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Bollettino parrocchiale Aldeno - Cimone - Garniga Terme Estate 2012 Insieme in cammino Non dare per scontato il tuo affetto a chi ti sta intorno, dimostraglielo, domani potrebbe essere troppo tardi.

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INSIEME IN CAMMINO bollettino parrocchiale Aldeno - Cimone - Garniga Terme Non dare per scontato il tuo affetto a chi ti sta intorno, dimostraglielo, domani potrebbe essere troppo tardi.

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Bollettino parrocchiale Aldeno - Cimone - Garniga Terme

Estate 2012

Insieme in camminoNon dare per scontatoil tuo affetto a chi ti sta intorno, dimostraglielo, domanipotrebbe essere troppo tardi.

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l’ind

ice L’editoriale

Alle pecorelle smarrite delle nostre parrocchiedi don Daniele PAGINA 3

Le poesie di don ValerioCampanò di San Modesto

PAGINA 4

Giornate di incontriIl Papa ha indetto «l’anno della Fede»

PAGINE 5-6

I nostri consacratiPadre Abraham Maria Zarate Zanotelli

a cura della redazione PAGINE 7-8-9

Campeggio mignonPAGINA 10

L’intervista«Aprite le porte»: dal Mar Nero ad Aldeno

a cura della redazione PAGINE 11-12-13

I battezzati delle nostre parrocchiePAGINE 14-15

News dal mondo cristianoPAGINA 16

La fede non va in vacanzaDieci consigli per una vacanza da cristiani

PAGINE 17-18

Aldeno: la prima comunione e la cresimaPAGINA 19

Dal percorso fidanzatiAmare è comunicare

a cura di Roberta e Ermann PAGINE 20-21

Cimone: la prima comunione e la cresimaPAGINA 22

Bollettino juniorAl.ci.ga., giochi, concorso a premi

PAGINE 23-24-25-26

28a giornata mondiale della gioventùGiovani: il Papa via aspetta in Brasile!

PAGINA 27

In gita con la famigliaDa Aldeno al santuario di Pietralba

di Celestina Schmidt PAGINE 28-29

Dal gruppo missionarioResoconto del 2011 e progetti per il futuro

di Alma Osler PAGINA 30

Insieme in camminoRedazione: Patrizia Baldo, Giovanna Frizzi, Giorgia Giaimo, Elisabetta Giovannini, Maura Mazzurana, don Daniele Morandini, Marco Moratelli, Barbara Scarpa.Hanno collaborato a questo numero:don Valerio Bottura, Celestina Schmidt, Mattia Baffetti, Ivo Condini Mosna, Alma Osler,Roberta Ciurletti e Ermann BisestiStampa: Grafiche Dalpiaz Ravina (Tel. 0461/913545)Contatti:Tel. canonica: 0461/842514E-mail: [email protected]. sacrestano: 338/4493195

I matrimoni nelle nostre parrocchiePAGINE 31-32

Progetti da valutare per il futuroAdeguamento liturgico in chiesa ad Aldeno

PAGINA 33

L’inaugurazioneSi è realizzato il sogno di Gaudenzio Piffer

PAGINE 34-35

RiflessioniMa la bocciatura a scuola è peccato???

PAGINA 36

Il palio della sagra di San ModestoPAGINA 37

L’approfondimentoA proposito di ...crisia cura della redazione PAGINE 38-39

La sagra di AldenoSan Modesto 2012

PAGINE 40-41

La Sacra ScritturaChi era costui? Melchisedeka cura della redazione PAGINE 42-43

I nostri defuntiPAGINE 44-45

La processionePAGINA 46

I viaggi della parrocchiaPAGINA 47

8 e 9 settembre: Vieni alla sagra a CimonePAGINA 48

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Alle pecorelle smarrite delle nostre parrocchie

C’era una volta una pecora diversa da tutte lealtre. Le pecore, si sa, sono bianche; lei inve-ce era nera, nera come la pece. Quando pas-

sava per i campi tutti la deridevano, perché in ungregge tutto bianco spiccava come una macchia diinchiostro su un lenzuolo bianco: «Guarda unapecora nera! Che animale originale; chi crede maidi essere?». Anche le compagne pecore le gridava-no dietro: «Pecora sbagliata, non sai che le pecoredevono essere tutte uguali, tutte avvolte di biancalana?». La pecora nera non ne poteva più, quelleparole erano come pietre e non riusciva a digerirle.E così decise di uscire dal gregge e andarsene suimonti, da sola: «Almeno là avrebbe potuto brucare in pace e riposarsi all’ombradei pini.» Ma nemmeno in montagna trovò pace. «Che vivere è questo? Sempreda sola!», si diceva dopo che il sole tramontava e la notte arrivava. Una sera, conla faccia tutta piena di lacrime, vide lontano una grotta illuminata da una debo-le luce. «Dormirò là dentro!» e si mise a correre. Correva come se qualcuno la

attirasse. «Chi sei?», le domandò unavoce appena fu entrata. «Sono unapecora che nessuno vuole: una pecoranera! Mi hanno buttata fuori dal greg-ge». «La stessa cosa è capitata a noi!Anche per noi non c’era posto con glialtri nell’albergo. Abbiamo dovutoripararci qui, io Giuseppe e mia moglieMaria. Proprio qui ci è nato un belbambino. Eccolo!». La pecora nera erapiena di gioia. Prima di tutte le altrepoteva vedere il piccolo Gesù. «Avràfreddo; lasciate che mi metta vicino perriscaldarlo!». Maria e Giuseppe rispo-sero con un sorriso. La pecora si avvi-cinò stretta stretta al bambino e loaccarezzò con la sua lana. Gesù si sve-gliò e le bisbigliò nell’orecchio:«Proprio per questo sono venuto: per lepecore smarrite!».

Don Daniele vostro parroco

l’editoriale

LA VIGNETTA DI SARA CIMADON

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4 I chierichetti di Cimone del 1953: li riconoscete? I nomi a pagina 16

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oesie

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ra Campanò di San ModestoSan Modesto - Protettor di AldenoMantellina argento - e costola nel seno.

Campanò che non si sente più. Forse è mortomartire anche lui.Ma San Modesto no. Lo abbiamo sempre connoi come un aio (istruttore) che per chi vuoleascoltare sa dire ancora cose interessanti.

Sei sempre del paeseil Santo conduttore,il Santo di due chiese,ed unico pastore.

Pio Martire con Vito,Crescenzia di Sicilia,ci segni il Ciel col ditoall'Ultima Famiglia.

San Modesto - Protettor d'Aldenocon la barba nera - e il cuore d'amor pieno.

Il campanò richiamain piazza tanta gente,la gente che si amae non pretende niente.

Se abbiam memoria cortaci grida San Modesto:prendete ciò che importa,lasciate tutto il resto.

San Modesto - Protettor d'AldenoIl campanò è morto - ma resti Tu almeno.

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Il Papa ha indetto «l'anno della Fede»

Quasi un anno santo, con giornate dedicate a reli-giosi, seminaristi, catechisti, giovani, confrater-

nite, movimenti, associazioni mariane e ancora lacanonizzazione di martiri e testimoni della fede, unaadorazione eucaristica contemporanea in tutte lechiese del mondo, convegni, manifestazioni culturali,una mostra dedicata a san Pietro, un concerto e unsito (www.annusfidei.va.). E ancora, sussidi, un innoe il logo (qui a fianco). Sarà l'Anno della fede, desti-nato, come ha scritto Benedetto XVI, a "riscoprire icontenuti della fede professata, celebrata, vissuta epregata, e riflettere sullo stesso atto con cui si crede,è un impegno che ogni credente deve fare proprio". Un avvenimento che si aprirà l'11 ottobre, ricorrenzadel cinquantesimo anniversario dell'inizio delConcilio Vaticano II, con una messa concelebrata datutti i Padri sinodali, dai presidenti delle Conferenzeepiscopali del mondo e dai Padri conciliari ancora viventi.L'Anno della fede, intende sostenere la fede di tanti credenti che nella fatica quo-tidiana non cessano di affidare con convinzione e coraggio la propria esistenza alSignore Gesù. La loro preziosa testimonianza, che non fa notizia davanti agliuomini, ma è preziosa agli occhi dell'Altissimo, è ciò che permette alla Chiesa dipresentarsi nel mondo di oggi, come lo fu nel passato, con la forza della fede econ l'entusiasmo dei semplici. Questo Anno, comunque, si inserisce all'interno diun contesto più ampio segnato da una crisi generalizzata che investe anche lafede. Sottoposto da decenni alle scorribande di un secolarismo che in nome del-

l'autonomia individualerichiedeva l'indipendenzada ogni autorità rivelata efaceva del proprio pro-gramma quello di "viverenel mondo come se Dionon esistesse", il nostrocontemporaneo si ritrovaspesso a non sapersi piùcollocare. La crisi di fede èespressione drammatica diuna crisi antropologica cheha lasciato l'uomo a se stes-so; per questo si ritrovaoggi confuso, solo, in baliadi forze di cui non conosce

giornate di incontri

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neppure il volto, e senzauna meta verso cui desti-nare la sua esistenza. Ènecessario poter andareoltre la povertà spiritua-le in cui si ritrovanomolti dei nostri contem-poranei, i quali non per-cepiscono più l'assenzadi Dio dalla loro vita,come una assenza chedovrebbe essere colma-ta. L'Anno della fede,quindi, intende essere unpercorso che la comuni-tà cristiana offre a tanti

che vivono con la nostalgia di Dio e il desiderio di incontrarlo di nuovo. È neces-sario, pertanto, che i credenti sentano la responsabilità di offrire la compagniadella fede, per farsi prossimo con quanti chiedono ragione del nostro credere.Il primo avvenimento dell'Anno, domenica 21 ottobre, sarà la canonizzazione di6 martiri e confessori della fede. Il segno è eloquente in se stesso. Sulla scia diquanto è scritto in Porta fidei: "Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne ditutte le età, il cui nome è scritto nel Libro della vita, hanno confessato la bellez-za di seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza delloro essere cristiani" (Pf 13).

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Peter a Beccara con i figli Cristiana e Massimomostrano la campana offerta alla chiesa di Sant Osvaldo a ricordo della moglie Carla

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Padre AbrahamMaria Zarate Zanotelli

Avrei voluto vederlo e incontrarlo in occa-sione del ritrovo “Zanotelli” a Cimone

fissato per fine giugno, ma non è stato possi-bile; allora, con i potenti mezzi di oggi, rag-giungo padre Abraham via email e intrattenia-mo in questo modo una bella conversazioneepistolare con l’Abbazia di Monte OlivetoMaggiore, appoggiata sulle morbide collinedel senese.A parlare lascio padre Abraham che di cose nel mondo ne ha viste tante…Nato nella Città del Messico, il 23 marzo 1962 (da emigrati trentini per parte materna),della sua infanzia ricorda che i genitori, pur vivendo in posti in cui non vi era una chie-sa vicina, lo portavano sempre alla Santa Messa e che fece anche il chierichetto.È figlio di una generazione cresciuta anche con la televisione, ed è curioso e sintoma-tico dei tempi ciò che racconta: “Durante il tempo della scuola elementare ho visto intelevisione la telenovela di San Martino de Porres (un Frate domenicano del Perù) emi colpì molto il suo modo di vivere”.Ben più concreto fu il suo costante e devoto rapporto con la pratica religiosa: “Durante

il Liceo vivevamo vicino al Duomo dove eraesposto il Santissimo Sacramento dallamattina alla sera e cominciai ad andaretutti giorni a fare i quindici minuti di ado-razione, poi passai alla Messa quotidiana.Così cominciai a sentirmi sempre piùattratto e come il Signore mi dava sempredei segni che Gli chiedevo per capire la Suavolontà, mi diede anche un segno per con-fermare la Sua chiamata e con un altro mifece capire che mi voleva nellaCongregazione Benedettina Olivetana”.I suoi genitori, come tutti i genitori, lo vole-vano felice e realizzato nella vita e il suobabbo sperava per lui un futuro da ingegne-

re in elettronica, ma quando gli comunicò la sua vocazione il padre subito gli diede ilsuo appoggio.Certo la lontananza rattristò la madre che sperava che il figlio rimanesse in Messico enon già attraversasse l’oceano per arrivare fino in Italia, rifacendo a ritroso quel tragit-to che i suoi antenati avevano compiuto esattamente un centinaio di anni prima (nel1881); ma la felicità e la serenità di Abraham ebbero la meglio e lo assecondò nel suodesiderio.Durante il noviziato ebbe il dubbio se rimanere soltanto monaco oppure diventareanche sacerdote, ma dopo la prima professione una Suora chiamata Brunetta (aFirenze), guardandolo negli occhi, gli disse più meno così: «birbante, tu voi andare inParadiso da solo, ma se tu vuoi entrare in Paradiso devi portare altri con te». Le Sueparole mi sembravano come se parlasse a me il Signore e capii che dovevo diventare

i nostri consacrati a cura della redazione

Il giorno della sua ordinazione sacerdotale amaggio 1988

Il giorno del suo battesimo con genitori e padrini

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anche sacerdote”.Da allora il suo è stato un continuo peregrinare sulla sua terra e in attività molto diver-se tra loro, unificate dal solo desiderio di prestare servizio a Dio e al prossimo a nomedella comunità, nella comunità.Spesso si è incaricato, come del resto fa in questo momento a Siena, della assistenzadei confratelli ammalati; in passato, fece un po’ di tutto, in Corea del Sud, ad esempio,gli venne affidato un allevamento di capre. Ogni attività è sempre stata vissuta nel piùpuro spirito dell’ordine cui appartiene, ovvero con obbedienza e spirito di comunità.Obbedienza, parola che molte volte rifiutiamo e associamo alla mancanza di libertà: macome conciliare le due cose? La risposta del nostro interlocutore è quanto mai sempli-ce: “Certamente ciascuno deve vivere la Sua comunione con Dio nel luogo e nellavocazione ricevuta da Dio nell’amore e nell’obbedienza. L’obbedienza non è capita da

molti, come se fosse una violazione della proprialibertà. Se i bambini non ubbidiscono ai genitoricome possono essere educati e aiutati a crescere e avivere nel mondo? Se gli alunni non ubbidiscono aiprofessori come possono imparare le lezioni? Se icittadini non ubbidiscono alle leggi come possonovivere insieme le famiglie e le città? Se i monaci esacerdoti non ubbidiscono ai loro Superiori comepuò andare avanti la Chiesa? Se l’obbedienza si pre-sta alle persone, a maggior ragione si deve prestareanche ai comandamenti di Dio, altrimenti si vive sol-tanto nel caos del proprio egoismo. C’è chi deveobbedire per forza, ma c’è chi obbedisce per fede,credendo che Dio gli parla attraverso i superiori, igenitori, i fratelli nella fede, e trova cosi la via aseguire e quindi la PACE che il mondo, con tutte lesue seduzioni, non può dare”. “Coloro che governa-no e hanno l’autorità daranno resoconto del loro

operato a Dio alla fine dei tempi”.E così la sua dedizione agli altri è stata sempre ripagata in modo ampio: “Da come harisposto e risponde la gente allo sforzo che ho fatto per aiutare loro credo che non miposso lamentare. Non ho la pretesa e non aspetto di risolvere tutti i problemi. C’è giàDio, perché rubarGli il posto? Semmai posso dire che quello che mi dispiace è cheforse ho trascurato un poco i rapporti con la comunità, per stare di più con la genteche viene da fuori. Anche se sempre ho considera-to che avendo avuto i dovuti permessi dai mieisuperiori, il servizio svolto con la gente è un lavo-ro svolto a nome della comunità e nella comunità eper la comunità”.Tornato in Italia il suo servizio alla comunità è con-sistito nel fare il vice maestro dei novizi, nell’occu-parsi del refettorio e della foresteria; a ciò siaggiunge una pratica molto difficile e poco cono-sciuta (a meno di non ricordare le scene eclatanti difamosi e forse devianti film…) di esorcista e tuttele benedizioni che comporta (con quest’ anno sono16 anni che lo pratica).

Padre Abraham con i famigliari tre annidopo il suo ingresso in monastero

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Padre Abraham con i confratelli in Coreanel 1993

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In passato di ciò non si parlava, forse anche per reticen-za, o perché era considerata una pratica ‘antica’; oggi,invece, sempre più spesso anche questa attività è resanecessaria e sembra conforme ai tempi sempre più indif-ferenti al credo quotidiano e sempre più minacciati dalleseduzioni del maligno; come se la soglia di attenzione sifosse di molto abbassata e maggiori siano i rischi di esse-re tentati…Padre Abraham risponde che dobbiamo cercare la Pace,ma quella vera: “La felicità è l’armonia del proprio essere con la volontà di Dio.Sappiamo che dice Gesù che chi lo vuole seguire deve prendere la sua croce di ognigiorno e seguirlo camminando secondo il Vangelo. Questo vuol dire che non tutto nellavita ci dà momenti di gioia ma che ci sono pure delle difficoltà e sofferenze. Se questeultime sono state cercate o causate da noi, allora sono una punizione e un castigo, mase pur facendo il proprio dovere capitano o ci sono inflitte dall’esterno, allora possooffrirle al Signore e associarle a quelle della Sua Passione in riparazione dei miei pec-cati e quegli del mondo intero. Lui sa come trarre un profitto perché questo diventi unmezzo di salvezza per tutti. Se nella mia coscienza non c’è nulla che mi rimproveriallora ho la «PACE» nel cuore, dono di Dio, e sono felice. Io sono felice”.Dopo esser rimasto per 17 anni in Italia, solo nel 1998 decise di rintracciare i luoghi dacui erano partiti i suoi antenati e “per volontà di Dio, lo trovai dopo un giorno dal mioarrivo in Trentino, era Cimone”. La comunità lo insignì della cittadinanza onoraria nel2003 e lui accettò la cosa con molta soddisfazione: “Questo non è meraviglioso? Orami sento famigliare dei Zanotelli per parte del bisnonno, dei Frizzi per parte dellabisnonna e di tutti i Zimoneri per parte della cittadinanza onoraria. Ho trovato unagrande famiglia...! più bello di così? Un saluto di cuore a tutti..”

P. Abraham M. Zarate Zanotelli

Fra Marcodi Cimonesaluta dalla Bolivia

Padre Abraham con un confratelloammalato i nostri consacrati

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Dal 12 al 15 giugno si è tenutoalla casa campeggi diGarniga Terme (alla vecchia

canonica proprietà attualmentedelle parrocchie del Duomo e SantaMaria di Trento) il campeggio esti-

vo per i piccoli dellenostre tre parrocchie.Le giornate sono tra-scorse tra il diverti-mento e l'allegria dei bambini, sono state orga-nizzate uscite per visitare i luoghi caratteristicidi Garniga: la stalla di Emanuela, la Chiesa par-rocchiale, la gita alla Malga Albi, il laghetto.Sebbene il tempo a disposizione non sia statomolto, si è creato sin da subito un forte legame

che ha unito tutti dando origine a un clima sereno quasi di famiglia cheha permesso a tutti di esprimersi liberamente. Vivere quotidianamentea contatto con gli altri persino nelle piccole cose, come la cucina, lapulizia delle stanze e il pranzo insieme, ha dato vita ad un'unionestraordinaria che è sicuramente destinata a perdurare e rafforzarsi nel-l'esperienza di Oratorio durantel'anno. Un grazie grande e con il

cuore agli splendidi animatori che mettono cuore,mente e gambe adisposizione deinostri figli e aicuochi Paola,A n t o n e l l a ,Annamaria eNicola.

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«Aprite le porte»: dal Mar Nero ad Aldeno

In un grazioso appartamento di via Borellici accoglie Anastasia, una bella ragazza

che, con un sorriso e un bel pancione dafutura mamma, ci fa accomodare. Poco dopoci raggiungono anche Georgy, il marito, e ilpiccolo Ivan, di ritorno dal parco. Sono gli unici russi ad Aldeno. Parlano benel'italiano, per cui la nostra conversazione,comincia subito senza esitazioni.D: Ci presentate la vostra famiglia?R: Abbiamo entrambi 28 anni, mentre Ivanè nato un anno e nove mesi fa. Fra due mesiarriverà una bimba, così la nostra famiglia sarà al completo. Arriviamo da Cherkessk, una cittadina caucasica di 120.000 abitanti non lontana dalMar Nero. La nostra è una regione autonoma, ma non ci sono movimenti indipenden-tisti o tensioni politiche e sociali particolari. Il nostro è un territorio bellissimo: vicino al mare e comunque ricco di montagne, tantoche nel 2014 si svolgeranno le olimpiadi invernali a Soci, non lontano da dove abita-vamo noi. Ci sono località termali, c'è tanto turismo. I paesaggi trentini ricordanomolto la nostra terra, così come il clima, che è più mite rispetto alle altre zone dellaRussia.D: Siete entrambi molto giovani… Cosa facevate là?R: Studiavamo entrambi. Ci siamo conosciuti al liceo, al termine del quale io sono par-tito per l'Italia. Anastasia ha proseguito gli studi e si è laureata con ottimi voti in archi-tettura. Lei mi ha raggiunto quattro anni più tardi, al termine di una breve esperienzalavorativa.D: Quindi tu sei arrivato qui per primo. Quando e perché?R: A dire la verità sono partito per un viaggio turistico che doveva portarmi attraversol'Europa fino in Portogallo. In quest'occasione mi sono fermato a Trento, dove abitagià da tempo una mia zia. La città e i suoi dintorni mi sono piaciuti subito tantissimo,così, otto anni fa, ho deciso di trasferirmi qui e di cercare un lavoro.Sono stato fortunato, perché sono stato assunto subito come magazziniere al SAIT,lavoro che all'epoca era poco ambito, mentre ora arrivano ogni giorno domande diassunzione. È un lavoro che mi piace e che cerco di svolgere con il massimo impegnoe la massima disponibilità anche riguardo agli orari: se c'è da fare, io ci sono… .D: Ma qual è stato il motivo che ti ha spinto ad emigrare? Si sta meglio in Italiaeconomicamente? C'è, o meglio, c'erano migliori possibilità rispetto a dove abita-vate?R: All'epoca del mio arrivo sì, si poteva lavorare e guadagnare di più, ora però la situa-zione è cambiata anche qui e la vita è diventata molto più difficile. La mia è una fami-glia monoreddito, mia moglie non lavora, c'è il mutuo per la casa da pagare ed è inarrivo il nostro secondo figlio. Si fa fatica ad arrivare alla fine del mese, molta fatica.Tutto questo è per me fonte di grande preoccupazione. So che l'Italia sta pagando per errori del passato, che il governo attuale sta cercando di

Georgy, Anastasia e il piccolo Ivan l’intervista a cura della redazione

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fare del proprio meglio, che la crisi riguarda tuttal'Europa e che le difficoltà non sono solo per noi stra-nieri, ma penso che manchi una politica per le fami-glie davvero efficace. Le rette per la scuola maternasono altissime, i prodotti per l'infanzia sono carissi-mi, ogni giorno nuove tasse… . Mettere al mondofigli, comperare casa, poter contare su uno stipendiosicuro e sufficiente per far fronte alle necessità ditutti i giorni… tutto questo è diventato quasi impos-sibile in Italia. Quando racconto che ho 28 anni, chesono sposato e ho due figli, che ho comprato unappartamento e ho il mutuo da pagare… beh, miprendono per matto! D'altronde questa è la nostracultura, la nostra mentalità: la famiglia è la cosa piùimportante. Con Anastasia abbiamo anche riflettutosulla possibilità che lei cominci a lavorare, ma chiassume una straniera con due figli? E poi dovremocomunque mettere i piccoli al nido, e il suo stipendiofinirebbe lì.D: Quello che ci racconti riguarda proprio tantefamiglie, anche italiane.. ma questo vi fa pensareche, forse, in Russia avreste meno difficoltà?R: Ci stiamo pensando seriamente. Là ci sono lenostre famiglie, e già questo sarebbe un grande aiuto.Qui non abbiamo proprio nessuno a cui appoggiarci.Per esempio, ora che si avvicina il momento della nascita di nostra figlia, Ivan andràdai nonni per un periodo, mia moglie non potrebbe farcela da sola.

Inoltre il governo russo sta attuando una politica disostegno alle famiglie: aiuti economici per il secondofiglio, addirittura col terzo ti regalano il terreno percostruire la casa, poi puoi decidere tu se edificare orivendere.Rimane però il fatto che ormai noi qui ci sentiamo acasa, abbiamo la nostra vita e vorremmo poter restare.Tutto sommato ci riteniamo ancora fortunati, io ho unlavoro sicuro e la nostra è una bella famiglia, val la penaresistere e continuare a fare i sacrifici che stiamo facen-do. D: È bello sentirvi dire che qui vi sentite a casa…R: Siamo stati fortunati. Tante persone ci hanno accoltoe ci hanno aiutato. Ho visto per la prima volta Aldenouna domenica in cui ci avevano invitato ad una meren-da ai laghetti. Mi sono subito innamorato del vostropaese: ci sono un sacco di bambini, un bellissimo parco

e tutti i servizi pubblici che servono: due banche, l'ufficio postale, la farmacia, nego-zi, scuole… . E poi c'è gente onesta: l'altro giorno ho dimenticato il mio borsellino alparco, dentro c'era il cellulare. Quando me ne sono accorto, qualcuno l'aveva già por-

Anastasia che presto sarà di nuovomamma di una bimba

Georgy lavora al Sait

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sta

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tato dai carabinieri. In Russia sarebbe andata diversa-mente… .Inizialmente abitavamo a Pergine, ma quattro anni faabbiamo fortemente voluto comperare il nostro appar-tamento qui, ci è sembrato davvero di arrivare a casa.D: Conoscevate già qualcuno del paese?R: Sì, alcuni amici abitavano già qui, poi, anche gra-zie ad Ivan che al parco stringe amicizia con tutti,abbiamo stretto altre relazioni. Ad essere sinceri, però,sono tutte persone originarie di altri paesi e che sisono poi trasferite qui, è un po' più difficile conoscereveri "aldeneri".D: Questa l'abbiamo già sentita, è davvero un pec-cato, ma forse questa chiacchierata servirà…

Parliamo di religione… .Voi siete ortodossi. Notate delle differenze tra le nostreconfessioni? R: Sono due religioni molto simili, cambiano solo i nomi, le date delle festività e ilculto. Apparteniamo al patriarcato di Mosca. Qui partecipiamo al culto ortodosso inuna chiesa di Trento. Per il resto non ci sono differenze, parliamo di un unico Dio.D: Voi che fate parte delle nuove generazioni russe, sentite il ricordo del comuni-smo, dell'ateismo di stato?R: Noi siamo nati quandoormai la chiesa russa si stavaaffacciando nella societàsenza più timori, la religionenon era più un problema. Perquanto riguarda il comuni-smo, dopo la Perestroika diGorbaciov le cose sono radi-calmente cambiate, ma nonsempre in meglio. Certo ladittatura comunista ha com-piuto degli errori enormi emancavano libertà fonda-mentali, ma le persone ricor-dano anche aspetti positivi.Durante il periodo comuni-sta, ad esempio, a tutti i bam-bini venivano assicurate duevacanze gratuite all'anno sulMar Nero, tutti avevano la macchina, i mezzi pubblici erano gratuiti, così come il cine-ma, non c'era delinquenza, non esisteva il problema dell'alcolismo. Tutti erano uguali,nel bene e nel male. Dopo la caduta del regime, gli anni Novanta sono stati durissimiper il popolo russo, i ricchi sono diventati sempre più ricchi ed i poveri sempre piùpoveri. Magari ora qualche bambino russo va al mare ai Caraibi, ma molti bambinirussi non possono più permettersi nemmeno un giorno sul Mar Nero… . Ecco perchéGorbaciov non è molto amato in patria e per questo vive a Londra. C'è ancora moltastrada da percorrere, ma la Russia è un grande stato e ce la farà.

Nel cerchio, Cherkessk la città Russa da dove provengono

l’intervista

Ivan, per il momento... il piccolo difamiglia

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ROSSI RACHELEbattezzata 07/04/2012

ad Aldeno figlia di Stefano e Michela Dallago

CAREDDA ANNAbattezzata 07/04/2012

ad Aldeno figlia di Gianluca e Lucia di Lecce

POTENZA ISABELbattezzata 08/04/2012

ad Aldeno figlia di Donatello e Irene Caniani

PLOTEGHER MARTAbattezzata 09/04/2012

ad Aldeno figlia di Mirko e Monica Cascarano

MORATELLI VERONICAbattezzata 09/04/2012

ad Aldeno figlia di Mirko e Michaela Olivotto

TAIT RICCARDObattezzato 09/04/2012

ad Aldeno figlio di Loris e Loredana Tait

PALLAVER ARIANNAbattezzata 09/04/2012

a Garniga Terme figlia di Michele e Maddalena Baldo

ESPERTI THOMASbattezzato 06/05/2012

ad Aldeno figlio di Andrea e Simonetta Gramola

POLI VALENTINObattezzato 15/04/2012

a Cimone figlio di Roberto e Daniela Martinelli

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i battezzati delle nostre parrocchie

CIMADON GIULIAbattezzata 10/06/2012

ad Aldeno figlia di Claudio e Francesca Modena

VICENTINI ALICEbattezzata 02/06/2012

ad Aldeno figlia di Mauro e Giusi Caffaro

ZANELLA ROSSELLAbattezzata 20/05/2012

a Garniga Terme figlia di Paolo e Maria Masè

ROSSI MICKAELbattezzato 08/07/2012

a Cimone figlio di Alessandro e Serena Agostini

GIADA CONTIbattezzata 07/07/2012

ad Aldeno figlia di Massimo e Katia Summa

FESTI LUNAbattezzata 20/05/2012

a Cimone figlia di Roberto e Martina Piffer

PISETTA KASIA LINDAMARIA

battezzata 02/06/2012ad Aldeno figlia di

Andrea e Anika Franceschini

RIZZI ZOE VAIOLETMARIALUNA

battezzata 10/06/2012ad Aldeno figlia di

Mauro e Jana Franceschini

A BECCARA ANIELLOLUDOVICA

battezzata 17/06/2012a Garniga Terme figlia di

Cesare e Cristina

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Il cristiano non vive la fede in silenzioPresentato il testo di lavoro del Sinodo sulla nuova evangelizzazione

Promuovere una cultura più profondamente radicata nel Vangelo per offrire una rispo-sta adeguata ai segni dei tempi: questa è la nuova evangelizzazione, tema del 13.moSinodo generale ordinario dei vescovi, in programma in Vaticano dal 7 al 28 ottobreprossimi. "Non abbiate paura!": il senso della nuova evangelizzazione è racchiuso qui, in questoversetto del Vangelo di Matteo. Nei "deserti"del mondo contemporaneo, segnato dallasecolarizzazione, dall'edonismo e dal consu-mismo, in cui i cristiani sperimentano la sfi-ducia ed il distacco dalla fede, la Chiesa nonabbia paura di trovare "nuovi strumenti enuove parole" per annunciare la Parola di Dio,guardando anche ad un costante rinnovamen-to, dopo l'esperienza del peccato dei suoimembri.L'obiettivo finale della nuova evangelizzazio-ne è comunque quello di essere "un farmacodi gioia e di vita contro ogni paura", per por-tare nel mondo la speranza del Vangelo, per-ché tutti gli uomini, più o meno consapevol-mente, hanno bisogno della speranza perpoter vivere il presente.

Sri Lanka, attivista cristiana vince il Premio nazionale per la paceNimalka Fernando riceve il Citizen's Peace Awardper l'edizione 2011. La donna si è distinta per l'im-pegno a creare cittadini consapevoli dei loro diritti,e la lotta a ogni forma di discriminazione.Il suo impegno come attivista è iniziato negli anni'70 nel movimento studentesco. Diritti umani, difesadella donna e lotta a ogni forma di discriminazioneetnica e sociale sono le battaglie combattute in que-sti anni dalla Fernando.Nel suo discorso di ringraziamento, NimalkaFernando ha sottolineato: "In tutta onestà, sono solouna delle migliaia di persone e movimenti che dallafine degli anni '70 lavorano per la giustizia e la pacein Sri Lanka. Questo è anzitutto il 'loro' premio, piùche il mio, e per questo lo voglio dedicare a tutti i

miei compatrioti. Come vincitrice, questo riconoscimento mi pone dinanzi a una sfida.Ma esso rappresenta anche un incoraggiamento per tutti noi, a continuare il nostrolavoro. Grazie per aver voluto premiare la pace e i diritti umani in Sri Lanka".

Logo del Sinodo sulla nuova Evangelizzazione

Nimalka Fernando alla cerimonia diconsegna del premio

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La risposta di pagina 4: I chierichetti presenti: Frizzi Flavio, Baldo Cesare, Lorandi Bruno, Piffer Franco, Lorandi Tullio,

Frizzi Silvano, Frizzi Danilo, Piffer Pierluigi.

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DIECI CONSIGLI UTILI PER UNA VACANZA DA CRISTIANILiberamente ispirato ad un articolo di Mario Palmaro

Arriva l’estate e l’uomo moderno si misura con un appunta-mento obbligato quasi per tutti: le vacanze. Il cattolico si

riconosce anche dalle vacanze che fa. 1. CONTINUA A ESSERE CRISTIANO ANCHE INVACANZA: Questo dovrebbe essere il punto di partenza di ognicattolico che progetta il suo tempo di riposo e di divertimento.Andare tre settimane in Patagonia non è un delitto per un cristia-no. Ma lo diventa se uno nemmeno si pone la domanda: e laMessa? In tempi di turismo globale, e di pacchetti turistici che ciportano agevolmente ovunque, bisogna stare attenti a nondimenticarsi l’essenziale: che non è il passaporto, ma GesùCristo. 2. RIPOSA MA NON OZIARE: Vacanza è, semplicemente, cambiare attività. Questoè vero anche solo dal punto di vista umano. C’è qualcosa di patologico nell’idea di «bru-ciare» il tempo delle ferie nel nulla assoluto, in un’abulia senza costrutto che è, notoria-mente, l’anticamera del vizio e del peccato. Per questo motivo anche una giornata divacanza richiede una certa disciplina, cioè un programma di vita nel quale ci siano tantoriposo e divertimento, il fermo proposito di lasciare da parte il lavoro di ogni giorno, maanche il tempo per gli altri, a cominciare dai nostri familiari.3. STAI ALLEGRO, DIVERTITI MA NON PECCARE: La vacanza è un grande pri-vilegio, che i nostri antenati non hanno praticamente conosciuto. Chi dice che è un dirit-to, esagera. È piuttosto un grande dono, un talento, a patto di saperlo trafficare bene. Èinnanzitutto un tempo di rigenerazione, e quindi di meritato riposo. È legittimo anchedivertirsi, purché questo obiettivo non travolga il primo: infatti, quale riposo è possibilese cerchiamo solo la confusione, la folla assordante, il rumore? Ci sono ambienti e diver-timenti che in sé non sono illeciti, ma che costituiscono l’humus ideale per il peccato.

4. DATTI DELLE NORME DI VITA: Sappiamo benissi-mo che in vacanza è molto più difficile rispettare un certoordine nella giornata. Paradossalmente, il lavoro, la scuola ela famiglia impongono un ritmo, degli orari, e dentro questacornice il cattolico può inserire le sue pratiche di pietà, laMessa, il rosario. Con le vacanze, questi schemi inevitabil-mente saltano, e c’è il rischio – spesso la certezza – che vadaa farsi benedire anche la vita di fede. Invece che avere piùtempo per il Signore, ci dimentichiamo di lui. Anzi: potrem-mo addirittura aver vergogna di mostrare a parenti e amiciche, anche a Cortina o a Ischia, vorremmo andare a Messain settimana, o prenderci un quarto d’ora per la preghiera.

5. FAI LA VACANZA PROPORZIONATA AL TUO TENORE DI VITA: Non è unaquestione di dottrina ma di buon senso. Quanti soldi è giusto investire nelle nostre vacan-ze? Ovviamente non esiste una tabella o una soglia dell’esagerazione. C’è però un crite-rio sempre buono: evitare gli eccessi, mantenendo una proporzione fra il nostro tenore divita ordinario e l’investimento per il viaggio di piacere o la settimana al mare o ai monti.Inseguire una vacanza al di sopra delle proprie normali possibilità può essere il sintomodi un’esistenza triste, nella quale si passa l’anno aspettando quei quindici giorni come sefossero l’unica ragione per cui vale la pena vivere. Chi esagera si priva della possibilità

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In gita a Mirabilandia hoperso la testa la fede non va in vacanza

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di fare, con quel denaro, qualche opera di bene per laChiesa e per i poveri.6. NON LASCIARE CHE I TUOI FIGLI VADANODOVE VOGLIONO E CON CHI VOGLIONO:Vacanze autonome per i figli? Anche qui, mode e abitudi-ni contemporanee talvolta fanno a pugni con le esigenzedella morale. Ad esempio, è assolutamente da riprovare laleggerezza con cui i genitori tollerano o incoraggiano levacanze congiunte di ragazzi e ragazze; prassi che diviene

addirittura «istituzionale» quando due giovani sono più o meno fidanzati. Mandare invacanza un gruppo di ragazzi e ragazze significa incoraggiarli alla promiscuità; mandar-ci due fidanzati è «istigazione». Significa costruire una generazione di persone senzaforza di volontà, appassita prima di fiorire nella freschezza degli anni più belli della vita.Pianificare vacanze cristiane significa anche far ragionare i nostri figli sulla opportunitàdi certe comitive, e sul primato che comunque la famiglia merita – almeno fino a unacerta età – anche in materia di vacanze. Si dice: durante l’anno non c’è nemmeno iltempo per guardarsi un po’ in faccia. Ma se poi arrivano le vacanze e i figli vanno da unaparte, e i genitori dall’altra, quando la famiglia sta insieme? E chi l’ha detto che ognunodeve andare in vacanza solo dove ci sono i divertimenti adatti alla sua età, sennò «chevacanza è?» Non conformarsi alla mentalità del tempo, come ammonisce San Paolo,significa anche spezzare questi luoghi comuni e re-imparare a stare insieme nel tempodelle ferie.7. FAI LETTURE UTILI ED EDIFICANTI: In vacanza si cerca un po’ di evasione,anche nei libri. Naturale. Tuttavia è consigliabile portarsi al mare o ai monti almeno unalettura edificante che ci faccia conoscere meglio la nostra fede: c’è molta scelta, bastavolerlo. 8. VISITA I LUOGHI DELLA FEDE: Alcuni trascorrono le loro vacanze in un mona-stero o in un’oasi di preghiera. Bello, ma praticamente impossibile per molti, e certamen-te per una famiglia. Si può però inserire sapientemente in ogni vacanza la visita ai luo-ghi della fede più vicini al nostro soggiorno estivo: un santuario, una cattedrale, la cittàdi un grande santo, una comunità di religiosi, un sacerdote amico o il parroco del paesi-no di villeggiatura. Un modo semplice per insegnare anche ai propri figli che il nostrocuore è con Cristo anche quando ci stiamo rilassando e divertendo.9. RICORDATI DEGLI ALTRI: La vacanza ci fa pensare che stiamo «incassando»una ricompensa meritata con un anno di lavoro stressante, o di studi faticosi, e guai a chice la tocca. C’è il rischio di guardare solo a sé stessi e di abbandonarsi all’egoismo; ilmondo ci sussurra suadente che ci meritiamo un po’ di attenzione tutta per noi, e gli altrisi arrangino. Teniamo lo sguardo vigile e attento sugli altri, chiediamoci che cosa pos-siamo fare per aiutarli e se possibile mettiamo loro davanti alle nostre aspirazioni. Gesùci ripagherà con vacanze bellissime, dove la gioia degli altri diventa la nostra gioia.10. NON TRALASCIARE I SACRAMENTI:Durante l’anno diciamo sempre: non ho tempo. Dipregare, di fare direzione spirituale, di confessarmi,di fare una visita in chiesa. In vacanza non abbiamoalibi, e allora approfittiamone. Non c’è fede catto-lica senza sacerdote e senza sacramenti.Parafrasando una vecchia, celebre pubblicità diun’agenzia di viaggi, potremmo concludere dicen-do: «Cristiano fai da te? No Chiesa? Ahiahahiahi!»

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La prima comunione ad Aldeno (foto Roberta Pisoni)

I ragazzi di Aldeno con l’arcivescovo Luigi Bressan il giorno della cresima

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Amare è comunicare

Ciao a tutti! Siamo una delle coppie di fidanzatiche, avendo deciso di sposarsi con il rito reli-

gioso, ha seguito il percorso prematrimoniale orga-nizzato dalla Parrocchia di Aldeno.All'inizio non sapevamo cosa aspettarci, alcuniamici che negli anni scorsi lo avevano frequentato(qui e in altre parrocchie) erano rimasti entusiasti,mentre altri lo ritenevano soltanto una perdita ditempo e lo avevano fatto unicamente perché non c'era modo di evitarlo, altri anco-ra ci hanno chiesto perché non facevamo soltanto il rito civile.Il primo momento non è stato facile: trovarsi di fronte tante persone, quasi tuttesconosciute (eravamo in 40…ben 17 coppie di fidan-

zati, due coppie guida e donDaniele) ci ha un po' bloccati. Ildiscorso poi che, nonostante ilnumero, tutti saremmo staticoinvolti e avremmo dovutodare il massimo, non sembravalì per lì incoraggiante. Trovarsi la sera per un paiod'ore a discutere dopo una gior-nata di lavoro o studio richiedeva certo un impegno, ma lenostre "guide" non ci hanno lasciati soli. Ci hanno seguito esostenuto durante tutto questo percorso (e non corso…), di

cui non possiamo svelarvi gli argomenti per non rovinare l'esperienza alle futurecoppie di fidanzati.Una delle cose che a noi ha fatto veramente piacere è come durante questi incontri

ci si sentisse veramente stimolati a intervenire,non costretti a forza, ma liberi di esprimerci eraccontare le nostre esperienze, senza sentircigiudicati. Non viene spontaneo a tutti aprirsi edire le pro-prie ideedavanti acosì tantepersone, èpiù comodolasciar fare

a chi non ha problemi di timidezza e si butta... Ma l'ambiente familiare che le nostre guidesono riuscite a creare ha permesso che tutti sisentissero liberi di dare il loro contributo, adaprirsi verso gli altri, almeno un po'.

Stefano e Sara

Nicola e Lara

Franco e Malin

Leonardo e Angela

Mauro e Gloriadi R

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Non è stato semplice tutto questo, è vero, però dob-biamo ammettere che alla fine quei giovedì sera incanonica ci mancano. Ci hanno fornito diversi spuntidi riflessione. Alcuni di questi li avevamo già discus-si e trovato un nostro modo di affrontarli, però è statomolto interessante sentire le idee degli altri e le espe-rienze di quelli che avevano già affrontato una situa-zione simile, rafforzando (e talvolta indebolendo lenostre convinzioni). Ad altri aspetti, pur altrettantoimportanti, invece non avevamo nemmeno pensato,non avendo avuto persone a noi vicine vivere determi-nate situazioni. Abbiamo davvero sentito che questo percorso ci ha aiutato a cre-

scere e arricchirci, sia a livello personale che di coppia,aggiungendo un altro utilemattone alla nostra vita futuraassieme.Alla fine di questo intensocammino si sono formateanche tra noi coppie delleamicizie e dei legami chesperiamo possano durare.Sarebbe bello potersi ritrova-re ancora, tutti assieme, traqualche anno e ricreare queimomenti di condivisione, perriflettere su come abbiamoaffrontato le nostre "sfide" dicoppia nella vita di tutti i

giorni, aiutandoci e sostenendoci l'un l'altra.Vorremmo consigliare questo tipo di esperienza non solo alle coppie che decidono

di sposarsi, ma anche a quelle che, insieme da un po'di tempo, desiderano approfondire la loro relazione.Un grazie dicuore infinealle nostrecoppie guida(Michela eStefano, Paolae Antonio) e adon Danieleper il loro

impegno e aiuto, e un grosso augurio a tuttele future coppie che decideranno di intra-prendere questo percorso.

Una coppia del percorso prematrimoniale

Ermann e Roberta

Luca e CristinaAntonio e Martina

Nicola e Marianna

Nicola e Marika

dal percorso fidanzati

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La prima comunione a Cimone

21 aprile la cresima del gruppo di Cimone

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l’intervista ai sindaci

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Il vincitore

Luca Sartori con il cane Fox havinto il nostro concorso. Riceveràl’abbonamento annuale a FocusJunior e la maglietta dedicata.

junior - foto concorso

Monica Petrolli e il suo gatto

Michele Zamboni e il suo cane

Matteo Chizzola e ilcane Kim

Luca Sartori e Fox

Sofia con il suo coniglietto

Papà Romano con Jerry tutti e due a riposo

Silvia con Bricchio

Tommaso e il suo cane

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Nicolas e Nika incrocio

Manuel e Dennis con il cane Joy,bovaro del bernese di 6 mesi

Maddalena con Duncan

Federica e il coniglietto Nuvola

Gloria, Paola e Valentino con tutti i suoi animaliAnna con Cochi&Renato

Aaron e Luca Bisesti con Bac il bece Cirillo l'asino

Andrea Piffer con i suoiinsetti stecco sulla maglia

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Federico Faes con la gallina

Federico e Sebastiano Gaspericon il pastore tedesco Ursula

UN GIOCO (la soluzione al prossimo numero)

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L’INTOLLERANZA

Non la pensi come me? Guai a te!

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Aquiloni in voloCi rivolgiamo ai bambini, ragazzi e a chi sa bene che crescere nonsignifica smettere di giocare!!Chi di noi non si è mai divertito a costruire e a farvolare un aquilone?...Come?.....C'è qualcuno che non lo ha maifatto!!!!Beh, non preoccupatevi a tutto c'è rimedio!Procuratevi stecche di bambù o salice, carta,filo, corda, colla o quello che ritenete utile emettetevi alla prova.E se non volassero?! Non importa! ......Useremo le ali della fantasia!!!!Tutti gli aquiloni verranno esposti e fatti volare durante la Sagra dellaMadonna di Cimone che si terrà nei giorni 8-9 settembre.Vi invitiamo a partecipare numerosi..........ci saranno dei premi spaziali!!!Per l'iscrizione al concorso utilizzate il tagliando sotto riportato e consegna-telo entro il 5 agosto nella cassetta postale della vostra parrocchia.Gli aquiloni dovranno essere consegnati entro il giorno 6 settembre (contatta-re Rosanna 347-9744103 - Silvana 0461 855083)

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO PRECEDENTE

bolle

ttino

juni

or -

conc

orso

PAESE

RITAGLIARE

NOME

COGNOME

PAESE

VIA

TELEFONO

Modulo di iscrizione

CERCA LE PAROLE NASCOSTE

CRUCIVERBA

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Giovani: il Papa vi attende in Brasile!28° Giornata Mondiale della Gioventù - Rio de Janeiro 2013

15 luglio - 1 agosto 2013“Andate e fate discepoli tutti ipopoli” (Mt 28,19)La GMG del 2013 in Brasile è unasplendida occasione per conoscere laChiesa brasiliana, con le sue specifi-cità, opportunità e sfide. Il program-ma della diocesi di Trento prevede divivere alcuni giorni in una diocesibrasiliana del nord-est, dove operanodue vescovi trentini. Se i numeri degliiscritti lo consentiranno, il gruppo deitrentini si dividerà in due: il primogruppo raggiungerà mons. Manzana aMossorò e il secondo gruppo mons. Zendron a Paulo Afonso. Dopo alcuni giornipassati in compagnia dei giovani delle diocesi ospitanti, ci sposteremo con i pull-man verso Rio, dove i due gruppi trentini si riuniranno, per vivere insieme l’espe-rienza di Rio.ETÀ: Possono iscriversi i giovani con 18 anni compiuti entro la partenza.

ISCRIZIONE EQUOTA: Va effettuatal’iscrizione entro il 25settembre 2012 versan-do l’acconto di 400 €.La quota completa nonè ancora definita conprecisione, ma si aggi-rerà sui 2350 €.Ulteriori informazionipresso don Daniele

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giornata mondiale della gioventù

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Le vie di pellegrinaggio che conducono al Santuario della Madonna di Pietralba eche collegano lo stesso alle circostanti vallate e paesi sono numerose, noi ne abbia-

mo scelta una.L'origine del Santuario risale al 1553 quando, ad un contadino di nome LeonardoWeissensteiner, titolare di un maso nel pianoro di Pietralba, apparve la Madonna e glichiese di costruire una cappella in Suo nome. Quella piccola cappella già nel 1673 eradiventata una chiesa e nel 1718 i Servi di Maria, che ne avevano assunto la titolarità,vi affiancarono un monastero.Il Santuario acquistò l'aspetto attuale tra il 1719 e il 1722 quando gli architetti JohannMartin Gump e Agostino Maria Abfalterer progettarono nuovi interventi.Da Aldino parte una via di pellegrinaggio che passa dal villaggio sparso di Lerch dacui si può godere una vista interessante: i prati di larici sono armoniosi e in autunnoassumono degli splendidi colori, mentre il paesaggio che si gode è sicuramente inte-ressante e tra i più belli della zona.Dal centro di Aldino, a sud della chiesa, si scende in direzione N della strada NovaPonente - Ora. Proseguendo al di là della strada asfaltata per circa 150 metri si rag-giunge una diramazione. Qui si gira a destra e si imbocca il sentiero 10 A e si sale indirezione N-E fino a un nuovo bivio.Sul sentiero n. 10 si sale obliquamente a destra fino a Gampen, sulla strada NovaPonente - Aldino. Su questa si prosegue 50 metri a sinistra, poi, raggiunta la stradaasfaltata, si sale ancora obliquamente a destra fino al Morthof. Al bivio si gira ancoraa destra al Bacherhal.Si procede quindi verso il Leghof, poi sulla carrozzabile n. 10 che attraversa il boscoe sale verso N - E su raggiunge un sella (1610 m., il punto più alto dell'escursione)oltre la quale si scende alla Madonna di Pietralba.Si torna indietro alla stessa sella per imboccare per il rientro la carrozzabile n. 2 e 8 indirezione S, oltre Stietwiesen, poi si attraversa il pendio del Monte Schonrast, attraver-so il bosco, per raggiungere gli Stockwiesen. Là si prosegue dritti verso il Woserhod,scendendo poi verso il villaggio di Lerch dove si trova una strada asfaltata trasversa-le.Si va avanti su questa strada fino al ristorante Schloger per poi scendere verso Aldino

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Da Aldenoal Santuariodi Pietralba

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Le nosse campanedi Ivo Condini Mosna

Sul campanil de Aldemghè su zinque campanesonar le sentiremvizine e anca lontane.

"Giorgio" pù picolinache tant per scominziardà i "bòti" ogni matinae a Messa 'nvida a nar.

L'altra campana 'l "Zeno"Che sona pù de spes,co 'l nugol o 'l serenodesmisia 'l so paes;

l'Ave Maria la sonala sera e la matinal'è l'unica che è bonad'eser sì matitina.

Sona da sol el "Bepo",l'è afari molto seril'averte che po' dopogh'è 'n viaz al Zimiteri.

Penultima "Maria"Che 'nsema a so soreleLa viaza 'n sintoniaConcerta 'nsema a quele.

El fa da capocoro"Modesto" 'l campanomAccordo 'l fa con loroEl funge da patrom:

el g'ha suono possente,el crea l'armonial'è bel quando se 'l senteda sol, o 'n compagnia;

l'averte festa grandaa volte processiombenediziom domandasu la popolaziom.

fino a quando si incrocia una croce dilegno. Vicino alla croce si trova il "sen-tiero per Aldino" che scende in direzio-ne O. fino al raggiungimento di unastrada asfaltata che porta verso destraall'albergo Waldrast, sulla strada NovaPonente - Aldino. Raggiunta la strada siscende. A sinistra si trova la "Thalweg"che conduce sull'altura della chiesa e nelcentro di Aldino.Il percorso ha un dislivello contenuto(circa 500 m.) ed è percorribile in circa4 ore. Il periodo consigliato è quello pri-maverile o, meglio ancora, autunnale,quando i boschi si tingono di un tripudiodi mille colori.

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Resoconto del 2011 e progetti per il futuroPer colpevole ritardo del comitato di redazione viene pubblicato solo in questo

numero il bilancio dell'attività del Gruppo Missionario; sebbene in ritardo, appa-re giusto dar contezza del lavoro del Gruppo.È una frase scontata: fine anno, è tempo di bilanci e anno nuovo, di progetti e speran-ze. Pensiamo che sia doveroso da parte del Gruppo Missionario, far conoscere quelloche nel 2011 è stato raccolto e l'uso che ne è stato fatto.Premettiamo che il nostro lavoro è "quasi sempre " silenzioso e continuo: mettiamo inmoto la CARITÀ di tante brave persone e siamo presenti in tanti modi che non stare-mo ad elencare e che vorremmo sempre migliorare.Nelle giornate dedicate dalla Diocesi per la Missione e cioè - Pane per amor di Dio -Quaresima e Giornata Missionaria Mondiale in ottobre, le entrate sono state di €4.600,00, versate direttamente dalla Parrocchia alla Diocesi.È stata dedicata una raccolta speciale alle popolazioni del Corno d'Africa (Somalia,

Eritrea d Etiopia) per l'emergenza sic-cità, nelle mani di don ElioSommavilla che vi opera da tanti anni.Le offerte per questa giornata sonostate di € 2.600,00.Altre entrate sono provenute dalla per-sone € 1.490,00; dal mercatino €2.361,00 e dalla vendita di ceppi, cestie cose natalizie € 2.000,00.Questi aiuti sono stati distribuiti a p.Carlo Plotegheri in Sud Sudan; Sr.Germana Boschetto in Madagascar,

Centro Missionario per l'India; p. Francesco Zambotti in Tende; Frati Cappuccini aMilange in Mozambico; Sonia Gasperini in Camerum; una scuola in Mozambico;Centro Missionario d. Sandro Depretis in Libia; Sr. Miriam Zendron in Brasile e l'a-dozione di due seminaristi a Nairobi e Kampala.Siamo spesso interpellati anche per la Missione che viene da noi, gli stranieri chehanno bisogno di accoglienza della persona e anche di cose necessarie (casa, indumen-ti, mobili) alle quali cerchiamo di sopperire con sollecitudine.Ci sono pervenuti progetti che cercheremo di valutare con altre entità di buona volon-tà di Aldeno che non hanno paura di collaborare con noi e noi con loro.Le lettere dei missionari ci portano delle bellissime testimonianze che vorremmmo farconoscere a chi lo desidera.Il progetto per l'anno pastorale 2011-2012 è rivolto al "sostegno delle minoranze inAmerica Latina, Afro-discendenti Mapuche e popoli del Roraima, che sono vittime didiscriminazioni sociali: in Equador opera p. Claudio Zendron che abbiamo avuto connoi nella Giornata Missionaria Mondiale in ottobre; in Cile p. Graziano Beltrami daNomesino e in Brasile p. Gianfranco Graziola di Rovereto - lavorano con i gruppi cherischiamo l'estinzione per via del razzismo e persecuzione sociale.Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato, collaborando in vari modi alla riuscita delleiniziative proposte, insieme abbiamo reso la Carità una cosa durevole e concreta.Auguri che il "Pane per amor di Dio" sia in nostro scopo e che la condivisione frater-na il nostro modo di essere veri cristiani.

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Padre Francesco Zambotti in Tende S. Paulo Brasile

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oni nelle nostre parrocchie

Stenico Luca e Segata Monicaad Aldeno 26/05/2012

Modena Alessandro e Frizzi Livianaad Aldeno 24/06/2012

Moschetta Mauro e Caretta Lauraad Aldeno 30/06/2012

Pederzolli Sandro e Bezzi Cristinaa Garniga Terme 24/05/2012

Sboner Alessandroe Ostovic Jadranca

ad Aldeno 23/06/2012

Foto Paolo Zanella

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Moretti Dino e Milli Nadia a Garniga Terme 07/07/2012

Foto Lucio Tonina

Massimo Conti e Katia Summaad Aldeno 07/07/2012

Foto Cagnin Tamara

Bezzi Roberto e Piffer Ombrettaa Garniga Terme 30/06/2012

Foto Rensi

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Dalla Fontana Andrea e Rossi Elenaa Cimone 09/06/2012

Giuliani Riccardoe Pizzini Guglielma

Garniga Terme 30/06/2012

Bortolameotti Sandro e Scarpa Barbaraa Garniga Terme 14/07/2012

Foto Poli Lorenzo

La cosa più importanteche un uomo può fare

per i suoi figli, è amare la loro madre

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Adeguamento liturgicoin chiesa ad Aldeno

Negli anni 70, sull'onda della riforma liturgi-ca che invocava una maggior partecipazio-

ne della comunità durante le celebrazioni, tragli adeguamenti proposti, oltre alla lingua, almessale cambiato, al modo di celebrare, si ècercato anche di adattare altare, sede e ambonealle nuove esigenze. Sull'onda dell'entusiasmoanche ad Aldeno sono stati predisposti provvi-soriamente altare e ambone in legno in attesa di costruirne in pietra che fossero sta-

bili e adatti all'architettura della chiesa. Nell'ultimo anno il consiglio pastorale della parrocchiapiù volte si è ritrovato a pensare e riflettere sulle prospet-tive possibili e, tra divieti dall'alto e indicazioni dal basso,si è arrivati a dei modelli costruiti in scala 1 sta a 1 in poli-stirolo che in settembre verranno presentati alla comunità.L'idea di fondo prevede di "pulire" il presbiterio spostan-do la consolle dell'organo in dietro accanto all'altar mag-giore, di togliere l'inginocchiatoio a sinistra, spostando adun altare laterale la croce, il fonte battesimale in fondoalla chiesa in un apposito posto ricavato togliendo l'ultimobanco della fila "degli uomini".

Le soluzioni non sono naturalmente definite e necessitano di un approfondimentocomunitario e del sostegno dell'aiuto di tutti.

La sede

L’altare e l’ambone progetti da valutare per il futuro

Il giorno della prima comunione a Garniga Terme

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Si è finalmente realizzatoil sogno di devozionedi Gaudenzio Piffer

Il 15 luglio 2012, alla presenza diMonsignor Bressan e di numerose autorità

civili, primi fra tutti i sindaci di GarnigaTerme e Cimone, si è tenuta la benedizionedella chiesetta di Rocal.La località si trova sopra la fraz. Gatter aGarniga Terme, poco sotto Malga Albi ed èfacilmente raggiungibile grazie ad una strada asfaltata che si inerpica nel bosco.

Rocal è sempre stata località di villeggiaturasoprattutto per gli abitanti di Cimone che coltempo hanno realizzato e riportato a nuovovecchie abitazioni usate in passato per i lavoriin campagna.Per chi volesse avventurarsi a piedi non ci sipuò sbagliare, basta percorrere il sentiero deiMasi e si imbatte nell'abitato e nella nuovachiesetta che è ben visibile dalla strada.Ma torniamo alla giornata del 15 luglio esoprattutto alla storia, esempio di fede, devo-zione e costanza di Gaudenzio Piffer.Era il 21.03.1917 quando Davide Cont, nonnodi Gaudenzio, faceva lascito di un terreno vici-no alla propria abitazione in Rocal a patto che

vi venisse eretto un edificio sacro. La figlia Elisabetta Bisesti in famiglia molte volteripeteva il desiderio del padre di aver una chiesetta e il figlio Gaudenzio faceva pro-prio il desiderio del nonno.

Nel 1968 Gaudenzio costruì una casa inRocal e ogni volta pensava che quel terrenolì vicino era destinato alla chiesetta volutadal nonno; ma sembrava, e qui soccorronoreminiscenze manzoniane, che "la cosa nons'ha da fare": nel 1975, su consiglio dell'al-lora parroco don Beppino e su progetto delgeom Sergio Cont, iniziò a chiedere le auto-rizzazioni necessarie per la costruzione delpiccolo edificio. Niente da fare, le autoritànon rilasciavano i permessi necessari e siinterponeva la burocrazia.Il signor Gaudenzio non si dava per vinto;

ma nel 2006, quando venne colpito da una grave malattia, pensò, sconsolato, cheforse non sarebbe riuscito nell'intento tanto agognato e che il desiderio del nonno eradestinato a rimanere solo tale.Dopo qualche tempo, sfidando la malattia, salì con tenacia fino a Rocal e, inginoc-

Un momento della solenne benedizione impar-tita da Mons. Bressan alla presenza delle mag-giori autorità politiche e civili dei paesi

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Il gruppo Alpini di Garniga Terme

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chiatosi su di un sasso nella stessa posizione incui si trova ora il crocefisso, si mise a pregarechiedendo perdono per non essere riuscito intutti quegli anni a realizzare il sogno delnonno; egli, vista la gravità della malattia, erainfatti convinto di non aver più il tempo pervedere eretta la chiesetta.Lì sentiì una voce e tre giorni dopo, in sogno,vide Gesù che lo rassicurò: avrebbe visto final-mente la chiesetta costruita!!Preso da grande fiducia, Gaudenzio non sconfisse solo la malattia, ma anche la buro-crazia che per molti anni lo aveva frenato: l'intervento di don Daniele che perorò lacausa davanti alle autorità ecclesiastiche e la determinazione del geom. Cont furonomolto propizie.Una volta ottenuta la concessione il resto sarebbe venuto: Gaudenzio era sicuro cheavrebbe coinvolto molti e che il denaro non avrebbe costituito un problema: più di

300 persone hanno prestato la loroopera gratuitamente e le offerte dimolti hanno consentito a Gaudenziodi reperire materiale di pregio per l'e-dificio, per le decorazioni murarie eper gli arredi.A distanza di 7 anni la chiesetta erapronta per la solenne benedizionealla presenza di sua eccellenza mons.Bressan che ha rivolto parole di elo-gio a Gaudenzio Piffer per la tenaciadimostrata e per il segno di devozio-ne che è riuscito a realizzare.

Mons. Bressan, nel breve discorso tenuto nell'ambito della consacrazione dell'edifi-cio, ha manifestato il desiderio che quel lungo sia segno della quotidianità del creden-te; ha espressamente auspicato che quel luogo diven-ti meta di preghiera e intercessione con l'Altissimo eche sia di tutti e per tutti coloro che vi sosterannoanche solo per pochi minuti.Con voce commossa, e certo è stato il momento piùcoinvolgente per il signor Gaudenzio, egli ha ringra-ziato tutti, prima la moglie che lo ha sempre sostenu-to, perché quello che era diventato un suo desiderioera soprattutto un voto del nonno Davide che final-mente era stato adempiuto.A coronamento della celebrazione religiosa anche idiscorsi delle autorità e la festa che per tutto il giornosi è susseguita alla presenza di molte centinaia di per-sone giunte nonostante il tempo piuttosto capriccioso.L'auspicio più grande è che quel luogo diventi per molti luogo di preghiera e che siatestimonianza viva di ciò che la fede può realizzare.

Mons. Bressan tra Gaudenzio e lamoglie Luciana

Un momento della celebrazione della S.Messa al mattino

Sotto il tendone son stati distribuiti quasi 600 pasti

l’inaugurazione

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Ma la bocciatura a scuola è peccato???Da far leggere con attenzione a tutti gli «asinelli nostrani»

Tempo di fine anno scolastico, di esami di licenza e dimaturità: “chi si fa bocciare commette peccato, e

dovrà confessarlo»: è il succo della predica di un parrocodel Veneto che si rivolge ai ragazzi già bocciati delle sue

parrocchie. Ci è sembrato un buon spunto anche per tutti quei nostri studenti che un po’fanno fatica e non hanno voglia di darsi da fare durante l’anno scolastico. Il suo appello èintitolato «Caro bocciato». «Caro» in segno di affetto, ma «devi confessarti» in segno dirimprovero: come dire, non hai commesso un torto soltanto verso la tua famiglia, padre emadre e fratelli, ma anche verso la Chiesa e la comunità. Beninteso, possono esserci dellegiustificazioni alla tua bocciatura: sei stato malato, hai avuto un incidente di moto o diauto, hai perso varie settimane o interi mesi di lezioni, hai dovuto lavorare, hai assistitofamiliari, insomma non hai studiato perché non hai potuto. In questo caso hai delle giusti-ficazioni. Ma se esistono queste giustificazioni, la scuola lo sa, e non ti boccia. La scuolaha per principio-guida quello di promuovere, non di bocciare. La scuola boccia quandovede cattiva volontà, ozio, trascuratezza, incuria verso la cultura, i libri, lo studio.Allora boccia. E questa bocciatura non rivela unatua mancanza soltanto verso di te (perdi un annodella tua vita), ma anche verso il padre, la madre, ifratelli, la Chiesa. E, se ce l’hai, la fidanzata (ilfidanzato). Perdi un anno della tua vita, ma la tuavita non è soltanto tua, è legata a tante altre vite. E tu, fermandoti per un anno, fermi per un anno levite di tanti altri. Di questo devi render conto.Con questo ragionamento, è come se il parrocovenisse a dire: non ci sono zone extra-morale, peresempio i sabati sera, le discoteche, le spese per idivertimenti, le vacanze, lo sport, i viaggi... La vitaè una sola, se tu chiedi e ti vien dato, a tua voltadevi rendere. Coloro a cui chiedi e che ti dannosono padre e madre e fratelli. Il loro lavoro e i lororisparmi ti permettono di andare a scuola. Tu«devi» ripagarli con la promozione, è il minimo che puoi-devi fare. Ci sono famiglie doveil figlio è foraggiato di tutto, perché possa studiare, dopo di che, a fine anno scolastico, seè promosso, gli vien dato anche un premio, il motorino, l’iPhone, l’iPad… Assurdo! Il ragazzo che vien promosso non fa un’impresa eccezionale, fa il minimo che deve fare,e per questo minimo non merita un premio, mentre merita un rimprovero se non lo fa. Lafamiglia non ha sempre il coraggio di rimproverare il figlio che rende poco: può succede-re che padre e madre, che pure amano molto il loro figlio, non osino rimproverarlo per nonfarlo star male. Non basta che padre e madre lo scusino o lo perdonino. Deve scusarsianche di fronte a qualcosa di più alto e più vasto, qualcosa che rappresenti una bella fettadi umanità. Se lui si guarda intorno, vede tanti coetanei, anche provenienti da altre aree delmondo, che se potessero andare a scuola al suo posto renderebbero il 110%. Se lui rendeil 40%, ha una colpa verso l’umanità. È giusto che ne renda conto. Ma meglio ancorasarebbe se la evitasse. Caro studente buono studio allora per il 2012-2013!

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il palio della sagra di San Modesto

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A proposito di ...crisi“Ogni crisi è come una moneta:

da una parte porta con sè il pericolo, dal-l’altra l’opportunità.Capovolgete la moneta.

Non perdetevi l’opportunità di emergere da questa crisi più forti e più intelligenti:

dei sopravvissuti migliori.” Jeffrey J. Davis

Ogni giorno veniamo bombardati mediaticamente da nuovi dati sulla crisi econo-mica che dilaga oramai in tutto il Vecchio Continente e non solo; non c’è tele-

giornale o trasmissione televisiva e radiofonica che non accenni, approfondisca oesamini la nostra situazione economico-finanziaria e sulla bocca della gente la paro-la crisi ha assunto una valenza molto diversa e distante dalla sua originaria etimolo-gia. Crisi è quando siamo di fronte ad una scelta e consideriamo i vantaggi e gli svan-taggi di un’opzione rispetto ad un’alternativa. L’etimologia di crisi deriva da lat. CRISIS dal gr. KRÌSIS, che tiene a KRÌNÕ sepa-ro, in senso figurato, in senso più lato, decido, valuto, discerno. Crisi significa scel-ta, un momento che separa una maniera di essere diversa da altra precedente.In cinese la parola crisi è composta da due ideogrammi: il primo, wei, significa pro-blema, il secondo, ji, significa opportunità. Anche nella nostra lingua l’etimologiadella parola crisi suggerisce un significato positivo: essa infatti contiene un aspettovitale, la separazione, ed un aspetto di crescita, quello della scelta.La crisi non è dunque un evento totalmente negativo,bensì un momento di transizione che può essere ancheun’opportunità di crescita.Vi sono persone che, superando un periodo di crisi,approdano ad un’identità più ricca e scoprono di pos-sedere più risorse di quante ne pensavano. Il giustoatteggiamento è accogliere il momento di crisi, comemomento di riflessione, di valutazione, di discernimen-to per trasformarlo nel presupposto necessario ad unmiglioramento, ad una rinascita. Mai come in unmomento così difficile le parole hanno un significatoche varia a seconda dell’uso che se ne fa.Leggendo la definizione di un lemma sul vocabolarioappare tutto molto chiaro e definitivo, ma se conside-riamo gli infiniti contesti e i modi in cui lo stesso vieneutilizzato, tale quadro di certezze diventa più vago.Spesso chi parla ha bisogno di forzare il senso delleparole, di piegarlo alla propria logica.Alla lunga, l’uso improprio diviene consuetudine e laconsuetudine diviene regola, influenzando in larga misura i nostri pensieri e le nostreazioni: in questi mesi la sola parola in grado di spiegare ogni singola cosa che avvie-ne al mondo è CRISI. Sia individualmente che collettivamente ognuno di noi si sente

Chiara sembra pensare: quale futuro per noi?

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oppresso e sfiduciato: sicuramente non abbiamo l’atteggiamento giusto per reagirecon energia e determinazione, per prendere le decisioni giuste per migliorare la situa-zione.Certo, la crisi esiste, non è un’invenzione dei media. Realmente stanno chiudendofabbriche intere, altre aziende stanno licenziando in massa, i lavoratori in cassa diintegrazione non sono mai stati così tanti e la precarietà e l’incertezza per i giovanipossono destabilizzare un’intera generazione.Ma il problema è proprio questo: usiamo la parola crisi, una certa idea di crisi, comegiustificazione di qualcosa di ineluttabile che sta succedendo e in questo modo stia-mo invertendo l’ordine dei fattori, sostituendo la causa con l’effetto. Diciamo: la crisiè la causa di tutti i problemi, facciamo passare la crisi etutto si risolverà.E se non fosse solo una crisi economico-finanziaria, macrisi di un modo di vivere che non vogliamo cambiare,crisi di valori, principi, di intere comunità? Siamo pro-prio convinti di volerla solo subire senza tentare di limi-tare i danni? E’ dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno e delle inte-re comunità: cogliamola come opportunità e non solocome minaccia.Ogni crisi di qualsiasi natura essa sia ha la possibilità diessere superata: sicuramente non è un percorso senzaostacoli, sicuramente saremo chiamati a delle rinunce, ma potremo uscirne rinvigo-riti se saremmo protagonisti di questa crisi e non solo passivi attori.

Seppur del 1955 quanto mai sono attuali le parole di Albert Einstein:“Non pretendiamo che le cose cambino, se con-tinuiamo a fare le stesse cose. La crisi può esse-re una grande benedizione per le persone e lenazioni, perché la crisi porta progressi.La creatività nasce dall’angoscia come il gior-no nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi chesorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strate-gie. Chi supera la crisi supera sé stesso senzaessere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoifallimenti e disagi, inibisce il proprio talento edà più valore ai problemi che alle soluzioni. La

vera crisi è l’incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazio-ni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi.Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perchésenza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementar-la, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece,lavoriamo duro.Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di nonvoler lottare per superarla.”

Albert Einstein

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l’approfondimento

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San Modesto 2012"C'è più gioia nel dare che nel ricevere" (Insegnaci la Sapienza del Cuore)

Nei giorni 08-09-10 giugno si è svolta la tradizionale Festa del patrono, promossadal Circolo parrocchiale San Modesto - Associazione NOI Aldeno.

La manifestazione ha offerto tre giorni intensi, fitti di proposte piacevoli e diversifi-cate. Il venerdì tutto è iniziato con una gustosissima cena a tema su prenotazione(giunta alla sua seconda edizione), preparata egregiamente dai nostri cuochi profes-sionisti e servita al tavolo da coloratissime cameriere! Il titolo "Giro d'Italia" si col-

legava ai differenti sapori che la cena havoluto offrire: dallo speck altoatesino allelasagnette alla genovese, dalle piccatine pro-fumate di arancio di Sicilia alla mousse allaperugina. Ma nel titolo c'era anche una sotti-le allusione "ciclistica" che rimandava allagrande novità di questa edizione 2012: l'ap-puntamento con Spinning on the Square! Undivertente pomeriggio trascorso in piazza apedalare sui ritmi coinvolgenti della BandaSociale di Aldeno, la quale ha dimostrato -come peraltro già sapevamo - la propria tota-le disponibilità e un'incredibile voglia di spe-rimentare. Novanta spensierati "pedalatori"

si sono avventurati con l'immaginazione e con la musica tra pianure, salite e scatti,guidati da tre simpatici istruttori professionisti: un particolare ringraziamento aFlavio, Nicola e Michel, per aver messogratuitamente a disposizione la propriaprofessionalità, il proprio tempo e….. lebike!Tre giorni di svago e divertimento tramusica, giochi, sport e buona cucina,ma anche tre giorni di febbrile attivitàed impegno per decine e decine di

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volontari. Un impegno che parte da molto più lontano,all'incirca da febbraio, per offrire al paese un weekendin cui apprezzare il gusto dello stare insieme e del farecomunità. L'organizzazione di una festa è infatti una"macchina" piuttosto complessa e con parecchie neces-sità, dove certamente si può commettere qualche errore(quasi tutte le persone coinvolte non sono "professioni-sti delle feste", ma si prestano per puro spirito di volon-tariato), ma dove è anche possibile divertirsi e condivi-dere un'esperienza di gruppo. La sagra necessita infattidella convergenza di più intenti, di più realtà, di piùassociazioni: vigili del fuoco, elettricisti, idraulico, col-laudatore, camerieri, cuochi, associazione carabinieri,organizzatori, uomini e donne delle pulizie, cassiere,baristi, quelli e quelle che sanno fare le torte, musicisti,animatori, le signore del vaso della Fortuna, gli arrampi-catori della S.A.T., il bagno del Circolo giovani e chi piùne ha più ne metta! Ci scusiamo per qualche piccolodisguido occorso nella concitazione del momento e porgiamo un sentito ringrazia-mento a tutti coloro che nel periodo della festa hanno scelto, con spirito di servizio,di faticare insieme per la buona riuscita della manifestazione.A tutti, un cordiale arrivederci a San Modesto 2013!

La piu giovane allo spinningDalila Cont

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Chi era costui?Melchisedek: Cristo nascosto nell’Antico TestamentoGenesi 14,18: 17 Quando Abram fu di ritorno …18 Intanto Melchisedec, re di Salem,offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19 e benedisse Abramo con questeparole: Sia benedetto Abramo dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, 20 ebenedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici». Abramo glidiede la decima di tutto.

Questo personaggio, per molti versi misterioso, di cuinon si conosce la genalogia, è sacerdote non per

discendenza: è sacerdote del Dio altissimo e re di Salem(che significa ‘pace’), la futura Jeru-salem, mentre il suostesso nome significa ‘Re di giustizia’.In Genesi vi è l’unica sua comparizione, mentre in altreparti viene solo citato indirettamente, e viene indicatocome colui che offrì pane e vino. Di qui la scelta di pro-porre il brano nella solennità del Corpo e del Sangue delSignore; l’offertache questo recananeo dellafutura città diGerusalemme faè atto precursoredel mistero piùalto, quellodell’Eucarestia.È in questa luceche l’episodio di

Melchisedek acquista una luce diversa nel suosenso originario.Per l’antico autore della Genesi l’offerta dipane e vino adAbramo, che torna-va da una spedizio-ne militare e passa-va nel territorio delre di Salem, era unsegno di ospitalità:si offrono, infatti,cibo e bevanda perle truppe affamate eper il loro capoAbramo, indicandoaccoglienza, sicu-rezza e permesso di

Particolare dei mosaici di S.Maria Maggiore a Roma (V sec.)

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Non è forse Gesù il re dellapace e della giustizia, e noninaugura Gesù una NuovaAlleanza nel suo corpo unavolta per tutte?Melchisedek è in qualche modoprecursore di Gesù e del suonuovo sacerdozio, non levitico.Nella Lettera agli Ebrei vieneriferito a Lui il versetto delSalmo 110 che dice del reMessia: 'Tu sei sacerdote persempre, alla maniera di

Melchisedek'.La fusione tra regali-tà purificata e sacer-dozio autentico si rea-lizzerà in manierapiena e definitiva soloin Gesù, sacerdote, ree profeta, che instau-ra col sacrificio dellaCroce un'Alleanzanuova, unica ed eter-na tra l'uomo e Dio.

Cattedrale francese di Reims (XIII sec.)

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transito. Ma già la Lettera agli Ebrei andrà oltre evedrà nel volto di Melchisedek il profilo delsacerdote perfetto Gesù Cristo.Nella Lettera agli Ebrei si afferma che Gesù è unSacerdote eterno alla maniera di Melchisedec,ma Gesù non coincide con l’antico sacerdoteritornato sulla terra.Ebrei 7,1-4 – Questo Melchisedec infatti, re diSalem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incon-tro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfittadei re e lo benedisse; a lui Abramo diede la deci-ma di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradottosignifica re di giustizia; è inoltre anche re diSalem, cioè re di pace. Egli è senza padre, senza

m a d r e ,s e n z agenealo-gia, senzaprincipiodi giorni né fine di vita, fatto simile al Figliodi Dio e rimane sacerdote in eterno.Considerate pertanto quanto sia grandecostui, al quale Abramo, il patriarca, diede ladecima del suo bottino.Ebrei 7,14-17 – È noto infatti che il Signorenostro è germogliato da Giuda e di questatribù Mosè non disse nulla riguardo al sacer-

dozio. Ciò risulta ancor più evi-dente dal momento che, a somi-glianza di Melchisedec, sorge unaltro sacerdote, che non è diven-tato tale per ragione di una pre-scrizione carnale, ma per lapotenza di una vita indefettibile.Gli è resa infatti questa testimo-nianza: Tu sei sacerdote in eter-no alla maniera di Melchisedec.Ebrei 7,23-24– Per questo, Gesùè diventato garante di un’al-leanza migliore. Inoltre, quellisono diventati sacerdoti in grannumero, perché la morte impedi-

va loro di durare a lungo; egli invece, poichéresta per sempre, possiede un sacerdozio chenon tramonta.

Incontro tra il patriarca Abramo e Melchi-sedec dipinto di Dirk Bouts 1464-1467

I manoscritti del Mar Morto:"Melchisedec e il giudizio finale"Uno dei manoscritti non biblicidi Qumram, in specifico ilmanoscritto 11Q13/11QMelchrinvenuto nella grotta 11 diQumram presso il Mar Morto èstato datato paleograficamentetra la fine del II secolo a.C. e l'i-nizio del I secolo a.C. Esso ècomposto di tredici frammentidai quali si sono ricavate duecolonne. La colon-na 2 è preservatamolto bene, lacolonna 3 è rico-struita solo conalcune parole.11Q13 può essereriguardato comeuna sorta di tar-gum, uno scrittoche in ebraicosignifica letteral-mente "interpreta-zione", una para-frasi dei passibiblici che serve aspiegare e a interpretare i branidelle sacre scritture.

Manoscritti di Qumram

la Sacra Scrittura

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Beozzo Cesaredi anni 84 Aldeno 16/02/2012

Mosna Mariaved. Zucchelli

di anni 97 Aldeno 29/03/2012

Cont Ildaved. Maistri

di anni 98 Aldeno 16/04/2012

Linardi Remo di anni 90 Aldeno 18/04/2012

Rizzi Lidiaved. Cont

di anni 88 Aldeno 16/05/2012

Baldo Mariaved. Baldodi anni 99 11/05/2012

Grazie Stefania per ogni momento di questo viaggioinsieme. Passo dopo passo abbiamo oltrepassato i recinti dellenostre paure, dei nostri bisogni personali e delle nostreumane debolezze; il tuo coraggio, la tua forza e la tua coerenza ci hannospronati a uscire dall'angusto spazio dei nostri piccolivoleri, mentre la tua dolcezza ci ha indicato la stradaper incontrarci nell'immensa vastità del cuore. L'unico spazio in cui doni preziosi come la libertà, il rispetto e l'amore senza condizioni, possono continuare a vivere, a crescere e a renderci migliori.

Stefania Maistridi anni 27 Aldeno 04/04/2012

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Coser Rosannaved. Dallapiazza

di anni 60 Garniga Terme 24/05/2012

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i nostri defunti

Maule Ancillaved. Beozzo

di anni 87 Aldeno 09/06/2012

Piffer Benitodi anni 73 Cimone 24/06/2012

Coser Valerio di anni 81 Garniga Terme

10/06/2012

Alla mammaLa guerra che confonde le menti ed i destinila fatica di vivere con il pane alruiPoi ancora la guerra, le ansie, i lutti, e ricostruiretutto di nuovoGuardare avanti, i figli, le preoccupazioni, maanche le gioiele amicizie, la vita che scorre e che va... poi la salute che piano piano ti soccombe, tisfianca e ti spegneTe ne sei andata, serenamante, sognandoEra venerdì santo il giorno del tuo ultimo viaggioverso l’Eterno. Grazie mamma

Muraglia Silviaved. Falzindi anni 93 04/04/2012

Larentis Cesarinadi anni 97 Malè 14/03/2012

Todeschini Ginadi anni 92 Villalagarina

26/03/2012

Munari Maria ved. Mosnadi anni 101 Ravina 21/06/2012

Tovazzi Lucianodi anni 84 Brescia 23/06/2012

Gottardi Giuseppedi anni 90 Mattarello 19/05/2012

Piffer Lina ved. Ruzzdi anni 92 Bolzano 10/04/2012

I DEFUNTI DA FUORI PAESE

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I vigili del fuocovolontari di Aldeno presenti alla processione del 6 maggio

I coscritti diAldeno

che hannoportato laMadonna

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Grazie Signore Gesù, perché non ti ho mai visto. Grazie, perché se ti avessi visto, sarebbe stato facile, troppo facile credere in te. Se ti avessi incontrato come i tuoi discepoli, sarei stato come "obbligato" a seguirti, a venirti dietro. Il tuo fascino, la tua forza mi avrebbero colpito al cuore. Io invece non ti ho mai visto. Eppure sono qui. Adesso. Davanti a te. E mi vergogno a pensare che ti conosco ancora troppo poco. La mia pigrizia mi impedisce di fare di più. Se qualcuno mi chiede di te non so neanche cosa rispondere... La mia fede si limita allo stretto indispensabile. Eppure adesso sono qui. Davanti a te. E ti dico grazie perché ci sei. Grazie, perché anche se non ti ho mai visto, tu mi hai cambiato la vita, per sempre. Fa', Signore Gesù, che non mi stanchi mai di conoscerti sempre di più, per poterti amare sempre di più nella vita e negli altri. Amen.

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i viaggi della parrocchia

Gita parrocchialeal Cristo Pensante

Domenica 16 settembre proponiamouna gita sul Monte Castellazzo, aipiedi della Pale di san Martino, condestinazione il Cristo pensante.Il programma prevede di partire alle8 del mattino, in pullman o con mezzipropri, dalla piazza di Aldeno, rag-giunto il passo Rolle ci incamminere-mo, a piedi, sul sentiero che portaverso la cima Castellazzo. Alle 11,30 don Daniele celebrerà la santa messadomenicale per quanti lo desiderano. Il pranzo è al sacco. Quanti desiderano partecipare in pullman sono pregati dicomunicare il proprio nominativo in canonica (tel. 0461/842514). Il prezzo delpullman (10 euro) sarà raccolto sul pullman stesso quel giorno.Il caso di tempo pessimo la gita sarà annullata.

Pellegrinaggio in giornata a Lourdes - 25 OTTOBRE 2012

È ancora disponibile qualcheposto per il viaggio. Al momentosiamo in 70 e può iscrivere qual-cun altro fino al 25 agosto. Ilprogramma prevede la partenzain pullman al mattino prestodalla piazza di Aldeno con desti-nazione Verona. In Aereo arri-veremo all'aeroporto di Lourdes(circa 1 ora e mezza di volo),alle 10 del mattino saremo alsantuario francese. Percorreremo la Via Crucis ecelebreremo la Santa Messa al

mattino. Seguirà il pranzo e la visita ai luoghi dove è vissuta santaBernardetta. Alle 17,30 processione Eucaristica e tempo libero per visitare lagrotta e prendere qualche ricordo. Alle 19,30 (circa) partenza da Lourdes eritorno in Italia.I primi giorni di ottobre ci sarà un incontro con tutti i partecipanti.Per iscriversi comunicare il nominativo in canonica ad Aldeno (0461 842514)e versare la quota (350 euro) direttamente in banca.Conto della parrocchia san Modesto di Aldeno:IBAN IT11 G080 1334 2900 0000 0304 332

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Vieni alla sagra di Cimone8 e 9 settembre 2012

Due giorni di musica,danza, aquiloni, preghiera,lotteria, intrattenimento,percorso atmosfere, cibo,incontro, divertimento, chiacchere, ecc… ecc.

Domenica 9 settembre ore 19

Santa Messa di inizioanno scolastico presiedutada mons. Lauro Tisi