Cortina TOPiC - estate 2012
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Transcript of Cortina TOPiC - estate 2012
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Vista al tramonto del Monte Antelao dal Rifugio Dibona.
The mount Antelao at dusk, from the Rifugio Dibona.
Foto di Claudio Casotto Padova
Spedite alla redazione ([email protected]) il vostro sguardo su Cortina.La migliore fotografia sar pubblicata nel decimo nu-mero della rivista, in uscita a dicembre.
Send your view of Cortina to the editor ([email protected]) and the best one will be in the tenth issue, outbound in December.
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Editorialedi Stefano Illing
AttualitPRIMO PIANOIl gioco del silenzio Una volta erano le grandi imprese a fare larrampicatore; oggi la foto postata su Facebook. Una perdita, perch a volte il vero lusso essere off linedi Leonardo Bizzaro Come eravamo Quando un termometro in Corso Italia misurava la febbre del cellularedi Marco Zanettovich
NATURA & CULTURALa cordata di Arianna130 anni del Cai Cortina. Sei anni sono quelli alla presidenza del Club Alpino Italiano del nostro cronista deccezione che ci racconta questa avventura, valicandone i momenti pi significatividi Roberto De Martin Topranin
Affinit elettiveOLTRECONfINESulla scia di antiche carovaneAsia centrale: un viaggio sulle orme di Marco Polo e degli altri grandi che sondarono la terra pensando: No. Non finitadi Stefano Zardini
DICONO DI NOI...dal mondoa mezzo stampa
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Miti e riti ICONSLo spirito di unepoca in corsa. Alla Coppa dOro delle Dolomiti dettagli della stessa potenza di un taglio di Lucio Fontana di Antonio Ghini
BLOCK NOTESTutta lebbrezza della musica di Dino Ciani Il nostro Alfred Cortot, genio di passione e sentimento di Uberto Martinelli
fATTI & PERSONEDoris Mayer Pignatellila principessa volantedi Francesco Maria Del Vecchio
Moda e modiEVERGREENIl doppio sogno del Cortina GolfLe 9 buche di oggi saranno 18 nel 2014di Silvia Audisio
VisioniALTRI MONDI Hiking in punta di piediSport di muscoli, ma anche di anima e pensiero di Valter Giuliano
TRA TERRA E CIELOC VITE a quota 1.350 ampezzano il vigneto pi alto dEuropadi Massimo Spampani
Editorialby Stefano Illing
Current AffairsIN THE FOREGROUNDThe Game of Silenceby Leonardo Bizzaro
The way we wereby Marco Zanettovich
NATURE AND CULTUREAriadnes ropeby Roberto De Martin Topranin
Special AffinitiesBEYOND THE BORDERSOn the trail of ancient caravansby Stefano Zardini
ABOUT USFrom the World Press
Myths &RitesICONSThe Spirit of a racing agedi Antonio Ghini
BLOCK NOTESThe Rapture of Dino Cianis Musicby Uberto Martinelli
FACTS & PEOPLEDoris Mayer Pignatelliby Francesco Maria Del Vecchio
Fashion & TrendsEVERGREENThe Double Dream of Cortina Golfby Silvia Audisio
VisionsOTHER WORLDS Tiptoe Hikingby Valter Giuliano
BETWEEN EARTH AND HEAVENThere are Grapes at 1,350mby Massimo Spampani
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fOCUS ESTATE Cortina active. Bike, vertical e wellness al sole dAmpezzoPREVIEW INVERNO La stagione bianca tra freeride, alpine e nordic skiing, Slow&Nature e familya cura di Eleonora Alver e Angela Bolzicco
NOJELES DAMPEZZOCronache di dolce vita ampezzanaa cura di Ennio Rossignoli
INfINECinque ottimi libri di montagna per piccoli lettori in erbaa cura della Libreria Sovilla
Cortina Top friendsIl circuito distributivo di CORTINA.TOPic
RubricheLA VOSTRA COPERTINAIl Monte Antelao al tramontodi Claudio Casotto
NETWORK Cortina On paper. On line. On stage. Face to face
V(ERTICAL) I(MPORTANT) P(EOPLE)Fabrizio Zardini. Dolomiti-Patagonia, andata e ritorno. Quando lo stile sostenibilea cura di Paolo Tassi
COSA BOLLE IN PENTOLASeguiteci nelle cucine diMarco Badalucci, chef del Cristallo Hotel Spa & Golf Paola e Sandro Siorpaes, proprietari del Rifugio Averaua cura di Lucia Portesi
LATTIMOdi Stefano Zardini
CLOSE UPIl nostro album della stagione bianca
SALVA CON NOMELa nostra agenda: unestate di eventi al top
VETRINE La sai lultima? Chicche e dritte, fresche di stagionea cura di Alice Citi
GOURMETIeri, oggi e domani della gastronomia made in AmpezzoCasunziei rossi: la storia, la ricetta, dove assaggiarlia cura di Federico Menardi Comin
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FeaturesTHE OTHER COVER STORYby Claudio Casotto
NETWORK
V(ERTICAL) I(MPORTANT) P(EOPLE)by Paolo Tassi
WHATS COOKINGby Lucia Portesi
THE MOMENTby Stefano Zardini
CLOSE UP
SAVE ASOur Agenda: a summer of top events
SHOWCASESby Alice Citi
GOURMETby Federico Menardi Comin
FOCUS SUMMERPREVIEW WINTERby Eleonora Alver and Angela Bolzicco
NOJELES FROM AMPEZZOby Ennio Rossignoli
FINALLYby Sovillas Bookshop
Cortina Top Friends
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Roberto De Martin TopraninDirigente dazienda, in passato ha ricoperto importanti incari-chi allinterno di Confindustria, dal 2006 al 2011 direttore generale di FederlegnoArredo, ora consigliere del presidente. stato presidente generale del Cai dal 1992 al 1998 e, succes-sivamente, anche del Club Arc Alpin, la federazione dei club alpini europei. La montagna dentro al cuore, riverbero negli occhi, ossessione degli scar-poni: una scalata alla meta in sequenza, quella di De Martin, dal 2011 eletto allunanimit presidente del TrentoFilmfe-stival, la pi antica rassegna di cinema di montagna: 60 anni questanno. Cos, da cinefilo delle cime, ci ha raccontato, fotogramma per fotogramma, la vita del Cai Cortina (130 anni nel 2012) secondo i suoi ricordi. Buona visione da pag. 24.
Silvia AudisioGiornalista per passione del golf. Un percorso al contrario, il suo: dalluniversit di lingue alla moda milanese, indossata e venduta, ai tessuti, ma sempre macinando buche su buche, per una partita senza fine, giocata con entusiasmo, ma anche con il cruccio di non aver mai fatto hole in one e di vedere il golf in Italia ancora tanto distante dal-la gente. Ma ne parla e ne scrive con fiducia. Golf a test il suo ultimo libro. Ha diretto per 12 anni la rivista Il Mondo del Golf, aperto uno studio di comunica-zione, vinto un premio dellU-nione stampa sportiva e, da quattro anni, cura il magazine Style Golf del Corriere della Sera. Chi meglio di lei poteva raccontarci il Cortina Golf in un anno dimportanti novit?. Il servizio a pag. 64.
Leonardo BizzaroGrande appassionato di monta-gna, vive a Torino ma partito da Trento. Giornalista de la Repubblica, ha scritto ovvia-mente del mondo delle vette per molte riviste specializzate e ha allestito mostre sulla storia dellalpinismo himalayano, sul-le spedizioni polari e sullo sci. autore di K2. Uomini esplora-zioni imprese, libro pubblicato nel cinquantenario della prima arrampicata. Ha salito e sceso svariate montagne, dalla Pata-gonia allHimalaya. Vorrebbe arrivare alla pensione sufficien-temente in forma per continua-re a farlo. A noi ha insegnato Il gioco del silenzio a pag. 18.
Francesco Maria del Vecchio Anticonformista cosmopolita, ha fatto della storia dellUnit dItalia il suo principale tema di ricerca. uno dei massimi esperti italiani di licensing e grande conoscitore di moda, nel 1990 con il suo pamphlet Moda: miseria e nobilt, ha anti-cipato di quasi ventanni i pro-blemi del made in Italy e le crisi economiche internazionali. Nel 2010 ha fondato il movimento culturale La Voce Mediterranea per riscoprire e valorizzare la cultura dei popoli del Medi-terraneo. A pagina 40, il suo ritratto ammirato e affettuoso di Doris Mayer Pignatelli, prin-cipessa volante.
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Uberto MartinelliCritico musicale de Il Resto del Carlino, ha alle spalle oltre 200 concerti suonati da ragazzo. Dalle esibizioni davanti al pubblico passato al desk, ma continuando a partecipa-re a tanti concorsi pianistici internazionali come membro di giuria. Autore dei libretti di presentazione di album regi-strati, tra gli altri, da Claudio Abbado, Orchestra Mozart, Giuliano Carmignola e Leone Magiera, unisce alla musica un altro interesse: lequitazione. infatti direttore di Cavallo Ma-gazine. Il suo sogno? Possedere un cavallo morello che sappia suonare Chopin. Una penna po-etica per ricordare la romantica figura di Dino Ciani. Da leggere tutto in un fiato a pag. 34.
Antonio Ghini consulente di comunicazione e direttore di The Official Ferra-ri Magazine e del Museo Ferrari a Maranello. Dalle ricerche con Giampaolo Fabris al marketing in Henkel, dal giornalismo alla pubblicit in agenzia, fino alla comunicazione a 360 gradi presso costruttori internazio-nali di successo come Renault e Ferrari, Ghini ha trovato nel lavoro la vera passione di una vita e nella ricerca del nuo-vo e del diverso la chiave di tanti successi. Crede nel fatto che: Una idea condivisa da tutti difficilmente una idea. Motto riportato anche nel suo nuovo libro Dal detersivo alla Ferrari. 100 modi del comunica-re. Era davvero difficile trovare firma migliore per trasportarci nella spinta geniale e creati-va del design delle auto della Coppa dOro. Sfrecciate a pag. 28.
Valter Giuliano Dirige il mensile Alp, che ha visto nascere nel lontano 1985. Fino al 1992 ne stato capo-redattore, tornando di nuovo nel 2009. Gi assessore della Provincia di Torino e consiglie-re dellUncem, stato vicepresi-dente della Consulta per le Alpi, istituita presso la Presidenza del Consiglio in attuazione della Convenzione delle Alpi. Oggi, collabora anche con il quotidiano La Stampa e dirige i periodici Parchi (testata della Federparchi/Europarc) e Alpin-scena (rivista della Cipra Italia). A noi ha spiegato perch lhiking non solo questione di muscoli pag. 44.
Federico MenardiNata come passione, leno-gastronomia diventata nel tempo il suo pi che piacevo-le lavoro. Nel 1997 la mente organizzativa di Vino Vip, la manifestazione che per anni ha portato a Cortina i grandi nomi dellenologia. Il 2007 la volta di unaltra intuizione: Gaudea-mus, unassociazione nata per studiare la storia della cucina italiana, anche grazie a cene-evento in cui piatti e ricette vengono raccontati, spiegati e conditi da una perfetta mise en place. la nostra penna golosa della nuova rubrica Gourmet, a pag. 82.
Marco ZanettovichGiornalista-pubblicista, ha la musica, e anche un po Corti-na, nel cuore. Padre violinista, dalla sua Trieste arriva tra le Dolomiti incantato dalle To-fane, dalle Cinque Torri e dal Faloria. Una originale passione per la telefonia lo ha portato a diventare uno storico del setto-re e a ottenere un importante spazio espositivo permanente sulla telefonia mobile presso il Museo postale e telegrafico del-la Mitteleuropa di Trieste. Ci ha ricordato quando negli anni Novanta un termometro lungo Corso Italia misurava la febbre del cellulare. A pagina 23.
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Cortina.toPic un periodico di informazione di carattere culturale e di promozione turistica di Cortina dampezzo.Copyright: tutti i diritti sono riservati. nessuna parte della rivista pu essere riprodotta in qualsiasi forma rielaborata con luso dei sistemi elettronici e diffusa senza lautorizza-zione scritta delleditore. Manoscritti e fotografie anche se pubblicati non vengono restituiti.Pubblicit inferiore al 45%. Lelaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa at-tenzione, non pu comportare specifiche responsabilit per eventuali involontari errori o inesattezze.
Chiuso in redazione il 4 luglio 2012
registrazione al tribunale di Bellunon. 04/08 del 23 maggio 2008
Cortina dampezzo fa parte dellassociazione europea Best of the alps che riunisce le 12 localit montane pi famose ed esclusive di 5 nazioni alpine.
Direttore editorialeStefano Illing
Direttore responsabileChiara Caliceti
Supervisione creativaStefano Zardini
Coordinamento di redazione Lucia Portesi
Redazione centrale Cortina Turismo
Eleonora Alver, Angela [email protected]
Hanno collaborato: Alessandro Broccolo, Paola Dandrea, Elisabetta De Luca, Gianna di Lorenzo,
Alex Luisotto, Marianne Moretti Adimari, Maria Grazia Soravia, Gabriella Talamini
Omnia RelationsCaterina Cavina, Alice Citi
Hanno collaborato a questo numero
testiSilvia Audisio, Leonardo Bizzaro, Roberto De Martin
Topranin, Francesco Maria Del Vecchio, Antonio Ghini, Valter Giuliano, Uberto Martinelli, Federico Menardi, Ennio Rossignoli, Massimo Spampani, Paolo Tassi,
Marco Zanettovich
fotoElio Basso, Dario Bellodis, Roberto Casanova, Dino Colli,
Andrea Gaspari, Diego Gaspari Bandion, Luca Gavioli, Giuseppe Ghedina, Sergio Lorenzi, Giacomo Pompanin, Fabio Scarpa, Thierry Sourbier, Uli Stanciu, Paolo Tassi,
Pierre Teyssot, Markus Zadra, Stefano Zardini
Balletto Russo & Fondazione Teatro Lirico Siciliano, Corriere della Sera, Cortina Turismo, Foto Riccione,
Funivia Freccia nel Cielo, Museo dArte Moderna Mario Rimoldi delle Regole dAmpezzo, Museo nazionale della montagna Torino, Studio Luv, The North Face, T.I.B.B.
Milano, Zoomphotocortina by Toni
IllustrazioniGiorgio Franceschini, Federigo Gabellieri,
Diego Gabriele, Marco Innocenti
Progetto graficoKidstudio Firenze
www.kidstudio.it, [email protected]
Art directionMarco Innocenti, Luca Parenti
TraduzioniAlessandra Urbancich, Emmea Associati
Comitato promotoreAndrea Franceschi
Sindaco del Comune di Cortina dampezzoMarco Ghedina
assessore al turismo e allo sport del Comune di Cortina dampezzo
Giovanna Martinolliassessore alla Cultura del Comune di Cortina dampezzo
ascom Cortinaassociazione albergatori di Cortina dampezzoassociazione artigiani di Cortina dampezzo
associazione astronomica Cortina Cassa rurale e artigiana di Cortina e delle Dolomiti
Comitato Coppa del Mondo di sciConsorzio impianti a fune di Cortina
La Cooperativa di Cortina Gis Gestione impianti sportivi Cortina
regole dampezzoSci Club Cortina
Seam Servizi ampezzoSestieri dampezzo
Cortina TurismoProprietario ed editore
Sede socialeVia G. Marconi 15/b, 32043, Cortina dAmpezzo
Tel. +39 0436 866252, fax +39 0436 [email protected]
StampaGrafica Editoriale Printing
Via E. Mattei 106, 40138, BolognaTel. +39 051 4592111, fax +39 051 4592120
Pubblicitlocale
Gianna di [email protected]
nazionaleSpe, Societ pubblicit editoriale
strada 3, Palazzo B/10, 20090, Assago (Milano) Tel. + 39 02 57577362, www.speweb.it
Omnia RelationsValentina Ferri
Gestione distribuzione circuito nazionaleCaterina Paolini
presspartner di Cortina turismo.
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CorTInA nETWorK
Cortina ...is...
on paper
CORTINA.TOPicDue uscite lanno: 70.000 copie diffuse in inverno e 50.000 in estate. Oltre 100 pagine di attualit, natura, sport, enogastronomia e moda raccontate anche grazie a prestigiosi contributor nazionali.
It is issued twice a year with 70,000 copies in winter and 50,000 in summer, it is also distributed abroad. Over 100 pages of current news, history and stories, sport, nature, fashion, and food&wine told thanks to prestigious journalists.
CORTINA.TOP LivingUscita annuale prossimo numero in distribuzione a Pasqua 2013 il magazine dellabitare con stile, diffuso in 40.000 copie in oltre 100 localit. Focus su progettisti, architetti e artigiani made in Ampezzo.
Yearly publication the next issue is scheduled on Easter 2013 the magazine of stylish living is distributed in 40,000 copies, with English translations, in over 100 sites. It focusses on Cortinas designers, architects and artisans.
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on stageSu YouTube, video ufficiali, virali e pubblici per una Cortina in action.
Cortina in action. On YouTube, official, viral, and public videos for an active bulletin board of the Queen of the Dolomites.
CORTINA.PocketLa nostra guida turistica.Our tourist guide.
CORTINAPOCKET
CORTINA POCKET
www.veneto.to
CONSORZIO DOLOMITIvia Mezzaterra 8432100 BellunoTel. +39 0437 [email protected]
cover p
hoto: w
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andion
.com
CORTINA TURISMO via Marconi 15/B32043 Cortina dAmpezzo BLTel. +39 0436 866252 Fax +39 0436 867448 [email protected] cortina.dolomiti.org
face to faceCORTINA.TOP EventsEventi? Presenti. Lagenda di tutti i grandi appuntamenti di stagione.Issued twice a year, the detailed program of all the great events of the winter and summer seasons.
CORTINA.wakeUPIl quotidiano della vacanza. Si parte dal meteo alla sco-
perta di cosa fare in citt.The holiday newspaper. From weather forecasts to discover
whats on in town.
on lineCortina ci mette la faccia. Come? Con un sito nuovo di zecca, www.cortina.dolomiti.org, nato lo scorso gennaio, in cui navigare con facilit, facendo rotta su:
Ma non solo. Cortina su Facebook, Twitter, Issuu e Foursquare.Mentre andiamo in stampa, si prepara al de-butto il nuovissimo blog di Cortina dAmpezzo, Livecortina.dolomiti.org. Uno spazio per dare voce e mouse a chi conosce Cortina da tem-po o a chi la sta scoprendo passo dopo passo.Per essere sempre aggiornati basta ri-chiedere la newsletter inscrivendosi a www.cortina.dolomiti.org.
A new look for Cortina with its brand new website www.cortina.dolomiti.org. Created last winter for easy navigation, it enables users to steer towards:
Moreover, Cortina is also on Facebook, Twitter, Is-suu and Foursquare. While this issue is going to the printers, Cortina dAmpezzo brand new blog Live-cortina.dolomiti.org is getting ready for its debut. The space will host the most authentic Cortina from those who have known it for long and those who are just discovering it.To catch on novelties and promotions, we recom-mend subscribing to www.cortina.dolomiti.org to receive the newsletter.
TEMIvACANzE: Bike, Hiking, Vertical, Family, Romantic
Thematic holidays: Bike, Hiking, Vertical, Family, Romantic
PACChETTI e servizi Packages and Facilities
EvENTI in programma Events
ArEA BOOkINg per prenotare direttamente la propria esperienza di vacanza su misura
Booking area to make your reservation for a tailored holiday experi-ence
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di Stefano Illing
In(quiete)
We live in interesting times, which an ancient Chinese curse would recommend to avoid. Many things are changing, whether we like it or not. The mistake, perhaps, may lie in our unwillingness to accept this ne-
cessity, to deny this dynamic force, thus reducing the time for changes to take place.
According to the teaching of IChing, balance does not lie in quietness, but in being on the same wavelength as the occurring change. Where is Cortina in this process? Too much has been written and said about Cortina, too much which does not con-form to the reality lived by residents and tourists.
For too long we have let others report about a Corina that we do not know or recognize.
The interesting times we live in are the opportunity to re-discover the very soul of this corner of paradise, the original, authentic elements that earned Cortina the title of Queen of the Dolomites, by removing unnecessary frills and glitter which daz-zle but do not last. Away with the noise, the excess, the ostenta-tions and welcome to harmony, balance, quiet, serenity. Silence. The silence that is a fundamental part of the mountain land-scape. Silence to rediscover the values of our identity and our thoughts and to listen to the teachings of the peaks. Quoting Goe-the: Mountains are mute teachers and act as silent disciples.
Viviamo in tempi interessanti, fatto che unantica maledizione cinese consiglierebbe di evitare. Per i po-poli orientali, interessante sinonimo dincomprensi-bile, mutamento traumatico di certezze acquisite. Mol-te cose stanno cambiando, a Oriente come a Occidente,
che ci piaccia o no. Lerrore, forse, quello di non accettare tale necessit, di negare tale dinamica, cos riducendo, per, il tempo disponibile affinch il cambiamento si compia. Lequilibrio, come insegna lI Ching, non sta nella quiete, ma nellessere in sintonia con il mutamento in corso.
Cortina dov in questo processo? Troppo di ci che stato scrit-to e detto non corrisponde alla realt di chi la frequenta o ci vive. Per tanto tempo abbiamo lasciato che altri raccontassero una Cor-tina che non conosciamo e non riconosciamo. I tempi interessanti che viviamo costituiscono una opportunit per ritrova-re lanima di questo angolo di paradiso. Quegli elementi autentici e originali che ne hanno fatto la Regina delle Dolomiti, togliendo brillanti-ni e orpelli inutili che abba-gliano ma non restano. Via quindi il rumore, leccesso, lostentazione fine a se stessa e benvenuti siano larmonia, lequilibrio, la quiete, la sere-nit. Il silenzio.
Il silenzio che parte del paesaggio in montagna, una parte fondamentale.
Il silenzio che ci permette di ritrovare i valori della no-stra identit, i nostri pensieri e ascoltare linsegnamento delle cime. Lo diceva anche Goethe: I monti sono ma-estri muti e fanno discepoli silenziosi.
Foto di copertina di Stefano Zardini
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IL GIoCoDEL
di Leonardo Bizzarro
Una volta erano le grandi imprese a fare larrampicatore; oggi la foto postata su
Facebook. Il sentiero pu essere arduo, ma mai abbastanza per non rispondere a un sms. Suonerie
imbarazzanti agitano gli uomini delle vette, interrompono scalate; nei rifugi si sta incollati ai laptop. Una perdita. Perch il vero lusso
quello di smettere per una volta di comunicare, smarrendosi nella natura e in se stessi
priMo piano
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ilvia Vidal, climber catalana, rimasta appesa 32 giorni, tra febbraio e marzo, su uninter-minabile parete della Serrana Avalancha, sperduta nella fo-resta della Patagonia cilena. Ha aperto una via grandiosa:
prima di lei, su quella vetta, nessuno era mai arri-vato. Non aveva con s radio, satellitari, gps, nep-pure le previsioni del tempo poteva ascoltare. Pi di un mese da sola, sulla roccia e nel vento, tra il freddo e la pioggia. E i rumori della natura, spa-ventosi anche, assordanti, ma solo quelli.
Reinhold Messner da sempre convinto che i sistemi elettronici di comunicazione siano do-ping, in Himalaya. N pi n meno di una bom-bola di ossigeno. Lavventura si annacqua, come arrivare in cima e poi farsi portare a valle in eli-cottero. Le imprese leggendarie sulle grandi mon-tagne si sono fatte senza radio, gli apparati rice-trasmittenti hanno cominciato a trascinarli lass le pesanti spedizioni nazionali, imitate poi indi-scriminatamente. Oggi sei nessuno se nello zaino non hai un Thuraya che ti permetta di parlare a casa con la fidanzata o un laptop per mettere le foto su Facebook.
Su un sentiero dolomitico, invece, trovi chi il cellulare lo tiene a riempirsi di sudore nella ta-sca della camicia, per guardare pi in fretta se ha mancato una telefonata o un sms. Una pagina di pubblicit sulla rivista del Club alpino suggerisce una linea di telefonini corazzati, a prova durto sulla roccia e di immersione nei torrenti. Connessi sempre, purch ci sia campo. Camminavo qualche settimana fa sui sentieri attorno alle Tre Cime di Lavaredo, tra un gruppo di escursionisti che il cel-
lulare lhan tenuto in mano dacch si sono tirati lo zaino in spalla fino al ritorno. Neppure una chia-mata, per erano pronti. A un tavolo di smanet-tatori di telefonino, in un rifugio che purtroppo il campo lo aveva, una sera mi hanno detto che lo portano in montagna per sicurezza, vedi mai che si facciano male e debbano chiamare il soccorso alpino. Osservazione condivisibile, se gli iPhone li tenessero in fondo allo zaino, invece di accarezzar-li compulsivamente. vero che allinizio di giugno una coppia di escursionisti stata ritrovata in Val-le Grande di Lanzo, nel torinese, grazie alla foto spedita ai soccorritori via mms: si erano perdu-ti, non riuscivano a spiegare dove fossero. Ma un s.o.s. si pu lanciare anche spegnendo il diabolico apparecchio finch non serve, cos le batterie du-rano pure di pi. E un passo dietro laltro, intanto portiamo con noi il silenzio. Quello del bosco a fine estate, quando i fucili non sparano e il cer-catore di funghi si guarda bene dal denunciare la presenza: sotto le suole appena lo scricchiolio di foglie e di rami spezzati. O la pace che ci avvolge nella prima neve, la traccia cigolante dei nostri sci che incrocia i segni leggeri di un animale; o durante le prime gite primaverili, con il ghiaccio che ancora imprigiona il prato in ombra e a risuo-nare c solo lacqua che stilla in qualche rivolo, di nuovo gelato quando il sole tramonta. Senza trionfanti squilli di inutili cellulari.
SUn passo dietro laltro, portiamo con noi il
A step after the other,we bring with usthe silence
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priMo piano
atalan climber Silvia Vidal stayed 32 days on an endless wall of Serrania Ava-lancha, secluded in the forests of Chilean Patagonia. In the month she spent alone on the wall and in the wind, she had
neither a radio nor a satellite phone or a Gps with her. Frightful even, deafening, but all around her only the sounds of nature. Reinhold Messner has always been convinced that electric communication devices are doping on Himalaya, exactly like an oxygen bottle. Adventures are diluted: like climbing to the top and taking the helicopter to get back to the valley. The leg-endary enterprises on the great mountains were ac-complished without radios; trans receiving sets were dragged up there by the heavy national expeditions, which have been indiscriminately imitated since then. Today you are nobody if you do not pack a Thuraya to call your girlfriend at home and a laptop to post your photos on Facebook. Even along Dolomite trails, there are those who keep their mobile in the shirt pocket soaked with perspiration, so as to check more quickly if a call or a text has been missed. Connected
at all times, provided there is signal. One evening, in a refuge where, unfortunately, there was signal I was at table with some mobile addicts who had brought their mobiles in the mountains for safety in case they had to call the rescue service. I could have understood their point of view if they had kept their iPhone at the bottom of the backpack. Its true that in early July a couple of hikers who had got lost and could not explain their position were rescued in Valle Grande di Lanzo, near Turin, thanks to the photo they could send via mms to the rescuers. Yet, an S.O.S. can be sent if the devilish device is switched off until its needed, that way the batteries last longer.
One step after the other, while we carry silence with us. The silence of late summer woods, under your soles only the creaking of leaves and braking branches. Or the peace that surrounds us with the first snowfalls, the squeaking tracks of the skis in-tersecting the light prints of an animal; or during early spring hikes, when the meadows in the shade are still trapped by ice and the only sound is that of water dripping into some rivulet which freezes again when the sun sets. Without triumphant blare of use-less mobiles.
C
Ecco tre occasioni speciali per restare a bocca aperta, ma senza parlare. Chi non teme la sveglia, il 14 luglio, dall11 al 25 agosto e l8 settembre, potr godersi la colazione al sorgere del sole dalla terrazza del Rifugio Cima Tofana, a 3.243 metri di quota; la partenza alle ore 4.00 dalla funivia Freccia nel Cielo (www.freccianelcielo.com). Gli ospiti del Rifugio Lagazuoi, invece, per tutta lestate, potranno assaggiare il famoso kaiserschmarren del gestore Guido Pompanin che, su richiesta, li sveglier alle 4.00 per ammirare lalba con vista sulla Marmolada (www.rifu-giolagazuoi.com). La cena? Il 10, 17 e 24 agosto si gusta oltre i 2.000 metri, al Rifugio Averau o al Rifugio Scoiattoli, mentre il sole scompare dietro le rocce. Si pu salire a piedi, in navetta o in seggiovia. Corse dalle ore 19.00 alle ore 23.00 (www.laga-zuoi5torri.dolomiti.org).
If you are an early bird, on July 14th, from August 11th to 25th, and on September 8th, you may enjoy your breakfast at sunrise from the deck of Rifugio Cima Tofana at 3,243 metres. The start is at the Freccia del Cielo cable car station at 4.00 am (www.frec-cianelcielo.com). As an alternative, guests of Rifugio Lagazuoi, are given the opportunity to try the famous kaiserschmarren of owner Guido Pompanin who, upon request, will wake them up at 4.00 to contemplate the sunrise with views over the Marmolada glacier (www.rifugiolagazuoi.com). And what about dinner? On August 10th, 17th, and 24th, Rifugio Averau and Rifugio Sciattoli, both above 2,000 metres, will serve dinner while the sun is setting be-hind the rocky walls. Guests may reach the refugees either by hik-ing by shuttle or chairlift. Rides from 19.00 to 23.00 (www.laga-zuoi5torri.dolomiti.org).
Dal tramonto allalba
The game of silence
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Val Travenanzes (Lagazuoi)
Dal Lagazuoi imboccando il segnavia 401, si giunge nella selvaggia Val Travenanzes. Da qui, con una camminata in discesa di 15 chilometri attraverso il Parco delle Dolomiti dAmpezzo, si arriva fino a Cortina: per sei ore, solo il rumore dei passi a fare da compagno di viaggio.
From Lagazuoi, trail no. 401 leads into the wilderness of Val Travenanzes, 15 kilometre hike descent through the Park of the Ampezzo Dolomites, to Cortina: for six hours only the sound of your footsteps will be your travel companion.
Cascate di Fanes (Parco naturale delle Dolomiti dAmpezzo)
Un muro dacqua che cade da 90 metri daltezza. lo spettacolo maestoso delle cascate di Fanes, tra le pi suggestive delle Dolomiti. Di fronte a quella parete cristallina, il turista pu sedere e meditare, passeggiare sul belvedere, oppure seguire il sentiero attrezzato che raggiunge il cuore della cascata. A risuonare solo il rombo della meraviglia.
Fanes waterfalls offers one of the most impressive shows of the Dolomites: a water wall falling from a height of 90 metres. At the sight of that crystal clear wall, one may feel like sitting down to meditate, or walk on the viewpoint, or follow the protected trail leading into the heart of the falls where only the roar of wonder resounds.
ra Stua (Parco naturale delle Dolomiti dAmpezzo)
Ampezzani e villeggianti la adorano. LAlpe di ra Stua un luogo di straordinaria bellezza, dove facile fare incontri ravvicinanti con gli animali della vecchia fattoria ospitati nellomonima malga, gestita da Umberto Menardi detto Lucabeca. Tra i piatti forti della casa: tagliatelle salsiccia e funghi e braciole con polenta e formaggio fuso. non un trillo di telefono mobile disturber il desinare del viandante.
Cortina residents and tourists both love the high pasturelands of ra Stua. It is a place of extraordinary beauty where you may easily meet the animals of the old farm around the mountain inn, managed by Umberto Menardi, better known as Lucabeca. The menus special dishes are: tagliatelle with sausage and mushroom and pork chops with polenta and melted butter. not even one mobile phone ringing will disturb the wayfarers meal.
Lago del Sorapiss (Cristallo)
Color acquamarina purissima, il Lago del Sorapiss merita una pausa prolungata per goderne lo spettacolo in assenza di suoni artificiali. Per arrivarci si pu prendere la Funivia Faloria, seguire il sentiero 213 e poi il 216, direzione Forcella Marcoira-Lago del Sorapiss.
Lake Sorapiss well deserves a stop to contemplate its spectacular pure acquamarine colour in the total absence any artificial sound to disturb you. To reach the lake, you may take the Faloria cable-car, then follow trail no. 213 and then no. 216 towards Forcella Marcoira-Lago del Sorapiss.
Forcella Lerosa (Croda rossa)
incastonata tra la Croda rossa a nord e la Croda de rAncona a sud, tra le distese dellomonima Alpe Lerosa, nello stupendo altopiano al termine della Valle di Gotres. Da qui si riconosce facilmente la Pala dellAsco, un colle posto sul bordo sinistro del catino della Croda rossa. Per raggiungerla si pu partire da Lago Bianco oppure da SantUberto, passando per Malga ra Stua.
Embedded between Croda rossa to the north and Croda de rAncona to the South, Forecella Lerosa lies between the fantastic expanse of Lerosa mountain pastures at the end of Val di Gotres. From there, you will easily identify Pala dAsco, the hill on the left side of the Croda rossa bowl. It can be reached from Lago Bianco or from SantUberto via Malga ra Stua.
non c (s)campo. La mappa dei luoghi di Cortina dove non prende il cellulare.
offline. Here is the map of the no signal areas around Cortina.
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priMo piano
di Marco Zanettovich
Quando un termometro in Corso Italia misurava la febbre del cellulare
Correva lanno 1995. Tempo di Skipass, un progetto di Telecom Italia Mobile, voluto per potenzia-re la rete radiomobile nelle mag-giori localit sciistiche italiane e
permettere un miglior utilizzo del telefonino nel-le mete del turismo invernale. Un progetto di cui Cortina fu in qualche modo protagonista, scel-ta come location dinaugurazione delliniziativa destinata a far volare le radioconversazioni da 2.200 nel 1994 a 5.300 dopo soli 12 mesi. Meno di 20 anni fa, grazie a nuove antenne e radio, inizia-va cos ad allargarsi quella ragnatela di trilli che oggi, a volte, vorremmo zittire. Nella sola conca dAmpezzo, nel giro di un anno, avrebbero squil-lato 3.100 telefonini in pi. Qualcuno ricorder di sicuro la vetrina lungo Corso Italia, in cui era in-serito uno speciale pannello elettronico, una sor-
ta di termometro della febbre del cellulare.Una gigantesca mappa a colori di tutta la
conca con, al centro, tre speciali indicatori lu-minosi corrispondenti alle relative antenne del servizio radiomobile. Era lindice tangibile del livello di occupazione dei vari canali: se tutte le indicazioni, soprattutto quelle rosse, erano illu-minate, ogni frequenza era satura; se ad accen-dersi erano le segnalazioni verdi, le linee erano libere. I fedeli ospiti di Cortina potevano cos ottenere pi facilmente la linea del proprio tele-fonino soprattutto nelle ore di maggior traffico e una gita al vicino Lago di Misurina poteva di-ventar ancora pi piacevole, dal momento che il telefonino era arrivato da poco anche l. A 17 anni di distanza e non sono molti , nellera della connessione globale, ricordare la corsa al cellulare ha davvero un sapore daltri tempi.
Come eravamo
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I 130 anni del Cai Cortina condensati in sei date simbolo per chi ha vissuto il Cai nazionale da presidente. Ricordi che si confondono con un
infantile grattare di unghie sui vetri brinati di un treno. Rammentando le Dolomiti Patrimonio rosa dellUnesco e, al contempo, la nascita del gruppo
Scoiattoli. Ma anche un romantico viaggio di nozze, un errare di scarponi, zaini in spalla
e dita che toccano nuvole
n lungo filo o meglio sa-rebbe dire una corda intrec-cia tante esperienze vissute sui monti di Cortina. Le prime fughe dallaccampamento al Falzarego per salire Sass di Stria e Lagazuoi. Eravamo ap-
pena adolescenti, ma quel panorama che si apriva sotto di noi aveva il sapore dellindimenticabile le Cinque Torri ci parevano le nostre piramidi, pi belle di quelle appena studiate sui libri di scuola. O lultima giornata delle Olimpiadi del 56 con la prima scoperta, dal trenino, delle Tre Cime, intraviste da un finestrino grattato dalla brina con le unghie di bambino. Potrei tornare con la memoria a quel 20 settembre del 1970 quando, nellultimo giorno del viaggio di nozze, salivamo la Tofana di Rozes. Ma cos tutto potrebbe risultare retorico: meglio tenere il passo, allora, tornare in carreggiata e raccontare alcune pietre miliari del sodalizio ampezzano, attra-verso i miei sei anni di presidenza generale del Cai.
1992 Sulla terrazza del Rifugio Nuvo-lau, poche settimane dopo lelezione, siamo il vice presidente, il Coro Cai Cortina e io: si guar-da, si ascolta e si analizzano le aspettative delle sezioni di montagna.
1993 Cinema Eden. lanno del lancio, insieme a Reinhold Messner, della prospettiva delle Dolo-miti Patrimonio dellUmanit UNESCO.
1994 31 luglio. Una magnifica giornata, di quelle di cui la montagna sa esser generosa. Si celebra il quarantennale della prima salita al K2. Lino Lacedelli rivela per la prima volta, con la sua caratteristica schiettezza, come andarono effetti-vamente i fatti, 40 anni prima. Il Cahier K2 1954 del Museomontagna lo documenta chiaramente dieci anni prima de La storia finita.
1995 Camminaitalia in Val Travenanzes, da Santa Teresa di Gallura a Trieste per scoprire le montagne dellItalia minore, anche loro belle, pur se meno conosciute. Cuore fu lo slogan
adottato in tanti mesi di escursioni: Camminare per poter Udire e saper Osservare e poi Riflettere cos da Emozionarci ancora.
1996/97 Anni dimpegno per lalleanza Cai Parchi Nazionali, di cui quello delle Dolomiti Bellunesi e il Regionale dAmpezzo erano e sono esempi di grande ispirazione.
1998 Prima edizione del Pelmo dOro, oggi al 15esimo appuntamento. Premiati gli Sco-iattoli come movimento alpinistico storico e dec-cellenza.
Sei anni di presidenza per cui non stato diffi-cile trovare tracce di quelle attivit di cui il Cai, sia locale che nazionale, pu andare fiero. Ci sono per altri tasselli indimenticabili di questo mosaico. Il 2 febbraio 2002, data della convocazione congiunta del Club Arc Alpin e dellUnione internazionale del-le Associazioni Alpinistiche: si presentava in lUiaa Summit charter 2002 Anno Internazionale delle Montagne deciso dallOnu. Linvito riportava una frase di Dino Buzzati ripresa dal suo primo artico-lo scritto a Cortina dAmpezzo per il Corriere della Sera, il 17 settembre 1932. O, ancora, un momento legato alla generosit del cortinese dadozione se-natore Walter De Rigo, che aveva voluto rispondere positivamente alla richiesta dei vicini alpinisti del Comelico per linaugurazione del Sentiero Frassati del Veneto. Sarebbe bello che gli amici ampezzani di Walter recuperassero la pubblicazione di Fait e Zandonella Callegher presentata per quella occa-sione: scoprirebbero tante belle cose che limpren-ditore di successo non aveva mai dimenticato sui paesi della sua origine.
Il sigillo di questo piccolo viaggio a ritroso lo dedico alla felice presenza di Lino Lacedelli alla festa per i miei 60 anni al Rifugio Auronzo: bel-la sorpresa di Grazia, mia moglie, non dimentica della salita alla Tofana 34 anni prima. Lino, lo ri-corder con immutata e fondata simpatia il 28 set-tembre 2012 quando, allAuditorium Roen di Bol-zano, sar proiettato Rosso 70, storia e memoria di 70 anni degli Scoiattoli di Cortina.
Udi Roberto De Martin Topranin - foto Archivio Museo nazionale della montagna Torino
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Cortinas CAI is celebrating its 130th anniversary this year, but the enthusiasm and the spirit of initiative seem as if born yester-day. The Cortina section of the
Alpine Club was founded on 26th February 1882 with the aim of making the Dolomites more accessible and better known to foreign tourists and so improve the wealth of the country. One of the first projects was a tour-ist guide Cortina e dintorni, (Cortina and its environs) 1890, reprinted in 1992 thanks to journalist Giovanna Mariotti. After World War 1 the Italian section was officially recon-stituted in 1920 and today its headquarters, at 18, via Marconi, host a well-stocked library and an archive of summit visitors log books. Photographs, documents and objects testi-fying the life of Cortinas CAI section will be exhibited at the Museo Etnografico delle Regole dAmpezzo from July 14th to October 31st, 2012. Open daily from 10.30 to 12.30 and from 15.30 to 19.30. Closed on Mondays.
Per tutta lestate il bimestrale Meri-diani Montagne propone uniniziativa patrocinata dal Club Alpino Italiano. Un sondaggio dedicato al rifugio del cuore. Ciascuno potr eleggere il suo preferito votandolo sul sito www.rifu-giodelcuore.meridiani.com. I pi ama-ti saranno fotografati dalla rivista per il calendario del numero di novembre. Che dire votate con il cuore.
Throughout the summer the bimonth-ly Meridiani Montagne proposes an initiative supported by the Italian Al-pine Club. A survey allowing you to elect your favourite refuge by voting for it on the website www.rifugiodel-cuore.meridiani.com. The favourites will be photographed by the magazine for its November issue. What shall we say vote with your heart.
Il rifugio del cuore
www.caicortina.org
Pi di un secolo e non sen-tirlo. Il Cai Cortina tocca questanno un anniversario im-portante, ma per entusiasmo e spirito diniziativa sembra qua-
si nato ieri. Destate come in inverno, ini-ziative speciali, escursioni e trekking anche in territori lontani davvero non mancano. Il Club Alpino a Cortina nasce il 26 febbra-io 1882 come Sezione Ampezzo del Club Alpino Tedesco e Austriaco. Nello statuto, i 49 fondatori si proponevano di estende-re la conoscenza delle Alpi, specialmente le dolomitiche, nel cui centro risiede la sezio-ne, facilitare le comunicazioni e laccesso ai monti, procacciare un sempre maggior benessere al paese promovendo la mag-gior possibile frequentazione di forestieri. Uno dei primi progetti fu, infatti, la pub-blicazione di una guida turistica, Cortina e dintorni. Era il 1890; bisogner attendere il 1992 per vederla di nuovo stampata gra-zie alla volont dalla giornalista Giovanna Mariotti. Dopo la parentesi della Grande Guerra, la sezione italiana fu ufficialmen-te ricostituita il 9 aprile 1920, per merito delle stesse persone che pochi anni prima animavano la sezione austriaca. Oggi, nella sede di via Marconi 18, trovano spazio una fornita biblioteca e un archivio che conser-va alcuni antichi libri di vetta recuperati sulle montagne ampezzane. Storie, foto-grafie, documenti, oggetti antichi e attuali, testimonianze, momenti importanti della vita del Cai Cortina, come la gara di sci alpinismo o la della fondazione del mitico gruppo Scoiattoli nel 1939, saranno il nu-cleo di una mostra allestita presso il Museo Etnografico delle Regole dAmpezzo dal 14 luglio al 31 ottobre 2012. Lesposizione curata da Carlo Gandini e Paola da Zanna, con la collaborazione di Luciano Bernardi, Angelo Scarton, Roberto Vecellio. Aperto tutti i giorni dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30, escluso luned.
130di questi
anni
Le fotografie presenti in queste pagine ritraggono la valle dAmpezzo nel periodo di fondazione del Cai Cortina. Provengono, infatti, dalla mostra Limpressione del Colore. Montagne in Fotocromia, 1890-1910, allestita da marzo a maggio 2012, in occasione della 60esima edizione del TrentoFilmfestival, nella prestigiosa sede di Palazzo roccabruna a Trento. Curata dal Museo nazionale della montagna Cai Torino e dalla Camera di commercio di Trento, in collaborazione con il Club Alpino Italiano, ha esposto una ricca selezione della collezione di fotocromie del Centro Documentazione Museomontagna, con oltre 100 pezzi originali: stampe a colori realizzate con il procedimento Photochrom messo a punto a met degli anni ottanta dellottocento. Prima volta in Italia di una mostra interamente dedicata a questa particolare tecnica di colore. Per chi avesse perso lesposizione trentina, appuntamento a Torino, dove il percorso allestito fino all11 novembre 2012 nella sede del Museo nazionale della montagna.
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The photos in these pages portray life in the Ampezzo valley when the CAI Cortina was created. The images come from The Impression of Colour. Mountains in Photochrom, 1890-1910 exhibition, held at Palazzo roccabruna, Trento from March to May 2012. The exhibition was organized by the Museo nazionale della Montagna Turin CAI Section and by the Chamber of Commerce of Trento, in cooperation with the Italian Alpine Club. It shows a selection of the Photochrom prints from the Museomontagna Documentation centre with over 100 original pieces. This first Italian presentation of an itinerant exhibition is completely dedicated to this particular colour technique. The exhibition is now in Turin until november 11th at the Museo nazionale della Montagna.
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di Antonio Ghini - foto di Stefano Zardini
Che bellesercizio cercare la bellezza in un dettaglio, in un istante, in unimpressione, dipinta su una tela o incisa su una lamiera. Si tramuta in immediata passione, gioia, senza doversi curare delle leggi di mercato. Alla Mille Miglia o
alla Coppa dOro delle Dolomiti racchiusa in carrozzerie-messaggi di epoche diverse, in profili e in cromature figli di un attimo. Particolari di una potenza paragonabile a un taglio di Lucio Fontana
i piace pensare che i tagli nelle tele di Lucio Fontana e le feritoie della Ferrari 250 Gto abbiano la stessa ispirazione creativa. Una ispirazione che va oltre i fenomeni artistici del momento o le esigenze tecniche di un costruttore di automobili
dallinconfondibile matrice sportiva. Mi piace pensare che quei segni facessero parte di quel
momento, di quello specifico tempo dove tutto contribuisce a far nascere i segni che lo caratte-
rizzeranno per sempre. Come le forme e le cro-mature delle Studebaker degli anni Quaranta
e Cinquanta, con la mano di Raymond Loewy ispirata dal gusto Dco e proiettata verso un fu-
turo in cui a prevalere era la fantasia fantascien-tifica rispetto ai pur evidenti segni di fragoroso
progresso tecnologico suggeriti dalla guerra.Per non parlare di quelle forme e di quei
dettagli portati dalle 16 cilindri americane degli anni Trenta o dalle agili Bugatti di quel periodo
pieno di speranze, nei quali si riconoscono trac-ce Liberty e pulsioni futuriste capaci di portare,
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in un furore esibizionistico proprio di quel tempo, alla tragica fine di Isadora Duncan strozzata dalla sua stessa sciarpa rimasta impigliata nelle ruota della Bugatti di cui era alla guida sulla Promenade des Anglais.
La gente ama andare a vedere gli eventi di vetture classiche, si tratti delle Mille Miglia, della Targa Florio o della Coppa dOro delle Dolomiti, perch, pi o meno consciamente, percepisce nei segni, nelle forme e nelle interpretazioni tecniche ed estetiche di quelle automobili, il messaggio di epoche diverse. Di quelle epoche entrate a far parte dei ricordi, fatalmente destinate ad appartenere a quellet delloro che oggi, purtroppo, non riuscia-mo pi a sentire come possibile.
E non possiamo esserne sor-presi: basta che guardiamo alla goffa e noiosa ripetizione di forme, bombature e sagome delle auto dei nostri giorni. Fantasia zero. Ma proprio zero. Perch? Purtroppo la risposta crudelmente raziona-le: nessuno, o quasi, nelle aziende automobilistiche di oggi, dove gli investimenti su un modello sono vertiginosi e i ritorni sul capitale investito incerti e quasi sempre esigui, ha il coraggio di propor-re un fregio, un taglio, un orpello che sia figlio del cuore o del senti-mento. Pi facile che quel genere di intervento arrivi dal risultato di una ricerca di mercato, di un test su clienti, di una analisi di quan-to fanno i concorrenti. Che disastro. Come si pu pensare di trovare fantasia e sentimento lavorando su medie e mediane? Come si pu credere di essere notati e scelti se ci si sforza di apparire uguali a tutti gli altri?
Ma la legge del mercato, della sala riunioni dove presenti i risultati cercando razionale giustificazio-ne per ogni dato esposto, quella del salvarsi la se-dia, per non dire qualcosaltro, prevale su tutti.
Quando Sergio Scaglietti, che batteva lallumi-
nio sui sacchi di sabbia, inventando la forma di automobili come la Gto, la 250 Passo corto o la 750 Monza, decideva di fare un taglio o due mo s, per fare usire laria calda anche da qui, si comportava come Lucio Fontana sapendo che, come un artista, non avrebbe dovuto giustificare le proprie scelte a un tavolo riunioni servendosi di un Power Point.
Quando Sergio Scaglietti, che batteva lalluminio sui
sacchi di sabbia, inventando la forma di automobili come
la Gto, la 250 Passo corto o la 750 Monza, decideva di fare
un taglio o due, si comportava come Lucio Fontana, come
un artista che non avrebbe dovuto giustificare le proprie scelte a un tavolo riunioni.
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like to think that the cuts in Lu-cio Fontanas canvases and the slits of the Ferrari 250 GTO have the same creative inspiration which goes far be-yond the artistic trends of the period or the technical demands of a builder of those unmistakably sports cars.
I like to think that those features were part of that period, of that specific time when all contributed to originate the characteristics that will distinguish it forever. Just like the chromium platings of the Stude-
bakers of the Forties and Fifties, shaped by Raymond Loewys hand which was inspired by the Dco taste aiming towards a future where science fiction would dominate the signs of the deafening technological progress brought about by the war.
Not to mention the shapes and details brought by the American 16 cylinders cars of the Thirties or the nimble Bugattis of that period full of hopes, in which we can recognize traces of liberty and futurist drives able to take, in the exhibitionistic frenzy of those times, to the tragic end of Isadora Duncan, stran-gled by her own scarf which got caught in the tyre of her Bugatti while she was driving on the Promenade des Anglais.
People love to attend classic vintage car events, be it the Mille Miglia, Targa Florio or Coppa dOro delle Dolomiti because the message from different epochs is felt, more or less consciously, in the shapes and in the technical and aesthetic interpretations of those cars. Those times are now part of past memo-ries, destined to belong to that golden age that today we can no longer feel as possible.
And we cannot but wonder why: a look at to-days cars with their boring and clumsy repetition of rounded shapes and identical outlines reveals
the total absence of creativity. Why is that? Unfortunately, the answer is a bitterly rational
one: no one, or nearly no one in todays car companies which
make skyrocketing investments on one model, when return on invested
capital is uncertain and nearly al-ways, quite scant would dare propose
an ornament, a slit, or a frill born from the heart or from a feeling. That kind of
intervention may rather be the result of market research, tests on customers, or from
the analysis of the competitors work. What a failure! How dare we think to be noticed and
selected if we strive to appear like all the others? But the law of the market, of the board meeting
where results are to be presented, looking for any possible rational justification for every single item
dealt with, the law of saving ones position, to say the least, prevail upon everything else.
When Sergio Scaglietti, who used to beat alu-minum on sand bags to invent the shapes of cars like the GTO, the 250 Short Wheelbase or the 750 Monza, decided to make a couple of cuts, he would do like Lu-cio Fontana, well knowing that, as an artist, he did not need to justify his own choices before the board meeting by means of a Power Point presentation.
IThe spirit of
a racing age
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30 agosto 2 settembre: si scaldano i motori e tornano a rombare sui tornanti delle Dolomiti le auto depoca della Coppa dOro, storica gara di regolarit classica organizza-ta da Alte Sfere su licenza dellAutomobile Club di Belluno. Grande novit di questa 65esima edizione sar la seconda tappa di sabato 1 settembre: un esclusivo omaggio alla figura di Ernest hemingway vecchio fanatico del Veneto, come egli stesso amava definirsi. La carovana partir e torner in centro a Cortina, dopo aver attraversato i luoghi cari allo scrittore, da Passo Tre Croci a Misurina, dal Pordoi al Passo Falzarego. Leco della manifestazione giunge ormai ben oltre i confini nazionali: questanno sono 25 gli equipaggi stranieri iscritti e provenienti da Giappone, Argentina, Germania, Re-gno Unito e Olanda. Non mancheranno, ovviamente, istanti di scintillante convivialit come la cena di gala rigorosamen-te su invito e in abito scuro al Cristallo Hotel Spa & Golf e il pranzo di arrivederci ospitato dal Grand Hotel Savoia.
Coppa dOro delle Dolomiti 2012
August 30th September 2nd: engines warm up and vintage cars roar once again on the haipins of the Dolomites for the 65th edition of the Coppa dOro, the historic classic race or-ganized by Alte Sfere and authorized under the licence of Auto-mobile Club Belluno. This years race features a great novelty; the second stage on Saturday 1st September will pay homage to Ernest Hemingway, the old fanatic of Veneto as he used to call himself. The stage will start and finish in Cortinas centre after driving through the writers dearest places from Passo Tre Croci to Misurina, from Pordoi to Passo Falzarego. The fame of the event has gone far beyond the Italian borders and this years registrations include 25 foreign teams from Japan, Ar-gentina, Germany, United Kingdom, and the Netherlands. The race will be complemented by glamorous events like the glitter-ing gala banquet black suit and by invitation only at the Cristallo Hotel Spa & Golf and the Farewell lunch held at the Grand Hotel Savoia.
www.coppadorodelledolomiti.eu
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di Uberto Martinelli - foto di Giacomo Pompanin
I poeti non dovrebbero essere mai dimenticati. Come accaduto a questo grande pianista scomparso giovane.
Irripetibile, geniale. Il nostro Alfred Cortot. Una vita sublime, contagiosa come una sonata sospesa tra esaltazione, velocit e lievi carezze rubate a tasti che toccano
i notturni pi inquieti dellanima
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LEBBrEzzADELLA MUSICA
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ffacciato sullabisso, come un viaggiatore di Kaspar Friedrich intento ad ammirare in lontanan-za lorizzonte. Tutto sem-bra l, a portata di mano, la coscienza leggera, la-
nima sospesa e fragile, compagni di strada solo lebbrezza e il vento che soffia da sud. Poi, improv-visamente, ineluttabile e devastante, loblio.
Dino Ciani se ne and in un giorno di prima-vera, a soli 32 anni. La sua figura di pianista evoca un celebre saggio di Roman Jakobson intitolato Una generazione che ha dissipato i suoi poeti. Come la genia intellettuale cui allude il semiologo rus-so, lItalia ha dissipato negli anni la concezione estetica di Ciani, la sua visione interpretativa della musica, la sua stessa memoria, onorate oggi solo dal festival ampezzano a lui dedicato, lunico ca-pace di perpetuarne il ricordo, per lappassionata autorevolezza degli organizzatori e per la qualit degli interpreti.
Dino era un poeta, uno straordinario poeta, in unepoca, durata quasi mezzo secolo, in cui il pianismo italiano, tranne Maurizio Pollini e pochi altri, si segnalava per il razionalismo e lalgido tec-nicismo, e le emozioni erano considerate borghe-si, quasi irritanti. Il pianista doveva essere seriale, impeccabile, preconfezionato, ogni pausa, ogni rubato, ogni pianissimo, sempre uguali, anche a distanza di anni. Via listinto, il senso del rischio, le emozioni che la vita ti consegna quotidiana-mente, gioie e dolori, non importa, e che, invece, dovrebbero riflettersi nellarte.
Dino Ciani aveva studiato con Alfred Cortot, lirripetibile, geniale, emozionante Cortot. Errori e note false caratterizzavano i concerti del mae-stro francese, ma anche incanto, bellezza sublime, con lanima che sembrava passeggiare sui tasti bianchi e neri. Ciani, in maniera originale, era il nostro Cortot. Basta ascoltarne le registrazioni chopiniane o debussyane per comprendere questa consonanza artistica. Eppure la sua lezione stata completamente dimenticata e la sua discografia insufficiente rispetto a una sterminata serie di
brani da Bach al Novecento, un repertorio che la maggior parte dei pianisti non possiede nemme-no a 80 anni e che, in qualche modo, testimonia la fretta divoratrice con cui Ciani memorizzava le opere, quasi si rendesse conto inconsciamente che il tempo a disposizione era poco, troppo poco.
Ascoltare oggi le registrazioni di Dino Ciani dolorosamente meraviglioso, un ossimoro che accosta lincanto della sua arte interpretativa al rimpianto per ci che la cultura, italiana e non, ha perduto per sempre. Il suo tocco, luso del pedale, il suo rubato continuano a essere contagiosi, su-blimemente contagiosi, proprio come Alfred Cor-tot intendeva lidea stessa del suonare.
Dino Ciani amava larte, la bellezza, la ve-locit, amava Cortina, amava lebbrezza, nella musica e nella vita. La stessa folle ebbrezza che decise di portarselo via con s un giorno di pri-mavera, la stessa meravigliosa ebbrezza che lo ha reso immortale.
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Una giovane musicista dellAccademia Dino Ciani a lavoro. nei giorni del Festival, gli allievi hanno la possibilit di partecipare a masterclass, concerti e conferenze e di esibirsi dal vivo allinterno del ciclo Giovani Talenti, organizzato per loro a Cortina e nei dintorni.
A young musician of the Dino Cianis Academy. During the Festival, students will take master-classes, attend concerts and lectures and perform in concerts of the Young Talents series, in Cortina and in the surrounding towns.
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famous essay by Roman Jakobson on A Generation that Squandered its Poets. Just like the intellectual progeny the Russian semiologist alludes to, over the years Italy has squandered Cianis aesthetic concep-tion and his interpretative vision of music. Today, his art is honoured only by Cortinas Dino Ciani Festival for the passionate authoritativeness of the organizers and the high value of the interpreters.
Dino Ciani was an extraordinary poet, in a pe-riod when Italian piano music, with the primary exception of Maurizio Pollini and few others, stood for rationalism and technicism when emotions were considered as bourgeois, or even irritating. The pianist had to be serial, pre-packed: every pause, every rubato, every pianissimo, all identical, even when performed years apart. Away with instinct, the sense of risk and the emotions of life, which should be reflected in art.
Dino Ciani studied with Alfred Cortot, that ir-replaceable man of genius. Errors and false notes characterized the concerts of the French composer and Dino Ciani, though in his own original way, was the Italian Cortot. This artistic consonance is evident in his recordings of Chopin and Debussy. Yet, his lesson was completely forgotten and his dis-cography is inadequate if compared to the endless series of pieces dating from Bach to twentieth cen-tury music, a repertoire that most of the pianists, even at the age of 80, cannot claim. In some ways, this repertoire testifies Dino Cianis devouring haste in memorizing the piano sonatas, as if he could real-ize, though unconsciously that his time was short, too short.
Listening to Dino Cianis recordings is pain-fully wonderful, an oxymoron which combines the incantation of his interpretative art with the regret for what Italian and international culture have lost forever. His touch, his use of the pedal, his rubato are still contagious, just like Alfred Cortots idea of playing music.
Dino Ciani loved art, beauty, and speed; he loved Cortina, he loved rapture and ecstasy, both in music and life. The same mad rapture that decided to take him away one spring day, the same wonderful rap-ture that made him immortal.
verlooking the abyss, like one of Kaspar Frie-drichs travellers scanning the distant horizon. All seems to be there, within reach: the light conscience, the frail, the suspended
soul. Then, all of a sudden, ineluctable and devas-tating, the oblivion.
Dino Ciani passed away on a spring day, when he was only 32. The figure of the pianist recalls a
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ODino Ciani,
the rapture of Music
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Festival e Accademia Dino Ciani 2012
Tra le Dolomiti torna a riecheggiare leco dei migliori interpreti di musica classica con-temporanea. Dal 26 luglio al 12 agosto, Cortina si prepara a ospitare la sesta edizione del Festival e Accademia Dino Cia-ni sotto la direzione artistica del maestro Jeffrey Swann. Ri-flettori e orecchie puntati sulla tradizione di fine 800 e inizio 900 per arrivare allopera rivoluzionaria di Shenberg e Berg. Tra i nomi pi attesi, Pavel Berman e Alexander romanovsky, violino e pianoforte sul palco dellAlexander Girardi Hall il 28 luglio; il 29 sar la volta della soprano Ti-ziana Portoghese accompagnata al pianoforte da helmut Deutsch; il 4 agosto la scena sar tutta per Angela hewitt, celebra pianista canadese. Il 10 agosto lOrchestra Haydn di Bolzano e Trento si esibir diretta da keiko Mitsuhashi e accompagnata dal piano di Anna kravtchenko mentre, l11 e 12 agosto, nella chiesa progettata da Edoardo Gellner nel vil-laggio Eni di Borca di Cadore, nellanniversario della morte di Enrico Mattei, si terr lesecuzione del Pierrot Luinaire di Schomberg, nel centenario della composizione. Finale in crescendo, il 25 agosto, con lappuntamento BaRock Cello: barocco bolognese e rock contemporaneo per il violoncello di giovanni Sollima.
The echoes of the best contemporary inter-preters of classic mu-sic will resound once
more in the Dolomites from July 26th to August 12th when Cortina will be hosting the sixth edition of the Dino Ciani Festival and Academy under the artistic direction of the musician, Jeffrey Swann. Spotlights on the late 19th cen-tury and early 20th as far as the revolutionary music by Schoenberg and Berg. Among the most anticipated artists are Pavel Berman, violin and Alexander Romanovsky, pi-ano, on July 28th at the Alexander Girardi Hall; on July 29th soprano Tiziana Portoghese accompanied by Hel-mut Deutsch, piano. On August 4th the stage will be for Angela Hewitt, the famous Canadian pianist, and on Au-gust 10th the Orchestra Haydn from Bolzano and Trento will be performing under the direction of conductor Keiko Mitsuhashi and accompanied by Anna Kravtchenko, pi-ano. On August 11th and 12th, Pierrot Lunaire by Schn-berg will be performed in Our Lady of Cadore Church to celebrate the 100th anniversary of its composition. On Au-gust 25th a special concert will close the Festival: BaRock Cello, music from the Baroque to contemporary rock for the cello of Giovanni Sollima.
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The Dolomites form the ideal frame for the marriage of the senses. The notes of the greatest com-
posers fill Cortinas extraordi-nary mountainscape with the vibrations of Panorami Musicali (Musical Panoramas), a senso-ry experience organized by the Dino Ciani Festival and Acad-emy together with Cortinas Ri-fugi. Sight will be fulfilled by the Dolomite views, taste tempted by the dishes of mile-high chefs, and hearing will be pleased by the harmony of the notes played by the young talents of the Academy and the great art-ists featured on the summer programme. The first concert will be at Rifugio Lagazuoi, on Saturday July 28th with the Gerhard Quartet from the Basel Musik-Akademie. Then, on August 4th at Rifugio Averau with the artists of the Festival; the closing concert will be held at Rifugio Col Drusci on August 9th with the Violinists from the Academy. All performances will begin at 13.30.
La musica. Laria magica del matti-no. Le Dolomiti come cornice idea-le di un connubio fra i sensi. Udito, gusto e vista. Le note dei grandi compositori si diffondo in un pae-
saggio straordinario, riempiendo di vibrazioni gli scorci che solo Cortina dAmpezzo sa offrire. lesperienza di Panorami musicali, iniziativa organizzata dal Festival e Accademia Dino Cia-ni in collaborazione con alcuni rifugi ampezza-ni. Dino amava camminare in mezzo a questi boschi per raggiungere le cime delle montagne racconta Caterina Ciani, direttrice del Festi-val e nipote del grande pianista scomparso . Ed per offrire ai nostri ospiti la possibilit di provare le stesse sensazioni che abbiamo creato questo particolare ciclo musicale.
La vista sar colmata dallo scenario dolomi-tico, il gusto solleticato da cuochi e piatti dalta quota, ludito appagato dallarmonia delle note dei giovani talenti dellAccademia e dei grandi artisti ospiti del cartellone estivo. Il primo ap-puntamento al rifugio Lagazuoi, sabato 28 luglio con il Quartetto Gerhard della Musik-Akademie di Basilea. Si prosegue il 4 agosto al rifugio Averau con gli artisti del Festival; al ri-fugio Col Drusci, gran finale il 9 agosto con i violinisti dellAccademia.
Orario dinizio di tutte le esibizioni, 13.30.
www.festivaldinociani.com
PanoramiMusicali
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ortina, inverno 2011: neve scar-sa e volti contratti nella tipica at-mosfera dei momenti difficili. Crisi globali, spread, economie in affan-no, ispezioni fiscali e chi pi ne ha pi ne metta. Allimprovviso uno squarcio di luce attraversa il corso
e la piazza, penetrando in quei tristi pensieri.Doris, ma incredibile, come puoi essere sem-
pre cos bella?. Doris, sei la speranza di tutte noi. Principessa, lei ha fatto un patto col diavolo, non pu essere altrimenti. vero che sta per essere pubblicato un libro sulla sua vita?.
S, s lo presenteremo anche qui a Cortina: ri-sponde con la solita amabilit, mentre viene circon-data da un capannello di persone, in cui lammirazio-ne si mischia a malcelata invidia.
proprio lei: Doris, la principessa volante, sor-ridente e ammaliante come sempre.
Mi piace definirla cos, perch proprio il volo a caratterizzare meglio la sua esistenza.
Con gli sci ai piedi, sullacqua o sulla neve, a cavallo o su un aereo, in eterno movimento, pronta a spic-
C
DorISLA PrInCIPESSA
VoLAnTEdi francesco Maria Del Vecchio
Sugli sci, in passerella, tra le crinoline de La dolce vita, sopra guerre e cortine di ferro, Doris Mayer Pignatelli,
una donna in moto perpetuo. Lautore del libro in uscita sulla sua vita lha catturata per due chiacchiere
in Corso Italia: ed subito romanzo
care balzi sempre pi in alto, sempre pi verso il cielo.Doris, lEllade e il mito gi nel nome: doron, dono,
proveniente dalla Doride, antica regione del Pelopon-neso, figlia di Oceano e Teti e madre delle Nereidi.
il Mediterraneo la sua essenza, la sua anima, un Mediterraneo itinerante, per, al punto da trasportarlo fin quass a Cortina, in una delle valli pi belle al mondo.
Splendida, vero? chiede, sedendomi accanto Io adoro Cortina: non potrei fare a meno di trascor-rervi lunghi periodi. Un marinaio come te, invece, che ne pensa?.
Se mi avessero fatto questa domanda un anno fa, avrei risposto che preferivo il mare dove sono nato e che vivo anche dinverno, per anchio sono un medi-terraneo itinerante e dopo aver respirato latmosfera delle Cinque Torri e delle Tofane, dopo aver scoperto qui nuovi amici proprio grazie a Doris, oggi devo am-mettere di non essere restato insensibile al fascino di Cortina.
Sono riuscita a fartela piacere allora?: mi chie-de felice.
Eh s, ci sei riuscita.E cosa che ti piace di pi?.
fatti & persone
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Beh, aldil della mondanit e della parte pi leggera, qui trovo la tranquillit per scrivere e non poco.
Che altro?.Puoi fare la vita che preferisci,
sportiva o salottiera, anche isolarti se vuoi.
Io ho sempre privilegiato la parte sportiva.
Lo so bene, sei stata una grande campionessa e la prima donna, con Patrizia Medail, a essere ammes-sa al Club 18. La tua vita per non stata rose e fiori, hai sopportato perfino le prigioni titine, lannullamento del matrimonio (negli anni Cinquanta) con la conseguente perdita di un elevato status sociale, ma hai sempre affrontato le battaglie della vita, senza rimetterci in dignit.
stata dura.Vero, per c stata anche la parte leggera: Miss Capri, La dolce
vita, stuoli di corteggiatori.Qualcuno, s.Qualcuno...vabb, lasciamo perdere. Ti manca lo sport?.S, tanto.Le vedo le tue lacrime quando passiamo accanto a una pista,
per in fondo non hai mai smesso di gareggiare, in auto guidi per centinaia di chilometri come in un rally, appena vedi un viottolo in salita, lo aggredisci come se avessi chiodi e scarponi da sca-lata, cos sono costretto a mantenermi, guardando i burroni preoccupato.
Esagerato!. E ride come una bambina.
Altro che esagerato, lultima volta ci costata tre ore e mezzo nella neve, attendendo i soccorsi, quella precedente abbiamo salvato una signora dispersa nelle montagne intorno a Zuel.
Allora non ti annoi con me?.Che vuoi annoiare, solo il cuore che ne risente.Per, adesso mi conosci bene e il libro richiestissimo ovun-
que. Queste montagne, questa valle fanno parte della mia vita da quando ero ragazza, qui ho portato i miei bambini, ho lavorato, ama-to, sofferto e ho organizzato eventi con artisti di ogni parte, il mio cuore a Cortina e oggi so che anche il tuo tra queste montagne.
S Doris, hai ragione, anche il mio cuore adesso qui.Le sorrido, mentre, mano a mano, cincamminiamo verso la
Casa delle Regole.
in pubblicazione un libro a cura di Francesco Maria Del Vecchio che ripercorre lavventurosa vita una sola? di Doris Mayer Pignatelli. Dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale a quelle della sua terra, la Slovenia, che contribu a portare allin-dipendenza, dalla carriera sportiva fino ai riflettori della moda e del cinema nel dopoguerra. Fu manne-quin presso latelier delle sorelle Fontana, Miss Capri e volto de La dolce vita di Federico Fellini. Un mito, il suo, celebrato anche a Roma, allinterno della mostra dedicata ad Arturo Ghergo, fotografo delle dive, con-clusa a inizio luglio al Palazzo delle Esposizioni.
Una, nessuna, centomila Doris: la principessa Mayer
Pignatelli tra vie ferrate, sci nautico e missioni
umanitarie in Afghanistan. Una vita sempre
al passo.
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abio Zardini un ampez-zano atipico. Nato a Cortina, che oggi frequenta da turista, ha vissuto linfanzia tra que-sti boschi e queste montagne, scoperte sulla scia del padre Tino, stato maestro di sci
della Scuola Azzurra per poi trasferirsi nella vici-na Val Pusteria per lavoro.
Lappuntamento alle Cinque Torri. Obiettivo: una scalata e due chiacchiere pomeridiane. Fabio reduce da un incontro con gli studenti dellAlta scuola per lambiente dellUniversit Cattolica di Brescia, unoccasione per parlare dellazienda che Fabio rappresenta in Italia, Patagonia. Marchio di abbigliamento outdoor che, fin da tempi insospet-tabili in cui non dilagavano ancora fede e moda del green, ha fatto dellattenzione per lambiente e della social responsibility i principi del suo fare business, con stile sostenibile.
Per questo iniziamo con un consiglio
Fabio Zardini is a non conventional Ampezzo born person. Today he comes to Cortina only as a tourist and I am going to meet him at the Cinque Torri for a climb and an afternoon chat. Fabio has just come back from Universit Cattolica di Brescia where he gave a lecture on Patagonia, the out-door clothing company that he represents in Ita-ly. Since ever, when times were beyond suspicion and ecological faith and environmentsl issues were not a trend, Patagonia has based its sus-tainable business on social responsibility. Thats why we start with a piece of advice for Cortina.
F
QUESTIonE DI STILE
SoSTEnIBILEdi Paolo Tassi
Dolomiti-Patagonia, andata e ritorno. Non parliamo dellAmerica del sud, ma
di un ecomanager e di unazienda che, in tempi assolutamente non sospetti,
ha fondato il proprio business su etica verde e social responsibility. Un insegnamento,
anche per le nostre montagne
vertical iMportant people
A question of style sustainable
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Un suggerimento per la nostra Cortina. Come distinguersi nel mercato, ormai globale, del turismo moderno?La tutela dellambiente il valore aggiunto di ogni loca-lit. il quid imprescindibile per uno sviluppo turistico di lungo termine. Cortina, forte di un territorio in gran parte incontaminato, deve preservare a ogni costo que-sta ricchezza. Sar il bene pi grande per il futuro e il regalo migliore per le prossi-me generazioni. Non bisogna farsi fagocitare dalla vora-cit del consumismo, ma riflettere con consapevolezza per guardare avanti, nitida-mente. Tra le nostre Dolomi-ti, una parte del territorio sfruttata dalle infrastrutture turistiche ma, grazie alli-stituzione delle Regole, la parte antropizzata e quella pi selvaggia continuano fortunatamente a convivere in armonia.
Whats the best way to be no-ticed in the global market of contemporary tourism?Safeguarding the environ-ment is the added value that cannot be disregarded by any resort aiming at a far-sighted, long term tourist development. Cortina, strong of its pristine environment, is to preserve this wealth at all costs. It will be the greatest resource of the future and the best legacy for the next gen-erations.
Meglio il fascino di un buon sentiero o la comodit di una tangenziale?Senza dubbio, meglio un buon sentiero. Qualche im-pianto di collegamento s, ma nulla di pi. E parcheggi, per togliere le auto dalla circonvallazione; ma lideale sarebbe offrire agli ospiti la possibilit di non usare le proprie macchine e decon-gestionare cos il traffico pesante dalle vallate dolomi-tiche. Per questo, che un vero cruccio, penso a un im-pegno politico ad alto livello. Solo tra Cortina e Dobbiaco sincontrano tre parchi na-turali: non capisco proprio perch non si possano pre-servare certi territori.
La Cortina pi vera quella pi mondana o pi selvaggia?Mi piacerebbe che entram-bi questi aspetti potessero emergere contemporanea-mente, senza che luno an-nullasse laltro. il ventaglio di attivit che si possono praticare in questa magnifica vallata il suo valore aggiunto.
The wild Cortina or the socializing one? Which is truer?I wish both these aspects could occur at the same time because the real added value of this valley lies in the wide range of leisure acitivities that can be practised.
Quando tornerai, non da scalatore ma travestito da turista?Durante il fuori stagione, la natura per me un fatto privato.
When wil you come back dis-guised as a tourist and not as a climber?During the low season, nature is something private for me.
P
aolo
Tas
si
The charm of a scenic trail or the convenience of a bypass? Which is better?The scenic trail, no doubt, and parking lots to ease the traffic on the bypass. Turists should be given the opportu-nity to not use their private cars so as to relieve heavy traffic congestion in the Dolomite valleys. There are three natural parks between Cortina and Dobbiaco: I just do not understand why these areas cannot be preserved.
Fabio zardini, sales and office manager di Patagonia Italia.
Fabio zardini, sales and office manager of Patagonia Italia.
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rEGInADI fragilit E
ConSAPEVoLEzzA
di Valter Giuliano
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Ascoltare il ritmo del cuore in montagna un esercizio prezioso: non per campionarlo negli strumenti
elettronici che portiamo al polso, ma per cogliere il valore e la delicatezza della vita stessa. Ecco perch
qui lhiking si fa in punta di piedi, sport di muscoli ma anche di anima e pensiero
altri Mondi
agazuoi, Tofane, Faloria, Cristallo, Falzarego, Croda da Lago, Sorapiss, Becco di Mez-zod, Nuvolau: nomi evocativi che racchiudono 400 chilo-metri di sentieri segnalati, 56 rifugi, 850 itinerari di arrampi-
cata sportiva, 1.000 vie classiche di scalata, 15.560 chilometri di ferrate. Numeri importanti che sca-tenano suggestioni e mettono immediatamente in azione i muscoli, almeno con il pensiero. Storia, cultura e natura per incroci da capogiro.
Nella parola Cortina, a dispetto dellassonanza al diminutivo, custodito tutto questo. Aggiunge-teci la regina Dolasilla e il regno di Fanes, la civilt ladina e gli Scoiattoli, e la meta diventa desidera-bile in ogni stagione dellanno. Almeno per chi ha confidenza o desiderio di scoperta delle alte quote, al cospetto di paesaggi unici: gengive di verdi pra-ti, pascoli e boschi da cui emergono sensazionali denti aguzzi di Dolomia proiettati verso il cielo.
Che tutto diventi oggetto di ammirazione per chi frequenta questi territori, anche solo transitan-dovi, naturale. Al cospetto di tali meraviglie, che non a caso si sono meritate linserimento nel Pa-trimonio dellUmanit Unesco, ognuno ritrova la corretta dimensione o, meglio, il giusto ridimen-sionamento.
Siamo piccole e transitorie presenze, cui tutta-via dato il privilegio di nutrire lo spirito attingen-do a unici e irripetibili scenari naturali e umani.
Oltre listintiva ammirazione, le terre alte emanano una magnetica attrazione che spinge a entrare nel paesaggio, a infilarsi tra i suoi vallo-ni o, addirittura, nelle mille fessure che salgono verso le sommit estreme, in una ludica sfida con la montagna e con se stessi. Un ideale terreno di gioco per conquistare linutile, per dirla con Lio-
nel Terray. Spesso sulle orme di personaggi che hanno fatto la storia dellarrampicata e dellalpini-smo. Angelo Dibona, Francesco Lacedelli, Angelo e Giuseppe Dimai, Sante Siorpaes, Severino Ca-sara, Emilio Comici, a cui potremmo aggiungere tanti altri protagonisti delle generazioni successi-ve. Nomi che da soli trasmettono suggestioni utili a emularne le gesta. Se lalta quota suggerisce per-formance sportive per tonificare il fisico e guar-da a discipline sempre pi estreme, vorremmo, al contrario, proporre questi palcoscenici per una ricerca pi intima e personale. Qui, infatti, si trova un bene ancor pi prezioso, il silenzio, da abitare per entrare in confidente intimit con se stessi e nella profondit della vita.
Allora, ascoltare il ritmo del cuore e seguire il proprio respiro pu essere un esercizio prezioso: non per campionarli negli strumenti elettronici che portiamo al polso, ma per cogliere il valore e la fragilit della vita stessa, la soavit che porta con s tanta bellezza ambientale.
Delicati equilibri conservabili solo entrando in punta di piedi, con il rispetto di chi sa di essere ammesso in casa daltri e dunque si comporta me-glio che nella propria. Non un caso che una fet-ta significativa di questo territorio formi il Parco Naturale delle Dolomiti dAmpezzo. E non forse istintivo percorrere in rispettoso raccoglimento anche gli scenari che furono teatro della Grande Guerra?
Il turismo sostenibile garantisce che di tanta magnificenza si possa continuare a fruire anche in un futuro ci auguriamo durevole.
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agazuoi, Tofane, Faloria, Cristallo, Falzarego, Croda da Lago, Sorapiss, Becco di Mez-zod, Nuvolau: powerfully evoca-tive names that hold 400 kilome-tres of marked trails, 56 refugees, 850 free climbing routes, 1,000
classic routes, and 15,560 kilometres of vie ferrate. These important figures stir up awesome emotions and set the muscles going, in our thoughts at least. History, culture, and nature for mind-boggling cross-ings. The word Cortina, despite its assonance with a diminutive, contains all that.
At the sight of these wonders, which deserved in-clusion in a Unesco World Heritage site, every in-dividual finds the correct size or, rather, the correct downsizing. We are small transient beings, who are, however, given the priviledge of nourishing our spirit by drawing from unique and unrepeatable natural and human landscapes.
Beside the instinctive admiration that high lands arouse, there is also a magnetic attraction which prompts us to enter the mountainscape, to thread our way through its valleys or, even, through the thousand fractures that climb up to the extreme heights, in a playful challenge with the rock and with ourselves. Of-ten, we follow the steps of those who have made the his-tory of rock climbing ad mountaineering: Angelo Di-bona, Francesco Lacedelli, Angelo e Giuseppe Dimai, Sante Siorpaes, Severino Casara, Emilio Comici. If high-altitude suggest invigorating sport performances and aim at more extreme disciplines, we would on the contrary propose these stages for a more intimate and personal search because here is the most precious gift: silence. A silence to be lived in order to get into intima-
cy with ones self and confident with the depth of life.Therefore, listening to the heart rhythm and fol-
lowing ones breath can become a precious exercise: not to sample data in electronic instruments but to grasp the value and frailty of life itself. These delicate balanc-es are kept only if we enter on tiptoe, with the respect paid when we are admitted at someone elses home and behave better than in our own. Isnt it a matter of in-stinct to keep a respectful silence when we tread across the landscapes where World War I was fought?
Sustainable tourism guarantees that we will be able to enjoy all this magnificence also in a future that we hope will last long.
LQueen of Frailty and Self-consciousness
1316 luglio 2012: quattro giorni, cinque blogger per una prima assoluta. Per lanciare il suo debutto in rete con il nuovissimo Livecortina.dolomiti.org, Cortina ha orga-nizzato il primo blog trip tematico. Una occasione per i blogger italiani specializzati in viaggi, sport, natura e mon-tagna, selezionati a fine giugno, di vivere e quindi di raccontare in presa diretta la Cortina dellhiking, lal-tra Cortina, quella pi autentica, emozionante e a volte nascosta. Qualche indiscrezione sul programma? Cascate di Fanes, giro del Monte Averau, forcella Col dei Bos. Per saperne di pi dobbligo restare connessi.
Cortina Hiking Blog Trip
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Cortina Hiking Blog TripJuly 13th16th, 2012: four days with five blog-gers for a veritable premire. To launch the de-but of its brand new Livecortina.dolomiti.org, Cortina has organized its first theme blog trip. Italian bloggers specializing in travels, sport, nature, and mountains will be selected at the end of June and will be given the opportunity to live and tell live the other Cortina, the more authentic, exciting, and sometimes hidden Cor-tina of hiking. Any anticipation of the program? Stay connected if you want to know more.
Per chi vuole saperne di pi, arriva in libreria una pubblicazione fresca di stampa, edita da Idee Montagna Editoria e Alpinismo. 111 Cime attorno a Cortina, 392 pagine a cura di Ernesto Majoni, Sandro Caldini e Roberto Ciri, con foto a colori di escursioni, vie normali e di roccia in 17 gruppi montuosi delle Dolo-miti ampezzane, selezionate secondo vari livelli di difficol-t. Una guida escursionistica adatta sia a chi muove i primi passi in quota, ma anche ai pi esperti che potranno trovare allinterno cartine to-pografiche e relazioni dei 111 itinerari segnalati, immagini delle cime, note tecniche, di-slivelli, tempi, difficolt, punti di appoggio, notizie storiche e curiosit turistiche. Da mettere nello zaino. Il volume in vendita presso la Libreria Sovilla, la Cooperativa Cor-tina, La Modernissima e on line al sito www.vienormali.it.
laccessorio necessario: 111 Cimeattorno a Cortina
Escursioni tra i luoghi della Grande Guerra, le leggende dei Monti Pal-lidi, fossili, flora e fauna alpina. Ma anche corse in montagna, geo-catching, orienteering, nordic walking, trek and trail e canyoning tra i corsi dacqua. Emozioni da vertigine sulle 29 vie ferrate e originale combi-nata Climbe&Ride, per non rinunciare alle ruote grasse neanche su guglie e torri. Con Dolomiti Trekking Tour si per-notta in rifugio o in hotel con servizio di trasporto bagagli diretto e, grazie ai Trekking Hotel, garanzia di servizi e plus per ogni atleta.
Hiking in Ampezzo is not only walking among the sites of World War I, the legends of the Pale Mountains, the fossils, and the alpine flora and fauna, It is also geocaching, orienteering, nordic walking, trek and trail and canyoning through water courses; it is thrilling emotions along the 29 vie ferrate, and the new combined Climb & Ride not to forgo the pleasure of fat wheels even on spires and tower-ing peaks. Dolomiti Trekking Tour packages include over-night stay in hotel or refuge, direct luggage transport and, thanks to the Trekking hotels, guaranteed service plus for each athlete.
Hiking tutto dAmpezzo
www.cortina.dolomiti.org
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Venerd 29 giugno 2012, ore 22.00, Corso Italia. A illuminare la notte ampezzana solo le 600 lampade che i trailer, arrivati da qualche giorno a Cortina, indossano, pronti al via. 3 2 1 Tra gli applausi dei tanti spettatori, parte la The North Face Lavaredo Ultra Trail che, per la prima volta, ha scelto Cortina come sede di partenza e arrivo. Centoventi chilometri da percorrere su 6.000 metri di dislivello: si at-tendono i primi campioni dalle 6 del mattino di sabato. Dopo 12 ore, 26 minuti e 20 secondi, taglia il traguardo lo spagnolo Iker Karrera, sul podio della categoria maschile. Fa sognare la performance dellitaliana Francesca Canepa che riappa-re in Corso Italia dopo 15 ore, 58 minuti e 2 secondi. suo il primo posto della classifica femminile, ma anche e addirittura decima assoluta in quella generale. Cortina per tre giorni invasa da sportivi che si allenano, chiacchierano, si emozionano e, una volta raggiunto il traguardo, si ripo-sano; le Dolomiti tutte attorno a sorvegliare e farsi ammirare. Ore 9 del sabato la volta della partenza della Cortina Trail, prima edizione della gara che ha visto altri 600 appassionati darsi filo da torcere lungo i 50 chilometri del percorso. A Nicola Giovanelli e Chiara Pa-rigi la vittoria nelle rispettive categorie. Che dire ai monti di partenza per il 2013.
Friday, June 29th, 10 p.m. Corso Italia. Cortinas night is lit only by the 600 headlamps of the trail runners on the starting line of the Lavaredo North Face Ultra Trail both start and finish are in Cortina for the first time. Acclaimed by the numerous spectators, off they go to cover a hundred and twenty kilometres with over 6,000 metres of altitude difference. After 12 hours, 26 minutes and 20 seconds, Spaniard Iker Karrera breasts the tape in the mens category. Italian runner Francesca Canepa gave a marvellous performance to be first woman and tenth in the overall rankings. For three days Cortina was literally invaded by the runners who trained, chatted, got excited and, beyond the finish line, eventually rested among the surrounding watchful Dolomites. Saturday, 9 a.m. its the start of the first Cortina Trail run, with other 600 enthusiasts competing on the 50 kilometre circuit. Nicola Giovannelli and Chiara Parigi were placed first in the mens and womens categories respectively. What shall we say at the starting blocks for 2013.
La carica dei 1.200
www.ultratrail.it
Da sinistra, in alto: la scenografica partenza in notturna lungo Corso Italia; gli atleti al via; lo spagnolo Iker Karrera, sul podio della classifica maschile, e litaliana Francesca Canepa, primo posto nella classifica donne e decimo assoluto; il francese Sebastien Chaigneau in azione.
Up above, from the left: the spectacular night start on Corso Italia; the trail runners at the starting line; Spaniard Iker Karrera on the male podium and Italian runner Francesca Canepa first woman and tenth in the overall rankings; French runner Sebastien Chaigneau.
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oltreconfine
testi e foto di Stefano Zardini
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Un itinerario tra burocrazie impantanate, sacrifici, colpi di fortuna
e di meraviglia, sulle orme di Marco Polo e degli altri grandi che sondarono la terra
pensando: No, non finita. Un percorso
tra territori un tempo interdetti, mercati
di spezie, mulattiere sospese a 7.000 metri
e atmosfere a volte familiari, dove prendono vita torbi