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1 Bollettino n. 14/2017 Emesso in data 23/06/17 CONDIFESA LOMBARDIA NORD-EST—SERVIZIO TECNICO VIA MALTA, 12—25122 BRESCIA TEL. 030-2548562 FAX 030-2421710 WWW.CONDIFESALOMBARDIANORDEST.IT INFO@CODIFEBRESCIA.IT La forte ondata di caldo in corso ci ha fatto vivere la seconda decade di giugno più calda di sempre, dietro solo al 2003. Le media di questa decade è risultata essere circa 3,5 gradi sopra la norma e anche lattuale terza decade è iniziata sulla falsari- ga della seconda. Non si escludono picchi di 36°-37°. A partire da sabato pomerig- gio lalta pressione inizierà a cedere lentamente e linstabilità pomeridiana diverrà sempre più importante, dapprima sulle aree montuose, poi anche in pianura. Tutta- via, un vero ricambio daria, con rientro delle temperature nella norma o perfino al di sotto di essa, è atteso solamente da mercoledì prossimo. Da segnalare che, attual- mente, gran parte della prossima settimana è prevista instabile. Per le previsioni aggiornate è possibile consultare il bollettino meteo e agrometeo di ARPA Lombardia. Sul sito di Condifesa nella sezione Agrometeo è possibile visionare previa registra- zione gratuita le mappe di precipitazione e i principali parametri meteorologici previ- sti a 5 giorni per diverse aree della provincia. Situazione generale Linstabilità del 14 giugno ha portato accumuli irrisori e residui anche nella giornata di giovedì 15. Prosegue il periodo caratterizzato da temperature molto sopra la nor- ma e scarse precipitazioni. Al 22 giugno gli accumuli mensili sono infatti prossimi ai 50 mm in Franciacorta, tra i 15 e i 25 nel capoluogo e nel suo hinterland e sui 30 mm in Valtènesi. Piogge più cospicue solamente nellarea di Salò e Villanuova dove si è prossimi ai 65 mm mensili. Bollettino Difesa Integrata Vite Brescia Adesso in campo: Indicazioni valide per la sola area di riferimento Peronospora Botrite Oidio Tignola Rischio: Alto Medio Basso Fonte: hp://meteo.provincia.brescia.it Dati meteo periodo 15 giugno — 21 giugno Botticino 18,8 15-giu 33,5 16-giu 2,2 15-mag 2,2 20 17-giu Calvagese 16,5 19-giu 34,1 21-giu 0* 06-giu 3,8 12 17-giu Puegnago 17,1 18-giu 35,1 21-giu 0,6 16-giu 0,2 11 17-giu Sirmione 17 18-giu 35,2 20-giu 0,4 15-giu 0,2 21 20-giu Cortefranca 15,6 19-giu 33,9 16-giu 1,6 15-giu 1,6 27 21-giu Erbusco 15,7 18-giu 33,6 16-giu 3,2 15-giu 3,2 12 21-giu Rodengo S. 13,9 19-giu 34,9 21-giu 1,6 15-giu 1,6 11 16-giu Data Ultima bagnatura fogliare Bagnatura fogliare Somma ore settimana Piovosità Somma mm settimana Ultima pioggia mm Località T min Data T min T max Data T max Data ultimo giorno pioggia * probabile otturazione pluviometro

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Bollettino n. 14/2017 Emesso in data 23/06/17

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La forte ondata di caldo in corso ci ha fatto vivere la seconda decade di giugno più calda di sempre, dietro solo al 2003. Le media di questa decade è risultata essere circa 3,5 gradi sopra la norma e anche l’attuale terza decade è iniziata sulla falsari-ga della seconda. Non si escludono picchi di 36°-37°. A partire da sabato pomerig-gio l’alta pressione inizierà a cedere lentamente e l’instabilità pomeridiana diverrà sempre più importante, dapprima sulle aree montuose, poi anche in pianura. Tutta-via, un vero ricambio d’aria, con rientro delle temperature nella norma o perfino al di sotto di essa, è atteso solamente da mercoledì prossimo. Da segnalare che, attual-mente, gran parte della prossima settimana è prevista instabile. Per le previsioni aggiornate è possibile consultare il bollettino meteo e agrometeo di ARPA Lombardia. Sul sito di Condifesa nella sezione Agrometeo è possibile visionare previa registra-zione gratuita le mappe di precipitazione e i principali parametri meteorologici previ-sti a 5 giorni per diverse aree della provincia.

Situazione generale

L’instabilità del 14 giugno ha portato accumuli irrisori e residui anche nella giornata di giovedì 15. Prosegue il periodo caratterizzato da temperature molto sopra la nor-ma e scarse precipitazioni. Al 22 giugno gli accumuli mensili sono infatti prossimi ai 50 mm in Franciacorta, tra i 15 e i 25 nel capoluogo e nel suo hinterland e sui 30 mm in Valtènesi. Piogge più cospicue solamente nell’area di Salò e Villanuova dove si è prossimi ai 65 mm mensili.

Bollettino Difesa Integrata Vite Brescia

Adesso in campo:

Indicazioni valide per la sola area di riferimento

Peronospora Botrite Oidio Tignola

Rischio: Alto Medio Basso

Fonte: http://meteo.provincia.brescia.it

Dati meteo periodo 15 giugno — 21 giugno

Botticino 18,8 15-giu 33,5 16-giu 2,2 15-mag 2,2 20 17-giu

Calvagese 16,5 19-giu 34,1 21-giu 0* 06-giu 3,8 12 17-giu

Puegnago 17,1 18-giu 35,1 21-giu 0,6 16-giu 0,2 11 17-giu

Sirmione 17 18-giu 35,2 20-giu 0,4 15-giu 0,2 21 20-giu

Cortefranca 15,6 19-giu 33,9 16-giu 1,6 15-giu 1,6 27 21-giu

Erbusco 15,7 18-giu 33,6 16-giu 3,2 15-giu 3,2 12 21-giu

Rodengo S. 13,9 19-giu 34,9 21-giu 1,6 15-giu 1,6 11 16-giu

Data Ultima

bagnatura

fogliare

Bagnatura

fogliare

Somma ore

settimana

Piovosità

Somma mm

settimana

Ultima

pioggia mmLocalità T min Data T min T max Data T max

Data

ultimo

giorno

pioggia

* probabile otturazione pluviometro

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Fase fenologica 22/06

La fase fenologica media in tutte le zone è prechiusura - chiusura

Gestione suolo

Prima dei trattamenti insetticidi per il controllo di Scaphoideus titanus e Tignola è obbligatorio procedere alla trinciatura degli inerbimenti. E’ consigliato effettuare una trinciatura che preservi almeno 7 - 10 cm di cotico per consentire un pronto ricaccio e un maggior sostegno ai mezzi di campagna.

Gestione verde

Per chi non avesse ancora proceduto, si raccomanda di completare le operazioni di cimatura e sfogliatura. Come indicato nei bollettini precedenti, è vivamente consigliato procedere ad una oculata sfogliatura per favorire una buona sanità del grappolo, garantendo un buon arieggiamento e favorendo la massima effica-cia dei trattamenti fitosanitari, soprattutto di quelli antibotritici, ma non solo. In vigneti con affastellamento di vegetazione nella fascia del grappolo si osservano infatti maggiori infezioni peronosporiche e anche l’oi-dio risulta favorito. La sfogliatura deve comunque sempre essere equilibrata ed eseguita con attenzione, visto le alte tempe-rature si può eseguire in più passaggi per evitare scottature dei grappoli, garantire un buon arieggiamento degli stessi ma evitare la troppa esposizione al sole, soprattutto per le uve destinate alla produzione dei vini spumanti. Contattare il proprio tecnico di riferimento per definire al meglio questo intervento in funzione degli obiettivi che si intende raggiungere

Difesa Al fine di una corretta valutazione del rischio nella tabella inserita nella prima pagina del bollettino sono inseriti i fattori meteo registrati in alcune stazioni della provincia di Brescia e predisponenti lo sviluppo del-le avversità, quali piovosità e bagnatura fogliare. Le condizioni climatiche meteo definiscono il quadro complessivo che deve essere necessariamente calato nelle singole realtà aziendali. Ricordiamo che sul sito della DG Agricoltura di Regione Lombardia sono stati pubblicati gli aggiornamenti dei disciplinari di produzione integrata per il 2016 che le aziende aderenti alla misura 10.1.01 dovranno

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Bollettino n. 14/2017

Denominazione Vitigno

Precocità

Prococe Media Tardiva

Botticino Barbera Piccolo Pisello Prechiusura Chiusura

Botticino Marzemino Piccolo Pisello Prechiusura Chiusura

Capriano d/c Marzemino Piccolo Pisello Prechiusura Chiusura

Capriano d/c Merlot Piccolo Pisello Prechiusura Chiusura

Capriano d/c Sangiovese Piccolo Pisello Prechiusura Chiusura

Franciacorta Chardonnay Prechiusura Chiusura Chiusura

Franciacorta Pinot Nero Prechiusura Chiusura Chiusura

Lugana Trebbiano Prechiusura Chiusura Chiusura

Valtenesi Groppello Piccolo Pisello Prechiusura Chiusura

Valtenesi Marzemino Piccolo Pisello Prechiusura Chiusura

Valtenesi Barbera Piccolo Pisello Prechiusura Chiusura

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rispettare. I file relativi possono essere scaricati al seguente Link

Peronospora Il giugno anomalo che stiamo vivendo, mediamente più caldo della terza decade di luglio, che in genere è la più calda dell’estate, e alquanto siccitoso, sta mantenendo il rischio infezioni decisamente basso: sono presenti alcune bolle con sporulazione in Franciacorta nei vigneti che a seguito della gelata sono stati trat-tati con scarsa attenzione. L’attenzione resta comunque quella di mantenere o ripristinare la copertura in previsione di nuove piogge. In funzione della fase fenologica. In caso di presenza di infezioni si raccoman-da di mantenere un monitoraggio frequente della situazione per verificarne l’evoluzione.

Attenzione nelle situazioni in cui vi è un rapido accrescimento delle femminelle a seguito degli in-terventi di cimatura, anche in virtù della prolungata instabilità prevista per la prossima settimana

Produzione integrata Per le aree a minor rischio seguire quanto proposto per l’agricoltura biologica. Come già evidenziato nei bollettini precedenti, in questa fase è consigliato in linea generale proseguire la difesa con prodotti aventi affinità con le cere, quali Zoxamide*, Cyazofamide*, Ametoctradina*, Amisul-brom*. Questi prodotti necessitano di essere abbinati a sostanze attive con diverso meccanismo d’azione per garantire una migliore copertura e limitare l’insorgenza di fenomeni di resistenza. Il prodotto complementare può essere già miscelato nel formulato commerciale o abbinato al momento, utilizzando formulati puri.

I principali partner utilizzabili sono:

- Prodotti rameici, per i quali si rammenta il limite di 6 kg/ha anno definito dal disciplinare di produzione integrata della Regione Lombardia;

- Ditiocarbammati (Metiram*, Mancozeb*, Folpet*, ecc.) Si ricorda che questi prodotti possono essere uti-lizzati fino al 30 giugno. Si consiglia di limitare il loro impiego dalla fase di piena allegagione.

- Fosfonati*, fosetil* o fosfiti.

Per le sostanze appartenenti al gruppo dei CAA quali (Mandipropamide* e Dimetomorf*) sono previsti 3 interventi per la singola sostanza attiva e 4 per il gruppo.

Biologico Mantenere rigorosamente la copertura con formulati a base di rame (preferire formulazioni a rapida azione quali idrossido o ossido) alla dose di etichetta, ripristinando velocemente la copertura prima delle piogge o a seguito di dilavamento. Si ricorda che sono ammessi 6 kg/ha/anno di rame metallo.

Oidio Agricoltura integrata Nelle aree ad alta pressione del patogeno in assenza di possibili piogge dilavanti è possibile effettuare trattamenti con zolfo polverulento alla dose di 25 - 30 kg/ha. In alternativa si può usare zolfo bagnabile alle dosi massime consentite, oppure adottare una strategia basata sull’utilizzo di sostanze a capacità eradi-cante quali Metrafenone*, Meptyldinocap*, Bupirimate* abbinandovi zolfo bagnabile alla dose massima di etichetta. Nei casi più gravi può essere consigliato alternare i trattamenti bagnabili e polverulenti alla di-stanza di 4 - 5 giorni. Questo particolare intervento è anche utile per ridurre la carica infettiva all’interno del grappolo nelle aree dove si è raggiunta la fase fenologica di pre-chiusura. Attenzione all’impiego delle Strobilurine Trifloxistrobin*, Pyraclostrobin* a causa dell’elevata probabilità di insorgenza di resistenze. Lo zolfo, sia bagnabile che polverulento, può causare delle scottature su foglie o su grappolo quando di-stribuito a dose elevata e, pertanto, è consigliato distribuirlo nelle ore più fresche della giornata. Verificare con il proprio tecnico di riferimento le strategie di difesa più idonee. Nelle aree a basso rischio si consiglia di utilizzare la dose massima di zolfo bagnabile o i principi attivi più idonei in funzione dello stato vegetativo, quali: le strobilurine*, gli IBE* (attenzione ai limiti imposti nei disci-plinari soprattutto per alcune sostanze attive per cui è ammesso 1 solo intervento), Bupirimate* Metrafeno-ne*, Cyflufenamide* e Quinoxifen* (solo in assenza di infezioni in atto). Per le aziende che hanno programmato di utilizzare la sostanza attiva Boscalid come antibotritico, ricor-

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Bollettino n. 14/2017

diamo che questo principio attivo ha attività collaterale anche contro oidio.

Agricoltura biologica È necessario garantire la copertura antioidica con interventi per evitare l’instaurarsi di infezioni. La coper-tura può essere mantenuta con zolfo bagnabile alla dose di 4/8 kg/ettaro o zolfo in polvere alla dose di 25-35 kg/ha. Assicurarsi di distribuire il prodotto durante le ore più fresche della giornata. Nei casi più gravi e per evitare ustioni è possibile intervenire alla dose media ogni 4-5 giorni. Si consiglia di non utilizzare zolfo ramato per non aumentare troppo la quantità di rame distribuita ad etta-ro. In pre-chiusura grappolo potrà essere eseguito un intervento antiodico con Bicarbonato di potassio*, effi-cace anche nei confronti della botrite. Si raccomanda di seguire scrupolosamente le indicazioni riportate in etichetta per evitare problemi di fitotossicita. In abbinamento al trattamento antiperonosporico si raccomanda di utilizzare prodotti antioidici a corrispon-dente durata di copertura. Le caratteristiche dei prodotti antioidici di sintesi sono state presentate nei bollettini precedenti.

L’azione antioidica può essere rafforzata dall’uso dell’olio essenziale di arancio.

Botrite Il trattamento di pre-chiusura è quello più efficace per il contenimento del patogeno, poiché in grado di li-mitare lo sviluppo del fungo anche nelle aree più interne del grappolo in formazione. È consigliato effettuare l’intervento di pre-chiusura grappolo nelle aree e sulle varietà sensibili a questo patogeno. Le caratteristiche dei principi attivi sono riportate nei bollettini precedenti. Si ricorda che il tratta-mento antibotritico deve essere mirato unicamente alla fascia dei grappoli e pertanto dovrebbe essere eseguito da solo Tutte le aziende e in particolar modo quelle biologiche possono utilizzare: Aereobasidium pullulans*, Bacil-lus subtilis*, Bacillus amyloliquefaciens*, Bicarbonato di potassio* (prestare attenzioni ai dosaggi indicati in etichetta). Le aziende in produzione integrata possono anche utilizzare i prodotti di sintesi indicati nei bollettini prece-denti. Si sottolinea che, ad eccezione dei prodotti biologici, sono ammessi a disciplinare al massimo 2 trattamen-ti contro questa avversità, selezionando per il primo intervento quelli con intervallo di sicurezza più lungo e preservando quelli con intervallo di sicurezza minore per un eventuale secondo trattamento nella fase di invaiatura.

Tignola e Tignoletta

L’andamento stagionale molto caldo sta ostacolando la presenza di Lobesia. Infatti, la mortalità della Lo-besia è crescente a valori superiori ai 25°C e particolarmente elevata oltre i 35°C (Moleas 1995). A partire dai 30°C la percentuale di uova schiuse diminuisce sino ad annullarsi a 35°C, temperatura alla quale l’uo-vo si disidrata. Limitatamente agli adulti si è osservato che, per temperature al di fuori del range di svilup-po 8-28°C la mortalità aumenta sensibilmente (Delrio et al.,1989). Le alte temperature estive unitamente a bassi valori di umidità dell’aria, sembrano in grado, in alcuni anni ed in alcuni ambienti, di ridurre notevol-mente le infestazioni. Il disciplinare di produzione integrata di Regione Lombardia indica che per la seconda generazione il mo-mento dell’intervento va determinato in relazione: - Alla curva di volo registrato con le trappole a feromoni - Alla sostanza attiva che si vuole utilizzare - All’andamento delle ovideposizioni con specifici rilievi e/o modelli previsionali Dai monitoraggi effettuati, risulta attualmente che il secondo volo di Lobesia botrana sia iniziato nella seconda settimana di giugno mentre nelle restanti zone sia iniziato a cavallo della seconda e terza settimana di giugno

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In virtù delle temperature e delle valutazioni effettuate nelle singole realtà aziendali, valutare con il proprio tecnico di riferimento per definire al meglio questo intervento. L’epoca di esecuzione dei campionamenti per la seconda generazione, iniziata alla mignolatura dovrebbe concludersi alla fase di chiusura grappolo. Agricoltura Biologica Intervenire allo stadio di testa nera con Bacillus thuringiensis* avendo cura di ripetere l’intervento a seguito di pioggia o con presenza di larve attive. Bacillus thuringiensis+: si tratta di un batterio che nel corso della fase di sporulazione, produce dei cristalli proteici (protossine) che manifestano un'attività insetticida solo dopo essere state in-gerite dalle larve degli insetti sensibili. E’attivo sulle larve e non sulle uova e gli adulti di molte specie di Lepidotteri. La sua azione si verifica dopo l'assunzione. All’interno dell’intestino dell’in-setto la proteinasi dissolve in componenti tossici e provoca la morte per paralisi del tratto digeren-te. La morte della avviene generalmente entro 3-5 giorni. Non è fitotossico e non pregiudica la vita dei predatori e dei parassiti naturali degli insetti dannosi. Inoltre non dimostra alcuna tossicità per l'uomo e gli animali a sangue caldo. Le larve giovani sono più sensibili di quelle mature, sia perché si alimentano con più voracità, sia per le ridotte dimensioni del corpo che rende sufficiente una dose più bassa. È pertanto opportuno intervenire sulle larve neonate o nei primi stati di svi-luppo e, per le specie criptiche, prima che esse penetrino nei frutti. Si consiglia di trattare la sera e di aggiungere 500 g/hl di zucchero o mellassa se non già presenti nel formulato. Verificare l’eti-chetta. Agricoltura integrata Per i soli interventi di controllo di Tignola a volo iniziato si può utilizzare Metossifenozide* o Spi-nosad*, quest’ultimo attivo anche contro Scaphoiduestitanus. In alternativa la copertura può avvenire con un regolatore di crescita dopo 5-7 giorni dopo l’inizio del volo (Chlorantraniliprole* Emamectina Benzoato*, Indoxacarb* e tebufenozide*). I prodotti abbattenti (Clorpirifos* e Clorpirifos Metile*), attivi anche contro Scaphoiduestitanus, vanno eseguiti 5 – 7 giorni dopo il picco del volo. Le caratteristiche dei prodotti impiegabili contro Tignola sono le seguenti: Chlorantraniliprole*: principio attivo che agisce principalmente per ingestione e secondariamen-te per contatto. Possiede attività translaminare che lo rende molto efficace anche sui parassiti mi-natori. È necessario Iniziare le applicazioni durante la fase di ovideposizione o alla comparsa del-le prime larve o delle primissime erosioni (entro 7-9 giorni dall’inizio del volo) Clorpirifos etile*: Insetticida che agisce per contatto per ingestione e limitatamente per vapore. E un abbattente scarsamente selettivo nei confronti della fauna utile. Appartiene agli organofosfo-rati e può essere utilizzato al massimo 1 volte l’anno per le aziende aderenti alle misure agroam-bientali. Intervallo di sicurezza di 30 giorni. L’acidificazione della miscela a pH 5/6 ne migliora la persistenza e l’efficacia. Va usato 5/7 giorni dopo il picco del volo. Clorpirifos metile*: Insetticida larvicida ad ampio spettro d'azione e persistenza non elevata, che agisce per contatto, ingestione ed in parte per vapore. Più volatile e meno persistente del prece-dente. Presenta un elevato potere abbattente anche nei confronti di larve presenti all'interno delle foglie e una scarsa selettività nei confronti degli insetti utili. Appartiene agli organofosforati e può essere utilizzato al massimo 2 volte l’anno. Intervallo di sicurezza di 15 giorni. Va usato 5/7 giorni dopo il picco del volo.

Emamectina*: è una sostanza attiva di derivazione naturale che grazie al suo rapido potere ab-battente e all’attivita larvicida per ingestione e contatto permette un buon controllo della tignola. Va utilizzata dallo stadio di testa nera (preschiusura uovo) fino a larva matura ma per essere pie-

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namente efficace deve essere utilizzato precocemente (mediamente dopo 5-7 giorni dalle prime catture). Intervallo di sicurezza 7 giorni.

Indoxacarb*: insetticida appartenente alla classe delle ossadiazine che agisce prevalentemente per ingestione e contatto sugli stadi giovanili. Intervenire in fase di ovideposizione entro lo stadio di testa nera (3-7 gg dall’inizio delle catture). È selettivo verso i principali artropodi utili. Intervallo di sicurezza di 10 giorni. Metossifenozide*: agisce per ingestione e contatto. L’elevata affinità con le cere che rivestono foglie e frutti ne favorisce la fissazione sulla superficie dei vegetali e pur non possedendo proprie-tà sistemiche, manifesta una parziale attività translaminare. Agisce anche sulle uove limitando la schiusura. Intervallo di sicurezza 14 giorni. Spinosad*: principio attivo di origine biologica e utilizzabile anche in agricoltura biologica agisce principalmente per ingestione e scondariamente per contatto su un’ampia gamma di insetti. Appli-care 7-8 giorni dall’inizio delle catture. Intervallo di sicurezza 15 giorni. Tebufenozide* Insetticida larvicida selettivo per la lotta contro le larve di lepidotteri che agisce per ingestione. Va utilizzata allo stadio di testa nera (preschiusura uovo), ovvero utilizzando le trap-pole a feromoni trattare entro 5-7 gg dall’inizio della cattura degli adulti. Intervallo di sicurezza 30 giorni

Tebufenozide*: agisce per ingestione e, secondariamente, per contatto. Anch’essa è un analogo dell’ec-disone, ormone presente negli insetti e preposto a regolare i processi di muta. Una volta ingerito dall'inset-to, inibisce il corretto procedere della metamorfosi (inducendo una muta prematura e letale). Manifesta inizialmente un'azione antifeeding (entro poche ore dall'ingestione), mentre la morte dell'insetto avviene entro 2-4 giorni.

Scaphoideus titanus

Per la nostra provincia riassumiamo di seguito gli obblighi:

Il file relativo può essere scaricato a: http://www.ersaf.lombardia.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=20757

Possibilità di ridurre il numero dei trattamenti

È data la possibilità di ridurre il numero dei trattamenti a patto che si esegua il monitoraggio secondo le tempistiche e le metodiche riportate nell’Allegato 1 del comunicato.

Qualora il monitoraggio evidenziasse il superamento della soglia indicata nell’Allegato 1, sarà obbligatorio effettuare un intervento insetticida con prodotti ad azione abbattente

Nel caso si debbano effettuare due interventi il comunicato si consiglia di procedere con il primo dal 9 al 20 giugno e con il secondo dal 27 giugno al 12 luglio. Nel caso si intervenga una volta sola il periodo con-sigliato è la terza decade di giugno. Nel caso si debbano eseguire 3 trattamenti si consiglia di intervenire ogni 10 giorni. Il monitoraggio può essere eseguito dalla singola azienda oppure a livello comprensoriale, individuando aree omogenee all’interno dello stesso. Il monitoraggio va eseguito sia sulle forme giovanili che sugli adulti

Sistema di produzione o Comune Numero trattamenti

Biologico 3

Capriano del Colle, Poncarale, Castenedolo, Azzano Mella, Flero, Borgosatollo 2

Comuni restanti 1

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Bollettino n. 14/2017

con le seguenti modalità: Conteggio degli stadi giovanili di S. titanus: campionamento sequenziale messo a punto dal DIVAPRA En-tomologia agraria dell’Università degli Studi di Torino. Rilievo degli adulti: utilizzo di trappole cromotropiche Essendo l’insetto vettore del fitoplasma della flavescenza dorata, la soglia di intervento è molto bassa ed è fissata in 0,02 forme giovanili per pianta e 2 catture complessive di individui adulti in tutte le trappole del vigneto in tutto il periodo fine giugno-fine agosto. Conteggio degli stadi giovanili In ogni vigneto devono essere eseguiti due campionamenti (il primo dopo 7-10 giorni dal trattamento e il secondo dopo ulteriori 10-15 giorni), su un numero di piante per parcella tale da raggiungere la soglia di stop riportata nella scheda di rilievo. Per ciascuna parcella bisogna conteggiare le forme giovanili (neanidi e ninfe) su 5 foglie per pianta in prossimità del ceppo (posizione basale). I dati vanno inseriti in una scheda apposita allegata al comunica-to che deve essere tenuta presso l’azienda, a disposizione per eventuali controlli. Accanto alla soglia di stop del campionamento in automatico disporremo del risultato di densità. Se quest’ultima risulta inferiore a 0,02 giovani per pianta è possibile evitare ulteriori interventi insetticidi. Qualora, invece, il risultato del monitoraggio evidenziasse popolazioni maggiori del livello di soglia, è obbligatorio effettuare immediata-mente un secondo e, qualora anche il successivo controllo desse risultati analoghi, un terzo intervento in-setticida con prodotti ad azione abbattente. La scheda ha un livello di precisione del 75%.

Rilievo degli adulti Le trappole cromotropiche devono essere posizionate all’altezza della vegetazione prevalente: nei vigneti allevati a spalliera poco sopra la fascia grappolo. Devono essere posizionate a fine giugno e sostituite ogni 15 giorni. Per ogni vigneto occorre collocarne un numero variabile in base alla dimensione del campo (2 per vigneti con dimensioni inferiori a 0.5 ettari e 3 per ogni vigneto con dimensioni superiori 0,5 ettari, posizionando le trappole secondo una diagonale, una al centro, le altre ai confini del vigneto verso l’esterno in presenza di situazioni critiche quali vigneti trascurati, fondi valle, zone più fresche e ombrose). La lettura delle trappole, registrando il numero di adulti di Scaphoideus titanus totale per ciascun vigneto, deve avvenire con frequenza almeno quindicinale nel periodo inizio luglio - metà agosto, al fine di facilitare la decisione per eventuali interventi insetticidi d’urgenza. La data della lettura e il numero di insetti rilevato devono essere registrati per ogni vigneto sulla scheda apposita allegata al comunicato, che deve essere conservata dal tecnico rilevatore. Le trappole sostituite, tenute separate e avvolte da pellicola trasparente, devono essere conservate per un anno a disposizione per eventuali controlli. Il controllo di Scaphoideus titanus, limita in parte anche la diffusione del vettore del legno nero, Hyalesthes obsoletus, benchè la biologia di questo insetto sia completamente diversa. Questa specie svolge il proprio ciclo su altre piante e anche nel caso in cui vi sia un buon controllo delle specie ospiti (ortica, convolvolo) il suo ingresso in vigneto può avvenire saltuariamente e anche in periodi molto distanti dai momenti di appli-cazione degli interventi insetticidi. Per via della polifagia dell’insetto, la propagazione del legno nero assu-me solitamente caratteristiche di presenza, diffusione e moltiplicazione diverse rispetto alla flavescenza.

Trattamenti: Per i trattamenti seguire le indicazioni dei precedenti bollettini