Bollettino Circolo Cittadino Gennaio 2013

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Bollettino del circolo cittadino di SEL Caserta, del mese di Gennaio 2013

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Comincia a farsi più chiaro, nella sua complessità e imprevedibilità, il quadro politico in Italia e, come avevamo immaginato, si sta cercando di rattoppare, ignorando l’evidente difficoltà, un sistema economico e politico nazionale e internazionale che si è rivelato fragile ed inadeguato. Niente nella politica italiana può più essere come prima, parafrasando il titolo di un film, abbiamo vissuto “un anno pericolosamente” e tutto è ancora da fare. Dallo sfacelo determinato dall’ultimo governo Lega – Berlusconi, si è passati al

tecnicismo di Monti che ha tartassato i più deboli, quelli che hanno dovuto subire e, pressoché impotenti, pagare il prezzo di un mandato che chiedeva al governo “tecnico”di recuperare un minimo di credibilità per una nazione che per troppo tempo è stata in balìa di una Corte dei Miracoli. Le centinaia di migliaia di posti di lavoro persi in un emorragia che non si riesce ancora a fermare e altri 500.000 quantificati ancora a rischio perché lavoratori già in cassa integrazione, sono le vittime lasciate sul terreno dalle idee tragicamente differenti ma ugualmente dannose di Berlusconi e Monti. Tutto questo è il prodotto di una classe politica che, oltre che incapace, si è rivelata corrotta in ogni ambito, coinvolgendo con sconcertante continuità, ogni giorno, centinaia di politici, referenti in ogni livello istituzionale. La corruzione, è stato calcolato, ci costa 60 miliardi di euro l’anno, ma questi dati non sono serviti a determinare credibili precondizioni, basate su indiscussi valori etici e morali, da richiedere ai candidati nelle prossime elezioni politiche. Infatti, tutti i personaggi più discussi sono regolarmente in lizza, tranne pochi sacrificati per puro calcolo quantificato dai sondaggi elettorali. Un vero oltraggio per tutte quelle famiglie che, già in notevole difficoltà, vedono messi in discussione e ridimensionati tutti i servizi essenziali, in primo luogo la sanità pubblica, poi la scuola, i trasporti e tutti gli altri, mentre la casta non ha rinunciato a nessuno dei suoi immorali privilegi e non ci ha consentito nemmeno di votare con una decente legge elettorale. Questo stato di cose sta producendo, in politica, fenomeni molto diversi che possono essere ricondotti alla stessa matrice di base: la necessità, percepita, che un intera classe politica, senza più credibilità, debba passare la mano, perché non rappresenta più questa nazione. Intanto è tornato Berlusconi, togliendo il suo appoggio al governo e determinandone la caduta anticipata di qualche mese, nel momento più utile ai suoi avvocati per rispolverare il legittimo impedimento, bloccando così i vari processi in corso di definizione e smorzando la spinta innovativa che pure il centrodestra aveva avviato. E’ tornata anche la Lega, che si era defilata a leccarsi le ferite prodotte dal suo coinvolgimento in una sequenza devastante di scandali, ripresentandosi nel ruolo di ultima, bisbetica, escort politica di Berlusconi. Infine il sistema banche e potere economico, che aggregando il mondo imprenditoriale e raccogliendo cocci del vecchio governo, con Fini e Casini, sempre più il Mastella dei salotti buoni in previsione di una vittoria del centrosinistra con PD e SEL, candida Monti a difesa dei propri interessi. Quest’ultimo già nelle prime dichiarazioni, provando ad incrinare un’ alleanza vincente, dichiara di non sopportare SEL, perché sa che è una forza che si presenta con oggettive possibilità di partecipare al governo della nazione, in difesa della parte calpestata dalla sua politica. Si giustificano, così, l’esplosione già in regresso del movimento 5 stelle o il nascente movimento di Ingroia, che provano a raccogliere “la società civile” da spendere contro i partiti, ma ne ripropongono con l’aggravante dell’ottusità fondamentalista i difetti peggiori. In questo quadro, l’asse PD – SEL, che ha scelto di continuare, con successo, l’uso delle primarie come alternativa democratica al “Porcellum” elettorale, viene accreditata come la coalizione vincente delle prossime elezioni politiche, deve, quindi, adoperarsi a consolidare questo dato in vista delle prossime scadenze.

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Quest’asse ha senso se riconosce come esigenza indispensabile per riportare l’Italia fuori dalla crisi, in un clima di maggiore equità, la partecipazione della sinistra in parlamento e al governo del paese. Vanno quindi controllate le pulsioni di autosufficienza che avanza qualche esponente del PD e, come giustamente sottolinea Vendola, vanno marcate le differenze verso il variegato centro a guida Monti che resta alternativo alle ragioni di questa coalizione. Con la scelta che ha fatto, Sinistra Ecologia e Libertà raccoglie consensi perché rappresenta un modo diverso di interpretare il fare politica, soprattutto per la coerenza tra le cose che afferma e quelle che fa. Come al solito Vendola è attento a leggere questi passaggi e ha già annunciato che dopo le elezioni non ci sarà più la scritta “con Vendola” sul simbolo di Sinistra Ecologia e Libertà. Diventa, quindi, ancora più determinante per la crescita della partecipazione alla vita del partito, soprattutto quello che si determina sui territori: è qui che il rigore, la serietà ed il maggiore coinvolgimento possibile alla partecipazione democratica si devono affermare in modo completo e reale. Noi immaginiamo la politica come il luogo della elaborazione e della progettazione dei cambiamenti, non accettiamo quindi come ineluttabili eventi decisi anche in contesti diversi e superiori che ci costringono a dibatterci in un eterna emergenza . Gli eventi di questi ultimi anni hanno messo in evidenza come una classe politica che, in modo acritico, adegua il suo operato alle imposizioni di un sistema che non gli appartiene per differenze culturali, sociali economiche, rischia, come è successo, di portare la nazione al fallimento. Questa è l’idea con cui vogliamo partecipare al consolidamento del nostro partito, noi lo intendiamo come una forza che si batte per l’affermazione di un idea della politica che esprima i valori di una sinistra nuova, di governo, che, pur in un contesto differente (PD) ma non alternativo, consideri come valore la capacità di mettere in discussione un sistema economico e politico nazionale e internazionale che si è rivelato fragile ed inadeguato, eccessivamente soggetto a fattori speculativi ed emotivi, quindi incoerente e manipolabile. Va, quindi, promossa una discussione che porti ad un nuovo modello, più giusto e solidale, che tenda a richiudere il divario, ormai osceno, tra ricchi e poveri che questo stato di cose ha creato. Noi intendiamo porre le basi per una nuova fase politica, in cui concretizzare il nostro impegno, perché crediamo che resterà compito della politica portare a soluzione questi problemi, una politica da rigenerare, che ricominci a progettare il futuro, ad essere protagonista dei cambiamenti necessari a ricucire con la società un rapporto lacerato da anni in cui l’apparato istituzionale e i partiti politici si sono sempre più chiusi a difesa delle posizioni di privilegio. Lorenzo Riviello coordinatore circolo cittadino P. Neruda - Caserta

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SEL PRESENTA I SUOI CANDIDATI ALLA CITTA’

Il gorno 26 gennaio, presso la sede di Caserta della Federazione Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, si è tenuta l’annunciata conferenza stampa di presentazione dei candidati casertani alla Camera e al Senato nelle prossime elezioni politiche. Oltre ai vari candidati e attivisti del movimento di Vendola, erano presenti il Coordinatore provinciale Pietro Di Sarno e il Coordinatore cittadino del Circolo di Caserta Lorenzo Riviello. Pietro di Sarno ha tenuto in apertura a sottolineare che con il prossimo appuntamento elettorale SEL, nato appena tre anni fa, porta a compimento il suo percorso politico, che è quello di portare in Parlamento una sinistra con vocazione maggioritaria e di governo, in grado di dare concretezza ad istanze ed esigenze sociali che le passate esperienze minoritarie e frazionistiche avevano avvilito e rese evanescenti. Su molti temi, come quello del reddito minimo garantito, da tempo portato avanti da questa federazione, Di Sarno ha considerato positivamente il fatto che lo stesso PD, per bocca del suo Segretario Bersani, ha fatto propria l’istanza di avviare un percorso legislativo in grado di introdurre un salario sociale minimo contro le precarietà e a sostegno delle fasce emarginate dai processi produttivi. Annunciando poi la presenza di Vendola per il giorno 31 gennaio a Caserta al Teatro Izzo, Di Sarno considera rilevante il fatto che il leader di SEL abbia voluto iniziare proprio da Caserta la campagna elettorale, e si sia candidato capolista a Campania 2. Un messaggio di impegno politico a favore di una Regione e una provincia angustiata da molteplici e gravi problematiche, in particolare occupazionali e di devastazione ambientale, che fanno ben sperare che nell’agenda politica del prossimo governo di centro-sinistra i drammi e le criticità di questa provincia possano trovare un posto prioritario. Una provincia, quella di Caserta, dove la tanto strombazzata filiera istituzionale di centro-destra, è stata in grado di fare solo annunci e vuoti proclami, senza procedere a nessuna risoluzione dei tanti mali presenti. Una provincia dove è necessario che il problema della bonifica ambientale passi dalla fase di progetto a quella della operatività, e dove il contrasto tra salute e lavoro, non meno che a Taranto, trova qui da noi un esempio eclatante nella realizzazione del Policlinico, connesso al contesto delle cave e della bonifica di Lo Uttaro. Nel chiudere il suo interno il coordinatore provinciale di SEL ha rimarcato che la scelta dei candidati avvenuta tramite le primarie privilegia uomini e donne da anni impegnate sui temi sociali e di riscatto dei nostri territori, ed ha come comune denominatore quello di consentire il successo di un partito che avrà molto da dire e da fare nel prossimo parlamento nazionale. Lorenzo Riviello, dal canto suo, ha rimarcato lo spirito delle candidature che, a prescindere dai nomi e dalle localizzazioni provinciali, persegue l’unico obiettivo di privilegiare le idee, i programmi e la capacità realizzativa degli stessi, senza personalismi e antagonismi, come invece si è verificato in quasi tutte le altre liste di partito. Federazione Provinciale Sinistra Ecologia e Libertà - Caserta

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REDDITO MINIMO GARANTITO: UNA SCELTA DI CIVILTA’

‘Il lavoro precario determina, insieme alle strutturali carenze del nostro sistema di welfare, forme di vera e propria precarietà esistenziale che finisce per lasciare da sole le persone e addossare alle donne l’intero peso dell’assenza di servizi sociali adeguati. Il sistema di welfare italiano, in parte lavoristico (dove i diritti sono riconosciuti in base al lavoro svolto e finanziati attraverso il versamento di contributi da parte di lavoratori e di imprese) e in parte universalistico (dove i diritti riguardanti la sanità, l’istruzione, l’assistenza vengono finanziati dalla fiscalità generale) manifesta una struttura ormai inadeguata nel rispondere alle nuove domande, alle nuove e crescenti diseguaglianze e povertà, all’esclusione dei giovani, all’invecchiamento delle persone. Noi proponiamo di investire sullo stato sociale: esso prima di tutto non è un costo, bensì una condizione essenziale allo sviluppo e alla coesione sociale. Per consentire alle ragazze e ai ragazzi l’autonomia e la libertà di sottrarsi al ricatto della precarietà proponiamo il reddito minimo garantito di 600 euro’. (dal Programma elettorale di SEL)

In tutta Europa, laddove non è ancora vigente, il dibattito sull’introduzione del reddito minimo garantito si fa sempre più ampio e stringente, e viene oramai considerato come uno degli elementi cardine per combattere il ricatto occupazionale sulla precarietà e lo sfruttamento delle intelligenze e del lavoro. Una molla per alimentare la domanda e ridare un minimo di dignità a milioni di giovani mortificati nelle loro aspettative. Breve vademecum per il DDL per l’istituzione sul territorio nazionale del Reddito Minimo Garantito:

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Finalità:

il reddito minimo garantito ha lo scopo di contrastare il rischio marginalità,

garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un

sostegno economico

A chi:

Beneficiari del reddito minimo garantito sono tutti gli individui (inoccupati,

disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui.

Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono

essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego;

Quanto:

L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200

euro annui, pari a 600 euro mensili; tale misura deve essere rivalutata in base al

numero dei componenti del nucleo familiare.

Altre misure:

Al beneficio economico diretto del reddito minimo garantito possono concorrere

anche le Regioni e gli enti locali attraverso l’erogazione del “reddito indiretto”

ovvero favorire prestazioni di beni e servizi.

Sospensione e decadenza:

Vi sarà la sospensione o la decadenza del reddito minimo garantito quando il

beneficiario dichiari il falso al momento della richiesta; venga assunto con

contratto di lavoro a tempo indeterminato; partecipi a percorsi di inserimento

lavorativo retribuiti; al compimento dei 65 anni di età; quando il beneficiario

rifiuti una proposta congrua di impiego dopo il riconoscimento delle sue

competenze formali ed informali.

Tale disegno di legge inoltre delega il Governo a:

definire una riforma degli ammortizzatori sociali in modo da introdurre un

sussidio unico di disoccupazione esteso a tutte le categorie di lavoratori a

prescindere dall’anzianità contributiva o dalla tipologia contrattuale; a riordinare

le spese delle prestazioni assistenziali in modo da renderle coerenti con

l’istituzione del reddito minimo garantito; a stabilire un compenso orario minimo.

Questa proposta, da esplicitarsi attraverso un disegno di legge, sarà uno degli impegni di governo che Sinistra Ecologia e Libertà assumerà nell’interesse prioritario dei milioni di giovani, e in particolare le donne, oggi emarginati dai processi produttivi e sottoposti a mortificanti ricatti occupazionali.

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Giunta Del Gaudio: dietro il fumo solo fumo Abbiamo già espresso un giudizio severo sull’amministrazione della città di Caserta, ma diamo un giudizio severo anche ad un opposizione che continua a non dare segni di esistenza, infatti, pochi svogliati commenti senza seguito, risolti per lo più all’interno dell’attività consiliare, sono troppo poco per rispondere ad un modo di amministrare che avrebbe bisogno di ben altra reazione. Chi segue quotidianamente la cronaca cittadina si imbatte quasi sempre in qualche dichiarazione del Sindaco Del Gaudio, in una sua comparsata ora a questo ora a quell’evento o manifestazione. Non c’è giorno che non annunci iniziative eclatanti per la città, non passa tempo che non lo si veda in prima fila a sponsorizzare qualche progetto, generalmente non suo. Una specie di ‘Paolini’ della politica casertana, pronto ad apparire a qualsiasi luce di telecamera. Dietro a tutto questo apparente attivismo si nasconde purtroppo il vuoto assoluto, e spesso questa cortina fumogena ha lo scopo di distogliere l’attenzione della città da ben altri attivismi e iniziative. Scopriamo da una sua recente intervista che, colpito sulla via di Damasco, i suoi referenti politici saranno i sacerdoti e le comunità pastorali, e per questo che non c’è più spazio per i giovani nella ex biblioteca di via Roma, questa verrà assegnata tutta: “alla mensa dei poveri e alle necessità di don Gionti” perché, apprendiamo sempre dal Sindaco, dopo che per un anno intero ha continuato a fare promesse agli studenti, “i loro spazi li hanno già e credo siano più che sufficienti”, come se alle comunità pastorali che ingigantiscono sempre più le loro strutture questi spazi mancassero. Non vale la pena commentare la dichiarazione sull’IMU, la cui realizzazione è ancora più improbabile di quella di Berlusconi, ma sull’ipotesi fatta per il MACRICO ci prepariamo a dare battaglia, per impedire che ne venga barattata la destinazione a parco urbano con una colata di cemento indiscriminata in altre aree della città. Intanto, la cittadinanza è ancora in attesa di risposte sui temi della legalità, alcuni denunciati dallo stesso Sindaco che rilevava l’appropriazione da parte della malavita di interi quartieri “rione Vanvitelli , come Scampia”, e quelli denunciati ripetutamente dal commissario dell’ I.A.C.P. Mentre ci viene segnalato da pensionati, studenti e lavoratori, cioè l’utenza del trasporto urbano, che le tariffe sono a costi improponibili, € 1,20 la corsa, (nemmeno nelle metropoli è così caro, a Napoli, infatti, con lo stesso prezzo si viaggia per 90 minuti), questo renderà pressoché inutile anche questo servizio. Il resto, traffico, ZTL e rifiuti, è tutto in uno stato di perenne incertezza e approssimazione e nonostante la più volte ribadita “ tolleranza zero” sugli abusi e sulle piccole o grandi illegalità, tutto è come prima, parcheggiatori abusivi compreso. L’attualità di questi giorni ci presenta un altro tema altrettanto serio che testa l’assoluta inadeguatezza di questa amministrazione alle problematiche della città, ci riferiamo alla gestione dei beni ambientali e monumentali, la contrazione dei visitatori di un bene di valore mondiale come la Reggia testimonia l’ incapacità della città di attrarre un flusso turistico adeguato ai meriti del monumento. Il risultato finale è che i casertani dovranno pagare per accedere ai giardini del palazzo reale che così, come il Belvedere di San Leucio e gli altri monumenti, perde la prerogativa di essere risorsa per diventare un peso per questa città. In conclusione vogliamo ricordare al Sindaco che l’ulteriore aggravio della fiscalità locale non è imputabile, come afferma nei suoi interventi sui network, al governo Monti che ha ben altre responsabilità, ma è la diretta conseguenza della dichiarazione di dissesto che, tra l’altro, blocca per cinque anni gli aumenti dell’IMU e delle altre tasse e tariffe al massimo possibile e che noi cittadini pagheremo, a fronte della cattiva gestione amministrativa e politica degli ultimi anni in città, dove lo stesso Sindaco partecipava a pieno titolo.

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LE PARI OPPORTUNITA’ PER NOI SONO UNA REALTA’

Mentre in alcuni partiti la selezione della classe politica avviene attraverso sistemi ben noti, e in specie la candidatura di donne nelle liste avviene attraverso sistemi che somigliano a quelli delle cortigiane di palazzo, in SEL la presenza di donne nelle liste avviene nel totale rispetto della differenza di genere, e privilegia l’impegno sociale e civile delle candidate.

Su 927 candidati ben 406 sono le donne presenti nelle liste elettorali di Sinistra Ecologia e Libertà.

Su 91 candidature totali di capolista ben 42 sono donne, con una percentuale del 46%.

Anche questa è buona politica.

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METTERE FINE ALLO SCANDALO DELLE ASSICURAZIONI NELLA NOSTRA REGIONE Qualsiasi cittadino della nostra provincia, e della Campania in generale, titolare di una polizza RC auto, vive una condizione di vera e propria vessazione ogni qualvolta deve corrispondere il cosiddetto premio alla propria assicurazione. Aumenti costanti e insopportabili, assolutamente ingiustificabili specie per chi ha una sinistrosità inesistente, senza parlare dei nuovi assicurati, costretti a sborsare fino a 4mila euro all’anno per ottenere una polizza. Aggiungiamo che la Provincia di Caserta grazie al decreto SalvaItalia, emanato dal governo Berlusconi ha potuto, con delibera n° 6 del 6 febbraio 2012, introdurre una nuova imposta del 3,5%, nonostante avrebbe potuto alleviare di pari percentuale i contraenti casertani, così come fatto da altre

provincie italiane, come ad esempio quella di Firenze e Cosenza. E’ ovvio che il problema è complesso, e non attiene esclusivamente all’alibi delle truffe, né dell’elevato numero degli incidenti, peraltro in forte diminuzione, ma ad un sistema iniquo, anche fiscale e di discrimine non giustificato. E’ per questo che Sinistra Ecologia Libertà Campana aderisce attraverso i propri candidati alle prossime elezioni politiche all'appello di Federconsumatori Campania e dell'associazione Nodisdetta per una riforma del settore assicurativo e sottoscrive tali proposte impegnandosi affinché diventino norme approvate dal parlamento: - obbligo da parte delle compagnie di comunicare le statistiche in base alle quali calcolano la tariffa ed il premio per provincia di residenza: - inasprimento delle pene per frode assicurativa;

- ridurre a 15 giorni la prescrizione per la denuncia di sinistro;

- divieto di cessione del credito assicurativo:

- equiparazione della tassazione sui premi in quota fissa e non progressiva all’ammontare del premio;

- approvazione rapida dei decreti attuativi, ancora fermi, derivanti dalle liberalizzazioni approvate nel 2012;

- eliminazione della differenziazione geografica per assicurati esenti da sinistri negli ultimi 5 anni.

Inoltre il Circolo cittadino, congiuntamente alla Federazione chiede alla giunta provinciale quale utilizzo ha fatto e farà per noi tutti del nuovo gettito fiscale prodotto.

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