Bollettino 868

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Unità Pastorale della Val Liona anno 24 Numero 868 Domenica 21 febbraio 2016 IIª domenica di Quaresima Nel cammino che con i neo-catecumeni stiamo approfondendo – la conoscenza di Dio come Creatore e di Dio come Padre, oggi sarà consegnato ufficialmente il PADRE NOSTRO è la preghiera di Gesù ed è la preghiera, per noi è per loro, che affermazione la nostra della consapevolezza di essere cristiani. LA PAROLA: dal Vangelo secondo Luca 9,28b-36 In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. Carissimi parrocchiani, buona seconda domenica di quaresima! Dal deserto (domenica scorsa) alla montagna. Anche qui una porta da attraversare, per salire, come fa Gesù ce non porta tutti i discepoli, ma solo tre. Spesso noi vogliamo che nel lavoro, nella famiglia, nella comunità, nella società, ci siano tutti altrimenti non cambieremo nulla. Abbiamo l’impressione di essere “troppo pochi” per cambiare questo mondo. Il vangelo di oggi ci fa salire fino al “bello” della fede. La fede è davvero bella? Lo dicessimo qualche volta mentre siamo a Messa, mentre preghiamo… è bello stare qui. E poi scendere, senza pretendere che tutti abbiano visto, e assumerci la responsabilità di rendere bello anche il tempo del lavoro, il tempo della famiglia, il tempo della comunità. Non è necessario parlare molto, anzi i tre che sono stati sul monte quando scendono “fanno silenzio”… ma certamente possono rendere bello ogni luogo in cui passano. Porta della misericordia che sbuca sul monte e fa tornare silenziosi dovunque, perché quelli che ci incontrano dicano: “è bello per noi stare qui!” Per comprendere le Parole: La trasfigurazione è luce su luce ed è un spinta alla sequela. Due i segni: cambia il volto di Gesù e la sua veste diventa lucentissima. Il sonno dei tre discepoli è segno della loro incomprensione, ma resistono al torpore e riescono a vedere la gloria di Gesù. Gesù solo". Gesù è tutto ciò che è dato ai discepoli e alla Chiesa di ogni tempo: è ciò che deve bastare nel cammino. È lui l'unica voce da ascoltare, l'unico da seguire. La solitudine di Gesù, quasi anticipo dell'orto degli Ulivi. La predilezione del Padre non risparmia dal sacrificio. Gesù prega. E il Padre dà una sola istruzione: ascoltatelo. La Gloria. La contemplazione della gloria del Signore e del suo splendore, è segno della resurrezione. Anche la Chiesa, nella liturgia può essere vista come veste del corpo di Gesù, partecipe della sua gloria.

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Unità Pastorale della Val Liona anno

24 Numero

868 Domenica 21 febbraio 2016

IIª domenica di Quaresima

Nel cammino che con i neo-catecumeni stiamo approfondendo – la conoscenza di Dio

come Creatore e di Dio come Padre, oggi sarà consegnato ufficialmente il

PADRE NOSTRO

è la preghiera di Gesù ed è la preghiera, per noi è per loro, che affermazione

la nostra della consapevolezza di essere cristiani.

LA PAROLA: dal Vangelo secondo Luca 9,28b-36 In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Carissimi parrocchiani, buona seconda domenica di quaresima! Dal deserto (domenica scorsa) alla montagna. Anche qui una porta da attraversare, per salire, come fa Gesù ce non porta tutti i discepoli, ma solo tre. Spesso noi vogliamo che nel lavoro, nella famiglia, nella comunità, nella società, ci siano tutti altrimenti non cambieremo nulla. Abbiamo l’impressione di essere “troppo pochi” per cambiare questo mondo. Il vangelo di oggi ci fa salire fino al “bello” della fede. La fede è davvero bella? Lo dicessimo qualche volta mentre siamo a Messa, mentre preghiamo… è bello stare qui. E poi scendere, senza pretendere che tutti abbiano visto, e assumerci la responsabilità di rendere bello anche il tempo del lavoro, il tempo della famiglia, il tempo della comunità. Non è necessario parlare molto, anzi i tre che sono stati sul monte quando scendono “fanno silenzio”… ma certamente possono rendere bello ogni luogo in cui passano. Porta della misericordia che sbuca sul monte e fa tornare silenziosi dovunque, perché quelli che ci incontrano dicano: “è bello per noi stare qui!”

Per comprendere le Parole: La trasfigurazione è luce su luce ed è un spinta alla sequela. Due i segni: cambia il volto di Gesù e la

sua veste diventa lucentissima. Il sonno dei tre discepoli è segno della loro incomprensione, ma

resistono al torpore e riescono a vedere la gloria di Gesù.

“Gesù solo". Gesù è tutto ciò che è dato ai discepoli e alla Chiesa di ogni tempo: è ciò che deve bastare

nel cammino. È lui l'unica voce da ascoltare, l'unico da seguire.

La solitudine di Gesù, quasi anticipo dell'orto degli Ulivi. La predilezione del Padre non risparmia dal

sacrificio. Gesù prega. E il Padre dà una sola istruzione: ascoltatelo.

La Gloria. La contemplazione della gloria del Signore e del suo splendore, è segno della resurrezione.

Anche la Chiesa, nella liturgia può essere vista come veste del corpo di Gesù, partecipe della sua gloria.

MESSE dal 21 al 28 febbraio

DOMENICA 21 febbraio IIª di Quaresima

Gen 15,5-12.17-18; Fil 3,17-4,1; Lc 9,28b-36

8.30 SPIAZZO

10.30 VILLA Consegna del Padre nostro ai Catecumeni

LUNEDI’ 22 VILLA ore 19.00 – Cattedra di S.Pietro apostolo - 30° Tagliaferro Tarcilio – Piacere Anselmo – Pasqualotto Adino e Maria

MARTEDI’ 23 CAMPOLONGO ore 7.30 matt. S.Renzo

- Capparotto Maria – fam. Mistrorigo Felice e Rino

MERCOLEDI’ 24 S.GERMANO ore 19.00 – S.Modesto – 7° Zorzetto Lucia - - 7° Carmignato Gino, Norma e Mirco – ann. Bertoldo Rodolfo e Albano

- def. Mecenero Luigino e Antonino –ann. Baston Ettore e Scapin Maria - ann. Castagna Gino e

Maria, Bertozzo Maddalena e Dal Barco Angelo – ann. Marini Amedeo e Zuffellato Elvira

GIOVEDÌ 25 SPIAZZO ore 19.00 – S.Cesario – ann. Milla Vittorio – ann. Danzo Bruno – Meggiolaro Silvana – Danzo Antonio –

- Cogo Manuel e Cervellin Lisa (a nome coro Verdi Note)

VENERDI’ 26 GRANCONA ore 19.00 – S.Romeo - 7° Quarzo Giuseppe – ann. Colpo Rosa, Crestani Rodolfo e Franca – Ferron Gianni –

- Etenli Gaetano, Angela e fam def.

SABATO 27 S.GERMANO – pre festiva S.Gabriele dell’Addolorata

DOMENICA 28 febbraio IIIª di Quaresima

Es 3,1-8.13-15, 1Cor 10,1-6.10-12; Lc 13,1-9

8.30 CAMPOLONGO

10.30 GRANCONA Con i ragazzi del catechismo

IN EVIDENZA Impegni settimanali della Comunità

Domenica 21 VILLA

CHIAMPO

9.30

14.45

Catechesi bambini e genitori C.Battesimale A(Iªelem)

Pellegrinaggio diocesano Catechisti

Lunedì 22 SPIAZZO

SPIAZZO

GRANCONA

20.00

20.45

20.30

Catechiste di II elem. per programma

Staff animatori per programmazione uscita

Prove Schola Val Liona

Mercoledì 24 SPIAZZO 20.30 Amici del Bisogno

Giovedì 25 SPIAZZO

MOTEBELLO

20.30

20.45

IV incontro Gr.Lettori:” La parola da vita”

Vegli Vicariale Giovani/Giovanissimi

Venerdì 26 SPIAZZO 20.30 CONSIGLIO PASTORALE UNITARIO

Sabato 27

SPIAZZO COSTABISSARA

S.GERMANO

S.GERMANO

9-12

9-12

14.30

15.30

Dd a disposizione per confessioni/colloqui

Incontro Ministri della Comunione VILLA S.CARLO

Dd incontra bambini Catechismo Penitenziale B

Prove Coro Aquiloni

Domenica 28 GRANCONA 9.30 Catechesi bambini e genitori C.Battesimale B (2ª elem)

CONSIGLIO PASTORALE UNITARIO è convocato per venerdì 26 febbraio.

Ordine del giorno: la Quaresima, la Settimana Santa.

L’invito è stato mandato via mail. Chi desidera la copia stampata chiami in ufficio.

VEGLI VICARIALE per giovani e giovanissimi

Giovedì 25 ore 20.45 a Montebello. Partenza da Spiazzo ore 20.15!!

SPECIALE CATECHESI PER I RAGAZZI DI CATECHISMO-

PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DELLA MADONNA

DI LOURDES DI CHIAMPO E ALLA SUA PORTA SANTA

sabato 5 MARZO 2016

PARTENZA (ragazzi, catechiste e animatori ACR) con il

Pullman da Spiazzo (Piazza Donatore) ore 14:30

RITORNO ore 18:30 circa

portare merenda al sacco - Quota da versare 6,50€

Il modulo adesione è da consegnare alle catechiste entro

e non oltre il 29 febbraio

domenica 28 febbraio tutti i ragazzi del catechismo sono

attesi a Grancona alle ore 10.30 per una speciale S.Messa

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Pellegrinaggio alla Porta Santa del Santuario di SCALDAFERRO, sabato 12 marzo al matt.: Gruppo COPPIE ADULTI, ADULTI di tutta la comunità, GRUPPI ECCLESIALI (Min. Comunione, Sacristi, gr. Marta, Lettori, Coristi, ecc.) Partenza da Spiazzo ore 8.30 con mezzi propri (da condividere). Vivremo un piccolo cammino di catechesi e successivamente la celebrazione della S.Messa. Per chi lo desidera c’è la possibilità di fermarsi a pranzo (prenotando a Margherita 346.74 65697 o Roberta 339.6176387 o Roberto dal Lago -ore pasti- 340.6203818) in una trattoria in loco a prezzo conveniente.

Pellegrinaggio alla Porta Santa del Santuario di Monte Berico sabato 9 aprile: Gruppo FAMIGLIE DEI BATTESIMI e FAMIGLIE che hanno Battezzato negli ultimi SEI ANNI. Nei prossimi bollettini maggiori informazioni e tutti i dettagli.

DETTO TRA NOI . . . notizie, informazioni, appuntamenti in VICARIATO e in DIOCESI

“ATTRAZIONE INTEGRALE”: giornata di studio socio-politica sul’enciclica “Laudato sì”, presso

il Seminario Vescovile di Vicenza, sabato 27/2 dalle ore 9.00 alle 12.00

DALLA PARTE DEI POVERI”: secondo incontro domenica 28/2 , ore 9.15-13, presso Comunità del

Pime di S.Margherita di Roncà(VR). Meditazione biblica con teologa Nicoletta Fusato.

STO ALLA PORTA E BUSSO - Una chiesa aperta di notte per adorare il Signore nel

Giubileo della Misericordia, sabato 27 febbraio dalle ore 21.00 chiesa di S.Gaetano in corso

Palladio Vicenza

Per essere capaci di misericordia dobbiamo in primo luogo porci in ascolto della Parola di

Dio (MV 13).

Notizie, informazioni, appuntamenti della Comunità Civile

UNIONE COMUNI “COLLI BERICI- VAL LIONA” : ASSEMBLEA PUBBLICA MARTEDÌ 23

FEBBRAIO ORE 20.30 A S. GERMANO SCUOLE ELEMENTARI: RISULTATI DEL SONDAGGIO E PROSPETTIVE FUTURE. TUTTI I CITTADINI SONO INVITATI A PARTECIPARE.

La PRO VAL LIONA, lunedì 29/02 alle ore 20.30, presso la sede di Spiazzo convoca l’ASSEMBLEA PUBBLICA: bilancio, programmi, tesseramento ed elezioni rinnovo Direttivo. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Per info 340.3915756 .

La pagina del giubileo della misericordia

CHE COS’È’ IL PELLEGRINAGGIO

E’ anzitutto un cammino. E’ uscire dalla quotidianità per vivere un’esperienza straordinaria di

incontro con Dio e il Figlio suo Gesù per mezzo di Maria. Consiste nel recarsi individualmente o in

gruppo ad un santuario o in un luogo di fede, per vivere una forte esperienza comunitaria e per

crescere nella fede. Non è “turismo religioso”.

PERCHE’ IL PELLEGRINAGGIO

E’ una risposta al bisogno spirituale di un contatto personale con Dio. Un pellegrinaggio è un

viaggio compiuto per devozione, ricerca spirituale o penitenza verso un luogo considerato sacro: in

questo Anno Giubilare, verso una Porta Santa. La definizione di pellegrinaggio indica un andare

finalizzato, un tempo che l’individuo stralcia dalla quotidianità della propria vita per mettersi in

comunicazione con il sacro.

Scrive papa Francesco: “Il pellegrinaggio è un segno peculiare

nell’Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona

compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’essere

umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla

meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e

in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie

forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche

la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede

impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la

Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere

misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi.

Il Signore Gesù indica le tappe del pellegrinaggio attraverso cui è possibile raggiungere questa

meta: « Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati;

perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e

traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà

misurato a voi in cambio » (Lc 6,37-38). Dice anzitutto di non giudicare e di non condannare.

Se non si vuole incorrere nel giudizio di Dio, nessuno può diventare giudice del proprio

fratello. Gli uomini, infatti, con il loro giudizio si fermano alla superficie, mentre il Padre

guarda nell’intimo. Quanto male fanno le parole quando sono mosse da sentimenti di gelosia e

invidia! Parlare male del fratello in sua assenza equivale a porlo in cattiva luce, a

compromettere la sua reputazione e lasciarlo in balia della chiacchiera. Non giudicare e non

condannare significa, in positivo, saper cogliere ciò che di buono c’è in ogni persona e non

permettere che abbia a soffrire per il nostro giudizio parziale e la nostra presunzione di

sapere tutto. Ma questo non è ancora sufficiente per esprimere la misericordia. Gesù chiede

anche di perdonare e di donare. Essere strumenti del perdono, perché noi per primi lo

abbiamo ottenuto da Dio. Essere generosi nei confronti di tutti, sapendo che anche Dio

elargisce la sua benevolenza su di noi con grande magnanimità.” (Misericordia Vultus 14)

Ufficio dell’Unità Pastorale a SPIAZZO: Orario: mercoledì 15.30-19.00 - giovedì 9.30-12.00 (richiesta documenti al mercoledì - prenotazione stanze al giovedì – per ricerche archivio inviare e-mail)

Telefono fisso 0444/889557 - Cell. Parrocchia 347 3327097 e-mail : [email protected] – sito: www.upvalliona.joomlafree.it

Il messaggio e l’augurio del Vescovo per la Quaresima

In nome di Cristo, lasciatevi riconciliare con Dio (2 Cor 5,20)

Carissimi Fratelli e Sorelle.

Desidero farvi giungere, il mio messaggio per la Quaresima, che in questo Anno

Giubilare si propone, in modo ancor più significativo, quale Tempo favorevole per

fare esperienza dell’immenso amore di Dio per ciascuno di noi.

Papa Francesco nella Bolla d’indizione dell’Anno Santo considera il Giubileo come

una occasione affinché «gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare

incontro a ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio». Un Anno dunque

pellegrinare terreno ha forse perso di vista: «la misericordia divina, architrave che

sorregge la vita della Chiesa».

La misericordia, secondo l’insegnamento di Gesù, «diventa il criterio per capire chi

sono i suoi veri figli, chiamati a vivere di misericordia, perché a loro per primi è stata

usata misericordia. Il perdono delle offese diventa l’espressione più evidente

dell’amore misericordioso, e per noi cristiani, è un imperativo da cui non possiamo

prescindere».

Nel Tempo che abbiamo davanti vi invito a fare esperienza della misericordia che il

Signore ha avuto per noi, attraverso una attenta lettura della nostra situazione di vita,

verificata alla luce della Sacra Scrittura che la liturgia ci offrirà ogni giorno e in modo

particolare con i brani del Vangelo dell’evangelista Luca che ascolteremo nelle

domeniche dell’Anno Liturgico.

Come Gesù nel deserto affronteremo le tentazioni che attanagliano la nostra

quotidianità per vincerle con la luce e la forza della Parola. Il perdono può essere

paragonato all’esperienza di luce e rivelazione che Pietro, Giacomo e Giovanni hanno

fatto sull’Oreb nell’evento della trasfigurazione.

Penso in modo particolare a tutti coloro che da anni sono lontani dall’esperienza

rigenerante e santificante della celebrazione del sacramento della riconciliazione o

che fanno fatica a vivere, con la gioia di un ritorno al Padre, questo momento

sacramentale. A tutti costoro voglio dire di non temere perché noi crediamo in un Dio

che in Gesù Cristo si è rivelato con il volto di un Padre che sta alla porta e scrutando

l’orizzonte attende il figlio che torna, e quando vede arrivare il figlio, incerto e

pensoso sul da farsi, gli va incontro e gli getta le braccia al collo, sciogliendo ogni

paura e offrendo in modo inaspettato, immediato e gratuito gesti e parole di perdono.

Invito tutti i presbiteri ad essere disponibili verso i fratelli che chiedono di celebrare

il sacramento della confessione, accogliendoli con lo stesso atteggiamento del Padre

Misericordioso. Non manchino nelle nostre parrocchie o unità pastorali celebrazioni

penitenziali comunitarie caratterizzate da uno stile liturgico fraterno e cordiale,

capace di rivelare il volto di una comunità missionaria che accoglie e offre perdono.

Entriamo dunque in questa Quaresima per scoprire di essere custoditi da Dio, per

accogliere la sua misericordia in modo da trasformare la nostra vita personale,

famigliare ed ecclesiale.

Il perdono di Dio che ci ridona la gioia di essere suoi figli

ci renda testimoni d’amore e di pace per ogni persona

che incontreremo nel nostro cammino.

Caritas diocesi di Vicenza

QUARESIMA 2016:

il tempo propizio della Misericordia

Campagna Giubilare

“Il diritto di rimanere nella propria terra”

Raccogliendo le sollecitazioni del Giubileo della Misericordia e su indicazione dei

Vescovi italiani, la Fondazione Missio, la Caritas italiana e la FOCSIV (Federazione

degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) lanciano la Campagna

“Il diritto di rimanere nella propria terra”, che durerà per tutto l’Anno Giubilare

Risalgono all’ottobre scorso le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana circa

l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati”, che invitano tutte le diocesi d’Italia a

studiare con attenzione forme e percorsi di accoglienza e di riconciliazione.

“Il doveroso impegno di accoglienza – dicono i vescovi – non deve farci dimenticare

le cause del cammino e della fuga dei migranti che arrivano nelle nostre comunità:

guerre, fame, disastri ambientali, persecuzioni politiche e religiose.”

L’accoglienza però non è che il un passo nell’affrontare il problema: chi rischia la

pelle su un barcone lo fa perché viene infranto il primo e inalienabile diritto: quello di

restare a casa propria.

Per favorire il diritto di ognuno a rimanere nella propria terra occorre intervenire

sulle cause della “grande fuga”, perché anzitutto nei Paesi di partenza sia garantito il

più possibile l’accesso ai beni e ai servizi essenziali, quali la terra, l’acqua, il lavoro,

la salute, l’educazione. Le nostre comunità non possono limitarsi ad una raccolta di

fondi, ma sono chiamate ad un rinnovato sforzo di informazione e di formazione, per

acquisire conoscenza e consapevolezza dei problemi, intrecciare legami solidali,

sviluppare scambi di esperienze che arricchiscano reciprocamente

le Chiese e le comunità coinvolte.

Lo strumento concreto suggerito dalla Campagna è quello delle “micro realizzazioni

giubilari” con le quali aiutare le comunità locali più bisognose a migliorare le

condizioni di vita sociali ed economiche. I progetti – promossi sul posto da

parrocchie, missionari, comunità religiose e associazioni – dovranno essere attenti a

sviluppare una dimensione comunitaria, alla sostenibilità nel tempo, alla

valorizzazione delle risorse professionali e materiali locali.

Un’attenzione prioritaria dovrà essere data ai principali Paesi di provenienza o

d’origine dei migranti che giungono in Italia, e più in particolare ai Paesi dell’Africa

sub sahariana e del Medio Oriente.

La “Campagna”, come detto, durerà per tutto l’Anno Giubilare.

Noi intanto metteremo a disposizione dell’iniziativa la nostra

“Quaresima di Fraternità” 2016, riconoscendoci pienamente negli

obiettivi, nei requisiti di metodo e nelle priorità della Campagna

stessa. E contando, naturalmente, nella consueta generosità di

Parrocchie e Gruppi Missionari.

Per tutto il periodo di quaresima,

alle porte delle nostre chiese in Val Liona

saranno raccolte

le offerte destinate a questo scopo.

“L’amore si manifesta in tutte le azioni, anche piccole, che cercano di costruire un mondo migliore… Non bisogna pensare che piccoli gesti di cura reciproca non possano cambiare il mondo” (Laudato sì)

“Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per vedere le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e avviciniamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità.”

Papa Francesco (Misericordiae vultus n. 15)