Bocephus King Massimo Urbani

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News IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm M A R Z O 2 0 1 5 n° 13 Bocephus King Malcolm Holcombe Omar Sosa Dimitri Grechi Espinosa Massimo Urbani Jimmy Lafave Philology Selected Discography: Massimo Urbani

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News

IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm

M A R Z O • 2 0 1 5n° 13

Bocephus King

Malcolm Holcombe

Omar Sosa

Dimitri Grechi Espinosa

Massimo Urbani

Jimmy Lafave

Philology Selected Discography:Massimo Urbani

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Dimitri Grechi Espinosa è uno dei musicisti più originali e atipici del nostro paese. Titolare di vari gruppi—dal noto Dinamitri Jazz Folklore, all'Artistic Alternative, fino al duo con Tito Mangialajo Rantzer —e collaboratore di molte e diverse formazioni, Espinoza è guidato nella sua attività artistica da un profondo spiritualismo. “Angel Blows” trae ispirazione dal monte Oreb sul quale il profeta Elia, stanco e disgustato per aver troppo ucciso, incontra la voce silenziosa di Dio. Il Signore non era nel vento, non era nel terremoto, non era nel fuoco; ma in una “voce di silenzio sospeso” appena percepibile all’udito. E’ questa qualità del silenzio che esprime il Sax Solo di Dimitri Grechi Espinosa: uno spazio silenzioso che occorre creare dentro si sé prima di parlare con l’Altro, prima di parlare con gli altri. L’album è il frutto dello studio che conduce da molti anni sul rapporto fra suono e spazio-sonoro e sul suo significato spirituale. Un suono ECM degno di Garbarek!!

Dimitri Grechi EspinosaAngel’s Blows

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Trower festeggia in un solo colpo i suoi 70 anni e l’uscita di questo album. E come suo solito Robin ci offre un altro grande disco, dove la chitarra è sovrana e da togliere il fiato, i testi sono sinceri e coraggiosi e la voce di Trower è, come sempre, capace di destare l’anima. I temi compositivi di Trower e il suo amore per la musica blues del secondo dopoguerra entrano di diritto in “Something’s About To Change”, un disco capace di risuonare in ascoltatori di ogni generazione.

Robin TrowerSomething’s About to Change

T R A C K L I S TSomething's About To Fallen Riff No.7(Still Alive)Dreams That Shone Like DiamondsGood Morning MidnightWhat You Never Want To DoStrange LoveGold To GreyThe One Saving GraceSnakes and LaddersUp and Gone'til I Reach HomeB

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Potranno arrivare anche dai lati opposti dell’oceano Atlantico, ma quando Hans Theessink e Terry Evans si mettono a lavorare insieme non c’è dubbio che debba uscire qualcosa di straordinario. Questi due mostri sacri dalla vastissima carriera sembrano essere fatti per lavorare e suonare insieme e si compensano perfettamente: la voce baritonale di Hans Theessink sembra fatta su misura per il timbro particolarissimo di Terry Evans, che porta con sé una fortissima carica soul e gospel. “True&Blue” è un album live, registrato a Vienna al massimo della loro forma e ispirazione, davanti a un pubblico particolarmente ispirato, pronto per assistere ad una serata di Blues leggendario. E quella stessa musica è ora in questo album, per regalare questa fantastica nottata a chiunque voglia farne parte.

Hans Theessink & Terry EvansTrue & Blue (live)

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Sua Altezza Reale Little Freddie King, signore indiscusso del blues più accattivante della scena di New Orleans e interprete dalle performance memorabili per l’entusiasmo ed l’energia, torna per Burnside con “Messin’ Around Tha Living Room”. Nonostante l’età, Freddie non sembra volersi proprio ritirare dalle scene e torna con una nuova uscita nel genere di cui è uno dei padri fondatori, per un disco che è un mix delle due patrie di questo mostro sacro del blues: i suoni della campagna del Mississippi e quelli della New Orleans più urbana. Ad accompagnare questa leggenda vivente del blues un giovane e promettente artista: Luke Wilson King, questa volta in prestito da casa Bloodshot.

Little Freddie KingMessin’ Around Tha Living Room

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Disponibile ancheil disco del 2008

MESSIN’ AROUNDTHA HOUSE

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Il nuovo album del visionario ed originalissimo cantautore canadese Bocephus King che esce per l’etichetta Appaloosa. Il booklet contiene le consuete traduzioni in italiano di tutti i brani, che vengono molto apprezzate dal pubblico italiano. Proprio i testi di questo lavoro rappresentano uno dei suoi punti di forza. Bocephus King ha maturato una scrittura carica di dettagli e citazioni che prende per mano l’ascoltatore e lo accompagna in un labirinto di specchi e illusioni con una colonna sonora musicale evocativa ma anche, a tratti, drammatica. Violini, setar persiano, calde percussioni dai sapori mediorientali ma anche una pedal steel, le chitarre elettriche e la sua voce che trasuda Dylan e tutti i suoi riferimenti musicali. Impossibile racchiudere questo Bocephus King in una etichetta o in un genere musicale. Abbandonate ogni pregiudizio e lasciatevi trasportare a occhi chiusi in questo nuovo viaggio dell’anima. Il Re canadese è tornato e “The Illusion of Permanence” è un disco che saprà emozionare ascolto dopo ascolto.

Bocephus KingThe Illusion of Permanence

APPALOOSA

Emigrato da Cuba nel 1993, Omar Sosa ha interpreso una personalissima strada musicale, fondendo una varietà di generi musicali come l’hip hop ed elementi elettronici con le sue radici afro-cubane. Il nuovo album di Omar, “Ilè”, segna il ritorno di questo compositore e pianista alle influenze del jazz latino dei suoi anni formativi della fine degli anni ’80 e l’inizio dei ‘90 a l’Havana. “Ilè” significa “casa” e “terra” nella tradizione Lucumì di Cuba, una lingua dell’Africa dell’ovest basata sullo yoruba, ed è proprio alle radici della musica jazz latina della sua nativa Cuba che Omar ritorna con le ispirazioni per questo nuovo album in studio. Ad accompagnarlo in questa registrazione ci sono i tre musicisti che, insieme allo stesso Omar, formano il Quartetto AfroCubano, con cui Sosa condivide un intimo legame: il Camagueyanos, Ernesto Simpson alla batteria, Leandro Saint-Hill al sax alto, flauto e clarinetto e il bassista mozambicano Childo Tomas. Tra gli ospiti principali del progetto troviamo professionisti del calibro di Pedro Martinez, il chitarrista americano Marvin Sewell, il sassofonista cubano Yosvany Terrry, e al chekere il maestro Eladio “Don Pancho” Terry, patriarca della famosa famiglia Terry, il tutto accompagnato dalla voce Kokayi, artista dall’indiscusso valore e talento.

Omar Sosa Ilé

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C'è moltissima attesa per il nuovo disco di Jimmy LaFave dopo la sua straordinaria interpretazione sul Looking Into You, il doppio album tributo a Jackson Browne, che evidenziava arrangiamenti e produzione musicale di altissima qualità. Jimmy Lafave si è a lungo domandato a che tipo di tribù potesse appartenere e si è finalmente ritrovato, oggi, nella tribù della notte, appunto la “Night Tribe” di questo suo nuovo disco. In perfetta sintonia con il titolo, questo album contiene canzoni nate rigorosamente dopo il tramonto, guidando nell’oscurità e indagando le mille sfumature dell’animo umano. Accanto a Lafave nel disco troviamo Andrew Pressman al basso; Bobby Kallus alla batteria; Anthony da Costa, Larry Wilson e Garrett Lebeau alle chitarre elettriche; Noelle Hampton, Jaimee Harris e Emily Shirley ai cori; Will Taylor, Javier Chaparro, James Anderson, Tony Rogers, Brian Standefer and Delaine Leonard agli archi.

Jimmy LafaveThe Night Tribe

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Deluxe edition CD + DVD. Da casa Proper presentiamo il nuovo album della leggenda folk metropolitano Malcolm Holcombe. “The RCA Session oltre ad essere una retrospettiva che raccoglie 16 canzoni ripercorrendo tutti i 10 album realizzati dal 1994 al 2014, è un album nuovo con canzoni ri-registrate nel 2014 nei leggendari studi della RCA a Nashville. Impreziosito oltre che da un brano inedito e da un DVD, nell’album partecipa uno dei grandi nomi della scena USA: Maura O’Connell, ed è supportato dalla sua band di sempre : Jared Tyler,David Roe Rorick, Tammy Rogers, Ken Coomer, Jellyroll Johnson, e Siobhan Maher Kennedy. Questo disco riesce a catturare tutte le sfumature della musica di Malcolm Holcombe, catturando perfino la magia delle sue esibizioni live giocate sui contrasti di estremi momenti di esplosività e di intimità che evidenziano il suo straordinario songwriting senza tempo.

Malcolm HolcombeThe RCA Sessions

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Da oltre vent’anni dalla sua scomparsa, è ancora vivissimo il ricordo di questo alto-sax romano celebrato con molti “live” postumi. La Philology ci offre questa registrazione inedita a Chieti all’interno della Villa Comunale il 9 Giugno 1979 realizzata in quartetto che ne celebrano la sua statura artistica. Non a caso accostato a grandi del jazz quali Ayler e Parker, il nostro Urbani ha rappresentato uno dei momenti più elevati del nostro jazz. Feat. Attilio Zanchi (basso), Franco D’Andrea (pianoforte) e Giampiero Prina (batteria).

Massimo Urbani QuartetLive in Chieti 1979

T R A C K L I S T

InvitationYou Don’t Know What Love IsMilestonesNo Idea of TimeCherokeeJ

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Dopo cinque anni torna a farsi ascoltare, su etichetta Philology, una delle più belle e intense voci femminili italiane: Barbara Casini. La cantante toscana ha coinvolto per “Una Mulher” due diversi trii: il primo con Andrea Lanzoni al pianoforte, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria; l’altro con Seby Burgio al pianoforte, Marco Siniscalco al basso elettrico ed Enrico Morello alla batteria. Due gruppi dalle sonorità differenti che hanno permesso a Barbara Casini di esprimersi a tutto campo: molte delle canzoni del CD recano la sua firma, ma non mancano omaggi a grandi firme della musica brasiliana, di cui la cantante è autorevolissima interprete. Con testo eccezionalmente in inglese è “Life Reasurrance”, scritta a quattro mani con Paolo Silvestri, già collaboratore di Ivano Fossati e Sergio Cammariere. Un disco raffinato, fra jazz, profumi brasiliani e canzone squisitamente d’autore.

Barbara CasiniUma Mulher

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I Danù celebrano i loro vent’anni di carriera con un album dal titolo molto evocativo, “Buan”, una parola irlandese che significa “duraturo”. Direttamente da County Waterford e Donegal, i Danù sono diventati nel tempo la band di riferimento nel panorama della musica folk irlandese. Le loro performance in giro per l’Irlanda e non solo sono note a tutti per la loro energia e quella capacità unica di coinvolgere il pubblico in un vortice di suoni magici e un’atmosfera sognante.

DanùBuan

T R A C K L I S TSlides, Reels: Kerry to Donegal SetBeir Mo DhúthrachtJigs: Brown-Eyed BridgetLord GregoryWillie CrottyReels: Chicago SetWaltz, March: Caisleán Rathanáin SetMuirisín Deas SetPassage WestReels: Broken Pledge SetThe Willow TreeC

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Ian Siegal: premi e riconoscimenti a non finire, “uno dei più talentuosi e innovativi musicisti del pianeta” (Mojo), esce per Cadiz con il suo primo disco live in cui viene accompagnato dall’intera band. In “One Night In Amsterdam” Ian da una parte è alla guida della sua giovane, ma talentuosa band in un programma di meravigliose composizioni, ma dall’altro li sfida anche a suonare ex novo brani per la prima volta insieme: l’adrenalina è palpabile e l’atmosfera è carica di emozioni, tensione e grande musica.

Ian SiegalOne Night in Amsterdam

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Phil Perry non è certo uno che ha bisogno di presentazioni: la sua fama è certamente dovuta alle sue grandi capacità canore, apprezzate da artisti del calibro di Quincy Jones e Barbara Streisand. Le elettrizzanti performance di Phil Perry lo rendono famoso in tutto il mondo e in questo disco co-prodotto da Chris Davis troviamo tutto il suo talento in canzoni in parte del suo repertorio impreziosite da collaborazioni eccellenti, come Howard Hewett, Kim Waters, il trombettista Rick Braun e molti altri.

Phil PerryA Better Man

T R A C K L I S TA Better Man

You're the Only One

Feelin' You

Sorry I Let You Go

Let It Rain

Gypsy Woman

Beautiful Girls

I'm So Proud

Dreaming's Out of Season

Stand Up FU

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L’indiscussa star del clarinet smooth jazz Marion Meadows torna con un disco dalle sonorità avvolgenti, intime, ma allo stesso tempo originale. “Soul Traveller” è davvero un viaggio tra i panorami sonori delle composizioni inedite e delle meravigliose improvvisazioni di Meadows che spaziano dai ritmi dalle reminescenze latine alle profonde ballate e vedono la collaborazione di grandi interpreti come Najee e Vincent Ingala. La produzione è a quattro mani e divisa tra Marion Meadows e il idatissimo Carlo Panisi, che si è occupato della produzione dell’album precedente “Whisper”, già primo in classifica della Smooth Jazz Chart. Feat. Najee e altri ospiti!

Marion MeadowsSoul Traveller

FU

SIO

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Questo hard rock blues trio si colloca a metà strada tra il country più rustico e un’energia quasi punk. Un gruppo che si è fatto notare e ha creato una solita base di fan affezionati grazie a tour intensi, spettacoli vivaci e per aver collaborato con alcune canzoni alla colonna sonora della serie TV “Shameless”. Questo ultimo disco, “So Delicious” unisce le migliori capacità cantautorali dei The Reverend Peyton’s Big Damn Band con la loro solita energia ed è proprio quello che i loro fan di lunga data si aspettano da questa band, che sarà anche capace di affascinare nuovi fan. Splendido!!

The Reverend Peyton’sBig Damn BandSo Delicious

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Un sofisticato Smooth jazz urbano che coglie e combina l’anima del groove e quella della R&B e un altro tributo alle regine del Rhythm & Blues con interpretazioni seducenti dei brani di Beyoncé, Mary J. Blige, Ariana Grande, Nicki Minaj, Jessie J, la grande Mariah e molte altre. Il produttore e sassofonista Kim Waters e gli Streetwize All-stars creano suoni avvolgenti e accattivanti per una esperienza jazz non stop.

StreetwizeDoes the Divas

T R A C K L I S TBlow

Stay

Dream Lover

I Blame You

Call My Name

It's My Time

Whole Damn Year

Price Tag

The Worst

Bang BangFU

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Splendido box 3 cd, con registrazioni divise tra Mink e Willy Deville curate dai fans dell’artista. Il primo cd raccoglie il meglio di Mink, il secodno di Willy ed il terzo, la perla del cofanetto, contiene materiale inedito, outtakes, live e rarità. Sono incluse anche le 2 Meter Sessions, registrate nel 1987 e nel 1992, brani dal vivo a Stoccolma e Berlino, brani rimixati, registrazioni originali, le canzoni della colonna sonora di Cruising ed altre rarità.

Willy DevilleCollected 1976 - 2009

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Il leggendario frontman dei Manfred Mann, Paul Jones, esce con il proprio secondo album da solista in trent’anni, “Suddenly I Like It”. Alla produzione troviamo una donna, Carla Olson e al fianco di Paul una line up di tutto rispetto: Jake Andrews alla chitarra, Tony Marsico al basso, Mike Thompson alle tastiere e Alvino Bennett alla batteria.

Paul JonesSuddenly I Like It

T R A C K L I S TAre You Lonely For MeLonely NightsSit Back DownBeggar For the BluesBrother Where Are YouMountain BoogieSuddenly I Like ItDon't Go To StrangersRemember MeSoul To SoulTrouble In MindStraighten Up & Fly RightI'm On My Way To a Better PlaceAbove & BeyondChoose Or Cop Out Starting All Over AgainB

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L’ultima uscita degli American Aquarium, “Wolves”, è il seguito naturale del loro ultimo album, “Burn. Flicker. Die”. Il frontman BJ Barham ha trovato la giusta ispirazione per un disco di alternative rock, dove si mischiano sapientemente le vibrazioni del pedal steel e i vortici di due chitarre elettriche, creando un suono perfetto per posti come le roadhouse, gli honky tonk e i dive bar. Il suono degli American Aquarium è unico, ma anche trasversale a diversi generi, dal rock del sud degli States, al Bluegrass, ma senza dimenticare qualche traccia di funk.

American AquariumWolves

T R A C K L I S T

Family ProblemsSouthern SadnessMan I'm Supposed to BeWichita FallsOld North StateRamblin' WaysLosing Side of Twenty-FiveEnd Over EndWolvesWho Needs a SongR

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Secondo album in casa Blue Rose per Amelia Curran, cantautrice straordinaria e orgoglio di Newfoundland, uscito a novembre 2014. Nei testi affilati di “They Promised You Mercy” troviamo pace e allegria tra gli strati lussureggianti favoriti dalle visioni sfumate del pluripremiato produttore Michael Phillip. L'album è un lavoro composto e molto raccolto, che mostra il singolare talento di questa cantautrice, tuttavia Amelia Curran è stata capace di alzare il livello dei testi ancora una volta con la sua eloquenza senza pari. Inoltre “They Promised You Mercy” porta con sé un impressionante elenco di musicisti canadesi che hanno collaborato al disco, tra cui il chitarrista Martin Tielli dei Rheostatics autore anche del ritratto sulla copertina dell’album, il chitarrista lap steel Christine Bougie (Bahamas), il trombonista William Carn (Elton John), il sassofonista Gene Hardy (Michael Bublé), il pianista Aaron Davis (Holly Cole Trio), il chitarrista Dean Drouillard (Sarah Harmer) e il batterista Joshua Van Tassel (Great Lake Swimmers) .

Amelia CurranThey Promised you Mercy

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ROCK

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MA LCOLM HOLCOMBETHE RCA SESSIONSIl 6 aprile 2015, per festeggiare i vent’anni di carriera della leggenda del folk metropolitano Malcolm Holcombe, verrà alla luce The RCA Sessions su etichetta Proper Music Group e distribuita in Italia in esclusiva da IRD. The RCA Sessions è una retrospettiva in versione deluxe CD + DVD che raccoglie 16 canzoni e ripercorre tutti i 10 album realizzati dal 1994 al 2014. Ma non si tratta solo di una raccolta, Holcombe ha voluto ri-registrare le canzoni nei leggendari studi della RCA a Nashville nell’autunno del 2014. Ci sarà anche un inedito, “Mouth Harp Man”, e non mancheranno i suoi classici “Going Home”, “Who Carried You” e  il duetto con la vocalist irlandese Maura O’Connell sulla toccante “A Far Cry from Here”. La band è composta dai musicisti che in questi anni lo hanno supportato sia dal vivo che in stduio: Jared Tyler (dobro, electric guitar, lap steel, vocals); David Roe Rorick (contrabbasso, arco), Tammy Rogers (�ddle, mandolino, cori), Ken Coomer (batteria, percussioni), Jellyroll Johnson (armonica), e Siobhan Maher Kennedy (cori). Questo disco riesce a catturare tutte le sfumature della musica di Malcolm Holcombe, catturando per�no la magia delle sue esibizioni live giocate sui contrasti di estremi momenti di esplosività e di intimità che evidenziano il suo

Proper Music Group / IRD

straordinario songwriting senza tempo. Impossibile dimenticare le sue performance caratterizzate da uno stile chitarristico unico, dalla voce allo stesso tempo ruvida e so�usa, e da quello sguardo magnetico con cui �ssa il pubblico sul �lo della follia, ma sempre lucido e presente.   Nasce così il primo DVD live di Malcolm Holcombe e sicuramente sarà un oggetto molto ricercato per tutti i suoi fan e al tempo stesso una perfetta introduzione alla sua musica per chi ancora non lo conoscesse. The RCA Sessions non rappresenta un punto di arrivo ma è il culmine del lavoro artistico di uno dei musicisti più unici e insostituibili della scena folk contemporanea, come a�ermano i suoi autorevoli colleghi da Lucinda Williams a Steve Earle, da Mary Gauthier a Emmylou Harris.

Malcolm Holcombe sarà in tour in Italia dal 13 al 17 aprile accompagnato dal polistru-mentista Jared Tyler.

13/4 CANTU’ (CO) – 1&35CIRCA14/4 PALAZZOLO (BS) – COVO DEI MULI15/4 BRESCIA – TORRE D’ERCOLE16/4 PAVIA – DA TRAPANI17/4 MONTEROTONDO MARITTIMO (GR) TEATRO DEL CILIEGIO

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Con il loro ultimo album, “Ways And Needs Of A Night Horse”, la band olandese Point Quiet aggiunge un altro passo a un viaggio iniziato nel 2011 quando, con il loro acclamato album omonimo hanno iniziato a farsi conoscere al grande pubblico e in questo album espandono la propria firma musicale con undici brani accattivanti e in cui melodie elaborate si affiancano a suoni più basici. Variano tra molti tra cui: calexico, folk, altcountry, americana, blues, country…

Point QuietWays and Needsof a Night Horse

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ICA

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T R A C K L I S TWays and Needs of a Night HorseRun All You WantNY or not NYThe Man I Once WasTrembling StarsToldThe West WindThrenodyBright as City LightsHorsesManeras Y Necessidades

Gaelle non è certo un’artista nei cui confronti si può stare indifferenti. La sua musica ha le proprie radici direttamente nel blues e la sua voce penetra dritta al cuore. Non solo: anche le sue performances dal vivo sono eccezionali e indimenticabili e le hanno regalato il successo dei propri tour in tutta Europa e nel Nord America. Ora esce con un nuovo disco, “Black To Blue” la sua seconda uscita, edita per casa CRS. Feat. Neal Black, Elliot Murphy!

Gaelle BuswelBlack to Blue

T R A C K L I S TSecret DoorLyaThe JokerNobody Knows YouSelfish GameBlack to BlueRomance TrapConfessions & LiesSomehowI Don't Need NobodyBlack Delta DirtLingering ShadowFor YouS

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David Corley ha una graffiante voce baritonale e all’età di 53 anni mette alla prova se stesso con un album di debutto, “Available Light”, dove troviamo atmosfere blues rock con punte di reggae, una vera e propria sfida, sotto la guida del produttore canadese e polistrumentista Hugh Christopher Brown. Un disco che parla della vita rurale dell’Indiana, dove si può stare per ore a fissare il cielo nell’atmosfera creata dalla voce baritonale di David, che avvolge la musica blues roots come un guanto.

David CorleyAvailable Light

T R A C K L I S TAvailable LightBeyond the FencesThe JokeEasy MistakeDog TalesUnspoken ThingLeanNeptune / Line You're Leaving FromThe End of My RunThe Calm RevolutionS

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I Session Americana passano dall’essere una band rock in una tazza da te a un gruppo folk in una bottiglia di whiskey. Sul palco questo insieme di straordinari musicisti, che sarebbe riduttivo chiamare band, sfodera strumenti originali, come una chitarra Parlor dell’anteguerra, un vetusto organo Estey, un mandoloncello parente del liuto e un’armonica superstite di un incendio. Non sappiamo cosa aspettarci dai Session Americana quando salgono questi salgono sul palco, ma di sicuro è sempre qualcosa di imperdibile e interessante, per live e album senza alcun dubbio fuori dal comune.

Session AmericanaPack Up The Circus

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Pack Up The CircusWilling To BeLuckyYou Always Hurt The One you LoveIt's Not TexasVitamin T All For You Time Winds Me Up Notary Public Mighty Long Time Dark Clouds A

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La Far Out Monster Disco Orchestra, un progetto per il ventennale di questa casa discografica, esce quest’anno con un LP, “Disco supreme”. L’orchestra è accompagnata dai delicati arrangiamenti del maestro Josè Roberto Bertrami degli Azymuth e dal leggendario Arthur Verocai seguiti da altri musicisti importanti brasiliani. In questo disco da 12” Al Kent riduce i capolavori disco all’essenziale, mostrando lo splendore degli arrangiamenti di Betrami e Verocai. Infatti il bellissimo suono delle tastiere Rhodes di Betrami galleggia fra i suoni degli strumenti a corde di Verocai e in questo punto, sono gli unici suoni che riusciamo ad ascoltare prima che la canzone si distenda nel glorioso disco brasiliano.

The Far Out MonsterDisco OrchestraDisco Supreme

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V I N I L E180gr

A quattro anni dal loro album d’esordio nel 1979 esce “Light As A Feather” e dopo quattro decadi di carriera musicale internazionale Far Out Recordings riedita un grande classico, che in questa versione vede l’aggiunta di ben quattro bonus tracks. Non solo: l’intero disco è remixato ex-novo e contiene alcuni remix importanti ad opera di Theo Parrish, Ashley Beedle e Mark E. “Light As A Feather”, coma la riedizione di “Azimuth” è disponibile sia in versione CD che in LP allo stesso prezzo. CD o LP.

AzimuthLight as a Feather

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Nuovo album per questo singer songwriter Americano, “Do You Remember Me?” è il risultato della fruttuosa collaborazione tra Andy Pratt e Fernando Perdomo: quindici brani, in parte inediti, che segnano il ritorno di Andy alla musica, dopo una carriera celebrata da diversi dischi. Le canzoni di Pratt parlano ancora una volta delle proprie convinzioni personali, dalla vita all’amore.

Andy PrattDo You Remember Me?

T R A C K L I S TThis is LoveBereftEverything is GoneChasing ShadowsThe Snake CharmerGonna Love You Till the Day I DieAvenging AnnieHome of the BraveWalking in the AirNo Yer NotHow Are You?The Sun is My DesireDo You Remember Me?Slippery SlopeDog Days and Crazy PeopleS

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La Far Out Recordings riedita l’album di debutto degli Azimuth, uscito originalmente nell’estate del 1975, che è diventato senza troppe difficoltà una pietra miliare della musica brasiliana. “Azimuth” contiene alcuni tra i brani più accesi della band, ma anche canzoni dalla saudade elettronica dove il sintetizzatore incontra il suono di una chitarra jazz. L’originale lineup vede Betrami alle tastiere e sintetizzatore, Malheiros al basso, l’energetico Ivan Conti alla batteria e il tocco di Contesini alle percussioni: musicisti geniali con la passione per la tecnologia che si spingono ai confini della sperimentazione musicale e che hanno inanellato una splendida serie di successi negli anni Ottanta. Solo CD

AzimuthSame (Debut Album Recorded 1974 - 1975)

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ATTESER ISTA MPE!

ATTESER ISTA MPE!

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Molto conosciuto e apprezzato nel jazz che conta della Big Apple, Saul “Zebulon“ Rubin è un chitarrista raffinato perfettamente a suo agio sia con i tempi veloci che con le ballad. Ispirato, versatile, profondo, Saul ha suonato – e suona – praticamente con tutti i grossi nomi di New York anche se il fiore all’occhiello della sua, ormai più che trentennale carriera, resta la collaborazione con Sonny Rollins. E’ molto difficile, in un solo disco, dare un’idea della poliedricità e della ricca complessità di un musicista come lui anche se è questo l’obiettivo della produzione – affidata a Fabio Morgera – di questo lavoro. Godiamoci il groove che aleggia profondo in tutto il disco e soprattutto l’amalgama e la coesione di tutti i componenti di questo “Zebtet” che convince con Stacy Dillard al sax tenore, Fabio Morgera alla tromba, Ben Meigners al basso, Brandon Lewis alla batteria e in un brano lo special guest Harold O’Neal (voci), alcuni di questi sconosciuti al grande pubblico ma richiesti nelle cave di tutta la Grande Mela. Il nostro Sergio Veschi ha fatto centro di nuovo!

Saul Zebulon RubinThe Zebtet

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Il nucleo di questo album ha origini da nastri che erano stati dimenticati per diversi decenni. Ora siamo consapevoli che la generazione dei bluesman di Chicago a cui Hutto appartiene è stata una delle più dinamiche e creative, e queste registrazioni suscitano interesse nuovo.

JB HuttoBluesmaster

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Look On Yonders WallTwo Headed WomanYou Sure Hurt Me BadHip Shakin'Screamin' & Cryin'Shake Rattle & RollHowling Wolf BluesWhat in the WorldCan’t Be StillBloody Tears

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Nuovo album registrato live al Ronnie Scott nel 2012. Feat. Raul Valdes (drums), Jonathan Fisher (acoustic bass), Sam Damask (acoustic guitar), Bill Eden (sax), Thomas Eby (trumpet), Michael Vincent (trumpet).

Lucky PetersonTravelin’ Man

T R A C K L I S TProud to Love My BabyFeeling They Call the BluesTrouble EverywhereI'm FreeGet on DownGet off Me BabyTraveling ManTreat Me Like You WannaWhat Have I Done WrongWish You WellThe Day AfterB

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Album remastered del 1996, un supergruppo compost da: Darrell Nulisch, Clarence Butler, Summerville Slim, Curtis Butler, Bill Heid, Mike Marshall, Martin Gross…

Kenny ParkerRaising the Dead

T R A C K L I S TToo Hot for MeYour Girl's Gone BadTake It Easy On a FoolShe's the One for MeShake Hands With the DevilBaby Cakes BopCryin' for HelpYou're So SharpBlues for Mr BoCrazy 'Bout My BabyBrunoiseAfterglowB

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Diamo il benvenuto ad una nuova label in distribuzione, la Jazzhouse con il nuovo album del chitarrista Eric Sardinas. Blues’n’roll, blues e rock and roll, una miscela ad alto potenziale, come è nel dna di Eric Sardinas and the Big Motor. Registrato nelle pause dell'ultimo tour, questo vibrante album mischia rock e blues, con molta forza e spontaneità. Erede di Johnny Winter, Sardinas non è uno che va per il sottile: la sua musica, condita con la rude forza dei Big Motor, rimane una sorta di marchio di fabbrica. Blues con il rock and roll nelle vene.

Eric SardinasBoomerang

T R A C K L I S TRun Devil RunBoomerangTell Me You're MineMorning GloryBad Boy BluesIf You Don't Love MeTroubleLong GoneHow Many More YearsHeavy Loaded

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Five Long YearsCall Me MommaMove from the HoodTell Me WhoSomething´s WrongLust for YouI Had It All the TimeI´d Rather Be BlindSet Me FreeMoving on Up

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Dopo sei anni Bernard Allison torna con un nuovo album studio per la Jazzhaus R ecords, la tredicesima uscita per questo figlio d’arte, cantante e chitarrista che ha iniziato la propria carriera una ventina di anni fa, nel 1993, dopo aver imparato a suonare direttamente da grandi maestri come suo padre, Luther Allison, Johnny Winter Stevie Ray Vaughan. Un full guitar album degno del padre, un disco di blues elettrico ad alto tasso di adrenalina!

Bernard Allison GroupIn the Mix

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Diamo il benvenutoalla tedesca Jazzhaus!

BUENA VISTA SOCIAL CLUB

Lost and FoundDisponibile la discografia solista dei Buena Vista Social ClubDISTRIBUZIONE ESCLUSIVA

•www.ird.it•fb: www.ird.it/mipiace.htm•www.ird.it•fb: www.ird.it/mipiace.htm

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IN VIAGGIO CON BOCEPHUS KING E LA SUAORCHESTRA DI STREGONI E ZINGARI PSICHEDELICI

Chi è Bocephus King?Bocephus King è un’idea che ha preso forma che è diventata una storia che è diventata realtà e si è unita a James Perry, e a volte sono io e altre no. Bocephus King è il nome che un giovane uomo (io stesso) ha scelto per il poeta che c’era dentro di sè. Un’identità che rispecchiasse le parole che arrivano dal cuore e dalla mente, molto tempo fa rispetto a ora. Da quel momento è sempre stato un alias, una scusa, una maschera, una coperta di Linus e un biglietto per il mondo. Alla �ne siamo diventati buoni amici.

Che cos’è l’Orchestra Familia?L’Orchestra Familia è prima di tutto un sogno

d’infanzia che si è realizzato. Un gruppo di viaggiatori zingari psichedelici che girano ovunque in cerca di chi ha bisogno di essere curato dalla musica o di divertimento. I componenti dell’Orchestra Familia degli ultimi due dischi (�e Illusion of Permanence e �e Traditional) sono tutti stregoni: Owen B Connell, Ali Razmi, Fulvio Renzi, Max Malavasi, Charlie Hase, Hamin Honari, il grande e compianto Dave Archer e Wynston Minckler. Ce ne sarebbero altri… ma questa è un’altra storia.

Questo nuovo disco è ricco di nuove in�uenze e sembra che tu sia in costante movimento. In Che direzione stai andando? Che tipo di sonorità e

contaminazioni attraverseranno il tuo prossimo album?Il prossimo album si chiamerà International Road Songs e l’Orchestra Familia accoglierà nuovi musicisti e cantanti per questo progetto. Violino, viola, �sarmonica, arpa, armoniche a bocca, cori, setar, ritmi folli… un pianoforte epico e chitarre acustiche con testi in inglese, persiano e italiano e chissà cos’altro succederà da qui a quando lo registreremo.

I testi sono ancora una parte vitale della tua poetica e siamo orgogliosi di aver inserito nel booklet del cd le traduzioni in italiano. Aldilà di queste grandiose sonorità tu rimani comunque un cantastorie. Quali saranno i protagonisti delle tue prossime canzoni?Ho appena scritto una canzone su Rocky Marciano e un’altra dedicata al grande regista americano John Huston. Da diverso tempo sto cercando di scrivere una canzone sul rapporto tra San Francesco e Santa Clara… chissà che la Musa non mi dia una mano per il prossimo disco.

Stai facendo un lungo tour in Italia, dalle Dolomiti alla Calabria, passando per la Recanati di Leopardi, Roma e tante altre città. Raccontaci qualche aneddoto di questo tour.Ce ne sarebbero troppi… Sono rimasto colpito dal cuore delle persone, in ogni paese in cui mi sono fermato. L’Italia è meravigliosa e ha un cuore davvero grande. Cuore e passione, ovunque volgi lo sguardo. In ogni pasto, in ogni scooter, in ogni sorriso. E’ straordinario, da nord a sud, da est a ovest.

Quali sono i tuoi 5 dischi preferiti di sempre?È una domanda di�cile perché ci sarebbero dischi che mi hanno profondamente in�uenzato e che adesso non ascolto più… e altri che ho ascoltato una sola volta e mi hanno cambiato in modo drammatico. Ma ci provo… Miles Davis- Kind Of Blue. Ho sempre tenuto questo disco a portata di mano �n dall’adolescenza. Ennio Morricone – Il Buono Il Brutto Il Cattivo. Ero ancora un bambino quando vidi il �lm in TV negli anni 70… la musica mi mandò fuori di testa e la scena al cimitero con “L’estasi dell’oro” in sottofondo è a mio avviso tra le più belle mai state girate nella storia del Cinema. Ry Cooder – Chicken Skin Misoc. Questo disco mi ha cambiato la vita e mi ha aperto la mente alle combinazioni in�nite che la musica ti permette. Dopo aver ascoltato quel disco decisi che non sarei voluto diventare una rock star (come tutti) ma un musicista. Ci sto andando vicino… giorno dopo giorno. JJ Cale – Troubador. Di�cile scegliere un disco di JJ Cale ma questo è quello che più ho ascoltato. Bob Dylan – Street Legal… ancora… come si fa a scegliere un solo disco di Dylan? Questo disco arrivò in un momento molto strano nella vita del Maestro. “Is your love in vain” è

una delle mie canzoni preferite in assoluto. “Changing of the guards” sembra aprire un cancello mistico verso un altro mondo e un altro tempo. “No time to �ink” è forse più attuale adesso di quando fu scritta. “Senor” ti invade di mistero e adrenalina. “Stop Crying”, ironicamente, mi fa ridere. Dylan è irraggiungibile. Dopo Sara e prima di Cristo…. solo la sua macchina da scrivere per tenere lontani i demoni. Assolutamente epico.

I tuoi 5 �lm preferiti…1. Il Buono il Brutto Il Cattivo2. 8 1/23. Le avventure acquatiche Steve Zissou/Grand Budapest Hotel (a pari merito)4. Mean Streets5. Il Mistero del Falco/Acque del Sud (a pari merito)

Piatto e drink preferito?Italian food. Acqua/caffè italiano (a pari merito) •••

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Page 13: Bocephus King Massimo Urbani

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Chi è Bocephus King?Bocephus King è un’idea che ha preso forma che è diventata una storia che è diventata realtà e si è unita a James Perry, e a volte sono io e altre no. Bocephus King è il nome che un giovane uomo (io stesso) ha scelto per il poeta che c’era dentro di sè. Un’identità che rispecchiasse le parole che arrivano dal cuore e dalla mente, molto tempo fa rispetto a ora. Da quel momento è sempre stato un alias, una scusa, una maschera, una coperta di Linus e un biglietto per il mondo. Alla �ne siamo diventati buoni amici.

Che cos’è l’Orchestra Familia?L’Orchestra Familia è prima di tutto un sogno

d’infanzia che si è realizzato. Un gruppo di viaggiatori zingari psichedelici che girano ovunque in cerca di chi ha bisogno di essere curato dalla musica o di divertimento. I componenti dell’Orchestra Familia degli ultimi due dischi (�e Illusion of Permanence e �e Traditional) sono tutti stregoni: Owen B Connell, Ali Razmi, Fulvio Renzi, Max Malavasi, Charlie Hase, Hamin Honari, il grande e compianto Dave Archer e Wynston Minckler. Ce ne sarebbero altri… ma questa è un’altra storia.

Questo nuovo disco è ricco di nuove in�uenze e sembra che tu sia in costante movimento. In Che direzione stai andando? Che tipo di sonorità e

contaminazioni attraverseranno il tuo prossimo album?Il prossimo album si chiamerà International Road Songs e l’Orchestra Familia accoglierà nuovi musicisti e cantanti per questo progetto. Violino, viola, �sarmonica, arpa, armoniche a bocca, cori, setar, ritmi folli… un pianoforte epico e chitarre acustiche con testi in inglese, persiano e italiano e chissà cos’altro succederà da qui a quando lo registreremo.

I testi sono ancora una parte vitale della tua poetica e siamo orgogliosi di aver inserito nel booklet del cd le traduzioni in italiano. Aldilà di queste grandiose sonorità tu rimani comunque un cantastorie. Quali saranno i protagonisti delle tue prossime canzoni?Ho appena scritto una canzone su Rocky Marciano e un’altra dedicata al grande regista americano John Huston. Da diverso tempo sto cercando di scrivere una canzone sul rapporto tra San Francesco e Santa Clara… chissà che la Musa non mi dia una mano per il prossimo disco.

Stai facendo un lungo tour in Italia, dalle Dolomiti alla Calabria, passando per la Recanati di Leopardi, Roma e tante altre città. Raccontaci qualche aneddoto di questo tour.Ce ne sarebbero troppi… Sono rimasto colpito dal cuore delle persone, in ogni paese in cui mi sono fermato. L’Italia è meravigliosa e ha un cuore davvero grande. Cuore e passione, ovunque volgi lo sguardo. In ogni pasto, in ogni scooter, in ogni sorriso. E’ straordinario, da nord a sud, da est a ovest.

Quali sono i tuoi 5 dischi preferiti di sempre?È una domanda di�cile perché ci sarebbero dischi che mi hanno profondamente in�uenzato e che adesso non ascolto più… e altri che ho ascoltato una sola volta e mi hanno cambiato in modo drammatico. Ma ci provo… Miles Davis- Kind Of Blue. Ho sempre tenuto questo disco a portata di mano �n dall’adolescenza. Ennio Morricone – Il Buono Il Brutto Il Cattivo. Ero ancora un bambino quando vidi il �lm in TV negli anni 70… la musica mi mandò fuori di testa e la scena al cimitero con “L’estasi dell’oro” in sottofondo è a mio avviso tra le più belle mai state girate nella storia del Cinema. Ry Cooder – Chicken Skin Misoc. Questo disco mi ha cambiato la vita e mi ha aperto la mente alle combinazioni in�nite che la musica ti permette. Dopo aver ascoltato quel disco decisi che non sarei voluto diventare una rock star (come tutti) ma un musicista. Ci sto andando vicino… giorno dopo giorno. JJ Cale – Troubador. Di�cile scegliere un disco di JJ Cale ma questo è quello che più ho ascoltato. Bob Dylan – Street Legal… ancora… come si fa a scegliere un solo disco di Dylan? Questo disco arrivò in un momento molto strano nella vita del Maestro. “Is your love in vain” è

una delle mie canzoni preferite in assoluto. “Changing of the guards” sembra aprire un cancello mistico verso un altro mondo e un altro tempo. “No time to �ink” è forse più attuale adesso di quando fu scritta. “Senor” ti invade di mistero e adrenalina. “Stop Crying”, ironicamente, mi fa ridere. Dylan è irraggiungibile. Dopo Sara e prima di Cristo…. solo la sua macchina da scrivere per tenere lontani i demoni. Assolutamente epico.

I tuoi 5 �lm preferiti…1. Il Buono il Brutto Il Cattivo2. 8 1/23. Le avventure acquatiche Steve Zissou/Grand Budapest Hotel (a pari merito)4. Mean Streets5. Il Mistero del Falco/Acque del Sud (a pari merito)

Piatto e drink preferito?Italian food. Acqua/caffè italiano (a pari merito) •••

Page 14: Bocephus King Massimo Urbani

S P E C I A L E P H I L O L O G Y

Faccia a faccia fra il sax contralto di Urbani e il pianoforte dell’italoamericano Mike Melillo, già collaboratore di Phil Woods e poi di Chet Baker. L’intento è chiaro sin dall’intestazione del CD: rendere omaggio a una leggenda del jazz, Charlie Parker. Nell’album non ci sono composizioni di Parker, ma brani che facevano parte del repertorio di “Bird”. Ma soprattutto c’è il suo spirito, la sua preziosa lezione musicale assorbita da Urbani e Melillo in modo personale. E c’è la voglia dei due musicisti di suonare liberamente, di far proprie melodie immortali, di dialogare in modo sincero e aperto. Registrazione in studio del marzo 1987.

Massimo Urbani:Sax Genius

L’uscita dell’inedito Live In Chieti ’79 riaccende i riflettori su un musicista che appartiene alla storia del jazz italiano e non solo, un genio del sax, riconosciuto internazionalmente come tale. Massimo Urbani ha vissuto la sua vita intensamente, spesso sull’orlo del precipizio, per spegnersi nel giugno 1993, a soli 36 anni: ci è rimasta la sua impareggiabile arte di improvvisatore, di uomo del jazz autentico, sanguigno, geniale appunto, che la Philology ha ben documentato con registrazioni catturate soprattutto dal vivo. Era infatti stando su di un palcoscenico che il sassofonista romano dava il meglio di sé, esprimendo tutte le emozioni, tutta la gioia, tutto il dolore del momento. Riascoltarlo su disco può riempire almeno una parte del vuoto che ha lasciato.

Nelle Marche Urbani era di casa. Qui è sorto nel 1996 un importante concorso internazionale per giovani talenti ideato dallo stesso Paolo Piangiarelli e che oggi coinvolge le città di Camerino, Macerata e Urbisaglia, dove 12 anni prima è stato registrato questo CD. Accanto al sassofonista si ascoltano il pianista Carlo Gargioni, il contrabbassista Roberto Giolito e il batterista Leonardo Angeletti; in alcuni brani si aggiunge il chitarrista Andrea Zuppini. Tra i momenti salienti del disco c’è una “Body And Soul” nella quale Urbani mise tutta la propria anima, toccando picchi di lacerante lirismo. Ancora oggi chi l’ascolta non può non emozionarsi.

Massimo UrbaniThe Urbisaglia Concert

T R A C K L I S T

Max BluesLover ManRed CrossThere'll Never Be Another YouMy IdealBody and SoulCherokeeJ

AZ

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Un altro significativo documento della partnership tra il sassofonista romano e Mike Melillo. In questo caso si tratta di un live registrato nel 1983, in quartetto con Massimo Moriconi al contrabbasso e Tullio De Piscopo. Un Urbani scatenato, anche grazie al formidabile drumming di quest’ultimo che lo spinge quasi a superare se stesso, “liberando voli solistici di esplosiva, poetica creatività e freschezza”, come scrive nelle liner notes Paolo Piangiarelli, patron della Philology e grandissimo estimatore di Urbani e del suo talento. La scaletta dell’album è da antologia: Lester Young, Duke Ellington, Charlie Parker, Thelonious Monk, Cole Porter, Dizzy Gillespie. Finale trascinante sulle note di “Cherokee”.

Massimo Urbani QuartettoMax Leaps In

T R A C K L I S T

Lester Leaps InSophisticated LadyScrapple from the AppleLight BlueI Love YouBlue MonkA Night in TunisiaCherokeeJ

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Massimo Urbani, Mike MelilloDuet Improvisations For Yardbird

T R A C K L I S T

Everything Happens to MeAll the Things You AreWhat Is This Thing Called Love?Fine and DandyOut of NowhereLower ManI'll Remember AprilThe GypsyBody and SoulEverything Happens to MeThe GypsyWhat's New?J

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Page 15: Bocephus King Massimo Urbani

S P E C I A L E P H I L O L O G Y

L’album si apre con una cadenza blues solitaria del sassofonista: 1 minuto e 20 secondi che sono un piccolo capolavoro di espressività jazzistica e che da soli valgono, come si suole dire, l’acquisto del CD. Il resto scopritelo da soli. Maurizio Urbani, fratello minore di Massimo al tenore, Antonello Vannucchi al pianoforte, Giorgio Rosciglione al contrabbasso e Gegè Munari costituiscono un quintetto capace di ben assecondare il leader nelle sue spericolate evoluzioni improvvisative. Nella conclusiva “Cherokee” compare in veste di ospite l’americano Bob Mover, che con il collega di strumento ingaggia una autentica battaglia all’ultima nota.

Massimo Urbani QuintetWild Genius

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Questo disco ha un significato particolare: accanto a Urbani c’è il pianista toscano Luca Flores, altro jazzista italiano di grande valore, accomunato al leader anche da una vita interrotta troppo presto. Il quartetto è completato dal contrabbassista Pino Sallusti e dal batterista Giampaolo Ascolese. Il celebre standard “All The Things You Are” dura ben 17 minuti, uno più bello dell’altro, nel corso dei quali Urbani sfoggia un fraseggio graffiante ma nel contempo lirico: una sorta di Charlie Parker imparentato col free. Nello stesso brano Flores, che di Massimo era il pianista preferito, si ritaglia un assolo denso e rivelatore della profondo conoscenza della storia del pianismo jazz.

Massimo Urbani QuartetLive At The Supino Jazz Festival 1987

T R A C K L I S T

Lilian TerryAll The Things You AreI’ll Remembre AprilBody and SoulI Got Rock

T R A C K L I S T

Blues IntroBlues by MaxAnthropologyRecorda meThere’ll Never be Another YouCherokee

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Sospinto dal pianoforte di Riccardo Zegna, dal contrabbasso di Luciano Milanese e dalla batteria di Gianni Cazzola, Urbani viaggia a gran velocità in questo concerto registrato nel 1981 nei dintorni di Rimini. Si comincia con “Tenor Madness” di Sonny Rollins, per finire con lo standard “There’s No Greater Love”. Nel mezzo altri capolavori del jazz (c’è anche “Solar” di Miles Davis) e altri standard. Scrive Guido Festinese nelle note di presentazione del CD: “Non c’è bisogno di aggiungere parole a questo o quel brano: si rischia la ridondanza, quando le parole in un’altra lingua, quella dell’Arte, le ha già dette tutte Massimo Urbani”.

Massimo UrbaniGo Max Go T R A C K L I S T

Tenor MadnessBlue BossaWhat’s NewSolarMy Little Suede ShoesRhythm - A - NingThere’s No Greater Love

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Una registrazione che non è esagerato definire storica: alla Palazzina Liberty di Milano, su invito di Dario Fo, il 20 marzo 1979, si esibisce l’Idea Quintet del pianista Gaetano Liguori, all’epoca e ancora adesso impegnato sul fronte del jazz più combattivo. A fianco del leader, Massimo Urbani al sax alto, Danilo Terenzi al trombone, Roberto Del Piano al basso elettrico, Filippo Monico alla batteria. Tra i brani del concerto, poi entrati in scaletta nel CD, svetta “Corale per Albert Ayler”, con Urbani che, dopo Liguori e Terenzi, si ritaglia un assolo da brividi, tagliente, intenso tributo all’altra delle sue influenze più forti. Un album che rivela una faccia forse ancora poco conosciuta di Massimo Urbani.

Gaetano Liguori Idea Quintet Live T R A C K L I S T

Peppina3/4 per DaniloIl TangoBallata per un vicoloCorale per Albert AylerSuite del Terzo Mondo 1a parte

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Classe 1984, diplomato con il massimo dei voti in strumenti a Percussione al conservatorio di Piacenza, è un vibrafonista molto attivo nella scena jazz italiana. Vanta collaborazioni con artisti di fama internazionale, numerosi riconoscimenti in ambito artistico e, nonostante la giovane età, già tre dischi all’attivo in veste di leader. L’album del 2010 lo vede alla guida di un quartetto con Riccardo Fioravanti e Stefano Bagnoli e grazie a questo album ed a numerose collaborazioni artistiche tra cui Stochelo Rosemberg, Dino Rubino, Ludovic Beier, Marco Zurzolo e molti altri, ha ottenuto per quattro anni consecutivi il prestigioso “Jazz It Award” e recentemente inserito nell’ultima edizione del “Enciclopedia Del Jazz Italiano. Da poco uscito invece questo nuovo lavoro in quartetto dal titolo “Penguin Village”. Questo disco è un affresco, tanto sincero quanto forse un po’ ingenuo, dell’amore (spesso tormentato e struggente, come testimonia l’immagine in copertina) verso i ricordi più sinceri, quelli dell’infanzia e dell’adolescenza, impalcature granitiche e decisive nella formazione di un individuo. L’album ben rappresenta la musica originale di questo gruppo, frutto di mesi di un’ intensa attività LIVE nei più importanti Jazz Club del centro/nord Italia. Feat. Carlo Gravina (alto sax), Alessandro Rossi (drums) e Giacomo Tagliava (doublebass).

Gabriele Boggio Ferraris QuartetPenguin Village

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Fabio Giachino, da molti considerato come uno dei più grandi talenti apparsi sulla scena negli ultimissimi anni. In poco tempo si è conquistato la fama di eccellente pianista e ottimo compositore. Il suo trio sembra un perfetto manifesto della scena jazz contemporanea. Feat. Davide Liberti (double bass) e Ruben Bellavia (drums). Dalle liner: “ Ho conosciuto Fabio qualche anno fa suonando come ospite del quartetto Jazz Accident e, fin da subito, ho capito che stava nascendo un grande talento… questo riuscitissimo lavoro Blazar è un disco che strizza l'occhio al jazz newyorkese, ma senza tralasciare la vena melodico-mediterranea che contraddistingue i jazzisti italiani in tutto il mondo. In quanto alla tecnica questo musicista non ha nulla da invidiare ai migliori pianisti della scena jazz internazionale, coadiuvato da una ritmica sempre pronta ad assecondare i suoi imput musicali. A mio parere, un gran bel disco!” Fabrizio Bosso!

Fabio Giachino TrioBlazar

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Alessandro Giachero, ha sviluppato negli ultimi anni uno dei più singolari processi di sintesi e ricerca musicale circa la pratica pianistica e l’improvvisazione. Pianista sopraffino che collabora da anni suonando nel quartetto europeo di Anthony Braxton e cofondatore del gruppo T.R.E. con il batterista Marco Zanoli ed al contrabbassista Stefano Risso e Stefano Battaglia. Giachero in questo nuovo lavoro sviluppa un percorso, come sempre assai originale, avvalendosi di un ensemble di matrice sinfonica unitamente ad una ritmica tipicamente jazz. La sua musica raffinata e colta è una delle massime espressioni della musica d’avanguardia nel nostro paese. Feat. Antonio Santoro (flutes), Eugjen Gargjola (violin), Maria Vicentini (viola), Silvia Dal Paos (cello), Stefano Risso (double bass) e Marco Zanoli (drums).

Alessandro Giacherio EnsemblePassio

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Un cast stellare, davvero un insieme dei migliori esponenti della musica del nuovo e vecchio continente! Un viaggio immaginario nella regione del Rio de la Plata, punto d'incontro tra diverse culture, dove l'Africa e l'Europa si fondono, si abbracciano e incontrano la tradizione degli indios. Un vero carrefour di suggestioni, suoni, colori, tipici del sud de mondo! E quindi parliamo di tango, milonga, candombe, della murga e della habanera, portata nel continente dai marinai cubani. “Sin Fronteras” è un progetto contemporaneo che guarda con grande rispetto alle tradizione, senza mai trascurare la creatività, senza mai privarsi di alcune stravaganze proprio tipiche del jazz, che divertono raccontandoci ancora qualcosa di nuovo. Composizioni di pregio, a volte semplici e dirette dove la componente melodica e lirica è essenziale. Feat. Juan Carlos Caceres, Javier Girotto, Natalio Mangalavite (piano, vocals), Minimo Garay e Martin Bruhn (drums, percussion), Olivier Manoury (bandoneon), Guido Bombardieri (clarinet), Fausto Beccalossi (accordion), Francesco Pinetti (vibes), Max Rosati (acoustic guitar), Martin Troncozo (guitar e vocal), Hugo Diaz Cardenas (electric guitar).

Ana Karina Rossi & Carlos “El Tero” Buschini Sin Fronteras Feat. Juan Carlos Caceres

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ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

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Il genio del polistrumentista Gary Husband si rinnova completamente in questo album del 2011 con un originale lavoro di remix e collaborazioni con una serie di amici, per una line-up pazzesca: il chitarrista Allan Holdsworth, John McLaughlin, Robin Trower, Steve Topping, Steve Hackett (dei Genesis), il bassista Jimmy Johnson, Mark King (dei Level 42), Laurence Cottle, Steve Price i due ex componenti della Mahavishnu Orchestra Jan Hammer alle tastiere e Jerry Goodman (al violino). Quattro bonus tracks completano questa edizione imperdibile per gli amanti del fusion.

Gary HusbandDirty & Beautiful Vol. 1

T R A C K L I S T

Leave Em OnBedford FallsBetween the Sheets of MusicYesternowAfterglowDreams in BlueTernberg JamMoon SongSwellMaverick Boulevard Baloneypo Alverstone JamF

US

ION

+ BONUS

Terzo album per i Tabacco Bruciato, progetto musicale ideato da Giorgio Angelo Cazzola. “Buena Vida” contiene otto brani di ispirazione musicale diversa l’uno dall’altro: una scelta dettata dalla necessità di caratterizzare i testi  lavorando sul  “colore” di ogni canzone. Si passa dall’atmosfera rock di “Ag-gregari”, a quella parlata di “Tichi-tichi-ti”, al jazz-waltz di “Valse de la route”, all’evocazione dei Caraibi in “Linda Paloma goodbye”, al reggae strascicato di “E dove son finiti gli amanti?”, all’atmosfera  mediterranea di “Buena vida”, per finire col groove decisamente transalpino di “Petit chanson de printemps”. I testi di “Buena Vida” sono in bilico tra   ironia, piacere del ricordo e disincanto, si sviluppano in modi e forme diverse. Nel nuovo lavoro di Tabacco Bruciato (che è il colore delle chitarre storiche del blues elettrico) è stato coinvolto gran parte del nucleo di musicisti impegnati nella realizzazione del precedente lavoro Arte povera o povera arte?” ( Stefano Bertolotti, Alessandro Balladore, Lorenzo Bovo, Maribel Fracchia e Giorgio Angelo Cazzola) a cui si sono aggiunti strumentisti di grande spessore e creatività: Roberto Re, Debora Sbarra, Marco Grigani e Claudio Perelli.

Tabacco BruciatoBuena Vida

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Da casa Ultrasound presentiamo un “Concept Album”, storia della graduale consapevolezza della precarietà e delle incertezze del nostro tempo al fine di riconquistare una nuova etica, una saggezza personale, sociale e politica ripartendo dalla sobrietà e dalla semplicità del quotidiano. Terra di voci, spazio senza perimetri, gioco di rimandi fra voce e fisarmonica in cui si incontrano jazz, musica etnica, sapori di tango e ricordi di bossa nova e samba. Tutte le composizioni sono firmate da Paola Luffarelli (voce), Stefano Bassi (guitars), Marco Gamba (double bass), Flaviano Braga (accordion) e impreziosite dall’intensa energia ritmica di Alessio Pacifico (drums)

Paola LuffarelliVocaland Ensemble

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Dopo il loro primo disco, registrato dal vivo nel 2014, “Still Alive at Mag Mell” il MRB Trio torna con “The Burden”: il CD, registrato nello studio della Ultrasound di Belgioioso (PV), è composto da 11 inediti che oscillano tra il rock’n’roll, il blues e le ballads, uniti dal suono caratteristico della band. Il cantante e chitarrista Marcello Milanese firma i brani e i testi (disponibili con traduzione anche sul sito mrbtrio.it) affrontano i temi della crisi economica, dell'amore e dell'abbandono: il “peso” del titolo è quello della vita, il carico di esperienze che ogni persona deve portarsi sulle spalle. Il bassista Roberto Re e il batterista Stefano Bertolotti sottoscrivono anche arrangiamenti, produzione e missaggio.

MRB TrioThe Burden

BL

UE

SR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

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ATTESER ISTA MPE!

Page 18: Bocephus King Massimo Urbani

Bob Mintzer scrive: “La mia gratitudine e ammirazione vanno a Luca Missiti e alla Monday Orchestra per aver reso possibile la realizzazione di questo CD con i miei arrangiamenti. E’ sempre un grande piacere registrare la propria musica con una band, soprattutto quando è composta da ottimi musicisti dell’area milanese. Non suonavo ormai da tempo alcuni di questi brani ed è stato bello rivisitarli con una così grande band. Tanto di cappello a chiunque porti avanti una big band, impresa non certo facile da perseguire al giorno d’oggi. La monday Orchestra suona con grande passione ed entusiasmo il che fa ben sperare per il futuro delle big band così composte. Questa è la situazione perfetta per tanti grandi musicisti per trovarsi e fare musica”.

Monday Orchestrameets Bob Mintzer

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La Bovisa N.O.J.B. si è sempre distinta per lo stile particolare delle sue esecuzioni, ispirate al cosiddetto New Orleans Today, genere fino ad allora pressoché sconosciuto al circuito nazionale. Si tratta del linguaggio jazzistico più arcaico e originale, espressione del ricco humus folkloristico e culturale della città di Mississippi. Nel suo lungo percorso musicale la Bovisa N.O.J.B. ha annoverato nelle sue file numerosi musicisti italiani e stranieri che hanno contribuito significativamente alla sua affermazione. Luciano “Big Lou” Invernizzi (trombonista e leader), Fabio Turazzi (banjo) e Terenzio Belluzzo (batteria) sono i fondatori e spina dorsale in tutti questi anni della band, che hanno influito sull’evoluzione artistica e musicale.

Bovisa New Orleans Jazz BandLive at Caffè Doria Milano 2009-2013

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R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

CHRISTINE JENSENinternational

D I S T R I B U T I O Nrecordswww.ird.it

fb: www.ird.it/mipiace.htm

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Tim Warfield Quintet esce con “Spherical“, un chiaro omaggio al famosissimo compositore e pianista Thelonious Sphere Monk. Questo quintetto è l’unione di talentuosi artisti uniti in un favoloso team (Eddie Henderson alla tromba, Orrin Evans al piano, Ben Wolfe al basso e Clarence Penn alla batteria) che reinterpreta sei composizioni di Monk. Tutti i membri improvvisano con una forza creativa che ci dimostra la profondità del loro impegno con l’essenza di questi capolavori.

Tim WarfieldSpherical

T R A C K L I S T

Blue Hawk

Oska T

That Old Man

Gallop's Gallop

Off Minor I

Ugly Beauty

Coming on the Hudson

Off Minor II

'Round Midnight

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Il trombettista Alex Sipiagin ritorna in casa Criss Cross con un album dalla line up sconvolgente che comprende David Binney, Adam Rogers, John Escreet e Matt Brewer, ognuno dei quali ha alle spalle una carriera come Bandleader. Il denso flusso di contrappunti musicali, i testi complessi e il groove spontaneo dei brani originali fanno di questo disco un fondamentale passaggio della carriera di Sipiagin, confermandolo uno dei più promettenti trombettisti jazz al mondo.

Alex SipiaginBalance 38-58

T R A C K L I S T

38-58

Way to Her

Momentum

Echoes of Thought

Balance

Yragon

Trio Whale

JA

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Terzo album per casa Criss Cross, il sax tenore Dayna Stevens si presenta in coppia con Walter Smith III autore dell’acclamatissimo album “III”. Bilanciato da una sezione ritmica importante, i protagonisti di questo disco accostano con bravura le voci dei loro strumenti e applicano una sensibilità melodica a una tracklist molto varia che comprende brani originali e due capolavori per il sax tenore: “Blues Up And Down” e “Blue In Green”. Feat. Walter Smith III, Aaron Parks, Mike Moreno, Harish Raghavan e Rodney Green.

Dayna StephensReminiscent

T R A C K L I S TSeems Like YesterdayIsn't That So?Blue in GreenUncle Jr.A New BeginningNew DayContrafactOur WorldWalt's WaltzBlues up and Down

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Insieme ai suoi compagni Mike Moreno e Adam Rogers , Lade Lunde è uno dei più notevoli chitarristi sulla scena contemporanea e una grande promessa musicale. In questo suo ultimo disco, “Idlewild”, Lunde torna a suonare con i suoi fidati compagni Ben Street al basso e Bill Stewart alla batteria, facendo a meno dell’accompagnamento del piano e preferendo un suono essenziale. Il disco include alcuni brani originali e una buona scelta dei classici tra cui “Isn’t This My Sound Around Me” di Bobby Hutcherson.

Lage Lund TrioIdlewild

T R A C K L I S TRumspringaIntro to RainCome Rain or Come ShineSo in LoveIsn't This My Sound Around Me?MirrorsJust One of Those ThingsIntro to ChanceChanceGood Morning HeartacheStraight StreetIdlewildJ

AZ

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R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

Da casa Fresh Sound, una nutrita serie di ristampe di classici prodotti da labels indipendenti e majors degli anni ’50 e ’60. Materiale rarissimo, nonché d’incredibile valore artistico, rivede la luce in cd per la gioia di collezionisti ed appassionati di tutto il mondo. Importantissima la masterizzazione in 24 BIT.

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Album del 1956 con l’aggiunta di 6 bonus del 1957 con Red Mitchell. Feat. Bobby Timmons, Jimmy Bond, Peter Littman, Sonny Clark, Lawrence Marable…

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3 lps in 2 cd che include “Colors In Sound”, “The Beat For This Generation” e “You Ain’t Heard Nothin’ Yet!”. Con l’aggiunta di 2 bonus tracks.

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3 lps in 2 cd. Include gli album: “Mal4-trio”, “Impressions” e “Left Alone”. Feat. Addison Farmer, Kenny Dennis + Albert Heath, Julian Euell, Al Dreares e Jackie McLean.

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Registrazioni del 1953, feat. Dick Katz, Milt Hinton, Philly Joe Jones, Jackie Moffet, Sid Bulkin, Osie Johnson, Earl May e Percy Heath. 15 brani del 1953.

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2 lp in 1 cd, album del 1959 e 1961. Feat. Gerald Wilson, Herbie Harper, Si Zentner, Teddy Edwards, Lanny Morgan, Gerry Wiggins + Harold Land, Ben Webster, Ted Nash, Jay Migliori, Earl Palmer.

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With Don Elliott. Album del 1962 con l’aggiunta di 6 bonus tracks. Feat. Don Elliott 6 His Orchestra, Hal McKusick, Barry Galbright e Chuck Wayne, Bill Crow, Joe Jones, Al Cohn…

Irma CurryLove is a Necessary Evil

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2 lps in 1 cd, album del 1958 e 1962. Feat. Nick Travis, Gene Quill, Clark Terry, Phil Woods, Eddie Costa, Urbie Green, Bob Brookmeyer, Joe Newman, Jimmy Raney, Jim Hall, Bill Crow, Johnny Coles…

Jazz Goes to the Movies + ShowcaseGreat Songs from United Artists pictures by Manny Albam / Hal Schaefer and their Orchestras Album Collection

James ClayThe Kid from Dallas “Tenorman”

Sal SalvadorComplete Recordings 1958 – 1964

Mal WaldronComplete Trio Recordings 1958 - 1960

Tony Scott QuartetComplete Brunswick Sessions

Jimmy WitherspoonSpoon + Hey, Mrs. Jones!

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Nuovo album per il chitarrista, compositore e arrangiatore Paolo Giaro prodotto dall’etichetta salentina Dodicilune. L’album contiene sei brani originali del musicista, due brani di Monk e uno di Bruno Martino. Il musicista indiano Trilok Gurtu sottolinea: “E’ musica contemporanea con un sound che la colloca nell’ampio panorama di suoni provenienti da tutto il mondo”. Feat. Silvia Donati e Valeria Visconti (voci), Claudia Giunta e Ilaria Mognoni (violino), Samuele Garolfi (filicorno), Carlo Colocci (sax), Jean Gambini (sax tenore), Claudio Mangialardi (basso) e Massimo Manzi (batteria).

Paolo GiaroTango Nuevo Latin Jazz

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Diamo il bentornato a casa Brambus che è lieta di annunciare il nuovo album di Danny Santos Y Los Bluegrass Vatos, il primo di lunga durata con questa line-up al completo e uscito a poca distanza da “This Old World”. Il protagonista di questo album è la musica bluegrass affidata al suono del mandolino, del banjo e delle chitarre. Tra brani nuovi composti a quattro mani con Steve Brooks e dai Componenti dei Los Bluegrass Vatos e le reinterpretazioni di alcuni grandi successi, come “Rider” o “Suburbia Blues”.

Danny SantosY Los Bluegrass VatosHogtied

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BLUE

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La nuova uscita del danese Eliel Lazo & The Cuban Funk Machine, con la collaborazione di Bob Mintzer ci catapulta ai tempi in cui Los Van Van e Irakere dominavano la scena cubana con la loro musica e con album sperimentali che mischiavano jazz e rumba. Ma l’album di Eliel ci parla anche della sua storia, quando da adolescente ha iniziato a suonare con i migliori. Brani e musiche gioiose ma allo stesso tempo molto sperimentali dal punto di vista ritmico, dove il jazz incontra la timba creando un nuovo stile a L’Avana. Un disco sicuramente difficile da inquadrare per la sua originalità ma che sicuramente abbraccia lo stile Los Van Van degli anni settanta con una voglia di sperimentare e spaziare tra tendenze diverse tra loro.

Eliel Lazo &The Cuban Funk Machine

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Alcuni musicisti meriterebbero più fama di quello che in realtà hanno guadagnato, e questo è proprio il caso del sax tenore Harry Allen che in questo disco troviamo insieme al quartetto del pianista svedese Jan Lundgren. L’incontro tra queste due bravissimi musicisti è ben documentato in “Quietly There”, registrato durante il Copenhagen Jazz Festival presso STC Studios nell’estate del 2014.Herry Allen è un interprete fantastico, tanto da essere soprannominato il Frank Sinatra del sax tenore e l’accompagnamento del Jan Lundgen Quartet (Hans Backenroth al basso, Krstian Leth alla batteria) è il perfetto sfondo per la sua musica.

Harry Allen& Jan Lundgren QuartetQuietly There

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Gli psicologi della comunicazione consigliano di non iniziare discorsi scritti o parlati con l'avverbio negativo. E' qui il caso di disattendere il consiglio, perché per meglio comprendere Faden Piano Trio è da dire cosa non sono: non sono scontati, non fanno un disco ogni due mesi, non si preoccupano di mettere in mostra i muscoli e darsi ad attività ginnico-musicali, non fanno pubblicità massiva, non si svendono al miglior offerente. In pratica, fanno quello che i musicisti seri di ogni parte del mondo fanno (o dovrebbero fare): studiano, ricercano, si confrontano e, quindi, i risultati non possono che essere illuminanti. Le composizioni sono tutte della triade, non c'è spazio per un leader. Si parte da una cellula melodica di matrice classica costruita dal pianoforte di Turchetti : si dilata, si restringe e si arricchisce delle tornite onde sonore del basso senza tasti e delle pennellate di Calvano. Un album naturale, senza artifizi e con grande divertimento dei tre. Feat. PierMarco Turchetti (piano, keyboard), Adriano Rugiadi (bass) e Stefano Calvano (drum e percussion).

Faden Piano TrioSeducendo

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Da casa Wolf Records presentiamo il nuovo album dal vivo di Vance Kelly, il secondo nella carriera di questo instancabile bluesman di Chicago. In “Live At Kingstone Mines” Kelly ci propone i propri suoni R&B, soul e blues hardcore. Un disco da ascoltare, ma anche da far proprio!

Vance KellyLive at Kingston Mines

T R A C K L I S THow Many More YearsAin't Going to Worry About TomorrowMustang SallyMembers OnlyThe Blues Is Alright / Going FishingYou Don't Have to Go / Baby What You Want Me to DoLet the Good Times Roll I Want To ta-ta You Baby Clean-Up WomanNobody's Sleeping In My BedStrokin'I'll Play the Blues for You Turning PointB

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Nuova uscita per questo talento tutto italiano, la cantante folk siciliana Etta Scollo, che è diventata una star oltralpe. “Tempo Al Tempo” è un disco che attraversa musiche da tutto il mondo e dimostra la versatilità di quest’artista. Questa volta un nuovo strumento accompagna la Scollo in questo suo nuovo capitolo, il violoncello, che, nelle sapienti mani di Susanne Paul, diventa addirittura una seconda voce, un co-protagonista in questo album, che celebra il tempo, come ritmo del nostro divenire.

Scollo con CelloTempo al Tempo

T R A C K L I S TIl metronomoCiatuVinutu sugnuDerridaDammi il mio giornoL'ala del tempoSo ist das mit dem GlückNel giusto tempo umanoMonateAcqua sarà'NniminiAriaSendersuchlaufMonsieur UnoFO

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Descritti dalla rivista Maverick come “la band più emozionante e originale della Gran Bretagna”, e il loro singolare approccio al blues ha permesso ai 24Pesos di salire alla ribalta della scena New-Blues inglese. I 24Pesos sono originali, ma mantengono un profondo rispetto per la della storia del Blues: con la loro potente strumentazione, un groove gioioso, canzoni reali ed energia contagiosa fanno un bel “chiasso” a tutte le loro serate! Influenzato da icone come i Sly Stone, Sean Costello, The Meters, James Brown, Freddie King, Howlin Wolf, Jimi Hendrix, The Rolling Stone e The Roots, il sound dei 24Peso ci contagia durante i loro elettrizzanti performance dal vivo, che ha fatto guadagnare alla band un grande reputazione nei festival ed eventi di ogni parte d’Europa e della Gran Bretagna. “Do The Right Thing” è il quarto album dei 24Pesos: 10 canzoni originali, prodotti da Silas Maitland e registrati agli studi di Vanguard e Perry Vale, a Londra. Un disco da studio diretto e con sfumature Greasy-funk, rootsy-blues, slide di chitarra bluegrass, ottimi testi, l’alto suono dell’organo Hammond e un basso veloce.

24PesosDo The Right Thing

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Melissa McClelland e Luke Doucet, uniti nella vita, hanno deciso di mettersi assieme anche a livello artistico. Questo è terzo disco che fanno come Whitehorse, ma è il primo che ha un forma più rock. I primi due erano decisamente folk, Qui invece le canzoni hanno una struttura elettrica e la bella scrittura di Doucet, giù molto bravo da solo, si compendia molto bene con la voce e le ballate che firma sua moglie.

WhitehorseLeave No Bridge Unburned

T R A C K L I S TBaby What's Wrong?Tame as the Wild OnesDowntownSweet DisasterYou Get OlderEvangelinaThe One I HurtDear IronyFake Your Death (And I'll Fake Mine)Oh DoloresThe Walls Have Drunken EarsR

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Il 1954 è stato un anno pieno di celebrità del jazz per la Germania: Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Oscar Peterson, Illinois Jacquet , Coleman Hawkins e le big band di Woody Herman e Count Basie, tra gli altri. Un anno sicuramente promettente. Nel mese di gennaio dodici musicisti americani hanno viaggiato insieme per l'Europa. Un jazz intimo e alternativo in tour con il nome di: “Jazz Club USA”, da uno spettacolo dal titolo identico di Leonard Feather alla stazione radio Voice of America. Questo album è il risultato di una session imperdibile, con il Buddy Defranco Quartet e la fantastica voce di Billie Holiday

Billie HolidayBuddy Defranco Quartet Live In Cologne 1954

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Per gli appassionati di Blues e di Rock/Blues il nome di Tino Cappelletti suscita concordi positivi commenti. I meno giovani, lo ricorderanno come chitarrista dallo stile molto claptoniano , ma i più lo hanno apprezzato per molti anni come bassista della Treves Blues Band prima, e con i Chicken Mambo di Fabrizio Poggi attualmente. Era normale aspettarsi prima o poi anche un CD solista e “Everything’s Alright”, uscito a nome Tino Cappelletti & Kappelman Joy Band, colma finalmente questa lacuna.  Dodici tracce, di cui solo tre originali, ma con cover scelte con criterio pescando tra le canzoni meno sfruttate, ma non per questo meno valide, di artisti famosi o tra nomi meno noti al grande pubblico. Tino si alterna alla voce, alla chitarra e al basso con suo figlio Ettore, giovane e talentuoso, nonché leader di un interessante trio a suo nome. In alcuni brani fa capolino l’ottima voce della figlia Sara anch’essa musicista professionista. Impossibile non citare l’apporto di Cristian Daniel alla batteria e Claudio Noseda alle tastiere. “Everything’s Alright” è un CD sincero, volutamente essenziale e quindi privo di inutili orpelli per mantenere inalterate le sensazioni di un concerto dal vivo, sicuramente consigliato per gli amanti del Rock/Blues. 

Tino Cappelletti Everything’s Alright

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Nativa di Vancouver e cantautrice prodigiosa, Miriam Jones è impaziente di annunciare l’uscita del suo nuovo album, “Between Green & Gone”, che può essere visto come un insieme di brevi storie emozionanti sotto forma di canzone cantate con una grinta e un calore che pone saldamente Jones nella categoria di Bonnie Raitt e Joan Osborne, esponenti profonde della musica roots Americana. Nativa della British Columbia, Miriam ha trascorso parte della sua infanzia a Nashville dove alcuni anni dopo è tornata per registrare un disco con il pluripremiato produttore Charlie Peacock. Il risultato è questo disco di 10 brani, veri e propri racconti con personaggi che possono saltar fuori direttamente dalle pagine di Anne Tyler o Raymond Carver.

Miriam JonesBetween Green & Gone

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internationalD I S T R I B U T I O Nrecords

Massimo Urbani quartetLive in Chieti ‘79

…un concerto entusiasmante della nostra gloria nazionale,

Massimo Urbani,l’angelodelle borgate romane.

Barbara Casini e Banda DuplaUma Mulher

…una delle più belle e intense voci femminili italiane.