Blog invisibili: la morte virtuale del pensiero critico?

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Blog invisibili: la morte virtuale del pensiero

critico (?)

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• Secondo quanto riportato da Nichole Kelly, autrice di “How to Measure Social Media” e CEO di “Social Media Explorer”, i commenti dei blog sono morti.

Cosa è cambiato?

Perché?

Nascita dei SOCIAL NETWORK• Secondo un report dell’agenzia «We

are social Singapore» gli account attivi sui social media sono oggi più di 2 miliardi (penetrazione 29%), dato che ha visto una crescita del 12% rispetto a 12 mesi fa, con una media di utilizzo di 2,4 ore giornaliere.

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Perché si predil ige i l social?

• Immediatezza comunicativa

• È nostro «amico»

Risparmio temporale, in linea con la frenesia dettata dalla società contemporanea.

«Se sei uno che ogni volta che vede un articolo del New York Times non solo ci clicca ma lascia Facebook e sta via per un po’ prima di ritornare, possiamo probabilmente concludere che tu trovi più importanti gli articoli del New York Times, anche se non clicchi “mi piace” (Will Cathcart, dirigente del team di gestione del prodotto che lavora sul newsfeed di Facebook). Insomma, Facebook si comporta come una vera e propria agenda setting personalizzata.

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«C'è un'aria di restaurazione che spira in filosofia, soprattutto in Italia. Idee come Realtà e Verità, che per tutto il Novecento sono state sottoposte a critica serrata, tornano oggi come nuovi idoli o feticci del pensiero accademico. Sotto l'apparenza di una confutazione del postmodernismo, la filosofia dell'università diffonde una sorta di catechismo o di manuale d'istruzione per gli scettici. Ed ecco riapparire le maschere di sempre del teatro filosofico: oltre alla Realtà e alla Verità, l'Oggettività, il Realismo, la Morale, l'Educazione... Etichette a cui non corrisponde alcun contenuto originale di pensiero, ma che vorrebbero soddisfare la domanda di conformismo che sale da una cultura spaventata dalla mancanza di punti fermi.»

[Alessandro Del Lago, 2014]Marco Angelillo

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Quali conseguenze?Libertà d’espressione senza precedenti

Continue «rivoluzioni» di pensiero (marketing delle idee)

(Schematizzazione delle fasi della scienza descritte da Thomas Kuhn)

Rapido susseguirsi di scienze normali o, in questo caso, «mode»

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La moda è quindi una peculiarità della cultura moderna e contemporanea, dove si è imposto il desiderio di cambiamento a fronte di un’inesauribile sete di bisogni e all’aspirazione di un’incessante differenziazione. Moda e cultura contemporanea hanno di conseguenza in comune sia i tratti della frammentarietà che della l’irripetibilità

Leopardi spiega che si può sia orientare la propria riflessione secondo la moda del periodo, sia mettere i processi culturali sotto la lente di una riflessione analitica, dettagliata e circostanziata. Nel primo caso il destino della riflessione, conformandosi alla moda, è ineluttabilmente connesso alla morte del pensiero critico.

Leopardi è in ambito occidentale il primo a cogliere l’importanza fondamentale che la moda stava acquistando e ne coglie la potenza pervasiva, che nella dinamica di un capitalismo produttivo che si stava affermando econsolidando ha consentito di fondare, per citare un noto titolo di Gilles Lipovetsky, un vero e proprio «Impero dell’effimero».

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Lipotevsky e la cultura di massa• Il filosofo e sociologo Gilles Lipovetsky, nella

sua opera dal titolo «L’impero dell’effimero» (1989), colloca la moda delle società contemporanee tra il gioco futile e lo specchio di una nuova creatività;

• Egli sostiene che la cultura è caratterizzata da due principi fondamentali: 1- liberarsi dai vincoli sociali tradizionali manifestando i propri gusti personali; 2- idealizzazione del nuovo e del futuro del progresso sociale;

• La democrazia del frivolo progredisce tramite il suo contrario, facendo in modo che la sua incoscienza favorisca la coscienza e le sue follie il rispetto dei diritti e della libertà di tutti.

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Per riassumere…Social Network sostituisce il blog

Immediatezza; Illusione di importanza

Boom di pensiero

Susseguirsi inesauribile di mode

Flessione del pensiero critico

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Bibliografia e sitografia:• The agenda setting function of the mass media (McCombs;

Shaw, 1972);• La struttura delle rivoluzioni scientifiche (Kuhn, 1962);• L'impero dell'effimero (Lipotevsky, 1989);• Dialogo della Moda e della Morte (Leopardi, 1824);• I benpensanti. Contro i tutori dell’ordine filosofico (Del Lago,

2014);• We are social : www.wearesocial.it/tag/statistiche

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