Biotecnologie Farmacologiche Lezione 19-20 AA 2011-12 Le proteine terapeutiche.

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Biotecnologie Farmacologiche Lezione 19-20 AA 2011-12 proteine terapeuti

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Biotecnologie FarmacologicheLezione 19-20AA 2011-12

Le proteine terapeutiche

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Le proteine

Più di 40.000 e moltissime funzioni

OPPORTUNITA’ TERAPEUTICA

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Cosa sono le proteine terapeutiche

Proteine che sono state estratte da cellule umane o ingegnerizzate in laboratorio per essere utilizzate come farmaci

Rimpiazzare la mancanza patologica di una proteina

(enzimi, fattori del sangue)

Rafforzare il sistema immunitario, contro cellule tumorali o infezioni

(anticorpi monoclonali)

Più di 250 in commercio, più di 400 in trial clinico

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Quali sono vantaggi/svantaggi?

• Attività mirata e altamente specifica

• Limitati effetti collaterali

• Generalmente ben tollerate

• Possono sopperire ad un difetto genetico

• Veloce sviluppo clinico e approvazione FDA

• Vantaggio finanziario: brevettabilità

• Metodologie di produzione

• Contaminanti nella purificazione

• VIE DI SOMMINISTRAZIONE E FARMACOCINETICA

VANTAGGI SVANTAGGI

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Sviluppo delle proteine terapeutiche

• Proteine di I generazione identiche alle proteine endogene umane

• Proteine di II generazione modificate al fine di:

– Migliorarne le caratteristiche farmacocinetica (diminuire la biodegradabilità, aumentare la penetrazione cellulare, ecc)

– Generare prodotti inattivi con funzioni diverse da quelle originarie– Generare dei prodotti più stabili facilitandone la conservazione

• Biosimilari

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Produzione di proteine terapeutiche

Proteine poco

complesse

Proteine complesse

BATTERI

• Ancora il più usato• Ottimizzazione

• Problemi: recovery delle proteine secretory signal peptide – mutazione

del punto isoelettrico• Poche modificazioni post-

traduzionali

PIANTE

• Utilizzo in lenta crescita• Codice regolatorio per espressione• No modificazioni post-traduzionali

• . Grandi volumi possibili

CELLULE ANIMALI

• Alti livelli di espressione e modificazioni

• Costi elevatissimi per set-up e tempi lunghi per FDA approval

ANIMALI TRANSGENICI

• Alti livelli di produzione• Espressione di proteine anche molto

complesse• Costi bassi

• Riproducibilità della produzione• Limite: approvazione regolatoria

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Classificazione funzionale delle proteine terapeutiche

Gruppo I

Gruppo II

Gruppo III

Gruppo IV

Proteine con attività enzimatica o regolatoria

Proteine con attività di targeting specifico

Vaccini proteici

Proteine diagnostiche

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Gruppo IProteine con attività enzimatica o regolatoria

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Rimpiazzare una proteina carente o non funzionale1

Classiche proteine terapeutiche

Utilizzate nel trattamento di malattie metaboliche o malattie genetiche che portano a

carenza di una proteina

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CLASSICO ESEMPIO: insulina nel trattamento del diabete

Diabete: malattia caratterizzata da un alto e anormale tasso di zuccheri nel sangue, causato

dalla carenza di insulina o resistenza alla sua azione

Insulina: prima proteina terapeutica ricombinante ad entrare in commercio, nel 1982

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Fattori di Coagulazione: altre proteine terapeutiche molto

diffuse

Emofilia: malattia genetica ereditaria che causa problemi nell’aggregazione piastrinica e nei

processi di coagulazione

Fattori di coagulazione: I fattori VIII e IX della coagulazione possono essere ripristinati negli

emofilici

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Nuovi trattamenti per malattie genetiche ereditarie

Malattie come Gaucher, Fibrosi cistica, mucopolisaccaridosi, malattia di Fabry e altre

malattie metaboliche genetiche

Trattamento con enzimi e proteine che vanno a sopperire la carenza (es. enzimi pancreatici nella

fibrosi cistica, beta-glucocerebrosidasi nella malattia di Gaucher)

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Vantaggi delle tecniche del DNA ricombinante nella produzione di proteine terapeutiche di classe I

Insulina

Beta-glucocere-brosidasi

Dal 1922, purificata da pancreas bovini e

porcini, e somministrata come iniezione in pazienti

con diabete

Problemi: - disponibilità di pancreas- costo della purificazione- reazioni immunologiche

Prima del DNA ricombinante

Dopo il DNA ricombinante

Inizialmente purificata dalla

placenta umana

Problemi: - disponibilità di placenta

(50.000 placente/anno/paziente)

Vantaggi connessi a minor costi, maggiore

produzione, eliminazione rischio di malattie

trasmissibili associate con la purificazione

Possibili modificazioni (es, sostituz di un aa, che migliora le performance)

Dal 1982, prima proteina ricombinante

commecializzata. Produzione efficiente e

poco costosa.

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Rafforzare un pathway già esistente2

Utilizzate per stimolare, aumentare, migliorare o allungare nel tempo un particolare meccanismo, anche se il meccanismo d’azione

dettagliato non è noto

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tPA (tissue plasminogen activator) ricombinante:

L’infarto del miocardio: - Più comune causa di morte negli USA

- dovuto ad occlusione di arterie coronarie causata dalla formazione di un trombo di una placca aterosclerotica.- Studi clinici hanno dimostrato che la lisi dei trombi con

attivatori del plasminogeno diminuisce la mortalita’.

Il tPA va ad ad agire nel processo di coagulazione

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Il tPA agisce aumentando il processo fibrinolitico

tPA prodotto dalle cellule endoteliali

Plasminogeno(proenzima)

Plasmina(enzima fibrinolitico)

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Proteine terapeutiche di questo gruppo possono essere impiegate

nella IVF

IVF (in vitro fertilization): fertilizzazione della cellula uovo con lo spermatozoo in vitro.

FSH (follicle-stimulating hormone): stimolo per oocitiHCG (human chorionic gonadotropin): per promuovere la

rottura del follicolo

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Eritropoietina ricombinante

Anemia e sindrome mieloplastica: presenti spesso nel caso di trattamenti chemoterapici che colpiscono le cellule del

midollo osseo

Eritropoietina: ormone secreto dai reni che stimola la produzione di eritrociti da parte del midollo osseo

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Fornire una nuova funzione o attività3

Proteine non umane presenti in natura sono utilizzate come trattamenti terapeutici per le patologie umane uso razionale

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Esempi dell’uso terapeutico di proteine esogene

Papaina: proteina estratta dalla papaya usata per accelerare la riparazione delle ferite e la guarigione delle ustioni

Irudina: proteina prodotte dalle ghiandole salivari delle sanguisughe (Hirudo medicinalis), ed è un potente inibitore

della trombina (funzione anticoagulante)

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PROTEINE TERAPEUTICHE DI SECONDA GENERAZIONE

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PROTEINE TERAPEUTICHE DI II GENERAZIONE

TISSUEPLASMINOGEN

ACTIVATOR: t-PA

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L’INFARTO E’ DOVUTO AD OCCLUSIONE DI ARTERIE CORONARIE CAUSATA DALLA FORMAZIONE DI UN TROMBO DI UNA PLACCA ATEROSCLEROTICA.STUDI CLINICI HANNO DIMOSTRATO CHE LA LISI DEI TROMBI CON ATTIVATORI DEL PLASMINOGENO DIMINUISCE LA MORTALITA’.

FARMACI USATI PER AMI:• STREPTOCHINASI• ANISTREPLASI• UROCHINASI• T-PA

L’INFARTO ACUTO AL MIOCARDIO E ’LA CAUSA PIU’ COMUNE DI MORTE NEGLI STATI UNITI

lumeplacca

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FARMACI TROMBOLITICI

La terapia con farmaci trombolitici tende a dissolvere i trombi e i depositi di fibrina nei siti dove è avvenuto un danno vascolare.Ovviamente tutti questi farmaci sono altamente tossici perché provocano emorragie.

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LA COAGULAZIONE

La deposizione di fibrina e piastrine a livello vascolare causa malattie tromboemboliche

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Il t-PA viene prodotto dalle cellule endoteliali e attiva il

plasminogeno con taglio enziamatico

trombo

Cellule endoteliali

Plasminogeno legato alla fibrina

Plasmina legato alla fibrina

Degradazione fibrina

t-PA

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STRUTTURA t-PA

• SERIN PROTEASI

• aa 527 (64kD)

• 17 PONTI DISOLFURO

• 4 N-GLICOSILAZIONI

• 2 FORME (CON/SENZA GLICOSILAZIONE ASP184)

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Viene scisso legame Arg275-Ile276

catena pesante N-terminale responsabile del legame alla fibrina • DOMINIO FINGER• DOMINIO EGF-LIKE• DUE KRINGLE

catena leggera C-terminale responabile dell’attività catalitica

• DOMINIO SERIN PROTEASI

His-Asp-Ser che taglia il plasminogeno

Nel corso della fibrinolisi la FIBRINA depositata nel

coagulolega il t-PA e lo attiva

FINGER

KRINGLE SERINPROTEASE

TAGLIO

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NONOSTANTE L’IMPIEGO DEGLI AGENTI TROMBOLITICI ATTUALMENTE DISPONIBILI IL 45% DEI PAZIENTI NON PRESENTA DOPO 90’ UN RIPRISTINO COMPLETO DEL FLUSSO CORONARICO A CAUSA:

• COMPLESSITA’ STRUTTURALE DELLA PLACCA ATEROSCLEROTICA SU CUI SI FORMA IL TROMBO CORONARICO OCCLUDENTE

• REGIME TERAPEUTICO

LIMITI DEL TRATTAMENTO

INCAPACITA’ DI LISARE UNA SIGNIFICATIVA PROPORZIONE DI TROMBI CORONARICI

COMPLICANZE EMORRAGICHE

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Nome Alteplase Reteplase Tenecteplase

Nome Commerciale

Activase Ratavase TNKase

Casa Produttrice

Genentech BoehringerMannheim

Genentech

Uso terapeutico

Infartoacuto del miocardio

(AMI)

Infarto acuto del miocardio (AMI) con

aumento della funzione ventricolare in seguito all’evento

Riduzione della mortalità associata

all’infarto del miocardio acuto(AMI)

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ALTEPLASE

IDENTICO ALL’ENDOGENO t-

PA UMANO

PRODOTTO A UNA O DUE CATENE IN CHO

EMIVITA < 5MIN

LA CLEARANCE EPATICA E’ RECETTORE MEDIATA: LE CELLULE DEL KUPPFER E ENDOTELIALI ATTRAVERSO IL RECETTORE DEL MANNOSIO, GLI EPATOCITI CON UN RECETTORE CARBOIDRATO INDIPENDENTE

SOMMINISTRAZIONE I.V. DOSE RACCOMANDATA: 0.9 mg/kg PER INFUSIONE DI 60’, IL 10% DI FARMACO DEVE ESSERE INIETTATO IN BOLO IN 1’

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RETEPLASE

MUTANTE DI DELEZIONE (MANCA KRINGLE 1 , FINGER E EGFLIKE DOMAINS) NON GLICOSILATO

AUMENTA L’EMIVITA (15 MIN)

DIMINUISCE IL LEGAME CON LA FIBRINA

PRODOTTO IN E.COLI

SOMMINISTRATO IN DUE BOLI SEPARATI DA 30’

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SOSTITUZIONI AMINOACIDICHE IN DUE PUNTI DEL KRINGLE 1 AUMENTANO LA SPECIFICITA’ CON LA FIBRINA E DIMINUISCONO LA CLEARANCE PLASMATICA PROLUNGANDO L’EMIVITA (17 min)

GLY PER ASN 117

ASN PER THR A 103

ALA-ALA-ALA-ALA PER LYS-HIS-ARG-ARG A 296-299

TENECTEPLASE

QUATTRO SOSTITUZIONI AMINOACIDICHE NEL SITO CATALITICO AUMENTANO RESISTENZA AL PAI-1 E

AUMENTANO LA SPECIFICITA’ CON LA FIBRINA

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LANOTEPLASE

PRODOTTO IN CHO

MUTANTE DI DELEZIONE DEL t-PA NATIVO (MANCA DEL FINGER E EGF LIKE DOMAIN)+MUTAZIONE PUNTIFORME DA ASN117 A GLN

QUESTA MODIFICAZIONE EVITA LA CLEARANCE DA PARTE DEI REC

PER IL MANNOSIO EPATICI PROLUNGANDO L’EMIVITA A 10’

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l’inserzione di un aa carico promuove la

repulsione fra monomeri (fast acting

insulin aspart)

la conversione di HisB10 in Glu aumenta

l’attività di 5 volte

Residui aa che interagiscono con il recettore e importanti per la

dimerizzazione:

A1,A4,A5,A19,A21B12,B16,B23,B24,B25,B26

l’inserzione di un aa carico promuove la

repulsione fra monomeri (fast acting

insulin aspart)

la conversione di HisB10 in Glu aumenta

l’attività di 5 volte

Residui aa che interagiscono con il recettore e importanti per la

dimerizzazione:

A1,A4,A5,A19,A21B12,B16,B23,B24,B25,B26

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INSULINA GLARGINA

L’aumento del punto isoelettrico dell’insulina da 5.4 verso la neutralità (due arginine vengono aggiunte all’N-term. di B), causando la precipitazione nel sito d’iniezione, provoca un ritardo nell’assorbimento ed un prolungamento dell’effetto

INSULINA DETEMIR

L’acilazione covalente della LysB29 promuove il legame reversibile dell’insulina all’albumina ritardandone la distribuzione e il trasporto transendoteliale

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Proteine Terapeutiche di II generazione

TNFa (Fattore di Necrosi Tumorale) una citochina che gioca un ruolo chiave nel danno infiammatorio in malattie autoimmuni o nella malattia di Crohn

La prima di queste, l’ Etanercept (Enbrel), è una proteina di fusione dal peso molecolare di 150 kDa tra la forma solubile del recettore per il TNFalfa umano e la porzione Fc delle immunoglobuline umane IgG.

Farmaci con funzione analoghe sono l’Infliximab (Remicade), un anticorpo monoclonale “chimerico” cioè in parte umano (frammento Fc umano) e in parte di derivazione murina (domini della catena variabile VK e VH)

Adalimumab (HUMIRA) sviluppato molto recentemente che consta di un anticorpo interamente umanizzato.

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AGGIUNTA DI POLIETILENGLICOLE (PEG) PER AUMENTARE LE DIMENSIONI DELLA

PROTEINA E RIDURNE IL METABOLISMO E CLEARENCE RENALE

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Analoghi del GH : Pegvisomant

Analogo ricombinante di hGH - lys 120 sostituita con una glypreviene la dimerizzazione funzionale del recettore

qualsiasi aminoacido tranne lys o ala in questa posizione:Promotore della crescita Þ antagonista GH

- Pegilazione – coniugazione via i gruppi aminici a 4 - 6catene di polietilen-glicoleAumento di T1/2 (SC) a circa 6 giorniPicco plasmatico 33 - 77 ore

Ridotta immunogenicitàla pegilazione maschera i determinanti antigeniciRidotta affinità di legamealtri otto aminoacidi sostituiti

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Gruppo IIProteine con attività di targeting specifico

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Interferire con una specifica molecola o meccanismo1

Sfruttano la fine specificità di binding degli ANTICORPI MONOCLONALI; usate nel trattamento di patologie infiammatorie o

tumori

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Struttura degli anticorpi

Parte di riconoscimento dell’antigene; nelle IMMUNOADESINE esso è sostituito con siti di

binding a recettori di membrana

Fc: fragment crystallizzable

Riconosciuto dalle cellule del sistema immunitario identifica le cellule che devono

essere distrutte o eliminate

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Tipi di anticorpi

Murino Chimerico Umanizzato Umano

Alta immunogenicità;Interazioni deboli con

le proteine del complemento poco

efficiente;Bassa emivita.

Dominio variabile murino e dominio costante umano;

Riduce immunogenicità e aumenta emivita

Con regione ipervariabile murina e

restante umana (95%). A volte però

meno efficaci

Completamente umani, prodotto attraverso phage

display o topi transgenici

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Nomenclatura degli anticorpi (-mab)Target site of antibody Source of antibody

o(s) bone u humanvi(r) viral o mouseba(c) bacterial a ratli(m) immune e hamsterle(s) infectious lesions i primateci(r) cardiovascular xi chimericmu(l) musculoskeletal zu humanizedki(n) interleukin as target axo rat/murine hybridco(l) colonic tumourme(l) melanomama(r) mammary tumourgo(t) testicular tumourgo(v) ovarian tumourpr(o) prostrate tumourtu(m) misc tumourneu(r) nervous systemtox(a) toxin as targetfu(ng) fungal

Es.ada-lim-u-mab

Anticorpo contro TNFalfa

tras-tu-zu-mab

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Nelson et al., Nature ReviewDrug Discovery , 2010

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Proteine di classe II che hanno TNFalfa come bersaglio – terapia

immunogenicaTNF-a: citochina implicata nei processi infiammatori sistemici;

stimola le reazioni di fase acuta. La sua deregolazione è implicata in diverse patologie, inclusi alcuni tumori

Immunoadesine Anticorpi monoclonali

ETANERCEPT: Proteina di fusione tra TNFalpha receptor

e regione Fc dell’IgG

Lega l’eccesso di TNFa nel plasma, marcandolo per essere eliminato dal

sistema immunitario. Terapia per artrite e psoriasi

INFLIXIMAB - ADALIMUMAB: Anticorpi monoclonali contro TNFa

Terapia per artrite reumatoide, Morbo di

Crohn.

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Proteine terapeutiche di classe II nella terapia oncologica

Aumento dell’immunogenicità Attivazione di pathways intracellulari

RITUXIMAB: Lega la proteina transmembrana CD20

espressa sulle B-cellsIl legame stimola la risposta immunitaria. Più del

90% delle B-cell dei linfomi non-Hodgkin’s esprime in maniera specifica CD20 terapia

specifica.

CETUXIMAB:Lega EGF receptor e stimola la risposta

immuno-mediata.EGFR è espresso sulle cellule di alcuni tipi di tumori, come il carcinoma del colon-retto e

tumore del collo

TRASTUZUMAB:Lega il recettore HER2 sulle cellule

tumorali della mammella. Sebbene contenga la Fc region che stimola la risposta immunitaria, la sua azione sembra

indurre pathways di segnalazione intracellulare che portano al blocco della cdrescita e

all’inibizione dell’angiogenesi

RITUXIMAB MODIFICATO:Modificazioni nella Fc stimolo

dell’apoptosi

Due meccanismi

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Proteine terapeutiche di classe II nella terapia di altre condizioni

patologiche

Nei trapianti d’organo: per ridurre i fenomeni di rigetto. Es. BASILIXIMAB, DACLIZUMAB: inibiscono l’attivazione dei linfociti

IL-2 mediata poiché legano IL2 receptor

Nelle infezioni da HIV: Es. ENFUVRITIDE: immunoadesina costituita da un peptide di 36 aa che inibisce l’entrata di HIV

nella cellula ospite + riconoscimento per gp120 (proteina dell’envelope di HIV)

Nel trattamento di asma irresponsiva a normali trattamenti: Es. OMALIZUMAB: lega il recettore si mastociti e basofili nei

polmoni, riducendo il rilascio di mediatori infiammatori

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Delivery di altri composti o proteine al sito target2

Sfruttano la fine specificità di binding degli ANTICORPI MONOCLONALI per fare delivery di altri composto, sostanze,

medicinali.

Area in grande sviluppo

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Tipologie di anticorpi di delivery

Cellula tumorale

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Coniugati anticorpo-farmaci chemioterapici

Chemiotereapia tradizionale Associazione con mABs

Non sono tumore-specifici, e si basano solo sul concetto che le cellule a più alta proliferazione (quelle tumorali, ma non

solo) sono più sensibili alla citotossicità. EFFETTI COLLATERALI dati a dosi

sub-optimali

L’associazione con anticorpi che targettizzano le cellule tumorali il

farmaco è internalizzato solo nelle cellule tumorali attraverso internalizzazione

recettore-mediata.

Unico approvato:GEMTUZUMAB: lega le proteine CD33 espresse sulle cellule tumorali e rilascia

OZOGAMICINA, un composto citotossico

Agenti citotossici e chemioterapici

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Coniugati proteina-tossine e radioimmunoconiugati

Tossine coniugate a proteine Radioimmunoconiugati

Le tossine sono generalmente enzimi che esercitano la loro funzione citotossica

all’interno della cellula; in molti casi anche una sola molecola trasportata nel giusto compartimento cellulare è un grado di

uccidere la cellula.Possono essere coniugati ad anticorpi o ad

altre proteine

Es. DENILEUKIN DIFTITOX (unico approvato FDA): frammenti di tossina difterica fusi con Interleuchina-2, per

trattamento del linfoma cutaneo refrattario

Le tossine sono generalmente enzimi che esercitano la loro funzione citotossica

all’interno della cellula; in molti casi anche una sola molecola trasportata nel giusto compartimento cellulare è un grado di

uccidere la cellula.Possono essere coniugati ad anticorpi o ad

altre proteine

Es. DENILEUKIN DIFTITOX (unico approvato FDA): frammenti di tossina difterica fusi con Interleuchina-2, per

trattamento del linfoma cutaneo refrattario

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Gruppo IIIVaccini

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Protezione contro agenti esterni patogeni1

Sfruttano le caratteristiche immunogeniche delle proteine per l’applicazione come profilassi nella protezione di agenti esterni.

Area in grande sviluppo, per ora molto limitata

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Esempi di vaccini proteici

Vaccino per Epatite B: creato producendo con ta tecnica del DNA ricombinante gli antigeni di superficie del virus, delle

proteine non infettive che scatenano la reazione immunitaria.

Vaccino per HPV (human papilloma virus): recentemente approvato, sfrutta proteine del capside per dare protezione al virus, e anche contro il tumore alla cervice ad esso correlato

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Trattamento di disordini autoimmuni2

Protezione contro un sistema immunitario iper-reattivo che riconosce come agenti estranei proteine endogene

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Vaccini contro tumori3

Ancora no approvati da parte dell’FDA, ma alcuni in sperimentazione clinica.

Risente molto delle nuove scoperte della medicina di base, che fornisce target per la vaccinazione

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Vaccino contro linfoma non-Hodgkin’s

Nei linfomi non-Hodgkin’s si ha una proliferazione maligna delle cellule B, che mostrano tutte un unico anticorpo

specifico sulla loro superficie.

La regione idiopatica può quindi essere individuata e clonata, ed espressa in piante di tabacco con la tecnica del DNA

ricombinante, per ottenere un antigene tumore-specifico utilizzabile per la vaccinazione del paziente.

6-8 settimane per ottenere il vaccino dalla biopsia.

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Problematiche connesse allo sviluppo

di proteine terapeutiche

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Perché le proteine sono particolari rispetto a composti di natura

chimica?

• Ordini di grandezza più grandi rispetto a farmaci tradizionali

• Strutture secondarie e terziarie suscettibili a degradazione fisica e

chimica

• Immunogeniche

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Problemi di solubilità e stabilità

• Grosse molecole con proprietà idrofiliche e idrofobiche

• Suscettibili a proteasi e a meccanismi di clearance

AGGIUNTA DI POLIMERI:

Es. PEG (Polyethylene glycol)• low molecular weight

• solubile in acqua• polimero non ionico

• coniugato in multiple copie

Prolunga la circolazione di proteine terapeutiche o ne altera le proprietà (es. delivery ai tumori)

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Problemi di immunogenicità• Tutte le proteine esogene (umane e non

umane) sono riconosciute dal sistema immunitario come “straniere” e

scatenano la risposta immunitaria

• Questa risposta immunitaria può alterare le proprietà della proteina terapeutica o essere dannosa per il

paziente

Enzimi e proteine del Gruppo I: possono scatenare reazioni immunitarie

Anticorpi: soprattutto quelli murini, ma anche quelli umani

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Problemi per trovare la via di somministrazione adatta

VIA PARENTERALE:Rappresenta la via d’elezione

VIA ORALE:Ad oggi praticamente non utilizzabile, ma desiderabile

VIA NASALE, POLMONARE, TRANSDERMICA:Vie alternative non invasive percorribili

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Limiti della via orale

ELEVATA DEGRADAZIONEEndopeptidasi presenti a livello intestinale (pepsina, tripsina, chimotripsina, elastasi)

Esopeptidasi (carbossipeptidasi A e B)

SCARSO ASSORBIMENTOMolecole di grande dimensioni

Assenza di meccanismi di trasporto attivo

Struttura ciclica e proprietà lipofiliche

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Via Parenterale

La scelta della via endovenosa,intramuscolare, sottocutanea e intraperitoneale dipende dall’emivita

della proteina stessa e dalla concentrazione ematica necessaria per ottenere l’effetto farmacologico

Es: l’emivita del TPA è di pochi minuti, mentre quella di un anticorpo monoclonale è di alcuni giorni

si possono operare modificazioni nella proteina

(mutagenesi)

si può passare dalla somministrazione per via i.v. a quella i.m. o s.c. tenendo conto che Dopo iniezione s.c. il farmaco può entrare nei capillari

linfatici e non utilizzare il torrente circolatorio dando una differente biodisponibilità

Per aumentare l’emivita

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Vie alternative

Per la via nasale solo 3 proteine terapeutiche somministrate

Per la via polmonare, aerosol di insulina

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Referenze

• Leader B, Baca QJ, Golan DE. Protein therapeutics: a summary and pharmacological classification. Nat Rev Drug Discov. 2008 Jan;7(1):21-39.

• Brown LR. Commercial challenges of protein drug delivery. Expert Opin Drug Deliv. 2005 Jan;2(1):29-42

• Schrama D, Reisfeld RA, Becker JC. Antibody targeted drugs as cancer therapeutics. Nat Rev Drug Discov. 2006 Feb;5(2):147-59.