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Lezione 10
Energia
Lavoro
Potenza
Applicazioni pratiche
I termini della teoria dell’allenamento
Biomeccanica del movimento sportivo
Energia
Potenziale, dovuta alla quota posseduta dall’atleta /
attrezzo; E = m g h
Cinetica (di traslazione), dovuta alla velocità
posseduta; E = ½ m v2
Cinetica (di rotazione), dovuta alla velocità angolare
posseduta; E = ½ I 2
Biomeccanica del movimento sportivo
E’ definita di solito come la capacità di compiere lavoro.
In ambito biomeccanico interessano essenzialmente tre forme
di energia:
Energia
Biomeccanica del movimento sportivo
Ha le dimensioni L2MT-2 e si misura in Joule (o in Kcal)
L’energia (meccanica) totale di un corpo soggetto a forze
esterne conservative ed in assenza di movimento reciproco
tra le parti che lo costituiscono è costante
Lavoro
Biomeccanica del movimento sportivo
E’ una misura di quanto lontano una forza sposta il proprio
punto di applicazione nella direzione della forza stessa.
L = F s
L = m g h L = 0
Lavoro
Biomeccanica del movimento sportivo
Anche in questo caso esiste una analogia tra moti traslatori e
rotatori.
L = F s
L = M
Ha le dimensioni L2MT-2 e si misura in Joule (o in Kcal)
Lavoro/Energia
Biomeccanica del movimento sportivo
Il lavoro (meccanico) è il modo in cui le forze fanno passare
energia da una forma all’altra.
In tutti i gesti sportivi possiamo applicare uno schema di
questo genere.
Energia chimica Energia cinetica
dei segmenti corporei
calore
Energia spesa contro
resistenze passive
esterne
calore Energia cinetica e potenziale
globale dell’atleta/attrezzo
Energia spesa all’esterno
contro forze conservative
Energia spesa contro
resistenze passive
interne
Potenza
Biomeccanica del movimento sportivo
E’ una misura di quanto rapidamente una forza sposta il
proprio punto di applicazione nella direzione della forza
stessa.
W = F v
W = M
Ha le dimensioni L2MT-3 e si misura in Watt (o in Kcal/h)
Applicazioni pratiche
Biomeccanica del movimento sportivo
I concetti sopra espressi hanno delle implicazioni immediate
nella programmazione degli allenamenti, alcune delle quali
sottovalutate in ambito sportivo.
Esempio 1
Biomeccanica del movimento sportivo
Ciclismo. Che differenza c’è tra uno scalatore e un cronoman ?
Esempio 1
Biomeccanica del movimento sportivo
Lo scalatore deve vincere essenzialmente la componente della
forza peso nella direzione della salita
F = m g sen W = m g sen v
Esempio 1
Biomeccanica del movimento sportivo
Il cronoman, invece, deve vincere essenzialmente la resistenza
aerodinamica
F = ½ cx S v2
W = ½ cx S v3
Esempio 2
Biomeccanica del movimento sportivo
Nuoto. Spingendo al massimo l’atleta fa una vasca in 30”.
A quale andatura è al 90% del carico?
Esempio 2
Biomeccanica del movimento sportivo
La misura dell’impegno (interno) dell’atleta, almeno negli
esercizi aerobici, è data dalla frequenza cardiaca, che è in
relazione lineare con la potenza meccanica resa all’esterno.
Negli esercizi effettuati prevalentemente contro azioni
fluidodinamiche, la potenza è data da (vedi esempio 1):
W = ½ cx S v3
Esempio 2
Biomeccanica del movimento sportivo
Riportando in grafico velocità/potenza la formula, si ottiene
una curva di questo tipo:
W = ½ cx S v3
v
W 100%
100%
90%
96%
Esempio 2
Biomeccanica del movimento sportivo
Per questo, il 90% “del carico” corrisponde a circa il 96% (!!)
della velocità.
Il tempo di percorrenza della vasca deve essere di circa 31”.25
W = ½ cx S v3
Esempio 3
Biomeccanica del movimento sportivo
Ciclismo. Sto facendo allenamento su un circuito chiuso.
L’andatura di riferimento è 40 Km/h.
Se soffia un vento a 10 Km/h, il carico di allenamento rimane
lo stesso o cambia?
Esempio 3
Biomeccanica del movimento sportivo
Consideriamo prima il caso di assenza di vento e ignoriamo,
per semplicità, le curve.
Calcoliamo il lavoro fatto contro la resistenza aerodinamica in
un rettilineo:
L = F D
L = ½ S v2 D
Il termine ½ S D è costante
Esempio 3
Biomeccanica del movimento sportivo
Pertanto, il lavoro compiuto in un rettilineo è pari a:
L = k v2 = 1600 k
Quello richiesto per un giro completo è il doppio :
Ltot = 2 k v2 = 3200 k
Esempio 3
Biomeccanica del movimento sportivo
Consideriamo adesso il caso di presenza di vento.
Nel rettilineo controvento l’atleta trova aria che si muove a
40+10 = 50 Km/h;
Nel rettilineo opposto l’atleta trova aria che si muove a
40-10 = 30 Km/h.
Esempio 3
Biomeccanica del movimento sportivo
Il lavoro totale è dato da quello fatto controvento + quello fatto
a favore di vento:
L’ = k v1
2 + k v22 = 2500 k + 900 k = 3400 k
Rispetto al caso precedente
c’è un incremento di 200 k,
cioè del 6% circa
I termini della teoria
dell’allenamento
Biomeccanica del movimento sportivo
Alcuni dei termini usati in teoria dell’allenamento hanno una
corrispondenza con termini differenti della biomeccanica:
Forza massima
Forza veloce
Forza resistente
Forza (F)
Potenza (W)
Lavoro/energia (L, E)
Risposta al problema
dell’uscita dalle parallele
Biomeccanica del movimento sportivo
Nell’istante iniziale l’atleta possiede
solo energia potenziale.
Al vertice della parabola possiede
energia cinetica di traslazione
(orizzontale) e cinetica di rotazione,
oltre a quella potenziale.
La quota deve essere un po’ più bassa.
Risposta al problema del
carpiato
Biomeccanica del movimento sportivo
A corpo teso il momento angolare e
l’energia cinetica di rotazione sono:
Iteso iniz
E1 = Iteso iniz2 / 2
Risposta al problema del
carpiato
Biomeccanica del movimento sportivo
A corpo carpiato momento angolare
ed energia cinetica valgono:
Icarp carp = Iteso iniz
E2 = Icarp carp2 / 2 =
Iteso iniz carp / 2
Risposta al problema del
carpiato
Biomeccanica del movimento sportivo
Il rapporto tra le due energie è:
E2 / E1 = carp / teso
E2 / E1 > 1
C’è più energia. E’ stata prodotta
dal lavoro delle forze centripete.
Verrà dissipata nel ritorno a corpo
teso.
Risposta al problema
dell’entrata in acqua
Biomeccanica del movimento sportivo
Nella percorrenza sott’acqua la
resistenza idrodinamica è la sola azione
frenante.
In quella in superficie la resistenza
idrodinamica è inferiore (meno
superficie maestra), ma c’è la
resistenza dovuta alla formazione
dell’onda.
Risposta al problema del
tiro della pallanuoto
Biomeccanica del movimento sportivo
Il pallone parte con la stessa velocità e
l’azione frenante dell’aria è la stessa.
Tuttavia, il pallone bagnato ha più massa
(quella dell’acqua trascinata), quindi più
inerzia. La stessa azione frenante lo
rallenta di meno.