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Le caratteristiche dell’ecosistema e le forme organizzative per la tutela e la valorizzazione della biodiversità nel Parco Nazionale dei Monti Udzungwa in Tanzania Francesco Rovero Sezione di Biodiversità Tropicale, MUSE 15 novembre 2014

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Convegno "Biodiversità come motore dello sviluppo rurale". Il convegno si è tenuto al MUSE a Trento il 15 Novembre 2014. On line tutte le presentazioni ed i video dell'evento. Il convegno aveva l'obiettivo di accostare e mettere a confronto le esperienze di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Realizzate in alcune zone della Tanzania e del Vietnam da organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, queste iniziative sono state comparate con altrettante operazioni messe in atto in Trentino. Il confronto voleva offrire una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale. Questa è la seconda di otto presentazioni. Cerca su youtube i video!

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Le caratteristiche dell’ecosistema e le forme organizzative per la tutela e la valorizzazione della

biodiversità nel Parco Nazionale dei Monti Udzungwa in Tanzania

Francesco RoveroSezione di Biodiversità Tropicale, MUSE

15 novembre 2014

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Le foreste pluviali tropicali

(1) il bioma più ricco in specie e (2) il più degradato e minacciato (50% delle foreste è stato perso in epoca storica)

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Importanza delle foreste tropicali per la biodiversità: 50-75% di tutte le specie terrestri vive in queste foreste

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Fonte: Smithsonian Tropical Research Institute

- > 40% dell’ossigeno che respiriamo è prodotto dalle foreste pluviali (20% delle emissioni di CO2 derivano dalla loro distruzione)

- Fonte diretta di sussistenza delle comunità locali: alimentare, composti medicinali, legname, fertilità agricola, acqua, ecc..

Importanza delle foreste tropicali per il pianeta e per lo sviluppo globale e locale

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La perdita di foreste pluviali

Source: FAO, forest assessment, 2010

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Fonte: Science, 2010

Trend globali di (A) stato della biodiversità, (B) fattori di impatto e and (C) risposte gestionali

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Trend globale di aree protette (fonte FAO, 2010)

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Le foreste tropicali montane dell’Africa orientale(Eastern Afromontane biodiversity hotspot)

e l’Eastern Arc

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I Monti dell’Eastern Arc: le “Galapagos dell’Africa”

136 vertebrati endemici, 211 endemici regionali

oltre 800 piante vascolari endemiche

(in 3300 km2 di foresta umida rimanente)

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Eastern Arc Mountains: il numero di vertebrati

endemici è il più alto al mondo

Source: Rovero et al. (2014)

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Udzungwa Mountains - biodiversità

- Il blocco più esteso dell’EAM: 12.000 km2 con circa 1350 km2 di foresta montana

- copertura di foresta continua (300-2600 m slm)- endemismi: 20 vertebrati strettamente endemici, 46 endemici

dell’EAM (34%)- 5 specie di mammiferi endemici

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Udzungwa Mountains – servizi ecosistemici

- Acqua per uso domestico (200,000 persone solo sul versante orientale) - Acqua per produzione idroelettrica (1/3 della produzione nazionale)- Acqua per pesca e allevamento- Fertilità agricola del Kilombero (canna da zucchero – 50,000 t, riso – 70,000 t)- Stabilità climatica (piovosità)- Assorbimento CO2

- Turismo (7000 visitatori/anno nel parco)- ecc..

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Elevata biodiversità e sviluppo locale: un equilibrio delicato

Elevatabiodiversità

Condizionifavorevoli per l’uomo

Alta densitàantropica

Fragilitàdell’equilibrioecologico chepermette ilmantenimentodegli ecosistemi

Aree protette, tutela e valorizzazioneefficace dellabiodiversità

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In Tanzania, 25% del territorio è sotto protezione ‘formale’ con vari tentativi di decentralizzazione della gestione

Parchi Nazionali - TANAPA

Riserve di caccia - Ministero

Riserve Naturali – Ministero (PFM*)Riserve Forestali – Ministero (PFM)

Riserve Forestali di villaggio – Governo di villaggio - PFM

Altre aree a gestione partecipata (WMA) -Distretti

*PFM = Participatory Forest Management

Le forme organizzative per tutela e valorizzazione della biodiversità

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Due approcci principali:

- Gestione co-partecipata (JFM)- Gestione delegata alle comunità (CBFM)

JFM è stato applicato ad alcune foreste a gestione governativa dell’Eastern Arc …e non funziona (es. sotto)!

CBFM può funzionare per ecosistemi di ‘matrice’ (savana alberata, forestedecidue) e se ben regolamentato

Sicurezza tenutaria e autonomia istituzionaledelle comunità garantiscono efficacia del CBFM,tuttavia questi schemi non generarano beneficieconomici sostanziali (apicoltura, legna da ardere,piante medicinali, ecc.), fonte: Persha and Bloomely (2009, Cons. Biol., v. grafico a destra)

Valutazione della gestione partecipata: successo dipende dall’importanza dell’ecosistema e dalla densità antropica

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Esempio dei Monti Rubeho, sistema ‘semplice’, bassa densità antropica, savana boscata resiliente al disturbo

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TRANSETTI di DISTURBO ANTROPICO

(0.5 km di lunghezza dall’inizio verso l’interno della foresta )

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Risultati del monitoraggio dei primatiParco nazionale (sotto)Riserva forestale (a destra)

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In sintesi, nei Monti Udzungwa:

- Il parco nazionale garantisce la protezione della biodiversità, e quindi garantisce i servizi ecosistemici per le comunità locali e non solo.

- La gestione partecipata delle riserve forestali non è attuabile in contesto di elevata biodiversità, alta densità antropica e mancanza di habitat naturale fuori dalle aree protette.

- Occorre dunque armonizzare la gestione del parco con le pratiche locali di uso delle risorse al di fuori del parco (v. progetto del MUSE-Ass. Mazingira).

- Sarebbero auspicabili forme di protezione nella ‘matrice’ ambientale (concetto spazialmente diffuso di valorizzazione della biodiversità, vedi Rete Ecologica delle Riserve in Trentino): corridoi, piccoli hotspot (biotopi..), santuari naturali, aree private, ecc. ma ad oggi inattuabile in Tanzania per mancanza di (1) regolamentazione e (2) di coordinamento inter-settoriale (fauna, agricoltura, allevamento, settore privato).

- Vanno esplorate le opportunità di reddito diretto dalla protezione dei servizi ecosistemici (schemi REDD - crediti C; altri Payment for Ecosystem Services -es. legati all’acqua; incrementare il turismo; …).