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BIODERMOGENESI®: LA SOLUZIONE NON INVASIVA NEL TRATTAMENTO DELLE SMAGLIATURE Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia U.O. Dermatologia Chirurgica, Fisioterapica e Follow Up Ustioni Università di Pisa – Direttore Prof. Gregorio Cervadoro “Con il presente studio abbiamo per la prima volta constatato una reale ristrutturazione della smagliatura in totale assenza di effetti collaterali. L’aspetto sicuramente più rilevante è dato dalla uniformità dei risultati, tali da portarci ad affermare come questi siano sicuramente replicabili su qualsiasi soggetto, a condizione di rispettare il protocollo operativo.” A. Artigiani1, G. Cervadoro2, B. Loggini3, A. Paolicchi 4 (1) Clinica Dermosifilopatica, Università di Pisa (2) Scuola di Specializzazione in dermatologia e Venerologia U.O. Dermatologia Chirurgica, fisioterapica e follow-up ustioni, Università di Pisa (3) Istituto di Anatomia Patologia III, Università di Pisa (4) Clinica radiologia I, Università di Pisa ANTEPRIMA TRATTAMENTO CICATRICI

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BIODERMOGENESI®: LA SOLUZIONE NON INVASIVA NEL TRATTAMENTO DELLE SMAGLIATURE

Scuola di Specializzazione in Dermatologia e VenereologiaU.O. Dermatologia Chirurgica, Fisioterapica e Follow Up UstioniUniversità di Pisa – Direttore Prof. Gregorio Cervadoro

“Con il presente studio abbiamo per la prima volta constatato una reale ristrutturazione della smagliatura in totale assenza di effetti collaterali. L’aspetto sicuramente più rilevante è dato dalla uniformità dei risultati, tali da portarci ad affermare come questi siano sicuramente replicabili su qualsiasi soggetto, a condizione di rispettare il protocollo operativo.”

A. Artigiani1, G. Cervadoro2, B. Loggini3, A. Paolicchi 4

(1) Clinica Dermosifilopatica, Università di Pisa(2) Scuola di Specializzazione in dermatologia e Venerologia U.O. Dermatologia Chirurgica, fisioterapica e follow-up ustioni, Università di Pisa(3) Istituto di Anatomia Patologia III, Università di Pisa(4) Clinica radiologia I, Università di Pisa

ANTEPRIMATRATTAMENTOCICATRICI

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L’evoluzione delle conoscenze impone sempre maggiore attenzione alla diagnosi e alla classi-ficazione sia delle malattie che delle situazioni

di disagio, fra queste devono essere considerati anche tutti quegli inestetismi che alterano la qualità della vita.

Come un graffio in un bel quadro, le smagliature ro-vinano l’aspetto esteriore di giovani donne e giovani ragazzi, con una diffusione tale da costituire motivo di riflessione da parte del mondo medico. Infatti, troppo spesso questi giovani evitano di esporre il proprio cor-po e limitano la loro vita di relazione, mentre tentano di correggere le smagliature con tutte le soluzioni pos-sibili, comprese quelle non scientificamente validate ma sorrette solo da spinte mediatiche e pubblicitarie.

Per limitare la visibilità di quelle cicatrici cutanee, la dermatologia e la medicina estetica hanno cercato e proposto molte soluzioni, con studi interessanti e con miglioramenti significativi, ma sempre con metodiche più o meno invasive.

Va certamente dato merito all’azienda fiorentina Expo Italia per l’attenzione e la meticolosa revisione dell’etiologia della smagliatura nelle sue varie e diffe-renti fasi, obbligando a rivedere le attività ossigenativo-nutrizionali e metabolico-rigenerazionali della struttu-ra dermoepidermica e sottocutanea, attività che sono

PRESENTAZIONE DI PIER ANTONIO BACCI

altamente legate a fattori costituzionali ed endocrino-metabolici dell’organismo, senza disdegnare le correla-zioni con alimentazione, ipossia, acidità e iperestroge-nismo tipici degli stili di vita della nostra società.

Su questa revisione, iniziata più di dieci anni fa, si sono basati gli studi per il perfezionamento della Bio-dermogenesi®, la nuova soluzione che partiva da cono-scenze ed esperienze consolidate, sia in dermatologia cosmetica, sia in medicina dello sport, fisioterapia e fle-bologia.

La proposta che ci fu fatta nel 2005 di prendere in esa-me una nuova soluzione non invasiva che ribaltava nella sua concezione gli atteggiamenti terapeutici quotidiana-mente utilizzati nel trattamento delle smagliature, tutti con una certa invasività, ci lasciò inizialmente perplessi, ma le prime riflessioni ci fecero capire che si stava apren-do una nuova via che ci obbligava a rivedere e ristudiare la fisiopatologia e l’etiologia delle smagliature, soprat-tutto ci faceva rivalutare e maggiormente comprende-re l’importanza dell’ipossia, della tossiemia cellulare, dell’energia elettromagnetica e della fisioterapia.

Personalmente quest’avventura mi entusiasmò, anche perché andava perfettamente in linea con alcune rifles-sioni che avevo sottolineato nei miei studi sulla cellulite, sul lipolinfedema e sull’invecchiamento, ma soprattut-

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Pier Antonio BacciResponsabile UF Chirurgia nel Maria Teresa Hospital di FirenzeDocente nel Master Medicina Estetica nell’Università di Siena, Pavia e BarcellonaProf. di Chirurgia Estetica nella Scuola di Chirurgia dell’Università di Siena (93-11)

to per il fatto che gli inestetismi devono sempre essere considerati delle vere e proprie patologie estetiche che chiedono una diagnosi, un’interpretazione fisiopatolo-gica ed una classificazione.

La nuova metodologia, infatti, non annullava le altre metodiche, ma proponeva una nuova via perfettamente in linea con le nuove conoscenze, cioè l’utilizzazione di ogni sforzo per vascolarizzare il tessuto, ottenendo un aumento della velocità del sangue ed una maggiore pos-sibilità ossigenativa, per una depurazione tessutale da quelle tossine che bloccano le attività joniche cellulari, la produzione energetica mitocondriale e la rigenerazio-ne tessutale, infine per una riduzione dell’acidità tessu-tale e dello stress ossidativo.

La proposta di una metodica non invasiva basata sull’associazione di un parziale vuoto vascolarizzante con una particolare stimolazione elettromagnetica di-retta alle attività energetiche cellulari, riprendeva cono-scenze ed esperienze note in medicina, trasformandole in modo sinergico in una nuova terapia che ribaltava gli schemi concettuali di trattamento delle smagliature, ma che permetteva ai pazienti una migliore accettabili-tà con buona vita di relazione, per la possibilità, anzi per la richiesta necessità di esporsi al sole.

Questa nuova strategia, assieme ai buoni risultati estetici, costituì a quel tempo uno strumento utilissimo per coloro che erano affetti da smagliature, ma anche per coloro che si dedicavano allo studio e alla ricerca di nuove soluzioni terapeutiche. Le nostre prime osser-vazioni cliniche, supportate da biopsie e da studi mi-rati, furono poi dimostrate e completate in vari centri universitari e clinici sotto il coordinamento del prof. Cervadoro dell’Università di Pisa, con la produzione di una quantità di lavori scientifici che hanno infine por-tato la metodica ad avere il riconoscimento dell’Agenzia dell’Innovazione del Governo Italiano.

La Biodermogenesi® costituisce un’importante novità e un serio trattamento non invasivo per le smagliatu-re, per gli esiti di ustioni e per la lassità tessutale, ma rappresenta anche una vera dimostrazione che tutti gli inestetismi non devono essere mai considerati come dei capricci o delle vanità, ma come dei segnali che l’orga-nismo lancia per dire che qualcosa non funziona o ini-zia a non funzionare.

Sempre più oggi riusciamo ad entrare dentro la strut-tura della cellula, comprendendo le alterazioni biochi-

miche e biofisiche che stanno alla base di tutte le pa-tologie, anche di quelle che alterano l’aspetto esteriore, come le rughe, la cellulite, le gambe gonfie, l’acne, l’alo-pecia, il sovrappeso, i capillari, le pigmentazioni, le adi-posità localizzate, il cedimento tessutale e le smagliatu-re che, da sole, costituiscono il più diffuso e maltollerato inestetismo: una vera e propria patologia estetica.

Oltre all’indubbia valenza scientifica e rilevanza te-rapeutica estetica del trattamento Biodermogenesi®, credo che sia questa la vera chiave di lettura di questa metodica che ha permesso a tutti noi di rivedere pagine importanti di biochimica, biofisica, fisiopatologia, ana-tomia, dermatologia, endocrinologia e medicina clini-ca, allargandoci alle più recenti conoscenze di medicina rigenerativa.

La Biodermogenesi® non è una rivoluzione né una miracolosa terapia, costituisce invece un’intelligente e seria applicazione delle conoscenze fisiopatologiche e tecniche, con risultati che, pur nei limiti delle sue possi-bilità, riesce a dare soddisfazioni ad un’alta percentuale di pazienti che chiedono di tornare a sorridere con me-todiche non invasive.

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Paziente gravata da smagliature fitte e complesse dopo una serie di 20 sedute di Biodermogenesi® nel corso di 2 mesi e 2 cicli di abbronzatura. Si nota un perfetto riempimento e la conseguente abbronzatu-ra delle strie, tali da non rendere minimamente visi-bile l’inestetismo.

(Archivio Dottor P.A. Bacci – S. Frappi – Roma)

Giovane paziente di 16 anni gravata da smagliature che partono dalla plica del gluteo ed arrivano sino al malleolo causate da una intensa terapia cortisonica; le smagliature in alcuni punti sono arrivate all’ampiezza di 2 centimetri. Dopo un ciclo di 16 sedute di Bioder-mogenesi® si apprezza un evidente riempimento del-le strie, che si presentano livellate e cromaticamente simili alla pelle circostante.

(Archivio Dottor P.A. Bacci – S. Leonardi – Arezzo)

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Materiali e metodi

Il presente studio si pone quale obiettivo la verifica dell’efficacia di Biodermogenesi® nel trattamento delle smagliature.

Sono state trattate 18 pazienti donne, di età compresa tra 21 e 55 anni, 13 di pelle bianca caucasica (fototipo II e III) e 5 di colore (fototipo IV e V), tutte gravate da strie di diver-sa localizzazione, gravità e datazione compresa tra 7 e 35 anni. Il trattamento è stato effettuato con un apparecchio denominato Bi-one® eseguendo trattamenti di Biodermo-genesi®, seguendo il protocollo ufficiale.

Nel corso delle sedute sono stati abbinati all’apparec-chio Bi-one® i cosmetici sinergici “Bi-one® step 1”, “Bi-one® step 2”, “Bi-one® step 3” e “Bi-one® breast” e gli spe-cifici feltrini abrasivi monouso.

Nel corso della sperimentazione le pazienti non han-no effettuato altri trattamenti di tipo estetico, dermato-logico o di medicina ad indirizzo estetico di alcun gene-re, né hanno fatto uso di cosmetici ad uso domiciliare. La ricerca è stata sottoposta ad approvazione preventiva da parte del competente Comitato Etico, che ha seguito tutto lo sviluppo dei lavori.

Valutazione clinica

La valutazione sugli esiti dei trattamenti è stata effet-tuata tramite biopsie ed ecografie (ecografo ESAOTE Technos MTX, sonda LA 523 a 13 Mhz), finalizzate ad analizzare i seguenti parametri:

Ecografia a 13 MHz• valutazione della fibrosi indotta dalla striaBiopsia• valutazione dello strato corneo• valutazione della membrana basale• valutazione delle fibre collagene, elastiche e dell’or-

ganizzazione del derma

BIODERMOGENESI®: LA SOLUZIONE NON INVASIVANEL TRATTAMENTO DELLE SMAGLIATURE

Tali valutazioni sono state effettuate all’inizio ed alla fine del programma dei trattamenti previsti. I punti di prelievo delle biopsie corrispondono al centro della stria, ovvero il punto di maggior atrofia. In maniera analoga la sonda del rilievo ecografico è stata puntata sul centro della stria, con rilievi effettuati subito prima delle biopsie iniziali e finali.

Alla luce della documentazione esistente relativa a Biodermogenesi®, già in grado di dimostrare come con tale metodo si riesca a rivitalizzare e progressiva-mente riempire il solco della smagliatura (P.A. Bacci 2008/2010, R. Triola 2010), con un risultato che si sta-bilizza ad oltre tre anni dal termine del ciclo dei tratta-menti effettuati (C. Calonzi 2010, A. Artigiani 2010, vedi appendice n° 1), si è ritenuto che la biopsia fosse l’analisi in grado di documentare definitivamente e senza alcun dubbio residuo la reale consistenza della rigenerazione e riorganizzazione della stria, con particolare attenzione allo spessore dello strato corneo, alla membrana basale ed alla sua rimodulazione ed alla ristrutturazione del derma.

Particolare interesse assume il confronto con le biopsie già presentate in ambito congressuale (Bacci, La Magra 2008) dove, dopo sole due applicazioni di Biodermogenesi® effettuate a due giorni di distanza, l’anatomopatologa evidenzia un blando incremento di collagene ed elastina, una rivascolarizzazione ed una iperplasia cellulare. Dal presente studio si noterà come la riorganizzazione del tessuto esca ulteriormente raf-forzata, rendendolo simile a quanto normalmente ri-scontrabile su cute non smagliata.

In tutti i casi documentati le biopsie hanno posto l’at-tenzione sullo strato corneo ed il relativo spessore, sulla riorganizzazione della membrana basale e sulla struttu-ra del derma.

Nella casistica esistente relativa alla Biodermogenesi® si nota che il cercine della stria tende ad ammorbidirsi, riducendo la percezione della fibrosi.

Volendo documentare anche questo aspetto, si è cer-

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cato nella letteratura clinica un test strumentale repli-cabile che avesse dimostrato la propria validità nelle analisi delle fibrosi, pur se relative ad altri fenomeni o patologie. La nostra scelta è quindi andata all’ecogra-fia, che viene adottata per rilevare varie forme di fibrosi, dalle lesioni muscolari alle cirrosi epatiche. La fibrosi, per la propria particolare struttura rigida, determina un forte riflesso dell’onda acustica (zona iperecogenica), portando alla lettura di un’area bianca, generalmente netta, sotto la quale si determina un cono d’ombra, co-stituendo una zona anecoica. Più la fibrosi si presenta netta e rigida, maggiore sarà il riflesso del segnale sono-ro, più evidente sarà il cono scuro sottostante. L’even-tuale regresso della fibrosi porta a un minore riflesso dell’onda ultrasonora, con un cono d’ombra sfumato. Alla luce di tali esperienze si è ritenuto di adottare un ecografo a 13 MHz (modello ESAOTE Technos MTX, sonda LA 523), al fine di documentare se la fibrosi esi-stente nel solco della stria al momento dell’inizio del ciclo dei trattamenti di Biodermogenesi® sia soggetta o meno a variazioni.

Scopo del lavoro

Questo studio si propone di valutare l’efficacia di Bio-dermogenesi® nell’ambito della rigenerazione della sma-gliatura, anche in rapporto alla tipologia di pelle tratta-ta. Il presente lavoro si distingue per l’uso dell’ecografo e per l’elevato numero di biopsie effettuate, tanto da es-sere in tal senso il più ampio lavoro mai effettuato non soltanto nel merito dello studio di Biodermogenesi® ma, anzi, nel generale contesto della conoscenza dell’altera-ta fisiologia cutanea che caratterizza la pelle smagliata.

A differenza degli altri metodi noti allo stato dell’ar-te, Biodermogenesi® ha anche un diverso approccio al problema smagliatura, in quanto per la prima volta si ottiene un complessivo riequilibrio del tessuto trattato senza determinare un danno preventivo, strategia adot-tata dagli altri metodi che si sono confrontati con la te-matica della stria sino ad oggi. Infatti dalla dermoabra-sione al trattamento con peeling, per arrivare alle varie proposte legate ai laser, si è sempre creato un danno, generalmente ritenuto essenziale per favorire un’azione autoriparativa.

Un’attenta lettura della fisiopatologia della smagliatu-ra, soprattutto se bianca e datata, ci porta a riscontrare la costante carenza di due elementi essenziali per otte-nere l’azione riparativa: una buona qualità della matrice ed un congruo apporto di ossigeno.

Come abbiamo potuto constatare la smagliatura da-tata si caratterizza da un lato per l’ischemia distrettuale che ne causa un colorito bianco sempre più marcato (si ricorda che uno degli elementi che determina il colorito della pelle è dato dalla luce che riflette sui globuli ros-si), dall’altro per l’eccessivo inspessimento del corneo che ne limita, se non inibisce del tutto, la traspirazione cutanea. La complessiva riduzione dell’apporto di ossi-geno non è quindi in grado di supportare l’eventuale maggiore attività del fibroblasto nella generazione di nuovo collagene.

Ricordiamo inoltre che la smagliatura datata si carat-terizza anche da un colorito madreperlaceo tipico del tessuto ricco di tossine. Si noti come la tossina si com-porti alla stregua di un isolante elettrico presente nella matrice della quale impoverisce la qualità e, al contem-po, rallenta la mobilità di sodio (Na+) e potassio (K+), riducendo di fatto il nutrimento cellulare del tessuto striato.

Unendo la ridotta ossigenazione del tessuto striato allo scarso nutrimento cellulare che lo caratterizza si comprende perché la “filosofia del danno” dia in questo specifico campo di applicazione risultati il più delle vol-te marginali e non sempre replicabili massivamente nei confronti della smagliatura, con esiti particolarmente limitati sulle strie bianche madreperlacee.

La sinergia prodotta da Biodermogenesi® ha invece dimostrato di essere in grado di ridurre lo strato corneo della stria, di riorganizzare ipoderma e derma rigene-randoli progressivamente e di rivascolarizzare il tessu-to. Dallo studio si è apprezzata la scelta del campo elet-tromagnetico biocompatibile quale strumento in grado di determinare una spinta calibrata, tale da permette-re agli ioni di sodio e potassio di superare la maggiore resistenza indotta dalle tossine presenti nel derma e di conseguenza riattivarne l’azione di pompaggio e di nu-trire adeguatamente le cellule cutanee ed il fibroblasto, predisponendone una maggiore attività rigenerativa.

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Biopsie eseguite prima e dopo un ciclo di 15 sedute di Biodermogenesi® in 8 settimane su smagliature presenti sull’addome su N.C., fototipo V, di 52 anni

Biopsie eseguite prima e dopo un ciclo di 20 sedute di Biodermogenesi® in 9 settimane su smagliature presenti sull’addome su C.P., fototipo II, di 34 anni

Biopsie eseguite prima e dopo un ciclo di 20 sedute di Biodermogenesi® in 9 settimane seguito dopo 3 mesi da un ciclo di 5 sedute in 2 settimane su smagliature presenti sui fianchi su R.E., fototipo II, di 35 anni

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Biopsie eseguite prima e dopo un ciclo di 20 sedute di Biodermogenesi® in 10 settimane su smaglia-ture presenti sull’addome su A.S., fototipo IV, di 45 anni

Biopsie eseguite prima e dopo un ciclo di 20 sedute di Biodermogenesi® in 9 settimane su smagliature presenti sul seno su D.M., fototipo III, di 21 anni

Biopsie eseguite prima e dopo un ciclo di 20 sedute di Biodermogenesi® in 10 settimane su smaglia-ture presenti sui fianchi su D.M., fototipo II, di 27 anni

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La Biodermogenesi®

La Biodermogenesi® viene effettuata con un apparec-chio denominato Bi-one® abbinato ad alcuni cosmetici sinergici.

Questa metodica, già ampiamente sperimentata da oltre 4 anni per il trattamento delle strie, sfrutta l’asso-ciazione di campi elettromagnetici di tipo biocompati-bile con l’effetto vacuum e con stimolazione elettrica ad onda quadra a frequenza di 5 Hz, erogata a bassa inten-sità (max 3,5 V.P.P.).

Osservazioni cliniche e studi condotti in passato dal Professor P.A. Bacci ne hanno dimostrato l’efficacia e l’assenza di complicazioni su oltre 2.000 pazienti in più di 25.000 sedute complessive. Il protocollo del trat-tamento si basa su quattro fasi di lavoro: la prima co-stituita da un gommage destinato a ridurre lo spessore dello strato corneo ed a permettere una migliore traspi-razione cutanea, effettuato avvalendosi di una spugna abrasiva monouso; la seconda di stimolazione elettrica ad onda quadra a bassa intensità destinata a veicolare principi attivi appositamente formulati ed a riattivare la circolazione linfatica cutanea, grazie anche alla parti-colare forma del manipolo adottato ed all’azione di una serie di sfere di acciaio AISI 304 che stimolano mecca-nicamente il microcircolo, favorendo il recupero delle tossine presenti nella matrice. La terza fase rappresenta il nucleo del trattamento, dove l’abbinamento tra vuo-to e campi elettromagnetici biocompatibili permette di incrementare il pompaggio sodio/potassio attraverso le proteine intrinseche ed i ponti idrosolubili costituiti dai precursori di aminoacidi, trasformando parte dell’ener-gia cinetica in energia termica, tanto da stabilizzare la temperatura del derma tra 39 e 40° centigradi. Alter-nando la polarità del campo magnetico si crea una in-terazione con sodio e potassio. Con un segnale a carica positiva si riattiva lo spostamento dei medesimi lungo i canali idrofili delle membrane cellulari verso l’inter-no delle cellule, favorendone il nutrimento; variando la polarità del segnale si crea una forte attrazione verso i medesimi ioni, che tenderanno ad accelerare la normale azione di riequilibrio, riportandosi così all’esterno delle membrane, detossinando le cellule. Questo fenomeno, consolidato da oltre trenta anni di letteratura clinica nella rigenerazione delle lesioni muscolari (marconi-terapia e derivati), in Biodermogenesi® è stato calibrato

in frequenza affinché la sua azione si espleti nell’ambito cutaneo, evitando il coinvolgimento dei tessuti più pro-fondi. Si ricorda come questa azione si presenti parti-colarmente interessante nei confronti del fibroblasto, la cui membrana cellulare è caratterizzata dall’alto nume-ro di canali idrofili. L’azione indotta, per essere efficace sulla stria, non può prescindere da un’attività volta ad incrementare il flusso ematico all’interno del derma.

Per raggiungere tale obiettivo Biodermogenesi® ha unito al campo elettromagnetico un’azione di vuoto, efficace per riattivare una maggiore attività da parte del capillare cutaneo arterioso, preservandone comunque l’integrità. Pertanto l’azione di pompaggio di sodio e potassio, unita alla riossigenazione del tessuto, permette di riattivare il fibroblasto, innescare la mitosi cellulare e favorire la capillarizzazione della stria, stabilizzandone progressivamente il miglioramento indotto.

Per finire si effettua una quarta fase, adottando nuo-vamente una stimolazione ad onda quadra, che permet-te, grazie alla sinergia data da uno specifico cosmetico, di ripristinare la normale barriera idrolipidica ed il fi-siologico pH di fatto evitando al paziente qualsiasi limi-tazione postuma al trattamento. Si noti anche come tale passaggio, ricreando in autonomia le difese fisiologiche della cute, permetta di non distogliere energia e fattori nutrizionali dalla pelle, lasciandoli finalizzati alla mas-sima rigenerazione del tessuto smagliato.

Conclusioni

Questo studio permette di individuare una serie di fattori e risultati evidenti e costanti su tutti i pazienti trattati, rendendo palese un dato nuovo, legato alla ti-pologia di pelle del paziente che si sottopone al tratta-mento di Biodermogenesi®. La letteratura e la documen-tazione ad oggi esistenti sono tutte basate su pazienti di fototipo I, II e III; l’aver verificato la risposta anche su pazienti fototipo IV e V ci ha portato a constatare sulla totalità (cinque su diciotto) una risposta più veloce ed evidente al trattamento di Biodermogenesi®. Analizzan-do i risultati ottenuti sui casi a campione, riportati nel presente documento, si nota come la risposta ecografica sia palesemente più netta sulla paziente N.C. di fototipo V rispetto a quella della paziente D.M. di fototipo II, a discapito di un’età maggiore (52 anni contro 21 di D.M.)

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Ecografie eseguite prima e dopo un ciclo di 20 sedute di Biodermogenesi® in 10 settimane su smaglia-ture presenti sull’addome su A.S., fototipo V, di 45 anni

Ecografie eseguite prima e dopo un ciclo di 20 sedute di Biodermogenesi® in 9 settimane su smagliature presenti sul seno su D.M., fototipo II, di 21 anni

Ecografie eseguite prima e dopo un ciclo di 15 sedute di Biodermogenesi® in 7 settimane su smagliature presenti sull’addome su N.C., fototipo IV, di 34 anni

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e di un numero di sedute minore (15 contro 20 effettua-te da D.M.). Questo dato viene inoltre confermato dalle biopsie, con particolare riferimento alla ristrutturazio-ne della membrana basale, che abbiamo riscontrato es-sere generalmente migliore sulle pazienti di fototipo IV e V. Analizzando nel dettaglio gli esiti si pone l’attenzio-ne sulle biopsie, con particolare riferimento all’analisi comparata con il lavoro di Bacci, dove la rigenerazione già evidenziata viene, con le nostre biopsie, confermata senza alcun dubbio. Si assiste ad un consolidamento di tale fenomeno, dove i deficit che caratterizzano le strie vengono in alcuni casi del tutto annullati, riportando la pelle ad una situazione analoga a quella che la caratte-rizzava prima dell’insorgenza dell’inestetismo. Si nota come lo strato corneo tenda a normalizzarsi. Alla ridot-ta ossigenazione si doveva in precedenza sommare la scarsa traspirazione cutanea, a causa di uno strato cor-neo che si presentava in alcune biopsie sino a dieci volte più spesso rispetto ai parametri normali ed a quanto riscontrato dopo il ciclo dei trattamenti effettuati. Dal-le biopsie si nota inoltre come la membrana basale si presenti ristrutturata nei villi normalmente rilevati, ma anche nella presenza di neomelanociti, giustificando la riattivazione del fenomeno dell’abbronzatura sulle strie trattate con Biodermogenesi®. Si apprezza inoltre la ri-strutturazione del derma, dove prima dei trattamenti si rilevavano strutture appiattite e parallele al corneo, conseguenza dell’alterazione del collagene. Dopo i trat-tamenti di Biodermogenesi® si nota un evidente miglio-ramento qualitativo e quantitativo di fibre collagene ed elastiche, protagoniste di una generale ristrutturazione del derma, che appare del tutto simile al tessuto inte-gro. L’indagine ecografica preliminare ha evidenziato una netta fibrosi del solco della stria, mentre il control-lo effettuato al termine dei trattamenti ha evidenziato una riduzione della fibrosi, che si presenta fortemente attenuata, sino a scomparire su alcuni pazienti tratta-ti. La diagnosi ecografica conferma quanto già evidente al tatto, dimostrando oggettivamente come Biodermo-genesi® sia in grado di far regredire la fibrosi cutanea superficiale. L’aspetto più rilevante è che le indagini effettuate sono collimanti, riscontrando miglioramenti palesi su tutte le pazienti sottoposte alla sperimentazio-ne. Possiamo affermare che la differenza maggiore che abbiamo constatato nell’applicare Biodermogenesi® sul tessuto smagliato non consiste nel risultato che si ottie-ne, oggettivamente più che soddisfacente su tutte le pa-zienti trattate, quanto piuttosto nel numero delle sedute

richieste. Nei 18 casi documentati abbiamo infatti effet-tuato da un minimo di 15 ad un massimo di 25 sedute, grazie alle quali si è comunque ottenuto un evidente re-gresso della fibrosi, un riempimento del solco e la riat-tivazione della normale abbronzatura con l’esposizione agli ultravioletti. Oltre alle valutazioni strumentali su descritte abbiamo intervistato le pazienti al termine dei trattamenti e valutato il miglioramento con rilievi vi-sivi e tattili. La valutazione soggettiva delle pazienti è avvenuta esprimendo il livello di soddisfazione su una scala da 0 a 100, con un risultato medio finale pari a 85,83%, risultato elevatissimo, in linea con un dato pre-cedentemente elaborato da Bacci, che aveva riscontrato il livello di soddisfazione medio dei pazienti sottoposti al trattamento di Biodermogenesi®, determinato sugli stessi parametri, nella misura di 88,46%. La valutazione effettuata invece dalla nostra equipe si è basata sull’as-segnazione di un punteggio relativo ai vari aspetti visi-vamente e tattilmente riscontrabili, quali la rigidità del cercine e la profondità, il colore e l’opacità della stria. La scelta di tali parametri vuole costituire una valuta-zione per quanto possibile oggettiva e non legata all’im-patto emotivo del risultato ottenuto. Ecco quindi che abbiamo dato valore pari a “0” alla smagliatura come si presentava prima di iniziare il ciclo dei trattamenti, valutando i miglioranti ottenuti sino ad un massimo di 100, che corrisponde alla totale rigenerazione della stria ed uniformità della medesima con il tessuto cu-taneo integro circostante. Il valore medio di migliora-mento che abbiamo registrato sulle 18 pazienti è stato quindi dell’83,55%, con un livello di attenuazione della stria minimo pari a 72% (C.P., 34 aa, fototipo II, addo-me), ed un livello di attenuazione massima del 100% in due casi (E.M.C., 41 aa, fototipo IV, addome – S.A., 45 aa, fototipo V, addome). Si conferma come le pazienti di fototipo IV e V abbiano una risposta migliore e più veloce rispetto alle pazienti di fototipo II e III, anche se si è notato su una ragazza di razza bianca un miglio-ramento da noi stimato nella misura del 98%, benché si sia lavorato su una zona generalmente più difficile da trattare e più lenta a reagire (M.D., 21 aa, fototipo II, area trattata seno). Abbiamo apprezzato il sistema di valutazione della gravità della smagliatura previsto dal protocollo che ci ha permesso di prevedere quante sedute sarebbero risultate necessarie per ottenere esiti significativi. Questo strumento si è dimostrato atten-dibile nella proiezione del numero di sedute richieste e dei tempi di esecuzione. Abbiamo inoltre verificato la

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predisposizione all’abbronzatura della smagliatura, con esposizione agli ultravioletti volontaria. Hanno aderito a questo test facoltativo le tredici pazienti di fototipo II e III ed una di fototipo IV. La verifica visiva effettuata ha palesato su tutte le quattordici pazienti l’abbronzatura del solco delle strie, a conferma di quanto evidenziato dalle biopsie che hanno tutte marcato la rilevante pre-senza di neomelanociti nell’ambito di una membrana basale adeguatamente riorganizzata.

Si nota come la pigmentazione del solco delle strie trattate si è presentata generalmente inferiore rispetto alla pelle integra circostante, fatto salvo il caso di D.M. (21 aa – area trattata seno). In questo caso la paziente, residente in località di mare, ha avuto la possibilità di esporsi a due cicli di abbronzatura, ottenendo un colori-to analogo all’interno delle strie e nel tessuto adiacente. Tale differenza è nota allo stato dell’arte per quanto già in passato verificato ad esempio per le cicatrici da abra-sione, dove con la nuova esposizione solare si ottiene un livello di abbronzatura minore al tessuto integro pro-prio per l’azione di rigenerazione ottenuta all’interno della alterazione cutanea. Generalmente in tali casi le successive esposizioni permettono di uniformare il co-lore cutaneo.

Su 280 sedute di Biodermogenesi® non abbiamo rilevato alcun effetto collaterale, né le pazienti hanno riscontrato alcuna conseguenza indesiderata. Con il presente studio abbiamo per la prima volta constatato una reale ristruttu-razione della smagliatura in totale assenza di effetti colla-terali. L’aspetto sicuramente più rilevante è dato dalla uni-formità dei risultati, tali da portarci ad affermare come questi siano sicuramente replicabili su qualsiasi soggetto, a condizione di rispettare il protocollo operativo.

L’assoluta assenza di effetti collaterali e di limitazioni al trattamento rendono Biodermogenesi® una risposta congrua ed interessante al problema della smagliatura, in quanto determina una concreta rigenerazione del derma agendo esclusivamente accelerandone le normali funzioni metaboliche, gravemente rallentate all’interno della stria.

A. Artigiani1, G. Cervadoro2, B. Loggini3, A. Paolicchi 4(1) Clinica Dermosifilopatica, Università di Pisa(2) Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venerologia U.O. Dermatologia Chirurgica, Fisioterapica e Follow-up Ustioni, Università di Pisa(3) Istituto di Anatomia Patologia III, Università di Pisa(4) Clinica radiologia I, Università di Pisa

Paziente di 21 anni di fototipo II con smagliature bian-che, opache e profonde vecchie oltre 7 anni. Dopo 20 sedute di Biodermogenesi® nel corso di 9 settimane si apprezza un netto miglioramento delle strie, riempi-te e livellate ma anche perfettamente abbronzate, che si presentano del tutto simili al tessuto circostante.

(Archivio Scuola di Dermatologia – Università di Pisa)

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Paziente di 31 anni di fototipo IV con smagliature al seno vecchie di 17 anni dopo un ciclo di 15 sedute di Biodermogenesi® nel corso di 8 settimane. Si nota la rigenerazione ed il riempimento delle strie, che si pre-sentano del tutto simili al tessuto cutaneo circostante.

(Archivio Scuola di Dermatologia – Università di Pisa)

Paziente di fototipo IV di 45 anni con smagliature bian-che, opache e profonde vecchie oltre 20 anni, dovute a gravidanza. Dopo 20 sedute di Biodermogenesi® nel corso di 10 settimane si apprezza un netto miglio-ramento delle strie, riempite e livellate, che si presen-tano estremamente simili al tessuto circostante.

(Archivio Scuola di Dermatologia – Università di Pisa)

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La Medicina Estetica 2012 n° 1 gennaio-marzoAndrea Artigiani, Gregorio Cervadoro, Barbara Loggini, Alessandro PaolicchiBiodermogenesi®: la soluzione non invasiva nel trat-tamento delle smagliature – pp. 41/49

DAL PRESENTE STUDIO È DERIVATA LA PUBBLICAZIONE

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Biodermogenesi® è stata presentata dal Prof. P.A. Bac-ci per la prima volta alla stampa l’8 maggio 2008, presso il Circolo della Stampa a Milano. Dopo 5 anni Bacci ha presentato al XXXIV Congresso Nazionale della Socie-tà Italiana di Medicina Estetica (Roma, 10-11-12 maggio 2013) un lavoro (Biodermogenesi®: follow-up a cinque anni) che ne analizza la resa e stabilità nel tempo.

Lo studio, realizzato con la collaborazione del Prof. A. Artigiani dell’Università di Pisa, ha documentato il fol-low up su trenta pazienti dopo cinque anni dal termine del trattamento.

Le conclusioni del follow-up sono le seguenti:

Cinque anni dopo

A cinque anni dalla sua nascita i promotori hanno voluto fare il punto sui risultati ottenuti e su eventuali effetti collaterali in modo da migliorare metodica e tec-nica di trattamento.

Sono state valutate le sensazioni iniziali con i dati at-tuali, che concordano nel rilevare come le smagliature più piccole, meno di sei - sette millimetri, vengono pres-soché eliminate, dato che si riempiono completamente e non si percepiscono più al tatto, salvo vedere al loro po-sto un filo biancastro se il paziente non si espone al sole.

In quelle medie si ottiene un miglioramento e una riduzione della visibilità, grazie anche ad un gradito aumento della colorabilità della cute, mentre le strie di ampiezza maggiore ai sei - sette millimetri si riempiono, ma al tatto rimangono meno dense rispetto al tessuto circostante. In questi casi si consiglia un secondo ciclo di trattamenti a distanza di almeno tre mesi, durante i quali la differenza generalmente si attenua.

Grazie anche alla collaborazione del Prof. Artigiani di Pisa, della Dott.ssa Calonzi di Rieti e delle fisioterapi-ste dei nostri centri di Arezzo e Roma, Serena Leonardi e Sabrina Frappi, è stato possibile paragonare l’attuale stato della cute con quello rilevato alla fine del tratta-

FOLLOW-UP

mento nel 2008 su 30 pazienti trattati allora con Bioder-mogenesi®, che sono stati rivisti e rivalutati.

I risultati rilevati hanno dimostrato un continuo mi-glioramento e una tenuta nel tempo del buon esito del trattamento a suo tempo eseguito, senza la presenza di effetti collaterali, a dimostrazione che tale metodica non invasiva può essere il trattamento di elezione per le smagliature perché permette, a differenza di altre solu-zioni più invasive, di esporsi subito al sole e di fare una vita normale.

I risultati hanno evidenziato che alcune smagliature non sono più visibili ad occhio nudo e i cercini si pre-sentano appiattiti e ravvicinati. La stria è quasi sempre riempita e compatta sino a renderne difficile la perce-zione al tatto, il colorito della pelle smagliata è più lumi-noso e non più opaco, di un rosato più simile al tessuto integro, spesso risultando nuovamente abbronzato su coloro che si sono sottoposti a bagni solari o lampade.

Il Prof A. Artigiani della Clinica Dermatologica dell’Università di Pisa analizza così gli esiti del follow-up:

“Abbiamo ricontattato 30 pazienti trattati con Biodermoge-nesi® nel 2008 ed abbiamo notato come, a 5 anni di distanza, essi abbiano manifestato giudizi positivi sul risultato esteti-co, per il fatto che le smagliature non si vedono più, non sono più identificabili né alla vista né al tatto, sono perfettamente riempite e del colore identico a quello della pelle circostante. Devo premettere che già all’inizio avevo rilevato una netta at-tenuazione delle smagliature, sia al tatto che alla visibilità, con un interessante livello di soddisfazione delle pazienti e in assenza di effetti collaterali. Le stesse pazienti, a 5 anni di di-stanza, hanno manifestato giudizi positivi sul risultato esteti-co con miglioramenti della cute protratti nel tempo. Tutto ciò può far supporre che la riorganizzazione indotta da Bioder-mogenesi®, e documentata da decine di biopsie, potrebbe essere funzionale alla riattivazione dei normali processi metabolici che, a partire dal completamento del ciclo delle sedute, forse riprende a funzionare come se la stria non si fosse formata. È certamente una finestra di riflessione.”

Il follow-up è stato oggetto di pubblicazione su:Hi.tech dermo - anno VIII n° 5 – settembre/ottobre 2013

P.A. Bacci - Trattamento di striae distensae con Biodermogenesi® - pp. 29/36

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Paziente di 26 anni con smagliature vecchie di 10 anni trattate con un ciclo di 12 sedute nel corso di 1 mese e verificate dopo 5 anni dal termine dei trattamenti. Le strie, originariamente bianche e profonde, al termine delle sedute di presentavano riempite ma non ancora abbronzate. Nel corso del follow-up si è apprezzata la ritrovata facoltà delle strie di abbronzarsi, reazione che ne ha permesso la totale uniformità con il tessuto circostante.

(Archivio Prof. A. Artigiani – Pisa)

Paziente di 37 anni con smagliature ai fianchi risalen-ti al periodo dello sviluppo, trattate con 15 sedute di Biodermogenesi® nel corso di 7 settimane e verificate dopo oltre 5 anni. Al termine del ciclo dei trattamenti le strie appaiono riempite e rigenerate, seppur anco-ra parzialmente visibili. Dopo il follow-up eseguito a distanza di 5 anni ed alcuni mesi dal termine del ciclo delle sedute le strie appaiono del tutto invisibili, per-fettamente integrate con il tessuto cutaneo circostan-te, grazie anche alle ripetute esposizioni solari che hanno uniformato il colore cutaneo. La paziente è ri-conoscibile grazie ai 4 nei evidenziati nelle fotografie.

(Archivio Prof. A. Artigiani – Pisa)

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Abbiamo conosciuto Biodermogenesi® nel 2009, quale primo metodo specialistico non inva-sivo che permette di offrire al paziente una

soluzione efficace e sicura all’inestetismo delle smaglia-ture, e lo abbiamo presentato in Spagna nel medesimo anno nel contesto della XVII Jornadas Mediterráneas de Confrontaciones Terapéuticas e nel Corso Annuale della nostra Sociedad Española de Medicina y Cirugía Cosmética (SEMCC).

Conoscevamo già la positiva esperienza maturata dal Professor Pier Antonio Bacci, che oggi confermiamo in pieno in merito sia all’efficacia che alla sicurezza di Bio-dermogenesi®. Siamo stati inoltre i primi in Spagna ad offrire questo trattamento nella nostra Clinica di Bar-cellona.

In seguito ad una discreta campagna di comunicazio-ne tra i nostri pazienti e su alcune riviste abbiamo avuto un forte interessamento al trattamento, oltre quanto ave-vamo immaginato, da parte prevalentemente di donne, ma anche di uomini, che vivevano un forte disagio per le proprie smagliature. Molti di questi pazienti avevano precedentemente provato in altre cliniche altri tratta-menti che avevano abbandonato per gli scarsi risultati, per gli effetti collaterali rilevanti o per l’alto costo.

Abbiamo ottenuto, senza alcun effetto collaterale per il paziente (né durante né dopo il trattamento), risultati rapidi, evidenti dalla terza, quarta seduta e decisamente significativi, come la capacità delle smagliature di ab-bronzarsi. Nella maggioranza dei casi abbiamo previsto una sessione preliminare di biostimolazione con PRP, in quanto siamo storicamente i precursori e gli entusiasti difensori di questo protocollo terapeutico.

Siamo estremamente soddisfatti di aver inserito que-

sto metodo nella nostra proposta terapeutica, anche perché abbiamo imparato ad apprezzare molto tutto ciò che ha basi concrete e serie: partendo dalla conoscenza fisiopatologica della stria abbiamo appreso come è pos-sibile diagnosticare un percorso terapeutico obiettivo.

Apprezziamo molto il fatto di disporre di una tecno-logia che permette una effettiva rivascolarizzazione del tessuto per aumento del flusso sanguigno e la conse-guente ossigenazione tissutale, che attiva una depura-zione del derma eliminando le tossine che bloccano il necessario intescambio ionico, la produzione di energia nel mitocondrio e la rigenerazione cutanea, e che per-mette inoltre di ridurre l’acidità e lo stato ossidativo lo-cale. La conoscenza dei protocolli e la esperienza accu-mulata sino ad oggi ci hanno permesso di aprire nuovi orizzonti a Biodermogenesi® quali l’invecchiamento cu-taneo, l’ipotonia del corpo e del seno, le cicatrici ed altro.

Questo e la grande quantità e qualità di lavori scien-tifici che ci sono pervenuti, che confermano le nostre osservazioni cliniche, aprono ad un lungo e brillante fu-turo per Biodermogenesi®.

Dr. J. Víctor GarcíaPresidente della Sociedad Española de Medicina y Cirugía Cosmética - SEMCCCo-Direttore del Máster di Medicina Cosmética, Estética y del Envejecimiento Fisiológico della Universidad de BarcelonaCo-Direttore della Cátedra UAB*-SEMCC di Gestión del Conocimiento en Medicina del Envejecimiento Fisiológico

L’ESPERIENZA DEL DOTTOR J. VICTOR GARCIA

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ANTEPRIMA DEL TRATTAMENTO DELLE CICATRICI CUTANEE

L’Università degli Studi di Pavia ha attivato nel proprio Centro di Ricerca Interdipartimenta-le “T.A.Me.Ri.C.I.” uno studio su un gruppo di

quaranta pazienti volontari destinato a documentare gli effetti del trattamento Biodermogenesi® sulle cicatrici cu-tanee, con particolare attenzione agli esiti post-chirurgici e da ustione. Obiettivo di tale studio, che viene condot-to dall’Unità di Chirurgia Plastica, è documentare come Biodermogenesi® agisca adeguando il livello delle cicatri-ci al tessuto integro circostante, ne riduca le fibrosi e ne attenui le differenze cromatiche.

Test strumentali condotti dal Dipartimento di Scienze del Farmaco permetteranno di valutare la composizione del tessuto cicatriziale prima e dopo il ciclo di trattamen-to, documentando la rigenerazione qualitativa e quanti-tativa indotta da Biodermogenesi® e l’azione riorganizza-tiva nei confronti dei vari strati cutanei. Lo studio è stato autorizzato dal Comitato Etico dell’Università sulla base di risultati preliminari ottenuti con Biodermogenesi® proprio nel trattamento delle cicatrici, alcuni dei quali sono di seguito documentati.

I primi casi documentati dimostrano come Bioder-mogenesi® possa replicare la rigenerazione, già ampia-mente dimostrata nei confronti delle smagliature, anche nell’ambito delle cicatrici, aprendo nuove prospettive te-rapeutiche. L’attenuazione della fibrosi tipica delle cica-trici, il loro livellamento e l’attenuazione delle differenze cromatiche con il tessuto circostante costituiscono un ri-sultato evidente, che rappresenta non soltanto un vantag-gio estetico ma, in molti casi, una migliore qualità della vita dei pazienti trattati.

Lo studio è stato svolto su 20 volontari suddivisi in 2 gruppi successivi, per un totale di 26 cicatrici, di cui 21

chirurgiche, 2 derivanti da guarigione per seconda in-tenzione e 3 postumi da ustione. I pazienti si sono sot-toposti a visite di follow-up a sei mesi, durante le quali si è valutata l’evoluzione delle cicatrici sia dal punto di vista clinico, documentato con fotografie, sia dal punto di vista strumentale. Tutte le cicatrici, al termine delle 24 sedute, hanno registrato miglioramenti, sia dal punto di vista clinico sia dal punto di vista strumentale: maggior elasticità, minore rugosità, colore più uniforme alla cute circostante, riduzione della luminosità, diminuzione del-lo spessore. I risultati migliori sono stati ottenuti sulle cicatrici chirurgiche, in particolare su quelle ipertrofiche.

I volontari appartenenti al primo gruppo, durante la rivalutazione a sei mesi, hanno riferito il mantenimento nel tempo di tutti i miglioramenti ottenuti con il tratta-mento; tali rilevazioni cliniche hanno trovato conferma nei risultati della valutazione strumentale.

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Immagine 1 - Ecografie del tessuto sano vicino alla ci-catrice (SX) e di una cicatrice addominale (DX) prima del trattamento di Biodermogenesi® (T0).

Immagine 2 - Ecografia della cicatrice dopo 24 sedute di Biodermogenesi® (T1).

L’organizzazione strutturale delle fibre di collagene di nuova produzione nel tessuto cicatriziale recupera le proprietà ottiche della pelle sana (assorbimento, rifra-zione, riflesso della luce).

Immagine 1

Immagine 2

(Archivio Università di Pavia)

“Per quanto riguarda le ustioni si è registrata una risposta ottima al trattamento, dal punto di vista estetico ma an-che e soprattutto dal punto di vista funzionale: si riporta il caso di una volontaria, affetta da cefalea muscoloten-siva cronica causata da una briglia cicatriziale a livello delle regioni sottomandibolare e cervicale anteromediale, la quale ha riferito una remissione della sintomatologia dolorosa a partire già dal decimo trattamento. Alla pal-pazione il cordone cicatriziale risulta notevolmente più morbido ed elastico, consentendo una maggiore estensio-ne del collo; la cute appare più uniforme al tessuto sano.”

Prof. Angela FagaDirettore del Centro TAMERICI - Responsabile della RicercaProfessore Ordinario Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Università di PaviaResponsabile del Master di II livello di Medicina Estetica e del Benessere presso l’Università di Pavia

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Paziente con rilevante ed estesa cicatrice che si pre-senta in parte ipotrofica ed in parte ipertrofica, unita ad una rete di smagliature e rilassamento del gluteo. In 20 sedute si apprezza un riempimento delle sma-gliature ed una notevole attenuazione della cicatrice, oltre al rimodellamento del gluteo, che si presenta molto più compatto e rialzato. Sia la cicatrice che le smagliature, esposte al raggio solare, si sono pigmen-tate, raggiungendo un colore simile al tessuto circo-stante, riducendone così l’evidenza.

(Archivio Dottor F. Malatesta – Firenze e Dottoressa A. Brafa – Siena)

Paziente di 47 anni con cicatrice post-chirurgica vec-chia di 7 anni dopo 20 sedute di Biodermogenesi® nel corso di 2 mesi. Il cheloide è pienamente regredito, tanto da evidenziare la linea alba, e pigmentato con l’esposizione solare, tanto da aver raggiunto un colori-to uniforme con la pelle circostante.

(Archivio Dottoressa P. Castellacci – Milano)

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BIODERMOGENESI® È EFFICACE CONTRO LE SMAGLIATUREIN QUALSIASI PARTE DEL CORPO

Paziente di 36 anni gravata da smagliature dovute alla gravidanza, vecchie di 3 anni. La paziente ha reagito particolarmente bene, tanto è vero che con sole 8 se-dute ha evidenziato una rigenerazione delle smaglia-ture praticamente completa. Si apprezza anche l’ab-bronzatura delle strie, esposte ad alcune sedute con lampade abbronzanti.

(Archivio Dottoressa C. Calonzi – Rieti)

Smagliature bianche e profonde trattate con 20 sedu-te di Biodermogenesi® nel corso di 2 mesi, verificate dopo una serie di esposizioni solari. Si nota il perfetto riempimento delle strie, livellate con il tessuto circo-stante, ma anche la loro abbronzatura che le rende quasi invisibili.

(Archivio Dottor G. Alberti – Palermo)

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Smagliature rilevanti ed evidenti trattate con un ciclo di 20 sedute con Biodermogenesi®. Dalle foto si nota un eccellente risultato nei confronti delle strie, ma an-che un tessuto più compatto ed elastico, come appare evidente dall’ombelico e dalle pliche dell’addome.

(Archivio Dottor S. Saracoglu – Istanbul)

Paziente gravata da smagliature profonde ed opa-che che coprono interamente i glutei; dopo un ciclo di 20 sedute di Biodermogenesi® nel corso di 2 mesi e la contemporanea esposizione solare si apprezza la pressoché totale rigenerazione delle strie, riempite e perfettamente abbronzate, tanto da integrarsi con il tessuto circostante.

(Archivio Dottor C. Urbani – Roma)

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Paziente di 42 anni con smagliature vecchie di oltre 20 anni, che si presentano bianche, opache e profonde, dopo un ciclo di 10 sedute di Biodermogenesi® nel corso di un mese. Si nota il perfetto riempimento delle strie, che appaiono livellate sino al tessuto circostante ed hanno iniziato a pigmentarsi con una prima parzia-le esposizione agli ultravioletti. Contemporaneamen-te si apprezza un tessuto molto più tonico e modellato su tutto il gluteo.

(Archivio Dottoressa D. Pirrottina – Milano)

Paziente di 30 anni gravata da smagliature che parto-no dal capezzolo e si irradiano per tutto il seno trat-tata con 20 sedute di Biodermogenesi® nel corso di 2 mesi. Si apprezza la completa rigenerazione delle strie, che appaiono perfettamente integrate con il tessuto circostante, mentre il seno appare ancora più armonioso e sodo.

(Archivio Dottor A. Reale – La Cura Medical - Campo-basso)

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Smagliature su spalla dovute ad intensa attività fisica dopo un ciclo di 15 sedute di Biodermogenesi® nel corso di 7 settimane ed una serie di esposizioni solari. Si apprezza la rigenerazione delle strie che si presen-tano livellate e cromaticamente uniformate con il tes-suto, grazie anche alla ritrovata facoltà di abbronzarsi.

(Archivio Dottor P.A. Bacci – S. Frappi – Roma)

Giovane ragazzo colpito da smagliature ampie, anco-ra rosse seppure vecchie di oltre 2 anni. Dopo un ci-clo di trattamenti con Biodermogenesi® le strie sono perfettamente rigenerate ed uniformate con la pelle circostante.

(Archivio Beauty Blu – Firenze)

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Paziente di 26 anni con evidenti smagliature a carico dei seni dopo calo ponderale, sottoposta a 20 sedute di Biodermogenesi® nel corso di 2 mesi. Oltre al com-pleto riempimento ed alla abbronzatura delle strie si apprezza un rimodellamento del seno, che si presenta più armonioso e compatto.

Tratto da La Medicina Estetica, 2010, ottobre/dicem-bre pag. 543/553

La Biodermogenesi® applicata al trattamento delle smagliature

Roberta Triola, Emanuele Bartoletti, Carlo Alberto Bar-toletti

Paziente gravata da smagliature e notevole rilassa-mento cutaneo sulla parte bassa dell’addome sotto-posta a 20 sedute di Biodermogenesi® in 8 settimane. Si apprezza un notevole miglioramento di tutto l’ad-dome, che si presenta estremamente più compatto e sodo, il miglioramento dell’ombelico è eclatante e, contemporaneamente, le strie si sono perfettamente uniformate con la pelle circostante.

(Archivio Beauty Medical Center – Milano)

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