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www.vicenza.aci.it anno 4 ǀ numero 1 ǀ febbraio 2017 REg. TRIB. VICEnzA n. 1499/14 dEL 21.05.2014 BIMESTRALE dELL’AuToMoBILE CLuB dI VICEnzA 06 Il documento unico 14 Aghem vince la Coppa Bettega 22 Un "Monte" di emozioni 36 Elogio della leggerezza

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www.vicenza.aci.it

anno 4 ǀ numero 1 ǀ febbraio 2017REg. TRIB. VICEnzA n. 1499/14 dEL 21.05.2014

B I M E S T R A L E d E L L’ A u To M o B I L E C Lu B d I V I C E n z A

06 Il documento unico

14 Aghem vince la Coppa Bettega

22 Un "Monte" di emozioni

36 Elogio della leggerezza

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03GUIDACI

Massimiliano e Alberto Micor su Mini Cooper durante la Coppa Bettega

SOMMARIO050610121417182122262931333536434446

Editoriale

Documento unico di circolazione

Campionati Triveneti

Adria incorona Luise

Aghem e così sia

Snow Trophy senza neve

Luca Ghiotto nella GP 2

Premio alla passione

Un "Monte" di emozioni

Che Fortuna alla Dakar

Trofeo Tre Regioni

Campioni a Montecchio

La carica delle A 112

Manfrotto, voce amica

Lotus elogio della leggerezza

Ceccato, una famiglia da corsa

L'Isotta di Cattaneo

L'esperto risponde

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5GUIDACI

Dopo un lungo oblio ritorna, per ilsecondo anno consecutivo, la sali-ta del Costo. Organizzata dal RallyClub Team di Isola Vicentina, que-st'anno aprirà la serie delle garevalide per il Trofeo italiano Velocitàmontagna, anticamera del campio-nato tricolore. Aci Sport ha cosìpremiato gli sforzi organizzativipromuovendo subito la manifesta-zione ad un livello superiore la-sciando intuire che ha tutte lecarte in regola per aspirare alla se-rie maggiore.Originariamente in calendario

per il week end del 25 aprile, èstata anticipata a sabato 8 e do-menica 9 aprile per andare incon-tro alle esigenze degliamministratori locali.Naturalmente gode di tutte le

autorizzazioni richieste, compresequelle dei Ministeri dei Lavori pub-blici e dei Trasporti, della Prefettu-ra di Vicenza, del Coni e di AciSport che ne hanno riconosciuta lavalenza sportiva e turistica.

M'è spiaciuto leggere che i sin-daci di Asiago e Roana si sono di-chiarati contrari alla gara. Mi hasorpreso il rappresentante diRoana. Quando una ventina d'an-ni fa la Bassano Rally Racingl'aveva rilanciata, il sindaco diquel paese era così entusiastache volle a tutti i costi ospitare lacerimonia di premiazione. La cro-noscalata si svolge tutta nel ter-ritorio di Cogollo del Cengio, dallapartenza all'arrivo, e rappresentauna grossa e imperdibile oppor-tunità di promozione del territo-rio con riscontri positivifacilmente intuibili per l'economialocale. Non capisco perciò certeprese di posizione. La strada delCosto non è l'unica che porta nel-l'Altopiano. Ce ne sono altre sei,ben indicate e frecciate, compre-sa quella di Pedescala, la via piùbreve per arrivare a Roana.Non sarà certo un week end di

passione e sport a mandare in ma-lora gli affari.

BIMESTRALE dell’Automobile Club di Vicenza

Reg. Trib. Vicenza n. 1499/14 del 21.05.2014

Editore: Aci Vicenza36100 Vicenza Via E. Fermi, 233

Direttore responsabile: Roberto Cristiano Baggio

Stampa: Laboratorio Grafico BSTVia Lanzarini, 25/b – Romano d’Ezzelino

Direzione, redazione, amministrazione:

Aci Vicenzavia E. Fermi, 233 36100 Vicenzatel. 0444 – 568689 (centralino)

tel. 0444 – 561646 (fax – segreteria)E-mail: [email protected]

EDITORIALE

Roberto Cristiano Baggio

di Valter Bizzotto

RITORNA LA SALITA DEL COSTO

Luigi Pellanda al volante della sua Bmw ripreso alla Salita del Costo dello scorso anno

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IL PRESIDENTE NAZIONALE ANGELO STICCHI DAMIANI OSPITE A UNO MATTINA

6 GUIDACI

Il presidente nazionale dell'Automobi-le Club Italia è stato ospite della tra-smissione Uno Mattina per risponderealle domande di Francesca Fialdini eFranco di Mare sul nuovo documentounico di circolazione che sostituirà li-bretto e foglio complementare.

Riportiamo di seguito il "botta e rispo-sta" tra i due conduttori e il presidenteAci.

A due anni dall'annuncio, con qualcheritardo e stop per le inevitabili messe apunto, arriva anche in Italia un unico fo-glio di circolazione. Non servirà più ave-re due diversi documenti che attestinoil possesso di una vettura. Una piccolarivoluzione che potrebbe facilitare la vi-ta degli automobilisti. Insomma, un do-cumento in meno. Attualmente perpossedere e guidare un’automobile ab-biamo bisogno del libretto circolazionerilasciato dalla Motorizzazione e del cer-tificato di proprietà rilasciato dal Pra, ilPubblico registro automobilistico gesti-to proprio dall’Aci. Che cosa cambia insostanza, presidente?

"Beh ci sarà soltanto il libretto di circo-lazione, dove ci saranno tutti i dati tec-nici dell'automobile e quindi il certificatodi proprietà non servirà più”.

Non è male, visto che siamo semprealle prese con documenti, carte, scartof-fie, eccetera. Avere un documento inmeno non è una cattiva cosa

"Ricordo che non era obbligatorio ave-re in automobile il certificato di proprie-tà ma a questo punto sparisce deltutto”.

E infatti, come diceva lei, alcuni passiavanti erano già stati fatti verso questasemplificazione con la smaterializzazio-ne del certificato di proprietà. Era stataintrodotta nell'ottobre del 2015 e ha in-teressato già 15 milioni di vetture.

"Esatto, perché già nell'ottobre 2015Aci ha ritenuto di accogliere queste pro-poste che venivano dalla legge quadroMadia sulla semplificazione della pubbli-ca amministrazione che erano appuntoun unico documento, un'unica modalitàdi archiviazione e un risparmio per i cit-tadini. Questi erano i tre obiettivi daraggiungere. Abbiamo ritenuto, utiliz-zando le nostre tecnologie, la nostrasocietà in house ACI informatica, di de-materializzare immediatamente il certifi-cato di proprietà, quindi abbiamodigitalizzato e già 15 milioni di automobi-li non hanno più il certificato di proprie-tà”.

La buona notizia è che si risparmiano

DOCUMENTOUNICO DI

CIRCOLAZIONE

Il presidente nazionale Angelo Sticchi Damiani

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39 euro che non sono bruscolini. Comesi ottiene questo risparmio presidente?

“Per quello ci è dato sapere, 32 eurosi risparmiano da due bolli in quanto, oc-correndo un certificato in meno è ovvioche i due bolli relativi a quel certificatonon saranno più richiesti. Gli altri setteeuro non so come verranno recuperati.Certamente non potranno essere presidalla tariffa del Pra, anche perché noiabbiamo già l'onere di organizzare e fi-nanziare il Gran Premio d'Italia a Monzache assorbe tutti gli avanzi del nostrobilancio”.

Aci e Motorizzazione hanno dei data-base diversi. Come si unificheranno edialogheranno? Resterà un unico data-base?

"Resteranno due database perchéuno è quello del Pra che contiene datigiuridici quindi non solo il nome, il co-gnome, l’indirizzo del proprietario del-l'auto ma anche eventuali gravami qualifermo amministrativo o ipoteche. La Mo-torizzazione ha tutti dati tecnici dell'au-tomobile quindi sono due cose diverse

che però devono assolutamente dialo-gare. L'interoperabilità dei due sistemiinformatici consentirà alla Motorizzazio-ne di vedere tutti i dati del Pra e al Pradi vedere tutti i dati della Motorizzazio-ne. Se uno acquista un'auto usata po-trà vedere immediatamente che, peresempio, c'è un fermo amministrativo”.

Quanto tempo ci vorrà per avere fi-nalmente il documento unico?

"Noi riteniamo che dal 1° gennaio 2018si possa già avere a regime tutto que-sto. Ci sono ancora alcune cose da chia-rire abbastanza importanti ma abbiamouna grande fiducia nel ministro Delrio,nella possibilità di collaborazione. Perl’Aci è importante che gli automobilistiabbiano la vita più facile. Questo è il no-stro primario obiettivo anche a costo disacrifici. Siamo convinti che col ministroDelrio si possa arrivare a una forma dicollaborazione nell'interesse degli auto-mobilisti”.

Quanti sono gli automobilisti in que-sto Paese?

“Trentaquattro milioni".

BASTA LIBRETTO E FOGLIO COMPLEMENTARE DIVISI. MAGGIORE COLLABORAZIONE TRA PRA E MOTORIZZAZIONE

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PREMIATO NEO PATENTATO DI AUTOSCUOLE VICENTINEDOPO AVER FREQUENTATO I CORSI READY2GO ACI

Nella sede dell’Automobile ClubVicenza, si è tenuta la breve ceri-monia di consegna del premio vin-to da uno degli iscrittidell’Autoscuola affiliata Ready2GoAci, “Autoscuole Vicentine” di viaBattaglione Val Leogra.

Tutti gli allievi, infatti, che si sonoiscritti alla Scuola Guida Ready2Godal 1 gennaio al 31 dicembre 2016 ein possesso della Tessera ACI Clubche viene rilasciata gratuitamente,compresa nel pacchetto “patente”,hanno partecipato automatica-mente all’estrazione finale di 160Diffusori Bose Soundlinkcolour, undispositivo tecnologico molto am-bito da tutti i giovani e dal notevo-le valore commerciale.

In tutta Italia, quindi, tra i 160 vin-citori, c’era anche un giovane vi-centino Riccardo Concentri diVicenza, che ha ricevuto il premiodalle mani del presidente dell’ACVicenza Valter Bizzotto, dalla diret-trice Lucia Pafumi, assieme ai tito-lari della Scuola Guida , SergioMaistrello e Massimiliano Codardi-ni.

Il marchio Ready2Go è in co-stante espansione sul territorionazionale e la presenza, nel Vi-centino, di cinque autoscuole amarchio ACI, testimonia la qualitàdell’offerta formativa che i giova-ni trovano in queste autoscuole

presenti con due sedi a Vicenza,una a Lonigo, una a Marostica euna a Bassano.

Le autoscuole di nuova genera-zione, ideate dall’ACI, hanno rivolu-zionato il modo di insegnare teoriae pratica per conseguire la paten-te di guida, andando oltre i tradi-zionali e obbligatori programmiprevisti dal Ministero. In queste au-toscuole i giovani incontrano la se-rietà e la professionalità diistruttori qualificati che, aggiun-gendo moduli sulla guida in situa-zioni di emergenza, su bagnato, dinotte e coadiuvati da un simulato-re elettronico di guida, formanoconducenti di veicoli consapevoli eresponsabili. I test drive che ven-gono, poi, organizzati dalle auto-scuole Ready 2Go, sia su areeattrezzate, sia presso il Centro diGuida Sicura di Vallelunga e/o diArese, contribuiscono a divulgarela cultura della sicurezza stradale.

Infine, chi si iscrive a queste au-toscuole, all’interno del pacchettopatente, trova anche la tesseraACI Club che offre al neopatentatoassistenza e tutela per qualsiasiproblema al veicolo. Ai ragazziiscritti vengono consegnati anchealcuni gadget molto simpatici edutili col marchio Ready2Go (zainet-ti, torce, kit per l’auto, tazze da col-lezione ecc.).

Un momento della premiazione

Avvio contrastato, nel 2017, per il mercato italianodegli autoveicoli di seconda mano. I passaggi di pro-prietà delle automobili, depurati dalle minivolture (itrasferimenti temporanei a nome del concessionarioin attesa della rivendita al cliente finale), hanno chiu-so il mese di gennaio con un incremento mensile del9,8%, che tuttavia si trasforma in una flessione dello0,7% in termini di media giornaliera, considerata lapresenza di due giornate lavorative in più rispetto agennaio 2016. Per ogni 100 autovetture nuove nelprimo mese del 2017 ne sono state vendute 149usate.

Calo più accentuato, invece, per i passaggi di pro-prietà dei motocicli che al netto delle minivolturehanno fatto registrare una variazione mensile nega-tiva del 6,6%, che si spinge a -15,5% in termini di me-dia giornaliera.

Per quanto riguarda i veicoli in genere, sempre alnetto delle minivolture, a fronte di un aumento deipassaggi di proprietà del 7,3% rispetto a gennaio2016, la media giornaliera evidenzia una contrazionemensile del 2,9% .

I dati sono riportati nell’ultimo bollettino mensile“Auto-Trend”, l’analisi statistica realizzata dall’Auto-mobile Club d’Italia sui dati del PRA, consultabile sulsito www.aci.it

Segnali di debolezza, a gennaio, anche per il set-tore delle radiazioni. Le radiazioni delle autovetturehanno messo a segno un incremento del 5,1% rispet-to al mese di gennaio del 2016, che per effetto delledue giornate lavorative in più contrassegna un arre-tramento del 4,9% in termini di media giornaliera. Iltasso unitario di sostituzione a gennaio risulta pari a0,77 (ogni 100 auto iscritte ne sono state radiate 77).

Segno meno più evidente, anche in questo caso,per le radiazioni dei motocicli che hanno chiuso il pri-mo mese del 2017 con un calo dello 0,8%, che si ag-grava in termini di media giornaliera portando a-10,2% il bilancio mensile.

Nel mese di gennaio, infine, le radiazioni dei veicoliin genere hanno fatto registrare una crescita del5,8%, che si trasforma in un calo del 4,3% guardandoalla variazione media giornaliera.

SEGNALI DI DEBOLEZZA A GENNAIO PER AUTO DI SECONDAMANO E ROTTAMAZIONI

MENO AUTOUSATE

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10 GUIDACI

In attesa che la stagione agonistica entri nel vivo, Team Bas-sano, Rally Club team Isola Vicentina e Bassano rally Racing siapprestano a premiare i vincitori dei campionati triveneti 2016.Le tre scuderie hanno ricevuto l'incarico da Aci Vicenza di orga-nizzare la manifestazione proposta, ancora negli Cinquanta, daGiannino Marzotto e, stilate le classifiche di merito, sono pronteper la cerimonia ufficiale. Come dodici mesi fa la premiazione sisvolgerà nell'ampio salone della concessionaria Frattin Auto divia dell'Industria,1 a Cassola. L'appuntamento è per sabato 18marzo a partire dalle 19.

L'importanza dei titoli in palio, che dalle nostre parti valgonoquanto un trofeo nazionale, ha richiamato anche la passatastagione moltissimi piloti che si sono sfidati per tutto l'arco del-l'anno a colpi di controsterzi e gas a manetta.

Lo sforzo organizzativo è stato importante tanto che sonostate prese in considerazione tutte le categorie in maniera taleda premiare con l'alloro non solo rallysti e velocisti ma pure i re-golaristi e i driver che si dedicano alle vetture d'epoca.

LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE È IN PROGRAMMA SABATO 18 MARZO ALL'AUTOSALONE FRATTIN AUTO DI CASSOLA

LARGO AI CAMPIONI TRIVENETI

Sbalchiero in azione con la Porsche 911

Turri-Frascaroli vincitori della Coppa Città di Bassano con la Fiat 128

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Gianluca e Filippo Zago, secondi assoluti con la Golf Gti

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12 GUIDACI

CON LA SUBARU LEGACY HA VINTO LA TERZA EDIZIONE DEL RALLY RODIGINO INVENTATO DA ARNALDO CAVALLARI BISSANDO IL SUCCESSODI DUE ANNI FA

LUISE RE DI ADRIA

Matteo Luise e Fabrizio Handel vincitori del Rally di Adriacon la Subaru Legacy

Matteo Luise ha concesso il bis nel ral-ly storico Città di Adria dopo la vittoriaconseguita nel 2015 con Simone Stoppae ha portato sul gradino più alto del po-dio la Subaru Legacy Gruppo A coi coloridel Team Bassano assieme all’amico Fa-brizio Handel.

Dopo il non facile prologo serale, di-sturbato dal maltempo, le nove provedella seconda tappa hanno accompa-gnato un’avvincente sfida a tre fra la Su-baru dei due adriesi, la Toyota Celica diBerton e Ferrarese e la Lancia Delta Inte-grale di Lovisetto e Cracco, al comandodopo la prima frazione.

La gara s'è rimessa in moto con una si-tuazione meteorologica capovolta rispet-to alla sera precedente, con un bel solead asciugare l'autodromo adriese, centrodella manifestazione. Alle 9 in punto èscattata la Delta di Lovisetto, grazie al-l'ordine stilato in base alla classifica delprologo. Sulla speciale di “Gavello” Luiseha rosicchiato 18”3 a Lovisetto che tutta-via ha mantenuto con ampio margine ilcomando; notevole il terzo tempo di Bol-zoni a 37”3 dalla vetta con Finotti su Lan-cia Delta a seguire e Finati con la 124Abarth subito dietro.

Il primo colpo di scena è stato il ritirodella Toyota Celica di Berton, uscita distrada fortunatamente senza conse-guenze. La “Fasana” ha dato un altroscossone alla gara: un problema al turbodella Delta di Lovisetto infatti ha fattoperdere oltre due minuti al'equipaggio

leader, scavalcato così da Luise. L'adrie-se è passato al comando con 1”41 sul pa-dovano e 1”56 su Finotti, secondo tempo,in prova seguito da Bolzoni che si è con-fermato velocissimo. In evidenza sullaprova più lunga della gara anche l'altroLovisetto, Danilo, che ha staccato il setti-mo tempo assoluto con l'Opel KadettGt/e divisa con Ivan Fino. Nel frattempo siritirava pure Rocca su Opel Kadett GSI.

La corta ma insidiosa “Scirocco” porta-va a tre i parziali di Luise che accumulavaaltri 18”1 su Lovisetto, superato di appe-na un decimo da Bolzoni sempre piùconvincente; si fermava nel frattempoanche la Peugeot 205 Rallye di Mancin eBarison per un problema tecnico. Al rior-dino di Piazza Garibaldi la situazione ve-deva saldamente al comando il duo dicasa con rassicurante margine. Nella ri-petizione della “Gavello” si fermavanocontemporaneamente le Delta di Lovi-setto e Finotti, spalancando la stradaverso il successo al duo della Subaru chetrovava in Bolzoni con la Peugeot 309Gti il primo inseguitore. Proprio Bolzoni,sul secondo passaggio della “Scirocco”,piazzava lo scratch con Luise a 4”. Tuttoinvariato alle loro spalle.

Al terzo passaggio di “Gavello” l'equi-paggio della Subaru continuava la mar-cia regolare migliorandosi rispetto allamattina, con Bolzoni e Finati a seguirementre si metteva in luce Baghin (AlfettaGtv) che rimontava posizioni dopo esserscivolato nelle retrovie il venerdì sera.

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13GUIDACI

Prova fatale a Sarto e Mancini per un problema alla trasmissione del-l’Opel Kadett GSI, risaliti sino alla quarta posizione assoluta. Fuori pureVigna con la Fiat 127 e Buoso con l’A112 Abarth. Luise raccoglieva il sestoscratch sulla “Fasana” con Finati e Baghin ancora in evidenza e la musi-ca non cambiava nel terzo passaggio sulla “Scirocco”. Una formalità la“Raceway” che ha chiuso la gara confermando la classifica provvisoriamentre sull’asfalto dell’autodromo Contiero e Crosara, al debutto suBMW M3, conquistavano il vertice della classifica della prova.

Gremita piazza Garibaldi di Adria per il traguardo finale. Il sindaco Mas-simo Barbuiani ed il suo vice Federico Simoni hanno fatto gli onori di ca-sa e festeggiato la vittoria di Luise e Handel vivendo anche momenti dicommozione quando è stato ricordato Arnaldo Cavallari il “papà” dei rallyitaliani e di quel Rally del Pane divenuto poi Rally Città di Adria.

Il podio è stato completato dal sorprendente Bolzoni, al suo primo rallystorico, ottimo secondo con la Peugeot 309 Gti divisa con Bellan e dal-l’ammiratissima Fiat 124 Abarth di Finati e Codotto, primi nel 2° Raggrup-pamento.

Tra i tanti premi consegnati sul podio, va ricordato il Trofeo Valerio Ca-vallari vinto da Luise mentre Handel ha fatto suoi l’Arnaldo Cavallari e ilTrofeo “+note” messo in palio da Stefano Farina, ideatore dei famosiquaderni per navigatori. L’equipaggio vincitore s'è aggiudicato purel’iscrizione al Rally Città di Modena Historic messo in palio dall’organizza-tore della gara emiliana con la quale è nata una promettente sinergia.

La classifica assoluta ha visto Lovisetto e Fino ottimi quarti su OpelKadett Gt/e Gruppo 2 e primi nel 3° Raggruppamento seguiti dalla Fiat127 Sport Gruppo 2 dei veloci Frigato e Roccato che si sono aggiudicatianche la classe 2-1150 dopo un’avvincente sfida con Mettifogo e Fran-chin su Autobianchi A112 Abarth staccati di solo 4”3 e sesti assoluti. Do-po una gran rimonta dalla ventisettesima posizione Baghin e Benettihanno terminato il rally settimi con l’Alfa Romeo Alfetta GTV precedendol’Opel Corsa GSI Gruppo A di Carinci e Baldan mentre Rubini e Guarnierisono saliti sul nono gradino. Hanno chiuso la top-ten Scaffidi e Cazza-dor con la Fiat Uno Turbo Gruppo A.

Al Team Bassano è andata la vittoria nella classifica scuderie che havisto la Monselice Corse al secondo posto e al terzo il Rally Club TeamIsola Vicentina.

Gli oltre cento chilometri di prove speciali si sono rivelati molto impe-gnativi mettendo a dura prova piloti e mezzi. Solo diciassette le vettureche hanno tagliato il traguardo, ma i commenti sono stati tutti più chepositivi sottolineando che un percorso particolare come quello pianeg-giante del Città di Adria è molto difficile da interpretare ma regala anchenotevoli soddisfazioni grazie anche al caloroso ed appassionato pubbli-co che ha aggiunto spettacolo allo spettacolo.

La Delta Totip di Adriano Lovisetto

COM'È BUONO IL"PANE" DI ARGENTI E AMOROSA

MOZZI TERZO AD UNA SOLAPENALITÀ DAL DUO DI TESTA.

Alla partenza, in piazza Garibaldi, i pronostici in-dicavano almeno una decina di equipaggi in gradodi giocarsi la vittoria della terza edizione del Revi-val Città del Pane, regolarità sport abbinata al rallystorico Città di Adria, valida per il Trofeo Tre Regio-ni. Alla fine le previsioni si sono rivelate fondate.Solo Scapin-Morandi (Beta Montecarlo) e Giacop-po-Grillone Tecioiu (Fulvia HF) non sono entrati inpartita.

La prima frazione di gara, quella del venerdì se-ra, s'è corsa sotto l’incessante pioggia con un ven-to fortissimo che ha costretto la direzione gara adannullare la prova svoltasi in pista. Si è andati cosìal riposo con Mauro Argenti e Roberta Amorosa suPorsche 911 T in testa con tre punti di vantaggio suPaolo e Sergio Veronese su Alpine Renault A110 equattro nei confronti di Giordano Mozzi ed ElisaMoscato su Opel Kadett Gt/e. Sabato mattina lenove prove in programma hanno acceso la sfida einfiammato una classifica molto corta che a metàgara vedeva al comando Veronese tallonato daMozzi ad un punto e da Leonardo Fabbri con So-nia Cipriani su Volvo 144 staccati di tre.

Argenti quarto, a cinque lunghezze dalla vetta,precedeva a sua volta di un punto Giacomo Turri eMarco Serafini su Fiat 128: cinque equipaggi rac-chiusi in sei punti e tutti in grado di aggiudicarsi lagara.

A Gavello Mozzi ha ripreso il comando tanto cheal secondo riordino viaggiava con nove lunghezzesu Veronese e Fabbri, appaiati. Quarto era Argentistaccato di tredici. Sembrava tagliato fuori per lavittoria mentre ad una prova dalla fine Mozzi eraad un passo dal successo. Nove punti pagati dalmantovano nella prova in autodromo e il contem-poraneo “netto” di Argenti ribaltavano una volta dipiù la classifica e sulla pedana di piazza Garibaldila coppia bolognese festeggiava la vittoria puravendo accumulato le stesse penalità di Fabbri eCipriani: da regolamento, infatti, hanno vinto gra-zie al miglior risultato nella prova discriminante, laprima di Rosapineta. L’equipaggio della Volvo s'èdovuto accontentare della piazza d’onore. Il podioè stato completato da Mozzi e Moscato terzi peruna sola penalità. Quarti Maurizio Senna e LorenaZaffani su Volkswagen Golf Gti che si sono lasciatialle spalle due clienti pericolosi come Iula e Coc-concelli, quinti su Porsche 911 SC. Turri e Serafini al-la loro prima “sport” sono finiti sesti con la 128mentre i Veronese hanno concluso settimi con l’Al-pine Renault A110 precedendo Martini e Garavellocon la Fiat Uno 70S e Ferratello e Taesi su Fiat 128SL.

Franzoso e Biancolin su A112 Abarth hanno chiu-so la top ten. Degni di menzione anche gli emilianiMarani e Colfi, undicesimi, con la Volkswagen GolfGti penalizzati da un “300” pagato nella prima par-te di gara senza il quale sarebbero probabilmenteandati a podio.

Fabbri s'è aggiudicato la classifica del Trofeo TreRegioni precedendo Mozzi e Senna.

Soddisfatti del percorso e dell’organizzazionedella gara tutti gli equipaggi al traguardo e grandifesteggiamenti per il Progetto M.I.T.E. che s'è ag-giudicato la classifica delle scuderie mentre ad Ar-genti è stata consegnata, oltre ai trofei anchel’iscrizione gratuita alla regolarità sport Città di Mo-dena del prossimo 11 giugno oltre agli zainetti mes-si in palio da +note.

La A 112 Abarth di Mettifogo-Franchin

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14 GUIDACI

Al Montecarlo Historique di fine gen-naio si è... allenato e a Bassano ha vin-to la terza edizione della Coppa AttilioBettega. Dopo aver conquistato il se-condo posto assoluto nella gara mone-gasca (bronzo due anni fa), battutosolo da Michel Decremer (Opel Ascona2.0), il torinese Gianmaria Aghem ha"firmato" la gara di regolarità classica,andata in scena tra sabato 11 e dome-nica 12 febbraio lungo un percorso diquasi 400 chilometri disseminati daben 28 prove di abilità da percorrere alcentesimo di secondo.

Tranquillo, determinato e concentra-tissimo Aghem s'è presentato ai piedidel Grappa con la sua Lancia Fulviacoupé 1.2 del 1965 ancora in versionemonegasca e ha fatto subito intenderequali fossero le sue intenzioni inse-diandosi sin dalle prime rilevazioni sul-l'altopiano di Asiago ai vertici dellaclassifica.

Pur non avendo mai corso sulle stra-de della Coppa Bettega e per nulla inti-morito dalle previsioni meteo cheannunciavano neve sulle prove bellu-nesi e trentine, il torinese ha marciatocon una regolarità impressionante. Allafine ha accumulato solo 128 penalità,poco più di quattro a prova, perfetta-mente assecondato dal navigatoreDiego Cumino con quale s'intende ad

occhi chiusi, mettendosi alle spalle unaltro specialista del "tic tac", il top dri-ver emiliano Alessandro Gamberini(Sergio Sisti il coequipier) al volante diuna A 112 Abarth, staccato di 52 lun-ghezze. Terzo posto per i lombardiGian Paolo Cavagna e Angelo Seneci(Lancia Fulvia coupe) a soli 5 centesimidall'argento. Quarto l'equipaggio Mol-gora-Ghidini su Triumph Tr 2, reducedalla Winter Marathon di Madonna diCampiglio, primo nel secondo raggrup-pamento.

Le operazioni di verifica si sono svol-te tra il museo dell'auto Bonfanti Vimardi Romano e l'ampio piazzale della bir-reria Dolomiti di Pove.

Start, invece, proprio di fronte allostorico Ponte degli alpini di Bassano.Mossiere d'eccezione il due volte cam-pione del mondo rally Miki Biasion, con-vertitosi pure lui alle gare di regolarità.

Quest'anno, per impegni promozio-nali, non ha potuto prendere il via mal'anno prossimo ha assicurato agli or-ganizzatori che sarà della partita con lasua Lancia Fulvia coupé 1.2 Safari conla quale ha debuttato a gennaio a Ma-donna di Campiglio.

I concorrenti non si aspettavano ditrovare il campione e sono stati felicis-simi di poter scambiare alcune battutecon un rallysta che ha vinto tantissimo.

IL PILOTA TORINESE REDUCE DAL SECONDO POSTO ASSOLUTO CONQUISTATO AL MONTECARLO HISTORIQUE HA VINTOLA TERZA EDIZIONE DELLA COPPA ATTILIO BETTEGA IN COPPIA CON DIEGO CUMINI SU LANCIA FULVIA COUPÈ 1.2 DEL 1965

LA SPECIALE CLASSIFICA A MEDIABASSA APPANNAGGIODEI VICENTINI GIACOPPO-GRILLONE

La Lancia Fulvia HF di Leonardo Osti e De Poli Roberto

AGHEM E COSÌ SIA...

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15GUIDACI

COPPA DELLE DAMEAD ALEXIA GIUGNI ELORENA CAPOCCIASU PORSCHE 356 A

La neve, caduta in abbondanza al-l'inizio della settimana, non ha creatoproblemi. Solo nella discesa di Val Ma-lene la bianca coltre ha costretto i pilo-ti ad una andatura prudente. Perfettele strade e paesaggio fiabesco illumi-nato dalla luna piena tra Col Perer ePasso Brocon.

La nebbia, invece, l'ha fatta da pa-drona sull'Altopiano, rallentando lamarcia della carovana.

La classifica vede al quinto posto DelPin-Viola (A.R. Giulia Gt) con un margi-ne di 14 punti sulla Porsche 911 di Cri-stiano-Colpani i quali l'hanno spuntataper soli due centesimi su Biasci-Bale-stra Liverani a bordo di una A 112Abarth.

Solo ottavo Giordano Mozzi, vincito-re dodici mesi fa, penalizzato dal cam-bio di navigatore in quanto la moglieStefania Biacca, con la quale ha vintodue edizioni della Mille Miglia, non hapotuto seguirlo nella trasferta bassa-nese. Al suo fianco nella Fulvia HF, perla prima volta, ha avuto l'amico pado-vano Roberto Rondinelli. Mozzi ha pre-ceduto Maurizio Senna su Golf Gti,anche lui al di sotto delle attese. Il lodi-giano ha un conto aperto con la mani-festazione e stavolta era intenzionatoa chiuderlo tanto che dopo le primeprove era risalito sino alla terza piazza.

Problemi alla strumentazione di rileva-mento, purtroppo, l'hanno castigatonel corso della notte ed è stato co-munque bravissimo a contenere l'as-salto degli avversari.

A chiudere la Top ten ci hanno pen-sato i vicentini Andrea Giacoppo e Da-niela Grillone Tecioiu su Fulvia HF.

Il detentore del trofeo Tre Regioni hacomunque vinto la speciale classifica"media bassa" in quanto ha scelto dicorrere con la tabella di marcia tarata a35 chilometri orari anziché a 40 comela maggior parte dei concorrenti.

La coppa delle dame è stata vintadalle milanesi Alexia Giugni e LorenaCappoccia su Porsche 356, davanti aElena Molina e Claudia Orfenghi suFord Fiesta Mk1.

Nella classifica riservata alle scuderieprimo posto per la Squadra Corse LNRcon 1847 punti davanti al Cmae di Mila-no e alla Padova Autostoriche. Perfet-ta l'organizzazione curata dal RallyClub 70 di Romano d'Ezzelino presie-duto da Ivo Strappazzon.

Premiazioni al museo dell'auto Bon-fanti Vimar alla presenza del vicesin-daco di Bassano, RobertoCampagnolo, e del presidente dell'Au-tomobile Club Vicenza, nonchè vice-presidente nazionale della giuntasportiva, Valter Bizzotto.

Aghem e Cumino vincitori della terza Coppa AttilioBettega

Scapin alla partenza della Coppa Betteta

BOZZARDI EMAZZALUPIPREMIATI COME PILOTIEPICI

Quest'anno non c'è stata la "clas-sifica epica", stilata tenendo contodi tutte le penalità prese dai con-correnti in prova speciale e ai con-trolli orari in quanto non ci sonostati annullamenti di settori. Lecoppe riservato all'equipaggio "epi-co" sono state così consegnate ri-spettivamente a Gino Bozzardi,presentatosi al via assieme al co-gnato nelle vesti di navigatore, e aSaverio Mazzalupi.

Il primo è giunto a Bassano diret-tamente da Brindisi, dove gestisceuna concessionaria Peugeot, percorrere con una Opel Gt 1900. Pur-troppo la non conoscenza del per-corso lo ha penalizzato e ilpugliese ha concluso la prima partedella corsa fuori tempo massimo.La lunga trasferta è stata premiatacosì con una coppa.

Saverio Mazzalupi, invece, ha di-sputato tutta la Coppa Bettegasenza navigatore, arrangiandosicon radar, tabella di marcia e cro-nometro. Ciononostante è riuscitoa chiudere la regolarità all'undicesi-mo posto assoluto con la sua Inno-centi Mini Cooper accumulando369 penalità. Sua la vittoria nelquinto raggruppamento dove hapreceduto ben quindici equipaggi.

Calorosi gli applausi per i due pi-loti esempio di sportività e passio-ne.

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16 GUIDACI

IL RALLY CLUB TEAMA CACCIA DEL TRICOLORE

PRESENTATO IL NUOVO SODALIZIOPRESIEDUTO DA RENZO DE TOMASICHE SCHIERA LUCKY,PEDRO, SOAVE E SCAPIN COMEPILOTI DI PUNTA

Una grande festa a Trissino per lan-ciare il Rally Club Team Isola Vicentinadi Renzo De Tomasi come nuova scu-deria .

Tanti gli ospiti presenti,. Tra i qualiZeffirino Ceo Filippi a Valentino Campa-gnolo, a capo dell'industria meccanicaleader nel settore dei componenti perbiciclette. E poi piloti, navigatori, mec-canici, ufficiali di gara, volontari chenon si tirano mai indietro quando c'è dadare una mano.

Tra i driver calorosi applausi per Luc-ky, alias Gigi Battistolli, e Pedro, pseu-donimo di Massimo Pedretti, rivali sulleprove speciali ma amici quando i motorisi spengono, i più forti piloti presenti at-tualmente sulla scena rallystica riserva-ta alle auto storiche.

Presente pure Rudy Dalpozzo, unodei più grandi e preparati navigatoriitaliani.

Lucky ha annunciato che comincerà ilcampionato italiano al Vallate Aretinedi marzo, con la Lancia 037. Al CostaBrava, in Spagna, invece, correrà con laLancia Delta assieme a Fabrizia Ponsmentre a fine aprile, al Valsugana, e aiprimi di giugno, al Dolomiti, si presente-rà con la Ferrari 308 Gtb.

Pedro, invece, quest'anno abbando-nerà i rally storici per dedicarsi a quellimoderni.

per disputare il Campionato italianoWrc con una Hyundai.

Fiorenza Soave correrà sempre conla Fiat Ritmo 130 e punterà alla classifi-ca femminile con la cittadellese ElenaRossi.

A difendere i colori del Rally Club te-am ci sarà ancheil regolarista EnzoScapin.

Ben otto quest'anno le gare organiz-zate da Renzo De Tomasi: Rally diAdria, Salita del Costo, Rally Campa-gnolo, Coppa dei Castelli a MontecchioMaggiore, Historic Valli del Pasubio, Cit-tà di Tonezza, Historic Crespadoro e ilMemorial Mariano Dal Grande.

Lucky, Renzo De Tomasi e Rudy alla presentazione del Rally Club Team isola Vicentina

2016: Squadra Corse Isola Vicentina,2017: Scuderia Palladio Historic.

Cambia il nome ma non la sostanza.Il sodalizio vincitore del Trofeo Scude-rie nel Campionato italiano rally auto-storiche ha rivisto la propria immagine“sposando” quella del famoso gattocol casco e creando un nuovo marchiodietro al quale vi sono molti dei prota-gonisti del triennio 2014 – 2016 duran-te il quale la Squadra Corse nacque esi fece conoscere soprattutto nelmondo delle autostoriche. Con la Scu-deria Palladio mantiene in comune so-lamente il nome, arricchito da“Historic” ed il logo: la scuderia fondatanel 1964 e attualmente presieduta daMauro Peruzzi, continua la propria at-tività nel settore delle auto modernecon l’organizzazione dell’omonimaRonde in calendario il primo week enddi novembre e con l'appoggio al veloci-sta Luca Ghiotto che disputerà il cam-pionato GP 2 series con una Dallara.

L’associazione sportiva guidata daMario Mettifogo dopo un lifting allapropria immagine si prepara ad affron-tare la stagione sportiva che prevedela presenza dei propri equipaggi sianei rally storici

quanto nelle gare di regolarità, conalcune puntate anche nelle cronosca-late e nel drifting.

Dopo il debutto al rally storico Città

di Adria e Revival Città del Pane, even-to al quale

il nuovo sodalizio vicentino ha schie-rato alcune vetture in entrambe le ga-re toccherà al Rally delle VallateAretine dell’11 marzo a far entrare ingioco un paio di equipaggi nel Campio-nato italiano rally autostoriche cheprenderà il via proprio dalla gara to-scana.

Tra le novità della Scuderia PalladioHistoric anche la sede di ritrovo: in at-tesa della sede permanente in Vicen-za città, i soci si incontrano ognimartedì sera nella pizzeria del karto-dromo Raceland ad Altavilla Vicentina.

IL "GATTO" COL CASCO D'EPOCA

È NATA LA SQUADRA CORSE PALLADIO HISTORIC CON PROGRAMMI ED OBIETTIVI AMBIZIOSI

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17GUIDACI

Dopo tredici prove cronometrate gui-date e divertenti lo Snow Trophy 2017ha emesso i verdetti e, come avvenutolo scorso anno, è stato un conduttoreemiliano a svettare nella classifica: senel 2016 era stato il ferrarese LeonardoFabbri, nel 2017 l’albo d’oro vede ag-giungersi il nome dei piacentini Giaco-mo Corbellini e Matteo Carnio i quali sisono aggiudicati la gara alla guida diun’Alfa Romeo Giulia Super del 1967,avendo avuto la meglio sulla LanciaFulvia HF 1.6 dei vicentini Andrea Gia-coppo e Daniela Grillone Tecioiu e sullaLancia Beta Coupè dei trevigiani PietroIula e William Cocconcelli. Tre vettureitaliane sul podio assoluto.

La manifestazione organizzata da SanMartino Corse Autostoriche ha avuto unbuon riscontro di partecipazione malgra-do l'assenza di neve; nonostante ciò ilpercorso, sul quale comunque non man-cava qualche insidiosa parte ghiacciata,è stato giudicato divertente dagli equi-paggi che non hanno lesinato lo spetta-colo soprattutto nella provacronometrata “Giare” diventata oramaiuno dei punti fermi della gara.

Al via si sono presentati quarantadueequipaggi suddivisi in trentuno con le au-to storiche e undici con le moderne; a se-guire, altre sei partecipanti al MilleniumRacing Car raduno non competitivo dedi-cato alle auto sportive degli anni ’90.

Corbellini e Carnio hanno iniziato colpiede giusto realizzando il “netto” al pri-mo rilevamento ma Gianluca e Filippo Za-go su Volkswagen Golf Gti, AndreaGiacoppo e Daniela Grillone Tecioiu e Pie-tro Iula con William Coccocelli hanno su-bito fatto vedere le loro intenzioni tantoè vero che dopo il primo giro di proveerano ristretti in pochi centesimi. Pratica-mente invariata la situazione anche do-po il secondo giro con Zago che scalava

di una posizione. Le tre restanti proveravvicinate del terzo round delineavanola classifica assoluta con Iula che scaval-cava Zago e agguantava il podio. Vittoriaper Corbellini e Carnio davanti a Giacop-po e Grillone con Iula e Cocconcelli terzidavanti a Zago padre e figlio.

La lotta, alle spalle dei tre equipaggi èstata sempre serrata. Enzo Scapin, co-stretto a cambiare navigatore, s'è affida-to alle note di Marco Serafini. L'intesa èstata subito buona e con la Lancia BetaCoupé i due hanno chiuso quinti prece-dendo i triestini Ennio De Marin e Rober-to Ruzzier sesti su Lancia Fulvia Coupè.Un buon inizio per il bassanese sempretra i protagonisti in tutte le competizionialle quali partecipa.

Allo Snow Trophy in settima posiziones'è piazzata la Porsche 914 di MaurizioPozzan e Paolo Antonio Saletti seguiti inottava da Federico De Stefano e AlbertoCassani su Porsche 924. Nono il “Mag-giolone” Volkswagen di Walter Kofler eHanno Mayr. La top ten è stata chiusadalla NSU TT 1200 di Roberto e GuidoMaran. Nell’ancora separata classifica delperiodo “J2” hanno primeggiato una vol-ta di più Alessandro Mazzuccato e JodyPetix con la Peugeot 205 Rallye. Primoequipaggio trentino al traguardo quelloformato da Giorgio Fichera e Luca Bian-co, dodicesimi assoluti su AutobianchiA112 Abarth.

Monopolizzato dagli equipaggi dellaFava Autostoriche il podio assoluto dellagara della auto moderne con la Peugeot205 Gti 1.6 di Fabio Barison e AdrianoPaggiarin, davanti alla Fiat Grande PuntoAbarth di Paolo Galdiolo e Nicola Bordine alla seconda 205 Gti, in versione 1.9, diMarco e Davide Tosi. Alla compagine pa-dovana anche il successo tra le scuderiedavanti al Team Bassano e alla FuorigiriSquadra Corse.

IL DUO PIACENTINOSU ALFA ROMEO GIULIA SI È AGGIUDICATO LA GARA DELLE AUTOSTORICHEPRECEDENDO I VICENTINI GIACOPPO-GRILLONESU FULVIA HF E IULA-COCCONCELLISU BETA COUPÉ

SNOW TROPHY SENZA... NEVEGiacomo Corbellini e Matteo Carnio su AR Giulia Super

di Andrea Zanovello

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GHIOTTO DI... VITTORIE

OBIETTIVO: VINCERE IL CAMPIONATO E PUNTARE ALLAMASSIMA SERIE MAGARI CON LA RED BULL. L'AVVERSARIOPIÙ PERICOLOSO POTREBBE ESSERE LECLERC CHE CORRECON LA VICENTINA PREMA

18 GUIDACI

Negli anni Settanta il "gatto" chegraffiava era quello di Gabriele LeleSerblin, arrivato ad un passo dalla For-mula uno dopo aver "assaggiato" laFerrari. Adesso tocca a Luca Ghiotto,ventunenne di Brendola impegnatonella GP2 Series, anticamera dellamassima serie. Il "gatto" è quello col ca-sco della scuderia Palladio. Nei giorniscorsi tra il driver berico e il presidentedel team biancorosso, Mauro Peruzzi, èstato siglato un accordo: Luca porteràsu vettura e tuta il glorioso marchiodella Palladio e Mauro lo seguirà a livel-lo promozionale. È bastata una strettadi mano (Peruzzi e il papà del pilota so-no amici da tanti anni) per suggellareun patto che vuole lanciare il nome diVicenza accanto a quello di un campio-ne del volante.

Il giovanissimo pilota ha perfezionatoa metà febbraio il contratto che lo legaal team Russian Time. Squadra inglese,con sede vicino a Snetterton, anche seil nome potrebbe trarre in inganno.Avrà a disposizione una Dallara Meca-chrome gommata Pirelli per puntare altitolo.

Reduce da un 2015 strepitoso, con-cluso con un secondo posto assolutonel campionato GP 3 alle spalle diEsteban Ocon, ora in Formula uno, gra-zie a cinque pole position ed altrettan-te vittorie (Spielberg, Budapest, SpaFrancorchamps, Sochi e Bahrain), LucaGhiotto nel 2016 è passato alla GP 2Series con la scuderia Trident conqui-stando la vittoria nel GP della Malesia e

salendo sul podio a Silverstone, Hocke-heim e Spa Francorchamps. A fine sta-gione ha chiuso il campionato in ottavaposizione assoluta con 111 punti.

Il ragazzo è carico e fiducioso."Non vedo l'ora di calarmi nell'abita-

colo" sostiene convinto mentre si alle-na in palestra con il personal trainerche non lo molla un attimo. Una perfet-ta forma fisica è indispensabile per reg-gere le fatiche che si accumulano sia alivello fisico sia a livello psichico quan-do si gareggia a così alti step. Agli at-trezzi alterna poi il kart, giusto per nonperdere dimestichezza con la velocità.

Anche la GP 2, come la F.1 , non pre-vede test liberi.

"Salirò in vettura a metà marzo a Bar-cellona. Tre giorni secchi di prove uffi-ciali. Poi la rivedrò la settimanasuccessiva in Barhain per altri tre giornidi test. Quindi la gara. Bisogna entrarein sintonia subito. Per fortuna conoscotutte le piste dove correremo quest'an-no e così non dovrò perdere tempo pertrovare i punti di staccata e le traietto-rie migliori".

Obiettivo? Uno solo: arrivare primo. Ingara e nel campionato. Cavalli vincentine passano pochi e quando si profila-no davanti bisogna saperli prendere.

"Il team è fortissimo e la vettura è altop – spiega Luca - Ho già fatto il sedilein Inghilterra dove c'è la sede. Adessodevo solo accendere il motore..”.

Il campionato scatterà il 14 aprile sul-la pista Sakhir in Bahrain e si conclude-rà ad Abu Dhabi il 26 novembre.

IL VENTUNENNE PILOTA DI BRENDOLAQUEST'ANNO AFFRONTERÀ IL CAMPIONATO GP 2 SERIES ANTICAMERA DELLAFORMULA UNO

di Roberto Cristiano Baggio

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19GUIDACI

Quest'anno Luca Ghiotto prenderà ilposto di Raffaele Marciello e avrà comecompagno Artem Markelov, un ragazzotosto, con quattro anni di gare sullespalle, anche lui alla ricerca di un in-gaggio in formula uno.

Oltre a Ghiotto almeno altri cinque pi-loti puntano alla conquista della coro-na. Oliver Rowland è uno dei piùaccreditati.

"Ho lottato spesso con lui la passatastagione – rivela Luca – Quest'annocorre per la Dams, squadra fortissima.Può impensierire chiunque ma la sfidami affascina”.

Altro "nemico" Nobuharu Matsushita,con tanta esperienza. E poi ancoraNorman Nato e Jordan King. Ma gli at-tacchi più pericolosi potrebbero arriva-re da Charles Leclerc, talentuosapromessa, accasatosi con la Prema diAngelo Rosin. Come a dire il "nemico incasa" considerato che la Prema, pre-sente sui campi di gara da ormai tren-t'anni, è tutta vicentina.

Luca Ghiotto, intanto, è entrato nel-l'orbita della Red Bull. È un "osservatospeciale" da parte dei dirigenti del te-am che schiera Verstappen e Ricciardo.Sa di avere gli occhi addosso e perquesto vuol partire subito col piedegiusto.

Con un alleato in più: quel "gatto colcasco" che ha accompagnato, oltre aLele Serblin anche campioni del calibrodi Gianfranco Cunico, Lucky, AntonilloZordan, Gigi Dalla Pozza e GiovanniCasarotto.

Luca Ghiotto sul podio in Malaysia

Luca Ghiotto al volante della Dallara

Luca Ghiotto in azione a Montecarlo con la Dallara GP 2 seriesx

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Al museo dell'automobile Bonfanti-Vi-mar si è svolta la cerimonia di premiazio-ne del premio "Carlo Alberto Gabellieri", ilcompianto giornalista sportivo, già ad-detto stampa negli anni '90 dell'Autodro-mo del Mugello e poi della Subaru ColoniRacing di Formula1, collaboratore di AutoSprint e caporedattore di Auto d'Epoca,scrittore di gustosi libri quali "Mille Motorie una Passione", dedicato al Trivellato ra-cing team di Vicenza; "La corsa al Cansi-glio verso il 2000"; "Fiat X1/9", "Fiat daRally"; "Fiat 128 la Storia, le Corse, le Vitto-rie" e "Autobianchi Abarth A112, piccola evincente"; scritti insieme a FrancescoPanzarotto. Dal 1997 collaboratore fissodel museo Bonfanti-Vimar, ha dato unfondamentale apporto alla realizzazionedi molte mostre tematiche a rotazioneche si allestivano ogni sei mesi e a ordi-nare e completare il copioso archivio delmotorismo veneto, prezioso patrimoniostorico culturale fondamentale fonte diispirazione dell'Enciclopedia del motori-smo, mobilità e ingegno veneto, scrittainsieme a Nino Balestra e ad altri autori,uscita postuma.

Questa mite, riservata ma nobile per-sona, ha ispirato Massimo Vallotto, presi-dente del museo Bonfanti-Vimar,Stefano Chiminelli, presidente del Circoloveneto automoto d'epoca e Mauro Vale-rio, presidente del Team Bassano, nel se-lezionare un ristretto numero di aziende,enti, club, organizzatori e persone, cheda anni si distinguono nel campo del mo-torismo storico per l'impegno appassio-nato ed entusiasta, spesso discreto edisinteressato, avvicinandosi per affinitàelettive ai valori che animavano Carlo Al-berto Gabellieri.

In un'atmosfera carica di commozione,ammirazione e amicizia diffusa, alla pre-senza della signora Mariarosa Bison Ga-

bellieri, sono stati premiati: Vimar Spa,per il prezioso supporto al museo dal1999; Valter Bizzotto, presidente Aci Vi-cenza, un pioniere del motorismo vicenti-no impegnato da quarant'anni nellapromozione di eventi di alto profilo; Cri-stiano e Giuliano Michelotto, titolari dellostraordinario atelier padovano noto perl'elaborazione dei modelli Ferrari a ruotecoperte da corsa, vincenti in tutto il mon-do; Luciano e Francesco Cuman, del-l'omonimo autosalone leader nel tradingdi Ferrari da alta collezione; FrancescaPasetti "Lady Fulvia"; Beppe Donazzan,giornalista e scrittore; Roberto CristianoBaggio, giornalista e scrittore; Alessan-dro Tich, giornalista tv e web; Andrea Za-novello, giornalista web; AlessandraCordella e Giorgio Mascotto della CroceVerde; Pieralgelo Camparmò, presidentedell'Historic Club Schio; Narciso Pacca-gnella, presidente Bassano Rally Racing;Renzo De Tomasi, presidente Rally ClubTeam; Ivo Strappazzon, presidente Rallyclub '70, organizzatore della Coppa Atti-lio Bettega; Gigi e Michele Bariani, orga-nizzatori del Montegrappa Legend; PieroPernechele e Alberto Campagnolo, ri-spettivamente presidente e vicepresi-dente del Bassano Delta Club; ToniBerto, decano dei docenti che danno vi-ta da vent’anni ai corsi di restauro perauto e moto d'epoca che si tengono alBonfanti-Vimar.

Sono state inoltre premiate tante altrepersone, collaboratori dei tre sodalizi osemplici appassionati, preziosi aiuti intutti quei ruoli apparentemente non pri-mari ma senza i quali molte attività e ma-nifestazioni di pregio non sarebberopossibili.

La serata si è conclusa con una arrive-derci alla prossima edizione che verrà or-ganizzata tra due anni.

PREMIO ALLA PASSIONE

Il presidente Aci Valter Bizzotto mentre va a ritirare ilpremio

Cristiano Michelotto e Francesco Cuman premiati almuseo dell'auto

Da sinistra Mauro Valerio, Stefano Chiminelli e Massi-mo Vallotto

IL MUSEO BONFANTI VIMAR IN COLLABORAZIONE CON IL CIRCOLO VENETO AUTOMOTO D'EPOCA E IL TEAM BASSANO

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22 GUIDACI

Trent'anni. Ma sembra ieri. Mentre aMontecarlo andava in scena la ventesi-ma edizione del rally storico, Miki Biasione Tiziano Siviero, a Bassano, festeggia-vano i trent'anni dal clamoroso successoottenuto con la debuttante Delta 4Wdnella gara monegasca. Una reunion, neilocali della concessionaria Ceccato di viaCapitelvecchio per l'occasione trasforma-ta in ristorante, organizzata con il sup-porto del Delta Club Bassano con PieroPernechele e Alberto Campagnolo in pri-ma fila.

Accanto ai due campioni anche il vice-presidente nazionale della Giunta sporti-va Aci,Valter Bizzotto, che ha portato isaluti di Angelo Sticchi Damiani, i mecca-nici che all'epoca facevano parte dellasquadra di assistenza, l'ingegnere Vitto-rio Roberti della squadra corse Lancia e igiornalisti Maurizio Ravaglia, Sergio Re-mondino ed Ezio Zermiani che hanno se-guito da inviati tutta la carrieradell'equipaggio bassanese culminatacon la conquista di due titoli mondiali ral-ly.

Perfetto, nel ruolo di padrone di casa,Pino Ceccato, uno dei primi piloti ufficialidella Fiat a metà anni Sessanta, affian-cato dal figlio Massimo che qualche sod-disfazione s'è presa pure lui – compresipunti validi per il campionato mondiale -nonostante abbia dedicato ai rally po-chissimo tempo.

Una serata sprint, senza tanti fronzolima ricca di interventi e ricordi.

Con la sua solita verve Miki Biasion hadato il benvenuto agli ospiti, giunti a Bas-sano da tutta Italia e in numero superio-re ad ogni più rosea previsione, e haraccontato gustosi aneddoti legati allavittoria nel rally più famoso del mondo.

Prima di lui solo Sandro Munari era riu-scito a trionfare a Monaco con la mitica

Fulvia HF e con la Lancia Stratos.Tra una portata e l'altra sono stati pro-

iettati dei filmati relativi alla vittoriosa ca-valcata lungo le prove speciali ricavatenell'entroterra francese e sulle Alpi Marit-time, dai nomi resi celebri dalle impresedi tanti campioni del controsterzo, ria-prendo emozioni a dosi industriali.

Rivedere la Delta, ritornata "umana"dopo l'abolizione della S4 di gruppo B,aggredire tonanti e curve resi insidiosidalla neve e dalle placche di ghiaccio, èstato un momento forte, sottolineato daun lungo, spontaneo e caloroso applau-so.

Ma i battimani si sono susseguiti tuttala sera perché Miki Biasion è un pilotache è entrato nel cuore dei tifosi e degliappassionati.

Festeggiato anche Tiziano Siviero,rientrato in Italia dopo le fatiche accumu-late durante la Dakar, maratona automo-bilistica che da qualche anno lo vedeaffiancare gli organizzatori nella veste diresponsabile del percorso.

Centinaia gli autografi che pilota e na-vigatore hanno rilasciato ai presenti, in-stancabili nel chiedere informazioni,dettagli e consigli ai due campioni. E nonsi sono tirati indietro quando gli amicihanno chiesto loro di posare accanto allaDelta 4 Wd contraddistinta dal numero 6,per l'occasione tirata fuori dal garage edesposta nel salone della concessionariaCeccato.

Visto il successo della serata (la secon-da in tema mondiale dopo quella delloscorso settembre al museo dell'auto percelebrare la prima vittoria mondiale con-seguita in Argentina) non è escluso chevengano organizzate altre manifestazio-ni simili. Contando le vittorie iridate di Mikie Tiziano, altri quindici appuntamenti po-trebbero essere messi a calendario...

UNA GRANDE FESTACON BIASION E SIVIERO ALLA CONCESSIONARIACECCATO DI BASSANOPER RICORDARE ILPRIMO SUCCESSONEL RALLY MONEGA-SCO

UN “MONTE” DI EMOZIONI

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23GUIDACI

ESPOSTA ANCHE LA DELTA 4WDCON LA QUALE I DUE BASSANESIHANNO VINTO NEL 1987 LA GARA MONEGASCA

Per rivivere l'atmosfera del Montecarlo, Miki Biasion ha parte-cipato alla Winter Marathon, giunta alla 29ª edizione, gara di re-golarità per autostoriche con partenza ed arrivo a Madonna diCampiglio. Il bassanese s'è presentato al nastro di partenzacon una Lancia Fulvia coupé 1.3 Safari del 1976 in coppia con lagiornalista Laura Ciarallo e s'è classificato 62° assoluto con2862 penalità.

La Winter Marathon non ha niente a che vedere con le diffi-coltà del Montecarlo, tranne il percorso completamente inneva-to. La vittoria si insegue sul filo dei centesimi di secondo ed ilpiù bravo riesce a sbagliare di pochissimo il tempo imposto da-gli organizzatori. Andare veloce non serve a niente se non adaccumulare penalità perché i tempi delle prove speciali sonoampiamente alla portata di tutti.

La gara è stata vinta da Aliverti-Maffi su Fiat 508C del 1937che di penalità ne hanno accumulato appena 277. Alle loro spal-le si sono piazzati Belometti-Peli su Fiat Siata 508S. Terzo il vi-centino Luca Patron, bravissimo anche alla Mille Miglia delloscorso anno, con una Bentley 3 Litre del 1925. Andrea Giacop-po e Daniela Grillone, su Fulvia HF 1.6 del Team Bassano, si so-no piazzati 38° assoluti.

Quarantanovesimo invece l'altro vicentino in gara, MassimoAmenduni Gresele, in coppia con Fabrizio Vicari, su Lancia Stra-tos del 1976.

Miki Biasion con la Fulvia 1.3 Safari alla Winter Marathon

Il 22 gennaio del 1987, Miki Biasion vinse il Rally diMontecarlo, valido per il campionato mondiale, al vo-lante di una Delta 4 wd , al debutto dopo la messa albando della Delta S4 di gruppo B. Una vittoria chesollevò polemiche per la condotta di gara del compa-gno di team Juha Kankkunen che non rispettò l'ordi-ne impartito dal diesse Cesare Fiorio.

Miki sulle stradine dell'entroterra francese era sta-to il più veloce di tutti. Ritiratosi Bruno Saby, alla gui-da della terza Delta, Fiorio ordinò di mantenere leposizioni, Miki primo, KKK secondo, per non correre ilrischio di gettare alle ortiche un successo di risonan-za mondiale. Il finnico però fece di testa sua e conti-nuò ad attaccare, superando Miki che invece, ligioagli ordini, aveva sollevato il piede dall'acceleratore.Quando Fiorio s'accorse, tempi alla mano, che Kan-kkunen continuava a darci dentro, propose una fortericompensa a chi dei due avesse mollato. Miki non cistette, Juha neppure.

Così il diesse, convocati i due galletti prima dellaprova del Turini, la più spettacolare e conosciutaspeciale del mondo, propose: "Chi spiccherà il migliortempo avrà via libera per la vittoria”.

Kankkunen, che partiva davanti al bassanese, par-tì a testa bassa. Miki lo imitò. I cronometri in cima alcolle sentenziarono che Biasion era stato più velocedi un secondo e mezzo. Spronato da Tiziano Siviero,in discesa andò come una scheggia tanto che alla fi-ne aveva messo ben 17 secondi fra sè e l'avversario.Stando ai patti il Montecarlo avrebbe dovuto esseresuo. Kankkunen, però, non mollò e continuò ad anda-re a tutta nonostante la decisione di Fiorio. Nellebattute finali la clamorosa messa in scena di KKK:davanti a fotografi, cameramen e giornalisti, preavvi-sati dal suo navigatore Piironen, bloccò la Delta 4Wdper far passare Miki.

Una porcata che il bassanese faticò a digerire tan-to che sul podio non festeggiò come avrebbe merita-to. Sbollita la rabbia per l'inaspettata reazione delcompagno, Miki se ne fece una ragione aspettando ilmomento migliore per rendere pan per focaccia alnordico. L'anno successivo Biasion vinse il primo tito-lo mondiale e nel 1989 si riconfermò come il pilota piùforte di tutti. Il comportamento di Kankkunen lo ferì atal punto da allontanarlo dalla cerchia degli amici.

Col passare degli anni Miki e Juha si chiarirono eora, dopo tre decenni da quell'episodio, sono ritorna-ti ad essere grandi amici.

TRENT’ANNI FAIL TRIONFO

WINTER MARATHONCON UNA FULVIA SAFARI

DOPO UNA LOTTA SUL FILO DEI SECONDI CON IL COMPAGNO DI SQUADRA JUHA KANKKUNEN SU DELTA 4 WD

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Luca Ghiotto con la Dallara nella GP 2 Series

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26 GUIDACI

"Noi arrivavamo mentre gli altri partiva-no". Sta racchiusa in questa frase l'incre-dibile Dakar che il trissinese BeppeFortuna, coadiuvato da Paolo Calabria eLoris Calubini, ha affrontato con succes-so a bordo di un Unimog Mercedes.

Un'impresa epica, faticosissima, mache il pilota ripeterebbe domani mattina.

L'obiettivo era tagliare il traguardo edopo due settimane a "spasso" tra Para-guay, Argentina e Bolivia l'equipaggio deltruck lo ha raggiunto.

Non è stato un giro di valzer. Anzi. Diffi-coltà ambientali, con violente piogge al-ternate a temperature oltre i 40 gradi eneve oltre i quattromila metri hanno rap-presentato ostacoli durissimi. Il mezzoperò ha retto molto bene e la preparazio-ne dei tre ha fatto il resto.

"Abbiamo corso in supporto alla Pan-dakar di Giulio Verzeletti e Antonio Cabi-ni, senza guardare alla classifica – spiegaBeppe Fortuna – perchè tutta la spedi-zione era improntata sull'utilitaria torine-se. Riuscire a farle raggiungere la meta èstato il coronamento di un sogno. Per laprima volta la piccoletta ce l'ha fatta apercorrere tutte le tappe e a tagliare iltraguardo finale tra due ali di folla chenon dimenticheremo mai. Sul palco d'arri-vo abbiamo provato una soddisfazioneimmensa che ci ha ripagato di tutti glisforzi sostenuti durante le due settima-ne in cui s'è dipanata la gara più dura emassacrante del mondo”.

Un'Odissea – come il nome attribuitoalla 39^ edizione della Dakar – il cui per-corso è stato tracciato dal bassanese Ti-ziano Siviero, coequipier di Miki Biasion,da qualche anno nella macchina organiz-zativa della maratona motoristica.

La mano di Siviero s'è vista: prove spe-ciali lunghissime costellate di difficoltà ditutti i generi, strade a tratti inaccessibili,un contesto ambientale mozzafiato,sbalzi termici di oltre 40 gradi nello spa-zio di poche ore. Di tutto e di più.

"Abbiamo pensato alla classifica solonelle battute iniziali e non stavamo an-dando male – precisa Fortuna – tanto èvero che viaggiavamo attorno alla tren-tesima posizione assoluta, vale a dire po-co più su della metà dei concorrenti dellacategoria camion. Quando la Pandakarha accusato i primi problemi abbiamo de-ciso di lasciar perdere la gara e dedicarcial supporto e all'assistenza della macchi-na”.

In gara è successo di tutto. Pronti via ela Pandakar s'è trovata col cambio rotto.Quattro ore per sostituirlo. Poi sono sal-tati i radiatori, infine le forature. Senza ilsupporto dell'Unimog Mercedes di Fortu-na e dell'altro Unimog con a bordo i mec-canici del team, Verzeletti non cel'avrebbe fatta a concludere la terribilegara.

"Mano a mano che ci avvicinavamo altraguardo finale s'infoltiva la schiera deinostri tifosi. Avversari, meccanici, tecnici,

GRAZIE AL TRISSINESE BEPPE FORTUNA

ANCHE LA PANDAKAR DI VERZELETTI E CABINI

HA CONCLUSO LA PIÙ MASSACRANTE CORSA DEL MONDO

"QUANDO NOI ARRIVAVAMO AL CAMPO BASE ALL'ALBA I PRIMI CONCORRENTIERANO GIÀ PRONTI A RIPARTIRE PER UNANUOVA TAPPA"

CHE FORTUNA ALLA DAKAR

L'Unimog di Beppe Fortuna

di Roberto Cristiano Baggio

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27GUIDACI

commissari, organizzatori e il pubblico si stringevano attorno anoi per incoraggiarci a non mollare, a tenere duro, a continua-re. Arrivavamo al campo base anche dieci ore dopo i primi. Ab-biamo riposato pochissimo. Negli ultimi tre giorni non abbiamomai chiuso occhio perché come timbravamo la tabella di mar-cia era già ora di ripartire. Una maratona nella maratona. Pertenerci svegli abbiamo bevuto litri di bibite energetiche, peròalla fine la soddisfazione è stata enorme”.

"Al volante del camion ci siamo alternati più volte anche seio ho curato soprattutto la navigazione, forte dell'esperienzadi tante anni di gare in moto. Con il radar in mano non ho maisbagliato una nota e non ci siamo mai persi. Subito dopo l'arri-vo il primo a complimentarsi con noi è stato Montecchi, uomodella Fiat, il quale ha inviato un comunicato a i concessionaridella Fca di tutto il mondo per annunciare che la Panda cel'aveva fatta. Per l'immagine del gruppo un colpo straordinarioche potrebbe tradursi in successi di vendita. Praticamente ècome se il traguardo fosse stato raggiunto con la macchinadella mamma, per antonomasia la Panda. Io ho ritrovato lestesse emozioni che ho provato alla fine della mia prima Mila-no-Taranto, nel 2009, quando sono giunto nella città dei duemari, dopo una settimana su e giù per l'Italia, in sella ad unaLaverda 75 cc di 60 anni fa”.

Fortuna ha disputato diverse edizioni della Dakar, compresaquella africana, ma quella appena portata a termine resteràincancellabile.

"Di giorno, a bassa quota, il caldo è infernale. Come la stradaprende a salire, però, il termometro s'abbassa sensibilmentetanto da precipitare sotto lo zero. Chi hanno patito le penedell'inferno sono stati i motociclisti. Il nostro amico Franco Pic-co è stato eccezionale. In Bolivia, poi, stretta nella morsa dellasiccità, improvvisi temporali hanno causato allagamenti einondazioni. I campi base si sono rivelati impraticabili. Impossi-bile piantare le tende in mezzo al fango. Ci siamo dovuti arran-giare lungo le strade, accampandoci alla meglio. Una vera epropria Odissea”.

Il calore della gente, però, ha ripagato tutte le fatiche e leenergie spese lungo i novemila chilometri del percorso.

"Il presidente della Bolivia ha voluto che la Panda salisse sulpodio per presentarla ai suoi connazionali, descrivendola co-me la macchina del popolo. Con questo importante risultatopenso che ci siamo meritati almeno una riga nella storia dellaDakar”.

A motore spento, il pensiero corre già al prossimo anno."Farò di tutto per esserci un'altra volta. Nel 2018 andrà in

scena l'edizione numero 40. Mancare sarebbe imperdonabile.Il clima che si respira in carovana è incredibile. Durante la cor-sa ci si aiuta tutti. Se vedi uno fermo ti blocchi e gli chiede seha bisogno di qualcosa. A noi sono sparite le funi di traino e ilpilota di un camion Peugeot non ci ha pensato due volte a pri-varsene di una delle sue per darcela. Ottimo pure il rapportocon gli organizzatori, anche se..”.

- Anche se..."Hanno detto che ci faranno pagare la tassa d'iscrizione

doppia. Per via del fatto che quest'anno abbiamo corso digiorno e di notte!".

Franco Picco d'acciaio! In sella ad una Yamaha "sponsorizza-ta" da AutoVega Ducati di Vicenza, ha portato a conclusione la25ª Dakar (19 in gara e sei al seguito) della sua lunga ed inimita-bile carriera. A 61 anni ha sfidato tutto e tutti e ha affrontato lamassacrante corsa con l'entusiasmo di un ragazzino, riuscendoancora una volta a tagliare il traguardo. La sua immensa espe-rienza gli ha consentito di affrontare le difficoltà e i trabocchettidi una maratona interminabile.

"Fra tutte quelle che ho disputato – il suo commento a caldoappena rientrato in Italia – questa è stata certamente la più du-ra e faticosa. Ho lottato contro il caldo, il freddo, il fango e l'ac-qua. E come se non bastasse s'è messo di mezzo pure ilfesh-fesh la sottilissima polvere che s'infila dappertutto, offu-scando la visibilità e insidiando il motore. Sono caduto un paiodi volte senza riportare conseguenze”.

La moto ha sempre marciato alla perfezione anche se, all'ini-zio, due rotture gli hanno fatto temere per un attimo il ritiro.

"Si sono rotte la pompa della benzina e la pompa dell'acqua –racconta il centauro berico - Fortunatamente ne avevo portateun paio di scorta e così sono riuscito a sostituirle senza perderetroppo tempo. È stata l'esperienza di tanti anni di gare e la co-noscenza del mezzo a suggerirmi di portare questi ricambi inSudamerica. Non li avessi avuti sarei stato costretto a ritirarmi”.

La parte più dura l'ha trovata in Bolivia."Erano sei mesi che non cadeva una goccia d'acqua. Improv-

visamente si sono scatenati violentissimi temporali e il terreno,indurito dalla siccità, non è riuscito ad assorbire la pioggia. Inpochissimo tempo strade e mulattiere si sono trasformate intorrenti, allagando tutto. Gli organizzatori sono stati costrettiad annullare alcune prove speciali. In Bolivia abbiamo corso co-stantemente sopra i 3500 metri e la rarefazione dell'aria s'è fat-ta sentire. La testa mi girava e il gelo ha fatto il resto. Perdifendermi dal freddo ho dovuto indossare tuta antipioggia eguantoni da neve. La tappa più dura, tuttavia, l'ho trovata al ri-torno in Argentina, quando la Dakar era ormai all'epilogo. Corre-re con una temperatura superiore ai 40 gradi non è piacevole ela stanchezza s'è fatta ben presto sentire. A causa di una fra-na, tuttavia, la frazione cronometrata è stata annullata e cosìabbiamo potuto respirare un po'”.

Quaranta e passa anni di gare non hanno fatto passare aPicco la voglia di moto.

"L'età, inutile nasconderlo, si fa sentire. Però l'esperienza ac-cumulata in centinaia di gare mi ha permesso di cavarmela be-ne anche in situazioni particolari. Se ho portato a terminequesta Dakar lo devo soprattutto alle conoscenze che ho ac-quisito durante la carriera. La tecnica di guida, la preparazionesvolta nei mesi scorsi, le astuzie apprese in sella, il saper aspet-tare il momento buono per attaccare mi sono serviti per rag-giungere il traguardo. Alla fine mi sono classificato 85° assolutoe lo considero un grande risultato”.

- E l'anno prossimo?"Sto già cercando le motivazioni per non mancare all'edizione

numero 40 della Dakar. Senza motivazioni non si va da nessu-na parte. Sono sicuro che le troverò…”.

"QUESTA L'EDIZIONEPIÙ DURA DI TUTTE"

FRANCO PICCO HA PARTECIPATO ALLAMANIFESTAZIONE PER LA 25ª VOLTA

Franco Picco protagonista alla Dakar

Beppe Fortuna sventola il tricolore accanto alla Pandakar di Verzeletti

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TROFEO TRE REGIONI

ORGANIZZATO DALRALLY CLUB TEAM DI ISOLA VICENTINA IN STRETTA COLLABORAZIONE COL TEAM BASSANO

Sono sempre di più gli appassionatidi motori che si avvicinano alla regolari-tà sport, una disciplina nata in sordinama che negli ultimi anni sta raccoglien-do consensi a piene mani sia perché èmolto vicina al mondo dei rally sia per-ché i costi sono contenuti e alla porta-ta di tutti.

Dal Rally Club Team di Isola Vicenti-na, presieduto da Renzo De Tomasi, incollaborazione con il Team Bassanoguidato da Mauro Valerio, qualche tem-po fa è nata un’idea per valorizzare laspecialità alla quale non era riservatoalcun campionato.

Ha preso così vita il "Trofeo Tre Re-gioni", subito accolto positivamente da-gli appassionati della regolarità sport,ad oggi unico trofeo riconosciuto daAci Sport.

Al trofeo aderiscono sette manifesta-zioni di carattere storico, che si svolgo-no principalmente nel nord Italia, inpratica le più blasonate gare contro ilcronometro organizzate con compe-tenza e bravura da Club e associazionisportive attive da tempo nel mondodelle competizioni.

La prima gara in calendario è stata ilRally di Adria-Rally del Pane. Seguiran-no il Lessinia Sport (1 e 2 aprile), il Val-sugana Historic (29 e 30 aprile), ilCampagnolo Historic (26 e 27 maggio),il Revival Dolomiti (10 e 11 giugno), ilPiancavallo Classic (21 e 22 luglio) e ilDue Valli Classic (13 e 14 ottobre).

Per essere ammesso alla classifica,ciascun equipaggio iscritto dovrà accu-

mulare un minimo di tre partecipazioni.Su sette gare valide per il campionatoverranno conteggiati al massimo sei ri-sultati utili. Possono iscriversi al trofeotutti gli equipaggi licenziati Aci Sport esono ammesse tutti i tipi di vetturepreviste dal Rds Autostoriche. Grandis-simo anche l’appoggio degli organizza-tori, entusiasti di far parte di questoprogetto i quali mettono in palio ognianno per i vincitori, un’iscrizione gratui-ta alla propria manifestazione per lastagione sportiva successiva.

Anche per il 2017 il Trofeo Tre Regioniavrà il prezioso supporto di Auto e Mo-to d’Epoca – Fiera di Padova, Facs, Ba-se Serramenti e Autotrasporti F.lliRenzi.

Campione uscente è il vicentino An-drea Giacoppo, assecondato da Danie-la Grillone Tecioiu, che ha lottato sinoalla fine del campionato contro i più for-ti specialisti della regolarità, vale a direMaurizio Senna, Giordano Mozzi, IulaCocconcelli, Mauro Argenti, Enzo Sca-pin mattatori nei rispettivi gironi.

Senna s'aggiudicò la serie due annifa in coppia con Lorena Zaffani.

La battaglia s'annuncia sul filo deicentesimi di secondo.

Quest’anno la prestigiosa rivista Tut-to Rally, fondata da Nanni Barbero e di-retta da Stefano Cossetti, affiancheràgli organizzatori seguendo il Trofeo TreRegioni con comunicati aggiornati do-po ogni manifestazione, riportando ri-sultati, classifiche e andamento delcampionato.

Andrea Giacoppo e Daniela Grillone Tecioiu detentori del Trofeo Tre Regioni di regolarità

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PARATA DI CAMPIONIUN SUCCESSO LA SERATA ORGANIZZATA A MONTECCHIO MAGGIORE DALL'EX PILOTA MAURO CERATO

Gran galà dei rally e sala gremita, a Montecchio Maggiore,per l'incontro coi protagonisti del "traverso" degli anni ruggentidella specialità, quando la scena era dominata dai piloti vicen-tini, autori di superbe prestazioni in Italia ed all'estero. Organiz-zata da Mauro Cerato, driver di talento, l'incontro ha permessodi rivivere i momenti più esaltanti dei "manici" di casa nostra,molti dei quali presenti.

Dopo i saluti del presidente di Aci Vicenza, Valter Bizzotto,sempre vicino a chi pratica lo sport del volante, via con la pas-serella.

Applausi scroscianti allora per Giovanni Casarotto e France-sca Serafini, coppia in auto e nella vita di tutti i giorni, vincitoridella seconda edizione del Campagnolo, quella del 1974, con laFulvia HF e poi sempre in prima linea con la Lancia Beta coupédella Scuderia Grifone ("La macchina non stava mai dritta e lerotture sono state talmente tante che i tifosi mi hanno ribat-tezzato Cosahairotto") e la Lancia Stratos con la quale hannosfiorato il titolo nazionale Trn nel 1979.

Festeggiatissimo Antonillo Zordan, pure lui primo al traguar-do del Campagnolo targato 1976 quando bruciò sul filo di lanaTony Carello, pilota ufficiale della Lancia, con la sua Porsche 911di gruppo 3 e autore di prestazioni superbe con vetture di tut-te le marche. Eclettico e velocissimo, Zordan ha corso anchecon Ferrari 308 Gtb, Fiat 131 Abarth, Opel Kadett dopo aver de-buttato al volante di una Fiat 128 coupè con Danilo dalla Be-netta al suo fianco.

Pierluigi Zanetti, uno dei più "giovani" della covata berica, simise in luce con una Kadett nel campionato italiano. Ritornatoalle competizioni riservate alle auto storiche un paio d'anni fa,ha annunciato che quest'anno gareggerà con una Ford SierraCosworth.

Complimenti e applausi pure per Franco Ceccato, uno dei piùgrandi talenti della nostra terra, vincitore di un campionato Al-pe Adria e di una Mitropa Cup con la Fiat 131 Abarth della Quat-tro Rombi. Avviato alle competizioni dal fratello maggiore PinoCeccato, uno dei primi rallysti della squadra ufficiale Fiat a me-tà anni Sessanta, avrebbe potuto raccogliere molto di più sesolo avesse dedicato maggior tempo alle gare.

In sala anche Tiziano Gecchele, un "artista" del volante, gran-de improvvisatore, capace di raggiungere i piani alti delle clas-sifiche anche senza tante ricognizioni sui percorsi.

Tra i navigatori più noti e con più di cento gare sulle spalle,c'erano il conduttore della serata Marco Marchetti, Gigi Cazza-ro, Roberto Scalco e Mauro Peruzzi. Quest'ultimo, presidentedella scuderia Palladio, ha anticipato che la rievocazione stori-ca Mille Miglia a maggio ritornerà a far tappa a MontecchioMaggiore e a Vicenza mentre ha confermato l'organizzazionedella Ronde del Palladio il primo week end di novembre. Chia-mato al microfono anche Renzo De Tomasi, del Rally Club Te-am Isola Vicentina, impegnato sul fronte organizzativo di benotto competizioni. Tomasi ha ribadito che la Salita del Costo, ri-portata in auge dodici mesi fa, è in calendario il primo weekend di aprile con partenza da Cogollo del Cengio e arrivo a Tre-schè Conca.

Ospiti gli organizzatori del Revival Valpantena, la gara di re-golarità che ogni anno raccoglie oltre 250 adesioni, caso unicoin Italia.

Tra un intervento e l'altro sul maxi schermo sono passate leimmagini più belle dei rallysti vicentini e spezzoni di filmati chehanno raccolto lunghi applausi. Il battimano più caloroso, però,è stato indirizzato a Gigi Dalla Pozza, assente, le cui suberbeprestazioni sono sempre vive nel cuore di chi ama questa di-sciplina.

Davanti alla sala comunale, ordinate e impeccabilmente tira-te a lucido, pronte a ruggire come ai bei tempi, numerose vet-ture in livrea corsaiola, hanno accolto il pubblico. Fiat 131Abarth, Fulvia HF, Fiat 124 e Kadett hanno così riaperto la pagi-na più bella della storia dei rally facendo riemergere ricordi adosi industriali.

Ma il rallysmo vicentino non guarda solo al passato. Così tratanti campioni s'è affacciato il giovanissimo Andrea Zaupa, sor-prendente nei test svoltisi qualche settimana fa: gli sono ba-stati pochi passaggi con una Skoda Fabia per migliorare itempi stampati da piloti di maggior esperienza. Sarà il nuovoportabandiera della Palladio, assieme al coetaneo Luca Ghiot-to, impegnato però sul fronte della G.P. 2 Series.

Nella foto: Serata a Montecchio. Dasinistra Francesca Serafini, GiovanniCasarotto, Marco Marchetti e Antonil-lo Zordan

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IL RITORNO DELLA A112 ABARTHQUARANT'ANNI FA ATTILIO BETTEGA S'AGGIUDICÒ LA PRIMA SERIE E DIVENNE PILOTA PROFESSIONISTA

1977/2017: quarant’anni! Quelli che sonotrascorsi dal debutto del Campionato Au-tobianchi A112 avvenuto appunto nel mar-zo del 1977 al Rally “Il Ciocco”. Era l’11marzo. E sarà nuovamente l’11 marzo ladata di esordio dell’ottava edizione delTrofeo A112 Abarth - Yokohama organizza-to dal Team Bassano. Sono state decise,infatti, le sei gare nelle quali le A112 Abarth“storiche” si sfideranno: cinque i rally con-fermati ai quali se ne aggiunge un sestotutto nuovo e per la prima volta il calenda-rio sarà composto da rally per sole auto-storiche.

Come quart’anni fa sarà ancora la To-scana ad ospitare la gara d’apertura: al-lora fu il Ciocco, quest’anno toccherànuovamente al Rally delle Vallate Areti-ne in programma ad Arezzo il 10 e 11marzo. Seconda tappa a Borgo Valsuga-na in Trentino Alto Adige per la settimaedizione del Valsugana Historic Rally or-ganizzato da quel Manghen Team nelquale Attilio Bettega, vincitore della pri-ma edizione del Campionato, mosse iprimi passi, dopo aver difeso anche i co-lori della Bassano Corse. Per il terzoround, a fine maggio ci si sposterà nelVicentino sulle strade del Rally Campa-gnolo, unica gara sempre presente nelTrofeo del terzo millennio; confermato ilRally Lana Storico quale quarto appun-tamento, in programma a Biella dal 23 al25 giugno. Per la quinta gara è stata as-segnata la validità alla matricola Raab,Rally Alto Appennino bolognese che sicorrerà a Castiglione dei Pepoli in pro-vincia di Bologna il 28 e 29 luglio pren-dendo il posto del Circuito di Cremonanon più a calendario. Gran finale con laduplice sfida, “gara 1” e “gara 2” al RallyElba Storico a calendario dal 21 al 23 set-tembre. Saranno quindi assegnati pun-teggi per sette gare, dei quali sarannoritenuti validi i sei migliori. Nessuna va-riazione sugli importi delle tasse d’iscri-zione alle gare che mantengono leagevolazioni previste negli anni scorsi.

Confermato anche l’utilizzo della mono-gomma che sarà fornita sempre da Yoko-hama Italia nella misura 155/65/13,coperture che andranno anche a costitui-re parte del montepremi finale e di garacon l’assegnazione di due pneumatici alvincitore di ciascun rally, mentre sono infase di definizione accordi con altre azien-de interessate a sostenere l’iniziativa.

Il prezzo delle Yokohama Advan A-032 èstato ribassato e portato a 75 euro piùIva. Gli ordini dovranno essere fatti telefo-nicamente o via e-mail alla segreteria delTeam Bassano che provvederà ad eva-derli ed inviare le coperture ai richiedenti.

Come avvenuto negli altri anni, il Valsu-gana Historic Rally ribadisce l’originale or-dine di partenza con le “scorpioncine”prime a partire ed in ordine inverso di clas-sifica assoluta mentre ulteriore confermaarriva dalla Fiera di Padova che metterà adisposizione lo spazio per la cerimoniadelle premiazioni che si terranno nell’ulti-mo fine settimana di ottobre.

A fine novembre, infine, per il terzo an-no consecutivo il Tuscan Rewind, rally sto-rico su fondo sterrato, metterà in palio la“Coppa A112 Terra” riservata ai piloti iscrittialla Serie.

In attesa della ripresa delle schermaglieè stata stilata una classifica dei vincitoridelle singole gare dal 2010 al 2016 che so-no state cinquanta: a svettare in questaspeciale graduatoria è Giorgio Sisani connove successi, seguito pari merito da Ti-ziano Nerobutto e Maurizio Cochis consei, uno in più dei cinque conquistati daFranco Beccherle e Giorgio Santagiuliana;a quota quattro Alvise Scremin, che fu ilprimo vincitore di una gara nel 2010, assie-me a Williams Zanotto che invece fu il pri-mo ad aggiudicarsi il Trofeo sempre nellostesso anno. Lisa Meggiarin conta tre vit-torie e con due seguono Alessandro Ne-robutto e Franco Panato. Quattro ivincitori di un’unica gara: Antonello Pinzo-ni, Luca Cordioli, Matteo Armellini e Massi-mo Gallione.

Cochis-Manganone in azione con la A 112 Abarth

Il Team Bassano è stato tra i pro-tagonisti delle premiazioni Acisportche si sono tenute il mese scorso aBologna nel corso di una cerimoniadurante la quale sono stati conse-gnati i trofei e le coppe di tutte lediscipline motoristiche di auto stori-che e moderne; tra quest’ultime,Daniele Cappellari è stato premiatoper la stagione 2016 disputata nelcampionato italiano turismo TCRcon la Seat Leon, mentre Lisa Meg-giarin è salita sul palco in quantovincitrice del trofeo femminile nelcampionato italiano R1 alla guidadella Suzuki Swift.

Nel settore autostoriche i premisono stati consegnati a Nicola eDavide Benetton per la vittoria deltrofeo nazionale conduttori Gruppo2 e a Massimo Giudicelli e NicolasCaberlon per la vittoria della CoppaAci rally autostoriche classe 2-1600del 3° Raggruppamento.

GLI ALFIERI DEL TEAM BASSANO PREMIATI A BOLOGNA DA ACI SPORT

SUL PALCO ANCHE LISA MEGGIARIN VINCITRICE DELLA CLASSIFICA ROSANEL CAMPIONATO R1

Nicola e Davide Benetton premiati a Bologna

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35GUIDACI

Capitava di incontrarlo dietro al tavolo deicronometristi. Un po' defilato. Cuffia in testa,microfono in mano. Scandiva con voce sicu-ra nomi e tempi.

Elegante, distinto, serio.Una passione, quella per la radio, che lo

aveva contagiato sin da giovane, spinto daun amico costruttore di apparecchiature hitech di altissima qualità, e mai venuta meno.Neppure quando, industriale affermato a li-vello mondiale nel settore delle attrezzaturefotografiche, avrebbe potuto dedicarsi adaltri hobby.

Lo sentiva come un impegno, un doverequasi, e difficilmente vi rinunciava quando lochiamavano.

Dietro le quinte, rigoroso e professionale,l'imprenditore di successo ritornava il radioa-matore attento e preciso che era stato agliinizi, quando la passione per gli impianti ri-cetrasmittenti gli fece scoprire una galassiafino ad allora sconosciuta e ad allacciareamicizie via etere in tutti i continenti.

Che fosse Sanremo o S. Martino di Ca-strozza, Bassano o Costa Smeralda, LinoManfrotto c'era.

Carattere deciso, non si lasciava sugge-stionare dalle circostanze o da ordini calatidall'alto che non condivideva o che ritenevasbagliati.

Ma sempre con tatto, educazione e si-gnorilità.

Cominciò a frequentare il mondo dei rallyquando il fratello Franco faceva da naviga-tore a Renato Sonda, metà anni Sessanta.Franco dettava le note al pilota, Lino tra-smetteva i tempi alla direzione gara. Dueruoli diversi che richiedevano entrambi con-centrazione e precisione.

Non ebbe mai la tentazione di gareggiare,neppure quando il fratello tornò dal Porto-gallo con il trofeo conquistato grazie allostraordinario quarto posto assoluto ottenu-to con la Fiat 125 ST ufficiale o quando lo ve-deva passare, casco in testa, davanti al

tavolo della radio, a notte fonda, col rombodei motore che lacerava il silenzio di paesiniremoti.

Nel giro delle corse lo conoscevano tuttianche se faticavano a riconoscere nell'uo-mo col microfono in mano l'industriale a ca-po di un impero, tanta era la passione chemetteva nell'umile mansione.

Massimo Frigo, il meccanico che ha segui-to Miki Biasion nei primi anni di gare, ha ope-rato tanti anni fianco a fianco di Lino.

"Prima di una gara andavamo in sopralluo-go lungo le prove speciali per trovare il po-sto più adatto dove montare antenne eapparecchiature. Ricordo la vigilia di un Cittàdi Schio. Eravamo dalle parti di Santa Cateri-na e stavamo ritornando a casa. Notte fon-da. Lui era davanti, con la sua bellissimaPorsche Carrera nera, io dietro con la miautilitaria. Ad un certo tempo si fermò. Scesee tirò fuori l'inseparabile macchina fotografi-ca. Cominciò a scattare inquadrando nel mi-rino una splendida casa che nei colori enell'architettura ricordava quelle dei cimbri.Non disse parola. Un giorno, a distanza ditanti anni da quell'episodio, il postino miconsegnò una busta. L'aprii incuriosito. Den-tro c'era la foto della casa. Lino, ritrovandolain qualche cassetto, conoscendo le mie ori-gini altopianesi, aveva voluto regalarmela,sicuro di farmi un piacere. La conservo gelo-samente. Da giovane era stato un bravissi-mo fotografo. Mi fece il servizio quando misposai. Per poter contare su di lui dovettispostare le nozze dal sabato al lunedì per-ché quel fine settimana aveva un altro im-pegno..."

Lino Manfrotto è mancato improvvisa-mente all'inizio di febbraio. La voce s'è spen-ta ma l'eco continuerà a rimbalzare nei cuoridi quanti lo hanno conosciuto e ai pilotisembrerà ancora di vederlo, dietro il tavolodei cronometristi, con le cuffie e il microfono,incurante di freddo, pioggia o sole a martel-lo, intento a trasmettere nomi e tempi...

QUELLA VOCE AMICARICORDO DI LINO MANFROTTO RADIOAMATORE PRESENTE IN TUTTI I PIÙ IMPORTANTI RALLY ITALIANI

di Roberto Cristiano Baggio

Lino Manfrotto, a destra, al Rally d'Italia in Sardegna

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L'ultima auto del costruttore britannico Co-lin Chapman, realizzata con carrozzeria in-teramente in alluminio, è stata proprio laLotus “11”, chiamata “Eleven” per gli ingle-si.Il peso piuma di questa vettura, uno deisuoi punti di forza, era il frutto di un'accop-piata vincente telaio-motore, studiata neiminimi dettagli. La carrozzeria, costruita daWilliam & Pritchard su un telaio a tralicciodi tubi, era del tutto nuova rispetto alle Lo-tus precedenti. Il frontale e la parte poste-riore erano totalmente apribili per unamigliore accessibilità agli organi meccani-ci.L'interno della “Eleven”, che tradisce unacerta cura nei dettagli, vanta l'imbottitura“Dunlopillo” sulla selleria mentre le piccoleportiere, incernierate in basso, hanno per-sino le tasche portacarte, come a dire“sbrigo queste noiose pratiche ma non ri-nuncio a divertirmi”.È sicuramente il motore la novità di mag-gior spicco di questa sportiva inglese,creato inizialmente per un uso molto menonobile.A metà degli anni Cinquanta, infatti, la Co-ventry Climax si trovò nella necessità didover rimpiazzare la gloriosa motopompadella Seconda guerra mondiale con unanuova unità.Vennero consultati due tecnici, Walter Has-san e Harry Mundy, che dovettero studiareun complesso formato dal propulsore, dal-la pompa e dall'intelaiatura della portanti-na, il tutto così leggero da esseretrasportato a mano da due uomini, conuna portata di almeno 350 galloni di acqua

al minuto. Il risultato fu un motore di 1100cc totalmente in alluminio con la distribu-zione monoalbero, che venne battezzato“Feather weight”, ovvero “peso piuma”.Questo piccolo gioiello di tecnica, espostoall'Earls Court nel 1953, catalizzò l'attenzio-ne di Colin Chapman, che decise subito diprovarne uno adattandolo su una Lotus“Mk 8”. Viste le sbalorditive prestazioni,venne dunque messa in cantiere una vet-tura il cui telaio e il relativo disegno dellacarrozzeria fossero studiati attorno all'uni-tà della Coventry Climax: la “Eleven” ne fulo straordinario risultato.Originariamente presentata con propulso-re a scelta (in alternativa al Coventry Cli-max era infatti disponibile il sempreaffidabile Ford di 1172 cm3), la debuttanteLotus fu prodotta in seguito in tre differen-ti versioni.La “Le Mans” era un modello da competi-zione con il Coventry Climax inclinato di 10°,per consentire una migliore alimentazionecon i carburatori orizzontali. I freni a discoGirling erano poi montati anteriormente sulportamozzo e posteriormente entro-bor-do.La versione “Sport”, pensata inizialmenteper uso stradale, montava il motore Forde la carrozzeria era contraddistinta da unampio parabrezza in cristallo con telaiometallico davanti ai due posti, tergicristallie tettuccio in tela.La “Club”, sempre con motore “Climax”, di-sponeva sul ponte posteriore De Dion, diun gruppo rigido ancorato a bracci paralleli;i freni erano in questa versione, ancora atamburo.

36 GUIDACI

LOTUS ELEVENQUANDO IL PESO DIVENTALA RICETTA DEL SUCCESSO

di Andrea Ceccon

FILA COME IL VENTOIN RETTILINEO, DIVENTA IMPEGNATIVA TRA LE CURVE: DURA, NUDA E CRUDA.

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37GUIDACI

L'allestimento della “Club” poteva inoltrevantare delle specifiche della “Sport” o del-la versione “Le Mans”, quindi con una pa-ratia che divideva il sedile guida da quellodel passeggero, che poteva essere total-mente nascosto dal cosiddetto “tonneaucover”.Salire a bordo di una “Eleven” è decisa-mente un'esperienza da provare anche sebisogna ammettere che calarsi nel cockpitnon è semplice, in quanto l'operazione ri-chiede una discreta agilità, una forma fisica“allenata” ed una certa pratica.Una volta fatto perno con i piedi sul sedile,ci si lascia letteralmente scivolare all'inter-no, facendo ben attenzione a non inca-gliarsi tra la pedaliera ed il tunnel centrale.La portiera va dunque richiusa e fermataall'altezza dei volet di plastica con un ap-posito gancio.L'angusto spazio a disposizione non lasciacerto spazio a movimenti in libertà e si ap-prezza moltissimo la particolare conforma-zione della portiera che consente algomito destro un certo agio nelle mano-vre.La strumentazione, essenziale ma benleggibile, comprende il contagiri e gli indi-catori della temperatura dell'acqua e dellapressione dell'olio. Inserita la chiavetta eschiacciato il pulsante di avviamento, la “11”ruggisce, con la necessità di tenerla su digiri oltre i tremila.Le marce entrano precise: prima, secondae terza, un'occhiata al contagiri e si è già a130 km/h. Sorprende la grande precisionein rettilineo e in generale il sincero compor-tamento, che diventa molto impegnativo

esclusivamente in curva, dove manifestaun marcato sottosterzo.Macchina straordinaria e divertente quan-to scomoda, nasconde un bel po' di datitecnici che ci fanno alquanto riflettere. Lavelocità massima tocca i 212 km/h, l'accele-razione registra un 0-100 km/h in 8,36 se-condi, i suoi 101 CV DIN a 6700 giri/minutoed un incredibile peso di solo 464 Kg necompletano l'opera.Non male per una piccola belva del 1957!

L'ULTIMA CREAZIONE DI QUEL GENIO DI CHAPMAN, L'UOMO DEL CELEBRE “SU UN'AUTO IL PEZZO PIÙ UTILE È QUELLOCHE SI PUÒ TOGLIERE”, LA SI RICONOSCE TRAMILLE: LA PINNA, LA BOCCA ALL'ANTERIORE E LA SEMPLICITÀ DELLA SUA LINEA FANNO PARLARE E DESTANO STUPORE E FASCINO,ANCORA UNA VOLTA.

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40 GUIDACI

delegazioni aci vicenzaARZIGNANO

Corso Garibaldi 38 - tel. 0444.672142 08.30 – 12.30 & 15.00 – 19.00

tasse 08.30 – 12.30 - Sabato 08.30 – 12.00 escluse tasse

ASIAGOVia San Carlo 8 - tel. 0424.63958

09.00 – 12.00 & 15.30 – 18.30 sabato 09.00 – 12.00

BASSANO CENTROVia Del Mercato 23 - tel. 0424.523868

09.00 – 13.00 & 16.00 – 18.00 escluso sabatoTasse automobilistiche solo al mattino

BASSANO ESTVia M. Sabotino 28 - tel. 0424.513659 - fax 0424.36393

08.30 – 12.30 & 15.30 – 18.30 escluso sabatoTasse automobilistiche fino alle ore 18.00

ISOLA VICENTINAVia Arasella 23 - tel. 0444.977270

09.00 – 12.00 & 15.30 – 18.30 escluso sabato Tasse automobilistiche fino alle ore 17.30

NOVENTA VICENTINAPiazza IV Novembre 16

tel. 0444.887251 09.00 – 12.30 & 15.00 – 18.00

Sabato dalle 09.00 – 12.30 Tasse auto solo al mattino

THIENEVia Marconi 42 btel. 0445.365708

09.00 – 12.00 & 15.00 – 18.00Mercoledì pomeriggio chiuso

Escluso sabato

SCHIOVia Marconi 6

tel. 0445.63540008.30 – 12.30 lun. mer. ven.

anche dalle 15.30 - 18.30 Escluso sabato

VALDAGNOVia Dalla Chiesa 39 - tel. 0445.404424

08.30 – 12.30 lun. mer. ven. dalle 15.30 – 18.30Escluso sabato

Via Battaglione Val Leogra, 88

36100 Vicenza

Tel. 0444.571230

[email protected]

Via Cà Balbi, 26

36100 Vicenza

Tel. 0444.911408

[email protected]

Viale Diaz, 34/a

36061 Bassano del Grappa - VI

Tel. 0424.503654

[email protected]

Via Ognibene, 31

36045 Lonigo - VI

Tel. 0444.830657

[email protected]

Via Monte Grappa, 18

36063 Marostica - VI

Tel. 0424.75874

[email protected]

BASSANO DEL GRAPPAVia Ognissanti, 17/19 – tel. 0424.522533

e-mail [email protected] POINT

THIENEVia San Gaetano, 2/B – tel.

0445.362977e-mail [email protected]

ACI POINT

SUBAGENZIE:Arsiero

Via Mezzavilla 26 – tel. 0445.714345Asiago

Via San Carlo 8 – tel. 0424.63958 Isola Vicentina

Via Arasella 23 – Tel. 0444/979204Schio

Via Btg. Valleogra, 65 – tel.0445.527666

VICENZA CENTROPiazza Matteotti 26 – tel.

0444.327753e-mail [email protected]

ACI POINT

VICENZA ESTViale Della Pace 282

tel. 0444.511570e-mail [email protected]

ACIPOINT

SUBAGENZIE:Quinto Vicentino

Via Monsignor Negrin 15tel. 0444.357292

VICENZA OVESTVia E. Fermi 229tel. 0444.569411

e-mail [email protected] ACIPOINT

SUBAGENZIE:Arzignano

Via A. Diaz 14 int. 3tel. 0444.676640Olmo di CreazzoViale Italia 208

tel. 0444.520388Campedello

Viale Riviera Berica 337tel. 0444.248300

LonigoInfo presso la sede di Vicenza Ovest

Rettorgole di CaldognoVia Gardellina 16 tel. 0444.985169

CornedoVia Monte Pasubio. 33

tel. 0445.401044

ACI POINT: presso tutti gli Aci Pointè possibile acquistare Tessere Aci Sistema, Aci Gold e Aci Vintage

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Sui prodotti Sara RuotaLibera e SaraFree è disponibile una nuova garanzia al-l'interno della sezione "Tutela Legale":

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alle Garanzie Aggiuntive TL.

Cosa offre• OMICIDIO STRADALELe garanzie previste all'art. TL.1 lettera a) vengono prestate agli Assicurati per la

difesa nei procedimenti penali colposi per i reati di omicidio stradale o lesioni per-sonali stradali gravi o gravissime con un massimale per caso assicurativo e sen-za limite annuo di € 50.000,00.

• GUIDA IN STATO DI EBBREZZAA parziale deroga di quanto previsto all'art. Ti- 11 lettera i), le garanzie vengono

prestate agli Assicurati per:a) La difesa nei procedimenti penali per delitti colposi o contravvenzioni con-

nessi ad incidenti stradali anche in caso di contestazione di guida instato di ebbrezza.b) Il dissequestro del veicolo garantito in polizza anche in caso di contestazione

di guida in stato di ebbrezza.Le prestazioni vengono garantite purché il tasso alcolemico rilevato non superi

lo 0,8 grammi per litro; in caso di superamento di tale limite la Società rimborseràle spese di difesa sostenute solo in caso di assoluzione del reato con sentenzapassata in giudicato

Il massimale per tali prestazioni è quello indicato sul frontespizio di polizza.

A che premio:Premio Lordo (*) di riferimento per Tutela Legale con massimale € 30.000 com-

pleta di garanzie aggiuntive quali opposizione al ritiro patente e a sanzioni ammi-nistrative o pecuniarie e assistenza per dissequestro al veicolo ed estensione adomicidio stradale e stato di ebbrezza € 42,00 comprese imposte.

Info presso tutte le agenzie Sara e su www.sara.it

42 GUIDACI

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43GUIDACI

UNA FAMIGLIA DA CORSA

PINO, FRANCO E MASSIMO CECCATODI SCHIO INCARNANOLA PASSIONE PERL'AUTOMOBILISMOSPORTIVO COME POCHI ALTRI

I TRE HANNO CONQUISTATO PRESTIGIOSI PIAZZAMENTI ANCHE IN COMPETIZIONI INTERNAZIONALI

Giuseppe “Pino”, Franco e MassimoCeccato incarnano la passione per l’au-tomobile come pochi altri. Sono una ve-ra “famiglia da corsa”. Lorenzo Ceccatoè concessionario Fiat sin dal 1962 e lapassione dei figli Pino e Franco trasci-nano nel 1966 all’apertura di un repartocorse, accanto alla Concessionaria aSchio.

Pino conquista per la Fiat tre titoliNazionali Csai nel 1969, 1970 e 1972.Nel ’69 corre anche al Nurburgring as-sieme a Luca Cordero di Montezemoloe Cristiano Rattazzi nella 84 ore di En-durance. A fine ’72 si ritira dallo sportattivo a soli 29 anni per dedicarsi all’at-tività di famiglia. Gli subentra subito ilfratello Franco, che debutta nel ’73 conuna Fiat 127 Gruppo 2 vincendo subitoil Campionato Triveneto della propriacategoria. Corre poi con Fiat 124 e quin-di con la 131 Abarth gruppo 4. Nel 1978entra a far parte della Scuderia 4 Rom-bi. Nel 1981 si dedica all’Alpe Adria Cup,piazzandosi primo assoluto. Nel 1982vince invece la Mitropa Cup. Termina gli

impegni agonistici nel 1983, anche luiassorbito dalle Concessionarie di fami-glia. Prenderà però ancora in mano ilvolante tanto che nel 1985 s'aggiudi-cherà la seconda edizione del rally Cit-tà di Bassano al volante di una Lancia037.

Ci penserà Massimo, figlio di Pino, arinverdire il nome Ceccato esordendonel 1998 nel Trofeo Fiat 500, risultando1° nella speciale classifica debuttanti e1° della Under 23. Il premio è l’ingressonel Fiat Junior Team per la stagione1999, laureandosi Campione ItalianoUnder 25. L’anno dopo passa al Mon-diale FIA Super 1600 e prende partecorrendo le prove mondiali più presti-giose. Nel 2002 è il 1° nel Trofeo FiatPunto super 1600 come Under 27 e 4°assoluto. Nel 2003 è pilota ufficiale Fiate corre in tutte le sette prove mondiali.A fine stagione abbandona le corse,perché anche per il giovane Ceccato èpronta una bella scrivania, anzi piùd’una, nelle varie Concessionarie spar-se per il Veneto.

Nelle foto: in alto, Ceccato Franco su Fiat 131 Abarthdella 4 Rombi. A sinistra, Pino Ceccato su Fiat 124Abarth GR 3 1-2. Qui sotto, Massimo Ceccato

di Nino Balestra

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Giustino Cattaneo nasce a Caldogno e si di-ploma all’Istituto Rossi di Vicenza nel 1899. Faesperienza alla Società Bernardi di Padova epoi alla Florenzia e nel 1903 viene assuntodalla Zust di Intra, dove progetta il primo mo-tore nautico italiano.

Ma è nel 1905 che si presenta l’occasionedella vita. A soli 24 anni gli viene proposto diassumere la dirigenza tecnica della Isotta Fra-schini di Milano. Una carriera tutta in crescen-do per Cattaneo che nel 1910 brevetta uncomando meccanico per i freni anteriori, ri-chiesto dalle fabbriche di tutto il mondo, men-tre nel dopoguerra progetta la Isotta FraschiniTipo 8, la prima automobile al mondo con 8 ci-lindri e valvole in testa pro-dotta in serie. A questasubentra nel 1925 la Tipo8A , poi la 8ASS e 8B.

In breve la lussuosissimaIsotta, oltre sette litri di ci-lindrata e potenza sino a160 cavalli, diviene l’auto-mobile più ambita da re-gnanti, magnatidell’industria e divi dellospettacolo. Ne avrà una ilgrande Caruso, ma anche il

Re di Norvegia, mentre Rodolfo Valentino, il di-vo più acclamato del cinema muto, ne vorràdue. Una Tipo 8A non poteva mancare a Ga-briele d’Annunzio, che si può ancora ammirareal Vittoriale degli Italiani a Gardone.

Chi insomma viaggiava in Isotta Fraschiniguardava con una certa sufficienza chi era co-stretto ad accontentarsi di una Rolls Royce odi una Bentley!

Giustino Cattaneo, ingegnere honoris cau-sa nel 1925, rimarrà all’Isotta Fraschini sino al1933, progettando anche interessantissimimotori avio. Nel 1936 fonda la CABI con il figlioGuido (Cattaneo Applicazioni Brevetti Indu-striali), che preside sino al 1962. Giustino Cat-

taneo muore nel 1973,lasciando l’impronta delgrande tecnico, pionieredi quella scuola veneta acavallo fra l’Ottocento e ilNovecento.

Nel 1981 il Circolo Vene-to Automoto d’Epoca hacollocato una targa,tutt’ora esistente, nelMunicipio di Caldogno aricordo del grande perso-naggio.

“IL BAULE DELLE MERAVIGLIE” DI NINO BALESTRA

L’ISOTTA DI CATTANEO

NATO A CALDOGNOPROGETTÒ IL PRIMO MOTORENAUTICO ITALIANO E A SOLI 24 ANNIASSUNSE LA DIREZIONETECNICA DELLA FRASCHINIDI MILANO

Isotta Fraschini 8 torpedo

44 GUIDACI

Giustino Cattaneo

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46 GUIDACI

Egregio direttore,mio figlio si è trasferito a Londra e mi ha

lasciato qui la sua macchina da vendere. Èsufficiente che mi faccia una delega concui mi occuperò di vendere l’auto?La ringrazio per la risposta e La saluto

cordialmente.Giorgio M.

Caro Giorgio,legittimato a firmare l’atto di vendita di

un veicolo è il solo soggetto intestatario.In sua vece, titolato a sottoscrivere l’attodi vendita, può essere solo il “procuratore”ossia colui al quale il proprietario del beneha conferito apposito mandato ad agire insuo nome e per suo conto. La procura avendere (o mandato) può essere fatta solodinanzi al notaio, pertanto non è sufficien-te che suo figlio le mandi una semplice de-lega ma deve conferirgli una procura avendere. La stessa deve essere redattadinanzi al consolato in quanto il consolesvolge funzioni che, in Italia, sono equipa-rate a quelle notarili. Un cordiale saluto.

Caro Direttore,ho letto che ACI è stato multato dall’An-

titrust perché riscuote i bolli auto con unsovraprezzo.Come mai l’ACI che tutela gli automobili-

sti, tiene un comportamento scorretto neiconfronti dei contribuenti?La ringrazio per la risposta.

Adele S.

Cara Adele,in realtà le cose non stanno proprio così

come sono state riportate dai giornali edai servizi televisivi che sono andati in on-da.L’ACI riscuote le tasse automobilistiche

sia attraverso i suoi uffici, capillarmente di-stribuiti sul territorio nazionale, sia on line,per conto delle Regioni competenti titolari

del tributo. L’AGCM (Autorità Garante dellaConcorrenza e del Mercato) ha sanzionatoAci relativamente al pagamento con cartadi credito o bancomat.Il costo aggiuntivo richiesto all’utenza è

sempre stato a mera copertura del servi-zio bancario, né Aci avrebbe potuto farediversamente in ragione del suo ruolo diente pubblico. Per farLe un po’ capire inche misura possa incidere il costo banca-rio sui bilanci dell’ACI, calcoli che, media-mente, le banche, per una transazionecon carta di credito, chiedono una com-missione pari all’1% del transato. Es: su unimporto di 600 euro il costo da sostenereper commissioni bancarie è di 6 euro! Con-sideri che ogni anno ACI movimenta centi-naia di migliaia di riscossioni per tasseauto ed è facile intuire quali costi l’Entedovrebbe andare a sostenere. Sarebbemolto più giusto che alle banche fosse im-posto di non esigere commissioni bancarieladdove la moneta elettronica venga usa-ta per riscuotere tributi.In ogni caso, l’ACI ha già presentato ri-

corso al Tar del Lazio, avverso la decisioneassunta dall’AGCM, ed ottenuto la so-spensiva della sanzione nelle more di unadecisione definitiva.Un cordiale saluto.

ACI L’ESPERTO RISPONDELa direttrice Lucia Pafumi chiarisce i vostri dubbi

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