bimestrale dell’Università degli Studi di Cagliari · tuale calcolata in base ad ogni...

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bimestrale dell’Università degli Studi di Cagliari aprile 2010 Un cantiere aperto di Luigi Sotgiu L’Università di Cagliari, a sei mesi dall’insediamento del nuovo vertice, è un cantiere in piena atti- vità. La gravissima crisi finanzia- ria che colpisce in modo differen- te tutte le università italiane ha obbligato il Rettore Giovanni Melis ad una forte azione di indi- rizzo per il recupero di nuove risorse e la razionalizzazione del- l’uso di quelle esistenti, per predi- sporre il bilancio di previsione e, più recentemente, l’assestamento e il consuntivo 2009. Questo impegno, unito al costante e pro- duttivo dialogo con le Autorità regionali della Sardegna, ha con- sentito di evitare possibili dissesti finanziari e porre le basi per affrontare la situazione difficilis- sima che si profila per il 2011 se i provvedimenti del Governo non verranno modificati. E’ stato deciso un nuovo assetto delle Direzioni che comporterà una riorganizzazione dell’appara- to amministrativo ormai obbligato a causa dell’alto numero di pen- sionamenti degli ultimi anni. La predisposizione della nuova offer- ta formativa è particolarmente dif- ficile per la concomitante presen- za di pesanti vincoli ministeriali, forte riduzione del numero dei docenti e problematiche legate alla vertenza dei ricercatori. Per affrontare questi problemi con il massimo della condivisione il Rettore Melis sta concludendo la visita di tutte le Facoltà, parteci- pando alle riunioni dei rispettivi Consigli. In questo periodo c’è stato anche un forte coinvolgi- mento degli organi di governo, con frequenti riunioni di Senato, Consiglio di amministrazione e, soprattutto, con la costituzione di commissioni di lavoro che si sono riunite di frequente con grande e generosa partecipazione dei com- ponenti. In questa difficile fase sono state operate scelte talvolta dolorose ma obbligate. Siamo ancora dentro il tunnel della crisi ma si incomincia a vedere la luce. E’ importante la consapevolezza che gli inevitabili sacrifici a cui tutti siamo chiamati sono finaliz- zati a superare l’emergenza e a costruire un futuro migliore per la nostra Università. anno undici numero cinquantasette all’interno pagina 4 “S iamo convinti che, per cambiare rotta e uscire dalla crisi, è assolutamente necessario fare sistema. L’Ateneo lavora per il territorio: abbiamo la responsa- bilità di formare la nuova classe dirigente e siamo il principale laboratorio di ricerca scientifica e tecnologica della Sardegna. Per questo è necessario il confronto continuo con gli imprendito- ri e la classe politica: bisogna realizzare una sinergia che renda davvero competitivo il sistema sardo”. Lo ha detto il Rettore Melis, intervenendo al convegno organizzato recentemente dai Giovani Industriali (nella foto agenzia Rosaspress): “Stiamo vivendo la fase più acuta della crisi dell’economia reale – ha poi spiegato – la risalita sarà lenta, perché l’uscita è ancora lontana: nella nostra Isola aumenta la disoccupazione giovanile e dimi- nuisce il reddito medio pro capi- te”. Ha quindi rimarcato che è necessario lavo- rare affinché il tessuto industria- le sia in grado di offrire opportu- nità lavorative ai “tanti bravi lau- reati che escono dai nostri ate- nei”. Infine l’in- vito all’esecutivo regionale “ad uscire dalla spirale perversa dell’assistenzialismo: non si possono difendere situazioni aziendali senza prospettive. Una cosa è difendere il reddito, altro è tutelare iniziative impren- ditoriali che non hanno futuro”. Fare sistema per lo sviluppo Come sta cambiando l’economia dell’Ateneo Il servizio a pagina 3 Direttore confermato, la centralità della funzione dirigenziale pagina 11 Energy Globe Award, Aldo Muntoni candidato italiano pagina 13 La copertina di JACS per un gruppo di ricerca made in Cagliari L ’ateneo si trova in una fase di profondo cambiamento che ha richiesto uno sforzo maggiore fina- lizzato all’acquisizione di nuove risorse a sostegno della ricerca e della didattica e ad una raziona- lizzazione delle spese e degli indirizzi di spesa. Significativo è il passaggio da una percentuale di fondi regionali pari al 8,8% nel consuntivo 2009 al 17,9% nel 2010; l’aumento delle spese previste per i servizi agli studenti (dal 14,1 al 16,4%) e per la ricerca (dal 6 al 10,1%). Aumentano anche le risorse destinate alla concorsualità per nuovi ricercatori e personale tecnico amministrativo. Lo speciale a pagina 7

Transcript of bimestrale dell’Università degli Studi di Cagliari · tuale calcolata in base ad ogni...

bimestrale dell’Università degli Studi di Cagliari

aprile 2010

Un cantiereaperto

di Luigi Sotgiu

L’Università di Cagliari, a seimesi dall’insediamento del nuovovertice, è un cantiere in piena atti-vità. La gravissima crisi finanzia-ria che colpisce in modo differen-te tutte le università italiane haobbligato il Rettore GiovanniMelis ad una forte azione di indi-rizzo per il recupero di nuoverisorse e la razionalizzazione del-l’uso di quelle esistenti, per predi-sporre il bilancio di previsione e,più recentemente, l’assestamentoe il consuntivo 2009. Questoimpegno, unito al costante e pro-duttivo dialogo con le Autoritàregionali della Sardegna, ha con-sentito di evitare possibili dissestifinanziari e porre le basi peraffrontare la situazione difficilis-sima che si profila per il 2011 se iprovvedimenti del Governo nonverranno modificati.E’ stato deciso un nuovo assettodelle Direzioni che comporteràuna riorganizzazione dell’appara-to amministrativo ormai obbligatoa causa dell’alto numero di pen-sionamenti degli ultimi anni. Lapredisposizione della nuova offer-ta formativa è particolarmente dif-ficile per la concomitante presen-za di pesanti vincoli ministeriali,forte riduzione del numero deidocenti e problematiche legatealla vertenza dei ricercatori. Peraffrontare questi problemi con ilmassimo della condivisione ilRettore Melis sta concludendo lavisita di tutte le Facoltà, parteci-pando alle riunioni dei rispettiviConsigli. In questo periodo c’èstato anche un forte coinvolgi-mento degli organi di governo,con frequenti riunioni di Senato,Consiglio di amministrazione e,soprattutto, con la costituzione dicommissioni di lavoro che si sonoriunite di frequente con grande egenerosa partecipazione dei com-ponenti. In questa difficile fasesono state operate scelte talvoltadolorose ma obbligate. Siamoancora dentro il tunnel della crisima si incomincia a vedere la luce.E’ importante la consapevolezzache gli inevitabili sacrifici a cuitutti siamo chiamati sono finaliz-zati a superare l’emergenza e acostruire un futuro migliore per lanostra Università.

anno undici numero cinquantasette

all’interno

pagina 4

“Siamo convinti che, per cambiare rotta e uscire dallacrisi, è assolutamente necessario fare sistema.L’Ateneo lavora per il territorio: abbiamo la responsa-

bilità di formare la nuova classe dirigente e siamo il principalelaboratorio di ricerca scientifica e tecnologica della Sardegna.Per questo è necessario il confronto continuo con gli imprendito-ri e la classe politica: bisogna realizzare una sinergia che rendadavvero competitivo il sistema sardo”. Lo ha detto il RettoreMelis, intervenendo al convegno organizzato recentementedai Giovani Industriali (nella foto agenzia Rosaspress): “Stiamovivendo la fase più acuta della crisi dell’economia reale – ha poispiegato – la risalita sarà lenta, perché l’uscita è ancora lontana:nella nostra Isola aumenta la disoccupazione giovanile e dimi-

nuisce il redditomedio pro capi-te”. Ha quindirimarcato che ènecessario lavo-rare affinché iltessuto industria-le sia in grado dioffrire opportu-nità lavorative ai“tanti bravi lau-reati che esconodai nostri ate-nei”. Infine l’in-vito all’esecutivo

regionale “ad uscire dalla spirale perversa dell’assistenzialismo:non si possono difendere situazioni aziendali senza prospettive.Una cosa è difendere il reddito, altro è tutelare iniziative impren-ditoriali che non hanno futuro”.

Fare sistema per lo sviluppo

Come sta cambiando l’economia dell’Ateneo

Il servizio a pagina 3

Direttore confermato,la centralità dellafunzione dirigenziale

pagina 11

Energy Globe Award,Aldo Muntonicandidato italiano

pagina 13

La copertina di JACSper un gruppo di ricercamade in Cagliari

L’ateneo si trova in una fase di profondo cambiamento che ha richiesto uno sforzo maggiore fina-lizzato all’acquisizione di nuove risorse a sostegno della ricerca e della didattica e ad una raziona-

lizzazione delle spese e degli indirizzi di spesa.Significativo è il passaggio da una percentuale di fondi regionali pari al 8,8% nel consuntivo 2009 al17,9% nel 2010; l’aumento delle spese previste per i servizi agli studenti (dal 14,1 al 16,4%) e per laricerca (dal 6 al 10,1%). Aumentano anche le risorse destinate alla concorsualità per nuovi ricercatorie personale tecnico amministrativo.

Lo speciale a pagina 7

Universitas

UNICANEWS 57 - aprile 20102

Èsufficiente una firma, nulla di più. Ilrisultato sarà la destinazione del 5 permille della propria dichiarazione dei red-

diti alla ricerca scientifica del nostro Ateneo.L’invito è contenuto in una lettera aperta che ilrettore Giovanni Melis ha scritto a tutto il per-sonale dell’Ateneo. Nata nel 2006 a titolo sperimentale, la norma-tiva del 5x1000 dà la possibilità al contribuen-te di destinare una quota pari a 5 per mille del-l'imposta sul reddito delle persone fisiche a entinon profit che rientrino nelle seguenti catego-rie: sostegno del volontariato, delle onlus, delleassociazioni di promozione sociale e di altrefondazioni e associazioni riconosciute; finan-ziamento della ricerca scientifica e delle uni-

versità; finanziamento della ricerca sanitaria. La Legge finanziaria del 2010 ha confermatolo strumento del 5 per mille anche per l’annofiscale 2009. Il decreto Milleproroghe ha stabi-lito che le risorse non utilizza-te nell'anno finanziario 2009saranno mantenute in bilancioper essere ripartite nell'anno2010. Non sono previsti costiper il contribuente: è lo Statoche si fa carico della percen-tuale calcolata in base ad ogni dichiarazione deiredditi. “Non costa nulla e può rappresentareun contributo importante per la ricerca, che aCagliari ha un grande istituto - ha spiegato ilRettore - Mi auguro che tutto il personale

docente e non docente, e magari anche le fami-glie degli studenti, si ricordino di mettere unafirma”.Basta firmare nell'apposito riquadro del CUD

2010 , del modello 730/2009redditi 2009, o del ModelloUnico Persone Fisiche 2010:nel riquadro “Finanziamentodella ricerca scientifica e dellauniversità” è necessario firmaree indicare il Codice Fiscale

80019600925. Le scelte di destinazione dell’8 per mille e del5 per mille dell’IRPEF non sono in alcun modoalternative fra loro. Pertanto possono essereespresse entrambe.

L’identikit della popolazione studentesca di Cagliari

Una firma per il sostegno alla ricerca scientificaLettera aperta del Rettore Melis sulle scelte da fare nella dichiarazione dei redditi

Dai dati emerge la tendenza al pareggio tra immatricolati e laureati

Gli assegni di ricerca, dei quali è in scadenza il secondo biennio,saranno prorogati fino al 31 dicembre. Il decreto firmato dalRettore nelle scorse settimane ha posto fine alle preoccupazioni:

“La decisione è uno sforzo che l’Ateneo sta assumendo in un periododelicatissimo – ha spiegato il Rettore ricordando i recenti tagli ministe-riali - con l’intenzione, con un utilizzo razionale delle risorse, di mante-nere adeguati spazi di concorsualità per i giovani attraverso forme stabi-li, e non più precarie, di occupazione”.Gli organi collegiali dell’Ateneo hanno fissato in quattro anni il limite didurata massima degli assegni di ricerca, stabilendo di non procedere adulteriori rinnovi. Il decreto rettorale ha fatto salvo il diritto degli asse-

gnisti a concludere il biennio in corso (anche nel terzo e quarto biennio)e di fatto ha risolto il problema di coloro ai quali il biennio è scaduto, oscadrà, nel corso dell’anno, garantendo un congruo termine per conclu-dere la ricerca in corso.Il decreto è stato illustrato dal Rettore durante un incontro con un grup-po di assegnisti. “Stiamo lavorando per risolvere il problema del preca-riato, per dare ai nostri giovani realistiche e ragionevoli prospettive – hadetto il prof. Melis – Abbiamo deciso di alleggerire la decisione assuntanei giorni scorsi, prevedendo una sorta di preavviso, assumendoci unconsistente onere finanziario, pur di non interrompere le ricerche incorso”.

Assegni di ricerca, proroga fino alla fine dell’annoLa decisione del rettore in attesa di nuove opportunità

Codice Fiscale80019600925

La tabella illustra l’andamento degli iscritti, degli immatricolati e dei laureati dell’ateneo nel triennio accademico 2007-2010. La distribu-zione degli iscritti fra le facoltà è abbastanza omogenea, facendo eccezione per le facoltà più piccole dell’Ateneo, Architettura, Farmacia,Lingue e Letterature Straniere che nel complesso contano circa il 13% degli iscritti, e per quelle più grandi, Ingegneria e Scienze dellaFormazione che contano circa il 28% della popolazione studentesca. La facoltà più grande dell’Ateneo per numero di studenti immatricolatiè Ingegneria (17%), che nel tempo continua a rappresentare il centro di maggiore attrazione per chi decide di iscriversi all’Università, segui-ta dalle Facoltà di Economia (14 %) e di Giurisprudenza (12%) I laureati nel 2009 sono stati nel complesso 4.092. La facoltà che ha rilascia-to più titoli è ancora una volta Ingegneria con circa il 17% di laureati totali, seguita dalla facoltà di Scienze della Formazione con il 15%.

Universitas

3UNICANEWS 57 - aprile 2010

di Ivo Cabiddu

“Andare sul posto per ascoltare la vocedei territori e farsi portavoce dellepriorità individuate dagli attori dei

sistemi locali”. Per questo il Ministero guidato daRenato Brunetta ha ideato i Forumdell’Innovazione, un percorso in cinque tappe el’appuntamento finale al FORUM PA 2010(Roma, 17-20 maggio), in cui saranno tirate lesomme con le migliori esperienze nelle diversezone del Paese. L’iniziativa dovrebbe permetteredi fare il punto sui metodi per migliorare l’effi-cienza e la competitività delle pubbliche ammini-strazioni, stabilendo gli obiettivi strategici a livel-lo periferico e centrale. Un tema ampiamente sen-tito, per il ruolo propulsivo della PA in ambito eco-nomico e sociale, che lo scorso 19 aprile ha richia-mato nel Centro Congressi della Fiera di Cagliaricirca mille persone, in rappresentanza delle mag-giori realtà isolane e di tante piccole aziende eamministrazioni locali. Tutti interessati ad unagovernance condivisa, che parta finalmente dalleconcrete esigenze del territorio. Purché non si trat-ti solo di slogan e propaganda, come spesso acca-de in vetrine di questo tipo.L’evento è stato organizzato in collaborazione con

la Regione. Assentiper impegni a Romail ministro Brunettae il presidente sardoCappellacci, le rela-zioni più importantidella sessione plena-ria sono state pre-sentate dagli asses-sori regionali M.Lucia Baire e M.Paola Corona. Neiloro interventihanno raccontatocome si modernizzala macchina ammi-nistrativa, la scuolae la gestione delpatrimonio culturalesardo, semplifican-do la burocrazia e

con infrastrutture telematiche: banda larga, pro-getto taglia-leggi, dematerializzazione archivi car-tacei, autenticazione certificati stampabili online estrumenti digitali interattivi. “La Sardegna è giàsulla buona strada” il commento di Carlo MochiSismondi, presidente Forum PA, che ha moderatola tavola rotonda “PA fattore di sviluppo” a cui hapreso parte il Rettore del nostro Ateneo. GiovanniMelis ha rivendicato il ruolo dell’università - “è laricerca a rendere di più” - e dei giovani “che sonoil nostro futuro”. Il Magnifico “preoccupato per lapolitica nazionale, che nonpunta sulla ricerca ma solosulla razionalizzazione” haconcluso “occorre invertire larotta intrapresa, non si posso-no fare riforme senza oneri".Durante uno dei workshopparalleli il ProrettoreRaimondo Ciccu ha portatol’esempio degli spin-off uni-versitari quale modello dicollaborazione tra ricerca eimpresa. Brillante la testimonianza del prof. LuigiAtzori con i risultati dello studio “ICT per i servi-zi di trasporto pubblico”, che ha prodotto applica-zioni gratuite per telefonini con cui visualizzare

percorsi, fermate e posizioni in tempo reale deibus cittadini. Dal prof. Atzori la richiesta ai politi-ci di maggiore velocità per valutazione dei proget-ti, finanziamenti e leggi che agevolino la semplifi-cazione amministrativa e l’uso di nuove tecnolo-gie. Come dire: “Progresso? Ognuno faccia la suaparte”.

Forum dell’Innovazione a CagliariMille i partecipanti alla quarta tappa del roadshow ministeriale

Insieme per la ripresa

Le ricette non sono semplici, ma sono in tanti –opinionisti, docenti universitari, economisti –

ad indicare la via d’uscita dalla crisi. Continuanoi dibattiti sul tema e si susseguono le analisi.L’argomento è stato al centro anche dell’incontroorganizzato recentemente dai Giovani imprendi-tori di Confindustria, a cui hanno partecipato laleader nazionale Federica Guidi e il rettoreGiovanni Melis (nella foto con Alberto Scanu).“Pur essendo un posto magico – ha detto la presi-dente dei giovani industriali - questa terra neces-sita di programmazione che metta in campo unmix di fattori pronti a disegnare un piano di svi-luppo produttivo di ampio respiro”. “Occorre rea-lizzare una sinergia tra istituzioni, atenei e indu-strie – ha spiegato il Rettore - perché il sistemasardo diventi davvero competitivo” (s.n.).L’incontro in Confindustria con i giovani industriali (foto agenzia rosaspress).

Il confronto con gli attori di innovazione- tavola rotonda con: Giovanni Melis

(rettore dell’università di Cagliari),Giorgio La Spisa (Assessore reg.le allaProgrammazione), Eusebio Tolu (delegatorapporti col territorio dell’Università diSassari), Giovanni Balsamo (prefetto diCagliari), Renzo Turatto (capo dipartimen-to ministeriale digitalizzazione e innova-zione), Sergio Talamo (dirigente delFormez), Tonino Tilocca (presidenteSfirs), Giuliano Murgia (presidente comi-tato gestione di Sardegna ricerche),Massimo Putzu (presidente ConfindustriaSardegna); coordinamento: Carlo MochiSismondi (presidente Forum PA).I temi di discussione: 1) non si esce dalla

crisi senza innovazio-ne; 2) non si fa innova-zione se non sul territo-rio; 3) non si può fareinnovazione senza laregia della pubblicaamministrazione; 4) iosono ottimista ma sareipiù ottimista se....Maria Lucia Baire(Pubblica istruzione,Beni culturali,I n f o r m a z i o n e ,

Spettacolo e Sport), Maria Paola Corona(Affari generali, Personale e Riforma dellaRegione) (i.c.).

Una PA fattoredi sviluppo

Sinergie per uscire dalla crisi

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4 UNICANEWS 57 - aprile 2010

Nato a Villacidro, ma mogorese, padre pro-fessore di scuola superiore e madre casalin-ga, 49 anni, sposato, due figli, laurea in

Giurisprudenza. Sono questi i dati anagrafici diFabrizio Cherchi, nuovo e riconfermato Direttoreamministrativo dell’Ateneo. Dopo la laurea e qualche esperienza lavorativa hafrequentato per due anni la Scuola Superiore diPubblica Amministrazione a Roma e nel 2000 èarrivato all’Università di Cagliari.Dopo il pensionamento di Wanda Mura, Cherchiè diventato direttore fino all’ultimo incaricotriennale. A sei mesi dall’insediamento, il nuovo rettoreGiovanni Melis gli ha conferito un altro incaricotriennale.Questo incarico è uguale ai precedenti o presentaaspetti di novità? Dal punto di vista formale è ugualeall’ultimo, nella sostanza è molto diffe-rente. Oggi la funzione dirigenziale hauna centralità che non aveva in altrefasi della vita dell’Ateneo. LaDirezione è oggi più forte, anche per ilruolo di coordinamento delle direzioni,che è agevolato dalla loro riduzione nelnumero. Il coordinamento è ancor piùnecessario per il momento storico parti-colare caratterizzato da una forte ridu-zione dei finanziamenti. Non ci si puòpermettere sprechi e disorganizzazione, il direttoredeve esercitare il proprio ruolo e fare delle sceltemettendo con forza al centro della propria azionel’interesse supremo dell’Amministrazione. Sarà uncompito impegnativo, difficile, ma anche una bellascommessa professionale. Spero di mettere a fruttol’esperienza acquisita negli anni precedenti e dipoter rappresentare ancora una spinta verso l’inno-vazione.Il rettore, nella sua prima intervista a Unicanews,parlando dei dirigenti, aveva dichiarato che “illimite maggiore è la scarsa abitudine a cooperare,lavorare in gruppo e riconoscersi in obiettivicomuni”. La situazione è cambiata?Sono convinto che le critiche vadano sempre accet-tate per comprenderne le motivazioni. La situazio-ne migliorerà anche perché la nuova squadra è fattadi persone in gran parte giovani e tutte motivate.Senza dimenticare di dover ringraziare chi ci ha

lasciato per limiti di età.Come valuta la nomina di un vice direttore?Sono molto contento, anche perché così finalmentepotrò andare in ferie tranquillamente. Fuori dalloscherzo, la presenza di un vice costituisce un raf-forzamento della direzione e delle possibilità realidi coordinamento e non comporta in alcun modouna diminuzione del ruolo del Direttore.E il nuovo assetto delle direzioni?La proposta ha il pregio di riunificare competenzeprecedentemente frazionate in maniera artificiosa,con complicazioni inutili e difficoltà di coordina-mento. Le direzioni attuali hanno una dimensionepiù grande e questo rafforza il ruolo e la responsa-bilità dei dirigenti. Quali sono i suoi principali obiettivi per il triennioa venire?

Intendo curare particolarmente gliaspetti informatici anche per avere stati-stiche di qualità, completare la valuta-zione on line da parte degli studenti ecreare il dataware house che consenta dimettere a disposizione di tutti i decisorile banche dati su studenti, finanze, per-sonale e patrimonio che in parte giàabbiamo. Intendo poi supportare meglioil processo di razionalizzazione dell’of-ferta formativa e i servizi alla ricerca eal territorio. Di pari passo con la crescita di credibi-

lità politica dell’Ateneo, vorrei consolidare l’affi-dabilità della struttura amministrativa presentando-ci al confronto con gli altri Enti con l’orgoglio dirappresentare l’Università e di saperlo fare con pro-fessionalità ed efficienza. Infine vorremmo riuscirea chiudere quanto prima vecchie partite complesse,che si trascinano da anni e riguardano in particola-re i problemi legati alla sanità.Quando ha saputo della sua riconferma?Il Rettore mi ha informato ai primi giorni di aprilee ci siamo messi subito al lavoro per definire inca-richi, competenze e obiettivi delle nuove direzioni.Naturalmente l’ho ringraziato della fiducia accor-datami, confidando, con un po’ di vanità per la pro-fessionalità acquisita e con la certezza dell’apportoinsostituibile dei dirigenti, di non deludere in futu-ro né lui né l’istituzione cui tutti apparteniamo.

Luigi Sotgiu

“Orgogliosi di rappresentare l’Ateneo”Conferma per il direttore amministrativo Fabrizio Cherchi

Una riorganizzazione det-tata dalla necessità diridurre le strutture diri-

genziali adeguandole al nume-ro dei Dirigenti che rimangonoin servizio alla scadenza natu-rale degli incarichi, e dallanecessità di proseguire il pro-cesso di razionalizzazione dellestrutture già avviato in prece-denza.Così il Consiglio di ammini-strazione, su proposta del retto-re Melis, ha preso spunto dalle“Linee programmatiche 2010-2013”, e ha cominciato ad uni-ficare funzioni fino ad oggiarticolate tra più direzioni per

“consolidare la funzionalitàdell’organizzazione – si leggenella delibera - salvaguardandoe potenziando l’efficienza el’efficacia dell’azione ammini-strativa”. Lo stesso schema è stato segui-to dal consiglio di amministra-zione per assegnare ulterioricompetenze alla Direzioneamministrativa e per istituire laVice Direzione Amministrativa(conferita a MarilenaBernardi), che, oltre a svolgerefunzioni vicarie in caso diassenza o impedimento, sioccuperà dei rapporti conDipartimenti e Centri.Le direzioni – al netto di pen-

sionamenti e accorpamenti –diventano otto: Servizi biblio-tecari (Donatella Tore),Finanziaria (conferma perMarilena Bernardi), Operepubbliche e infrastrutture (con-ferma per Antonio Pillai), Retie servizi informatici (confermaper Gaetano Melis), Relazionie attività internazionali (AngelaCarreras), Personale (FabriziaBiggio), Ricerca e territorio(Silvana Congiu) e Didattica eorientamento (conferma perGiuseppina Locci).In altra seduta è stato confer-mato l’incarico di Direttoreamministrativo a FabrizioCherchi.

La nuova articolazione delle direzioni

Ha una laurea inLettere CeciliaAtzei, e un masterin Gestionemanageriale deiservizi biblioteca-ri. Solo per unaparte della suacarriera il suo nome è legato allebiblioteche: il concorso di carrieradirettiva per quel profilo le apre leporte dell’Ateneo nel ’76, ma lasua è la storia di chi – con corag-gio – ha accettato, dopo quasi 30anni nel settore, di guidare laDirezione per la comunicazione,cimentandosi in una nuova sfidacon equilibrio e capacità. Nel2007 un altro salto, alla Direzioneper le relazioni internazionali,sempre con un sorriso.Francesco Meloni – che tutticonoscono come Franco – è natonel ’50, e dopo una breve parente-

si all’Ente comunale diconsumo, dal primogennaio 1974 lavora inAteneo. Giornalistapubblicista, laureato inEconomia e commer-cio, è tuttora direttoredi Unitel, il Consorzioper l’Università tele-

matica della Sardegna. Il suolungo curriculum racconta anchedi due anni da consigliere diamministrazione e componentedel Nucleo di valutazione. Chiudeda responsabile della Direzioneper le relazioni con il territorio,l’innovazione e lo sviluppo.Enrico Tuveri, nato a Barumininel ’44, a vent’anni era “avventi-zio di seconda categoria”, come

recita il suo curriculum,e segretario di ruolo dalnovembre del ’70.Doppia laurea:Giurisprudenza eScienze politiche. Poiuna sfilza di incarichi,fino alla Direzione perla gestione amministra-

tiva del personale, dal 2005, daquando cioè esiste la nuova arti-colazione della pianta organica.Gabriella Vallascas ha comincia-to a lavorare in Università nel1975 con la qualifica diConsigliere. Dal 1979 al 2006 haricoperto il ruolo di UfficialeRogante dell'Ateneo, dal 1986quello di responsabile dellaDivisione Affari legali e dal 2002al 2005 è stata dirigente incarica-to della DirezioneAffari legali.Laureata inGiurisprudenza,dal 2005 è diri-gente degli AffariLegali.

Un salutoai colleghi

in pensione

Accademia

di Ciro Parodo

L’ormai tradizionale appuntamento diRicerca e Confronti, giunto nel 2010 allasua sesta edizione e, come di consueto,

ospitato presso i locali della Cittadella deiMusei, si è svolto all’insegna di una serie dicircostanze di particolare rilevanza. A partireinnanzitutto dall’occasione, il ventennale del-l’istituzione del Dipartimento di ScienzeArcheologiche e Storico-Artistichedell’Università di Cagliari, che si è volutoappunto celebrare con le sei giornate di studio,dal 1 al 5 marzo, in cui è stato articolato ilConvegno.L’evento, commemorato dall'abituale presenta-zione dei recenti risultati delle ricerche condot-te dal Dipartimento, ha costituito anche la cor-nice ideale per illustrare al pubblico specialisti-co e non alcune delle importanti iniziativeintraprese, a cominciare dalla pubblicazione online della rivista elettronica ArcheoArte desti-nata ad ospitare gli articoli inerenti gli ambitiscientifici di competenza. Ancora ilDipartimento si è fatto promotore, insieme alCIMAS (Centro Interdipartimentale dei Musei

e dell’Archivio Storico) della mostra “Note dicolore. Nuove luci dal restauro dei vasi dellaCollezione Gorga dell’Università di Cagliari”,temporaneamente ospitata presso il MuseoArcheologico Nazionale e finalizzata ad illu-strare i risultati ottenuti dai lavori di restauro acui sono stati sottoposti i manufatti ceramicidella celebre collezione.Il Dipartimento, infine, ha prodotto, insiemeall’IFOLD (Istituto Formazione LavoroDonne) e alle casa editrice Ilisso, il docufilmRicordando Nivola, realizzato da GiovanniColumbu in memoria dell’artista di Orani, eproiettato l’ultimo giorno del Convegno, nel-l’ambito della sessione dedicata all’illustrazio-ne dei linguaggi e delle contaminazioni dell’ar-te contemporanea, coordinata dalla professo-ressa Maria Luisa Frongia.Le giornate di studio del Convegno, introdottedall’ex rettore Pasquale Mistretta che ha ripro-posto la problematica inerente la fruizione deibeni culturali nel sistema territoriale sardo, sisono articolate secondo i campi di ricercaoggetto di indagine del Dipartimento, qualil’archeologia preistorica e protostorica, feni-

cio-punica, classica, postclassica e medievale,nonché la storia dell’arte moderna e contempo-ranea.Le sessioni hanno così visto alternarsi gli inter-venti di studiosi operanti sia nell’Universitàche nelle Soprintendenze, spesso gli uni a fian-co agli altri, come ben testimonia il progettoscientifico Bubastis, teso all’indagine archeo-logica delle Terme Pallottino di Porto Torres, eche vede l’impegno coordinato dellaSoprintendenze per i Beni Archeologici diSassari e Nuoro e delle Università di Cagliari eSassari, nelle persone rispettivamente delladottoressa Antonietta Boninu e dei professoriSimonetta Angiolillo e Giampiero Pianu. Aquesti contributi si sono poi sommati quelli digiovani ricercatori a cui queste giornate hannopermesso, come suggerisce lo stesso titolo delConvegno, un’importante occasione di ricercae di confronto.

Sesta edizione dell’iniziativa, con il ventennale del Dipartimento di scienze archeologiche e storico artistiche

di Maria Adele Ibba*

Il primo marzo scorso è stata inaugurata lamostra sul restauro dei vasi dellaCollezione Gorga che dal 1990 sono stabil-

mente esposti nei locali del Dipartimento diScienze Archeologiche e Storico-artistiche delnostro Ateneo. L’evento si è tenuto alla finedella serata di apertura dei lavori delConvegno Ricerca in Cittadella, ormai giuntoalla sesta edizione.Nell’Aula Verde della Cittadella dei Musei, gliinterventi del Soprintendente ArcheologoMarco Minoja, della Direttrice del MuseoArcheologico Nazionale di Cagliari DonatellaSalvi e della Direttrice del CIMAS (CentroInterdipartimentale dei Musei e dell’ArchivioStorico) Luisa D’Arienzo hanno sottolineatol’importanza della collaborazione tra ilDipartimento di Scienze Archeologiche eStorico-artistiche e la Soprintendenza archeo-logica di Cagliari che di anno in anno si vasempre più consolidando. La Direttrice delDipartimento e Responsabile delle CollezioniArcheologiche dell’Università afferenti alCIMAS, Simonetta Angiolillo, ha ripercorso ipunti salienti della storia della formazionedella Collezione. Al suo intervento è seguito un affettuoso ricordo del col-lezionista, il Tenore Evangelista Gennaro Gorga, portato dalla pronipoteMaria Cristina che ha preso parte all’inaugurazione. Nella mostra realizzata a conclusione dell’intervento di restauro, finanzia-to dal CIMAS ed effettuato dal Laboratorio di Restauro del Settore diArcheologia Subacquea, Conservazione e Restauro della SoprintendenzaArcheologica per le province di Cagliari e Oristano, sono esposti 67 dei

147 vasi che dal 1955 fanno parte del patri-monio dell’Università di Cagliari, e docu-menti relativi alla vita e all’attività diCollezionista, del tenore EvangelistaGennaro Gorga, che tra l’altro ebbe il suoesordio come cantante nel 1895 nel TeatroCivico di Cagliari. Dopo il successo cagliari-tano Gorga fu scelto da Puccini l’anno suc-cessivo per vestire i panni di Rodolfo nellaprima della sua Bohéme. I documenti d’ar-chivio esposti sono stati messi a disposizionedalla pronipote Maria Cristina Gorga,dall’Archivio Storico della BibliotecaComunale di Studi Sardi di Cagliari, dalleBiblioteche dei Distretti delle Scienze umanee delle Scienze sociali, economiche e giuridi-che del nostro Ateneo.La visita guidata alla Mostra è stata tenuta daidue curatori, l’archeologa Maria Adele Ibbadel Dipartimento di Scienze archeologiche estorico-artistiche e il restauratore IgnazioSanna della Soprintendenza archeologica,alla presenza dell’Assessore alla Cultura dellaRegione Sardegna Maria Lucia Baire.Nella stessa serata ha avuto il suo debutto inpubblico la nuova Direttrice Regionale del

Ministero per i beni culturali e paesaggistici Maria Assunta Lorrai, appe-na giunta a Cagliari.Inserita anche nel programma della XII Settimana dei Beni Culturali, laMostra rimarrà aperta al pubblico fino al 30 settembre.Per un primo viaggio virtuale nella mostra si può visitare il sito del LACall’indirizzo: http: //people.unica.it/lac/ alla pagina Eventi.

* LAC – Laboratorio di Archeologia Classica

Note di Colore. Nuove luci dal restauro dei vasidella Collezione Gorga al museo archeologico

In mostra fino al 30 settembre 67 reperti appena restaurati relativi alla vita del tenore

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Vent’anni di Ricerca e confronti

di Alessandra Bernardini

Dal 12 al 17 Aprile 2010 il Dipartimento diFisica ha ospitato 33 alunni del LiceoScientifico “Giovanni Gandini” di Lodi

per una “immersione nella radioattività”.L’Università di Cagliari è stata infatti inseritadalla scuola lombarda come meta per gli appro-fondimenti culturali in campo nucleare, nel-l’ambito del progetto europeo Learning Week.L’evento è stato organizzato dal Servizio diFisica Sanitaria e Radioprotezionedell’Università di Cagliari in collaborazione conil Dipartimento di Fisica e con la sezione localedell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare(INFN). La settimana è volata velocemente fralezioni frontali, fasi sperimentali di controllodella radioattività di fondo, attivazione di mate-riali comuni, misure di Radon e tanto altro. C’èstata anche una gita fuori porta per visitare levecchie miniere di Uranio di Arcu su Linnarbue una visita al Museo di Fisica con una guida

d’eccezione: il prof. Guido Pegna, a cui va unparticolare ringraziamento. Le lezioni del prof.Paolo Randaccio sono state seguite con grandepartecipazione e interesse, complice la sua natu-rale capacità di rendere una materia complessacomprensibile a tutti e la sua propensione a rav-vivare le lezioni con esperimenti vari, tra cuiquello condotto dal fisico italiano Enrico Ferminella ormai mitica via Panisperna. I ragazzihanno così assistito alla creazione di sorgentiradioattive artificiali ottenute bombardandomateriali comuni con neutroni. Naturalmentetutti i materiali irraggiati sono tornati ad essereassolutamente innocui dopo poco tempo. Altriargomenti di lezione sono stati il Radon, i dannibiologici da radiazioni ionizzanti, i principi diradioprotezione (dott.ssa AlessandraBernardini) e la radioattività nei materiali dacostruzione (dott.ssa Valentina Del Rio).I ragazzi sono stati guidati nella settimana for-mativa dai docenti Paolo Maggioli, Rosa MariaCaccialanza e dal tecnico laureato Luca

Maccagni, che li hanno aiutati a produrre undocumentario scientifico sugli argomenti tratta-ti. Le lezioni si sono svolte in un laboratorio delDipartimento di Fisica con tavoli attrezzati conmicroscopi per l’analisi delle tracce delle parti-celle radioattive e PC per l’elaborazione dei dati.Grazie al system administrator del Dipartimento(Matteo Dessalvi) che ha installato una retewireless per il collegamento a internet, i ragazzihanno potuto approfondire gli argomenti trattatia lezione con ricerche mirate. “L’esperienzadelle lezioni di fisica è stata utile e positivaanche in vista della scelta dell’università” ci hadetto Matteo Sabbatini, della quinta A “le espe-rienze di laboratorio poi sono state coinvolgentie sono rimasto soddisfatto da tutte le attivitàsvolte durante la settimana. Posso dire che que-sto mio giudizio è largamente condiviso anchedagli altri”. I ragazzi sono rimasti anche piace-volmente colpiti dal museo che ha offerto lorouna panoramica ampia sui più comuni principifisici e sulle loro applicazioni.

Accademia

6 UNICANEWS 57 - aprile 2010

Un’immersione nella radioattivitàLearning Week al Dipartimento di Fisica per gli studenti del liceo scientifico Gandini di Lodi

di Sergio Nuvoli

Con sei milioni di euro riusciremo a dareun posto di lavoro precario a circa 30ricercatori, ma l’aspetto più importante

è la possibilità di stabilire un metodo di sele-zione meritocratico”. Gaetano Di Chiara èimpegnato in queste settimane nella scelta deireferee che saranno poi utilizzati nella sele-zione del Progetto Giovani Ricercatori “RitaLevi Montalcini”, quello che un tempo sichiamava “Rientro Cervelli”. Il neuroscien-ziato cagliaritano è stato infatti recentementechiamato a far parte della commissione chepremierà i ricercatori.“L’individuazione dei referee è un passaggioessenziale – spiega – finora sono stati scelti acaso nella moltitudine dei docenti disponibili.La conseguenza è una distribuzione parados-sale delle risorse: responsabili di gruppi diricerca che restano senza finanziamenti,magari assegnati a loro collaboratori. La pre-parazione scientifica del proponente deveessere sempre tenuta in considerazione”.Che significato ha la sua nomina?Con me ci sono il presidente della Crui, il pre-sidente del CNU, e cinque professori ciascu-no di ambito scientifico diverso. Devo direche, stavolta, è una commissione di ottimolivello: il Ministero ha scelto sulla base della

qualità scientifica, non di rapporti di amiciziao legami politici. Cercheremo di seguire lostesso criterio: è un messaggio del Ministero,che in qualche modo invita a considerare ilprofilo scientifico.

I ricercatori protestano contro la RiformaGelmini. Come se ne esce?Bisognerebbe usare gli indicatori bibliometri-ci: criteri ben fatti e precisi. Se ricorriamo allesolite commissioni, si ripresenteranno sempregli stessi problemi. Occorre ricorrere agliindici di produttività: in alcuni settori scienti-fici è possibile, in altri meno. E’ chiaro che

occorre poi considerare anche altri parametriper l’attribuzione delle risorse. Si tratta di tro-vare un modo per arrivare ad una selezioneseria: chi ha prodotto, chi lavora viene fuori.Come sta la ricerca a Cagliari?Quella che conosco, sta abbastanza bene. Sipotrebbe fare di più: il vero problema deifinanziamenti alla ricerca è il pensiero chetutto debba essere democratico.Cioè?Si finisce per disperdere le risorse in millerivoli, dando a pioggia i finanziamenti. Servepiù coraggio, anche da parte della RegioneSardegna. Pensi che per il Progetto Giovanidisponiamo di 6 milioni di euro: la Regione,tra borse e dottorati, ne ha stanziato 26,5. E’un dato che dice quanto l’amministrazioneregionale può sostenere la ricerca.Allora qual è il problema?Dovrebbe avere un po’ di coraggio e finan-ziare chi effettivamente produce, senza ricor-rere alla presentazione di progetti di ricerca,che spesso uno inventa per accedere ai fondi.In questo modo la maggior parte dei denarivanno dispersi. Dico, per esempio, chedovrebbe finanziare un centro di grandi stru-mentazioni: pensi che a Cagliari non c’èancora un centro di brain imaging. Si tratta diusare bene le risorse, mentre i politici preferi-scono darli a pioggia a fini elettorali.

“Più coraggio nei finanziamenti alla ricerca”Gaetano Di Chiara nella commissione nazionale del progetto “Giovani ricercatori - Levi Montalcini”

Gaetano Di Chiara inaugura il master in Fitoterapia.

Marilena Bernardi è statarecentemente confermataalla guida della Direzione

Finanziaria: da sempre tiene sottocontrollo i conti dell’Ateneo. Nellanuova organizzazione deliberata

dagli organicollegiali, alei è stataa s segna taanche lavicedirezio-ne ammini-strativa.Prima ilb i l a n c i opreventivo,poi assesta-mento econsuntivo.

Ci sono novità nell’iter seguitonella complessiva manovra dibilancio recentemente conclusa?Non ne vedo, si è sempre chiuso

con un avanzo di amministrazione.Certo, attualmente nel panoramanazionale è un dato che ci distin-gue, è un punto a nostro favorerispetto ad altre realtà. Il nostro èun bilancio ancora in attivo. Altriatenei usano l’esercizio provviso-rio o ricorrono ad altri accorgimen-ti tecnici per far fronte alla situa-zione precaria che attraversa ilsistema.Come è stato possibile chiudere ilbilancio in pareggio?Si è cominciata un’opera di razio-nalizzazione. Ma i tagli più grossiarriveranno l’anno prossimo: ilbilancio pluriennale approvato adicembre teneva conto anche dellaprogressiva, pesante, diminuzionedei trasferimenti statali. Con unFFO inferiore ai costi fissi, lo sce-nario che ci aspetta non è certa-mente felice.Come andrà a finire?

Il dato di fatto da cui partire è lachiusura del 2009 con un avanzo diamministrazione. Nel 2010, grazie

ai trasferi-menti regio-nali il bilan-cio potràessere chiusoin pareggio.Ma nel 2011,o cambiaqualcosa otutto più dif-ficile, datoche il tagliod e l l ’ F F Onon sarà piùrecuperabile.

Non sembra ottimista sul futuro.Purtroppo le politiche del Governonon aiutano ad esserlo, e il nostroministero, tra l’altro, è troppodebole in Consiglio dei Ministri:pesano le decisioni del Ministrodell’Economia. Se tutto restacom’è, non vedo molte alternative:al di là delle possibili razionalizza-zioni, nel 2012 tutti gli atenei sta-ranno male.Nel nostro Ateneo finora cosa èstato fatto?Abbiamo razionalizzato le spese eabbiamo recuoperato risorse. Magli effetti – costi o risparmi - sivedranno soltanto il prossimoanno, specie quelli delle sceltepolitiche recentemente assunte.Ammesso che sia possibile, comesi fa a tenere tutta la macchinaamministrativa sotto controllo?Bisogna avere le idee chiare. E’necessario avere sempre presente ilquadro della situazione, perchénon ci si può più permettere di sba-gliare.Come pensa si debba cammina-

re?Penso si debba continuare nellapolitica di razionalizzazione e ilrecupero di nuove risorse. I rispar-mi si ottengono, per esempio,anche centralizzando le proceduredi acquisto. Poi si tratta di raziona-lizzare anche locali e personale,procedendo ad accorpamenti, lad-dove occorrano. La razionalizza-zione passa attraverso i tagli, maanche attraverso altri strumenti.Serve una responsabilità diffusa.Quanto è presente oggi?Ancora troppo poco, non tutti sonosensibili a questi temi. La contabi-lità analitica, per esempio, forserenderà tutti più consapevoli deicosti di ciascuna struttura, ma dob-biamo lavorarci ancora. E’ unadirezione da seguire.Come si razionalizza il personale?A parte i vincoli imposti per leggeal turn-over, l’Ateneo non potrebbefare assunzioni. E’necessario tenerpresente che – il prossimo anno – iltaglio ministeriale sarà ancora piùpesante. Dove potrebbero trovarsi19 milioni di euro che il Governodovesse tagliare? Anche su questoserve responsabilità: bisogna com-prendere bene il ruolo, il compitodi ciascuno nell’organizzazione:sono tantissimi gli indici da tenerein considerazione. Serve coraggioed etica, oggi più che mai.Il quadro descritto è a tintefosche. E’ proprio così o ci sonosperanze?La situazione non è facile: o c’è uncambio di orientamento da partedel Governo, o le prospettive sonotristi: mi pare ci sia un disegnolucido e preciso cominciato datempo per ridimensionare gliAtenei (s.n.).

“Coraggio e responsabilità da parte di tutti”Parla Marilena Bernardi, dirigente della Direzione finanziaria e vicedirettore amministrativo

Speciale bilancio

7UNICANEWS 57 - aprile 2010

Marilena Bernardi.

Un impegno comuneper superare l’emergenza

Irilevanti tagli ministeriali al FFO incidono chiaramente sullagestione dei bilanci del prossimo triennio. Dal 2011 in poi l’ate-neo non sarà in grado di garantire il pareggio di bilancio, come

dimostrato dalla tabella che segue che evidenzia appunto i presuntidisavanzi, nonostante le manovre correttive apportate alle speseattraverso una politica di razionalizzazione dell’offerta formativa edelle spese di funzionamento. In questo scenario è fondamentale ilcontributo operativo di tutti nell’attuare ogni possibile azione strate-gica che consenta non solo di attrarre nuovi finanziamenti, ma anchedi trarre dalla crisi ogni spunto per migliorare l’efficienza, l’effica-cia e l’economicità nella gestione delle attività dell’ateneo.

Relazione al Bilancio di Previsione Pluriennale 2010-2012

Speciale bilancio

8 UNICANEWS 57 - aprile 2010

Il grafico 1 evidenzia l’andamentonel periodo 2008-2010 e la previ-sione per gli anni 2011 e 2012, del

Fondo di Finanziamento Ordinario(FFO), la voce più importante delBilancio dell’Ateneo.L’assegnazione del FFO ha subito apartire dal 2009 importanti modificheriservando una quota pari al 7% delFFO da ripartire tra gli atenei su basepremiale sulla base di indicatori diqualità dell’offerta formativa, di risul-tato del processi formativi e di qualitàdelle attività di ricerca scientifica. Nel2009 si può certamente affermare chel’applicazione dei nuovi indicatoriabbia penalizzato l’ateneo, causandoun calo dell’assegnazione del FFO.Ad oggi, la previsione di entrata per il2010 e per il triennio 2010-2012 nonpuò che essere in netta diminuzione,con pesanti ripercussioni sul rapportoSpese per il personale di ruolo/Fondodi finanziamento ordinario (AF/FFO).Attualmente la normativa prevede cheun ateneo possa bandire concorsi setale rapporto è inferiore al 90%, seinvece questa soglia viene superatal’ateneo è sanzionato con il divieto diassunzione.Il grafico 2 illustra le previsioni perl’anno in corso e per il 2011-2012delle spese per il personale e del FFOevidenziando lo squilibrio tra la dina-mica della crescita del costo del per-sonale e quella del FFO: non solo nonsi potranno bandire nuovi concorsi,ma i trasferimenti ordinari del mini-stero non saranno sufficienti neppureper pagare gli stipendi del personaledi ruolo.

Fondo di finanziamento ordinario in costante caloCosì l’applicazione dei nuovi indicatori ha penalizzato l’Ateneo

In cinque anni in pensione più di 400 unità

La tabella riportata mostra in manieramolto chiara l’andamento delle cessa-zioni dal servizio nell’Ateneo. La

proiezione finale indica più di 400 unità dipersonale in meno nel breve volgere di cin-

que anni: si tratta di un dato che – unito a quelli illu-strati nei grafici in alto – fa capire bene la situazione incui l’amministrazione si troverà a dover garantire unservizio di qualità migliore, con una complessità cre-scente dei problemi e una pianta organica fortementeridimensionata.L’anno più pesante – per tre categorie su quattro –appare essere quello in corso, con più di 40 ricercatoricollocati in pensione ed oltre 60 unità di personale tec-nico-amministrativo, ma i dati che riportiamo sonosufficienti per riflettere sulle conseguenze sul lungoperiodo del quadro delineato, con inevitabili riflessisulle politiche complessive dell’Ateneo.

Speciale bilancio

9UNICANEWS 57 - aprile 2010

La scelta dei prodotti, dell’arredo e della strumentazione che vieneutilizzata negli uffici, oltre che rispettare le normative vigenti inmateria ambientale può offrire un contributo significativo alla

tutela dell’ambiente ed al perseguimento dello sviluppo sostenibile. Iconsumi energetici derivanti dal funzionamento delle varie apparec-chiature elettroniche, all’ illuminazione ed agli impianti di condiziona-mento, l’impiego di risorse e di prodotti contenenti sostanza tossiche edinquinanti ci dimostrano che gli impatti ambientali derivanti dalle atti-vità di un ufficio non siano da considerarsi affatto trascurabili.Pertanto gli acquisti verdi per l’ufficio possono essere utilizzati comebase per lo sviluppo delle politiche di GPP nelle pubbliche amministra-zioni. Un acquisto di un fax, di un computer, di una stampante o di unfotocopiatore può essere un contributo alla sostenibilità ambientaleattraverso la riduzione del consumo di risorse, della produzione deirifiuti e del surriscaldamento del pianeta. Scegliere di acquistare apparecchiature con migliori prestazioni da unpunto di vista energetico comporta un risparmio per i consumatori e rea-lizza un beneficio per l’ambiente. Per conseguire tale vantaggio è stataresa obbligatoria su molteplici apparecchiature come gli elettrodomesti-ci, l’etichetta energetica che fornisce numerose informazioni riguardo alprodotto e classifica gli apparecchi in differenti classi dalla A alla G aseconda della loro efficienza.

Considerevoli appaiono inoltre i Marchi e le Etichette Ecologichevolontarie, quali: Ecolabel (dal Regolamento CE n 66/2010), che inambito europeo è il marchio di qualità ecologica che premia i miglioriprodotti o servizi dal punto di vista ambientale nel suo intero ciclo divita e si applica a numerosi prodotti tra i quali si evidenziano i compu-ter; Energy Star, è un sistema volontario internazionale di etichettaturaper l’efficienza energetica introdotto dal governo degli Stati uniti e inuso anche nella Comunità europea per le apparecchiature per l’ufficio. L’etichetta Blauer Engelè di originetedesche e viene rilasciata quan-do il prodotto ha l’intero ciclo divita a ridotto impatto ambien-tale e se rispetta i vigentistandards di sicurezza. L’etichetta White Swan èattiva soprattutto inDanimarca e viene assegna-ta a categorie di prodotti aridotto impatto ambientale pertutto il ciclo di vita

Alessandra Sorcinelli

Acquistare apparecchiature con migliori prestazioni significaun risparmio per i consumatori e un beneficio per l’ambiente

In questi decenni l’ecologia ha perso l’al-lure romantico-ideologica dei primi vagitiambientalisti per assumere il ruolo di evi-

denza scientifica. Abbattere un albero perottenere uno stuzzicadenti era una storiellache faceva sorridere, poi è diventata paradig-ma e spunto di riflessioniprofonde. Ora sul-l’argomento c’è benpoco da scherzare, ilfuturo del pianeta èaffidato tanto allescelte su ampia scalada parte di governi emultinazionali quan-to ai piccoli gestiquotidiani di tuttinoi. Così diventa virtuo-so chi, semplice-mente, evita di stam-pare inutili copie didocumenti già dis-ponibili in formatoelettronico e chi perprendere appuntiscrive sul retro difogli già stampati. Ma la lista di com-portamenti utiliall’ambiente èmolto più lunga e sicontano diversi decalo-ghi che insegnano a non sprecare acqua edenergia a casa e in ufficio. Europa e Italiaprovano a dare il buon esempio con norme eprovvedimenti di indirizzo. La politica ambientale dell’Unione Europeaha portato alla definizione delle linee GPP(Green Public Procurement), per incoraggia-re e premiare le amministrazioni statali e

locali che incrementano gli “Acquisti Verdi”preferendo prodotti con minore impatto sul-l’ambiente. Su questo fronte in Italia non siamo ai livellidi nazioni come Germania e PaesiScandinavi ma sono già molte le aziende e le

amministrazioni pubbli-che che si stanno dimo-strando sensibili e lun-gimiranti. Tra questea n c h el’Università diCagliari, cheha iniziato arazionalizzare iconsumi e gliacquisti atti-vando diversi“servizi verdi”. Chi lavora inRettorato hapotuto notare ilrecente arrivodi risme dicarta riciclataed ecologica.In precedenzaera partito ilrecupero deitoner esausti el’impiego ditoner rigenera-to. Non meno

importante è lo smaltimento del toner esaustonon rigenerabile, svolto grazie all’accordo - atitolo gratuito per l’ateneo - con una societàinteressata a riutilizzare i materiali dei conte-nitori e delle cartucce di toner per fotocopia-trici e stampanti laser. L’eco-sostenibilità e la corretta gestione deirifiuti sono gli obiettivi del Settore Acquisto

Beni e Servizi e Gestione Contratti, che si èimpegnato anche nell’avvio della raccoltadifferenziata della carta. In collaborazionecon il Comune di Cagliari arriveranno prestogli appositi contenitori per la raccolta esternae, anziché finire al macero, la carta costituiràun cospicuo oggetto di recupero (i.c.)

Acquisti ecologici e riciclo, il Rettorato è avantiRisme di carta riciclata e smaltimento del toner esausto le mosse verso l’ecosostenibilità

L’Ecolabel, contraddistinto dalla “mar-gherita europea”, è il riconoscimento

attribuito ai prodotti che rispondono ai cri-teri stabiliti dalla Commissione Europea.Per ottenerlo le aziende devono dimostra-re processi produttivi eco-compatibili,cioè con ridotto impatto ambientale.

Universitas

10 UNICANEWS 57 - aprile 2010

di Giuseppe Marci

C’è interesse per l’Italia, inCina. Cultura, paesaggio,storia, clima, gastronomia; il

carattere degli abitanti, l’arte, la let-teratura e la lingua. “Amo l’italia-no”, dice a Pechino una giovanelaureata: ha studiato a Cagliari eoggi lavora in un’istituzione checura i rapporti italo-cinesi.E ci sono, per quanto riguardal’Ateneo cagliaritano, le credenzia-li rappresentate dai rapporti stabili-ti nel tempo dalla Facoltà diScienze Politiche. Lo affermano idocenti dell’University ofInternational Business andEconomics (UIBE) di Pechino equelli dell’International StudiesUniversity di Shanghai. Ma soprat-tutto lo testimoniano le studentesseche hanno trascorso un periodo distudi a Cagliari, hanno frequentatoi corsi della Facoltà di Viale FraIgnazio. Oggi, tornate nel loroPaese, sono ambasciatrici delnostro Ateneo, testimonial convintee convincenti che raccontano, inbuon italiano, la positiva esperien-za, il percorso formativo compiutoin un ambiente di cui conservanoricordi piacevoli.È un ottimo punto di partenza sulquale basarsi per rafforzare i rap-porti e progettarne di nuovi. Ne

parlo, alla Normal UniversitySchool of Foreign Languages andCultures di Nanchino e allaForeign Studies University diTianjin: mie interlocutrici le docen-ti e le dirigenti dei due Atenei. Conl’Università di Nanchino la Facoltàdi Lingue e Letterature straniere hadi recente firmato un protocollod’intesa che dovrà diventare opera-tivo nel prossimo futuro. Con

Tianjin siamo in una fase prelimi-nare, di cauta e cortese esplorazio-ne circa la possibilità di una colla-borazione.La Cina, nelle quattro città che hovisitato nel corso di un breve sog-giorno, offre un’immagine di rin-novamento, di adeguamento tecno-logico, di sviluppo economico;sembra anche ricercare forme piùavanzate di organizzazione sociale,

maggiori diritti civili e spazi dilibertà per ogni cittadino. Un pro-cesso che appare inarrestabile,mentre osservo le mie interlocutri-ci, tutte giovani, colte e determina-te, ricche per una proiezione nellamodernità che conserva i valoriantichi dell’accoglienza e di unadelicata gentilezza nei confrontidell’ospite.Ho tenuto lezione nelle quattroUniversità visitate; ho parlato diletteratura italiana, dei valori cultu-rali, letterari e linguistici che siesprimono nelle diverse partidell’Italia, delle storie peculiari edistinte di Sicilia e Sardegna, del-l’incontro fra realtà politico-socialiche solo 150 anni fa sono confluitein uno Stato unitario.È stato un modo interessante perriflettere, da laggiù, sulla nostrastoria patria e per cercare di rispon-dere alla domanda che spesso miveniva rivolta sul rapporto fra tradi-zione e modernità: problema vivoqui come lì, nonostante la distanza.Anche di questo parlava MarcoPolo, quando diceva delle “gran-dissime maraviglie” e delle “grandiversitadi” scoperte fra le genticonosciute nel suo cammino.C’è da sperare che molti studenticinesi e cagliaritani possano fareun’analoga esperienza di cono-scenza.

Gli studenti cinesi testimonial del nostro ateneoUn docente della facoltà di Lingue in quattro università del lontano Oriente per parlare di tradizione e modernità

Il 25 marzo, il professor Giuseppe Marci,esperto della cultura insulare sarda, assiemead altri due ospiti ha visitato la nostra uni-

versità e nella sala Shakespeare dell'edificioShaw ha tenuto per i docenti e gli studenti uninteressantissimo seminario accademico.Hanno partecipato al seminario il ViceSegretario Generale della sezione del PartitoComunista Cinese dell'Istituto di LingueOccidentali nonchè Vice DirettoreAmministrativo, Professore Wei Hua; laProfessoressa Zhi LiLi, responsabile dellaFacoltà di Lingua Italiana e tutti docenti e glistudenti della facoltà. La Professoressa Zhi èstata la moderatrice del seminario.Prima dell'inizio del seminario, nella sala del-l'edificio Shaw, il Prof. Marci e gli ospiti hannofatto un foto ricordo insieme ai docenti ed aglistudenti. Durante il seminario, il Prof. Marciha parlato agli studenti della storia dellaSardegna, in particolare sullo sviluppo storicodelle lingue indigene in Sardegna.Inizialmente, il Prof. Marci ha messo in evi-denza la posizione geografica specifica dell'i-sola sarda e la sua importanza nel ruolo di hubcommerciale. Successivamente, attraverso latrattazione della storia della Sardegna, ha spie-gato il processo di integrazione del dialettosardo con le altre lingue. L'uso del linguaggio

umoristico ha fatto sentire a casa gli studenti.Durante il seminario, gli studenti hanno postodelle domande sull'argomenti di loro interessee hanno ottenuto risposte esaurienti.Questo seminario fa parte di una serie di semi-nari organizzati dall'Istituto di LingueOccidentali in occasione della Festa delleCulture Accademiche Italiane. Una serie di

seminari organizzati per ampliare la visionedegli studenti, approfondire la conoscenzasulla storia dell'Italia, promuovere l'interesseverso lo studio professionale e intellettuale,molto apprezzato dai docenti e dagli studenti.

Traduzione di Wendy Wee

La festa delle Culture accademiche italiane Così il sito dell’università cinese racconta la visita di Giuseppe Marci

Universitas

11UNICANEWS 57 - aprile 2010

Nei mesi scorsi si è tenuto il corso com-plementare per gli studenti di Farmaciae Scienze e Tecnologie Erboristiche,

“Principi generali di Etnobotanica edEtnofarmacologia” coordinato dal Dr. AndreaMaxia, botanico farmaceutico ed etnobotanicononché docente della Facoltà di Farmaciadell’Ateneo cagliaritano. Obiettivo del corso èstato quello di fornire agli studenti le basi dietnobotanica ed etnofarmacologia passandoper l’etnomedicina e la farmacia sociale. In

particolare sono state intro-dotte le strategie operativeper la gestione dei processi diintegrazione sociosanitariatra le diverse medicine tradi-zionali, quella sarda e quelledei gruppi migranti in rela-zione con la cultura biomedi-ca moderna. Attraverso i dif-ferenti seminari si è cercatodi ottimizzare, sul piano dellaconoscenza scientifica, i pro-cessi di integrazione cultura-

le, sociale e sanitaria, in atto nella grandi cittàitaliane ed europee dove la componente nonautoctona è isolata, e poco influenzata dallacultura “ospitante”. Gli argomenti trattatihanno permesso agli studenti, di acquisireconoscenze nonché comportamenti professio-nali disponibili per le strutture sanitarie: infat-ti, la realizzazione di analisi e comparazioni

delle conoscenze su medesimi ambiti di prati-che locali, in Italia e all’estero, ha come scopoquello di rendere maggiormente fruibile,anche per le strutture sanitarie, l’esperienzaacquisita, al fine di ottenere una maggiorevalorizzazione di risorse umane scientifiche eprofessionali da inserire nel tessuto urbanoormai multietnico. Aquesta iniziativa ha parte-cipato il prof. Andrea Pieroni, professoreAssociato dell’Università di ScienzeGastronomiche di Pollenzo, farmacista edetnobotanico, esperto di piante alimentariusate nelle tradizioni popolari nazionali ecomunitarie. Durante i giorni 16/17 febbraioha tenuto gli interventi intitolati “Etnobotanicain Europa: quo vadis?” e “Adattamento cultu-rale ed etnomedicine: cucine e farmaciemigranti”. Nel primo intervento il Prof.Pieroni, si è soffermato sull’importanza del-l’etnobotanica in qualità di disciplina prope-deutica allo studio delle politiche sociali esanitarie. Nel secondo intervento si è analizza-to il concetto di benessere sociale che puòessere migliorato solo dalla profonda cono-scenza dei diversi popoli che abitano il piane-ta e dei loro rimedi terapeutici tradizionali.Difatti, il forte aumento delle migrazioni diintere popolazioni, negli ultimi decenni, haportato con sé, non solo questioni sociosanita-rie impegnative per la società, ma anche cam-biamenti nelle conoscenze e pratiche tradizio-nali, relative all’utilizzo delle loro piante medi-

cinali. Secondo il prof. Pieroni, la nuova ricer-ca etnobotanica dovrebbe tenere sempre pre-sente la sanità pubblica, poichè l’agenda deipublic health services metterà come priorita-rio, il discorso sulla salute dei migranti, inquanto sarà uno dei fattori che graverà nonpoco sul bilancio della spesa pubblica. Da que-sto produttivo incontro tra i due docenti è sca-turita l’idea di un progetto di collaborazione trai due gruppi di lavoro dei due Atenei, con l’in-tento di creare una mappa degli insediamentidi comunità non autoctone all’interno del terri-torio sardo, in particolare incentrando lo studiosulle comunità: ligure-tabarkina nell’arcipela-go sulcitano, venete e lombarde di Arborea eSanluri Stato, quelle istro-venete di Fertilia enello stesso tempo l’analisi delle comunitàsarde nel nord-Italia.

Maria Assunta Frau

Un corso per affrontare le nuove sfide dell’etnobotanicaL’integrazione tra medicina tradizionale e nuova cultura biomedica nei seminari di etnofarmacologia

di Sergio Nuvoli

Tra i numerosi progetti presentati da grup-pi di ricerca italiani, il suo è stato sele-zionato per rappresentare il nostro Paese

nella ristretta cerchia dei vincitori dell’EnergyGlobe Award, il più importante concorso alivello internazionale nel settore dell’ambiente,al quale prendono parte più di 100 nazioni concirca 800 idee di realizzazione. Con un paragone calcistico, è come se il pro-getto dell’équipe guidata da Aldo Muntonifosse entrato in finale mondiale. Ma il suo pre-mio l’ha già vinto: il 3 giugno sarà l’unicoricercatore italiano a partecipare alla selezionefinale del prestigioso premio.L’ambito ricono-scimento viene consegnato ogni anno duranteuna serata di gala che viene ripresa e trasmessain mondovisione, quest’anno nella capitale delRwanda. Associato di Ingegneria sanitaria eambientale, Aldo Muntoni – classe ’64 – lavo-ra dal 2005 con un gruppo di ricerca ben affia-tato su HyMeC, un acronimo inglese che staper “idrogeno-metano-compost”: “la nostraidea è attivare una fase di recupero energeticonell’attuale procedimento di trattamento delrifiuto umido - spiega il docente - facendolodiventare un’operazione economicamente vir-tuosa, perché oggi il cittadino e l’amministra-zione pagano per smaltirlo”. Il concetto non è nuovo: c’è già chi producemetano e compost dai residui: “Noi vogliamoguardare al futuro, e recuperare anche l’idroge-

no”. Sardegna Ricerche e il Ministero dellePolitiche agricole hanno già riconosciuto lavalidità degli studi effettuati.Sul piatto c’è anche una domanda di brevettoeuropeo, presentata con fondi di SardegnaRicerche a nome dell’Università per mettere alriparo il processo Made in Cagliari messo apunto negli angusti laboratori di Ingegneria aPiazza d’Armi, da Muntoni, Giovanna Cappaie Giorgia De Gioannis.“La ricerca – spiega - consiste nel produrre

idrogeno da materiali di scarto biodegradabiliusando processi biologici, fermentativi. E’ unprocedimento naturale: sfruttiamo un fenome-no che esiste in natura”. Sfruttate il lavoro dei batteri clostridia.Sì, e non soltanto quelli. E’ lo stesso processoche, industrialmente, viene applicato per pro-durre metano tramite digestione anaerobica darifiuti: esiste un grande impianto che lo fa nellazona industriale di Villacidro. L’idea è sfrutta-re il fatto che il processo che porta alla produ-zione di metano ha come prodotto intermediol’idrogeno, che normalmente non si sfrutta,perché interessa arrivare al metano. In questiultimi anni, però l’idrogeno è diventato il totemdell’energia pulita: ci siamo chiesti perché nonmodificare il processo biologico per ottenerlo.In questo modo non si produce più metano?No, resta come prodotto finale: dal primo reat-tore esce idrogeno, dal secondo esce metano, eper ultimo –per non sprecare nulla – il residuofinale viene miscelato a trucioli di legno per

produrre compost. Che interesse avete riscontrato da parte delleimprese?Forte da parte di Sardegna Ricerche, che a suavolta ci ha messo in contatto con alcune azien-de. In Sardegna chi tratta rifiuti urbani è nor-malmente un soggetto pubblico: enti che sonointeressati alla ricerca, ma non direttamente

alla realizzazione di un progetto-pilota.Abbiamo contatti in Spagna e nella Penisola,in Emilia Romagna: personalmente, preferireiche la cosa partisse dalla nostra Isola, senzapreclusioni per sviluppi futuri.Qual è il prossimo passo?Stiamo approfondendo l’argomento e miglio-rando il processo: il passo importante da fareadesso è trovare i fondi per realizzare unimpianto-pilota.

Idrogeno dai rifiuti, ad Aldo Muntoni all’Energy Globe AwardIl prossimo passo della ricerca sarà la realizzazione di un impianto pilota

Andrea Maxia.

Andrea Pieroni.

Aldo Muntoni.

Universitas

12 UNICANEWS 57 - aprile 2010

di Mario Frongia

Cagliari. Chiama in causa lelinee guida delle societàscientifiche internazionali

e le regole della dichiarazione diHalsinki. E precisa: “Mi spiaceche i pazienti si risentano. Credodi sapere cosa significhi combat-tere la sclerosi multipla. Ma houn rispetto sacro della qualitàdella vita dei malati e valuto conrigore le evoluzioni cliniche e

terapeutiche”. Marisa Marrosu èpacata. Ma a tratti la voce riman-da alla lady d’acciaio che guidònegli ’90 l’assessorato regionalealla sanità: “Preistoria, lasciamostare” taglia corto. E via. Alrecente dibattito su chirurgia esclerosi.Professoressa, cos’è successo?

Zamboni, chirurgo a Ferrara, eSalvi, neurologo a Bologna,sostengono che la sclerosi sia inqualche modo associata allealterazioni venose.Perché avete frenato?Perché va fatto un lavoro sunumeri vasti. Per le forti pressio-ni dei pazienti, ci sarà una speri-mentazione, finanziata anchedalla Federazione italiana scle-rosi multipla, con i quindici cen-tri italiani, tra cui il nostro, che

dovranno validare la metodica. Diranno che è scettica.E’ la prudenza di chi dal ’76 sioccupa di sclerosi. Predico cau-tela e confido in uno studio con-dotto come Dio comanda esecondo le dichiarazioni diHelsinki. Voltiamo pagina. Sarebbe

preoccupata se fosse un ricer-catore?Sì, perché sono realista. Per farericerca seria bisogna andarefuori, qui ci sono pochi finanzia-menti, dati male e a pioggia.Ad esempio? I bandi Prin. Come capofilanazionale di uno dei 13 progettidell’ateneo, prendiamo circa 28mila euro. Siamo tre gruppi pertre regioni, figuriamoci cosaviene fuori.

Con il ministerodella Salute comeva?Sono capofila del

progetto Geneticae epidemiologia.Circa 600 milaeuro finanziati nel2008: siamo cin-que gruppi e nonabbiamo visto uneuro. Per un altro,sempre dal ministe-ro della Salute, isoldi sono statierogati quandoc’era la lira.Ormai, ritengo ilprogetto è supera-to. P ro f e s s o re s s a ,quali sono le solu-zioni?Quando si ha un’i-potesi va vagliataal più presto. In unbiennio cambia ilmondo e con una

quantità adeguata di fondi, servecelerità nell’erogazione.All’estero, il finanziamento arri-va subito e fai solo ricerca senzadividerti con assistenza e didatti-ca. In più, non ci si confronta condirettori generali e simili.Qual è il clima all’universitàdopo i diciotto anni dell’eraMistretta?

Non l’ho ancora capito. Per oranon c’è stata grande comunica-zione su chi siamo e dove voglia-mo andare. A parte i tagli, lapolitica dell’università non l’hochiara. Ad esempio, si punta su eccel-lenze e razionalizzazione.Bene. Ma se decidiamo di pre-miare l’eccellenza, vanno fattedelle scelte, anche se impopolari.Va privilegiata una linea puntan-do su risultati e obiettivi: non cisono percorsi che incentivino lepersone e, contemporaneamente,facciano anche capire a chi fino-ra ha prodotto poco per l’ateneo,che questo tempo è finito. Una metodica valida anche aMedicina?Sì, e la facoltà ha in più la quotaassistenziale. Abbiamo un’assi-stenza finalizzata alla ricerca ealla didattica. L’azienda mistanon può essere considerata allastregua del Brotzu o del santissi-ma Trinità, ma dedicata alladidattica.Qual è la conseguenza?Trovare risorse all’altezza dellaformazione. Se formo 180 perso-ne, devo avere spazi adeguati incorsia. Poi, per la ricerca occor-rono tecnologie adeguate. Inalcuni casi abbiamo apparecchiche non prenderebbero neanchenel terzo mondo. Un problema di antica data.Intanto, si deve avere a cuore laformazione medica. Per tanti èarrivata l’età del pensionamentoe manca il ricambio generazio-nale. Le risorse sono poche ed ètardi formare oggi i giovaniricercatori. L’università. E la Regione?Ricordo la mia esperienza all’as-sessorato alla Sanità come unadelle più dure. Do un consiglio alcollega Antonello Liori: si cir-condi di uno staff qualificato.

“Per fare ricerca seria, bisogna andare fuori dall’Italia”L’amarezza di Marisa Marrosu, direttrice del Centro sclerosi multipla

La scheda. Il Centro regionale sclerosi multipla

Il Centro regionale per la sclerosi multipla, unica struttura inItalia completamente dedicata allo studio, ricerca e assistenzasulla patologia, ha a disposizione quattro posti letto, più dieci in

day hospital che diventano 40 al giorno. Marisa Marrosu dirige una squadra motivata e di elevata compe-tenza professionale. Dagli specializzandi Jessica Frau, LorenaLorefice, Rachele Piras, Giancarlo Coghe, Giuseppe Fenu ai medi-ci ospedalieri Luigina Musu, Gabriella Spinicci, SerenellaMassole, Rita Massa, Alessandro Vannelli, Gianni Marrosu edElena Mamusa. Del gruppo fanno parte Eleonora Cocco, ricerca-trice confermata e Liz Sechi, assegnista di ricerca.Inoltre, sono di straordinaria valenza anche i biologi ospedalieriMaria Rita Murru, Gianna Costa, Stefania Cuccu, DanielaCorongiu, Elisabetta Fadda, Elisabetta Solla, Maria AntoniettaSecci, Lucia Schirru, Marcella Rolesu, Cristina Melis, i biologi

universitari (tecnici laureati) Raffaele Murru, Cristina Mancosu,Anna Mateddu, e i tecnici di elettrofisiologia Antonio Coiana eMaurizio Urru. La struttura comprende anche un Centro per lemalattie neuromuscolari. I pazienti in cura sono circa duemila cin-quecento e le visite annue sono oltre diecimila.In Sardegna la prevalenza della sclerosi multipla è di circa 150 casiper centomila abitanti.Di fatto, il Centro registra dai tremilacinquecento ai quattromilapazienti. Da un’indagine epidemiologica sul nord e centroSardegna, effettuata dagli specialisti guidati dalla professoressaMarrosu, sono emersi dati analoghi. Con un trend d’incidenza che nel tempo aumenta. Il dato della pre-valenza è di circa 160 per centomila. Ma lo staff della direttriceritiene si tratti di un normale aumento d’incidenza così come acca-de per altre malattie autoimmuni, tipo il diabete. (m.f.)

Open space

13UNICANEWS 57 - aprile 2010

dI Matteo Ceccarelli

La mioglobina, una proteinaritenuta essere la riserva diossigeno per le cellule, è la

prima proteina, insieme all’emo-globina, ad essere stata cristalliza-ta e di cui si conosce la strutturatridimensionale, ottenuta per dif-frazione a raggi X negli anni 50’.La caratteristica principale emer-sa dalla sua struttura è la presenzadi cavità interne, iden-tificate come possibilisiti di legame per l’os-sigeno. Nonostante 60 anni diricerche il meccani-smo di funzionamen-to non è stato ancoracompletamente sve-lato, anzi negli ulti-mi anni sono stateindividuate nuovepotenziali funziona-lità che ricordanomolto quelle di unenzima. L’interesseper la mioglobinanon si è mai sopito, come testimo-niato dagli innumerevoli articolisulle migliori riviste scientifiche,spaziando dalla fisiologia alla fisi-ca passando per la biologia e lachimica. La nostra equipe, composta difisici (Matteo Ceccarelli, PaoloRuggerone ed Enrico Spiga) echimici (Mariano Casu, ArturoRobertazzi e Mariano AndreaScorciapino), ha iniziato a interes-sarsi alla mioglobina del cavallo,nel 2006, considerandola una pro-teina modello per mettere a punto

tecniche com-putazionali esperimentali chestavamo svilup-pando per altrericerche sullee m o g l o b i n eumane, in colla-borazione con icolleghi biochi-mici (MarcellaCorda, AntonellaFais e Benedetta

Era). I risultati ottenuti hanno for-nito importanti informazioni sullastruttura/funzione della mioglobi-na, contribuendo a una miglioreconoscenza della mioglobina stes-sa e del funzionamento delle pro-teine in generale.Nel mese di Aprile la più presti-giosa rivista dell’AmericanChemical Society, il Journal ofAmerican Chemical Society, hapubblicato un nostro articolo sulleinterazioni acqua-mioglobina.Questo era stato preceduto, sulla

stessa rivista ad ottobre, da unaltro articolo sulla dinamica dellecavità interne. Il comitato edito-riale ci ha onorato ulteriormente,offrendoci l’opportunità di crearela copertina della rivista ispirataalla nostra ricerca. Tutto questotestimonia l’importanza attribuitaai risultati da noi ottenuti, chehanno permesso di individuareuna nuova connessione fra mio-globina e acqua.Le proteine come la mioglobinasono in continuo contatto conl’acqua, che contribuisce inmaniera fondamentale alle lorofunzionalità. La nostra ricerca hamostrato come le molecole d’ac-qua possono modulare l’attivitàdella mioglobina, (i) bloccandol’ingresso dell’ossigeno, (ii)modificando la struttura della pro-teina agendo come una sorte d’in-cudine, (iii) alimentando un flussotra l’interno e l’esterno che aiutaad assorbire/rilasciare l’ossigeno.Queste tre diverse funzioni hanno

costituito il soggetto della coperti-na del giornale. Nel futuro ci pre-figgiamo di studiare queste stesseproprietà nelle mioglobine umane(ne possediamo cinque specie dif-ferenti il cui ruolo non è statoancora compreso), la cui diversaespressione sembra responsabiledella capacità delle popolazionitibetane ad affrontare sforzi adalta quota con minore faticarispetto alle altre popolazioni.Queste ricerche sono state finan-ziate da un PRIN nel 2007(responsabile Mariano Casu), dalconsorzio Cosmolab (responsabi-le Paolo Ruggerone) e da un pro-getto SEED/CNR giovani ricerca-tori del 2008 (assegnato a MatteoCeccarelli). Le simulazioni sonostate svolte presso il consorzioCYBERSAR. Attualmente sono infase di sottomissione nuovi pro-getti per reperire altri fondi chepermettano di continuare questaricerca interdisciplinare sulle pro-teine respiratorie.

Studi sulla mioglobina umana, avanti tutta

“Vogliamo formare cittadini migliori”Per gli studenti di Giurisprudenza tirocini nei centri della Caritas diocesana

La Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari,con il Preside prof. Massimo Deiana, ela Caritas Diocesana di Cagliari, con il

Direttore mons. Marco Lai, hanno sottoscrittoun accordo di collaborazione per sviluppare,nell’ambito delle rispettive finalità e attivitàistituzionali, comuni iniziative formative edivulgative.Soddisfazione è stata espressa dal Preside:“Credo che la nostra facoltà, come tutti i cen-tri di formazione – ha detto il prof. Deiana –debba farsi carico anche delle situazioni didisagio e di sofferenza che la nostra societàvive. Da oggi i nostri studenti potranno acqui-sire crediti liberi anche partecipando alle atti-vità della Caritas, arricchendo allo stessotempo il proprio bagaglio professionale eumano. Anche in questo modo la facoltà con-tribuisce a creare cittadini migliori”.Nel Viale Sant’Ignazio di Cagliari, sede stori-ca di importanti servizi sociali e di strutture

universitarie, la Facoltà di Giurisprudenza e laCaritas diocesana si incontrano dunque peravviare una proficua collaborazione per soddi-sfare condivise esigenze di studio, formazio-ne, specializzazione equalificazione professio-nale degli studenti uni-versitari, dei laureati edegli operatori dellaCaritas.“L’incontro tra il mondoaccademico e scientificoe la realtà della vita diogni giorno – ha dettomons. Lai, che ha ricor-dato come accordi simili sono in atto con altrefacoltà dell’ateneo cagliaritano – permette unacrescita culturale molto importante, di cui vadato merito alla facoltà di Giurisprudenza: ilmondo dell’emarginazione, in cui operaCaritas, richiede grande attenzione, perché

l’Università detta la mentalità ai giovani chepoi entrano nella società”.L’ approfondimento e la condivisione delletematiche giuridiche e sociali diventa così

parte integrante di unrinnovato percorso for-mativo e culturale da tra-smettere agli studenti,agli operatori e, in pro-spettiva, all’interacomunità.Il direttore della Caritasdiocesana ha infinericordato le due iniziati-ve in cui è più probabile

l’inserimento di studenti e laureati: lo sportel-lo giuridico-legale, in cui operano gratuita-mente ogni giorno una decina di professioni-sti, e Kepos, il Centro d’ascolto situato nelquartiere Marina, a cui si rivolgono centinaiadi immigrati all’arrivo a Cagliari.

Il gruppo di ricerca sulla mioglobina.

La copertina del prestigioso Journal of American Chemical Society per un gruppo di ricercatori

Tribuna

14 UNICANEWS 57 - aprile 2010

Nel marzo scorso è successa una bella cosa, unodei nostri ex-studenti Erasmus, venuto da Kiel,Samuel Mössner, è tornato, ma stavolta come

professore. Ha tenuto il suo seminario, il giovanedocente, in ottimo italiano. Appena arrivato, nel 2002,la sua prima relazione la scrisse in tedesco, ma poiapprofittò dell’occasione per migliorare rapidamentela sua conoscenza della nostra lingua. Sinora non eratornato a Cagliari, ma nel frattempo è sceso dalla lon-tana Kiel, sulle rive del Baltico, a Milano, dove hastretto rapporti, seguito corsi, pubblicato studi.La sua tesi di dottorato riguarda i programmi di svi-luppo urbano integrato, con un confronto tra Milano eFrancoforte. Ora è professore, dal 1° aprile, a Fribourg.

Una carriera fulminante, il compimento diuna promessa. Una bella occasione per noigeografi della Facoltà di Scienze politiche.Il suo arrivo ha segnato il dodicesimo anni-versario dell’apertura degli scambi tra laFacoltà e Istituti e Dipartimenti diGeografia in varie università, prima aMadrid (Complutense, nell’anno 1997-98),a Barcellona (UAB), a Kiel (CAU), poi aThessaloniki (Aristotle University), infine aIa_i (A. I. Cuza), in Romania. Leggevo coninvidia gli elenchi dell’offerta didattica diquesti Dipartimenti e Facoltà, dove le mate-rie geografiche erano tanto più articolate e

specializzate che a Cagliari. Vi si rispecchiavano seco-lari esperienze di frequentazione di paesi lontani, ditutti i continenti, specialmente dell’America Latina, dicui c’erano – e ci sono ancora – noti specialisti, spe-cialmente a Madrid, Barcellona e Kiel. Nel 97-98 aCagliari c’erano, in tutte le Facoltà dell’Ateneo, appe-na 12 insegnamenti di materie geografiche (oggi ce nesono una trentina).Ogni anno gli studenti sono partiti, i primi tempi conqualche incertezza, poi con maggiore fiducia.Avrebbero preferito andare nei paesi più vicini, più fre-quentati e noti, cioè l’Inghilterra, la Francia, laSpagna. La Grecia, la Romania, sembravano invecedestinazioni poco consigliabili, avventurose. Le coseandarono meglio quando seppero che i corsi si tene-vano in inglese e in francese. Poi quelli che partiva-no al ritorno portavano informazioni, indirizzi, pro-grammi, raccontavano la loro esperienza a quelli cheavrebbero seguito la stessa strada. Qualcuno ha fattoanche il lavoro per la tesi di laurea. Tiravano fuori gliattestati degli esami superati, l’Acta de Acreditacion,il Bescheiningung. Ho fatto per loro volentieri lafunzione di tutrice: quando tornavano li vedevocambiati, disinvolti, più maturi. Ricordo che uno diloro mi scrisse da Iasi per comunicarmi la sua emo-zione, nel varcare i confini dell’Europa, andando in

Anatolia. Una volta, con alcuni colleghi della Facoltà,si fece anche un viaggio, alla Complutense a Madrid,dove ritrovammo i nostri studenti e festeggiammoinsieme. Il geografo Ricardo Mendez ci mostrò la cin-tura urbana di Madrid, con i suoi insediamenti indu-striali e i nuovi quartieri. Conservo con cura la foto digruppo, scattata alla Ciudad Universitaria. nSono par-titi con il mio tutoraggio in totale 91 studenti, sono arri-vati in cambio 23 studenti dalle sedi straniere conso-ciate. Sono arrivati anche i loro professori: uno ognianno, una volta persino due. Giovani docenti, a volteincoraggiati e presentati da miei vecchi colleghi, comeJürgen Bährs a Kiel e Alexandru Ungureanu, che miaveva accolta a Ia_i nel lontano 1979. Qualcuno di loroè tornato anche più volte, per la docenza Erasmus e perconvegni. Con Ulrich Jürgens, da Kiel, ho scritto unlavoro sulla grande distribuzione commerciale in pro-vincia di Cagliari, poi accettato da una rivista tedesca.C’è chi ha cominciato a frequentare la Sardegna, tor-nando in vacanza con la famiglia. Sono stata a miavolta accolta nelle loro sedi e ho potuto pubblicaresulle loro riviste geografiche. Un’esperienza che mi haarricchita molto e che ho vissuto con piacere, anche seera un’aggiunta al lavoro quotidiano.Tutto è andato bene, ogni volta, salvo un piccolo inci-dente accaduto a una studentessa a Thessaloniki. Ognitanto mi capita di rivedere qualcuno dei nostri allievi:svolgono lavori interessanti, in cui spesso utilizzano lenuove conoscenze linguistiche acquisite in questomodo. Caterina lavora a Milano grazie alla sua cono-scenza del tedesco. O mi capita di incontrare i lorogenitori. Una volta, in un paese del Campidano, unasignora mi guardò in maniera non troppo benevola. Poimi disse che se il figlio se n’era andato in Spagna, doveaveva conosciuto una giovane del posto che stava persposare, la responsabile, in fondo, ero io.

Maria Luisa GentileschiLibera docente dell’Università di Cagliari

L’Erasmus non si scorda maiUn giovane tedesco che ha studiato a Cagliari è tornato da docente

Cagliari sta diventando un centro di attrazione per lafitoterapia”. Ne è convinto Corrado Giua, coordi-

natore scientifico del Master diretto da Gaetano diChiara. Giunto alla seconda edizione, il corso - l’unico in Italiaa fornire un doppio titolo riconosciuto in tutti i paesidell’UE: ‘Master in Fitoterapia’ e ‘Especialista enFitoterapia’ – conta oggi 47 corsisti, per la maggiorparte non sardi. C’è chi è arrivato dai Paesi del NordAfrica o dall’America Latina per seguire l’esempiolampante del connubio tra università e imprese: primomodulo a Cagliari, secondo in Toscana – in azienda – e

terzo alla Complutense diMadrid. Con una postilla finale:“Tutti gli iscritti dell’annoscorso – dichiara Giua – sisono integrati professional-mente. Cagliari ha poirichiamato alcuni grandieventi: a giugno il convegno del Fitomed, nel quale leprincipali società scientifiche si confronteranno sullepiante medicinali. In autunno il convegno dell’etnome-dicina tra i Paesi latinoamericani, a Villasimius”.

Fitoterapia, riparte il MasterAnche dall’America Latina per seguire il corso

Del Giacco e Mistretta

Due nuoviprofessori

emeriti

La formula è identica,come probabilmente lasoddisfazione; la firma è

del Ministro, in calce ad una let-tera in cui comunica di averconferito il titolo di “professoreemerito”. Al prescelto vanno lepiù vive congratulazioni dellaguida del Ministero, e “l’augu-rio che la Sua opera di studiosopossa ancora perlunghi anni contri-buire all’ulterioresviluppo della disci-plina professata”.Negli ultimi tempidue docenti hannoottenuto il prestigio-so riconoscimento:Gennaro Sergio DelGiacco e PasqualeMistretta. Due nomimolto noti, che nonhanno certo bisognodi presentazioni. Del Giacco, nato a Pavia nel’36, dal 1980 ordinario diImmunologia clinica e poi diPatologia medica e MedicinaInterna sino a quando ha lascia-to il servizio attivo nel 2008. Tragli opinion leader più ricono-sciuti a livello nazionale edinternazionale, ha fondato unaScuola di Immunologia tra lepiù prestigiose in Italia. Meno didue anni fa ha ricevuto il premioCharles De Blackey dall’acca-demia europea di allergologia eimmunologia clinica: è stato ilprimo italiano a ottenere il pre-stigioso riconoscimento.Il titolo a Pasquale Mistrettaarriva su richiesta diArchitettura, per essere stato“uno degli “artefici” nella istitu-zione della facoltà cagliaritana”.L’ex rettore – in carica dal 1991al 2009 - è conosciutissimo:cagliaritano doc, dal 1976 èordinario di Urbanistica aIngegneria. Profondo conoscito-

re della città, haall’attivo ancheun’esperienzada consiglierecomunale. Alsuo nome sonoindissolubil-mente legati gliultimi 20 annidell’Universitàcagliar i tana,Cittadella ePoliclinico diMonserrato e la

complessa gestione della rifor-ma dell’offerta formativa degliatenei.

La lezione del professor Mössner.

Vita d’Ateneo

15UNICANEWS 57 - aprile 2010

Un gesto d’amore nei confron-ti della città di Cagliari: è pro-babilmente l’unico modo per

definire, senza paura disbagliare, il volume diPaolo Bullita “Le torridi Cagliari. Is Turris deCasteddu”, uscitorecentemente per AlfaEditrice.Si tratta di una pubbli-cazione agile, in cui –in poco più di un centi-naio di pagine – l’auto-re, dirigente in pensione del nostroAteneo, ci conduce per mano allascoperta del patrimonio artistico estorico della città. Uno strumentomolto utile per riscoprire, ed impara-re ad apprezzare, angoli magarifamiliari, ma poco apprezzati, deinostri quartieri (speciequelli più antichi e ricchidi storia). Nei capitoli dellibro, Bullita dà provadella sua grande compe-tenza storica, ma anchedel grande affetto per ciòche racconta: una pubbli-cazione, dunque, cheaiuta a riscoprirsi orgo-gliosi della propria identi-tà, così ben tratteggiata attingendo apiene mani dalla parlata casteddaia. Il percorso si snoda lungo le quindi-ci torri delle antiche fortificazioni

presenti in città, di cui vengono sve-late caratteristiche, storia e curiosità.Non mancano un accurato corredo

fotografico e preziosiconsigli per visitarle: loscopo di “comunicarecon facilità e con sem-plicità la conoscenzadella città di Cagliari-Casteddu”, come scrivel’autore in una presenta-zione senza fronzoli,può dirsi quindi piena-mente raggiunto.

Ma il libro si rivolge a buon dirittoanche ai turisti, affinché non restino“spettatori indifferenti del bello cheli circonda e che merita di essereriscoperto, ammirato, goduto, valo-rizzato e conservato”.Una lezione per tutti, anche per quei

cagliaritani – e sono tanti– che pensano già diconoscere, di aver giàvisto tante perle presenti aCagliari, una “città che –ammonisce Bullita – puòsembrare inizialmente untantino noiosa, ma vistapiù da vicino, suscitaattenzione, ammirazione,talora autentico stupore”.

Un testo di agevole lettura e di pocoingombro, da tenere sempre con sé efar leggere anche ai più giovani.

Un atto d’amore per CagliariIl nuovo libro di Paolo Bullita

brevi dall’AteneoDiritto sindacale in sardoIl 30 per cento degli studenti iscritti ha frequentato il corso didiritto sindacale in sardo, tenuto nel pomeriggio a distanza diqualche ora dalla “classica” lezione in italiano. In termini asso-luti, si tratta di 14 allievi su 50. “Un ottimo risultato - ha dichia-rato Gianni Loy a La Nuova Sardegna - considerato che l’an-no scorso, la percentuale di studenti che seguiva le lezioni insardo si aggirava intorno al 22 per cento”.

Tutti pazzi per i Giochi MatematiciDopo la frenesia della gara e la tensione in attesa dei risultati, ivincitori della semifinale locale dei Campionati Internazionalidi Giochi Matematici, possono finalmente gustarsi il loromomento di gloria. Venerdì 30 Aprile i 130 finalisti sono statipremiati per la loro impresa durante la cerimonia nell’ AulaMagna “ A. Boscolo” della Cittadella Universitaria diMonserrato. Il 15 maggio finale a Milano.

A Lettere e Filosofia domanda di laurea on linePer la sessione estiva degli esami di laurea, è possibile presen-tare la domanda on line tramite accesso alla pagina personaledello studente nella sezione dei Servizi on line agli studenti delsito UniCA. La procedura innovativa - nata dalla interazione edalla collaborazione congiunta tra la Direzione per le Reti e iServizi Informatici e la Segreteria studenti di Lettere e Filosofia- oltre a semplificare notevolmente gli adempimenti a caricodello studente, fornirà un prezioso contributo alla progressivainformatizzazione dei servizi erogati dall’Ateneo consentendo-ne una fruizione sempre più agevole.

Convegno nazionale sul rischio stress lavoroSono arrivati da tutta Italia per discutere del “rischio stresslavoro correlato”: l’introduzione del concetto è relativamenterecente, imposta dai recenti cambiamenti del mondo del lavo-ro, che suggeriscono alle organizzazioni nuovi modelli per rag-giungere i propri obiettivi. Il recente Testo Unico sullaSicurezza sul lavoro si è spinto oltre, sancendo l’obbligo dellavalutazione del “rischio stress lavoro correlato” da parte delleorganizzazioni. Nei giorni scorsi a Scienze della Formazione.

Hanno analizzato le problematicheambientali e territoriali della Sardegnae lo stretto rapporto che lega la

Sardegna al prodotto proposto, affrontando latematica delle emissioni di C02 e dell’utilizzodi fonti energetiche alternative.Sara Filippetti e Maria Giovanna Sanna, duestudentesse della facoltà di Economia diCagliari, hanno vinto così la seconda edizio-ne del Premio Ichnusa: il loro progetto(“Digestore anaerobico”: progetto per unaproduzione sostenibile”) prevede la realiz-zazione di un impianto che produca energiaelettrica e termica a basso costo, attraversola valorizzazione degli scarti di produzionedella birra e delle acque reflue.Si trattava di elaborare un progetto da sotto-porre alla commissione giudicatrice, chelegasse le caratteristiche della bevanda allepeculiarità della Sardegna: ora la propostadelle vincitrici è al vaglio di un team di espertiche ne sta valutando l’effettiva applicabilità alprocesso produttivo e la compatibilità con lealtre tecnologie di recupero degli scarti di lavo-razione.“Per l’Università – commenta il docente diMarketing, Giuseppe Melis, che ha seguito il

concorso per l’Ateneo cagliaritano – il verovalore dell’iniziativa è l’applicazione praticadei concetti che ai ragazzi chiediamo di studia-re: è poi un accordo con un’azienda importan-te, che ci consente di offrire agli studenti unachance di livello pari a quelle di cui usufrui-

scono i loro colleghi della Penisola. Si tratta diesperienze che motivano, anche perché l’a-zienda fa un investimento, teso a valutare un’e-ventuale assunzione”. Ora per i due primigruppi classificati si aprono le porte delle strut-ture della sede milanese della Heineken: segui-rà un colloquio individuale, teso a consentiread uno studente di essere scelto per la frequen-

za di un tirocinio retribuito di sei mesi. “Si trat-ta di un’esperienza positiva – ha spiegato ilpreside della facoltà di Economia, AldoPavan– che mostra quanto non sia vero chel’Università non ha contatti con il mondo dellavoro. Al contrario, questa iniziativa indica la

volontà di un rapporto sempre più proficuo eintenso, con evidenti benefici sulla forma-zione dei nostri studenti. Contiamo moltosul valore di queste attività”. Il concorso havisto la partecipazione di una quarantina distudenti riuniti in otto gruppi. Il secondo pro-getto classificato, “12 sorsi di Sardegna” èstato elaborato da quattro studentesse dellafacoltà di Lettere e Filosofia di Sassari,Mariella Cortes, Alessandra Porcu, IreneBellu, Mariangela Sara Gallina.“Oggi un prodotto sta sul mercato – conclu-de il professor Melis – se è legato al territo-

rio che lo esprime: questa considerazione ci haguidato nell’individuazione del tema su cuicimentarsi. In questo caso, poi, chi è sardocapisce meglio di altri questo aspetto”.Il terzo progetto classificato, “Rockas”, è svi-luppato da tre studenti cagliaritani diEconomia, Pietro Manca, GianfrancescoManca, Antioco Milia.

Marketing e tradizione per essere competitiviCon il premio Ichnusa importante opportunità per un gruppo di studenti cagliaritani

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16 UNICANEWS 57 - aprile 2010

Direttore editoriale: Giovanni MelisDirettore responsabile: Francesco Luigi SotgiuVice direttore responsabile: Sergio NuvoliHanno collaborato a questo numero: Alessandra Sorcinelli, Francesca Demartis, Maria Adele Ibba, Ciro Parodo, Alessandra Bernardini, Ivo Cabiddu,Giuseppe Marci, Wendy Wee, Maria Assunta Frau, Mario Frongia, Matteo Ceccarelli, Simona Corrias, Maria Luisa Gentileschi, Corrado Giua, StefanoCocumelli.Foto: Francesco Cogotti, Agenzia Rosaspress, archivio UnicaNews.

Stampa: Tiemme - Chiuso in tipografia i130 aprile 2010. UnicaNews n. 57 - Registrazione tribunale di Cagliari n. 464-27/10/83.Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46.Redazione: Rettorato, via Università 40, 09124 Cagliari. Tel. 0706752216 - 0706752215, fax 070669425. E-mail: [email protected]. Sito web: http://www.unica.it

Il nuovo consiglio direttivo del Crucper il triennio 2010-2012

Consiglio direttivo. Mario Agus, Donatella Carta, Giancarlo Ciccu,Stefano Cocumelli (presidente), Giacomo Fallo, Enrico Gioffrè

(economo consigliere), Sergio Loi, Roberto Marica, Elisabetta Oro(vicepresidente), Francesca Oro, Calisto Pili, Alessandro Piras,Saverio Sanna, Luigi Sollai, Gianluca Susini.Collegio dei revisori dei conti. Maurizio Canino, Sandro Deiana,Gianfranco Garau (presidente).Collegio dei probiviri. Francesca Manchia, Fernando Massa, SergioMatta (presidente).Segretario: Maria Cristina Mocci.

Entusiamo e armonia per il circoloIl saluto del nuovo presidente

Care amiche, amici e colleghi,devo dire che ancora non ho ben capito l’impegno che misono assunto. La colpa è, ovviamente, di Sergio Matta che,dopo diciotto anni di presidenza, ha deciso di non ricandidar-si per il Consiglio direttivo, lasciando di fatto la casella delruolo di presidente da riempire. Il Cruc lo conosco sin daquando è stato fondato. Ricordo ancora, e conservo con pia-cere la medaglia, il torneo di tennistavolo di circa trent’annifa organizzato nell’allora sede di piazzetta Savoia, così comenon dimentico le volte che mio padre, anziché portarmi ascuola, mi accompagnava, di nascosto da mia madre, suicampi del Cus Cagliari per giocare con i suoi colleghi nellaCoppa rettore. Un figlio di dipendente che faceva il portiereaveva i suoi vantaggi. Lasciato da parte l’amarcord, quandoda Sergio sentivo dire che si sarebbe fatto da parte, in mebalenava sempre più l’idea di provarci e mettermi in gioco,portando quell’entusiasmo che mi ha spinto a far nascere lasezione Podismo e, in due anni, apassare da due a trenta parteci-panti ai campionati nazionali. Lafiducia che mi è stata data, primadagli elettori e poi dal Consigliodirettivo che mi ha nominato pre-sidente, va ripagata. E, l’impegnonon mancherà di certo. Ma irisultati non si raggiungono dasoli; occorre l’aiuto, la sensibili-tà, la competenza e la collabora-zione di tutti. I nuovi organi delcircolo, e soprattutto il Consigliodirettivo, sono composti da ungiusto mix di persone mature egiovani. Un po’ di equilibrio egiudizio da una parte, un po’ disfrontatezza e spregiudicatezzadall’altra. La speranza è che sipossa lavorare in armonia, per-mettendo al Cruc di consolidare la posizione raggiunta inquesti trent’anni di vita e, se possibile, renderla ancora piùforte. Mi piace sottolineare che, per la prima volta, abbiamoun vicepresidente donna: Elisabetta Oro. E siamo ai dunque.La pecca maggiore è sempre stata la mancanza di una sede. Aparte, infatti, quel breve periodo di piazzetta Savoia successi-vo alla fondazione, il circolo ha sempre vissuto come un’en-tità astratta. Grandi iniziative e manifestazioni, sportive e cul-turali, ma nessun luogo dove potersi vedere nelle ore post-lavoro. Un locale, anche e solo di un paio di ambienti, dareb-be lustro all’associazione consentendogli quel salto di qualitàche ancora manca. Su questo aspetto, la sensibilità dell’am-ministrazione può giocare un ruolo non indifferente. Le sezio-ni che animano la vita del circolo hanno già avviato, o stannocompiendo in questi giorni, il rinnovamento dei propri orga-nigrammi. A dirla tutta, è questo il motore delle attività delCruc. E il loro adeguato funzionamento permette e, permette-rà, di dare ulteriore impulso alla crescita del circolo.Entusiasmo, collaborazione, voglia di fare sono graditi erichiesti. Gelosie, dissidi e inattività sono sentimenti e azioniche non aiutano e demotivano. Infine, l’obiettivo. In questi treanni speriamo di aumentare il numero dei soci, di crearenuove sezioni e di dare voce e spazio a coloro che avrannovoglia di proporre nuove idee e metterle in pratica. Ancoragrazie a quanti saranno al nostro fianco.

Stefano Cocumelli

Anche l’Orto Botanico alla “Roma Ostia”

Domenica 28 febbraio si è chiusa con record di arrivati, ben 8503 la “RomaOstia”, half Marathon più famosa d’Italia. In una giornata dalle condizioni

climatiche proibitive a causa del vento anche l’Orto Botanico di Cagliari ha fattola sua parte. In rappresentanza del-l’istituzione Cristina Delunas, cura-trice del Museo Botanico alla suaprima esperienza sulle lunghedistanze. Così ha voluto festeggiarei suoi 40 anni, realizzando una pro-messa fatta prima dell’assuzioneall’Università di Cagliari e cioèportare il nome dell’Orto Botaniconella gara di corsa più partecipatain Italia. L’emozione di tagliarequel traguardo è stata una delle piùforti della vita, ma ancor più lo èstata portare il nome dell’istituzio-ne per cui lavora con passione esuscitare la curiosità di tanti parte-cipanti durante tutti i 21 Km della gara. L’Orto Botanico dunque si scopre anco-ra una volta sportivo, dopo il successo della squadra di calcio a 5 nel memorialS. Masella.

I nuovi responsabilidelle sezioni del Cruc

Bocce. Responsabile: Mario Di Chirico.Calcio-Calcetto. Responsabile: Enrico Gioffrè. Collaboratori:Giancarlo Ciccu, Marco Pitzalis, Gigi Sollai, Antonello Strazzera.Podismo. Responsabile: Filippo Tocco.Teatro, danza. Responsabile: Elisabetta Oro. Collaboratori: BarbaraGessa, Anna Locci, Francesca Oro.Tennis. Responsabile: Saverio Sanna. Collaboratori: Alessandro Piras,Sandro Piras, Giampaolo Simbula.

Il nuovo responsabile della sezionePodismo, Filippo Tocco, ha stabili-

to il suo primato personale nell’ulti-ma maratona di Londra, svoltasi loscorso 25 aprile. Il tempo realizzato èdi 2h50.14.

Maratona di Londra,primato per Tocco