BILIBIO_MAURI_ConvegnoUSTVicenza_24mag2013 · ALCUNE TIPOLOGIE DI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ....
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CONVEGNO “ADHD E ALTRI DISTURBI DI COMPORTAMENTO
CRITICITÀ E RISORSE DEL CONTESTO
SCUOLA PER GLI ALUNNI CON DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
Gruppo
Provinciale
Disturbi
Comportamento
Ufficio Scolastico Territoriale XIII – Vicenza
Centri Territoriali per l’Integrazione
Liceo Corradini di Thiene
Vicenza 24 maggio 2013
DANIELA BILIBIO - ELIANA MAURI
SILVIA GALLIOLO, ALESSANDRA GUERRA,
LUISA LAPERTI, LAURA MAZZADI
Abbiamo aderito a questo gruppo per …
Conoscere le problematiche comportamentali dal punto di vista scientifico e confrontarci con colleghi ed esperti
Conoscere e individuare degli strumenti e delle strategie per una presa in carico rispettosa dell’alunno considerato prima di tutto persona
Imparare ad avere un approccio positivo cogliendo le potenzialità in ognuno
Condividere le fatiche quotidiane fisico-emotive di noi educatori (per non sentirsi soli)
Acquisire delle competenze professionali e specifiche per attuare una reale didattica inclusiva
Instaurare colloqui costruttivi e alleanza educativa con le famiglie
Abbiamo aderito a questo gruppo per …
ADHD disturbo evolutivo
dell’ autoregolazione
e che presenta disattenzione,
iperattività impulsività
DISTURBO OPPOSITIVO
PROVOCATORIO comportamento
negativistico, provocatorio,
disobbediente, ed ostile nei confronti delle figure dotate
di autorità
DISTURBO DELLA CONDOTTA
comportamento ripetitivo e persistente in cui i diritti
fondamentali degli altri oppure le norme o le regole della società
adulta vengono violate
ALCUNE TIPOLOGIE DI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
ALTRO
…. tutti quegli alunni che manifestano
comportamenti disadattivi
nella relazione con il gruppo classe
e difficoltà di apprendimento
ALCUNE TIPOLOGIE DI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
fatica ad attivarsi con conseguente bisogno costante di supervisione di insegnante e compagno di banco
ha lo sguardo “assente” e non guarda negli occhi se non viene direzionato e richiesto
simula in classe sparatorie e borbotta tra sé e sé
spesso non ha con sé il materiale necessario
se la ricreazione non è strutturata rientra molto agitato e necessita di molto tempo per tranquillizzarsi
FRANCESCO ha un DISTURBO di IPERATTIVITÀ e ATTENZIONE, ha 9 anni e frequenta la classe IV :
non rispetta le regole della classe
si alza dal proprio posto senza chiedere permesso
prende e/o nasconde oggetti ai compagni
non svolge l'attività e/o la consegna proposta dal docente
dà la colpa ai compagni quando ci sono discussioni e/o colluttazioni con essi
esce/scappa dalla classe
EMANUELA ha un DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO e ha 12 anni :
sempre seduto e silenzioso, ma completamente passivo
ha bisogno di un rapporto costante con l’insegnante che si deve sedere vicino a lui (pur rivolgendosi al gruppo
classe)
ha bisogno di continue gratificazioni legate al suo reale percorso
ha una autostima molto bassa
PAOLO ha un DISTURBO DELL’ ATTENZIONE, ha 6 anni e frequenta la classe I della scuola primaria:
Secondo l’ICF
“gli ambienti di vita incidono
sulla genesi e sul mantenimento della disabilità”
L’ambiente-scuola, se favorevole, può
cambiare lo scenario del funzionamento,
limitando le compromissioni
AMBIENTE SCUOLA
AMBIENTE
e ORGANIZZA
ZIONE
SPAZI POCO FUNZIONALI
TEMPI
• scolastici -serrati
• permanenza a scuola – molto lunghi
• di lavoro - lunghi
CRITICITÀ: per gli alunni
Manca una formazione specifica.
Difficoltà di saper riconoscere e gestire queste problematicità con un intervento condiviso: nel team, nel contesto scuola, con le agenzie educative e con il territorio.
Fatica a “mettersi in gioco”.
CRITICITÀ: per noi INSEGNANTI
CRITICITÀ: per noi INSEGNANTI
Rischio di banalizzare la lettura di questi comportamenti, che invece sono messaggi di un bisogno
Difficoltà come insegnanti a mantenere la giusta distanza emotiva per una lettura oggettiva e un intervento efficace
Facilità a dimenticare che i comportamenti disadattivi non sono “volontari”, bensì legati al disturbo o ad un disagio
Difficoltà a gestire colloqui di tipo costruttivo per raggiungere un’alleanza educativa con le famiglie.
Difficoltà nella comunicazione tra colleghi e nella condivisione di strategie didattiche comuni .
Difficoltà a condividere tra colleghi i confini entro i quali considerare “accettabile” un comportamento.
CRITICITÀ: per noi INSEGNANTI
Il comportamento è un messaggio e quindi è veicolo di conoscenza dell’altro.
Sistema di rete fra le istituzioni educative del territorio.
Progettazione condivisa che preveda, ad esempio, delle modalità e attività di routine, per dare contenimento.
RISORSE
Collaborazione attiva tra tutto il personale scolastico.
Formazione offerta dall’UST.
Possibilità di flessibilità sia dal punto di vista didattico che educativo.
Possibilità di lavorare in team, anche con l’apporto di esperti esterni.
RISORSE
Conoscenza della normativa.
Coinvolgimento attivo del gruppo classe = GRUPPO RISORSA per incrementare le COMPETENZE e le ABILITÀ SOCIALI del singolo
SPAZIO: possibilità di modificare almeno in parte gli ambienti scolastici (es. disposizione classe)
Colleghi formati, specializzati e motivati che possono trasmettere le proprie competenze.
RISORSE
possibilità di : gestire e variare i tempi didattici
Individuare dei progetti
personalizzati flessibili
nel tempo e nei contenuti per valorizzare le
differenze
RISORSE: TEMPO
incontri di confronto tra
colleghi, scuola e famiglia
rapporto continuativo con gli alunni, per una
conoscenza concreta e diretta e la possibilità di
comunicare giornalmente con
loro
mettere al centro i bisogni
dell’alunno
RISORSE: COMUNICAZIONE
percorsi educativi personalizzati
esplicitazione giornaliera o
settimanale di cosa si fa, del perché e dei
tempi previsti
metodologie didattiche ed
educative efficaci nella gestione dei
disturbi del comportamento
RISORSE: METODOLOGIA E DIDATTICA
GRATIFICAZIONE
= valorizzare le azioni corrette dell’alunno
in molti casi è una valida alternativa alla punizione per far scomparire azioni non desiderabili
TOKEN ECONOMY
prevede l'utilizzo di simboli (token) che una volta accumulati possono essere scambiati con rinforzi tangibili
RISORSE: METODOLOGIA E DIDATTICA
RISORSE: METODOLOGIA E DIDATTICA
PATTI EDUCATIVI stesura cooperativa di un vero e proprio accordo formale
tra alunno, docenti e famiglia che definisca in modo esplicito gli obiettivi formativi da raggiungere
COMPITO RIPARATORE sostituisce la punizione e richiede uno sforzo o una disponibilità a fare qualcosa per rimediare all’azione
scorretta
RISORSE: METODOLOGIA E DIDATTICA
GIOCHI DI RUOLO
LAVORO SUI CONFLITTI
CIRCLE TIME
ALFABETIZZAZIONE EMOTIVA
L. arriva alla scuola sec. di primo grado con ritardo medio ( non sa leggere e scrivere) e nessun
disturbo comportamentale “certificato”, ma:
litiga spesso con i compagni: spinge, dice parolacce, prende le cose senza chiedere, tira
pugni, se la prende con tutti…
disturba, non accetta nessuna attività didattica, è oppositivo e sfidante, non vuole stare in classe
Una storia: LORENZO È…
I SUOI PUNTI DI FORZA SONO…
È sensibile alla gratificazione dell’adulto.
È molto attento nei confronti del personale scolastico ed in particolare di alunni con difficoltà motorie (disabilità grave).
Ama molto avere dei compiti di tipo pratico all’interno della scuola (fare fotocopie, prendere dei libri..).
Sa usare il computer.
STRATEGIE ATTUATE
Interventi con i compagni di classe per verificare eventuali disagi e spiegare le strategie attuate per raggiungere i vari
obiettivi con L.
Token economy
Tutoring durante
laboratori pratici
Valorizzazione dei punti di
forza
Utilizzo di giochi in
scatola e carte
Alla fine del primo anno (questionario rivolto ai compagni)
Come si comportava all’inizio dell’anno L?
14 ragazzi su 16 hanno risposto in maniera negativa
E ora? E’ un po’ cambiato secondo te?
10 ragazzi su 16 hanno risposto che è migliorato
Alla fine del triennio:
L. ancora non sa leggere e scrivere e a volte manifesta comportamenti oppositivi, ma:
Rimane in classe ad ascoltare in silenzio le lezioni o a fare attività in autonomia. Collabora attivamente e autonomamente all’interno della scuola per: fare fotocopie, portare circolari, consegnare materiale.
Esegue piccoli lavori di manutenzione (cambio maniglie delle porte, sistemazione banchi,…).
Viene indirizzato verso una cooperativa di tipo “lavorativo”.