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Retroscena ANDREA ROSSI N egli ultimi giorni da più d’un interlo- cutore il sindaco ha ascoltato lo stesso ragiona- mento: «Senza un intervento del governo non ci salviamo». A Palazzo Civico il clima è teso. E non è un caso che ieri i segretari di Cgil, Cisl e Uil - Canta, Tosco e Cortese - abbiano chiesto un in- contro urgente a Fassino, allar- mati dal complicarsi delle di- smissioni delle partecipate e dalle possibili ripercussioni sul- la città: da un secondo sfora- mento del patto di stabilità alle conseguenze sul tessuto econo- mico e occupazionale nonché su servizi ai cittadini e tariffe. Corsa contro il tempo Entro il 31 dicembre il Comune deve mettere in cassaforte 280 milioni di euro. Significa vende- re tutte le quote delle aziende sul mercato (il 49 per cento di Gtt e Amiat, il 28 di Sagat e l’80 di Trm, totale 351 milioni), senza eccessivi ribassi e soprattutto farsele pagare subito. Impossi- bile, o quasi: chi acquista di soli- to effettua pagamenti dilaziona- ti e difficilmente versa il dovuto prima che scadano i 35 giorni utili per eventuali ricorsi. Il Co- mune ha fissato la scadenza per le offerte su aeroporto, inceneri- tore e azienda rifiuti al 29 no- vembre; per Gtt i tempi potreb- bero allungarsi. Difficilmente i 280 milioni finiranno in cassa entro fine anno, con il rischio di uscire dal patto di stabilità. Il patto difficile Ecco perché in questi giorni molti osservano le mosse del sindaco. A fine anno è probabile che tanti Comuni e grandi città (Palermo, Napoli, forse addirit- tura Milano, certamente Roma, che però gode di uno status pri- vilegiato) escano dal patto. La questione dei rapporti tra Stato ed enti locali è destinata a esplo- dere. In questo contesto - e poten- do dimostrare di aver migliorato i conti, ceduto le aziende e incassa- to gli acconti - Torino potrebbe far valere le sue credenziali ed evita- re sanzioni pesantissime come il commissariamento. Non sarà semplice. Il sindaco, al momento, non sembra pro- penso a intavolare una trattativa con il governo Monti. Lunedì se- ra a capigruppo e segretari dei partiti di maggioranza e ieri ai consiglieri del Pd ha ribadito di essere ancora convinto di riusci- re a chiudere le cessioni, cosa che dem con Iren (che dovrà sobbar- carsi l’onere di Amiat). Il caso Gtt Molto più complessa la vicenda Gtt: la giunta giovedì approverà una nuova delibera modificando lo statuto dell’azienda sulla base del- le richieste effettuate ieri dai po- tenziali acquirenti, Trenord e Ar- riva: più potere all’amministratore delegato scelto dal socio privato e tetto di spesa a 10 milioni per l’ad. L’atto andrà votato in Consiglio lu- nedì. I dubbi non mancano: molti temono che, vista la procedura un po’ anomala, chi non si aggiudiche- rà l’azienda possa fare ricorso. Giovedì nuova delibera per i Trasporti Il Comune aveva chiesto a Trenord e Arriva di chiarire le condizioni a cui l’investimento per Gtt non è sostenibile, dando 24 ore di tempo per rispondere: ieri entrambe hanno risposto Bilancio in rosso Il Comune spera nel governo Monti Molte città destinate a uscire dal Patto di stabilità L’ALLARME DEISINDACATI Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro con il sindaco «Serve chiarezza sui conti» 280 milioni di euro Servono a Torino per rientrare nel patto di stabilità dovrebbe essere fattibile per Sa- gat (aeroporto) e Trm (inceneri- tore): per entrambe gli indizi portano al fondo F2i, che per il termovalorizzatore agirà in tan-

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RetroscenaANDREA ROSSI

Negli ultimi giornida più d’un interlo-cutore il sindacoha ascoltato lostesso ragiona-

mento: «Senza un interventodel governo non ci salviamo». APalazzo Civico il clima è teso. Enon èun caso che ieri i segretaridiCgil,Cisl eUil -Canta,ToscoeCortese - abbiano chiesto un in-contro urgente a Fassino, allar-mati dal complicarsi delle di-smissioni delle partecipate edalle possibili ripercussioni sul-la città: da un secondo sfora-mento del patto di stabilità alleconseguenze sul tessuto econo-mico e occupazionale nonché suservizi ai cittadini e tariffe.

Corsa contro il tempoEntro il 31 dicembre il Comunedeve mettere in cassaforte 280milioni di euro. Significa vende-re tutte le quote delle aziende

sul mercato (il 49 per cento diGtt e Amiat, il 28 di Sagat e l’80diTrm, totale351milioni), senzaeccessivi ribassi e soprattuttofarsele pagare subito. Impossi-bile, o quasi: chi acquista di soli-to effettua pagamenti dilaziona-ti e difficilmente versa il dovutoprima che scadano i 35 giorniutili per eventuali ricorsi. Il Co-mune ha fissato la scadenza perle offerte suaeroporto, inceneri-tore e azienda rifiuti al 29 no-vembre; per Gtt i tempi potreb-bero allungarsi. Difficilmente i280 milioni finiranno in cassaentro fine anno, con il rischio diuscire dal patto di stabilità.

Il patto difficileEcco perché in questi giornimolti osservano le mosse delsindaco. A fine anno è probabileche tanti Comuni e grandi città(Palermo, Napoli, forse addirit-tura Milano, certamente Roma,che però gode di uno status pri-vilegiato) escano dal patto. La

questione dei rapporti tra Statoed enti locali è destinata a esplo-dere. In questo contesto - e poten-do dimostrare di avermigliorato iconti, ceduto le aziende e incassa-togli acconti -Torinopotrebbe farvalere le sue credenziali ed evita-re sanzioni pesantissime come ilcommissariamento.

Non sarà semplice. Il sindaco,al momento, non sembra pro-penso a intavolare una trattativacon il governo Monti. Lunedì se-ra a capigruppo e segretari deipartiti di maggioranza e ieri aiconsiglieri del Pd ha ribadito diessere ancora convinto di riusci-reachiudere le cessioni, cosache

dem con Iren (che dovrà sobbar-carsi l’onere di Amiat).

Il caso GttMolto più complessa la vicendaGtt: la giunta giovedì approveràunanuovadeliberamodificando lostatuto dell’azienda sulla base del-le richieste effettuate ieri dai po-tenziali acquirenti, Trenord e Ar-riva:piùpotereall’amministratoredelegato scelto dal socio privato etetto di spesa a 10 milioni per l’ad. L’atto andrà votato inConsiglio lu-nedì. I dubbi non mancano: moltitemono che, vista la procedura unpo’anomala,chinonsiaggiudiche-rà l’aziendapossa fare ricorso.

Giovedì nuova delibera per i TrasportiIl Comune aveva chiesto a Trenord e Arriva di chiarire le condizioni a cui l’investimento per Gtt

non è sostenibile, dando 24 ore di tempo per rispondere: ieri entrambe hanno risposto

Bilancio inrossoIlComunespera

nelgovernoMontiMolte città destinate a uscire dal Patto di stabilità

L’ALLARME DEI SINDACATICgil, Cisl e Uil chiedono

un incontro con il sindaco«Serve chiarezza sui conti»

280milionidi euro

Servono a Torinoper rientrare nel patto di

stabilità

dovrebbe essere fattibile per Sa-gat (aeroporto) e Trm (inceneri-tore): per entrambe gli indiziportano al fondo F2i, che per iltermovalorizzatore agirà in tan-

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Progett’azione se ne vabis di Cattaneo a rischioMa l’Udc è pronta a fare da stampella

SARA STRIPPOLI

APPROVANO le linee delprogramma, si conferma-no prezioso supporto sulla

riforma sanitaria, ma escono dal-la maggioranza. Alla vigilia del vo-to di oggi in Consiglio per il rinno-vo dei vertici di Palazzo Lascaris,Progett’Azione si impunta sul po-sto di Valerio Cattaneo e la mag-gioranza di Roberto Cota perdecinque voti e affronta in bilicol’appuntamento di questa matti-na. Può contare così solo su tren-ta voti su sessanta, il trentunesi-mo e ago della bilancia si chiamaMichele Giovine. Una giornata diincontri, con l’arrivo di Maria Te-resa Armosino nel pomeriggio aPalazzo Lascaris: «Noi avevamochiesto la presidenza, null’altro ciinteressa. Una questione politicadi rappresentanza», dice al termi-ne di un lungo colloquio con An-gelo Burzi. In serata, dopo un in-contro fra Cota e i capigruppo diPdl, Lega e Progett’Azione arriva ilcomunicato dei ribelli fuoriuscitidal Pdl. Poche parole secche perdire che i cinque punti program-matici del presidente sono accol-ti favorevolmente, ma che Pro-gett’Azione non è rappresentatain modo adeguato e d’ora in avan-ti esprimerà il voto di volta in vol-ta su singoli provvedimenti: «Ri-

leviamo che le nostre istanze ap-paiono oggi patrimonio politicodella maggioranza senza che tut-tavia ci sia dato il necessario rico-noscimento politico. Senza chequesto costituisca sfiducia al pre-sidente, esprimiamo dunque lavolontà di uscire dalla maggio-ranza», firmano i cinque consi-glieri Burzi, Boniperti, Tentoni,Valle e Vignale.

Sarebbe meglio non avere fi-brillazioni, è il commento del go-vernatore «anche se sono convin-to che passeranno, perché le

riforme sono giuste e necessarie ehanno la prevalenza su qualun-que argomento». Rilevo, aggiun-ge Cota «che Progett’Azione hasottoscritto i punti programmati-ci che ho presentato». Un docu-

mento distribuito ieri che fissa lepriorità di questa seconda fase delmandato: risanamento dei conti;critiche al governo Monti perprovvedimenti che potrebberodanneggiare il Piemonte; attua-

zione della riforma sanitaria; alie-nazione della partecipazioni del-la Regione; priorità per l’impiegodelle risorse.

Oggi si vota e L’Udc con i duesuoi consiglieri (Negro e Goffi)sembra pronta a far da stampellaalla maggioranza. In caso di man-cato raggiungimento dei 31 votiper Cattaneo (17 Pdl, 11 Lega, 1Verdi Verdi, 1 Pensionati per Co-ta, 1 gruppo misto), che il Pdl vuo-le riconfermare con l’appoggiodella Lega, lo statuto rprevede ilballottaggio. Il posto di Roberto

Boniperti, attuale vicepresiden-te, potrebbe tornare al Pdl, forse aFabrizio Comba.

L’ennesima spaccatura nellamaggioranza rafforza la richiestadell’opposizione di tornare al vo-to. Per il segretario regionaleGianfranco Morgando e il capo-gruppo a Palazzo Lascaris AldoReschigna questo è un ulterioresegnale di spappolamento: «Èevidente che a dividere non sonoi programmi, ma le poltrone - di-cono - E paradossalmente oggi larielezione di Cattaneo è appesa alvoto di un consigliere condanna-to per firme false». Il Pd ha chiestola riconferma di Roberto Placidoalla vicepresidenza. Il Pdl, con ilcapogruppo Luca Pedrale invitagli ex-compagni di partito a rima-nere in maggioranza: «Progett’A-zione dice chiaro che condividel’azione della giunta. Anzi, c’èpersino un tentativo di migliorarela sua efficienza. Noi comunqueabbiamo offerto la vicepresiden-za del Consiglio regionale al grup-po di Burzi che ha però rifiutato».Fra le novità di ieri il passaggio uf-ficiale al gruppo misto di FabrizioBiolé, espulso dal movimento 5stelle ma intenzionato a non la-sciare il Consiglio. Con conse-guente rimbrotto dell’ex compa-gno di banco Davide Bono.

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Primo test oggiper l’elezionedel presidentedi Palazzo Lascaris:numeri in bilico

Burzi e soci hannoannunciato l’addioalla maggioranzapur garantendola fiducia a Cota

Il consiglio regionale

PdIdvModeratiSel FdsCinque StelleGruppo misto

14311111

OPPOSIZIONE

Pdl Lega NordPensionatiper CotaVerdi VerdiGruppo misto

1711

1111

MAGGIORANZA

Udc 2

TRA IL SI E IL NO

Progett'azione 5

APPOGGIOESTERNO

31 22

52

Cattaneo

Il caso

ALLEATIAngelo Burzi e

Roberto Cota nondivorziano anche se

Progett’azione hadeciso di uscire dalla

maggioranza chesostiene la giunta

regionale

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BORGOSESIA. LUNEDÌ A CASCINE AGNONA

Ospedale, provedi “matrimonio”con BorgomaneroIl governatore Cota e l’assessore Monferinoin visita spiegheranno “l’alleanza sanitaria”

Il presidente della RegioneRoberto Cota e l’assessorealla Sanità Paolo Monferinotornano in Valsesia. Lunedìalle 18 saranno all’ospedaledi Borgosesia per incontrareil personale e gli amministra-tori locali, con cui parleran-no della riforma sanitaria,cercando di tranquillizzarelavoratori e istituzioni, masoprattutto gli utenti, sul fu-turo del «Santi Pietro e Pao-lo» di Cascine Agnona, dopogli allarmismi che da alcunesettimane parlano di tagli aiservizi, ridimensionamenti eaddirittura di vendita dellastruttura.

A chiedere la visita di Cotae Monferino, l’ennesima inValsesia, è stato l’onorevoleGianluca Buonanno, durantel’incontro alcuni giorni fa.«Mi hanno promesso che sa-rebbero venuti e hanno man-tenuto la promessa – diceBuonanno -; parleranno diret-tamente loro con il personalee tutti gli amministratori delterritorio, per far capire chenessuno vuole compromette-re le aspettative che si stannoconcretizzando per l’ospedaledi Borgosesia. Dopo tutti inuovi servizi acquisiti in dueanni, dopo aver potenziatoquelli già esistenti, nessunoha intenzione di depotenziarela struttura».

C’è molta attesa per saperese e come il presidente Cota el’assessore Monferino parle-ranno del nuovo feeling che sista instaurando tra gli ospe-dali di Borgosesia e Borgoma-nero. Un rapporto che oraBuonanno vuole ufficializzaresulla carta, dopo aver presen-tato una relazione tecnica aivertici regionali in cui vengo-no illustrati i benefici che de-riverebbero da un legame trai due ospedali, in termini di

GIUSEPPE ORRÙBORGOSESIA

Da mesi si parla di tagli ai servizi all’ospedale di Borgosesia

qualità del servizio e logistica.Infatti buona parte dell’utenzavalsesiana, se non può rivolger-si all’ospedale di Borgosesia sidirige a Borgomanero piutto-sto che arrivare a Vercelli.

Secondo Gianluca Buonan-no, la sanità valsesiana percrescere si deve staccare dal-l’ospedale del capoluogo che,nonostante venga accusato dieccessivo centrismo, «non ècresciuto ai ritmi di Borgose-sia - dice il deputato - anzi, hafatto passi indietro e vuole chetorni indietro anche l’ospedaledella Valsesia».

Una complementarità degliospedali di Borgosesia e Borgo-manero è stata accolta con en-tusiasmo anche dal Novarese.Anna Tinivella, sindaco di Bor-gomanero, proporrà al consi-glio comunale di approvare unamozione sull’argomento. Stan-no lavorando in questa direzio-ne anche i parlamentari nova-resi di Lega nord e Pdl.

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CONFERENZA GOVERNATIVA. DA DOMANI A SABATO CONSESSO CON I MAGGIORI ESPERTI

Mal d’amianto, a Veneziala lotta diventa nazionaleTresessionispecifiche:ricercaclinica,epidemiologicaebonifiche

Un’ottantina di relatori, in duegiorni e mezzo di lavori per ar-rivare a formulare un «Pianonazionale amianto». Il pro-gramma della Conferenza go-vernativa, di cui apertura econclusioni sono affidate almi-nistro della Salute Renato Bal-duzzi, è fittissimo. Si cominciadomattina e si termina sabatoprima del pranzo, nella sededella Fondazione Giorgio Cini,sull’Isola di San Giorgio Mag-giore, a Venezia.

La «Conferenza governati-va sull’amianto e le patologiecorrelate», per verificare qualè «lo stato dell’arte», ma, so-prattutto, (altrimenti avrebbepoco senso una tale mobilita-zione), per concordare «leprospettive», è un obbiettivodella stessa legge 257 con cuinel 1992 si incise la parola «fi-ne» alla produzione e diffusio-ne di amianto in Italia. Da al-lora fu convocata una sola vol-

ta, nel 1996.Le aspettative di oggi sono

diverse da allora. Urgente eprioritaria la ricerca: è statocolpevole (se pur colposamen-te) non concentrare su questocapitolo la stessa energia im-piegata per gli altri due capi-saldi della battaglia pluride-cennale: bonifiche e giustizia.A Venezia più aspetti sarannoaffrontati, domani pomeriggioe per tutto il giorno di venerdì,in sessioni distinte: 1) ricercaclinica e di base, 2) sanità pub-blica e ricerca epidemiologica,3) bonifiche e metodi di iner-tizzazione.

Momenti plenari, invece,nelle mattinate di domani, conil coordinamento di FabrizioOleari, capo dipartimento delministero della Salute, e di sa-bato, moderatore GiuseppeRuocco, direttore generaleprevenzione dello stesso dica-stero. Oltre ai ministri Balduz-

zi della Salute, e Corrado Clini,dell’Ambiente, a parlamentari,massimi esponenti di organismiinternazionali (tra cui Anci,Inail, Organizzazione mondialee Istituto nazionale di sanità),parleranno, in tre lezioni magi-strali, Rodolfo Saracci su «Lostato attuale delle conoscenzesugli effetti sanitari dell’amian-to», Barry Castleman (il consu-lente americano al processoEternit) su «L’esperienza inter-nazionale in materia di amiantoe patologie correlate» e RaffaeleGuariniello sul «Ruolo della ma-gistratura nel quadro nazionalee internazionale».

Nelle sessione su ricerca cli-nica e di base, previste relazionisu meccanismi di azione del-l’amianto e relative patologie,percorsi diagnostici del mesote-lioma, approccio terapeuticomultidisciplinare, banche biolo-giche, ricerca farmacologica eclinica, modelli organizzativi

per diagnosi e terapia delle ma-lattie rare, ricerca genomica, ri-schi e azione patogena delle fi-bre diverse dell’amianto.

Nella sessione della sanitàpubblica e della ricerca epide-miologica si parlerà di stima delrischio dimesotelioma in Italia edi prospettive evolutive neiprossimi anni, di studi, sorve-glianza e registri su esposti edex esposti, di siti a rischioamianto di interesse nazionale.Uno spazio, nella mattinata divenerdì, accoglierà le voci delleassociazioni, concentrate negliinterventi di Bruno Pesce e Ful-vio Aurora, e della FondazioneBuzzi Unicem, da anni impegna-ta a sostenere studi e sperimen-tazioni di cui darà conto il pro-fessor Gianfranco Tassi.

Nella sessione dedicata allebonifiche, si farà il punto sullemappature dei luoghi inquinati edi quelli di interesse nazionale(con l’accento su Casale), dei

metodi di bonifica, trattamentoe smaltimento.

Sabato, dopo un filmato di te-stimonianze, le conclusioniscientifiche sono affidate a Gior-gio Scagliotti, CorradoMagnanie Stefano Silvestri, mentre l’im-pegno politico verso un pianonazionale amianto dovrà scatu-rire dagli interventi dei ministriClini e Balduzzi.

È un evento su cui si concen-tra molta attesa, non ingenua,ma fondata su una fiducia seriache va riempita, finalmente, diazioni urgenti e concrete. Lasperanza va incardinata nel sol-co della concretezza scientifica.Contiamo di ripartire da qui, maguai a fermarsi ancora prima diaver raggiunto l’obbiettivo. Cheè uno prima di tutti: sconfiggereil mal d’amianto, per riaccende-re la luce che oggi spegne losguardo quando arriva la dia-gnosi crudele. Non è solo Casaleche aspetta,ma è tutto ilmondo.

SILVANA MOSSANOVENEZIA

AperturaeconclusionisonoaffidatiaiministriBalduzzidellaSaluteeClinidell’Ambiente Il monito sullo striscione, «un mondo senza amianto», è l’auspicio della Conferenza di Venezia

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CUNEO. CONSIGLIO COMUNALE

“Il nostro sostegno ai malati Slama sospendano il digiuno”«Solidarietà ai malati di sin-drome laterale amiotrofica, almedico fossanese Alberto Da-milano, al Comitato 16 Novem-bre». E 3 richieste al Governo:«Segnare una svolta rispettoal recente passato, trovare co-pertura finanziaria al Fondoper la disabilità, convincerequesti malati a desistere dallosciopero della fame». Con 29 sì(unanimità) ieri il Consiglio co-munale di ha espresso «solida-rietà per battaglia condotta daun gruppo di malati di Sla:chiedono di vivere, di aiutarele loro famiglie» comeha dettola proponente Patrizia Manas-sero (Pd), in un ordine del gior-no emendato dalla maggioran-za e accettato da tutti i gruppi.

Appassionante il dibattito.Carlo Fonasero (Cuneo Più,medico al Santa Croce): «Sla:tre parole terribili, con esiti di-sastrosi per la qualità della vi-ta. Ci sono 3500 malati in Ita-lia, oltre 100 nuove diagnosil’anno, la speranza di vita chenon supera i 3 anni. Lo sciope-ro della fameper loro potrebbeessere letale. Domani (oggi,ndr), alle 10,30, un gruppo dimalati si presenterà in carroz-zina davanti al ministero a Ro-ma: minacciano di lasciarsimorire in poche ore».

Erio Ambrosino (Cuneo Soli-dale): «Questa disperazione èinaccettabile: chi ha pochi mesidi vita non può arrivare a questopunto. Il rigore finanziario nontocchi la dignità di chi è più de-bole: il fondo da 400 milioni dieuro venne azzerato due annifa»,mentre perAntoninoPittari(Idv, medico di famiglia) «unasocietà civile non può abbando-nare queste persone». Il sindacoFederico Borgna: «C’è chi li ha

AssembleaAl termine

del Consiglio(foto Lanteri)

MarcoBertone

ha rassegnatole dimissioniSubentrerà

RiccardoCravero

LORENZO BORATTOCUNEO

chiamati martiri: usano il lorocorpo come strumento di lotta,inmodo nobile». «Il rigore finan-ziario non deve incidere sui di-ritti fondamentali delle perso-ne» ha detto Cristina Clerico(Centro Lista Civica), mentreper Giuseppe Tassone (presi-dente del Consiglio) «viviamouna deriva che colpisce Statosociale, coesione civile, socie-tà». Nel dibattito sono interve-nuti anche Giuseppe Lauria

(Lauria per Cuneo), Enrico Col-lidà (Udc - Crescere insieme),Gigi Garelli (gruppo misto), Ma-nuele Isoardi (5Stelle) e PaoloRomeo (Costituente).

Al termine dell’assemblea si èdimesso l’unico consigliere elet-to nelle file del Pdl. Marco Ber-tone ha spiegato: «Un sacrificio,ma chi subentrerà saprà lavora-re molto e bene per la città». Sitratta di Riccardo Cravero, cheè anche consigliere provinciale.

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La rispostadiCotaal sindaco

“Lacittàdellasaluteè ferma?BallaréchiedacontoaRoma”«Conforta sapere che gli oc-chi di tanti sono puntati sullacittà e su questo ospedale: cimeritiamo tutto ciò che c’è edi più. L’alto livello dei servizie gli investimenti sono patri-monio di una comunità che siestende anche fuori i confinidel capoluogo. Ma da un pez-zo che non vedo notizie, nonsento nulla, sulla città dellasalute. Aspettiamo sviluppi,conferme e azioni». Ieri nellacerimonia in aula magna (da-vanti al parlamentare Man-cuso, consiglieri regionali, as-sessore provinciale Nava,prefetto Castaldo, vicario delvescovo, universitari e altri)il sindaco Andrea Ballarèpungola il presidente dellaRegione e concittadino, Ro-bertoCota. Ballarè non ricor-re ad accenti polemici manon lemanda a dire eCota re-stituisce «la cortesia»: «La-voriamo su due piani: cittàdella salute e Maggiore. Cosìcome andiamo avanti con lariforma sanitaria - dice Cotae aggiunge più tardi che gliela

sta copiando su scala naziona-le anche il ministro Balduzzi -ma bisognamettersi d’accordoe rispondo a Ballarè: difficilelavorare se ti cambiano le car-te in tavola. Sulla città della sa-lute noi abbiamo fatto i passinecessari. Da Roma ci hannodetto ok al finanziamento maarriverà? Allora rispondo alsindaco: ognuno si assuma leproprie responsabilità. Non sipuò criticare a Novara, chiede-

teci conto della città della salu-te eppoi appoggiare il governoMonti che ci impone tagli sel-vaggi e non ci ha dato ancoragaranzie sui finanziamenti. Simettano d’accordo e ci faccia-no sapere: i soldi ce li danno ono?Ci vuole coerenza. Io, se ne-cessario, farò ricorso alla Cor-teCostituzionale per difenderela nostra riforma». A margine,il presidente aggiunge che «sì,tempo fa ho detto che i soldi

per la città della salute li trove-remo anche da soli ma ovvia-mente non basteranno per faretutto». L’assessore Monferinonon c’era, ieri, impegnato fuoriregione. Una battuta di Cotaper misurare i rapporti tra lo-ro: «Monferino lavora benissi-mo. Con la giunta andiamoavanti. Ieri il Pdl ha detto chenon ci sono problemi e non ri-vendica posti. Questa al mo-mento è la situazione». [M. P. A.]

Ieri cerimonia con tanti medici, le loro equipe e i politici novaresi

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“Nonabbiamocertezzasul futurodegli stipendi”PopolarediNovaraprontaadintervenire incasodinecessità

Anche all’ospedale Maggioree all’Asl Novara c’è preoccu-pazione come nell’Asl Vco.Saranno pagati gli stipendi dinovembre, dicembre e tredi-cesime? La domande e le vocisu possibili ritardi si rincor-rono tra reparti e servizi.

I sindacati dall’ospedale:«Ci risultano difficoltà inparticolare per dicembre etredicesime. E si parla di unanticipo, chiesto alla BancaPopolare di Novara, di diecimilioni di euro. In media, almese, occorrono otto milionidi euro per le paghe degli ad-detti». Il direttore generaleMarioMinola e quello sanita-rio Gianenrico Guida: «Fare-mo fronte al pagamento esoltanto per le tredicesimec’è da superare qualche pro-blema di trasferimenti dallaRegione. Vero che si valuta,com’è successo anche in pas-sato, l’ipotesi dell’anticipo».

L’allarme sul «profondorosso» (dopo le dichiarazionidi «fallimento tecnico» an-nunciato dall’assessore re-gionale Paolo Monferino po-che settimane fa) è rilanciatoda alcuni consiglieri. Ieri, al-l’inaugurazione di reparti, laconsigliera regionale Giulia-na Manica ha chiosato: «Conil presidente Cota ci sonoscontri e differenze di vedutema sicuramente si deve indi-viduare bene, con precisione,dove tagliare e dove invecenon intervenire. Qualità, ser-vizi ai malati e trattamentodei dipendenti non vannomessi in discussione». Che iconti non tornino e a farne lespese possano essere, in tem-po brevi, i fornitori delleaziende sanitarie e gli stessidipendenti lo ha sostenutoanche il capogruppo del Pd,Aldo Reschigna, verbanese,che nei giorni scorsi ha detto:«Sto seguendo con attenzio-ne la grave situazione di li-

quidità della Regione affinchèciò non determini scelte deva-stanti sulle Asl e sulle struttu-re sociosanitarie, o sui consor-zi dei servizi sociali». Il capo-gruppo Pd ha raccolto le «vo-ci» nell’ambiente sanitario del

Vco. «La nostra Asl non è inuna situazione diversa dalle al-tre aziende piemontesi dellasalute - ha replicato AdrianoGiacoletto, già in servizio alMaggiore e attuale direttoregenerale dell’AslVco -: noi rice-

viamo, in due tranche, 26 mi-lioni di euro al mese per le spe-se di cassa. Non posso certo di-re che la situazione sia roseama nemmeno fare catastrofi-smo. Per questo mese paghia-mo gli stipendi senza alcunproblema. Mi auguro si possafar fronte regolarmente a tuttele spese anche in futuro».

Dall’AslNovara, Emilio Iodi-ce, direttore generale, ieri:«Ho verificato con il direttoreamministrativo: abbiamo i sol-di per pagare i dipendenti sen-za problemi per novembre ecrediamo anche in dicembrema se ci fossero difficoltà, si ri-corre all’anticipo di cassa. Ègià accaduto. Per la situazionefinanziaria generale, attendia-mo direttive dalla Regione».

SANITA’I CONTI INROSSO

MARIA PAOLA ARBEIANOVARA

Il direttore Mario Minola nel Cup. A destra, Martino De Leo e staff

IlprimoallarmegiornifadalVcoL’AslNovaragarantisce«Prontiapagare»

10milioni d’euro

È la somma ipotizzata da chiederealla Banca Popolare di Novara

per poter pagare stipendie far fronte a liquidazioni

di forniture entro fine anno

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SANITÀ. L’EFFETTO DEI CONTI IN ROSSI DELLA REGIONE

Allarme stipendi e tredicesimePreoccupazione al Maggiore e all’Asl Novara, le direzioni rassicurano

Anche al Maggiore e all’AslNovara c’è preoccupazioneper gli stipendi di novembre,dicembre e tredicesime. Isindacati dall’ospedale: «Cirisultano difficoltà in parti-colare per dicembre e tredi-cesime. E si parla di un anti-

cipo, chiesto alla Banca Popo-lare di Novara, di dieci milionidi euro». Le direzioni generalidei due enti rassicurano: «Cisono difficoltà nel trasferi-mento fondi dalla Regione magli stipendi arriveranno». In-tanto ieri il presidente Rober-to Cota ha inaugurato i nuovireparti di Urologia, Centro

dialisi e Centro unico prenota-zioni: lavori da due milioni dieuro su progetti dell’ufficiotecnico dell’ospedale ed ese-guiti in gran parte da impreselocali. All’inaugurazione an-che il botta e rispostaCota-Ba-lalrè sulla città della salute. AlSan Rocco di Galliate, sempreieri, sopralluogo per i lavori al

Cup. Infine, Cota e l’assessoreMonferino in Valsesia lunedìalle 18 saranno all’ospedale diBorgosesia: la richiesta dell’in-contro è partita dal parlamen-tare Buonanno. E ci sarannodettagli sull’alleanza, che rac-coglie consensi, tra gli ospedalidi Borgosesia e Borgomanero.

Altri servizi ALLE PAGINE 44 E 45

2.849dipendentiall’ospedale

Maggioredei quali

444 medicie 945 infer-

mieri

824posti lettoal Maggiore

dei quali70 per terapia

intensivae 114 nei

day hospital

MARIA PAOLA ARBEIANOVARA

Page 9: Bilancioinrosso IlComunespera nelgovernoMonti · 2018. 7. 17. · critiche al governo Monti per provvedimenti che potrebbero danneggiare il Piemonte; attua-zione della riforma sanitaria;

Per ammirare la moder-nità della nuova Urolo-gia e del Centro dialisi,

è arrivato dalleMolinette an-che il professor Bruno Freache di Novara ricorda (fu pri-mario qui, poi a Udine) «i pa-zienti così affezionati e soddi-sfatti di quel che facevamo,da non accorgersi della vetu-stà del reparto com’era». Og-gi l’Urologia diretta la pro-fessor Carlo Terrone, torine-se, al IV piano padiglione Bha pareti arancione e giallo,

nove luminose camere, day ho-spital, sale chirurgiche e gli al-tri servizi per superare i 1500interventi annui e 11mila visiteambulatoriali. Costo: un milio-ne e 200mila eu-ro. Terrone:«RingraziamoPneumologia eClinica chirurgi-ca che ci hannoospitato. E comenon ricordare icolleghi di altrespecialità, pen-siamo tra altrealla rianimazio-ne di Della Cor-te, centro tra-pianti del professor PieroStratta e centro dialisi del col-lega Martino De Leo. Grandegioco di squadra». De Leo, do-po tre anni e mezzo con staff e

pazienti in un prefabbricato,aggiunge: «L’illustre storiadella dialisi e dei trapianti èmerito di maestri come Ver-zetti, Frea e Stratta. Andiamo

avanti: tutti han-no dimostratogrande com-prensione e at-taccamento, nellungo periodonel container.Non abbiamosaltato un servi-zio». Nel 2011 so-no stati 23 mila itrattamenti dia-litici totali e ne-gli ultimi dieci

anni 200 mila; 286 i pazienticronici seguiti ogni anno. I la-vori sono costati 970 mila, datidalla Regione e con progetto(come per gli altri restauri) re-

alizzato dall’ufficio tecnicodell’ospedale. Sia Urologia siail Centro dialisi sono fonda-mentali per l’attività dei tra-pianti renali anche con dona-zione da vivente, un fiore al-l’occhiello del Maggiore, con ladirezione di Stratta. Infine, èpronto anche il nuovoCup, conservizi particolari per non ve-denti. Costo: 600 mila euro. Ildirettore generale Mario Mi-nola: «Un servizio al quale te-niamo tutti: doveva essere im-plementato e dare miglior ac-coglienza agli utenti. Poi apri-remoquello di Galliate dove in-vestiamo ancora. Ci sono ser-vizi fondamentali come hospi-ce, radiologia, anche lì la diali-si, biologia molecolare». Cota,poco prima: «Il San Rocco nonchiude finché non ci sarà la cit-tà della salute». [M. P. A.]

Nuovocentrodialisi, urologiaeserviziounicoprenotazioni

Minola:«NovitàanchealSanRoccochehareparti strategici»

INVESTIMENTI

L’ECCELLENZA«Potremomigliorare

anche l’attivitàdi trapianti renali»

il casoNOVARA

Roberto Cota e Carlo Terrone nella nuova Urologia

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