Ciampolillo note critiche al ctu 271213

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acc. Giacomo Cirincione - 1 - TRIBUNALE CIVILE DI PALERMO SEZ. I – DR. GIULIO CORSINI NOTE CRITICHE ALLA RELAZIONE DEL C.T.U., disposta dal G.I. nel proc. civile iscritto al n. R.G.A.C.C. 9916/2011 tra le parti: Ciampolillo Giuseppe, convenuto, rapp.to e difeso dall’ avv. Giacomo Cirincio- ne, -convenuto- C/ ANZA’ SALVATORE, rapp.to e difeso dagli avv.ti Salvatore Ferrara e Giusep- pe Ugo Abate attore- Premessa la relazione del C.T.U. trasmessa il 17 novembre 2013 all’ in- dirizzo di posta elettronica certificata <[email protected]>, intestata allo Scrivente avvocato,; esaminata la medesima da parte dello Scrivente e da parte del dr. Alber- to Lombardo, consulente di parte nominato dal convenuto Ciampolillo Giuseppe, si sottopongono con il presente atto rilievi e richieste di chia- rimento al C.T.U. che rendano meglio edotto il Giudice sui quesiti che Egli stesso ha posto. Il C.T.P. prof. Albero Lombardo, preliminarmente ricorda gli aspetti generali della controversia che vede opposto il convenuto Ciampolillo Giuseppe, respon- sabile del comitato ambientalista cittadino “Isola Pulita”, all’ attore che lo accu- sa di avergli arrecato un danno alla reputazione di dirigente regionale: precisa- Avv. Giacomo Cirincione Corso Calatafimi 487 90129 PALERMO Tel./fax 0916571800 - 3200332451 e-mail [email protected] P.E.C.: [email protected] R.G. 9916/2011

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ANZA’,TOLOMEO,BARBARO,PARMALIANA,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157 SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPA,LO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACCIA MACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA

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TRIBUNALE CIVILE DI PALERMO

SEZ. I – DR. GIULIO CORSINI

NOTE CRITICHE ALLA RELAZIONE DEL C.T.U.,

disposta dal G.I. nel proc. civile iscritto al n. R.G.A.C.C. 9916/2011 tra le parti:

Ciampolillo Giuseppe, convenuto, rapp.to e difeso dall’ avv. Giacomo Cirincio-

ne,

-convenuto-

C/

ANZA’ SALVATORE, rapp.to e difeso dagli avv.ti Salvatore Ferrara e Giusep-

pe Ugo Abate –

attore-

• Premessa la relazione del C.T.U. trasmessa il 17 novembre 2013 all’ in-

dirizzo di posta elettronica certificata <[email protected]>,

intestata allo Scrivente avvocato,;

• esaminata la medesima da parte dello Scrivente e da parte del dr. Alber-

to Lombardo, consulente di parte nominato dal convenuto Ciampolillo

Giuseppe, si sottopongono con il presente atto rilievi e richieste di chia-

rimento al C.T.U. che rendano meglio edotto il Giudice sui quesiti che

Egli stesso ha posto.

Il C.T.P. prof. Albero Lombardo, preliminarmente ricorda gli aspetti generali

della controversia che vede opposto il convenuto Ciampolillo Giuseppe, respon-

sabile del comitato ambientalista cittadino “Isola Pulita”, all’ attore che lo accu-

sa di avergli arrecato un danno alla reputazione di dirigente regionale: precisa-

Avv. Giacomo Cirincione Corso Calatafimi 487 90129 PALERMO

Tel./fax 0916571800 - 3200332451 e-mail [email protected]

P.E.C.: [email protected]

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mente il Ciampolillo, con molteplici articoli comparsi su Internet, lo avrebbe in-

dicato come responsabile della contraffazione del “Piano Regionale Di Coordi-

namento Per La Tutela Della Qualità Dell'aria Ambiente Della Regione Sicilia-

na” -pubblicazione istituzionale della regione Sicilia- consistente nella copiatura

dell'analogo documento pubblicato 7 anni prima dalla regione Veneto. In quan-

to opera priva di originalità, ottenuta ricalcando il Piano regionale del Veneto,

essa appare senza rigore scientifico, non fornisce dati attendibili riferiti alla re-

gione Sicilia ma più spesso al Veneto e in definitiva è inutile alle istituzioni della

Sicilia come strumento verso soluzioni dirette a meglio tutelare la salute dei cit-

tadini.

Nel giudizio in corso, il convenuto ha precipuamente l'interesse a dimostrare

l'infondatezza delle accuse mossegli dall’ Anzà, confermandosi incidentalmente

la sostanziale copiatura del Piano Sicilia da quello Veneto. Egli dunque insiste

nel dimostrare la forte similarità dei due documenti, convergendo con la tesi di

altri soggetti -estranei a questo procedimento- quasi tutti chiamati in giudizio

dall’ Anzà, in sede civile o penale, per rispondere del danno alla sua reputazione

e della diffamazione da lui subita. Per esempio, il Ciampolillo, pur in procedi-

menti diversi, si trova a dover resistere ad analoghe doglianze che l’ Anzà muo-

ve ai dirigenti dell'associazione Legambiente.

Egli nel suo blog si fa difensore del danno che subisce l'intera popolazione isola-

na per la mancanza di un Piano valido che tuteli la qualità dell'aria ambiente

della regione, e, peggio ancora, mentre ufficialmente esiste quello odierno, og-

getto di esame del CTU, che per la sua mancanza di scientificità, originalità, ed

autenticità può solo creare confusione e incertezza in chi voglia utilizzarlo: in

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massima parte amministratori locali e responsabili di pubblici uffici destinati

alla tutela della salute pubblica.

Il quesito posto dal G.I. al C.T.U., e cioè « accertare il grado di similitudine tra il

P.R.C. Sicilia per la tutela della qualità dell'aria dell'anno 2007 ed il P.R.C. Vene-

to approvato nell'anno 2000, evidenziando se le analogie riscontrate abbiano ca-

rattere necessitato (perché i piani si attengono ad un medesimo schema) ovvero co-

stituiscono mera riproposizione nel secondo (in ordine di tempo) di peculiarità, ca-

ratteristiche, strutture tipiche del primo (sempre in ordine di tempo) valutandone il

grado di attinenza con le eventuali connotati propri e della regione Sicilia“, im-

pone l’ esame comparativo del Piano Regionale Di Coordinamento Per La Tute-

la Della Qualità Dell’aria Della Regione Siciliana, approvato con il D.A. n.

176/GAB del 9 agosto 2007, con quello della regione Veneto redatto nell’anno

2000 e respinto, perché inadeguato, dall’ Unione Europea.

1a RICHIESTA DI CHIARIMENTI AL C.T.U. :

sull’ estensione dell’ indagine sul Piano Regionale Di Coordinamento Per La

Tutela Della Qualità Dell'aria Ambiente Della Regione Siciliana” e dell’ analogo

della regione Veneto, anche agli Allegati.

A questo punto sorge il primo dubbio e dissenso sulle conclusioni del C.T.U. a

proposito dell’ ambito di applicazione della consulenza: essa deve riguardare

soltanto i Piani Regionali di Coordinamento della Regione Sicilia e della Regio-

ne Veneto; non anche gli allegati al Piano.

Ciò è coerente al fatto che nel giudizio in corso si deve accertare se Ciampolillo

Giuseppe, mediante l'utilizzo di siti Internet, abbia o meno realizzato danno alla

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reputazione dell'attore e -come afferma lo stesso attore nella narrazione del suo

atto introduttivo- che la supposta attività denigratoria del Ciampolillo ha avuto

per oggetto solamente il piano regionale di coordinamento della Sicilia e quello

del Veneto senza mai estendersi agli allegati. Se dunque azione denigratoria vi

fu, oggi bisogna cercarne riscontro nel documento oggetto di critica da parte del

Ciampolillo, non anche in opere allegate che, sebbene connesse, egli mai neppu-

re citò.

Ciò posto, il convenuto ritiene che l' estensione dell'indagine agli allegati del

Piano operata dal C.T.U. non fa venir meno il fumus di opera non originale,

non autentica, abbondantemente ricalcata dall'analogo documento istituzionale

della regione Veneto. Anzitutto per il contenuto degli stessi che riguardano :

• Allegato 1) Il sistema dei trasporti in Sicilia;

• Allegato 2) Parchi e riserve in Sicilia;

• Allegato 3) Parco veicolare in Italia;

• Allegato 4) Parco veicolare in Sicilia;

• Allegato 5) Vendita di carburante per autotrazione in Italia e in Sicilia

ne-gli anni 1997-2005;

• Allegato 6) Valutazione preliminare e zonizzazione (redatta nel 2005 dai

precedenti responsabili del Servizio “Inquinamento Atmosferico” e

dell’U.O. “Qualità dell’aria”, rispettivamente, dott. Gioacchino Genchi e

dott. Salvatore Cammarata);

• Allegato 7) Convenzione per la fornitura di software;

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• Allegato 8) Decreti dell’Ufficio speciale per le aree a rischio (N.B.: le

aree e gli impianti industriali non sono neppure citati nel “Piano regio-

nale di coordinamento per la qualità dell'aria”);

Gli argomenti e i contenuti degli allegati, dunque, non attengono mai diretta-

mente alla funzione principale del Piano che è quello di tutela della qualità

dell'aria fornendo dati e supporti scientifici a soggetti, come amministratori lo-

cali e dirigenti di uffici ed enti pubblici, che riferendosi a tali dati possono me-

glio calibrare le loro funzioni e i loro provvedimenti in vista della difesa della

salute pubblica.

È ad attestare la non significatività degli allegati può ancora ricordarsi il fatto

che essi non sono mai stati citati o presi in considerazione neppure da chi, come

Legambiente, da subito criticò e denunciò il Piano Regionale di Coordinamento

per la Sicilia come documento inattendibile e sostanzialmente copiato, additan-

do il dirigente Anzà Salvatore come responsabile del grave abuso. Così avvenne

nella Conferenza stampa di Legambiente del 22/11/2007, seguita poi dalle criti-

che e dai dubbi di organi di stampa come la Rai (si vedano i due supporti audio-

visivi su DvD, prodotti in atti di causa con relativa trascrizione, che riproducono

interviste e commenti del Giornale Radio Rai per la Sicilia), cui fece seguito per-

fino un pamphlet (“Sdisonorata, storie di ordinaria deregulation e straordinarie

incazzature”) di Gianpiero Caldarella per i tipi di Navarra Editore edito nel

2010. Sulla scia i tali critiche si inserì anche il convenuto Giuseppe Ciampolillo,

consapevole di esercitare il diritto di critica garantito dalla legge, in primo luogo

dall’ art. 21 della Costituzione.

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Ancora : l' irrilevanza degli allegati de quo è confermata dal fatto che si tratta di do-

cumenti redatti, in anni precedenti al Piano Regionale del 2007, da altri Enti ed Uffi-

ci, e dunque in essi non potrebbero rintracciarsi gli elementi per provare le colpe

dell’ Anzà.

Come pure è vero che il Team di autori del Piano regionale del 2007 non si dilunga

sulle motivazioni della presenza, della funzione e dell’utilizzo degli allegati nel Piano

Regionale Sicilia. Essi, infatti, non sono citati né nel capitolo 8 del Piano (“Elenco

dei documenti utilizzati – documenti di riferimento”) e neppure nel capitolo “Biblio-

grafia”;

• La presenza di questi “allegati” risulta avere, oggettivamente, una mera funzione

riempitiva, in quanto essi sono riportati senza alcuna loro connessione funzionale al

Piano.

Concludendo: poiché l’ attività del C.T.U. deve dare utili chiarimenti al Tribunale

per determinare non la sola oggettiva similarità del Pino Sicilia a quello Veneto, ma

anzitutto la soluzione al quesito se Ciampolillo arrecò danno alla reputazione dell’

attore, solamente dall’ insieme delle espressioni e dai giudizi diffusi attraverso Inter-

net (giudizi critici secondo il Ciampolillo, frasi infamanti secondo l’ Anzà) potrà il

Giudice ricavare la sua decisione di accoglimento o rigetto delle domande dell’ atto-

re, e non anche dagli “allegati al piano”.

<<DICA il C.T.U. se l’ ambito di applicazione della sua indagine al fine di ri-

spondere ai quesiti posti dal Giudice non debba essere limitato alla sola parte

del testo principale dei documenti Piano regionale di coordinamento per la tute-

la della qualità dell’aria ambiente della Regione Siciliana anno 2007 e Piano di

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Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Veneto anno 2000, non

estendendo l’ indagine agli allegati in quanto essi solo sono oggetto –secondo le

domande e le eccezioni delle parti in causa- del presunto fatto di danno alla re-

putazione dell’ attore.>>

2a RICHIESTA DI CHIARIMENTI AL C.T.U. :

sul carattere necessitato di forme e contenuti dei documenti Piano Regionale Di

Coordinamento Per La Tutela Della Qualità Dell'aria Ambiente Della Regione

Siciliana” e dell’ analogo della regiobe Veneto.

Il G.I. chiede poi che il C.T.U. <<… evidenzi se le analogie riscontrate abbiano

carattere necessitato (perché i piani si attengono ad un medesimo schema) ovvero

costituiscono mera riproposizione nel secondo (in ordine di tempo) di peculiarità,

caratteristiche, strutture tipiche del primo (sempre in ordine di tempo) valutandone il

grado di attinenza con le eventuali connotati propri e della regione Sicilia>>.

La questione non è da poco e anzi ha carattere decisivo, tant’è che è stato addirittura

anticipata dallo stesso Anzà già dal suo atto introduttivo allorché dichiara a sua dife-

sa (excusatio non petita) che l’ art. 5 del D.M. 1 ottobre 2002 n. 261 recita: <<…i

piani sono redatti secondo l'indice riportato nell'allegato 3 e contengono una scheda

tecnica che riporta le informazioni di cui all'allegato V del medesimo decreto legi-

slativo. L'allegato 3 al sopracitato D. M. 261/02, avente per titolo “Indice del docu-

menti di piano”, riporta meticolosamente il titolo dei capitoli che devono costituire il

piano nonché l'elenco, il titolo ed i contenuti dei paragrafi che ne costituiscono i di-

versi capitoli. Pertanto è di tutta evidenza che il legislatore obbliga le regioni a de-

finire i piani ed i programmi di cui all'articolo 8 del D. Lgs 351/99 secondo una

struttura ed una sequenza logica predefinita a livello ministeriale che non lascia

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margini interpretativi e/o possibilità di discostarsi da tale struttura. In altri termini il

Ministero ha definito il contenitore di informazioni e dati che le regioni devono

riempire con gli elementi specifici di ogni regione. E così ha operato l' Assessorato

Regionale al Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana.>>

Ciò che suona come voce di autoassoluzione è in realtà conferma della spropositata

copiatura del documento siciliano da quello Veneto.

Di vero infatti c’è soltanto che predisposto è il titolo degli indici dei documenti re-

gionali. Questo solo avrebbe dovuto accomunare i documenti della Sicilia e del Ve-

neto.

Il C.T.P. bene evidenza che, a parte l'obbligo del solo nome degli indici non vi era

necessità di comunanza di porzioni di testo. Il D.M. 261/2002 non poteva giustificare

una simile identità perché esso detta solo una traccia esemplificativa per la redazione

dei Piani e non un obbligo da rispettare per il quale vi sarebbe un espresso richiamo

di legge che invece manca. D’altronde altre regioni nel redigere l’ analogo documen-

to di coordinamento per la qualità dell’aria se ne sono discostate, ed alcune, ricono-

scendo solo il carattere indicativo della norma, non ne hanno tenuti di fatto conto.

L’ allarme destato al momento della pubblicazione del Piano Siciliano per la man-

canza degli attesi contenuti, dati e informazioni, e l’ inutilità sostanziale di esso, si

giustifica in quanto risultano uguali non solo gli indici ma intere porzioni di testo fi-

no a rendere parossistica la presenza di intere frasi assolutamente mai riferibili alla

regione Sicilia (p.es. : clima rigido già a settembre con avvio degli impianti di riscal-

damento, argini dei fiumi e canali ricadenti nei centri storici cittadini, abbondanza di

piste ciclabili, comunità montane, regione con ordinamento a statuto ordinario, ecc).

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Come si vede, cade del tutto il carattere necessitato dietro cui vorrebbe difendersi l’

attore allorché per negare la similarità e/o identità dei due documenti.

La relazione del C.T.U. risulta sull’ argomento assai poco esaustiva e non affronta il

cuore del problema. Se, come anche afferma nei sui atti di causa l’ Anzà, la legge de-

termina solo il contenitore, allora è al contenuto che bisogna guardare per riconosce-

re se la similarità è sostanziale o solo formale.

E a questo punto il confronto fra i due documenti, riga per riga non può neppure es-

sere sufficiente. L’ oggettività “ad ogni costo” presente nella relazione del C.T.U.

finisce per perdere di vista la sostanza di quanto quelle righe dicano: se cioè è solo

una comunanza di forme, dietro cui permane l’ originalità e la scientificità dell’ ope-

ra, ovvero se il documento firmato da Anzà è privo di quella originalità di dati scien-

tifici attesi da amministratori locali, enti pubblici e privati, dirigenti e altri soggetti

ancora per calibrare politiche e provvedimenti a tutela della salute pubblica. Questa

ipotesi risulta vera guardando alla sostanza dei contenuti più che al conteggio di ri-

ghe: essa non è neppure contraddetta dall’ Anzà che si limita a parlare degli “indici”.

Aveva dunque ragione chi, come Ciampolillo, ha detto che aver fornito alla comunità

un documento non originale e autentico: dove per originalità e autenticità non si in-

tendono quelle del “libero pensare”, appartenenti al mondo delle idee, ma la novità e

autenticità dei dati scientifici rispondenti alla funzione che questo documento istitu-

zionalmente ha per la salvaguardia e la tutela della salute dei cittadini siciliani. Que-

sta originalità manca e il danno è altissimo, senza possibile risarcimento per i cittadi-

ni i cui sindaci ed amministratori in tema di salute pubblica si trovano faccia a faccia

con analisi che riguardano il Veneto e non la Sicilia. Poco importa che la percentuale

di righe copiate sia del 40, o del 50, o del 60 per cento: più importante è sapere dove

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ha colpito la falsità ed inutilità dei dati, allorché verranno a mancare i provvedimenti

necessari per zone con vero inquinamento atmosferico, ma descritte nel Piano come

aventi l’ aria fine delle Dolomiti, o i centri storici attraversati da fiumi e canali. La

mancata originalità del Piano Sicilia tradisce dunque l’ attesa di tutela della salute per

la quale i cittadini eleggono i loro amministratori e questi nominano attorno a se diri-

genti e funzionari (come per l’ appunto il dr. Anzà) per mirare al bene comune della

salute pubblica.

Bene fa dunque il C.T.P. a suggerire per l’ esame dei due documenti, e di quello sici-

liano in particolare, l’ introduzione un criterio di qualità anziché solo di quantità.

Dall’ esame del contenuto sostanziale delle parti identiche o simili dei due docu-

menti, il Giudice potrà meglio giungere al convincimento incidenter tantum sul pla-

gio reprimibile del Piano più recente rispetto a quello più antico, sebbene né le do-

mande dell’ attore, né le eccezioni del convenuto espressamente lo chiedano, tenden-

do le une all’ affermazione del danno alla reputazione personale e le altre alla non

colpevolezza in vista dell’ esercizio del diritto di critica.

Evidenziando la qualità delle parti simile o identiche può così emergere quella man-

canza di originalità ampia e diffusa che la giurisprudenza ritiene caratterizzante del

plagio allorché I riferimenti all'opera originaria sono elemento caratterizzante dell'o-

pera derivata e la loro presenza in altra opera si inserisce in un contesto globale che

non consente di riconoscere, nell'opera derivata successiva, originalità e carattere

creativo, intendendosi che <<…l'elaborazione creativa si differenzia dalla contraffa-

zione, in quanto, mentre quest'ultima consiste nella sostanziale riproduzione dell'o-

pera originale, con differenze di mero dettaglio che sono frutto non di un apporto

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creativo, ma del mascheramento della contraffazione, la prima si caratterizza per

un'elaborazione dell'opera originale con un riconoscibile apporto creativo;

ciò che rileva, pertanto, non è la possibilità di confusione tra due opere, alla stregua

del giudizio d'impressione utilizzato in tema di segni distintivi dell'impresa, ma la ri-

produzione illecita di un'opera da parte dell'altra, ancorché camuffata in modo tale

da non rendere immediatamente riconoscibile l'opera originaria. (Cass. Civ. sez. I.

15/06/2012 n. 9854).

Il mascheramento dell’ opera originaria è stato ottenuto sovente con la tecnica del

“copia e incolla” e del “trova e sostituisci”, ma il risultato è stato pressappochistico

tant’è che ancor oggi esistono incongruenze di ogni genere nel Piano siciliano che lo

rendono privo di originalità, per esempio, rispetto anche a talune tabelle in esso inse-

rite riportanti dati a loro volta copiati, frutto di altre elaborazioni, per esempio dall’

A.R.P.A.-Sicilia (nel fascicolo del convenuto, il Piano Regionale Di Coordinamento

Per La Tutela Della Qualità Dell'aria Ambiente Della Regione Siciliana” evidenzia in

giallo le parti testualmente identiche nei due Piani, laddove il team di autori siciliani

si sono limitati alla semplice sostituzione di parole: “Veneto” con “Sicilia”,

“A.R.P.A.V.” con “A.R.P.A.” , ecc.; mentre altri elementi del plagio accertabile “in-

cidenter tantum”consistono, per esempio, nel fatto che parecchie Direttive Comuni-

tarie e normative nazionali, all’epoca della redazione del Piano Veneto (anno 2000)

ancora invia di emanazione o già vigenti, sono riferite come tali pure al 2007, nono-

stante esse siano state nel frattempo emanate, ma solo successivamente, recepite e

persino abrogate da altre successivamente intervenute dopo. Ancora: documenti che

si riferiscono a strutture, attività ed atti di programmazione della Regione Veneto

(p.e. il bollettino COP, il DOCUP, ecc.) sono inseriti nel Piano Siciliano come se in

realtà fossero e facessero parte del contesto siciliano; come pure condizioni ambien-

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tali proprie del Veneto, quali “il bacino aerologico padano”, ”limitazione degli orari

di riscaldamento degli impianti termici civili”, “l’intero territorio pianeggiante”, le

“comunità montane”, queste ultime, per inciso, abolite in Sicilia da quasi 20 anni,

ecc. figurano nella descrizione del piano siciliano; e per ultimo l’assetto amministra-

tivo di regione a statuto ordinario del Veneto appare avere sostituito le prerogative

dello statuto speciale della Regione Siciliana allorché si fa riferimento, ad esempio,

al Consiglio Regionale al posto dell’Assemblea Regionale, a competenze della Giun-

ta Regionale al posto di quelle dell’Assessore al ramo, ecc.).

Il team di autori del Piano non si è astenuto neppure dal copiare la “Bibliografia”

(presa pressoché per intero dall’Annuario Arpa del 2005) ed il “Glossario”, tanto che

in quest’ultimo vengono riportati acronimi e sigle di organismi, strutture e documenti

inesistenti in Sicilia (CIS-Comitato di Indirizzo e Sorveglianza, DOCUP- Documento

Unico di Programmazione 2000-2006 della Regione Veneto, SFMR-Sistema Ferro-

viario Metropolitano Regionale, TTZ-Tavoli Tecnici Zonali) e, di contro, non ven-

gono inclusi acronimi e sigle citati nel testo siciliano (TOFP-Tropospheric Ozone

Forming Potentials, PGTL-Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, ecc.).

Ciò posto, si chiede al C.T.U. di rispondere al seguente quesito:

<<DICA IL C.T.U. SE PER RISPONDERE AL QUESITO POSTO DAL G..I.

SULLA ANALOGIA RISCONTRABILE FRA I PIANI PIANO REGIONALE

DI COORDINAMENTO PER LA TUTELA DELLA QUALITÀ DELL'ARIA

AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIANA” E QUELLO DELLA REGIONE

VENETO, E SULL’ EVENTUALE CARATTERE NECESSITATO DI TALE

ANALOGIA, AL CRITERIO DELL’ EVIDENZIAZIONE DELLE RIGHE

IDENTICHE O SIMILI NON DEBBA INTEGRARSI IL CRITERIO DEL

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CONTENUTO FONDATIVO DELLE PARTI RISCONTRATE SIMILI O

IDENTICHE ?>>

3a RICHIESTA DI CHIARIMENTI AL C.T.U. :

sulla determinazione percentuale delle parti riscontrate simili e/o identiche fra i

documenti Piano Regionale Di Coordinamento Per La Tutela Della Qualità

Dell'aria Ambiente Della Regione Siciliana ed il suo analogo della regione Vene-

to

Anche da un punto di vista strettamente computistico non si può essere d’accordo

con il C.T.U. allorché conclude che <<… l’ analisi dei due Piani Regionali per la

determinazione della similitudine ha evidenziato la mera riproposizione con carat-

tere non necessitato di 1769 righe corrispondenti ad una percentuale del 34,3%, che

diviene 24,8% considerato negli allegati al piano numero 16 tabella corrispondente

a una percentuale del 11,9% che diviene 9,9% considerato gli allegati al piano; nu-

mero tre figure corrispondenza una percentuale del 3,7% che diviene 3,0% conside-

rati gli allegati al piano.>>

Lungi dal ripetere le notazioni e le riserve anzidette, pur volendo utilizzare il criterio

seguito dal C.T.U., si perviene ad una percentuale nettamente superiore che il C.T.P.

riporta in allegato alla sua relazione.

In essa egli fa il computo di ogni singolo capitolo riportando il totale delle righe e

poi il totale di quelle risultanti simili o identiche, per cui il primo valore fa da deno-

minatore di una frazione che ha per numeratore il numero delle righe “incollate”. Ri-

sulta così che il capitolo 1 totalizzi il 57,26% di righe identiche/o simili; il capitolo 2

il 25,97%; il capitolo 3 il 66,91%; il capitolo 4, che include solo un elencazione di

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norme, presenta l’ analogia di una sola riga; il capitolo 5 il 50,81%; il capitolo 6 il

91,73%; il capitolo 7 l’ 11,00%; il capitolo 8 il 50,00%; il capitolo 9 il 100%; il capi-

tolo 10 il 100%; il glossario il 67,32%. In totale le righe dell'intero Piano Sicilia am-

montano a 4585 ed il totale delle righe del piano Veneto riproposte nel piano Sicilia

(incollate) ammonta a 2167. L’ incidenza percentuale di similitudine o di identità di

righe è per ciò 47,26%. Lo stesso consulente di parte, per maggiore precisione, ri-

porta la specifica di ognuna delle righe copiate con l'indicazione della pagina e del

suo posizionamento all'interno di essa, e di esse all'interno di ogni singolo capitolo.

Si propone perciò l'ultimo quesito:

<<Dica il C.T.U. se il computo delle righe di cui egli ha accertato la identicità o

la similitudine risulta inferiore a quanto accertato dal consulente tecnico di par-

te per mero errore di calcolo ovvero per l'adozione di un criterio che considera

intere righe del Piano Regionale di Coordinamento per la Sicilia esente da simi-

litudine o copiatura mentre le medesime lo sono secondo il criterio di mero con-

fronto per giustapposizione adottato dal professor Alberto Lombardo, consulen-

te tecnico di parte.>>

Tanto si doveva per fini di giustizia nell'interesse del convenuto Giuseppe Ciam-

polillo, restando in attesa dei chiarimenti richiesti al signor consulente tecnico di uf-

ficio.

Palermo 27 dicembre 2013 avv. Giacomo Cirincione

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acc . Giacomo Cirincione - 15 -

ALLEGATO :

RELAZIONE DEL CONSULENTE TECNICO DI PARTE, PROF. ALBERTO LOMBARDO CONTENENTE N. 1 ALLEGATO

Tribunale civile di Palermo

Sezione I – Dott. Corsini

Relazione del Consulente tecnico di Parte

Prof. Alberto Lombardo, consulente tecnico di parte del convenuto,

sig. Ciampolillo Giuseppe

nel procedimento civile R.G. 9916/2011 di codesto Tribunale di Palermo

Il Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente della

Regione Siciliana: aspetti generali, di merito e quantitativi circa la copiatura dal Piano

di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Veneto (anno 2000) e da altre fonti

documentali

1. Alcuni aspetti generali e di merito

Il Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente della

Regione Siciliana, approvato con il D.A. n. 176/GAB del 9 agosto 2007 e che costituisce

“piano di settore del Piano regionale di tutela e risanamento ambientale”, risulta frutto per

la maggior parte di un collage di capitoli, paragrafi, ecc. integralmente trascritti da pubblica-

zioni già edite da altri Enti ed Amministrazioni.

Non sarebbe neppure il caso di ricordare che nella redazione di un qualsiasi documento

pubblico, quando si riportano testualmente frasi o brani di altro autore, è regola generale, non

solo per ovvi motivi di correttezza deontologica e professionale, l’uso di forme di evidenzia-

Page 16: Ciampolillo note critiche al ctu 271213

acc . Giacomo Cirincione - 16 -

zione, quali la virgolettatura, il carattere corsivo, ecc., accompagnate dalla citazione in manie-

ra puntuale e precisa della fonte originale da cui si è attinto.

Nel caso in oggetto gli autori hanno presentato il Piano nella forma di un documento

originale, corredato sì della consueta sezione di riferimenti bibliografici, ma come se il conte-

nuto fosse il frutto ex novo del proprio personale contributo elaborativo, quando invece si è

in presenza di un mero “assemblaggio”, operato con un “copia e incolla”, di porzioni di do-

cumenti di varia estrazione e provenienza, alcuni dei quali persino di scarsa attinenza e molti

altri anche temporalmente superati.

Gli autori hanno utilizzato come riferimento principale il Piano Regionale di Tutela e

Risanamento della Regione Veneto, datato anno 2000 e cioè “vecchio” di 7 anni, con ovvie e

disastrose conseguenze derivanti principalmente dal divario temporale tra i due documenti,

dalle differenti caratteristiche ambientali e dal diverso assetto amministrativo delle due Re-

gioni, nonché dalla non conoscenza, giusto il caso, che il Piano del Veneto era stato già boc-

ciato dalla Comunità Europea (vedasi l’interrogazione presentata il 2 maggio 2006 al Consi-

glio Regionale del Veneto dal consigliere regionale verde Gianfranco Bettin).

Del tutto inconsistente appare la pretesa giustificazione della parte accusante secondo

cui la “comunanza” di porzioni di testo – a dire il vero di notevole entità, come si dimostrerà

appresso – tra il documento “siciliano” e quello “veneto” consistente nell’identicità della se-

quenza e dei titoli dei capitoli e dei paragrafi è stata una scelta obbligata dal dover rispettare

lo schema riportato nel DM n. 261 dell’ottobre 2002, per almeno due evidenti motivi:

1) lo schema del citato DM si rivela solo una traccia esemplificativa per la redazione

dei Piani e non certamente un obbligo da rispettare, in quanto, altrimenti, ci sareb-

be stato un espresso richiamo; in ogni caso, per fugare ogni possibile dubbio è suf-

ficiente rifarsi alla lettura degli indici dei Piani redatti dalle altre Regioni (facil-

mente rintracciabili in rete), laddove la traccia ministeriale è stata sviluppata in va-

ri casi in modo autonomo ed originale nella strutturazione dei documenti, ma, so-

prattutto, laddove non si riscontrano anomale “comunanze” tra Piani;

2) quel che emerge in tutta e preoccupante evidenza non è tanto che i titoli dei capito-

li e dei paragrafi del Piano siciliano e del Piano veneto risultano uguali, quanto,

piuttosto, che ad essere identici sono in porzioni più o meno estese i loro contenu-

ti.

Ø Vi sono parti che risultano testualmente identiche nei due Piani, laddove gli “autori”

siciliani si sono limitati alla semplice sostituzione di parole del tipo “Veneto” , “AR-

PAV” , ecc., con “Sicilia”, “ARPA”, ecc.;

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acc . Giacomo Cirincione - 17 -

Ø e parti che, oltre ad essere in comune, segnalano anche macroscopiche incongruenze

determinatesi con la trasposizione testuale dal Piano Veneto a quello Siciliano. Per

brevità, qui di seguito si citano solo alcune tra le più eclatanti, mentre per le altre si

rimanda alla lettura del testo:

a) parecchie Direttive Comunitarie e normative nazionali, all’epoca della reda-

zione del Piano Veneto (anno 2000) riportate in via di emanazione o vigenti,

sono riferite come tali pure al 2007, nonostante esse siano state nel frattempo

emanate, recepite e persino abrogate da altre successivamente intervenute;

b) documenti (p.e. il bollettino COP, il DOCUP, ecc.) che si riferiscono a strut-

ture, attività ed atti di programmazione della Regione Veneto sono inseriti come

se in realtà fossero e facessero parte del contesto siciliano;

c) caratteristiche e condizioni ambientali proprie del Veneto, (p.e. “il bacino ae-

rologico padano”, ”limitazione degli orari di riscaldamento degli impianti

termici civili”, “l’intero territorio pianeggiante”, le “comunità montane”,

queste ultime, per inciso, abolite in Sicilia da quasi 20 anni, ecc.) figurano nella

descrizione di quelle siciliane;

d) tra le misure da adottare per il decongestionamento del traffico urbano da e

verso i centri storici è prevista la realizzazione di “percorsi ciclabili protet-

ti…utilizzando gli argini di fiumi e canali” (inesistenti nei centri storici dei

Comuni siciliani !);

e) l’assetto amministrativo di regione a statuto ordinario del Veneto appare ave-

re sostituito le prerogative dello statuto speciale della Regione Siciliana (p.e. si

fa riferimento al Consiglio Regionale al posto dell’Assemblea Regionale, a

competenze della Giunta Regionale al posto di quelle dell’Assessore al ramo,

ecc.);

Ø Gli “autori” non si sono astenuti neppure dal copiare la “Bibliografia” (presa presso-

ché per intero dall’Annuario Arpa del 2005) ed il “Glossario”, tanto che in

quest’ultimo vengono riportati acronimi e sigle di organismi, strutture e documenti

inesistenti in Sicilia (CIS-Comitato di Indirizzo e Sorveglianza, DOCUP- Docu-

mento Unico di Programmazione 2000-2006 della Regione Veneto, SFMR-

Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, TTZ-Tavoli Tecnici Zonali) e, di

contro, non vengono inclusi acronimi e sigle citati nel testo siciliano (TOFP-

Tropospheric Ozone Forming Potentials, PGTL-Piano Generale dei Trasporti e della

Logistica, ecc.);

Ø Alla luce di quanto sopra, appare evidente che le parti suddette non siano state nep-

pure riviste dagli “autori”, anche considerato che risultano presenti gli stessi refusi

Page 18: Ciampolillo note critiche al ctu 271213

acc . Giacomo Cirincione - 18 -

del documento del Veneto e, soprattutto, perché al cap. 1, § 1.6, sotto § 1.6.1, pag.

26, dopo l’ultimo capoverso che recita “Per una trattazione di maggiore dettaglio

sulla normativa inerente la qualità dell’aria e le emissioni in atmosfera si rimanda

al Cap. 4” è stato “dimenticato” il link

http://serviziregionali.org/prtra/files/33/prtra/PRTRA-04.htm, che è giusto il colle-

gamento (interno) web al cap. 4 del Piano del Veneto. Per accedere dall’esterno al

capitolo basta anteporre www. all’indirizzo sopra riportato <servizigenerali.org/….

>;

Ø Vi sono parti che risultano “prelevate” integralmente, con lo stesso sistema del “co-

pia ed incolla”, da varie pubblicazioni (ALLEGATO) quali, per citarne alcune: a)

Annuari ARPA, capitolo “Atmosfera” (2004, 2005, 2006, ecc.), b) Relazione sullo

stato dell’ambiente della città di Palermo (2006, Agenda 21), c) Carta climatica ed

atlante climatologico della Sicilia, ecc., che gli “autori” riportano tra le fonti biblio-

grafiche o i documenti di riferimento. Come già detto, tuttavia, non si è in presenza

di spunti o di citazioni bibliografiche, ma di un vero e proprio copiato di interi bra-

ni e capitoli. Altre parti, ancora, risultano “prelevate” persino da altri testi di facile

reperimento in rete, che però non figurano tra le fonti indicate.

Ø Alcuni Progetti da attuarsi in regime di convenzione, elaborati già negli anni passati

da Istituti Universitari e proposti all’Assessorato Territorio e Ambiente al fine di

fornire “Attività di supporto tecnico-scientifico” per la “redazione” del Piano, risul-

tano inseriti, pur rimasti del tutto invariati i soggetti proponenti ed il contenuto della

proposta, non già per le finalità originarie, bensì per la “revisione” e l’attuazione del

Piano stesso. I soggetti proponenti, che figurano tra gli “autori” del Piano, si sono

limitati a ritoccare il titolo del Progetto, sostituendo la parola “redazione” con “re-

visione”. Per qualche altro Progetto non si è persino ritenuto di cambiare il titolo.

Inoltre, fanno parte dell’elenco dei Progetti - non si comprende a quale titolo e fina-

lità - un Progetto della Regione Lombardia, corredato di tanto di stralcio di Decreto

di approvazione del 2004 e di citazione di varie Delibere della Giunta lombarda, un

Progetto messo sulla carta dal Comune di Palermo nel 2006 ed abortito già all’epoca

ed un presunto Progetto “Analisi della Climatologia Urbana e Qualità del Clima”,

presunto nel senso che non è dato a comprendere di cosa effettivamente si tratti, dato

che si limita ad una sintetica spiegazione delle modalità e dei criteri per classificare i

climi della terra. Insomma, brani inseriti integralmente, tout court, e nulla più.

Ø Se c’è un capitolo che più di altri lascia esterrefatti per via del livello di copiatura

pedissequa e acritica mostrato dagli autori questo è probabilmente il sesto. Il capito-

lo, trasposto tal quale, parola per parola, da quello del Piano del Veneto, riporta “Le

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acc . Giacomo Cirincione - 19 -

azioni del Piano”, ossia gli interventi e le misure da adottare per contenere e contra-

stare i fenomeni di inquinamento sul territorio siciliano ed avviare le opere di risa-

namento. Il risultato è che ne scaturisce un pot-pourri di dati siciliani e soluzioni ve-

nete.

Ø Tra le innumerevoli perplessità, a chi legge non può non sorgere una ovvia doman-

da: dove sono, nel Piano, gli impianti industriali della Regione? Dove sono i Petrol-

chimici, le Centrali Termoelettriche, i Cementifici, la Distilleria più grande

d’Europa, ecc. per finire agli impianti di minori dimensione e impatto sulla qualità

dell’aria?

All’esame dei fatti il Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità

dell’aria ambiente della Regione Siciliana risulta monco degli elementi fondamentali e costi-

tutivi, ad iniziare dall’inventario delle emissioni, dalla modellistica e, ovviamente, degli stru-

menti finanziari e della previsione delle risorse economiche relative.

Page 20: Ciampolillo note critiche al ctu 271213

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2. Il mandato che viene dato dal Giudice al CTU

Nell'incarico che il giudica ha dato al CTU si chiede di evidenziare :

«se le analogie [quindi non solo le parti pedissequamente riprese] riscontrate abbiano

carattere necessitato (perché i piani si attengono a un medesimo schema) … valutan-

done il grado di attinenza con eventuali connotati propri della Regione Sicilia»

Quindi compito del CTU non è solo quello di contare il numero delle righe coincidenti,

ma anche quello di entrare nel merito. Il CTU ha interpretato questa definizione di "necessita-

to" in modo restrittivo, ossia se riportanti norme cogenti. D'altro lato il CTU interpreta anche

il "grado di attinenza" alla realtà siciliana in modo restrittivo, ossia se ha un'attinenza anche

solo formale con la Sicilia e non se tale attinenza ha poi una ricaduta sulle finalità del piano.

Il "grado di similitudine" viene valutato quindi solo come una frazione, una percentuale di

righe riproposte e righe totali (non si sa tra queste quanti provenienti da altre fonti), mentre la

richiesta del magistrato è di valutare anche il grado di attinenza con la realtà siciliana.

Non basta per fare un piano di intervento di qualsiasi genere, prendere uno schema,

buono o cattivo che sia, cambiare i dati relativi senza assicurarsi come cambiano conseguen-

temente gli interventi prescrittivi. In sostanza, se si misurano solo le righe esattamente coinci-

denti col piano Veneto e non con tutte le altre fonti del copiato (ma questo è stato il mandato

del magistrato), se tra queste si escludono quelle che anche nel piano veneto si riferiscono a

tabelle o norme "necessitate" si ottiene un risultato largamente sottostimato. In realtà in que-

sto modo si perde la possibilità di far capire al giudice quello che egli ha invece la necessità

di acquisire da un tecnico: non solo qual è il grado di sovrapposizione, ma qual è il grado di

originalità.

Page 21: Ciampolillo note critiche al ctu 271213

acc . Giacomo Cirincione - 21 -

3. Analisi per Capitolo

Capitolo 1

A pag 11 righe 9/10, il CTU comincia correttamente a valutare che non solo le righe

non hanno carattere necessitato, ma che non sono neanche correttamente contestualizzate.

Questo è esattamente quello che ha chiesto il magistrato. Invece successivamente a righe

14/15 si dice "essendo nozioni di carattere generale sono attinenti anche alla regione Sicilia".

Ci si chiede: le misure e risultati previsti come potrebbero essere attinenti alla regione Sicilia

se non conseguenti ad un'analisi specifica siciliana, come detto a proposito del paragrafo pre-

cedente?

Pag 13, qui il CTU non poteva fare altrimenti in quanto il compito affidatogli dal ma-

gistrato riguarda solo il confronto col piano veneto. Tuttavia la mera definizione di "necessi-

tato" non accompagnata dalla valutazione sulla sua utilità e funzionalità all'interno del piano e

della funzione del piano resta priva di utilità per chi legge.

Il riepilogo quindi nella tabella 1.1 a pagina 15 non fa capire del rimanente non dichia-

rato "simile" che grado di attinenza, e quindi di utilità, ha. Ciò lo si potrebbe capire solo per

contrasto valutando invece il grado di originalità.

Capitolo 2

In questo capitolo il grado di sovrapposizione con quello della regione Veneto è rileva-

to come molto basso. In effetti la maggior parte è una riproposizione di norme generali, che

pertanto hanno attinenza con qualunque territorio italiano e non solo, ma che non possono es-

sere di utilità per l'obiettivo che si prefigge il committente del piano. Il fatto che vi sia un rife-

rimento a pag 17 riga 19/20 in cui si rileva che si citano "Comunità montane" non esistenti o

abrogate in Sicilia, destituisce di ogni fondamento tutto il paragrafo perché è indicativo del

fatto che la riproposizione è puramente meccanica e non attualizzata al contesto siciliano. Ciò

dimostra ancora una volta che il grado di attinenza non può essere valutato come mera per-

centuale delle righe coincidenti, ma se ne deve valutare la misura in termini di impatto sull'u-

tilità del piano stesso.

Ne consegue che la mera lettura delle tabella di sintesi 2.1 a pag 24 nasconde la vera

situazione di questo piano che ripetiamo accosta a prescrizioni di carattere generale, e quindi

generiche, semplici dati relativi al territorio siciliano, senza operare una sintesi prescrittiva

che è quello che si richiede a un piano operativo

Capitolo 3

Page 22: Ciampolillo note critiche al ctu 271213

acc . Giacomo Cirincione - 22 -

Stesse considerazioni fatte a proposito del Capitolo 2 posso essere fatte per il Capitolo

3

Capitolo 4

Nel Capitolo 4 non vi sono riproposizioni dal piano veneto, ma la semplice lettura del-

la tabella conclusiva sarebbe fuorviante. Infatti di originale non c'è dichiaratamente nulla, ma

si ha solo una riproposizione della normativa che deve servire ai redattori del piano per redi-

gere il piano e non a dire come andrebbe redatto.

Capitolo 5

Anche nel Capitolo 5 si ha la stessa situazione dei capitoli precedenti.

O si riportano norme generali valide per tutti i territori italiani o si ripropongono dati

senza commenti e indicazioni.

Capitolo 6

Questo è il capitolo dove si dovrebbero leggere le prescrizioni valide per la Sicilia, che

in alcun modo possono essere le riproposizioni di altri piani, altrimenti il legislatore non

avrebbe previsto dei piani regionali, ma un unico piano nazionale. Invece qui si ha il massimo

di riproposizione rispetto al piano veneto. Gli interventi proposti (come commenta il CTU a

pag 30, riga 5/6) ripropongono pedissequamente quelli veneti, fino al paradosso di riprodurre

programmi di intervento per aree inesistenti (il celebre "bacino aerologico padano"). Ciò non

può essere classificato solo come un banale refuso, ma è anche il sintomo del fatto che è mol-

to limitato il tentativo di rielaborare proprio nella parte più delicata, che è quella prescrittiva,

idee e indicazioni originali. Particolarmente efficace è l'analisi del CTU a pag 31 quando si

dice (riga 4 e seguenti): "Si precisa che la Regione Sicilia riporta, differentemente dalla Re-

gione Veneto, delle misure per la riduzione delle concentrazioni di ozono e dei suoi precurso-

ri con carattere peculiare. Nel medesimo capitolo sono riportati gli interventi a breve, medio e

lungo termine, che risultano coincidenti". Si deve quindi sottolineare al magistrato, che poi

farà le sue valutazioni, che è proprio nella parte prescrittiva, che si rileva questo massimo

grado di sovrapposizione.

Capitolo 7.

Nel capitolo 7, nonostante il basso grado di similitudine riscontrato con PRC veneto,

occorrerebbe evidenziare se i progetti presenti nel PRC siciliano sono originali o anche questi

ripresi da altre fonti.

Page 23: Ciampolillo note critiche al ctu 271213

acc . Giacomo Cirincione - 23 -

Capitolo 8

Questo è un capitolo che rappresenta un mero elenco di documenti consultati e quindi

non serve a capire il grado di similitudine reale e non solo formale tra i due piani

Capitolo 9

Il capitolo 9 è una riproposizione al 100% del piano veneto. A parte le considerazioni

già fatte sulle metodologie di citazione che avrebbero dovute essere messe in atto, ci si chiede

se una tale sovrapposizione in un punto così delicato possa essere semplicemente inserito poi

in un computo percentuale venendo a fare quasi una media semplice con tutto il resto del Pia-

no. Ammesso che le prescrizioni venete siano ottimali, ma non sarebbe stato necessaria un'o-

pera di contestualizzazione?

Capitolo 10

Nel capitolo 10 si ha la riproposizione delle azioni di coordinamento tra le regioni e

con le ARPA delle regioni limitrofe. Questi problemi che possono interessare maggiormente

regioni che condividono con altre importanti elementi territoriali, come per esempio la regio-

ne Veneto col fiume Po e le altre regioni del Triveneto, invece non sembrano giustificati per

la Sicilia che è un'isola e che condivide al massimo un piccolo tratto di mare con la Calabria.

Quindi anche qui, più del grado di sovrapposizione formale tra i due piani, andrebbe valutato

il grado di attinenza non come mera percentuale di righe riproposte.

Capitolo 10

Essendo il capitolo 10 meramente un elenco non si ritiene che sia invece cruciale ai fi-

ni della valutazione della valutazione nella sostanza della sovrapposizione dei due piani.

Allegati al PRC

Gli allegati riguardano atti e documenti che non sono dichiaratamente originali. Quindi

sono strumenti di cui i redattori si sono serviti per redigere il PRC ma che non apportano nul-

la alla lettura del piano stesso. Non sono lì le analisi, le valutazioni, le prescrizioni, Pertanto

voler inserire nel mero calcolo percentuale della sovrapposizione tra i due piani quanta parte

significa solo voler aumentare ingiustificatamente il denominatore (numero di righe prese in

considerazione) di una frazione al fine di abbassarne il valore totale e oscurare l'entità del

numeratore (numero di righe che si sovrappongono).

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Tabella conclusiva

La tabella conclusiva riportata dal CTU a pag 41 (con il cui tra l'altro il nostro calcolo

differisce come riportato dettagliatamente in ALLEGATO) non può in alcun modo costituire

una sintesi del grado di similitudine, così come richiesto dal magistrato. Né tanto meno si può

accettare l'annacquamento operato con l'immissione degli Allegati al PRC.

Ribadiamo che il CTU dovrebbe valutare il grado di similitudine entrando nello speci-

fico e quindi dare la propria valutazione sull'attinenza di ogni paragrafo alle finalità del Piano

stesso e non limitarsi a un mero conteggio.

Sarebbe invece necessario (ma questo andrebbe al di là del mandato dato dal Magistra-

to) valutare non solo il grado di similitudine, ma il grado di originalità, per capire davvero

qual è l'apporto specifico del piano Sicilia in oggetto.

Le conclusioni che si riportano nella relazione del CTU a pag. 43 (da riga 20 e seguen-

ti) recitano: "Le mere riproposizioni sono risultate essere di carattere nozionistico e di argo-

mentazioni generiche e pertanto attinenti anche alla regione Sicilia". Nelle righe seguenti si

riportano gli elementi più vistosi che platealmente non sono proprio applicabili alla regione

Sicilia e che hanno dato luogo anche agli episodi che hanno caratterizzato le sintesi giornali-

stiche pubbliche.

Noi non concordiamo con questa conclusione che è in contraddizione con la stessa let-

tura analitica che ha fatto il CTU dei singoli Capitoli. Infatti sembra che tale "incidenti" siano

puramente causali e limitati nell'entità e nelle conseguenze. Invece è da rilevare che sono la

punta di un iceberg, ossia testimoniano una sostanziale carenza nell'originalità delle misure

proposte.

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4. Conclusioni

Con queste premesse il mero calcolo che facciamo noi, non conteggiando le pagine

dell'elenco delle normative e della bibliografia, nonché ovviamente degli Allegati al PRC, che

per i motivi su esposti non possono fare parte del calcolo, arriviamo a valutare (vedi ALLE-

GATO) 4.585 righe totali del PRC da prendere in considerazione di cui ben 2.167 righe risul-

tano copiate esclusivamente dal PRC veneto, ossia il 47,26%. Questa valutazione è circa il

doppio di quella a cui è pervenuto il CTU, ma la difformità non è solo quantitativa, è qualita-

tiva, in quanto crediamo che sia più adeguata alla richiesta del Magistrato.

In conclusione ci sentiamo di affermare che l'interpretazione di "necessitato" dato dal

CTU non sia conforme con lo spirito della richiesta di indagine del magistrato. Per valutare

due componimenti naturalmente il titolo sarà uguale, e quindi è necessario che – se dovesse

essere riportato – esso sia uguale, ma verrebbe naturalmente escluso dalla valutazione di con-

formità o di similitudine dei due testi. Necessitato significa che è necessario che ci sia, mentre

il fatto che tutti, ma proprio tutti, gli altri piani regionali seguano altri schemi, è la prova pro-

vata che di necessitato nella redazione dei PRC regionali non c'è proprio nulla, né lo schema,

né il contenuto.

Palermo, 26 dicembre 2013

Prof Alberto Lombardo

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acc . Giacomo Cirincione - 26 -

N. 1 ALLEGATO ALLA RELAZIONE DEL CONSULENTE TECNICO DI PAR-TE, PROF. ALBERTO MANGANO:

Viene talvolta non ho capito cos'è il discorso di fare leva. Dall'altra, iNUMERO DELLE RIGHE DEL PIANO REGIONALE DI TUTELA E RISANAMENTO DELL’ATMOSFERA DELLA RE-GIONE VENETO (approvato con delibera 452 del 15 febbraio 2000 ed adottato con deliberazione 57 del CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO dell’11.11.2004, BOCCIATO DALLA COMMISSIO-NE AMBIENTE D’EUROPA (DUMAS) NELL’APRILE 2006) CO-PIATE NEL PIANO REGIONALE DI COORDINAMENTO PER LA TUTELA DELLA QUALITA’ DELL’ARIA APPROVATO CON Decreto Assessoriale 176/GAB Regione Sicilia del 9 Agosto 2007

Nel conteggio del numero delle righe SI SONO ESCLUSI : Titoli dei paragrafi e sottoparagrafi, tabelle, grafici e figure per ogni capitolo. Il conteggio si riferisce solo al raffronto con il Piano della Regione Veneto e non comprende le altre fonti copiate. Capitolo 1 Totale delle righe del piano Sicilia 564 Righe del piano Veneto riproposte(INCOLLATE) nel Piano Sicilia 323 Incidenza percentuale 57,26% Capitolo 2 Totale delle righe del piano Sicilia 2002 Righe del piano Veneto riproposte(INCOLLATE) nel Piano Sicilia 520 Incidenza percentuale 25,97% Capitolo 3 Totale delle righe del piano Sicilia 396 Righe del piano Veneto riproposte (INCOLLATE) nel Piano Sicilia 265 Incidenza percentuale 66,91% Capitolo 4 [include solo un elenco di norme; non conteggiato] Totale delle righe del piano Sicilia 222 Righe del piano Veneto riproposte (INCOLLATE) nel Piano Sicilia 1 Capitolo 5 Totale delle righe del piano Sicilia 61

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Righe del piano Veneto riproposte (INCOLLATE) nel Piano Sicilia 31 Incidenza percentuale 50,81% Capitolo 6 Totale delle righe del piano Sicilia 617 Righe del piano Veneto riproposte (INCOLLATE) nel Piano Sicilia 566 Incidenza percentuale 91.73% Capitolo 7 Totale delle righe del piano Sicilia 659 Righe del piano Veneto riproposte (INCOLLATE) nel Piano Sicilia 73 Incidenza percentuale 11% Capitolo 8 Totale delle righe del piano Sicilia 46 Righe del piano Veneto riproposte (INCOLLATE) nel Piano Sicilia 23 Incidenza percentuale 50% Capitolo 9 Totale delle righe del piano Sicilia 30 Righe del piano Veneto riproposte (INCOLLATE) nel Piano Sicilia 30 Incidenza percentuale 100% Capitolo 10 Totale delle righe del piano Sicilia 8 Righe del piano Veneto riproposte (INCOLLATE) nel Piano Sicilia 8 Incidenza percentuale 100% Glossario Totale delle righe del piano Sicilia 202 Righe del piano Veneto riproposte (INCOLLATE) nel Piano Sicilia 136 Incidenza percentuale 67,32% BIBLIOGRAFIA RIGHE DEL PIANO SICILIA 76 T O T A L I Totale delle righe dell’INTERO Piano Sicilia 4.585(*) Righe del piano Veneto riproposte (INCOLLATE) nel Piano Sicilia 2.167 Incidenza percentuale 47,26%

Page 28: Ciampolillo note critiche al ctu 271213

acc . Giacomo Cirincione - 28 -

(*) non conteggiate le pagine dell’elenco delle normative e della bibliografia

Palermo, 26 dicembre 2013

Prof Alberto Lombardo

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acc . Giacomo Cirincione - 29 -

POSIZIONAMENTO DELLE RIGHE COPIATE DAL PIANO ARIA DEL VENETO INCOLLATE SUL PIANO SICILIA: CAPITOLO 1 PAG 9 dalla 16° alla 50° riga PAG 10 dalla 1° alla 10° riga; dalla 12° alla 31° riga PAG 11 dalla 1° alla 24° riga; dalla 26° alla 31°; dalla 34° alla 39°; dalla 42° alla 52° PAG 12 dalla 1° alla 26° riga; dalla 30° alla 33°; dalla 39° alla 39° dalla 43° riga PAG 13 dalla 1° alla 6° riga PAG 25 dalla 1° alla 42° riga PAG 26 dalla 1° ; dalla 5° alla 16°; dalla 21° alla 25° PAG 27 dalla 1° alla 32° riga PAG 28 dalla 1° alla 46°; dalla 48° alla 50° PAG 29 dalla 1° alla 8° riga CAPITOLO 2 PAG 30 dalla 25° alla 26° riga; dalla 33° alla 53° PAG 31 dalla 1° alla 14° riga; dalla 16° alla 25° PAG 33 dalla 13° alla 14° riga PAG 49 dalla 9° alla 25° riga; 31° PAG 70 dalla 1° alla 29° riga PAG 72 dalla 18° alla 23° riga PAG 74 dalla 1° alla 24° riga PAG 90 dalla 18° alla 28°; dalla 31° alla 32°; dalla 38° alla 40° PAG 91 dalla 14° alla 24° riga PAG 99 dalla 7° alla 10° riga; dalla 27° alla 43° PAG 100 dalla 34° alla 35° riga PAG 101 dalla 10° alla 15° riga PAG 111 dalla 1° alla 8° riga; dalla 11° alla 13° PAG 112 dalla 5° alla 7° riga PAG 114 dalla 3° alla 7° riga; dalla 11° alla 17°; dalla 20° alla 25° PAG 116 dalla 1° alla 9° riga; dalla 17° alla 27°; 34° PAG 121 dalla 22° alla 24° riga PAG 122 dalla 1° alla 15° alla 22° riga PAG 126 dalla 1° alla 15° riga; dalla 21° alla 26°; dalla 30° alla 39°; dalla 42° alla 44°; dalla 48° alla 49° PAG 127 dalla 3° alla 17° riga; dalla 26° dalla 36° alla 40° riga PAG 128 dala 17° alla 22° riga; dalla 46° alla 57° PAG 129 dalla 1° alla 50° riga PAG 130 dalla 1° alla 10° riga; dalla 15° alla 17°; dalla 31° alla 50° PAG 131 dalla 1° alla 11° riga PAG 132 dalla 1° alla 18° riga PAG 133 dalla 1° alla 29° riga PAG 135 dalla 8° alla 9° riga PAG 140 dalla 1° alla 14° riga PAG 141 dalla 50° alla 51° riga

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PAG 142 dalla 2° alla 3° alla 9° riga CAPITOLO 3 PAG 169 dalla 1° alla 20° riga; dalla 24° alla 52° PAG 170 dalla 16° alla 26° riga PAG 172 dalla 1° alla 5° riga PAG 173 dalla 12° alla 14° riga PAG 174 dalla 1° alla 15° riga PAG 175 dalla 1° alla 4° riga; dalla 11° 14° riga PAG 177 dalla 8° alla 10° riga; dalla 11° alla 12° PAG 178 dalla 1° alla 8° riga PAG 180 dalla 1° alla 6° riga PAG 181 alla 2° alla 9° riga PAG 185 dalla 1° alla 4° e la 6° riga PAG 186 dalla 7° alla 16° riga PAG 189 dalla 1° alla 2°; dalla 4° alla 5° PAG 190 dalla 1° alla 44° riga PAG 191 dalla 1° alla 40° riga PAG 192 dalla 1° alla 27° riga PAG 193 dalla 1° alla 10° riga PAG 195 dalla 3° alla 10° riga; dalla 12° alla 14° CAPITOLO 4 PAG 196 34° RIGA CAPITOLO 5 PAG 202 dalla 9° alla 12° riga; 15° PAG 203 dalla 1° alla 20° riga; dalla 25° alla 29° CAPITOLO 6 PAG 204 dalla 4° alla 7° riga; dalla 13° alla 16°; dalla 20° alla 22°; dalla 37° alla 44° PAG 205 dalla 1° alla 46° riga PAG 206 dalla 1° alla 51° riga PAG 207 dalla 1° alla 36° riga PAG 208 dalla 1° alla 42° riga PAG 209 dalla 1° alla 36° riga PAG 210 dalla 1° alla 3°; dalla 4° alla 8° PAG 211 dalla 1° alla 48° riga

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PAG 212 dalla 1° alla 41° riga PAG 213 dalla 1° alla 46° riga PAG 214 dalla 1° alla 42° riga PAG 215 dalla 1° alla 39° riga PAG 216 dalla 1° alla 53° riga PAG 217 dalla 1° alla 17° riga; dalla 19° alla 42° PAG 218 dalla 1° alla 10°; 16°; 17°; dalla 20° alla 26°; dalla 28° alla 36° CAPITOLO 7 PAG 219 dalla 1° alla 17° riga; dalla 20° alla 25° PAG 220 dalla 5° alla 15° riga; dalla 21° alla 26° PAG 232 dalla 19° alla 45° riga PAG 233 dalla 1° alla 6° riga CAPITOLO 8 PAG 234 dalla 3° alla 4° riga; dalla 15° alla 16°; dalla 20° alla 21°; dalla 26° alla 40°; dalla 43° alla 44° CAPITOLO 9 PAG 235 dalla 1° alla 29° riga CAPITOLO 10 PAG 236 dalla 1° alla 8° riga CAPITOLO 11 PAG 237 dalla 1° alla 59° riga GLOSSARIO PAG 238 dalla 1° alla 61° riga PAG 239 dalla 1° alla 5° riga

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Numero delle righe COPIATE dalle altre 28 fonti (+PIANO VENETO) e INCOLLATE nel PIANO SICILIA 1. FONTE DEL COPIATO: Piano regionale di tutela e risanamento

dell’atmosfera della Regione Veneto N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 1.975 2. FONTE DEL COPIATO: http://www.globalgeografia.com.pdf N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 7 3. FONTE DEL COPIATO: Programma Pluriennale regionale attuativo

regolamento CEE 2080/92 N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 75 4. FONTE DEL COPIATO: Il turismo in Sicilia 200-2001 pag 312 N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 21 5. FONTE DEL COPIATO:

http://www.sinanet.apat.it/it/sinanet/progetti/pri_clc2000/ilprogetto-i-clc2000-in_italia/metodologia/iv_livello_clc

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N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 10 6. FONTE DEL COPIATO: Agenda 21, Relazione sullo stato dell’ambiente,

Città di Palermo N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 61 7. FONTE DEL COPIATO

www.provincia.torino.it/ambiente/inquinamento/aria/qualita/parametri/b_zolfo

N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 28 8. FONTE DEL COPIATO

www.provincia.torino.it/ambiente/inquinamento/aria/qualita/parametri/b_ azoto

N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 8 9. FONTE DEL COPIATO Dipartimento Chimica Università Palermo N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 56 10. FONTE DEL COPIATO AMIA, Il rilevamento dell’inquinamento acustico

ed atmosferico nel Comune di Palermo, Agosto 1997-Dicembre 1998 N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 65 11. FONTE DEL COPIATO AMIA, 3a Relazione N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 4 12. FONTE DEL COPIATO AMIA, 4a Relazione N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia 13. FONTE DEL COPIATO AMIA, 5a Relazione N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 75 14. FONTE DEL COPIATO . Drago "Carta climatica e Atlante climatologico

della Sicilia" N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 318 15. FONTE DEL COPIATO E. Golfieri e G. Silvestri “Progetto di residenze

con l’utilizzo di sistemi solari passivi e di raffrescamento naturale ad Al-fonsine (RA), Tesi di Laurea, Università di Ferrara, 1997-1998

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N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 8 16. FONTE DEL COPIATO ENEA 1999 N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 40 17. FONTE DEL COPIATO A. Drago “I processi di desertificazione e i possi-

bili interventi di mitigazione” N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 6 18. FONTE DEL COPIATO Istituto Veneto Tesi di Laurea N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 22 19. FONTE DEL COPIATO http://dirvit1.interfree.it/inqatmos.htm N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 212 20. FONTE DEL COPIATO Piano Provinciale Tutela Qualità aria Provincia

Trento N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 9 21. FONTE DEL COPIATO APAT BIOMONITORAGGIO N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 140 22. FONTE DEL COPIATO Linee guida per la formazione del “Piano di risa-

namento ambientale e rilancio economico del Comprensorio del Mela”, 2005

N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 76 23. FONTE DEL COPIATO ARPA Laboratorio mobile, Comune di Milazzo,

2005-2006 N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 121 24. FONTE DEL COPIATO ANNUARIO ARPA 2004 N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 186 25. FONTE DEL COPIATO ANNUARIO ARPA 2005

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N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 248 26. FONTE DEL COPIATO ANNUARIO ARPA 2006 N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 264 27. FONTE DEL COPIATO D:M. 261/2002 N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 14 28. FONTE DEL COPIATO 158-168 Genchi Cammarata N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 34 29. FONTE DEL COPIATO Assessorato Turismo, Comunicazioni e Trasporti

“Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità”, Piano Direttore, 2002 N° Righe COPIATE E INCOLLATE nel Piano Sicilia N° 34

TOTALI RIGHE PRESE-COPIATE DALLE 28 FONTI E INCOLLATE SUL “PIANO REGIONALE DI COORDINAMENTO PER LA TUTELA QUALITA’ DELL’ARIA AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA” 2206+2.167 N° 4373 T O T A L I Totale delle righe dell’INTERO Piano Sicilia 4.882 Righe COMPLESSIVE DELLE 28 FONTI riproposte (INCOL-LATE) nel Piano Sicilia 4.373 Incidenza percentuale 89,57%

COPIATO NON SOLO DAL PIANO VENETO ma..: FONTI DEL COPIATO E INCOLLATO SUL PIANO SICILIA CAPITOLO 1 fonti del copiato sul Piano Sicilia Global Geografia PAG 15 dalla 1° alla 5° riga

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Programma Pluriennale PAG 15 dalla 5° alla 9° riga; Turismo in Sicilia pag 312 PAG 16 dalla 1° alla 13° riga; Programma Pluriennale PAG 17 dalla 4° alla 15° riga; SINANET PAG 18 dalla 1° alla 13° riga Relazione sullo stato dell’ambiente Agenda 21 pag 26-27 e 113-117 PAG 20 dalla 1° alla 12° riga PAG 21 dalla 1° alla 21° riga PAG 22 dalla 1° alla 25° riga Programma Pluriennale PAG 23 dalla 1° alla 23°; CAPITOLO 2 fonti del copiato sul Piano Sicilia Annuario ARPA 2005 PAG 2.2 e 2.6 PAG 30 dalla 8° alla 25° riga; dalla 37° alla 49° riga; Annuario ARPA 2004 PAG 2.26 -2.30 PAG 31 dalla 26° alla 34° riga; dalla 21° alla 25° riga; PAG 32 dalla 3° alla 5° riga; Prov Torino AZOTO PAG 35 dalla 16° alla 24° riga Prov Torino ZOLFO PAG 35 dalla 5° alla 15° riga Annuario ARPA 2004 PAG 2.14 -2.25, 2.8-2.13,2.36-2.40 PAG 35 dalla 1° alla 4° riga, 16, dalla 25° alla 37° riga, PAG 36 dalla 1° alla 18° riga, PAG 38 dalla 1° alla 13° riga, dalla 15° alla 30° riga, dalla 32° alla 37° riga, PAG 39 dalla 1° alla 38° riga, PAG 41 dalla 1° alla 7° riga, PAG 42 dalla 1° alla 14° riga, dalla 17° alla 27° riga, PAG 46 dalla 11° alla 12° riga, PAG 47 dalla 1° alla 17° riga Annuario ARPA 2005 PAG 2.7 PAG 49 dalla 30° alla 34° riga Annuario ARPA 2006 PAG 2.6 e 2.28 PAG 49 dalla 41° alla 42° riga PAG 50 dalla 1° alla 9° riga PAG 50 dalla 10° alla 24° riga PAG 51 dalla 1° alla 2° riga PAG 52 dalla 1° alla 49° riga PAG 53 dalla 1° alla 15° riga Annuario ARPA 2004 PAG 2.42 PAG 70 TABELLA Annuario ARPA 2005 PAG 2.18 e 2.19 PAG 71 dalla 24° alla 26° riga PAG 72 dalla 1° alla 8° riga AMIA Palermo relazione 97/98 pag 44-47 PAG 81 dalla 5° alla 29° riga PAG 81 dalla 38° alla 99° riga PAG 81 dalla 5° alla 29° riga PAG 82 dalla 1° alla 4° riga

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PAG 82 dalla 7° alla 8° riga PAG 83 dalla 1° alla 7° riga PAG 83 dalla 8° alla 9° riga PAG 83 dalla 11° alla 12° riga PAG 83 dalla 13° alla 159° riga AMIA Palermo III relazione pag 278-284 PAG 84-86 TABELE Carta Climatica a atlante della Sicilia pag 103-106 109-112 PAG 93 dalla 1° alla 31° riga, PAG 93 dalla 32° alla 40° riga Università Ferrara tesi laurea “l’AMBIENTE NATURALE” capitolo 2° PAG 96 dalla 10° alla 15° riga Carta Climatica a atlante della Sicilia pag 103-106 109-112 PAG 99 dalla 7° alla 11° riga, dalla 1° alla 21° riga Programma Pluriennale PAG 99 dalla 1° alla 6° riga, dalla 11° alla 26° riga Carta Climatica a atlante della Sicilia pag 106 112-113 PAG 101 dalla 7° alla 10° riga PAG 103 dalla 1° alla 4° riga, ENEA 1999 PAG 105 dalla 5° alla 40° riga Carta Climatica a atlante della Sicilia pag 106 112-113 PAG 106 dalla 1° alla 3° riga, PAG 106 dalla 4° alla 17° riga, I Processi di desertificazione e i possibili rimedi pag 1 PAG 109 dalla 1° alla 5° riga, Carta Climatica a atlante della Sicilia pag 106 112-113 PAG 110 dalla 1° alla 7° riga, PAG 110 dalla 8° alla 24° riga Istituto Veneto pag 20-21 PAG 111 dalla 14° alla 25° riga PAG 112 dalla 1° alla 3° riga Piano Provinciale Tutela Aria Provincia Trento pag 38 PAG 114 dalla 15° alla 17° riga, dalla 25° alla 27° riga; Annuario Arpa 2006 pag 2.29 2.31-2.32 PAG 115 dalla 1° alla 29° riga Annuario Arpa 2006 pag 2.31-2.32 PAG 118 dalla 1° alla 8° riga Annuario Arpa 2005 pag 2.23-2.24 PAG 124 dalla 34° alla 46° riga DIRVIT PAG 126 dalla 16° alla 20° riga; dalla 23° alla 25° riga; dalla 36° alla 37° riga; dalla 41° alla 44° riga; dalla 47° alla 51° riga; PAG 127 dalla 1° alla 2° riga; dalla 18° alla 35° riga; dalla 40° alla 47° riga; dalla 48° alla 52° riga; PAG 128 dalla 1° alla 17° riga; dalla 24° alla 31° riga; dalla 32° alla 46° riga; PAG 129 dalla 1° alla 19° riga; PAG 130 dalla 11° alla 14° riga; Annuario Arpa 2006 pag 2.25-2.39 PAG 133 dalla 32° alla 45° riga; PAG 134 dalla 9° alla 22° riga; PAG 136 dalla 1° alla 17° riga; dalla 24° alla 26° riga PAG 137 dalla 1° alla 19° riga;

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PAG 138 dalla 1° alla 22° riga; PAG 139 dalla 1° alla 18° riga; AMIA V relazione pag 276-284 PAG 138 E PAG 139 TABELLE APAT Biomonitoraggio 2005 PAG 140 dalla 15° alla 34° riga, Linee Guida Comprensorio del Mela 2005 pag 69-70 PAG 140 dalla 35° alla 36° riga, PAG 141 dalla 1° alla 24° riga, ARPA Laboratorio Mobile Milazzo pag 14, 22-24,32-42 PAG 151 dalla 8° alla 11° riga, PAG 152 dalla 1° alla 32° riga, PAG 153 dalla 1° alla 40° riga, PAG 154 dalla 1° alla 11° riga, AMIA III IV V Relazione PAG 157 dalla 17° alla 29° riga, AMIA III Relazione PAG 157 TABELLA CAPITOLO 3 fonti del copiato sul Piano Sicilia Annuario ARPA 2005 PAG 2.25 e 2.26 PAG 157 dalla 17° alla 29° riga, AMIA Acidità Piogge acide pag 32 PAG 157 dalla 14° alla 23° riga, AMIA V Relazione pag 276 PAG 157 dalla 17° alla 29° riga, GENCHI-CAMMARATA PAG 158 dalla 1° alla 46° riga, PAG 159 dalla 1° alla 24° riga, Annuario ARPA 2005 PAG 2.25 e 2.26 PAG 170 dalla 1° alla 12° riga, PAG 171 dalla 1° alla 12° riga, AMIA V Relazione pag 276 PAG 172 TABELLE Annuario ARPA 2005 PAG 2.33-2.34 PAG 173 dalla 6° alla 10° riga, PAG 173 dalla 1° alla 3° riga, PAG 173 dalla 7° alla 18° riga, AMIA V Relazione pag 283-284 PAG 174 e pag 175 TABELLE Annuario ARPA 2004 PAG 2.58 -2.69 PAG 173 e pag 173 TABELLE Annuario ARPA 2005 PAG 2.29 e 2.30 PAG 175 dalla 5° alla 10° riga, dalla 15° alla 25° riga; Annuario ARPA 2004 PAG 2.64 PAG 176 TABELLE AMIA V Relazione pag 281 PAG 176 TABELLE Annuario ARPA 2005 PAG 2.31-2.32 PAG 177 dalla 1° alla 7° riga, dalla 11° alla 16° riga, PAG 178 TABELLE Annuario ARPA 2004 PAG 2.67

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PAG 178 TABELLE AMIA V Relazione pag 279-280 PAG 179 TABELLE AMIA V Relazione pag 279-280 PAG 180 TABELLE Annuario ARPA 2005 PAG 2.27 PAG 181 dalla 10° alla 16° riga; dalla 18° alla 25° riga; PAG 182 dalla 1° alla 6° riga; Annuario ARPA 2004 PAG 2.64 PAG 182 TABELLE AMIA V Relazione pag 276-278 e 284 PAG 182 TABELLE Annuario ARPA 2005 PAG 2.35 PAG 186 dalla 17° alla 33° riga; Annuario ARPA 2004 PAG 2.72 PAG 187 TABELLE AMIA V Relazione pag 281-283 PAG 187 TABELLE Annuario ARPA 2004 PAG 2..44-2.46 PAG 201 dalla 1° alla 17° riga; PAG 202 dalla 1° alla 8° riga; CAPITOLO 4 fonti del copiato sul Piano Sicilia Linee Guida Comprensorio del Mela 2005 pag 196 PAG 196 dalla 1° alla 20° riga DM 261/2002 PAG 196 dalla 21° alla 34° riga Normativa PAG 196 dalla 35° alla 47° riga PAG 197 dalla 1° alla 60° riga CAPITOLO 5 fonti del copiato sul Piano Sicilia Annuario ARPA 2004 PAG 2..44-2.46 PAG 201 dalla 1° alla 17° riga PAG 202 dalla 1° alla 8° riga CAPITOLO 7 fonti del copiato sul Piano Sicilia Piano Direttore Assessorato Turismo e Trasporti Sicilia pag 4-6 PAG 233 dalla 7° alla 27° riga CAPITOLO BIBBLIOGRAFIA fonti del copiato sul Piano Sici-lia Bibliografia Annuario ARPA pag 2.37-2.39 PAG 240 dalla 1° alla 59° riga PAG 241 dalla 1° alla 21° riga

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