Bilancio di Sostenibilità 2013 - FCA Group · Il Bilancio di Sostenibilità Attestazione n. Il...

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Bilancio di Sostenibilità 2013 Responsabilità economica, ambientale e sociale

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Fiat S.p.A. Sede legale in Torino, Via Nizza, 250 Capitale Sociale euro 4.477.645.702,34Registro delle Imprese Ufficio di TorinoC.F. 00469580013

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Bilancio di Sostenibilità 2013Responsabilità economica, ambientale e sociale

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Bilancio di Sostenibilitàal 31 Dicembre 2013

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Il Gruppo Fiat si impegna per garantire l’accuratezza delle informazioni di sostenibilità contenute nei vari bilanci. Tuttavia, di tanto in tanto, i dati possono essere aggiornati o corretti. La versione online interattiva del Bilancio di Sostenibilità è considerata la più attuale e sostituisce qualsiasi versione precedentemente stampata.Questo documento è stato redatto in inglese e tradotto in italiano. Per qualsiasi discrepanza interpretativa fa fede la versione in lingua inglese.

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Periodo di rendicontazione Anno finanziario 2013 (dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013)

Ciclo di rendicontazione Annuale

Data di pubblicazione Marzo 2014

Formati del documento Le versioni in formato PDF e interattivo sono disponibili in lingua inglese e italiana. Le versioni cartacee possono essere ordinate tramite il sito web all’indirizzo www.fiatspa.com www.chryslergroupllc.com

Contatti

Perimetro del bilancio n Le informazioni e i dati si riferiscono alle aziende del gruppo Fiat in tutto il mondo che rientrano nel perimetro di consolidamento al 31 dicembre 2013.

n I dati finanziari riflettono quelli riportati nella Relazione Finanziaria Annuale 2013 di Fiat S.p.A. Per ulteriori dettagli vedere pagina 170.

Contenuto del bilancio I contenuti di questo Bilancio si basano sui risultati del dialogo con i nostri stakeholder, sui requisiti del Global Reporting Initiative G4 e su quelli dei rating di sostenibilità. Questa versione cartacea include informazioni solo sugli aspetti materiali. La versione interattiva consultabile all’indirizzo www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com include sia aspetti ritenuti materiali sia temi che non lo sono ma che possono essere di interesse per i diversi stakeholder.

La tua opinione è importante per noi.Puoi contattare i Team di Sostenibilità per domande o suggerimenti.

[email protected] [email protected] [email protected]

Il Bilancio di Sostenibilità

Attestazione n Il Bilancio è stato sottoposto all’attività di revisione di SGS Italia S.p.A., organismo di certificazione indipendente, conformemente alla procedura SRA (Sustainability Reporting Assurance), alle linee guida GRI-G4 e alla norma AA1000 APS (2008).

nSGS è ufficialmente autorizzata a svolgere attività di revisione secondo la norma AA1000. Inoltre, anche quest’anno, il sistema di gestione della sostenibilità del Gruppo risulta conforme alla norma ISO 26000 in materia di responsabilità sociale, pubblicata a novembre 2010. La lettera di attestazione, che descrive le attività svolte e il parere fornito, è consultabile a pagina 179.

GRI-G4 28, 30, 31, 32, 33

Global Reporting Initiative (GRI) Il Bilancio è stato realizzato in accordo alle linee guida GRI-G4 – opzione Comprehensive

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Innovazione e scenario di mobilità sostenibile ................ 60Promozione della creatività nel Gruppo ................................ 61Recuperare Riciclare Riutilizzare ............................................. 62Obiettivi a lungo termine ............................................................ 62

Promuovere nuovi modelli di sostenibilità .......................... 68Obiettivo a lungo termine .......................................................... 68 Coinvolgere il cliente ................................................................... 68Soluzioni di mobilità alternativa .............................................. 69

Responsabilità verso i clienti

Qualità del veicolo ........................................................................... 70Obiettivo a lungo termine .......................................................... 70 Strategia globale per la qualità ............................................... 71Sicurezza e conformità ai regolamenti .................................. 72

Sicurezza del veicolo ..................................................................... 73Obiettivo a lungo termine .......................................................... 73 Strategia globale per la sicurezza ......................................... 74 Roadmap dei sistemi di sicurezza ........................................ 76Rating di sicurezza ....................................................................... 77Nuove frontiere per la sicurezza .............................................. 78

Esperienza del cliente ................................................................... 79Obiettivi a lungo termine ............................................................ 79 Feedback dei clienti ..................................................................... 82Favorire la comunicazione con i clienti ................................ 83Prodotti e servizi orientati al cliente ...................................... 84

Trasparenza nella comunicazione .......................................... 86Tecniche di vendita responsabile .......................................... 87

Coinvolgimento dei partner aziendali

Profilo dei fornitori ........................................................................... 88 Obiettivi a lungo termine ............................................................ 88 Standard nella catena di fornitura .......................................... 92Dialogo costante con i fornitori ............................................... 95

Rete dei concessionari e di assistenza ................................ 98Obiettivo a lungo termine .......................................................... 98 Ridurre l’impatto ambientale ................................................... 98

Il Bilancio di Sostenibilità ...................................................................... 3 I risultati ......................................................................................................... 6

L’impegno del Gruppo

Lettera del Presidente ........................................................................... 9 Lettera dell’Amministratore Delegato ............................................. 10 Contrastare i cambiamenti climatici .............................................. 13 Modello di governance della sostenibilità .................................. 14

Obiettivo a lungo termine .................................................................. 14 Stakeholder engagement e analisi di materialità .................... 16

Impegno nei confronti degli stakeholder ..................................... 18Obiettivo a lungo termine .................................................................. 18 Mappa delle tematiche significative per gli stakeholder ............ 21

Rating di sostenibilità ............................................................................ 29

Profilo del Gruppo

Per orizzonte il mondo .......................................................................... 31Marchi generalisti e Premium ............................................................ 33 Marchi di lusso e sportivi ..................................................................... 36 Componenti e sistemi di produzione ............................................ 37 Mappa dei principali accordi internazionali ............................... 38Il percorso della Corporate governance ...................................... 40Politiche e condizioni di lavoro e Diritti umani ......................... 42

Obiettivo a lungo termine .................................................................. 44 Monitoraggio delle violazioni al Codice di Condotta ................ 45

Modello di Enterprise Risk Management .................................... 46Gestione dei rischi puri ....................................................................... 47Obiettivo a lungo termine .................................................................. 47

Responsabilità e innovazione nei prodotti

Obiettivi a lungo termine .................................................................... 48 Approccio integrato per una mobilità sostenibile .................. 49

Una strategia per minimizzare le emissioni ............................... 50 Ottimizzazione delle prestazioni ecologiche dei motori ............ 53 Roadmap dei sistemi di propulsione ........................................... 55 Ampia gamma di veicoli alimentati con combustibili alternativi 56Trazioni alternative ................................................................................ 58Trasmissioni ............................................................................................. 58 Architetture veicolo ............................................................................... 59Altre tecnologie di performance ambientale ............................... 59

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Indice

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Salute e sicurezza sul lavoro

Obiettivi a lungo termine ............................................................ 152Gestione della Salute e della Sicurezza ................................ 154 Raggiungere gli standard più elevati ..................................... 156 Pieno coinvolgimento nella prevenzione ............................. 156 Safety first ............................................................................................ 158La salute nei luoghi di lavoro ..................................................... 160 Iniziative per una cultura della prevenzione ....................... 161

Relazioni con i sindacati su salute e sicurezza ................... 162

Ottimizzazione dei trasporti

Obiettivo a lungo termine .......................................................... 163Logistica a monte e a valle ......................................................... 163

Organizzazione ............................................................................... 164Flussi logistici .................................................................................. 164Performance ambientali ............................................................ 164Aumento dei trasporti a basse emissioni .............................. 165Impiego di soluzioni intermodali ............................................... 165Saturazione dei mezzi di trasporto ......................................... 166Riduzione dei materiali da imballo e protezione ................. 166

Approfondimenti

Definizioni, metodologia e ambito .......................................... 167Qualità delle informazioni ........................................................... 169

Dettagli dei segmenti operativi ................................................. 170Dati per attività .................................................................................. 171Dettagli sulla forza lavoro ............................................................ 174 Lettera di attestazione .................................................................. 179 Indice dei contenuti GRI-G4 ...................................................... 181 Contatti .................................................................................................. 194Stampa .................................................................................................. 196

Impegno con le Comunità

Obiettivi a lungo termine ............................................................ 102 Azioni benefiche ............................................................................... 103 Iniziative a supporto dell’istruzione ........................................ 105

Leadership per il futuro

I dipendenti in cifre .......................................................................... 106Turnover ............................................................................................ 111

Gestione e sviluppo ........................................................................ 112Obiettivo a lungo termine .......................................................... 112 Altri sistemi di valutazione della performance individuale .... 114Gestione dei talenti e piani di successione ........................ 114Salario minimo locale ................................................................... 115Benefit per i dipendenti ................................................................ 116Formazione ..................................................................................... 116Analisi di clima ................................................................................ 118

Diversità e pari opportunità ........................................................ 119 Obiettivo a lungo termine .......................................................... 119 Equal opportunity employer ..................................................... 120Inclusione della forza lavoro........................................ 121

Rapporti con i sindacati ............................................................... 124Dialogo sociale .............................................................................. 124Contrattazione collettiva ........................................................... 125Libertà di associazione e organismi di rappresentanza .... 128Gestione delle esigenze produttive ...................................... 131Ristrutturazioni e riorganizzazioni ......................................... 132Conflittualità ..................................................................................... 133

Processi responsabili e World Class

Obiettivi a lungo termine ............................................................ 134 World Class Manufacturing e certificazione dei processi .. 135

Organizzazione, performance ambientale e sistemi di monitoraggio .............................................................................. 138 Formazione ambientale ............................................................... 139

Consumo energetico ..................................................................... 140 Emissioni di CO2 ............................................................................. 141

Gestione delle acque ..................................................................... 143 Gestione dei rifiuti ............................................................................ 146 Processi non produttivi ................................................................ 149

Uffici .................................................................................................... 149Green IT ............................................................................................ 151

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I risultati

Per il quinto anno consecutivo Fiat S.p.A. è stata confermata nei Dow Jones Sustainability World e Europe Indices

Assegnato al “Programma Metano” di Fiat il premio Ecobest 2013 per essere la soluzione più semplice, economica e con il più basso impatto ambientale tra i combustibili oggi disponibili

Il Ram 1500 nominato Motor Trend 2014 Truck of the Year per le sue prestazioni di fuel economy, coppia e stile – il solo vincitore di due anni consecutivi nella storia di questo premio

L’innovativo TwinAir Turbo 0,9 bi-fuel alimentato a metano è stato inserito tra i 10 Best Green Engine of the Year 2013,una delle dodici categorie del prestigioso International Engine of the Year Awards

Il motore V-6 EcoDiesel 3.0 e il sistema di trazione elettrica della Fiat 500e nominati da Ward’s tra i 10 Best Engines for 2014

Fiat Professional nominato per il secondo anno consecutivo, Light Commercial Vehicle Manufacturer of the Year durante i Green Fleet Awards 2013

Fiat S.p.A. leader nella classifica Italy 100 Carbon Disclosure Leadership Index e Carbon Performance Leadership

45 fornitori coinvolti nell’iniziativa CDP Supply Chain

spesi in Ricerca e Sviluppo3,4 miliardi di euro

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Livello Oro nel World Class Manufacturingconquistato dagli stabilimenti di Pomigliano d’Arco, Tychy (Polonia) e Tofas (Turchia)

Lo stabilimento di Bielsko Biala in Polonia insignito del prestigioso Automotive Lean Production Award 2013

Il sistema City Brake Control si aggiudica nel 2013 il premio

per le tecnologie avanzate di sicurezza

d’acqua risparmiata negli stabilimenti in tutto il mondo, equivalenti al volume di acqua che scorre nelle cascate del Niagara per 13 giorni consecutivi

Circa 730 Mwh di elettricità risparmiati nelle concessionarie del Gruppo in Italia

30 concessionarie negli Stati Uniti riconosciute da Chrysler Group per le loro pratiche sostenibili

La nuova Maserati Ghibli e la Jeep Cherokee hanno ottenuto le 5 stelle

spesi per prodotti provenienti da fornitori appartenenti a minoranze (pari al 16,8% degli acquisti di Chrysler Group in Nord America)

Gli indici di frequenza e di gravità degli infortuni ridotti per il 7° anno consecutivo

destinati dal Gruppo alle comunità locali

Oltre 9.400 ore di volontariato effettuate negli Stati Uniti attraverso il Chrysler Group Volunteer Program

19,7milioni di euro

3,9miliardi di euro

2,1miliardi di m3

WCM

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1 8 L’impegno

del Gruppo

Ogni giorno il nostro Gruppo tiene fede alla propria missione di azienda responsabile e sostenibile in ogni area geografica in cui è presente, con l’obiettivo ultimo di fornire ai propri clienti prodotti sostenibili e di qualità. Nel corso degli anni, il nostro impegno sul fronte della sostenibilità si è esteso fino a coinvolgere tutte le funzioni aziendali, definendo obiettivi sempre più ambiziosi che coprono l’intera catena del valore e prediligendo, ai successi nel breve termine, il progresso nel lungo periodo.Nel Gruppo Fiat tutti i dipendenti e tutte le funzioni aziendali contribuiscono al percorso della sostenibilità. Le iniziative del Gruppo hanno un evidente legame con i valori della sostenibilità e con l’impegno a contribuire alla definizione di un futuro più sicuro per i dipendenti, i clienti, i fornitori, i concessionari e per la società nel suo complesso. Questo senso di mutua responsabilità ha sempre fatto parte della storia e della cultura aziendale del Gruppo e nel corso degli anni si è evoluto e rafforzato, diventando elemento fondante della fiducia accordata al Gruppo da parte dei suoi numerosi stakeholder.

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L’impegno del Gruppo

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Lettera del Presidente

Cari Stakeholder,

anche nel 2013 Fiat-Chrysler ha mantenuto fermo il suo impegno nel perseguire una crescita responsabile e sostenibile. Ai risultati ottenuti in passato si sono aggiunti nuovi significativi traguardi, in campo ambientale e sociale, che meritano di essere sottolineati.

In tema di ambiente, il Gruppo ha consolidato la sua posizione di leader nella riduzione di emissioni di CO2 per veicolo prodotto nei nostri stabilimenti, che sono diminuite di oltre il 15% negli ultimi 4 anni.

Negli stabilimenti di Fiat e Chrysler è stata inoltre conseguita una significativa riduzione dei consumi d’acqua: di fatto il 99% dell’acqua utilizzata nei processi produttivi viene oggi riciclata, consentendo un risparmio di oltre 2,1 miliardi di metri cubi d’acqua.

Il nostro approccio su questi temi è riconosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Per il quinto anno consecutivo Fiat figura infatti all’interno degli indici di sostenibilità Dow Jones World e Europe e si conferma leader italiano nella lotta ai cambiamenti climatici, con l’ammissione per il secondo anno consecutivo all’Italy 100 Climate Disclosure Leadership Index (CDLI) e al Climate Performance Leadership Index (CPLI).

L’Esposizione Universale di Milano del 2015, di cui siamo Global Partner insieme a CNH Industrial, sarà un’occasione in più per ribadire il nostro impegno nella ricerca di soluzioni eco compatibili, dimostrando che rispetto ambientale e sviluppo economico possono e devono convivere.

Come già negli anni scorsi, anche nel 2013 è stata posta una particolare attenzione al tema della sicurezza, tanto quella dei nostri clienti quanto quella delle persone che lavorano con noi. Tra i riconoscimenti ottenuti sul primo versante, spiccano i premi 5 stelle NCAP per la Maserati Ghibli e la Jeep Cherokee (Europa), le 5 stelle ANCAP per la Fiat Panda (Australia), il Top Safety Pick per la Maserati Ghibli e la Fiat 500L e le 5 stelle NHTSA NCAP per la Jeep Grand Cherokee 4x4 (USA). Sul secondo versante mi preme sottolineare l’adozione anche da parte di molti nostri fornitori degli standard previsti dal World Class Manufacturing, a partire dagli indicatori relativi alla salute e alla sicurezza. Il rispetto delle più evolute procedure nei processi produttivi di Fiat-Chrysler è diventato cosí pratica condivisa, con benefici che si estendono a circa 300 altri stabilimenti in tutto il mondo.

Un’altra area di responsabilità che ci sta molto a cuore è quella sociale. Crediamo nei valori del multiculturalismo e della coesistenza sociale e vogliamo contribuire concretamente al progresso di ciascuna comunità dove siamo presenti. Dei circa 20 milioni di euro stanziati nel 2013 con questo scopo, circa il 40% ha riguardato iniziative legate alla cultura, all’istruzione ed all’educazione.

In ogni progetto sociale intrapreso abbiamo voluto impiegare in massima parte personale e fornitori locali, al fine di creare occupazione, generare reddito e rafforzare i legami sociali all’interno delle diverse comunità di appartenenza.

La pubblicazione di questo bilancio di sostenibilità mi offre infine l’occasione per ribadire un punto che ritengo fondamentale: la definitiva integrazione di Fiat e Chrysler, programmata per l’anno in corso, non cambierà il nostro approccio alla sostenibilità, che anzi verrà ampliata e rafforzata, arrivando a coinvolgere oltre 300.000 persone in tutto il mondo.

Gli obiettivi che intendiamo raggiungere e i relativi programmi di lungo termine, che si spingono fino al 2020, sono il segno tangibile della nostra volontà di mantenere fermo questo impegno in ogni area del mondo in cui siamo presenti anche negli anni a venire.

/f/ John Elkann

John Elkann

IL PRESIDENTE

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1 L’impegno

del GruppoLettera del Presidente

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1 10 Lettera dell’Amministratore DelegatoL’impegno

del Gruppo

Lettera dell’Amministratore Delegato

Cari Stakeholder,

il 2013 è stato particolarmente importante per il nostro Gruppo e non credo avrebbe potuto esserci modo più significativo per chiudere l’anno e iniziare il 2014 sotto migliori auspici.

Come sapete, dopo una lunga trattativa con VEBA, il 1° gennaio abbiamo raggiunto un accordo che ci ha permesso di acquisire la totalità delle azioni Chrysler e che presto si tradurrà, anche da un punto di vista tecnico, nella creazione di un’unica azienda.

Quando abbiamo avviato l’alleanza tra Fiat e Chrysler, circa cinque anni fa, abbiamo iniziato a coltivare un sogno.

Era un sogno di cooperazione industriale a livello mondiale, ma era anche un grande sogno di integrazione culturale tra le due aziende.

Abbiamo lavorato in modo caparbio e senza sosta a questo progetto, per trasformare le differenze in punti di forza, per abbattere gli steccati nazionalistici, per dare vita ad un’unione che doveva esistere nei fatti prima ancora che sulla carta.

Oggi che quella visione diventa realtà, non abbiamo solo creato un costruttore di auto globale, il settimo più grande del mondo e tra i leader del settore. Abbiamo creato una realtà unica e straordinariamente ricca a livello tecnico, professionale e umano; una realtà fatta di trecentomila persone nel mondo che condividono lo spirito e i valori di un gruppo che vuole distinguersi tanto per l’eccellenza dei suoi prodotti quanto per una condotta responsabile, basata sui valori dell’integrità, della serietà e della trasparenza.

L’insieme di Fiat e Chrysler ci ha permesso di rafforzare ulteriormente l’impegno comune verso i temi della sostenibilità, facendo leva sui rispettivi punti di forza e condividendo le migliori pratiche.

Il nostro impegno a favore di una mobilità sempre più sostenibile si basa su un approccio bilanciato che prende in considerazione le migliori tecnologie sia convenzionali sia alternative, anche in modo combinato, per garantire da subito effetti positivi sull’ambiente e soluzioni accessibili ai clienti.

Questo include lo sviluppo di sistemi e tecnologie per ridurre le emissioni di anidride carbonica e migliorare l’economia dei consumi, l’avvio di nuovi progetti per soddisfare le esigenze di una mobilità diversa e iniziative di sensibilizzazione per aumentare nei consumatori la consapevolezza di quanto il comportamento di guida influisca sui consumi.

Gli sforzi compiuti nel corso dell’anno e le innovazioni introdotte hanno ricevuto apprezzamenti e riconoscimenti a livello internazionale.

Il “Programma Metano” di Fiat è stato premiato come Ecobest 2013, per essere la soluzione più semplice, economica e col più basso impatto ambientale fra i combustibili oggi disponibili.

L’innovativo motore TwinAir Turbo a metano è stato eletto “Best Green Engine” dell’anno; l’Eco-Diesel V-6 da 3 litri e il sistema elettrico della Fiat 500 sono rientrati nella classifica di Ward’s tra i migliori del 2014.

Inoltre, il Ram 1500 è stato nominato “Motor Trend Truck of the Year” mentre Fiat Professional si è aggiudicato il titolo di “produttore di LCV dell’anno” ai Green Fleet Awards, entrambi per la seconda volta consecutiva.

Anche i marchi di lusso e sportivi hanno registrato risultati interessanti: i nuovi modelli Maserati Ghibli e Quattroporte, con motore V6 diesel,

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presentano una riduzione di emissioni del 35 per cento rispetto al V6 a benzina; Ferrari ha avviato la produzione della sua prima autovettura ibrida (LaFerrari) che ha dimezzato le emissioni rispetto alla Enzo.

Quanto ai processi produttivi, il Gruppo ha ulteriormente migliorato le performance ambientali, grazie soprattutto ai progressi compiuti nell’applicazione del programma World Class Manufacturing (WCM), che continua a rappresentare un importante elemento competitivo, oltre che una leva per la diffusione dei migliori standard di sostenibilità nei nostri stabilimenti e presso i fornitori.

Nel 2013, i progetti sviluppati in campo energetico tramite il WCM hanno portato a una riduzione delle emissioni in atmosfera di circa 180 mila tonnellate di anidride carbonica.

A testimonianza di questi sforzi e del costante focus sulla qualità, altri tre stabilimenti hanno ottenuto la medaglia d’oro nella classifica mondiale del WCM: Pomigliano d’Arco (Napoli), Tychy (Polonia) e Bursa (Turchia).

Allo stesso modo, è proseguito l’impegno per garantire a tutte le nostre persone, in ogni ambito di attività e in ogni Paese in cui siamo presenti, condizioni di sicurezza dell’ambiente di lavoro e di tutela della salute dei lavoratori.

Gli investimenti effettuati in questo ambito nel corso del 2013 sono stati pari a 194 milioni di euro, in aumento del 15,5 per cento rispetto all’anno precedente.

In coerenza con i nostri principi di business, l’approccio del Gruppo in materia di sostenibilità viene promosso anche all’esterno ed esteso a tutta la catena del valore.

Tra le varie iniziative, un’attenzione particolare è stata rivolta alla rete di vendita in Italia, con il coinvolgimento dei concessionari in attività di sensibilizzazione e nuove pratiche che ha portato a significativi benefici nella riduzione dell’impatto ambientale e dei costi energetici.

Il percorso intrapreso continuerà nei prossimi anni, in modo da estendere il progetto alle reti commerciali del Gruppo in altri Paesi.

Parallelamente, negli Stati Uniti, Chrysler ha organizzato la seconda edizione del “Dealer ECO Program”, un’iniziativa nata per stimolare la responsabilità ambientale presso i concessionari che ogni anno premia quelli che si sono particolarmente distinti e hanno ottenuto i migliori risultati in termini ecologici.

Nel complesso, il Gruppo si è nuovamente affermato come leader di sostenibilità nel 2013, ottenendo riconoscimenti dalle principali società di rating e organizzazioni internazionali.

Per il quinto anno consecutivo, Fiat è stata confermata nei prestigiosi Dow Jones Sustainability Indices World e Europe, conseguendo il massimo punteggio in alcune aree chiave di valutazione, tra cui quella economica, ambientale e sociale.

Inoltre, per il secondo anno consecutivo, il Gruppo si è confermato leader indiscusso tra le aziende italiane per l’impegno e i risultati conseguiti nel contrastare i cambiamenti climatici. Le performance di alto livello, unite alla trasparenza nella comunicazione, sono valse a Fiat l’ammissione al CDP Italy 100 Climate Disclosure Leadership Index (CDLI) e Climate Performance Leadership Index (CPLI), raggiungendo la valutazione più alta tra le aziende partecipanti.

Lo stimolo a migliorare continuamente e a guardare al futuro sono elementi naturali in un Gruppo aperto e globale, che coltiva la diversità di esperienze, di culture, di contributi.

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Ora che abbiamo la forza di due aziende insieme, abbiamo anche l’opportunità di svolgere un ruolo di primo piano nella creazione di un pianeta più pulito e più sicuro.

Tutti quanti oggi sono chiamati a diventare parte della soluzione a quei problemi che la nostra epoca si trova ad affrontare.

L’inquinamento dei centri urbani, il cambiamento climatico, l’eccessiva dipendenza dal petrolio o la carenza di risorse sono gli esempi più evidenti.

È un obiettivo che abbiamo il dovere di perseguire con il massimo sforzo, non solo per rispondere alle stringenti richieste normative, ma soprattutto per contribuire in modo attivo e positivo al mondo che lasceremo in eredità alle future generazioni.

Fiat e Chrysler, unite, intendono fare la loro parte.

Il mio ringraziamento va a tutte le nostre persone, che hanno abbracciato questa cultura della sostenibilità ed ogni giorno si impegnano a tradurla in azioni concrete. Sono loro la nostra risorsa più preziosa.

/f/ Sergio Marchionne

Sergio Marchionne

L’AMMINISTRATORE DELEGATO

Lettera dell’Amministratore DelegatoL’impegno del Gruppo

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Contrastare i cambiamenti climatici

La gestione dei cambiamenti climatici e dei suoi effetti è oggi una delle sfide globali più complesse da affrontare. L’industria automobilistica è chiamata a dare il proprio contributo per stabilizzare i livelli di gas serra in atmosfera e a svolgere un ruolo attivo nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni per una mobilità più sostenibile. Consapevole del proprio ruolo in questo ambito, il Gruppo Fiat si impegna a ridurre le emissioni di CO2 dei propri prodotti e processi, dalla progettazione, produzione e distribuzione fino alla fase d’uso e al fine vita dei veicoli.Nella comunità scientifica e nell’opinione pubblica cresce la consapevolezza dei cambiamenti climatici in atto e dell’incidenza che l’aumento dei gas a effetto serra (Greenhouse Gas GHG) in atmosfera esercita sul clima. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico, IPCC) ha stimato che, per mantenere l’innalzamento della temperatura globale entro i 2°C, la concentrazione di CO2 dovrebbe rimanere entro livelli compresi tra 400 e 550 parti per milione (ppm). Il livello inferiore di 400 ppm è stato già raggiunto, mentre in epoca preindustriale il livello era di circa 280.(1) La quinta relazione dell’IPCC sostiene, con un grado di confidenza del 95%, che è l’uomo il principale responsabile dell’attuale riscaldamento globale.Il progressivo aumento delle emissioni di CO2 causato dalle attività dell’uomo ha indotto molti governi a mettere in atto misure di regolamentazione e di controllo al fine di limitarne gli effetti negativi. Anche il settore automobilistico ha raccolto seriamente questa sfida.Il Gruppo Fiat è convinto che risultati efficaci e duraturi nel contrastare i cambiamenti climatici si possano ottenere solo attraverso un approccio integrato che veda coinvolti i produttori di energia, l’industria (inclusi i fornitori), le università, i consumatori, la comunità finanziaria e le istituzioni governative. Coerentemente con quanto affermato nelle Linee Guida Ambientali del Gruppo, l’obiettivo dell’azienda è di sviluppare e adottare soluzioni che siano allo stesso tempo sicure, eco-compatibili ed economicamente percorribili, con lo scopo di contrastare i cambiamenti climatici, tutelare le risorse naturali e proteggere la salute pubblica. Nel Piano di Sostenibilità, Il Gruppo Fiat conferma pertanto, ancora una volta, il proprio impegno a ridurre le emissioni di CO2:n nei propulsori, continuando a ottimizzare l’efficienza delle tecnologie convenzionali, aumentando l’uso di combustibili alternativi

(ad esempio metano e biocarburanti) e sviluppando sistemi di trazione alternativa (quali soluzioni ibride o elettriche) che tengano in considerazione i bisogni energetici specifici e la disponibilità dei combustibili/carburanti di ogni Paese (vedere anche pagine 48-67)

n negli stabilimenti produttivi, riducendo il consumo energetico e promuovendo l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili (vedere anche pagine 134-148)

n nei processi logistici, incrementando i trasporti a basse emissioni e coinvolgendo anche i dipendenti affinché limitino le emissioni determinate dagli spostamenti casa-lavoro (vedere anche pagine 163-166)

n nelle attività dei fornitori, promuovendo la responsabilità ambientale e favorendo la diffusione dei principi e della cultura del World Class Manufacturing (vedere anche pagine 88-98)

n nelle attività di ufficio, quali viaggi di lavoro, attività d’ufficio e emissioni legate all’information technology (vedere anche pagine 149-151)n mediante un comportamento di guida eco-responsabile, offrendo a concessionari e clienti informazioni e proposte formative per un

uso e una manutenzione responsabili dei veicoli (vedere anche pagine 68, 98-101)n iniziative per soddisfare nuove esigenze di mobilità, presentando ai clienti nuove soluzioni e modelli di mobilità (vedere anche pagina 69).Il Gruppo Fiat si impegna anche attraverso un sistema di gestione dei rischi correlati ai cambiamenti climatici, compresi i rischi fisici associati a eventi atmosferici estremi e la conformità alle normative sull’emission trading (vedere anche pagine 46-47).

GRI-G4 2, EC2 (1) Fonte: Fourth Assessment Report del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC, 2007).

1 L’impegno

del GruppoContrastare i cambiamenti climatici

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Obiettivo a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegno Obiettivo Risultati 2013

Rafforzare a livello mondiale la posizione di leadership del Gruppo in materia di tematiche ambientali, sociali e di governance in tutta l’azienda e a beneficio degli stakeholder

2020: introduzione di obiettivi di sostenibilità su base annua nei processi e nei sistemi di valutazione delle performance per un numero crescente di dipendenti

Inclusi obiettivi di sostenibilità nel sistema di valutazione della performance per il 100% delle persone responsabili dei progetti inclusi nel Piano di Sostenibilità di Fiat S.p.A. 2013, per i membri del Group Executive Council e i secondi livelli che riportano agli Amministratori Delegati delle aziende del Gruppo

Proseguita l’applicazione di obiettivi ambientali e sociali al sistema di remunerazione variabile di circa 210 manager SQE(2) e dei rispettivi team dei Marchi generalisti e Premium

Modello di governance della sostenibilità

GRI-G4 34, 35, 36, 37, 43, 48, 49

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com.(2) Supplier Quality Engineers.

Modello di governance della sostenibilità

Sostenibilità significa garantire il successo e l’efficienza economico-finanziaria dell’azienda nel lungo periodo, in parte grazie alla capacità di interpretare e soddisfare le principali esigenze dei nostri stakeholder su cui si ripercuotono gli effetti delle nostre decisioni e delle nostre azioni.Nel corso del 2013, le funzioni aziendali e le regioni di tutto il Gruppo hanno definito impegni e obiettivi a lungo termine che sono rendicontati, insieme ai risultati conseguiti l’anno precedente, in questo Bilancio di Sostenibilità. I nostri impegni a lungo termine riflettono i continui cambiamenti cui è soggetto lo scenario competitivo dell’industria automobilistica e, al tempo stesso, le aspettative e i requisiti in costante evoluzione degli stakeholder.L’impegno del Gruppo a favore di uno sviluppo sostenibile si riflette in processi consolidati e strutture organizzative che assicurano l’integrazione tra le decisioni economiche e quelle di natura sociale e ambientale e ne verificano gli impatti correlati. Il modo di fare impresa del Gruppo si fonda infatti su una cultura dell’agire responsabile e sulla convinzione che lo sviluppo industriale abbia valore solo se sostenibile al tempo stesso.Nel Gruppo l’attenzione alla sostenibilità si è evoluta e rafforzata nel corso degli anni, fino a diventare parte integrante dell’approccio strategico che guida le scelte di business. Per accrescere ulteriormente il nostro impegno all’interno di tutta la struttura organizzativa, dal 2009 è stato avviato un processo volto a delegare l’autorità dal più alto organo di governo al management e a tutti i dipendenti. Nell’ambito di tale processo, la competenza in materia di sostenibilità è stata conferita al Comitato Nomine e Corporate Governance, rinominato conseguentemente come Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità.Da quel momento, numerose entità all’interno dell’organizzazione hanno assunto un ruolo di gestione diretta della sostenibilità.Attraverso la sua presenza locale in Italia, Brasile e Stati Uniti, il Team di Sostenibilità svolge un ruolo centrale nella promozione della cultura di sostenibilità all’interno del Gruppo e tra i diversi stakeholder e facilita il processo di miglioramento continuo, contribuendo alla gestione dei rischi, all’ottimizzazione dei costi, al coinvolgimento degli stakeholder e alla valorizzazione della reputazione del Gruppo. Il Team interagisce

L’impegno del Gruppo

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con i responsabili della gestione operativa sulle questioni principali (ad es. ambiente, energia, innovazione, risorse umane, ecc.) all’interno dei segmenti operativi e delle regioni, come pure con le funzioni centrali, supportandone l’analisi e la comunicazione degli impatti correlati alla sostenibilità, nonché l’individuazione di potenziali aree di intervento. Il Team gestisce inoltre i rapporti con le agenzie di rating di sostenibilità, le organizzazioni internazionali e - supportato dalla funzione Investors Relations - con gli analisti e gli investitori socialmente responsabili.Il Comitato Interfunzionale di Sostenibilità (CIS) favorisce e valuta le decisioni operative e svolge un ruolo consultivo con riguardo alle proposte che il Team di Sostenibilità sottopone al Group Executive Council (GEC). All’interno del CIS sono rappresentate le principali funzioni corporate e di singola azienda (Business Development, Corporate Communications, Engineering, Design, Finance, GEC Coordinator, Human Resources, Industrial Relations, Institutional Relations, Internal Audit, Manufacturing, Purchasing, Senior Counsel e Treasurer).Il Group Executive Council (GEC) è l’organismo decisionale composto dagli Amministratori Delegati (COO, Chief Operating Officer) delle regioni e dei segmenti operativi e dai diversi capi funzione, definisce l’approccio strategico, approva le Linee Guida e valuta la congruità del Piano di Sostenibilità con l’orientamento del business. Il GEC viene aggiornato regolarmente sull’andamento dei progetti e sulle performance del Gruppo relativamente alle tematiche di sostenibilità.Il Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità (un sottocomitato del Consiglio di Amministrazione di Fiat S.p.A.) valuta le proposte relative agli indirizzi strategici in tema di sostenibilità, all’occorrenza esprime pareri al Consiglio di Amministrazione ed esamina il Bilancio di Sostenibilità annualmente redatto. Le consultazioni su aspetti di sostenibilità tra stakeholder e il più alto organo di governo sono delegate al Team di Sostenibilità che ha la responsabilità di mantenere aperto il dialogo con gli stakeholder interni ed esterni in questo ambito. I risultati di tale dialogo sono illustrati nel Bilancio di Sostenibilità redatto annualmente e sono presentati al più alto organo di governo in base alla rispettiva pertinenza. Nel corso del 2013, gli Amministratori Delegati (COO) delle regioni EMEA, NAFTA e LATAM e i rispettivi riporti funzionali sono stati aggiornati dal Team di Sostenibilità sui risultati delle iniziative di Stakeholder Engagement.

Il Processo del Piano di Sostenibilità Il Piano di Sostenibilità, che presenta gli impegni, gli obiettivi e i risultati del Gruppo, viene aggiornato ogni anno dal Team di Sostenibilità, che coordina e consolida i feedback di tutte le regioni e funzioni aziendali. Nello sviluppo e nell’approvazione di obiettivi correlati ad aspetti economici, ambientali e sociali, sono coinvolti i massimi organi decisionali del Gruppo. Il processo consta di tre fasi principali:La fase di pianificazione: gli impegni, le azioni e gli obiettivi che compongono il Piano di Sostenibilità sono inizialmente definiti sulla base delle aree di miglioramento identificate dal Team di Sostenibilità in collaborazione con i segmenti e le aree operative regionali e le funzioni corporate. A sostegno di questa attività, nel corso dell’anno, il Team esegue un costante monitoraggio delle prestazioni della concorrenza, oltre a prendere in esame le valutazioni delle principali agenzie di rating di sostenibilità, delle organizzazioni internazionali e degli investitori socialmente responsabili che sono in relazione con il Gruppo. La proposta di Piano di Sostenibilità così definita viene sottoposta all’approvazione del Group Executive Council (GEC), che ne analizza la coerenza con la strategia del Gruppo, fornendo eventuali indicazioni in merito. Il Piano approvato dal GEC viene sottoposto alla valutazione e all’approvazione formale del Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità del Consiglio d’Amministrazione.

GRI-G4 34, 35, 36, 37, 42, 43, 48, 49

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1 16 Stakeholder engagement e

analisi di materialità

La fase di gestione: la responsabilità per i singoli progetti e il raggiungimento degli obiettivi enunciati nel Piano di Sostenibilità sono affidati ai diversi segmenti e aree operative regionali o alle funzioni corporate che dispongono delle risorse, degli strumenti e delle competenze necessarie per la loro realizzazione.La fase di controllo: a ulteriore garanzia degli impegni assunti, il Team di Sostenibilità è regolarmente aggiornato sullo status dei progetti e, a sua volta, aggiorna il GEC sugli effettivi progressi.Completata l’analisi di materialità per il 2013, il Team di Sostenibilità ha lanciato un progetto volto a definire nuovi obiettivi di sostenibilità per il Gruppo, con un orizzonte temporale più lungo. I risultati degli obiettivi definiti nei bilanci degli anni precedenti, sono illustrati insieme ai nuovi obiettivi nella versione interattiva del Bilancio del Gruppo, disponibile online. La versione cartacea del Bilancio propone invece, all’inizio delle

rispettive sezioni, una selezione degli obiettivi a lungo termine più significativi.

Stakeholder engagement e analisi di materialità

Il dialogo con gli stakeholder interni ed esterni è fondamentale per il continuo progresso del Gruppo Fiat nella ricerca di standard sempre più elevati di sostenibilità. In uno scenario dinamico e competitivo, il coinvolgimento e il dialogo costante con gli stakeholder sono elementi importanti per comprenderne le aspettative, le esigenze e gli interessi. Nell’esercitare il suo ruolo di cittadinanza attiva, l’azienda ha la responsabilità di tenersi al corrente dei cambiamenti paradigmatici, di anticipare i cambiamenti e individuare le tendenze emergenti. Tutto ciò è possibile perché nel Gruppo ascoltiamo i nostri numerosi stakeholder interni ed esterni e impariamo da loro.Uno degli obiettivi del dialogo con tutti gli stakeholder del Gruppo è di comprendere quali impegni e tematiche ritengono prioritari e cruciali. Sono proprio gli argomenti suggeriti dagli stakeholder che consentono al Gruppo di continuare a creare valore sul breve, medio e lungo termine a vantaggio di tutti.Abbiamo condotto un’analisi per aggiornare il diagramma di materialità del Gruppo, la cui prima edizione era stata pubblicata nel Bilancio di Sostenibilità 2012. Tale analisi ha consentito di individuare gli aspetti più rilevanti dell’impatto del Gruppo in ambito economico, ambientale e sociale, che influenzano in misura rilevante le valutazioni e le decisioni degli stakeholder, sia nel contesto dell’industria automobilistica mondiale, sia tenendo conto delle caratteristiche peculiari di ciascuna area geografica ove il Gruppo opera.Il diagramma di materialità è stato aggiornato sulla base dei risultati di iniziative di Stakeholder Engagement condotte in Italia, Brasile e Stati Uniti, che hanno consentito non solo di trarre conclusioni a livello di Gruppo, ma anche di individuare tematiche percepite come importanti presso specifiche aree geografiche.L’analisi di materialità è stata condotta in base alle Linee Guida AA1000 Stakeholder Engagement Standard per le fasi relative all’identificazione, alla mappatura e alla definizione delle priorità degli stakeholder e all’analisi dei risultati del loro coinvolgimento. Per quanto concerne la definizione di un approccio al principio della materialità e all’individuazione delle tematiche rilevanti, è stato fatto riferimento alle note orientative Accountability e ai criteri definiti dalla Global Reporting Initiative (GRI-G4).

GRI-G4 18, 19, 20, 21, 34, 35, 36, 37, 42, 48, 49

L’impegno del Gruppo

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Nel presente Bilancio saranno rendicontate solo le tematiche classificate come particolarmente significative dagli stakeholder interni ed esterni. Alle seguenti tematiche viene attribuita una minore rilevanza materiale e saranno pertanto segnalate agli stakeholder interessati tramite altri canali, come il bilancio interattivo (www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com):nenergia da fonti rinnovabili nelle attività produttive nbenessere dei dipendenti e bilanciamento tra lavoro e vita privatanaltre emissioni da attività produttive nimpegno nelle politiche pubblichentutela della biodiversità nprotezione da eventi esterni.Analogamente è stata condotta anche un’analisi volta a definire il perimetro di ciascuna tematica rendicontata. Nel contesto della catena del valore, per “perimetro” si intende l’impatto (di ciascun aspetto rilevante individuato) delle attività, dei prodotti, dei servizi e dei rapporti del Gruppo.Tutti gli aspetti di cui l’analisi ha dimostrato la rilevanza hanno effetto sull’organizzazione nel suo complesso (Marchi generalisti e Premium, Marchi di lusso e sportivi, Componenti e sistemi di produzione, società che operano nel campo della pubblicità, della comunicazione e dei servizi). Più precisamente, il presente Bilancio di Sostenibilità comprende tutte le società che rientravano nel perimetro di consolidamento di Fiat S.p.A. al 31 dicembre 2013. Inoltre, gli aspetti analizzati hanno ripercussioni al di fuori dell’organizzazione nelle aree geografiche in cui il Gruppo opera e per tutte le categorie di stakeholder identificate.Il risultato dell’analisi di materialità ha determinato anche la modifica della struttura della sezione dedicata alla sostenibilità nella Relazione Finanziaria Annuale 2013, focalizzata sulla trattazione delle tematiche di sostenibilità giudicate come più rilevanti e materiali da parte degli stakeholder.

Diagramma di materialità

GRI-G4 18, 19, 20, 21, 26

Prodotto Ambiente Società

Sicurezza dei veicoli

Ricerca e innovazione

Soddisfazione del cliente

Qualità del veicolo

Emissioni di CO2 generate dai veicoli

Salute e sicurezza sul lavoro

Gestione e sviluppo dei dipendenti

Diritti umani nella catena del valore

Standard etici e integrità del business

Diversità e pari opportunità per i dipendenti

Risparmio di carburante dei veicoli

Soluzioni di mobilità alternative

Combustibili e sistemi di trazione alternativi

Materiali riciclati e riciclabili

Impatti ambientali dei processi logistici

Coinvolgimento delle rappresentanze sindacali

Coinvolgimento dei partner commerciali

Impatti ambientali dei partner commerciali

Rifiuti generati dagli stabilimenti

Coinvolgimento della comunità

Consumo di acqua degli stabilimenti

Consumi di energia ed emissioni di CO2 delle attività produttive e negli uffici

Approvvigionamento etico delle materie prime

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Importante

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Molto importante

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Importanza per gli stakeholder interni

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Impegno nei confronti degli Stakeholder

Obiettivi a lungo termine(1)

Impegno Obiettivo Risultati 2013

Rafforzare a livello mondiale la posizione di leadership del Gruppo in materia di tematiche ambientali, sociali e di governance in tutta l’azienda e a beneficio degli stakeholder

2020: ampliamento e innovazione del dialogo sulla sostenibilità incrementando il numero di stakeholder interni ed esterni al Gruppo coinvolti in tutto il mondo

Coinvolti più di 70 stakeholder tra cui clienti, concessionari, fornitori, opinion leader, rappresentanti dei media, del mondo accademico e di associazioni ambientaliste in eventi di Stakeholder Engagement focalizzati sulla sostenibilità in Italia, Brasile e Stati Uniti; con risultati condivisi con il management di ciascuna regione e con il Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità

Linee Guida di Stakeholder Engagement disponibili sul sito internet corporate

Corso sulla sostenibilità con partecipazione su base volontaria, disponibile per circa 14.550 impiegati del Gruppo in tutto il mondo in aggiunta a tutti i professional Fiat in tutto il mondo e circa 17.000 impiegati e lavoratori a contratto di Chrysler Group che hanno partecipato al corso nel 2012

Seminario di sensibilizzazione sulla sostenibilità rivolto a circa 20 rappresentanti della funzione Risorse Umane EMEA organizzato a Torino (Italia) e 2 incontri per i dipendenti (employee Town Halls) organizzati a Detroit (US)

Gruppi di lavoro relativi alla sostenibilità tenutisi per 4 volte negli Stati Uniti con circa 40 rappresentanti di ogni funzione aziendale

Oltre 19.000 dipendenti coinvolti in 2 iniziative sulla sostenibilità in Brasile

Distribuita a tutti i dirigenti e i professional nel mondo, START la pubblicazione sulla sostenibilità di Magneti Marelli

Realizzato un programma di formazione interno in Chrysler Group focalizzato sulla sostenibilità e coinvolte in discussioni sul tema della sostenibilità 9 università in tutti gli Stati Uniti

Oltre 50 dipendenti e fornitori brasiliani coinvolti in uno scambio di idee sulla materialità di sostenibilità

13 fornitori di piccole e medie dimensioni coinvolti in un programma di formazione sulla sostenibilità in Italia

60 fornitori di piccole e medie dimensioni coinvolti in un programma di formazione sulla sostenibilità negli Stati Uniti

Risultati di Sostenibilità inclusi nei Risultati del 3° trimestre 2013 di Fiat S.p.A. comunicati agli investitori e agli analisti finanziari

6%(2) circa del flottante di Fiat S.p.A. detenuto da Investitori Socialmente Responsabili

Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

L’approccio del Gruppo allo stakeholder engagement poggia sull’assunto che la voce degli stakeholder sia importante e possa contribuire alla capacità del Gruppo di rafforzare il proprio impegno come attore globale sostenibile. La nostra capacità di generare valore attraverso le scelte aziendali è pertanto strettamente connessa anche alla nostra capacità di prestare ascolto e riconoscere le esigenze e le aspettative di tali stakeholder che, direttamente o indirettamente, influenzano le attività del Gruppo o che, a loro volta, sono da queste influenzate.

GRI-G4 25, 26, SO1

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com.(2) I dati si riferiscono alla shareholder identification di Vigeo registrata a novembre 2013.

L’impegno del Gruppo

Stakeholder engagement e analisi di materialità

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Le attività del Gruppo Fiat si ripercuotono sulle decisioni di un vasto numero di categorie di stakeholder, interni ed esterni, tra cui: dipendenti, clienti, fornitori, concessionari, istituzioni, organizzazioni sindacali e associazioni, investitori, comunità locali e aree limitrofe. Analogamente, i risultati e le attività del Gruppo dipendono in misura variabile dal comportamento, dalle aspettative e dalla soddisfazione delle esigenze degli stakeholder.Agire responsabilmente significa pertanto impegnarsi in un dialogo continuo, sia a livello locale sia globale, con i principali stakeholder del Gruppo, al fine di comprenderne le diverse esigenze e aspettative.Come affermano le Linee Guida per lo Stakeholder Engagement, il Gruppo “nutre la ferma convinzione che questo processo di coinvolgimento, sostenuto da un chiaro impegno, sia un elemento essenziale al fine di ottimizzare le opportunità e la gestione dei rischi potenziali che influiscono sul nostro business e che potrebbero derivare dall’interazione con le varie categorie di stakeholder.”Nel corso degli anni, il nostro approccio verso gli stakeholder si è evoluto in iniziative sempre più articolate.Attraverso le funzioni aziendali preposte, il Gruppo gestisce le relazioni con le diverse categorie di stakeholder, instaurando un dialogo costante volto a comprendere le aspettative e a promuovere azioni concrete in risposta a esigenze specifiche e interessi di particolare rilevanza.Il contatto con gli stakeholder si serve di numerosi canali, che, nel corso del 2013, si sono ulteriormente arricchiti con la creazione dell’indirizzo email dedicato [email protected] valutazione delle tematiche che gli stakeholder interni del Gruppo percepiscono come prioritarie in ambito di sostenibilità, già avviata nel 2012, è proseguita per tutto il 2013. A tale scopo, un questionario è stato sottoposto a un totale di 70 dipendenti, provenienti da funzioni aziendali e aree geografiche diverse.Nel 2013, inoltre, il Gruppo ha adottato un nuovo approccio all’interazione con gli stakeholder esterni organizzando in Italia, in Brasile e negli

Stati Uniti tre eventi di coinvolgimento focalizzati sui temi della sostenibilità con gli obiettivi seguenti:n approfondire la conoscenza delle differenze regionali o nazionali in materia di sostenibilitànrendere più trasparente la comunicazione dei risultati di sostenibilità conseguiti e delle informazioni di maggior interesse per gli stakeholdernottenere riscontro e idee su come affrontare le tematiche della sostenibilità e, sulla base di tali contributi, ottimizzare la risposta alle esigenze

prioritarie dei principali stakeholder.Il dialogo aperto in ciascuno dei tre Paesi ha consentito a diverse categorie di stakeholder di scambiarsi opinioni, idee e prospettive(1) e di ampliare i propri orizzonti in merito alle pressanti sfide odierne e future nel campo della sostenibilità.Nel corso degli incontri, i rappresentanti dei numerosi stakeholder hanno partecipato ad attività e dibattiti che hanno offerto loro l’opportunità

di discutere in piena libertà e contribuire a valutare:nle ripercussioni più significative che le attività del Gruppo hanno sull’intera catena del valorenle sfide per una mobilità più sostenibile e gli impegni di sostenibilità a lungo termine che il Gruppo dovrebbe auspicabilmente assumerenla pertinenza e materialità percepita delle diverse tematiche di sostenibilità.

GRI-G4 24, 25, 26, 27, SO1 (1) Principalmente clienti privati, clienti di flotte aziendali, concessionari, fornitori di materiali e servizi, media, comunità locali, università e istituti tecnici, organizzazioni per la tutela dell’ambiente

e altre fondazioni e organizzazioni non governative. L’identificazione e selezione degli stakeholder coinvolti è stata basata sui seguenti standard e manuali: Linee Guida AA1000 Stakeholder Engagement Standard, Linee Guida AA1000 Stakeholder Engagement Manual, Linee Guida AA1000 Principles Standard.

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Nella tabella seguente vengono riportate le principali sfide e opportunità che, secondo gli stakeholder, il Gruppo dovrà affrontare nel breve e

lungo termine.

Iniziative di Stakeholder Engagement dedicate alla sostenibilità

Tematiche rilevanti per specifica regione Principali tematiche trasversali emerse

Torino (Italia), novembre 2013 23 partecipanti

nPromozione di una cultura della sostenibilità in collaborazione con il mondo dell’educazione altri attori

nPromozione di nuovi modelli di mobilità rispondenti alle esigenze in costante evoluzione degli stakeholder e con i nuovi vincoli imposti dagli spazi urbani

nSviluppo di soluzioni innovative e sostenibili per la mobilità

nSviluppo di carburanti alternativi

nOttimizzazione dei consumi e abbattimento delle emissioni di CO2 generate dai veicoli

nSicurezza stradale e relativo impatto sociale

nCondivisione di pratiche sostenibili lungo la catena di fornitura

nDiffusione di una cultura della sostenibilità nella società

Belo Horizonte (Brasile), dicembre 2013 25 partecipanti

nEnfasi sulla gestione dei prodotti a fine del loro ciclo di vita

nPartecipazione allo sviluppo di politiche pubbliche volte a migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi

Detroit (Stati Uniti), gennaio 2014 24 partecipanti

nPromozione di nuovi modelli di mobilità rispondenti alle esigenze in costante evoluzione degli stakeholder e con i nuovi vincoli imposti dagli spazi urbani

Come enunciato nelle Linee Guida di Stakeholder Engagement, “nell’ambito della propria responsabilità verso gli stakeholder, il Gruppo è impegnato a analizzare i dati relativi agli impatti e ai benefici derivanti dalle proprie attività e a comunicare lo sviluppo dei propri programmi all’opinione pubblica.” A tale scopo, è stata definita la seguente mappa delle tematiche significative per gli stakeholder dove vengono riassunte anche le principali azioni intraprese in risposta al feedback ricevuto dagli stakeholder.

GRI-G4 27

“L’Azienda può giocare un ruolo

fondamentale nel promuovere una

cultura della sostenibilità all’interno

della comunità

”Attività di coinvolgimento degli stakeholder, Torino

L’impegno del Gruppo

Stakeholder engagement e analisi di materialità

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Mappa delle tematiche significative per gli Stakeholder

Pubbliche istituzioni

Governi, enti locali, pubblica amministrazione, enti regolatori, istituzioni e associazioni di categoria

Modalità di coinvolgimenton Dialogo continuo sugli sviluppi normativi e legalin Incontri periodici ad hoc su obiettivi e scelte aziendalin Sviluppo di progetti congiunti e alleanze volte a promuovere le tematiche sociali e ambientalin Partecipazione a gruppi di lavoro e formazione collaborativa su argomenti specifici del settore automotive

Aspettative degli stakeholder Le nostre azioni principali

Conseguimento di obiettivi comuni e allineamento agli standard di settore in termini di qualità, sicurezza e impatto ambientale di prodotti e processi

Conformità agli standard di settore, anticipando, laddove possibile, il conseguimento e il superamento dei requisiti minimi

Reattività e propositività rispetto a progetti e iniziative attinenti a questioni ambientali e sociali

Comunicazione costante sulle performance e sui futuri obiettivi relativi alla riduzione al minimo dell’impatto ambientale e sociale del nostro business

Supporto tecnico su specifiche tematiche di settore

Partecipazione attiva a organizzazioni di categoria quali ACEA(1), NGV Italy(2), NGVA(3), EDTA(4), ERT(5), the Alliance(6), AIAG(7) e ANFAVEA(8)

GRI-G4 16, 24, 25, 26, 27 (1) European Automobile Manufacturers’ Association.(2) Natural Gas Vehicle Association (Italia).(3) Natural Gas Vehicle Association (Europa e USA).(4) Electric Drive Transportation Association.(5) European Round Table for industrial leaders.(6) Alliance of Automobile Manufacturers (USA).(7) Automotive Industry Action Group (Nord America).(8) Associação Nacional dos Fabricantes de Veiculos Automotores (Brasile).

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Dipendenti

Modalità di coinvolgimenton Dialogo costante con i rappresentanti e il management della funzione Risorse Umanen Processo di valutazione e incontri annuali per comunicare il livello di performance atteso ed effettivo e definire un percorso Professionale

di sviluppon Analisi della soddisfazione tra i dipendentin Incontri con i dipendenti (Town Hall)n Offerta di opportunità di crescita professionale comprendenti formazione e mentoringn Iniziative focalizzate sulla diversità quali gli Employee Resource Groups (ERG) e i Diversity Work Streamsn Iniziative volte a raccogliere i suggerimenti dei dipendentin Proposte di opportunità di volontariato in ambito sociale e ambientale

Aspettative degli stakeholder Le nostre azioni principali

Comunicazione aziendale trasparente e aperta Accesso all’Intranet e ad altri canali di comunicazione interni per i dipendenti a livello mondialeAggiornamenti da parte dei vertici aziendali sulla performance e sugli sviluppi dell’azienda

Ambiente di lavoro sano e sicuro Perseguimento dei più alti standard di salute e sicurezza in tutte le sedi di lavoro e continua riduzione dei tassi di infortuni sul lavoro

Obiettivi e sistema di incentivazione trasparenti Sistemi di valutazione dei dipendenti adottati in tutto il mondo per valutare le performance dei dipendenti

Opportunità di formazione e di sviluppo professionale

Formazione disponibile per dipendenti del Gruppo su temi che includono competenze professionali, integrità, sostenibilità e diversità

Promozione della diversità, inclusione e rispetto per i diritti umani

Codici di condotta, linee guida, processi e procedure del Gruppo allineate ai più alti standard internazionali

GRI-G4 24, 25, 26, 27

L’impegno del Gruppo

Stakeholder engagement e analisi di materialità

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Organizzazioni sindacali e rappresentanti dei lavoratori

Modalità di coinvolgimenton Incontri a tutti i livelli (stabilimento/azienda, locale/nazionale) come previsto dalla normativa o dalle disposizioni contrattualin Dialogo continuo a livello di stabilimento, aziendale, locale o nazionalen Incontri trilaterali (azienda, organizzazioni sindacali e istituzioni governative) su tematiche di rilevanza particolare

Aspettative degli stakeholder Le nostre azioni principali

Dialogo aperto e costruttivo volto a individuare soluzioni congiunte

Dialogo in linea con le disposizioni contrattuali o la normativa in vigore

Rete dei concessionari e di assistenza, associazioni

Modalità di coinvolgimenton Contatti quotidiani e incontri periodicin Iniziative di Stakeholder Engagement dedicate alla sostenibilità

Aspettative degli stakeholder Le nostre azioni principali

Ampia gamma di prodotti competitivi Servizi finanziari competitivi offerti ai clientiProdotti alla portata di tutti per rispondere alle esigenze di una base di clienti diversificata

Informativa sui prodotti completa e rapidamente accessibile che includa le caratteristiche di sostenibilità e l’impegno del Gruppo

Strumento e-Product reso disponibile per sostenere le vendite di veicoli attraversouna spiegazione esauriente della gamma di prodotti e la descrizione di Caratteristiche e tecnologie innovative. Integrazione di messaggi di sostenibilità nella pubblicità dei prodotti

Sostegno della redditività commerciale attraverso il rafforzamento delle capacità manageriali

Rafforzamento del personale delle concessionarie per potenziare le capacità manageriali e interpersonali

GRI-G4 24, 25, 26, 27

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Clienti potenziali ed effettivi

Modalità di coinvolgimenton Processi di vendita e post-venditan Ricerche di mercato (concept test, clinic test, indagini sulle immagini e consapevolezza, focus group)n Indagini sulla soddisfazione dei clientin Canali di comunicazione (web, social media, direct mailing)n Eventi (esposizioni, lanci prodotto, fiere, convegni e owner event) e sponsorizzazionin Iniziative di Stakeholder Engagement dedicate alla sostenibilità

Aspettative degli stakeholder Le nostre azioni principali

Qualità, innovazione e accessibilità dei prodotti Proposta di prodotti che coniughino i più elevati standard di qualità e le tecnologie innovative mediante il riconoscimento e la soddisfazione dei differenti requisiti economici e geografici e delle esigenze di mobilità di un'ampia gamma di clienti

Sicurezza dei prodotti Offerta di un'ampia scelta di caratteristiche e funzioni di sicurezza tecnologicamente avanzate nei nostri prodotti

Innovazione a prezzi competitivi Introduzione di soluzioni innovative di prodotto accessibili a un'ampia base di clienti

Qualità, tempestività ed efficienza dei servizi offerti

Risposta professionale, cortese e tempestiva da concessionari, centri di assistenza e azienda

Disponibilità di servizi finanziari e di credito Offerta di servizi finanziari ai clienti

Qualità e affidabilità dei prodotti Categorie qualitative utilizzate globalmente per classificare e indirizzare i prodotti in base agli standard

Prodotti a basse emissioni Sforzi costanti esercitati per introdurre e sviluppare un portafoglio diversificato di soluzioni tecnologiche per ridurre le emissioni di CO2 dai veicoli

Veicoli high-fuel-economy Sforzi per aumentare la fuel economy utilizzando un approccio equilibrato che integri tecnologie convenzionali e tecnologie innovative

Sviluppo di soluzioni e di servizi di mobilità per aumentare la fruibilità del trasporto urbano e migliorare la qualità della vita

Promozione di nuovi concetti di mobilità (ad esempio car-sharing, car pooling) economicamente realizzabili per il Gruppo e per i suoi clienti in collaborazione con istituzioni e con altre organizzazioni.Analizzate le tendenze future e individuati i fattori di settore che inducono cambiamenti paradigmatici nella mobilità

Processi aziendali ecocompatibili Il Gruppo continua a sviluppare soluzioni progettate per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività produttive

GRI-G4 24, 25, 26, 27

Stakeholder engagement e analisi di materialità

L’impegno del Gruppo

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Fornitori e partner commerciali

Modalità di coinvolgimenton Rapporti quotidiani tramite i rappresentanti della funzione Acquistin Coinvolgimento attraverso clausole di sostenibilità nei contrattin Technology Day e programma Supplier Product Enhancement Reward (SUPER)n Incontri con i fornitori (Town Hall)n Conferenze e programmi di formazionen Iniziative di Stakeholder Engagement dedicate alla sostenibilità

Aspettative degli stakeholder Le nostre azioni principali

Collaborazione e condivisione delle best practice tra il Gruppo e la catena di fornitura su aspetti critici della sostenibilità

Sostegno e formazione ai fornitori che intendono attuare il sistema di World Class Manufacturing

Sostenibilità e innovazione come driver nelle decisioni di acquisto

Iniziative per consentire ai fornitori di presentare idee innovative e nuovi prodotti clausole introdotte progressivamente che richiedono ai fornitori di rispettare sia il Codice di Condotta del Gruppo che le specifiche Linee Guida di Sostenibilità

Continuità nella fornitura e nell’adempimento delle condizioni contrattuali

Numero significativo di rapporti di lunga durata tra azienda e fornitori

Promozione di diversità e inclusione nel panel fornitori

Iniziative a sostegno dell'inclusione di fornitori minori nel panel fornitori

Attività di collaborazione per migliorare la logistica di ritorno

Collaborazione avviata con altre organizzazioni per la gestione della logistica di ritorno e un più efficiente ritiro dei materiali

GRI-G4 24, 25, 26, 27

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Comunità locali e ONG

Rappresentanti della ricerca scientifica e tecnologica, di scuole e università, del mondo culturale, professionale e socio-politico e opinion leader

Modalità di coinvolgimenton Incontri ad hoc sul tema della sostenibilitàn Iniziative gestite direttamente o in partnershipn Cooperazione su progetti comunin Programmi di scambio culturalen Dialogo con le universitàn Partecipazione al Consiglio di amministrazione di altre organizzazionin Incontri con la collettività (Town Halls)n Iniziative di Stakeholder Engagement dedicate alla sostenibilità

Aspettative degli stakeholder Le nostre azioni principali

Cooperazione in progetti di ricerca Collaborazioni in corso a livello mondiale con partner privati e pubblici su programmi di innovazione e priorità specifiche del settore automotive

Ricerca su carburanti alternativi Solo nel 2013, il Gruppo ha investito circa 3,4 miliardi di euro in ricerca e sviluppoRicerca costante sul potenziale dei carburanti alternativi per ridurre le emissioni di CO2 attraverso tecnologie innovative

Sviluppo di un sistema di trasmissione alternativo e alla portata di tutti

Sviluppo di tecnologie elettriche/ibride, mirate a soluzioni che siano economicamente praticabili, competitive sul mercato e vantaggiose per la società

Ottimizzazione dell'esperienza di mobilità urbana

Impegno a livello globale in programmi di ricerca e sviluppo focalizzati sullo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni per garantire un’esperienza di mobilità sempre più sicura e sostenibile

Promozione dell'educazione e della cultura sulla sostenibilità nella società

Promozione di iniziative e programmi dedicati ai dipendenti e a stakeholder esterni condotti in collaborazione con le università e con altre organizzazioni per aumentare la sensibilizzazione della società ai temi della sostenibilità

Diffusione di un approccio alla guida improntato alla sicurezza con una particolare enfasi sui giovani

Collaborazione con numerose istituzioni e organizzazioni per promuovere l’insegnamento di tecniche che associno la sicurezza e la responsabilità al piacere della guida

Sostegno all'educazione delle future generazioni

Promozione di giovani talenti attraverso il conferimento a livello globale di borse di studio e di premi

Contributi e sostegno a iniziative di sviluppo locale inclusi impegni a medio-lungo termine

Nel 2013 impegnate risorse materiali e monetarie per un valore di circa 19,7 milioni di euro a beneficio delle comunità locali (con attività focalizzate su varie finalità quali l’educazione, per un valore di circa 7,7 milioni di euro e benessere sociale per circa 4,9 milioni di euro)Impegno di tempo ed energie dei dipendenti per iniziative di volontariato a sostegno delle comunità locali bisognose

GRI-G4 24, 25, 26, 27, SO1

Stakeholder engagement e analisi di materialità

L’impegno del Gruppo

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Comunità di investimento e analisti finanziari

Investitori tradizionali e investitori socialmente responsabili; agenzie di rating di sostenibilità

Modalità di coinvolgimenton Dialogo quotidianon Assemblea annuale degli Azionistin Comunicazioni e informazioni sensibilin Conference call trimestralin Seminari, conferenze di settore, roadshow periodici e incontri con gli investitorin Sito web corporate, sezione Investor Relationsn Processi di valutazione della sostenibilità

Aspettative degli stakeholder Le nostre azioni principali

Consolidamento e rafforzamento della conoscenza degli sforzi e dei risultati del Gruppo in tema di sostenibilità

Integrazione di informazioni sul tema sostenibilità nelle presentazioni dei risultati finanziari trimestrali

Creazione del valore (ritorno sugli investimenti, gestione sostenibile e responsabile del business)

Presenza globale dell’azienda con oltre un secolo di storia industriale, con 4,4 milioni di veicoli venduti nel 2013 e un utile della gestione ordinaria di 3,4 miliardi di euro 6% circa del flottante detenuto da Investitori Socialmente Responsabili (Fonte Vigeo research, dati al 30 novembre 2013)

Identificazione delle aree di miglioramento su temi specifici di sostenibilità

Dialogo costante e aperto con agenzie di rating e stakeholder di sostenibilità per aggiornare gli aspetti significativi, le nuove tendenze emergenti e le aspettative

Giornalisti e mezzi di comunicazione

Modalità di coinvolgimenton Dialogo quotidianon Presentazioni e conferenze stampan Altri eventi (test di guida/lancio di prodotti, iniziative per investimenti in impianti produttivi, autoshow ecc.)n Sito web corporate e delle aziende del Gruppon Iniziative di Stakeholder Engagement dedicate alla sostenibilità

Aspettative degli stakeholder Le nostre azioni principali

Disponibilità, tempestività, accuratezza e trasparenza delle informazioni, sulle performance finanziarie e non

Comunicazione continua e diffusione delle informazioni sulle strategie del Gruppo e sui risultati conseguiti attraverso la stampa, i siti web dei marchi, la sezione dedicata alla sostenibilità del sito web corporate

GRI-G4 24, 25, 26, 27

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Ogni iniziativa viene monitorata mediante indicatori di performance qualitativi e/o quantitativi dalle funzioni aziendali coinvolte, sia a livello centrale sia a livello locale.La valutazione dell’efficacia delle misure adottate è un elemento chiave nell’analisi delle lezioni apprese, che insieme al feedback fornito dagli

stakeholder contribuisce a mettere a punto l’impegno del Gruppo sul fronte della sostenibilità.

Ripartizione del valore aggiuntoIl valore aggiunto attraverso le attività del Gruppo e distribuito ai diversi stakeholder nel 2013 è stato pari a 13.417 milioni di euro (15% dei ricavi).

Valore economico direttamente generatoGruppo Fiat mondo (milioni di euro)

2013Ricavi netti da conto economico consolidato 2013 86.816Ricavi e proventi delle società di servizi finanziari (239)Contributi in conto esercizio e in conto capitale, proventizzazione fondi, proventi vari 693Altri proventi 460Valore economico prodotto direttamente 87.730Costo dei materiali (68.175)Ammortamenti (4.574)Altri oneri (1.544)Valore aggiunto 13.437

GRI-G4 EC1

Ripartizione del valore aggiuntoGruppo Fiat (milioni di euro)

a. 9.352 Dipendenti

b. 1.958 Finanziatori

c. 1.328 Reinvestito nel Gruppo

d. 772 Stato e Pubblica amministrazione

e. 20 Comunità

f. 7 Azionisti

ab

c

d

d

fe

Stakeholder engagement e analisi di materialità

L’impegno del Gruppo

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Rating di sostenibilità

L’impegno del nostro Gruppo a favore della sostenibilità è stato riconosciuto dalle organizzazioni e dagli indici più importanti a livello globale.Per il quinto anno consecutivo, Fiat S.p.A. è stata inclusa da RobecoSAM AG (gruppo specializzato in investimenti sostenibili) nei prestigiosi indici borsistici Dow Jones Sustainability (DJSI) World e Europe ai quali accedono solo le società giudicate migliori in termini di performance economica, ambientale e sociale. Il Gruppo ha ricevuto un punteggio di 89/100, rispetto al valore medio di 61/100 relativo alle aziende del settore automotive valutate.Inoltre, per il secondo anno consecutivo, il Gruppo si è confermato leader indiscusso tra le aziende italiane per il proprio impegno nella lotta ai cambiamenti climatici. La performance di alto livello e la trasparenza nella comunicazione sono valse al Gruppo la riconferma come azienda leader negli indici CDP Italy 100 Climate Disclosure Leadership Index (CDLI) e Climate Performance Leadership Index (CPLI) per il 2013. Fiat ha conseguito il punteggio più alto per la trasparenza nella comunicazione (99/100) e il punteggio massimo (A) per l’impegno dimostrato nell’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica.Nel corso dell’anno, a conferma del posizionamento conseguito, il Gruppo Fiat è stato incluso negli indici Euronext Vigeo Europe 120 ed Euronext Vigeo Eurozone 120, entrambi creati in collaborazione con NYSE Euronext, che comprendono le aziende che si sono distinte per la loro eccellente performance in ambito ESG sulla base di un’analisi di quasi 330 indicatori.Il Gruppo è anche presente in altri importanti indici di sostenibilità: ESI Excellence Europe, STOXX Global ESG Leaders, STOXX Global ESG Environmental Leaders, STOXX Global ESG Social Leaders, STOXX Global ESG Governance Leaders, ECPI Euro Ethical Equity, ECPI EMU Ethical Equity, ECPI Global Developed ESG Best in Class Equity, FTSE ECPI Italia SRI Benchmark e FTSE ECPI Italia SRI Leaders. Nel 2013, il Gruppo è entrato a far parte anche dell’Indice Parks GLBT Diversity.

1 L’impegno

del GruppoRating di sostenibilità

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GRI-G4 4, 9

(1) Include FGA (100%; da gennaio 2013 Fiat Powertrain è stata inclusa in FGA) e Chrysler Group (dal 21 gennaio 2014, la partecipazione di Fiat in Chrysler Group è arrivata al 100%).(2) Include Ferrari (90%) e Maserati (100%).(3) Include Magneti Marelli (100%), Comau (100%) e Teksid (84,8%).(4) Include aziende che operano in pubblicità, comunicazione e servizi.

Fiat è un Gruppo automobilistico internazionale che progetta, costruisce e vende veicoli di grande diffusione con i Marchi generalisti e Premium Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Abarth e Fiat Professional, oltre ai veicoli dei marchi Chrysler come Chrysler, Jeep, Dodge e Ram e i veicoli ad alte prestazioni della divisione sportiva SRT, nonché automobili di lusso e sportive con i brand Ferrari e Maserati.

Profilo del Gruppo

In seguito all’acquisizione di Chrysler, il Gruppo sta completando rapidamente il processo di integrazione di Fiat e Chrysler, affermandosi come un gruppo forte e competitivo, dotato di un know-how tecnologico tra i più innovativi e capillarmente presente in tutto il mondo con un’ampia gamma di modelli.Il Gruppo Fiat opera anche nel settore dei componenti con Magneti Marelli e Teksid e nel comparto dei sistemi di produzione con Comau. Il Gruppo offre servizi finanziari per la rete vendita e i clienti finali, servizi di leasing e noleggio nel settore auto tramite affiliate, joint venture e accordi commerciali con fornitori di servizi finanziari specializzati.

MARCHI GENERALISTI E PREMIUM(1) MARCHI DI LUSSO E SPORTIVI(2)

COMPONENTI E SISTEMI DI PRODUZIONE(3) ALTRI(4)

Profilo del Gruppo2

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GRI-G4 6, 8, 9 (1) Le attività operative del Gruppo nell’ambito dei marchi generalisti per automobili, veicoli commerciali leggeri e relative parti e servizi sono organizzate su base regionale e attribuite

a quattro “region” che rappresentano quattro aree geografiche: NAFTA (Stati Uniti, Canada e Messico), LATAM (Sud America e America Centrale escluso il Messico), APAC (Asia-Pacifico) e EMEA (Europa, Russia, Medio Oriente e Africa).

Per orizzonte il mondoNel corso dell’anno, il Gruppo ha condotto attività nel settore automotive attraverso aziende con sedi in circa 40 Paesi e ha venduto i propri prodotti e servizi ai clienti di oltre 150 Paesi. A livello globale le spedizioni hanno generato ricavi netti per 87 milioni di euro, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Il Gruppo ha chiuso il 2013 con un utile della gestione ordinaria di 3,4 miliardi di euro e un indebitamento netto delle attività industriali di 6,6 miliardi di euro.

225.600 dipendenti nel mondo

159 stabilimenti

78 centri di ricerca e

sviluppo

150 Paesi dove abbiamo relazioni commerciali

18.700 dipendenti impegnati in

ricerca e sviluppo

40 Paesi dove

siamo presenti

1Gruppo globale e

responsabile

4,4milioni

di veicoli spediti

15 marchi

internazionali

4 aree operative(1)

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Marchi generalisti e Premium

FiatSimbolo dell’automobile italiana per eccellenza, Fiat punta a rispondere alle molteplici esigenze dei suoi clienti attraverso soluzioni di mobilità semplici, innovative e accessibili a tutti.Ogni prodotto del marchio Fiat coniuga la passione tutta italiana per il design e l’originalità estetica con la più alta efficienza funzionale e la massima versatilità. Fiat da anni progetta veicoli divertenti da guidare, che garantiscono allo stesso tempo bassi consumi ed emissioni. Proprio in tema di riduzione dell’impatto ambientale, il costante impegno di Fiat è confermato dal fatto che per il sesto anno consecutivo il brand è leader per le più basse emissioni di CO2 tra i marchi automobilistici più venduti in Europa. Inoltre, Autobest ha assegnato il premio “Ecobest 2013” al “programma Metano” giudicato la soluzione più semplice, economica e con il più basso impatto ambientale tra i combustibili oggi disponibili.

Alfa RomeoTecnologia, efficienza, sportività e l’inconfondibile design italiano sono l’essenza di ogni Alfa Romeo. La storia del marchio è ben visibile in ogni vettura e si traduce nel perfetto equilibrio tra piacere di guida e massima sicurezza, risultato ottenuto grazie a una costante ricerca e allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia. Da più di vent’anni, Alfa Romeo collabora con il Centro Internazionale Guida Sicura, diretto dall’ex campione di F1 Andrea de Adamich, offrendo corsi di guida incentrati su sicurezza, prevenzione degli incidenti ed educazione del guidatore ai cittadini, soprattutto a quelli più giovani.

LanciaLa gamma Lancia è il frutto di una filosofia di prodotto che pone al centro dei propri progetti eleganza, personalità, stile e personalizzazione. Un fascino che unitamente all’adozione delle innovazioni tecnologiche, alla ricerca di vetture in grado di distinguersi dal resto del panorama automobilistico.La gamma ECOCHIC incarna bene questi valori ed è pensata per essere dalla parte dell’ambiente grazie a motori bi-fuel (metano/benzina), capaci di ridurre al massimo le emissioni.

GRI-G4 4, 17

2 Profilo del GruppoMarchi generalisti e Premium

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34 Marchi generalisti e Premium

Fiat ProfessionalFiat Professional è il nostro brand dedicato ai veicoli commerciali che, grazie a una comprovata esperienza detiene un ruolo di leadership nel proprio settore. Offre un’ampia gamma di veicoli, progettati per soddisfare tutte le esigenze di lavoro e trasporto e per contenere consumi e costi di esercizio, massimizzando così la redditività. La leadership del marchio è stata confermata dal premio Produttore LCV dell’anno, conseguito, per il secondo anno consecutivo, nell’ambito dei GreenFleet Awards 2013: il premio, riconosce gli sforzi compiuti per ridurre gli impatti ambientali della flotta di veicoli commerciali e migliorare l’economia dei consumi. All’efficienza dei veicoli commerciali contribuiscono, in modo significativo e concreto, anche gli innovativi sistemi eco:Drive Professional ed eco:Drive Fleet.

AbarthLa leggendaria azienda fondata nel 1949 da Karl Abarth è da sempre sinonimo di automobili dal carattere forte, determinato e indomabile, proprio come l’inconfondibile simbolo che appare nel logo aziendale: lo scorpione. Oggi il marchio produce e commercializza vetture sportive piccole e maneggevoli, dall’inconfondibile gusto italiano, con motori leggeri e capaci, al tempo stesso, di ottenere il massimo da ogni singolo cavallo. Oltre a ricercare prestazioni motoristiche all’insegna della guida sportiva, Abarth promuove uno stile di guida consapevole e sicuro. Nel 2013, per il terzo anno consecutivo, il brand ha organizzato il concorso “Make it your race” per aspiranti piloti. Questa piattaforma che unisce il mondo virtuale a quello reale, è nata per consentire agli aspiranti piloti di accedere al mondo dell’automobilismo sportivo, promuovendo al contempo una guida sicura e responsabile anche su strada.

ChryslerGrazie a un design inconfondibile, attenzione ai dettagli, innovazione e tecnologie d’avanguardia, uniti a un valore eccellente, Chrysler ha saputo conquistare i clienti fin dal 1926, anno della sua fondazione. La continua offerta di prodotti innovativi conferma Chrysler come marchio leader nella progettazione, nella tecnologia e nel prezzo. La qualità del marchio Chrysler è da ricercare nel prodotto, più che nel prezzo. Con un design audace e altamente innovativo, linee che esprimono pura eleganza, e la capacità di far viaggiare comodamente intere famiglie, i veicoli Chrysler soddisfano in pieno la passione e la creatività dei loro proprietari.

JeepUna leggenda da oltre 70 anni, Jeep è il marchio dell’autentico SUV, ai vertici della categoria per capacità, cura artigianale e versatilità, pensato per chi è alla ricerca di viaggi straordinari. Il marchio Jeep, da sempre sinonimo di protezione e sicurezza, offre una gamma completa di veicoli capaci di fare affrontare qualsiasi tipo di avventura con serenità, con un chiaro invito a vivere appieno la vita. Nel 2013, il marchio ha stabilito un nuovo record assoluto a livello mondiale con oltre 731.000 Jeep vendute in tutto il mondo. Ciò ha consentito al marchio di incrementare le vendite Jeep per il quarto anno consecutivo sia a livello globale sia negli Stati Uniti.

GRI-G4 4, 17

Profilo del Gruppo2

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DodgeIl marchio Dodge sta entrando nel suo centennale con un approccio sempre fortemente orientato al futuro e l’obiettivo di creare veicoli che i clienti non vedano l’ora di guidare, e orgogliosi di parcheggiare davanti casa. Con i suoi 100 anni di storia, Dodge può affrontare il futuro forte del suo passato, con le competenze che le hanno permesso di ottenere grandi innovazioni tecnologiche negli anni ‘30 e ‘40, un design evolutivo negli anni ‘50, un’eccellente tradizione sportiva negli anni ‘60, motori più potenti negli anni ‘70, maggiore efficienza negli anni ‘80 e una linea assolutamente indimenticabile negli anni ‘90.

Ram TruckFin dal suo lancio, come marchio indipendente, Ram Truck ha saputo sviluppare veicoli dotati delle caratteristiche necessarie per soddisfare le specifiche esigenze d’uso dei suoi clienti. Ram Truck è in grado di coprire le richieste dell’intero mercato, rappresentato sia da famiglie che usano il loro mezzo quotidianamente, sia da proprietari di RamHeavy Duty che li impiegano per lavoro o da imprese che dipendono quotidianamente dai loro veicoli commerciali. Il marchio Ram offre le migliori prestazioni di fuel economy della classe con il nuovo motore EcoDiesel da 3,0 litri, diverse fra le migliori tecnologie del segmento per il risparmio di carburante, ed è l’unico pick up a metano di primo impianto.

SRTIl marchio Street and Racing Technology (SRT) di Chrysler Group utilizza una formula di comprovato successo per creare, progettare e costruire veicoli che rappresentano un riferimento sul mercato americano delle vetture ad alte prestazioni. Il successo di ogni veicolo SRT è legato cinque caratteristiche: propulsori ad altissime prestazioni; incredibile maneggevolezza; eccellente sistema frenante; esterni aggressivi e funzionali e interni di ispirazione sportiva ad alte prestazioni per restare fedeli alle tradizioni di gara.

MoparMopar è il marchio del Gruppo specializzato in assistenza, pezzi di ricambio e customer care, che si sta affermando come uno dei principali del settore nel mercato internazionale. In seguito all’alleanza tra Chrysler Group e Fiat S.p.A., Mopar ha ampliato la sua diffusione globale integrando servizi di assistenza, fornitura ricambi e customer care al fine di migliorare il supporto alla rete vendita e ai clienti in tutto il mondo. A livello globale, il portafoglio prodotti di Mopar annovera più di 500 mila ricambi e accessori distribuiti in oltre 130 Paesi. Mopar distribuisce ricambi e accessori originali sia per i marchi del Gruppo Chrysler sia per i marchi Fiat.

GRI-G4 4, 17

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36 Marchi di lusso e sportivi

Marchi di lusso e sportivi

FerrariDalla sua fondazione nel 1947 a oggi l’Azienda ha percorso un lungo cammino ma la sua missione nel tempo è rimasta la stessa: costruire vetture sportive uniche, destinate a rappresentare, in pista come sulle strade, il meglio della tecnologia automobilistica.Simbolo di passione e di sportività, Ferrari non ha bisogno di presentazioni. Il suo biglietto da visita sono i titoli conquistati in Formula Uno: 16 nel campionato Costruttori e 15 in quello Piloti. Oltre che, ovviamente, i modelli Gran Turismo: automobili esclusive per prestazioni, tecnologia avanzata e design, destinate modello dopo modello a stabilire nuovi standard di eccellenza nel settore.Dietro alle eccezionali vetture di Maranello ci sono donne e uomini altrettanto eccezionali. Da questo presupposto, nel 1997, ha preso avvio un’iniziativa di ampio respiro che parte dalla sicurezza sul lavoro, passa per le architetture bio-sostenibili e l’ergonomia del posto di lavoro, con l’obiettivo del benessere globale dei dipendenti: il progetto Formula Uomo.

MaseratiI successi della Casa del Tridente, su pista e su strada, continuano da cent’anni grazie alle sue vetture uniche per fascino, eleganza e tecnologia d’avanguardia.I veicoli Maserati coniugano potenza ed eleganza, un design avveniristico e un’insospettata praticità. Sono modelli che si impongono immediatamente per la loro straordinaria personalità, articolandosi in una gamma capace di soddisfare i gusti più esigenti e raffinati.Con il lancio della nuova Quattroporte, modello di punta del marchio, e della Ghibli, che segna l’ingresso dell’azienda nel segmento di lusso E, Maserati ha definito un ambizioso obiettivo strategico: raggiungere una presenza globale nel mercato delle auto di lusso con una produzione annuale di 50.000 unità.La sua lunga tradizione di modelli di successo, ha di volta in volta ridefinito il concetto di auto sportiva italiana in termini di stile, prestazioni, comfort ed eleganza, oltre che di sicurezza, come testimoniato dai due prestigiosi riconoscimenti internazionali per la sicurezza assegnati alla Ghibli: le cinque stelle Euro NCAP e il Top SafetyPick 2013 dall’IIHS.

GRI-G4 4, 17

Profilo del Gruppo2

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Componenti e sistemi di produzione

Magneti MarelliMagneti Marelli è un Gruppo internazionale leader nella progettazione e produzione di sistemi e componenti ad alta tecnologia per il settore automotive: dall’illuminazione ai dispositivi di controllo del motore, dall’elettronica a sospensioni e ammortizzatori, dai sistemi di scarico ai componenti per l’Aftermarket e il Motorsport. Con 86 unità produttive, 12 centri di Ricerca e Sviluppo e 26 centri applicativi, Magneti Marelli vanta una presenza diretta in 19 Paesi.Magneti Marelli coniuga qualità, offerta competitiva e flessibilità, con l’obiettivo di rendere disponibili tecnologie chiave a costi competitivi per l’utente finale. Attraverso un processo di innovazione continua, Magneti Marelli punta a valorizzare il proprio know-how per sviluppare sistemi e soluzioni intelligenti che contribuiscano all’evoluzione della mobilità secondo criteri di sicurezza e qualità della vita all’interno dei veicoli, oltre che di sostenibilità ambientale. In tema di innovazione, ad esempio, la ricerca nei materiali ultraleggeri applicata alle sospensioni gli è valsa il titolo di Supplier of the Year dei Vehicle Dynamics International Awards 2013.

ComauComau, con 40 anni di esperienza nell’automazione industriale, è leader riconosciuto a livello mondiale nella progettazione e costruzione di soluzioni di automazione sostenibili e nei servizi di manutenzione.Il miglioramento continuo dei prodotti, processi e servizi, oltre a significativi investimenti in ricerca e sviluppo, hanno permesso al marchio di diventare leader nel proprio settore e soddisfare le attese dei clienti più esigenti.La responsabilità ambientale è parte integrante dell’attività dell’azienda. Oltre all’impegno attivo per migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra delle proprie sedi e stabilimenti nel mondo, l’azienda con la sua Business Line eComau assiste i clienti che vogliono migliorare i loro processi produttivi automatizzati e i loro consumi energetici.

TeksidCon più di 80 anni di esperienza nella produzione di basamenti, teste cilindri, componenti per motori, particolari per trasmissioni, cambi e sospensioni, Teksid è oggi il gruppo di fonderie di ghisa grigia e ghisa sferoidale più grande al mondo. Un’azienda attenta ad adattare costantemente le caratteristiche tecniche dei prodotti alle richieste sempre più precise dell’industria automotive.Tra le caratteristiche vincenti di Teksid: alta automazione, un continuo aggiornamento della tecnologia per aumentare gli standard qualitativi, e una stretta integrazione con lo sviluppo dei prodotti dei clienti, tra i quali ci sono anche i più importanti costruttori del mondo di automobili, camion, mezzi agricoli e motori diesel.Inoltre Teksid Aluminum è leader mondiale nella tecnologia produttiva di teste cilindri e componenti per motori in alluminio. Grazie alla sinergia con Chrysler Group per il 2014è previsto un importante incremento delle teste motore presso lo stabilimento italiano di Carmagnola che porterà nuovi impianti, nuove postazioni di lavoro, un processo produttivo più snello e flussi logistici ottimizzati.

GRI-G4 4, 17

2 Profilo del GruppoComponenti e sistemi di produzione

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38 Mappa dei principali accordi internazionali

EUROPA FGA Capital: Fiat Group Automobiles (FGA) e Crédit Agricole Group (tramite la società controllata CA Consumer Finance S.A.) JV (50/50%) per le attività di finanziamento in Europa alla clientela di FGA, Chrysler Group, Maserati, Jaguar e Land Rover.In data 8 novembre 2013, è stato completato l’accordo per estendere la joint venture fino al 31 dicembre 2021.In data 21 ottobre 2013, FGA Capital e Jaguar e Land Rover hanno rinnovato la partnership per i servizi finanziari

Fiat Group Automobiles (FGA) e OpelAccordo con Opel per la fornitura di veicoli basati sulla piattaforma Fiat Doblò

ITALIAFiat Group Automobiles (FGA) acquisizione(1) della rimanente quota del 50% in VM Motori S.p.A. (VM) da General Motors;VM è una società specializzata nella progettazione e costruzione di motori diesel

ITALIA E FRANCIAFiat Group Automobiles (FGA) e PSA Peugeot Citroën Group JV in Sevel Val di Sangro (50/50%) e Contract Manufacturing Agreement in Sevel Nord(2) per la produzione delle seguenti famiglie di veicoli:nfurgoni commerciali compatti per Fiat, Peugeot

e Citroënn veicoli commerciali leggeri per Fiat, Peugeot e

Citroën

Mappa dei principali accordi internazionali

POLONIAFiat Group Automobiles (FGA) e Ford Collaborazione per lo sviluppo e la produzione di vetture del segmento A (Fiat 500 e Ford KA)

TURCHIAFiat Group Automobiles (FGA) e Koç GroupJV quotata (37,86% FGA e 37,86% Koç Group) per lo sviluppo e la produzione di vetture e veicoli commerciali leggeri, incluso un veicolo commerciale van e una vettura per Fiat, Peugeot e Citroën e veicoli commerciali leggeri per Fiat e Opel

SERBIAFiat Group Automobiles (FGA) e Governo SerboJV (66,7% FGA e 33,3% Governo Serbo) per la produzione di vetture FGA nello stabilimento di Kragujevac per i mercati europeo e NAFTA

Magneti Marelli e Johnson Controls Automotive S.r.l. JV (50% Magneti Marelli e 50% JCI) per la produzione e vendita di plance dei comandi, pannelli porta, console centrali e posteriori per Fiat Group Automobiles Serbia

UNGHERIAFiat Group Automobiles (FGA) e Suzuki Motor CorporationAccordo (PDMA) per la produzione da parte di Magyar Suzuki Corp. del modello Fiat Sedici in Ungheria

MESSICO Magneti Marelli e Promatcor Inc. JV (51% Magneti Marelli e 49% Promatcor) per la produzione di componenti per le sospensioni per Fiat-Chrysler (Ducato)

GRI-G4 6

Profilo del Gruppo2

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CINAFiat Group Automobiles (FGA), Chrysler Group International LLC e Guangzhou Automobile GroupAccordo per estendere la collaborazione sulla produzione e vendita di vetture nel mercato cinese

Fiat Group Automobiles (FGA) e GAC Fiat Automobiles Co., Ltd (GAC FIAT)Sottoscrizione del contratto per la produzione della C-Hatch Back in Cina da parte di GAC FIAT

Teksid, Shanghai Automotive Industry Corporation (SAIC) e Yuejin Motor Corporation (YMC)JV (50% Teksid, 25% SAIC, 25% YMC) per la produzione di cilindri in ghisa grigia e nodulare per automobili

Magneti Marelli, Hefei Jianghuai Automotive Co., Ltd (JAC) e Hefei Lingdatang Collective Assets Management Co., Ltd (LINGDATANG)JV (51% Magneti Marelli, 37% JAC, 12% LINGDATANG) per la progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione di sistemi di scarico per il mercato cinese

Magneti Marelli e Changchun Fudi Equipment Technology Development Co., Ltd (FUDI)JV (51% Magneti Marelli e 49% FUDI) per la produzione di sistemi di controllo motore (collettori di aspirazione, corpi farfallati, condotti per il carburante e moduli aria/benzina) destinati al mercato cinese

Magneti Marelli e Shanghai Automobile Gear Works (SAGW)JV (50% Magneti Marelli e 50% SAGW) per la produzione e distribuzione di componenti idraulici per il cambio AMT (Automated Manual Transmission) e un kit idraulico per la trasmissione Dual Clutch (DCT) per il mercato cinese

Magneti Marelli e Wanxiang Qianchao Co., LtdJV (50% Magneti Marelli e 50% Wanxiang) per la progettazione, produzione e vendita di ammortizzatori e prodotti accessori per il mercato cinese

Magneti Marelli e China South Industries Group Corp. (CSI)Accordo per la costituzione di una JV (50% Magneti Marelli e 50% CSI) per la progettazione, produzione e vendita di prodotti di illuminazione per il settore automotive per il mercato cinese

INDIAFiat Group Automobiles (FGA) e TATA Motors Accordo per la ristrutturazione di Fiat India Automobiles Limited e per il modello di distribuzione per i veicoli a marchio Fiat in India

Fiat Group Automobiles India Private LimitedSocietà di distribuzione costituita in India e totalmente controllata da FGA. La società ha avviato la distribuzione dei veicoli a marchio Fiat il 1° aprile 2013

Magneti Marelli e Talbros Automotive Components Ltd JV (50% Magneti Marelli e 50% Talbros) per la progettazione, produzione e distribuzione di componenti per le sospensioni e moduli per applicazioni in ambito automobilistico (bracci oscillanti, montanti, assali anteriori e posteriori) in India

Magneti Marelli, Suzuki Motor Corp. e Maruti Suzuki India LtdJV (51% Magneti Marelli e 30% Suzuki; 19% Maruti) per la produzione e distribuzione di centraline elettroniche di controllo per motori diesel in India

Magneti Marelli e Unitech Machines Ltd (UM)JV (51% Magneti Marelli e 49% UM) per la progettazione, produzione e vendita di sistemi e componenti elettronici per auto (gruppi strumenti, sistemi di controllo elettronico, dispositivi telematici) in India

Magneti Marelli e Sumi Motherson GroupJV (50% Magneti Marelli e 50% Motherson) per la produzione e vendita di sistemi di illuminazione e controllo motore (collettori di aspirazione per motori) in India

Magneti Marelli e Krishna GroupDue JV (entrambe 50% Magneti Marelli e 50% Krishna) per mezzo rispettivamente di SKH Metals Ltd e SKH Sheet Metal Components Ltd, per la progettazione, produzione e vendita di sistemi di scarico in India

Magneti Marelli e Hero MotoCorp LtdAccordo per la costituzione di una JV (40% Magneti Marelli e 60% Hero) per la progettazione, sviluppo, produzione e vendita di sistemi di trasmissione per il mercato delle due ruote in India

(1) Acquisizione finalizzata nell’ottobre 2013, FGA controlla ora il 100% di VM.

(2) JV in Sevel Nord (Francia) conclusa il 6 febbraio 2013. A partire da quella data, la produzione di veicoli commerciali leggeri per FGA continuerà secondo il Contract Manufacturing Agreement.

INDONESIAFiat Group Automobiles (FGA) e PT Garansindo Inter GlobalAccordo per la designazione di un distributore terzo in Indonesia per i marchi Alfa Romeo e Fiat

Fiat Group Automobiles (FGA) e PT PARAMA UNGGUL OTOMOTIFAccordo per la designazione di un distributore terzo in Indonesia per il marchio Abarth

COREAChrysler Korea LimitedChrysler Korea Limited ha lanciato la distribuzione dei veicoli a marchio Fiat in Corea dietro autorizzazione di FGA a Chrysler Group

NUOVA ZELANDAFiat Group Automobiles (FGA)Designato il nuovo distributore per i veicoli a marchio Fiat in Nuova Zelanda

MONDO Magneti Marelli e FaureciaAccordo per la costituzione di una JV (50% Magneti Marelli e 50% Faurecia) per la progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione di avanzati prodotti interni per veicoli di interfaccia uomo-macchina (HMI).

Aggiornato alla fine di febbraio 2014.

GRI-G4 6

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40 Il percorso della Corporate governance

Il percorso della Corporate governance

Grazie a una gestione etica, trasparente e responsabile del proprio business, il sistema di Corporate Governance del Gruppo Fiat contribuisce alla creazione di valore per tutti gli stakeholder. Fiat S.p.A. ha un sistema di corporate governance allineato alle best practice internazionali e ai princìpi di governance raccomandati dal Codice di Autodisciplina per le società italiane quotate (pubblicato a Dicembre 2011) con le integrazioni e gli adeguamenti adottati in relazione alle specifiche caratteristiche del Gruppo. Nel tempo il sistema di Corporate Governance di Fiat S.p.A. si è arricchito di un insieme di valori, regole e procedure che recepiscono le evoluzioni normative e le più affermate prassi in materia.

1992nPubblicazione del primo rendiconto Ambientale

di Fiat S.p.A.

1993nPubblicazione del primo Codice

Etico di Fiat S.p.A. sostituito nel 2003 dal Codice di Condotta

1997nAdozione di un sistema di Valori e

di Politiche

1999n Istituzione del Comitato Controllo

Interno e del Comitato Nomine e Compensi. Nel 2007 il Comitato Nomine e Compensi si è scisso nel Comitato Nomine e Corporate Governance e nel Comitato Remunerazioni

2002n Istituzione e adozione del Regolamento Internal

Dealing diretto a disciplinare gli obblighi informativi e le modalità comportamentali delle “Persone Rilevanti”. Il regolamento è rimasto in vigore fino al marzo 2006, quando il recepimento della direttiva europea “Market Abuse” ha disciplinato integralmente la materia

2004n Pubblicazione della prima Relazione sulla

Corporate Governance, redatta in conformità alla Guida diffusa da Assonime ed Emittenti Titoli S.p.A. e raccomandata da Borsa Italiana S.p.A.

n Implementazione di un processo di Enterprise Risk Management secondo il COSO (The Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) - Enterprise Risk Management (ERM) - Integrated framework del 2004

n Pubblicazione del primo Rapporto di Sostenibilità di Fiat S.p.A.

2003n Approvazione del primo Modello di Organizzazione

Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001, aggiornato negli anni successivi alle evoluzioni normative e interpretative che ne hanno esteso l’ambito di applicazione a nuove fattispecie di reati

n Approvazione delle Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno

n Emanazione delle Linee Guida sulle operazioni significative e con parti correlate

2005n Emanazione della “Procedura per la gestione

delle denunce” per disciplinare le segnalazioni di presunte violazioni al Codice di Condotta

n Approvazione, da parte dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A., dei requisiti per la valutazione annuale dell’indipendenza degli amministratori

n Approvazione della “Procedura di Gruppo per il conferimento di incarichi a società di revisione” al fine di salvaguardare il requisito di indipendenza delle società incaricate della revisione contabile

GRI-G4 34

Profilo del Gruppo2

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2006nCertificazione del Sistema di Controllo Interno

sul reporting finanziario previsto dalla sezione 404 del Sarbanes-Oxley Act statunitense. Nonostante il delisting dal New York Stock Exchange (NYSE), le relative attività del management e dell’Internal Audit sono state mantenute come attività di valutazione e monitoraggio del Sistema di Controllo Interno sul Financial Reporting (ICFR). Ciò anche al fine di supportare la certificazione da parte dell’Amministratore Delegato e dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, richiesta dalla Legge italiana 262/2005 a partire dal 2007

2008nCreazione dell’Unità di Sostenibilità e

pubblicazione del primo Piano di Sostenibilità

2009nAl Comitato Nomine e Corporate

Governance viene affidata anche la supervisione delle tematiche di sostenibilità: esso diventa Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità

nAggiornamento del Codice di Condotta per recepire ulteriori princìpi di sostenibilità

nFormulazione delle Linee Guida di Gruppo su Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Sostenibilità per i Fornitori, Gestione delle Risorse Umane, Rispetto dei Diritti Umani e Investimenti nelle comunità locali

nAggiornamento del modello di Enterprise Risk Management con ulteriori fattori di rischio relativi ai cambiamenti climatici

2011nFormazione di un nuovo Group Executive Council(1)

(GEC) in seguito all’acquisizione del pacchetto di maggioranza di Chrysler Group, in linea con l’obiettivo di una migliore integrazione operativa tra Fiat(2) e Chrysler Group. Il GEC, guidato dall’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A., è composto da membri provenienti da entrambe le organizzazioni ed è il massimo organismo decisionale a supporto dell’Amministratore Delegato nelle decisioni operative

nIntegrazione dei controlli standard del Gruppo Fiat con le valutazioni di natura etica sui temi dei Diritti umani, dell’etica nel business, dei conflitti di interesse, della corruzione e della discriminazione

nAggiornamento del Modello di Organizzazione Gestione e Controllo del Gruppo Fiat ex D.Lgs. 231/2001 per includere i processi sensibili per la prevenzione dei reati ambientali

nPubblicazione e distribuzione dello Standards of Conduct di Chrysler Group, compresi i riferimenti in materia di gestione ambientale, salute e sicurezza

nPubblicazione del primo Bilancio di Sostenibilità di Chrysler Group

2013n Integrazione di temi quali diritti umani, già

inclusi nel Codice di Condotta, valutazione del rischio per il lavoro minorile, lavoratori di giovane età, politiche e condizioni di lavoro, lavoro forzato, non discriminazione, condizioni di impiego, sicurezza e gestione della catena di fornitura all’interno di un processo di audit standard di Fiat S.p.A. operativo in EMEA, LATAM e APAC per garantire il rispetto dei requisiti di due diligence espressi nei Principi Guida del Ruggie Framework delle Nazioni Unite

n Approvazione di una nuova policy anticorruzione per Chrysler Group, che aggiorna e consolida le norme e le procedure anticorruzione dell’azienda

n Formulazione di Linee Guida del Gruppo sullo Stakeholder Engagement

2010n Formulazione delle Linee Guida di Gruppo

su Conflitto d’interesse, Privacy, Utilizzo di apparecchiature ICT e formulazione dei Green Logistics Principles

n Diffusione del Codice di Condotta di Fiat S.p.A. aggiornato con i riferimenti a tutte le linee guida del Gruppo

n Approvazione delle Procedure per operazioni con parti correlate

n Rivisitazione del sistema interno di Business Ethics Audit integrato con ulteriori elementi di sostenibilità in linea con il Codice di Condotta

n Ulteriore aggiornamento del modello di Enterprise Risk Management con revisione della mappa dei fattori di rischio

2012n Introduzione di una raccomandazione,

nella Relazione sulla Corporate Governance del 2012, che prevede che gli Amministratori partecipino in modo continuativo, avendo preso visione della relativa documentazione, a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione e dei comitati di cui fanno parte, nonché all’assemblea annuale degli azionisti, salvo specifici casi di impossibilità a partecipare

n Presenza femminile nel Consiglio di Amministrazione di Fiat S.p.A. in misura superiore al 20%

n Pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità 2011 di Fiat S.p.A., che rappresenta in assoluto il primo rapporto congiunto da parte di Fiat(2) e Chrysler Group sugli obiettivi condivisi e i risultati conseguiti dalle comuni iniziative in materia di sostenibilità

GRI-G4 34 (1) Nel luglio 2011 il Gruppo Fiat ha istituito un comitato esecutivo, chiamato Group Executive Council, o GEC, per la supervisione e l’integrazione operativa di tutte le Società affiliate al Gruppo

Fiat, inclusa Chrysler Group. Le due aziende rimangono comunque due entità legali distinte con governance separata. Il GEC non ha il potere di vincolare contrattualmente Chrysler Group, e le eventuali indicazioni del GEC riguardanti tale gruppo, comprese le operazioni con aziende del Gruppo Fiat, sono soggette alle procedure di governance di Chrysler Group.

(2) Si riferisce al Gruppo Fiat, escluso Chrysler Group.

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42 Politiche e condizioni di lavoro e Diritti umani

Politiche e condizioni di lavoro e Diritti umani

Il Gruppo si impegna verso i più elevati standard professionali ed etici. Le componenti chiave di questo impegno sono parte integrante dei codici di condotta. Fiat S.p.A e Chrysler Group, condividono princìpi e contenuti dei rispettivi codici ispirandosi alle migliori best practices internazionali nel rispetto delle normative locali.Il Codice di Condotta di Fiat S.p.A. rappresenta l’insieme dei valori che il Gruppo riconosce, condivide e promuove, nella consapevolezza che le condotte ispirate ai princìpi di diligenza, trasparenza, integrità e correttezza, costituiscano un importante driver per lo sviluppo economico e sociale. Il Codice è uno dei pilastri del sistema di governance del Gruppo, che regola il processo decisionale e il modo di operare dell’Azienda e dei suoi dipendenti negli interessi dei vari stakeholder.Il Codice di Condotta approfondisce aspetti di etica relativa ai temi economici, sociali e ambientali, sottolineando l’importanza del dialogo con gli stakeholder.Il Codice richiama esplicitamente la Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Uomo, le principali Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), le Linee Guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali e la legislazione statunitense contro la corruzione di funzionari pubblici stranieri il Foreign Corrupt Practises Act (FCPA). Sono state create specifiche Linee guida, che rappresentano parte integrante del Codice di Condotta, inerenti i seguenti temi: Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Sostenibilità per i Fornitori, Gestione del Capitale Umano, Rispetto dei Diritti Umani, Conflitto d’interessi, Investimenti nelle comunità locali, Privacy, Utilizzo di apparecchiature informatiche e stakeholder engagement.Il Codice, disponibile in dieci lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco, olandese, portoghese, cinese e giapponese), può essere consultato e scaricato dai siti internet e intranet del Gruppo ed è consultabile presso le bacheche cui i dipendenti hanno accesso diretto. Può inoltre essere richiesto all’Ufficio del Personale, all’Ufficio Legale o al Direttore dell’Internal Audit. Il Codice si applica ai membri del Consiglio di Amministrazione di Fiat S.p.A., a tutti i dipendenti delle aziende del Gruppo e a tutti gli altri soggetti o società che agiscono in nome e per conto di una o più aziende del Gruppo. La divulgazione del Codice segue diversi passaggi: i corporate officers devono sottoscrivere un documento vincolante(1) , con il quale si impegnano a seguirne tutte le indicazioni; i dirigenti devono firmare una lettera attestante la conoscenza e accettazione del Codice; gli altri dipendenti ricevono una copia del Codice durante la fase di assunzione e trovano riferimenti al Codice nella lettera di accettazione.Chrysler Group ha un proprio Integrity Code disponibile in diverse lingue e Standards of Conduct che si applicano a tutti i dipendenti. Questi documenti, unitamente alle Corporate Policies and Procedures di Chrysler Group, rappresentano l’impegno dell’Azienda verso i più alti standard etici e di business e contribuiscono a forgiare una cultura aziendale caratterizzata da integrità, trasparenza e responsabilità. L’Integrity Code illustra le norme di condotta per i dipendenti, inclusi i casi di coinvolgimento di terzi, quali ad esempio fornitori, clienti, funzionari governativi e partner, oltre a princìpi in tema di conflitto di interesse e di procedure di controllo interne.

GRI-G4 DMA, 13, HR1, HR2, HR3, HR4, HR5, HR6, HR7, HR12, LA16, EN34, SO1, SO3, SO4, SO11

(1) Come riferimento vedere l’Appendice C del Codice di Condotta.

Profilo del Gruppo2

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Le Corporate Policies sono una raccolta di circa 50 princìpi a supporto dell’Integrity Code e che riguardano temi quali, la prevenzione della discriminazione e delle molestie, la prevenzione delle violenze sul posto di lavoro, la salute e sicurezza dei dipendenti e la tutela dell’ambiente.Gli Standards of Conduct descrivono le azioni o i comportamenti che violano gli standard di Chrysler Group e che possono comportare interventi disciplinari da parte dell’Azienda. Nel 2013 è stata approvata una nuova policy anticorruzione per Chrysler Group, che aggiorna e consolida le norme e le procedure anticorruzione dell’azienda.L’Integrity Code, le Corporate Policies e gli Standards of Conduct sono reperibili sul portale online dedicato ai dipendenti.Il Gruppo diffonde i princìpi stabiliti in questi documenti e i valori di buona governance a tutti i dipendenti. Nel 2013, un totale di 43.630 dipendenti del Gruppo in tutto il mondo hanno ricevuto apposita formazione con particolare riferimento alla Corporate Governance (incluso il Codice di Condotta), alla lotta alla corruzione e al rispetto dei diritti umani (compresa la non discriminazione). Fra queste iniziative di formazione, ogni anno tutti i dipendenti di Chrysler Group completano un modulo formativo online, volto ad accrescere la consapevolezza e la conoscenza relativamente all’Ethics and Integrity Code. Loro devono leggere e comprendere il Codice e devono sapere a chi rivolgersi in caso di domande o perplessità.L’impegno del Gruppo per il rispetto dei diritti umani si applica in tutta l’organizzazione e senza alcuna eccezione; di fatto, il personale addetto alla sicurezza industriale riceve anch’esso una specifica formazione al riguardo. Nel 2013, 435 addetti alla sicurezza del Gruppo impiegati direttamente dal Gruppo Fiat(1) hanno ricevuto apposita formazione sulle politiche e sulle procedure riguardanti il rispetto dei diritti umani. I soggetti terzi che forniscono questi servizi al Gruppo devono aderire a questi principi in base alla clausole siglate nel contratto.Consapevole dell’importanza attribuita anche dagli stakeholder esterni al rispetto per i diritti umani, per gli standard professionali e per gli standard etici, il Gruppo estende il proprio impegno a promuovere l’adozione del Codice come standard di best practice per la condotta negli affari da parte dei partner, fornitori, consulenti, concessionari e degli altri soggetti con i quali intrattiene rapporti di lungo periodo. Infatti, i contratti che il Gruppo stipula in tutto il mondo includono clausole specifiche che riguardano il riconoscimento e l’adesione ai princìpi sottostanti al Codice di Condotta e alle relative Linee Guida, oltre alla conformità alle normative e ai regolamenti locali, in particolare a quelle relative all’anti corruzione, antiriciclaggio di denaro, al terrorismo e agli altri reati che comportano una responsabilità per le persone giuridiche. Ad esempio, in America Latina è stato creato un sito web dedicato(2) che permette a tutti gli stakeholder di accedere al Codice di Condotta e che rappresenta un ulteriore canale per la segnalazione di reclami anche da parte di terzi, quali i fornitori e i clienti. Inoltre, per rafforzare i canali per la ricezione delle presunte violazioni del Codice di Condotta, Fiat S.p.A. ha creato un indirizzo email diretto al Direttore dell’Internal Audit(3) Chrysler Group dispone di una linea telefonica dedicata e un indirizzo email dedicato(4) per segnalare in modo anonimo eventuali violazioni.

GRI-G4 DMA, 56, 57, 58, HR1, HR2, HR3, HR4, HR5, HR6, HR7, SO1, SO3, SO4 (1) La popolazione mappata include il personale addetto alla sicurezza impiegato dal Gruppo in Argentina, Brasile, Italia, Messico, Polonia, Serbia e Venezuela.(2) http://www.eticagrupofiat.com.br(3) [email protected](4) [email protected]

Oltre 400 membri del

personale addetto alla sicurezza

hanno ricevuto formazione sui diritti umani

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In aggiunta, sono regolarmente condotti dai Supplier Quality Engineers del Gruppo e/o da organizzazioni esterne i questionari di autovalutazione dei fornitori e gli audit sul campo con l’obiettivo di verificare i livelli di adesione agli standard di sostenibilità richiesti dal Gruppo. Ai fornitori è richiesto di fornire referenze su come gestiscono e prevengono di ogni forma di discriminazione, molestia, lavoro minorile e forzato sul luogo di lavoro, nonché ogni forma di abuso d’ufficio, corruzione (pubblica/privata) e su come loro proteggono i diritti umani, compresa la libertà di associazione.In base al Codice di Condotta di Fiat S.p.A., il Gruppo Fiat “non impiega

alcuna forma di lavoro forzato, lavoro obbligatorio o lavoro minorile, ovvero non impiega persone di età inferiore a quella stabilita per il lavoro dalle normative del luogo in cui si svolge la prestazione lavorativa e, in ogni caso, di età inferiore a quindici anni, fatte salve eccezioni espressamente previste dalle convenzioni internazionali e dalla legislazione locale.”.Lo studio annuale sulla presenza di lavoro minorile nelle aziende del Gruppo ha coperto più del 99% dei dipendenti del Gruppo(1) in tutto il mondo e ha dimostrato che non c’è stato ricorso al lavoro minorile o al lavoro forzato in nessuna delle società analizzate, incluse quelle società situate in paesi che non hanno ratificato le convenzioni OIL su tali temi.L’indagine ha inoltre confermato che nessuna società del Gruppo impiega persone di età inferiore a quella minima stabilita dalle normative locali, o apprendisti al di sotto dell’età minima o minori di quindici anni nei Paesi in cui l’età minima è inferiore

GRI-G4 DMA, 27, HR1, HR2, HR3, HR4, HR5, HR6, HR7, HR9, SO1, SO3, SO4, SO5

(1) Compresa Sevel Italia.(2) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com.

“Il Gruppo deve essere sempre consapevole di esigenze sociali quali le condizioni di lavoro lungo tutta la sua catena di valore

”Attività di coinvolgimento degli stakeholder, Belo Horizonte (Brasile)

Politiche e condizioni di lavoro e Diritti umaniProfilo del Gruppo2

Obiettivo a lungo termine(2) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegno Obiettivo Risultati 2013

Rafforzare a livello mondiale la posizione di leadership del Gruppo in materia di tematiche ambientali, sociali e di governance in tutta l’azienda e a beneficio degli stakeholder

2020: ulteriore introduzione di verifiche del rispetto dei Diritti Umani, già menzionati nel Codice di Condotta, nel processo di audit del Gruppo in conformità ai requisiti e alle leggi locali

Continuato e migliorato il Programma di survey del Codice di Condotta

Effettuata la valutazione del rischio di violazione dei Diritti Umani relativamente a Lavoro minorile, Giovani lavoratori, Pratiche di lavoro, Lavoro forzato, Non discriminazione, Condizioni di lavoro, Sicurezza e gestione della Supply Chain nell’ambito del processo standard di audit di Fiat S.p.A. in EMEA, LATAM e APAC per garantire la copertura dei requisiti di due diligence dei principi guida del Ruggie Framework delle Nazioni Unite

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Nel 2013 è stata implementata un’ulteriore valutazione del rischio per i Diritti umani all’interno di un processo di audit standard di Fiat S.p.A. operativo in EMEA, LATAM e APAC per garantire la copertura ai requisiti di due diligence espressi nei Principi Guida del Ruggie Framework delle Nazioni Unite. La valutazione comprende le seguenti aren lavoro minorile e lavoratori in giovane etàn lavoro forzaton non discriminazionen condizioni di impiegon sicurezzan gestione della catena di fornitura.Da novembre 2013, sono state completate un totale di 10 valutazioni del rischio per i diritti umani con una verifica complessiva di 72 elementi. Non sono state identificate problematiche di rilievo. Questo progetto proseguirà nel 2014 con l’obiettivo di coprire il 100% degli audit interni di Fiat S.p.A. Tutti questi sforzi dimostrano il continuo impegno del Gruppo nel rispetto dei diritti umani, dentro e fuori dai suoi confini nazionali.

Monitoraggio delle violazioni al Codice di CondottaLe violazioni al Codice di Condotta di Fiat S.p.A e all’Integrity Code di Chrysler Group sono essenzialmente identificate attraverso:n attività periodiche di verifica svolte dall’Internal Audit & Compliancen segnalazioni ricevute in conformità con la Procedura per la Gestione delle Denunce

n controlli delle procedure operative standard.Nel 2013, la funzione Internal Audit & Compliance di Fiat S.p.A. ha verificato sistematicamente il livello di conoscenza e di osservanza del Codice di Condotta nell’ambito delle aziende del Gruppo Fiat (con l’esclusione di Chrysler Group). Gli audit operativi, estesi nel 2012 per includere la valutazione delle tematiche etiche con particolare riferimento ai diritti umani, all’etica negli affari, ai conflitti di interesse, alla corruzione e alla discriminazione, sono stati ulteriormente integrati alla valutazione dei rischi per i diritti umani basata sui Principi Guida del Ruggie Framework delle Nazioni Unite.Nel corso del 2013, sono state rilevate - con segnalazione sia interna che esterna - 264 violazioni del Codice di Condotta di Fiat S.p.A. A seguito delle violazioni del Codice, 264 dipendenti sono stati sottoposti a provvedimenti disciplinari, mentre segnalazioni ricevute tramite la Procedura per la Gestione delle Denunce hanno portato all’introduzione di miglioramenti del Sistema di Controllo Interno, quale ad esempio il riesame delle corrispondenti politiche e procedure.In tutti i casi di violazione del Codice, i provvedimenti disciplinari sono stati commisurati alla gravità dei fatti riscontrati, nel rispetto della legislazione in vigore nei singoli Paesi. Le funzioni aziendali competenti sono state informate delle violazioni, indipendentemente dall’eventuale esercizio dell’azione penale da parte dell’autorità giudiziaria.

GRI-G4 58, HR3, HR5, HR9, SO5

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Le principali tipologie di violazione accertate nel 2013 comprendono casi di comportamento scorretto dei dipendenti, come assenteismo, condotta inappropriata e uso improprio di beni aziendali. Non sono stati rilevati casi di violazione del Codice di Condotta ascrivibili a discriminazione.

Violazioni del Codice di CondottaGruppo Fiat mondo(1)

2013 2012 2011Violazioni accertate durante le attività periodiche di verifica condotte dalla Funzione di Internal Audit & Compliance e controlli che fanno parte delle procedure svolte nell’ambito del contesto operativo 246 251 167

Segnalazioni di presunte violazioni ricevute (internamente ed esternamente) tramite la Procedura per la Gestione delle Denunce 86 30 36

di cui violazioni accertate 14 2 2Violazioni accertate in riferimento a segnalazioni di anni precedenti 4 3 2Violazioni effettive totali 264 256 171

Modello di Enterprise Risk Management

Il Gruppo Fiat ha adottato un modello di Enterprise Risk Management (ERM) nel 2004 per offrire maggiore trasparenza e informazione sui rischi del business e in risposta ai provvedimenti di regolamentazione che richiedono alle aziende di dotarsi di adeguati modelli di corporate governance. Chrysler Group ha adottato successivamente la metodologia ERM di Fiat nel 2012. Nella prima metà del 2013, è stata avviata una revisione del processo ERM su un progetto pilota condotto presso Chrysler Group. Come risultato di questa revisione, il processo ERM è stato rielaborato per rendere l’analisi dei rischi potenziali dinamica (valutazione periodica con successiva attività di follow-up dei principali rischi e monitoraggio periodico delle azioni di contenimento identificate e/o implementate), predittiva (valutazione dei rischi probabili) e interfunzionale (valutazione dei rischi con stretto coinvolgimento delle aree di business). A tal fine, sono stati nominati dei Coordinatori ERM fra i responsabili finanziari di ciascun Settore/Regione, che con il supporto di uno o più responsabili delle business unit hanno l’incarico di preparare, coordinare e condurre le riunioni con le principali figure aziendali. Le riunioni sono interfunzionali e aperte a vari dirigenti delle business unit per facilitare la discussione, l’identificazione e la valutazione dei rischi potenziali, nonché lo sviluppo e definizione di piani per il contenimento dei rischi.

GRI-G4 DMA, 14, 45, 46, 47, 58, EC2, EC7, EC8, HR9, PR1, SO5

(1) Chrysler Group non è incluso nel perimetro.

Modello di Enterprise Risk ManagementProfilo del Gruppo2

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Il Gruppo crede nella prevenzione dei rischi che possono generare danni alle proprietà ed interruzione delle attività. Fiat Risk Management S.p.A. e Chrysler Group Risk and Insurance Management Departments indirizzano tutte le fasi della gestione del rischio, tra cui l’identificazione, l’analisi e il trattamento dei rischi (inclusa la prevenzione delle perdite).L’intero processo di gestione dei rischi avviene garantendo la massima trasparenza e il più alto livello di competenza, supportato dalla consulenza di società specializzate in rischi industriali che, tramite audit sul campo, assicurano un’approfondita, costante e imparziale valutazione del livello di rischio del Gruppo. Nel 2013, sono stati ispezionati 123 siti (che rappresentano circa il 98% delle attività in Chrysler Group e il 64% delle attività del resto del Gruppo) ed sono stati seguiti 519 nuovi progetti per assicurare che vengano seguiti i più alti livelli di standard internazionali in tema di prevenzione. Durante l’anno, l’investimento del Gruppo in misure di prevenzione e mitigazione del rischio è stato pari a circa 26,1 milioni di euro.(2) Gli investimenti di Fiat fissati a 19,1 milioni di euro hanno permesso una riduzione pari a 2,37 miliardi di euro del valore dei danni potenziali attesi, con un indice di efficienza globale pari a 0,81(3) in linea con i migliori standard internazionali.Le strutture per la gestione del rischio di Fiat e di Chrysler Group lavorano per sviluppare approcci e soluzioni di gestione dei rischi orientati al futuro. In particolare, questo è dimostrato dallo sviluppo di specifici progetti che evidenziano il contributo di gestione del rischio nell’affrontare i problemi relativi ai cambiamenti climatici.

Obiettivo a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegno Obiettivo Risultati 2013

Aggiornare costantemente il sistema di gestione dei rischi per garantire la continuità produttiva, il monitoraggio e, in particolare, la prevenzione dei rischi di cambiamenti climatici

2020: prevenzione e gestione di nuovi rischi emergenti per garantire la continuità operativa e minimizzare gli impatti economici, ambientali e sociali all’interno e all’esterno del Gruppo

Completata la convergenza di banche dati e metodologie per la prevenzione delle perdite di Fiat S.p.A. e Chrysler Group, con attività e con risultati conseguiti presentati agli stakeholder interni ed esterni per mezzo del Loss Prevention Stewardship Report (Relazione per la prevenzione responsabile delle perdite)

Consolidato a livello di Gruppo il Programma assicurativo Transit

404 specialisti in prevenzione connessi in tutto il mondo grazie a una intranet community dedicata

GRI-G4 DMA, 2, 14, 45, 46, 47, EC2, EC7, EC8, PR1 (1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com.(2) Dati relativi al periodo dal 1 luglio 2012 al 30 giugno 2013 (anno assicurativo).(3) Indice di efficienza per le misure di riduzione degli effetti negativi dei rischi (GEI = riduzione dei danni attesi/costi della protezione) è riconosciuto come un misura di best practice per la

gestione industriale del rischio.

Gestione dei rischi puri

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48 Responsabilità e innovazione nei prodotti

3

Obiettivi a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegno Obiettivi Risultati 2013

Ridurre al minimo l’impatto ambientale connesso all’utilizzo dei prodotti mediante la diminuzione delle emissioni di CO2 nei veicoli, concentrandosi su carburanti e propulsori alternativi e incoraggiando i clienti ad aderire a comportamenti ecologicamente responsabili

2020: riduzione del 40% nelle emissioni di CO2 vs 2006 nelle vetture facenti parte dei Marchi generalisti e Premium vendute in Europa, mantenendo elevati livelli di competitivitàNota: valore di riferimento per il 2006 definito in conformità al regolamento europeo 443/2009 in materia di valutazione dell’impatto ambientale

Riduzione del 18% di emissioni di CO2 in Europa vs 2006 e -24% vs 2000, con contemporaneo aumento dell’offerta di prodotti sul mercato dei Marchi generalisti e Premium

25% delle auto vendute in Europa con emissioni pari o inferiori a 110 g CO2/km (di cui il 13% inferiore a 100 g CO2/km) e l’81% pari o inferiori a 130 g di CO2/km

14% delle versioni (modello/motorizzazione) delle auto a marchio Fiat Group Automobiles (Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Abarth) con emissioni pari o inferiori a 100 g di CO2/km

2020: miglioramento della fuel economy(2), pari ad almeno il 5-15%, per i nuovi veicoli di Chrysler Group rispetto ai precedenti modelli/veicoli, in linea con l’andamento nel rinnovo dei principali modelli

2025: impegno attivo nell’adozione di misure a sostegno dell’obiettivo EPA/NHTSA negli Stati Uniti di raggiungere un consumo di 54,5 miglia per gallone (mpg)

2017: riduzione almeno del 6,8%(3) nelle emissioni di CO2 sulla media della flotta vs 2012 in Brasile

4% di risparmio medio nella fuel economy e -4% di emissioni medie di CO2 per le vetture e i light duty trucks negli Stati Uniti vs 2012

2015: mantenimento della leadership nel mercato dei veicoli a metano in Europa

Mantenuta la leadership nel mercato dei veicoli a metano in Europa: più del 67% della quota di mercato, per un totale superiore a 62.000 veicoli a metano venduti nel 2013 e pari a quasi 600.000 veicoli a metano prodotti dal 1997

2015-2020: sviluppo di tecnologie elettriche/ibride, mirate a soluzioni che siano economicamente praticabili, competitive sul mercato e vantaggiose per la società

Completata la valutazione tecnica per le soluzioni mild/micro su segmento A e realizzato un dimostratore funzionale

Lancio commerciale negli Stati Uniti della Fiat 500e con rating EPA pari a 108 miglia per gallone equivalente (MPGe) in autostrada e di 87 miglia nel ciclo urbano combinato che la rendono leader nel proprio segmento

Responsabilità e innovazione nei prodotti

L’automobile rappresenta oggi la soluzione più flessibile alle esigenze di mobilità individuale ed è il mezzo di trasporto più diffuso. Il Gruppo Fiat ha sempre risposto con responsabilità al bisogno di mobilità, proponendo veicoli sostenibili in tutto il loro ciclo di vita e accessibili a un vasto numero di clienti. È a questo scopo che il Gruppo investe in modo significativo in ricerca e in innovazione.

GRI-G4 DMA

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com(2) Dati riportati alla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) e forniti per Model Year, ovvero in base all’anno utilizzato per designare determinato un modello,

indipendentemente dall’anno in cui il veicolo è stato effettivamente prodotto, con il presupposto che il periodo di produzione non superi i 24 mesi. Gli standard CAFE del NHTSA sono definiti in modo indipendente per le vetture e i light duty trucks. Gli aspetti di Fuel economy si basano sui più recenti dati acquisiti dal NHTSA, che per il 2013 riflettono gli esiti di metà esercizio per il model year considerato. I dati relativi all’anno precedente sono modificati per rispecchiare le relazioni finali di EPA/NHTSA.

(3) Il programma INOVAR-Auto stabilisce per il 2017 in Brasile un valore medio minimo di efficienza energetica dei veicoli, espresso in megajoule per chilometro (MJ/km). L’obiettivo di efficienza energetica di ciascuna società deve essere stabilito mediante la ponderazione della massa per il volume di vendita.

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Approccio integrato per una mobilità sostenibile

L’importanza che il Gruppo pone nell’innovazione gioca un ruolo determinante nella ricerca e sviluppo dei prodotti. Le attività di innovazione e sviluppo prodotto a livello mondiale sono coordinate a livello centrale dal Chief Technology Officer (CTO), dal Powertrain Coordinator, dal Product Portfolio Management e dal Design Responsible, che sono membri del Group Executive Council ovvero l’organismo decisionale del Gruppo. Con lo scopo di promuovere sinergie e trasferimenti tecnologici all’interno del Gruppo, il CTO è in particolare responsabile del

dipartimento Research & Development.

I 78 centri di Ricerca e Sviluppo presenti nelle regioni in cui opera il Gruppo (EMEA, NAFTA, LATAM e APAC) si avvalgono di un organico complessivo di circa 18.700 dipendenti. I due principali centri di Ricerca e Sviluppo nelle regioni EMEA e NAFTA sono rispettivamente il Centro Ricerche Fiat (Orbassano, Italia) e l’Automotive Research & Development Centre (Windsor, Canada).Nel 2012 è stato avviato il Global Innovation Process (GIP), network per l’innovazione guidato dal Centro Ricerche Fiat (CRF), con lo scopo di coordinare all’interno di un unico quadro di riferimento tutte le attività di innovazione del Gruppo a livello mondiale. La strategia di prodotto del Gruppo si basa sullo sviluppo di soluzioni innovative volte a minimizzare l’impatto sull’ambiente, attraverso la riduzione dei consumi e delle emissioni, il miglioramento della riciclabilità dei prodotti, interventi per rendere il traffico più scorrevole, la diversificazione di prodotti e servizi di mobilità; tutto ciò assistendo i nostri clienti sul percorso di una maggiore responsabilità alla guida.Nel corso degli eventi sulla sostenibilità che nel 2013 hanno coinvolto gli stakeholder in tutte le regioni del Gruppo, tutti gli aspetti menzionati sono stati considerati di tangibile rilevanza. In particolare, i partecipanti hanno posto grande accento sull’esigenza di una visione allargata del concetto di mobilità per persone e merci: infatti, esso potrebbe includere servizi di mobilità e car sharing e soluzioni per la connettività di bordo.Per mantenere piena competitività a livello globale, le mutate condizioni di un mercato in costante evoluzione e le rinnovate esigenze dei nostri stakeholder è richiesto un continuo aggiornamento delle strategie di prodotto. Il Gruppo raccoglie questa sfida continua con lo sviluppo del proprio approccio alla mobilità sostenibile.

GRI-G4 DMA, 14, EN7, EN27

Il 1° gennaio 2014 Fiat S.p.A. ha annunciato l’acquisizione delle quote rimanenti nel pacchetto azionario di Chrysler Group LLC, portando così a compimento l’alleanza strategica globale avviata nel 2009. Il processo di integrazione tra le due società comporta notevoli vantaggi, quali la condivisione delle architetture e dei componenti, del know-how, delle best practice e degli strumenti, che rappresentano la base su cui sviluppare programmi comuni di innovazione dei prodotti. I due Gruppi hanno dimostrato la capacità di avvalersi dei punti di forza reciproci, per dare vita ad un’unica Società più forte. La presenza sul mercato e l’esperienza maturata da Fiat nella realizzazione di vetture piccole e quella di Chrysler nei segmenti medi e alti consentono di offrire una gamma di prodotti completa e in grado di competere su più fasce di mercato. L’ampiezza dell’offerta non rappresenta tuttavia il fattore più determinante, che deve piuttosto essere riconosciuto proprio nella capacità di fornire soluzioni alle esigenze dei clienti quanto a efficienza nei consumi, sicurezza, qualità e accessibilità. Fiat è apprezzata nel mondo per il proprio livello tecnologico e per l’impegno dimostrato verso la mobilità sostenibile, oltre che per la capacità di sviluppare tecnologie motoristiche a basso consumo, tra cui i motori Diesel e quelli a metano. Chrysler Group porta nell’alleanza la grande esperienza nei motori di cilindrata superiore, e la guida nello sviluppo di veicoli elettrici e ibridi.

3 Responsabilità e innovazione nei

prodotti

Approccio integrato per una mobilità sostenibile

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50 Approccio integrato per una mobilità sostenibile

L’impegno del Gruppo Fiat verso la mobilità sostenibile è fondato su un approccio bilanciato che tiene in considerazione tutte le tecnologie più avanzate, con la consapevolezza che non esiste un’unica soluzione alle sfide che affronta oggi l’industria automobilistica. Infatti, è possi-bile ottenere risultati immediati e concreti solo affiancando le migliori tecnologie convenzionali con quelle alternative, e riconoscendo l’impor-tanza di conciliare le caratteristiche specifiche di ciascun mercato dal punto di vista economico, geografico e di disponibilità dei combustibili. I risultati raggiunti e gli obiettivi fissati in tema di mobilità ecologica rappresentano il segno tangibile dell’impegno di lungo periodo del Gruppo Fiat, volto a riunire responsabilità sul piano ambientale e fattibilità sul piano commerciale.

Il Gruppo Fiat rivolge il proprio impegno al raggiungimento dei seguenti obiettivi:n ottimizzare le caratteristiche di ecocompatibilità dei motori convenzionalin mantenere l’offerta dell’ampia gamma di veicoli progettati per l’utilizzo di carburanti alternativin sviluppare propulsori alternativi che siano accessibili ad un vasto numero di clientin progettare dispositivi per la riduzione delle emissioni e della domanda energetica dei veicolin sviluppare iniziative che soddisfino le nuove esigenze di mobilitàn sensibilizzare i clienti sulle conseguenze del proprio stile di guida sui consumi di carburante.

Una strategia per minimizzare le emissioniNel corso degli anni, il Gruppo Fiat ha ottenuto significativi risultati nella riduzione delle emissioni di CO2 e dei consumi.L’impegno del Gruppo verso una mobilità sempre più sostenibile è dimostrato dai risultati già ottenuti nella riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, con particolare riferimento alle regioni EMEA e NAFTA in cui è stato realizzato circa il 72% del fatturato del Gruppo nel 2013.Nell’Unione Europea, le emissioni medie di CO2 dei Marchi generalisti e Premium del Gruppo sono state nel 2013 pari a 122,9 g/km. Tale dato porta a una diminuzione del 18% rispetto al 2006 (anno utilizzato come riferimento nelle normative UE per fissare gli obiettivi per il periodo 2012-2015 e per il 2020), e una riduzione del 24% rispetto al 2000, il primo anno in cui la Commissione Europea ha monitorato il livello medio delle emissioni.

Emissioni di CO2 medie delle nuove vetture immatricolate Gruppo Fiat (Marchi generalisti e Premium) nell’Unione Europea (g/km)

161,7

2001 2013

Fonte: dati 2000-2012 presentati alla Commissione Europea; stima FGA 2013

2000 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

170

160

150

140

130

120

110

157,2

158,1155,7

151,1

150,4 150,3

146,9142,6

133,1

127,8

121,7 122,9

123,0

GRI-G4 DMA, 14, EN7, EN27

Responsabilità e innovazione nei prodotti

3

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Sul totale delle vetture immatricolate nell’Unione Europea dai Marchi generalisti e Premium del Gruppo, circa il 71% ha registrato emissioni di CO2 pari o inferiori a 120 g/km nel territorio, mentre l’81% ha registrato emissioni di CO2 pari o inferiori a 130 g/km.

Nuove immatricolazioni per livello di emissione di CO2 Marchi generalisti e Premium nell’Unione Europea

a. 13% Fino a 100 g/km

b. 12% 101-110 g/km

c. 46% 111-120 g/km

d. 10% 121-130 g/km

e. 19% Superiore a 130 g/km

b

c

d

ae

Fuel economy(1) dei veicoli venduti negli Stati Uniti secondo il Corporate Average Fuel Economy – CAFE(2)

Marchi generalisti e Premium negli Stati Uniti (mpg)

28,328,129,8

31,1

23,9 24,3 24,4 24,3

2010 20122011

Vetture (mercato interno) Light Duty Truck(3)

20092008 2013

32,1

24,5

29,3

23,6

GRI-G4 DMA, 14, EN7, EN27 (1) Si riferisce al consumo di combustibile in miglia per gallone che corrisponde, applicando un opportuno fattore di conversione, ai chilometri percorsi con un litro. Pertanto, l’aumento

della fuel economy corrisponde ad un incremento dell’efficienza del veicolo e a una riduzione del consumo di combustibile e delle emissioni di CO2.(2) Dati riportati alla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) e forniti per Model Year, ovvero in base all’anno utilizzato per designare un determinato modello,

indipendentemente dall’anno in cui il veicolo è stato effettivamente prodotto, con il presupposto che il periodo di produzione non superi i 24 mesi. Gli standard CAFE del NHTSA sono definiti in modo indipendente per le vetture e i Light Duty Truck. La fuel economy si basa sui dati NHTSA più aggiornati, che per il 2013 rispecchiano quelli di andamento a metà dell’anno modello. I dati dell’anno precedente sono modificati per riflettere le relazioni finali EPA/NHTSA.

(3) Veicoli adibiti al trasporto di persone e /o merci con specifiche caratteristiche prescritte dal National Highway Traffic Safety Administration - NHTSA (es., SUV, MPV e pickup).

Negli Stati Uniti, dove le consegne ammontano all’84% del mercato NAFTA, l’efficienza dei veicoli è misurata sulla base della fuel economy (consumo espresso in miglia per gallone, mpg). Nel 2013, la fuel economy (mpg) delle autovetture del Gruppo Chrysler destinate al mercato interno è migliorata del 3% rispetto al 2012 (da 31,1 nel 2012 a 32,1 mpg). La fuel economy dei Light Duty Trucks è migliorata dell’1%,

passando da 24,3 a 24,5 mpg.

“ Sono convinto che sia importante modificare le abitudini dei clienti sui mezzi

di trasporto

”Attività di coinvolgimento degli stakeholder, Detroit (Stati Uniti)

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In altri Paesi delle aree APAC e LATAM, inclusi quelli ancora privi di specifiche normative in materia di emissioni di CO2 o di consumi, i veicoli del Gruppo Fiat sono comunque dotati di tecnologie all’avanguardia per consentire la riduzione di entrambi. In Cina, dove il regolamento Corporate Average Fuel Consumption (CAFC) fissa dei limiti sulle emissioni di CO2 entro il 2015, il Gruppo è impegnato nel lancio di nuovi prodotti a ridotte emissioni e di nuove tecnologie attualmente disponibili negli altri mercati, tra cui il MultiAir e i cambi a 8 e a 9 marce.In Brasile, il principale mercato dell’area LATAM, le vendite dei veicoli Flexfuel e TetraFuel ammontano a più di 744.100 esemplari, pari al 97,5% delle vendite di Fiat. Il Gruppo è inoltre impegnato, su base volontaria, nel programma governativo INMETRO per il monitoraggio del consumo di carburante dei veicoli (“Brazilian Labeling Program Vehicle” - PBEV). Nel 2013 (con riferimento alla posizione di Fiat nel 2012) sono stati coinvolti nel programma PBEV 30 veicoli Fiat, pari al 13% dei partecipanti. Fiat è stato il produttore che ha partecipato al programma con il maggior

numero di veicoli. Il programma 2013 annovera ben cinque veicoli Fiat tra i primi 15 modelli con minor consumo medio di carburante.

Ferrari: HY-KERS, la tecnologia ibrida dalle alte prestazioni Massima sintesi del know-how acquisito in Formula 1 e nella realizzazione delle vetture stradali, “LaFerrari” rappresenta il più ambizioso progetto della Casa di Maranello di ridefinire i limiti della tecnologia automobilistica. Questo traguardo trova espressione in “LaFerrari”, la prima vettura della casa di Maranello ad adottare la tecnologia ibrida. Questo modello combina un motore termico V12 da 800 CV con un motore elettrico da 120 Kw (163 CV), per una potenza complessiva di oltre 963 CV. Grazie al sistema HY-KERS, derivato dall’esperienza maturata in F1, è la Ferrari più prestazionale ed efficiente di sempre.Questa tecnologia costituisce il perfetto equilibrio tra massimizzazione della performance e riduzione dei consumi. “LaFerrari”, che emette solo 330 gr/km di CO2, combinando la propulsione elettrica e quella tradizionale, a garanzia del piacere di guida Ferrari.

Maserati: performance elevata unita agli standard ambientali più rigorosiNella realizzazione delle nuove Ghibli e Quattroporte Maserati ha realizzato notevoli sforzi per ridurre i consumi rispetto alla generazione precedente di vetture e motori. I nuovi motori Twin Turbo V6 e V8 sono stati progettati per ridurre al minimo il livello dei consumi e di emissione di CO2, mantenendo spiccate prestazioni sportive. Prodotti in lega di alluminio, basamento motore e testa cilindri sono entrambi estremamente compatti per diminuire il peso complessivo della vettura. Inoltre, per soddisfare ulteriormente la domanda di veicoli a basso consumo è stato introdotto il nuovo motore V6 Diesel con dispositivo di ultima generazione Start&Stop di Maserati. Infine, il consumo di

I riconoscimenti internazionali assegnati al Gruppo costituiscono la riprova del suo costante impegno per una mobilità ecologica. In par-

ticolare, nel 2013 si citano:n il premio ‘Best Green Engine of the Year 2013’ ricevuto dall’innovativo motore TwinAir Turbo 0.9 bi-fuel a metanon il premio “Ecobest 2013” vinto dal “Methane Program” di Fiatn il riconoscimento “LCV Manufacturer of the Year” assegnato a Fiat Professional in occasione del premio GreenFleet Awards 2013n la nomina di due motori di Chrysler Group tra i primi 10 Best Engines per il 2014 da parte di Automotive Ward: il motore V-6

EcoDiesel 3.0 e il sistema di trasmissione ad alimentazione elettrica di Fiat 500e.n assegnazione a Palio Fire, ultimo modello Fiat introdotto sul mercato brasiliano oltre che vettura più accessibile, del Rating “A”

nell’ambito dell’iniziativa “Etiquetagem Veicular” del programma INMETRO.

GRI-G4 14, EN7, EN27

Approccio integrato per una mobilità sostenibile

Responsabilità e innovazione nei prodotti

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carburante si è ridotto del 30% rispetto ai modelli precedenti. Le nuove Ghibli e Quattroporte di Maserati beneficiano dell’ultima generazione di cambi automatici a otto velocità: leggeri, precisi e facili da accoppiare a motori dalle prestazioni elevate.

Particolare enfasi è stata anche posta sulla diminuzione del peso con 100 Kg in meno rispetto al precedente modello Quattroporte.

Ottimizzazione delle prestazioni ecologiche dei motoriI propulsori di tipo convenzionale continueranno ad avere un ruolo predominante nei prossimi anni. Attraverso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, il Gruppo continua a compiere significativi progressi nell’ottimizzazione dei motori convenzionali, forte della

convinzione che vi siano ancora importanti opportunità per ridurre consumi ed emissioni in questo ambito.

Propulsori a benzinaProsegue l’estensione su nuovi modelli del pluripremiato TwinAir a due cilindri, con emissioni di CO2 ridotte del 30% rispetto a motori dalle prestazioni equiparabili (versione 1.4 benzina 16V). La famiglia TwinAir dispone di quattro differenti motorizzazioni: motore aspirato da 65 CV, da 85 CV e da 105 CV Turbo, oltre al motore da 80 CV Turbo a metano. Nel solo mercato europeo, il Gruppo mette a disposizione questa tecnologia sul 31% delle vetture. La nuova versione Twinair da 105 CV Turbo comprende un’architettura motore migliorata (Cylinder Head Integrated Manifold - CHIM) e un turbocompressore a elevata efficienza, in grado di ridurre ulteriormente consumi ed emissioni. Dopo la sua introduzione su Fiat 500L nel 2012, oggi questo motore è disponibile anche su Fiat 500 e su 500C, su Fiat Punto e su Alfa Romeo MiTo.Il cuore dei propulsori TwinAir è la tecnologia MultiAir, un sistema elettroidraulico di gestione delle valvole che permette di ridurre i consumi grazie al controllo diretto dell’aria mediante le valvole di aspirazione del motore, senza l’utilizzo della farfalla. Grazie al migliore controllo della combustione, il MultiAir riduce le emissioni inquinanti, migliorando al contempo le prestazioni e la guidabilità. Rispetto ai tradizionali motori benzina di pari cilindrata, i propulsori MultiAir esprimono fino al 10% in più di potenza e fino al 15% in più nel valore di coppia, oltre a consentire fino al 10% in più nella riduzione delle emissioni di CO2.Il Gruppo ha già sviluppato il nuovo MultiAir II, che grazie a sistemi di nuova generazione per la gestione delle valvole di aspirazione e il controllo della combustione, consente un’ulteriore riduzione nelle emissioni di CO2 senza compromettere prestazioni, guidabilità e soddisfazione del cliente.Tutti i propulsori a benzina della famiglia TwinAir e il motore FIRE da 170 CV Turbo dispongono oggi di tecnologia MultiAir II. La tecnologia MultiAir è stata anche estesa a tutti i motori Tigershark, compreso quello della nuova Jeep Cherokee 2014. Questo veicolo è dotato, infatti, del motore MultiAir II 2.4 Tigershark I-4 in grado di sviluppare 184 CV e una coppia pari a 171 lb./-ft; sui modelli 4x2 in condizioni di marcia autostradale è in grado di raggiungere valori di fuel economy fino a 31 miglia per gallone (mpg), un miglioramento pari a più del 45% rispetto al modello uscente. La stessa motorizzazione è adottata dal nuovo Chrysler 200 del 2015, e rispetto al modello uscente contribuisce a migliorare la fuel economy del 13%.Lanciato in origine su Jeep Grand Cherokee nel 2010, nel corso del 2013 il Gruppo ha esteso il motore Pentastar V-6 con l’aggiunta di due nuove versioni del tipo downsized V-6 3.2 a tutte le nuove Jeep Cherokee 2014 e V-6 3.0 su Jeep Grand Cherokee 2014 per il mercato cinese. Grazie a queste due innovazioni, la famiglia di propulsori Pentastar interessa tutti i modelli V-6 offerti da Chrysler Group sul mercato e costituisce la motorizzazione per 16 modelli di 11 segmenti dalla vettura di segmento medio ai veicoli commerciali Van di segmento grande. Grazie alla flessibilità della sua architettura, infatti, è possibile abbinare il propulsore Pentastar V-6 a tutta una gamma di tecnologie avanzate di Fiat, come il MultiAir, l’iniezione diretta o il turbocompressore. Tale caratteristica plug and play gli consente di adattarsi a schemi di motorizzazione sia longitudinali sia trasversali, ricorrendo al massimo a poche modifiche; a sistemi di trasmissione con trazione anteriore, posteriore, integrale o permanente su quattro ruote motrici; a cambi manuali a 6 velocità e a cambi automatici a 6, 8 e 9 velocità.

GRI-G4 EN7, EN27

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Nel 2013, le vetture dotate di tecnologia MultiAir hanno costituito il 14,6% del volume di vendita complessivo sul mercato europeo dei Marchi generalisti e Premium.Per i motori a benzina la ricerca è stata orientata allo sviluppo di soluzioni che garantissero prestazioni sempre maggiori con emissioni inquinanti estremamente contenute. Tali soluzioni sono il risultato di una gamma di tecnologie tra loro complementari, quali i moderni sistemi di sovralimentazione che integrano le nuove funzioni del sistema MultiAir e i sistemi di ricircolo dei gas di scarico. Si tratta di soluzioni che rendono la gestione del motore più flessibile ed al tempo stesso migliorano gli aspetti di fuel economy, abbattendo le emissioni inquinanti. I nuovi propulsori sono in grado di migliorare l’erogazione della coppia necessaria anche ai bassi regimi, e consentono l’integrazione di soluzioni specifiche per ottimizzare anche le prestazioni della trasmissione, agevolando funzioni di downspeeding migliorando, di fatto, gli aspetti di fuel economy. Queste caratteristiche innovative conferiscono maggiore competitività ai veicoli, che per i clienti si traduce in costi di esercizio inferiori e migliori prestazioni.

Propulsori DieselCon la tecnologia MultiJet II, un’evoluzione del rivoluzionario sistema di iniezione Common Rail brevettato da Fiat (Unijet), il Gruppo conferma la leadership tecnologica nel campo dei motori Diesel. Tale tecnologia è oggi diffusa a livello globale e testimonia l’impegno di Fiat nello sviluppo di soluzioni accessibili a un ampio numero di clienti. Si pensi che la versione MultiJet 1.3 da sola ha raggiunto lo storico risultato di cinque milioni di unità prodotte nello stabilimento di Bielsko Biala (Polonia). Questa tecnologia garantisce efficienza e prestazioni grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate di ottimizzazione della combustione, come l’Injection Rate Shaping (IRS). L’IRS è in grado di realizzare, al posto dell’iniezione principale tipica del Multijet, due iniezioni consecutive con intervallo idraulico nullo, con notevoli vantaggi in termini di consumo di carburante (fino al 3% in meno) e riduzione delle emissioni nocive (potenziale diminuzione del 20% di NOX). Nel 2013 la tecnologia MultiJet II è stata ulteriormente estesa a tutta la gamma di prodotti con il lancio della nuova versione di propulsore da 120 CV 1.6 su Fiat 500L, 500L Trekking e 500L Living e della nuova versione di propulsore da 150 CV 2.0 su Alfa Romeo Giulietta. In occasione del suo lancio sul mercato del Nord America, il Gruppo ha recentemente adattato il motore V-6 EcoDiesel per conformarsi alle severe norme in vigore nella regione NAFTA in materia di emissioni e diagnostica di bordo. Il motore in questione è oggi disponibile in tutti i 50 paesi degli Stati Uniti ed è conforme agli standard Tier 2/bin 5; si avvale della tecnologia MultiJet II di Fiat, che sfrutta la funzione IRS (Injection Rate Shaping) con modulazione dell’iniezione per ridurre la rumorosità e migliorare la risposta della farfalla nei bassi regimi e ottenere così una notevole riduzione nei consumi e nelle emissioni. La ricerca sui propulsori Diesel è stata focalizzata nello sviluppare ulteriormente i processi di iniezione e combustione, al fine di migliorarne il livello di prestazione e di ridurne la rumorosità. Inoltre, la ricerca si pone l’obiettivo di analizzare e sviluppare sistemi innovativi

per ridurre al minimo le emissioni inquinanti, tra cui gli ossidi di azoto, in previsione dei futuri criteri di legge.

GRI-G4 EN7, EN27

Il modello 2014 di Ram 1500 con motorizzazione EcoDiesel ha ottenuto negli Stati Uniti dall’ente Environmental Protection Agency (EPA) il rating di 28 miglia per gallone (mpg), che attesta il migliore risultato nelle prove su autostrada mai raggiunto da modelli pickup full-size di categoria half-ton. Il nuovo propulsore Diesel consente anche a Jeep Grand Cherokee 2014 di raggiungere in autostrada livelli di consumi che si attestano sullo straordinario risultato di 30 miglia per gallone. Il propulsore V-6 3.0 EcoDiesel è stato premiato come Ward’s 10 Best Engines for 2014 e ha contribuito alla vittoria di Ram 1500 2014 nell’ultima edizione della competizione “Motor Trend Truck of the Year”.

Approccio integrato per una mobilità sostenibile

Responsabilità e innovazione nei prodotti

3

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Roadmap dei sistemi di propulsioneGruppo Fiat, Marchi generalisti e Premium(1)

Già disponibile Sviluppi a breve termine Innovazione

Diesel

MULTIJET II NUOVE TECNOLOGIE AVANZATE PER EURO 6 / LEVIII OTTIMIZZAZIONE DELLA COMBUSTIONE

ECO-TURBO POST-TRATTAMENTO AD ALTA EFFICIENZA SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO AVANZATO

SELECTIVE CATALYTIC REDUCTION SISTEMA DI INIEZIONE AD ALTA PRESSIONE TRATTAMENTO AD ALTA EFFICIENZA DEI GAS DI SCARICO

START&STOP RECUPERO ENERGETICO DEI GAS DI SCARICO

DIESEL PER VEICOLI LEGGERI (Nord America) FASATURA VARIABILE DELLE VALVOLE

TECNOLOGIE MOTORE PER RIDUZIONE ESTREMA DEGLI ATTRITI

INTEGRAZIONE EVOLUTA DEI SISTEMI DI SOVRALIMENTAZIONE

Benzina

MULTIAIR II GDI E MULTIAIR INTEGRATI OTTIMIZZAZIONE DELLA COMBUSTIONE

TWINAIR MULTIAIR III GESTIONE CONTROLLO MOTORE INNOVATIVA

DISATTIVAZIONE CILINDRI RECUPERO ENERGETICO DEI GAS DI SCARICO

START&STOP COMBUSTIONE MAGRA

INIEZIONE DIRETTA RAPPORTO DI COMPRESSIONE VARIABILE

RIDUZIONE DELLA CILINDRATA INTEGRAZIONE EVOLUTA DEI SISTEMI DI SOVRALIMENTAZIONE

TECNOLOGIE MOTORE PER RIDUZIONE ESTREMA DEGLI ATTRITI

RICIRCOLO GAS DI SCARICO RAFFREDDATI (EGR)

Trazioni e combustibili alternativi

METANO – TWINAIR – MULTIAIR II BIOMETANO(2) MOTORI DEDICATI A METANO A BASSISSIME EMISSIONI

FLEXFUEL/TETRAFUEL IBRIDO LEGGERO CNG INIEZIONE DIRETTA

GPLT IBRIDI PLUG-IN(3) MOTORI MULTIFUEL (ETANOLO E GAS)

VEICOLO ELETTRICO (Battery Electric Vehicle) MISCELE IDROGENO/METANO(3)

VEICOLO ELETTRICO (BEV) DI NUOVA GENERAZIONE

MOTORE A ETANOLO TURBO E A INIEZIONE DIRETTA

Trasmissioni

CAMBIO MANUALE A 6 MARCE DDCT A 7 MARCE TRASMISSIONI OTTIMIZZATE PER VEICOLO IBRIDO/ELETTRICO

CAMBIO ROBOTIZZATO (AMT) ESTENSIONE APPLICAZIONE DDCT OTTIMIZZAZIONE CONTROLLO TRASMISSIONE

CAMBIO A DOPPIA FRIZIONE A SECCO (DDCT)

CAMBI AUTOMATICI AVANZATI (6, 8 E 9 MARCE)

ASSALE DISINSERIBILE PER VEICOLI 4WD BASATI SU ARCHITETTURE FWD

Veicolo

CHIUSURA ATTIVA DELLA GRIGLIA GESTIONE TERMICA AVANZATA TETTO SOLARE

KIT AERODINAMICO MIGLIORATO RIDUZIONE PESO INCAPSULAMENTO MOTORE

POMPA CARBURANTE CONTROLLATA IMMAGAZZINAMENTO CALORE

FARI DIURNI A LED (LDR) MATERIALI LEGGERI DI NUOVA GENERAZIONE

GRI-G4 DMA (1) I Marchi generalisti e Premium comprendono quelli di Fiat Group Automobiles e di Chrysler Group.(2) Flotte dimostrative. (3) Flotte sperimentali già operative.

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Ampia gamma di veicoli alimentati con combustibili alternativiL’utilizzo di combustibili alternativi è un elemento fondamentale della strategia del Gruppo Fiat per la riduzione delle emissioni. Dal metano ai biocarburanti, l’obiettivo è di offrire tecnologie compatibili con i combustibili presenti nei diversi mercati e in grado di portare fin da subito una riduzione delle emissioni.

MetanoPer risolvere i problemi di inquinamento delle aree urbane e ridurre le emissioni di CO2 il Gruppo Fiat ritiene che il metano sia oggi la soluzione più efficace tra quelle attualmente disponibili.Infatti, ad oggi esso rappresenta il carburante più pulito ed economico, oltre ad essere attualmente l’unica alternativa a

benzina e diesel. In particolare:n garantisce minime emissioni nocive, dal particolato (ridotto

praticamente a zero) agli idrocarburi più reattivi in grado di generare ulteriori sostanze inquinanti

n riduce le emissioni di CO2 del 23% rispetto alla benzinan ha le potenzialità per essere una fonte rinnovabile, attraverso il

biometano.

Riconoscimento sul mercatoDa oltre quindici anni il Gruppo Fiat è leader europeo nel campo delle vetture a metano di primo impianto e offre la più vasta gamma di veicoli a doppia alimentazione (metano/benzina) per soddisfare le esigenze di una grande varietà di clienti privati e professionali. L’ubicazione dei serbatoi di metano, completamente integrata nel telaio veicolo, assicura sicurezza e comfort senza compromessi.Nel 2013 è stata riconfermata la leadership europea del Gruppo Fiat, con una quota di mercato pari al 67%, corrispondente a più di 62 mila immatricolazioni di veicoli a metano (+15% rispetto al 2012), per un totale di quasi 600.000 vetture e veicoli commerciali venduti a partire dal 1997.In Italia, nonostante una contrazione del 7% nella domanda, la richiesta di vetture a metano è aumentata di oltre il 26%. Le vetture Fiat e Lancia

a metano vendute nel 2013 sul mercato italiano rappresentano il 16,5% delle vendite complessive e il 17% dei ricavi totali dei due brand.

GRI-G4 EN7, EN27

12

Punto Van Panda Van Fiorino Doblò Cargo

Qubo

Ducato

Punto Panda

Ypsilon

Doblò 500L 500L Living

modelli offerti

Leader in Europa per i veicoli a metano

Approccio integrato per una mobilità sostenibile

Responsabilità e innovazione nei prodotti

3

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In Europa, basandosi sulla lunga esperienza di Fiat nello sviluppo di veicoli alimentati a metano, Chrysler Group ha mantenuto la propria posizione di unico costruttore automobilistico a offrire nel 2013 un pickup a metano di primo impianto: il Ram 2500 Heavy Duty CNG. Il Gruppo sta attualmente sviluppando l’ultima generazione di serbatoi carburante per l’alimentazione dei veicoli a metano (CNG), servendosi del corpo umano come fonte di ispirazione. Si tratta di una tecnologia in attesa di brevetto che riproduce le caratteristiche dei polmoni umani nella capacità e nell’elasticità del serbatoio CNG. Lo sviluppo di questa tecnologia, unica al mondo, si avvale del contributo assegnato dal Technology Innovation Challenge presso l’Economic Development Council del Michigan (Stati Uniti).

Biometano: una fonte rinnovabile di combustibiliI veicoli a metano possono essere alimentati anche con biometano, il biocombustibile ricavato dalla biomassa (senza compromettere le risorse alimentari) ed equivalente come struttura chimica al metano. In un’ottica well-to-wheel, i veicoli a biometano producono pressoché le stesse emissioni di CO2 di un veicolo elettrico alimentato con energia da fonti rinnovabili. Per tale ragione, questo biocombustibile può aiutare paesi come l’Italia a rispettare gli impegni assunti nel campo delle energie rinnovabili. Il Gruppo è impegnato in progetti di ricerca volti a favorire

lo sviluppo di una filiera del biometano.

BiocombustibiliIl Gruppo Fiat investe molto nella ricerca di tecnologie che consentano di ottimizzare l’utilizzo delle risorse naturali disponibili. Questo tipo di impegno ha portato il Gruppo Fiat alla posizione di leadership nel mercato brasiliano per l’intera gamma di veicoli Flexfuel, che possono utilizzare benzina e bioetanolo di miscela differente. Ulteriore espressione dell’elevato livello tecnologico raggiunto dal Gruppo Fiat è rappresentato nella stessa area dal propulsore TetraFuel (brevettato da Magneti Marelli), il primo motore al mondo capace di funzionare con quattro combustibili diversi: bioetanolo, benzina brasiliana (benzina miscelata con il 22% di bioetanolo), benzina e metano.Nel 2013, sono stati venduti più di 744.100 veicoli FIat Flexfuel e TetraFuel, pari a circa il 97,5% delle vendite complessive. Questo risultato è fortemente influenzato dall’esistenza in questo Paese di una rete distributiva capillare di bioetanolo, favorita negli anni dalla situazione socio-politica e dalla disponibilità della materia prima.Inoltre, tutti i propulsori venduti in Europa sono compatibili con miscele di benzina (E10) fino al 10% di bioetanolo e con miscele diesel (B7) fino al 7% di biodiesel. Negli Stati Uniti Chrysler Group ha prodotto più di quattro milioni di veicoli del tipo flexible fuel in grado di funzionare con combustibile E85, contenente etanolo all’85%, o con miscele biodiesel. Inoltre, alcuni veicoli commerciali sono compatibili con carburanti

diesel e con miscele contenenti biodiesel fino al 20% (B20).

Vetture a metano di nuova immatricolazione per livelli di emissione di CO2 Fiat e Lancia in Europa

a

c

b

a. 56% Fino a 100 g/km

b. 41% 101-120 g/km

c. 3% Oltre 120 g/km

GRI-G4 EN7, EN27

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Trazioni alternativeCoerentemente con un approccio che prende in considerazione tutte le tecnologie potenzialmente in grado di ridurre l’impatto ambientale dei veicoli, il Gruppo Fiat si impegna nello sviluppo di sistemi di propulsione alternativa, in particolare per veicoli utilizzati in contesti prevalentemente urbani.Chrysler Group, con la sua esperienza in materia di tecnologie ibride ed elettriche, è il centro di competenza per l’elettrificazione dei veicoli dell’intero Gruppo. Le risorse, che prima erano distribuite in varie funzioni del Gruppo dedicate allo sviluppo di veicoli elettrici, sono state ora riunite e integrate nei dipartimenti Powertrain e Vehicle Engineering. Ciò mette di conseguenza Chrysler Group in condizioni di sviluppare tecnologie applicabili a una vasta gamma di veicoli, compresi ibridi convenzionali, ibridi plug-in, veicoli completamente elettrici e veicoli elettrici con autonomia estesa (range-extender).La ricerca di Chrysler Group è volta a comprendere in quale modo le vetture elettriche potrebbero integrarsi con le nostre infrastrutture di approvvigionamento energetico. Attraverso la partnership con NextEnergy stiamo valutando l’adozione della tecnologia vehicle-to-grid (V2G) su quattro minivan ad alimentazione completamente elettrica. NextEnergy è una società no-profit, con sede a Detroit, attiva a supporto delle imprese nel settore delle tecnologie energetiche. Se i veicoli elettrici dimostreranno di poter conservare l’elettricità in modo affidabile, allora potranno effettivamente consentire un notevole risparmio, restituendo alla rete l’energia non utilizzata. Attraverso il collegamento tra loro di un numero sufficiente di veicoli elettrici, l’energia complessiva che ne deriverebbe potrebbe essere rivenduta alle società elettriche, per compensare l’aumento della domanda e rimborsare i proprietari dei veicoli per l’energia non consumata.La produzione di Fiat 500e, il primo veicolo elettrico a emissioni zero (BEV) destinato alla produzione di massa, è iniziata per il mercato statunitense nel 2012. Al momento del suo lancio negli Stati Uniti, Fiat 500e vantava un rating in autostrada di 108 miglia per gallone(1) assegnatole dall’Environmental Protection Agency (EPA) e il primato nel suo segmento di 87 miglia di percorrenza nella gamma di guida combinata città/autostrada. Questo livello di prestazioni è consentito, in parte, da una precisa strategia “mista” adottata nella progettazione del sistema frenante, tale da unire l’esperienza maturata nello sfruttamento del rallentamento dei veicoli con propulsori tradizionali ai vantaggi che i sistemi di frenata rigenerativa offre sul piano del risparmio energetico. In linea con quanto prescritto dall’EPA, si stima sul piano dei consumi che per percorrere 15.000 miglia all’anno i clienti spenderanno soltanto 500 dollari.Il sistema di trazione elettrica di Fiat 500e è stato nominato da Ward’s Automotive tra i 10 Best Engine per il 2014 come unico rappresentante del settore delle tecnologie applicate ai veicoli elettrici.A sostegno delle norme Zero Emissions Vehicle Regulations (ZEV), è in corso di sviluppo la progettazione del veicolo elettrico a emissioni zero (BEV) di ultima generazione. I prossimi veicoli elettrici saranno incentrati sugli obiettivi di riduzione dei costi e di accrescimento dell’autonomia per singola

ricarica della batteria. In collaborazione con i fornitori delle batterie sono attualmente in fase di sviluppo le tecnologie di base.

TrasmissioniIl Gruppo continua a investire molto nel miglioramento delle trasmissioni, con particolare riferimento all’abbinamento motore-cambio. L’obiettivo è sviluppare le soluzioni più efficienti per i gruppi motopropulsori di ciascuna categoria di veicoli, con importanti benefici nella riduzione di consumi ed emissioni di CO2.Nel 2013 è stato introdotto il cambio automatico a nove velocità per veicoli a trazione anteriore su Jeep Cherokee 2014 e sulla nuova versione 2015 di Chrysler 200. Oltre al miglioramento della fuel economy rispetto alla versione a sei velocità, il cambio a nove velocità di Cherokee offre ai clienti notevoli vantaggi alla guida, come una migliore accelerazione e un innesto più morbido delle marce. Chrysler 200 è la prima berlina

GRI-G4 EN7, EN27

(1) Il miglio per gallone di benzina equivalente (MPGe) è la misura utilizzata dalla Environmental Protection Agency (EPA) per indicare la percorrenza di un veicolo elettrico con una quantità di energia elettrica equivalente all’energia di un gallone (circa 3,79 litri) di benzina.

Approccio integrato per una mobilità sostenibile

Responsabilità e innovazione nei prodotti

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di medio segmento al mondo a disporre di serie di un cambio automatico a nove velocità. La dotazione su Chrysler 200 del premiato motore V-6 Pentastar 3.6, in grado di sviluppare l’impareggiabile potenza di 295 CV, inoltre, migliora i consumi in autostrada di circa il 13% rispetto al modello precedente.Sempre nel 2013, inoltre, il cambio a doppia frizione a secco DDCT (Dual Dry Clutch Transmission), già disponibile su Alfa Romeo MiTo, Giulietta e Dodge Dart, è stato esteso negli Stati Uniti anche a Fiat 500L. Questo cambio integra 23 brevetti e consente di ridurre in modo significativo il consumo di combustibile e le emissioni di CO2, oltre a migliorare il comfort di guida. Il DDCT combina il sistema meccanico di base dei cambi manuali convenzionali con un sistema di trasmissione a controllo elettronico, azionato dal guidatore esattamente come un

cambio automatico.

Architetture veicoloCon l’obiettivo di ridurre consumi ed emissioni, senza mai trascurare comfort e sicurezza, la progettazione dei veicoli del Gruppo Fiat si focalizza sulla riduzione del peso, della resistenza aerodinamica, della resistenza al rotolamento e delle richieste energetiche dei sistemi ausiliari.Nel 2013 sono state adottate per Fiat 500L Living le migliori soluzioni architetturali. Per consentire prestazioni ottimali senza aumentare il peso del veicolo, quasi il 72% del peso della scocca è costituito da acciai alto-resistenziali (HSS) di nuova generazione. Rispetto al suo predecessore, Jeep Liberty, il nuovo modello di Jeep Cherokee 2014 si avvale di acciai HSS per il 65%, con un miglioramento del 16%.Inoltre, il Gruppo lavora costantemente alla riduzione della resistenza aerodinamica dei suoi veicoli. Grazie all’utilizzo di gallerie del vento best-in-class a grandezza naturale del Gruppo, dalle prime fasi di progettazione i profili dei veicoli sono valutati in base alle loro prestazioni aerodinamiche e ottimizzati di conseguenza. Ciò ha portato per Fiat 500L una riduzione del 10% nel coefficiente di resistenza aerodinamica

(Cx) rispetto a Fiat Idea e a Lancia Musa.

Altre tecnologie di performance ambientaleAltra innovativa soluzione per il miglioramento dei consumi è la tecnologia Fuel Saver Technology di Chrysler Group, disponibile per la famiglia di motori V-8 a 8 cilindri HEMI light duty nelle versioni 5.7L e 6.4L. Grazie al sistema di disattivazione cilindri, il motore alterna la modalità a quattro cilindri con consumi ridotti quando è necessaria meno energia, alla modalità V-8 quando è richiesta maggiore potenza.

GRI-G4 EN7, EN27

Composizione della piattaforma della nuova Fiat 500L Living

a. 25,9% Acciai a basso tenore di carbonio

b. 34,3% Acciai alto-resistenziali convenzionalil

c. 25,8% Acciai alto-resistenziali avanzati

d. 10,4% Acciai temprati a stampo

e. 1,4% Acciai ultra alto-resistenziali

f. 1,8% Alluminio

g. 0,4% Plastica – Xenoy/Noryl

c

e

d

f

b

g

a

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Innovazione e scenario di mobilità sostenibile

Nelle attività di coinvolgimento degli stakeholder del Gruppo Fiat, gli stessi stakeholder hanno riconosciuto l’innovazione come uno dei principali fattori chiave per la sostenibilità. Nonostante la persistente crisi economica europea, nel 2013 il Gruppo Fiat ha speso circa 3,4 miliardi di euro in ricerca e sviluppo.

Nel corso dell’anno il Gruppo ha portato a termine numerosi progetti di primaria importanza nel campo delle innovazioni. L’attività di ricerca del Gruppo si è concentrata sulle seguenti aree principali:n riduzione dell’impatto ambientalen veicoli sicuri e connessin aumento della competitività del prodotto.Il Gruppo valuta preventivamente e con attenzione l’impatto delle proprie attività di ricerca sull’ambiente e sulla salute degli utilizzatori dei propri prodotti. Nel rispetto del principio di precauzione, ogni innovazione è accuratamente testata prima di essere introdotta sul mercato, al fine di verificarne la sicurezza per l’ambiente e per la società nel suo complesso.Grazie a questo approccio, la spinta innovativa del Gruppo Fiat può puntare verso futuri scenari di mobilità fondati su affidabilità e sostenibilità economica.La costante collaborazione tra il Gruppo e i partner esterni ha portato a risultati concreti in termini di proprietà intellettuale, che annovera più di 8.000 brevetti depositati dalle società del Gruppo.I brevetti depositati sono il risultato di una più vasta attività di ricerca e sviluppo, volta a considerare scenari di mobilità differenti nel medio e nel lungo periodo e le future tendenze del progresso tecnologico. La capacità del Gruppo di anticipare le esigenze dei consumatori e quelle del mercato svolge un ruolo essenziale per la nostra competitività rispetto alla concorrenza.

GRI-G4 DMA, 14, 27, PR1, EC4, EN27

(1) Banca Europea per gli Investimenti.

“ È assolutamente importante continuare a investire nello sviluppo di nuove tecnologie che migliorino l’efficienza

dei veicoli

”Attività di coinvolgimento degli stakeholder, Belo Horizonte (Brasile)

Finanziamenti pubblici per ricerca e sviluppo Gruppo Fiat mondo (milioni di euro)

2013 2012Contributi a fondo perduto 31 51 Finanziamenti 410 7

di cui finanziamenti agevolati 10 7 di cui finanziamenti BEI(1) 400 -

BrevettiGruppo Fiat mondo

Brevetti concessi al 31 dicembre 2013 8.521di cui: concessi nel corso del 2013 425

Domande di brevetto pendenti al 31 dicembre 2013 3.333di cui: nuove domande nel corso del 2013 459

Innovazione e scenario di mobilità sostenibile

Responsabilità e innovazione nei prodotti

3

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Promozione della creatività nel GruppoNel settore dell’innovazione la creatività dei propri dipendenti è per il Gruppo un fattore chiave. Il Gruppo Fiat promuove a tal fine progetti interaziendali, volti a raccogliere suggerimenti e idee per il miglioramento di prodotti e processi di produzione.Nell’ambito del programma World Class Manufacturing durante il 2013 sono pervenuti dai dipendenti 1,3 milioni di suggerimenti, segnando nella loro partecipazione un aumento dell’8% rispetto al 2012. Tra questi, i migliori sono stati implementati e gli ideatori hanno visto riconosciuto il proprio impegno.Ad esempio, nel 2012 la regione EMEA ha lanciato iPropose un programma studiato per coinvolgere e incoraggiare i dipendenti nella generazione di idee volte alla riduzione dei costi e all’aumento della competitività. Nel 2013 il programma ha coinvolto circa 8.400 mila dipendenti e prodotto in totale 8.300 proposte: l’applicazione delle migliori tra queste ha prodotto un risparmio di circa 17,3 milioni di euro.Analogamente, nella regione NAFTA, il programma interno mirato all’innovazione è stato implementato attraverso l’Innovation Idea Submission Database, un portale attraverso il quale tutti i dipendenti possono proporre idee. Nel 2013, i dipendenti di Chrysler Group hanno sottoposto più di 200 proposte. Presso l’Innovation Space di Auburn Hills sono stati condotti più di 200 tra workshop e attività di formazione, in materie quali la strategia di sviluppo, le caratteristiche di prodotto e il problem solving creativo. Nel corso del 2013 ai workshop hanno partecipato più di 1.000 dipendenti.

Università e centri di ricercaDa lungo tempo il Gruppo Fiat collabora con università e centri di ricerca attraverso la partecipazione a gruppi di ricerca e progetti comuni. Questi stretti rapporti con il mondo accademico hanno l’obiettivo di incoraggiare il pensiero creativo e premiare il talento dei giovani. La collaborazione è promossa con varie modalità sia a livello di Gruppo sia dalle singole aziende.Questi progetti comprendono iniziative quali:n corsi facoltativi sulla sostenibilità ambientale e la riduzione

delle emissioni inquinanti (al Politecnico di Torino e in collaborazione con ATA e CRF)

n sviluppo di motorizzazioni elettriche di ultima generazione e relativa componentistica (McMaster University, Canada).

IstituzioniIl Gruppo svolge da molti anni un ruolo proattivo in Europa a supporto della definizione delle politiche e delle priorità relative ai programmi di innovazione del settore automobilistico. Nel corso del 2013, il Centro Ricerche Fiat (CRF) ha ottenuto l’approvazione per 23 proposte di progetto europeo, raggiungendo così oltre 170 progetti avviati dall’inizio del Settimo Programma Quadro (2007-2013), con una rete globale di circa 1800 partner. Inoltre, il CRF è parte attiva in diverse organizzazioni che rappresentano stakeholder a supporto dalla Commissione Europea con l’obiettivo di definire priorità e linee guida per la ricerca sulla mobilità.

GRI-G4 DMA, EN27

Organizzazioni europee per la ricerca con cui il CRF collabora attivamente

Piattaforme Tecnologiche

Europee

ERTRAC: trasporto su gommaEPoSS: integrazione di sistemi intelligentiEuMaT: materiali e tecnologie avanzati MANUFUTURE: processi di produzione

Partenariati pubblico-

privato

Iniziativa Green Cars

Factories of the Future

Organizzazioni di Ricerca e

Sviluppo

EUCAR: : associazione dei costruttori europei per la ricerca in campo automobilistico

ERTICO-ITS Europa: associazione dei principali stakeholder europei nell’ambito dei sistemi e servizi di trasporto intelligenti

Laboratori EIT ICT: comunità della Conoscenza e dell’Informazione sulle ICT realizzata dall’Istituto Europeo dell’Innovazione e della Tecnologia

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Recuperare Riciclare Riutilizzare

Il Gruppo riconosce che una visione più consapevole in tema di valorizzazione delle materie prime e di recupero e riciclo può far da volano alla riduzione dell’impronta ecologica dei suoi prodotti in tutte le fasi del loro ciclo di vita. Si tratta di un tipo di approccio volto a promuovere l’utilizzo eco-compatibile delle materie prime e la progettazione di veicoli con migliori opportunità di recupero e riciclo, al termine del loro ciclo di vita.

GRI-G4 DMA, EN1, EN2, PR3

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com(2) I risultati dell’analisi LCA supporteranno la pianificazione strategica dei prodotti e il relativo processo di sviluppo.

Obiettivi a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegni Obiettivi Risultati 2013

Valutare l’impatto ambientale e sociale durante tutto il ciclo di vita dei prodotti, dalle materie prime fino alle attività di riciclaggio e recupero energetico

2020: offerta e certificazione di nuovi prodotti (veicoli e componenti) con un ottimo profilo ambientale attraverso l’integrazione di metodologie di Life Cycle Assessment (LCA) secondo le norme ISO 14040/44(2)

Condotta e completata un’analisi LCA (Life Cycle Assessment) per il confronto dei profili ambientali della versione a metano della Fiat 500L e dell’equivalente motorizzazione a benzina

Accrescere a livello globale l’attenzione su strategie sostenibili rivolte ai materiali

2020: maggiore utilizzo di materiali rinnovabili e riciclabili nei veicoli di ultima generazione

Aumentato dal 52% al 64% l’utilizzo di materiali riciclati nei passaruota, con modifiche su Jeep Wrangler e nuova Chrysler 200 berlina nella regione NAFTA

Condotti di ventilazione in polipropilene riciclato per la nuova gamma Palio nella regione LATAM

Utilizzato il 5% di materiali riciclati/rinnovabili per le schiume dei sedili della Jeep Cherokee 2014

Utilizzato il 5% di materiali rinnovabili nelle schiume dei sedili di tutti i veicoli Fiat nella regione LATAM

Poliammidi rinnovabili ricavati dai semi di ricino applicati a tubazioni carburante, freni e blow-by nella regione LATAM

Gestire responsabilmente la fine del ciclo di vita dei veicoli creando opportunità innovative per il riciclo e recupero dei residui finali di frantumazione

2020: Superamento in Italia degli obiettivi di riuso/riciclo (85%) e di riuso/recupero (95%) e conseguimento di analoghi risultati negli altri principali mercati europei

Assicurata la conformità alla legislazione italiana sugli obiettivi di riciclo e recupero. Completato il monitoraggio dei risultati del MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale)

Definire una strategia per la sostituzione delle materie prime critiche

2020: ottimizzazione nell’utilizzo di materie prime critiche attraverso il monitoraggio delle normative e delle evoluzioni nella catena di fornitura, con valutazione e sviluppo di opportunità di riciclaggio e sostituzione

Completato l’esame dei composti di materie prime per i nuovi modelli e per alcuni selezionati tra quelli già esistenti. Applicazioni mappate in modo specifico per le terre rare

Stabiliti contatti in Europa con i settori elettrici ed elettronici per opportunità di riciclaggio e/o sostituzione di materie prime critiche utilizzate nei componenti del veicolo

Innovazione e scenario di mobilità sostenibile

Responsabilità e innovazione nei prodotti

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GRI-G4 DMA, EN1, EN2, PR3 (1) I dati si riferiscono alle società registrate in Italia.

Nel 2013 il 41,9% del peso dei veicoli omologati dal Gruppo in Europa è risultato costituito da materie prime riciclate, coerentemente con i livelli degli anni precedenti. Questi risultati sono stati ottenuti grazie anche alla partecipazione a progetti internazionali di ricerca sugli impieghi innovativi dei materiali riciclati e dei biomateriali. Lo scopo di tali i niziative è infatti quello di analizzare i benefici ambientali che derivano dall’utilizzo di polimeri di diversa composizione – plastica riciclata dal post-consumo oppure biopolimeri – caricati con fibre naturali.Tutte le attività di innovazione e sviluppo sui materiali, sono svolte dalla divisione Group Materials Labs (GML) del Centro Ricerche Fiat, che si occupa di monitorare anche l’impatto delle sostanze chimiche utilizzate durante le fasi di produzione e vendita dei veicoli. Inoltre, i laboratori GML del Centro Ricerche Fiat garantiscono la conformità per il Gruppo Fiat al regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) – che disciplina i livelli di concentrazione per le sostanze ad alto rischio (Substances of Very High Concern - SVHC) – e il conseguente coordinamento con Chrysler Group.Ciò implica anche stare al passo con le evoluzioni legislative, valutandone le ricadute su prodotti e/o processi.L’International Material Data System (IMDS) consente ai fornitori di inserire tutte le informazioni sulla composizione dei prodotti. Il sistema End-of-Life Integration System (FELIS) di Fiat Group Automobiles integra quindi tutti i dati provenienti dall’IMDS con il sistema interno di gestione sviluppo prodotto. Attualmente il sistema è disponibile in Europa, Turchia, America Latina e Cina, e se ne sta valutando l’integrazione con i principali database in NAFTA. Anche quest’anno il numero di fornitori che ha utilizzato il sistema IMDS è ulteriormente aumentato (+5% vs 2012(1)). L’IMDS è importante non soltanto per l’analisi dei livelli di riciclabilità e recuperabilità dei veicoli, ma anche per monitorare l’uso di metalli pesanti e l’impiego di sostanze potenzialmente critiche per il settore automobilistico, come ad esempio quelle presenti nella lista GADSL (Global Automotive Declarable Substance List).L’utilizzo dell’IMDS consente inoltre di verificare la conformità al REACH, che disciplina la produzione, l’importazione, la vendita e l’utilizzo di sostanze chimiche all’interno dell’Unione Europea. Controlli periodici vengono poi eseguiti anche per l’impiego di alcune sostanze e minerali la cui disponibilità sul mercato nei prossimi anni è considerata critica dall’Unione Europea, per motivazioni di natura geopolitica; è il caso delle terre rare o di alcuni metalli nobili utilizzati nei catalizzatori.Nel 2013 è poi continuata l’attività di monitoraggio dei livelli di riciclabilità e recuperabilità dei veicoli omologati in Europa e di quelli attualmente in produzione. Tutti i veicoli che il Gruppo commercializza sono risultati recuperabili per il 95% e riciclabili per l’85% del loro peso, in conformità con la Direttiva europea 2005/64 (nota anche come Riutilizzabilità, Riciclabilità, Recuperabilità - RRR), che definisce i limiti di recuperabilità e riciclabilità.Per più di dieci anni, il Vehicle Recycling Laboratory presso l’Automotive Research and Development Centre (ARDC), con sede a Windsor (Canada), ha condotto ricerche per migliorare le conoscenze sulla riciclabilità dei prodotti durante tutto il ciclo di vita, dalla progettazione e lo sviluppo, fino all’utilizzo, lo smaltimento e il successivo riciclaggio. L’ARDC disassembla inoltre i veicoli per fornire le informazioni richieste dal sistema IDIS (International Dismantling Information System). Nel 2013, l’ARDC ha condotto, sulla nuova Jeep Cherokee 2014, un’analisi completa di disassemblaggio, per individuare tutte le tipologie di materie prime presenti nei suoi componenti. I dati ricavati da questa analisi sono stati utilizzati per l’elaborazione degli indici di recuperabilità e riciclabilità (RRR, secondo la norma ISO 22628) e per soddisfare i requisiti richiesti dall’IDIS.

41,9%del peso dei veicoli omologati dal Gruppo costituito da materie prime riciclate

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Nel corso dell’anno la divisione di Chrysler Group Organic Materials Engineering ha approvato e inserito nell’indice CPN (Chrysler Plastic Number) sette ulteriori materiali, con contenuto riciclato, rinnovabile o con polimeri a basso impatto ambientale. L’indice CPN consente di tracciare la classe di appartenenza delle materie plastiche, approvate per il loro utilizzo nei progetti Chrysler Group. I materiali con contenuto riciclato sono stati suddivisi in più di 70 classi, la cui prima approvazione risale ormai al 1993. Nel 2013, i materiali riciclati e utilizzati per il rivestimento dei passaruota (Jeep Wrangler e nuova Chrysler 200) sono aumentati dal 52% al 64%, consentendo con riferimento al modello Jeep Wrangler, un risparmio unitario di 1,20 euro. Inoltre, per numerosi veicoli, Chrysler Group utilizza attualmente nei montanti A e B e nei vani passaruota prodotti a base di schiuma derivata dalla soia rinnovabile. Questo prodotto consente quindi di ridurre la rumorosità all’interno dell’abitacolo e di accrescere il piacere alla guida, contribuendo anche al miglioramento dei consumi.

Materiali utilizzati (1)

Marchi generalisti e Premium in Europa

Peso medio delle materie prime utilizzate

Composizione media dei veicoli per materia prima (%)

Peso medio delle materie prime riciclate utilizzate

Percentuale media delle materie prime riciclate utilizzate (%)

Acciaio 768,1 56,7 301,8 39,3Ghisa 91,7 6,8 82,7 90,2Leghe leggere 95,5 7,1 77,4 81,0Altri metalli 34,3 2,5 31,7 92,3Polimeri 186,9 13,8 64,8 34,7di cui termoplastici 163,0 12,0 64,8 39,8di cui termoindurenti 23,9 1,8 0,0 0,0Elastomeri 53,4 3,9 0,0 0,0Vetro 37,4 2,8 1,3 3,4Fluidi 62,9 4,6 0,0 0,0Altro (2) 24,2 1,8 8,5 35,1Totale 1.354,4 100% 568,2 41,9

Nel 2013 il peso medio delle materie prime rinnovabili, utilizzate in Europa nei veicoli del Gruppo, è stato pari a 7,5 kg.

Applicazioni del Life Cycle Assessment (LCA)Per molti anni, gli studi di Life Cycle Assessment (LCA) hanno svolto un ruolo importante a supporto delle scelte progettuali del Gruppo, consentendo di valutare l’impatto ambientale complessivo di materie prime, componenti e processi produttivi specifici. Le analisi LCA vengono condotte in conformità alle normative internazionali ISO 14040 e ISO 14044 e tengono conto sia del consumo di energia e risorse nelle fasi di produzione, uso e riciclo, sia della produzione di rifiuti.

GRI-G4 EN1, EN2

(1) Valore medio per la gamma 2013 dei veicoli omologati in Europa in conformità alla Direttiva 2005/64/CE.(2) In aggiunta alla voce “Altri metalli”.

Innovazione e scenario di mobilità sostenibile

Responsabilità e innovazione nei prodotti

3

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Poiché in tale ambito si stanno diffondendo sempre di più, nel mercato, programmi di misurazione volontaria, le società sono chiamate a reagire con maggior prontezza ed efficacia per la valutazione dell’impatto ambientale dei propri prodotti. A tal fine, nel 2013 il Centro Ricerche Fiat ha condotto e portato a termine la prima analisi completa su nuovo veicolo omologato. Si tratta dello studio più recente condotto presso il Centro, che vanta una lunga esperienza in materia di analisi LCA, ambito in cui ha iniziato a operare nel 1994.Lo studio condotto su una Fiat 500L ha così permesso di effettuare una valutazione completa per diverse motorizzazioni e interessanti scenari dal punto di vista degli impatti ambientali legati ai processi logistici, unitamente alle altre fasi del ciclo di vita del prodotto, come ad esempio scelta dei materiali, produzione, uso del veicolo e fine vita (inclusi riuso dei componenti e riciclaggio/recupero dei materiali). Tali attività di ricerca continueranno anche nei prossimi anni con l’obiettivo di integrare tra loro le conoscenze di dettaglio relative ai componenti dei veicoli e agli impatti ambientali specifici di ogni fase e offrire così sul mercato nuovi prodotti caratterizzati da migliori prestazioni ambientali. Per il 2014 anche Chrysler Group prevede di integrare l’analisi LCA per tutto il processo di sviluppo prodotto di un veicolo pilota.Il Centro Ricerche Fiat ha inoltre proseguito le attività di ricerca sui biopolimeri PLA (acido polilattico) e PHB (poliidrossibutirrato) e su polimeri riciclati caricati con fibre naturali (ad esempio lino, mais e polvere di legno), allo scopo di ridurre l’impronta ecologica dei componenti e l’utilizzo di risorse non rinnovabili. Ad esempio, nell’ambito del progetto MaTeRiA è stata condotta un’analisi LCA per confrontare PHB e polimeri riciclati caricati con fibre naturali (mais e legno), con il polipropilene di origine sintetica. In questo caso specifico, l’analisi ha dimostrato sul piano tecnico l’idoneità e la compatibilità ambientale dei materiali considerati per la realizzazione di un componente per interno abitacolo.

Monitoraggio delle sostanze pericoloseOgni anno il Gruppo intraprende iniziative per l’eliminazione e la riduzione dei valori di concentrazione, oltre che dei metalli pesanti, anche di tutte le sostanze che hanno un elevato rischio per la salute delle persone o per l’ambiente. In Europa, la principale normativa in materia è costituita dal REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals), che disciplina il controllo delle sostanze ad alto rischio (Substances of Very High Concern - SVHC) nella Candidate List, l’elenco delle sostanze il cui utilizzo è soggetto ad autorizzazione o a restrizione, e che viene aggiornato ogni sei mesi.Per avere indicazioni sulla composizione dei prodotti e verificarne l’allineamento al regolamento REACH e alla Global Automotive Declarable Substance List (GADSL) il Gruppo si avvale del database International Material Data System (IMDS). I dati contenuti nell’IMDS sono quindi inseriti nel software FELIS (Fiat End-of-Life Integration System), che consente invece di monitorare in tempo reale la composizione dei prodotti di tutti i veicoli e di verificare la presenza di SVHC. Le analisi condotte nel 2013 su veicoli, pezzi di ricambio, motori e trasmissioni sono state quindi aggiornate in seguito alla pubblicazione della nuova Candidate List, nel rispetto degli obblighi di comunicazione previsti dall’articolo 33 del regolamento REACH.I risultati hanno ancora una volta confermato che, in tutti i veicoli Fiat Group Automobiles, la percentuale di SVHC è inferiore allo 0,1%.Al fine di accrescere la consapevolezza e la comprensione rispetto alle problematiche relative a tali sostanze, il Gruppo periodicamente organizza sessioni formative e divulgative all’interno e all’esterno della società. Il Gruppo ha inoltre partecipato a importanti eventi e conferenze e ha mantenuto stretti legami con le autorità responsabili della gestione e del monitoraggio di tali tematiche.

GRI-G4 DMA, PR1

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Fine vita dei veicoliIl Gruppo è fortemente impegnato nel riciclo e nel recupero dei materiali una volta che i veicoli giungono al termine del loro ciclo di vita e in questo settore svolge un ruolo chiave da molti anni.Il Gruppo, fin dalla fase di progettazione, attua misure di prevenzione per garantire che i veicoli a fine vita siano smaltiti senza pericolo per l’ambiente e incoraggia lo sviluppo del mercato dei materiali riciclati, al fine di completare il processo reimmettendo tali risorse nei processi di produzione.All’interno della nostra organizzazione, la divisione ELV & CAR RECYCLING è responsabile dell’ottemperanza a tutte le regolamentazioni vigenti in materia, in Italia, in Europa e negli altri mercati che non appartengono all’Unione Europea e che hanno a riguardo specifiche norme o nuove proposte riguardanti il fine vita dei veicoli. Il suo compito è quindi quello di assicurare la completa conformità alle norme che regolamentano i veicoli a fine vita (End-of-Life Vehicle) e il rispetto degli obblighi previsti per i produttori e/o per gli importatori dei veicoli.In Italia, le iniziative del Gruppo in questo ambito sono iniziate nel 1992, anno in cui ha preso il via il progetto F.A.RE. (Fiat Auto REcycling), per poi prendere slancio grazie alla Direttiva europea 2000/53/CE e all’Accordo di Programma Quadro per la gestione dei veicoli fuori uso, siglato nel 2008 fra i Ministri italiani per l’Ambiente e lo Sviluppo Economico e i più importanti attori della filiera italiana.L’impegno del Gruppo ha quindi giocato un ruolo fondamentale, perché ha permesso all’Italia di rispettare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Secondo l’Eurostat, la Direzione Generale della Commissione Europea responsabile della pubblicazione e della comunicazione dei dati di riciclo e recupero ELV per ciascuno Stato membro, nel 2011 l’Italia ha raggiunto un tasso di riuso e riciclo e di riuso e recupero pari rispettivamente all’84,8% e all’85,3%.(1)

Il Gruppo riconosce che per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2015 dalla direttiva (85% riciclo e 95% recupero) è fondamentale intensificare l’impegno e accrescere il numero di attività e programmi dedicati.Attualmente il monitoraggio dei temi relativi al fine vita dei veicoli interessa non solo il mercato italiano e quello europeo, in cui è in vigore la Direttiva europea 2000/53, bensì anche 32 ulteriori paesi appartenenti ad altre aree geografiche (13 nell’area EMEA, tre nell’area NAFTA, cinque nell’area LATAM e 11 nell’area APAC). In totale, tali tematiche sono monitorate in ben 60 paesi, per un volume di vendite realizzato dal Gruppo a livello globale pari a circa il 95%.Allo scopo di monitorare le evoluzioni legislative che in materia di ELV intervengono nei mercati extracomunitari e in particolare nelle economie emergenti, è stato appositamente costituito un team internazionale, trasversale alle quattro aree operative regionali del Gruppo, che opera sotto la supervisione della regione EMEA.Nel 2013, il Gruppo ha concentrato le sue attività nelle seguenti aree:

n rafforzamento della propria rete di demolitori nei principali mercati europei. Complessivamente, il 15% della rete ELV di Fiat e Chrysler in Europa è costituita da contratti individuali con singoli demolitori; Il 35% dei contratti riguarda invece società qualificate, che si occupano della gestione completa degli ELV; mentre per il restante 50%, Fiat Chrysler aderisce ai cosiddetti Sistemi Collettivi creati per adempiere alle obbligazioni previste dalle leggi nazionali in materia di gestione dei veicoli a fine vita. Ai suoi clienti il Gruppo garantisce al 100% il ritiro a costo zero dei veicoli Fiat e Chrysler che hanno raggiunto il termine del loro ciclo di vita nei 28 Paesi Europei in cui è richiesto.

GRI-G4 DMA, EN4, EN17, EN28, PR3

(1) I dati sono pubblicati sul sito EUROSTAT con un ritardo di due anni. I dati del 2012 saranno disponibili nel 2014.

Innovazione e scenario di mobilità sostenibile

Responsabilità e innovazione nei prodotti

3

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n miglioramento delle informazioni, a clienti, concessionari e demolitori, sulle normative, le attività per la promozione del riciclaggio e i nuovi progetti di ricerca per l’impiego dei materiali provenienti dalle attività di demolizione dei veicoli. Durante il 2013, il Gruppo ha inoltre continuato a migliorare il sito www.carecycling.fiat.com. Tutte le sezioni sono disponibili in inglese e in italiano, mentre l’aggiunta di un’area internazionale fornisce aggiornamenti sulle modifiche legislative che riguardano il riciclaggio dei veicoli al termine del loro ciclo di vita nelle quattro aree operative regionali del Gruppo. Il Gruppo Fiat collabora inoltre attivamente all’aggiornamento dell’International Dismantling Information System (IDIS), il sistema informativo completo e avanzato per il pretrattamento e lo smaltimento dei veicoli da demolire. Sviluppato dall’industria automobilistica, questo sistema ha lo scopo di ottimizzare le procedure di demolizione per 1.854 modelli e versioni di 71 marchi automobilistici ed è disponibile in 39 Paesi e in 30 differenti lingue. L’accesso al sistema e il suo utilizzo sono gratuiti per qualsiasi azienda che gestisce veicoli a fine vita. Sono stati inoltre sviluppati nuovi servizi per la gestione dei veicoli a fine vita. Ad esempio in Germania è stato messo a disposizione dei clienti un motore di ricerca online che consente di individuare il centro di demolizione più vicino.

n attività di ricerca per il recupero energetico a partire dal fluff, i residui finali di frantumazione del veicolo non più riciclabili, e per il riciclaggio dei materiali provenienti da componenti dei veicoli a fine vita. Grazie al progetto Target Fluff gestito dal Centro Ricerche Fiat (CRF) per conto della divisione End-of-Life Vehicle del Gruppo, è stato possibile accrescere le conoscenze tecnologiche su riciclaggio e recupero energetico, ed effettuare importanti investimenti per ottimizzare la separazione dei metalli dal fluff e preparare questo materiale per la successiva valorizzazione energetica. Questo progetto nel 2013 ha anche permesso di costruire e completare un secondo impianto pilota per il trattamento del fluff. Il Gruppo Fiat è inoltre impegnato nella promozione del riciclo dei materiali provenienti dai veicoli a fine vita, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative e la ricerca di nuovi e potenziali mercati di sbocco. Nel 2013 il sistema per la raccolta degli pneumatici fuori uso dei veicoli a fine vita (PFU) ha avviato al riciclo il 100% degli pneumatici raccolti da tutti i demolitori che operano in Italia, per un volume pari a più di 20.000 tonnellate. Inoltre, Fiat Group Automobiles in collaborazione con il Centro Ricerche Fiat (CRF) partecipa al progetto TyRec4Life, finanziato nell’ambito del programma europeo LIFE+ e mirato a sviluppare tecnologie innovative in grado di estendere l’utilizzo del polverino degli pneumatici fuori uso nelle pavimentazioni stradali. Nel 2013, il Centro Ricerche Fiat ha condotto un’analisi LCA (Life Cycle Assessment) per confrontare il riciclaggio del polverino proveniente dagli pneumatici fuori uso con il recupero energetico ottenuto dai cementifici, in cui gli pneumatici fuori uso sono utilizzati in sostituzione dei combustibili solidi fossili. L’analisi ha evidenziato che il Global Warming Potential (GWP) prodotto dal riciclaggio di 1.000 kg di pneumatici fuori uso ha un valore negativo (-6 kg of CO2eq), se confrontato con i 70 kg di CO2eq prodotti dal recupero energetico derivante dall’utilizzo degli stessi pneumatici nei cementifici. Ciò significa che il credito ambientale maturato per l’utilizzo di materiali riciclati al posto di materie prime tradizionali è superiore al corrispondente debito prodotto dalle operazioni di frantumazione, separazione e pulizia dei materiali che costituiscono i PFU.

Infine, il Gruppo misura il livello di emissione di CO2 e il corrispondente consumo energetico derivante dal trattamento dei veicoli a fine vita. Nel 2013, le emissioni di CO2 sono risultate pari a circa 209 kg di CO2eq per veicolo, mentre il consumo energetico è stato di 1.600 MJ (PED - Primary Energy Demand, per veicolo).(2)

GRI-G4 DMA, EN4, EN17 (1) Per calcolare il GWP del fine vita di un veicolo tipo del Gruppo, l’analisi LCA è condotta in conformità alle norme ISO 14040-14044 ed è effettuata con il software Gabi 6 e il metodo

CML 2001 (aggiornato ad aprile 2013). I risultati tengono conto dei debiti ambientali dovuti alle seguenti attività di gestione dell’ELV: disinquinamento (oli, liquidi), demolizione a fini di riutilizzo dei componenti e riciclo dei materiali, frantumazione e smaltimento in discarica dei residui di frantumazione dei veicoli. I crediti ambientali dovuti a riutilizzo, riciclo e recupero dei materiali smistati esulano dal perimetro dell’analisi LCA.

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Obiettivo a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegno Obiettivo 2013 Result

Offrire nuovi servizi di mobilità con soluzioni più accessibili e migliorare al tempo stesso l’esperienza della mobilità urbana

2020: ricerca costante, sviluppo avanzato ed elaborazione di nuovi concetti di mobilità sostenibile realizzabili per il Gruppo ed economicamente accessibili per i clienti

Costante attività di ricerca di nuovi servizi di mobilità sostenibile e anticipazione delle future esigenze e comportamenti dei clienti: partecipazione a Enjoy, il nuovo servizio di car sharing lanciato a Milano (Italia) da ENI (la principale azienda energetica italiana), in partnership con Fiat e Trenitalia

il Gruppo è global official partner di Expo Milano 2015 per la fornitura di vetture a basso impatto ambientale e servizi di mobilità sostenibile

progetti finalizzati alla ricerca, sviluppo e sperimentazione di tecnologie innovative per nuovi modelli di mobilità (es.: sistemi cooperativi, sistemi di comunicazione veicolo-veicolo e veicolo-infrastruttura, comfort di guida ed esigenze particolari)

coinvolgimento negli Stati Uniti in ricerche sulle future tendenze sociali e tecnologiche, focalizzate su: città, stile di vita, lavoro, salute ed energia

GRI-G4 DMA, 27

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com

Promuovere nuovi modelli di sostenibilitàResponsabilità e innovazione nei prodotti

3

Promuovere nuovi modelli di sostenibilità

In scenari di mobilità continuamente diversi, le soluzioni con cui Fiat Group risponde alle esigenze della mobilità comprendono gestione del traffico, coinvolgimento dei clienti e mobilità alternativa. Ne sono un esempio i numerosi dispositivi di navigazione e vivavoce in dotazione ai veicoli del Gruppo. Per fornire ai clienti soluzioni alla portata di tutti ed economicamente sostenibili, attualmente in Italia sono in corso di svolgimento progetti dedicati alla ricerca, allo sviluppo e alla sperimentazione di tecnologie innovative per nuovi modelli di mobilità, oltre a partnership nei servizi di car-sharing. Negli Stati Uniti, il Gruppo si è impegnato intensamente nella ricerca sulle future tendenze sociali e tecnologiche che inevitabilmente riguarderanno quasi tutti gli aspetti del nostro business: dalla progettazione alla produzione, al marketing, fino alle risorse umane. La ricerca è strutturata intorno a cinque aspetti trainanti: città, stile di vita, lavoro, salute ed energia. Gli esiti di questa ricerca consentiranno al Gruppo di avventurarsi in scenari continuamente diversi con maggior efficacia e di anticipare i cambiamenti in atto nelle esigenze e nelle abitudini dei clienti.

Coinvolgere il clienteIl comportamento di guida degli automobilisti e lo stato di manutenzione del veicolo hanno un notevole impatto sull’ambiente. Con tale consapevolezza l’impegno del Gruppo Fiat non si esaurisce con la vendita dei veicoli, ma va oltre, attraverso la promozione di una guida consapevole e rispettosa dell’ambiente.Il Gruppo Fiat ha sviluppato il sistema eco:Drive, un software che fornisce suggerimenti personalizzati per aiutare gli automobilisti a migliorare il proprio stile di guida, riducendo i consumi e le emissioni dei veicoli. Eco:Drive è attualmente disponibile in Europa, Brasile, Stati Uniti e Canada su quasi tutti i modelli Fiat e Fiat Professional. Il software dispone di funzioni specifiche per la misurazione del risparmio energetico associato all’utilizzo del sistema Start&Stop e dell’alimentazione a metano. In Europa, l’analisi dei dati provenienti dagli utenti più virtuosi hanno evidenziato che attraverso l’utilizzo del sistema eco:Drive è possibile ridurre i consumi anche del 16%. A fine 2013, eco:Drive è stato utilizzato da più di 94.000 clienti, compresi più di 11.500 nuovi soltanto nel 2013, con riduzione delle emissioni di CO2 superiore a 5.800 tonnellate all’anno.

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Soluzioni di mobilità alternativaTra gli aspetti critici considerati nell’ambito delle attività di coinvolgimento degli stakeholder 2013 del gruppo Fiat rientra il tema di nuove modalità di utilizzo dei veicoli. Al giorno d’oggi i veicoli sono infatti più flessibili e personalizzati di quanto non siano mai stati in passato e sono progettati sia per le tratte urbane che per la guida fuori città.Con lo sguardo rivolto al futuro della mobilità e alle possibili risposte in un ambiente in cui il mercato è in costante trasformazione, il Gruppo ha lanciato diverse iniziative che testimoniano il suo impegno nel far fronte a queste nuove sfide.Enjoy è il nuovo servizio avanzato di car-sharing in Italia, lanciato da ENI a Milano in collaborazione con Fiat e Trenitalia. L’obiettivo è quello di ridurre il traffico e migliorare la qualità della vita per coloro che vivono e lavorano in città. Per questo progetto, Fiat ha dotato il servizio Enjoy di una flotta che annovera circa 650 tra Fiat 500 e 500L. Innovativa è la modalità di fruizione del servizio (free floating) che prevede iscrizione e gestione online o tramite app per smartphone, la possibilità di visualizzare e scegliere vetture libere lungo la strada e rilasciarle al termine dell’utilizzo in qualsiasi parcheggio consentito all’interno dell’area coperta dal servizio.Naturalmente, il mondo dei giovani gioca un ruolo importante in qualsiasi discorso che riguardi il futuro della mobilità.Il progetto Fiat Likes U è stato lanciato nel 2012 da Fiat in collaborazione con i Ministeri dell’Istruzione e dell’Ambiente e si rivolge a studenti di otto università italiane: Torino, Roma, Milano, Salerno, Parma, Cosenza, Pisa e Catania.Per la prima volta in Europa, un costruttore automobilistico si trova impegnato a promuovere una maggiore consapevolezza sui temi dell’ambiente e sull’utilizzo ecocompatibile dei veicoli attraverso un triplice approccio: mobilità, istruzione e occupazione. Il progetto comprende il servizio di car-sharing messo a disposizione degli studenti a titolo completamente gratuito, borse di studio, programmi di formazione sponsorizzati e lectio magistralis.L’iniziativa ha riscosso un notevole successo. Più di 6.000 studenti hanno utilizzato degli otto veicoli (Panda e 500L) totalizzando oltre 28.000 tragitti e una percorrenza complessiva pari a 320.000 chilometri. Inoltre, il sito web dedicato Likesu.fiat.it ha registrato più di 180.000 accessi.Nel 2013, Fiat ha deciso di estendere il progetto ad altre università in tutta l’Europa attraverso la rete Erasmus di scambi di studio con l’estero. La prima estensione dell’iniziativa è stata realizzata presso il Royal College of Art di Londra (Regno Unito). Il rapporto di dialogo con gli studenti inglesi è stato avviato con “Two of a Kind” di Fiat, importante programma di istruzione che consente loro di conoscere meglio il Centro Stile Fiat. Grazie a lectio magistralis tenute dai principali esperti del Centro, gli studenti hanno l’occasione di partecipare ad un concorso che premia i migliori progetti dedicati ai modelli di Fiat Panda e Fiat 500. Inoltre, Fiat offrirà agli studenti del Royal College of Art il servizio di car-sharing composto da veicoli Panda e 500 a titolo completamente gratuito. Ai 10 vincitori sarà offerta nel corso del 2014 e del 2015 la possibilità di partecipare a tirocini a Torino presso il Centro Stile, per scoprire più da vicino la cultura italiana e i valori del Gruppo Fiat.Il Gruppo Fiat è anche partner ufficiale di Expo Milano 2015, la fiera mondiale non orientata al commercio, ma piuttosto alla comprensione delle sfide che l’umanità sarà chiamata ad affrontare. Il tema di EXPO 2015, Nutrire il pianeta, Energia per la vita, è strettamente allineato con l’impegno del Gruppo di rispettare l’ambiente. Infatti, il Gruppo Fiat Group fornirà una flotta di veicoli appositamente progettata con criteri di mobilità sostenibile per muoversi all’interno di Expo e in qualità di vetture di cortesia a disposizione delle numerose delegazioni di visitatori provenienti da tutti gli angoli del globo.

GRI-G4 DMA, 27

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70 Qualità del veicolo4 Responsabilità verso i clienti

Il rapporto con il cliente rappresenta per il Gruppo un obiettivo fondamentale, che l’azienda pone al centro di ogni attività: a partire dalla ricerca di mercato, dallo sviluppo del prodotto e dal processo tecnologico, fino al momento dell’acquisto e dell’esperienza post vendita. Il Gruppo Fiat considera il costante impegno teso a soddisfare o superare le attese dei clienti, sia attuali, sia potenziali, come una condizione essenziale per la prosperità dell’azienda nel lungo termine. In questa prospettiva, durante le attività di coinvolgimento degli stakeholder del Gruppo, che nel 2013 si sono tenuti a Torino (Italia), Belo Horizonte (Brasile) e Detroit (Stati Uniti), incentrati sui temi di sostenibilità, la soddisfazione dei clienti e la qualità del veicolo sono stati confermati come due fattori di importanza strategica. Instaurando rapporti duraturi con i clienti soddisfatti, il Gruppo costruisce una base di clienti fidelizzati, che promuovono il marchio sul mercato e contribuiscono al successo globale dell’azienda.

Responsabilità verso i clienti

Qualità del veicolo

Obiettivo a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegno Obiettivo Risultati 2013

Continuare a rispondere alle esigenze dei clienti in tutto il mondo con i nostri prodotti

2020: posizionamento del nostro portafoglio veicoli nel primo quartile(2), confermato dai relativi dati di benchmark di ogni regione, con l’obiettivo di incrementare il sostegno e la fedeltà verso i nostri prodotti.

Implementate metodologia per la qualità e metriche standardizzate a livello globale

Migliorata dal 10% al 20% la percentuale di guasto nei primi 90 giorni di proprietà del veicolo in tutto il mondo, a seconda del modello

Migliorato del 32% il Net Promoter Score (NPS) sui veicoli con tre anni di vita, nelle Regioni in cui le misurazioni sono disponibili

GRI-G4 DMA

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com(2) Il portafoglio veicoli si posizionerà nel primo 25% dei dati di benchmark.

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L’obiettivo è di raggiungere entro il 2020, in ogni Regione, un posizionamento allineato al primo quartile di ogni segmento di riferimento per i prodotti in portafoglio, misurato attraverso un costante processo di benchmarking. L’impegno è sostenuto, tra l’altro, da obiettivi volti a migliorare sia la soddisfazione dei clienti all’interno di ciascuna regione sia l’affidabilità del veicolo espressa secondo il tasso di riparazione. Nel 2013 è migliorata la percentuale di guasto nei primi 90 giorni di proprietà del veicolo, passando a livello globale dal 10% al 20% a seconda del modello, mentre il Net Promoter Score (NPS) sui veicoli con tre anni di vita, indice della soddisfazione del cliente, è migliorato del 32% nelle regioni in cui le misurazioni sono disponibili.L’impegno del Gruppo in ottica cliente è orientato a offrire veicoli di alta qualità in tutti i mercati e in tutti i segmenti. Per assicurare tale impegno è stata definita un’organizzazione della Qualità che opera a livello mondiale e il Responsabile della Qualità del Gruppo, che è membro del Group Executive Council (GEC), riferisce direttamente all’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A. (CEO). Il GEC è responsabile delle prestazioni operative delle diverse aree aziendali e ha il compito di fissare gli obiettivi prestazionali, di prendere decisioni chiave e di effettuare gli investimenti strategici per il Gruppo, nonché di condividere le “best practices”. Ciascuna delle quattro Regioni — EMEA, NAFTA, LATAM e APAC — opera con strutture dedicate alla qualità, tra loro strettamente collegate che riporta al responsabile mondiale della Qualità, nonché al rispettivo capo della Regione operativa e al CEO.

Strategia globale per la qualitàL’attivazione di team “cross-area” regionali ha permesso di realizzare un sistema globale della Qualità, finalizzato a garantire un linguaggio comune, misure standard e una definizione degli obiettivi volti a conseguire risultati eccellenti che si collochino nel quartile più elevato(1), nonché processi worldwide standardizzati. Il sistema globale della Qualità ha rappresentato un fattore chiave per l’elaborazione di un sistema finalizzato a definire le esigenze del cliente, lo sviluppo di componenti e di test per i veicoli e per la messa a punto di procedure e misurazioni qualitative negli impianti di produzione. Grazie all’introduzione di un sistema che declina la qualità per 6 tipologie distinte (Six Types of Quality), sono state sviluppate metodologie di gestione della qualità comuni a livello globale, con l’obiettivo di anticipare le aspettative del cliente, eliminando ogni impatto negativo i disagi e i costi per il cliente e migliorando l’immagine del Gruppo. Le tipologie monitorate per conseguire tale miglioramento sono:n affidabilità, intesa come la riduzione al minimo delle difettosità del veicolo, misurata in termini di frequenza di guasto in garanzia. La

creazione di 14 team dedicati alla soddisfazione del cliente, strutture che lavorano per modello e per sistemi, hanno rappresentato un fattore chiave per il miglioramento del prodotto: nell’arco degli ultimi cinque anni è stato ridotto in modo significativo il numero di reclami in garanzia

n qualità percepita, intesa come il gradiente di percezione del veicolo in tutte le sue componenti. Misura e valuta caratteristiche del veicolo, quali estetica, ergonomia, qualità dei materiali, precisione esecutiva, ecc.

n prestazione intesa come caratteristica prestazionale del veicolo

GRI-G4 DMA, 27, PR1 (1) Il portafoglio veicoli si posizionerà nel primo 25% dei dati di benchmark.

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n dislike intesa come la caratteristica per la quale un cliente trova un aspetto del veicolo poco confortevolen qualità del servizio intesa come la misura del livello di soddisfazione del cliente prima e dopo l’acquiston regolamentazione intesa come la rispondenza del veicolo ai più severi standard in materia di sicurezza e tutela ambientale, e

si riferisce ai richiami per questioni inerenti alla sicurezza o alla conformità ambientale. Tali richiami possono avere un impatto sull’immagine del produttore, oltre ad arrecare il disagio al cliente poiché si deve recare in concessionaria per assistenza aggiuntiva.

Ogni anno Fiat Group conduce estese ricerche di mercato per comprendere meglio le esigenze e le aspettative dei clienti. Il livello complessivo di soddisfazione del cliente è definito Customer Promoter Score (CPS) oppure Net Promoter Score (NPS) a seconda della regione considerata. CPS e NPS sono indicatori interni, usati per misurare la propensione del cliente a raccomandare il proprio veicolo ad amici o familiari. La soddisfazione dei clienti viene rilevata mensilmente in vari momenti durante i primi tre anni di possesso, mediante una combinazione di operazioni, basate su tempistiche definite e innescate da eventi.

Sicurezza e conformità ai regolamentiLa responsabilità del produttore non si esaurisce con la vendita finale al cliente, ma continua per l’intero ciclo di vita del veicolo. In tale ottica, il Gruppo continua a monitorare tutti gli aspetti relativi alla sicurezza del veicolo nella fase post-vendita. Ove insorgessero problemi tecnici legati alla sicurezza e alla conformità ai regolamenti, vengono prontamente avviate specifiche campagne di richiamo volte alla risoluzione del problema identificato.Nel 2013, sono state realizzate 71 campagne sulla sicurezza e la conformità ai regolamenti, che hanno coinvolto 7.157.370 clienti in tutto il mondo (EMEA, NAFTA, LATAM e APAC).Nella regione EMEA, le campagne di richiamo sono gestite informando i clienti in merito alle attività relative ai veicoli mediante comunicazioni scritte. Il processo è progettato in tutte le sue fasi per ridurre al minimo i disagi per il cliente e il tempo di fermo veicolo.Inoltre, il cliente ha la possibilità di ottenere ulteriori informazioni relativamente ai lavori da eseguire, all’ubicazione dei centri di assistenza e ad altri servizi di assistenza eventualmente disponibili, contattando in qualsiasi momento il Customer Contact Center di Fiat Group Automobiles attraverso uno dei canali di contatto disponibili: i numeri verdi del marchio, i link “Contact us” sui siti web e i social network ecc.Nella regione NAFTA è stato istituito il programma Safety Recall Follow Up, che permette a quei clienti che non abbiano già beneficiato di un richiamo di sicurezza sul proprio veicolo entro sei mesi dalla prima notifica di beneficiare di una quantità di metodi di comunicazione. Dall’introduzione del programma, il numero dei clienti che ha completato un richiamo nell’arco di un periodo di 6-18 mesi successivi alla notifica è quasi raddoppiato. Chrysler Group ha inoltre avviato un programma di notifica al cliente a 60 giorni, inteso a descrivere al cliente le campagne di sicurezza che saranno eseguite sul veicolo.

GRI-G4 DMA, PR1, PR2

Qualità del veicolo4 Responsabilità verso i clienti

“ I veicoli devono essere alla portata

di tutti, ma anche divertenti da guidare

e belli da vedere

”Attività di coinvolgimento degli stakeholder, Detroit (Stati Uniti)

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Obiettivo a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegno Obiettivo Risultati 2013

Continuare a migliorare la sicurezza preventiva, attiva e passiva dei veicoli, nonché la sicurezza stradale tramite l’utilizzo di tecnologie telematiche e servizi di infomobilità

2020: prosecuzione dell’impegno per la sicurezza degli occupanti dei veicoli tramite soluzioni avanzate che integrino tutti gli aspetti di sicurezza e consentano di:

adattarsi alle continue modifiche normative e dei rating di terze parti, in tutte le aree geografichemantenere elevati livelli di resistenza agli urti riducendo nel contempo il peso del veicolooffrire architetture modulari, sistemi di ritenuta efficienti e innovativi e fornire sistemi di sicurezza attiva tecnicamente avanzati per i veicoli per il mercato generalista, incluse applicazioni globaliconfermare il ruolo di leader di settore nella progettazione HMI(2) incentrata sull’utente, per tutte le interfacce cliente dei sistemi di sicurezza

5 stelle Euro NCAP ottenute da Jeep Cherokee con punteggio totale pari a 83/100 (92% per la protezione degli adulti, 79% per la protezione dei bambini, 67% per la protezione dei pedoni e 74% per i sistemi di assistenza per la sicurezza)5 stelle Euro NCAP ottenute da Maserati Ghibli con punteggio totale pari a 86/100 (95% per la protezione degli adulti, 79% per la protezione dei bambini, 74% per la protezione dei pedoni e 81% per i sistemi di assistenza per la sicurezza)5 stelle US NHTSA NCAP ottenute da Jeep Grand Cherokee (SUV 4WD)4 stelle US NHTSA NCAP ottenute da Jeep Grand Cherokee (SUV 2WD)4 stelle US NHTSA NCAP ottenute da Jeep Compass5 stelle NCAP Australasia (ANCAP) ottenute da Fiat PandaMaserati Ghibli e Fiat 500L nominate Top Safety Pick 2013 dall’IIHS2014 Dodge Dart, Dodge Avenger e Chrysler 200 berlina nominate Top Safety Pick 2014 dall’IIHS

GRI-G4 DMA, PR1 (1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità su www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com(2) Human Machine Interface.

Sicurezza del veicolo

Il Gruppo è costantemente impegnato nel garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Questo impegno trova il suo fondamento nel rispetto della vita umana e impronta tutte le nostre attività.La visione del Gruppo in fatto di mobilità sostenibile è quella che porta allo sviluppo di veicoli che soddisfino le esigenze dei consumatori di tutto il mondo in termini sia di sicurezza sia di mobilità, attraverso l’offerta di una gamma prodotto che si contraddistingua per innovazione, design e passione, in grado di garantire il livello di sicurezza alla guida che il consumatore di oggi richiede.Una meticolosa attività di ricerca ha quindi consentito di progettare veicoli dotati di sistemi di sicurezza attenti alle esigenze del cliente, all’immagine del marchio e alla competitività nel mercato.Il Gruppo applica allo sviluppo di sistemi di sicurezza a bordo un approccio integrato - che ha dimostrato di ridurre in modo significativo la probabilità di infortunio in caso di incidente – focalizzandosi sulle seguenti aree:n prevenzione degli incidenti: dispositivi che supportano il guidatore nel riconoscimento di situazioni potenzialmente pericolosen supporto alla guida: dispositivi che forniscono assistenza attiva nel controllo del veicolo e nelle manovre necessarie a evitare la collisione

n mitigazione dei danni: dispositivi finalizzati a minimizzare danni e infortuni in caso di collisione.

4 Responsabilità

verso i clientiSicurezza del veicolo

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Oltre a innovazioni implementate sui veicoli, altri aspetti che riguardano la sicurezza dei clienti a livello globale comprendono le infrastrutture e il comportamento alla guida: il Gruppo si occupa di tali aspetti in vari modi, per esempio estendendo l’uso delle tecnologie di comunicazione wireless al fine di consentire la comunicazione tra veicoli (V2V) (V2V - Vehicle-to-Vehicle) e tra veicoli e infrastrutture (V2I) (V2I - Vehicle-to-Infrastructure), organizzando programmi di educazione sulla sicurezza e promuovendo la corretta manutenzione dei veicoli.

Strategia globale per la sicurezzaLa direzione della strategia, in materia di sicurezza, si colloca al livello più alto della gestione della nostra organizzazione. All’attuazione di questa strategia contribuiscono varie funzioni trasversali a Ingegneria e Ricerca e Sviluppo, che includono, per le varie regioni operative, rappresentanti delle aree Sicurezza Attiva e Passiva, Normative e Qualità.Il polo di riferimento per la ricerca a lungo termine in ambito di sicurezza è poi rappresentato dal Centro Ricerche Fiat (CRF), che dispone di un vasto insieme di competenze tecniche che coprono tutte le discipline ingegneristiche del settore auto, a cui si affiancano laboratori all’avanguardia per la sperimentazione.Inoltre, l’Automotive Research and Development Centre (ARDC) di Chrysler Group a Windsor, in Canada, ospita il Lighting Research Facility, uno dei complessi più importanti al mondo per questo genere di ricerca.Il Gruppo analizza attraverso i crash test e i dati sulla sicurezza stradale in condizioni reali come i veicoli possono incidere sulla salute e la sicurezza dei clienti. Un gruppo di ingegneri specializzati del Centro sicurezza di Orbassano (Italia), di Auburn Hills e del Chelsea Proving Grounds (Stati Uniti) sviluppa e valuta infatti l’efficacia dei sistemi di sicurezza, con particolare attenzione a diversi aspetti, quali i livelli di sicurezza nelle collisioni frontali e laterali per veicoli di diversi segmenti, la protezione degli utenti della strada più vulnerabili, l’integrazione dei sistemi di sicurezza attiva e passiva.A supporto di tale approccio, continue migliorie vengono realizzate dal Gruppo nelle strutture utilizzate per i test. Di recente, particolare attenzione è stata rivolta per perfezionare i principali strumenti utilizzati per le prove d’urto fisiche, come le barriere a dimensioni reali e i simulatori di impatto, con il risultato di un’accresciuta possibilità di replicabilità e precisione delle analisi. I più recenti e innovativi manichini antropomorfi sono stati poi aggiunti al parco veicoli per i test, in supporto degli sviluppi in fatto di sicurezza per i bambini negli urti frontali e laterali, nonché di sicurezza per gli adulti negli urti laterali.Inoltre, il funzionamento dei dispositivi di sicurezza dei veicoli in caso d’incidente, viene analizzato in condizioni reali, e i risultati contribuiscono allo sviluppo dei futuri sistemi di sicurezza attiva e passiva.Degni di nota sono la ricostruzione e l’analisi di trenta incidenti reali, realizzati nel 2013 dal Product Safety & Innovation team presso il Centro Tecnico di Pomigliano (Italia).

GRI-G4 DMA, PR1

“La sicurezza è un punto fermo quando pensiamo a un veicolo per tutta la famiglia

”Attività di coinvolgimento degli stakeholder, Detroit (Stati Uniti)

Sicurezza del veicolo4 Responsabilità verso i clienti

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Sicurezza attiva e passiva

Evitare gli incidenti è la migliore forma di prevenzione. Per questo, il Gruppo definisce ambiziosi obiettivi per lo sviluppo di sistemi di sicurezza avanzati che supportino il guidatore nell’adottare azioni preventive e nel reagire prima che avvenga l’urto. Tecnologie all’avanguardia nel campo dell’innovazione auto, forniscono supporto alla guida monitorando l’area attorno al veicolo e il comportamento del guidatore.I Sistemi di allerta automatici rilevano, ad esempio, situazioni potenzialmente pericolose prima che diventino fuori controllo, mentre i sistemi di controllo della trazione e del telaio, nonché efficienti dispositivi di ausilio alla frenata, garantiscono invece assistenza per il controllo del veicolo. L’Autonomous Emergency Braking (AEB), offerto al pubblico con il nome di City Brake Control, è un sistema innovativo in grado di intervenire per evitare le collisioni a basse velocità con veicoli fermi o in marcia nella stessa direzione. Il City Brake Control funziona per velocità fino a 30 km/h (19 mph), pertanto si attiva in caso di urti posteriori che generalmente avvengono durante la guida cittadina.Un’altra importante tecnologia che offre assistenza alla guida, in dotazione sulla nuova Jeep Cherokee, è l’Adaptive Cruise Control Stop and Go, che aiuta a mantenere la corretta distanza dal veicolo successivo e, in determinate condizioni, può portare il veicolo all’arresto completo senza l’intervento del guidatore.In aggiunta, Jeep Cherokee è il primo veicolo del Gruppo Chrysler ad essere disponibile con sistema di parcheggio automatico in spazi paralleli o perpendicolari, che si avvale di sensori ad ultrasuoni per facilitare il guidatore nelle manovre di parcheggio.Per quanto riguarda la sicurezza passiva, l’architettura dei veicoli del Gruppo è dotata di una struttura anteriore progettata per assorbire gli urti e, nei modelli più recenti, di una terza linea di carico di fondamentale importanza per aumentare lo spazio deformabile e ridurre la forza di inerzia. Negli urti frontali, queste caratteristiche contribuiscono a proteggere in particolar modo i passeggeri anteriori. In aggiunta, airbag multistadio per il guidatore e per il passeggero anteriore, airbag laterali a tendina su tutta la lunghezza, airbag laterali a protezione della zona toracica, nonché limitatori di forza della cintura di sicurezza riducono ulteriormente il rischio di infortunio e proteggono passeggeri vulnerabili, come anziani e bambini.Tra le altre soluzioni volte a proteggere gli utenti della strada, il Gruppo offre un’innovativa struttura del cofano, progettata per ridurre il rischio di lesioni alla testa per i pedoni in caso di urto e il sistema di protezione attiva per i pedoni (Active Pedestrian Protection System) nei segmenti superiori, che fa sollevare il cofano in caso di collisione, aumentandone lo spazio deformabile e riducendo al minimo le conseguenze per i pedoni.

GRI-G4 DMA, PR1

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Roadmap dei sistemi di sicurezzaMarchi generalisti e Premium

Già disponibile Sviluppi a breve termine Innovazione

Assistenza alla guida

CONTROLLO PRESSIONE PNEUMATICICONTROLLO ATTIVO DEI FARI

FARI AUTOMATICI CON ABBAGLIANTI ASSISTITICRUISE CONTROL ADATTIVO

TELECAMERA PER MANOVRA IN RETROMARCIA CON GRIGLIE D’INGOMBRO

SISTEMA DI IMPOSTAZIONE DELLA VELOCITÀ MASSIMA

CONNETTIVITA’ VIVAVOCE BLUETOOTHCONTROLLO VOCALE

PARCHEGGIO SEMI-AUTOMATICOPARCHEGGIO SEMI-AUTOMATICO IN SPAZI

PARALLELI O PERPENDICOLARI COMANDI CAMBIO AL VOLANTE

SENSORE DI RIBALTAMENTOSISTEMA DI ASSISTENZA ALLA MARCIA IN DISCESA

SISTEMA DI ASSISTENZA NELLE PARTENZE IN SALITASISTEMA ANTI SBANDAMENTO RIMORCHIO

CRUISE CONTROL ADATTIVO STOP & GOLANE DEPARTURE WARNING

FORWARD COLLISION WARNINGBLIND-SPOT MONITORING

PROIETORI FULL LEDCHIAMATA 911

DETTATURA SMSSERVIZI IN REMOTO

SISTEMA DI SICUREZZA ATTIVA PER LA NAVIGAZIONE

TELECAMERA PER VISIONE A 360°DISPOSITIVI DI ASSISTENZA PER LA NAVIGAZIONE

FUNZIONI DI CONNETTIVITÀFUNZIONI DI MIGLIORAMENTO DELLA GUIDA

FUNZIONI DI SUPPORTO AL GUIDATORE

SUPPORTO ALLA GUIDA PER VEICOLI INTERCONNESSI

DISPOSITIVO DI ASSISTENZA IN RETROMARCIASISTEMA ANTI DISTRAZIONE

ATTENTION ASSISTGUIDA AUTOMATICA

SISTEMA HMI DI RIDUZIONE DEL CARICO COGNITIVO

SUPPORTO PER UNA GUIDA SICURA ED ECOLOGICALANE CENTERING

ECO ADAPTIVE CRUISE CONTROLCONTROLLO INTELLIGENTE DELLA VELOCITÀ

TRAFFIC JAM ASSISTFUNZIONE PARENTAL AWARENESS

FUNZIONE VEHICLE RELATIONSHIP MANAGEMENT

Prevenzione degli incidenti

CONTROLLO ELETTRONICO DELLA STABILITÀ (ESC)REAR CROSS PATH DETECTION

AUTONOMOUS EMERGENCY BRAKING URBANFRENO A MANO A COMANDO ELETTRICO

Q2 (DIFFERENZIALE AUTOBLOCCANTE)SISTEMA DI RIDUZIONE ELETTRONICA ROLLIO

VETTURAFORWARD COLLISION WARNING CON FRENATA

AUTOMATICASISTEMA AVANZATO PER LA FRENATA DI EMERGENZASISTEMA DI ASSISTENZA AL PARCHEGGIO ANTERIORE

E POSTERIORESISTEMA DI ALLERTA DEI FRENI

SISTEMA RAIN BRAKE SUPPORTSISTEMA DI ASSISTENZA AL PARCHEGGIO POSTERIORE

CON FRENATA AUTOMATICA

AUTONOMOUS EMERGENCY BRAKING INTER-URBANSISTEMA DI PARCHEGGIO AUTOMATICO AVANZATO

CONTROLLO ANGOLO CIECO ATTIVO

RILEVAMENTO PEDONE CON FRENATARICOSTRUZIONE SCENARI PER LA PREVENZIONE

DI INCIDENTI

Mitigazione dei danni

AIRBAG GINOCCHIASISTEMA DI PROTEZIONE ATTIVA PER PEDONI

AUTONOMOUS EMERGENCY BRAKING URBANSISTEMA ANTI ESPULSIONE IN CASO DI RIBALTAMENTO

FIRE PREVENTION SYSTEM (FPS)AIRBAG LATERALI SEDILI POSTERIORI

CINTURE DI SICUREZZA AUTO-ADATTIVE CON LIMITAZIONE DEL CARICO

SISTEMA DI SICUREZZA PER VEICOLI ELETTRICIAIRBAG A VENTILAZIONE FLESSIBILE

SERVICE AND QUALITY DATA FEED (SQDF)

SISTEMA PRE-COLLISIONE AVANZATONARROW OVERLAP CRASHWORTHINESS

AIRBAG PARABREZZA PER SISTEMA DI PROTEZIONE ATTIVA DEI PEDONI

SERVIZI AGGIUNTIVI PER LA CHIAMATA DI EMERGENZAFUNZIONE E911 MIGLIORATA

AIRBAG ADATTIVI

GRI-G4 DMA

Sicurezza del veicolo4 Responsabilità verso i clienti

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Rating di sicurezzaL’approccio del Gruppo alla progettazione e allo sviluppo di veicoli che supportino il guidatore, minimizzino il rischio di collisione e mitighino il danno in caso di urto, continua a ricevere riconoscimenti nel settore. Nel 2013, la Maserati Ghibli è stata insignita di due prestigiosi rating internazionali di sicurezza. In Europa la Ghibli ha infatti ottenuto le 5 stelle Euro NCAP(1) ed è stata menzionata, sempre dall’Euro NCAP, come “best in class” nella sua categoria. Negli Stati Uniti, la Ghibli è poi risultata, per il 2013, prima in tutte le categorie di sicurezza del Top Safety Pick dell’Insurance Institute for Highway Safety (IIHS).Anche la Jeep Cherokee ha ottenuto le 5 stelle del rating di sicurezza Euro NCAP ed è stata riconosciuta sempre dall’Euro NCAP come “best in class” nella sua categoria. E, a riprova dell’attenzione del Gruppo alla progettazione dei veicoli in tutti i mercati, anche la Fiat Panda ha ricevuto le 5 stelle nel rating ANCAP, in Australia.Negli Stati Uniti, l’IIHS poi ha riconosciuto Dodge Dart, Dodge Avenger e Chrysler 200 berlina come “Top Safety Pick” per il 2014. In aggiunta, la Jeep Grand Cherokee 4WD ha ricevuto dal National Highway Traffic Safety Association (NHTSA) le 5 stelle NCAP, mentre la Jeep Grand Cherokee 2WD e la Jeep Compass hanno ricevuto le 4 stelle.Infine il City Brake Control, disponibile su Fiat Panda e Fiat 500L, ha ricevuto il premio 2013 Euro NCAP Advanced. Il riconoscimento viene attribuito a quei costruttori che hanno sviluppato nuove tecnologie per la sicurezza, capaci di offrire un vantaggio scientificamente dimostrato per i consumatori e per la società. Questo importante riconoscimento conferma l’impegno del Gruppo nella progettazione e realizzazione di veicoli che raggiungono elevati livelli di prestazione sia in condizioni d’uso reali, sia nei crash test per la sicurezza.

GRI-G4 DMA, PR1 (1) European New Car Assessment Programme.(2) Rating riferito alle vetture lanciate sul mercato dal 2005 in poi. Per informazioni dettagliate sul sistema Euro NCAP si veda www.euroncap.com(3) Categoria di valutazione introdotta a partire dal 2009 con il nuovo sistema di rating Euro NCAP.(4) I punteggi fanno riferimento al sistema di rating Euro NCAP introdotto nel 2009.(5) Rating riferito al punteggio ottenuto per la sicurezza degli adulti (sistema di rating Euro NCAP in uso prima del 2009); il punteggio in percentuale è indicizzato ai valori del sistema di

rating Euro NCAP in uso prima del 2009.

Rating Euro NCAP(2)

Rating

AdultiPunteggio

BambiniPunteggio

Protezione del pedonePunteggio

Sistemi di sicurezza e assistenza alla guidaPunteggio(3)

Maserati Ghibli(4) (2013) 5 stelle 95% 79% 74% 81% Jeep Cherokee(4) (2013) 5 stelle 92% 79% 67% 74% Fiat 500L(4) (2012) 5 stelle 94% 78% 65% 71% Fiat Freemont(4) (2011) 5 stelle 83% 82% 50% 71% Lancia Thema(4) (2011) 5 stelle 83% 77% 59% 71% Alfa Romeo Giulietta(4) (2010) 5 stelle 97% 85% 63% 86% Alfa Romeo MiTo (2008) 5 stelle(5) 98% 59% 50% - Lancia Delta (2008) 5 stelle(5) 93% 67% 42% - Fiat 500 (2007) 5 stelle(5) 94% 57% 39% - Fiat Bravo (2007) 5 stelle(5) 89% 73% 44% - Fiat Grande Punto (2005) 5 stelle(5) 91% 71% 53% - Fiat Panda(4) (2011) 4 stelle 82% 63% 49% 43% Lancia Voyager(4) (2011) 4 stelle 79% 67% 47% 71%

5 stelle

assegnate a Maserati Ghibli e Jeep Cherokee

2014 Top Safety Pick

Dodge Dart

Dodge Avenger

Chrysler 200 sedan

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GRI-G4 DMA, PR3

(1) I progetti HeERO e Drive IN2 sono stati citati come esempi di best practice nazionali nel Piano di Azione per l’Italia sui sistemi di trasporto intelligenti (ITS), adottato con Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in data 12 febbraio 2014, e recante l’identificazione delle priorità in materia, l’individuazione delle tempistiche e degli strumenti di attuazione, nonché dei benefici attesi per il Paese.

Uso sicuro di prodotti e servizi

Il Gruppo fornisce informazioni pertinenti alla sicurezza dei veicoli attraverso vari canali, quali i libretti di uso e manutenzione e i siti dei Brand. Queste informazioni includono un’ampia gamma di argomenti, quali le caratteristiche del veicolo, il piano di manutenzione e il comportamento alla guida. Nell’intento di enfatizzare l’importanza di queste tematiche, il libretto di uso e manutenzione viene periodicamente ampliato mediante l’aggiunta di nuove sezioni. I controlli sulla sicurezza continuano poi a costituire parte integrante dei programmi Summer and Winter Check-Up, con offerte speciali sull’acquisto di pezzi di ricambio per la sicurezza del veicolo e sei mesi di assistenza su strada gratuita in Europa. Una corretta diagnosi e manutenzione aumentano l’efficienza del veicolo, con la conseguenza di consumi più bassi, e favoriscono l’integrità dei sistemi di sicurezza.Dal momento che la tecnologia non rappresenta l’unico modo per salvare vite umane, il Gruppo ha messo a punto anche una serie di corsi sulla guida sicura, con l’obiettivo di migliorare il comportamento del guidatore e il controllo sul veicolo.

Nuove frontiere per la sicurezzaNei prossimi anni, il Gruppo proseguirà le proprie attività di ricerca nell’ambito della prevenzione degli incidenti, mediante veicoli che individuano i pericoli e supportano il guidatore nelle manovre.Nel 2013, il Centro Ricerche Fiat ha preso parte ad un programma di sperimentazione - il primo svoltosi in Europa su scala reale - per applicazioni basate su sistemi cooperativi e sistemi di comunicazione tra i veicoli e tra i veicoli e le infrastrutture stradali (sistemi V2X). Tra le funzionalità valutate possiamo menzionare: segnalazioni di lavori in corso; avvicinamento di ambulanza o motociclo; blocco improvviso della viabilità; rallentamenti causati da veicoli lenti; e segnaletica stradale statica e dinamica. Questi test su larga scala, attualmente in corso di svolgimento in vari Stati membri dell’Unione europea, stanno producendo risultati che gettano le basi per la prima realizzazione di tali funzioni nei veicoli.Inoltre, il Gruppo, tramite il Centro Ricerche Fiat (CRF) e Magneti Marelli, prosegue il suo attivo coinvolgimento nel progetto HeERO, con l’obiettivo di predisporre l’implementazione di un sistema di emergenza eCall interoperabile e armonizzato. Co-finanziato dalla Commissione europea, il sistema eCall che sarà obbligatorio su tutti i nuovi veicoli europei entro la fine del 2015, contribuirà a salvare fino a 2.500 vite umane ogni anno e a ridurre i tempi di risposta dei servizi di emergenza del 50%, a seguito di un incidente.Il progetto pilota italiano è unico nel suo genere, perché ha sviluppato e testato il servizio di eCall su una catena vera e non simulata. Per esempio, il centro di controllo delle chiamate eCall è gestito dalla centrale operativa del 112 di Varese. Si tratta del primo esempio in Italia di un PSAP (Public Safety Access Point) di primo livello, che soddisfi pienamente gli standard richiesti dal servizio pubblico Numero Unico Europeo di emergenza 112.Oltre a essere impegnato nello sviluppo di metodi, tecnologie e sistemi avanzati per l’interazione guidatore-veicolo che prevengano gli incidenti stradali e riducano le emissioni inquinanti, il Gruppo partecipa al progetto DRIVE IN2 – DRIVEr Monitoring: un progetto per lo sviluppo di tecnologie, metodi e sistemi a bordo veicolo innovativi, per una guida sicura ed ecocompatibile. Il progetto è condotto in collaborazione con atenei ed altri istituti di ricerca e ha il suo punto di forza nell’approccio multidisciplinare: attualmente è focalizzato sullo sviluppo di dispositivi per l’acquisizione di dati relativi ai segni vitali del guidatore.I progetti HeERO e DRIVE IN2 sono stati riconosciuti quali esempi di “best practices” italiane nel campo dei sistemi di trasporto intelligenti.(1)

Sicurezza del veicolo4 Responsabilità verso i clienti

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Esperienza del cliente

Il Gruppo Fiat si rapporta ai clienti in molti modi diversi, che implicano responsabilità condivise da varie funzioni aziendali. Il Gruppo si impegna a rispondere a un’ampia gamma di richieste dei clienti, compresi quelli con esigenze speciali. Indipendentemente dalla modalità di interazione, il rapporto con il cliente è gestito con onestà, integrità e trasparenza di tipo professionale, secondo quanto specificato dal codice di condotta e da numerose altre norme e linee guida correlate. Il Gruppo ha l’obbligo di informare i clienti circa l’uso corretto di prodotti e servizi, compresi i fattori di rischio potenziale. A questo scopo, le informazioni sono disponibili su manuali (come ad esempio i libretti d’uso e manutenzione), etichette informative e pubblicità, oltre che tramite la rete dei concessionari e di assistenza e i Customer Contact Center.

Obiettivi a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegno Obiettivi Risultati 2013

Rafforzare le relazioni con i clienti in tutto il mondo e accrescere il loro livello di soddisfazione

2020: raggiungimento del più alto livello di customer service da parte del Gruppo(2) in tutte le regioni

Condivisi KPI globali fra le regioni, verificate e diffuse le best practice locali e ottenuti i seguenti risultati: attivate specifiche task force inter-funzione nei paesi della regione EMEA per la gestione di casi critici (datati >100 giorni), con arretrato ridotto dell’86% e trend medio del 25% potenziati sia il processo di escalation sia le risorse nei paesi della regione NAFTA per migliorare la gestione e la chiusura di casi complessi, integrato feedback dei clienti nella formazione degli operatori dei call center per migliorare le prestazioni generali nella gestione delle chiamate attivato team di gestione pratiche nella regione LATAM per accelerare i tempi di risoluzione dei problemi con la collaborazione di concessionari e uffici regionali migliorato il tempo di risposta alle chiamate in India con il 93% di risposte entro cinque secondi e il 91% dei reclami chiusi entro cinque giorni

2020: coinvolgimento dei clienti attuali e potenziali attraverso canali di comunicazione innovativi

Canali di comunicazione innovativi utilizzati nelle diverse regioni:estensione del Social Customer Care a ulteriori marchi (Lancia e Jeep, oltre a Fiat e Alfa Romeo) ed espansione dell’attività di coinvolgimento tramite forum dedicati online, in aggiunta all’attuale canale Twitter nella regione EMEA linea di comunicazione diretta dai saloni di Fiat Studio al Customer Assistance Center, funzionalità di chat con il cliente su piattaforma web (Owner Site) e funzionalità di selfservice per il cliente sui siti dei marchi migliorati nella regione NAFTA team dedicato alle interazioni con i clienti e alla gestione di discussioni avviate dai clienti sui social media dei marchi ufficiali nella regione LATAMutilizzata pagina Facebook di Fiat India per favorire l’espansione della nuova rete di vendita e servizi Fiat tramite una verifica quotidiana della pagina, con risposte agli utenti gestite dal top management di Fiat India

GRI-G4 DMA, PR3, PR5 (1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com(2) Il livello del Gruppo è riferito al livello di servizio nelle quattro regioni di Fiat e Chrysler: EMEA, NAFTA, LATAM e APAC.

4 Responsabilità

verso i clientiEsperienza del cliente

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Il Gruppo monitora, quindi, le aspettative e la soddisfazione dei clienti, lungo tutta la catena del valore, in diversi modi, ad esempio, attraverso le ricerche di mercato condotte nella fase di pre-acquisto, o il programma Customer Feedback nella fase post-vendita. Il programma misura la soddisfazione dei clienti in merito alla fase di pre-acquisto, all’acquisto e all’eventuale assistenza o riparazione del veicolo e la probabilità con la quale raccomanderebbero una concessionaria o un marchio ad amici o familiari.Con lo scopo di avere una solida gestione globale delle attività, nelle quattro regioni NAFTA, EMEA, APAC e LATAM sono state create apposite strutture di Customer Care con l’obiettivo di:n offrire una strategia di comunicazione multicanalen accrescere la soddisfazione dei clientin aumentare e migliorare la fidelizzazione dei clienti.In particolare, i Customer Contact Center (CCC) rappresentano, insieme alle concessionarie, il principale canale di comunicazione tra i clienti e l’azienda. L’assistenza ai clienti è, infatti, garantita da un servizio di Customer Care che si avvale in tutto il mondo di 26 Contact Center, nei quali circa 1000 operatori gestiscono oltre 9 milioni di contatti l’anno.Il responsabile di Mopar service ricambi e Customer Care ha la responsabilità globale del marchio Mopar e dei Contact Center; è inoltre membro del Group Executive Council (GEC) e riferisce direttamente all’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A. (CEO). Questa circostanza rappresenta la prova più concreta dell’impegno del Gruppo nella gestione del cliente. Il GEC si occupa, infatti di supervisionare le prestazioni operative di tutte le Società affiliate del Gruppo, di definire gli obiettivi, di adottare le decisioni e gli investimenti strategici e di condividere le “best practice”.Nel 2012 è stato avviato uno studio per l’adozione di una piattaforma comune, con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento delle attività su scala globale, fare leva sulle “best practice”, impostare la creazione di un processo standardizzato nelle diverse aree operative regionali. Il primo passo è consistito nella definizione di una piattaforma comune di Customer Relationship Management (CRM) per tutte le regioni, utilizzata per la gestione dei servizi di customer care di tutto il mondo, che sostituirà gradualmente i sistemi attualmente in uso a livello locale. La prima regione ad adottare il sistema è stata APAC, che in India ha completato le fasi di lancio e nel primo semestre del 2013, l’adozione delle nuove procedure. Nel 2014 l’attività sarà estesa ai marchi Fiat e Chrysler di Cina e Corea, mentre nel resto dell’area APAC l’introduzione del sistema è prevista per il 2015.Per quanto concerne la regione LATAM, l’avvio della fase di lancio del progetto è prevista per il 2014. È stato inoltre avviato un progetto per la creazione di un comitato di direzione cross-regionale, con l’obiettivo di garantire l’allineamento delle strategie e la convergenza dei processi a livello globale. Si prevede che nelle regioni NAFTA ed EMEA il progetto CRM verrà completato entro il 2020.

Assistenza stradale 24 ore su 24 in 32 paesi di tutto il mondo

Customer Contact Centers

lingue2622

GRI-G4 DMA, PR5

Esperienza del cliente4 Responsabilità verso i clienti

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GRI-G4 DMA, LA9, PR5 (1) Cifre basate sui soli dati relativi alla Corea del Sud

I Customer Contact Center offrono in generale un’ampia gamma di servizi, dalle informazioni alla gestione dei reclami e in alcune sedi anche il servizio di assistenza stradale.

Attività dei Customer Contact Center – 2013EMEA NAFTA LATAM APAC

Contatti gestiti (milioni) 2,7 5,1 1,2 0,2

Partecipazione dei clienti a indagini sulla soddisfazione 9% 5% 19% 5%(1)

Indice di soddisfazione (scala da 1 a 10): richieste di informazioni 8,2 8,3 8,6 8,6(1)

Indice di soddisfazione (scala da 1 a 10): reclami 7,0 6,6 7,0 6,4(1)

% delle chiamate in 20 secondi 80% 83% 90% 93%

Informazione: casi evasi in una sola telefonata 90% 96% 92% 92%

Reclami: tempo di risposta medio del call center e percentuale di richieste evase entro 5 giorni lavorativi

Richieste evase mediamente entro

7 giorni; 60% entro 5 giorni

Richieste evase mediamente entro

4 giorni; 84% entro 5 giorni

Richieste evase mediamente entro

6 giorni; 66% entro

5 giorni solari

Tempo di risposta medio del call center N/D; 73% delle richieste

evase entro 5 giorni lavorativi

Il principale Customer Contact Center (CCC) della regione EMEA ha sede in Italia, ad Arese, e supporta non solo i Marchi generalisti e Premium, e i clienti Maserati, ma opera anche per FGA Capital e Fiat Services in 20 Paesi.Nella regione NAFTA, invece, i Customer Contact Center sono dislocati negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, gestiscono i contatti inbound per i clienti di tutti i Marchi generalisti e Premium tramite team distinti e specifici per ciascun marchio e dedicano particolare attenzione alle fasi di lancio dei nuovi modelli.I Customer Contact Center, sia dell’area EMEA sia NAFTA, gestiscono l’intero processo, dal primo contatto con il cliente fino all’inoltro della risposta, garantendo una risoluzione nel più breve tempo possibile.In LATAM il Gruppo ha istituito sei Call Center.In APAC il Gruppo Fiat sta dando particolare impulso alle attività di Customer Relationship Management (CRM), o gestione delle relazioni con i clienti, per rispondere alla crescita del mercato nell’area e per accelerare il passaggio alla comune piattaforma di Customer Care. Nell’aprile del 2013, l’India è diventato il primo Paese del Gruppo ad aver lanciato la piattaforma CRM Siebel Global e ad aver attuato procedure di assistenza clienti ottimizzate. Al momento gestisce oltre 50.000 richieste all’anno. I risultati hanno evidenziato una diminuzione dei livelli di reclamo e un incremento del Net Promoter Score, che misura la soddisfazione dei clienti.Allo scopo di migliorare il livello qualitativo del servizio offerto, nel 2013 è stata erogata formazione agli addetti di tutte le regioni. Escludendo la formazione specifica per i nuovi assunti, sono state erogate agli addetti dell’area EMEA circa 41 ore di formazione a persona, 33,5 ore nell’area NAFTA, 27 ore nell’area LATAM e 14 ore nell’area APAC. In India, gli addetti impiegati nei 14 CCC hanno ricevuto 100 ore di formazione ciascuno, finalizzate a completare la transizione alla piattaforma comune di Customer Care.

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Feedback dei clientiIl feedback e le opinioni dei clienti vengono monitorati con regolarità, con particolare attenzione al livello di soddisfazione nei confronti del veicolo, all’esperienza presso la concessionaria e all’esperienza di proprietà del veicolo. Nell’ottica di valutare tali eventi, sono stati avviati programmi regionali che hanno altresì l’obiettivo di rilevare con quale probabilità i clienti raccomanderanno una concessionaria o il marchio ad amici o parenti.Negli Stati Uniti viene utilizzato il Customer Promoter Score (CPS), un sistema di sintesi sulla soddisfazione complessiva, che viene rilevato mensilmente in vari momenti durante i primi tre anni di possesso, mediante una combinazione di operazioni, basate su tempistiche definite e innescate da eventi. Le risposte, espresse in una scala compresa tra zero e dieci, permettono di suddividere i clienti in tre categorie: promotori, clienti passivi e detrattori. Nella regione EMEA, Fiat Group Automobiles (FGA) si avvale invece del Net Promoter Score (NPS), simile al CPS, per valutare la soddisfazione del cliente nel corso dell’intera esperienza di vendita, assistenza e possesso del veicolo.Negli Stati Uniti, per valutare la soddisfazione del cliente circa l’assistenza, i clienti vengono contattati entro il primo anno di possesso, subito dopo il primo intervento di assistenza in garanzia o la prima volta che effettuano un intervento a pagamento. Si procede poi con un’intervista a coloro i quali hanno effettuato un intervento di assistenza in concessionaria in un momento successivo al ciclo di possesso. Le principali domande relative all’esperienza di assistenza del cliente in concessionaria sono:n Quanto si considera soddisfatto della più recente esperienza in concessionaria?n È stato possibile soddisfare tutte le esigenze per le quali si era recato in concessionaria durante la prima visita?

GRI-G4 DMA, PR5

Il Customer Contact Center all’avanguardia di Fiat: uno sguardo dietro le quinte alle persone e alle tecnologie del call center del Gruppo ad Arese (Italia)

Fiat mette a disposizione dei clienti il servizio completo di Customer Care dal 2006. Nel febbraio 2013, Fiat ha aperto le porte del suoi Customer Contact Center in Europa a una delegazione di giornalisti, per mostrare loro in quale modo gli operatori gestiscano le richieste dei clienti, a partire dal contatto iniziale fino alla risoluzione del problema.Il centro occupa 5.000 metri quadri presso lo stabilimento di Alfa Romeo ad Arese e tutti i lavoratori coinvolti sono dipendenti Fiat, di cui il 90% in possesso di contratto di assunzione a tempo indeterminato. Gli operatori addetti a ciascun mercato sono madrelingua, garantendo che il servizio sia il più accogliente possibile per i clienti che lo contattano. La formazione che ricevono prepara gli operatori a gestire qualsiasi richiesta riguardante i marchi del Gruppo, dalle informazioni su prodotti e servizi, fino all’assistenza diretta, compresa quella su strada, e gestendo i reclami. Per fornire un adeguato livello nel servizio di customer service, agli operatori viene impartita una formazione costante e approfondita, con corsi di aggiornamento che comprendono lezioni sulla gestione dello stress e sull’ottimizzazione dei rapporti con i clienti.I giornalisti hanno avuto l’opportunità di ascoltare numerose telefonate dal vivo, da parte di clienti che chiedevano assistenza tecnica o altre forme di supporto. Gli operatori hanno dimostrato grande efficienza nei tempi di risposta, oltre a grande professionalità e competenza. In un momento storico in cui la crisi economica sembrerebbe imporre le strategie di business diverse, Fiat ha scelto di continuare a investire in un servizio di Customer Care al tempo stesso efficiente e innovativo, per consolidare ulteriormente la propria posizione sul mercato nel lungo periodo, oltre a incentivare la lealtà dei clienti attraverso un servizio di assistenza di alta qualità e gestito da personale Fiat sollecito e qualificato.

Esperienza del cliente4 Responsabilità verso i clienti

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Nel 2013 sono stati raccolti oltre 700.000 feedback dai clienti del servizio di assistenza. Il proprietario del veicolo può rispondere all’intervista sia telefonicamente sia via email.Nella regione EMEA, Fiat Group Automobiles ha avviato il programma Customer Feedback Sales and Service, con l’obiettivo di migliorare la gestione dei clienti e aiutare le concessionarie a incrementare la soddisfazione degli stessi. Nel 2013 il programma è stato esteso a 19 mercati europei.In particolare, il programma Customer Feedback si propone di:n fornire un feedback alle concessionarie e ai centri di assistenza che consenta loro di migliorare l’organizzazione e i processi che

hanno ripercussioni sull’esperienza del clienten integrare i risultati del Net Promoter Score (NPS) per fornire informazioni aggiuntive sul cliente e aumentarne la soddisfazione.Nel 2013 FGA ha esteso i processi di gestione del cliente presso i centri di riparazione, raccogliendo la soddisfazione dei possessori indipendentemente dal fatto che il veicolo sia o meno coperto da garanzia. In questo modo, il programma ha fornito informazioni utili a gestire qualsiasi questione presso le strutture deputate alla riparazione.FGA ha sviluppato un nuovo strumento di segnalazione, il Customer Feedback Web Report, a disposizione dei mercati in modo che possano facilmente utilizzarne i risultati. Lo strumento permette inoltre agli utenti di acquisire una miglior comprensione delle opinioni dei clienti.Infine, poiché i desideri e le esigenze dei clienti mutano di continuo, nel 2014 sarà disponibile un nuovo sistema digitale per tenersi in contatto con i clienti, che permetterà loro di completare il questionario, con la modalità preferita: telefonicamente, via email o smartphone.

Favorire la comunicazione con i clientiLa creazione di canali di comunicazione personalizzati on-demand costituisce uno degli aspetti fondamentali per comprendere il punto di vista del cliente.Nel 2013, con l’obiettivo di stabilire una connessione tra la rete delle concessionarie e i clienti, il Gruppo ha lanciato in Italia una piattaforma innovativa che offre informazioni e servizi preziosi per mettere Mopar in contatto con i clienti. Il Mopar Owner Center è una piattaforma digitale dedicata ai clienti del Gruppo Fiat che possiedono una vettura dei marchi Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Fiat Professional, Abarth e Jeep. Nel corso del 2014 sarà estesa ai mercati EMEA.La piattaforma fornisce ai clienti informazioni su:n ricambi originali Moparn modalità di accesso ai canali di Customer Caren piani di garanzia e manutenzionen servizi di assistenza stradalen modalità di accesso ai negozi virtualin informazioni di dettaglio sulle officine e i centri di assistenza autorizzati.Il sito permette inoltre ai clienti di trovare informazioni specifiche secondo la tipologia di veicolo, strumenti dedicati e promozioni esclusive.Con l’obiettivo di aumentare le opportunità di contatto, nel 2013, Fiat Group Automobiles (FGA) ha continuato a estendere il programma Mobile Customer Care, che promuove l’interazione cliente-azienda attraverso i nuovi canali di tecnologia mobile, quali iPhone e iPad. Il canale ha fatto registrare oltre 280.000 download per sette marchi ed è stato ampliato con l’aggiunta di un’applicazione iPad dedicata, “Lancia Everywhere Tablet”, mentre il programma Mobile Customer Care attualmente raggiunge 17 mercati EMEA.

GRI-G4 DMA, PR5

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Nel 2013 Fiat Group ha ulteriormente consolidato il suo orientamento rivolto ai social media. Il processo di “ascolto del cliente” è stato esteso per coprire tutti e quattro i marchi sul mercato italiano e due marchi in Germania e in Francia, mentre il programma di coinvolgimento attivo prevede la partecipazione del Customer Contact Center di Arese, che gestisce i messaggi ricevuti via Twitter tramite gli account @FiatCareIT, @AlfaRomeoCareIT, @IamJeep e @LanciaEverywhere. Nel secondo semestre del 2013, è stata ulteriormente estesa l’attività di social media per i clienti dei marchi Fiat e Alfa, fino a includere il coinvolgimento diretto dei forum.

Analogamente, anche Chrysler Group ha lanciato nel 2011 il programma Customer Care Social Media, con espansioni nel 2012 e nel 2013. Nel 2014, Mopar coniugherà l’impegno negli ambiti del Customer Care e del Marketing mediante i social media, con l’obiettivo di far leva sulle opportunità aggiuntive di coinvolgimento dei clienti. Si proseguirà a espandere a ulteriori siti e forum le iniziative di Customer Care esistenti, allo scopo di fornire supporto ai clienti di tutti i marchi del Gruppo.Nella regione LATAM, i dipartimenti CRM (o della gestione delle relazioni con i clienti) e Customer Care monitorano regolarmente i principali canali di social media dell’azienda, con particolare attenzione

ai commenti riguardanti Fiat Group o i suoi prodotti. I commenti sono valutati e, ove ritenuto opportuno, viene aperto un fascicolo. A seconda della questione, si provvede a mettersi in contatto con il cliente per raggiungere una soluzione.Come stabilito dal Gruppo nelle Linee Guida per la Privacy, disponibili sul sito corporate dell’azienda, nonché dalle legislazioni dei Paesi nei quali l’azienda opera, massima attenzione è riservata al trattamento e alla protezione dei dati personali dei clienti e di coloro che contattano l’azienda. Le procedure di gestione relative alla comunicazione con il cliente avvengono infatti nel pieno rispetto della privacy.

Prodotti e servizi orientati al clienteUn servizio incentrato sul cliente risponde alle aspettative dei proprietari e fornisce valore aggiunto al loro possesso di prodotti del Gruppo.Con l’intento di soddisfare sempre più le esigenze del cliente, nel corso del 2013 Chrysler Group ha ampliato il numero di concessionarie che offrono un servizio di assistenza rapido del 16% rispetto al 2012, permettendo di ridurre in modo significativo i tempi necessari per la manutenzione di routine, come cambio dell’olio, degli pneumatici e controlli dettagliati.Sempre nel 2013, inoltre, le concessionarie che negli Stati Uniti offrono assistenza operativa anche il sabato sono aumentate del 2%, e corrispondono a circa l’80,6% del totale.Al fine di garantire un servizio in linea con le aspettative dei clienti, Chrysler Group ha poi ampliato l’offerta di pezzi di ricambio rigenerati di elevata qualità. I pezzi di ricambio mettono a disposizione sia delle concessionarie sia dei clienti una scelta che riduce sia i costi di gestione del veicolo sia il quantitativo di materiali recuperabili, destinati alle discariche. La scelta delle opzioni rigenerate consta di oltre 4.000 pezzi di ricambio esclusivi, 200 dei quali sono stati aggiunti nel 2013, e include pinze dei freni rigenerati, starter e alternatori, unità di controllo elettronico, parti dello sterzo e sospensioni, compressori di aria condizionata, nonché categorie di prodotto relative a motore e trasmissione.

GRI-G4 DMA, PR5, PR8

Incremento dei canali di

comunicazione per coinvolgere

i clienti

Esperienza del cliente4 Responsabilità verso i clienti

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Rispondere alle esigenze speciali

Libertà di movimento per tutti: è il principio ispiratore dei programmi Autonomy e Automobility del Gruppo.Fin dal 1995, il programma Autonomy di Fiat Group Automobiles risponde alle esigenze dei suoi clienti realizzando soluzioni tecniche per chi ha ridotte capacità motorie, in modo da permettergli di utilizzare qualunque vettura o veicolo commerciale (Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Abarth, Jeep e Fiat Professional).Il programma ha inoltre sponsorizzato eventi sportivi e attività di trend-setting. Per le persone con disabilità, guidare rappresenta uno dei passi più importanti verso l’indipendenza.Per tale ragione, Fiat Group progetta e fornisce soluzioni tecniche volte a soddisfare un’ampia gamma di esigenze di trasporto, sia individuali sia collettive. La prova concreta dell’efficacia e del successo del programma Autonomy sono le 1.000 persone che nel 2013 hanno beneficiato dei servizi offerti dai 19 Centri di Mobilità ubicati in Italia e il numero complessivo di vetture Autonomy vendute nel corso dell’anno in Europa e in Brasile, pari a 18.770. Queste cifre hanno fatto segnare un aumento rispetto al 2012 del 10% circa. I Centri di Mobilità sono gestiti in collaborazione con le associazioni locali e i centri di riabilitazione motoria, le autorità sanitarie locali e con la Motorizzazione civile. I centri offrono una vasta gamma di servizi, dalla consulenza e supporto per affrontare l’iter burocratico, legale e tecnico, alla prevalutazione d’idoneità al conseguimento della patente per diversamente abili, alle informazioni sui veicoli con allestimenti speciali per prove dinamiche.L’impegno del Gruppo si riflette nelle numerose iniziative sportive di prestigio, alla quali prende parte con il programma Autonomy, con l’obiettivo di sconfiggere stereotipi e pregiudizi e aumentare la mobilità e la libertà per tutti. Il Gruppo è fermamente convinto che non esistano “diverse” competizioni, ma solo “diverse” abilità e che tutti gli atleti siano accomunati dal medesimo desiderio: vincere e superare qualsiasi ostacolo.Un’altra iniziativa del Gruppo pensata per migliorare la mobilità e potenziare l’accessibilità del veicolo è il programma Chrysler Group Automobility. Automobility è un programma di finanziamenti lanciato nel 1987 per aiutare i clienti con disabilità permanenti a salire, scendere e/o guidare un nuovo veicolo. A partire dal 2000, Chrysler Group ha concesso finanziamenti a circa 89.000 clienti che hanno scelto di beneficiare del programma.

Nell’ultimo trimestre del 2012, Chrysler Group ha lanciato per le concessionarie statunitensi il sistema gestionale wiADVISOR, progettato per agevolare il servizio di assistenza in concessionaria per il cliente durante la fase di write-up. Alla data di dicembre 2013, il 52% della rete delle concessionarie del Gruppo negli Stati Uniti e il 35% di quella italiana era iscritta a wiADVISOR e Fiat Group sta estendendo il programma all’intera regione EMEA.In aggiunta, Mopar sta proseguendo la sua campagna Green Check Up, che è stata promossa in vari Paesi europei su tutti i marchi del Gruppo. La campagna consiste in un progetto di educazione e informazione sulla corretta manutenzione del veicolo, che prevede una serie di controlli gratuiti del veicolo inclusa l’ispezione di aree quali la condizione degli pneumatici, delle candele, e dei filtri dell’aria, dello scarico, della sonda lambda, del filtro dell’abitacolo ecc., finalizzati alla riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2.

GRI-G4 PR5

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Trasparenza nella comunicazione

Il Gruppo Fiat è consapevole del fatto che la comunicazione pubblicitaria deve avere anche un ruolo sociale. Questa è la ragione per cui ha scelto di adottare e incoraggiare valori positivi e atteggiamenti responsabili in ogni forma di comunicazione. Nel 2011 Fiat Group Automobiles (FGA) ha pubblicato la guida di etica in comunicazione, con l’obiettivo di promuovere una politica di marketing e comunicazione pubblicitaria responsabile in tutti i mercati in cui è presente. Sulla base della legislazione e dei codici di autodisciplina pubblicitaria in vigore nei singoli Paesi, la guida stabilisce i princìpi fondamentali che devono essere applicati in fatto di comunicazione da parte di chiunque lavori o collabori con FGA, come ad esempio le agenzie di pubblicità. I valori chiave che ne hanno guidato la stesura riflettono i princìpi di FGA di rispetto, onestà e responsabilità. La guida è stata redatta utilizzando un linguaggio chiaro e immediato, in modo che sia facilmente comprensibile e di semplice applicazione per tutti.Inoltre, per il tipo di attività che svolge, Il Gruppo Fiat è soggetto a numerose normative, nazionali e internazionali, che disciplinano l’informativa sui suoi prodotti. In Europa, il Gruppo fornisce ai consumatori informazioni specifiche sul risparmio di combustibile e sulle emissioni di CO2 attraverso vari canali, quali ad esempio: locandine nei punti vendita, annunci pubblicitari e siti internet, in conformità con le disposizioni contenute nella Direttiva 1999/94/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 13 dicembre 1999, relativa alla disponibilità di informazioni sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 da fornire ai consumatori per quanto riguarda la commercializzazione di autovetture nuove.Negli Stati Uniti, è l’Environmental Protection Agency (EPA) che garantisce la conformità ai requisiti prescritti relativamente alle etichette da apporre sui nuovi veicoli. L’EPA, insieme al National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), ha introdotto un nuovo concetto di etichettatura, a partire dai modelli 2013, che comprende, oltre ai consumi del carburante, i consumi energetici, i costi del carburante e l’impatto ambientale, inclusi i livelli di emissioni nocive e di gas serra. I clienti in possesso di smartphone possono scansionare il codice QR sull’etichetta per avere accesso a ulteriori informazioni sul veicolo.Altre informazioni, compresi messaggi di avviso, prescritti dalle normative o inseriti volontariamente, sono comunicati dal Gruppo con la massima trasparenza, mediante manuali (ad esempio i libretti d’uso e manutenzione), etichette informative, pubblicità, oltre che tramite la rete dei concessionari e di assistenza e i Customer Contact Center. Gli utenti sono quindi puntualmente informati su argomenti quali l’uso corretto dei dispositivi di sicurezza attiva e passiva (cinture di sicurezza, airbag, sedili per bambini), l’impatto ambientale del veicolo, i comportamenti corretti da tenere alla guida che possono incidere sul risparmio di carburante e sulle emissioni, il corretto smaltimento dei materiali di manutenzione (come ad esempio fluidi o filtri). Inoltre il Gruppo promuove l’impiego di tecnologie a basso impatto ambientale e incoraggia una guida sicura e rispettosa dell’ambiente attraverso corsi di guida, campagne di sensibilizzazione e strumenti informatici come eco:Drive, la cui versione “LIVE” ha debuttato sulla Fiat 500L. Il sistema fornisce suggerimenti in tempo reale per una guida maggiormente ecocompatibile.Fiat Group è un produttore d’auto globale che vende i suoi prodotti e servizi a clienti di oltre 150 Paesi. Il Gruppo non vende i propri prodotti in mercati nei quali vi siano restrizioni alla vendita. Il Gruppo è costantemente impegnato a incentivare il dialogo con gli stakeholder, con l’obiettivo di comprenderne meglio le aspettative, i bisogni e le criticità. Allo stesso tempo, nelle informative su prodotti e servizi e nelle etichettature non è stato riscontrato alcun caso di non conformità dei materiali.

GRI-G4 DMA, PR3, PR4, PR6

Trasparenza nella comunicazione4 Responsabilità verso i clienti

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Tecniche di vendita responsabileIl Gruppo, attraverso FGA Capital (FGAC), la joint venture(1) tra Fiat Group Automobiles e Crédit Agricole Consumer Finance, agevola l’acquisto dei veicoli del Gruppo, offrendo alle diverse tipologie di clienti, siano essi privati o aziende, servizi finanziari finalizzati all’acquisto o al noleggio di veicoli nuovi e usati, supportando anche la rete dei concessionari attraverso prodotti dedicati.FGAC si impegna a offrire ai clienti un accesso al credito fondato su principi di equità, responsabilità e diligenza a condizioni accettabili, attraverso relazioni trasparenti e nel pieno rispetto delle normative vigenti.Nei 14 Paesi europei dove FGAC è presente, i clienti possono contare su una gamma ampia e completa di prodotti finanziari e servizi assicurativi (tra cui il Prestito Protetto, la Polizza Auto, l’Estensione di Garanzia), che vengono commercializzati secondo principi basati sull’importanza dell’utilizzo di un linguaggio semplice e trasparente.Al fine di consentire l’accesso al credito responsabile, a partire dal 2012, attraverso i siti internet di FGA Capital, sono stati resi disponibili due strumenti finanziari che permettono ai clienti di calcolare i piani di finanziamento più consoni alle loro esigenze e alle disponibilità economiche.Nel 2013, FGAC ha inoltre lanciato un programma di loyalty (o fidelizzazione), volto a rafforzare la relazione con i propri clienti e la loro soddisfazione complessiva. Il programma offre possibilità di rinnovo e sostituzione dei veicoli tramite prodotti finanziari sempre più personalizzati, consentendo così, da un lato di ridurre i costi di gestione della propria auto e dall’altro di accedere più facilmente a prodotti innovativi e meno impattanti sull’ambiente.Nel 2013, FGA Capital ha continuato il suo programma di formazione lanciato nel 2012 per promuovere la sostenibilità e il credito responsabile. La formazione viene erogata sia al personale interno sia alla forza vendita delle concessionarie.Due volte l’anno, FGAC conduce un’ampia indagine sulla soddisfazione dei clienti, allo scopo di monitorare il livello di soddisfazione dei clienti nei confronti dei prodotti finanziari, il comportamento degli addetti alle vendite e la chiarezza e completezza delle informazioni da essi fornite. Nel 2013 sono stati intervistati telefonicamente circa 14.000 clienti.

GRI-G4 DMA, LA2, PR3, PR5 (1) La joint venture al 50 e 50 tra Fiat Group Automobiles e Crédit Agricole Consumer Finance, che opera in 14 mercati europei e gestisce 3 settori commerciali dedicati rispettivamente alle

concessionarie, ai clienti privati e ai clienti commerciali. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito internet www.fgacapital.com

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Obiettivi a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegni Obiettivi Risultati 2013

Misurare e condividere le responsabilità sociali e ambientali con l’intera base fornitori per affrontare problematiche inerenti i cambiamenti climatici, i diritti umani e le condizioni di lavoro

2020: valutazione di tutti i fornitori di primo livello (Tier 1) potenzialmente esposti a elevati rischi ambientali e sociali attraverso audit o valutazioni di sostenibilità; svolgimento da parte di terzi, di audit mirati di fornitori strategici

Svolti 72 audit per i principali fornitori Fiat e Chrysler, di cui 38 eseguiti da Supplier Quality Engineer (SQE) interni e 34 eseguiti da ente terzo

2020: monitoraggio delle emissioni di CO2 del 90-100% dei fornitori di primo livello (Tier 1) strategici (rappresentanti circa il 57% del fatturato di acquisto) attraverso il programma Carbon Disclosure Project Supply Chain

Selezionati 68 fornitori per partecipare al programma Carbon Disclosure Project Supply Chain; dei fornitori invitati, 45 hanno risposto, raggiungendo un punteggio medio pari a 68 per la trasparenza nella comunicazione e un punteggio pari a C per le performance

Promuovere la responsabilità sociale e ambientale tra i fornitori

2020: Impegno verso l’eliminazione dalla catena di fornitura di minerali provenienti da aree geografiche interessate da conflitti armati, grazie all’adozione di diversi metodi volti ad affrontare problematiche critiche ed emergenti, come ad esempio la selezione di fonderie in possesso di apposita certificazione

Individuati i fornitori idonei e adottato uno strumento di settore per la rendicontazione in materia di minerali provenienti da aree geografiche interessate da conflitti armati

Sviluppati strumenti/processi volti a facilitare il conferimento da parte dei fornitori di informazioni su minerali che potrebbero provenire da aree interessate da conflitti armati, conformemente alle politiche aziendali

Fornito supporto ai fornitori per una migliore comprensione della normativa statunitense e fornita assistenza per le risposte sui minerali che potrebbero provenire da aree geografiche interessate da conflitti armati, in linea con le politiche interne dei principali clienti

2020: miglioramento della tracciabilità dei minerali per l’intera catena di fornitura nelle aree ad alto rischio

Crediamo che una stretta collaborazione con la nostra catena di fornitura e con la rete dei concessionari sia essenziale per conseguire elevati livelli qualità nei nostri prodotti, servizi e nelle attività produttive. L’instaurazione di collaborazioni, la diffusione di best practice e la cooperazione in diversi ambiti (tecnologia, ambiente e società) sono le modalità attraverso le quali il Gruppo coinvolge i propri partner aziendali.

Coinvolgimento dei partner aziendali

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità su www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com

Profilo dei fornitori

Profilo dei fornitori 5 Coinvolgimento dei partner aziendali

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GRI-G4 DMA, 12

I fornitori sono alleati strategici che ci supportano nella creazione di veicoli di successo in grado di offrire ai clienti il meglio in termini di qualità, innovazione e prestazioni. Siamo fermamente convinti che sia la cooperazione a fare la differenza. È per questo che le relazioni con i nostri fornitori vanno oltre la semplice sfera commerciale e si fondano sulla comprensione condivisa dei fattori necessari per promuovere prassi corrette e perseguire uno sviluppo responsabile e sostenibile.Oggi la globalizzazione impone metodi di gestione della catena di fornitura che garantiscano l’integrazione di criteri di sostenibilità nella selezione e nel coinvolgimento dei fornitori; tali prassi contribuiscono a ridurre l’esposizione a eventi inaspettati e a limitare la discontinuità degli approvvigionamenti, sviluppando nel contempo competenze chiave di lungo termine. Group Purchasing è l’organizzazione di Fiat e Chrysler cui compete la gestione dei fornitori a livello globale, la definizione delle strategie di acquisto e lo sviluppo di un processo integrato a livello internazionale. Questa organizzazione collabora con pari e controparti al fine di integrare nei processi di acquisto i principali aspetti di carattere ambientale, sociale e di governance, gettando così, per tutto il Gruppo, le basi per un successo responsabile e di lungo termine.Per quanto attiene alla gestione dei fornitori, la direzione della strategia spetta al livello più alto dell’organizzazione.Il Gruppo valuta l’efficacia della modalità di gestione per mezzo di verifiche da parte di enti esterni e dei riscontri forniti dai numerosi stakeholder. Nel corso del 2013, tutte le informazioni inerenti il modello di gestione sostenibile della catena di fornitura sono state valutate da SGS, organismo indipendente di certificazione, attraverso una verifica di alto livello che ne ha confermato l’adesione ai principi dell’AA1000 Assurance standard, evidenziandone la coerenza della modalità di gestione. L’applicazione uniforme di nuovi KPI (Key Performance Indicator), correlati a un processo estensivo di monitoraggio della filiera, favorirà ulteriori miglioramenti. La correttezza dell’approccio adottato viene inoltre confermata dal monitoraggio da parte dei media, dai commenti espressi dagli stakeholder e da altre informazioni di natura pubblica, ad esempio le dichiarazioni delle agenzie di rating, incaricate di valutare i processi di gestione della catena di fornitura definiti dal Gruppo.

Nel 2013, nel corso delle cerimonie Supplier Sustainability Award tenutesi nelle regioni NAFTA ed EMEA, Fiat e Chrysler hanno nuovamente premiato i fornitori che si sono maggiormente distinti, riconoscendone gli eccellenti risultati conseguiti in ambito sociale e ambientale. Nel 2013 i vincitori sono stati BASF nella regione NAFTA e Brembo per la regione EMEA. A queste e altre aziende è stato riconosciuto l’impegno sul fronte della sostenibilità, l’ampiezza e il respiro delle iniziative e dei programmi da loro avviati. Nella regione EMEA, l’evento QUALITAS ha ottenuto la certificazione ISO 20121 quale evento sostenibile, e tutte le emissioni di CO2 causate dall’organizzazione dell’evento sono state compensate attraverso l’acquisto di 181 crediti di CO2 equivalenti per un progetto di forestazione in Italia (nel Parco Regionale Veneto del Delta del Po).

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Nel 2013, Group Purchasing ha gestito acquisti per circa 44,5 miliardi di euro(1) attraverso una base fornitori costituita da 2.884 società (fornitori di materiali diretti). I primi 184 fornitori del Gruppo Fiat, che generano circa il 57% del fatturato di acquisto totale, sono considerati fornitori strategici.Ove possibile, impieghiamo fornitori locali ubicati nelle vicinanze delle principali sedi operative (in base all’entità degli investimenti allocati) al fine di generare reddito, direttamente e indirettamente, e creare opportunità di lavoro nelle comunità in cui l’azienda opera.(2)

Inoltre, attraverso il monitoraggio e la costante gestione di qualsiasi situazione di criticità all’interno della catena di fornitura, il Gruppo rileva tempestivamente situazioni di potenziali discontinuità e ne limita le conseguenze. Gli interventi possono comportare supporto a eventuali piani di ristrutturazione e, all’occorrenza, un sostegno finanziario temporaneo con l’obiettivo di salvaguardare la continuità delle forniture e l’occupazione, laddove possibile.Nel 2013 il Gruppo ha stabilito rapporti con 442 nuovi fornitori mentre il numero di rapporti interrotti è stato estremamente contenuto. Inoltre, non si sono registrate variazioni significative nella struttura della catena di fornitura, né esternalizzazioni di attività. A partire dal 2014, il Gruppo inizierà ad applicare una procedura di riqualificazione dei fornitori per individuare eventuali ripercussioni dovute al trasferimento dei relativi stabilimenti da un paese all’altro.

HighlightsGroup Purchasing mondo 2013Acquisti di materiali diretti e indiretti gestiti da Group Purchasing(3) (% del volume totale di acquisti del Gruppo) circa 95Fornitori di materiali diretti (n.) 2.884Concentrazione degli acquisiti di materiali diretti (% degli acquisti gestiti con i primi 184 fornitori) 57Acquisiti da fornitori di materiali diretti (4) (miliardi di euro) 44,5Acquisiti da fornitori di materiali indiretti (5) (miliardi di euro) 10,9

GRI-G4 DMA, 12, 13, EC8, EC9

(1) Il fatturato di acquisto di materiali diretti e indiretti è pari a circa €55,4 miliardi.(2) Per “fornitori locali” si intendono i fornitori che operano nello stesso paese in cui è ubicato uno stabilimento del Gruppo.(3) Si riferisce al valore monetario degli acquisiti gestiti da Group Purchasing.(4) Per materiali diretti si intendono componenti preassemblati e sistemi destinati al montaggio.(5) Per materiali indiretti si intendono servizi, impianti, macchinari, ecc.

in acquisti per una base di fornitori di materiali diretti comprendente 2.884 società

Circa 44,5 miliardi di euro

Profilo dei fornitori 5 Coinvolgimento dei partner aziendali

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GRI-G4 DMA, 12, 13, EC8, EC9 (1) Si riferisce ai Paesi dove sono collocati gli stabilimenti del Gruppo (fonte per i “Mercati Emergenti”: Dow Jones Indexes Country classification system, in vigore a settembre 2011).(2) Si riferisce al valore monetario degli acquisti di materiali diretti gestito da Group Purchasing.

Concentrazione del Valore di Acquisto Annuo (APV - Annual Purchase Value) su fornitori locali nelle principali regioni operative e nei mercati emergenti (1)

fornitori locali

71%

83%

93%

NAFTA

EMEA

LATAM

54%

Polonia

98%

Brasile

67%

Messico

in acquisti per una base di fornitori di materiali diretti comprendente 2.884 società

Distribuzione acquisti(2) per area di provenienza Group Purchasing mondo

a. 73% NAFTA

b. 19% EMEA

c. 5% APAC

d. 3% LATAM

b

c d

a

Distribuzione acquisti(2) per area di destinazione Group Purchasing mondo

a. 69% NAFTA

b. 19% EMEA

c. 12% LATAM

b

c

a

Distribuzione acquisti(2) per tipologia Group Purchasing mondo

a. 38% Metalli

b. 27% Chimici

c. 25% Elettrici

d. 9% Meccanici

e. 1% Altri

c

d

e

a

b

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Standard nella catena di fornitura Ci adoperiamo attivamente affinché il processo di selezione dei fornitori garantisca a tutti i soggetti coinvolti imparzialità e pari opportunità. I fornitori sono scelti sulla base della qualità e della competitività dei prodotti e dei servizi offerti, nonché sulla base del rispetto di principi sociali, etici e ambientali.Proprio per questo e al fine di affrontare, prevenire e limitare qualsiasi potenziale impatto, a partire dal 2009 sono state progressivamente inserite nei nuovi contratti clausole che impongono ai fornitori di attenersi sia al Codice di Condotta del Gruppo, sia a specifiche Linee Guida di Sostenibilità.Il Gruppo si riserva il diritto di interrompere le relazioni commerciali con i fornitori che non si adeguano a tali principi o di richiedere loro di approntare un piano di azione correttivo, la cui attuazione viene verificata attraverso appositi audit. La conformità alle clausole ambientali, sociali e in materia di governance è prescritta nel 100% dei nuovi contratti (Termini e condizioni generali di Acquisto).Reperibili sul portale dei Fornitori e sul sito internet del Gruppo, le Linee Guida richiedono il rispetto dei seguenti principi:n Diritti umani e condizioni di lavoron Rispetto dell’ambiente

n Etica nel business.

GRI-G4 DMA, EN32, EN33, LA14, LA15, HR4, HR5, HR6, HR10, HR11, SO9, SO10

Valutazione dei potenziali fornitori

Nel 2013, il Gruppo si è dotato di un nuovo sistema di valutazione dei potenziali fornitori che ha rafforzato i criteri collegati alla sostenibilità. Tramite un processo dedicato, tutti i nuovi fornitori o i fornitori che hanno modificato la propria struttura organizzativa, l’ubicazione, il componente prodotto, il processo produttivo o la tecnologia, vengono sottoposti a valutazione SEA (Supplier Eligibility Assessment) per individuare i punti di forza, di debolezza e le loro capacità. L’applicazione del SEA deve avvenire con un certo anticipo rispetto alla fase di approvvigionamento. Ai fornitori si richiede l’adozione di un Codice di Condotta o di un Codice Etico che disciplini materie quali il rispetto dei diritti umani e misure anti-corruzione, nonché un sistema certificato di Gestione di Salute e Sicurezza e un sistema certificato di Gestione Ambientale. In aggiunta, i fornitori sono tenuti a dimostrare l’implementazione di misure volte a migliorare la qualità dei prodotti e/o processi, l’attivazione di corsi di formazione per migliorare le qualifiche del personale interno e lo sviluppo di metodi adeguati e completi per la gestione dei subfornitori.Nel corso del 2013 venti nuovi fornitori sono stati valutati tramite questo processo. In generale, il 100% dei nuovi fornitori viene valutato su criteri di sostenibilità mediante il Supplier Eligibility Assessment e il questionario di autovalutazione.

Profilo dei fornitori 5 Coinvolgimento dei partner aziendali

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Miriamo a prevenire o mitigare qualsiasi ripercussione a livello ambientale o sociale direttamente correlata alle nostre attività aziendali o derivante da prodotti o servizi forniti da un partner aziendale. I fornitori svolgono un ruolo critico sulla continuità del nostro operato e possono influenzare il modo in cui l’opinione pubblica valuta la responsabilità aziendale in ambito sociale e ambientale. Riconosciamo che qualsiasi evento negativo nella catena di fornitura non solo può avere un impatto diretto sulla produzione e sui risultati economici, sia dell’azienda sia del fornitore, ma può anche incidere sulla nostra reputazione collettiva.La responsabilità della valutazione dei fornitori spetta alla divisione Supplier Quality e, a livello operativo, ai Supplier Quality Engineer. Al fine di prevenire qualsiasi rischio in termini di approvvigionamento, abbiamo sviluppato una mappa del rischio che identifica i fornitori critici, la cui conformità ai criteri di sostenibilità richiede una verifica. I quattro fattori chiave adottati per la definizione della mappa del rischio sono il volume di affari dei fornitori, le criticità associate alla sua ubicazione, con particolare riguardo a quei Paesi con una situazione difficile in fatto di diritti umani, il rischio finanziario del fornitore, la storia di sostenibilità del fornitore. L’analisi tiene conto anche degli stabilimenti di produzione e dei prodotti forniti.La mappa del rischio, che copre il 100% dei fornitori con un volume di acquisto annuale, classifica i fornitori in base al rischio elevato, medio o basso. Per ogni fattore viene assegnato un punteggio da 1 a 3 e il punteggio finale è una media pesata dei quattro fattori, che identifica il livello complessivo di rischio del fornitore.Il Gruppo valuta quindi la conformità del fornitore a criteri di sostenibilità tramite questionari di autovalutazione. Complessivamente, questa verifica sistematica tramite i questionari copre le attività dei fornitori sulla base di criteri ambientali e sociali, pratiche di lavoro, diritti umani. Nel 2013, il questionario di autovalutazione è stato completato da circa 1.200 fornitori, pari al 43% del fatturato di acquisto gestito nell’anno. I fornitori che hanno risposto al questionario hanno conseguito un punteggio medio di 79/100. Qualora il risultato del questionario evidenzi la necessità di ulteriori indagini, procediamo con attività di verifica sul campo.Proseguendo l’attività dell’anno precedente, sono stati eseguiti 72 audit nelle regioni EMEA, NAFTA e APAC (di cui 38 effettuati da personale interno, Supplier Quality Engineer e 34 da ente terzo). Sulla base delle verifiche effettuate, non sono state rilevate situazioni di particolare criticità: non è stata necessaria l’introduzione di uno “stato di attenzione” per alcun fornitore, né si sono verificate sospensioni o revoche di contratto. Tuttavia, in collaborazione con i fornitori coinvolti, per quelle aree ritenute suscettibili di miglioramento sono stati formulati piani di azione correttivi specifici. Più precisamente, nel 2013, in seguito agli audit effettuati, sono stati avviati circa 143 piani di azione congiunti, che hanno interessato 28 fornitori. Per 47 audit è stata effettuata un’analisi dei piani di azione, mentre per i rimanenti 25 audit l’analisi sarà conclusa nel corso del 2014. Durante gli audit non sono emerse problematiche significative.I piani di azione sono monitorati costantemente, al fine di verificarne l’avanzamento. Tutti gli audit sono comunicati e definiti con i fornitori.

Questionari di autovalutazioneGroup Purchasing mondo

2013 2012 2011(1)

Fornitori e questionari di autovalutazione (n.) 2.051 1.522 1.924Fornitori che hanno risposto al questionario (%) 59 71 64Punteggio medio 79/100 85/100 87/100Fatturato(2) di acquisto coperto dal questionario (%) 43 55 37

GRI-G4 DMA, EN32, LA14, HR10, SO9 (1) I dati includono Chrysler Group per l’intero anno.(2) Fatturato d’acquisto di materiali diretti gestito da Group Purchasing.

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AuditGroup Purchasing mondo

2013 2012 2011(1)

Audit di sostenibilità (n.) 72 89 51realizzati da addetti del Gruppo (Supplier Quality Engineer) 38 42 37realizzati da terzi 34 47 14

Fatturato(2) di acquisto coperto da audit (%) 5 7 1

Analisi dei questionari di autovalutazione dei fornitori

AspettiNumero di fornitori per i quali sono stati identificati significativi impatti negativi, effettivi o potenziali Significativi impatti negativi, effettivi o potenziali, identificati

Ambiente 78 Gestione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) Formazione ambientale Utilizzo di materiali riciclati e/o sostenibili Biodiversità Misure per la verifica di prassi ambientali responsabili nella catena di fornitura

Politiche e condizioni di lavoro e diritti umani(3)

80 Diritti umani fondamentali (tutelati da codice di condotta per i fornitori) Condizioni di lavoro e di retribuzione Estensione alla catena di fornitura di requisiti contrattuali inerenti il rispetto delle leggi e delle normative sul lavoro e sui diritti umani

Gestione della salute e della sicurezzaImpatto sociale 4 Sostenibilità nella gestione della catena di fornitura

Analisi dei piani d’azione correttivi

Aspetti

Percentuale di fornitori per i quali sono stati identificati significativi impatti negativi, effettivi o potenziali, e con i quali sono stati concordati piani di miglioramento (4)

Numero di piani d’azione Principali aree dei piani d’azione

Ambiente 17% 8 Definizione di un Sistema di Gestione Ambientale formalePolitiche e condizioni di lavoro

45% 58 Documentazione in tema di sicurezza sul luogo di lavoro Attività di formazione Definizione di un’apposita procedura per la gestione delle molestie Risultati conseguiti in tema di salute e sicurezza Monitoraggio del lavoro straordinario

Diritti umani 38% 32 Integrazioni del Codice di condotta Tutela della libertà di associazione Definizione di un’apposita procedura per la gestione del lavoro minorile

Impatti sulla società 38% 45 Inserimento di attività di monitoraggio e coinvolgimento della catena di fornitura

GRI-G4 DMA, EN33, LA15, HR4, HR5, HR6, HR11, SO10

(1) I dati includono Chrysler Group per l’intero anno.(2) Fatturato d’acquisto di materiali diretti gestito da Group Purchasing.(3) Tra i problemi rilevati grazie al questionario, va ricordato anche un caso di potenziale impatto negativo per lavoro minorile e forzato, dovuto alla mancanza di una procedura di gestione

dedicata. Di conseguenza, il fornitore è stato sottoposto a verifica ed è stato attuato un piano di azione mirato. Nessun potenziale impatto negativo è stato rilevato relativamente al diritto di libertà di associazione o di contrattazione collettiva.

(4) La percentuale è calcolata sulla base di 47 fornitori sottoposti ad audit. Per gli altri 25 fornitori sottoposti a audit, l’analisi dei piani di azione si concluderà nel 2014. Durante gli audit non sono emerse problematiche significative.

Profilo dei fornitori 5 Coinvolgimento dei partner aziendali

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Dialogo costante con i fornitori L’attenzione del Gruppo sul rapporto con i fornitori è continuamente in evoluzione. Pertanto un impegno e una comunicazione costanti sono essenziali per promuovere rapporti più positivi e reciprocamente proficui. Molti sono i sistemi e i processi oggetto di numerosi interventi di

ottimizzazione, con lo scopo di rendere più efficiente la collaborazione tra i fornitori e l’azienda .Il dialogo costante con i fornitori a tutti i livelli della scala gerarchica viene incoraggiato anche attraverso forum come i Supplier Advisory Council (SAC) regionali. Questo confronto promuove la collaborazione tra la società e la base dei fornitori e pertanto migliora la collaborazione e le modalità di comunicazione con riferimento a iniziative, opportunità e problematiche. In aggiunta, il Gruppo usa anche un portale internet dedicato, tramite il quale sono condivise informazioni relative a normative tecniche, programmazione dell’approvvigionamento, qualità delle forniture e risultati dei test di conformità eseguiti sui nuovi componenti.

Fornitori appartenenti a gruppi di minoranze

A partire dal 1983, Chrysler Group ha acquistato prodotti per più di €38 miliardi da aziende fornitrici i cui proprietari appartengono a minoranze. Il programma High Focus Supplier è una best practice da cui traggono vantaggio sia Chrysler, sia i fornitori e costituisce un esempio di innovazione per la catena di fornitura. Il programma High Focus, istituito nel 2011, è incentrato sui fornitori che presentano maggiori potenzialità di investimento nella diversità, offrendo loro gli strumenti e il sostegno per conseguire gli obiettivi di promozione della diversità. Lo status di investitore nella diversità riconosciuto a ciascun fornitore, viene monitorato mensilmente e riesaminato con cadenza trimestrale insieme al fornitore. Dall’avvio del programma, 143 fornitori hanno aumentato più di sei volte (+€644 milioni) gli acquisti da fornitori appartenenti a minoranze. Chrysler Group è considerata l’unica casa automobilistica a includere nella scheda di valutazione (scorecard) del fornitore criteri di performance per l’approvvigionamento da fornitori appartenenti a tali gruppi al Livello 2.Un’altra misura innovativa studiata da Chrysler Group per espandere le opportunità a disposizione dei fornitori appartenenti a minoranze è costituita dal programma Matchmaker. Da quando è stato lanciato nel 2000, il programma ha generato nuove opportunità commerciali per gli espositori per un valore superiore a €1,5 miliardi.

GRI-G4 EC8

fornitori invitati a partecipare al

programma Carbon Disclosure Project (CDP) Supply Chain (di cui 45 hanno aderito all’iniziativa)

68

investiti da Chrysler Group in fornitori appartenenti a gruppi di minoranze, pari al 16,8% del valore di acquisto annuo

3,9 miliardi di euro

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GRI-G4 EC8

Da parte loro, i fornitori possono usare il portale per comunicare con l’azienda, inserire le specifiche per la partecipazione a gare di fornitura, indicare la provenienza dei componenti, aggiornare i propri contatti, ecc.Inoltre, sono proseguite le iniziative volte a favorire lo scambio di idee e informazioni, incluse manifestazioni locali e Technology Days (23 incontri nel 2013),che hanno attirato una media di 1200 partecipanti. Durante questi incontri, i fornitori all’avanguardia in fatto di innovazione, tecnologia e qualità hanno discusso di argomenti specifici e condiviso informazioni sui loro recenti sviluppi tecnologici. In Chrysler Group, gli incontri organizzati su base mensile nell’ambito del Supplier Town Hall e che vedono la partecipazione in media di 500 fornitori, continuano a rappresentare uno dei principali canali di comunicazione bidirezionale.Sempre all’insegna del miglioramento continuo è proseguita l’attività del World Class Manufacturing Purchasing, che in collaborazione con il team di World Class Manufacturing (WCM), fornisce consulenza ai fornitori interessati ad applicare tale sistema. Nel corso dell’anno, il WCM è stato implementato in altri stabilimenti, portando a 300 il numero di fornitori coinvolti (di cui 218 nella regione EMEA, 70 nella regione LATAM e 12 nella regione NAFTA). Inoltre, sono state organizzate cinque Executive Convention al fine di esaminare lo stato di avanzamento del programma e incentivare il coinvolgimento dei dirigenti.

12

218

70

NAFTA

EMEA

LATAM

Coinvolti in totale

300stabilimenti

di fornitori nel programma

WCM

Profilo dei fornitori 5 Coinvolgimento dei partner aziendali

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Il Gruppo lavora a stretto contatto con diverse organizzazioni di settore e di fornitori, allo scopo di incoraggiare il dialogo. Uno di questi gruppi è l’Automotive Industry Action Group (AIAG), di cui Chrysler Group è stato uno dei membri fondatori nel 1982. L’AIAG è un forum di confronto del settore auto che si impegna per migliorare i processi e le pratiche di business che coinvolgono partner commerciali e pari all’interno della catena di fornitura.Oltre a ciò, tre volte l’anno Chrysler Group ospita la Supplier Training Week che copre numerosi argomenti, compresi quelli relativi alla sostenibilità, come condizioni di lavoro responsabili, impatto ambientale ed etica. In aggiunta, ai fornitori viene erogata un’approfondita formazione sulle condizioni di lavoro responsabili, in collaborazione con l’Automotive Industry Action Group. Tuttavia, ci adoperiamo attivamente a promuovere la crescita degli imprenditori anche offrendo loro una formazione pratica tesa a rafforzare le conoscenze e le competenze di cui necessitano per raggiungere un livello alto nella sostenibilità. In quest’ottica, presso la sede centrale di Fiat è stato organizzato un corso di formazione base sulla sostenibilità cui hanno partecipato 17 persone in rappresentanza di 13 fornitori selezionati. Le emissioni di anidride carbonica associate agli spostamenti derivanti dalla partecipazione al corso, sono state interamente compensate con l’acquisto di 15 crediti di CO2 equivalenti in un progetto di forestazione in Italia (nel Parco Regionale Veneto del Delta del Po). Per affrontare sia le questioni esistenti, sia quelle emergenti legate alla sostenibilità, è stato poi creato il Supplier Sustainability Panel. Questo gruppo di stakeholder rappresenta la base fornitori in modo trasversale, con partecipanti provenienti da aziende di diverse dimensioni, aree e prodotti. Gli argomenti affrontati comprendono i modi in cui il Gruppo e i suoi fornitori possono lavorare insieme su iniziative inerenti la sostenibilità, l’analisi dei divari e il loro appianamento, visite in loco finalizzate ad attività di confronto, la formazione e le modalità di comunicazione lungo la filiera.Inoltre, il Gruppo promuove l’innovazione dei fornitori tramite numerose iniziative volte ad individuare soluzioni per l’abbattimento dei costi.Il programma di riduzione tecnica dei costi SUPER (Supplier Product Enhancement Reward) è diretto a incoraggiare un approccio proattivo da parte dei fornitori, attraverso la condivisione dei benefici economici generati dall’introduzione di metodi e tecnologie innovative. Nel 2013, nelle regioni NAFTA ed EMEA, sono state realizzate oltre 350 idee proposte dai fornitori, che hanno consentito una riduzione tangibile dei costi per un importo di 39 milioni di euro circa. Inoltre, il Supplier Innovation Gateway, il cui obiettivo è di stimolare idee innovative che possano portare a sistemi di confronto, fornisce un processo ottimizzato per la revisione, l’analisi e l’approvazione delle innovazioni proposte dai fornitori della regione NAFTA.Infine un indirizzo di posta elettronica dedicato ([email protected] e [email protected]) rappresenta per i fornitori un altro canale per richiedere informazioni o segnalare casi o situazioni di inadempienza all’interno della catena di fornitura, in aggiunta ai canali specifici individuati dalle società del Gruppo per la segnalazione delle violazioni (o di sospette violazioni). Nel 2013, non sono state segnalate violazioni, né sospette violazioni per ambiente, politiche e condizioni di lavoro, diritti umani e società (vedere anche pag. 43).

crediti acquistati

a compensazione delle emissioni di anidride carbonica provocate dagli spostamenti dei fornitori che hanno partecipato agli

eventi del Gruppo nella regione EMEA

196

GRI-G4 DMA, EC8, EN34, LA16, HR12, SO11

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Obiettivo a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegno Obiettivo Risultati 2013

Ridurre l’impatto ambientale delle attività di vendita e incoraggiare la rete di concessionari a perseguire l’eccellenza

2017: riduzione del 20% vs 2012 del consumo medio complessivo di elettricità espresso in kWh in tutte le concessionarie italiane di proprietà del Gruppo

Coinvolte tutte le concessionarie italiane di proprietà del Gruppo in iniziative di risparmio energetico che hanno permesso di conseguire un risparmio medio nel consumo di elettricità (kWh) del 7% vs 2012

Il Gruppo considera i concessionari partner aziendali strategici. Essi rappresentano, infatti, un importante e diretto collegamento con i nostri clienti. Insieme a loro, lavoriamo per realizzare numerose iniziative che puntano ad accrescere la sensibilità sui temi della sostenibilità e a ridurre l’impatto ambientale.

Ridurre l’impatto ambientale Ridurre l’impatto ambientale della rete dei concessionari è uno dei modi con cui il Gruppo affronta il tema della sostenibilità all’interno della propria catena del valore. La collaborazione con i concessionari per conseguire questo obiettivo è anche un’opportunità per aprire un dialogo con i clienti che tocchi tutti gli aspetti dell’impegno del Gruppo sul fronte della sostenibilità.La rete dei concessionari è costituita da punti vendita in più di 150 paesi sia di proprietà dell’azienda sia di proprietà privata. Il Gruppo sostiene il monitoraggio e la progressiva riduzione dell’impatto ambientale ascrivibile all’intera rete, pur avendo un controllo operativo solo sulle concessionarie di sua proprietà, la maggioranza delle concessionarie è infatti proprietà di privati.Per conseguire questo obiettivo, nel corso del 2013 il Gruppo ha continuato a sviluppare metodi e iniziative espandendone l’attuazione nelle diverse regioni operative, in base alle specifiche caratteristiche locali.

Rete dei concessionari e di assistenza

GRI-G4 DMA, EN34, HR12, LA16, SO11

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com

Rete dei concessionari e di assistenza5 Coinvolgimento dei partner aziendali

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GRI-G4 DMA, EN6, EN19

Le azioni adottate o proposte alle concessionarie hanno mirato prevalentemente ad aumentare la sensibilizzazione verso la sostenibilità e a ridurre i consumi energetici e, di conseguenza, le emissioni atmosferiche generate in loco o alla fonte.Al fine di sostenere questo impegno, il Gruppo si è dato nuovi obiettivi per il 2017.Nella regione EMEA, dove le concessionarie di proprietà dell’azienda rappresentano il 2% delle concessionarie totali del Gruppo in termini di numero e il 5% in termini di superficie, l’attenzione del Gruppo, nel 2013, si è concentrata sulle concessionarie di proprietà dell’azienda in Italia che coprono un’area di 105.000 metri quadrati (31% dell’area totale delle concessionarie di proprietà dell’azienda in tutta la regione EMEA).Le azioni intraprese hanno riguardato: un’analisi dettagliata dello stato di fatto e dei consumi energetici; la formulazione di suggerimenti sulle modalità di ottimizzazione dell’utilizzo di energia e i relativi potenziali benefici, ad esempio riguardo la manutenzione dell’edificio e il comportamento dei dipendenti; e il costante monitoraggio dell’andamento dei consumi energetici nelle concessionarie. Grazie al sostegno tecnico di Fiat Partecipazioni, l’azienda del Gruppo responsabile della gestione degli immobili, i suggerimenti rivolti alle concessionarie sono stati personalizzati in base alle specifiche caratteristiche.Nel 2013 queste iniziative hanno consentito di ridurre del 5,5% l’energia consumata rispetto al 2012 e di risparmiare circa 6.400 GJ. Inoltre più di 685 tonnellate di CO2 non sono state emesse nell’atmosfera. Grazie a questo programma si sono ottenuti miglioramenti in campo ambientale oltre a vantaggi operativi sotto forma di riduzione dei costi.Il metodo adottato ha previsto l’applicazione di misure che non hanno comportato costi aggiuntivi o comunque costi molto contenuti. Il sito che ha ottenuto, tramite questo approccio, il miglioramento maggiore ha risparmiato il 17% di energia elettrica rispetto al 2012. Tuttavia, nei siti che hanno rinnovato parti di impianti e macchinari, il risparmio di elettricità è arrivato fino al 27%.Questa esperienza ha portato alla redazione di linee guida operative di efficienza energetica specifiche per le concessionarie. Le linee guida, che si propongono di aiutare le concessionarie a preservare le risorse naturali, illustrano le migliori pratiche per ridurre gli sprechi e utilizzare l’energia in modo più efficiente, offrendo soluzioni tecniche ed esempi centrati sul risparmio energetico. L’obiettivo è raggiungere il maggior numero possibile di concessionarie e di incoraggiare ogni punto vendita a porre in atto volontariamente i cambiamenti. Queste linee guida si affiancano ad altre già definite in passato per la costruzione delle nuove concessionarie di proprietà dell’azienda secondo principi di sostenibilità e risparmio energetico. Questi due documenti guideranno gli interventi futuri per ridurre al minimo l’impatto ambientale della rete vendita.

di CO2 emesse dalle concessionarie

italiane di proprietà del Gruppo, pari alla quantità di gas sufficiente a gonfiare

140 mongolfiere

-685 tonnellate

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Per supportare la riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale, abbiamo definito su questi temi alcuni obiettivi che tutte le concessionarie italiane di proprietà dell’azienda dovranno raggiungere entro il 2017. È’ stato inoltre stabilito di estendere progressivamente le iniziative a sostegno dell’ambiente sia alle concessionarie di proprietà dell’azienda sia a quelle di proprietà di privati in altri paesi.Nella regione LATAM, nel 2013 è stato implementato il programma World Class Dealer (WCD), che si propone di garantire una maggiore focalizzazione delle concessionarie sull’efficienza operativa, oltre che sull’individuazione di opportunità, sull’ottimizzazione della performance e sul conseguimento di risultati.Nell’ambito del programma, è stata lanciata un’iniziativa per monitorare e incrementare la sostenibilità ambientale e sociale delle concessionarie brasiliane, in collaborazione con l’istituto Ethos, che coprirà in futuro l’intera rete, costituita da quasi 600 concessionarie private. All’avvio dell’iniziativa l’Associazione delle concessionarie brasiliane Fiat (ABRACAF) ha partecipato direttamente a quattro incontri. Successivamente, appositi seminari hanno visto la partecipazione di 11 concessionari e hanno consentito di mettere a punto una piattaforma online per analizzare la performance di sostenibilità di una concessionaria sulla base di 26 indicatori, in aree quali:ndiritti umanin rapporti con lavoratori e comunità localinconsumo sostenibile di materiali e risorse (quali energia e acqua)

n logistica di ritorno per lo smaltimento dei materiali.Grazie alla piattaforma online, ciascuna concessionaria è in grado di monitorare il proprio impatto ambientale e sociale rispondendo ai 26 indicatori. Il sistema fornisce, inoltre, suggerimenti e priorità per ottimizzare la performance.Nella regione NAFTA, per promuovere la responsabilità ambientale, l’organizzazione Network Development e il Corporate Sustainability Office di Chrysler Group hanno organizzato per il secondo anno consecutivo il programma Dealer Environmentally Conscious Operations (ECO). Il programma riconosce l’impegno delle concessionarie che contribuiscono all’obiettivo aziendale di ridurre il proprio impatto sul pianeta.Le concessionarie che raggiungono i risultati migliori nelle aree dei consumi e dell’efficienza energetica, del riciclaggio di rifiuti, dei rapporti con le comunità ed altre tematiche sono candidate all’Environmental Leadership Award (ELA) di Chrysler Group. Le migliori pratiche riconosciute dal programma 2013 verranno comunicate a tutte le concessionarie di Chrysler Group nel corso del 2014 tramite il portale di sostenibilità DealerCONNECT che, dopo essere stato potenziato, presenta ora un’area facilmente accessibile per gli aggiornamenti relativi agli edifici ecologici. I dati forniti dalle concessionarie, che hanno implementato ad esempio illuminazione a LED, bruciatori a olio esausto e tetti naturali, saranno messi a disposizione della rete per promuovere i vantaggi delle pratiche sostenibili sia in termini di impatto sull’ambiente sia di impatto finanziario.

GRI-G4 SO1

Rete dei concessionari e di assistenza5 Coinvolgimento dei partner aziendali

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Consumo diretto e indiretto di energia nelle concessionarie Marchi generalisti e Premium nell’area EMEA (TJ)

Private (1) Proprietà dell’azienda2013 EMEA di cui in Italia EMEA(2) di cui in Italia(3)

Consumo diretto di energia 1.196 186 120 26Consumo indiretto di energia 1.075 168 153 82Consumo totale di energia 2.271 354 273 108

Emissioni dirette e indirette di CO2 nelle concessionarie Marchi generalisti e Premium in EMEA (migliaia di tonnellate di CO2)

Private (1) Proprietà dell’azienda2013 EMEA di cui in Italia EMEA(2) di cui in Italia(3)

Emissioni dirette 70 11 7 2Emissioni indirette 106 17 14 9Emissioni totali 176 28 21 11

GRI-G4 EN3, EN4, EN15, EN16, EN17 (1) Valori stimati secondo il GHG Protocol sulla base di dati raccolti in alcune concessionarie di proprietà dell’azienda.(2) I valori comprendono dati effettivi raccolti e stime basate sul GHG Protocol.(3) Valori interamente basati su dati raccolti.

La rete di concessionari svolge un ruolo fondamentale nel costruire e accrescere la soddisfazione dei clienti. La competenza e l’esperienza del personale delle concessionarie consente al Gruppo di instaurare con i proprietari dei suoi veicoli un rapporto aperto, basato sulla fiducia. Per questo proponiamo un’offerta formativa ampia e diversificata, in grado di accrescere le competenze di tutti coloro che lavorano all’interno della rete commerciale. Il Gruppo offre un numero considerevole di proposte formative via web per tutti i ruoli professionali all’interno della concessionaria. La formazione in loco e via web rende accessibili informazioni e competenze a tutti coloro che fanno parte della rete delle concessionarie, consentendo un risparmio rilevante di tempo e denaro e riducendo l’impatto ambientale degli spostamenti.Nel 2013, nelle quattro regioni, gli addetti alla vendita e al servizio di assistenza, nonché il personale tecnico del Gruppo hanno ricevuto oltre 3,7 milioni di ore di formazione online.

Oltre 110 milioni di km di spostamenti in tutto il mondo eliminati grazie alla formazione via web

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Il Gruppo Fiat opera in accordo al principio secondo cui è responsabilità morale dell’Azienda contribuire positivamente al benessere della comunità globale. Questa convinzione, profondamente radicata nella cultura aziendale, sottende a tutte le azioni e le decisioni del Gruppo. Promuovendo l’impegno diretto dei propri dipendenti sul luogo di lavoro e all’interno della comunità, il Gruppo Fiat contribuisce alla costruzione di un futuro più sicuro per la propria missione industriale e per la collettività.

Impegno con le Comunità

Obiettivi a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegni Obiettivi Risultati 2013

Sostenere l’inclusione sociale, la crescita culturale e lo sviluppo economico nelle comunità locali

2020: incremento su base annuale di numero e tipologia di stakeholder coinvolti dal Gruppo a sostegno dello sviluppo e dell’autonomia socio-economici delle comunità locali

Circa 20.000 persone nel periodo 2004 al 2013 hanno beneficiato del programma Ávore da Vida

Circa 2,5 milioni di euro investiti nel 2013 nel progetto Árvore da Vida

Circa 4,3 milioni di euro devoluti nel 2013 per le iniziative United Way dai dipendenti in Stati Uniti e Canada

2020: promozione dell’offerta di istruzione e formazione rivolta ai giovani, con particolare attenzione verso programmi di scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, incluse iniziative legate a tematiche di innovazione, mobilità e ambiente

Coinvolti circa 670 studenti diplomati brasiliani che hanno beneficiato del progetto Árvore da Vida Capacitação Profissional nel periodo

Proseguita partnership con il Politecnico di Torino (Italia): erogato contributo di circa 1,9 milioni di euro a sostegno del corso di laurea in Ingegneria dell’Autoveicolo

Misurati e verificati i risultati e le opportunità forniti dal progetto TechPro2:

Proseguito il supporto al programma FIRST Robotics per gli studenti delle scuole superiori

Sostegno al volontariato durante l’orario lavorativo

2020: maggiore impatto sulle comunità locali mediante iniziative aziendali di volontariato per regione, secondo policy, requisiti e vincoli locali

Proseguiti il progetto Formare e la campagna Natal Solidàrio in Brasile che permette ai dipendenti di Magneti Marelli e di Teksid di partecipare a iniziative di volontariato durante l’orario di lavoro a favore di organizzazioni non profit

Più di 9.400 ore di lavoro pagate sotto forma di volontariato dai dipendenti di Chrysler Group negli Stati Uniti a supporto di varie iniziative di volontariato sponsorizzate dall’azienda

Donate circa 123.500 ore dai dipendenti del Gruppo per le donazioni di sangue in tutto il mondo

GRI-G4 DMA

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com

6 Impegno con le Comunità

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Azioni benefiche

Per poter essere il più efficaci possibile, le attività di supporto alle comunità locali si concentrano in particolare nelle aree in cui siamo presenti. La nostra presenza in queste comunità ci consente di valutare pienamente le specifiche esigenze e le difficoltà legate agli aspetti sociali, economici e culturali. Grazie a un impegno costante e ai solidi rapporti sia con la comunità, sia con esponenti di spicco del mondo accademico e le autorità del territorio, è possibile sviluppare programmi che si pongono a beneficio di tutti. Ovviamente le donazioni finanziarie continuano a svolgere un ruolo fondamentale nel nostro impegno in favore delle comunità, ma l’attenzione primaria del Gruppo si concentra su iniziative capaci di rafforzare le comunità dall’interno, incoraggiandone l’autonomia. L’obiettivo del Gruppo è di contribuire alla costruzione di comunità solide, autonome con una forza lavoro impegnata e preparata.Durante il 2013 le risorse destinate dal Gruppo a supporto delle comunità locali sono state stimate in circa 19,7 milioni di euro (1). Oltre a contributi economici diretti e a donazioni in beni o servizi, nei casi consentiti dalle politiche aziendali, il Gruppo Fiat ha sostenuto le comunità locali anche incoraggiando la partecipazione diretta dei dipendenti ad attività di volontariato durante l’orario di lavoro. Nella regione NAFTA Chrysler Group ha implementato una politica aziendale grazie alla quale i dipendenti possono svolgere attività di volontariato o di servizio civile durante il normale orario lavorativo.Al fine di rendere possibile uno sviluppo sostenibile delle comunità locali, andando oltre la semplice donazione di fondi, il Gruppo privilegia gli investimenti volti a potenziare lo sviluppo delle comunità (pari al 50,7% del valore totale delle iniziative a favore della comunità).

GRI-G4 DMA, 27, EC7, EC8, HR8, SO1, SO2 (1) Dati ottenuti mediante un processo di raccolta ed elaborazione extracontabile. Include anche valori stimati. Per conversioni di valute diverse dall’euro è stato utilizzato il cambio medio

dell’esercizio al 31 dicembre 2013. La rilevazione non comprende le iniziative che, per i soggetti coinvolti, hanno come unica finalità la promozione del brand. I valori si riferiscono a tutte le società del Gruppo Fiat nel mondo.

Tipologie di iniziative Gruppo Fiat mondo

a. 50,7% Investimenti nelle comunità locali

b. 47,4% Donazioni

c. 1,9% Iniziative commerciali a impatto sociale

b

c

a

“È assolutamente importante partecipare allo sviluppo delle comunità in cui avvengono le operazioni del Gruppo e preservare ottimi rapporti con esse. Fiat deve investire maggiormente nelle comunità locali. Molte persone non sono a conoscenza delle iniziative che il Gruppo Fiat conduce

”Attività di coinvolgimento degli stakeholder, Torino (Italia)

Tipologie di contribuzione Gruppo Fiat mondo

a. 77,7% Erogazioni in denaro

b. 17,8% Volontariato

c. 3,3% Erogazioni in natura

d. 1,2% Costi di gestione

b

c

d

a

6 Impegno con le Comunità

Azioni benefiche

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104 Azioni benefiche

Il Gruppo Fiat è consapevole che le sue decisioni possono avere un impatto significativo, diretto e indiretto, sulle comunità locali in cui opera, e pertanto cerca di contribuire al loro sviluppo sociale, economico e istituzionale attraverso programmi specifici, generalmente attraverso iniziative di collaborazione con le comunità locali e con appropriate valutazioni degli impatti.Attraverso il coinvolgimento dei principali stakeholder, il Gruppo stabilisce un rapporto di collaborazione con le comunità e le autorità locali, rinforzando il consenso sociale rispetto alle attività intraprese nel territorio.Nuove iniziative industriali richiedono che il Gruppo intraprenda tutti i passi necessari per informare le comunità locali in merito ad azioni e progetti rilevanti e che promuova un dialogo aperto per assicurare che le loro legittime aspettative siano tenute in dovuta considerazione. La continuità del dialogo è garantita nel tempo, ad esempio, dai responsabili della funzione Risorse Umane di ciascun sito del Gruppo che interagiscono e intrattengono aperto il dialogo con i rappresentanti delle comunità e delle autorità territoriali, al fine di valutarne i bisogni e le aspettative e di osservare le ripercussioni che le attività industriali hanno sulla comunità locale. Inoltre, il Gruppo Fiat richiede ai suoi dipendenti di tenere un comportamento socialmente responsabile, rispettando le culture e le tradizioni di ogni Paese in cui il Gruppo opera e di agire con integrità e in buona fede, al fine di meritare la fiducia della comunità locale.Le Linee Guida di Investimento nelle Comunità Locali del Gruppo Fiat forniscono indicazioni su come gestire le varie attività a loro favore e nel definire impegni per l’attivazione di iniziative coerenti con le caratteristiche e il posizionamento di ciascun marchio. Ogni iniziativa viene, in genere, gestita a livello di stabilimento, di azienda o di marchio, mentre gli interventi di maggiore rilevanza economica sono approvati e supervisionati a livello corporate. Una parte delle donazioni del Gruppo è gestita da The Chrysler Foundation, che supporta un gran numero di enti morali e associazioni operanti sia a livello territoriale, sia globale. La Fondazione è un’organizzazione non profit indipendente, finanziata esclusivamente da Chrysler Group e gestita da un Consiglio di Amministratori Fiduciari formato da sei direttori dell’azienda.Gli impatti di tutte le principali iniziative sono analizzati attraverso indicatori specifici, al fine di valutare il beneficio per la comunità locale e garantire che le attività del Gruppo possano rimanere in linea con le principali necessità delle aree geografiche coinvolte. Inoltre, questi indicatori sono utili anche per la valutazione di potenziali opportunità di sviluppo o ampliamento dei progetti, oltre che per trasformare i successi ottenuti tramite interventi isolati in impegni a lungo termine.

GRI-G4 DMA, EC7, EC8, HR8, SO1, SO2

Area di intervento Gruppo Fiat mondo

a. 47,3% Europa

b. 29,2% Nord America

c. 23,3% America Latina

d. 0,1% Asia

e. 0,1% Resto del mondo

a

ed

b

c

Ambiti di intervento Gruppo Fiat mondo

a. 39,2% Istruzione, arte e cultura

b. 25,1% Iniziative di carattere sociale

c. 19,1% Salute

d. 12,0% Catastrofi naturali

e. 4,6% Altro

b

c

d

e

a

6 Impegno con le Comunità

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In ogni sito in cui opera, il Gruppo si impegna a creare le condizioni più opportune per favorire lo sviluppo della comunità locale, nel rispetto degli interessi dei vari stakeholder. Per fare ciò, è necessario soddisfare tre condizioni fondamentali: identificare e coltivare risorse e punti di forza autoctoni, definire processi collaborativi per la pianificazione e implementazione dello sviluppo, incoraggiare una mentalità orientata alla crescita. Queste tre condizioni si possono verificare solo partendo da una relazione di fiducia reciproca fra azienda, comunità locali e istituzioni.

Iniziative a supporto dell’istruzione

Il Gruppo Fiat è consapevole che l’istruzione abbia un ruolo essenziale nella costruzione e nel sostentamento di solide comunità. Per questo motivo si impegna con convinzione in diversi programmi di formazione e iniziative educative, rivolti in particolare ai più giovani, in varie comunità nel mondo. Gli investimenti del Gruppo per l’istruzione contribuiscono a fornire alla futura forza lavoro le competenze tecniche necessarie per affrontare le molteplici questioni sociali e ambientali che caratterizzano la nostra realtà in continua evoluzione.Grazie al radicamento del Gruppo nelle comunità in cui si trova a operare, le attività di supporto alle comunità locali possono essere indirizzate in modo opportuno. Il sostegno offerto a progetti educativi protratti nel tempo può contribuire all’inclusione sociale e a incentivare la comprensione degli aspetti legati alla tecnologia e alla sostenibilità.Nella regione NAFTA, il Gruppo è impegnato nel sostegno all’iniziativa FIRST Robotics, creata nel 1989 per incoraggiare gli studenti a esplorare e perseguire percorsi professionali in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico. Stimolando l’interesse per questi ambiti di applicazione, il Gruppo aiuta i giovani a sviluppare le competenze tecniche necessarie alle professionalità del futuro.Altra innovativa iniziativa del Gruppo è il progetto TechPro2, sviluppato da Fiat Group Automobiles (FGA) in collaborazione con il Centro Nazionale Opere Salesiane - Formazione Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP). TechPro2 è stato pensato per offrire una formazione tecnica specializzata ai giovani che hanno terminato la scuola dell’obbligo e che spesso provengono da situazioni socialmente disagiate o da quartieri problematici. Nel 2013, circa 2.300 studenti hanno partecipato al programma di formazione professionale, raggiungendo così il totale di oltre 2,2 milioni di ore di formazione impartite in sette lingue e in 51 diverse sedi nel mondo. Il Master in Automazione Industriale, organizzato congiuntamente dal Politecnico di Torino e da Comau per il Gruppo Fiat, offre invece ai giovani opportunità di formazione e di impiego per sviluppare il proprio talento e applicarlo concretamente nei settori dell’industria italiana che presentano una crescente domanda di specialisti in automazione industriale.Nella regione LATAM è proseguito in Brasile per tutto il 2013 il programma Árvore da Vida Jardim Teresópolis, per incentivare la scolarizzazione e la formazione professionale tra i giovani e rafforzando di conseguenza così la comunità. I dati relativi al programma sviluppato dal Gruppo Fiat confermano che la percentuale di studenti che hanno partecipano al progetto ad aver superato gli esami scolastici finali è passata dal 71% del 2004 al 96% nel 2013, mentre la percentuale di studenti che frequentano la scuola è salita nello stesso periodo dal 78% al 99%.Inoltre in sette stati brasiliani, il Gruppo Fiat ha avviato un’iniziativa denominata Árvore da Vida Professional Training, il cui scopo è fornire ai giovani l’istruzione professionale necessaria per l’inserimento nella rete concessionaria dell’azienda. Dal 2006, circa 670 studenti hanno fruito di questo programma e il tasso di occupazione ha raggiunto l’87%.

GRI-G4 EC8

devoluti

€19,7mlndestinato a iniziative

scolastiche e culturali

39%

Le comunità

per iniziative di carattere sociale

25%

6 Impegno con le Comunità

Iniziative a supporto dell’istruzione

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106 I dipendenti in cifreLeadership per il futuro7

Il capitale umano è un fattore essenziale per un Gruppo chiamato a competere ai massimi livelli dell’industria e a perseguire l’ambizioso obiettivo di creare valore sostenibile e durevole nel tempo per gli stakeholder. Il lavoro già svolto negli anni recenti per integrare tra loro le rispettive culture di Fiat e Chrysler, trasformare le differenze in punti di forza e abbattere le barriere geografiche e culturali evidenzia chiaramente quanto l’esperienza tecnica e la motivazione dei nostri dipendenti contribuiscano al successo del Gruppo. L’acquisizione, nel 2014, della quota del capitale rimanente di Chrysler Group alimenta ancor più le aspettative che le caratteristiche di entrambe le organizzazioni possano generare opportunità uniche.

Leadership per il futuro

dipendenti appartenenti a 63 nazionalità225.587

I dipendenti in cifre(1)

Dipendenti motivati e dediti al proprio lavoro sono da sempre un fattore essenziale per il successo del Gruppo. La nostra capacità di costruire un’impresa sostenibile capace di competere nel mercato globale dipende dalla risorsa più importante: le nostre persone. Il Gruppo Fiat si impegna a fornire ai propri dipendenti le opportunità di crescita adatte a favorire costantemente la collaborazione sul piano internazionale, facendo tesoro della diversità di esperienze, formazione e capacità. L’approccio del Gruppo alla gestione del capitale umano si basa su processi strutturati e applicati in tutte le regioni al fine di garantire una gestione omogenea e percorsi di crescita professionale per i dipendenti.La funzione Risorse Umane (HR, Human Resources) ha la responsabilità di supportare i business leader in tutte le aree di gestione del personale. Processi HR robusti prendono in considerazione tutte le principali fasi della carriera dei dipendenti: dall’assunzione al pensionamento. Nelle aziende del Gruppo Fiat i processi di selezione e assunzione sono supportati in tutto il mondo da moderni strumenti di ricerca e selezione, in grado di individuare i migliori talenti sia tra il personale interno (mediante job posting), sia tra i candidati esterni (mediante siti web dedicati, piattaforme di selezione e specifici fornitori di servizi di selezione e ricerca del personale).

GRI-G4 DMA

(1) Salvo diversamente specificato, i dati riguardanti i dipendenti sono calcolati a fine anno.

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Una volta adattati alle esigenze della comunità locale (salvo quando già previsti per legge), strumenti e metodi di selezione sono conformi ai principi della Equal Opportunity Employer policy, che testimonia l’impegno del Gruppo al rispetto della diversità durante le procedure di selezione e assunzione di personale. Programmi di verifica basati sui risultati sono adottati al fine di monitorare e analizzare le prassi delle società di servizi di selezione e sono utilizzati e considerati necessari per incentivare queste stesse società alla costante applicazione dei principi illustrati nella policy aziendale. Inoltre, al fine di monitorare potenziali casi di discriminazione, il personale della funzione Risorse Umane supporta eventuali indagini e, ove di sua pertinenza, adotta azioni correttive appropriate.

Il processo adottato in tutto il mondo per la valutazione delle caratteristiche di leadership e performance del personale ha un ruolo centrale nel modello di gestione dei nostri dipendenti. Il processo di Performance e Leadership Management (PLM), che si svolge con frequenza annuale, si applica al 100% dei dirigenti e dei professional, oltre ad una parte degli impiegati. Le informazioni riguardanti i livelli di performance dei dipendenti sono conservate in sistemi informatici dedicati, accessibili al personale HR, ai manager e anche ai dipendenti coinvolti nel processo, avendo ciascuno di essi possibilità di accesso alle informazioni pertinenti.A sostegno delle attività di gestione di dipendenti in ogni fase della loro carriera, il Gruppo organizza eventi formativi sia in presenza, sia web-based, per l’acquisizione e il rinforzo di capacità gestionali e tecniche. A questa offerta si aggiungono anche percorsi di coaching e team building. Queste attività supportano lo sviluppo di una cultura aziendale condivisa, decisa a perseguire il cambiamento, a orientare il senso di responsabilità e realizzare il miglioramento continuo.Le attività di formazione vengono monitorate e misurate in termini di efficacia e di efficienza con continuità e attraverso indicatori specifici. Generalmente l’efficacia viene valutata sulla base del gradimento delle iniziative da parte dei partecipanti, l’incremento delle conoscenze/competenze individuali e, se pertinente, il grado di applicazione delle nozioni apprese dai partecipanti nei vari processi di lavoro. Per verificare il raggiungimento del risultato atteso, l’efficienza delle attività di formazione è monitorata attraverso il confronto delle ore di formazione per tipo e categoria e l’analisi dei livelli di spesa rispetto alle migliori pratiche internazionali.Il Gruppo riconosce l’importanza di comprendere e misurare costantemente il livello di soddisfazione dei dipendenti, le attitudini, le opinioni e le motivazioni. Con questa consapevolezza, insieme a numerose opportunità che la funzione HR realizza per mantenere aperto il confronto con i dipendenti, se necessario, vengono adottati strumenti specifici di misurazione e monitoraggio. Tra questi sono comprese le analisi di clima e le indagini di soddisfazione del personale, così come l’avvio di iniziative volte a raccogliere suggerimenti da parte dei dipendenti e ad aumentare il livello della loro partecipazione ai processi e progressi aziendali.

candidature ricevute attraverso il sito web careers

del Gruppo in Europa con un’età media dei candidati pari a 29,3 anni22.500

GRI-G4 DMA

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Per mantenere la propria attrattività come azienda fino alle fasi finali della carriera dei suoi dipendenti, il Gruppo mette a disposizione iniziative mirate che consentono di affrontare al meglio la transizione dalla condizione di dipendenti a quella di personale in pensione. Analogamente, in alcuni Paesi sono disponibili specifici strumenti di calcolo della pensione, oltre a iniziative per reinvestimento in piani previdenziali e a seminari, webinar e servizi di counseling focalizzati sulla fase del pensionamento.Tutte le informazioni riguardanti i dipendenti sono monitorate e tracciate mensilmente con il supporto dei sistemi informatici. Ad esempio, il turnover rappresenta uno degli indicatori principali nel reporting sulla forza lavoro del Gruppo ed è monitorato periodicamente sia a livello di singola azienda di appartenenza, sia a livello di Gruppo. Il Team HR Reporting & Projects del Gruppo è responsabile, su base mensile, della raccolta dei dati e del monitoraggio dei trend mediante sistemi di raccolta dati dedicati e grazie al supporto fornito dai rappresentanti HR locali

a cui spetta il mantenimento e l’aggiornamento dei dati stessi.Nel corso dell’anno, il Gruppo ha condotto attività nel settore automotive attraverso aziende con sedi in circa 40 Paesi e ha venduto i propri prodotti e servizi ai clienti di oltre 150 Paesi. A livello globale le spedizioni hanno raggiunto il volume di 4,4 milioni di unità, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente.La progressiva razionalizzazione, la riorganizzazione delle attività aziendali in segmenti operativi e la sfida rappresentata dall’export costituiscono scelte cruciali per la stabilità del Gruppo. Ciò genera altresì opportunità d’occupazione e di crescita per le economie dei Paesi in cui il Gruppo opera, come dimostrato dal costante aumento della sua forza lavoro. Al 31 dicembre 2013 i dipendenti del Gruppo erano 225.587, segnando un aumento del 5% rispetto alla fine del 2012.

2011 197.021

Dipendenti per anno Gruppo Fiat mondo (n.)

2012 214.836

2013 225.587

La costruzione del nuovo stabilimento a Pernambuco (Brasile) è un esempio eccellente, oltre che un chiaro segnale della strategia di espansione del Gruppo in vista del raggiungimento dei livelli più elevati di competitività in ogni sua sede operativa. L’avvio delle attività nello stabilimento è previsto per la prima metà del 2015 con una produttività iniziale pari a 200.000 veicoli all’anno. Il sito è dotato anche di un’area destinata ai fornitori, un centro di progettazione e aree dedicate al testing. Caratteristica di questa nuova realtà industriale sarà l’approccio allo sviluppo e alla deruralizzazione margrazie a forme di partecipazione che prevedono il coinvolgimento delle comunità locali a supporto dell’analisi delle esigenze locali sin dalle prime fasi di progettazione del nuovo sito industriale.

GRI-G4 DMA, 13, EC8, SO1

I dipendenti in cifreLeadership per il futuro7

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La distribuzione della forza lavoro nelle varie aree geografiche è indicativa della diffusione globale del Gruppo, settimo produttore di automobili al mondo, in grado di offrire opportunità di lavoro e sviluppo in ogni area geografica in cui è presente.

Dipendenti per area geografica Gruppo Fiat mondo

a. 39,5% Europa

b. 36,0% Nord America

c. 21,4% America Latina

d. 3,0% Asia

e. 0,1% Resto del mondo

a

b

c

d

e

Dipendenti per segmento operativo Gruppo Fiat mondo

a. 68,3% Marchi generalisti e Premium

b. 1,6% Marchi di lusso e sportivi

c. 26,2% Componenti e sistemi di produzione

d. 3,9% Altri

a

b

c

d

Dipendenti per categoria professionale(1) Gruppo Fiat mondo

a. 70,4% Operai

b. 14,6% Impiegati

c. 13,9% Professional

d. 1,1% Dirigenti

b

c

d

a

La conversione delle strategie di prodotto del Gruppo verso il segmento delle vetture di alta gamma (Premium) ha avuto un effetto positivo su alcune aree produttive della regione EMEA. È questo il caso dello stabilimento italiano di Officine Maserati Grugliasco (OMG), che non era operativo dal settembre 2006. Dopo essere stato acquisito dal Gruppo Fiat nel novembre 2009 e ristrutturato, è stato inaugurato nel gennaio 2013 con il nuovo nome di “Stabilimento Avv. Giovanni Agnelli”. Lo stabilimento ha sede a Grugliasco (Italia) ed è il sito produttivo della nuova Maserati Quattroporte e di Maserati Ghibli.

GRI-G4 DMA, 10, SO1 (1) I dipendenti sono ripartiti in quattro macrocategorie: operai, impiegati, professional e dirigenti. La categoria professional comprende tutti gli individui che ricoprono ruoli specialistici

e manageriali (tra cui “professional” e “professional expert” nel sistema di classificazione di Fiat S.p.A. e “mid-level professional” e “professional senior” secondo la classificazione di Chrysler Group). La categoria dirigenti si riferisce agli individui che ricoprono ruoli dirigenziali (compresi quelli identificati come “professional master”, “professional senior” e “executive” nell’ambito del sistema di classificazione di Fiat S.p.A., e “dirigenti senior” secondo la classificazione di Chrysler Group).

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A livello mondiale, la classe di età che accoglie la maggiore concentrazione di dipendenti del Gruppo si conferma essere quella tra i 41 e i 50 anni e circa il 40% dell’organico ha maturato un’anzianità aziendale non superiore ai cinque anni.Le conseguenze dei cambiamenti demografici in corso hanno recentemente iniziato a intravvedersi nel lento, ma costante invecchiamento della popolazione lavorativa del Gruppo: rispetto al 2012, si è registrato un incremento globale costante del numero di dipendenti nella fascia di età oltre i 50 anni, mentre la percentuale nelle altre categorie si è mantenuta stabile. Non si rilevano differenze legate al genere. In risposta al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione lavorativa, l’azienda ha sviluppato iniziative specifiche che spaziano dall’ergonomia delle postazioni di lavoro alla ricollocazione professionale, fino ai programmi pensionistici.

Per quanto riguarda la distribuzione dei titoli di studio si è registrato un aumento continuativo sia degli uomini sia delle donne con livelli d’istruzione più elevati, con il 23% dei dipendenti in possesso di una laurea o di un titolo equivalente. Circa il 45% dei dipendenti del Gruppo ha completato la scuola media superiore, mentre il numero dei dipendenti che ha terminato la scuola elementare/media è rimasto stabile intorno al 25%. Durante il 2013 è migliorata ulteriormente la qualità dei sistemi di analisi e dei dati corrispondenti, si è così registrata una significativa diminuzione della percentuale di dipendenti, principalmente composta da operai, di cui in precedenza non erano disponibili dati sul livello di istruzione. Per informazioni più dettagliate vedere pagine 176-177.

Dipendenti per etàGruppo Fiat mondo

a. 20,0% Fino a 30 anni

b. 27,3% Da 31 a 40 anni

c. 29,5% Da 41 a 50 anni

d. 23,2% Oltre 50 annib

c

d a

Dipendenti per anzianità di servizio Gruppo Fiat mondo

a. 5,5% Oltre 30 anni

b. 15,4% Da 21 a 30 anni

c. 26,3% Da 11 a 20 anni

d. 12,8% Da 6 a 10 anni

e. 40,0% Fino a 5 anni

b

c

d

e

a

Dipendenti per titolo di studio Gruppo Fiat mondo

a. 23,1% Istruzione media inferiore

b. 44,5% Istruzione media superiore

c. 25,2% Laurea o titolo equivalente(1)

d. 7,2% Non tracciati (2)

b

c

d

a

GRI-G4 10, LA1

(1) Calcoli soggetti ad approssimazione risultante dal confronto dei titoli di studio nei diversi Paesi.(2) Casi in cui non è possibile rilevare il titolo di studio, poiché i dati non sono sempre tracciati nei sistemi informativi del Gruppo, specialmente in relazione al titolo di studio degli operai.

I dipendenti in cifreLeadership per il futuro7

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111

214.836

225.587+34.245

Dipendenti al 31 dicembre 2012

Dipendenti al 31 dicembre 2013

perimetro 2.048

Entrati

TurnoverGruppo Fiat mondo

-25.542Usciti

Dipendenti per tipologia di contratto Gruppo Fiat mondo (%)

2013 2012Contratti a tempo indeterminato 95,7% 94,8%Contratti a tempo determinato 4,3% 5,2%

TurnoverNel 2013 sono state assunte complessivamente 34.245 persone, di cui il 47,4% in Nord America, area geografica che ha continuato ad essere interessata da un aumento dei volumi produttivi. Nel corso dell’anno circa 25.550 dipendenti hanno lasciato il Gruppo, mentre le variazioni di perimetro hanno comportato un aumento netto dell’organico di 2.048 unità. In ottobre il Gruppo ha completato l’acquisizione di VM Motori, società che impiega circa 1.150 dipendenti. Con sede a Cento (Italia), questo stabilimento è specializzato nella produzione di motori Diesel d’avanguardia. Per informazioni più dettagliate vedere pagine 176-177.

Nel 2013, circa il 96% dei dipendenti del Gruppo aveva un contratto di lavoro a tempo indeterminato e circa il 99% era occupato a tempo pieno.Il ricorso a contratti a tempo determinato è stato contenuto allo stretto necessario: nelle diverse aree geografiche, tale tipologia di contratto si è attestata tra un minimo di 0,4% (America Latina) e un massimo di 2,1% (Nord America) rispetto a tutte le forme di contratto utilizzate.

Nel corso del 2013, nonostante il perdurare della crisi economica globale, circa 6.900 contratti a tempo determinato sono stati convertiti a tempo indeterminato (di cui circa l’8% rappresentato da donne). Complessivamente l’1,3% della forza lavoro del Gruppo è impiegata part-time, di cui circa il 70% rappresentato da donne. Per informazioni più dettagliate vedere pagine 175-177.

Dipendenti per tipologia di contratto e impiegoGruppo Fiat mondo (n.)

Tempo indeterminato Tempo determinato

2013 Totale Full-time Part-time Full-time Part-timeEuropa 89.030 85.461 952 2.609 8Nord America 81.365 76.512 6 2.887 1.960America Latina 48.306 47.400 15 890 1Asia 6.699 5.238 4 1.457 -Resto del mondo 187 187 - - -Totale 225.587 214.798 977 7.843 1.969

GRI-G4 10, 13, LA1

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Gestione e sviluppo

Obiettivi a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Grazie a consolidati processi di gestione del personale che accompagnano il dipendente per tutta la sua carriera - dalla selezione alla pensione – il Gruppo si impegna ogni giorno a sviluppare il talento delle persone, concentrandosi sia sugli obiettivi di business, sia sulle opportunità di crescita individuali. L’azienda non soltanto riconosce l’importanza del capitale umano per il proprio successo, ma sente nei suoi confronti una vera responsabilità. Cinque principi fondamentali guidano il Gruppo nella gestione e nello sviluppo del capitale umano:n riconoscere e valorizzare sempre il meriton la leadership è un richiamo importante, che migliora la vita delle personen la competizione è lo stimolo giusto per puntare sempre più in alton la migliore delle performance è l’obiettivo da raggiungeren mantenere gli impegni assunti è la chiave per risultare credibili e affidabili.Questi sono principi fondanti per la cultura del Gruppo e sono stati incorporati a livello globale in tutti i processi di gestione del personale. Tramite questi processi, i dipendenti vengono valutati sulla base della loro performance e sono in grado di esprimere le loro qualità contribuendo al raggiungimento dei risultati desiderati.Il processo di Performance e Leadership Management (PLM), è utilizzato in tutto il mondo per valutare i dipendenti del Gruppo (dirigenti, professional e impiegati)(2) e costituisce uno dei processi chiave del Gruppo Fiat per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane. Con il processo di PLM i dipendenti vengono valutati e orientati in base ai loro risultati, attitudini e comportamenti attraverso la definizione di obiettivi specifici.

Impegno Obiettivi Risultati 2013

Attrarre, sviluppare e trattenere i migliori talenti mediante coinvolgimento, stimolo e riconoscimenti

2020: implementazione dei piani di incentivazione a lungo termine legati al risultato e di programmi per lo sviluppo dei talenti per regione, secondo i requisiti e i vincoli locali

Implementati in NAFTA piani di incentivazione a lungo termine legati al risultato per i migliori talenti

2020: incremento dei contributi dei dipendenti grazie a iniziative e canali che rafforzano l’attività di sostenibilità del Gruppo

Proseguito il programma iPropose in Italia con 8.300 suggerimenti raccolti che hanno permesso di ottenere risparmi pari a 17,3 milioni di euro

Ricevute in media 15 proposte di miglioramento individuali nell’ambito del programma WCM

Esteso agli operai l’accesso all’archivio centrale di cataloghi e progetti specifici di formazione tramite la realizzazione del nuovo sito Virtual Training Center nell’extranet Fiat

GRI-G4 DMA, LA11

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com(2) Per la valutazione degli impiegati, un analogo sistema di valutazione denominato Performance & Behavior Feedback viene utilizzato.

Gestione e sviluppoLeadership per il futuro7

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Questo processo di valutazione e di mappatura delle competenze, che rappresenta la base per la remunerazione variabile(1), è supportato da sistemi informatici che consentono ai responsabili di accedere in qualunque momento alle informazioni aggiornate sulle persone appartenenti alla propria unità organizzativa o che si trovino, anche indirettamente, nella loro linea gerarchica. Questo permette ai vertici aziendali di avere accesso e di poter esaminare, all’interno della struttura organizzativa, le prestazioni individuali di ogni dipendente. Il processo di PLM non rappresenta solo la base per tutte le scelte gestionali relative al personale, ma costituisce anche un elemento fondamentale in particolare per la gestione dei talenti e la definizione di piani di successione. Obiettivi di sostenibilità vengono tenuti in considerazione ogni anno nel sistema di remunerazione variabile del 100% dei responsabili di progetto inclusi nel Piano di Sostenibilità del Gruppo, dei membri del Group Executive Council e di una parte dei secondi livelli degli Amministratori Delegati delle aree operative.Durante il 2013, l’implementazione del processo di mappatura della performance e della leadership ha interessato circa 54.500 dipendenti del Gruppo, inclusi tutti i dirigenti, tutti i professional e una parte degli impiegati. Per informazioni più dettagliate vedere pagina 176.Il numero di impiegati che partecipano alla valutazione aumenta di anno in anno, dal 68% del 2012(2) al 69% del 2013. Il 100% degli operai, invece, completa in fase di assunzione una valutazione prevista dal sistema di gestione delle performance del World Class Manufacturing (WCM).L’importanza del processo di valutazione per il successo dell’azienda è testimoniata altresì dai cinque giorni impegnati dall’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A. e Amministratore Delegato e Presidente di Chrysler Group per analizzare, insieme ai capi delle regioni e dei supporting business i risultati del processo di PLM, con particolare attenzione ai senior manager. Azioni concrete a favore dello sviluppo di carriera dei dipendenti, combinate alle evoluzioni del business, hanno determinato importanti cambiamenti organizzativi, trasferimenti tra le diverse regioni e tra le diverse società del Gruppo, così come la possibilità di coprire posizioni chiave con candidature interne.

valutazioni di impiegati completate nel 2013

22.946

Performance & Leadership Management: calendario annualeOgni anno, i responsabili discutono gli obiettivi individuali con ciascun membro del loro team. A fine anno ogni dipendente viene valutato in base alla sua performance (in funzione del raggiungimento degli obiettivi di business), e alla sua leadership (ad esempio la capacità di guidare il cambiamento, di lavorare in team e gestire risorse). La combinazione delle due dimensioni della performance e della leadership determina il posizionamento su una matrice a nove quadranti, che rappresenta la sintesi della valutazione dei risultati conseguiti dal dipendente. La coerenza del processo di valutazione è garantita da un processo di comparazione trasversale dei posizionamenti a parità di qualifica/ruolo. Le calibrature, all’interno di una curva di distribuzione attesa, riducono il rischio d’iniquità e allineano le valutazioni attraverso criteri prestabiliti. Il risultato finale viene poi condiviso, tra il responsabile e il collaboratore, in un incontro dedicato, durante il quale la discussione trasparente delle aree di miglioramento individuate contribuisce a valorizzare le prestazioni del dipendente e a rinforzarne il legame con l’organizzazione. Al termine del processo, i dipendenti possono accedere online alla propria scheda di valutazione, inserire informazioni dettagliate sulle proprie aspirazioni professionali e richiedere percorsi formativi o altre azioni specifiche (come l’affiancamento, il contatto con i vertici aziendali, ecc.) per affrontare le aree di miglioramento identificate.

GRI-G4 DMA, LA11 (1) Il processo di valutazione della Performance e della Leadership è la base per la definizione del contributo individuale al calcolo della retribuzione variabile di dirigenti e professional.(2) I dati includono Chrysler Group per l’intero anno.

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Altri sistemi di valutazione della performance individuale Oltre al processo di valutazione di PLM, nel Gruppo vengono adottati anche altri processi di valutazione della performance dal cui risultato si ricava il pagamento di una retribuzione variabile individuale. Per gli impiegati e gli operai che lavorano negli stabilimenti in Brasile, le aziende del Gruppo dispongono di un bonus variabile denominato Profit Sharing Plan (PLR), il quale prevede la partecipazione all’utile e ai risultati e, di norma, viene negoziato su base annuale. Il bonus è corrisposto individualmente e prende in considerazione indicatori di performance sia individuali sia collettivi, quali la produzione annuale, i punteggi del World Class Manufacturing, gli indici di qualità, la soddisfazione dei clienti e la partecipazione individuale. Questo sistema si applica a 19.534 dipendenti.

Gestione dei talenti e piani di successione Durante il 2013 l’alleanza tra Fiat e Chrysler Group ha continuato a generare nuove opportunità per il business, in modo particolare in termini di capacità, esperienze e abilità che, condivise, hanno accresciuto il livello di performance di tutta l’azienda.Il Gruppo è chiamato a rispondere con sempre maggiore flessibilità alle sfide derivanti dal mercato, e crede fermamente nel fatto che il successo possa essere raggiunto grazie ad individui motivati e con le competenze adatte a ricoprire posizioni chiave nell’organizzazione. Queste sono le motivazioni che indirizzano le azioni volte alla gestione dei talenti, attraverso cui l’azienda individua i dipendenti con maggiori potenzialità e accelera il loro percorso di crescita professionale.A questi dipendenti vengono offerte opportunità professionali che consentono di acquisire esperienza in altre regioni o aree di business, nonché opportunità di maggiore contatto con i vertici aziendali. Il processo prevede che tutte le figure che ricoprono posizioni chiave nell’organizzazione si dedichino alla definizione di un piano di successione sia nel breve sia nel lungo termine. Ciò consente di dare risalto a dipendenti talentuosi, poco noti all’interno dell’organizzazione, ma che tuttavia meritano un investimento in quanto potenziali leader del futuro. Il programma consente inoltre al Gruppo di sviluppare efficaci piani di successione che danno priorità a candidature interne. Il processo è condotto in modo omogeneo in tutti i Paesi, in tutte le funzioni e attraverso tutti i livelli gerarchici aziendali. Le risorse strategiche, identificate in base al loro valore professionale (in termini di performance e di leadership) e al loro potenziale di crescita in ruoli di maggiore responsabilità, vengono valutate attraverso un processo che coinvolge direttamente i diversi responsabili, dal capo diretto al top management.Nel 2013, a seguito della valutazione di tutti i dirigenti e professional, sono state condotte 20 Talent Reviews per famiglie professionali/segmenti/funzioni. Dal 2011, i vertici aziendali, durante le sessioni di Talent Review, attraverso una piattaforma dedicata, hanno la possibilità di consultare i profili dei talenti emergenti e dei dirigenti senior identificati nei piani di successione.Nel 2013, l’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A., insieme ai membri del Group Executive Council e ai responsabili delle Risorse Umane, ha dedicato due intere giornate alle tematiche di gestione dei talenti, con un impegno particolare riservato alla copertura delle posizioni chiave e all’analisi delle capacità a supporto del loro sviluppo e dei piani di carriera internazionali e interfunzionali.Nel 2014, per essere costantemente allineati alle migliori pratiche di mercato il Gruppo intende proseguire la valutazione del proprio pacchetto retributivo (Total Compensation). Parte di tale valutazione comprenderà un Piano di incentivazione a lungo periodo e vari programmi di altro tipo, al fine di assicurare il coinvolgimento e la fidelizzazione dei dipendenti che occupano posizioni chiave essenziali per il continuo sviluppo del Gruppo.

GRI-G4 DMA, LA11

Gestione e sviluppoLeadership per il futuro7

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Salario minimo locale In numerosi Paesi i livelli salariali minimi sono definiti in base a norme di legge e, in alcuni casi, prevedono anche differenziazioni per Regione/Stato o sulla base di altri criteri (es. Regno Unito, Francia, Spagna, Stati Uniti e Brasile).Laddove non esistano specifiche norme di legge in materia, spesso il salario minimo viene definito dalla contrattazione collettiva tra organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro e sindacati dei lavoratori. Tale situazione si verifica, ad esempio, in Italia, in Germania e in Belgio, dove i trattamenti economici e le condizioni per l’impiego sono negoziati a livello territoriale o nazionale, lasciando poi alle aziende la possibilità di stabilire livelli salariali più alti. È importante notare che i salari minimi sono altresì stabiliti in relazione allo specifico quadro economico, sociale e politico e non si prestano, quindi, ad alcun tipo di confronto transnazionale.Per valutare l’adeguatezza dei salari di ingresso in ogni Paese in cui è presente, il Gruppo ha appositamente svolto un’analisi i cui risultati rilevano che in tutti i Paesi monitorati(1) i salari di ingresso(2) sono uguali, se non superiori, al minimo previsto dalla legge o dalla contrattazione collettiva extra-aziendale.L’uguaglianza nel posto di lavoro all’interno del Gruppo è dimostrata anche dal confronto dei salari minimi di entrata in base al genere. Considerando il campione di 27 Paesi inclusi nell’analisi, i livelli salariali tra uomini e donne sono risultati essere identici.

Confronto fra salario di ingresso e salario minimoFiat Group mondo (salario minimo=100)

100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 102 108 109 113130 136 139 140

171199 212 213 215

297

654

100salario minimo in ogni Paese

Aus

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Aus

tria

Fran

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GRI-G4 DMA, EC5 (1) Il confronto mostra i dati relativi all’83% della forza lavoro presente in 27 Paesi mappati, i quali rappresentano circa il 97% della forza lavoro complessiva del Gruppo.(2) In accordo con le linee guida GRI-G4, per salario di ingresso si intende la retribuzione minima da riconoscere a un dipendente a tempo pieno, assunto al più basso livello/categoria di

inquadramento, sulla base di politiche aziendali o di accordi sindacali aziendali. Si precisa che per ciascun Paese è stata considerata l’azienda con il rapporto più basso tra salario di ingresso e salario minimo. Le cifre riportate sono aggiornate al 31 ottobre 2013.

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Benefit per i dipendenti Il pacchetto retributivo e i benefit del Gruppo sono allineati alle migliori pratiche internazionali e assicurano compensi economici equi ed attrattivi per tutti i dipendenti. Il Gruppo Fiat offre un’ampia gamma di benefit che varia a seconda della categoria professionale, del Paese e delle policy locali. Nell’ottobre 2013, il Gruppo Fiat ha condotto l’indagine annuale sui livelli di retribuzione e sui benefit aziendali (su un campione pari a circa l’86% della forza lavoro). I risultati sono riportati nella tabella che segue e mostrano come più del 63% dei dipendenti abbia diritto ad un piano pensionistico e che di questi, durante il 2013, circa il 71% abbia deciso di aderirvi. Tale cifra rappresenta il 45% della popolazione totale mappata.I piani pensionistici integrativi messi a disposizione dal Gruppo possono essere classificati in due categorie:n piani pensione a contribuzione definita, ossia per i quali

la contribuzione (da parte del dipendente, dell’azienda o di entrambi) viene stabilita a priori, mentre la prestazione dipende dagli importi complessivamente assegnati al fondo che supporta il piano e dal rendimento finanziario dello stesso

npiani pensione a beneficio definito, ossia per i quali viene stabilita a priori la prestazione che in futuro sarà erogata al dipendente, mentre la contribuzione può variare nel tempo, allo scopo di garantire l’erogazione della prestazione prefissata.

La maggior parte dei piani pensione in essere nelle aziende del Gruppo è a contribuzione definita.I dipendenti del Gruppo Fiat hanno, inoltre, la possibilità di accedere a piani sanitari integrativi aziendali e circa l’81% della popolazione mappata vi ha aderito. Per aiutare i dipendenti a raggiungere un efficace bilanciamento tra lavoro e vita privata in alcune sedi sono disponibili servizi di assistenza per l’infanzia e per gli anziani. Il Gruppo promuove, inoltre, uno stile di vita sano attraverso articolati programmi benessere e facilita l’accesso a strutture sportive convenzionate.

Formazione L’impegno del Gruppo per il costante sviluppo dei propri dipendenti si esprime attraverso numerose alternative, come la rotazione nelle posizioni ricoperte, il coaching, il mentoring, i programmi di formazione e sviluppo. A tale scopo, nel 2013 il Gruppo Fiat ha continuato ad investire in modo significativo a favore di iniziative e programmi di formazione e di skill-building quali elementi chiave della strategia del Gruppo per lo sviluppo e il costante rafforzamento del suo personale. L’investimento in formazione da parte del Gruppo ha raggiunto la cifra di 76 milioni di euro circa. La lieve diminuzione degli investimenti nella formazione è determinata dalla priorità assegnata ad attività quali la formazione sul campo, l’e-learning e la trasmissione delle competenze tra colleghi. Non sono state invece ridotte le ore di formazione previste, né la qualità dei risultati ottenuti.

GRI-G4 DMA, LA2, LA9, EC3

(1) Comprende asili, accesso gratuito alla palestra per i bambini, aiuto per i compiti, centri estivi per vacanze, altri servizi rivolti all’assistenza dei bambini.(2) Include servizi di affiancamento nutrizionale, corsi per smettere di fumare, visite e screening medici, altri programmi benessere.(3) Comprende accesso gratuito a palestre, corsi di fitness e altre iniziative sportive.(4) Include benefit quali macchina aziendale, alloggio, prestiti senza interessi.

Principali benefit per i dipendentiGruppo Fiat mondo

% di dipendenti aventi titolo ad aderire

Piani pensione 63,4Piani sanitari integrativi aziendali 79,9Assicurazione vita 62,8Sostegno finanziario in caso di disabilità/invalidità 53,7Mensa aziendale o voucher sostitutivo 64,0Servizi di assistenza per l'infanzia(1) 37,6Programmi benessere e nutrizione(2) 62,0Centri fitness(3) 42,0Altro(4) 44,9

Gestione e sviluppoLeadership per il futuro7

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Fiat SEPIN(1), il centro Fiat di riferimento per le attività di apprendimento, supporta tale impegno secondo le necessità del caso, in modo particolare nella diffusione degli standard richiesti, delle norme e delle prassi (es. Health & Safety, Corporate Governance) e delle principali tecniche e competenze specifiche del settore automotive (es. Research & Development, Manufacturing). A livello di singola unità operativa, i responsabili della formazione sono incaricati dello sviluppo di programmi personalizzati, studiati per rispondere a esigenze specifiche e in linea con le direttive del Gruppo. Riunioni periodiche, portali dedicati, aule virtuali e sessioni di apprendimento multi-utente sono alcuni degli strumenti utilizzati da responsabili e specialisti della formazione per condividere le migliori pratiche aziendali, coordinare reti di conoscenza formali e promuovere sinergie relative a standard, metodi e obiettivi di formazione.A partire dal 2012, il Gruppo utilizza una piattaforma di e-learning progettata per potenziare la gestione e il monitoraggio dell’intero processo di formazione del Gruppo, garantire la standardizzazione dei processi e supportare iniziative di formazione a distanza in tutto il mondo. La piattaforma rende disponibili strumenti e contenuti necessari per la formazione, che gli specialisti possono aggiornare con nuovi corsi, moduli e materiali in qualunque momento. Oltre ad ospitare online i corsi disponibili, la piattaforma offre anche la possibilità di governare i processi di formazione, attraverso la gestione degli stessi programmi, degli inviti a partecipare ai corsi, dei questionari di valutazione, dell’attività di reporting, di gestione dei costi della formazione, ecc. A partire dal 2013, la piattaforma assicura l’implementazione di un modello completo e sistematico per il monitoraggio dei processi di formazione e dei relativi investimenti.Nel corso dell’anno sono state erogate più di 4,2 milioni di ore di formazione (+1,1% vs 2012) a circa 186.000 dipendenti del Gruppo, di cui circa 149.400 uomini (80%) e 36.400 donne (20%). I dipendenti coinvolti nelle attività formative sono stati per il 59,5% operai, per il 38,4% professional e impiegati e per il 2,1% dirigenti. Ciascun dipendente ha ricevuto in media circa 19 ore di formazione; precisamente 16,7 ore per gli operai, 24 ore per i professional e gli impiegati e 32,3 ore per i dirigenti. Nel 2013, uomini e donne hanno fruito in media rispettivamente di 27,7 e 20,1 ore di formazione.(2)

L’investimento nella formazione in aula, online e sul campo si è concentrato principalmente su quattro concetti fondamentali per il Gruppo: sviluppo di competenze specifiche di mestiere (82%), capacità manageriali (7%), consapevolezza interculturale e competenze linguistiche

(7%) e campagne, norme e impegni aziendali (4%).La formazione sulla sostenibilità è proseguita anche nel 2013: il corso del Gruppo sulla sostenibilità è stato messo a disposizione senza restrizioni a circa 14.550 impiegati del Gruppo nel mondo, cui si aggiungono tutti i professional Fiat nel mondo e i circa 16.950 impiegati e lavoratori a contratto di Chrysler Group che avevano già completato il corso nel 2012.

GRI-G4 DMA, LA9, LA10 (1) Fiat SEPIN gestisce anche l’attività di supervisione per lo scambio e l’innovazione di metodi e soluzioni nei processi di apprendimento, sostenendo la gestione dei finanziamenti per i

programmi di formazione e, insieme a Fiat Group Purchasing, facilita la selezione e la conseguente certificazione di fornitori esterni di formazione.(2) Valori medi calcolati sulla forza lavoro complessiva e non soltanto considerando i dipendenti coinvolti nei corsi di formazione.(3) I dati includono Chrysler Group per l’intero anno.(4) I costi per il personale ammontano a 9.352 milioni di euro nel 2013, 9.110 milioni di euro nel 2012, 7.629 milioni nel 2011.(5) I dati sono diversi da quelli riportati nel Bilancio di Sostenibilità 2012 a causa delle modifiche apportate ai metodi di calcolo per i costi relativi al personale.

Spese e attività di formazioneGruppo Fiat mondo

2013 2012 2011(3)

Spesa in formazione (milioni di euro) 75,7 83,7 80,3Incidenza sui costi per il personale(4) 0,8 0,9(5) 1,1Ore di formazione erogate (migliaia) 4.232 4.206 4.048Dipendenti coinvolti (migliaia) 185 135 139

di ore di formazione erogate in tutto il mondo

4,2 milioni

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Le iniziative aziendali e le sessioni di formazione sul campo sono concepite anche per diffondere costantemente informazioni ai dipendenti e tenerli aggiornati sui temi della salute, della sicurezza e dell’ambiente. Nel 2013, sono state erogate circa 1.184.000 ore di formazione su argomenti correlati a salute e sicurezza. 218.544 ore sono state dedicate a tematiche ambientali (vedere anche pagina 139).

Il modello adottato nel 2012 per la valutazione dei vantaggi e dei potenziali risparmi derivanti dalle attività di formazione è tutt’ora in uso. Questo modello, basato sul cost deployment del World Class Manufacturing (WCM), è denominato Cost Deployment della Formazione. Con riferimento alle iniziative di formazione sul campo, è stato calcolato il potenziale risparmio derivante dagli effetti di tale formazione. L’applicazione di questo metodo alla formazione sul campo ha consentito di ottenere un’efficienza di processo che è il risultato degli investimenti sulla formazione dei lavoratori e della sua conversione nel corrispettivo valore economico. Il costo delle attività di formazione monitorate nel 2013 con tale metodologia ammonta a 1,3 milioni di euro e ha prodotto un risparmio potenziale pari a 2,5 milioni di euro.

Analisi di clima Il Gruppo ha effettuato una prima estesa analisi di clima nel 2010, in collaborazione con il Great Place to Work Institute® (GPTW), organizzazione riconosciuta a livello mondiale che fornisce la propria assistenza nella valutazione dei risultati rispetto a standard nazionali e internazionali. Il 2011 è stato dedicato in particolar modo all’implementazione di piani d’azione focalizzati sulle principali aree di miglioramento indicate dall’analisi. Il Gruppo ha completato una seconda estesa analisi(1) nel 2012, al fine di monitorare nuovamente il grado di soddisfazione e le esigenze dei dipendenti. Anche questa seconda analisi ha seguito il metodo GPTW® garantendo così un buon livello di comparazione dei risultati ottenuti.Nel 2013 il Gruppo ha completato altre analisi di clima presso alcune delle sue aziende e funzioni.In particolare, ha portato a termine un’analisi di clima(2) su più di 35.000 dipendenti di Magneti Marelli in tutto il mondo; anche quest’ultima analisi ha seguito la metodologia GPTW®. Altre analisi sul coinvolgimento dei dipendenti sono state condotte presso Chrysler Group su 1.700 impiegati di specifiche famiglie professionali. Più di 200 dipendenti impiegati nelle sedi commerciali di Australia e Cina sono stati coinvolti in analisi di clima.All’interno della regione EMEA circa 10.000 dipendenti appartenenti al segmento dei Marchi generalisti e Premium hanno preso parte a interviste effettuate da un istituto di ricerca specializzato e condotte secondo la metodologia Computer Assisted Web Interviews. L’analisi ha incluso domande utili a fornire un quadro aggiornato sul livello medio di soddisfazione dei dipendenti.La predisposizione di piani d’azione conseguenti ai risultati emersi dalle analisi condotte è attualmente in corso.

GRI-G4 DMA, LA9, LA10

(1) Avviata per una parte già nel novembre 2011.(2) Avviata per una parte già nel novembre 2013.

Formazione su corporate governance, anti-corruzione, diritti umani, non discriminazione e sostenibilità Gruppo Fiat mondo

2013 2012Dipendenti coinvolti (n.) 53.242 93.232

di cui dirigenti (%) 4,3 2,1

Gestione e sviluppoLeadership per il futuro7

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Diversità e pari opportunità

Obiettivo a lungo termine(1)

Impegno Obiettivo Risultati 2013

Migliorare la competitività e la reputazione dell’azienda, valorizzando la diversità della forza lavoro

2020: valorizzazione della diversità come patrimonio aziendale e monitoraggio a livello mondiale dell’implementazione delle pari opportunità attraverso i processi gestiti dalla funzione Risorse Umane, per costruire una gamma di competenze completa e per valorizzare il contributo di tutti

Assunti circa 450 candidati diversamente abili in accordo con i requisiti e i vincoli locali

Erogate 40 ore di formazione per il supporto dei neoassunti diversamente abili a 11 dipendenti presso lo stabilimento di Fiat Group Automobiles di Atessa, in aggiunta alle 23 persone formate e assunte nel 2012

Erogato programma di formazione di 110 ore presso Fiat Group Automobiles (Brasile) per neoassunti con disabilità al fine di fornire le conoscenze di base del settore automotive (matematica, metrologia, progettazione, qualità ambientale, salute e sicurezza, customer service e competenze soft)

Istituito un programma sulla disabilità (PCD) in collaborazione con il Ministero del Lavoro e dell’Impiego in Brasile per aiutare i candidati con disabilità a coprire posizioni vacanti sul medio periodo, con 13 persone iscritte

22% di donne assunte da Fiat Group Automobiles Europe, di cui una percentuale compresa fra il 13% e il 30% assunte in settori che hanno generalmente una bassa rappresentanza femminile in proporzione a quella maschile all’interno dell’azienda (R&D, Supply Chain, Manufacturing)

16% di donne assunte da Comau Europe, di cui una percentuale compresa fra il 6% e il 25% assunte in settori che hanno generalmente una bassa rappresentanza femminile in proporzione a quella maschile all’interno dell’azienda (R&D, Supply Chain, Manufacturing)

33,5% di donne assunte da Chrysler Group US e circa il 37% di tutte le candidate non caucasiche (di altra etnia)

Analizzati, sia per i professional che per i dirigenti, i risultati del processo di monitoraggio sull’implementazione globale dei principi di pari opportunità in relazione ai processi delle risorse umane, con l’attuazione di azioni correttive laddove necessario

Proseguite le iniziative per le assunzioni di candidati di categorie poco rappresentate presso università partner in tutto il mondo, al fine di disporre di candidati di dette categorie per stage o posizioni d’ingresso

Monitorati i processi di selezione del personale a livello locale/di Paese per garantire performance da Equal Opportunity Employer

Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

GRI-G4 DMA (1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com

7Leadership per il futuro

Diversità e pari opportunità

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Il concetto di appartenenza, per il Gruppo Fiat, alimenta una cultura aziendale in cui ciascun individuo è incoraggiato a sviluppare completamente il proprio potenziale facendo leva sul proprio senso di unicità. Un’organizzazione diversificata nelle identità di genere, etniche e culturali, rappresenta di per sé un vantaggio per la competitività del business, oltre ad essere presupposto per esperienze e opportunità professionali stimolanti. Per questo motivo il Gruppo si impegna a promuovere un ambiente lavorativo in cui ogni dipendente si senta pienamente rispettato, valorizzato e coinvolto, e che sia attrattivo per una forza lavoro motivata e innovativa.

Equal opportunity employerIl Gruppo Fiat respinge ogni forma di discriminazione, in particolare le discriminazioni basate su razza, genere, orientamento sessuale, condizioni fisiche e di salute, disabilità, età, nazionalità, religione o opinioni personali.Il Codice di Condotta di Fiat S.p.A. formalizza l’impegno del Gruppo ad offrire a tutti i dipendenti pari opportunità in ogni aspetto del rapporto di lavoro, dalla selezione alla formazione, dalle politiche retributive al processo di promozione, dai trasferimenti all’interruzione del rapporto lavorativo.Offrire opportunità di carriera estranee a discriminazioni, rispettare e valorizzare le diversità, sono alcuni degli impegni messi in evidenza nelle Linee Guida sulla Gestione del Capitale Umano e nelle Linee Guida sul Rispetto dei Diritti Umani di Fiat S.p.A. Questi stessi obiettivi sono perseguiti in Chrysler Group attraverso la Discrimination and Harassment Prevention Policy.In virtù della presenza globale del Gruppo Fiat, possono esistere significative differenze di legislazione tra i Paesi in cui il Gruppo opera così come nel livello di consapevolezza, di impegno e di capacità dei dipendenti in fatto di applicazione dei princìpi ispirati alla non discriminazione. Il Codice di Condotta aziendale e specifiche Linee Guida hanno lo scopo di garantire che in tutto il mondo siano applicati gli stessi standard. Gli standard aziendali infatti, come riportato nel Codice di Condotta, hanno la priorità su quelle giurisdizioni in cui la legislazione è meno rigorosa.Per garantire un ambiente di lavoro inclusivo e pari opportunità a tutti i dipendenti, il Gruppo Fiat adotta un modello di retribuzione di tipo progressivo basato sui criteri di equità e correttezza.Nel cuore della filosofia di retribuzione della società, si trova il concetto di meritocrazia, che riconosce il valore di una cultura orientata al raggiungimento di performance elevate e l’importanza di un approccio guidato dalle condizioni di mercato.Il Gruppo, inoltre, adotta un processo formale per monitorare l’applicazione dei princìpi fondamentali di equità e correttezza in materia di livelli retributivi, revisione della remunerazione annua e avanzamenti di carriera. Più specificamente, le analisi di questo tipo si basano su criteri standard e non consentono discrezionalità da parte dei responsabili nell’assegnare aumenti di retribuzione. Considerate nel loro insieme, tutte queste azioni sono progettate per assicurare che il sistema retributivo del Gruppo, in linea con tutti gli altri processi interni relativi alla gestione del personale, contribuisca a promuovere condizioni di pari opportunità.

“Con una cresciuta enfasi sugli aspetti tecnologici, dovuta in modo particolare all’ingresso nel mondo automotive di nuovi competitor non tradizionali, al lavoratore del futuro di Fiat-Chrysler sarà richiesto un bagaglio di capacità differente rispetto a quello del passato

”Attività di coinvolgimento degli stakeholder, Detroit (Stati Uniti)

GRI-G4 DMA, 27, LA12

Dal 2013 il Gruppo fa parte del

Diversità e pari opportunitàLeadership per il futuro7

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Inclusione della forza lavoroGarantire gli stessi diritti e opportunità fra uomini e donne sul luogo di lavoro è uno dei princìpi fondamentali cui si ispira la gestione del capitale umano nel Gruppo Fiat. Il rispetto di tale impegno è in linea con la definizione di parità tra i generi come imperativo morale e professionale enunciata dal Gender Equality Seal (GES) delle Nazioni Unite.Il contributo di entrambi i sessi è essenziale per un successo di lunga durata poiché crea un più ampio e diversificato gruppo di talenti e accresce la capacità dell’azienda di comprendere le esigenze dei suoi clienti.

di donne nella forza lavoro

19,6%

Occupazione femminile per categoria professionaleGruppo Fiat mondo (%)

2013 2012Operai 18,0 17,4Impiegati 28,9 29,1Professional 18,3 18,2Dirigenti 13,1 13,1

Nel corso del 2013 la percentuale di donne dirigenti si è mantenuta stabile con un valore superiore al 13%. Per informazioni più dettagliate vedere pagine 174-177.Numerose iniziative sono in corso di svolgimento in Chrysler Group per promuovere l’importanza di costituire una forza lavoro diversificata e inclusiva tra i dipendenti.Tra queste iniziative, più di dieci anni fa negli Stati Uniti, è stato istituito il Chrysler Group Diversity Council. L’impegno del Council è consistito nel lancio della strategia dei Diversity Work Stream nel 2011. Nel 2013, il Council ha avviato 3 nuove iniziative di Work Stream, arrivando così a un totale di 17. Tra i Work Stream implementati dal 2012, ci sono alcune iniziative come l’istituzione di call center bilingue e l’espansione dell’utilizzo degli Employee Resource Groups.La diversità in Nord America è infatti rappresentata anche dal lavoro ormai consolidato degli Employee Resource Groups (ERG). Gli ERG di Chrysler Group (African American Network, Hispanic Network, Asian Network, Native American Network, Gay and Lesbian Alliance, Women’s Forum), oltre a dare sostegno a molte iniziative a sfondo sociale e di beneficenza, offrono opportunità formative multiculturali e di crescita professionale, quali il mentoring e la rete di relazioni tra dipendenti. La partecipazione a eventi sponsorizzati dagli ERG è incoraggiata ed aperta a tutti i dipendenti di Chrysler Group, allo scopo di intensificare e ampliare il confronto sociale e culturale.

Occupazione femminile per area geograficaGruppo Fiat mondo (%)

2013 2012Europa 21,6 21,6Nord America 19,4 22,0America Latina 22,4 8,8Asia 9,6 29,7Resto del mondo 29,8 27,5Totale 19,6 19,2

GRI-G4 DMA, LA12

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Nel corso del 2013 Chrysler Group ha proseguito il programma di tirocinio per agevolare l’integrazione di veterani dell’esercito degli Stati Uniti negli enti di ingegneria e progettazione dell’azienda. Nel corso dell’anno sono stati avviati complessivamente 17 tirocini. In Brasile, Fiat Group Automobiles è partner dell’Istituto Minas Pela Paz (MPP), organizzazione non governativa che lavora a favore della creazione di una cultura di pace tramite l’integrazione sociale con l’obiettivo di trasformare le vite di persone socialmente svantaggiate, comprese quelle che in passato siano state recluse in carcere.La promozione di opportunità di lavoro per le persone diversamente abili continua a essere un altro impegno del Gruppo. Nel 2013(1), il monitoraggio annuale dell’occupazione dei lavoratori diversamente abili all’interno del Gruppo ha riguardato 38 Paesi, consentendo di mappare circa il 66% di tutti i dipendenti.In alcuni Paesi, tra cui Austria, Brasile, Cina, Francia, Germania, Italia, Spagna e Venezuela, la percentuale minima di lavoratori diversamente abili che le aziende sono obbligate a impiegare è stabilita dalla legislazione locale e tale percentuale varia in relazione agli organici della società o del sito (in molti casi l’obbligo riguarda solo i siti con un organico superiore a determinati livelli). Queste normative, consentono, in alternativa, anche di versare contributi a specifici fondi destinati alla tutela delle persone diversamente abili (come per esempio in Polonia), o di stipulare con gli enti preposti convenzioni per un inserimento graduale di tali lavoratori (per esempio in Italia). La difficile situazione economica ha portato a condizioni di sospensione temporanea dell’obbligo di tutela della percentuale minima di lavoratori diversamente abili (Grecia) oppure ha determinato l’ampliamento del regime delle esenzioni, ad esempio in Italia, dove alcune aziende del Gruppo hanno fatto ricorso a interventi di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria e di Mobilità (vedere anche pagina 132). In alcuni Paesi possono essere ridefinite sia le scadenze per il pagamento di contributi relativi a fondi specifici (ad esempio in Germania e in Spagna), sia le tempistiche previste per l’assunzione di lavoratori diversamente abili, laddove, sulla base di accordi/convenzioni per singole aziende fossero stati precedentemente definiti i termini (Italia).Nei Paesi in cui esistono vincoli normativi (15 dei 38 coinvolti), la percentuale di lavoratori diversamente abili si attesta come valore medio al 2,9% del totale dei dipendenti del Gruppo (0,5% donne e 2,4% uomini). Tale valore complessivo è situazioni diverse ed è influenzato dalle normative locali, che impongono quote minime comprese tra l’1,6% e il 7% dell’organico o riferite a specifiche formule per la determinazione della base di calcolo.Il Venezuela, si conferma il Paese in cui il Gruppo ha fatto registrare la percentuale più elevata di occupazione di lavoratori con disabilità diversamente abili (4,9%).La rilevazione ha anche evidenziato che in questi Paesi le donne diversamente abili rappresentano il 17,3% del totale dei dipendenti con disabilità, dato allineato alla percentuale di presenza femminile nell’organico delle società mappate (17,2%).In molti altri Paesi (tra cui Argentina, Australia, Belgio, Canada, India, Messico, Regno Unito e Stati Uniti), non sono previste normative relative alle quote minime in materia di occupazione di persone con disabilità, anche se generalmente esistono altre soluzioni a sostegno dell’integrazione, per esempio legate all’orario di lavoro o all’ambiente lavorativo, specifiche agevolazioni o benefit per le aziende che occupano lavoratori diversamente abili ecc. Nei Paesi dove non sono previste quote minime e i dipendenti e candidati non hanno l’obbligo legale di rendere noto il proprio stato di disabilità perché considerato informazione di natura sensibile e spesso tutelata dalla normativa sulla privacy, la rilevazione ha riscontrato un’oggettiva difficoltà (per tale motivo la mappatura degli Stati Uniti è parziale e il Canada non è inclusa nell’indagine).Tuttavia, l’attenzione delle aziende del Gruppo non viene meno, infatti, le società con sede in questi Paesi si impegnano per garantire che le loro strutture forniscano ragionevoli sistemazioni per le persone diversamente abili in termini sia di accessibilità del luogo di lavoro sia di fruibilità.Occorre ricordare, infine, che i dati riportati non includono quei lavoratori che, pur non essendo diversamente abili, hanno un’idoneità specifica allo svolgimento di alcune mansioni rilevata in base a valutazioni effettuate dal personale medico o delle strutture competenti, che tengono in considerazione sia le condizioni di salute del lavoratore sia le attività richieste dalle singole mansioni. In queste particolari situazioni, l’azienda

GRI-G4 DMA, LA12

(1) Dati aggiornati al 31 ottobre 2013.

Diversità e pari opportunitàLeadership per il futuro7

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assegna loro una posizione appropriata alla loro condizione. Negli stabilimenti statunitensi e canadesi di Chrysler Group, la presenza di personale dedicato noto come Return to Work Specialist offre un esempio concreto di come l’azienda si occupa dei dipendenti la cui capacità lavorativa ha subito una limitazione. Tali specialisti perseguono attivamente – nei limiti degli obblighi legislativi e contrattuali – la possibilità di offrire un lavoro sicuro e agevole ai dipendenti colpiti da una limitazione, compresa, se necessario, l’individuazione di una diversa mansione. Per i dipendenti la cui condizione è tale per cui un impiego all’interno di Chrysler Group non sia più fattibile, l’azienda collabora frequentemente con le autorità statali o regionali competenti per la riqualificazione dei soggetti interessati, affinché possano trovare una collocazione esterna.Anche la promozione di pari opportunità per uomini e donne sul posto di lavoro è uno degli obiettivi condivisi dal Gruppo e dai rappresentanti dei lavoratori. Le pari opportunità sono argomento di dialogo nelle contrattazioni condotte a livello globale in conformità alle legislazioni e agli usi locali. In adempimento alla Legge italiana, ogni due anni le società del Gruppo con più di 100 dipendenti trasmettono alle rappresentanze sindacali e al Consigliere delle pari parità il Rapporto sull’occupazione maschile e femminile. Questa relazione riporta, tra le altre, informazioni sulle iniziative di formazione, sui livelli retributivi, sulle promozioni e sul turnover. Il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro di primo livello (CCSL), applicato alle aziende italiane di Fiat S.p.A., prevede la costituzione di Commissioni di Pari Opportunità all’interno di ciascuna azienda del Gruppo. L’obiettivo di tali Commissioni è di monitorare le condizioni di impiego per le donne – anche attraverso l’esame della relazione biennale – e analizzare la fattibilità delle iniziative proposte e promuovere la loro applicazione, oltre che degli interventi volti a estendere la conformità ai principi di pari opportunità nei comportamenti aziendali.In Francia, le pari opportunità di genere negli ambienti di lavoro e le misure per perseguirle sono comprese tra le materie vincolate per legge alla contrattazione collettiva e, in caso di mancato raggiungimento di un accordo con le rappresentanze sindacali, le società sono tenute a presentare un piano di azione unilaterale. Ad esempio, Magneti Marelli France SAS ha siglato con i sindacati un accordo in cui erano fissati obiettivi precisi per la realizzazione delle condizioni di pari trattamento tra lavoratori e lavoratrici nelle assunzioni, nell’accesso alla formazione professionale e nell’inquadramento. Magneti Marelli Motopropulsion France SAS, Comau France SA e Fonderie du Poitou Fonte S.A.S.U. hanno invece proposto piani d’azione unilaterali con linee guida che garantivano pari opportunità, oltre all’impegno e agli strumenti da adottare per garantire parità di trattamento e di retribuzione, nonché per agevolare il bilanciamento lavoro e vita privata dei dipendenti. Inoltre, in conformità alla legislazione francese, ogni anno le società del Gruppo con più di 50 dipendenti sottopongono alle rappresentanze sindacali una relazione sulle condizioni di impiego e di formazione, fornite sia agli uomini che alle donne.Fiat Group Automobiles monitora la sussistenza delle condizioni di pari opportunità nell’analisi dettagliata che il Gruppo conduce ogni anno in Francia sugli organismi di rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici. L’obiettivo è quello di individuare eventuali differenze in: opportunità di crescita all’interno dell’azienda, retribuzioni/qualifiche o opportunità di accesso ai corsi di formazione. Oltre a ciò, un piano d’azione predisposto all’inizio del 2014 esprime l’impegno dell’azienda per:ngarantire pari condizioni di trattamento a candidati e candidate durante la fase di assunzionengarantire pari opportunità di accesso alla formazione, oltre a prevedere per le donne che rientrano al lavoro dopo la maternità uno specifico

colloquio per la predisposizione di un piano formativo che agevoli il loro ritorno in aziendanaiutare i dipendenti a bilanciare il lavoro e la vita privata, consentendo l’accesso a rapporti di lavoro part-time e a orari flessibili con l’inizio

dell’anno scolastico, insieme all’impegno a non programmare riunioni di lavoro oltre le ore 18:00neseguire analisi su eventuali differenze nello stipendio per mansioni equivalenti.In tutti gli altri Paesi europei, così come in quelli in cui è presente un Comitato Aziendale o analogo organismo di rappresentanza dei lavoratori, le tematiche relative alle pari opportunità sono oggetto di informazione e/o consultazione da parte del datore di lavoro.

GRI-G4 DMA, LA12

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Rapporti con i sindacati

Come stabilito dal Codice di Condotta di Fiat S.p.A., il Gruppo riconosce e rispetta il diritto dei suoi dipendenti a essere rappresentati da Sindacati o da altre rappresentanze elette nel rispetto della legislazione e delle pratiche locali in vigore e conformemente alle prassi delle diverse Organizzazioni sindacali. Il Gruppo Fiat mantiene relazioni basate sul reciproco riconoscimento, sul dialogo e sul confronto costruttivo con le Organizzazioni sindacali e con le rappresentanze dei lavoratori. Nel corso del 2013, il confronto è proseguito con l’obiettivo di cercare soluzioni condivise per rispondere alle diverse situazioni di mercato e gestire le conseguenze sui lavoratori delle misure adottate per affrontare la difficile situazione del mercato europeo, che permane particolarmente critica in Italia.

Dialogo socialeA livello Europeo, l’istituzione di un Comitato Aziendale Europeo (CAE) soddisfa le normative volte a migliorare il diritto all’informazione e alla consultazione dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi di imprese di dimensioni comunitarie. Il CAE del Gruppo Fiat è stato costituito nel 1997, in applicazione dell’accordo istitutivo stipulato nel 1996 e successivamente rinnovato con modifiche e integrazioni. A tutt’oggi il Comitato Aziendale Europeo di Fiat S.p.A. così come definito dall’accordo di rinnovo del 28 giugno 2011 non risulta ancora costituito, seppure il termine per la comunicazione delle nomina dei componenti fosse il 31 ottobre 2011. L’assenza di rappresentanza di quattro Paesi (sui nove aventi diritto) ha finora impedito all’azienda di attivare le procedure di convocazione del CAE perché non compiutamente costituito. Fiat ha rinnovato all’organizzazione sindacale industriale All European Trade Union (la Federazione europea dei sindacati dell’industria metalmeccanica, chimica e tessile) la propria disponibilità ad avviare tali procedure non appena il CAE sarà pienamente costituito, nonché ad individuare congiuntamente le soluzioni più idonee per superare eventuali impedimenti alla sua corretta costituzione.È da segnalare, comunque, che nel corso dell’anno l’azienda non ha avviato operazioni a rilevante impatto occupazionale con ripercussioni transnazionali e che, a livello locale, l’azienda agisce conformemente alle procedure e prassi di informazione e consultazione dei lavoratori previste dalle leggi.In Italia, l’8 marzo 2013 Fiat SpA e le Organizzazioni sindacali FIM-CISL, UILM-UIL, FISMIC, UGL Metalmeccanici e Associazione Quadri e Capi Fiat hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo della parte economica del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro di primo livello (CCSL) valido per il 2013.Anche nel 2013 l’Amministratore Delegato ha incontrato le Organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto per l’illustrazione dei risultati economici semestrali. Il 4 settembre si è tenuto un ulteriore incontro durante il quale azienda e organizzazioni sindacali hanno confermato e rinnovato il reciproco comune impegno a sostenere e rafforzare il Contratto, riconosciuto come condizione imprescindibile per l’impegno industriale della Fiat nel Paese. Sulla base di questo reciproco rinnovato impegno, al termine dell’incontro l’Amministratore Delegato ha annunciato il prossimo avvio del piano di investimenti necessario ad assicurare il futuro produttivo ed occupazionale dello stabilimento di Mirafiori (Torino). Per le Organizzazioni sindacali l’incontro è stato anche occasione per esortare ancora una volta la Fiom-Cgil ad accettare le regole basilari della democrazia industriale, aderendo ad un Contratto firmato dalle Organizzazioni sindacali largamente maggioritarie in Fiat.

GRI-G4 DMA, HR3, LA4

Rapporti con i sindacatiLeadership per il futuro7

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Nel 2013 è proseguita la rivendicazione della Fiom-Cgil (sindacato che per libera scelta non ha sottoscritto il CCSL Fiat) dei diritti di rappresentanza nelle Società del Gruppo Fiat previsti e riconosciuti dall’art. 19 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300/70) solamente alle organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto Collettivo applicato in azienda.Questa controversia si è inserita in un quadro più ampio sulla questione della rappresentanza sindacale a livello Paese: l’Accordo Interconfederale siglato il 31 maggio 2013 tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil (che non trova applicazione nelle aziende del Gruppo Fiat, poiché l’Azienda non aderisce a Confindustria), il dibattito parlamentare, tuttora in corso, su numerose proposte di legge e una Sentenza della Corte Costituzionale. A luglio, la Suprema Corte, chiamata a decidere sulla legittimità costituzionale dell’articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori, ne ha stabilito l’illegittimità nella parte in cui prevede che il criterio per la rappresentatività sindacale consista nella sottoscrizione di contratti collettivi di lavoro applicati in azienda, ribaltando l’indirizzo che la stessa Corte aveva espresso in precedenti numerose decisioni sull’argomento.La Corte ha stabilito che la rappresentatività debba essere riconosciuta anche a quei sindacati che, pur non firmatari dei contratti, abbiano comunque partecipato attivamente alle trattative.È da sottolineare che la Corte Costituzionale ha riconosciuto l’interpretazione della norma data da Fiat come l’unica possibile, ritenendo che l’articolo 19 non consentisse l’applicazione di criteri estranei alla sua formulazione letterale.Seppure la riferibilità alla Fiom del principio di carattere generale fissato dalla Suprema Corte (l’effettiva partecipazione alle trattative) nella concreta situazione Fiat fosse dubbia, a settembre l’azienda ha comunicato alla Fiom il riconoscimento della nomina dei rappresentanti sindacali aziendali (RSA) secondo i criteri di legge.A novembre, infine, azienda e Fiom hanno conciliato giudiziariamente tutti i procedimenti relativi all’articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori. In sintesi la conciliazione prevede il riconoscimento delle nomine di RSA Fiom nei termini numerici di legge e dei diritti specifici di fonte legislativa ma non contrattuale, nonché la rinuncia da parte della Fiom ad ulteriori azioni giudiziarie sul tema.

Contrattazione collettivaLa negoziazione collettiva, ai vari livelli, ha consentito di raggiungere accordi sindacali per la definizione delle condizioni salariali e normative nei vari Paesi in cui operano le aziende del Gruppo.Circa il 90% dei dipendenti del Gruppo nel mondo è coperto da contrattazione collettiva.In Italia tutti i dipendenti del Gruppo Fiat sono coperti da tale contrattazione. In quest’ambito, hanno particolare significato i Fondi Integrativi che sono il risultato della contrattazione tra Azienda e sindacato e del costante dialogo tra le parti.Ai dirigenti italiani si applica il Contratto Collettivo di Lavoro per i Dirigenti di Fiat S.p.A. e Fiat Industrial S.p.A., firmato il 23 dicembre 2011 con Federmanager. Il Contratto è in vigore fino a tutto il 2013 e il 16 dicembre si è tenuto il primo incontro con Federmanager per il rinnovo.

GRI-G4 DMA, 11, HR3

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L’intesa rappresenta un fatto tutt’altro che scontato vista la perdurante crisi di mercato che affligge il settore autoveicolistico e il profondo stato di crisi economica del Paese. L’accordo ha durata per tutto il 2013 e il 25 novembre azienda e sindacati hanno avviato la trattativa di rinnovo.Al di fuori dell’Italia, l’80% dei dipendenti è coperto da contrattazione collettiva. Si tratta di un dato medio nel quale confluiscono situazioni diverse, in funzione delle prassi e delle norme vigenti nei diversi Paesi. Si segnala, inoltre, che nelle aziende del Gruppo non sindacalizzate, l’azienda applica trattamenti aggiuntivi o di miglior favore rispetto ai minimi di legge al 37% dei dipendenti non coperti da contrattazione collettiva.Relativamente ai Paesi che non hanno ratificato le Convenzioni ILO sulla libertà sindacale e/o sul diritto di organizzazione e di negoziazione collettiva, nel 2013(1) è stata condotta un’analisi che ha riguardato oltre il 97% dei dipendenti delle aziende del Gruppo presenti in Brasile, Stati Uniti, Canada, Messico, Cina e India e dalla quale è emerso che l’applicazione di tali diritti e principi viene garantita dal recepimento e dall’applicazione delle normative nazionali.In Brasile nel mese di dicembre la FIEMG (Federação das Indústrias do Estado de Minas Gerais) e le Organizzazioni sindacali Metallurgiche hanno sottoscritto il rinnovo economico e normativo dei Contratti Collettivi di Lavoro di Settore applicati nelle imprese presenti nello Stato di Minas Gerais.Nel 2013 le negoziazioni salariali collettive a livello aziendale in Francia e in Polonia hanno risentito dei risultati economici negativi registrati in Europa e il perdurare dell’andamento negativo del mercato ha imposto un rigoroso contenimento degli incrementi salariali collettivi.

Accordo sindacale per il rinnovo del CCSL Fiat

A marzo 2013, Fiat S.p.A. e le organizzazioni sindacali Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Ugl Metalmeccanici e Associazione Quadri e Capi Fiat hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo della parte economica del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro di primo livello (CCSL). L’accordo ha durata per tutto il 2013.In sintesi i punti principali dell’intesa:n Aumento della paga base (il minimo contrattuale del CCSL) di 40 euro mensili lordi medi, a partire dal 1° febbraio 2013;n Introduzione dell’Incentivo di produttività, erogato mensilmente e riconosciuto individualmente per le ore di effettiva prestazione

lavorativa. L’accordo prevede l’equiparazione a effettiva prestazione lavorativa per i ricoveri ospedalieri e le patologie gravi, così come l’astensione obbligatoria per maternità e le assemblee e i permessi per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).

n Definizione della struttura del Fondo di assistenza sanitaria integrativa “FASIF”. Benché definita con un accordo sindacale sottoscritto l’11 ottobre 2012 (integrato il 29 ottobre 2013), è parte integrante del rinnovo contrattuale in quanto prevista da uno specifico articolo del CCSL. Oltre a definire l’articolazione del Fondo in più livelli di contribuzione e di prestazione, l’accordo prevede l’attivazione di una copertura sanitaria di base per i dipendenti con onere a esclusivo carico aziendale. Da gennaio 2013, i dipendenti interessati dal CCSL beneficiano di una copertura annua LTC (Long Term Care) per i casi di non autosufficienza, nonché di un programma biennale di prevenzione cardiovascolare e di prevenzione della sindrome metabolica.

GRI-G4 DMA, 11

(1) Dati al 31 ottobre 2013.

Rapporti con i sindacatiLeadership per il futuro7

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In Francia, Magneti Marelli Motopropulsion France SA ha stipulato un accordo sindacale finalizzato al mantenimento dell’occupazione nel sito di Argentan e al miglioramento della competitività in vista di un aumento dei volumi produttivi. L’accordo, in vigore da gennaio 2014, definisce interventi sull’organizzazione del lavoro, orario e salario. Da parte aziendale viene confermato l’investimento per una nuova linea di produzione e per l’adattamento di una linea di produzione per lavoratori con idoneità specifiche, nonché l’impegno al mantenimento dell’occupazione per tre anni, anche attraverso nuove assunzioni.A dicembre, in Serbia, è stata raggiunta l’intesa per il rinnovo triennale del Contratto Collettivo di lavoro applicato nello stabilimento Fiat automobili Srbija d.o.o di Kragujevac. Azienda e sindacato hanno anche concluso la negoziazione salariale collettiva che ha comportato aumenti medi in linea con l’inflazione. L’intesa prevede anche la definizione del il “Premio di Natale”, il cui importo è riconosciuto in funzione dell’effettiva prestazione lavorativa dei dipendenti interessati.In Canada, CpK Interior Product Inc. (azienda di proprietà di Chrysler Canada Inc.) e lo United Steel Worker (USW) hanno negoziato un nuovo contratto collettivo quadriennale con disposizioni competitive in materia di costo del lavoro e normativa del lavoro. Le principali novità del nuovo accordo collettivo includono il pagamento di una somma forfettaria di 500 dollari canadesi per il piano pensionistico definito per tutti i dipendenti aventi diritto.

In Messico, Chrysler Group e il sindacato Nacional de Trabajadores de la Industria Automotriz Integrada Similares y Conexos de la Republica Mexicana hanno concluso il processo annuale di contrattazione. Per la prima volta nella storia del Messico e della sua industria automobilistica, le parti hanno negoziato un contratto pluriennale. Il nuovo contratto della durata di 3 anni scadrà il 9 maggio 2016. L’accordo riguarda circa 8.200 dipendenti e assicura la competitività del costo del lavoro poiché l’aumento dei salari è controbilanciato dai risparmi derivanti dall’implementazione di migliori norme del lavoro. Prevede altresì il pagamento ai lavoratori di una somma forfettaria di 500 dollari americani, come riconoscimento del loro contributo al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento qualitativo dei siti produttivi. Garantisce inoltre un ulteriore premio per i dipendenti degli impianti che abbiano ottenuto punteggi crescenti negli audit del World Class Manufacturing (WCM). Ad esempio, ai dipendenti dello stabilimento di assemblaggio di Saltillo nel 2013 sono stati corrisposti 625 dollari americani.

Accordi collettivi stipulati nell’anno a livello aziendale o di stabilimento Gruppo Fiat mondo (numero)

2013 2012Accordi collettivi 384 372

Principali materie trattate negli accordi Gruppo Fiat mondo (%)

2013 2012Materie salariali 24,5 24,5Materie gestionali 44,0 50,5Ristrutturazioni 7,6 4,6Salute e sicurezza sul posto di lavoro(1) 8,6 13,4Pari opportunità 0,8 1,3Formazione 7,8 6,5Altro 12,5 21,8

GRI-G4 11, LA8 (1) Comprende anche la prevenzione dello stress lavoro-correlato.

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Libertà di associazione e organismi di rappresentanzaSecondo il Codice di Condotta di Fiat S.p.A., i dipendenti sono liberi di iscriversi a un sindacato, conformemente alle leggi locali e alle prassi delle diverse organizzazioni sindacali. L’azienda riconosce e rispetta il diritto dei suoi dipendenti a essere rappresentati da sindacati o da altre rappresentanze elette nel rispetto della legislazione e delle pratiche locali in vigore.Relativamente ai Paesi che non hanno ratificato le Convenzioni ILO sulla libertà sindacale e/o sul diritto di organizzazione e di negoziazione collettiva, l’analisi condotta nel 2013, che ha riguardato oltre il 97% dei dipendenti delle aziende del Gruppo presenti in Brasile, Stati Uniti, Canada, Messico, Cina e India, ha rilevato che l’applicazione di tali diritti e principi viene garantita dal recepimento e dall’applicazione delle normative locali. Nelle realtà Magneti Marelli in Messico il diritto di rappresentanza è supportato da prassi aziendali aggiuntive rispetto alle disposizioni di legge.La rilevazione degli iscritti al sindacato nelle diverse Società del Gruppo non è possibile in tutti i Paesi poiché la legislazione relativa alla libertà di associazione varia da Paese a Paese: ad esempio, in Francia e in Germania, l’iscrizione al sindacato è considerata una scelta attinente alla sfera personale del dipendente e non viene comunicata all’azienda. Nei Paesi di maggiore presenza in cui tale informazione non è considerata sensibile, il Gruppo Fiat conduce regolari indagini statistiche per rilevare la percentuale di iscritti al sindacato.In Italia(1), è emerso che nel 2013 il 32,8% dei dipendenti erano iscritti al sindacato (rispetto al 33,5% del 2012). In aggiunta ai diritti riconosciuti a qualsiasi sindacato italiano e ai lavoratori sulla libertà sindacale, come previsto dal Contratto Collettivo Specifico di Lavoro di primo livello (CCSL) Fiat, l’Azienda fornisce ai propri dipendenti un servizio supplementare pagando i contributi sindacali per conto dei lavoratori iscritti alle organizzazioni sindacali firmatarie del CCSL. Per i dipendenti iscritti ai sindacati non firmatari del CCSL, invece, il pagamento dei contributi sindacali avviene attraverso il versamento diretto da parte del lavoratore oppure mediante la cessione del credito retributivo(2) per il tramite dell’azienda.Negli Stati Uniti(3), oltre il 74% dei dipendenti del Gruppo sono iscritti al sindacato, quasi tutti all’International Union, United Automobile, Aerospace and Agricultural Implement Workers of America (UAW). Nello specifico, in riferimento a Chrysler Group negli Stati Uniti, il Sindacato UAW rappresenta oltre 36 mila operai e più di 3.000 impiegati.In Canada(4), Unifor, il sindacato nato dall’unione di National Automobile, Aerospace, Transportation and General Workers Union of Canada, o CAW, e di Communications, Energy and Paperworkers Union, rappresenta a Settembre 2013 circa 9.700 operai e più di 100 impiegati. In Messico, il Sindicato Nacional de Trabajadores de la Industria Automotriz Integrada, Similares y Conexos de la República Mexicana rappresenta oltre 8.200 operai di otto stabilimenti di Chrysler Group.

GRI-G4 DMA, HR4

(1) L’indagine ha riguardato un campione del 98,2% dei lavoratori cui si applica il CCSL Fiat.(2) Cessione del credito retributivo.(3) L’indagine si riferisce al 99,8% dei lavoratori statunitensi, esclusi i lavoratori temporanei part time.(4) L’indagine si riferisce al 100% dei dipendenti canadesi.

Rapporti con i sindacatiLeadership per il futuro7

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GRI-G4 DMA, HR4 (1) Altri sindacati si riferisce a Sindacati indipendenti.(2) L’indagine si riferisce al 100% dei lavoratori (sia attivi sia non attivi), esclusi i manager.(3) L’indagine si riferisce al 99,8% dei lavoratori (sia attivi sia non attivi), esclusi i manager.(4) L’indagine si riferisce all’84% dei lavoratori (sia attivi sia non attivi), esclusi i manager.

Iscritti al sindacato Italia Gruppo Fiat in Italia (% sul totale dei lavoratori cui si applica il CCSL, dirigenti esclusi)

a. 67,2% Non iscritti al sindacato

b. 9,2% FIM

c. 8,7% UILM

d. 7,6% FISMIC

e. 5,3% FIOM

f. 1,5% UGL Metalmeccanici

g. 0,1% FAILMS

h. 0,4% Altri sindacati(1)

d

a

b

c

e

gh

f

Iscritti al sindacato CanadaGruppo Fiat in Canada(2) (% sul totale dei lavoratori, dirigenti esclusi)

a. 8,3% Non iscritti al sindacato

b. 88,7% Unifor

c. 3,1% United Steelworkers Union (USW)

a

b

c

Iscritti al sindacato Stati UnitiGruppo Fiat negli Stati Uniti(3) (% sul totale dei lavoratori, dirigenti esclusi)

a. 25,6% Non iscritti al sindacato

b. 73,6% UAW

c. 0,8% Altri sindacati

a

b

c

Iscritti al sindacato MessicoGruppo Fiat in Mexico(4) (% sul totale dei lavoratori, dirigenti esclusi)

a. 10,1% Non iscritti al sindacato

b. 74,9% Sindicato Nacional de Trabajadores de la Industria Automotriz Integrada Similares y Conexos de la Republica Mexicana

c. 8,7% Sindicato de la Industria Metal Mécanica del Estado (CTM)

d. 4,1% Confederación Revolucionaria de Obreros y Campesinos (CROC)

e. 2,2% Sindicato Nacional crom de Trabajadores y Empleados de la IIndustria Productora, Transformadora, Metalica, Derivados Y Conexos

a

b

e

cd

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In Venezuela il Sindicato de Trabajadores de Chrysler de Venezuela, L.L.C. rappresenta circa 900 operai. Le aziende del Gruppo Fiat in Cina rispettano a pieno la legislazione e le normative vigenti nel Paese. In particolare, in materia di lavoro, adottano le misure consentite da leggi e normative per attuare prassi avanzate: contratti, condizioni lavorative, sicurezza, insediamento del sindacato e sua partecipazione al processo decisionale dell’azienda. Dove prevista la presenza, il sindacato viene messo in condizioni di operare all’interno dell’azienda. Qualora non sia presente un sindacato (come in genere accade nelle piccole aziende, poiché non previsto dalle normative o richiesto dai dipendenti), la funzione Risorse Umane recepisce e applica le principali normative e adotta in modo proattivo prassi avanzate, provvedendo a informare attivamente i dipendenti sulle principali questioni pertinenti il lavoro o altri temi.Gli organismi di rappresentanza, generalmente eletti dai lavoratori del sito interessato, hanno il diritto ad essere informati e/o consultati e/o a negoziare su materie definite dalla legge o dagli accordi collettivi applicati. Nei Paesi dell’Unione Europea la legge prevede la costituzione di organismi di rappresentanza per aziende e/o siti che occupano un numero di lavoratori superiore a limiti minimi specificamente previsti, mentre in Nord America queste strutture sono presenti nei soli siti in cui vi è la presenza di un sindacato. In Cina, non esistono attualmente legislazioni o regolamenti che obblighino le imprese ad avere strutture sindacali; tuttavia i dipendenti sono liberi di costituirne una nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di diritto del lavoro in Cina (principalmente: diritto del lavoro, diritto dei contratti di lavoro e diritto sindacale). Sulla base delle disposizioni vigenti sul lavoro in Cina, per regolare le strutture di rappresentanza sindacale, numerose province e città hanno sancito norme proprie, che siano applicabili soltanto in quelle città e province.In Italia, in applicazione dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970), nelle aziende del Gruppo Fiat la rappresentanza dei lavoratori è assicurata attraverso le Rappresentanze Sindacali Aziendali (RSA). Al 31 dicembre 2013, nelle aziende del Gruppo vi erano 887 componenti delle Rappresentanze Sindacali Aziendali. Il dato comprende le RSA della Fiom-Cgil che sono presenti nelle società e/o siti del Gruppo a seguito della pronuncia della Corte Costituzionale di Luglio. I Rappresentanti Sindacali Aziendali della Fiom sono stati nominati secondo i termini numerici di legge e sono titolari dei diritti previsti dalle norme di legge vigenti.Le RSA delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCSL Fiat beneficiano di un numero di ore di permessi sindacali superiore a quello previsto dal sistema legislativo italiano, oltre a disporre di locali e personal computer a supporto della loro attività sindacale, come previsto dalla legge. Tali strumenti si aggiungono alle bacheche di cui dispongono le organizzazioni sindacali per l’affissione dei comunicati e accessibili a tutti i dipendenti del Gruppo Fiat.Il sistema di partecipazione previsto dal CCSL favorisce il dialogo tra le parti firmatarie ed è articolato in Commissioni congiunte che operano a livello di Società e Unità Produttiva. Le materie di competenza di tali Commissioni sono le pari opportunità, la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, l’organizzazione e i sistemi di produzione, i servizi aziendali e la verifica dell’assenteismo. Quest’ultima Commissione ha il compito di monitorare il tasso di assenteismo per malattia.A livello nazionale, il sistema di partecipazione definito nel CCSL prevede l’istituzione della Commissione Bilaterale Welfare e della Commissione Paritetica di Conciliazione che ha il compito di esaminare eventuali specifiche situazioni di contrasto tra le parti non risolte a livello di singolo sito produttivo.

GRI-G4 DMA, HR4

Rapporti con i sindacatiLeadership per il futuro7

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Gestione delle esigenze produttiveNel 2013 i risultati economici a livello mondo hanno beneficiato della solidità del Gruppo che si è avvalso degli effetti conseguenti all’andamento delle vendite e dei risultati di Chrysler e alla diversificazione geografica dei vari business.Nel corso dell’anno il Gruppo ha risposto al positivo andamento di alcuni mercati attraverso il ricorso a strumenti di flessibilità. Queste situazioni di mercato hanno anche consentito la trasformazione della maggior parte dei contratti di lavoro a tempo determinato in assunzioni a tempo indeterminato.In Europa, nel 2013 è proseguita la forte contrazione della domanda con un impatto particolare sulla capacità produttiva del Gruppo Fiat in Italia, dove è stato necessario ricorrere a fermate produttive. Tuttavia, l’Azienda ha proseguito nella politica a tutela dell’occupazione dei propri dipendenti attraverso il ricorso ad ammortizzatori sociali, ove possibile, o di trattamenti definiti dalla contrattazione collettiva o da politiche aziendali.In Italia, il ricorso alla Cassa Integrazione da parte delle Società del Gruppo, per gestire i cali produttivi e le operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione collegate agli investimenti del Gruppo, ha registrato una leggera flessione rispetto al 2012 (-1,9%). Questo ammortizzatore sociale (finanziato con contributi a carico delle imprese) continua ad avere particolare rilevanza nell’attuale contesto poiché, anche quest’anno, ha consentito di evitare eccedenze di personale a cui avrebbero corrisposto le ore di Cassa Integrazione Guadagni utilizzate.Nel 2013, l’Azienda ha proseguito nel rilancio della rete produttiva italiana facendo leva sui marchi “Premium”, riallineando il portafoglio prodotti e riposizionando il business per il futuro.A gennaio è stato inaugurato lo stabilimento “Avv. Giovanni Agnelli Plant” di Grugliasco (Torino) dove sono prodotte la Maserati Quattroporte e la Maserati Ghibli destinate ai mercati di tutto il mondo. Per i lavori fatti sulla fabbrica e lo sviluppo dei due nuovi modelli, Fiat ha investito, nel complesso, più di un miliardo di euro.A luglio, l’Amministratore Delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha presentato le attività future dello stabilimento Sevel di Atessa (joint venture paritetica tra Fiat Group Automobiles e PSA-Peugeot Citroën per la produzione di veicoli commerciali leggeri) dove viene attualmente prodotto il Ducato. L’investimento atteso è pari a circa 700 milioni di euro nell’arco di cinque anni. A Settembre l’Amministratore Delegato ha annunciato il piano di investimenti per lo stabilimento di Mirafiori (Torino) e finalizzato alla costituzione del Polo produttivo dedicato al segmento “Premium”.A fine ottobre, ottenute le approvazioni delle autorità competenti, si è conclusa l’acquisizione da parte di Fiat Group Automobiles della quota rimanente del 50% detenuta in VM Motori S.p.A. da General Motors. La società è specializzata nella produzione di motori diesel di elevata tecnologia e nel suo stabilimento di Cento (Ferrara) occupa oltre 1.000 persone.Nel corso dell’anno è stato avviato l’investimento di oltre un miliardo di euro nello stabilimento SATA di Melfi annunciato a fine 2012 per la produzione della Fiat 500X e di una vettura del marchio Jeep.Due le principali razionalizzazioni societarie effettuate nell’anno in Italia: il trasferimento del complesso aziendale di Officine Maserati Grugliasco a Fiat Group Automobiles finalizzato alla realizzazione del Polo produttivo torinese dedicato al segmento “Premium” e il trasferimento del personale e delle attività di Fabbrica Italia Pomigliano (FIP) a Fiat Group Automobiles. Questa operazione trova le proprie ragioni nel superamento delle condizioni di fatto, delle esigenze organizzative e industriali e dei vincoli dettati dal precedente Contratto Collettivo di Lavoro applicato alle aziende Fiat e che avevano condotto alla costituzione di una società dedicata all’investimento relativo alla Nuova Panda.Nel 2013, è proseguito il positivo andamento del settore automotive in America Latina.

GRI-G4 DMA, HR4

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In Brasile, come annunciato il 28 dicembre 2010, è stata avviata la realizzazione del nuovo stabilimento a Pernambuco (vedere anche pagina 108). Si prevede che il nuovo stabilimento del Gruppo inizi le sue attività durante la prima metà del 2015, con una produzione iniziale di 200.000 veicoli all’anno che rafforzerà l’offerta del prodotto nel segmento medio del mercato. Lo stabilimento sarà dotato anche di un parco fornitori interno, di un centro di progettazione e di stabilimenti di prova.Nel corso del 2013, il Gruppo ha confermato la propria leadership sul mercato brasiliano, seppure registrando una modesta contrazione rispetto all’anno precedente che aveva beneficiato degli incentivi fiscali sulle vendite. Nel corso del 2013, le esigenze di adeguamento della produzione all’andamento del mercato sono state affrontate per lo più attraverso il ricorso a forme di flessibilità e la definizione, tramite accordi sindacali, di sistemi di turnazione adeguati.Per quanto riguarda Chrysler Group, nel 2013 la società ha aumentato la produzione dei veicoli negli stabilimenti NAFTA in risposta all’aumento della domanda. Per gestire tale incremento la società ha aumentato il personale, per esempio il numero dei dipendenti adibiti alla produzione, necessari per sostenere la produzione di volumi attuale e prevista, oltre al numero di ingegneri e di altri dipendenti altamente qualificati adibiti alla ricerca e sviluppo, a supporto dello sviluppo dei prodotti, delle vendite, delle attività di marketing e delle altre attività dell’azienda.

Ristrutturazioni e riorganizzazioniIn Italia, nel 2013 il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni ha consentito sia di gestire i cali produttivi, sia di iniziare o proseguire le operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione connesse agli investimenti del Gruppo.I piani di riduzione organici attivati nel corso dell’anno tramite accordo sindacale hanno riguardato un numero esiguo di lavoratori (34 persone) e le relative procedure si completeranno entro il 2015. I dipendenti coinvolti raggiungeranno i requisiti per il trattamento di pensione nel periodo di durata della mobilità.(1) Nel 2013 i lavoratori posti in mobilità per effetto di accordi sindacali stipulati negli anni precedenti e che hanno lasciato il Gruppo sono stati circa 650, cui l’azienda ha corrisposto, come negli anni precedenti, un importo aggiuntivo di incentivazione all’uscita stabilito negli accordi sindacali di riferimento. Tra questi rientrano i lavoratori per i quali nel 2012 era stata attivata la procedura di mobilità: degli 81 lavoratori inizialmente interessati dal provvedimento, 30 sono stati ricollocati in Società del Gruppo.In Italia, nel corso del 2013 il Ministero dello Sviluppo Economico ha proseguito le verifiche operative per l’individuazione di una soluzione per il mantenimento di una presenza industriale presso lo stabilimento di Termini Imerese (che, come comunicato da Fiat nel 2009, ha cessato l’attività produttiva a dicembre 2011). Nel corso dell’anno, si sono realizzate le uscite per “mobilità” dei lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese(2) che hanno maturato i requisiti per la pensione, come previsto dagli accordi sindacali sottoscritti nel 2011. A ottobre è stato invece sottoscritto l’accordo sulla Cassa Integrazione Guadagni in deroga(3). In considerazione dell’imminente completamento del processo di analisi dei piani di ristrutturazione industriale da parte delle autorità preposte, i benefici sono stati estesi fino al 30 giugno 2014 a favore dei lavoratori per i quali la concessione di tale misura era scaduta nel dicembre 2013.

(1) Un istituto previdenziale governativo, finanziato con contributi a carico delle imprese, applicabile ai dipendenti interessati da procedure di riduzione collettiva del personale per una durata di tre anni nel Nord Italia e quattro anni al Sud.

(2) I lavoratori in questione sono compresi nei dati che riguardano quanti hanno lasciato il Gruppo durante l’anno.(3) Strumento straordinario di sostegno al reddito.

Rapporti con i sindacatiLeadership per il futuro7

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Anche nel corso del 2013 il Gruppo ha intrapreso azioni per ridurre l’impatto della riorganizzazione sui dipendenti. In Italia, lo stabilimento di Fiat Group Automobiles “Avvocato Giovanni Agnelli Plant” (già Officine Maserati Grugliasco) anche nel 2013 è stato interessato dalla sospensione dal lavoro per Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per ristrutturazione e in corso d’anno sono proseguiti i programmi di formazione per la riqualificazione professionale del personale, in funzione dell’ingresso delle persone nel nuovo contesto industriale. Il programma formativo ha riguardato diversi temi quali: il World Class Manufacturing (WCM), l’ergonomia e la metrica del lavoro. Il numero di persone che nel 2013 ha partecipato ai corsi formativi è stato di 637 con l’intento di aggiornare e aggiungere competenze di base, di sensibilizzare nonché diffondere l’impiego delle metodologie del WCM per i lavoratori interessati dalla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria.Come pianificato l’attuale volume produttivo di alta gamma ha comportato il rientro, e quindi l’impiego, di tutti i lavoratori.Negli altri Paesi europei, le fermate produttive sono state di scarsa rilevanza e non sono state condotte significative operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione. Nei primi mesi dell’anno si è ultimato il processo di riorganizzazione dello stabilimento Fiat Auto Poland di Tychy (Polonia) comunicato a dicembre 2012.

ConflittualitàNel 2013 il livello di conflittualità nelle aziende del Gruppo Fiat in Italia è stato di scarsa rilevanza sia per quanto riguarda il numero degli episodi, sia in termini di adesione, sebbene in alcuni casi i temi oggetto di rivendicazione avessero un certo impatto sulla collettività, così come contenute sono state le azioni di microconflittualità. L’andamento della microconflittualità conferma il rispetto dell’impegno assunto dalle organizzazioni sindacali firmatarie del Collettivo Specifico di Lavoro di primo livello (CCSL) a non proclamare scioperi su condizioni già definite nel Contratto stesso e l’efficacia della “Procedura di raffreddamento” per prevenire, esaminare e risolvere motivi di potenziale conflitto collettivo che non abbiano trovato una soluzione nell’ambito delle Commissioni di partecipazione previste dal Contratto.Anche quest’anno la conflittualità negli altri Paesi non è stata di particolare rilievo e ha riguardato per lo più specificità a livello di singolo stabilimento.

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134 Processi responsabili e World Class

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Processi responsabili e World Class

Obiettivi a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegni Obiettivi Risultati 2013

Ottimizzare le performance ambientali del Gruppo

2020: -32% nelle emissioni di CO2 per veicolo prodotto vs 2010 negli stabilimenti di assemblaggio e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium nel mondo

-15,5% vs 2010, a parità di perimetro, nelle emissioni di CO2 per veicolo prodotto negli stabilimenti di assemblaggio e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium nel mondo (da 0,612 a 0,517 ton di CO2/veicolo)

2020: -40% nel consumo di acqua per veicolo vs 2010 negli stabilimenti di assemblaggio e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium nel mondo

-34,9% vs 2010 nel consumo di acqua per veicolo prodotto negli stabilimenti di assemblaggio e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium nel mondo (da 4,96 a 3,23 m3/veicolo)

2020: -14% di rifiuti prodotti per veicolo vs 2010 negli stabilimenti di assemblaggio e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium nel mondo

-2,8% vs 2010 di rifiuti prodotti per veicolo prodotto negli stabilimenti di assemblaggio e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium nel mondo (da 215,0 a 209,0 kg/veicolo)

Espandere, consolidare e certificare i sistemi di gestione ambientale ed energetica del Gruppo

2020: certificazione ISO 14001 per tutti gli stabilimenti attivi nel mondo

133 stabilimenti del Gruppo certificati ISO 14001 con 136 certificazioni ottenute, pari al 100% del fatturato industriale del Gruppo(2) e a oltre il 99% dei dipendenti del settore produttivo(3)

2020: diffusione del sistema di gestione energetica e della certificazione ISO 50001 a tutti gli stabilimenti del Gruppo(4) che operano nel mondo

43 stabilimenti del Gruppo certificati ISO 50001, pari al 36% del consumo energetico complessivo del Gruppo Fiat

Espandere e consolidare a livello globale il programma World Class Manufacturing (WCM)

2020: estensione del programma WCM al 99%(5) degli stabilimenti del Gruppo che operano nel mondo

Coinvolti 121 stabilimenti del Gruppo nel programma WCM, pari al 97% dei costi totali di trasformazione

2020: 100% of Group plants involved in WCM achieve an award performance level (bronze, silver, gold or world class level)

Raggiunto il livello di performance da primato per 37 stabilimenti del Gruppo (26 il livello bronzo, 7 l’argento e 4 l’oro)

GRI-G4 DMA

(1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità su www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com(2) Per fatturato industriale si intendono i ricavi riconducibili all’attività degli stabilimenti produttivi direttamente controllati dal Gruppo. (3) Per dipendenti del settore produttivo si intendono quelli coinvolti direttamente e indirettamente nei processi produttivi.(4) Se rilevanti, corrispondente al 95% del consumo energetico di tutti gli stabilimenti del Gruppo. (5) Percentuale basata sull’ ammontare complessivo dei costi di trasformazione.

L’ impegno del Gruppo Fiat per la salvaguardia dell’ambiente e la conservazione delle risorse naturali trova espressione non solo nella ricerca di soluzioni di mobilità sempre più sostenibili, ma si traduce anche in un’attenzione alla minimizzazione dell’impatto dei propri processi produttivi. La misurazione della propria impronta ecologica e la ricerca di un continuo miglioramento delle performance ambientali sono infatti parte integrante della strategia industriale del Gruppo. Questi sono i presupposti fondamentali per generare valore nel tempo per tutti gli stakeholder e garantire la sostenibilità dell’azienda nel mercato globale.

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World Class Manufacturing e certificazione dei processi (1)

Il Gruppo Fiat considera imprescindibile ridurre il proprio impatto ambientale in fase di produzione.Ne è prova l’espansione del World Class Manufacturing (WCM), un sistema in uso da diversi anni e attualmente applicato nel 97%(2) dei nostri stabilimenti.Tale sistema si basa su una metodologia strutturata, rigorosa ed integrata, che copre tutti i processi dello stabilimento, dalla sicurezza all’ambiente, dalla manutenzione alla logistica, fino alla qualità. La finalità è migliorare continuamente i processi produttivi, al fine di garantire la qualità del prodotto per soddisfare o superare le aspettative del cliente.Alla fine del 2013 il programma WCM includeva un totale di 121 stabilimenti del Gruppo Fiat: 26 hanno raggiunto il livello di performance bronzo, sette il livello argento e quattro il livello oro (lo stabilimento di motori e trasmissioni di Bielsko Biala, in Polonia , già oro dal 2012, e gli stabilimenti di carrozzeria e stampaggio di Tychy in Polonia, Tofas in Turchia e Pomigliano in Italia).I progetti sviluppati nell’ambito del WCM sono orientati al raggiungimento di un ancora più ampio coinvolgimento dei dipendenti e al taglio sistematico delle perdite economiche e degli sprechi, puntando in ultima analisi all’obiettivo di zero infortuni, zero sprechi, zero guasti e zero giacenze.Il sistema WCM riflette il nostro impegno verso le tematiche ambientali e della sostenibilità. Il WCM infatti, e in particolare il pilastro Environment, è parte integrante del Sistema di Gestione Ambientale del Gruppo. Questo pilastro è dedicato allo sviluppo di strumenti e metodologie atte a supportare il raggiungimento degli obiettivi fissati per contenere l’impatto ambientale degli stabilimenti, mirando alla riduzione degli sprechi e all’ottimizzazione dell’uso dell’energia. Il sotto-pilastro Energy, incluso nel pilastro Environment, ricopre un ruolo fondamentale nel miglioramento delle performance energetiche attraverso la realizzazione di progetti specifici volti all’eliminazione delle inefficienze nell’utilizzo dell’energia.Nel 2013 sono stati realizzati circa 2.400 progetti in campo energetico, per un risparmio in termini di emissioni di CO2 di circa 180.000 tonnellate. Nel complesso, i quasi 3.000 progetti ambientali avviati nel corso dell’anno hanno generato risparmi per 70 milioni di euro.(3)

GRI-G4 EN19 (1) Nelle tabelle con i valori assoluti del capitolo 8, i dati relativi al 2011 includono Chrysler Group per l’intero anno. I dati relativi al 2010 sono stati aggiornati per includere Chrysler Group ed

escludere le aziende confluite in CNH Industrial S.p.A.(2) Percentuale basata sui costi totali di trasformazione.(3) Per dipendenti degli stabilimenti produttivi si intendono quelli coinvolti direttamente o indirettamente nei processi produttivi.

risparmiati

€70mlngrazie ai

progetti ambientali del WCM

8Processi responsabili e

World Class

World Class Manufacturing e certificazione dei processi

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136 World Class Manufacturing e certificazione dei processi

WorkPlace Integration (WPI) - un nuovo modo di progettare il processo Per quanto concerne lo sviluppo del sistema produttivo, il Gruppo ha perfezionato la fase di progettazione e di miglioramento delle postazioni di lavoro negli stabilimenti tramite l’adozione della WPI.Uno dei principali punti di forza della WPI è che l’avvio della fase di progettazione inizia prima; difatti lo studio dei cicli di montaggio inizia già durante lo sviluppo del nuovo modello. Il prodotto e il processo vengono quindi sviluppati ottimizzando le sinergie tecniche e metodologiche, consentendo una significativa riduzione delle modifiche in una fase successiva all’industrializzazione e influendo positivamente su ergonomia e costi della postazione.Per la prima volta un progetto di questo tipo riunisce non solo ingegneri di processo, specialisti della qualità, responsabili di ricerca e sviluppo ma anche personale di stabilimento, al fine di pianificare il processo fin dall’inizio. Tutte le attività vengono svolte nella WPI Room, un’area dotata delle tecnologie necessarie per la progettazione e la simulazione.Gli addetti delle linee di carrozzeria partecipano alla creazione di quelle che saranno le loro future postazioni di lavoro proponendo miglioramenti sulla base della loro esperienza diretta, nonché fornendo suggerimenti ai progettisti incaricati di configurare le nuove postazioni di lavoro.Sviluppato inizialmente nello stabilimento di Pomigliano d’Arco e da lì diffuso a tutti gli stabilimenti del Gruppo in occasione del lancio di nuovi modelli, la WPI applica tutti i principi del WCM. La postazione di lavoro viene disegnata intorno all’uomo, rendendola così sicura, altamente ergonomica, confortevole e funzionale per lo specifico lavoro richiesto.Ogni aspetto relativo alla sostenibilità ambientale è integrato fin dall’inizio. Per garantire che l’impatto sia mantenuto a un livello minimo, l’applicazione della WPI mira a ridurre gli imballaggi a perdere, l’uso di agenti chimici nocivi e la generazione di rifiuti, puntando a eliminare inoltre gli sprechi energetici. Nel corso di ogni singola fase, vengono analizzati gli aspetti relativi alla qualità, introducendo nel processo sistemi strutturati per evitare l’errore umano.In questo modo, la postazione di lavoro nasce già efficiente e ben organizzata, in sintonia con i più sofisticati concetti di ingegneria logistica, di gestione del flusso dei materiali e in linea con le migliori soluzioni tecniche di processo e di prodotto.

Il successo del WCM si fonda principalmente sulla partecipazione delle persone, che sono periodicamente coinvolte in percorsi di formazione mirati. Tutti gli uomini e le donne che lavorano negli stabilimenti del Gruppo sono inoltre incoraggiati a formulare proposte di miglioramento, ciascuna delle quali è valutata nell’ottica di una potenziale applicazione. Nel 2013, i dipendenti degli stabilimenti del Gruppo Fiat hanno presentato una media di 15 proposte per dipendente.

Inoltre, un contributo essenziale per estendere l’applicazione dei migliori processi a tutti gli stabilimenti nasce anche dalla condivisione dei progetti di innovazione basati sulle best practice del WCM, con circa 10.100 progetti approvati e diffusi fra i vari stabilimenti del Gruppo fino a tutto il 2013.Gli strumenti e le metodologie WCM possono essere applicati anche al di fuori di un ambito strettamente produttivo. Il Gruppo Fiat ne ha infatti trasferito i principi anche ai processi logistici e agli ambiti dell’ingegneria di produzione e della progettazione, con l’obiettivo di adottare un approccio integrato tra le diverse aree aziendali.

1,3 mlndi proposte di miglioramento

dei processi ricevute dal WCM nel 2013

Processi responsabili e World Class

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Fiat ha inoltre continuato a promuovere la diffusione del WCM presso i fornitori (vedere anche pag. 96). Il coinvolgimento degli stabilimenti e dei fornitori consente di ridurre al minimo gli impatti ambientali più rilevanti come parte integrante della gestione quotidiana dei processi produttivi lungo l’intera catena del valore. Ciò si traduce nell’abbattimento delle emissioni di gas a effetto serra, nel risparmio di energia e materie prime, nella riduzione del consumo d’acqua e della generazione di rifiuti, attraverso la massimizzazione del riutilizzo e del riciclo.Contestualmente, come parte integrante della gestione dei suoi processi industriali, il Gruppo Fiat è impegnato nell’implementazione e mantenimento in tutte le fabbriche del mondo di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA), conforme allo standard ISO 14001. Alla fine del 2013, risultavano certificati secondo lo standard ISO 14001 ben 133 stabilimenti, che rappresentano il 100% del fatturato industriale(1) relativo al perimetro 2012 e il 99% dei dipendenti degli stabilimenti produttivi(2). Anche negli stabilimenti dove non è ancora stata ottenuta la certificazione, è stato comunque adottato un SGA conforme allo standard ISO 14001. Questi stabilimenti sono soggetti ad audit periodici da parte dell’ente Ambiente, Salute e Sicurezza (EHS) centrale, che ne verifica la conformità in preparazione degli audit di terza parte. Entro la fine del 2014, tutti gli stabilimenti del Gruppo operanti nel mondo nel 2012 saranno certificati ISO 14001. Per quanto concerne la gestione energetica, nel 2013 il Gruppo ha continuato a lavorare all’integrazione di un Sistema di Gestione dell’Energia conforme allo standard ISO 50001 nel Sistema di Gestione Ambientale. Alla fine del 2013, risultavano certificati 43 stabilimenti del Gruppo, pari a circa il 36% dei consumi totali di energia. Entro il 2014 tutti i principali stabilimenti del Gruppo, rappresentanti oltre il 90% del consumo energetico totale, saranno certificati ISO 50001.Un SGA certificato da soggetti terzi, associato alle metodologie e strumenti introdotti dal WCM, garantisce il conseguimento di una costante riduzione dell’impatto dei processi produttivi, così come degli obiettivi ambientali.Sia il WCM che i sistemi di gestione si basano sulle Linee Guida Ambientali del Gruppo, che riflettono il nostro impegno per una gestione ambientale responsabile.

Tali linee guida, valide per tutti i dipendenti del Gruppo nel mondo, specificano il corretto approccio verso gli aspetti ambientali e forniscono chiare indicazioni per stabilire e aggiornare gli obiettivi ambientali, sviluppare nuovi prodotti e svolgere le attività quotidiane. Nell’attuazione delle Linee Guida, il Gruppo non solo agisce in conformità a tutte le leggi e le normative di tutela dell’ambiente, ma si prefigge lo scopo di migliorare costantemente le proprie prestazioni, andando al di là dei limiti imposti.In tutti gli stabilimenti sono inoltre predisposti piani d’azione e i relativi progetti a breve, medio e lungo termine, volti non solo a ridurre la propria impronta ecologica, ma anche a garantire la sostenibilità economica. Nel 2013 le spese e gli investimenti per l’ambiente sono stati pari

a 100 milioni di euro,(3) a chiara dimostrazione dell’impegno del Gruppo nel campo della tutela dell’ambiente

GRI-G4 EN31 (1) Per fatturato industriale si intendono i ricavi riconducibili all’attività degli stabilimenti produttivi direttamente controllati dal Gruppo.(2) Per dipendenti degli stabilimenti produttivi si intendono quelli coinvolti direttamente o indirettamente nei processi produttivi.(3) 96,67 milioni di euro, di cui il 65,8% per lo smaltimento dei rifiuti, il trattamento delle emissioni e i costi di bonifica e il 34,2% per la prevenzione e la gestione ambientale.

delle fabbriche certificate ISO 14001100%

ISO

14001

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Organizzazione, performance ambientale e sistemi di monitoraggioNel Gruppo, la tutela dell’ambiente viene gestita attraverso l’ente Ambiente, Salute e Sicurezza (EHS, Environment, Health and Safety). Ogni società è infatti dotata di un’organizzazione di governo dei temi relativi ad ambiente, salute e sicurezza, sia a livello centrale che a livello di stabilimento. I responsabili EHS di ogni società hanno il compito di monitorare le attività ambientali degli stabilimenti e di gestire gli investimenti dedicati a specifici piani d’azione. Hanno altresì la responsabilità di monitorare la legislazione locale e nazionale, nonché tutte le norme e i regolamenti in materia di ambiente. Svolgono inoltre audit di conformità e garantiscono che il management e i responsabili ambientali degli stabilimenti siano consapevoli del potenziale impatto che l’introduzione di nuove politiche o di eventuali aggiornamenti determina sulle proprie attività.Il coordinamento delle attività del Gruppo avviene attraverso regolari incontri, durante i quali i responsabili EHS discutono i risultati raggiunti, condividono le best practice e illustrano i risultati emersi dal confronto con i principali concorrenti sui temi di maggiore rilevanza, allo scopo di definire nuove azioni di miglioramento. Il Piano Ambientale definisce gli obiettivi di breve e di lungo termine per ciascuna società, relativamente alle principali direttrici di intervento in campo ambientale (ad esempio emissioni in atmosfera, acqua e rifiuti). L’avanzamento del Piano viene seguito tramite un monitoraggio mensile.Una piattaforma informatica dedicata garantisce che i responsabili ambientali ricevano regolari aggiornamenti e si mantengano costantemente in contatto tra loro. Attraverso questa piattaforma è possibile accedere non solo ai materiali di formazione e ai documenti su specifiche aree ambientali (procedure generali e operative, linee guida, rendicontazione, manuali ecc.), ma anche all’applicativo Standard Aggregation Data (SAD) e agli altri sistemi utilizzati per la rendicontazione dei dati di performance ambientale di ogni stabilimento e per il confronto tra stabilimenti all’interno dello stesso segmento operativo.Il continuo monitoraggio degli indicatori di performance ambientale costituisce il principale strumento a disposizione del management per determinare se gli stabilimenti stanno operando correttamente, per predisporre nuovi piani d’azione, per riallineare programmi e interventi e per fissare nuovi obiettivi ancora più ambiziosi.Già nel 2012 è stato ridefinito il processo di monitoraggio per tracciare le performance ambientali non soltanto a livello di stabilimento e di società, ma anche per le aree operative regionali. Questa modifica è una diretta conseguenza dell’adozione della nuova struttura organizzativa del Gruppo Fiat ed è stata possibile con l’ausilio del sistema SAD(1). Tale sistema di gestione dei dati permette ai responsabili EHS di confrontare le performance ambientali dei processi standardizzati, accrescendo le possibilità di confronto interno e garantendo una rapida identificazione delle opportunità di miglioramento all’interno del Gruppo. Per coerenza con le informazioni finanziarie e la struttura organizzativa, nonché con i dati e gli obiettivi pubblicati nel Bilancio di Sostenibilità 2012, il termine “Marchi generalisti e Premium carrozzeria e stampaggio” si riferisce a 15 stabilimenti di carrozzeria e stampaggio di Fiat Group Automobiles (FGA) e a 18 di Chrysler Group (CG). “Marchi generalisti e Premium motori e trasmissioni” include nove stabilimenti di motori e trasmissioni di FGA e nove di CG, in precedenza inclusi in “Chrysler altri.” “Marchi generalisti e Premium fonderie” e “Marchi generalisti e Premium altri” si riferiscono rispettivamente a due e quattro stabilimenti di CG in precedenza inclusi in “Chrysler altri.” “Marchi generalisti e Premium” si riferisce ai dati della totalità di questi 57 stabilimenti di FGA e CG.Al pari dello scorso anno, questo Bilancio di Sostenibilità presenta indicatori di performance ambientale normalizzati allo scopo di assicurare

GRI-G4 DMA

(1) In uso presso tutti gli stabilimenti del Gruppo Fiat a partire dal 2012.

World Class Manufacturing e certificazione dei processi

Processi responsabili e World Class

8

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la comparabilità dei dati tra anni diversi e consentire di valutare l’andamento delle performance, nonché valori assoluti direttamente correlati ai volumi di produzione. A causa della varietà delle linee di business presenti (veicoli, motori, componenti, ecc.), non è possibile presentare dati normalizzati a livello di Gruppo. Inoltre, per alcune aziende del Gruppo (ad es. Teksid), diverse linee di produzione richiedono l’utilizzo di parametri di normalizzazione diversificati.Gli unici dati normalizzati presentati in questo Bilancio sono quelli relativi agli stabilimenti di carrozzeria e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium (responsabili di oltre la metà dell’impatto complessivo) e riguardano l’energia, le emissioni, l’acqua e i rifiuti. Per informazioni sulle performance e gli obiettivi di ciascuna azienda del Gruppo, vedere anche www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com

Formazione ambientaleL’investimento nel capitale umano a tutti i livelli dell’organizzazione rappresenta un fattore chiave per il miglioramento delle performance ambientali del Gruppo. Competenze, conoscenze e motivazione sono le leve fondamentali sulle quali agire per garantire una profonda assimilazione della cultura ambientale in tutto il Gruppo. Per questo motivo ci si avvale di un’ampia varietà di metodi orientati a diffondere le competenze ambientali, a promuovere la consapevolezza e ad agevolare la pianificazione di progetti di miglioramento a tutti i livelli. Nel 2013 sono proseguiti i corsi di formazione rivolti al personale specializzato coinvolto nel Sistema di Gestione Ambientale. I seminari, condotti da professionisti interni, e i corsi online hanno consentito di erogare circa 220.000 ore di formazione su tematiche ambientali a 71.500 persone. Le attività di formazione si sono concentrate sulla prevenzione, sulla gestione degli aspetti ambientali, sul Sistema di Gestione Ambientale e sul Sistema di Gestione dell’Energia in conformità, rispettivamente, con gli standard ISO 14001 e ISO 50001. Inoltre, sono stati erogati corsi di formazione specifici al fine di promuovere tra i dipendenti la consapevolezza dell’impatto delle loro attività sull’ambiente.Sono inoltre disponibili portali intranet per i dipendenti, dedicati a tematiche quali ambiente, salute e sicurezza, e le newsletter periodiche interne che forniscono informazioni su politiche, procedure, responsabilità organizzative, pubblicazioni, best practice, normative e requisiti aziendali. I portali offrono inoltre la possibilità di collegarsi a siti internet ambientali, alle applicazioni informatiche necessarie per la gestione degli obiettivi ambientali e ai corsi di formazione online.

GRI-G4 DMA, LA9

di ore di formazione ambientale nel mondo

+48,8%

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Consumo energetico

Consumare energia in modo responsabile è la premessa che sta alla base dell’impegno del Gruppo Fiat nella ricerca di tecnologie a basso consumo energetico nonché nell’impiego di soluzioni energetiche con un impatto ambientale sempre minore. Questo impegno è incorporato dal programma (vedere anche pagina 135) World Class Manufacturing (WCM) che, dal 2010, prevede un sotto-pilastro dedicato all’energia e finalizzato a migliorare la capacità di identificare e implementare azioni volte alla riduzione dell’uso di energia e all’incremento dell’efficienza.Il consumo totale di energia rispetto all’anno precedente è leggermente aumentato, principalmente a causa dei maggiori volumi di produzione nella regione NAFTA, combinati con le avverse condizioni meteorologiche in quell’area durante tutto l’anno. Nonostante ciò, il trend complessivo rimane quello di una riduzione dei consumi in confronto all’anno di riferimento del 2010.I fattori che hanno contribuito al maggiore utilizzo di energia sono stati tuttavia attenuati grazie a una serie di interventi mirati a migliorare l’efficienza energetica di impianti e macchinari. Tali attività hanno incluso il parziale o totale rinnovamento di impianti e macchinari mediante soluzioni tecnologicamente più avanzate ed efficienti che hanno consentito di risparmiare circa 600 TJ ed evitare l’emissione di 55.000 tonnellate di CO2.

Consumo diretto e indiretto di energiaGruppo Fiat mondo (TJ)

2013 2012 2011 2010Stabilimenti 142 144 150 148

Elettricità 21.272 20.520 21.274 21.182Metano 20.957 18.278 19.253 19.440Altri combustibili 1.234 1.322 1.617 1.395Altri vettori energetici 4.860 5.572 6.731 7.705Consumo totale di energia 48.322 45.692 48.875 49.722

Un contributo di rilievo proviene anche dalle misure organizzative, fra cui la riprogettazione dei processi, il miglioramento nell’uso della capacità operativa dello stabilimento e la modifica del comportamento dei dipendenti attraverso un’accresciuta consapevolezza riguardo ai temi energetici. L’insieme di queste attività ha consentito in totale di risparmiare circa 1.400 TJ ed evitare l’emissione di

125.000 tonnellate di CO2.

“Fiat dovrebbe continuare a elaborare

progetti per ridurre il consumo di energia

e diminuire le emissioni di CO2

”Attività di coinvolgimento degli stakeholder, Belo Horizonte (Brasile)

GRI-G4 DMA, 27, EN3, EN6, EN19

Consumo energeticoProcessi responsabili e World Class

8

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Presso gli stabilimenti di carrozzeria e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium, il consumo di energia per veicolo prodotto ha fatto registrare un lieve incremento del 2,6% rispetto all’anno precedente, passando dai 6,19 GJ per veicolo prodotto del 2012 ai 6,35 GJ per veicolo prodotto(1). Ciò è dovuto principalmente ai fattori summenzionati (maggiori volumi di produzione nell’area operativa regionale NAFTA e avverse condizioni meteorologiche). Come già visto per il consumo totale di energia, anche l’energia per veicolo prodotto ha evidenziato un

trend complessivo di riduzione in confronto all’anno di riferimento del 2010.

Emissioni di CO2La volontà del Gruppo di contribuire a contrastare i cambiamenti climatici è testimoniata dal trend di riduzione delle emissioni di CO2 generate dai processi di produzione in confronto all’anno di riferimento 2010. Come per l’energia, anche i risultati relativi alle emissioni di CO2 del 2013 sono stati influenzati negativamente dai maggiori volumi di produzione nella regione NAFTA e dalle avverse condizioni meteorologiche.

di energia consumataper veicolo prodotto nel mondo

-14,2% vs 2010

Consumo energetico diretto ed indiretto per unità prodotta Marchi generalisti e Premium carrozzeria e stampaggio nel mondo (GJ per veicolo prodotto)

20126,19

20116,86

20136,35

7,40 2010

Obiettivo 2020(-30% rispetto al 2010)

GRI-G4 DMA, EN5, EN15, EN16 (1) Il numero di veicoli prodotti e la loro suddivisione per stabilimento sono considerati riservati per ragioni di competitività e non vengono pertanto resi pubblici.

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In conseguenza di ciò, nel 2013, le emissioni totali di CO2 negli impianti del Gruppo sono aumentate del 5,4%, per un totale di circa 4 milioni di tonnellate, nonostante i 2.400 progetti energetici lanciati nel 2013, che hanno consentito un risparmio di 62 milioni di euro(1).Le emissioni di CO2 per veicolo prodotto negli stabilimenti di carrozzeria e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium sono diminuite del 15,5% negli ultimi quattro anni, passando da 0,612 tonnellate per veicolo prodotto nel 2010 a 0,517 tonnellate per veicolo prodotto(2).

Emissioni dirette e indirette di CO2Gruppo Fiat nel mondo (migliaia di t di CO2)

2013 2012 2011 2010Stabilimenti 142 144 150 148

Emissioni dirette 1.198 1.069 1.150 1.140Emissioni indirette 2.980 2.896 3.046 3.243Emissioni complessive di CO2 4.178 3.965 4.196 4.383

di CO2 emessa per veicolo

prodotto nel mondo

-15,5%

CO2

vs 2010

Emissioni dirette e indirette di CO2 per unità prodottaMarchi generalisti e Premium carrozzeria e stampaggio nel mondo (tonnellate di CO2 per veicolo prodotto)

20120,508

20110,553

20130,517

0,612 2010

Obiettivo 2020(-32% rispetto al 2010)

GRI-G4 EN15, EN16, EN18

(1) Il dato tiene conto anche dei progetti avviati nel corso del 2012 che hanno avuto un impatto economico nel 2013.(2) Il numero di veicoli prodotti e la loro suddivisione per stabilimento sono considerati riservati per ragioni di competitività e non vengono pertanto resi pubblici.

€62 mln

risparmiati

grazie ai progetti energetici del WCM

Consumo energeticoProcessi responsabili e World Class

8

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L’energia totale proveniente da energie rinnovabili utilizzata nei processi produttivi del Gruppo ha coperto il 20,9% del consumo complessivo

escludendo Chrysler Group, e il 9,7% del consumo complessivo di energia includendo Chrysler Group.

Gestione delle acque

La carenza d’acqua rappresenta una delle sfide più importanti che i governi, le imprese e gli individui si trovano oggi a dover affrontare in molte parti del mondo. Si tratta di un aspetto ambientale che deve essere gestito in modo tempestivo ed efficace anche in quanto espone le aziende a rischi commerciali.

GRI-G4 DMA

8Processi responsabili e

World Class

Gestione delle acque

Nel 2013, il Gruppo ha continuato a utilizzare fonti di energia rinnovabile, incrementando leggermente le percentuali raggiunte da ciascuna azienda. In Europa, la gran parte dell’energia rinnovabile acquistata dal Gruppo è certificata dal fornitore, mentre sul mercato sudamericano l’energia elettrica acquistata è certificata come proveniente per la quasi totalità da fonti idroelettriche. Inoltre, alcuni stabilimenti del Gruppo sfruttano l’energia solare per produrre parte dell’elettricità o del calore da fonte rinnovabile.

Risparmi energetici del processo di verniciatura presso lo stabilimento di carrozzeria di Sterling HeightsIl nuovo reparto di verniciatura dello stabilimento di Sterling Heights negli Stati Uniti ha garantito al Gruppo significativi risparmi energetici. Nel settore automotive, infatti, la verniciatura richiede più energia di qualunque altra fase del processo di produzione. Nei reparti di verniciatura, la maggior parte dell’energia viene consumata dalla cabina di verniciatura che richiede circa 100.000 m3 d’aria al minuto ad una temperatura e un’umidità specifiche. Al fine di assicurare la conformità a questi severi requisiti di processo, le cabine hanno un elevato consumo di metano, elettricità e acqua.Il nuovo reparto di verniciatura dello stabilimento si estende per circa 100.000 m2 ed è stato concepito per garantire un’elevata efficienza energetica grazie a un processo di “aria a cascata / ricircolo d’aria”, che riduce fortemente l’uso di energia ed acqua ed è progettato per far ricircolare il 90% dell’aria.Questa innovazione offre un risparmio energetico annuale di circa 1,3 milioni di euro, evitando circa 24.000 tonnellate di potenziali emissioni di CO2 grazie al minor uso di energia e assicurando inoltre una significativa riduzione nell’uso dell’acqua.

dell’energia del Gruppo da rinnovabili, pari all’elettricità consumata annualmente in una città come Torino

10%

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Il Gruppo Fiat considera l’acqua come una delle più significative risorse naturali da proteggere, al punto da elaborare specifiche Linee Guida per la Gestione delle Acque, valide per tutte le società del Gruppo, che forniscono i princìpi per la gestione sostenibile dell’intero ciclo idrico e sottolineano l’importanza di ridurre il consumo di acqua nei processi produttivi, specialmente nelle aree geografiche dove è una risorsa limitata e la sua disponibilità è particolarmente importante per l’ambiente e per la popolazione locale.Il Gruppo Fiat realizza periodiche mappature della disponibilità di risorse idriche nel mondo, mettendo in correlazione la quantità di acqua disponibile con i consumi nelle diverse aree geografiche e confrontandole successivamente con i Paesi dove il Gruppo è presente. Attraverso attività di miglioramento nella gestione del ciclo dell’acqua e misure volte ad aumentarne il riutilizzo nei processi industriali, nel 2013 il Gruppo Fiat ha ridotto i propri consumi complessivi di acqua del 3,6% rispetto al 2012 (passando da 25,9 a 24,9 milioni di m3) e del

27,1% rispetto al 2010 (da 34,2 a 24,9 milioni di m3).

Prelievi e scarichi idriciGruppo Fiat nel mondo (migliaia di m3)

2013 2012 2011 2010Stabilimenti 142 144 150 148

Totale prelievi idrici 24,9 25,9 29,9 34,2Totale scarichi idrici 16,2 17,3 18,8 22,4

Nel 2013, la totalità degli stabilimenti attualmente operativi di carrozzeria e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium ha ridotto il consumo idrico per veicolo prodotto di un ulteriore 6,1% rispetto all’anno precedente (una riduzione del 34,9% rispetto al 2010).

GRI-G4 DMA, EN8, EN22

di acqua prelevata per veicolo prodotto nel mondo

-6,1%

Prelievo idrico per unità prodottaMarchi generalisti e Premium carrozzeria e stampaggio nel mondo (m3 per veicolo prodotto)

20123,44

20114,06

20133,23

4,97 2010

Obiettivo 2020(-40% rispetto al 2010)

Gestione delle acqueProcessi responsabili e World Class

8

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La riduzione dei consumi idrici senza una corrispondente azione su eventuali inquinanti causerebbe un incremento della concentrazione di questi ultimi e porterebbe dunque a un peggioramento della qualità delle acque reflue. Per tale motivo, il Gruppo Fiat abbina alla riduzione nel consumo delle risorse idriche un’ottimizzazione dei processi di trattamento delle acque reflue e un costante monitoraggio dei parametri significativi. Per il 2014, ciascuno stabilimento ha l’obiettivo di mantenersi ben al di sotto dei limiti di legge. Nel 2013, le analisi effettuate sull’acqua scaricata dagli stabilimenti del Gruppo Fiat nel mondo hanno mostrato che i livelli di domanda chimica di ossigeno (COD) erano inferiori fino all’80% rispetto agli standard di legge previsti, mentre i livelli di domanda biochimica di ossigeno (BOD) e solidi sospesi totali (TSS) erano inferiori ai limiti imposti fino al 97% e al 91%, rispettivamente.

GRI-G4 EN10, EN22 (1) L’indice di ricircolo è calcolato in base al fabbisogno d’acqua totale, che corrisponde alla somma dell’acqua prelevata e dell’acqua riusata rimettendola in circolazione nei processi

produttivi degli stabilimenti.

2,1 mld di m3 di acqua risparmiata negli

stabilimenti del mondo, pari alla quantità

d’acqua che attraversa le Cascate del Niagara in 13 giorni.

Riduzione dei consumi idrici nello stabilimento di Pernambuco in Brasile L’impegno a preservare l’acqua sarà centrale anche nel nuovo stabilimento che il Gruppo Fiat aprirà a Goiana, nello stato di Pernambuco, nord-est del Brasile, un’area colpita per anni dalla siccità. La distribuzione idrica e il trattamento delle acque reflue sono gestite dalla Compesa, (Companhia Pernambucana de Saneamento) che ha imposto sui consumi idrici limiti più stringenti per le attività industriali rispetto alle altre normative brasiliane.Quando si costruisce un nuovo stabilimento in un’area così sensibile, è essenziale prestare molta attenzione all’ottimizzazione del ciclo idrico. Per tale ragione, è stata dedicata una particolare attenzione alla progettazione di processi produttivi ottimizzati dal punto di vista idrico. Per esempio, la linea di verniciatura - tradizionalmente il processo che consuma più acqua nel settore automotive - avrà un indice di consumo idrico inferiore a un metro cubo per scocca verniciata grazie al ricircolo interno dell’acqua e a un’attenta pianificazione delle fasi di risciacquo.Anche con un uso interno dell’acqua altamente ottimizzato, il consumo idrico dello stabilimento sarebbe stato comunque elevato per questa specifica area, se non fossero state adottate ulteriori misure. Ad esempio, il riutilizzo di acque reflue trattate per i processi industriali permetterà un’ulteriore forte riduzione. A tal fine, la progettazione dell’impianto di trattamento delle acque reflue include una fase specifica di trattamento finalizzata all’utilizzo in cascata nei processi produttivi delle acque depurate, migliorando quindi in modo significativo l’indice di ricircolo idrico. E ciò si tradurrà anche in un significativo risparmio economico.L’acqua non ricircolata sarà quindi scaricata con standard di qualità di molto superiori rispetto ai limiti imposti dalle amministrazioni locali.

Indice di ricircolo delle acqueGruppo Fiat mondo (milioni di m3)

2013 2012Fabbisogno idrico totale 2.155,6 2.064,7

di cui riciclato 2.130,6 2.038,9 di cui prelievo idrico 24,9 25,9

Indice di ricircolo delle acque (%)(1) 98,8 98,8

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Il Gruppo misura e analizza regolarmente la presenza nei suoi processi industriali in tutto il mondo dei metalli pesanti di maggior rilievo per i nostri processi industriali. Nel 2013 sono stati analizzati nickel (Ni) e zinco (Zn), dopo le analisi del 2012 su piombo (Pb), cadmio (Cd) e rame (Cu). Queste analisi offrono una visione completa dell’impatto complessivo che le attività del Gruppo Fiat hanno sulla qualità dell’acqua. Il Gruppo ha fissato obiettivi specifici di mantenimento ben al di sotto dei limiti di legge. Nel 2013 il Gruppo non ha registrato casi di sversamenti significativi nel mondo.

Gestione dei rifiuti

ll Gruppo Fiat è fortemente impegnato nel ridurre la generazione di rifiuti derivanti dalle attività produttive. Di conseguenza, all’interno del Gruppo sono ampiamente praticati il riutilizzo e il recupero delle materie prime. Tutto ciò che non può essere riutilizzato viene riciclato. Quando i rifiuti non possono essere riciclati, lo smaltimento avviene utilizzando le tecnologie a minor impatto ambientale possibile (termovalorizzazione o trattamento, con invio a discarica solo come scelta residuale). Il consolidamento delle azioni volte a migliorare questo importante aspetto ambientale ha determinato un trend sostanzialmente stabile dei volumi di rifiuti generati nel 2013 in confronto al 2012, nonostante un aumento dei volumi produttivi. Negli ultimi due anni, la quantità totale di rifiuti generati è diminuita del 2,5%. I progetti attuati per ridurre la quantità di rifiuti generati hanno consentito un risparmio complessivo di circa 4,5 milioni di euro nel 2013. Il Gruppo monitora anche il livello di rifiuti definiti pericolosi generati nei processi produttivi, in conformità alle legislazioni vigenti in ciascun Paese. Particolare attenzione è riservata alla riduzione di tali rifiuti, poiché meno adatti per loro natura a essere recuperati. Grazie all’impiego di pratiche ambientali appropriate, i rifiuti pericolosi nel 2013 sono diminuiti del 3,1% rispetto allo scorso

anno e del 36,7% rispetto al 2010.

Produzione e gestione dei rifiuti (1)

Gruppo Fiat nel mondo (t)

2013 2012 2011 2010Stabilimenti 142 144 150 148

Rifiuti generatiRifiuti non pericolosi 1.770.029 1.720.410 1.804.698 1.650.257Rifiuti pericolosi 39.069 40.327 50.614 61.754Totale rifiuti generati 1.809.098 1.760.737 1.855.312 1.712.011

di cui imballaggi 121.837 75.332 97.099 90.982Rifiuti smaltitiTermovalorizzazione 23.750 19.950 23.336 21.609Trattamento 31.055 31.219 37.489 43.936Discarica 438.741 438.345 547.056 515.434Totale rifiuti smaltiti 493.546 489.514 607.881 580.979Rifiuti recuperatiTotale rifiuti recuperati 1.315.552 1.271.223 1.247.431 1.131.032

GRI-G4 DMA, EN22, EN23, EN24

(1) Le informazioni relative alla determinazione del metodo di smaltimento dei rifiuti sono fornite nelle Linee Guida sulla Gestione dei Rifiuti e incorporate nella “linea guida operativa per il monitoraggio dei KPI ambientali - Rifiuti”, che viene applicata all’intero Gruppo Fiat.

Gestione dei rifiutiProcessi responsabili e World Class

8

di rifiuti pericolosi evitate nelle fabbriche del mondo, pari al

peso di 500 ippopotami

1.300 tonnellate

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Negli stabilimenti di carrozzeria e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium, la quantità di rifiuti generati per veicolo nel 2013 si è mantenuta abbastanza costante se paragonata all’anno precedente, mentre il confronto con il 2010 evidenzia una riduzione del 2,8% (da 215,0 a 209,0 kg/veicolo prodotto) sul totale dei rifiuti generati per veicolo prodotto. I rifiuti pericolosi per veicolo prodotto sono diminuiti del 10,3% in confronto al 2012 (da 3,9 a 3,5 kg/veicolo prodotto) e del 50,0% in confronto al 2010 (da 7 a 3,5 kg/veicolo prodotto).Nel 2013, gli stabilimenti di carrozzeria e stampaggio dei Marchi generalisti e Premium hanno raggiunto il 96,4% nel tasso di recupero dei rifiuti (rispetto ad una media del Gruppo Fiat del 72,7%) e hanno ridotto la percentuale di rifiuti inviati a discarica, portandola all’1,3% (rispetto ad una media del Gruppo Fiat del 24,3%). Il valore dei rifiuti inviati a discarica dal Gruppo è essenzialmente legato ad un’unica tipologia di rifiuto, le sabbie inerti del processo industriale di Teksid, che, per vincoli tecnologici, al momento non possono che essere conferite in discarica. Teksid ha comunque in corso specifici progetti finalizzati all’ottimizzazione della gestione di questo rifiuto (vedere box nella pagina successiva).

Rifiuti pericolosi generati per unità prodottaMarchi generalisti e Premium carrozzeria e stampaggio nel mondo (kg per veicolo prodotto)

20123,9

20114,5

20133,5

7,0 2010

Obiettivo 2020(-54% rispetto al 2010)

Rifiuti generati per unità prodottaMarchi generalisti e Premium carrozzeria e stampaggio nel mondo (kg per veicolo prodotto)

2012208,5

2011209,5

2013209

215 2010

Obiettivo 2020(-14% rispetto al 2010)

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In riferimento alla Convenzione di Basilea, 104 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi sono state esportate dal Canada agli Stati Uniti per essere riciclate (rifiuti del reparto di verniciatura), pari allo 0,27% di tutti i rifiuti speciali pericolosi generati dal Gruppo Fiat nel 2013(1).

Percentuale di recupero dei rifiuti Marchi generalisti e Premium carrozzeria e stampaggio nel mondo

96,2%

95,6%

92,2%

96,4%

97% Obiettivo 2020

2012

2011

2013

2010

Rifiuti inviati a discaricaMarchi generalisti e Premium carrozzeria e stampaggio nel mondo

1% Obiettivo 2020

2012

2011

2013

2010

1,1%

1,6%

4,4%

1,3%

GRI-G4 EN25

(1) Non si è registrato nessun altro caso di rifiuti pericolosi trasportati, importati, esportati o trattati che ricada nei termini della Convenzione di Basilea.

Ridurre i rifiuti inviati a discarica

Per ottenere miglioramenti nella gestione dei rifiuti, nel corso del 2013 sono state promosse e realizzate numerose azioni nella maggior parte degli stabilimenti produttivi. Presso lo stabilimento Teksid di Monclava (Messico), è stato introdotto un impianto di rigenerazione della sabbia di fonderia che consente il recupero e la conseguente reimmissione nel ciclo produttivo di parte delle sabbie utilizzate per la formazione delle anime (modelli in sabbia e resina utilizzati per la creazione delle zone cave all’interno delle fusioni in ghisa), ottenendo così una riduzione nella quantità generata di rifiuti per un ammontare di circa 30.000 tonnellate all’anno.Tale attività costituisce un altro passo nell’estensione dell’utilizzo nella gestione dei rifiuti delle Best Available Technologies (BAT) in tutti gli stabilimenti, iniziata nel 2012 presso lo stabilimento Teksid di Ingrandes sur Vienne (Francia).

Gestione dei rifiutiProcessi responsabili e World Class

8

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Processi non produttivi

L’impegno del Gruppo per ridurre l’impatto ambientale delle sue attività si estende anche al di là dell’ambito produttivo, coinvolgendo diverse aree tra cui gli uffici.

UfficiNel 2013 un’ampia serie di iniziative sono state avviate o confermate dall’anno precedente volte a coinvolgere e formare il personale su tematiche riguardanti la salute, la protezione dell’ambiente (gestione dei rifiuti, consumo idrico, risparmio di energia) e una corretta gestione degli spazi di lavoro. L’obiettivo finale di queste iniziative è rendere i dipendenti più consapevoli su quanto sia importante mantenere abitudini salutari sul luogo di lavoro, generando maggiore consapevolezza sui comportamenti responsabili che si possono mantenere anche in casa.Le varie iniziative del Gruppo sono state messe in atto attraverso una serie di diversi canali di comunicazione, fra cui: riunioni, informazioni diffuse tramite intranet aziendale e siti internet specifici, nonché via e-mail e tramite cartelli in aree comuni ed eventi speciali. In Italia è proseguito il programma ECOffice per i dipendenti del Gruppo. Il programma consiste in un corso online, accessibile attraverso la rete intranet aziendale, che illustra i problemi energetici più comuni in ufficio e propone azioni che permettono di ottenere importanti riduzioni nei consumi. Il corso offre informazioni di tipo tecnico, consigli, collegamenti ad argomenti correlati, un test di autovalutazione e uno spazio per suggerimenti dedicati all’uso dei diversi strumenti in ufficio: PC, stampanti, illuminazione. Il corso online comprende anche un modulo più generale sul risparmio di energia e acqua. Nel 2013 l’accesso al programma è stato esteso per comprendere ulteriori dipendenti Maserati.Nel 2013 il Gruppo ha avviato un progetto di grandi dimensioni per la rifunzionalizzazione ad uso uffici di un sito industriale inutilizzato di 42.000 metri quadrati a Torino. Le specifiche relative alla performance energetica della nuova struttura sono superiori a quelle richieste dalle attuali normative e, a cominciare dal 2014, questa sede ospiterà circa 1.600 dipendenti attualmente dislocati presso altre sedi in città. Fin dalla fase di progettazione, è stata prestata una particolare attenzione alla capacità dell’involucro esterno dell’edificio di adattarsi alle variazioni climatiche stagionali, ottimizzando i sistemi di ventilazione e di illuminazione naturale e utilizzando tecnologie avanzate per limitare la dispersione termica.

GRI-G4 EN23

8Processi responsabili e

World Class

Processi non produttivi

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Da un punto di vista ambientale, i vantaggi primari generati dalla ristrutturazione di un edificio esistente anziché della costruzione di una nuova struttura sono:n riutilizzo di un sito industriale esistenten significativa riduzione nella generazione di rifiuti grazie alla conservazione della struttura esterna dell’edificion minimo utilizzo di nuovi materiali edili per evitare l’impatto generato da produzione e trasporto n conservazione dell’energia latente dei materiali nella struttura esistente.Nel corso della fase di progettazione è stata eseguita un’analisi basata su standard riconosciuti. I risultati hanno dimostrato che mantenendo la struttura e i materiali esistenti per trasformare l’edificio sono state risparmiate energia ed emissioni in misura significativa rispetto a un’opera di demolizione e ricostruzione. I parametri presi in esame sono stati:n il Potenziale di Riscaldamento Globale (Global Warming Potential, o GWP) 100: il contributo al riscaldamento globale prodotto in 100

anni espresso in tonnellate di CO2 equivalente (CO2e) e calcolato in base al contributo di emissioni di ogni elemento e materiale presente nell’edificio (esistente e ipotizzato). Conservando la struttura originale sono state risparmiate circa 7.600 tonnellate di CO2e

n il Fabbisogno di Energia Primaria (Primary Energy Intensity, o PEI): l’energia totale consumata durante l’intero ciclo di vita di un prodotto, dall’estrazione delle materie prime che lo compongono fino alla sua demolizione e smaltimento. Conservando la struttura originale è stato generato un risparmio di circa 89 terajoule

n Il Potenziale di Acidificazione (Acidification Potential, o AP): il valore potenziale per la formazione di piogge acide, collegato all’emissione di specifiche sostanze acidificanti in aria, quali ossidi di azoto e ossido di zolfo. Conservando la struttura originale sono state risparmiate circa 925 tonnellate di SO2e.

Un altro segno tangibile dell’approccio responsabile del progetto è evidenziato dall’uso di materiali riciclabili per la ristrutturazione.La performance energetica dell’edificio sarà monitorata non appena la sede sarà resa pienamente operativa. Inoltre, la nuova sede contribuirà a una progressiva rivitalizzazione dell’area e delle infrastrutture circostanti.

GRI-G4 EN19, SO1

Processi non produttiviProcessi responsabili e World Class

8

Programma Together We Are 20 Thousand Sustainable Attitudes in Brasile

Nelle sedi FGA nella regione LATAM, dove lavorano circa 22.500 dipendenti tra operai ed impiegati, sono state svolte molteplici iniziative, a volte legate all’implementazione di standard e certificazioni internazionali all’interno delle fabbriche come la ISO 14001 o la ISO 50001, in altri casi svincolate da esse. È questo il caso dei programmi Together we are 20 thousand sustainable attitudes e No waste campaign, focalizzati su un uso coscienzioso delle risorse naturali evitandone lo spreco e sulla riduzione degli scarti alimentari prodotti nelle mense, messi in atto nella sede di Betim. È stato misurato che prima della campagna di sensibilizzazione nei ristoranti aziendali della sede di Betim, dove sono occupate circa 19.500 persone, venissero sprecati 45,6 grammi di alimenti a persona che sommati complessivamente raggiungono il totale di 19 tonnellate in un mese e di 228 tonnellate in un anno, una quantità di cibo sufficiente a sfamare oltre 200 persone nello stesso arco temporale. Ogni mese, per ognuno dei 4 ristoranti aziendali che riesce a raggiungere e superare la soglia stabilita di scendere sotto i 40 grammi di rifiuti a persona, 10 cesti di generi alimentari vengono donati a istituzioni benefiche indicate dall’associazione Arvore da Vida. Ad esempio a maggio 2013, dopo 9 mesi dal lancio dell’iniziativa, tutti e 4 i ristoranti aziendali sono scesi sotto la soglia limite raggiungendo dei quantitativi di rifiuti a persona compresi tra i 21,38 e i 39,76 grammi. Come risultato, 20 cesti di generi alimentari sono stati donati all’associazione Antonio Goncalves Pereira, nel quartiere di Giardini di Teresopolis, dove risiedono 32 anziani ed altri 20 all’asilo Buon Pastore nel quartiere di Imbirucu, che si occupa di oltre 145 bambini.

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Green IT(1)

Il Gruppo si impegna a ridurre al minimo anche l’impatto ambientale dei servizi IT (Information Technology) sostituendo le apparecchiature esistenti con unità più efficienti.Nel 2013 è infatti proseguito il programma di sostituzione in tutto il mondo delle apparecchiature hardware con unità dotate di alimentatori a maggior efficienza. Questo ha portato a una riduzione di 1.179 MWh di consumi elettrici e di circa 791 tonnellate di CO2 dal 2010; l’’iniziativa verrà ulteriormente estesa nel 2014.Inoltre, 13.800 videoterminali sono stati sostituiti con nuovi dispositivi certificati Energy Star. I nuovi terminali hanno consumato meno elettricità per 473 MWh, con circa 236 tonnellate di emissioni di CO2 evitate dal 2010, rispettando i più rigorosi requisiti in tema di salute, sicurezza e ambiente e permettendo un riciclaggio e uno smaltimento ecocompatibili essendo privi di mercurio.Nel 2013 Chrysler Group ha avviato un programma per la sostituzione di tutti i dispositivi di stampa nelle sedi statunitensi. Nella sede di Auburn Hills sono stati installati dispositivi di stampa multifunzione che offrono stampa, copia, fax e scansione con un unico dispositivo e semplificano inoltre la manutenzione, automatizzando la richiesta del toner quando rilevano un basso livello d’inchiostro. Il programma prevede la distribuzione di questi dispositivi anche nelle rimanenti sedi degli Stati Uniti entro il 2014. Al di là di una migliore funzionalità, si prevede anche un risparmio di oltre 750.000 euro l’anno.Nell’area Data Center, che comprende i sistemi di calcolo che ospitano le applicazioni e i servizi IT, sono proseguite le attività finalizzate alla riduzione, sostituzione, consolidamento e virtualizzazione dei server, che hanno prodotto un risparmio di 36.470 MWh e di circa 23.200 tonnellate di CO2 dal 2010 con ulteriori iniziative previste per il 2014.In ultimo, Chrysler Group nella regione NAFTA ha generato un risparmio cumulativo di 3.013 MWh di energia e di circa 2.200 tonnellate di CO2 dal 2010 automatizzando lo spegnimento dei computer non in uso durante la notte.

GRI-G4 EN6, EN19 (1) Il fattore di conversione utilizzato per l’area EMEA è 1 kWh = 0,52 kg di CO2 (fonte: Carbon Trust, Conversion Factors, 2011), e 1 kWh = 0,75 kg di CO2 per l’area NAFTA (fonte:

Emissions & Generation Resource Integrated Database eGRID, 2012).

tonnellate di CO2 grazie a continui

aggiornamenti ai sistemi informatici, equivalenti alle emissioni di 43.300 voli da Roma a New York

-26.400

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152 9 Salute e sicurezza sul lavoro

La sicurezza sul posto di lavoro e la salute dei lavoratori sono di massima importanza per il Gruppo Fiat, in ogni settore aziendale e in tutti i Paesi in cui opera. La strategia del Gruppo per la promozione e la tutela dei lavoratori sui luoghi di lavoro comprende varie aree di intervento e fa propria la convinzione che il raggiungimento dei più elevati livelli di salute e sicurezza sia essenziale ai fini dell’esecuzione di ogni attività. L’impegno del Gruppo nel miglioramento continuo delle condizioni di salute e sicurezza si traduce in particolare nella continua riduzione degli infortuni in termini di gravità e di frequenza; nell’allineamento ai più elevati standard internazionali (OHSAS 18001) di tutti i processi produttivi del Gruppo, compresi quelli svolti nei nuovi stabilimenti; e nella promozione di un approccio proattivo teso al benessere psicofisico complessivo dell’individuo.

Salute e sicurezza sul lavoro(1)

Obiettivi a lungo termine(2) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

GRI-G4 DMA

(1) I dati del presente capitolo relativi al 2011 includono Chrysler Group per l’intero anno.(2) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com(3) La copertura include dipendenti che lavorano presso gli stabilimenti di produzione così come quelli degli enti non produttivi (ad es. gli uffici).

Impegni Obiettivi Risultati 2013

Raggiungere il risultato di zero incidenti e lesioni sul lavoro

2020: continua riduzione degli indici di frequenza e gravità degli incidenti in linea con l’obiettivo di zero incidenti sul lavoro in tutti gli stabilimenti mondiali del Gruppo

Ridotto per il settimo anno consecutivo l’Indice di frequenza con 0,19 incidenti ogni 100.000 ore lavorate (-13,6% vs 2012 and -56,8% vs 2010)

Ridotto per il settimo anno consecutivo l’Indice di gravità con 0,06 giorni di assenza dovuti a incidenti sul lavoro ogni 1.000 ore lavorate (-14,3% vs 2012 e -53,8% vs 2010)

Continuare il processo di certificazione interna ed esterna del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro

2020: certificazione OHSAS 18001 per tutti gli stabilimenti del Gruppo operativi nel mondo secondo i più elevati standard di salute e sicurezza

110 stabilimenti certificati OHSAS 18001, in cui lavorano circa 147.000 dipendenti(3) (pari al 65,2% dei dipendenti del Gruppo in perimetro nel 2013)

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Impegno Obiettivo Risultati 2013

Garantire un luogo di lavoro che promuova salute, sicurezza e benessere dei dipendenti

2020: espansione del Health Promotion Program agli stabilimenti di tutto il mondo, in accordo con esigenze e vincoli locali, per promuovere uno stile di vita salutare e ambienti di lavoro sicuri

Health Promotion Program esteso a 78 stabilimenti in 10 paesi, con particolare attenzione verso la lotta al fumo, le iniziative di educazione alimentare e la promozione di una cultura della prevenzione basata su controlli medici

Monitorati i siti più sensibili al rischio (22 siti dove lavorano circa 19.000 dipendenti) ed eseguiti i piani d’azione necessari

Valutate le necessità e implementate nuove iniziative focalizzate sulla salute mentale e i disturbi psicosomatici in 69 stabilimenti

Distribuite informazioni per la prevenzione dell’influenza stagionale o fornite vaccinazioni contro l’influenza in siti selezionati nel mondo

Proseguita la campagna di sensibilizzazione sull’infezione da HIV presso gli stabilimenti Fiat Group Automobiles in Brasile (circa 19.600 dipendenti diretti e 7.700 dipendenti dei fornitori coinvolti)

Proseguito il programma WELL nell’intranet del Gruppo nel mondo, con suggerimenti e consigli in materia di salute e benessere a disposizione di circa 42.300 dipendenti

Eseguiti screening biometrici per misurare i livelli di colesterolo, pressione sanguigna e glucosio a circa 22.700 dipendenti di Chrysler Group (8,9% del totale dei dipendenti del Gruppo e 29,8% dei dipendenti di Chrysler Group), oltre ai 10.400 dipendenti di Chrysler che avevano già completato lo screening nel 2012

Completato il programma Health Risk Assessment da circa 21.150 dipendenti (8,3% del totale dei dipendenti del Gruppo e 27,7% dei dipendenti di Chrysler Group), oltre ai 9.700 dipendenti di Chrysler che avevano già completato lo screening nel 2012 (+118% vs l’anno precedente)

Implementato lo strumento IQS per la valutazione clinica e la classificazione del rischio cardiovascolare e delle abitudini di vita di ogni dipendente, con il coinvolgimento di 870 dipendenti in Brasile

GRI-G4 DMA

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154 Gestione della Salute e della Sicurezza

Gestione della Salute e della Sicurezza

Nel quadro dell’impegno del Gruppo nel perseguire obiettivi volti alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, un ambiente di lavoro sicuro e sano è considerato un diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti i dipendenti.La scelta di operare secondo i più elevati standard riconosciuti a livello internazionale richiede un approccio integrato nella gestione dei temi di salute e sicurezza in tutte le nostre realtà. Tale impegno è rivolto non soltanto ai dipendenti, ma si estende anche ai fornitori, a coloro che prestano un servizio temporaneo per l’azienda e alle comunità presenti nei territori adiacenti i siti del Gruppo.In tale prospettiva, il Gruppo è attivo su diverse tematiche:n nella definizione di procedure comuni e omogenee per l’identificazione e la valutazione dei rischi, nel rispetto delle normative localin nell’applicazione di rigorosi standard di sicurezza ed ergonomia in fase di progettazione degli impiantin nella promozione di comportamenti sicuri attraverso iniziative di formazione e campagne di sensibilizzazionen nell’impegno a garantire ambienti di lavoro salutari

n nella promozione di uno stile di vita sano.Queste responsabilità sono formalmente delineate nelle Linee Guida su Salute e Sicurezza, che definiscono l’impegno del Gruppo Fiat per ciascuna area di attività e trovano validità in tutte le sedi operative. Le Linee Guida sono periodicamente aggiornate tenendo in considerazione le nuove normative, i contributi provenienti dalla letteratura specialistica e le indicazioni fornite dagli stakeholder interni ed esterni al Gruppo. In tal modo si garantisce che le Linee Guida continuino ad essere un riferimento aggiornato per i nuovi requisiti e sviluppi nell’ambito della salute e della sicurezza sul lavoro.

milioni di euro investiti nella

tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti

194+15,5% rispetto al 2012

GRI-G4 DMA

9 Salute e sicurezza sul lavoro

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Una gestione integrata e sistematica degli aspetti legati alla salute ed alla sicurezza permette di prevenire, e quando necessario tutelare, tutti i lavoratori nonché, indirettamente, le loro famiglie e le comunità.Gli elementi chiave dell’approccio del Gruppo sono:n la gestione dei rischi, attraverso un’analisi continua delle potenziali criticità e adozione di un approccio preventivo in tutte le attività

significativen l’implementazione di un sistema di gestione conforme ai requisiti dello standard internazionale OHSAS 18001n il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro attraverso l’analisi e la valutazione dei rischi, la definizione e l’attuazione di piani di azione

correttivi e preventivi, e il monitoraggio costante delle attività relative a salute e sicurezza e dei fattori di rischio che possono originarsi in conseguenza dell’introduzione di nuove sostanze, materiali o tecnologie (ad es. nanomateriali o sostanze pericolose)

n il monitoraggio e l’analisi delle cause alla base delle non conformità e l’applicazione degli strumenti del pilastro Safety del World Class Manufacturing anche al fine di prevenire la ricorrenza

n il coinvolgimento attivo di tutti i dipendenti nel processo di miglioramento, attraverso un’informazione capillare e una formazione specifican la promozione dell’adozione di comportamenti orientati alla sicurezza e alla prevenzionen il coinvolgimento dei fornitori, dei concessionari e di altri partner del business nel miglioramento della salute e della sicurezza sul lavoro e

nei loro ambiti di attività.L’organizzazione dedicata alle attività relative alla salute e sicurezza è molto ampia e coinvolge specialisti, interni ed esterni all’azienda, che operano sia a livello centrale sia nelle singole unità organizzative (funzioni di staff e di stabilimenti). A livello centrale i responsabili della funzione Environment, Health and Safety (EHS) (Ambiente, Salute e Sicurezza) sono responsabili della definizione di linee guida, procedure e standard; a livello locale, supportano i referenti EHS di ciascuna unità organizzativa del Gruppo nella gestione e attuazione delle politiche in materia di salute e sicurezza. Inoltre, hanno il compito di monitorare la legislazione nazionale e regionale, nonché le disposizioni e le normative in materia. Sono altresì coinvolti nella verifica della conformità alle Linee Guida su Salute e Sicurezza e nell’attuazione di programmi di prevenzione. Incontri periodici assicurano il coordinamento tra i diversi livelli organizzativi e le aree geografiche in cui il Gruppo opera, l’analisi dei trend dei vari indicatori di performance rendicontati e la definizione, delle aree e dei piani di miglioramento.Una piattaforma informatica dedicata permette di monitorare le performance e viene costantemente aggiornata per facilitare la valutazione dei risultati raggiunti, nonché la condivisione delle “best practices”, delle idee innovative e delle esperienze maturate.

10 indicatori su salute e sicurezza tracciati mensilmente nell’ambito

della performance di settore

GRI-G4 DMA

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Raggiungere gli standard più elevati

Il mantenimento di elevati standard di salute e sicurezza richiede un continuo investimento di risorse ed energie da parte del Gruppo, al fine di garantire le migliori condizioni in ogni stabilimento e in tutti i Paesi in cui opera il Gruppo.Attraverso la diffusione di un sistema di gestione basato su metodi e procedure standardizzate, definiti a livello centrale e validati da un ente certificatore autorizzato, il Gruppo riesce a implementare i suoi requisiti di sicurezza anche nei Paesi con standard meno rigorosi. In questa prospettiva, si è continuato a perseguire l’impegno su scala globale nell’adottare un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (OHSMS) certificato secondo lo standard internazionale OHSAS 18001.Tale sistema permette l’adozione di un approccio omogeneo nei diversi stabilimenti, nonché l’allineamento dei processi produttivi nei siti di tutto il mondo. Entro il 2014, le certificazioni OHSAS 18001 saranno estese a tutti gli stabilimenti del Gruppo inclusi nel perimetro operativo dell’annualità 2012.

Spese per salute e sicurezza sul lavoroGruppo Fiat mondo

2013 2012 2011Spese per salute e sicurezza sul lavoro(1) (in milioni di euro) 194 168 270Percentuale dei costi per il personale(2) 2,1 1,8(3) 3,5

Certificazioni OHSAS 18001Gruppo Fiat-Chrysler mondo

2013 2012 2011Stabilimenti certificati (n.) 110 107 103Dipendenti che lavorano presso gli stabilimenti certificati (migliaia) 147(4) 123 121

Pieno coinvolgimento nella prevenzione

Le condizioni di salute e sicurezza presso i siti del Gruppo dipendono dalla combinazione di misure preventive e dalla collaborazione dei dipendenti che, a prescindere dal loro ruolo e dalle loro responsabilità all’interno dell’organizzazione, hanno il dovere di contribuire alla diffusione e al mantenimento di standard quanto più possibile elevati sul posto di lavoro.I dipendenti sono coinvolti in attività focalizzate sulla sicurezza attraverso azioni di formazione mirata e iniziative volte ad accrescere la loro consapevolezza, supportate da un sistema strutturato per la raccolta dei suggerimenti. Durante il 2013 sono pervenuti circa 1,3 milioni di

stabilimenti del Gruppo già certificati

110OHSAS

18001

GRI-G4 DMA

(1) Comprende le spese per il miglioramento della sicurezza e delle condizioni dell’ambiente di lavoro (miglioramenti degli stabilimenti, protezione dei lavoratori, controllo degli impianti e degli ambienti di lavoro) e della salute dei lavoratori (spese sanitarie).

(2) I costi per il personale ammontano a 9.352 milioni di euro nel 2013, a 9.110 milioni di euro nel 2012 e a 7.629 milioni di euro nel 2011.(3) I dati differiscono da quelli riportati nel Bilancio di Sostenibilità 2012 dovuti a un aggiustamento dei metodi di calcolo dei costi per il personale.(4) La copertura include i dipendenti che lavorano presso gli stabilimenti di produzione e negli enti non produttivi (ad es. funzioni di staff).

Raggiungere gli standard più elevati9 Salute e sicurezza sul lavoro

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suggerimenti dai dipendenti, 149.000 dei quali riguardavano idee per migliorare le condizioni di salute e sicurezza. I suggerimenti migliori sono stati recepiti e attuati e l’azienda ha riconosciuto e premiato coloro che hanno proposto i suggerimenti.Il notevole livello di partecipazione dei dipendenti dimostra quanto sia condiviso in maniera diffusa e forte l’impegno del Gruppo.La combinazione di approcci preventivi e proattivi ha permesso al Gruppo di capitalizzare al massimo specifici progetti e iniziative che nel tempo si sono affermati come best practice, e sono diventati parte integrante del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (OHSMS).Durante l’anno sono stati eseguiti oltre 5.000 audit (+110% rispetto al 2012) (122 dei quali esterni, con un incremento dell’85% rispetto al 2012) coprendo un totale di circa 150.000 dipendenti.Dal 2009 al 2013, il sistema WCM è stato implementato in un totale di 300 stabilimenti di fornitori (dei quali 218 in EMEA, 70 in LATAM e 12 in NAFTA).

World Class Manufacturing: Il pilastro della sicurezza

Il pilastro della sicurezza del World Class Manufacturing intende contribuire al miglioramento continuo dell’ambiente di lavoro e alla progressiva riduzione di tutti i rischi oggettivi o dovuti a comportamenti che potrebbero dar luogo a incidenti, infortuni o malattie professionali. Il principio base di questo pilastro risiede nella convinzione che questi obiettivi possano essere conseguiti solo creando e diffondendo una genuina cultura della sicurezza condivisa dall’intera organizzazione.I fattori essenziali per conseguire gli standard più elevati del pilastro Safety, sono una leadership forte, che si riflette nel diretto coinvolgimento del management nella definizione di obiettivi chiari e misurabili, e la motivazione e l’attiva partecipazione di tutti i dipendenti.La leadership e il coinvolgimento sono finalizzati alla diffusione della vision dell’azienda e dei valori di base per promuovere la cultura della salute e della sicurezza a tutti i livelli, nonché delle strategie di intervento e dei risultati da raggiungere. Uno dei punti focali è il ruolo giocato dalla formazione e dall’addestramento di tutti i lavoratori, come parte degli obiettivi definiti nel pilastro del People Development.Il campo d’applicazione del pilastro Safety non si limita al perimetro dello stabilimento, ma include anche i fornitori, le aziende terze e gli altri soggetti coinvolti nella catena della creazione di valore.Il pilastro Safety prevede la definizione di obiettivi specifici per ogni stabilimento, nonché una chiara e trasparente comunicazione degli indicatori, allo scopo di monitorarne l’effettivo raggiungimento.Gli obiettivi del pilastro Safety sono:n l’eliminazione o la drastica riduzione del rischio di incidenti, infortuni e malattie professionalin lo sviluppo di una cultura aziendale della salute e della sicurezza sul posto di lavoron il continuo miglioramento dell’ergonomia sul posto di lavoro, compresa la riprogettazione delle stazioni di lavoro in base al feedback dei lavoratorin lo sviluppo di specifiche competenze professionali nell’ambito della salute e della sicurezza sul lavoron la creazione di postazioni di lavoro ed attrezzature intrinsecamente sicure fin dalla fase di progettazionen l’eliminazione o la riduzione dell’inquinamento ambientale nelle unità produttiven l’attuazione e il consolidamento di comportamenti sicuri da parte dei lavoratori, sia sul posto di lavoro che al di fuori di esso.Il pilastro Safety prevede il diretto coinvolgimento dei lavoratori nella prevenzione, con il supporto del management e con la consapevolezza che una genuina cultura della sicurezza presupponga l’attiva partecipazione delle persone che quotidianamente si trovano a dover affrontare attività operative che potrebbero comportare rischi per la salute e la sicurezza.

GRI-G4 DMA

9Salute e sicurezza sul lavoro

Pieno coinvolgimento nella prevenzione

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Safety first

Attraverso l’integrazione degli standard e degli strumenti definiti nel sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro (OHSMS), dei metodi e degli strumenti del pilastro Safety del World Class Manufacturing, della partecipazione proattiva dei dipendenti, dello sviluppo delle competenze e dell’impegno economico dell’azienda, il Gruppo ha conseguito importanti risultati nella riduzione degli infortuni sul lavoro.

Gli infortuni sul lavoro vengono analizzati in dettaglio, con l’obiettivo di comprendere le cause che li hanno determinati e al fine di stabilire le misure idonee ad eliminare il rischio che possano ripetersi. Gli infortuni sono classificati in base alla loro frequenza, alla gravità e al genere. Ulteriori elaborazioni statistiche e classificazioni sono effettuate a livello di stabilimento e per linea di produzione/processo. Qualsiasi migliore prassi nuova che derivi da tale analisi approfondita è quindi condivisa in tutto il Gruppo.Per il settimo anno consecutivo, l’andamento degli indicatori relativi agli infortuni ha continuato a migliorare, con una riduzione del 13,6% dell’Indice di Frequenza (0,19 infortuni ogni 100 mila ore lavorate) e del 14,3% dell’Indice di Gravità (con 0,06 giorni di assenza ogni 1.000 ore lavorate). Dal 2012, tali indici sono inoltre monitorati per genere (per informazioni più dettagliate vedere pag. 178). L’analisi dei dati non evidenzia alcuna tendenza predominante legata al genere.

Indice di Frequenza(1) Gruppo Fiat mondo (infortuni ogni 100 mila ore lavorate)

2012 0,22

2011 0,28

2013 0,19

Indice di Gravità(2) Gruppo Fiat mondo (giorni di assenza per infortunio ogni 1.000 ore lavorate)

2012 0,07

2011 0,08

2013 0,06

GRI-G4 LA6

(1) L’Indice di Frequenza è definito come il rapporto tra il numero di infortuni denunciati (che abbiano prodotto almeno tre giorni di assenza) e il numero di ore lavorate, moltiplicato 100.000.(2) L’Indice di Gravità esprime il rapporto tra il numero di giorni di assenza dovuti a infortuni e il numero di ore lavorate, moltiplicato per 1.000.

Safety first9 Salute e sicurezza sul lavoro

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Le iniziative e gli investimenti hanno inoltre generato una graduale ma significativa riduzione dei fattori di rischio, riconosciuta ai nostri stabilimenti in Italia dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL). Le misure adottate dal Gruppo hanno consentito infatti risparmi per oltre 17,5 milioni di euro nel 2011, circa 16 milioni di euro nel 2012 e 14,6 milioni nel 2013 derivanti dalla riduzione dei premi assicurativi pagati all’INAIL.Ogni anno continuano a essere monitorati ed analizzati i near misses(1) (con circa 28.000 casi identificati nel 2013) e gli unsafe acts. Tale analisi, sistematica ed approfondita, permette di sviluppare misure atte a prevenire le condizioni di rischio e a correggere i comportamenti che potrebbero generare situazioni potenzialmente pericolose, anche attraverso l’emissione di “best practices” che diventano patrimonio di tutti gli stabilimenti del Gruppo.La prevenzione, la sorveglianza e gli interventi di emergenza volti a salvaguardare la salute sul luogo di lavoro sono condotti da personale medico e paramedico, generalmente presente in ogni stabilimento del Gruppo, sulla base delle esigenze di ciascun sito.Nel 2013, i controlli medici di tutte le tipologie sono stati pari a 409.000 (rispetto ai 318.000 del 2012)

Incidenti mortaliGruppo Fiat-Chrysler mondo

2013 2012 2011Episodi mortali che hanno coinvolto dipendenti del Gruppo (n.) 2 3 -

Nel 2013 si sono verificati due incidenti mortali, che hanno coinvolto dipendenti degli stabilimenti del Gruppo Fiat in Brasile e in Argentina. Il primo ha coinvolto un dipendente dello stabilimento di Teksid, in Brasile, mentre il secondo ha riguardato un lavoratore dello stabilimento di Comau, in Argentina.Presso lo stabilimento di Fiat Group Automobiles di G. Vico, in Italia, si è verificato un incidente mortale che ha coinvolto un dipendente di una società esterna. Tutti gli incidenti sono stati analizzati in dettaglio e le aziende del Gruppo si sono immediatamente attivate per sostenere le famiglie delle vittime e fornire pieno supporto alle indagini delle autorità locali.Le malattie professionali sono quelle malattie causate da una graduale, lenta e progressiva azione lesiva sull’organismo del lavoratore e contratte nell’esercizio delle attività assicurate in rapporto causale diretto con le lavorazioni svolte. L’andamento delle malattie professionali e il modo in cui cambiano nel tempo sono costantemente monitorati dal Gruppo.Da un punto di vista statistico, le informazioni relative alle malattie professionali che insorgono in ambito produttivo sono raccolte e classificate in due categorie distinte: pratiche istruite e malattie professionali riconosciute. Le prime sono casi oggetto di indagini e verifiche da parte dell’istituto assicuratore secondo le modalità previste dalla normativa vigente nei diversi Paesi, al fine di accertare sia la presenza della malattia assicurata, sia l’esistenza di un nesso di causa con l’attività lavorativa svolta. Le seconde sono casi per i quali l’istituto assicurativo al termine dell’iter di indagini e verifiche ha confermato la sussistenza dei suddetti requisiti.

€48 mlnrisparmiati nel 2011-2013 in Italia grazie a

investimenti in iniziative per la salute e la sicurezza

GRI-G4 LA6 (1) Un near misses è un evento che non ha generato un infortunio o una malattia, ma ne ha la potenzialità.

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Nel corso del 2013 sono stati rilevati complessivamente 732 casi di malattie professionali riconosciute dal competente istituto assicuratore del paese di riferimento.L’Indice di Frequenza delle malattie professionali, che esprime il rapporto tra i casi di malattia professionale e le ore lavorate per 100 mila, nel 2013 è stato pari a 0,18 (0,24 nel 2012). Il confronto tra questi indicatori nei diversi anni è effettuato solo a scopo orientativo poiché, diversamente dagli infortuni, i dati relativi alle malattie professionali si riferiscono a casi riscontrati in diversi anni, o anche decenni, prima dell’anno in cui sono stati verificati. Infatti, le malattie professionali sono un fenomeno piuttosto complesso, spesso correlate a situazioni, metodi lavorativi e circostanze ambientali non più presenti da molto tempo nelle aziende del Gruppo. Per questo motivo, non vi è alcuna evidenza di un’elevata incidenza o di un rischio elevato di malattia collegato all’attività lavorativa. Per informazioni più dettagliate vedere pag. 178.

La salute nei luoghi di lavoro

Noi crediamo che promuovere un ambiente di lavoro sano e sicuro rappresenti un valore essenziale e di primaria responsabilità nei confronti dei dipendenti e di qualsiasi altra persona si trovi all’interno dei siti aziendali. Tale responsabilità richiede un approccio più ampio, in cui la salute non è considerata semplicemente come assenza di malattia e di fattori di rischio, ma anche in termini di disponibilità di risorse a sostegno del benessere.Il dialogo continuo e la condivisione del know-how acquisito, sono essenziali per garantire soluzioni efficaci nella tutela della salute sul lavoro. Recentemente la comunità scientifica ha posto grande enfasi sulle malattie professionali. La maggior parte delle tipologie più recenti di malattie professionali è collegata a problemi muscolo-scheletrici e allo stress lavoro-correlato, che rappresentano quindi nuove aree di analisi del rischio, alle quali il Gruppo si dedica, attraverso la creazione di strumenti e azioni finalizzati alla mitigazione, eliminazione e prevenzione del rischio.

Indice di Frequenza delle malattie professionali Gruppo Fiat-Chrysler mondo (casi di malattie professionali ogni 100 mila ore lavorate)

2011

2012

2013

0,24

0,18

0,18

GRI-G4 DMA, LA7

La salute nei luoghi di lavoro9 Salute e sicurezza sul lavoro

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Iniziative per una cultura della prevenzione

Lo sviluppo di una cultura della prevenzione, in materia di salute e di sicurezza e l’integrazione di comportamenti sicuri nell’ambiente di lavoro, vengono perseguiti dal Gruppo anche attraverso investimenti nella formazione e iniziative di sensibilizzazione.Nell’ambito del Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro (SGSSL) e del pilastro Safety del World Class Manufacturing (WCM), le strutture organizzative dedicate pianificano e attuano campagne di sensibilizzazione, iniziative e programmi di addestramento e formazione. Queste attività si concentrano sull’importanza di tutelare la salute e la sicurezza, di uniformarsi a politiche e procedure definite e di promuovere appropriati comportamenti preventivi a tutti i livelli e le funzioni dell’Organizzazione.

Formazione su salute e sicurezzaGruppo Fiat-Chrysler mondo (migliaia)

2013 2012 2011Hours of training provided 1.184 1.079 699Employees involved in training activities 155 215 148

of which hourly 116 154 102

Nel 2013, il numero delle ore di formazione su salute e sicurezza è stato pari a 1.184.000 che rappresenta un incremento del 10% circa rispetto al 2012 (1.079.000 nel 2012). La formazione è stata erogata a circa 155.000 dipendenti, di cui circa 116.000 operai .L’Organismo Paritetico Health and Safety (OPHS), creato nel 2011, ha sviluppato i corsi relativi alla salute e alla sicurezza sul lavoro nell’ambito della piattaforma formativa Health and Safety First. L’OPHS è un organismo congiunto con il quale Fiat S.p.A., CNH Industrial, i sindacati FIM-CISL, UILM-UIL e FISMIC e l’Unione Industriale di Torino garantiscono la governance congiunta dei programmi di formazione e delle più importanti attività con impatti sulla gestione dei dipendenti, oltre a proporre soluzioni per le criticità relative a salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.L’obiettivo della piattaforma di formazione Health and Safety First è fornire una gamma di corsi di formazione sviluppati e adattati agli scenari reali e alle esigenze delle attività industriali del Gruppo in Italia, con particolare riguardo alle figure chiave che abbiano responsabilità in ambito della sicurezza, agli esperti (addetti alla sicurezza, responsabili delle emergenze e del primo soccorso, ecc.) e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.Sono proseguite nel 2013 le campagne di informazione finalizzate ad accrescere la consapevolezza dei dipendenti in merito ai rischi per la salute e alle misure sanitarie preventive.

GRI-G4 LA5

9Salute e sicurezza sul lavoro

Iniziative per una cultura della prevenzione

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L’iniziativa WELL è accessibile agli utenti web di tutto il mondo mediante il sito intranet dell’azienda (accessibile alla fine del 2013 a circa 42.300 dipendenti). L’iniziativa fornisce informazioni volte alla promozione di sane abitudini e alla prevenzione di malattie minori, disturbi sensoriali e potenziali futuri problemi di salute. Altri programmi periodici includono quelli relativi alla prevenzione dell’influenza stagionale, le campagne contro la diffusione di malattie infettive, con una particolare focalizzazione sulla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale (HIV in particolare, che ha coinvolto circa 19.600 dipendenti e 7.700 fornitori esterni) e la promozione dell’igiene personale. Presso le strutture di Chrysler Group negli Stati Uniti è inoltre disponibile un servizio di counseling gestito attraverso gli Employee Assistance Program (EAP), la cui finalità è mettere, ove se ne presenti la necessità, i dipendenti in contatto con consulenti professionisti. Il programma offre l’opportunità di discutere criticità personali e di accedere con facilità a una gamma di servizi orientati alla gestione dello stress e ad altre problematiche personali (ad es. depressione e ansia, dipendenza da sostanze stupefacenti, problemi familiari o economici) oppure problematiche relative alla cura dei bambini, all’assistenza degli anziani e ad altre preoccupazioni connesse al bilanciamento tra vita privata e lavorativa.Il Programma di Promozione della Salute (Health Promotion Program), rivolto all’intero Gruppo, è stato sviluppato e lanciato nel 2012 ed è proseguito per tutto il 2013. Il Programma prende spunto da esperienze maturate sia internamente, che mutuate dall’esterno e si attiene rigorosamente ai principi in materia di salute e sicurezza delle principali organizzazioni internazionali, in modo particolare: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la statunitense Occupational Safety and Health Administration (OSHA), l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (UE-OSHA) e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL).Sono rimaste invariate le quattro aree di intervento prioritarie individuate nel corso del primo anno di vita del progetto:n attività di screening e vaccinazione (compresi misurazione della pressione, del livello di glicemia e di colesterolo, vaccinazioni gratuiten iniziative di educazione alimentare (consulenze sull’alimentazione sana sul luogo di lavoro, proposte di alimenti più sani nelle mense aziendali)n promozione dell’attività fisica (incremento delle iniziative sportive in squadre o club e suggerimenti su come aumentare l’attività giornaliera)n programmi contro il fumo (campagne di sensibilizzazione sui rischi a lungo termine per la salute, creazione di gruppi per smettere di fumare).In aggiunta al Health Promotion Program, nel corso degli anni sono state sviluppate e promosse a livello locale altre iniziative per comunicare, supportare e monitorare l’adozione da parte dei dipendenti di abitudini di vita sane.

Relazioni con i sindacati su salute e sicurezzaIl miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori rientra tra i temi di costante confronto con gli organismi di rappresentanza dei lavoratori, in conformità alle leggi vigenti e agli accordi collettivi applicati nei vari Paesi in cui il Gruppo è presente.Nel 2013, un’analisi condotta su un campione che corrisponde a circa il 99% dei dipendenti del Gruppo(1) nel mondo, ha evidenziato che oltre l’81% è coperto da organismi di rappresentanza che gestiscono anche temi relativi alla salute e alla sicurezza, fornendo supporto per il monitoraggio e la consulenza su programmi dedicati.

GRI-G4 LA5

(1) Including Sevel Italia.

Iniziative per una cultura della prevenzione9 Salute e sicurezza sul lavoro

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Essendo un produttore di automobili globale, persone, componenti e prodotti sono sempre in movimento nel Gruppo Fiat. Ogni anno i nostri dipartimenti di Logistica gestiscono la movimentazione di un grande quantitativo di materiali e veicoli. Ci impegniamo al massimo per contenere le nostre emissioni ai livelli più bassi possibili, aumentando il numero di veicoli a ridotte emissioni per il trasporto, ottimizzando il flusso logistico delle movimentazioni e utilizzando, ove possibile, le tecnologie di telecomunicazione per ridurre lo spostamento fisico dei dipendenti.

Ottimizzazione dei trasporti

Logistica a monte e a valle

Assicurare la massima efficienza a fronte di un minimo impatto ambientale nella gestione della movimentazione di materiali, componenti e veicoli lungo una catena di distribuzione globale e articolata rappresenta un impegno che la Logistica del Gruppo Fiat si è assunta molti anni fa. Ottimizzando i flussi delle merci e massimizzando l’efficienza, gli sforzi del Gruppo si concentrano sulla riduzione degli impatti ambientali riducendo le emissioni connesse ai processi logistici e minimizzando gli imballaggi non riutilizzabili.Questi principi sono espressamente enunciati nei Green Logistics Principles che, in coerenza con le Linee Guida Ambientali del Gruppo, sulle quali si basano, forniscono indicazioni su come contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale agendo su quattro aree principali:n incremento di trasporti a emissioni ridotten impiego di soluzioni intermodalin saturazione dei mezzi di trasporton riduzione dei materiali di imballo e di protezione.

GRI-G4 DMA (1) Per informazioni più dettagliate vedere il Piano di Sostenibilità su www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com

Obiettivo a lungo termine(1) Obiettivo superato | Obiettivo raggiunto o in linea con il piano | Obiettivo parzialmente raggiunto | Obiettivo posticipato

Impegno Obiettivo Risultati 2013

Ridurre l’impatto ambientale dei processi logistici

2020: ampliamento del numero dei mezzi di trasporto a basse emissioni e alimentati da combustibili alternativi per i trasporti delle regioni EMEA e NAFTA, al fine di utilizzare le flotte aziendali più efficienti dal punto di vista ambientale e dei costi di gestione

80% della flotta del Gruppo nella regione EMEA già conforme alle normativa Euro V

10Ottimizzazione dei trasporti

Logistica a monte e a valle

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164 10 Ottimizzazione dei trasporti

Logistica a monte e a valle

OrganizzazioneIl World Class Logistics (WCL) definisce i processi logistici per gli stabilimenti e la rete dei fornitori allo scopo di soddisfare requisiti di sicurezza, ergonomia, eco-compatibilità e ottimizzazione dei flussi di trasporto. È gestito dalla funzione Logistics Engineering di Fiat e dal Logistics & Customs Department di Chrysler Group, che assolvono al compito di collegare produzione, fornitori e concessionarie attraverso la movimentazione dei materiali. Grazie alla riprogettazione dei flussi dei materiali e all’applicazione della metodologia just-in-time, i processi sono stati migliorati eliminando o riducendo la quantità di merci in magazzino movimentando e consegnando solo il necessario, dove necessario, al momento richiesto.

Flussi logistici Il trasporto di componenti e materie prime (trasporto a monte) verso gli stabilimenti del Gruppo e il trasporto di pezzi di ricambio (gestito da Fiat Parts & Services e da Mopar(1)) verso magazzini e centri di distribuzione è effettuato da operatori logistici esterni incaricati dall’azienda oppure gestito direttamente dagli stessi fornitori di materie prime. Il trasporto di pezzi di ricambio ai concessionari è eseguito da operatori logistici esterni che non sono gestiti dal Gruppo.La distribuzione di veicoli (trasporto a valle) dagli stabilimenti ai concessionari è gestito sia tramite una flotta di proprietà del Gruppo (i-FAST Automotive Logistics S.r.l. in Europa, Chrysler Group Transport in Nord America), sia tramite vettori esterni incaricati dall’azienda.

Performance ambientaliGli indicatori ambientali identificati e adottati sono costantemente monitorati per consentire una migliore copertura e un’approfondita conoscenza dell’impatto dei flussi logistici. I risultati di questo monitoraggio sono utilizzati per definire ulteriori obiettivi di miglioramento.Nel complesso, le emissioni di CO2 rilevate nel corso del 2013 relative ai processi di logistica del Gruppo gestiti direttamente dai dipartimenti di logistica dei Marchi generalisti e Premium nella regione NAFTA, sono state pari a circa 900.000 tonnellate: il 52% relativo al trasporto a monte e il 48% al trasporto a valle per la distribuzione dei veicoli, con un incremento del 19,8% circa rispetto all’anno precedente(2).L’incremento registrato nel 2013 nei livelli di produzione e nel mix delle vendite nella regione NAFTA ha portato a importanti sfide nella movimentazione delle merci e dei veicoli. In alcuni casi, i piani produttivi e la necessità di avere urgentemente a disposizione del materiale non hanno permesso di sfruttare appieno lo spazio disponibile nei container, con il risultato di un numero maggiore di chilometri per veicolo percorsi dalla flotta per il trasporto a monte.Misure drastiche sono state essenziali per contenere al minimo le emissioni di CO2. Nel complesso, le emissioni di anidride carbonica per chilometro percorso per i trasporti a monte sono aumentate dell’1,6%, a fronte dell’aumento del 17,4% nel numero di chilometri percorsi; invece le emissioni di anidride carbonica per il trasporto a valle per chilometro percorso sono diminuite del 7,5% a fronte di un aumento del 30,3% delle distanze percorse, grazie soprattutto a un incremento del trasporto ferroviario.

GRI-G4 DMA, EN15, EN17, EN18, EN30

(1) La divisione del Gruppo che si occupa delle attività Parts & Service e di Customer Care.(2) Il bilancio dello scorso anno riportava emissioni di CO2 derivanti da trasporti a monte per 308.000 tonnellate. La cifra ricalcolata ammonta a 387.904 tonnellate, per un totale di 749.473

tonnellate di CO2 emessa.

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Con riguardo alla regione EMEA, nel 2013 le emissioni di CO2 sono diminuite del 9,5% rispetto al 2012.

Aumento dei trasporti a basse emissioni Nella regione NAFTA, il Gruppo ha continuato ad impegnarsi per la riduzione delle emissioni di CO2 per il trasporto a valle gestito direttamente, siglando nuove collaborazioni istituzionali. Con riguardo al trasporto a valle in Europa, la flotta dei veicoli di proprietà del Gruppo trasporta su strada circa il 16% del totale delle autovetture distribuite. Sul totale della flotta, l’80% è già conforme alla normativa Euro V. Per il 2014 sono previsti ulteriori investimenti per accrescere l’efficienza dei veicoli industriali.In Europa, per i trasporti a monte gestiti direttamente dal Gruppo è già operativo il divieto di accesso agli stabilimenti per i veicoli con un livello di emissioni superiori ai limiti previsti dalla normativa Euro III; inoltre, nel 2013 è proseguita l’ introduzione di clausole contrattuali che prevedono che almeno il 50% della flotta dei fornitori sia costituita da veicoli conformi alla normativa Euro IV o a standard più restrittivi.

Impiego di soluzioni intermodali Per contrastare il traffico stradale e le emissioni di CO2, il Gruppo valuta la fattibilità di soluzioni alternative al trasporto su strada, come ad esempio il trasporto marittimo o ferroviario. I trasporti a monte e a valle a seconda delle caratteristiche geografiche, delle infrastrutture e dei volumi di produzione possono richiedere una notevole percentuale di trasporto su gomma. Nel corso del 2013 si è cercato di estendere ulteriormente le soluzioni intermodali già introdotte. In aggiunta, sono state valutate nuove tratte ferroviarie per il trasporto di materie prime e la distribuzione dei veicoli.

GRI-G4 EN15, EN17, EN19, EN30, EN32 (1) La quantificazione delle emissioni di CO2 è stata effettuata secondo i criteri del Greenhouse Gas Protocol - revised edition, per quanto riguarda il trasporto su strada e al modello di

calcolo ambientale IFEU Heidelberg in relazione al trasporto via nave e via treno. Il dato è relativo al 100% dei trasporti a valle e al 71% dei trasporti a monte per volume spedito in Europa. Il dato delle emissioni derivanti dal trasporto di ricambi è relativo al 31% dei flussi a monte in peso trasportato; i flussi a valle dei ricambi non sono monitorati perché attualmente non gestiti direttamente dal Gruppo.

(2) I dati sono stati ricalcolati per essere coerenti con il perimetro del 2013.(3) I dati includono il trasporto a monte e a valle e non comprendono invece i dati del trasporto dei pezzi di ricambio.

Emissioni di CO2 nei processi logistici (1)

Marchi generalisti e Premium nella regione EMEA (migliaia di tonnellate di CO2)

2013 2012 (2) 2011(2)

A monte 65,7 74,6 81,0A valle 96,1 104,7 114,5Pezzi di ricambio 8,0 8,4 9,5Totale 169,8 187,6 205,0

2013 69,8 23,9

2012 70,8 23,0

2011 73,8 19,5

6,3

6,2

6,7

Trasporto logistico per modalità(3) Marchi generalisti e Premium nella regione EMEA (% di CO2)

Strada

Mare

Ferrovia

Trasporto logistico per modalità Marchi generalisti e Premium nella regione NAFTA (% dei km)

2013

2012

38,6

41,9

61,4

58,1Strada

Ferrovia

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GRI-G4 EN19

(1) Per milk run si intende un processo per cui i mezzi adibiti al trasporto sono organizzati in modo tale da ottimizzare i percorsi, assicurare il pieno carico e minimizzare i tempi necessari a raccogliere le merci da tutti i fornitori in una determinata area geografica.

Saturazione dei mezzi di trasporto Ottimizzare la saturazione dei mezzi di trasporto contribuisce alla riduzione dell’impatto ambientale dei processi logistici e al contempo al contenimento dei costi di spedizione.L’estensione dell’approccio “milk run(1)” a Magneti Marelli nella regione EMEA ha consentito nel 2013 una riduzione di 12.500 tonnellate di emissioni di CO2.Nella regione NAFTA, grazie all’ottimizzazione dei tragitti giornalieri nei flussi a monte, sono stati risparmiati 870.000 chilometri, evitando l’emissione di 850 tonnellate di CO2. La collaborazione con altre aziende del settore automotive, volta a consolidare i percorsi di raccolta, ha consentito risparmi per un ulteriore milione di chilometri, evitando emissioni per 970 tonnellate di CO2. Il processo ha portato non solo a miglioramenti in termini economici, ma anche ad una riduzione del traffico dei veicoli pesanti.Anche Mopar Parts and Service ha aderito ai principi del World Class Logistics (WCL) e ha intrapreso un percorso simile a quello degli stabilimenti di produzione, allo scopo di migliorare la catena di distribuzione. La prosecuzione del programma di formazione e consapevolezza sull’utilizzo ottimale dei container ha permesso di continuare a conseguire risultati migliori anno dopo anno. Si stima che nel 2013 grazie a questo programma le spedizioni dei nostri fornitori abbiano richiesto un minor numero di rimorchi, circa 300, percorrendo 320.000 chilometri in meno, a parità di volume consegnato.

Riduzione dei materiali da imballo e protezione L’impatto ambientale delle attività logistiche viene ridotto anche mediante la minimizzazione dell’uso di materiali da imballo e protezione e l’impiego di contenitori riutilizzabili, nel rispetto degli standard e dei requisiti di qualità fissati. Qualora ciò non fosse possibile, il Gruppo garantisce l’applicazione di procedure standard per il recupero dei materiali.Il Gruppo continua a ridurre gli imballi in legno nelle consegne di componenti spediti dall’Italia. Nel 2013 le consegne verso lo stabilimento di Betim (Brasile) hanno fatto registrare una riduzione del 9,7% nell’impiego di imballi in legno a perdere rispetto al 2012 (passando dai 7,2 del 2012 ai 6,5 kg/m3 consegnato), e una riduzione del 47,6% rispetto al 2011. Questi risultati sono dovuti all’introduzione progressiva di casse di metallo a rendere o contenitori speciali in sostituzione degli imballi in legno a perdere. Nel 2013 il sistema di monitoraggio degli imballi in legno è stato esteso agli stabilimenti del Gruppo in Turchia e Polonia.

nei trasporti dei fornitori, pari a

8 viaggi intorno all’equatore

-320.000 km

risparmiati nei processi logistici, pari a 5 viaggi sulla Luna

1,9 mln di km

10 Ottimizzazione dei trasporti

Logistica a monte e a valle

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Approfondimenti

Definizioni, metodologia e ambito

Il Bilancio di Sostenibilità di Fiat S.p.A., ormai alla sua decima edizione, è un documento volontario pubblicato dal Gruppo secondo le linee guida GRI-G4(1) per fornire agli stakeholder un quadro esaustivo delle attività svolte, dei risultati conseguiti e degli impegni assunti.Questa appendice contiene la guida metodologica e altri indicatori economici, ambientali e sociali.Salvo diversamente specificato o richiesto dal contesto in cui sono utilizzati:n per “Gruppo Fiat” o “Gruppo” si intendono tutte le aziende consolidate a fini contabili all’interno di Fiat S.p.A. (si vedano le controllate

consolidate nella Relazione Finanziaria Annuale di Fiat S.p.A)n per “Chrysler Group” si intendono tutte le aziende consolidate a fini contabili all’interno di Chrysler Group LLC (si vedano le controllate

consolidate nella Relazione Finanziaria Annuale di Fiat S.p.A)n con l’espressione “Gruppo Fiat escluso Chrysler Group” si intende l’insieme di società costruito di conseguenzan per “società” si intende l’intero Gruppo, salvo laddove sia utilizzato in relazione a una o più entità fra quelle elencate di seguito: Fiat Group

Automobiles (FGA), Chrysler Group, Ferrari, Maserati, Comau, Magneti Marelli, Teksid, Fiat Services e altre azienden per “segmento operativo” si intende ciascuno dei quattro segmenti creati a partire da luglio 2011, in base ai quali è strutturata l’attività del

Gruppo. Questi includono: Marchi generalisti e Premium (in precedenza citati nei rendiconti come FGA, FGA Engines and Transmission e Chrysler Group); Marchi di lusso e sportivi (Ferrari e Maserati); Componenti e sistemi di produzione (Magneti Marelli, Teksid, Comau); altri (società operanti nell’editoria, nelle comunicazioni e nei servizi e altre aziende)

n per “regione/regione operativa” si intende ciascuna delle aree in cui si svolgono attività relative ai Marchi generalisti e Premium, delimitate in base alle modifiche organizzative in vigore dal 1° settembre 2011. Queste sono: EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), NAFTA (Stati Uniti, Canada e Messico), LATAM (America Latina) e APAC (Asia-Pacifico).

GRI-G4 22, 23, 29, 30 (1) La Global Reporting Initiative (GRI) è un processo per lo sviluppo e la diffusione di linee guida per il bilancio di sostenibilità, che coinvolge più stakeholder. Le linee guida GRI-G4 sono

state pubblicate a maggio 2013. Tali linee guida offrono un riferimento internazionale per la rendicontazione dell’approccio alla corporate governance, delle performance economiche, ambientali e sociali e degli impatti delle organizzazioni.

11ApprofondimentiDefinizioni, metodologia e ambito

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Salvo diversamente indicato o richiesto dal contesto, le informazioni e i dati contenuti nel presente Bilancio di Sostenibilità si riferiscono all’esercizio 2013 (dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013) e a tutte le società del Gruppo Fiat nel mondo consolidate a fini contabili al 31 dicembre 2013.Allo scopo di garantire la comparabilità e la rilevanza delle informazioni nel tempo, alcuni dati sono stati presentati su base pro forma. Nello specifico:n in relazione all’anno 2012 e 2013, i dati si riferiscono alle aziende consolidate a fini contabili all’interno di Fiat S.p.A. per l’intero anno

(vedere le controllate consolidate nella Relazione Finanziaria Annuale) n in relazione all’anno 2011, sebbene Chrysler Group sia stato consolidato in Fiat S.p.A. a fini contabili a partire da giugno 2011, i dati

includono le informazioni su Chrysler Group per l’intero annon in relazione all’anno 2010, i dati sono stati modificati in modo da includere Chrysler Group ed escludere le società scorporate in Fiat

Industrial S.p.A.L’esclusione di qualsiasi area geografica, società del Gruppo o sede specifica dall’ambito di rendicontazione è imputabile all’impossibilità di ottenere dati di qualità soddisfacente, oppure alla scarsa rilevanza delle informazioni in relazione al Gruppo nel suo complesso, come può accadere nel caso di entità acquisite di recente o attività produttive che non sono ancora pienamente operative. In alcuni casi, sono state incluse nell’ambito di rendicontazione entità non consolidate nel rendiconto di esercizio, ma considerate rilevanti in termini di impatto ambientale e sociale. Nello specifico:n i dati relativi alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro, di cui al capitolo 9, si riferiscono a 140 stabilimenti dei 159(1) inclusi nella Relazione

Finanziaria Annuale di Fiat S.p.A. (pari a circa il 98% del personale di stabilimento) (2), agli uffici (complessivamente circa il 100% di tutti i dipendenti del Gruppo), e a quattro stabilimenti di società non integralmente consolidate (fra cui le joint venture Sevel e Tofas)

n la performance ambientale ed energetica del Gruppo, di cui al capitolo 8, si riferisce a 138 stabilimenti dei 159(1) inclusi nella Relazione Finanziaria Annuale di Fiat S.p.A. (cui è riconducibile oltre il 98% del fatturato industriale del Gruppo),(3) e a quattro stabilimenti di società non integralmente consolidate (fra cui le joint venture Sevel e Tofas)

n gli indicatori di performance per unità di prodotto, di cui al capitolo 8, sono stati modificati per rendere i dati comparabili di anno in anno.Ai fini della rilevazione dei dati sono stati utilizzati, laddove disponibili, i sistemi informatici e di controllo di gestione esistenti, a garanzia dell’affidabilità dei flussi informativi e del corretto monitoraggio delle performance di sostenibilità.(4) Per alcuni indicatori, è stato definito un processo di rendicontazione dedicato, usando banche dati informatizzate o file compilati direttamente dai soggetti o dalle entità responsabili dei singoli aspetti nel mondo.

GRI-G4 22, 23, 29, 30

(1) Non sono stati considerati rilevanti, e pertanto non sono stati inclusi, i dati per 2 sedi dedicate ad attività di editoria e comunicazione e 19 stabilimenti in fase di avvio o chiusura.(2) Per personale di stabilimento si intendono tutti i dipendenti che lavorano in un determinato sito, sia in produzione e altre unità collegate (controllo qualità, logistica, ecc.), sia nelle attività

di ricerca e sviluppo.(3) Fatturato derivante dall’attività di stabilimenti direttamente controllati dal Gruppo.(4) Si noti che le cifre sono soggette ad arrotondamento.

11 Approfondimenti Definizioni, metodologia e ambito

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169

Qualità delle informazioniLa qualità delle informazioni contenute nel Bilancio di Sostenibilità è garantita dalla conformità ai criteri seguenti:n materialità: inclusione di tutte le informazioni ritenute di interesse per gli stakeholder, interni ed esterni, in ragione del loro impatto

economico, ambientale o socialen completezza: inclusione di tutti gli aspetti e gli indicatori rilevantin equilibrio: descrizione degli aspetti positivi e negativi della performance del Gruppon comparabilità: possibilità di fare confronti fra periodi di tempo diversi e con organizzazioni analoghen precisione: inserimento di dati adeguatamente dettagliatin affidabilità: processo di rendicontazione sottoposto a revisione da parte di un organismo indipendenten tempestività: presentazione del Bilancio unitamente alla Relazione Finanziaria Annuale durante l’Assemblea generale annuale di Fiat S.p.A.

n chiarezza: il linguaggio utilizzato deve rivolgersi a tutti gli stakeholder.La redazione del Bilancio di Sostenibilità si inserisce in un processo di rendicontazione annuale sottoposto alla revisione, analisi e approvazione di diversi soggetti ed entità. Il Gruppo Fiat si impegna per assicurare l’accuratezza di tutte le informazioni contenute in questo Bilancio. Tuttavia, alcuni dati possono essere soggetti ad aggiornamenti. Pertanto la versione online del Bilancio di Sostenibilità è da considerare la più aggiornata e ha la precedenza rispetto a tutte le copie stampate. Il documento è:n redatto dall’Unità di Sostenibilità di Fiat S.p.A. deputata al coordinamento centrale e al coinvolgimento dei segmenti e delle regioni

operative del Gruppo, oltre che delle funzioni pertinentin approvato dal Group Executive Council (GEC), l’organo decisionale guidato dall’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A. e composto dai

Chief Operating Officer a livello di ambiti e aree geografiche e da alcuni capi funzionen esaminato dal comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità, istituito all’interno del Consiglio di Amministrazione di Fiat S.p.A.n sottoposto all’attività di revisione di SGS Italia S.p.A.(1), organismo di certificazione indipendente, conformemente alla procedura SRA

(Sustainability Reporting Assurance), alle linee guida GRI-G4 e alla norma AA1000 APS (2008). SGS è ufficialmente autorizzata a svolgere attività di revisione secondo la norma AA1000. Inoltre, anche quest’anno, il sistema di gestione della sostenibilità del Gruppo risulta conforme alla norma ISO 26000 in materia di responsabilità sociale, pubblicata a novembre 2010. La lettera di attestazione, che descrive le attività svolte e riporta i giudizi formulati, è consultabile alla pagina 179.

n presentato unitamente alla Relazione Finanziaria Annuale durante l’Assemblea generale annuale di Fiat S.p.A. per fornire una panoramica completa e aggiornata della performance finanziaria, ambientale e sociale del Gruppo

n pubblicato e scaricabile a titolo gratuito dalla sezione dedicata alla sostenibilità del sito web del Gruppo (www.fiatspa.com) nonché disponibile in formato interattivo sul sito www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com.

Il Bilancio di Sostenibilità del 2012 è stato reso pubblico durante l’Assemblea generale annuale di Fiat S.p.A. del 9 aprile 2013.

GRI-G4 22, 23, 29, 30, 33 (1) L’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A., Sergio Marchionne, è Presidente del Consiglio di Amministrazione di SGS S.A. La sua posizione non include responsabilità esecutive o poteri e

pertanto questa circostanza non influisce sull’indipendenza di SGS.

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170

Dettagli dei segmenti operativi GRI-G4 9

Marchi generalisti e PremiumEMEA(milioni di euro)

2013 2012 (2) 2011(1)

Ricavi per segmento 17.420 17.800 19.591Utile/(perdita) della gestione ordinaria

(470) (703) (557)

Spedizioni (000s) 979 1.012 1.166

NAFTA(milioni di euro)

2013 2012 (2) 2011(1)

Ricavi per segmento 45.777 43.521 19.830Utile/(perdita) della gestione ordinaria

2.220 2.443 1.008

Spedizioni (000s) 2.238 2.115 1.033

LATAM(milioni di euro)

2013 2012 (2) 2011(1)

Ricavi per segmento 9.973 11.062 10.562Utile/(perdita) della gestione ordinaria

619 1.056 1.356

Spedizioni (000s) 950 979 910

APAC(milioni di euro)

2013 2012 2011(1)

Ricavi per segmento 4.621 3.128 1.513Utile/(perdita) della gestione ordinaria

358 260 88

Spedizioni (000s) 163 103 53

Magneti Marelli (milioni di euro)

2013 2012 2011Ricavi netti 5.988 5.828 5.860Utile/(perdita) della gestione ordinaria 166 141(4) 181Dipendenti a fine esercizio (n.) 38.157 36.911 34.804

Comau(milioni di euro)

2013 2012 2011Ricavi netti 1.463 1.482 1.402Utile/(perdita) della gestione ordinaria 48 33(4) 10Dipendenti a fine esercizio (n.) 13.481 13.277 14.457

Teksid(milioni di euro)

2013 2012 2011Ricavi netti 688 780 922Utile/(perdita) della gestione ordinaria (13) - 26Dipendenti a fine esercizio (n.) 8.754 7.214 7.865

Ferrari(milioni di euro)

2013 2012 (3) 2011Ricavi netti 2.335 2.225 2.251Utile/(perdita) della gestione ordinaria

364 335 312

Dipendenti a fine esercizio (n.) 2.787 2.719 2.695

Maserati(milioni di euro)

2013 2012 (3) 2011Ricavi netti 1.659 755 588Utile/(perdita) della gestione ordinaria

171 57 40

Dipendenti a fine esercizio (n.) 890 770 714

Marchi di lusso e sportivi

Componenti e sistemi di produzione

(1) I dati includono Chrysler Group a partire da giugno 2011.(2) I dati precedentemente riportati per il 2012 sono stati modificati per riflettere l’applicazione dell’emendamento dell’IAS (International Accounting Standards) 19.(3) I dati per Ferrari e Maserati sono stati modificati per riflettere l’allocazione a Maserati delle sue attività in Cina da un punto di vista giuridico, tramite la controllata Ferrari locale.(4) I dati precedentemente riportati per il 2012 sono stati modificati per riflettere l’applicazione dell’emendamento dell’IAS (International Accounting Standards) 19. Le modifiche hanno

riguardato i totali.

11 Approfondimenti Dettagli dei segmenti operativi

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Dati per attività(1) GRI-G4 EN3, EN4, EN15, EN16

Consumo diretto e indiretto di energiaGruppo Fiat mondo (GJ) Marchi generalisti e Premium Marchi di lusso e sportivi Componenti e sistemi di produzione

2013 Gruppo FiatCarrozzeria e

stampaggio Motori e

trasmissioni Fonderie Altri Maserati Ferrari Magneti

Marelli Teksid Comau

Stabilimenti 142 33 18 2 4 2 2 61 6 14Energia elettrica 21.272.390 9.791.263 4.666.917 530.803 332.601 160.019 460.091 2.861.949 2.346.991 121.757Gas naturale 20.956.720 15.546.304 1.708.396 736.521 443.501 280.846 350.297 792.492 950.348 148.015Altri combustibili 1.233.711 6.980 - - - 280 - 48.070 1.175.641 2.739Altri vettori energetici 4.859.511 3.793.622 526.424 - - 114.971 - 184.907 239.583 4Totale consumi di energia 48.322.332 29.138.169 6.901.737 1.267.324 776.102 556.116 810.388 3.887.418 4.712.563 272.515

da fonti rinnovabili 9,7% 6,3% 12,1% - - 1,3% 12,7% 18,0% 25,1% 5,0%

2012Stabilimenti 144 30 21 2 4 1 2 64 6 14Energia elettrica 20.521.526 9.327.435 4.501.783 481.737 359.755 25.936 453.629 2.864.600 2.378.545 128.106 Gas naturale 18.277.833 13.373.813 1.651.551 627.024 407.370 20.278 305.303 766.481 1.031.840 94.173 Altri combustibili 1.322.106 9.157 7.294 - - - - 56.164 1.248.293 1.198 Altri vettori energetici 5.570.488 4.516.064 631.434 - - - - 252.218 128.918 41.854Totale consumi di energia 45.691.953 27.226.469 6.792.062 1.108.761 767.125 46.214 758.932 3.939.463 4.787.596 265.331

da fonti rinnovabili 9,8% 6,1% 9,9% - - 15,6% 17,0% 18,1% 27,2% 5,1%

2011Stabilimenti 150 31 22 2 4 1 2 69 6 13Energia elettrica 21.276.410 9.500.248 4.529.020 467.782 225.640 26.751 421.409 3.200.871 2.786.856 117.833 Gas naturale 19.253.359 14.139.905 1.781.796 630.813 303.890 21.957 309.293 851.221 1.126.947 87.537 Altri combustibili 1.617.281 16.346 46.510 - - - - 64.455 1.487.614 2.356 Altri vettori energetici 6.728.214 5.605.564 698.243 - - - - 269.864 113.259 41.284Totale consumi di energia 48.875.264 29.262.063 7.055.569 1.098.595 529.530 48.708 730.702 4.386.411 5.514.676 249.010

da fonti rinnovabili 9,7% 6,4% 8,1% - - 11,8% 13,5% 18,0% 26,1% 5,5%

Emissioni dirette e indirette di CO2Gruppo Fiat mondo (tonnellate) Marchi generalisti e Premium Marchi di lusso e sportivi Componenti e sistemi di produzione

2013 Gruppo FiatCarrozzeria e

stampaggio Motori e

trasmissioni Fonderie Altri Maserati Ferrari Magneti

Marelli Teksid Comau

Stabilimenti 142 33 18 2 4 2 2 61 6 14Emissioni dirette 1.198.185 796.895 87.833 36.685 22.136 15.776 19.652 47.545 163.173 8.490Emissioni indirette 2.980.135 1.573.897 739.064 82.891 45.232 26.145 48.432 299.201 151.968 13.305Totale emissioni di CO2 4.178.320 2.370.792 826.897 119.576 67.368 41.921 68.084 346.746 315.141 21.795

2012Stabilimenti 144 30 21 2 4 1 2 64 6 14Emissioni dirette 1.069.047 687.031 85.535 31.247 20.325 1.138 17.128 46.628 174.643 5.372Emissioni indirette 2.896.163 1.524.271 750.386 74.410 46.893 1.975 43.991 302.949 133.434 17.854Totale emissioni di CO2 3.965.210 2.211.302 835.921 105.657 67.218 3.113 61.119 349.577 308.077 23.226

2011Stabilimenti 150 31 22 2 4 1 2 69 6 13Emissioni dirette 1.149.552 730.055 94.874 31.429 15.271 1.232 17.351 51.903 202.367 5.070Emissioni indirette 3.046.515 1.607.349 756.353 75.838 43.720 2.262 43.731 334.358 166.123 16.781Totale emissioni di CO2 4.196.067 2.337.404 851.227 107.267 58.991 3.494 61.082 386.261 368.490 21.851

11ApprofondimentiDati per attività

(1) Nella presente sezione i dati relativi al 2011 includono Chrysler Group per l’intero anno.(2) I dati potrebbero differire leggermente da quelli pubblicati nel Bilancio di Sostenibilità 2012 a causa di una metodologia diversa per suddividere l’energia da fonti rinnovabili.

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Prelievi e scarichi idriciGruppo Fiat mondo (migliaia di m3) Marchi generalisti e Premium Marchi di lusso e sportivi Componenti e sistemi di produzione

2013 Gruppo FiatCarrozzeria e

stampaggio Motori e

trasmissioni Fonderie Altri Maserati Ferrari Magneti

Marelli Teksid Comau

Stabilimenti 142 33 18 2 4 2 2 61 6 14 PrelieviPozzi 6.219 2.383 688 178 9 222 543 669 1.482 44Acquedotti 17.589 11.998 2.848 115 162 98 131 1.568 606 62Acque superficiali 1.113 419 - - - - - 339 355 -Altro 16 13 3 - - - - 1 - -Totale prelievi 24.936 14.812 3.539 293 171 320 674 2.577 2.443 106ScarichiAcque superficiali 4.586 1.328 1.149 - - - - 82 2.027 -Fognatura 10.352 7.011 1.269 126 84 95 423 913 357 76Altri recettori 1.258 674 458 13 - - 24 89 - -Totale scarichi 16.196 9.012 2.876 139 84 95 447 1.084 2.384 76

2012Stabilimenti 144 30 21 2 4 1 2 64 6 14 PrelieviPozzi 6.494 2.598 802 152 - 3 471 673 1.748 47 Acquedotti 18.219 12.414 2.905 87 201 13 147 1.657 724 71 Acque superficiali 1.124 417 1 - - - - 315 391 - Altro 37 20 - - - - - 17 - - Totale prelievi 25.874 15.449 3.708 239 201 16 618 2.662 2.863 118 ScarichiAcque superficiali 4.288 1.259 1.076 - - - - 62 1.891 - Fognatura 9.875 7.165 1.306 110 106 16 319 695 73 85 Altri recettori 3.158 954 373 - - - - 1.460 371 - Totale scarichi 17.321 9.378 2.755 110 106 16 319 2.217 2.335 85

2011Stabilimenti 150 31 22 2 4 1 2 69 6 13 PrelieviPozzi 8.287 3.245 1.356 165 - 3 433 704 2.328 53 Acquedotti 20.225 13.990 3.115 80 135 13 105 1.830 888 69 Acque superficiali 1.250 515 - - - - - 307 428 - Altro 100 16 1 - - - - 83 - - Totale prelievi 29.862 17.766 4.472 245 135 16 538 2.924 3.644 122 ScarichiAcque superficiali 4.888 1.047 1.536 - - - - 114 2.191 - Fognatura 11.368 8.092 1.399 122 126 15 178 1.282 70 84 Altri recettori 2.583 1.439 542 - - - - 174 428 - Totale scarichi 18.839 10.578 3.477 122 126 15 178 1.570 2.689 84

GRI-G4 EN8, EN22

11 Approfondimenti Dati per attività

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Generazione e gestione dei rifiutiGruppo Fiat mondo (tonnellate) Marchi generalisti e Premium Marchi di lusso e sportivi Componenti e sistemi di produzione

2013 Gruppo FiatCarrozzeria e

stampaggio Motori e

trasmissioni Fonderie Altri Maserati Ferrari Magneti

Marelli Teksid Comau

Stabilimenti 142 33 18 2 4 2 2 61 6 14 Rifiuti generati Rifiuti speciali non pericolosi 1.770.029 942.887 145.877 45.574 14.065 2.635 8.224 53.620 554.213 2.933 Rifiuti speciali pericolosi 39.069 16.289 6.543 - - 270 3.003 8.877 3.629 458 Total rifiuti generati 1.809.098 959.176 152.421 45.574 14.065 2.905 11.227 62.497 557.842 3.391

di cui da imballaggi 121.837 96.699 8.488 8 1.379 2.545 1.043 10.196 1.026 453

Smaltimento rifiuti

Termovalorizzazione 23.750 18.762 1.871 340 - - - 613 1.863 301 Trattamento 31.055 3.602 11.455 6 - 246 6.052 7.400 1.962 331 Discarica 438.741 12.050 2.071 123 752 - - 2.952 420.574 219 Totale rifiuti smaltiti 493.546 34.414 15.397 469 752 246 6.052 10.965 424.399 851

Rifiuti recuperati

Totale rifiuti recuperati 1.315.552 924.762 137.023 45.105 13.313 2.659 5.175 51.532 133.443 2.540 Rifiuti recuperati 72,7% 96,4% 89,9% 99,0% 94,7% 91,5% 46,1% 82,5% 23,9% 74,9%Rifiuti mandate a discarica 24,3% 1,3% 1,4% 0,3% 5,3% - - 4,7% 75,4% 6,5%

2012Stabilimenti 144 30 21 2 4 1 2 64 6 14 Rifiuti generati Rifiuti speciali non pericolosi 1.720.410 904.062 140.340 31.661 14.887 419 7.817 70.293 547.686 3.245 Rifiuti speciali pericolosi 40.327 17.010 6.786 - 25 25 3.687 8.988 3.382 424 Total rifiuti generati 1.760.737 921.072 147.126 31.661 14.912 444 11.504 79.281 551.068 3.669

di cui da imballaggi 75.332 52.053 9.255 6 383 321 807 11.294 779 434

Smaltimento rifiuti

Termovalorizzazione 19.950 14.144 1.251 298 - - 1 2.296 1.709 251 Trattamento 31.219 10.303 5.309 1 38 48 7.532 6.461 1.210 317 Discarica 438.345 10.270 2.614 - 827 - 124 6.322 417.574 614 Totale rifiuti smaltiti 489.514 34.717 9.174 299 865 48 7.657 15.079 420.493 1.182

Rifiuti recuperati

Totale rifiuti recuperati 1.271.223 886.355 137.952 31.362 14.047 396 3.847 64.202 130.575 2.487 Rifiuti recuperati 72,2% 96,2% 93,8% 99,1% 94,2% 89,2% 33,4% 81% 23,7% 67,8%Rifiuti mandate a discarica 24,9% 1,1% 1,8% - 5,5% - 1,1% 8% 75,8% 16,7%

2011Stabilimenti 150 31 22 2 4 1 2 69 6 13 Rifiuti generati Rifiuti speciali non pericolosi 1.804.698 878.543 124.564 34.987 12.602 416 8.274 81.091 661.151 3.070 Rifiuti speciali pericolosi 50.614 19.451 10.590 - - 26 3.020 10.885 5.993 649 Total rifiuti generati 1.855.312 897.994 135.154 34.987 12.602 442 11.294 91.976 667.144 3.719

di cui da imballaggi 97.099 69.875 10.191 12 309 323 757 13.222 1.887 523

Smaltimento rifiuti

Termovalorizzazione 23.336 16.509 2.165 258 - - - 2.544 1.833 27 Trattamento 37.489 8.867 10.209 - - 52 7.941 7.956 1.969 495 Discarica 547.056 14.423 5.535 184 521 - 129 8.999 516.474 791 Totale rifiuti smaltiti 607.881 39.799 17.909 442 521 52 8.070 19.499 520.276 1.313

Rifiuti recuperati

Totale rifiuti recuperati 1.247.431 858.195 117.246 34.545 12.080 390 3.224 72.477 146.868 2.406 Rifiuti recuperati 67,2% 95,6% 86,8% 98,7% 95,9% 88,2% 28,5% 78,8% 22% 64,7%Rifiuti mandate a discarica 29,5% 1,6% 4,1% 0,5% 4,1% - 1,1% 9,8% 77,4% 21,3%

GRI-G4 EN23, EN25

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174

Dettagli sulla forza lavoro GRI-G4 10, 13

Distribuzione dipendenti per genere e area geograficaGruppo Fiat mondo

2013 2012dipendenti per

area geografica (n.)

% uomini

% donne

dipendenti per area geografica

(n.)

% uomini

% donne

Europa 89.030 78,4 21,6 88.625 78,4 21,6Nord America 81.365 77,6 22,4 73.713 78,0 22,0America Latina 48.306 90,4 9,6 46.949 91,2 8,8Asia 6.699 70,2 29,8 5.360 70,3 29,7Resto del mondo 187 72,7 27,3 189 72,5 27,5Totale 225.587 80,4 19,6 214.836 80,8 19,2

Distribuzione dipendenti per genere e categoria professionale (2)

Gruppo Fiat mondo

2013 2012dipendenti per

area geografica (n.)

% uomini

% donne

dipendenti per area geografica

(n.)

% uomini

% donne

Dirigenti 2.409 86,9 13,1 2.302 86,9 13,1Professional 31.302 81,7 18,3 29.051 81,8 18,2Impiegati 33.047 71,1 28,9 30.670 70,9 29,1Operai 158.829 82,0 18,0 152.813 82,6 17,4Totale 225.587 80,4 19,6 214.836 80,8 19,2

Distribuzione dipendenti per genere e segmento operativoGruppo Fiat mondo

2013 2012dipendenti per area

geografica (n.)%

uomini%

donnedipendenti per area

geografica (n.)%

uomini%

donne

Marchi generalisti e Premium 154.074 82,0 18,0 145.372 82,7 17,3di cui Fiat Group Automobiles(3) 77.786 85,9 14,1 77.259 86,1 13,9di cui Chryeler Group 76.288 78,0 22,0 68.113 78,9 21,1

Marchi di lusso e sportivi 3.677 87,5 12,5 3.489 87,8 12,2di cui Ferrari 2.787 89,5 10,5 2.719 89,4 10,6di cui Maserati 890 81,1 18,9 770 81,9 18,1

Componenti e sistemi di produzione 59.082 79,9 20,1 57.402 79,6 20,4di cui Magneti Marelli 38.157 72,6 27,4 36.911 71,8 28,2di cui Comau 13.481 92,1 7,9 13.277 92,9 7,1di cui Teksid 7.444 94,7 5,3 7.214 95,0 5,0

Altri(4) 8.754 53,3 46,7 8.573 54,2 45,8Totale 225.587 80,4 19,6 214.836 80,8 19,2

Dipendenti in cifre(1)

(1) Se non diversamente specificato, i dati relativi alla forza lavoro si riferiscono alla fine dell’anno.(2) I dipendenti sono ripartiti in quattro macrocategorie: operai, impiegati, professional e dirigenti. La categoria professional comprende tutti gli individui che ricoprono ruoli specialistici

e manageriali (tra cui “professional” e “professional expert” nel sistema di classificazione di Fiat S.p.A. e “mid-level professional” e “professional senior” secondo la classificazione di Chrysler Group). La categoria dirigenti si riferisce agli individui che ricoprono ruoli dirigenziali (compresi quelli identificati come “professional master”, “professional senior” e “executive” nell’ambito del sistema di classificazione di Fiat S.p.A., e “dirigenti senior” secondo la classificazione di Chrysler Group).

(3) Da gennaio 2013 Fiat Powertrain è inclusa in FGA: i dati relativi al 2012 e al 2011 sono stati riformulati di conseguenza, per garantire la comparabilità anno su anno.(4) Altri comprende società operanti nell’editoria, nelle comunicazioni e nei servizi e altre aziende.

Distribuzione dipendenti per area geografica e categoria professionaleGruppo Fiat mondo (n.)

2013 20122013 Totale Operai Impiegati Professional Dirigenti Totale Operai Impiegati Professional Dirigenti

Europa 89.030 57.137 14.857 15.857 1.179 88.625 57.576 14.526 15.392 1.131Nord America 81.365 60.145 9.014 11.151 1.055 73.713 54.356 8.406 9.959 992America Latina 48.306 38.826 6.242 3.085 153 46.949 38.695 5.309 2.794 151Asia 6.699 2.696 2.905 1.078 20 5.360 2.161 2.364 809 26Resto del mondo 187 25 29 131 2 189 25 65 97 2

Totale 225.587 158.829 33.047 31.302 2.409 214.836 152.813 30.670 29.051 2.302

11 Approfondimenti Dettagli sulla forza lavoro

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175

Distribuzione dipendenti per genere e tipologia di contratto Gruppo Fiat mondo

2013 Tempo indeterminato Tempo determinato % uomini % donne % uomini % donne

Totale 77,1 18,5 3,3 1,1

Part-time Full-time Part-time Full-time

% uomini % donne % uomini % donne % uomini % donne % uomini % donne

Europa 8,3 91,7 79,5 20,5 62,5 37,5 68,6 31,4

Nord America 33,3 66,7 77,6 22,4 54,0 46,0 94,4 5,6

America Latina 33,3 66,7 90,5 9,5 100,0 - 91,1 8,9

Asia 50,0 50,0 69,5 30,5 100,0 - 72,7 27,3

Resto del mondo - - 72,7 27,3 - - - -

Dirigenti per nazionalitàGruppo Fiat mondo

2013 dirigenti (n.) % dei dirigenti totali

Italiana 1.005 41,7

Statunitense 915 38,0

Brasiliana 116 4,8

Francese 66 2,8

Tedesca 44 1,8

Polacca 23 1,0

Altre nazionalità 240 9,9

Totale (n.) 2.409

Dipendenti per PaeseGruppo Fiat mondo (%)

2013 2012Italia 27,7 28,8

Stati Uniti 24,4 22,3

Brasile 18,5 18,9

Messico 6,7 6,8

Canada 4,9 5,2

Polonia 4,0 4,8

Argentina 2,4 2,5

Serbia 1,8 1,5

Germania 1,2 1,3

Francia 1,2 1,2

Spagna 0,6 0,6

Venezuela 0,5 0,5

Altri Paesi 6,1 5,6

Totale (n.) 225.587 214.836

Dirigenti di nazionalità locale per area geograficaGruppo Fiat mondo (%) 2013Europa 91

Nord America 100

America Latina 85

Asia 81

Resto del mondo 50

Dipendenti appartenenti a gruppi di minoranze nazionaliGruppo Fiat mondo 2013Dipendenti appartenenti a gruppi di minoranze nazionali (1) (n.) 6.076

di cui uomini (%) 77,2

di cui donne (%) 22,8

rispetto al totale dei dipendenti(2) (%) 2,7

Dipendenti per principali origini etniche(2)

Gruppo Fiat mondo (%) 2013Caucasica 58,8

Ispanica 20,7

Afro-Americana 18,2

Nativi Americani 0,2

Altri 2,1

(1) I gruppi di minoranza nazionali presentati nella tabella consistono nei dipendenti di nazionalità differente rispetto al paese in cui lavorano (calcolato al 31 Ottobre 2013).(2) Forza lavoro calcolata al 31 Ottobre 2013.

GRI-G4 10, 13, EC6

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176

(1) Calcolo soggetto ad approssimazione derivante dal confronto dei titoli accademici tra Paesi diversi. (2) Rappresenta casi in cui non è possibile rilevare il titolo di studio, poiché i dati non sono sempre tracciati nei sistemi informativi del Gruppo, specialmente in relazione al titolo di studio degli operai.(3) Include le borse di studio concesse attraverso i programmi aziendali.(4) Calcolo effettuato sui dipendenti aventi diritto.(5) Le aree geografiche sono state ridefinite nel 2012. La ripartizione per area geografica dei dati relativi al 2011 è stata ricalcolata per essere confrontabile anno dopo anno. Per tale

ragione i dati non sono confrontabili con quelli forniti nel Bilancio di Sostenibilità 2011.

Distribuzione dipendenti per genere e titolo di studioGruppo Fiat mondo

2013 2012dipendenti

per titolo di studio (n.)%

uomini%

donnedipendenti

per titolo di studio (n.)%

uomini%

donne

Laurea o equiparabili (1) 52.202 76,1 23,9 47.161 76,6 23,4

Istruzione media superiore 100.369 82,7 17,3 91.933 83,6 16,4

Istruzione media inferiore 56.671 81,4 18,6 55.093 81,3 18,7

Non tracciati (2) 16.345 76,9 23,1 20.649 77,1 22,9

Totale 225.587 214.836

Attrazione di talentiGruppo Fiat mondo

2013 2012Neo laureati assunti (n.) 1.810 1.816

Tirocini formativi (n.) 2.765 2.540

Borse di studio(3) (n.) 2.686 2.982

Borse di studio (milioni di euro) 1,9 2,5

Valutazione delle performance individuali (PLM, PBF) per genere (4)

Gruppo Fiat mondo (%)2013 2012

Uomini 84 80

Donne 71 63

Turnover dipendenti

Area geografica (5)

EuropaDipendenti al 31 dicembre 2012 88.625

Entrati 5.640

Usciti (6.533)

∆ perimetro 1.298

Dipendenti al 31 dicembre 2013 89.030

AsiaDipendenti al 31 dicembre 2012 5.360

Entrati 2.696

Usciti (1.436)

∆ perimetro 79

Dipendenti al 31 dicembre 2013 6.699

Nord America Dipendenti al 31 dicembre 2012 73.713

Entrati 16.233

Usciti (8.567)

∆ perimetro (14)

Dipendenti al 31 dicembre 2013 81.365

Resto del mondoDipendenti al 31 dicembre 2012 189

Entrati 27

Usciti (29)

∆ perimetro 0

Dipendenti al 31 dicembre 2013 187

America LatinaDipendenti al 31 dicembre 2012 46.949

Entrati 9.649

Usciti (8.977)

∆ perimetro 685

Dipendenti al 31 dicembre 2013 48.306

Totale mondoDipendenti al 31 dicembre 2012 214.836

Entrati 34.245

Usciti (25.542)

∆ perimetro 2.048

Dipendenti al 31 dicembre 2013 225.587

Distribuzione dipendenti per genere e etàGruppo Fiat mondo

2013 2012

dipendenti per età (n.)

%

uomini

%

donnedipendenti per età (n.)

%

uomini

%

donne

Fino a 30 anni 45.024 80,4 19,6 43.508 81,4 18,6

Da 31 a 40 anni 61.631 79,6 20,4 60.089 80,0 20,0

Da 41 a 50 anni 66.554 81,2 18,8 64.081 81,6 18,4

Oltre 50 anni 52.378 80,5 19,5 47.158 80,4 19,6

Totale 225.587 214.836

Distribuzione dipendenti per genere e anzianità aziendale Gruppo Fiat mondo

2013 2012dipendenti

per anzianità aziendale (n.)

%

uomini

%

donne

dipendenti per anzianità aziendale (n.)

%

uomini

%

donne

Fino a 5 anni 90.413 77,7 22,3 84.542 79,4 20,6

Da 6 a 10 anni 28.797 82,8 17,2 22.883 81,3 18,7

Da 11 a 20 anni 59.228 81,4 18,6 60.730 81,7 18,3

Da 21 a 30 anni 34.714 85,8 14,2 33.324 84,8 15,2

Oltre 30 anni 12.435 74,8 25,2 13.357 75,3 24,7

Totale 225.587 214.836

11 Approfondimenti Dettagli sulla forza lavoro

GRI-G4 LA1, LA11

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177

Genere

UominiDipendenti al 31 dicembre 2012 173.689

Entrati 26.228

Usciti (20.224)

∆ perimetro 1.742

Dipendenti uomini al 31 dicembre 2013 181.435

Età (1)

Fino a 30 anniDipendenti al 31 dicembre 2012 43.508

Entrati 19.327

Usciti (9.657)

∆ perimetro 928

Dipendenti al 31 dicembre 2013 54.106

Da 41 a 50 anni

Dipendenti al 31 dicembre 2012 64.081

Entrati 3.323

Usciti (3.266)

∆ perimetro 543

Dipendenti al 31 dicembre 2013 64.681

Da 31 a 40 anni Dipendenti al 31 dicembre 2012 60.089

Entrati 10.130

Usciti (8.314)

∆ perimetro 127

Dipendenti al 31 dicembre 2013 62.032

Oltre 50 anniDipendenti al 31 dicembre 2012 47.158

Entrati 1.465

Usciti (4.305)

∆ perimetro 450

Dipendenti al 31 dicembre 2013 44.768

DonneDipendenti al 31 dicembre 2012 41.147

Entrati 8.017

Usciti (5.318)

∆ perimetro 306

Dipendenti donne al 31 dicembre 2013 44.152

(1) Il turnover per età non considera i dipendenti che hanno cambiato fascia di età tra il 2012 e il 2013.

Categoria professionale

Operai Dipendenti al 31 dicembre 2012 152.813

Entrati 24.989

Usciti (20.432)

∆ perimetro 1.459

Operai al 31 dicembre 2013 158.829

Professional Dipendenti al 31 dicembre 2012 29.051

Entrati 2.503

Usciti (366)

∆ perimetro 33

Professional al 31 dicembre 2013 31.221

Impiegati Dipendenti al 31 dicembre 2012 30.670

Entrati 6.662

Usciti (4.739)

∆ perimetro 535

Impiegati al 31 dicembre 2013 33.128

DirigentiDipendenti al 31 dicembre 2012 2.302

Entrati 91

Usciti (5)

∆ perimetro 21

Dirigenti al 31 dicembre 2013 2.409

Operai Nord America Dipendenti al 31 dicembre 2012 54.356

Entrati 12.192

Usciti (6.420)

∆ perimetro 17

Operai al 31 dicembre 2013 60.145

Operai Resto del mondoDipendenti al 31 dicembre 2012 25

Entrati 0

Usciti 0

∆ perimetro 0

Operai al 31 dicembre 2013 25

Operai America LatinaDipendenti al 31 dicembre 2012 38.695

Entrati 8.170

Usciti (8.573)

∆ perimetro 534

Operai al 31 dicembre 2013 38.826

Operai mondoDipendenti al 31 dicembre 2012 152.813

Entrati 24.989

Usciti (20.432)

∆ perimetro 1.459Operai al 31 dicembre 2013 158.829

Categoria professionale e area geografica

Operai EuropaDipendenti al 31 dicembre 2012 57.576

Entrati 3.307

Usciti (4.654)

∆ perimetro 908

Operai al 31 dicembre 2013 57.137

Operai AsiaDipendenti al 31 dicembre 2012 2.161

Entrati 1.320

Usciti (785)

∆ perimetro 0

Operai al 31 dicembre 2013 2.696

GRI-G4 LA1

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Infortuni per area geografica e genere (1)

Gruppo Fiat mondo (n.)

2013 2012 2011(2)

totale uomini donne totale uomini donne totale

Europa 323 251 72 332 260 72 488

Nord America 161 126 35 179 136 43 186

America Latina 259 247 12 292 285 7 320

Asia 5 5 - 5 3 2 15

Resto del mondo - - - - - - -

Totale 748 629 119 808 684 124 1.009

Giorni di assenza(3) per area geografica e genere (1)

Gruppo Fiat mondo (n.)

2013 2012 2011(2)

totale uomini donne totale uomini donne totale

Europa 10.407 8.174 2.233 10.709 8.815 1.894 14.841

Nord America 8.762 6.176 2.586 10.534 7.977 2.557 7.792

America Latina 5.378 5.088 290 5.689 5.626 63 5.864

Asia 72 72 - 149 140 9 472

Resto del mondo - - - - - - -

Totale 24.619 19.510 5.109 27.081 22.558 4.523 28.969

Casi di malattia professionale per area geografica e genere (1)

Gruppo Fiat mondo (n.)

2013 2012 2011(2)

totale uomini donne totale uomini donne totale

Europa 211 156 55 289 256 33 59

Nord America 378 217 161 436 279 157 386

America Latina 143 140 3 165 162 3 197

Asia - - - - - - -

Resto del mondo - - - - - - -

Totale 732 513 219 890 697 193 642

Indice di severità infortuni per area geografica e genere (1)

Gruppo Fiat mondo (infortuni ogni 1.000 ore lavorate)

2013 2012 2011(2)

totale uomini donne totale uomini donne totale

Europa 0,08 0,08 0,08 0,08 0,09 0,08 0,10

Nord America 0,05 0,05 0,07 0,07 0,07 0,08 0,06

America Latina 0,06 0,06 0,02 0,06 0,07 0,01 0,07

Asia 0,01 0,01 - 0,03 0,03 0,01 0,06

Resto del mondo - - - - - - -

Totale 0,06 0,06 0,07 0,07 0,07 0,07 0,08

Indice di frequenza infortuni per area geografica e genere (1)

Gruppo Fiat mondo (infortuni ogni 100 mila ore lavorate)

2013 2012 2011(2)

totale uomini donne totale uomini donne totale

Europa 0,24 0,24 0,26 0,26 0,25 0,29 0,34

Nord America 0,09 0,09 0,10 0,12 0,12 0,13 0,15

America Latina 0,28 0,31 0,10 0,33 0,35 0,09 0,39

Asia 0,07 0,10 - 0,09 0,07 0,12 0,18

Resto del mondo - - - - - - -

Totale 0,19 0,19 0,15 0,22 0,22 0,19 0,28

Indice di frequenza malattie professionali per area geografica e genere (1)

Gruppo Fiat mondo (infortuni ogni 100 mila ore lavorate)

2013 2012 2011(2)

totale uomini donne totale uomini donne totale

Europa 0,16 0,15 0,20 0,23 0,25 0,13 0,04

Nord America 0,22 0,16 0,46 0,29 0,24 0,49 0,30

America Latina 0,16 0,18 0,02 0,19 0,20 0,04 0,24

Asia - - - - - - -

Resto del mondo - - - - - - -

Totale 0,18 0,16 0,28 0,24 0,23 0,29 0,18

Salute e sicurezza sul lavoro

(1) I dati relativi al 2011 includono Chrysler Group per l’intero anno.(2) A partire dal 2012, gli indicatori di salute e sicurezza sul lavoro comprendono anche una ripartizione per genere.(3) Si riferisce al numero di giorni di assenza dei dipendenti (inclusi sabati, domeniche e festivi) dovuti ad infortunio del dipendente (operai, impiegati e professional), risultanti in un’assenza

dal lavoro per più di tre giorni, escluso il giorno in cui si è verificato l’infortunio. Sono esclusi dal calcolo: i giorni di assenza dovuti ad infortuni che occorsi durante gli spostamenti per e dal lavoro, anche con mezzi privati di trasporto.

GRI-G4 LA6, LA7

11 Approfondimenti Dettagli sulla forza lavoro

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179

Lettera di attestazione

Il presente Bilancio di Sostenibilità è stato oggetto di esame da parte della società SGS Italia S.p.A. che opera come organismo indipendente di verifica, prova, analisi e certificazione di beni, servizi e sistemi. Lo scopo della verifica è riportato nella lettera di seguito illustrata.

11ApprofondimentiLettera di attestazione

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180 11 Approfondimenti Lettera di attestazione

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181

Indice dei contenuti GRI-G4 GRI-G4 32

Il seguente indice è fornito per aiutare il lettore a trovare all’interno del documento i contenuti che si riferiscono a specifici indicatori GRI-G4. Ogni indicatore è provvisto del riferimento alla pagina del Bilancio di Sostenibilità 2013 in cui può essere trovato o ad altre fonti disponibili pubblicamente a cui rifarsi.

LegendaBdS = Bilancio di Sostenibilità 2013 in edizione cartaceaBdSI = Bilancio di Sostenibilità interattivo 2013 – www.2013interactivereports.fiatspa.com(1)

RFA = Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2013RCG = Relazione sulla Corporate Governance, febbraio 2014

Pienamente rendicontato

Parzialmente rendicontato

Non rendicontaton.a. Non applicabile

Informativa Generale

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

Strategia e analisiG4-1 Dichiarazione del Presidente e dell’Amministratore Delegato BdS

BdSI8-12 SI-179

G4-2 Principali impatti, rischi ed opportunità BdSBdSI

12, 46-47 SI-179

Profilo dell’organizzazioneG4-3 Nome dell’organizzazione RCG 4, 183 SI-179

G4-4 Principali marchi, prodotti e/o servizi BdSBdSI

30, 33-37 SI-179

G4-5 Sede principale BdSBdSI

194 SI-179

G4-6 Paesi di operatività BdSBdSI

31, 38-39 SI-179

G4-7 Assetto proprietario e forma legale RFA RCG

16-19 183-184

SI-179

G4-8 Mercati serviti BdSBdSI

31 SI-179

G4-9 Dimensione dell’organizzazione BdSBdSIRFA

30-31, 170

14-15

SI-179

G4-10 Caratteristiche forza lavoro BdSBdSI

110-111, 174-175, 177 SI-179

G4-11 Dipendenti interessati da accordi collettivi di contrattazione BdSBdSI

125-127 SI-179

(1) Il Bilancio di Sostenibilità interattivo può essere consultato online o scaricato all’indirizzo www.2013interactivesustainabilityreport.fiatspa.com. Nel documento pdf può essere effettuata una ricerca secondo gli indicatori GRI-G4.

11ApprofondimentiIndice dei contenuti GRI-G4

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182

G4-12 Catena di fornitura dell'organizzazione BdSBdSI

88-91 SI-179

G4-13 Cambiamenti significativi della dimensione, struttura, assetto proprietario o catena di fornitura dell'organizzazione

BdS

BdSI

42, 88-91, 108, 111, 174-176

SI-179

G4-14 Approccio prudenziale alla gestione dei rischi BdSBdSI

46-47, 49-52, 60, 68 SI-179

G4-15 Adozione di codici e principi esterni in ambito economico, sociale e ambientale

BdSI RCG 5

SI-179

G4-16 Partecipazioni ad associazioni o organizzazioni BdSBdSI

21 SI-179

Aspetti materiali identificati e perimetroG4-17 Entità incluse nel bilancio BdS

RFA33-37 237-258

SI-179

G4-18 Principi per la definizione dei contenuti BdSBdSI

16-17 SI-179

G4-19 Aspetti materiali identificati nella definizione dei contenuti BdSBdSI

16-17 SI-179

G4-20 Aspetti materiali interni all'organizzazione BdSBdSI

16-17 SI-179

G4-21 Aspetti materiali esterni all'organizzazione BdSBdSI

16-17 SI-179

G4-22 Ricalcolo di informazioni rispetto al precedente bilancio BdSBdSI

167-169 SI-179

G4-23 Cambiamenti significativi in termini di obiettivi e perimetri rispetto al precedente bilancio

BdSBdSI

167-169 SI-179

Coinvolgimento degli stakeholderG4-24 Gruppi di stakeholder coinvolti dall'organizzazione BdS

BdSI19, 21-27 SI-179

G4-25 Identificazione e selezione degli stakeholder da coinvolgere BdSBdSI

18-19, 21-27 SI-179

G4-26 Approccio al coinvolgimento degli stakeholder BdSBdSI

17-19, 21-27 SI-179

G4-27 Aspetti chiave emersi dal coinvolgimento degli stakeholder BdS

BdSI

20-27, 44, 60, 68-69, 71, 103, 120, 140

SI-179

Profilo del bilancioG4-28 Periodo di rendicontazione BdS

BdSI3 SI-179

G4-29 Data di pubblicazione del precedente bilancio BdSBdSI

167-169 SI-179

GRI-G4 32

11 Approfondimenti Indice dei contenuti GRI-G4

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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183

G4-30 Ciclo di rendicontazione BdSBdSI

3, 167-169 SI-179

G4-31 Contatti per informazioni sul bilancio BdSBdSI

3 SI-179

G4-32 Indice dei contenuti GRI BdSBdSI

3, 181-193 SI-179

G4-33 Attestazione esterna BdSBdSI

3, 169, 179-180 SI-179

GovernanceG4-34 Struttura di governo BdS

BdSI RCG

14-16, 40-41

6-8, 18

SI-179

G4-35 Autorità delegata per le tematiche economiche, ambientali e sociali

BdSBdSI

14-16 SI-179

G4-36 Posizioni con responsabilità per le tematiche economiche, ambientali e sociali

BdSBdSI

14-16 SI-179

G4-37 Consultazione tra gli stakeholder e i più alti organi di governo su tematiche economiche, ambientali e sociali

BdSBdSI

14-16 SI-179

G4-38 Composizione dei più alti organi di governo e dei rispettivi comitati

BdSI RCG 17, 19-20, 23

SI-179

G4-39 Ruolo esecutivo o meno del Presidente BdSI RCG 44

SI-179

G4-40 Qualifiche ed esperienza dei più alti organi di governo BdSI RCG 39, 48, 69, 168, 170, 172

SI-179

G4-41 Processi volti ad impedire conflitti di interesse BdSI RCG 16-17, 20-21, 36-37, 75

SI-179

G4-42 Ruolo dei più alti organi di governo e dei dirigenti senior nello sviluppo, approvazione e aggiornamento degli scopi, valori, strategie, politiche e obiettivi in relazione agli impatti economici, ambientali e sociali

BdSBdSI

14-16 SI-179

G4-43 Misure implementate per lo sviluppo e la promozione della conoscenza da parte dei più alti organi di governo delle problematiche economiche, ambientali e sociali

BdS 14 SI-179

G4-44 Valutazione della performance del CdA RCGBdSI

19, 20 SI-179

G4-45 Ruolo dei più alti organi di governo nell'identificazione e gestione degli impatti dei rischi e delle opportunità legate ad aspetti economici, ambientali e sociali

BdS BdSI RFA RCG

46-47

107-108 152

SI-179

G4-46 Ruolo dei più alti organi di governo nella revisione dell'efficacia dei processi di gestione dei rischi dell'organizzazione in ambito economico, ambientale e sociale

BdS BdSI RFA RCG

46-47

107-108 152

SI-179

GRI-G4 32

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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184

G4-47 Frequenza della revisione da parte dei più alti organi di governo degli impatti dei rischi e delle opportunità legate ad aspetti economici, ambientali e sociali

BdSBdSI

46-47 SI-179

G4-48 Comitato o posizione di grado più elevato che rivede e approva formalmente il Bilancio di Sostenibilità dell'organizzazione

BdSBdSI

14-16 SI-179

G4-49 Comunicazione delle criticità ai più alti organi di governo BdSBdSI

14-16 SI-179

G4-50 Criticità comunicate ai più alti organi di governo e meccanismi per risolverle

Informazioni soggette a specifici vincoli di riservatezza. I dati sono considerati riservati.

SI-179

G4-51 Politiche per la remunerazione dei più alti organi di governo e dei dirigenti senior

RFA 189-195, 306-311, 350-361

SI-179

G4-52 Principi per determinare la remunerazione RCG 53-58 SI-179

G4-53 Valutazione del parere degli stakeholder in materia di remunerazione

RCG 28, 69, 70 SI-179

G4-54 Analisi delle retribuzioni annuali all'interno dell'organizzazione Informazioni soggette a specifici vincoli di riservatezza. In alcuni paesi queste informazioni sono soggette a obblighi di riservatezza.

SI-179

G4-55 Analisi dell'aumento percentuale della retribuzione all'interno dell'organizzazione

Informazioni soggette a specifici vincoli di riservatezza. In alcuni paesi queste informazioni sono soggette a obblighi di riservatezza.

SI-179

Etica e integritàG4-56 Valori, principi, standard e regole di comportamento

dell'organizzazioneBdSBdSI

43 SI-179

G4-57 Meccanismi interni ed esterni per richiedere consulenze in materia di comportamento etico e conforme alle leggi e su temi connessi all'integrità dell'organizzazione

BdSBdSI

43 SI-179

G4-58 Meccanismi interni ed esterni per la comunicazione di criticità in materia di comportamento contrario all'etica, alle leggi e all'integrità dell'organizzazione

BdSBdSI

43, 45-46 SI-179

Informativa Specifica

Categoria economica

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

Aspetto materiale: performance economicaG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

RFA11642-79, 114-117, 122-132

SI-179

G4-EC1 Valore economico direttamente generato e distribuito BdSBdSI

28 SI-179

G4-EC2 Implicazioni finanziarie e altri rischi e opportunità connesse con i cambiamenti climatici

BdSBdSI

12, 46-47 SI-179

GRI-G4 32

11 Approfondimenti Indice dei contenuti GRI-G4

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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185

G4-EC3 Copertura degli obblighi assunti in sede di definizione del piano pensionistico

BdSBdSI

116 SI-179

G4-EC4 Finanziamenti ricevuti dalla Pubblica Amministrazione BdSBdSI

60 SI-179

Aspetto materiale: presenza sul mercatoG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI115 SI-179

G4-EC5 Rapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti e lo stipendio minimo locale, per genere

BdSBdSI

115 SI-179

G4-EC6 Percentuale di dirigenti senior appartenenti alle comunità locali BdSBdSI

175 SI-179

Aspetto materiale: impatti economici indirettiG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI88-91, 102-103 SI-179

G4-EC7 Sviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi BdSBdSI

46-47, 103-104 SI-179

G4-EC8 Principali impatti economici indiretti BdSBdSI

46-47, 88-91, 95-97, 103-105, 108

SI-179

Aspetto materiale: fornitureG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI88-91 SI-179

G4-EC9 Percentuale di spesa allocata a fornitori locali BdSBdSI

88-91 SI-179

Categoria: ambientale

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

Aspetto materiale: materialiG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI62-63 SI-179

G4-EN1 Materiali utilizzati BdSBdSI

62-64 SI-179

G4-EN2 Materiali utilizzati che derivano da materiale riciclato BdSBdSI

62-64 SI-179

Aspetto materiale: energiaG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI66-67, 98-99, 134, 140-141

SI-179

G4-EN3 Consumo diretto di energia BdSBdSI

101, 140, 171 SI-179

G4-EN4 Consumo indiretto di energia BdSBdSI

66-67, 101, 171 SI-179

GRI-G4 32

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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186

G4-EN5 Intensità energetica BdSBdSI

141 SI-179

G4-EN6 Riduzione del consumo di energia BdSBdSI

99, 140, 151 SI-179

G4-EN7 Riduzione del fabbisogno energetico per prodotti e servizi BdSBdSI

49-54, 56-58 SI-179

Aspetto materiale: acquaG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI134, 138, 143-144 SI-179

G4-EN8 Prelievo di acqua BdSBdSI

144, 172 SI-179

G4-EN9 Fonti idriche significativamente interessate dal prelievo di acqua BdSI SI-179

G4-EN10 Acqua riciclata e riutilizzata BdSBdSI

145 SI-179

Aspetto materiale: biodiversitàG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI134, 138 SI-179

G4-EN11 Siti operativi all’interno o in prossimità di aree protette o aree di significativo valore per la biodiversità

BdSI SI-179

G4-EN12 Descrizione dei maggiori impatti sulla biodiversità BdSI SI-179

G4-EN13 Habitat protetti o ripristinati BdSI SI-179

G4-EN14 Elenco delle specie con habitat in aree interessate dalle attività, per livello di rischio di estinzione

BdSI SI-179

Aspetto materiale: emissioniG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI66-67, 98-99, 134, 140-142

SI-179

G4-EN15 Emissioni dirette di gas a effetto serra (GHG) (Scope 1) BdSBdSI

101, 141-142, 164-165, 171

SI-179

G4-EN16 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) (Scope 2) BdSBdSI

101, 141-142, 171 SI-179

G4-EN17 Altre emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) (Scope 3) BdSBdSI

66-67, 101, 164-165 SI-179

G4-EN18 Intensità delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) BdSBdSI

142, 164 SI-179

G4-EN19 Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) BdSBdSI

99, 135, 140, 150-151, 165-166

SI-179

G4-EN20 Emissioni di sostanze nocive per lo strato di ozono (ODS) BdSI SI-179

G4-EN21 Emissioni di NOX, SOX e altre emissioni significative in atmosfera BdSI SI-179

GRI-G4 32

11 Approfondimenti Indice dei contenuti GRI-G4

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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187

Aspetto materiale: scarichi e rifiutiG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI134, 138, 146 SI-179

G4-EN22 Scarichi idrici BdSBdSI

144-146, 172 SI-179

G4-EN23 Smaltimento rifiuti BdSBdSI

146-149, 173 SI-179

G4-EN24 Perdite significative BdSBdSI

146 SI-179

G4-EN25 Rifiuti pericolosi BdSBdSI

148, 173 SI-179

G4-EN26 Biodiversità e habitat colpiti dagli scarichi dell’organizzazione BdSI SI-179

Aspetto materiale: prodotti e serviziG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI48-51, 55, 60, 66-69 SI-179

G4-EN27 Mitigazione degli impatti di prodotti e servizi sull’ambiente BdSBdSI

49-54, 56-61 SI-179

G4-EN28 Percentuali dei prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato

BdSBdSI

66 SI-179

Aspetto materiale: conformitàG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdSI SI-179

G4-EN29 Valore delle multe e numero delle sanzioni per mancato rispetto di regolamenti e leggi in materia ambientale

BdSI SI-179

Aspetto materiale: trasportiG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI163-164 SI-179

G4-EN30 Impatti ambientali dei trasporti BdSBdSI

164-165 SI-179

Aspetto materiale: complessivoG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI134, 138 SI-179

G4-EN31 Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente BdSBdSI

137 SI-179

GRI-G4 32

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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Aspetto materiale: valutazione ambientale dei fornitoriG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI92-94 SI-179

G4-EN32 Valutazione dei fornitori sulla base di criteri ambientali BdSBdSI

92-93, 165 SI-179

G4-EN33 Impatti negativi sull'ambiente, effettivi e potenziali, nella catena di fornitura e azioni implementate

BdSBdSI

92 SI-179

Aspetto materiale: meccanismi per i reclami in materia ambientaleG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42, 94, 97-98 SI-179

G4-EN34 Reclami sugli impatti ambientali depositati, analizzati e risolti BdSBdSI

42, 97-98 SI-179

Categoria: socialeSottocategoria: pratiche di lavoro e condizioni di lavoro adeguate

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

Aspetto materiale: occupazioneG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI106-109, 116 SI-179

G4-LA1 Numero e tasso di nuove assunzioni e turnover del personale BdSBdSI

110-111, 176-177 SI-179

G4-LA2 Benefit previsti per i lavoratori a tempo pieno ma non per i lavoratori part-time e a termine

BdSBdSI

116 SI-179

G4-LA3 Tassi di rientro e mantenimento del lavoro dopo il congedo parentale, per genere

BdSI SI-179

Aspetto materiale: relazioni industrialiG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI124 SI-179

G4-LA4 Periodo minimo di preavviso per modifiche operative BdSBdSI

124 SI-179

Aspetto materiale: salute e sicurezza sul lavoroG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI152-157 SI-179

G4-LA5 Percentuale lavoratori rappresentati nel comitato per la salute e sicurezza

BdSBdSI

161-162 SI-179

G4-LA6 Tasso di infortuni sul lavoro, di malattia, di giornate di lavoro perse, assenteismo e numero totale di decessi

BdSBdSI

158-159, 178 SI-179

G4-LA7 Lavoratori con elevata incidenza o rischio di malattie occupazionali

BdSBdSI

160, 178 SI-179

G4-LA8 Accordi con sindacati in tema di salute e sicurezza BdSBdSI

127 SI-179

GRI-G4 32

11 Approfondimenti Indice dei contenuti GRI-G4

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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189

Aspetto materiale: formazione e istruzioneG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI112-114, 117-118 SI-179

G4-LA9 Formazione del personale BdSBdSI

81, 87, 116-118, 139 SI-179

G4-LA10 Programmi per lo sviluppo delle competenze e avanzamenti di carriera

BdSBdSI

117-118 SI-179

G4-LA11 Percentuale di dipendenti valutati sulle performance e sullo sviluppo della carriera

BdSBdSI

112-114 SI-179

Aspetto materiale: diversità e pari opportunitàG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI119-123 SI-179

G4-LA12 Composizione degli organi di governo dell’impresa e ripartizione del personale per indicatori di diversità

BdSBdSI

120-123 SI-179

Aspetto materiale: parità di retribuzione per uomini e donneG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdSI SI-179

G4-LA13 Rapporto tra lo stipendio base delle donne e quello degli uomini Informazioni soggette a specifici vincoli di riservatezza. In alcuni paesi queste informazioni sono soggette a obblighi di riservatezza.

SI-179

Aspetto materiale: valutazione dei fornitori sulla base delle politiche e condizioni di lavoroG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI92-94 SI-179

G4-LA14 Valutazione dei fornitori sulla base di criteri legati a politiche e condizioni di lavoro

BdSBdSI

92-93 SI-179

G4-LA15 Impatti negativi, effettivi e potenziali, delle condizioni di lavoro nella catena di fornitura e azioni implementate

BdSBdSI

92, 94 SI-179

Aspetto materiale: meccanismi per i reclami in materia di condizioni di lavoroG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42, 97-98, 124-126 SI-179

G4-LA16 Reclami sulle condizioni di lavoro depositati, analizzati e risolti BdSBdSI

42, 97-98 SI-179

Sottocategoria: diritti umani

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

Aspetto materiale: investimentiG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42-44 SI-179

G4-HR1 Accordi e contratti che includono clausole relative ai diritti umani o che sono state sottoposte a valutazione sui diritti umani

BdSBdSI

42-44 SI-179

GRI-G4 32

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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190

G4-HR2 Formazione dei dipendenti sugli aspetti dei diritti umani rilevanti per le attività

BdSBdSI

42-44 SI-179

Aspetto materiale: non discriminazioneG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42-45, 124-125 SI-179

G4-HR3 Casi di discriminazione e azioni intraprese BdSBdSI

42-45, 124-125 SI-179

Aspetto materiale: libertà di associazione e contrattazione collettivaG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42-44, 92, 128-131 SI-179

G4-HR4 Rischi al diritto alla libertà di associazione e contrattazione collettiva

BdSBdSI

42-44, 92, 94, 128-131 SI-179

Aspetto materiale: lavoro minorileG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42-45, 92 SI-179

G4-HR5 Operazioni con elevato rischio di ricorso al lavoro minorile BdSBdSI

42-45, 92, 94 SI-179

Aspetto materiale: lavoro forzatoG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42-44, 92 SI-179

G4-HR6 Operazioni con elevato rischio di ricorso al lavoro forzato BdSBdSI

42-44, 92, 94 SI-179

Aspetto materiale: pratiche di sicurezzaG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42-44 SI-179

G4-HR7 Personale addetto alla sicurezza che ha ricevuto formazione sui diritti umani

BdSBdSI

42-44 Il processo di raccolta dei dati è in fase di sviluppo.

SI-179

Aspetto materiale: diritti della comunità localeG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdSI SI-179

G4-HR8 Violazioni dei diritti della comunità locale BdSBdSI

103-104 SI-179

Aspetto materiale: valutazioneG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI44-46 SI-179

G4-HR9 Operazioni soggette a revisioni dei diritti umani e/o valutazioni dell'impatto

BdSBdSI

44-46 Per alcune entità del Gruppo queste informazioni sono riservate. Sono in corso valutazioni della possibile inclusione nel perimetro di rendiconta-zione.

SI-179

GRI-G4 32

11 Approfondimenti Indice dei contenuti GRI-G4

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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191

Aspetto materiale: valutazione dei fornitori sulla base dei diritti umaniG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI92-94 SI-179

G4-HR10 Valutazione dei fornitori sulla base di criteri connessi ai diritti umani

BdSBdSI

92-93 SI-179

G4-HR11 Impatti negativi, effettivi e potenziali, sui diritti umani nella catena di fornitura e azioni implementate

BdSBdSI

92, 94 SI-179

Aspetto materiale: meccanismi per i reclami in materia di diritti umaniG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42, 97-98 SI-179

G4-HR12 Reclami sui diritti umani depositati, analizzati e risolti BdSBdSI

42, 97-98 SI-179

SOTTOCATEGORIA: SOCIETÀ

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

Aspetto materiale: comunità localiG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI102-104 SI-179

G4-SO1 Operazioni che coinvolgono la comunità locale, valutazioni degli impatti e programmi di sviluppo

BdS

BdSI

18-19, 42-44, 100, 103-104, 108-109

SI-179

G4-SO2 Operazioni con impatti negativi, potenziali o effettivi, sulle comunità locali

BdSBdSI

103-104 SI-179

Aspetto materiale: anti-corruzioneG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42-44 SI-179

G4-SO3 Operazioni valutate sulla base dei rischi connessi alla corruzione BdSBdSI

42-44 SI-179

G4-SO4 Comunicazione e formazione su politiche e procedure anti-corruzione

BdSBdSI

42-44 SI-179

G4-SO5 Casi di corruzione e azioni intraprese BdSBdSI

44-46 SI-179

Aspetto materiale: politica pubblicaG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdSI SI-179

G4-SO6 Valore dei contributi a partiti politici BdSI SI-179

Aspetto materiale: concorrenza slealeG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdSI SI-179

G4-SO7 Azioni legali riferite a concorrenza sleale, antitrust e rispettivi esiti BdSI SI-179

GRI-G4 32

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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192

Aspetto materiale: conformitàG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdSI SI-179

G4-SO8 Multe e sanzioni significative per non conformità a leggi o regolamenti

BdSI SI-179

Aspetto materiale: valutazione dei fornitori sulla base degli impatti sulla societàG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI92-94 SI-179

G4-SO9 Valutazione dei fornitori sulla base di criteri connessi agli impatti sulla società

BdSBdSI

92-93 SI-179

G4-SO10 Impatti negativi, effettivi e potenziali, sulla società nella catena di fornitura e azioni implementate

BdSBdSI

92, 94 SI-179

Aspetto materiale: meccanismi per i reclami in materia di impatti sulla societàG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI42, 97-98 SI-179

G4-SO11 Reclami sugli impatti sulla società depositati, analizzati e risolti BdSBdSI

42, 97-98 SI-179

Sottocategoria: responsabilità di prodotto

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

Aspetto materiale: salute e sicurezza dei consumatoriG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI46-47, 65, 70-77 SI-179

G4-PR1 Categorie di prodotti e servizi oggetto di valutazioni a fini migliorativi per salute e sicurezza

BdSBdSI

46-47, 60, 65, 71-75, 77 SI-179

G4-PR2 Casi di non conformità a regolamenti in materia di salute e sicurezza dei prodotti e servizi durante il loro ciclo di vita

BdSBdSI

72 SI-179

Aspetto materiale: etichettatura di prodotti e serviziG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI62-63, 66, 78-87 SI-179

G4-PR3 Informazioni su prodotti e servizi BdSBdSI

62-63, 66, 78-79, 86-87 SI-179

G4-PR4 Casi di non conformità a regolamenti in materia di informazioni ed etichettatura dei prodotti e servizi

BdSBdSI

86 SI-179

G4-PR5 Risultati dei sondaggi sulla soddisfazione dei clienti BdSBdSI

79-85, 87 SI-179

GRI-G4 32

11 Approfondimenti Indice dei contenuti GRI-G4

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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193

ASPETTO MATERIALE: ATTIVITÀ DI MARKETINGG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI86 SI-179

G4-PR6 Vendita di prodotti vietati o oggetto di contenzioso PSRISR

86 SI-179

G4-PR7 Casi di non conformità a regolamenti riferiti ad attività di marketing

BdSI SI-179

ASPETTO MATERIALE: RISPETTO DELLA PRIVACYG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdS

BdSI84 SI-179

G4-PR8 Reclami documentati su violazioni della privacy e perdita di dati dei clienti

BdSBdSI

84 SI-179

ASPETTO MATERIALE: CONFORMITÀG4-DMA Informativa generica sulle modalità di gestione BdSI SI-179

G4-PR9 Sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti in merito all’uso di prodotti o servizi

BdSI SI-179

GRI-G4 32

DMA e indicatori Pubblicazione Numero di pagina Omissione e sua motivazione Attestazione verifica esterna

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3 -

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Bilancio di Sostenibilità 2013Responsabilità economica, ambientale e sociale