BILANCIO DI MISSIONE 2014 - abiopavia.org · nimento e nel gioco per i bambini e gli adolescenti,...

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BILANCIO DI MISSIONE 2014 Fondazione ABIO Italia Onlus

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BILANCIODI MISSIONE

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Fondazione ABIO Italia Onlus

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BIO promuove e mette in attoiniziative volte a prendersi cura,insieme ai genitori e al perso-

nale sanitario, dei bambini e degli adole-scenti in ospedale, per ridurre gli aspettitraumatici legati alla degenza.

ABIO contribuisce al miglioramento dellaqualità della vita in ospedale e ne favori-sce l’umanizzazione, nell’intento di pro-muovere il riconoscimento e il rispettodei diritti irrinunciabili di ogni bambino,adolescente e famiglia che si trovino a vi-vere l’esperienza del ricovero.

L’azione di ABIO, volontaria e gratuita, siarmonizza con spirito di collaborazionecon quella delle varie figure che operanoin ospedale e si concretizza nell’intratte-nimento e nel gioco per i bambini e gliadolescenti, nella disponibilità e nell’at-tenzione verso di loro e i loro familiari eal tempo stesso nell’allestimento di spazipiù accoglienti e colorati.

a missione di ABIO è stretta-mente connessa con una seriedi valori: parole chiave che rac-

contano l’approccio e orientano l’azionein ciascuno dei segmenti dell’attività.

Nell’azione diretta a favore dei bambini edelle famiglie

PRENDERSI CURAUMANIZZAZIONE

ATTENZIONERISPETTO DEI DIRITTI

ACCOGLIENZA

Nel ruolo all’interno della società

IDENTITÀETICITÀRIGORE DIRITTILAICITÀ

SENSO CIVICO APARTITICITÀ

NON DISCRIMINAZIONE GRATUITÀ

VOLONTARIATO ASSOCIAZIONISMO

SERVIZIO SOLIDARIETÀ

DISPONIBILITÀ GENEROSITÀ

SOCIALIZZAZIONE

Nel modo di intendere la vita delle Associa-zioni e dei gruppi di volontari

COMPETENZAQUALITÀ DEL SERVIZIO

QUALITÀ DELLA GESTIONEFORMAZIONE

REGOLETRASPARENZA

VISIBILITÀ CONTINUITÀ

CRESCITAOMOGENEITÀ

RUOLOCOORDINAMENTO

VISIONE STRATEGICAPROGETTUALITÀ

ORGANIZZAZIONESTRUTTURAZIONE

SPONTANEITÀNON SPONTANEISMO

COLLABORAZIONE CON GLI OSPEDALI

er tutto il 2014, anno su cui conquesto documento ci apprestia-mo a tirare un po’ di somme, il

cambiamento ha caratterizzato il cammi-no di Fondazione ABIO e ne ha segnatole scelte con una costanza che ci suggeri-sce di guardare al periodo appena trascor-so come a una fase di transizione. Il varo del nuovo Regolamento di Fonda-zione e l’istituzione nel 2013 del Gruppodi Coordinamento e Sviluppo da parte delConsiglio di Amministrazione sono puntiimportanti di questa evoluzione, ma nonè questo il tempo di parlare di pietre mi-liari, e men che meno di svolte. La fluidità dell’oggi è sotto gli occhi ditutti, così come la necessità di accordarela struttura che ha compiti di coordina-mento e indirizzo di tutto il MovimentoABIO con le esigenze di una realtà in mu-tamento. Si accompagna sempre, questatransizione, con la consapevolezza di es-sere al tempo stesso i protagonisti e glieredi di una storia molto importante ebella, che non può essere soltanto custo-dita come intoccabile, ma che va portataavanti nella stabilità e quando possibilemigliorata ancora.Da questa consapevolezza, da questo or-goglio, deriva una grande responsabilità:ciò che ABIO ha saputo costruire in più di

trentacinque anni èun patrimonio inesti-mabile in termini dicompetenza, energia,

fiducia conqui-stata sul campo e nel tempo, studiandodi volta in volta nuove risposte alla lucedi bisogni in evoluzione e cambiamentilocali. Anche per questa ragione, proprioqui sotto ripercorriamo in breve le tappedi questo cammino, considerando la me-moria un ingrediente imprescindibile delfuturo. La capillarità e la credibilità rag-giunte presso famiglie e istituzioni ospe-daliere, grazie al lavoro rigoroso e costan-te di migliaia di volontarie e volontari,meritano un’organizzazione quanto piùpossibile capace di fotografare il presentee stimolare la crescita, come FondazioneABIO ha saputo fare sin dal momento incui è stata istituita. I cambiamenti avviati nel 2014 sono, conogni evidenza, ancora in corso, e parlanodella necessità per questa Fondazione diun assetto basato sulla suddivisione deglioneri e degli ambiti di competenza.Questa sostenibilità, di pari passo all’in-dividuazione di una struttura che corri-sponda con esattezza sempre maggiorea ciò che ABIO realizza e vuole realizzare,è insieme bussola e orgoglioso timone diuna storia che continua.

Professor Vittorio CarnelliPresidente Fondazione ABIO Italia Onlus

LETTERA DEL PRESIDENTE LA NOSTRA MISSIONE I NOSTRI VALORI

1978/1988Gli albori Si parte da Milano, dalla rea-zione del professor GiuseppeZaffaroni, un chirurgo pediatra,e di alcuni genitori alla condi-zione dei bambini ricoveratiin ospedale. Grandi camerate,nessuna area gioco, piccoli cherestano per molto tempo senzacompagnia, interazione con lefamiglie ridotta al minimo.ABIO nasce dunque con l’in-tento di umanizzare l’ambienteospedaliero, per farlo diventare‘a misura di bambino’, avva-lendosi dell’impegno di donnee uomini che offrono il loro

tempo. Vengono organizzati iprimi corsi di formazione peri volontari, che passano dai310 del 1982 ai 500 del 1988.

1989/1998La prima crescitaVari ospedali cominciano adapprezzare ABIO, e vengonofirmate le prime convenzioni.ABIO inizia ad acquisire unadimensione nazionale, con 12diverse Associazioni sul terri-torio che si coordinano tra loro.Collaborando alla nascita dellastruttura europea EACH (Eu-ropean Association for Childrenin Hospital), ABIO sottoscrive

la prima Carta dei Diritti delBambino in Ospedale.

1999/2002L’espansione Mentre ABIO cresce (800 vo-lontari nella sola Milano), c’èchi le si avvicina per dare unaiuto diverso. Parte un pro-getto importante, OspedaleAmico, per la realizzazione diambienti di accoglienza e digioco all’interno dei reparti ela preparazione di nuovi grup-pi. Alla fine del progetto lenuove sale gioco saranno 42,e 20 i gruppi di volontari for-mati. Anche il coordinamento

tra le Associazioni, diventatenel frattempo 40, si fa piùcompiuto, e si arriva a definireun Regolamento Nazionale.

2003/2008Il consolidamento e i diritti Mentre il numero delle Asso-ciazioni arriva a 55, ABIO si faconoscere da un pubblico piùampio tramite l’iniziativa di so-lidarietà La Fabbrica del Sorriso,organizzata da Mediafriends.Nasce la funzione Comunica-zione, che si affianca alla Se-greteria e alla Formazione. Nel2006 viene costituita Fonda-zione ABIO Italia, che ha il com-

Noi di ABIO siamo piuttostoorgogliosi del nostro passato e delnostro presente. Proprio per questo,però, il tempo che ci interessa più di tutti è il futuro.I nostri volontari, così come i tavolinelle piazze della Giornata NazionaleABIO, e perfino questi stessi foglirendono concreto qualcosa chevorremmo fosse molto chiaro:interpellano frontalmente i cittadinie l’intera società chiedendo loro, neivari modi possibili, di sostenere ABIO.Vorremmo che ogni nostra azione,oltre a perseguire il suo fineprimario di accoglienza e aiuto aipiccoli ricoverati e alle loro famiglie,desse forza a un passaparola, resopiù saldo ed efficace dallareputazione che ci siamo conquistatisul campo, utile a farci conosceresempre di più e sempre meglio. Per arrivare a questo occorre essereonesti, motivati, trasparenti e chiari:noi riteniamo di esserlo, e icontributi che compongono questoBilancio di Missione sono qui perdire ancora una volta, e a chiunque,che volontari, formazione, territorio,spazi e diritti sono la nostra listadella spesa, e la sostanza del nostro fare.

pito di gestire il coordinamentotra gli enti e le politiche di svi-luppo del Movimento. Nel 2008ABIO e Società Italiana di Pe-diatria riscrivono e rendonopubblica la Carta dei Diritti deiBambini e degli Adolescenti inOspedale, in piena sintonia conla volontà originaria di mettereal centro di ogni azione il bam-bino ricoverato e i suoi com-plessi bisogni. In autunno sisvolge a Roma il Primo Conve-gno Nazionale ABIO dal titoloDiritti, conoscerli per ottenerli.

2009/2012La qualità del volontariato Viene realizzato il Manuale per

la Certificazione della Carta deiDiritti dei Bambini e degli Adole-scenti in Ospedale, naturale pro-seguimento e applicazione pra-tica della Carta dei Diritti. Nel-l’aprile del 2009, ABIO offre ilproprio aiuto, in modo concor-dato e coordinato, anche in oc-casione del terremoto di L’Aquilae delle sue tragiche conseguen-ze. Nel 2010, ABIO è protago-nista dell’evento Trenta Ore perla Vita, un’importante vetrinanazionale, che porta all’atten-zione del grande pubblico i temiconnessi al ricovero di bambinie adolescenti. Nel 2011 prose-gue il lavoro di presentazionepresso l’opinione pubblica e le

istituzioni del Manuale e si get-tano le basi per l’avvio dei per-corsi di certificazione pressogli ospedali interessati. Nel 2012vengono certificati i primi dueospedali All'altezza dei bambini,un passo che prelude al coin-volgimento di altre strutture.

2013/2014L’oggiIl 21 giugno 2013 viene pur-troppo a mancare Regina Sironi,Segretario Generale di Fonda-zione ABIO Italia e instancabileanima del Movimento ABIO.Nel ricordo della sua lezione dipassione e rigore FondazioneABIO affronta un’importante

fase di transizione di cui il titolodel Secondo Convegno Nazio-nale ABIO – Verso un nuovo ospe-dale: la pediatria e i bambini sonocambiati insieme? – costituisceper molti versi una sintesi. Frat-tanto il percorso di certificazioneprosegue e coinvolge un numerocrescente di ospedali. La sceltaè di collegarlo alla memoria diRegina, intitolando a lei un fon-do annuale stanziato da Fon-dazione ABIO per il cofinanzia-mento dell’iter di certificazione,nella convinzione che proprionella concretezza e nell’affer-mazione dei diritti risieda unaparte decisiva del suo intra-montabile insegnamento.

LA STORIA

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A LL’orgoglio della responsabilità

Chiaro, forte, ABIO

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1 Avellino2 Bari3 Bergamo4 Biella5 Bologna6 Brescia7 Brianza8 Cagliari9 Calambrone10 Caltagirone11 Caltanissetta12 Carpi13 Castelfranco Veneto14 Castellammare di Stabia15 Catania16 Como17 Cosenza18 Crema19 Cremona20 Cuneo21 Desenzano22 Esine23 Firenze24 Grosseto25 Iglesias26 L’Aquila27 Lecco28 Lodi

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a crescita dimensionale e orga-nizzativa di ABIO ha reso ne-cessaria fin dal 1998 l’istituzione

di un Coordinamento, sfociato nel 2006nella nascita di Fondazione ABIO ItaliaOnlus, cui spetta un compito di indirizzo,collegamento e supporto per le Associa-zioni dislocate sul territorio. Assicurare uniformità nell’azione, favorirel’apertura di nuove sedi nel maggior nu-mero di aree pediatriche, promuovere tragli operatori e l’opinione pubblica un’at-tenzione crescente alla qualità dell’ospe-dalizzazione sono alcune delle attivitàsvolte dalla Fondazione, il cui operato siarmonizza e si completa con quello delleAssociazioni ABIO, presenti in 17 diverseregioni italiane.Proprio al coordinamento e al supportodelle Associazioni sono indirizzate moltedelle energie di Fondazione ABIO, costan-temente volte a far sì che lo sviluppo delMovimento ABIO coincida con il suo pro-gresso, e che la crescita viaggi sempre dipari passo a un imprescindibile criteriodi qualità.Questo ha significato, tra l’altro, un im-pegno incessante nello studio e nella de-finizione della figura e dei compiti delvolontario ABIO nell’ospedale di oggi: ne-cessità e attenzioni nuove in sintonia conle trasformazioni della società, che inevi-tabilmente si riverberano anche sull’espe-rienza del ricovero.La fase attraversata attualmente da Fon-dazione ABIO è poi caratterizzata da unaserie di attività dedicate alla riorganizza-zione interna, volta a individuare un nuovoassetto e moderne modalità di funziona-mento.A questa riorganizzazione, resa special-mente necessaria – sia detto con chiarezzaed enorme riconoscenza – dalla scomparsa,avvenuta nel 2013, di una figura insosti-tuibile come il Segretario Generale di Fon-dazione ABIO Regina Sironi, si è lavoratocon i diversi settori per garantire al com-plesso delle attività la migliore continuitàpossibile.Protagonista di questa fase è stato ilGruppo di Coordinamento e Sviluppo, co-stituito appunto per il governo di questatransizione, che oltre a garantire la mas-sima prossimità e coesione tra staff, Pre-sidente e Consiglio di Amministrazionesi è preoccupato di gestire priorità e im-pegni come i rapporti e le attività destinati

alle Associazioni, l’impostazione dei singoliprogetti, i contatti con le realtà ospeda-liere per l’attivazione di nuovi servizi, lerelazioni con le istituzioni, gli enti pubblicie le principali realtà del Terzo Settore, ilrapporto con i fornitori nazionali.Da questo breve elenco già si evince come,di pari passo alla messa a punto di unastruttura sempre più rispondente alle esi-genze dell’oggi, Fondazione ABIO Italiasia di continuo alle prese con un’attivitàdi relazione che spazia dalla sensibilizza-zione delle istituzioni, svolta su più livelli,al confronto con il Governo sui temi ri-guardanti l’intero Terzo Settore, fino allapromozione della Carta dei Diritti e delpercorso di Certificazione o all’organizza-zione della Giornata Nazionale ABIO. Tante facce, in definitiva, di un unico im-pegno, cui nessuna trasformazione potràmai togliere quel tratto di accoglienza eattenzione, quell’attitudine al ‘prendersicura’ che sta alla base di un’intuizione dioltre 35 anni fa.

no sguardo all’elenco di localitàospitato in queste pagine, e piùancora alla cartina qui sotto, ren-

de plasticamente evidente come senza ladiffusione capillare che col tempo ne hacaratterizzato sempre più la fisionomia,ABIO semplicemente non sarebbe ciò cheè. Tutto ciò che la nostra missione e inostri valori esprimono resterebbe teoriase decine di Associazioni non li traducesseroin presenza nei reparti, ed effettiva vicinanzaai piccoli ricoverati e alle loro famiglie.

Tutto questo concorre a definire un cam-mino la cui meta è la promozione – nelmaggior numero possibile di realtà ospe-daliere – di un approccio alla degenza ealla cura che metta al centro i bisogni dibambini, adolescenti e genitori, offrendoloro un supporto volontario e qualificato. Le Associazioni, tutte e ciascuna, sonodunque il vero apparato circolatorio diABIO: loro è il compito di organizzare, sedeper sede e ospedale per ospedale, l’attivitàdi oltre 5.000 volontari, a partire dall’im-prescindibile componente formativa; loroè la responsabilità di gestire i rapporti conle strutture sanitarie, le amministrazionilocali, i donatori, la cittadinanza. L’azione costante dei volontari nei repartie la realizzazione di ambienti ospedalieria misura di bambino sono i due versantifondamentali di ciò che ABIO fa, i fruttipiù importanti e concreti di una sfida cuiil tempo e l’esperienza hanno lasciato in-tatti, e semmai rafforzato, passione, in-tensità, desiderio. La fiducia e la reputazione costruite lungogli anni nelle città e nei reparti hanno ilvolto delle donne e degli uomini che met-tono a disposizione il proprio tempo e lapropria energia.ABIO, nell’esperienza di chi si trova avivere il ricovero, sono soprattutto loro,il loro sorriso, la loro discrezione e dispo-nibilità.

FONDAZIONE ABIO ITALIA ONLUS LE ASSOCIAZIONI ABIO

L UL’ingresso e la permanenzaforzata in un ambientesconosciuto, la malattiapropria e il contatto conquella degli altri, lalontananza dai luoghiconsueti e dalle abitudiniquotidiane possonorappresentare un fattoredi trauma per i bambinicostretti a viverel’esperienza del ricovero in ospedale e per le lorofamiglie. È a partire da questaconsiderazione che nel1978, a Milano, è statafondata ABIO,Associazione per ilBambino in Ospedale,proprio con l’obiettivodi ridurre il disagio dibambini, adolescenti egenitori al momentodell’impatto con lestrutture sanitarie, e poidurante l’intera degenza. Nel corso dei suoi oltre 35 anni di vita ABIO ècresciuta, diventando unarealtà grande e solida delvolontariato sociale i cuinumeri chiave – 66 traGruppi in crescita eAssociazioni coordinati da Fondazione ABIO Italia,presenti in 17 regioniitaliane e in oltre 200reparti pediatrici – ne fotografano oggiconsistenza e capillarità.

soci e volontari

attivi

5.000

3.000 200

oredi servizio

in ospedale

650.000

reparti dipediatria in cuiABIO è presente

oretotali di

formazione

LE ASSOCIAZIONI ABIO E I GRUPPIIN TIROCINIO AL 30 GIUGNO 2015

59 Trento60 Treviglio61 Udine62 Verbania63 Vercelli64 Verona65 Viareggio66 Viterbo

Le Associazioni di Crotone e Triestehanno cessato la loro attività

Fondazione ABIO Italia,organismo di coordinamentoe supporto delle AssociazioniABIO Milano, la prima nata in ItaliaAssociazioni ABIO autonomeGruppi in tirocinio

29 Lucca30 Magenta31 Manerbio32 Mantova33 Martesana34 Melegnano35 Merate36 Mestre37 Milano38 Mondovì39 Montebelluna40 Napoli41 Novara42 Palermo43 Partinico44 Pavia45 Perugia46 Pesaro47 Piacenza48 Potenza49 Ragusa50 Reggio Calabria51 Rho52 Rivoli53 Roma54 Savigliano55 Sciacca56 Sondrio57 Taranto58 Torino

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DONNEUOMINI

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L’attività di ABIO e dei suoi volontari si svolge quasi senza sostelungo l’intero arco dell’anno. C’è però un giorno che vale moltopiù di un giorno, ed è quello in cui i volontari ABIO scendononelle strade e nelle piazze per incontrare quante più personepossibile e diffondere anche fuori degli abituali contesti nome,missione e valori di ABIO. Si chiama – chi conosce ABIO lo samolto bene – Giornata Nazionale, e i suoi ingredienti sono tavolie gazebo, che ABIO porta in tutte le località in cui è presente, e icestini di pere, in omaggio allo slogan PerAmore PerABIO che ac-

compagna la manifestazione, offerti ai cittadini in cambio diuna donazione. Ma l’ingrediente fondamentale, neanche a dirlo,sono le persone, e se è vero che la raccolta fondi costituisce perl’evento un obiettivo di primo piano, è altrettanto vero che le op-portunità offerte dalla Giornata Nazionale vanno ben al di là delfinanziamento. La cassa di risonanza offerta dall’esperienza sulcampo è infatti un seme che può dare nel tempo i frutti più di-sparati, compreso l’interesse di donne e uomini che possonocandidarsi a diventare i volontari di domani. Nel 2014, in

particolare, la Giornata Nazionale ha vissuto la sua decimaedizione, un compleanno celebrato anche con la distribuzioneai tanti gazebo sparsi per la Penisola di 30.000 copie delBilancio di Missione 2013, vale a dire la versione dell’annoscorso del documento che state sfogliando. L’occasione di direa un pubblico vastissimo cos’è ABIO, e cosa fa, è stata perciòsupportata anche dal prodotto editoriale che di anno in annone ritrae lo stato dell’arte, ferma restando la regola che rigida-mente limita la Giornata Nazionale alle sole località in cuisono presenti le Associazioni e, di conseguenza, i volontari nei

reparti. Anche questo, a modo suo, concorre a spiegare cos’èABIO, cosa fa, quale rapporto ci lega al territorio e al paese.

CERTIFICAZIONE: UN PERCORSO CHE CONTINUA

are protagonismo assoluto albambino e alle sue necessità du-rante il ricovero ospedaliero è da

sempre il fondamento di qualsiasi inter-vento realizzato da ABIO. Ciò ha dato luogonel tempo a un’individuazione sempre piùpuntuale di tali necessità, nella prospettivadi trasformarle in diritti per ogni piccolodegente e per la sua famiglia.Primo e cruciale approdo di questo percor-so è stato il 2008, quando ABIO e la SocietàItaliana di Pediatria (SIP) hanno riscritto ereso pubblica la Carta dei Diritti dei Bambinie degli Adolescenti in Ospedale, sorta di pietramiliare nella relazione tra sanità italiana evolontariato, che sancisce con chiarezzal’importanza di passare dal ‘curare’ le ma-lattie al ‘prendersi cura’ dei bambini e degliadolescenti che le affrontano. Un traguardodel genere, per ABIO, non poteva che esserel’occasione per nuove partenze, come quellache di lì a poco ha portato alla realizzazionedel Manuale per la Certificazione della Cartadei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti inOspedale, naturale proseguimento e insie-me applicazione pratica della Carta stessa.

Il principio ispiratore del Manuale, sem-plice ma saldo, è che il grado di rispon-denza di ogni struttura al dettato della Car-ta sia collegato a una serie di elementioggettivi, e risulti perciò misurabile.Il lavoro di presentazione del Manualepresso l’opinione pubblica e le istituzionipone le basi per la certificazione degli ospe-dali All’altezza dei bambini, una vera e pro-pria ‘patente’ che attesta la rispondenzadelle varie strutture ai requisiti espressidalla Carta. La certificazione viene rilascia-ta da un ente certificatore agli ospedali icui reparti di Pediatria ottengano una va-

lutazione positiva in seguito a un processodi formazione seguito da una verifica sulcampo. Il tutto con un’avvertenza: essereAll’altezza dei bambini non deve costituireun exploit temporaneo ma una condizionepermanente. La certificazione ha pertantouna durata di tre anni, trascorsi i quali ènecessaria una nuova valutazione.A tutto il 2014 gli ospedali che hanno com-pletato il percorso di certificazione sonodieci: l’inizio di un cammino che punta adalzare gli standard delle condizioni di de-genza e che vogliamo continui a coinvol-gere sempre nuove strutture.

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LA FORMAZIONE DEI VOLONTARI

utto ciò che ABIO fa ha un mo-tore, fondamentale, nelle miglia-ia di volontari che in piena gra-

tuità mettono a disposizione se stessi e lapreparazione ottenuta attraverso un pre-ciso percorso di formazione.Sono loro che accolgono bambini e adole-scenti al momento dell’ingresso in ospe-dale per facilitarne l’inserimento in reparto,e che li coinvolgono con giochi e attivitàricreative rendendo possibile un sorriso –o addirittura una risata – anche in ospe-dale, tanto nelle sale gioco quanto nellestanze di degenza; e sono sempre loro chesi danno da fare per creare reparti più ac-coglienti e colorati. I volontari sono inoltreuna presenza discreta e familiare per i ge-nitori, offrono un ascolto attivo e partecipe,forniscono informazioni sulle strutture esui servizi disponibili in ospedale, peresempio le mense, oppure indicazioni suregole e abitudini del reparto, prendendosianche cura del bambino nel caso in cui ilgenitore debba assentarsi per brevi periodi. Si tratta di compiti importanti, e spessodelicati: nulla perciò può essere affidatoall’improvvisazione, e la buona volontà del-le persone costituisce un presupposto de-cisivo, ma non basta. Chi conosce ABIO sa che il nostro modo difare volontariato costituisce per molti versil’antitesi della pura e semplice volontà di‘fare del bene’.

T Un fondo nel nome di ReginaDare concretezza a una visione è sempre stato il modo in cui Regina Sironiha messo in pratica la sua idea di volontariato. Per questo il Consigliod’Amministrazione di Fondazione ABIO ha ritenuto che concreto dovesse essereil modo di ricordarla, e ha deciso di stanziare un fondo annuale dedicato alla suamemoria per il cofinanziamento di tre percorsi di certificazione All’altezza deibambini a favore di strutture intenzionate ad attivare l’iter. Tre ospedali hannoimmediatamente manifestato l’intenzione di cogliere questa opportunità nel2015, e le attività finalizzate alla certificazione sono già in corso di svolgimento.

Gli ospedali certificatiCarta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale ABIO/SIP

1. Avere sempre la migliore qualità delle cure. 2. Avere accanto in ogni momento i genitori o un loro sostituto adeguato.3. Ricevere informazioni e facilitazioni che aiutino a prendersi cura del figlio

durante la degenza.4. Essere ricoverati in reparti pediatrici e aggregati per fasce d’età. 5. Ricevere la continuità dell’assistenza pediatrica 24 ore su 24. 6. Avere a disposizione figure in grado di rispondere alle loro necessità.7. Avere quotidianamente possibilità di gioco, ricreazione e studio

in ambienti adeguati.8. Essere trattati con tatto e comprensione, nel rispetto della loro intimità in

ogni momento.9. Essere informati insieme ai genitori riguardo la diagnosi e adeguatamente

coinvolti nelle decisioni relative alle terapie. 10.Beneficiare di tutte le pratiche finalizzate a minimizzare il dolore e lo stress

psicofisico.

LA GIORNATA NAZIONALE

Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’Granda di Milano / Policlinico Sant’OrsolaMalpighi di Bologna / Istituto OspedalieroFondazione Poliambulanza di Brescia /Azienda Ospedaliera Universitaria Policli-nico Paolo Giaccone di Palermo / AziendaOspedaliero-Universitaria Maggiore dellaCarità di Novara /Azienda Ospedaliera CarloPoma di Mantova / Azienda OspedalieraPapa Giovanni XXIII di Bergamo / Congre-gazione delle Suore Infermiere dell’Addolo-rata Ospedale Valduce di Como / AziendaOspedaliera Sant’Anna di Como / OspedaleMaggiore di Lodi

volontari partecipanti ai corsidi cui 215 per gruppi in tirocinio

1.680ore di formazione base

di cui 106 per gruppi in tirocinio

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Volontariatodietro le quinte

Se è vero che i reparti di Pediatria sono il luogoper eccellenza in cui sirealizza la missione diABIO, è altrettanto veroche quel luogo non èl’unico. Alle migliaia di volontarie e volontariche si occupano ‘sulcampo’ dell’accoglienzadei bambini in ospedalee delle loro famiglie, sene affiancano tanti altriche, dietro le quinte,offrono il loro preziosocontributo. Una realtàdelle proporzioni di

ABIO, e con le suecaratteristiche, necessitadi un’organizzazionerigorosa e affidabile, chepoggia anch’essasull’operato di volontari.Ricoprire un ruolo nelConsiglio Direttivo diciascuna Associazione,così come essereResponsabile di unSettore significaassumersi oneriamministrativi edecisionali – talvoltaanche in aggiuntaall’attività svolta inreparto – fondamentaliper conservare e quandopossibile migliorareil livello di servizio che

il Movimento ABIOrichiede a se stesso.Fondazione ABIOorganizza in quest’otticainiziative diinformazione,affiancamento econsulenza specialistica– 23 gli appuntamentiformativi realizzati nel2014, per 74 ore totali –destinate a Consiglieri e Responsabili di Settoree incentrate su aree di attenzione,dall’amministrazionealla comunicazione, allaorganizzazioneoperativa, che risultanofondamentali nellagestione dei gruppi.

Rispettiamo quella volontà e le riconoscia-mo il merito di essere la molla da cui par-tono, nella maggior parte dei casi, percorsivirtuosi e lodevoli; la consideriamo condi-zione necessaria ma non sufficiente. Per-ché sia assicurata la qualità del volonta-riato, è impossibile prescindere da unpercorso formativo – composto di parteteorica e tirocinio – in linea con i valorifondanti, la storia e il particolare contestoin cui ABIO ha scelto di agire. Oltre a esserepremessa dell’operato di ABIO, la forma-zione accompagna in maniera permanente

l’intero cammino dei volontari: al percorsoformativo di base si affiancano infatti in-terventi specifici su tematiche individuatein relazione ai bisogni delle Associazioni,dei territori, dei volontari attivi nei repartie di quelli, non meno importanti, impe-gnati in attività gestionali.

CHI SIAMO - L’identikit del volontarioparla di netta prevalenza femminile,con una crescente presenza di giovani.

Distribuzione proventi

Distribuzione uscite34%

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Associazioni ABIO

Fondazione ABIO

Associazioni ABIO

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a piccola ma decisivaporzione di tasse co-stituita dal 5 per mille

riveste un ruolo di primo pianonel sostenere molte realtà delTerzo Settore. Non fa eccezioneABIO, che ogni anno vede ungran numero di persone de-stinarle una quota della propriacontribuzione. È questo il frutto di un’atten-zione e una fiducia crescentinei nostri confronti, di quantoABIO ha saputo trasmetterenegli anni alle famiglie, e dellatrasparenza che ne caratterizza

in modo costante l’operato,anche per quanto concer-ne l’utilizzo dei fondi. Fondazione ABIOtrattiene menodel 20% per so-stenere le pro-prie attività isti-tuzionali, tra cuil’avvio e il suppor-to di nuove Associa-zioni ABIO.Tutto il resto viene corrisposto

alle Associazioni, che possonousarlo per la formazione,

per donazioni agliospedali come ar-

redi e decorazio-ni, oppure peracquistare gio-chi o altri ma-

teriali destinatiall’accoglienza. È

dunque sul territorio,soprattutto, che i numeri

del 5 per mille diventano mi-

gliorie concrete volte a renderepiù gradevole la permanenzain ospedale dei bambini.

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a concretezza ha bisogno di con-cretezza. È evidente perciò chetutto quello che ABIO fa da

decenni richiede il supporto diun gran numero di persone.Ognuno però sa che ciò nonavrebbe altrettanta forza ecapillarità senza un ade-guato sostegno economico,e che il contributo dei do-natori è l’imprescindibile nu-trimento che rende tutto questopossibile. La raccolta fondi riveste

perciò un’importanza cruciale per la rea-lizzazione delle finalità di ABIO, che si

adopera di continuo per dare forza ameccanismi virtuosi in cui la ge-

nerosità delle persone rendapossibili interventi positivisul territorio, che a lorovolta fanno da cassadi risonanza per

il progressivodiffondersi del

passaparola edel coinvolgimento.

Si tratta di un percorso chevede coinvolte le personesingole – attraverso il 5 permille o qualsiasi altro atto di li-beralità – oppure le aziende, le unecome le altre protagoniste di una relazioneche coinvolge tanto le Associazioni – fortiin particolare del proprio radicamento lo-cale – quanto la Fondazione, che puòfornire a qualsiasi interlocutore una visionegenerale e fare così da interfaccia istitu-

zionale a beneficio di ABIO nel suo com-plesso. L’insieme di queste azioni fa delMovimento ABIO un sistema coeso di sog-getti comunicanti: una realtà plurale maomogenea che ogni giorno lavora per ga-rantire, in centinaia di ospedali dal Trentinoalla Sicilia, uniformità nell’approccio, rigore,

qualità in ogni singolo intervento. In questa prospettiva, l’energia

e il tempo spesi per la raccoltafondi e per la loro correttadistribuzione non sono népotranno mai essere qual-cosa di scollegato dal so-

stegno per bambini e ado-lescenti in ospedale e per le

loro famiglie, ma ne costituisconoineludibile corollario e per molti versi

premessa.

I DONATORI

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5 per mille:una dichiarazionedi solidarietà

Partecipare nellacrisi: più difficile,più necessario

Da alcuni anni a questaparte, e senza dubbio anchenel 2014, una crisi

economica per la quale sonoterminati da tempo gliaggettivi ha ridefinitostandard e abitudini dellastragrande maggioranzadegli italiani. In una fasecontrassegnata da una cosìmarcata contrazione dei

consumi, intercettare ladisponibilità delle persone adare è diventato più difficile,ma più necessario.L’intero Movimento ABIO neè consapevole, e investeogni energia per valorizzaresempre più e sempre meglio

la partecipazione dellacittadinanza, tanto intermini di volontariatoquanto di sostegnoeconomico. I risultatiraggiunti dimostranol’intensità e l’importanzadi questo impegno.

er un bambino l’ingresso in ospe-dale – oltre a un contatto spessodoloroso con i suoi problemi di

salute e con quelli degli altri – rappresentail distacco dai propri punti di riferimento,da casa, dalle proprie abitudini. Questa separazione, e lo smarrimento chequasi sempre ne deriva, può risultaremolto meno traumatica all’interno di spaziospedalieri che oltre a rispondere alle esi-genze strettamente mediche aiutino ibambini a mantenere un contatto con laloro dimensione sana, con la propria vitaal di fuori dell’ospedale. Per questo l’attività di ABIO si è concre-tizzata negli anni – di pari passo allaricerca e formazione di migliaia di volontari– nella realizzazione di molte decine disale gioco all’interno dei reparti, luoghidove l’attività ludica e l’incontro con glialtri possono aiutare il bambino a viverein modo attivo un ambiente che, altrimenti,ne sottolineerebbe soltanto la malattia. Alle sale gioco – isole di allegria e colorepensate per togliere spazio all’angoscia –si affiancano spesso progetti di arredoper interi reparti, e poi interventi e deco-razioni per le stanze di degenza e gli spazicomuni come corridoi e sale d’attesa. Le sale gioco e tutti gli altri ambienti, ecosì pure la disponibilità di ‘kit di acco-glienza’ fatti di fogli da colorare, matite,pennarelli, oppure i libri e i giochi – o an-cora, su tutt’altro fronte, la disponibilitàdi poltrone letto per i genitori – sono tuttielementi che danno forma a un’idea:quella di rendere più efficace il supportoche i volontari ABIO offrono fin dal mo-mento dell’ingresso in ospedale, trasfor-mandolo così in un luogo meno ostile epiù vivibile, e sconfiggendo almeno inparte la paura.

GLI SPAZI I PROGETTI

P Un patrimoniochiamato credibilità

I progetti realizzati da ABIOcon interlocutori di vario generecostituiscono un universo vasto e vario per tipologia e dimensioni.Tra gli elementi che concorrono allarealizzazione di tutto questo c’è ilsupporto di aziende ed enti, risultatodi un processo di sensibilizzazioneche rientra a pieno titolo tra leattività svolte da Fondazione ABIO.Oltre a sostenere i costi necessari al proprio funzionamento, lapartecipazione di realtà diverseconsente a Fondazione ABIO diriversare importanti risorse sulleAssociazioni, sia per ciò che occorreconcretamente ai reparti, sia persupportare le attività di formazione,coadiuvare la gestione della Giornata

Nazionale, offrire continuaconsulenza alle realtà locali. Questo patrimonio di relazioni conil mondo produttivo – fruttodell’impegno e della passione di chiha saputo costruirlo negli anni – è unfronte di importanza crescente pertutto il Movimento ABIO. L’energia el’attenzione che Fondazione ABIOpone nell’assicurare la massimaaffidabilità ai propri interlocutori,così come l’impegno nella costruzionedi nuovi rapporti, sono oggi autenticalinfa da cui la nostra missione diaccoglienza trae nutrimento e forza.Anche nel 2014, il panorama dellecollaborazioni ha riguardato aziendedi varie dimensioni, catenecommerciali, case editrici, realtàdell’universo non profit, agenzie di viaggio e altro ancora, e dato vitaa realizzazioni che hanno spaziatoin diversi segmenti di attività.

22progetti

attivi

REALIZZAZIONI PERREPARTI di pediatria.Sono giunti a compimentomolti progetti relativi anuovi spazi, tra cui quellidell’ospedale Buzzi di Milano, e alla fornituradi poltrone letto per igenitori. Si è inoltreregistrato un importanteavanzamento di diversilavori, per esempio quelliper la nuova Pediatriadell’Ospedale San Carlodi Milano e la riattivazionedei contatti che riguardanospecificamente L’Aquila.

DONAZIONE DIMATERIALI per leludoteche e i reparti,dalla fornitura di giochia quella di libri, fumettie materiali per il disegno.

ORGANIZZAZIONEDI ATTIVITÀ e laboratoridi carattere ludico oartistico: una ‘donazionedi esperienze’ checoncorre a renderemigliore la dimensione del ricovero.

COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI e deiclienti, da parte diaziende e realtàcommerciali, incampagne finalizzate alsupporto della missione di ABIO.

FORMAZIONE volta afornire competenze e strumenti adeguati eomogenei a volontarinuovi e a quelli già inservizio.

FIDUCIA SENZA CONDIZIONI - Inaggiunta alle molte donazioni che leaziende vincolano a progetti specifici –apertura di nuove sedi, realizzazione di sale gioco, iniziative di formazione oaltro – c’è un 36% che viene donato inmodo svincolato dalle singole iniziative,sulla base di una generale condivisionedegli scopi sociali di ABIO, e a sostegnodelle sue attività istituzionali.

ABIO, PER SCELTA - La stragrandemaggioranza dei contributi ricevuti daABIO proviene da privati, siano essiaziende o singoli soggetti.

SOGGETTI PRIVATIENTI PUBBLICI

98,94%

1,06%

PROGETTIDONAZIONI

64%

36%

ASSOCIAZIONIABIO

FONDAZIONEABIO82%

18%

18aziende ed enti

con cui ABIOha collaborato

PER MILLE, PER TUTTI - Ègrazie alla partecipazione eal passaparola di ciascuno –ogni volontario, in ogniAssociazione – che il 5 permille può costituire semprepiù un contributo decisivo.Nel 2014 Fondazione, al netto delle spese, hautilizzato il 18% degliintroiti per sostenerele attività istituzionalinazionali, e distribuito alleAssociazioni, per progettisul territorio, l’82% delleentrate derivanti dalledichiarazioni dei redditi.

Semi, che nel tempo diventano fruttiChi semina raccoglie. Questa consapevolezza accompagna ABIO e i suoi interlocutori,aziende o enti che siano, nella realizzazione di ogni progetto. Si tratta, in molti casi, di azioniarticolate, che procedono per tappe e che necessariamente prevedono il confronto con realtàospedaliere in cui ABIO, benché in modo attivo e partecipe, riveste il ruolo di ospite. La durata di questi percorsi è perciò spesso rilevante, e le sue fasi abbracciano in molti casianche più di un anno. Tutto ciò costituisce la norma, ed è tanto più vero in un momento che, come scritto più volte in questo documento, è caratterizzato dalla transizione.Numerosi progetti sono in corso: altrettanti frutti, perciò, sono in procinto di arrivare.

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79,29%

11,30%4,68% 4,42% 0,31%

ATTIVITÀ TIPICHE RACCOLTA FONDI

ATTIVITÀ ACCESSORIE FINANZIARI

STRAORDINARI

30,76%CONTRIBUTI SU PROGETTI

6,68%5 PER MILLE DESTINATOA FONDAZIONE ABIO

30,43%5 PER MILLE DESTINATOALLE ASSOCIAZIONI ABIO

2,80%ALTRI PROVENTI

E RICAVI

1,06%CONTRIBUTI

DA ENTI PUBBLICI

0,24%VOLONTARI

IN TIROCINIO

28,03% DONAZIONI

ATTIVITÀISTITUZIONALE

ATTIVITÀDI SUPPORTO

ATTIVITÀ DI RACCOLTAFONDI

81%

11%8%

EFFICIENZA

13%

MISSIONE COMPIUTA - Gli indicatori di efficienza e impiego dellerisorse, rispettivamente, rendono palese il costo delle iniziativedi fund raising (13 centesimi per ogni euro raccolto, mentreerano 11 nel 2013) e attestano come la quasi totalità degliintroiti siano utilizzati in attività istituzionali: una continuitàin piena sintonia con la missione e gli obiettivi che ABIO si dà.

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RENDICONTO GESTIONALE AL 31 DICEMBRE 2014 STATO PATRIMONIALE AL 31 DICEMBRE 2014

ATTIVO

ImmobilizzazioniMaterialiTerreni e fabbricati 411.256Altri beni 6.304

Totale immobilizzazioni 417.560

Attivo circolanteRimanenzeRimanenze gadget 116.642

CreditiVerso altri- entro l’esercizio successivo 102.932

Attività finanziarieche non costituiscono immobilizzazioniAltri titoli 1.210.206

Disponibilità liquideDepositi bancari e postali 406.685Denaro e valori in cassa 8.247

414.932

Totale attivo circolante 1.844.712

TOTALE ATTIVO 2.262.272

PASSIVO

Patrimonio nettoFondo di dotazione dell’ente 55.000

Patrimonio vincolatoFondi vincolati per decisione organi istituzionali 200.000Fondi vincolati destinati da terzi 235.944

435.944Patrimonio liberoRiserve accantonate negli esercizi precedenti 886.938Risultato gestionale esercizio in corso -54.735

832.203Totale patrimonio netto 1.323.147Trattamento fine rapporto di lavoro subordinato 80.376

DebitiDebiti verso fornitori- entro l'esercizio successivo 34.059

Debiti tributari- entro l’esercizio successivo 7.359

Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale- entro l’esercizio successivo 9.762

Altri debitiFondi realizzazione progetti 662.814Altri debiti 100.225

763.039

Totale debiti 814.219

Ratei e risconti passivi 44.530

TOTALE PASSIVO 2.262.272

ONERI 2014

Oneri da attività tipiche 877.312Servizi 346.576generali 93.631da progetti 252.945Personale 228.289Oneri diversi di gestione 7.076Altri oneri da attività tipiche (5 per mille)* 273.307Incontro Presidenti 22.064

Oneri promozionali e di racconta fondi 119.634Raccolta fondi 16.129Giornata Nazionale ABIO 32.655Attività ordinaria di promozione 42.218Servizi 11.599Personale 15.517Altri oneri 1.516

Oneri da attività accessorie 0Altri oneri da attività accessorie 0

Oneri finanziari e patrimoniali 1.792Su rapporti bancari e postali 1.792

Oneri di supporto generale 92.468Servizi 37.809Personale 29.860Ammortamenti 14.996Altri oneri 9.803

Oneri straordinari 753Da altre attività 753

TOTALE 1.091.959Risultato gestionale -54.735

PROVENTI E RICAVI 2014

Proventi e ricavi da attività tipiche 822.412Da contributi su progetti 252.945Da contributi da enti pubblici 8.713Da soci ed associati 1.992Da non soci 230.514Altri proventi e ricavi (5 per mille)** 328.248

Proventi da racconta fondi 117.184Da materiale promozionale 83.753Giornata Nazionale ABIO 33.431

Proventi e ricavi da attività accessorie 48.552Altri proventi e ricavi 48.552

Proventi finanziari 45.876Da rapporti bancari e postali 1.908Da altri investimenti finanziari 43.968

Proventi straordinari 3.200Da altre attività 3.200

TOTALE 1.037.224

* contributo 5 per mille relativo all'anno 2012 distribuito alle sedi ABIO che hanno aderito allacampagna nazionale comprese le spese di produzione.

**Contributo 5 per mille relativo all'anno 2012.

l bilancio chiuso al 31dicembre 2014, com-posto dallo Stato Pa-

trimoniale e dal RendicontoGestionale, è stato approvatoall’unanimità dal Consiglio diAmministrazione in data 21aprile 2015, ed è stato sottopo-sto alla certificazione da partedel revisore Lorenzo Carugno.Lo schema di bilancio ha rece-pito, come negli anni scorsi, le

indicazioni e le raccomanda-zioni emanate dal CNDCEC(Consiglio Nazionale dei Dot-tori Commercialisti ed EspertiContabili), finalizzate a miglio-rare l’affidabilità e la traspa-renza degli enti non profit.L’impegno profuso dal Consi-glio di Amministrazione di Fon-dazione ABIO, finalizzato pro-prio al rispetto dei criteri ditrasparenza e responsabilità,permette ai donatori, ai volon-tari, alla collettività che bene-ficia dell’operato del volonta-riato ABIO e in generale a tutti

gli stakeholder, di verificareagevolmente le risultanze dellagestione sociale.L’esercizio 2014, che chiudecon un disavanzo di gestionepari a 54.735 euro, dovuto peril 60% a una riduzione dei pro-venti finanziari che non rien-trano nell’attività Istituzionale,dimostra come la riorganizza-zione interna di FondazioneABIO, avviata nel 2013, e il per-durare della criticità della si-tuazione economica italianaabbiano solo in parte influitosul risultato di gestione.

Analizzando il rendiconto eco-nomico e gli indici di efficienza,si evince che la ridistribuzionedelle risorse è equilibrata e inlinea con gli scopi istituzionali.I proventi totali hanno fatto re-gistrare un decremento del4%, dato che viene controbi-lanciato da una riduzione deicosti sostanzialmente uguale.

I

Commentoal Bilancio 2014

PROVENTI TRASPARENTI - Le attività tipiche (79,29%) sonola fonte della maggior parte dei ricavi di ABIO, e a loro volta si dividono in donazioni (28,03%), contributi su progetti(30,76%) e 5 per mille (37,11%). Questa voce, in particolare, è composta da una parte trattenuta da Fondazione (6,68% dei ricavi) e da un’altra (30,43% dei ricavi) destinata alleAssociazioni che partecipano alla raccolta nazionale.

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BILANCIO DI MISSIONE 2014Supervisione e coordinamento

Gruppo di lavoro internoFondazione ABIO Italia Onlus

Consulenza editorialeAlessandro Mauro

Progetto graficoFulvio Forleo

StampaMultimedia Publishing S.r.l. – Milano

COME SOSTENERE ABIODiventa volontario

Chiunque può contattarel’Associazione ABIO della propria

città e iscriversi ai corsi di formazione

Fai una donazione a Fondazione ABIO

Bonifico bancario pressola Banca Popolare di Milano – IBAN:

IT 71 X 05584 01662 000000003400

Conto corrente postaleVersamento su c/c postale:

33919242

Bonifico c/c postale – IBAN:IT 91 U 07601 01600 000033919242

Devolvi il 5 per milleÈ possibile devolvere il 5 per mille

della propria dichiarazionedei redditi a Fondazione ABIO

Italia Onlus: basta inserire negli spazi appositi il codice fiscale

97384230153

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www.abio.org

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