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Bilancio di esercizio al 31 Dicembre 2017 Via Vincenzo Lamaro, 13 00173 Roma (RM) Capitale Sociale: Euro 5.051.489,20 i. v. Registro delle Imprese di Roma, Codice Fiscale e P. IVA n°08969851008 Camera di Commercio di Roma – numero REA RM 1130258 Iscritta all'albo intermediari ex art. 106 TUB al numero 152

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Bilancio di esercizio al 31 Dicembre 2017

Via Vincenzo Lamaro, 13 00173 Roma (RM)

Capitale Sociale: Euro 5.051.489,20 i. v.

Registro delle Imprese di Roma, Codice Fiscale e P. IVA n°08969851008

Camera di Commercio di Roma – numero REA RM 1130258

Iscritta all'albo intermediari ex art. 106 TUB al numero 152

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Sommario

Cariche Sociali............................................................................................................................................ 2

Relazione degli Amministratori ........................................................................................................ 3

Bilancio al 31 dicembre 2017 ............................................................................................................. 18

NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO DI ESERCIZIO .................................................................. 24

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Cariche Sociali

Si riporta l’elenco degli Amministratori e Sindaci in carica alla data di approvazione

del presente documento

Consiglio di Amministrazione

Presidente Ing. Pasquale Di Vito

Consigliere Avv. Alessandro Maione

Consigliere Antonio Lo Monaco

Consigliere Paolo Morelli

Consigliere Terry Hillel Lanson

Collegio Sindacale

Presidente Maurizio Donnangelo Sindaco Effettivo Francesco Davola Sindaco Effettivo Davide Donnangelo Sindaco Supplente Paolo Cantamaglia Sindaco Supplente Roberto Guerra

Società di Revisione

KPMG S.p.A.

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Relazione degli Amministratori

IL CONTESTO DI RIFERIMENTO

Scenario Macroeconomico

Le informazioni disponibili confermano che nel 2017 l’economia ha continuato a

espandersi a un ritmo sostenuto, con un'accelerazione superiore alle attese nella

seconda metà del 2017. Il forte slancio congiunturale, la perdurante riduzione del

sottoutilizzo delle risorse e il crescente grado di utilizzo della capacità produttiva

rafforzano ulteriormente la fiducia, che l’andamento dei prezzi convergerà verso

l’obiettivo di un tasso di inflazione inferiore ma prossimo al 2 per cento. I rischi per le

prospettive di crescita nell’area dell’euro sono sostanzialmente bilanciati. Da un lato,

il forte slancio congiunturale potrebbe dar luogo a ulteriori sviluppi positivi per la

crescita nel trimestre a venire. Dall’altro, i rischi al ribasso rimangono principalmente

riconducibili a fattori di carattere globale e agli andamenti dei mercati valutari.

L’attività economica beneficia di condizioni finanziarie favorevoli a livello mondiale e

di una dinamica positiva degli indicatori del clima di fiducia. Il rialzo dei corsi

petroliferi ha contribuito alla crescita dell’inflazione a livello mondiale, mentre

l’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari è rimasta più stabile.

In un contesto di miglioramento del clima di fiducia, si è registrato un incremento dei

rendimenti e dei corsi delle azioni societarie. Riguardo ai mercati dei cambi, l’euro si

è complessivamente apprezzato su base ponderata per l’interscambio rispetto al

dollaro. La recente volatilità del tasso di cambio rappresenta una fonte di incertezza

da tenere sotto osservazione per le sue possibili implicazioni sulle prospettive a medio

termine della stabilità dei prezzi.

L’analisi economica, effettuata sulla base dei dati economici più recenti e dei risultati

delle indagini qualitative, indica al volgere dell’anno una dinamica della crescita forte

e generalizzata. I consumi privati sono sospinti dalla crescita dell’occupazione, che a

sua volta beneficia delle passate riforme del mercato del lavoro e dell’aumento della

ricchezza delle famiglie.

Prosegue il rafforzamento degli investimenti delle imprese, sostenuti da condizioni di

finanziamento molto favorevoli, dalla crescita delle redditività delle imprese e da una

forte domanda. Gli investimenti in edilizia abitativa hanno registrato un miglioramento

negli ultimi trimestri. L’espansione mondiale generalizzata, inoltre, fornisce un

ulteriore stimolo alle esportazioni dell’area dell’euro.

Nel mese di dicembre l’inflazione sui dodici mesi dell’area dell’euro misurata sullo IAPC

era pari all’1,4 per cento, in calo rispetto all’1,5 per cento nel mese di novembre,

soprattutto di riflesso all’andamento della componente dell’energia. In prospettiva,

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sulla base dei prezzi correnti dei contratti future sul petrolio, nei prossimi mesi i tassi

sui dodici mesi dell’inflazione complessiva dovrebbero mantenersi intorno ai livelli

attuali. Le misure dell’inflazione di fondo rimangono contenute, in parte a causa di

fattori straordinari, e devono ancora mostrare convincenti segnali di una perdurante

tendenza al rialzo. In prospettiva, l’inflazione di fondo dovrebbe aumentare

gradualmente nel medio periodo, sostenuta dalle misure di politica monetaria della

BCE, dal perdurare dell’espansione economica, dalla riduzione della capacità

inutilizzata nell’economia e dalla più vigorosa dinamica salariale associate a tale

espansione.

L’analisi monetaria conferma che l’aggregato monetario ampio ha continuato a

crescere al ritmo sostenuto rilevato generalmente a partire dalla metà del 2015. È

proseguita anche la ripresa della crescita dei prestiti al settore privato. I risultati

dell’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro per il quarto trimestre del 2017

indicano che l’espansione dei prestiti ha continuato a essere sostenuta dall’incremento

della domanda di credito e dall’allentamento dei criteri di affidamento, in particolare

per i prestiti alle famiglie. Inoltre, i costi di finanziamento per le società non

finanziarie (SNF) dell’area dell’euro sono rimasti favorevoli, in presenza di tassi sui

prestiti bancari alle SNF prossimi ai minimi storici.

Sulla base dei risultati dell’analisi economica e dei segnali provenienti dall’analisi

monetaria, viene confermato che è necessario continuare a fornire un grado elevato di

accomodamento monetario per assicurare un ritorno durevole dei tassi di inflazione

verso livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento.

Mentre si rafforza la convinzione che l’inflazione evolverà verso il proprio obiettivo, le

spinte sui prezzi interni sono rimaste nel complesso contenute e devono ancora

mostrare segnali convincenti di una tendenza al rialzo duratura. Pertanto, è tuttora

necessario un ampio grado di stimolo monetario affinché le spinte inflazionistiche di

fondo continuino ad accumularsi e sostengano la dinamica dell’inflazione complessiva

nel medio periodo.

Di conseguenza, la BCE, ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento

e continua ad attendersi che rimangano sui livelli attuali per un prolungato periodo di

tempo, ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività. Quanto alle misure non

convenzionali di politica monetaria, la BCE ha confermato l’intenzione di condurre gli

acquisti netti di attività, al nuovo ritmo mensile di 30 miliardi di euro introdotto a

gennaio, sino alla fine di settembre 2018 o anche oltre se necessario, e in ogni caso

finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente

con il proprio obiettivo di inflazione. La BCE, qualora le prospettive divenissero meno

favorevoli o le condizioni finanziarie risultassero incoerenti con ulteriori progressi

verso un aggiustamento durevole del profilo dell’inflazione, sarebbe pronto a

incrementare il programma di acquisto di attività in termini di volumi e/o durata.

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Il Mercato del Credito al Consumo

Nel 2016 i dati Assofin confermano un trend di crescita a due cifre. I flussi finanziari

complessivi sono pari a 60,5 miliardi (+16,3%) a cui corrispondono circa 209 milioni

di operazioni finanziate (+24,1%). Tali valori includono la componente di refinance.

Osservatorio Assofin sul credito al consumo - Anno 2016

1.01 Dati di flusso in sintesi

Tipo di finanziamento VALORE OPERAZIONI FINANZIATE

NUMERO OPERAZIONI FINANZIATE

Euro x 000 Ripart% Var % Ripart% Var %

Prestiti personali (escl. linee di credito) 20.058.101 33,1% 14,6% 1.608.914 0,8% 9,3%

Prestiti finalizzati (escl. linee di credito) 17.745.394 29,3% 16,7% 3.904.066 1,9% 5,5%

Linee di credito rateali/rotative 95.747 0,2% 48,8% 53.506 0,0% 48,3%

Carte rateali/opzione 17.472.048 28,8% 20,7% 203.343.164 97,2% 24,7%

Cessione quinto stipendio/pensione 5.220.614 8,6% 7,3% 303.385 0,1% 6,5%

Totale 60.591.904 100% 16,3% 209.213.035 100% 24,1%

La dinamica dei flussi conferma che negli ultimi due anni il credito al consumo ha

fornito un importante sostegno agli acquisti delle famiglie. Il positivo andamento trova

riscontro nella espansione della domanda di prestiti per beni durevoli, a fronte di bassi

livelli dei tassi di interesse e di una prospettiva economica generale in recupero.

L’incremento degli acquisti sui beni durevoli trova riscontro nell’incremento

dell’importo medio finanziato, mentre è confermata la ripartizione geografica per

macro area consolidata nei precedenti esercizi. Tra gli incrementi più significativi si

registrano i prestiti personali (14,6%), la cui crescita è anche condizionata dall’impatto

del refinance, favorito dalla riduzione dei tassi di interesse.

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Dati Assofin: rilevazione mensile sul credito al consumo di febbraio 2018

A febbraio 2018 le erogazioni di credito al consumo delle associate partecipanti

all’osservatorio, che ammontano complessivamente ad oltre 4.6 miliardi di euro,

mantengono un trend positivo (+5,4%) sebbene piu contenuto rispetto al mese

precedente. L’evoluzione cumulativa dei flussi erogati nei primi 2 mesi del 2018 si

porta dunque al +7,4%.

La crescita mensile ha beneficiato del trend positivo dei finanziamenti finalizzati

all’acquisto di auto/moto (+11,3%) e degli altri prestiti finalizzati (+9,1%). Bene anche

le carte opzione/rateali (+7,1%), grazie all’opzione, movimentano il 90% dei flussi del

comparto. Trend sotto la media invece per la cessione del quinto dello

stipendio/pensione (+4,5%) e per i prestiti personali (+2,5%).

Passando all’evoluzione del numero di operazioni finanziate, si registra una decisa

crescita (+14,9%), dovuta al trend delle transazioni via carte opzioni/rateali (+15,1%),

che hanno un’incidenza del 97% sul totale. Al netto di tali operazioni, i nuovi contratti

stipulati a febbraio mostrano una crescita più contenuta (+5,3%) per via della

contrazione dei prestiti personali (-2,2%).

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Credito al consumo – Trend flussi finanziati 2017-2018 (dati Assofin):

Il Mercato della Cessione del Quinto

Il comparto nel corso del 2016 ha visto l’avvio dei processi autorizzativi previsti da

Banca d’Italia per l’iscrizione al nuovo albo 106, fattore che in prospettiva vedrà una

importante ridefinizione del numero degli operatori specializzati, chiamati a maggiore

patrimonializzazione e ad una più stringente compliance operativa. Nel corso degli

esercizi 2016 e 2017 è stato anche avviato un importante dibattito, promosso da

Assofin, tra operatori ed associazioni dei consumatori per definire un codice di

autoregolamentazione volto a migliorare la trasparenza dei contratti e la competitività

dell’offerta, auspicando una più significativa crescita della diffusione della cessione del

quinto sul mercato. Questa iniziativa, con l’auspicio di Banca d’Italia, vedrà nel 2018

una concreta attuazione.

10,2%

18,4%

-2,7%

10,2%

12,1%

8,0%

11,1%

5,8%

12,3%

7,1%6,0%

9,5%

5,4%

-5%

0%

5%

10%

15%

20%

feb mar aprmag giu lug ago set ott nov dic gen feb

va

r%

trend flussi finanziati 2017-2018

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ANDAMENTO DELL’ATTIVITA’ AZIENDALE E FATTI DI RILIEVO AVVENUTI NELL’ESERCIZIO 2017

La gestione 2017

Complessivamente i volumi intermediati nell’esercizio sono stati pari a circa Euro 57,7

milioni con un incremento di circa il 1,9% rispetto al 2016 (Euro 56,6 milioni).

Complessivamente la percentuale dei volumi diretti (Euro 48,3 milioni) è stata pari a

85,3%, rispetto ai volumi totali decretando di fatto il passaggio della produzione su

volumi originati.

L’andamento dei volumi e la redditività gestionale del 2017 sono stati inferiori alle

previsioni, consuntivando nel 2017 una perdita economica pari a Euro 5,3 milioni.

Nel corso dell’esercizio è stato mantenuto in essere il prestito obbligazionario per Euro

540.000, di durata triennale, quotato alla Borsa di Vienna dal 2016. La scadenza del

prestito obbligazionario è il 30 settembre 2018, la Società onorerà tale impegno

anticipatamente, il prossimo 28 marzo 2018, in corrispondenza con la scadenza della

cedola semestrale, a seguito di quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione in

data 12 ottobre 2016 e confermato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del

26 marzo 2018. La Società, ha finalmente avviato, in forza di tale delibera, l’operazione

di rimborso anticipato del Prestito Obbligazionario, anche alla luce del significativo

intervento di supporto economico da parte dell’azionista di maggioranza.

L’estinzione anticipata del Prestito Obbligazionario consentirà alla Società di ridurre

da un lato l’esposizione debitoria, con conseguente beneficio per gli aspetti economici,

e dall’altro l’assorbimento patrimoniale come dettato dalla normativa Banca d’Italia,

abbassando il requisito patrimoniale dall’8% al 6% applicabile agli intermediari

finanziari che non fanno raccolta di pubblico risparmio.

Il cash flow operativo, ancora negativo, è stato sostanzialmente supportato dalla

patrimonializzazione apportata dai soci nel corso del 2017 e del 2018. In particolare

l’azionista di maggioranza ha effettuato un finanziamento soci per 1 milione di euro

sottoscritto nel mese di dicembre 2016 e successivi due finanziamenti soci per 1 milione

di euro ciascuno ricevuti nel corso del 2017; i tre finanziamenti soci sono stati

convertiti in riserve patrimoniali nel corso del 2017. In data 7 marzo 2018 è stato

sottoscritto tra l’Azionista di maggioranza e Mediocredito Europeo un contratto di

finanziamento irrevocabile, per un importo di Euro 8.000.000, da destinare a riserve,

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che verranno utilizzate per la copertura della perdita d’esercizio e per la parte

residuale aumento di capitale da perfezionare entro il mese di aprile 2018.

Sul fronte organizzativo sono stati adeguati i presidi operativi connessi all’attività di

lending diretto, incluse le attività di sub-servicing svolte per conto del veicolo della

cartolarizzazione.

Sul fronte dei rapporti istituzionali la Società si è fattivamente impegnata, nella

promozione del protocollo Assofin-Consumatori, volto a varare un codice di

autoregolamentazione, auspicato da Bankit, specifico per le operazioni di cessione del

quinto. Tale protocollo è stato sottoscritto dalla società nel 2016, in coerenza con la

prevista progressiva attuazione, che avrà effetto sui processi e sulla struttura

dell’offerta. Inoltre ha partecipato alle attività propedeutiche ad una riforma organica

del DPR 180, promossa da ABI ed Assofin, per un ulteriore ampliamento e qualifica del

mercato.

Il modello distributivo

La politica commerciale ha potuto beneficiare dell’offerta del prodotto diretto rispetto

ai prodotti distribuiti (IBL, Santander, Compass).

La struttura di vendita al 31 dicembre 2017 era costituita da n. 26 agenti (37 agenti lo

scorso anno), 10 mediatori (16 mediatori lo scorso anno), 1 banca e 35 collaboratori

(42 collaboratori lo scorso anno), questi ultimi attraverso MCE Retail, veicolo

commerciale completamente dedicato alla gestione dei collaboratori.

La crescita dell’erogazione diretta ha favorito la fidelizzazione di alcuni rapporti

agenziali, in prospettiva ampliabili con la crescita della capacità di erogazione del

prodotto diretto.

I canali di vendita sono stati mantenuti secondo un modello B2C (filiali dirette) ed un

modello B2B (rete di agenti sul territorio).

Nel 2017 si evidenzia il rafforzamento della presenza di MCE sul territorio, con

l’apertura della filiale di Napoli e l’avvio della filiale di Bolzano.

L’ufficio Marketing ha svolto una funzione di coordinamento e sviluppo delle

convenzioni autorizzative (INPS, MEF) e commerciali (delegazioni Enti pubblici,

accordo Confsal servizi). La quota di produzione dei pensionati (circa 50% dei volumi)

transita attraverso la convenzione INPS che pertanto risulta centrale anche

nell’organizzazione dei processi. L’ufficio Marketing ha anche gestito il piano di

acquisto dei leads (potenziali clienti) e del portafoglio repeat, principalmente orientati

a sostenere il canale B2C (Milano e Roma).

L’attività di sviluppo dei prodotti non cessione del quinto è stata consolidata, avviando

rapporti con ING, Compass e Carrefour per i prestiti personali, e con Che Banca! per i

mutui.

Il lending diretto

Come sopra citato il lending diretto nel corso dell’esercizio, è stato assicurato dalla

operazione di cartolarizzazione con la società veicolo Legion CQ S.r.l.. Il funding per

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l’erogazione diretta è strutturato con contratti di cessione pro-soluto e partecipazione

di MCE alla sottoscrizione delle notes per un importo pari almeno al 5% del volume

finanziato (come previsto dalla CRR), il resto delle tranche junior viene sottoscritto da

Seer Capital. Per rinforzare la spinta produttiva e le condizioni di marginalità, a fine

2016, è stato raggiunto un accordo che ha previsto la sostituzione del funding provider

Deutsche Bank con Societè Generale. Quest’operazione è stata completata ad inizio

2017 e prevede tra l’altro anche un supporto in termini di linea bridge per 5 milioni di

euro, apportato da Banca FinInt, partner di Soc. Generale. Su questi presupposti è stata

avviata la gestione 2017.

A luglio 2017 la linea bridge con Banca FinInt è stata aumentata fino a 7 milioni di euro.

Nel primo trimestre 2018 la Società ha ottenuto il rinnovo della linea bridge da Banca

FinInt e pertanto l’operazione di cartolarizzazione proseguirà anche per il 2018.

Sul fronte delle convenzioni assicurative è stato mantenuto un particolare impegno per

ampliare la gamma delle convenzioni in essere (AXA, Net Insurance, HDI, MET Life, CF,

Credit Life e Afiesca), per uno sviluppo comunque coerente con gli standard richiesti

dagli investitori finanziari.

L’iscrizione al nuovo Albo 106

Con riferimento alla iscrizione al nuovo albo, la Società ha ottenuto l’autorizzazione

all’iscrizione al nuovo albo il 18.01.2017. Il provvedimento autorizzativo per

l’iscrizione al Nuovo Albo 106 di Banca d’Italia del 18.1.2017, pervenuto in data

6.2.2017, non conteneva alcun rilievo in merito al rilascio dell’autorizzazione, salvo

una verifica semestrale sull’andamento del piano e la sottoscrizione del protocollo

Assofin-Consumatori (peraltro già sottoscritto da MCE in data 19.9.2016).

A seguito della avvenuta iscrizione al nuovo albo, la Società si è attivata per completare

le attività previste successivamente all’autorizzazione. In particolare, le segnalazioni

statistiche, la nomina delle funzioni di risk management, compliance, antiriciclaggio,

internal audit, la operatività dell’ODV e i regolamenti interni.

Commento al risultato dell’esercizio 2017

Dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2017 emerge una perdita dell’esercizio 2017 pari ad

Euro 5.337.375 che risente fortemente dei seguenti eventi dell’anno:

svalutazione della partecipazione nella società MCE Retail S.r.l. pari ad Euro

886.483 al fine di allineare il costo d’acquisto della partecipazione al valore del

patrimonio netto della società partecipata MCE Retail al 31 dicembre 2017;

svalutazione prudenziale della componente DPP (Deferred purchased price) del

prezzo di cessione nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione con la società

veicolo Legion CQ S.r.l.; la svalutazione è pari a Euro 1.828.614.

svalutazione di alcune poste creditorie (per la parte residuale) derivanti

dall’acquisto del ramo d’azienda QG Italia pari a Euro 105.313.

Inoltre la perdita d’esercizio pari ad Euro 5.337.375 è al lordo delle imposte anticipate

maturate nell’anno pari ad Euro 1.163.290 che prudenzialmente non sono state

accantonate e che se fossero state accantonate avrebbero ridotto l’ammontare della

perdita ad Eur0 4.174.087; tali imposte anticipate saranno iscritte negli esercizi

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successivi sulla base dei redditi imponibili futuri della società (post integrazione con

Locam S.p.A.) previsti dal nuovo piano industriale 2018-2020.

L’EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

L’andamento del 2017 non ha ancora consentito il turnaround gestionale previsto:

l’esercizio si chiude infatti con una perdita pari a Euro 5.337.375 che ha determinato

la completa erosione dei fondi propri, che hanno raggiunto pertanto un valore negativo

pari a Euro 601.227 al 31 dicembre 2017; ciò ha determinato inoltre per la Società il

mancato rispetto dei requisiti minimi patrimoniali previsti dalla normativa di

vigilanza. Pertanto l’operatività di Mediocredito Europeo potrà proseguire nel 2018 in

quanto sono state previste le seguenti azioni:

un apporto di capitale da parte dell’Azionista di riferimento Seer Capital

Investments (attraverso la propria SCO ILoans) volto sia a ripianare la perdita

dell’esercizio 2017, che a ripristinare stabilmente i coefficienti patrimoniali,

garantendo nel contempo la continuità dell’operatività aziendale fino alla

conclusione della prevista operazione di integrazione tra Medio Credito Europeo

e Locam. A tal fine è stato sottoscritto in data 7 marzo 2018 tra l’Azionista di

maggioranza e Mediocredito Europeo un contratto di finanziamento

irrevocabile, per un importo di Euro 8.000.000, da destinare a riserve, che

verranno utilizzate per la copertura della perdita d’esercizio e per la parte

residuale aumento di capitale da perfezionare entro il mese di aprile 2018. Il

contratto prevede un primo versamento di Euro 6.000.000 entro il 28 marzo

2018 e un secondo versamento di Euro 2.000.000 entro il 15 giugno 2018.

L’impegno relativo al supporto finanziario e patrimoniale da parte dell’azionista

e il placet per l’avvio delle procedure finalizzate all’integrazione tra MCE e

Locam sono stati ufficializzati dall’Azionista in una delibera assembleare in data

26 marzo 2018, con presa d’atto da parte del CDA sempre in data 26 marzo 2018;

delibera in data 26 marzo 2018 del progetto di integrazione tra Mediocredito

Europeo S.p.A. e Locam S.p.A. e pertanto Mediocredito Europeo S.p.A. presenterà

istanza di autorizzazione dell’operazione in Banca d’Italia entro il mese di

maggio 2018. Ottenuta l’autorizzazione da parte dell’autorità di vigilanza, Locam

S.p.A. procederà al conferimento dell’unità di business “NPL” all’interno di

Mediocredito Europeo S.p.A. con conseguente aumento di capitale di

Mediocredito Europeo S.p.A.. A fronte di detta operazione Locam diventerà una

holding di partecipazioni e sarà azionista di minoranza di Mediocredito Europeo

rispetto a quella di Seer Capital, di conseguenza andrà a restituire la licenza ex

art. 106 TUB. Questa operazione consentirà al “nuovo” intermediario, in una

ottica di ottimizzazione, di essere attivo sia nel business “NPL” che della “CQS-

cessione del quinto”, settori ritenuti strategici dall’azionista di maggioranza di

entrambe le realtà Seer Capital. Il processo di integrazione sarà completato

verosimilmente entro il mese ottobre/novembre 2018;

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approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società in data 26

marzo 2018 del piano industriale per il triennio 2018-2020, che prevede

l’integrazione tra le due società Mediocredito Europeo e Locam entro la fine del

2018, (previa autorizzazione della Banca d’Italia); tale piano prevede tra le altre

cose, la razionalizzazione dei costi di MCE S.p.A., prima dell’integrazione, al fine

di ridurre lo sbilancio economico di Mediocredito Europeo e la razionalizzazione

dei costi di struttura delle due società a seguito dell’integrazione, i cui benefici

si avranno a partire dagli ultimi mesi dell’esercizio 2018 ma soprattutto negli

esercizi successivi;

rinnovo dell’operazione di cartolarizzazione con Societè Generale cui è connesso

un bridge fino a Euro 7 milioni;

sottoscrizione in data 24 gennaio 2018 di un contratto con la società Santander per la cessione pro-soluto di crediti CQS, la cui operatività comincerà nei

prossimi mesi.

restituzione anticipata integrale del prestito obbligazionario pari a Euro 540.000 che avverrà il 28 marzo 2018 in corrispondenza della scadenza della

cedola semestrale. La restituzione del prestito obbligazionario consentirà alla società di ridurre il rischio patrimoniale di vigilanza dall’8% al 6% (applicabile agli intermediari finanziari che non raccolgono pubblico risparmio) migliorando

pertanto gli aspetti legati alla vigilanza da parte della Banca d’Italia.

formalizzazione in corso tra la nostra Società e la Banca FinInt di un accordo RePo (pronti contro termine con sottostante i titoli senior della cartolarizzazione) fino a Euro 3 milioni che consentirà a Mediocredito di avere

un’ulteriore linea di funding.

DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI RISCHI ED INCERTEZZE

Con riferimento all’attività svolta da Mediocredito Europeo S.p.A., i principali rischi

identificati, monitorati ed attivamente gestiti dalla Società hanno sia natura sistemica

che natura endogena, a seconda della causa generatrice.

Nella fase di valutazione dei principali rischi ed incertezze che interessano l’attività

aziendale, gli Amministratori hanno esaminato, in particolar modo, quelli che possono

far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare la propria

operatività per un prevedibile futuro, valutandone la rilevanza e la loro eventuale

ricaduta in termini di criteri di valutazione da applicare, come richiesto dal documento

congiunto Banca d’Italia, Consob, Isvap n.2 del 6 febbraio 2009.

Di seguito sono riportate le principali considerazioni effettuate in merito

1. Rischi di natura sistemica e considerazioni sulla continuità aziendale

In merito ai rischi connessi al tema della continuità aziendale, la Società è esposta al

rischio di mancato raggiungimento dei volumi preventivati con i piani commerciali e

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di business, con le conseguenti ripercussioni sui flussi di cassa necessari a garantire il

funzionamento della società.

I piani commerciali sono stati redatti sulla base delle migliori conoscenze degli

Amministratori alla data di redazione del presente bilancio e sulla base degli accordi

già sottoscritti con il socio Seer Capital in merito al supporto per un piano di acquisto

crediti pro soluto (come junior funder) che assicura capacità di crescita al piano

commerciale ed equilibrio gestionale.

A ulteriore rafforzamento della situazione finanziaria ed operativa della società, i Soci

di maggioranza hanno approntato un ulteriore piano di potenziamento patrimoniale

che ha visto un finanziamento soci per Euro 1 milione sottoscritto da Seer Capital nel

mese di dicembre 2016 e successivi due finanziamenti soci per Euro 1 milione ciascuno

ricevuti nel corso del 2017 (a luglio ed ottobre 2017); i tre finanziamenti soci ricevuti

sono stati convertiti in riserve patrimoniali nel 2017.

Come detto in precedenza, la Società ha ricevuto inoltre l’impegno formale irrevocabile

da parte dell’Azionista Seer Capital a supportare la Società dal punto di vista

patrimoniale e finanziario con il versamento di liquidità per Euro 8 milioni, di cui Euro

6 milioni saranno versati entro il 28 marzo 2018 e Euro 2 milioni entro il 15 giugno

2018.

Nel corso del 2017 nonché in data 16 marzo 2018 gli Amministratori della Società hanno

incontrato alcuni esponenti della Banca d’Italia per aggiornare l’organismo di vigilanza

della situazione aziendale della Società e per anticipare l’intenzione da parte

dell’azionista di maggioranza di procedere con l’operazione straordinaria di

integrazione tra le due società Mediocredito Europeo e Locam S.p.A., facenti capo allo

stesso azionista di maggioranza.

2. Rischi di credito

Si tratta del rischio che una delle parti di uno strumento finanziario causi una perdita

finanziaria all'altra parte non adempiendo a un'obbligazione. La società pertanto ha

già predisposto investimenti per i sistemi informatici, e sui presidi organizzativi al fine

di minimizzare il rischio di credito.

3. Rischi di liquidità

Si tratta dei rischi connessi alla disponibilità di risorse finanziarie necessarie per far

fronte agli impegni assunti. A tal fine la società ha tenuto conto del fabbisogno

finanziario necessario a supportare il business plan redigendo uno specifico cash flow

prospettico.

La società, al fine di supportare le esigenze di funding legate al piano di lending, ha

stipulato un’operazione di fido con Cassa di Risparmio di BRA (pari a 2 milioni di Euro);

a questa si aggiunge la linea Bridge con Banca FinInt legata all’operazione di

cartolarizzazione con il veicolo Legion CQ S.r.l. per 7 milioni di Euro. Le operazioni di

Fido con Banco di Sardegna S.p.A. (per Euro 250 mila) e con Banca popolare di Sondrio

(per Euro 200 mila) sono state chiuse nel corso del 2017.

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La Società ha ricevuto il supporto finanziario da parte dell’Azionista Seer Capital nel

corso del 2017 per un importo pari ad Euro 3 milioni e nel 2018 con il versamento di

liquidità per Euro 8 milioni di cui Euro 6 milioni entro il 28 marzo 2018 e Euro 2 milioni

entro il 15 giugno 2018.

MCE ha ottenuto da parte di FinInt a marzo 2018 la disponibilità alla sottoscrizione di

accordi per operazioni di Repo offrendo in garanzia i titoli senior della

cartolarizzazione fino ad un importo massimo di Euro 3 milioni, sono in corso di stesura

i contratti che verranno sottoscritti tra le parti entro fine marzo/inizi aprile 2018.

La struttura organizzativa della società e il costante monitoraggio degli obiettivi di

budget e delle risorse finanziarie, garantisce un continuo presidio delle esigenze di

liquidità a breve e a lungo termine contribuendo in tal modo a mitigare il rischio di

liquidità.

4. Rischi connessi a contenziosi civili e fiscali

Si tratta di rischi connessi a cause civili in corso e/o al ricevimento di cartelle di

pagamento che contestano il mancato pagamento, parziale o totale, di imposte o tasse

relative ad anni precedenti.

Per quanto riguarda i piani di rateazione in essere per il pagamento di imposte e tasse

relative ad anni precedenti si rimanda a quanto descritto nella nota integrativa a

commento dello stato patrimoniale passivo voce 90 - “Altre passività”.

5. Rischi operativi

Fanno parte di tale tipologia quelli connessi alla struttura dell’azienda e alla sua operatività. In particolare sono stati mappati:

rischi di efficacia/efficienza operativa laddove i processi non realizzino gli

obiettivi di economicità prefissati o comportino il sostenimento di costi più

elevati rispetto a quelli stimati. Per controllare tale rischio MCE si è dotata di

un sistema di Manuali operativi per ciascuna funzione di riferimento atti a

standardizzare le routine organizzative al fine di garantire la qualità del

processo operativo;

rischi connessi alle risorse umane, laddove il personale (impiegato nella

gestione o nel controllo dei processi aziendali) non possegga le competenze

adeguate al perseguimento degli obiettivi prefissati. In tal senso la Società nel

corso della sua attività effettua periodicamente dei corsi di aggiornamenti sia

interni che esterni;

rischi di sicurezza dei dati, laddove i dati oggetto dell’attività non siano

efficacemente protetti e conservati. In questo senso la MCE ha applicato quanto

previsto dal d.lgs 196/2003 in tema di privacy e protezione dei dati personali e

sensibili dotandosi di adeguati sistemi informativi e linee guida.

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CONTINUITA’ AZIENDALE

L’impegno formale irrevocabile ricevuto il 7 marzo 2018 dall’Azionista di maggioranza

per il supporto patrimoniale e finanziario della Società fino all’integrazione con la

società Locam (pari complessivamente a Euro 8 milioni), l’integrazione con la società

Locam prevista entro il 2018, l’approvazione del nuovo piano industriale 2018-2020

nonché il rinnovo dell’operazione di cartolarizzazione in corso con Societè Generale

consentono di rimuovere le incertezze e confermano la capacità di dare continuità alla

realizzazione del nuovo piano triennale approvato dal Consiglio di Amministrazione di

MCE.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO

I principali fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio sono i seguenti:

La Società ha ricevuto da parte dell’Azionista Seer Capital l’impegno formale irrevocabile sottoscritto in data 7 marzo 2018 per il supporto patrimoniale e finanziario della Società con la conferma di un versamento pari ad Euro 8 milioni, di cui Euro 6 milioni da versare entro il 28 marzo 2018 ed Euro 2 milioni

entro il 15 giugno 2018. Tale versamento consentirà a MCE di ripianare le perdite dell’esercizio 2017 e di rispettare i requisiti patrimoniali previsti dalla normativa di settore.

La Società ha rinnovato l’operazione di cartolarizzazione con Societè Generale cui è connesso un bridge di 7 milioni di euro

La Società ha sottoscritto in data 24 gennaio 2018 l’accordo con Santander per la cessione pro-soluto di crediti CQS, la cui operatività inizierà nei prossimi mesi

di aprile/maggio 2018. Il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato in data 26 marzo 2018

il nuovo piano triennale per gli esercizi 2018-2020. La Società ha pianificato la restituzione anticipata integrale del prestito

obbligazionario paria Euro 540.000 che avverrà il 28 marzo 2018 in

corrispondenza della scadenza della cedola semestrale. La restituzione del prestito obbligazionario consentirà alla società di ridurre il rischio patrimoniale di vigilanza dall’8% al 6% (applicabile agli intermediari finanziari che non raccolgono pubblico risparmio).

ALTRE INFORMAZIONI

Attività di ricerca e sviluppo

La Società non ha eseguito attività di ricerca e sviluppo.

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OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Rapporti tra società controllate e controllanti

La Società nel corso del 2017 ha avuto rapporti di natura commerciale e finanziaria con

la società controllata MCE RETAIL S.r.l., come specificato nella seguente tabella ove

sono evidenziati i rapporti patrimoniali e economici rilevati nei conti di MCE Retail

S.r.l. al 31 dicembre 2017:

Il prospetto contenente il dettaglio dei compensi erogati ad Amministratori e Sindaci è riportato nella Nota Integrativa al paragrafo “Informazioni sui Compensi dei dirigenti con responsabilità strategica”.

Informazioni obbligatorie sul personale:

La Società nel corso del 2017 non ha registrato infortuni sul lavoro in sede, ed ha adempiuto a quanto previsto dalla normativa sulla sicurezza del personale.

Sedi secondarie della Società

La Società, oltre la sede legale a Roma, ha unità locali nelle città di Milano, Napoli e Bolzano. La filiale di Siracusa è stata chiusa in data 1° marzo 2018.

La Società dispone inoltre di grandi agenti che coprono il territorio con strutture nelle seguenti città TORINO, MODICA.

Tipologia Crediti Debiti Costi Ricavi Patrimonio Netto Garanzie Ricevute

Rapporti Finanziari

31/12/2017 - 607.958

Rapporti Commerciali

31/12/2017 119.228 1.125.912

Totale 119.228 607.958 - 1.125.912 - -

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DESTINAZIONE DEL RISULTATO DELL'ESERCIZIO

Signori Azionisti,

Il bilancio al 31 dicembre 2017 chiude con una perdita pari a Euro 5.337.375 (al lordo

delle imposte anticipate). Si propone di approvare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre

2017 riportando a nuovo la perdita dell’esercizio 2017 pari a Euro 5.337.375.

La perdita dell’esercizio 2017 è al lordo delle imposte anticipate, in quanto gli

Amministratori prudenzialmente non hanno ritenuto di iscrivere nella situazione

contabile al 31 dicembre 2017 ulteriori attività per imposte anticipate quantificabili in

Euro 1.163.289 calcolate sulla perdita dell’esercizio 2017, riservandosi la facoltà di

farlo negli esercizi successivi sulla base di redditi imponibili futuri.

Roma, 26 marzo 2018

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione

(Ing. Pasquale di Vito)

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000, si dichiara che il documento

è copia conforme all’originale depositato presso la società MEDIOCREDITO

EUROPEO S.P.A.

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Bilancio al 31 dicembre 2017

STATO PATRIMONIALE (importi in unità di euro)

VOCI DELL'ATTIVO 31.12.2017 31.12.2016

10. Cassa e disponibilità liquide 215 787

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 3.398.000 1.329.420

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 11.228 11.228

60. Crediti 5.865.498 5.769.969

90. Partecipazioni 385.060 1.271.542

100. Attività materiali 63.797 53.392

110. Attività immateriali 17.611 25.209

120. Attività fiscali 4.017.474 4.083.842

a) correnti

b) anticipate 4.017.474 4.083.842

di cui alla L.214/2011

140. Altre attività 1.017.598 1.224.537

TOTALE ATTIVO 14.776.480 13.769.926

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STATO PATRIMONIALE (importi in unità di euro)

Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2017 31.12.2016

10. Debiti 6.620.538 3.536.482

20. Titoli in circolazione 540.000 540.000

70. Passività fiscali 52.640 52.640

a) correnti

b) differite 52.640 52.640

90. Altre passività 5.705.138 5.553.530

100. Trattamento di fine rapporto del personale 195.061 192.280

110. Fondi per rischi e oneri: 195.305 91.549

a) quiescenza e obblighi simili

b) altri fondi 195.305 91.549

120. Capitale 5.051.489 5.051.489

160. Riserve 1.748.027 1.343.293

170. Riserve da valutazione 5.656 3.930

180. Utile (Perdita) d'esercizio -5.337.375 -2.595.266

TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 14.776.480 13.769.926

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CONTO ECONOMICO (importi in unità di euro) 31.12.2017 31.12.2016

10. Interessi attivi e proventi assimilati 64.838 22.576

20. Interessi passivi e oneri assimilati -107.819 -161.390

MARGINE DI INTERESSE -42.982 -138.814

30. Commissioni attive 5.815.276 7.289.422

40. Commissioni passive -7.315.514 -5.461.946

COMMISSIONI NETTE -1.500.238 1.827.476

60. Risultato netto dell’attività di negoziazione 4.333.636 12.185

90. Utile/perdita da cessione o riacquisto di: - 361.052

a) attività finanziarie - 361.052

b) passività finanziarie

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 2.790.417 2.061.899

100. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: -1.754.725 564.573

a) attività finanziarie -1.754.725 564.573

b) altre operazioni finanziarie

110. Spese amministrative: -5.290.919 -6.226.691

a) spese per il personale -3.026.903 -3.476.341

b) altre spese amministrative -2.264.015 -2.750.350

120. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali -22.752 -31.067

130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali -7.598 -117.346

150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -135.962 -96.464

160. Altri proventi e oneri di gestione 36.361 68.357

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA -4.385.179 -3.776.739

170. Utili (Perdite) delle partecipazioni -886.483 -

UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE

IMPOSTE-5.271.662 -3.776.739

190. Imposte sul reddito dell'esercizio dell’operatività corrente -65.714 1.181.473

UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITÀ CORRENTE AL NETTO DELLE

IMPOSTE-5.337.375 -2.595.266

UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO -5.337.375 -2.595.266

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Prospetto della redditività complessiva

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA (importi in unità di euro)

Prospetto della redditività complessiva 31/12/17 31/12/16

10 Utile (Perdita d'esercizio) -5.337.375 -2.595.266

20 Attività materiali

30 Attività immateriali

40 Piani a benefici definiti 1.726 1.299

50 Attività non correnti in via di dismissione

60 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

70 Coperture di investimenti esteri

80 Differenze di cambio

90 Copertura dei flussi finanziari

100 Attività finanziarie disponibili per la vendita

110 Attività non correnti in via di dismissione

120 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

130 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 1.726 1.299

140 Redditività complessiva (voce 10+130) -5.335.649 -2.593.967

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico

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Prospetto di variazione del Patrimonio Netto al 31.12.2017 (importi in unità di euro)

Riserve

Dividendi e

altre

destinazioni

Emissione

nuove

azioni

Acquisto

azioni

proprie

Distribuzion

e

straordinari

a dividendi

Variazione

strumenti

di capitale

Altre

variazion

i

Capitale 5.051.489 5.051.489 5.051.489

Sovrapprezzo di emissioni 0 0

Riserve: 1.343.294 1.343.294 -2.595.266 3.000.000 1.748.028

a) di utili 69.376 69.376 -1.050.241 980.866-

b) altre 1.273.918 1.273.918 -1.545.025 3.000.000 2.728.893

Riserve da valutazione 3.930 3.930 1.726 5.656

Strumenti di capitale - - -

Azioni proprie - - -

Utile ( Perdita) di esercizio -2.595.266 -2.595.266 2.595.266 -5.337.375 -5.337.375

Patrimonio Netto 3.803.447 3.803.447 0 3.000.000 -5.335.649 1.467.798

Pa

trim

on

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Netto

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2.2

017

Variazioni

di riserve

Operazioni sul patrimonio netto

Red

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esercizio

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017

Allocazione risultato

esercizio precedente

Variazioni dell'esercizio

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Prospetto di variazione del Patrimonio Netto al 31.12.2016 (importi in unità di euro)

Riserve

Dividendi e

altre

destinazioni

Emissione

nuove

azioni

Acquisto

azioni

proprie

Distribuzion

e

straordinari

a dividendi

Variazione

strumenti

di capitale

Altre

variazioni

Capitale 2.393.270 2.393.270 2.658.219 5.051.489

Sovrapprezzo di emissioni 3.038.886 3.038.886 -3.038.886 0

Riserve: -258.247 -258.247 -788.202 2.389.742 1.343.294

a) di utili 12.860 12.860 -788.202 844.717 69.376

b) altre -271.107 -271.107 1.545.025 1.273.918

Riserve da valutazione 2.631 2.631 1.299 3.930

Strumenti di capitale - - -

Azioni proprie - - -

Utile ( Perdita) di esercizio -3.827.087 -3.827.087 3.827.087 -2.595.266 -2.595.266

Patrimonio Netto 1.349.454 1.349.454 0 2.389.742 2.658.219 -2.593.967 3.803.447

Red

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016

Allocazione risultato

esercizio precedente

Variazioni dell'esercizio

Variazioni

di riserve

Operazioni sul patrimonio netto

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24

RENDICONTO FINANZIARIO INTERMEDIARI FINANZIARI

METODO DIRETTO (importi in unità di euro)

A. ATTIVITÀ OPERATIVA 31 /12/17 31/12/16

1. Gestione (+/-) -4 .900 .135 -5 .086 .572

- interessi attivi incassati (+) 64.838 22.576

- interessi passivi pagati (-) 107.819 -161.390

- dividendi e proventi simili (+) - 0

- commissioni nette (+/-) -1.500.238 1.827.476

- spese per il personale (-) -3.026.903 -3.476.341

- altri costi (-) -2.264.015 -2.750.350

- altri ricavi (+) 1.718.364 632.930

- imposte e tasse (-) 0 -1.181.473

- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell’effetto fiscale (+/-)

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-) 1 .758 .097 3 .855 .174

- attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.068.580 1.326.875

- attività finanziarie valutate al fair value 0 0

- attività finanziarie disponibili per la vendita 0 10.250

- crediti verso banche -391.770 1.199.320

- crediti verso enti finanziari 387.763 2.758.949

- crediti verso clientela -99.536 -1.843.583

- altre attività -206.939 403.362

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-) 3 .187 .976 1 .472 .222

- debiti verso banche -592.364 -55.080

- debiti verso enti finanziari 3.857.453 -48.483

- debiti verso clientela 181.033 510.144

- titoli in circolazione 0 0

- passività finanziarie di negoziazione 0 0

- passività finanziarie valutate al fair value 0 0

- altre passività -258.146 1.065.641

A - Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa (+/-) 45 .938 240 .824

B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da (+) 0 0

- vendite di partecipazioni 0 0

- dividendi incassati su partecipazioni 0 0

- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0

- vendite di attività materiali 0 0

- vendite di attività immateriali 0 0

- vendite di rami d’azienda 0 0

2. Liquidità assorbita da (-) 0 -240 .558

- acquisti di partecipazioni 0

- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0

- acquisti di attività materiali -24.671

- acquisti di attività immateriali -215.887

- acquisti di rami d’azienda 0

B - Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento (+/-) 0 -240 .558

C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA 0 0

- emissioni/acquisti di azioni proprie 0 0

- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 0 0

- distribuzione dividendi e altre finalità 0 0

C- Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista (+/-) 0 0

D- LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO (A+/-B+/-C) 572 266

RICONCILIAZIONE 31/12/17 31/12/16

Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 787 521

Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio 572- 266

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 215 787

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NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO DI ESERCIZIO

Parte A – Politiche contabili

A.1 Parte generale

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Ai sensi dall’art. 4, 1° comma, del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38 Mediocredito Europeo S.p.A. ha redatto il bilancio separato al 31 dicembre 2017 in conformità ai principi contabili Internazionali “International Financial Reporting Standards” (IAS/IFRS)

emanati dall'lnternational Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'international Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 e in vigore al 31 dicembre 2017.

Sono state inoltre applicate le disposizioni contenute nel provvedimento “Il bilancio degli Intermediari IFRS diversi dagli Intermediari Bancari”, emanato dal Governatore

di Banca d’Italia in data 9 dicembre 2016.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio di esercizio di Mediocredito Europeo S.p.A. è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal rendiconto finanziario, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dalla nota

integrativa. Il bilancio è inoltre corredato da una relazione sui risultati economici e sulla situazione patrimoniale redatta degli amministratori sull'andamento della

gestione. Il bilancio è predisposto in continuità con il precedente esercizio e nel presupposto della continuità aziendale, per le ragioni evidenziate nella relazione sulla gestione.

I Prospetti contabili e la Nota integrativa presentano oltre agli importi del periodo di

riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31.12.2016.

Il bilancio di esercizio è redatto utilizzando l’euro quale moneta di conto. Gli importi

riportati nei prospetti contabili, nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione sono espressi in unità di euro. Le voci che non presentano importi per il periodo corrente e per quello precedente non vengono riportate.

La Società, in presenza della partecipazione di controllo in MCE Retail, ha inoltre

redatto il bilancio consolidato che viene predisposto contestualmente al presente bilancio separato.

Il bilancio d’esercizio è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico complessivo dell’esercizio, i movimenti del patrimonio netto e i flussi finanziari di Mediocredito Europeo SpA.

Il bilancio d’esercizio è stato redatto applicando i principi fondamentali previsti dagli standard contabili di riferimento, ed in particolare:

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il principio della competenza: l’effetto degli eventi e delle operazioni è contabilizzato quando essi si verificano e non quando si manifestano i correlati incassi e pagamenti;

il principio della continuità aziendale: il bilancio è redatto nel presupposto della continuità operativa per il prossimo futuro;

il principio della costanza della classificazione e presentazione da un esercizio all’altro, non compensando le attività e le passività, i costi e i proventi ad eccezione di ciò che non sia richiesto o consentito da un principio o da un’interpretazione;

il principio della rilevanza, secondo cui la rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili è effettuata secondo il principio della sostanza economica rispetto a quello della forma;

il principio della comparabilità, secondo cui nel bilancio vengono fornite le informazioni comparative omogenee per il periodo precedente.

utilizzo delle stime valutative. Nell’ambito della redazione del bilancio, sono

state formulate valutazioni e stime che, in applicazione della normativa vigente, hanno contribuito a determinare il valore delle attività, delle passività, dei costi e dei relativi ricavi iscritti in bilancio. Trattandosi di stime va rilevato, tuttavia, che non necessariamente i risultati che successivamente si realizzeranno, saranno gli stessi di quelli al momento rappresentati. Tali valutazioni e stime vengono riviste periodicamente. Le eventuali variazioni derivanti dalla descritta revisione, sono contabilizzate nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi esercizi di competenza.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non sono intervenuti eventi successivi alla data di riferimento del presente bilancio che abbiano determinato effetti rilevanti sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria esposta in bilancio.

Gli eventi successivi relativi all’ordinaria operatività aziendale sono stati i seguenti:

La Società ha rinnovato l’operazione di cartolarizzazione con Societè Generale

cui è connesso un bridge di 7 milioni di euro; La Società ha pianificato la restituzione anticipata integrale del prestito

obbligazionario paria Euro 540.000 che avverrà il 28 marzo 2018 in corrispondenza della scadenza della cedola semestrale. La restituzione del prestito obbligazionario consentirà alla società di ridurre il rischio patrimoniale

di vigilanza dall’8% al 6% (applicabile agli intermediari finanziari che non raccolgono pubblico risparmio).

Per quanto concerne gli altri eventi successivi al 31.12.2017 si rimanda a quanto è stato esposto in apposito paragrafo “fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio”

della Relazione degli Amministratori sulla Gestione.

Sezione 4 - Altri aspetti

4.1 Continuità aziendale

L’andamento del 2017, come evidenziato, non ha ancora consentito il turnaround

gestionale previsto: l’esercizio si chiude infatti con una perdita pari a Euro 5.337.375

che ha determinato la completa erosione dei fondi propri, che hanno raggiunto pertanto

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un valore negativo pari a Euro 601.227 al 31 dicembre 2017; ciò ha determinato inoltre

per la Società il mancato rispetto dei requisiti minimi patrimoniali previsti dalla

normativa di vigilanza.

Gli Amministratori hanno quindi convocato un’Assemblea ordinaria degli Azionisti

tenutasi il 26 marzo 2018 nel corso della quale l’Azionista di maggioranza ha

confermato il proprio impegno a:

procedere ad una immediata capitalizzazione della Società, dopo aver proceduto

alla copertura della perdita 2017, attraverso l’imputazione a capitale delle

riserve disponibili; il supporto finanziario da parte dell’Azionista di riferimento

Seer Capital Investments (attraverso la propria SCO ILoans) è volto sia a

ripianare la perdita dell’esercizio 2017, che a ripristinare stabilmente i

coefficienti patrimoniali, garantendo nel contempo la continuità dell’operatività

aziendale fino alla conclusione della prevista operazione di integrazione tra

Mediocredito Europeo e Locam descritta nel seguito;

a tal fine l’Azionista di maggioranza ha sottoscritto in data 7 marzo 2018 un

contratto di finanziamento soci irrevocabile, con rinuncia espressa al relativo

rimborso, per un importo di Euro 8.000.000, da destinare a riserve, che

verranno utilizzate per la copertura della perdita d’esercizio 2017 e per la parte

residuale per un aumento di capitale sociale da perfezionare entro il mese di

aprile 2018. Il contratto di finanziamento prevede un primo versamento di Euro

6.000.000 entro il 28 marzo 2018 e un secondo versamento di Euro 2.000.000

entro il 15 giugno 2018.

procedere con il progetto di integrazione tra Mediocredito Europeo S.p.A. e

Locam S.p.A. (deliberato in data 26 marzo 2018) e pertanto Mediocredito

Europeo S.p.A. presenterà istanza di autorizzazione dell’operazione in Banca

d’Italia entro il mese di maggio 2018. Ottenuta l’autorizzazione da parte

dell’autorità di vigilanza, Locam S.p.A. procederà al conferimento dell’unità di

business “NPL” all’interno di Mediocredito Europeo S.p.A. con conseguente

aumento di capitale di Mediocredito Europeo S.p.A.. A fronte di detta operazione

Locam diventerà una holding di partecipazioni e sarà azionista di minoranza di

Mediocredito Europeo S.p.A. rispetto a quella di maggioranza di Seer Capital, di

conseguenza andrà a restituire la licenza ex art. 106 TUB. Questa operazione

consentirà al “nuovo” intermediario, in una ottica di ottimizzazione, di essere

attivo sia nel business “NPL” che della “CQS-cessione del quinto”, settori ritenuti

strategici dall’Azionista di maggioranza di entrambe le realtà, Seer Capital. Il

processo di integrazione sarà completato verosimilmente entro il mese di

ottobre/novembre 2018;

supportare il progetto industriale e il progetto di integrazione tra Mediocredito Europeo S.p.A. e Locam S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione in data 26 marzo 2018 ha approvato il piano industriale

per il triennio 2018-2020, che prevede l’integrazione tra le due società, Mediocredito

Europeo e Locam, entro la fine del 2018, (previa autorizzazione della Banca d’Italia);

tale piano prevede, tra le altre cose, la razionalizzazione dei costi di Mediocredito

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Europeo S.p.A., prima dell’integrazione, al fine di ridurre lo sbilancio economico di

Mediocredito Europeo S.p.A. e la razionalizzazione dei costi di struttura delle due

società a seguito dell’integrazione, i cui benefici si avranno a partire dagli ultimi mesi

dell’esercizio 2018, ma soprattutto negli esercizi successivi.

L’approvazione del citato piano industriale permette anche di supportare la

recuperabilità delle imposte anticipate iscritte negli esercizi precedenti.

Dal punto di vista dell’operatività commerciale sono stati quindi compiuti i seguenti

ulteriori passi:

È stato ottenuto il rinnovo dell’operazione di cartolarizzazione con Societè

Generale cui è connesso un finanziamento bridge fino a Euro 7 milioni;

MCE ha sottoscritto in data 24 gennaio 2018 un contratto con la società Santander per la cessione pro-soluto di crediti CQS, la cui operatività comincerà nei prossimi mesi.

È in corso di formalizzazione il contratto tra Mediocredito Europeo S.p.A. e la Banca FinInt per avere la disponibilità di un RePo fino a Euro 3 milioni che consentirà a Mediocredito Europeo di avere un’ulteriore linea di funding e avviare l’operatività per la cessione pro soluto dei crediti, in alternativa o in

maniera complementare rispetto all’operazione di cartolarizzazione in essere con Societè General mediante la società veicolo Legion CQ S.r.l..

È stata decisa la restituzione anticipata integrale del prestito obbligazionario pari a Euro 540.000 che avverrà il 28 marzo 2018 in corrispondenza della scadenza della cedola semestrale. La restituzione del prestito obbligazionario consentirà alla società di ridurre il rischio patrimoniale di vigilanza dall’8% al

6% (applicabile agli intermediari finanziari che non raccolgono pubblico risparmio) migliorando pertanto gli aspetti legati alla vigilanza da parte della Banca d’Italia.

Il supporto patrimoniale e finanziario irrevocabile ricevuto dall’azionista di

maggioranza, l’ipotesi di integrazione con la Società Locam S.p.A. nonché il rinnovo

della linea bridge dell’operazione di cartolarizzazione con Societè Generale per un

importo fino a 7 milioni di euro confermano le prospettive di continuità aziendale della

Società, come ampiamente descritto nella Relazione sulla gestione redatta dagli

Amministratori.

4.2 Revisione del bilancio

Il bilancio d’esercizio della Società è sottoposto a revisione legale a cura della società di revisione KPMG S.p.A. per gli esercizi 2017-2025.

4.3 Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni IFRS e IFRIC omologati dall’Unione Europea, non ancora obbligatoriamente applicabili e non adottati in via anticipata dalla Società al 31 dicembre 2017

Si riportano di seguito i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche di principi

contabili già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione da parte della

Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente al 31

dicembre 2017:

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Regolamento 1905/2016: IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti.

Regolamento 2067/2016: IFRS 9 Strumenti Finanziari.

Regolamento 1986/2017: IFRS 16 Leasing.

Regolamento 1987/2017: Modifiche all’IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti

con i clienti.

IFRS 9: il nuovo principio contabile sugli strumenti finanziari

Con la pubblicazione del Regolamento n. 2067/2016 è stato omologato il principio

contabile IFRS 9 – Strumenti finanziari – che, a decorrere dal 1° gennaio 2018, ha

sostituito lo IAS 39 in tema di classificazione e misurazione degli strumenti finanziari.

Il nuovo standard contabile introduce un modello per cui la classificazione delle attività

finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei cash flow dello

strumento medesimo e, dall’altro, dal modello di business basato sull’intento

gestionale (Business Model) con il quale lo strumento è detenuto. In luogo delle attuali

quattro categorie contabili, secondo l’IFRS 9 le attività finanziarie possono essere

classificate –tenendo conto dei due driver sopra esposti – in tre categorie:

- Attività misurate al costo ammortizzato (Hold to Collect) - Attività misurate al fair value con imputazione a conto economico (Trading e Other)

- Attività misurate al fair value con imputazione a patrimonio netto (Hold to Collect & Sell)

Le attività finanziarie possono essere iscritte al costo ammortizzato o al fair value con

contropartita il patrimonio netto previo superamento del test sulle caratteristiche

contrattuali dei cash flow originati dallo strumento. I titoli di capitale sono sempre

misurati al fair value con imputazione a conto economico, salvo che l’entità scelga

(irrevocabilmente in sede di iscrizione) per le azioni non detenute ai fini di trading, di

esporre le variazioni di valore in una riserva di patrimonio netto che non verrà mai

trasferita a conto economico (nemmeno in caso di cessione dello strumento

finanziario).

Con riferimento alle passività finanziarie, l’unica novità è rappresentata dal

trattamento contabile del proprio rischio di credito: per le passività finanziarie

designate al fair value infatti l’IFRS 9 prevede che le variazioni di fair value attribuibili

alla variazione del proprio rischio di credito siano rilevate a patrimonio netto, a meno

che tale trattamento non crei un’asimmetria contabile nell’utile d’esercizio, mentre

l’ammontare residuo delle variazioni di fair value delle passività deve essere rilevato

a conto economico.

Per quanto riguarda l’impairment, per gli strumenti rilevati al costo ammortizzato e al

fair value con impatto a patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale) viene

introdotto un modello di valutazione basato sul concetto di “expected loss”, in luogo

dell’attuale “incurred loss”, in modo da riconoscere con maggiore tempestività le

perdite.

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L’IFRS 9 richiede, infatti, di contabilizzare le perdite attese nei 12 mesi successivi

(stage 1) sin dall’iscrizione iniziale dello strumento finanziario. L’orizzonte temporale

di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l’intera vita residua dell’asset oggetto di

valutazione, ove la qualità creditizia dello strumento finanziario abbia subito un

deterioramento significativo rispetto alla misurazione iniziale (stage 2) o nel caso

risulti deteriorato (stage 3).

La prima situazione contabile da redigere in conformità con il nuovo principio contabile

sarà quella al 31 marzo 2018.

Tuttavia, in considerazione del fatto che la Società non ha la finalità di mantenere i

crediti in portafoglio ma di cartolarizzarli/cederli tutti al valore al fair value to profit

and loss, si ritiene che il nuovo principio non determini impatti significativi sulla

valutazione e contabilizzazione delle attività finanziarie.

IFRS 15: il nuovo principio contabile sui ricavi

Il principio contabile IFRS 15 - Ricavi provenienti da contratti con i clienti è entrato in

vigore a partire dal 1° gennaio 2018. L’adozione dell’IFRS 15 comporta la cancellazione

dello IAS 18 - Ricavi e dello IAS 11 - Lavori su ordinazione.

Gli elementi di novità rispetto alla disciplina preesistente possono così riassumersi:

l’introduzione in un unico principio contabile di una disciplina comune per il

riconoscimento dei ricavi riguardanti la vendita di beni e la prestazione di servizi;

l’introduzione di un meccanismo che prevede l’attribuzione del prezzo complessivo di una transazione a ciascuno degli impegni (vendita di beni o prestazione di servizi) oggetto di un contratto.

Il nuovo principio si applica a tutti i contratti con i clienti ad eccezione dei contratti di

leasing, dei contratti assicurativi e degli strumenti finanziari.

Obiettivo dell’IFRS 15 è di includere nei bilanci informazioni utili sulla natura,

l'importo, la tempistica e il grado di incertezza dei ricavi e dei flussi finanziari

provenienti dai contratti con i clienti.

Il punto centrale del principio IFRS 15 è che un'entità deve rilevare i ricavi in bilancio

in modo che il trasferimento ai clienti dei beni o servizi sia espresso in un importo che

rifletta il corrispettivo a cui l'entità si aspetta di avere diritto in cambio degli stessi. Al

fine di conseguire tale obiettivo un’entità riconosce i ricavi applicando i seguenti

passaggi:

Identificazione dei contratti con la clientela;

identificazione delle obbligazioni di fare presenti nei contratti;

determinazione del prezzo della transazione;

ripartizione del prezzo tra le obbligazioni di fare;

iscrizione del ricavo in bilancio nel momento in cui sono soddisfatte le obbligazioni di fare.

In relazione all’operatività della Società e la relativa tipologia di business non sono

previsti impatti significativi dall’adozione del nuovo principio.

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IFRS 16: il nuovo principio contabile sul leasing

L’IFRS 16 sostituisce le attuali disposizioni in materia di leasing, compresi lo IAS 17

Leasing, l’IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing, il SIC-15 Leasing

operativo-Incentivi e il SIC-27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella

forma legale del leasing.

L’IFRS 16 si applica a partire dagli esercizi che hanno inizio il 1° gennaio 2019 o in data

successiva. L’adozione anticipata è consentita per le entità che applicano l’IFRS 15 alla

data di prima applicazione dell’IFRS 16 o che già lo applicavano.

L’IFRS 16 introduce un unico modello di contabilizzazione dei leasing nel bilancio dei

locatari secondo cui il locatario rileva un’attività che rappresenta il diritto di utilizzo

del bene sottostante e una passività che riflette l’obbligazione per il pagamento dei

canoni di locazione. Sono previste delle esenzioni all’applicazione dell’IFRS 16 per i

leasing a breve termine e per quelli di modico valore. Le modalità di contabilizzazione

per il locatore restano simili a quelle previste dal principio attualmente in vigore, ossia

il locatore continua a classificare i leasing come operativi e finanziari.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Criteri di redazione delle situazioni contabili

Di seguito sono esposti i criteri di valutazione adottati per la predisposizione dei prospetti contabili in applicazione dei principi contabili IAS/IFRS in vigore al 31

dicembre 2017.

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione includono gli strumenti finanziari posseduti con l’intento di generare, nel breve termine, profitti derivanti dalle

variazioni dei loro prezzi.

Criteri di iscrizione

Sono classificati in questa categoria i titoli di debito e di capitale nonché i contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono iscritte al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi di transazione

direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato.

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In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati

che presentano analoghe caratteristiche, valori attuali dei flussi di cassa attesi, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, modelli interni o tecniche di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene

solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato

mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in

misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all’incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti

contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Si tratta di attività finanziarie che non sono classificate come finanziamenti e crediti, investimenti posseduti sino a scadenza, o attività finanziarie detenute per la negoziazione. Possono essere classificati come investimenti finanziari disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di debito ed i titoli azionari.

Criteri di iscrizione

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate al fair value, che corrisponde al costo dell’operazione comprensivo degli eventuali costi di

transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Per gli strumenti fruttiferi gli interessi sono contabilizzati al costo ammortizzato,

utilizzando il criterio dell’interesse effettivo.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, detti investimenti sono valutati al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Gli

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utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un’apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l’attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico. Le

variazioni di fair value rilevate nella voce “riserva da valutazione” sono esposte anche nel prospetto della redditività complessiva alla voce 20 “Attività finanziarie disponibili per la vendita”.

Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l’attività abbia subito una riduzione

permanente di valore, la perdita cumulata che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto viene trasferita a conto economico. L’importo della perdita complessiva che viene trasferita dal patrimonio netto e rilevata nel conto economico è pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value.

Per gli strumenti di debito costituisce evidenza di perdita durevole di valore l’esistenza di circostanze indicative di difficoltà finanziarie tali da pregiudicare l’incasso del capitale o degli interessi.

Per gli strumenti di capitale l’esistenza di perdite durevoli di valore è valutata

considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell’emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell’ambiente in cui l’impresa opera. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione di valore. La perdita di valore è considerata significativa se la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 20%, mentre è considerata prolungata se la riduzione del fair value al di sotto del costo si protrae per oltre 9 mesi.

Per gli strumenti di debito, se, in un periodo successivo, il fair value di questi strumenti

aumenta e l’incremento può essere oggettivamente correlato ad un evento che si è verificato in un periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico, la perdita viene ripresa, rilevando il corrispondente importo a conto economico.

Per i titoli azionari, invece, qualora non sussistano più le motivazioni che hanno condotto ad appostare la svalutazione, le perdite rilevate per riduzione di valore sono successivamente ripristinate con effetto a patrimonio netto.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene solamente

se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei

benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in

bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

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Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all’incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività, ma viene assunto un obbligo a

pagare quei flussi a una o più entità.

Crediti

Criteri di classificazione

Nella presente voce confluiscono i crediti verso la clientela, verso gli istituti di credito e crediti verso enti finanziari, che prevedono pagamenti fissi o determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le attività finanziarie disponibili per la vendita.

Criteri di iscrizione

Per i crediti l’iscrizione iniziale avviene al momento dell’erogazione. In fase di prima rilevazione sono misurati al loro Fair Value inclusi i costi di transazione direttamente attribuibili alla data di iscrizione.

I titoli acquistati in sottoscrizione nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione con Legion Srl sono iscritti alla data di regolamento e per un valore, di norma, pari al prezzo di sottoscrizione comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo strumento e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo.

Criteri di valutazione

In ottemperanza alla Circolare Banca d’Italia 272 “Matrice dei Conti” - Qualità del Credito, le attività finanziarie deteriorate sono ripartite nelle categorie delle sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le regole di seguito specificate.

I crediti “in bonis” sono i crediti per i quali non sono state individuate evidenze oggettive di deterioramento, dal momento che vi è il rispetto delle scadenze di rimborso o i rapporti a revoca per i quali non si evidenziano segnali di tensione tali da richiedere una variazione di status secondo i criteri previsti da Banca d’Italia. I principi contabili

internazionali richiedono, anche per i crediti in bonis, di sviluppare una metodologia che sia in grado di identificare e calcolare le riduzioni di valore legate al rischio di

credito. Ai sensi di quanto previsto dallo IAS 39, qualora non esista “alcuna evidenza obiettiva di riduzione di valore per un’attività valutata individualmente, qualora significativa o meno, la Banca include l’attività in un gruppo di attività finanziarie con

caratteristiche similari di rischio di credito e la valuta collettivamente per riduzione di valore”. La segmentazione in categorie omogenee dovrebbe derivare da un sistema di valutazione interno del rischio di credito che consenta di identificare le dimensioni di analisi rilevanti per la creazione delle categorie.

I crediti in bonis sono oggetto di valutazione collettiva, indipendentemente dal saldo della singola posizione creditizia.

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Il processo di valutazione collettiva dei crediti prevede il calcolo della perdita incurred, determinata dal prodotto tra la stima della “probabilità di default” (PD) e della “loss given default” (LGD).

Dal momento che la società non dispone di un modello statisticamente valido in quanto non ha a disposizione dati storici a supporto della determinazione della stima delle perdite per il calcolo della PD, vengono utilizzati i tassi di decadimento così come comunicati da Banca d’Italia nell’ultimo Bollettino di Vigilanza con riferimento all’anno

della valutazione.

Il flusso di decadimento viene utilizzato per definire una percentuale di svalutazione da attribuire a gruppi omogenei di crediti definiti a cura della società in base alla categoria di prodotto erogato alla clientela. La classificazione è principalmente legata

al tipo di controparte (pubblica/privata) dell’esposizione creditizia. Una volta stratificato il portafoglio vengono applicate alle singole posizioni i tassi di decadimento definiti da Banca d’Italia per:

- Le Amministrazioni pubbliche (se si tratta di Cessioni/deleghe pubbliche, statali, parapubbliche e in favore di pensionati INPS/INPDAP)

- Le Società non finanziarie (includendo in queste tutte le ATC appartenenti al settore privato)

L’orizzonte temporale considerato è 1 anno.

Le esposizioni scadute sono rappresentate dalle esposizioni per cassa e fuori bilancio, diverse da quelle classificate a sofferenza, inadempienza probabile o fra le esposizioni ristrutturate che, alla data di riferimento della segnalazione presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti superiori a 90 giorni ed hanno una percentuale di sconfino maggiore del 5%.

La valutazione delle esposizioni scadute viene effettuata per categorie omogenee sulla

base delle forme tecniche originarie (valutazioni analitico-forfetarie). In particolare,

viene applicata una percentuale di svalutazione, ritenuta congrua sulla base dell’analisi di benchmark effettuate della società rispetto alle prassi adottate dai principali società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella di MCE.

La valutazione analitico-forfetaria viene applicata a tutte le posizioni per cui non si evidenziano elementi tali da indurre ad apportare previsioni di perdita (valutazione analitica). Le regole relative alla determinazione delle previsioni di perdita analitico-forfettarie sono basate sull’analisi delle percentuali di svalutazioni applicate dalle società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella della

società. Da tale analisi di benchmark è stata determinata una percentuale floor del 3% da applicare al portafoglio delle esposizioni scadute.

Rientrano nel portafoglio delle inadempienze probabili i crediti per i quali la società ha valutato improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie.

Tale valutazione viene operata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. Non è, pertanto, necessario attendere il sintomo esplicito di anomalia (il mancato rimborso), laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore). Il complesso delle esposizioni per cassa e

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“fuori bilancio” verso un medesimo debitore che versa nella suddetta situazione è denominato “inadempienza probabile”, salvo che non ricorrano le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze.

La valutazione delle inadempienze probabili viene effettuata per categorie omogenee sulla base delle forme tecniche originarie (valutazioni analitico-forfettarie). In particolare, viene applicata una percentuale di svalutazione, ritenuta congrua sulla base dell’analisi di benchmark effettuata della società rispetto alle prassi adottate dai

principali società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella di MCE.

La valutazione analitico-forfettaria viene applicata a tutte le posizioni per cui non si evidenziano elementi tali da indurre ad apportare previsioni di perdita (valutazione

analitica).

Le regole relative alla determinazione delle previsioni di perdita analitico-forfettarie sono basate sull’analisi delle percentuali di svalutazioni applicate dalle società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella di MCE. Da tale analisi di benchmark è stata determinata una percentuale floor del 6% da applicare al portafoglio delle inadempienze probabili.

La società, non avendo a disposizione dati storici circa i tempi di recupero sulla base

della propria operatività, ha ritenuto congruo un arco temporale di recupero di almeno 3 anni.

Sono ricomprese tra le sofferenze i crediti verso nominativi in stato di insolvenza (anche se non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili,

indipendentemente dalle garanzie che li assistono o dalle previsioni di perdita.

Di norma tali posizioni presentano almeno alcune delle seguenti problematiche:

grave situazione economico-finanziaria del cliente che si ritiene non possa

essere sanata in un congruo periodo di tempo;

eventi che dimostrano lo stato di insolvenza del cliente; azioni cautelative promosse da altre banche (decreti ingiuntivi, ipoteche

giudiziali, pignoramenti e sequestri); istanze di fallimento richieste dall’imprenditore stesso e/o da terzi;

richieste di ammissioni ad altre procedure concorsuali (amministrazione controllata, straordinaria, concordato preventivo, etc);

perdita delle garanzie su cui si basava sostanzialmente il merito creditizio; manifesta volontà dell’imprenditore a non proseguire l’attività (chiusura locali

aziendali, vendita macchinari, fuga dell’imprenditore …);

messa in liquidazione della società in presenza di attivo incapiente ed in assenza di sufficienti ed idonee garanzie.

Oltre alle problematiche elencate sopra, la società ha definito come soglia interna di scaduto continuativo per la classificazione, un numero pari a 8 rate scadute mensili.

La valutazione delle Sofferenze viene effettuata analiticamente in base alle caratteristiche dell’esposizione e alla stima dell’esito delle procedure di recupero attivate dalla società. Tuttavia, per alcune tipologie di crediti (crediti non performing acquistati da altre società) viene effettuata una valutazione analitico- forfettaria per categorie omogenee sulla base delle forme tecniche originarie. Per queste ultime posizioni, viene applicata una percentuale di svalutazione, ritenuta congrua sulla base

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dell’analisi sulla natura del credito oggetto di valutazione, anche valutando le prassi adottate da altre società comparabili.

La valutazione analitico-forfettaria viene applicata a tutte le posizioni per cui non si evidenziano elementi tali da indurre ad apportare previsioni di perdita (valutazione analitica).

Da tale analisi di benchmark è stata determinata una percentuale floor del 10% da applicare al portafoglio delle Sofferenze.

La società, non avendo a disposizione dati storici circa i tempi di recupero sulla base della propria operatività, ha ritenuto congruo un arco temporale di recupero di 5 anni.

La società non detiene esposizioni oggetto di concessioni (c.d. forbearance).

Criteri di cancellazione

I crediti, o parte di essi, vengono cancellati quando i diritti contrattuali sui flussi di

cassa sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento dei rischi e benefici ad essi associati. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi ed i benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività di bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita.

Criteri reddituali

Si rimanda a quanto riportato nella sezione “riconoscimento dei ricavi e dei costi”.

Partecipazioni

Criteri di classificazione

Nella presente voce sono iscritte le partecipazioni di collegamento (definito come influenza notevole). Secondo lo IAS 28, oltre alle società in cui si detiene una interessenza pari o superiore al 20% (o una quota equivalente di diritti di voto), quelle

che per particolari legami giuridici, (ad esempio la partecipazione a patti di sindacato), debbono considerarsi sottoposte ad influenza notevole, nonché quelle ove sussiste controllo congiunto in forza di accordi contrattuali, parasociali o di altra natura, per la gestione paritetica dell’attività e la nomina degli amministratori

Criteri di iscrizione Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono contabilizzate al costo, comprensivo dei

costi e proventi direttamente attribuibili alla transazione.

Criteri di valutazione La partecipazione è valutata al costo nel bilancio d’esercizio; se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell’investimento.

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Se il valore di recupero risulta inferiore al valore contabile, la relativa differenza è imputata a Conto Economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi

successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, sono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto Economico, che non possono eccedere l’ammontare delle perdite da impairment precedentemente registrate

Criteri di cancellazione Le partecipazioni sono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando esse sono cedute, trasferendo

sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad esse connessi.

Attività materiali

Criteri di classificazione

La voce include esclusivamente attività ad uso funzionale e precisamente:

- impianti generici;

- mobili e arredi;

- macchine e attrezzature;

- auto aziendali;

- apparecchi di telefonia mobile;

- altri beni materiali.

Le attività ad uso funzionale hanno consistenza fisica e si ritiene abbiano utilizzo pluriennale.

In questa voce sono rilevati anche i beni utilizzati dalla società in qualità di locatario nell’ambito di contratti di leasing finanziario; si precisa che nell’esercizio non risultano attivi contratti di leasing.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla “messa in funzione” del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate, se è probabile che si godranno benefici economici futuri

eccedenti quelli inizialmente stimati, il cui costo può essere attendibilmente rilevato.

Tutte le altre spese sostenute successivamente, per le quali non si ravvede una utilità pluriennale, sono rilevate nel conto economico per competenza.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

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Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate sulla base della loro vita utile. Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore

contabile dell’attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d’uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall’attività.

Qualora venga ripristinato il valore di un’attività precedentemente svalutata, il nuovo

valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell’attività negli anni precedenti.

Criteri di cancellazione

Un’attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all’atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione; l’eventuale differenza tra il valore di cessione ed il valore contabile viene rilevata a conto economico.

Criteri reddituali

Si rimanda a quanto riportato nella sezione “riconoscimento dei ricavi e dei costi”.

Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali con durata limitata sono iscritte in bilancio al costo d’acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l’attività all’utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore. Tali immobilizzazioni aventi durata limitata sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base

alla stima della loro vita utile.

Criteri di valutazione

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una

riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell’attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d’uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall’attività.

Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate nel conto economico.

Le attività immateriali aventi durata illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività, anche se non si rilevano indicazioni di riduzioni durevoli di valore, viene annualmente confrontato il valore contabile con il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile tale differenza viene rilevata a conto economico. Si precisa che la società non ha iscritto attività immateriali aventi durata illimitata.

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Qualora venga ripristinato il valore dell’attività immateriale precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore

dell’attività negli anni precedenti.

Criteri di cancellazione

Un’attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all’atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione e l’eventuale differenza tra il valore di cessione ed il valore contabile viene

rilevata a conto economico.

Criteri reddituali

Si rimanda a quanto riportato nella sezione “riconoscimento dei ricavi e dei costi”.

Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti e anticipate e le passività fiscali correnti e differite.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della legislazione fiscale nazionale, sono iscritte a conto economico in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate.

Esse rappresentano pertanto il saldo della fiscalità corrente e differita relativa al reddito dell’esercizio.

La fiscalità differita viene determinata tenuto conto dell’effetto fiscale connesso alle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività ed il loro valore

fiscale che determineranno importi imponibili o deducibili nei futuri periodi. A tali fini, si intendono “differenze temporanee tassabili” quelle che nei periodi futuri determineranno importi imponibili e “differenze temporanee deducibili” quelle che

negli esercizi futuri determineranno importi deducibili.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio se esiste la probabilità del loro recupero con futuri imponibili fiscali.

Le attività per imposte anticipate e le passività differite vengono periodicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche sia della normativa fiscale che della

situazione soggettiva della società.

Fondi per rischi ed oneri

Criteri di iscrizione

I Fondi per rischi ed oneri sono passività di ammontare o scadenza incerti che sono rilevate in bilancio se:

- la Società ha un’obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;

- è probabile che sarà necessario l’esborso di risorse finanziarie atte a produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione;

- può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare di tale obbligazione.

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Se l’effetto di attualizzazione del valore del denaro è significativo, gli accantonamenti sono attualizzati utilizzando un tasso di sconto ante imposte che riflette, ove adeguato, i rischi specifici delle passività; in caso di attualizzazione l’incremento

dell’accantonamento dovuto al fattore temporale è rilevato come onere finanziario.

Trattamento di fine rapporto

Criteri di iscrizione

La passività relativa al trattamento di fine rapporto del personale è iscritta in bilancio in base al valore attuariale della stessa, in quanto qualificabile quale beneficio ai dipendenti dovuto in base ad un piano a prestazioni definite.

L’iscrizione in bilancio dei piani a prestazioni definite richiede la stima con tecniche

attuariali dell’ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti in cambio dell’attività lavorativa prestata nell’esercizio corrente e in quelli precedenti e l’attualizzazione di tali prestazioni al fine di determinare il valore attuale degli impegni della Società.

Criteri di valutazione

La determinazione del valore attuale degli impegni della Società è effettuata da un perito esterno con il “metodo dell’unità di credito proiettata” (Projected Unit Credit

Method). Tale metodo, che rientra nell’ambito più generale delle tecniche relative ai cosiddetti “benefici maturati”, considera ogni periodo di servizio prestato dai lavoratori presso l’azienda come una unità di diritto addizionale: la passività attuariale

deve quindi essere quantificata sulla base delle sole anzianità maturate alla data di valutazione; pertanto, la passività totale viene di norma riproporzionata in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati alla data di riferimento delle valutazioni e l’anzianità complessivamente raggiunta all’epoca prevista per la liquidazione del

beneficio.

Inoltre, il predetto metodo prevede di considerare i futuri incrementi retributivi, a

qualsiasi causa dovuti (inflazione, carriera, rinnovi contrattuali etc.), fino all’epoca di cessazione del rapporto di lavoro.

Il costo per il trattamento di fine rapporto maturato nell’anno è iscritto a conto economico nell’ambito delle spese per il personale ed è pari alla somma del valore

attuale medio dei diritti maturati dai lavoratori presenti per l’attività prestata nell’esercizio e dell’interesse annuo maturato sul valore attuale degli impegni della

Società ad inizio anno, calcolato utilizzando il tasso di attualizzazione degli esborsi futuri adottato per la stima della passività al termine dell’esercizio precedente. Gli utili/perdite attuariali vengono contabilizzate a patrimonio netto.

Debiti

Criteri di classificazione

Una passività è classificata come tale quando, sulla base della sostanza dell’accordo contrattuale, si detiene un’obbligazione a consegnare denaro o un’altra attività finanziaria ad un altro soggetto.

Criteri di iscrizione

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Le operazioni con banche e con la clientela sono contabilizzate al momento della loro esecuzione. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli

eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività

a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a Conto Economico.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La differenza tra valore contabile della passività e l’ammontare pagato per acquistarla viene registrato a Conto Economico.

Altre informazioni

Riserve

La voce include le riserve di utili, le riserve costituite in sede di prima applicazione IAS/IFRS, le riserve da valutazione accolgo l’importo degli utili/perdite derivanti dalla valutazione attuariale del TFR.

Ratei e risconti

I ratei ed i risconti che accolgono oneri e proventi di competenza del periodo maturati

su attività e passività, sono iscritti in bilancio a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono.

Inoltre, come meglio specificato nel successivo paragrafo “Riconoscimento dei ricavi e dei costi”, nei risconti attivi e passivi viene allocata la quota rispettivamente di costi e

ricavi di competenza di esercizi successivi.

Garanzie e Impegni

Le garanzie rilasciate sono iscritte al valore contrattuale residuo dell’impegno assunto

nei confronti del beneficiario.

Cartolarizzazione

La Cartolarizzazione rappresenta una tecnica finanziaria utilizzata per la

trasformazione di attività finanziarie non liquide in disponibilità di cassa. La

realizzazione dell’Operazione è motivata dall’obiettivo di diversificare le forme di funding con uno strumento finanziario (i.e. i titoli “asset-backed”) attraverso il quale, potersi finanziare presso investitori terzi con costi di provvista più competitivi rispetto ad altre forme di funding in relazione alle correnti condizioni di mercato.

La Cartolarizzazione “Visor SPV S.r.l.” si è conclusa a inizio 2017 ed è stata sostituita con la Cartolarizzazione “Legion CQ S.r.l.” con Soc.Generale a partire da marzo 2017. L’operazione è stata rinnovata per l’esercizio 2018 ottenendo il rinnovo del bridge per un importo fino a 7 milioni.

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Riconoscimento dei ricavi e dei costi

I ricavi sono rilevati in bilancio al fair value del corrispettivo ricevuto, quando sono rispettate le seguenti condizioni:

• il valore dei ricavi può essere determinato attendibilmente;

• è probabile che benefici economici saranno ricevuti dalla Società.

I ricavi sono rilevati in bilancio in base al criterio della competenza economica. Gli interessi sono rilevati pro rata temporis sulla base del tasso di interesse effettivo in

applicazione del costo ammortizzato.

I costi, che sono associati ai ricavi, sono rilevati nel conto economico secondo il principio di correlazione. Gli altri costi sono imputati a conto economico secondo il principio di competenza economica.

I ricavi per commissioni attive, sono contabilizzate principalmente up-front, tuttavia

prevedono una quota parte “recurring” che è pertanto soggetta a risconto passivo, poiché le stesse vengono restituite in caso di estinzione anticipata del finanziamento, e verranno imputate a conto economico lungo la durata del finanziamento.

Per quanto concerne i costi correlati, in applicazione al principio di correlazione costi-ricavi, sono stati anch’essi in parte riscontati.

Perdite su crediti

Le perdite di valore su crediti sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.

Utile /perdita da cessione o riacquisto

Gli utili o le perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie e passività

finanziarie trovano allocazione nella voce 90 del conto economico; le componenti

reddituali sono iscritte nel conto economico della società secondo il principio della competenza delle stesse.

Dividendi

I dividendi sono registrati a conto economico, nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione quindi, nel momento in cui matura il diritto a ricevere il relativo pagamento.

Definizione e criteri di determinazione del fair value

Il principio IFRS 13 prevede la classificazione degli strumenti oggetto di valutazione al

fair value in funzione del grado di osservabilità degli input utilizzati per il pricing. Sono previsti, in particolare, tre livelli:

Livello 1: i prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l’entità può accedere alla data di valutazione;

Livello 2: input diversi dei prezzi quotati inclusi nel livello 1, osservabili direttamente o indirettamente per l’attività o per la passività. I prezzi dell’attività o passività si desumono dalle quotazioni di mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi (spread creditizi e di liquidità) sono desunti da dati di mercato osservabili;

Livello 3: dati di input non osservabili per l’attività o per le passività. I prezzi delle attività o passività si desumono utilizzando tecniche di valutazione che si

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fondano su dati elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili in merito ad assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo delle attività o passività (comporta, pertanto, stime ed

assunzioni da parte del management).

L’IFRS 13 definisce mercato attivo quel “mercato in cui le operazioni relative alla attività o alla passività si verificano con una frequenza o con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa”.

A.3 - INFORMATIVA SUL TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITÀ

FINANZIARIE

Non si evidenziano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.

A.4 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informativa di natura qualitativa

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3, tecniche di valutazione e input utilizzati

Il principio IFRS 13 prevede la classificazione degli strumenti oggetto di valutazione al fair value in funzione del grado di osservabilità degli input utilizzati per il pricing. Con riferimento alle tecniche di valutazione, si precisa che per le attività detenute per la

vendita, la Società applica il livello 2, quindi utilizza input osservabili sul mercato. Vengono infatti rilevati gli ultimi tre prezzi di cessione applicati nelle transazioni effettuate dall’emittente.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

La Società con cadenza annuale procede ad effettuare una nuova valutazione dei titoli in possesso. L’analisi viene svolta osservando il fair value registrato in bilancio alla

data dell’ultima valutazione, con il valore rilevato sul mercato.

Il portafoglio detenuto dalla società, classificato tra le attività finanziarie di negoziazione, al 31.12.2017 risulta costituito da un titolo azionario di una società emittente italiana, le cui quotazioni sono state desunte da Borsa Italiana S.p.A. alla data del 31.12.2017 (Livello 1).

Nel corso del 2015 la Società ha acquistato n. 17 azioni del titolo Banca Popolare Etica al prezzo di Euro 57,50. Le azioni sono state iscritte al costo d’acquisto, trattandosi di titoli azionari non quotati (Livello 2). Al 31.12.2017 il valore delle azioni non ha subito riduzioni di valore, pertanto risulta iscritto al valore di carico pari a Euro 978.

Nel 2016, a seguito dell’accordo di affiliazione con Uniposte S.p.A., la Società ha acquistato un pacchetto azionario del valore di 10.250 Euro, iscritto al valore di acquisto (Livello 2).

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 prevede la classificazione degli strumenti oggetto di valutazione al fair value in funzione del grado di osservabilità degli input utilizzati per il pricing. Per il dettaglio dei livelli si rimanda al paragrafo “Definizione e criteri di determinazione del fair value”.

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Nel corso del 2017 non si segnalano trasferimenti delle attività fra i livelli di cui all’IFRS 13, come definito al paragrafo 95. Si rimanda a quanto sopra riportato.

A. 4.4 Altre informazioni

Non si evidenziano altre informazione da riportare di cui all’IFRS 13 par. 51,93 lettera (i) e 96.

Informativa di natura quantitativa

A. 4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 - Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per

livelli del fair value

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività/Passività misurate al Fair Value

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale

1. attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.370 3.396.630 3.398.000

2. attività finanziarie valutate al fair value

3. attività finanziarie disponibili per la vendita 11.228 11.228

4. Derivati di copertura

5. attività materiali

6. attività immateriali

Totale 1.370 - 3.407.858 3.409.228

1. passività finanziarie detenute per la negoziazione

2. passività finanziarie valutate al fair value

3. Derivati di copertura

Totale - - - -

Totale 31/12/2017

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La voce “attività finanziarie detenute per la negoziazione” comprende il valore residuo del portafoglio npl acquisito da Locam e il portafoglio Activa nonché il portafoglio crediti ceduto al veicolo Legion a fine anno, pari a Euro 3.092.967, il cui perfezionamento avverrà a gennaio 2018.

La voce “attività finanziarie disponibili per la vendita” si riferisce alle azioni in portafoglio relative a Uniposte S.p.A. e Banca Etica.

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

La fattispecie non è presente

A.4.5.4 - Attività e passività non misurate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività finanziarie

detenute per la

negoziazione

Attività finanziarie

valutate al fair value

Attività finanziarie

valutate

disponibili per la

vendita

Derivati da

coperturaAttività materiali Attività immateriali

1 Esistenze Iniziali 1.329.420 11.228

2 Aumenti

2.1. Acquisti

2.2. Profitti imputati a:

2.2.1 Conto Economico

di cui: plusvalenze

2.3. Trasferimenti da altri livelli

2.4. Altre variazioni in aumento 2.068.580

3 Diminuzioni

3.1. Vendite

3.2. Rimborsi

3.3. Perdite imputate a:

3.3.1 Conto Economico

di cui: minusvalenze

3.4. Trasferimenti da altri livelli

3.5. Altre variazioni in diminuzione

4 Rimanenze Finali 3.398.000 11.228

Attività/Passività non misurate al Fair Value o valutate

al Fair Value su base non ricorrente Valore di bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale

1. attività finanziarie detenute sino alla scadenza

2. Crediti 5.865.498 5.865.498 5.865.498

3. attività materiale detenute a scopo di investimento

4. attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -

Totale 5.865.498 - - 5.865.498 5.865.498

1. Debiti 6.620.538 6.620.538 6.620.538

2. titoli in circolazione 540.000 540.000 540.000

3. passività associate ad attività in via di dismissione

Totale 7.160.538 - - 7.160.538 7.160.538

31/12/2017

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A.5 Informativa sul c.d. “day one profit/loss”

Non è presente la fattispecie di cui all’IFRS 7 par.28.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE– Voce 10

Composizione della voce 10 “Cassa e disponibilità liquide”

La voce presenta un saldo di 215 euro, la cui composizione, confrontata con il saldo al 31 dicembre 2016, è riportata nella tabella seguente:

SEZIONE 2 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

31/12/17 31/12/16 Variazione

Cassa generale 215 266 51-

Cassa Filiali - 521 -521

Totale 215 787 572-

Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Attività per cassa

1. Titoli di debito

1.1 Titoli strutturati

1.2 Altri titoli di debito

2. Titoli di capitale e Quote di OICR 1.370 - 2.545 -

3. Finanziamenti 3.396.630 1.326.875

Totale A 1.370 - 3.396.630 2.545 - 1.326.875

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari

2. Derivati creditizi

Totale B - - - - - -

Totale (A+B) 1.370 - 3.396.630 2.545 - 1.326.875

Totale 31/12/17 Totale 31/12/16

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La voce accoglie i titoli detenuti dalla Società per finalità di trading valutati al Fair Value con impatto a Conto Economico. Si tratta di:

- I crediti erogati da MCE in fase di cessione al veicolo di cartolarizzazione Legion, la

cui vendita è stata perfezionata a gennaio 2018 per Euro 3.092.967;

- titoli azionari emessi da Banca Popolare di Sondrio per un valore pari a Euro 1.370

- I crediti Non Performing acquistati nel 2015 che hanno un valore residuo al 31 dicembre 2017 pari a euro 303.664.

2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per

debitori/emittenti

SEZIONE 4- ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – Voce 40

4.1 Composizione della Voce 40 “Attività Finanziarie disponibili per la vendita”

La voce al 31 dicembre 2017 accoglie i titoli azionari emessi da Banca Etica per Euro 978, sottoscritti dalla società nell’ambito del progetto di erogazioni di finanziamenti denominato “Nanocredito” (la fattispecie sarà più profusamente trattata nella sezione Crediti) e i titoli azionari emessi da Uniposte S.p.A. per Euro 10.250 nell’ambito del progetto di affiliazione con la società intrapreso nel corso del 2016.

Voci/Valori Totale 31/12/2017 Totale 31/12/2016

A. Attività per cassa

1. Titoli di debito

a) Governi e banche Centrali

b) altri enti pubblici

c) Banche 1.370 1.868

d) enti finanziari 3.396.630 306.964

e) altri emittenti 1.020.588

B. Strumenti finanziari derivati

a) Banche

b) Altre controparti

Totale 3.398.000 1.329.420

Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Titoli di debito

1.1 Titoli strutturati

1.2 Altri titoli di debito

2. Titoli di capitale e Quote di OICR 11.228 11.228

3. Finanziamenti

Totale - - 11.228 - - 11.228

Totale 31/12/17 Totale 31/12/16

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4.2 Attività Finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

SEZIONE 6 – CREDITI – Voce 60

La voce in esame ammonta al 31 dicembre 2017 a Euro 5.865.498 e rispetto ai saldi del 31 dicembre 2016 registra un incremento di Euro 95.529. Il dettaglio è composto come segue:

6.1 Crediti verso banche

La Voce presenta un saldo al 31 dicembre 2017 di Euro 962.475 composto

esclusivamente dai depositi e conti correnti bancari.

Di seguito la tabella 6.1 che riporta la composizione per forma tecnica:

Voci/Valori Totale 31/12/2017 Totale 31/12/2016

A. Attività Finanziarie

a) Governi e banche Centrali

b) altri enti pubblici

c) Banche 978 978

d) enti finanziari

e) altri emittenti 10.250 10.250

Totale 11.228 11.228

Composizione 31/12/17 31/12/16 Variazione

crediti verso banche 962.475 1.354.245 391.770-

crediti verso enti finanziari 3.998.676 3.610.914 387.763

crediti verso la clientela 904.347 804.811 99.536

Totale 5.865.498 5.769.969 95.529

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6.2 Crediti verso enti finanziari

Di seguito si riporta la tabella 6.2:

Tra i crediti verso enti finanziari sono state classificate le Notes emesse dal veicolo di cartolarizzazione Legion sottoscritte dalla Società dall’avvio dell’attività di cartolarizzazione fino alla data del 31.12.2017 pari a Euro 3.069.322.

Tale operazione di cartolarizzazione è connotata dalla cessione di crediti individuabili in blocco ad una società veicolo, costituita ai sensi della Legge 30 aprile 1999, n. 130 (“Legge 130”), con obbligo di “retention” del 5% - ai sensi dell’articolo 122 bis (“122 bis”) della Direttiva 2006/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno

Voci/Valori

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Depositi e conti correnti 962.475 962.475 1.354.245 1.354.245

2. Finanziamenti

2.1 Pronti contro termine

2.2 leasing finanziario

2.3 Factoring

- pro-solvendo

- pro-soluto

2.4 altri finanziamenti

3. Titoli di debito

- titoli strutturati

- altri titoli di debito

4. altre attività 0

Totale 962.475 - - 962.475 1.354.245 - - 1.354.245

Totale 31/12/17 Totale 31/12/16

Valore di bilancioFair Value

Valore di bilancioFair Value

Voci/Valori

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

Acquistati altri Acquistati altri

1. Finanziamenti

1.1 Pronti contro termine

1.2 leasing finanziario

1.3 Factoring

- pro-solvendo

- pro-soluto

1.4 altri finanziamenti

2. titoli di debito

- titoli strutturati

- altri titoli di debito 3.069.322 3.069.322 1.360.504 1.360.504

3. altre attività 929.354 929.354 2.250.409 2.250.409

Totale 3.998.676 - - - - 3.998.676 3.610.913 - - - - 3.610.913

BonisDeteriorati

BonisDeteriorati

Totale 31/12/17 Totale 31/12/16

Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value

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2006 (c.d. “Capital Requirements Directive I” – CRD I), così come modificata dalla Direttiva 2009/111/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 settembre 2009 (c.d. “Capital Requirements Directive II” – CRD II) – di ciascuna “tranche” dei titoli

emessi in più classi, con struttura “partly paid”, a cui fa seguito la cancellazione dei crediti dall’attivo dello Stato Patrimoniale della Società nel rispetto dei requisiti previsti dallo IAS 39 ai fini della “derecognition” dei crediti.

Alla luce dei risultati positivi riscontrati all’esito della prima operazione di

cartolarizzazione avviata nel 2015 (“cartolarizzazione Visor”), MCE ha dato impulso nella seconda metà del 2016 alle trattative con Societè Generale per l’avvio di una seconda cartolarizzazione avente ad oggetto la cessione di crediti, che si è perfezionata nei primi mesi del 2017 e che ha sostituito l’operazione in essere con Visor Spv.

Tra le altre attività figurano:

- Crediti verso il Veicolo di cartolarizzazione Legion per le pratiche cedute pari a Euro 2.085.726 che al netto della svalutazione effettuata nell’anno del deferred purchased price di Euro 1.828.614 sono pari a Euro 257.112.

- Crediti verso Locam per incassi da ricevere sul portafoglio di crediti NPls ancora di proprietà di MCE pari a Euro 27.862.

- Crediti verso MCE Retail per Euro 607.958.

- Crediti verso enti finanziari acquistati da MCE Retail in sede di acquisizione del ramo di azienda per Euro 36.422.

6.3 Crediti verso clientela

I crediti verso la clientela sono così costituiti:

- crediti verso clientela per fatture emesse e da emettere per Euro 75.738;

- crediti verso la clientela per erogazioni di finanziamenti diretti da parte MCE per Euro 814.978 al netto delle svalutazioni e dell’effetto costo ammortizzato.

- tra i crediti al consumo figura il valore residuo dei finanziamenti erogati

nell’ambito del Progetto “Nanocredito” (Euro 13.631); una iniziativa di Finetica, Banca Etica e Mediocredito Europeo, con la supervisione del Ministero dell'Economia, che offre prestiti da 250 a 2.500 euro a famiglie in condizioni di vulnerabilità economica e sociale e a piccole imprese in crisi di liquidità nell’area della provincia di Napoli, allo scopo di creare sviluppo e contrastare

l’usura.

Nel corso del 2017, la Società ha avviato le attività finalizzate alla cessione della quota residua dei crediti NPLs acquistati da Locam il cui valore residuo al 31 dicembre 2017 è pari a Euro 193.663 e quelli acquistati da Activa nel 2015 il cui valore è pari a Euro

110.000. Ricorrendo le condizioni previste dallo IAS 39 per la classificazione, tali crediti sono stati riclassificati nella voce 20 dell’attivo, senza rilevare differenze di

valore rispetto al valore di carico degli stessi.

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I crediti iscritti in bilancio sono stati oggetto di valutazione da parte del management che ha determinato sulla base dei criteri di classificazione e valutazione dei crediti, la classificazione e le rettifiche di valore da apportare al valore dei crediti.

La Tabella seguente riepiloga le rettifiche di valore sui crediti e il relativo fondo per tipologia di esposizione:

Voci/Valori

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

Acquistati altri Acquistati altri

1. Finanziamenti

1.1 Leasing finanziario

di cui :senza opzione finale d'acquisto

1.2 Factoring

- pro-solvendo

- pro-soluto

1.3 Credito al consumo 828.609 - 828.609 496.660 65.605 562.265

1.4 Carte di credito

1.5 Prestiti su pegno

1.6 Finanziamenti concessi in relazione ai servizi di

1.7 altri finanziamenti

di cui: da escussione di garanzie e impegni

2. titoli di debito

- 2.1 titoli strutturati

- 2.2 altri titoli di debito

3. altre attività 75.738 - 75.738 163.287 79.258 242.545

Totale 904.347 - - - - 904.347 659.947 - 144.863 - - 804.810

Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value

Bonis

Deteriorati

Bonis

Deteriorati

Totale 31/12/17 Totale 31/12/16

Tipologia di Esposizione Esposizione Lorda Fondo Esposizione Netta

Portafoglio Bonis 907.495 3.148 904.347

Portafoglio Inadempienze Probabili

TOTALE 907.495 3.148 904.347

Valori Lordi Fondo Netto crediti al consumo

CREDITO AL CONSUMO 831.757 3.148 828.609

Altre Attività 75.738 0 75.738

Totale 907.495 3.148 904.347

CREDITO AL CONSUMO Valori Lordi Fondo Netto crediti al consumo

BONIS 831.757 3.148 828.609

Inadempienze 0

Totale 831.757 3.148 828.609

Altre Attività Valori Lordi Fondo Netto crediti al consumo

BONIS 75.738 0 75.738

Inadempienze 0 0 0

Totale 75.738 0 75.738

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Crediti in bonis:

Il valore lordo dei crediti in bonis ammonta a Euro 907.495. Gli stessi sono stati oggetto di impairment collettivo determinato sulla base dei tassi di decadimento rilevati nel bollettino di vigilanza Bankit del IV trimestre 2017. Le soglie adottate sono le seguenti:

- Amministrazioni pubbliche: 0%:

- Amministrazioni private (società non finanziarie): 0,83%

- Famiglie Consumatrici: 0,27%

L’importo delle rettifiche di valore rilevate nel 2017 è pari a 3.148 Euro.

Inadempienze Probabili:

Al 31 dicembre 2017 non ci sono inadempienze probabili; per quanto concerne le

inadempienze probabili presenti nel bilancio dello scorso anno sono state interamente svalutate nell’esercizio 2017 al netto del fondo svalutazione crediti esistente; in particolare si fa riferimento alle esposizioni verso clientela derivanti dalla cessione del ramo di azienda da parte di MCE Retail (allora QG Italia) il cui valore contabile al 31 dicembre 2016 era pari a Euro 72.792 e i crediti verso clienti sorti a fronte della ripetizione di somme versate da MCE o da banche intermediarie in favore dei clienti, a seguito dell’annullamento della pratica di finanziamento, il cui valore contabile al 31

dicembre 2016 era pari a Euro 49.371.

La Società non ha classificato posizioni in sofferenza mentre le esposizioni scadute presentano un ammontare modesto.

SEZIONE 9 – PARTECIPAZIONI– Voce 90

La Società detiene il 49% del capitale sociale della società MCE Retail S.p.A. Il restante 51% è posseduto dalla società Locam S.p.A., che ha acquistato la quota di maggioranza nel capitale della società in data 26 giugno 2015. Ai sensi dell’IRS 10 il controllo rimane però in capo a Mediocredito Europeo che redige il bilancio consolidato. La

composizione del capitale sociale di MCE Retail è di seguito indicato:

Il capitale sociale della MCE Retail S.r.l. al 31.12.2017 ammonta a 20.000 Euro a seguito della trasformazione della Società da S.p.A. a S.r.l. con conseguente riduzione del capitale sociale da Euro 1.290.000 a Euro 20.000 deliberato dall’Assemblea straordinaria dei soci della società in data 17 maggio 2017.

Socio Tipo azioni N° azioni Valore azioni Capitale Sociale quota % Capitale

MEDIOCREDITO EUROPEO S.p.A. ordinarie 22.791 0,43 9.800

22.791 9.800 49%

Socio Tipo azioni N° azioni Valore azioni Capitale Sociale

LOCAM S.p.A. ordinarie 23.721 0,43 10.200

23.721 10.200 51%

Totale 46.512 20.000

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Il Progetto di Bilancio d’esercizio al 31.12.2017, presenta un risultato netto di periodo positivo pari a Euro 825, con un Patrimonio Netto di Euro 785.836.

Le due società sono legate da rapporti commerciali che si sostanziano nell’attività da parte di MCE Retail di agente monomandatario di Mediocredito Europeo S.p.A.

9.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

La partecipazione nella società controllata MCE RETAIL, pari al 49% del capitale sociale, è iscritta al 31.12.2017 al valore di Euro 385.060.

La determinazione del valore recuperabile stimato della partecipazione ha determinato perdite durevoli di valore pari a Euro 886.483 con la riduzione del valore della partecipazione da Euro 1.271.542 al 31 dicembre 2016 a Euro 385.060 al 31 dicembre 2017, allineando pertanto il valore della partecipazione al corrispondente valore del patrimonio netto della società partecipata alla data del 31 dicembre 2017.

9.2 Variazioni annue delle partecipazioni

La voce ha subito nel corso del 2017 le seguenti variazioni:

A. Imprese controllate in via esclusiva

B. Imprese controllate in modo congiunto

C. Imprese sottoposte ad influenza notevole

385.060 MCE Retail S.r.l.

Roma, Via degli

Ammiragli 67

00136 Roma

49% 49% 385.060

Denominazione ImpresaSede Legale e

oeprativa

Quota di

partecipazione

Disponibilità

di voti

Valore in

bilancioFair Value

Partecipazioni

di Gruppo

Partecipazioni

non di Gruppo Totale

A. Esistenze Iniziali 1.271.542 1.271.542

B. Aumenti

B.1 Acquisti

B.2 Riprese di valore

B.3 Rivalutazioni

B.4 Altre Variazioni

C. Diminuzioni

C.1 Vendite

C.2 Rettifiche di valore 886.482 886.482

C.3 Altre Variazioni

D. Rimanenze Finali 385.060 385.060

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SEZIONE 10 – ATTIVITÀ MATERIALI– Voce 100

Il saldo della voce al 31 dicembre 2017 ammonta a Euro 63.797 con un incremento di Euro 10.405 rispetto al 31 dicembre 2016.

10.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

La società ha sostenuto costi per l’acquisto di mobili ed attrezzature per l’allestimento della sede di Roma sita in via Lamaro e per le filiali commerciali. Come previsto dallo IAS 16, i costi sostenuti per le migliorie della sede operativa non sono stati immobilizzati, ma spesati a Conto Economico.

La movimentazione delle attività materiali si compone degli acquisti e dal decremento dovuto alla quota di ammortamento di competenza. Non sono state effettuate dismissioni dei cespiti materiali nel corso dell’esercizio.

10.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Attività/Valori Totale 31/12/17 Totale 31/12/16

1. Attività di proprietà

a) terreni

b) fabbricati

c) mobili 16.155 4.897

d) impianti elettronici 43.849 43.527

e) altre 3.793 4.968

2. Attività acquisite in leasing finanziario

a) terreni

b) fabbricati

c) mobili

d) impianti elettronici

e) altre

Totale 63.797 53.392

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Si riportano di seguito le aliquote di ammortamento adottate:

SEZIONE 11 – ATTIVITÀ IMMATERIALI - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110: “Attività immateriali”

Le attività materiali sono costituite principalmente da:

- Software sviluppati internamente dalla società per Euro 10.104

Terreni Fabbricati Mobili

Impianti

Elettronici Altre Totale

A. ESISTENZE INIZIALI LORDE 90.882 292.658 6.436 389.977

A.1 Riduzioni di valore totali nette 85.985- 249.131- 1.468- 336.584-

A.2 Esistenze iniziali nette

B. AUMENTI - - 12.069 21.087 - 33.156

B.1 Acquisti 12.069 21.087 33.156

B.2 Spese per migliorie capitalizzate

B.3 riprese di valore

B.4 Variazioni positive di Fair Value imputate a:

a) patrimonio netto

b) conto economico

B.5 Differenze positive di cambio

B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento

B.7 altre variazioni

C. DIMINUZIONI 811- 20.766- 1.175- 22.752-

C.1 Vendite

C.2 Ammortamenti 811- 20.766- 1.175- 22.752-

C.3 rettifiche di valore per deterior. Imputate a:

a) patrimonio netto

b) conto economico

C.4 variazioni negative di fair value imputate a:

a) patrimonio netto

b) conto economico

C.5 Differenze negative di cambio

C.6 Trasferimenti a:

a)attività materiali detenute a scopo di investimento

b)attività in via di dismissione

C.7 altre variazioni

D. RIMANENZE 16.155 43.848 3.793 63.797

D.1 Riduzioni di valore totali nette 86.796- 269.897- 2.643- 359.336-

D.2 RIMANENZE FINALI LORDE 102.951 313.745 6.436 423.133

E. VALUTAZIONI AL COSTO

Categorie % Ammortamento

Terreni 0%

Fabbricati 0%

Mobili 12%

Impianti 20%

Altri 20%

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- I sistemi informativi utilizzati per l’operatività della società per Euro 7.507

La variazione della voce è imputabile alla rilevazione della quota di ammortamento dei beni immateriali, non essendo intervenuta alcuna alienazione degli stessi nel corso dell’esercizio.

11.2 Attività immateriali: variazioni annue

Voci

Attività valutate al

costo

Attività valutate

al Fair Value

Attività

valutate al

costo

Attività

valutate al

Fair Value

1. Avviamento

2. Altre attività immateriali 17.611 25.209

2.1 di proprietà 17.611 25.209

-generate internamente

-altre 17.611 25.209

2.2 acquistate in leasing finanziario

TOTALE 2 17.611 - 25.209 -

3. Attività riferibili al leasing finanziario

3.1 beni inoptati

3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione

3.3 altri beni

TOTALE 3 - - - -

4. Attività concesse in leasing operativo

TOTALE 1+2+3+4 17.611 - 25.209 -

TOTALE 17.611 - 25.209 -

31/12/17 31/12/16

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SEZIONE 12– ATTIVITÀ FISCALI E PASSIVITA’ FISCALI

12.1 Composizione della voce 120: “Attività fiscali: correnti e anticipate”

La Società presenta in bilancio attività per imposte anticipate per Euro 4.017.474 (Euro 4.083.842 al 31 dicembre 2016).

Le imposte anticipate sono costituite principalmente dalla fiscalità differita attiva generata dalle perdite pregresse rilevate dalla Società.

La Società ritiene probabile il loro recupero con i futuri imponibili fiscali stimati sulla

base delle previsioni del piano industriale pluriennale approvato dal Consiglio di

Amministrazione in data 26 marzo 2018 che riflette la possibile integrazione con la

società Locam. Gli Amministratori della Società prudenzialmente non hanno rilevato

nel bilancio 2017 ulteriori attività fiscali per imposte anticipate generatesi sulla

perdita dell’esercizio 2017 pari a Euro 1.163.289, riservandosi la facoltà di farlo negli

esercizi successivi sulla base dei redditi imponibili futuri.

12.2 Composizione della voce 70: “Passività fiscali: correnti e differite”

La Società ha iscritto in bilancio imposte differite per Euro 52.640. Esse sono costituite

principalmente dalla fiscalità differita passiva rilevata per effetto della transizione ai principi contabili internazionali e all’effetto fiscale generato dall’iscrizione degli effetti derivanti dalla valutazione attuariale del TFR ai sensi dello IAS 19R con impatto a riserva di valutazione.

Totale

A. ESISTENZE INIZIALI 25.209

B. AUMENTI -

B.1 Acquisti

B.2 riprese di valore

B.3 Variazioni positive di Fair Value imputate a:

a) patrimonio netto

b) conto economico

B.4 altre variazioni

C. DIMINUZIONI 7.598

C.1 Vendite

C.2 Ammortamenti 7.598

C.3 Rettifiche di valore:

a) patrimonio netto

b) conto economico

C.4 Variazioni negative di fair value:

a) patrimonio netto

b) conto economico

C.5 altre variazioni

D. RIMANENZE FINALI 17.611

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12.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

SEZIONE 14- ALTRE ATTIVITA’– Voce 140

14.1 Composizione della voce 140 “Altre attività”

La voce Altre Attività è così composta:

La voce crediti verso fornitori si riferisce agli anticipi concessi e in essere a fine esercizio.

La voce altri include il credito derivante dall’acquisto del ramo di azienda QG per un valore pari a Euro 221.347.

31/12/2017 31/12/2016

1. Esistenze iniziali 4.083.843 2.900.080

2. Aumenti 1.215.468

2.1 Accantonamento dell'esercizio 1.215.468

a) relative ad esercizi precedenti

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) riprese di valore 114.655

d) altre

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 1.100.813

2.3 Altri aumenti

3. Diminuzioni 66.369 31.705

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 25.636

a) rigiri 56.658 25.636

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità

c) dovute al mutamento di criteri contabili

d) altre

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali

3.3 Altre Diminuzioni

a) trasformazione in crediti di impostadi cui 9.710 6.069

alla Legge n. 214/2011

d) altre

4. Importo finale 4.017.474 4.083.843

Tipologia di operazione/Valori 31/12/17 31/12/16 Variazione

Crediti verso fornitori 546.970 589.008 42.038-

Risconti attivi 140.278 195.101 54.823-

Crediti verso Erario 62.367 136.721 -74.354

Depositi Cauzionali 31.145 52.753 -21.608

Altri 236.836 250.954 -14.118

Totale 1.017.598 1.224.537 206.940-

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PASSIVO

SEZIONE 1 – DEBITI- Voce 10

1.1 Debiti

Debiti verso banche

La voce è composta principalmente dai saldi negativi dei conti correnti accessi presso istituti bancari per la provvista della Società per Euro 1.412.789. Rispetto all’esercizio precedente la voce ha subito una variazione in diminuzione dei saldi passivi dei conti

correnti delle linee di funding.

Debiti verso enti finanziari

La voce accoglie i saldi passivi del conto della carta di credito per Euro 6.058, il debito

per il finanziamento Bridge verso la società Veicolo Legion per Euro 4.764.044, il

residuo del Finanziamento soci deliberato dalla società SCO I Loans LLC per Euro 4.135, debiti verso i cessionari per estinzioni e incassi complessivamente per Euro 95.147.

Debiti verso clientela

Il saldo della voce è pari a Euro 338.365 costituito principalmente dai debiti verso i cedenti per gli incassi pervenuti e non ancora associati pari a Euro 330.832, e le quote da rimborsare ai cedenti per Euro 7.532.

SEZIONE 2 – TITOLI IN CIRCOLAZIONE- Voce 20

Voci

Verso banche

Verso enti

finanziari Verso clientela Verso banche

Verso enti

finanziari Verso clientela

1. Finanziamenti

1.1 Pronti contro termine

1.2 altri finanziamenti

2. altri debiti 1.412.789 4.869.384 338.365 2.005.153 1.011.931 519.398

Totale

Fair Value - Livello 1

Fair Value - Livello 2

Fair Value - Livello 3 1.412.789 4.869.384 338.365 2.005.153 1.011.931 519.398

Totale Fair Value 1.412.789 4.869.384 338.365 2.005.153 1.011.931 519.398

31/12/2017 31/12/2016

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2.1 Composizione della voce 20 “Titoli in circolazione”

In data 28.09.2015, Mediocredito Europeo S.p.A. ha avviato il collocamento di un prestito obbligazionario denominato "Mediocredito Europeo S.p.A. 2015 – 2018" (ISIN IT0005121964), di importo complessivo massimo pari ad Euro 2.000.000,00, da collocarsi presso investitori qualificati. Il Prestito Obbligazionario è costituito da massime n. 100 obbligazioni al portatore del valore nominale di Euro 20.000,00 ciascuna, emesse in forma dematerializzata e immesse nel sistema di gestione

accentrata.

Il Prestito Obbligazionario è stato sottoscritto per complessivi Euro 540.000 e prevede un interesse cedolare annuale dell’8% pagato semestralmente.

Dal 27.01.2016, il prestito obbligazionario "Mediocredito Europeo S.p.A. 2015 – 2018" è stato ammesso alle negoziazioni presso il sistema multilaterale di negoziazione denominato "Terzo Mercato" promosso e gestito dalla Borsa di Vienna.

Il Prestito Obbligazionario scade a settembre 2018, la Società ha deciso la restituzione

anticipata integrale del debito che avverrà il 28 marzo 2018 in corrispondenza della

scadenza della cedola semestrale. L’estinzione anticipata del Prestito Obbligazionario

consentirà alla Società di ridurre da un lato l’esposizione debitoria, con conseguente

beneficio per gli aspetti economici, e dall’altro l’assorbimento patrimoniale come

dettato dalla normativa Banca d’Italia.

SEZIONE 7 – PASSIVITÀ FISCALI– Voce 70

Si rimanda alla sezione 12 dell’attivo

SEZIONE 9 – ALTRE PASSIVITÀ- Voce 90

9.1 Composizione della voce 90 “Altre passività”

La voce è così composta:

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Titoli

- obbligazioni 540.000 540.000 540.000 540.000

- strutturate

- altre

- altri titoli

- strutturati

- altri

Totale 540.000 - - 540.000 540.000 - - 540.000

Passività

31/12/17 31/12/16

Valore di bilancioFair Value

Valore di bilancioFair Value

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La voce ha subito le seguenti variazioni:

- I ratei e i risconti passivi sono relativi al risconto sui ricavi legati alla gestione delle pratiche in portafoglio, che sono riscontati per la durata finanziaria dell’operazione.

- I debiti verso compagnie assicurative aumentano di Euro 412.630 rispetto al 2016, in quanto la Società ha potenziato l’erogazione di finanziamenti diretti.

- I debiti verso fornitori ed agenti subiscono una riduzione di Euro 654.503 legati principalmente ad un maggiore turn over dei pagamenti ed in parte al sistema di fatturazione adottato dalla Società per il pagamento dei compensi di intermediazione finanziaria agli agenti per i finanziamenti diretti che prevede una fatturazione settimanale.

- I debiti verso Erario ed enti previdenziali subiscono un aumento rispetto al 2016 per complessivi Euro 816.460.

Nel 2014 l’INPS ha accolto tutte le richieste di rateizzazione come di seguito specificato:

- Euro 243.106 (inclusi interessi e compensi di riscossione) in data 21.01.2015. Il

piano è in regolare ammortamento, nel corso del 2017 sono stati pagati all’ente Euro 43.835. Al 31.12.2017 il debito residuo ammonta a Euro 121.926. Nel 2017 e nel 2018 il piano è stato rispettato pertanto è in regolare ammortamento.

- Euro 360.927 (inclusi interessi e compensi di riscossione) in data 06.11.2014. Il

piano è stato rinegoziato nel corso del 2015. Prima della rinegoziazione sono stati corrisposti Euro 59.967. L’importo rinegoziato pari a Euro 367.292 è stato regolarmente rimborsato nel 2017 e sono stati corrisposti Euro 61.044. Alla chiusura dell’esercizio il debito residuo ammonta a Euro 230.091. Nel corso del 2017 e nel 2018

il piano è in regolare ammortamento.

Nel 2018 l’Agenzia della Riscossione ha accolto le richieste di rateizzazione presentate

come di seguito specificato:

- Euro 2.118.272 (inclusi interessi e compensi di riscossione) in data 06.02.2018. Il piano è in regolare ammortamento.

- Euro 72.028 (inclusi interessi e compensi di riscossione) in data 31.01.2018. Il piano nel corso del 2018 è in regolare ammortamento.

Tipologia di operazione/Valori 31/12/17 31/12/16 Variazione

Ratei e Risconti passivi 105.450 236.567 -131.117

Debiti verso compagnie assicurative 698.754 286.124 412.630

Fornitori ed agenti per fatture ricevute e da ricevere 840.202 1.494.705 -654.503

Debiti verso personale 334.490 357.893 -23.403

Debiti verso enti previdenziali 2.596.666 1.950.066 646.600

Debiti verso Erario 996.423 826.563 169.860

Debiti diversi 52.550 24.380 28.170

Debiti verso Amministratori e Sindaci 80.604 377.230 -296.626

Totale 5.705.138 5.553.530 151.610

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- Euro 383.287 (inclusi interessi e compensi di riscossione) in data 31.01.2018. Il piano nel corso del 2018 è in regolare ammortamento.

SEZIONE 10 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE- Voce 100

10.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

10.2 Altre informazioni

La valutazione attuariale del TFR è realizzata in base alla metodologia dei “benefici maturati” mediante il criterio “Projected Unit Credit” (PUC) come previsto ai paragrafi

67-69 dello IAS 19.

Basi tecniche adottate

Il modello attuariale di riferimento per la valutazione del TFR poggia su diverse ipotesi

sia di tipo demografico che economico.

Per alcune delle ipotesi utilizzate, ove possibile, si è fatto esplicito riferimento

all’esperienza diretta della Società, per le altre si è tenuto conto della best practice di riferimento.

Si riportano di seguito le basi tecniche economiche utilizzate.

31/12/17 31/12/16

A. Esistenze iniziali 192.280 171.190

B. Aumenti

b.1 Accantonamento dell'esercizio 63.425 75.040

b.2 altre variazioni in aumento

C. Diminuzioni

c.1 liquidazioni effettuate -60.643 -53.949

c.2 altre variazioni in diminuzione

D. Esistenze Finali 195.061 192.280

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In particolare occorre notare come:

- il tasso annuo di attualizzazione utilizzato per la determinazione del valore attuale dell’obbligazione è stato desunto, coerentemente con il par. 83 dello IAS 19, dall’indice Iboxx Corporate AA con duration 7-10 rilevato alle diverse date di valutazione. A tal fine si è scelto il rendimento avente durata comparabile alla duration del collettivo di lavoratori oggetto della valutazione;

- il tasso annuo di incremento del TFR come previsto dall’art. 2120 del Codice Civile, è pari al 75% dell’inflazione più 1,5 punti percentuali;

- il tasso annuo di incremento salariale applicato esclusivamente per le Società con in media meno di 50 dipendenti nel corso del 2006.

Si riportano di seguito le basi tecniche demografiche utilizzate.

Le frequenze annue di anticipazione e di turnover, sono desunte dalle esperienze storiche della Società e dalle frequenze scaturenti dall’esperienza M&P su un rilevante numero di aziende analoghe.

Di seguito si riportano le informazioni aggiuntive richieste dal principio contabile IAS 19R.

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SEZIONE 11 – FONDI PER RISCHI E ONERI- Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 Fondi per rischi e oneri

Il fondo accoglie l’accantonamento al Fondo Imposte per Sanzioni e interessi per

ravvedimenti operosi.

31/12/17 31/12/16

1. Fondi di quiescenza aziendali

2. Altri fondi 195.305 91.549

2.1 controversie legali

2.2 oneri per il personale

2.3 altri 195.305 91.549

TOTALE 195.305 91.549

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11.2 Variazioni nell’esercizio della voce 110: Fondi per rischi ed oneri

L’accantonamento dell’esercizio pari a Euro 135.962 include la stima degli interessi e sanzioni di natura fiscale per ravvedimenti operosi e per Euro 10.000 l’ammontare oggetto di trattativa per una controversia in corso in fase di mediazione.

SEZIONE 12 – PATRIMONIO – Voci 120,150,160,170

12.1 Composizione della voce 120 “Capitale”

Il capitale sociale ammonta a Euro 5.051.489, a seguito dell’aumento effettuato dal socio S.C.O. ILoans LLC, società veicolo del fondo statunitense Seer Capital. L’ingresso

nell’azionariato è stato effettuato nel 2014 mediante un aumento di capitale riservato, con un iniziale apporto di Euro 3 milioni per una partecipazione nel capitale sociale del

44%, costituita per Euro 641.025,80 quale valore nominale ed Euro 2.358.974,94 quale sovrapprezzo azioni. Nel corso del 2016 sono stati apportati aumenti di capitale per complessivi Euro 5.047.960 da parte del socio di maggioranza.

Alla data del 31.12.2017 il capitale sociale è così costituito:

La compagine azionaria è così composta:

31/12/17 31/12/16

A. Esistenze iniziali 91.549 29.162

B. Aumenti 135.962 87.356

b.1 Accantonamento dell'esercizio 135.962 87.356

b.2 variazioni dovute al passare del tempo

b.3 variazioni dovute a modifiche del tasso

di sconto

b.2 altre variazioni in aumento

C. Diminuzioni 32.206 -24.969

c.1 utilizzo nell'esercizio -24.969

c.2 variazioni dovute a modifiche del tasso

c.3 altre variazioni in diminuzione 32.206

D. Esistenze Finali 195.305 91.549

31/12/17 31/12/16

Tipologia

1. Capitale 5.051.489 5.051.489

1.1 Azioni ordinarie 5.051.489 5.051.489

1.2 altre azioni - -

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67

12.5 Altre informazioni

Si riporta di seguito la tabella della composizione e delle variazioni delle voci 160.

Riserve e 170.Riserve di valutazione:

PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

SEZIONE 1 – INTERESSI - Voci 10 e 20

1.1 Composizione della voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati

Socio Capitale Numero azioni Quota azionaria

METHORIOS CAPITAL SPA 31.709 158.546 0,63%

SEER CAPITAL MANAGEMENT

LP 5.016.976 25.084.880 99,32%

MANDALORE HODING S.A. 2.804 14.020 0,06%

Totale 5.051.489 25.257.446 100%

Riserva LegaleUtili/perdite

portate a nuovo

Riserva

FTA

Riserve di

valutazioneAltre Totale

A. Esistenze Iniziali 12.860 56.515 -271.107 3.930 1.545.025 1.347.223

B. Aumenti

B.1 Attribuzioni di utili 110.351 110.351

B.2 altre variazioni 1.726 1.454.975 1.456.701

C. Diminuzioni

C.1 Utilizzi

- copertura perdite -1.160.592 -1.160.592

- distribuzione

- trasferimento a capitale

C.2 Altre variazione

D. Esistenze Finali 12.860 -993.726 -271.107 5.656 3.000.000 1.753.684

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La Voce interessi attivi pari a Euro 64.838 (in aumento rispetto al 2016 di Euro 42.262) è alimentata principalmente dagli interessi maturati sulle pratiche non cedute al veicolo di cartolarizzazione Legion, opportunamente riscontate per la durata finanziaria dell’operazione di finanziamento. Gli interessi sulle pratiche cedute sono stornati dal bilancio della società per effetto della derecognition dei crediti conformemente a quanto disposto dallo IAS 39.

1.3 Composizione della voce 20 Interessi passivi e oneri assimilati

La composizione della voce è dettagliata nella seguente tabella:

La voce comprende la cedola di interessi del Prestito Obbligazionario emesso da MCE pari all’8% annuo dell’importo sottoscritto.

Voci/forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale 31/12/2017 Totale 31/12/20161. attività finanziarie detenute per la negoziazione

2. attività finanziarie valutate al fair value

3. attività finanziarie disponibili per la vendita

4. attività finanziarie detenute fino alla scadenza

5. Crediti

5.1 Crediti verso banche 2.478 2.478 187

5.2 Crediti verso enti finanziari 50.710 50.710 3.061

5.3 Crediti verso clientela 11.649 11.649 19.328

6. Altre attività

7. Derivati di copertura

Totale 50.710 11.649 2.478 64.838 22.576

Voci/forme tecniche Finanziamenti Titoli Altro

Totale

31/12/2017

Totale

31/12/2016

1. Debiti verso banche 35.704 35.704 83.655

2. Debiti verso enti finanziari 8.400 8.400 282

3. Debiti verso la clientela -

4. Titoli in circolazione 43.200 43.200 43.200

5. Passività finanziarie di

negoziazione -

6. Passività finanziarie valutate al

fair value

7. Altre passività 20.514 20.514 34.254

8. Derivati di copertura -

Totale 44.104 43.200 20.514 107.819 161.390

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SEZIONE 2 – COMMISSIONI- Voci 30 e 40

2.1 “Composizione della voce 30 – Commissioni attive”

La voce subisce un decremento complessivo di Euro 1.474.146 per effetto della diminuzione dei volumi di erogazioni del prodotto diretto MCE e soprattutto su operazioni intermediate con altri istituti bancari e finanziari nel corso del 2017.

I ricavi per commissioni di intermediazione finanziaria maturati sulle operazioni di

finanziamento erogate da MCE nel corso del 2017 sono pari a Euro 4.761.640 mentre si attesta a Euro 620.354 l’importo delle commissioni maturate su operazioni intermediate con altri istituti bancari e finanziari (Euro 2.016.447 nel 2016).

Nelle altre commissioni sono stati contabilizzati i compensi per intermediazione di

altri prodotti finanziari, con i partner Carrefour Banque SA, Compass Banca, ING Bank, Extra Banca e CheBanca!, quali: Prestiti personali pari ad Euro 352.750 (Euro 318.975 nel 2016), Carte di credito pari ad Euro 1.535 (Euro 2.891 nel 2016), Mutui pari ad Euro 13.579 (Euro 11.217 nel 2016), altre commissioni per Euro 592.

La commissione di servicing in operazioni di cartolarizzazione è relativa alla “servicing fee” prevista contrattualmente nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione con la società veicolo Legion CQ S.r.l..

2.2“Composizione della voce 40 – Commissioni passive”

Le commissioni passive iscritte nella presente voce, sono dettagliate nella suddetta tabella.

Dettaglio Totale 31/12/17 Totale 31/12/16

1. Operazioni di leasing finanziario

2. operazioni di factoring

3. Credito al consumo 5.381.594 6.949.929

4. garanzie rilasciate

5. servizi di:

- gestione fondi per conto terzi

- intermediazione in cambi

- distribuzione di prodotti

- altri

6. servizi di incasso e pagamento

7. servicing in operazioni di cartolarizzazione 65.226 6.410

8. altre commissioni 368.456 333.083

Totale 5.815.276 7.289.422

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La voce presenta una variazione in aumento di Euro 1.853.568 ascrivibile ai maggiori costi assicurativi e rete attribuibili all’aumento dei volumi produttivi intervenuti

nell’esercizio. Come richiesto dall’IFRS 7, par.20 lettera C.(i), la tabella sopra esposta sintetizza le spese non rientranti nel tasso effettivo.

SEZIONE 4 – RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE – Voce 60

4.1 Composizione della voce 60 “Risultato netto dell’attività di negoziazione”

La voce accoglie la differenza di valore generata dalla cessione dei crediti nell’ambito della cartolarizzazione con Legion S.r.l. derivante dalla differenza tra il valore nominale del credito ceduto e iscritto in bilancio e il prezzo di cessione. L’importo del risultato positivo del 2017 è pari a Euro 4.381.861; la parte residua è relativa alla minusvalenza generata dalla cessione titoli.

Dettaglio Totale 31/12/17 Totale 31/12/16

1. Garanzie ricevute

2. distribuzione di servizi di terzi

3. servizi di incasso e pagamento

4. altre commissioni

provvigioni e contributi ad agenti 4.269.392 3.594.363

commissioni di segnalazione

reversal provv. E commissioni

premi polizze credito 3.014.879 1.814.987

altre commissioni passive 31.242 52.596

Totale 7.315.514 5.461.946

Voci/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da Negoziazione Minusvalenze Perdite da Negoziazione Risultato Netto

1. Attività finanziarie

1.1 Titoli di Debito

1.2 Titoli di Capitale e quote di OICR 268 -499 -47.995 -48.225

1.3 Finanziamenti 12.292.937 -7.911.075 4.381.861

1.4 Altre Attività

2. Passività finanziarie

2.1 Titoli di Debito

2.2 Debiti

2.3 Altre Passività

3. Attività e Passività Finanziarie:

differenze di cambio

4. Derivati finanziari

5. Derivati su crediti

Totale 268 12.292.937 499- -7.959.070 4.333.636

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SEZIONE 8 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO Voce 100

8.1 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti

La voce accoglie:

- La ripresa di valore determinata dal maggior valore delle quote incassate rispetto al valore di carico del credito sul portafoglio costituito dalle posizioni creditizie

acquistate da Locam per complessivi Euro 97.956.

- la ripresa di valore su crediti riacquistati per Euro 83.041.

- le perdite di valore complessivamente pari a Euro 105.313 per effetto del passaggio a

perdite di alcune posizioni creditorie classificate come inadempienze probabili nello scorso esercizio.

- Le rettifiche di valore per svalutazione crediti in bonis (Euro 1.797).

- la rettifica di valore pari a Euro 1.828.614 è relativa alla svalutazione prudenziale della componente DPP (deferred purchase price) del prezzo di cessione dei crediti nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione con la società veicolo Legion CQ S.r.l..

specifiche di portafoglio specifiche di portafoglio

Totale

31/12/2017

Totale

31/12/2016

Voci/rettifiche

1. crediti verso banche

- per leasing

- per factoring

- altri crediti

2. crediti verso enti finanziari

crediti deteriorati acquistati

- per leasing

- per factoring

- altri crediti 97.956 97.956

altri crediti

- per leasing -1.828.614 -1.828.614

- per factoring

- altri crediti

3. crediti verso la clientela

crediti deteriorati acquistati

- per leasing

- per factoring

- per credito al consumo 83.041 83.041

- altri crediti 79.969

altri crediti

- per leasing

- per factoring

- per credito al consumo -1.797 -1.797 502.953

- altri crediti -105.313 -105.313 -18.350

Totale -105.313 -1.830.411 83.041 97.956 -1.754.725 564.573

Rettifiche di valore Riprese di valore

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SEZIONE 9 – SPESE AMMINISTRATIVE - Voce 110

Le Spese Amministrative sono costì costituite:

9.1 Composizione della voce 110.a Spese per il personale

Le spese per il Personale subiscono una diminuzione legata in parte alla diminuzione dei salari e stipendi per effetto della diminuzione delle risorse del personale e in parte per il recupero di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende (Locam

S.p.A.).

9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria

31/12/17 31/12/16 Variazione

Spese per il personale 3.026.903 3.476.341 449.438-

Altre spese amministrative 2.264.015 2.750.350 486.335-

Totale 5.290.919 6.226.692 935.772-

Voci/Settori 31/12/17 31/12/16

1. Personale dipendente

a) salari e stipendi 2.003.750 2.098.142

b) oneri sociali 671.989 654.826

c) indennità di fine rapporto

d) spese previdenziali

e) accantonamento al trattamento fine rapporto del personale 138.426 145.709

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili

- a contribuzione definita

- a benefici definiti

g) versamenti a fondi di previdenza complementare esterni:

- a contribuzione definita

- a benefici definiti

h) altre spese 3.655 6.882

2. Altro personale in attività

3. Amministratori e Sindaci 352.460 570.783

4. Personale collocato a riposo

5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende -254.358

6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società 110.980

Totale 3.026.903 3.476.341

Categoria

Dipendenti al

31/12/2016 Assunzioni Dimissioni

Passaggi di

categoria

Dipendenti al

31/12/2017

Media

annua

Impiegati 47 7 10 6 38 44

Quadri 10 2 8 9

Totale 57 7 12 6 46 53

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9.3 Composizione della voce 110.b Altre spese amministrative

Le Altre Spese Amministrative subiscono un decremento del 18% (variazione in valore assoluto pari ad Euro 486.337). La variazione per natura di costo è esposta nella tabella seguente.

Altre spese amministrative 31/12/17 31/12/16 Variazione

altre spese generali 254.151 191.016 63.135

Abbonamenti e quote associative 22.054 24.489 -2.435

canoni di locazioni immobili comprese spese condominiali 206.232 191.777 14.455

spese auto aziendali 203.262 209.447 -6.185

corrieri e trasporti 18.553 23.896 -5.343

imposte indirette e tasse 66.174 45.322 20.852

informazioni commerciali 4.454 19.420 -14.966

spese pubblicitarie 175.295 321.791 -146.496

Noleggi diversi 33.202 68.589 -35.387

pulizie uffici 44.317 76.850 -32.533

spese di consulenza e legali 589.423 670.460 -81.037

spese di manutenzione 451.561 662.570 -211.009

Trasferte e rappresentanze 100.477 137.902 -37.425

utenze varie 94.861 106.822 -11.961

Totale 2.264.015 2.750.350 -486.337

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SEZIONE 10 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ MATERIALI– Voce 120

10.1 Composizione della voce 120 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali

SEZIONE 11 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ IMMATERIALI – Voce 130

11.1 Composizione della voce 130 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali

SEZIONE 13 – ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI– Voce 150

13.1 Composizione della voce 150 “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”

La voce è alimentata essenzialmente dagli stanziamenti effettuati nel corso dell’esercizio per sanzioni ed interessi su imposte non pagate relativamente all’esercizio in corso.

Voci/rettifiche e ripresa di valori AmmortamentoRettifiche di valore per

deterioramentoRiprese di valore Risultato Netto

1. Attività ad uso funzionale -

1.1 di proprietà -

a) terreni -

b) fabbricati -

c) mobili 811 811

d) strumentali 20.766 20.766

e) altri 1.175 1.175

1.2 acquisite in leasing finanziario -

a) terreni -

b) fabbricati -

c) mobili -

d) strumentali -

e) altri -

2. Attività detenute a scopo di investimento -

Totale 22.752 - - 22.752

Voci/rettifiche e ripresa di valori AmmortamentoRettifiche di valore per

deterioramentoRiprese di valore Risultato Netto

1. Avviamento -

2. Altre attività immateriali -

2.1 di proprietà 7.598 7.598

2.2 acquisite in leasing finanziario -

3. Attività riferibili al leasing finanziario -

4. Attività concesse in leasing operativo -

Totale 7.598 - - 7.598

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SEZIONE 14 – ALTRI PROVENTI E ONERI E DI GESTIONE- Voce 160

14.1 Composizione della voce 160 “Altri proventi e oneri di gestione”

La voce si compone di:

- Ribaltamento costi di locazione per Euro 10.500 e per costo auto noleggio per Euro 410.

- Recupero spese per bolli e su contratti di finanziamento e prefinanziamento per Euro 38.560;

- sopravvenienze attive per Euro 70.394 e ricavi diversi per Euro 1.807;

- sopravvenienze passive pari a Euro 85.310.

SEZIONE 17 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE– Voce 190

17.1 Composizione della voce 190 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente

Altri proventi e oneri di gestione 31/12/17 31/12/16

Altri proventi di gestione

altri proventi non da intermediazione 10.910 36.811

rilascio /utilizzo svalutazioni garanzie e impegni

recupero spese su finanziamenti 38.560 23.520

altri proventi non ricorrenti 72.201 75.931

plusvalenze da vendite beni

Totale Altri Proventi di gestione 121.671 136.262

Altri oneri di gestione

viaggi trasferte

svalutazioni garanzie e impegni

altri oneri non ricorrenti -85.310 -67.905

altri oneri

minusvalenze da vendite beni e partecipazioni

Totale Altri Oneri di gestione -85.310 -67.905

Totale Altri Proventi e Oneri di gestione 36.361 68.357

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SEZIONE 19 – CONTO ECONOMICO: ALTRE INFORMAZIONI

19.1 - Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI

Sezione 1 - Riferimenti specifici sull’operatività svolta

C. Credito al Consumo

Voci/contropartite Banche Enti finanziari Clientela Banche Enti finanziari Clientela Totale 31/12/2017 Totale 31/12/2016

1. Leasing finanziario

- beni immobili

- beni mobili

- beni strumentali

- beni immateriali

2. Factoring

- su crediti correnti

- su crediti futuri

- su crediti acquistati a titolo definitivo

- su crediti acquistati al di sotto delvalore originario

- per altri finanziamenti

3. Credito al consumo

-prestiti personali 367.864 367.864 333.083

- prestiti finalizzati 8.625

- cessione del quinto 11.649 5.382.186 5.393.835 6.960.631

4. Prestiti su pegno

5. Garanzie e impegni

- di natura commerciale

- di natura finanziaria

Totale - - 11.649 - - 5.750.050 5.761.699 7.302.339

Interessi attivi Commissioni attive

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C.1 – Composizione per forma tecnica

I crediti verso la clientela ammontano a Euro 904.347 e sono così composti:

- i crediti verso clientela per fatture emesse e da emettere per Euro 75.738;

- i crediti verso la clientela per erogazioni di finanziamenti diretti per Euro 828.609 al netto delle svalutazioni e dell’effetto costo ammortizzato;

Tra i crediti al consumo figura il valore residuo dei finanziamenti erogati nell’ambito del Progetto “Nanocredito” (Euro 13.631); si tratta di una iniziativa di Finetica, Banca Etica e Mediocredito Europeo, con la supervisione del Ministero dell'Economia, che offre prestiti da 250 a 2.500 euro a famiglie in condizioni di vulnerabilità economica e sociale e a piccole imprese in crisi di liquidità nell’area della provincia di Napoli, allo scopo di creare sviluppo e contrastare l’usura.

Le operazioni di cessione del quinto sono classificate come segue:

- I finanzamenti CQS diretti erogati da MCE e non ceduti nell’ambito della cartolarizzazione al 31.12.2017, classificate tra i crediti in bonis e rettificate dal Fondo svalutazioni generiche 2017 pari a Euro 3.148 per un valore netto di Euro 814.978.

- I finanziamenti ricompresi nel progetto Nanocredito sono classificati come crediti in bonis ed ammontano ad Euro 13.631 a fine 2017.

I crediti iscritti in bilancio sono stati oggetto di valutazione da parte del management che ha determinato, sulla base del Regolamento interno “Criteri di classificazione e valutazione dei crediti” approvato il 24 gennaio 2017 dalla società, la classificazione e le rettifiche di valore da apportare al valore dei crediti.

Crediti in bonis:

Valore LordoRettifiche di

valoreValore Netto Valore Lordo

Rettifiche di

valoreValore Netto

1. Attività non deteriorate

prestiti personali 13.631 0 13.631 22.730 -50 22.680

prestiti finalizzati

cessioni del quinto 818.126 -3.148 814.978 474.948 -968 473.980

2. Attività deteriorate

prestiti personali

- sofferenze

- inadempienze probabili - 48.581 -2.915 45.666

- esposizioni scadute deteriorate

prestiti finalizzati

- sofferenze

- inadempienze probabili

- esposizioni scadute deteriorate

cessioni del quinto

- sofferenze

- inadempienze probabili 24555 -4.616 19.939

- esposizioni scadute deteriorate

Totale 831.757 -3.148 828.609 570.814 -8.549 562.265

31/12/17 31/12/16

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I crediti “in bonis” sono i crediti per i quali non sono state individuate evidenze oggettive di deterioramento, dal momento che vi è il rispetto delle scadenze di rimborso o i rapporti a revoca per i quali non si evidenziano segnali di tensione tali da richiedere

una variazione di status secondo i criteri previsti da Banca d’Italia.

I principi contabili internazionali richiedono, anche per i crediti in bonis, di sviluppare una metodologia che sia in grado di identificare e calcolare le riduzioni di valore legate al rischio di credito. Ai sensi di quanto previsto dallo IAS 39, qualora non esista “alcuna

evidenza obiettiva di riduzione di valore per un’attività valutata individualmente, qualora significativa o meno, la Banca include l’attività in un gruppo di attività finanziarie con caratteristiche similari di rischio di credito e la valuta collettivamente per riduzione di valore”. La segmentazione in categorie omogenee dovrebbe derivare da un sistema di valutazione interno del rischio di credito che consenta di identificare le dimensioni di analisi rilevanti per la creazione delle categorie.

I crediti in bonis sono oggetto di valutazione collettiva, indipendentemente dal saldo della singola posizione creditizia.

Il processo di valutazione collettiva dei crediti prevede il calcolo della perdita incurred, determinata dal prodotto tra la stima della “probabilità di default” (PD) e della “loss

given default” (LGD).

Dal momento che la società non dispone di un modello statisticamente valido in quanto non ha a disposizione dati storici a supporto della determinazione della stima delle perdite per il calcolo della PD, vengono utilizzati i tassi di decadimento così come

comunicati da Banca d’Italia nell’ultimo Bollettino di Vigilanza con riferimento all’anno della valutazione.

Il flusso di decadimento viene utilizzato per definire una percentuale di svalutazione da attribuire a gruppi omogenei di crediti definiti a cura della società in base alla

categoria di prodotto erogato alla clientela. La classificazione è principalmente legata al tipo di controparte (pubblica/privata) dell’esposizione creditizia. Una volta

stratificato il portafoglio vengono applicate alle singole posizioni i tassi di decadimento definiti da Banca d’Italia per:

- Le Amministrazioni pubbliche (se si tratta di Cessioni/deleghe pubbliche, statali, para-pubbliche e in favore di pensionati INPS/INPDAP)

- Le Società non finanziarie (includendo in queste tutte le ATC appartenenti al settore privato)

L’orizzonte temporale considerato è 1 anno.

I crediti classificati nel portafoglio in bonis sono stati oggetto di impairment collettivo determinato sulla base dei tassi di decadimento rilevati nel bollettino di vigilanza Bankit del IV trimestre 2017. Le soglie adottate sono le seguenti:

- Amministrazioni pubbliche: 0%:

- Amministrazioni private (società non finanziarie): 0,83%

- Famiglie Consumatrici: 0,27%

Inadempienze Probabili:

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Rientrano in tale portafoglio i crediti per i quali la società ha valutato improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie.

Tale valutazione viene operata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. Non è, pertanto, necessario attendere il sintomo esplicito di anomalia (il mancato rimborso), laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del

settore industriale in cui opera il debitore). Il complesso delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso un medesimo debitore che versa nella suddetta situazione è denominato “inadempienza probabile”, salvo che non ricorrano le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze.

La valutazione delle inadempienze probabili viene effettuata per categorie omogenee sulla base delle forme tecniche originarie (valutazioni analitico-forfetarie). In particolare, viene applicata una percentuale di svalutazione, ritenuta congrua sulla base dell’analisi di benchmark effettuate della società rispetto alle prassi adottate dai principali società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella di MCE.

La valutazione analitico-forfetaria viene applicata a tutte le posizioni per cui non si evidenziano elementi tali da indurre ad apportare previsioni di perdita (valutazione analitica).

Le regole relative alla determinazione delle previsioni di perdita analitico-forfettarie

sono basate sull’analisi delle percentuali di svalutazioni applicate dalle società finanziarie aventi caratteristiche similari e operatività analoga a quella di MCE. Da tale analisi di benchmark è stata determinata una percentuale floor del 6% da applicare al portafoglio delle inadempienze probabili.

La società non ha rilevato esposizioni scadute e posizioni in sofferenza.

C.2 – Classificazione per vita residua e qualità

C.3 – Dinamica delle rettifiche di valore

Fasce temporali 31/12/17 31/12/16 31/12/17 31/12/16

Fino a 3 mesi

oltre i 3 mesi e fino a 1 anno

oltre 1 anno e fino ai 5 anni 13.631 22.680 - 45.666

oltre i 5 anni 814.978 473.980 - 19.939

durata indeterminata

Totale 828.609 496.660 - 65.605

Finanziamenti non deteriorati Finanziamenti deteriorati

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Sezione 2 – Operazioni di cartolarizzazione, informativa sulle entità

strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo

per la cartolarizzazione) e operazioni di cessione delle attività

OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE

La strategia di funding della Società prevede il ricorso alla cartolarizzazione dei crediti

come il principale strumento tramite cui finanziare l’attività di erogazione.

L’operazione in corso è stata strutturata con Société Générale e con la Banca Finint (insieme gli “arrangers”) che finanzia la società veicolo Legion CQ S.r.l..

La Società ha sottoscritto inoltre un accordo con Santander per la cessione dei crediti pro-soluto al fine di differenziare opportunatamente le proprie fonti di finanziamento. L’operazione di cartolarizzazione dei crediti posta in essere da MCE in qualità di “Originator” rappresenta un’operazione di finanza strutturata di tipo tradizionale,

Rettifiche

di valore

Perdite da

cessione

Trasferimenti

da altro status

Altre

variazion

i positive

Riprese di

valore

Utili da

cessione

Trasferiment

i da altro

status

Cancellazioni

Altre

variazioni

negative

Specifiche su attività deteriorate -7.531 0 0 0 0 0 0 0 7.531 0

prestiti personali -2.915 0 0 0 0 0 0 0 2.915 0

- sofferenze 0

- inadempienze probabili -2.915 2.915 0

- esposizioni ristrutturate 0

- esposizioni scadute 0

prestiti finalizzati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

- sofferenze 0

- inadempienze probabili 0

- esposizioni ristrutturate 0

- esposizioni scadute 0

cessione del quinto -4.616 0 0 0 0 0 0 0 0 4.616 0

- sofferenze 0

- inadempienze probabili -4.616 4.616 0

- esposizioni ristrutturate 0

- esposizioni scadute 0

Di portafoglio su altre attivita' -1.018 -1.797 0 -333 0 0 0 0 0 3.148

prestiti personali -50 50 0

prestiti finalizzati 0

cessione del quinto -968 968 0

Totale -8.549 -1.797 0 -333 0 0 0 0 0 7.531 3.148

rettifiche di

valore finali

31/12/2017

variazioni in diminuzione

Voce

variazioni in aumentorettifiche di

valore iniziali

31/12/2016

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regolata dalla Legge 130/99, attraverso la quale i crediti, presenti o futuri, vengono convertiti in prodotti finanziari rappresentati da titoli negoziabili sul mercato.

La cartolarizzazione dei crediti o securitisation è una operazione finanziaria che consiste nella cessione a titolo oneroso di un portafoglio di crediti pecuniari o di altre attività finanziarie non negoziabili, individuabili anche in blocco, capaci di generare flussi di cassa pluriennali. Nel caso specifico una volta ceduti alla SPV (Legion CQ S.r.l.) non generano più cassa per MCE, ma, quest’ultima, ne gestisce gli incassi che generano

liquidità per Legion CQ S.r.l.

In data 10 febbraio 2017, nel contesto di un’operazione di cartolarizzazione ai sensi della Legge 130/99 sono stati sottoscritti i seguenti contratti:

un Contratto Quadro di Cessione di crediti tra MCE (Cedente / Originator) e Legion CQ S.r.l. (Acquirente /Cessionario) che stabilisce la disciplina generale delle cessioni dei crediti pecuniari che sono sorti o che sorgeranno ai sensi di alcuni contratti di prefinanziamento o contratti di finanziamento assistiti da cessione o delegazione del quinto dello stipendio o delle pensioni stipulati da MCE.

un Contratto Quadro Finanziamento stipulato dalla SPV, la Banca Finanziatrice, l’Originator e il Bridge Facility Manager (Securitization Services S.p.A.) ai sensi del quale è stato erogato un finanziamento in favore della SPV per finanziare il pagamento di parte del Corrispettivo dei Crediti ceduti dall’Originator alla SPV.

In data 12 luglio 2017 è stato sottoscritto l’accordo modificativo del contratto quadro di cessione e del contratto di finanziamento. Tale modifica tra l’altro ha aumentato il finanziamento concesso alla SPV fino ad un massimo pari a 7 milioni di euro.

In data 16 marzo 2017 è stato sottoscritto l’Intercreditor Agreement.

In data 10 febbraio 2017 è stato sottoscritto un contratto di Master Servicing tra i seguenti soggetti:

o SECURITISATION SERVICES S.P.A. (Master Servicer) o MEDIOCREDITO EUROPEO S.p.A. (Sub-servicer)

o LEGION CQ S.r.l. (Acquirente)

Il contratto prevede anche che il Master Servicer conferisce al MCE quale sub-servicer l’incarico di svolgere in nome e per conto del Master Servicer, l’attività di amministrazione, gestione, incasso e recupero dei Crediti che saranno di volta

in volta ceduti all’Acquirente.

Il contratto di Cessione Crediti all’SPV Legion C.Q. srl prevede due tipologie di cessione:

Cessioni settimanali Cessioni mensili

Per ciascuna delle cessioni sono previste attività e reportistiche diverse.

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L’operazione di cartolarizzazione è stata programmata secondo un calendario settimanale che permette a MCE di poter avere degli anticipi di liquidità da Legion CQ attraverso un prestito ponte “Bridge” erogato dalla Banca Finint.

Nelle cessioni settimanali possono essere cedute pratiche purchè la somma del portafoglio ceduto nel mese di riferimento più quello dei mesi precedenti ancora presente nel Bridge non superi i seguenti vincoli:

il 15% della somma dei montanti dei Crediti di Categoria zero non superiori a 2 milioni di euro;

la somma dei crediti al punto precedente più il 65% dei montanti dei Crediti di

Categoria I, più il 95% dei Crediti di Categoria II non superi i 7 milioni di euro.

La Funzione “Servicing” verifica che tali limiti non siano superati; qualora dovesse accadere, tale funzione fa in modo di cedere pratiche fino al limite dei 7 milioni di Euro del Bridge.

L’individuazione delle pratiche da cedere distingue:

i) pratiche cedute per la prima volta, e, ii) pratiche già cedute che hanno cambiato status.

La prima cessione (Data Offerta) è stata effettuata il 13 febbraio 2017, hanno fatto seguito Cessioni settimanali per tutti i mesi successivi fino all’ultima cessione contrattualmente prevista per il 5 marzo 2018.

Sempre contrattualmente, Il 9 marzo 2018 è finito il periodo di RAMP-UP e si è concluso il contratto di cessione. L’accordo è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018 ed in data 9 marzo 2018 sono stati sottoscritti i relativi accordi integrativi.

Per le cessioni mensili non vi sono limiti di cessione. In concomitanza con la cessione mensile si procede a comunicare alle Compagnie di assicurazioni i crediti ceduti.

Per quanto riguarda il prezzo di cessione, la cessione è articolata partendo dal PP

(Purchase Price) che si trasforma nell’importo finanziato calcolato in APP (Advance Purchase Price) e dalla porzione di credito DPP (Deferred Purchase Price). Quest’ultima porzione DPP è incassabile alla fine dell’operazione. Però l’ordine dei

pagamenti nella struttura delle priorità dei pagamenti è successivo alla liquidità disponibile eccedente attribuibile al sottoscrittore Classe C Junior. Tutto ciò comporta che per MCE sarà improbabile incassare il DPP. Il DPP è l’importo stimato che, mediamente, sarà restituito in caso di anticipata estinzione, per questo

motivo (se le curve di estinzione utilizzate sono corrette) è improbabile il suo incasso. Al 31 dicembre 2017 il DPP è pari a Euro 1,8 milioni: questo ammontare contabilmente

viene svalutato in bilancio in quanto gli Amministratori della Società ritengono

improbabile l’incasso.

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L’operazione può essere rappresentata come segue:

Trattasi di titoli che vengono emessi in diversi stadi in funzione degli importi nominali di nuovi crediti. I sottoscrittori dei Titoli “Société Génèrale”, per quanto riguarda i Titoli Senior di classe A, e “Seer Capital Opportunity Fund” per quanto attiene i titoli subordinati delle Classi B e C si sono impegnati a sottoscrivere con frequenza mensile.

Informazioni di natura quantitativa

Portafoglio cartolarizzato

L’ammontare complessivo cartolarizzato alla data del 31 dicembre 2017, risulta essere pari a Euro 57.328.759 (montante delle pratiche cedute), comprensive della pratiche che sono state cedute a seguito della chiusura dell’ex portafoglio con Visor S.r.l.

Trattasi di crediti in termini di qualità “in bonis” ed in ordine alla tipologia di attività fanno riferimento a prestiti concessi dalla Società dietro Cessione del Quinto dello stipendio e Delegazioni di pagamento.

Rettifiche di valore

Al 31 dicembre 2017 il DPP è pari a Euro 1.828.814; questo ammontare contabilmente viene svalutato in bilancio in quanto gli amministratori della Società ritengono improbabile l’incasso.

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Retention

Gli Intermediari finanziari che individuano I prenditori dei finanziamenti concessi da una società veicolo, ai sensi dell’art.1 comm 1-ter, lettera a), della legge sulla cartolarizzazione dei crediti, sono tenuti a rispettare l’obbligo di mantenere nell’operazione un interesse economico non inferiore al 5%. Il requisite è rispettato con le modalità stabilite dalla Parte Cinque del CRR, art. 405, e dei regolamenti delegati.

MCE, pertanto, contestualmente alla cessione dei crediti è tenuta a sottoscrivere le Notes per un importo minimo pari al 5% del valore nominale ceduto.

MCE, nel rispetto della regolamentazione, è tenuta a mantenere ininterrottamente per tutta la durata dell’operazione di cartolarizzazione l’interesse economico (retention).

Al riguardo è fatto divieto di porre in essere operazioni il cui effetto sia nella sostanza di trasferire o far assumere a terzi il rischio inerente l’interesse economico assunto (garanzie, derivati di credito o altre transazioni).

MCE al 31.12.2017 ha in portafoglio titoli del veicolo di cartolarizzazione LEGION per un ammontare totale pari a Euro 3.069.323.

AL 31.12.2017 MCE ha in portafoglio i seguenti titoli distinti per classe:

LEGION SENIOR NOTES CLASS A – Senior 2.348.723

LEGION MEZZANINE NOTES CLASS B – Mezzanine 309.327

LEGION JUNIOR NOTES CLASS C – Junior 411.273

TOTALE 3.069.323

Regolamento del processo di cartolarizzazione

MCE ha disciplinato l’attività sulla Cartolarizzazione attraverso apposito Regolamento, approvato dal CdA nella seduta del 17 maggio 2017, nel quale sono

definiti: le cessioni dei crediti originati dalla Società le evidenze del mantenimento di un interesse economico netto da parte di MCE i requisiti organizzativi

l’individuazione dei rischi connessi all’attività di cartolarizzazione ed i relativi presidi

il Calendario delle cessioni i Criteri operativi delle cessioni settimanali

i Criteri operativi per le cessioni mensili

le Comunicazioni alle Compagnie di assicurazione

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il Calcolo dell’importo per il Reintegro del Bridge Le attività operative sono disciplinate da specifica procedura con il dettaglio delle attività in capo all’Ufficio Servicing.

SEZIONE 3- INFORMAZIONI SUI RISCHI E RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

3.1 RISCHIO DI CREDITO

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il rischio di credito è il rischio che un debitore della Società finanziaria non riesca ad adempiere alle proprie obbligazioni verso la stessa Società o che il rispettivo merito creditizio subisca un deterioramento. La valutazione delle possibili perdite in cui la

Società potrebbe incorrere relativa alla singola esposizione creditizia è un’attività intrinsecamente incerta e dipende da molti fattori, tra cui l’andamento delle condizioni economiche generali e la variazione delle condizioni dei singoli debitori, con riferimento in particolare al crescente indebitamento delle famiglie.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

L’attività creditizia della società è svolta quasi esclusivamente nell’ambito delle operazioni di cessione del quinto dello stipendio/pensione e in forme di credito ad esse assimilate e correlate.

Il rischio di credito sul prodotto CQS si esplica prevalentemente nel:

• Rischio controparte Azienda Terza Ceduta, in quanto responsabile del materiale pagamento delle quote;

• Rischio controparte compagnia assicurativa, in quanto tutte le posizioni sono assistite da garanzia assicurativa contro i rischi di premorienza ed impiego.

Il rischio di credito rappresenta il rischio di intercorrere in perdite a seguito

dell’inadempienza o dell’insolvenza della controparte, quindi non contempla la sola insolvenza della controparte (es. rischio di insolvenza) bensì anche il possibile deterioramento del merito creditizio a questo associato (es. rischio di migrazione).

Il rischio di credito è legato prevalentemente all’attività core di Mediocredito, ossia

all’erogazione del finanziamento nella forma della cessione del quinto dello stipendio, della pensione, e delegazioni di pagamento, pertanto gli impieghi di Mediocredito riguardano in misura preponderante tali tipologie di esposizioni.

Considerate le caratteristiche della Società e del business, le principali tecniche di

mitigazione del rischio di credito adottate sono dettagliate nel regolamento del processo creditizio e riconducibili essenzialmente ai seguenti presidi:

• per quanto riguarda i crediti derivanti da prestiti contro cessione dei quote della retribuzione, l'art. 54 del D.P.R. n. 180/1950 prevede espressamente che gli stessi debbono avere sempre la copertura assicurativa A) sulla vita, a copertura del rischio derivante dal mancato rimborso del finanziamento in caso di premorienza del cliente finanziato, B) contro i rischi di impiego, nei casi in cui, per cessazione del rapporto di lavoro o per riduzione dello stipendio, non sia possibile la continuazione

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dell'ammortamento o il recupero del residuo credito. In tale ambito si precisa che le politiche di credito adottate dalla Società prevedono l’ottenimento della polizza assicurativa anche per le delegazioni di pagamento di quote della retribuzione, anche

se non espressamente previsto dalla normativa. In sintesi, il rischio di credito viene trasferito, attraverso la copertura assicurativa citata finalizzata al recupero del residuo credito, alle società di assicurazione. In particolare la società ha sottoscritto convenzioni assicurative con primarie compagnie per polizze rischio vita e polizze per perdite patrimoniali;

• cessione del trattamento di fine rapporto (artt. 43 e 55 del D.P.R. n. 180/1950) maturato e maturando in costanza del rapporto di lavoro dall’ATC alla Società. Pertanto, il debitore si impegna a non chiedere anticipi sul trattamento di fine rapporto e a non costituire vincoli sullo stesso, fino a concorrenza dell'importo lordo del finanziamento, se non previa autorizzazione della Società;

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Al fine di minimizzare il rischio di credito, la Società ha eseguito importanti investimenti per i sistemi informatici, così da porre in essere dei presidi automatizzati per la gestione.

La società, al fine di gestire il rischio di credito sui finanziamenti sopra citati, accerta

in sede di istruttoria, il rispetto dei criteri assuntivi bancari e assicurativi disciplinati negli accordi intrapresi con le banche e le compagnie assicurative, che rappresentano gli elementi qualitativi e quantitativi in funzione dei quali il finanziamento è erogabile.

Nello specifico, al fine di presidiare adeguatamente il rischio di credito, in fase di erogazione del finanziamento, la società deve tener conto dei seguenti criteri:

- Criteri assuntivi assicurativi (Garanzie): Mediocredito Europeo, in qualità di contraente/assicurato, ha sottoscritto convenzioni con primarie compagnie assicurative per la protezione dal rischio di credito e vita. Tutti i finanziamenti

di cessione del quinto dello stipendio e della pensione e le deleghe di pagamento,

devono obbligatoriamente essere coperti da garanzia assicurativa.

- Criteri assuntivi bancari: Mediocredito Europeo ha sottoscritto con primari Istituti Bancari accordi per la cessione dei crediti in qualità di originator. Tali accordi disciplinano i criteri definiti dalle banche che acquistano il credito, in virtù delle loro policy interne. Vengono così disciplinati per singola tipologia di prodotto, gli elementi quantitativi e qualitativi quali ad esempio: limiti di durata, età anagrafica, anzianità di servizio, montante.

Nella fase di istruttoria della pratica, la società effettua tutte le indagini sul cliente e sul datore di lavoro al fine di valutare l’assumibilità del cedente/datore di lavoro per permettere la concessione del finanziamento. L’esistenza di un rapporto lavorativo di tipo dipendente o il diritto a percepire un trattamento pensionistico oltre che la stipula della polizza assicurativa contro il rischio impiego/vita, comportano che l’analisi del

merito creditizio e della solvibilità della controparte, venga traslata dal cliente al datore di lavoro/ente pensionistico e alla compagnia assicurativa.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Nel processo di istruttoria la società effettua le indagini tramite analisi di banche dati esterne sul datore di lavoro al fine di valutarne l’affidabilità, basandosi su informazioni raccolte da parte di compagnie assicurative e banche intermediarie operanti nello stesso segmento di business della società. I dati che emergono dai portali assicurativi

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delle diverse compagnie utilizzate per la consultazione da parte della società sono utilizzati al fine di comprendere l’assicurabilità del datore di lavoro. Tali dati forniscono uno scoring, basato su ratios di bilancio e rating forniti da altre società che

viene adottato dalla società per valutare il rischio assumibile per quella società.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

Procedure seguite e metodologie utilizzate nella gestione e nel controllo delle attività finanziarie deteriorate

Il monitoraggio del credito viene prevalentemente svolto per conto degli Istituti cessionari che acquistano il credito, e le relative attività sono disciplinate nei rispettivi

accordi quadro. Tali criteri sono adottati anche da Mediocredito Europeo per eventuali crediti erogati e non oggetto di cessione.

Il presidio delle attività di monitoraggio del credito, con riferimento a quelle previste dal contratto di sub servicing nonché il monitoraggio dei crediti erogati dalla Società e

non ceduti, è svolto dall’Unità Organizzativa Operation tramite l’ufficio Servicing. Nello specifico l’ufficio Servicing, nel rispetto di quanto previsto dagli obblighi derivanti dai contratti di cessione, sovrintende i processi di rientro dei piani di

ammortamento, generati successivamente al perfezionamento del finanziamento con il cliente, finalizzati a mitigare i rischi di credito e di liquidità.

In particolare la fase di monitoraggio, svolta a cura dell’ufficio Servicing, si sostanzia nelle azioni necessarie alla rilevazione e alla gestione tempestiva dei fenomeni di rischiosità al termine di impedire/ mitigare situazioni di degrado del portafoglio clienti.

L’Ufficio Servicing presidia il rischio di credito, di liquidità ed operativo, con le seguenti azioni:

- accerta la conformità dell’attività di istruttoria della pratica in merito ai

processi che coinvolgono le amministrazioni terze cedute, e segnala eventuali difformità al responsabile del back office;

- procede al sollecito ed al monitoraggio dei crediti insoluti di prima e seconda fascia, secondo specifiche procedure disciplinanti modalità, tempi ed azioni da attivare;

- individua i finanziamenti per i quali è necessario attivare il recupero forzoso e contestualmente provvede a segnalarli all’Ufficio Affari Legali e Societari;

- procede alla gestione degli eventi quali estinzioni anticipate, o denunce di sinistro, con conseguente attivazione delle coperture assicurative;

- presidia l’affidabilità delle amministrazioni terze cedute, procedendo all’inibizione informatica qualora ravvisasse un potenziale rischio di credito.

- analizza l’insieme dei dati risultanti dalle analisi del portafoglio condividendoli con tutto il management della società.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (Valore di bilancio)

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2. Esposizioni creditizie

2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

So

ffere

nze

Inad

em

pie

nze

pro

bab

ili

Esp

osiz

ion

i

scad

ute

dete

rio

rate

Esp

osiz

ion

i

scad

ute

no

n

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rio

rate

Altre

esp

osiz

ion

i

no

n d

ete

rio

rate

To

tale

11.228 11.228

962.475 962.475

904.347 904.347

0 0 0 0 1.878.050 1.878.050

2.025.421 2.170.284

5. Attività finanziarie valutate al fair value

Portafogli/qualità

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita

2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

3. Crediti verso banche

4. Crediti verso la clientela

6. Attività finanziarie in corso di dismissione

Totale al 31/12/2017

Totale al 31/12/2016

Altre attività

3.398.000

1.329.420

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

2. Derivati di copertura

3.398.000 3.398.000

3.398.000

1.329.420

Portafoglio/qualitàAttività di evidente

scarsa qualità creditizia

Totale al 31/12/2017

Totale al 31/12/2016

Totale

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2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi, netti e fasce di scaduto

fin

o a

3 m

esi

da o

ltre 3

m

esi

fin

o a

6 m

esi

da o

ltre 6

m

esi

fin

o a

1 a

nn

o

oltre 1

an

no

x

x

-di cui disposizioni oggetto di concessioni x

x

-di cui disposizioni oggetto di concessioni x

x

-di cui disposizioni oggetto di concessioni x

x x x x

-di cui disposizioni oggetto di concessioni x x x x

x x x x 907.495 -3.148 904.347

-di cui disposizioni oggetto di concessioni x x x x

0 907.495 0 -3.148 904.347

x x

x x x x x

0 907.495 0 -3.148 904.347Totale (A + B)

e) Altre esposizioni non deteriorate

Totale A

B. Esposizione fuori bilancio

a) deteriorate

b) non deteriorate

Totale BA

ttiv

ità n

on

dete

rio

rata

A. Esposizioni per cassa

a)sofferenze

b) Inadempienze probabili

c) Esposizioni scadute deteriorate

d) Esposizioni scadute non deteriorate

Tipologie esposizioni/valori

Esposizione lorda

Rettifiche di

valore

specifiche

Rettifiche di

valore di

portafoglio

Esposizione

Netta

Attività deteriorata

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La rettifica di valore pari a Euro 1.828.614 è relativa alla svalutazione prudenziale della componente DPP (deferred purchased price) del prezzo di cessione dei crediti nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione con la società veicolo Legion.

2.3 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

La società non fa riferimento a rating interni/esterni per la valutazione del merito creditizio per quanto attiene ai crediti verso la clientela. I titoli in portafoglio relativi

alla cartolarizzazione, vengono valorizzati per il tramite delle percentuali di ponderazione attribuite dalla normativa, in base ai rating assegnati, come di seguito riportato:

Mediocredito Europeo

Determinazione rischio di credito

% Ponderazione

Rischio di credito

Senior: AAA 100%

Mezzanine: BBB 500%

Junior 1000%

3. Concentrazione del credito

fin

o a

3

mesi

da

olt

re 3

mesi

fin

o a

6 m

esi

da

olt

re 6

mesi

fin

o a

1 a

nn

o

olt

re 1

an

no

x

x

-di cui disposizioni oggetto di concessioni x

x

-di cui disposizioni oggetto di concessioni x

x

-di cui disposizioni oggetto di concessioni x

x x x x

-di cui disposizioni oggetto di concessioni x x x x

x x x x 4.903.023 -1.828.614 3.074.410

-di cui disposizioni oggetto di concessioni x x x x

- 4.903.023 - 1.828.614- 3.074.410

x x

x x x x x

- 4.903.023 - 1.828.614- 3.074.410

Tipologie esposizioni/valori

Esposizione lorda

Rettifiche

di valore

specifiche

Rettifiche di

valore di

portafoglio

Esposizione

Netta

Attività deteriorata

Attiv

ità

no

n

deterio

ra

ta

A. Esposizioni per cassa

a)sofferenze

b) Inadempienze probabili

c) Esposizioni scadute deteriorate

d) Esposizioni scadute non deteriorate

Totale B

Totale (A + B)

e) Altre esposizioni non deteriorate

Totale A

B. Esposizione fuori bilancio

a) deteriorate

b) non deteriorate

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91

3.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per settore di attività economica della controparte

I finanziamenti erogati dalla società sono tutti riferibili al settore di attività economica “famiglie consumatrici”.

3.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per area geografica

della controparte

Il valore lordo delle esposizioni per cassa relativamente alle posizioni creditizie erogate dalla società per operazioni di cessione del quinto dello stipendio e prestiti personali (Nanocredito) è così distribuita a livello geografico:

4. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di credito

Si rimanda al modello di valutazione del credito, riportato nella sezione A.2 Parte

relativa ai principali aggregati di bilancio ed alla Sezione 3, parte D.

3.2 RISCHIO DI MERCATO

Il rischio di mercato è la tipologia del rischio derivante dall’effetto di variazioni di

prezzi e tassi di mercato sul valore delle attività in bilancio, sia che siano oggetto di negoziazione, sia che siano dovute a fattori esogeni alla contrattazione.

Il rischio di mercato rientra nei rischi del Primo Pilastro. Sono soggette le posizioni detenute a fini di negoziazione, ossia, quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo

o di tasso d’interesse.

La metodologia di misurazione utilizzata in coerenza con la Circolare di Banca d’Italia 288/2015, Titolo IV, Cap. 11 è quella standard e permette di determinare il rischio in parola attraverso un approccio a building block per il calcolo del requisito/ un controllo

quotidiano dell’esposizione al rischio, calcolato secondo procedure statistiche da integrare con altre forme di misurazione e controllo dei rischi.

Valore Lordo

Sud e Isole 626.156

NORD 295.781

Centro 184.585

Totale 1.106.523

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92

3.2.1 Rischio di tasso di interesse

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

La Società, con riferimento a tale famiglia di rischio, non risulta essere esposta alle variazioni dei tassi di mercato e dei tassi di cambio; risulta esposta unicamente al rischio derivante dalle fluttuazioni dei tassi di interesse.

Sebbene la maggior parte delle esposizioni verso i clienti, siano costituite da

finanziamenti concessi a tasso fisso emergono comunque delle situazioni che espongono la Società al rischio di tasso, in relazione a mismatching temporale tra la struttura finanziaria dell’attivo (impieghi) e del passivo (raccolta), riferibile a:

• Operazioni di cessione pro-soluto che prevede la cessione dei crediti anche senza

l’incasso della prima rata ed operazioni di cessione pro-soluto con cessione dei crediti dopo il pagamento della prima quota da parte del cliente, esponendo la società al rischio che l’aumento dei tassi di interesse generi uno squilibrio tra il tasso corrisposto dal cliente ed il tasso di approvvigionamento corrisposto alla banca;

• Esposizione legata alla necessità di finanziare i crediti così detti “finanziamenti diretti”

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e

delle passività finanziarie

3.069.322

3.796.181 - 724.097 13.631 90.881 1.828.614-

845.056 31.726 537 140.278

1.852.359 4.764.044 4.135

540.000

3.934.402 1.528 1.216.634 80.604 366.520 105450

Olt

re 1

0 a

nn

i

Du

ra

ta

ind

ete

rm

ina

ta

1. Attività

1.1 Titoli di debito

1.2 Crediti

1.3 Altre attività

2. Passività

2.1 Debiti

2.2 Titoli di debito

2.3 Altre passività

Da

olt

re 1

an

no

fin

o a

5 a

nn

i

Da

olt

re 5

an

ni

fin

o a

10

an

ni

Fin

o a

3 m

esi

Da

olt

re 3

fin

o a

6 m

esi

Da

olt

re 6

mesi

fin

o 1

an

no

Passività/Portafoglio

attività

A v

ista

3. Derivati finanziari

Opzioni

3.1 Posizioni lunghe

3.2 Posizioni corte

Altri derivati

3.3 Posizioni lunghe

3.4 Posizioni corte

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93

3.3 RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Rischio di non conformità

La Società, per la tipologia di attività svolta è esposta a diversi rischi di non conformità

alle norme. Nello specifico i regolamenti interni evidenziano i rischi di non conformità

connessi ai relativi processi. Tali rischi sono monitorati con controlli di primo e

secondo livello. Ulteriori controlli sono previsti dal piano di audit su tematiche

specifiche.

a. Rischio di riciclaggio

Il rischio di riciclaggio rappresenta il rischio di un coinvolgimento, anche

inconsapevole, in fatti di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo.

La Funzione di Antiriciclaggio è chiamata a verificare nel continuo che le procedure

aziendali siano coerenti con l’obiettivo di assicurare il rispetto delle norme finalizzate

al contrasto dei suddetti reati.

La tipologia di attività svolta dalla Società, volta principalmente ad erogare

finanziamenti a dipendenti, rende remoto il coinvolgimento della società di operazioni

di riciclaggio di denaro. Tuttavia la Società adotta tale normativa anche quale valido

deterrente per tutelare il patrimonio aziendale da potenziali frodi.

Pertanto, sono stati strutturati dei controlli di primo e di secondo livello diretti a

verificare il corretto adempimento, da parte degli incaricati, degli obblighi di adeguata

verifica della clientela rispetto alla disciplina antiriciclaggio. In particolare, oltre

quanto espressamente previsto nel mandato con la rete vendita, il personale interno

dell’ufficio istruttoria, adibito allo svolgimento dei controlli di primo livello, deve

verificare la corrispondenza delle informazioni ricevute dal cliente e delle firme

apposte sul contratto rispetto alla documentazione dallo stesso fornita.

Procede, inoltre, con un controllo antifrode per accertare l’autenticità della

documentazione presentata dallo stesso, l’assenza del nominativo dalle liste

antiterrorismo, PEP, Armi di distruzione di massa e PIL, nonché eventuali segnalazioni

che risultassero abbinate al documento di riconoscimento (denunce di furto o

smarrimento). L’addetto all’istruttoria deve altresì accertare la sottoscrizione da parte

di colui che effettivamente ha incontrato personalmente il cliente, dell’apposito spazio

contrattuale e la presenza del relativo timbro.

Quale controllo di secondo livello, l’Ufficio Controllo Reti Vendita effettua telefonate a

campione sulla clientela per accertare che il cliente sia venuto personalmente in

contatto con l’identificatore.

In presenza di operazione sospetta secondo gli indicatori di anomalia dettati dal

provvedimento di Banca d’Italia, l’addetto all’istruttoria del finanziamento è tenuto a

seguire una specifica procedura di segnalazione verso la Funzione Antiriciclaggio e il

Delegato SOS, affinché quest’ultima possa procedere con gli accertamenti e si attivi, se

ritenuto opportuno, per l’inoltro della segnalazione tramite procedura INFOSTAT. Nel

caso in cui si provveda alla trasmissione dell’eventuale segnalazione tramite il portale

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94

INFOSTAT-UIF della Banca d’Italia, il Responsabile della Funzione provvede, anche con

il supporto delle Funzione Risk Management e Compliance, ad archiviare la

documentazione prodotta e a curare che sia mantenuta la più completa riservatezza

sulla SOS e sulle persone che hanno concorso al suo rilievo.

Nell’ambito dei presidi al rischio antiriciclaggio, inoltre, il software OCS, applicativo

gestionale messo a disposizione dei collaboratori e dipendenti, provvede a determinare

– sulla base dell’elaborazione dei dati e delle informazioni acquisite in sede di

censimento anagrafico, di accensione di rapporti continuativi e di monitoraggio

dell’operatività posta in essere – un “profilo” rappresentativo del livello di rischio di

esposizione a fenomeni di riciclaggio da parte del cliente.

Il sistema informatico alimenta in automatico l’Archivio Unico Informatico

temporaneo, con l’accensione dei rapporti e con i successivi eventi che interessano il

nominativo. Le registrazioni sono verificate, da parte dell’Ufficio Affari Legali e

Societari, con periodicità quindicinale prima di procedere al passaggio nell’Archivio

Unico Definitivo.

La Società è inoltre in possesso del certificato di conformità del sistema OCS agli

standard informatici richiesti dalla normativa con particolare riferimento al Decreto

Ministro del tesoro del 7 luglio 1992.

Alla luce dei nuovi adempimenti posti in capo agli intermediari dalla Circolare

288/2015, il Responsabile AML garantirà l’invio, con cadenza mensile, delle

Segnalazioni Antiriciclaggio Aggregate - S.A.R.A. ai sensi dell’art. 40 D.lgs. 231/07 e

Provvedimento dell’UIF per l’invio delle Segnalazioni Antiriciclaggio Aggregate

(S.AR.A.) del 23/12/2013.

In relazione a tale rischio, la Società non intende determinare un capitale interno a

presidio dello stesso, ma si limita ad adottare appropriati strumenti che ne permettano

un adeguato monitoraggio e controllo.

b. Rischio Usura

La Società ha individuato un potenziale rischio di non conformità rispetto alla

normativa antiusura, considerando l’intervento della rete vendita nell’intermediazione

del finanziamento.

Al fine di presidiare il rischio usura, la Società riceve la comunicazione da parte di

Banca d’Italia tramite una lista di distribuzione, affinché tutte le Unità Organizzative

vengano contemporaneamente informate della modifica dei tassi soglia. A tale lista di

distribuzione sono collegati gli indirizzi mail dei Responsabili delle Unità

Organizzative, oltre l’Ufficio Affari Legali e Societari. L’addetto all’attività di pricing

procede pertanto ad aggiornare sul sistema informatico i tassi soglia usura, avendo

cura di ridurli di 0,50 bps. Il sistema esegue un controllo di linea, bloccando il

caricamento dei finanziamenti che dovessero risultare fuori tasso soglia, sia al

momento del caricamento che al momento della stampa del contratto. La Funzione Risk

Management e Compliance esegue specifici controlli in merito alla corrispondenza dei

dati inseriti nel sistema rispetto a quanto comunicato da Banca d’Italia.

L’addetto all’attività di pricing ha altresì cura di comunicare alla rete vendita la

variazione dei tassi soglia e la necessità di aggiornare la documentazione affissa presso

gli uffici.

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Un controllo di secondo livello è inoltre eseguito dall’Ufficio Controllo Rete Vendita,

che provvede a contattare i clienti, selezionati in maniera campionaria, chiedendo loro

se hanno riconosciuto alla rete vendita ulteriori somme rispetto a quelle previste dal

contratto. In caso affermativo viene attivata la procedura di revoca del mandato alla

rete e la restituzione del dovuto al cliente.

d. Rischi connessi all’attività di cartolarizzazione

Il rischio di cartolarizzazione è il rischio che la sostanza economica dell’operazione di

cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di

gestione del rischio, in quanto le cartolarizzazioni producono effetti sulla situazione

patrimoniale delle società sia che esse si pongano come cedenti delle attività o dei

rischi sia che assumano la veste di acquirenti dei titoli emessi dal veicolo o dei rischi

di credito.

La Società, in coerenza con le disposizioni di vigilanza, ha adottato un sistema dei

controlli interni in grado di assicurare un’adeguata gestione dei rischi derivanti da tali

operazioni, inoltre, ha predisposto adeguate politiche e procedure volte a garantire che

la sostanza economica di dette operazioni sia pienamente in linea con la loro

valutazione di rischiosità e con le decisioni degli organi aziendali.

In particolare, l’accordo quadro di cessione prevede un tasso fisso di cessione, che

potrebbe compromettere la sostanza economica dell’operazione. Inoltre nello stesso

accordo sono previsti limiti di tipologia di finanziamenti cedibili, ponderati sul totale

del ceduto. Ciò potrebbe comportare un’esposizione finanziaria per la Società qualora

i crediti non possano essere ceduti.

In relazione ai finanziamenti direttamente erogati dalla Società, è previsto che

quest’ultima, in qualità di originator, provveda alla cessione pro-soluto dei crediti a

una società veicolo che poi procederà, a sua volta, all’emissione di titoli cartolarizzati;

tali titoli saranno poi acquistati per la tranche junior dal socio azionista Seer Capital e

per la tranche senior da Societè Generale. Dal canto suo MCE è tenuta all’acquisto di

una vertical slice, pari al 5%, di ciascuna categoria dei titoli emessi (senior, mezzanine

e junior), a fronte dei quali determina il relativo assorbimento patrimoniale.

Al fine di mitigare tali rischi la Società ha predisposto dei presidi già in sede di

acquisizione dei finanziamenti finalizzati ad applicare almeno lo stesso tasso previsto

per la cessione e monitorare i limiti di tipologia dei crediti ceduti così da poter

tempestivamente prevedere ed intervenire per mitigare il conseguente rischio

economico-finanziario.

Inoltre l’attività di subservicing relativa ai crediti ceduti potrebbe esporre la società a

rischi operativi. Al fine di presidiare tali rischi la società ha predisposto adeguati

controlli di primo livello, per lo più informatizzati, condividendo le procedure adottate

con il servicing di riferimento.

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96

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di

liquidità

Il rischio di liquidità si configura come lo stato di incapacità o di difficoltà di adempiere

ai propri impegni operativi di business (e.g. acquisto crediti, esborso anticipi, etc.) ed

agli altri impegni di spesa in senso lato (e.g. pagamento fornitori, pagamento stipendi,

etc.).

Di conseguenza, l’esame della liquidità è volto a verificare l’equilibrio dei flussi di cassa

attesi in un arco temporale annuale, attraverso la contrapposizione delle attività e delle

passività con scadenze all’interno di fasce temporali che vanno da quella a vista a

quella a dodici mesi.

Mediocredito Europeo, in linea con quanto previsto dalla normativa, misura e monitora

il rischio di liquidità cui è esposto in un’ottica attuale e prospettica. In particolare, la

valutazione prospettica tiene conto del probabile andamento dei flussi finanziari

connessi all’attività di intermediazione ovvero alle richieste di escussione delle

controgaranzie rilasciate.

La Società monitora il rischio di liquidità attraverso lo strumento della maturity ladder.

Tale modello permette l’analisi della situazione complessiva della liquidità mediante

un monitoraggio delle principali voci di entrata e di uscita, ciò garantisce

l’individuazione puntuale degli sbilanci di cassa per ciascun periodo di osservazione,

al fine di una stima corretta dell’esposizione al rischio di liquidità.

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97

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e

passività finanziarie

Sezione 4 - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

4.1 IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA

4.1.1 Informazioni di natura qualitativa

Il capitale sociale ammonta a Euro 5.051.489, a seguito dell’aumento effettuato dal socio S.C.O. ILoans LLC, società veicolo del fondo statunitense Seer Capital. L’ingresso nell’azionariato è stato effettuato nel 2014 mediante un aumento di capitale riservato, con un iniziale apporto di Euro 3 milioni per una partecipazione nel capitale sociale del 44%, costituita per Euro 641.025,80 quale valore nominale ed Euro 2.358.974,94 quale sovrapprezzo azioni. Nel corso del 2016 sono stati apportati aumenti di capitale

per complessivi Euro 5.047.960 da parte del socio di maggioranza.

3.069.322

3.796.181 724.097 13.631 90.881

1.828.614-

845.056 31.726 537 140.278

1.412.789

101.206 4.764.044 4.135

338.365

540.000

3.934.402 1.528 1.216.634 80.604 366.520 105.450

- Posizioni corte

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

C.6 Garanzie finanziarie e ricevute

- Posizioni corte

C.3 Finanziamenti da ricevere

- Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi

- Posizioni lunghe

- Posizioni lunghe

B.1 Debiti verso:

- Banche

B.3 Altre passività

- Enti Finanziari

- Clientela

B.2 Titoli di debito

Operazioni "fuori bilancio"

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

- Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.1 Derivati finanziari senza scambio di capitale

Passività per cassa

Da

olt

re 3

mesi

fin

o a

6 m

esi

da

olt

re 6

mesi

fin

o a

1 a

nn

o

Da

olt

re 1

an

no

fin

o a

3 a

nn

i

Da

olt

re 3

an

ni

fin

o a

5 a

nn

i

Attività per cassa

A.1 Titoli di stato

A.2 Altri titoli di debito

A.3 Finanziamenti

A.4 Altre attività

Olt

re 5

an

ni

Du

ra

ta

ind

eterm

ina

ta

Voci/Scaglioni temporali

A v

ista

Da

olt

re 1

gio

rn

o a

7

gio

rn

i

Da

olt

re 7

gio

rn

i

a 1

5 g

iorn

i

Da

olt

re 1

5

gio

rn

i a

1 m

ese

Da

olt

re 1

mese

fin

o a

3 m

esi

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4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

4.2 I Fondi Propri e i coefficienti di vigilanza

4.2.1 I Fondi Propri

4.2.1.1 Informazioni di natura qualitativa

I fondi propri e i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori

patrimoniali e del risultato economico determinati con l'applicazione della normativa

di bilancio prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo conto della

disciplina sui fondi propri e sui coefficienti prudenziali introdotta con l’emanazione del

Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della Direttiva (UE) n. 36/2013 (CRD IV),

nonché delle correlate disposizioni di carattere tecnico-applicativo dell’EBA, oggetto di

specifici regolamenti delegati della Commissione Europea.

I fondi propri derivano dalla somma delle componenti positive e negative, in base alla

loro qualità patrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena

Voci/Valori Importo 31/12/2017 Importo 31/12/2016

1. Capitale 5.051.489 5 .051.489

2. Sovrapprezzi di emissione -

3. Riserve 1.748.027 1 .343.293

- di utili 69.375

a) legale 12.860 12.860

b) statutaria

c) azioni proprie

d) altre 56.515

- altre 1.735.167 1.273.918

4. (Azioni proprie) 0 0

5. Riserva valutazione 5.656 3.930

- Attività finanziarie disponibili per la vendita

- Attività materiali

- Attività immateriali

- Copertura di investimenti esteri

- Copertura di flussi finanziari

- Differenze di cambio

- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

- Leggi speciali di rivalutazione

- Utili/Perdite attuariali relativi a pian i previdenziali a benefici definiti 5.656 3.930

- Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni valutate al

patrimonio netto

6. Strumenti di capitale 0 0

7. Utile (Perdita) d'esercizio -5.337.375 -2.595.266

TOTALE 1.467.797 3 .803.446

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99

disponibilità della Società, al fine di poterle utilizzare per fronteggiare il complesso dei

requisiti patrimoniali di vigilanza sui rischi.

Il totale dei fondi propri, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di

vigilanza prudenziale, è costituito dal capitale di classe 1 (Tier 1) e dal capitale di classe

2 (Tier 2 – T2); a sua volta, il capitale di classe 1 risulta dalla somma del capitale

primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e del capitale aggiuntivo di classe

1 (Additional Tier 1 – AT1).

I tre predetti aggregati (CET 1, AT 1 e T2) sono determinati sommando algebricamente

gli elementi positivi e gli elementi negativi che li compongono, previa considerazione

dei c.d. “filtri prudenziali”. Con tale espressione si intendono tutti quegli elementi

rettificativi, positivi e negativi, del capitale primario di classe 1, introdotti dalle

autorità di vigilanza con il fine esplicito di ridurre la potenziale volatilità del

patrimonio.

La disciplina di vigilanza sui fondi propri e sui requisiti patrimoniali è anche oggetto

di un regime transitorio, il quale prevede in particolare:

- l’introduzione graduale (“phase-in”) di alcune di tali nuove regole lungo un

periodo generalmente di 4 anni (2014-2017);

- regole di “grandfathering” che consentono la computabilità parziale, con

graduale esclusione entro il 2021, dei pregressi strumenti di capitale del

patrimonio di base e del patrimonio supplementare che non soddisfano tutti

i requisiti prescritti dal citato Regolamento (UE) n. 575/2013 per gli

strumenti patrimoniali del CET1, AT1 e T2.

Una parte delle disposizioni che regolano il predetto regime transitorio sono state

dettate dalla Banca d’Italia, con la menzionata circolare n. 285/2013, nell’ambito delle

opzioni nazionali consentite dal Regolamento (UE) n. 575/2013 alle competenti

autorità di vigilanza nazionali.

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1)

Il capitale primario di classe 1, che rappresenta l’insieme delle componenti

patrimoniali di qualità più pregiata, è costituito dai seguenti elementi: capitale sociale,

sovrapprezzi di emissione, riserve di utili e di capitale, riserve da valutazione, “filtri

prudenziali”, deduzioni (perdite infrannuali, avviamento ed altre attività immateriali,

azioni proprie detenute anche indirettamente e/o sinteticamente e impegni al

riacquisto delle stesse, partecipazioni significative e non nel capitale di altri soggetti

del settore finanziario detenute anche indirettamente e/o sinteticamente, attività

fiscali differite, esposizioni verso cartolarizzazioni e altre esposizioni ponderabili al

1250% e dedotte dal capitale primario). Nella quantificazione degli anzidetti elementi

deve tenersi conto anche degli effetti derivanti dal “regime transitorio”.

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT 1)

Gli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e i relativi eventuali sovrapprezzi

costituiscono gli elementi patrimoniali del capitale aggiuntivo di classe 1. Da tali

elementi devono essere portati in deduzione gli eventuali strumenti di AT 1 propri

detenuti anche indirettamente e/o sinteticamente e gli impegni al riacquisto degli

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100

stessi, nonché gli strumenti di capitale aggiuntivo, detenuti anche indirettamente e/o

sinteticamente, emessi da altri soggetti del settore finanziario nei confronti dei quali

si detengono o meno partecipazioni significative. Nella quantificazione degli anzidetti

elementi deve tenersi conto anche degli effetti del “regime transitorio”.

Tale aggregato non rileva per la Società, in quanto la stessa non ha emesso strumenti

di capitale le cui caratteristiche contrattuali ne consentano l’inquadramento tra gli

strumenti di AT 1.

3. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T 2)

Le passività subordinate le cui caratteristiche contrattuali ne consentono

l’inquadramento nel T2, inclusi i relativi eventuali sovrapprezzi di emissione,

costituiscono gli elementi patrimoniali del capitale di classe 2. Da tali elementi devono

essere portati in deduzione le eventuali passività subordinate proprie detenute anche

indirettamente e/o sinteticamente e gli impegni al riacquisto delle stesse, nonché gli

strumenti di T2, detenuti anche indirettamente e/o sinteticamente, emessi da altri

soggetti del settore finanziario nei confronti dei quali si detengono o meno

partecipazioni significative. Nella quantificazione degli anzidetti elementi deve tenersi

conto anche degli effetti del “regime transitorio”.

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

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La tabella evidenzia fondi propri negativi alla data di bilancio; come esposto dagli amministratori nella relazione sulla gestione, gli azionisti di maggioranza hanno

effettuato un versamento pari a Euro 6 milioni, a titolo di riserve, nel primo trimestre 2018, al fine di coprire la perdita dell’esercizio 2017 e sanare la situazione di squilibrio

economico e di vigilanza.

4.2.2.1 Informazioni di natura qualitativa

A far data dal 1° gennaio 2014 è divenuta applicabile la nuova disciplina armonizzata

per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013

(CRR) e nella direttiva (UE) n. 63/2013 (CRD IV) del 26 giugno 2013, che traspongono

nell’Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza

bancaria (c.d. framework Basilea 3).

Il quadro normativo è completato per mezzo delle misure di esecuzione, contenute in

norme tecniche di regolamentazione o di attuazione (rispettivamente “Regulatory

Technical Standard – RTS” e “Implementing Technical Standard – ITS”) adottate dalla

Commissione europea su proposta dell’Autorità Bancaria Europea (ABE) e, in alcuni

casi, delle altre Autorità europee di supervisione (ESA).

A. INTERMEDIARI FINANZIARI

31/12/2017 31/12/2016

di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie -4.269.900 -1.557.000

B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) -

D. Elementi da dedurre da CET1 -3.130.843 -3.430.000

E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-)

-601.228 1.408.000

di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie

H. Elementi da dedurre dall'AT1

I. Regime transitorio - impatto su AT1 (+/-)

di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie

N. Elementi da dedurre dal T2

O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-)

P. Totale Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2) (M - N+/-O)

Q. Totale Fondi Propri (F + L + P) -601.228 1.408.000

L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1)

(G - H +/- I)

M. Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) al lordo degli elementi da

dedurre e degli effetti del regime transitorio

F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 -

CET1) (C - D +/- E)

G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al

lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime

A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)

prima dell'applicazione dei filtri prudenziali2.529.615 4.838.000

C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del

regime transitorio (A +/- B)2.529.615 4.838.000

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Per dare attuazione e agevolare l’applicazione della nuova disciplina comunitaria e per

realizzare una complessiva revisione e semplificazione della disciplina di vigilanza

delle banche, la Banca d’Italia ha emanato la circolare n. 285/2013 “Disposizioni di

vigilanza per le banche”, la quale recepisce le norme della CRD IV, indica le modalità

con cui sono state esercitate le discrezionalità nazionali attribuite dalla disciplina

comunitaria del regolamento CRR alle autorità nazionali e delinea un quadro normativo

completo, organico, razionale e integrato con le disposizioni comunitarie di diretta

applicazione.

La nuova normativa si basa, in linea con il passato, su tre Pilastri:

a) il primo pilastro attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio,

prevedendo il rispetto di requisiti patrimoniali per fronteggiare le principali tipologie

di rischio dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e

operativo). Sono inoltre previsti:

- l’obbligo di detenere riserve patrimoniali addizionali in funzione di conservazione del

capitale e in funzione anticiclica nonché per le istituzioni a rilevanza sistemica;

- nuovi requisiti e sistemi di supervisione del rischio di liquidità, sia in termini di

liquidità a breve termine (Liquidity Coverage Ratio – LCR) sia di regola di equilibrio

strutturale a più lungo termine (Net Stable Funding Ratio – NSFR);

- un coefficiente di “leva finanziaria” (“leverage ratio”), che consiste nel rapporto

percentuale tra il patrimonio costituito dal capitale di classe 1 e l’ammontare totale

delle esposizioni non ponderate per cassa e fuori bilancio, senza peraltro che sia fissato

per il momento un limite minimo obbligatorio da rispettare;

b) il secondo pilastro richiede agli intermediari di dotarsi di una strategia e di un

processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale (cosiddetto “Internal Capital

Adequacy Assessment Process” - ICAAP), in via attuale e prospettica e in ipotesi di

“stress”, a fronte di tutti i rischi rilevanti per l’attività bancaria (credito, controparte,

mercato, operativo, di concentrazione, di tasso di interesse, di liquidità ecc.) e di un

robusto sistema organizzativo, di governo societario e dei controlli interni; inoltre, nel

quadro del secondo pilastro va tenuto sotto controllo anche il rischio di leva finanziaria

eccessiva. All’Organo di Vigilanza è rimessa la supervisione sulle condizioni di stabilità,

efficienza, sana e prudente gestione delle banche e la verifica dell’affidabilità e della

coerenza dei risultati delle loro valutazioni interne (cosiddetto “Supervisory Review

and Evaluation Process” - SREP), al fine di adottare, ove la situazione lo richieda, le

opportune misure correttive;

c) il terzo pilastro prevede specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti

l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei

relativi sistemi di gestione, misurazione e controllo.

I coefficienti prudenziali obbligatori alla data di chiusura del presente Bilancio sono

determinati secondo le metodologie previste dal Regolamento (UE) n. 575/2013,

adottando:

i) il metodo “standardizzato”, per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul rischio di

credito e di controparte (inclusi, per i contratti derivati, il metodo del valore corrente

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e, in tale ambito, la misurazione del rischio di aggiustamento della valutazione del

credito “CVA” per i derivati OTC diversi da quelli stipulati con controparti centrali

qualificate);

ii) il metodo “standardizzato”, per il computo dei requisiti patrimoniali sui rischi di

mercato (per il portafoglio di negoziazione, rischio di posizione su titoli di debito e di

capitale e rischi di regolamento e di concentrazione; con riferimento all’intero bilancio,

rischio di cambio e rischio di posizione su merci);

iii) il metodo “base”, per la misurazione del rischio operativo.

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

2017 2016 2017 2016

A. ATTIVITA' DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte 7.287.013 8.918.288 27.347.507 14.563.480

1 Metodologia standardizzata 7.287.013 8.918.288 27.347.507 14.563.480

2 Metodologia basata sui rating interni

2.1 Base

2.2 Avanzata

3 Cartolarizzazioni

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e di controparte 2.187.800 1.165.078

B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito

B.3 Rischio di regolamento

B.4 Rischio di mercato

1 Metodologia standard

2 Modelli interni

3 Rischio concentrazione

B.5 Rischio operativo 294.527 160.429

1 Metodo base 294.527 160.429

2 Metodo standardizzato

3 Metodo avanzato

B.6 Altri requisiti prudenziali

B.7 Altri elementi di calcolo

B.8 Totale requisiti prudenziali

C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate 27.347.507 14.563.480

C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET 1 capital ratio) -1,94% 9,70%

C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) -1,94% 9,70%

C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) -1,94% 9,70%

Importi non ponderatiImporti ponderati/

requisitiCategorie/Valori

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SEZIONE 5 – PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA

Importo lordo Imposta sul reddito Importo netto

10. Utile (Perdite) d'esercizio -5.271.662 -65.713 -5.337.375

Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico

20. Attività materiali

30. Attività immateriali

40. Piani a benefici definiti 2.381 655 1.72650. Attività non correnti in via di dismissione

60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni

valutate a patrimonio netto

70. Copertura di investimenti esteri

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

80. Differenze di cambio

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

90. Copertura dei flussi finanziari

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita

a) variazioni di valore

b) rigiro a conto economico

- rettefiche da deterioramento

- utili/perdite da realizzo

c) altre variazioni

110. Attività non correnti in via dismissione

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazione

valutate a patrimonio netto

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

- rettefiche da deterioramento

- utili/perdite da realizzo

c) altre variazioni

130. Totale altre componenti reddituali 2.381 655 1.726

140. Reddituali complessiva (voce 10 + 130) -5.269.281 -65.058 -5.335.649

VOCI31/12/2017

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SEZIONE 6- OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

6.1 Informazioni sui Compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

I compensi dei dirigenti con responsabilità strategica per l’anno 2017 sono relativi a:

Compensi ad Amministratori per complessivi Euro 227.623 Compensi al Collegio Sindacale per complessivi Euro 124.837

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

La società non ha erogato crediti o rilasciato garanzie a favore di amministratori e sindaci.

6.3 Informazioni sulle transazioni con le parti correlate

Si riporta di seguito il dettaglio per tipologia di transazione dei rapporti intercorsi con

la società MCE Retail della quale la MCE detiene il 49% del capitale sociale. Le poste indicate nella tabella sotto sono quelle relative alle poste patrimoniali ed economiche rilevate nel bilancio di MCE Retail al 31.12.2017:

SEZIONE 7 – ALTRI DETTAGLI INFORMATIVI

7.1 Informazioni relative ai compensi spettanti al revisore legale

I compensi spettanti alla società di revisione KPMG S.p.A. per le attività di revisione del bilancio per l’esercizio 2017 sono i seguenti:

- Revisione del bilancio di esercizio separato e consolidato al 31.12.2017 pari a Euro 45.000;

- Revisione limitata dei prospetti contabili semestrali al 30.06.2017 pari a Euro 7.500.

Tipologia Crediti Debiti Costi Ricavi Patrimonio Netto Garanzie Ricevute

Rapporti Finanziari

31/12/2017 - 607.958

Rapporti Commerciali

31/12/2017 119.228 1.125.912

Totale 119.228 607.958 - 1.125.912 - -

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DESTINAZIONE DEL RISULTATO DELL'ESERCIZIO

Signori Azionisti,

Il bilancio al 31 dicembre 2017 chiude con una perdita pari a Euro 5.337.375 (al lordo

delle imposte anticipate). Si propone di approvare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre

2017 riportando a nuovo la perdita dell’esercizio 2017 pari a Euro 5.337.375.

La perdita dell’esercizio 2017 è al lordo delle imposte anticipate, in quanto gli

Amministratori prudenzialmente non hanno ritenuto di iscrivere nella situazione

contabile al 31 dicembre 2017 ulteriori attività per imposte anticipate quantificabili in

Euro 1.163.289 calcolate sulla perdita dell’esercizio 2017, riservandosi la facoltà di

farlo negli esercizi successivi sulla base di redditi imponibili futuri.

Roma, 26 marzo 2018

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione

(Ing. Pasquale di Vito)

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000, si dichiara che il documento

è copia conforme all’originale depositato presso la società MEDIOCREDITO

EUROPEO S.P.A.