Bilancio d’esercizio 31 dicembre 2008 - bpspoleto.it · fondo TARP (350 mld) è stato destinato...

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Bilancio d’esercizio 31 dicembre 2008

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Bilancio d’esercizio 31 dicembre 2008

1Sede Legale e Direzione Generale

Piazza Luigi Pianciani, 506049 Spoleto (PG)

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Organi Sociali

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente ANTONINI GIOVANNINO (*) Vice Presidente – Vicario BELLINGACCI MARCO (*) Vice Presidente RAGGI GIORGIO (*) Consiglieri AMONI ALDO (*) ARCELLI PAOLO BERNARDINI CLAUDIO CARBONARI MARCO CHIOCCI GABRIELE CONTI VALENTINO D’ATANASIO NAZZARENO (*) DI BELLO FRANCESCO FAGOTTI MARIO LOGI MICHELE (*) UMBRICO CLAUDIO

COLLEGIO SINDACALE

Presidente BONELLI FRANCESCO Sindaci Effettivi FESANI MICHELE ROSSI ROBERTO Sindaci Supplenti BURINI GIOVANNI CASTELLANI PIERGIORGIO

SOCIETA’ DI REVISIONE

KPMG Spa

DIREZIONE GENERALE

Direttore Generale PALLINI ALFREDO Vice Direttore Generale – Vicario CONTICINI MAURO (*) Componenti del Comitato Esecutivo

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Indice

Relazione sulla gestione pag. 9 Schemi di Bilancio dell’impresa pag. 57 Nota Integrativa pag. 65 Parte A: Politiche contabili pag. 69 A.1 Parte generale pag. 69 1. Dichiarazione di conformità agli IAS/IFRS 2. Principi generali di redazione 3. Eventi successivi 4. Altri aspetti A.2 Parte relativa alla principali voci di Bilancio pag. 75 Criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione, rilevazione delle componenti reddituali Parte B: Informazioni sullo Stato Patrimoniale pag. 95 Parte C: Informazioni sul Conto Economico pag. 147 Parte D: Informativa di settore pag. 169 Parte E: Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura pag. 173 Parte F: Informazioni sul Patrimonio pag. 237 Parte H: Operazioni con parti correlate pag. 245 Allegati pag. 251 Attestazione del Dirigente proposto alla redazione dei documenti contabili societari pag. 255 Relazione del Collegio Sindacale pag. 259 Relazione della Società di Revisione pag. 269

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Schemi di Bilancio

operazioni con parti correlate

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LO SCENARIO MACROECONOMICO

L’ECONOMIA INTERNAZIONALE La crisi che dal 2007 interessa i mercati finanziari si è aggravata rendendo necessari interventi pubblici per salvare alcune importanti istituzioni finanziarie statunitensi ed europee. Altri interventi straordinari sono stati introdotti dai governi e dalle banche centrali per assicurare la continuità dei flussi finanziari, ampliando le garanzie sulle passività bancarie e rafforzando la posizione patrimoniale degli intermediari in difficoltà. Sull’economia reale si sono trasferite le tensioni influenzando negativamente le scelte di consumo, investimento e produzione, portando inevitabilmente una fase di generalizzata e intensa recessione.

Il prezzo del petrolio ha subito un brusco ribasso, dopo aver toccato i 143$ al barile, a dicembre 2008 è sceso fino ai 35$. Anche tutto il resto delle materie prime, tranne poche eccezioni, hanno evidenziato un andamento analogo, con un picco raggiunto in estate e un crollo nei mesi finali dell’anno.

Al conseguente recedere dell’inflazione e al peggioramento della congiuntura si è accompagnata la decisa riduzione dei tassi di interesse ufficiali, quasi azzerati negli Usa e in Giappone e scesi al 2,5% (2% a Gennaio 2009) in Area Euro.

Negli USA, come nella maggior parte dei paesi, la crisi si è trasmessa all’economia reale attraverso il calo della ricchezza finanziaria e immobiliare. Anche il Pil che ha subito la caduta dei consumi privati, il calo degli investimenti e il rallentamento dell’export, risulta dunque in flessione dal 3° trimestre. L’inflazione si è invece portata attorno all’1% dopo aver raggiunto il 4,4% annuo ad agosto. Dopo il salvataggio di Fannie Mae e Freddie Mac e il fallimento di Lehman, la metà del fondo TARP (350 mld) è stato destinato dal Congresso alla ricapitalizzazione del sistema bancario.

La FED ha ridotto il tasso sui fed funds dal 4,25% all1%, definendo a metà dicembre, un obiettivo nell’intervallo 0-0,25%. Le condizioni monetarie e la ricomposizione dei portafogli privati verso titoli pubblici sono ben riflesse nella curva dei rendimenti benchmark.

In Asia rallenta la crescita economica del Giappone; il Pil è diminuito nei due trimestri centrali dell’anno, a causa del contributo negativo netto del commercio con l’estero e del calo degli investimenti privati. La Banca Centrale ha ridotto, in due riprese, il tasso ufficiale dallo 0,5% allo 0,1%. Nei mesi finali dell’anno la produzione industriale è scesa (attorno al –9% annuo) e la disoccupazione è salita (sopra il 4%) e ciò evidenzia un ulteriore deterioramento della congiuntura. In Cina la crescita ha subito una progressiva decelerazione sino a raggiungere il 9,0%, un ritmo appena sufficiente a garantire l’equilibrio sul mercato del lavoro.

Anche altri paesi e Aree Emergenti mostrano, nel 2° semestre, un significativo rallentamento della crescita annua e un calo della produzione.

L’area Euro è tecnicamente entrata in recessione, dopo aver registrato nei due trimestri centrali dell’anno una flessione del Pil, determinata soprattutto dal rinvio delle decisioni di investimento e dalla frenata della domanda estera. Il clima di fiducia di imprese e famiglie è

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arrivato ai minimi. I Governi come garanzie su depositi e obbligazioni di banche, finanziamenti in infrastrutture, nell’energia e alle PMI, hanno varato misure di sostegno grazie al supporto della Bei e della Bers.

La BCE dopo aver alzato al 4,25%, a luglio, il tasso di riferimento, lo ha poi portato al 2% a metà gennaio 2009), evidenziando che le principali preoccupazioni sono relative all’occupazione e ai fallimenti aziendali. Ha inoltre rafforzato l’impegno a sostegno della liquidità, conducendo da ottobre le operazioni di rifinanziamento con la formula del tasso fisso e piena aggiudicazione degli importi richiesti. La curva dei rendimenti era inclinata inclinata negativamente sul tratto a breve e positivamente sul tratto 2-10 anni, con uno spread abbastanza ampio di 104 bp. Dopo il fallimento Lehman, il tasso euribor 1 mese è salito al 4,8% per poi scendere al 3% circa di fine anno (e all’1,8% a gennaio 2009), a seguito degli interventi BCE e dei governi dei principali Paesi.

In Italia, a partire dal 2° trimestre, il Pil è in flessione. Il peggioramento congiunturale si è accentuato nei mesi finali, riflettendo il calo degli investimenti, la flessione delle esportazioni e la stagnazione dei consumi delle famiglie. La produzione industriale ha registrato un decremento di circa il 4% attestandosi attorno al 10% annuo nei mesi finali del 2008. L’occupazione ha subito una battuta d’arresto e si è intensificato e diffuso conseguentemente il ricorso alla Cassa Integrazione. L’inflazione al consumo è passata dal 4,2% annuo di agosto al 2,3% in seguito al ribasso dei corsi petroliferi e alla debolezza della domanda.

Anche l’Italia si è allineata all’Area Euro nella tipologia di interventi a supporto del sistema finanziario e reale, ma il sostegno della politica di bilancio subisce i vincoli posti dall’elevato debito pubblico.

L’andamento dei mercati azionari internazionali è stato caratterizzato da un accentuato e generalizzato calo, riflettendo l’incertezza sull’evoluzione della recessione in atto e sulle politiche a supporto del suo superamento. Rispetto al fine anno precedente la flessione degli indici di Borsa ha superato il 40% negli Usa, nell’Area Euro e in Giappone, sfiorando il 50% alla Borsa italiana, dove un ribasso attorno al 57% ha interessato i titoli bancari.

Sul mercato dei titoli di Stato i corsi sono decisamente saliti (più del 10% nell’anno sia negli Usa che in Area Euro). Anche il differenziale di rendimento tra i titoli sovrani dei Paesi Emergenti e quelli Treasury si è rialzato attorno ai 700 bp a fine anno, valor più elevato di circa 400bp rispetto all’inizio di giugno. I premi a rischio sulle obbligazioni societarie si sono ampliati per tutte le principali classi di rischio portandosi a circa 600bp per titoli con rating tripla B, sia negli Usa sia in Area-Euro (dai circa 200 bp di fine 2007).

Sui mercati valutari l’euro si è apprezzato, nel primo semestre, nei confronti del dollaro, portandosi sino al cambio di 1,6 (da 1,46 di dicembre 2007); successivamente in un contesto di elevata percezione del rischio, i capitali in precedenza investiti in valute ad alto rendimento sono affluiti verso il dollaro e, soprattutto le yen, determinando così un deprezzamento dell’euro (1,41$ e 127,7 yen a fine dicembre).

L’ECONOMIA REGIONALE Nella prima parte del 2008 l’economia umbra1 ha mostrato segni di indebolimento, che hanno riguardato sia la domanda interna sia quella estera. Nell’industria manifatturiera il peggioramento del quadro congiunturale ha interessato soprattutto le aziende di medie dimensioni e quelle operanti nella meccanica, che avevano registrato negli ultimi anni i maggiori progressi.

Nei primi mesi dell’anno la domanda rivolta al settore industriale ha manifestato una flessione. Secondo l’indagine qualitativa dell’ISAE, è proseguita la fase, iniziata nel 2007, di progressivo peggioramento dei giudizi degli imprenditori umbri sugli ordinativi provenienti dall’interno, cui si è associato un calo della componente estera. L’andamento risulta inferiore alle attese in tutti i settori fatta eccezione per il tessile-abbigliamento, che continua a essere sospinto dalla domanda estera di prodotti di elevata qualità. La riduzione delle vendite ha interessato in particolare le imprese di medie dimensioni, che avevano trainato la crescita degli ultimi anni, e in minore misura quelle grandi; le aziende con un numero di addetti tra 20 e 49 si attendono invece un aumento delle vendite superiore a quello del 2007. Lo scenario è migliorato negli ultimi mesi dell’anno.

Nel primo semestre del 2008 si sono accentuate le difficoltà che il settore delle costruzioni aveva iniziato a manifestare lo scorso anno. Alla perdurante stagnazione delle opere pubbliche si è

1 Banca D’Italia, Eurosistema, “Economie regionali:l’economia nell’Umbria”, Perugia 2008.

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aggiunto un progressivo indebolimento della domanda nel comparto residenziale, che sconta anche condizioni di finanziamento meno favorevoli. Le costruzioni abitative dei primi sette mesi dell’anno sono diminuite del 5,9% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (–9,7% la media nazionale). I finanziamenti destinati agli investimenti in costruzioni si sono contratti.

Per quanto riguarda il commercio invece, le accresciute incertezze sull’evoluzione della situazione economica hanno condizionato le decisioni di spesa delle famiglie, più prudenti soprattutto per quanto concerne i beni durevoli. Tra gennaio e settembre del 2008, secondo i dati dell’ANFIA, le immatricolazioni di autovetture sono diminuite del 10,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; la dinamica, negativa in tutti i nove mesi, è andata progressivamente peggiorando.

Sulla base dell’indagine Unioncamere, nel primo semestre del 2008 le vendite della grande distribuzione hanno accelerato rispetto al corrispondente periodo del 2007, facendo segnare un incremento leggermente superiore alla media italiana (4,7% in termini nominali), concentrato nei prodotti confezionati di largo consumo (5,5%). L’indagine condotta dall’Istat in ambito nazionale relativa ai primi otto mesi dell’anno segnala tuttavia un calo per il complesso dei consumi al dettaglio, più accentuato per le regioni del Centro e per i beni non alimentari.

Secondo i dati provvisori forniti dalla Regione Umbria, nei primi sei mesi del 2008 i flussi turistici regionali in arrivo sono rimasti stabili sui livelli del corrispondente periodo dell’anno precedente, mentre le giornate di presenza sono diminuite di quasi due punti percentuali (contro aumenti registrati nello stesso semestre del 2007 del 3,2 e del 2,6 per cento, rispettivamente).

Il peggioramento, che ha coinvolto tutte le tipologie di strutture ricettive, ha interessato prevalentemente la componente estera, i cui arrivi si sono ridotti del 3,8%, a fronte di un aumento dell’1,8% di quelli provenienti da altre regioni d’Italia.

Secondo i dati provvisori dell’Istat, nel primo semestre del 2008 le esportazioni regionali a prezzi correnti hanno mostrato un calo rispetto allo stesso periodo del 2007 (–1,9%). La diminuzione è attribuibile soprattutto al settore dei metalli e prodotti in metallo (–17,9%), che ha risentito della sensibile riduzione dei listini di vendita connessa con gli andamenti delle quotazioni delle materie di base. Al netto di tale settore, la dinamica dell’export risulta positiva (8,7%), ma in rallentamento rispetto al 2007 (14,7%). Le vendite di macchine e apparecchi meccanici hanno rallentato sensibilmente (6,4%, dal 21,7%). Tra gli altri settori di specializzazione della regione, anche l’alimentare ha aumentato notevolmente le vendite all’estero (32,8%; 4,6% nel 2007).

Le importazioni sono calate del 13,6% (a fronte di una crescita del 2,4% nel 2007), per effetto oltre che del rallentamento dell’attività industriale, anche della diminuzione dei prezzi dei prodotti metalliferi, i cui acquisti sono scesi in valore corrente del 28,5%. Si sono ridotte in particolare le importazioni dai paesi dell’Europa centro-orientale non appartenenti all’Unione europea e dall’America centro-meridionale (–42,7% e –56,8%, rispettivamente); è proseguita invece a un ritmo sostenuto la crescita degli acquisti dalla Cina.

In un contesto congiunturale non favorevole, il mercato del lavoro si è caratterizzato con andamenti sotto alcuni aspetti discordanti. Vi potrebbe avere influito il forte incremento delle registrazioni all’anagrafe dei cittadini provenienti dai paesi neocomunitari. Sulla base dei dati dell’Istat, l’occupazione nella media dei primi due trimestri del 2008 è aumentata in Umbria del 4,9% su base annua, in particolare tra la popolazione femminile. In aumento anche gli addetti nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura, mentre nell’industria i livelli occupazionali sono rimasti sostanzialmente immutati rispetto al primo semestre dell’anno precedente. La crisi strutturale di alcune imprese presenti nel territorio regionale unitamente ai primi effetti dello sfavorevole andamento dell’economia si sono riflessi in una forte ripresa del ricorso alla Cassa integrazione guadagni. Nei primi sei mesi del 2008 il tasso di occupazione della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) è salito al 66,0%, dal 63,6% del corrispondente periodo del 2007. Nello stesso periodo il tasso di disoccupazione si è ridotto al 4,8% (dal 5,0% del primo semestre del 2007).

Alla fine del mese di giugno i prestiti a clientela residente in Umbria, al netto delle sofferenze, erano cresciuti su base annua del 4,6%, un ritmo di espansione inferiore a quello rilevato a fine 2007 (8,8%). Vi hanno influito operazioni straordinarie concesse a società finanziarie nella prima parte del 2007, estinte negli ultimi mesi dell’anno. Al netto di tale effetto, l’aumento complessivo sarebbe stato del 7,1% e quello relativo ai finanziamenti a breve termine del 9,5% (7,9% alla fine del 2007). Il rallentamento della crescita dei prestiti a più lunga scadenza (dal 9,2% al 6,1%), in atto dallo scorso anno per le famiglie consumatrici, ha riguardato anche le società non finanziarie. Nei mesi estivi si è registrata un’ulteriore lieve decelerazione. I prestiti al comparto produttivo

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sono aumentati del 9,6%, quasi due punti in meno rispetto a dicembre 2007. Anche i finanziamenti concessi da banche e società finanziarie sotto forma di leasing e factoring hanno frenato (dal 18,3% al 4,4%; dal 36,3% al 17,2% rispettivamente).

La dinamica dei finanziamenti bancari concessi a soggetti residenti in regione ha ulteriormente rallentato, soprattutto nella componente relativa alla concessione di mutui per l’acquisto dell’abitazione.

I tassi sui prestiti alle imprese hanno continuato ad adeguarsi con gradualità ai rendimenti del mercato monetario. Le condizioni applicate nel secondo trimestre 2008 sono rimaste invariate per i crediti a breve termine (7,8%), mentre il TAEG sulle nuove operazioni a più lungo termine è aumentato di 34 punti base, al 6,1% (nello stesso periodo l’incremento dell’Euribor a 6 mesi è stato di 57 punti). Alla crescita dei tassi di interesse è corrisposto un aumento della quota di prestiti erogati a tasso fisso (passata dal 34,3% al 42,0% tra il 2007 e la prima metà del 2008). I segni di rallentamento nell’espansione del credito alle famiglie consumatrici appaiono più marcati rispetto alla media. Il ritmo di crescita registrato a giugno (2,1%; 7,5% nel 2007) è il più basso dall’inizio del decennio, anche tenuto conto degli effetti delle operazioni di cessione di crediti.

L’ammontare dei mutui per l’acquisto dell’abitazione, dopo sei anni di forte sviluppo, è rimasto stazionario; le nuove linee di credito concesse nel semestre sono risultate ben al di sotto di quelle rilevate nello stesso periodo dello scorso anno (–24,2%) e il 79,2 % di esse risulta a tasso fisso (oltre 14 punti in più rispetto al 2007).

Nel primo semestre dell’anno la qualità del credito a clientela residente è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2007: nei dodici mesi terminanti a giugno il flusso di nuove sofferenze rettificate in rapporto allo stock di prestiti all’inizio del periodo è risultato infatti sugli stessi livelli dello scorso dicembre (1,1%). All’aumento del tasso di decadimento (rapporto tra il flusso di nuove sofferenze rettificate rispetto al valore dei crediti all’inizio del periodo) nel settore produttivo, in particolare nei comparti dell’edilizia e dei servizi, si è contrapposto il calo di quello relativo alle famiglie consumatrici (dallo 0,9% allo 0,7%). L’incidenza dell’ammontare delle sofferenze sui prestiti totali è rimasta stabile (4,3%; 5,4% considerando anche le cartolarizzazioni).

Alla fine del primo semestre del 2008 la raccolta bancaria è cresciuta su base annua del 9,0% (6,0% a dicembre 2007). L’accelerazione è attribuibile alla componente obbligazionaria (dall’11,4% al 20,5%) e alle operazioni di pronti contro termine (dal 34,1% al 56,2 %).

L’incremento ha riguardato in particolare le famiglie consumatrici (11,9%), mentre per le imprese si sono registrati livelli sostanzialmente stazionari (0,4%). Alla decelerazione dei conti correnti (dal 2,8% all’1,5%) ha contribuito l’ulteriore crescita del costo opportunità di detenere attività liquide: il differenziale tra il rendimento dei BOT e i tassi medi sui conti correnti è aumentato nel primo semestre dell’anno di circa 30 punti base, al 2,5%. Si è accentuato il deflusso di fondi conferiti alle gestioni patrimoniali, che hanno fatto registrare nel semestre una raccolta netta negativa per 402 milioni di euro a valori correnti, pari al 15,2% dello stock di inizio periodo (–4,8% nel 2007). Nei primi otto mesi dell’anno anche la raccolta netta dei fondi comuni di diritto italiano è risultata negativa; solo una parte dei rimborsi dei comparti a maggiore profilo di rischio è stata indirizzata verso quelli di natura monetaria. Si è ulteriormente intensificata la propensione dei risparmiatori umbri verso investimenti a rendimento predefinito e basso profilo di rischio.

IL SISTEMA BANCARIO NAZIONALE L’attività delle banche è stata condizionata dalle variazioni, prima in alto e poi in basso, dei tassi ufficiali e dalla turbolenza innescata dai mutui ad alto rischio statunitensi. Le banche italiane fronteggiano la crisi che investe il sistema finanziario mondiale potendo contare su un modello di attività fondamentalmente sano, orientato prevalentemente verso attività di prestito e raccolta al dettaglio, e sui recuperi di efficienza conseguiti negli anni passati. Si sono dimostrate in grado finora di reggere l’urto sebbene l’aggravarsi della situazione abbia provocato forti tensioni, un abbassamento dei ratios patrimoniali e una significativa riduzione della redditività.

Dalla seconda metà del 2007 le condizioni di offerta del credito sono divenute moderatamente più restrittive, soprattutto verso le imprese caratterizzate da maggiore rischiosità. La crescita dei finanziamenti alle imprese si è tuttavia mantenuta su ritmi sostenuti.

La raccolta diretta bancaria mostra, in effetti, una graduale accelerazione, con la crescita media annua portatasi attorno al 14% a fine anno. In particolare, lo stock di obbligazioni risulta in aumento di oltre il 18% medio annuo (pari a circa 115 mld rispetto alla fine del 2007), mentre i

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conti correnti aumentano di oltre il 5%, circa un punto percentuale in più dell’anno scorso, favoriti dall’elevata preferenza della liquidità; per lo stesso motivo, si mantengono molto dinamici (confermandosi attorno al +17% annuo) i pct passivi.

Nel 2008, i deflussi netti dai fondi comuni hanno superato i 140 mld (circa il 25% dello stock di fine 2007). La produzione del ramo vita bancassicurazione risulta in calo di circa il 25%, in presenza di collocamenti di index quasi dimezzate e della tenuta dei prodotti tradizionali.

La crescita media annua degli impieghi vivi bancari si è attestata al +7,5% (+10,6% l’anno prima). In corso d’anno la dinamica dell’aggregato è decelerata dal +10% di inizio anno, al +4,4% di dicembre. L’evoluzione descritta è in gran parte dovuta agli impieghi alle famiglie consumatrici che, nel 4° trimestre, mostrano una sostanziale stasi su base annua (rispetto a circa il +10% di inizio anno); tale stasi è spiegata in parte dalle cartolarizzazioni, ma soprattutto dalla flessione delle erogazioni di mutui immobiliari (-6,9% nei primi tre trimestri dell’anno) conseguente alla diminuzione delle compravendite.

Anche la crescita dei prestiti alle imprese non finanziarie risulta in rallentamento (dal +12% circa di inizio anno al +6%), in linea con l’andamento della congiuntura reale e la minore domanda di credito. Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi si mantiene poco sopra l’1%, mentre, per il tasso di decadimento i dati disponibili (relativi a primi tre trimestri) evidenziano una sostanziale stabilità dell’indicatore per le famiglie consumatrici (poco sopra allo 0,8%) e una contenuta crescita per le imprese non finanziarie (+1,3%). Il deterioramento è continuato nel gennaio di quest’anno, quando il valore complessivo del debito della clientela entrato in sofferenza è risultato superiore del 70% rispetto a un anno prima. Tra le altre forme di impiego le erogazioni di credito al consumo chiudono l’anno con una crescita molto contenuta (+1,4%), riflettendo il calo degli acquisti di beni durevoli. La forbice media annua (impieghi – raccolta) si mantiene comunque attorno ai 3,2 punti percentuali. Il mark-up (misurato con riferimento ai prestiti a breve ed all’Euribor a 1 mese) è salito, in media annua, di circa 30 bp, riflettendo le tensioni finanziarie Significativa è la flessione del mark-down, passato dai 2,28 punti percentuali medi del 2007 ai 2,09 p.p.

L’impatto della crisi finanziaria e della recessione sui conti economici delle banche appare considerevole. Il margine d’interesse dovrebbe comunque registrare un apprezzabile aumento. Il calo dei ricavi da servizi e l’azzeramento dei risultati dell’attività di negoziazione, insieme con un significativo incremento delle rettifiche di valore e degli accantonamenti, dovrebbe, però, determinare una diminuzione degli utili significativa.

IL QUADRO NORMATIVO Il 1° gennaio 2008 è entrata in vigore la nuova disciplina sui coefficienti patrimoniali (Basilea 2).

A seguito della crisi finanziaria e In risposta alle raccomandazioni del Financial Stability Forum, il Comitato di Basilea ha annunciato una serie di proposte integrative della disciplina, tra cui: a) l’aumento dei requisiti di capitale sul trading, in particolare a fronte di prodotti derivati e veicoli fuori bilancio; b) nuove linee guida per la gestione e supervisione della liquidità; c) rafforzamento del secondo pilastro, con riferimento alla valutazione delle esposizioni e dei rating assegnati.

Il sistema bancario italiano, da gennaio, adotta l’IBAN (il codice a 27 cifre che sostituisce le coordinate bancarie) come unico ed esclusivo standard europeo per l’identificazione del conto corrente da utilizzare nell’esecuzione dei pagamenti. Inoltre, quasi la totalità delle banche sono in grado di recepire e inviare bonifici SEPA (Single Euro Payment Area).

La Banca d’Italia, a marzo, ha diffuso le nuove regole di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario. Le disposizioni attribuiscono agli assetti di corporate governance un ruolo centrale nella definizione delle strategie e delle politiche di gestione e controllo dei rischi. Le funzioni di supervisione strategica, di gestione e di controllo vanno ripartite tra gli organi aziendali in modo che siano chiaramente definiti i rispettivi compiti e sia possibile instaurare una costruttiva dialettica e corrette dinamiche di controllo.

Da segnalare l’emendamento allo IAS 39 e all’IFRS 7 - Riclassificazione delle attività finanziarie emesso il 13 ottobre 2008 dallo IASB e omologato dalla Commissione Europea il 15 ottobre 2008 con il Regolamento n. 1004/2008. La modifica, peraltro già applicata dalla banca nella terza trimestrale 2008, risponde alle esigenze di convergenza tra IAS/IFRS e principi americani al fine

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di armonizzare le normative contabili dei diversi paesi e rendere maggiormente comparabili le informazioni finanziarie.

Tali modifiche hanno rimosso alcuni divieti di riclassifica, in particolare le modifiche apportate allo IAS 39 riguardano attività finanziarie diverse dai derivati classificate nei portafogli contabili “attività finanziarie detenute per la negoziazione” e “attività finanziarie disponibili per la vendita”.

A tal proposito, si distinguono due casi:

1. le riclassifiche dal portafoglio delle ‘attività finanziarie detenute per la negoziazione’ agli altri portafogli attivi di strumenti finanziari (‘finanziamenti e crediti’, ‘attività finanziarie disponibili per la vendita’ e ‘attività finanziarie detenute sino a scadenza’); tali riclassifiche sono ammesse se l’entità non ha più l’intenzione di continuare a gestire lo strumento con finalità di trading oppure se lo strumento non ha più le caratteristiche ed i requisiti per rispondere a tale operatività; sono previste in particolare due possibili casistiche: a) le riclassifiche ammesse solo in “rare circostanze” e a tal proposito lo IASB ha puntualizzato che le condizioni di mercato del terzo trimestre 2008 costituiscono un esempio di “rare circostanze”; b) quelle ammesse in ogni momento purché lo strumento finanziario avesse già in origine, all’atto della classificazione iniziale, le caratteristiche per una possibile alternativa classificazione nel portafoglio ‘finanziamenti e crediti’ e a patto che l’entità, successivamente al trasferimento, abbia l’intenzione e la capacità di mantenerlo in tale nuovo portafoglio oltre il breve termine o fino alla scadenza;

2. le riclassifiche da ‘attività finanziarie disponibili per la vendita’ a ‘finanziamenti e crediti’ purché l’attività finanziaria già in origine, all’atto della classificazione iniziale, avesse le caratteristiche per una possibile classificazione trai ‘finanziamenti e crediti’ e se l’entità ha l’intenzione e la capacità di mantenere l’attività finanziaria oltre il breve termine o fino a scadenza.

Di contro, permane l’inammissibilità di riclassifiche in ingresso nella categoria ‘attività finanziarie detenute per la negoziazione’ ed in uscita dalla categoria ‘attività finanziarie valutate al fair value’.

Per maggiori dettagli si rinvia alla sezione ‘Politiche contabili’ della Nota integrativa.

Anatocismo A seguito della sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione del 4/11/2004, n. 21095, che ebbe a sancire la nullità delle clausole che prevedevano la capitalizzazione trimestrale degli interessi per violazione dell’art. 1283 c.c. (sulla scorta del principio che detta pratica non sarebbe stata assistita da alcun “uso normativo”), nel biennio 2005/2006 sono pervenute numerose lettere inviate da clienti della Banca volte a conseguire il ricalcolo degli interessi applicati al netto dell’anatocismo e, quindi, il rimborso di eventuali somme addebitate in eccesso. La Banca Popolare di Spoleto S.p.A. ha riscontrato le richieste, peraltro generalmente prive di documentazione giustificativa e di quantificazione del danno, in armonia con l’atteggiamento tenuto al riguardo dal sistema bancario italiano, significando di non poter aderire alla pretesa, sia perché la invocata pronuncia della Corte di Cassazione, benché autorevole, ha efficacia unicamente tra le parti, sia perché l’associazione bancaria italiana ha espresso dubbi sulla compatibilità, dal punto di vista giuridico, della decisione con i vigenti principi costituzionali.

Nel rilevare che, in linea generale, la giurisprudenza di merito successivamente formatasi risulta essersi uniformata al principio enunciato dalle Sezioni Unite, va altresì segnalato che, ad oggi, un numero piuttosto limitato di clienti ha reputato di adire l’Autorità Giudiziaria dopo l’invio della prima diffida. Al riguardo, e sotto il profilo economico, è pressoché impossibile quantificare l’eventuale ed ipotetico dato relativo al ricalcolo degli interessi se non rielaborando completamente tutti i conteggi relativi ai conti correnti che nel tempo avessero presentato, anche saltuariamente, saldi debitori e maturato interessi passivi.

Peraltro, l’esperienza maturata nella gestione delle pratiche in contenzioso può far ragionevolmente ritenere che risultino marginali gli effetti di un ipotetico esito sfavorevole dei giudizi eventualmente intentanti nei confronti della Banca.

Si segnala che ad oggi sono pendenti n. 11 cause in materia di anatocismo di cui una attivata nel corso del 2008.

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DINAMICA DEGLI AGGREGATI PATRIMONIALI

LA GESTIONE DEL RISPARMIO Nell’ambito dell’attività di gestione del risparmio la Banca Popolare di Spoleto SpA ha realizzato, rispetto all’esercizio precedente, una crescita del 13,2% della Raccolta Diretta (non tenendo conto della contrazione delle passività subordinate la crescita della raccolta diretta si attesterebbe al 15,4%) mentre la Raccolta Indiretta si è attestata €1.376 milioni registrando gli effetti di un trend in diminuzione sensibilmente influenzato dalla crisi del risparmio gestito e dall’andamento negativo che ha caratterizzato i mercati finanziari.

Nell’ambito della raccolta diretta significativo apporto alla crescita è stato dato dalla componente depositi e da quella obbligazionaria che hanno beneficiato di una intensa attività commerciale di allargamento della base di clientela.

Di seguito la composizione della Raccolta Complessiva al 31.12.2008 che accoglie le dinamiche sopra sintetizzate.

La raccolta diretta

L’aggregato presenta una dinamica di crescita (circa 283 milioni di euro rispetto al 31/12/2007) pari a +13,2%, sospinta sia dal comparto debiti verso clientela, che registra un significativo incremento dei depositi in conto corrente (+ 257 milioni di euro) che riesce ampiamente a compensare la flessione della componente pronti contro termine (- 22 milioni di euro) e della componente depositi a risparmio (- 12 milioni), sia dal comparto dei debiti rappresentati da titoli (+ 60 milioni di euro) che beneficia anche di una intensa attività di collocamento di prestiti obbligazionari riservati alla clientela retail.

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La raccolta indiretta La raccolta indiretta, comprensiva delle polizze vita al netto dei riscatti, segna, rispetto al 31/12/2007 una contrazione a livello complessivo di € 364 milioni (-20,9%).

Tale contrazione è ascrivibile per € 229 milioni alla componente “risparmio amministrato”, che risente ampiamente delle performance negative del mercato azionario di fine anno.

Anche la componente “risparmio gestito”, peraltro, risente delle difficoltà registrate sui mercati finanziari e segna un decremento rispetto al 31/12/2007 di circa 135 milioni di euro cui contribuiscono il comparto “fondi comuni” per circa 82 milioni di euro, le “gestioni patrimoniali titoli e fondi” per circa 49 milioni di euro; da segnalare la sostanziale tenuta della “bancassicurazione” che segna solo una leggera contrazione del 2,7%.

Al 31 dicembre 2008 il complesso degli investimenti nel risparmio gestito si commisura al 38,4% della raccolta indiretta complessiva rispetto al 38,2% del 31 dicembre 2007.

Di seguito, nel dettaglio, i dati relativi al risparmio gestito:

LA GESTIONE DEL CREDITO L’attività commerciale Al 31 dicembre 2008 la consistenza degli impieghi a clientela si è attestata a 2.087 milioni di euro realizzando rispetto al dicembre 2007 una crescita di circa 196 milioni di euro (pari a una variazione percentuale del 10,3% che ascenderebbe al 12,4% non considerando la diminuzione degli investimenti in polizze di capitalizzazione).

L’evoluzione per forme tecniche conferma il peso crescente dei mutui con una incidenza sul totale dei crediti pari al 52,8%, cui seguono i conti correnti con un peso del 23,9% e le altre operazioni di anticipazione e finanziamento (11,4% del totale). In via di progressiva dismissione, per contro, gli investimenti in polizze di capitalizzazione la cui incidenza sul totale dei crediti scende al 3,4%.

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La voce titoli di debito comprende circa € 9 milioni di titoli obbligazionari, rivenienti dall’operazione di trasferimento titoli effettuata al 30.9.2008 (cfr commento al successivo par. “Il conto economico riclassificato con criteri gestionali”). e circa € 17 milioni relativi al titolo Junior Ulisse 4 della cartolarizzazione di crediti ‘non performing’ originati dalla Banca.

La tabella seguente riepiloga le nuove operazioni a medio lungo termine effettuate nel 2008 con fondi di terzi. Si precisa che le stesse sono state interamente effettuate con Società prodotto del Gruppo Monte dei Paschi di Siena (MPS Leasing e Factoring, MPS Banca per l’Impresa, Consum.it).

Il rapporto, confrontato su dati puntuali, fra impieghi con clientela ordinaria e raccolta diretta, si è attestato all’86,1%, rispetto all’ 88,3%, del 31/12/2007.

I Crediti di firma ammontano a € 40,02 milioni (contro € 40,8 milioni al 31/12/2007).

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La qualità del credito

Al 31 dicembre 2008 l’incidenza dei crediti in sofferenza, ad incaglio e scaduti da oltre 180 giorni (al netto dei dubbi esiti) sul totale dei crediti netti si attesta al 4,1% (3,8% al 31.12.2007).

Le sofferenze lorde al 31.12.2008 ammontano a € 84,3 milioni (€ 65,6 milioni a dicembre 2007); il dato delle sofferenze nette è pari a € 30,6 milioni (€ 23,5 milioni a dicembre 2007) per effetto di rettifiche di valore per € 53,7 milioni. La svalutazione media delle sofferenze si attesta, pertanto al 63,7%. Le sofferenze lorde e nette rappresentano rispettivamente il 3,9% e l’1,5% rispettivamente degli impieghi lordi e netti a clientela.

Gli incagli lordi al 31.12.2008 ammontano a € 37,3 milioni (€ 32,1 milioni a dicembre 2007); le partite incagliate nette sono pari a € 31,6 milioni (€ 28,5 milioni a dicembre 2007) per effetto di svalutazioni analitiche per € 5,6 milioni. La svalutazione media degli incagli si attesta, pertanto, al 15,1%. Il rapporto incagli lordi/impieghi lordi a clientela è pari all’1,7% mentre il rapporto incagli netti/impieghi netti a clientela si attesta all’1,5%.

I crediti scaduti lordi al 31.12.2008 ammontano a € 23,3 milioni (€ 20,3 milioni a dicembre 2007) mentre i crediti scaduti netti alla stessa data ammontano a € 22,3 milioni (€ 19,4 milioni a dicembre 2007) per effetto di rettifiche di valore per circa € 1,0 milione. La svalutazione media dei crediti scaduti si attesta, pertanto, al 4,2%. L’incidenza dei crediti scaduti lordi sugli impieghi lordi a clientela è pari a 1,1% così come i crediti scaduti netti rappresentano l’1,1% degli impieghi netti a clientela.

A fronte della rischiosità implicita nei crediti in bonis esistono accantonamenti su base collettiva, il cui ammontare cumulato è pari a € 7,6 milioni (€ 6,7 milioni nell’esercizio 2007) che rappresenta una percentuale media dello 0,38% sulla consistenza delle posizioni performing. La misura di tale stanziamento è ritenuta congrua per fronteggiare le prevedibili rischiosità fisiologicamente insite nei crediti ad andamento regolare.

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Al 31 dicembre 2008 il portafoglio titoli di proprietà, nel suo complesso, si attesta a un valore nominale di € 517.933.981,53 (€514.297.563 valore medio annuo) così ripartito nei seguenti portafogli:

portafoglio HFT € 182.234.554,29

portafoglio AFS € 203.563.614,61

Portafoglio L & R € 132.135.812,63

Detto portafoglio è destinato principalmente a soddisfare impegni vari e cautele per circa € 430 milioni.

In dettaglio, si tratta di cauzione per l’emissione assegni circolari (circa € 25 milioni) e di titoli al servizio delle operazioni di pronti contro termine passivi con clientela ordinaria (circa €270 milioni). La rimanente parte del portafoglio è costituita prevalentemente da titoli stanziabili in Banca d’Italia per eventuali esigenze di liquidità. Al 31 dicembre 2008 i titoli stanziati a garanzia infragiornaliera ammontano a nominali €130 milioni circa.

(*) Trattasi del titolo Junior della Cartolarizzazione crediti non performing delle Banca (valore nominale €19,8 milioni, valore di bilancio €17 milioni)

Il grafico sopra riportato evidenzia come il portafoglio di proprietà sia composto principalmente da Obbligazioni Bancarie (64%) e quindi da Titoli di Stato (circa 30%) e solo dall’1,7% di Obbligazioni Corporate.

Con riferimento al profilo finanziario si segnala che, come evidenziato dal seguente grafico, oltre il 71% del portafoglio è rappresentato da titoli a tasso variabile o con scadenza entro sei mesi.

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Nel complesso il portafoglio, caratterizzato da una durata finanziaria di 0,55 anni e da una scadenza media di circa 3 anni, presenta un profilo di rischio medio basso e può essere considerato alquanto prudente.

Considerando esclusivamente il rendimento cedolare la redditività del suddetto portafoglio nel 2008 è risultata pari al 4,62%; aggiungendo i risultati dell’intera attività finanziaria e gli effetti negativi da valutazione sul conto economico (€7,7 milioni), il rendimento 2008 risulta essere pari al 3,51%. Infine, considerando anche le minusvalenze del portafoglio AFS, imputate a temporanea diminuzione del patrimonio netto, il rendimento si attesterebbe al 2,86%.

Nelle tabelle seguenti vengono esposti la composizione delle voci di stato patrimoniale relative alle attività finanziarie e ai derivati di copertura della Banca.

Strumenti finanziari di negoziazione

Le attività finanziarie di negoziazione accolgono i titoli di debito e quelli di capitale classificati di trading, nonché il valore positivo dei contratti derivati posti in essere con finalità di negoziazione.

Le passività finanziarie di negoziazione riguardano i contratti derivati di trading con valore negativo.

Si precisa che tra i contratti derivati di trading sono incluse operazioni poste in essere con finalità di copertura gestionale per le quali non sussistono i requisiti richiesti dallo IAS 39 ai fini dell’applicazione dell’hedge accounting.

I derivati con valore negativo sono interamente riferiti ai contratti stipulati in relazione al prodotto

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For You e ai derivati inflation linked mentre nei derivati con valore positivo sono incluse le opzioni con cap sui tassi di interesse, gli swap con struttura Zero Coupon e il basis swap riveniente dallaa cartolarizzazione dei mutui in bonis L’effetto economico della valutazione dei derivati di negoziazione è pari a €+ 296 mila.

La variazione dei titoli di negoziazione oltre che dell’andamento negativo dei mercati finanziari risente anche dell’operazione di trasferimento titoli effettuata al 30.9.2008 dal portafoglio HFT ai portafogli Crediti verso Clientela e Crediti verso Banche e AFS (cfr commento al successivo par. “Il conto economico riclassificato con criteri gestionali”).

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Al 31 dicembre 2008 la voce totalizza 201,9 milioni di euro, in crescita rispetto al dicembre 2007.

La variazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita risente della già citata operazione di trasferimento titoli effettuata al 30.9.2008 (cfr commento al successivo par. “Il conto economico riclassificato con criteri gestionali”).

Alla data della bilancio il comparto è principalmente costituito da titoli di debito di controparti istituzionali mentre la componente azionaria, sempre molto contenuta, risulta in crescita rispetto al 31 dicembre 2007, principalmente a seguito dell’acquisto di una quota di partecipazione del 2,498% nella società Cedacri. Tale società, già fornitore della Banca di servizi di outsourcing, è leader in Italia nei servizi informatici per il settore bancario e finanziario. L’investimento fatto dalla Banca è volto a rafforzare la partnership con tale importante fornitore al fine di ottenere benefici gestionali ed economici.

Derivati di copertura La tabella seguente fornisce una rappresentazione complessiva dei valori dei contratti derivati di copertura di attività e di passività.

In particolare si segnala che la Banca ha posto in essere esclusivamente operazioni di copertura di fair value.

L’effetto economico complessivo per l’esercizio 2008 delle attività di copertura è pari ad un valore netto positivo di € 771 mila circa (iscritto nella voce 90 del Conto Economico – Risultato Netto dell’attività di copertura) risultante da una variazione negativa per € - 8.748 mila del Fair Value dei derivati di copertura e da una variazione positiva di Fair Value delle poste coperte per € 9.518 mila.

Derivati di copertura (Voce 80)(in milioni di €) 31/12/08 31/12/07

assoluta %

Valore positivo dei contratti di copertura di fair value 9,9 7,8 2,0 26,0

Valore negativo dei contratti di copertura di fair value -18,0 -7,9 10,1 126,7

Totale -8,1 -0,1 8,03 6993,6

Var su 31/12/07

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IL CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO CON CRITERI GESTIONALI

Nel prospetto seguente vengono riportati e commentati i dati di conto economico al 31 dicembre 2008, raffrontati con quelli al dicembre 2007 e riclassificati secondo criteri gestionali la cui finalità è di garantire una più chiara lettura della dinamica andamentale.

Di seguito, nel dettaglio gli interventi di riclassificazione apportati al conto economico:

a) la voce del conto economico riclassificato “Commissioni” risulta dallo sbilancio tra le voci 40 (Commissioni attive) e la voce 50 (Commissioni passive);

b) la voce di conto economico riclassificato “Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite) delle partecipazioni” ricomprende i valori della voce di bilancio 70 (Dividendi e proventi simili) e della voce 210 (Utili/Perdite delle partecipazioni);

c) la voce di conto economico riclassificato “Risultato netto da negoziazione /valutazione attività finanziarie” ricomprende i valori delle voci di bilancio 80 (Risultato netto delle attività di negoziazione), 100 (Utile/perdita da cessione e riacquisto di crediti, attività finanziarie disponibili per la vendita e detenute sino a scadenza, passività finanziarie), 110 (Risultato netto delle attività e delle passività valutate al fair value);

d) la voce di conto economico riclassificato “Altri oneri/proventi di gestione” corrisponde alla voce di bilancio 190 (Altri oneri/proventi di gestione) depurata dei recuperi di spesa esposti poi nell’ambito dei costi operativi (confronta infra punto e) e concorre alla determinazione del “Margine di Intermediazione” riclassificato;

e) la voce di conto economico riclassificato “Recuperi spese” include i recuperi delle imposte di bollo e imposta sostitutiva (5,3 milioni di euro al 31.12.2008 5,3 milioni di euro al 31.12.2007), il recupero spese postali (1,9 milioni di euro al 31.12.2008 e 1,9 milioni di euro al 31.12.2007) e il recupero spese giudiziali (0,4 milioni di euro al 31.12.2008 e 0,4 milioni di euro al 31.12.2007) contabilizzate in bilancio nella voce 190 (Altri oneri/proventi di gestione); nel conto economico riclassificato tale voce è esposta, a parziale rettifica delle spese amministrative, nell’ambito degli oneri operativi.

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Il margine di interesse al 31 dicembre 2008 si attesta a € 80.916 mila registrando una crescita del 7,9% sul valore al 31 dicembre dell’esercizio precedente.

Il profilo trimestrale del saldo tra interessi attivi e passivi conferma nel quarto trimestre il trend crescente evidenziato da inizio anno ed è spiegato dalla marcata crescita dei volumi intermediati in presenza della contrazione della forbice delle condizioni attive e passive.

Lo spread tra tasso medio attivo e tasso medio passivo per il periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2008 è pari al 3,55% (4,06% se si include la commissione di massimo scoperto). Al 31 dicembre dell’esercizio precedente, il valore della forbice era pari al 3,78% (4,33% se si include la commissione di massimo scoperto).

Nel dettaglio, il costo della raccolta ed il tasso di remunerazione degli impieghi sono risultati i seguenti:

− tasso della raccolta (escluso operazioni con estero e PCT) puntuale al 31.12.2008: 2,988% (contro il 2,862% del 31.12.2007); il tasso medio di periodo è risultato pari al 3,23% (contro il 2,61% dell'anno precedente);

− tasso degli impieghi (escluse operazioni con estero) puntuale al 31.12.2008: 6,194% (contro il 6,433% del 31.12.2007); il tasso medio di periodo è risultato pari a 6,78% (contro il 6,39% al 31.12.2007).

In particolare si segnala che il margine di interesse conseguito è influenzato dal miglioramento della struttura degli interessi attivi (+€28 milioni circa pari a +20%) principalmente spinta dalla consistente crescita dei crediti verso clientela che, anche nel 2008, hanno registrato una brillante performance sia per quel che riguarda la componente dei finanziamenti a medio lungo termine sia

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con riferimento ai finanziamenti a breve. In crescita per contro anche la struttura degli interessi passivi che risente dei maggiori volumi di raccolta conseguiti.

Il margine di intermediazione primario si attesta a € 110.256 mila e segna una crescita del 5,6% rispetto al dicembre precedente interamente ascrivibile al margine di interesse (+7,9%);la componente commissionale infatti si attesta sullo stesso valore dell’esercizio precedente grazie alla crescita dei volumi che nelle componenti recuperi spese, crediti, estero e altri ricavi commerciali riescono a compensare gli effetti negativi della contrazione della componente commissionale riconducibile al risparmio gestito e amministrato.

I dividendi, pari a € 85 mila circa registrano una crescita del 28,5% rispetto al 31.12.2007.

Il risultato netto dell’attività di negoziazione/valutazione attività finanziarie presenta un valore negativo per €- 2.493 mila in aumento rispetto al valore al 31 dicembre 2007 (€-356 mila).

Al 31 dicembre 2008 il suddetto margine include:

- € -2.459 mila di risultato netto dell’attività di negoziazione (€-576 mila al 31.12.2007) risultante dalla somma algebrica delle seguenti componenti:

° utili netti da negoziazione di titoli per € 544 mila circa (€790 mila al 31.12.2007),

° perdite da valutazione di titoli per € -4.836 mila circa (€-1.855 mila circa al 31.12.2007),

° utili da negoziazione/ valutazione derivati di trading per € 1.664 mila (€ 1.075 mila al 31.12.2007), ascrivibili principalmente alle plusvalenze su derivati di tipo “zero coupon” ed “inflation linked”,

° differenziali e premi su derivati di trading pari a circa € 128 mila (€-732 mila al 31.12.2007);

° utili su cambi per € 42 mila circa (€ 150 mila al 31.12.2007)

- € - 35 mila di perdita da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita e di passività finanziarie (€ 220 mila circa al 31.12.2007);

Il risultato netto delle attività di copertura è positivo per € 771 mila (€ - 194 mila euro al 31.12.2007).

Il margine di intermediazione si attesta, pertanto, a € 108.521 mila euro in crescita del 4,2% sul dicembre 2007.

Gli oneri operativi della banca sono pari a € 68.723 mila registrando una leggera contrazione (-0,2%) rispetto all’anno precedente principalmente grazie al contenimento dei costi del personale che riesce a compensare l’incremento delle altre spese amministrative.

I costi del personale segnano un decremento del 3,3% su dicembre 2007 in quanto risentono positivamente degli effetti, non ripetibili, del decreto legge n° 61 dell’8 aprile 2008 con il quale è stata disposta la restituzione in misura ridotta al 40% dei contributi sospesi riferiti al sisma 1997 e il cui impatto per il nostro istituto è di circa €1,1 milioni; i valori 2007 inoltre erano gravati dagli effetti, anche questi non ripetibili, del recepimento della Riforma della Previdenza il cui impatto sul TFR per il nostro istituto è stato di circa € 1,3 milioni

Le Altre Spese Amministrative risentono delle recenti aperture di nuovi sportelli e degli oneri per progetti informatici straordinari generati anche dall’evoluzione del quadro normativo e regolamentare registrando una crescita del 5,3%.

I recuperi di spesa si attestano a € 7.657 mila confermando il valore 2007.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono pari a € 1.901 mila in decremento del 9,5% rispetto all’esercizio precedente.

Il rapporto Cost/Income 2(Oneri Operativi/Margine di Intermediazione) risulta pari a 63,3% rispetto al valore di 66,1% del 31.12.2007

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Non considerando le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali pari a € 1.091 mila il Cost/Income (Spese Amministrative/Margine di Intermediazione) sarebbe pari a 61,6% rispetto al valore di 64,1% registrato dallo stesso indice al 31.12.2007. Per effetto degli andamenti sopra indicati il Risultato di Gestione si attesta a € 39.798 mila, in crescita del 12,8% sul valore al 31.12.2007.

Alla formazione dell’Utile Netto di periodo concorrono poi € 1.758 mila di Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri (€ 713 mila al 31.12.2007) e € 17.963 mila di Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e titoli classificati nel portafoglio ‘disponibili per la vendita’ (€11.953 mila al 31 dicembre 2007), delle quali €450 mila riferite al titolo Junior Ulisse 4 riveniente dalla operazione di cartolarizzazione sofferenze effettuata nell’esercizio 2001. Tale risultato risente anche della svalutazione dei titoli del Gruppo Lehman Brothers sotto commentata (€2,9 milioni)

Al netto di tale fenomeno le rettifiche su crediti si sono commisurate allo 0,72% dei crediti netti.

Le Imposte sul reddito di esercizio sono pari a € 9.457 mila (€ 11.953 mila al 31 dicembre 2007) per un tax rate di circa il 47,1%. Al riguardo si segnala che le novità fiscali introdotte nel 2008, dal Dlg n.112/2008, hanno inciso negativamente sul tax rate di periodo della Banca per circa 3,5 punti percentuali).

L'utile netto registra un valore pari a € 10.621 mila contro il risultato di € 10.580 mila conseguito nell’esercizio precedente.

Il ROE3 si attesta al 6,7%.

Nel complesso si evidenzia che anche in una situazione eccezionalmente sfavorevole e con pesanti ripercussioni economiche sugli attivi finanziari, quale quella che ha caratterizzato i mercati nel corrente esercizio, i conti della Banca Popolare di Spoleto sono stati in grado di assorbire gli effetti della crisi mantenendo condizioni di solidità patrimoniale, costante redditività e adeguata liquidità.

In relazione alle modifiche ai principi contabili allo IAS 39 e IFRS 7, emanate nel mese di ottobre 2008 sono state effettuate le seguenti riclassificazioni al portafoglio titoli, ai valori del 1° luglio 2008:

- trasferimento di € 56 milioni circa (valore di bilancio) di titoli (obbligazioni bancarie) dal portafoglio HFT al portafoglio Crediti verso Clientela e verso Banche;

- trasferimento di € 31,3 milioni circa (valore di bilancio) di titoli (obbligazioni bancarie) dal portafoglio AFS al portafoglio Crediti verso Clientela e verso Banche;

- trasferimento di € 124,8 milioni circa (valore di bilancio) di titoli, di cui € 118,8 milioni circa Certificati di Credito del Tesoro, dal portafoglio HFT al portafoglio AFS.

I trasferimenti di cui sopra hanno generato un effetto positivo lordo sul conto economico 2008 di circa € 7,5 milioni (al lordo del teorico effetto fiscale) ed un effetto positivo sul patrimonio di € 7,7 milioni (al lordo del teorico effetto fiscale).

Le particolari condizioni alla base della decisione di effettuare i trasferimenti sopra commentati, sono rappresentate dalla profonda crisi di liquidità che ha investito i mercati finanziari internazionali e dalla eccezionale volatilità degli stessi, con la conseguente difficoltà, per alcune attività finanziarie, di determinazione del fair value inteso come ‘il corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili’. Ne è conseguito anche un mutamento, da parte della Banca, circa l’orizzonte temporale degli investimenti stessi.

Si precisa che nel portafoglio titoli della banca e nei titoli oggetto di trasferimento nel portafoglio crediti non sono presenti né titoli ABS né titoli strutturati che incorporano derivati creditizi e/o derivati equity.

Allo stesso modo nel portafoglio crediti della Banca non sono presenti titoli di cui sopra, ad eccezione del titolo junior Ulisse 4 (€ 17 milioni) e dei crediti verso Spoleto Mortgages (€ 8,1 milioni), cartolarizzazioni proprie di sofferenze e mutui ipotecari in bonis, già classificati in tale portafoglio nei precedenti esercizi.

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Tra gli eventi rilevanti del periodo si segnala, inoltre, il recente default del Gruppo americano Lehman Brothers. Alla data del default la Banca deteneva titoli obbligazionari per € 4,4 milioni (valore nozionale) nel portafoglio AFS e € 1,6 milioni (valore nozionale) nel portafoglio di trading. Su tali titoli è stata stimata una svalutazione complessiva rispetto al valore nozionale di €4,2 milioni di cui €3,8 milioni circa con effetto a conto economico dell’esercizio 2008 (€2.889 mila relativa a titoli del portafoglio AFS e € 893 mila sui titoli detenuti nel portafoglio di negoziazione). La certezza circa gli importi di recupero risulta legata ai tempi di conclusione della procedura fallimentare.

Nessun titolo azionario e/o obbligazionario emesso da società del gruppo Lehman Brothers è presente nelle gestioni patrimoniali della banca. Per quanto riguarda strumenti o prodotti finanziari Lehman presenti nei depositi amministrati per conto della clientela - di ammontare peraltro non significativo in rapporto al totale dei titoli in custodia (€ 2,2 milioni in prevalenza nei confronti di clientela private) – sono state adottate opportune misure dirette a fornire alla stessa un’informativa adeguata e tempestiva sulle ripercussioni della procedura di default, sul valore di mercato di detti titoli e sulle difficoltà e/o impossibilità di negoziazione, anche con riguardo alle modalità con cui gli interessati potranno far valere i propri diritti.

Le minusvalenze contabilizzate o sterilizzate sul portafoglio di proprietà (ad eccezione dei titoli Lehman di cui sopra) sono riferite per la maggior parte a titoli obbligazionari, con rating elevato, acquisiti sotto la pari e quindi destinati a recuperare l’intero valore alla scadenza.

LA GESTIONE INTEGRATA DEI RISCHI La struttura organizzativa

La gestione integrata dei rischi La struttura organizzativa

Il sistema dei controlli interni ha assunto un crescente rilievo strategico, focalizzando l’importanza delle funzioni e degli organismi coinvolti nelle attività di gestione dei rischi di credito, finanziari ed operativi. In particolare, fermi restando i controlli di linea svolti dalle unità periferiche e dalle Direzioni volti in prima analisi a mitigare i rischi operativi della banca, compiti di presidio/gestione dei rischi sono attribuiti come di seguito descritto:

1. Direzione Revisione Interna: ha il compito di sorvegliare l’operatività delle funzioni aziendali e di verificare l’adeguatezza e la funzionalità del sistema dei controlli interni aziendali. In tale ambito verifica, sia presso le filiali che la Direzione Generale, la regolare gestione dei rischi creditizi, finanziari ed operativi;

2. Direzione Pianificazione-Controllo di Gestione-Risk Management: analizza il complesso dei rischi aziendali, effettua il monitoraggio della situazione complessiva di rischio aziendale e supporta per tale via la Direzione Generale nella gestione complessiva;

3. Direzione Organizzazione e Servizi di Supporto: è deputata alla definizione della macrostruttura, del modello dei controlli interni (articolato in sistema organizzativo, sistema di governance, sistema gestionale e sistema dei controlli) e dei singoli processi aziendali (ad es. processo strategico, creditizio, finanziario,ecc.) e della procedura periodica per la valutazione dell’adeguatezza e delle funzionalità dei sistema dei controlli interni;

4. Direzione Crediti che presidia l’attività di erogazione creditizia della Banca, individua e analizza i settori di intervento, assicura il governo della qualità dell’attivo proponendo le azioni correttive necessarie e definendo i criteri di valutazione e di affidabilità della clientela e, ferme restando le competenze della Direzione Revisione Interna, presidia e coordina l’insieme di attività finalizzate al controllo del rischio di credito con una struttura dedicata;

5. Direzione Finanza che segue e analizza costantemente la posizione globale della Banca, in euro e in divisa, sotto il profilo reddituale, di liquidità, di rischio e di rispetto dei limiti operativi.

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6. Direzione Organi Sociali, Legale e Compliance, che ha il compito di assicurare il governo inteso come prevenzione, gestione e controllo del rischio di non conformità (nell’accezione di rischio legale e reputazionale) della Banca sia alla normativa cogente che a quella di autoregolamentazione.

7. Comitato Finanza e Gestione Rischi di Mercato e Liquidità, che nel rappresentare il punto di raccordo tra l’organo di indirizzo strategico e le funzioni operative, garantisce la traduzione in politiche commerciali coerenti degli orientamenti strategici in merito sia al profilo di rischio di mercato, inerente l’operatività specifica della Finanza, sia al profilo di rischio complessivo connesso alla tradizionale trasformazione delle scadenze, propria dell’attività commerciale. All’inizio del 2009 tali comitati sono stati riorganizzati e ridenominati in “Comitato Finanza e Liquidità” e “Comitato Rischi”. Il primo, organo strategico e consultivo, con compiti di definizione delle politiche in materia di finanza aziendale e di esercizio dei poteri deliberativi delegati in materia di liquidità. Il secondo con responsabilità in materia di gestione del profilo di rischio complessivo della Banca e di valutazione delle performance conseguite in termini di rischio-rendimento e quindi di consumo di capitale, sia di vigilanza sia economico.

Il sistema dei controlli interni viene costantemente aggiornato e integrato anche alla luce delle Disposizioni Normative che di volta in volta vengono emanate dal legislatore ordinario nonché dall’Organo di Vigilanza.

I rischi di credito Da marzo 2003 viene utilizzata, a livello consultivo nell’istruttoria creditizia, la procedura CRS (Credit Rating System), che permette di definire la probabilità di insolvenza dei richiedenti, attribuendo loro un punteggio sintetico di merito, tale da consentire alla Banca un raggruppamento del proprio portafoglio crediti in classi omogenee di rischio.

L’attribuzione di tale punteggio si basa sull’andamento dei rapporti del cliente presso la Banca e presso il Sistema Bancario in generale e su informazioni quantitative e qualitative reperibili da fonti interne ed esterne.

La determinazione della perdita attesa e della perdita inattesa del portafoglio crediti verrà in prospettiva utilizzata, in maniera più strutturata, per la definizione delle deleghe operative e per il pricing dei prestiti.

Per quanto più specificamente attiene alla gestione del rischio di credito in essere opera dal primo semestre 2006 la procedura “ICC – Iter Controllo Crediti” che si colloca come strumento di supporto automatizzato all’attività di controllo creditizio, attraverso lo sviluppo di un work-flow personalizzato, sia in termini di generazione automatica delle pratiche, sia per quanto riguarda la scelta dell’Iter di controllo che le pratiche stesse devono seguire.

L’iniziativa è stata inoltre affiancata dalla rivisitazione delle normative in materia di gestione del rischio di credito.

Di recente è stata attivata, con il supporto della società Riskmetrics, una rivisitazione di tutti gli strumenti di valutazione, gestione e monitoraggio del rischio di credito.

I rischi finanziari Il lavoro di rivisitazione dell’Area Finanza della Banca ha condotto da tempo alla entrata a regime di alcuni interventi di rafforzamento organizzativo/procedurale programmati

In proposito, si fa presente che, su conforme delibera del Consiglio di Amministrazione, l’operatività del comparto Finanza risulta limitata quanto ad assunzione di posizioni (il portafoglio titoli, salvo limitate eccezioni, assume infatti la natura di riserva di liquidità e di polmone per il margine di interesse) e risultano fissati limiti e regole che traducono nei fatti l’orientamento verso investimenti coerenti con un contenuto profilo di rischio, che naturalmente influenza anche il rendimento ottenibile dagli investimenti stessi.

Sono stati in particolare stabiliti, per i nuovi investimenti, alcuni parametri prudenziali in materia di:

- quota massima percentuale dei titoli a tasso fisso del portafoglio non immobilizzato;

- limite superiore della duration media;

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- tipologia degli strumenti finanziari acquisibili, limitati a quelli aventi un contenuto profilo di rischio e adeguato rating;

- limite massimo delle obbligazioni corporate, delle obbligazioni strutturate e delle azioni.

Al di là di una marginale attività su opzioni sul S&P/MIB avente ad oggetto titoli di stato, non vengono realizzate operazioni in derivati, eccezion fatta per la copertura dei “cap” sui mutui residenziali, dei muti a tasso fisso e gli interest rate swap collegati alle emissioni obbligazionarie della Banca.

Anche l’attività di tesoreria è di natura residuale, a parte alcune operazioni di denaro caldo, peraltro contenute, con primarie controparti. Analogamente per l’attività in cambi, che viene svolta quasi esclusivamente per esigenze della rete.

Le deleghe operative attribuite, sono stabilite per importi nominali, integrati con limiti di “stop loss”. In ogni caso è stato anche fissato un limite al VaR globale per l’intero portafoglio nella misura di €1,5 milioni. Risultano anche fissati limiti di massima esposizione creditizia e di massimo rischio di controparte.

Il rischio di tasso inerente il Banking Book Con riferimento al Banking Book l’obiettivo che orienta le scelte gestionali è la minimizzazione della volatilità del margine di interesse atteso nell’ambito dell’esercizio ovvero la minimizzazione della volatilità del valore economico del patrimonio della banca al variare delle strutture dei tassi.

In base al modello “Time Shifted Beta Gap” che consente di tenere conto delle asimmetrie nei tempi di aggiustamento dei tassi delle singole poste attive e passive nel caso di shock dei tassi, l’impatto sul margine al 31 dicembre 2008 sarebbe pari a + € 1,770 milioni in ipotesi di aumento dei tassi pari a + 1% e pari a - € 1,613 milioni in ipotesi di diminuzione dei tassi pari a –1%.

L’analisi parametrica del valore delle poste patrimoniali effettuata al 31 dicembre 2008 in base alla metodologia del “duration gap” evidenzia per il banking book, al netto pertanto del portafoglio titoli di trading, una variazione di € - 12,959 milioni in ipotesi di shock positivo e di + € 14,545 milioni. in ipotesi di shock negativo (le ipotesi di shock corrispondono a shift paralleli delle curve dei tassi di 100 b.p.), rispettivamente pari al –6% e +6.7% del Capitale Interno Core.

Il rischio di liquidità Il rischio di liquidità

A seguito delle recenti turbolenze sui mercati finanziari con ripercussioni sui mercati monetari e interbancari e per ottemperare alle richieste dell’Organo di Vigilanza di migliorare le tecniche di Liquidity Management, Banca Popolare di Spoleto ha avviato un processo di affinamento delle stesse che ha portato all’approvazione della Liquidity Policy della banca.

Nel dettaglio la suddetta policy prevede che venga effettuato mensilmente:

a. il monitoraggio della “liquidità operativa” (short term liquidity) su un orizzonte temporale di breve periodo. Prendendo in considerazione la Counterbalancing Capacity della banca, ossia la propria riserva di liquidità

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In tale ambito il calcolo del mismatch di liquidità per scadenze inferiori ai tre mesi viene effettuato confrontando la Posizione Finanziaria Netta di Tesoreria, che al 31 dicembre ha assunto il valore di €-15,5 milioni con le Riserve di Liquidità (Counterbalancing capacity) al 31 dicembre, pari a €223,2 milioni. Nel computo degli indicatori di liquidità sono inseriti i Flussi di Liquidità Previsti determinati dall’operatività bancaria nell’orizzonte temporale del trimestre successivo.

Il monitoraggio viene effettuato tramite la costruzione di indicatori che si pongono l’obiettivo di rapportare la PFN di Tesoreria alla riserve di liquidità per determinarne l’eventuale capienza/incapienza. Lo scopo della misura è quello di mostrare la percentuale di rimanenza delle riserve a fronte dei principali assorbimenti in termini di:

- liquidità di tesoreria, ovvero l’assorbimento generato dall’operatività di tesoreria rapportato alle sole riserve di liquidità a vista. Ottenuto come rapporto tra la Posizione Finanziaria Netta della Banca e le Riserve di Liquidità a Vista (Cassa e titoli eleggibili). Orizzonte temporale <3 giorni.

- liquidità di mercato, ovvero l’assorbimento generato dall’operatività di tesoreria rapportato alle riserve di liquidità a vista e a quelle ottenibili vendendo i titoli di proprietà sul mercato (a tutti i titoli negoziabili sul mercato vengono applicati haircut prudenziali in funzione della tipologia e quindi del tempo medio di realizzo). Orizzonte temporale 15-30 giorni.

- liquidità operativa, ovvero l’assorbimento generato dall’operatività di tesoreria inclusiva dei flussi previsionali relativi all’operatività bancaria su un orizzonte di tre mesi, rapportato alle riserve di liquidità (vista e mercato).Orizzonte temporale 3 mesi.

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NE Short term liquidity - liquidità operativa 31-12-08

titoli stanziati Banca d’italia Garanzia overdraft, impegnati in pCt e liquidabili a vista

Short term liquidity indiCatorS

andamento indicatori di liquidità

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b. il monitoraggio della “liquidità strutturale” (structural liquidity) su un orizzonte temporale di lungo periodo.

La quantificazione degli sbilanci dei flussi di cassa per scadenze superiori a tre mesi è finalizzata a calibrare le politiche di funding perseguite tramite la normale raccolta obbligazionaria, le emissioni di passività subordinate, queste ultime in coerenza con le esigenze patrimoniali della banca, nonché tramite eventuali fonti alternative di funding quali cartolarizzazione degli attivi per REPO con BCE o aperture di linee di credito bancarie garantite.

c. la valutazione dei risultati che scaturiscono dalla misurazione del rischio “in via ordinaria” alla luce di prove di stress in grado di catturare la componente “straordinaria” del rischio.

In tale ottica sono stati definiti due scenari che contemplano rispettivamente l’ipotesi di recessione economica e di diminuzione della fiducia verso il nome BPS alla luce dei quali la Banca provvede periodicamente a valutare la capienza delle riserve di liquidità. Viene anche condotta una Survival Analisys finalizzata a valutare il tempo di sopravvivenza dell’istituto in uno scenario estremo che contempla il verificarsi contemporaneo delle ipotesi evidenziate negli scenari precedenti.

d. la definizione di un processo di gestione di una situazione di crisi di liquidità e il Contingency Funding Plan da attivare in caso in tale situazione.

Il rischio mercato inerente il portafoglio di negoziazione I rischi di mercato vengono monitorati dalla Direzione Pianificazione Controllo di Gestione Risk Management giornalmente per finalità gestionali in termini di Value at Risk elaborato mediante la procedura parametrica di Cedacrinod basata su un modello Prometeia Riskmetrics, con un livello di confidenza del 95% e un time horizon di 10gg.

Nel corso del 2008 il portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza4 della Banca Popolare di Spoleto SpA pur mantenendo una volatilità contenuta evidenzia un trend di crescita della stessa soprattutto nel corso dell’ultimo trimestre risentendo della maggiore volatilità dei mercati: il valore di VAR registrato al 31.12.2008 è pari a € 420 mila (al 31 dicembre 2007 € 242mila).

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gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

evoluzione VAR anno 2008

Sistema di controllo prudenziale dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP) Le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le Banche” (Circ. n. 263 del 27.12.2006) sono strutturate su tre pilastri. Il primo introduce un requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancaria (credito, controparte, mercato e operativi); il secondo richiede alle banche di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, rimettendo all’Autorità di Vigilanza il compito di verificare l’affidabilità e la coerenza dei risultati e di adottare, ove necessario, eventuali misure correttive; il terzo introduce obblighi di

4 Il portafoglio monitorato incluse solo attività detenute a fini di negoziazione; sono esclusi pertanto dallo stesso i derivati stipulati a fini di copertura gestionale.

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informativa al pubblico relativi l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo.

Al fine di ottemperare alle predette disposizioni relative al secondo pilastro la Banca ha attivato un processo per la definizione di un “sistema del processo dei controlli prudenziali”. Il 30 settembre 2008 è stata presentata la prima informativa sull’ICAAP alla Banca d’Italia al fine di permettere all’Organo di Vigilanza di apprezzare sia l’aspetto organizzativo e metodologico del processo di determinazione del capitale interno sia l’auto-valutazione espressa dalla Banca in merito all’adeguatezza del processo stesso.

Alla luce delle considerazioni esposte nel suddetto documento la Banca ha espresso all’Istituto di Vigilanza un giudizio di adeguatezza del patrimonio ritenendo lo stesso sufficiente a far fronte al Capitale Interno attuale e prospettico, a eventuali esigenze derivanti dai rischi per i quali è stata effettuata una valutazione qualitativa (rischio residuo, rischio reputazionale e rischio strategico) oltre che ai risultati delle prove di stress.

PATRIMONIO DI VIGILANZA E REQUISITI PRUDENZIALI Al 31.12.2008 il patrimonio calcolato per le finalità di Vigilanza è risultato di € 217.358 mila

Rispetto al 31.12.2007 si registra un incremento del Patrimonio di base (Tier 1) di €1.069 mila per effetto della patrimonializzazione di parte dell’utile del periodo e del Patrimonio Supplementare (Tier 2) di € 9.539 mila ascrivibile alla emissione di nuovi prestiti subordinati emessi in sostituzione ed integrazione delle quote ammortizzate nel periodo.

Il patrimonio minimo richiesto dalla normativa di vigilanza a copertura dei rischi di primo pilastro (credito, mercato e operativo) è di € 173.922 mila (€150.861 mila al 31.12.2007), sulla base del valore netto dell’attivo ponderato di € 2.174.025 mila (€1.885.762 mila al 31.12.2007); ne consegue una eccedenza patrimoniale di € 43.436 mila.

Il rapporto patrimonio di base/attività di rischio ponderate (tier1) è pari a 7,35% (rispetto all’8,36% del 31.12.2007)

Il rapporto patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate è pari al 10,00% (rispetto al 10,90% del 31.12.2007).

I rischi di mercato (rischi del portafoglio titoli non immobilizzato e rischi di cambio) risultano pari a € 2.847 mila con una incidenza sul patrimonio di vigilanza dell’ 1,3%. La contrazione rispetto al valore al 31.12.2007 pari a € 5.353 mila (2,6%del patrimonio di vigilanza) è principalmente

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imputabile all’operazione di trasferimento titoli già descritta (cfr commento al precedente par. “Il conto economico riclassificato con criteri gestionali”).

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PROGETTO “SISTEMA BANCA 2008-2010” Il sistema bancario è interessato, già da tempo, da radicali mutamenti determinati dalle rilevanti innovazioni normative (legislazione primaria e normativa degli organismi di controllo), dalle significative trasformazioni delle caratteristiche commerciali dei mercati di riferimento (aumento della concorrenza – modifica dei bisogni finanziari dell’utenza - diminuzione dei margini unitari e spread), dall’aumento autonomo dei costi di funzionamento nonché dai preoccupanti riflessi negativi scatenati dalla crisi dei mutui sub-prime e della liquidità.

La continua evoluzione del contesto obbliga tutte le banche a indirizzare, con sempre maggiore determinazione, ogni iniziativa di cambiamento verso il raggiungimento di ambiziosi e sfidanti obiettivi di innalzamento dei livelli di efficienza e produttività attraverso:

− l’aumento dell’offerta di prodotti e servizi innovativi

− lo sviluppo di adeguate politiche di risk management e cost management

− il miglioramento della redditività e del grado di soddisfazione delle relazioni con la clientela

La nostra banca già da tempo ha avviato numerose iniziative finalizzate a sfruttare al meglio ogni possibile leva strategica a disposizione:

reingegnerizzazione dei processi anche attraverso il ricorso a soluzioni di outsourcing;

presidio e flessibilizzazione dei costi;

potenziamento delle attività di governo dei rischi operativi e gestionali;

focalizzazione delle risorse umane sul core business e sulla cultura del “fare squadra” e della qualità del servizio;

In coerenza con quanto sopra e in linea con il Piano Industriale 2007-2010, nel 2008 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha varato il progetto “Sistema Banca 2008-2010” che prevede una generale rivisitazione del modello organizzativo aziendale ispirato, tra l’altro, alla ricerca dell’innovazione di processo e di prodotto in uno con l’accelerazione del ricambio generazionale e la rotazione degli incarichi. Le attività di revisione organizzativa sono state completate entro il mese di aprile 2008.

Presso la Direzione Generale la revisione organizzativa ha avuto, come aspetti qualificanti, i seguenti punti:

potenziamento funzione di RISK MANAGEMENT, con previsione di struttura dedicata all’interno della Direzione Pianificazione Controllo di Gestione e Risk Management, con compiti più articolati e finalizzati ad un sempre più attento monitoraggio della situazione complessiva di rischio sia in ottica gestionale che in ottemperanza alle Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale;

istituzione DIREZIONE AFFARI GENERALI CONTENZIOSO E COST MANAGEMENT, che assume il governo delle funzioni di segreteria non ricomprese all’interno della Direzione Organi Sociali Legale e Compliance e il settore acquisti e cost management;

accorpamento funzioni commerciali nella istituenda DIREZIONE COMMERCIALE, che assume il governo delle funzioni prima assegnate alla Direzione Retail e Direzione Corporate e le attività di sviluppo del settore parabancario e dei rapporti con gli Enti;

istituzione all’interno della Direzione Personale della funzione GESTIONE E SVILUPPO RISORSE UMANE, focalizzato sulla valorizzazione del personale;

istituzione presidio COMPLIANCE;

istituzione presidio INVESTOR RELATOR;

istituzione presidio FINANZA D’IMPRESA all’interno della Direzione Crediti;

riunificazione delle attività dedicate al monitoraggio e controllo operativo della qualità del credito all’interno della funzione GESTIONE E CONTROLLO RISCHI ANOMALI della Direzione Crediti;

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collegamento diretto dei CENTRI CREDITO e dei CENTRI GESTIONE RISCHIO DI CREDITO della Rete (cfr. oltre) con la Direzione Crediti;

potenziamento delle attività di help-desk alla Rete con l’istituzione della funzione SUPPORTO RETE all’interno della Direzione Organizzazione e S.S.;

ricollocamento delle attività relative alla Trasparenza Bancaria in una nuova funzione TRASPARENZA;

proseguimento progetti di esternalizzazione (Sistemi di Pagamento – Finanza – Estero – Amministrazione – Personale – Sistemi Informatici – Contenzioso – Logistica – Crediti – Tesoreria).

Per quanto riguarda la Rete Commerciale, la riforma è stata sviluppata tenendo conto delle dinamiche di crescita tracciate dal Piano Industriale 2007-2010, sia in termini di quote di mercato che di nuove aperture in zone di potenziale interesse, e delle esigenze di razionalizzazione dei presidi sul territorio attraverso la revisione degli assetti di gestione dello sviluppo commerciale dei rapporti e dei rischi.

Migliorare la capacità di governo della qualità del credito e delle relazioni con la clientela, ottimizzare la gestione del rischio con i ritorni reddituali, allineare tempi, criteri, modalità e qualità dei rischi in gestione, rappresentano gli obiettivi prioritari dell’azione di riforma che ha visto raggruppare gli sportelli all’interno di 5 Coordinamenti Commerciali.

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LA STRUTTURA OPERATIVA Il modello distributivo multicanale

La Rete Periferica

Coordinamenti Commerciali

Alla data del 31 dicembre 2008, la Banca ha in essere 100 sportelli, 2 Uffici di Tesoreria, 1 negozio finanziario e 1 punto di consulenza, dislocati in Umbria, nelle Marche, in Toscana, in Abruzzo, nel Lazio e in Lombardia, territorialmente individuati in cinque Coordinamenti Commerciali identificati come Nord, Centro, Sud, Marche e Roma.

I Promotori Finanziari

Oltre alla rete di sportelli, la BPS dispone di una rete di promotori finanziari per offrire un servizio professionale e puntuale su strumenti finanziari e soluzioni d'investimento personalizzate. Al 31 dicembre 2008 la rete dei promotori finanziari era formata da un gruppo di 28 professionisti, la raccolta globale dei quali ammontava a circa 85 milioni di euro.

La Banca ritiene che il potenziamento della rete dei promotori, opportunamente integrata con gli sportelli e con tutte le figure professionali, possa contribuire ad incrementare significativamente la capacità di sviluppo commerciale. Pertanto nel corso del 2008 è stato organizzato in collaborazione con MF-Milano Finanza, un corso di preparazione alla prova di esame per l'iscrizione all'albo unico dei promotori finanziari al quale hanno aderito circa 120 giovani neodiplomati/neolaureati, provenienti dalle zone di insediamento della Banca, e che ha portato l’inserimento nella rete di nuovi 20 promotori nei primi mesi del 2009.

La Banca Virtuale

Il canale di Banca Telematica BPS offre servizi di "Phone Banking", "Remote Banking", "Trading on Line" e "E-commerce". Tali servizi hanno dimostrato di incontrare il gradimento della clientela in quanto permettono di sviluppare un rapporto personalizzato con BPS.

Con i servizi di "BPS On-Line", i clienti possono accedere alle proprie risorse utilizzando diversi strumenti, quali Internet, telefono, fax e cellulare.

Il numero di clienti attivi con i servizi di banca telematica al 31 dicembre 2008 è pari a 11.512 collegamenti.

Lo sviluppo di tale canale è supportato dall’attivazione di piattaforme tecnologiche all’avanguardia che permettono di fornire un livello di servizio analogo a quello dei principali competitori nel settore trading on-line, nonché mediante una costante attenzione a tutte le novità in termini di prodotti offerti come "Home Banking" e "Remote Banking".

INNOVAZIONE E SVILUPPO Il 2008 ha visto Banca Popolare di Spoleto SpA impegnata: nel potenziamento del presidio del territorio regionale, nello sviluppo della presenza in aree limitrofe (cfr paragrafo precedente sulla struttura operativa) e nella ricerca di una migliore efficacia commerciale congiunta con una più elevata efficienza organizzativa e gestionale ed una più ricca offerta di prodotti/servizi.

Con riferimento a questi ultimi si segnalano le innovazioni che hanno caratterizzato la Banca nel corso dell’esercizio appena concluso

Nell’ambito della Raccolta Diretta è proseguita l’emissione di prestiti obbligazionari a tassi particolarmente remunerativi per la clientela, finalizzata all'acquisizione di nuova clientela ed alla conversione di custodia amministrata in raccolta diretta.

Coerentemente con il Programma annuale di emissioni obbligazionarie, sono state emesse, accanto alle strutture ordinarie a tasso fisso ed a tasso variabile, anche formule “zero coupon bond” e “obbligazioni con reinvestimento del flusso cedolare in piani di accumulo su fondi comuni di investimento”.

Nell’ambito del Risparmio Gestito, in un contesto decisamente difficile, le iniziative si sono concentrate in due ambiti:

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1. lancio della polizza index linked “Agri One for All” di AXA MPS Financial Ltd;

2. focus commerciale sulle polizze AXA MPS Vita SpA di ramo I (“Bussola Speciale” e “Double Prestige”, polizze rivalutabile a premio unico rispettivamente per il segmento “family” ed il segmento “private”) e di ramo V (“Diga” e “Propensione Top”, polizze di capitalizzazione per il segmento “corporate”);

3. focus commerciale sulle gestioni patrimoniali in titoli linea “monetarie”.

Nell’ambito degli Impieghi a Privati, di rilievo sono almeno due iniziative:

1. il prestito fotovoltaico, previa convenzione della Banca con Il Gestore dei Servizi Elettrici (GSE);

2. i prestiti personali PRS della società “Consum.it” del Gruppo BMPS, rivolti ai clienti appartenenti ai coordinamenti di Rete Marche e Roma.

Negli Impieghi alle Imprese; sono stati stipulati importanti accordi con le Associazioni di Categoria del Lazio, Abruzzo e Marche, per garantire un servizio di assistenza finanziaria efficace agli sportelli recentemente aperti fuori dalla regione Umbria.

Con riferimento alla Banca Reale, sono state poste in essere tre significative novità:

1. il lancio della carta “BpS in Tasca”. Si tratta di una carta di debito Pagobancomat prevaricata, che consente, accanto alle naturali funzioni di pagamento, la canalizzazione dello stipendio / pensione sulla carta stessa;

2. il lancio di un nuovo libretto di risparmio “ordinario” denominato “retail”, adatto a soddisfare le esigenze della clientela appartenente al segmento “family” che ricerca una remunerazione interessante su forme di investimento tradizionali, come appunto il libretto di risparmio;

3. il lancio di un nuovo c/c dedicato alla clientela “small business”, denominato “pacchetto sviluppo piccoli imprenditori”, con l’intento di servire i clienti interessati a ridurre il costo delle operazioni in c/c..

PERSONALE E PATRIMONIO CLIENTI

Il Personale in organico ha registrato a dicembre 2008 una consistenza numerica pari a 692 unità (673 unità al 31.12.2007) suddivisi in: dirigenti 10, quadri direttivi di 3° e 4° livello 90, restante personale 592.

Inoltre al 31 dicembre 2007 figurano come distaccati dalla Banca Monte dei Paschi S.p.A. nr. 2 dirigenti.

Il “patrimonio clienti”, vale a dire il numero degli NDG attivi, è passato da 112.212 del 31.12.2007 a nr. 116.744 del 31.12.2008, con un incremento del 4,04%, dato significativamente superiore a quello medio di sistema. Tale dato è la risultante di 12.405 nuovi rapporti aperti a fronte di 7.873 ndg chiuse.

Le posizioni di rischio, compresi i garanti, sono cresciute da nr 66.062 al 31.12.2007 a nr. 67.457 del 31.12.2008 (+2,1%).

Il numero dei conti correnti ordinari è passato da nr 90.090 al 31.12.2007 a nr. 97.384 al 31.12.2008, con un aumento dell’ 8,1% (15.409 nuovi c/c aperti e 8.115 c/c chiusi); il numero dei dossier titoli si è contratto dello 0,26% rispetto al 31.12.2007, passando da nr. 30.786 a nr. 30.707.

ANDAMENTO DEL TITOLO E RATING

Prezzi

Nel 2008 l’indice generale della Borsa Italiana, il Mibtel, ha concluso l’anno con un calo del 48,03%, l’indice S&P MIB ha ceduto il 48,84%, mentre l’indice settoriale delle Banche quotate MIBBANKH di Milano ha perso il 57,01%.

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Variazione 12 mesi 2008

Mibtel

S&P Mib

MibBanche

BPS

-60% -50% -40% -30% -20% -10% 0%

In tale contesto BPS, che dal 1996 è quotata presso il Mercato Ufficiale della Borsa Italiana, nel segmento dei titoli sottili 1° fascia, ha registrato un decremento annuale del 44,61%, performando meglio degli indici di Borsa e chiudendo il 2008 con una quotazione di 5,085 euro. Durante l’anno la Banca Popolare di Spoleto SpA ha fatto registrare una quotazione massima di 9,2 euro in data 3/01/08 e una quotazione minima di 4,74 euro in data 22/12/08.

Riepilogo statistico quotazioni2008 2007 2006 2005

Media 6,72 10,96 11,52 9,27 Minima 4,74 8,2 9,71 6,90 Massima 9,2 12,32 13,11 11,67

Capitalizzazione

Volumi

Nel corso del 2008 gli scambi medi giornalieri sul titolo BPS sono stati pari a 3.253 pezzi (5.189 pezzi nel 2007) corrispondenti a 872.471 pezzi circa scambiati in un anno (1.349.140 pezzi circa del 2007).

Dati per azione e Indicatori di borsa

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Rating

Alla data del bilancio 2008 i rating assegnati da Moodys a Banca Popolare di Spoleto, evidenziati nel seguente prospetto, sono rimasti invariati rispetto al 2007.

da aLong Term Deposit Baa1 A3Short Term Deposits P-2 P-1Short Term Deposits C- C-

ASSETTI PROPRIETARI Con riferimento a quanto introdotto dalla riforma del diritto societario in tema di informativa relativa alle società sottoposte ad attività di direzione e controllo da parte di altri soggetti, si precisa che la Banca, che non appartiene ad alcun gruppo bancario, non è soggetta a tale normativa.

In data 20 aprile 2007 è stato rinnovato il patto parasociale stipulato tra i due soci di maggioranza Spoleto Credito e Servizi Soc. Coop. e Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, di cui all’art. 23 dello statuto della Banca, che ha validità tre anni. Tale accordo, con il quale sono stati stabiliti rapporti di collaborazione finalizzati alla migliore gestione della Banca, prevede alcuni vincoli alla trasferibilità dei titoli, dei diritti di prelazione, l’attribuzione di specifici poteri in materia di controllo gestionale e di nomina degli organi sociali e del personale.

Al 31/12/2008 il capitale sociale sottoscritto e versato, ammonta ad €. 62.136.899,60 ed è suddiviso in n.21.879.190 azioni ordinarie del valore nominale di €. 2,84 cad.; la Banca ha emesso solamente azioni ordinarie e, pertanto, non esistono altre categorie di azioni.

In data 22 Dicembre 2008, l’assemblea dei Soci ha deliberato un aumento di capitale a pagamento, scindibile, fino ad un massimo di €. 44.000.000, compreso sovrapprezzo azioni, mediante emissione di azioni ordinarie, riservate ai dipendenti per una quota del 10%, secondo il disposto dell’art. 5 dello Statuto sociale. L’intera operazione dovrà avere definitiva attuazione entro il 30 Giugno 2009.

Non esistono piani di incentivazione a base azionaria.

Non esistono restrizioni al trasferimento dei titoli.

Secondo le risultanze del libro soci sempre alla data del 31/12/2008 i soci che partecipano in misura superiore al 2% del capitale sono:

Spoleto Credito e Servizi Soc.Coop. 51,07%

Monte dei Paschi di Siena Spa 25,93%

Patacconi Leonardo: 2,46%

Nicolini Rosetta: 2,46%

Mercato 18,08%

Non sono stati emessi titoli che conferiscano diritti speciali di controllo; la partecipazione azionaria dei dipendenti non differisce in alcun modo dalle diverse partecipazioni azionarie, né esistono restrizioni al diritto di voto.

Il nostro Istituto, ai fini e nella logica dell’applicazione delle regole di “vigilanza supplementare” sugli enti creditizi e sulle imprese di assicurazione, di cui alla direttiva CE 2002/87, è stato individuato dalla Banca d’Italia come componente del “conglomerato finanziario” al cui vertice è la Banca Monte dei Paschi di Siena, ai sensi del disposto del decreto legislativo 30 maggio 2005 n. 142, in virtù della partecipazione superiore al 20%, da essa detenuta nel capitale della nostra Banca.

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La vigilanza supplementare regola i rapporti tra le diverse entità di vigilanza nazionali ed internazionali e, in tale ambito, ha lo scopo di salvaguardare la stabilità del conglomerato nel suo complesso e la prevenzione degli effetti destabilizzanti sul sistema che possono derivare dalle difficoltà delle imprese appartenenti a tale conglomerato, utilizzando l’autorità di Vigilanza che svolge il ruolo di coordinatore.

I principali compiti di vigilanza supplementare del coordinatore comprendono tra gli altri la valutazione dell’osservanza delle disposizioni in materia di adeguatezza patrimoniale e di concentrazione dei rischi, la valutazione della struttura, dell’organizzazione e del sistema di controllo interno del conglomerato ed il coordinamento delle attività di vigilanza, in collaborazione con le competenti autorità.

LA CORPORATE GOVERNANCE L’assemblea straordinaria degli azionisti della Banca in data 29 giugno 2007, ha modificato lo Statuto Sociale anche secondo quanto previsto dalla L.262 del 28 dicembre 2005.

La Banca Popolare di Spoleto SpA nell’esercizio 2001 ha adottato il Codice di Autodisciplina, rivisto, nel dicembre 2006, alla luce dello schema edito nel marzo 2006 dalla Borsa Italiana Spa, da ultimo, nel marzo 2008 il Codice è stato modificato a seguito delle modifiche apportate allo Statuto Sociale nel giugno 2007.

Il Consiglio di amministrazione nella seduta del 16 Settembre 2008, ha nominato un gruppo di studio, per l’adeguamento alle “Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche” emanate dalla Banca d’Italia in data 4 marzo 2008.

Entro il termine previsto dalla normativa, saranno adottate le necessarie modifiche statutarie che, unitamente alla redazione di specifici regolamenti di dettaglio, daranno attuazione alle previsioni della citata disposizione di vigilanza. Il Consiglio di amministrazione ha fissato per lo svolgimento dell’Assemblea straordinaria la data del prossimo 29 Giugno 2009.

ORGANI DELLA BANCA

Gli organi della Banca sono:

. L’Assemblea dei Soci (art. 6 statuto sociale);

. il Consiglio di Amministrazione (art.10 statuto sociale);

. il Comitato Esecutivo (art. 15 statuto sociale),

. il Presidente (art. 16 statuto sociale)

. il Collegio Sindacale (art. 18 statuto sociale)

. la Direzione Generale (art. 17 statuto sociale)

La Banca in ossequio alla normativa di vigilanza, si è dotata di un sistema di controllo interno e di un Comitato per il Controllo Interno, che rispondono nella attuale articolazione, alle varie esigenze poste dal Codice.

ASSETTO ORGANIZZATIVO

La Banca allo stato, ha adottato un modello di Corporate Governance che delinea i ruoli e le attività tipiche di ciascun organo istituzionale: il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e l’Alta Direzione, individuandone le attività deliberative, propositive, di reportistica e di verifica.

In tale ambito sono stati strutturati i singoli processi nonché la disciplina per la verifica periodica della funzionalità dei processi stessi.

ASSEMBLEE

Le Assemblee sono ordinarie e straordinarie e sono convocate nell’ambito del Comune di Spoleto.

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L’assemblea ordinaria è convocata almeno una volta l’anno, essa:

. approva il bilancio

. nomina gli Amministratori

. nomina il Presidente del Collegio Sindacale e l’intero Collegio Sindacale

. delibera su ogni altro argomento che il Consiglio di Amministrazione intenda sottoporgli

. determina i compensi del Consiglio di Amministrazione del Collegio Sindacale, del Comitato Esecutivo e del Comitato per il Controlli Interno.

L’Assemblea straordinaria delibera sulle materie previste dalla legge.

Le Assemblee sono presiedute dal Presidente del Consiglio di Amministrazione che ne regola lo svolgimento anche in conformità al Regolamento dell’Assemblea, adottato con delibera dell’Assemblea del 21 Aprile 2001, consultabile sul sito internet della Banca.

Le Assemblee sono, inoltre, occasione anche per la comunicazione agli azionisti di informazioni sulla società, nel rispetto della disciplina sulle informazioni “ price sensitive”. Gli Amministratori facilitano la partecipazione più ampia possibile degli azionisti alle Assemblee e continuano a rivolgere nei confronti delle minoranze azionarie particolare e costante attenzione, in particolare per facilitare l’esercizio delle prerogative poste a loro tutela.

I diritti degli azionisti, esercitabili in Assemblea, sono solamente quelli previsti dalle vigenti disposizioni legislative.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE - COMPETENZE

In relazione alle competenze del Consiglio di Amministrazione, si precisa che, tra l’altro, è di esclusiva competenza del Consiglio:

• la predisposizione delle linee strategiche (art. 11, comma 2 Statuto Sociale);

• l’attribuzione delle deleghe al Comitato Esecutivo, al Direttore Generale, a dirigenti e dipendenti (art.11 u.c. e 12 Statuto Sociale);

• la verifica con cadenza trimestrale circa l’attività svolta nell’ambito dell’esercizio della delega, dagli organi delegati (art. 12, terzo comma dello statuto sociale);

• la determinazione dei compensi per gli Amministratori investiti di particolari cariche e funzioni (l’art.14 dello Statuto Sociale, che richiama l’art. 2389 comma 2 del c.c.);

• la vigilanza sul generale andamento della gestione, che è implicitamente ricompresa nella previsione statutaria della determinazione degli indirizzi generali di gestione (di cui all’art. 11, secondo comma dello statuto sociale);

• la verifica dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo, che è implicitamente ricompresa nella previsione statutaria dell’approvazione della struttura organizzativa della banca (art. 11, secondo comma dello statuto sociale).

• Il Consiglio ha valutato positivamente l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Banca, sulla base di una relazione predisposta dalla Direzione Generale e con parere favorevole del comitato dei Controlli Interni.

Inoltre, il Consiglio valuta costantemente il generale andamento della gestione confrontando i risultati conseguiti con quelli programmati.

NOMINA DEGLI AMMINISTRATORI

Ai sensi dell’art. 9 comma 2° dello Statuto Sociale la nomina dei componenti il Consiglio avviene sulla base di liste presentate dai soci.

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Lo stesso art. 9 dello Statuto regola dettagliatamente le modalità di elezione del Consiglio di Amministrazione. In particolare il dettato statutario prevede che hanno diritto a presentare liste i soci che da soli o insieme ad altri, rappresentino almeno il 2,5% delle azioni e che tali liste debbono essere depositate almeno 20 giorni prima dell’assemblea presso la Sede sociale unitamente ad una informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati amministratori. Nel caso venga presentata più di una lista almeno uno degli Amministratori sarà il candidato indicato per primo nella lista che ha ottenuto il maggior numero di voti, dopo la prima.

Allo stato esistono patti parasociali tra i soci Spoleto Credito e Servizi Soc. Coop. e Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, che consentono al primo di indicare all’Assemblea numero 10 componenti (tra cui il Presidente e il Vice Presidente Vicario) ed al secondo di indicare n. 4 componenti (ad uno dei quali deve essere attribuita la qualifica di Vice Presidente).

COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Il Consiglio di Amministrazione della Banca, può essere composto da un numero di membri non inferiore ad undici e non superiore a quindici; ai sensi dell’art. 9 dello Statuto Sociale l’elezione degli Amministratori avviene sulla base di liste presentate dai soci.

Esso è attualmente formato da n. 14 Amministratori tutti non esecutivi, secondo i criteri del Codice di Comportamento, che sono stati eletti dall’assemblea dei soci del 27 Aprile 2007 e resteranno in carica fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2009.

I componenti del Consiglio di Amministrazione debbono avere i requisiti richiesti dalle vigenti disposizioni di legge, in particolare sono soggetti alle disposizioni di cui al d. Lgs. 385/1993 e del Regolamento del Ministero del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica n. 161 del 18/3/1998.

Lo statuto della Banca non prevede alcun limite rispetto al numero massimo di incarichi ricoperti in altre società in qualità di amministratore/sindaco, incompatibile con il ruolo di Amministratore della Banca.

Il Consiglio nomina tra i suoi membri un Presidente e due Vice Presidenti di cui uno con funzioni Vicarie, nonché un Segretario.

Carica

Componenti

In carica

dal

esecutivi

non

esecutivi

indipendenti

Numero di altri incarichi

Presidente Antonini Giovannino

27/04/2007 X

NO

1

Vice Presidente Vicario

Bellingacci Marco

27/04/2007 X

NO

1

Vice Presidente

Raggi Giorgio

27/04/2007 X

X

1

Amministratore

Amoni Aldo

27/04/2007 X

X

NO

Amministratore

Arcelli Paolo

27/04/2007 X

X

NO

Amministratore

Bernardini Claudio

27/04/2007 X

NO

1

Amministratore

Marco Carbonari

27/04/2007 X

X

NO

Amministratore

Gabriele Chiocci

27/04/2007 X

X

NO

Amministratore

Valentino Conti

27/04/2007 X

X

NO

Amministratore

D’Atanasio Nazzareno

27/04/2007 X

X

NO

Amministratore

Francesco Di Bello

27/04/2007 X

NO

1

Amministratore

Fagotti Mario

27/04/2007 X

X

1

Amministratore

Logi Michele

27/04/2007 X

X

NO

Amministratore

Claudio Umbrico

27/04/2007 X

X

NO

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Tra di essi ricoprono cariche di Amministratore in altre società quotate in mercati regolamentati, in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni, i Sigg.ri:

- Antonini Giovannino e Marco Bellingacci, che risultano essere Amministratori della Spoleto Credito e Servizi Società Cooperativa, società finanziaria che detiene il pacchetto di maggioranza azionaria della Banca Popolare di Spoleto Spa;

- Giorgio Raggi che risulta essere Presidente del Comitato di Sorveglianza della Coop. Centro Italia;

- Mario Fagotti Consigliere della Gepafin spa;

- Francesco Di Bello Consigliere della MPS Immobiliare spa;

- Claudio Bernardini Consigliere Coop. Tirreno;

Gli Amministratori non indipendenti sono i Sigg.ri Giovannino Antonini e Marco Bellingacci Amministratori della Spoleto Credito e Servizi Società Cooperativa; il Consigliere Francesco Di Bello ed il Consigliere Claudio Bernardini che sono stati Dirigenti della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa nel triennio precedente.

Il Consiglio ha valutato, dopo la nomina avvenuta in sede assembleare e in occasione dell’esame dei requisiti degli Amministratori, la sussistenza dei requisiti di indipendenza, con parere favorevole del Collegio Sindacale.

RIUNIONI DEL CONSIGLIO

Il Consiglio di Amministrazione nel corso dell’anno 2008 si è riunito con costante presenza della quasi totalità degli Amministratori n. 18 volte; per il prossimo anno 2009, sono previste riunioni del Consiglio di Amministrazione in numero sostanzialmente equivalente.

Gli Amministratori vengono informati sulle materie da trattare in ciascuna riunione del Consiglio di Amministrazione, quanto più celermente possibile e, comunque, almeno due giorni lavorativi prima di essa, come previsto dall’art. 10 comma 4 dello Statuto Sociale e, ancorché non previsto dallo Statuto, perché possano avere maggiore cognizione sugli argomenti all’ordine del giorno, viene loro inviata la documentazione riferita alla seduta; tale metodologia rende sufficientemente informati gli stessi e consente loro di deliberare con cognizione di causa ed in piena autonomia.

DELEGHE

Il Consiglio di Amministrazione ha delegato, ai sensi degli artt. 11 e 12 dello Statuto Sociale, proprie attribuzioni di contenuto operativo al Comitato Esecutivo e in materia di crediti e di spese anche al Direttore Generale, al Vice Direttore Generale Vicario ed altri esponenti della struttura.

Il Presidente (e in caso di sua assenza o impedimento il Vice Presidente Vicario) ha la facoltà, d’intesa con il Vice Presidente e su proposta del Direttore Generale, nei casi di necessità ed urgenza, di assumere deliberazioni in merito a qualsiasi affare ed operazione di competenza del Consiglio di Amministrazione o del Comitato Esecutivo, fatta eccezione per quelli riservati alla competenza esclusiva del Consiglio.

Tutte le decisioni assunte dagli organi delegati sono ordinariamente portate a conoscenza del Consiglio di Amministrazione alla sua prima riunione successiva; in ogni caso, lo statuto prevede l’obbligo di riferire circa l’attività svolta al Consiglio di Amministrazione ed al Collegio Sindacale, almeno ogni novanta giorni (art. 12 u.c.).

Dal novembre 2007 il Presidente è stato nominato Organo Delegato del Consiglio di Amministrazione responsabile, insieme al Dirigente Preposto, della redazione dei documenti contabili societari.

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COMITATO ESECUTIVO

Ai sensi dell’art. 11 comma 3 dello statuto, il Consiglio di Amministrazione ha delegato proprie attribuzioni ad un Comitato Esecutivo (art.15 dello statuto), composto da 6 membri facenti parte del Consiglio di Amministrazione (tra i quali il Presidente ed i Vice Presidenti).

Il Comitato Esecutivo nel corso dell’anno 2008 si è riunito per n. 15 volte.

Il Comitato esercita i poteri e le attribuzioni che gli sono state delegate dal Consiglio di Amministrazione.

Nel passato le competenze attribuite al Comitato Esecutivo erano essenzialmente relative al comparto dei crediti, delle spese, e della finanza, successivamente ampliate con ulteriori attribuzioni in materia di affidamenti e di spese.

Nel luglio 2006 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di conferire al Comitato stesso, fatto salvo quanto stabilito dall’art. 11 dello statuto sociale, ulteriori deleghe in materia di partecipazioni, sportelli e contenzioso.

In casi di urgenza, il Comitato Esecutivo può assumere decisioni di competenza del Consiglio, fatta eccezione per quelle riservate alla competenza esclusiva del Consiglio stesso, riferendone a tale organo alla prima riunione successiva.

L’attuale composizione del Comitato Esecutivo è la seguente:

Carica Componenti

In carica dal

Presidente Antonini Giovannino 27/04/2007

Vice Presidente Vicario Bellingacci Marco 27/04/2007

Vice Presidente Raggi Giorgio 27/04/2007

Amministratore Amoni Aldo 27/04/2007

Amministratore D’Atanasio Nazzareno 27/04/2007

Amministratore Logi Michele 27/04/2007

IL PRESIDENTE

Ai sensi dell’art. 16 dello Statuto Sociale il Presidente ha la rappresentanza legale ed in giudizio della società e, in caso di sua assenza o impedimento è sostituito dal Vice Presidente Vicario. In caso di assenza o impedimento anche di quest’ultimo, è sostituito dal Vice Presidente.

Convoca e presiede l’Assemblea dei Soci, nonché il Consiglio di Amministrazione ed il Comitato Esecutivo.

Al Presidente non sono conferite deleghe particolari; egli, o in caso di sua assenza il Vice Presidente Vicario, tuttavia, ai sensi dell’art. 16 n.3 dello Statuto Sociale, nell'interesse della Società e su proposta del Direttore Generale che evidenzi i motivi di assoluta ed improrogabile urgenza, in ogni caso con il parere favorevole di almeno un Vice Presidente, può prendere qualsiasi provvedimento qualora non possa provvedervi tempestivamente il Consiglio o il Comitato Esecutivo, fatta eccezione per quelle riservate alla competenza esclusiva del Consiglio di Amministrazione, portando a conoscenza di quanto compiuto l'organo competente in occasione della sua prima riunione.

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IL DIRETTORE GENERALE

Ai sensi dell’art. 17 dello Statuto Sociale è il capo dell’esecutivo, sovrintende l'organizzazione dell'impresa, ha la responsabilità operativa delle strutture, é capo del personale.

Nelle sue funzioni il Direttore Generale é preposto all'esecuzione delle delibere degli organi amministrativi ed alla gestione degli affari correnti e riferisce al Consiglio di Amministrazione.

Il Consiglio di Amministrazione può nominare uno o più Vice Direttori Generali, determinandone poteri e funzioni, anche vicarie.

COLLEGIO SINDACALE

Ai sensi dell’art. 18 dello Statuto Sociale il Collegio Sindacale é costituito da tre Sindaci Effettivi e due Sindaci Supplenti, che restano in carica per tre esercizi e scadono alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della carica.

Nell’Assemblea del 27 aprile 2007 si è proceduto alla nomina dell’intero Collegio Sindacale e del suo Presidente, che resteranno in carica fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2009.

BONELLI FRANCESCO – Presidente Collegio Sindacale

ROBERTO ROSSI – Sindaco Effettivo

MICHELE FESANI – Sindaco Effettivo

Sono stati nominati Sindaci supplenti i sig.ri:

GIOVANNI BURINI e PIERGIORGIO CASTELLANI

Il Consiglio di Amministrazione ha verificato, dopo la nomina, la sussistenza dei requisiti di indipendenza del Collegio Sindacale; peraltro alla seduta di verifica era presente l’intero Collegio Sindacale i cui membri hanno all’uopo sottoscritto apposita dichiarazione di insussistenza di situazioni impeditive.

Lo stesso art. 18 dello Statuto, regola dettagliatamente le modalità di elezione del Collegio Sindacale. In particolare il dettato statutario prevede che hanno diritto a presentare liste i soci che da soli o insieme ad altri, rappresentino almeno il 2,5% delle azioni e che il curriculum di ciascun candidato Sindaco sia depositato almeno 20 giorni prima dell’assemblea presso la Sede Sociale, in allegato alle liste presentate dai Soci. Il Sindaco Effettivo nominato dalla lista di minoranza, è attualmente il Dott. Michele Fesani.

In forza dei patti parasociali la Banca Monte dei Paschi di Siena Spa indica all’Assemblea n. 1 componente del Collegio Sindacale.

COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO

La Banca considerata l’attuale concentrazione del possesso azionario, la particolare trasparenza del procedimento statutariamente previsto per la nomina degli Amministratori e la presenza di un alto numero di amministratori indipendenti, nonché l’assenza di partecipazioni significative non ha ritenuto necessario costituire al proprio interno un comitato per le nomine.

La Banca che pone invece particolare attenzione alla funzionalità ed alla adeguatezza dell’intero sistema dei controlli interni, a tal fine, ha costituito il Comito per il Controllo Interno.

COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

La Banca, nell’ambito del completamento della struttura di Corporate Governance ed in ossequio alla normativa vigilanza, si è già dotata di un sistema di controllo interno e di un comitato per il

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controllo interno, che sembrano ben rispondere nell’attuale articolazione, alle varie esigenze poste dal Codice.

In primo luogo è stato nominato un preposto al Controllo Interno, gerarchicamente indipendente dagli altri responsabili di aree operative, con funzioni di controllo, di verifica anche documentale e d’ispezione, gerarchicamente dipendente dal Direttore Generale ma che riferisce anche al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale ed al Comitato per il Controllo Interno.

E’ stato inoltre costituito un Comitato per il Controllo Interno, cui partecipano tre Amministratori di cui due indipendenti, Michele Logi, Marco Carbonari e Claudio Bernardini; alla riunioni del Comitato di norma partecipa il Presidente del Collegio Sindacale o un suo delegato e il Direttore Generale o un suo delegato.

Il Comitato ha principalmente, le funzioni di supportare il Consiglio di Amministrazione nelle scelte volte ad assicurare il conseguimento degli obiettivi aziendali anche attraverso un adeguato ed efficace sistema di controlli interni, che sono sottoposti a valutazione periodica in merito alla loro adeguatezza, efficacia ed efficienza.

Il Comitato per il Controllo Interno verifica la conformità dei comportamenti aziendali alle leggi, ai regolamenti ed alle direttive e procedure interne, nonché la completezza, tempestività ed affidabilità delle informazioni sia contabili che gestionali ed esplica le sue verifiche affinché, a salvaguardia dell’integrità patrimoniale, sussistano controlli adeguati rispetto ai diversi rischi.

Il Comitato ha formulato un nuovo regolamento per rispondere con maggiore precisione alle incombenze poste a suo carico dalla vigente normativa e relaziona compiutamente il Consiglio, sull’attività svolta.

Il Comitato per il Controllo Interno ha inoltre la funzione di sovrintendere al complesso modello organizzativo 231/2001.

Il Comitato per il Controllo Interno nel corso dell’anno 2008 si è riunito 13 volte ed ha puntualmente relazionato il Consiglio sulle principali tematiche che ha affrontato.

Grazie anche all’opera del Comitato per il Controllo Interno, nel tempo, sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione i regolamenti riguardanti il processo creditizio e finanziario, nonché il modello “231/2001”, nel suo complesso.

Nel corso del 2007 è stato nominato il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Sig. Sandro Martinelli, Vice Direttore Generale della Banca; a seguito del suo pensionamento avvenuto in data 31/12/2008, è stato nominato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, la Dottoressa Paola Piermarini, Dirigente dell’Istituto.

Inoltre, in data 9 giugno 2008 è stato nominato il Responsabile della Funzione di Controllo ex art.12 Regolamento congiunto della Banca d’Italia e della Consob, nella persona del.Dott. Camillo Latto, che ha sostituito il precedente incaricato, collocato in quiescenza, anche nella funzione di Responsabile della Direzione Revisione Interna.

Allo stato non è stato nominato uno specifico preposto al Controllo sulla gestione dei rischi in quanto, anche in relazione al principio di proporzionalità regolamentare, l’attuale assetto organizzativo della Banca, inteso come complesso di regole, procedure e strutture dedicate, assicura comunque il presidio dei rischi aziendali

SOCIETA’ DI REVISIONE

Con delibera dell’assemblea ordinaria del 21 Aprile 2008, è stato conferito alla società KPMG Spa, l’incarico di revisione contabile, per il novennio 2008 – 2016, fissandone il compenso.

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COMPLIANCE

Alla fine dell’anno 2007 è stata istituita la “Funzione di conformità” (Compliance) ed approvato il relativo Regolamento.

Compito specifico di tale funzione è quello di verificare che le procedure interne siano coerenti con l’obiettivo di prevenire la violazione di norme di eteroregolamentazione (Leggi e Regolamenti) e autoregolamentazione applicabile alla Banca.

A far tempo dal 1° aprile 2009, la responsabilità della funzione verrà assegnata al sig. Sandro Ascani, in sostituzione del Dott. Alessandro Cardarelli.

TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI RISERVATE

Con delibera del 10 Maggio 2003, il Consiglio di Amministrazione ha statuito che tutte le informazioni price sensitive sono emanate previa autorizzazione del Consiglio di Amministrazione se riguardano fatti che si verificano ordinariamente ed è possibile pertanto prevedere con anticipo, mentre ha dato delega al Presidente, per tutte quelle che riguardano fatti che si verificano in via estemporanea.

DISCIPLINA DEL MARKET ABUSE

Con riferimento alla normativa sul Market Abuse – inerente la manipolazione del mercato e l’abuso di informazioni privilegiate – le principali novità attengono gli obblighi, a carico dei soggetti abilitati di rilevare e segnalare alla Consob le operazioni sospette e, per gli emittenti quotati ed i soggetti in rapporto di controllo con essi, di istituire e gestire un registro delle persone che in ragione dell’attività lavorativa/professionale o delle funzioni svolte, hanno accesso a informazioni privilegiate.

In conformità al disposto normativo, in data 20 aprile 2006 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’istituzione del registro previsto dalla normativa vigente composto di una sezione statica, che riguarda il titolo BPS ed è relativo alle persone che, in ragione dell’attività lavorativa o professionale ovvero in ragione delle funzioni svolte per conto del soggetto obbligato alla tenuta del registro, hanno regolare accesso a informazioni privilegiate, e di una sezione dinamica che può riguardare tutti i titoli quotati, quindi anche BPS, e comprende le persone che nello svolgimento delle mansioni loro assegnate vengono, in via occasionale, a conoscenza di informazioni privilegiate.

Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 16 luglio 2007 è stato approvato il Regolamento del processo di Market Abuse.

Il Registro, tempo per tempo, è stato aggiornato sia nella sezione dinamica sia nella sezione permanente con le modifiche conseguenti alle variazioni riguardanti i soggetti ritenuti rilevanti ai fini della disciplina del Market Abuse. A supporto dell’attività, è stata definita una procedura informatica che sostituisce gli attuali registri cartacei e che evidenzia, in modo automatizzato, eventuali operazioni, potenzialmente sospette, ed è stata varata una procedura interna per la trattazione di tali tipologie di operazione.

DISCIPLINA DELL’INTERNAL DEALING

In data 6 aprile 2006 il Consiglio di Amministrazione ha sostituito il regolamento sull’internal dealing, già adottato con delibera del 23 dicembre 2002, per una più agevole trasparenza di alcune operazioni di particolare rilevanza compiute da “Soggetti Rilevanti” nell’ambito della struttura bancaria.

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In particolare:

− sono stati considerati “soggetti rilevanti”: i componenti del Consiglio di Amministrazione, i membri del Collegio Sindacale effettivi e supplenti, il Direttore Generale ed i Vice-Direttori Generali, tutti i responsabili di Direzione, chiunque detenga una partecipazione pari almeno al 10% del capitale dell’emittente quotato, rappresentato da azioni con diritto di voto, nonché ogni altro soggetto che controlli l’emittente quotato;

− sono state individuate, quali operazioni oggetto di comunicazione da parte dei “soggetti rilevanti”, quelle di acquisto, vendita, sottoscrizione o scambio di azioni emesse dalla Banca Popolare di Spoleto Spa o di strumenti finanziari collegati alle stesse azioni, compiute dai soggetti stessi e dalle persone a loro strettamente legate.

Non formano invece oggetto di comunicazione:

− le operazioni il cui importo complessivo non raggiunga i 5.000,00 euro entro l’anno solare; per gli strumenti finanziari collegati derivati l’importo è calcolato con riferimento alle azioni sottostanti;

− le operazioni effettuate tra il Soggetto rilevante e le persone ad esso strettamente legate;

− le operazioni effettuate dalla Banca Popolare di Spoleto Spa e da società da essa controllate.

Durante l’anno 2008 comunque, nessun Amministratore o membro della Direzione Generale ha posto in essere operazioni rientranti nella predetta tipologia.

RAPPORTI CON GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI

Nell’ambito della Banca Popolare di Spoleto, la Presidenza ha la funzione, ancorché non ufficializzata, di mantenere relazioni con i Soci e gli Investitori; l’intero Consiglio di Amministrazione, peraltro supporta in tal senso la Presidenza. A tutte le eventuali altre occorrenze degli azionisti, provvede la Direzione Organi Sociali, Legale e Compliance.

Nel marzo 2008 è stata inoltre istituita la funzione di “INVESTOR RELATOR” che riferisce al Direttore Generale, incaricata della gestione dei rapporti con gli investitori.

Responsabile della predetta Funzione è stato nominato il sig. Roberto Tantillo che, tra l’altro, ha il compito di presidiare le attività di comunicazione finanziaria e mantenere le relazioni con le Società di Rating.

La suddetta funzione cura i rapporti con i media e i mezzi d’informazione; mantiene i rapporti ed organizza incontri con gli analisti e con gli investitori istituzionali, costantemente relazionando l’Alta Direzione sulle osservazioni eventualmente da questi fatte pervenire.

LE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Il Consiglio ha adottato in data 27 novembre 2006 un regolamento che disciplina nel dettaglio le operazioni della specie riservate alla competenza del Consiglio di Amministrazione, ovvero nelle quali il Consiglio stesso deve essere informato se compiute da organi delegati. Tali operazioni sono:

− quelle definite “significative” che per oggetto, corrispettivo, modalità o tempi di realizzazione possono avere effetti sulla salvaguardia del patrimonio aziendale o sulla completezza o correttezza delle informazioni, anche contabili, relative alla Banca Popolare di Spoleto e che, peraltro, debbono obbligatoriamente formare oggetto di informativa al mercato, nei termini e con le modalità previste dalla normativa vigente;

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− quelle definite “rilevanti”, aventi un significativo rilievo economico, patrimoniale e finanziario e che presentano tratti di atipicità e/o in usualità in quanto non rientrano nella gestione ordinaria degli affari sociali; ovvero sono effettuate a condizioni, in termini sostanziali, non conformi a quelle usualmente applicate dalla Banca Popolare di Spoleto SpA nei confronti della clientela e dei dipendenti; ovvero presentano elementi di criticità in relazione ad altri aspetti dell’operazione; ovvero le operazioni con parti correlate "ad incaglio", "in sofferenza", "in ristrutturazione" o "ristrutturate".

Tutti i rapporti obbligatori in essere con gli Amministratori, i Sindaci, Direttore Generale, e Vice Direttore Generale e con le posizioni a loro collegate sono state deliberate ai sensi dell’art. 136 del T.U. Bancario

Il Consiglio è molto attento alla gestione di operazioni con parti correlate, che comunque, anche nell’anno 2008, non hanno avuto un particolare rilievo economico.

Per quanto riguarda i rapporti verso imprese appartenenti ai Gruppi Spoleto Credito e Servizi Società Cooperativa e Banca Monte dei Paschi di Siena e verso imprese partecipate (diverse dalle Imprese del Gruppo) si rinvia agli appositi prospetti riportati nella nota integrativa.

I predetti rapporti con le imprese del Gruppo e con le società partecipate sono regolati a condizioni di mercato.

Si segnala inoltre che nei confronti degli Amministratori, dei Sindaci e della Direzione Generale, e dei rapporti a loro collegati (ai sensi dell’art. 136 del T.U. Bancario e dello IAS 24), sono in essere al 31 dicembre 2008 affidamenti per complessivi per € 68,2 milioni (con un utilizzo complessivo di € 33 milioni), rapporti di deposito, a titolo di raccolta diretta, per € 150,4 milioni e rapporti di deposito, a titolo di raccolta indiretta, per € 128,4 milioni, anch’essi regolati a condizioni di mercato.

Infine, la Banca non ha posto in essere operazioni atipiche o inusuali rispetto alla normale gestione dell'attività di intermediazione creditizia.

ACQUISTO AZIONI PROPRIE

L’Assemblea, nella seduta del 21 aprile 2008, ha autorizzato l’acquisto sui mercati regolamentati di azioni proprie entro un massimale di n. 110.000 di azioni (pari a ca. 0,50% del monte titoli in circolazione), nonché la vendita di tutte o parte delle azioni proprie acquistate, anche prima di aver esaurito gli acquisti, in una o più volte, prefissando dei limiti di prezzo.

Tale operazione, che risponde all’esigenza di accrescere ulteriormente la considerazione degli investitori nella Banca, è finalizzata essenzialmente a migliorare la liquidità del titolo sul mercato, favorendo il regolare andamento delle negoziazioni e rafforzando la stabilità della quotazione nelle fasi più delicate delle contrattazioni esclusivamente sul mercato gestito da Borsa Italiana spa; per quanto ovvio, nell’assoluto rispetto delle applicabili disposizioni di legge e regolamento ed in particolare secondo le modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi,con le modalità previste dall’art.144-bis comma 1 punto b) del Regolamento Emittenti n. 11971/99.

Al 31 Dicembre 2008, la Banca non deteneva azioni in portafoglio della controllante Spoleto Credito e Servizi Società Cooperativa; deteneva, invece, n. 530.000 azioni della controllante Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e n 36.442 azioni proprie (pari allo 0,17% del capitale), acquistate in attuazione del piano sopra descritto.

REMUNERAZIONE DEGLI ORGANI SOCIALI

Nella nostra Banca non è stato istituito il “comitato per la remunerazione” che, peraltro, allo stato, avrebbe solo funzioni propositive, restando il potere deliberativo in capo all’Assemblea ed Consiglio di Amministrazione esclusivamente per gli Amministratori investiti di particolare cariche nella struttura statutaria (Presidente, Vice Presidente Vicario, Vice Presidente, Segretario del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo). I meccanismi di retribuzione risultano

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comunque coerenti con la prudente gestione del rischio e con le strategie di medio-lungo periodo fissate dalla banca.

Infatti, nella determinazione dei compensi dei membri del Consiglio di Amministrazione si è avuto riguardo ai compensi percepiti da esponenti di banche aventi dimensioni e caratteristiche analoghe alla Banca Popolare di Spoleto, posizionandosi nella fascia medio bassa; per gli Amministratori i compensi non sono in alcun modo collegati al raggiungimento di risultati economici.

Parimenti nella determinazione della parte fissa dei compensi del Direttore Generale si è avuto riguardo ai compensi percepiti da analoghe figure in banche di dimensioni e caratteristiche analoghe alla nostra, anche in questo caso, posizionandosi nella fascia medio bassa. La parte variabile del compenso del Direttore Generale, collegata al raggiungimento di prefissati risultati economici, può arrivare fino al 50% ma di norma non supera il 30 % del compenso complessivo.

Per quanto attiene agli altri Dirigenti dell’Istituto ed a tutto il personale dipendente, i compensi fanno riferimento al C.C.N.L. di categoria.

Nessun piano di remunerazione sotto forma di “stock option” è stato attivato né per gli Amministratori, Direttore Generale o alcun altro dipendente della Banca

Per ulteriori informazioni si rinvia alla Sezione H.

LEGGE 231

Con riferimento all’applicazione della Legge 231, si precisa che il “modello 231” è finalizzato a:

- garantire la correttezza dei comportamenti, della Banca stessa e delle persone che la rappresentano, nel completo rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari;

- rafforzare i meccanismi di controllo, monitoraggio e sanzionatori atti a contrastare la commissione di reati;

- riconfermare le scelte in materia di compliance, di etica, di trasparenza, di correttezza e probità perseguite dalla Banca e già illustrate nel "Codice di comportamento del settore bancario e finanziario";

- rendere consapevoli tutte le persone facenti parte della struttura aziendale, sia di governo sia esecutiva, che eventuali comportamenti illeciti possono comportare sanzioni penali ed amministrative sia per il singolo che per l'azienda.

Nell’ambito dell’adozione del MODELLO ORGANIZZATIVO, ex D.Lgs.231/2001, è stato predisposto il “Regolamento Modello 231/2001” che rappresenta il documento complessivo contenente i principi e le norme di riferimento per la prevenzione dei reati ai sensi del citato D.Lgs.

Si precisa che il “Modello Organizzativo 231” è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione nel suo complesso sin dal Luglio 2007 e, successivamente implementato in conseguenza di ulteriori modifiche normative.

Il Comitato dei Controlli Interni sovrintende all’applicazione del “Modello Organizzativo 231”

MIFID

La Banca, nel corso del 2007, ha recepito quanto disposto dalla direttiva europea MIFID e dal regolamento congiunto Bankitalia e Consob del 30.10.2007 ai sensi dell’art. 6, comma 2-bis del TUF e Regolamenti Consob 16190 (Intermediari) e 16191 (Mercati) e successive comunicazioni Premesso che la Mifid, intesa come l’insieme delle regole e dei comportamenti volti ad assicurare il grado di armonizzazione in materia di Mercati e di Intermediari, necessario per poter offrire agli investitori un elevato livello di protezione e consentire alle Banche di prestare servizi

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in tutta la comunità, nel quadro del mercato unico, ha trovato applicazione a partire dal 1 novembre 2007, si sintetizzano di seguito le attività poste in essere dalla nostra Banca.

Classificazione della clientela

La Banca ha provveduto a riclassificare tutta la clientela secondo le categorie ‘Mifid compliant’: clienti retail (dettaglio), professionali, controparti qualificate.

Nel rispetto della vigente normativa, la quasi totalità della clientela della Banca è stata sottoposta ai rispettivi test di “adeguatezza” (basata su conoscenza, esperienza, propensione al rischio, obiettivo di investimento e situazione finanziaria) e di “appropriatezza” (basata solo su conoscenza ed esperienza) e ‘riprofilata’ secondo la normativa. Dal 30 Giugno 2008, per la clientela non profilata, non è più possibile alcuna operazione se non previa regolarizzazione del profilo di rischio. Informativa precontrattuale

Ai sensi dell’art. 29 e seguenti del Regolamento Intermediari approvato con Delibera Consob 16190 del 29 ottobre 2007, la Banca ha emesso un documento contenente “Informazioni sulla Banca, sulla salvaguardia degli strumenti finanziari e delle somme di denaro della clientela, sugli strumenti finanziari e sui costi e gli oneri” da consegnare alla clientela alla prima occasione utile.

Contratti

Tutti i contratti sono stati adeguati alla normativa, sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione, e resi operativi. Execution e Trasmission Policy

La Banca ha provveduto alla stesura di un nuovo documento inerente la “strategia di esecuzione e trasmissione ordini”, che riporta nel dettaglio le modalità di esecuzione e trasmissione degli ordini ricevuti dalla clientela (raccolta ordini) che deve essere portato a conoscenza del cliente ed espressamente autorizzato prima di dar corso all’operazione; tale documento illustra dettagliatamente l’individuazione dei mercati (trading venues), le modalità di accesso ai mercati, le modalità di esecuzione degli ordini, la formazione dei prezzi ecc.

Policy sui Conflitti di Interesse

La Banca, al momento della prestazione di qualunque servizio e attività d’investimento, adotta ogni misura ragionevole per identificare e gestire i conflitti di interesse che potrebbero insorgere con la clientela. A tale fine la Banca ha elaborato una “policy sui conflitti di interesse” nella quale, oltre ad aver individuato alcune ipotesi di conflitti di interesse che possono ledere gravemente gli interessi dei clienti, sono anche illustrate le procedure e le misure adottate a gestire tali conflitti. Nel caso in cui le disposizioni organizzative o amministrative adottate non risultassero sufficienti ad assicurare con ragionevole certezza che sia evitato il rischio di nuocere agli interessi dei clienti, questi ultimi saranno chiaramente informati, prima di agire per loro conto, della natura generale e/o della fonte del conflitto di interesse.

Inducements

La Banca non percepisce compensi o commissioni in relazione ai servizi di investimento prestati ai clienti, salvo nei casi strettamente previsti dalla normativa; in tal caso il cliente ne viene informato attraverso l’”informativa relativa agli incentivi percepiti dalla Banca “.

DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA

Come previsto dal D. Lgs. 196/2003 nel corso del 2008 è stato approvato il Documento Programmatico sulla Sicurezza che contiene idonee informazioni riguardo a:

· L’elenco dei trattamenti di dati personali (cap.1); · La distribuzione dei compiti e delle responsabilità (cap.2); · L’analisi dei rischi che incombono sui dati (cap. 3); · Le misure di sicurezza da adottare (cap. 4);

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· Ripristino della disponibilità dei dati (cap.5); · Previsione degli interventi formativi (cap. 6) · Sicurezza dei trattamenti esternalizzati (cap. 7); · La verifica delle misure di sicurezza (cap. 8); · Il programma di miglioramento (cap. 9) · Elenco degli allegati (cap.10).

Il Documento Programmatico sulla Sicurezza è un documento dichiarativo interno della Banca che riporta, tra l’altro, le misure di sicurezza adottate. Esso è a disposizione per eventuali accertamenti da parte delle competenti Autorità e può essere utilizzato dal Titolare nei confronti di terzi, ove richiesto, per dimostrare la completezza delle misure di sicurezza adottate.

LEGGE 262/2005 - REGOLAMENTO DEL “MODELLO DI GOVERNO AMMINISTRATIVO FINANZIARIO”

A partire dal 2007, a seguito della Riforma in tema di Governance amministrativo finanziaria operata dalla Legge 262/2005 e successive modifiche per le società quotate, sono state introdotte sul bilancio d’esercizio e sulle comunicazioni in tema di informativa contabile diffuse al mercato specifiche attestazioni da parte del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e dell’Organo Amministrativo Delegato (art. 154-bis del TUF).

In data 11 febbraio 2008, la Banca ha approvato un Modello Interno di Governo Amministrativo Finanziario, valido al fine della predisposizione delle attestazioni richieste dal TUF (modificato dalla citata L262/2005) che sono volte ad attestare l’adeguatezza e l’effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili utilizzate per la formazione del bilancio e dell’informativa finanziaria, la rispondenza dello stesso bilancio ai libri e alle scritture contabili e la sua idoneità a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale ed economico-finanziaria dell’emittente. Tale Tale modello è stato aggiornato con una ulteriore delibera assunta nel Consiglio di Amministrazione del 4 Marzo 2009.

I FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO Non vi sono fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio da segnalare.

L’EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE Il drastico peggioramento dello scenario macroeconomico verificatosi nel corso del 2008, la grande volatilità dei mercati finanziari per i quali sono previste significative turbolenze anche nel 2009, l’attesa ripercussione di tale incertezza anche sull’economia reale rendono necessaria, ai fini della predisposizione del Budget operativo per l’esercizio 2009 e ai fini dell’aggiornamento del piano industriale 2007 - 2010 nell’ambito dell’operazione di aumento di capitale in corso, la revisione delle assunzioni effettuate in sede di pianificazione strategica in termini di variabili di sistema, in particolar modo tassi, volumi intermediati di risparmio gestito e costo del credito.

Sono peraltro confermati i seguenti punti qualificanti già espressi nel Piano Strategico 2007-2010:

- incremento dei volumi operativi di raccolta e di impieghi con tassi di crescita superiori a quelli di sistema con conseguente incremento delle Quote di Mercato nella Regione Umbria; il raggiungimento di tale obiettivo, sarà perseguito tramite una attenta strategia di efficientamento della strutture e di conquista di nuovi flussi che nel medio periodo siano in grado di generare risultati reddituali maggiori;

- apertura di 4 nuovi sportelli e potenziamento della rete dei promotori finanziari.

- incremento del patrimonio clienti di 10.000 unità

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- ricomposizione della raccolta indiretta a favore della componente gestita

- sviluppo delle sinergie con il Gruppo Monte dei Paschi.

In relazione allo scenario sopra descritto sono state inoltre affermate le seguenti priorità:

- “Adeguata politica delle condizioni”

- “Qualità del Credito” da preservare e migliorare in un contesto di deterioramento

- “Incremento della Banca Reale” mediante acquisizione della nuova clientela, fidelizzazione della clientela esistente e riduzione del fenomeno di estinzione dei rapporti.

************

In particolare, per quanto concerne la prospettiva della continuità aziendale, si segnala che tenuto conto del Documento n. 2 del 6 febbraio 2009 emanato congiuntamente da Banca d’Italia, Consob e Isvap avente per oggetto “informazioni da fornire nella relazione finanziaria sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzioni di valore delle attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime”, la Banca ha attentamente valutato le incertezze relative al prevedibile futuro e che le stime e le proiezioni fatte in merito alle principali grandezze economico-patrimoniali, nel tener conto di possibili mutamenti nelle condizioni economiche e di mercato, dimostrano che non sussiste alcun dubbio relativo alla continuità aziendale della stessa Banca.

Le incertezze conseguenti all’attuale contesto economico, ancorché abbiano generato importanti impatti sul bilancio 2008, non generano dubbi sul citato presupposto della continuità aziendale.

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PROPOSTA ALL’ASSEMBLEA DI DESTINAZIONE DELL’UTILE. Signori azionisti,

Vi invitiamo ad approvare la Relazione sulla Gestione, lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e la Nota Integrativa, così come presentati dal Consiglio di Amministrazione, nel loro complesso e nelle singole appostazioni e di attribuire l’utile dell’esercizio 2008 nei seguenti termini:

Utile di esercizio € 10.620.817,44

- alla Riserva Ordinaria € 531.040,86

- alla Riserva Straordinaria € 4.520.146,47

- alla Riserva per Beneficienza € 318.624,51

alle n.21.879.190 azioni ordinarie

(v.n. 62.136.899,60; val. unitario 2,84)

in misura di Euro 0,24 ad azione

€ 5.251.005,60

Nella determinazione del dividendo da assegnare agli azionisti, più basso di quello dello scorso anno, si è tenuto conto dei richiami espressi da Governatore della Banca d’Italia in materia di attenta valutazione della situazione economica e di conseguente oculata politica dei dividendi e di rafforzamento patrimoniale. Si è altresì tenuto conto degli effetti dell’operazione di trasferimento titoli ai portafogli crediti e attività disponibili per la vendita effettuati nel corso dell’esercizio (cfr infra).

Spoleto, 4 marzo 2009

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

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Schemi di Bilancio

operazioni con parti correlate

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STATO PATRIMONIALE

(in unità di euro)

Voci dell'attivo 31 12 2008 31 12 2007 Delta %

10 Cassa e disponibilità liquide 24.020.819 24.386.951 -1,5%

20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 186.560.693 401.253.592 -53,5%

40 Attività finanziarie disponibili per la vendita 201.893.742 36.661.221 450,7%

60 Crediti verso banche 107.612.829 52.893.003 103,5%

70 Crediti verso clientela 2.087.171.119 1.891.421.824 10,3%

80 Derivati di copertura 9.851.716 7.821.581 26,0%

110 Attività materiali 39.970.450 36.363.769 9,9%

120 Attività immateriali 161.327 109.375 47,5% di cui: avviamento - - ----

130 Attività fiscali 21.766.670 17.124.295 27,1% a) correnti 11.657.197 10.573.280 10,3% b) anticipate 10.109.473 6.551.015 54,3%

150 Altre attività 63.079.547 71.998.821 -12,4%

Totale dell'attivo 2.742.088.912 2.540.034.432 8,0%

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(in unità di euro)

Voci del passivo e del patrimonio netto 31 12 2008 31 12 2007 Delta %

10 Debiti verso banche 36.219.395 107.305.644 -66,2%

20 Debiti verso clientela 1.517.606.956 1.294.644.144 17,2%

30 Titoli in circolazione 907.578.322 848.100.597 7,0%

40 Passività finanziarie di negoziazione 1.954.841 3.188.702 -38,7%

60 Derivati di copertura 17.995.340 7.936.383 126,7%

80 Passività fiscali 12.499.218 11.076.884 12,8% a) correnti 11.857.073 10.360.293 14,4% b) differite 642.145 716.591 -10,4%

100 Altre passività 63.396.661 81.264.209 -22,0%

110 Trattamento di fine rapporto del personale 11.955.043 12.823.193 -6,8%

120 Fondi per rischi e oneri: 5.559.005 6.217.370 -10,6% a) quiescenza e obblighi simili - - ---- b) altri fondi 5.559.005 6.217.370 -10,6%

130 Riserve da valutazione (3.170.087) (1.256.156) 152,4%

160 Riserve 30.024.161 28.081.607 6,9%

170 Sovrapprezzi di emissione 67.934.517 67.934.517 0,0%

180 Capitale 62.136.900 62.136.900 0,0%

190 Azioni proprie (-) (222.177) - ----

200 Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 10.620.817 10.580.438 0,4%

Totale del passivo e del patrimonio netto 2.742.088.912 2.540.034.432 8,0%

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CONTO ECONOMICO

(in unità di euro)

Voci 2008 2007 Delta %10 Interessi attivi e proventi assimilati 163.872.277 136.009.557 20,5%20 Interessi passivi e oneri assimilati (82.955.811) (61.008.747) 36,0%

30 Margine di interesse 80.916.466 75.000.810 7,9%40 Commissioni attive 31.631.180 31.882.901 -0,8%50 Commissioni passive (2.292.081) (2.466.313) -7,1%

60 Commissioni nette 29.339.099 29.416.588 -0,3%70 Dividendi e proventi simili 84.609 65.852 28,5%80 Risultato netto dell’attività di negoziazione (2.458.605) (576.035) 326,8%90 Risultato netto dell’attività di copertura 770.652 (193.888) -497,5%100 Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: (34.581) 220.102 -115,7%

a) crediti (76.904) - ---- b) attività finanziarie disponibili per la vendita (28.262) (30.968) -8,7% c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - ---- d) passività finanziarie 70.585 251.070 -71,9%

110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - - ----

120 Margine di intermediazione 108.617.640 103.933.429 4,5%130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (17.962.510) (11.952.781) 50,3%

a) crediti (15.073.119) (11.952.781) 26,1% b) attività finanziarie disponibili per la vendita (2.889.391) - ---- c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - ---- d) altre operazioni finanziarie - - ----

140 Risultato netto della gestione finanziaria 90.655.130 91.980.648 -1,4%150 Spese amministrative: (74.479.606) (74.410.374) 0,1%

a) spese per il personale (43.634.631) (45.107.163) -3,3% b) altre spese amministrative (30.844.975) (29.303.211) 5,3%

160 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.757.550) (713.160) 146,4%170 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (1.847.723) (2.052.171) -10,0%180 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (53.004) (47.626) 11,3%190 Altri oneri/proventi di gestione 7.560.947 7.851.377 -3,7%

200 Costi operativi (70.576.936) (69.371.954) 1,7%210 Utili (Perdite) delle partecipazioni - - ----

220 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - - ----

230 Rettifiche di valore dell'avviamento - - ----240 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 64 - ----

250 Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 20.078.258 22.608.694 -11,2%260 Imposte sul reddito dell'esercizio dell’operatività corrente (9.457.441) (12.028.256) -21,4%

270 Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 10.620.817 10.580.438 0,4%280 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte - - ----

290 Utile (Perdita) d'esercizio 10.620.817 10.580.438 0,4%

2008 2007Utile per azione base 0,49 0,48 Dell'operatività corrente 0,49 0,48 Dei gruppi di attività in via di dismissione - - Utile per azione diluito 0,49 0,48 Dell'operatività corrente 0,49 0,48 Dei gruppi di attività in via di dismissione - -

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RENDICONTO FINANZIARIOmetodo indiretto

A. ATTIVITA' OPERATIVA 2008 2007(in unità di euro)

1. Gestione 29.575.348 30.414.619

risultato d'esercizio (+/-) 10.620.817 10.580.438 plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) 908.390 764.501 plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (770.652) 193.888 rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 17.450.295 14.195.281 rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 1.900.727 2.099.796 accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 1.757.550 713.160 imposte e tasse non liquidate (+) 412.863 (390.863) rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - - altri aggiustamenti (2.704.642) 2.258.418

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (200.762.014) (265.497.473)

attività finanziarie detenute per la negoziazione 28.922.015 (36.947.742) attività finanziarie valutate al fair value - - attività finanziarie disponibili per la vendita (75.535.561) (1.201.424) crediti verso banche: a vista (1.029.271) 1.807.472 crediti verso banche: altri crediti 24.943.971 (27.111.783) crediti verso clientela (186.328.443) (205.209.219) altre attività 8.265.275 3.165.223

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 185.134.956 255.907.375

debiti verso banche: a vista 6.458.710 (3.162.011) debiti verso banche: altri debiti (77.516.069) 5.334.113 debiti verso clientela 222.835.705 148.502.950 titoli in circolazione 50.132.473 116.962.102 passività finanziarie di negoziazione 230.800 133.650 passività finanziarie valutate al fair value - - altre passività (17.006.663) (11.863.429)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 13.948.290 20.824.521

B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da: 19.595 -

vendite di partecipazioni - - dividendi incassati su partecipazioni - - vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - vendite di attività materiali 19.595 - vendite di attività immateriali - - vendite di società controllate e di rami d'azienda - -

2. Liquidità assorbita da (5.578.956) (6.031.477)

acquisti di partecipazioni - - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - acquisti di attività materiali (5.474.000) (5.941.579) acquisti di attività immateriali (104.956) (89.898) acquisti di società controllate e di rami d'azienda -

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (5.559.361) (6.031.477)

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C. ATTIVITA' DI PROVVISTA

emissione/acquisti di azioni proprie (222.177) - emissione/acquisti di strumenti di capitale - - distribuzione dividendi e altre finalità (8.532.884) (8.970.468)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (8.755.061) (8.970.468)

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (366.132) 5.822.576

Riconciliazione

Voci di bilancio 2008 2007

Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 24.386.951 18.564.375

Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (366.132) 5.822.576

Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 24.020.819 24.386.951

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Nota Integrativa

operazioni con parti correlate

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Parte A

Politiche contabili

operazioni con parti correlate

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PARTE A – Politiche Contabili A1 – PARTE GENERALE Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai Principi Contabili Internazionali

Il presente Bilancio è redatto secondo i principi contabili internazionali International Accounting Standards (IAS), gli International Financial Reporting Standards (IFRS) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 e successive modifiche ed integrazioni, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del DLgs n. 38/2005.

L’applicazione dei Principi Contabili Internazionali è stata effettuata facendo riferimento anche al “Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (Framework). In assenza di un principio o di una interpretazione applicabile specificamente ad una operazione, altro evento o circostanza, la Direzione Aziendale ha fatto uso del proprio giudizio nello sviluppare e applicare un principio contabile, al fine di fornire un’informativa:

rilevante ai fini delle decisioni economiche da parte degli utilizzatori; attendibile, in modo che il bilancio: o rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale – finanziaria, il risultato economico e i

flussi finanziari dell’entità; o rifletta la sostanza economica delle operazioni, altri eventi e circostanze e non

meramente la forma legale; o sia neutrale, cioè scevro da pregiudizi; o sia prudente; o sia completo con riferimento a tutti gli aspetti rilevanti. Nell’esercitare il giudizio descritto, la Direzione Aziendale ha fatto riferimento e considerato l’applicabilità delle seguenti fonti, riportate in ordine gerarchicamente decrescente: le disposizioni e le guide applicative contenute nei Principi e Interpretazioni che trattano casi

simili o correlati; le definizioni, i criteri di rilevazione ed i concetti di misurazione per la contabilizzazione delle

attività, delle passività, dei ricavi e dei costi contenuti nel Quadro sistematico. Nell’esprimere un giudizio, la Direzione Aziendale può inoltre considerare: le disposizioni più recenti emanate da altri organismi preposti alla statuizione dei principi

contabili che utilizzano un Quadro sistematico concettualmente simile per sviluppare i principi contabili;

altra letteratura, prassi consolidate nel settore.

Nel rispetto dell’art. 5 del D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, qualora, in casi eccezionali, l’applicazione di una disposizione prevista dai Principi Contabili Internazionali risultati incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico, la disposizione non è applicata. Nella nota integrativa sono spiegati i motivi della deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico. Gli eventuali utili derivanti dalla deroga sono iscritti in una riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore recuperato.

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Sezione 2 – Principi generali di redazione

Nel Bilancio, ai fini di presentazione e misurazione, sono stati seguiti i Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni emanate dall’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) aventi efficacia già nel 2008 e omologate dall’Unione Europea, nonché le disposizioni previste dalla Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 emanata dalla Banca d’Italia ed avente per oggetto gli schemi e le regole di compilazione del bilancio delle banche e le successive integrazioni. Il Bilancio è costituito da:

- stato patrimoniale, - conto economico, - prospetto delle variazioni del patrimonio netto, - rendiconto finanziario - nota integrativa.

Il Bilancio è corredato dalla relazione degli amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione della Banca. Il Bilancio è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria e il risultato economico dell'esercizio. Se le informazioni richieste dai Principi Contabili Internazionali non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, rilevante, attendibile, comparabile e comprensibile, nella Nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo. Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci, contrassegnate da numeri, da sottovoci, contrassegnate da lettere, e da ulteriori dettagli informativi, i “di cui” delle voci e delle sottovoci. Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico è indicato anche l'importo dell'esercizio precedente. Se i conti non sono comparabili, quelli relativi all'esercizio precedente sono adattati; la non comparabilità e l'adattamento o l'impossibilità di questo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

Le attività e le passività, i costi e i ricavi non possono essere fra loro compensati, salvo che ciò sia ammesso o richiesto dai Principi Contabili Internazionali o dalle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 emanata dalla Banca d’Italia. Nello stato patrimoniale e nel conto economico non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il Bilancio né per quello precedente. Se un elemento dell'attivo o del passivo ricade sotto più voci dello stato patrimoniale, nella nota integrativa è annotata, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del Bilancio, la sua riferibilità anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto. Nel conto economico e nella relativa sezione della Nota Integrativa i ricavi vanno indicati senza segno, mentre i costi vanno indicati fra parentesi. In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005, il Bilancio è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto. In particolare il Bilancio è redatto in unità di euro ad eccezione della nota integrativa che è redatta in migliaia di euro. Il Bilancio è stato redatto nella prospettiva della continuità dell’attività aziendale, secondo il principio della contabilizzazione per competenza economica, nel rispetto del principio di rilevanza e significatività dell’informazione, della prevalenza della sostanza sulla forma e nell’ottica di favorire la coerenza con le presentazioni future. In particolare, per quanto concerne la prospettiva della continuità aziendale, si segnala che tenuto conto del Documento n. 2 del 6 febbraio 2009 emanato congiuntamente da Banca d’Italia, Consob e Isvap avente per oggetto “informazioni da fornire nella relazione finanziaria sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzioni di valore delle attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime”, la Banca ha attentamente valutato le incertezze relative al prevedibile futuro e che le stime e le proiezioni fatte in merito alle principali grandezze economico-patrimoniali, nel tener conto di possibili mutamenti nelle condizioni economiche e di mercato, dimostrano che non sussiste alcun dubbio relativo alla continuità aziendale della stessa Banca.

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Le incertezze conseguenti all’attuale contesto economico, ancorché abbiano generato importanti impatti sul bilancio 2008, non generano dubbi sul citato presupposto della continuità aziendale. Un’informativa più dettagliata in merito alle principali problematiche e variabili esistenti sul mercato è pubblicata nell’ambito della Relazione sulla Gestione. Le voci di natura o destinazione dissimile sono state presentate distintamente a meno che siano state considerate irrilevanti. Sono stati rettificati tutti gli importi rilevati nel Bilancio per riflettere i fatti successivi alla data di riferimento che, ai sensi del principio IAS 10, comportano l’obbligo di eseguire una rettifica. I fatti successivi che non comportano rettifica e che quindi riflettono circostanze che si sono verificate successivamente alla data di riferimento sono oggetto di informativa, quando rilevanti e quindi in grado di influire sulle decisioni economiche degli utilizzatori. In linea con il principio contabile di riferimento, la vita utile delle attività materiali soggette ad ammortamento viene periodicamente sottoposta a verifica. Nel corso dell’esercizio 2008, a seguito di tale attività di verifica, gli Amministratori, anche sulla base di una perizia eseguita da un terzo indipendente, hanno ritenuto opportuna una revisione delle stime della vita economico-tecnica dei fabbricati; conseguentemente, la relativa quota di ammortamento annua è stata modificata con effetto prospettico, coerentemente con quanto previsto dallo IAS 8. L’effetto di tale modifica è commentato nelle apposite sezioni della Nota Integrativa.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio

Si rimanda a quanto commentato nella Relazione sulla gestione degli Amministratori. Sezione 4 – Altri aspetti

Ai sensi dello IAS 8 paragrafo 30, si segnala che nel corso dell’esercizio 2008 e nei primi mesi del 2009 l’International Accounting Standards Board ha provveduto a rilasciare nella versione definitiva alcuni principi contabili internazionali e interpretazioni, appositamente integrati e rivisitati nell’ambito del piano di convergenza in essere con gli US GAAP. Inoltre, nello stesso periodo alcuni principi e interpretazioni sono stati omologati dalla Commissione Europea. Si segnalano di seguito i principi di maggiore interesse per la Banca. Principi contabili, emendamenti e interpretazioni non ancora applicabili o non adottati in via anticipata Si riportano di seguito i principali emendamenti ai principi contabili applicabili dal 2009 che potrebbero avere un impatto sul bilancio della Banca, anche in termini di informativa. In data 30 novembre 2006 lo IASB ha emesso il principio contabile IFRS 8 – Segmenti Operativi che deve essere applicato a partire dal 1° gennaio 2009 in sostituzione dello IAS 14 - Informativa di settore. Il nuovo principio contabile richiede alla società di basare informazioni riportate nell’informativa di settore sugli elementi che il management utilizza per prendere le proprie decisioni operative, quindi richiede l’identificazione dei segmenti operativi sulla base della reportistica interna che è regolarmente rivista dal management al fine dell’allocazione delle risorse ai diversi segmenti e al fine delle analisi di performance. L’adozione di tale principio non produrrà alcun effetto dal punto di vista della valutazione delle poste di bilancio. Il principio è stato omologato il 21 novembre 2007 dalla Commissione Europea con Regolamento 1358/2007. In data 6 settembre 2007 lo IASB ha emesso una versione rivista dello IAS 1 – Presentazione del bilancio che deve essere applicato dal 1° gennaio 2009. La nuova versione del principio richiede che tutte le variazioni economico-patrimoniali generate da transazioni con i soci siano presentate in un prospetto delle variazioni di patrimonio netto. Tutte le transazioni generate con soggetti terzi devono invece essere esposte in un unico prospetto (“comprehensive income”) oppure in due prospetti separati (conto economico separato e “other comprehensive income”). In ogni caso le variazioni generate da transazioni con i terzi non possono essere rilevate nel prospetto delle

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variazioni del patrimonio netto. Il principio è stato omologato il 17 dicembre 2008 dalla Commissione Europea con Regolamento 1274/2008.

In data 22 maggio 2008 lo IASB ha emesso un insieme di modifiche agli IFRS (“improvements”); di seguito vengono citate quelle indicate dallo IASB come variazioni che comporteranno un cambiamento nella presentazione, riconoscimento e valutazione delle poste di bilancio, tralasciando invece quelle che determineranno solo variazioni terminologiche o cambiamenti editoriali con effetti minimi in termini contabili. • IAS 1 – Presentazione del bilancio (rivisto nel 2007): la modifica, che deve essere applicata dal 1° gennaio 2009, richiede che le attività e passività derivanti da strumenti finanziari derivati che non sono detenuti ai fini della negoziazione siano classificati in bilancio distinguendo tra attività e passività correnti e non correnti. • IAS 19 – Benefici ai dipendenti: l’emendamento deve essere applicato dal 1° gennaio 2009 in modo prospettico alle variazioni nei benefici intervenute successivamente a tale data e chiarisce la definizione di costo/provento relativo alle prestazioni di lavoro passate e stabilisce che in caso di riduzione di un piano, l’effetto da imputarsi immediatamente a conto economico deve comprendere solo la riduzione di benefici relativamente a periodi futuri, mentre l’effetto derivante da eventuali riduzioni legato a periodi di servizio passati deve essere considerato un costo negativo relativo alle prestazioni di lavoro passate. Il Board, inoltre, ha rielaborato la definizione di benefici a breve termine e di benefici a lungo termine e ha modificato la definizione di rendimento delle attività stabilendo che questa voce deve essere esposta al netto di eventuali oneri di amministrazione che non siano già inclusi nel valore dell’obbligazione.

• IAS 39 – Strumenti finanziari: riconoscimento e valutazione, l’emendamento che deve essere applicato dal 1° gennaio 2009, chiarisce come deve essere calcolato il nuovo tasso di rendimento effettivo di uno strumento finanziario al termine di una relazione di copertura del fair value; chiarisce, inoltre, che il divieto di riclassificare nella categoria degli strumenti finanziari con adeguamento del fair value a conto economico non deve essere applicato agli strumenti finanziari derivati che non possono più essere qualificati come di copertura o che invece diventano di copertura (di flussi finanziari o di investimenti netti in gestioni estere). Infine, per evitare conflitti con il nuovo IFRS 8 – Segmenti operativi, elimina i riferimenti alla designazione di uno strumento di copertura di settore (ex IAS 14). In data 24 novembre 2008 lo IASB ha emesso una nuova versione dell'IFRS 1 Prima adozione degli International Financial Reporting Standard. La nuova versione del principio rappresenta una riorganizzazione espositiva dello standard precedente, oggetto nel tempo di numerose modifiche. La nuova versione deve essere applicato dal 1° gennaio 2010. Gli organi competenti dell’Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l’applicazione dell’emendamento. Nuovi principi contabili, emendamenti ed interpretazioni applicati nel bilancio 2008 Tra i principi e le modifiche ai principi contabili omologati nel corso del 2008 e già applicati dalla Banca, si segnala l’emendamento allo IAS 39 e all’IFRS 7 - Riclassificazione delle attività finanziarie (modifiche allo IAS 39 “Strumenti finanziari: Rilevazione e valutazione” e all’IFRS 7 “Strumenti finanziari: informazioni integrative”) emesso il 13 ottobre 2008 dallo IASB e omologato dalla Commissione Europea il 15 ottobre 2008 con il Regolamento n. 1004/2008. La modifica risponde alle esigenze di convergenza tra IAS/IFRS e principi americani (FAS) al fine di armonizzare le normative contabili dei diversi paesi e rendere maggiormente comparabili le informazioni finanziarie. Tali modifiche hanno rimosso alcuni divieti di riclassifica; in particolare le modifiche apportate allo IAS 39 riguardano attività finanziarie diverse dai derivati classificate nei portafogli contabili “attività finanziarie detenute per la negoziazione” e “attività finanziarie disponibili per la vendita”. A tal proposito, si distinguono due casi:

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1. le riclassifiche dal portafoglio delle ‘attività finanziarie detenute per la negoziazione’ agli altri portafogli attivi di strumenti finanziari (‘finanziamenti e crediti’, ‘attività finanziarie disponibili per la vendita’ e ‘attività finanziarie detenute sino a scadenza’); tali riclassifiche sono ammesse se l’entità non ha più l’intenzione di continuare a gestire lo strumento con finalità di trading oppure se lo strumento non ha più le caratteristiche ed i requisiti per rispondere a tale operatività; sono previste in particolare due possibili casistiche: a) le riclassifiche ammesse solo in “rare circostanze” e a tal proposito lo IASB ha puntualizzato che le condizioni di mercato del terzo trimestre 2008 costituiscono un esempio di “rare circostanze”; b) quelle ammesse in ogni momento purché lo strumento finanziario avesse già in origine, all’atto della classificazione iniziale, le caratteristiche per una possibile alternativa classificazione nel portafoglio ‘finanziamenti e crediti’ e a patto che l’entità, successivamente al trasferimento, abbia l’intenzione e la capacità di mantenerlo in tale nuovo portafoglio oltre il breve termine o fino alla scadenza;

2. le riclassifiche da ‘attività finanziarie disponibili per la vendita’ a ‘finanziamenti e crediti’ purché l’attività finanziaria già in origine, all’atto della classificazione iniziale, avesse le caratteristiche per una possibile classificazione tra i ‘finanziamenti e crediti’ e se l’entità ha l’intenzione e la capacità di mantenere l’attività finanziaria oltre il breve termine o fino a scadenza.

Di contro, permane l’inammissibilità di riclassifiche in ingresso nella categoria ‘attività finanziarie detenute per la negoziazione’ ed in uscita dalla categoria ‘attività finanziarie valutate al fair value’ Le riclassifiche di attività finanziarie devono essere effettuate al fair value alla data di trasferimento e gli utili e le perdite contabilizzati precedentemente non possono essere riversati. Il fair value alla data di riclassifica diventa il nuovo costo o costo ammortizzato dell’attività finanziaria.

Per gli strumenti finanziari provenienti dal portafoglio ‘attività finanziarie disponibili per la vendita’, l’importo iscritto fino alla data di trasferimento nella apposita riserva di patrimonio netto viene riversato a conto economico tramite il tasso di interesse effettivo, se si tratta di strumenti di debito, ovvero al momento della cessione.

Le modifiche sopra richiamate sono efficaci a partire dal 1° luglio 2008, purché i trasferimenti di portafoglio siano effettuati entro il 31 ottobre 2008; le riclassifiche non devono essere fatte con il metodo ‘retrospettivo’, ovvero rideterminando gli effetti di competenza dei periodi precedenti. Le riclassifiche effettuate a partire dal 1° novembre 2008 producono effetti dalla data dell’effettivo trasferimento.

La Banca si è avvalsa di tale emendamento e ha effettuato le seguenti riclassifiche: a. titoli di debito dal portafoglio di negoziazione al portafoglio “finanziamenti e crediti”; b. titoli di debito e di capitale dal portafoglio di negoziazione al portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita”; c. titoli di debito dal portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita ” al portafoglio “finanziamenti e crediti”. Le modifiche apportate dallo IASB all’IFRS 7 prevedono, tra le altre cose, che sia data informativa su: - l’importo riclassificato da e verso ciascun portafoglio; - le “rare circostanze” che hanno comportato la riclassifica; - l’utile o la perdita generato da valutazioni al fair value che sarebbero state contabilizzate a

conto economico o a patrimonio netto se l’attività finanziaria non fosse stata riclassificata.

Per l’informativa quantitativa relativa alle riclassifiche operate, secondo le modificate disposizioni dell’IFRS 7, si rimanda alle apposite sezioni della Nota Integrativa.

Si segnala, infine, che lo IASB ha emesso in data 27 Novembre 2008, una modifica che integra l’emendamento sopra descritto, Riclassificazione delle attività finanziarie – Data di entrata in vigore e disposizioni transitorie (modifiche allo IAS 39 “Strumenti finanziari: Rilevazione e valutazione” e all’IFRS 7 “Strumenti finanziari: informazioni integrative”). Questa ulteriore modifica

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chiarisce che tutte le riclassifiche effettuate dopo il 31 ottobre 2008 hanno efficacia dalla data di riclassifica. La modifica al momento non è stata ancora omologata dalla Commissione Europea.

Per altri aspetti, si rimanda a quanto commentato nella Relazione sulla gestione degli Amministratori.

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A2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

I principi contabili

Di seguito sono descritti i principi contabili che sono stati adottati con riferimento alle principali voci patrimoniali dell’attivo e del passivo per la redazione del Bilancio al 31 dicembre 2008; tali principi sono gli stessi utilizzati per la redazione del Bilancio d’impresa al 31 dicembre 2007.

1- Attività finanziarie detenute per la negoziazione

a) criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento, per i titoli di debito e di capitale, e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al loro fair value che corrisponde normalmente al corrispettivo pagato senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso che sono invece imputati direttamente a conto economico.

b) criteri di classificazione In questa categoria sono classificati i titoli di debito, i titoli di capitale acquisiti principalmente al fine di ottenere profitti nel breve periodo ed il valore positivo dei contratti derivati ad eccezione di quelli designati come strumenti di copertura. c) criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita del conto economico . Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi generalmente accettati e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, restano iscritti al valore di costo, rettificato a fronte di perdite per riduzione di valore. Tali perdite per riduzione di valore non sono ripristinate. d) criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi. e) criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione di fair value delle attività finanziarie sono rilevati nella “Voce 80 – Risultato netto dell’attività di negoziazione” di conto economico, ad eccezione di quelli relativi a strumenti derivati attivi connessi con la fair value option che sono classificati nella “Voce 110 – Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value”.

2– Attività finanziarie disponibili per la vendita

a) criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al loro fair value che corrisponde normalmente al corrispettivo pagato comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Se l’iscrizione avviene a seguito di riclassificazione da altra categoria, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento del trasferimento.

b) criteri di classificazione

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Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non derivate che non sono classificate come Crediti, Attività finanziarie al fair value rilevato a conto economico o Attività finanziarie detenute sino alla scadenza. In particolare, vengono incluse in questa voce anche le partecipazioni non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, ed i titoli obbligazionari che non sono oggetto di attività di trading. Tale attività sono valutate al fair value, ad eccezione degli strumenti di capitale che non hanno un fair value attendibile, i quali sono mantenuti al costo. c) criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico del valore corrispondente al costo ammortizzato e del relativo effetto cambio e con l’imputazione in una apposita riserva di patrimonio netto degli utili/perdite derivanti dalla variazione di fair value, ad eccezione delle perdite per riduzione di valore. I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile sono mantenuti al costo, rettificato a fronte dell’accertamento di perdite per riduzione di valore. La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Indicatori di una possibile riduzione di valore sono, ad esempio, significative difficoltà finanziarie dell’emittente, inadempimenti o mancati pagamenti degli interessi o del capitale, la possibilità che il beneficiario dichiari il fallimento o incorra in un’altra procedura concorsuale, la scomparsa di un mercato attivo per l’attività. Inoltre, una significativa o prolungata riduzione di fair value di uno strumento di capitale al di sotto del suo costo è considerata come un’obiettiva evidenza di perdita di valore. In particolare per quanto concerne i titoli di capitale quotati in mercati attivi, è considerata significativa la riduzione di valore superiore al 30% o la riduzione di valore che persiste per oltre 12 mesi. L’importo dell’eventuale svalutazione rilevata in seguito al test di impairment è registrato nel conto economico come costo dell’esercizio. Qualora si verifichino ulteriori riduzioni negli esercizi successivi queste vengono imputate direttamente a conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore a patrimonio netto sugli strumenti azionari ed a conto economico sui titoli obbligazionari. d) criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. e) criteri di rilevazione delle componenti reddituali Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, gli effetti derivanti dall’utile o dalla perdita cumulati nella riserva relativa alle attività disponibili per la vendita vengono riversati a conto economico, nella “Voce 100 – Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita” nel caso di dismissione e nella “Voce 130 – Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita”, nel caso di rilevazione di una perdita di valore. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore. Tali riprese sono imputate a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ed a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale.

3– Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

a) criteri di iscrizione Alla data del presente esercizio non risultano attività finanziarie detenute fino a scadenza.

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4– Crediti

a) criteri di iscrizione L’iscrizione in bilancio avviene: - per un credito: alla data di erogazione o quando il creditore acquisisce un diritto al pagamento delle somme contrattualmente pattuite, - per un titolo di debito: alla data di regolamento. Il valore iniziale è quantificato sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari normalmente all’ammontare erogato, od al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo strumento e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti. b) criteri di classificazione I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le attività finanziarie disponibili per la vendita e tra le attività finanziarie iscritte al fair value con effetti a conto economico, salvo i casi eccezionali previsti dai paragrafi 50 e seguenti dello IAS 39, emendato nel mese di ottobre 2008. Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine, i crediti originati da operazioni di leasing finanziario ed i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi. Trai i crediti sono inoltre iscritti i titoli junior rivenienti da cartolarizzazioni proprie di crediti perfezionate prima della First Time Adoption. c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento – calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. L’effetto economico dei costi e dei proventi viene così distribuito lungo la vita residua attesa del credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti a breve termine, per i quali l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione risulta trascurabile. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Gli interessi di mora, ritenuti prudenzialmente dalla Banca interamente non recuperabili, vengono rilevati solamente al momento dell’incasso. Per la classificazione delle esposizioni deteriorate nelle diverse categorie di rischio (sofferenze, incagli, esposizioni ristrutturate ed esposizioni scadute) la Banca fa riferimento alla normativa emanata dalla Banca d’Italia, integrata con disposizioni interne che fissano criteri e regole per la classificazione dei crediti nell’ambito delle diverse categorie di rischio. La classificazione viene effettuata dalle strutture nell’ambito delle singole autonomie, ad eccezione dei crediti scaduti e/o sconfinati da oltre 180 giorni, con esposizione superiore al 5% del fido accordato, per i quali la rilevazione avviene mediante l’utilizzo di procedure automatizzate. Ai fini della determinazione delle rettifiche da apportare ai valori di bilancio dei crediti si procede, tenendo conto del diverso livello di deterioramento, alla valutazione analitica o collettiva, come di seguito riportato. Sono oggetto di valutazione analitica i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto da oltre 180 giorni secondo le attuali regole di Banca d’Italia. Per quest’ultima categoria la valutazione analitica è effettuata applicando una % di svalutazione forfetaria. Per i crediti oggetto di valutazione analitica l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo

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ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell’esposizione creditizia. In particolare, i parametri utilizzati per le valutazioni analitiche sono i seguenti: Relativamente ai crediti in sofferenza i flussi di cassa futuri sono stati determinati come riportato di seguito: - i tempi medi storici di incasso delle sofferenze stimati in 4 anni dalla data di passaggio a sofferenza (calcolati sulla base di rilevazioni storiche), ipotizzando che l’incasso avvenga in un’unica soluzione al termine del periodo di incasso. Si precisa che, a seguito dell’operazione di cartolarizzazione effettuata, le attuali sofferenze della Banca sono nate tutte a partire dal 2001; - sono stati utilizzati i tassi di interesse riscontrati sul rapporto al momento del passaggio a sofferenza. Relativamente ai crediti incagliati ed ai crediti ristrutturati i flussi di cassa futuri sono stati determinati come riportato di seguito: - sono state attualizzate le posizione i cui incassi sono stati ritenuti esigibili oltre 18 mesi (medio/lungo termine); - i tempi di recupero sono stati stimati sulla base del numero di rate contrattuali a scadere o in base a valutazioni analitiche della singola posizione; - sono stati utilizzati i tassi medi riscontrati sulla posizione al momento del passaggio alla categoria di crediti deteriorati.

Le rettifiche di valore su crediti sono iscritte a conto economico. La componente della rettifica riconducibile all’attualizzazione dei flussi finanziari viene rilasciata per competenza secondo il meccanismo del tasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore. Qualora la qualità del credito deteriorato risulti migliorata a tal punto che esiste la ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi, purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Per quanto riguarda i crediti in bonis, le posizioni che sono individualmente significative (considerate come tali quelle di importo superiore ad €750.000) sono valutate analiticamente al fine di individuare se sussistano evidenze oggettive di perdita; nel caso in cui non siano state rilevate obiettive riduzioni di valore, tali crediti sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

In particolare, i parametri del modello di calcolo utilizzato sono i seguenti:

- PD (Probability of Default - probabilità di default): è stata utilizzata una PD di Istituto determinata sulla base di dati storici (matrici di transizione osservate in un arco temporale di circa cinque anni, rating, schede qualitative integrative dei parametri standard del rating, ...) e di un modello statistico. La PD utilizzata è annuale, in quanto si ritiene approssimativamente rappresentativa della perdita definita dai nuovi principi (c.d. incurred loss, perdita fondata su eventi attuali ma non ancora acquisiti dall’impresa nella revisione del grado di rischio dello specifico cliente) e si basa su una serie storica di rilevazioni.

- LGD (Loss Given Default – perdita al momento del default): sono state utilizzata delle LGD di Istituto, distinte per segmento (retail/corporate) e per forma tecnica (conti correnti, mutui, …) e, ove possibile, distinte in funzione dell’esistenza di garanzie reali. Tali valori sono stati determinati sulla base di dati storici della Banca (calcolati in base ad una serie storica di rilevazioni).

Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate a conto economico. Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data.

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d) criteri di cancellazione I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi.

5– Attività finanziarie valutate al fair value

a) criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value vengono rilevate al loro fair value che corrisponde normalmente al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso che sono invece imputati a conto economico. L’opzione della valutazione al fair value (Fair Value Option - FVO) è stata applicata, nei precedenti esercizi, ad alcune attività strutturate che incorporano strumenti derivati.

b) criteri di classificazione Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie che si intende valutare al fair value con impatto a conto economico quando: 1. la designazione al fair value consente di eliminare o di ridurre le significative distorsioni nella

rappresentazione contabile degli strumenti finanziari oppure tra strumenti finanziari e attività/passività non finanziarie; oppure

2. la gestione e/o valutazione di un gruppo di strumenti finanziari al fair value con effetti a conto economico è coerente con una strategia di risk management o d’investimento documentata su tale base anche alla direzione aziendale; oppure

3. si è in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito che modifica in modo significativo i flussi di cassa dello strumento ospite e che deve essere scorporato.

c) criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività sono valorizzate al fair value. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate le quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi generalmente accettati e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. d) criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

e) criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione di fair value delle attività finanziarie sono rilevati nella “Voce 110 – Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value” di conto economico.

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Alla data del presente bilancio non risultano attività finanziarie valutate al fair value.

6– Operazioni di copertura

a) criteri di iscrizione – finalità Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento o gruppo di elementi nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

b) criteri di classificazione – tipologia di coperture Lo IAS 39 prevede le seguenti tipologie di coperture: copertura di fair value, che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione alla variazione del fair value

di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio; copertura di flussi finanziari, che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione a variazioni dei flussi di

cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio; copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento

in un’impresa estera espresso in valuta. Gli strumenti derivati di copertura della Banca appartengono alla categoria ‘copertura di fair value’. c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare: nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell’elemento

coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico nella “Voce 90 – Risultato netto dell’attività di copertura” delle variazioni di valore, riferite sia all’elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L’eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l’effetto economico netto;

nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico nella “Voce 90 – Risultato netto dell’attività di copertura” solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare.

le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

L’operazione di copertura deve essere riconducibile ad una strategia predefinita di risk management e deve essere coerente con le politiche di gestione del rischio adottate. Inoltre, lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se è efficace sia nel momento in cui la copertura ha inizio sia, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia di copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è misurata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall’intervallo 80-125% e di ulteriori limiti stabiliti a livello aziendale) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l’elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio utilizzando: test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto

dimostrano l'attesa della sua efficacia; test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo

cui si riferiscono.

d) criteri di cancellazione – inefficacia Se le verifiche non confermano l’efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di

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negoziazione, mentre lo strumento finanziario oggetto di copertura torna ad essere valutato secondo il criterio della classe di appartenenza originaria. I legami di copertura cessano anche quando il derivato scade oppure viene venduto o esercitato, l’elemento coperto è venduto ovvero scade o è rimborsato.

7– Partecipazioni

a) criteri di iscrizione La voce comprendeva, nei precedenti esercizi, le partecipazioni detenute in società collegate; tali partecipazioni all’atto della rilevazione iniziale sono iscritte al costo di acquisto, integrato dei costi direttamente attribuibili. Attualmente, la Banca non detiene partecipazioni in società collegate.

b) criteri di classificazione Ai fini della classificazione in tale voce, sono considerate collegate le partecipazioni in cui si detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e le società che per particolari legami giuridici, quali la partecipazione a patti di sindacato, debbono considerarsi sottoposte ad infuenza notevole. Nell’ambito di tali classificazioni si prescinde dall’esistenza o meno di personalità giuridica e nel computo dei diritti di voto sono considerati anche i diritti di voto potenziali correntemente esercitabili. c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali Le partecipazioni vengono valutate al valore del patrimonio netto, assunto pari al patrimonio netto contabile. L’effetto di tali valutazioni è rilevato a conto economico, nella “Voce 210 – Utili (perdite) delle partecipazioni”. I proventi relativi a tali investimenti sono contabilizzati a conto economico solo nella misura in cui sono corrisposti dalla partecipata dividendi generati successivamente alla data di acquisizione. I dividendi percepiti in eccesso rispetto agli utili generati successivamente alla data di acquisizione sono considerati come realizzo della partecipazione e sono dedotti dal costo della stessa. d) criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

8– Attività materiali

a) criteri di iscrizione Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. Gli oneri finanziari, ove presenti, sono contabilizzati secondo il trattamento contabile di riferimento previsto dallo IAS 23 e quindi rilevati come costo nell’esercizio in cui essi sono sostenuti.

b) criteri di classificazione Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Sono inoltre iscritti in questa voce i beni utilizzati nell’ambito di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica degli stessi rimanga alla società locatrice e le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi quando relative ad attività materiali identificabili e separabili. In relazione agli immobili, le componenti riferite ai terreni ed ai fabbricati costituiscono attività separate ai fini contabili e vengono distintamente rilevate all’atto dell’acquisizione.

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c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli immobili non strumentali, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti accumulati e le perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione dei terreni e delle opere d’arte che hanno vita utile indefinita e non sono ammortizzabili. La vita utile delle attività materiali soggette ad ammortamento viene periodicamente sottoposta a verifica; in caso di rettifica delle stime iniziali, viene conseguentemente modificata anche la relativa quota di ammortamento. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, deve essere verificata la presenza di eventuali segnali di impairment, ovvero di indicazioni che dimostrino che un’attività possa aver subito una perdita di valore. In caso di presenza dei segnali suddetti, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore. Eventuali contributi in conto capitale vengono contabilizzati secondo il metodo “del reddito”, con l’iniziale iscrizione degli stessi come ricavo differito e la successiva attribuzione a conto economico, con un criterio sistematico e razionale, negli esercizi pertinenti, al fine di contrapporli ai costi ad essi riferibili. In particolare, i contributi relativi a beni ammortizzabili sono rilevati come proventi negli esercizi nei quali è addebitato l’ammortamento dei beni a fronte dei quali sono stati concessi e nella medesima proporzione. d) criteri di cancellazione Un'immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

9– Attività immateriali

a) criteri di iscrizione Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito. Sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell’attività immateriale è rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto. b) criteri di classificazione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali Il costo delle immobilizzazioni immateriali è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile. Qualora la vita utile sia indefinita non si procede all’ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell’adeguatezza del valore di iscrizione delle immobilizzazioni. c) criteri di cancellazione Un'immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano attesi benefici economici futuri.

10– Attività non correnti in via di dismissione

a) criteri di iscrizione Le attività non correnti sono quelle attività il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso un’operazione di vendita anziché con il loro uso continuativo. Perché ciò si verifichi, le attività devono essere disponibili per la vendita immediata nelle loro condizioni attuali e la vendita deve essere altamente probabile. Il completamento della vendita dovrebbe essere previsto entro un anno dalla data di classificazione. Tali attività vanno iscritte al minore tra il loro valore

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contabile ed il fair value (valore equo) al netto dei costi di vendita; l’eventuale componente economica negativa che ne deriva va iscritta in contropartita del conto economico. b) criteri di classificazione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali Negli esercizi successivi le attività in via di dismissione non devono essere ammortizzate e l’entità deve rilevare eventuali perdite per riduzione di valore non rilevate inizialmente, oppure delle plusvalenze, nei limiti delle suddette perdite, in ossequio al criterio di valutazione descritto nel paragrafo 10-a). Nel caso in cui vengano meno le condizioni per la cessione, l’entità non deve più classificare un’attività come posseduta per la vendita e deve ripristinare il valore contabile che questa avrebbe avuto se non fosse stata classificata come posseduta per la vendita, oppure il suo valore recuperabile, se inferiore. c) criteri di cancellazione Un’attività cessa di essere classificata tra quelle in via di dismissione al momento della vendita oppure nel momento in cui tale vendita cessa di essere altamente probabile. Alla data del presente bilancio non risultano attività non correnti in via di dismissione.

11– Fiscalità corrente e differita

a) criteri di iscrizione Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale nazionale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente al patrimonio netto. L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. In particolare la fiscalità corrente accoglie i saldi delle passività correnti dell’esercizio e delle attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti e dagli altri crediti d’imposta per ritenute d’acconto subite. Le attività e le passività fiscali correnti vengono esposte nello stato patrimoniale senza operare compensazioni. Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee – senza limiti temporali – tra il valore attribuito ad un’attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali. Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della Banca di generare con continuità redditi imponibili positivi. Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale non operando compensazioni. b) criteri di classificazione e di valutazione Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. La consistenza del fondo imposte viene inoltre adeguata per far fronte agli oneri che potrebbero derivare da accertamenti già notificati o comunque da contenziosi in essere con le autorità fiscali.

c) criteri di rilevazione delle componenti reddituali Qualora le attività e passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto.

12– Fondi per rischi ed oneri

Gli accantonamenti al fondo per rischi ed oneri vengono effettuati esclusivamente quando:

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esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato; è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per

adempiere l’obbligazione; e può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.

Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati. L’accantonamento al fondo è rilevato a conto economico, dove sono registrati anche gli interessi passivi maturati sui fondi che sono stati oggetto di attualizzazione. A fronte di passività solo potenziali e non probabili, non viene rilevato alcun accantonamento, ma viene fornita informativa in Nota Integrativa, salvo i casi in cui la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante. La sottovoce “120 – Fondi per rischi ed oneri: altri fondi” comprende gli stanziamenti a fronte delle perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte di reclami della clientela su attività di intermediazione in titoli, altri esborsi stimati a fronte di obbligazioni legali o implicite esistenti alla chiusura del periodo. Ove gli stanziamenti sono valutati analiticamente, gli importi accantonati sono utilizzati direttamente a copertura degli oneri effettivamente sostenuti.

13– Debiti e titoli in circolazione

a) criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, rettificato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo. Il fair value delle passività finanziarie eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di mercato è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al corrispettivo incassato è imputata direttamente a conto economico, esclusivamente quando risultano soddisfatte le condizioni previste dallo IAS 39.

b) criteri di classificazione Le voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione comprendono le varie forme di provvista, sia interbancaria che nei confronti della clientela, la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali riacquisti. c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato con il metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle specifiche regole previste per le operazioni di copertura e non sulla base del costo ammortizzato. d) criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l’ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

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14– Passività finanziarie di negoziazione

a) criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle passività finanziarie avviene alla data di emissione per i titoli di debito, e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale, le passività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al loro fair value che corrisponde normalmente al corrispettivo incassato senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso che sono invece imputati direttamente a conto economico. Eventuali derivati impliciti presenti in contratti complessi non strettamente correlati agli stessi ed aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di derivato vengono scorporati dal contratto ospite e valutati al fair value. Al contratto primario è applicato il criterio contabile proprio di riferimento. b) criteri di classificazione In questa categoria sono classificati i titoli di debito ed il valore negativo dei contratti derivati ad eccezione di quelli designati come strumenti di copertura. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono stati oggetto di rilevazione separata. c) criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto economico. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi generalmente accettati e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. d) criteri di cancellazione Le passività finanziarie vengono cancellate quando risultano scadute od estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l’ammontare pagato per riacquistarla viene registrato a conto economico. e) criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione di fair value delle passività finanziarie sono rilevati nella “Voce 80 – Risultato netto dell’attività di negoziazione” di conto economico, ad eccezione di quelli relativi a strumenti derivati passivi connessi con la fair value option che sono classificati nella “Voce 110 – Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value”.

15– Passività finanziarie valutate al fair value

a) criteri di iscrizione Non sussistono passività finanziarie valutate al fair value.

16– Operazioni in valuta

a) criteri di iscrizione Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio a pronti in vigore alla data dell’operazione. b) criteri di classificazione, di valutazione, di cancellazione e di rilevazione delle componenti reddituali Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue: le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;

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le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell’operazione;

le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono. Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

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17– Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci significative di bilancio e altri trattamenti contabili rilevanti

Trattamento di fine rapporto del personale

Il trattamento di fine rapporto del personale si configura come prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti, pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima del suo valore attuariale. I costi maturati nell’anno per il servizio del piano sono contabilizzati a conto economico tra i costi del personale come ammontare netto di contributi versati, contributi di competenza di esercizi precedenti non ancora contabilizzati, ricavi attesi derivanti dalle attività a servizio del piano, oneri finanziari e profitti/perdite attuariali. Questi ultimi sono computati in base al metodo del “corridoio”, ossia come l’eccesso dei profitti/perdite attuariali cumulati, risultanti alla chiusura dell’esercizio precedente, rispetto al maggiore tra il 10% del valore attuale dei benefici generati dal piano ed il 10% del fair value delle attività a servizio del piano. Tale eccedenza è inoltre rapportata alla vita lavorativa media attesa dei partecipanti al piano stesso. A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo n.252/2005, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 rimangono presso la banca, mentre le quote maturande dall’1.1.2007 sono destinate a scelta del dipendente a forme di previdenza complementare o sono mantenute presso la Banca la quale provvede a trasferire le suddette quote al fondo di tesoreria gestito dall’INPS. Il trattamento di fine rapporto del personale è iscritto sulla base del suo valore attuariale. In seguito all’applicazione della Legge 27/12/2006 n.296 (che anticipava al 1° gennaio 2007 l’entrata in vigore del d.lgs. 252/2005, il quale disciplina le forme di previdenza per l’erogazione dei trattamenti pensionistici complementari), ed al successivo pronunciamento sul tema da parte dell’Ordine Nazionale degli Attuari, ai fini dell’attualizzazione non si utilizza più il Metodo della Proiezione Unitaria del Credito (PUCM, che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato), in quanto la prestazione da valutare è già interamente maturata al 31 dicembre 2006 per i dipendenti che hanno destinato il TFR a forme di previdenza complementare.

Di seguito sono indicati alcuni approfondimenti su criteri contabili rilevanti ai fini della comprensione del bilancio.

Azioni proprie

Le eventuali azioni proprie detenute sono iscritte in bilancio a voce propria e portate a diretta riduzione del patrimonio netto. Nessun utile o perdita è rilevato nel conto economico all’acquisto, vendita, emissione o cancellazione degli strumenti rappresentativi di capitale della Banca. Il corrispettivo pagato o ricevuto è rilevato direttamente a patrimonio netto.

Riconoscimento dei ricavi e dei costi

I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. In particolare: - i ricavi derivanti dall’intermediazione o emissione di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al conto economico in sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercato nel quale lo strumento è negoziato, altrimenti sono distribuiti nel tempo tenendo conto della durata e della natura dello strumento. I proventi relativi a strumenti finanziari per i quali la suddetta misurazione non è possibile affluiscono al conto economico lungo la durata dell’operazione;

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- le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte nel periodo in cui i servizi sono prestati; - i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione; - i costi sono rilevati a conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi. I costi che non possono essere associati ai proventi sono rilevati immediatamente a conto economico.

Pagamenti basati su azioni

Non ci sono pagamenti basati su azioni

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata nel momento di rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dall’ammortamento complessivo calcolato usando il metodo dell’interesse effettivo, sulle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza e al netto di qualsiasi perdita di valore durevole.

Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi contrattuali dei pagamenti o incassi futuri in denaro fino alla scadenza, o alla successiva data di ricalcolo del prezzo, al valore netto contabile dell’attività o passività finanziaria. Per il calcolo del valore attuale si applica il tasso di interesse effettivo al flusso dei futuri incassi o pagamenti stimati lungo l’intera vita utile dell’attività o passività finanziaria - o per un periodo più breve in presenza di talune condizioni (per esempio la revisione dei tassi di mercato).

Nei casi in cui non risulta possibile stimare con attendibilità i flussi di cassa o la vita attesa, la Banca utilizza i flussi di cassa previsti contrattualmente per tutta la durata contrattuale.

Successivamente alla rilevazione iniziale il costo ammortizzato permette di allocare ricavi e costi portati in diminuzione o aumento dello strumento lungo l’intera vita attesa dello stesso per il tramite del processo di ammortamento. La determinazione del costo ammortizzato è diversa a seconda che le attività/passività finanziarie oggetto di valutazione siano a tasso fisso o variabile. Per gli strumenti a tasso fisso, i flussi futuri di cassa vengono quantificati in base al tasso di interesse noto durante la vita del finanziamento. Per le attività/passività finanziarie a tasso variabile, la cui variabilità non è nota a priori (perché, per esempio, legata ad un indice), la determinazione dei flussi di cassa è effettuata sulla base dell’ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del tasso si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento, cioè fino alla data di scadenza. L’aggiustamento viene riconosciuto come costo o provento nel conto economico. La valutazione al costo ammortizzato viene effettuata per i crediti, i debiti, le attività finanziarie disponibili per la vendita ed i titoli in circolazione.

Le attività e le passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all’ammontare erogato o pagato comprensivo, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato, dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili quali gli onorari e le commissioni pagati ad agenti, consulenti, mediatori e operatori, nonché contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse Valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. Tali costi, che devono essere direttamente riconducibili alla singola attività o passività finanziaria, incidono sul rendimento effettivo originario e rendono il tasso di interesse effettivo associato alla transazione diverso dal tasso di interesse contrattuale. Non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che la Banca dovrebbe sostenere indipendentemente dall’operazione e quelli che, pur essendo specificatamente attribuibili all’operazione, rientrano nella normale prassi di gestione del finanziamento (per esempio, attività finalizzate all’erogazione del fido).

Con particolare riferimento ai crediti, i rimborsi forfettari di spese sostenute dalla Banca per l’espletamento di un servizio non devono essere imputati a decremento del costo di erogazione del finanziamento ma, potendosi configurare come altri proventi di gestione, i relativi costi devono essere imputati a voce propria del conto economico.

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Di seguito sono indicate le decisioni, ad eccezione di quelle che riguardano le stime, che la Direzione Aziendale ha adottato nel processo di applicazione dei principi contabili e che hanno significativi effetti sugli importi rilevati in bilancio.

Cartolarizzazioni

I crediti oggetto di operazioni di cartolarizzazione, perfezionate prima della prima applicazione dei principi contabili internazionali (F.T.A.), non sono rilevati in bilancio in quanto la Banca si è avvalsa dell’estensione facoltativa prevista dall’IFRS 1 che consente di non iscrivere attività/passività finanziarie cedute o cancellate anteriormente al 1° gennaio 2004. I relativi titoli junior sono stati classificati nella voce crediti.

b) Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio. Principali cause di incertezza

La crisi finanziaria, che si è progressivamente sovrapposta ad una crisi economica, comporta molteplici conseguenze per le società con particolare impatto sul processo di elaborazione delle relazioni finanziarie. La grande volatilità dei mercati finanziari rimasti attivi, la diminuzione delle transazioni sui mercati finanziari divenuti inattivi così come la mancanza di prospettive per il futuro creano delle condizioni specifiche/particolari che influiscono sulla predisposizione dei bilanci dell’esercizio appena chiuso, con particolare riguardo alle stime contabili richieste dall’applicazione dei principi contabili, che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Tali stime e valutazioni sono quindi difficili e portano inevitabili elementi di incertezza, anche in presenza di condizioni macroeconomiche stabili. Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:

- l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;

- la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie;

- la quantificazione dei fondi del personale a prestazione definita.

Modalità di determinazione del fair value Il fair value (valore equo) è il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Per gli strumenti finanziari il fair value viene determinato attraverso l’utilizzo di prezzi acquisiti dai mercati finanziari, nel caso di strumenti quotati su mercati attivi, o mediante l’utilizzo di modelli valutativi interni, per gli altri strumenti finanziari.

• Mercati Attivi

L’esistenza di quotazioni ufficiali in un mercato attivo è la prova migliore del fair value e, quando esistono, sono utilizzate per valutare l’attività o la passività finanziaria. Un mercato è considerato attivo se i prezzi di quotazione sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino o tramite intermediari, società di settore, servizi di quotazione o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Per gli strumenti finanziari quotati su mercati attivi il fair value viene determinato attraverso l’utilizzo di prezzi acquisiti dai mercati finanziari. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

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• Mercati non Attivi

In assenza di un mercato attivo e liquido, la determinazione del fair value degli strumenti finanziari è prevalentemente realizzata grazie all’utilizzo di tecniche valutative aventi l’obiettivo di stabilire il prezzo di una ipotetica transazione indipendente, motivata da normali considerazioni di mercato, alla data di valutazione, tenendo conto di tutti i fattori che gli operatori considerano nello stabilire il prezzo. In particolare, se uno strumento finanziario non è negoziato su un mercato attivo ai fini della determinazione del fair value viene fatto ricorso a: 1) utilizzo dei prezzi relativi a recenti transazioni di mercato tra parti consapevoli ed

indipendenti; 2) riferimento a valori correnti di mercato di strumenti sostanzialmente identici; 3) tecniche di valutazione coerenti con le metodologie di pricing comunemente utilizzate nella

prassi di mercato. Se il fair value viene determinato utilizzando una tecnica di valutazione, occorre:

- massimizzare l’utilizzo di parametri di mercato “specifici” minimizzando, nel contempo, l’utilizzo di “input entity specific”;

- incorporare tutti i fattori che i partecipanti al mercato considererebbero al fine della determinazione del prezzo.

In particolare il fair value di uno strumento finanziario si basa sui seguenti fattori, laddove significativi:

- il valore temporale del denaro, cioè l’interesse al tasso base privo di rischio; - il rischio di credito; - il rischio di liquidità; - il prezzo di strumenti rappresentativi di capitale; - la dimensione delle variazioni future nel prezzo di uno strumento finanziario, cioè la

volatilità di quest’ultimo; - il rischio di rimborso anticipato e di riscatto; - i tassi di cambio delle valute estere; - i prezzi dei beni;

E’ necessario verificare e testare periodicamente la validità della tecnica di valutazione utilizzando i prezzi di correnti transazioni di mercato aventi ad oggetto il medesimo strumento o sulla base di osservabili e disponibili prezzi di mercato.

Il 31 ottobre 2008 lo IASB Expert Advisory Panel ha emesso un documento sulla misurazione e l’informativa inerente il fair value degli strumenti finanziari scambiati in mercati divenuti inattivi. Il documento non costituisce un principio contabile ma una guida per gli operatori, sollecitata da una situazione di mercato che ha visto divenire illiquidi numerosi strumenti finanziari. La guida, quindi, non stabilisce nuove regole ma tratta in maniera estesa, anche con numerosi esempi, criteri già richiesti nello IAS 39. Nella guida, pertanto, trovano conferma impostazioni valutative già sostanzialmente seguite dalla Banca. La natura e la numerosità delle assunzioni utilizzate, sono causa di incertezza per la stima del fair value, con particolare riferimento agli strumenti finanziari poco liquidi.

Modalità di determinazione delle perdite di valore dei crediti e delle attività finanziarie

disponibili per la vendita Ad ogni data di bilancio le attività finanziarie non classificate nella voce attività finanziarie detenute per la negoziazione o attività finanziarie valutate al fair value sono sottoposte a valutazione al fine di verificare se esistono obiettive evidenze di deterioramento che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di carico delle attività stesse. Un’attività finanziaria ha subito una riduzione di valore e le perdite per riduzione di valore devono essere contabilizzate se e soltanto se vi è evidenza oggettiva di una riduzione dei flussi di cassa futuri, rispetto a quelli originariamente stimati, a seguito di uno o più specifici eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale; la perdita deve poter essere quantificata in maniera affidabile ed essere correlata ad eventi attuali.

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La riduzione di valore può anche essere causata non da un singolo evento separato ma dall’effetto combinato di diversi eventi. L’obiettiva evidenza che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie hanno subito una riduzione di valore include dati rilevabili che giungono all’attenzione in merito ai seguenti eventi:

a. significative difficoltà finanziarie dell’emittente o del debitore;

b. violazione del contratto, per esempio un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale;

c. concessione al beneficiario di un’agevolazione che la Banca ha preso in considerazione prevalentemente per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria dello stesso e che altrimenti non avrebbe concesso;

d. ragionevole probabilità che il beneficiario dichiari il fallimento o altre procedure di ristrutturazione finanziaria;

e. scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie. Tuttavia, la scomparsa di un mercato attivo dovuta al fatto che gli strumenti finanziari della società non sono più pubblicamente negoziati non è evidenza di una riduzione di valore;

f. dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie sin dal momento della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non può essere ancora identificata con le singole attività finanziarie nel gruppo, ivi inclusi:

- cambiamenti sfavorevoli nello stato dei pagamenti dei beneficiari nel gruppo; oppure

- condizioni economiche locali o nazionali che sono correlate alle inadempienze relative alle attività all’interno del gruppo.

L’obiettiva evidenza di riduzione di valore per un investimento in un titolo di capitale include informazioni circa importanti cambiamenti con un effetto avverso che si sono verificati nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui l’emittente opera e indica che il costo dell’investimento può non essere recuperato.

La valutazione di impairment viene effettuata su base analitica per le attività finanziarie che presentano obiettive evidenze di perdite per riduzione di valore e collettivamente per le attività finanziarie per le quali non sussistono tali evidenze obiettive o per le quali la valutazione analitica non ha determinato una rettifica di valore. La valutazione collettiva si basa sull’individuazione di classi di rischio omogenee delle attività finanziarie con riferimento alle caratteristiche del debitore/emittente, al settore economico, all’area geografica, alla presenza di eventuali garanzie e di altri fattori rilevanti. Con riferimento ai crediti verso clientela e verso banche, sono sottoposti a valutazione analitica i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato secondo le definizioni della Banca d’Italia. L’ammontare della perdita è pari alla differenza tra il valore di bilancio del credito al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell’esposizione creditizia. L’importo della perdita viene rilevato nella voce di conto economico 130 a) “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: crediti”. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita per riduzione di valore sono sottoposti a valutazione collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito indicative delle capacità del debitore di restituire le somme dovute in base ai termini contrattuali. I driver di segmentazione utilizzati a tale fine sono costituiti da: Settore di attività economica, localizzazione geografica e segmenti di clientela (fatturato). Sulla base di quest’ultimo indicatore si individuano le segmentazioni principali del portafoglio: Clientela RETAIL, composta da: - Privati consumatori; - Small business;

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Clientela IMPRESE, composta da: - Imprese corporate, - Finanziarie, - Istituzioni (Banche, assicurazioni, etc.). Per ciascun segmento di portafoglio viene determinato il tasso di perdita identificando le maggiori sinergie possibili (per quanto consentito dalle diverse normative) con l’approccio previsto ai fini di vigilanza dalle disposizioni del “Nuovo accordo sul capitale” denominato Basilea 2. In particolare, l’ammontare dell’impairment di periodo di ogni finanziamento appartenente a una determinata classe omogenea è dato dalla differenza tra valore contabile e l’importo recuperabile alla data di valutazione (recoverable amount), quest’ultimo determinato utilizzando i parametri del modello di calcolo previsti dalle nuove disposizioni di vigilanza, rappresentati dalla PD (probabilità di default) e dalla LGD (perdita subita sulla posizione a default). Se, in un esercizio successivo, l’ammontare della perdita per riduzione di valore diminuisce e la diminuzione può essere oggettivamente collegata a un evento che si è verificato dopo che la riduzione di valore è stata rilevata (quale un miglioramento nella solvibilità finanziaria del debitore), la perdita per riduzione di valore rilevata precedentemente viene riversata. L’importo riversato viene rilevato nel conto economico alla voce “130) “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento”. Per quanto attiene le attività finanziarie disponibili per la vendita, l’impairment viene contabilizzato a conto economico quando una riduzione di fair value è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto e sussistono le “evidenze obiettive” sopra richiamate. In tali casi, la perdita cumulativa che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto deve essere stornata e rilevata a conto economico anche se l’attività finanziaria non è stata eliminata. L’importo della perdita complessiva che viene stornata dal patrimonio netto e rilevata nel conto economico è data dalla differenza tra il costo di acquisizione (al netto di qualsiasi rimborso in conto capitale e ammortamento) e il fair value (valore equo) corrente, dedotta qualsiasi perdita per riduzione di valore su quell’attività finanziaria rilevata precedentemente nel conto economico. Le perdite per riduzione di valore rilevate a conto economico per un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale classificato come disponibile per la vendita non devono essere stornate con effetto rilevato nel conto economico. Se, in un periodo successivo, il fair value (valore equo) di uno strumento di debito classificato come disponibile per la vendita aumenta e l’incremento può essere correlato oggettivamente a un evento che si verifica dopo che la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico, la perdita per riduzione di valore deve essere eliminata, con l’importo stornato rilevato a conto economico. Di contro, l’esistenza di una riserva negativa non è di per sé sufficiente a determinare l’iscrizione di una svalutazione a conto economico. La natura e la numerosità delle assunzioni utilizzate nell’individuazione dei fattori di deterioramento e nelle quantificazione delle svalutazioni e delle riprese di valore, costituiscono elementi di incertezza della stima.

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Parte B

Informazioni sullo Stato Patrimoniale

operazioni con parti correlate

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ATTIVOSezione 1

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

a) Cassa 24.021 24.387

b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -

Totale 24.021 24.387

Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

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Sezione 2

quotati non quotati quotati non quotati

A. Attività per cassa1. Titoli di debito 36.370 73.380 83.407 138.700

1.1 Titoli strutturati 1 14 27 22 1.2 Altri titoli di debito 36.369 73.366 83.380 138.678

2. Titoli di capitale 111 423 1.364 595 di cui valutati al costo - - - -

3. Quote di O.I.C.R. 628 - 3.985 - 4. Finanziamenti - - - -

4.1 Pronti contro termine attivi - - - - 4.2 Altri - - - -

5. Attività deteriorate 483 - - - 6. Attività cedute non cancellate 23.692 45.960 95.615 71.204

Totale (A) 61.284 119.763 184.371 210.499

B. Strumenti derivati1. Derivati finanziari: 1 5.513 - 6.383

1.1 di negoziazione 1 5.513 - 6.383 1.2 connessi con la fair value option - - - - 1.3 altri - - - -

2. Derivati creditizi: - - - - 2.1 di negoziazione - - - - 2.2 connessi con la fair value option - - - - 2.3 altri - - - -

Totale (B) 1 5.513 - 6.383

Totale (A+B) 61.285 125.276 184.371 216.882

Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

31 12 2008 31 12 2007

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori

Il portafoglio di negoziazione accoglie strumenti finanziari per cassa, acquisiti principalmente al fine di ottenereprofitti nel breve periodo ed contratti derivati diversi da quelli designati come strumenti di copertura. Le attività percassa sono classificate come quotate o non quotate a seconda che si tratti di strumenti che abbiano o non abbianoun prezzo in un mercato attivo. Tra i derivati quotati sono classificate solamente le operazioni negoziate su mercatiorganizzati. Nell’ambito delle attività per cassa, ai righi 1 “titoli di debito” e 2 “titoli di capitale” si segnala una riduzione dei valoridovuta essenzialmente alle riclassifiche commentate alla successiva tabella 2.4.1

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(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

A. Attività per cassa

1. Titoli di debito 109.750 222.107

a) Governi e Banche Centrali 1.557 86.538

b) Altri enti pubblici 1 2

c) Banche 105.763 131.742

d) Altri emittenti 2.429 3.825

2. Titoli di capitale 534 1.959

a) Banche 11 973

b) Altri emittenti: 523 986

- imprese di assicurazione - 12

- società finanziarie 23 144

- imprese non finanziarie 500 830

- altri - -

3. Quote di O.I.C.R. 628 3.985

4. Finanziamenti - -

a) Governi e Banche Centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri soggetti - -

5. Attività deteriorate 483 -

a) Governi e Banche Centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri soggetti 483 -

6. Attività cedute non cancellate 69.652 166.820

a) Governi e Banche Centrali 13.196 68.620

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche 50.424 88.428

d) Altri emittenti 6.032 9.772

Totale (A) 181.047 394.871

B. Strumenti derivati

a) Banche 5.191 6.175

b) Clientela 323 208

Totale (B) 5.514 6.383

Totale (A+B) 186.561 401.254

Voci/Valori

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

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(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

A. Derivati quotati

1) Derivati finanziari: 1 - - - - 1 -

con scambio di capitale 1 - - - - 1 -

- opzioni acquistate - - - - - - -

- altri derivati 1 - - - - 1 -

senza scambio di capitale - - - - - - -

- opzioni acquistate - - - - - - -

- altri derivati - - - - - - -

2) Derivati creditizi: - - - - - - -

con scambio di capitale - - - - - - -

senza scambio di capitale - - - - - - -

Totale (A) 1 - - - - 1 -

B. Derivati non quotati

1) Derivati finanziari: 5.503 10 - - - 5.513 6.383

con scambio di capitale 4 10 - - - 14 -

- opzioni acquistate - - - - - - -

- altri derivati 4 10 - - - 14 -

senza scambio di capitale 5.499 - - - - 5.499 6.383

- opzioni acquistate 280 - - - - 280 1.342

- altri derivati 5.219 - - - - 5.219 5.041

2) Derivati creditizi: - - - - - - -

con scambio di capitale - - - - - - -

senza scambio di capitale - - - - - -

Totale (B) 5.503 10 - - - 5.513 6.383

Totale (A+B) 5.504 10 - - - 5.514 6.383

2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: strumenti derivati di negoziazione

Crediti AltroTipologie derivati/attività sottostanti Tassi di interesse

Valute e oro Titoli di capitale

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31 12 2008 (in migliaia di euro)

A. Esistenze iniziali 222.107 1.958 3.985 - 228.050

B. Aumenti 382.700 3.270 133 - 386.103

B1. Acquisti 243.301 3.170 101 - 246.572

B2. Variazioni positive di fair value 357 - - - 357

B3. Altre variazioni 139.042 100 32 - 139.174

C. Diminuzioni 495.057 4.695 3.490 - 503.242

C1. Vendite 193.059 3.031 3.296 - 199.386

C2. Rimborsi 74.115 - - - 74.115

C3. Variazioni negative di fair value 4.430 610 153 - 5.193

C4. Altre variazioni (*) 223.453 1.054 41 224.548

D. Rimanenze finali 109.750 533 628 - 110.911

(*) Include effetti del trasferimento titoli (v. tab 2.4.1)

2.4 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione (diverse da quelle cedute e noncancellate e da quelle deteriorate): variazioni annue

Variazioni/Attività sottostanti Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale

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31 12 2008 (in migliaia di euro)

a) fair value alla data del trasferimento 47.435 8.600 124.790 29.795 1.496

b) valore di bilancio al 31.12.2008 47.674 8.608 122.170 29.987 1.496

c) fair value al 31.12.2008 43.593 7.981 122.170 27.098 1.393

d) utile / (perdita) alla data dtrasferimento (540) 3 (2.295) (276) -

e) effetto a conto economico qualora le attività non fossero state trasferite

(4.081) (627) (2.788) - -

f) effetto a patrimonio netto qualora le attività non fossero state trasferite

(4.081) (627) - (2.889) (103)

Legenda:HFT: Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Voce 20 dell'Attivo di Stato Patrimoniale)AFS: Attività finanziarie disponibili per la vendita (Voce 40 dell'Attivo di Stato Patrimoniale)L&R Banche: Crediti verso banche (Voce 60 dell'Attivo di Stato Patrimoniale)L&R Clientela: Crediti verso clientela (Voce 70 dell'Attivo di Stato Patrimoniale)

AFS vs L&R Banche

AFS vs L&R Clientela

2.4.1 Informativa relativa agli effetti del trasferimento titoli (emendamento IAS 39 e IFRS 7 del 13ottobre 2008)

Variazioni/Attività sottostantiHFT vs L&R

BancheHFT vs L&R

Clientela HFT vs AFS

Nel mese di ottobre 2008, a seguito dell’emendamento allo IAS 39 e all’ IFRS 7 - “riclassificazione di attività finanziarie” - apportato il 13 ottobre 2008 dallo IASB e omologato dalla Commissione Europea il 15 ottobre con il regolamento n. 1004/2008, la Banca ha effettuato le seguenti riclassifiche di portafoglio :

- € 56 milioni circa di titoli obbligazionari dal portafoglio di trading ai portafogli ‘crediti verso clientela’ e ‘crediti verso banche’, - € 31,3 milioni circa di titoli obbligazionari dal portafoglio ‘disponibili per la vendita’ ai portafogli ‘crediti verso clientela’ e ‘crediti

verso banche’ - € 124,8 milioni di titoli dal portafoglio di trading al portafoglio ‘disponibili per la vendita’

Il trasferimento è avvenuto al fair value stimato alla data del 1 luglio 2008 (o alla data di acquisto, se successiva). Le riclassifiche di portafoglio sono state eseguite adottando le nuove disposizioni emanate dallo IASB, applicabili solo in rare circostanze, tra le quali rientra l’eccezionale crisi di liquidità che ha investito nel corso dell’esercizio i mercati finanziari mondiali. A tale crisi è conseguito anche un mutamento, da parte della Banca, dell’orizzonte temporale degli investimenti stessi rendendo quindi opportune le citate riclassifiche. Nella tabella sopra riportata sono fornite le indicazioni richieste dall’IFRS7 emendato. Si segnala, infine, che le aspettative della Banca in termini di flussi attesi dagli investimenti sono quelle di recuperare a scadenza l’intero valore nozionale dell’investimento e, nel corso dei vari esercizi, il tasso d’interesse contrattuale

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Sezione 4

(in migliaia di euro)

quotati non quotati quotati non quotati

1. Titoli di debito 72.221 46.124 9.463 1.492

1.1 Titoli strutturati - - 18 -

1.2 Altri titoli di debito 72.221 46.124 9.445 1.492

2. Titoli di capitale 811 5.599 - 2.130

2.1 Valutati al fair value 811 - - -

2.2 Valutati al costo - 5.599 - 2.130

3. Quote di O.I.C.R. - - - -

4. Finanziamenti - - - -

5. Attività deteriorate 1.335 - - -

6. Attività cedute non cancellate 48.393 27.411 16.166 7.410

Totale 122.760 79.134 25.629 11.032

Voci/Valori

Totale

Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

31 12 2008 31 12 2007Totale

Si rinvia a quanto commentato in calce alla tab. 2.4.1

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(in migliaia di euro)

Totale Totale31 12 2008 31 12 2007

1. Titoli di debito 118.345 10.955

a) Governi e Banche Centrali 69.710 7

b) Altri enti pubblici 300 -

c) Banche 38.740 10.523

d) Altri emittenti 9.595 425

2. Titoli di capitale 6.410 2.130

a) Banche 817 6

b) Altri emittenti: 5.593 2.124

- imprese di assicurazione - 73

- società finanziarie 1.964 1.281

- imprese non finanziarie 3.629 141

- altri - 629

3. Quote di O.I.C.R. - -

4. Finanziamenti - -

a) Governi e Banche Centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri soggetti - -

5. Attività deteriorate 1.335 -

a) Governi e Banche Centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri soggetti 1.335 -

5. Attività cedute non cancellate 75.804 23.576

a) Governi e Banche Centrali 47.807 6.056

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche 24.966 12.790

d) Altri soggetti 3.031 4.730

Totale 201.894 36.661

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori

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31 12 2008 (in migliaia di euro)

Voci/Valori Titoli di debito Titoli di capitale Quote di OICR Finanziamenti Totale

A. Esistenze iniziali 10.956 2.130 - - 13.086

B. Aumenti 230.647 6.427 - - 237.074

B1. Acquisti 81.604 5.513 - - 87.117

B2. Variazioni positive di FV 709 - - - 709

B3. Riprese di valore - - - - -

- imputate al conto economico - - - - - - imputate al patrimonio netto - - - - -

B4. Trasferimenti da altri portafogli 123.876 914 - - 124.790

B5. Altre variazioni 24.458 - - - 24.458

C. Diminuzioni 123.258 2.147 - - 125.405

C1. Vendite 4.361 2.045 - - 6.406

C2. Rimborsi 3.550 - - 3.550

C3. Variazioni negative di FV 3.788 102 - - 3.890

C4. Svalutazioni da deterioramento 2.669 - - - 2.669

- imputate al conto economico 2.669 - - - 2.669

- imputate al patrimonio netto - - - - -

C5. Trasferimento ad altri portafogli 31.291 - - - 31.291

C6. Altre variazioni 77.599 - - - 77.599

D. Rimanenze finali 118.345 6.410 - - 124.755

4.5 Attività finanziarie disponibili per la vendita (diverse da quelle cedute e non cancellate e da quelle deteriorate): variazioni annue

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Sezione 6

Crediti verso banche - Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

(in migliaia di euro)

Tipologia operazioni/Valori Totale31 12 2008

Totale31 12 2007

A. Crediti verso Banche centrali 3.921 15.190 1. Depositi vincolati - -

2. Riserva obbligatoria 3.921 15.082

3. Pronti contro termine attivi - -

4. Altri - 108

B. Crediti verso Banche 103.692 37.703 1. Conti correnti e depositi liberi 4.010 2.869

2. Depositi vincolati 11 14.008

3. Altri finanziamenti: 1 3 3.1 Pronti contro termine attivi - - 3.2 Locazione finanziaria - - 3.3 Altri 1 3

4. Titoli di debito 60.406 52 4.1 Titoli strutturati 1.390 - 4.2 Altri titoli di debito 59.016 52

5. Attività deteriorate - -

6. Attività cedute non cancellate 39.264 20.771

Totale (valore di bilancio) 107.613 52.893

Totale (fair value) 109.322 52.890

Si rinvia a quanto commentato in calce alla tab. 2.4.1

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Sezione 7

Crediti verso clientela - Voce 70

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

1. Conti correnti 499.641 423.419

2. Pronti contro termine attivi - -

3. Mutui 1.102.795 977.451

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 80.223 76.689

5. Locazione finanziaria - -

6. Factoring - -

7. Altre operazioni 292.615 324.887

8. Titoli di debito 2.592 11 8.1 Titoli strutturati - - 8.2 Altri titoli di debito 2.592 11

9. Attività deteriorate 84.602 71.413

10. Attività cedute non cancellate 24.703 17.552

Totale (valore di bilancio) 2.087.171 1.891.422

Totale (fair value) 2.073.710 1.957.422

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori

Il portafoglio ‘crediti verso clientela’ accoglie tutte le operazioni di finanziamento verso clientela ordinaria ed una parte delportafoglio titoli di banking book. Ai righi 8 – “titoli di debito” e 10 – “attività cedute non cancellate” sono iscritte le obbligazioni del Banking Book paricomplessivamente a fine esercizio a 27,3 milioni di euro contro i 17,6 milioni di euro dell’esercizio 2007. L’incremento è dovutoprevalentemente al trasferimento di titoli obbligazionari . Con riferimento alle riclassifiche di portafoglio operate nel 2008, si rinvia a quanto commentato in calce alla tabella 2.4.1

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(in migliaia di euro)

Totale Totale31 12 2008 31 12 2007

1. Titoli di debito: 2.592 11

a) Governi - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Altri emittenti 2.592 11 - imprese non finanziarie - - - imprese finanziarie 2.592 11 - assicurazioni - - - altri - -

2. Finanziamenti verso: 1.975.274 1.802.446

a) Governi 359 1.008

b) Altri enti pubblici 6.856 6.766

c) Altri soggetti 1.968.059 1.794.672 - imprese non finanziarie 1.246.974 1.118.161

- imprese finanziarie 20.140 20.876 - assicurazioni 71.105 97.303 - altri 629.840 558.332

3. Attività deteriorate: 84.602 71.413

a) Governi - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Altri soggetti 84.602 71.413 - imprese non finanziarie 59.712 48.916 - imprese finanziarie 12 35 - assicurazioni - - - altri 24.878 22.462

4. Attività cedute non cancellate: 24.703 17.552

a) Governi - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Altri soggetti 24.703 17.552 - imprese non finanziarie - - - imprese finanziarie 24.703 17.552 - assicurazioni - - - altri - -

Totale 2.087.171 1.891.422

Tipologia operazioni/Valori

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

106

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107

(in migliaia di euro)

Totale Totale31 12 2008 31 12 2007

1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value 232.948 3.845

a) rischio di tasso di interesse 232.948 3.845

b) rischio di cambio - -

c) rischio di credito - -

d) più rischi - -

2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari - -

a) rischio di tasso di interesse - -

b) rischio di tasso di cambio - -

c) altro - -

Totale 232.948 3.845

Tipologia operazioni/Valori

7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica

107

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I SULLO

STATO PATR

IMO

NIA

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108

Sezione 8

Tassi di Valute Titoli di Totaleinteresse e oro capitale 31 12 2008

A. Quotati

1) Derivati finanziari: - - - - - - - con scambio di capitale - - - - - -

- opzioni acquistate - - - - - - - altri derivati - - - - - -

- senza scambio di capitale - - - - - - - opzioni acquistate - - - - - - - altri derivati - - - - - -

2) Derivati creditizi: - - - - - - - con scambio di capitale - - - - - - - senza scambio di capitale - - - - - -

Totale A - - - - - -

B. Non Quotati

1) Derivati finanziari: 9.852 - - - - 9.852 - con scambio di capitale - - - - - -

- opzioni acquistate - - - - - - - altri derivati - - - - - -

- senza scambio di capitale 9.852 - - - - 9.852 - opzioni acquistate 518 - - - - 518 - altri derivati 9.334 - - - - 9.334

2) Derivati creditizi: - - - - - - - con scambio di capitale - - - - - - - senza scambio di capitale - - - - - -

Totale B 9.852 - - - - 9.852

Totale (A+B) (31/12/2008) 9.852 - - - - 9.852

Totale (A+B) (31/12/2007) 7.822 - - - - 7.822

Derivati di copertura - Voce 80

Tipologie derivati/Attività sottostanti

8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e di attività sottostanti

Crediti Altro

108

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109

(in migliaia di euro)

Rischio rischio rischio rischio più rischi

di tasso di cambio di credito di prezzo

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - - -

2. Crediti 243 - - - - - - -

3. Attività finanziarie detenutesino alla scadenza - - - - - - - -

4. Portafoglio - - - - - - - -

5. Investimenti esteri - - - - - - - -

Totale attività 243 - - - - - - -

1. Passività finanziarie 9.609 - - - - - - -

2. Portafoglio - - - - - - - -

Totale passività 9.609 - - - - - -

1. Transazioni attese - - - - - - - -

(in migliaia di euro)

Rischio rischio rischio rischio più rischi

di tasso di cambio di credito di prezzo

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - - -

2. Crediti - - - - - - - -

3. Attività finanziarie detenutesino alla scadenza - - - - - - - -

4. Portafoglio - - - - - - - -

5. Investimenti esteri - - - - - - - -

Totale attività - - - - - - - -

1. Passività finanziarie 7.822 - - - - - - -

2. Portafoglio - - - - - - - -

Totale passività 7.822 - - - - - -

1. Transazioni attese - - - - - - - -

8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura (valori di bilancio)

Operazioni/Tipo di copertura

Fair Value Flussi finanziari

Specifica

Gen

eric

a

Spec

ifica

Gen

eric

a

31 12 2008

Operazioni/Tipo di coperturaSpecifica

31 12 2007

Fair Value Flussi finanziariSp

ecifi

ca

Gen

eric

a

Gen

eric

a

109

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STATO PATR

IMO

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110

Sezione 11

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

A. Attività ad uso funzionale

1.1 di proprietà 39.865 36.257 a) terreni 9.075 9.075

b) fabbricati 24.504 20.337

c) mobili 1.559 1.465

d) impianti elettronici 4.727 5.380

e) altre - -

1.2 acquisite in locazione finanziaria - -

a) terreni - -

b) fabbricati - -

c) mobili - -

d) impianti elettronici - -

e) altre - -

Totale A 39.865 36.257

B. Attività detenute a scopo di investimento

2.1 di proprietà 105 107 a) terreni 50 50

b) fabbricati 55 57

2.2 acquisite in locazione finanziaria - - a) terreni - - b) fabbricati - -

Totale B 105 107

Totale (A+B) 39.970 36.364

(in migliaia di euro)

Totale Totale 31 12 2008 31 12 2007

Immobili detenuti a scopo di investimento locati 105 107

Voci/Valori

11.1.a Attività materiali: immobili detenuti a scopo di investimento locati

Attività materiali - Voce 110

11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori

Si segnala che il fair value degli immobili e dei terreni, alla data del 31.12.2008, risulta superiore al valore di bilancio.

110

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111

(in migliaia di euro)

Totale 31 12 2008

A. Esistenze iniziali lorde 9.075 22.863 4.992 18.030 - 54.960

A.1 Riduzioni di valore totali nette - 2.526 3.527 12.650 - 18.703

A.2 Esistenze iniziali nette 9.075 20.337 1.465 5.380 - 36.257

B. Aumenti

B.1 Acquisti - 4.582 359 2.507 - 7.448 B.2 Spese per migliorie capitalizzat - - - - - - B.3 Riprese di valore - - - - - - B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -

imputate a:a) patrimonio netto - - - - - - b) conto economico - - - - - -

B.5 Differenze positive di cambio - - - - - - B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento - - - - -

B.7 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni

C.1 Vendite - - - - - - C.2 Ammortamenti - 414 264 1.168 - 1.846 C.3 Rettifiche di valore da deterioramento - - - - - -

imputate a:a) patrimonio netto - - - - - - b) conto economico - - - - - -

C.4 Variazioni negative di fair value - - - - - -

imputate a:a) patrimonio netto - - - - - - b) conto economico - - - - - -

C.5 Differenze negative di cambio - - - - - - C.6 Trasferimenti a: - - - - - -

a) attività materiali detenutea scopo di investimento - - - - - -

b) attività in via di dismissione - - - - - - C.7 Altre variazioni - - 2 1.992 - 1.994

D. Rimanenze finali nette 9.075 24.505 1.558 4.727 - 39.865

D.1 Riduzioni di valore totali nette - 2.940 3.791 13.818 - 20.549

D.2 Rimanenze finali lorde 9.075 27.445 5.349 18.545 - 60.414

L'incremento dei fabbricati è quasi interamente dovuto ai lavori di ristrutturazione di Palazzo Pianciani, sede storica della Banca, per i quali è stato concesso dalla Regione Umbria un contributo, per eventi sismici, fino ad un massimo di € 4.627 mila circa.E' stata inoltre già presentata specifica domanda per un eventuale ulteriore contributo, a consuntivo, da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (per circa il 40% delle spese sostenute, stimate in circa € 5 milioni).Alla data del 31.12.2008 la Banca ha ricevuto erogazioni parziali del contributo per un importo di circa € 4.164 mila.La data di conclusione dei lavori prevista dal contratto con la ditta appaltatrice, modificata a seguito di varianti nel progetto iniziale, è prevista per il 30.06.2009.Palazzo Pianciani è stato dichiarato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di interesse artistico e storico particolarmente importante ed è quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nel D.Lgs. 42/2004.

11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Mobili Impianti elettronici Altre Terreni Fabbricati

111

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(in migliaia di euro)

Terreni Fabbricati Terreni Fabbricati

A. Esistenze iniziali lorde 50 70 - -

A.1 Riduzioni di valore totali nette - 13 - -

A. Esistenze iniziali nette 50 57 - -

B. Aumenti

B.1 Acquisti - - - - B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - -

B.3 Variazioni positive di fair value - - - - B.4 Riprese di valore - - - - B.5 Differenze di cambio positive - - - - B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - - 50 60

B.7 Altre variazioni - - - -

C. Diminuzioni

C.1 Vendite - - - - C.2 Ammortamenti - 2 - 3 C.3 Variazioni negative di fair value - - - - C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - - - -

C.5 Differenze di cambio negative - - - - C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività - - - -

a) immobili ad uso funzionale - - - - b) attività non correnti in via di dismissione - - - -

C.7 Altre variazioni - - - -

D. Rimanenze finali 50 55 50 57

D.1 Riduzioni di valore totali nette - 15 - 13

D.2 Rimanenze finali lorde 50 70 50 70

E. Valutazione al fair value 50 55 50 57

Si evidenzia che, nel corso dell'esercizio 2008, a seguito della periodica attività di verifica della vita utile delle attività materiali soggette ad ammortamento, gli Amministratori, anche sulla base di una perizia eseguita da un terzo indipendente, hanno ritenuto opportuna una revisione delle stime della vita economico-tecnica dei fabbricati ad uso funzionale. Conseguentemente, la relativa quota di ammortamento annua è stata modificata con effetto prospettico, coerentemente con quanto previsto dallo IAS 8.La suddetta revisione di stima ha determinato l'iscrizione nel conto economico 2008 di minori ammortamenti rispetto all'esercizio precedente per € 240 mila circa (al lordo del teorico effetto fiscale).

11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni

Totale 31 12 2008 Totale 31 12 2007

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113

(in migliaia di euro)

Impegni per acquisto di attività materiali

Principali categorie di attività materiali %

Terreni ed opere d'arte 0%Fabbricati 3%Mobili e stigliatura 12%Impianti allarme e video 30%Macchine elettroniche e ordinarie d'ufficio 20%Arredi 15%Autoveicoli 25%Apparecchiature varie 12%

4.487 2.426

In data 20.05.2005 è stato assegnato un appalto per lavori di restauro, riparazione danni e riqualificazione funzionale di Palazzo Pianciani, sede storica della Banca, danneggiato dagli eventi sismici del 1997, in attuazione delle disposizioni della L. 61/98 - L.R. n. 30/98, D.G.R. n. 5180/98. L'importo complessivo dei lavori, a seguito di varianti apportate al progetto iniziale, è stimato in € 17 milioni circa, al 31.12.2008 gli investimenti sostenuti e relativia tali opere sono circa € 13 milioni.Dietro richiesta della Banca, in data 4 luglio 2005, è stato concesso dalla Regione Umbria un contributo, per eventi sismici, come commentato nella sezione 11.3.

11.5 Impegni per acquisto di attività materiali

Voci/ValoriTotale Totale

31 12 2008 31 12 2007

11.6 Immobilizzazioni materiali: percentuali di ammortamento

113

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STATO PATR

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114

Sezione 12

(in migliaia di euro)

Duratalimitata

Durata illimitata

Duratalimitata

Durata illimitata

A.1 Avviamento - - - -

A.2 Altre attività immateriali 161 - 109 -

A.2.1 Attività valutate al costo: 161 - 109 - a) Attività immateriali generate internamente - - - - b) Altre attività 161 - 109 -

A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - - a) Attività immateriali generate internamente - - - - b) Altre attività - - - -

Totale 161 - 109 -

31 12 2007

Attività immateriali - Voce 120

12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale Totale

31 12 2008Attività/Valori

114

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115

(in migliaia di euro)

Totale

a durata limitata

a durata illimitata

a durata limitata

a durata illimitata

31 12 2008

A Esistenze iniziali - - - 476 - 476

A.1 Riduzioni di valore totali nette - - 367 - 367

A.2 Esistenze iniziali nette - - - 109 - 109

B. Aumenti

B.1 Acquisti - - - 105 - 105

B.2 Incrementi di attività immateriali interne - - - - - -

B.3 Riprese di valore - - - - - - B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -

- a patrimonio netto - - - - - - - a conto economico - - - - - -

B.5 Differenze di cambio positive - - - - - - B.6 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni

C.1 Vendite - - - - - -

C.2 Rettifiche di valore - - - 53 - 53 - Ammortamenti - - - 53 - 53 - Svalutazioni - - - - - -

- patrimonio netto - - - - - - - conto economico - - - - - -

C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - - - a patrimonio netto - - - - - - - a conto economico - - - - - -

C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione

- - - - - -

C.5 Differenze di cambio negative - - - - - - C.6 Altre variazioni - - - - - -

Scissioni - - - - - - IFRS5 discontinuing operations - - - - - -

D. Rimanenze finali nette - - - 161 - 161

D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - 420 420

E. Rimanenze finali lorde - - - 581 - 581

F. Costo - - - 161 - 161

%

Software 20%Concessioni e altre licenze 20%

12.3 Immobilizzazioni immateriali: percentuali di ammortamento

Altre attività immateriali: altre

Principali categorie di attività immateriali

12.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento

Altre attività immateriali: generate internamente

115

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116

Sezione 13

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

Crediti (incluse cartolarizzazioni) 6.663 4.298 Oneri pluriennali 1.789 242 Spese di rappresentanza 54 78 Oneri relativi al personale 79 79 Riserve da valutazione 1.272 - Altre 252 1.854

Attività per imposte anticipate lorde 10.109 6.551

Compensazione con passività fiscali differite - -

Attività per imposte anticipate nette 10.109 6.551

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

Oneri relativi al personale 544 590 Altre 98 127

Passività per imposte differite lorde 642 717

Compensazione con attività fiscali anticipate - -

Passività per imposte differite nette 642 717

Voci/Valori

Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e voce 80 del passivo

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione

13.2 Passività per imposte differite: composizione

Voci/Valori

116

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117

(in migliaia di euro)

31 12 2008 31 12 2007

1. Importo iniziale 6.551 8.593

2. Aumenti 2.360 2.033 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 2.156 2.033

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) riprese di valore - -

d) altre 2.156 2.033

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti 204 -

3. Diminuzioni 73 4.075

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio - -

a) rigiri - - b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - - c) mutamento di criteri contabili - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - 1.093

3.3 Altre diminuzioni 73 2.982

4. Importo finale 8.838 6.551

(in migliaia di euro)

31 12 2008 31 12 2007

1. Importo iniziale 717 1.496

2. Aumenti - - 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio - -

a) relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) altre - -

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni 74 779

3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio - -

a) rigiri - - b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - 143

3.3 Altre diminuzioni 74 636

4. Importo finale 643 717

Totale

Totale

13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

117

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(in migliaia di euro)

31 12 2008 31 12 2007

1. Importo iniziale - -

2. Aumenti 1.272 - 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - -

a) relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento dei criteri contab - - c) altre - -

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti 1.272 -

3. Diminuzioni - -

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio - - a) rigiri - - b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilit - - c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni - -

4. Importo finale 1.272 -

Totale

13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

118

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119

13.7 Attività per imposte correnti

(in migliaia di euro)

Voci/ValoriTotale Totale

31 12 2008 31 12 2007

Acconti IRES 8.552 7.649 Acconti IRAP 3.105 2.924 Altri crediti e ritenute - -

Attività per imposte correnti lorde 11.657 10.573

Compensazione con passività fiscali correnti - -

Attività per imposte correnti nette 11.657 10.573

13.8 Passività per imposte correnti

(in migliaia di euro)

Voci/ValoriTotale Totale

31 12 2008 31 12 2007

Debiti tributari IRES 8.204 7.212 Debiti tributari IRAP 3.653 3.148 Altri debiti per imposte correnti sul reddito - -

Debiti per imposte correnti lorde 11.857 10.360

Compensazione con attività fiscali correnti - -

Debiti per imposte correnti nette 11.857 10.360

In considerazione del reddito imponibile IRES stimato al 31 dicembre 2008 (cfr. sezione C), è stato rilevatoun debito per consolidato fiscale verso la società controllante Spoleto Credito e Servizi pari ad euro 8.204 migliaia.Tale debito è stato rilevato autonomamente tra le Passività per imposte correnti e non è stato compensato con il creditodi pari natura, rilevato nel presente esercizio e pari ad € 8.552.Tale credito deriva da importi versati a titolo di acconto nel corso del 2008 alla controllante Spoleto Credito e Servizi Società Cooperativa, in relazione al contratto di consolidato fiscale stipulato con la controllante stessa.

119

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Sezione 15

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

Crediti tributari verso Erario e altri enti impositori 8.459 6.247 Attività rappresentate da oro, argento e metalli preziosi 6 6 Partite viaggianti fra Filiali 100 9 Partite in corso di lavorazione 47.785 61.356 Migliorie e spese incrementative su beni di terzi diverse da quelle incluse nella voce attività materiali 1.109 672 Risconti attivi non riconducibili a voce propria 452 252 Altre 5.169 3.457

Totale 63.080 71.999

Altre attività - Voce 160

15.1 Altre attività: composizione

120

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PASSIVOSezione 1

Debiti verso banche - Voce 10

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

1. Debiti verso banche centrali - -

2. Debiti verso banche 36.219 107.306 2.1 Conti correnti e depositi liber 12.302 5.844 2.2 Depositi vincolat 22.791 100.170 2.3 Finanziament 1.126 1.292

2.3.1 Locazione finanziaria - - 2.3.2 Altri 1.126 1.292

2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali

- -

2.5 Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio - -

2.5.1 Pronti contro termine passiv - - 2.5.2 Altre - -

2.6 Altri debiti - -

Totale 36.219 107.306

Fair value 36.366 107.306

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori

121

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STATO PATR

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122

Sezione 2

Debiti verso clientela - Voce 20

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

1. Conti correnti e depositi liberi 1.235.292 978.420

2. Depositi vincolati 70.228 81.852

3. Fondi di terzi in ammministrazione 104 169

4. Finanziamenti - -

4.1 Locazione finanziaria - - 4.2 Altri - -

5. Debiti per impegni di riacquisto di prop strumenti patrimoniali - -

6. Passività a fronte di attività cedute no cancellate dal bilancio 211.792 233.953

6.1 Pronti contro termine passivi 211.792 233.953 6.2 Altre - -

7. Altri debiti 191 250

Totale 1.517.607 1.294.644

Fair value 1.516.608 1.294.387

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori

122

PAR

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- IN

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MA

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TATO

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IALE

123

Sezione 3

Titoli in circolazione - Voce 30

(in migliaia di euro)

Valore bilancio Fair value Valore bilancio Fair value

A. Titoli quotati 143.838 143.838 143.732 143.732

1. Obbligazioni 143.838 143.838 143.732 143.732 1.1 strutturate - - - - 1.2 altre 143.838 143.838 143.732 143.732

2. Altri titoli - - - - 2.1 strutturati - - - - 2.2 altri - - - -

B. Titoli non quotati 763.740 760.200 704.369 707.642

1. Obbligazioni 734.962 731.422 666.525 669.798 1.1 strutturate 48.609 48.942 48.840 49.786 1.2 altre 686.353 682.480 617.685 620.012

2. Altri titoli 28.778 28.778 37.844 37.844 2.1 strutturati - - - - 2.2 altri 28.778 28.778 37.844 37.844

Totale 907.578 904.038 848.101 851.374

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

Inflation Linked 48.609 48.840

Totale 48.609 48.840

3.1.a Titoli in circolazione: dettaglio passività strutturate

Voci/valori

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

Totale Totale

Tipologia titoli / Valori 31 12 2008 31 12 2007

123

PAR

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STATO PATR

IMO

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124

31 12 2008 31 12 2007

O.BPS SUB.TV% 06/09 28.06.2002 28.06.2009 EUR variabile 30.013 30.014

O.BPS 30/12/2009 TV 30.12.2004 30.12.2009 EUR variabile 3.001 6.001

O.BPS 7/12/05 SUB TV 07.12.2005 07.12.2015 EUR variabile 30.058 30.073

O.BPS 04/18 TV SUB 15.04.2008 15.04.2018 EUR variabile 8.331 -

O.BPS 18/04/18 TV 18.04.2008 18.04.2018 EUR variabile 11.007 -

82.410 66.088

Totale Totale31 12 2008 31 12 2007

1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: 264.868 354.354 a) rischio di tasso di interesse 264.868 354.354 b) rischio di cambio - - c) più rischi - -

2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: - - a) rischio di tasso di interesse - - b) rischio di cambio - - c) altro - -

264.868 354.354

3.3 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli oggetto di copertura specifica

Totale

Tipologia operazioni/Valori

Data di emissione

Data di scadenza

Divisa

Totale

3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati

TassoSaldo contabile

Tipologie/Voci

124

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125

Sezione 4

Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40

(in migliaia di euro)

VN FV * VN FV *

Q NQ Q NQ

A. Passività per cassa1. Debiti verso banche - - - - - - - - 2. Debiti verso clientela - - - - - - - - 3. Titoli di debito - - - - - - - -

3.1 Obbligazioni - - - - - - - - 3.1.1 Strutturate - - - - - - - - 3.1.2 Altre obbligazioni - - - - - - - - 3.2 Altri titoli - - - - - - - - 3.2.1 Strutturati - - - - - - - - 3.2.2 Altri - - - - - - - -

Totale A - - - - - - - -

B. Strumenti derivati1. Derivati finanziari - - 1.955 - - - 3.189 -

1.1 Di negoziazione - - 1.955 - - - 3.189 - 1.2 Connessi con la fair value option

- - - - - - - -

1.3 Altri - - - - - - - - 2. Derivati creditizi - - - - - - - -

2.1 Di negoziazione - - - - - - - - 2.2 Connessi con la fair value option

- - - - - - - -

2.3 Altri - - - - - - - -

Totale B - - 1.955 - - - 3.189 -

Totale (A+B) - - 1.955 - - - 3.189 - FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissioneVN = valore nominale o nozionaleQ = QuotatiNQ = Non quotati

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale

31 12 2007

FVFV

31 12 2008Tipologia operazioni/Valori

Totale

125

PAR

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STATO PATR

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126

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

A) Derivati quotati

1) Derivati finanziari: - - - - - - - - con scambio di capitale - - - - - - -

- opzioni emesse - - - - - - - - altri derivati - - - - - - -

- senza scambio di capitale - - - - - - - - opzioni emesse - - - - - - - - altri derivati - - - - - - -

2) Derivati creditizi: - - - - - - - - con scambio di capitale - - - - - - senza scambio di capitale - - - - - - -

Totale A - - - - - - -

B) Derivati non quotati

1) Derivati finanziari: 1.926 29 - - - 1.955 3.189 - con scambio di capitale 95 29 - - - 124 -

- opzioni emesse 91 - - - - 91 - - altri derivati 4 29 - - - 33 -

- senza scambio di capitale 1.831 - - - - 1.831 3.189 - opzioni emesse 97 - - - - 97 162 - altri derivati 1.734 - - - - 1.734 3.027

2) Derivati creditizi: - - - - - - - - con scambio di capitale - - - - - - - - senza scambio di capitale - - - - - - -

Totale B 1.926 29 - - - 1.955 3.189

Totale (A+B) 1.926 29 - - - 1.955 3.189

4.4 Passività finanziarie di negoziazione: strumenti derivati

Tassi di interesse

Valute e oro CreditiTipologia derivati/Attività sottostanti

AltroTitoli di capitale

126

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127

Sezione 6

(in migliaia di euro)

Tipologia derivati/Attività sottostanti Tassi di interesse

Valute e oro Titoli di capitale

Crediti Altro Totale

A) Quotati

1) Derivati finanziari: - - - - - - - con scambio di capitale - - - - - -

- opzioni emesse - - - - - - - altri derivati - - - - - -

- senza scambio di capitale - - - - - - - opzioni emesse - - - - - - - altri derivati - - - - - -

2) Derivati creditizi: - - - - - - - con scambio di capitale - - - - - - - senza scambio di capitale - - - - - -

Totale A - - - - - -

B) Non quotati

1) Derivati finanziari: 17.995 - - - - 17.995 - con scambio di capitale - - - - - -

- opzioni emesse - - - - - - - altri derivati - - - - - -

- senza scambio di capitale 17.995 - - - - 17.995 - opzioni emesse - - - - - - - altri derivati 17.995 - - - - 17.995

2) Derivati creditizi: - - - - - - - con scambio di capitale - - - - - - - senza scambio di capitale - - - - - -

Totale B 17.995 - - - - 17.995

Totale (A+B) (31/12/2008) 17.995 - - - - 17.995

Totale (A+B) (31/12/2007) 7.936 - - - - 7.936

6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e di attività sottostanti

Derivati di copertura - Voce 60

127

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STATO PATR

IMO

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128

31 12 2008 (in migliaia di euro)

Rischio rischio rischio rischio più rischidi tasso di cambio di credito di prezzo

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - - -

2. Crediti 15.748 - - - - - - -

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - - -

4. Portafoglio - - - - - - - -

Totale attività 15.748 - - - - - - -

1. Passività finanziarie 2.247 - - - - - - -

2. Portafoglio - - - - - - - -

Totale passività 2.247 - - - - - - -

31 12 2007 (in migliaia di euro)

Rischio rischio rischio rischio più rischidi tasso di cambio di credito di prezzo

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - - -

2. Crediti 102 - - - - - - -

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - - -

4. Portafoglio - - - - - - - -

Totale attività 102 - - - - - - -

1. Passività finanziarie 7.834 - - - - - - -

2. Portafoglio - - - - - - - -

Totale passività 7.834 - - - - - - -

6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Operazioni/Tipo di copertura

Copertura del Fair Value Copertura Flussi finanziari

Specifica

Specifica GenericaGenerica

Copertura Flussi finanziari

Operazioni/Tipo di copertura

Copertura del Fair Value

Specifica Generica

Specifica

Generica

128

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129

Sezione 8

Vedi sezione 13 dell'attivo

Passività fiscali - Voce 80

129

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STATO PATR

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130

Sezione 10

Altre passività - Voce 100

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

Debiti tributari verso l'Erario ed altri enti impositori 9.266 5.690 Somme a disposizione della clientela 5.161 14.748 Altri debiti verso il personale 5.645 13.658 Partite viaggianti tra Filiali 111 - Partite in corso di lavorazione 31.918 36.343

Debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi 4.166 4.232 Contributi in c/capitale "Palazzo Pianciani" 4.167 4.167 Ratei passivi non riconducibili a voce propria 131 1 Risconti passivi non riconducibili a voce propria 1.149 1.268 Altre 1.683 1.157

Totale 63.397 81.264

10.1 Altre passività: composizione

130

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131

Sezione 11

(in migliaia di euro)

Totale31.12.2008

Totale31.12.2007

A. Esistenze iniziali 12.823 11.126

B Aumenti 608 2.010

B.1 Accantonamento dell'esercizio 608 1.943

B.2 Altre variazioni in aumento - 67

C Diminuzioni 1.476 313

C.1 Liquidazioni effettuate 1.409 313

C.2 Altre variazioni in diminuzione 67 -

D. Rimanenze finali 11.955 12.823

Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

131

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STATO PATR

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132

Sezione 12

Fondi per rischi e oneri - Voce 120

(in migliaia di euro)

Voci/Componenti Totale31 12 2008

Totale31 12 2007

1. Fondi di quiescenza aziendali - -

2. Altri fondi per rischi e oneri 5.559 6.217

2.1 controversie legali 4.662 4.779

2.2 indennità per promotori 582 533

2.3 altri 315 905

Totale 5.559 6.217

Controversie legaliTale voce accoglie gli accantonamenti per passività probabili relative a cause ordinarie di vario genere con la clientela o con dipendenti (43% della classe) e per cause revocatorie (57%).

Con riferimento a tali passività, la banca effettua una stima dell'indennizzo sulla base degli elementi di valutazionedesumibili dalle singole posizioni, tenuto anche conto degli esiti rilevati su transazioni similari effettuate nelpassato (ad. esempio su cause revocatorie); rimane tuttavia un'incertezza relativa all'ammontare dell'esborsonecessario per estinguere tali passività ed ai tempi di conclusione delle cause stesse, connaturata alla tipologiadi passività

Indennità promotoriTale voce accoglie gli accantonamenti per passività relative all'indennità suppletiva di clientela e le indennità di cessazione rapporto, da corrispondere ai promotori in essere nell'ipotesi di cessazione previste dalla legge.Con riferimento a tali passività, la banca effettua una stima dell'indennizzo sulla base di quanto previsto dalle norme delcodice civile e dalle Circolari Assoreti in materia. Permane tuttavia un'incertezza nell'ammontare effettivo dell'indennizzo e dai tempi di esborso, connesso all'incertezza del verificarsi delle condizioni legate alla ipotetica cessazione deipromotori stessi.

AltriTale voce accoglie gli accantonamenti per passività probabili di importanza residuale; valgono le cosiderazione espresse sopra

Le suddette passività vengono attualizzate ogni anno sulla base di un orizzonte temporale stimato; la stima dei tempiteorici di esborso viene effettuata sulla base di un dato medio storico.

Passività potenzialiNon vi sono, alla data del presente bilancio, passività potenziali di natura rilevante per le quali si è ritenutonecessario fornire un'informativa.

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

132

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133

(in migliaia di euro)

Fondi di quiescenza Altri fondi Fondo di

quiescenza Altri fondi

A. Esistenze iniziali - 6.217 - 9.117

B. Aumenti - 1.930 - 1.481 B.1 Accantonamento dell'esercizio - 1.930 - 1.481 B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - - - B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - - B.4 Altre variazioni - - - -

C. Diminuzioni - 2.588 - 4.381 C.1 Utilizzo nell'esercizio - 2.588 - 3.139 C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - - C.3 Altre variazioni - - - 1.242

D. Rimanenze finali - 5.559 - 6.217

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Totale31 12 2007

Voci/Componenti

Totale31 12 2008

133

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STATO PATR

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134

(in migliaia di euro)

Piani interni Piani esterni Piani interni Piani esterni

Esistenze Iniziali - - 12.823 - - 11.126

Aumenti - - 608 - - 2.010 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti

- - - - - 35

Oneri finanziari - - 608 - - 581 Contribuzioni al piano da parte dei partecipanti

- - - - - -

Perdite attuariali - - - - - 1.327

Differenze di cambio negative - - - - - -

Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate

- - - - - -

Altre variazioni - - - - - 67

Diminuzioni - - 1.476 - - 313

Indennità pagate - - 1.409 - - 313 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate

- - - - - -

Utili attuariali - - - - - - Differenze di cambio positive - - - - - - Effetto riduzioni del fondo - - - - - - Effetto estinzioni del fondo - - - - - - Altre variazioni - - 67 - - -

Esistenze Finali - - 11.955 - - 12.823

Voci/Valori

31 12 2008 31 12 2007

TFR

Totale Totale

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita

12.3.1 Illustrazione dei fondi

Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita

Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita

12.3.2 Variazioni nell'esercizio dei fondi e del TFR

TFR

134

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135

(in migliaia di euro)

Totale Totale Totale Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007 31 12 2006 31 12 2005 31 12 2004

TFR TFR TFR TFR TFR

Valore attuale delle obbligazioni a benefici definiti (+)

12.518 12.899 12.420 12.552 10.870

Fair value delle attività a servizio del piano (-) - - - - -

Stato del fondo 12.518 12.899 12.420 12.552 10.870

Utili/perdite attuariali cumulati non contabilizzati (+/-) (563) (76) (1.294) (2.111) (910)

Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate non contabilizzato (-)

- - - - -

Effetto derivante dal limite all'iscrizione di attività - - - - -

Fair value dell'attivo rimborsabile da terzi (-) - - - - -

Attività iscritte in bilancio - - - - -

Passività iscritte in bilancio 11.955 12.823 11.126 10.441 9.960

(in migliaia di euro)

Piani interni Piani esterni Piani interni Piani esterni

Tassi di attualizzazione (primo anno) - - 2,27% - - 4,72%Tassi di rendimento attesi delle attività a servizio del piano

- - - - - -

Tassi attesi di incrementi retributivi - - 1,8% - 2,8% - - 1,8% - 2,8%

Fondi quiescenza a prestazione definita TFR

12.3.4 Riconciliazione tra valore attuale dei fondi TFR valore attuale delleattività a servizio del piano e attività e passività iscritte in bilancio

Voci/Valori

12.3.5 Principali ipotesi attuariali utilizzate

Principali ipotesi attuariali/Percentuali

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

Fondi quiescenza a prestazione definita TFR

135

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136

Sezione 14

(in migliaia di euro)

1. Capitale

2. Sovrapprezzi di emissione

3. Riserve

4. (Azioni proprie)

5. Riserve da valutazione

6. Strumenti di capitale

Totale

(in migliaia di euro)

Versato Non versato Versato Non versato

Azioni ordinarie 2,84 62.137 - - 2,84 62.137 - - Azioni privilegiate - - - - - - - - Azioni di risparmio - - - - - - - -

Totale capitale 62.137 62.137

(in migliaia di euro)

Valore nominale

Saldo contabile

Valore nominale

Saldo contabile

Azioni ordinarie 103 (222) - - Azioni privilegiate - - - - Azioni di risparmio - - - -

Totale capitale 103 (222) - -

14.2 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

67.934

30.024 28.082

(222) -

(3.170) (1.256)

167.324 167.477

14.2.a Capitale: composizione

Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200

31 12 200731 12 2008

62.137

7. Utile (Perdita) d'esercizio

Totale Totale

14.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/Valori

31 12 2007

15.2.b Azioni proprie: composizione

31 12 2008 Voci/Valori

Voci/ValoriValore nominale azioni non

interamente liberateValore

nominale azioni

interamente liberate

Valore nominale unitario

31 12 2008

62.137

31 12 2007

Valore nominale unitario

Valore nominale

azioni interamente

liberate

Valore nominale azioni non interamente liberate

67.934

- -

10.621 10.580

136

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137

(n. azioni)

Ordinarie Altre Ordinarie Altre

A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 21.879.190 - 21.879.190 - - interamente liberate 21.879.190 - 21.879.190 -

- non interamente liberate - - - -

A.1 Azioni proprie (-) - - - -

A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 21.879.190 - 21.879.190 -

B. Aumenti 15 - - -

B.1 Nuove emissioni - - - -

- a pagamento: - - - -

- operazioni di aggregazioni di imprese - - - -

- conversione di obbligazioni - - - -

- esercizio di warrant - - - -

- altre - - - -

- a titolo gratuito: - - - -

- a favore dei dipendenti - - - -

- a favore degli amministratori - - - -

- altre - - - -

B.2 Vendita di azioni proprie 15 - - -

B.3 Altre variazioni - - - -

C. Diminuzioni 36.457 - - -

C.1 Annullamento - - - -

C.2 Acquisto di azioni proprie 36.457 - - -

C.3 Operazioni di cessione di imprese - - - -

C.4 Altre variazioni - - - -

D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 21.842.748 - 21.879.190 -

D.1 Azioni proprie (+) 36.442 - - - D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio

- interamente liberate 21.879.190 - 21.879.190 - - non interamente liberate - - - -

14.3 Capitale - Numero azioni dell'impresa: variazioni annue

31 12 2008 31 12 2007 Voci/Tipologie

137

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I SULLO

STATO PATR

IMO

NIA

LE

138

14.5a: Riserve di utili:

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31.12.2008 31.12.2007

1. Riserva legale 8.894 8.364

2. Riserva straordinaria 25.508 24.532

3. Riserva ex D.lgs. 124/93 94 94

4. Riserva per azioni proprie - disponibile 1.000 775

5. Riserva Beneficienza 212 -

6. Riserva IAS 39 Finanza FTA (1.382) (1.382)

7. Riserva IAS 39 Crediti FTA (4.538) (4.538)

8. Riserva IAS 16 Effetto Terreni FTA - -

9. Riserva IAS FVO FTA - -

10. Riserva IAS 19 FTA 2.499 2.499

11. Riserva IAS 37 FTA 154 154

12. Riserva IAS 38 FTA (4.843) (4.843)

13. Riserva utili portati a nuovo 2.426 2.425

Totale 30.024 28.081

(in migliaia di euro)

Totale Totale

31 12 2008 31 12 2007

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita (3.339) (1.425) 2. Attività materiali - - 3. Attività immateriali - - 4. Copertura di investimenti esteri - - 5. Copertura dei flussi finanziari - - 6. Differenze di cambio - - 7. Attività non correnti in via di dismissione - - 8. Leggi speciali di rivalutazione 169 169

Totale (3.170) (1.256)

14.7 Riserve da valutazione: composizione

Voci/Componenti

Voci/Componenti

14.5 Riserve di utili: altre informazioni

138

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139

31 12 2008 (in migliaia di euro)

A. Esistenze iniziali (1.425) - - - - - - 169

B. Aumenti 4.978 - - - - - - -

B1. Incrementi di fair value

761 - - - - - - -

B2. Altre variazioni 4.217 - - - - - -

C. Diminuzioni 6.892 - - - - - - -

C1. Riduzioni di fair value

6.888 - - - - - - -

C2. Altre variazioni 4 - - - - - - -

D. Rimanenze finali (3.339) - - - - - - 169

31 12 2007 (in migliaia di euro)

A. Esistenze iniziali (258) 169 - - - - -

B. Aumenti 475 - - - - - - 169

B1. Incrementi di fair value

- - - - - -

B2. Altre variazioni 475 - - - - 169

C. Diminuzioni 1.642 169 - - - - - -

C1. Riduzioni di fair value

1.642 - - - -

C2. Altre variazioni - 169 - - - - -

D. Rimanenze finali (1.425) - - - - - - 169

14.8 Riserve da valutazione: variazioni annue

Differenze di cambio

Attività non correnti in via di dismissione

Leggi speciali di rivalutazione

Attività finanziarie

disponibili per la vendita

Attività materiali

Copertura dei flussi finanziari

Attività immateriali

Copertura di investimenti

esteri

Attività finanziarie

disponibili per la vendita

Attività materiali

Attività immateriali

Differenze di cambio

Attività non correnti in via di dismissione

Leggi speciali di rivalutazione

Copertura di investimenti

esteri

Copertura dei flussi finanziari

139

PAR

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MA

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I SULLO

STATO PATR

IMO

NIA

LE

140

(in migliaia di euro)

Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa

1. Titoli di debito - (3.270) 490 (1.915)

2. Titoli di capitale - (69) - -

3. Quote di O.I.C.R. - - - -

4. Finanziamenti - - - -

Totale - (3.339) 490 (1.915)

Attività / valori

14.9 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

31 12 2008 31 12 2007Totale Totale

140

PAR

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141

31 12 2008 (in migliaia di euro)

Titoli di debito Titoli di capitale

Quote di O.I.C.R.

Finanziamenti Totale

1. Esistenze iniziali (1.425) - - - (1.425)

2. Variazioni positive 4.945 33 - - 4.978

2.1 Incrementi di fair value 761 - - - 761

2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 3.047 - - - 3.047

- da deterioramento 2.889 - - - 2.889 - da realizzo 158 - - - 158

2.3 Altre variazioni 1.137 33 - - 1.170

3. Variazioni negative 6.790 102 - - 6.892

3.1 Riduzioni di fair value 6.786 102 - - 6.888

3.2 Rettifiche da deterioramento - - - - -

3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 4 - - - 4

3.4 Altre variazioni - - - - -

4. Rimanenze finali (3.270) (69) - - (3.339)

Il rigiro a Conto economico di riserve negative derivante da deterioramento si riferisce unicamente all'effetto dell'impairment dei titoli

Lehman Brothes in portafoglio al 31 dicembre 2008.

31 12 2007

(in migliaia di euro)

Titoli di debito Titoli di capitale

Quote di O.I.C.R.

Finanziamenti Totale

1. Esistenze iniziali (258) - - (258)

2. Variazioni positive 475 - - - 475

2.1 Incrementi di fair value - - - -

2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - - - - -

- da deterioramento - - - - - - da realizzo - - - - -

2.3 Altre variazioni 475 - - - 475

3. Variazioni negative 1.642 - - - 1.642

3.1 Riduzioni di fair value 1.642 - - 1.642

3.2 Rettifiche da deterioramento - - - - -

3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo - - - - -

3.4 Altre variazioni - - - - -

4. Rimanenze finali (1.425) - - - (1.425)

14.10 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

141

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STATO PATR

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142

Sezione 17

Altre informazioni

(in migliaia di euro)

Importo Importo31 12 2008 31 12 2007

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 23.925 21.572 a) Banche - - b) Clientela 23.925 21.572

2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 18.164 19.195 a) Banche - 250 b) Clientela 18.164 18.945

3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 155.961 174.554 a) Banche 6.812 5.781

i) a utilizzo certo 3.544 2.731 ii) a utilizzo incerto 3.268 3.050

b) Clientela 149.149 168.773 i) a utilizzo certo 50.012 60.649 ii) a utilizzo incerto 99.137 108.124

4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti:vendite di protezione

- -

5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -

6) Altri impegni 2.000 -

Totale 200.050 215.321

(in migliaia di euro)

Importo Importo31 12 2008 31 12 2007

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 127.807 166.820

2. Attività finanziarie valutate al fair value - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 143.405 23.575

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -

5. Crediti verso banche 63.334 20.771

6. Crediti verso clientela 25.706 17.552

7. Attività materiali - -

1 Garanzie rilasciate e impegni

2 Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Operazioni

Portafogli

142

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143

(in migliaia di euro)

Importi Importi31 12 2008 31 12 2007

1. Negoziazione di strumenti finanziari per conto di terzi 47.130 74.543

a) Acquisti 29.370 38.848 1. Regolati 27.667 34.983 2. Non regolati 1.703 3.865

b) Vendite 17.760 35.695 1. Regolate 15.738 15.933 2. Non regolate 2.022 19.762

2. Gestioni patrimoniali 139.026 189.521

a) individuali 139.026 189.521

b) collettive - -

3. Custodia e amministrazione di titoli 3.325.858 3.411.276

a) titoli di terzi in deposito connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) - -

1. Titoli emessi dalla banca che redige il bilancio - - 2. Altri titoli - -

b) altri titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri 1.407.774 1.474.173 1. Titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 506.800 451.809 2. Altri titoli 900.974 1.022.364

c) titoli di terzi depositati presso terzi 1.397.284 1.462.202

d) titoli di proprietà depositati presso terzi 520.800 474.901

4. Altre operazioni - -

5 Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi

143

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STATO PATR

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144

145

Parte C

Informazioni sul Conto Economico

operazioni con parti correlate

146

147

Sezione 1

Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(in migliaia di euro)

Attività finanziarie in bonis Attività finanziarie deteriorate

Altre attivitàTotale Totale

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti 2008 2007

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.672 - - - 5.672 9.362

2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.953 - - - 2.953 423

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

5. Crediti verso banche 1.961 1.620 - - 3.581 1.596

6. Crediti verso clientela 1.207 134.047 4.497 - 139.751 117.141

7. Derivati di copertura - - - - - -

8. Attività finanziarie cedute non cancellate 11.915 - - - 11.915 7.488

9. Altre attività - - - - - -

Totale 23.708 135.667 4.497 - 163.872 136.010

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta(in migliaia di euro)

Voci/Valori Totale Totale 31 12 2008 31 12 2007

Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 889 746

147

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148

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(in migliaia di euro)

Voci / Forme tecniche Debiti Titoli Altre passività

Totale Totale2008 2007

1. Debiti verso banche (3.928) - - (3.928) (3.504)

2. Debiti verso clientela (24.142) - - (24.142) (16.325)

3. Titoli in circolazione - (39.825) - (39.825) (30.927)

4. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -

5. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - 6. Passività finanziarie a fronte di attività

cedute non cancellate (12.561) - - (12.561) (7.821)

7. Altre passività - - - - -

8. Derivati di copertura - - (2.500) (2.500) (2.432)

Totale (40.631) (39.825) (2.500) (82.956) (61.009)

148

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149

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

(in migliaia di euro)

Voci / Valori Totale Totale2008 2007

A. Differenziali positivi relativi a operazioni di:

A.1 Copertura specifica del fair value di attività 3.634 - A.2 Copertura specifica del fair value di passività 11.801 11.685 A.3 Copertura generica del rischio di tasso di interesse - - A.4 Copertura specifica dei flussi finanziari di attività - - A.5 Copertura specifica dei flussi finanziari di passività - - A.6 Copertura generica dei flussi finanziari - -

Totale differenziali positivi (A) 15.435 11.685

B. Differenziali negativi relativi a operazioni di:

B.1 Copertura specifica del fair value di attività (3.558) - B.2 Copertura specifica del fair value di passività (14.377) (14.117) B.3 Copertura generica del rischio di tasso di interesse - - B.4 Copertura specifica dei flussi finanziari di attività - - B.5 Copertura specifica dei flussi finanziari di passività - - B.6 Copertura generica dei flussi finanziari - -

Totale differenziali negativi (B) (17.935) (14.117)

C. Saldo (A+B) (2.500) (2.432)

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta(in migliaia di euro)

Voci / Valori Totale Totale2008 2007

Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (327) (352)

149

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150

Sezione 2

Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(in migliaia di euro)

Tipologia servizi / ValoriTotale Totale2008 2007

a) garanzie rilasciate 560 458

b) derivati su crediti - -

c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 9.814 10.807

1. negoziazione di strumenti finanziari 279 301

2. negoziazione di valute 386 315

3. gestioni patrimoniali 1.257 1.496

3 1 individuali 1.257 1.496

3.2 collettive - -

4. custodia e amministrazione di titoli 436 473

5. banca depositaria - -

6. collocamento di titoli 2.716 3.587

7. raccolta ordini 618 601

8. attività di consulenza - -

9. distribuzione di servizi di terzi 4.122 4.034

9.1 gestioni patrimoniali - -

9.1.1 individuali - -

9.1.2 collettive - -

9.2 prodotti assicurativi 1.746 1.451

9.3 altri prodotti 2.376 2.583

d) servizi di incasso e pagamento 5.913 5.871

e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 293 318

f) servizi per operazioni di factoring - -

g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -

h) altri servizi 15.051 14.429

Totale 31.631 31.883

150

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151

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

(in migliaia di euro)

Canali / ValoriTotale Totale2008 2007

a) presso propri sportelli: 8.095 9.117

1. gestioni patrimoniali 1.257 1.496 2. collocamento di titoli 2.716 3.587 3. servizi e prodotti di terzi 4.122 4.034

b) offerta fuori sede: - -

1. gestioni patrimoniali - - 2. collocamento di titoli - - 3. servizi e prodotti di terzi - -

c) altri canali distributivi: - -

1. gestioni patrimoniali - - 2. collocamento di titoli - - 3. servizi e prodotti di terzi - -

2.3 Commissioni passive: composizione

(in migliaia di euro)

Servizi / ValoriTotale Totale2008 2007

a) garanzie ricevute - -

b) derivati su crediti - -

c) servizi di gestione e intermediazione: (110) (177)

1. negoziazione di strumenti finanziari (110) (177)

2. negoziazione di valute - -

3. gestioni patrimoniali: - -

3.1 portafoglio proprio - -

3.2 portafoglio di terzi - -

4. custodia e amministrazione di titoli - -

5. collocamento di strumenti finanziari - -

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -

d) servizi di incasso e pagamento (1.244) (1.406)

e) altri servizi (938) (883)

Totale (2.292) (2.466)

151

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152

Sezione 3

Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(in migliaia di euro)

Voci / Proventi

Totale Totale

2008 2007

DividendiProventi da

quote di O.I.C.R.

DividendiProventi da

quote di O.I.C.R.

A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 74 - 15 -

B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 11 - 51 -

C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -

D. Partecipazioni - - - -

Totale 85 - 66 -

152

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153

Sezione 4

Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

(in migliaia di euro)

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da negoziazione Minusvalenze Perdite da

negoziazioneRisultato netto

2008 2007

1. Attività finanziarie di negoziazione 357 738 (5.193) (194) (4.292) (1.064)

1.1 Titoli di debito 357 661 (4.430) (41) (3.453) (986) 1.2 Titoli di capitale - 46 (610) (108) (672) (103) 1.3 Quote di O.I.C.R - 31 (153) (45) (167) 25 1.4 Finanziamenti - - - - - - 1.5 Altre - - - - - -

2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - - -

2.1 Titoli di debito - - - - - - 2.2 Debiti - - - - - - 2.3 Altre - - - - - -

3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio - - - - 42 150

4. Strumenti derivati 2.669 12.385 (2.191) (11.072) 1.791 338

4.1 Derivati finanziari: 2.669 12.385 (2.191) (11.072) 1.791 338 - Su titoli di debito e tassi di interesse 2.669 12.385 (2.191) (11.072) 1.791 368 - Su titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - Su valute e oro - - - - - (30) - Altri - - - - - -

4.2 Derivati su crediti - - - - - -

Totale 3.026 13.123 (7.384) (11.266) (2.459) (576)

153

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154

Sezione 6Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione(in migliaia di euro)

Totale2008

Totale2007

Voci/Componenti redditualiUtili Perdite Risultato

netto Utili Perdite Risultato netto

1. Attività finanziarie

1. Crediti verso banche - - - - - -

2. Crediti verso clientela - (77) (77) - - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 130 (158) (28) - (31) (31)

3.1 Titoli di debito 130 (158) (28) - (31) (31) 3.2 Titoli di capitale - - - - - - 3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - - 3.4 Finanziamenti - - - - - -

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

Totale attività 130 (235) (105) - (31) (31)

1. Passività finanziarie

1. Debiti verso banche - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - -

3. Titoli in circolazione 231 (161) 70 252 (1) 251

Totale passività 231 (161) 70 252 (1) 251

154

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155

Sezione 5

Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(in migliaia di euro)

Componenti reddituali/ValoriTotale Totale2008 2007

A. Proventi relativi a:

A.1 Derivati di copertura del fair value - 25

A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 16.489 -

A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - 325

A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -

A.5 Attività e passività in valuta - -

A. Totale proventi dell'attività di copertura 16.489 350

B. Oneri relativi a:

B.1 Derivati di copertura del fair value (8.748) (387)

B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) - (132)

B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (6.970) (25)

B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -

B.5 Attività e passività in valuta - -

B. Totale oneri dell'attività di copertura (15.718) (544)

C. Risultato netto dell'attività di copertura (A + B) 771 (194)

155

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156

Sezione 8

Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

(in migliaia di euro)

Rettifiche di valore Riprese di valore

Totale TotaleSpecifiche

Di p

orta

fogl

io

Specifiche Di portafoglioOperazioni/Componenti reddituali

Can

cella

zion

i

Altr

e 2008 2007

A B A B

A. Crediti verso banche - - - - - - - - -

B. Crediti verso clientela (128) (21.676) (832) 2.179 5.136 - 248 (15.073) (11.953)

C. Totale (128) (21.676) (832) 2.179 5.136 - 248 (15.073) (11.953)

A=da interessiB=altre riprese

Al fine di una maggiore informativa, si rinvia al commento in calce alla tabella A.1.8 della Parte E della presente Nota Integrativa.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

(in migliaia di euro)

Rettifiche di valore Riprese di valore

Totale TotaleSpecifiche

SpecificheOperazioni/Componenti reddituali

Can

cella

zion

i

Altr

e 2008 2007

A B

A. Titoli di debito - (2.889) - - (2.889) -

B. Titoli di capitale - - - - - -

C. Quote di O.I.C.R. - - - - - -

D. Finanziamenti a banche - - - - - -

E. Finanziamenti a clientela - - - - - -

F. Totale - (2.889) - - (2.889) -

A=da interessiB=altre riprese

L'importo delle rettifiche è riferito all'impairment dei titoli Lehman Brothers classificati nel portafoglio disponibile per la vendita.Al fine di una maggiore informativa, si rinvia al commento in calce alla tabella A.1.8 della Parte E della presente Nota Integrativa.

156

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Sezione 9

Le spese amministrative - Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizione(in migliaia di euro)

Tipologia di spesa / Valori Totale Totale2008 2007

1. Personale dipendente (41.102) (42.956)

a) salari e stipendi (27.932) (26.466)

b) oneri sociali (6.532) (7.519)

c) indennità di fine rapporto - -

d) spese previdenziali - -

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto (608) (1.943)

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili: - -

- a contribuzione definita - -

- a prestazione definita - -

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (3.717) (3.096)

- a contribuzione definita (3.717) (3.096)

- a prestazione definita - -

h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -

i) altri benefici a favore dei dipendenti (2.313) (3.932)

2. Altro personale (955) (932)

3. Amministratori (1.578) (1.219)

4. Personale collocato a riposo - -

Totale (43.635) (45.107)

Per una migliore informativa alcune componenti di costo della voce 'Spese per il Personale' sono state riclassificate nella voce 'Altre Spese Amministrative', si segnalano tra queste i compensi del Collegio Sindacale, in ottemperanza alle richieste Banca d'Italia. Conseguentemente i valori comparativi sono stati di modificati per renderli omogenei alla nuova classificazione.

Si segnala, inoltre, che la minore incidenza degli oneri sociali rispetto all'esercizio precedente è in gran parte imputabile agli effetti, stimabili in circa € 1,1 milioni, del decreto legge No. 61 dell'8 aprile 2008 con il quale è stata disposta la restituzione in misura ridotta al 40% dei contributi sospesi riferiti al sisma 1997.

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria(n. dipendenti)

Categoria dipendenti/Numero medio 2008 2007

Personale dipendenti: 683 658 a) dirigenti 9 8 b) totale quadri direttivi 213 213

- di 3° e 4° livello 85 79 c) restante personale dipendente 461 437

Altro personale 3 3

Totale 686 661

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(in migliaia di euro)

Piani interni Piani esterni Piani interni Piani esterni

Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro corrente (+) - - - - - (35) Oneri finanziari (+) - - (608) - - (581) Rendimento atteso delle attività a servizio del piano (-) - - - - - - Rimborso da terzi (-) - - Utili e perdite attuariali (±) - - - - - (1.223) Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate (±) - - - - - Effetto riduzioni del fondo (±) - - - - - (104) Effetto estinzioni del fondo (±) - - - - - - Effetto derivante dall'iscrizione di attività (+) - - - - - -

Totale - - (608) - - (1.943)

9.5 Altre spese amministrative: composizione

(in migliaia di euro)

Imposte di bolloImposte indirette e tasseAffitti immobili BancaCompensi a professionisti esterniSpese legaliManutenzione mobili e immobili (strumentali)PostaliTelegrafiche, telefoniche e telexPubblicitàCanoni e noleggi variInformazioni e visureTrasportiLuce, riscaldamento, acquaServizi di sicurezzaAppalti per pulizie localiStampati e cancelleriaAssicurazioniElaborazioni presso terziQuote associativeSpese rappresentanzaVarie condominialiAbbonamenti ed acquisto pubblicazioniAltre

Totale

TotaleTipologia di spesa / Valori Totale

(363)

(426) (542) (839)

(5.451)

(45) (79)

(29.303)

(1.813)

(243)

(1.188) (1.514)

(48) (742)

(1.032) (639) (263)

(30.845)

2007

(4.341) (1.637) (2.663)

(891)

(1.396) (1.860)

(268)

(558) (837)

(5.490)

(1.003)

(1.680)

(819) (46) (95)

(1.898)

2008

(4.534) (1.320) (2.976)

(60) (1.355)

(907)

(1.112) (1.001)

9.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita: totale costi

Totale2007

Fondi di quiescenza aziendali a prestazione

definita

Fondi di quiescenza aziendali a prestazione

definitaVoci/Valori

2008

TFR

Per una migliore informativa, la Banca ha provveduto a riclassificare alcune componenti di costo dalla voce' Spese per il Personale' alla voce 'Altre Spese Amministrative'; conseguentemente i valori comparativi sono stati di modificati per renderli omogenei a quelli al 31.12.2008.

Totale

TFR

(1.288)

(519)

(2.149) (1.386)

(614) (218)

158

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(in migliaia di euro)

Controversie legali e

revocatorieAltri

Controversie legali e

revocatorieAltri

Accantonamenti dell'esercizio (1.357) (573) (1.026) (455)

Utilizzi dell'esercizio 172 - 286 482

Totale (1.185) (573) (740) 27

TotaleTotale

Sezione 10

2008 2007

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160

10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Valori

159

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Sezione 11

(in migliaia di euro)

2008 2007

Attività materiali

A.1 Di proprietà (1.848) - - (1.848) (2.052)

- Ad uso funzionale (1.846) - - (1.846) (2.049)

- Per investimento (2) - - (2) (3)

A.2 Acquisite in locazione finanziaria - - - - -

- Ad uso funzionale - - - - -

- Per investimento - - - - -

Totale (1.848) - - (1.848) (2.052)

Si segnala che la Banca ha ritenuto opportuna una revisione delle stime della vita utile dei beni immobili ad uso funzionale.Per gli effetti economici e patrimoniali di tale cambiamento di stima si rimanda ai commenti riportati in Nota integrativa in calce alla tab. 11.3 della Sezione 11 dello Stato patrimoniale.

Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170

Risultato nettoAttività/Componenti reddituali Ammortamento

Rettifiche di valore per

deterioramento

Riprese di valore

11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

160

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Sezione 12

(in migliaia di euro)

2008 2007

Attività immateriali

A.1 Di proprietà (53) - - (53) (48)

- Generate internamente dall'azienda - - - - -

- Altre (53) - - (53) (48)

A.2 Acquisite in locazione finanziaria - - - - -

Totale (53) - - (53) (48)

Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali AmmortamentoRettifiche di valore per

deterioramento

Risultato nettoRiprese di valore

161

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162

13.1 Altri oneri di gestione: composizione(in migliaia di euro)

Totale Totale2008 2007

Insussistenze dell'attivo non riconducibili a voce propria - - Sopravvenienze passive non riconducibili a voce propria (464) (263) Transazioni per cause passive (63) (55) Oneri per rapine e danni subiti (357) (106) Ammortamenti: spese per migliorie su beni di terzi classificate tra le "Altre attività" (185) (117)

Altre (34) (390)

Totale (1.103) (931)

13.2 Altri proventi di gestione: composizione(in migliaia di euro)

Totale Totale2008 2007

Sopravvenienze attive non riconducibili a voce propria 353 697 Risarcimenti assicurativi 236 40 Fitti attivi da immobili di investimento 31 11 Recuperi di imposte e bolli 7.819 7.785 Altri 225 250

Totale 8.664 8.783

Voci/Valori

Sezione 13

Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190

Voci/Valori

162

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163

(in migliaia di euro)Totale Totale2008 2007

1. Imposte correnti (-) (11.818) (10.804) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - - 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - - 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 2.287 (2.004) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 74 780

6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (9.457) (12.028)

(in migliaia di euro)

Totale Totale2008 2007

(A) Utile (Perdita) dall'operatività corrente al lordo delle imposte 20.078 22.609

(B) Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al lordo delle imposte

- -

(A+B) Utile (Perdita) al lordo delle imposte 20.078 22.609

Aliquota fiscale corrente IRES (%) 27,5% 33%

Onere fiscale teorico (5.521) (7.461)

Aliquote fiscali diverse da quella italiana applicate ad attività all'estero- -

Effetto fiscale della quota dei risultati di società collegate - - Differenze permanenti - - Perdite fiscali dedotte non rilevate nei precedenti esercizi - - Svalutazioni/riprese di valore di attività per imposte anticipate e attività per imposte anticipate precedentemente non iscritte - -

Effetti derivanti dalla variazione dell'aliquota fiscale relativi alla fiscalità differita

- (950)

Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi - - Effetto fiscale netto dovuto alla rivalutazione di attività - - Utilizzo crediti d'imposta - - Imposte relative a riserve distribuibili - - Imposta sostitutiva ART.1 C.48 L.244/07 (effetto netto) IRES - - Imposta sostitutiva ART.1 C.48 L.244/07 (effetto netto) IRAP - - Riallineamento ai sensi D.I. 185/08 art.15 (effetto netto) IRES - - Riallineamento ai sensi D.I. 185/08 art.15 (effetto netto) IRAP - - IRAP (3.517) (3.147) Altro (419) (470)

Imposte sul reddito dell'esercizio (9.457) (12.028) di cui:

Imposte sul reddito dell'esercizio dall'operatività corrente (9.457) (12.028) Imposte sul reddito dell'esercizio dei gruppi di attività in via di dismissione - -

Voci/Valori

18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Sezione 18

Componenti reddituali / Valori

Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260

18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

163

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(n. azioni)

2008 2007

21.864.874 21.879.190 - -

- -

- -

21.864.874 21.879.190

(in migliaia di euro)

Relativo all'operatività

corrente

Relativo alle attività

operative cessate

ComplessivoRelativo

all'operatività corrente

Relativo alle attività

operative cessate

Complessivo

Risultato netto 10.621 - 10.621 10.580 - 10.580 Risultato attribuibile alle altre categorie di azioni - - - - - -

Risultato netto attribuibile alle azioni ordinarie - numeratore utile per azione base

10.621 - 10.621 10.580 - 10.580

(in migliaia di euro)

Relativo all'operatività

corrente

Relativo alle attività

operative cessate

ComplessivoRelativo

all'operatività corrente

Relativo alle attività

operative cessate

Complessivo

Risultato netto 10.621 - 10.621 10.580 - 10.580 Risultato attribuibile alle altre categorie di azioni - - - - - -

Interessi passivi su strumenti convertibili (+) - - - - - -

Altri (+/-) - - - - - -

Risultato netto attribuibile alle azioni ordinarie - numeratore utile per azione diluito

10.621 - 10.621 10.580 - 10.580

Sezione 21

21.1 Riconciliazione media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione

Utile per azione

21.2.a Riconciliazione risultato di esercizio - numeratore utile per azione base

Voci/Valori

Media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione per utile per azione diluito

Effetto diluitivo derivante da azioni ordinarie da assegnare quale risultato di pagamenti basati su azioni proprie(+)

Media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione (+)

21.2.b Riconciliazione risultato netto - numeratore utile per azione diluito

Effetto diluitivo derivante da opzioni put vendute (+)

Effetto diluitivo derivante da passività convertibili (+)

Voci/Valori

2008 2007

Voci/Valori

2008 2007

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(in euro)

Relativo all'operatività

corrente

Relativo alle attività

operative cessate

ComplessivoRelativo

all'operatività corrente

Relativo alle attività

operative cessate

Complessivo

Utile per azione base 0,49 - 0,49 0,48 - 0,48 Utile per azione diluito 0,49 - 0,49 0,48 - 0,48

Voci/Valori

2008 2007

24.2.c Utile per azione base e diluito

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167

Parte D

Informativa di settore

operazioni con parti correlate

168

169

A SCHEMA PRIMARIO

Ai fini dell’informativa di settore la Banca Popolare di Spoleto ha adottato il business approach optando, ai fini della rappresentazione primaria dei dati reddituali/patrimoniali, per la ripartizione in base ai settori di attività attraverso i quali si esplica l’attività dell’Istituto.

I settori identificati ai fini della descrizione operativa dei risultati, definiti sulla base dei criteri di rappresentatività e prevalenza del business sono i seguenti: Retail Banking, Corporate Banking e Corporate Center.

I primi due settori che costituiscono l’Attività Commerciale della Banca rispecchiano prevalentemente la segmentazione della clientela operata applicando criteri quantitativi e qualitativi/comportamentali; più in dettaglio:

Retail Banking

Al settore Retail fanno capo:

- l’attività, svolta dalla struttura tradizionale di sportello e dalla rete di promotori finanziari, di raccolta del risparmio e di erogazione dei prestiti e dei servizi finanziari e non alla clientela del segmento “Retail”;

- l’attività, svolta da figure dedicate alla cura dei segmenti “Affluent” e “Private”, di offerta di servizi /prodotti personalizzati in grado di soddisfare le esigenze più sofisticate in materia di gestione patrimoniale e pianificazione finanziaria

Corporate Banking

Al settore Corporate fanno capo:

- l’attività di gestione della clientela attualmente attribuita ai gestori “Corporate” mediante l’offerta di prodotti e servizi (quali anche factoring, leasing ecc) realizzati in base alle esigenze delle imprese. Non è quindi esaustiva di tutte le attività nei confronti delle aziende servite dalla banca

- le attività di gestione dei servizi di cassa e tesoreria di Enti e Pubbliche Amministrazioni, Associazioni e società miste, di riscossione diretta tramite il tesoriere delle entrate proprie degli Enti Pubblici (tributarie e patrimoniali); le attività di riqualificazione del debito degli Enti Pubblici tramite le società del Gruppo Monte Paschi e le attività del settore estero.

Corporate Center

Al Corporate Center sono riferite l’attività svolte nei confronti della “Clientela Istituzionale” e tutte le attività della Direzione Generale che garantisce le funzioni di governo e di controllo delle strutture operative sostenendone e favorendone lo sviluppo e la crescita

A.1 Distribuzione per settori di attività: dati economici

La costruzione del risultato operativo netto per settori di attività è stata effettuata sulla base dei seguenti criteri:

- il margine di interesse è calcolato per contribuzione sulla base dei tassi interni di trasferimento differenziati per prodotti e scadenze

- le commissioni nette sono determinate mediante una diretta allocazione delle componenti commissionali sui business segment

- le rettifiche di valore nette sono allocate sui business segment che le hanno originate

- gli oneri operativi (spese per il personale, altre spese amministrative ed ammortamenti) sono attribuiti ai diversi business segment in base ad un processo così articolato:

o in prima istanza i costi vengono attribuiti alle singole unità organizzative in via diretta o tramite driver,

o le unità organizzative definite di “service” ed incluse nel Corporate Center effettuano una fatturazione dei servizi resi alle altre unità organizzative che a loro volta si distinguono in “mono – business” e “multi-business”

169

PAR

TE D - IN

FOR

MATIVA D

I SETTOR

E

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o le unità organizzative “multi- business” , a loro volta, scaricano i loro costi sui settori individuati in funzione delle attività svolte per i clienti dei singoli segmenti.

Questa la rappresentazione dei risultati economico/patrimoniali della Banca sulla base dei settori sopra definiti

A.2 Distribuzione per settori di attività: dati patrimoniali

B SCHEMA SECONDARIO

Banca Popolare di Spoleto SpA è una banca che opera su base regionale esclusivamente nel Centro Italia; pertanto, con riferimento allo schema secondario di rappresentazione per aree geografiche dei dati economici e patrimoniali la Banca Popolare di Spoleto SpA non ha ritenuto di predisporre alcun prospetto di ulteriore dettaglio.

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PAR

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- IN

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MAT

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DI S

ETTO

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Parte E

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

operazioni con parti correlate

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SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali

Obiettivo primario della Banca è il presidio del processo del credito, dall’assunzione al recupero, finalizzato alla massimizzazione della qualità degli attivi creditizi ed al conseguente contenimento del costo del credito.

L’impegno in materia di credito è focalizzato sulle seguenti direttrici principali:

- lo sviluppo di un polo di eccellenza nella valutazione ed assunzione del rischio creditizio al fine di migliorare la qualità del portafoglio;

- intensificazione del monitoraggio dell’attività creditizia e dei fenomeni delle singole posizioni;

- gestione focalizzata delle posizioni irregolari per la loro tempestiva normalizzazione e l’efficace ed efficiente recupero dei crediti non performing della Banca;

- pianificazione delle attività necessarie alla reingegnerizzazione dei processi creditizi compliant con la normativa Basilea II. Target principale del nostro Istituto, banca umbra operante su base interregionale, è costituito dalla clientela privata e dalle imprese di piccola e media dimensione delle province presidiate dalla rete di sportelli (storicamente le province di Perugia, Terni, Roma, Macerata, Rieti, Siena, Viterbo cui si sono aggiunte negli ultimi due anni le province di Ancona, Ascoli Piceno, Arezzo, L’Aquila e Milano).

Anche l’esercizio 2008 è stato caratterizzato da una crescita degli impieghi ottenuta mediante una strategia multicanale e di distribuzione di prodotti e servizi anche innovativi.

I prodotti offerti da BPS sono costituiti da una serie varia di finanziamenti – ordinari, agevolati, speciali – anche attraverso società specializzate del Gruppo MPS, operazioni con l’estero, leasing, factoring, credito speciale ed agrario, coperture rischio di tasso e cambio.

Ad oggi non è stata sviluppata alcuna operatività in derivati creditizi.

Nell’intento di soddisfare i fabbisogni finanziari delle diverse categorie della Clientela sono stati ancor più sviluppati i rapporti con le associazioni di categoria e con i Consorzi Fidi.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il processo creditizio della Banca è regolamentato al fine di identificare i criteri per la gestione dei profili di rischio, le attività da porre in essere per la corretta applicazione degli stessi, le unità deputate allo svolgimento delle citate attività e le procedure a supporto delle stesse.

L’attribuzione delle attività alle diverse strutture organizzative è effettuata avendo come obiettivo la funzionalità del processo ossia la sua idoneità a conseguire gli obiettivi prefissati (efficacia) e la sua capacità a realizzarli a costi congrui (efficienza).

Il processo creditizio si articola nelle seguenti fasi:

- politica creditizia;

- valutazione del merito creditizio dei richiedenti fido;

- concessione del credito;

173

PAR

TE E - INFO

RM

AZIO

NI SU

I RISC

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LLE RELATIVE PO

LITICH

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OPER

TUR

A

174

- controllo andamentale dei crediti;

- gestione dei crediti anomali;

- misurazione e controllo dei rischi creditizi.

Politica creditizia

La politica creditizia ha come obiettivo l’attuazione degli indirizzi strategici di breve e di medio/lungo periodo, al fine di determinare il volume di risorse finanziarie da destinare al comparto creditizio. In particolare, tale volume viene stabilito sulla base dei risultati delle analisi svolte in merito:

- al fabbisogno finanziario della clientela;

- al tasso di crescita dei crediti;

- alla concorrenza e al posizionamento della Banca rispetto alla concorrenza stessa, in termini di prodotti e prezzi;

- alla struttura della raccolta di risorse finanziarie;

- ai vincoli pubblici di diversa natura e/o delle norme di Vigilanza;

- al livello dei rischi economici e finanziari in essere e, quindi, alla capacità reddituale e patrimoniale di coprire i rischi attuali e quelli previsti;

- alle caratteristiche strutturali ed organizzative interne.

Sul piano generale viene posta in essere una adeguata politica di frazionamento del rischio (solo n°4 affidamenti per importi superiori a € 10 milioni; n°15 per importi compresi tra € 5 e € 10 milioni; n°225 per importi compresi tra € 1 e € 5 milioni; n°77 per importi compresi tra € 0,75 e € 1 milioni). Di norma le operazioni più rilevanti vengono appoggiate alle società del Gruppo Monte dei Paschi di Siena e/o concluse in pool con le stesse o con altri intermediari.

Valutazione del merito creditizio dei richiedenti fido

La valutazione del merito creditizio è diretta all’accertamento dell'esistenza delle capacità di rimborso dei richiedenti fido nonché alla verifica delle compatibilità esistenti fra le singole richieste di affidamento e le scelte concernenti la dimensione e la composizione dei crediti. La valutazione è finalizzata alla quantificazione del livello di rischio economico, connesso alla probabilità di insolvenza del soggetto da affidare, e di rischio finanziario derivante dall’eventuale mancato rimborso dei crediti alle scadenze convenute.

Concessione del credito

La concessione degli affidamenti viene effettuata tenendo in debita considerazione la rischiosità dell’operazione stessa. Tale rischiosità può essere determinata con riferimento:

1. all’ammontare del fido richiesto;

2. all’ammontare del fido richiesto ed alla forma tecnica di utilizzo del fido (categorie di rischio).

Sulla base del rischio, come innanzi determinato, vengono attribuiti i poteri in merito alle decisioni da assumere per la concessione dei crediti, nel rispetto dei criteri per la gestione dei rischi del sistema di deleghe.

Controllo andamentale dei crediti

L'obiettivo perseguito dall'attività di controllo e di gestione del credito è rappresentato dalla costante verifica della persistenza delle condizioni economiche, finanziarie e patrimoniali dell'affidato e dei suoi garanti. Nello svolgimento della fase vengono:

1. definite le anomalie tecniche registrate dalle posizioni creditizie in un predefinito periodo temporale precedente alla data di riferimento del controllo andamentale;

2. selezionate ed esaminate le posizioni creditizie che presentano un andamento tecnico anomalo con riferimento sia agli aspetti tecnici dei rapporti sia agli aspetti qualitativi dell’affidato;

174

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3. classificate le posizioni esaminate in crediti in bonis ed in crediti anomali.

Le posizioni creditizie valutate anomale vengono classificate, con riferimento al livello del rischio emerso, nelle categorie di rischio previste a livello aziendale e nel rispetto dei principi generali disciplinati dalle Istruzioni di Vigilanza. In particolare le posizioni vengono classificate in bonis, scaduti/ sconfinanti da oltre 180 giorni (detti C+), crediti ristrutturati, incagli e sofferenze.

Il monitoraggio viene svolto nell’ambito della Direzione Crediti dall’ Ufficio Gestione e Controllo Rischi Anomali (UGECRA) che ha accorpato l’Ufficio Gestione Incagli e Rischi Anomali (UGIRA), facente capo alla Direzione Crediti e l’Ufficio Controllo Qualità del Credito (UCQC), facente capo in passato alla Direzione Contenzioso.

Gestione dei crediti anomali

La gestione dei crediti anomali (crediti scaduti e/o sconfinanti, incagli, crediti ristrutturati, sofferenze) è diretta ad assumere le iniziative e gli interventi necessari per ricondurre i crediti alla normalità ovvero per il recupero degli stessi in presenza di situazioni che impediscono la prosecuzione del rapporto. La stessa avviene in un rapporto sinergico tra la Rete e la Direzione Generale.

Misurazione e controllo dei rischi creditizi

La misurazione del rischio creditizio viene effettuata nel rispetto delle disposizioni in materia di bilancio bancario e delle relative Istruzioni di Vigilanza. In particolare, le perdite insite nei crediti vengono distinte in:

- perdite specifiche o di portafoglio frutto della valutazione dei crediti anomali;

- perdite di portafoglio frutto della valutazione dei crediti in bonis e di quelle connesse con il rischio paese se presente, utilizzando anche i parametri di rischio della probabilità di insolvenza (PD – Probabilità di default) e della perdita in caso di insolvenza (LGD – Loss given default).

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il presidio del rischio di credito, nel corso dell’esercizio, è stato in capo alla Direzione Crediti, in ottemperanza al principio della netta separazione tra le responsabilità commerciali, in capo alle aree di business, e le funzioni strettamente creditizie.

Nell’ambito del processo creditizio e delle sue fasi vengono utilizzati adeguati sistemi interni di identificazione, misurazione, gestione e controllo del rischio di credito.

Nella determinazione della politica creditizia e delle strategie di sviluppo di breve/lungo termine vengono identificati e delineati:

- i rischi attuali derivanti dall’attività creditizia che hanno generato perdite per la Banca;

- i rischi potenziali derivanti dall’attività creditizia che potrebbero generare perdite per la Banca;

- la sostenibilità delle linee di sviluppo da un punto di vista patrimoniale con riferimento ai predetti rischi;

- la sostenibilità delle linee di sviluppo con riferimento alla struttura organizzativa della Banca.

I rischi attuali relativi ai crediti anomali vengono attentamente valutati, secondo una logica individuale, monitorando l’esposizione della Banca nei confronti di posizioni anomale classificate nelle classi di crediti scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni, crediti ristrutturati, incagli, sofferenze. Tale monitoraggio viene effettuato non soltanto con riferimento all’evoluzione dei suddetti aggregati, ma anche verificando la corrispondenza tra la rischiosità insita nelle suddette posizioni e il grado di copertura delle stesse attraverso lo stanziamento di adeguati fondi di svalutazione.

I rischi attuali relativi ai crediti in bonis e i rischi potenziali (perdite inattese) vengono valutati, seguendo una logica di portafoglio e monitorando l’esposizione della Banca secondo le logiche IAS utilizzando i parametri di rischio della PD (probabilità di insolvenza) e della LGD (perdita in caso di insolvenza).

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La sostenibilità delle strategie di sviluppo da un punto di vista patrimoniale viene verificata di tempo in tempo, presidiando i rischi attuali, monitorando i rischi potenziali con riferimento alla dotazione patrimoniale della Banca e verificandone la capienza rispetto all’operatività prevista nel comparto creditizio.

La sostenibilità delle strategie da un punto di vista organizzativo viene effettuata attraverso la verifica periodica dell’adeguatezza e della funzionalità (efficacia ed efficienza) dei processi aziendali nell’ambito della predisposizione del più generale sistema dei controlli interni. Tale sostenibilità viene anche verificata nel continuo attraverso appropriate analisi di budget secondo il binomio rischio/rendimento.

Nell’ambito dell’istruttoria della valutazione del merito creditizio i richiedenti fido vengono valutati sulla base delle informazioni in possesso del valutatore al momento della concessione/rinnovo delle linee di credito. Le informazioni sono acquisite direttamente presso il cliente e indirettamente ricorrendo a data-base a livello di sistema bancario e/o di info-provider esterni. A completamento delle informazioni innanzi citate viene fornita evidenza, nell’ambito della pratica elettronica di fido, del rating della controparte calcolato dal sistema interno.

La concessione delle forme tecniche delle linee di credito e degli importi viene effettuata nel rispetto dei poteri delegati deliberati dal Consiglio di Amministrazione.

Il sistema di deleghe all’interno della Banca è stato elaborato con l’obiettivo di creare centri decisionali snelli e di qualità in grado di fornire tempestive risposte alle esigenze della clientela.

Nella formulazione dei vari livelli decisionali si è tenuto in debita considerazione il grado di rischio della natura delle operazioni creditizie ed i livelli di responsabilità in ordine crescente ricoperti dai soggetti preposti nelle strutture periferiche e presso la Direzione Generale.

Il Comitato Crediti, costituito collegialmente dall’Alta Direzione e dal Responsabile della Direzione Crediti, ha allo stesso tempo funzioni deliberative nei propri limiti di autonomia e consultive per gli affidamenti di competenza del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo.

Non esistono limiti all’esposizione e/o alla concentrazione di rischio se non quelli stabiliti dalla normativa Banca d’Italia in materia di concentrazione dei rischi.

Il controllo andamentale prevede:

- il monitoraggio nel continuo dei crediti in essere con riferimento all’esito dei crediti scaduti ed al comportamento assunto dal debitore nella gestione dei propri rapporti creditizi;

- la classificazione dei crediti nel continuo nelle categorie di rischio (sotto controllo/scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni, ristrutturati, incagli, sofferenze).

Le citate attività vengono svolte determinando l’andamento tecnico di tutti i crediti non classificati tra le sofferenze, gli incagli, i ristrutturati, gli scaduti e/o anomali. L’andamento tecnico dei singoli rapporti creditizi di utilizzo dei fidi viene rilevato attraverso la costruzione di specifici indicatori di anomalia tecnica utilizzando l’indicatore andamentale SEAC, gli score del Credit Rating System, le segnalazioni a sofferenza effettuate dalle altre banche (Sofferenze allargate e rettificate), gli sconfinamenti, la presenza di assegni sospesi e di effetti insoluti e/o al protesto, le morosità del residuo dei prestiti rateali, le risultanze ispettive, ecc. Rilevata l’anomalia, viene effettuata l’acquisizione di altre informazioni relative alla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dei clienti i cui rapporti hanno evidenziato un andamento tecnico anomalo, per effettuare l’esame dei crediti selezionati. Al termine dell’analisi avviene la opportuna classificazione dei crediti.

Con lo scopo di agevolare l’individuazione delle “anomalie” ritenute più significative e di supportare il gestore nella fase di apertura, inoltro e monitoraggio delle pratiche sulle posizioni sottoposte a controllo, fino all’esito finale, nel corso del 2006 è divenuta operativa la nuova procedura “ICC – Iter Controllo Crediti”.

“ICC” è infatti un applicativo che si colloca come strumento di supporto automatizzato all’attività di controllo creditizio, attraverso lo sviluppo di un work-flow personalizzato, sia in termini di generazione automatica delle pratiche, sia per quanto riguarda la scelta dell’Iter di controllo che le pratiche stesse devono seguire.

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“ICC” consente inoltre di aprire pratiche anche manualmente, a valere su una posizione di un singolo Cliente, indipendentemente dal fatto che rispetti o meno le regole di generazione automatica individuate dalla Banca.

In altri termini, la procedura “ICC” permette alla Banca di definire, sulla base e con il supporto delle procedure di valutazione (“CRS”, “SEAC”, …), quali clienti porre sotto monitoraggio e quale percorso di controllo (Iter) assegnare ad ogni tipologia di regola decisionale.

Riguardo la nuova categoria di rischio introdotta da Banca d’Italia nel rispetto dei principi dettati da Basilea II (crediti scaduti oltre 180 giorni), la classificazione nella fattispecie avviene con la procedura “inadempimenti persistenti” che individua in automatico le posizioni, riclassificando successivamente le stesse in bonis contestualmente alla sistemazione della anomalia.

Nell’ambito del controllo andamentale si procede anche alla valutazione collettiva dei crediti in bonis.

Per ciascun credito viene determinato su base storico-statistica il tasso medio di migrazione verso posizioni deteriorate (PD – probabilità di default) nonché la percentuale di perdita in caso di default (LGD) stimato sulla base delle perdite e delle svalutazioni storicamente registrate. L’ammontare complessivo della svalutazione si ragguaglia al prodotto tra il costo ammortizzato del credito e le relative PD e LGD

Nel processo di misurazione e di controllo del rischio di credito vengono considerati i seguenti aspetti:

a. la valutazione del rischio di credito ai fini del bilancio e delle altre informative periodiche dirette al mercato con riferimento all’individuazione:

- dei tempi attesi di recupero per la valutazione delle sofferenze, degli incagli e dei crediti scaduti/sconfinanti oltre 180 giorni;

- dei fattori di rientro in bonis per la valutazione degli incagli e dei crediti scaduti/sconfinanti oltre 180 giorni;

- delle LGD per la valutazione collettiva dei crediti in bonis;

- delle PD e dei relativi incrementi per la valutazione collettiva dei crediti in bonis.

b. il controllo periodico del rispetto dei limiti prudenziali fissati dalle Istruzioni di Vigilanza e da altre disposizioni con riferimento al coefficiente di solvibilità, ai grandi rischi, al rischio di concentrazione, agli indicatori di rischiosità e solvibilità previsti dal Fondo Interbancario di Garanzia.

Si segnala che di recente è stata attivata, con il supporto della società Riskmetrics, una rivisitazione di tutti gli strumenti di valutazione, gestione e monitoraggio del rischio di credito.

Inoltre il monitoraggio del rischio di credito viene portato mensilmente all’attenzione del Comitato Rischi nell’ambito del quale ne viene valutato il contributo al profilo di rischio complessivo della Banca e quindi il consumo di capitale di vigilanza ed economico allo stesso attribuibile

Sistemi di misurazione

Viene utilizzata a livello consultivo nell’istruttoria creditizia la procedura CRS (Credit Rating Sistem) che permette di definire la probabilità di insolvenza dei richiedenti, attribuendo un punteggio di merito, tale da consentire alla Banca un raggruppamento del proprio portafoglio crediti in classi omogenee di rischio.

Al fine di applicare i modelli di misurazione del rischio di credito a sottoportafogli caratterizzati da controparti omogenee tra di loro, si procede con l’attribuzione del segmento di appartenenza. Questa attività consente di attribuire lo specifico segmento a ciascuna nuova controparte.

L’assegnazione di un segmento avviene utilizzando le informazioni presenti negli archivi anagrafici:

- settore di attività economica, necessario per distinguere le diverse tipologie di società tra finanziarie e non finanziarie, le famiglie tra produttrici e consumatrici, ecc.;

- il fatturato, come approssimazione della dimensione dell’impresa; qualora tale informazione non sia disponibile si ricorre al Totale attivo;

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- esposizione di cassa presso il sistema bancario, quando non è disponibile il bilancio come approssimazione della dimensione dell’impresa;

- affidamento complessivo, come prima misura della dimensione del rischio assunto.

L’attuale segmentazione del sistema interno di rating prevede le seguenti principali distinzioni:

- Imprese, distinte in corporate, piccole e medie imprese, small business;

- Privati, intesi come famiglie consumatrici;

- Finanziarie, intese anche come Banche e Imprese di Assicurazione;

- Istituzioni intese anche come Enti Sovrani e Enti Pubblici;

L’attuale definizione di default comprende tutti gli eventi riconducibili:

- alle sofferenze banca;

- alle sofferenze rettificate (posizioni segnalate in sofferenza dal sistema al superamento di parametri prestabiliti);

- agli incagli;

- alle ristrutturazioni presso la Banca o presso il sistema (secondo le definizioni contenute nelle istruzioni per la compilazione della Matrice dei Conti);

- ai crediti insoluti/sconfinanti da oltre 180 giorni.

Per quanto attiene la valutazione del rischio di controparte, le variabili predittive vengono alimentate dalle seguenti fonti informative:

- archivio interno dei bilanci delle imprese o delle famiglie produttrici (fonte finanziaria);

- Centrale dei Rischi Bankit e Centrale dei Rischi Associativa;

- tassi di decadimento per provincia, settore e ramo di attività economica (fonte Bankit);

- data base interno nel quale vengono storicizzate oltre alle informazioni qualitative sulle imprese anche quelle quantitative relative al comportamento operativo di ciascuna controparte

Ai fini della redazione del bilancio IAS, in ottica di implementazione del modello di valutazione collettiva dei crediti in bonis, è stato implementato un modello di determinazione della LGD.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Oltre alle usuali forme di acquisizione di garanzie ipotecarie, garanzie reali, garanzie fideiussorie rilasciate dai Consorzi Fidi o da garanti in genere, non vengono utilizzate tecniche particolari di mitigazione del rischio di credito; in particolare non viene effettuata alcuna operatività in derivati creditizi.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

Le procedure tecnico-organizzative utilizzate nell’ambito della gestione e del controllo dei crediti deteriorati sono articolate in relazione al grado di anomalia della posizione.

Per quanto concerne i crediti incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni viene effettuato un monitoraggio di tipo andamentale con il fine di:

- verificare la reversibilità o meno dello stato di difficoltà economico-finanziaria delle controparti;

- valutare i piani di rientro presentati dai debitori con riferimento alle relative capacità di rimborso nei tempi previsti dai piani stessi, anche considerando le richieste di riduzione delle condizioni applicate alle posizioni in esame;

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- esaminare l’esito delle iniziative assunte per normalizzare/recuperare i crediti stessi (piani di rientro, rivisitazioni della forma tecnica di utilizzo ecc.) nonché le ragioni del loro eventuale insuccesso;

- determinare le relative previsioni di perdita in modo analitico per i crediti incagliati e ristrutturati, in modo forfetario per i crediti scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni;

- verificare periodicamente l’adeguatezza dello status delle posizioni.

Con riferimento alle posizioni in sofferenza il controllo dei rischi viene realizzato espletando le seguenti attività:

- revoca, per le nuove posizioni, degli affidamenti e sollecitazione dei debitori alla sistemazione delle proprie posizioni;

- affidamento delle nuove posizioni ai legali interni e/o esterni per l’avvio degli atti di rigore verso i debitori e i relativi garanti;

- verifica, per le posizioni già poste in recupero, del rispetto da parte dei debitori degli impegni assunti;

- programmazione delle iniziative per il recupero dei crediti attraverso operazioni, se del caso, di cessione o di cartolarizzazione;

- stima delle perdite attese sulle diverse posizioni in modo analitico per quelle di importo superiore a una predeterminata soglia dimensionale, in modo forfetario – utilizzando anche le indicazioni derivanti dai sistemi interni di determinazione della LGD – per le posizioni di importo inferiore alla suddetta soglia dimensionale;

- verifica periodica dell’adeguatezza delle previsioni di perdita e delle condizioni di recuperabilità delle posizioni.

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A. QUALITA' DEL CREDITO

31 12 2008 (in migliaia di euro)

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

483 - - - - 186.078 186.561

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.335 - - - - 200.559 201.894

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- - - - - - -

4. Crediti verso banche - - - - - 107.613 107.613

5. Crediti verso clientela 30.608 31.634 67 22.293 - 2.002.569 2.087.171

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - - -

7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -

8. Derivati di copertura - - - - - 9.852 9.852

Totale 31/12/2008 32.426 31.634 67 22.293 - 2.506.671 2.593.091

Totale 31/12/2007 23.546 28.478 70 19.379 - 2.317.318 2.388.791

Ris

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Tot

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INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità

A.1 Esposizioni deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

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Inca

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31 12 2008 (in migliaia di euro)

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1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.377 894 - 483 - - 186.078 186.561

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.004 2.669 - 1.335 200.559 - 200.559 201.894

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - - -

4. Crediti verso banche - - - - 107.613 - 107.613 107.613

5. Crediti verso clientela 144.878 60.276 - 84.602 2.010.190 7.621 2.002.569 2.087.171

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - - - -

7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -

8. Derivati di copertura - - - - - - 9.852 9.852

Totale 31/12/2008 150.259 63.839 - 86.420 2.318.362 7.621 2.506.671 2.593.091

Totale 31/12/2007 118.077 46.603 - 71.474 2.324.085 6.768 2.317.317 2.388.791

31 12 2008 (in migliaia di euro)

Tipologie esposizioni/valori

A. Esposizioni per cassa

a) Sofferenze

b) Incagli

c) Esposizioni ristrutturate

d) Esposizioni scadute

e) Rischio Paese

f) Altre attività

Totale A

B. Esposizioni fuori bilancio

a) Deteriorate

b) Altre

Totale B

-

-

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A.1.3 Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Rettifiche di valore specifiche

-

Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valorilordi e netti)

Attività deteriorate Altre attività

Tot

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Portafogli/qualità

- -

340.695

-

-

-

-

Esposizione lorda

- - -

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- - - 340.695 340.695 - -

- - 340.695

- - - - 18.418 - - 18.418

18.418 - - 18.418

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31 12 2008 (in migliaia di euro)

Tipologie esposizioni/valori

A. Esposizioni per cassa

a) Sofferenze

b) Incagli

c) Esposizioni ristrutturate

d) Esposizioni scadute

e) Rischio Paese

f) Altre attività

Totale A

B. Esposizioni fuori bilancio

a) Deteriorate

b) Altre

Totale B

31 12 2008 (in migliaia di euro)

Tipologie esposizioni/valori

A. Esposizioni per cassa

a) Sofferenze

b) Incagli

c) Esposizioni ristrutturate

d) Esposizioni scadute

e) Rischio Paese

f) Altre attività

Totale A

B. Esposizioni fuori bilancio

a) Deteriorate

b) Altre

Totale B

A.1.6a Crediti verso clientela: valori lordi e netti

42.089 64 3

40.258 - 3

1.831 64 -

42.022

40.255 1.767

2.155.069 60.277 7.621 2.087.171

2.010.190 - 7.621 2.002.569 - - - - 23.278 985 - 22.293 68 1 - 67 37.266 5.632 - 31.634 84.267 53.659 - 30.608

Rettifiche di valore specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta Esposizione lorda

191.426 - - 191.426

189.187 - - 189.187 2.239 - - 2.239

2.308.589 63.839 7.621 2.237.129

2.158.330 - 7.621 2.150.709 - - - - 23.278 985 - 22.293 68 1 - 67

- 31.634

32.426

Esposizione netta

A.1.6 Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

89.647 57.221 -

37.266 5.632

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31 12 2008 (in migliaia di euro)

Causali/ Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate

Esposizioni scadute Rischio Paese

A. Esposizione lorda iniziale 65.611 32.156 71 20.249 -

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - -

B. Variazioni in aumento 31.238 33.947 1 55.583 -

B.1 ingressi da crediti in bonis 15.822 18.474 - 52.701 - B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 11.752 7.314 - - -

B.3 altre variazioni in aumento 3.664 8.159 1 2.882 -

C. Variazioni in diminuzione 7.201 28.837 4 52.554 -

C.1 uscite verso crediti in bonis - 5.021 - 26.891 - C.2 cancellazioni 623 - - - - C.3 incassi 6.578 14.000 4 16.414 - C.4 realizzi per cessioni - - - - - C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - 9.816 - 9.249 -

C.6 altre variazioni in diminuzione - - - - -

D. Esposizione lorda finale 89.648 37.266 68 23.278 -

- di cui: esposizioni cedute non cancellate

Le altre variazioni in aumento contengono gli incrementi registrati nel periodo su posizioni già classificate nella relativa categoriadi attività deteriorate.

31 12 2008 (in migliaia di euro)

Causali/ Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate

Esposizioni scadute Rischio Paese

A. Esposizione lorda iniziale 42.110 3.695 1 868 -

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - -

B. Variazioni in aumento 18.637 7.225 - 481 -

B.1 rettifiche di valore 17.489 6.874 - 481 - B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 1.148 351 - - -

B.3 altre variazioni in aumento - - - - -

C. Variazioni in diminuzione 3.525 5.288 - 364 -

C.1 riprese di valore da valutazione 1.633 3.522 - - - C.2 riprese di valore da incasso 1.269 631 - - - C.3 cancellazioni 623 - - - - C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - 1.135 - 364 -

C.5 altre variazioni in diminuzione - - - - -

D. Rettifiche complessive finali 57.222 5.632 1 985 - - di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - -

A.1.7 Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate e soggette al "rischiopaese" lorde

A.1.8 Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

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Ai fini di una migliore lettura, si riporta di seguito la riconciliazione tra alcuni dati della tabella A.1.8 di cui sopra con i dati contenutinelle tabelle 8.1 e 8.2 della sezione C della presente Nota Integrativa.

Causali/ Categorie tab A.1.8 parte E tab 8.1 parte C delta note

B.1 rettifiche di valore (24.844) (21.804) (3.040) 1 C.1 riprese di valore da valutazione e da incasso 7.055 7.315 (260) 2 C.3 cancellazioni (622) (128) (494) 3

Note1) la tabella 8.1 include rettifiche di valore su titoli in bonis (classificati nella categoria Crediti v/clientala) per € 450 mila,rettifiche di valore su crediti in bonis infruttiferi per € 6 mila circa e rettifiche su crediti di firma deteriorati per € 79 mila circa,nonché le rettifiche di valore sui titoli Lehman Brother's classificati nel portafoglio 'attività detenute per le negoziazione' (€ 894 milaimputati alla Voce 80 di Conto Economico 'Risultato netto dell'attività di negoziazione') e nel portafoglio 'attività disponibili per lavendita' (€ 2.669 mila, classificati nella voce 130 b) di Conto Economico 'Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramentodi: attività finanziarie disponibili per la vendita, insieme al riversamento dell'importo della relativa riserva da valutazione, di € 220mila, contabilizzata nei precedenti esercizi, come da tabella 8.2 Parte C).2) la tabella 8.1 include riprese su crediti di firma deteriorati per € 229 mila e altre riprese di valore su sofferenze cancellatein esercizi precedenti;3) la tabella A.1.8 espone il valore lordo delle cancellazioni, di cui l'effetto economico, incluso nelle rettifiche di valore è dicirca € 128 mila.

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31 1

2 20

08

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A-

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B-

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B-

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1

2.

233.

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-

-

-

-

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B.1

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anzi

ari

131

-

-

-

-

-

15

.235

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B.2

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-

-

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-

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-

-

C. G

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rilas

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-

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-

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89

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ero

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-

-

-

-

-

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71.8

49

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7

97

.266

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98

5.

051

-

1

2.36

2.50

5

2.70

7.02

8

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12

2008

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liaia

di e

uro)

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A

AA

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CC

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5

2.

577.

724

B. D

eriv

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-

-

-

-

-

-

15.3

66

15

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Der

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-

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-

-

-

-

15.3

66

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-

-

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-

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-

-

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737

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215

2.70

7.02

8

A.2

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i rat

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este

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ncio

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A.2

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ibuz

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fuor

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rni (

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ncio

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inte

rni

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ting

Tota

le

185

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RM

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LITICH

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186

(in m

iglia

ia d

i eur

o)

Immobili

Titoli

Altri beni

Stati

Altri Enti pubblici

Banche

Altri soggetti

Stati

Altri Enti pubblici

Banche

Altri soggetti

1. E

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-

-

-

-

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-

-

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-

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1.1

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-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

1.2

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zial

men

te g

aran

tite

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

2. E

spos

izio

ni v

erso

clie

ntel

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gar

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e:1.

507.

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60

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-

-

-

-

-

1.47

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174

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924

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2.

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gar

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-

-

-

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1.47

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2.

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ente

gar

antit

e52

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-

-

-

-

-

-

1

19

.559

33

.934

(in m

iglia

ia d

i eur

o)

Immobili

Titoli

Altri beni

Stati

Altri Enti pubblici

Banche

Altri soggetti

Stati

Altri Enti pubblici

Banche

Altri soggetti

1. E

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ban

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g

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-

-

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-

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1.1

tota

lmen

te g

aran

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-

-

-

-

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-

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1.2

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aran

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-

-

-

-

2. E

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ni v

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e:32

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1.

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5.34

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-

-

-

-

-

26

-

18.7

07

31.3

19

2.

1 to

talm

ente

gar

antit

e29

.049

1.

600

4.20

6

5.37

7

-

-

-

-

-

26

-

17.8

40

29.0

49

2.

2 p

arzi

alm

ente

gar

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350

-

1.

143

26

0

-

-

-

-

-

-

-

867

2.

270

Le g

aran

zie

sono

indi

cate

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rifer

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Gar

anzi

e re

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Gar

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31 1

2 20

08

Valore esposizione

Der

ivat

i su

cred

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redi

ti di

firm

a

A.3

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esp

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ioni

gar

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a

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Gar

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31 1

2 20

08

186

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I CO

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A

187

(in m

iglia

ia d

i eur

o)

Immobili

Titoli

Altri beni

Governi e Banche Centrali

Altri Enti pubblici

Banche

Società finanziarie

Società di assicurazione

Imprese non finanziarie

Altri soggetti

Governi e Banche Centrali

Altri Enti pubblici

Banche

Società finanziarie

Società di assicurazione

Imprese non finanziarie

Altri soggetti

1. E

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ni v

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ban

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-

-

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-

-

-

-

1.1

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-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

1.2

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il 1

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-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

1.3

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il 50

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il 1

00%

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

1.4

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50%

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

2. E

spos

izio

ni v

erso

clie

ntel

a

gar

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-

-

-

-

-

-

-

-

9

-

11

6

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1.

732

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65.7

55

-

2.1

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150%

55.9

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55.9

04

31.8

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-

-

-

-

-

-

-

-

1

-

111

-

1.65

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tra

il 10

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-

-

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-

-

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4.80

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il 50

% e

il 1

00%

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926

137

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884

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-

-

-

-

-

-

-

-

4

-

-

-

75

1.

279

3.99

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2.4

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ro il

50%

1.36

2

1.

049

5

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103

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

179

1.

048

-

Le g

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zie

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indi

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ndo

rifer

imen

to a

ll'im

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Der

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31 1

2 20

08

Totale

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A.3

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Gar

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rson

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Valore esposizione

Ammontare garantito

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e (fa

ir va

lue)

Cre

diti

di fi

rma

Gar

anzi

e re

ali

187

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RM

AZIO

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LLE RELATIVE PO

LITICH

E DI C

OPER

TUR

A

188

(in m

iglia

ia d

i eur

o)

Immobili

Titoli

Altri beni

Governi e Banche Centrali

Altri Enti pubblici

Banche

Società finanziarie

Società di assicurazione

Imprese non finanziarie

Altri soggetti

Governi e Banche Centrali

Altri Enti pubblici

Banche

Società finanziarie

Società di assicurazione

Imprese non finanziarie

Altri soggetti

1. E

spos

izio

ni v

erso

ban

che

g

aran

tite:

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

1.1

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-

-

-

-

-

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-

-

-

-

-

-

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-

-

-

-

-

-

-

-

1.2

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il 10

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-

-

-

-

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-

-

-

-

-

-

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-

-

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-

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-

-

1.3

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il 50

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-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

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-

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-

-

-

-

1.4

ent

ro il

50%

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

2. E

spos

izio

ni v

erso

clie

ntel

a

gar

antit

e:1.

799

1.79

8

1.

600

19

34

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

14

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1.79

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oltr

e il

150%

1.76

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-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

13

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1.76

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2.2

tra

il 10

0% e

il 1

50%

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10

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

10

10

-

2.3

tra

il 50

% e

il 1

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23

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12

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-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

22

-

2.4

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ro il

50%

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

Le g

aran

zie

sono

indi

cate

face

ndo

rifer

imen

to a

ll'im

porto

gar

antit

o.

Der

ivat

i su

cred

iti

31 1

2 20

08

Totale

Eccedenza fair value garanzie

A.3

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spos

izio

ni "

fuor

i bila

ncio

" de

terio

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ver

so b

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ntite

Gar

anzi

e pe

rson

ali

Valore esposizione

Ammontare garantito

Gar

anzi

e (fa

ir va

lue)

Cre

diti

di fi

rma

Gar

anzi

e re

ali

188

PAR

TE E

- IN

FOR

MA

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NI S

UI R

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CH

E D

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PER

TUR

A

189

(in m

iglia

ia d

i eur

o)

Esposizione lorda

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

A. E

spos

izio

ni p

er c

assa

A.1

Sof

fere

nze

-

-

-

-

-

-

-

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5.39

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3.

564

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1.82

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-

-

-

-

66

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-

22.6

52

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837

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7.94

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A.2

Inca

gli

-

-

-

-

-

-

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-

-

-

-

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-

-

-

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28.5

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434

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8.

761

1.19

8

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7.

563

A.3

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ioni

rist

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rate

-

-

-

-

-

-

-

-

-

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-

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1

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67

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-

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-

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-

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-

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-

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371

A.5

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-

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2

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39

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-

71

.105

1.

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6.

462

1.25

7.33

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1.

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840

Tota

le A

122.

086

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12

2.08

6

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564

39

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-

-

71

.105

1.

372.

336

48

.827

6.

462

1.31

7.04

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286

11

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118

654.

718

B. E

spos

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B.1

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fere

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-

-

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-

-

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-

-

-

-

42

-

-

42

12

-

-

12

B.2

Inca

gli

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

2.14

2

-

-

2.14

2

-

-

-

-

B.3

Altr

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tività

det

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rate

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

44

-

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B.5 Grandi rischi (secondo la normativa di vigilanza)

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C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DI ATTIVITA’

C.1 OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Negli esercizi 2001 e 2003 la Banca ha posto in essere le seguenti operazioni di cartolarizzazione, ai sensi della Legge n.130/99:

a) cartolarizzazione crediti ‘non performing’, SPV: Ulisse 4 b) cartolarizzazione crediti ‘performing’, SPV: Spoleto Mortgages Titoli Junior e crediti subordinati

Ulisse 4 1) Titolo junior Valore di bilancio 2008: € 17.124 mila (valore originario € 19.850 mila) Si riepilogano di seguito i valori relativi al portafoglio crediti ceduti: Valore originario lordo dei crediti ceduti: € 96.251 mila Valore originario netto contabile dei crediti ceduti: € 32.129 mila Prezzo complessivo di cessione: € 28.850 mila Valore al 31.12.2008 dell’importo lordo dei crediti ceduti: € 62.806 mila Valore al 31.12.2008 del netto contabile (nel bilancio della società veicolo) dei crediti ceduti: € 15.148 mila Spoleto Mortgages 1) Excess spread Valore di bilancio 2008: € 7.660 mila 2) credito subordinato Valore di bilancio 2008: € 492 mila Si riepilogano di seguito i valori relativi al portafoglio crediti ceduti: Valore originario dei crediti ceduti: € 207.026 mila Prezzo di cessione immediato: € 207.026 mila Prezzo differito (excess spread) : € 8.439 mila Valore al 31.12.2008 dei crediti ceduti: € 80.916 mila Ulisse 4 Il titolo junior emesso dalla società veicolo Ulisse 4 è relativo all’operazione di cartolarizzazione crediti ‘non performing’ effettuata nell’esercizio 2001. Il tasso nominale su tale titolo è pari al 2%, nel corso del 2008 è stato incassato, oltre al 2%, un extra interesse. Il titolo è iscritto nel portafoglio ‘crediti’, in quanto ha natura di un credito concesso all’emittente (SPV). Al 31.12.2008 la società veicolo ha rimborsato tutte le senior notes. Al 31.12.2008 è stato ritenuto opportuno effettuare prudenzialmente una rettifica di valore del suddetto titolo junior al fine di tenere conto di eventuali perdite di valore, stimate sostanzialmente in base all’andamento storico degli incassi.

Spoleto Mortgages

I crediti subordinati verso la società veicolo Spoleto Mortgages S.r.l. derivano dalla cartolarizzazione di crediti ‘performing’ avviata nel 2003 e perfezionata, con effetto retroattivo, nel corso del 2004.

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L’operazione di cartolarizzazione è stata realizzata allo scopo di gestire in maniera dinamica le attività e liberare le risorse necessarie per continuare a sviluppare il credito a lungo termine, al fine di indirizzare l’attività creditizia verso specifiche destinazioni produttive.

Nell’ambito di tale operazione la Banca (originator) non ha sottoscritto titoli junior, ma vanta dei crediti subordinati, che verranno rimborsati subordinatamente al raggiungimento, da parte della società veicolo, di un certo livello di riserva di cassa, secondo l’ordine di priorità previsto dal regolamento del titolo. I suddetti crediti sono iscritti tra i ‘crediti v/clientela’, in quanto credito concessi all’emittente (SPV).

Al 31.12.2008 la società veicolo ha rimborsato il 64,05% delle senior notes. Le notes emesse originariamente sono state sottoposte a rating dalle agenzie Moody’s e Standard & Poor’s (S&P) come di seguito riportato (rating tuttora validi): Classe A1: € 47,618 milioni – rating Aaa (Moody’s), AAA (S&P) – interamente rimborsate Classe A2: € 144,92 milioni – rating Aaa (Moody’s), AAA (S&P) – residuano € 69,22 milioni al 31.12.2008 Classe B: € 7,246 milioni - rating A1 (Moody’s), A (S&P) – interamente da rimborsare Classe C: € 7,246 milioni - rating Baa2 (Moody’s), BBB (S&P) – interamente da rimborsare Si precisa, inoltre, che nell’ambito di tale operazione è stato sottoscritto un contratto derivato (‘back to back swap’) in virtù del quale la Banca percepisce trimestralmente, tramite una controparte terza, l’ammontare incassato dalla Società Veicolo nel periodo a titolo di quote interessi sui mutui ceduti e paga un tasso variabile + spread (riversato dalla controparte alla SPV). Tale swap è iscritto nel portafoglio di negoziazione e al 31.12.2008 presentava un fair value positivo.

Il credito subordinato v/Spoleto Mortgages (iscritto tra i crediti v/clientela – sovvenzioni attive) corrisponde ad un versamento effettuato alla data di emissione delle notes per costituire parte della ‘cash reserve’ iniziale. Tale credito è fruttifero di interessi pari al 2% annuo che si intendono tuttavia rinunciati da parte della Banca se ad ogni scadenza trimestrale non sussiste il limite minimo di cassa per poterli liquidare. Nel corso del 2008 la Banca ha incassato parte del suddetto credito (importo complessivamente incassato circa € 3.907 mila). L’ammontare del credito verrà incassato in base all’ordine di pagamento previsto dal regolamento dei titoli ed al raggiungimento, da parte del veicolo, di un limite minimo di liquidità.

L’excess spread (quota differita del prezzo di cessione dei crediti) è iscritto al netto di una svalutazione forfetaria pari a € 779 mila e verrà incassato in base all’ordine di pagamento previsto dal regolamento dei titoli ed al raggiungimento, da parte della società veicolo, di un limite minimo di liquidità. Su tale credito, periodicamente, viene effettuata la verifica della recuperabilità dello stesso sulla base di un modello finanziario di stima dei flussi di cassa attesi.

Attività di servicing

L’attività di servicing dei crediti ‘ non performing’

Relativamente all’operazione di cartolarizzazione crediti, la Banca ha in essere con la società veicolo Ulisse 4 un contratto di servicing del portafoglio ceduto. I principali adempimenti connessi a tale attività sono i seguenti:

• riscossione dei crediti ceduti alla società veicolo; il riversamento degli incassi avviene con valuta stesso giorno degli incassi stessi; gestione e monitoraggio delle procedure giudiziali ed extragiudiziali necessarie al recupero crediti, gestione delle garanzie sui crediti ceduti;

• mantenimento archivio unico informatico ai fini della normativa antiriciclaggio, segnalazioni periodiche alla Centrale Rischi e rispetto normativa sulla privacy;

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• custodia e aggiornamento dei documenti e rendicontazione semestrale sull’attività svolta.

Nella tabella che segue vengono riepilogate: il valore nominale dei titoli emessi dalla società veicolo Ulisse, le caratteristiche dell’attività di servicing, l’andamento degli incassi e gli effetti economico-patrimoniali sul bilancio dell’esercizio:

L’attività di servicing dei crediti ‘performing’

Relativamente all’operazione di cartolarizzazione crediti ‘performing’, la Banca ha in essere con la società veicolo Spoleto Mortgages un contratto di servicing del portafoglio ceduto. I principali adempimenti connessi a tale attività sono i seguenti:

• amministrazione e gestione degli incassi e dei recuperi dei crediti ceduti alla società veicolo; avviare e gestire e proseguire le attività giudiziali e le procedure concorsuali in relazione ai crediti che non siano crediti in sofferenza; compiere qualsiasi atto, operazione o formalità inerente alla gestione e amministrazione delle procedure giudiziali e procedure concorsuali relative agli eventuale crediti in sofferenza;

• mantenimento archivio unico informatico ai fini della normativa antiriciclaggio, segnalazioni periodiche alla Centrale Rischi e rispetto normativa sulla privacy;

• custodia e aggiornamento dei documenti e rendicontazione periodica (mensile e trimestrale) sull’attività svolta.

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2. Esposizioni fuori bilancio

- Senior - - - - - - - - Mezzanine - - - - - - - - Junior - - - - - - -

31 12 2008 (in migliaia di euro)

Ulisse 4 S.r.l. Via E. Duse, 53 - Roma 7,0%Spoleto Mortgages S.r.l. Via E. Duse, 53 - Roma 10,0%

103.906 A. Attività sottostanti proprie:

C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre forme disostegno creditizio

Crediti

4. Esposizioni scadute5. Altre attività

Attività/Valori Cartolarizzazioni tradizionali Cartolarizzazioni sintetiche

1. Sofferenze

Attività finanziarie

detenute per la negoziazione

C.1.4 Esposizioni verso le cartolarizzazioni ripartite per portafoglio di attività finanziarie e per tipologia

Esposizione/portafoglio

Attività finanziarie

valutate al fair value

Attività finanziarie

disponibili per la vendita

Attività finanziarie

detenute sino alla scadenza

3. Esposizioni ristrutturate4. Esposizioni scadute

1. Sofferenze2. Incagli3. Esposizioni ristrutturate4. Esposizioni scadute5. Altre attività

A.3 Non cancellate1. Sofferenze2. Incagli

B. Attività sottostanti di terzi:B.1 SofferenzeB.2 IncagliB.3 Esposizioni ristrutturate

5. Altre attività

B.4 Esposizioni scaduteB.5 Altre attività

A.2 Oggetto di parziale cancellazione

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- 3. Esposizioni ristrutturate

A.1 Oggetto di integrale cancellazione

2. Incagli

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C.1.6 Interessenze in società veicolo

Sede legaleDenominazione Interessenza %

L'importo riportato nella colonna 'junior' è rappresentato dal titolo junior emesso dalla società veicolo Ulisse 4 per € 17.124 mila e dai crediti vantati verso la società veicolo Spoleto Mortgages (excess spread e credito subordinato in c/c) per complessivi € 8.159

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SEZIONE 2 – RISCHIO DI MERCATO 2.1 - RISCHI DI TASSO DI INTERESSE - PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali

I rischi finanziari consistono nelle fluttuazioni di valore delle posizioni della Banca conseguenti a variazioni nei prezzi/fattori di mercato ed incorrono su tutte le posizioni di proprietà rivenienti sia dall’operatività di trading (trading book) sia dall’operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (banking book). Il Market Risk ricomprende le categorie di rischio tassi d’interesse, tassi di cambio, azioni e credit spread.

Il profilo di rischio deliberato dal Board, e conseguentemente assunto dal management nello svolgimento dell'attività operativa, si conferma basso. Pertanto tutte le scelte operative sono risultate improntate alla massima prudenza e il rendimento del portafoglio è risultato coerente con il basso profilo di rischio assunto.

Con riferimento al portafoglio titoli di negoziazione di vigilanza, corrispondente al trading book, si segnala che al 31 dicembre 2008 il rischio tasso è a livelli minimi; la duration media del suddetto portafoglio, infatti è pari a 0,52 anni; l’87,74% circa del portafoglio è a tasso variabile e i titoli a tasso fisso, che contano per circa il 10,95%, hanno una vita residua media di circa 3 anni. La quasi totalità del portafoglio è rappresentata da prodotti plain vanilla e la componente di obbligazioni strutturate è pari a zero.

L’attività per quanto riguarda la negoziazione di prodotti complessi o strutturati è stata pressoché nulla.

Per quanto concerne il rischio emittente evidenziamo che, oltre ai governativi ed equiparati, che rappresentano il 10,87% del portafoglio, il principale asset è costituito da obbligazioni di emittenti bancari, prevalentemente italiani (88,01%). Le obbligazioni di emittenti corporate non bancari sommati all’esposizione all’azionario, rappresentano circa I’1,12% del portafoglio (di cui 0,56% titoli di capitale e Fondi Comuni di Investimento Azionari e 0,56 % obbligazioni corporate) .

A margine dell’attività in titoli sono state effettuate alcune operazioni in derivati quotati (Bund Future) e non quotati (opzioni su titoli di stato). I volumi sono ridotti, i limiti di stop loss stretti ed i rischi nel complesso sono in linea con gli obiettivi strategici della Banca.

Oltre ai titoli obbligazionari ed azionari, sono presenti nel portafoglio di negoziazione di vigilanza anche derivati su tassi d’interesse per un totale nozionale di circa 130mln di euro, dei quali 55mln si riferiscono a mutui erogati alla clientela e 85 mln al derivato (basis swap) della cartolarizzazione di mutui in bonis, Spoleto Mortgages. Tali derivati, nati con finalità di copertura, sono stati inseriti nel trading book alla data di FTA dei nuovi principi contabili IAS/IFRS in quanto non soddisfacevano i requisiti per l’applicazione dell’ Hedge Accounting.

La crisi che nel 2008 ha investito le banche e il mondo finanziario in genere, si è manifestata con il crollo dei corsi azionari e l’allargamento degli spreads creditizi sulle obbligazioni bancarie. Per la Banca gli effetti negativi, peraltro, sono stati abbastanza limitati grazie alla prudente composizione del portafoglio di trading prevalentemente costituito da bond italiani senior con scadenze nel breve.

Nell’ultimo trimestre, inoltre, in relazione alle modifiche ai principi contabili allo IAS 39 e IFRS 7, emanate nel mese di ottobre 2008 è stata effettuata una riclassificazione di parte del portafoglio di trading verso i portafoglio Crediti verso Clientela e Crediti verso Banche oltre che verso il portafoglio Available for Sale.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi di mercato

B.1 Aspetti organizzativi

Il processo di gestione dei rischi di mercato del portafoglio di negoziazione della Banca è regolamentato al fine di identificare i criteri per la gestione dei profili di rischio, le attività da porre in essere per la corretta applicazione dei criteri, le unità deputate allo svolgimento delle citate attività e le procedure a supporto delle stesse. L’attribuzione delle attività alle diverse strutture organizzative è effettuata avendo come

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obiettivo la funzionalità del processo ossia la sua idoneità a conseguire gli obiettivi prefissati (efficacia) e la sua capacità a realizzarli a costi congrui (efficienza).

Le fasi del processo vengono di seguito riportate:

- politica degli investimenti;

- assunzione dei rischi;

- misurazione dei rischi;

- controllo dei rischi.

Politica Degli Investimenti

La politica degli investimenti ha come obiettivo l’attuazione degli indirizzi strategici, di breve e di lungo periodo, al fine di quantificare le risorse da allocare nel comparto degli investimenti finanziari del portafoglio di negoziazione. La quantificazione delle risorse da destinare al comparto viene effettuata tenendo conto dei complessivi rischi di mercato (di interesse, di prezzo azionario, di cambio) e viene determinata sulla base dei risultati rivenienti dalle analisi svolte in merito alle previsioni circa l’andamento delle principali variabili macro-economiche, dei principali mercati di riferimento, delle politiche monetarie nazionali ed internazionali, delle caratteristiche della struttura finanziaria aziendale, delle performance corrette per il rischio degli investimenti realizzati e da realizzare, dei vincoli pubblici e delle norme di Vigilanza.

Assunzione Dei Rischi

Gli investimenti a breve termine e a lungo termine nel comparto dei valori mobiliari di negoziazione vengono effettuati con riferimento al binomio rischio/rendimento connesso agli stessi nel rispetto della politica di contenimento del rischio della Banca. Pertanto, gli investimenti, improntati come già detto alla massima prudenza, vengono effettuati nel rispetto dei limiti operativi e delle deleghe definite nella “Delibera Quadro” che, tenuto anche conto del profilo di rischio, sono allo stato stabilite per valori nominali con attribuzione dei poteri in misura decrescente al Comitato Esecutivo, al Direttore Generale, Vice Direttore Generale, Capo Direzione Finanza, Responsabile Ufficio Borsa e Mercati.

Misurazione Dei Rischi

La misurazione dei rischi viene effettuata nel continuo dall’Ufficio Borsa e Mercati della Direzione Finanza, che produce altresì la reportistica destinata agli Organi ed alle funzioni aziendali coinvolte nel processo finanziario, tenendo presente:

- il valore di mercato degli strumenti finanziari. Tale valore deve essere adeguato nel continuo (mark to market);

- le variabili sottostanti agli strumenti finanziari che influenzano il valore degli stessi strumenti (tassi di interesse, prezzi azionari, tassi di cambio ecc.);

- la volatilità e cioè la variazione attesa in un determinato orizzonte temporale delle variabili sottostanti agli strumenti finanziari;

Giornalmente la Direzione Pianificazione Controllo di Gestione e Risk Management effettua delle misurazioni sintetiche dell’esposizione ai rischi di mercato tramite l’utilizzo di tecniche VaR che tengono altresì conto delle seguenti variabili :

- la correlazione tra i diversi strumenti finanziari sensibili alla stessa variabile sottostante (tassi di interesse, prezzi azionari, tassi di cambio ecc.);

- la correlazione tra i diversi portafogli di strumenti finanziari sensibili a variabili sottostanti differenti;

- la sensibilità (o sensitivity) del valore di mercato degli strumenti finanziari ad una variazione delle predette variabili sottostanti agli stessi strumenti;

- la “protezione” desiderata (intervallo di confidenza ovvero la probabilità con la quale le stime effettuate potranno effettivamente verificarsi).

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Controllo Dei Rischi

La fase del controllo dei rischi viene effettuata nel continuo, dall’Ufficio Borsa e Mercati, Ufficio Servizi Amministrativi Finanza, Direzione Pianificazione Controllo di Gestione e Risk Management e periodicamente dal Comitato Finanza in merito a:

- il rispetto dei limiti operativi, intesi come deleghe operative e rispetto delle indicazioni fornite dal CdA e dal Comitato Finanza;

- andamento e risultati economici prodotti dal comparto finanza.

L’attività di controllo dei rischi viene altresì svolta periodicamente dall’Internal Audit e dalle unità coinvolte nel processo finanziario per verificare:

- l’adeguatezza e la funzionalità del processo finanziario;

- il rispetto delle regole e dei criteri deliberati in materia di gestione del rischio;

- il corretto svolgimento delle attività e dei controlli predisposti a presidio dei rischi;

- l’eventuale presenza di criticità da rimuovere prontamente.

Periodicamente la Direzione Pianificazione Controllo e Risk Management, nell’ambito delle analisi svolte con le tecniche di Asset & Liability Management, produce delle analisi volte a misurare l’esposizione della Banca (trading book e banking book) al rischio di interesse sia nella prospettiva degli utili correnti (Maturity Gap) sia nella prospettiva dei valori di mercato (Duration Gap e Sensitivity Analisys).

Giornalmente la Direzione Pianificazione Controllo di Gestione e Risk Management elabora tramite la tecnica VaR un indicatore sintetico del rischio di mercato insito nel portafoglio di trading, messo contestualmente a disposizione della Direzione Finanza.

B.2 Aspetti metodologici

Oltre alle valutazioni Mark to Market e alle elaborazioni di Asset & Liability Management la Banca si avvale di un modello VaR come strumento di misurazione e controllo dell’esposizione ai rischi di mercato del portafoglio di negoziazione.

Il VaR è una misura statistica che stima le perdite potenziali causate dalla variabilità dei fattori di rischio a cui il portafoglio di negoziazione è esposto in un orizzonte temporale predefinito (holding-period) e con uno specifico livello di confidenza statistica. Per quanto concerne i parametri del modello utilizzato, la Banca misura, seguendo un approccio prudenziale, un VaR con intervallo di confidenza del 95%, su un orizzonte di detenzione di dieci giorni.

Le posizioni assoggettate al calcolo del VaR sono quelle in strumenti finanziari classificabili come attività o passività appartenenti al portafoglio di negoziazione.

Per il calcolo del VaR, che viene misurato a livello del complessivo portafoglio di negoziazione, la Banca ha adottato la metodologia statistica delle varianze-covarianze che utilizza serie storiche dei fattori di rischio.

Attualmente la Banca non utilizza il modello interno per la gestione dei rischi di mercato ai fini della determinazione dei requisiti patrimoniali prudenziali del portafoglio di negoziazione (che vengono quantificati secondo la logica standard).

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Tipologia/durata residua A vista Fino a 3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

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5 anni

Da oltre 5 anni fino a

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Oltre 10 anni

Durata indeterminata

1. Attività per cassa - 141.822 22.057 5.101 6.115 93 4.184 483

1.1 Titoli di debito - 141.822 22.057 5.101 6.115 93 4.184 483

- con opzione di rimborso anticipato - 1.127 - 75 505 - 12 -

- altri - 140.695 22.057 5.026 5.610 93 4.172 483

1.2 Altre attività - - - - - - - -

2. Passività per cassa - - - - - - - -

2.1 PCT passivi - - - - - - - -

2.2 Altre passività - - - - - - - -

3. Derivati finanziari 272.338 8.643 5.867 2.114 68.815 15.694 10.296 -

3.1 Con titolo sottostante - 5.634 4.695 - 171 529 1.217 -

- Opzioni - - 1.217 - - - 1.217 - + Posizioni lunghe - - 804 - - - 413 - + Posizioni corte - - 413 - - - 804 -

- Altri - 5.634 3.478 - 171 529 - - + Posizioni lunghe - 1.341 3.288 - 9 272 - - + Posizioni corte - 4.293 190 - 162 257 - -

3.2 Senza titolo sottostante 272.338 3.009 1.172 2.114 68.644 15.165 9.079 -

- Opzioni 8.264 - - - 4.035 1.334 2.895 - + Posizioni lunghe 5.621 - - - 1.976 667 - - + Posizioni corte 2.643 - - - 2.059 667 2.895 -

- Altri 264.074 3.009 1.172 2.114 64.609 13.831 6.184 - + Posizioni lunghe 133.696 1.833 487 880 30.856 8.473 1.677 - + Posizioni corte 130.378 1.176 685 1.234 33.753 5.358 4.507 -

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delleattività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

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Valuta di denominazione: ALTRE VALUTE31.12.2008

(in migliaia di euro)

Tipologia/durata residua A vista Fino a 3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anni

Oltre 10 anni

Durata indeterminata

1. Attività per cassa 30 - - - - - - -

1.1 Titoli di debito 30 - - - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri 30 - - - - - - -

1.2 Altre attività - - - - - - - -

2. Passività per cassa - - - - - - - -

2.1 PCT passivi - - - - - - - -

2.2 Altre passività - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - 2.313 - 148 - - 34 -

3.1 Con titolo sottostante - 33 - - - - 34 -

- Opzioni - - - - - - - - + Posizioni lunghe - - - - - - - - + Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri - 33 - - - - 34 - + Posizioni lunghe - 17 - - - - 17 - + Posizioni corte - 16 - - - - 17 -

3.2 Senza titolo sottostante - 2.280 - 148 - - - -

- Opzioni - - - - - - - - + Posizioni lunghe - - - - - - - - + Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri - 2.280 - 148 - - - - + Posizioni lunghe - 724 - 74 - - - - + Posizioni corte - 1.556 - 74 - - - -

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2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza – modelli interni ed altre metodologie per l’analisi di sensitività.

I rischi di mercato vengono monitorati dalla Direzione Pianificazione, Controllo di Gestione e Risk Management giornalmente per finalità gestionali in termini di Value at Risk elaborato mediante la procedura parametrica di Cedracrinord basata su un modello Prometeia Riskmetrics, con un livello di confidenza del 95% ed un time horizon di 10 gg.

Nel corso del 2008 il portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza1 della Banca Popolare di Spoleto SpA pur mantenendo una volatilità contenuta evidenzia un trend di crescita della stessa soprattutto nel corso dell’ultimo trimestre risentendo della maggiore volatilità dei mercati:

La media dei VaR giornalieri rilevati nel corso dell’esercizio 2008 è pari ad € 231,6 mila, con um massimo di € 584,4 mila (registrato in data 08 dicembre) ed un minimo di € 92,02 mila (registrato in data 15 aprile). Il VaR di fine periodo è stato pari a € 420,1 mila. Di seguito il grafico relativo all’andamento dei VaR giornalieri registrati nell’esercizio 2008.

Portafoglio Titoli di Negoziazione

,

100,

200,

300,

400,

500,

600,

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

evoluzione VAR anno 2008

Si forniscono infine, relativamente al Portafoglio Titoli di Negoziazione di Vigilanza, gli effetti attesi da una variazione parallela dei tassi di interesse +/- 100 punti base:

€/1.000.000 Margine di intermediazione (*)

Risultato (lordo) d’esercizio (*) Mark-to-market (**)

+ 100 punti base 1,444 1,444 (0,691)

- 100 punti base (1,444) (1,444) 0,757

(*) analisi di margine- metodologia Shifted Beta Gap (**) analisi di valore – metodologia Duration Gap

1 Il portafoglio monitorato incluse solo attività detenute a fini di negoziazione; sono esclusi pertanto dallo stesso i derivati stipulati a fini di copertura gestionale.

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2.2 - RISCHI DI TASSO DI INTERESSE - PORTAFOGLIO BANCARIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi di mercato

A.1. Aspetti generali

Il portafoglio bancario (banking book) è attualmente rappresentato dal comparto “Loans & Receivables” il quale comprende, oltre ad € 71 milioni circa di polizze di capitalizzazione, anche titoli obbligazionari per circa € 128 milioni (valori di bilancio) che per loro natura possono essere considerati crediti concessi all’emittente, nei quali è incluso il veicolo “Ulisse 4” riveniente dalla cartolarizzazione dei crediti in sofferenza per circa € 17 milioni (a fronte di un valore originario di € 19,8 milioni sono stati accantonati, prudenzialmente, € 2,8 milioni). Il portafoglio L&R è valutato secondo i criteri IAS al “costo ammortizzato ridotto per perdite permanenti di valore” e presenta oltre a un rischio di credito (vedi sezione rischi di credito) anche un rischio di tasso di interesse.

Il banking book include, inoltre, il comparto “AFS“ per € 202 milioni circa (valori di bilancio), composto da titoli con valenza prettamente reddituale che la banca ha acquistato con l’obiettivo di contribuire al miglioramento del margine di interesse. Il portafoglio AFS, principalmente esposto al rischio di tasso, viene valutato al Fair Value e i differenziali da valutazione hanno impatto sul patrimonio netto mentre quelli da negoziazione incidono sul conto economico.

Nell’ultimo trimestre in relazione alle modifiche ai principi contabili allo IAS 39 e IFRS 7, emanate nel mese di ottobre 2008 è stata effettuata una riclassificazione di parte del portafoglio di trading verso i portafoglio Crediti verso Clientela e Crediti verso Banche oltre che verso il portafoglio Available for Sale.

Per ulteriori informazioni si rinvia a quanto commentato in calce alla tab. 2.4.1 della Parte B - Attivo della Nota Integrativa

A.2. Processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi di mercato

A.2.1. Aspetti organizzativi

Il processo di gestione dei rischi di mercato della Banca, con riferimento al banking book, è regolamentato al fine di identificare i criteri per la gestione dei profili di rischio, le attività da porre in essere per la corretta applicazione dei criteri, le unità deputate allo svolgimento delle citate attività e le procedure a supporto delle stesse. L’attribuzione delle attività alle diverse strutture organizzative è effettuata avendo come obiettivo la funzionalità del processo ossia la sua idoneità a conseguire gli obiettivi prefissati (efficacia) e la sua capacità a realizzarli a costi congrui (efficienza).

Le fasi del processo vengono di seguito riportate:

- politica di gestione del rischio;

- assunzione dei rischi;

- misurazione dei rischi;

- controllo dei rischi.

Politica Di Gestione Del Rischio

La politica di gestione del rischio ha come obiettivo l’attuazione degli indirizzi strategici, di breve e di lungo periodo, al fine di quantificare le risorse da allocare nel comparto degli impieghi e degli investimenti finanziari in termini di esposizione ai rischi di mercato (di interesse, di prezzo azionario, di cambio) del complessivo banking book in termini di volatilità del margine di interesse e di valore economico del patrimonio netto. La quantificazione delle risorse da destinare ai comparti menzionati viene effettuata, tenendo conto sia dei predetti rischi di mercato sia del rischio di liquidità, sulla base dei risultati rivenienti dalle analisi svolte in merito alle previsioni circa l’andamento delle principali variabili macro-economiche, dei principali mercati di riferimento, delle politiche monetarie nazionali ed internazionali, delle

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caratteristiche della struttura finanziaria aziendale, delle caratteristiche del banking book, dei vincoli pubblici e delle norme di Vigilanza.

Assunzione Dei Rischi

L’esposizione al rischio del tasso di interesse strutturale viene definita, nell’ambito dell’orizzonte temporale predefinito, con riferimento al riflesso sul margine di interesse/patrimonio a rischio e allo scostamento ammissibile rispetto all’esposizione innanzi citata, tenendo anche presente la politica generale risk adverse della Banca. Ne consegue un approccio generale volto a contenere il mismatch delle scadenze e l’esposizione eccessiva al rischio di tasso.

Misurazione Dei Rischi

La fase di misurazione del rischio di mercato attiene alla costruzione di una misura indicativa del rischio derivante dalla composizione, dalla struttura e dalle caratteristiche del banking book.

Il rischio di tasso di interesse strutturale, vale a dire il rischio che variazioni attese ed inattese dei tassi di interesse di mercato abbiano impatti negativi sul margine di interesse e sul portafoglio attivo/passivo, viene misurato attraverso il maturity gap ed il duration gap. Il primo, dato dalla differenza fra attività sensibili e passività sensibili, deve misurare l’esposizione del margine di interesse al rischio in parola. Il secondo, dato dalla differenza fra duration media dell’attivo e quella del passivo, deve misurare l’esposizione del valore di mercato del portafoglio attivo/passivo al rischio di tasso di interesse. In definitiva, mentre le tecniche di maturity gap, nelle varianti semplice, incrementale, ponderato, beta e shifted, analizzano l’impatto di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, le tecniche basate sulla duration stimano l’impatto che una variazione dei tassi di interesse produce sul valore di mercato dell’attivo e del passivo.

La misurazione del rischio viene periodicamente effettuata dall’unità Pianificazione, Controllo di Gestione e Risk Management che produce altresì la reportistica destinata agli Organi ed alle funzioni aziendali coinvolte nel processo di gestione del rischio di tasso strutturale e del rischio di liquidità.

Controllo Dei Rischi

La fase del controllo dei rischi viene periodicamente effettuata, dall’unità Pianificazione, Controllo di Gestione e Risk Management, per verificare il rischio di variazione del margine di interesse o di patrimonio.

L’attività di controllo dei rischi viene altresì svolta periodicamente dall’Internal audit e dalle unità coinvolte nel processo di gestione del rischio tasso strutturale e del rischio di liquidità per verificare:

- l’adeguatezza e la funzionalità del processo finanziario;

- il rispetto delle regole e dei criteri deliberati in materia di gestione del rischio;

- il corretto svolgimento delle attività e dei controlli predisposti a presidio dei rischi;

- l’eventuale presenza di criticità da rimuovere prontamente.

A.2.2 Aspetti metodologici

Il sistema di Asset & Liability management utilizzato dalla Banca ha la finalità di misurare la sua esposizione al rischio tasso di interesse strutturale.

Periodicamente viene stimata l’esposizione al rischio tasso di interesse secondo l’approccio degli utili correnti, in un’ottica di breve periodo, e secondo l’approccio del valore economico del patrimonio netto, in un’ottica di medio-lungo periodo utilizzando uno scenario di variazione dei tassi di +/- 100 bps.

L’approccio basato sugli utili correnti (gap analysis) prevede la stima degli impatti, su base stocastica e deterministica, sulle poste attive e passive risk-sensitive (con scadenza o data di repricing ricomprese nell’ambito del “gapping” period) della Banca a seguito di una variazione dei tassi di interesse. Variabile oggetto di analisi è il margine di interesse.

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All’interno del “gapping Period” l’analisi comprende:

- Modello base di Maturity Gap: si individuano le operazioni sensibili ai tassi di interesse;

- Gap Incrementale: si considera il profilo di riprezzamento di ciascuna posta sensibile ai tassi di interesse;

- Beta Gap: si considerano le diverse elasticità fra i tassi dei prodotti bancari attivi e passivi e i relativi fattori di rischio;

- Shifted Gap: si considera il fenomeno della vischiosità delle poste a vista nella risposta ai movimenti dei tassi di mercato.

L’approccio basato sul valore economico del patrimonio netto (duration gap e sensitivity analysis) prevede la stima degli impatti sul valore di mercato del patrimonio netto a seguito di una variazione inattesa dei tassi di interesse. Nella determinazione dei suddetti impatti viene calcolata la differenza del valore attuale della posta ottenuto scontando tutti i flussi di cassa dello strumento utilizzando, dapprima i tassi in essere e quindi le curve derivante da:

- shift parallelo della curva di 100 b.p.(duration gap);

- scenario previsionale, nel quale partendo dalle previsioni a due anni sulle curve fornite dal provider Prometeia si ricavano gli shock legati alle risposte dei vari nodi della “term structure”, alle variazioni dei tassi guida, nel caso 100 b.p. per l’euribor a un mese.

B. Attività di copertura del fair value

L’attività di copertura viene effettuata in maniera sistematica dal 2004 ed è finalizzata a sterilizzare il rischio di tasso di interesse presente nelle componenti dell’attivo e del passivo del bilancio. La metodologia utilizzata è quella del fair value hedge che ha l’obiettivo di trasformare l’esposizione della Banca dal tasso fisso in variabile.

Tale attività comporta l’utilizzo di strumenti derivati di copertura che, se contabilizzati in hedge accounting, presentano un fair value che si muove in maniera opposta a quello degli strumenti coperti (mutui e prestiti obbligazionari), in maniera tale da limitare sensibilmente la volatilità del Conto Economico.

Per quanto riguarda la copertura del rischio di tasso inerente alle passività del bilancio, gli strumenti comunemente usati per tale attività sono gli interest rate swap che vengono negoziati, in genere, per coprire emissioni obbligazionarie a tasso fisso.

Per quanto riguarda invece l’attivo, quindi mutui e finanziamenti concessi, il fair value hedge si avvale degli stessi AMSW o di opzioni su tassi d’interesse se si coprono esposizioni con “cap” o “floor”. L’attività di copertura dell’ attivo viene generalmente fatta per le scadenze più lunghe (oltre 10 anni) e ogni qualvolta l’ammontare dei mutui o finanziamenti concessi arriva a determinate soglie critiche (circa 3 milioni di euro) che rendono trascurabile il costo della negoziazione degli strumenti derivati.

Dato il fine di stabilizzare il Margine di Interesse della Banca, per la negoziazione di IRS e AMSW a copertura, vengono presi in considerazione gli sbilanciamenti tra le poste sensibili a variazioni dei tassi nelle diverse scadenze.

Per quanto riguarda la tempistica delle operazioni, si tiene conto dell’andamento osservato e previsto dei tassi di interesse di riferimento.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Non vengono effettuate attività di copertura dei flussi finanziari.

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Valuta di denominazione: EURO31.12.2008

(in migliaia di euro)

Tipologia/durata residua A vista Fino a 3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anni

Oltre 10 anni

Durata indeterminata

1. Attività per cassa 805.756 686.187 219.497 65.518 293.543 109.720 144.679 35.864 1.1 Titoli di debito 15.550 127.231 108.295 21.460 25.864 22.207 507 1.335

- con opzione di rimborso anticipato - 2.977 - 2.460 1.064 - - - - altri 15.550 124.254 108.295 19.000 24.800 22.207 507 1.335

1.2 Finanziamenti a banche 2.261 11 - - - - - 3.921

1.3 Finanziamenti a clientela 787.945 558.945 111.202 44.058 267.679 87.513 144.172 30.608 - c/c 499.639 - - - - - - - - altri finanziamenti 288.306 558.945 111.202 44.058 267.679 87.513 144.172 30.608

- con opzione di rimborso anticipato 120.427 551.123 91.540 39.523 195.422 87.513 144.172 - - altri 167.879 7.822 19.662 4.535 72.257 - - 30.608

2. Passività per cassa 1.267.579 646.217 305.759 62.842 107.943 53.436 1.975 - 2.1 Debiti verso clientela 1.252.203 255.787 6.948 - - - - -

- c/c 1.103.733 - - - - - - - - altri debiti 148.470 255.787 6.948 - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - - - altri 148.470 255.787 6.948 - - - - -

2.2 Debiti verso banche 12.302 9.522 - - 5.109 - - - - c/c 12.302 - - - - - - - - altri debiti - 9.522 - - 5.109 - - -

2.3 Titoli di debito 3.074 380.908 298.811 62.842 102.834 53.436 1.975 -

- con opzione di rimborso anticipato - 19.338 - - - - - - - altri 3.074 361.570 298.811 62.842 102.834 53.436 1.975 -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - - - altri - - - - - - - -

3. Derivati finanziari 483.323 66.959 21.625 60.810 172.655 73.211 88.063 - 3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - - Posizioni lunghe - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri - - - - - - - - Posizioni lunghe - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante 483.323 66.959 21.625 60.810 172.655 73.211 88.063 - - Opzioni 11.282 - - - 4.666 - 6.617 -

Posizioni lunghe 11.282 - - - - - - - Posizioni corte - - - - 4.666 - 6.617 -

- Altri 472.041 66.959 21.625 60.810 167.989 73.211 81.446 - Posizioni lunghe 234.213 50.387 19.083 55.590 94.587 18.180 - - Posizioni corte 237.828 16.572 2.542 5.220 73.402 55.031 81.446 -

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e dellepassività finanziarie per cassa e dei derivati finanziari

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Valuta di denominazione: ALTRE VALUTE31.12.2008

(in migliaia di euro)

Tipologia/durata residua A vista Fino a 3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anni

Oltre 10 anni

Durataindeterminata

1. Attività per cassa 3.974 6.760 1.999 - - - - - 1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - - - altri - - - - - - - -

1.2 Finanziamenti a banche 1.749 - - - - - - -

1.3 Finanziamenti a clientela 2.225 6.760 1.999 - - - - - - c/c 2 - - - - - - - - altri finanziamenti 2.223 6.760 1.999 - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato 2.223 6.760 1.999 - - - - - - altri - - - - - - - -

2. Passività per cassa 2.269 5.149 4.137 - - - - - 2.1 Debiti verso clientela 2.269 5.149 4.137 - - - - -

- c/c 2.269 - - - - - - - - altri debiti - 5.149 4.137 - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - - - altri - 5.149 4.137 - - - - -

2.2 Debiti verso banche - - - - - - - - - c/c - - - - - - - - - altri debiti - - - - - - - -

2.3 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - - - altri - - - - - - - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - - - altri - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - 3.602 - - - - - - 3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - - Posizioni lunghe - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri - - - - - - - - Posizioni lunghe - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - 3.602 - - - - - - - Opzioni - - - - - - - -

Posizioni lunghe - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri - 3.602 - - - - - - Posizioni lunghe - 1.801 - - - - - - Posizioni corte - 1.801 - - - - - -

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2.3 - RISCHI DI PREZZO - PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Vista la composizione del portafoglio a prevalente componente obbligazionaria a tasso variabile e con duration media inferiore ai sei mesi, il rischio di prezzo, malgrado la permanenza della crisi del credito, rimane minimo.

Le minus da valutazione sono state generate per la maggior parte dalla discesa dei prezzi dei CCT e dall’allargamento degli spread creditizi che ha impattato, sebbene in misura marginale, le valutazioni su tutto il resto del portafoglio.

Per quanto riguarda l’esposizione verso il comparto azionario, l’alta volatilità e le pessime performance che hanno fatto registrare tutti i mercati azionari mondiali non hanno di fatto incrementato il rischio insito nel portafoglio a causa della ridottissima esposizione (azioni pari allo 0,11% del portafoglio di negoziazione, fondi pari allo 0,45%).

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INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R.

(in migliaia di euro)

Tipologia esposizione/ValoriValore di bilancio

Quotati Non quotati

A. Titoli di capitale 111 423

A.1 Azioni 70 423

A.2 Strumenti innovativi di capitale - -

A.3 Altri titoli di capitale 41 -

B. O.I.C.R. 628 -

B.1 Di diritto italiano 628 -

- armonizzati aperti 628 -

- non armonizzati aperti - -

- chiusi - -

- riservati - -

- speculativi - -

B.2 Di altri Stati UE - -

- armonizzati - -

- non armonizzati aperti - -

- non armonizzati chiusi - -

B.3 Di Stati non UE - -

- aperti - -

- chiusi - -

Totale 739 423

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indiciazionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

(in migliaia di euro)

Tipologia esposizione/ValoriQuotati

Non quotati

Italia Altri Paesi

A. Titoli di capitale 70 41 423

- posizioni lunghe 70 41 423

- posizioni corte - - -

B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale - - -

- posizioni lunghe - - -

- posizioni corte - - -

C. Altri derivati su titoli di capitale - - -

- posizioni lunghe - - -

- posizioni corte - - -

D. Derivati su indici azionari - - -

- posizioni lunghe - - -

- posizioni corte - - -

214

PAR

TE E

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A

215

2.4 - RISCHI DI PREZZO - PORTAFOGLIO BANCARIO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Con riferimento al portafoglio bancario il rischio di prezzo è limitato alle posizioni inserite nel portafoglio Available for Sale per il quale, in linea generale, valgono le stesse considerazioni fatte circa il trading book.

Poichè in tale portafoglio sono stati allocati titoli con valenza prettamente reddituale con l’obiettivo di contribuire al miglioramento del margine di interesse, la duration media è leggermente superiore a quella del trading book ma comunque inferiore ad un anno.

215

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RM

AZIO

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A

216

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R.

(in migliaia di euro)

VociValore di bilancio

Quotati Non quotati

A. Titoli di capitale 811 5.599

A.1 Azioni 811 5.599

A.2 Strumenti innovativi di capitale - -

A.3 Altri titoli di capitale - -

B. O.I.C.R. - -

B.1 Di diritto italiano - -

- armonizzati aperti - -

- non armonizzati aperti - -

- chiusi - -

- riservati - -

- speculativi - -

B.2 Di altri Stati UE - -

- armonizzati - -

- non armonizzati aperti - -

- non armonizzati chiusi - -

B.3 Di Stati non UE - -

- aperti - -

- chiusi - -

Totale 811 5.599

216

PAR

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A

217

2.5 - RISCHI DI CAMBIO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

La gestione del rischio di cambio è in capo alla tesoreria che provvede, sulla base degli sbilanci complessivi, ad effettuare opportune coperture tali da mantenere il profilo di rischio entro livelli molto contenuti.

Al 31 dicembre 2008 il requisito patrimoniale a fronte del rischio di cambio della Banca è pari a zero, in quanto la “posizione netta aperta in cambi” è contenuta entro il 2% del patrimonio di vigilanza.

217

PAR

TE E - INFO

RM

AZIO

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A

218

31 12 2008 (in migliaia di euro)

Dollari USA Sterline Yen Dollari canadesi

Franchi svizzeri Altre valute

A. Attività finanziarie 4.336 75 2.863 52 5.255 246

A.1 Titoli di debito 30 - - - - -

A.2 Titoli di capitale 64 - - - - -

A.3 Finanziamenti a banche 752 66 458 49 178 246

A.4 Finanziamenti a clientela 3.490 9 2.405 3 5.077 -

A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -

B. Altre attività 240 71 4 1 17 1

C. Passività finanziarie 3.861 80 2.732 50 5.222 9

C.1 Debiti verso banche 1.665 - 2.418 - 5.203 -

C.2 Debiti verso clientela 2.196 80 314 50 19 9

C.3 Titoli di debito - - - - - -

D. Altre passività finanziarie 163 27 - - - -

D. Derivati finanziari 1.106 1 1.018 - 302 -

- Opzioni - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - -

- Altri 1.106 1 1.018 - 302 -

+ posizioni lunghe 293 - 405 - 100 -

+ posizioni corte 813 1 613 - 202 -

Totale attività 4.869 146 3.272 53 5.372 247

Totale passività 4.837 108 3.345 50 5.424 9

Sbilancio (+/-) 32 38 (73) 3 (52) 238

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Voci

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute

218

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219

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397.

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219

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A.6 Vita residua dei derivati finanziari "over the counter": valori nozionali

(in migliaia di euro)

Sottostanti/Vita residua Fino a1 anno

Oltre1 annoe fino a5 anni

Oltre5 anni Totale

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 123.388 121.775 37.951 283.114

A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 120.961 121.775 37.951 280.687 A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - - A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 2.427 - - 2.427 A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -

B. Portafoglio bancario 149.395 172.989 180.522 502.906

B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 149.395 172.989 180.522 502.906 B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - - B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro - - - - B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -

Totale 31 12 2008 272.783 294.764 218.473 786.020

Totale 31 12 2007 256.389 344.966 199.179 800.534

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SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITA’

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

A.1. Aspetti generali

La gestione della liquidità è affidata alla Direzione Finanza che, con il supporto della Direzione Pianificazione Controllo di Gestione Risk Management:

° coordina il piano annuale di funding utile a conseguire gli equilibri finanziari nel breve, medio e lungo termine, nonché la sostenibilità della crescita e la maggiore efficienza della provvista;

° coordina l’accesso ai mercati dei capitali e della liquidità a breve termine nonché l’accesso alle operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale Europea, la gestione accentrata delle riserve obbligatorie e dei collaterali e l’accesso ai sistemi di regolamento interbancari.

Nella gestione del rischio di liquidità la Banca si pone come obbiettivo il mantenimento di una posizione finanziaria sostanzialmente equilibrata sia nel breve periodo sia nel medio lungo termine, al fine di minimizzare i costi derivanti da necessità inattese di reperimento di liquidità.

Il rischio di liquidità è diviso nelle seguenti tre categorie:

• Rischio di liquidità a breve termine (comunemente definito rischio di liquidità) rappresenta il rischio che la Banca non sia in grado di far fronte alle obbligazioni di pagamento o di rispettarne la scadenza.

• Rischio di rifinanziamento rappresenta il rischio che ulteriori fonti di finanziamento siano reperibili solo a tassi di interesse di mercato più elevati.

• Rischio di liquidità di mercato rappresenta il rischio che la Banca sia in grado di liquidare le attività sul mercato solo a sconto.

Il rischio di liquidità a breve termine e il rischio di rifinanziamento sono monitorati e gestiti mediante le attività di Asset & Liability Management svolte dalla Direzione Pianificazione Controllo di Gestione e Risk Management.

Il rischio di liquidità di mercato, sebbene considerato nelle analisi di ALM, è direttamente gestito dalle persone responsabili dei diversi portafogli di trading nello sviluppo delle loro attività legate al mercato. Come conseguenza, è incluso nel rischio di mercato, con il riferimento agli strumenti di misurazione e di monitoraggio relativi ai rischi di mercato.

A.2. Processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi di mercato

A.2.1 Aspetti organizzativi

Il processo di gestione del rischio di liquidità della Banca è regolamentato al fine di identificare i criteri per la gestione dei profili di rischio, le attività da porre in essere per la corretta applicazione dei criteri, le unità deputate allo svolgimento delle citate attività e le procedure a supporto delle stesse. L’attribuzione delle attività alle diverse strutture organizzative è effettuata avendo come obiettivo la funzionalità del processo ossia la sua idoneità a conseguire gli obiettivi prefissati (efficacia) e la sua capacità a realizzarli a costi congrui (efficienza).

Le fasi del processo vengono di seguito riportate:

- politica di gestione del rischio;

- assunzione del rischio;

- misurazione del rischio;

- controllo del rischio.

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Politica Di Gestione Del Rischio

La politica di gestione del rischio ha come obiettivo l’attuazione degli indirizzi strategici, di breve e di lungo periodo, al fine di quantificare le risorse da allocare nel comparto degli impieghi e degli investimenti finanziari in termini di esposizione al rischio di liquidità. La quantificazione delle risorse da destinare ai comparti menzionati viene effettuata sulla base dei risultati rivenienti dalle analisi svolte in merito alle previsioni circa l’andamento delle principali variabili macro-economiche, dei principali mercati di riferimento, delle politiche monetarie nazionali ed internazionali, delle caratteristiche della struttura finanziaria aziendale, dei vincoli pubblici e delle norme di Vigilanza.

In particolare la Banca agisce per mantenere in equilibrio le posizioni di tesoreria e contenere i gap incrementali per scadenze (confronta oltre).

Assunzione Dei Rischi

L’esposizione al rischio di liquidità viene valutata e monitorata con riferimento agli indici di liquidità definiti nell’ambito della Liquidity Policy, il cui andamento è analizzato dal Comitato Finanza e dagli organi preposti. Questi indicatori si pongono l’obiettivo di analizzare l’eventuale capienza/incapienza delle riserve di liquidità su un orizzonte temporale che varia dai 3 giorni ai 3 mesi. Lo scopo della misura è quello di mostrare la percentuale di rimanenza delle riserve a fronte dei principali assorbimenti in termini di:

- liquidità di tesoreria, ovvero l’assorbimento generato dall’operatività di tesoreria rapportato alle sole riserve di liquidità a vista. Orizzonte temporale <3 giorni.

- liquidità di mercato, ovvero l’assorbimento generato dall’operatività di tesoreria rapportato alle riserve di liquidità a vista e a quelle ottenibili vendendo i titoli di proprietà sul mercato. Orizzonte temporale 15-30 giorni.

- liquidità operativa, ovvero l’assorbimento generato dall’operatività di tesoreria inclusiva dei flussi previsionali relativi all’operatività bancaria su un orizzonte di tre mesi, rapportato alle riserve di liquidità (vista e mercato). Orizzonte temporale 3 mesi.

Misurazione Dei Rischi

Il rischio di liquidità, inteso come disponibilità delle risorse monetarie necessarie per coprire le uscite finanziarie, viene misurato attraverso il “gap” di liquidità, dato dalla differenza fra attività liquide e fonti variabili.

Per la costruzione del gap in parola viene utilizzata una “maturity ladder” che classifica le poste dell’attivo, del passivo e dei fuori bilancio in riferimento alla effettiva scadenza delle stesse.

Nello stimare la posizione di tesoreria, viene analizzato il mismatch di liquidità tra l’effettiva operatività di tesoreria (Posizione Finanziaria Netta composta da interbancario, denaro caldo e Riserva obbligatoria) e la riserva di liquidità (Counterbalancing Capacity).

Quest’ultima è determinata individuando tutte le attività liquidabili a vista, quali cassa e titoli nel dossier Overdraft utilizzabili in pronti contro termine con la Banca Centrale, e le attività liquidabili a breve/medio lungo come titoli negoziabili sul mercato cui vengono applicati adeguati Haircut sul controvalore per tenere conto del rischio di mercato.

La misurazione del rischio di liquidità viene effettuata in ottica statica, volta ad individuare le effettive tensioni di liquidità che si evincono dalle caratteristiche delle poste di bilancio, attraverso la costruzione, per ogni scaglione temporale individuato, del corrispondente indicatore di gap.

La misurazione del rischio viene effettuata dalla Direzione Pianificazione, Controllo di Gestione e Risk Management che produce altresì la reportistica destinata agli Organi ed alle funzioni aziendali coinvolte nel processo di gestione del rischio di liquidità.

Controllo Dei Rischi

La fase del controllo dei rischi viene effettuata, dall’unità Pianificazione, Controllo di Gestione e Risk Management, per verificare gli scostamenti fra attività e passività.

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L’attività di controllo del rischio viene altresì svolta periodicamente dall’Internal audit e dalle unità coinvolte nel processo di gestione del rischio tasso strutturale e del rischio di liquidità per verificare:

- l’adeguatezza e la funzionalità del processo finanziario;

- il rispetto delle regole e dei criteri deliberati in materia di gestione del rischio;

- il corretto svolgimento delle attività e dei controlli predisposti a presidio del rischio;

- l’eventuale presenza di criticità da rimuovere prontamente.

A.2.2. Aspetti metodologici

Il sistema di Asset & Liability Management utilizzato dalla Banca ha la finalità di misurare, oltre che la sua esposizione al rischio tasso di interesse strutturale (cfr. il capitolo dedicato all’illustrazione dei rischi di mercato del banking book), anche quella al rischio di liquidità.

Per tale motivo la valutazione della posizione di liquidità operativa della Banca viene effettuata attraverso l’analisi della distribuzione per scadenza delle operazioni che permette di determinare la liquidità generata dalle poste in bilancio nei vari momenti futuri e di valutare la congruità della stessa rispetto alle esigenze alle varie scadenze, dapprima in un orizzonte temporale di tre mesi e successivamente entro l’anno.

A tal fine quindi la gestione attiva della liquidità viene organizzata sotto i seguenti profili:

- Liquidità Operativa (Orizzonte < 3 Mesi); tramite il calcolo del mismatch di liquidità ottenuto confrontando la Posizione Finanziaria Netta di Tesoreria con le attività prontamente liquidabili (titoli eleggibili BCE, Titoli negoziabili e cassa che costituiscono la Counterbalancng Capacity) e i flussi previsionali generanti liquidità derivanti dall’operatività bancaria sempre sullo stesso orizzonte;

- Liquidità Strutturale tramite il calcolo del mismatch di liquidità per scadenze comprese tra 3 e 12 mesi e i flussi di liquidità (capitali e interessi) generati fino a 12 mesi;

- Stress Testing & Contingency Plan al fine di analizzare in ottica prudenziale la capacità della Banca di far fronte a crisi ed eventi esterni, si misura la capienza/in capienza delle riserve di Liquidità sotto diversi Scenari di Stress: Crisi Recessiva dell’economia, Crisi di Nome e Survival Analisys, ossia uno scenario estremo che unisce le caratteristiche degli scenari sopra citati.

Dato un qualsiasi scenario di crisi il Contingency Plan è finalizzato all’individuazione di misure atte a creare ulteriore base monetaria ove ne fosse necessità.

A seguito delle recenti turbolenze sui mercati finanziari con ripercussioni sui mercati monetari e interbancari, Banca Popolare di Spoleto ha avviato un processo di affinamento delle tecniche di liquidity management, anche al fine di ottemperare le richieste effettuate dall’Organo di Vigilanza in tal senso. Tale processo ha portato all’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Liquidity Policy sopra descritta.

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Valuta: EURO31 12 2008

(in migliaia di euro)

Voci/Scaglioni temporali A vista

Da oltre1 giorno

a7 giorni

Da oltre7 giorni

a15 giorni

Da oltre15 giorni

a1 mese

Da oltre1 mese

fino a3 mesi

Da oltre3 mesifino a

6 mesi

Da oltre6 mesifino a

1 anno

Da oltre1 annofino a5 anni

oltre5 anni

Durata indeterminata

Attività per cassa 489.077 4.672 524 25.860 183.544 67.541 159.873 730.816 789.096 90.244

A.1 Titoli di Stato - - - - - 3 1 79.121 42.602 - A.2 Titoli di debito quotati - - - - 7.851 4.998 28.531 56.577 36.330 1.818 A.3 Altri titoli di debito 300 - - 928 13.112 18.971 59.536 98.018 53.605 - A.4 Quote OICR 628 - - - - - - - - - A.5 Finanziamenti 488.149 4.672 524 24.932 162.581 43.569 71.805 497.100 656.559 88.426

- Banche 2.262 - - 11 - - - - - 3.921 - Clientela 485.887 4.672 524 24.921 162.581 43.569 71.805 497.100 656.559 84.505

Passività per cassa 1.267.382 8.980 2.153 151.293 224.860 72.570 132.316 476.371 109.827 -

B.1 Depositi 1.262.277 7.500 - 23.360 26.063 5.474 - 5.109 - - - Banche 12.302 7.500 - 2.022 - - - 5.109 - - - Clientela 1.249.975 - - 21.338 26.063 5.474 - - - -

B.2 Titoli di debito 2.877 1.480 1.153 30.672 88.671 65.623 132.316 471.262 109.827 - B.3 Altre passività 2.228 - 1.000 97.261 110.126 1.473 - - - -

Operazioni "fuori bilancio" - 7.166 - - 232 4.545 437 510 1.746 -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - 7.166 - - 232 4.545 437 510 1.746 -

- Posizioni lunghe - 2.527 - - 87 4.132 169 128 685 - - Posizioni corte - 4.639 - - 145 413 268 382 1.061 -

C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - - - -

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie

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Valuta: ALTRE VALUTE31 12 2008

(in migliaia di euro)

Voci/Scaglioni temporali A vista

Da oltre1 giorno

a7 giorni

Da oltre7 giorni

a15 giorni

Da oltre15 giorni

a1 mese

Da oltre1 mese

fino a3 mesi

Da oltre3 mesifino a

6 mesi

Da oltre6 mesifino a

1 anno

Da oltre1 annofino a5 anni

oltre5 anni

Durata indeterminata

Attività per cassa 4.019 85 974 456 3.994 1.999 1.139 - - 96

A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - - A.2 Titoli di debito quotati 30 - - - - - - - - - A.3 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - A.4 Quote OICR - - - - - - - - - - A.5 Finanziamenti 3.989 85 974 456 3.994 1.999 1.139 - - 96

- Banche 1.749 - - - - - - - - - - Clientela 2.240 85 974 456 3.994 1.999 1.139 - - 96

Passività per cassa 2.669 1.534 - 595 3.021 4.137 - - - -

B.1 Depositi 2.669 1.534 - 595 1.895 4.137 - - - - - Banche - 1.534 - 595 1.895 4.137 - - - - - Clientela 2.669 - - - - - - - - -

B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - - B.3 Altre passività - - - - 1.126 - - - - -

Operazioni "fuori bilancio" - 5.915 - - - - 148 - 34 -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - 2.313 - - - - 148 - 34 -

- Posizioni lunghe - 741 - - - - 74 - 17 - - Posizioni corte - 1.572 - - - - 74 - 17 -

C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere - 3.602 - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 1.801 - - - - - - - - - Posizioni corte - 1.801 - - - - - - - -

C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - - - -

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31 12 2008 (in migliaia di euro)

Esposizioni/Controparti Governi e

Banche Centrali

Altri enti pubblici

Società finanziarie

Imprese di assicurazione

Imprese non finanziarie Altri soggetti

1. Debiti verso clientela 225 22.184 12.409 2.899 440.236 1.039.654

2. Titoli in circolazione - 106 320.512 7.003 71.801 508.156

3. Passività finanziarie di negoziazione - 43 1.883 - 28 -

4. Passività finanziarie al fair value - - - - - -

Totale 31/12/2008 225 22.333 334.804 9.902 512.065 1.547.810

Totale 31/12/2007 292 15.894 155.708 10.330 372.002 1.588.681

31 12 2008

(in migliaia di euro)

Esposizioni/Controparti ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL

MONDO

1. Debiti verso clientela 1.514.930 1.763 408 455 50

2. Debiti verso banche 36.219 - - - -

3. Titoli in circolazione 797.067 110.411 - - 101

4. Passività finanziarie di negoziazione 1.859 95 1 - -

5. Passività finanziarie al fair value - - - - -

Totale 31/12/2008 2.350.075 112.269 409 455 151

Totale 31/12/2007 2.121.747 130.995 474 1 22

2. Distribuzione settoriale delle passività finanziarie

3. Distribuzione territoriale delle passività finanziarie

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SEZIONE 4 - RISCHIO OPERATIVO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è inteso come la possibilità di perdite derivanti da:

- atti illeciti di interni: eventi riconducibili ad atti volontari che coinvolgono almeno un soggetto interno alla Banca e che comportino perdite per la Banca stessa;

- atti illeciti di esterni: eventi riconducibili ad atti volontari posti in essere esclusivamente da soggetti non qualificabili come interni alla società, in genere perpetrati allo scopo di ottenere vantaggi personali;

- pratiche commerciali: eventi legati a prestazioni di servizi e fornitura di prodotti alla clientela eseguite in modo improprio o negligente (compresi i requisiti fiduciari di adeguata informazione sugli investimenti), ovvero dovuti a vizi nella natura o nelle caratteristiche dei prodotti/modelli/contratti. Sono inoltre comprese le azioni revocatorie fallimentari e le passività per violazione delle norme di pubblica sicurezza o di normativa specifica del settore bancario;

- disastri o altri eventi: eventi derivanti da cause naturali o atti umani, che determinano danni a risorse aziendali (beni materiali, immateriali, persone,..) e/o interruzioni di servizio oppure altri eventi. Sono inoltre comprese le passività derivanti da cambiamenti politici, legislativi e fiscali con effetto retroattivo (es. anatocismo);

- relazioni con il personale e sicurezza dell’ambiente di lavoro: eventi riconducibili ai rapporti di lavoro della società con il suo personale o alla non conformità dell’ambiente di lavoro o norme in tema di salute e sicurezza;

- esecuzione, consegna e gestione dei processi: eventi dovuti a errori non intenzionali nella gestione dell’attività operativa e di supporto, oppure causati da controparti non clienti o fornitori;

- sistemi tecnologici e servizi: eventi derivanti da malfunzionamenti difetti logici o strutturali dei sistemi tecnologici e altri sistemi di supporto.

La misurazione, il controllo e l’adeguata conoscenza dei fattori che condizionano i rischi operativi rappresentano le componenti decisive del Risk Management nel suo complesso.

Il Sistema dei Controlli Interni prevede:

- controlli di linea: assicurati dalle singole unità operative sui propri processi ovvero integrati nelle procedure, volti a garantire la corretta esecuzione delle operazioni;

- controlli sulla gestione dei rischi: demandati a strutture diverse da quelle responsabili dei controlli di linea, con il fine di contribuire alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio e di riscontrare il rispetto dei limiti attribuiti alle varie funzioni;

- attività di revisione interna: affidata ad una struttura diversa ed indipendente da quelle produttive, esercitata anche per verificare l’adeguatezza e la funzionalità del Sistema dei Controlli stesso.

In tale contesto, il presidio del Rischio Operativo è oggetto di costante attenzione, sia nelle diverse fasi dei processi produttivi e di servizio della Banca, sia nell’ambito delle verifiche di adeguatezza del sistema, assolte, con periodicità semestrale, con il contributo diretto delle diverse Funzioni coinvolte nei processi.

Le potenziali aree di criticità si riferiscono principalmente alle pratiche commerciali, al malfunzionamento delle procedure, alle malversazioni e/o negligenze del personale forieri, questi ultimi, anche di rischi di carattere reputazionale. Un ulteriore presidio, attraverso la verifica di coerenza dei processi e con particolare riferimento ai rischi di non conformità e reputazionali, è rappresentato dall’introduzione della Funzione di Compliance: l’obiettivo è quello di prevenire la violazione della normativa interna ed esterna. In questo senso, l’integrazione con i piani di attività della Revisione Interna, agevola la diffusione di una cultura incentrata sulla piena consapevolezza dei rischi.

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Nel corso del 2008 ha trovato conferma la consistente flessione – già rilevata nello scorso esercizio – della componente del rischio operativo rappresentata dal contenzioso con la clientela verificatosi a seguito dei vari default che hanno interessato i mercati finanziari negli ultimi anni. Al riguardo si evidenzia come – nel periodo in esame – il numero complessivo delle vertenze riguardanti i servizi di investimento prestati dalla Banca (28) sia in linea con il 2007 (28). La contrazione rispetto al triennio 2004 – 2006 è legata, in via prevalente, al raffreddamento della conflittualità connessa al mancato rimborso delle obbligazioni Argentina (che da sola rappresenta l’80% circa delle istanze pervenute a partire dall’anno 2002). Si segnala, inoltre, che circa ¼ dei “reclami” in ordine alla prestazione dei servizi di investimento istruiti ed esitati dall’anno 2002 ha registrato code di carattere giudiziale.

In merito alla contabilizzazione di eventuali perdite la Banca valuta con particolare attenzione i profili di adeguatezza dei prodotti finanziari venduti in relazione alla posizione del singolo investitore e alle evidenze documentali ed accantona le passività potenziali connesse nel fondo rischi ed oneri.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Con specifico riferimento ai diversi settori di presidio del rischio, individuati nel precedente paragrafo, si rileva che con riferimento a malfunzionamenti delle procedure, a malversazioni e/o negligenze del personale, a comportamenti colposi forieri di rischi reputazionali e contenzioso non sono state individuate criticità di rilevo.

Riguardo ai rischi operativi segnalati, le passività potenziali connesse sono fronteggiate da adeguati accantonamenti in essere al fondo per rischi ed oneri. Sullo stock al 31.12.2008, pari a € 5,6 milioni circa, la composizione dei suddetti fondi per tipologia di rischio è la seguente:

- 36% : clientela - bond in ‘default’

- 48% : clientela – cause, incluse revocatorie

- 16% : esecuzione/gestione dei processi e altro

Con riferimento alla componente prevalente del rischio operativo, rappresentata dalle pratiche commerciali, nel confermare il trend di riduzione rilevato già nello scorso esercizio, si fa presente che il numero dei ’“reclami”(1) pervenuti nel 2008 è stato di n.38, dei quali n.28 riguardanti l’attività di prestazione di servizi di investimento. Con riferimento a questi ultimi solo in 1 caso è stata accolta l’istanza che ha portato a un rimborso di modesta entità; per tutti gli altri reclami, invece, non sono stati rilevati comportamenti impropri posti in essere dalla Banca. In n. 2 casi la clientela ha ritirato il ricorso prima ancora della conclusione dei correlati approfondimenti.

Con specifico riferimento agli altri settori di presidio del rischio, già individuati nel precedente paragrafo, si rileva quanto segue:

malfunzionamento delle procedure: non si sono individuate criticità di rilevo;

malversazioni e negligenze del personale: nel corso dell’esercizio, si sono riscontrate due occasioni nelle quali l’attività dei dipendenti è stata connotata dal compimento di irregolarità di varia natura, peraltro per importi non significativi e comunque senza alcun danno per l’istituto.

comportamenti colposi forieri di rischi reputazionali e contenzioso: nessuno.

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INFORMATIVA AL PUBBLICO – Circolare No. 263 Banca d’Italia del 27.12.2006, Titolo IV

Dal 1° gennaio 2008 sono in vigore le “Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziali per le Banche” (Basilea 2); tali disposizioni recepiscono gli ordinamenti in materia di Convergenza Internazionale della Misurazione del Capitale e dei Coefficienti Patrimoniali (direttiva UE n°2006/48 e 2006/49 – Capital Requirements Directive – CRD).

La disciplina si articola su tre “Pilastri”:

• Primo Pilastro – metodologie di calcolo del requisito patrimoniale;

• Secondo Pilastro – strategie e processi di controllo dell’adeguatezza patrimoniale;

• Terzo Pilastro, oggetto della presente, introduce gli obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi delle banche e gruppi bancari e le caratteristiche generali dei sistemi di identificazione, misurazione e gestione dei rischi.

Gli obblighi relativi all’informativa richiamata dal citato Terzo Pilastro, vengono assolti dalla Banca attraverso la pubblicazione delle informazioni richieste sul proprio sito internet www.bpspoleto.it.

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Informazioni sul Patrimonio

operazioni con parti correlate

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Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa A. Informazioni di natura qualitativa

Con riferimento a quanto introdotto dalla riforma del diritto societario in tema di informativa relativa alle società sottoposte ad attività di direzione e controllo da parte di altri soggetti, si precisa che la Banca, che non appartiene ad alcun gruppo bancario, non è soggetta a tale normativa.

Ai sensi dell’art 23 dello Statuto della Banca, ad aprile 2007 è stato rinnovato il patto parasociale stipulato tra la Spoleto Credito e Servizi e la Banca Monte dei Paschi di Siena nel luglio 1998, con il quale sono stati stabiliti rapporti di collaborazione finalizzati alla migliore gestione della Banca. Tale accordo prevede alcuni vincoli alla trasferibilità dei titoli, dei diritti di prelazione, l’attribuzione di specifici poteri in materia di controllo gestionale e di nomina degli organi sociali e del personale.

In data 22 dicembre 2008, in linea con quanto previsto nel Piano Strategico 2007/2010 ed al al fine di supportare le politiche di crescita aziendale, pur in presenza di un Tier 1 superiore al 7%, l'Assemblea straordinaria degli azionisti della Banca Popolare di Spoleto S.p.A., ha deliberato di :

1) Aumentare il capitale sociale a pagamento per totali €. 44.000.000, in forma scindibile, con chiusura delle operazioni entro il 30 Giugno 2009 e con possibilità di chiusura anticipata, mediante emissione di azioni ordinarie Banca Popolare di Spoleto S.p.A., del valore nominale di € 2,84, oltre a sovrapprezzo, godimento regolare, da liberarsi, come segue: a) quanto ad €. 4.400.000 pari al 10% dell’intero aumento di capitale, in forma scindibile, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'articolo 2441, comma 8 del codice civile, mediante emissione di azioni ordinarie Banca Popolare di Spoleto S.p.A. - da offrirsi, ai sensi dell’art.5 dello Statuto della Banca Popolare di Spoleto S.p.A., in sottoscrizione a ciascun dipendente, proporzionalmente al numero dei dipendenti come risultante al giorno iniziale dell’esecuzione dell’aumento di capitale - del valore nominale di € 2,84, senza alcun diritto dei dipendenti, dei soci o di terzi sulle azioni non sottoscritte dai dipendenti; b) quanto ad €. 39.600.000 (trentanovemilioniseicentomila), in forma scindibile, mediante emissione di azioni ordinarie Banca Popolare di Spoleto S.p.A., da offrirsi in opzione agli azionisti ai sensi dell’art. 2441 codice civile, del valore nominale di € 2,84. 2) conferire delega al Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Spoleto, affinché, nell'interesse della Banca, abbia facoltà di regolare le modalità ed i termini degli aumenti di capitale ed in particolare di determinare, in prossimità dell’inizio dell'Offerta, il prezzo di sottoscrizione delle azioni, comprensivo di eventuale sovrapprezzo da determinarsi sulla base del patrimonio netto per azione risultante dalla relazione finanziaria più aggiornata, tenendo anche conto delle condizioni di mercato e nell’ottica di contenere i rischi derivanti da una accentuata differenza rispetto all’andamento delle quotazioni delle azioni della Banca Popolare di Spoleto S.p.A., nonché il numero delle azioni da emettere ed il rapporto di assegnazione in proporzione alla partecipazione detenuta. Fermo restando che il prezzo delle azioni offerte in opzione agli azionisti dovrà essere uguale a quello delle azioni riservate in sottoscrizione ai dipendenti. L’aumento dovrà infine concludersi entro il 30 giugno 2009. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2008 è pari a € 167.324 mila, con un decremento di € 153 mila rispetto al patrimonio netto al 31.12.2007 (€ 167.477 mila). Le variazioni intervenute nel corso del 2008 sono di seguito indicate:

- assegnazione a riserve dell’utile 2007 non distribuito per circa € 2.047mila; - utilizzo della riserva beneficenza, costituita in sede di assegnazione dell’utile 2007, per circa € 105

mila; - acquisto azioni proprie per circa € 222 mila; - utile dell’esercizio 2008 pari ad 10.621 mila; - incremento del valore negativo della riserva da valutazione per effetto della valutazione delle ‘attività

finanziarie disponibili per la vendita’ € 1.914 mila circa.

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B. Informazioni di natura quantitativa Il capitale, le riserve (voci 180, 130, 160 )

Prospetto delle riserve di Patrimonio netto ex 2427 C.cc.

Origine Importo Disponibilità/ Quota Quota Notadistribuibilità disp.le distr.le

Coperturaperdite

Capitale 62.137 BRISERVE DI CAPITALERiserva sovrapprezzo azioni 67.935 A,B 67.935RISERVE DI UTILIRiserva legale 8.893 B 8.893

Altre riserve 20.131 A,B,C 20.131 20.131 2.347trasferimento a capitale

Riserva per azioni proprie 1.000 A,B,C 1.000 1.000Riserva da val.ne AFS (3.339) A,B

Riserva da val.ne altre (*) 169 A,B 169 169 3.341trasferimento a capitale

Totali 156.926 98.128 21.300 5.688

Legenda relativa alla possibilità di utilizzo delle riserve:

A: per aumento di capitaleB. per copertura perdite

C: per distribuzione ai soci

(*) riserve in sospensione di imposta

Utilizzi avvenuti nei3 esercizi precedenti

Altro

Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza 2.1 Patrimonio di vigilanza A. Informazioni di natura qualitativa

Il nostro Istituto, ai fini e nella logica dell’applicazione delle regole di “vigilanza supplementare” sugli enti creditizi e sulle imprese di assicurazione, di cui alla direttiva CE 2002/87, è stato individuato dalla Banca d’Italia come componente del “conglomerato finanziario” al cui vertice è Banca Monte dei Paschi di Siena, ai sensi del disposto del decreto legislativo 30 maggio 2005 n. 142, in virtù della partecipazione superiore al 20%, da essa detenuta nel capitale della nostra Banca.

La vigilanza supplementare regola i rapporti tra le diverse entità di vigilanza nazionali ed internazionali e, in tale ambito, ha lo scopo di salvaguardare la stabilità del conglomerato nel suo complesso e la prevenzione degli effetti destabilizzanti sul sistema che possano derivare dalle difficoltà delle imprese appartenenti a tale conglomerato, utilizzando l’autorità di Vigilanza che svolge il ruolo di coordinatore.

I principali compiti di vigilanza supplementare del coordinatore comprendono tra gli altri la valutazione dell’osservanza delle disposizioni in materia di adeguatezza patrimoniale e di concentrazione dei rischi, la

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valutazione della struttura, dell’organizzazione e del sistema di controllo interno del conglomerato ed il coordinamento delle attività di vigilanza, in collaborazione con le competenti autorità.

Il patrimonio di Vigilanza al 31.12.2008, determinato ai sensi della Circ. 155 del 1991, 12° aggiornamento, emanata da Banca d’Italia, è composto come segue: 1. Patrimonio di base (TIER 1) Il Patrimonio di base si attesta a 159.735 mila contro 158.036 mila circa del 2007, con un incremento di circa 1.699 mila. Gli elementi positivi del Patrimonio di base sono rappresentati dal Capitale Sociale, dalla Riserva Sovrapprezzo di emissione e dalle altre Riserve, inclusive dell’utile non distribuito e al netto della Riserva Beneficenza. Al riguardo si riporta di seguito la proposta di distribuzione dell’utile (importi in migliaia di euro): - Utile d’esercizio 10.621 - alla Riserva Legale 531 - alle Altre Riserve 4.839 - agli azionisti 5.251 Gli elementi negativi del Patrimonio di base sono rappresentati dalle immobilizzazioni immateriali (tale voce aumenta rispetto al 2007 di circa 52 mila) e dalla riserva negativa da valutazione su attività finanziarie di disponibili per la vendita ( 3.339. mila circa, in aumento rispetto al 2007 di 1.914 mila circa). 2. Patrimonio supplementare (TIER 2) Il Patrimonio supplementare si attesta a 57.623 mila contro 47.455 mila circa del 2007. Gli elementi positivi del Patrimonio supplementare sono rappresentati da passività subordinate per complessivi 58.399 mila, le cui caratteristiche sono riepilogate di seguito:

- Prestito Obbligazionario subordinato con scadenza 28/6/2009, di nominali _30.000 mila: importo residuo ai fini di vigilanza 6.000 mila,

- Prestito Obbligazionario subordinato con scadenza 7/12/2015, di nominali _30.000 mila: importo residuo ai fini di vigilanza 30.000 mila;

- Prestito Obbligazionario subordinato con scadenza 30/12/2009, di nominali 15.000 mila: importo residuo ai fini di vigilanza 6.000 mila,

- Prestito Obbligazionario subordinato con scadenza 15/4/2018, di nominali 8.226 mila: importo residuo ai fini di vigilanza 8.226 mila,

- Prestito Obbligazionario subordinato con scadenza 18/4/2018, di nominali 10.880 mila: importo residuo ai fini di vigilanza 10.880 mila.

Tale voce è in crescita di 10.399 mila circa, per effetto delle emissioni del periodo. Si segnala, infine, che il Patrimonio di vigilanza complessivo ammonta al 31.12.2008 ad 217.358 mila, contro 205.490 mila del 2007, in crescita di 11.868 mila. B. Informazioni di natura quantitativa Si riportano di seguito le informazioni quantitative relative al patrimonio di vigilanza ed ai requisiti prudenziali.

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A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 164.019 160.091

Filtri prudenziali del patrimonio di base

- Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi - - - Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (3.339) (1.425) - Elementi da dedurre dal Patrimonio di Base (945) (630)

B. Patrimonio di base dopo l'applicazione dei filtri prudenziali 159.735 158.036

C. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 58.568 48.169

Filtri prudenziali del patrimonio supplementare

- Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi - - - Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (84) - Elementi da dedurre dal Patrimonio Supplementare (945) (630)

D. Patrimonio supplementare dopo l'applicazione dei filtri prudenziali 57.623 47.455

F. Patrimonio di Vigilanza 217.358 205.491

Requisiti prudenziali

Rischi di credito 155.641 145.508 di cui, Cartolarizzazioni 8.332 9.512 Rischi di mercato 2.847 5.353 Rischio operativo 15.434 - Altri requisiti prudenziali - -

Totale requisiti prudenziali 173.922 150.861

Attività di rischio ponderate 2.174.025 1.885.762

Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate 7,35% 8,38%Patrimonio totale / Attività di rischio ponderate 10,00% 10,90%

Eccedenza patrimoniale rispetto al minimo richiesto 43.436 54.630

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2.2 Adeguatezza patrimoniale A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le Banche” (Circ. n. 263 del 27.12.2006) sono strutturate su tre pilastri. Il primo introduce un requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancaria (credito, controparte, mercato e operativi); il secondo richiede alle banche di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, rimettendo all’Autorità di Vigilanza il compito di verificare l’affidabilità e la coerenza dei risultati e di adottare, ove necessario, eventuali misure correttive; il terzo introduce obblighi di informativa al pubblico relativi l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo. Al fine di ottemperare alle predette disposizioni relative al secondo pilastro la Banca ha attivato un processo per la definizione di un “sistema del processo dei controlli prudenziali”, il cui regolamento è in corso di predisposizione. Il 30 settembre 2008 è stata presentata la prima informativa sull’ICAAP alla Banca d’Italia al fine di permettere all’Organo di Vigilanza di apprezzare sia l’aspetto organizzativo e metodologico del processo di determinazione del capitale interno sia l’auto-valutazione espressa dalla Banca in merito all’adeguatezza del processo stesso. Alla luce delle considerazioni esposte nel suddetto documento la Banca ha espresso all’Istituto di Vigilanza un giudizio di adeguatezza del patrimonio ritenendo lo stesso sufficiente a far fronte al Capitale Interno attuale e prospettico, a eventuali esigenze derivanti dai rischi per i quali è stata effettuata solo una valutazione qualitativa (rischio residuo, rischio reputazionale e rischio strategico) oltre che ai risultati delle prove di stress.

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31 12 2008 31 12 2007 31 12 2008 31 12 2007

A. ATTIVITA' DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte 2.696.366 2.244.064 1.945.515 1.750.754

1. Metodologia standardizzata 2.696.366 2.244.064 1.945.515 1.750.754

2. Metodologia basata sui rating interni (1) - - - -

2.1 Base - - - -

2.2 Avanzata - - - -

3. Cartolarizzazioni - - - -

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZAB.1 Rischio di credito e di controparte x x 155.641 135.996

B.2 Rischi di mercato x x 2.847 5.353

1. Metodologia Standardizzata x x 2.847 5.353

2. Modelli interni x x - -

3. Rischio di concentrazione x x - -

B.3 Rischio operativo x x 15.434 -

1. Metodo base x x 15.434 -

2. Metodo standardizzato x x - -

3. Metodo avanzato x x - -

B.4 Altri requisiti prudenziali x x - 9.512

B.5 Totale requisiti prudenziali x x 173.922 150.861

C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate x x 2.174.028 1.885.763

C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) x x 7,35% 8,38%

C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) x x 10,00% 10,90%

Si precisa che i dati 2007 dei requisiti patrimoniali sono determinati in base alla normativa in vigore al 31.12.2007 (Basilea I), mentre i datial 31.12.2008 sono stati calcolati in base alla nuova normativa di vigilanza (Basilea II).

(1) Sono ricomprese le esposizioni relative a strumenti di capitale

Importi ponderati/requisiti

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Categorie/ValoriImporti non ponderati

242

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243

Parte H

Operazioni con parti correlate

operazioni con parti correlate

244

245

PARTE H: OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi degli amministratori, sindaci, direttori e dirigenti con responsabilità

strategiche

Il complesso dei compensi erogati agli Amministratori, Sindaci ed ai Dirigenti con responsabilità strategiche, così come richiesto dallo IAS 24, sono di seguito riepilogati con il dettaglio per tipologia di compenso.

(in migliaia di euro)

Voci/valori 2008 2007

Benefici a breve termine 2.561 2.194 Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro 52 52 Altri benefici a lungo termine - - Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - - Pagamenti in azioni - -

Totale 2.613 2.246

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Al 31 dicembre 2008, la Banca non deteneva azioni in portafoglio della controllante Spoleto Credito e Servizi Soc. Coop., mentre deteneva n° 530.000 azioni della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA per un controvalore di mercato di € 811 mila circa.

Di seguito i prospetti riepilogativi dei rapporti verso imprese appartenenti ai Gruppi Spoleto Credito e Servizi Società Cooperativa e Banca Monte dei Paschi di Siena.

I predetti rapporti con le società controllanti (controllo congiunto) e con le società da esse partecipate sono regolati a condizioni di mercato.

Si segnala inoltre che nei confronti degli Amministratori, dei Sindaci e della Direzione Generale, e dei rapporti a loro collegati (ai sensi dell’art. 136 del T.U. Bancario e dello IAS 24), sono in essere al 31 dicembre 2008 affidamenti, fra fidi per cassa e di firma, per complessivi per € 68,2 milioni (con un utilizzo complessivo di € 32,8 milioni), rapporti di deposito, a titolo di raccolta diretta, per € 150,4 milioni e rapporti di deposito, a titolo di raccolta indiretta, per € 128,4 milioni, anch’essi regolati a condizioni di mercato.

Infine, la Banca non ha posto in essere operazioni atipiche inusuali rispetto alla normale gestione dell’attività d’intermediazione creditizia.

245

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246

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Allegati

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251

Imprese che detengono una quota del capitale maggiore del 20% econsolidano la Banca in maniera proporzionale

1 Denominazione

SPOLETO CREDITO E SERVIZI SOC. COOP.

1.2 Sede

Piazza Pianciani, 5 - Spoleto

Iscrizione al Registro delle Imprese PG n. 1Iscrizione R.E.A. PG n. 7453Codice UIC n. 26318

2 Denominazione

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA

2.1 Sede

Piazza Salimbeni, 3 - Siena

Iscrizione al Tribunale di Siena n. 9782 del 23.8.95AlboBanche n.325 Cod 1030.6Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

251

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Attestazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti

contabili societari

operazioni con parti correlate

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256

257

Relazione del Collegio Sindacale

operazioni con parti correlate

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261

262

263

264

265

266

266

267

Relazione della Società di Revisione

operazioni con parti correlate

268

269

270

Copia conforme all’originale ai sensi del DPR 445/2000