Bicocca Aree ex Marelli-ex Falck Parco Nord...INFORMAZIONI. Urban Center del Comune di Milano....

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Ufficio informazioni: Urban Center del Comune di Milano Gall. Vittorio Emanuele, 11/12 tel. 02 8845 6554-5 [email protected] Bicocca Aree ex Marelli-ex Falck Parco Nord Università Cattolica del Sacro Cuore Università degli Studi di Milano Bicocca Università Commerciale Luigi Bocconi Politecnico di Milano IULM “Conoscere Milano” è un’iniziativa del In collaborazione con Ideata e coordinata da Con il contributo e la partecipazione di Comune di Milano Urban Center Rai-RadioTelevisioneItaliana Politecnico di Milano AIM Associazione Interessi Metropolitani Con l’adesione di

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Ufficio informazioni:Urban Center del Comune di MilanoGall. Vittorio Emanuele, 11/12tel. 02 8845 [email protected]

BicoccaAree ex Marelli-ex FalckParco Nord

Università Cattolica del Sacro Cuore

Università degli Studi di Milano Bicocca

Università Commerciale Luigi Bocconi

Politecnico di Milano

IULM

“Conoscere Milano” è un’iniziativa del

In collaborazione con

Ideata e coordinata da

Con il contributo e la partecipazione di

Comune di MilanoUrban Center

Rai-RadioTelevisioneItaliana

Politecnico di Milano

AIMAssociazione Interessi Metropolitani

Con l’adesione di

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Conoscere Milano: i luoghi della trasformazioneGli itinerari di “Conoscere Milano” sono una propostaper scoprire la Milano che sta cambiando: i nuoviinsediamenti, le nuove università, le trasformazioniattuate o in corso di attuazione nelle zone ex industriali,i nuovi parchi attorno alla città.Un’opportunità per conoscere la Milano nuova fuoridalle mura storiche all’inizio del terzo millennio.

AIM - Associazione Interessi MetropolitaniProgettazione e coordinamento generaledi itinerari, pubblicazioni, relazioni pubbliche

Comitato ScientificoCoordinatori: Gianni Verga, Cesare Stevan, Pier Giuseppe Torrani;Giulio Crespi, Guido Martinotti, Luigi Mazza,Lorenzo Ornaghi, Antonio Pinna Berchet, Lanfranco Senn

Gruppo operativo di coordinamentoPreparazione degli studenti-guida,supervisione pubblicazioni e itineraricon la partecipazione di responsabili ed espertidelle varie iniziative sul territoriooggetto degli itinerari di visita

Anna Giorgi - Urban Center del Comune di MilanoAldo Castellano, Elisabetta Susani - Politecnico di MilanoLuisa Toeschi, Gianfranco Scurati, Carlo Berizzi - AIM

Redazione pubblicazioniElisa Pozzoli, Massimo Tiano, Simona Bodo

Progetto grafico Roberto Redaelli

Impaginazione e stampaTipografia Milanese srl

INFORMAZIONI

Urban Center del Comune di MilanoGalleria Vittorio Emanuele 11/12 - Milanotel. 02 88 45 65 54 -5 fax 02 88 45 24 01email: [email protected] per il pubblico: ore 9.00 - 18.00 lunedì-venerdì

AIM - Associazione Interessi Metropolitanitel. 02 48 19 30 88 fax 02 48 19 46 49email: [email protected]/conoscere

© Urban Center - AIM - Milano, 2002

Gianni VergaAssessore allo Sviluppo del Territorio

Milano non cresce più, ma si trasforma e si qualifica nella valorizzazione dei suoi riconosciuti elementi di pregio.Restaura i complessi monumentali e museali e ne progetta dinuovi, la “Città delle Culture” all’Ansaldo, il “Museo del Presente” in Bovisa, il “Museo del Novecento” all’Arengario. Gli spazi della cultura si adeguano ai nuovi modi di fruizione e alle diverse figure degli utilizzatori, la grandeBiblioteca Europea sorgerà al posto dello scalo ferroviariodi porta Vittoria, in corrispondenza con una stazione del Passante, affacciata sul parco di largo Marinai d’Italia.In parallelo al consolidamento dei ‘centri di diffusione delsapere’, le dieci università milanesi, ‘centri di formazione del sapere’, hanno ampliato, riqualificato e,soprattutto decentrato nel territorio metropolitano le propriesedi, per accogliere sempre più studenti e garantire strutture adeguate alla giusta competizione internazionale che entra oggi anche nel campo dell’istruzione.La città, principale nodo della rete regionale lombarda, pur nei suoi confini assai limitati, si confronta oggi con il contesto più ampio del territorio metropolitano.La “Grande Milano” si sta costruendo sul decentramento di decisivi nuclei propulsori di sviluppo economico,integrando le potenzialità presenti in più zone per la composizione di un sistema realmente competitivo che,tra l’altro, sia capace di adeguarsi alla velocità con cuiall’esterno si assiste all’introduzione di fattori e di funzioni innovativi. Si sono così strutturate centralità alternative, definite da proprie specializzazioni qualificate, nuovi territori e nuoviconfini che i milanesi stessi per primi devono riscoprire:recinti chiusi ed invalicabili di vecchi stabilimenti, che purehanno consentito alla città di crescere, si sono trasformatinell’arco di pochi anni in luoghi urbani attrezzati per accogliere chi li utilizzerà per il lavoro, lo studio, l’abitare.Sono queste le aree che gli Itinerari promossi dal Comunedi Milano con Urban Center, in collaborazione con AIM e Politecnico di Milano, vogliono far scoprire e conoscere.Situazioni in divenire, cantieri ancora aperti dai quali partiràun destino nuovo per Milano, arricchita da altre sediuniversitarie, quartieri attraenti con grandi parchi attrezzati,innovativi spazi di lavoro per gli uffici e il commercio,strutture per la cultura e il tempo libero, tutti connessi al territorio da adeguati collegamenti viari e di trasporto pubblico.Chi parteciperà a questi itinerari di visita potrà cosìconoscere e farsi una personale idea della città reale nel passaggio dal passato al futuro, verso nuove possibilitàdi residenza, di studio, di lavoro e accoglienza,come è sempre stato nella tradizione innovativae generosa della nostra città.

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ITINERARIO n. 1BicoccaAree ex Marelli - ex FalckParco Nord

1. BicoccaBicocca PointCentro Ricerca Pneumatici PirelliResidenza EsplanadeSede SiemensDeutsche BankImpianto di cogenerazione AEM SpaTeatro degli ArcimboldiPolo tecnico-scientifico dell’UniversitàTorre di raffreddamentoPolo umanistico dell’Università

2. Aree ex MarelliTorre Sospesa Torre TondaMediapolis Sede ABB

3. Aree ex Falck - Area Unione

4. Parco NordItinerario all’interno del Parco:il Teatrino, i laghettila “rotonda”, la fontana, la Cascina

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IERIIERI

OGGIOGGI

L’insediamento delle fabbriche Pirelli alla Bicocca risale all’inizio delNovecento e rientra in una strategia di decentramento delle struttureproduttive originarie. Il primo insediamento dell’impresa fondata da Giovanni Battista Pirelli nel 1872 e impegnata nel settore della gomma si trovava infatti a Ponte Seveso (l’attuale via Fabio Filzi), dove sorge il grattacielo oggi sede della Regione Lombardia, realizzato negli anni sessanta dalla Pirelli su progetto di Gio Ponti.

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Le strutture produttive della Pirelli, insieme a quelle dellaMarelli, della Breda e della Falck nel Comune di SestoSan Giovanni, hanno costituito fino agli anni settanta unvero e proprio quartiere industriale della metropolimilanese. A partire da quel momento hanno inizio iprocessi di dismissione delle strutture dell’area Bicocca:già allora si comincia a discutere circa il possibile utilizzodi questi spazi per nuove funzioni. Nel 1983 Comune diMilano e Pirelli stipulano un accordo di lottizzazioneconvenzionata che prevede il mantenimento di alcuneattività industriali e direzionali della Pirelli e lariprogettazione della parte restante dell’area. Nel 1985viene indetto dalla Pirelli un concorso internazionale diidee ad inviti che viene vinto dal gruppo GregottiAssociati.

Il progetto GregottiIl progetto ha come obiettivo la realizzazione di unnuovo centro urbano in una zona periferica di Milano: lavarietà di funzioni insediate e l’articolazione complessalo rendono una porzione di città con viali, piazze egrandi isolati più che un quartiere satellite. Le funzioni che già sono insediate (o che siinsedieranno) consistono in attività produttive, dire-zionali, di ricerca e formazione, e uffici. L’insediamentopiù rilevante (oltre 110.000 mq di slp) è quellodell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Il progettocomprende, infine, la realizzazione di una quantitàconsiderevole di nuova residenza e vari servizi quali lanuova sede dell’Istituto Neurologico, il Teatro degliArcimboldi, esercizi commerciali, campi sportivi, areeverdi e la centrale di cogenerazione dell’AEM. L’impiantourbanistico assegnato alla zona è di tipo razionale e seguel’andamento di pochi assi viari perpendicolari tra loro.

La Bicocca degliArcimboldiLa Bicocca degli Arcimboldiè una villa quattrocentescanata come casino di cacciae residenza di campagnadella importante famigliadegli Arcimboldi. Non siconosce il nome di colui chela progettò. A partire dalSettecento la Bicocca passò

STORIA DELLA TRASFORMAZIONE

Dall’industria d ei pneumaticialle aule dell’U niversità

in proprietà ad altre famiglie di notabili milanesi tra cuigli Arconati e i Sormani. In seguito fu utilizzata comecascina. All’inizio del Novecento fu oggetto di un primorestauro e fu acquisita dalla Pirelli, che da qualche annoaveva trasferito i propri impianti produttivi alla Bicocca.Ospitò la scuola materna e la biblioteca per i figli deidipendenti dell’azienda e, quindi, un museo dei prodottiPirelli. Fu restaurata nel 1953 da Piero Portaluppi edivenne sede di rappresentanza del Gruppo Pirelli.L’ultimo restauro della Villa, curato negli anni novantada Piero Castellini, ha riportato alla luce numerosiaffreschi ed ele-menti decorativiche nel corso deisecoli erano staticoperti dall’into-naco.

Le dimensioni del progetto BicoccaSuperficie territoriale intervento 676.000 mqSLP esistente e di nuova edificazione 628.366 mqProduttivo 135.227 mqResidenza 132.177 mqDirezionale e servizi alle imprese 226.514 mqFormazione e ricerca 114.200 mqCommercio e servizi alle persone 20.248 mqServizi pubblici e aree ad uso pubblico 49.590 mqAree verdi, percorsi, piazze e viali 253.143 mqAttrezzature sportive 77.500 mq

(Fonte: “I Quaderni della Bicocca” n.1,1999)

6Il Progetto Bicocca è una realizzazione

di Pirelli & C. Real Estate.

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Polo umanistico (dal1997)I due edifici destinati ai dipartimenti umanisticidell’Università ospitano al loro interno anchespazi per la ricerca e la didattica, oltre allabiblioteca e a due laboratori: uno linguistico e unoinformatico. Le facoltà ospitate in questi edifici sono:Giurisprudenza, Scienze Economiche, Informatica, So-ciologia, Statistica, Scienze dell’Educazione, Psicologia.Polo tecnico - scientifico (dal1999)Anche i due nuovi edifici a C destinati ad ac-cogliere il polo tecnico-scientifico dell’Universitàcomprendono al proprio interno spazi per la di-dattica, la ricerca e i dipartimenti. Essi ospitano lefacoltà di Scienze Biologiche, Biotecnologie,Scienze Ambientali, Fisica, Scienze Geologiche eGeotecnologie.Inoltre nel complesso della Bicocca hanno la loro sedealtri centri e istituti di ricerca: il CNR, il Centro RicerchePirelli, il Biopolo, il Laboratorio per le Neuroscienze“Rita Levi Montalcini”, il Consorzio Milano Ricerche.

Studenti nella corte antistante gli edifici dei dipartimenti umanistici

Prospetto di uno dei due edifici sede dei dipartimenti umanistici

Una delle corti interne del polo umanisticoPlastico del complesso dei dipartimenti scientifici, con al centro la piazza quadrata

All’interno dell’area della Bicocca trova collocazione laseconda Università degli Studi di Milano, con dipartimentie corsi di laurea sia dell’area scientifica sia dell’areaumanistica localizzati in due poli distinti. I dipartimentiscientifici sono ospitati all’interno di due nuovi edifici a C,che racchiudono una grande corte quadrata con filari dialberi. I dipartimenti umanistici, invece, si collocano al-l’interno di due edifici industriali preesistenti comple-tamente ristrutturati, che ospitavano le funzioni di ricercae prova dei materiali prodotti negli stabilimenti Pirelli.

Università degl i Studidi Milano Bicoc ca

Facoltà, laboratori, istituti di ricerca

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Centro RicercaPneumatici Pirelli

SedeSiemens

Inaugurato nel 1999, l’edificio ospita per metà la nuovasede della società Siemens, mentre nell’altra metàsaranno collocate altre aziende.L’edificio si dispone su quattro lati lungo le strade eracchiude al proprio interno un’ampia corte a due livelli.La piazza antistante la facciata principale è racchiusa dadue ali laterali di altezza inferiore.Progetto edificio: Gregotti Associati

Si tratta di un fabbricato, terminato nel 1998, di quattropiani fuori terra che comprende anche gli uffici delsettore ricerche. Il cuore dell’edificio è rappresentato daun vasto salone al piano interrato, che affaccia su duecorti laterali ribassate e contiene le macchine per lediverse prove dei materiali. Altri uffici del settorepneumatici trovano spazio in un edificio di nuova co-struzione di 50 m di altezza. Progetto edificio: Gregotti Associati

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CentroDirezionale Pirelli

SedeDeutsche Bank

La nuova sede degli uffici direzionali del Gruppo Pirelli,in corso di edificazione, è vicina alla Bicocca degliArcimboldi. È collocata in un edificio cubico che alcentro, in un unico locale a tutta altezza, contiene lavecchia torre di raffreddamento. Gli uffici sono nelcorpo di nuova edificazione, mentre la torre contienesale per riunioni ed esposizioni.Progetto edificio: Gregotti Associati

La sede della Deutsche Bank alla Bicocca è costituita daun edificio di sette piani fuori terra con pianta irregolare.La costruzione si estende in particolare sui lati est e sude si apre con una piazza in direzione nord-ovest. Progetto edificio: Gino ValleL’edificio più basso in primo piano contiene l’impiantosperimentale di celle a combustibile di AEM.

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ResidenzaEsplanade

Abitazioniin cooperativa

Teatrodegli Arcimboldi

Impianto di cogenerazioneTecnocity - AEM

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Il progetto Bicocca prevede al proprio interno alcuniinsediamenti di edilizia convenzionata. Uno di questi sitrova a est del polo umanistico dell’Università, dellaquale rappresenta in un certo senso la continuazione edi cui riprende l’altezza. Due edifici tra loro paralleliracchiudono una corte lunga e stretta, che vieneconclusa verso est da una doppia torre alta 46 metri.Progetto edificio: Gregotti Associati

Il complesso residenziale dell’Esplanade, in parte ultimatonel 2000, si trova su una “spianata” ad un livello di seimetri superiore rispetto a quello di Viale Sarca, dal qualeè separato tramite un piano inclinato verde. Questo èattraversato da percorsi pedonali alberati, posti dia-gonalmente, e da due scale che segnano il varco tra i dueblocchi edilizi. Gli edifici hanno un andamento parallelo aviale Sarca e racchiudono corti alberate.Progetto edificio: Gregotti Associati12

Il Teatro, inaugurato nel gennaio 2002, ospiterà l’attività del Teatroalla Scala per il periodo necessario alla sua ristrutturazione. La salaper gli spettacoli dispone di una platea su due livelli collegati e didue gallerie ed è in grado di accogliere quasi 2.400 spettatori. Lahall, dove si affacciano i servizi di reception, biglietterie,guardaroba, bookshop, caffetteria e i due foyer di accesso allebalconate, è uno spazio alto 15 metri ritmato dalle colonne disostegno della copertura inclinata, interamente vetrata. Quest’ultimasi inserisce in un edificio intonacato di bianco con inserti neri.Progetto edificio: Gregotti Associati

La centrale di cogenerazione di Tecnocity si inserisce nel pianoAEM per lo sviluppo di impianti di cogenerazione distribuiti sulterritorio metropolitano. Essa è progettata per sopperire alfabbisogno energetico (energia elettrica, termica e frigorifera)dell’area Bicocca, riscalda e raffredda l’Università, il nuovo TeatroArcimboldi ed alcune residenze. La rete di teleriscalda-mento/teleraffrescamento è completamente interrata e si esten-de per circa 4 km. Nel progetto sono stati considerati gli aspettidi tutela ambientale, e adottate soluzioni e tecnologie perminimizzare l’impatto ambientale.

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Le aree ex Marelli, come le aree ex Falck, rientrano quasi completamente nel territorio di Sesto San Giovanni, che oggi conta più di ottantamila abitanti. La popolazione è aumentata lungo tutto il periodo di attività delle grandi industrie metalmeccaniche,dai primi del Novecento agli anni ottanta. L’inizio della dismissione ha segnato un’inversionedi tendenza nell’andamento demografico, con un calo di diecimila unità tra il 1981 e il 1991.

IERIIERI

SEDE ORACLE UNIVERSITA’DEGLI STUDI DI MILANO

BANCA INTESA

SEDE ABB

Maestranze al lavoro nella fabbrica “Ercole Marelli” negli anni cinquanta

OGGI - DOMANIOGGI - DOMANI

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Già borgo agricolo, Sesto San Giovanni vede la propriaindustrializzazione dall’inizio del secolo scorso ad opera dinumerosi imprenditori milanesi attivi nei settori dellameccanica pesante (Breda), della siderurgia (Falck) e nelsettore manufattiero (Ercole Marelli, Magneti Marelli): gliimpianti di queste industrie occupano oltre un terzo delterritorio comunale.La dismissione, che a partire dagli anni ottanta ha inte-ressato le grandi industrie, ha comportato seri problemilegati alla perdita di posti di lavoro e di attività produttricidi reddito, nonché alla presenza crescente di aree dismes-se e di capannoni non utilizzati.Nel 1996, su iniziativa del Comune di Sesto San Giovanni,nasce l’Agenzia Sviluppo Nord Milano (ASNM), alla qualepartecipano altri comuni, enti pubblici e operatori privati,con l’obiettivo di contrastare la crisi economica eoccupazionale, considerando la dismissione delle industriecome un’opportunità per la rinascita dell’area.

Le aree ex MarelliLe aree che hanno ospitato la produzione delle industrieMarelli hanno un’estensione complessiva di circa 400.000mq. Gli impianti produttivi della Ercole Marelli si eranoinsediati a Sesto San Giovanni nel 1905, con unaproduzione orientata a strumenti elettrici, ventilatori,pompe e generatori. Un accordo tra la Ercole Marelli e laFIAT aveva dato vita nel 1919 alla nascita di un’altraimpresa, la Fabbrica Italiana Magneti Marelli, sempre nelterritorio di Sesto San Giovanni. Essa producevaprincipalmente magneti per automezzi e accumulatori, maa partire dal 1930 è entrata a far parte anche del settoredelle telecomunicazioni con il marchio Radiomarelli.All’inizio degli anni ottanta entrambe le attività produttivesono cessate e gli impianti progressivamente dismessi. Le aree ex Marelli costituiscono un comparto piuttostoampio all’interno del territorio comunale di Sesto SanGiovanni e hanno già visto la realizzazione di alcuni nuoviedifici tra cui la Torre Sospesa e la Torre Tonda.

STORIA DELLA TRASFORMAZIONE

Dalla Ercole Ma rellialle nuove sedi terziarie

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Torre SospesaLa struttura di questo edificio (1991) è composta da unnucleo centrale contenente le scale e gli ascensori, chesostiene, sulla sommità, quattro travi; queste ultimesorreggono, attraversouna serie di cavi, idiversi piani dell’edificio,che risultano quindiappesi (da cui il nome diTorre Sospesa). Il fabbricato è conte-nuto tra quattro portalibianchi, in cemento,ruotati di 45 gradi ri-spetto al corpo dell’edi-ficio. La torre, con facciatevetrate continue, ospitaparte degli uffici dellaOracle. Oggi sta sorgendonell’area Mediapolis unaseconda sede della so-cietà.Progetto edificio: Giancarlo Marzorati

Torre TondaQuesto edificio (1993) ha una forma cilindrica ed èsorretto da pilastri posizionati lungo il perimetro delfabbricato e poggianti su una grande soletta circolare incemento armato posta al primo piano. Il grandebasamento poggia a sua volta su un nucleo centrale,sempre in cemento armato, di diametro ridotto, checontiene i collegamenti verticali come scale ed ascensori,gli impianti e l’accessoall’edificio. Attorno aquesto nucleo centrale,lo spazio alla base delfabbricato si presentacoperto dalla solettasovrastante, restandocompletamente vuotoe quindi permeabileallo sguardo. La torre,che appare composta dafasce vetrate orizzontalialternate ad altre piene,ospita la Datamat e altresocietà di informatica egestione finanziaria.Progetto edificio: Giancarlo Marzorati

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1918

I fenomeni di trasformazione in corso su queste areesono piuttosto complessi e si articolano in variinterventi, tra i quali riveste particolare rilievo il progettodenominato Mediapolis. Quest’ultimo interessa un’areadi circa 128.000 mq di estensione e prevede larealizzazione di una sorta di distretto multimediale in cuisaranno compresenti attività di diverso tipo, tra cuiuffici, imprese, laboratori, negozi e servizi, tutti legatialle nuove tecnologie. Vi troveranno spazio anche una nuova sede delDipartimento della Comunicazione dell’Università degliStudi di Milano e gli uffici amministrativi e direzionalidel Gruppo Banca Intesa. Già realizzata è la sede italianadi ABB, qui trasferita da Piazzale Lodi a Milano.

Edificio ABBSi tratta di un edificio tecnologicamente avanzato la cuiprogettazione è stata condotta secondo il principioguida del risparmio energetico. La tecnologia a “soffittofreddo”, realizzata qui per la prima volta in Italia,prevede la localizzazione nei soffitti di tutti gli impiantidi condizionamento e di trattamento dell’aria. L’archi-tettura dell’edificio si disegna con una forma ad “S”piuttosto insolita. Inoltre il fabbricato è dotato di unsistema completamente computerizzato di attivazionedei tendaggi e degli impianti di climatizzazione, inrelazione alla temperatura e alle caratteristiche am-bientali. Le pareti esterne dell’edificio, completamentevetrate (doppi vetri), presentano un’intercapedine per lacircolazione di aria anch’essa finalizzata allaclimatizzazione interna degli ambienti. L’edificioultimato alla fine del 2001 è la sede della ABB Italia edè in grado di ospitare 1.200 persone.Progetto edificio: Giancarlo Marzorati

Il primo insediamento delle industrie siderurgiche Falcknel comune di Sesto San Giovanni risale al 1906,quando Giorgio Enrico Falck era alla guida dell’impresa,allora denominata “Società Anonima Acciaierie eFerriere Lombarde”. I primi impianti produttivi copronouna superficie di circa 140.000 mq. Gli edifici destinatialla produzione vengono poi affiancati dal “VillaggioFalck”, che comprende le abitazioni destinate agli operaidell’impresa. Le strutture che la Falck costruisce nelcomune di Sesto San Giovanni comprendono anchebiblioteche, centri sportivi, case di riposo e centri per ildopolavoro. Nel 1911 l’impresa acquisisce la Ferriera diMilano e all’originario stabilimento “Unione” siaggiungono progressivamente le aree “Concordia”,“Vulcano” e “Vittoria”. Contemporaneamente allosviluppo degli impianti siderurgici e meccanici di SestoSan Giovanni si verifica anche un ampliamento delleattività del gruppo, che a partire dal 1917 dà avvio allarealizzazione di alcune centrali idroelettriche. Nel 1931l’impresa assume il nome Falck. Gli impianti produttivi,danneggiati dai bombardamenti della seconda guerramondiale, vengono ricostruiti e ammodernati con ifondi messi a disposizione dal Piano Marshall. A partiredal 1975 gli investimenti nel settore della produzioneindustriale calano progressivamente e il settoresiderurgico attraversa una profonda crisi. Nel 1995 laFalck presenta al Ministero dell’Industria le domande dismantellamento degli impianti Falck Nastri, FalckLamiere e Falck Vittoria. Nell’anno seguente moltiimpianti vengono demoliti e hanno inizio i primiprocessi di riprogettazione e rifunzionalizzazione dellearee produttive dismesse, che complessivamentehanno un’estensione di un milione e mezzo di metriquadrati.Nel dicembre 2000 le aree Falck, che rappresentanoattualmente oltre il 20% dell’intero territorio comunale,vengono acquisite dal Gruppo Immobiliare Pasini.Il progetto di rilancio dovrà tenere conto degli aspettisociali, culturali, ambientali ed economici della realtàlocale. Per tali motivi è stato ritenuto opportunocostituire una commissione di esperti di varie disciplinecon l'incarico di individuare le linee guida per ladefinizione di un piano esecutivo che preveda ilriassetto generale in termini di sviluppo di nuove attività(uffici, aziende, residenze, ecc.), la nascita di parchi ur-bani e altre aree adibite a verde pubblico, centri sportivie luoghi di aggregazione culturale, privilegiando - ovepossibile - il recupero di edifici storici. Tale piano con-terrà indicazioni specifiche anche rispetto ai problemilegati alla viabilità e alla tutela dell'ambiente, affinché learee ex-Falck divengano pienamente fruibili e integratecon il territorio metropolitano.

Mediapolis Aree ex Falck

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Il Parco Nord Milano interessa, oltre al capoluogo, il territorio di altri cinque comuni dell’hinterland. L’area vincolata si estende complessivamente per 600 ettari, dove si trovavano aree industriali dismesse,discariche abusive, depositi all’aperto e aree agricoleabbandonate o in attesa di trasformazione.

IERIIERI

OGGIOGGI

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su una parte delle aree ex Breda. La prima area riqualificatatra quelle che attualmente costituiscono il Parco NordMilano è quella precedentemente occupata dagli impiantiproduttivi dalla Breda e ceduta al Consorzio all’inizio deglianni ottanta.

Dal 1993la sede del Con-

sorzio Parco Nord Mi-lano si trova all’interno di

un vecchio cascinale com-pletamente ristrutturato, ri-battezzato “Cascina ErcoleFerrario” in ricordo del presi-dente del Parco che avviò iprimi interventi. Fienile, por-

tico e stalle sono stati recu-perati ad altre funzioni e at-

tualmente ospitano, oltre agli ufficiconsortili, il “Centro Operativo del Parco”, il Centro diDocumentazione Regionale sull’Educazione Ambientale,una sala riunioni e, durante i fine settimana estivi, mostre,eventi e feste cui partecipano diverse migliaia dipersone.

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La prima ipotesi di costituzione di un parco intercomunaleal confine nord di Milano risale al 1967 ed è inserita tra leprevisioni del piano redatto in quell’anno per l’areametropolitana milanese (Piano Intercomunale Milanese).

Il Consorzio Parco Nord Milano nasce nel 1970 e nel 1975viene istituito come parco regionale. I comuni interessatisono: Milano, Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusa-no Milanino e Sesto San Giovanni. La progettazione e lapianificazione sono state curate dal Consorzio del Parco, inparticolare dall’architetto Francesco Borella, progettista eprimo direttore del Parco stesso.Le attività di pianificazione e progettazione si pro-traggono fino al 1982; nel 1983 ha inizio la fase realiz-zativa, con la messa a dimora di circa 10.000 pianticelle

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STORIA DELLA TRASFORMAZIONE

Dai terreni indu striali dismessiad un parco per sei Comuni

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All’interno del Parco Nord Milano sono presentiattrezzature di vario tipo, tra le quali assumono unparticolare rilievo gli orti regolamentati, che sono statiattrezzati in modo da poter essere coltivati da duepersone ciascuno e sono dotati di cassepanche per ildeposito degli attrezzi. I primi orti sono stati realizzati apartire dalla fine degli anni ottanta per rispondere adun’esigenza diffusa soprattutto tra gli anziani econtemporaneamente per riqualificare le aree interes-sate dal fenomeno degli orti abusivi. Nel Parco sono presenti anche stagni e laghetti, chesaranno collegati tra loro tramite un sistema di canalicon la finalità di dar vita ad un vero e proprio “sistemadelle acque”. In particolare, un gruppo di stagni è statorealizzato nella zona sud-est del Parco, costeggiata daviale Fulvio Testi.Ai suoi utilizzatori il Parco offre itinerari ciclopedonali epasserelle di attraversamento degli assi stradali, areegioco per bambini, campi di bocce, pallavolo epallacanestro, spazi attrezzati per la sosta. Un Teatrino all’aperto è stato ricavato ai piedi di una“montagnetta” realizzata attraverso il recupero della exdiscarica delle scorie d’alto forno della Breda, casoesemplare delle opere preventive di sgombero e dibonifica ambientale che molto spesso sono statenecessarie prima di sistemare a prato e a bosco le areedi progetto. Il Teatrino è stato ottenuto recuperando iquattordici pilastri in cemento armato che origina-riamente costituivano il sostegno di una gru addetta allamovimentazione delle scorie dell’altoforno delle fucineBreda. I pilastri delimitano il Teatrino, dotato di un palcoin cemento con copertura in legno lamellare esopraelevato tramite la creazione di un terrapieno.All’interno del Parco, i cui confini non sono recintati, lasicurezza e l’accertamento di eventuali violazioni dileggi o regolamenti sono garantiti dal lavoro di alcuniGuardaparco dipendenti del Consorzio e di un Serviziodi Vigilanza Ecologico Volontario. Quest’ultimo,

Villa Torretta, situata nel territorio di Sesto SanGiovanni, è nata nel sedicesimo secolo comeresidenza di campagna di nobili milanesi. Nei secolisuccessivi ha attraversato periodi di decadenza,divenendo prima dimora di contadini e poi, durante laseconda guerra mondiale, alloggio per gli operai dellaBreda. Nel 1981 è stata acquisita dal Consorzio ParcoNord, che nel 1989 l’ha affidata tramite convenzionealla Società Edilfutura del Gruppo Pasini. L’operatoreprivato ha provveduto a recuperare l’edificio, cheospiterà un centro congressi multifunzionale conhotel e ristorante. I preziosi affreschi settecenteschiritrovati nella villa sono stati staccati dalle pareti perconsentirne il restauro, al termine del quale sarannoricollocati nella loro sede originaria nella Villa.

Villa Torretta

Itinerarinel parco

Un’attività particolarmente rilevante svolta all’interno del Parcoè quella di educazione ambientale con le scuole,che prevede iniziative didattiche, passeggiate e produzione di materiali illustrativi. Si organizzano inoltre feste e vari eventi aggregativi con attività culturali, sportive e ricreative che raccolgono migliaia di persone.

composto da circa 90 guardie, si occupa inoltre dieducazione ambientale, tutela della fauna minore einterventi di protezione civile.Nel corso dell’anno 2000 il Settore di Gestione del Parcoha dato avvio ad un progetto innovativo che tramitel’utilizzo delle nuove tecnologie consente di seguirecostantemente la crescita e lo sviluppo dei filari e dialcuni boschi. Al piede di ognuno degli alberi studiativiene posizionato un microchip che contiene tutte leinformazioni sul suo stato di salute e la storia degliinterventi realizzati. Con i dati così ottenuti, presso gliuffici del Consorzio vengono elaborate carte tematiche estrategie di gestione delle diverse aree del Parco.

Testo a cura di Elisa Pozzoli

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1891Nasce la Ercole Marelli che nel 1906 prenderà slancio con la costruzione di ventilatoridomestici.

1893Nasce la Società Umanitaria per volontà di Prospero Moisè Loria, commerciante, chedestina al progetto un cospicuo lascito. La Società sarà sciolta nel 1898 per attività“sovversiva”, ma poi ricostituita nel 1903. Iniziano i lavori di restauro del CastelloSforzesco, a cura di Luca Beltrami e Gaetano Moretti, che proseguiranno per tutto ildecennio e si concluderanno con la ricostruzione della torre del Filarete nel 1906.

1898Tutta la rete tranviaria cittadina viene elettrificata dalla Società Edison, su appositaconvenzione con il Comune di Milano (1895). Elettrificazione anche delle tranvieMilano-Affori e Milano-Monza, in precedenza a trazione animale.

1901-1910È il decennio dello sviluppo del sistema industriale milanese e dell’inurbamentooperaio (nel 1901 Milano conta 491.000 abitanti). E' dovuto non soltanto alrafforzamento dei settori industriali già presenti nell'area, ma soprattutto allacrescita di quelli di più recente affermazione, del metallurgico e del chimico inparticolare. Gli impianti di grandi dimensioni sorgono in gran parte al di fuoridell'anello dei Bastioni.L'espansione industriale è massima nella periferia nord-est della città. La Pirelli eC., fondata nel 1872 dall’ing. Giovanni Battista Pirelli, all’inizio del secolo è in unafase di forte sviluppo della produzione e di allargamento dei propri mercati: si trovaquindi nella necessità di ampliare gli impianti, soprattutto per la produzione di cavielettrici. Si consolida inoltre il polo industriale di Sesto San Giovanni: Acciaierie eFerrerie Lombarde Falck (1906), Officine meccaniche Ernesto Breda (1903), Pirelli(1906), Motori elettrici Ercole Marelli (1905), Ovsa (1906), Sapsa (1906),Elettromeccanica Lombarda (1913), Distilleria F.lli Campari (1902).

1903Il Consiglio Comunale approva l’istituzione di un’azienda speciale per la costruzionee la gestione delle case popolari.

1906Giorgio Falck fonda la Società Anonima Acciaierie e Ferrerie Lombarde. Nascono iprimi insediamenti Falck nella città di Sesto S. Giovanni con l'acquisizione di partedell'attuale area denominata “Unione” per una superficie totale di 140.000 mq.Seguiranno negli anni successivi gli stabilimenti “Concordia”, “Vulcano” ed, inseguito, “Vittoria”. Alla Marelli nasce la divisione per la strumentazione elettrica perl’automobile (poi Magneti Marelli dal 1919).

1907La Pirelli acquista dalla Società Anonima Quartiere Industriale Nord Milano (SAQINM)un’area di 170.000 mq, allora sita nei comuni di Niguarda e Greco Milanese.

1908Si delibera la fondazione dell’Istituto per le case popolari ed economiche (entemorale col concorso in capitali, oltre che del Comune, della Cassa di risparmio e dialtri istituti di credito e, in misura diversa, di azionisti privati).Primo insediamento della Pirelli in località Bicocca. L’impianto industriale è collegatoalla città dalla tranvia pubblica Milano-Cinisello e dista 4 km in direzione nord dallo

1881-1890Dopo l’unità d’Italia l’industria tessile e l’artigianato di produzione innescano ilprocesso di industrializzazione, ma è a partire dal 1880 che Milano si avviarapidamente a diventare anche il centro finanziario più importante del Paese e a farvalere le condizioni favorevoli allo sviluppo delle nuove industrie. Le ferrovie apronoi mercati internazionali e nascono l’industria metallurgica e l’industria meccanica.

1881Inaugurazione della prima tramvia (a cavalli) della città di Milano.A Milano seconda esposizione nazionale.

1884Progetto del primo Piano Regolatore della Città di Milano di Cesare Beruto. Dibattitie polemiche impongono al Comune di dotarsi di un vero e proprio Piano regolatoregenerale per la città, un piano di sviluppo elaborato e gestito dalla pubblicaamministrazione. Il progetto, affidato al tecnico comunale ingegner Cesare Beruto,propone un modello radiocentrico di sviluppo della città, disegna la circonvallazione"delle regioni" e prevede la copertura di molti canali e del Naviglio. Beruto proponesostanzialmente l’estensione continua di una rete viaria indifferenziata e dei servizifino ai limiti che le previsioni ritengono necessarie. La proposta prevede anche unariutilizzazione prevalentemente a verde dell’area dei Bastioni (demoliti a partire dal1880) e la formazione di nuovi spazi pubblici (piazze, piccoli giardini urbani, vialialberati). Si propone una città compatta, molto costruita, basata su ampi lotti conedifici pluripiano: una città sostanzialmente residenziale e direzionale, mentre lefabbriche vengono lasciate fuori dai perimetri, anche futuri, della città.Viene fondata l’Elvetica (che diventerà poi Breda).

1885Il progetto del Beruto, discusso in Consiglio comunale all'inizio del 1885, non vieneapprovato. Per la sua revisione - che avviene nello stesso anno - viene nominata unacommissione consigliare, presieduta dal consigliere e industriale Giovanni BattistaPirelli. Il piano è adottato dal Consiglio comunale nel 1886. Fra le numerose varianti,la riduzione della proposta di formare una zona a verde nell'area delle muraspagnole, che diventeranno così edificabili. Si realizzano i primi grandi interventi diedilizia residenziale nelle aree del Lazzaretto.

1886Ernesto Breda fonda l'omonima impresa specializzata nella costruzione dilocomotive e materiale ferrofilotranviario.

1889Il ministero dei Lavori pubblici approva il Piano Beruto, imponendo nuove enumerose varianti (viene definito ufficialmente Piano regolatore edilizio e diampliamento).

1891-1900Tra la redazione del Piano regolatore e la fine del secolo gli interventi più consistentiavvengono all’esterno delle mura là dove le esigenze socio-economiche lo richiedono.Attorno alla Stazione Centrale e ai relativi tracciati ferroviari si verifica un importantesviluppo industriale. A nord, sulla direttrice di via Melchiorre Gioia dove, in via PonteSeveso, vi era già la fabbrica di guttaperca, stabilimento “Città di Milano” della Pirellisi insediano imprese e residenze. Sono nel frattempo in corso di edificazione iquartieri residenziali del ceto impiegatizio, innanzitutto a Monforte, la cui architetturadefinisce un paesaggio urbano di innovativa qualità.

ITINERARIO BICOCCA - AREE EX MARELI-EX FALCK - PARCO NORD

L'urbanistica n ell'ultimosecolo nel nord-est milanese

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“moderno” (con una maggiore volumetria) si possa davvero ammodernare lo spaziourbano. In centro viene inoltre favorita la presenza degli affari più che delle abitazioni,mentre la gran parte dei grandi edifici pubblici vengono riuniti nella zona tra Piazza Duo-mo e i Bastioni di Porta Romana (prefettura, questura, università, palazzo di giustizia).

1930L'intera Cerchia dei Navigli è coperta.

1931-1940Sono gli anni in cui proseguono come modello di ammodernamento urbano ledemolizioni e le riedificazioni già iniziate nel decennio precedente (piazza Diaz, piazzadegli Affari, via Larga, Palazzo di Giustizia). Tra il 1931 e il 1937 vengono demoliti12.546 vani e quasi duemila famiglie l’anno sono espulse dal centro storico della città.

1931Entra in funzione l'attuale Stazione Centrale non più "passante" ma "di testa" ; ilsistema ferroviario milanese-lombardo è ormai completato con il nuovosmistamento est e gli scali merci di Farini, Lambrate, e Rogoredo.Viene costituita l'Azienda Tranviaria Municipale (ATM).

1934Viene approvato il Piano regolatore dell'ingegnere Albertini, che risponde ad alcunicriteri del progetto del 1926/27. Tutto il territorio è completamente disponibile aogni edificazione: in questo caso la forma urbana diventa quella dei casuali confinicomunali dopo l’aggregazione nel 1923 dei comuni limitrofi.Sono previste 5 linee di metropolitana.

1935Sono già in funzione 23 autolinee, per 384 chilometri di rete.

1936-37Smantellamento delle prime tranvie extraurbane (Milano-Pavia e Milano-Lodi)

1938Inizia l'elettrificazione delle linee FS facenti capo a Milano.

1941-1950La ricostruzione dopo la guerra. Avviene in modo affrettato e grossolano, anche acausa degli oltre 250.000 locali distrutti o danneggiati, realizzando con maggiorefacilità i disegni di trasformazione già avviati in periodo di regime. Unica eccezioneè il quartiere QT8 che viene considerato modello dell'architettura moderna.

1951-1960Sono gli anni del “boom” occupazionale e demografico. In dieci anni (1951-61)l’occupazione dell’industria manifatturiera a Milano passa da 323 a 427 mila unità.La popolazione del capoluogo cresce del 24%, mentre quella degli altri comunidell’area PIM (Piano Intercomunale Milanese) cresce del 46%.

1950-53Viene edificato il quartiere Ina-Casa Pirelli a Cinisello Balsamo.

1953Nuovo Piano Regolatore Generale. Recepisce la crescente articolazione funzionaledelle diverse parti della città e mira a organizzarla e razionalizzarla attraverso lostrumento dello zoning. Si accentua la vocazione residenziale di viale Monza e neldecennio molti stabilimenti industriali prebellici si allontanano da questo settoreurbano occupando le aree più esterne e più prossime alla cintura ferroviaria e allaMartesana (Lever Gibbs, Officine dell’Orto, Transmeccanica, Elettrocondutture).Nasce in questo periodo la nuova circonvallazione, spianando i bastioni di PortaVolta, Garibaldi, Vittoria, e Romana. Iniziano i lavori per la nuova arteria di vialePalmanova.Progettazione del Centro Direzionale nella zona situata a nord-est di Milano.

stabilimento “Città di Milano” di via Ponte Seveso, in quegli anni principaleinsediamento produttivo della Pirelli.

1909Convenzione tra il Comune di Milano e la Società Anonima Quartiere IndustrialeNord Milano per la realizzazione, col concorso di capitali pubblici e privati, di unazona di espansione suburbana lungo un asse rettilineo che collega Milano con SestoSan Giovanni e Monza. “Il Vialone”, ora viale Zara-Testi, è lungo 6,5 km fino a Sestoe più di 7 fino a Monza.

1911-1920Piano Regolatore Pavia-Masera. Il Piano, elaborato dagli ingegneri Angelo Pavia eGiovanni Masera, presentato nel maggio 1909 e approvato l’anno successivo, sanciscel'ulteriore ampliamento dello schema urbano monocentrico, rafforzando il sistema delleradiali e delle circonvallazioni, completando il disegno della rete ferroviaria nell'attualeconfigurazione e favorendo la caratterizzazione funzionale delle diverse parti della città.Il Piano propone la specializzazione terziaria all'interno della Cerchia dei Navigli e laformazione di una nuova periferia industriale e residenza operaia, sia a nord, sia a suddella nuova cintura ferroviaria (ormai completata anche nel suo tracciato meridionale, daSan Cristoforo a Rogoredo) ; nella zona est, fra la circonvallazione delle regioni e laferrovia, viene localizzata la futura Città degli Studi. Il progetto (del 1908) della Società Anonima Quartiere Industriale Nord Milano edell'Unione Cooperative per la grande operazione immobiliare della spina dorsale diViale Zara-Fulvio Testi viene incluso nel Piano e prende avvio in questi anni.

1916-1918La Pirelli acquista le aree adiacenti l’attuale viale Sarca e con questo acquisto la suaproprietà raggiunge i 220.000 mq.La Pirelli inoltre acquista gli edifici localizzati su tali aree, destinati ad essereprogressivamente demoliti ad eccezione della Bicocca degli Arcimboldi, una villadi campagna del Quattrocento posseduta dalla famiglia degli Arcimboldi e in seguitoda altre famiglie nobili fino a diventare proprietà della Società Anonima QuartiereIndustriale Nord Milano nel primo decennio del Novecento. Qui viene insediato unmuseo della gomma e successivamente, verso il 1922, saranno ospitate la scuolainfantile e l’istituto professionale.

1921-1930Tra il 1920 e il 1923 la Pirelli realizza per i propri dipendenti un centro sportivo econclude con l’Istituto Autonomo per le Case Popolari accordi per la costruzione dicase e villini per i propri impiegati, in un’area attigua allo stabilimento. Sorge così il“Borgo Pirelli”.

1920-40Vengono realizzati nella città oltre 400.000 locali d'abitazione, in buona parte dell'IAGP.

1923Vengono annessi al Comune di Milano 13 comuni esterni

1926Il Podestà Belloni bandisce un concorso nazionale per il nuovo Piano Regolatore diMilano.

1927Il concorso viene vinto dal progetto dell’architetto Portaluppi e dell’ingegnerSemenza. Il progetto propone per Milano uno sviluppo quantitativo e qualitativoconsiderato in quegli anni attendibile, ma che si realizzerà solo nel secondodopoguerra. Viene pensata una consistente ristrutturazione del sistema dellamobilità e in particolare del trasporto pubblico su ferro, e cioè un articolato sistemadi ferrovia metropolitana che verrà però accantonato in seguito alla crisi economicadel 1929. Viene anche proposta la creazione di una cintura verde che limitil’espansione urbana oltre che di una circonvallazione di 54 km.Prevale la convinzione che solo demolendo la vecchia città e ricostruendola in modo più

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Prosegue l’esodo demografico da Milano (235.000 abitanti in meno nel decennio1981-1991), ma perdono popolazione - per la prima volta - anche le aree di piùantica urbanizzazione e industrializzazione quali Sesto San Giovanni, Monza,Cinisello Balsamo.

1983Il Piano Pluriennale di attuazione del Prg per il 1983/86 comprende anche il ParcoNord e pone allo studio la riqualificazione del vecchio nucleo residenziale compresotra viale Fulvio Testi e viale Sarca all’altezza del Borgo Pirelli. Iniziano concreti interventi di riqualificazione al Parco Nord: primi significativiinterventi di forestazione, vengono messe a dimora alcune migliaia di pianticelle.Inizia la realizzazione del "Passante ferroviario" e della linea 3 della MetropolitanaMilanese.

1984Viene approvato il Documento Direttore del Progetto Passante (studiato dalComune dal 1982). Il Documento descrive le "strategie di azione" dellaAmministrazione Pubblica per la città nella sua regione e per l'area metropolitana.Approvazione del Progetto Casa.

1985La strategia d'azione indicata dal Progetto Passante viene elaborata nei quattroProgetti d'Area : Cadorna-Vittoria, Garibaldi-Repubblica, Portello Fiera, studid'inquadramento per il nord-ovest e il sud-est.Viene decisa la futura sistemazione complessiva dell’area di proprietà della Pirellialla Bicocca che diventa oggetto di un protocollo d’intesa tra Pirelli, RegioneLombardia, Provincia e Comune di Milano. L’intesa prevede la trasformazionedell’area Bicocca in un “Centro tecnologico polifunzionale e integrato”, progetto diriconversione che viene chiamato Pirelli-Tecnocity. La Pirelli indice un concorso indue fasi per “sviluppare il tema del futuro assetto urbanistico e architettonicodell’area Pirelli Bicocca”. Al concorso partecipano diciotto architetti di famainternazionale. La giuria sceglie come vincitori della prima fase i progetti degliarchitetti Gabetti e Isola, Gregotti Associati, Valle.

1986-88Intervento di bonifica e successivo recupero ambientale dell’ex discarica delle scoried'altoforno delle vicine acciaierie Breda, area dove è poi sorta la “montagnetta” delParco Nord.

1988L’Amministrazione comunale presenta il Documento Direttore per le Aree Dismesse(164 casi per 461 ettari di superficie fondiaria). Il Documento Direttore riproponel’esigenza di pianificare il riuso di queste aree attraverso lo strumento dei Progettid’Area, già presenti nel Documento Direttore del Progetto Passante, aggiungendovile aree della Pirelli alla Bicocca (fino all’ex acciaieria Breda), l’area Montecatini aMorsenchio e l’area Redaelli a Rogoredo.

1990Il Documento Direttore per le Aree Dismesse viene ripresentato in veste definitiva,ma i Progetti d’Area stentano a prendere avvio.

1991-2001Viene lanciato, a cura del Comune e dell'AIM, il concorso di idee per l'area Garibaldi-Repubblica. Viene completata la tratta della linea 3 della metropolitana da Sondrio aSan Donato Milanese.

1992Accordo Pirelli-Università degli Studi di Milano per il decentramento di alcunefacoltà alla Bicocca

1995Progetto Nove Parchi per Milano. Il progetto non propone un intervento generale,ma una serie di interventi puntuali che nel loro insieme tentano di disegnare una

1955Viene decisa la costituzione della MM S.p.A.

1957-1960Potenziamento dell'aeroporto di Linate, che assorbe tutti i traffici, eccetto quelliintercontinentali.

1958Costruzione della nuova stazione ferroviaria di Porta Garibaldi.Viene coperto il naviglio della Martesana.

1960Progettazione delle tangenziali autostradali.

1961-1970Già nel corso dei primi anni Sessanta si conclude il processo di formazione dellacittà industriale. Nel decennio 1961-71 gli addetti all’industria manifatturieracrescono ancora, ma in misura nettamente minore che nei dieci anni precedenti. Losviluppo occupazionale è sostenuto in parte dall’industria alimentare e poligrafica,ma soprattutto da quella meccanica.

1964Entra in funzione la linea 1 della Metropolitana Milanese da piazzale Lotto a SestoMarelli.

1965-1975Si sviluppano i settori high tech nel quadrante nord orientale dell'area milanese(Mondadori e IBM a Segrate ; GTE a Cassina de' Pecchi ; IBM a Vimercate ; Sit-Siemens a Settimo).

1959-1967Vengono realizzate le nuove Linee Celeri dell'Adda nel tratto Milano-Gorgonzola.

1969Entra in funzione la linea 2 della Metropolitana Milanese, da Caiazzo a CascinaGobba.

1971-1980 Tra il 1972 e il 1981 vengono dismessi nel capoluogo 28 impianti industriali, per untotale di oltre 480.000 mq di superficie fondiaria. A partire dalla metà degli anniSettanta lo stabilimento Pirelli-Bicocca, per il sopraggiungere di nuove esigenzetecnico-aziendali legate a radicali processi di ristrutturazione industriale, comincia aperdere la propria funzione produttiva trainante all’interno del complesso delGruppo Pirelli.

1973Realizzazione della Tangenziale Est.Quadruplicamento della linea ferroviaria Milano-Monza.

1975 Il Parco Nord viene riconosciuto dalla Regione Lombardia come parco regionale. Lasua gestione è affidata ad un Consorzio composto dai sei Comuni intorno al Parcoe dalla Provincia di Milano.

1980Viene approvata la Variante Generale al Piano Regolatore predisposta dal Comune diMilano a partire dal 1972 (il nuovo PRG viene presentato nel 1975, adottato nel 1976.

1981-1990Tra il 1982 e il 1990 vengono abbandonati nel capoluogo oltre 100 impiantiindustriali : la superficie delle aree dismesse supera i 4,5 milioni di mq.Tra i comparti più consistenti abbiamo quello della Pirelli-Breda con 1.470.000 mqdi aree dismesse e quello della Magneti Marelli con 303.000 mq.

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nuova struttura urbanistica per la città. Formulazione e presentazione dei primi PRU- Programmi di riqualificazione urbana; (DM 21/12/94).

1999-2000Elaborazione, presentazione e approvazione del Documento di Inquadramento dellePolitiche Urbanistiche Comunali per l'attuazione dei Programmi Integrati diIntervento (PII).Le storiche aree di proprietà della Falck a Sesto S. Giovanni vengono cedute alGruppo Immobiliare Pasini di Sesto San Giovanni: esse rappresentano il venti percento dell’intero territorio comnunale. La nuova proprietà costituisce nel 2002 unacommissione di esperti di varie discipline per individuare le linee guida di un pianogenerale di recupero delle aree.

Tavole cronologiche a cura di Massimo Tiano

Urban Center - L’Assessorato allo Sviluppo del Territorio del Comune diMilano ha aperto nel luglio 2001 il primo Urban Center d’Italia nel centroistituzionale e culturale della città.Urban Center, come le altre analoghe strutture europee già attive, hal’obiettivo primario di comunicare ai cittadini le grandi trasformazioni cheinteressano il loro territorio ed illustrare le politiche urbanistiche e le formeattuative che l’Amministrazione comunale mette in atto per realizzarle. Sirivolge inoltre ad un pubblico esteso, italiano e internazionale, checomprende operatori economici di settore e non, studenti, turisti,amministratori pubblici, ai quali fornisce informazioni e dati sull’assettoterritoriale della città, sulle sue potenzialità evolutive e sulle sue eccellenze.Urban Center è centro di confronto, dibattito e approfondimento per letematiche che riguardano il progetto di sviluppo urbano in tutti i settoridisciplinari che in esso convergono, dall’architettura alla sociologia,dall’economia alle scienze ambientali. L’attività del centro si svolgeattraverso esposizioni di progetti e realizzazioni, conferenze, workshopnegli spazi in Galleria Vittorio Emanuele, e con la organizzazione diiniziative sempre finalizzate alla conoscenza e promozione del territoriocome gli Itinerari di visita tematizzati o l’edizione di dossier e documentiillustrativi dei progetti e temi trattati. Dispone di un Infopoint, di postazioniinformatiche per la consultazione diretta delle banche dati e cartograficheterritoriali, ed è in corso di realizzazione un sito internet che consentirà diestendere la rete dei contatti internazionali e la disponibilità diinformazioni per gli utenti.

AIM- Associazione Interessi Metropolitani è un centro culturale senzascopo di lucro fondato nel 1987 da un importante gruppo di imprese,banche ed enti milanesi per promuovere studi, progetti ed iniziative asostegno dello sviluppo economico, sociale e culturale di Milano incollaborazione con gli enti pubblici e le università.I Soci AIM (2002) sono: AEM, Banca Intesa, Banca Popolare di Milano,Gruppo Credito Valtellinese, Gruppo Falck, Italtel, Gavazzi Tessile, Pirelli,Siemens Communications, Telecom Italia, 3M Italia.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI • Progetto Bicocca, Electa (1986)• Metamorfosi di una città: Sesto San Giovanni, a cura di E. Parma,

Comune di Sesto San Giovanni (1992)• Il territorio che cambia. Ambienti, paesaggi e immagini della

regione milanese, S. Boeri, A. Lanzani, E. Marini; AIM -Associazione Interessi Metropolitani, Abitare SegestaCataloghi (1993)

• Innovazione e sviluppo a Milano, a cura di S. Campodall’Orto,AIM - Associazione Interessi Metropolitani, Abitare SegestaCataloghi (1996)

• Appunti delle lezioni, L. Mazza (AA 1997/98)• Parco Nord Milano – Notizie 1998, pubblicazione del Consorzio

Parco Nord Milano (1998)• Progetto Bicocca 1985-1998, I quaderni della Bicocca n.1,

SKIRA (1999)• La Bicocca abitata, I quaderni della Bicocca n.2, SKIRA (2000)• La Bicocca degli Arcimboldi, SKIRA (2000)• “Perla d’Europa”, a cura di T. Colombo e R. Gini. Estratto da

Parchi e riserve naturali – Le aree protette della Lombardia,n.1/2001

• Il Teleriscaldamento di Tecnocity-Bicocca, AEM (2002)• Arcimboldi: la cogenerazione AEM al servizio del nuovo teatro,

AEM (2002)• “La città fantasma dell’acciaio”, di C. Bolognesi in Domus

n. 845/2002

SITI INTERNETAEM: www.aem.itASNM: www.asnm.itComune di Sesto San Giovanni: www.sestosg.netFalck: www.falck.itParco Nord Milano: www.parconord.milano.itPirelli: www.pirelli.itUniversità degli Studi di Milano Bicocca: www.unimib.it

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Ufficio informazioni:Urban Center del Comune di MilanoGall. Vittorio Emanuele, 11/12tel. 02 8845 [email protected]

BovisaCertosaParco delle Cave2

Università Cattolica del Sacro Cuore

Università degli Studi di Milano Bicocca

Università Commerciale Luigi Bocconi

Politecnico di Milano

IULM

“Conoscere Milano” è un’iniziativa del

In collaborazione con

Ideata e coordinata da

Con il contributo e la partecipazione di

Comune di MilanoUrban Center

Rai-RadioTelevisioneItaliana

Politecnico di Milano

AIMAssociazione Interessi Metropolitani

Con l’adesione di

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Conoscere Milano: i luoghi della trasformazioneGli itinerari di “Conoscere Milano” sono una propostaper scoprire la Milano che sta cambiando: i nuoviinsediamenti, le nuove università, le trasformazioniattuate o in corso di attuazione nelle zone ex industriali,i nuovi parchi attorno alla città.Un’opportunità per conoscere la Milano nuova fuoridalle mura storiche all’inizio del terzo millennio.

AIM - Associazione Interessi MetropolitaniProgettazione e coordinamento generaledi itinerari, pubblicazioni, relazioni pubbliche

Comitato ScientificoCoordinatori: Gianni Verga, Cesare Stevan, Pier Giuseppe Torrani;Giulio Crespi, Guido Martinotti, Luigi Mazza,Lorenzo Ornaghi, Antonio Pinna Berchet, Lanfranco Senn

Gruppo operativo di coordinamentoPreparazione degli studenti-guida,supervisione pubblicazioni e itineraricon la partecipazione di responsabili ed espertidelle varie iniziative sul territoriooggetto degli itinerari di visita

Anna Giorgi - Urban Center del Comune di MilanoAldo Castellano, Elisabetta Susani - Politecnico di MilanoLuisa Toeschi, Gianfranco Scurati, Carlo Berizzi - AIM

Redazione pubblicazioniElisa Pozzoli, Massimo Tiano, Simona Bodo

Progetto grafico Roberto Redaelli

Impaginazione e stampaTipografia Milanese srl

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Urban Center del Comune di MilanoGalleria Vittorio Emanuele 11/12 - Milanotel. 02 88 45 65 54 -5 fax 02 88 45 24 01email: [email protected] per il pubblico: ore 9.00 - 18.00 lunedì-venerdì

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Gianni VergaAssessore allo Sviluppo del Territorio

Milano non cresce più, ma si trasforma e si qualifica nella valorizzazione dei suoi riconosciuti elementi di pregio.Restaura i complessi monumentali e museali e ne progetta dinuovi, la “Città delle Culture” all’Ansaldo, il “Museo del Presente” in Bovisa, il “Museo del Novecento” all’Arengario. Gli spazi della cultura si adeguano ai nuovi modi di fruizione e alle diverse figure degli utilizzatori, la grandeBiblioteca Europea sorgerà al posto dello scalo ferroviariodi porta Vittoria, in corrispondenza con una stazione del Passante, affacciata sul parco di largo Marinai d’Italia.In parallelo al consolidamento dei ‘centri di diffusione delsapere’, le dieci università milanesi, ‘centri di formazione del sapere’, hanno ampliato, riqualificato e,soprattutto decentrato nel territorio metropolitano le propriesedi, per accogliere sempre più studenti e garantire strutture adeguate alla giusta competizione internazionale che entra oggi anche nel campo dell’istruzione.La città, principale nodo della rete regionale lombarda, pur nei suoi confini assai limitati, si confronta oggi con il contesto più ampio del territorio metropolitano.La “Grande Milano” si sta costruendo sul decentramento di decisivi nuclei propulsori di sviluppo economico,integrando le potenzialità presenti in più zone per la composizione di un sistema realmente competitivo che,tra l’altro, sia capace di adeguarsi alla velocità con cuiall’esterno si assiste all’introduzione di fattori e di funzioni innovativi. Si sono così strutturate centralità alternative, definite da proprie specializzazioni qualificate, nuovi territori e nuoviconfini che i milanesi stessi per primi devono riscoprire:recinti chiusi ed invalicabili di vecchi stabilimenti, che purehanno consentito alla città di crescere, si sono trasformatinell’arco di pochi anni in luoghi urbani attrezzati per accogliere chi li utilizzerà per il lavoro, lo studio, l’abitare.Sono queste le aree che gli Itinerari promossi dal Comunedi Milano con Urban Center, in collaborazione con AIM e Politecnico di Milano, vogliono far scoprire e conoscere.Situazioni in divenire, cantieri ancora aperti dai quali partiràun destino nuovo per Milano, arricchita da altre sediuniversitarie, quartieri attraenti con grandi parchi attrezzati,innovativi spazi di lavoro per gli uffici e il commercio,strutture per la cultura e il tempo libero, tutti connessi al territorio da adeguati collegamenti viari e di trasporto pubblico.Chi parteciperà a questi itinerari di visita potrà cosìconoscere e farsi una personale idea della città reale nel passaggio dal passato al futuro, verso nuove possibilitàdi residenza, di studio, di lavoro e accoglienza,come è sempre stato nella tradizione innovativae generosa della nostra città.

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ITINERARIO n. 2BovisaCertosaParco delle Cave

1. Stazione FNM Bovisa

2. Area AEM GasometriEdifici storiciGasometriArea Nuovo Politecnico

3. Campus Bovisa - IV Facoltà di IngegneriaPercorso tra edifici e laboratoriGalleria del vento

4. Campus Bovisa - II e III Facoltà di ArchitetturaEdificio Didattico “D”Laboratorio per la Sicurezza nei Trasporti

5. Nuovo Quartiere Certosa

6. Parco delle CaveItinerario all’interno del Parco:LaghettiArea naturalistica “zona umida”Aree agricole e cascine

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IERIIERI

DOMANIDOMANI

Il quartiere della Bovisa, polo importante della chimica italiana, è un tassello storico della Milano operaia, e con i suoi imponenti gasometri è stato il simbolo della città industriale. Oggi, con l’arrivo dell’università, sta vivendo profonde trasformazioni.

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STORIA DELLA TRASFORMAZIONE

Dapolodellach imica a nuovo polo un iversitario

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Il Passante FerroviarioL’idea di una nuova infrastruttura che integri le retiesistenti in un vero e proprio sistema ferroviarioregionale risale agli anni sessanta. Nel 1967 già vieneipotizzato un tunnel ferroviario sotto la città comecollegamento tra le stazioni FS di Garibaldi e PortaRomana, mentre nel 1978 si delinea la proposta diun passante fortemente integrato alla rete regionaleesistente: il Piano Trasporti del Comune di Milanonello stesso anno ne prevede la realizzazione insiemealla terza linea della Metropolitana. Nel 1983 siaprono i cantieri e l’anno seguente viene redatto ilDocumento Direttore del Progetto Passante, cheprevede “strategie di azione” dell’Amministrazionepubblica per l’intera area metropolitana. Il primo tratto del Passante Ferroviario, tra le stazionidi Bovisa e Porta Venezia, viene aperto al pubblico il19 dicembre 1997 e se ne prevede il completamentofino alla stazione di Porta Vittoria entro il 2006,quando finalmente il Passante potrà svolgereappieno il suo compito collegando le linee ferroviariea nord-ovest con quelle a sud-est. Il progettoultimato vedrà i treni FS e FNM percorrere insieme iltratto del Passante per fare capolinea a Rogoredo. Fino a quel momento l’infrastruttura rappresenteràcomunque un importante collegamento urbano, coninterscambio con le tre linee della Metropolitana, esarà sicuramente alla base della rivitalizzazione dellearee di Bovisa e Certosa.

Alcuni numeri del PassanteLunghezza complessiva: 18,3 kmCollegamento sotterraneo realizzato: 10,4 kmStazioni previste: 7 (ora ne sono in funzione 5)Passeggeri: in media circa 35.000 persone utilizzanoogni giorno il Passante (dovrebbero salire a 60.000quando l’intera opera sarà completata).

Il quartiere di Bovisa, che prende il nome da unacascina già presente nel primo catasto teresiano, hacompiuto 120 anni: fino al 1880 infatti con il termineBovisa si indicava una località compresa nell’alloracomune di Affori, con solo qualche casa e una villasette-ottocentesca tuttora esistente. In realtà laporzione di territorio corrispondente all’attuale Bovisaera inserita negli ex comuni di Affori, Dergano, CorpiSanti di Porta Comasina e Villa Pizzone. La nascita delquartiere come oggi comunemente viene inteso èquindi strettamente legata all’insediamento delleindustrie, che in un decennio trasformano la zona inuno dei poli della chimica italiana.La prima fabbrica, che è anche il primo stabilimento perla produzione di acido solforico, viene fondata nel 1882da Giuseppe Candiani, pioniere della grande industriachimica italiana. Negli anni successivi vi si affiancano laVoge (che, insieme alla Candiani, sarà assorbita dallaMontecatini nel 1920), la Fabbrica dei Saponi Calamari(poi Sirio), la Edoardo Piatti (poi IVI - Industria VerniciItaliane, poi Ppg), la Sessa-Cantù, la Brill e la Mapei.Queste aziende si sviluppano accanto al grande impiantodelle Officine del Gas, nato nel 1905 per la produzione edistribuzione del gas in città. La realizzazione delleFerrovie Nord e del Traforo del San Gottardo offre lecondizioni decisive al decollo di industrie meccaniche edelettromeccaniche e all’apertura di Bovisa verso molticentri del nord milanese, accrescendo l’importanzadelle industrie ad un livello nazionale. A partire daglianni settanta si osservano le prime avvisaglie di quelprocesso di ristrutturazione industriale che, con lariduzione della mano d’opera e la chiusura di alcunistabilimenti, vedrà dimezzati tra il 1974 e il 1985 gliaddetti nelle industrie milanesi, che passeranno dadodicimila a seimila. Inoltre il processo dimetanizzazione avviato nella città lascia presupporre lafutura disponibilità dell’area dei gasometri, che vedràanche una sempre maggiore accessibilità grazie ailavori del Passante che stanno per avviarsi. Prendecorpo in questi anni l’idea del nuovo polo del Politecnicoa Bovisa, idea che viene ufficializzata dall’Amministrazionecomunale di Milano a partire dal 1987.

Ex complesso produttivo Ceretti & Tanfani, ora sede delle Facoltà di Architettura II e III del Politecnico di Milano

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La vicenda del potenziamento del Politecnico e della suasede di Città Studi inizia già negli anni sessanta, quandola crescita dell’Ateneo supera ogni previsione e sirendono necessari forti interventi di sviluppo. Dopo unprimo ampliamento sulla stessa area, viene predispostoun Piano di fattibilità per una “Città della Scienza e dellaTecnica” a Gorgonzola, che però non avrà mairealizzazione. Nel frattempo, tra il 1971 e il 1980 gliiscritti continuano a crescere in modo cospicuooltrepassando quota 20.000 nel 1981 e arrivando a30.000 nel 1987. Si rafforza l’idea di una rior-ganizzazione che non sia un semplice decentramento,ma che risponda a una logica di programmazione ecoordinamento tra diverse sedi. Nasce l’ideadell’insediamento a Bovisa, confermata nel 1987proprio dall’Amministrazione comunale; una propostache viene giudicata di grande interesse dallo stessoAteneo. Due anni dopo la Facoltà di Architetturatrasferisce alcuni corsi a Bovisa in un capannone cedutoin comodato d’uso dalla Fbm. Nel 1992 il Politecnicoacquista il complesso e dal 1994 il polo si ampliaavviando i corsi nel ristrutturato stabilimento della exCeretti & Tanfani. Il 1997 vede l’avvio dei corsi dellaFacoltà di Ingegneria nell’ex stabilimento Fbm e anchela firma dell’Accordo di Programma per latrasformazione dell’area dei gasometri. Pochi mesidopo viene indetto un Concorso internazionale diprogettazione dell’area gasometri alla Bovisa, che vedràvincitori due progetti ex-aequo (vedi pag. 12). Con larealizzazione di questo ulteriore ampliamento il polo diBovisa assumerà una rilevanza fondamentale per tutto ilnord-ovest milanese e non solo, data anche la suaelevata accessibilità al servizio di trasporto su ferronazionale e regionale. Oggi sono più di 10.000 glistudenti che gravitano attorno a quest’area, e si prevederaddoppieranno con la realizzazione del primo lotto

Il Politecnicoa Bovisa

Atrio e scale del nuovo Polo di via Durando

Il Politecnico ReteNegli anni ottanta prende corpo l’idea che la pro-grammazione del sistema universitario debba rispon-dere a una logica che riconosca la necessaria siner-gia con il sistema economico-produttivo per garan-tire nuova qualità alla ricerca e alla formazione. Il sistema universitario riscopre quindi il proprio ruolotrainante rispetto ai differenti sistemi produttiviterritoriali locali. Dal 1989 vengono istituite nuove sedinell’area lombarda, a Como e a Lecco. Nel corso deldecennio successivo seguono le altre sedi di Cremona(1991), Mantova (1994) e Piacenza (1997). È nel 1994che Senato Accademico e Consiglio d’Amministrazionedefiniscono la politica del “Politecnico Rete”. Bovisarappresenta dunque il cardine dello sviluppo delPolitecnico, nella logica di un Ateneo a dimensioneregionale, con poli d’eccellenza specializzati per areedisciplinari e fortemente legati alla vocazione dei territori.

I numeri del Politecnico di Milano7 sedi 6 scuole di specializzazione9 facoltà 150 corsi di formazione permanente20 dipartimenti 41.000 studenti27 corsi studio 1.000 docenti18 master 900 tecnici-amministrativi30 dottorati

nell’area dei gasometri. Uno degli obiettivi del polo diBovisa è quello di potenziare la capacità di trasferimentotecnologico del sistema universitario, mettendo in attonuovi strumenti di collaborazione tra Politecnico esistema delle imprese. Tale necessità ha stimolato larealizzazione di diverse iniziative, quali la costituzione diCentri Tecnologici e Consorzi di Ricerca che possanoessere di supporto alla struttura produttiva lombarda. Èstato realizzato, sempre in quest’ottica, un Acceleratoredi Imprese, vale a dire un centro dove sostenere l’avviodi progetti imprenditoriali innovativi.

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II e III Facoltàdi Architettura

IV Facoltà di Ingegneria

L’avventura della nuova Facoltà di Architettura in Bovisainizia ufficialmente nel 1989, quando si tengono i primicorsi in un capannone ceduto in comodato dall’Fbm eche sarà acquistato dal Politecnico tre anni dopo. Ma è apartire dal 1994 che si avviano i corsi in quello che è oggiil Polo di via Durando, nel riadattato stabilimento della exCeretti & Tanfani. Dove ora si tengono i corsi delle Facoltàdi Architettura Civile (II Facoltà) e di Design (III Facoltà),in passato si fabbricavano cavi per funivie; l’intervento direcupero, curato da un’équipe coordinata dal prof. LuigiChiara, ha dedicato molta attenzione ai percorsi interni eagli spazi di relazione, facendo ricorso a colori vivi(rosso, blu, giallo) e riproponendo come sculturecolorate le grandi forme di fusione ritrovate nei luoghistessi di produzione. Oltre alle nuove aule sono statirealizzati gli uffici, la presidenza, la “casa rossa” del bar ealcuni laboratori, mentre altri sono in cantiere nell’areapoco più a nord. Dal 1995 uffici, laboratori e archivi sonoinsediati anche nello stabile ex Lepetit in via Cosenz.

Le strutture dell’ex Fbm (costruzioni meccaniche) sonopassate al Politecnico nel 1989 e sono state ristrutturateper insediarvi quello che oggi è il Polo di Ingegneria divia La Masa (IV Facoltà), su progetto dell’UfficioTecnico del Politecnico. I capannoni originari sono statirecuperati e mostrano oggi i loro sostegni metallicidipinti in giallo vivo. Nel settembre del 1997 sono statiavviati i corsi della Facoltà di Ingegneria.Nel frattempo, nella parte più prossima alla stazione diBovisa delle Ferrovie Nord, è avvenuto il recupero anchedei capannoni della ex IVI-PPG, che ora ospitano alcunidei nuovi laboratori.

I Grandi laboratori di BovisaLa disponibilità di grandi spazi nell’area di Bovisa haconsentito la nascita di nuovi laboratori per la ricercae la didattica del Politecnico, che si collocano tra i piùavanzati ed innovativi a livello europeo:

• Laboratori sperimentali per la didattica• Galleria del vento• Laboratori di ricerca nei settori: aerospaziale,

meccanico, energetico, del design• Laboratori di progettazione dell’architettura• Laboratorio per la sicurezza nei trasporti• Il progetto DI.Lab

Galleria del ventoLa galleria del vento del Politecnico ha unaconfigurazione originale che consente una grandevarietà di applicazioni di ricerca e industriali sia incampo aeronautico sia in campo civile/ambientale. Ècomposto da due camere di prova disposte a quotedifferenti, che agiscono a velocità diverse econsentono anche la simulazione aeroelastica dimodelli di ponti sospesi, torri di raffreddamento eparti di agglomerati urbani. È possibile inoltresperimentare il comportamento di modelli di imbar-cazione a vela e altri natanti.

Potenza massima installata 1,5 MWDimensioni globali 50x15x15 mCamera di prova civileDimensioni 14x4 mVelocità max 18 m/sCamera di prova aeronautica Dimensioni 4x4 mVelocità max 60 m/s

Il Polo Durando: assonometria

La sede della nuova Facoltà di Ingegneria

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Il concorso perl’area deigasometri

II Museo delPresente

Superficie complessiva 450.000 mqParco centrale e servizi 87.000 mqPolo universitario 200.000 mqPolo AEM 40.000 mqImpianti sportivi 40.000 mqResidenza 27.000 mqBiblioteca 15.000 mq

Il percorso che ha portato alla pubblicazione del concorsonel 1997 vede il suo inizio negli anni ottanta, quandomatura l’idea di insediare nell’area in dismissione diBovisa il nuovo polo del Politecnico di Milano: undecennio ricco di attività di programmazione epianificazione che ha visto il Politecnico stessoprotagonista delle decisioni che lo hanno coinvolto. Dopouna prima proposta di assetto urbanistico dell’area, nel1990 viene adottata una variante al Piano regolatoregenerale alla quale segue un progetto preliminare,concluso con l’approvazione nel febbraio 1997 di unAccordo di Programma tra Politecnico, Comune diMilano, Regione Lombardia e AEM. Nel giugno 1997viene indetto il Concorso internazionale di progettazionedell’area gasometri alla Bovisa, che si conclude nelnovembre del 1998 con due vincitori ex-aequo: IshimotoArchitectural and Engineering Firm di Tokio e ilraggruppamento composto da Serete Italia SpA, SereteConstructions, Architecture Studio, Studio AssociatoBrusa Pasquè e Anthea. Il progetto giapponese proponeun sistema di spazi e funzioni costituito da elementidiversi, che possano garantire una certa flessibilitàrispetto a futuri cambiamenti. Il progetto Serete proponeinvece un insediamento urbano altamente specializzato,con un viale diagonale che si pone come elementostrutturante del sistema. È stato quindi realizzato unoschema di sintesi che, sfruttando la complementarietà deidue progetti, unisce la distribuzione spaziale e funzionaledi Ishimoto all’impianto d’area di Serete.

I due gasometri “gemelli” della Bovisa, con i loro grandi esuggestivi spazi interni, sono destinati a ospitare lasperimentazione artistica contemporanea: essi costi-tuiranno il cuore di quello che sarà il Museo del Presente,dedicato alle opere realizzate dal 1980 a oggi. È unprogetto fortemente voluto dal Comune di Milano perdare finalmente alla città uno spazio adatto ad ospitarel’arte contemporanea. I due gasometri saranno sot-toposti a pochissime modifiche esterne e inoltre le ope-re per i servizi e i collegamenti saranno seminterrate. Ilgasometro n°1, il più antico, del 1906 e di fabbricazioneinglese, è parzialmente seminterrato e ospiteràl’ingresso principale alla sede espositiva. Un percorso arampa lo collegherà al gasometro n° 2, costruito daitedeschi nel 1930 e situato a livello del terreno, il qualeavrà un’altezza interna massima di 18 metri e un’areaespositiva circolare di 48 metri di diametro (per unasuperficie libera da ogni ingombro di 1.850 mq). Oltreai due gasometri, faranno parte della sede musealeanche l’ex Officina Meccanica e il padiglione che untempo ospitava la terza Sala Pressione. Qui si è tenutanel mese di ottobre 2001 la mostra “In-pressione -Artisti contemporanei nella memoria industriale”. IlMuseo del Presente ospiterà una collezione permanentee disporrà di spazi per l’allestimento di mostre edesposizioni temporanee di giovani artisti europei.

Le dimensioni del progetto

Le dimensioni del progetto

Schema del progetto di sintesi

I gasometri “gemelli” della Bovisa quando erano in attività

Superficie espositiva 4.700 mq Servizi al pubblico (libreria, ristorante, informazioni) 900 mqServizi per la mostra (uffici, laboratori, officine) 1.000 mqDepositi 1.200 mqGasometro 1 Gasometro 2Diametro 56 m Diametro 48 mAltezza 10 m Altezza 18 mSup. dispon. 2368 mq Sup. dispon. 1850 mq

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Anche il lavoro di Ampelio Tettamanti è di fondamentaleimportanza per la valorizzazione dell’identità di Bovisa,che egli raffigura nella sua piena operosità, soprattuttonella parte con l’officina del gas, e dalle cui opereemerge il sentimento dei luoghi e delle persone che vihanno lavorato. Più recentemente (1997), il giovane pittore JonathanGuaitamacchi, lavorando per alcuni mesi a Bovisa, haraffigurato con carboncini e pastelli in bianco e nero lagrandezza storica dei grandi edifici ora dismessi, le“Macchine della luce”.

FOTOGRAFIANei decenni recenti anche diversi fotografi hannorappresentato questo tipo di paesaggio: l’ultimo adessersi confrontato con la rappresentazione dell’area diBovisa è Luigi Bussolati che, operando di notte, haraffigurato scenari surreali ma ricchi di storia (1998).Tra gli altri fotografi che si sono cimentati nellarappresentazione di Bovisa: Virgilio Camisio e NinoLumbau, “Milano periferia. Il laboratorio dell’immagine”1977; Gabriele Basilico, “Milano ritratti di fabbriche”1981; Giovanna Borgese e Isabella Colonnello, “Doveera la fabbrica” 1987.

CINEMAAlcuni personaggi dei romanzi di Testori sono statiripresi da Luchino Visconti in “Rocco e i suoi fratelli”,del 1960, le cui scene più memorabili sono state girateproprio a Bovisa. Ma anche Ermanno Olmi, che a Bovisaè nato e ha trascorso gran parte della gioventù, nel suoquartiere moribondo ma “ancora miracolosamenteintatto” è tornato nel 1986 nel tentativo di girarvi il film-inchiesta “Ragazzo della Bovisa”.

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LETTERATURA L’area dei gasometri ha ispirato in passato ladrammaturgia e le opere di Giovanni Testori, che neglianni cinquanta inizia a scrivere il ciclo di romanzi,racconti e drammi teatrali che saranno poi pubblicaticome “I segreti di Milano”. La periferia nord di Milano,e in particolare Bovisa, Novate, Roserio, diventa laprotagonista più che lo sfondo dei romanzi di Testori,una periferia “in cui si trova di tutto, gente come si devee foffa, ladri, baresi, ruffiani, abruzzesi, napoli eveneziani”.

Nella raccolta “I segreti di Milano” sono compresi:“Il ponte della Ghisolfa” 1958 (in cui riconfluirono quattrodei cinque capitoli de “Il dio di Roserio”, del 1954)“La Gilda di Mac Mahon” 1959“La Maria Brasca” 1960“L’Arialda” 1960“Il Fabbricone” 1961

“Se ne stava ferma di fianco alla siepe. Gli occhi fissisull’acqua della cava, dove i fuochi e le ombre di queltramonto si rovesciavano come se sprofondasseronell’inferno. Anche la sabbia e la ghiaia parevanoaccendersi di luce rossastra, prima di lasciarsi vinceredall’ombra. Appena di là dalle fabbriche, dai camini edai gasometri della Bovisa, i treni della Nord passavanoe ripassavano indifferenti e veloci.”G. Testori, “Il Fabbricone”, 1961

PITTURANegli anni venti Mario Sironi inizia a dipingere i “Paesaggiurbani”, offrendo un’ampia rassegna dei caratteri urbanie industriali di quel periodo e componendo quasi unatlante delle forme della periferia milanese.

Bovisa & l’arteBovisa è stata, con i suoi paesaggi urbani, fonte di ispirazione e luogo ideale per ambientare romanzi e sceneggiature di una Milano industriale, ma anche soggetto di diverse rappresentazioni pittoriche e fotografiche.

M. Sironi “Il Gasometro” 1944

J. Guaitamacchi “Flusso” 1997

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Sul piano industriale la AEM in quindici anni ha realiz-

adattandola al metano, l’energia nuova, più pulita edadeguata alle grandi aree urbane, rispetto al gas mani-fatturato che veniva prodotto proprio nelle officine diBovisa fino al 1994. Cessata quella produzione, la AEM, proprietaria del com-plesso dei gasometri si è impegnata attivamente nellaconservazione di questo importante sito di archeologiaindustriale e, con una costante attività promozionale,spesso creativa e innovativa, ne ha salvaguardato neglianni l’integrità e mantenuto viva la memoria storicaoltre a rintracciare e disvelare l’anima stessa di queiluoghi carichi di suggestioni.Già nel 1987, alla Triennale di Milano, nella mostra “Lacittà immaginata”, i 60 ritratti che John Hejcuk dedica-va alla Bovisa venivano presentati insieme a quattroprogetti di riqualificazione dell’area, richiesti da AEM adarchitetti di fama internazionale.

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La Bovisa di AEMI Gasometri AEM sono l’anima del luogo chiamatoBovisa, il riassunto in forma cilindrica di una città peroltre un secolo intimamente legata ai temi dell’energiae dell’industria. Nei prossimi decenni, di questa epopeastorica, economica, culturale, resteranno probabil-mente l’unica testimonianza visibile e visibilmente con-nessa alla città del nuovo Millennio.Di questo consapevole e combattuto salvataggio AEM

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ne è stata uno degli artefici più attivi e intelligenti.Quando nel 1981 la AEM, fino ad allora soltanto azien-da di elettricità, acquisì la gestione del gas dall’alloraMontedison (che l’aveva comprata dalla Gas & Cokenel 1920, la quale, a sua volta, gestiva gli originariimpianti costruiti dalla Union des Gas del 1905) avviòun imponente programma organizzativo e industrialeche ha permesso la transizione della città di Milano dastrutture ancora ottocentesche ai servizi del terzo mil-lennio. La integrazione organizzativa degli uomini delgas nell’Azienda elettrica fu così marcata che ancoraoggi l’immagine di azienda del gas è prevalente sullealtre attività, seppure più importanti, di AEM.Sul piano industriale la AEM in quindici anni ha realiz-zato la trasformazione della rete ammodernandola eadattandola al metano, l’energia nuova, più pulita edadeguata alle grandi aree urbane, rispetto al gas mani-fatturato che veniva prodotto proprio nelle officine diBovisa fino al 1994. Cessata quella produzione, la AEM, proprietaria del com-plesso dei gasometri si è impegnata attivamente nellaconservazione di questo importante sito di archeologiaindustriale e, con una costante attività promozionale,spesso creativa e innovativa, ne ha salvaguardato neglianni l’integrità e mantenuto viva la memoria storicaoltre a rintracciare e disvelare l’anima stessa di queiluoghi carichi di suggestioni.Già nel 1987, alla Triennale di Milano, nella mostra “Lacittà immaginata”, i 60 ritratti che John Hejcuk dedica-va alla Bovisa venivano presentati insieme a quattroprogetti di riqualificazione dell’area, richiesti da AEM adarchitetti di fama internazionale.

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Così come la comunità artistica milanese si è ormaiaffezionata ai padiglioni della ex Sala Pressione, dove

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Dieci anni dopo (1997), l’Accordo di programma conRegione e Comune e il Concorso Internazionale, pro-mosso insieme al Politecnico, rende realtà visibile e pra-ticabile quello che era stato solo un sogno di pochi: faredella Bovisa una “città nella città”, per la creazione e laproduzione intellettuale, ancora ben riconoscibile nei suoitratti ma aperta ai flussi tra persone, cose, informazioni,idee. C’è questo alla base del progetto di Jacobs Sereteper la residenza e il polo AEM. E allo stesso stile urbanis-tico si ispira il progetto AEM per la Sala Pressione e perla centrale di cogenerazione che servirà tutta l’area.

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Per arrivare a questo risultato niente è rimasto intentato.Libri, foto, televisione, spettacoli, eventi: ogni mezzo dicomunicazione è stato utilizzato a questo obiettivo; tanteidee sono state appoggiate, supportate o direttamenteelaborate dalla AEM per mantenere viva l’identità dellaBovisa e il suo fascino.Innanzitutto la ricostruzione storica (il volume “Milano,tra luce e calore”, ideato ed edito in proprio). Poi la ricerca fotografica: AEM ha guidato e commissio-nato, sugli impianti di Bovisa, il lavoro di fotografi straor-dinari da Gabriele Basilico a Francesco Radino a LuigiBussolati; ha promosso la ricognizione d’archivio e l’ac-quisizione di foto storiche (come quelle struggenti diPaolo Monti). Laddove c’erano capannoni vuoti e deso-lati, con nudi mattoni industriali, sono stati allestiti cock-tail party, spettacoli musicali e teatrali, sfilate di modaindimenticabili, come quella di Extè, che hanno fattoapprezzare la Bovisa, un luogo sconosciuto, a migliaia dioperatori delle attività più disparate. Convegni di rilievonazionale, conferenze stampa e anche la organizzazionedi eventi televisivi, come la produzione RAI di“Pinocchio”, trasmessa in diretta da un capannone acapriate metalliche dei primi anni del secolo, hanno fattoconoscere il fascino dell’antica cittadella del gas a centi-naia di opinion leader.

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AEM ha ospitato per sei mesi l’attività di Guaitamacchi edove vengono organizzate continuamente mostre edesposizioni (di grande successo In-Pressione, l’ultimarassegna sui giovani artisti milanesi).E’ tutto questo che ha consentito di individuare nellaBovisa un luogo significativo e praticabile dove destinarelo sviluppo di un nuovo polo culturale che già vive, mache diventerà, con la realizzazione del Museo delPresente nei gasometri salvati dall’abbattimento, la meta-morfosi di una cittadella industriale di fine ottocento chesi adegua al nuovo millennio.

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I l progetto Jacobs Serete Italia

Schemi per l'area espositiva e lanuova centrale d i cogenerazione

1) Edifici Politecnico; 2) Biblioteca; 3) Edificio AEM; 4) Pensionato;5) Rettorato e uffici; 6) Gasometri per museo d’arte contemporanea; 7) Impianto sportivo; 8) Edifici storici AEM

Progetto Jacobs Serete Italia per AEM S.p.A.

Il nuovo spazio espositivo della Sala Pressione nel progetto di AEM

Lo Sky-line della centrale di cogenerazione con il collegamento della Sala Pressione

Gli uffici direzionali diAEM S.p.A. comeimmaginati nel progettoJacobs Serete Italia.

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Vicino alle aree in trasformazione di Bovisa, lungo l’asse del Passante Ferroviario,un’altra ampia parte della città sta cambiandototalmente il suo volto. Sui terreni prima occupati dalle industrie e dalle raffinerie stanno prendendo forma ora un nuovo quartiere residenziale e un grande parco urbano.

IERIIERI

DOMANIDOMANI

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universitario della Bovisa all’altra. EuroMilano hapresentato nel 1998 le prime richieste di concessioneedilizia, rilasciate nel 1999, anno in cui iniziano i lavoridi bonifica ambientale dei terreni dell’ex raffineria. I primiedifici, con un centro commerciale e un grandeparcheggio pubblico interrato a servizio della stazioneCertosa, saranno ultimati entro la fine del 2002.

Intervento di bonifica dell’area CertosaLe opere di bonifica ambientale ormai quasi ultimatenella zona interessata dall’intervento, area un tempooccupata da un impianto di raffinazione e da un camponomadi, si sono svolte in più fasi. In un primo momento(marzo-ottobre 1999) sono state demolite le struttureesistenti (serbatoi, capannoni industriali e ciminiere),prestando particolare cura allo smaltimento deimanufatti in amianto. Successivamente sono stateavviate le attività di bonifica del suolo: circa 150.000 mcdi terreni sono stati estratti e mescolati con additivi chehanno eliminato le sostanze inquinanti. Al termine di uncomplesso intervento gestito da EuroMilano, durato piùdi tre anni e costato oltre 6 milioni di euro, un’area dicirca 20 ettari un tempo occupata da una raffineria puòoggi accogliere un grande parco dotato di strutturesportive, piste ciclo-pedonali e spazi per il gioco deibambini.

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L’intervento di riqualificazione urbana di “Milano-Certosa”, oggi in fase avanzata di realizzazione, siestende per circa 45 ettari, di cui 27 saranno destinatiad un grande parco e a verde pubblico di quartiere.L’area, che costituirà la porta di ingresso in Milano perchi entrerà in città dall’aeroporto di Malpensa o dallanuova Fiera di Rho-Pero, è situata lungo l’asse delPassante Ferroviario ed è contigua alla zona del progettoBovisa per il Nuovo Politecnico. L’intero polo Bovisa-Certosa sarà servito da una nuova linea tranviaria e datre stazioni ferroviarie: Bovisa, Villapizzone e Certosa.L’intervento sorge su un’area occupata fino a pochi annifa dagli impianti della raffineria Fina, che costituiva unagrave fonte di inquinamento ambientale per l’intera città.A seguito di proteste popolari, già dagli anni settantaprende avvio la graduale dismissione degli impianti, chevengono completamente chiusi nel 1990. Per la suaposizione strategica l’area di Milano-Certosa, congiun-tamente a quella della Bovisa, è stata oggetto nel corsodegli ultimi venti anni di numerosi studi urbanistici eipotesi progettuali, sia di iniziativa privata sia, soprat-tutto, di iniziativa pubblica. Facendo proprie le indica-zioni contenute nei documenti di pianificazione, lasocietà “Contrada del Sempione” (oggi EuroMilano Srl)nell’ottobre 1995 presenta una proposta per il recuperodell’area di Milano-Certosa. Il progetto, elaboratosecondo i criteri e i vincoli di un nuovo strumentourbanistico introdotto nel 1994, il PRU-Programma diRiqualificazione Urbana, riceve l’approvazione definitivanell’ottobre 1997. Ruolo centrale nell’intervento, sia perdimensione che per posizione, riveste il “Parco Certosa”.È lungo il perimetro della grande area verde che silocalizzano gli edifici essenzialmente residenziali, maanche con spazi dedicati al commercio, alla produzionee alla ricreazione. Il parco è attraversato da numerosipercorsi pedonali e ciclabili che collegano le residenzetra loro e l’intero complesso con la stazione Milano-Certosa ad una estremità, e con l’adiacente nuovo polo

STORIA DELLA TRASFORMAZIONE

Dalla raffineria aun nuovo grande parco

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Superficie complessiva 453.870 mqVerde pubblico 273.048 mqResidenza 106.977 mqProduttivo 8.400 mqCommerciale 13.400 mqAltre funzioni 5.000 mqParcheggi ad uso pubblico 51.693 mqImpianti sportivi 13.077 mq

Le dimensioni del progetto

Intervento di bonifica dell’area ex Fina

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Stazione FSCertosa

La Chiesadi quartiere

Nel 2000 EuroMilano ha sostenuto la Curia milanese inun’iniziativa volta ad indire una gara internazionale per ilprogetto della nuova chiesa prevista nel quartiereCertosa in costruzione. È risultato vincitore il progettodell’architetto viennese Boris Podrecca.

La stazione di Certosa, con la stazione di Bovisa a nord equella di Rogoredo a sud, è una delle stazioni fuori terra delPassante Ferroviario. Per garantire organicità al progetto,nel 1983 le Ferrovie dello Stato hanno incaricato ilmedesimo architetto, Angelo Mangiarotti, di disegnare letre stazioni.

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Il Parco Certosa

La Residenzanel parco

Il Parco Certosa, sia per dimensione (circa 20 ettari) cheper posizione, riveste un ruolo centrale nell’intervento inatto. Progettato dallo studio inglese Armstrong BellLandscape Design, il parco sarà dotato di strutturesportive e spazi per il gioco dei bambini, e saràattraversato da piste ciclo-pedonali immerse nel verde.Questi percorsi collegheranno le residenze tra loro el’intero quartiere con la stazione di Milano-Certosa daun lato, con il polo universitario del Nuovo Politecniconell’area di Bovisa dall’altro.

Gli edifici, alcuni dei quali saranno ultimati entro al finedel 2002, sono disposti lungo il perimetro del parco,collegati da piste ciclo-pedonali e dalla viabilità internasul fronte delle aree verdi, da una tranvia e da unastrada interquartiere a scorrimento veloce sull’altrofronte. Il progetto di EuroMilano prevede 16 edifici, incui sono distribuiti circa 1.250 appartamenti. Ilquartiere avrà anche una piazza sulla quale si aprirannopiccoli negozi e strutture di servizio, un supermercato euna nuova chiesa.

Progetto di Armstrong Bell Landscape Design per il Parco Certosa Uno dei futuri edifici a corte progettati da EuroMilano

Immagine esterna del progetto dell’arch. Podrecca per la nuova chiesaLa stazione FS Milano-Certosa progettata dall’arch. Mangiarotti

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L’area su cui ora si sta sviluppando il Parco delle Cave hasempre presentato caratteristiche adatte all’escavazione disabbie e ghiaia per l’industria edilizia, e infatti negli anniventi inizia su di essa un’attività estrattiva e di lavorazionedi inerti. Tale attività vede la sua massima espansionenegli anni sessanta, in corrispondenza del forte sviluppodell’attività edilizia, ma è seguita poi dall’abbandono e daldiffondersi del degrado su tali aree: discariche, occu-pazioni abusive, varie attività illecite. A metà degli annisettanta gli abitanti di Baggio promuovono una serie diproteste per lo stato di abbandono di questo territorio, chesfociano all’inizio del decennio successivo nei primi studie progetti di risanamento attraverso l’idea di parco.Vengono realizzate alcune opere di bonifica delleacque e delle principali discariche, e nel 1986viene approvato un Piano Particola-reggiato del parco, redatto da pro-fessionisti del Comune. La realiz-zazione procede lentamente,mentre proseguono azionivandaliche, occupazioniabusive e attività illecite.Nel 1997 il Comune diMilano decide distipulare una conven-zione per la realizza-zione e la gestione delparco con l’AssociazioneItalia Nostra che, suun’area limitrofa, avevarealizzato pochi anni primail Boscoincittà. Le aree diproprietà pubblica (46 ettaricirca) sono affidate in conces-sione e viene assicurato uncontributo finanziario per losviluppo dell’iniziativa, che saràattuata attraverso un’appositastruttura operativa, il “Centro dellaForestazione Urbana”. Italia Nostra Organizzazione Onlus diventa cosìconcessionaria d’area e cura, attra-verso la struttura del CFU, i progetti, lacostruzione e la gestione del Parco. Nelcorso del 1998/99 il Comune di Milanoriesce ad acquisire, con occupazionid’urgenza, buona parte delle aree diproprietà privata, portando così il totale dellasuperficie del parco di proprietà comunale a111 ettari dei 135 totali. Il progetto, approvato nel

2000, prevede una procedura di intervento a due livelli:innanzitutto vengono realizzate le sistemazioni elementarie si opera poi con progetti stralcio su parti di aree per letrasformazioni più radicali. I due primi stralci, di 20 ettariciascuno, interessano la zona a nord del parco, attornoalla Cascina Caldera, dove si prevedono interventi direcupero dei terreni, e la parte più a sud del parco, neipressi della cava Cabassi, dove si intende realizzare lasistemazione generale dell’area, dagli aspetti paesaggisticie agro-forestali all’organizzazione dei servizi per l’utenza.In particolare, in questa parte di parco sono in corso lasistemazione delle piantagioni e delle aree erbose, deipercorsi con strade pedonali e ciclo-pedonali, degli orti edelle aree attrezzate quali campi di bocce, punti di ristoro,spazi per il gioco e per la pesca. Il progetto pone anche

molta attenzione al sistema delle acque: sono previsti ilripristino di due fontanili e la sistemazione dell’alimen-

tazione idrica dei laghetti con attenzione al ciclocompleto delle acque, compresi l’approv-vigionamento degli orti e l’irrigazione deicampi limitrofi.

L’Amministrazione Comunale di Milano ha affidatoad AEM SpA la progettazione, la realizzazione e

l’installazione di un sofisticato sistema divideosorveglianza e telesoccorso, cheutilizza in abbinamento telecamere esistemi di comunicazione. Le teleca-mere sono installate in modo visibilesui pali dei lampioni già presenti, in

modo da integrarsicon il contesto delparco senza invaderele aree a verde. Il sistema garantisceun controllo costante,con un’autonomia di12 ore in caso dimancata alimentazio-

ne. Ogni unità, com-posta da telecamera e

centralina SOS, è collegata auno o più Centri di Controllo sia locali

(presso il parco) che remoti (situati pressola sede della Polizia Municipale).

Pianta del parco

La videosorveglianza nel Parco (AEM)

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Il progetto del Parco delle Cave si basa su tre criterifondamentali. Innanzitutto il parco fa parte di unprogetto di sistema del verde che, con il Boscoincittà eil suo ampliamento, porta fino al Parco dei Fontanili;tutto il sistema risulta compreso nel territorio del ParcoAgricolo Sud Milano e pone al centro il tema della“natura”, nel quale peraltro sono collocate anche areespecializzate (tra cui giardini, orti urbani e aree pic-nic).La seconda peculiarità di questo progetto è il tentativodi costruire delle relazioni con i cittadini, ancheattraverso il loro coinvolgimento nella costruzione delparco, in modo da accrescere il sentimento collettivo eil senso di appartenenza al parco da parte degli abitanti.A questo proposito un certo numero di volontari si èattivato nella costruzione di alcuni pontili ai bordi dellacava, altri nella costruzione degli orti, altri ancora nellepiantumazioni. Un comitato di associazioni locali(Comitato di salvaguardia del Parco delle Cave) sioccupa anche di problemi più generali, quali lasicurezza o gli interventi nelle aree limitrofe. Infine è importante sottolineare la realizzazione delparco per parti, cosa che consente da subito la fruizioneda parte dei cittadini. Una volta realizzate le sistemazionielementari, vengono completati i vari cantieri, con il

Un nuovo mododi costruire un Parco

La “zona umida"Da poco è stato realizzato uno specchio d’acquapoco profondo, tra 0 e 60 cm, che costituirà una“zona umida” di particolare importanza dal punto divista naturalistico. Questa si sviluppa come ungrande spazio aperto in continuità con il paesaggioagricolo vicino, e rappresenta un ponte dicollegamento per la fauna e la flora tra le aree naturalie i campi agricoli. Costituirà anche un luogo per laformazione di aree di rispetto per la riproduzione dialcuni uccelli acquatici. Verranno realizzati deipercorsi a ingresso controllato che attraverseranno lazona consentendone l’accesso.

I nuovi orti del tempo liberoll progetto degli “orti del tempo libero” nel Parco delleCave prevede la realizzazione di aree a orto, di cui duegià in costruzione, sistemate con capanni per ilricovero degli attrezzi, un percorso ombreggiato eun’area di sosta con campi per il gioco delle bocce. Gliorti all’interno del parco risultano inseritiarmonicamente nel contesto, devono rispettare precisenorme igieniche e regole per il mantenimento inperfetto ordine di aree e strutture e costituiscono, conle aree comuni, anche un luogo d’incontro che svolgeun’importante funzione sociale. La presenza stabile dipersone in queste aree garantisce inoltre un presidioimportante per la sicurezza e la pulizia del parco.

parco però già fruibile e l’accesso consentito ai cittadini.Il Parco delle Cave è situato tra via Forze Armate e viaNovara ed è accessibile da vari ingressi. I principali sono:a nord da via Caldera - zona via Novara, a sud da viaCancano - zona Forze Armate.

Un percorso all’interno della zona umida Come si presenteranno i nuovi orti entro la fine del 2002

Un’immagine del Parco delle Cave

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1880-1890Dopo l’unità d’Italia l’industria tessile e l’artigianato di produzione innescano ilprocesso di industrializzazione, ma è a partire dal 1880 che Milano si avviarapidamente a diventare anche il centro finanziario più importante del Paese e a farvalere le condizioni favorevoli allo sviluppo delle nuove industrie. Le ferrovie apronoi mercati internazionali e nascono l’industria metallurgica e l’industria meccanica. Inquesto decennio si verifica anche la nascita della Bovisa, dovuta proprioall’insediamento delle industrie, in particolare chimiche, laddove nel 1880 eranopresenti solo qualche casa e una villa settecentesca tuttora esistente (allora site nelComune di Affori). Qualche anno dopo l’insediamento della prima fabbrica (laCandiani, nel 1882) sorgono la Vogel, la Fabbrica dei saponi Calamari (poi Sirio), laEdoardo Piatti (poi IVI Industria Vernici Italiane), la Sessa-Cantù, la Brill. Sono leindustrie della chimica pesante, dei fertilizzanti, delle vernici, della farmaceutica,ecc. che segnano l’inizio di quello che sarà un importante polo della chimica italiana.

1881Inaugurazione della prima tramvia (a cavalli) della città di Milano. A Milano secondaEsposizione nazionale. Progetto generale di Giovanni Ceruti in stile eclettico.

1882Viene costruita da Giuseppe Candiani, pioniere della grande industria chimicaitaliana, la prima fabbrica alla Bovisa, che è anche il primo stabilimento per laproduzione dell’acido solforico, destinato successivamente a diventare il nucleo delpolo della produzione chimica inorganica di base.

1884Progetto del primo Piano Regolatore della Città di Milano di Cesare Beruto. Dibattitie polemiche impongono al Comune di dotarsi di un vero e proprio Piano Regolatoregenerale per la città, un piano di sviluppo elaborato e gestito dalla pubblicaamministrazione. Il progetto, affidato al tecnico comunale ingegner Cesare Beruto,propone un modello radiocentrico di sviluppo della città, disegna la circonvallazione"delle regioni" e prevede la copertura di molti canali e del Naviglio. Beruto proponesostanzialmente un’estensione continua della rete viaria e dei servizi fino ai limitiche le previsioni ritengono necessarie. La proposta prevede anche unariutilizzazione prevalentemente a verde dell’area dei Bastioni (demoliti a partire dal1880) e la formazione di nuovi spazi pubblici (piazze, piccoli giardini urbani, vialialberati). Si propone una città compatta, molto costruita, basata su ampi lotti conedifici pluripiano: una città sostanzialmente residenziale e direzionale, mentre lefabbriche vengono lasciate fuori dai perimetri, anche futuri, della città.

1885Il progetto del Beruto, discusso in Consiglio comunale all'inizio del 1885, non vieneapprovato. Per la sua revisione - che avviene nello stesso anno - viene nominata unacommissione consigliare, presieduta dal consigliere e industriale Giovanni BattistaPirelli. Il piano è adottato dal Consiglio comunale nel 1886. Fra le numerose varianti,la riduzione della proposta di formare una zona a verde nell'area delle muraspagnole, che diventeranno così edificabili.Si realizzano i primi grandi interventi di edilizia residenziale nelle aree del Lazzaretto.

1889Il ministero dei Lavori pubblici approva il Piano Beruto, imponendo nuove enumerose varianti (viene definito ufficialmente Piano regolatore edilizio e diampliamento).

ITINERARIO BOVISA - CERTOSA - PARCO DELLE CAVE

L'urbanistica n ell'ultimosecolo nel nord- ovest milanese

1891-1900Tra la redazione del Piano regolatore e la fine del secolo gli interventi più consistentiavvengono all’esterno delle mura, là dove le esigenze socio-economiche lorichiedono. Sono nel frattempo in corso di edificazione i quartieri residenziali delceto impiegatizio, innanzitutto a Monforte, la cui architettura definisce un paesaggiourbano di innovativa qualità.

1892Sorge nella vicina via Imbonati il grande complesso farmaceutico della Carlo Erba:Bovisa diviene il centro della chimica italiana.

1893Nasce la Società Umanitaria per volontà di Prospero Moisè Loria, commerciante,che destina al progetto un cospicuo lascito. La Società sarà sciolta nel 1898 perattività “sovversiva”, ma poi ricostituita nel 1903.Iniziano i lavori di restauro del Castello Sforzesco, a cura di Luca Beltrami e GaetanoMoretti, che proseguiranno per tutto il decennio e si concluderanno con laricostruzione della torre del Filarete nel 1905.

1894Si insedia a Bovisa la famosa industria meccanica Ceretti & Tanfani per lacostruzione di impianti di sollevamento e trasporto. Un secolo più tardi, nel 1990,gli stabilimenti verranno dismessi e qui, nel 1994, si insedierà la nuova Facoltà diArchitettura del Politecnico di Milano.

1898Tutta la rete tranviaria cittadina viene elettrificata dalla Società Edison, su appositaconvenzione con il Comune di Milano (1895). Elettrificazione anche delle tranvieMilano-Affori e Milano-Monza, in precedenza a trazione animale.

1900Nasce, in via Monte Rosa, la Isotta Fraschini per la costruzione di automobili.

1901-1910È il decennio dello sviluppo del sistema industriale milanese, dovuto non soltanto alrafforzamento dei settori industriali già presenti nell'area, ma soprattutto allacrescita di quelli di più recente affermazione, del metallurgico e del chimico inparticolare. Gli impianti di grandi dimensioni sorgono in larga parte al di fuoridell'anello dei Bastioni.L’espansione industriale interessa fortemente anche la periferia ovest della città,dove si sviluppano i poli produttivi degli strumenti di precisione (Borletti, Galileo,Filotecnica Salmoiraghi) e dell’industria automobilistica (Isotta Fraschini e AlfaRomeo a San Siro e al Portello), ma soprattutto il comparto chimico-farmaceuticodi Bovisa-Dergano, dove operano in questi anni 5.000 addetti.

1903Il Consiglio Comunale approva l’istituzione di una azienda speciale per lacostruzione e la gestione delle case popolari.

1905L’Union des Gaz di Parigi inizia la costruzione del grandioso impianto delle Officinedel Gas, localizzato in via Giampietrino 24, per la produzione e la distribuzione delgas in città e la lavorazione dei sottoprodotti.

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1907La Fernet Branca si insedia a Bovisa, unica fabbrica della zona oggi ancora in pienaattività.

1908Si delibera la fondazione dell’Istituto per le Case Popolari ed economiche (entemorale col concorso in capitali, oltre che del Comune, della Cassa di risparmio e dialtri istituti di credito e, in misura diversa, di azionisti privati).

1907-1909Realizzazione del quartiere Mac Mahon per opera inizialmente del Comune di Milanoe poi dell’Istituto per le Case Popolari. È un’importante sperimentazione tipologicaper il tema della casa popolare; nel quartiere coesistono edifici a più piani e tre tipidiversi di casette a schiera (progetto dell’ingegner Giannino Ferrini).

1910Nasce l’A.L.F.A (Anonima Lombarda Fabbrica Automobilistica) per la produzione diautomobili, che verrà rilevata nel 1915 dall’ingegnere Nicola Romeo, diventandoAlfa Romeo. La fabbrica è situata dal 1906 (quando era ancora della franceseDarracq) nell’area del Portello.

1911-1920All’inizio del decennio il nuovo tracciato ferroviario delle FS modifica laconfigurazione insediativa di Bovisa, la circonda e la isola, formando un’enclavetuttora poco permeabile. Subito a sud-est si localizza anche lo Scalo Farini, che peròsembra aumentare l’accessibilità di Bovisa: da allora infatti si insediano moltiautotrasportatori e l’Ufficio Poste di Piazzale Lugano.

1910Piano Regolatore Pavia-Masera. Il Piano, elaborato dagli ingegneri Angelo Pavia eGiovanni Masera, presentato nel maggio 1909 e approvato l’anno successivo,sancisce l'ulteriore ampliamento dello schema urbano monocentrico, rafforzando ilsistema delle radiali e delle circonvallazioni, completando il disegno della reteferroviaria nell'attuale configurazione e favorendo la caratterizzazione funzionaledelle diverse parti della città. Il Piano propone la specializzazione terziaria all'internodella Cerchia dei Navigli e la formazione di una nuova periferia industriale conresidenza operaia, sia a nord, sia a sud della nuova cintura ferroviaria (ormaicompletata anche nel suo tracciato meridionale, da San Cristoforo a Rogoredo);nella zona est, fra la circonvallazione delle regioni e la ferrovia, viene localizzata lafutura Città degli Studi. Per la zona di Bovisa compresa nel Comune di Milano sonopreviste la via Imbriani e piazza Bausan, grande piazza circolare con al centro larelativa fontana.

1920L’Officina del Gas passa in proprietà al Comune di Milano che la gestirà fino al 1930,quando la "Società Anonima Servizi Pubblici e Partecipazioni" (nel 1935 incorporatanella società Edison) assume il servizio di produzione e distribuzione del gasmanifatturato nella città di Milano. Nel 1930 l'officina della Bovisa è costituita dacinque batterie capaci di produrre ognuna centomila metri cubi di gas al giorno. La Montecatini assorbe le industrie chimiche Candiani e Vogel, i cui impiantivengono potenziati in ogni settore.

1921-1930A partire dagli anni venti fino agli anni quaranta, vengono realizzati nella città oltre400.000 locali d'abitazione, in buona parte dell'Istituto Case Popolari.

1921Continuano ad aumentare gli stabilimenti industriali alla Bovisa; nasce anche la FBMcostruzioni meccaniche, in via Lambruschini 15, per la costruzione di motori,macchine industriali ed utensili. Dalla fine degli anni ottanta in questi capannoniinizierà l’insediamento del Nuovo Politecnico.

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1923Vengono annessi al Comune di Milano 13 comuni esterni (109 su 185 kmq restanocosì privi di Piano regolatore): tra questi Affori e Musocco, i due comuni nei qualiera compresa Bovisa.

1926-27Sorgono gli impianti industriali della società di idrocarburi Fina, tra il cavalcaviaPalizzi, via Eritrea e via Castellammare.

1927Il concorso per il nuovo Piano Regolatore di Milano viene vinto dal progettodell’architetto Portaluppi e dell’ingegner Semenza, che propone per Milano unosviluppo quantitativo e qualitativo considerato in quegli anni attendibile, ma che sirealizzerà solo nel secondo dopoguerra. Viene pensata una consistenteristrutturazione del sistema della mobilità e in particolare del trasporto pubblico suferro, e cioè un articolato sistema di ferrovia metropolitana che verrà peròaccantonato in seguito alla crisi economica del 1929. Viene anche proposta lacreazione di una cintura verde che limiti l’espansione urbana, oltre che di unacirconvallazione di 54 km.

1930L'intera Cerchia dei Navigli è coperta.

1931-1940Sono gli anni in cui proseguono come modello di ammodernamento urbano ledemolizioni e le riedificazioni già iniziate nel decennio precedente (piazza Diaz,piazza degli Affari, via Larga, Palazzo di Giustizia). Tra il 1931 e il 1937 vengonodemoliti 12.546 vani, e quasi duemila famiglie l’anno sono espulse dal centrostorico della città.

1931Viene costituita l'Azienda Tranviaria Municipale (ATM).

1934Viene approvato il Piano Regolatore dell'ingegnere Albertini, che risponde ad alcunicriteri del progetto del 1926-27. La forma urbana diventa quella dei confini comunalidopo l’aggregazione nel 1923 dei comuni limitrofi.Sono previste 5 linee di metropolitana.

1936-37Smantellamento delle prime tranvie extraurbane (Milano-Pavia e Milano-Lodi).

1938Inizia l'elettrificazione delle linee FS facenti capo a Milano.

1941-1950La ricostruzione dopo la guerra avviene in modo affrettato e grossolano, anche acausa degli oltre 250.000 locali distrutti o danneggiati, realizzando con maggiorefacilità i disegni di trasformazione già avviati in periodo di regime. Unica eccezioneè il quartiere QT8, che viene considerato modello dell'architettura moderna.

1945Piero Bottoni comunica all’VIII Triennale la nascita del quartiere sperimentale QT8.Il quartiere è il risultato di una grande esperienza collettiva accumulata negli annitrenta e nei primissimi anni quaranta, e pone al centro l’idea dei quartierisperimentali intesi come organismi autonomi in grado di definire la nuova città.

1946Avvio alla redazione del nuovo Piano Regolatore da parte di un organismo centraledel Comune di Milano.Iniziano le prime opere di impianto generale del QT8 e, dato il fabbisogno di case, i

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primi interventi di emergenza del Genio Civile, eseguiti rispettando il criteriosperimentale caratterizzante il quartiere.

1948Il nuovo Piano viene adottato, pubblicato e investito da numerose osservazioni.

1951-1960Sono gli anni del “boom” occupazionale e demografico. Nell’arco del decenniol’occupazione dell’industria manifatturiera a Milano passa da 323 a 427 mila unità.La popolazione del capoluogo cresce del 24%, mentre quella degli altri comunidell’area PIM (Piano Intercomunale Milanese) cresce del 46%.

1953Il nuovo Piano Regolatore Generale, dopo essere stato rimaneggiato nel 1950 inseguito ai mutamenti politici, viene approvato e ha “effetto di legge” in una Milanoormai ampiamente ricostruita. Viene recepita la crescente articolazione funzionaledelle diverse parti della città, che si mira a organizzare e razionalizzare attraverso lostrumento dello “zoning”. Sono previsti nuovi quartiere autonomi, ma il piano nonriesce a controllare il rapporto tra nuova edilizia e infrastrutture. Viene progettato ilNuovo Centro Direzionale nella zona situata a nord-est di Milano, prima occupatadalle Ferrovie Varesine.Nasce in questo periodo la nuova circonvallazione, spianando i Bastioni di PortaVolta, Garibaldi, Vittoria e Romana.

1955Viene decisa la costituzione della MM SpA. Costruzione di nuovi quartieri popolari alla periferia di Milano, spesso privi dicollegamenti e servizi efficienti; tra i quartieri costruiti in questi anni: Vialba e QuartoOggiaro.

1960Progettazione delle tangenziali autostradali.

1961-1970Nel decennio 1961-71, che vede concludersi il processo di formazione della cittàindustriale, gli addetti all’industria manifatturiera crescono ancora, ma in misuranettamente inferiore rispetto al decennio precedente. Lo sviluppo occupazionale èsostenuto in parte dall’industria alimentare e poligrafica, ma soprattutto da quellameccanica.

1962Il gruppo farmaceutico Le Petit trasferisce i suoi numerosi Laboratori Centrali diRicerca Farmaceutica in via Durando 38.

1964Entra in funzione la linea 1 della Metropolitana Milanese da piazzale Lotto a SestoMarelli.

1968Si completa il Sistema Tangenziale Ovest di Milano.

1969Entra in funzione la linea 2 della Metropolitana Milanese, da Caiazzo a Cascina Gobba.

1971-1980Tra il 1972 e il 1981 vengono dismessi nel capoluogo 28 impianti industriali, per untotale di oltre 480.000 mq di superficie fondiaria.

1980Viene approvata la Variante Generale al Piano Regolatore predisposta dal Comunedi Milano a partire dal 1972 (il nuovo PRG viene presentato nel 1975, adottato nel1976, controdedotto nel 1978). Il Piano destina a verde pubblico un’ampia area ad

ovest della città, caratterizzata dalla presenza di cave ormai inutilizzate: qui sorgeràil Parco delle Cave.

1981-1990Tra il 1982 e il 1990 vengono abbandonati nel capoluogo oltre 100 impiantiindustriali: la superficie delle aree dismesse supera i 4,5 milioni di mq.Prosegue l’esodo demografico da Milano (235.000 abitanti in meno nell’arco deldecennio), ma perdono popolazione per la prima volta anche le aree di più anticaurbanizzazione e industrializzazione.

1981Gli impianti del Gasometro ritornano al Comune. Da questa municipalizzazione del gasnasce l’Azienda energetica municipale (Aem), che prende in gestione la rete distributivadel gas fino al 1994, quando si avrà la definitiva dismissione degli impianti.

1983Inizia la realizzazione del "Passante ferroviario" e della linea 3 della MetropolitanaMilanese.

1984Viene approvato il Documento Direttore del Progetto Passante (studiato dal Comunedal 1982). Il Documento descrive le strategie di azione della Amministrazione Pubblicaper la città nella sua regione e per l'area metropolitana. Il servizio ferroviariometropolitano regionale viene individuato come l’armatura insediativa su cui realizzarei nuovi luoghi centrali di una città policentrica lombarda: l’area di Bovisa è uno diquesti. Approvazione del Progetto Casa, che propone la costruzione di 15.000 nuovivani. Tra PRG e Progetto Casa si prevede la realizzazione di 110.000 vani, che sarannocompiuti nel corso degli anni ottanta fino ai primi anni novanta.

1985La strategia d'azione indicata dal Progetto Passante viene elaborata nei quattroProgetti d'Area: Cadorna-Vittoria, Garibaldi-Repubblica, Portello-Fiera, studid'inquadramento per il nord-ovest e il sud-est. In particolare gli studi per il nord-ovest individuano la questione dei nodi infrastrutturali legati alle nuove realizzazionidelle stazioni del Passante di Certosa, Villapizzone e Bovisa.

1986Viene redatto un primo piano particolareggiato del futuro Parco delle Cave, cheprevede la realizzazione di un parco urbano classico.

1987La nuova Amministrazione comunale propone l’insediamento del Politecnico a Bovisa.

1988L’Amministrazione comunale presenta il Documento Direttore per le Aree Dismesse(164 casi per 461 ettari di superficie fondiaria). Il Documento ripropone l’esigenzadi pianificare il riuso di queste aree attraverso lo strumento dei Progetti d’Area, giàpresenti nel Documento Direttore del Progetto Passante.

1989Il Politecnico di Milano inizia l'insediamento a Bovisa, in un capannone ceduto incomodato dalla FBM, con i corsi della Facoltà di Architettura, che dal 1994 sitrasferiranno nell'attuale sede di via Durando, nello stabilimento ex Ceretti & Tanfani.

1990Il Documento Direttore per le Aree Dismesse viene ripresentato in veste definitiva,ma i Progetti d’Area stentano a prendere avvio. Viene adottata la Variante al PRG peril Politecnico a Bovisa denominata “bovisa-gasometri Z14”, che sarà approvata dallaRegione Lombardia nel 1992.

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Urban Center - L’Assessorato allo Sviluppo del Territorio del Comune diMilano ha aperto nel luglio 2001 il primo Urban Center d’Italia nel centroistituzionale e culturale della città.Urban Center, come le altre analoghe strutture europee già attive, hal’obiettivo primario di comunicare ai cittadini le grandi trasformazioni cheinteressano il loro territorio ed illustrare le politiche urbanistiche e le formeattuative che l’Amministrazione comunale mette in atto per realizzarle. Sirivolge inoltre ad un pubblico esteso, italiano e internazionale, checomprende operatori economici di settore e non, studenti, turisti,amministratori pubblici, ai quali fornisce informazioni e dati sull’assettoterritoriale della città, sulle sue potenzialità evolutive e sulle sue eccellenze.Urban Center è centro di confronto, dibattito e approfondimento per letematiche che riguardano il progetto di sviluppo urbano in tutti i settoridisciplinari che in esso convergono, dall’architettura alla sociologia,dall’economia alle scienze ambientali. L’attività del centro si svolgeattraverso esposizioni di progetti e realizzazioni, conferenze, workshopnegli spazi in Galleria Vittorio Emanuele, e con la organizzazione diiniziative sempre finalizzate alla conoscenza e promozione del territoriocome gli Itinerari di visita tematizzati o l’edizione di dossier e documentiillustrativi dei progetti e temi trattati. Dispone di un Infopoint, di postazioniinformatiche per la consultazione diretta delle banche dati e cartograficheterritoriali, ed è in corso di realizzazione un sito internet che consentirà diestendere la rete dei contatti internazionali e la disponibilità diinformazioni per gli utenti.

AIM - Associazione Interessi Metropolitani è un centro culturale senzascopo di lucro fondato nel 1987 da un importante gruppo di imprese,banche ed enti milanesi per promuovere studi, progetti ed iniziative asostegno dello sviluppo economico, sociale e culturale di Milano incollaborazione con gli enti pubblici e le università.I Soci AIM (2002) sono: AEM, Banca Intesa, Banca Popolare di Milano,Gruppo Credito Valtellinese, Gruppo Falck, Italtel, Gavazzi Tessile, Pirelli,Siemens Communications, Telecom Italia, 3M Italia.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :• Innovazione e sviluppo a Milano, a cura di S. Campodall’Orto,AIM - Associazione Interessi Metropolitani, Abitare SegestaCataloghi (1996)

• La narrazione alternativa della città, a cura di A. Iosa, CircoloCulturale Carlo Perini (1997)

• Politecnico Bovisa. Progetti per l’area dei gasometri, a cura diP. Caputo e G. Fiorese, Abitare Segesta Cataloghi (1999)

• “Cinque paesaggisti per Milano”, a cura di F. Vallone,supplemento di Architettura del paesaggio, n.7/2001

• “Milano 2001”, allegato a Casabella 690, 2001

DOCUMENTAZIONE SPECIFICA MESSA A DISPOSIZIONE DA:AEMAssociazione Italia NostraEuroMilanoPolitecnico di Milano

SITI INTERNET :AEM: www.aem.itEuroMilano: www.euromilano.itFNM: www.ferrovienord.itFS: www.fsregio.itPolitecnico di Milano: www.polimi.it

1991-2001Viene lanciato, a cura del Comune e dell'AIM, il concorso di idee per l'area Garibaldi-Repubblica. Viene completata la tratta della linea 3 della metropolitana da Sondrio a San Donato.Inaugurazione della nuova stazione delle Ferrovie Nord di Bovisa, dove si innesteràpoi il Passante.

1992Vengono approvate le Varianti al PRG per Bovisa e il nord-ovest, che interessanoanche le aree Certosa-Palizzi.

1994L’area dei gasometri alla Bovisa viene dismessa e tutti gli impianti vengono spentinel luglio con la cessazione definitiva della produzione.

1995 Viene presentato il Progetto Nove Parchi per Milano. All’interno della proposta vieneprevisto il Parco Certosa, che sarà la matrice del futuro Programma diRiqualificazione Urbana dell’area. Formulazione dei primi PRU (Programmi di Riqualificazione Urbana; DM 21/12/94).Viene subito presentata la proposta per il PRU Palizzi, che sarà approvata nel marzo1996. Il Politecnico di Milano richiede l'avvio del procedimento di Accordo diProgramma con Comune di Milano, Regione Lombardia e AEM per la trasformazionedell’area dei gasometri. L’Accordo verrà firmato nel febbraio del 1997.

1997Viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando per il Concorso internazionale diprogettazione dell’area gasometri alla Bovisa: presentano domanda dipartecipazione ventisei candidati, tra i quali ne vengono selezionati undici. Nel mesedi settembre il Politecnico insedia i corsi della Facoltà di Ingegneria di Bovisa in viaLa Masa-Lambruschini, nell'ex stabilimento FBM ristrutturato. Nel mese didicembre entra in funzione la tratta tra Bovisa e Porta Venezia del PassanteFerroviario. Il Comune di Milano stipula una convenzione con l’Associazione Italia Nostra perrealizzare e gestire il nuovo Parco delle Cave: nasce così l’idea di un parconaturalistico, sullo stile del Boscoincittà.

1998 Dieci concorrenti al concorso Poli Bovisa presentano i loro progetti e nel mese dinovembre la Commissione giudicatrice presenta i risultati del Concorso, premiandoi progetti vincitori alla presenza di tutti i promotori dell'Accordo di Programma.Vengono proclamati “ex-aequo” due vincitori: uno studio professionale francese,l’altro giapponese. Vengono presentati i progetti per la bonifica dell’area ex Fina,interessata dal PRU Palizzi.

1999-2000Presentazione e approvazione del Documento di Inquadramento delle PoliticheUrbanistiche Comunali per l'attuazione dei Programmi Integrati di Intervento (PII).Il testo si pone anche come indirizzo strategico dell’urbanistica milanese.

2000Viene indetto un concorso a inviti per la Chiesa della Pentecoste nell’ambito delprogetto di Certosa-Palizzi. Nel 2001 è nominato vincitore il progetto Podrecca.Vengono approvati i tre progetti stralcio, con i quali saranno trasformati i primi 40ettari del Parco delle Cave. Per il maggio 2002 è prevista la fine dei lavoririguardanti l’area a sud del parco ed il relativo ingresso.

Testo e tavole cronologiche, a cura di Massimo Tiano

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Ufficio informazioni:Urban Center del Comune di MilanoGall. Vittorio Emanuele, 11/12tel. 02 8845 [email protected]

IULMRavizza ex OMBocconi3

Università Cattolica del Sacro Cuore

Università degli Studi di Milano Bicocca

Università Commerciale Luigi Bocconi

Politecnico di Milano

IULM

“Conoscere Milano” è un’iniziativa del

In collaborazione con

Ideata e coordinata da

Con il contributo e la partecipazione di

Comune di MilanoUrban Center

Rai-RadioTelevisioneItaliana

Politecnico di Milano

AIMAssociazione Interessi Metropolitani

Con l’adesione di

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Conoscere Milano: i luoghi delle trasformazioniGli itinerari di “Conoscere Milano” sono una propostaper scoprire la Milano che sta cambiando: i nuoviinsediamenti, le nuove università, le trasformazioniattuate o in corso di attuazione nelle zone ex industriali,i nuovi parchi attorno alla città.Un’opportunità per conoscere la Milano nuova fuoridalle mura storiche all’ inizio del terzo millennio.

AIM - Associazione Interessi MetropolitaniProgettazione e coordinamento generaledi itinerari, pubblicazioni, relazioni pubbliche

Comitato ScientificoCoordinatori: Gianni Verga, Cesare Stevan, Pier Giuseppe Torrani;Giulio Crespi, Guido Martinotti, Luigi Mazza,Lorenzo Ornaghi, Antonio Pinna Berchet, Lanfranco Senn

Gruppo operativo di coordinamentoPreparazione degli studenti-guida,supervisione pubblicazioni e itineraricon la partecipazione di responsabili ed espertidelle varie iniziative sul territoriooggetto degli itinerari di visita:

Anna Giorgi - Urban Center del Comune di MilanoAldo Castellano, Elisabetta Susani - Politecnico di MilanoLuisa Toeschi, Gianfranco Scurati, Carlo Berizzi - AIM

Redazione pubblicazioniElisa Pozzoli, Massimo Tiano, Simona Bodo

Progetto grafico Roberto Redaelli

Impaginazione e stampaTipografia Milanese srl

INFORMAZIONI

Urban Center del Comune di MilanoGalleria Vittorio Emanuele 11/12 - Milanotel. 02 88 45 65 54 -5 fax 02 88 45 24 01email: [email protected] per il pubblico: ore 9.00 - 18.00 lunedì-venerdì

AIM - Associazione Interessi Metropolitanitel. 02 48 19 30 88 fax 02 48 19 46 49email: [email protected]/conoscere

© Urban Center - AIM - Milano, 2002

Gianni VergaAssessore allo Sviluppo del Territorio

Milano non cresce più, ma si trasforma e si qualifica nella valorizzazione dei suoi riconosciuti elementi di pregio.Restaura i complessi monumentali e museali e ne progetta dinuovi, la “Città delle Culture” all’Ansaldo, il “Museo del Presente” in Bovisa, il “Museo del Novecento” all’Arengario. Gli spazi della cultura si adeguano ai nuovi modi di fruizione e alle diverse figure degli utilizzatori, la grandeBiblioteca Europea sorgerà al posto dello scalo ferroviariodi porta Vittoria, in corrispondenza con una stazione del Passante, affacciata sul parco di largo Marinai d’Italia.In parallelo al consolidamento dei ‘centri di diffusione delsapere’, le dieci università milanesi, ‘centri di formazione del sapere’, hanno ampliato, riqualificato e,soprattutto decentrato nel territorio metropolitano le propriesedi, per accogliere sempre più studenti e garantire strutture adeguate alla giusta competizione internazionale che entra oggi anche nel campo dell’istruzione.La città, principale nodo della rete regionale lombarda, pur nei suoi confini assai limitati, si confronta oggi con il contesto più ampio del territorio metropolitano.La “Grande Milano” si sta costruendo sul decentramento di decisivi nuclei propulsori di sviluppo economico,integrando le potenzialità presenti in più zone per la composizione di un sistema realmente competitivo che,tra l’altro, sia capace di adeguarsi alla velocità con cuiall’esterno si assiste all’introduzione di fattori e di funzioni innovativi. Si sono così strutturate centralità alternative, definite da proprie specializzazioni qualificate, nuovi territori e nuoviconfini che i milanesi stessi per primi devono riscoprire:recinti chiusi ed invalicabili di vecchi stabilimenti, che purehanno consentito alla città di crescere, si sono trasformatinell’arco di pochi anni in luoghi urbani attrezzati per accogliere chi li utilizzerà per il lavoro, lo studio, l’abitare.Sono queste le aree che gli Itinerari promossi dal Comunedi Milano con Urban Center, in collaborazione con AIM e Politecnico di Milano, vogliono far scoprire e conoscere.Situazioni in divenire, cantieri ancora aperti dai quali partiràun destino nuovo per Milano, arricchita da altre sediuniversitarie, quartieri attraenti con grandi parchi attrezzati,innovativi spazi di lavoro per gli uffici e il commercio,strutture per la cultura e il tempo libero, tutti connessi al territorio da adeguati collegamenti viari e di trasporto pubblico.Chi parteciperà a questi itinerari di visita potrà cosìconoscere e farsi una personale idea della città reale nel passaggio dal passato al futuro, verso nuove possibilitàdi residenza, di studio, di lavoro e accoglienza,come è sempre stato nella tradizione innovativae generosa della nostra città.

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ITINERARIO n. 3IULMRavizza ex OMBocconi

1. IULMSede centrale Residenza per studentiAree di espansione del campus

2. Ravizza ex OMTorri Edifici a corte Pensionato BocconiUffici Viscontea Supermercato Esselunga Parco delle Memorie Industriali

3. BocconiEdificio PaganoEdificio MuzioPensionato MuzioEdifici SDAChiesa di S.FerdinandoEdificio Gardella

4. Istituto Europeo di Oncologia

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Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM: la storiaLo IULM – Istituto Universitario di Lingue Moderne nascenel 1968 per iniziativa del Prof. Carlo Bo e del Prof. SilvioBaridon e trova la sua prima sede in un edificio in piazzaVolontari, vicino all’Arco della Pace. Nel 1986 l’alloraRettore Prof. Alessandro Migliazza e negli anni seguenti ilsuo successore Prof. Francesco Alberoni imprimono allesorti dello IULM una svolta decisiva con la concezione diun progetto di sviluppo che prevede l’istituzione di unaFacoltà di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo,l’avvio di altri corsi di laurea, l’introduzione di metodologiedidattiche innovative, l’investimento in un corpo docentedi alto livello e l’edificazione di una nuova sede, che saràultimata nel dicembre 1993. Dal 1998, in base al NuovoStatuto d'Autonomia, lo IULM assume il nome di LiberaUniversità di Lingue e Comunicazione che megliointerpreta la sua voca-zione. E’ del marzo 2002la firma del nuovo pro-getto di espansione, si-glata dal Rettore Prof.Giovanni Puglisi, per ilcompletamento del pro-getto di sviluppo ediliziodel Campus. Primo eunico Ateneo in Italia adoccuparsi specificamen-te della comunicazione, lo IULM si colloca come punto diincontro tra mondo accademico e mondo imprenditoriale,anche attraverso la partecipazione di manager eprofessionisti alle attività didattiche, e grazie all’attivitàdell’Associazione Amici dello IULM.

L’Università IULM, ateneo non statale, offre corsi di laurea la cui specializzazione riguarda le lingue e le scienze della comunicazione, e in particolare le aree delle relazioni pubbliche, del marketing, dei media, lo studio dei consumi, della pubblicità, del turismo, della moda, dello spettacolo, in una prospettiva interculturale e interdisciplinare.

Il contesto urbano e i collegamenti L’insediamento dello IULM in prossimità dellastazione Romolo della MM2 si pone quale elementotrainante di una complessiva ripianificazionedell’area Barona-Moncucco-Romolo, a sud dellacirconvallazione esterna di Milano. Il progressivoprocesso di riqualificazione condurrà al riordino ecompletamento della viabilità urbana e del sistemadei parcheggi, l’inserimento di nuova ediliziaresidenziale nelle aree industriali dismesse, lacreazione di un indotto commerciale e di servizisociali e culturali, il risanamento di nuclei diinteresse storico e la creazione di un sistemacontinuo di acque (Naviglio Grande, Naviglio Pavesee Lambro Meridionale) e aree a verde pubblico.

La sede centrale Il progetto dell’edificio, curato dall’ingegner RobertoGuiducci e dal figlio architetto Lorenzo Guiducci, traeispirazione dal modello dei campus universitariamericani e si fonda su una distribuzione innovativadelle funzioni e sull’elevata qualità dei servizi. La sceltadel cortile recintato da portici e l’utilizzo del mattonerosato fatto a mano per le finiture esterne colleganoidealmente l’edificio alla grande tradizione architettonicamilanese. La nuova sede IULM è inoltre un casopeculiare di progettazione “completa”, in quanto la quasitotalità degli arredi interni è stata appositamentedisegnata da uno dei progettisti, Lorenzo Guiducci, insintonia con l’edificio, seguendo i principi di ergonomiae armonia tra i colori.L’edificio principale, di sei piani fuori terra e un pianointerrato, ed è stato costruito in tempo record tra il 1991e il 1993. Esso è composto da tre corpi collegati, per untotale di 17.000 mq. Le facciate si aprono nelle particentrali in “cascate” di vetro che partono dai lucernaripiramidali di copertura posti sui tre culmini dell’edificioe che si riflettono in vasche d’acqua collocate nelpiazzale antistante. Il corpo centrale ospita gli ufficidirezionali e di servizio agli studenti, la biblioteca (che sisviluppa su tre piani) e la segreteria. Esso è animato alsuo interno da un ampio atrio–giardino d’inverno a tuttaaltezza, illuminato da uno dei tre lucernari di copertura ecaratterizzato da un sistema di scale mobili che collega iballatoi interni e consente il flusso rapido degli studenti,elemento particolarmente innovativo del progetto. I duecorpi laterali sono invece destinati alle aule e ailaboratori (48 in tutto, in larga parte gradonati, percomplessivi 2.860 posti a sedere), intervallati a piccole“piazze” dove gli studenti possono sostare in attesa dellelezioni. Nel sotterraneo è situata l’Aula Magna, con 525posti e 5 cabine per la traduzione simultanea.

L’edificio principale progettato da Roberto e Lorenzo Guiducci

La prima sede IULM in piazza Volontari

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Il campus di vi a Filippo da Lisc ate

Corsi di laureaLa Libera Università di Lingue e ComunicazioneIULM si articola in due Facoltà, che propongonocorsi di laurea triennali seguiti da corsi di laureaspecialistica. La Facoltà di lingue e letteraturestraniere offre una laurea triennale in interpretariatoe comunicazione, alla quale fanno seguito quattrocorsi di laurea specialistica. I corsi di laurea propostidalla Facoltà di scienze della comunicazione e dellospettacolo sono invece: relazioni pubbliche epubblicità, scienze e tecnologie della comunicazione,scienze turistiche. Ciascuno di questi è seguito davarie lauree specialistiche, per un totale di sette.

Negli anni più recenti, immediatamente accanto allasede principale si sono aggiunti nuovi spazi ed edifici; inparticolare, una vecchia fabbrica completamenteristrutturata ad opera della Società Reddy’s Groupospita oggi gli uffici amministrativi, una mensa per circa400 persone e un auditorium. Il progetto di creazionedel campus dell’Università IULM prevede tuttavia unintervento più ampio, in parte inserito in un Piano direcupero urbano redatto dallo Studio Fiori e attualmentein corso di realizzazione ad opera di Fintrasport.L’obiettivo è quello di realizzare un vero e propriocampus universitario nella città di Milano e di dar vita aun complesso di servizi funzionali allo studio e allosviluppo dei rapporti sociali nell’ambito della comunitàaccademica: istituti e centri di ricerca, nuovi laboratoriper la didattica, spazi per attività sportive e ricreative. IlPiano di recupero interviene su un’area dismessa diforma triangolare affacciata su via Filippo da Liscate eprevede la costruzione di quattro nuovi edifici (due deiquali già funzionanti) e la sistemazione degli spaziaperti. Verranno creati un giardino di circa 11.000 mqcon green forum accessibile anche ai bambini residentinella zona e una piazza di oltre 2.000 mq posta inangolo tra le vie Siviglia e F. da Liscate. Affaccerannosulla piazza due edifici: il primo è già costruito ed ospitagli istituti universitari, sale per riunioni, stanze per i

Il campus dello IULM: il bollino giallo indica gli edifici da costruire

Le realizzazioni previste per l’ampliamento del campus IULM (progetto Studio Fiori)

docenti e, al piano terreno, una grande sala auditoriume la libreria dell’Università. Nel secondo stabiletroveranno collocazione aule, laboratori ed ufficiamministrativi. Gli altri due edifici si dispongonoparallelamente alla via Santander: quello già esistente èun pensionato universitario, mentre l’altro ospiteràspazi per la didattica e istituti. Il Residence UniversitàIULM, aperto dal dicembre 2001, è stato realizzato periniziativa dell’Ateneo e dell’ISU per l’Università IULMcon il contributo della Regione Lombardia, attraverso lariqualificazione di uno degli spazi antistanti l’edificioprincipale. Ai 144 posti letto in camere doppie, alcunedelle quali attrezzate per ospitare studenti in condizionedi disagio fisico, sono affiancati numerosi servizi perl’aggregazione quali uno spazio per eventi culturali, unasala computer, una sala TV e un Internet café. Tutti gliedifici sono cablati e tutte le strutture – dagli istituti aicentri di ricerca, dalle aule alla biblioteca e agli uffici –adeguatamente teleinformatizzate. L’Università contaoggi circa 7.000 studenti; al termine dei programmi diespansione il numero non supererà i 9.000, in modo dasalvaguardare la dimensione sociale all’interno dellacomunità accademica.

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IERIIERI

OGGI-DOMANIOGGI-DOMANI

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STORIA DELLA TRASFORMAZIONE

Dalla produzio ne meccanicaalla c i t t giard inoNel 1890 si insedia nell’area la Miani Silvestri, cheproduce materiale ferroviario e nel 1899 assume il nomedi Officine Meccaniche (OM), diventando la più grandeindustria di Milano con oltre 4.000 operai. Nel 1975 dallafusione di cinque compagnie, tra cui OM, nasce IVECO,che qui produce veicoli industriali. A metà degli anniottanta hanno inizio i processi di dismissione; negli anninovanta si avvia la riqualificazione.Le aree ex Officine Meccaniche – Iveco sono interessateda un Programma di Riqualificazione Urbana (PRU),strumento di intervento sulla città introdotto da un bandodel Ministero dei Lavori Pubblici nel 1994.Il PRU per le aree ex OM, presentato al Comune di Milanoda un gruppo di società immobiliari e commerciali, èstato approvato nel 1998 e interviene su un comparto dicirca 313.000 mq compreso tra le vie Pompeo Leoni,Pietrasanta, Ripamonti, Corrado il Salico, Bazzi eToscana, in posizione semicentrale nell’arco sud delterritorio comunale di Milano. L’area di progetto è attraversata in senso orizzontale dallalinea ferroviaria FS Milano-Mortara, che costituisce unabarriera abbastanza forte e crea un taglio netto neltessuto urbano. La zona interessata dal PRU è lambita asud dalla roggia Vettabbia, uno tra i più antichi canali

periferici: via Ripamonti e via Carlo Bazzi.Il PRU si propone l’obiettivo di rivitalizzare quest’areainsediando funzioni di vario tipo come residenza, uffici,commercio e aree verdi, e migliorando la viabilitàall’interno del comparto attraverso la realizzazione dinuove strade, come la connessione della via Bazzi con lavia Ripamonti e quella con il tessuto storico posto a suddi via dei Fontanili. Un importante ruolo di riqualificazione è giocato dallearee a parco pubblico, che si estenderanno per circa190.000 mq ai bordi dell’area di progetto, in parte a sud,lungo la roggia Vettabbia, e in parte più consistente anord, a cavallo della linea ferroviaria. Le aree verdi postea ridosso di viale Toscana si propongono come idealeampliamento del Parco Ravizza, dal quale peraltrorisultano fortemente separate (pur trovandosifisicamente molto vicine) proprio a causa dei consistentiflussi di traffico che attraversano la circonvallazioneesterna. La superficie di pavimento prevista si aggira attorno ai150.000 mq. Le attività produttive e gli ufficioccuperanno circa 30.000 mq ciascuno, mentre è giàstato realizzato un centro commerciale di 9.000 mq.

milanesi di collegamento delle acque interne al fiumeLambro ora, peraltro, in stato di forte degrado. Il tessuto urbano che circonda quest’area è piuttostovario e presenta alcuni elementi di interesse: a nord sitrova lo storico Parco Ravizza, poco lontano il campusuniversitario della Bocconi, la Civica Scuola di ArteDrammatica, la Centrale del Latte, la Direzione ScolasticaRegionale e lo scalo merci FS di Porta Romana. La zonaè anche attraversata da importanti assi viari in sensonord-sud, che uniscono il centro della città e i quartieri

L’edificio progettato dall’architetto Benati, che ospiterà gli uffici dellacompagnia di assicurazioni La Viscontea

Il cantiere per la realizzazione degli edifici residenziali progettatidall’architetto Benati e dall’architetto Fuksas

Superficie complessiva 263.366 mqVerde pubblico 188.794 mqResidenza* 79.450 mqProduttivo 30.630 mqCommerciale 9.000 mqUffici 34.000 mqParcheggi interrati ad uso pubblico 5.000 mq

Le dimensioni del progetto

* di cui il 50% in edilizia convenzionata e sovvenzionata 11

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Edificiper Residenza

PensionatoBocconi

La società Rubattino 87 cura la realizzazione di circal’80% del PRU, commerciando direttamente levolumetrie tra cui quelle residenziali, che comprendonole Residenze Ravizza (790 alloggi circa). La tipologia atorre ricorre nei 4 fabbricati di 11 piani dell’arch.Cappato (residenza convenzionata) e nei 2 fabbricati di15 piani progettati dall’arch. Fuksas, caratterizzati dafacciate con un andamento articolato e rivestiti in pietradurata e ardesia (residenza in libero mercato). Gli edificia corte posti a sud (arch. Cortese, Valsasnini e Foresti)hanno una struttura compatta, mentre quelli collocati anord (arch. Benati) sono gradonati verso il parco.

tetto Gardella per i supermercati Esselunga è ripresouguale a se stesso in tutti gli edifici realizzati, ciascunodei quali presenta però qualche elemento specifico chelo caratterizza. Le facciate del superstore di viaRipamonti presentano partiture verticali che alternanorivestimento di mattoni a vista e intonaco chiarosovrastato da aperture quadrate. La stessa cadenza delrivestimento è ripresa dalle finestre e porte vetrate allabase dell’edificio.

La Residenza Giovanni Spadolini, progettata dagli architettiValsasnini e Foresti, si compone di due edifici a corte dicinque piani fuori terra. E’ la quinta struttura abitativa offertaagli studenti dell’Università Bocconi e dispone di 333 postiletto suddivisi in 96 appartamenti, contenenti ciascuno treo quattro camere singole, due bagni e uno spaziosoggiorno-cucina in condivisione. Vi sono anche 16appartamenti monolocali per persone con particolaridifficoltà. Al piano terreno si trovano spazi comuni, al pianointerrato è stato realizzato un parcheggio per 84 posti auto.Nella corte compresa tra i due edifici si apre uno spazioverde.

Le torri progettate dall’architetto Cappato che ospiteranno la residenzain regime convenzionato

La Residenza Giovanni Spadolini, progettata dagli architetti Valsasnini eForesti e inaugurata nel dicembre 2001

Il superstore Esselunga di via Ripamonti progettato dall’architetto Ignazio Gardella

Centro Commerci a leIl superstore Esselunga di via Ripamonti ha unasuperficie di vendita disposta su un solo piano di circa4.500 mq, che comprende reparti alimentari e unsettore foto-audio-video collegato ad un bar conpostazioni Internet. Il progettista dell’edificio èl’architetto Ignazio Gardella, che a partire 1985 haavviato una collaborazione con Esselunga che si èconcretizzata nella realizzazione di 38 supermercati e 2palazzi uffici, uno a Limito, vicino a Milano, e uno aSesto Fiorentino. Lo stile progettuale scelto dall’archi-

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accanto al quale è prevista la realizzazione di un’areapiantumata con alberi da frutta. Il “Parco della Cultura”si affaccerà direttamente sulla città e sullo storico ParcoRavizza, rispetto al quale è stata fatta la scelta dimantenere una connessione a raso, abbandonando leipotesi precedentemente avanzate di interrare vialeToscana. Immediatamente a sud del “Parco dellaCultura” è stato realizzato un “Parco delle MemorieIndustriali”, caratterizzato dalla presenza di un vecchiocarroponte delle Officine Meccaniche ristrutturato,ridipinto e mantenuto tra il verde come segno dirichiamo alle radici storiche dell’area e alle attivitàeconomiche che qui erano insediate. Il terzo parcodelimita l’area PRU al suo estremo sud, in prossimitàdella roggia Vettabbia, dalla quale deriva il proprionome. Per esso è prevista una struttura che valorizzi lapresenza del corso d’acqua, la cui riqualificazione èstata concordata con l’Amministrazione Comunale:sono state pensate passeggiate lungo l’alzaia e piccoleterrazze panoramiche, oltre a piazze, percorsi ciclabilied elementi d’arredo distribuiti nel parco.

Il progetto del parco inserito all’interno del PRU ex OMè stato redatto dal paesaggista francese ChristopheGirot, professore di architettura a Zurigo e per dieci annidirettore e professore dell’Ecole Nationale Supérieuredu Paysage di Versailles. Le proposte elaborate dalprofessor Girot sono state poi sviluppate e reseesecutive attraverso i progetti redatti nel 1998-99 daaltri professionisti dello studio Land, sotto lasupervisione dell’architetto Kipar. Le linee guidapredisposte dall’Amministrazione Comunale comeorientamento per la redazione del PRU proponevano larealizzazione di un unico parco immediatamente a suddi viale Toscana, concepito come estensione dellostorico Parco Ravizza, con il quale avrebbe dovutostabilire un rapporto di continuità e di unitarietà.Esistevano tuttavia alcuni elementi fisici checostituivano un forte vincolo alla concretizzazione diquesta proposta: il rilevato ferroviario della linea FSMilano-Mortara e lo stesso viale Toscana, attraversatoin superficie da intensi flussi di traffico e nel sottosuoloda un vecchio manufatto fognario in muratura dei primidel Novecento. Il professor Girot e il suo gruppo dilavoro hanno quindi elaborato una proposta che in partesi discostava dalle linee guida dell’Amministrazione,cercando di trasformare i fattori di vincolo in elementistrutturanti del nuovo parco. Questo è stato suddivisoin tre ambiti - quasi tre parchi autonomi - disposti insenso est-ovest e scanditi dalle infrastrutture ditrasporto e dalle aree edificate. L’obiettivo è quello diaprire alla città quest’area che per lungo tempo è statapreclusa all’utilizzo degli abitanti, cercando direcuperare e valorizzare i segni della sua storia edevitando di introdurre elementi estranei e forzati. Nellaporzione più a nord dell’area PRU il progetto propone larealizzazione di un “Parco della Cultura”, caratterizzatodalla presenza di un anfiteatro da 1.500 posti a sederecon un emiciclo centrale in legno per 250 persone,

Tre Parchi per il verde nel quartiere

Il progetto delsistema delverde all’internodelle aree ex OM

Il carroponte conservato all’interno del Parco delle Memorie Industriali

IED Moda LabL’edifico di via Pompeo Leoni 3, oggi sede di IEDModa Lab, la nuova Scuola di Moda dell’IstitutoEuropeo di Design, era in passato adibito a centroricreativo IVECO-FIAT. Dopo essere stata acquisitadall’Istituto Europeo di Design, la sede ha subìto unatotale ristrutturazione sia all’interno che all’esternoed oggi ospita 350-400 studenti, di cui circa il 30%stranieri. La struttura è costituita da due complessi:il primo è la Scuola, comprendente diversi uffici, aulee laboratori (la sartoria, la maglieria, il laboratorioinformatico, quello tessile), per permettere ad ognistudente di svolgere la maggior parte del lavoro insede; il secondo ed è lo Spazio Teatro, di circa 700mq, utilizzato da IED Moda Lab per manifestazioni,sfilate, mostre che è a disposizione, su richiesta, peresposizioni ed eventi culturali.

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La sede di via SarfattiNel 1936 l’Università Bocconi decide di trasferire lapropria sede dal palazzo di via Statuto in un nuovoedificio da realizzare in via Sarfatti, la cui progettazioneviene affidata all’Ufficio Tecnico del Comune di Milano. Ladirezione artistica e tecnica è assunta dall’architettoGiuseppe Pagano, che modifica sensibilmente il progettooriginario, disegnando un edificio a pianta cruciformestudiato per meglio rispondere alle esigenze della vitauniversitaria. I bracci della croce vengono adibiti a spazidi servizio e collegamento verticale, mentre i corpi situatialle loro estremità ospitano gli istituti della Facoltà, gliuffici, l’aula magna e alcune grandi aule a gradoni.L’edificio, dalle linee essenziali, ha fronti porticati ed èinteramente rivestito da piastrelle in litoceramica ditonalità grigia. Nel 1953 l’Università incarica l’architetto Giovanni Muziodi progettare un edificio da destinare a pensionato emensa per gli studenti, che verrà inaugurato tre annidopo. Esso si compone di un corpo basso allineato allastrada (bar e sala mensa), sul quale poggiano due corpidi cinque piani con pianta ad “ipsilon”. Questi ultimi, lacui forma irregolare è dovuta alla ricerca di unorientamento favorevole per tutte le stanze, ospitanocirca 350 camere singole. Nel 1962 viene consacrata lachiesa di S. Ferdinando, commissionata dalla famigliaBocconi all’architetto Ferdinando Reggiori in memoria delproprio capostipite. Sempre nel 1962 Giovanni Muzio èincaricato della progettazione di un nuovo edificio lungovia Sarfatti, che viene inaugurato nel 1965 e ospita gliistituti della Facoltà di Economia. Esso comprendeun’aula magna al piano interrato e una grande bibliotecacon sala lettura interamente vetrata, e un deposito per600.000 libri che occupa un’intera ala del complesso. Nel1985 nasce la nuova sede della Scuola di DirezioneAziendale, progettata dall’ingegner Vittore Ceretti in viaBocconi 8, che si compone di due corpi gradonati rivestitida pannelli metallici.

La nascita della Bocconi e la sede di via StatutoL’Università Commerciale Luigi Bocconi fu istituita aMilano nel 1902 dall’imprenditore tessile FerdinandoBocconi che volle, in questo modo, onorare la memoriadel figlio primogenito Luigi, disperso nella battaglia diAdua del 1896. La nuova Università si proponeva dioffrire una formazione specificamente orientata alleclassi imprenditoriali del Paese, che conferisse rigorescientifico agli studi e alle tecniche commerciali esuperasse i limiti del solo insegnamento professionale e“pratico” della materia. “La nuova scuola deve essereanzitutto un istituto di alti studi economici”, recitava lostatuto pubblicato nel 1902. Il primo Rettore dell’Uni-versità fu Leopoldo Sabbatini, allora Segretario dellaCamera di Commercio di Milano, che era stato inca-ricato dallo stesso Ferdi-nando Bocconi della reda-zione di un programma diattività per il nuovo istituto.La prima sede dell’Univer-sità, inaugurata il 10 no-vembre 1902, si trovava invia Statuto, in un palazzo ditre piani fuori terra conpianta a ferro di cavallo,appositamente costruito suprogetto dell’ingegner Gior-gio Dugnani, allora asses-sore municipale. La sede di via Statuto

Ferdinando Bocconi, Luigi Bocconi

La sede di via Sarfatti progettata da Giuseppe Pagano

Ferdinando Bocconi, il fondatoreFerdinando Bocconi, imprenditore tessile di originilodigiane, iniziò la sua attività come venditoreambulante di stoffe. Dopo aver lavorato come garzonedi bottega, nel 1865 avviò a Milano con il fratelloun’attività di produzione e vendita di abitipreconfezionati. Nel 1870 nacque il primo“Magazzino” dei fratelli Bocconi, che sette anni dopo futrasferito nei locali dell’ex Hotel Confortable, nei pressidel Duomo, e assunse il nome di “Aux villes d’Italie”,successivamente tradotto in “Alle città d’Italia”.Nell’ottobre 1889 fu inaugurata la nuova sededell’emporio, in un sontuoso edificio affacciato sullapiazza del Duomo. Nel 1918 un incendio distrussealcuni reparti dei magazzini, che furono ristrutturati eriaperti tre anni dopo con il nuovo nome suggerito daGabriele D’Annunzio: “La Rinascente”.

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proprio climatizzatore, nonché di moderne attrezzature trale quali videoproiettori e una postazione per l’utilizzo delcomputer portatile da parte del docente. Sono inoltredisponibili spazi per seminari, zone per il soggiorno deglistudenti, una caffetteria e un parcheggio interrato.L’impianto di riscaldamento/condizionamento dell’edificioconsiste in un sistema a pompa di calore che utilizzal’acqua di prima falda come scambio termico. La Centraledi produzione di acqua calda e acqua refrigerata è stataprogettata e realizzata interamente da AEM SpA, che necura anche la gestione. Questo sistema permette unelevato risparmio energetico e contribuisce almiglioramento della qualità dell’aria.

L’ampliamento della SDALa progettazione di questo edificio è stata affidataall’ingegner Vittore Ceretti, che già aveva curato larealizzazione della prima sede della Scuola di DirezioneAziendale, cui l’attuale ampliamento si uniforma nello stilearchitettonico. Il fabbricato di tre piani ospita uffici perdocenti e ricercatori e la libreria Egea. Quest’ultimaoccupa una superficie di 700 mq e si dispone su due livellidove, oltre alla zona di vendita, sono accessibili spazilettura per specifici settori tematici, aree di consultazionecon PC collegati a banche dati multilingue, un percorsoguidato per i testi adottati in Università, tutte le novitàeditoriali, locali adibiti ad eventi, incontri e dibattiti. Larealizzazione dell’edificio si è conclusa nel 2001.

IL PRIMO LOTTOLa realizzazione del primo lotto di interventi è stata avviata,dopo le necessarie operazioni di bonifica, nel maggio1999 e si è conclusa nel settembre 2001. Essa hariguardato la costruzione di un nuovo edificio ellissoidaledestinato alle aule, l’ampliamento degli spazi della Scuoladi Direzione Aziendale e la costruzione di due parcheggiinterrati pluripiano, per un totale di quasi 450 posti auto.Contemporaneamente, nell’ambito degli interventi diriqualificazione delle aree ex OM, è stato realizzato unedificio destinato a pensionato per gli studenti dellaBocconi: la Residenza Giovanni Spadolini (vedi a pag. 13).

L’edificio ellissoidaleProgettato da Ignazio Gardella e conosciuto come “IlVelodromo” per via della sua pianta ellissoidale, questoedificio di quattro piani è stato terminato nel settembre2001 ed è già funzionante. Esso dispone al piano terrenodi un’ampia e luminosa hall pavimentata a parquet,perimetrata da grossi pilastri intonacati di bianco ecoronata da una copertura vetrata. La hall ellissoidale èl’elemento attorno al quale prende forma l’intero edificio ecostituisce uno spazio di rappresentanza nel quale è statocollocato il ritratto marmoreo di Ferdinando Bocconi. I trepiani soprastanti ospitano trenta aule destinate alladidattica, disposte lungo l’intero perimetro del fabbricatoattorno ad un corridoio che segue l’andamentoellissoidale, dell’edificio e si affaccia, verso l’interno, sullacopertura vetrata della hall d’ingresso. Nel corridoiostesso, su tutti e tre i piani, sono situati spazi per lo studioe postazioni di lavoro per PC portatili con possibilità diaccesso a Internet. Le aule, da 150 posti ciascuna, sonostate progettate con gli accorgimenti necessari aconsentire la migliore resa acustica, e i banchi sonodisposti in modo da permettere a tutti gli studenti unabuona visione dell’insegnante. Ogni aula è dotata di un

Il ProgettoBocconi 2000

L’edificio ellissoidale progettato da Ignazio Gardella

Il progetto di ampliamento del campus dell’Università Bocconi in via Sarfatti, denominato “Bocconi 2000”, si propone di rispondere all’esigenza di maggiori disponibilità di spazi per la didattica e le attività di ricerca. L’incarico per la redazione del progetto, che si articola in varie parti, è stato affidato nel 1990 all’architetto Ignazio Gardella.

Corsi di laurea L’offerta formativa dell’Università Bocconi si articolain corsi di laurea, dottorati di ricerca, corsi diperfezionamento e master, alcuni dei quali promossidalla Scuola di Direzione Aziendale. La Facoltà diEconomia ha di recente introdotto i seguenti corsi dilaurea triennali: economia aziendale; disciplineeconomiche e sociali; economia delle ammini-strazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali;economia delle istituzioni e dei mercati finanziari;economia dei mercati internazionali e delle nuovetecnologie; economia per le arti, la cultura e lacomunicazione; economia e legislazione perl’impresa; scienze giuridiche; International Econo-mics and Management (interamente in inglese).A questi faranno seguito corsi di laurea specialistica,mentre i corsi quadriennali, come previsto dallarecente riforma dell’ordinamento universitario,saranno progressivamente disattivati.

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Il ProgettoBocconi 2000

Istituto Europeodi Oncologia

IL SECONDO LOTTO E IL CONCORSO DI IDEE Il progetto dell’architetto Gardella prevedeva ilcompletamento del Piano edilizio Bocconi 2000attraverso la realizzazione di un secondo lotto,consistente in un grande edificio che avrebbe dovutocontenere uffici, istituti, centri di ricerca e una nuovaAula Magna. Le mutate esigenze, tuttavia, hanno spintol’Università Bocconi a indire nel settembre 2001 unconcorso internazionale di idee, a cui sono stati invitatidieci studi di architettura, per la riprogettazionedell’edificio destinato alle suddette funzioni. L’elaboratoprescelto all’unanimità dalla giuria è stato redatto dallostudio irlandese Grafton Architects, e di esso è stata inparticolare apprezzata la capacità di inserirearmoniosamente la nuova costruzione nel quartierecircostante. Il progetto prevede la realizzazione di unedificio all’intersezione tra le vie Roentgen e Bligny, cheavrà un fronte in muratura lungo la strada, mentreall’interno i corpi destinati ad uffici saranno interamentevetrati e assumeranno quindi un aspetto molto leggero.Particolarmente degna di nota è la nuova Aula Magna da1.000 posti suddivisa in due sale e corredata da foyer espazi per convegni. La posizione arretrata rispettoall’intersezione tra le due vie succitate e la peculiaresoluzione a sbalzo danno vita ad uno spazio copertoattraversabile e rappresentano un portico simbolicodell’Università immediatamente visibile da PortaLudovica.L’inizio dei lavori per la realizzazione del nuovo edificioè previsto nel gennaio 2003, dopo le necessarieoperazioni di bonifica; la conclusione è ipotizzata per ilsettembre 2005.

L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) è stato costituito aMilano nel 1991 e raggruppa specialisti che provengonoda otto stati europei; dal 1996 è convenzionato con ilServizio Sanitario Nazionale. Lo IEO è nato grazie adonazioni private ed è un ente senza fini di lucro, chereinveste le proprie risorse nelle attività di ricerca e nelpotenziamento delle strutture. Il principio ispiratoredell’Istituto è che risultati significativi nella lotta contro ilcancro possono essere ottenuti solo attraverso lo sforzocongiunto di studiosi di varie nazioni. Fin dalla sua nascitalo IEO si è dotato di un Comitato Etico, che tutela i pazientisottoposti alla sperimentazione di nuovi farmaci e metodidi cura. Esso è infatti contemporaneamente un istituto dicura e di ricerca, finalizzato alla innovazione terapeuticaper la cura del cancro. La sede è funzionante dal 1994 e sicolloca in un edificio di nuova costruzione inserito nelParco Agricolo Sud Milano, che ripropone lecaratteristiche architettoniche delle cascine milanesi.L’edificio, di tre piani fuori terra, è circondato dal verde eha una pianta rettangolare che si articola attorno a duecortili interni quadrati. Le facciate a vetrate sonointervallate da colonne e rivestite con mattoni a vista, iltetto spiovente è in rame. L’interno presenta caratte-ristiche di forte innovazione tecnologica, ambienti estrumentazioni all’avanguardia per le attività di ricerca,mentre gli spazi dedicati alla degenza dei pazienti sonostudiati in modo da essere il più possibile accoglienti erasserenanti, con pareti tinteggiate a colori caldi e vivaci,rivestimenti in legno e stanze confortevoli. Al centrodell’edificio, osservabile dalle scale mobili che conduconoai piani, si trova il laboratorio di analisi, le cui pareti sonointeramente a vetrate. Al piano terreno sono collocate ladirezione scientifica, la sala conferenze, la biblioteca, ilsettore per la formazione e l’aggiornamento costante deimedici. Al 3° piano si trovano il laboratorio di oncologiasperimentale e la divisione di epidemiologia.

La sede dell’Istituto Europeo di Oncologia

Testo a cura di Elisa Pozzoli

Plastico del progetto dello studio Grafton Architects

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1880-1890Dopo l’unità d’Italia l’industria tessile e l’artigianato di produzioneinnescano il processo di industrializzazione, ma è a partire dal 1880che Milano si avvia rapidamente a diventare anche il centrofinanziario più importante del Paese e a far valere le condizionifavorevoli allo sviluppo delle nuove industrie. Le ferrovie aprono imercati internazionali e nascono l’industria metallurgica el’industria meccanica.

1881Inaugurazione della prima tramvia (a cavalli) della città di Milano.A Milano seconda Esposizione nazionale.

1884Progetto del primo Piano Regolatore della Città di Milano di CesareBeruto. Dibattiti e polemiche impongono al Comune di dotarsi di unvero e proprio Piano regolatore generale per la città, un piano disviluppo elaborato e gestito dalla pubblica amministrazione. Ilprogetto, affidato al tecnico comunale ingegner Cesare Beruto,propone un modello radiocentrico di sviluppo della città, disegna lacirconvallazione “delle regioni” e prevede la copertura di molticanali e del Naviglio. Beruto propone sostanzialmente l’estensionecontinua di una rete viaria indifferenziata e dei servizi fino ai limitiche le previsioni ritengono necessarie. La proposta prevede ancheuna riutilizzazione prevalentemente a verde dell’area dei Bastioni(demoliti a partire dal 1880) e la formazione di nuovi spazi pubblici(piazze, piccoli giardini urbani, viali alberati). Si propone una cittàcompatta, molto costruita, basata su ampi lotti con edificipluripiano: una città sostanzialmente residenziale e direzionale,mentre le fabbriche vengono lasciate fuori dai perimetri, anchefuturi, della città.

1885Il progetto del Beruto, discusso in Consiglio comunale all’inizio del1885, non viene approvato. Per la sua revisione - che avviene nellostesso anno - viene nominata una commissione consigliare,presieduta dal consigliere e industriale Giovanni Battista Pirelli. Ilpiano è adottato dal Consiglio comunale nel 1886. Fra le numerosevarianti, la riduzione della proposta di formare una zona a verdenell’area delle mura spagnole, che diventeranno così edificabili.Si realizzano i primi grandi interventi di edilizia residenziale nellearee del Lazzaretto.

1889Il ministero dei Lavori pubblici approva il Piano Beruto, imponendonuove e numerose varianti (viene definito ufficialmente Pianoregolatore edilizio e di ampliamento).

1890In via Pompeo Leoni si insedia la Miani Silvestri, per la produzionedi materiale ferroviario.

ITINERARIO IULM - RAVIZZA EX OM - BOCCONI

L’urbanistica n ell’ultimosecolo nel sud milanese

1891-1900Tra la redazione del Piano regolatore e la fine del secolo gliinterventi più consistenti avvengono all’esterno delle mura, là dovele esigenze socio-economiche lo richiedono. Sono nel frattempo incorso di edificazione i quartieri residenziali del ceto impiegatizio,innanzitutto a Monforte, la cui architettura definisce un paesaggiourbano di innovativa qualità. A sud sorgono i primi insediamentioperai di iniziativa privata e speculativa che devono soddisfare leesigenze del movimento immigratorio : le case a ballatoio, conappartamenti superaffollati di una o due camere, con acqua eservizi igienici collettivi.

1893Nasce la Società Umanitaria per volontà di Prospero Moisè Loria,commerciante, che destina al progetto un cospicuo lascito. LaSocietà sarà sciolta nel 1898 per attività “sovversiva”, ma poiricostituita nel 1903.Iniziano i lavori di restauro del Castello Sforzesco, a cura di LucaBeltrami e Gaetano Moretti, che proseguiranno per tutto il decennioe si concluderanno con la ricostruzione della torre del Filarete nel1906.

1898Tutta la rete tranviaria cittadina viene elettrificata dalla SocietàEdison, su apposita convenzione stipulata con il Comune di Milanonel 1895.

1899La Miani Silvestri diventa Officine Meccaniche (OM).

1901-1910È il decennio dello sviluppo del sistema industriale milanese,dovuto non soltanto al rafforzamento dei settori industriali giàpresenti nell’area, ma soprattutto alla crescita di quelli di piùrecente affermazione, del metallurgico e del chimico in particolare.Gli impianti di grandi dimensioni sorgono in larga parte al di fuoridell’anello dei Bastioni. Direttamente collegate allo scalo merci diPorta Romana, le Officine Meccaniche (OM) costituisconol’insediamento produttivo di maggiori dimensioni di tutta la cittàcon oltre 4.000 operai. Su piazzale Lodi si affacciano le officine delTecnomasio Italiano Brown Boveri (1.000 addetti circa) mentrel’asse di corso Lodi è fortemente caratterizzato dalla presenza diimprese dei settori metallurgico e metalmeccanico (Ferriera Lurani,poi Redaelli, fonderia Vanzetti e altre piccole officine).

1902Nasce in via Statuto la nuova Università Commerciale LuigiBocconi, la prima facoltà di Economia in Italia, nata per iniziativa diFerdinando Bocconi da un progetto iniziale di scuola superiore dicommercio da aggregarsi al Politecnico. L’ateneo ha la sua primasede in un palazzo di Largo Notari, ora Largo Treves.

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1903Il Consiglio Comunale approva l’istituzione di una agenzia specialeper la costruzione e la gestione delle case popolari.Accordo tra Tecnomasio Italiano (fondato da Ignazio Porro nel1863 per la produzione di strumenti destinati alla fisica applicata etrasformato da Bartolomeo Cabella nel 1876 nella prima industriaelettromeccanica italiana) e la ditta svizzera Brown Boveri: nasce ilTecnomasio Italiano Brown Boveri che produce macchineelettriche, impianti elettrici e poi veicoli ferrotranviari.

1904Iniziano a verificarsi importanti fenomeni migratori verso ilcapoluogo : sotto l’amministrazione Barinetti vengono costruitinuovi quartieri di edilizia pubblica popolare. Tra questi i quartieriRipamonti, Tibaldi e Spaventa.

1908Si delibera la fondazione dell’Istituto per le Case Popolari edeconomiche (ente morale col concorso in capitali, oltre che delComune, della Cassa di risparmio e di altri istituti di credito e, inmisura diversa, di azionisti privati).

1911-1920Viene approvato il Piano Regolatore Pavia-Masera. Il Piano,elaborato dagli ingegneri Angelo Pavia e Giovanni Masera,presentato nel maggio 1909, sancisce l’ulteriore ampliamento delloschema urbano monocentrico, rafforzando il sistema delle radiali edelle circonvallazioni, completando il disegno della rete ferroviarianell’attuale configurazione e favorendo la caratterizzazionefunzionale delle diverse parti della città. Il Piano propone la specializzazione terziaria all’interno dellaCerchia dei Navigli e la formazione di una nuova periferiaindustriale e residenza operaia, sia a nord, sia a sud della nuovacintura ferroviaria (ormai completata anche nel suo tracciatomeridionale, da San Cristoforo a Rogoredo); nella zona est, fra lacirconvallazione delle regioni e la ferrovia, viene localizzata la futuraCittà degli Studi.

1921-1930A partire dagli anni venti fino agli anni quaranta, vengono realizzatinella città oltre 400.000 locali d’abitazione, in buona parte dell’ICP,Istituto Case Popolari.

1923Vengono annessi al Comune di Milano 13 comuni esterni.

1927Il concorso per il nuovo Piano Regolatore di Milano viene vinto dalprogetto dell’architetto Portaluppi e dell’ingegner Semenza, chepropone per Milano uno sviluppo quantitativo e qualitativoconsiderato in quegli anni attendibile, ma che si realizzerà solo nelsecondo dopoguerra. Viene pensata una consistente ristrutturazione del sistema dellamobilità e in particolare del trasporto pubblico su ferro, e cioè unarticolato sistema di ferrovia metropolitana che verrà peròaccantonato in seguito alla crisi economica del 1929.Viene anche proposta la creazione di una cintura verde che limitil’espansione urbana, oltre che di una circonvallazione di 54 km.

1930L’intera Cerchia dei Navigli è coperta.

1931-1940Sono gli anni in cui proseguono come modello diammodernamento urbano le demolizioni e le riedificazioni giàiniziate nel decennio precedente (piazza Diaz, piazza degli Affari, viaLarga, Palazzo di Giustizia). Tra il 1931 e il 1937 vengono demoliti12.546 vani, e quasi duemila famiglie l’anno sono espulse dalcentro storico della città.

1931Viene costituita l’Azienda Tranviaria Municipale (ATM).

1934Viene approvato il Piano Regolatore dell’ingegnere Albertini, cherisponde ad alcuni criteri del progetto del 1926-27. La formaurbana diventa quella dei confini comunali dopo l’aggregazione nel1923 dei comuni limitrofi.Sono previste 5 linee di metropolitana.

1936-37Smantellamento delle prime tranvie extraurbane (Milano-Pavia eMilano-Lodi)

1938Inizia l’elettrificazione delle linee FS facenti capo a Milano.

1940Viene costruita in via Sarfatti la nuova sede dell’UniversitàBocconi, su progetto dell’architetto Giuseppe Pagano, perrispondere all’esigenza di un numero sempre più alto di iscritti.

1941-1950La ricostruzione dopo la guerra avviene in modo affrettato egrossolano, anche a causa degli oltre 250.000 locali distrutti odanneggiati, realizzando con maggiore facilità i disegni ditrasformazione già avviati in periodo di regime. Unica eccezione èil quartiere QT8, che viene considerato modello dell’architetturamoderna.

1945Viene sospeso il Piano Regolatore del 1934, giudicato superatodalla legge urbanistica del 1942.

1946Avvio alla redazione del nuovo Piano Regolatore da parte di unorganismo centrale del Comune di Milano.

1948Il nuovo Piano viene adottato, pubblicato e investito da numeroseosservazioni.

1951-1960Sono gli anni del “boom” occupazionale e demografico. Nell’arcodel decennio l’occupazione dell’industria manifatturiera a Milanopassa da 323 a 427 mila unità. La popolazione del capoluogocresce del 24%, mentre quella degli altri comuni dell’area PIM(Piano Intercomunale Milanese) cresce del 46%.

1953Il nuovo Piano Regolatore Generale, dopo essere statorimaneggiato nel 1950 in seguito ai mutamenti politici, vieneapprovato e ha “effetto di legge” in una Milano ormai ampiamente

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Aziendale - SDA - rinnovata nei programmi e trasformatanell’impostazione didattica.

1973Realizzazione della Tangenziale Est.

1975Dalla fusione di cinque compagnie, tra cui OM, nasce l’Iveco cheinsedia nell’area di via Pompeo Leoni la produzione di veicoliindustriali.

1980Viene approvata la Variante Generale al PianoRegolatore predisposta dal Comune di Milano a partire dal 1972 (ilnuovo PRG viene presentato nel 1975, adottato nel 1976,controdedotto nel 1978).

1981-1990Tra il 1982 e il 1990 vengono abbandonati nel capoluogo oltre 100impianti industriali: la superficie delle aree dismesse supera i 4,5milioni di mq. Verso la metà del decennio inizia anche il processodi dismissione dell’area OM-Iveco.Prosegue l’esodo demografico da Milano (235.000 abitanti inmeno nell’arco del decennio).

1983Inizia la realizzazione del “Passante ferroviario” e della linea 3 dellaMetropolitana Milanese.

1984Viene approvato il Documento Direttore del Progetto Passante(studiato dal Comune dal 1982). Il Documento descrive le strategiedi azione della Amministrazione Pubblica per la città nella suaregione e per l’area metropolitana.Approvazione del Progetto Casa, che propone la costruzione di15.000 nuovi vani. Tra P.R.G. e Progetto Casa si prevede larealizzazione di 110.000 vani, che saranno compiuti nel corso deglianni ottanta fino ai primi anni novanta.

1985La strategia d’azione indicata dal Progetto Passante viene elaboratanei quattro Progetti d’Area: Cadorna-Vittoria, Garibaldi-Repubblica,Portello-Fiera, studi d’inquadramento per il nord-ovest e il sud-est.Viene inaugurato il nuovo edificio dell’Università Bocconi di viaBocconi 8 per le aule e gli uffici della Scuola di Direzione Aziendale.

1988L’Amministrazione comunale presenta il Documento Direttore perle Aree Dismesse (164 casi per 461 ettari di superficie fondiaria). IlDocumento ripropone l’esigenza di pianificare il riuso di questearee attraverso lo strumento dei Progetti d’Area, già presenti nelDocumento Direttore del Progetto Passante, aggiungendovi le areedella Pirelli alla Bicocca (fino all’ex acciaieria Breda), l’areaMontecatini a Morsenchio e l’area Redaelli a Rogoredo.

1990Il Documento Direttore per le Aree Dismesse viene ripresentato investe definitiva, ma i Progetti d’Area stentano a prendere avvio.Viene affidato all’architetto Ignazio Gardella l’incarico per la redazionedel progetto di ampliamento dell’Università Bocconi in via Sarfattinell’ambito del più complesso progetto di sviluppo dell’Ateneoprevisto per gli anni novanta, denominato “Bocconi 2000”.

ricostruita. Viene recepita la crescente articolazione funzionaledelle diverse parti della città, che si mira a organizzare erazionalizzare attraverso lo strumento dello “zoning”. Sono previsti nuovi quartiere autonomi, ma il piano non riesce acontrollare il rapporto tra nuova edilizia e infrastrutture. Viene progettato il Nuovo Centro Direzionale nella zona situata anord-est di Milano, prima occupata dalle Ferrovie Varesine. Nasce in questo periodo la nuova circonvallazione, spianando iBastioni di Porta Volta, Garibaldi, Vittoria e Romana.

1955Viene decisa la costituzione della MM SpA.

1956Viene inaugurato il nuovo edificio dell’architetto Giovanni Muzio,incaricato del progetto 3 anni prima, destinato a pensionato socialee mensa per gli studenti.

1960Lavori in piazzale Corvetto per la sopraelevata che forma ilraccordo con l’Autostrada del Sole.Progettazione delle tangenziali autostradali.

1961-1970Nel decennio 1961-71, che vede concludersi il processo diformazione della città industriale, gli addetti all’industriamanifatturiera crescono ancora, ma in misura nettamente inferiorerispetto al decennio precedente.Lo sviluppo occupazionale èsostenuto in parte dall’industria alimentare e poligrafica, masoprattutto da quella meccanica.

1964Entra in funzione la linea 1 della Metropolitana Milanese da piazzaleLotto a Sesto Marelli.

1965Viene costruito presso l’Università Bocconi un nuovo edificio,opera dell’architetto Giovanni Muzio, dove trovano sede definitivala Biblioteca, gli istituti scientifici e l’aula magna.

1959-1967Vengono realizzate le nuove Linee Celeri dell’Adda nel trattoMilano-Gorgonzola.

1968Mentre l’Università Bocconi si avvia alla chiusura dei corsi di linguee letterature straniere nasce, su iniziativa del Prof. Carlo Bo e delProf. Silvio Baridon, lo IULM - Istituto Universitario di LingueModerne. La sua prima sede è in piazza dei Volontari.

1969Entra in funzione la linea 2 della Metropolitana Milanese, da Caiazzoa Cascina Gobba.

1971-1980Tra il 1972 e il 1981 vengono dismessi nel capoluogo 28 impiantiindustriali, per un totale di oltre 480.000 mq di superficie fondiaria.

1971Dallo sviluppo della scuola di perfezionamento in economiaaziendale dell’Università Bocconi nasce la Scuola di Direzione

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Urban Center - L’Assessorato allo Sviluppo del Territorio del Comune diMilano ha aperto nel luglio 2001 il primo Urban Center d’Italia nel centroistituzionale e culturale della città.Urban Center, come le altre analoghe strutture europee già attive, hal’obiettivo primario di comunicare ai cittadini le grandi trasformazioni cheinteressano il loro territorio ed illustrare le politiche urbanistiche e le formeattuative che l’Amministrazione comunale mette in atto per realizzarle. Sirivolge inoltre ad un pubblico esteso, italiano e internazionale, checomprende operatori economici di settore e non, studenti, turisti,amministratori pubblici, ai quali fornisce informazioni e dati sull’assettoterritoriale della città, sulle sue potenzialità evolutive e sulle sue eccellenze.Urban Center è centro di confronto, dibattito e approfondimento per letematiche che riguardano il progetto di sviluppo urbano in tutti i settoridisciplinari che in esso convergono, dall’architettura alla sociologia,dall’economia alle scienze ambientali. L’attività del centro si svolgeattraverso esposizioni di progetti e realizzazioni, conferenze, workshopnegli spazi in Galleria Vittorio Emanuele, e con la organizzazione diiniziative sempre finalizzate alla conoscenza e promozione del territoriocome gli Itinerari di visita tematizzati o l’edizione di dossier e documentiillustrativi dei progetti e temi trattati. Dispone di un Infopoint, di postazioniinformatiche per la consultazione diretta delle banche dati e cartograficheterritoriali, ed è in corso di realizzazione un sito internet che consentirà diestendere la rete dei contatti internazionali e la disponibilità diinformazioni per gli utenti.

AIM- Associazione Interessi Metropolitani è un centro culturale senzascopo di lucro fondato nel 1987 da un importante gruppo di imprese,banche ed enti milanesi per promuovere studi, progetti ed iniziative asostegno dello sviluppo economico, sociale e culturale di Milano incollaborazione con gli enti pubblici e le università.I Soci AIM (2002) sono: AEM, Banca Intesa, Banca Popolare di Milano,Gruppo Credito Valtellinese, Gruppo Falck, Italtel, Gavazzi Tessile, Pirelli,Siemens Communications, Telecom Italia, 3M Italia.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :• Storia della Università Bocconi 1902-1952, T. Biagiotti, ed.

Università Bocconi (1952)• Ferdinando Bocconi dai grandi magazzini all’Università, E.

Resti, ed. EGEA (1990)• “La nuova sede universitaria dello IULM a Milano”,

supplemento a GB progetti, n. 34/1995 • Innovazione e sviluppo a Milano, a cura di S. Campodall’Orto,

AIM - Associazione Interessi Metropolitani, Abitare SegestaCataloghi (1996)

• “Cinque paesaggisti per Milano”, a cura di F. Vallone,supplemento di Architettura del paesaggio, n.7/2001

• “Nuova architettura per l’Università Bocconi”, supplemento aDomus, n. 846/2002

DOCUMENTAZIONE MESSA A DISPOSIZIONE DA:AEMEsselungaIstituto Europeo di DesignSocietà Rubattino 87Università BocconiUniversità IULM

SITI INTERNET:Istituto Europeo di Oncologia: www.ieo.itIVECO: www.iveco.comUniversità Bocconi: www.uni-bocconi.itUniversità IULM: www.iulm.it

1991-2001Viene lanciato, a cura del Comune e dell’AIM, il concorso di ideeper l’area Garibaldi-Repubblica. Viene completata la tratta della linea 3 della metropolitana daSondrio a San Donato.

1993Viene ultimata la nuova sede dello IULM di via F. da Liscate, neipressi della stazione Romolo della linea 2 della Metropolitana. Ilavori erano iniziati nel 1991, su progetto dell’ing. RobertoGuiducci e dell’arch. Lorenzo Guiducci.

1995Viene presentato il Progetto Nove Parchi per Milano. Il progettonon propone un intervento generale, ma una serie di interventipuntuali organizzati attorno a nuovi parchi urbani che nel loroinsieme tentano di disegnare una nuova struttura urbanistica per lacittà. All’interno della proposta viene previsto il Parco Beruto che,seppure con successive modifiche e adattamenti, vedrà la suamaterializzazione con il futuro Programma di RiqualificazioneUrbana dell’area ex OM.Formulazione dei primi PRU - Programmi di riqualificazioneurbana (DM 21/12/94).

1998Viene approvato il PRU Pompeo Leoni – Pietrasanta (OM) perl’intervento di riqualificazione dell’area un tempo occupata dagliimpianti delle Officine Meccaniche.

1999-2000Presentazione e approvazione del Documento di Inquadramentodelle Politiche Urbanistiche Comunali per l’attuazione deiProgrammi Integrati di Intervento (PII). Il testo si pone anche comeindirizzo strategico dell’urbanistica milanese.

2001Termina la realizzazione del primo lotto di interventi del progetto diampliamento dell’Università Bocconi. Vengono terminati l’edificioprogettato da Ignazio Gardella conosciuto come “Il Velodromo” el’edifico progettato da Vittorio Ceretti destinato all’ampliamentodella SDA. Nello stesso anno viene indetto un concorsointernazionale di idee per il progetto del secondo lotto diampliamento. La giuria sceglie nel 2002 come vincitore il progettodello studio irlandese Grafton Architects. La realizzazione dei lavoriè prevista nel periodo 2003-2005.Viene inaugurata la prima parte del nuovo pensionato universitariodella Bocconi “Residenza Giovanni Spadolini”, situato nell’areaex OM.Viene inaugurato il Residence Università IULM all’interno delcampus della Barona.

Tavole cronologiche a cura di Massimo Tiano

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Ufficio informazioni:Urban Center del Comune di MilanoGall. Vittorio Emanuele, 11/12tel. 02 8845 [email protected]

MetanopoliQuartiere Affaridi San Donato Mil.

Università Cattolica del Sacro Cuore

Università degli Studi di Milano Bicocca

Università Commerciale Luigi Bocconi

Politecnico di Milano

IULM

“Conoscere Milano” è un’iniziativa del

In collaborazione con

Ideata e coordinata da

Con il contributo e la partecipazione di

Comune di MilanoUrban Center

Rai-RadioTelevisioneItaliana

Politecnico di Milano

AIMAssociazione Interessi Metropolitani

Con l’adesione di

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Conoscere Milano: i luoghi della trasformazioneGli itinerari di “Conoscere Milano” sono una propostaper scoprire la Milano che sta cambiando: i nuoviinsediamenti, le nuove università, le trasformazioniattuate o in corso di attuazione nelle zone ex industriali,i nuovi parchi attorno alla città.Un’opportunità per conoscere la Milano nuova fuoridalle mura storiche all’inizio del terzo millennio.

AIM - Associazione Interessi MetropolitaniProgettazione e coordinamento generaledi itinerari, pubblicazioni, relazioni pubbliche

Comitato ScientificoCoordinatori: Gianni Verga, Cesare Stevan, Pier Giuseppe Torrani;Giulio Crespi, Guido Martinotti, Luigi Mazza,Lorenzo Ornaghi, Antonio Pinna Berchet, Lanfranco Senn

Gruppo operativo di coordinamentoPreparazione degli studenti-guida,supervisione pubblicazioni e itineraricon la partecipazione di responsabili ed espertidelle varie iniziative sul territoriooggetto degli itinerari di visita

Anna Giorgi - Urban Center del Comune di MilanoAldo Castellano, Elisabetta Susani - Politecnico di MilanoLuisa Toeschi, Gianfranco Scurati, Carlo Berizzi - AIM

Redazione pubblicazioniElisa Pozzoli, Massimo Tiano, Simona Bodo

Progetto grafico Roberto Redaelli

Impaginazione e stampaTipografia Milanese srl

INFORMAZIONI

Urban Center del Comune di MilanoGalleria Vittorio Emanuele 11/12 - Milanotel. 02 88 45 65 54 -5 fax 02 88 45 24 01email: [email protected] per il pubblico: ore 9.00 - 18.00 lunedì-venerdì

AIM - Associazione Interessi Metropolitanitel. 02 48 19 30 88 fax 02 48 19 46 49email: [email protected]/conoscere

© Urban Center - AIM - Milano, 2002

Gianni VergaAssessore allo Sviluppo del Territorio

Milano non cresce più, ma si trasforma e si qualifica nella valorizzazione dei suoi riconosciuti elementi di pregio.Restaura i complessi monumentali e museali e ne progetta dinuovi, la “Città delle Culture” all’Ansaldo, il “Museo del Presente” in Bovisa, il “Museo del Novecento” all’Arengario. Gli spazi della cultura si adeguano ai nuovi modi di fruizione e alle diverse figure degli utilizzatori, la grandeBiblioteca Europea sorgerà al posto dello scalo ferroviariodi porta Vittoria, in corrispondenza con una stazione del Passante, affacciata sul parco di largo Marinai d’Italia.In parallelo al consolidamento dei ‘centri di diffusione delsapere’, le dieci università milanesi, ‘centri di formazione del sapere’, hanno ampliato, riqualificato e,soprattutto decentrato nel territorio metropolitano le propriesedi, per accogliere sempre più studenti e garantire strutture adeguate alla giusta competizione internazionale che entra oggi anche nel campo dell’istruzione.La città, principale nodo della rete regionale lombarda, pur nei suoi confini assai limitati, si confronta oggi con il contesto più ampio del territorio metropolitano.La “Grande Milano” si sta costruendo sul decentramento di decisivi nuclei propulsori di sviluppo economico,integrando le potenzialità presenti in più zone per la composizione di un sistema realmente competitivo che,tra l’altro, sia capace di adeguarsi alla velocità con cuiall’esterno si assiste all’introduzione di fattori e di funzioni innovativi. Si sono così strutturate centralità alternative, definite da proprie specializzazioni qualificate, nuovi territori e nuoviconfini che i milanesi stessi per primi devono riscoprire:recinti chiusi ed invalicabili di vecchi stabilimenti, che purehanno consentito alla città di crescere, si sono trasformatinell’arco di pochi anni in luoghi urbani attrezzati per accogliere chi li utilizzerà per il lavoro, lo studio, l’abitare.Sono queste le aree che gli Itinerari promossi dal Comunedi Milano con Urban Center, in collaborazione con AIM e Politecnico di Milano, vogliono far scoprire e conoscere.Situazioni in divenire, cantieri ancora aperti dai quali partiràun destino nuovo per Milano, arricchita da altre sediuniversitarie, quartieri attraenti con grandi parchi attrezzati,innovativi spazi di lavoro per gli uffici e il commercio,strutture per la cultura e il tempo libero, tutti connessi al territorio da adeguati collegamenti viari e di trasporto pubblico.Chi parteciperà a questi itinerari di visita potrà cosìconoscere e farsi una personale idea della città reale nel passaggio dal passato al futuro, verso nuove possibilitàdi residenza, di studio, di lavoro e accoglienza,come è sempre stato nella tradizione innovativae generosa della nostra città.

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ITINERARIO n. 4MetanopoliQuartiere Affaridi San Donato Mil.

Metanopoli1. 1° e 2° Palazzo Uffici Eni2. 3° e 4° Palazzo Uffici Eni3. Chiesa di Sant’Enrico

Giro in pullman all’interno del territorio fra residenze, laboratori, aree verdi e strutture di servizio ai cittadiniChiesa di Santa Barbara

4. 5° Palazzo Uffici Eni

Quartiere Affari 5. Torri Agip6. Padana Assicurazioni7. Torri Lombarde8. Sede BMW

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IERIIERI

OGGIOGGI

A partire dagli anni cinquanta si è sviluppato ai confini meridionali di Milano, nel territorio di San Donato Milanese, uncomplesso unico nel panorama urbanisticoitaliano, dotato di una riconosciuta qualitàurbana e realizzato con una forte attenzione al rapporto tra architettura e ambiente.

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Fino agli inizi degli anni cinquanta, il territorio su cui orasorge Metanopoli era costituito da campi agricoli. È lascoperta di diversi giacimenti di gas metano nellaPianura Padana, avvenuta nella seconda metà degli anniquaranta, a cambiare il destino di quest’area. I volumi digas prodotto aumentano infatti vertiginosamente eraggiungono una dimensione tale da rendere necessarioun nuovo grande centro destinato all’esercizio e allamanutenzione dei metanodotti. La scelta della sualocalizzazione cade su San Donato che, oltre a disporredi una grande quantità di terreni liberi e a basso costo, èsituata in una posizione strategica, vicino alla grandecittà e alle forti aree di consumo delle utenze industriali;l’area si trova inoltre sulla direttrice Parma-Milano,lungo la quale sono situati i pozzi i di produzione di gasmetano.Nel 1952 Enrico Mattei decide di insediare a San Donatoil Complesso Industriale Snam, progettato nell’annoseguente dai giovani architetti Marco Bacigalupo e UgoRatti, che rappresenta il primo nucleo produttivo di ciòche diventerà Metanopoli. Insieme a questi primiinterventi vengono realizzati nel 1953 la stazione diservizio carburanti dell’Agip, nel 1954 la stazione dicompressione e distribuzione e l’Albergo dei Camionisti,progettati da Mario Bacciocchi, e nel 1955 i primilaboratori di ricerca scientifica e tecnologica, sempre diBacciocchi. La zona in questione era allora difficilmenteraggiungibile dal lodigiano e dal parmense, principaliaree di provenienza dei lavoratori della Snam; nascecosì la necessità di costruire anche edifici residenziali. Dopo la realizzazione di queste prime opere matura l’ideadi raggruppare in un unico centro aziendale tutte leattività del Gruppo Eni nel Nord Italia. A partire dal 1956sorgono i Palazzi Uffici, i laboratori, le residenze, il

STORIA DELLA TRASFORMAZIONE

Dai campi agr icolia l la c i t t de l metano

centro sportivo, il motel, i centri scolastici, le chiese,l’ambulatorio, i servizi commerciali, il tutto immerso inun verde rigoglioso e aperto, che rappresenta unostandard decisamente superiore rispetto a quello urbanomilanese.L’avventura di Metanopoli si conclude negli anni novantacon la realizzazione del quinto e ultimo Palazzo Uffici econ l’ampliamento del Motel Agip, oggi Crowne PlazaHotel. L’indotto portato dall’Eni nel territorio di SanDonato Milanese ha fatto crescere in misuraconsiderevole la cittadina anche al di fuori del perimetrodi Metanopoli.

Enrico Mattei, fondatore dell’EniNel 1945 Enrico Mattei viene nominato Commissarioresponsabile per il Nord Italia dell’Agip (Azienda GeneraleItaliana Petroli) con il compito di metterla in liquidazione. Mala convinzione di Mattei è di poter ricostruire ciò che la guerraaveva compromesso, intraprendendo una battaglia che, nelgiro di pochi anni, porta alla trasformazione dell’Agip e al suoingresso nel Gruppo Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) nel1953. Nello stesso anno confluisce nell’Eni anche la Snam(Società Nazionale Metanodotti), costituita nel 1941 per lacostruzione e gestione dei metanodotti e la gestione delladistribuzione e vendita delmetano, e passata nel 1949sotto la direzione di EnricoMattei. Inizia quindi losviluppo di Metanopoli, chenon nasce su un effettivoschema di piano, bensì sullabase di un’idea il cuipromotore e autore prin-cipale è proprio l’impren-ditore Enrico Mattei, coa-diuvato dai suoi più stretticollaboratori nella realiz-zazione dell’ambizioso pro-getto. Anche per questomotivo Metanopoli puòessere considerata moltopiù che un semplice vil-laggio aziendale, configu-randosi come un interventoparagonabile solo alla inizia-tive che Adriano Olivettistava sviluppando a Ivreanello stesso periodo.

Il Complesso Industriale Snam nel 1962

Enrico Mattei

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Il 1° Palazzo Uffici viene costruito tra il 1956 e il 1957 suprogetto degli architetti Marcello Nizzoli e G. Mario Oliveri.Si compone di una torre vetrata per uffici di 14 piani,costituita dall’accostamento di volumi di geometriaesagonale, una forma particolare che si prestaperfettamente alla funzione comunicativa dei moderniuffici. Questi sono organizzati secondo uno schema apianta aperta, con open space che corrono lungo ilperimetro esterno dell’edificio,mentre al centro si sviluppanoi corridoi e i servizi comuni.L’edificio è caratterizzatodall’uso di tecnologie co-struttive molto avan-zate per l’epoca edall’impiego esten-sivo di componentiprefabbricati, qualiun modulo di 120cm che concede ampialibertà nella suddivisionedegli uffici. Si tratta inoltre diuno dei primi edifici cablati inItalia. La struttura portante delpalazzo è in acciaio, con solai inlaterizio e calcestruzzo gettati inopera.

I volumi esagonali del 1° Palazzo Uffici Le facciate continue del 2° Palazzo Uffici

Il 2° Palazzo Uffici dell’Eni viene realizzato cinque annidopo il primo, poco distante da questo. Si sviluppasecondo uno schema a pianta stellare ed è costituito datre ali di 14 metri di profondità e 36 metri di lunghezza checonvergono in un atrio centrale a forma triangolare.L’edificio è alto quindici piani, retto da una strutturaportante in acciaio e rivestito da una facciata continuaformata da vetri trasparenti e opachi retti da una sottileintelaiatura in alluminio. Anche gli uffici di questo palazzoripropongono un’organizzazione a pianta aperta,costituendo uno dei primiesempi italiani di open space digrande dimensione. Vengonointrodotte nuove tecnologie enuovi accorgimenti costruttivi eimpiantistici, come controsof-fittature fonoassorbenti inpannelli d’alluminio,pavimenti sopra-elevati per un piùrazionale utilizzodel sistema d’ali-mentazione, impian-to di climatizzazionedell’aria, sistemi di segnalazione incendi, posta pneumatica.

1¡ Palazzo Uffici

2¡ Palazzo Uffici

Dati sul 1° Palazzo UfficiAnno di progettazione 1955Anno di realizzazione 1956-57Progettisti Marcello Nizzoli e G. Mario OliveriDirezione lavori SnamSuperficie coperta 4.400 mqSlp 31.000 mqCapacità ricettiva 1500 addetti

Dati sul 2° Palazzo UfficiAnno di progettazione 1959-60Anno di realizzazione 1961-62Progettisti Studio di Architettura Bacigalupo e RattiDirezione lavori Snam Superficie coperta 1.730 mq Slp 27.600 mqCapacità ricettiva 1400 addetti

Pianta del 13° piano

Pianta di un piano tipo

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3¡ Palazzo Uffici

L’edificio è stato realizzato in venti mesi, tra il 1971 e il1973, su disegno dello Studio Albini-Helg-Piva e suprogetto esecutivo della Snamprogetti. Il palazzo,destinato ad ospitare la nuova sede della Snamprogettie, in origine, anche la sede della Saipem, si sviluppasecondo uno schema a crociera nel quale quattro corpidi fabbrica allungati sono organizzatiintorno a un nucleo centrale; l’ala piùcorta ospita gli uffici direzionali.L’edificio si contrappone ai primidue palazzi a torre in virtù del suosviluppo orizzontale di solicinque piani fuoriterra (17 metri dialtezza) dovuto aivincoli impostidalla presenza delvicino aeroporto di Linate. Eproprio i suoi cinque piani sonosottolineati dalle bande rosso scurodei rivestimenti esterni, costituiti dacarenature in resina di poliestererinforzato in fibra di vetro. Questebande sono l’elemento che contrad-distingue, non solo esteticamente, l’edificio: esse hannoinfatti la funzione di racchiudere le canalizzazionidell’impianto di climatizzazione che, posizionatoall’esterno, permette risparmio di spazio all’interno emanutenzione più agevole.

La facciata del 3° Palazzo Uffici sottolineata dalle bande rosso scuro Il 4° Palazzo Uffici con i frangisole in calcestruzzo

Realizzato nel 1984 per ospitare la nuova sede dellaSaipem, questo edificio è situato in un’area verde inprossimità del 3° Palazzo. Progettato dallo studioBacigalupo-Ratti, esso ha una struttura portante incemento armato ed è caratterizzato da una facciatacontinua e omogenea, cadenzata da pilastri sottili e daelementi orizzontali frangisole realizzati in calcestruzzo. I due volumi a L di cui è composto si accostano tra loroformando una corte interna sistemata a verde eparticolarmente curata. Data la loro notevole profondità,22 metri, i corpi di fabbrica sono costituiti da tre assi inlinea: i due assi disposti verso lefacciate ospitano gli uffici,mentre l’asse centrale contie-ne gli spazi di servizio, lescale e gli ascensori, ivani per gli impiantied i corridoi didistribuzione.Il Palazzo sipresenta,nell’insie-me della suacomposizione,austero e omoge-neo, grazie alla suapianta e alla ripetuta“monomatericità” dei suoivolumi. Nell’atrio di ingressovi è una scultura di ArnaldoPomodoro.

4¡ Palazzo Uffici

Dati sul 3° Palazzo UfficiAnno di progettazione 1969Anno di realizzazione 1971-73Progettisti Marco Albini, Franca Helg,

Antonio Piva, Franco AlbiniDirezione lavori Snam Superficie coperta 8.300 mq Slp 35.000 mqCapacità ricettiva 3000 addetti

Dati sul 4° Palazzo UfficiAnno di progettazione 1980-81Anno di realizzazione 1982-84Progettisti Studio di Architettura Associato

Bacigalupo, Ratti, Alberti, MattiDirezione lavori Snam Superficie coperta 8.500 mq Slp 29.500 mqCapacità ricettiva 1200 addetti

Piano tipo

Piano tipo

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I primi laboratori di ricerca scientifica e tecnica vengonorealizzati su progetto di Bacciocchi nel 1955 per ospitare iLaboratori dell’Agip Mineraria. Il complesso si sviluppacon uno schema semplice e razionale lungo il viale DeGasperi, con facciate in muratura tradizionale scandite dalrigore geometrico delle finestre. Nel 1978 viene realizzatoun ulteriore edificio su progetto Studio Ratti Bacigalupoper ospitare altri laboratori dell’Agip Mineraria. Entrambi ifabbricati sono oggi destinati ad attività terziarie, dopoaver subìto un intervento di ristrutturazione.Nel 1980, è stato realizzato in località Bolgiano ilcomplesso Laboratori Eniricerche, ampliato in unaseconda fase nel 1992. Esso si compone di una serie dicorpi principali a corte (chiamati le chiostrine) costituiti,per motivi di sicurezza, da un solo piano fuori terra, inmodo da consentire una più rapida evacuazione. Nelcomplesso si situano tre tipi di laboratori: chimico-fisici,tecnologici e tecnici.

5¡ Palazzo Uffici

L’edificio, sede dell’Agip, è il risultato di un concorso diidee bandito nel 1985 dalla Snam e vinto dagli architettitorinesi Roberto Gabetti e Aimaro Isola. L’idea sulla qualesi basa il progetto è quella di sviluppare in orizzontalel’imponente volume richiesto dal bando di gara a causadei vincoli urbanistici che, per la presenza del vicinoaeroporto di Linate, impongono un’altezza massima di 45metri. L’edificio si presenta come un grande anfiteatro alcui interno si trova uno spazio centrale occupato da unlaghetto artificiale di 2.000 mq. Il profilo dell’edificio ècostituito da due elementi a gradoni di diversa forma,collegati tra loro solo ai primi due livelli; la sua strutturavolumetrica si fonda sull’aggregazione di una serie dimoduli cubici di 360 cm di lato ciascuno. Tale struttura èriproposta all’esterno con un’orditura metallica verde, chesvolge la doppia funzione di supporto per le pianterampicanti e di pluviale. Caratteristica fondamentaledell’edificio è la doppia facciata che garantisce benesseretermico e risparmio energetico con il supporto di impiantitecnologici gestiti da un sofisticato sistema diautomazione.

Il 5° Palazzo Uffici, sopra, nello schizzo di Gabetti-Isola e, sotto, realizzato

I primi Laboratori che, per la particolarità del loro disegno, vennero denominati“Denti”

I Laboratori

Dati sul 5° Palazzo UfficiAnno di progettazione 1985Anno di realizzazione 1988-91Progettisti Roberto Gabetti e Aimaro IsolaDirezione lavori SnamSuperficie coperta 10.500 mqSlp 63.500 mqCapacità ricettiva 2500 addetti

ASIO Srl, la nuova proprietariaGli immobili che ospitano il Centro direzionale Eni a San DonatoMilanese sono stati acquistati nel 2001 da ASIO Srl, società presentenel settore terziario-direzionale, residenziale e commerciale ad elevatocontenuto tecnologico e in linea con le moderne tendenze insediative.

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Chiesa di Sant’EnricoLa chiesa, dedicata a Sant’Enrico in memoria di EnricoMattei, è opera dell’architetto Ignazio Gardella. Edificatanel 1963, si sviluppa su una pianta articolata a navataunica e presenta all’esterno facciate in cemento armato avista. La luce naturale assume un ruolo importantepenetrando nell’edificio attraverso due finestrate continue- la prima all’altezza dello sguardo e la secondaimmediatamente sotto la copertura - che conferisconoagli spazi interni dell’edificio un ritmo e una leggerezzadifficilmente immaginabili dall’esterno. I materiali utilizzatisono semplici e naturali, come la pietra e il legno.

La Residenza Le ChieseLa realizzazione dei primi edifici residenziali risale al 1952,ma non segue le linee di sviluppo e i propositi tipici di una“company town”. Non vi è infatti l’intenzione di radicare laforza lavoro al territorio e anzi, almeno nella concezioneiniziale, gli alloggi sono predisposti in funzione di rapiderotazioni: non sono previste assegnazioni o riscatti sullungo periodo, ma soltanto contratti a breve termine. Lasituazione cambierà col passare degli anni, perdendoquesta connotazione e assumendo un carattereresidenziale più stabile. Il villaggio residenziale si snoda appoggiandosi ad unmodello base costituito da un quadrilatero di 120 metri dilato, ideato dall’arch. Bacciocchi, che si inserisce in unreticolo viario ortogonale, mantenendo però la possibilitàdi adattarsi alle esigenze della viabilità. Questi isolatipropongono un modello di città a bassa densità, ricco dispazi aperti e dove le aree a verde coprono circa l’80%della superficie. Tali spazi appartengono di fatto a tutta la

comunità, in quantosono assenti recin-zioni e confini attornoai giardini. Architet-tonicamente vieneproposta un’ampiavarietà di abitazioni,in termini di altezza,disposizione e tipo-logia degli edifici. Levarie tipologie com-prendono: ville pluri-familiari, palazzine supilotis, case a “vita divespa”, case a “V” ecase in “Linea”.

Edificio residenziale su viale De Gasperi

Chiesa di Santa BarbaraLa chiesa parrocchiale dedicata a Santa Barbara, patronadi Metanopoli, è opera di Mario Bacciocchi, ed è stataedificata nel 1955 traendo ispirazione dalla tipologia dellecattedrali padane. Il volume principale, costituito da unapianta a navata unica e quattro altari laterali, harivestimenti in marmo con tenui colori. Ai due lati sorgonol’esile campanile, alto 45 metri e rivestito in pietra, e ilbattistero a pianta ottagonale. Le facciate hanno un ritmomodulare regolare, scandito da pilastri in marmo chevanno a costituire un porticato di ingresso. La chiesa èricca di opere d’arte, tra cui l’enorme mosaico dellaCrocefissione di Vincenzo Tomea, la Via Crucis di PericleFazzini e il soffitto decorato da Tommaso Cascella. I portaliin bronzo di Arnaldo e Giò Pomodoro e la scultura inmarmo di Caron raffigurano la vita ed il martirio di SantaBarbara.

Principali tipologie residenziali costruite tra il1952 e il 1963 a MetanopoliTipo piani progettisti annoCase in linea 5 Studio BR 1952Case in linea 5 Bacciocchi 1956Palazzine 2/3 Bacciocchi 1954-57Case in linea 5 Nizzoli-Oliveri 1956-57Case a “vita di vespa” 3 Gandolfi 1956-57Case a “V” 3 Nizzoli-Oliveri 1956-57Edifici a torre“Gigantini” 7 Bacciocchi 1958/1965Case in linea 3 Studio BR 1957-61Ville quadrifamiliari 2 Terzaghi, Magnaghi 1961-63

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Nel 1957 Enrico Mattei affida a Pietro Porcinai unincarico di consulenza paesaggistica per la sistema-zione a verde delle aree su cui si affacciano i Palazzi Uf-fici, le residenze e il motel, con l’obiettivo di contribuirea un’immagine completa, coerente e modernadell’azienda. Porcinai inizia il suo lavoro dal 1° PalazzoUffici, realizzando in particolare un giardino acquatico egiardini pensili con tecniche allora poco conosciute inItalia e con l’uso sapiente delle variazioni cromatiche.

Il verde

Il centro sportivo

Il Motel AgipCrowne Plaza Hotel

Le menseSono tre le mense aziendali di grandi dimensionirealizzate tra il 1956 e il 1973. Situate in via SalvatoreSalvo, in viale De Gasperi e a fianco del 3° PalazzoUffici, sono destinate al servizio di tutti i dipendenti delGruppo. In totale hanno una superficie di 7.000 mq perun totale di circa 1500 posti a sedere. La progettazione di due mense è stata curata daBacigalupo-Ratti, mentre la terza è stata realizzata daAlbini-Helg.

Voluto da Enrico Mattei, il Centro Sportivo vieneprogettato da Bacciocchi. Comprende un campo dacalcio, le piste e le pedane per l’atletica, la tribuna per1.000 spettatori, campi da tennis anche coperti,palestre e campi da pallavolo e pallacanestro. A questiimpianti si aggiunge nel 1955 una piscina coperta convasca olimpionica, progettata da Bacigalupo-Ratti consistema di depurazione a ciclo continuo.

Costruito nel 1961, è stato tra i primi della serie dei MotelAgip. Ha 14 piani ed una capacità recettiva di 474 camere.Le facciate in alluminio e vetro sono caratterizzate dalletestate completamente chiuse in muri pieni rivestiti dilastre prefabbricate in graniglia.Una grande espansione triangolare al piano terrenocontiene la hall, il ristorante e una serie di sale riunioni.

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IERIIERI

OGGIOGGI

San Donato Milanese

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Fino al 1950 San Donato ha mantenuto le caratteristichedel borgo rurale, trovandosi in una zona di pianuraparticolarmente favorevole all’agricoltura dove le risorgivee i fontanili sono da sempre stati sfruttati per l’irrigazionee la creazione di prati umidi, le marcite. Con l’insediamentodei complessi industriali della Snam, San Donato conosceun vero e proprio boom urbanistico, economico edemografico. di cui oggi si leggono le tracce in alcuniquartieri, sorti in periodi diversi e ciascuno con le propriecaratteristiche architettoniche e sociali: il cosiddettoquartiere Concentrico, che costituisce il nucleo centrale piùantico; il quartiere Certosa, sorto in modo rapido e caoticonel secondo dopoguerra per accogliere le grandi ondate diimmigrazione dal sud; gli antichi quartieri agricoli diBolgiano, Poasco e Sorigherio; e, ovviamente, la “città delmetano” voluta da Mattei.Le trasformazioni non sono peraltro ancora terminate; lacittà sta anzi vedendo sorgere nuovi grandi complessi, siaresidenziali che terziari, che ne stanno modificando ancorail volto. Il progetto di due nuovi quartieri affidato a KenzoTange, in corso di realizzazione, sta già lasciando i primi,visibili segni nel tessuto urbano. E le ulteriori potenzialitàedificatorie lasciano aperta la strada a nuovi sviluppi futuri.Le trasformazioni appena descritte hanno investito, econtinueranno a investire, anche il sistema della mobilità:a partire dallo spostamento del tracciato dell’Autostradadel Sole, per consentire la realizzazione della terza corsia eun innesto più razionale nella tangenziale est di Milano,fino alla futura attivazione della nuova linea ferroviariadell’alta velocità, che prevede una nuova stazione proprio aSan Donato.

Il Quartiere Affari e il Quartiere San FrancescoDal 1990 il Gruppo Eni intraprende una nuova strategia disviluppo sul territorio di San Donato, iniziando a costruirenuovi edifici con un occhio al mercato immobiliare. L’ideaè di realizzare due nuovi quartieri lungo il tracciato della viaEmilia e in prossimità del nuovo raccordo dell’Autostradadel Sole. Il progetto dell’impianto urbanistico viene affidatoall’architetto giapponese Kenzo Tange e prevede lacreazione di due complessi strettamente correlati tra loro,uno denominato Quartiere Affari, e l’altro Quartiere SanFrancesco. Nelle intenzioni iniziali il progetto prevedevaprima la realizzazione del quartiere terziario-direzionaleSan Francesco, nel quale avrebbe dovuto insediarsi laneonata Enimont, e quindi la realizzazione del quartieredenominato Affari, comprendente anche residenze. Inrealtà, le cose si sono capovolte nel corso degli anni el’intervento ha preso avvio con la costruzione del secondo

insediamento. Il Quartiere Affari, del quale oggi si stacompletando l’edificazione, si sviluppa su un’area di 30ettari, si dispone a raggiera attorno al centro ideale delprogetto di Kenzo Tange ed è caratterizzato dalla presenzadi funzioni terziarie (94.000 mq), residenziali (72.000 mq)e commerciali (11.000 mq). L’intervento residenziale,denominato Torri Lombarde, è costituito da nove edifici di6 piani che accolgono oltre 600 appartamenti e ospitanocirca 2.100 abitanti. Gli edifici a uso uffici consistonoinvece in tre torri di 10 piani, nelle quali è ospitata anche lasede dell’Agip collegate tra loro da edifici più bassi, lanuova sede della Padana Assicurazioni e un ulterioregruppo di edifici terziario-direzionali ancora in costruzione.L’intervento è completato da spazi commerciali, anchequesti in costruzione, e da spazi pubblici in parte giàrealizzati. Quanto alla realizzazione del Quartiere SanFrancesco, il progetto iniziale è attualmente in corso direvisione al fine di consentire una maggiore flessibilitàrispetto all’impianto originario.

STORIA DELLA TRASFORMAZIONE

Dalla via Emilia al nuovo piano urbanistico

Planimetria e plastico dei nuovi quartierisu progetto urbanistico di Kenzo Tange

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Il complesso è opera dello Studio Kenzo TangeAssociates, già autore del progetto urbanistico delquartiere. Impostato su criteri di flessibilità e modularità spaziale,funzionale, strutturale e impiantistica, il complesso ècomposto da tre edifici di 10 piani, uniti ai primi quattrolivelli da due corpi di collegamento; gli uffici sonoorganizzati lungo un corridoio centrale. La definizioneestetica delle facciate è demandata all’uso rigoroso delmateriale di rivestimento (alucobond) che sottolinea lostacco dallo sfrangiamento di immagine del tessutoedilizio storico attestato sulla via Emilia.

Torri uffici delQuartiere Affari

Edificio PadanaAssicurazioniNel 1996 viene indetto il concorso di progettazione dellasede della Padana Assicurazioni, compagnia assicurativadel gruppo Eni, vinto da Alter Studio Architetti Associati(architetti R. Agostino, L. Bertazzoni, P. Vasino e M.Pennisi). Il confronto con il piano di Kenzo Tange porta alladefinizione di tre volumi giacenti su tre assi differenti, lacui rotazione porta all’individuazione di spazi comunifortemente connotati. L’ingresso è collocato nella fendituraa tutta altezza tra il blocco sud e quello centrale edevidenzia la distribuzione spaziale dell’edificio; ècaratterizzato inoltre dalla presenza di una lunga vascadove l’elemento acqua valorizza la qualità degli spazicomuni. Il corpo centrale, quello più alto, contiene i servizi,le scale e gli ascensori ed è orientato nella direzione dettatadall’impianto urbanistico a raggiera del quartiere. Altrepeculiarità della sede della Padana Assicurazioni sonol’utilizzo di tecnologie solari innovative e lo studio delladiffusione della luce naturale all’interno degli ambienti, inlinea con la tradizione dei Palazzi Uffici di Metanopoli.L’edificio si articola infatti in due diverse facciate: quella asud, costituita da una vetrata che permette alla lucenaturale di penetrare nell’edificio, e quella a nord,composta da pannelli prefabbricati coibentati attraversatida una doppia finestratura a nastro. Il confronto tratecnologia e natura, tema ricorrente negli edifici diMetanopoli, viene qui rielaborato nella scelta di pietranaturale per le pareti e la piazza d’accesso, nella creazionedi un giardino d’inverno e nell’utilizzo dell’acqua checaratterizza gli spazi comuni degli ingressi e dell’atrio.

Dati sulle Torri uffici del Quartiere AffariAnno di progettazione 1995Anno di realizzazione 1996-99Progettisti Studio Kenzo Tange AssociatesDirezione lavori Immobiliare MetanopoliSuperficie coperta 7.300 mqSlp 46.000 mq

Dati sulla Torre PadanaAnno di progettazione 1998Anno di realizzazione 1999-2001Progettisti Alter StudioDirezione lavori Immobiliare Metanopoli Slp 6.000 mq

Immagini da angolature diverse delle Torri uffici La vasca d’acqua che caratterizza l’atrio di ingresso della Padana

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Il complesso residenziale delle Torri Lombarde siinserisce nell’impianto urbanistico a raggiera disegnatoda Kenzo Tange per i due nuovi quartieri. Laprogettazione degli architetti Pensotti e Ubaldi dellostudio G14 (oggi studio arch&arch associati) ha quindiavuto tra i suoi obiettivi la creazione di spazi vari earticolati da contrapporre alla rigidità dello schemagenerale. L’uso di forti elementi verticali quali le torricome conclusione degli edifici nasce proprio da questobisogno, oltre che da quello di rendere riconoscibilel’intero intervento creando delle importanti prospettivetrasversali. L’intervento prevede 72.000 mq disuperficie costruita, destinata essenzialmente allaresidenza e ad alcuni spazi commerciali. Il progetto sisviluppa su 9 edifici disposti in modo da formare unaserie di corti collegate e attraversate da strade epercorsi pedonali. Ogni corte è contraddistinta da unparticolare tema floreale e cromatico, che contribuiscea creare una specifica identità per ogni spaziocondominiale. Le unità abitative si basano su 122tipologie diverse, previste per gli oltre 600 alloggi conl’intento di cercare di soddisfare le più varie esigenze.Questa varietà si riflette nelle facciate esterne siaattraverso la presenza di elementi diversi quali logge,terrazzi, balconi, ponti passanti, bow window, sia grazieall’utilizzo dei materiali che accosta la pietra el’alluminio al mattone della base degli edifici.

Le TorriLombarde

La nuova sedeBMW ItaliaIl nuovo quartier generale della BMW Italia, progettatodallo studio Kenzo Tange Associates affiancato nellaprogettazione esecutiva dalla Jacobs - Serete Italia, èsituato in corrispondenza dello svincolo di San Donatodell’Autostrada Milano-Bologna. L’edificio, di otto piani e42 metri di altezza, si pone come “porta d’ingresso” aMilano da sud-est con la sua facciata liscia e curva sul latodel tracciato autostradale dalla quale “sfuggono” i duepiani superiori. La sede della BMW è costituita da tre unitàfondamentali: un’area di 5.500 mq destinata agli uffici,1.450 mq riservati all’esposizione delle automobili e 2.000mq per il centro vendite e la manutenzione, mentre altri7.400 mq sono stati destinati ai parcheggi sotterranei. La struttura complessiva è stata realizzata con materialimolto ricercati e di prima qualità. Le facciate metallichesono state realizzate con un sistema in acciaiopostverniciato, mentre le vetrate assicurano un’altatrasmissione luminosa e un elevato isolamento acustico.Lo show-room, in particolare, è contraddistinto daipavimenti in granito ceramico, dalle facciate a lastre pianee curve in vetro temperato e dai particolari di collegamentoe sostegno in acciaio.

Dati sulle Torri LombardeAnno di progettazione 1996Anno di realizzazione 1996-2000Progettisti Studio G14Direzione lavori Immobiliare MetanopoliSlp 72.000 mqUnità immobiliari 676 appartamentiAbitanti insediati 2.150 ca.

Dati sulla nuova sede BMW ItaliaAnno di progettazione 1995Anno di realizzazione 1996-98Progettisti Studio Kenzo Tange AssociatesDirezione lavori Jacobs - Serete ItaliaSlp 9.600 mq

Forme cilindriche e balconi a semicerchio delle Torri Lombarde

L’esile volume della sede BMW Italia che sfugge come un’ala verso il cielo

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ITINERARIO METANOPOLI - QUARTIERE AFFARI SAN DONATO MILANESE

L’urbanistica n ell’ultimosecolo nel sud -est milanese1880-1890Dopo l’unità d’Italia l’industria tessile e l’artigianato di produzione innescano ilprocesso di industrializzazione, ma è a partire dal 1880 che Milano si avviarapidamente a diventare anche il centro finanziario più importante del Paese e a farvalere le condizioni favorevoli allo sviluppo delle nuove industrie. Le ferrovie apronoi mercati internazionali e nascono l’industria metallurgica e l’industria meccanica.

1880Inaugurazione della prima linea ferroviaria che da Porta Romana giungerà fino aLodi passando per San Donato Milanese: è il famoso “gamba de legn” della Societàdei Tramwais Interprovinciali.

1881Inaugurazione della prima tranvia (a cavalli) della città di Milano.

1889Il ministero dei Lavori pubblici approva il Piano regolatore edilizio e di ampliamentodi Milano, il cui primo progetto del tecnico comunale ingegner Cesare Beruto risaleal 1884. Il piano propone un modello radiocentrico di sviluppo della città, disegnala circonvallazione "delle regioni" e prevede la copertura di molti canali e delNaviglio. Beruto propone sostanzialmente un’estensione continua della rete viaria edei servizi fino ai limiti che le previsioni ritengono necessarie. La proposta prevedeanche una riutilizzazione prevalentemente a verde dell’area dei Bastioni (demoliti apartire dal 1880) e la formazione di nuovi spazi pubblici (piazze, piccoli giardiniurbani, viali alberati). Si propone una città compatta, molto costruita, basata suampi lotti con edifici pluripiano: una città sostanzialmente residenziale e direzionale,mentre le fabbriche vengono lasciate fuori dai perimetri, anche futuri, della città.

1891-1900Tra la redazione del Piano regolatore di Beruto e la fine del secolo gli interventi piùconsistenti nella città di Milano avvengono all’esterno delle mura, là dove leesigenze socio-economiche lo richiedono.

1898Tutta la rete tranviaria cittadina viene elettrificata dalla Società Edison, su appositaconvenzione con il Comune di Milano (1895).

1901-1910È il decennio dello sviluppo del sistema industriale milanese, dovuto non soltanto alrafforzamento dei settori industriali già presenti nell'area, ma soprattutto allacrescita di quelli di più recente affermazione, del metallurgico e del chimico inparticolare. Gli impianti di grandi dimensioni sorgono in larga parte al di fuoridell'anello dei Bastioni.

1903Il Consiglio Comunale di Milano approva l’istituzione di una azienda speciale per lacostruzione e la gestione delle case popolari.

1908A Milano si delibera la fondazione dell’Istituto per le Case Popolari ed economiche(ente morale col concorso in capitali, oltre che del Comune, della Cassa di risparmioe di altri istituti di credito e, in misura diversa, di azionisti privati).

1911-19201910-1912Milano si dota del nuovo Piano Regolatore Pavia-Masera. Il Piano, elaborato dagliingegneri Angelo Pavia e Giovanni Masera, sancisce l'ulteriore ampliamento delloschema urbano monocentrico, rafforzando il sistema delle radiali e dellecirconvallazioni, completando il disegno della rete ferroviaria nell'attualeconfigurazione e favorendo la caratterizzazione funzionale delle diverse parti dellacittà. Il Piano propone la specializzazione terziaria all'interno della Cerchia dei Naviglie la formazione di una nuova periferia industriale con residenza operaia, sia a nord,sia a sud della nuova cintura ferroviaria; nella zona est, fra la circonvallazione delleregioni e la ferrovia, viene localizzata la futura Città degli Studi.

1921-19301920-1940Vengono realizzati nella città di Milano oltre 400.000 locali d'abitazione, in buonaparte dell'Istituto Case Popolari.

1923Vengono annessi al Comune di Milano 13 comuni esterni.

1926Viene istituita l’Agip, Azienda Generale Italiana Petroli, per avviare in Italial’industria dei prodotti petroliferi.

1927Il concorso nazionale per il nuovo Piano Regolatore di Milano, bandito nel 1926 dalPodestà Belloni, viene vinto dal progetto dell’architetto Portaluppi e dell’ingegnerSemenza che propone per Milano uno sviluppo quantitativo e qualitativoconsiderato in quegli anni attendibile, ma che si realizzerà solo nel secondodopoguerra. Viene pensata una consistente ristrutturazione del sistema dellamobilità e in particolare del trasporto pubblico su ferro, e cioè un articolato sistemadi ferrovia metropolitana che verrà però accantonato in seguito alla crisi economicadel 1929. Viene anche proposta la creazione di una cintura verde che limitil’espansione urbana, oltre che di una circonvallazione di 54 km.Prevale la convinzione che solo demolendo la vecchia città e ricostruendola in modopiù “moderno” (con una maggiore volumetria) si possa davvero ammodernare lospazio urbano. In centro viene inoltre favorita la presenza degli affari più che delleabitazioni, mentre la gran parte dei grandi edifici pubblici vengono riuniti nella zonatra Piazza Duomo e i Bastioni di Porta Romana (prefettura, questura, università,palazzo di giustizia).

1931-1940Sono gli anni in cui proseguono come modello di ammodernamento urbano ledemolizioni e le riedificazioni già iniziate nel decennio precedente. Tra il 1931 e il1937 a Milano vengono demoliti 12.546 vani e quasi duemila famiglie l’anno sonoespulse dal centro storico della città.

1931Viene costituita l'Azienda Tranviaria Municipale (ATM).

1932Avviene l’aggregazione territoriale della zona Poasco-Sorigherio al Comune di SanDonato.

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manutenzione metanodotti e di costruire una stazione di gas compresso perautotrazione. La scelta cade sul territorio di San Donato Milanese, dove i terreniliberi sono ancora agricoli e quindi subito disponibili in grandi lotti e con unacondizione ottimale di accessibilità data la presenza della via Emilia, della progettata“autosole” e dello scalo ferroviario di Rogoredo a soli 3 km. Viene acquistataun’area di 80 mila mq, ma subito dopo il completamento delle prime opere maturain Mattei l’idea che il nuovo complesso industriale di San Donato avrebbe costituitosolo il primo nucleo di un grande centro aziendale dove raggruppare tutte le attivitànon solo della Snam, ma di tutto il Gruppo al nord. Nel decennio vengono infattiacquistati circa 387 ettari di terreno, pari a circa un terzo di tutto il territoriocomunale. Mattei decide di risolvere in modo autonomo il problema abitativodeterminato dalla generale scarsità di alloggi del dopoguerra e dalla collocazione delcomplesso in un’area prevalentemente agricola e con grosse carenze residenziali.Affida quindi all’architetto Bacciocchi l’incarico di progettare i nuovi edifici (le case,il motel, i laboratori) e proprio in uno di questi incontri nasce l’idea di dare a ciò chesta sorgendo il nome di città del metano: Metanopoli.Nel corso del decennio Metanopoli si sviluppa secondo le linee di un programmache, pur non basandosi su un effettivo schema di piano, stabilisce funzioni, pesiinsediativi e tracciati viari. Le decisioni in materia da zoning sanciscono in questiprimi anni un assetto che si rivelerà di fatto immodificabile.

1952-53Vengono realizzati i primi edifici residenziali del villaggio Snam: consistono inuna serie di fabbricati in linea, detti “case multipiano”. In questi due anni vengonoanche portati a termine il distributore del gas, “l’albergo dei camionisti” e ilaboratori di ricerca (Bacciocchi).Contemporaneamente inizia il suo sviluppo, che sarà molto intenso fino al 1957, lafrazione di Certosa. L’insediamento, situato tra il canale Redefossi e i binari dellaferrovia, sarà caratterizzato da una predominante presenza operaia.

1953Il nuovo Piano Regolatore Generale di Milano, dopo essere stato rimaneggiato nel1950 in seguito ai mutamenti politici, viene approvato e ha “effetto di legge” in unaMilano ormai ampiamente ricostruita. Viene recepita la crescente articolazionefunzionale delle diverse parti della città, che si mira a organizzare e razionalizzareattraverso lo strumento dello “zoning”. Sono previsti nuovi quartiere autonomi, mail piano non riesce a controllare il rapporto tra nuova edilizia e infrastrutture. Vieneprogettato il Nuovo Centro Direzionale nella zona situata a nord-est di Milano, primaoccupata dalle Ferrovie Varesine.Nasce in questo periodo la nuova circonvallazione, spianando i Bastioni di PortaVolta, Garibaldi, Vittoria e Romana. Nasce l’Eni (Ente Nazionale Idrocarburi). Enrico Mattei ne è il primo presidente.

1954Il villaggio Eni viene denominato dalla giunta municipale, su indicazione della stessiEni, “frazione Metanopoli”.

1955Viene decisa la costituzione della MM SpA.

1955-56A San Donato, attorno ai primi edifici del centro Snam, vengono realizzati i servizicollettivi: il centro commerciale e quello scolastico, le attrezzature sportive e lachiesa di Santa Barbara, voluta da Mattei e progettata dall’arch. Bacciocchi.

1956-57Metanopoli: realizzazione del 1° Palazzo Uffici, su progetto di Marcello Nizzoli e G.Mario Oliveri.

1960Progettazione delle tangenziali autostradali di Milano.

1933Viene smantellato l’aeroporto di Taliedo ed entra in funzione quello di Linate.

1934Piano Regolatore dell'ingegnere Albertini per la città di Milano, che risponde adalcuni criteri del progetto del 1926-27. La forma urbana diventa quella dei confinicomunali dopo l’aggregazione nel 1923 dei comuni limitrofi.Sono previste 5 linee di metropolitana.

1936-37Smantellamento delle prime tranvie extraurbane (Milano-Pavia e Milano-Lodi).

1938Inizia l'elettrificazione delle linee FS facenti capo a Milano.

1941-1950La ricostruzione dopo la guerra a Milano avviene in modo affrettato e grossolano,anche a causa degli oltre 250.000 locali distrutti o danneggiati, realizzando conmaggiore facilità i disegni di trasformazione già avviati in periodo di regime. Unicaeccezione è il quartiere QT8, che viene considerato modello dell'architetturamoderna e che sotto il profilo della qualità spaziale e ambientale può essereaccostato all’esperienza della futura Metanopoli.Al termine della guerra San Donato Milanese si presenta con un’economiaesclusivamente agricola.

1941Viene costituita la Snam, Società Nazionale Metanodotti, per affiancare l’Agipnella costruzione e nell’esercizio di metanodotti e per gestire la distribuzione e lavendita del metano.

1943Viene completato il metanodotto che porta a Lodi e a Milano il gas diSalsomaggiore. Dalla cabina di decompressione di Rogoredo partono i 13chilometri del cosiddetto “anello di Milano”, che alimenta i distributori di metanoper autotrazione (le automobili vanno ancora a carbonella o metano).

1946Avvio della redazione del nuovo Piano Regolatore di Milano da parte di unorganismo centrale del Comune di Milano. L’anno precedente era stato sospeso ilPiano del ’34 perché giudicato superato dalla legge urbanistica del 1942.

1948Il nuovo Piano Regolatore di Milano viene adottato, pubblicato e investito danumerose osservazioni.

1949La Snam passa sotto la direzione di Enrico Mattei, e vede le proprie attivitàcrescere in modo sostanziale. Si lavora infatti senza sosta alla costruzione deimetanodotti che dai 354 chilometri di rete del '49 passano ai 1266 del 1951 e ai2064 chilometri del 1952. In seguito alla scoperta di diversi giacimenti nellaPianura Padana i volumi di gas prodotto e distribuito salgono vertiginosamente: sipassa dai 20 milioni di metri cubi del '46, di cui il 60% va all'autotrazione, ai 305milioni del 1950 che per oltre il 90% vengono utilizzati dalle industrie (tra cui Pirelli,Magneti Marelli, Falck, Montecatini, SNIA Viscosa e De Angeli Frua).

1951-1960Sono gli anni del “boom” occupazionale e demografico. Nell’arco del decenniol’occupazione dell’industria manifatturiera a Milano passa da 323 a 427 mila unità,la popolazione del capoluogo cresce del 24%, quella di San Donato Milanese passada 2.658 a 10.331 abitanti.Intanto, all’inizio del decennio, la rete dei metanodotti raggiunge una dimensionetale per cui sorge la necessità per la Snam di avere a Milano un centro esercizio e

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1983Inizia la realizzazione del "Passante ferroviario" e della linea 3 della MetropolitanaMilanese.

1980-84Progettazione e realizzazione del 4° Palazzo Uffici su progetto dello StudioAssociato Bacigalupo, Ratti, Alberti, Matti.

1984A Milano viene approvato il Documento Direttore del Progetto Passante (studiatodal Comune dal 1982). Il Documento descrive le strategie di azione dellaAmministrazione Pubblica per la città nella sua regione e per l'area metropolitana.Approvazione del Progetto Casa, che propone la costruzione a Milano di 15.000nuovi vani. Tra PRG e Progetto Casa si prevede la realizzazione di 110.000 vani, chesaranno compiuti nel corso degli anni ottanta fino ai primi anni novanta.

1985La strategia d'azione indicata dal Progetto Passante viene elaborata nei quattroProgetti d'Area: Cadorna-Vittoria, Garibaldi-Repubblica, Portello-Fiera, studid'inquadramento per il nord-ovest e il sud-est.Viene bandito, per la prima volta nella vicenda di Metanopoli, un concorso di ideeper la progettazione di un ulteriore complesso terziario a San Donato, il 5° PalazzoUffici. Vengono avviati anche i primi studi di fattibilità per la costruzione di un nuovoquartiere a destinazione residenziale-terziaria nell’area compresa tra la via Emilia el’Autostrada del Sole: il Quartiere Affari.

1987-88Vengono effettuati studi progettuali per lo sviluppo immobiliare del futuroQuartiere Affari, sia per conto del Comune di San Donato che per conto Snam.

1988L’Amministrazione comunale di Milano presenta il Documento Direttore per le AreeDismesse (164 casi per 461 ettari di superficie fondiaria). Il Documento riproponel’esigenza di pianificare il riuso di queste aree attraverso lo strumento dei Progettid’Area, già presenti nel Documento Direttore del Progetto Passante, aggiungendovile aree della Pirelli alla Bicocca (fino all’ex acciaieria Breda), l’area Montecatini aMorsenchio e l’area Redaelli a Rogoredo. Il Comune di San Donato incarica gli architetti Carlo Baccalini, Elio Bosio, SergioCrotti e Alessandro Tutino di redigere uno studio per il Piano Particolareggiatodelle aree individuate per il futuro Quartiere Affari.

1989Viene approvata la variante al Piano Regolatore di San Donato che riconvertel’area agricola di San Francesco, ad ovest della via Emilia, in area edificabile emodifica l’edificabilità del Quartiere Affari.

1990Viene deciso di ampliare l’intervento per la nuova San Donato anche all’area SanFrancesco. La Snam affida allo Studio Kenzo Tange Associates dapprima ilprogetto urbanistico e poi anche quello architettonico dei due quartieri Affari e SanFrancesco.Viene istituito il Parco Agricolo Sud Milano, 5,3 kmq del territorio comunale di SanDonato dei 12,85 totali sono compresi nel suo ambito.

1991-20011988-1991 Realizzazione del 5° Palazzo Uffici su progetto degli architetti Roberto Gabetti eAimaro Isola con Guido Drocco, vincitore del concorso del 1985.

1961-1970Nel decennio 1961-71, che vede concludersi il processo di formazione della cittàindustriale, gli addetti all’industria manifatturiera crescono ancora, ma in misuranettamente inferiore rispetto al decennio precedente. Lo sviluppo occupazionale èsostenuto in parte dall’industria alimentare e poligrafica, ma soprattutto da quellameccanica. Il passaggio di San Donato dal settore primario a quello secondario e terziariorisulta già pienamente compiuto nel 1961. Nel corso del decennio si realizzano i primi tentativi di organizzare l’assettoterritoriale di San Donato, con la realizzazione dei primi piani di lottizzazione eschemi urbanistici, in particolare per le aree di proprietà della Snam.

1959-62Progettazione e costruzione del 2° Palazzo Uffici, realizzato su disegno di MarcoBacigalupo e Ugo Ratti.

1962Un misterioso incidente aereo causa la morte di Enrico Mattei.

1963Viene realizzata a Metanopoli, su progetto di Ignazio Gardella, la chiesa diSant’Enrico, in memoria del presidente Enrico Mattei.

1964-65M. Bacigalupo è autore di una Proposta di sviluppo lineare, pubblicata dal Centrostudi PIM (Piano Intercomunale Milanese) nel 1965. È previsto un rafforzamentodegli assi est-ovest in modo da scardinare il tradizionale assetto radiocentrico diMilano.

1971-1980Tra il 1972 e il 1981 vengono dismessi nel capoluogo 28 impianti industriali, per untotale di oltre 480.000 mq di superficie fondiaria. Al termine del decennio l’impianto urbanistico di San Donato risulta ormaiconsolidato, così come la struttura sociale della popolazione

1971-73Realizzazione del 3° Palazzo Uffici per la nuova sede della Snamprogetti, sudisegno degli architetti Marco e Franco Albini e Franca Helg e su progetto esecutivodella Snam.

1973Realizzazione della Tangenziale Est, che arriva fino a San Donato.Redazione del cosiddetto Pianone per il Comune di San Donato, da parte dellostudio Bacigalupo-Ratti. Uno schema planivolumetrico chiamato a dare coerenzaurbanistica ad alcune future iniziative immobiliari e nel quale già compare l’idea diinsediare il nuovo centro direzionale sul lato ovest della via Emilia.

1976Con Decreto del Presidente della Repubblica del 30 dicembre, San Donato vienericonosciuta come “città”.

1980Viene approvata la Variante Generale al Piano Regolatore predisposta dal Comunedi Milano a partire dal 1972 (il nuovo PRG viene presentato nel 1975, adottato nel1976, controdedotto nel 1978).

1981-1990Tra il 1982 e il 1990 vengono abbandonati nel capoluogo oltre 100 impiantiindustriali: la superficie delle aree dismesse supera i 4,5 milioni di mq. Proseguel’esodo demografico da Milano (235.000 abitanti in meno nell’arco del decennio),ma perdono popolazione per la prima volta anche le aree di più anticaurbanizzazione e industrializzazione quali Sesto San Giovanni, Monza, CiniselloBalsamo.

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Page 72: Bicocca Aree ex Marelli-ex Falck Parco Nord...INFORMAZIONI. Urban Center del Comune di Milano. Galleria Vittorio Emanuele 11/12 - Milano tel. 02 88 45 65 54 -5 fax 02 88 45 24 01 email:

1991Viene completata la tratta della linea 3 della Metropolitana da Sondrio a SanDonato. Il progetto urbanistico di Kenzo Tange per i due nuovi quartieri vienepresentato al Consiglio Comunale di San Donato.

1993Il Piano di Lottizzazione del Quartiere Affari viene approvato dopo un iterburocratico durato circa 18 mesi.Vengono completati la copertura di un tratto di 2 km del canale Redefossi e lospostamento dello svincolo dell’autostrada Milano-Bologna.Viene restaurata la Pieve di San Donato, chiesa che risale alla prima metà delSeicento.

1995 Progetto Nove Parchi per Milano. Il progetto non propone un intervento generale,ma una serie di interventi puntuali organizzati attorno a nuovi parchi urbani che nelloro insieme tentano di disegnare una nuova struttura urbanistica per la città.Formulazione dei primi PRU (Programmi di riqualificazione urbana; DM 21/12/94).

1996-98Viene realizzata a San Donato, su progetto dello Studio Kenzo Tange Associates, lanuova sede centrale della BMW Italia, con funzione di sede amministrativa,officina e show-room.

1996-99A San Donato vengono realizzati gli interventi delle Torri Uffici nel Quartiere Affari,nuova sede dell’Agip, e delle Torri Lombarde.

1999-2000Presentazione e approvazione del Documento di Inquadramento delle PoliticheUrbanistiche Comunali per l'attuazione dei Programmi Integrati di Intervento (PII).Il testo si pone anche come indirizzo strategico dell’urbanistica milanese.

1999-2001Viene realizzata la nuova sede della Padana Assicurazioni.

Testo e tavole cronologiche a cura di Massimo Tiano

Urban Center - L’Assessorato allo Sviluppo del Territorio del Comune diMilano ha aperto nel luglio 2001 il primo Urban Center d’Italia nel centroistituzionale e culturale della città.Urban Center, come le altre analoghe strutture europee già attive, hal’obiettivo primario di comunicare ai cittadini le grandi trasformazioni cheinteressano il loro territorio ed illustrare le politiche urbanistiche e le formeattuative che l’Amministrazione comunale mette in atto per realizzarle. Sirivolge inoltre ad un pubblico esteso, italiano e internazionale, checomprende operatori economici di settore e non, studenti, turisti,amministratori pubblici, ai quali fornisce informazioni e dati sull’assettoterritoriale della città, sulle sue potenzialità evolutive e sulle sue eccellenze.Urban Center è centro di confronto, dibattito e approfondimento per letematiche che riguardano il progetto di sviluppo urbano in tutti i settoridisciplinari che in esso convergono, dall’architettura alla sociologia,dall’economia alle scienze ambientali. L’attività del centro si svolgeattraverso esposizioni di progetti e realizzazioni, conferenze, workshopnegli spazi in Galleria Vittorio Emanuele, e con la organizzazione diiniziative sempre finalizzate alla conoscenza e promozione del territoriocome gli Itinerari di visita tematizzati o l’edizione di dossier e documentiillustrativi dei progetti e temi trattati. Dispone di un Infopoint, di postazioniinformatiche per la consultazione diretta delle banche dati e cartograficheterritoriali, ed è in corso di realizzazione un sito internet che consentirà diestendere la rete dei contatti internazionali e la disponibilità diinformazioni per gli utenti.

AIM- Associazione Interessi Metropolitani è un centro culturale senzascopo di lucro fondato nel 1987 da un importante gruppo di imprese,banche ed enti milanesi per promuovere studi, progetti ed iniziative asostegno dello sviluppo economico, sociale e culturale di Milano incollaborazione con gli enti pubblici e le università.I Soci AIM (2002) sono: AEM, Banca Intesa, Banca Popolare di Milano,Gruppo Credito Valtellinese, Gruppo Falck, Italtel, Gavazzi Tessile, Pirelli,Siemens Communications, Telecom Italia, 3M Italia.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:• S. Donato Milanese - cenni storici, L. Previato, Ed.

Pubblilambro (1972)• San Donato Milanese, M. Nejrotti e E. Bosio,

Comune di San Donato Milanese, Amilcare Pizzi editore (1991)• Metanopoli - Attualità di un’idea, a cura di S.

Sermisoni, Snam SpA (1995)• Innovazione e sviluppo a Milano, a cura di S.

Campodall’Orto, AIM - Associazione Interessi Metropolitani, Abitare Segesta Cataloghi (1996)

• Guida di San Donato Milanese, Comune di San Donato Milanese, AGIP SpA (1996)

• L’Arca n° 134 (1999)• Tra il Lambro e la Vettabbia - Storia di un territorio,

L. Vitali Mazzei, Università della Terza Età del Lions Club (2000)• “Milano 2001”, allegato a Casabella 690 (2001)

SITI INTERNET:Rete Civica di San Donato: www.recsando.itENI: www.eni.it

DOCUMENTAZIONE MESSA A DISPOSIZIONE DA:Comune di San Donato MilaneseAlter Studioarch&arch associatiASIOBMW

La foto grande del 5° Palazzo Uffici, le foto dei Laboratori,dell’edificio residenziale, della chiesa di Sant’Enrico, del Centrosportivo e del verde sono di Gabriele Basilico.Le foto del capitolo "Quartiere Affari" sono di Federico Brunetti;per la ripresa aerea dello stesso Quartiere "Oggi": ConcessioneAeronautica Militare R.G.S. n.1-574 del 26/7/2000.

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