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BIBLIOTHIKI NOUS 3

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BIBLIOTHIKI NOUS 3

Francesco Bellusci

CorneliusCastoriadis

Asterios

Fine della filosofiaTre saggi sulla crisi del pensiero e della politica

Prima edizione Aprile 2012

Asterios Editore egrave un marchio editoriale della Servizi Editoriali srl

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ISBN 978-88-95146-49-2

Indice

Introduzione di Francesco Bellusci 7

Cornelius CastoriadisFine della filosofia

Tre saggi sulla crisi del pensiero e della politica

Lrsquoepoca del conformismo generalizzatocritica al postmodernismo (1989) 55

Antropologia filosofia politica (1989) 77La democrazia come procedura e come regime(1996) 107

Biobliografia di Cornelius Castoriadis 137

Introduzione

ldquoὁ ἣλιος νέος ἐφrsquoἡμέρηι ἐστίνIl sole egrave nuovo ogni giornordquo

(Eraclito)

ldquoBisogna scegliere riposare o essere liberirdquo (Tucidide)

ldquoPensare non significa costruire cattedrali o comporre sinfonierdquo (C Castoriadis)

ldquoFlosofia non si tratta dei sistemi dei libri dei ragionamenti scolastici

Si tratta prima di tutto della messa in discussione della rappresentazione istituita del mondo degli idoli della tribugrave

nellrsquoorizzonte di unrsquointerrogazione illimitata Politica non si tratta delle elezioni comunali

e nemmeno delle elezioni presidenziali La politica nel vero senso del termine

egrave la messa in discussione dellrsquoistituzione effettiva della societagrave lrsquoattivitagrave che cerca di prender di mira lucidamente

lrsquoistituzione sociale come talerdquo (C Castoriadis)

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La ldquofine della filosofiardquo Da Heidegger a Sofocle lrsquoontologia della creazione

Poicheacute la filosofia egrave un elemento centrale del progetto greco-oc-cidentale di autonomia individuale e collettiva la fine della filo-sofia significherebbe neacute piugrave neacute meno la fine della libertagrave Lalibertagrave non egrave minacciata solamente dai regimi totalitari o autori-tari Lo egrave in maniera piugrave celata ma non meno forte dallrsquoatrofiadel conflitto e della critica lrsquoespansione dellrsquoamnesia e dellrsquoirrile-vanza lrsquoincapacitagrave crescente di mettere in discussione il presentee le istituzioni esistenti sia quelle politiche sia quelle portatricidelle concezioni del mondo In questa critica la filosofia ha sempreavuto una parte centrale anche se la sua azione egrave stata per granparte del tempo indiretta Questrsquoazione egrave sul punto di sparire in-nanzitutto sotto il peso delle tendenze sociali-storiche contempo-raneehellipil cui effetto ndash che contribuisce a rafforzarle ndash egrave lrsquoinfluenzadellrsquoadorazione heideggeriana e post-heideggeriana della ldquorealtagraverdquobruta e le proclamazioni heideggeriane ldquonon possiamo farenienterdquo ldquonon crsquoegrave niente da farerdquo1

Con lo stile caustico che gli era consueto nel novembre 1986Cornelius Castoriadis apriva la sua conferenza alla ldquoGoetheUniversitaumltrdquo di Francoforte che giagrave nel titolo interrogativo ri-chiamava polemicamente un saggio fondamentale di MartinHeidegger apparso per la prima volta in Francia nel 19642La proposta contenuta in quel saggio di riservare alla filoso-

1 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo (1986) in C Castoriadis Le monde mor-celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 pp 281-2822 M Heidegger Das Ende der Philosophie und die Aufgabe des Denkens (1964) trad itLa fine della filosofia e il compito del pensiero in M Heidegger Tempo e essere Longa-nesi Milano 2007 pp 73-94

11CASTORIADIS - INTRODUZIONE

fia una volta preso atto della sua risoluzione compimento olaquofineraquo nello sviluppo delle scienze autonomizzate e nella ci-vilizzazione tecnico-scientifica mondiale di matrice europeail compito residuo e nuovo di pensare lrsquolaquoimpensatoraquo3 da oltreduemila anni di metafisica (cioegrave di storia della filosofiastessa) ovvero quella laquoraduraraquo che rende possibile la pre-senza dellrsquoente per la cui custodia essa si egrave al contempo ve-lata e sottratta al pensiero degli stessi Greci (dagli inizinellrsquoἰδέα di Platone) e quindi di congiungere laquopensareraquo elaquopoetareraquo per cogliere la svelatezza dellrsquoEssere4 opponendosiallrsquoonnipotenza del pensiero calcolante e rappresentante erendendosi cosigrave disponibili ad una nuova destinazione di-versa da quella tecnico-scientifica-industriale laquonel destinonon ancora deciso dellrsquouomoraquo5 spinge Castoriadis ad una cri-tica serrata e allarmata di fronte alla riduzione della filosofiaa mero laquocommentario e interpretazioneraquo laquosmembrata tra unaccademismo scolastico senza spirito e lrsquoirrilevanza decostru-zionistaraquo6 in cui ai suoi occhi si era tradotta la ricezione do-

3 Ibidem pp 89 e ss4 Questa nuova Aufgabe della filosofia resasi piugrave urgente alla luce degli sviluppi della ci-bernetica richiamati da Heidegger nel saggio si era giagrave delineata sotto forma di Nachden-kliches di pensiero laquopensosoraquo a partire da un addentellato alla poesia di Houmllderlinnellrsquoultimo corso del filosofo tedesco nel semestre invernale 1944rsquo45 prima del divietodi insegnamento impostogli dal ldquocomitato per la denazificazionerdquo istituito dalle truppealleate V M Heidegger Einleitung in die Philosophie Denken und Dichten VittorioKlostermann GmbH Frankfurt am Main 1990 trad it Introduzione alla filosofia Pensaree poetare Bompiani Milano p 1485 M Heidegger La fine della filosofia e il compito del pensiero op cit p 776 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 286 A dieci anni di distanza Ca-storiadis ribadisce ancora piugrave sconsolatamentelaquoHeidegger sembra essere riuscito a ren-dere la sua diagnosi ndash errata ndash della ldquofine della filosofiardquo una sorta di profeziaautoavverentesi A parte qualche eccezione non ci sono piugrave filosofi ci sono commentatorimolto eruditi e storici della filosofia molto colti ma nessuna nuova creazione La sola espe-

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minante di quella suggestione heideggeriana Una critica che non poteva limitarsi comrsquoera accaduto inaltre occasioni a segnalare i frequenti travisamenti e le for-zature tendenziose operate dal filosofo di Messkirch nella tra-duzione ed esegesi del greco antico di filosofi e tragediografio la sua persistente laquocecitagraveraquo di fronte alla dimensione dellapolitica e delle faccende umane (che lo ricollocava anacroni-sticamente al di qua di quel clivage che Hannah Arendt7

avrebbe tracciato piugrave tardi tra la laquogrande tradizioneraquo dei fi-losofi classici laquolontaniraquo dallrsquoagire pubblico e dai τά τώνἀνθρώπων πράγματα inaugurata dal mito platonico della ca-verna e lrsquolaquoetagrave modernaraquo inaugurata dalla ldquofilosofia dellaprassirdquo di Marx enunciata esemplarmente dallrsquoultima delleTesi su Feuerbach) tale da spiegare non solo lrsquoldquoerrorerdquo del-lrsquoadesione seppure breve al nazismo ma anche le clamorosesemplificazioni nel trattare la filosofia greca senza riferimentiallrsquoorizzonte storico della polis e il periodo contemporaneocome dominato esclusivamente dalla tecnica e dalla ldquoscienzardquoCastoriadis affonda ora la lama nel vivo della costruzione hei-deggeriana proponendo una concezione radicalmente di-versa della filosofia del suo compito e del suo posto nellastoria dellrsquoimmaginario umano e dimostrando lrsquoinsussistenzadel pilastro fondamentale di quella costruzione vale a dire la

rienza di fronte alla quale la filosofia cerca ormai di porsi egrave quella della sua propria storiaEssa egrave costretta a nutrirsi divorando seacute stessa le proprie carniraquo (C Castoriadis Imaginaireet imagination au carrefour 1996 in C Castoriadis Figures du pensable Les carrefoursdu labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 126)7 H Arendt La tradizione e lrsquoetagrave moderna in H Arendt Between Past and Future SixExercises in Political Thought New York 1954-1961 trad it Tra passato e futuro Gar-zanti Milano 1999 pp 41-69

13CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquodifferenza ontologicardquo tra essere ed ente in rapporto alle im-plicazioni di una concezione nuova dellrsquoessere come creazioneex nihilo come far-essere di nuove e irriducibili forme drsquoes-sere nel dominio umano della psiche e del sociale-storico oc-cultata nella sua realtagrave ndash come Castoriadis aveva giagrave precisatonel suo capolavoro del 1975 Lrsquoistituzione immaginaria dellasocietagravendash dalla lunga tradizione ontologica del laquopensiero ere-ditatoraquo che ha inteso sempre laquoil senso dellrsquoessere come es-sere-determinatoraquo8 giagrave presente in Platone e Aristotele manella quale Heidegger stesso rimane impigliato con il suoconcetto di Ereignis dellrsquoessere come evento e appropria-zione Come dimostrano soprattutto i testi e le conferenze elabo-rate dopo la guerra fino al saggio del 1964 per Heideggerla filosofia non egrave stata e non poteva essere altro che metafi-sica ossia quella modalitagrave di pensiero che prende avviodallrsquoldquoobligraveo dellrsquoEssererdquo fin dai tempi dei Greci in luogo delladomanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquoessererdquo (o meglio secondo la formulasquisitamente heideggeriana ldquoqual egrave il senso dellrsquoessererdquo)ci si egrave posti la domanda metafisica ldquoqual egrave lrsquoessere dellrsquoentecosrsquoegrave lrsquoente in quanto enterdquo La risposta data dalla filosofiain tutte le sue ldquoepocherdquo ma in particolare in quella modernala condanneragrave al suo destino (Geschik) metafisico lrsquoesseredellrsquoente egrave la sua presenza per un soggetto La laquometafisicadella soggettivitagraveraquo trasforma lrsquouomo in soggetto che pos-siede rappresentazioni il laquomondoraquo nellrsquolaquoimmagine del

8 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute Editions du Seuil Paris 1975 p272

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mondoraquo9 razionalizzata del Cogito e lrsquoente in oggetto nelGegenstand in ciograve che egrave posto di fronte al soggetto che sidispone cosigrave a possederlo e padroneggiarlo Il mondo con-temporaneo a livello non solo europeo ma ormai planetarioegrave segnato dal trionfo della metafisica e dal suo compimentonel dominio della tecnica per mezzo della quale la totalitagravedellrsquoente egrave stata trasformata in oggetto manipolabile dallaldquovolontagrave di potenzardquo degli uomini annunciata da Nietzschee ancor di piugrave ridotta a un ldquofondordquo impiegabile di energiache minaccia di travolgere anche quellrsquoente che egrave lrsquouomonella misura in cui esposto al pericolo piugrave grave del totaleoblio della domanda metafisica cessa di laquocogliere nella tec-nica ciograve che ne costituisce lrsquoessere restando invece affasci-nato semplicemente dalle cose tecnicheraquo10 In questa concezione destinale della storia11 per Castoria-dis evapora ogni possibilitagrave di giudizio di valore o criticodal momento che le filosofie ldquostoricherdquo rappresentano viedifferenti del medesimo (lrsquooblio della differenza ontologicala concezione dellrsquoessere come presenza) e laquoinviiraquo dellrsquoEs-sere stesso nel suo velarsi disvelante (in pendant con quantoera giagrave avvenuto nel ldquosistemardquo di un altro profeta della ldquofine

9M Heidegger Die Zeit des Weltbildes (1938) trad it Lrsquoepoca dellrsquoimmagine del mondoin M Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia 1989 pp 86-8810 M Heidegger La questione della tecnica (1953) in M Heidegger Saggi e discorsiMursia Milano 1967 p 25 11 laquoLa storia non egrave solo lrsquooggetto della storiografia neacute il puro e semplice compiersi del-lrsquoattivitagrave umana Questrsquoultima diventa storica (geschichtlich) solo in quanto egrave lrsquoinvio di undestino E solo quel destino che invia nel modo di rappresentare oggettivante rende la sto-ria accessibile come oggetto alla storiografia cioegrave a una scienza e solo cosigrave rende possibilelrsquoassimilazione corrente di ciograve che egrave ldquostoricordquo (geschichtlich) a ciograve che egrave storiografico (hi-storisch)raquo (M Heidegger La questione della tecnica op cit p 18)

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

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rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

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Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

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golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

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laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

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Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

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spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

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Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

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tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

Francesco Bellusci

CorneliusCastoriadis

Asterios

Fine della filosofiaTre saggi sulla crisi del pensiero e della politica

Prima edizione Aprile 2012

Asterios Editore egrave un marchio editoriale della Servizi Editoriali srl

Via Donizetti 3a ndash 34133 Triestetel 0403403342 ndash fax 0406702007posta infoasteriosit ndash infoabiblioit

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copy Servizi Editoriali srl I diritti di memorizzazione elettronica

di riproduzione e di adattamento totale o parzialecon qualsiasi mezzo sono riservati

ISBN 978-88-95146-49-2

Indice

Introduzione di Francesco Bellusci 7

Cornelius CastoriadisFine della filosofia

Tre saggi sulla crisi del pensiero e della politica

Lrsquoepoca del conformismo generalizzatocritica al postmodernismo (1989) 55

Antropologia filosofia politica (1989) 77La democrazia come procedura e come regime(1996) 107

Biobliografia di Cornelius Castoriadis 137

Introduzione

ldquoὁ ἣλιος νέος ἐφrsquoἡμέρηι ἐστίνIl sole egrave nuovo ogni giornordquo

(Eraclito)

ldquoBisogna scegliere riposare o essere liberirdquo (Tucidide)

ldquoPensare non significa costruire cattedrali o comporre sinfonierdquo (C Castoriadis)

ldquoFlosofia non si tratta dei sistemi dei libri dei ragionamenti scolastici

Si tratta prima di tutto della messa in discussione della rappresentazione istituita del mondo degli idoli della tribugrave

nellrsquoorizzonte di unrsquointerrogazione illimitata Politica non si tratta delle elezioni comunali

e nemmeno delle elezioni presidenziali La politica nel vero senso del termine

egrave la messa in discussione dellrsquoistituzione effettiva della societagrave lrsquoattivitagrave che cerca di prender di mira lucidamente

lrsquoistituzione sociale come talerdquo (C Castoriadis)

10 BELLUSCI

La ldquofine della filosofiardquo Da Heidegger a Sofocle lrsquoontologia della creazione

Poicheacute la filosofia egrave un elemento centrale del progetto greco-oc-cidentale di autonomia individuale e collettiva la fine della filo-sofia significherebbe neacute piugrave neacute meno la fine della libertagrave Lalibertagrave non egrave minacciata solamente dai regimi totalitari o autori-tari Lo egrave in maniera piugrave celata ma non meno forte dallrsquoatrofiadel conflitto e della critica lrsquoespansione dellrsquoamnesia e dellrsquoirrile-vanza lrsquoincapacitagrave crescente di mettere in discussione il presentee le istituzioni esistenti sia quelle politiche sia quelle portatricidelle concezioni del mondo In questa critica la filosofia ha sempreavuto una parte centrale anche se la sua azione egrave stata per granparte del tempo indiretta Questrsquoazione egrave sul punto di sparire in-nanzitutto sotto il peso delle tendenze sociali-storiche contempo-raneehellipil cui effetto ndash che contribuisce a rafforzarle ndash egrave lrsquoinfluenzadellrsquoadorazione heideggeriana e post-heideggeriana della ldquorealtagraverdquobruta e le proclamazioni heideggeriane ldquonon possiamo farenienterdquo ldquonon crsquoegrave niente da farerdquo1

Con lo stile caustico che gli era consueto nel novembre 1986Cornelius Castoriadis apriva la sua conferenza alla ldquoGoetheUniversitaumltrdquo di Francoforte che giagrave nel titolo interrogativo ri-chiamava polemicamente un saggio fondamentale di MartinHeidegger apparso per la prima volta in Francia nel 19642La proposta contenuta in quel saggio di riservare alla filoso-

1 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo (1986) in C Castoriadis Le monde mor-celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 pp 281-2822 M Heidegger Das Ende der Philosophie und die Aufgabe des Denkens (1964) trad itLa fine della filosofia e il compito del pensiero in M Heidegger Tempo e essere Longa-nesi Milano 2007 pp 73-94

11CASTORIADIS - INTRODUZIONE

fia una volta preso atto della sua risoluzione compimento olaquofineraquo nello sviluppo delle scienze autonomizzate e nella ci-vilizzazione tecnico-scientifica mondiale di matrice europeail compito residuo e nuovo di pensare lrsquolaquoimpensatoraquo3 da oltreduemila anni di metafisica (cioegrave di storia della filosofiastessa) ovvero quella laquoraduraraquo che rende possibile la pre-senza dellrsquoente per la cui custodia essa si egrave al contempo ve-lata e sottratta al pensiero degli stessi Greci (dagli inizinellrsquoἰδέα di Platone) e quindi di congiungere laquopensareraquo elaquopoetareraquo per cogliere la svelatezza dellrsquoEssere4 opponendosiallrsquoonnipotenza del pensiero calcolante e rappresentante erendendosi cosigrave disponibili ad una nuova destinazione di-versa da quella tecnico-scientifica-industriale laquonel destinonon ancora deciso dellrsquouomoraquo5 spinge Castoriadis ad una cri-tica serrata e allarmata di fronte alla riduzione della filosofiaa mero laquocommentario e interpretazioneraquo laquosmembrata tra unaccademismo scolastico senza spirito e lrsquoirrilevanza decostru-zionistaraquo6 in cui ai suoi occhi si era tradotta la ricezione do-

3 Ibidem pp 89 e ss4 Questa nuova Aufgabe della filosofia resasi piugrave urgente alla luce degli sviluppi della ci-bernetica richiamati da Heidegger nel saggio si era giagrave delineata sotto forma di Nachden-kliches di pensiero laquopensosoraquo a partire da un addentellato alla poesia di Houmllderlinnellrsquoultimo corso del filosofo tedesco nel semestre invernale 1944rsquo45 prima del divietodi insegnamento impostogli dal ldquocomitato per la denazificazionerdquo istituito dalle truppealleate V M Heidegger Einleitung in die Philosophie Denken und Dichten VittorioKlostermann GmbH Frankfurt am Main 1990 trad it Introduzione alla filosofia Pensaree poetare Bompiani Milano p 1485 M Heidegger La fine della filosofia e il compito del pensiero op cit p 776 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 286 A dieci anni di distanza Ca-storiadis ribadisce ancora piugrave sconsolatamentelaquoHeidegger sembra essere riuscito a ren-dere la sua diagnosi ndash errata ndash della ldquofine della filosofiardquo una sorta di profeziaautoavverentesi A parte qualche eccezione non ci sono piugrave filosofi ci sono commentatorimolto eruditi e storici della filosofia molto colti ma nessuna nuova creazione La sola espe-

12 BELLUSCI

minante di quella suggestione heideggeriana Una critica che non poteva limitarsi comrsquoera accaduto inaltre occasioni a segnalare i frequenti travisamenti e le for-zature tendenziose operate dal filosofo di Messkirch nella tra-duzione ed esegesi del greco antico di filosofi e tragediografio la sua persistente laquocecitagraveraquo di fronte alla dimensione dellapolitica e delle faccende umane (che lo ricollocava anacroni-sticamente al di qua di quel clivage che Hannah Arendt7

avrebbe tracciato piugrave tardi tra la laquogrande tradizioneraquo dei fi-losofi classici laquolontaniraquo dallrsquoagire pubblico e dai τά τώνἀνθρώπων πράγματα inaugurata dal mito platonico della ca-verna e lrsquolaquoetagrave modernaraquo inaugurata dalla ldquofilosofia dellaprassirdquo di Marx enunciata esemplarmente dallrsquoultima delleTesi su Feuerbach) tale da spiegare non solo lrsquoldquoerrorerdquo del-lrsquoadesione seppure breve al nazismo ma anche le clamorosesemplificazioni nel trattare la filosofia greca senza riferimentiallrsquoorizzonte storico della polis e il periodo contemporaneocome dominato esclusivamente dalla tecnica e dalla ldquoscienzardquoCastoriadis affonda ora la lama nel vivo della costruzione hei-deggeriana proponendo una concezione radicalmente di-versa della filosofia del suo compito e del suo posto nellastoria dellrsquoimmaginario umano e dimostrando lrsquoinsussistenzadel pilastro fondamentale di quella costruzione vale a dire la

rienza di fronte alla quale la filosofia cerca ormai di porsi egrave quella della sua propria storiaEssa egrave costretta a nutrirsi divorando seacute stessa le proprie carniraquo (C Castoriadis Imaginaireet imagination au carrefour 1996 in C Castoriadis Figures du pensable Les carrefoursdu labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 126)7 H Arendt La tradizione e lrsquoetagrave moderna in H Arendt Between Past and Future SixExercises in Political Thought New York 1954-1961 trad it Tra passato e futuro Gar-zanti Milano 1999 pp 41-69

13CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquodifferenza ontologicardquo tra essere ed ente in rapporto alle im-plicazioni di una concezione nuova dellrsquoessere come creazioneex nihilo come far-essere di nuove e irriducibili forme drsquoes-sere nel dominio umano della psiche e del sociale-storico oc-cultata nella sua realtagrave ndash come Castoriadis aveva giagrave precisatonel suo capolavoro del 1975 Lrsquoistituzione immaginaria dellasocietagravendash dalla lunga tradizione ontologica del laquopensiero ere-ditatoraquo che ha inteso sempre laquoil senso dellrsquoessere come es-sere-determinatoraquo8 giagrave presente in Platone e Aristotele manella quale Heidegger stesso rimane impigliato con il suoconcetto di Ereignis dellrsquoessere come evento e appropria-zione Come dimostrano soprattutto i testi e le conferenze elabo-rate dopo la guerra fino al saggio del 1964 per Heideggerla filosofia non egrave stata e non poteva essere altro che metafi-sica ossia quella modalitagrave di pensiero che prende avviodallrsquoldquoobligraveo dellrsquoEssererdquo fin dai tempi dei Greci in luogo delladomanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquoessererdquo (o meglio secondo la formulasquisitamente heideggeriana ldquoqual egrave il senso dellrsquoessererdquo)ci si egrave posti la domanda metafisica ldquoqual egrave lrsquoessere dellrsquoentecosrsquoegrave lrsquoente in quanto enterdquo La risposta data dalla filosofiain tutte le sue ldquoepocherdquo ma in particolare in quella modernala condanneragrave al suo destino (Geschik) metafisico lrsquoesseredellrsquoente egrave la sua presenza per un soggetto La laquometafisicadella soggettivitagraveraquo trasforma lrsquouomo in soggetto che pos-siede rappresentazioni il laquomondoraquo nellrsquolaquoimmagine del

8 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute Editions du Seuil Paris 1975 p272

14 BELLUSCI

mondoraquo9 razionalizzata del Cogito e lrsquoente in oggetto nelGegenstand in ciograve che egrave posto di fronte al soggetto che sidispone cosigrave a possederlo e padroneggiarlo Il mondo con-temporaneo a livello non solo europeo ma ormai planetarioegrave segnato dal trionfo della metafisica e dal suo compimentonel dominio della tecnica per mezzo della quale la totalitagravedellrsquoente egrave stata trasformata in oggetto manipolabile dallaldquovolontagrave di potenzardquo degli uomini annunciata da Nietzschee ancor di piugrave ridotta a un ldquofondordquo impiegabile di energiache minaccia di travolgere anche quellrsquoente che egrave lrsquouomonella misura in cui esposto al pericolo piugrave grave del totaleoblio della domanda metafisica cessa di laquocogliere nella tec-nica ciograve che ne costituisce lrsquoessere restando invece affasci-nato semplicemente dalle cose tecnicheraquo10 In questa concezione destinale della storia11 per Castoria-dis evapora ogni possibilitagrave di giudizio di valore o criticodal momento che le filosofie ldquostoricherdquo rappresentano viedifferenti del medesimo (lrsquooblio della differenza ontologicala concezione dellrsquoessere come presenza) e laquoinviiraquo dellrsquoEs-sere stesso nel suo velarsi disvelante (in pendant con quantoera giagrave avvenuto nel ldquosistemardquo di un altro profeta della ldquofine

9M Heidegger Die Zeit des Weltbildes (1938) trad it Lrsquoepoca dellrsquoimmagine del mondoin M Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia 1989 pp 86-8810 M Heidegger La questione della tecnica (1953) in M Heidegger Saggi e discorsiMursia Milano 1967 p 25 11 laquoLa storia non egrave solo lrsquooggetto della storiografia neacute il puro e semplice compiersi del-lrsquoattivitagrave umana Questrsquoultima diventa storica (geschichtlich) solo in quanto egrave lrsquoinvio di undestino E solo quel destino che invia nel modo di rappresentare oggettivante rende la sto-ria accessibile come oggetto alla storiografia cioegrave a una scienza e solo cosigrave rende possibilelrsquoassimilazione corrente di ciograve che egrave ldquostoricordquo (geschichtlich) a ciograve che egrave storiografico (hi-storisch)raquo (M Heidegger La questione della tecnica op cit p 18)

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

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golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

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Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

Prima edizione Aprile 2012

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ISBN 978-88-95146-49-2

Indice

Introduzione di Francesco Bellusci 7

Cornelius CastoriadisFine della filosofia

Tre saggi sulla crisi del pensiero e della politica

Lrsquoepoca del conformismo generalizzatocritica al postmodernismo (1989) 55

Antropologia filosofia politica (1989) 77La democrazia come procedura e come regime(1996) 107

Biobliografia di Cornelius Castoriadis 137

Introduzione

ldquoὁ ἣλιος νέος ἐφrsquoἡμέρηι ἐστίνIl sole egrave nuovo ogni giornordquo

(Eraclito)

ldquoBisogna scegliere riposare o essere liberirdquo (Tucidide)

ldquoPensare non significa costruire cattedrali o comporre sinfonierdquo (C Castoriadis)

ldquoFlosofia non si tratta dei sistemi dei libri dei ragionamenti scolastici

Si tratta prima di tutto della messa in discussione della rappresentazione istituita del mondo degli idoli della tribugrave

nellrsquoorizzonte di unrsquointerrogazione illimitata Politica non si tratta delle elezioni comunali

e nemmeno delle elezioni presidenziali La politica nel vero senso del termine

egrave la messa in discussione dellrsquoistituzione effettiva della societagrave lrsquoattivitagrave che cerca di prender di mira lucidamente

lrsquoistituzione sociale come talerdquo (C Castoriadis)

10 BELLUSCI

La ldquofine della filosofiardquo Da Heidegger a Sofocle lrsquoontologia della creazione

Poicheacute la filosofia egrave un elemento centrale del progetto greco-oc-cidentale di autonomia individuale e collettiva la fine della filo-sofia significherebbe neacute piugrave neacute meno la fine della libertagrave Lalibertagrave non egrave minacciata solamente dai regimi totalitari o autori-tari Lo egrave in maniera piugrave celata ma non meno forte dallrsquoatrofiadel conflitto e della critica lrsquoespansione dellrsquoamnesia e dellrsquoirrile-vanza lrsquoincapacitagrave crescente di mettere in discussione il presentee le istituzioni esistenti sia quelle politiche sia quelle portatricidelle concezioni del mondo In questa critica la filosofia ha sempreavuto una parte centrale anche se la sua azione egrave stata per granparte del tempo indiretta Questrsquoazione egrave sul punto di sparire in-nanzitutto sotto il peso delle tendenze sociali-storiche contempo-raneehellipil cui effetto ndash che contribuisce a rafforzarle ndash egrave lrsquoinfluenzadellrsquoadorazione heideggeriana e post-heideggeriana della ldquorealtagraverdquobruta e le proclamazioni heideggeriane ldquonon possiamo farenienterdquo ldquonon crsquoegrave niente da farerdquo1

Con lo stile caustico che gli era consueto nel novembre 1986Cornelius Castoriadis apriva la sua conferenza alla ldquoGoetheUniversitaumltrdquo di Francoforte che giagrave nel titolo interrogativo ri-chiamava polemicamente un saggio fondamentale di MartinHeidegger apparso per la prima volta in Francia nel 19642La proposta contenuta in quel saggio di riservare alla filoso-

1 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo (1986) in C Castoriadis Le monde mor-celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 pp 281-2822 M Heidegger Das Ende der Philosophie und die Aufgabe des Denkens (1964) trad itLa fine della filosofia e il compito del pensiero in M Heidegger Tempo e essere Longa-nesi Milano 2007 pp 73-94

11CASTORIADIS - INTRODUZIONE

fia una volta preso atto della sua risoluzione compimento olaquofineraquo nello sviluppo delle scienze autonomizzate e nella ci-vilizzazione tecnico-scientifica mondiale di matrice europeail compito residuo e nuovo di pensare lrsquolaquoimpensatoraquo3 da oltreduemila anni di metafisica (cioegrave di storia della filosofiastessa) ovvero quella laquoraduraraquo che rende possibile la pre-senza dellrsquoente per la cui custodia essa si egrave al contempo ve-lata e sottratta al pensiero degli stessi Greci (dagli inizinellrsquoἰδέα di Platone) e quindi di congiungere laquopensareraquo elaquopoetareraquo per cogliere la svelatezza dellrsquoEssere4 opponendosiallrsquoonnipotenza del pensiero calcolante e rappresentante erendendosi cosigrave disponibili ad una nuova destinazione di-versa da quella tecnico-scientifica-industriale laquonel destinonon ancora deciso dellrsquouomoraquo5 spinge Castoriadis ad una cri-tica serrata e allarmata di fronte alla riduzione della filosofiaa mero laquocommentario e interpretazioneraquo laquosmembrata tra unaccademismo scolastico senza spirito e lrsquoirrilevanza decostru-zionistaraquo6 in cui ai suoi occhi si era tradotta la ricezione do-

3 Ibidem pp 89 e ss4 Questa nuova Aufgabe della filosofia resasi piugrave urgente alla luce degli sviluppi della ci-bernetica richiamati da Heidegger nel saggio si era giagrave delineata sotto forma di Nachden-kliches di pensiero laquopensosoraquo a partire da un addentellato alla poesia di Houmllderlinnellrsquoultimo corso del filosofo tedesco nel semestre invernale 1944rsquo45 prima del divietodi insegnamento impostogli dal ldquocomitato per la denazificazionerdquo istituito dalle truppealleate V M Heidegger Einleitung in die Philosophie Denken und Dichten VittorioKlostermann GmbH Frankfurt am Main 1990 trad it Introduzione alla filosofia Pensaree poetare Bompiani Milano p 1485 M Heidegger La fine della filosofia e il compito del pensiero op cit p 776 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 286 A dieci anni di distanza Ca-storiadis ribadisce ancora piugrave sconsolatamentelaquoHeidegger sembra essere riuscito a ren-dere la sua diagnosi ndash errata ndash della ldquofine della filosofiardquo una sorta di profeziaautoavverentesi A parte qualche eccezione non ci sono piugrave filosofi ci sono commentatorimolto eruditi e storici della filosofia molto colti ma nessuna nuova creazione La sola espe-

12 BELLUSCI

minante di quella suggestione heideggeriana Una critica che non poteva limitarsi comrsquoera accaduto inaltre occasioni a segnalare i frequenti travisamenti e le for-zature tendenziose operate dal filosofo di Messkirch nella tra-duzione ed esegesi del greco antico di filosofi e tragediografio la sua persistente laquocecitagraveraquo di fronte alla dimensione dellapolitica e delle faccende umane (che lo ricollocava anacroni-sticamente al di qua di quel clivage che Hannah Arendt7

avrebbe tracciato piugrave tardi tra la laquogrande tradizioneraquo dei fi-losofi classici laquolontaniraquo dallrsquoagire pubblico e dai τά τώνἀνθρώπων πράγματα inaugurata dal mito platonico della ca-verna e lrsquolaquoetagrave modernaraquo inaugurata dalla ldquofilosofia dellaprassirdquo di Marx enunciata esemplarmente dallrsquoultima delleTesi su Feuerbach) tale da spiegare non solo lrsquoldquoerrorerdquo del-lrsquoadesione seppure breve al nazismo ma anche le clamorosesemplificazioni nel trattare la filosofia greca senza riferimentiallrsquoorizzonte storico della polis e il periodo contemporaneocome dominato esclusivamente dalla tecnica e dalla ldquoscienzardquoCastoriadis affonda ora la lama nel vivo della costruzione hei-deggeriana proponendo una concezione radicalmente di-versa della filosofia del suo compito e del suo posto nellastoria dellrsquoimmaginario umano e dimostrando lrsquoinsussistenzadel pilastro fondamentale di quella costruzione vale a dire la

rienza di fronte alla quale la filosofia cerca ormai di porsi egrave quella della sua propria storiaEssa egrave costretta a nutrirsi divorando seacute stessa le proprie carniraquo (C Castoriadis Imaginaireet imagination au carrefour 1996 in C Castoriadis Figures du pensable Les carrefoursdu labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 126)7 H Arendt La tradizione e lrsquoetagrave moderna in H Arendt Between Past and Future SixExercises in Political Thought New York 1954-1961 trad it Tra passato e futuro Gar-zanti Milano 1999 pp 41-69

13CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquodifferenza ontologicardquo tra essere ed ente in rapporto alle im-plicazioni di una concezione nuova dellrsquoessere come creazioneex nihilo come far-essere di nuove e irriducibili forme drsquoes-sere nel dominio umano della psiche e del sociale-storico oc-cultata nella sua realtagrave ndash come Castoriadis aveva giagrave precisatonel suo capolavoro del 1975 Lrsquoistituzione immaginaria dellasocietagravendash dalla lunga tradizione ontologica del laquopensiero ere-ditatoraquo che ha inteso sempre laquoil senso dellrsquoessere come es-sere-determinatoraquo8 giagrave presente in Platone e Aristotele manella quale Heidegger stesso rimane impigliato con il suoconcetto di Ereignis dellrsquoessere come evento e appropria-zione Come dimostrano soprattutto i testi e le conferenze elabo-rate dopo la guerra fino al saggio del 1964 per Heideggerla filosofia non egrave stata e non poteva essere altro che metafi-sica ossia quella modalitagrave di pensiero che prende avviodallrsquoldquoobligraveo dellrsquoEssererdquo fin dai tempi dei Greci in luogo delladomanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquoessererdquo (o meglio secondo la formulasquisitamente heideggeriana ldquoqual egrave il senso dellrsquoessererdquo)ci si egrave posti la domanda metafisica ldquoqual egrave lrsquoessere dellrsquoentecosrsquoegrave lrsquoente in quanto enterdquo La risposta data dalla filosofiain tutte le sue ldquoepocherdquo ma in particolare in quella modernala condanneragrave al suo destino (Geschik) metafisico lrsquoesseredellrsquoente egrave la sua presenza per un soggetto La laquometafisicadella soggettivitagraveraquo trasforma lrsquouomo in soggetto che pos-siede rappresentazioni il laquomondoraquo nellrsquolaquoimmagine del

8 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute Editions du Seuil Paris 1975 p272

14 BELLUSCI

mondoraquo9 razionalizzata del Cogito e lrsquoente in oggetto nelGegenstand in ciograve che egrave posto di fronte al soggetto che sidispone cosigrave a possederlo e padroneggiarlo Il mondo con-temporaneo a livello non solo europeo ma ormai planetarioegrave segnato dal trionfo della metafisica e dal suo compimentonel dominio della tecnica per mezzo della quale la totalitagravedellrsquoente egrave stata trasformata in oggetto manipolabile dallaldquovolontagrave di potenzardquo degli uomini annunciata da Nietzschee ancor di piugrave ridotta a un ldquofondordquo impiegabile di energiache minaccia di travolgere anche quellrsquoente che egrave lrsquouomonella misura in cui esposto al pericolo piugrave grave del totaleoblio della domanda metafisica cessa di laquocogliere nella tec-nica ciograve che ne costituisce lrsquoessere restando invece affasci-nato semplicemente dalle cose tecnicheraquo10 In questa concezione destinale della storia11 per Castoria-dis evapora ogni possibilitagrave di giudizio di valore o criticodal momento che le filosofie ldquostoricherdquo rappresentano viedifferenti del medesimo (lrsquooblio della differenza ontologicala concezione dellrsquoessere come presenza) e laquoinviiraquo dellrsquoEs-sere stesso nel suo velarsi disvelante (in pendant con quantoera giagrave avvenuto nel ldquosistemardquo di un altro profeta della ldquofine

9M Heidegger Die Zeit des Weltbildes (1938) trad it Lrsquoepoca dellrsquoimmagine del mondoin M Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia 1989 pp 86-8810 M Heidegger La questione della tecnica (1953) in M Heidegger Saggi e discorsiMursia Milano 1967 p 25 11 laquoLa storia non egrave solo lrsquooggetto della storiografia neacute il puro e semplice compiersi del-lrsquoattivitagrave umana Questrsquoultima diventa storica (geschichtlich) solo in quanto egrave lrsquoinvio di undestino E solo quel destino che invia nel modo di rappresentare oggettivante rende la sto-ria accessibile come oggetto alla storiografia cioegrave a una scienza e solo cosigrave rende possibilelrsquoassimilazione corrente di ciograve che egrave ldquostoricordquo (geschichtlich) a ciograve che egrave storiografico (hi-storisch)raquo (M Heidegger La questione della tecnica op cit p 18)

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

20 BELLUSCI

golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

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laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

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Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

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spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

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Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

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tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

Indice

Introduzione di Francesco Bellusci 7

Cornelius CastoriadisFine della filosofia

Tre saggi sulla crisi del pensiero e della politica

Lrsquoepoca del conformismo generalizzatocritica al postmodernismo (1989) 55

Antropologia filosofia politica (1989) 77La democrazia come procedura e come regime(1996) 107

Biobliografia di Cornelius Castoriadis 137

Introduzione

ldquoὁ ἣλιος νέος ἐφrsquoἡμέρηι ἐστίνIl sole egrave nuovo ogni giornordquo

(Eraclito)

ldquoBisogna scegliere riposare o essere liberirdquo (Tucidide)

ldquoPensare non significa costruire cattedrali o comporre sinfonierdquo (C Castoriadis)

ldquoFlosofia non si tratta dei sistemi dei libri dei ragionamenti scolastici

Si tratta prima di tutto della messa in discussione della rappresentazione istituita del mondo degli idoli della tribugrave

nellrsquoorizzonte di unrsquointerrogazione illimitata Politica non si tratta delle elezioni comunali

e nemmeno delle elezioni presidenziali La politica nel vero senso del termine

egrave la messa in discussione dellrsquoistituzione effettiva della societagrave lrsquoattivitagrave che cerca di prender di mira lucidamente

lrsquoistituzione sociale come talerdquo (C Castoriadis)

10 BELLUSCI

La ldquofine della filosofiardquo Da Heidegger a Sofocle lrsquoontologia della creazione

Poicheacute la filosofia egrave un elemento centrale del progetto greco-oc-cidentale di autonomia individuale e collettiva la fine della filo-sofia significherebbe neacute piugrave neacute meno la fine della libertagrave Lalibertagrave non egrave minacciata solamente dai regimi totalitari o autori-tari Lo egrave in maniera piugrave celata ma non meno forte dallrsquoatrofiadel conflitto e della critica lrsquoespansione dellrsquoamnesia e dellrsquoirrile-vanza lrsquoincapacitagrave crescente di mettere in discussione il presentee le istituzioni esistenti sia quelle politiche sia quelle portatricidelle concezioni del mondo In questa critica la filosofia ha sempreavuto una parte centrale anche se la sua azione egrave stata per granparte del tempo indiretta Questrsquoazione egrave sul punto di sparire in-nanzitutto sotto il peso delle tendenze sociali-storiche contempo-raneehellipil cui effetto ndash che contribuisce a rafforzarle ndash egrave lrsquoinfluenzadellrsquoadorazione heideggeriana e post-heideggeriana della ldquorealtagraverdquobruta e le proclamazioni heideggeriane ldquonon possiamo farenienterdquo ldquonon crsquoegrave niente da farerdquo1

Con lo stile caustico che gli era consueto nel novembre 1986Cornelius Castoriadis apriva la sua conferenza alla ldquoGoetheUniversitaumltrdquo di Francoforte che giagrave nel titolo interrogativo ri-chiamava polemicamente un saggio fondamentale di MartinHeidegger apparso per la prima volta in Francia nel 19642La proposta contenuta in quel saggio di riservare alla filoso-

1 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo (1986) in C Castoriadis Le monde mor-celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 pp 281-2822 M Heidegger Das Ende der Philosophie und die Aufgabe des Denkens (1964) trad itLa fine della filosofia e il compito del pensiero in M Heidegger Tempo e essere Longa-nesi Milano 2007 pp 73-94

11CASTORIADIS - INTRODUZIONE

fia una volta preso atto della sua risoluzione compimento olaquofineraquo nello sviluppo delle scienze autonomizzate e nella ci-vilizzazione tecnico-scientifica mondiale di matrice europeail compito residuo e nuovo di pensare lrsquolaquoimpensatoraquo3 da oltreduemila anni di metafisica (cioegrave di storia della filosofiastessa) ovvero quella laquoraduraraquo che rende possibile la pre-senza dellrsquoente per la cui custodia essa si egrave al contempo ve-lata e sottratta al pensiero degli stessi Greci (dagli inizinellrsquoἰδέα di Platone) e quindi di congiungere laquopensareraquo elaquopoetareraquo per cogliere la svelatezza dellrsquoEssere4 opponendosiallrsquoonnipotenza del pensiero calcolante e rappresentante erendendosi cosigrave disponibili ad una nuova destinazione di-versa da quella tecnico-scientifica-industriale laquonel destinonon ancora deciso dellrsquouomoraquo5 spinge Castoriadis ad una cri-tica serrata e allarmata di fronte alla riduzione della filosofiaa mero laquocommentario e interpretazioneraquo laquosmembrata tra unaccademismo scolastico senza spirito e lrsquoirrilevanza decostru-zionistaraquo6 in cui ai suoi occhi si era tradotta la ricezione do-

3 Ibidem pp 89 e ss4 Questa nuova Aufgabe della filosofia resasi piugrave urgente alla luce degli sviluppi della ci-bernetica richiamati da Heidegger nel saggio si era giagrave delineata sotto forma di Nachden-kliches di pensiero laquopensosoraquo a partire da un addentellato alla poesia di Houmllderlinnellrsquoultimo corso del filosofo tedesco nel semestre invernale 1944rsquo45 prima del divietodi insegnamento impostogli dal ldquocomitato per la denazificazionerdquo istituito dalle truppealleate V M Heidegger Einleitung in die Philosophie Denken und Dichten VittorioKlostermann GmbH Frankfurt am Main 1990 trad it Introduzione alla filosofia Pensaree poetare Bompiani Milano p 1485 M Heidegger La fine della filosofia e il compito del pensiero op cit p 776 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 286 A dieci anni di distanza Ca-storiadis ribadisce ancora piugrave sconsolatamentelaquoHeidegger sembra essere riuscito a ren-dere la sua diagnosi ndash errata ndash della ldquofine della filosofiardquo una sorta di profeziaautoavverentesi A parte qualche eccezione non ci sono piugrave filosofi ci sono commentatorimolto eruditi e storici della filosofia molto colti ma nessuna nuova creazione La sola espe-

12 BELLUSCI

minante di quella suggestione heideggeriana Una critica che non poteva limitarsi comrsquoera accaduto inaltre occasioni a segnalare i frequenti travisamenti e le for-zature tendenziose operate dal filosofo di Messkirch nella tra-duzione ed esegesi del greco antico di filosofi e tragediografio la sua persistente laquocecitagraveraquo di fronte alla dimensione dellapolitica e delle faccende umane (che lo ricollocava anacroni-sticamente al di qua di quel clivage che Hannah Arendt7

avrebbe tracciato piugrave tardi tra la laquogrande tradizioneraquo dei fi-losofi classici laquolontaniraquo dallrsquoagire pubblico e dai τά τώνἀνθρώπων πράγματα inaugurata dal mito platonico della ca-verna e lrsquolaquoetagrave modernaraquo inaugurata dalla ldquofilosofia dellaprassirdquo di Marx enunciata esemplarmente dallrsquoultima delleTesi su Feuerbach) tale da spiegare non solo lrsquoldquoerrorerdquo del-lrsquoadesione seppure breve al nazismo ma anche le clamorosesemplificazioni nel trattare la filosofia greca senza riferimentiallrsquoorizzonte storico della polis e il periodo contemporaneocome dominato esclusivamente dalla tecnica e dalla ldquoscienzardquoCastoriadis affonda ora la lama nel vivo della costruzione hei-deggeriana proponendo una concezione radicalmente di-versa della filosofia del suo compito e del suo posto nellastoria dellrsquoimmaginario umano e dimostrando lrsquoinsussistenzadel pilastro fondamentale di quella costruzione vale a dire la

rienza di fronte alla quale la filosofia cerca ormai di porsi egrave quella della sua propria storiaEssa egrave costretta a nutrirsi divorando seacute stessa le proprie carniraquo (C Castoriadis Imaginaireet imagination au carrefour 1996 in C Castoriadis Figures du pensable Les carrefoursdu labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 126)7 H Arendt La tradizione e lrsquoetagrave moderna in H Arendt Between Past and Future SixExercises in Political Thought New York 1954-1961 trad it Tra passato e futuro Gar-zanti Milano 1999 pp 41-69

13CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquodifferenza ontologicardquo tra essere ed ente in rapporto alle im-plicazioni di una concezione nuova dellrsquoessere come creazioneex nihilo come far-essere di nuove e irriducibili forme drsquoes-sere nel dominio umano della psiche e del sociale-storico oc-cultata nella sua realtagrave ndash come Castoriadis aveva giagrave precisatonel suo capolavoro del 1975 Lrsquoistituzione immaginaria dellasocietagravendash dalla lunga tradizione ontologica del laquopensiero ere-ditatoraquo che ha inteso sempre laquoil senso dellrsquoessere come es-sere-determinatoraquo8 giagrave presente in Platone e Aristotele manella quale Heidegger stesso rimane impigliato con il suoconcetto di Ereignis dellrsquoessere come evento e appropria-zione Come dimostrano soprattutto i testi e le conferenze elabo-rate dopo la guerra fino al saggio del 1964 per Heideggerla filosofia non egrave stata e non poteva essere altro che metafi-sica ossia quella modalitagrave di pensiero che prende avviodallrsquoldquoobligraveo dellrsquoEssererdquo fin dai tempi dei Greci in luogo delladomanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquoessererdquo (o meglio secondo la formulasquisitamente heideggeriana ldquoqual egrave il senso dellrsquoessererdquo)ci si egrave posti la domanda metafisica ldquoqual egrave lrsquoessere dellrsquoentecosrsquoegrave lrsquoente in quanto enterdquo La risposta data dalla filosofiain tutte le sue ldquoepocherdquo ma in particolare in quella modernala condanneragrave al suo destino (Geschik) metafisico lrsquoesseredellrsquoente egrave la sua presenza per un soggetto La laquometafisicadella soggettivitagraveraquo trasforma lrsquouomo in soggetto che pos-siede rappresentazioni il laquomondoraquo nellrsquolaquoimmagine del

8 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute Editions du Seuil Paris 1975 p272

14 BELLUSCI

mondoraquo9 razionalizzata del Cogito e lrsquoente in oggetto nelGegenstand in ciograve che egrave posto di fronte al soggetto che sidispone cosigrave a possederlo e padroneggiarlo Il mondo con-temporaneo a livello non solo europeo ma ormai planetarioegrave segnato dal trionfo della metafisica e dal suo compimentonel dominio della tecnica per mezzo della quale la totalitagravedellrsquoente egrave stata trasformata in oggetto manipolabile dallaldquovolontagrave di potenzardquo degli uomini annunciata da Nietzschee ancor di piugrave ridotta a un ldquofondordquo impiegabile di energiache minaccia di travolgere anche quellrsquoente che egrave lrsquouomonella misura in cui esposto al pericolo piugrave grave del totaleoblio della domanda metafisica cessa di laquocogliere nella tec-nica ciograve che ne costituisce lrsquoessere restando invece affasci-nato semplicemente dalle cose tecnicheraquo10 In questa concezione destinale della storia11 per Castoria-dis evapora ogni possibilitagrave di giudizio di valore o criticodal momento che le filosofie ldquostoricherdquo rappresentano viedifferenti del medesimo (lrsquooblio della differenza ontologicala concezione dellrsquoessere come presenza) e laquoinviiraquo dellrsquoEs-sere stesso nel suo velarsi disvelante (in pendant con quantoera giagrave avvenuto nel ldquosistemardquo di un altro profeta della ldquofine

9M Heidegger Die Zeit des Weltbildes (1938) trad it Lrsquoepoca dellrsquoimmagine del mondoin M Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia 1989 pp 86-8810 M Heidegger La questione della tecnica (1953) in M Heidegger Saggi e discorsiMursia Milano 1967 p 25 11 laquoLa storia non egrave solo lrsquooggetto della storiografia neacute il puro e semplice compiersi del-lrsquoattivitagrave umana Questrsquoultima diventa storica (geschichtlich) solo in quanto egrave lrsquoinvio di undestino E solo quel destino che invia nel modo di rappresentare oggettivante rende la sto-ria accessibile come oggetto alla storiografia cioegrave a una scienza e solo cosigrave rende possibilelrsquoassimilazione corrente di ciograve che egrave ldquostoricordquo (geschichtlich) a ciograve che egrave storiografico (hi-storisch)raquo (M Heidegger La questione della tecnica op cit p 18)

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

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golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

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Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

Introduzione

ldquoὁ ἣλιος νέος ἐφrsquoἡμέρηι ἐστίνIl sole egrave nuovo ogni giornordquo

(Eraclito)

ldquoBisogna scegliere riposare o essere liberirdquo (Tucidide)

ldquoPensare non significa costruire cattedrali o comporre sinfonierdquo (C Castoriadis)

ldquoFlosofia non si tratta dei sistemi dei libri dei ragionamenti scolastici

Si tratta prima di tutto della messa in discussione della rappresentazione istituita del mondo degli idoli della tribugrave

nellrsquoorizzonte di unrsquointerrogazione illimitata Politica non si tratta delle elezioni comunali

e nemmeno delle elezioni presidenziali La politica nel vero senso del termine

egrave la messa in discussione dellrsquoistituzione effettiva della societagrave lrsquoattivitagrave che cerca di prender di mira lucidamente

lrsquoistituzione sociale come talerdquo (C Castoriadis)

10 BELLUSCI

La ldquofine della filosofiardquo Da Heidegger a Sofocle lrsquoontologia della creazione

Poicheacute la filosofia egrave un elemento centrale del progetto greco-oc-cidentale di autonomia individuale e collettiva la fine della filo-sofia significherebbe neacute piugrave neacute meno la fine della libertagrave Lalibertagrave non egrave minacciata solamente dai regimi totalitari o autori-tari Lo egrave in maniera piugrave celata ma non meno forte dallrsquoatrofiadel conflitto e della critica lrsquoespansione dellrsquoamnesia e dellrsquoirrile-vanza lrsquoincapacitagrave crescente di mettere in discussione il presentee le istituzioni esistenti sia quelle politiche sia quelle portatricidelle concezioni del mondo In questa critica la filosofia ha sempreavuto una parte centrale anche se la sua azione egrave stata per granparte del tempo indiretta Questrsquoazione egrave sul punto di sparire in-nanzitutto sotto il peso delle tendenze sociali-storiche contempo-raneehellipil cui effetto ndash che contribuisce a rafforzarle ndash egrave lrsquoinfluenzadellrsquoadorazione heideggeriana e post-heideggeriana della ldquorealtagraverdquobruta e le proclamazioni heideggeriane ldquonon possiamo farenienterdquo ldquonon crsquoegrave niente da farerdquo1

Con lo stile caustico che gli era consueto nel novembre 1986Cornelius Castoriadis apriva la sua conferenza alla ldquoGoetheUniversitaumltrdquo di Francoforte che giagrave nel titolo interrogativo ri-chiamava polemicamente un saggio fondamentale di MartinHeidegger apparso per la prima volta in Francia nel 19642La proposta contenuta in quel saggio di riservare alla filoso-

1 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo (1986) in C Castoriadis Le monde mor-celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 pp 281-2822 M Heidegger Das Ende der Philosophie und die Aufgabe des Denkens (1964) trad itLa fine della filosofia e il compito del pensiero in M Heidegger Tempo e essere Longa-nesi Milano 2007 pp 73-94

11CASTORIADIS - INTRODUZIONE

fia una volta preso atto della sua risoluzione compimento olaquofineraquo nello sviluppo delle scienze autonomizzate e nella ci-vilizzazione tecnico-scientifica mondiale di matrice europeail compito residuo e nuovo di pensare lrsquolaquoimpensatoraquo3 da oltreduemila anni di metafisica (cioegrave di storia della filosofiastessa) ovvero quella laquoraduraraquo che rende possibile la pre-senza dellrsquoente per la cui custodia essa si egrave al contempo ve-lata e sottratta al pensiero degli stessi Greci (dagli inizinellrsquoἰδέα di Platone) e quindi di congiungere laquopensareraquo elaquopoetareraquo per cogliere la svelatezza dellrsquoEssere4 opponendosiallrsquoonnipotenza del pensiero calcolante e rappresentante erendendosi cosigrave disponibili ad una nuova destinazione di-versa da quella tecnico-scientifica-industriale laquonel destinonon ancora deciso dellrsquouomoraquo5 spinge Castoriadis ad una cri-tica serrata e allarmata di fronte alla riduzione della filosofiaa mero laquocommentario e interpretazioneraquo laquosmembrata tra unaccademismo scolastico senza spirito e lrsquoirrilevanza decostru-zionistaraquo6 in cui ai suoi occhi si era tradotta la ricezione do-

3 Ibidem pp 89 e ss4 Questa nuova Aufgabe della filosofia resasi piugrave urgente alla luce degli sviluppi della ci-bernetica richiamati da Heidegger nel saggio si era giagrave delineata sotto forma di Nachden-kliches di pensiero laquopensosoraquo a partire da un addentellato alla poesia di Houmllderlinnellrsquoultimo corso del filosofo tedesco nel semestre invernale 1944rsquo45 prima del divietodi insegnamento impostogli dal ldquocomitato per la denazificazionerdquo istituito dalle truppealleate V M Heidegger Einleitung in die Philosophie Denken und Dichten VittorioKlostermann GmbH Frankfurt am Main 1990 trad it Introduzione alla filosofia Pensaree poetare Bompiani Milano p 1485 M Heidegger La fine della filosofia e il compito del pensiero op cit p 776 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 286 A dieci anni di distanza Ca-storiadis ribadisce ancora piugrave sconsolatamentelaquoHeidegger sembra essere riuscito a ren-dere la sua diagnosi ndash errata ndash della ldquofine della filosofiardquo una sorta di profeziaautoavverentesi A parte qualche eccezione non ci sono piugrave filosofi ci sono commentatorimolto eruditi e storici della filosofia molto colti ma nessuna nuova creazione La sola espe-

12 BELLUSCI

minante di quella suggestione heideggeriana Una critica che non poteva limitarsi comrsquoera accaduto inaltre occasioni a segnalare i frequenti travisamenti e le for-zature tendenziose operate dal filosofo di Messkirch nella tra-duzione ed esegesi del greco antico di filosofi e tragediografio la sua persistente laquocecitagraveraquo di fronte alla dimensione dellapolitica e delle faccende umane (che lo ricollocava anacroni-sticamente al di qua di quel clivage che Hannah Arendt7

avrebbe tracciato piugrave tardi tra la laquogrande tradizioneraquo dei fi-losofi classici laquolontaniraquo dallrsquoagire pubblico e dai τά τώνἀνθρώπων πράγματα inaugurata dal mito platonico della ca-verna e lrsquolaquoetagrave modernaraquo inaugurata dalla ldquofilosofia dellaprassirdquo di Marx enunciata esemplarmente dallrsquoultima delleTesi su Feuerbach) tale da spiegare non solo lrsquoldquoerrorerdquo del-lrsquoadesione seppure breve al nazismo ma anche le clamorosesemplificazioni nel trattare la filosofia greca senza riferimentiallrsquoorizzonte storico della polis e il periodo contemporaneocome dominato esclusivamente dalla tecnica e dalla ldquoscienzardquoCastoriadis affonda ora la lama nel vivo della costruzione hei-deggeriana proponendo una concezione radicalmente di-versa della filosofia del suo compito e del suo posto nellastoria dellrsquoimmaginario umano e dimostrando lrsquoinsussistenzadel pilastro fondamentale di quella costruzione vale a dire la

rienza di fronte alla quale la filosofia cerca ormai di porsi egrave quella della sua propria storiaEssa egrave costretta a nutrirsi divorando seacute stessa le proprie carniraquo (C Castoriadis Imaginaireet imagination au carrefour 1996 in C Castoriadis Figures du pensable Les carrefoursdu labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 126)7 H Arendt La tradizione e lrsquoetagrave moderna in H Arendt Between Past and Future SixExercises in Political Thought New York 1954-1961 trad it Tra passato e futuro Gar-zanti Milano 1999 pp 41-69

13CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquodifferenza ontologicardquo tra essere ed ente in rapporto alle im-plicazioni di una concezione nuova dellrsquoessere come creazioneex nihilo come far-essere di nuove e irriducibili forme drsquoes-sere nel dominio umano della psiche e del sociale-storico oc-cultata nella sua realtagrave ndash come Castoriadis aveva giagrave precisatonel suo capolavoro del 1975 Lrsquoistituzione immaginaria dellasocietagravendash dalla lunga tradizione ontologica del laquopensiero ere-ditatoraquo che ha inteso sempre laquoil senso dellrsquoessere come es-sere-determinatoraquo8 giagrave presente in Platone e Aristotele manella quale Heidegger stesso rimane impigliato con il suoconcetto di Ereignis dellrsquoessere come evento e appropria-zione Come dimostrano soprattutto i testi e le conferenze elabo-rate dopo la guerra fino al saggio del 1964 per Heideggerla filosofia non egrave stata e non poteva essere altro che metafi-sica ossia quella modalitagrave di pensiero che prende avviodallrsquoldquoobligraveo dellrsquoEssererdquo fin dai tempi dei Greci in luogo delladomanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquoessererdquo (o meglio secondo la formulasquisitamente heideggeriana ldquoqual egrave il senso dellrsquoessererdquo)ci si egrave posti la domanda metafisica ldquoqual egrave lrsquoessere dellrsquoentecosrsquoegrave lrsquoente in quanto enterdquo La risposta data dalla filosofiain tutte le sue ldquoepocherdquo ma in particolare in quella modernala condanneragrave al suo destino (Geschik) metafisico lrsquoesseredellrsquoente egrave la sua presenza per un soggetto La laquometafisicadella soggettivitagraveraquo trasforma lrsquouomo in soggetto che pos-siede rappresentazioni il laquomondoraquo nellrsquolaquoimmagine del

8 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute Editions du Seuil Paris 1975 p272

14 BELLUSCI

mondoraquo9 razionalizzata del Cogito e lrsquoente in oggetto nelGegenstand in ciograve che egrave posto di fronte al soggetto che sidispone cosigrave a possederlo e padroneggiarlo Il mondo con-temporaneo a livello non solo europeo ma ormai planetarioegrave segnato dal trionfo della metafisica e dal suo compimentonel dominio della tecnica per mezzo della quale la totalitagravedellrsquoente egrave stata trasformata in oggetto manipolabile dallaldquovolontagrave di potenzardquo degli uomini annunciata da Nietzschee ancor di piugrave ridotta a un ldquofondordquo impiegabile di energiache minaccia di travolgere anche quellrsquoente che egrave lrsquouomonella misura in cui esposto al pericolo piugrave grave del totaleoblio della domanda metafisica cessa di laquocogliere nella tec-nica ciograve che ne costituisce lrsquoessere restando invece affasci-nato semplicemente dalle cose tecnicheraquo10 In questa concezione destinale della storia11 per Castoria-dis evapora ogni possibilitagrave di giudizio di valore o criticodal momento che le filosofie ldquostoricherdquo rappresentano viedifferenti del medesimo (lrsquooblio della differenza ontologicala concezione dellrsquoessere come presenza) e laquoinviiraquo dellrsquoEs-sere stesso nel suo velarsi disvelante (in pendant con quantoera giagrave avvenuto nel ldquosistemardquo di un altro profeta della ldquofine

9M Heidegger Die Zeit des Weltbildes (1938) trad it Lrsquoepoca dellrsquoimmagine del mondoin M Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia 1989 pp 86-8810 M Heidegger La questione della tecnica (1953) in M Heidegger Saggi e discorsiMursia Milano 1967 p 25 11 laquoLa storia non egrave solo lrsquooggetto della storiografia neacute il puro e semplice compiersi del-lrsquoattivitagrave umana Questrsquoultima diventa storica (geschichtlich) solo in quanto egrave lrsquoinvio di undestino E solo quel destino che invia nel modo di rappresentare oggettivante rende la sto-ria accessibile come oggetto alla storiografia cioegrave a una scienza e solo cosigrave rende possibilelrsquoassimilazione corrente di ciograve che egrave ldquostoricordquo (geschichtlich) a ciograve che egrave storiografico (hi-storisch)raquo (M Heidegger La questione della tecnica op cit p 18)

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

20 BELLUSCI

golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

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laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

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Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

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spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

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Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

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tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

10 BELLUSCI

La ldquofine della filosofiardquo Da Heidegger a Sofocle lrsquoontologia della creazione

Poicheacute la filosofia egrave un elemento centrale del progetto greco-oc-cidentale di autonomia individuale e collettiva la fine della filo-sofia significherebbe neacute piugrave neacute meno la fine della libertagrave Lalibertagrave non egrave minacciata solamente dai regimi totalitari o autori-tari Lo egrave in maniera piugrave celata ma non meno forte dallrsquoatrofiadel conflitto e della critica lrsquoespansione dellrsquoamnesia e dellrsquoirrile-vanza lrsquoincapacitagrave crescente di mettere in discussione il presentee le istituzioni esistenti sia quelle politiche sia quelle portatricidelle concezioni del mondo In questa critica la filosofia ha sempreavuto una parte centrale anche se la sua azione egrave stata per granparte del tempo indiretta Questrsquoazione egrave sul punto di sparire in-nanzitutto sotto il peso delle tendenze sociali-storiche contempo-raneehellipil cui effetto ndash che contribuisce a rafforzarle ndash egrave lrsquoinfluenzadellrsquoadorazione heideggeriana e post-heideggeriana della ldquorealtagraverdquobruta e le proclamazioni heideggeriane ldquonon possiamo farenienterdquo ldquonon crsquoegrave niente da farerdquo1

Con lo stile caustico che gli era consueto nel novembre 1986Cornelius Castoriadis apriva la sua conferenza alla ldquoGoetheUniversitaumltrdquo di Francoforte che giagrave nel titolo interrogativo ri-chiamava polemicamente un saggio fondamentale di MartinHeidegger apparso per la prima volta in Francia nel 19642La proposta contenuta in quel saggio di riservare alla filoso-

1 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo (1986) in C Castoriadis Le monde mor-celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 pp 281-2822 M Heidegger Das Ende der Philosophie und die Aufgabe des Denkens (1964) trad itLa fine della filosofia e il compito del pensiero in M Heidegger Tempo e essere Longa-nesi Milano 2007 pp 73-94

11CASTORIADIS - INTRODUZIONE

fia una volta preso atto della sua risoluzione compimento olaquofineraquo nello sviluppo delle scienze autonomizzate e nella ci-vilizzazione tecnico-scientifica mondiale di matrice europeail compito residuo e nuovo di pensare lrsquolaquoimpensatoraquo3 da oltreduemila anni di metafisica (cioegrave di storia della filosofiastessa) ovvero quella laquoraduraraquo che rende possibile la pre-senza dellrsquoente per la cui custodia essa si egrave al contempo ve-lata e sottratta al pensiero degli stessi Greci (dagli inizinellrsquoἰδέα di Platone) e quindi di congiungere laquopensareraquo elaquopoetareraquo per cogliere la svelatezza dellrsquoEssere4 opponendosiallrsquoonnipotenza del pensiero calcolante e rappresentante erendendosi cosigrave disponibili ad una nuova destinazione di-versa da quella tecnico-scientifica-industriale laquonel destinonon ancora deciso dellrsquouomoraquo5 spinge Castoriadis ad una cri-tica serrata e allarmata di fronte alla riduzione della filosofiaa mero laquocommentario e interpretazioneraquo laquosmembrata tra unaccademismo scolastico senza spirito e lrsquoirrilevanza decostru-zionistaraquo6 in cui ai suoi occhi si era tradotta la ricezione do-

3 Ibidem pp 89 e ss4 Questa nuova Aufgabe della filosofia resasi piugrave urgente alla luce degli sviluppi della ci-bernetica richiamati da Heidegger nel saggio si era giagrave delineata sotto forma di Nachden-kliches di pensiero laquopensosoraquo a partire da un addentellato alla poesia di Houmllderlinnellrsquoultimo corso del filosofo tedesco nel semestre invernale 1944rsquo45 prima del divietodi insegnamento impostogli dal ldquocomitato per la denazificazionerdquo istituito dalle truppealleate V M Heidegger Einleitung in die Philosophie Denken und Dichten VittorioKlostermann GmbH Frankfurt am Main 1990 trad it Introduzione alla filosofia Pensaree poetare Bompiani Milano p 1485 M Heidegger La fine della filosofia e il compito del pensiero op cit p 776 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 286 A dieci anni di distanza Ca-storiadis ribadisce ancora piugrave sconsolatamentelaquoHeidegger sembra essere riuscito a ren-dere la sua diagnosi ndash errata ndash della ldquofine della filosofiardquo una sorta di profeziaautoavverentesi A parte qualche eccezione non ci sono piugrave filosofi ci sono commentatorimolto eruditi e storici della filosofia molto colti ma nessuna nuova creazione La sola espe-

12 BELLUSCI

minante di quella suggestione heideggeriana Una critica che non poteva limitarsi comrsquoera accaduto inaltre occasioni a segnalare i frequenti travisamenti e le for-zature tendenziose operate dal filosofo di Messkirch nella tra-duzione ed esegesi del greco antico di filosofi e tragediografio la sua persistente laquocecitagraveraquo di fronte alla dimensione dellapolitica e delle faccende umane (che lo ricollocava anacroni-sticamente al di qua di quel clivage che Hannah Arendt7

avrebbe tracciato piugrave tardi tra la laquogrande tradizioneraquo dei fi-losofi classici laquolontaniraquo dallrsquoagire pubblico e dai τά τώνἀνθρώπων πράγματα inaugurata dal mito platonico della ca-verna e lrsquolaquoetagrave modernaraquo inaugurata dalla ldquofilosofia dellaprassirdquo di Marx enunciata esemplarmente dallrsquoultima delleTesi su Feuerbach) tale da spiegare non solo lrsquoldquoerrorerdquo del-lrsquoadesione seppure breve al nazismo ma anche le clamorosesemplificazioni nel trattare la filosofia greca senza riferimentiallrsquoorizzonte storico della polis e il periodo contemporaneocome dominato esclusivamente dalla tecnica e dalla ldquoscienzardquoCastoriadis affonda ora la lama nel vivo della costruzione hei-deggeriana proponendo una concezione radicalmente di-versa della filosofia del suo compito e del suo posto nellastoria dellrsquoimmaginario umano e dimostrando lrsquoinsussistenzadel pilastro fondamentale di quella costruzione vale a dire la

rienza di fronte alla quale la filosofia cerca ormai di porsi egrave quella della sua propria storiaEssa egrave costretta a nutrirsi divorando seacute stessa le proprie carniraquo (C Castoriadis Imaginaireet imagination au carrefour 1996 in C Castoriadis Figures du pensable Les carrefoursdu labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 126)7 H Arendt La tradizione e lrsquoetagrave moderna in H Arendt Between Past and Future SixExercises in Political Thought New York 1954-1961 trad it Tra passato e futuro Gar-zanti Milano 1999 pp 41-69

13CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquodifferenza ontologicardquo tra essere ed ente in rapporto alle im-plicazioni di una concezione nuova dellrsquoessere come creazioneex nihilo come far-essere di nuove e irriducibili forme drsquoes-sere nel dominio umano della psiche e del sociale-storico oc-cultata nella sua realtagrave ndash come Castoriadis aveva giagrave precisatonel suo capolavoro del 1975 Lrsquoistituzione immaginaria dellasocietagravendash dalla lunga tradizione ontologica del laquopensiero ere-ditatoraquo che ha inteso sempre laquoil senso dellrsquoessere come es-sere-determinatoraquo8 giagrave presente in Platone e Aristotele manella quale Heidegger stesso rimane impigliato con il suoconcetto di Ereignis dellrsquoessere come evento e appropria-zione Come dimostrano soprattutto i testi e le conferenze elabo-rate dopo la guerra fino al saggio del 1964 per Heideggerla filosofia non egrave stata e non poteva essere altro che metafi-sica ossia quella modalitagrave di pensiero che prende avviodallrsquoldquoobligraveo dellrsquoEssererdquo fin dai tempi dei Greci in luogo delladomanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquoessererdquo (o meglio secondo la formulasquisitamente heideggeriana ldquoqual egrave il senso dellrsquoessererdquo)ci si egrave posti la domanda metafisica ldquoqual egrave lrsquoessere dellrsquoentecosrsquoegrave lrsquoente in quanto enterdquo La risposta data dalla filosofiain tutte le sue ldquoepocherdquo ma in particolare in quella modernala condanneragrave al suo destino (Geschik) metafisico lrsquoesseredellrsquoente egrave la sua presenza per un soggetto La laquometafisicadella soggettivitagraveraquo trasforma lrsquouomo in soggetto che pos-siede rappresentazioni il laquomondoraquo nellrsquolaquoimmagine del

8 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute Editions du Seuil Paris 1975 p272

14 BELLUSCI

mondoraquo9 razionalizzata del Cogito e lrsquoente in oggetto nelGegenstand in ciograve che egrave posto di fronte al soggetto che sidispone cosigrave a possederlo e padroneggiarlo Il mondo con-temporaneo a livello non solo europeo ma ormai planetarioegrave segnato dal trionfo della metafisica e dal suo compimentonel dominio della tecnica per mezzo della quale la totalitagravedellrsquoente egrave stata trasformata in oggetto manipolabile dallaldquovolontagrave di potenzardquo degli uomini annunciata da Nietzschee ancor di piugrave ridotta a un ldquofondordquo impiegabile di energiache minaccia di travolgere anche quellrsquoente che egrave lrsquouomonella misura in cui esposto al pericolo piugrave grave del totaleoblio della domanda metafisica cessa di laquocogliere nella tec-nica ciograve che ne costituisce lrsquoessere restando invece affasci-nato semplicemente dalle cose tecnicheraquo10 In questa concezione destinale della storia11 per Castoria-dis evapora ogni possibilitagrave di giudizio di valore o criticodal momento che le filosofie ldquostoricherdquo rappresentano viedifferenti del medesimo (lrsquooblio della differenza ontologicala concezione dellrsquoessere come presenza) e laquoinviiraquo dellrsquoEs-sere stesso nel suo velarsi disvelante (in pendant con quantoera giagrave avvenuto nel ldquosistemardquo di un altro profeta della ldquofine

9M Heidegger Die Zeit des Weltbildes (1938) trad it Lrsquoepoca dellrsquoimmagine del mondoin M Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia 1989 pp 86-8810 M Heidegger La questione della tecnica (1953) in M Heidegger Saggi e discorsiMursia Milano 1967 p 25 11 laquoLa storia non egrave solo lrsquooggetto della storiografia neacute il puro e semplice compiersi del-lrsquoattivitagrave umana Questrsquoultima diventa storica (geschichtlich) solo in quanto egrave lrsquoinvio di undestino E solo quel destino che invia nel modo di rappresentare oggettivante rende la sto-ria accessibile come oggetto alla storiografia cioegrave a una scienza e solo cosigrave rende possibilelrsquoassimilazione corrente di ciograve che egrave ldquostoricordquo (geschichtlich) a ciograve che egrave storiografico (hi-storisch)raquo (M Heidegger La questione della tecnica op cit p 18)

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

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golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

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laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

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Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

11CASTORIADIS - INTRODUZIONE

fia una volta preso atto della sua risoluzione compimento olaquofineraquo nello sviluppo delle scienze autonomizzate e nella ci-vilizzazione tecnico-scientifica mondiale di matrice europeail compito residuo e nuovo di pensare lrsquolaquoimpensatoraquo3 da oltreduemila anni di metafisica (cioegrave di storia della filosofiastessa) ovvero quella laquoraduraraquo che rende possibile la pre-senza dellrsquoente per la cui custodia essa si egrave al contempo ve-lata e sottratta al pensiero degli stessi Greci (dagli inizinellrsquoἰδέα di Platone) e quindi di congiungere laquopensareraquo elaquopoetareraquo per cogliere la svelatezza dellrsquoEssere4 opponendosiallrsquoonnipotenza del pensiero calcolante e rappresentante erendendosi cosigrave disponibili ad una nuova destinazione di-versa da quella tecnico-scientifica-industriale laquonel destinonon ancora deciso dellrsquouomoraquo5 spinge Castoriadis ad una cri-tica serrata e allarmata di fronte alla riduzione della filosofiaa mero laquocommentario e interpretazioneraquo laquosmembrata tra unaccademismo scolastico senza spirito e lrsquoirrilevanza decostru-zionistaraquo6 in cui ai suoi occhi si era tradotta la ricezione do-

3 Ibidem pp 89 e ss4 Questa nuova Aufgabe della filosofia resasi piugrave urgente alla luce degli sviluppi della ci-bernetica richiamati da Heidegger nel saggio si era giagrave delineata sotto forma di Nachden-kliches di pensiero laquopensosoraquo a partire da un addentellato alla poesia di Houmllderlinnellrsquoultimo corso del filosofo tedesco nel semestre invernale 1944rsquo45 prima del divietodi insegnamento impostogli dal ldquocomitato per la denazificazionerdquo istituito dalle truppealleate V M Heidegger Einleitung in die Philosophie Denken und Dichten VittorioKlostermann GmbH Frankfurt am Main 1990 trad it Introduzione alla filosofia Pensaree poetare Bompiani Milano p 1485 M Heidegger La fine della filosofia e il compito del pensiero op cit p 776 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 286 A dieci anni di distanza Ca-storiadis ribadisce ancora piugrave sconsolatamentelaquoHeidegger sembra essere riuscito a ren-dere la sua diagnosi ndash errata ndash della ldquofine della filosofiardquo una sorta di profeziaautoavverentesi A parte qualche eccezione non ci sono piugrave filosofi ci sono commentatorimolto eruditi e storici della filosofia molto colti ma nessuna nuova creazione La sola espe-

12 BELLUSCI

minante di quella suggestione heideggeriana Una critica che non poteva limitarsi comrsquoera accaduto inaltre occasioni a segnalare i frequenti travisamenti e le for-zature tendenziose operate dal filosofo di Messkirch nella tra-duzione ed esegesi del greco antico di filosofi e tragediografio la sua persistente laquocecitagraveraquo di fronte alla dimensione dellapolitica e delle faccende umane (che lo ricollocava anacroni-sticamente al di qua di quel clivage che Hannah Arendt7

avrebbe tracciato piugrave tardi tra la laquogrande tradizioneraquo dei fi-losofi classici laquolontaniraquo dallrsquoagire pubblico e dai τά τώνἀνθρώπων πράγματα inaugurata dal mito platonico della ca-verna e lrsquolaquoetagrave modernaraquo inaugurata dalla ldquofilosofia dellaprassirdquo di Marx enunciata esemplarmente dallrsquoultima delleTesi su Feuerbach) tale da spiegare non solo lrsquoldquoerrorerdquo del-lrsquoadesione seppure breve al nazismo ma anche le clamorosesemplificazioni nel trattare la filosofia greca senza riferimentiallrsquoorizzonte storico della polis e il periodo contemporaneocome dominato esclusivamente dalla tecnica e dalla ldquoscienzardquoCastoriadis affonda ora la lama nel vivo della costruzione hei-deggeriana proponendo una concezione radicalmente di-versa della filosofia del suo compito e del suo posto nellastoria dellrsquoimmaginario umano e dimostrando lrsquoinsussistenzadel pilastro fondamentale di quella costruzione vale a dire la

rienza di fronte alla quale la filosofia cerca ormai di porsi egrave quella della sua propria storiaEssa egrave costretta a nutrirsi divorando seacute stessa le proprie carniraquo (C Castoriadis Imaginaireet imagination au carrefour 1996 in C Castoriadis Figures du pensable Les carrefoursdu labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 126)7 H Arendt La tradizione e lrsquoetagrave moderna in H Arendt Between Past and Future SixExercises in Political Thought New York 1954-1961 trad it Tra passato e futuro Gar-zanti Milano 1999 pp 41-69

13CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquodifferenza ontologicardquo tra essere ed ente in rapporto alle im-plicazioni di una concezione nuova dellrsquoessere come creazioneex nihilo come far-essere di nuove e irriducibili forme drsquoes-sere nel dominio umano della psiche e del sociale-storico oc-cultata nella sua realtagrave ndash come Castoriadis aveva giagrave precisatonel suo capolavoro del 1975 Lrsquoistituzione immaginaria dellasocietagravendash dalla lunga tradizione ontologica del laquopensiero ere-ditatoraquo che ha inteso sempre laquoil senso dellrsquoessere come es-sere-determinatoraquo8 giagrave presente in Platone e Aristotele manella quale Heidegger stesso rimane impigliato con il suoconcetto di Ereignis dellrsquoessere come evento e appropria-zione Come dimostrano soprattutto i testi e le conferenze elabo-rate dopo la guerra fino al saggio del 1964 per Heideggerla filosofia non egrave stata e non poteva essere altro che metafi-sica ossia quella modalitagrave di pensiero che prende avviodallrsquoldquoobligraveo dellrsquoEssererdquo fin dai tempi dei Greci in luogo delladomanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquoessererdquo (o meglio secondo la formulasquisitamente heideggeriana ldquoqual egrave il senso dellrsquoessererdquo)ci si egrave posti la domanda metafisica ldquoqual egrave lrsquoessere dellrsquoentecosrsquoegrave lrsquoente in quanto enterdquo La risposta data dalla filosofiain tutte le sue ldquoepocherdquo ma in particolare in quella modernala condanneragrave al suo destino (Geschik) metafisico lrsquoesseredellrsquoente egrave la sua presenza per un soggetto La laquometafisicadella soggettivitagraveraquo trasforma lrsquouomo in soggetto che pos-siede rappresentazioni il laquomondoraquo nellrsquolaquoimmagine del

8 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute Editions du Seuil Paris 1975 p272

14 BELLUSCI

mondoraquo9 razionalizzata del Cogito e lrsquoente in oggetto nelGegenstand in ciograve che egrave posto di fronte al soggetto che sidispone cosigrave a possederlo e padroneggiarlo Il mondo con-temporaneo a livello non solo europeo ma ormai planetarioegrave segnato dal trionfo della metafisica e dal suo compimentonel dominio della tecnica per mezzo della quale la totalitagravedellrsquoente egrave stata trasformata in oggetto manipolabile dallaldquovolontagrave di potenzardquo degli uomini annunciata da Nietzschee ancor di piugrave ridotta a un ldquofondordquo impiegabile di energiache minaccia di travolgere anche quellrsquoente che egrave lrsquouomonella misura in cui esposto al pericolo piugrave grave del totaleoblio della domanda metafisica cessa di laquocogliere nella tec-nica ciograve che ne costituisce lrsquoessere restando invece affasci-nato semplicemente dalle cose tecnicheraquo10 In questa concezione destinale della storia11 per Castoria-dis evapora ogni possibilitagrave di giudizio di valore o criticodal momento che le filosofie ldquostoricherdquo rappresentano viedifferenti del medesimo (lrsquooblio della differenza ontologicala concezione dellrsquoessere come presenza) e laquoinviiraquo dellrsquoEs-sere stesso nel suo velarsi disvelante (in pendant con quantoera giagrave avvenuto nel ldquosistemardquo di un altro profeta della ldquofine

9M Heidegger Die Zeit des Weltbildes (1938) trad it Lrsquoepoca dellrsquoimmagine del mondoin M Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia 1989 pp 86-8810 M Heidegger La questione della tecnica (1953) in M Heidegger Saggi e discorsiMursia Milano 1967 p 25 11 laquoLa storia non egrave solo lrsquooggetto della storiografia neacute il puro e semplice compiersi del-lrsquoattivitagrave umana Questrsquoultima diventa storica (geschichtlich) solo in quanto egrave lrsquoinvio di undestino E solo quel destino che invia nel modo di rappresentare oggettivante rende la sto-ria accessibile come oggetto alla storiografia cioegrave a una scienza e solo cosigrave rende possibilelrsquoassimilazione corrente di ciograve che egrave ldquostoricordquo (geschichtlich) a ciograve che egrave storiografico (hi-storisch)raquo (M Heidegger La questione della tecnica op cit p 18)

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

20 BELLUSCI

golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

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Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

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spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

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Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

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tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

12 BELLUSCI

minante di quella suggestione heideggeriana Una critica che non poteva limitarsi comrsquoera accaduto inaltre occasioni a segnalare i frequenti travisamenti e le for-zature tendenziose operate dal filosofo di Messkirch nella tra-duzione ed esegesi del greco antico di filosofi e tragediografio la sua persistente laquocecitagraveraquo di fronte alla dimensione dellapolitica e delle faccende umane (che lo ricollocava anacroni-sticamente al di qua di quel clivage che Hannah Arendt7

avrebbe tracciato piugrave tardi tra la laquogrande tradizioneraquo dei fi-losofi classici laquolontaniraquo dallrsquoagire pubblico e dai τά τώνἀνθρώπων πράγματα inaugurata dal mito platonico della ca-verna e lrsquolaquoetagrave modernaraquo inaugurata dalla ldquofilosofia dellaprassirdquo di Marx enunciata esemplarmente dallrsquoultima delleTesi su Feuerbach) tale da spiegare non solo lrsquoldquoerrorerdquo del-lrsquoadesione seppure breve al nazismo ma anche le clamorosesemplificazioni nel trattare la filosofia greca senza riferimentiallrsquoorizzonte storico della polis e il periodo contemporaneocome dominato esclusivamente dalla tecnica e dalla ldquoscienzardquoCastoriadis affonda ora la lama nel vivo della costruzione hei-deggeriana proponendo una concezione radicalmente di-versa della filosofia del suo compito e del suo posto nellastoria dellrsquoimmaginario umano e dimostrando lrsquoinsussistenzadel pilastro fondamentale di quella costruzione vale a dire la

rienza di fronte alla quale la filosofia cerca ormai di porsi egrave quella della sua propria storiaEssa egrave costretta a nutrirsi divorando seacute stessa le proprie carniraquo (C Castoriadis Imaginaireet imagination au carrefour 1996 in C Castoriadis Figures du pensable Les carrefoursdu labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 126)7 H Arendt La tradizione e lrsquoetagrave moderna in H Arendt Between Past and Future SixExercises in Political Thought New York 1954-1961 trad it Tra passato e futuro Gar-zanti Milano 1999 pp 41-69

13CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquodifferenza ontologicardquo tra essere ed ente in rapporto alle im-plicazioni di una concezione nuova dellrsquoessere come creazioneex nihilo come far-essere di nuove e irriducibili forme drsquoes-sere nel dominio umano della psiche e del sociale-storico oc-cultata nella sua realtagrave ndash come Castoriadis aveva giagrave precisatonel suo capolavoro del 1975 Lrsquoistituzione immaginaria dellasocietagravendash dalla lunga tradizione ontologica del laquopensiero ere-ditatoraquo che ha inteso sempre laquoil senso dellrsquoessere come es-sere-determinatoraquo8 giagrave presente in Platone e Aristotele manella quale Heidegger stesso rimane impigliato con il suoconcetto di Ereignis dellrsquoessere come evento e appropria-zione Come dimostrano soprattutto i testi e le conferenze elabo-rate dopo la guerra fino al saggio del 1964 per Heideggerla filosofia non egrave stata e non poteva essere altro che metafi-sica ossia quella modalitagrave di pensiero che prende avviodallrsquoldquoobligraveo dellrsquoEssererdquo fin dai tempi dei Greci in luogo delladomanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquoessererdquo (o meglio secondo la formulasquisitamente heideggeriana ldquoqual egrave il senso dellrsquoessererdquo)ci si egrave posti la domanda metafisica ldquoqual egrave lrsquoessere dellrsquoentecosrsquoegrave lrsquoente in quanto enterdquo La risposta data dalla filosofiain tutte le sue ldquoepocherdquo ma in particolare in quella modernala condanneragrave al suo destino (Geschik) metafisico lrsquoesseredellrsquoente egrave la sua presenza per un soggetto La laquometafisicadella soggettivitagraveraquo trasforma lrsquouomo in soggetto che pos-siede rappresentazioni il laquomondoraquo nellrsquolaquoimmagine del

8 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute Editions du Seuil Paris 1975 p272

14 BELLUSCI

mondoraquo9 razionalizzata del Cogito e lrsquoente in oggetto nelGegenstand in ciograve che egrave posto di fronte al soggetto che sidispone cosigrave a possederlo e padroneggiarlo Il mondo con-temporaneo a livello non solo europeo ma ormai planetarioegrave segnato dal trionfo della metafisica e dal suo compimentonel dominio della tecnica per mezzo della quale la totalitagravedellrsquoente egrave stata trasformata in oggetto manipolabile dallaldquovolontagrave di potenzardquo degli uomini annunciata da Nietzschee ancor di piugrave ridotta a un ldquofondordquo impiegabile di energiache minaccia di travolgere anche quellrsquoente che egrave lrsquouomonella misura in cui esposto al pericolo piugrave grave del totaleoblio della domanda metafisica cessa di laquocogliere nella tec-nica ciograve che ne costituisce lrsquoessere restando invece affasci-nato semplicemente dalle cose tecnicheraquo10 In questa concezione destinale della storia11 per Castoria-dis evapora ogni possibilitagrave di giudizio di valore o criticodal momento che le filosofie ldquostoricherdquo rappresentano viedifferenti del medesimo (lrsquooblio della differenza ontologicala concezione dellrsquoessere come presenza) e laquoinviiraquo dellrsquoEs-sere stesso nel suo velarsi disvelante (in pendant con quantoera giagrave avvenuto nel ldquosistemardquo di un altro profeta della ldquofine

9M Heidegger Die Zeit des Weltbildes (1938) trad it Lrsquoepoca dellrsquoimmagine del mondoin M Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia 1989 pp 86-8810 M Heidegger La questione della tecnica (1953) in M Heidegger Saggi e discorsiMursia Milano 1967 p 25 11 laquoLa storia non egrave solo lrsquooggetto della storiografia neacute il puro e semplice compiersi del-lrsquoattivitagrave umana Questrsquoultima diventa storica (geschichtlich) solo in quanto egrave lrsquoinvio di undestino E solo quel destino che invia nel modo di rappresentare oggettivante rende la sto-ria accessibile come oggetto alla storiografia cioegrave a una scienza e solo cosigrave rende possibilelrsquoassimilazione corrente di ciograve che egrave ldquostoricordquo (geschichtlich) a ciograve che egrave storiografico (hi-storisch)raquo (M Heidegger La questione della tecnica op cit p 18)

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

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golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

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laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

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Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

13CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquodifferenza ontologicardquo tra essere ed ente in rapporto alle im-plicazioni di una concezione nuova dellrsquoessere come creazioneex nihilo come far-essere di nuove e irriducibili forme drsquoes-sere nel dominio umano della psiche e del sociale-storico oc-cultata nella sua realtagrave ndash come Castoriadis aveva giagrave precisatonel suo capolavoro del 1975 Lrsquoistituzione immaginaria dellasocietagravendash dalla lunga tradizione ontologica del laquopensiero ere-ditatoraquo che ha inteso sempre laquoil senso dellrsquoessere come es-sere-determinatoraquo8 giagrave presente in Platone e Aristotele manella quale Heidegger stesso rimane impigliato con il suoconcetto di Ereignis dellrsquoessere come evento e appropria-zione Come dimostrano soprattutto i testi e le conferenze elabo-rate dopo la guerra fino al saggio del 1964 per Heideggerla filosofia non egrave stata e non poteva essere altro che metafi-sica ossia quella modalitagrave di pensiero che prende avviodallrsquoldquoobligraveo dellrsquoEssererdquo fin dai tempi dei Greci in luogo delladomanda ldquoche cosrsquoegrave lrsquoessererdquo (o meglio secondo la formulasquisitamente heideggeriana ldquoqual egrave il senso dellrsquoessererdquo)ci si egrave posti la domanda metafisica ldquoqual egrave lrsquoessere dellrsquoentecosrsquoegrave lrsquoente in quanto enterdquo La risposta data dalla filosofiain tutte le sue ldquoepocherdquo ma in particolare in quella modernala condanneragrave al suo destino (Geschik) metafisico lrsquoesseredellrsquoente egrave la sua presenza per un soggetto La laquometafisicadella soggettivitagraveraquo trasforma lrsquouomo in soggetto che pos-siede rappresentazioni il laquomondoraquo nellrsquolaquoimmagine del

8 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute Editions du Seuil Paris 1975 p272

14 BELLUSCI

mondoraquo9 razionalizzata del Cogito e lrsquoente in oggetto nelGegenstand in ciograve che egrave posto di fronte al soggetto che sidispone cosigrave a possederlo e padroneggiarlo Il mondo con-temporaneo a livello non solo europeo ma ormai planetarioegrave segnato dal trionfo della metafisica e dal suo compimentonel dominio della tecnica per mezzo della quale la totalitagravedellrsquoente egrave stata trasformata in oggetto manipolabile dallaldquovolontagrave di potenzardquo degli uomini annunciata da Nietzschee ancor di piugrave ridotta a un ldquofondordquo impiegabile di energiache minaccia di travolgere anche quellrsquoente che egrave lrsquouomonella misura in cui esposto al pericolo piugrave grave del totaleoblio della domanda metafisica cessa di laquocogliere nella tec-nica ciograve che ne costituisce lrsquoessere restando invece affasci-nato semplicemente dalle cose tecnicheraquo10 In questa concezione destinale della storia11 per Castoria-dis evapora ogni possibilitagrave di giudizio di valore o criticodal momento che le filosofie ldquostoricherdquo rappresentano viedifferenti del medesimo (lrsquooblio della differenza ontologicala concezione dellrsquoessere come presenza) e laquoinviiraquo dellrsquoEs-sere stesso nel suo velarsi disvelante (in pendant con quantoera giagrave avvenuto nel ldquosistemardquo di un altro profeta della ldquofine

9M Heidegger Die Zeit des Weltbildes (1938) trad it Lrsquoepoca dellrsquoimmagine del mondoin M Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia 1989 pp 86-8810 M Heidegger La questione della tecnica (1953) in M Heidegger Saggi e discorsiMursia Milano 1967 p 25 11 laquoLa storia non egrave solo lrsquooggetto della storiografia neacute il puro e semplice compiersi del-lrsquoattivitagrave umana Questrsquoultima diventa storica (geschichtlich) solo in quanto egrave lrsquoinvio di undestino E solo quel destino che invia nel modo di rappresentare oggettivante rende la sto-ria accessibile come oggetto alla storiografia cioegrave a una scienza e solo cosigrave rende possibilelrsquoassimilazione corrente di ciograve che egrave ldquostoricordquo (geschichtlich) a ciograve che egrave storiografico (hi-storisch)raquo (M Heidegger La questione della tecnica op cit p 18)

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

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golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

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Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

14 BELLUSCI

mondoraquo9 razionalizzata del Cogito e lrsquoente in oggetto nelGegenstand in ciograve che egrave posto di fronte al soggetto che sidispone cosigrave a possederlo e padroneggiarlo Il mondo con-temporaneo a livello non solo europeo ma ormai planetarioegrave segnato dal trionfo della metafisica e dal suo compimentonel dominio della tecnica per mezzo della quale la totalitagravedellrsquoente egrave stata trasformata in oggetto manipolabile dallaldquovolontagrave di potenzardquo degli uomini annunciata da Nietzschee ancor di piugrave ridotta a un ldquofondordquo impiegabile di energiache minaccia di travolgere anche quellrsquoente che egrave lrsquouomonella misura in cui esposto al pericolo piugrave grave del totaleoblio della domanda metafisica cessa di laquocogliere nella tec-nica ciograve che ne costituisce lrsquoessere restando invece affasci-nato semplicemente dalle cose tecnicheraquo10 In questa concezione destinale della storia11 per Castoria-dis evapora ogni possibilitagrave di giudizio di valore o criticodal momento che le filosofie ldquostoricherdquo rappresentano viedifferenti del medesimo (lrsquooblio della differenza ontologicala concezione dellrsquoessere come presenza) e laquoinviiraquo dellrsquoEs-sere stesso nel suo velarsi disvelante (in pendant con quantoera giagrave avvenuto nel ldquosistemardquo di un altro profeta della ldquofine

9M Heidegger Die Zeit des Weltbildes (1938) trad it Lrsquoepoca dellrsquoimmagine del mondoin M Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia 1989 pp 86-8810 M Heidegger La questione della tecnica (1953) in M Heidegger Saggi e discorsiMursia Milano 1967 p 25 11 laquoLa storia non egrave solo lrsquooggetto della storiografia neacute il puro e semplice compiersi del-lrsquoattivitagrave umana Questrsquoultima diventa storica (geschichtlich) solo in quanto egrave lrsquoinvio di undestino E solo quel destino che invia nel modo di rappresentare oggettivante rende la sto-ria accessibile come oggetto alla storiografia cioegrave a una scienza e solo cosigrave rende possibilelrsquoassimilazione corrente di ciograve che egrave ldquostoricordquo (geschichtlich) a ciograve che egrave storiografico (hi-storisch)raquo (M Heidegger La questione della tecnica op cit p 18)

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

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golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

42 BELLUSCI

e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

15CASTORIADIS - INTRODUZIONE

della filosofiardquo ndash Hegel ndash dove ogni ldquofilosofiardquo si riduceva amomento dellrsquoautocoscienza progressiva dello Spirito chegiungeva a compimento nella filosofia hegeliana stessa) inquesto modo laquola democrazia filosofica lrsquoagoragrave intemporaledove filosofi viventi e filosofi morti si riuniscono attraversoi secoli e discutono veracemente egrave abolitaraquo12 Scendendo inquesta agoragrave dove ci si assume anche la responsabilitagrave diinterpellare ed eventualmente criticare chi non puograve piugrave ri-spondere e di offrire alla critica interminabile le propriecreazioni concettuali13 si tiene fede al senso autentico del fi-losofare che nasce storicamente come attivitagrave consustan-ziale alla democrazia tra lrsquoVIII e il V secolo ac incarnandolrsquoesigenza di unrsquointerrogazione senza limiti e modificando sestessa lungo la sua storia Solo unrsquoimpostazione corretta e drsquoaltronde inaggirabiledellrsquoautoriflessione storica della filosofia (e non ldquodestoriciz-zatardquo e ldquodepoliticizzatardquo come risulta di fatto quella di Hei-degger) consente di coglierne il nesso genetico col progettosociale-storico dellrsquoautonomia il progetto dellrsquoautogovernodel singolo e della collettivitagrave che connota la tradizionegreco-occidentale e che consiste nel rifiuto dellrsquoeteronomiaossia il rifiuto delle pretese alla validitagrave delle regole e dellerappresentazioni in quanto appartenenti alla tradizione e il

12 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 28413 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique Seacuteminaires 1986-1987La creation humaine I Editions du Seuil Paris 2002 p 334 Se Castoriadis pone lrsquoaccentosul carattere emancipante delle origini greche della pratica filosofica nel promuovere unasoggettivitagrave riflessiva e deliberante Deleuze e Guattari ne hanno messo in luce anche ilcarattere ldquoagonicordquo v lrsquoIntroduction di G Deleuze-F Guattari Qursquoest-ce que la philoso-phie Les Editions de Minuit Paris 19912005 pp 7-17

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

20 BELLUSCI

golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

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dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

16 BELLUSCI

rifiuto di qualsiasi autoritagrave o fonte extra-sociale (compresaquella ldquodivinardquo) della veritagrave e della legge entrambe suscet-tibili quindi di una messa in discussione senza limitiesterni

Egrave proprio in Grecia che troviamo il primo esempio drsquouna societagraveche delibera esplicitamente sul contenuto delle sue leggi e che cam-bia queste leggi Altrove le leggi sono ereditate dagli antenati o do-nate dagli degravei se non dal Solo Vero Dio ma non sono poste cioegravecreate dagli uomini in seguito a un confronto e a una discussionecollettiva sulle buone e sulle cattive leggi Una simile impostazioneconduce allrsquointerrogativo nato a sua volta in Grecia che invece dilimitarsi a chiedere ldquoquesta legge particolare egrave buona o cattivardquosi domanda ldquoche cosrsquoegrave per una legge lrsquoesser buona o cattivardquo Inaltri termini ldquoche cosrsquoegrave la giustiziardquo Questa domanda egrave immedia-tamente legata alla creazione della filosofia Come nellrsquoattivitagrave po-litica greca lrsquoistituzione della societagrave si trova ad essere per la primavolta messa in discussione e modificata cosigrave la Grecia egrave la primasocietagrave che si sia interrogata esplicitamente sulla rappresentazionecollettiva istituita del mondo cioegrave che si sia dedicata alla filosofiaE come in Grecia lrsquoattivitagrave politica sfocia rapidamente nella que-stione ldquoche cosrsquoegrave la giustizia in generalerdquo ndash e non semplicementein quella che si chiede se questa particolare legge sia buona o cat-tiva giusta o ingiusta ndash cosigrave lrsquointerrogazione filosofica sfocia moltopresto nella questione ldquoche cosrsquoegrave la veritagraverdquo senza domandarsi sol-tanto se questa o quella rappresentazione del mondo sia vera omeno E si tratta di questioni autentiche vale a dire di questioniche devono restare sempre aperte14

14 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie (1982) in C Casto-riadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 353-354

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

20 BELLUSCI

golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

26 BELLUSCI

gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

28 BELLUSCI

cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

30 BELLUSCI

forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

38 BELLUSCI

la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

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Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

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tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

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dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

17CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Anche nel suo momento aurorale la filosofia non srsquointerrogapreliminarmente sul senso dellrsquoEssere o sul percheacute ci siaqualcosa piuttosto che niente ma queste domande dipen-dono dallrsquoemergere di un quesito piugrave radicale e originarioldquocosa devo pensare (dellrsquoessere della physis della polisdella giustiziahellipe del mio stesso pensiero)rdquo in un movi-mento incessante che lega al doppio filo lsquodemocraziarsquo e lsquofilo-sofiarsquo nel progetto di spezzare quella cristallizzazioneeteronoma di valori e istituzioni collettive o quella chiusuradellrsquoorizzonte del pensabile15 che pure sono loro sempre im-manenti e le minacciano dallrsquointerno cooperando cosigrave a co-stituire una societagrave che riconosce la sua dimensioneistituente e si trasforma attraverso lrsquoazione autonoma degliuomini e di ciascuno La nascita congiunta di democrazia efilosofia nello scenario storico della polis greca convinceragravedrsquoaltra parte Castoriadis della reciprocitagrave circolare di auto-nomia collettiva e individuale che resteragrave un suo refrainteorico-politico laquouna societagrave autonoma non egrave possibile senon egrave formata da individui autonomi e degli individui auto-nomi non possono che esistere allrsquointerno e attraverso unasocietagrave autonomaraquo16

15 A piugrave riprese Castoriadis sosterragrave che ldquola filosofia si prende carico della totalitagrave delpensabile poicheacute egrave sollecitata a riflettere su tutte le nostre attivitagraverdquo (C Castoriadis Fait etagrave faire1989 in Id Fait et agrave faire Les carrefours du labyrinthe 5 Editions du SeuilParis 1997 p 11) oppure che ldquola filosofia non regge se non tenta di rendere conto dellatotalitagrave dellrsquoesperienza umanardquo (C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefourop cit p 125) ma ciograve non toglie che sia chiamata a retroagire criticamente sulla sua stessavocazione sistematica e onni-inclusiva 16 F Giust-Despriaries Castoriadis Cornelius (1922-1997) in J Barus-Michel E Enri-quez A Legravevy Dizionario di psicosociologia Raffaello Cortina editore Milano 2005 p429

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

20 BELLUSCI

golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

42 BELLUSCI

e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

18 BELLUSCI

Sottratta ai tentacoli dellrsquoontologia unitaria e teologizzantedi Heidegger dove la Seinsvergessenheit dei Greci si ponecome equivalente a quella laquocristiana moderna occidentalee planetariaraquo in virtugrave di quel laquomedesimo sottrarsi in sestesso dellrsquoessere mentre si scopre nellrsquoenteraquo che laquoinveste iGreci e noiraquo17 la questione della filosofia si rende compren-sibile come la creazione umana di una laquorazionalitagrave rifles-sivaraquo che ha di mira solo ciograve di cui si puograve ldquorendere ragionerdquo(il logon didonai) in una ricerca paradossalmente sempreaperta e temporalmente determinata dellrsquouniversale e dellaveritagrave e che

hellipimplica come supporto sociale-storico altro rispetto ad una tra-smissione segreta in seno ad una comunitagrave chiusa Essa implicaun certo grado di libertagrave ed uguaglianza e alla fine il cittadinoPer questo egrave nata nelle cittagrave greche ed egrave potuta rinascere verosi-milmente solo quando la borghesia ha fondato le cittagrave dove lalegge non aveva piugrave un rapporto trascendente alla comunitagrave fon-datrice giacchegrave lrsquouomo stesso si fondava in rapporto a seacute e nonnella sua relazione alla trascendenzahellipLrsquoemergenza del pensierorazionale inseparabile dalla costituzione di una temporalitagrave sto-rica e da una socialitagrave aperta che instaurano contemporanea-mente la veritagrave come mobilitagrave della ragione e gli individui come

17 M Heidegger Der Spruch des Anaximander (1946) trad it Il detto di Anassimandroin M Heidegger Sentieri interrotti op cit pp 313-314 Assolutamente mutilante e aber-rante appare pertanto agli occhi di Castoriadis la prospettiva qui presentata dal filosofotedesco secondo la quale ldquolaquoGrecoraquo non significa nel nostro linguaggio un carattere etniconazionale culturale antropologico laquoGrecoraquo significa il mattino lrsquoinizio del destino se-condo cui lrsquoessere stesso si illumina nellrsquoente e pretende unrsquoessenza dellrsquouomo che inquanto conforme a questo destino (geschichtlich) trova il suo corso storico (Geschi-chtsgang) nel modo in cui essa egrave custodita nellrsquoessere o da esso dimessa senza tuttaviaesserne mai separatardquo

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

20 BELLUSCI

golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

26 BELLUSCI

gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

19CASTORIADIS - INTRODUZIONE

desiderio della veritagrave egrave la messa in causa non solo dellrsquoimmagi-nario soggettivo ma dellrsquoimmaginario sociale-storico istituito at-traverso ciograve che essa presuppone e comportahellip18

La veritagrave dunque non egrave solo una posizione radicalmentenuova di senso piuttosto che il disvelamento di una λήθη diun nascosto di un qualcosa che ldquocrsquoegrave giagraverdquo (secondo la notaetimologia heideggeriana di ἀλήθεια)19 ma una questioneche come tale a sua volta ha un senso solo per un ldquosoggettoriflessivo e deliberanterdquo per un tipo drsquoessere capace di alte-rare il suo essere che egrave apparso in un dato momento e in undato luogo della storia e divenuto effettivo nella dimensionee nelle istituzioni di una collettivitagrave anonima sostenuta dacerte capacitagrave della psiche (nellrsquoindividuo desideroso oamante della veritagrave della societagrave democratica il ldquodesideriordquorimane appunto una pulsione radicata nella psiche del sin-

18 C Castoriadis La mise en question de lrsquoimaginaire dans lrsquohistoire effective Rationaliteacuteet lutte de classe (1963) in C Castoriadis Histoire et creacuteation Textes philosophiquesineacutedits (1945-1967) Editions du Seuil Paris 2009 pp 198-199 Queste riflessioni crucialiper la formazione del pensiero filosofico successivo di Castoriadis fanno sicuramente ecoalle ricerche condotte dallrsquoamico Jean-Paul Vernant per il qualeldquoLa nascita della filosofiaappare solidale di due grandi trasformazioni mentali di un pensiero positivo che escludeogni forma di soprannaturale e rifiuta lrsquoassimilazione implicita stabilita dal mito fra fe-nomeni fisici ed agenti divini e di un pensiero astratto che spoglia la realtagrave di quella po-tenza di cambiamento che le attribuiva il mito e rifiuta lrsquoantica immagine dellrsquounione degliopposti a vantaggio drsquouna categorica formulazione del principio drsquoidentitagraverdquo e va messa inrelazione ldquoallrsquoassenza in Grecia di una monarchia di tipo orientale assai presto sostituitada altre forme politicherdquo (J-P Vernant La formazione del pensiero positivo nella Greciaarcaica 1957 in J-P Vernant Mythe et penseacutee chez les Grecs Etudes de psycologie hi-storique Librairie Franccedilois Maspero s a Paris 1965 trad it Mito e pensiero presso iGreci Studi di psicologia storica Einaudi Torino 2001 pp 395-396)19 ldquoDovrsquoera nascosto allora il pianoforte durante il neolitico Era nei possibili dellrsquoEsserequesto vuol dire che la sua essenza crsquoera lsquogiagraversquordquo ironizza Castoriadis v C Castoriadis Lrsquoin-stitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 296

20 BELLUSCI

golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

26 BELLUSCI

gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

28 BELLUSCI

cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

20 BELLUSCI

golo) Se lrsquouomo non egrave semplicemente destinatario delle ldquodo-nazionirdquo dellrsquoEssere ma nonostante Heidegger un animalecreativo fino al punto di concepirsi sul piano individuale esociale come soggetto autonomo intelligente e attivo alloraegrave possibile per Castoriadis riformulare la stessa questioneontologica in termini inediti non piugrave su basi moniste e de-terministe (il dedurre da principi o cause prime o leggi ge-nerali ndash come lo Spirito la Lotta di classe o lrsquoEreignis ndash tuttociograve che egrave) ma in grado di salvaguardare e non opacizzarelrsquoesistenza effettiva di una pluralitagrave di societagrave e di differenzetra le societagrave delle culture prendendo laquocome punto di par-tenza il campo umano allo stesso tempo come paradigmadellrsquoessere e come tipo particolare di essereraquo20 e conside-rando quindi che non solo lrsquouomo (in quegli laquostratiraquo fon-damentali dellrsquoessere che sono la psiche lrsquoindividuo e lasocietagrave) ma lrsquoessere stesso (o lrsquoessereente totale come amadire Castoriadis) egrave auto-alterazione auto-creazione Il tema ontologico viene cosigrave solidamente ripiantato suquel terreno ldquoumanisticordquo che Heidegger aveva esplicita-mente e misticamente stigmatizzato nella Lettera sullrsquouma-nismo ndash scritto che Castoriadis non esita a definire laquounmonumento di cattiva fede filosoficaraquo21 rispetto agli esordildquoantropologicirdquo di Essere e tempo rinvenibili nel caratterelaquocomposito e ibridoraquo del concetto stesso di Dasein22 e nelladescrizione del suo essere-nel-mondo ndash ma senza cadere

20 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26121 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit p 26222 C Castoriadis La ldquofin de la philosophierdquo op cit p 302

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

26 BELLUSCI

gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

30 BELLUSCI

forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

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Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

21CASTORIADIS - INTRODUZIONE

nella trappola della metafisica moderna della soggettivitagravedi origine cartesiana neacute in una riproposizione dellrsquoesisten-zialismoIn che senso lrsquouomo egrave auto-creazione In che senso lrsquoes-sere in generale egrave creazione ex nihilo Queste questionierano state ampiamente laquodelucidateraquo piugrave di dieci anniprima nellrsquoopera che resta la ldquosummardquo del pensiero del fi-losofo greco-francese Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave ma riemergevano ora arricchite dalle meditazionicompiute piugrave intensamente negli anni ottanta sulle ldquocrea-zionirdquo del mondo greco antico (a cominciare da quella piugravesignificativa per la tradizione occidentale la democrazia chegli appare come il vero ldquoprogetto rivoluzionariordquo sempre at-tuale) che aveva catturato lrsquointeresse di Castoriadis giagrave ametagrave degli anni sessanta con la fine dellrsquoesperienza di So-cialisme ou Barbarie e contestualmente alla rottura defini-tiva con il marxismo come testimonia peraltro il testoinedito prima citato23

23 Per una ricostruzione puntuale si rinvia alla Prefazione del 1972 di Castoriadis a La so-cieacuteteacute bureaucratique che raccoglie gli scritti del periodo social-barbarico dal 1948 al 1965e dove egli riassume emblematicamente la maturazione del suo nuovo punto di vista pra-tico-politico alla luce dellrsquoontologia della creazione e dellrsquoimmaginario radicale e del con-testuale abbandono del marxismo sul doppio versante della concezione teleologica dellastoria e della proposta di una societagrave comunista senza stato ad esso inerentildquoQuale divieneallora il contenuto del progetto rivoluzionario Palesemente non puograve essere neacute lrsquoassurditagravedi una societagrave senza istituzioni neacute lrsquoidea di istituzioni buone date una volta per tutte giac-chegrave qualsiasi insieme di istituzioni una volta costituito tende necessariamente ad auto-nomizzarsi e ad asservire nuovamente la societagrave ai significati immaginari che losottendono Il contenuto del progetto rivoluzionario non puograve essere che lrsquoidea di una so-cietagrave divenuta capace di una perpetua riconsiderazione delle sue istituzioni La societagravepost-rivoluzionaria non saragrave semplicemente una societagrave autogestita saragrave una societagrave chesi auto-istituisce esplicitamente e non giagrave una volta per tutte ma in maniera ininterrottardquo

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

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Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

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spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

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Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

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tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

22 BELLUSCI

laquoSocietagraveraquo laquostoriaraquo laquopsicheraquo sono i modi di essere del-lrsquouomo che si costituiscono per seacute e sono creando immoti-vatamente i significati immaginari aventi origine nellrsquoagiree nel fare degli uomini stessi e le istituzioni che li veicolanoli solidificano e lrsquoincarnano (nessuno di questi modi egrave defi-nibile dunque come ldquosoggettordquo o ldquocosardquo o ldquoconcettordquo) I si-gnificati immaginari sociali istituiscono il ldquorealerdquo e illdquomondordquo di ciascuna societagrave stabilendo ciograve che egrave e non egrave ciograveche vale e non vale le condizioni del fattibile e del rappre-sentabile per gli individui che ne fanno parte ma anche perquelli che non ne fanno parte piugrave o stanno per nascere i qualidiventano ldquosocialirdquo e socializzano attraverso unrsquoalterazioneed unrsquoapertura della loro psiche al mondo sociale-storico diappartenenza

Egrave evidente che lrsquoesistenza stessa della societagrave come farerappresen-tare collettivo anonimo egrave impossibile (e in ogni caso inconcepibileper noi) senza lrsquoistituzione del legein (del distinguere-scegliere-porre-riunire-contare-dire) e la messa in opera della logica identi-

C Castoriadis La Socieacuteteacute bureaucratique Union Geacuteneacuterale des Editions Paris 1973 tradit La societagrave burocratica I rapporti di produzione in Russia SugarCo Edizioni Milano1978 pp 60-61 Piugrave in generale sulla tendenza abituale ad accreditare la tesi della pre-senza di una cesura nella produzione di Castoriadis tra il periodo di Socialisme ou Barba-rie e il periodo inaugurato dalla pubblicazione de Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacuteche ha generato tra lrsquoaltro lrsquoidea distorcente secondo la quale ad un Castoriadis ldquopoliticordquosarebbe seguito un Castoriadis ldquofilosofordquo si vedano le valutazioni critiche ed illuminantidi N Poirier Lrsquoontologie politique de Castoriadis Creacuteation et institution Editions Payotamp Rivages Paris 2011 pp 20-33 Ma anche il commosso e penetrante excursus che inunrsquointervista gli dedica Zigmunt Bauman il quale parla di tutta la variegata opera del fi-losofo dellrsquoeconomista e dello psicanalista come caratterizzata sempre da ldquouno scopo so-vrano un ideale e un principio strategicordquo v Z Bauman K Tester Conversations withZigmunt Bauman Blackwell Publishers Ldt 2001 trad it Societagrave etica politica Con-versazioni con Zigmunt Bauman Raffaello Cortina Editore Milano 2002 pp 38-40

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

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gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

23CASTORIADIS - INTRODUZIONE

taria-insiemista che le egrave incorporata (hellip) Nel con e per il legein ladeterminazione regna sovrana puograve esserepuograve valere solo ciograve cheegrave distintodefinito (e certo in un senso indefinibile di questi ter-mini) ciograve che egrave necessariamente e sufficientemente separatoriu-nito quanto ahellip ciograve che egrave sempre in e con un buon ordine ciograve che egraveindifferente quanto al tempo e quanto alla materia o ciograve la cui ma-teria si presta interminabilmente ad essere determinata (cioegrave adessere detta) ciograve i cui modi di valere ndash equivalenze possibili e uti-lizzazioni possibili ndash sono fissati dati senza ambiguitagrave (hellip) Teukeinsignifica assemblare-aggiustare-fabbricare-costruire Egrave dunquefar essere comehellip a partire dahellip in maniera appropriata ahellip in vistadihellip Ciograve che egrave stata chiamata technegrave parola derivata da teukein eda cui egrave venuto il termine tecnica non egrave che una manifestazioneparticolare del teukein non ne presenta che aspetti secondari e de-rivati Per esempio ldquoprimardquo che possa essere chiamata in causa unaqualsiasi ldquotecnicardquo egrave necessario che lrsquoimmaginario sociale si assem-bli-aggiusti-fabbrichi-costruisca come societagrave e questa societagrave chesi faccia essere come societagrave e questa societagrave a partire da se stessae da ciograve che ldquocrsquoegraverdquo in maniera appropriata e in vista dellrsquoessere so-cietagrave e questa societagrave Gli schemi operativi essenziali del legeinsono a parte alcune eccezioni direttamente e immediatamente imedesimi del teukein Per assemblare-aggiustare-fabbricare-co-struire bisogna disporre della separazione e della riunione delquanto ahellip del valere in quanto valere comehellip e valere perhellip dun-que dellrsquoequivalenza e dellrsquoutilizzazione possibile dellrsquoiterazione edellrsquoordine Sarebbe ozioso quanto privo di senso discutere per sa-pere se il legein mutui i suoi schemi dal teukein o lrsquoinverso (se laldquoparolardquo preceda lo ldquostrumentordquo o il contrario) Infatti egrave facile ve-dere che legein e teukein rinviano lrsquouno allrsquoaltro e si implicano re-ciprocamente24

24 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 335-336 379 383-384

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

26 BELLUSCI

gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

28 BELLUSCI

cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

30 BELLUSCI

forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

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Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

24 BELLUSCI

Lrsquoistituzione dei significati immaginari sociali egrave sempre or-chestrata con le istituzioni ldquoprimordialirdquo del legein e del teu-kein del produrre simbolico e del produrre tecnico-materialeche operano con e attraverso elementi classi proprietagrave e re-lazioni poste come distinte e definite cioegrave secondo una logicaensidica25 La ldquologicardquo e il ldquorazionalerdquo sono essi stessi posizionie figure dellrsquoimmaginario sociale prima di intervenire ad or-ganizzare e strumentare il rappresentaredire sociale da unlato e il fare sociale degli uomini dallrsquoaltro lato e tuttavia siappoggiano su uno strato naturale primordiale su di unlaquoesser-cosigrave del mondoraquo che anche se non egrave rispecchiato pas-sivamente si presta ad essere organizzato ed egrave organizzabilese non addirittura per certi versi giagrave organizzato (effettiva-mente esistono il maschio o la femmina ci sono dei cani dellestelle degli alberi ldquole vacche generano vaccherdquo ldquodue piugrave duefa quattrordquo)26 Drsquoaltra parte la potenza della logica ensidica si

25 Il neologismo utilizzato da Castoriadis deriva dallrsquoabbreviazione di ldquoensembliste-iden-titairerdquo(insiemistico-identitario) Per una sintesi esauriente della complessa trama del-lrsquoIstituzione immaginaria della societagrave v il secondo capitolo di E Profumi Lrsquoautonomiapossibile Introduzione a Castoriadis Mimesis Milano-Udine 2010 pp 53-119 26 Si tratta di un risvolto delicato e controverso dellrsquoontologia castoriadisiana che tra lrsquoal-tro vale non solo per la dimensione sociale-storica e psichico-individuale ma per il ldquovi-venterdquo in generale che per esistere deve trovare una corrispondenza tra il suomondo eil mondo o ambiente a cui si rapporta Per chiarire questo punto Castoriadis si confrontain modo interessante con Kant Darwin e FreudldquoKant dice ogni conoscenza (e piugrave in ge-nerale ogni rapporto al mondo) implica delle strutture aprioristiche del per seacute Non dicecome e percheacute queste strutture si trovano a laquocorrispondereraquo al (ad avere presa sul) mondo(Possiamo sicuramente immaginare dei mondi sui quali alcune di queste strutture nonavrebbero presa Del resto ne conosciamo di fatto giagrave qualcuno lo strato micro-fisico lostrato psichico per esempio Donde la mia restrizione sempre sottolineata al primo stratonaturale) Egli dice egrave un felice caso Freud vi risponde invocando una genesi darwinianadi queste strutture se le strutture aprioristiche non laquocorrispondesseroraquo al mondo la se-lezioneadattamento non avrebbe permesso ai possessori di queste strutture di esistere e

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

26 BELLUSCI

gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

25CASTORIADIS - INTRODUZIONE

spiega anche percheacute contribuisce al consolidamento delle isti-tuzioni sociali e a quella ldquochiusurardquo di senso che sono comun-que vitali per il funzionamento e il mantenimento di unasocietagrave

La logica insiemistico-identitaria traduce una necessitagrave funzio-nale-strumentale dellrsquoistituzione sociale in tutti i campi crsquoegrave biso-gno del determinato e del necessario affinchegrave qualsiasi societagravefunzioni ndash e anche affinchegrave essa possa rendere presenti a sestessa le sue significazioni propriamente immaginarie Non crsquoegravesocietagrave senza mito e non crsquoegrave societagrave senza aritmetica Cosa ancorapiugrave importante non crsquoegrave societagrave (o poema o musica) senza aritme-tica ndash e certo anche non crsquoegrave aritmetica senza mito (ad esempioil mito della ldquopura razionalitagraverdquo dellrsquoaritmetica)27

E lrsquoinsieme stesso della filosofia greco-occidentale a par-tire dalla laquotorsione platonicaraquo28 accompagnata non a casodal rigetto del progetto di autonomia e contestuale alla ca-duta della democrazia ateniese egrave rimasto vittima di questapotenza della logica ensidica condannandosi ad unrsquoontolo-

di riprodursi La risposta egrave sul proprio piano corretta ndash ma insufficiente quanto alla no-stra discussione Innanzitutto essa non trae le implicazioni ontologiche del fatto vale adire che il mondo in seacute egrave anche organizzabile che comporta lrsquoensidico (hellip) Questo valeper i batteri per le tartarughe di mare per gli scimpanzeacute Se questi esseri esistono comeviventi cioegrave come istanze dellrsquoessere-per-seacute questo implica che hanno potuto in una ma-niera o in unrsquoaltra crearsi dei mondi propri che si trovano ad avere dei punti di contattosufficienti quanto al bisognouso con il mondo tout courtrdquo (C Castoriadis Fait et agrave faireop cit p 17) V anche C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp495-497 27 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie (1981) in C Cas-toriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris1986 p 508 28 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 336-354

26 BELLUSCI

gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

28 BELLUSCI

cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

30 BELLUSCI

forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

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tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

26 BELLUSCI

gia del determinato (peras Bestimmheit) tesa a cogliere laldquorazionalitagraverdquo indipendente del reale-storico in un principiounitario o in una legge sia esso lrsquoAgathocircn platonico o il Ge-schik dellrsquoEssere heideggeriano Ciograve non toglie che se uncompito si deve assegnare alla filosofia oggi egrave proprio quellodi rompere la clocircture del laquopensiero ereditatoraquo (come usachiamarlo Castoriadis) estrapolandone le aperture piugrave omeno significative e feconde reperibili giagrave nello stesso Pla-tone (fino al Kantbuch del 1929 dello stesso Heidegger) allaconcezione ontologica dellrsquoessere come autocreazione so-ciale-storica e come immaginazione umana29 opera di de-lucidazione che si pone di per seacute come viatico al recupero edisoccultamento del laquoprogetto filosoficoraquo come una delle di-mensioni del progetto di autonomia entrambi istituiti perla prima volta dallrsquoimmaginario sociale greco Ma se la dimensione istituita della societagrave egrave sempre in-siemistico-identitaria percheacute niente puograve esistere se non egravedeterminato se non ha unrsquoidentitagrave la dimensione isti-tuente (originaria) resta immaginaria o meglio un magmacomplesso e molteplicitagrave inconsistente di significati imma-ginari che non si riducono e non si esauriscono nellrsquoorga-nizzazione particolare che ne ha permesso lrsquoiscrizione inun mondo sensibile e lrsquoistituzionalizzazione (cosigrave come sulpiano della psiche di ciascuno esso corrisponde alla laquopla-sticitagrave praticamente illimitata della psicheraquo cioegrave del suomondo di rappresentazioni e affetti)

29 Uno dei lavori piugrave completi realizzati in questa direzione egrave C Castoriadis Imagina-tion imaginaire reacuteflexion (1988) in C Castoriadis Fait et agrave faire op cit pp 270-336

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

28 BELLUSCI

cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

30 BELLUSCI

forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

32 BELLUSCI

ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

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Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

27CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Un magma egrave ciograve da cui si possono estrarre (o in cui si possono co-struire) delle organizzazioni insiemistiche di numero indefinitoma esso stesso non puograve mai essere ricostituito (idealmente) percomposizione insiemistica (finita o infinita) di queste organizza-zioni (hellip) Noi poniamo che tutto ciograve che puograve essere effettivamentedato ndash rappresentazione natura significato ndash egrave secondo il mododrsquoessere del magma che lrsquoistituzione sociale-storica del mondodelle cose e degli individui in quanto istituzione del legein e delteukein egrave sempre anche istituzione della logica identitaria e dun-que imposizione di una organizzazione insiemi ad un primo stratodel dato che vi si presta indefinitamente ma anche che essa nonegrave mai e non puograve essere mai solamente questo ndash che essa egrave anchee sempre necessariamente istituzione di un magma di significa-zioni immaginarie sociali infine che il rapporto tra il legein e ilteukein e il magma delle significazioni immaginarie sociali non egravepensabile nel sistema di riferimento identitario e insiemistico ndashnon piugrave di quanto lo siano i rapporti tra il legein e rappresenta-zione legein e natura o tra rappresentazione e significazione orappresentazione e mondo o ldquocoscienzardquo e ldquoinconsciordquo30

Nel pensiero di Castoriadis si puograve riscontrare anche unateoria generale della societagrave in cui questrsquoultima egrave vista comela texture di istituzioni trans-storiche e specifiche che si pon-gono come un livello secondario di istituzioni in base alquale si articola lrsquoistituzione primaria della societagrave stessache consiste nella sua autocreazione e nella posizione dei suoisignificati immaginari caratteristici Sono istituzioni trans-storiche il linguaggio (le lingue sono estremamente variema non si dagrave societagrave senza lingua) lrsquoindividuo (ad ogni so-

30 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 496 499

28 BELLUSCI

cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

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cietagrave ne corrisponde un tipo) la famiglia (per quanto varinoorganizzazione e contenuti egrave con questrsquoistituzione che le so-cietagrave assicurano riproduzione e socializzazione delle genera-zioni a venire) Ma sono le istituzioni seconde specifiche chegiocano un ruolo centrale nel veicolare i significati immagi-nari sociali vitali per una societagrave Ad esempio egrave impossibile einconcepibile il mondo greco senza polis o il capitalismosenza impresa31 Inoltre ndash e questo forse egrave il core conceptdella teoria castoriadisiana ndash lrsquoistituzione immaginaria dellesocietagrave avviene in due modi lrsquoeteronomia e lrsquoautonomia Nelprimo caso lrsquoimmaginario che lrsquoha istituita si autonomizza enon viene riconosciuto come un prodotto sociale cosicchegravegli uomini di una societagrave eteronoma attribuiscono ad unafonte esterna alla societagrave lrsquoorigine e il fondamento delle loroistituzioni32 nel secondo caso le societagrave autonome ricono-

31 V C Castoriadis Institution premiegravere de la socieacuteteacute et institutions secondes (1985) inC Castoriadis Figures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du SeuilParis 1999 pp 150-15132 A partire dallrsquoequazione tra alienazione ed eteronomia sociale giagrave in uno degli ultimie corposi saggi del periodo di Socialisme ou Barbarie Castoriadis poteva rideclinare ilconcetto di alienazione in un senso piugrave ampio di quelli adoperati da Lacan e MarxldquoLrsquoalie-nazione trova le sue condizioni oltre lrsquoinconscio individuale e il rapporto intersoggettivoche vi si gioca nel mondo sociale (hellip) Lrsquoalienazione lrsquoeteronomia sociale non si manifestasolo come laquodiscorso dellrsquoaltroraquo anche se questrsquoultimo vi svolge un ruolo decisivo in quantodeterminazione e contenuto dellrsquoinconscio e del conscio della massa degli individui Maal suo interno lrsquoaltro scompare nellrsquoanonimato collettivo nellrsquoimpersonalitagrave dei laquomecca-nismi di mercatoraquo o della laquorazionalitagrave del Pianoraquo della legge di pochi presentata come lalegge e basta (hellip) Lrsquoalienazione si presenta come alienazione istituita in ogni caso comealienazione pesantemente condizionata dalle istituzioni (hellip) In modo piugrave generale ndash datoche ciograve vale anche per societagrave che non presentino divisioni antagonistiche come molte so-cietagrave arcaiche ndash vi egrave alienazione della societagrave alle sue istituzioni senza distinzione diclasserdquo (C Castoriadis Theacuteorie et projet reacutevolutionnaire (1964-1965) pubblicato nellaprima parte di Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 161-164

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scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

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forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

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non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

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ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

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gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

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La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

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certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

29CASTORIADIS - INTRODUZIONE

scono esplicitamente le istituzioni come una loro opera pro-muovendone tra gli individui lrsquoadesione consapevole o la pos-sibilitagrave permanente di metterle in discussione e trasformarleriflessivamente e deliberatamente E ad autocostituirsi comesocietagrave autonome sono state la Grecia antica e lrsquoEuropa post-medievale dove lrsquoistituzione della societagrave ha reso possibilela creazione di individui che non vi vedessero qualcosa drsquoin-toccabile ma di discutibile e alterabile con i discorsi o con leazioni o con entrambe

hellip ciograve che definisce una societagrave autonoma egrave la sua attivitagrave di auto-istituzione esplicita e lucida ndash il fatto di darsi da sola la legge e disapere che lo fa Questo non ha niente a che vedere con la finzionedi una ldquotrasparenzardquo della societagrave Ancor meno di un individuola societagrave non potragrave mai essere ldquotrasparenterdquo a se stessa Ma puograveessere libera e riflessiva ndash e questa libertagrave e questa riflessione pos-sono essere esse stesse degli oggetti e degli obiettivi della sua at-tivitagrave istituente A partire da questa idea diventa inevitabile compiere ancora

una considerazione drsquoinsieme sulla societagrave e sulla storia In effettiquestrsquoattivitagrave istituente che vorremmo liberare nella nostra so-cietagrave egrave sempre stata auto-istituzione le leggi non sono state datedagli degravei da Dio o imposte dallo ldquostato delle forze produttiverdquo(queste ldquoforze produttiverdquo sono anchrsquoesse un aspetto dellrsquoistitu-zione della societagrave) sono state create dagli Assiri gli Ebrei i Greciecc In questo senso la societagrave egrave sempre stata ldquoautonoma nelsenso di Varelardquo33 Ma questrsquoauto-istituzione egrave sempre stata oc-cultata velata dalla rappresentazione essa stessa istituita con

33 La concezione castoriadisiana dellrsquoautocreazione nel campo sociale-storico va oltre ilconcetto di autopoiesi o di autoorganizzazione (intesa come chiusura operativa informa-tiva e cognitiva) applicato dai biologi H Maturana e J P Varela nello studio degli organi-smi viventi e che costituiragrave un punto di riferimento fondamentale per la teoria dei sistemi

30 BELLUSCI

forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

32 BELLUSCI

ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

30 BELLUSCI

forza di una fonte extra-sociale dellrsquoistituzione (gli degravei gli ante-nati ndash o la ldquoRagionerdquo la ldquoNaturardquo ecc) E questa rappresenta-zione mirava e mira sempre ad annullare la possibilitagrave di unamessa in questione dellrsquoistituzione esistente essa ne blocca pre-cisamente la chiusura In questo senso queste societagrave sono ete-ronome percheacute si sottomettono alla propria creazione allapropria legge che pongono come intangibili in quanto provenientida unrsquoorigine qualitativamente altra dagli uomini viventi Anchein questo senso lrsquoemergere di societagrave che mettono in discussionela loro propria ldquoorganizzazionerdquo nel senso piugrave ampio e piugrave pro-fondo rappresenta una creazione ontologica lrsquoapparizione di unaldquoformardquo (eidos) che si altera esplicitamente in quanto forma Que-sto significa che nel caso di queste societagrave la ldquochiusurardquo rappre-sentativa-cognitiva egrave ldquoin parterdquo ldquoin qualche modordquo infrantaDetto in altro modo lrsquouomo egrave il solo animale capace di romperela chiusura nella quale e attraverso la quale egrave ogni essere viventeLrsquoautonomia egrave dunque per noi al livello sociale lrsquoauto-istituzioneesplicita che si sa come tale E questrsquoidea anima il progetto poli-tico dellrsquoinstaurazione di una societagrave autonoma34

In ultima analisi il modo di essere degli uomini egrave crearsie creare immaginare sempre e ineluttabilmente nellrsquooriz-zonte temporale Questi termini presentano chiaramente aquesto punto una densitagrave concettuale inedita e inconsuetache merita di essere ulteriormente esplorata Lrsquoimmagina-rio radicale degli uomini nella loro esistenza individuale ecollettiva non va inteso come immaginazione ldquoriprodut-tivardquo non ha niente a che fare con lo ldquospecularerdquo non pro-duce immagini di o riflessi (se non ad un livello secondario)

di Luhmann 34 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit pp518-520

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

32 BELLUSCI

ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

36 BELLUSCI

dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

38 BELLUSCI

la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

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Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

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tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

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dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

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un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

31CASTORIADIS - INTRODUZIONE

non egrave un doppione irreale di un mondo reale Egrave creazione(sociale-storica e psichica) incessante immotivata e inde-terminata di lsquoimmaginirsquo che sono in realtagrave figureformesi-gnificatiistituzioni a partire dai quali egrave possibile parlare dildquoqualcosardquo e qualcosa diventa ldquorealerdquo o ldquorazionalerdquo E quiCastoriadis mette a punto un lessico ed una semantica con-cettuale che contraddistingueranno anche stilisticamentetutta la sua produzione successiva

Lrsquoimmaginario radicale egrave come sociale-storico e come psiche-somaCome sociale-storico egrave fiume aperto del collettivo anonimo comepsichesoma egrave flusso rappresentativoaffettivointenzionale Ciograveche nel sociale storico egrave posizione creazione far essere noi lo chia-miamo immaginario sociale nel senso primario del termine o so-cietagrave istituente Ciograve che nella psichesoma egrave posizione creazionefar essere per la psichesoma lo chiamiamo immaginazione radi-cale35

E la vis formandi dellrsquoimmaginario radicale non obbediscead una mera soddisfazione dei bisogni vitali o solo alle esi-genze della funzionalitagrave che pure costituisce una compo-nente importante della societagrave di competenza per eccellenzadel legein e del teukein

La produzione come tale appartiene in generale al funzionale Magli oggetti ultimi della produzione non sono mai ldquofunzionalirdquo poi-cheacute non crsquoegrave nessuna societagrave umana che produce unicamente perconservarsi I cristiani hanno costruito chiese I primitivi spessodipingono disegni sul corpo o sul volto Queste chiese queste pit-

35 C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit p 533

32 BELLUSCI

ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

34 BELLUSCI

laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

36 BELLUSCI

dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

38 BELLUSCI

la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

32 BELLUSCI

ture o disegni non servono a niente appartengono al poieticoCerto esse ldquoservonordquo a molto di piugrave del ldquoservire a qualche cosardquociograve a cui servono molto piugrave importante del resto egrave che gli uominipossano donare un senso al mondo e alla loro vita Egrave questo illdquoruolordquo del poietico36

Ecco percheacute coerentemente Castoriadis rifiuta sia la spie-gazione funzionalista sia la spiegazione logicista (il cui rap-presentante piugrave modesto egrave proprio lo strutturalismoleacutevi-straussiano a fronte di quelle ontologie del Medesimondash reperibili nellrsquoambito della penseacutee heacuteriteacutee greco-occiden-tale ndash come quella heideggeriana che intende il divenire delsociale-storico come generato dal medesimo il destinodellrsquoEssere nel suo manifestarsi-nascondendosi come si diceappunto nel Detto di Anassimandro) dellrsquoesistenza di unapluralitagrave di societagrave e di culture nel mondo che tendono en-trambe a neutralizzare la novitagrave radicale e incomparabile deidifferenti significati immaginari sociali e delle istituzioni incui srsquoinscrivono e che continuano ad animare37 Il modo drsquoessere degli uomini come immaginario radicaleconduce alla definizione dellrsquoessereente totale come crea-zione ex nihilo (che non significa cum nihilo neacute in nihilopercheacute avviene sotto i vincoli dello strato naturale o del datosu cui si appoggia e della logica insiemistico-identitaria)dellrsquoessere come aver-da-essere come ciograve che emerge e faemergere dal Caos dallrsquoAbisso-senza-fondo ciograve che fa emer-

36 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 13437 V C Castoriadis Lrsquoinstitution imaginaire de la socieacuteteacute op cit pp 255-260 ma ancheil saggio Antropologia filosofia politica presentato in questo volume

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

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laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

38 BELLUSCI

la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

33CASTORIADIS - INTRODUZIONE

gere un senso dal suo vuoto-di-senso Senza voler indulgerein un gioco di parole o voler fare banalmente il controcantodi Heidegger si potrebbe dire che la creatio ex nihilo egrave lrsquoes-sere ldquocome nascondimento del nascondimento dellrsquoessererdquoimpossibile da descrivere con qualsiasi ldquofigurardquo (anche mi-nimamente) sostanziale o determinata essendo esso gene-ratore e distruttore di tutte le figure le forme e i significati

Ciograve che egrave egrave Caos o Abisso o Senza-Fondo Ciograve che egrave egrave Caos a stra-tificazione non regolare Ciograve che egrave comporta una dimensione in-siemistico-identitaria ndash o una parte insiemistico-identitariadappertutto densa (hellip) La non-determinazione di ciograve che egrave nonegrave semplice ldquoindeterminazionerdquo nel senso privativo e infine banaleEssa egrave creazione cioegrave emergenza di determinazioni altre dinuove leggi di nuovi campi di legalitagrave Lrsquo ldquoindeterminazionerdquo (seessa non significa semplicemente ldquouno stato della nostra igno-ranzardquo o una situazione ldquostatisticardquo) ha questo senso preciso nes-sun stato dellrsquoessere egrave tale da rendere impossibile lrsquoemergenza dialtre determinazioni oltre quelle esistenti38 hellipil mondo ndash lrsquoessere ndash egrave essenzialmente Caos Abisso Senza-

fondo Egrave alterazione e auto alterazione Non egrave se non in quantosempre anche aver-da-essere temporalitagrave creatrice-distruttrice39

38 C Castoriadis La logique des magmas et la question de lrsquoautonomie op cit p 50939 C Castoriadis Institution de la socieacuteteacute et de la religion (1982) in C Castoriadis Do-maines de lrsquohomme Les carrefours du labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p458 A proposito del nesso che lega essere tempo e creazionedistruzione va ricordatoche Castoriadis a piugrave riprese ribadisce che dallrsquoontologia della creazione (a differenza diquanto si egrave verificato con le ontologie deterministe ad esempio quella platonica o mar-xiana) non si puograve dedurre alcuna indicazione pratico-politica infatti ldquocreazione non si-gnifica necessariamente (tantomeno generalmente) creazione laquobuonaraquo o creazione di

34 BELLUSCI

laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

36 BELLUSCI

dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

34 BELLUSCI

laquoAstynomous orgasraquo lrsquoinvenzione greco-occiden-tale della democrazia e della filosofia Il germe diun avvenire possibile

Lrsquoontologia castoriadisiana del Caos e della creatio ex nihilonasce da una felice quanto laboriosa ibridazione tra lrsquoappro-fondimento della nozione di praxis come autoproduzionedellrsquouomo del giovane Marx sostenitore di un laquoumanismoraquoposto al di lagrave dellrsquolaquoidealismoraquo hegeliano e del laquomateriali-smoraquo feuerbachiano40 ndash che Castoriadis intercetta alla ri-cerca di unrsquointerpretazione non metafisico-razionalisticadella storicitagrave nella fase di Socialisme ou Barbarie e recu-pera a dispetto dei limiti e delle contraddizioni stesse delmaterialismo storico ndash e lrsquooriginale genealogia del pensieroriflessivo e filosofico nellrsquoantica Grecia che il filosofo greco-francese va compiendo con maggior piglio a partire dallaseconda metagrave degli anni settanta (da questo punto di vistala sua opera principale Lrsquoistituzione immaginaria della so-cietagrave sembra svolgere una funzione di assestamento e di cer-niera) come appare evidente nel primo importante saggiodel 1982 che dedica a questo tema

laquovalori positiviraquo Auschwitz e il Gulag sono creazioni alla stregua del Partenone e dei Prin-cipia Mathematicardquo (C Castoriadis Les intellectuels et lrsquohistoire 1988 in C CastoriadisLe monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 127)40 K Marx Manoscritti economico-filosofici del 1844 Einaudi Torino 1983 p 172 e vla prima e ottava delle Tesi su Feuerbach in K Marx Antologia Capitalismo istruzioniper lrsquouso Feltrinelli Milano 2007 p 43-44

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

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dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

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la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

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logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

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Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

35CASTORIADIS - INTRODUZIONE

La creazione della democrazia e della filosofia e del loro legametrova una pre-condizione essenziale nella visione greca del mondoe della vita umana nel nucleo centrale dellrsquoimmaginario greco Ilmiglior modo per mettere in luce tutto ciograve puograve essere proprio ilriferimento alle tre domande fondamentali con cui Kant ha rias-sunto gli interessi dellrsquouomo Per quanto riguarda le prime dueche cosa posso sapere Che cosa devo fare la discussione inter-minabile comincia in Grecia perograve non crsquoegrave una ldquorisposta grecardquoMa alla terza domanda ndash che cosa mi egrave permesso sperare ndash crsquoegraveuna risposta greca precisa e chiara ed egrave nulla grande e sonora(hellip) Speranza egrave la supposizione ontologica cosmologica ed eticasecondo cui il mondo non egrave semplicemente qualcosa che si trovalagrave fuori ma un kosmos in senso proprio e arcaico un ordine totaleche include anche noi le nostre aspirazioni e i nostri sforzi qualisuoi elementi centrali ed organici Tradotta in termini filosoficiquesta ipotesi implica che lrsquoessere sia fondamento buono Platonelo sappiamo tutti fu il primo che ha osato proclamare questa mo-struositagrave filosofica dopo la fine del periodo classico E questa mo-struositagrave egrave rimasta il dogma fondamentale della filosofiateologica in Kant certo e anche in Marx Ma il punto di vista grecoegrave ben espresso nel mito di Pandora cosigrave come lo riferisce Esiodola speranza egrave imprigionata per sempre nello scrigno di PandoraNella religione greca preclassica e classica non crsquoegrave speranza di vitadopo la morte o non crsquoegrave vita dopo la morte oppure se crsquoegrave nrsquoegrave unaegrave ancora peggiore della peggior vita che si possa vivere sulla terraQuesta egrave la rivelazione di Achille ad Ulisse nellrsquoAde (hellip) Tutto ciograveegrave profondamente legato allrsquoidea greca fondamentale del chaos InEsiodo in principio era il caos In senso proprio e primario caosin greco significa vuoto niente Egrave dal vuoto piugrave totale che emergeil mondo Ma giagrave in Esiodo lrsquouniverso egrave caos anche nel senso chenon egrave perfettamente ordinato cioegrave non egrave sottoposto a leggi pie-namente di senso In principio regnava il disordine piugrave totale poilrsquoordine il kosmos egrave stato creato Ma alle ldquoradicirdquo dellrsquouniversodi lagrave dal paesaggio familiare il caos regna sempre sovrano E lrsquoor-

36 BELLUSCI

dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

38 BELLUSCI

la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

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tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

36 BELLUSCI

dine del mondo non ha ldquosensordquo per lrsquouomo esso detta la cieca ne-cessitagrave della genesi e della nascita da un lato e della corruzionee della catastrofe ndash della morte delle forme ndash dallrsquoaltro (hellip) Questavisione condiziona per cosigrave dire la creazione della filosofia checome lrsquohanno creata e praticata i Greci egrave possibile proprio percheacutelrsquouniverso non egrave totalmente ordinato Se lo fosse non vi sarebbealcuna filosofia ma solo un sistema di sapere unico e definitivoE se il mondo fosse caos puro e semplice non vi sarebbe nessunapossibilitagrave di pensare Ma questa visione condiziona anche la crea-zione della politica Se lrsquouniverso umano fosse perfettamente or-dinato sia dallrsquoesterno sia dalla sua ldquoattivitagrave spontaneardquo (ldquomanoinvisibilerdquo ecc) se le leggi umane fossero dettate da Dio e dallanatura o ancora dalla ldquonatura della societagraverdquo o dalle ldquoleggi dellastoriardquo non vi sarebbe alcuno spazio per il pensiero politico neacutecampo aperto allrsquoazione politica e sarebbe assurdo interrogarsisu che cosrsquoegrave una buona legge o sulla natura della giustizia (cfrHayek) Allo stesso modo se gli esseri umani non potessero creareun qualche ordine per loro stessi ponendo delle leggi non vi sa-rebbe nessuna possibilitagrave di azione politica istituente E se fossepossibile una conoscenza sicura e totale (episteme) dellrsquoambitoumano la politica avrebbe immediatamente fine e la democraziasarebbe al tempo stesso impossibile e assurda giacchegrave la demo-crazia suppone che tutti i cittadini abbiano la possibilitagrave drsquoattin-gere una doxa corretta e che nessuno possegga una episteme dellecose politiche41

Crsquoegrave un certo ordine nel mondo poicheacute il mondo egrave kosmosche perograve non esaurisce tutto ciograve che egrave giacchegrave il suo fon-damento egrave il Caos il Senza-Fondo42 Il kosmos consente un

41 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 354-35642 Un residuo di questa predominante Weltanschauung squisitamente greca sopravvivenella filosofia anche dopo la ldquotorsione platonicardquo secondo Castoriadis come nel concettoaristotelico di materia come lrsquoinforme assoluto senza il quale niente puograve essere

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

38 BELLUSCI

la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

42 BELLUSCI

e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

37CASTORIADIS - INTRODUZIONE

certo sapere il Caos esclude il sapere assoluto Tutto ciograve chepossiamo sapere sul mondo su come possiamo ordinare lacittagrave sulla nostra stessa sorte (a parte la certezza dellamorte) dipende dalla nostra attivitagrave Siamo ontologicamenteliberi e libero aperto e interminabile egrave il discorso sulla veritagravee sulla polisSe allora lrsquoontologia del caos egrave legata allrsquoemergenza delprogetto di autonomia individuale e sociale lrsquoontologia uni-taria o la ldquofilosofia teologicardquo (compresa ogni sua successivametamorfosi dopo gli ldquoesordirdquo platonici con lrsquoIdea delBene) che postulano con vari registri un ordine del mondototale e ldquorazionalerdquo sono legate chiaramente allrsquoeteronomiaLa pseudo-profezia della ldquofine della filosofiardquo proclamatadallrsquoultima e piugrave seducente ldquofilosofia teologicardquo43 apparsa nelsecolo scorso egrave quindi da considerarsi una delle espres-sioni piugrave sintomatiche dellrsquoevanescenza del progetto di au-tonomia e della piugrave generale decomposizione della societagraveoccidentale che per Castoriadis ha inizio nel secondo dopo-guerra affiancata di recente dal postmodernismo comeideologia che tenta di legittimare il conformismo e lrsquoecletti-smo generalizzati presentando per giunta la stagnazione ela regressione come eventi provvidenziali segno di una ma-turitagrave e fine di ogni (pericolosa) illusione Heideggerismo epostmodernismo congiurano nellrsquoindicare come via maestraun abbandono acritico e fatalistico al presente se il Gestell

43 Per Heidegger la storia non egrave il campo dellrsquoautocreazione sociale e umana ma un pae-saggio dove una medesima Origine un Assoluto (lrsquoEssere) lancia lampi folgoranti (Eventi)che illuminano e oscurano nello stesso tempo che rendono possibile la presenza di nuovienti di nuove comunitagrave con le loro opere e ineluttabilmente il suo ritrarsi da queste

38 BELLUSCI

la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

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remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

38 BELLUSCI

la tecnica egrave il nostro destino attuale non resta che rasse-gnarsi e attendere un nuovo Geschik una nuova destina-zionedonazione dellrsquoEssere o ndash come si dice nella famosaintervista allo Spiegel ndash attendere la salvezza da un nuovoDio Ma egrave tutto quello che possiamo fare Per Castoriadis as-solutamente no Si possono anzi riattivare la ragione e lrsquoin-telligenza critica spuntare le armi dellrsquoanalisi puntuale(anche riguardo al dominio planetario delle tecno-scienze edelle sue conseguenze per lrsquoumanitagrave) riprendere la lotta perla creazione di istituzioni democratiche riconoscere ancorala validitagrave del progetto di autonomia apparso due millennie mezzo fa in una parola non smettere o tornare a praticarela filosofia

Proclamare la ldquofine della filosofiardquo significa affermare la fine delprogetto sociale-storico della libertagrave o dellrsquoautonomia Ma anchedire che siamo di fronte alla fine della filosofia equivale a dire chesiamo di fronte alla chiusura definitiva della questione della giu-stizia per esempio La filosofia infatti egrave allo stesso tempo unadelle origini e uno dei modi privilegiati di esplicazione della messain discussione della societagrave da parte della societagrave stessa (hellip) E laquestione della giustizia in quanto tale ndash cosa a chi e cosa di chindash nella misura in cui devrsquoessere mantenuta sempre aperta per leragioni riconosciute giagrave da Platone nel Politico non puograve esserediscussa lucidamente senza mettere in gioco tutto ciograve che riguardalrsquoessere sociale ndash cioegrave praticamente lrsquoessere tout court ndash del-lrsquouomo Infine parlare della fine della filosofia significa parlaredella fine della democrazia (come progetto) e della politica (comeattivitagrave lucida che ha di mira lrsquoistituzione della societagrave) (hellip) Latesi della ldquofine della filosofiardquo egrave essenzialmente unrsquoopera drsquoideo-

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

40 BELLUSCI

remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

42 BELLUSCI

e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

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noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

39CASTORIADIS - INTRODUZIONE

logia politica sia quando nel caso piugrave semplice e piugrave facile si siaaffermata nel contesto scientista-positivista ed essa egrave alloraunrsquoopera di sbarramento necessaria percheacute resti non discussa enon discutibile lrsquoegemonia della tecnoscienza sia quando (egrave ilcaso di Heidegger e dei suoi epigoni) si tratti di sigillare lrsquoisola-mento del ldquopensatorerdquo e dellrsquointerrogazione relativamente allasocietagrave e alla storia e sotto unrsquoaltra forma e con altre razionaliz-zazioni di ripetere il gesto secolare dei filosofi dal tempo deglistoici sacralizzando la realtagrave nella quale si manifesta una ldquodona-zionerdquo dellrsquoEssere ed unrsquoldquoepocardquo dellrsquoEssere44

Lrsquoontologia della storia come creazione sociale-umana puograveriaprire allora i ldquosentieri interrottirdquo della responsabilitagrave delnostro pensare scegliere ed agire anche in riferimento allapossibilitagrave di decidersi sulla crisi del nostro tempo Una re-sponsabilitagrave che assume inevitabilmente anche una dimen-sione ldquotragicardquo nella misura in cui si ricollega a quellavisione greca che lrsquoha resa possibile platealmente ignoratada Heidegger ndash proprio da lui che rimproverava i Greci dinon aver cercato anzi di aver ldquodimenticatordquo il Sinn desSeins il senso dellrsquoessere ndash secondo la quale lrsquoessere ilmondo non hanno un senso se non quello che gli uominigli conferiscono45 con il nostro immaginario radicale di-

44 C Castoriadis Sujet et veriteacute dans le monde social-historique op cit pp 276-277Anche un filosofo che ha usato maggiore benevolenza nei confronti di Heidegger comeDominique Janicaud riflettendo sulle implicazioni fatalistiche e agnostiche del suo ldquosto-ricismo destinalerdquo ha scritto convergendo in pratica con Castoriadis ldquoLo storicismo de-stinale paralizza la razionalitagrave politica cosigrave come sospende la razionalitagrave in generaleDivenendo esclusiva la storicitagrave neutralizza allo stesso tempo il campo politico e il possi-bile razionale srsquoimpantana tra lrsquoa-politica e lrsquolaquoa-razionalitagraveraquordquo (D Janicaud Lrsquoombre decette penseacutee Heidegger et la question politique Editions Millon Grenoble 1990 p 121) 45 V C Castoriadis Reponse agrave Rorty (1991) in C Castoriadis Une socieacuteteacute agrave la derive

40 BELLUSCI

remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

42 BELLUSCI

e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

40 BELLUSCI

remmo noi oggi con le astynomous orgas fa dire inveceSofocle al coro dellrsquoAntigone cioegrave con le passioni istituentisecondo la splendida traduzione proposta da CastoriadisEcco i versi dello stasimon dellrsquoopera che richiama lrsquointe-resse di Castoriadis facendone lrsquooggetto di un originalescavo filologico-filosofico

πολλὰ τὰ δεινὰ κοὐδὲν ἀν-θρώπου δεινότερον πέλει (vv 332-333)Numerosi sono gli deina e niente egrave piugrave deinon dellrsquouomo

καὶ φθέγμα και ἀνεμόενφρόνημα και ἀστυνόμουςὀργὰς ἐδιδάξατοhellip(vv 353-355)Egli ha insegnato a se stesso e la parola e il pensieroche egrave come il vento e le passioni istituenti46

Lrsquoattributo allrsquouomo di deinotegraves (il piugrave ldquoterribilerdquo e il piugrave

Entretiens et deacutebats 1974-1997 Editions du Seuil Paris 2005 pp 123-12446 V Sofocle Edipo re - Edipo a Colono ndash Antigone con testo originale a fronte GarzantiMilano p 248 Ma qui noi riportiamo in italiano la traduzione francese dei versi operatada Castoriadis in C Castoriadis Antropogonie chez Eschyle et autocreacuteation de lrsquohommechez Sophocle (1991) e Notes sur quelques moyens de la poeacutesie (1984) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p38 e p 52 Nel primo di questi saggi Castoriadis stigmatizza le evidenti e non involontarieforzature tipiche di unrsquoermeneutica quasi sempre preconcetta della linguacultura grecache Heidegger compie nellrsquoIntroduzione alla metafisica il corso universitario del 1935traducendo deinos con ldquodas Unheimlicherdquo ldquoinquietanterdquo e astynomous orgas con ldquoMutder Herrschaft uumlber di Staumldterdquo ldquola passione di dominare le cittagraverdquo espressione per Casto-riadis di sapore nazista

41CASTORIADIS - INTRODUZIONE

ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

42 BELLUSCI

e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

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ldquomeravigliosordquo) si giustifica proprio per le sue astynomousorgas le passioni drsquoistituire le cittagrave e le leggi Ma come pos-sono le pulsioni e gli impulsi condurre allrsquoistituzione delleleggi Non siamo forse di fronte ad un ossimoro E qui il ter-mine chiave egrave edidaxato lrsquouomo si egrave dato da solo la lingua eil pensiero senza attenderli dagli degravei ma ha anche coltivatoeducato formato e trasformato le pulsioni che lo spinge-vano a creare la comunitagrave le ha disciplinate e trasmesse conlrsquoeducazione e le leggi Lrsquoessere deinos attribuito da Sofocleallrsquouomo rinvia dunque al suo essere essenzialmente unapotenza auto-creativa La societagrave democratica basata secondo Castoriadis sulmovimento di unrsquoauto-istituzione esplicita istituisce lrsquoindi-viduo autonomo che si dagrave una norma (autoacutes nomos) chesa autolimitarsi che sa seguire e ldquoappassionarsirdquo alla dike enon cedere alla hybris (a differenza di Hegel47 per Castoria-dis al centro della tragedia sofoclea non crsquoegrave il conflitto dellaldquolegge divinardquo con la ldquolegge umanardquo della famiglia con laLegge della polis che infrange la quieta e bella ldquototalitagraveeticardquo che in Grecia non egrave peraltro mai esistita e risulta es-sere una visione idealizzata della grecitagrave da parte del roman-ticismo tedesco come dimostra la centralitagrave della categoriadel chaos nellrsquoimmaginario greco stesso il tema egrave semmaiproprio la hybris sia di Antigone sia di Creonte che si chiu-dono rispettivamente nella presunzione del ldquopensare giu-stordquo nel monos phronein senza tentare di comporre leproprie ragioni di autolimitarsi diventando cosigrave hybristegraves

47 G W F Hegel Fenomenologia dello spirito Bompiani Milano 2006 pp 597-621

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e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

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rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

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Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

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dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

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un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

42 BELLUSCI

e apolis48) Con lrsquoeducazione la societagrave fa emergere il singolodal suo Caos psichico riesce ad ldquoaccostumarlordquo facendoneun individuo autonomo che interagisce con gli altri rispet-tandone e promuovendone lrsquoautonomia E tutto questo egraveopera dellrsquouomo sullrsquouomo49 In termini metapsicologici ricavati da Castoriadis da unarevisione originale della psicanalisi freudiana centrale nellasua costruzione teorica generale e giagrave presentata nella se-conda parte dellrsquoIsituzione immaginaria della societagrave del1975 si puograve dire laquoLa sublimazione egrave lrsquoasse o il ldquolatordquo sog-gettivo del funzionamento dellrsquoistituzione socialeraquo50Tutte le societagrave socializzano (quindi ldquocreanordquo) gli individuioffrendo loro oggetti e attivitagrave per investire la propria ener-gia libidica e modelli drsquoidentificazione collettiva (in una pa-

48 C Castoriadis La ldquopolisrdquo grecque et la creacuteation de la deacutemocratie op cit pp 374-378 Sempre in questo saggio Castoriadis ne conclude che la ldquotragediardquo stessa aveva unafunzione civica e la pone tra le istituzioni di autolimitazione della democrazia ateniesecome il graphe paranomon la possibilitagrave di accusare di illegalitagrave il proponente di unalegge approvata dallrsquoecclesia con lo scopo di dissuadere dal proporre leggi dettate solodalle ldquopassionirdquo e da interessi particolari Una tesi molto diversa quindi da quella di Nietz-sche che pone in relazione decadenza della tragedia e ascesa della democrazia49 Drsquoaltra parte egrave in questo passo dellrsquoAntigone che secondo Castoriadis ldquosi trova perla prima volta la formulazione esplicita di ciograve che saragrave uno dei grandi temi della filosofiapolitica classica da Platone fino a e compreso Rousseau dimenticato in seguito al dis-seccamento inllettualistico che imperversa in questo campo da due secoli per ldquoistituireun popolordquo come dice Rousseau bisogna cambiarne lsquoi costumirsquo e i costumi sono essen-zialmente lrsquoeducazione delle passioni che esige almeno che le leggi ne tengano positiva-mente conto nella paideia dei cittadini Aristotele parla della philigravea nella Politica ilegislatori dice devono prima di tutto preoccuparsi drsquoinstaurare tra i cittadini la philigravea(che non egrave la pallida lsquoamiciziarsquo ma un affetto piugrave forte) percheacute dove crsquoegrave la philigravea non crsquoegravebisogno della giustiziardquo (C Castoriadis Notes sur quelques moyens de la poeacutesie op citp 51)50 C Castoriadis A nouveau sur la psycheacute et la socieacuteteacute (1996) in C Castoriadis Figuresdu pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 304

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

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fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

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giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

43CASTORIADIS - INTRODUZIONE

rola le proprie significazioni immaginarie sociali) favo-rendo continuamente il passaggio dal piacere organico alpiacere della rappresentazione e infine consentendo la rot-tura della monade psichica caratterizzata dalla tendenzaallrsquoonnipotenza narcisistica e fantasmatica (Ich bin derBrust ldquoIo sono il senordquo immagina il bambino vedendo nelmondo sempre una sua estensione ndash egrave lrsquoesempio che Casto-riadis ama ripetere a partire da una citazione di Freud) Ilprimo delegato del mondo sociale ad educare e socializzareil bambino egrave anche il suo primo oggetto drsquoinvestimentoaltro dal suo corpo e da seacute la madre che Castoriadis defi-nisce laquola societagrave piugrave tre milioni di anni di ominazioneraquo51Nessuna socializzazione puograve perograve inibire definitivamentela tendenza a richiudersi della monade (non rinunciamo asognare neacute a fantasticare neacute a ldquosognare ad occhi apertirdquo)Nessun immaginario sociale istituente sociale-storico puograveassorbire interamente lrsquoimmaginazione radicale del singoloIl che implica due aspetti importanti anche rispetto alla rea-lizzabilitagrave del progetto di autonomia a) persisteragrave sempreuna negativitagrave inestirpabile dentro la psiche individuale chesi potragrave esprimere anche nellrsquoodio verso seacute e gli altri (com-prese le varie forme di sciovinismo e razzismo) con cui lamonade ldquosi vendicardquo per la violenza accettata o subigraveta conlrsquoimposizione di norme e ideali sociali ndash perciograve laquolrsquoautono-mia cioegrave la piena democrazia e lrsquoaccettazione dellrsquoaltro noncostituiscono la tendenza naturale dellrsquoumanitagraveraquo cosicchegravelaquoper coloro che sono impegnati nel solo progetto politico di-

51 C Castoriadis Fait et agrave faire op cit p 35

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

44 BELLUSCI

fendibile il progetto della libertagrave universale la sola viaaperta egrave la continuazione della lotta in contro-tendenzaraquo52b) lrsquoimmaginazione radicale del singolo permane un serba-toio inesauribile su cui lo stesso immaginario sociale si ap-poggia per attingere nuova linfa creatrice per la suaautoalterazione ndash e un sostegno altrettanto importante eforse decisivo diventa per rompere la chiusura delle societagraveeteronome di quelle societagrave che ricordiamolo occultano lapropria dimensione istituente riconducendola a fonti extra-sociali (ldquoreligioserdquo ldquoideologicherdquo o altro)53Tornando quindi alle astynomous orgas di Sofocle esseattestano ancora una volta la consapevolezza dei Greci chelrsquoessere umano egrave ciograve che ne faranno i nomoi della astypolische non avendo un fondamento ldquonaturalerdquo ma derivandodalla stessa ldquoarbitrarietagraverdquo umana aprono lrsquoinfinita discus-sione sul giusto e lrsquoingiusto e sul ldquobuon governordquo54

52 C Castoriadis Les racines psychiques et sociales de la haine (1996) in C CastoriadisFigures du pensable Les carrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p23753 La ricerca condotta insistentemente da Castoriadis dei fondamenti metapsicologicidella ldquosoggettivitagrave riflessiva e deliberanterdquo e del soggetto autonomo - come punto peraltrodi maggiore discontinuitagrave e allontanamento dellrsquoumano dal vivente da cui lo distingue ingenerale la presenza dellrsquoimmaginazione radicale - poteva avere lo scopo (accanto alla ldquode-lucidazionerdquo della sua origine sociale-storica nella Grecia antica) di impedire la riduzionedel discorso sullrsquoemancipazione e sullrsquoautonomia a metanarrazione sette-ottocentescaormai in declino nellrsquoepoca postmoderna come fa appunto negli stessi anni il suo ex-compagno del gruppo Socialisme et barbarie Jean-Franccedilois Lyotard Drsquoaltra parte alnetto di questa distanza abissale tra i due le equivalenze lyotardiane ldquodiscorso emanci-pazione=repubblicanesimordquo e ldquodiscorso mitico= forme sociali dispoticherdquo desunte dal-lrsquoanalisi dei discorsi di legittimazione sono commensurabili alle endiadi castoriadisianeclocircture brisure societagrave eteronomasocietagrave autonoma V J-F Lyotard Le Postmoderneexpliqueacute aux enfants Galileacutee Paris 1998-2005 pp 61-8754 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie (1988) in C Castoriadis Le monde mor-

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

45CASTORIADIS - INTRODUZIONE

Si ritrova cosigrave il filo doppio che lega ontologia e politica la vi-sione dellrsquoeterno antagonismo tra chaos e kosmos e il parto ge-mellare di filosofia e politica nellrsquoantica Grecia Proprio percheacutei Greci hanno il coraggio di riconoscere lrsquoesistenza dellrsquoAbissodel Caos senza ricoprirlo con una sua rappresentazione reli-giosa come accade generalmente nelle societagrave eteronome madecidono di ldquoabitare il Caosrdquo essi creano la politica ndash cioegrave unrapporto inedito lucido e riflessivo tra istituente e istituito conla messa in discussione illimitata delle leggi stabilite e lrsquoauto-istituzione esplicita delle proprie leggi ndash e la filosofia ndash cioegrave lamessa in discussione delle veritagrave tradizionali e la necessitagrave dellogon didonai socratico del ldquorendere ragionerdquo da parte delleautoritagrave e dei cittadini di atti e convinzioni

Altrettanto essenziale del riconoscimento dellrsquoAbisso egrave la deci-sione e la volontagrave di affrontare lrsquoAbisso Crsquoegrave da fare e crsquoegrave da pen-sare e da dire ndash in un mondo dove niente assicura in anticipo ilvalore del fare la veritagrave del pensare e del dire55

La democrazia appare allora nella sua essenza un regimeldquotragicordquo nel quale rinunciando allrsquooccultamento del-lrsquoAbisso gli uomini sono posti di fronte allrsquoineludibile e ne-cessaria accettazione della mortalitagrave delle proprie opere edel senso stesso conferito al mondo con il pensiero e le leggicon la ldquofilosofiardquo e la ldquopoliticardquo56 E drsquoaltra parte ndash come si egrave

celeacute Les carrefours du labyrinthe 3 Editions du Seuil Paris 1990 p 15755 C Castoriadis Ce qui fait la Gregravece 1 DrsquoHomegravere agrave Heraclite Seacuteminaires 1982-1983La Creacuteation humaine II Seuil Paris 2004 p 28356 V Briser la clocircture Entretien entre Cornelius Castoriadis Robert Legros et Alain

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

46 BELLUSCI

giagrave intravisto con lrsquoAntigone di Sofocle ndash il problema co-mune alla democrazia e alla filosofia egrave quello dellrsquoautolimi-tazione della libertagrave e della ragione che deve fissare deilimiti allrsquoattivitagrave istituente o alla critica senza ricreare quellachiusura che inibirebbe le facoltagrave creatrici degli uomini conil conseguente avvizzimento dellrsquoattivitagrave politica Egrave questa lasfida eccezionale (e forse la fragilitagrave intrinseca) che com-porta il progetto dellrsquoautonomia emerso storicamente per laprima volta con la creazione da parte dei Greci della politicae della filosofia che ne fa tuttavia il germe di futuribili ldquori-preserdquo (e mai un semplice modello da imitare considerandoanche i limiti interni alla democrazia ateniese sancitidallrsquoldquoistituzionerdquo della schiavitugrave e dalla condizione di lsquoetero-nomiarsquo delle donne57) Se laquoper essere liberi dobbiamo fare

Finkielkraut in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius Castoriadis Reacuteinventerlrsquoautonomie Editions du Sandre Paris 2010 p 289 Si tenga presente sempre ilrsquoaccezionespecifica che Castoriadis dagrave al termine lsquopoliticarsquo come auto-istituzione esplicita del demosdistinguendolo dal lsquopoliticorsquo inteso come lrsquoistanza di potere di governo o di coordina-mento presente anche nelle societagrave eteronome V il saggio presentato in questo volumeLa democrazia come procedura e come regime Una distinzione analoga (ldquosocialitagraverdquo ldquopo-tere politicordquo) pare essere il punto di partenza delle interessanti riflessioni sviluppate direcente da Jean-Luc Nancy sul tema della democrazia alla cui base intravede una sortadrsquoistanza fondativa anarchica ldquoIl potere politico egrave certamente destinato ad assicurare lasocialitagrave finanche nella possibilitagrave di contestarne e rimaneggiarne i rapporti stabiliti Maper questo nel suo destino crsquoegrave il fatto che la socialitagrave possa trovare accesso ai fini indeter-minati sui quali il potere in quanto tale egrave privo di potere i fini senza fine del senso deisensi delle forme delle intensitagrave di desiderio La spinta del potere anche se nello stessotempo persegue il potere per se stesso La democrazia pone in principio un superamentodel potere ndash ma come sua veritagrave e sua grandezza (anzi sua maestagrave) e non come suo an-nullamentordquo (J-L Nancy Democrazia finita e infinita in AA VV Deacutemocratie dans queleacutetat La Fabrique-Editions 2009 trad it In che stato egrave la democrazia NottetempoRoma 2010 p 11157 Piugrave in generale v C Castoriadis Imaginaire politique grec et moderne (1990) in CCastoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 191-219

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

47CASTORIADIS - INTRODUZIONE

noi il nostro nomos e nessuno deve poterci dire cosa dob-biamo pensareraquo58 e quindi dobbiamo mantenere unrsquoade-sione parziale e ragionata ai modelli e alle istituzionistabilite parimenti anche la societagrave autonoma e democra-tica deve limitare la nostra volontagrave di mettere in discussioneo drsquointerrogazione critica de jure illimitata per assicurareil mantenimento nel tempo di quei modelli e di quelle isti-tuzioni che comunque permettono agli individui di esisteree di non affondare nel caos della monade psichica59 Il progetto di autonomia come progetto di autolimitazionecome il progetto di una societagrave che forma uomini liberi dicreare lucidamente nuovo senso (e quindi incoraggiati adesprimere una individualitagrave sui generis) ed egualmente ca-paci di darsi una ldquomisurardquo necessaria allrsquointeriorizzazione eistituzione del senso diventa negli ultimi saggi e interventidi Castoriadis tra gli anni ottanta e gli anni novanta del secoloscorso la griglia concettuale fondamentale per leggere la crisicontemporanea

58 C Castoriadis Pouvoir politique autonomie op cit p 15859 Su questo tema v G Labelle Cornelius Castoriadis et les tensions inheacuterentes agrave lrsquoima-ginaire politique grec in B Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp 215-233 e S Vibert Le nomos comme auto-institutioncollective Le ldquogerme grecrdquo de lrsquoautonomie deacutemocratique chez Castoriadis in CAUMIERESP KLIMIS S VAN EYNDE dir Castoriadis et les Grecs Cahiers Castoriadis n 5 FaculteacutesUniversitaires Saint-Louis Bruxelles 2010 pp 27-71 Sulla ricostruzione delle condizionistoriche che hanno permesso lrsquoemergenza dellrsquoidea di autonomia in Grecia (che ad avvisodi Castoriadis non possono mai coincidere con una ldquospiegazionerdquo che egrave impossibile ri-guardo alle creazioni umane di per seacute irriducibili e sempre nuove nel campo sociale-sto-rico) v C Castoriadis Thucydide la force et le droit Ce qui fait la Gregravece 3 Seacuteminaires1984-1985 La creacuteation humaine IV Seuil Paris 2011 pp 243-260 ma rimando ancheallrsquoinquadramento puntuale di C Meier Cultura libertagrave e democrazia Alle origini del-lrsquoEuropa antica lrsquoantica Grecia Il Mulino Bologna 2011 pp 377-382

48 BELLUSCI

Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

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Se tra il XVIII secolo e la prima metagrave del XX secolo abbiamoassistito ad un risveglio e una radicalizzazione del progettodi autonomia nellrsquoEuropa occidentale che ha dato luogoallo sviluppo della scienza razionale e al divorzio tra filoso-fia e teologia in una ambigua coesistenza con lrsquoaltro signi-ficato immaginario sociale dominante lrsquoespansioneillimitata del ldquodominio razionalerdquo della natura e degli altriveicolato dalle ldquoistituzionirdquo del capitalismo a partire dalturning point del 1950 per Castoriadis si verifica per con-verso il retrait graduale del progetto di emancipazioneche soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti del-lrsquoEuropa orientale lascia il campo libero allrsquoimmaginariosociale ldquocapitalistardquo incarnato dalla razionalitagrave tecnica e or-ganizzativa con il radicamento di nuovi fenomeni lrsquoavventodelle ldquooligarchie liberalirdquo (termine di suo conio con cui Ca-storiadis non intende nel senso vetero-marxista60 governiespressione esclusiva degli interessi delle eacutelites economi-che ma le democrazie attuali rese fittizie dalla ldquoprivatizza-zione degli individuirdquo e dallrsquoelisione del fine sostanziale delbene comune61 nonchegrave dalla laquometafisica della rappresen-

60 Anche nellrsquoepoca della vulgata neoliberista che Castoriadis non condivide egli con-ferma tra lrsquoaltro la sua concezione critica del marxismo maturata giagrave al tempo di Sociali-sme ou BarbarieldquoLrsquoidea di Marx secondo la quale sarebbe possibile eliminare mercato emoneta egrave unrsquoutopia incoerente Comprenderlo non conduce ad avallare lrsquoonnipotenza deldenaro neacute a credere alla laquorazionalitagraveraquo di unrsquoeconomia che non ha niente a che vedere conun effettivo mercato e rassomiglia sempre di piugrave ad un casinograve planetario Non egrave percheacutenon si dagrave societagrave senza produzione e consumo che questi devono essere eretti a fini ultimidellrsquoesistenza umana ndash ciograve che egrave la sostanza effettiva dellrsquolaquoindividualismoraquo e del laquolibera-lismoraquo di oggirdquo (C Castoriadis Marxisme-leninisme la pulveacuterisation (1990) in C Ca-storiadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du SeuilParis 1996 p 57

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tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

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capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

49CASTORIADIS - INTRODUZIONE

tanzaraquo62 che fa imperversare la ldquoburocraziardquo dei partiti ba-sati ormai solo sulla cooptazione con il risultato di allon-tanarsi in modo abissale dal ldquogermerdquo greco dellademocrazia intesa come capacitagrave di tutti di governarsi e digovernare gli altri a cui puograve preparare una paideia demo-cratica che puograve consistere solo nella partecipazione effet-tiva nelle istituzioni63) lrsquoaffermazione del dogmaneoliberista nelle politiche sociali ed economiche di cui Ca-storiadis da economista prevede gli effetti di crisi incorso64 lrsquoequivoco con la fine dellrsquoutopia comunista che il

61 ldquoDi fatto lrsquoessenziale degli affari pubblici egrave sempre affare privato dei diversi gruppi eclan che si dividono il potere effettivo le decisioni sono prese dietro le quinte il poco cheegrave portato sulla scena pubblica egrave contraffatto precompresso e tardivo fino a perdere ognipertinenza La prima condizione di esistenza di una societagrave autonoma ndash di una societagrave de-mocratica ndash egrave che la sfera pubblicapubblica divenga effettivamente pubblica divenga unaecclesia e non oggetto di appropriazione privata da parte di gruppi particolarirdquo (C Casto-riadis Fait et agrave faire op cit pp 76-77)62 C Castoriadis Quelle deacutemocratie (1990) in C Castoriadis Figures du pensable Lescarrefours du labyrinthe 6 Editions du Seuil Paris 1999 p 189 Sul ruolo che le ldquofin-zionirdquo fondatrici della rappresentanza e del criterio di maggioranza hanno giocato nellericorrenti crisi di legittimitagrave democratica tra Ottocento e Novecento e continuano a giocareancora cfr P Rosanvallon La leacutegitimiteacute deacutemocratique Impartialiteacute reacuteflexiviteacute proxi-miteacute Seuil Paris 2008 pp 9-3063 Lrsquoidea della ldquonon insegnabilitagraverdquo dellrsquoautonomia - messa spesso da Castoriadis in pen-dant con la posizione socratica sulla ldquonon insegnabilitagraverdquo della virtugrave politica nel Protagoradi Platone a partire dallrsquoinesistenza e impossibilitagrave di una episteme politica - trova perCastoriadis una conferma anche nel lavoro psicanalitico coerentemente col celebre monitofreudiano sui tre mestieri impossibili (la psicanalisi la pedagogia la politica) espressonella prefazione ad un libro dello psicanalista austriaco August Aichhorn nel 1925 (v MCifali F Imbert Freud et la peacutedagogie Puf Paris 1988 pp 104-105)64 ldquoQuesto liberalismo potragrave difficilmente sopravvivere ai suoi risultati allorquando que-sti cominceranno a fare chiaramente la loro comparsa miseria crescente per grande mag-gioranza dei paesi sottosviluppati disoccupazione crescente nei paesi industrializzatiminaccia permanente di un crollo del sistema monetario e finanziario internazionalerdquo (CCastoriadis Cinq ans apregraves 1985 in C Castoriadis Domaines de lrsquohomme Les carrefoursdu labyrinthe 2 Editions du Seuil Paris 1986 p 155)

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

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un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

50 BELLUSCI

capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente dellademocrazia mentre si tratta di due ldquocreazionirdquo sociali-sto-riche distinte che nellrsquoetagrave moderna si sono contaminatema sono anche entrate in tensione se non in conflitto65 lacomparsa di un tipo drsquoindividuo sociale orientato alla mas-simizzazione dei godimenti individuali66 in nome di unoldquopseudo-individualismordquo che in veritagrave egrave un conformismogeneralizzato e in nome di un culto della performance conil quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestitoed asservito alla sua razionalitagrave strumentale alcuni signifi-cati immaginari del progetto di autonomia67 il presentarsiper il tramite della spettacolarizzazione mediatica o delsenso di onnipotenza e del laquofantasma drsquoimmortalitagraveraquo in-

65 A distanza di circa ventrsquoanni queste considerazioni sul rapporto problematico tra ca-pitalismo e democrazia di Castoriadis svolte in dissonanza con la mainstream del mo-mento sono state riprese di recente dallrsquoeconomista R B Reich Supercapitalism Thetransformation of Business Democracy and Everyday Life 2007 trad it Supercapita-lismo Come cambia lrsquoeconomia globale e i rischi per la democrazia Fazi editore Roma2008 66 C Castoriadis La crise du processus identificatoire (1989) in C Castoriadis La mon-teacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp156-157 Il modo in cui oggi il problema della lsquodemocrazia come regime di autolimita-zionersquo si riacutizza egrave stato esaminato in termini di tensione tra le dimensioni del ldquopiacererdquoe della ldquogiustiziardquo nelle recenti ricerche filosofiche di Marcella DrsquoAbbiero che come quelledi Castoriadis prendono le mosse da un background freudiano v M DrsquoAbbiero Piaceree giustizia Per un narcisismo sostenibile in M DrsquoAbbiero ( a cura di) Per unrsquoetica delpiacere Riflessioni filosofiche sulla felicitagrave Guerini e Associati Milano 2010 pp 135-146Cfr sempre sul tema del nuovo tipo antropologico di individuo corrispondente allrsquoimma-ginario sociale contemporaneo giagrave tratteggiato nei suoi ultimi scritti da Castoriadis anchei saggi di psicosociologia raccolti in N Aubert ( dir) Lrsquoindividu hypermoderne Editionseacuteregraves Toulouse 2004 alcuni dei quali utilizzano categorie e spunti analitici castoriadisiani67 Cfr su questo J-L PRAT Introduction agrave Castoriadis Editions La Deacutecouverte Paris2007 pp 74-76 e una ricerca sociologica fondamentale divenuta un lsquoclassicorsquo sullrsquoargo-mento che fa riferimento esplicito anche alla produzione di Castoriadis L Boltanski EChiappello Le nouvel esprit du capitalisme Gallimard Paris 1999-2011

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

51CASTORIADIS - INTRODUZIONE

dotti dal progresso tecnologico di forme nuove di ricopri-mento del caos e di obligraveo della nostra condizione di mortaliper agevolarci la fuga dalla laquoprova della libertagraveraquo di creare edalla responsabilitagrave del fare68 il venir meno di significatiimmaginari centrali a cominciare da una rappresentazionedi seacute della societagrave offerta come polo ideale drsquoidentificazioneagli individui69 lrsquoaccelerazione della corsa cieca e illimitataallo sfruttamento delle risorse naturali su scala planetariarispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come viadrsquouscita una strategia della decrescita70 Che fare in questo scenario Rispondendo alla domandain una conferenza in Portogallo nel novembre 1996 unanno prima della sua morte Castoriadis sembra consegnarci

68 C Castoriadis Le deacutelabrement de lrsquoOccident (1991) in C Castoriadis La monteacutee delrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions du Seuil Paris 1996 pp 76-77p 8669 ldquoCredo che ogni nostro problema della crisi dei processi drsquoidentificazione oggi puograve edeve essere approcciato anche sotto questrsquoangolo dovrsquoegrave il senso vissuto come imperituroper gli uomini e le donne contemporanee La mia risposta egrave che questo senso non egrave so-cialmente parlando da nessuna parterdquo in C Castoriadis La crise du processus identifi-catoire op cit p 15470 V S Latouche Castoriadis penseur de la deacutecroissance meacutegamachine deacuteveloppe-ment et socieacuteteacute autonome in Bachofen S Elbaz N Poirier dir Cornelius CastoriadisReacuteinventer lrsquoautonomie op cit pp73-90 Cfr anche E Morin La Voie Pour lrsquoavenir delrsquohumaniteacute Fayard Paris 2011 che valorizza implicitamente alcuni sujets dellrsquoamico Ca-storiadis come lrsquoinsufficienza della democrazia parlamentare e la necessitagrave di promuoverenuove forme di democrazia partecipativa ai livelli locali (pp 67-74) o lrsquoesigenza di unaldquosburocratizzazione generalizzatardquo per reintrodurre sensi di responsabilitagrave e solidarietagrave(pp 127-132) Come via drsquouscita dalla crisi se Castoriadis si appella alla fecondazione delgerme greco del progetto di autonomia sociale e individuale Morin confida nel ldquotesoro ilpiugrave prezioso della cultura europea della razionalitagrave critica e autocriticardquo v il dialogo-in-tervista tra Castoriadis e Morin C Castoriadis Entre le vide occidentale et le mythe arabe(1991) in C Castoriadis La monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 p 66

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

52 BELLUSCI

un prezioso testamento intellettuale

Io penso che siamo allrsquoincrocio di due cammini della storia dellagrande storia Un cammino appare fin drsquoora chiaramente trac-ciato in ogni caso per quello che egrave il suo orientamento generaleEgrave il cammino della perdita del senso della ripetizione di formevuote del conformismo dellrsquoapatia dellrsquoirresponsabilitagrave e del ci-nismo contestualmente allrsquoimpresa in crescita dellrsquoimmaginariocapitalista dellrsquoespansione illimitata di un ldquodominio razionalerdquopseudo-dominio pseudo-razionale di unrsquoespansione illimitata delconsumo per il consumo vale a dire per niente e della tecno-scienza autonomizzata nella sua corsa che egrave evidentemente parteavvincente della dominazione di questo immaginario capitalistaLrsquoaltro cammino dovrebbe essere aperto non egrave del tutto trac-

ciato Puograve essere aperto solo da un risveglio sociale e politico unarinascita un risorgere del progetto di autonomia individuale e col-lettiva vale a dire dalla volontagrave della libertagrave Questo esigerebbeun risveglio dellrsquoimmaginazione e dellrsquoimmaginario creatore Perle ragioni che ho cercato di spiegare un tale risveglio egrave per defi-nizione imprevedibile Egrave sinonimo di un risveglio sociale e poli-tico I due cammini non possono che marciare insieme Tutto ciograveche noi possiamo fare egrave di prepararlo come possiamo ligrave dove citroviamo71

71 C Castoriadis Imaginaire et imagination au carrefour op cit p 132-133

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

Cornelius Castoriadis

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

Antropologia filosofia politica (1989)

La democrazia come procedura e come regime(1996)

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

Avvertenza sui testi di Castoriadis

I saggi raccolti che seguono sono stati scelti e tradotti da France-sco Bellusci Si forniscono precisazioni bibliografiche relative allaloro origine

laquoLrsquoeacutepoque du conformisme geacuteneacuteraliseacuteraquo egrave una conferenza tenutain inglese (e poi tradotta in francese dallo stesso Castoriadis) inoccasione del simposio A Metaphor for our Times alla BostonUniversity il 19 settembre 1989 e comparsa in CORNELIUS CASTO-RIADIS Le monde morceleacute Les carrefours du labyrinthe 3 Edi-tions du Seuil Paris 1990 pp 11-28laquoAntropologie philosophie politiqueraquo egrave una conferenza tenutaa Losanna lrsquo11 maggio 1989 pubblicata nella serie Actes des col-loques du groupe drsquoeacutetudes pratiques sociales et theacuteories dellrsquoUni-versitagrave di Losanna 1990 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADISLa monteacutee de lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4Editions du Seuil Paris 1996 pp 125-148laquoLa deacutemocratie comme proceacutedure et comme reacutegimeraquo egrave statoprima esposto nei contenuti generali in una conferenza a Romail 3 febbraio 1994 e poi alla Harvard University di New York il25 aprile 1995 e comparsa in CORNELIUS CASTORIADIS La monteacuteede lrsquoinsignifiance Les carrefours du labyrinthe 4 Editions duSeuil Paris 1996 pp 267-292

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

Lrsquoepoca del conformismo generalizzato critica al postmodernismo (1989)

I

Nelle sue note introduttive a questo simposio Claudio Veliznotava che laquolo spirito del nostro tempohellip egrave troppo rapido otroppo letargico cambia troppo o assai poco produce con-fusione ed equivocoraquo Questi tratti non sono accidentaliNon piugrave di quanto lo siano il lancio e il successo di marchicome ldquopostindustrialerdquo e ldquopostmodernordquo I due fornisconouna perfetta caratterizzazione della patetica incapacitagrave del-lrsquoepoca di pensarsi come qualcosa di positivo o come qualcosatout court Cosigrave egrave portata a definirsi molto semplicementecome ldquopost-qualche-cosardquo in riferimento a ciograve che egrave statama non egrave piugrave e ad autoglorificarsi con la bizzarra afferma-zione che il suo senso egrave il non senso e il suo stile la man-canza di ogni stile laquoFinalmente ndash proclamava un architettomolto noto durante una conferenza a New York nellrsquoaprile1986 ndash il postmodernismo ci ha affrancato dalla tiranniadello stileraquo Tuttavia una distinzione tra i termini ldquopostindustrialerdquo e

Il simposio a cui Castoriadis prese parte con questrsquointervento si intitolava A Metaphorfor our Times e si tenne alla Boston University il 19 settembre 1989

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

56 CASTORIADIS

ldquopostmodernordquo in qualche modo deve essere fatta Infatti crsquoegravequalcosa nella realtagrave che corrisponde al termine ldquopostindu-strialerdquo Brevemente almeno nei Paesi ricchi (ma non sola-mente in questi) la produzione (qualunque sia il significato diquesto termine) abbandona gli altoforni e le vecchie fabbrichesudicie e si orienta verso i complessi sempre piugrave automatizzatie i diversi ldquoservizirdquo Questo processo previsto da almenomezzo secolo era stato considerato per tanto tempo foriero dipromesse straordinarie per lrsquoavvenire del lavoro e della vitaumana Si diceva che la durata del lavoro si sarebbe ridotta inmodo spettacolare e la sua natura profondamente trasfor-mata Lrsquoautomazione e il trattamento elettronico dei datiavrebbero trasformato il vecchio lavoro industriale ripetitivoe alienante in un campo aperto alla libera espressione dellrsquoin-ventivitagrave e della creativitagrave del lavoratore Infatti niente di tutto questo egrave stato realizzato Le possi-bilitagrave offerte dalle nuove tecnologie restano confinate a ungruppo ristretto di giovani specialisti ldquointelligentirdquo La naturadel lavoro non egrave cambiata per la massa degli altri salariati sitratti dellrsquoindustria o dei servizi Piuttosto il contrario lrsquoldquoin-dustrializzazionerdquo alla vecchia maniera ha invaso le grandiimprese dei settori non industriali dove il ritmo di lavoro ei tassi di rendimento restano sottomessi a un controllo mec-canico e impersonale Lrsquoimpiego nellrsquoindustria propriamentedetta egrave in declino da decenni gli operai ldquoridondantirdquo (am-mirevole espressione degli economisti anglosassoni) e i gio-vani hanno potuto trovare impiego solo nelle industrie dildquoservizirdquo di seconda classe con basse remunerazioni Dal

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

57LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

1840 al 1940 la durata della settimana lavorativa era stataridotta da 72 a 40 ore (-45) Dal 1940 questa durata restapraticamente costante malgrado unrsquoaccelerazione conside-revole dellrsquoincremento di prodotto per orauomo Gli operaiche cadono cosigrave nella ldquoridondanzardquo restano disoccupati (es-senzialmente in Europa occidentale) o devono sistemarsi setutto va bene in ldquoservizirdquo mal retribuiti (soprattutto negliStati Uniti) Rimane comunque vero che almeno potenzialmente qual-cosa di essenziale sta cambiando nel rapporto dellrsquoumanitagrave ndashlrsquoumanitagrave ricca ndash con la produzione materiale Per la primavolta dopo millenni la produzione ldquoprimariardquo e ldquosecondariardquondash agricoltura miniere e manifatture trasporti ndash assorbe menodi un quarto dellrsquoinput totale di lavoro (e della popolazione im-piegata) e potrebbe anche limitarsi ad utilizzare la metagrave diquesto quarto se non ci fosse lrsquoincredibile sperpero incorpo-rato nel sistema (contadini sovvenzionati affincheacute non produ-cano industrie e officine obsolete mantenute in attivitagrave ecc)Essa potrebbe anche assorbire un quantum trascurabile deltempo umano senza la fabbricazione continua di nuovi ldquobiso-gnirdquo e lrsquoobsolescenza incorporata per costruzione nella mag-gior parte dei prodotti fabbricati oggiInfine una societagrave del tempo libero egrave teoricamente a por-tata di mano ndash mentre una societagrave che renda possibile a cia-scuno un lavoro personale e creativo sembra tanto lontanaquanto lo era durante il XIX secolo

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

58 CASTORIADIS

II

Ogni designazione egrave convenzionale lrsquoassurditagrave del termineldquopostmodernordquo non egrave meno evidente Ciograve che si fa notaremeno di solito egrave che egrave una designazione derivata Infatti iltermine ldquomodernordquo stesso egrave infelice e la sua inadeguatezzanon poteva non manifestarsi col tempo Cosa potrebbe maiesserci dopo la modernitagrave Un periodo che si chiama mo-derno non puograve che pensare che la Storia ha raggiunto la suafine e che gli uomini vivranno ormai in un presente eterno Il termine ldquomodernordquo esprime unrsquoattitudine profonda-mente auto- (o ego-) centrica La proclamazione ldquonoi siamoi modernirdquo tende ad annullare ogni vero sviluppo ulterioreAncor piugrave di questo contiene una curiosa antinomia Lacomponente immaginaria e cosciente di seacute del termine im-plica lrsquoautocaratterizzazione della modernitagrave come aperturaindefinita concernente lrsquoavvenire e tuttavia questa caratte-rizzazione non ha senso che relativamente al passato Loroerano antichi noi siamo moderni Come bisogneragrave chia-mare dunque quelli che vengono dopo di noi Il termineha senso solo nellrsquoipotesi assurda che il periodo autoprocla-matosi moderno dureragrave sempre e che lrsquoavvenire non saragrave cheun presente prolungato ndash il che drsquoaltronde contraddice vi-stosamente le pretese esplicite della modernitagraveUna breve discussione dei due tentativi contemporanei mi-rati a dare un contenuto preciso al termine di modernitagrave puogravefornire un punto di partenza utile Egrave caratteristico che si pre-occupino entrambi non dei cambiamenti nella realtagrave sociale-

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

59LrsquoEPOCA DEL CONFORMISMO GENERALIZZATO

storica ma dei cambiamenti (reali o supposti) nellrsquoatteggia-mento dei pensatori (filosofi) rispetto alla realtagrave Essi sonocosigrave tipici della tendenza contemporanea degli autori al-lrsquoauto-reclusione gli scrittori scrivono su scrittori ad uso dialtri scrittori Cosigrave Foucault1 afferma che la modernitagrave co-mincia con Kant (specialmente con Il conflitto delle facoltagravee Che cosrsquoegrave lrsquoilluminismo) percheacute con Kant per la primavolta il filosofo srsquointeressa al presente storico effettivo co-mincia a laquoleggere i giornaliraquo ecc (Cfr la frase di Hegel sullalettura del giornale come la ldquopreghiera del mattinordquo) La mo-dernitagrave sarebbe cosigrave la coscienza della storicitagrave dellrsquoepoca incui si vive Egrave in ogni evidenza una concezione del tutto ina-deguata La storicitagrave della loro epoca era chiara a Pericle(non crsquoegrave da leggere che lrsquoEpitaffio in Tucidide) e a Platonecome lo era a Tacito o a Greacutegoire de Tours (mundus sene-scit) Agli occhi di Foucault la novitagrave consisterebbe nel fattoche a partire da Kant la relazione con il presente non egrave piugraveconcepita in termini di comparazione di valore (laquosiamo nelladecadenzaraquo laquoquale modello dovremmo seguireraquo) nonlaquolongitudinalmenteraquo ma in una laquorelazione sagittaleraquo conla propria attualitagrave Ma i confronti di valore sono massiccia-mente presenti in Kant per il quale la storia non puograve esserepensata che in termini di un progresso di cui lrsquoIlluminismocostituisce un momento cardine (Questo egrave ancora piugravechiaro evidentemente per Hegel) E se la laquorelazione sagit-taleraquo egrave opposta alla valutazione questo puograve solo significare

1 ldquoUn cours ineacuteditrdquo Magazine litteacuteraire maggio 1988 p 36 (un estratto del corso egrave re-peribile anche in Michel Foucault Dits et eacutecrits voll II 1976-1988 Gallimard Paris2001 pp 1498-1507 ndt)

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45

60 CASTORIADIS

ciograve il pensiero abbandonando la sua funzione critica tendea trarre i suoi criteri in seno alla realtagrave storica cosigrave comrsquoegrave Egravecerto che tale tendenza diventa spiccata durante i secoli XIXe XX (Hegel Marx Nietzsche ndash anche se gli ultimi due si op-pongono alla realtagrave di oggi in nome di una realtagrave piugrave realela realtagrave di domani comunismo o superuomo) Ma questatendenza costituisce essa stessa un problema nella moder-nitagrave non si potrebbe considerarla un istante come ciograve cheinaridisce il pensiero dellrsquoIlluminismo e del periodo succes-sivo e ancor meno le tendenze social-storiche effettive degliultimi due secoli Altrettanto discutibile egrave il tentativo di Habermas di co-gliere lrsquoessenziale della problematica della modernitagrave con ri-ferimento quasi esclusivo ad HegellaquoIl primo filosofo cheabbia sviluppato un chiaro concetto della modernitagrave egrave statoHegel per questo dobbiamo risalire a luiraquo2 La storia ef-fettiva egrave rimpiazzata ancora una volta dalla storia delleidee lotte e conflitti reali non esistono se non nella loroscialba rappresentazione nelle antinomie del sistema Scriveinfatti HabermaslaquoNella sua teoria [di Hegel] diviene perla prima volta visibile la costellazione concettuale fra mo-dernitagrave coscienza del tempo e razionalitagraveraquo3 ciograve che sembrainfastidirlo egrave che la laquorazionalitagraveraquo sia laquoelevata a Spirito as-solutoraquo non si accorge che egrave questa unificazione stessa acostituire lrsquoillusione hegeliana Non solamente gli ispsissimaverba di Hegel ma la struttura la dinamica e la logica drsquoin-

2 Juumlrgen Habermas Der Philosophische Diskurs der Moderne (1985) trad it Il discorsofilosofico della modernitagrave Laterza Bari 1987 pp 4-53 Ibidem p 45