Biblioteca - static.springer.com · stesso Arminio scelse poi 1a carriera astronomica e la sua vita...

2
Biblioteca A cura di Alberto Cappi rNAF . Osservatorio Astronomico di Bologna Arminio Nobile e la misura del cielo Massimo Capaccioli, Silvia Galano Springer-Verlag ltalia, collana "l b1u - pagine di scienza", Milano Brossura, pp. xrv*zro rseN 9288847o2679t wwwspringer.com /-l iurro BeRSaNrr, storico della scienza, ha \J sostenuto nel 1993 quanto sia importante n un' adeguat a nv alutazione dell' oper are quo tidiano dei piccoli manovali di esperienze, 1e cui umili atti- vità ordinarie vengono solitamente sacrificate ai più spettacolari interventi straordinari dei grandi rivo- luzionari>. Vale a dire che, nella storia della scienza, non basta occuparsi solamente dei geni che hanno compiuto delle vere proprie svolte nelle idee della loro epoca; che poi queste idee fossero delle "rivo- luzioni" o meno, lo lascio al dibattito tra i differenti sostenitori delle ipotesi continuiste o discontinuiste, resta comunque i1 fatto che, all'indomani di una di quelle svolte, <gli scienziati si sono trovati a lavora- re in un mondo diversor, come ha affermato Kuhn te| t962. Ma come fosse costituito quel mondo - diverso" dopo dal prima - lo si apprende dal1a pie- 1a comprensione dell'operare di scienziati, studiosi : insegnanti delle varie discipline, appunro sia prima ;he dopo 1'eventuale mutamenro, cioè dall'ambien- :e culturale complessivo nel quale quei grandi si so- ro mossi e all'interno del quale sono nate le loro rlee innovatrici. Ecco, allora, l'importanza dello s:udio dei piccoli <manovali di esperienze, e delle .rro <umili attività ordinarie>, di quelli che, ricordo, rel mio vecchio libro liceale di Storia della letteratu- t italiana del Sapegno, venivano citati con caratte- .. piccoli e chiamati "i minori". Le biblioteche sono piene di resti su Galileo, Ke- :iero, Newton, Cartesio ed Einstein, nei quali vie- ,.e. in modo più meno dettagliato, descritto 1'am- r:ente scientifico e culturale, ma quasi sempre in . -ierimento a1 "grande" e senza spendere più di tan- : r a descrivere il lavoro, il travaglio, la passione, 1e ::fficoltà dei loro "piccoli" conremporanei, sia a rerare in un ambiente scientifico, che magari an- --re a loro presentava un quadro non congruo o in ra di disfacimento, sia a operare alf interno dei -rovi paradigmi che man mano si venivano costi- 'endo, pur se non ancora completamente definiti : sperimentalmente teoricamente. Basti solo ri- - rdare quanti eccellenti studiosi si rivolsero all'os- ,=:r-azione del cielo con il nuovo perspicillumper ca- ..:,nale di Astronomia' 2012, 4 pire se realmente le cose viste da Galileo rientrava- no o meno nel nuovo quadro concettuale da lui pro- posto, e quanti filosofi della natura, nei secoli pre- cedenti, erano stati coinvolti nel cercare di capire perché quella fisica del moto, accertata sin dai tem- pi di Aristotele, mostrava così tanti cedimenri; e quanti eccellenti fisici sperimentali dei primi de1 Novecento hanno dedicato anni a cercare di dimo- strare con complicati esperimenti la non validità de1le idee di Einstein, e non turri per pregiudizio ideologico di stampo conservatore, ma proprio per comprendere il quadro sperimentale e quindi teori- co del nuovo mondo proposto o la validità del pre- cedente. Ebbene, il libro di Capaccioli e Galano si occupa proprio di uno di questi "minori", Arminio Nobile, vissuto tra il 1838 e iLú97 all'Osservatorio di Capo- dimonte. Dicevo "vissuto all'Osservatorio" perché Arminio nacque proprio in quelle stanze dalla ma- dre, Maria Giuseppina Guacci e dal padre Antonio che vi abitava in quanto astronomo in seconda. Lo stesso Arminio scelse poi 1a carriera astronomica e la sua vita si svolse insieme alle vicende dell'astro- nomia napoletana dell'epoca e della visione della città che si traeva dall'a1to di Capodimonte. Arminio, come illustrano in dettaglio gli autori, fu nastronomo geniale e sfortunatoo e nel libro ven- gono raccontati in modo piano e di piacevole lettu- ra, ma con dovizia di citazioni , gli autori hanno avuto a disposizione g1i archivi con le fonti origina- li sulle vicende in questione g1i sforzi compiuti da questo astronomo per dedicarsi alla sua passione e per emergere, al contempo, nella carriera accade- mica. Una passione che gli veniva dal padre, insieme agli enormi interessi culturali della madre, grande poetessa napoletana, ma soprattutto mazzrniana e completamente coinvolta nelle vicende risorgimen- tali della città. Larga parte del libro è dedicato atac- ciare la storia e la figura della madre di Arminio, che talora finisce per esserne quasi il personaggio prin- cipale, anzi, mi sento di dire che gli autori si sono innamorati di questo personaggio che si staglia net- tamente sul panorama napoletano degli anni rivo- Iuzionari. Era, questa seconda metà dell'Ottocento, 1'epoca in cui sta nascendo, potremmo dire, sta esplodendo in tutto i1 mondo e principalmenre in Italia l'inte- resse verso una nuova disciplina, l'astrofisica, che consente per la prima volta agli studiosi, non solo di comprendere come e perché a\.vengano i moti dei corpi celesti, ma, grazie alle nuove tecniche spet- troscopiche, di quali elementi siano composri, qua- 6t

Transcript of Biblioteca - static.springer.com · stesso Arminio scelse poi 1a carriera astronomica e la sua vita...

Page 1: Biblioteca - static.springer.com · stesso Arminio scelse poi 1a carriera astronomica e la sua vita si svolse insieme alle vicende dell'astro- ... lascio ai lettori scoprire la fine

BibliotecaA cura di Alberto CappirNAF . Osservatorio Astronomico di Bologna

Arminio Nobilee la misura del cieloMassimo Capaccioli, Silvia GalanoSpringer-Verlag ltalia, collana "l b1u - pagine discienza", MilanoBrossura, pp. xrv*zrorseN 9288847o2679twwwspringer.com

/-l iurro BeRSaNrr, storico della scienza, ha\J sostenuto nel 1993 quanto sia importanten un' adeguat a nv alutazione dell' oper are quo tidianodei piccoli manovali di esperienze, 1e cui umili atti-vità ordinarie vengono solitamente sacrificate ai piùspettacolari interventi straordinari dei grandi rivo-luzionari>. Vale a dire che, nella storia della scienza,non basta occuparsi solamente dei geni che hannocompiuto delle vere proprie svolte nelle idee dellaloro epoca; che poi queste idee fossero delle "rivo-luzioni" o meno, lo lascio al dibattito tra i differentisostenitori delle ipotesi continuiste o discontinuiste,resta comunque i1 fatto che, all'indomani di una diquelle svolte, <gli scienziati si sono trovati a lavora-re in un mondo diversor, come ha affermato Kuhnte| t962. Ma come fosse costituito quel mondo -diverso" dopo dal prima - lo si apprende dal1a pie-

1a comprensione dell'operare di scienziati, studiosi: insegnanti delle varie discipline, appunro sia prima;he dopo 1'eventuale mutamenro, cioè dall'ambien-:e culturale complessivo nel quale quei grandi si so-ro mossi e all'interno del quale sono nate le lororlee innovatrici. Ecco, allora, l'importanza dellos:udio dei piccoli <manovali di esperienze, e delle.rro <umili attività ordinarie>, di quelli che, ricordo,rel mio vecchio libro liceale di Storia della letteratu-t italiana del Sapegno, venivano citati con caratte-

.. piccoli e chiamati "i minori".Le biblioteche sono piene di resti su Galileo, Ke-

:iero, Newton, Cartesio ed Einstein, nei quali vie-,.e. in modo più meno dettagliato, descritto 1'am-r:ente scientifico e culturale, ma quasi sempre in. -ierimento a1 "grande" e senza spendere più di tan-: r a descrivere il lavoro, il travaglio, la passione, 1e

::fficoltà dei loro "piccoli" conremporanei, sia a

rerare in un ambiente scientifico, che magari an---re a loro presentava un quadro non congruo o inra di disfacimento, sia a operare alf interno dei-rovi paradigmi che man mano si venivano costi-'endo, pur se non ancora completamente definiti: sperimentalmente né teoricamente. Basti solo ri-

- rdare quanti eccellenti studiosi si rivolsero all'os-,=:r-azione del cielo con il nuovo perspicillumper ca-

..:,nale di Astronomia' 2012, 4

pire se realmente le cose viste da Galileo rientrava-no o meno nel nuovo quadro concettuale da lui pro-posto, e quanti filosofi della natura, nei secoli pre-cedenti, erano stati coinvolti nel cercare di capireperché quella fisica del moto, accertata sin dai tem-pi di Aristotele, mostrava così tanti cedimenri; equanti eccellenti fisici sperimentali dei primi de1Novecento hanno dedicato anni a cercare di dimo-strare con complicati esperimenti la non validitàde1le idee di Einstein, e non turri per pregiudizioideologico di stampo conservatore, ma proprio percomprendere il quadro sperimentale e quindi teori-co del nuovo mondo proposto o la validità del pre-cedente.

Ebbene, il libro di Capaccioli e Galano si occupaproprio di uno di questi "minori", Arminio Nobile,vissuto tra il 1838 e iLú97 all'Osservatorio di Capo-dimonte. Dicevo "vissuto all'Osservatorio" perchéArminio nacque proprio in quelle stanze dalla ma-dre, Maria Giuseppina Guacci e dal padre Antonioche vi abitava in quanto astronomo in seconda. Lostesso Arminio scelse poi 1a carriera astronomica ela sua vita si svolse insieme alle vicende dell'astro-nomia napoletana dell'epoca e della visione dellacittà che si traeva dall'a1to di Capodimonte.

Arminio, come illustrano in dettaglio gli autori,fu nastronomo geniale e sfortunatoo e nel libro ven-gono raccontati in modo piano e di piacevole lettu-ra, ma con dovizia di citazioni , gli autori hannoavuto a disposizione g1i archivi con le fonti origina-li sulle vicende in questione g1i sforzi compiuti daquesto astronomo per dedicarsi alla sua passione e

per emergere, al contempo, nella carriera accade-mica. Una passione che gli veniva dal padre, insiemeagli enormi interessi culturali della madre, grandepoetessa napoletana, ma soprattutto mazzrniana e

completamente coinvolta nelle vicende risorgimen-tali della città. Larga parte del libro è dedicato atac-ciare la storia e la figura della madre di Arminio, chetalora finisce per esserne quasi il personaggio prin-cipale, anzi, mi sento di dire che gli autori si sonoinnamorati di questo personaggio che si staglia net-tamente sul panorama napoletano degli anni rivo-Iuzionari.

Era, questa seconda metà dell'Ottocento, 1'epocain cui sta nascendo, potremmo dire, sta esplodendoin tutto i1 mondo e principalmenre in Italia l'inte-resse verso una nuova disciplina, l'astrofisica, checonsente per la prima volta agli studiosi, non solo dicomprendere come e perché a\.vengano i moti deicorpi celesti, ma, grazie alle nuove tecniche spet-troscopiche, di quali elementi siano composri, qua-

6t

Page 2: Biblioteca - static.springer.com · stesso Arminio scelse poi 1a carriera astronomica e la sua vita si svolse insieme alle vicende dell'astro- ... lascio ai lettori scoprire la fine

le sia 1o stato fisico di questi eiementi e come que-sto cambi da oggetto ad oggetto, suggerendo unastoria evolutiva e ponendo così le basi della com-prensione dell'evoluzione del cosmo.

Dunque, pur essendo Arminio Nobile tra i fon-datori, nel ú7t, della Società degii SpettroscopistiItaliani, prima società di astrofisica al mondo (dive-nuta nel t9zú'attuaTe Società Astronomica Italiana),i suoi interessi furono rivolti principalmente a1la

meccanica celeste e, in particolare, a1lo studio dellapolodia - il moto dei poli rispetto alla superficie del-la Terra e alla variabilità de1le latitudini terrestri.Tutto questo con un accanimento e quel1a che po-tremmo chiamare una disperazione nel lavoro, cer-tamente degni di migliori scopi. Ma tant'è, Arminioera certo con questo di ottenere risultati importan-ti, fama internazionale e sicura carriera accademica.Ci era "quasi" riuscito a sfiorare i suoi sogni, ma ladea bendata spesso bendata non è e la sorte che gliaveva messo in mano risuitati importanti... non va-do oltre: lascio ai lettori scoprire la fine della storia.

Questo libro non mi è di facile definizione: un te-sto di storia de1la scienza, un saggio storico, un ro-manzo, un libro di costume, un giallo storico-astro-nomico? Forse è un po' di tutto questo, il chepotrebbe rivelarne un banale limite classificatorio,ma ne fa sicuramente un testo estremamente accu-rato e filologicamente corretto nella ricostruzionestorica, esatto in que1la astronomica (e altro non cisi sarebbe potuto aspettare, essendo Capaccioli unodegli autori), appassionato nelle descrizioni e di pia-cevolissima e awincente lettura.

Mi sento di poter affermare che certamente gliautori si sono molto divertiti nel corso delle ricercheeffettuate e altrettanto nello scriverlo. E cos'è unpeccato divertirsi nel proprio lavoro? Purtroppospesso oggi pare che sia così, ma non è vero.

Feenrzro BòNot-r

Massimo Capaccioli, astrofisico, ordinario all'Universi-tà di Napoli'Federico rr', è stato direttore dell'Osserva-torio Astronomico di Capodimonte e presidente dellaSAIt.Silvia Galano è laureata in Astrofisica e scienze del1ospazio all'Università di Napoli 'Federico n' e si occupa distoria della scienza.

UniversoStuart ClarkTraduzione di Andrea MiglioriEdizioni Dedalo (Le Grandi Domande), zorzRilegato, pp.2o5, r5,oo €tsnN 9788822or3o4owww. edizi oni dedalo.it

J N questo nuovo libro di Stuart C1ark, autore giàI dimostratosi sensibile alle tematiche astrofisichegrazie all'edrzrone italiana de I re del SoIe pubblicato

62

da Einaudi, vengono raccolte venti domande - e.

owiamente, relative risposte - tra quelle più getto-nate dalle varie tipologie di pubblico che affollanole con Ferenze divulgative.

Il libro, posto nella collana "Le grandi Domande(non poteva trovare collocazione più adatta) che an-novera titoli di matematica, arte, filosofia, evoluzio-ne e fisica, sembra proprio inserirsi in un trend nor,solo divulgativo, ma che ha a che fare anche con unamodalità d'esame da diversi anni adottata da varieistituzioni. Parlo dei test a risposta multipla e a n-sposta aperta, qualcosa con la quale oramai tutti 91:studenti hanno avuto a che fare almeno una voltanel1a loro vita.

Questo potrebbe far pensare (e temere) che 1e nsposte fornite dall'autore alle venti domande (Checos'è l'universo? Quanto è grande l'universo? Qua.è l'età dell'universo? Di cosa sono fatte le stelle? Come si è formata la Terra? Perché i pianeti rimango-no in orbita? Einstein aveva ragione? Che cos'è ulbuco nero? Come si è formato l'universo? Quali furono i primi corpi celesti? Che cos'è la materìa oscu,ra? Che cos'è l'energia oscura? Siamo fatti di poh-ere di stelle? C'è vita su Marte? Esistono altre formedi vita intelligente? Si può viaggiare nello spazio c

nel tempo? Le leggi fisiche possono cambiare? Esr-

stono universi alternativi? Quale sarà il destino de--

l'universo? Esiste una prova cosmologica de1l'es:stenza di Dio?) siano brevi e secche, senza unaadeguata spiegazione e quindi dal carattere quasldogmatico, così come spesso piace a chi formui"quei famosi test-trappola. È bello invece scoprir.come 1'autore si dilunghi in descrizioni dettagliatesia da un punto di vista storico che da quello scientifico, ne1 chiaro intento di condurre per mano il 1e:-

tore fino a fargli capire perché determinate scope-te siano arrivate in un particolare momento storic -

piuttosto che in un altro. I vari capitoli, identifica:-dalle venti domande, sono piccoli cammei consu--tabili anche come voci singole alf interno delle quali, se necessario alla comprensione di un particola:.argomento, viene suggerito il link ad altri punti sp.-cifici de1libro.

La casa editrice Dedalo, da sempre molto atteni"a tematiche scientifiche, non è nuova a questo tip-di operazioni: senza voler andare a spulciare tropp -

in profondità nel suo ricchissimo e interessantissr-mo catalogo di pubblicazroni (tra le quali anch.molti classici), proprio l'anno scorso ha dato alltstampe il testo diJoanne Baker - simile a quello ;:Clarke per titolo, carattere, organizzazíone degli a:-

gomenti e quindi strategia comunicativa adottatainserito nella collana "5o grandi idee". Anche qu.-libro presenta una copertina nera, così da indurmi .giocare riformulando il paradosso di Olbers (un a-

gomento presente in entrambi i libri della Baker e rClark) nella forma: <perché le copertine di cosmc'logia sono buie?>. Alf interno di Universo della B-ker, quello della collana "5o grandi idee", invece *venti domande, si trovano cinquanta affermazior:-anche queste molto ben argomentate. Potrebb-

Giornale di Astronomia ' zot: