Bibbia Cap 17

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LA BIBBIA - 83 Giacobbe: dopo gli inganni l’incontro con Dio Con l’abbandono del clan inizia l’esperienza spirituale di Giacobbe che lo con- durrà a trasformare la vita. Attraverso il duplice incontro con Dio, Giacobbe «il soppiantatore» diverrà Israele, «l’uomo che lotta con Dio e vince» C ome Abramo, anche Giacobbe esce dalla sua terra per il timore dell’ira del fratello e per trovarsi una sposa all’interno della sua parentela. Sarà nel corso di questi anni passati lon- tano da casa che Giacobbe trasformerà la sua vita. E saranno due incontri straordinari con «il Dio dei padri» a compiere il mira- colo. Il primo incontro avviene nel viag- gio verso la terra dei suoi antenati. Dio rafforza la fede di Giacobbe con un sogno misterioso. Il secondo incontro avviene quando Giacobbe, ormai ricco, sposato e con figli, decide di tornare nella terra promessa nonostante la paura di suo fratello. Nella notte Giacobbe lotterà con l’angelo di Jahwè ed otterrà onestamente la benedi- zione che aveva strappato con l’astuzia. In quella notte Dio cambierà il suo nome e lo chiamerà Israele, nome di lotta e di combattimento. A Betel Quando il sole è già tramontato, quan- do è notte, Giacobbe prende una pietra e la utilizza come cuscino e si corica. Il suo sogno diventa luogo privilegiato dell’in- contro con la divinità. Il Signore benedice Giacobbe e gli fa una promessa, una promessa molto con- creta: «Io sono il Signore, il Dio d’Abra- mo tuo padre e il Dio d’Isacco. La terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e alla tua discendenza… Io sarò con te e ti proteggerò dovunque tu andrai e ti ricondurrò in questo paese, perché io non ti abbandonerò». Quando Giacobbe sarà lontano e ormai si sarà abituato a vivere lontano, come avviene agli emigranti in terra straniera, nonostante le angherie scoraggianti di Labano, egli terrà sempre accesa quella fiaccola di speranza, la consapevolezza della benedizione di Dio e di quella pro- messa che Dio ha fatto: «Ti farò ritornare, io sarò sempre con te». Al guado dello Iabbok Dopo anni e anni lontano, tornando a casa per riconciliarsi con il fratello, ancora nella notte Giacobbe lotta con un uomo (il testo ebraico dice “una perso- na”) che appare dal nulla. Quella “per- sona” che lottò con il patriarca era Dio (v. 30). Nella notte Giacobbe comprende che ormai le sue astuzie non contano più nulla e che bisogna vivere delle promesse di Dio. Quando l’alba sorgerà dopo la notte di lotta, sarà un nuovo giorno. «Il sole si levava com’egli ebbe passato Penuel e Giacobbe zoppicava dell’anca» (Penuel significa «volto di Dio»!). Il sole si leva sulla nuova vita di Israele: la notte buia, la vecchia vita angosciosa, piena di paura e di preoccupazioni è passata. Israele inizia, così, il suo nuovo cam- mino zoppicando, si, ma camminando con precauzione, scegliendo bene dove mettere i piedi nel cammino di questo mondo. Non cammina più spedito, disinvolto e spregiudicato, come prima, nella sua vita, cercando solo il proprio interesse ingan- nando gli altri (Esaù e suo padre Isacco) e ricorrendo ad espedienti per arricchirsi (come aveva fatto presso Labano). Chi viene in una lotta simile con Dio non ne esce indenne, viene toccato e… non rimane come prima! Ecco il cam- mino che trasforma Giacobbe: da Betel a Penuel… 17 Giacobbe si trasforma in Israele, erede delle promesse.

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LA BIBBIA - 83Giacobbe: dopo gliinganni lincontro con DioCon labbandono del clan inizia lesperienza spirituale di Giacobbe che lo con-durr a trasformare la vita. Attraverso il duplice incontro con Dio, Giacobbe il soppiantatore diverr Israele, luomo che lotta con Dio e vinceCome Abramo, anche Giacobbe esce dalla sua terra per il timore dellira del fratello e per trovarsi una sposa allinterno della sua parentela. Sar nel corso di questi anni passati lon-tano da casa che Giacobbe trasformer la sua vita. E saranno due incontri straordinari con il Dio dei padri a compiere il mira-colo. Il primo incontro avviene nel viag-gio verso la terra dei suoi antenati. Dio rafforza la fede di Giacobbe con un sogno misterioso. Il secondo incontro avviene quando Giacobbe, ormai ricco, sposato e con gli, decide di tornare nella terra promessa nonostante la paura di suo fratello. Nella notte Giacobbe lotter con langelo di Jahw edotterr onestamente la benedi-zione che aveva strappato con lastuzia. In quella notte Dio cambier il suo nome e lo chiamer Israele, nome di lotta e di combattimento. A BetelQuando il sole gi tramontato, quan-do notte, Giacobbe prende una pietra e la utilizza come cuscino e si corica. Il suo sogno diventa luogo privilegiato dellin-contro con la divinit.Il Signore benedice Giacobbe e gli fa una promessa, una promessa molto con-creta: Io sono il Signore, il Dio dAbra-mo tuo padre e il Dio dIsacco. La terra sulla quale tu stai coricato, io la dar a te e alla tua discendenza Io sar con te e ti protegger dovunque tu andrai e ti ricondurr in questo paese, perch io non ti abbandoner.Quando Giacobbe sar lontano e ormai si sar abituato a vivere lontano, come avviene agli emigranti in terra straniera, nonostante le angherie scoraggianti di Labano, egli terr sempre accesa quella accola di speranza, la consapevolezza della benedizione di Dio e di quella pro-messa che Dio ha fatto: Ti far ritornare, io sar sempre con te. Al guado dello IabbokDopo anni e anni lontano, tornando a casa per riconciliarsi con il fratello, ancora nella notte Giacobbe lotta con un uomo (il testo ebraico dice una perso-na) che appare dal nulla. Quella per-sona che lott con il patriarca era Dio (v. 30). Nella notte Giacobbe comprende che ormai le sue astuzie non contano pi nulla e che bisogna vivere delle promesse di Dio.Quando lalba sorger dopo la notte di lotta, sar un nuovo giorno. Il sole si levava comegli ebbe passato Penuel e Giacobbe zoppicava dellanca (Penuel signica volto di Dio!). Il sole si leva sulla nuova vita di Israele: la notte buia, la vecchia vita angosciosa, piena di paura e di preoccupazioni passata.Israele inizia, cos, il suo nuovo cam-mino zoppicando, si, ma camminando con precauzione, scegliendo bene dove mettere i piedi nel cammino di questo mondo.Non cammina pi spedito, disinvolto e spregiudicato, come prima, nella sua vita, cercando solo il proprio interesse ingan-nando gli altri (Esa e suo padre Isacco) e ricorrendo ad espedienti per arricchirsi (come aveva fatto presso Labano).Chi viene in una lotta simile con Dio non ne esce indenne, viene toccato e non rimane come prima! Ecco il cam-mino che trasforma Giacobbe: da Betel a Penuel17Giacobbe si trasforma in Israele, erede delle promesse.84 - LA BIBBIADal libro della GenesiCapitolo 28, 1-22GIACOBBE SI METTE IN VIAGGIO1 Allora Isacco chiam Giacobbe, lo benedisse e gli diede questo comando: Tu non devi prender moglie tra le glie di Canaan. 2 Su, va in Paddan-Aram, nella casa di Betul, padre di tua madre, e prenditi l una moglie tra le glie di Lbano, fratello di tua madre. 3 Ti benedica Dio lOnnipo-tente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, s che tu divenga un insieme di popoli. 4 Conceda la benedizione di Abramo a te e alla tua discendenza con te, perch tu possieda la terra che Dio ha dato ad Abramo, dove tu sei stato forestiero. 5 Cos Isacco fece partire Giacobbe, che and in Paddan-Aram presso Lbano, glio di Betul, lArameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esa.6 Esa vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e laveva mandato in Paddan-Aram per prendersi una moglie origi-naria di l e che, mentre lo benediceva, gli aveva dato questo comando: Non devi prender moglie tra le Cananee.7 Giacobbe, obbedendo al padre e alla madre, era partito per Paddan-Aram. 8 Esa comprese che le glie di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco. 9 Allora si rec da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie Macalt, glia di Ismaele, glio di Abramo, sorella di Nebait.IL SOGNO DI GIACOBBE10 Giacobbe part da Bersabea e si diresse verso Carran. 11 Capit cos in un luogo, dove pass la notte, perch il sole era tramontato; prese l una pietra, se la pose come guancia-le e si coric in quel luogo. 12 Fece un sogno: una scala pog-giava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 13 Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza dar la terra sulla quale sei coricato. 14 La tua discendenza sar innumerevole come la polvere della terra; perci ti espanderai a occidente e a orien-te, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. 15 Ecco, io sono con te e ti protegger dovunque tu andrai; poi ti far ritornare in questa terra, perch non ti abbandoner senza aver fatto tutto quello che ti ho detto. 16 Giacobbe si svegli dal sonno e disse: Certo, il Signore in questo luogo e io non lo sapevo.17 Ebbe timore e disse: Quanto terribile questo luogo! GIACOBBE PARTE A CERCAR MOGLIE In questo brano di tradizione sacerdotale, la causa della partenza di Giacobbe assai diversa da quella del racconto precedente. Giacobbe non fugge dallira di Esa ma si met-te in cammino con la benedizione di suo padre per andare alla ricerca di una moglie adatta. Linimicizia tra Esa e Giacobbe sembra scomparsa.La questione del matrimonio misto tra israeliti e non-israeliti fu particolarmente acuta durante il periodo della ricostruzione (dopo il 538 a.C.), allorch Israele era pre-occupato dellintegrit delle sue pratiche religiose e della purezza della razza. Anche Esa, che aveva preso per s donne hittite, tenta di imitare il buon esempio di Giacobbe e ottiene una moglie dalla famiglia di Ismaele, glio di Abramo s, ma glio della schiava.IL SOGNO DELLA SCALAIl racconto dellorigine del san-tuario di Betel serve da legame tra la vita precedente di Giacobbe nella terra di Canaan e quella futura a Carran. E una combinazione delle fonti jahwista ed elohista, e conti-nua la narrazione del capitolo 27 con la quale abbiamo terminato la volta scorsa il nostro incontro.A Betel, Giacobbe vive una pro-fonda esperienza religiosa che atte-sta la santit del luogo: daltronde gi il nome della localit dice tutto: bet=casa, el=Dio.Giacobbe dunque partito per sfuggire allira di Esa, il glio mag-giore spossessato non solo dellere-dit ma anche delle benedizioni. Fa sosta a Betel e durante la notte, utilizzando una pietra per guanciale ha un sogno. Non dimentichiamo che i sogni sono una caratteristica della tradizione elohista, un mezzo privilegiato attraverso i quali Dio si rivela.Che cosa vede in sogno Giacobbe? Una scala che raggiungeva il cielo.LA BIBBIA - 85Questa proprio la casa di Dio, questa la porta del cielo. 18 La mattina Giacobbe si alz, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e vers olio sulla sua sommit. 9 E chiam quel luogo Betel, mentre prima di allora la citt si chiamava Luz. 20 Giacobbe fece questo voto: Se Dio sar con me e mi protegger in questo viaggio che sto facendo e mi dar pane da mangiare e vesti per coprirmi, 21 se ritorner sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sar il mio Dio. 22 Questa pietra, che io ho eretto come stele, sar una casa di Dio; di quanto mi darai, io ti offrir la deci-ma.Per comprendere limmagine della scala basti qui ricordare che i templi babilonesi, gli ziqqurat, era-no costruiti come grandi gradoni so-vrapposti, quasi ad aprire una strada verso il cielo, casa della divinit.Il Dio che parla a Giacobbe iden-ticato (v. 13) come il Dio di Abramo e di Isacco, impegnato personalmen-te nella realizzazione delle promesse fatte ai padri. Per questo assicura a Giacobbe la Sua presenza e prote-zione lungo il cammino. Yhwh, il Dio degli antenati, legato qui ad una famiglia, ad un clan, non a un luogo o a un paese particolare.Giacobbe ebbe timore e disse: Quanto terribile questo luogola casa di Dio, la porta del cielo. Nel mondo antico, si riteneva esistessero sulla terra determinati luoghi dove i regni umano e divino si incon-travano. Betel doveva essere, per i patriarchi, uno di questi luoghi.La connessione sia di Abramo (12,8; 13,3-4) che di Giacobbe con Betel mostra la cura di Israele per questa citt. Ricordiamo che il san-tuario di Betel divenne un centro di culto estremamente importante nellantico Israele (lo ricorderete citato come santuario particolar-mente dotato di sacerdoti e di beni nei profeti Am 5,5; 7,10-13; Os 10,5). Esso ebbe una posizione di premi-nenza nella vita religiosa del regno del Nord, al tempo della divisione dIsraele (I Re 12,28-29).Fu distrutto durante il periodo della riforma deuteronomistica (2 Re 23,15: Giosia demol laltare di Be-tel e laltura eretta da Geroboamo, glio di Nebat, che aveva fatto com-mettere peccati a Israele, lo demol insieme con laltura e bruci laltura; tritur, ridusse in polvere e bruci il palo sacro) quando al centro del culto dIsraele si pose il tempio di Gerusalemme.Cosa avviene nei capitoli 29-32I capitoli 29-32 del Genesi raccontano come Giacobbe trova rifugia presso lo zio Labano e rimane a vivere con lui, moltiplicando il proprio bestiame. Con il suo lavoro guadagna il prezzo nuziale necessario per sposare le cu-gine Lia e Rachele e mette insieme grandi greggi. Inne, dopo ventanni, costretto a lasciare avventurosamente anche da Labano perch i suoi beni erano tanti e i gli di Labano invidiavano il suo successo. Con le sue due mogli e i suoi gli ritorna nella sua patria con tutto ci che gli appartiene preparandosi allincontro con Esa da cui era fuggito tanti anni prima. Sar il momento della riconciliazione.LA PIETRAIl rito di erigere una pietra in ricordo di una apparizio-ne divina non originale n esclusivo di Giacobbe. Nelle culture pagane antiche c labitudine di erigere pietre (dolmen, menhir, stele com-memorative) e di compiere diversi riti di libagione. Se que-ste pratiche saranno in seguito abolite in Israele, rimarranno per i valori di cui il rito simbolo: adesione personale al Dio dei Padri.Non dimentichiamo anche che simili stele erano simboli delle divinit cananee legate alla fertilit e si trovavano nei principali centri di culto. Quando Israele conquist il paese, eredit i siti cultuali cananei con queste stele, ma associ tali luoghi sacri agli avvenimenti della vita dei patriarchi, eliminando con ci i signicati religiosi pagani.IL SOGNO SI COMPIEGes, nel Vangelo di Gio-vanni (1,51) assicura che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio delluomo. In rispo-sta alla meraviglia provata dai suoi primi discepoli, assicura che il momento della sua croce gloriosa, esattamente il luogo dove il mistero di Dio si rende accessibile alluomo e la terra si congiunge in qualche modo al cielo.86 - LA BIBBIACapitolo 32, 23-33TI CHIAMERAI ISRAELE23 Durante quella notte egli si alz, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e pass il guado dello Iabbok. 24 Li prese, fece loro passare il torrente e port di l anche tutti i suoi averi. 25 Giacobbe rimase solo e un uomo lott con lui no allo spuntare dellaurora. 26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colp allarticolazione del femore e larticolazione del fe-more di Giacobbe si slog, mentre continuava a lottare con lui. 27 Quello disse: Lasciami andare, perch spuntata lauro-ra. Giacobbe rispose: Non ti lascer, se non mi avrai bene-detto!. 28 Gli domand: Come ti chiami?. Rispose: Giacobbe. 29 Riprese: Non ti chiamerai pi Giacobbe, ma Israele, per-ch hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!. 30 Giacobbe allora gli chiese: Svelami il tuo nome.Gli ri-spose: Perch mi chiedi il nome?. E qui lo benedisse. 31 Allora Giacobbe chiam quel luogo Penul: Davvero - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita ri-masta salva. 32 Spuntava il sole, quando Giacobbe pass Penul e zoppica-va allanca. 33 Per questo gli Israeliti, no ad oggi, non man-giano il nervo sciatico, che sopra larticolazione del femore, perch quelluomo aveva colpito larticolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.DURANTE LA NOTTEIl contesto in cui si colloca lav-venimento quello del ritorno in patria di Giacobbe. Giacobbe sta muovendo verso lincontro con Esa ed invia davanti a s dei messaggeri sperando di guadagnarsi il favore del fratello. Quando i messaggeri riferiscono che Esa sta venendogli incontro con quattrocento uomini, Giacobbe comprensibilmente spaventato, perci divide laccampamento onde evitare una disfatta totale. Si pre-para al peggio. La notte della lotta misteriosa allo Iabbok cala su questo stato danimo pieno di timore.LA LOTTA CON DIOIl racconto attribuito allo Jahwista. Giacobbe, lasciato solo dopo aver fatto passare il ume alle mogli, ai gli e agli averi, viene attaccato da un uomo, con il qua-le egli lotta no allalba. Chi vinca esattamente rimane dubbio.Luomo non riesce a prevale-re (v. 26), allora si risolve a ferire Giacobbe per magia; eppure, al v. 27 luomo chiede di essere lasciato andare, come se egli non potesse aver la meglio su Giacobbe. Questi pretende una benedizione, ma gli imposto un nuovo nome. Quando Giacobbe chiede il nome al miste-rioso rivale, la sua richiesta viene ignorata.Il v. 29 lascia intendere che Gia-cobbe ha vinto, ma nel v. 31 Giacob-be sorpreso di aver visto Dio e di essere ancora vivo. Probabilmente lambiguit viene mantenuta per evitare di affermare esplicitamente che Giacobbe vinse, poich in questo racconto, al versetto 31, laggressore notturno inne identicato con Dio.Il racconto incorpora elementi tratti da fonti molto antiche. Nei racconti popolari frequente il tema della necessit di placare una divinit uviale per ottenere di at-traversare un ume. C pure lidea, tratta anchessa dal folklore antico, che il potere di certi esseri sopranna-turali sia limitato alle ore notturne; questi devono andarsene o sono sopraffatti appena spunta laurora.TI CHIAMERAI ISRAELENon c dubbio che il racconto, oltre a conservare antichi elementi popolari, esprima una tendenza decisa-mente israelitica. La lotta di Giacobbe viene ricordata per mezzo del suo nuovo nome, Israele, che spiegato dalleti-mologia popolare come uno che ha combattuto con Dio. Anche la citt di Penuel riceve il suo nome a seguito della lotta di Giacobbe e, di nuovo, Ietimologia popolare diviene il veicolo esplicativo (v. 31). Inne, il racconto spiega la regola dietetica che proibiva agli israeliti di mangiare il ner-vo sciatico, a ricordo dellanca ferita di Giacobbe, ma questa norma non documentata altrove nellAntico Testamento e Israele non la osserv.Linteresse dello Jahwista per il racconto va al di l di qualsiasi problema menziona-to nora. Questi mostra che Giacobbe, il rivale di Esa e di Labano, indotto a conten-dere con Dio stesso e, dora in avanti, non sar pi lo stesso. La personalit di Giacobbe viene profondamente modi-cata da questa esperienza. Da questo momento no alla morte, egli una persona one-sta e integra. In pi, Giacobbe (ora Israele) rende manifesta nella sua vita la lotta stessa di Israele con Dio per vivere come popolo dellalleanza.LA BIBBIA - 87LOTTA CIO AGONIALo stato danimo di Giacobbe in quella notte pieno di paura e di sconforto! Come le tante notti dei poveri, dei condannati, dei miseri, degli abbandonati, dei traditi, dei falliti, dei disperati...E come quella notte che Ges tra-scorse nel Getsemani, quando pieno di angoscia e di paura egli lott con le sue preghiere per vincere se stesso e fare a pieno la volont del Padre. Gli egli entr in agonia come dice levangelista Luca (22, 44): Ed essendo in agonia, egli pregava vie pi intensamente; e il suo sudore di-venne come grosse gocce di sangue che cadevano in terra.Il termine agonia deriva dalla parola greca sunagonisasthai che signica combattere, da cui viene anche la parola agoneGiacobbe combatte nella notte cos come Ges combatte di notte con le sue preghiere.Il profeta Osea (12,5) ci dice in proposito che Giacobbe lott con langelo e vinse, pianse e domand grazia . Altre versioni dicono me-glio: In quella notte Giacobbe ha domandato grazia, ha pregato.La preghiera che Dio gradisce non quella che esce dalla bocca, ripeti-tiva e fredda, ma quella che scaturi-sce da un cuore che, in lotta con se stesso e contro le evidenze della vita terrena, cerca il volto di Dio e la Sua benedizione mettendo tutta la pro-pria ducia nelle promesse divine.Nella sua lotta con Dio Giacobbe usc vincitore non perch sottomise Iddio a s ma, al contrario, perch sottomise il proprio Io a Dio.La resa di Giacobbe contenu-ta nella dichiarazione del proprio nome a Dio: Come ti chiami?. Rispose: Giacobbe.Giacobbe nel dichiarare il suo nome ammette la resa, si confessa a Dio e dice in sostanza: Sono il soppiantatore, colui che ha inganna-to suo padre ed ha rubato la bene-dizione della primogenitura a suo fratello.Cos, arrendendosi nella sua lotta e nella sua confessione mor e nacque Israele, Dio infatti gli disse: Non ti chiamerai pi Giacobbe, ma Israele. Spuntava il sole, quando Giacobbe pass Penuel... Ecco lau-rora di un nuovo inizio!Cosa successe allo Iabbok?Racconto misterioso questo di Gen 32,23-32 in cui vie-ne presentata una lotta sica, un corpo a corpo con DioincuiGiacobbesembraprimatrionfare.Quando per riconosce il carattere soprannaturale del suo avver-sario, forza la sua benedizione. Ma il testo evita il nome diJHWHelaggressoresconosciutoriutadinominar-si perch, secondo le concezioni antiche, dire il proprio nome gi abbandonarsi a qualcuno e Dio, invece, vuole salvaguardare il proprio mistero.Tuttonasce,forse,daunavecchiastoriatramandata neicircoliisraelitici,perspiegareilnomediPenuel(v 31)conpeniel=davantiaDio,eperdareunorigineal nome di Israele.Ma lavvenimento carica il racconto di un forte senso religioso:ilpatriarcaGiacobbesiattaccaaDio,glifor-za la mano per ottenere una benedizione che obbligher Dio nei confronti di coloro che dopo di lui porteranno il nome di Israele.In questo secondo incontro di Dio con Giacobbe, noi possiamoleggere,inligrana,limmaginediunuomo chehacapitocheormainonpupischerzarencon gliuomininconDio.Lasuaconversione,simboleg-giatadalcambiamentodelnome,avvienealterminedi una lotta durata unintera notte, nella quale ha ottenuto onestamente la benedizione che aveva strappato con lastuzia. Dora in poi ogni uomo che cerca il bene, che lotta per conseguirlo e per comunicarlo generosamente agli altri, potr chiamarsi Israele.La scena diventata, nei grandi commentatori antichi della scrittura, limmagine del combattimento spirituale elamanifestazionedellefcaciadiunapreghierainsi-stente (Origene, Girolamo).Spigolature88 - LA BIBBIAConclusione del ciclo di GiacobbeNella ne del capitolo 33 del Genesi c la conclusio-nepositivadelladivisionetraGiacobbeedEsa. Non soltanto lincontro con JHWH ha cambiato Giacob-be... Anche Esau cambiato nel tempo e il suo incontro con il fratello che laveva spogliato della primogenitura, delleredit e delle benedizioni e pacico. TIl capitolo 35 (1-29) vede inne Giacobbeadempiere ilvotodicostruireunaltareaBetele,insieme,lana-scita di Beniamino che viene ad esaudire la preghiera di Rachele. Ella avrebbe voluto chiamare il bambino glio del mio dolore (Ben-Oni), a causa delle doglie nel darlo allaluce,maGiacobbedalbambinounnuovonome, e lo chiama Figlio della mia mano destra (Beniamino). Nel mondo antico si riteneva che ci fosse una misteriosa relazionetraunnomeecoluicheloportava;unnome potevadeterminareildestinodelsuoportatore.Invece dicontrassegnarelavitadelbimboconlasofferenza che circonda la sua nascita, Giacobbe d al bambino un nomechealludaadunfuturoonorevoleecoronatoda successo.PoivienedatalalistaufcialedeiFiglidiGiacobbe (35, 22-26: I gli di Giacobbe furono dodici. 23Figli di Lia: Ruben,ilprimogenitodiGiacobbe,poiSimeone,Levi, Giuda, ssacar e Zbulon; 24gli di Rachele: Giuseppe e Beniamino; 25gli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Nf-tali; 26gli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i gli di Giacobbe, che gli nacquero in Paddan-Aram.Inne,lautorePnarrapoilasepolturadiIsacco. SiaGiacobbecheEsasonopresentiallasepolturadel loropadre(comelofuronoIsaccoeIsmaele)(vv.28-29):27GiacobbevennedasuopadreIsaccoaMamre,a Kiriat-Arb,cioEbron,doveAbramoeIsaccoavevano soggiornato come forestieri. 28Isacco raggiunse let di cen-toottantanni. 29PoiIsaccospir,moresiriunaisuoi antenati,vecchioesaziodigiorni.Loseppellironoisuoi gli Esa e Giacobbe. Spigolature