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BES Bisogni Educativi Speciali

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BESBisogni

Educativi Speciali

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Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si fonda su una visione globale della persona che fa riferimento al

modello della classificazione internazionale del funzionamento e della salute della persona (International

Classification of Functioning- ICF) come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS,

2002).

Il modello ICF è la base per la diagnosi funzionale e per il riconoscimento dei «bisogni educativi speciali»

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Gli alunni BES vivono una situazione particolare, che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo nei vari contesti. Questa condizione può verificarsi a vari livelli:ORGANICO, BIOLOGICO, PSICOLOGICO,

FAMILIARE- SOCIALE-AMBIENTALE…ed essere

Globali e pervasive (autismo), specifiche (DSA), settoriali (DL, ansia), gravi o lievi,

permanenti o transitorie.

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…diamo i numeri???La stima del Miur (Ufficio disabilità) si basa su

dati noti e proiezioni. Sono circa 215 mila gli alunni con disabilità. I Disturbi Specifici dell‘Apprendimento sono oltre 90 mila, un dato in crescita se si pensa che solo tra gli anni scolastici 2010/2011 e 2011/2012 le certificazioni sono aumentate del 37 per cento. Considerando una media del 4 per cento dell'incidenza dei DSA sulla popolazione scolastica, stimiamo che i ragazzi con questi disturbi potrebbero arrivare a 300 mila.

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Ci sono poi i bambini/ragazzi con Adhd (sindrome da deficit di

Attenzione e Iperattività) che sono circa 80 mila e quelli con

funzionamento intellettivo limite (quoziente intellettivo tra 71 e 84). Secondo le indagini scientifiche si

stima che siano circa 400 mila, prendendo in considerazione, una

media dell'incidenza del 5 per cento.

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Più difficile fare una valutazione numerica degli alunni che rientrano nell'area dello svantaggio economico o culturale. Nel caso degli alunni stranieri, si prendono in considerazione gli alunni di origine straniera di recente immigrazione, i cosiddetti neo-arrivati in Italia (Nai). GLI ALUNNI STANIERI SONO CIRCA 800.000. LA META’ E’ NATA IN ITALIA

(84% in Lombardia)

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Questi alunni esprimono un bisogno di attenzione che la scuola deve saper

leggere e a cui deve saper dare delle risposte efficaci e diversificate

(MA NON DA SOLA)

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“Il Bisogno Educativo Speciale È

qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o

transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo che

necessita di educazione individualizzata”.

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Bisogno EducativoSpeciale

MACROCATEGORIAche comprende dentro di sè tutte le

difficoltà educative-apprenditive degli alunni.

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BES

DISABILITA’ L.104/92

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI L.170/2010

SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO

SVANTAGGIO LINGUISTICO-CULTURALE

NON RICONOSCIUTE DAL MODELLO MEDICO

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Le “scuole” sono chiamate a rilevare, leggere e rispondere

in modo adeguato e articolato ai diversi bisogni.

Il ruolo della scuola

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Competenze del team• COMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE E

DIDATTICHE DEL TEAM DOCENTE per l’analisi della situazione e la definizione dei bisogni dello studente.

• Competenze nella progettazione e nella condivisione (famiglia/operatori socio-sanitari/strutture del territorio) e nella verifica dei progetti personalizzati.

• Competenza nell’adozione di strategie e metodologie che favoriscono l’inclusione.

• Capacità di valutazione del processo (non della performance).

• Coinvolgimento e responsabilizzazione delle famiglie e delle strutture territoriali.

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Strumenti

• DIAGNOSI FUNZIONALE• PEI• PDP DSA• OSSERVAZIONI/MOTIVAZIONI DEL

TEAM• PDP BES• PROTOCOLLO DI RETE• PIANO ANNUALE INCLUSIVITA’• RETE TERRITORIALE

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Disturbi Evolutivi Specifici• STUDENTI DSA ma non solo• Certificazioni sanitarie• Adozione delle misure previste

dalla L.170/2010• Necessità di superare le

difficoltà legate ai tempi di rilascio delle certificazioni.

• PDP DSA

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Alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico e

culturale“Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla

base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche”.

“Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana è possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative a carattere transitorio”.

• PDP BES• Verbali e modalità di documentazione

dell’attuazione dei percorsi personalizzati.

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Gli aspetti organizzativi a livello disingola scuola

I compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto (GLHI) si estendono alle problematiche relative a tutti i BES.

I componenti del GLHI saranno integrati con risorse specifichee di coordinamento presenti nella scuola (funzioni strumentali,insegnanti per il sostegno, AEC (assistenti educativi culturali) ,

assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di

coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzionamento con la scuola)

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Compiti del GLIIl Gruppo di lavoro per l’inclusione svolge le

seguenti funzioni:

• rilevazione dei BES presenti nella scuola;• focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi

sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;• rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di

inclusività della scuola;

• raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze ed

elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da

redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese

di Giugno).

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Il Gruppo GLI proporrà al Collegio dei Docenti una programmazione

degli obiettivi da perseguire e delle attività da attivare, che

confluisce nel Piano Annuale per l’Inclusività; al termine dell’anno

scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti e rimodula la proposta per l’anno

successivo.

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PIANO DELL’INCLUSIVITÀ

Il Piano sarà deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR , per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull’integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali.

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RUOLO DEI C.T.I. (ex CTRH)• Definizione di un organico dell’autonomia• Costituzione di reti di scuole per la gestione

ottimale delle risorse umane, strumentali e finanziarie

• Definizione di un organico di rete corrispondente ai fabbisogni con carattere almeno triennale da proporre all’USR

• Formazione permanente, prevenzione dell’abbandono, contrasto dell’insuccesso scolastico e del bullismo

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Cosa devono fare LESINGOLE SCUOLE?

• Effettuare un’analisi approfondita dell’attuale situazione

• Costituire un G.L.I.• Elaborare un piano dell’inclusività

entro il mese di giugno• Costituire reti di scuole• Definire nuove intese con i servizi

socio/sanitari territoriali

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PERCHE' “INCLUSIONE” E NON PIU’ “INTEGRAZIONE”

Inclusione è la capacità della scuola di garantire a tutti gli alunni il massimo

apprendimento e partecipazione, al di là delle condizioni fisiche,

personali e sociali.