Benvenuti

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Benvenuti. a. FantasyFollia!!. Il Giullare. l. iullare. - PowerPoint PPT Presentation

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L’immagine del Giullare è molto misteriosa nella società e nella cultura del Medioevo. Il termine giullare deriva dal provenzale jonglar che a sua volta deriva dal latino iocularis.Egli è un intrattenitore tutto fare: recita storie e poesie, è un giocoliere di bocca, di gesti, un acrobata

contorsionista, un danzatore, un musicista che si accompagna con il liuto. Nel XIII sec. Tommaso di Chobam distinse 2 tipi di giullare:il giullare buono, che serve Dio, e il giullare cattivo, che ubbidisce a Satana. Il giullare cattivo è quello che non rinuncia alla scurrilitas(buffoneria),e che fa prevalere il corpo piuttosto che la mente. Il giullare buono, invece, canta le gesta dei principi e le vite dei santi, riprendendo il lavoro degli antichi aedi dell’ Età Classica. Anche nella Bibbia c’è un giullare: è il giovane Davide,poi divenuto re, che cantava, ballava e suonava. Nonostante ciò la Chiesa e i cristiani non vedevano benevolmente questi poiché li consideravano obscaeni et turpi.

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Nel XIII sec.il pensiero che si aveva di loro cambia radicalmente,grazie soprattutto a San Francesco d’ Assisi, il quale venne soprannominato appunto Giullare di Dio, poiché si spogliò davanti al popolo e cominciò a ballare e a ridere per Dio. Ed è proprio grazie a lui che il riso nel medioevo non verrà più associato al diavolo ma anzi verrà visto come manifestazione della gioia di Dio. Perciò,verso la fine del XIII sec., l’ immagine del giullare non è più vista come simbolo di peccato, ma come figura rispettabile.

Il suo nome cambierà in menestrello e da errante diventerà sedentario,ospitato dal suo signore.

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I giullari non erano gli autori dei testi che proponevano,ma si limitavano solo a interpretarli. Utilizzavano diverse forme metriche,come l ‘ ottava, lo strambotto e le ballate; inoltre,i generi letterari più ricorrenti cui loro si applicavano erano: l’ Alba, cioè l’ addio degli amanti al sorgere del sole; la Serenata alla donna amata; il Lamento della donna malmaritata, il Contrasto.

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Il Contrasto più famoso fu quello di Cielo d’ Alcamo, giullare che fece parte della scuola siciliana, poiché fu lui stesso a scriverlo, intitolato Rosa Fresca Aulentissima, scritta in dialetto meridionale(XIII sec.),in cui egli cercava di sedurre una contadinella senza però essere ricambiato. Ecco qui riportata la prima strofa del Contrasto:“Rosa Fresca Aulentissima,ch’ apari inver’ la

state, le donne ti disiano, pulzell’ e maritate:

tragemi d’ esta focora, se t’ este a bolontate; per te non ajo abento notte e dia, penzando pur di voi, madonna

mia.”

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Molti autori scrissero di giullari nei loro romanzi. Ad esempio Adenet le Roi scrisse nel suo romanzo

Cleomadès(1260): “un vero menestrello deve guardarsi dal nuocere e dal far maldicenza…deve

essere sempre disposto a proclamare il bene ovunque egli si rechi”. Più avanti il giullare diventerà un

modello di devozione grazie ad un opera intitolata “Le Jongleur de Notre-Dame”:un monaco e l’ abate della

cattedrale sorprendono un giullare che si esibiva, credendosi solo,dedicando il suo talento davanti a una statua della Madonna con Gesù bambino. Quest’ opera

fu ripresa poi nel 1902 e composta da Massenet.

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Il suo nome cambierà in Clown, termine di origini inglesi, e sarà visto come un uomo combattuto tra il riso e il pianto. Giuseppe Verdi riutilizza questo concetto nel Rigoletto, in cui il povero giullare grida disperato: “O rabbia esser deforme…esser buffone!Non dover, non poter far altro che ridere…il retaggio d’ ogni uom m’ è tolto…il pianto…”

Verso la seconda metà del XVI sec. Nacque il circo e il giullare diventerà un intrattenitore nuovo, esibendosi in questo padiglione con altri artisti.

Tuttavia a partire dal XIX sec., il suo nome verrà utilizzato in campo metaforico per ironizzare o criticare un cero personaggio

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Mago Merlino

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Mago MerlinoIl chiaroveggente Merlino è uno dei personaggi centrali del ciclo bretone e delle leggende Arturiane.La sua fama, infatti, è dovuta al legame con il re Artù e con il mondo epico della cavalleria. Fu lui che diede l’ idea al re Artù di fondare la Tavola Rotonda e che insegnò sia al re che ai suoi cavalieri l’ arte e le virtù cavalleresche. Merlino nacque dalla penna di Goffredo di Monmouth che esaltò la sua immagine in molti dei suoi poemi: -la Prophetia Merlini(1134) -la Historia Regum Britanniae(1138) -la Vita Merlini(1148)

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Si narra che egli fosse figlio di una donna mortale e di un demone. Fu da questa nascita che egli ricevette dal

padre dei poteri straordinari tra i quali il dono di profetizzare il futuro. Per questa sua immagine Merlino fu sempre paragonato a un personaggio della Historia

Brittonum del VII-IX sec., chiamato Ambrogio, nato senza padre, che riuscì a predire il futuro dei Bretoni.

La sua natura, quindi, lo rende schizofrenico, ossia egli è dilaniato tra bene e male, in conflitto tra la propria

potenza e la propria debolezza. Nel Roman de Merlin e poi nella Suite Vulgate du Merlin si pensa che fu stato

lui a trasportare le grandi pietre di Stonehenge dall’ Irlanda. Il mago viene nuovamente avvicinato al re Artù

nella ricerca del sacro Graal.

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La dimora preferita da Merlino era quella bretone di Brocelandia. Ed è nella foresta che Viviana, la dama del lago, reincarnazione di Diana, addormenta Merlino e lo rinchiude in una grotta. In un’altra versione Merlino, innamoratosi di Niniana, figlia di un nobile che abitava presso la foresta di Briosque, le rivela tutti i suoi segreti( potere che solo Dio gli aveva concesso a patto che fosse stato l’ unico detentore), così che ella lo addormenta imprigionandolo in una muraglia di aria e di foglie. La foresta che lui tanto amava diventa la sua prigione.

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Tuttavia, verso il XVI sec., le profezie di Merlino vengono abbandonate. In seguito egli fu recuperato nel Romanticismo prima da Immermann, poi da Edgar Quinet che vedono in lui il patrono di Francia. Comunque, è a partire dal 1860 che la sua presenza comincia a tramontare. Nel 1963 lui, nella Spada nella Roccia, non

rappresenta più un personaggio quasi diabolico ma anzi un vecchietto buono e eccentrico. Secondo Paul Zumthor Ricordiamolo allora con un

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Sofia Veronica

Sara

Se ci cercate stiamo prendendo il The!!!!!

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