Bentornato, Teatro Sociale · 2019-03-11 · Bentornato, Teatro Sociale Progetto realizzato dalla...

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+ Bentornato, Teatro Sociale Progetto realizzato dalla Classe 3^ D della Scuola Secondaria di Primo Grado “G. P. Ligari” di Sondrio nell’anno scolastico 2015/2016 in occasione della Riapertura del Teatro Sociale di Sondrio SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “G. P. LIGARI” ISTITUTO COMPRENSIVO SONDRIO CENTRO

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Bentornato, Teatro Sociale Progetto realizzato dalla Classe 3^ D

della Scuola Secondaria di Primo Grado “G. P. Ligari” di Sondrio

nell’anno scolastico 2015/2016

in occasione della Riapertura del Teatro Sociale di Sondrio

SCUOLA SECONDARIA

DI PRIMO GRADO “G. P. LIGARI”

ISTITUTO COMPRENSIVO

SONDRIO CENTRO

+ LA STORIA

DEL TEATRO SOCIALE Vediamo i passaggi della storia del Teatro Sociale, a partire dalla

delibera per la costruzione, nel 1920, alla apertura ufficiale, nel

1923, fino ai giorni nostri con la rinascita di questo

importantissimo luogo di cultura per tutti noi

«Il teatro è una forma di felicità

interrotta dall’esistenza»

Pino Caruso

+ TAPPE IMPORTANTITAPPE IMPORTANTI

- 18 giugno 1820: delibera per la costruzione del Teatro

- 20 agosto 1820: affido della direzione dei lavori all'ingegnere G. Pernice

- 1822-23: decorazione pittorica del Teatro

- 1822: visita straordinaria dell'Arciduca Ferdinando Ranieri d'Asburgo

- 10 gennaio 1823: fine dei lavori di costruzione

- 28 maggio 1823: collaudo finale del Teatro Sociale di Sondrio

- Carnevale 1824: inaugurazione con l'opera "Il Barbiere di Siviglia"

- 1848-49: occupazione militare del Teatro delle truppe austriache

- 1849: luce elettrica nel Teatro

- 1897: prima proiezione cinematografica

- 1924: Centenario del Teatro Sociale di Sondrio

- 1940: cessione al cav. C. Pedretti - il Teatro diventa anche cinema

- 1946: ristrutturazione del Teatro affidata all'ingegnere U. Martola

- 1948: riapertura del nuovo Teatro/Cinema, diventato "Pedretti"

- 2003: chiusura definitiva del Teatro "Pedretti"

- 2003/2015: ristrutturazione del Teatro

- 2015: riapertura del Teatro Sociale di Sondrio

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LA NASCITA LA NASCITA La storia del Teatro Sociale di Sondrio inizia nel 1820 con il rilascio della delibera per la costruzione del

teatro da parte della “Società del Teatro”, che dà il via ai lavori.

Nello stesso anno viene venduto il terreno su cui verrà costruito, in piazza Garibaldi, all’epoca ricoperto da

orti. Durante i lavori di costruzione, seguendo il progetto

dell’architetto Luigi Canonica, Giovanni Pernice assume il controllo del cantiere fino al termine dell’opera.

Al momento dell’allestimento dell’interno, la “Società del Teatro” propone al Sindaco di Sondrio l’acquisto di

un palco ed il teatro prende forma. Tra il 1821 e il 1823 l’interno viene dipinto e decorato da

Francesco Tessa e Ambrogio Sala: al termine, il viceré del Regno Lombardo-Veneto l’arciduca Ferdinando Ranieri d’Asburgo effettua una visita a sorpresa al

cantiere di Canonica, ormai terminato.

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L’APERTURAL’APERTURA

Alcuni anni dopo, nel 1824, con una grande e solenne

cerimonia viene aperto per la prima volta al pubblico.

La sua notorietà si diffonde nella provincia grazie alla

messa in scena dell’opera del maestro Gioacchino

Rossini “Il Barbiere di Siviglia”, di cui, sfortunatamente,

non è pervenuta alcuna documentazione, se non la copia

del volantino celebrativo. L’edificazione del Teatro

Sociale dà alla città un ornamento e ai cittadini un

motivo di esaltazione e vanto e ciò assicura un esito

positivo al primo spettacolo, tanto che l’opera “Il

Barbiere di Siviglia” diventa la più rappresentata in tutta

la storia del Teatro Sociale: va in scena per otto stagioni

di seguito con grande successo.

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ATTORNO AL ATTORNO AL TEATRO…TEATRO… Attorno al 1860, vengono annessi alla struttura principale un locale notturno, per le feste dei

palchettisti, e un ristorante, in seguito smantellato. Una svolta molto importante nella storia del teatro è, nel

1897, l’introduzione della luce elettrica, che, nel 1906, viene inserita anche nei palchetti sovrastanti la platea.

Nel 1897 viene eseguita per la prima volta una proiezione cinematografica che al Teatro Sociale di

Sondrio vale il titolo di “Cineteatro”

Nel 1924 viene celebrato il centenario del Teatro Sociale e nel 1940 la struttura viene acquistata dal Cavaliere

Celestino Pedretti, da cui il nome fino al 2002-2003, che la chiude per una ristrutturazione generale dell’interno

e dell’esterno. Nel periodo compreso tra il 1940 e il 1946 viene riaperto brevemente per la rappresentazione

della “Traviata” di Giuseppe Verdi.

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DALLA CHIUSURA DALLA CHIUSURA

ALLA RIAPERTURAALLA RIAPERTURA

Chiuso al pubblico definitivamente tra il 2002 e il 2003, il

teatro lo rimane per circa quattordici anni, durante i

quali subisce numerosi interventi di restauro: viene

rifatto completamente l’interno, sia la platea che i

palchetti, l’ingresso è riverniciato e la facciata rifatta

completamente, rispettando, però, il progetto originale

del Canonica; la struttura ora è adatta ad ospitare

spettacoli moderni e tecnologicamente avanzati.

Riaperto al pubblico il 3 ottobre 2015, in occasione della

stagione teatrale 2015-2016, viene inaugurato in modo

superbo proprio con la rappresentazione de “Il Barbiere

di Siviglia”, per ricordare la prima apertura nel 1824.

+ L’ARCHITETTURA

DEL TEATRO SOCIALE Alcuni brevi accenni al progetto di costruzione, sia quello

originale, sia quello odierno.

«Il Teatro è un grande strumento di

educazione dell’anima»

Enzo Moscato

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IL PRIMO EDIFICIO IL PRIMO EDIFICIO

SULLA NUOVA PIAZZASULLA NUOVA PIAZZA

Il Teatro Sociale fu il primo edificio costruito sulla piazza

principale di Sondrio e fece da riferimento urbanistico

per l'allineamento degli edifici ottocenteschi costruiti

successivamente .

Il progetto fu affidato nel 1821 a Luigi Canonica ,

“architetto reale” del Regno d' Italia.

Occorsero tre anni per la costruzione del' edificio; il

Teatro venne inaugurato nel 1824 .

Oggi del progetto antico ci rimangono solo tre disegni

autografi: la pianta, il prospetto e lo spaccato.

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LE CARATTERISTICHE LE CARATTERISTICHE

DELLA COSTRUZIONEDELLA COSTRUZIONE

In tutti i suoi lavori teatrali Canonica , allievo del

Piermarini, che progettò il Teatro “La Scala”, si ispirò

agli schemi più caratteristici del teatro d'opera italiano

di gusto neoclassico.

Canonica costruì un edificio su una superficie di poco

più di un ettaro, con un'altezza media di circa dieci

metri. Il Teatro aveva una struttura era ad U e una platea

circondata dai palchi. L’edificio disponeva di un piccolo

casino, ovvero un locale per le feste dei palchettisti,

realizzato al primo piano.

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L’INTERNO L’INTERNO

DELL’EDIFICIO ANTICODELL’EDIFICIO ANTICO

L'atrio ha una lunghezza che corrisponde alla larghezza

del corpo di mezzo e la sua altezza al basamento della

facciata. I corpi laterali corrispondono internamente a

piccoli mezzani per l'alloggio del barista.

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L’INTERNO L’INTERNO

DELL’EDIFICIO ANTICODELL’EDIFICIO ANTICO

Attraverso l'atrio si arriva all'interno del teatro, diviso in

due parti: la platea, dove siedono gli spettatori, e il

palcoscenico, dove si recita.

Nel piano “ammezzato” è presente la balconata a ferro

di cavallo suddivisa in tre ordini di palchi con quello

reale al centro; una parete d'assi è interposta tra un

palco e l'altro.

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L’INTERNO L’INTERNO DELL’EDIFICIO ANTICODELL’EDIFICIO ANTICO

Le colonne intervallano i palchi stessi nella visione frontale e le cornici dei parapetti sono poco sporgenti

per non ostacolare la visuale del palcoscenico. Le banchine del palco sul parapetto hanno una forma tale da offrire un comodo appoggio per gli spettatori. Il palcoscenico presenta una pendenza verso la bocca

d'opera, nella quale si svolgono le rappresentazioni. Lateralmente al palcoscenico sono presenti tre camerini per gli attori e uno per il deposito delle attrezzature per

illuminare gli scenari e le quinte. I locali sotterranei, comunicanti fra loro, si estendono in

tutto il fabbricato.

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IL SECONDO RESTAURO, IL SECONDO RESTAURO,

DOPO I BOMBARDAMENTIDOPO I BOMBARDAMENTI

L'edificio tradizionale, con la pianta interna a ferro di

cavallo e i tre ordini di palchi, è stato distrutto e

completamente sventrato dai bombardamenti durante

la Seconda Guerra Mondiale.

Durante l'opera di restauro, avvenuta nel Dopoguerra, è

stato conservato l'involucro esterno originale e

all'interno, in relazione alle richieste sociali di quel

tempo, è stato realizzato un cinema, costituito da una

platea e da una sovrastante galleria.

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RESTAURATO PER SONDRIORESTAURATO PER SONDRIO

Il recente intervento di restauro, conclusosi nel 2015,

non ha modificato sostanzialmente la struttura ereditata

dal primo Dopoguerra; è stato, più che altro, un

intervento riferito alle finiture (arredamento, materiali di

rivestimento, pavimentazione ed impianti come

illuminazione, riscaldamento, ascensori) con particolare

attenzione all'aspetto acustico. Molto importante il

ritrovamento della struttura originaria ottocentesca, che

si è conservata essendo stata costruita molto bene e

consistentemente.

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LA PRIMA DEL 2015:LA PRIMA DEL 2015:

IL BARBIERE IL BARBIERE DIDI SIVIGLIASIVIGLIA

Nel 1824 il Teatro Sociale di Sondrio fu aperto per la

prima volta al pubblico e per l'inaugurazione venne

rappresentata l'opera “Il barbiere di Siviglia” di

Gioacchino Rossini, composta nel 1816.

Per questo motivo nel 2015 dopo la ristrutturazione del

Teatro, chiuso dal 2001, si è scelto di riproporre l'opera

di Rossini.

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L’OPERAL’OPERA Il "Barbiere di Siviglia" che in origine aveva per titolo "Almaviva, o sia l'inutile precauzione", è considerata la più grande opera buffa italiana. Con la sua proverbiale velocità, Rossini compose "Il Barbiere" nel 1816 in soli venti giorni, e, quasi per la gioia dei suoi detrattori (e sostenitori del collega Paisiello, che si era cimentato

pochi anni prima con il medesimo libretto), il debutto fu un fiasco clamoroso. Poi, dalla seconda

rappresentazione, cominciò il successo inarrestabile di quella che può essere considerata una delle opere più amate dal pubblico. La vicenda della burla architettata da Figaro ai danni del vecchio don Bartolo per favorire l'unione tra Rosina e il Conte D'Almaviva è costellata da alcune delle pagine più celebri della storia dell’opera:

bastino per tutte la Sinfonia, la cavatina iniziale di Figaro, "Largo al Factotum", e la cavatina di Rosina, "Una

voce, poco fa".

“Il Barbiere di Siviglia” nella produzione di ALL'OPERA, andato in scena al Teatro Sociale di Sondrio il 3 e il 4

ottobre, è ambientato in uno scorcio del Sud-Italia degli anni ‘30-’40, dove gli interpreti si muovono fra angusti

vicoli e casette con balconi a ringhiera, creando idealmente una cartolina che rimanda allo spirito del

neorealismo cinematografico italiano.

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IL NUOVO INTERNOIL NUOVO INTERNO

L’audio, infatti, è favorito dal rivestimento in legno di ciliegio

della struttura, realizzato dall’impresa di Arturo Locatelli, e

non è disturbato dalla climatizzazione, i quali sbocchi si

trovano sotto le sedute. Queste ultime sono state disegnate

proprio per il nuovo Teatro e si chiamano, appunto TS, come

Teatro Sociale. Hanno lo schienale e il sedile in legno con

impiallacciatura di ciliegio. Gli schienali, inoltre, sono

imbottiti e rivestiti di velluto rosso, che danno quel tocco di

imponenza del teatro.

Il Teatro oggi ha 670 posti, 390 in platea e 280 in galleria, e 12

camerini su tre piani differenti.

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GRANDE IMPEGNO GRANDE IMPEGNO E TANTA SICUREZZAE TANTA SICUREZZA

Uno dei dati più importanti che il Teatro Sociale vuole sottolineare è che durante i lavori di restauro gli incidenti sul lavoro sono stati pari a zero, il che

evidenzia la grande attenzione prestata alla sicurezza. Ne è soddisfatto anche il team di Giampaolo Rinaldi, il

direttore dei lavori, che ha collaborato con oltre 35 imprese in questi sei anni di intensi lavori, 1100 giorni in

cui tutti hanno lavorato intensamente e duramente per restituire alla nostra Città quel “qualcosa” che dal 2001

mancava. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro dello

Studio Berlucchi per conto della Sacaim, in collaborazione con rinomati studi come la Intertecnica,

il Moretta di Tirano e quello Müller di Monaco di Baviera, per quanto riguarda la parte acustica.

+ I commenti delle autorità

sulla riapertura

«È un momento emozionante per tutti;con questo progetto si rende visibile la

capacità del nostro territorio di lavorare insieme per un obiettivo comune. In un momento difficile come questo, la rinascita di un teatro è un segno di speranza

per la rinascita di tutto il territorio». (Luca Della Bitta, Presidente della Provincia di Sondrio)

«È stata una lunga attesa, una lunga voglia di vederlo finito. Oggi finalmente ci siamo. Pensate a una grande scritta luminosa, con tutte le lettere accese tranne una. Ecco, questo edificio chiuso nel mezzo della città era la lettera mancante,

quella priva di luce, che impediva di leggere la scritta. Ora l’abbiamo aggiustata e la scritta adesso si legge, è “Sondrio”. Da oggi la città brilla di una luce

nuova». (Marina Cotelli, Assessore alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Sondrio)

«Se i computer potessero trasmettere i sentimenti, con un clic ve li passerei tutti. Oggi viene consegnato a tutti noi un gioiello del pensiero, delle mani, del

cuore di tante persone che hanno lavorato per realizzare quest’opera, sentendo che davano un contributo a una comunità che aveva bisogno di un

nuovo slancio». (Alcide Molteni, Sindaco del Comune di Sondrio)

+ I commenti sulla Prima

« La vicenda è coinvolgente come del resto è la musica nelle sue pagine più

famose come le celebri note del protagonista, il barbiere Figaro. La sua cavatina

“largo al factotum” ben sottolinea il carattere sicuro del “tuttofare” della città

che aiuterà il Conte di Almaviva a catturare l’ amore della sua amata Rosina». (Matteo Macchioni, attore, musicista e “Conte d’Almaviva” nell’Opera “Il Barbiere di Siviglia”)

«Realizzare un’opera per la propria città è sempre una sfida avvincente e lo è

ancora di più se l’opera realizzata contribuisce ad aggiungere valore all’anima

della comunità, e il Teatro Sociale è comunità. E’ una chiave di cui dotarsi per

aprire le porte della crescita consapevole, partecipata e condivisa. E’ un luogo

dove sentire, ascoltare e stare assieme come tanti altri luoghi di cui la città

deve dotarsi. Qui ci porteremo i nostri figli perché assieme a loro affineremo i

nostri sensi, vivremo con loro le vibrazioni che l’arte può dare. Vedremo di

occupare gli spazi che altri strumenti tecnologici hanno invaso per essere, non

nel ricordo di tempi passati, ma anche oggi in un luogo che da sempre è deputato

allo scambio di messaggi. Il Teatro è il luogo della comunità comunicante». (Alcide Molteni, Sindaco del Comune di Sondrio)

+ Classe 3^ D

I ragazzi

Rocco Baldini, Filippo Bonfadini, Filippo Tommaso Ceriani,

Lucrezia Ciapponi, Manuel Cometti, Fabio Credaro, Manuel Decandia,

Gabriele Del Maffeo, Mirco Egizi, Alice Fioroni, Gianmarco Gomez Taborda,

Simona Gugiatti, Murat Islami, Accharjit Kaur, Andrea Mazza, Pietro Scenini,

Virginia Simonini, Sarah Spelta e Martina Villa

sono stati coordinati dalle insegnanti

Maria Grazia Bonaccorsi, Ida Filippini e Maria Cristina Grazioli

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Istituto Comprensivo Sondrio Centro – Scuola Secondaria di Primo Grado “G. P. Ligari”

anno scolastico 2015/16

Progetto: “Bentornato, Teatro Sociale”