CELESTINO V Il Papa che ha ispirato Ratzinger di Ottorino Gurgo
Bentornati! Un numero talmente pieno che ci ho messo ... · 2 Pietro Balloni 68 3 Luca Buttafava 52...
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Bentornati! Un numero talmente pieno che ci ho messo
più del dovuto per impaginarlo e pubblicarlo, quindi ecco spiegato
il mio piccolo ritardo. D’altronde ci sono tantissime novità e
articoli interessanti, dalle tattiche di gioco al modellismo sfrenato,
dai concorsi di pittura agli approfondimenti vampirici.
La novità centrale di questo mese è l’arrivo sulle nostra pagine di
uno spazio dedicato interamente alla Federazioe Italiana
Giocatori Warhammer, o più comunemente conoscuta sotto il
nome di F.i.g.W . Infatti da oggi verremo aggiornati
costantemente dei loro progetti in ambito torneistico più qualche
articolo fatto dal loro staff. Si inizia con un’ ottimo saggio su come
sfruttare appieno la Fuga, realizzato del campione nazionale
Giuseppe Gaudiano, dai cui c’è solo da imparare!
Per le festività l’Orco Nero vi sta preparando una grossa
sorpresa, potrete scorgerla in anteprima cosa si tratta alla fine di
questo numero.
Buona lettura e ci sentiamo alla prossima!
Alan D’Amico
L’evocativa copertina di questo mese è stata realizzata a 4 mani: Davide Fabbiano ([email protected]) e Biagio D'alessandro
([email protected] http://xrobingoodfellowx.deviantart.com/). Qui potete vedere le varie fasi della lavorazione per apprezzare a pieno la bravura di questi due artisti.
Se volete anche voi mandare i vostri disegni per le nostre copertine, mandate un e-mail a solito indirizzo: [email protected]
Trofeo Grog Intervista a Roberto Gigli, creatore dell’concorso
Ciao Roberto, da anni a Lucca Games c’e il primo concorso italiano di
pittura e o modifica delle miniature, il Trofeo Grog.
Raccontaci un po’ la storia del Trofeo Grog, perché si chiama così e da
dove è nata la statua che ogni anno omaggia i vincitori.
La storia del Trofeo Grog inizia in contemporanea con la genesi di Lucca
Games. Nel 1992/93, insieme a Cosimo Pancini e Beniamino Sidoti (con i
quali avevo condiviso negli anni precedenti l’esperienza della fanzine di GdR
“SpellBook”), venni contattato da Renato Genovese (attuale Direttore della
fiera) come “consulente” per tirare su dal nulla una sezione di Lucca Comics
dedicata ai GdR e ai wargame. Una tra le prime cose che avevamo imparato
dalla nostra comune esperienza di frequentatori di convention ludiche, era
che per attirare gente ci vogliono tornei. Cosimo era maggiormente
interessato all’illustrazione, Beniamino alla scrittura creativa, io al
tridimensionale, così proposi l’idea di un concorso di colorazione di
miniature. L’idea venne entusiasticamente accettata (anche Genovese era ed è
un accanito collezionista e miniaturista, anche se in ambito “storico”), così il
Trofeo Grog vide la luce. Grog nasce invece da un precedente lavoro di
Genovese, “Vorodin”, un romanzo fantasy poi illustrato da Roberto Giomi,
che definì graficamente i personaggi del libro; dalle illustrazioni vennero in seguito realizzate alcune sculture, tra le quali
quella che ora costituisce il Trofeo. Tra le altre cose, proprio attraverso “Vorodin” ci fu il primo contatto tra noi fanzinari e
Genovese, in quanto egli desiderava includere al libro anche un modulo di D&D basato sul racconto.
Come si è evoluto in concorso negli anni?
Beh, quando è nato, visto l’ambito ludico in cui si trovava,
moltissimi dei partecipanti erano principalmente dei giocatori,
quindi i loro lavori erano pensati più per i tavoli da wargame che
per le vetrine dei concorsi. Col passare del tempo c’è stata una
progressiva evoluzione del “concorrente medio”, che ora è
decisamente più orientato verso il pezzo “da gara” invece che “da
gioco”. Questo, anche se inevitabile, è un po’ un peccato, perché
ha allontanato dal concorso molti concorrenti, anche se ne ha
attirati altri.
Cosa pensi del Golden Demon? Si dice in giro che c’e un certa
animosità tra le due manifestazioni.
Personalmente non ho nulla contro il GD. E’ organizzato in modo
diverso e rispetta criteri diversi dai nostri (non sempre
condivisibili, ma “a casa propria ognuno fa quel che vuole”):
d’altra parte, è un concorso “emanazione” di un marchio
specifico che vive di miniature e giochi, quindi con necessità
commerciali che se da una parte limitano le possibilità dei
concorrenti, dall’altra, una volta capita la mentalità che sta dietro
certe scelte, rende più facile ideare modelli competitivi.
Il Grog da questo punto di vista, non essendo legato a simili
necessità, lascia molto più margine di manovra agli autori, che
possono quindi proporre, nei limiti imposti dalla scala, di tutto.
Come sono i vostri metri di giudizio e da quante persone è
composta la giuria?
Sui nostri criteri si interrogano in molti… scherzi a parte, quello
che a nostro giudizio rende una miniatura meritevole di essere
premiata è non solo la tecnica pittorica (che
comunque è necessaria), ma anche
l’originalità del soggetto e l’”atmosfera” che
il modello riesce a trasmettere. Personalmente
anche l’originalità tecnica è un punto a
favore: esistono delle scuole pittoriche, delle
“mode”, che portano a volte ad uniformare
un po’ i risultati. Agli inizi era lo stile Citadel
a dettare legge, almeno finché i pittori della
Rackham non stabilirono un nuovo standard.
Sono quindi molto contento quando vedo – e
non capita molto spesso – qualcosa di diverso
dal solito.
La giuria è composta principalmente da due
persone, con un giudice ospite scelto tra i
pittori presenti in fiera. Quest’anno oltre a me
e a Lorenzo Bartolomei (mio vice da tre anni
in quest’impresa), abbiamo avuto l’onore di
avere il francese Jérémie Bonamant Teboul,
che oltre ad aver stupito tutti con le sue
esibizioni dal vivo e le sue vetrine, ci ha dato
delle preziose indicazioni sui modelli secondo
lui maggiormente meritevoli.
Qualche novità per il prossimo anno?
E’ ancora un po’ presto per parlare di
novità… vorrei proporre una qualche forma
di competizione per riavvicinare anche chi
dipinge solo per giocare, ma è una cosa che
va ancora studiata.
Che pensi dei giochi di miniature e del
modellismo attuali?
E’ un po’ che ho cominciato a ritenermi un
wargamer più di nome che di fatto, visto che il
tempo è sempre meno… quindi non sono
aggiornatissimo sui sistemi più recenti. Resta
comunque molto difficile per un nuovo sistema
affermarsi in ambiente che è in maggior parte
appannaggio dei vari Warhammer. Warmachine e Confrontation si sono conquistati delle piccole nicchie di mercato, ma
sono/erano giochi di schermaglie, quindi relativamente poco impegnativi. Altri sistemi come AT43, con le sue miniature
predipinte, o come Anima e Helldorado, hanno raccolto solo le briciole, non abbastanza comunque per garantire loro la
sopravvivenza. Sui giochi di miniature collezionabili come Heroclix e D&D Miniatures c’è poco da dire, essendo una forma
diversa di mentalità e di mercato.
Per il modellismo in generale dovrebbe essere un periodo d’oro…attraverso Internet è possibile vendere ed acquistare di
tutto. Chiunque può avviare una produzione in tiratura più o meno limitata di miniature e modelli in resina, quindi se si ha
bisogno di qualcosa anche molto strana, basta una connessione e una carta di credito per acquistarla da qualsiasi parte del
globo! Senza contare Ebay…
Qual è la miniatura in assoluto che puoi considerare la più bella?
Argh! Domanda difficilissima! Il mio problema è che ho cominciato ad interessarmi di miniature fantasy nel lontano 1985, e
in tutto questo tempo di minia ne ho viste veramente TANTE! Non credo che possa dire quale sia “la più bella”, anche
perché potrebbe saltarne fuori una migliore domani. Di sicuro ci sono miniature che più di altre mi stupiscono per
l’originalità del design o per la qualità di scultura, o che mi fanno sorridere per il loro umorismo.
Hai mai partecipato a tornei di questo genere in passato?
Certamente! Quando coi miei amici fanzinari abbiamo cominciato a frequentare convention (era il 1988), ho iniziato pure a
partecipare ai vari concorsi e tornei relativi, con risultati notevoli. Grazie anche alla popolarità dovuta al successo della
fanzine e agli articoli che ho in seguito scritto per la rivista “Kaos”, sono stato nella prima metà degli anni ’90 uno dei più
famosi modellisti fantasy italiani (e non sono io a dirlo). Poi nel 1993 ho cominciato a gestire il Grog, e mi sono in pratica
ritirato dalle competizioni, anche se qualche volta ho fatto delle apparizioni più per divertimento che per altro.
Hai visto delle evoluzioni significative nel corso di tutti questi
anni
come artisti e qualità?
Il mio termometro per giudicare la qualità dei lavori è ormai
solamente il Grog, non avendo molto tempo libero da dedicare alla
visione di altri contest. E’ vero che Internet permette di vedere foto
di lavori di centinaia di pittori, ma ho constatato che in foto tutte le
miniature tendono a migliorare, quindi la vera qualità si può
apprezzare solo con la visione diretta. Come ho già detto,
l’evoluzione c’è stata, ed è stata costante. Anche in questo caso,
Internet ha permesso uno scambio di conoscenze e di esperienze
prima impensabile, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Poi, con
l’accrescere della qualità dei concorrenti e del prestigio del
concorso, anche alcune delle più importanti firme del panorama
miniaturistico italiano hanno iniziato a partecipare al Grog (anche
se, a onor del vero, nell’edizione 2009 ci sono state diverse
defezioni).
Quale categoria preferisci e che ti da più soddisfazione
premiare?
A costo di ripetermi, le categorie che personalmente preferisco sono quelle maggiormente “creative”: il premio per la
scultura (il “Green Grog”) e quello per i modelli realizzati impiegando materiali non convenzionali (il “Creative Grog”).
Con questo non voglio certo dividere le categorie in figli e figliastri, sia ben chiaro! Il Grog è e resta un concorso di
COLORAZIONE di miniature!
Cosa ti piacerebbe vedere il prossimo anno?
Vorrei vedere una maggiore affluenza, sia di grandi nomi che di neofiti e/o giocatori. Siamo già al lavoro per rendere il
Grog più appetibile per tutti. A questo proposito, mi permetto di ricordare che per ogni domanda o aggiornamento esiste
forum.luccacomicsandgames.com (senza www), dove c’è una sezione dedicata appunto al Trofeo Grog.
Vi aspettiamo numerosi!
Di seguito i vincitori qui dell’edizione
2009, le foto qui apparse sono state
scattate dallo staff di Gioconomicon e
altre le potrete trovare sul loro sito
www.gioconomicon.it .
STANDARD
Singole
1 Giacomo Chelucci 144
2 Giovanni Paglino 111
3 Marco Pescini 31
Hsiao Feng Lucia Pandolfo 129
Montate
1 Giusi Sorrentino 128
2 Manuel Arcelloni 135
3 Giuseppe Chiafele 79
Mostri e Macchine da Guerra
1 Alexandro Berto 46
2 Giovanni Bosio 25
3 Vladimiro Sormanni 20
Diorami
1 Marco Rizzotti 5
2 Massimiliano Richiero 106
3 Marco Pescini 35
Unità da gioco
1 Alexandro Berto 47
2 Marco Pescini 36
3 Giuseppe Chiafele 81
modelli in 54/75 mm
1 Massimiliano Richiero 104
2 Andrea Nicolucci 141
3 Carlo Bormida 64
MASTER
Singole
1 Luca Masetti 70
2 Simona Bordonaro 6
3 Alice Zuccaro 15
Montate + Mostri e Macchine
1 Simona Bordonaro 7
2 Luca Masetti 71
3 Alice Zuccaro 18
Diorami
1 Luca Masetti 72
2 Alice Zuccaro 19
3 Franco Gazzani 61
Unità da gioco
1 Simona Bordonaro 9
2 Lorenzo Giusti 85
modelli in 54/75 mm
1 Franco Gazzani 62
2 Pietro Balloni 68
3 Luca Buttafava 52
ALTRI PREMI
ELABORAZIONI
Massimiliano Richiero 104
GREEN GROG
Celestino Angiolilli 83
Lorenzo Giusti 84
GROG OF THE DAY
Giovedì Enrico Bertorino (Standard) 69
Franco Gazzani (Master) 62
Venerdì Maciej Wytrychowski (Standard) 93
Alice Zuccaro (Master) 14
BEST OF SHOW
Pietro Balloni 68
PREMIO SPECIALE GOBLIN
1 Luca Masetti 72
2 Alice Zuccaro 19
3 Massimiliano Richiero 106
PREMIO SPECIALE PEGASO
1 Antonio Bello 122
2 Massimiliano Richiero 100
LEGIO OCULUM
il mese scorso li avete visti nascere, ora li vedrete conquistare il Vecchio Mondo!
In questo articolo tratteremo brevemente l' evoluzione del progetto “de Demonicus Veggentia ” (nel caso ve lo
siate persi, vi consiglio di scaricare il numero precedente di Orco Nero, per meglio comprendere di cosa stiamo
parlando!)
Un breve resoconto: partendo proprio da tale articolo, in cui avevamo trattato l'autocostruzione di alcune unità per
un esercito di Demoni del Caos interamente votati a Tzeentch, vedremo le foto dell'armata Legio Oculum al gran
completo!
Si eran già trattate le tecniche per la creazione, in proprio ed a costo zero, di Orrori, Pirodemoni, ed Araldi....
….Ma......
Oltre a questo, devo dire che la lacuna di non esser
riuscito ad includere nel progetto l'ultima unità di
Tzeentch che ancora mancasse all'appello, ossia gli
Strillatori, mi avviliva...
Bene, sono riuscito a compensare tale lacuna! Ho creato
una manciata di questi modelli a partire da dei topi di
gomma, presi anni fa per Halloween, e sopravvissuti fino
a qualche giorno prima della redazione di questo
articolo! Guarda caso, da capo a coda questi piccoli ratti
hanno la stessa lunghezza degli Strillatori originali;
destino?!?
La creazione è avvenuta nel seguente modo : partendo
dal corpo in gomma dei topi giocattolo, ho asportato
tutte le parti non necessarie, come zampette, orecchie e muso.
Successivamente, ho creato delle ali in cartoncino, dalla
forma simile a quella delle pinne degli squali, attaccandole
al corpo mutilato.
In seguito, ho aggiunto alle ali dei tentacoli fluttuanti,
sfruttando la tecnica di fusione degli sprue di plastica, già
analizzata il mese scorso!
In ultimo, ho poi incollato, al posto del muso del topo, delle
punte di stuzzicadenti, che simulassero una sorta di bocca
demoniaca! Texture al modello, sughero sulla basetta
colorato con colori rocciosi, e......
...ed ecco a voi....gli StrillaTopi!
Da Topo a...StrillaTopo. Ecco il materiale necessario, e
la dimostrazione del processo evolutivo!
Due unità di Strillatori autocostruiti
Per rendere il progetto davvero degno di nota, e per
garantire giocabilità ai punteggi più usuali del Warhammer
Fantasy, vi era la necessità di qualcosa che spingesse il
progetto ulteriormente oltre i limiti finora raggiunti.
Parliamo della necessità di un Grande Eroe, un generale
demoniaco, un....Signore del Mutamento di Tzeentch!
Vi presento quindi il personalissimo Demone Maggiore
della Legio Oculum, ottenuto da un draghetto in plastica
acquistato in edicola, ed un giocattolo sopravvissuto ai
tempi dell'infanzia, ossia il grande occhio! Come potete
constatare, il tutto è perfettamente a tema, sia a livello di
modifiche, sia a livello cromatico!
Oltre al Signore del Mutamento, ecco gli Araldi di
Tzeentch, che potevate già intravedere, nelle foto
pubblicate lo scorso mese!
Seguono due corpose unità di fanteria, composte da ben 20
Orrori, cui far aggregare gli Araldi per ottenere un duplice
risultato : massimizzare la fase magica, ma soprattutto
garantire all' intera unità un Tiro Salvezza di 4+, che spesso
può esser determinante!
Affiancate alle unità principali, scendono in campo due
unità satellite sempre di Orrori, formate da 10 modelli
ciacuna. Il loro compito è quello di proteggere i fianchi
dell'armata con il loro proiettile magico, incantesimo che
può regalare soddisfazioni, ed in ogni caso utilissimo in un
esercito basato così pesantemente sulla magia, anche solo
per far sprecare Dadi Dispersione all'avversario!
Sono inoltre loro i candidati, in casi di necessità, a poter
esser sacrificati senza troppi rimpianti! Tutto è previsto, nelle intricate trame ordite da Tzeentch.
Abbiamo infine i Piro-
Beholder, esemplari che
avevam già introdotte nel
numero precedente! In
questo caso, ho creato due
unità da 5 modelli. Devo
dire che questi Pirodemoni
alternativi mi han dato
molte soddisfazioni in fase
di creazione, ed ancor più
me ne stanno dando a
livello di resa sui campi di
battaglia. Ci sarà una
qualche affinità?!?
Ecco qui un bello scatto che
mostra il risultato del
lavoro!
Il Signore del Mutamento della Legio Oculum. Nulla
sfugge ai suoi molti occhi!
La coppia di Araldi di Tzeentch, creati entrambi, per
la felicità degli estimatori, a partire dallo stesso
modello di Gormito.
Le quattro unità di Orrori autocostruite a partire dagli sprue avanzati, sfruttando le
tecniche di fusione della plastica viste il mese scorso
E con questo si conclude anche il secondo ed ultimo articolo sulla Legio Oculum, mi auguro sia stato di vostro
gradimento, e spero che magari possa aver fatto ricredere qualche scettico o detrattore!!
Tengo a ribadire, a scanso di equivoci, che l'armata è stata creata solo per il gusto e la passione provata nel farlo,
senza alcuna velleità competitiva! Quindi, il tema, i consigli, i suggerimenti posti finora, seguono i principi di
economicità, divertimento, e resa d'effetto globale!
Sarebbe davvero una grande soddisfazione se questi articoli, pubblicati in questi ultimi due numeri di Orco Nero,
potessero esser interessanti spunti per le vostre opere e, perchè no, fungere da base di partenza per lavori ancor
più complessi!
Le due unità di Pirodemoni personalizzati, ribattezzati Piro-Beholder, per la chira ispirazione ricevuta dalla
famosa creatura fantasy!
Ed ecco qui, tutto per voi, un paio di scatti della Legio Oculum al completo, in tutto il suo cangiante “splendore”!
Infine, ne approfitto per ricordare a tutti voi, gentili lettori, che su http://www.WarGamesForum.it/ sono iniziati i
lavori per la stesura del seguito della fantastica avventura che è stata la campagna online di Warhammer Fantasy,
“il Segreto degli Antichi”, con tante novità per incentivare il gioco di ruolo sul forum, ed un nuovo sistema
gestionale più snello, che renderà la vostra esperienza di gioco ancora più unica e coinvolgente di quella vissuta
nei mesi passati!!!
Non ci sarà l'obbligatorietà di iscriversi ad alcuna associazione, e non vi sarà alcun vincolo ad eccezione della
scelta iniziale dell'esercito con il quale partecipare, e al quale garantire tutti i vostri sforzi ed il sangue versato sui
campi di battaglia!
Che state aspettando? Venite a trovarci subito, troverete
anche molte altre iniziative, discussioni e tutorial che
faranno certamente al caso vostro!!
Concludendo, volevo approfittarne per ringraziare Contessa
e Conte, proprietari della Contea del Falcone in Lodi, per
tutto il supporto e l’appoggio dimostrati sia verso questo
progetto, sia nell’ospitare la mega-battaglia conclusiva de “il
Segreto degli Antichi”.
Un ringraziamento anche alla mia dolce metà per l'aiuto e la
sopportazione!!
Ci sentiamo alla prossima idea strampalata!
Alex “reVenAnt” Visentin
N.d.R.: Anche se non ho potuto
pubblicare il loro articolo
sull’esperienza della battaglia di 18000
punti, saluto Lorenzo “jorghe88” Lago e
gli amici di www.wargamesforum.it, e
della Contea del Falcone in Lodi. Ecco
le foto dei partecipanti e di alcuni
momenti dell’epico scontro.
Gli autori dell'articolo vi salutano, e vi danno
appuntamento alla “prossima puntata”!!
FIGW SPACE
Cari lettori di Orco Nero, da questo mese come potete vedere sulle pagine di questa e-
zine c'è uno spazio dedicato a FIGW.
L'esperienza della "rivista interamente FIGW" il cui primo ed unico numero uscì quasi
un anno fa è terminata a causa della mancanza di tempo e risorse per produrre un
prodotto qualitativamente soddisfacente, nonostante le intenzioni iniziali di
aggiungere una rivista al panorama delle e-zine di Warhammer fossero più che
lodevoli (come diceva una vecchia pubblicità.. "two is megl che one"!).
Grazie alla disponibilità di Alan, saremo pertanto felicemente ospiti sulle pagine di Orco Nero!
Cercheremo di tenervi informati non solo sulla situazione torneistica del nostro belpaese ma anche sulle
attività che nel 2010 credo (e spero) renderanno FIGW una realtà ancora più importante nel panorama
Warhammeristico italiano.
Grandi e importanti novità sono all'orizzonte.. e come sempre i consigli sono sempre ben accetti.
Tanto per cominciare.. tra pochissimi giorni si disputerà la seconda edizione del Torneo Nazionale
Federale, e per la prima volta un evento così importante per il Warhammer si disputerà nel Sud Italia,
precisamente a Napoli.
Centocinquantaquattro sono i giocatori (per la maggior parte italiani..ma anche in piccola parte svizzeri
e sloveni) che si sono guadagnati il diritto a presenziare al TFN e si battaglieranno tra di loro per
stabilire chi inciderà il proprio nome sulla FIGW Cup.
Se non vi siete qualificati e non
volete comunque mancare
all'evento, potete partecipare al
Torneo Open o a qualcuno
degli altri side-events proposti
da FIGW che potrete trovare
sull'infopack ufficiale del
torneo scaricabile dal nostro
portale raggiungibile all'url
http://www.figw.org .
Un saluto,
Daniele Gorini
Consiglio Direttivo FIGW
Bé direi di partire con le presentazioni.
Salve a tutti sono Giuseppe Gaudiano da molti conosciuto come PeppeBloodDragon
più recentemente come Peppino O' Sanguinario, sono un veterano di questo gioco, e
ho deciso di dedicarvi questa rubrica da oggi in poi battezzata "L' Angolo di
Peppino O' Sanguinario" dove spiegherò numero per numero come sfruttare al
meglio alcune Tattiche, unità, regole e come battere eserciti diciamo ostici, sperando
di esservi di aiuto.
nei primi numeri parlerò di come sfruttare al meglio le basi del regolamento, una
volta che saprete padroneggiare queste vi introdurrò in veri e propi modi di
impostare partite difficili e di come arginare unità imbattibili per i vostri eserciti.
In questo numero parleremo di come sfruttare al meglio la Fuga.
Bene da dove cominciare...comincio col dirvi che a causa della tendenza italica di sfruttare gl' eserciti
più forti (in questi ultimi periodi su tutti Demoni e Vampiri...che dire due eserciti molto forti ma
entrambi immuni alla psicologia) si è fatto si che molti dei vantaggi del poter reagire alle cariche sia
stato dimenticato dai giocatori meno esperti o più giovani, la fuga può essere utilizzata in tantissimi
modi, per rallentare l' avversario facendogli effettuare cariche fallite con le unità che più potrebbero
darvi problemi o per trarle in trappole che vi permetterebbero di eliminare unità che in uno scontro
diretto risulterebbero più forti o in fine, per salvare le vostre unità più costose da morte certa deviando il
mostrone di turno(chi ha detto Assetato?) che sta per arrivare e distruggere tutto.
Detto ciò proseguiamo col riportare qui la regola, per analizzarla e capire come è cambiata dalla 6° alla
7° edizione, perché quei pochi cambiamenti aggiunti hanno fatto si che questa regola sia diventata molto
più utile in battaglia.
Reazione alla Carica Fuga!
La fuga viene effettuata ruotando le unità sul posto (attorno al proprio centro), volgendole in
direzione opposta al nemico in carica
Questo è il primo punto da analizzare e da tenere conto quando si tenta di deviare una carica, ogni volta
che posizioni unità per fuggire devi tenere conto del fatto che nella loro "rotazione" per rivolgersi nella
direzione opposta essi non urtino unità nemiche o terreni intransitabili, la rotazione spesso risulta molto
efficace se sfruttata per scavalcare unità amiche prima di finire su unità nemiche o terreni intransitabili.
se l' unità sta fuggendo da due o più nemici, fuggirà in direzione direttamente opposta rispetto all'
unità nemica con il più alto valore di Forza dell' unità (tira un dado in caso abbiano la stessa
Forza dell' unità.
Questo è un altro punto molto fondamentale, da non dimenticare mai! quando posizioni un unità per
deviare una carica, assicurati dopo averla posizionata, che essa non sia sotto raggio di carica di un altra
unità che abbia un Forza dell' unità maggiore di quella che si vuole deviare, ciò potrebbe stravolgere i
tuoi piani e mandare in malora la tua tattica.
In questa immagine
viene illustrata in
che modo l' unita
viene ruotata in
torno al centro per
rivolgersi in
direzione opposta al
nemico, questo è il
punto più
importante della
fuga, perché è stato
il cambiamento
principale che ha
fatto si che questa
regola diventasse
molto utile in partita
e vi spiego il
perché: come potete
vedere per ruotare l'
unità sul posto e
tracciare la
"direzione di fuga",
che l' unità nemica
dovrà poi seguire bisogna tracciare una linea retta che unisce i due centri delle unità, questa è la regola
principale da capire bene perché è quella che farà in modo che il nemico vada dove TU hai scelto, per
farlo cadere nella trappola che TU gli hai preparato.
Quando posizioni l' unità che dovrà deviare la carica assicurati che il centro di quest' ultima sia
posizionato bene, controlla più e più volte che la retta che unisce i due centri porti dove avevi pensato e
che sulla sua traiettoria non ci siano altre tue unità che potrebbero essere il nuovo bersaglio della carica,
non dimenticare mai che è il centro della tua unità che deciderà il tutto, non il tuo fronte, non il modello
più vicino o la direzione in cui è rivolto il tuo nemico, ma il centro della tua unità.
Bene dopo aver analizzato tutti i punti chiave di questa regola andiamo a vedere come essa può essere
sfruttata al meglio e soprattutto quali tipi di unità svolgono meglio questo tipo di lavoro.
CAVALLERIA LEGGERA:
La cavalleria leggera è una delle unità che più si presta a effettuare questo tipo di lavoro, grazie alla
riorganizzazione libera che ti permette di gestire bene il suo centro(che ricordate determinante per
tracciare la direzione di carica) e nel frattempo di coprire al meglio le unità che si sta cercando di
salvare, grazie anche alla loro regole speciale che gli permette di muovere e tirare nel turno in cui si
sono chiamate a raccolta in seguito a una fuga volontaria, quindi saranno sempre pronti a rifare il loro
giochetto mostrando le chiappe al nemico prendendolo i giro.
SCHERMAGLIATORI / VOLANTI:
Gli schermagliatori (volanti e non) sono un altra unità che si presta bene grazie alla sua formazione
libera e facilità di movimento(soprattutto se volanti), ma a differenza delle altre unità avendo una
formazione aperta essi non hanno un centro e quindi deviano le cariche in modo differente, per
determinare la direzione di carica quando si caricano degli schermagliatori bisogna tracciare una retta
che va dal centro dell' unità caricante al centro del modello più vicino in vista raggiungibile, quindi è
importante ricordarsi quando si cerca di deviare una carica con degli schermagliatori che bisogna
posizionare attentamente un modello più vicino degl' altri al nemico in modo che esso tracci una linea
che porti il nemico dove tu vuoi che vada.
Bene, finito con la teoria passiamo alla pratica, di
seguito vi illustrerò un pò di esempi di come è
fondamentale in una partita saper padroneggiare la
fuga.
1-
Ecco, come potete vedere in questa immagine un
Assetato minaccia una truppa di Draghiogre, essa è
praticamente sotto scacco, perché con il suo
movimento non riuscirebbe ad uscirebbe dall'arco di
vista dell' Assetato ne andando vanti ne andando
indietro, l' unica possibilità sarebbe quella di girarsi e
subire la furia dell' Assetato, ma quest' ultimo non ha
fatto i conti con la cavalleria leggera nascosta dietro al
bosco.
2-
Nel suo turno il giocatore del caos decide di sfruttare la sua
cavalleria per far si che L' Assetato sia impossibilitato a
caricare i draghiogre, la cavalleria leggera posizionandosi in
colonna copre il fianco dei draghiogre, non lasciando lo spazio
materiale per far posizionare L' Assetato e allo stesso tempo
sfrutta il suo centro per tracciare una linea di carica che
porterebbe L' assetato sotto carica dei draghoigre, che nel
frattempo di sono girati.
3-
Se L' Assetato decida di caricare la cavalleria si troverebbe ad
essere caricato da i draghiogre sul retro, questo di certo non
segnerà sicuramente la sua disfatta ma di certo grazie a un
semplicissima mossa esso si ritroverà a subire 9 attachi forza 7
e un malus di risoluzzione di -3 (2 di retro +1 di massa),
oppure i draghiogre potrebbero rimanere rivolti d' avanti e
dedicarsi a altro.
4-
In quest' altra immagine vediamo come un drago delle
stelle decida di posizionarsi per caricare una balista
mietitrice, in questo caso la balista avrebbe un solo turno di
fuoco prima di essere caricata dal drago, che
successivamente sfonderebbe fuori tavolo e quindi
eviterebbe un l' altra balista che al momento no lo vede, e
nel turno in cui entrerebbe avrebbe la possibilità di volare e
sfiammare sull' altra balista sperando di eliminarla. ma
anche quest' ultimo non ha fatto i conti con i Cavalieri
Oscuri.
5-
Nel suo turno il giocatore con gl' elfi oscuri
decide che non è il caso di perdere una balista,
cosi decide di immolare per la patria i cavalieri
oscuri, ma sfruttando a pieno le loro capacità,
perché posizionando in colonna i cavalieri, essi,
con il primo modello coprono il fronte della
balista in modo da non lasciare lo spazio per
caricare al drago e contemporaneamente
posiziona il suo centro in modo che se il drago
decida di caricarli si ritroverebbe al centro del
mirino di due baliste, nel frattempo la balista
questo turno è salva e libera di scagliare il
primo dardo sul drago.
6-
Come vedete al drago delle stelle sono rimaste solo due scelte,
decidere di cambiare aria o caricare i cavalieri oscuri
rischiando il fuoco di entrambe le baliste, anche in questo caso
la mossa non è definitiva, il drago potrebbe sopravvivere ai tre
dardi di balista ma di sicuro sfruttando una semplice regola
abbiamo messo quel drago in condizione di subirsi tre dardi
che potrebbero rivelarsi per lui fatali.
7-
In quest' altra immagine vediamo un Assetato
minacciare un unità di picchieri elfici con dentro
Magone di quarto e maghetto di secondo, pronto a
far fuori tutto e chiudere la partita, ma anche lui
povero stolto non ha fatto i conti con le ombre nel
bosco.
8-
Il giocatore Alto elfo decide di trarre in inganno
L' Assetato preparandogli una trappola degno
dell' astuzia elfica, esce dal bosco con le sue
ombre coprendo il fronte dei picchieri e sapendo
che l' Assetato ha attacchi a base di fuoco (grazie
alla lama tempesta infernale) posiziona un' ombra
leggermente più avanzata in modo che sia essa a
tracciare la traiettoria di carica che porterà il
divoratore proprio sotto la carica dei Principi
drago che si sono leggermente girati...chissà
perché...
9-
Ora l' assetato ha solo due scelte, girare a largo e
rischiarsi l' ennesima fase di tiro e l' ennesima fase
magica o caricare le ombre cadendo nella trappola,
perché se caricato dai Principi Drago resterà
bloccato tutta la partita, essendo questi ultimi
immuni ai suoi attacchi. Come potete vedere ancora
una volta il mostrone che aveva in mente di
distruggere tutto è stato messo alle strette da una
semplice truppa leggera.
Se avete capito ciò passerei al secondo passo, fino
ad ora per deviare le cariche ci siamo affidati a una
sola unità che o si immola nel farlo o spera di fare un risultato alto per il tiro della fuga, ma in questo
regolamento è stata inserita un altra regola in merito alla fuga molto interessante che spesso vi permette
di non rischiare l' unità che sta per deviare la carica.
Le truppe in fuga attraversano direttamente le unità amiche, le unità nemiche in fuga e tutte le
unità nemiche con forza dell' unita inferiore a 5, Le unita in fuga che terminerebbero il loro
movimento sopra una di queste unità, vengono invece posizionate alle sue spalle.
questa regola vi permette di salvare le vostre unità leggere in modo che possano essere ancora utili alla
vostra causa, specie se esse sono cavallerie leggere che una volta chiamate a raccolta avranno la
possibilità di muoversi nuovamente(grazie alla loro regola speciale), questa regola può essere
determinante se usata per salvare unità statiche (tipo dei tiratori che non vogliono perdere la loro fase di
fuoco per spostarsi da un eventuale carica), ma mi raccomando non dimenticate mai che l' unità
attraversata dovrà effettuare un test di panico, quindi meglio sfruttare unità immuni alla psicologia o con
un alto valore di disciplina.
di seguito riprenderò alcune delle situazioni illustratevi precedentemente mostrandovi come potrebbe
essere utile avere due unità leggere per ottenere gli stessi risultati ma senza perdere punti.
10-
Riprendo il primo esempio per vedere come sarebbe
stato se avessimo avuto due cavallerie di barbari per
salvare i draghiogre, come potete vedere la seconda
cavalleria si posiziona in traiettoria di carica della
prima unità accertandosi di essere a più di venti
pollici dall' Assetato, quando la prima cavalleria
leggera ruoterà sul posto e tirerà
la fuga essa attraverserà la seconda cavalleria leggere
(con marchio di slaneesch)e quindi si posizionerà
dietro di essa, salvandosi cosi dalla carica dell'
Assetato, ovviamente vi basterà chiamarla a raccolta e
come sempre dico "una cavalleria leggera senza
musico e come un Tortano senza Sugna"...hahahaha.
11-
stessa cosa vale per questa unità di Cavalieri
Oscuri, che se avessero avuto alle spalle un
unità di arpie(magari a 12 del generale per la
disciplina) si sarebbero salvati e avrebbero
potuto contribuire nel turno successivo, nell'
eventualità il drago fosse ancora in vita e
vorrebbe minacciare qualche altra unità.
Ora passiamo a vedere come potrebbe essere
applicata a unità statiche(analizzando quella
di cui vi ho raccontato usata agl’ Etc e che ha
fatto si che nascesse questa rubrica)
12-
in questa immagine vedete due unità
di divoratori di Khorne che
minacciano i due boschi occupati dagl'
arcieri silvani. Il giocatore con i
demoni comincia la partita e decide di
tirare avanti di sedici con i divoratori
per non permettere agl' arcieri il
Resisto e tiro in caso di carica, visto
che se arretrasse si troverebbe oltre i
due pollici di bosco e perderebbe la
possibilità di tirare, mentre l' Assetato
decide di starsene almeno per ora
nascosto, sperando che i cani portino
via al più presto un pò di arcieri.
13-
il giocatore con i silvani decide di
sfruttare la fuga per non perdere
questo importantissimo turno di
fuoco, quindi posiziona le sue due
unità di driadi per formare un
corridoio di fuga agl' arcieri che gli
permetterebbero di salvarsi
costringendo i divoratori ad entrare
nel bosco dove subirebbero gli effetti
della sfera del bosco in possesso della
maga più l' attacco Radici dell' uomo
albero, e questo per loro
significherebbe disfatta, una volta
posizionate le driadi si assicura
usando la regola "cambio di
formazione" che il centro dei suoi
arcieri sia posizionato correttamente spendendo metà movimento per diminuire il fronte e l' altra metà
per aumentarlo spostando dove serve uno o due modelli da un lato all' altro della formazione.
14-
a questo punto i divoratori,
mettendo che le 30 frecce a Fo 4
non abbiano inferto loro troppe
perdite, hanno una sola scelta
caricare e provare a sopravvivere.
di certo se il giocatore Demoniaco
oltre a minacciare il bosco con
solo i divoratori lo avesse
minacciato anche con l'
assetato(come mi è capitato contro
l' inghilterra) avrebbe avuto più
speranze di salvare i divoratori o
dargli almeno un turno in più,
perché quando un assetato mette
fuori la testa la tecnica resta
invariata, solo che sarà lui a
prendersi 30 frecce Fo 4, la freccia della salva fatale e se le avete(come me in quel caso) le 4 frecce no
TA del generale.
bene spero di essere stato esauriente su questo argomento, sperando che voi abbiate appreso a pieno i
principi fondamentali per gestire al meglio in partita questi piccoli consigli, sarà la pratica nell' usarla a
rendervi padroni di essa.
per chi è un passo avanti e sapeva già come usare la fuga e si aspettava qualcosa in più dal mio primo
articolo chiedo di portare pazienza, arriveremo a piccoli passi.
e ricordate non è l' esercito che fa la partita
ma chi lo governa, e non esiste una lista
definitiva, ognuna deve rispecchiare le
capacità e le abitudini del giocatore.
per qualsiasi dubbio e approfondimenti
non esitate a contattarmi, raccoglierò le
vostre richieste e chissà se non sarà un
vostro spunto a darmi l' ispirazione per
l' argomento del prossimo mese...
saluti dal vostro
Peppino O' Sanguinario.
L’ALTRA REALTA’
LILITU (idea xenofoba per una favola sui vampiri)
Augustin salutò il ritratto con un inchino. E piegarsi gli costò fatica. Suo padre sì che era stato un
uomo d’azione. Alla battaglia di Vienna, con il Signore di Montecuccoli, caricava alla testa dei
Dragoni austriaci i Giannizzeri del Cadì di Costantinopoli. Li sbaragliava. Sfidava alla sciabola il
Sultano di Antiochia e gli mozzava con un fendente la testa. Un uomo, un soldato, un condottiero
per Dio! E si era infatti fatto ritrarre arcigno tutto vestito dell’armatura bruna, ma elegante, coi
baffoni, con la gorgiera che spuntava dalla corazza e quella folta riccioluta parrucca. Augustin
ogni mattino all’alba, nello scendere in biblioteca giusto alla fine del corridoio, sulla porta di
quella, si fermava a considerare il quadro e a fissarlo per un po’. Restava in silenzio a mani giunte
dietro la schiena e spesso si era sorpreso a sorridere, d’un sorriso fiero, e sprezzante, sull’attenti
innanzi allo sguardo del genitore e tutto confuso da emozioni marziali. Gli pareva di avvertire
l’odore di polveri nere, da qualche parte, e di udire uno sfrigolio di micce. Da giovane, più
giovane, del resto era stato così. Poi un campanello da una mensola rococò annunciava l’ora che
destinava agli studi; schiavava l’uscio della sala dei libri e scostava una sedia pesante, e
raccoglieva due volumoni dagli scaffali e si curvava a leggere, ad annotare al margine, fino a che
un campanello più insistente lo chiamava ch’era servito il pranzo. Si abbuffava fino a slacciare il
primo bottone e c’erano poi la cioccolata e la crema e la panna; fra piatti e tazze verdeazzurro di
porcellana, fra cucchiaini e forchettine d’argento. Zollette, chiacchiere, opinioni politiche, un
romanzo d’appendice, canarini. Un pappagallo, un orologio, una catena d’oro. Biscottini a forma
d’orsetto ed uccellini con le madame illustri ospiti di Samira. Tutto, in genere, lo costringeva ad
una pennichella nel pomeriggio.
La sua signora, Samira. Lo avesse visto e saputo ancora in vita il Generale suo padre, dei Turchi
sempre acerrimo nemico, che Augustin sarebbe finito sposato con una donna dalla carnagione
scura de La Porta… uno scandalo. Prima ancora dell’innamoramento e la frequentazione ed il
fidanzamento, però, un formidabile cannone saraceno, ch’era chiamato “la voce di Maometto”, lo
elevava agli altari della guerra schiacciandolo, a cavallo, sotto una palla d’acciaio infocato. Così
era morto papà e così, certamente, aveva avuta la sua pace. Augustin, per qualche mese, portò il
lutto a fronte alta, nobile, severo, così come si porta un’insegna. Progettava di armare un suo
reggimento, di gonfiare le vele di una sua nave, di adottare stendardi neri, una croce, così investire
ogni suo bene. Ottenere dai Pascià vendetta e da Teresa, l’Imperatrice, un bastone del comando
d’oro ed il riconoscimento d’essere figlio di tanto padre. Poi, giusto a metà di tutti questi propositi,
Samira.
L’aveva conosciuta a Marsiglia, s’una terrazza tutt’odorosa di limoni. A vent’anni di una bellezza
assoluta. I tratti morbidi, la carne nocciola, gli occhi neri, i riccioli neri che le scendevano lungo la
schiena, il portamento, le conferivano un lignaggio diverso e superiore da quello pallido, algido,
perfetto e di cristallo, però, delle fanciulle che gli avevano sempre presentate. E vestiva di quei
colori ed ori orientali che sapevano di terra, e di salsedine, e di cibi e di odori; che la rendevano
vera e materiale e sensuale. Augustin capitolò al solo vederla muoversi, alzarsi da una poltrona, in
salotto, per rinfrescarsi alla bell’aria di fuori da un lungo e noioso concerto di clavicembalo.
Proprio non ne comprendeva la melodia. “Preferirei corni di capra soffiati dai pastori – disse – la
voce dei muezzin. E le mani di un vecchio che battono su un tamburo.” Però a tutto ciò non
desiderava ritornare. Voleva, della terra ottomana, le restasse la sola nostalgia. Le vetrine delle
botteghe dei parrucchieri le interessavano. Passeggiare con le ragazze. Recarsi, una volta al mese,
a trovare mammà su una carrozza a quattro. Regalare del pane arabo al cocchiere. Amata ed
ammirata e fosse pure invidiata in città per essere “La Madame Turque”. Un amante. Animare un
qualche cenacolo di intellettuali e queste cose occidentali ed altro vivere da infedele. Augustin,
ricco, che pure infine era un giovane intelligente, e gentile, e brillante e di bell’aspetto, era quello
perfetto e lo tenne.
Lui, fino a quel giorno, aveva creduto intensamente e con religione d’avere nella vita tutt’altri
scopi ed obiettivi: priorità era l’esercizio nella spada e la matematica applicata alla balistica, e la
lettura delle gesta dei Cesari e di Alessandro e dei condottieri italiani. L’ammirazione per il Gran
Condé. Alle ragazze che gli si avvicinavano, per quanto luminosi fossero i loro occhi, sempre
rifiutava un nuovo incontro con un sermone mandato a memoria da tempo: “Signora, certo Voi
comprenderete che un amor sacro, ed un sacro dovere più forte d’ogni mia propria
aspirazione…” e via di seguito con questo tono da gesuita. Samira - quella negra mussulmana! – di
parole non lasciò profferirgliene: non poté. Piuttosto un gemito, ed altro ancora che è decoroso
tacere. Appena un semestre dopo, battezzata e comunicata lei, le nozze.
Rammentava quel motto dal Rinaldo: “Amor, ch’unito alla virtù, sempre è più forte”. Augustin,
ancora quel mattino in chiesa, giurò a se stesso che le coniugali delizie non lo avrebbero distolto
dai suoi propositi di gloria, dal prender l’armi e combattere i nemici dell’Occidente. Certo
avrebbe dovuto mutar condotta, e cangiar vita, questo si; pensare agli altri e a se stesso e al
domani in maniera ora dissimile, forse più prudente, ma… Solo, un’ora prima della cerimonia, si
era recato con la sciabola di suo padre al cimitero alla cappella di famiglia, ché intendeva con la
lama nuda appoggiata al cuore pronunziare, innanzi alla tomba del genitore, un voto di fermezza.
Qualcosa però lo trattenne dallo sguainare. Colmo di imbarazzo ritornò, con le gambe che gli
tremavano, agli invitati alla famiglia agli amici.
Appena un anno di matrimonio e divenne un grasso, pigro, pantofolaio. Un distinto erudito, un
ricercatore in questioni d’araldica al servizio della casa imperiale. Samira una perfetta signora.
Papà mi raccontava spesso di sera, innanzi al camino, quand’era a casa lontano dal fronte a
godersi gli ozi della famiglia, di storie terribili dei vampiri turchi, dei Lilitu, tutti figli e figlie di
Lilith, che hanno sciolti i capelli neri lungo la schiena e si presentano con sembianze bellissime.
Chi dorme solo – dicono i nomadi – lo prenderanno. Sfiancano a letto, non gli interessa il sangue.
Augustin, invecchiando sui libri, s’accorgeva di esser sempre più fiacco. Arrampicarsi sugli
scaffali era difficile. Era difficile reggere i tomi polverosi. Difficile, da qualche tempo, anche
comprenderne il significato. E spesso, benché in piedi da un’ora o due soltanto, e riposato,
s’addormentava a mezzo dei più noiosi trattati e russava e lo ascoltavano i servi. Ridendo. Una
volta non gli capitava, mai. Recitava un poeta che amava: Non c’era cosa ove posare gli occhi che
non fosse ricordo della morte”.
Samira riceve le amiche, apre alla belle gens con le sostanze del marito. La frequenta un delicato
cicisbeo che si tormenta divorato dal desiderio. A lei basta fissarlo negli occhi, quello soffoca. Lo
consuma e gli ruba il sonno per tutta la notte.
Opera di
Alessandro Forlani
In Arrivo il prossimo mese…
Sta per uscire la raccolta cartacea con
i migliori racconti e fumetti di
Warhammer fantasy apparsi
nell’Orco Nero, il tutto arricchito con
materiale inedito.
Scritto da Alessandro Forlani e
Andrea Gamberini, disegnato da
Alan D’Amico e Gozzi Denis ,
illustrato da Mattia poderi e Eugenio
Favaretto in arte Malvino!
Un volumone di140 pagine, formato
A5, costo di 10 E.
Stampato dall’ associazione “torre
nera” di Forli.
maggiori informazioni, nel prossimo
numero, ma per chi volesse prenotare
gia’ da ora la sua copia (visto che
verra’ stampato in numero limitato)
puo’ farlo mandando un e-mail a
Se questo numero l’avete scaricato da Internet,
e non dal nostro sito ufficiale: http://www.orconero.com/ ,
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