benedetto croce, Il concetto del barocco 1925

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    IL CONCETTO DEL.BAROCCO.Vogiiamo sottomettere ailcI~e l coilcctto del barocco a una d i

    q u e l l e d'iIucidazioni metodologichc, delle qua l i questa rivista baofferto non poche finora agli studiosi d i cose storiche e letterarie?.'So bcnc che c' scrnpre u n sembitinre di pedanteria i n questo ri-farsi indietro e ripercorrere il cammino baci:incfo dove si ~ i l c t t e l .piede;. m a c' insierrie f'utilith di ricercare o d i restatirare l'esatto.vero, d i rogliere o impedire confusioiii e traviamerit i , e d i . h r che.si possa procedere pi l iberi e spediti nell'opcra critica c storica;ol t recl i si [I-atrsi scrnprc di u n buon esercizio d i u rcgolaritk H.Oggi si dice: N c th barocca D, u pittura barocca n e sinlili, csi abbracciano sotto lo stesso n o m e cose deIla pii varia qual i t , epittori che sono g c n u i ~ l ipittori, e al t r i chc sono pittori vistosi efalsi, e pririinciite yocti e non poeti, e via discorrendo. S dice an -.che, d i conseguenza, a un bel brirocco )), o altrcttii!e for i~lola ippro-bativa e ammi r a t i v a : ci06 si tende a dare a l concetto del baroccouti sigiiificato positivo, o si al rernri i l -sigi~ific;itopositivo a quellonegativo. E sarebbe pueriIc protestare contro cntcsti usi del Iin-paggio; ma tanto pit bisogna ben chiarire i concetti.

    E la parola e il concetto d i barocco nacquero con intentoreprobativo; e per con t r~ssegnnre on gi ui.i'epoca dellii storia dellospirito o una fo rma d'arte, in a iin niodo d i brii~tezzii artistica; egioverh, ri ,mio avviso, che serbino nell'trso rigoroso c scientifico.quest'ufficio, sia anclic estci~dendolo d;indone m igf iore dctcrmina-zione logica.

    Quanto alla storia della parola, n on par dubbio che essa si ri-colleghi ri un o di quei vocaboli art jfciafmeritc composti e memo-

    (") l sosteiiziul~~~cntc,na confei*cnzu da iiic tciiuta R Zurigo, i l 2 febbraio,al tesezirkcl Hottingeti, nell'aula iliugna dcl Poli tecnico; c pubblicata in tedcscodal17editorc:Raschcr di Zurigo.

    La Critica. Rivista di Letteratura, Storia e Filosofia diretta da B. Croce, 23, 1925

    2007 per ledizione digitale: CSI Biblioteca di Filosofia. Universit di Roma La Sapienza Fondazione Biblioteca Benedetto Croce Tutti i diritti riservati

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    30 IL CONCETTO DEL BAROCCOriali, coi quali nella logica medievale si vennero designando le fi-gure del siIlogisme.T r a q ici vocaboli (Bgrbrtra, CeZorent, ecc.);due, almeno in Italia, colpirono p% degli altri e divenitero quasiproverbiali, a preferenza degli altri ; l primo, cio Barbnrtz, perchf.era il primo, e poi, chi sa perch, Baroco, che designava i l quarto.modo della seconda figura. Dico che non so perch, non essendo.quello troppo pi strano di altri, n& pi contorto il modo di siilo--gismo che esso Indicava : forse vi contribu l'allitterazione con Bar-bara. Cos i l Caro, nell 'Apologk, scriveva: Se qu es ti. sillogistni:conchiuggono, baroco e barbara e tutti gli altri suoi pari sono.zoghi n. L'ovvio fastidio verso cotesti termini di scuola e di dispii-tanti , accresciuto con lo svolgersi dell'antiscoiasticismo e antiaristo-telismo, condussero poi a spregiare i ragionamenti pednnteschi o,goffamentc capziosi significandoli con quel lo dei due vocaboli rap-.presentativi che suonava non solo pi bizzarro, ma privo di ognisenso assegiiabile; e perci iin cattivo 1-agion;1metito fu detto a argo--mento in baroco n. Nel Viaggio in Colonia d i Antonio Abbondanti,.che ha la data del 1627, trovo chiamato cos ii noto sofisma dellacarne salata che cava la sete :

    Egli in Baroco un argomento finoform, dicendo: - Per cavar la setecoiivien bere e ribere del buon vino .Carne salata non dB ntai fa metanel bere e nel ribere; onde - cco I'ergo -ch'avvien che la salciccia pur dissete ( I ) .

    11Vocabolario della Crusca segna un altro esempio, meno evi-.dente e piii tardo, perch del Magalotti, ossia della fine di quelsecolo: u Tieni a mente clie non passano tre ordinarii che comin-ceremo a sentire le nuove delle concIusioni de' frati, e i loro arso-.ment i in barocco, c quello che disse Fra Tale c quel che risposeFra Cotale n (2). Quest'uso pu essere seguito nei secoli appresso-

    ( I ) Viaggiodi Coloain, Capitoli piacevoli ~ ' A N T O ~ I Or i o o ~ n ~ ~ r ra imola(Venezia, Baba, x627), f. 21. Pcr mero scrupolo, s i avverta che q i ~ e l l ~ a r g o m e n t o ~cos dedotto non era in &a?-oco,pcrch2 nel inodo bnl-oco la prima premessa affcrinativa universale, la seconda negativa particolare, c !a conclusionc negativaparticolare. Ogni P T; alcuni S non sono T; dunque, alcuni S non sorio P.Pcr scegliere un esempio degno del caso: a Ogni ostinato imbecille; ma alcuniuomini non sono ostinati; ciuiique, alcuni uomini non sono imbecilli n .

    (2)DalIc Lettere fnrr?ilint.i (Firenze, r7691, I, 74.

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    IL CONCETTO DEL BAROCCO I 3(a ragioni barocche n del Casti, E( idee barocche D deI Pananti (1) )fino a1 giorno d'oggi, in cili ancora s'incontra. Ora, da l c h i a m a r e(C barocchi n i ragionamenti goffi, raggirati, pesanti e falsi, a cbia-mare allo stesso modo le nianifestazioni o certe manifestazioni del-l'arte del seicento, il passaggio veniva spontaneo; e dov compiersicirca la meta del settecento, con I'avvivarsi delle correnti neo-clas-siche, forse in Francia prima che i n Italia. Certamentc 1'Enciclo-pdie gih raccoglie e distingue quest'uso, quantunque ancora circo-scritto all'architettura: N B:troque, adjectif cn a rc l ~ i t e c t u re , st unenuance d u bizarre. 11 en est, si l'on vcut, 1c rafi t iement, ou, s'jlktait possible de Ic dire , I'abus, il cn es t le supcrlatif. L' ide di1baroque entraine avec soi celle d u ridiculc poiiss i l'excs, Borro-mini a donn lc s plus grands modles de bizcirrerie e t Guarini peutpasser pour le mai'rre dii baroque n (2). E poco diversamente inItalia Francesco Milizia nel suo Di~ionririo delle belle arti del di-segno (3): K Bsrocco i1 supcrIativo del bizzarro, I'eccesso del ri-dicolo. Borrornino diede in delirii, ma Guarini , Pozzi, Marchjonenella sagrestia di San Pietro ecc. i : ~ a r o c c o n (4).Checch si pc'nsi circa IYetimoIogiadella parola, certo che i lconcetto d i u barocco n si form nella critica d'arte per contrasse-gnare la forma di cattivo gusto artistico che fu propria di granparte dell'architettura, e altres della scultura e dcIla pittura, delseicento; e si appaia con quello dcl cattivo gusto n o della u pe-ste letteraria n o del a delirio n, con cui fu condannata la poesiae la prosa predominantc nel detto secolo, e cbe poi nel secoIo de-cimonono prese la denominazione, e ancora la serba, d i u secen-

    ( I ) Esempi chc s leggono nei vocabolari. f l J , i ~ ~ r r iita un luogo del Siiint-Simonr a i! Etoit bicn baroquc de faire succdcr, etc. 1(2) Citato dai WG~mr.r;u,Re~taissance ind Buroclr (Mfinchen, 18$8), p. io ,il quale dicc che al Mi l iz ia In parola cra ignota: il clie non 6 esatto.(3) Rassano, 1797, 1, go. 11 Baldinucci nel suo dizionario, clic . clcl secoloprecedente, ignora il termine.(q ) Contro questa, che la derivazione pi ovvia e meglio docuinentnta, gIetimologisti tengono all'altrn che la ricoliega invece nl bawircco o bel-t-trecospagnuolo, perla non perfettamente rotoiicta, d i forma irregolare. Ma i i i italiano

    quella pcrla si dice a scaramazza n e i n ispagnuolo lo stile barocco si dice b a r -roco e non barnreco : Ia qua! parola, applicata alla parla, i l ; 3,ittrd riporta an-ch'essa a1 termiiic scolastico, laddove i1 Diez In rinccosta atl'italiano iprrrgtrcaeil K e r t i n g si trastulla costruendo u n bis-rocca. - nche i l Tommasco-Bellini,che pure assegna la giusta origine, poi non sa ne appaga, e cava fuori i1 grecoP d p o ~ il basso latiiio bar).idtrs e il napxzcjxzw, delirare, e via.

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    1.32 IL CONCETTO DEL BAltOCCOtismo n . T a n t o bene si appaia che addirittura s' identifica; e, poichsi comiiiciato da tempo i n qua a parlare del u barocco a o (C ba-rocchisnio n iettcr~rio,e a chir\m:~rc i Mar in i c gliAcliillini e i Battisti e gli Artali, converrebbe incoraggiare quc-st9uso terminologico, sia per ben r ifcrmtire l'identiti di quel vizioartistico nel la poesia e ncllc altre arti, sia per uscire dall'inconve-niente delle unioni verbalmente paradossali, onde si disserta saln secentisino del quattrocento n , sul secencismo dei poeti latinidella decadeilza n e, magari, dei u padri delli1 chiesa n.Dunque, i l barocco una sorta di brutto artistico, C, poiche tale, n o n niente d i artistico, ma anzi, aI contrario, qualcosa d idiverso dell'urte, d i cui Iia mentito l 'aspetto c il nome, e nel cuiluogo si introdotto o si sostituito. E questo qualcosa, non ob-bedendo alla legge della coerenza artistica, ribellandosi a essa ofrodandoln, risponde, com' chiaro, a unYaItra legge, clie no11 pu6essere sc non quel la del libito individuale , dcl comodo, del cspric-cio, C perci utilitaria o edonistica che si cliiaini. Onde il barocco,come ogni sorta di brutto artistico, 118 i1 ~110ondamento in un bi-sogno pratico, quale che questo sia, e c o r n u n q ~ i c s i in formato, mache, nei casi come questo che si coiitempla, si configura scrnplice-rnenrc in richiesta c godimento di cosa che diletta, contro tutto, e,anzitutto, C O I ~ S ~ O'arte stessa.

    Per distinguere il u barocco tra Ic altre sor te del briirto odell' iinpoetico bisogna perci cercare R q u a l e soddisfaci mcn to cdoni-stico esso corrisponda : noti senza avver t i r e per altro che la r icercain questa materia noi1 pu mirare se non a rina classific~zionc m-pirica, a causa dellii varieth infini ta , delle inf in i te tonalitii o sfuma-ture dei m o d i del piacere. S'in ten de anche che 1e varie classi otipi del piacere che sotto l'impoctico non si cscliidono e anzispesso si mescolano tra loro o l 'una s i t i ra dierro l'altra, come ilManzotii notava del suo immaginar io Anonimo sccentesco, che sa-peva riuscire, nella prosa clie componeva, u rozzo insieme ed offet-rato n.I: veramente non C'; dificolth alcuna ad addi tare la caratteri-stica del barocco, illiella che lo distingue dall'accad~mico, pcr cc.,o da l u scnt imental is t ico n o dallo a sveiierole n , e che consiste nelsostituire la verith poetica, e l 'i~icantoche da essa si eflotide, conl'effetto dctl'iriaspettato e dello stupefaccilre, che eccita, iricurosisce,sbalordisce diletta ~nerc a speciale forma d i commozioi~ccheprocura. Non C'& di f icol rh , pcrch, com' notissirijo, tale caratteri-scica fu etiuociata coine programina dai letterati di quella scuola,

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    IL COKCETTO DEL BAROCCO '33e d a l yr i i~c ipa le i essi, il Marino, che d i6 al poeta per r< finela C meraviglia n, a n ~ m o i l e n d oche rr chi non si sa f a r stupire nlasci di fare il poeta c vada :dia striglja n, sada a fare i l mozzod i stalla. Le citazioni, i11 questa parte, si potrebbero accumulare,tna rocnercbbero superflue. E ci LI sin d'rilIora chi mise a contrastola co~nmozioi le pura e ideaIe che la poesia r ichiede con quellac o r n m o z i o i ~ eest ranea , riccusai~do i inodcrni poeti n d i erraregravemente n nelle u materie patetiche n, nclle quali , a usando con-c e t t i riccrcciti e arguzie da a n i m i sciolti e non passionati , meravi-glia non che non leghino poi e non pass ion ino gli altrui n, c o m ei l Tasso, che v ' incappb a l c u ~ i avo1ti:i n , e j1 Marino cbc v i cru

    assai sconciamente cnci~itod e t ~ t r o (1). Su quelIa via delle cosesrupcfricenti, e sp ingc i~dos i on logica conscgucnzia l i t i all'estrerno diessa, sono le opere p i ~ rravrtganti del seicento, come i sonettidellYArtalco i cc leporcarnbi c 13 prosa ritnsita curiosa n di Lo-dovico Lcporco, i l qualc, tra I'Ultro, hccsa (oh stupore!) fiorire lcr i m e a ogni parola, su questo tipo:

    Ciritbin, se mld, con gli occhi chi sincrituoi lusinghiri, e dolci mi rirniri,gioie m'inspiri, e gli egri niiki pensieriergi ;li sentikri degli Empirei giri ... (e),

    e, sul lo stesso t ipo, in prosa, lodando Ie archirerturc del Borromino:u tutt i edificij cos t rut t i a benefici j de' Regi dagli artefici de ' Potite-fici egregi, trayqiiali pili priiicipali io selbro su l Tebro, trii q u a n t iio conosca modeIlant i con n o v i r i c soprafino ingegno e pellegrinodiscgno, e sll'ct,? nostra, nel17111nia Citth Tosca t icnc la paliii;i de lm i g l i o r e inveii torc i l signore Francesco Borromino conformc lenorme dcl pensiero v i ~ r u v i e s c oe vicino all 'cccellcnzn della di l u i

    5 intelligenzn iiella costruzione e ristailrnzionc d i Deliibri degl i Tn-silbri n , c via (3).La medesima sostiruzione d e l pratico stupore o1 sercno palpi-tarc c t i ! ~o lirc iiip lat ivo rapitneitto artistico ni7i7ertoiio gli storici

    ( i ) Co) is ide l .n t io~i i i rncsset* Ffigiciao ( N . Vil Inni) SGpl*~7la secujtda pnl-t.cRcll'Occltinla tic1 cav. St ig l i an i (Venezia, 163t), 1'13. '9- 1.(2) Lcyoren~nbi~ionii?znli i I,ouov~co Leroni~oalle Dante ct Accademieitaliane, s. 1. a.(3 ) I'roscz riitinta curiosa rit i-ovatn dtr l,onov~cri . E I *O ~EO Ailtico COI~OIYUde i yl-osntori printari ver-st~ggiato?-iolgari s c i - i i t o ~ ii~rg;;lolar.ii i f l o t n ~ ,?cl nstamperia delta R. C. apostolica, 16j2).

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    =34 IL CONCETTO DE L BAROCCOdell'arte nella scuItura , pi t t~irae archi te t tura barocca 11 vecchioCicognara, descrjretido l 'ondeggiare delle linee neIla s c ~ l t u r a , visistudiati, i muscoli accusati , la c a l m a fugata dall'agitazione perpetua,i colli tort i in aria t7c~zosa, gesti che si compiacevano della pro-pria veriustil, Ie braccia con movimeriti affettati, le dita inarcate,J'un fianco sporgente all'eccesso e per necessit raggrinzata unagamba, e le carni pastosamente Iavorate, e l e unghie e i capeIlicarezzati con cura inarrivabile, e , oltre questi particoIari deI corpoumano, alberi e foglie delicatainente scolpite, notava che a nessunoscuItorc nel seicento espresse I'aflctto, laddove sono tanto affettuosele opere di scarpcllo del t r e e del quat t rocento ( 1 ) . 11 Burckhardrparla della cr falsa vita dra mma t i c a D, introdotta allora nella scul-tu ra come nella pittura, onde quan to meno profondo ed -i t l t irno6 i1 sentimcnto, tarito pii1 si sconvoIgono i drappeggiamenti , tradu-cendo nell'assurdo dclle loro pieghe quel falso drtimnia (3); e descrivcgli architetti che compongono i n u n coritinuo fortissziizo, e a co-lonne , seniicolonne e pilastri danno un acconipagnamento di mezzi,terzi e quarti d i pilastri per ogni iato, e altretrante volte interrom-pono e rendono sporgente I' intcra trabeazione, e in certi casi anchefa zoccojatura, e cerca no l'attrattiva per l'occfiio nella pompa, sic-che $ l i stessi m em bri architettonici prei-idono mo vime nto, e i co-inigiloli coti~inciano rompers i , a incurvarsi c a vibrare in tu t tel e djreziotii (3). 11 Riegl csprime la perpIcssitA che suscitano oraquel le opcre a ch i le guardi sotto l'aspetto dcll'arte. a Una figuraprega e in questo atto si distorcc in moti convulsivi. Pcrch queim o t i ? A noi sembrario i m n ~ o t i v a t ic non li comprendiamo. La ve-ste gonfiata, violcntcrnentr: mossa come da un riragano; e noi cidomandiamo ancora: pcrch? Accanto un albero lc cui fogliestanno afht to i11 riposo: perzh m ai l ' u r ~ g a n o iiuove l a vesrc c noni 2 fogliame? n (4). Gli i! cl-ic alla coerenza pro pri a delle immagini poc-tiche e iirtistiche si 6 sostituita una iiicoerenaa coerente, una coe-renza ci06 ell'uliico fine d i coIpire gli animi cori I'inaspettato cstupefacente, comunquc ottenuto. Si narra che un giorno che i l fa-moso soprano Fariiiello, a nc ora preso nelle abitudin i dell 'cducazioi~einusicrile secentescci, aitlriiva innanzi al l ' impcratore Carlo 1'1, che

    ( I ) Sfor-iade l lo S C I I ~ ~ I I I - C I, YI,69-72.(2 ) Cicei.o)ze6 , I l , 483.(3) Op. cit., I l , 2So.r.(4) A. RIEGL, ie Entstelt~ing delg Bavockk~rirst i i t Ronr. V l V i e n , rc~23,, .

    PP. 2-3.

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    IL CONCETTO DEL BAROCCO I35i'accomyagnava al cembalo, e cantava a d i bravura n , l ' imperatore.a un tratto si ferm c gli disse paternamente: a Questi vostri tratti.giganteschi, questi vostri lunghi passaggi, che no n hanno m a i ter-mine, questi vostri ardime'nti producono lo sbalordimento e l'am-mirazione, m a non giungono al cuore. A voi sarebbe ben facile.destare la commozione, se voleste qualche volra essere pih semplicee pi espressivo a. E gli ripeteva insomma, l ' in~perntore d i buon-gusto, la cri t ica che i1 critico di sopra ricordato aveva inosso unsecolo innanzi al la poesia del Marino.Non necessario (e ci provano le poche e saltuarie citazioniara fatte) mettersi a sfonclare l'uscio aperto e a diinosrrare che i lu barocco questo giuoco e questa corsa allo stupore. Per talesua natura, non solo esso (diversamente da al t re forme di bruttoche talvolta scuotono, eccitano e turbano) riesce, i n ultimo, freddo,.nonostante la sua agitazione e il suo calore superficiaIe, e iascii~ n.senso. di viioto, rionostante la folla delle i m m a g i n i e delle combina-zioni di imn-iagini che mette i n opera; ma si spiega anclie come essosembri a volte passare dal pi sottile intellettuaIismo al pi6 crdssorealismo o verismo di rapprese~~taz ioni ,oich gIi torna impossibileattingere l ' immagine poetica che i., a una, spirito e corpo, sentimentoc figura, verita c sensibilitli, al barocco, clie non vuol fa r poesiama destare stupore, non rjinnne che o spaziare ricllc atititcsi e negli.altri rapporti de i vuoti concetti, quasi a dar prova d i spiritualith eideal i t i , o notare e r iprodurre i segni delle cose ~i ei la oro mate-~ j a l i t d esteriorith, quasi a mostrare l a stia straordinaria forzaplastica e il suo coraggio reaIistico. Ma siflatto realismo intcllet-tuaiistico, come quello spiritualismo materialistico; e tutti sentono,d i n a n z i a certe sculture, pitture e poesie barocche, che la rappre-setitatioile dcI turpe, dell'orrerido, del sangtrinoleritc, o anche, sern-plicemcnte, del la v ir i ordinaria e plebeil, vi fatta soti l 'unico sot-

    5 tinteso d i destare ainmirazione per aver osato e saputo r iprodurre.ci6 che altri non avrebbe m ai pensato di prendere a materia d'arte.La rappresentazione descrizion, e descrjzione or d i bravura r . Siricordi i l brano pitz voIte citato dei padre Orchi, che, paragonatala confessiotie alla lavatidaia, s'indug ia a riprodurre a parte a parteI'opem dcllri lavandaia, la cluaIe a nudats i l gomito, succinta i1-fianco, prende i l panno sucido, ginocchione si mette presso d'unaf iumana n , eccetera eccetera per moIti e molti righi, finch u inquattro stropicciate, tre scosse, due sciacquature, una s tona , candidopiu che prima e delicato ne cava jl pannolin. n. Anche il comicoe i l riso ha nel barocco qtiestc carat tere di sforzo per offrire un

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    .i 6 JL COXCETTO DEL BAROCCOcomico ultracoiiiico e uil riso p i ~ idctite deI consueto; e perci.riesce non meno frigido dcllY~eroico passionale. Il riso spontaneoe schietto ben si allea alla serieli d e l sentire e alla libert dellamente che s'innalza al la serenit.

    Quando s i toglie i n csaine una singola poesia o pittura barocca,.si pu venire mostrando nelle singolc parti o forriie l' jncoerci~zapoetica e artistica e la coerenza 31 fine pratico-edonistico, c h e si detto. Ma bisogna guardarsi dall'errore di credere che cer t i t ipi d iforme, astrrirti dalle singole opere d'arte, s iano propri del barocco,.in m o d o che dove .s'inconrratlo qucl l i si debba al'fertiiare l'esistei-lzadi questo. 111tale errore formalistico capitato chi ha recato coinecasi d i barocco espressioni d mistici, e, per esempio, le seguenti,parole di Cateriila da Siena: u Dove ce l 'ha insegnata questa dot-trina questo do1ce.e amoroso Verbo?. S u la cattedra della Santissi-m a Croce. Ed infine ci l av6 la faccia delI'anima nostra col preziososangue suo n : che veramente, nonostante le parvcnze delle meta-fore simili, uno stile opposto a qirello con cui i l predicatore ba-,rocchista descriveva la confessione-lavandaia. Atiche in qualche scrit-tore straniero, che si soleva citare c o m e tale da rcdirnere gl' italiani,dalla fama di barocchi per ecceIlenza, nel Du Bartas, c 7 dell'inge-ntiit;~ c dcll'cntusiasmo, c il suo verseggiare, rnetaforeggiare ed epi-tetare effetto, non d i vuoto interiore e di proposito rertorico, mad i forza non coltivata, d i esuberanza n on raffrenata, di foga noilcastigata e temperata, e non resa armonica. E i l Gbngora, cos fre-sco e popolaresco nel primo periodo delIa sua vita c in gran partedella sua opera, non fu condotto a quelle forme da l lo stesso spiritoche vi condussc i l Marino, s pittttosto da vaghezza d i raf-finrlmetitoartistico e dall'ideale d i una poesia ermetica o d a inter~ditori.So-prattutto, l 'attenersi

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    IL CONCETTO DEL BAROCCOgeres est .plus complaisamment accueillie que celle des littclratures.antiques n (1 ) : cio definisce il romanticismo in modo estrinseco; e,paragonando queste e 1c determinazioni estriilseche che si dcsumonodaIie opere d i ~ I I o ~ E ~crittori fraticesi tra i1 1610 i l 1660, li bat-tezza tutti a l lo stesso niodo romantici. Sul qual atidare i l Corncillc,nientedimeiio, sarebbe rc essentieIIemetit un potc rornantique n, eanzi a le plus grand des poctes romtintiques de France n ; percha il tait exagreur e t avait le sens d u grand e t l a passion de pein-d r e en bicn ct e n nial plus grand q u e nature n , e amava I' i n -vraisemb~aincen , e preferiva I' jinaginrition n alla vrir a @).a che quel prctcso romanticismo, cos ma1 defitlito da abbracciarefinariche e iiitcro il gran CorileilIe, i1 meno romaritico d i tiitti g lispiriti, i1 poeta della volotiti dclibcrante e risoluta, fosse invecenient7altro che barocchismo, il Faguec poteva apprenderlo d a u naltro dei suoi pretesi romantici, rivolto anch'csso unicrimcnre a i'estraordinaire, rl l'iiiattcndu ct i la pointe n, da Cyraiio de Ber-gerac, i1 quale diceva dclla y o i ~ ~ f e arguzia: La pointe estlYagrCab1e eu de l'esprit e t tnerveillcux en ce point qii'il reduittout su r le picd ncessairc h ses agrkments sans avoir gard 5 leurpropre substancc.... Toujours on a bien iait, pourvii qu'on ait biendir. O n nc pse pas le s clioses, pourvu qu'clles br ilknt n (3).f bri-roccliismo quesr'anima barocca, e non Ic formc astrattamente prcsee perci indeterminate, e cl-ie, nella loro varia determiiiazione econcretezza, possono diventare cos forme d i barocco coiiic d i al trodiverso, assai diverso c pcrfiiio contrario.

    Tenuto nellc l inee generali i n cui finora l'abbiamo tenuto, ilconcetto del barocco t r o va la sua ap~licazioneil ogiii luogo e tempo,e casi d i barocco si possono a d d i t a r e quotidia?amente in forma pio meno'sporadica e pifi o meno accentuata. E u n peccato estetico,m a aiiche un peccato umano, e universale e perpetuo come tutti ipeccati umani, almeno i n q u a n t o pericolo d' incorrervi. Parimentesi potiito del romancicisrno costruire un concetto genericamenteumano o ~~s ico log icohe si dica; e, iii forza di esso, in tutte leepoche c i popoli scoprire, q u a e 15, romanticismo. noto che ilbarocco stato studiato soprattutto nei cosiddetti artisti c poeti d idecadenza, e particrilarmente in quelli della letteratura romatia (Lu-

    ( I ) I'etite hisioz'i-e dc la liffki-atta-et.niz~:aise, pp. 100-1.( 2 ) Op. cit , , p. 157.(3) 01..it., p. 117.

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    J 38 IL CONCETTO DEL BAROCCOcano, Stazio, Persio, Marziale; Giovenale, ecc.}, i quali porsero ma-teria a un bel libro del Nisard ( r ) , alquanto tendenzioso, a dir vero,cio con sottiritesa polemica contro Iti letteratura francese del pro-prio tempo. Un analogo raffronto e un'accesa polemica sono tornatidi m o d a pcr la letteratura ultima, straniera e italiana, e segnata-mente per l'arte del D'Annunzio, N io dir che codesre applica-zioni siano illecite o inutil i , e anzi ammet to che abbiano qualcheutilita, attestata dal ftro stesso che vi si ricorre spontaneamente ;ma assai pi utile nii sembra, come pel romanticismo cos pel ba-rocco, ado prare il relacivo concetto, non in significato se.n~plicc-mente psicologico ma in queIlo storico , che appunto ne determinl'oricine ; e im tendcrc per barocco quella deformazioiie artistica,dominata dal bisogno dello stupefacente, che si osserva in Europaa un d i presso, dagli ultimi decenni del cinquecento alla fine clelseicenro.Un'ultcriore definizione deI concetto storico del barocco, unadeterminazione dcl suo carattere o dei suoi caratteri, non possi-bile, perche i l carattere o i caratteri sono Je opere stesse di t ipobarocco, che allora si produssero e di cui bisogna procacciarsi di-retta coiioscenza ed csperienza: a ve ndo noi g i di sopra esclusacorne fallace l'astrazione c l a classificazioiie delle formc rese estrin-scche, che pure stata tentata con Io studiare, per es., le metaforee le comparazioni e gli altr i procedimenti stilistici dei Marino. Contale conoscenza e diretta esperienza i 1 concetto storico del baroccosi r iempie d' immag in i varie e particolari, e diventa possesso vivodello spirito crit ico.h importante intendere i l concetto di barocco e il concerto d iromanticismo come concetti storici, a p p u n t o ycr evirare d i caderenel generico e, per la via del generico, nell'insisnificante e infinenel fillso, smarrendo la fisionomia e il carattere proprio c indivi-duale delle opere che si prendono a considerare. Posto anche cheneila letteratura francese o nella italiana o nella spagnuola deJ se-colo decimosettimo ci fossero aIcuni m o m e n t i romantici (nel sensogenerico che s'C detto), Ie relative opere erano tuttavia intimamentediverse .dalle romantiche del secolo decimonono per i l solo fattoche quelle prime nacquero nel.decimosettirno e queste nel decimo-nono, cio dopo a l t r i due secoli d i vita e d i lotte spirituali delgenere umano. Del pari (come altra volta ebbi occasione di avver-

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    IL CONCETTO DEL BAROCCO 139tire (1)) t u t t o il barocch i smo ch e si pu scoprire nel D7Annurizio,c tutte le sue somiglianze col Marino e con al t r i secentisti, noncancellatio i l fatto che un D'Annunzio non era possibiIe se nondopo i1 romanticismo, i l verisrno, il parnassianisnlo, i l nierzschja-nismo, e altri a v v e n i m e n t i spiritiiali che non preccssero i l Ma r i n operch si maturarono nel corso del secolo decimonono.

    G i un t i a ques to pun to , si cost ret t i a rinnovare u n dispiacerea coloro che sempre domandano Ia K causa 2 dei fatti e sentonod i non potersi d i r paghi se n o n q u a n d o si fornisca loro questa in-dicazione causaIe, e ci06 s,ono condantiati a non appagars i mai. Eil dispiacere viene dalla risposta che una causa del barocco nonc'. Non c ' nel barocco, jtlteso i n senso psicologico o gcnerica-mente umario, percli non c ' causa ail'errare umano, tranrie lavirtzis Cilor17zifi11n,a natura stessa peccaminosa dell'ttoino. h4a n o nc' neppure nel barocco, inteso come concetto storico, dove la causa i l fa r ro stesso in q u a n t o si fatro. Una facile coilferma di ci6 5nell'esnrne di tu t tc le cause finora addot te del barocco, delle qurilinessuiia rqge a l piu e lementa re esame critico. Fu (dicorio i piponderat i ) I'umatiesimo e J 7 imi taz ione dell'antico; m a ci r e s t ~ n oi tdebito ~ic113d imos t raz ione che I ' umanes imo e l ' imi t az ione dell 'an-tico dovessero, per logica necessit, generare il barocco. F u if gesui-tesirno (d icono altri), e anz i i l seccntismo o barocchisrno nnon altro che il K gcsuitismo riell'arte n t2>; ma non si vede nes-suna ragioiie perch i gesui t i n o n potessero, difendendo la chiesacattolica, cducaiiclo coi1 gli esercizi spir i tual i , reggendo Ie a n i m ecoi1 la t r ans igen te casisticc?,at ter rendole con Ic pi t ture delle penedell'infertlo e invogliandole con quelle del le gioie del paradiso, espri-mersi in tilodo tiori barocco, e anzi semplice e piano, comc moltid i essi p u r usarono e con-ie presero a fare quando la moda del ba-rocco venne al tranionto (3) . F u l'arida ricerca del nuovo (si dice ali-

    ( T) SLqrgi S I ~ I A ette~xtzirn falinna del seicc:z to ?, pp. qo5-8.(P) Si vcda In Sfotaia iella Ietter,?ttft-a tnlinna tiel SETI'E~~IIRISI,1 13j$59.(3 ) 11 lV~.:isn,tcr~,~ c l uo recente libro Del. Bnrock nls Kziitsi der Gqeiz-

    I-efortnnfiolrScrliii, Cnssirtr, 1921), UOI inostrare che ncll'arrc del l'cti baroccasi;riti.ovniin p i o meiio largamente le idee dcila Controri forma e dei gesui t i : i lch; 4 un :iltro coiito. Ej l i stesso, i~el ia refazione, ricolbda i t risultato ciellc ri -cerche f a t t e dai Braun, studiando le chicse gesui t ichc del Belgio, deila S p a g ae della Gerinar~ia: he non c7C stato inai iiiio stile propriamente gcsuitico. ;ZII-che a u n altro conto appart iene la tesi dei IVOLLFLINOP. cit., 1ip. 61-73), chevuoi diinoctrare che neI17arte barocca si ritrova la graviti^, e anz i lu pesantezza,

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    140 IL CONCETTO DEL BAROCCOcora); e q u i o si dimentica che II'uonio cerca sempre il nuovo, l anuova vi ta , o, dando al la ricerca del nuovo il senso particolare del laricerca d i una falsa novi t , si cade nel la tautologia. 1411 In stunchczzntiel sentimeilto delle forme (si dice poco diversnrncnie), 1' Er'ntii-dung des Fot-tttgefliltls , il suo farsi ottuso ed a v e r bisogno d i sol-letichi e d i ecci tant i ( 1 ) : chc C altres una tnutologia, perch descrivesempl icementc Ia condizione di aridi78 o vuoto artistico, ch e : infondo al barocco come a ogni aItra falsa arte. E asciamo andaret u t t e Ie a l t r e cause che sono srarc addotte, ~rr i c qua l i C? ppcrfirioquel inurbo a cu i i l Fracastoro ha d a r 0 i l nome, c:int:indolo nelsiio yoeina, e che, difruso i n tutta Europa nel cinquecento, avrebbefinito per produrre un itidebofili~eiitomentale e spi r i tuale che, chisa percli, si sarebbe rnanifesrato proprio cc1 barocchismo. Questiaccetini cri t ici servono pcr dire c h e i domalidatori del la causa i7011sano s t a t i finora soddiaf i~t t i nella loro richiesta; e che n on pensod i teiitar d i soddisfarli io, i! quale a l la dornandii perch m a i , rra l afine del cinque C la fine del seicento, l'Europa pecc cos estesa-tnente i n fatto di buoi1 gusto e produsse rant.0 barocco, risponclereivolei~tieri, i l omaggio alla l iberth dello spirito u man o , chc essaopcr ;i quel modo percli a quei riiodo volle operare, fece que l chcfece perch le piacque farlo.Diverso qilesito quale fosse il centro d'irradiazionz del ba-rocco, q u a I e il popolo d a cui provenne queIla moda: che uti que-sito ragionevole sempre che si allontanino le fanrasriclierie etnolo-gicbe sulle qua l i rh i m m u t a b i l i de i siilgoli popoli o razze, c le in-genue conceziorii de l popolo o dei popoli corruttori c d i quel l iinnocenti e sedott i . l1 b~roccliismou u n a manifestazione dello spi-rito europeo ncll'e:~ anzidetta, e i n certo seilso appnrtcr-inc a11'Eu-ropa tutta; il chc non toglic che, nell'originarsi e nello svolgersid i quella intiiiifestiizione, ur-io o pii popoli tenessero i l primatu el 'cgcmonja. E su questo puitro battagIiarot10 1x1 settcccilto gli cru-di t i italiani, mossi ctu geloso onor di patr ia , contro gli spagnuofi ,~noss idal lo stesso sefitin.ietito, e si rimaildarano s u l volto ti vicenda1't:ccus:i d i a v e r dato origitic al cat t ivo gusto. E, poichi: allora eru-di t i d i a l t r i p;iesi inrcr loquirono, gl'ituliani rinfiicciaroiio a i fsaii-cesi i l Du Bartas e agIi inglesi i l 'I,yly; r ~ ucsr:i sorte d i nriziont-l-Iismo, ossia d i ninl iilteso a m o r d i pat r ia , cessati1 dc l tutto finoa i giorni nostri. In veri t i , anche lo zelo nazionale avrebbe dovuro

    ( i ) In tesi dei Giillcr: v. ~ V ~ L L F L I N ,P. cit., p. 61.

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    IL CONCETTO nl?T, BAROCCO r 4 1fare adottiire agii eruditi polemisti Ia tesi opposta : perch d a q u a l epaese poteva provenire al resto dell 'E~iropa lii moda del barocco?q u a l e potevo d a r n e I 'escmpio? q~ialc oreva imporla? evidente:i l pacse della maggiore cultura e civilth, d a cyi l 'Europa, comeriveva riccolto rn;itlirarturae indus t r ia c curiimercio e orditirirnctiti Cscoperte geografiche e invenzioni recnichc, accoglieva arti e scicnzce letteraturri c poesia e forme d e l coilvcrsare e feste e cerimoniali.E questo paese, nel cinquecento, e ancora per gran prirtc del se-colo segucntc, era I' Italia ; e con l' I ta l ia , i n a l c u n e manifestazionid i cosrumc e d i c u l t ~ i r a ,a Spagna, alla quale dava forza di pene-trazione la sua forza politica ; siccl~gli avversari spagnuoli deipolemisti i taliani avrebbero operato ragionevolmente coi~ciliandosie affratellaildosi con questi. Ma, onore o torto che ci faccia, il b:i-rocchisino fii, sost~~iixialmente,ra l ianis rno; e come ta lc vcn i x ac-cusato i i Ictteratur:~ ciai primi che gli si ribcllarorio contro, daicritici rtizionalistici francesi, c c o m e t a l e era i m p l i c i t a m e n t e ricc-nosciuto cla t u t t i gli a r ~ ~ a r o r icon-imittenti d'arte che, siiio alla fincdel seicento, e anzi sin quas i alla Sile del settecento, consideraroi~oI'ltaliti come il pacse che priricipalrncnre fornivci pittori, scultori earchitctri e musici e poeti d i corte.

    Se i l biirocchismo ha cara t te re non artistico nE poctico n~:ip r a ~ i c o ,cos nel suo prodursi in u n a singola opcr i i coine, e nncorpiu, i11 quella corrente d i produzione c l ~ ei chiama la scuola o Irimoda e cl?c gi8 pcr si. 6 u n fatto pratico, l o storica dellti poesiae dell'artc non pu coilsiderarlo positivamente m a ncgativrirnente,cio conle una negazione o litilite di quel cke propriaiilente artce poesia. Si di. pure er barocca n e t( arte barocca n ; nxi 11ot1si perda m ai la coscieilza che, a rigor d i termini, q u e l clic 6 vera-mente a.rte 11011 i: m a i b:irocco, e quel che & barocco noil & artc. Emi pare che recenti tentativi d i dare valore e risalto alla cos dettaarte barocca per mezzo di mosrrc speciali abbiano di contrriccolpnrisvegliato e confcrmiito talc coscienza, dissipando if lusioi~i sut1:rgcdndezza (r so l id i t i di quella sorta d i opere. Attraverso 17et8barrocca, lo storico della poesia e dell'arte ricerchera dunque l'rirtce la pocsia schicttc c noil bi~rocche,e saprh ricorioscerle i~ i ic l . ie setalvolta si presentino segnate alla superlicie o i n alcuni tratti dellamoda imperante. Iti ci sta la differenza tra la poesia i taliana dopoil Tasso e fino rill'Alfieri, nella quale i I brirocchismo cosrituzio-nale, i1 male penetrato Trii all'osso, ogni ispirazione seria e pro-foiid:i venuta meno, e d i vivo non r imane se non rin certo im -pressionismo sei~suale un congiunto giocherellare e celiare e iro-

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    42 IL CONCETTO DEL BAROCCOnizzare; e la poesia inglese o la francese, dove esso pii1 o m e n ocstrinseco o episodico, e quella stessa spagnuola, i n cui cor re p u rsempre ai primi del seicento una fresca vena, che i fiori della ret-torica ricoprono m non soffocano. In quella gagliardia spirituale,accadeva in poesia queI che il VoItaire dice della eloquenza ridi-cola del curdinal Richeljeu, di quel suo K faux gofit neli'espri-mersi , che, pe r al tro , u n'otait rien a l i genie du rninistre o (1). Soloin Gerniania (che parve spossata dallo sforzo d i aver generato laRiforma, principio di dissoluzione del pensiero cattolico e confes-sionale, ben pit che non i ' l talja daII'aver dato a l mondo le linecdella civilth moderna e il Rinascimento) la poesia fu anche menovigorosa ch e non i n Italia, e assai pi inesperra e rozza, Altres p e rla pittura e le altre arti lo storico cercherh, nel corso di que l se-colo e mezzo, fra t a n t i artisti dalla facile, iussureg~ian te ,copiosa cvertiginosa opera, le percorialiti, ossia le an ime , o a l n ~ e n o conatidelle personalitb o a n i m e artistiche, che formano i l vcro e unicosubbictto della sua considerazione e delle qual i non gli riuscir diTrovare sc n o n poche e poco intense.P e r altro, sarebbe ingiusto scorgere tlella moda brirocca diffusadall' Italia solamente il cattivo gusto, e non anche quell'nddestrn-mento stilistico, que l corso rcttorico, queIlYniziazione a i segretidell'artc, quel raffinamento, d i cui gran parte deli'Europa avevaallora bisogno per uscire da talune yrariche ancora medievali e peravviare lti poesia, la prosa, l 'arte moderna in tu t te le sue forme;rluell'educazione Ietteraria, insomm a, che l 'Italia largam cntc som -ministr alla Francia come ali ' lnghilterra, alla Spagna come allaGermania, coi suoi maestri d i l ingua, coi suoi poeti di corte, coisuoi pittori e architetti e maestri di cappella, coi suoi cantant i ccommedianti . F u co me un ultimo beneficio che l ' Italia rese allacultura curopea nei secoli nei qual i si suole considerarla decadenteo decadu ta : u n beneficio, di cu la storia non stata investigataquanto meriterebbe e, peggio ancora, stata messa sotto falsa lucee avvolta da utia sorta d i disprezzo affatto fuo r i d i luogo. Gli stra-nieri, diment ich i del beneficio, volentieri considerarono quegli ita-I iani con-ie (( sonettisti , vventur ie r i , ciarlarnni e buffoni; e i con-nazionnIi p u d i c a m e i ~ t e i tennero poi a vergogna, percb non fu-.rono, come i nuovi tempi richiedevano, eroi della patria.

    ( i ) Essni strl- les rttct?rrtgs,ap. CLXXVII.

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    IL CONCETTO DEL BAROCCO I43Direi in altro senso un beneficio i1 frenetico cuIto di cui ilbarocchismo form oggetto in tutta Europa, c in Italia pi che al-trove, ~iell'epocache da esso ha preso il n om e . Come neIIa vita

    dell ' indiSiduo vi sono errori e coIpe che, solo attuandosi, l iberanoveramente di s l 'animo e rimangono perci ricordevoli e arnmo-nitori ; cos nella vita dei popoli e del genere umano. Se le gcne-razioni posteriori, se oggi ancora no i tutti proviamo insofferenza cavversione per le forme gonfie, per Ie combinazioni ingegnose chedovrebbero destare stiiporc, per Ic sovrabboiidanti e complicate me-tafore e antitesi, per lc acutczze e simili , se siamo pronti a discer-nere c a denunciare' o irridere questc cose c o m e secelitismo n ,a b a r ~ c c b i s r n ~, (C concett ismo n, e via; a che cosa dobbiamo que-sta chiarezza di giudizio e dcternlinatezza d i propositi se non ap-punto a quell'eth che prese su di s tutti i peccati che si potevanocommettere per questa parte, e l i espi tutti? Anch'essa, l'et delbarocco in quan to barocco, non fu, dunque, vissuta indarno.

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