BEEthOvEN - quartettovicenza.org · Trio per archi e pianoforte n. 5 in re maggiore op. 70 n. 1...

4
LUNEDÌ 12 GENNAIO 2015 ORE 20:45 BEETHOVEN Le composizioni per violino, violoncello e pianoforte 1° concerto 105 a STAGIONE CONCERTISTICA 2014/2015 HÈSPEROS PIANO TRIO

Transcript of BEEthOvEN - quartettovicenza.org · Trio per archi e pianoforte n. 5 in re maggiore op. 70 n. 1...

Page 1: BEEthOvEN - quartettovicenza.org · Trio per archi e pianoforte n. 5 in re maggiore op. 70 n. 1 “Geister Trio ... A conferma di tale destinazione vi sono le puntigliose indicazioni

LUNEDì 12 GENNAIO 2015 OrE 20:45

BEEthOvENLe composizioni per violino, violoncello e pianoforte1° concerto

105a StAGIONE CONCErtIStICA 2014/2015

hèSPErOS PIANO trIO

Page 2: BEEthOvEN - quartettovicenza.org · Trio per archi e pianoforte n. 5 in re maggiore op. 70 n. 1 “Geister Trio ... A conferma di tale destinazione vi sono le puntigliose indicazioni

Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Trio per archi e pianoforte n. 2 in sol maggiore op. 1 n. 2 Adagio-Allegro vivace Largo con espressione Scherzo. Allegro Finale. Presto

***

Allegretto per Trio con pianoforte in si bem. maggiore WoO 39

Trio per archi e pianoforte n. 5 in re maggiore op. 70 n. 1 “Geister Trio” Allegro vivace e con brio Largo assai Presto

PrOGrAMMA

hèSPErOS PIANO trIO

«I tre solisti hanno dato l’impressione che oltre non si possa andare nella decifrazione del “mistero musica” e dei suoi segreti di fabbricazione alchemica». Con queste parole Quirino Principe recensiva, nell’ottobre 2009, l’esordio dei tre musicisti che oggi compongono l’Hèsperos piano trio. I concerti, secondo il progetto nato nell’ambito del Festivaletteratura di Mantova, prevedevano l’integrale dei trii ed alcuni brani cameristici di Felix Mendelssohn-Bartholdy. L’apprezzamento appariva rinforzato da altre voci critiche, che sottolineavano come “veramente eccellenti sul piano individuale, nelle fasi di dialogo e nella lettura della complessa trama delle opere cameristiche di Mendelssohn”, i tre musicisti avessero “esibito un respiro unitario che ne impreziosisce le intrinseche qualità tecniche”.Da allora una serie di collaborazioni si è susseguita negli anni e ha portato alla creazione di un trio stabile, attualmente protagonista, con l’integrale dei trii di Beethoven, su alcuni prestigiosi palcoscenici italiani.Il sodalizio, forte di uno spontaneo affiatamento, è basato sulla condivisione di percorsi di vita musicale molto diversi, che comprendono una ricca rete di esperienze solistiche, cameristiche, orchestrali e didattiche di livello internazionale. In seguito al diploma ottenuto con il massimo dei voti e la lode, Filippo Lama affronta un percorso di perfezionamento con rinomati maestri quali Corrado Romano, Paolo Borciani, Franco Rossi, Franco Gulli ed Enrica Cavallo. In formazione di duo violino-pianoforte si aggiudica vari concorsi nazionali ed internazionali e tiene numerosi concerti per importanti festival e società musicali.

Filippo Lama violinoStefano Guarino violoncelloRiccardo Zadra pianoforte

Page 3: BEEthOvEN - quartettovicenza.org · Trio per archi e pianoforte n. 5 in re maggiore op. 70 n. 1 “Geister Trio ... A conferma di tale destinazione vi sono le puntigliose indicazioni

Effettua regolarmente concerti in varie formazioni cameristiche, realizzando anche apprezzate incisioni discografiche. Docente preparatore e spalla della OTO-Orchestra del Teatro Olimpico, ha collaborato come violino di spalla e solista – fra le altre – con l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra del Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, I Pomeriggi musicali di Milano, esibendosi in importanti sale in Europa e America. Dal 2007 è direttore artistico e Konzertmeister dell’Orchestra da Camera di Brescia. All’attività concertistica affianca quella didattica: dal 1983 è titolare della cattedra di violino al Conservatorio “Marenzio” di Brescia.

Stefano Guarino, diplomato in violoncello e pianoforte con il massimo dei voti, è primo violoncello della Camerata Salzburg; collabora nello stesso ruolo con l’Orchestra da Camera di Mantova ed è primo violoncello tutor dell’Orchestra “Archi” di Torino, città dove svolge regolari Masterclasses per l’Associazione “De Sono”. E’ vincitore di premi nazionali ed internazionali in ambito solistico e cameristico, sia col pianoforte che con il violoncello. È docente di violoncello presso il Conservatorio di Trento. Come pianista camerista ha recentemente collaborato con i fiati solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e con i Solisti dell’Orchestra da Camera di Mantova, della Mahler Chamber Orchestra e della Camerata Salzburg. Nell’ultimo triennio è stato invitato in diverse città italiane, tra cui Bologna, Brescia, Bergamo, Mantova, Trento e Varese, per presentare concerti nei quali alterna nello stesso programma composizioni per violoncello solo e per pianoforte solo.

Riccardo Zadra unisce una vasta esperienza professionale come solista e camerista alla passione per l’insegnamento e la ricerca. Il suo repertorio spazia da Bach a Ligeti e comprende l’integrale pianistica di Georges Bizet e Claude Debussy. Ha suonato come solista per importanti istituzioni concertistiche internazionali e con orchestre quali la Symphony Orchestra di Sydney, l’Orchestra sinfonica del Cile, l’ Orchestra della RAI, l’Orchestra da camera di Mantova, l’Orchestra Sinfonica Siciliana. Vincitore del secondo premio al Sydney International Piano Competition, è docente di pianoforte al Conservatorio di Vicenza. Da molti anni conduce, con Federica Righini, un’originale ricerca sugli aspetti psicofisiologici dell’interpretazione musicale. Nel 2010 l’editore Curci ha pubblicato il loro libro “Maestro di te stesso. Guida pratica alla realizzazione personale e artistica del musicista”.

IL PrOSSIMO CONCErtO

Biglietti: intero € 25 / ridotto over65 € 20 / ridotto under30 €12

MARTEDì 27 GENNAIOore 20:45

VIKTORIA MULLOVA violinoKATIA LABEQUE pianofortemusiche di Mozart, Schumann, Pärt, Takemitsu, Ravel

Il viaggio attraverso i Trii con pianoforte di Ludwig van Beethoven, proposto in più puntate dai musicisti di Hèsperos Piano Trio a partire da questa sera, non poteva che iniziare da Vienna, dove il giovane Ludwig arriva nel 1792 preceduto da una grande fama di interprete. Come compositore, invece, era meno conosciuto (anche per la giovane età) e ciò creava ulteriori aspettative.Del trittico che compone i lavori per pianoforte, violino e violoncello op. 1 non conosciamo la data esatta della stesura, ma solo quella di pubblicazione: il 1795, ad opera dell’editore Artaria. I tre lavori che compongono l’op. 1 furono certamente abbozzati nei due anni precedenti e vennero eseguiti per la prima volta nel salotto viennese del principe Lichnowsky (nei primi giorni del 1794) alla presenza di un gruppo eletto di appassionati e di musicisti importanti, fra i quali Haydn, il cui giudizio era atteso ansiosamente. Di fatto questa esecuzione segnò ufficialmente l’ingresso di Beethoven nel mondo musicale viennese e i Trii op. 1 furono appunto il suo “biglietto da visita”. La serata andò benissimo: «i Trii suscitarono una straordinaria impressione e Haydn disse molte belle cose».

L’Allegretto in si bemolle maggiore per archi e pianoforte fu composto nel giugno del 1812 e destinato espressamente alla piccola Maximiliane (Maxe) Brentano, una ragazzina di 10 anni – pianista in erba – figlia di una coppia di amici: «...alla mia piccola amica Maximiliana Brentano, come incoraggiamento ai suoi studi pianistici».A conferma di tale destinazione vi sono le puntigliose indicazioni di diteggiatura autografe, la non eccessiva difficoltà della parte pianistica (anche se qualcuno ha fatto notare che l’impegno esecutivo del brano non è propriamente a misura di un ragazzino) e il dolce taglio espressivo con cui si apre questo Allegretto: un soave 6/8 nel quale il pianoforte dialoga amabilmente con gli altri due strumenti.Un decennio più tardi Beethoven dedicherà alla stessa fanciulla la ben più impegnativa Sonata op. 109.

A quasi tre lustri di distanza dall’op. 1, nel 1808 – anno nel quale furono portate a termine la Quinta e la Sesta Sinfonia – Beethoven affronta nuovamente un’opera originale per archi e pianoforte con i due Trii op. 70, eseguiti per la prima volta in casa della contessa Anna Maria Erdöty, alla quale erano dedicati.Si tratta di composizioni intensamente romantiche, dall’alto contenuto espressivo che viene accentuato dalla genialità tutta beethoveniana. Per questo vengono annoverate fra i lavori meglio riusciti dell’intera produzione cameristica di Beethoven.Il soprannome “Geister Trio” (“Trio degli Spettri”) con il quale è diventato celebre il Trio op. 70 n. 1 lo si deve molto probabilmente all’incipit del movimento centrale (Largo assai ed espressivo) contrassegnato da un’atmosfera soffusa, quasi irreale.

NOtE AL PrOGrAMMA

Page 4: BEEthOvEN - quartettovicenza.org · Trio per archi e pianoforte n. 5 in re maggiore op. 70 n. 1 “Geister Trio ... A conferma di tale destinazione vi sono le puntigliose indicazioni

MAIN SPONSOr

PAOLOMARZOTTO

AIAMAssociazione Italiana

Attività Musicali

Per le attività culturali

La 105a Stagione Concertistica della Società del Quartetto è realizzata grazie a

Il servizio TAXITEATRO70 è svolto in collaborazione conCOMUNE DI VICENZA

Assessorato alla Comunità e alle famiglie

la carta di questa pubblicazione è gentilmente offerta da

I SOStENItOrI

SPONSOr

PArtNEr

SUPPOrtEr

ENtI IStItUZIONALI

SOCIO MEDIA PArtNEr