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Campo di gioco: Palazzetto Dante / Einaudi Via Falck 110, Sesto San Giovanni Tel. 02.22474295 Palazzetto Salvador Allende Via XXV Aprile, Cinisello Balsamo Sede Sociale Viale Marelli, 79 Tel. 02.2421018 Fax 02.2485262 20099 Sesto San Giovanni P. IVA 00851790964 - C. F. 07226620156 Codice Società: 000149 Stella d’argento c.o.n.i. 1985 al merito sportivo Campione d’Europa 1977/78 Campione d’Italia Serie A 1969/70 - 1970/71 1971/72 - 1973/74 1974/75 - 1975/76 1976/77 - 1977/78 Juniores 1970/71 - 1973/74 1974/75 - 2003/04 Allieve 1970/71 - 1972/73 1973/74 Ragazze 1971/72 Propaganda 1976/77 Coppa Italia 1972/73 Stella d’oro c.o.n.i. 2004 al merito sportivo www.geasbasket.it info@geasbasket.it LIFE FROM INSIDE BRACCO GEAS BASKET 21/10/2009 BECK DOOR (Geas e dintorni) Macha e Arturi grandi “sorprese” E i primi punti di Carugate Seconda puntata della rubrica settimanale curata da Manuel Beck, giornalista che segue con molta attenzione il Bracco Geas e tutti i campionati giovanili, riferendone sulla "Prealpina del Lunedì". L’autore spazia, come sempre, anche su altri versanti del basket femminile di Lombardia e dintorni. Si poteva chiedere di più all’esordio casalingo del Geas? Forse qualche grado di temperatura in più al PalaAllende… ma per il resto era difficile immaginare di meglio. Vittoria su una pretendente allo scudetto come l’Umana Venezia; bel gioco; conferme da Machanguana e Martinez; segnali importanti da Bernice Mosby; prova di maturità per Giulia Arturi. Al di là delle singole, un collettivo che promette davvero bene per la stagione. Se non basta, aggiungiamo la rivincita sull’avversaria che, esattamente 6 mesi prima, aveva chiuso i battenti di Cinisello per il 2008/09 eliminando la Bracco dai playoff: dopo quel +15 sprecato in gara- 2, le rossonere erano andate in vacanza con un pizzico di amaro in bocca, per quanto consapevoli di aver fatto molto più del previsto. Intensità – E proprio dei playoff la partita di sabato scorso ha avuto parecchie caratteristiche. Difese, contatti, ritmi e “voglia” sembravano più da post-season che da seconda di campionato a metà ottobre. Nello scout ufficiale compaiono 4 stoppate per le sestesi e 3 per la Reyer; noi ne abbiamo contate addirittura 7 contro 5. In ogni caso, la sostanza è che di tiri facili, in area ma spesso anche da fuori, ne sono stati concessi pochi da entrambe le parti. Questo però non ha impedito agli attacchi di mostrare ottime cose, in particolare nel 2° quarto (parziale di 25-23 per il Geas): ecco perché la partita è stata di quelle da ricordare, anche se condizionata da qualche assenza di troppo. Se la Bracco, per la seconda volta di fila, ha sopperito bene a quella di Manuela Zanon, la Reyer, pur con tutte le risorse del suo organico, difficilmente poteva non risentire del triplo forfait di Andrade, Sottana ed Eva Giauro, clamoroso “ben di Dio” confinato in tribuna a Cinisello. Lo si è visto soprattutto in un momento- chiave dell’ultimo quarto: quando Ballardini ha commesso il 4° fallo, coach

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BECK DOOR (Geas e dintorni). Macha e Arturi grandi “sorprese”. E i primi punti di Carugate

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Viale Marelli, 79 Tel. 02.2421018 Fax 02.2485262 20099 Sesto San Giovanni P. IVA 00851790964 - C. F. 07226620156 Codice Società: 000149

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21/10/2009 BECK DOOR (Geas e dintorni) Macha e Arturi grandi “sorprese” E i primi punti di Carugate Seconda puntata della rubrica settimanale curata da Manuel Beck, giornalista che segue con molta attenzione il Bracco Geas e tutti i campionati giovanili, riferendone sulla "Prealpina del Lunedì". L’autore spazia, come sempre, anche su altri versanti del basket femminile di Lombardia e dintorni. Si poteva chiedere di più all’esordio casalingo del Geas? Forse qualche grado di temperatura in più al PalaAllende… ma per il resto era difficile immaginare di meglio. Vittoria su una pretendente allo scudetto come l’Umana Venezia; bel gioco; conferme da Machanguana e Martinez; segnali importanti da Bernice Mosby; prova di maturità per Giulia Arturi. Al di là delle singole, un collettivo che promette davvero bene per la stagione. Se non basta, aggiungiamo la rivincita sull’avversaria che, esattamente 6 mesi prima, aveva chiuso i battenti di Cinisello per il 2008/09 eliminando la Bracco dai playoff: dopo quel +15 sprecato in gara-2, le rossonere erano andate in vacanza con un pizzico di amaro in bocca, per quanto consapevoli di aver fatto molto più del previsto. Intensità – E proprio dei playoff la partita di sabato scorso ha avuto parecchie caratteristiche. Difese, contatti, ritmi e “voglia” sembravano più da post-season che da seconda di campionato a metà ottobre. Nello scout ufficiale compaiono 4 stoppate per le sestesi e 3 per la Reyer; noi ne abbiamo contate addirittura 7 contro 5. In ogni caso, la sostanza è che di tiri facili, in area ma spesso anche da fuori, ne sono stati concessi pochi da entrambe le parti. Questo però non ha impedito agli attacchi di mostrare ottime cose, in particolare nel 2° quarto (parziale di 25-23 per il Geas): ecco perché la partita è stata di quelle da ricordare, anche se condizionata da qualche assenza di troppo. Se la Bracco, per la seconda volta di fila, ha sopperito bene a quella di Manuela Zanon, la Reyer, pur con tutte le risorse del suo organico, difficilmente poteva non risentire del triplo forfait di Andrade, Sottana ed Eva Giauro, clamoroso “ben di Dio” confinato in tribuna a Cinisello. Lo si è visto soprattutto in un momento-chiave dell’ultimo quarto: quando Ballardini ha commesso il 4° fallo, coach

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Dalmasson ha dovuto sostituirla con la giovane Fassina, fin lì non entrata; proprio in quel frangente il Geas ha piazzato il break poi mantenuto fino al termine. Non a caso la Reyer, poche ore prima della partita di Cinisello, era corsa ai ripari ingaggiando l’esterna americana Currie. Riflettori e segnali – Era insomma un’Umana meno… disumana, che peraltro (quasi al completo) era già stata battuta a Cinisello lo scorso febbraio; e una vittoria alla seconda giornata, seppure su una grande, non dà ancora la misura dei veri valori delle squadre, oltre ad avere un peso relativo nell’economia di una stagione. Tutto giusto, ma intanto un successo così “spiana” il calendario terribile di questo inizio stagione, che spaventava non poco in precampionato; e mette già il Geas sotto i riflettori, che non fa certo male: nella “top 5” di Basketnet.it compaiono Roberto Galli al n° 1 e Giulia Arturi al 5; su Basketville.it il titolo d’apertura è per la Bracco, con la foto di un “high five” tra Zanon e Machanguana dietro al presidente Mazzoleni; e la stessa Clarisse è Mvp della settimana per Superbasket. E ancora, guardando al concreto, della serata del PalaAllende non restano solo i due punti in classifica, ma anche tanti segnali positivi trasmessi dalla Bracco. Ne scegliamo tre: 1) la squadra è avanti nei meccanismi di gioco, ma anche nella condizione fisica. Il Geas ha iniziato la preparazione una settimana o più dopo la maggior parte delle avversarie, Venezia compresa, eppure sabato ha retto alla grande pur giocando in 7 e pur tenendo sempre ritmi alti: meriti da riconoscere anche ai preparatori Latorre e Veneroni; 2) sprazzi da grande. La partita è stata equilibrata, il +12 finale è bugiardo, però la Bracco l’ha legittimato in almeno due momenti, nei quali ha messo sotto Venezia con autorità. I 17 punti segnati nei primi 4 minuti del 2° quarto, con azioni corali come un dai-e-vai al millimetro tra Machanguana e Twehues, resteranno probabilmente tra le migliori sequenze stagionali per le rossonere; di matrice opposta il secondo e definitivo break all’inizio dell’ultimo periodo, con appena 4 punti concessi in 6’. Ovvero attacco e difesa, quando serviva; 3) fin dal precampionato la Bracco si è strutturata con un asse portante Martinez-Machanguana e le compagne a recitare un ruolo ora centrale, ora di supporto a seconda delle occasioni: per ora sta funzionando. Accanto alle due leader designate, sia a Faenza che a Parma le rossonere hanno trovato altre due co-protagoniste: Twehues e Danzi nel primo caso, Arturi e Mosby stavolta. Mentre le altre hanno portato “mattoncini” meno appariscenti ma utili. Dinamico duo – La standing ovation che ha salutato l’uscita di Clarisse Machanguana a 3” dalla fine è sembrata persino poco per quello che ha fatto il pivot della Bracco nei suoi 37 minuti sul parquet. Ha iniziato con 7/7 dal campo; è tornata a colpire nel finale del 3° quarto, neutralizzando il sorpasso della Reyer; ha lasciato sapientemente spazio a Martinez e Mosby nell’ultimo periodo, quando le due compagne si sono scatenate. I 25 punti con 11/16 da 2 più 3 assist non dicono nemmeno tutto: oltre alla produzione offensiva, ha impressionato per la qualità delle scelte, da “regista aggiunta” sotto canestro; e poi per la difesa: contro di lei Laura Harper, reduce da una discreta stagione in Wnba con Sacramento di Ticha

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Penicheiro, è apparsa semplicemente inerme. La lunga veneziana era reduce da un mini-infortunio in allenamento, ha spiegato Dan Peterson a Jacopo Cattaneo, ma la sensazione è che pure al 100% avrebbe potuto solo limitare i danni contro una Clarisse così, come infatti è successo a Nadalin, l’altra sua avversaria diretta di sabato. Che a un certo punto, nel 2° quarto, è stata “mandata al bar” (come si dice in gergo) da una finta di Machanguana che poi, con la massima tranquillità, ha tirato dai 5 metri quasi senza saltare: ovviamente canestro... È lecito chiedersi se, a 36 anni, Clarisse riuscirà a reggere così tutto l’anno: ma l’accorciamento della stagione regolare a 22 giornate le darà sicuramente una mano. Nuria Martinez è salita in cattedra alla distanza con 11 punti nell’ultimo quarto, tra cui una tripla fondamentale in transizione, che ha dato il via al break vincente, e poi 6 tiri liberi sul fallo sistematico nel finale. È un po’ presto per dirlo, ma sta già smentendo chi, guardando le sue medie-punti degli ultimi anni, dubitava che potesse recitare da primo o secondo “violino” in attacco come le sarebbe stato richiesto da coach Galli. Se aveva rivincite da prendersi, dopo la sfortunata stagione a Schio, ne ha già messe in carniere due. Ha un’energia incredibile: 8 recuperi, 4 assist, 12 falli subiti la dicono lunga sul suo moto perpetuo per il campo. Ha difeso bene su Ballardini, ha funzionato sia da guardia che da play, come Galli dichiarò di scommettere fin da giugno, alla presentazione di Nuria. Esami superati – Giulia Arturi, schierata in quintetto (l’anno scorso le era capitato solo due volte) e in campo per 31’, suo massimo in A1, ha risposto con una prova di sorprendente autorità. Va ricordato che aveva di fronte un “mostro sacro” come Cirone e un’altra azzurra come Corradini: nonostante qualche lampo di classe della veterana Reyer, Giulia ha vinto il confronto con entrambe. “Devo imparare a non limitarmi al compitino”, ci aveva detto lei in prestagione, intendendo che per fare il salto di qualità doveva arricchire l’innata propensione alla regia con la capacità di segnare all’occorrenza, lato che storicamente è meno nelle sue corde. Sabato ha fatto un po’ di tutto con pochissime sbavature. Ha segnato, ad esempio, una tripla e un libero per il massimo vantaggio nel 2° quarto; e poi un arresto e tiro dalla media in un momento critico d’inizio ripresa, l’unico vero passaggio a vuoto dell’attacco rossonero. Irrobustita nel fisico durante l’estate, ha messo pressione forte su Cirone, Corradini e poi anche su Ballardini e Basko quando Galli ha chiamato la “box and one”. Durante il suo duello con Cirone abbiamo provato quella sensazione particolare di quando, nello sport, si vede un giovane superare un grande veterano: la più forte, a tratti, sembrava Giulia. Specifichiamo “a tratti” perché ci vuole cautela e tutto andrà confermato. Ma la strada è quella. Ultima, ma non meno importante (soprattutto per ciò che può significare in prospettiva), la prestazione di Bernice Mosby, decisiva con 8 punti nell’ultimo quarto, di cui un semigancio a centro area, subendo anche fallo, per completare l’allungo vincente del Geas (68-59 a 4’30” dalla fine). Abbiamo già letto nella cronaca di Jacopo Cattaneo i retroscena del “cazziatone” di Roberto Galli all’americana all’inizio del 3° quarto: non era tanto per i 3 tiri sbagliati di fila, ma per una difesa non all’altezza di quella attentissima delle compagne. In effetti la sua guardia su Basko era stata un po’ deficitaria, tant’è che la lettone era andata al riposo con 17 punti

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all’attivo, per quanto solo in parte realizzati contro Mosby. Brava comunque Bernice, in attesa di perfezionare l’inserimento nei meccanismi di squadra, a far leva già nel primo tempo sui suoi punti di forza: un canestro su rimbalzo in attacco, due su tagli in area ben serviti dalle compagne. Si conferma quel che si sapeva di lei prima che sbarcasse a Sesto, cioè che è più efficace in avvicinamento a canestro che dai 5-6 metri, ma da ala piccola può comunque giocare e questo vale oro per Galli in assenza di Zanon. In ogni caso, l’”oggetto misterioso” del Geas ora si è fatto conoscere... Tattica – La versatilità, l’intercambiabilità dei ruoli erano state indicate dal coach sestese come peculiari della Bracco di quest’anno. Senza l’ala azzurra Zanon (in grado di giocare da ala piccola come da ala forte) potevano venire meno. E invece sabato si è visto come da una rotazione ristretta a 7 giocatrici (“n.e.” per Frantini e Genta, 3 secondi a Schieppati per consentire l’ovazione a Machanguana) possa ugualmente scaturire una varietà di situazioni tale da mettere in crisi l’avversaria. Martinez e Arturi hanno giocato da play e da guardia, Mosby e Twehues da “3” e da “4”, Danzi da “4” e da “5”, Crippa da guardia e da ala… Ma la mossa tattica vincente – dopo un tentativo di zona 2-3 subito smantellato da un missile di Ballardini – è stata la “box and one”, prima su Ballardini e poi su Basko, attuata tra fine 3° periodo e inizio quarto. Il coach veneto Dalmasson, che era solo alla sua seconda partita nel femminile, non è riuscito a escogitare una contromossa. “Venezia poteva provare una zona? Forse, ma non necessariamente: hanno puntato a stroncarci con 40’ di uomo aggressiva e non ci sono riusciti”, commentava Roberto Galli a fine partita. L’anno scorso, in effetti, la Bracco aveva spesso pagato dazio contro le difese-“francobollo”: ma le rossonere odierne sono diverse, e la Reyer se n’è accorta… Arriva Schio, con Zanoni – Ma sabato a Cinisello arriva un’altra grande avversaria, Schio. I 4 punti già in cascina consentono alla Bracco di presentarsi senza ansie a questo big match; tuttavia l’impresa appare ancora più difficile che con Faenza e Venezia. La Famila si è fatta sorprendere da Priolo nell’Opening Day, ma domenica ha seppellito Umbertide che pure all’esordio era piaciuta. Se Chicca Macchi al PalAllende sarà la stessa che ha rifilato 34 punti in 32’ alle umbre, c’è da preoccuparsi. Non che si possa star tranquilli comunque: pur con un paio di assenze (le lunghe Ress e Ngoyisa), quello scledense resta un organico pieno di stelle e con 10-giocatrici-10. Tra le quali, gradita presenza per il pubblico rossonero sarà Ilaria Zanoni. Proprio domenica scorsa, “Iaia”, prodotto del vivaio Geas, è tornata in campo dopo un’assenza di oltre 10 mesi per infortunio. Sarà la prima volta per lei da avversaria davanti al pubblico sestese che la prossima stagione potrebbe riaverla con sé, anche se Schio ha il diritto di riscatto sul suo cartellino. A proposito di pubblico: queste avversarie e questa Bracco meritano una degna cornice. Le circa 400 presenze per Geas-Venezia non sono male, ma si può far meglio. Spesso si fa il confronto tra basket e volley femminile: e allora, anche se è lecito fino a un certo punto paragonare una realtà “metropolitana” con una più provinciale, notiamo che non

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lontano da Cinisello, a Castellanza, in un palazzetto di capienza pari all’Allende, domenica scorsa c’era il tutto esaurito (1100 persone) per l’esordio casalingo di Villa Cortese, A1 di pallavolo; e a pochi chilometri c’è Busto Arsizio che ne attira anche il doppio… Panorama lombardo – Dicevamo la scorsa settimana che il “piatto ricco” del weekend femminile nostrano comprendeva, domenica, il derby Biassono-Milano di A2. La partita non ha deluso le attese: grande rimonta dal -15 del 26’ per le sfavorite brianzole di Andrea Piccinelli, che si sono imposte 84-74 al supplementare, dando un dispiacere a coach Tiziano Gualtieri, ex di turno (nonché ex Geas). Al di là di chi ha vinto e chi ha perso, ci piace segnalare le grandi prove di giovani giocatrici: appena 17enne la migliore in campo, Virginia Galbiati, autrice di 27 punti (di cui 11 nell’overtime) con 9 rimbalzi e 11 recuperi. Nel 2008 ha vinto l’argento europeo con la Nazionale under 16; è una contropiedista formidabile e mostra già una personalità da veterana. Per le brianzole, importanti anche le ’92 Zucchi e Reggiani e la ’93 Ravelli. Qualche anno in più, ma pur sempre giovani, Antonella Contestabile (al Geas nel 2005/06) e Valentina Gatti che hanno dato vita a un gran duello sotto canestro: la biassonese ha prevalso con 20 punti, 16 rimbalzi e 6 stoppate, mentre la milanese è partita fortissimo (15 punti in 15’), e non è un caso che il suo calo alla distanza sia coinciso con quello della squadra: al primo anno in A2, la “centrona” da Varese sembra già indispensabile. A proposito di squadre giovani, vittoria importante per Carugate, satellite del Geas in B1, che ha conquistato i primi punti lasciando al palo Varese (52-42). Miglior realizzatrice, con 11, Jessica Genta, mentre l’altra ’90 che si divide con l’A1, Veronica Schieppati, ha fatto da baluardo difensivo con 4 stoppate. Al comando della classifica, dopo 3 giornate, la coppia Broni-Costamasnaga. Le pavesi hanno vinto il big match con Valmadrera, cui non sono bastati 25 punti e 22 rimbalzi in coppia dalle ex geassine Dunja Vujovic e Alessandra Calastri. È iniziato il campionato Under 17 Open: buon esordio per le favorite Biassono e Costamasnaga; il Geas di Monica Lanzi è entrato in scena per ultimo, avendo riposato alla prima giornata, e lunedì si è imposto 46-67 a Vittuone, confermando di poter puntare all’interzona. Traguardo che pare scontato (pur toccando ferro e qualsivoglia altro materiale) per le Under 15 Open rossonere di Cinzia Zanotti: anzi, opinione comune è che se la fase regionale, che inizia nel weekend, non dovesse essere dominata dalle sestesi, sarebbe la più grossa sorpresa degli ultimi anni. A un gruppo già forte (terzo in Lombardia nelle U14 lo scorso anno) si sono infatti aggiunti talenti di primo piano grazie a un rafforzamento estivo da 10 e lode. L’avversaria più credibile è la Comense, in realtà basata sul gruppo di Malnate campione regionale U14 uscente, cui però il Geas ha sottratto il miglior elemento, Francesca Gambarini. Biassono può essere la terza forza.

Manuel Beck

Dello stesso autore, vedi la puntata precedente e l’articolo su Martina Crippa, nell’elenco delle news.

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