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Biblioteca Comunale numero 8 LUGLIO 2018 BC PERIODICO A CURA DEL COMUNE DI ARTENA - ASSESSORATO AL POLO BIBLIOTECARIO www.comune.artena.rm.it IL FOLLE VOLO GIORGIO COLANGELI AD ARTENA LA BIBLIOTECA COMUNALE DI ARTENA HA ALLESTITO UNO STRAORDINARIO POMERIGGIO CON L’ATTORE DI “TUTTO PUO’ SUCCEDERE”, CON LO SCRITTORE LUCILIO SANTONI E CON IL GIORNALISTA LUCIANO LANNA. HANNO PRESENTATO IL LIBRO SCRITTO A QUATTRO MANI CHE RACCOGLIE LE CONVERSAZIONI DI COLANGELI E SANTONI, SU DANTE E LA DIVINA COMMEDIA PAG. 2 LE TERME DI ARTENA SCOPERTE A PIANO DELLA CIVITA LE PICCOLE TERME RITROVATE NEGLI SCAVI EFFETTUATI SULLA VILLA ROMANA, SONO COMPOSTE DA QUATTRO AMBIENTI: IL PRAEFURNIUM, IL CALDARIUM, IL FRIGIDARIUM E L’APODYTERIUM (LO SPOGLIATOIO). PAG. 3 UN ARTENESE SUL TETTO DEL MONDO SI TRATTA DI SIMONE LORENZO PROSPERI CHE HA VINTO IN COPPA DEL MONDO A TUCSON PAG. 3 IL SERANGELI NELLA NOSTRA BIBLIOTECA RITROVATE LE RIPRODUZIONI FOTOSTATI- CHE DI TUTTI I LAVORI DEL NOTAIO VIS- SUTO TRA SEICENTO E SETTECENTO PAG. 4

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Biblioteca Comunale

numero 8 LUGLIO 2018

BC

PERIODICO A CURA DEL COMUNE DI ARTENA - ASSESSORATO AL POLO BIBLIOTECARIO

www.comune.artena.rm.it

IL FOLLE VOLOGIORGIO COLANGELI AD ARTENA

LA BIBLIOTECA COMUNALE DI ARTENA HA ALLESTITO UNO STRAORDINARIO POMERIGGIO CON L’ATTORE DI “TUTTO PUO’

SUCCEDERE”, CON LO SCRITTORELUCILIO SANTONI E CON IL GIORNALISTA LUCIANO LANNA.HANNO PRESENTATO IL LIBROSCRITTO A QUATTRO MANI CHERACCOGLIE LE CONVERSAZIONI DICOLANGELI E SANTONI, SU DANTE ELA DIVINA COMMEDIA

PAG. 2

LE TERME DI ARTENASCOPERTE A PIANODELLA CIVITA

LE PICCOLE TERME RITROVATENEGLI SCAVI EFFETTUATI SULLAVILLA ROMANA, SONO COMPOSTEDA QUATTRO AMBIENTI: IL PRAEFURNIUM, IL CALDARIUM, ILFRIGIDARIUM E L’APODYTERIUM (LO SPOGLIATOIO).

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UN ARTENESE SUL TETTO DEL MONDOSI TRATTA DI SIMONE LORENZO PROSPERI CHEHA VINTO IN COPPA DEL MONDO A TUCSON

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IL SERANGELI NELLA NOSTRA BIBLIOTECARITROVATE LE RIPRODUZIONI FOTOSTATI-CHE DI TUTTI I LAVORI DEL NOTAIO VIS-SUTO TRA SEICENTO E SETTECENTO

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Ho letto con piacere e d’un fiato“Il Folle Volo”, il libro presentatoal Granaio Borghese di Artenaqualche settimana fa, che racco-glie le conversazioni di GiorgioColangeli (attore e conoscitore amemoria della ‘Commedia’) eLucilio Santoni (scrittore), suDante e la Divina Commedia.Alla bella presentazione eranopresenti anche il Sindaco di Ar-tena Felicetto Angelini, l’Ass. allaCultura Lara Caschera, il Resp.Vittorio Aimati - che hanno or-ganizzato l’evento - e il giornali-sta Luciano Lanna che haintrodotto l’argomento.Il carattere conversativo del libroè piacevole perché non mette adisagio il lettore, anzi lo stimolaa pensarsi lui stesso li, a parlaredella Divina Commedia. A meha fatto questo effetto e per que-sto mi accingo a ‘conversare’ congli autori, scrivendo delle rifles-sione su alcune cose dette, a volteapprofondimenti, altre volte sot-tolineature. La riflessione nonsegue in modo lineare lo svi-luppo del libro, ma procede se-condo gli stimoli avuti durante lalettura e la sedimentazione suc-cessiva, quindi non una recen-sione ma confronto con parti deldiscorso. Nella trasmissione del sapere, simette in relazione Dante e Ulisse,nel cantoXXVI dell’in-ferno l’eroeomerico civiene presen-tato con unafiammella cheracconta le pe-ripezie sue edei compagnidopo la distru-zione di Troia,realizzata conl ’ i nganno .Forse, Dante lo mette tra i Frau-dolenti per via della sua celebreastuzia ingannatrice più che perla sete di conoscenza, e forse neicelebri versi “fatti non foste”Dante mette in bocca a Ulisse leSue convinzioni sul sapere esulle virtù, che in fondo è anchel’amore per la poesia. Dante permolto tempo della sua vita hamesso davanti a tutto, i versi:“così ha tolto l’uno all’altro Guido/lagloria de la lingua; e forse è nato/chil’uno e l’altro caccerà dal nido.” Quiè evidente il riferimento a GuidoGuinizzelli e Guido Cavalcanti,amici fraterni del poeta e creatoriinsieme a Lui dello ‘Stilnovo’; maè altrettanto evidente la convin-zione di essere un poeta piùgrande di loro, che li supererà ingloria.Colangeli, giustamente fa riferi-mento alla superbia, (hybris), aldelirio di sé che porta alla perdi-zione, i due viaggi entrambisembrano folli, ma Dante fa-cendo perire Ulisse e i suoi com-pagni condanna un viaggio(folle) e fa continuare il Suo, in-sieme a Virgilio e poi a Beatrice.Quasi sicuramente Dante non

conosce L’Odissea per intero equindi non sa del ritorno in pa-tria di Ulisse; è vero che la bramadi curiosità, conoscenza e avven-ture è fortissima nell’eroe, ma isuoi naufragi dipendono dal-l’avversione di una divinità, Po-seidone, a cui ha accecato il figlioPolifemo. Certo poi, durantequesti rovesci del destino vienefuori l’uomo che cerca di cono-

scere altrimondi el’ignoto. Nonmi sento di con-cordare conl’ipotesi cheUlisse vengacondannatoperché non hadietro di sé enon pensa a unacomunità con laquale condivi-

dere le avventure e conoscenze,i naufragi e gli incontri straordi-nari che fa nel folle viaggio;quando raccolto, dopo un nau-fragio dove perde tutti i compa-gni, nel regno dei Feaci raccontala sua storia e piange, che cos’è senon una condivisione del pro-prio destino grande e amaro. De-stino che è nelle mani degli deidove la sua astuzia può moltopoco. Ecco perché dico, ma lo ri-tengono molti studiosi di Dante,che non conoscesse L’Odisseacome verrà conosciuta dopo.Dante, come dice bene Colan-geli, nella Commedia compen-dia un po’ tutto il sapereconosciuto fino al suo tempo,con una esposizione suggestivae sublime, ma non ne fa un fine,è solo un mezzo per esaltare altroe ‘miscela’ in modo unico igrandi personaggi, le grandi teo-rie filosofiche medievali, le storiedi battaglie con le piccole storiedi Firenze, la vita delle strade, ibottegai, quindi inserisce nel‘viaggio’ l’essenza del cristiane-simo che è l’Umiltà – Colangeliquesto aspetto lo coglie bene nelriferimento a Piccarda, semplicedonna fiorentina -. Non dob-

biamo mai dimenticare cheDante inizia il viaggio perché siera perso, aveva qualcosa omolto, da farsi perdonare oemendare come tutti noi che vi-viamo, aveva capito dentro di séche tutta la gloria non bastavaper la sua anima, aveva altri bi-sogni, aveva bisogno di Dio,mica poca cosa! Ovviamente ilViaggio di Dante é sublime per-ché la sua poesia é sublime, si in-crocia un qualcosa che nellastoria della letteratura é successapoche volte. Seguendo le im-pressioni della lettura, mi ha col-pito quando l’Autore,raccontando le sue ripassate amemoria della Commedia, si ac-corge che il significato delle pa-role dette é come se non locapisse più, glisfuggisse. Eccodice, in quelvuoto di signifi-cato ci sarebbelo spazio dellamanipolazione,la possibilitàdella manipola-zione; pensoche abbia ra-gione, probabil-mente neltempo dell’ora-lità, quando tutto il sapere si tra-smetteva oralmente e in formapoetica, in quanto più facilmentememorizzabile, poteva e sicura-mente sarà avvenuto, che vi fos-sero delle varianti al sapereraccontato; una specie di Wiki-pedia di 3000 anni fa. il mondodell’oralità necessariamente eraun fare collettivo e comunitario,molto di più di quello che pos-siamo supporre, non a caso ilconcetto di individuo i greci nonlo contemplavano.Mi interroga molto il ‘valoredella parola’, come potrebbe es-sere diversamente? Le riflessionidegli Autori, sui loro ricordi diragazzi e le letture dense di sen-timento attraverso ‘Cuore’ sonoparte di molti di noi, ma direi chela letteratura in generale è una

grande fonte di educazione delsentimento, leggere da ragazziaiuta e sviluppa un’educazionesentimentale feconda.Lucilio, parlando del potere dellaparola, mi riporta alla mente leparole di Colangeli dette in di-fesa di Elena, “la parola è ungran dominatore, che con picco-lissimo corpo e invisibilissimo,divinissime cose sa compiere;riesce infatti e a calmar la paura,e a eliminare il dolore, e a susci-tare la gioia, e ad aumentar lapietà. E come ciò ha luogo, lospiegherò. Perché bisogna anchespiegarlo al giudizio degli udi-tori: la poesia nelle sue varieforme io la ritengo e la chiamoun discorso con metro, e chil’ascolta è invaso da un brivido

di spavento,da una com-passione chestrappa le la-crime, da unas t ruggentebrama di do-lore, e l’animapatisce, per ef-fetto delle pa-role, un suoproprio pati-mento, a sentirfortune e sfor-

tune di fatti e di persone stra-niere”. Meglio di cosi non sipoteva dire!Su due aspetti voglio soffer-marmi, uno: sulla Poesia, e l’al-tro lo accenno appena perché éun po’ il grande mistero dellaCommedia, come mai Dantenon nomina mai l’amico, il mae-stro, la persona che più di tuttiaveva in stima tanto da dedicar-gli l’opera “La Vita Nova”, e cioèGuido Cavalcanti.Guido viene evocato nel Canto Xdove, mentre Farinata e Dante siconfrontano duramente sulle vi-cende politiche e guerreschedella loro città, i due erano sufronti opposti, sentendo il con-fronto di alta tensione con parolealte tra i due, interviene un’om-bra che chiede al poeta perché

con Lui non ci fosse anche il fi-glio? Era il padre di Guido, Ca-valcante Cavalcanti al quale nonsembrava vero che Dante po-tesse affrontare un Viaggio ditale conoscenza senza il figlio,amico fraterno di Dante e consi-derato un grande poeta e ungrande logico. Perché Dantenemmeno lo nomina, quasi loignora, non è che forse la sua‘perdizione’ per la quale poi simette in cammino per trascen-dere la conoscenza e la gloriapoetica, ha a che fare con il suorapporto stretto con Guido? Eforse sarebbe il confronto più dif-ficile, e perciò eviterà con cura unincontro di-retto? Alcunistudiosi pen-sano che perDante sarebbestato difficileun confrontocon l’amico colquale avevacondiviso ledissolutezzegiovanili, leambizioni po-litiche e la filo-sofia epicurea, insomma uncompagno che era stato ancheun esempio letterario e filosofico.Dante ha evitato di confrontarsi,ma lo ha condannato lo stesso di-cendo a Cavalcante che il figlio,‘non aveva avuto in considera-zione colui, (o colei?)che lo gui-dava’. Si riferiva a Virgilio oinvece a Beatrice? Le opinionidegli studiosi sono divise, ma èimportante che la persona più vi-cina a Dante non ci sia, se noncon una evocazione. E’ una rot-tura radicale e totale con la me-moria dell’amico oppure havoluto evitare al compagno digioventù le sofferenze dell’in-ferno? Resterà un mistero. La Poesia, cos’è la poesia? Pla-tone diceva che la poesia è peri-colosa, è una manìa, i poeti sonodei pazzi che andrebbero cacciatidalla città. Un giudizio cosi duroda parte di Platone è problema-tico, ma forse può aiutarci a ca-pire qualcosa della poesia.Perché è pericolosa ed è unaforma di invasamento, e i poetisono dei pazzi? Forse perché, lapoesia essendo un discorso conmetro, come dice anche Gorgio,

2 BIBLIOTECA COMUNALE

Il folle volo... diGiorgio Colangeli

sfugge all’ordine naturale-li-neare del discorso, non è assimi-labile al discorso della polis, noné subito comprensibile e quindié possibile di oscurità o troppaluce abbagliante, insomma é undire che non si lascia addomesti-care perché non domestico.È un dire che assomiglia alla mi-stica, più che frutto della ragioneè espressione di altro, altro chepoi usa la ragione, la forma me-trica svolge un ruolo importantema è un supporto formale dellapoesia che è ‘produzione disenso, suono e risonanza’. La pa-rola della poesia ha poco signifi-cato e molto senso, i significati

sono moltepliciquindi pococomprensibilimentre il sensorisuona, vibra siallarga e si col-lega con le pro-f o n d i t à(mistiche) del-l’anima o psi-che. ForsePlatone in parteaveva vistobene, la poesia è

pericolosa perché tende a essereinsidiosa per l’ordine costituitoche sempre ha bisogno di un di-scorso lineare e chiaro e perquello ci vogliono i filosofi; ipoeti invece cercano altro, la ri-sonanza e l’eco, le profondità e levette, la parola che vibra e suonaè una parola ma è anche altro ein ciò sta la poesia, la sua perico-losità e grandezza.In conclusione viene detto beneche ‘l’enigma di stare al mondoè ancora al di la dall’essere cono-sciuto’, ma il Viaggio di Dante ésublime per l’esperienza intellet-tuale e il piacere poetico, per l’in-venzione delle immagini quasicinematografiche e la filosofia diTommaso che è la nervatura teo-logica della Commedia. Perquanto riguarda il nostro viaggiodi uomini, i naufragi e gli ap-prodi sono parte dell’essere almondo, ma, chi non spera in unaBeatrice che ci prende per manoe ci conduce verso la ‘Grazia‘.

Renato Centofanti

Dante mette inbocca a Ulisse leSue convinzioni sulsapere e sulle virtù,che in fondo èanche l’amore perla poesia.

Il carattere conversativo del libro è piacevole perché non mette a disagio il lettore, ma anzi lo stimola a pensarsi lui stesso li, a parlare della Divina Commedia

Non dobbiamo maidimenticare cheDante inizia il viag-gio perché si eraperso, aveva qual-cosa o molto, dafarsi perdonare

Cos’è la poesia?Platone diceva chela poesia è perico-losa, è una manìa, ipoeti sono dei pazziche andrebbero cac-ciati dalla città.

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3BIBLIOTECA COMUNALE

Le terme sul Piano della CivitaLa città repubblicana sul piano della civita fu abbando-nata agli inizi del terzo secolo a.C. Intorno al primo se-colo a.C. la vita tornò di nuovo sulla civita di Artena. Unapiccola villa rustica fu costruita sul pianoro del grandeterrazzamento con alcune stanze che si aprivano intornoad un atrio. Durante il primo/secondo secolo la villa fu ampliata ag-giungendo agli ambienti esistenti un grande peristiliocon cisterna sottostante e delle piccole terme.Le piccole terme sono composte da quattro ambienti; ilpraefurnium, il caldarium, il frigidarium e l’apodyte-rium (spogliatoio). L'apodyterium ha un pavimento incoccio pesto decorato con tessere bianche di calcare di-sposte in file parallele, e sulle pareti sono ancora visibilitracce di pittura a disegno geometrico. Il calidarium ha

un’abside a nord forse per accogliere un labrum (bacinocon acqua fredda). Il pavimento realizzato con tesserebianche e nere, al momento dello scavo era già distruttoe numerosi pezzi di esso erano stati riutilizzati per co-struire altri muri o per chiudere delle porte. Il loro recu-pero ha consentito di ricostruire un disegno geometricosemplice fatto di quadrati, quadrati dai lati concavi etriangoli rettangoli isosceli. Gli affreschi delle pareti erano stati realizzati su tubolidi terracotta, dove all’interno circolava aria calda. La de-corazione era composta da motivi floreali stilizzati, pae-saggi acquatici con ricca vegetazione e uccelli. Quello che si è ben conservato di queste piccole terme èil pavimento dell’ipocausto composto da tegole con i pi-lastrini di mattoni dove poggiava il pavimento in mo-

saico purtroppo crollato. Quello che invece ha conser-vato il pavimento ancora in sito è il Frigidarium. Un mo-saico completamente bianco circondato da una doppiastriscia di tessere di mosaico nere. Le pareti conservano ancora una buona parte della de-corazione pittorica composta da uno zoccolo scuro cheimitava il marmo e sopra di questo la parete era pitturatadi rosso con disegni geometrici decorati con fiori. Ancheil profurnium ha conservato parte del pavimento digrandi tegole e ai lati della bocca del forno che immet-teva il calore nell’ipocausto, sono conservati ancora duemuretti laterali. Benché piccole queste terme o balneumprivato aveva tutti gli ambienti necessari e ben organiz-zati.

Augusto Iannarelli

Prosperi, l’orgoglio di ArtenaArtena sportiva, ma anche quella non sportiva è fiera eorgogliosa di avere un concittadino come Simone Lo-renzo Prosperi che lo scorso 18 Luglio ha vinto la meda-glia d’oro nella coppa del Mondo della specialità diFossa Olimpica. Simone non è nuovo a questi exploit, considerato chenegli anni si è aggiudicato ben 4 medaglie alle Univer-siadi di cui ben tre oro, risultando l’atleta italiano più

medagliato ai campionati olimpici universitari dopo Pie-tro Mennea e Iuri Chechi.toUna fantastica doppietta nel trap maschile ha regala al-l’Italia la vetta del medagliere nell’ultima tappa diCoppa del Mondo di tiro a volo, in corso a Tucson, inArizona negli USA. Nella notte italiana, tra il 17 e il 18Luglio, nella finale del trap maschile, si è classificato alprimo posto conquistando la medaglia d’oro il nostro

concittadino Simone Lorenzo Prosperi, mentre è giuntosecondo Erminio Frasca.Prosperi, classe 1985, artenese purosangue, ha chiuso lafinale a sei con 43/50, precedendo l’altro azzurro Frasca,classe 1983, che ha rotto 41 piattelli su 50. Terzo è giuntoil britannico Nathan Hales, a quota 30/40, mentre si èfermata ai piedi del podio la corsa del transalpino Seba-stien Guerrero, quarto con 26/35. Quinto il cinese ZhouFeixiang, con 21/30, infine il primo degli eliminati èstato l’altro transalpino Antonin Desert, sesto con 16/25.Nelle eliminatorie Prosperi si era classificato al terzoposto a quota 118/125 dopo lo shoot off col britannicoHales, che era giunto secondo. In finale Lorenzo ha sfo-derato una prestazione magnifica e ha messo in fila ogniavversario. Per l’artenese si spalancano definitivamente – final-mente – le porte della nazionale, e – aggiungiamo noi –anche delle prossime Olimpiadi. Forza Simone !Le prime parole di Simone Lorenzo Prosperi dopo lagara:“La gara è stata molto difficile ed estenuante sia per ipiattelli molto oltre la distanza regolamentare, sia perle condizioni climatiche con l’alternarsi di pioggiavento forte. Sono molto contento del risultato. La miaprima finale in coppa del Mondo e subito oro. Sono con-tento di aver ripagato la fiducia del mio direttore tec-

nico e di tutto il gruppo della PS. La gara è iniziata unpo in salita con le prime due serie non brillanti poi èuscito fuori il carattere fino all’ultimo piattello finale.Dedico questa vittoria a mia moglie che ho sposato ap-pena quindici giorni fa e che mi sostiene sempre, e allamia famiglia per i sacrifici effettuati nel corso di questianni. Grazie a tutti”

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4 BIBLIOTECA COMUNALE

NOVITA’ LIBRARIE PER BAMBINI E RAGAZZI

NOVITA’ LIBRARIE PER GRANDI

LIBRI SU ARTENA PRESENTI IN BIBLIOTECA

NEL VENTRE DELLA BALENAdi Edward Carey

Questo di Edward Carey é l’omaggio diuna vita di amore dedicata alla figuradi Pinocchio. Un libro, che è uscito a lu-glio con La nave di Teseo. E se Geppettoe Pinocchio non si fossero incontrati nelventre della balena? Edward Carey,narratore dall’estro geniale e dalla sen-sibilità fiabesca, reinterpreta in questoromanzo una delle storie più amatedella letteratura internazionale: dopoaver tentato senza fortuna di salvaresuo figlio in mare, Geppetto rimane in-trappolato da solo nella pancia del gi-

1895. Londra è spaventata. Un killer infesta le strade della città. I poverihanno fame, i boss della criminalità stanno prendendo il controllo e le forzedi polizia sono arrivate a un punto di rottura. Mentre i ricchi si rivolgonoa Sherlock Holmes, il celebre investigatore privato visita raramente lestrade densamente popolate del sud di Londra, dove i crimini sono più ef-ferati e le persone più povere. In un angolo buio di Southwark, le vittimesi rivolgono a un uomo che disprezza Holmes, la sua ricca clientela e il suovistoso approccio forense alla criminalità: Arrowood, psicologo autodi-datta, ubriacone occasionale e investigatore privato.

gantesco animale. Qui, costretto al buio e ai diffi-cili umori della sua nuova casa, si trova a rifletteresulla sua condizione di uomo, di padre, di figlio,di naufrago. La solitudine ben presto mette inmoto la straordinaria immaginazione del protago-nista: nel ventre della balena Geppetto scopre unmondo diverso, piano piano racconta la sua storiae quella dei suoi affetti, inventa nuove vite, par-

tendo dai piccoli oggetti trovati nel relitto di unabarca inghiottita dal mostro marino chissà quantotempo prima. Separato dal suo bimbo-burattinoper un’insolita ironia del loro destino narrativo,Geppetto si immergerà tra i ricordi, trascinando illettore nel suo navigare come un amico allegro ecommovente, sorprendente eppure sempre cosìfamiliare.

ARROWOODdi Mick Finlay

Due libri suArtena pre-senti in Biblio-teca: Paolo DiRe “Illustri diArtena”, e“dalla Terra diMontefortinofeudo del-l’ecc.ma CasaBorghese”

Altri due libri su Artena presenti in Biblioteca Comunale. Si tratta di Paolo Di Re e ilsuo Illustri di Artena. Un libro, scritto, dopo aver letto il Serangeli. Il libro ricorda alcunitra i personaggi più famosi nati ad Artena, anche se molti di loro hanno operato inaltri luoghi, e non hanno minimamente intaccato la vita della Città. Tra le descrizionisono particolarmente curate quelle di Stefano Serangeli, di Anastasio Serangeli e diPadre Gerolamo da Monteforino.A proposuito del Serangeli, l’altro libro è di autori vari ed è intitolato Dalla terra diMontefortino feudo dell’ecc.ma casa Borghese. Il tomo descrive Stefano Serangeli e tuttala committenza del Cardinale Scipione Borghese ad Artena.

Tutto il Serangelinella nostra Biblioteca

E’ con vivo piacere che vi annunciamo che la Biblioteca Comunale di Artena ha ritrovato le copie ditutti gli scritti di Stefano Serangeli su Montefortino. Parliamo di copie, perchè gli originali sembrerebbe siano contenuti nell’archivio del Convento diSanta Maria di Gesù. Usiamo il condizionale, in quanto dopo le vicissitudini che ha sopportato ilfrancescanesimo ad Artena, con una scelta davvero poco ponderata di eliminare con un colpo dispugna ben quattro secoli di devozione di Artena verso i frati di San Francesco; di tutti i “valori”contenuti al suo interno sono andate perdute le tracce. Non sappiamo, ad esempio, che fine abbia fatto la biblioteca storica composta di libri rarissimi, tomianche del quattrocento. Fortuna ha voluto che alcuni anni fa l’amministrazione comunale di Artena decise che i libri del Se-rangeli dovevano essere tutti riprodotti e rilegati. Il lavoro, davvero importante, fu fatto con dovizia di particolari. Addirittura furono riprodotti anchealtri libri scritti su Artena di autori sconosciuti e comunque testi del XIX e dell’inizio del XX secolo.Vi sono le riproduzione della preziosissima Selva Genalogica, una summa della storia di tutte le fa-

miglie che hanno popolato la cittadina di Montefortino prima e dopo la desolazione diPapa Paolo IV. Ma vi è la rarissima storia della Città in quattro tomi. Scritti che hannodato una luce nuova alle vicende della nostra amata comunità, ma anche fonte impre-scindibile per ogni altro autore che si è cimentato nella storia di Artena.I tomi erano scomparsi da qualche anno, ma la volontà e la determinazione dei cura-tori della Biblioteca Comunale, li hanno riportati alla luce. Erano “nascosti” negli anfratti dei magazzini, posti lì chissà da chi a da quanto tempo. Le riproduzioni sono state ripulite e ora sono nuovamente a disposizione degli stu-diosi, ma anche dei lettori abituali che frequentano la nostra Biblioteca.Un patrimonio librario notevole che si aggiunge al già consistente materiale librarioche riguarda la città di Artena.Ad oggi possiamo affermare che tutto quello che è stato scritto sulla Città è contenutonella Biblioteca Comunale. Ma si vuole certamente fare molto di più, e per questo si

invita ogni artenese, ognilettore, ogni studioso, ogniamatore, di donare alla Bi-blioteca Comunale even-tuale materiale cheriguarda la nostra Città, ocopia di esso, per poterrealizzare un archiviodavvero consistente suArtena. Anche possessoridi fotografie antiche sonoinvitati, qualora volessero,di convogliare nella Bi-blioteca Comunale il loromateriale. Sarà cura dellastessa Biblioteca curarnela riproduzione e resti-tuire gli originali ai pos-sessori.

OLTRE ALLE ABITUALI DONAZIONI, LA BIBLIOTECA HA INANIMO DI CURARE CON ATTENZIONE UNA PARTE CHE RIGUARDA LA CITTA’ DI ARTENA

Una pagina della Storia diMontefortino del Serangeli.In alto. I tomi dell’autoreseicentesco riprodotti