BBOTTA E RISPOSTA CON GIUSEPPE BATTAGLIOLAOTTA E … · 2011. 3. 25. · Chris White - Eurofruit...

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Chris White - Eurofruit Magazine - tel +442075013710 - fax +442074986472 - [email protected] - www.fruitnet.com Roberto Della Casa - Università di Bologna e Agroter Sas - tel & fax 0543 035412 - [email protected] © Market Intelligence Ltd e Agroter Sas 25 Marzo 2011 Circolare n. 11/2011 Per informazioni sulle inserzioni cliccare all’interno degli spazi pubblicitari IL FONDO IL FONDO di Roberto Della Casa di Roberto Della Casa COME ROVINARE LA PERA ABATE: LEZIONE 2010-2011 Se non fosse terribilmente seria questa vicenda avrei preferito trattarla nella rubrica Sopralerighe. Voglio farlo qui per portare in prima pagina una pubblica denuncia augurandomi che finalmente tutti noi iniziamo a renderci conto che non si può più fare spallucce e minimizzare ma occorre agire rapidamente. Mi riferisco a questo scorcio finale della campagna delle pere abate nazionali che ha visto una riduzione del prezzo del prodotto in natura da 1,20 Euro al kg di qualche settimana fa a 80 centesimi, sempre che si trovi un acquirente! Che effetti avrà sulle liquidazioni dei produttori? Ma soprattutto: come è possibile che una campagna come questa, dove è mancato almeno il 25% del prodotto e abbiamo guadagnato un calibro, stia finendo così? E’ presto detto: sentendo parlare di 1 Euro al Kg per il produttore a settembre, qualche speculatore da quattro soldi ha messo da parte un po’ di pere, magari affittando una cella, e oggi - magari con qualche problema di conservazione - non ha trovato un mercato dinamico ma, anzi, riflessivo - anche a causa dell’elevato prezzo al consumo - e non sapendo più che pesci pigliare non ha trovato di meglio che riversarle in fretta sul mercato, dove qualche altro sprovveduto ha aggiunto danno a danno. Perché sono ancora possibili cose di questo genere? Vi è certo una responsabilità all’ingrosso e al dettaglio di chi accetta merce da operatori improvvisati per lucrare qualche centesimo ma, lasciatemelo dire, è la frammentazione di un comparto che potrebbe essere concentrato sia strategicamente che commercialmente che lo favorisce. L’ho sottolineato an- cora una volta due mesi quando tutti si gongolavano della stagione in corso (Leggi Italiafruit Weekly n. 2-2011) e lo dico pubblicamente dal Convegno Bayer di Ferrara del 2008: non vi sono alternative ad una reale concentrazione di una quota significativa dell’abate italiana in un unico soggetto industriale e commerciale se si vuole far progredire il comparto. Né vi sono certo problemi di Antitrust visto che si tratta di una sola varietà ed il mercato di riferimento è quello europeo, ma solo piccoli e grandi sacrifici individuali a fronte di straordinari benefici collettivi (leggi per i pro- duttori). Queste piccole mazzate devono far pensare ma, soprattutto, portare ad agire rapidamente. BOTTA E RISPOSTA CON... GIUSEPPE BATTAGLIOLA BOTTA E RISPOSTA CON... GIUSEPPE BATTAGLIOLA PRESIDENTE LA LINEA VERDE PRESIDENTE LA LINEA VERDE Della Casa - Presidente, l’avvio del 2011 per le insalate in busta è stato molto pro- mettente, con toni sostenuti anche per i freschi pronti innovativi come zuppe e insalate arricchite che completano la categoria. Come valuta questa congiuntura favorevole? Battagliola - Viene confermato, e per certi versi anche rafforzato, l’andamento del 2010, dopo le difficoltà dei due anni precedenti. I prodotti servizio, da quelli ormai storici come le insalate a quelli frutto della più recente innovazione come i purè, incontrano i favori della clientela dei negozi moderni poiché risolvono in modo convincente la riduzione del tempo per la preparazione dei pasti, fattore sempre più critico per molti consumatori. L’innova- zione a nostro avviso sarà il driver di sviluppo per il prossimo futuro: se sapremo arricchire la gamma offerta con soluzioni pronte da materia prima fresca in linea con le esigenze dei clienti potremo aumentare la quota di acquirenti abituali dei nostri prodotti che rappresenta ancora il tallone d’Achille della categoria. Della Casa - Rimanendo in tema di innovazione, la prossima settimana inaugurerete il Vostro nuovo stabilimento a Manerbio. Ci può dare qualche anticipazione? Battagliola - La ricerca del nuovo è un elemento che caratterizza da sempre il nostro percorso d’impresa. Per sviluppare innovazione occorre investire sulle tecnologie e questo è possibile solo aumentando le di- mensioni di scala dei processi. E’ una corsa incessante a preservare al meglio la freschezza dei prodotti usando tutti i supporti che le moderne tecnologie offrono, come la robotica. Questo è lo spirito con cui abbia- mo investito oltre 15 milioni di Euro nel nuovo stabilimento di 11.000 mq e nella rivisitazione di tutti i layout e dell’impiantistica del polo produttivo di Manerbio che ha così raggiunto i 30.000 mq e racchiude quanto di meglio c’è a disposizione per i freschi pronti, con significative maggiori efficienze nei processi produttivi, il tutto al servizio della sicurezza e dell’economicità.

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Chris White - Eurofruit Magazine - tel +442075013710 - fax +442074986472 - [email protected] - www.fruitnet.com Roberto Della Casa - Università di Bologna e Agroter Sas - tel & fax 0543 035412 - [email protected]

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IL FONDO IL FONDO di Roberto Della Casadi Roberto Della Casa

COME ROVINARE LA PERA ABATE: LEZIONE 2010-2011Se non fosse terribilmente seria questa vicenda avrei preferito trattarla nella rubrica Sopralerighe. Voglio farlo qui per portare in prima pagina una pubblica denuncia augurandomi che finalmente tutti noi iniziamo a renderci conto che non si può più fare spallucce e minimizzare ma occorre agire rapidamente. Mi riferisco a questo scorcio finale della campagna delle pere abate nazionali che ha visto una riduzione del prezzo del prodotto in natura da 1,20 Euro al kg di qualche settimana fa a 80 centesimi, sempre che si trovi un acquirente! Che effetti avrà sulle liquidazioni dei produttori? Ma soprattutto: come è possibile che una campagna come questa, dove è mancato almeno il 25% del prodotto e abbiamo guadagnato un calibro, stia finendo così? E’ presto detto: sentendo parlare di 1 Euro al Kg per il produttore a settembre, qualche speculatore da quattro soldi ha messo da parte un po’ di pere, magari affittando una cella, e oggi - magari con qualche problema di conservazione - non ha trovato un mercato dinamico ma, anzi, riflessivo - anche a causa dell’elevato prezzo al consumo - e non sapendo più che pesci pigliare non ha trovato di meglio che riversarle in fretta sul mercato, dove qualche altro sprovveduto ha aggiunto danno a danno. Perché sono ancora possibili cose di questo genere? Vi è certo una responsabilità all’ingrosso e al dettaglio di chi accetta merce da operatori improvvisati per lucrare qualche centesimo ma, lasciatemelo dire, è la frammentazione di un comparto che potrebbe essere concentrato sia strategicamente che commercialmente che lo favorisce. L’ho sottolineato an-cora una volta due mesi quando tutti si gongolavano della stagione in corso (Leggi Italiafruit Weekly n. 2-2011) e lo dico pubblicamente dal Convegno Bayer di Ferrara del 2008: non vi sono alternative ad una reale concentrazione di una quota significativa dell’abate italiana in un unico soggetto industriale e commerciale se si vuole far progredire il comparto. Né vi sono certo problemi di Antitrust visto che si tratta di una sola varietà ed il mercato di riferimento è quello europeo, ma solo piccoli e grandi sacrifici individuali a fronte di straordinari benefici collettivi (leggi per i pro-duttori). Queste piccole mazzate devono far pensare ma, soprattutto, portare ad agire rapidamente.

BOTTA E RISPOSTA CON... GIUSEPPE BATTAGLIOLABOTTA E RISPOSTA CON... GIUSEPPE BATTAGLIOLAPRESIDENTE LA LINEA VERDEPRESIDENTE LA LINEA VERDE

Della Casa - Presidente, l’avvio del 2011 per le insalate in busta è stato molto pro-mettente, con toni sostenuti anche per i freschi pronti innovativi come zuppe e insalate arricchite che completano la categoria. Come valuta questa congiuntura favorevole? Battagliola - Viene confermato, e per certi versi anche rafforzato, l’andamento del 2010, dopo le difficoltà dei due anni precedenti. I prodotti servizio, da quelli ormai storici come le insalate a quelli frutto della più recente innovazione come i purè, incontrano i favori della clientela dei negozi moderni poiché risolvono in modo convincente la riduzione del tempo per la preparazione dei pasti, fattore sempre più critico per molti consumatori. L’innova-

zione a nostro avviso sarà il driver di sviluppo per il prossimo futuro: se sapremo arricchire la gamma offerta con soluzioni pronte da materia prima fresca in linea con le esigenze dei clienti potremo aumentare la quota di acquirenti abituali dei nostri prodotti che rappresenta ancora il tallone d’Achille della categoria.Della Casa - Rimanendo in tema di innovazione, la prossima settimana inaugurerete il Vostro nuovo stabilimento a Manerbio. Ci può dare qualche anticipazione?Battagliola - La ricerca del nuovo è un elemento che caratterizza da sempre il nostro percorso d’impresa. Per sviluppare innovazione occorre investire sulle tecnologie e questo è possibile solo aumentando le di-mensioni di scala dei processi. E’ una corsa incessante a preservare al meglio la freschezza dei prodotti usando tutti i supporti che le moderne tecnologie offrono, come la robotica. Questo è lo spirito con cui abbia-mo investito oltre 15 milioni di Euro nel nuovo stabilimento di 11.000 mq e nella rivisitazione di tutti i layout e dell’impiantistica del polo produttivo di Manerbio che ha così raggiunto i 30.000 mq e racchiude quanto di meglio c’è a disposizione per i freschi pronti, con significative maggiori efficienze nei processi produttivi, il tutto al servizio della sicurezza e dell’economicità.

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DAL MONDODAL MONDO

PROSPETTIVE ROSEE PER ZESPRI, FOCUS SU MARKETING E INNOVAZIONE VARIETALELa stagione dei kiwi della Nuova Zelanda si sta aprendo nel migliore dei modi. La coltura ha infatti beneficiato que-st’anno di condizioni di produzione ottimali, con un’estate calda ed umida che ha permesso ai produttori di ottenere frutti di buona pezzatura, con elevati livelli di zucchero e di sostanza secca, sostanzialmente in linea con la media del precedente anno. I volumi complessivi saranno allineati agli standard degli ultimi anni, con circa 100 milioni di casse (18kg), di cui circa 73 milioni afferenti alla varietà Hayward e 26 di Zespri Gold (Hort16A). Sembrano esserci tutte le premesse per un’ottima stagione. La prima nave partirà alla fine del mese verso il Giappone, situazione loca-le permettendo, dove si stima arriverà circa a metà aprile. A seguire ne sono previste altre due dirette in Cina e poi su, verso l’Europa, poco dopo. Relativamente al mercato europeo, Zespri si aspetta di avere una forte presenza nei supermercati con i kiwi neozelandesi a partire da Maggio ed aprirà la stagione con un denso programma promozio-nale. La campagna sarà caratterizzata in particolare da in-store promotion, retail roadshow e pubblicità televisiva.

Zespri punta in particolare ad una forte collaborazione con le catene distributive con in-store merchandising, in-store sampling e distribuzione di materiale promo-pubblicitario a punto vendita.In termini varietali, Zespri prevede inoltre quest’anno di finalizzare il posizionamento sul mercato delle nuove varietà di kiwi sviluppate lo scorso anno. Saranno realizzati allo scopo consumer test sulle nuove varietà, una verde e dolce e due a polpa gialla, di cui una pre-coce e l’altra tardiva. I test condotti quest’anno, con maggiori volumi rispetto al precedente anno, saranno di importanza cruciale per stabilire soprattutto i “tempi” delle due cultivar a polpa gialla a inizio e fine stagione. Il consiglio di Zespri si riunirà nel mese di giugno per decidere in relazione al rilascio di ulteriori licenze per le nuove varietà. Il prossimo step è rappresentato da cultivar a polpa rossa, attualmente in fase test.

DALLDALL’ ’ EUROPAEUROPA

LA CINA APRE AL CIBO EUROPEO DI QUALITÀ, MANCA L’ORTOFRUTTA ITALIANAQuesta settimana è andato in porto il protocollo sperimentale “10 + 10” che Europa e Cina hanno siglato cinque anni fa per lo scambio di registrazioni di prodotti Dop e Igp. Tra gli europei campeggiano come apripista Grana Padano e Prosciutto di Parma, ma nessun ortofrutticolo, né europeo né soprattutto italiano. I dieci prodotti cinesi accettati su base “bilaterale” ne annoverano un ampio ventaglio: l’asparago Dongshan Bai Lu Sun, il pompelmo Guanxi Mi You, l’aglio Jinxiang Da Suan, ed ancora la pesca Pinggu Da Tao, la mela Shaanxi ping guo, oltre a thè, crostacei, aceto e vermicelli tipici del continente asiatico. I dieci pro-dotti cinesi del protocollo hanno già in ballo una richiesta pubblicata in Gazzetta ufficiale europea, a breve il via libero definitivo. Numero-si prodotti ortofrutticoli, quindi, che faranno capolino sugli scaffali dei supermercati europei. Per certi aspetti, sorprende viceversa che nei 10 prodotti europei non vi sia alcun ortofrutticolo, eccezion fatta per le prugne secche francesi “Pruneaux d’Agen”. È senz’altro giusta la soddisfazione della Coldiretti di fronte al riconoscimento da parte della Cina di due prodotti di alta qualità italiani come il prosciutto di Parma ed il grana padano. Sorprende, tuttavia, che non campeggi nell’elenco dei “nostri” 10 prodotti riconosciuti alcun ortofrutticolo europeo ed an-cor più alcun ortofrutticolo tipico dell’eccellenza italiana, se solo consi-deriamo che il Belpaese detiene il record di riconoscimenti Dop e Igp per la categoria ortofrutta, categoria che registra peraltro le migliori performance della bilancia agroalimentare italiana. Alla luce di queste considerazioni non possiamo far altro che auspicare che il prossimo “round” Cina verso Europa veda il riconoscimento di alcuni “gioielli” della nostra produzione ortofrutticola. Ce lo auguriamo!

Shananxi ping guo (mela)

Guanxi Mi You (pompelmo)

Inghilterra

Francia

ItaliaGrana Padano

I DIECI PRODOTTI ACCETTATI SU BASE "BILATERALE"Tra Cina ed Unione Europea

Lixian Ma Shan Yao (tubero igname)Longjing cha (thè)

Pinggu Da Tao (pesca)

White Stilton/blue stilton Cheese (formaggio)Scottish Farmed Salmon (salmone)

West Country Farmhouse Cheddar (formaggio)Roquefort (formaggio)

Pruneaux d'Agen / mi-cuits (prugne secche)Comtè (formaggio)

Spagna

Cina

Dongshan Bai Lu Sun (asparago)

Prosciutto di ParmaPriego de Còrdoba (olio d'oliva)

Sierra Màgina (olio d'oliva)

Jinxiang Da Suan (aglio)

Zhnjiang Xiang Cu (aceto)Longkou Fen Si (vermicelli)

Yancheng Long Xia (crostaceo)

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25 Marzo 2011 Circolare n. 11/2011

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DALLDALL’ ’ ITALIAITALIA

LE PANTERE GRIGIE TARGET ACCESSIBILE ANCHE CON LE NUOVE TECNOLOGIE I nati dal 1946 al 1960, i cosiddetti baby boomers perché figli della ripresa economica, aumentano di anno in anno il loro peso all’interno della società italiana per effetto della riduzione delle nascite e diventano pertanto un target sempre più importante per chi realizza prodotti di largo consumo come l’ortofrutta. La novità è che questo cluster si sta avvicinando a grandi passi alle nuove tecnologie dell’informazione offrendoci l’opportunità di avvicinarli e comunicare in modo innovativo, efficace ed

efficiente rispetto ai tradizionali media, come la televisione, che se hanno il pregio di un basso costo per contatto presentano, viceversa, elevate soglie di accesso, spesso insuperabili dal-le piccole aziende del settore e dai loro microscopici business. Secondo le rilevazioni fatte da GFK Eurisko a dicembre 2010, infatti, il 21% degli ultra cinquantacinquenni, che rappresenta-no ormai un terzo della popolazione italiana, gestisce il proprio conto corrente in rete contro una media nazionale del 18%, il 58% va in vacanza usando internet e il 18% si informa sulla salute con siti specializzati. Non solo: il dieci per cento acquista in rete contro una media nazionale del 27%, ma il 23% dice che lo farà presto. Oggi in Italia ci sono 25 milioni di utenti della rete, di questi oramai l’11% è rappresentato da persone che hanno più di 55 anni.

PILLOLE DELLA SETTIMANA PILLOLE DELLA SETTIMANA

(clicca sul titolo per saperne di piu(clicca sul titolo per saperne di piu’ ’ ) FRUITIMPRESE: LA BILANCIA COMMERCIALE ORTOFRUTTA METTE A SEGNO UN +111%, LA SECONDA MIGLIORE PERFORMANCE DEL DECENNIO

Il saldo ortofrutticolo 2010 è balzato a 1 miliardo e 173 milioni di Euro. VERNOCCHI E’ IL NUOVO PRESIDENTE APO CONERPO: AGGREGAZIONE DELL’OFFERTA E GIOCO DI SQUADRA LE PRIORITA’ SU CUI PUNTARE

Lo ha eletto all’unanimità il Consiglio di Amministrazione che ha anche chiamato alla Vice Presidenza il ferrarese Roberto Cera. ALLARME SANITARIO PER ORTAGGI MAROCCHINI E TURCHI, CONTINUA LA POLEMICA SPAGNA-MAROCCO

Denunciati due nuovi casi: pomodori marocchini con “procimidone” e peperoni turchi con “metomilo”. COOP: CONTINUARE AD INVESTIRE SULLE PRODUZIONI DI QUALITA’ PER RILANCIARE I CONSUMI

Il gruppo Coop chiude il 2010 con un dato di crescita delle vendite dell’1,6%, la media Gda ferma a -0,1%. ALMAVERDE BIO PUNTA AD UNA GAMMA BIOLOGICA COMPLETA

Dopo aver acquisito quattro nuovi partners, si avvicina l’obiettivo di un “biologico a tutto campo”.

2,5 milioni di utenti

OVER 55sulla retein ITALIA

2,5 milioni di utenti

OVER 55sulla retein ITALIA

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25 Marzo 2011 Circolare n. 11/2011

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ORTOFRUTTA IN CIFREORTOFRUTTA IN CIFRE

LA QUOTA DEI GRUPPI DISTRIBUTIVI SU LCC IN IPER + SUPER + SELF

SOPRALERIGHESOPRALERIGHEIl prosciutto di Parma ha aumentato l’export del 9,5% nel 2010. E’ il miglior risultato di sempre. Si tratta di 2,2 milioni di prosciutti, per oltre 200 milioni di Euro di valore, che corrispondono ad un quarto dell’intera produzione. In analogia con l’ortofrutta saremmo portati pensare che il primo mercato di consumo estero sia la Germania, mentre è solamente terza; invece storicamente la prima area di acquisto fuori dallo stivale è la Francia che, però, lo scorso anno è stata superata dagli USA, che sono diventati il primo mercato di destino. Ma gli USA non sono nella più grave crisi economica dopo quella del 1929? Si, ma dopo aver superato le problematiche sanitarie, che impedivano l’ingresso diretto del nostro gioiello alimentare negli States, il Consorzio ha lavorato per affermare il prodotto pre-affettato, in pieno spirito conve-nience, tanto caro agli anglosassoni. Tanto caro che anche in Nuova Caledonia nel 2010 sono state esportate 22.000 vaschette degli oltre sessanta milioni di pezzi spediti all’estero e che sono la vera chiave di svolta del commercio inter-nazionale di questa specialità. E voi direte: ma a noi che facciamo ortofrutta cosa ci interessa? Ci interessa, o - almeno - ci dovrebbe interessare dico io, perché solo quando avremo cambiato il nostro assetto dell’export in chiave moderna come hanno fatto gli amici del Parma potremo dire di aver consolidato un risultato positivo come quello di quest’anno, se no è solo congiuntura. A proposito, come mai nel protocollo sperimentale bilaterale Cina-UE sui prodotti a denomina-zione appena siglato ci sono 5 ortofrutticoli in entrata nell’Unione e nessuno in uscita mentre è presente il prosciutto di Parma? Non sarà che ci gongoliamo ancora con la Germania e non pensiamo davvero all’oltremare? RDC

2010

Fonte: Elaborazioni Italiafruit News su dati Top Trade IRI

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