Bauforschung auf Schloss Tirol Studi di storia edilizia a ... · cata nel periodo intorno al...
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Bauforschung auf Schloss Tirol
Studi di storia edilizia a Castel Tirolo
H e f t 4 Q u a d e r n o 4 2 0 0 6
Campione ST-170, parete esterna sud, palazzo mer idionale .Lar ice , tracce d’incendio, anello cambiale , pr imo anello: 1114,abbatt imento autunno/inverno 1284/85
Probe ST-170 , Süd f a s s ade Südpa l a s . L ä rche , Brand -spuren , Wa ldkan te m i t R inde , e r s te r J ah rr i ng : 1114 ,Fä l l d a tum : Herbs t /Win ter 1284 /85
L u i s D u r n w a l d e r , S i e g f r i e d d e R a c h e w i l t z
M a r t i n B i t s c h n a u
K u r t N i c o l u s s i
Vorwort / Prefazione 5
Bauforschung und Dendrochronologie auf Schloss Tirol /
La dendrocronologia nella ricerca sulle origini di Castel Tirolo 6
Schloss Tirol – Hölzer als Zeugen von 900 Jahren Bauentwicklung /
Castel Tirolo – 900 anni di storia attraverso i reperti lignei 9
Bereits seit rund 20 Jahren wird Schloss Tirol dendrochrono-
logisch untersucht. Als wichtigstes „Exponat“ des Südtiroler
Landesmuseums für Kultur- und Landesgeschichte Schloss Tirol
hatte die Erforschung der Burg oberste Priorität; zum anderen
war wohl bewusst, dass Ergebnisse zu erwarten waren, die für
die gesamte Landesgeschichte von Relevanz sein würden. Mit
der umfassenden dendrochronologischen Kartierung Schloss
Tirols (1999–2004) konnten weitere Studien erfolgen, deren
Resultate nunmehr im vorliegenden Band 4 der „Bauforschung
auf Schloss Tirol“ vorliegen.
Durch die enge Zusammenarbeit aller wissenschaftlichen Diszip-
linen wurde die Entstehungszeit Schloss Tirols im 11. Jh. belegt.
Die Dendrochronologie spielte dabei eine wesentliche – näm-
lich die bauanalytischen Ergebnisse von naturwissenschaftlicher
Seite her absichernde – Rolle.Was die Bauforscher dabei kaum
auszusprechen wagten, korrigierte dieser Forschungszweig noch
tiefer in die Vergangenheit: Mehrere Balkenbeprobungen der
zweiten Bauphase der Burg in Tempel und Kapelle datieren ins
ferne Jahr 1138 – was eindeutig belegt, dass die Burg schon lange
vor dieser Zeit erbaut worden ist.
Unser herzlichster Dank gilt Prof. Dr. Kurt Nicolussi, Leiter der
dendrochronologischen Arbeitsgruppe am Institut für Geografie
der Universität Innsbruck, und seinem Team, das in jahrelanger
Kleinarbeit auf Schloss Tirol jedes relevante Holzartefakt be-
probt und datiert hat. Als Ergebnis dieser Arbeit liegt nun eine
„Zeitkarte“ vor, die jeden Bauteil der Burg klar einordnet – mit
sämtlichen Um- und Neubauphasen.
Siegfried de Rachewiltz
Direktor
Luis Durnwalder
Landeshauptmann
Präsident des Verwaltungsrates
Sono ormai oltre vent’anni che Castel Tirolo è oggetto di indagini den-
drocronologiche. Se da un lato la ricerca sulla stessa storia del castel-
lo, quale principale “oggetto espositivo” del Museo Provinciale storico-
culturale che esso oggi ospita, ha avuto un’assoluta priorità, dall’altro
ben si riusciva ad intuire che i risultati di una simile indagine avreb-
bero portato a dei risvolti assai rilevanti per la storiografia dell’intera
regione. Con la meticolosa schedatura dendrocronologica di Castel
Tirolo eseguita negli anni 1999-2004 si è ottenuta un’ulteriore serie
di risultati ora pubblicati nel presente quaderno, il quarto ormai sugli
studi di storia edilizia a Castel Tirolo.
Grazie ad un fitto intreccio di comparazioni interdisciplinari è stato
accertato che l’origine di Castel Tirolo risale all’XI secolo. La dendro-
cronologia ha avuto in ciò un ruolo essenziale, potendo convalidare le
analisi edilizio-strutturali mediante i criteri delle scienze naturali.
Infatti, quel che gli addetti alle analisi strutturali quasi non osavano
sostenere fu non solo avvalorato dalla dendrocronologia, ma venne da
essa addirittura corretto, collocando l’origine del maniero in un perio-
do ancora più remoto. Varie travi tra quelle campionate ed apparte-
nenti alla seconda fase di edificazione del tempio e della cappella ri-
salgono al lontano 1138, a chiara testimonianza del fatto che le
prime radici del castello affondano in un’epoca molto antecedente.
Il nostro più fervido ringraziamento va al professor Kurt Nicolussi,
direttore del gruppo di lavoro dendrocronologico presso l’Istituto geo-
grafico dell’Università di Innsbruck, ed ai suoi collaboratori che per
lunghi anni hanno analizzato e datato ogni importante elemento
ligneo presente nel castello. Il risultato di questa minuziosa indagine
consiste ora in una vera e propria “cronologia” che assegna un posto
preciso ad ogni parte strutturale del nostro maniero, comprese tutte
le fasi di edificazione e ristrutturazione.
Siegfried de Rachewiltz
Direttore
Luis Durnwalder
Presidente della Giunta Provinciale
Presidente del Consiglio d’Amministrazione
5
Vorwort
Prefazione
Im Rahmen der an die interessierte Öffentlichkeit gerichteten
Publikationsreihe Bauforschung auf Schloss Tirol liegt nunmehr das
vierte Heft vor. Nach einem einleitenden Überblicksheft, in dem
die an der Erforschung der Burg beteiligten Fachdisziplinen ein-
zeln vorgestellt wurden, einem zweiten Heft über die bauanaly-
tischen Erkenntnisse aus dem Bereich der geologischen und
mineralogischen Wissenschaften und dem Heft 3 über den Bri-
gantinenfund in der Krypta der Schlosskapelle (Tagungsband),
steht in vorliegender Broschüre mit der Dendrochronologie eine
weitere naturwissenschaftliche Methode im Mittelpunkt.
Das 1986 initiierte Forschungsvorhaben, die Baugeschichte des
Schlosses Tirol als eines der bedeutendsten profanen Architek-
turdenkmäler des deutschen Sprachraumes nach modernen Ge-
sichtspunkten zu analysieren und zeitlich einzuordnen, war von
Anfang bemüht, alle einschlägigen Wissenschaftsdisziplinen und
ihre Aussagemöglichkeiten zu integrieren. Die zwischenzeitliche
Installierung eines dendrochronologischen Labors am Institut
für Hochgebirgsforschung der Universität Innsbruck bot die Vo-
raussetzung, ab 1993 auch die dendrochronologische Methode
als wesentlichen Forschungspartner zu gewinnen und zu nützen.
Die Arbeiten vor Ort, die Beprobung, Auswertung und Datie-
rung von zwischenzeitlich 184 Hölzern lag seit damals in den
Händen von Ao. Univ. Prof. Dr. Kurt Nicolussi, seit 2004 Leiter
der nunmehr am Institut für Geographie der Universität
Innsbruck angesiedelten Arbeitsgruppe Dendrochronologie.
Die zeitliche Schichtung der bauanalytischen Befunde, die für
das späte 11. und frühere 12. Jahrhundert zwei wesentliche Bau-
phasen auf Schloss Tirol erkennen ließen, erfuhr durch die
Beiziehung der Dendrochronologie eine wesentliche Bereiche-
rung. Insbesondere konnte mit ihrer Hilfe die bis dahin für die
Zeit um 1150 vorgeschlagene Datierung von Saalbau und Ka-
pelle auf 1138 präzisiert werden. Die genaue zeitliche Einstufung
machte die zweite Bauphase der Burg zu einem „missing link“
der Profanbau-, insbesondere der Pfalzenforschung. Mit Blick auf
die zeitlich vorausgehende Gründungsphase der Burg eröffnete
die Frühdatierung aber auch Perspektiven, erstmals auch das bis
La collana di pubblicazioni inerenti agli studi di storia edilizia a
Castel Tirolo è ormai giunta al suo quarto appuntamento. Dopo il
primo quaderno, introduttivo e panoramico, con il quale a suo tempo
vennero presentate le singole discipline scientifico-tecnologiche coin-
volte nel progetto di ricerca, ne seguirono altri due, l’uno dedicato
ai risultati acquisiti nel corso delle analisi geologiche e mineralogiche,
l’altro invece interamente dedicato al rinvenimento della brigantina
nella cripta della cappella e pubblicato in forma di resoconto dell’ap-
posito simposio tenutosi in quell’occasione. Ora, con questo quarto
quaderno, viene posta al centro dell’attenzione un’altra importante
metodologia della ricerca scientifica: la dendrocronologia.
La ricerca iniziata nel 1986, il cui obiettivo fu ed è tuttora quello di
analizzare e collocare nel tempo con metodi attuali le varie fasi del-
l’edificazione di Castel Tirolo quale uno tra i più significativi monu-
menti architettonici profani dell’area di lingua tedesca, ha sempre
mirato ad avvalersi di tutte le discipline scientifiche che potessero, con
espressioni forti e determinanti, contribuire allo scopo della ricerca.
L’allestimento di un nuovo laboratorio dendrocronologico presso l’Isti-
tuto per le ricerche sull’alta montagna dell’Università di Innsbruck
ha offerto il presupposto per poter coinvolgere, a partire dal 1993,
anche questa metodologia e trarne un sostanziale profitto. Da allora
i lavori in loco, le campionature, le valutazioni analitiche e le datazio-
ni su innumerevoli reperti lignei (allo stato attuale più di 184) sono
affidati alle mani del prof. Kurt Nicolussi, dal 2004 direttore del grup-
po di lavoro Dendrocronologia nel frattempo costituitosi nell’ambito
dell’Istituto geografico dell’Università di Innsbruck.
Grazie a questo ampliamento del contesto interdisciplinare della ricer-
ca, l’ordine cronologico dei referti storico-analitici, che indicano nel
tardo XI e nel primo XII sec. due fasi essenziali dell’edificazione di
Castel Tirolo, ha ottenuto un prezioso arricchimento. Così, innanzi tutto,
la datazione di origine del salone e della cappella, fino ad allora collo-
cata nel periodo intorno al 1150, è stata resa assai più precisa con
l’indicazione dell’anno 1138. Tale esatta collocazione cronologica fece
della seconda fase di costruzione del maniero un vero e proprio “mis-
sing link” nella ricerca storiografica dell’architettura profana e specie
di quella riferita ai castelli. Considerando l’antecedente fase di fonda-
E i n l e i t u n g / I n t r o d u z i o n e
Bauforschung und Dendrochronologie
auf Schloss Tirol
La dendrocronologia nella ricerca sulle origini
di Castel TiroloMartin Bitschnau
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7
dahin völlig unbekannte 11. Jahrhundert im alpenländischen
Profanbau fassen zu können. 1994 wurden die dendrochronolo-
gisch gestützten Erkenntnisse auf der Tagung der Choldeway-
Gesellschaft für Bauforschung in Brandenburg zunächst der
Fachwelt, 1995 dann im Rahmen der Tiroler Landesausstellung
der breiten Öffentlichkeit vorgestellt. Seither begleitet die
Dendrochronologie alle bauhistorischen Untersuchungen, die spe-
ziell mit der Neukonzeption und dem Ausbau der Burg zum
Südtiroler Landesmuseum in den Jahren 1999 bis 2003 einher-
gingen. Zahlreiche der von den Bauanalytikern Martin Mittermair
und Walter Hauser unter Mitarbeit von Barbara Lanz, Sonja
Mitterer sowie den Archäologen Harald Stadler, Armin Torggler
und Christian Terzer in diesem Zeitraum vorgelegten
Detailbefunde konnten bestätigt und zeitlich näher geschichtet
werden. Insbesondere verdankt die Bauforschung der
Holzbeprobung die Bestätigung der Baumassenabgrenzung der
beiden frühen Burgphasen von ca. 1077/1120 und 1138, die
Differenzierung der Aufstockung von Palas-, Kapellen- und
Osttrakt, die Daten zum Brand der Burg und deren
Wiederaufbau um 1300, aber auch die Klärung von Fragen zur
spätmittelalterlichen Baugeschichte bis hin zu den Instand-
setzungsphasen im 20. Jahrhundert.
Herrn Kurt Nicolussi ist für diese seine von Akribie, Beharrlich-
keit und Qualität geprägte Arbeit, die auch im Ausstellungskon-
zept des 2003 eröffneten Landesmuseums Schloss Tirol ihren
Niederschlag fand, höchster Dank zu zollen. Die nunmehr voll-
ständige Vorlage aller Beprobungen darf als abschließender Be-
richt über die dendrochronologischen Fragestellungen auf Schloss
Tirol gewertet werden. Im Zuge der Aufarbeitung wurden die
Ergebnisse mit den bauanalytischen Befunden abgestimmt. Für
ihre textliche Einarbeitung zeichnen Martin Mittermair und Walter
Hauser, für die digitale Bearbeitung der Pläne Sonja Mitterer und
für die Jahrringgrafiken Thomas Pichler verantwortlich.
Dank gebührt ferner allen wissenschaftlichen Mitarbeitern der
letzten Jahre wie auch dem verantwortlichen Koordinationsteam
unter Paula Mair und Susanne Waiz. Unsere Anerkennung gilt
nicht zuletzt Siegfried de Rachewiltz, Direktor des Südtiroler
Landesmuseums Schloss Tirol, und dem Land Südtirol; dieses als
Auftraggeber, jener als stetiger Förderer dieses einzigartigen
Forschungsprojektes.
zione del castello, questa datazione precoce offrì però anche delle
prospettive in cui poter inquadrare l’architettura profana alpina del-
l’XI secolo rimasta finora del tutto sconosciuta sotto quest’aspetto.
Nel 1994 questi risultati di ricerca sorretti dalle analisi dendrocrono-
logiche vennero dapprima presentati al mondo scientifico nel corso del
congresso della Società Choldeway tenutosi a Brandeburgo, di segui-
to poi, nel 1995, anche al grande pubblico in occasione della grande
Mostra Storica sull’antico Tirolo. Ed è da allora che la dendrocronolo-
gia accompagna tutte le indagini storico-architettoniche, specialmente
quelle concomitanti la ristrutturazione di Castel Tirolo a Museo stori-
co-culturale della Provincia di Bolzano avvenuta nel periodo tra il 1999
ed il 2003. Numerosi reperti raccolti dagli esperti di analisi edilizia e
strutturale Martin Mittermair e Walter Hauser, coadiuvati da Barbara
Lanz e Sonja Mitterer nonché dagli archeologi Harald Stadler, Armin
Torggler e Christian Terzer, poterono così trovare un’ulteriore confer-
ma di valutazione ed una loro collocazione cronologica ancor più pre-
cisa. In modo particolare lo si deve alle indagini sui campioni lignei, se
è stata convalidata l’attribuzione del complesso strutturale a due dif-
ferenti prime fasi di costruzione (ca. 1077/1120 e 1138), se risulta
chiarita la sequenza cronologica delle sopraelevazioni riguardanti il
palazzo, la cappella e l’ala orientale, se conosciamo le date dell’incen-
dio del castello e della sua ricostruzione intorno al 1300, ed anche se
abbiamo ottenuto le risposte a quesiti inerenti al tardo Medioevo fino
alle fasi degli interventi manutentivi del XX secolo.
Uno straordinario elogio spetta al prof. Kurt Nicolussi per il suo lavoro
svolto con assoluta meticolosità, tenacia e professionalità riflessesi poi
anche nel concetto espositivo del Museo storico-culturale di Castel
Tirolo inaugurato nel 2003. La raccolta ormai completa dei campioni
sottoposti a indagine può quindi venir considerata come un rapporto
conclusivo sui quesiti dendrocronologici riferiti a Castel Tirolo. Nel corso
dell’elaborazione dei dati acquisiti, le conclusioni sono state messe a
confronto e raffrontate con quelle scaturite dalle analisi edilizio-strut-
turali. La redazione dei testi è stata curata da Martin Mittermair e
Walter Hauser, mentre l’elaborazione planimetrica digitale è stata af-
fidata a Sonja Mitterer e quella dei grafici anulari a Thomas Pichler.
Un ringraziamento è dovuto anche a tutti i collaboratori scientifici
impegnatisi nel corso di questi ultimi anni nonché alla squadra respon-
sabile per l’intero coordinamento guidata da Paula Mair e Susanne
Waiz. Un apprezzamento particolare va rivolto a Siegfried de Rache-
wiltz, direttore del Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano,
ed alla Provincia stessa: a quest’ultima quale committente, al primo
quale instancabile sostenitore di questo eccezionale progetto di ricerca.
E i n l e i t u n g / I n t r o d u z i o n e
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E i n l e i t u n g / I n t r o d u z i o n e
Fig. 1: Castel Tirolo nel 1801 (Kupferstichkabinett der Akademieder bildenden Künste, Vienna; in senso orario: lato ovest, lato sud,lato est, lato nord). I disegni realizzati da Franz Ferdinand Runkin occasione del suo viaggio attraverso il Tirolo nel 1801 mostranoancora delle parti strutturali più tardi demolite , ad esempio nelcortile interno del castello, nonché la forma del mastio prima dellasua ricostruzione avvenuta nel 1902/03.
Abb. 1 : Sch loss T iro l im Jahr 1801 (Kupfers t i chkab inet tder Akademie der b i ldenden Künste , Wien ; im Uhrze i -gers inn : Westse i te , Südse i te , Ostse i te , Nordse i te ) . DieDarste l lungen von Franz Ferd inand Runk , au fgenommenauf se iner Re ise durch T iro l im Jahr 1801 , ze igen nochspäter abger issene Baute i le , etwa im Innenhof der Burg ,und den Turm vor se inem Neuaufbau um 1902/03 .
Einleitung
Holz war und ist einer der wichtigsten Rohstoffe speziell im
Bauwesen. Die Eigenschaft von Holzpflanzen, Jahrringe zu ent-
wickeln und auf diese Weise zeitliche Abfolgen genau darzustel-
len, ermöglichte im vergangenen Jahrhundert die Entwicklung
der Dendrochronologie.1 Jahrgenaue Analysen und Datierungen
von beispielsweise in Gebäuden verwendeten Hölzern sind da-
mit realisierbar, wodurch dendrochronologische Studien ähnlich
präzise zeitliche Aussagen zulassen können, wie historische
Erwähnungen und Angaben. Da zur Bauentwicklung von Gebäu-
den, und hier vor allem in früheren Zeiten, in der Regel kaum
Daten bekannt sind, stellt die Dendrochronologie im Bereich
der historischen Baugeschichtsforschung heute einen unabding-
baren methodischen Teilbereich dar. Durch die potentielle zeit-
liche Präzision der Ergebnisse können Baumaßnahmen etwa
quellenmäßig bekannten Personen zugeordnet und insgesamt in
den historischen Kontext gestellt werden.
Schloss Tirol blickt bereits auf rund zwei Jahrzehnte dendro-
chronologischer Forschung mit allerdings schwankender Inten-
sität zurück. Erste Analysen erfolgten Mitte der 1980er Jahre2,
eine intensive Forschungsphase mit grundlegenden Ergebnissen
fällt in die Vorbereitungszeit der großen Meinhard II Ausstellung
des Jahres 1995.3 Archäologische und baugeschichtliche Studien
zum Kapellenturm von Schloss Tirol wurden dendrochronolo-
gisch begleitet und deren Resultate 1998 im Rahmen der Turris
parva Ausstellung präsentiert.4 Mit der umfassenden baugeschicht-
lichen Kartierung von Schloss Tirol 1999–2003 konnten zusätz-
liche Holzbeprobungen und dendrochronologische Studien er-
folgen, deren Resultate im Folgenden vorgestellt werden.
Die Gebäudeteile. Schloss Tirol ist ein ausgedehnter, trapezförmig
angeordneter Komplex von Gebäuden, die von der großteils
erhaltenen erstbaulichen Ringmauer umschlossen, bzw. an diese
Introduzione
Da sempre il legno è stato, e lo è tuttora, una tra le più importanti
materie prime, soprattutto per le attività edilizie. La peculiarità delle
piante arboree di formare nel corso del loro accrescimento delle cer-
chie annuali e quindi di fornire precise sequenze cronologiche, ha
dato avvio, nel secolo scorso, allo sviluppo della dendrocronologia.1
Riuscendo con tale metodo ad eseguire analisi e datazioni di grande
precisione riferite, ad esempio, al legname impiegato per la costruzio-
ne di un edificio, l’affidabilità della dendrocronologia può essere consi-
derata al pari di documenti o testimonianze storiche. Dato che in
genere le date inerenti alle origini di un edificio scarseggiano, ancor
di più se costruito in tempi remoti, la dendrocronologia rappresenta
ormai un’imprescindibile metodologia di indagine nell’ambito della
ricerca storica e tecnico-costruttiva. Grazie alla precisione annuale dei
suoi risultati, le singole vicende di un’edificazione possono, ad esem-
pio, venir attribuite a personaggi documentati ed essere così poste in
un più preciso contesto storico.
Già da circa due decenni Castel Tirolo è oggetto, benché in modo di-
scontinuo, della ricerca dendrocronologica. Le primissime analisi risal-
gono alla metà degli anni Ottanta2, mentre una fase intensa di ricerca
con risultati significativi si colloca nel periodo di preparazione della
grande mostra del 1995 dedicata a Mainardo II.3 Anche gli studi ar-
cheologici e storico-strutturali sulla torretta campanaria della cappella
furono accompagnati da indagini dendrocronologiche, i cui risultati
furono presentati nel 1998 in occasione della mostra dedicata alla
Turris parva.4 Infine, nel quinquennio 1999–2003, nel corso di una
successiva fase di più ampie indagini sulla storia dell’edificazione di
Castel Tirolo, sono state eseguite ulteriori analisi dendrocronologiche
con i risultati di seguito presentati.
Le componenti strutturali. L’impianto di Castel Tirolo è un
ampio complesso a forma trapezoidale, composto da edifici rac-
colti entro o addossati contro il muro di cinta risalente alla
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D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Schloss Tirol – Hölzer als Zeugen von
900 Jahren Bauentwicklung
Castel Tirolo – 900 anni di storia
attraverso i reperti ligneiKurt Nicolussi
1 Einführend dazu Schweingruber 1983
2 Vgl . P ignate l l i 1991
3 Vgl . Nicoluss i 1995
4 Vgl . Nicoluss i 1998 a
1 Per in t roduz ione c f r. Schwe ingruber 1983
2 Cfr. P ignate l l i 1991
3 Cfr. N ico luss i 1995
4 Cfr. N ico luss i 1998a
angebaut sind. Dabei stellt der heute vorhandene und auch bau-
geschichtlich untersuchbare Gebäudebestand nur einen, wenn
auch wesentlichen Teil der ehemals vorhandenen Bausubstanz
dar.Weitere Objekte der früher bestehenden Burganlage sind je-
doch nicht erhalten geblieben. Bekannt sind Abstürze von Gebäu-
deteilen in den östlich des Burghügels gelegenen Köstengraben5
ab dem 16. Jh., in weiterer Folge wurden im 17. Jh. auch Baukör-
per abgerissen.6 Auch die „Wiederentdeckung“ von Schloss
Tirol im 19. Jh. und die darauf folgenden Restaurierungsmaßnah-
men führten zum Abbruch von Gebäudeteilen, die nicht dem
hochmittelalterlichen Baubestand zugehörig empfunden wurden.
Dominiert wird jede moderne Ansicht von Schloss Tirol von
dem am höchsten Punkt der Burganlage gelegenen Bergfried.
Dem mittelalterlichen Baubestand gehört jedoch nur dessen un-
terer Abschnitt (bis in eine Höhe von ca. 12 m über dem Turm-
sockel) an, der obere Teil ist einer historistischen Vollendung in
den Jahren 1902 /037 zuzuschreiben. An der südöstlichen Außen-
seite des Bergfrieds ist das so genannte Mushaus angebaut, das
Teil eines ehemals größeren Gebäudekomplexes war. An der
Westseite der Burganlage befinden sich die teilweise nur einge-
schossigen und ohne markante Baudetails ausgestatteten Wirt-
schaftsgebäude, die sich an die mittelalterliche Ringmauer an-
lehnen. Die wichtigsten Gebäude konzentrieren sich jedoch an
der Südseite der Burganlage; an den dreigeschossigen Südpalas
schließt die Burgkapelle mit entsprechender Stockwerksgliede-
rung an; gegen Norden hin wird dieser Komplex durch die heute
nicht mehr als eigenständiger Bauteil erkennbare Turris parva und
den Ostpalas fortgesetzt, die jeweils vier Stockwerke zählen.
prima fase dell’edificazione ed in gran parte ancora conservato.
Tali costruzioni ancora esistenti e quindi disponibili per indagini
storiche, strutturali e tecnico-costruttive rappresentano solo una
parte, anche se sostanziale, dell’originale complesso di edifici
un tempo qui presente. Si hanno notizie di parti di edifici crolla-
te a partire dal XVI secolo nella Forra dei Castagni5 ad est del
colle, mentre risale al XVII secolo la demolizione di altre compo-
nenti strutturali 6. Anche la “riscoperta” di Castel Tirolo nell’Otto-
cento ed i successivi interventi di restauro hanno portato alla
demolizione di alcune parti di costruzioni ritenute non attinenti
al contesto architettonico altomedievale.
L’attuale veduta di Castel Tirolo, da qualunque punto di vista lo
si osservi, è dominata dal mastio che si erge sull’area culminante del-
l’intero poggio. Di origine medievale risulta però soltanto la sua por-
zione inferiore (fino ad un’altezza di ca. 12 m sopra il basamento),
mentre la sua parte superiore è frutto di un completamento eseguito
negli anni 1902/037. Adiacente alla facciata esterna sud-est del
mastio si trova l’edificio del refettorio, il cosiddetto Mushaus, parte di
una precedente struttura di dimensioni maggiori. Nell’area occidenta-
le dell’impianto troviamo poi, adagiati contro il muro di cinta medieva-
le, gli edifici di servizio, in parte costruiti ad un solo piano e privi di
significativi elementi strutturali. Gli edifici più rappresentativi si trova-
no, invece, raggruppati sul lato meridionale dell’impianto: il palazzo
meridionale a tre piani, a cui si aggiunge la cappella, anch’essa strut-
turata a tre piani, e che si collega in direzione nord alla Turris parva,
oggi non più identificabile come struttura a sé stante, ed al palazzo
orientale, entrambi strutturati a quattro piani.
La presente pubblicazione si riferisce all’indagine eseguita su ele-
menti lignei provenienti da tutte le principali componenti strutturali
presenti nelle varie aree dell’impianto.Tale ricerca analitica è stata
resa possibile grazie ad un precedente ingente lavoro di indagine
storica e tecnico-costruttiva 8 iniziato già nel 1986 ed ulteriormente
intensificato nel corso della ristrutturazione del castello a museo.
Queste nuove indagini dendrocronologiche riprendono un ciclo esplo-
rativo già iniziato nel 1993.
Dendrocronologia. La dendrocronologia (studio degli anelli di
accrescimento degli alberi) si basa sulla peculiarità degli alberi di
produrre degli strati concentrici di accrescimento legnoso, i cosid-
detti anelli annuali. Nelle aree geografiche di media ed alta latidu-
dine tale accrescimento, e quindi la formazione dei relativi anelli,
avviene solamente durante il periodo vegetativo. Le condizioni di
accrescimento, diverse di anno in anno, portano ad una configura-
zione diversificata degli anelli, che quindi generano delle caratte-
ristiche sequenze anulari che possono essere estremamente simili
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H H o f / c o r t i l eM M u s h a u s / M u s h a u sK K a p e l l e / c a p p e l l aO O s t p a l a s / p a l a z z o o r i e n t a l eS S ü d p a l a s / p a l a z z o m e r i d i o n a l eT Tu r m / m a s t i oW W i r t s c h a f t s g e b ä u d e / e d i f i c i d i s e r v i z i oZ Z w i n g e r / r i v e l l i n o
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D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
5 Mirwald et a l . 2002
6 Vgl . aus führ l ich Trapp 1973
7 Vgl . Caste l lan i Zahir 1998
8 Die bauanalyt ischen Untersuchungen er fo lgen durch M. Bitschnau,
W. Hauser und M. Mittermair unter Mitarbeit von B. Lanz und S. Mitterer.
5 Mirwa ld e t a l . 2002
6 Cfr. ne l de t tag l i o Trapp 1973
7 Cfr. Cas te l lan i Zah i r 1998
8 Le ana l i s i d i s to r ia ed i l i z ia sono s ta te e f fe t tuate da M. B i t sc hnau ,
W. Hauser e M. Mittermair con la col laborazione di B . Lanz e S . Mitterer.
Für die vorliegende Publikation wurden Hölzer aus allen we-
sentlichen Bauteilen untersucht. Die Möglichkeit zu diesen Analy-
sen sind den intensiven baugeschichtlichen Untersuchungen8, die
bereits 1986 anliefen und im Zuge des Museumsausbaus auf
Schloss Tirol intensiviert wurden, zu verdanken. Mit den neuen
dendrochronologischen Auswertungen wurden Arbeiten fortge-
setzt, die 1993 begonnen hatten.
Dendrochronologie. Die Dendrochronologie (Jahrringanalyse) be-
ruht auf dem Phänomen, dass Holzpflanzen rhythmische Zuwachs-
zonen, so genannte „Jahrringe“, ausbilden können. In den mittleren
und höheren Breiten erfolgt Holzzuwachs und damit das Wachs-
tums eines Jahrringes nur während der sommerlichen Vegeta-
tionszeit. Die von Jahr zu Jahr unterschiedlichen Wachstumsbedin-
gungen führen zu ungleich ausgebildeten Jahrringen, so dass mar-
kante und charakteristische Jahrringabfolgen entstehen, die in
unterschiedlichen Baumindividuen überaus ähnlich sein können.
Dieses Phänomen ermöglicht die Synchronisation von Jahrring-
sequenzen verschiedener Bäume und in weiterer Folge den Aufbau
von Jahrringmittelkurven, so genannten Chronologien, die auf den
Serien von hunderten, wenn nicht tausenden unterschiedlichen
Holzproben beruhen. Diese Synchronisation und Überlappung vie-
ler Jahrringserien ermöglicht die Erstellung langer, teilweise Jahr-
tausende abdeckender Jahrringchronologien.
Die Zuordnung eines einzelnen Jahrringes der Jahrringabfolge einer
Probe kann durch die Synchronisationen mit datierten Serien auf
das Kalenderjahr genau erfolgen. Auch spezielle Ereignisse, etwa
das Ende der Jahrringserie aufgrund der Fällung des Baumes, kann
damit prinzipiell einem Kalenderjahr zugewiesen werden. Darüber
hinaus lässt der Stand der Ausbildung des letzten Jahrringes vor
der Fällung, der so genannten Waldkante, auch die Unterscheidung
einer Sommerschlägerung von einer Fällung während des Herbs-
tes bzw.Winters, d.h. während der Zeit der Vegetationsruhe, zu.
Die Ausbildung der Jahrringe hängt ganz wesentlich an den lokalen
ökologischen Bedingungen. Das kann gerade in einem Gebirgs-
raum wie Tirol zur Ausbildung von gänzlich unterschiedlichen Jahr-
ringmustern, bedingt durch unterschiedliche Vegetationszeiten,
verschiedene Phasen von Wachstumsstörungen und den lokal dif-
ferenziert vorhandenen Wachstumsressourcen, führen. Dazu
kommt die unterschiedliche Reaktion der verschiedenen Baumar-
ten auf die jeweiligen standortspezifischen Wachstumsbedingungen.
Ein wesentliches Kennzeichen für die Verwendung von Holz als
Baumaterial im Raum von Tirol ist die lokale bzw. regionale Ver-
fügbarkeit dieser Ressource. Dies unterscheidet den alpinen
in diversi individui arborei. Tale fenomeno permette la sincronizza-
zione tra le sequenze anulari di alberi diversi e quindi la elabora-
zione di curve medie, le cosiddette cronologie, basate su centinaia,
spesso anche su migliaia di differenti campioni lignei. La sincroniz-
zazione e sovrapposizione di un consistente numero di sequenze
anulari permette la realizzazione di lunghe cronologie che in parte
coprono un arco di interi millenni.
È possibile risalire all’anno esatto di formazione di ogni singolo
anello di una sequenza anulare tratta da un campione mettendo-
la a confronto con serie datate. Ciò consente anche di datare con
esattezza eventi particolari, come ad esempio l’interruzione di una
sequenza anulare causata dall’abbattimento dell’albero.
Inoltre la struttura anatomica dell’ultimo anello formatosi prima
dell’abbattimento (il cosiddetto anello cambiale) riesce perfino a
raccontarci se l’albero sia stato abbattuto d’estate oppure durante
l’autunno o l’inverno, cioè nel periodo del riposo vegetativo.
La conformazione degli anelli annuali dipende innanzitutto dalle
specifiche condizioni ecologiche del sito. Ciò comporta, specie in
un’area alpina come il Tirolo, uno sviluppo di modelli anulari total-
mente differenti l’uno dall’altro a causa dei differenti periodi vege-
tativi, dei diversi fattori di disturbo e delle diverse risorse local-
mente disponibili, a cui si aggiunge la reazione, del tutto individua-
le da parte delle singole specie arboree, alle specifiche condizioni
di accrescimento presenti nel singolo sito.
L’abbondante impiego del legno quale materiale da costruzione
in tutta l’area alpina deriva dalla grande disponibilità locale e
regionale di tale risorsa, a differenza di altre regioni europee,
come ad esempio le isole britanniche, che già nel Medioevo do-
vevano ricorrere ad ingenti importazioni di legname.9 Nel Tirolo
per le costruzioni si usava, con rare eccezioni, soprattutto il legno
delle conifere, privilegiando l’abete rosso (Picea abies Karst.
Mill.) ed il larice (Larix decidua L.)10. Infatti altre specie di coni-
fere come l’abete bianco (Abies alba Mill.), il pino silvestre
(Pinus sylvestris L.) o il cirmolo (Pinus cembra L.) raramente
trovano impiego nelle costruzioni, se non in zone particolari.
Così il cirmolo appare praticamente solo nelle costruzioni delle
aree al limite della vegetazione boschiva nelle Alpi centrali.
Dato il ricco patrimonio di edifici storici, da circa vent’anni nell’area
tirolese vengono eseguite in modo sistematico delle indagini dendro-
cronologiche11 concentrate soprattutto sulle analisi edilizio-strutturali.
Altri campi di applicazione sono rappresentati dai quesiti posti dal-
l’ecologia12, dalla climatologia e dalla storia del paesaggio13. Per le
due specie arboree più significative, l’abete rosso ed il larice, si di-
spone attualmente di cronologie anulari ben replicate che si svilup-
Raum ganz wesentlich von anderen europäischen Gebieten, etwa
die Britischen Inseln, für die bereits im Mittelalter umfangreiche
Holzimporte nachgewiesen sind.9 Mit wenigen Ausnahmen wur-
den im Tiroler Raum Nadelhölzer, und hier überwiegend Fichte
(Picea abies Mill.) und Lärche (Larix decidua L.) als Baumaterial
verwendet.10 Die übrigen alpinen Nadelhölzer Tanne (Abies alba
Mill.), Kiefer (Pinus sylvestris L.) und Zirbe (Pinus cembra L.) tre-
ten demgegenüber vergleichsweise selten als Bauholz und dann
vor allem in speziellen Gebieten in Erscheinung. Etwa findet sich
Zirbe in Gebäuden praktisch nur im Bereich der Waldgrenze im
zentralalpinen Gebiet.
Dendrochronologische Untersuchungen werden in Tirol konti-
nuierlich seit etwa 20 Jahren durchgeführt.11 Einen Schwerpunkt
bilden dabei baugeschichtliche Analysen, die durch den reichen
Bestand an historischen Gebäuden begünstigt werden, andere
Fragestellungen sind im Bereich der Ökologie12 und Klima- und
Landschaftsgeschichte13 zu suchen. Für die beiden wichtigsten
Bauholzarten Fichte und Lärche liegen zwischenzeitlich gut
belegte Jahrringchronologien vor, die durchgehend bis 1028 AD
(Fichte) bzw. 3281 v. Chr. (Lärche) zurückreichen (Abb. 2).14
Die Lärchenchronologie wird dabei im letzten Jahrtausend von
Bauhölzern dominiert, während der Abschnitt vor 750 AD zur
Gänze auf subfossilen Holzproben aus dem Waldgrenzbereich
beruht. Die Abdeckung des vergangenen Jahrtausends mit Kie-
pano a ritroso, senza interruzione, fino all’anno 1028 (per l’abete
rosso) e all’anno 3281 a.C. (per il larice)14. La cronologia del larice
è dominata nell’ultimo millennio da serie provenienti da edifici stori-
ci, mentre la parte antecedente il 750 d.C. si basa esclusivamente
su reperti lignei subfossili raccolti in aree a quote prossime al limite
del bosco. La copertura del passato millennio con cronologie riferite
al pino silvestre e all’abete bianco risulta nel Tirolo, invece, ancora
piuttosto lacunosa. Per queste due specie arboree, la datazione ad
un anno preciso prima dell’inizio dell’era moderna è basata sulla
sincronizzazione con cronologie riferite ad altre specie e a regioni
extralpine. La cronologia con maggiore estensione temporale disponi-
bile per il Tirolo è quella del cirmolo, che copre, senza interruzione,
l’intero arco di tempo degli ultimi 9111 anni.
L’applicazione del metodo dendrocronologico nell’ambito dell’analisi
Abb . 2 : D ie ze i t l i che E r s t reckung der am In s t i t u t f ü r Hochgeb i r g s for schung bzw. Geograph i e e r a rbe i t e -t en J ah rr i ngchrono log i en . Der Da tensa t z ba s i e r t au fP robenmater i a l de s m i t t l e ren Os ta l penraumes unddeck t d i e w i ch t i g s ten Nade lho l z a r ten d i e se s Raumesab ( S t and Sommer 2006 ) .
F i g . 2 : E s t e n s i o n e t empo ra l e d e l l e c ro n o l o g i e a n u l a r ie l abo ra t e da l l ’ I s t i t u t o pe r l a r i c e r ca su l l ’ a l t a mon tagna e da l l ’ I s t i t u t o geog ra f i c o de l l ’Un i v e r s i t à d i I nn sb ru c k .I dat i s i ba sano su camp ion i de l l ’ a rea cen t ra l e de l l e A l p io r i en ta l i e fa r i fe r imen to a l l e spec i e d i c on i fe re magg i o r -men te p re sen t i i n que s t ’ a rea ( s i t uaz i one e s t a t e 2006) .
1 2
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
9 Vgl . dazu etwa Mi l l s /Crone 1998
10 Vgl . dazu Nicoluss i 2002
11 Erste Arbeiten wurden von V. Gier tz Anfang der 1970er Jahre im
Nordt iroler Ötzta l durchgeführ t , vg l . dazu Gier tz 1975. Für e inen
kurzen Überbl ick s iehe Nicoluss i 1999
12 Vgl . etwa Oberhuber et a l . 1997
13 Vgl . zusammenfassend Nicoluss i /Patze l t 2001
14 Beide Jahrr ingchronolog ien beruhen derzeit auf jewei ls knapp 1000
Jahrr ingre ihen.
15 Vgl . etwa Hol lste in 1980, für Tirol Nicoluss i 1996
16 Vgl . Clausnitzer 1990
17 Gerade auf Schloss Tirol kann in der Turr i s par va solch e in Vorgang
belegt werden, vg l . Nicoluss i 1998a
9 Cfr. ad es . Mi l l s /Crone 1998
10 Cfr. N ico luss i 2002
11 I pr imiss im i lavor i esegu i ta da V. G ie r tz ne l l ’ aus t r iaca Ötzta l
r i sa lgono a l l ’ in iz io deg l i ann i Set tanta de l seco lo scor so .
Cfr. G ier tz 1975, Nico luss i 1997
12 Cfr. ad es . Oberhuber e t a l . 1997
13 Cfr. in fo rma r iassunt i va Nico luss i /Patze l t 2001
14 Entrambe le c rono log ie anu lar i s i basano at tua lmente c iascuna su un
mig l ia io scar so d i se r ie campionate .
15 Cfr. ad es . Ho l l s te in 1980, per i l T i ro lo N ico luss i 1996
16 Clausn i tzer 1990
17 Propr io a Cas te l T i ro lo , ne l la Turr is par va , s i è a conoscenza d i un
s im i le ep i sod io , c f r. N ico luss i 1998
fern-, bzw.Tannen-Reihen des Tiroler Raums hingegen ist derzeit
noch lückenhaft. Jahrgenau datierte Proben dieser Holzarten vor
der Neuzeit beruhen auf Synchronisationen mit Jahrringchrono-
logien anderer Baumarten, bzw. aus Gebieten außerhalb der
Alpen. Die längste Jahrringchronologie im Tiroler Raum liegt
derzeit für die Zirbe vor, die den Zeitraum der letzten 9111
Jahre durchgängig abdeckt. Für den Einsatz der Dendrochrono-
logie im Bereich der historischen Bauanalyse ist die Frage we-
sentlich, inwieweit an Konstruktionshölzern erarbeitete Fälldaten
mit dem Baugeschehen übereinstimmen. Hier zeigen verglei-
chende Untersuchungen an archivalisch oder durch Bauinschrif-
ten datierten Gebäuden übereinstimmend eine hohe Kongruenz.
In der Regel differieren dendrochronologisch bestimmte Fäll-
daten der Konstruktionshölzer nur 1 bis 2 Jahre von bekannten
Fertigstellungsdaten.15 Hölzer waren in frischem Zustand leichter
bearbeitbar, auch wurden Bäume oftmals speziell für bestimmte
Bauten geschlägert.16 Damit kann mit jahrringanalytisch festgeleg-
ten Fälldaten von Bauhölzern meist der Bauzeitraum des unter-
suchten Gebäudes datiert werden. Ausnahmen von dieser gene-
rellen Regel sind vor allem bei Umbauten, die unter Verwendung
von Altholz ausgeführt wurden17, oder bei Bauunterbrechungen18,
bei denen offensichtlich Hölzer aus früher geplanten Bauetappen
erst später Verwendung fanden, zu beobachten.
Probennahme und -analyse. Wo möglich, wurden auf Schloss Tirol
Holzquerschnitte, was gerade in vergangenen Jahren durch die
durchgeführten Umbaumaßnahmen und Bauanalysen erleichtert
wurde, für die Untersuchungen gewonnen. Bei verbauten Höl-
zern kamen Fräs- bzw. Handbohrer zum Einsatz. Die Proben wur-
den für die dendrochronologische Analyse der Jahrringbreiten
jeweils mit Klingen präpariert, die Messungen mit einer Auflösung
von 0.001 mm durchgeführt.19 Meist kamen mehrere Radien je
Probe zur Auswertung; diese Einzelradien dienten in weiterer
Folge der Erstellung einer Mittelkurve. Anschließend wurden die
so gewonnen Probenreihen mit den übrigen Jahrringreihen von
Schloss Tirol sowie mit verschiedenen alpinen Referenzserien20
verglichen und gegebenenfalls synchronisiert. Im Zuge der Jahr-
ringauswertungen erfolgte jeweils auch eine Holzartenbestimmung.
storica di un edificio richiede la conoscenza del grado di corrispon-
denza tra la data di abbattimento delle piante matrici e le vicende
costruttive. Indagini comparative basate su documenti d’archivio o
iscrizioni presenti sulle costruzioni hanno dimostrato un alto grado di
congruenza. Di norma le datazioni dendrocronologiche dei legnami
da costruzione divergono di appena 1 o 2 anni da una documentata
data di fine costruzione.15 Il legname fresco era più facile da lavorare
e spesso gli alberi venivano abbattuti appositamente per essere im-
piegati in una ben determinata costruzione.16 Quindi, il più delle volte,
la datazione dendrocronologica del legname impiegato permette di
circoscrivere il periodo di costruzione dell’edificio indagato. Eccezioni
si osservano soprattutto in presenza di ristrutturazioni eseguite con il
reimpiego di legname già usato17 o nei casi in cui si è assistito ad una
interruzione dei lavori18 e quindi all’impiego ritardato di legnami de-
stinati in origine ad una precedente fase costruttiva.
Campionamento ed analisi. Per le indagini a Castel Tirolo sono
stati utilizzati prevalentemente campioni costituiti da sezioni trasver-
sali dello spessore di qualche centimetro, una possibilità offertasi so-
prattutto nel corso degli ultimi anni grazie ai lavori di ristrutturazio-
ne e alle analisi edilizio-strutturali eseguite. Per il legno in opera sono
stati impiegati succhielli di Pressler ad avanzamento manuale. Per
l’analisi dendrocronologica degli spessori degli anelli annuali i campio-
ni sono stati pretrattati con lamette e le misurazioni eseguite con
una precisione pari a 0,001 mm19. Nella maggior parte dei casi, di ogni
campione sono stati esaminati più raggi, e mediati, quindi, in una cur-
va media. Le serie così ottenute sono state infine comparate e sincro-
nizzate con le altre serie anulari di Castel Tirolo e le varie cronolo-
gie di riferimento dell’area alpina20. Nell’ambito delle analisi dendro-
cronologiche sono state anche identificate le singole specie arboree.
1 3
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
18 Ein Beisp ie l aus dem Tiroler Raum ist h ier der Widum von Kals ,
Ostt irol . Hier lassen d ie Dachstuhlhölzer zwei Schlägerungsphasen
erkennen, d ie um 6 b is 7 Jahre d i f fer ieren. Während das jüngere
Fäl ldatum, Herbst/Winter 1471/72, mit jenem der im Kel ler des Ge-
bäudes verbauten Hölzer übereinst immt, l iegen d ie späteren Schlä-
gerungen, jewei ls Herbst /Winter 1477/78 bzw. 1478/79, nahe der
durch d ie auf 1481 lautende Bauinschr i f t bekannten Fer t igste l lung .
Erk lärbar ist d ie Bauunterbrechung durch e inen Pfarrer- und damit
auch Bauherrenwechsel .
19 Die Analysen wurden te i lweise von T. P ich ler durchgeführ t .
20 I n d e r R e g e l w u rd e n R e f e re n z re i h e n d e s m i t t l e re n O s t a l p e n -
r a u m e s ve r we n d e t ; v g l . z . B . S i e b e n l i s t - Ke r n e r 1 9 8 4 , B e b b e r
1 9 9 0 , N i c o l u s s i 1 9 9 9
18 Un esempio ne l l ’ a rea t i ro lese è fo rn i to da l la canon ica d i Ka l s , ne l
T i ro lo or ien ta le , dove la carpenter ia de l so t to te t to presenta due fas i
d i abbat t imento che d i f fe renz iano t ra d i l o ro d i 6–7 ann i .
Ment re la dataz ione p iù recente (autunno/ inverno 1471/72) co inc ide
con que l la de l l egname imp iegato per la cos t ruz ione de l la cant ina , g l i
abbat t iment i avvenut i p iù tard i (autunno/ inverno 1477/78 e 1478/79)
s i avv i c inano a l la data d i f ine cos t ruz ione (1481) documentata da una
i sc r iz ione mura le . L’ in te r ruz ione avvenuta può sp iegar s i con un cambio
d i par roco e qu ind i con i l subent rare d i un nuovo commit tente .
19 In par te le ana l i s i sono s ta te esegu i te da T. P i c h le r
20 Di norma sono s ta te adot ta te le ser ie d i r i fe r imento de l cent ro de l l ’ a r -
c o a l p i no o r i en ta l e ; c f r . ad e s . S i eben l i s t -Ke rne r 1984 , Bebbe r 1990 ,
Nico luss i 1999
21 Vgl . Nicoluss i 1995, 1998a, 1998b
22 Frdl . pers l . Mitt . W. Hauser
23 Vgl . Nicoluss i 1995
24 Raum M 0.01
21 Cfr. N ico luss i 1995, 1998a , 1998b
22 Cor tese comun icaz ione d i W. Hauser
23 Cfr. N ico luss i 1995
24 Vano M 0 .01
Ergebnisse
Die hier zusammengestellten neuen dendrochronologischen Unter-
suchungsergebnisse ergänzen bereits früher publizierte Analyse-
resultate.21 Die Endjahre bzw. Fälldaten der nun 184 datierten
Hölzer von Schloss Tirol streuen insgesamt zwischen 1106 und
1693. Dabei lag der Schwerpunkt der Datierungen bisher auf
der Bauentwicklung des 12. und 13. Jh., ergänzt durch Ergebnisse
zu späteren Reparaturen und Instandhaltungen auf Schloss Tirol.
Nicht analysiert wurden die Hölzer der Restaurierungsmaßnah-
men des 19. und 20. Jahrhunderts. Im Folgenden werden die
neuen Resultate zu den einzelnen Bauteilen vorgelegt und zu-
sammen mit den bisherigen Ergebnissen abschließend diskutiert.
Mushaus
Der heute Mushaus genannte zweigeschossige Gebäudeteil ist
an die Südostwand des Bergfrieds angebaut und stellt in seiner
heutigen Ausdehnung nur den Restbestand eines ehemals ausge-
dehnteren Burgabschnittes dar. Das Dach wurde 1912 /14 er-
neuert.22 Bisherige dendrochronologische Untersuchungen23 kon-
zentrierten sich auf die Deckenbalken des großen Erdgeschoss-
raumes, den ältesten Bauteil. Für diese Lärchenbalken konnte
bereits ein einheitliches Fälldatum Herbst/Winter 1174 /75 ge-
zeigt werden. Neue Untersuchungen wurden an den auf diesen
Lärchenbalken aufliegenden Deckenbohlen sowie an den im
Zuge der Umbaumaßnahmen 1999–2003 zugänglich gewordenen
Bodenbalken im Dachraum durchgeführt.
Balkendecke Erdgeschoss. Die beeindruckende Holzausstattung im
Mushaus-Erdgeschosssaal 24 umfasst neben den 11 Deckenbalken
auch eine Unterzugskonstruktion mit einer Mittelsäule aus
Eiche. Auf den unterschiedlich zugearbeiteten Deckenbalken lie-
gen rechteckig zugearbeitete Fichtenbohlen mit Breiten zwischen
28 und 39 cm sowie einer Stärke von 10 bis 12 cm auf. Die ein-
I risultati
I risultati delle analisi dendrocronologiche qui di seguito presentati
completano quelli già pubblicati al termine delle precedenti fasi del-
l’indagine.21 Gli anni di abbattimento degli alberi all’origine dei 184
campioni lignei di Castel Tirolo analizzati vanno dal 1106 al 1693 e
si concentrano maggiormente nel XII e XIII secolo, mentre le data-
zioni più recenti sono riferibili a successivi lavori di riparazione e ma-
nutenzione. Sono stati esclusi i legni appartenenti agli interventi di
ristrutturazione risalenti al XIX e XX secolo. Qui di seguito vengono
quindi presentati i nuovi risultati inerenti ai singoli corpi di fabbrica e
ai singoli elementi strutturali per poi, in conclusione, discuterli nel con-
testo di tutti gli esiti d’indagine finora ottenuti.
Mushaus
L’edificio a due piani direttamente adiacente alla parete sud-est del
mastio ed oggi chiamato Mushaus, rappresenta, nella sua odierna
conformazione, la parte rimanente di un complesso un tempo molto
più esteso. Il suo tetto venne rinnovato negli anni 1912/14.22 Le pre-
cedenti indagini dendrocronologiche 23 si erano concentrate sulle travi
del solaio della sala a pianterreno, la parte più antica della costruzio-
ne. Per queste travi di larice era già stata individuata una datazione
omogenea per l’abbattimento delle piante matrici, che si colloca nel-
l’autunno/inverno 1174/75. Le nuove indagini riguardano invece il
tavolato del soffitto che poggia su tali travi, nonché le travi del pavi-
mento nel vano del sottotetto rese accessibili nell’ambito dei lavori di
ristrutturazione eseguiti negli anni 1999–2003.
Soffitto a travi al pianterreno. Le imponenti strutture in legno
della sala al piano terra del Mushaus24 comprendono, oltre alle
11 travi del soffitto, anche una sottotrave portante con un pi-
lastro centrale di quercia. Sulle travi del solaio, differentemente
lavorate, poggiano tavoloni squadrati di abete rosso con larghez-
ze tra 28 e 39 cm e spessori da 10 a 12 cm. I singoli tavoloni si
1 4
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
1 51 5
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
F ig . 4 : I tavo lon i da pav imento a l p iano te r ra de l Mushaus .L’es tens ione tempora le de l l e sequenze anu lar i data te èind i ca ta da l l e bar re e da l la lo ro lunghezza . Vengono ind i -ca t i i numer i d i r i fe r imento de i s ingo l i campion i , l a spec iearborea (PC AB: abete rosso) , l ’ anno f ina le e l ’ eventua ledata d i abbat t imento (ane l lo cambia le ) . A causa de l lalavoraz ione sub i ta , tu t t i ques t i tavo lon i r i su l tano pr i v i d iane l lo cambia le , ad eccez ione d i uno , c he conser va l ’u l t imoane l lo so t tocor tecc ia e per i l qua le s i è potu to s tab i l i re ladata d i abbat t imento , c he r i sa le a l l ’ e s ta te de l 1293.
A b b . 4 : D e c ke n b o h l e n d e s M u s h a u s - E rd g e s c h o s s -r a u m e s . D i e z e i t l i c h e E r s t r e c k u n g d e r d a t i e r t e nJ a h r r i n g s e r i e n w i r d d u rc h d i e B a l ke n b z w. d e re nL ä n g e g e z e i g t . A n g e g e b e n s i n d j ewe i l s P ro b e n -b e z e i c h n u n g , B a u m a r t ( P C A B : F i c h t e ) , E n d j a h r u n di n w i ewe i t e i n F ä l l d a t u m ( Wa l d k a n t e ) vo r l i e g t .A u f g r u n d d e r B e a r b e i t u n g d e r M u s h a u s - D e c ke n -b o h l e n f e h l e n f a s t ü b e r a l l d i e Wa l d k a n t e n , a n e i n e rP ro b e b l i e b d i e s e j e d o c h e r h a l t e n u n d d a m i t d a sF ä l l d a t u m , S o m m e r 1 2 9 3 , b e s t i m m b a r.
Abb. 3: Die Deckenkonstruktion im Erdgeschossraum desMushauses . Die Deckenbalken aus Lärche weisen dasübereinst immende Fäl ldatum Herbst/Winter 1174/75 aus,d ie au f l i egenden und neu beprobten F ichtenboh lenwurden h ingegen deut l i ch später, im Sommer 1293 ge-sch läger t . (Aufnahme M. Mit terma ir, 31 .05 .2003) .
F i g . 3 : I l s o f f i t t o a l p i a n o t e r r a d e l M u s h a u s . L ’ a n a l i s id e l l e t r a v i d i l a r i c e i n d i c a u n ’ o m o g e n e a d a t a z i o n ed e l l o r o a b b a t t i m e n t o ( a u t u n n o / i n v e r n o 1 1 7 4 / 7 5 ) ,m e n t r e i s o v r a s t a n t i t a v o l o n i d i a b e t e r o s s o r i s a l g o n oa d u n a b b a t t i m e n t o a v v e n u t o m o l t o p i ù t a r d i e c i o èn e l l ’ e s t a t e d e l 1293 ( f o t o M . M i t t e rma i r , 31 . 05 . 2003 ) .
zelnen Bohlen ziehen sich jeweils von einer Wandseite bis zu
einer Stoßfuge in Raummitte. Aufgrund der Bearbeitung der
Fichtenhölzer konnte nur an einer Probe das Fälldatum, Sommer
1293 bestimmt werden, die Jahrringserien der übrigen 7 datier-
ten Bohlen enden jeweils einige Jahre davor (Abb. 3 und 4).
Balkendecke Obergeschoss. Die Öffnung des Bodens im Dachraum25
des Mushauses machte eine Lage von Balken zugänglich, die beid-
seits, sowohl in der Mauer des Bergfrieds als auch an der Südost-
seite des Raumes, sekundär eingelassen sind (Abb. 6). Damit ist
mit einer Datierung dieser Hölzer nur eine Umbaumaßnahme
zeitlich bestimmbar. Bei den analysierten Balken, die mit vergleichs-
weise groben Bearbeitungsspuren auf vier Seiten abgeflacht sind,
liegen wiederum Lärchenhölzer vor. Die Waldkante war an fünf
der sechs analysierten Proben auswertbar und erbrachte ein ein-
heitliches Fälldatum Herbst/Winter 1531/ 32 (Abb. 7).
Überraschend gering, nur rund 120 Jahre, ist der zeitliche Ab-
stand zwischen Errichtung des Mushaus-Erdgeschoss-Raumes mit
der beeindruckenden, aus im Herbst /Winter 1174 /75 geschlä-
gerten Hölzern aufgebauten Balkenkonstruktion und dem Um-
bau, datiert mit den Deckenbohlen, Fälldatum Sommer 1293.
Erklärbar erscheint dies nur durch nötige Reparaturmaßnahmen,
die in Folge eines massiven Brandereignisses, das sich am Mauer-
werk des Gebäudes klar ablesen lässt 26, stattfanden.
estendono dalla parete fino ad un giunto di testa al centro della
sala. A causa del tipo di lavorazione subito dai tavoloni soltanto
su un campione si è potuto stabilire l’anno dell’abbattimento
(estate 1293), mentre le serie anulari degli altri 7 tavoloni ana-
lizzati terminano qualche anno prima (figg. 3 e 4).
Soffitto a travi al piano superiore. L’apertura del pavimento
nel sottotetto25 del Mushaus rese accessibile una fila di travi se-
condarie incassate sia nel muro del mastio che in quello del lato
sud-est del vano (fig. 6). La datazione di questi supporti lignei
può quindi riferirsi soltanto al periodo di un intervento di ristrut-
turazione. Anche queste travi indagate, i cui quattro lati presen-
tano le tracce di una lavorazione piuttosto grossolana, risultano
di larice. L’ultimo anello formatosi sottocorteccia, presente su cin-
que dei sei elementi analizzati, consente di collocare l’abbatti-
mento nell’autunno/inverno 1531/32 (fig. 7).
Sorprendentemente breve risulta l’arco di tempo (appena circa
120 anni) trascorso tra l’edificazione della sala al pianterreno del
Mushaus con la sua imponente struttura a travi ottenute da tron-
chi abbattuti nell’autunno/inverno 1174/75 e la successiva ristrut-
turazione, i cui tavoloni risalgono ad una fase di abbattimento
avvenuta nell’estate del 1293. La spiegazione ci viene dai lavori
di riparazione resisi necessari in seguito ad un grosso incendio, di
cui si trovano chiare testimonianze sui muri dell’edificio.26
1 6
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
F i g . 5 : Ra f f ron to t ra l a cu r va med ia de l l e s equenzeanu l a r i i n e ren t i a i t a vo l on i de l pav imen to a l p i an t e r renode l Mushaus ( ro s so ) e l a c rono l og i a d i r i f e r imen to de l -l ’ abe te ros so ne l T i ro lo (b lu ) . È ind i ca to l ’ anno f i na le de l l as e r i e r i f e r i t a a l Mushaus ( abba t t imen to e s t a t e 1293) .
Abb . 5 : Verg l e i ch der M i t t e l kur ve der J ah rr i ng re i hender Mushau s - E rdgeschos s -Deckenboh len ( ro t ) m i tder Re fe renzchrono log i e F i ch te -T i ro l ( b l au ) .Angegeben i s t da s End j ahr der Mushau s -Re ihe(Fä l l d a tum Sommer 1293 ) .
25 Raum M 2.01
26 Die Brandspuren s ind in Form von Verfärbungen bzw. Abplatzungen
an Steinen des Mauerwerks erkennbar. Frdl . persl . Mitt . M. Mittermair
25 Vano M. 2 .01
26 Tracce de l l ’ i ncend io sono v i s ib i l i so t to fo rma d i s fa ldature e t rasco lo -
raz ion i su l l e p ie t re de i mur i . Cor tese comun icaz ione d i M. Mi t te rma i r
1 7
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Fig . 7: Trav i d i pav imento nel sottotetto del Mushaus . L’esten-s ione temporale del le sequenze anular i datate v iene indicatada l l e bar re e da l la lo ro lunghezza . Sono ind i ca t i i numer id i r i fer imento de i s ingo l i campion i , la spec ie arboree (LADE:la r i ce ) , i l durame e l ’a lburno r i l eva t i , l ’ anno f ina le e l ’ even -tua le data d i abbat t imento (ane l lo cambia le ) . L’ana l i s i d iques t i campion i d i la r i ce ha permesso d i s tab i l i re un ’omo-genea data d i abbat t imento : autunno/ inverno 1531/32 .
A b b . 7 : B o d e n b a l ke n d e s M u s h a u s - D a c h r a u m e s . D ieze i t l i che Ers treckung der dat ier ten Jahrr ingser ien wirdd u rc h d i e B a l ke n b z w. d e re n L ä n g e g e z e i g t . Angege -ben s i nd j ewe i l s P robenbeze i chnung , Baumar t ( LADE :Lä rche ) , e r f a s s t e s Kern - b zw. Sp l i n t ho l z , End j ah r undi nw iewe i t e i n F ä l l d a tum (Wa ldkan te ) vo r l i e g t .D i e Ana l y se d ieser Lärchenhölzer erbrachte e in über-e ins t immendes Fä l l d a tum : Herb s t /Win te r 1531 /32 .
A b b . 6 : B o d e n b a l ke n d e s R a u m e s M 2 . 0 1 , M u s h a u s .Au f f a l l end i s t d i e un ter sch i ed l i che und nur g robe Be -a r b e i t u n g d e r L ä rc h e n h ö l z e r, w a s s i c h a u c h i n vo r -h a n d e n e n R i n d e n re s t e n d o k u m e n t i e r t . D i e s e B a l ke ns i t z e n s e k u n d ä r i m M a u e r we r k ( z u e r ke n n e n a m l i n -ke n B a l ke n ) , d e r s p ä t go t i s c h e P u t z s c h l i e ß t jedoch(Balken rechts, Fäl ldatum Herbst/Winter 1531/32) a n d i eB a u h ö l z e r a n . ( A u f n a h m e M . M i t t e r m a i r, 0 2 . 0 8 . 2 0 0 3 )
F i g . 6 : Tra v i d i pav imen to de l vano M 2 .01 , Mushaus .Co l p i s c e l a l a vo raz i one de l l e t ra v i d i l a r i c e , s empre g rez -za e a l t re s ì d i f fe renz i a ta d i ca so i n ca so , c ome ev i den teanc he ne i re s t i deg l i ane l l i d i a c c re s c imen to . Ques t et ra v i s ono i n se r i t e ne l l a mura tu ra ( c f r . t ra ve d i s i n i s t ra ) ,l ’ i n t onaco t a rdogo t i c o s i l e ga a l l e t ra v i d i s o s t egno ( t ra ved i des t ra , abba t t imen to au tunno / i nve rno 1531/32 , fo t oM. M i t t e rma i r , 02 .08 .2003) .
Dieser Brand ereignete sich spätestens im frühen 14. Jh.27 (vgl.
unten) und kann wohl mit der historisch belegten28, um 1300 zu
datierenden großen Feuersbrunst identifiziert werden.29 Offen-
sichtlich machte dieses Brandereignis auch die Erneuerung der
Deckenbohlen des Mushaus-Saales notwendig.
Mit einer historischen Nachricht von 1532 über Baumaßnahmen
und die Errichtung von Wohnräumen im Mushaus30 lassen sich
die Fälldaten, Herbst/Winter 1531/32, der Bodenbalken im Mus-
haus-Dachraum parallelisieren. Die nur grobe Bearbeitung der
verbauten Hölzer belegt eine vorgesehene Abhängung dieser,
was durch die komplette Vertäfelung des unter den datierten Bal-
ken liegenden Raumes auch gegeben ist.
Westtrakt
Balkendecke Untergeschoss. Die an der Westseite der Burgan-
lage an der Ringmauer-Innenseite angebauten ehemaligen Wirt-
schaftsgebäude wurden im Zuge der Museumsadaptierungen von
Schloss Tirol wiederholt umgebaut. Bei den letzten Arbeiten
wurde 2003 auch die Decke des Untergeschossraumes31 für
einen neuen Stiegenaufgang teilweise durchbrochen und dabei
Deckenbalken partiell herausgenommen.Von diesen konnten
Querschnitte für Jahrringanalysen gewonnen werden.32
Die Lärchenbalken erbrachten mit Herbst /Winter 1447/48 bzw.
Herbst /Winter 1448/49 nahezu idente Fälldaten (Abb. 8).
Balkendecke Obergeschoss. Der nördlichste Abschnitt der Wirt-
schaftsgebäude beherbergte im Hauptgeschoss ehemals die
Tale incendio avvenne al più tardi nei primi anni del XIV secolo27
(vedi più sotto) e coincide quindi con il grande incendio storica-
mente accertato28 e databile intorno al 1300.29 Evidentemente
tale incendio ha reso necessaria anche la sostituzione dei tavolo-
ni del soffitto nella sala del Mushaus.
L’anno 1532, data storicamente riportata per i lavori di costruzio-
ne e per l’allestimento di locali abitativi nel Mushaus, coincide con
l’abbattimento nell’autunno/inverno 1531/32 ottenuto per le travi
del pavimento nel sottotetto del Mushaus.30 La lavorazione grossolana
di questo legname fa presupporre una già preventivata schermatu-
ra dello stesso, confermata anche dal rivestimento in legno dell’intero
vano sottostante a queste travi.
Ala occidentale
Soffitto a travi al piano interrato. Gli edifici di servizio, adia-
centi all’interno del muro di cinta nell’area occidentale dell’im-
pianto, vennero più volte ristrutturati nel corso dei lavori di adat-
tamento del castello a struttura museale. Durante gli ultimi la-
vori eseguiti nel 2003 venne parzialmente aperto anche il soffitto
del vano inferiore a nord 31 per fare spazio ad una nuova scala di
accesso. Le travi di larice, in parte rimosse, hanno fornito delle se-
zioni utilizzate per le analisi dendrocronologiche.32 Le datazioni de-
gli abbattimenti risultano quasi identiche: autunno/inverno 1447/48
e autunno/inverno 1448/49 (fig. 8).
Soffitto a travi al piano superiore. Un tempo la parte più set-
tentrionale degli edifici di servizio ospitava la cucina del castello.
1 8
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
27 An der Nordwand des Mushaus-Obergeschosses konnte auf dem
durch den Brand beschädigten und rötl ich verfärbten Mauerwerk ein
für das 14. Jh. typischer Fugenstrich erfasst werden, der wiederum
keinerlei Brandspuren aufweist und somit erst nach dem Ereignis auf-
getragen wurde. Frdl . persl . Mitt . W. Hauser / M. Mittermair
28 Vgl . Trapp 1973, auch Fußnote 107.
29 Der Grund für d ie verg le ichsweise große ze i t l iche Di f ferenz zwi-
schen dem Fä l ldatum Sommer 1293 und e iner Verwendung der
Hölzer um 1300 ist derzeit unklar.
30 Vgl . Trapp 1973: 73
31 Raum W0.05
32 Die Beprobung wurde von M. Mittermair durchgeführ t .
27 S u l m u r o d e l p i a n o s u p e r i o r e d e l M u s h a u s , l u n g o l e p i e t r e r e s e
r o s s a s t r e d a l f u o c o , è s t a t o s c o p e r t o u n g i u n t o d i m a l t a t i p i c o
p e r i l X I V s e c o l o e p r i v o d i q u a l s i a s i t r a c c i a d i i n c e n d i o , q u i n d i
n e c e s s a r i a m e n t e a p p o r t a t o d o p o l ’ e v e n t o . C o r t e s i c o m u n i c a z i o n i
d i W. H a u s e r e M . M i t t e r m a i r
28 Cfr. Trapp 1973 e nota in ca l ce 107
29 Non c h i a r i t a r imane , pe r i l momen to , l a d i s t anza t empora l e re l a t i v a -
m e n t e g r a n d e t r a l ’ a b b a t t i m e n t o n e l l ’ e s t a t e 1 2 9 3 e l ’ i m p i e g o d e l
l e g n a m e i n t o r n o a l 1 3 0 0 .
30 Cfr. Trapp 1973: 73
31 Vano WO.05
32 Campionamento esegu i to da M. Mi t te rma i r
1 9
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
F ig . 9 : Raf f ronto t ra la cur va med ia de l l e sequenze anu lar ide l l e t rav i de l so f f i t to de l l ’ i n te r ra to de l l ’ a la occ identa le(rosso) e la cronologia di r ifer imento del lar ice del Tirolo (blu).È ind i ca to l ’anno f ina le de l la ser ie r i fe r i ta a l l ’ a la occ iden -ta le (abbat t imento autunno/ inverno 1447/48 e 1448/49) .
A b b . 9 : Ve r g l e i c h d e r M i t t e l k u r ve d e r J a h r r i n g -r e i h e n d e r We s t t r a k t - Ke l l e r- D e c ke n b a l ke n ( ro t ) m i t d e r R e f e re n z c h ro n o l o g i e L ä rc h e - T i ro l ( b l a u ) .A n g e g e b e n i s t d a s E n d j a h r d e r We s t t r a k t - R e i h e( F ä l l d a t e n H e r b s t / W i n t e r 1 4 4 7 / 4 8 b z w. 1 4 4 8 / 4 9 ) .
F ig . 8 : Trav i da so f f i t to ne l l ’ i n te r ra to de l l ’ a la occ identa le .L’es tens ione tempora le de l l e sequenze anu lar i data te v ieneind i ca ta da l l e bar re e da l la lo ro lunghezza . Sono ind i ca t i inumer i d i r i fe r imento de i campion i , l a spec ie arborea(LADE: la r i ce ) , l ’ a lburno ed i l durame r i l eva t i , l ’ anno f ina lee l ’ eventua le data d i abbat t imento (ane l lo cambia le ) .Ques te t rav i d i la r i c i r i salgono a due fasi di abbatt imento:autunno/ inverno 1447/48 e 1448/49 .
Abb . 8 : Deckenba l ken des Wes t t r ak t -Ke l l e rr aumes .D ie ze i t l i che Er s t reckung der da t i e r ten J ahrr ingser i enw i rd durch d i e Ba l ken bzw. deren Länge geze i g t .Angegeben s i nd j ewe i l s P robenbeze i chnung , Baumar t( L A D E : L ä rc h e ) , e r f a s s t e s Ke r n - b z w. S p l i n t h o l z ,E n d j a h r u n d i n w i ewe i t e i n F ä l l d a t u m ( Wa l d k a n t e )vo r l i e g t . D i e L ä rc h e n h ö l z e r w u rd e n i n z we i P h a s e n ,W i n t e r h a l b j a h r 1 4 4 7 / 4 8 b z w. 1 4 4 8 / 4 9 , g e s c h l ä g e r t .
2 0
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Küche der Burg.Teilweise sind in diesem Raum auch erkennbar
alte, gehackte Deckenbalken sichtbar. Die Analyse eines dieser
gehackten Balken33, Holzart Lärche, erbrachte das Fälldatum
Herbst/Winter 1162/63 (Abb. 10).
Das hohe Alter des Lärchenbalkens in der Schloss-Küche belegt
eine zumindest sekündäre Verwendung dieses Konstruktions-
holzes, da in diesem Bereich die angrenzende Ringmauer nach
einem Teilabsturz im 13. Jh. erneuert und der Westtrakt neu und
verbreitert wieder aufgebaut worden ist.34 Auffallend ist jedoch
die Übereinstimmung mit dem Schlägerungsdatum eines in der
Turris parva wiederverwendeten Balkens, Sommer 116435, bzw.
die zeitliche Nähe zu den Fälldaten weiterer Turris parva Hölzer,
Herbst /Winter 1173/74, sowie jenen der Holzdecke im nahe
gelegenen Mushaus, Herbst/Winter 1174/75.36
Die Deckenbalken im Untergeschossraum datieren frühe Umbau-
maßnahmen im Bereich der Wirtschaftsgebäude. Darüber hinaus
sind die Balken in Wiederverwendung ins Mauerwerk des 13. Jh.
eingelassen: die heutige Höhe der Decke geht auf Umbaumaßnah-
men der Jahre 1981/82 zurück, als die vorhandenen Deckenbalken
teilweise ausgetauscht bzw. auf etwas tieferem Niveau neu gesetzt
wurden.37 Zeitlich stimmen die Fälldaten, Herbst/Winter 1447/48
bzw. 1448/49, der verwendeten Lärchenbalken fast genau mit
jenen des Kapellendachstuhls, Herbst /Winter 1446/47, überein.
In questo vano sono ancora in parte visibili antiche travi di la-
rice tagliate ad ascia. L’analisi dendrocronologica di una di que-
ste33 ha permesso di datare l’abbattimento all’autunno/inverno
1162/63 (fig. 10).
L’età di questa trave di larice presente nella cucina del castello dimo-
stra l’avvenuto reimpiego di questo elemento ligneo, visto che lungo
questo tratto il muro di cinta è parzialmente crollato nel XIII secolo,
per poi venir riedificato insieme all’intera ala occidentale ampliata
rispetto alla sua conformazione antecedente.34 Si evidenzia la coinci-
denza con la datazione di un’altra trave, anch’essa reimpiegata, nella
Turris parva e risalente all’estate del 1164 35, con altri legni della
Turris parva abbattuti nell’autunno/inverno 1173/74, nonché con
quelli del soffitto nel vicino Mushaus risalenti all’autunno/inverno
1174/75.36
Le travi del solaio nel vano interrato coincidono con il periodo dei
primi interventi di ristrutturazione nell’area dei fabbricati di servizio.
Si tratta quindi di legname reimpiegato ed inserito nelle mura del XIII
secolo. L’attuale altezza del soffitto risale ad interventi effettuati negli
anni 1981/82, quando le antiche travi vennero in parte sostituite e
comunque riportate ad un livello più basso. Le date di abbattimento
ottenute per queste travi di larice (autunno/inverno 1447/48 e
1448/49) risultano quasi identiche a quelle dell’ossatura del tetto
della cappella (autunno/inverno 1446/47).
F ig . 10 : Raf f ronto t ra la sequenza anu lare de l la t rave de lso f f i t to ST-248 a l p iano super io re de l l ’ a la occ identa le( rosso) e la c rono log ia d i r i fe r imento de l la r i ce de l T i ro lo(b lu ) . È ind i ca to l ’anno f ina le de l la ser ie campionata(abbat t imento autunno/ inverno 1162/63) .
A b b . 1 0 : Ve r g l e i c h d e r J a h r r i n g s e r i e vo m D e c ke n -b a l ke n S T- 2 4 8 d e s We s t t r a k t - O b e r g e s c h o s s e s ( ro t )m i t d e r R e f e re n z c h ro n o l o g i e L ä rc h e - T i ro l ( b l a u ) .A n g e g e b e n i s t d a s E n d j a h r d e r P ro b e n re i h e ( F ä l l -d a t u m W i n t e r h a l b j a h r 1 1 6 2 / 6 3 ) .
33 Raum W1.03, Probe ST-248, vg l . Tab. 1
34 Frdl . pers l . Mitt . W. Hauser / M. Mittermair
35 Vgl . Nicoluss i 1995
36 Vgl . Nicoluss i 1995
37 Frdl . pers l . Mitt . M. Mittermair
33 Vano W1.03 , campione ST-248, c f r. tab .1
34 Cor tes i comun icaz ion i d i W. Hauser e M. Mi t te rma i r
35 Cfr. N ico luss i 1995
36 Cfr. N ico luss i 1995
37 Cor tese comun icaz ione d i M. Mi t te rma i r
2 1
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Kapelle
In der dreigeschossigen romanischen Kapelle von Schloss
Tirol beschränkten sich die bisherigen dendrochronologischen
Untersuchungen auf die sichtbaren und damit zugänglichen
Konstruktionshölzer in der Krypta sowie auf die Dachkon-
struktion. Für die Deckenbalken der Krypta konnten ein Schlä-
gerungszeitpunkt kurz nach 1135, bzw. an einem Einzelbalken
auch das Fälldatum Herbst/Winter 1227/28, gezeigt werden.
Der aktuelle Dachstuhl wurde hingegen mit im Winterhalbjahr
1446/47 geschlägerten Hölzern errichtet.38 Im Zuge der neuen
bauanalytischen Untersuchungen (seit 1998) wurde eine Be-
probung sowohl der an sich durch Kassettendecken verbauten
Balken im Innenraum der Kapelle als auch von Balkenresten an
der Kapellen Süd-Fassade ermöglicht. Durch das vorüberge-
hende Entfernen des rezenten Bretterbodens in der Unter-
kapelle wurde weiters der alte Bohlenboden zugänglich gemacht.
Die zeitweise Abnahme einiger Bretter der Kassettendecken
sowohl im unteren als auch im oberen Kapellengeschoss (Abb. 13
und 14) ermöglichte die Befundung und Beprobung einiger der
Deckenbalken. Bereits aus der Distanz sichtbare, in der Süd-
fassade der Kapelle sitzende Balkenköpfe wurden aufgrund der
Errichtung eines Gerüstes im Bereich von Kapelle und Südpalas
für eine Beprobung zugänglich.
Boden Unterkapelle. Die Bodenhölzer in der Unterkapelle39 wa-
ren im Laufe der Restaurierungen des 20. Jh. bereits mehrmals
offengelegt worden.40 Da bei den Umgestaltungsarbeiten Mitte
der 1980er Jahre auch Deckenbalken in der Krypta ausgetauscht
wurden, kann davon ausgegangen werden, dass dabei der auf
diesen aufliegende Holzboden herausgenommen wurde.
Jedenfalls verweisen teilweise vorhandene Nummerierungen
an den Bohlen auf solche Arbeiten.Auch zwei Stammhälften
wurden im Zuge dieser Arbeiten erkenntlich durch neue
Hölzer ersetzt.
La cappella
Nella cappella romanica a tre piani le precedenti indagini
dendrocronologiche si sono limitate al legname a vista, e quin-
di accessibile, della cripta e dell’ossatura del tetto. Per quanto
concerne le travi del soffitto della cripta vennero stabiliti, quale
periodo per l’abbattimento delle piante matrici, gli anni imme-
diatamente successivi al 1135, mentre per una singola trave
l’abbattimento risale alla stagione autunno/inverno 1227/28.
L’attuale ossatura del tetto venne invece costruita con legname
abbattuto durante l’autunno/inverno 1446/47.38 Le nuove in-
dagini edilizio-strutturali iniziate nel 1998 hanno quindi per-
messo di accedere anche alle travi coperte dal soffitto a casset-
toni all’interno della cappella, nonché a resti di travi presenti
sulla parete esterna meridionale della cappella. Grazie alla tem-
poranea rimozione del tavolato nella cappella inferiore si è po-
tuto accedere all’antico pavimento a tavoloni, mentre l’asporta-
zione provvisoria di alcune tavole del soffitto a cassettoni su
entrambi i piani della cappella (figg. 13 e 14) ha permesso il
rinvenimento e il campionamento di alcune delle sovrastanti
travi. Grazie all’allestimento dei ponteggi all’esterno della cap-
pella e del palazzo meridionale, alcune teste di trave presenti
sulla parete esterna sud della cappella e visibili anche a distanza
hanno potuto essere sottoposte alle analisi dendrocronologiche.
Pavimento nella cappella inferiore. Il legname utilizzato per il
pavimento della cappella inferiore39 è già stato preso in esame
durante i lavori di restauro del secolo scorso.40 Dato che nell’ambito
degli interventi strutturali eseguiti a metà degli anni Ottanta venne-
ro sostituite delle travi del soffitto della sottostante cripta, è proba-
bile che sia stato anche rimosso il tavolato del sovrastante pavi-
mento. Alcune marche numeriche di assemblaggio presenti sui ta-
voloni sembrano confermare tale ipotesi. Nel corso di questi lavori
vennero anche sostituiti due antichi tavoloni dal forte smusso con
del legname nuovo.
38 Vgl . Nicoluss i 1995
39 Raum P1.03
40 Vgl . dazu Abb. 33 in Rasmo 1970
38 Cfr. N ico luss i 1995
39 Vano P1 .03
40 Cfr. f i g . 33 in Rasmo 1970
2 2
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Abb . 11 : D ie ha l b runden Bodenboh len im Sch i f f de rU n t e r k ap e l l e . A n d i e s e n H a l b s t ä m m e n a u s F i c h t ebzw. Tanne wurden Fä l lda ten im f rühen 12 . Jh . , Herbs t /Win ter 1126 /27 bzw. 1129 /30 , nachgew ie sen (Au f -nahme M . M i t t e rma i r, 21 .01 .2003 ) .
F i g . 11 : Tavo l on i c on fo r t e smus so d i abe t e ro s so e abe t eb i a n c o d e l p a v imen t o n e l l a n a va t a d e l l a c appe l l a i n f e -r i o r e , l e c u i d a t e d i a bba t t imen t o r i s a l gono a i p r im i d e lX I I s eco l o , c i oè a l l ’ au tunno / i nve rno 1126/27 e 1129/30( fo t o M . M i t t e rma i r , 21 . 01 . 2003 ) .
Die Bodenhölzer weisen keine einheitliche Bearbeitung auf; einer-
seits wurden Halbstämme mit der Spaltseite nach unten bzw. mit
der meist gänzlich erhaltenen Rundung nach oben verlegt (Abb. 11),
andererseits fanden rechteckige Bohlen Verwendung. Die Halb-
stämme mit Stärken zwischen 10 und 12 cm finden sich im
Bereich der Apsis und entlang der beiden Seitenwände des Schiffes,
die mit Stärken zwischen 4.5 und 7 cm deutlich dünneren Bohlen
liegen im mittleren Bereich des Schiffes und decken auch den Be-
reich zwischen den beiden westlichsten Krypta-Deckenbalken
über die gesamte Breite der Kapelle hinweg ab. Einer der Halb-
stämme wurde auf eine Höhe von 12 cm abgeflacht, womit eine
entsprechende maximale Bodenhöhe abgeleitet werden kann. Auf-
fallend waren zudem Brandspuren, die symmetrisch im Stoßbe-
reich zweier Halbstämme41 an der Oberseite beobachtbar waren.
Mit einer Ausnahme, einem Halbstamm aus Tanne, fanden sich
unter den analysierten Bodenhölzern nur Fichten. Analog zu den
unterschiedlichen Bearbeitungen stammen die Bodenbohlen
auch aus verschiedenen Zeiträumen. Die Halbstämme mit
Waldkanten zeigen überwiegend das Fälldatum Herbst/Winter
1129/30.Ausgenommen davon ist nur der Tannenstamm, dieser
wurde bereits im Herbst/Winter 1126/27 geschlägert (Abb. 12).
Die Fälldaten der Rechteck-Bohlen hingegen weisen einheitlich
den Sommer 1230 als Schlägerungszeitraum aus.
Damit können die Halbstämme der Bauphase von 1138 zuge-
ordnet werden. Die überraschend große Zeitdifferenz zwischen
Il legname impiegato per la costruzione del pavimento non appar-
tiene ad una partita omogenea. Infatti, accanto a tavoloni poggianti
sulla loro superficie piana e con lo smusso quasi sempre intera-
mente conservato e rivolto verso l’alto (fig. 11), troviamo anche
delle tavole refilate. I tavoloni con spessori tra i 10 e 12 cm sono
disposti nella zona dell’abside e lungo entrambe le pareti della na-
vata, mentre le tavole, decisamente meno spesse (tra 4,5 e 7 cm),
coprono la parte centrale della navata ed anche tutta la larghezza
dell’area posta tra le due travi occidentali del soffitto della cripta.
La parte superiore di uno dei tavoloni risulta refilata ad uno spes-
sore di 12 cm, misura che quindi dovrebbe rappresentare l’altezza
massima del pavimento originale. Inoltre sono state rilevate tracce
di combustione presenti simmetricamente nella parte superiore del
punto di giunzione tra due tavoloni.41
Con un’unica eccezione (un tavolone di abete bianco) il legname
del pavimento analizzato risulta interamente di abete rosso.
Analogalmente alla loro differente lavorazione, i materiali analiz-
zati risalgono anche a due diversi periodi. I tavoloni a forte smus-
so, provvisti di anello cambiale, sono stati abbattuti prevalente-
mente nell’autunno/inverno 1129/30. Fa eccezione quello di abe-
te bianco già abbattuto nell’autunno/inverno 1126/27 (fig. 12).
Le tavole refilate appartengono invece tutte ad uno stesso abbat-
timento avvenuto nell’estate del 1230.
I tavoloni possono pertanto essere attribuiti alla fase di costruzione
del 1138. L’arco temporale sorprendentemente ampio tra l’abbatti-
41 Es s ind d ies der 3 . und 4 . Halbstamm im Schi f f ab der Kapel len-
Südmauer.
41 Sono ques t i i l 3 o e 4 o tavo lone ne l la navata a par t i re da l muro mer i -
d iona le de l la cappe l la .
2 3
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
F i g . 12 : Legname de l pav imen to ne l l a cappe l l a i n fe r i o re .L’ e s t ens i one t empora l e è i nd i ca ta da l l e ba r re e da l l a l o rol unghezza . Vengono i nd i ca t i i l numero d i r i fe r imen to de lcamp ione , l a spec i e a rbo rea (PC AB : abe te ro s so , AB AL :abe te b ianco ) , l ’ anno f i na l e e l ’ even tua l e da ta d i abba t t i -men to (ane l l o camb ia l e ) . I t a vo l on i r i sa l gono tu t t i a l X I Iseco l o , l e ta vo l e re f i l a t e i nvece a l X I I I s e co l o .
Abb. 12: Bodenbohlen der Unterkapelle . Die zeitl iche Er-streckung der datierten Jahrringserien wird durch die Bal-ken bzw. deren Länge gezeigt. Angegeben sind jeweils Proben-bezeichnung, Baumart (PCAB: Fichte, ABAL: Tanne), Endjahrund inwieweit ein Fälldatum (Waldkante) vorliegt. Die Höl-zer des 12. Jahrhunderts sind jeweils gespaltene Halbstämme,jene des 13. Jh. rechteckig zugearbeitete Bohlen.
den Fälldaten der Deckenbalken der Krypta (kurz nach 1135)
und den Halbstamm-Bohlen (Herbst/Winter 1126/27 und
Herbst/Winter 1129/30) mag auf die Umplanungsmaßnahmen
im Bereich der Burgkapelle von Schloss Tirol, dokumentiert
durch den in der Krypta ersichtlichen Rest einer kleineren, mög-
licherweise nie zur Gänze erstellten Vorgängerkapelle, zurück-
zuführen sein.42 Ob die Halbstämme für diese Vorgängerkapelle
vorgesehen waren, muss jedoch offen bleiben.
mento delle piante matrici delle travi del soffitto della cripta (poco
dopo il 1135) e dei tavoloni del pavimento (autunno/inverno 1126/27
e 1129/30) si giustifica molto probabilmente con modifiche interve-
nute nella progettazione della cappella, di cui nella cripta sono testi-
monianze visibili i resti di una più piccola cappella precedente, che
probabilmente non è mai stata portata a termine.42 Rimane per ora
senza risposta l’ipotesi secondo la quale questi tavoloni fossero desti-
nati alla costruzione di questa più antica cappella.
42 Halbstämme a ls Bodenbohlen s ind im Tiroler Raum bereits mehr-
mals a ls typ isch für d ie romanische Per iode erkannt worden. Belegt
s ind solche beisp ie lsweise im Rosenhaus , Hal l i .T. , Fä l ldatum Som-
mer 1276. Die gespa l tenen und ha lbrund belassenen Bodenbohlen
von Schloss Tirol s ind a l lerdings d ie b isher ä l testen dat ier ten Höl-
zer d ieser Ar t . Vg l . auch Nicoluss i 2002
42 I tavo lon i a sez ione semic i r co la re imp iegat i per i l pav imento sono g ià
s tat i descr i t t i var ie vo l te come carat ter i s t i c i per i l per iodo romanico ne l
ne l T i ro lo . Un esempio c i v iene da l la casa Rosenhaus d i Ha l l in T i ro l ,
i l cu i pav imento a tavo lon i r i sa le a l l ’ es tate de l 1276. Que l l i d i Cas te l
T i ro lo r i su l tano però i p iù ant i c h i d i ques to genere f inora ana l izzat i e
data t i . C f r. anche Nico luss i 2002
2 4
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Die Fälldaten der deutlich dünneren Deckenbohlen fallen jeweils
in den Sommer des Jahres 1230. Manche der Hölzer wurden im
Frühsommer, andere hingegen während des Hochsommers ge-
schlägert. Diese Ergebnisse korrespondieren wiederum mit dem
Enddatum des entlang der Kapellen-Westmauer streichenden
Krypta-Deckenbalkens, Herbst/Winter 1227/2843, dem die Recht-
eck-Bohlen aufliegen. Die Datierungsresultate lassen ableiten,
dass wohl um 1230 Baumaßnahmen im Bereich der Turris parva
bzw. Kapelle gesetzt wurden. Der Grund für diese Umbauten ist
unklar, als möglich erscheint eine nötige Bodenöffnung im Zuge
von Bauaktivitäten in der Krypta.44
Balkendecke Unter- und Oberkapelle. Die Analyse der Decken-
balken der Unterkapellen-Apsis45 (hier waren aufgrund der
kleinen Sondierungsöffnung nur wenige Hölzer für die
Beprobung zugänglich, vgl. Abb 13) sowie jener im Schiff der
Oberkapelle46 (Abb. 14) erbrachte unterschiedliche
Datierungen. Dies war bereits bei der Beprobung aufgrund
der divergierenden Balkenformate bzw. -verfärbungen, aber
auch anhand der unterschiedlichen Einbindung in die teil-
weise freskierte Putzoberfläche erkennbar. Überwiegend ist
ein gotischer Putz, der auch die Kapellenfresken trägt, an die
Deckenbalken sowohl der Unter- als auch der Oberkapelle
angestrichen, was eine vorhergehende Einsetzung dieser be-
legt. Ein weiterer, den Freskenputz störender und mit einem
groben Reparaturmörtel umstrichener Balken47 der unteren
Apsis setzt intentionell jedoch bereits eine folgende Abdeckung
dieses Balkens durch eine abgehängte Decke voraus. Auch
die Deckenbalken der Oberkapelle sitzen teilweise in später
aufgetragenem Mörtel.
Erfasst wurden bei der Beprobung der Kapellen-Deckenbalken
durchwegs Lärchenhölzer, die teilweise nur wenige Jahrringe auf-
weisen. Mehrere Proben, sowohl in der Unterkapellen-Apsis
als auch im Oberkapellen-Schiff verbaut, bilden eine zusammen-
gehörende Gruppe von Hölzern, für die ein Fälldatum Herbst/-
Winter 1300/01 gezeigt werden kann (Abb. 16 und 17). Die be-
probten Balken mit Waldkante48 finden sich jeweils in der Ober-
kapelle, die Balken ohne Waldkante aus der Unterkapelle stim-
men formatmäßig sowie dendro-typologisch mit diesen überein.
In der Unterkapellen-Apsis weist ein weiterer analysierter Lär-
chenbalken49 das Reihenendjahr 1637 auf, allerdings lässt das
L’abbattimento degli alberi dai quali provengono le tavole più sottili
ci riporta invece all’estate del 1230, per alcuni alberi all’inizio, per
altri in piena estate. Questi risultati corrispondono a loro volta alla
datazione (autunno/inverno 1227/28) della trave del soffitto della
cripta lungo la parete occidentale della cappella e su cui poggiano
le tavole squadrate.43 Da tali datazioni si desume che intorno al
1230 siano stati eseguiti interventi strutturali nell’ambito della
Turris parva e quindi della cappella. Anche se i motivi di tali inter-
venti non sono noti, sembra probabile che ci sia stata la necessità
di praticare un’apertura nel pavimento per poter eseguire dei lavori
all’interno della cripta.44
Soffitti a travi nella cappella inferiore e superiore. Le analisi
delle travi da soffitto nell’abside della cappella inferiore45, per via
della ridotta apertura del saggio, sono state limitate a pochi
campioni, cfr. fig. 13) e quelle riferite alle travi nella navata della
cappella superiore46 (fig. 14) hanno portato a diverse datazioni,
cosa che del resto era già percepibile al momento del campiona-
mento e non solo per le divergenze nel formato e nella colorazione
delle travi, ma anche per il loro differente innesto nell’intonaco
parzialmente affrescato. Si tratta prevalentemente di un intonaco
gotico, recante anche gli affreschi della cappella e che, sia nella
cappella inferiore, sia in quella superiore, si sovrappone marginal-
mente alle travi, il che conferma la preesistenza delle travi rispetto
all’applicazione dell’intonaco. Un’altra trave dell’abside inferiore47,
che interferisce sull’intonaco dell’affresco e la cui superficie di con-
tatto è stata coperta con una malta grossolana, indica però già
l’intenzione di schermare questa trave con un controsoffitto.
Anche le travi del soffitto della cappella superiore sono in parte a
contatto con l’intonaco applicato in un periodo successivo.
Il campionamento eseguito sui solai delle cappelle riguarda soltanto
travi di larice che in parte si presentano con uno scarso numero di
anelli annuali. Una serie di campioni prelevati sia nell’abside della cap-
pella inferiore che nella navata della cappella superiore forma un
gruppo omogeneo per il quale la datazione di abbattimento è stata
stabilita all’autunno/inverno 1300/01 (figg. 16 e 17). Le travi analizza-
te munite di anello cambiale48 sono collocate nella cappella superiore,
mentre le travi prive di anello cambiale provengono dalla cappella infe-
riore, ma coincidono, sia per il formato che per la loro specificità den-
drotipologica, con le prime. La sequenza anulare di un’ulteriore trave di
larice49 dell’abside della cappella inferiore termina con l’anno 1637,
43 Probe ST-60, vg l . Nicoluss i 1995
44 Frdl . pers l . Hinweis W. Hauser
45 Raum P1.03
46 Raum P2.02
47 Probe ST-150, vg l . Tab. 1
48 Proben ST-189 und ST-243, vg l . Tab. 1
49 Probe ST-150, vg l . Tab. 1
43 Campione ST-60 , c f r. N ico luss i 1995
44 Cor tese comun icaz ione d i W. Hauser
45 Vano P1 .03
46 Vano P2 .02
47 Campione ST-150, c f r. tab .1
48 Campion i ST-189 e ST-243, c f r. tab .1
49 Campione ST-150, c f r. tab .1
Abb . 13 : Ka s s e t t en - und Ba l kendecke de r Ap s i s d e rUn te rk ape l l e . F ü r d i e Be f undung sow i e Bep robungde r Deckenba l ken de r Un te rk ape l l e wurde d i e Ka s -se t tendecke in e inem k le inen Ausschn i t t geö f fnet . D ieProben erbrach ten End j ahre im ausgehenden 13 . bzw.im 17 . J ahrhunder t . (Aufnahme W. Hauser, 24 .08 .2000) .
Fig.13: Soffitto a travi e a cassettoni nell ’abside della cappellainfer iore . Per l’ individuazione e il successivo campionamento del-le travi nella cappella infer iore è stata praticata un’aper tura asezione r idotta nel soffitto a cassettoni. Gli ultimi anelli presentisui campioni prelevati vengono datati alla fine del XIII secolo er ispett ivamente al XVII secolo (foto W. Hauser, 24.08.2000).
Abb. 14 : Die geö f fnete Kasset tendecke im Sch i f f derOberkape l l e . Zur Beprobung der Deckenba lken derOberkape l l e wurde e in Bret t der Kasset tendeckeherausgenommen . Die untersuchten Konstrukt ions -hö lzer wurden in den Winterha lb j ahren 1300/01 bzw.1443/44 geschlägert (Aufnahme K. Nicolussi , 10.11.2002).
F i g . 1 4 : S o f f i t t o a c a s s e t t o n i a p e r t o n e l l a n a v a t ad e l l a c a p p e l l a s u p e r i o r e . P e r a t t u a r e l ’ i n d a g i n ed e n d r o c r o n o l o g i c a n e l l e t r a v i d e l s o f f i t t o è s t a t ot e m p o r a n e a m e n t e r i m o s s o u n t a v o l o n e . L e t r a v i i ne s a m e f u r o n o a b b a t t u t e n e l l ’ a u t u n n o / i n v e r n o1 3 0 0 / 0 1 e 1 4 4 3 / 4 4 ( f o t o K . N i c o l u s s i , 1 0 . 1 1 . 2 0 0 2 ) .
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
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2 6
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
F i g . 15 : A l z a t o d e l pa l a z zo mer id iona l e c on fa c c i a t ae s t e r na ov e s t d e l pa l a z zo or i en t a l e . I l d i s e gno c on s i -d e ra i c a m p i o n i l i g n e i d a t a t i ( c o n n u m e r i d i r i f e r i -men t o , c f r . t a b . I ) e i l r e l a t i v o o rd i n amen t o i n f a s i e d i -l i z i e ( d i s e gno : M . M i t t e rma i r , B . L anz , S . M i t t e r e r ,A . B l a i c k ne r , 2003 / e l a bo raz i o n e : S . M i t t e r e r , 2006 )
Abb . 15 : Querschn i t t Südpa l a s mi t Wes t f a s s ade Os t -pa las . S te ingerechte Zeichnung mit Kar t ierung derdatier ten Bauhölzer (mit Nennung der Probennummern,vg l . Tab . 1 ) sow ie deren Zuordnung zu Bauphasen(Ze ichnung : M. Mi t terma i r, B . L an z , S . M i t t e re r, A .B l a i c kne r, 2003 / Be a rbe i t un g : S . M i t t e re r, 2006 )
Bauphase I , um 1100Fase ed i l i z i a I , 1100 c i rc a
Bauphase I I , 1138dFase ed i l i z i a I I , 1138d
Bauphase I I I , um 1284 /1288dFase ed i l i z i a I I I , c i rc a 1284 /1288d
Wiederau fbau nach dem Brand um 1300 (1300d )R i cos t ruz ione dopo l ’ i n cend io de l 1300 c i rc a (1300d )
Dachs tuh l 1482dOssa tura de l t e t to de l 1482d
Hi s tor i s cher Ausbau 1882 /1892Ed i f i c a z ion i s tor i c i s t i che de l 1882 /1892
2 8
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Fig . 16: Trav i da soffi t to nel le cappel le infer iore e super iore .L’estens ione tempora le de l le sequenze anular i datate è in -d icata dal le barre e da l la loro lunghezza. Vengono ind icat i i lnumero d i r i fer imento de i campion i , la spec ie arborea(LADE: lar ice) , l ’a lburno ed i l durame r i levato, l ’anno finale el ’eventuale data d i abbatt imento (ane l lo cambia le) . Le t rav i ,tut te d i lar ice , r i sa lgono a tre d i f ferent i per iod i . Le t rav iabbattute ne l 1300 mostrano una grande omogenei tà ancheper quanto r iguarda l ’ampiezza de l la porz ione a lburnosa.
Abb. 16 : Deckenba lken der Unter- bzw. Oberkape l le .Die ze i t l i che Erstreckung der dat ier ten Jahrr ingser ienwird durch d ie Ba lken bzw. deren Länge geze igt . Ange-geben s ind jewei l s Probenbeze ichnung , Baumar t (LADE:Lärche) , er fasstes Kern- bzw. Sp l intholz , End jahr undinwieweit ein Fäl ldatum (Waldkante) vorl iegt . Die Hölzerstammen aus dre i Per ioden, verwendet wurde jewei l sLärchenholz . Die Ba lken von 1300 ze igen e ine großeEinhe i t l i chke i t auch bezüg l ich des Sp l intholzante i l s .
F ig . 17 : Raf f ronto t ra la cur va med ia de l l e sequenze anu-la r i de l l e t rav i ta rdogot i c he de l so f f i t to ne l la cappe l la( rosso) e la c rono log ia d i r i fe r imento de l la r i ce de l T i ro lo(b lu ) . È ind i ca to l ’anno f ina le de l la sequenza de l la cap-pe l la (abbat t imento autunno/ inverno 1300/01) .
A b b . 1 7 : Ve r g l e i c h d e r M i t t e l k u r ve d e r J a h r r i n g -r e i h e n d e r s p ä t ro m a n i s c h e n K a p e l l e n d e c ke n b a l ke n( ro t ) m i t d e r R e f e re n z c h ro n o l o g i e L ä rc h e - T i ro l( b l a u ) . A n g e g e b e n i s t d a s E n d j a h r d e r K a p e l l e n -R e i h e ( F ä l l d a t u m W i n t e r h a l b j a h r 1 3 0 0 / 0 1 ) .
2 92 9
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
nicht erfasste Splintholz hier ein Fälldatum von zumindest nach
1660 annehmen. Da die Einbauart dieses Balkens eine abgehäng-
te Decke voraussetzt, ist eine Zeitgleichheit mit der Kassetten-
decke (nach 1682, siehe unten) anzunehmen. In der oberen Ka-
pellendecke wurde auch ein von Reparaturmörtel umschlossener
Lärchenbalken50 beprobt, der im Herbst/Winter 1443/44 ge-
schlägert wurde. Dieses Ergebnis stimmt nahezu jahrgenau mit
dem Fälldatum der Konstruktionshölzer des darüber befindlichen
Kappellendachstuhls Herbst/Winter 1446/47 überein.
Kassettendecken. Im Zuge der Öffnung der Kassettendecken in
der Unterkapellen-Apsis bzw. im Schiff der Oberkapelle konnten
auch Holzteile von diesen für eine Analyse gewonnen werden. Die
mit Kammzugmotiven verzierten Deckentafeln sind auf der Unter-
seite gehobelt und weisen eine Stärke von ca. 2.5 cm auf. Die Be-
festigung an den Deckenbalken erfolgte mit geschmiedeten Nägeln.
Durchwegs wurde Fichtenmaterial für die Herstellung der Kasset-
tendecke verwendet. Die Jahrringserien von den Proben der un-
teren bzw. oberen Decke konnten synchronisiert werden, womit
eine Gleichzeitigkeit belegt ist. Entsprechend der bedeutenden
Bearbeitung der beprobten Hölzer streuen die Endjahre der ana-
lysierten Holzproben deutlich zwischen 1657 und 1682, auch konn-
te deswegen keine Waldkante erfasst werden. Die Schlägerung der
verarbeiteten Hölzer erfolgte wohl erst einige Jahre nach 1682.
ma in questo caso l’assenza dell’alburno lascia presumere che l’abbat-
timento sia avvenuto almeno posteriormente al 1660. Il modo con cui
è incassata questa trave indica l’esistenza di un controsoffitto e sugge-
risce una coincidenza temporale con il soffitto a cassettoni (successivo
al 1682, cfr. più sotto). Nella cappella superiore è stata analizzata
pure una trave di larice coperta da intonaco da rappezzamento50 rica-
vata da un tronco abbattuto nell’autunno/inverno 1443/44, data che
coincide quasi perfettamente con quella riferita al legname impiegato
per la sovrastante ossatura del tetto (autunno/inverno 1446/47).
Soffitto a cassettoni. Nel corso degli interventi eseguiti nell’ab-
side della cappella inferiore e contemporaneamente nella na-
vata della cappella superiore sono stati prelevati dei campioni
anche dal soffitto a cassettoni. I pannelli dei cassettoni decorati
con motivi impressi a pettine risultano piallati sulla superficie
inferiore, hanno uno spessore di 2,5 cm e sono fissati alle travi
del soffitto mediante chiodi battuti a mano. Le serie anulari dei
campioni del soffitto inferiore e di quello superiore hanno potuto
essere sincronizzate, per cui risulta accertata la loro contempo-
raneità. In relazione all’importanza della lavorazione subita dai
singoli elementi lignei e non disponendo di alcun anello cambiale,
gli anni finali dei campioni analizzati si collocano tra il 1657
ed il 1682. Si può quindi ipotizzare che l’abbattimento sia av-
venuto qualche anno dopo il 1682.
F i g . 1 8 : S o f f i t t o a c a s s e t t o n i d e l l e c a p p e l l e i n f e r i o r e e s u p e r i o r e . L ’ e s t e n s i o n e t e m p o r a l e d e l l e s e q u e n zea n u l a r i d a t a t e è i n d i c a t a d a l l e b a r r e e d a l l a l o r ol u n g h e z z a . Ve n g o n o i n d i c a t i i l n u m e r o d i r i f e r i m e n t od e i c a m p i o n i , l a s p e c i e a r b o r e a ( P C A B : a b e t e r o s s o ) el ’ e v e n t u a l e d a t a d i a b b a t t i m e n t o ( a n e l l o c a m b i a l e ) .A c a u s a d e l l a f o r t e l a v o r a z i o n e s u b i t a d a i t r o n c h i d ia b e t e r o s s o , p e r n e s s u n o d e i c a m p i o n i a n a l i z z a t i s i è p o t u t a s t a b i l i r e u n a p r e c i s a d a t a d i a b b a t t i m e n t o ,c h e s i c o l l o c a c o m u n q u e p o c o d o p o i l 1 6 8 2 .
A b b . 1 8 : K a s s e t t e n d e c ke d e r U n t e r- b z w. O b e r -k a p e l l e . D i e z e i t l i c h e E r s t r e c k u n g d e r d a t i e r t e nJ a h r r i n g s e r i e n w i r d d u r c h d i e B a l k e n b z w. d e r e nL ä n g e g e z e i g t . A n g e g e b e n s i n d j e w e i l s P r o b e n -b e z e i c h n u n g , B a u m a r t ( P C A B : F i c h t e ) , E n d j a h r u n di n w i e w e i t e i n F ä l l d a t u m ( Wa l d k a n t e ) v o r l i e g t .A u f g r u n d d e r s t a r ke n B e a r b e i t u n g d e s v e r w e n d e -t e n F i c h t e n m a t e r i a l s ko n n t e a n k e i n e r d e r P r o b e ne i n g e n a u e s F ä l l d a t u m b e s t i m m t we rd e n . D i e s e s i s tk u r z n a c h 1 6 8 2 a n z u s e t z e n .
50 Probe ST-240, vg l . Tab. 1 50 Campione ST-240, c f r. tab .1
3 0
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Abb. 19 : Südpa la s und Kape l l e , Süd fassade . Hauptbau-phasen mit E intragung der dat ier ten und nach Fä l ldatenfarb l i ch d i f ferenz ier ten Bauhö lzer (mi t Nennung derProbennummern , vg l . Tab . 1 ) . Wei tere nach Baube fundze i t g le i che Ba lken löcher ohne Holzres te s ind f a rb l i chübere ins t immend mark ier t . (nach W. Hauser, M. Mi t -terma i r, K . Nico luss i / Bearbe i tung : S . M i t terer, 2006)
nach
13
50
/ po
st 13
50
12
84
/12
88
d (1
30
0d
)
11
38
d
um
11
00
/ 11
00
circa
F ig . 19 : Palazzo merid ionale e cappe l la , facc ia ta es ternasud , pr inc ipa l i fas i ed i l i z ie con ind i caz ione de i campion i d il egno datat i e d i f fe renz ia t i per anno d i abbat t imento(numer i d i r i fe r imento , c f r. tab . I ) . A l t r i fo r i ponta i coev i epr i v i d i t racce l i gnee sono ind i ca t i co l medes imo co lo re (da W. Hauser, M. Mi t te rma i r, K . N ico luss i / e laboraz ione :S . Mi t te rer, 2006)
3 1
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Die Jahrringkurven der Kassettendecke-Proben zeigen teilweise
hohe Ähnlichkeiten mit jenen der barocken Bodenbretter aus
dem zweiten Obergeschoss der Turris parva51, die kurz nach
1693 geschlägert wurden. Eine Gleichzeitigkeit der Verbauung
erscheint daher möglich.
Südfassade. An der Südwand der Kapelle verbaute, in zwei über-
einander liegenden Reihen angeordnete und bündig mit der Fas-
sadenflucht abgeschlagene Balkenreste konnten ebenfalls in die
Untersuchungen52 mit einbezogen werden. Auffallend waren die an
diesen Lärchenbalken beobachtbaren Brandspuren. Die vier da-
tierten Hölzer53 der beiden Balkenreihen liegen nahe beieinander
etwa auf Höhe des Übergangs zwischen Unter- und Oberkapelle
(Abb. 19). Das Verbauungsniveau der Balken liegt dabei zwar unter
der Gebäudeoberkante der Kapelle des 12. Jh., im Zuge der Auf-
stockung der Kapelle, welche in der Südfassade drei große Rund-
bogenfenster vorsah, wurde die alte Fassadenmauer jedoch zwi-
schen den zwei Gebäudeecken bis auf die neu einzubauende
Zwischendecke aufgebrochen und anschließend neu aufgezogen.
Somit liegen die untersuchten Balken im Aufstockungsmauerwerk.54
Die beiden Reste55 der unteren Balkenlage gehören zu einer ge-
schossteilenden Balkenreihe und weisen jeweils ein ungefähr
übereinstimmendes Anfangsjahr (um 1200 AD) sowie sehr ähn-
liche Wachstumsstrukturen auf. An einer der beiden Proben56
ist ein Fälldatum Herbst/Winter 1284/85 belegbar (Abb. 22).
Die beiden Hölzer57 der oberen Balkenlage an der Kapellen-
Südfassade sind nahezu symmetrisch zu einer zwischenzeitlich
vermauerten Tür an der Stelle des westlichsten Oberkapellen-
fensters angeordnet. Die Schlägerung dieser knapp hundertjäh-
rigen Lärchenhölzer ohne Waldkanten erfolgte nach Maßgabe
des erhaltenen Splintholzes kurz nach 1283 (1288 ?, vgl. Befund
Südpalas).Von den beiden tiefer verbauten Hölzern unterschei-
den sich die Jahrringabfolgen deutlich. Diese Balken gehörten zu
einem zwischenzeitlich abgegangenen Außengang oder Balkon.
Le curve dendrocronologiche dei campioni prelevati dai soffitti a cas-
settoni mostrano un elevato grado di somiglianza con quelle tavole
del pavimento barocco al secondo piano della Turris parva51 che ri-
salgono ad un abbattimento avvenuto poco dopo il 1693. È pertanto
ipotizzabile una contemporaneità del loro impiego.
Facciata meridionale. Sono stati inclusi nell’indagine anche i resti di
alcune travi incassate, disposte in due file parallele sull’esterno del muro
meridionale della cappella e mozzate a filo della facciata.52 Le tracce di
incendio presenti su queste travi di larice risultano decisamente appari-
scenti. I quattro campioni analizzati 53 riguardano entrambe le file e si
collocano l’uno vicino agli altri, circa all’altezza del passaggio tra la cap-
pella inferiore e quella superiore (fig. 19). Se oggi il livello di inserimento
delle travi si trova sotto lo spigolo superiore del corpo della cappella del
XII secolo, va considerato che nel corso della sopraelevazione della
costruzione, che prevedeva l’inserimento nella parete esterna meridio-
nale di tre ampie finestre a tutto sesto, l’antico muro tra i due angoli
dell’edificio è stato demolito fino all’altezza del nuovo soffitto inter-
medio e quindi nuovamente innalzato. Le travi analizzate risultano, per-
tanto, collocate nel nuovo muro realizzato in quell’occasione.54
I due resti di trave della fila inferiore55 fanno parte di una serie di
travi divisorie tra due piani della costruzione e si presentano con
anni iniziali approssimativamente identici (1200 circa) ed accresci-
menti molto simili tra di loro. Per uno dei due campioni analizzati56
è stata accertata la data di abbattimento: autunno/inverno 1284/85
(fig. 22). I due resti di trave della fila superiore57 sono invece collocati
in quasi perfetta simmetria con una porta ora murata e corrispon-
dente alla posizione della finestra occidentale della cappella superiore.
L’abbattimento di questi tronchi di larice quasi centenari e privi di
anello cambiale risale, in base all’alburno conservatosi, al periodo
immediatamente successivo al 1283 (1288 ?, cfr. referto palazzo
meridionale). Le sequenze anulari di queste due travi appartenute
ad un ballatoio o balcone si differenziano nettamente da quelle delle
due travi sottostanti.
51 Raum P2.03, vg l . Nicoluss i 1998a
52 Die Beprobung er fo lgte , ebenso wie jene an der Südpa las -Fassade ,
gemeinsam mit W. Hauser
53 Proben ST-170, ST-172, ST-174 und ST-175, vg l . Tab. 1 . Die Ba lken-
reste ST-174 und 175 stecken ca. 50 bzw. 46 cm tief in der Kapel len-
mauer. Nur Reste waren von e inem weiteren Balken (Probe ST-172)
vorhanden, der ursprüngl ich mindestens 45 cm t ie f in der Mauer
veranker t war. Prakt isch d ie ganze Mauerstärke durchspannte der
Ba lken ST-170, der im mitt leren Abschnitt stark verkohlt war.
Dieses Ba lkenstück ist der Rest e ines ehemal igen Deckenbalkens
der Unterkapel le .
54 Frdl . pers l . Mitt . W. Hauser, M. Mittermair
55 Proben ST-170 und ST-172, vg l . Tab 1
56 Probe ST-170, vg l . Tab. 1
57 Proben ST-172 und ST-175, vg l . Tab. 1
51 Vano P2 .03 , c f r. N ico luss i 1998a
52 I l campionamento , come que l lo su l la pare te es terna de l palazzo meri -
d ionale , è s ta to esegu i to ins ieme a W. Hauser
53 Campion i ST-170, ST-172, ST-174 e ST-175, c f r. tab .1 . I res t i de l l e t ra -
v i ST-174 e 175 r i su l tano inser i t i ne l muro per una lunghezza d i r i -
spet t i vamente 50 e 46 cm. De l la t rave ST-172, in or ig ine incassata ne l
muro per a lmeno 45 cm, s i sono invece conser vat i poch i res idu i .
La t rave ST-170, fo r temente carbon izzata ne l suo t ra t to cent ra le , a t -
t raver sa prat i camente l ’ i n te ro spessore de l la muratura e può essere
ident i f i ca ta qua le res to d i una antecedente t rave da so f f i t to de l la cap-
pe l la in fe r io re .
54 Cor tes i comun icaz ion i d i W. Hauser e M. Mi t te rma i r
55 Campion i ST-170 e ST-172, c f r. tab .1
56 Campione ST-170, c f r. tab .1
57 Campion i ST-172 e ST-175, c f r. tab .1
3 2
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
A b b . 2 0 : D i e H o l z p ro b e S T- 1 7 0 a u s d e r S ü d m a u e rder Kape l l e . Der ehema l i g e Deckenba l ken de r Un te r -k a p e l l e w u rd e i m Z u g e d e r A u f s t o c k u n g u m 1 2 8 8ve r b a u t . D a s L ä rc h e n h o l z s t e i g t s t a r ke B r a n d s p u re n ,n i c h t nu r a n be i den Enden , sonde rn au ch im ehema l st i e f i n d e r M a u e r s i t z e n d e n M i t t e l t e i l . D i e s d o k u -m e n t i e r t e i n d r u c k s vo l l d i e I n t e n s i t ä t d e s B r a n d e svo n 1 3 0 0 / 0 1 ( A u f n a h m e W. H a u s e r, 0 6 . 1 0 . 2 0 0 1 ) .
F i g . 2 0 : I l c a m p i o n e S T- 1 7 0 p r o v e n i e n t e d a l m u r o m e -r i d i o n a l e d e l l a c a p p e l l a ; e s s o a p p a r t i e n e a d u n a t r a v ec o l l o c a t a i n o c c a s i o n e d e l l a s o p r a e l e v a z i o n e d e l l ’ e d i -f i c i o n e l 1 2 8 8 . L o s p e z z o n e d i l a r i c e m o s t r a e v i d e n t it r a c c e d i c o m b u s t i o n e n o n s o l o a l l e d u e e s t r e m i t à , m aa n c h e n e l l a s u a p a r t e c e n t r a l e i n c a s s a t a a l l ’ i n t e r n od e l m u r o , d o c u m e n t a n d o c o s ì l ’ i n t e n s i t à d e l l ’ i n c e n d i od e l 1 3 0 0 / 0 1 ( f o t o W. H a u s e r , 0 6 . 1 0 . 2 0 0 1 ) .
Abb. 21: Ba lken ST-171. Dieser Kragba lken wurde am Ostende der Südpa las -Fassade unterha lb der Rund-bogentür ausgemacht . Das abgebei l te , an der St irnf lächestark verkohlte Lärchenholzstück wird noch großte i l svom spätgot ischen Rauputz der Südfassade umstr ichen.(Aufnahme W. Hauser, 07.09.2001) .
Fig. 21: La trave di larice ST-171. Questa trave a sbalzo venne rin-venuta nella parte terminale est della parete esterna del palazzomeridionale, sotto la porta a tutto sesto. Mozzata a filo del muro,la sua testa risulta fortemente combusta e perimetralmente ingran parte ancora ricoperta dall’intonaco rustico tardogotico dellaparete esterna meridionale (foto W. Hauser, 07.09.2001).
3 3
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Fig. 22: Campioni r i levati sulle facciate della cappella e del pa-lazzo meridionale . L’estensione temporale delle sequenze anu-lar i datate è indicata dalle tracce e dalla loro lunghezza.Vengono indicati anche il numero di r ifer imento dei campioni,la specie arborea (LADE: lar ice), l ’alburno e i l durame r ilevato,l ’anno finale e l’eventuale data di abbattimento (anello cambia-le). Questo legname di lar ice è stato impiegato nell ’ambitodella sopraelevazione della cappella e del palazzo meridionalee fanno r isalire questa fase di r istrutturazione al 1288 circa.
Abb . 22 : Fa s s adenhö l ze r von Kape l l e und Südpa l a s .D ie ze i t l i che Er s t reckung der da t i e r ten J ahrr ingser i enw i rd durch d i e Ba l ken bzw. deren Länge geze i g t .Angegeben s i nd j ewe i l s P robenbeze i chnung , Baumar t(LADE : Lä rche ) , e r f a s s te s Kern - bzw. Sp l i n tho l z , End -j ahr und inwiewe i t e in Fä l lda tum (Waldkante ) vor l i eg t .D ie Lä rchenhö l ze r wurden im Zuge der Au f s tockungvon Kape l l e und Südpa l a s verbau t und da t i e ren d i e seBaue tappe von Sch lo s s T i ro l au f c a . 1288 .
Die vier an der Kapellen-Südfassade beprobten Hölzer gehören
laut Baubefund zur Errichtung der Oberkapelle und datieren
diese Baumaßnahme in die 2. Hälfte der 1280er Jahre. Damit ist
der Umbau der ehemals eingeschossigen Kapelle von ca. 1138
Meinhard II. zuzuschreiben.
Auf Schloss Tirol konnten wiederholt Brandspuren beobachtet
werden. Die historischen Quellen belegen solch ein Ereignis für
zirka 130058, das vermutlich die Ursache des zeitweisen Residie-
rens von König Heinrich auf der nahegelegenen Zenoburg war.
Genauer erfasst, vor allem in seinen Auswirkungen auf die Burg-
anlage, war dieser Brand bisher jedoch nicht. Für die Kapelle
hatte dieser Brand eine komplette Zerstörung der Ausstattung
sowohl der Ober- als auch der Unterkapelle zur Folge (Abb. 20).
Nur die Krypta sowie die darüber liegende Deckenkonstruktion
überdauerten das Brandereignis, das allerdings an zwei der
Halbstämme Spuren hinterließ. In weiterer Folge wurden neue
Balkendecken für die Unter- sowie Oberkapelle nötig, deren
zeitliche Bestimmungen nun vorliegen.
Durch die zeitliche Einordnung des verheerenden Brandereig-
nisses und die Erfassung seiner Ausdehnung ergeben sich
Secondo le analisi edilizio-strutturali le quattro travi campionate fanno
parte della fase dell’edificazione della cappella superiore, avvenuta
nella seconda metà degli anni Ottanta del XIII secolo. La ristruttura-
zione intorno al 1138 della antecedente cappella ad un solo piano è
quindi attribuibile al periodo di Mainardo II.
A Castel Tirolo sono state ripetutamente rinvenute tracce di in-
cendio. Fonti storiche indicano un simile evento intorno all’anno
130058, esso fu probabilmente anche la causa della temporanea
residenza di Enrico di Tirolo nel vicino Castel San Zeno. In passato
non erano state svolte particolari indagini su tale incendio e so-
prattutto sulle sue ripercussioni per l’intero complesso. Ora pare
certo che l’incendio distrusse completamente l’intero arredo sia
della cappella superiore che di quella inferiore (fig. 20), mentre
soltanto la cripta e la sovrastante struttura del soffitto ne uscirono
indenni, anche se su due dei tavoloni sono rimaste tracce di com-
bustione. In seguito si rese poi necessario l’allestimento di nuovi
soffitti a travi in entrambe le cappelle, soffitti di cui ora si dispone
di una datazione.
La collocazione cronologica del devastante incendio e l’entità della
sua propagazione creano un nuovo contesto per le indagini storiche,
58 Vgl . etwa Trapp 1973 58 Cfr. ad es . Trapp 1973
Konsequenzen beispielsweise für die Datierung der Wandmale-
rei, insbesondere der Einstufung eines Wandbildes an der West-
mauer der Oberkapelle, das den Wappenschild der Tiroler Gra-
fen zeigt.Teilweise wurde für diese Darstellung eine Entstehung
vor 1300, zwischen 1271 und 128659 diskutiert, was aufgrund der
massiven Einwirkungen des Brandes von ca. 1300, der älter als
die Freskenschicht ist, auszuschließen ist.
Nach knapp 150 Jahren dürften wohl Bauschäden zu einer
Erneuerung eines Teils der Oberkapellendecke im Zuge einer
ersten spätgotischen Umgestaltung des Palas-Komplexes mit
Erneuerung des Kapellendachstuhles geführt haben. Hier streu-
en die Fälldaten der Hölzer zwischen den Winterhalbjahren
1443/44 und 1446/47. Die Kassettendecken datieren hingegen
ins ausgehende 17. Jh. (vgl. oben).
Südpalas
Die dendrochronologischen Ergebnisse aus dem Südpalas be-
schränkten sich bisher auf die Datierung der Deckenbalken des
Untergeschosses, Fälldatum jeweils Herbst/Winter 1138/39, bzw.
des Dachstuhls, errichtet mit im Winterhalbjahr 1482/83 ge-
schlägerten Hölzern.
Südfassade. Ähnlich wie an der Kapellen-Südwand sind am west-
lich anschließenden Südpalas in ähnlicher Fassadenhöhe ebenfalls
Balkenreste nachweisbar. Auch diese finden sich so wie an der
Kapelle in zwei übereinander liegenden Reihen mit einem höhen-
mäßigen Versatz von 41 cm.60 Einige Balken dieser beiden Lagen
sind teilweise nur bruchstückhaft erhalten, weitere jedoch zwi-
schenzeitlich abgegangen und nur noch im Negativ nachweisbar.
Das Niveau des oberen Balkenhorizonts liegt 33 cm61 unterhalb
der Schwelle der Rundbogentüre am Ostende des Südpalas-Ober-
geschosses. Die Balken sind teilweise in regelmäßigen Abstän-
ad esempio per la datazione delle pitture parietali e in particolare di
quel dipinto che sul muro occidentale della cappella superiore reca lo
stemma dei conti di Tirolo. Per tale pittura si era in parte discusso
un’origine antecedente il 1300 con l’indicazione degli anni tra il
1271 ed il 128659, una datazione da escludere in considerazione
degli ingenti danni causati dall’incendio intorno al 1300, che in ogni
caso precede la realizzazione degli affreschi.
Poco meno di un secolo e mezzo più tardi, nel corso di una prima ri-
strutturazione tardogotica del complesso dei palazzi, i danni struttu-
rali subiti dalla costruzione hanno probabilmente reso necessario un
parziale rifacimento del soffitto della cappella superiore e della sovra-
stante ossatura del tetto. Qui le datazioni di abbattimento del legna-
me impiegato indicano i semestri invernali 1443/44 e 1446/47. I sof-
fitti a cassettoni risalgono invece al tardo Seicento (cfr. più sopra).
Il palazzo meridionale
Le indagini dendrocronologiche svoltesi in precedenza ed inerenti al
palazzo meridionale si limitano alla datazione delle travi del soffitto
del piano interrato (autunno/inverno 1138/39) nonché dell’ossatura
del tetto (autunno/inverno 1482/83).
Facciata meridionale. Come sulla parete esterna sud della cappella,
così anche sulla parete del palazzo meridionale sono rilevabili,
ad una altezza simile, dei resti di travi, anch’esse disposte su due
file parallele distanziate tra di loro 41 cm.60 Alcune travi di entrambe
le file sono rimaste conservate, in parte soltanto con frammenti,
di altre invece rimane conservata soltanto l’impronta negativa.
Il livello dell’orizzonte delle travi superiori si trova a 33 cm61 sotto
la soglia della porta a tutto sesto nella parte terminale est del piano
superiore del palazzo meridionale. In parte queste travi risultano
disposte ad intervalli regolari.62 Le travi della fila inferiore vanno in-
vece a riempire le aperture nel muro merlato per il deflusso delle
3 4
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
59 Cfr. Hye 1985
60 La misura è s ta ta r i l eva ta t ra g l i sp igo l i super io r i de l l e t rav i . Cor tese
comun icaz ione d i M. Mi t te rma i r
61 Cor tese comun icaz ione d i M. Mi t te rma i r
59 Vgl . Hye 1985
60 Die Angabe bez ieht s ich auf d ie jewei l igen Oberkanten der Ba lken.
Frdl . pers l . Mitt . M. Mittermair
61 Frdl . pers l . Mitt . M. Mittermair
3 5
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
F i g . 23 : Sequenze anu l a r i de i camp ion i r i f e r i t i a l l a f i l ai n fe r i o re de l l e due pa re t i e s t e rne de l l a cappe l l a e de lpa lazzo mer id iona le , p o s t e i n s i n c ron i a t ra d i l o ro . Sonoanc he i nd i ca t i g l i ann i f i na l i de l l e s equenze . I camp ion id i l a r i c e mos t rano un a l t o g rado d i c o r r i s pondenza , dacu i s i rende p robab i l e un l o ro comune l uogo d i o r i g i ne .Due de i camp ion i ana l i zza t i ( ST-170 pa re t e e s t e rna cap -pe l l a e ST-173 pa re t e e s t e rna pa lazzo mer id iona le )appa r t engono add i r i t t u ra ad uno s t e s so a l be ro .
A b b . 2 3 : D i e J a h r r i n g s e r i e n d e r j ewe i l s u n t e re nF a s s a d e n h ö l z e r vo n K a p e l l e u n d S ü d p a l a s i nS y n c h ro n l a g e . G e n a n n t s i n d a u c h d i e E n d j a h re d e rf ü n f R e i h e n . D i e L ä rc h e n h ö l z e r z e i g e n e i n e s e h rh o h e d e n d ro - t y p o l o g i s c h e Ü b e re i n s t i m m u n g , e i n eH e r k u n f t vo m g l e i c h e n S t a n d o r t k a n n a b g e l e i t e twe rd e n . Z we i a n a l y s i e r t e P ro b e n ( S T- 1 7 0 ,K a p e l l e n - F a s s a d e , u n d S T- 1 7 3 , S ü d p a l a s - F a s s a d e )s t a m m e n s o g a r vo m g l e i c h e n B a u m .
den62 gesetzt. Die Hölzer der unteren Balkenlage setzten die
Dachentwässerungsöffnungen in der Zinnenmauer des Palas von
1138 zu und zeigen damit die Aufgabe dieser Dachlösung im Zuge
eines generellen Umbaues, bzw. der Südpalas-Aufstockung, an.63
Die an der Südpalas-Fassade beobachtbaren, jeweils plan mit der
Maueraußenseite endenden Hölzer zeigten durchwegs Brand-
spuren. An den erhaltenen Balkenresten der unteren Lage konnten
diese Verkohlungen sowohl an den Seiten- als auch an den Quer-
schnittflächen beobachtet werden (Abb. 20), an jenen des oberen
Horizontes jedoch nur an den Seitenflächen. Dies dokumentiert
für letztere Balken eine Kürzung nach einem Brandereignis.
Die analysierten Proben von der Südpalas-Fassade, jeweils Lärchen-
hölzer, lassen sich nach Format und Holztyp in zwei mit den Ver-
bauungshorizonten parallelisierbare Gruppen unterteilen. Die in der
oberen Lage verbauten Hölzer sind gekennzeichnet durch ver-
gleichsweise breite Jahrringe bei geringen Balkenquerschnitten64,
was in sehr kurze Jahrringserien resultiert. Die drei analysierten
Hölzer65 der unteren Südpalas-Balkenlage, zum Baugerüst der Palas-
Aufstockung gehörend, weisen hingegen schmale Jahrringe und
entsprechende lange Jahrringserien auf. Die beiden Holzgruppen
sind auch durch differierende Fälldaten charakterisiert: an einer
acque meteoriche dal tetto del palazzo del 1138 e dimostrano così
l’avvenuto abbandono di tale soluzione di deflusso in occasione di
una ristrutturazione generale con sopraelevazione del palazzo meri-
dionale.63
Tutti i residui delle travi presenti nella parete esterna e mozzate a
filo del muro mostrano tracce di combustione. Mentre sui resti delle
travi della fila inferiore si possono osservare tali tracce, sia ai lati
che sulle superfici di testa, su quelli della fila superiore questi segni
risultano visibili soltanto sulle superfici laterali, il che documenta
l’avvenuto accorciamento di queste travi in un periodo successivo
ad un incendio.
I campioni analizzati riguardanti la parete esterna del palazzo meri-
dionale risultano tutti di larice e sono suddivisibili, per formato e spe-
cificità del legno, in due gruppi che coincidono con i relativi livelli della
loro collocazione. Così il legname usato per il livello superiore viene
caratterizzato da anelli di accrescimento relativamente larghi e da se-
zioni piuttosto ridotte64, da cui le serie anulari molto brevi; le tre travi
della fila inferiore65, appartenute all’impalcatura per la sopraelevazio-
ne del palazzo, si presentano invece con anelli più stretti e quindi for-
niscono serie anulari molto più lunghe. I due gruppi di travi si distin-
guono fra di loro anche per le differenti date di abbattimento: per un
62 Diese Ba lkenlage wies überwiegend l ichte Weiten zwischen 45 und
60 cm auf .
63 Frdl . pers l . Mitt . W. Hauser, M. Mittermair
64 Proben ST-176 und ST-179, 20x15 bzw. 18x15 cm, vg l . Tab. 1 .
65 Proben ST-171, ST-173 und ST-178, vg l . Tab. 1 . Die Ba lkenreste
re ichten 60 b is 62 cm t ie f in d ie Mauer h ine in .
62 In ques ta f i l a d i t rav i preva le una luce t ra i 45 ed i 60 cm
63 Cor tes i comun icaz ion i d i W. Hauser e M. Mi t te rma i r
64 Campion i ST-176 (20x15 cm) e ST-179 (18x15 cm) , c f r. tab .1
65 Campion i ST-171, ST-173 e ST-178, c f r. tab .1. I res t i de l l e t rav i rag -
g iungono una pro fond i tà d i 60–62 cm a l l ’ i n te rno de l muro .
Probe66 der unteren Balkenlage blieb die Waldkante erhalten, wo-
mit eine Schlägerung im Herbst/Winter 1283/84 nachweisbar ist.
Zudem weisen die Hölzer dieser Gruppe eine sehr hohe Ähnlich-
keit mit Proben von der Kapellen-Südfassade67 auf, zwei dieser Bal-
kenteile stammen sogar vom gleichen Baum (Abb. 23).68 Die Proben
der oberen Balkenlage der Südpalas-Fassade69 wurden hingegen
wenige Jahre später geschlägert, an einem Balken war das eindeu-
tige Fälldatum Herbst/Winter 1288/89 bestimmbar (Abb. 22).70
Die Zahl der übrigen neu analysierten Hölzer aus dem Südpalas
ist gering. Bei einer vom Kaisersaal aus erfolgten Sondage an
der Mauerkrone der Südfront wurde ein Balken71, aufliegend in
Fluchtrichtung der spätromanischen Mauer, entdeckt und be-
probt. An der Lärchenprobe konnte allerdings nur Kernholz mit
dem Endjahr 1143 erfasst werden. Bemerkenswerterweise zeigt
die Jahrringreihe hohe dendro-typologische Ähnlichkeit mit den
im dritten Obergeschoss des Ostpalas verbauten Deckenbalken,
Fälldatum Herbst Winter 1301/0272, auf.Von einem entsprechen-
den Endjahr für den Südpalas-Mauerbankbalken ist deshalb aus-
zugehen. Er zeigt somit eine Reparatur des Palasdaches nach
dem Brand von 1300 an.
In das 13. Jh. fällt das bestimmte Endjahr eines Mauerankerbal-
kens, der an der Innenseite der Südpalas-Nordwand im Erdge-
schoss, Rittersaal 73, entlang streicht. Die Jahrringserie dieses
wohl in Sekundärverwendung verbauten Lärchenbalkens endet
ohne Splintjahrringe 1240, die Schlägerung ist frühestens für das
letzte Drittel des 13. Jh. anzunehmen, die hohe dendro-typolo-
gische Übereinstimmung mit den Ostpalas-Deckenbalken des
dritten Obergeschosses74 legt ein Fälldatum um 1300 nahe. Der
Lärchenbalken ist an der heutigen Stelle in sekundärer Verwen-
dung und ist nach Maßgabe bauanalytischer Kriterien wohl einer
barocken Sanierung zuzuordnen.75
Die Südwestecke des romanischen Südpalas und der Richtung
Westen abgehenden Ringmauer wurden nach einem Absturz
campione della fila di travi inferiore, provvisto dell’ultimo anello sotto-
corteccia,66 è stato accertato l’abbattimento nell’ autunno/inverno
1283/84. Inoltre i campioni di questo gruppo mostrano una grande
somiglianza con campioni prelevati dalla parete esterna meridionale
della cappella67 e due di loro provengono addirittura da uno stesso
fusto68 (fig. 23). Le travi della fila superiore69 risalgono invece a pochi
anni più tardi: per una di queste l’abbattimento è avvenuto nell’au-
tunno/inverno 1288/89 (fig. 22).70
Il rimanente numero di nuovi campioni del palazzo meridionale sot-
toposti ad analisi dendrocronologiche è piuttosto esiguo. Nel corso di
un saggio eseguito nella Sala degli Imperatori sul coronamento del
muro meridionale è stata scoperta e quindi campionata una trave71
allineata al muro tardoromanico. Sul campione di larice si è potuto
rilevare soltanto durame che termina con l’anno 1143. Sorprendente-
mente la serie anulare si presenta con un alto grado di somiglianza
dendrotipologica con le travi collocate al terzo piano superiore del
palazzo orientale e abbattute nell’autunno/inverno 1301/02.72 Per-
tanto è ipotizzabile la stessa datazione anche per la suddetta trave
del palazzo meridionale che a sua volta indicherebbe una riparazio-
ne del tetto del palazzo effettuata dopo l’incendio del 1300.
Al XIII secolo risale la datazione di una trave di tirante d’ancoraggio
nella Sala dei Cavalieri73 lungo la parete interna del muro settentrio-
nale al piano terra del palazzo meridionale. La serie anulare di que-
sta trave di larice, priva di alburno, qui presumibilmente reimpiegata,
termina con il 1240. L’abbattimento dovrebbe risalire a non prima
dell’ultimo terzo del XIII secolo; la forte somiglianza dendrotipologica
con le travi del soffitto al terzo piano superiore del palazzo orien-
tale74 suggerisce una data di abbattimento intorno al 1300. Nella sua
attuale collocazione questa trave di larice è da attribuire ad un
preesistente legname qui reimpiegato, secondo l’analisi edilizio-strut-
turale, per un intervento di risanamento barocco.75
L’angolo sud-est del palazzo meridionale romanico e del muro di
cinta che si sviluppa in direzione ovest venne riedificato in seguito ad
3 6
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
66 Probe ST-178, vg l . Tab. 1 . Dieser Ba lkenrest i s t ebenfa l l s 61 cm t ie f
in der Südpa las -Fassade verbaut .
67 Die Proben ST-170, ST-172 ( jewei ls Kapel le) , ST-171, ST-173 und
ST-178 ( jewei ls Südpa las ) dürften nach ihrer dendrochronolog i -
schen Ähnl ichkeit vom g le ichen Wuchsstandor t stammen.
68 Proben ST-170 (Kapel le) und ST-173 (Südpa las ) , vg l . Tab. 1
69 Proben ST-176 und ST-179, vg l . Tab. 1
70 Probe ST-176. An der Probe ST-179 wurde das Endjahr 1287 be-
st immt, mögl icherweise er fo lgte h ier d ie Schlägerung bereits im
Winterha lb jahr 1287/88.
71 Raum P2.01, Probe ST-271, vg l . Tab. 1 , Sondage durchgeführ t durch
M. Mittermair, ca . 2 m west l ich der Südostecke des Südpa las
72 Vgl . Nicoluss i 1995
73 Raum P1.02, Probe ST-213, vg l . Tab. 1
74 Vgl . Nicoluss i 1995
75 Frdl . pers l . Mitt . M. Mittermair
66 Campione ST-178, c f r. tab .1 . Anche ques ta t rave è inser i ta ne l muro
per una lunghezza d i 61 cm
67 Campion i de l la cappe l la ST-170, ST-172 e campion i de l palazzo meri -
d ionale ST-171, ST-173, ST-178, c f r. tab .1
68 Campion i ST-170 de l la cappe l la e ST-173 de l palazzo merid ionale ,
c f r. tab .1
69 Campion i ST-176 e ST-179, c f r. tab .1
70 Campione ST-176. I l campione ST-179 termine con l ’anno 1287, pro -
b ab i lmen t e l ’ a b ba t t imen t o è a v v e nu t o g i à n e l l ’ a u t u nn o / i n v e r n o
1287/88
71 Vano P2 .01 , campione ST-271, c f r. tab .1 , sondagg io esegu i to da M. Mi t -
termair a circa 2 m ad ovest dello spigolo sud-est del palazzo meridionale
72 Cfr. N ico luss i 1995
73 Vano P1 .02 , campione ST-213, c f r. tab 1
74 Cfr. N ico luss i 1995
7 5 C o r t e s e c o m u n i c a z i o n e d i M . M i t t e r m a i r
3 7
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Fig . 24: Sequenze anular i del legname da r iparazione r i -levato nel l ’angolo sud-ovest del palazzo meridionale , postein sincronia tra di loro. È indicato l ’anno finale di ogni s ingolasequenza. Su nessuna di queste travi di abete rosso qui reim-piegate è r imasto conservato lo smusso con l ’anel lo cambiale .
A b b . 2 4 : D i e J a h r r i n g s e r i e n d e r R e p a r a t u r h ö l z e rvo n d e r S ü d p a l a s - S ü d we s t e c ke i n S y n c h ro n l a g e .A n g e g e b e n i s t j ewe i l s d a s E n d j a h r d e r R e i h e n . A nke i n e m d e r s e k u n d ä r ve r we n d e t e n F i c h t e n h ö l z e rb l i e b d i e Wa l d k a n t e e r h a l t e n .
neu aufgeführt und später durch Gump mit einem Strebepfeiler
verstärkt. In diesem Erneuerungsmauerwerk mitvermauerte Bal-
kenteile, die jeweils bündig mit der Fassadenflucht abgeschlagen
waren, wurden im Zuge der bauhistorischen Kartierung76 teil-
weise geborgen. Da die drei Hölzer 77 teilweise funktionsfremde
Bearbeitungsspuren, etwa Löcher für Holznägel, aufweisen, liegt
eine sekundäre Verbauung dieser Balken an der Südpalas-Ecke
nahe. Den Bearbeitungsspuren nach könnten die Hölzer von
einem Dachstuhl stammen.An keinem der drei Fichtenhölzer
konnte eine Waldkante identifiziert werden, die Endjahre der
untereinander gut übereinstimmenden Jahrringserien liegen zwi-
schen 1439 und 1455. Die Erneuerung der Ringmauerecke, in
deren Verlauf die Hölzer vermauert wurden, dürfte somit deut-
lich nach 1455, möglicherweise noch im 16. Jh., jedoch nach
Maßgabe bauanalytischer Kriterien vor den um das Jahr 1641 be-
legten Arbeiten unter Elias Gump zu datieren sein.
Die Errichtung des romanischen Südpalas datiert nach Maßgabe
der Fälldaten78 der im Untergeschoss verbauten Deckenbalken
um 1138. Dieser Erstbau bestand aus einem Unter- und einem
Obergeschoss.79 Offen blieb lange die genauere zeitliche Einord-
nung seines Ausbaus zu einem Gebäude mit zwei Repräsenta-
tionsgeschossen. Die an der Südwand des Südpalas beprobten Höl-
zer datieren die Aufstockung im ausgehenden 13. Jh. nun sehr prä-
zise. Eine bereits früher diskutierte Einordnung dieser Aufhöhung
um128080 kann nun auf um 1289 festgelegt werden. Aufgrund der
un crollo e rinforzato, più tardi, da Elias Gump con un contrafforte.
Alcune parti di travi integrate in questa nuova muratura e mozzate a
filo della parete esterna hanno potuto essere parzialmente rilevate nel
corso delle indagini storico-strutturali.76 Dato che i tre campioni77 pre-
sentano in alcuni casi delle tracce di un uso precedente (ad esempio
fori per cavicchi di legno non più funzionali), è senz’altro ipotizzabile
il loro reimpiego nella ricostruzione dell’angolo del palazzo. Stando
alle tracce della precedente lavorazione subita, potrebbero provenire
dall’ossatura di un tetto. Nessuno dei tre campioni di abete rosso pre-
senta l’ultimo anello formatosi sottocorteccia; le serie anulari che ben
coincidono tra di loro terminano con anni tra il 1439 ed il 1455.
La ricostruzione dell’angolo del muro di cinta, nell’ambito del quale
sono state impiegate le travi, dovrebbe quindi collocarsi chiaramente
dopo il 1455, probabilmente ancora nel XVI secolo ed in ogni caso,
secondo le indagini edilizio-strutturali, prima del 1641, anno intorno al
quale risultano accertati gli interventi progettati da Elias Gump.
Prendendo come riferimento le datazioni inerenti alle travi impiegate nel
piano interrato78, l’edificazione del palazzo meridionale romanico risale
intorno al 1138. Questa prima costruzione comprendeva un piano in-
terrato ed un piano rialzato.79 Per lungo tempo è rimasta incerta la
datazione della sua ristrutturazione a edificio con due piani nobili. Ora
i legni analizzati nella parete esterna sud del palazzo meridionale da-
tano in modo molto preciso i lavori di sopraelevazione, eseguiti nel tardo
XIII secolo. Una già ipotizzata data intorno al 128080 ora può essere
meglio precisata negli anni intorno al 1289. Considerando l’alto grado di
76 Bauaufnahme und Bergung der Hölzer wurde von M. Mittermair ausgeführt.
77 Die Ba lkente i le wiesen Längen zwischen 78 und 92 cm auf .
78 Herbst /Winter 1138/39. Vgl . Nicoluss i 1995
79 Vgl . B i tschnau/Hauser 1995
80 Vgl . B i tschnau/Hauser 1995
76 Ri levamento e campionamento esegu i t i da M. Mi t te rma i r
77 I t re spezzon i d i t rave erano lungh i t ra 78 e 92 cm
78 Autunno/ inverno 1138/39 . Cf r. N ico luss i 1995
79 Cfr. B i t sc hnau/Hauser 1995
80 Cfr. B i t sc hnau/Hauser 1995
hohen Übereinstimmung der verbauten Hölzer von Südpalas und
Kapelle ist zumindest von einer intentionellen Gleichzeitigkeit
der Errichtung der Obergeschosse dieser Bauteile auszugehen.
Ein Teil der an der Südpalas-Fassade erhalten gebliebenen
Hölzer wurde nicht nur als Baugerüst (untere Balkenlage)
im Zuge der Bauerrichtung benötigt, sondern auch für einen
Umgang (obere Balkenlage) genutzt, der über die Rundbogen-
tür am Ostende der Südpalas-Fassade erschlossen war.
Der vor allem im Bereich der Kapelle genau fassbare Brand
von ca. 1300 zerstörte wohl auch diesen Außengang. Bei der
Erneuerung der brandgeschädigten Bauteile, die nach der
Zuordnung des Mauerbankbalkens 81 der Südfassade synchron
mit jener des Ostpalas erfolgte, dürfte der Umgang aufgege-
ben worden sein.
Ostpalas und Turris parva
Bisherige bauanalytische Studien dokumentieren für den heute
nicht mehr als eigenständigen Bauteil erkennbaren, an die Kapelle
gegen Norden hin angebauten Turm, die Turris parva, eine kom-
plexe Bauentwicklung: einem Vorgängerbau, errichtet um 1175,
folgte kurz nach 1215 ein alte Bauelemente integrierender Neu-
bau, der bereits ca. 1270 einen massiven Umbau erfuhr.82 Die Er-
richtung des heutigen Ostpalas ist hingegen nach der Dendro-
Datierung eines ohne Befundung ausgebauten Balkens um 1221
anzusetzen, die Deckenbalken im später aufgesetzten dritten Ost-
palas-Obergeschoss erbrachten hingegen das Fälldatum Herbst /
Winter 1301/02.83
Im Zuge der detaillierten bauanalytischen Aufnahme84 konnten
in beiden Bauteilen bei Putz- und Mauerwerkssondagen mehrere
corrispondenza tra il legname impiegato nel palazzo meridionale e
quello della cappella, si può parlare di una contemporaneità, almeno
intenzionale, nell’edificazione dei piani superiori di questi edifici.
In origine una parte delle travi rimaste conservate nella parete ester-
na del palazzo meridionale faceva parte dell’impalcatura allestita in
fase di edificazione (fila inferiore), mentre un’altra parte (fila superio-
re) reggeva un ballatoio accessibile dalla porta a tutto sesto posta nel-
l’angolo est della parete esterna. Molto probabilmente l’incendio avve-
nuto intorno al 1300 e localizzato soprattutto nell’area della cappella
distrusse anche questo ballatoio, la cui ricostruzione probabilmente non
venne più presa in considerazione al momento del rifacimento delle
strutture danneggiate dal fuoco, rifacimento che secondo i risultati del-
l’analisi della trave di battuta rinvenuta sulla parete esterna sud81 av-
venne contemporaneamente alla ristrutturazione del palazzo orientale.
Palazzo orientale e Turris parva
Le indagini storico-strutturali finora svoltesi sulla Turris parva, il campa-
nile addossato al corpo della cappella ed oggi non più riconoscibile come
costruzione a sé stante, documentano le complesse vicende della sua
edificazione: ad una costruzione più antica risalente al 1175 circa ne
seguì, poco dopo il 1215, una nuova che si integrò con elementi strut-
turali di quella precedente e che già negli anni intorno al 1270 subì
una massiccia ristrutturazione.82 L’edificazione dell’attuale palazzo orien-
tale data invece, secondo l’analisi dendrocronologica di una trave rimos-
sa e priva di referti complementari, intorno al 1221, mentre le travi del
soffitto al terzo piano superiore innalzato successivamente indicano
un abbattimento avvenuto nell’autunno/inverno 1301/02.83
Nel corso dei rilevamenti edilizio-strutturali 84 sono stati eseguiti dei
sondaggi su intonaci e murature di entrambe le costruzioni che han-
3 8
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
81 Probe ST-271, vg l . Tab. 1
82 Vgl . Nicoluss i 1995, 1998a, Bitschnau et a l . 1998
83 Vgl . Nicoluss i 1995, Bitschnau/Hauser 1995
84 Die akr ib ische Bauaufnahme wurde vor a l lem von M. Mittermair
durchgeführ t , dem auch d ie Bergung e ines Tei ls der Proben sowie
d ie bauanalyt ischen E inschätzungen zu verdanken s ind.
81 Campione ST-171, c f r. tab .1
82 Cfr. N ico luss i 1995, 1998a , B i t sc hnau e t a l . 1998
83 Cfr. N ico luss i 1995, B i t sc hnau/Hauser 1995
84 Esegui t i con met ico los i tà soprattut to da M. Mit termair, a l quale s i devo-
no anche i l recupero d i una par te de i campion i nonché le va lu taz ion i
ana l i t i co - s t ru t tura l i
3 9
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
F ig . 25: Palazzo orientale e cappel la , parete esterna est .Pr inc ipa l i fas i ed i l iz ie con ind icaz ione de i campion i l igne id i f ferenziat i t ramite ut i l izzo d i co lore a seconda de l la da-taz ione e de l la data d i abbatt imento (con numer i d i r i fer i -mento , c f r. tab . I ) . A l t r i for i ponta i coev i pr iv i d i t raccel ignee sono ind icat i co l medes imo co lore (da W. Hauser,M. Mittermair, K. Nicoluss i / e laborazione: S . Mitterer, 2006)
Abb. 25 : Os tpa l a s und Kape l l e , Ost f a ssade . Hauptbau-phasen mit E intragung der dat ier ten und nach Fä l ldatenfarb l i ch d i f ferenz ier ten Bauhö lzer (mi t Nennung derProbennummern , vg l . Tab . 1 ) . Wei tere , nach Baube fundze i t g le i che Ba lken löcher ohne Holzres te s ind f a rb l i chübere ins t immend mark ier t . (Nach W. Hauser, M. Mi t -terma i r, K . Nico luss i / Bearbe i tung : S . M i t terer, 2006)
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F i g . 26 : S e qu enze a nu l a r i d e i t r e c amp i o n i d i l a r i c e d e lpa l a z zo o r i en t a l e r i s a l e n t i a l p r imo X I I I s e c o l o , po s t ei n s i n c ron i a t ra d i l o ro e c on l ’ i n d i c az i one de i s i n go l ia n n i f i n a l i . L e t r e c u r v e mo s t ra n o u n a l t r o g ra d o d iomogen e i t à , p e r c u i è s e n z ’ a l t r o i p o t i z z ab i l e u n c omu -n e l u o go d i o r i g i n e e d u na s t e s s a s t a g i o n e d i a b ba t t i -men t o ( a b ba t t imen t o ST- 47 : a u t u nno / i n v e r n o 1221 /22 ) .
A b b . 2 6 : D i e J a h r r i n g s e r i e n d e r d re i O s t p a l a s -L ä rc h e n h ö l z e r d e s f r ü h e n 1 3 . J h . i n S y n c h ro n l a g e .G e n a n n t s i n d a u c h d i e E n d j a h re d e r R e i h e n . D i ed re i J a h r r i n g k u r ve n z e i g e n e i n e h o h e Ü b e re i n s t i m -m u n g u n t e re i n a n d e r, e i n e H e r k u n f t vo m g l e i c h e nS t a n d o r t u n d g l e i c h z e i t i g e S c h l ä g e r u n g ( F ä l l d a t u mS T- 4 7 : H e r b s t / W i n t e r 1 2 2 1 / 1 2 2 2 ) i s t n a h e l i e g e n d .
4 0
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
verbaute Hölzer entdeckt und beprobt werden. Da es sich dabei
durchwegs um Einzelproben handelt, ist die Zahl der neu analy-
sierten Dendro-Proben für den Ostpalas bzw. Turris parva ver-
gleichsweise gering.
Fassaden. An der talseitigen Fassade des Ostpalas konnte der
Rest eines ehemaligen Deckenbalkens85 des Unterschosses auf-
gedeckt werden. Das Lärchenholzstück sitzt original in der
romanischen Palasmauer. Bei der dendrochronologischen Aus-
wertung wurde die Waldkante aufgrund der Verwitterungsspuren
an der Außenseite nicht ganz erfasst, nach Analyse des Splint-
holzes ist die Schlägerung kurz nach 1215 AD zu datieren.
Die Jahrringserie zeigt eine hohe dendro-typologische Überein-
stimmung mit bereits analysierten Ostpalas-Lärchenhölzern86
(Abb. 26), eine Übereinstimmung von Herkunft und auch Fäll-
datum Herbst /Winter 1221/22 ist abzuleiten.
In der Westmauer des zweiten Ostpalas-Obergeschosses konnte
bei einer Sondage eine Mauerbohle87 in ca. 26 cm Tiefe unmittel-
bar unter der späteren Aufstockungsgrenze aufgedeckt werden.
Diese Bohle liegt also auf der Mauerkrone des romanischen Erst-
baues auf und gehörte vermutlich zur ehemaligen Dachkonstruk-
tion.88 Die Jahrringserie des an der Außenseite verwitterten Fich-
tenbalkens erbrachte das Endjahr 1212, das jedoch nur einen ter-
minus post quem für die Schlägerung dieses Holzstückes darstellt.
Da hier ein vergleichsweise schnell gewachsenes Holz vorliegt,
no portato alla luce anche una serie di elementi lignei. Trattandosi
però soltanto di singoli campioni isolati, il numero complessivo di que-
sti nuovi campioni riferiti al palazzo orientale ed alla Turris parva
sottoposti ad analisi dendrocronologica risulta relativamente esiguo.
Pareti esterne. Sulla parete esterna a valle del palazzo orientale
sono stati rinvenuti i resti di una antica trave del soffitto85 del piano
interrato. Lo spezzone di larice si trova ancora inserito nella sue sede
originale nel muro romanico del palazzo. Non è stato possibile, nel
corso dell’indagine dendrocronologica, identificare con sicurezza l’anel-
lo cambiale a causa dell’erosione prodotta da agenti atmosferici, ma
l’analisi dell’alburno indica un abbattimento avvenuto poco dopo il
1215. L’alto grado di corrispondenza dendrotipologica della sequenza
anulare con altri legni di larice del palazzo orientale già analizzati 86
(fig. 26) suggerisce una comune provenienza e datazione dell’abbatti-
mento: l’autunno/inverno 1221/22.
Nel muro ovest del secondo piano superiore del palazzo orientale,
in occasione di un sondaggio è stato scoperto un tavolone87 inserito
nel muro fino ad una profondità di circa 26 cm e collocato appena
sotto il livello della sopraelevazione avvenuto in un periodo successivo.
Esso poggia quindi sul coronamento del muro della prima costruzione
romanica ed appartenne probabilmente all’ossatura del tetto allora
presente.88 La serie anulare di questo campione di abete rosso, eroso
lungo la sua superficie esterna, termina con l’anno 1212, che rappre-
senta però soltanto un terminus post quem per l’abbattimento.
85 Die Probe ST-304 ist nach Zählung von der Südseite her der 14.
Deckenbalken, vg l . Abb. 24 und Tab. 1
86 Proben ST-47 und ST-48, vg l . Nicoluss i 1995
87 Probe ST-268, vg l . Tab. 1
88 Frdl . pers l . Mitt . M. Mittermair
85 I l campione ST-304 cor r i sponde , contando da sud a nord , a l la 14 a
t rave de l so f f i t to , c f r. f i g . 24 e tab .1
86 Campion i ST-47 e ST-48 , c f r. N ico luss i 1995
87 Campione ST-268, c f r. tab .1
88 Cor tese comun icaz ione d i M. Mi t te rma i r
fehlen wahrscheinlich auch nur vergleichsweise wenige Jahrringe
bis zur Waldkante. Einer abgegangenen Decke des gleichen
Ostpalas-Geschosses 89 ist ein weiterer Balken an der Ostfas-
sadenmauer zuzuzählen, der bündig mit der Fassadenflucht ab-
gehackt ist.90 Die Jahrringserie des wohl sekundär im Mauerwerk
eingebundenen Lärchenholzes endet 1242. Da kein Splintholz
erhalten blieb, ist die Holzschlägerung frühestens um 1270 anzu-
nehmen, ein auch deutlich späteres Fälldatum um1300 ist wegen
der dokumentierten Langsamwüchsigkeit und großen Überein-
stimmung mit den Wachstumsverläufen anderer Jahrringserien
aus Schloss Tirol nicht auszuschließen.
Balkendecke 3. Obergeschoss: Im dritten Ostpalas-Obergeschoss
wurde im Zuge eines Umbaues einer der Deckenbalken91 abge-
schnitten. Zwar blieb an dem für die Analyse verwendeten
Balkenquerschnitt keine Waldkante erhalten, das ausgewertete
Endjahr 1288 liegt jedoch bereits im Splintholz.92 Analog kann
von einer Zeitgleichheit der Schlägerung dieses Holzes mit jener
der bereits datierten Deckenbalken in diesem Raum, Fälldatum
Herbst/Winter 1301/0293, ausgegangen werden.
Turris parva. An der Ostfassade der Turris parva wurde ein origi-
nal im Mauerverband sitzender, bündig mit der Mauerflucht ab-
geschlagener ehemaliger Deckenbalken94 des Turmes ausgemacht.
Die Lärchenprobe weist eine Waldkante auf und wurde im
Herbst/Winter 1173/74 geschlägert. Der Balkenrest sitzt origi-
nal im Bereich der Aufstockung der Turris parva von kurz nach
1215 und ist folglich in Wiederverwendung verbaut. Damit liegt
hier ein weiteres Beispiel für die Nutzung von altem Holzmate-
rial bei Umbaumaßnahmen vor.
Im zweiten Ostpalas-Obergeschoss wurde ein in der Nordmauer
der anschließenden Turris parva sitzender Balkenkopf95 aufgedeckt.
Die Datierung dieses Lärchenbalkens erbrachte ein Fälldatum
Herbst/Winter 1563/64.96
Mit dem Datierungsergebnis des neu analysierten original ver-
bauten Untergeschoss-Deckenbalkens97 kann das bisher ange-
Trattandosi in questo caso di un legno con un accrescimento relativa-
mente veloce, mancano probabilmente solo pochi anelli fino a quello
cambiale. Va invece attribuita ad un soffitto non più esistente allo stes-
so piano del palazzo orientale89 un’ulteriore trave rinvenuta sulla
parete esterna est e mozzata a filo del muro.90 La sequenza anulare
di questa trave di larice, che qui molto probabilmente ha trovato il
suo secondo impiego, termina con l’anno 1242. L’assenza dell’alburno
fa ipotizzare un abbattimento avvenuto non prima del 1270, ma consi-
derando la lentezza di accrescimento rilevata e la forte corrispon-
denza con l’andamento di altre serie anulari di Castel Tirolo, non è da
escludersi un abbattimento avvenuto molto più tardi, intorno al 1300.
Soffitto a travi al terzo piano superiore. Al terzo piano supe-
riore del palazzo orientale, nel corso di una ristrutturazione una
delle travi del soffitto91 è stata tagliata. Pur non essendo la sezione
del campione analizzato munita di anello cambiale, gli anelli che
terminano con il 1288 si trovano già nell’alburno92. È quindi ipo-
tizzabile che l’abbattimento sia avvenuto contemporaneamente a
quello dell’autunno/inverno 1301/02 riferito alle travi da soffitto
collocate nello stesso vano.93
Turris parva. Sulla facciata est della Turris parva sono stati rinvenuti
i resti di una trave del precedente soffitto della torre94, integrata nella
muratura e mozzata a filo della parete esterna. Il campione di larice
presenta l’anello cambiale che indica come datazione per l’abbattimento
l’autunno/inverno 1173/74. Lo spezzone di questa trave si trova nella
sua collocazione originale, nella parte della sopraelevazione della Turris
parva eseguita poco dopo il 1215 per cui si tratta di un vecchio le-
gname riutilizzato. Un altro esempio, quindi, di un precedente materiale
da costruzione impiegato durante gli interventi di ristrutturazione.
Al secondo piano superiore del palazzo orientale è stata rinvenuta
una testa di trave95 inserita nel muro nord dell’attigua Turris parva.
Tale trave di larice risale ad un abbattimento avvenuto nell’autun-
no/inverno 1563/64.96
Grazie al risultato della nuova analisi eseguita sulla trave da soffitto97,
originalmente integrata nel muro al piano interrato, il fino ad ora ipo-
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
89 Raum P2.04
90 Probe ST-303, vg l . Tab. 1
91 Raum Nr. P3.07, Probe ST-300, vg l . Tab. 1 . Er fasst wurde der süd-
l ichste Ba lken des in mehrere Büroräume unter te i l ten Geschosses .
92 Insgesamt wurden 19 Jahrr inge im Spl int ausgewer tet .
93 Vgl . Nicoluss i 1995
94 Raum Nr. P2.03, Probe ST-305, vgl. Tab. 1. Der Balkenrest sitzt c . 50 cm
über dem aktuel len Bodenniveau, frd l . pers . Mitt . M. Mittermair.
95 Raum P2.04, Probe ST-269, vg l . Tab. 1
96 Zwei bereits früher beprobte Lärchenhölzer (ST-76 und ST-77) des
nördl ichsten Gespärres des Ostpa las -Dachstuhls weisen das g le iche
Fä l ldatum, Winterha lb jahr 1563/64, auf .
97 Probe ST-304, vg l . Tab. 1
89 Va n o P 2 . 0 4
90 C a m p i o n e S T- 3 0 3 , c f r . t a b . 1
91 Va n o P 3 . 0 7 , c a m p i o n e S T- 3 0 0 , c f r . t a b . 1 . L ’ a n a l i s i r i g u a r d a l a
t r a v e p i ù a s u d d e l p i a n o s u d d i v i s o i n v a r i u f f i c i .
92 C o m p l e s s i v a m e n t e s o n o s t a t i a n a l i z z a t i 1 9 a n e l l i d i a l b u r n o .
93 C f r . N i c o l u s s i 1 9 9 5
94 Va n o P 2 . 0 3 , c a m p i o n e S T- 3 0 5 , c f r . t a b . 1
95 Va n o P 2 . 0 4 , c a m p i o n e S T- 2 6 9 , c f r . t a b . 1
96 La s t e s s a d a t a z i o n e ( s eme s t r e i n v e r n a l e 1563 /64 ) s i h a a n c h e
p e r d u e c amp i o n i d i l a r i c e ( S T- 76 e ST- 77 ) a ppa r t e n e n t i a l l ’ i n c a -
va l l a tu ra se t t en t r i ona l e de l l ’ o s sa tu ra de l t e t t o de l pa lazzo or ienta le
97 C a m p i o n e S T- 3 0 4 , c f r . t a b . 1
98 L’ ipo tes i fa r i fe r imento a l la dataz ione dendrocrono log i ca (autunno/ in -
4 1
nommene Neuerrichtungsdatum des Ostpalas von um 122198 be-
stätigt werden. Die im zweiten Obergeschoss in der Westmauer
sondierte Mauerankerbohle kann ebenso dieser Bauphase zu-
gezählt werden und belegt eine Dreistöckigkeit (Untergeschoss,
1. Obergeschoss, 1. Biforiengeschoss) des Ostpalas-Erstbaus.
Der im gleichen Stockwerk wie die Mauerankerbohle, jedoch in
der Ostfassade sitzende Lärchenbalken mit einem Endjahr 1242
ist bereits einer späteren, am ehesten jener dem großen Brand
folgenden Umbaumaßnahme ab 1301 zuzuordnen.
Im Ostpalas sind durch vorangegangene Untersuchungen bereits
frühneuzeitliche Holzeinbauten99 belegt. Einer dieser Umgestal-
tungsphase im Ostpalas ist ein gleichfalls im zweiten Oberge-
schoss aufgedeckter, mit Endjahr 1563 datierter Bodenbalken zu-
zuordnen.
In der komplexen Bauentwicklung der Turris parva im 13. Jh.100
wurden auch vom Vorgängerbau um 1175 stammende Höl-
zer weiter oder wieder verwendet. Dazu ist auch der im
zweiten Obergeschoss an der Fassadenflucht aufgedeckte, in
der Ostwand verbliebene bzw. sekundär eingesetzte Balken-
rest zu zählen. Das Fälldatum Herbst/Winter 1173/74 stimmt
genau mit weiteren Fälldaten von Hölzern aus dem Bereich
des Hohlraumes zwischen erstem und zweitem Turris parva
Geschoss101 überein.
Zusammenfassung
Schloss Tirol ist für das Jahr 1141 erstmals – indirekt – beleg-
bar, da aus diesem Jahr die älteste evidente Nennung der Be-
sitzerfamilie als Grafen von Tirol vorliegt. Dieses Datum ist
nahezu deckungsgleich mit Fälldaten von Balken, die für die Er-
richtung von Südpalas und Kapelle verwendet wurden. Die Da-
ten Herbst /Winter 1138/39 bzw. kurz nach 1135102 und die
damit zeitlich bestimmten Gebäude Südpalas und Kapelle sind
in der Entwicklung der Burg aber bereits der Bauphase II zuzu-
rechnen (Abb. 27).103 Die vorangegangene Bauphase I, der die
Ringmauer, Palas- und Kapellenreste sowie kleinere Baustruk-
turen im Binnenbereich der Burg angehören, ist etwas früher,
wohl ab 1100, bzw. zwischen 1076 und 1138, anzusetzen.104
tizzato periodo di edificazione del palazzo orientale intorno all’anno
122198 può essere definitivamente confermato. Anche il tavolone del
tirante di ancoraggio rinvenuto nel muro ovest al secondo piano supe-
riore è da attribuire a questa fase di costruzione e documenta l’esisten-
za dei tre livelli nella prima edificazione del palazzo orientale (piano
interrato, 1o piano superiore, 2o piano a bifore). La trave di larice collo-
cata allo stesso piano del tavolone del tirante di ancoraggio, ma inserita
nella parete esterna est, termina con l’anello riferito all’anno 1242 ed è
quindi da attribuire ad una successiva fase di ristrutturazione e più pro-
babilmente a quella iniziata nel 1301 in seguito al grande incendio.
Già indagini precedenti documentano la presenza, nel palazzo orien-
tale, di legname risalente al periodo iniziale dell’era moderna.99 Ad una
di queste fasi di restauro del palazzo orientale va attribuita anche
una trave del pavimento, anch’essa collocata al secondo piano supe-
riore e i cui anelli terminano con l’anno 1563.
Nella complessa vicenda di edificazione della Turris parva nel corso
del XIII secolo100 appaiono anche legnami reimpiegati o lasciati al loro
posto originale, nell’ambito della precedente costruzione risalente al
periodo intorno al 1175. Ne fa parte anche il resto di una trave rima-
sta o reinserita nel muro est della parete esterna del secondo piano
superiore ed il cui periodo di abbattimento, l’autunno/inverno 1173/74,
coincide perfettamente con quello stabilito per i legni presenti nell’in-
tercapedine tra il primo ed il secondo piano della Turris parva.101
Riassunto
L’esistenza di Castel Tirolo viene documentata per la prima volta, indiret-
tamente, nel 1141, anno a cui risale la prima esplicita citazione dei
conti di Tirolo quali proprietari del complesso e che risulta prossima alle
datazioni dell’abbattimento dei tronchi impiegati per la costruzione del
palazzo meridionale e della cappella. Tali date, e cioè l’autunno/in-
verno 1138/39 e gli anni immediatamente successivi al 1135102, riferi-
te, rispettivamente, ai fabbricati del palazzo meridionale e della cap-
pella, rappresentano però già la seconda fase nella storia dell’edifica-
zione del castello (fig. 27).103 La precedente prima fase costruttiva, che
comprende il muro di cinta, i resti del palazzo e della cappella, nonché
elementi strutturali minori nell’area centrale dell’impianto, prende inizio
poco prima, presumubilmente intorno al 1100, e si svolge comunque
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
98 Dieses beruht auf der dendrochronologischen Datierung, Fäl ldatum
Herbst/Winter 1221/22, e ines um 1985 bei Renovierungsarbeiten
des Ostpa las ausgebauten Balkenrestes . Da keine Befundung bzw.
Dokumentation zu diesem Lärchenholz vorliegt, bl ieb die genaue Zu-
ordnung immer of fen . Vgl . dazu Nicoluss i 1995.
99 Vgl . Nicoluss i 1995. Im 1. OG des Ostpa las i s t e in ca . 1515/25
geschläger ter Lärchenbalken e ingebaut .
100 Vgl . dazu Nicoluss i 1995, Bitschnau et a l . 1998, Nicoluss i 1998
101 Vgl . Nicoluss i 1998
102 Vgl . Nicoluss i 1995
103 Vgl . Argumentat ion h ierzu in Bitschnau/Hauser 1995
verno 1221/22) d i un res to d i t rave recuperato ne l 1985 in occas ione
d i un in ter vento d i res tauro ne l palazzo or ienta le . I n mancanza d i
test imonianze o a l t re documentazion i inerent i a ta le campione d i lar i -
ce , non s i e ra ma i potu to fo rn i re un responso p iù prec i so . C f r. N ico -
luss i 1995
99 Cfr. N ico luss i 1995. A l pr imo p iano super io re s i t rova una t rave in
la r i ce , i l cu i abbat t imento s i co l l oca t ra i l 1515 ed i l 1525.
100 Cfr. N ico luss i 1995, B i t sc hnau e t a l . 1998, Nico luss i 1998
101 Cfr. N ico luss i 1998
102 Cfr. N ico luss i 1995
103 Cfr. la re la t i va argomentaz ione in B i t sc hnau/Hauser 1995
4 2
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Dendrochronologisch datierte und damit der Bauphase I zuge-
hörige Hölzer liegen mit Fälldaten ab 1106 vor.105 Mit den
neuen jahrringanalytischen Untersuchungen sind nun mit einem
Teil der Bodenbohlen der Kapelle, die Schlägerungsdaten vor
1130 erbrachten, weitere Hölzer gewonnen worden, die dieser
Bauphase I zuzurechnen sind. Vor-1106-Hölzer konnten bisher
auf Schloss Tirol nicht datiert werden und sind auch nach den
umfassenden bauanalytischen Untersuchungen zumindest in
größerer Zahl nicht mehr zu erwarten. Damit ist jedenfalls
eine ins 11. Jahrhundert zurückreichende Bauentwicklung der
Burg dendrochronologisch nicht belegbar. Sieht man von den
neu datierten Bodenhalbstämmen in der Kapelle ab, bleibt
auch die Zahl der Bauphase I – Hölzer (Fälldaten vor 1138)
eher gering. Zudem ist keines in einem originalen Bauverband
befundbar gewesen. Insgesamt liegt die Annahme eines schlep-
penden Baufortschrittes, eventuell ohne Fertigstellung wesent-
licher Wohngebäude, während der ersten Bauetappe von
Schloss Tirol (vor 1138) nahe.
In die Folgezeit der Errichtung von Südpalas und Kapelle (Bau-
phase II, ab 1138) datieren nur vereinzelt neu analysierte Hölzer,
so zwei, jeweils sekundär verwendete Deckenbalken der Schloss-
küche bzw. der Turris parva.
Weitere Erkenntnisse erbrachten die neuen Jahrringanalysen zum
Ablauf von Bauphase III (ab 1210/15: Neuerrichtung von Turris
parva und Ostpalas sowie Aufstockung von Südpalas und Kapelle)
im 13. Jahrhundert. Die bisherige dendrochronologische Datie-
rung der Ostpalas-Neuerrichtung (ca. 1221) konnte nun mit
einem original verbauten Deckenbalken aus diesem Gebäude be-
stätigt werden. Gleichfalls in diesen ersten Abschnitt von Bau-
phase III fallen Umgestaltungen in der Kapelle, fassbar anhand der
Fälldaten von Bodenbohlen (Sommer 1230). Zweiter wesentli-
cher Abschnitt von Bauphase III ist die Aufstockung von Südpalas
und Kapelle unter Meinhard II., die mit den neu analysierten Bau-
hölzern um 1284/1288 zu datieren ist. Da bei der Aufhöhung
dieser beiden Bauteile teilweise vom gleichen Baum stammende
Hölzer Verwendung fanden, sich nach der bauanalytischen Kar-
tierung aber eine Aufstockungsabfolge Kapelle – Ostpalas – Süd-
tra il 1076 ed il 1138.104 Le analisi dendrocronologiche dei legni ap-
partenenti a questa prima fase indicano abbattimenti a partire dal
1106.105 Ora, con le nuove indagini dendrocronologiche di una parte
del tavolato del pavimento della cappella, che indicano abbattimenti
avvenuti prima del 1130, sono stati individuati ulteriori elementi lignei
da attribuirsi a questa prima fase dell’edificazione. Finora a Castel
Tirolo non è stato rinvenuto alcun legno che potesse essere datato
prima del 1106 e, secondo le ampie indagini edilizio-strutturali finora
eseguite, non è nemmeno ipotizzabile una loro presenza, almeno non
in quantità significativa. Pertanto non è documentabile attraverso la
dendrocronologia un’eventuale attività di edificazione anteriore all’XI
secolo. Se non si considerano i tavoloni con forte smusso del pavimento
della cappella recentemente datati, anche il numero dei legni apparte-
nenti alla prima fase (abbattimenti prima del 1138) risulta piuttosto
esiguo. Inoltre nessuno di questi campioni è stato rinvenuto nel suo
contesto originale. In generale, per questa prima fase dell’edificazione
di Castel Tirolo (ante 1138), si ha l’impressione di un avanzamento a
rilento dei lavori con presumibile interruzione prima di aver condotto
a termine la costruzione di significativi edifici abitativi.
Al periodo successivo all’edificazione del palazzo meridionale e della
cappella (seconda fase, post 1138) risalgono soltanto pochi nuovi
campioni analizzati, tra cui le due travi da soffitto reimpiegate, una
rinvenuta nella cucina del castello e l’altra nella Turris parva.
Le recenti analisi dendrocronologiche hanno fornito nuove informazio-
ni sulle vicende della terza fase di costruzione, collocata nel XIII seco-
lo (post 1210/15: nuova costruzione della Turris parva e del palazzo
orientale nonché sopraelevazione del palazzo meridionale e della
cappella). Grazie ad una trave del solaio in collocazione originale, è
stato possibile confermare definitivamente la precedente datazione
dendrocronologica per l’edificazione del palazzo orientale, ipotizzata
intorno al 1221. Sempre a questo periodo iniziale della terza fase di
costruzione vanno attribuiti dei lavori di ristrutturazione nella cappel-
la, documentabili con la data di abbattimento individuata per i tavolo-
ni del pavimento (estate 1230). Una seconda parte importante della
terza fase di costruzione inizia con la sopraelevazione del palazzo
meridionale e della cappella ai tempi di Mainardo II, databile al
periodo tra il 1284 ed il 1288. Dato che per la sopraelevazione dei
104 Vgl . B i tschnau/Hauser 1995, Bitschnau et a l . 1998
105 Für d ie Probe ST-7 kann das Fä l ldatum Herbst /Winter 1106/07
belegt werden. Die Probe ST-8 stammt vom gleichen Baum. Für weitere
Gruppen von Hölzern von Schloss Tirol (Proben ST-1 bis ST-6), die
sich auch dendro-typologisch von den Proben ST-7/ST-8 differenzieren
lassen, kann aufgrund der erfassten Splintholzjahrringe eine Schläge-
rungsphase um 1110/15 angenommen werden. Die analysierten Balken
wurden bereits ca. 1984 ausgebaut, eine in-s itu Beprobung und Befun-
dung war dadurch nicht mehr möglich (vgl. dazu Nicolussi 1998b). Ein
ähnliches Fälldatum, ca. 1110/15, ist für ein weiteres Holzstück, gefun-
den im Hohlraum der Turr is parva, anzunehmen (Nicolussi 1998a).
104 Cfr. B i t sc hnau/Hauser 1995, B i t sc hnau e t a l . 1998
105 Per i l campione ST-7 è documentato l ’abbat t imento avvenuto ne l l ’ au -
tunno/ inverno 1106/07. A l lo s tesso a lbero appar t iene i l campione ST-8.
Per un u l te r io re g ruppo d i campion i (da ST-1 f ino a ST-6) , c he anche
dendrot ipo log i camente s i d i f fe renz iano da i campion i ST-7 ed ST-8 , g l i
ane l l i de l l ’ a lburno ana l izzat i fanno ipot izzare un abbat t imento t ra i l
1110 ed i l 1115. Le t rav i ana l izzate erano s ta te r imosse g ià in torno
a l 1984, per cu i non è stato p iù poss ib i le un campionamento e una
va lutaz ione in s i tu ( c f r. N ico luss i 1998b) . Un s imi le per iodo d i abbat -
t imento (ca . 1110/15) va le probabi lmente anche per un a l t ro e lemento
l igneo r invenuto nel l ’ intercapedine del la Turris parva (Nicoluss i 1998a) .
4 3
palas nachweisen lässt106, kann von der Aufstockung aller drei
Bauteile im Zuge einer einzigen, umfassenden Baumaßnahme, aus-
geführt um 1284/1288, ausgegangen werden.
Der große Brand 1300/01. Die meinhardinische Burg existierte
allerdings nur wenige Jahre: ein aufgrund von Quellen bekann-
ter, zwischen 1299 und 1302 zu datierender Brand107, zerstörte
große Teile der Burg. Die Stärke und das genaue Ausmaß des
Brandes waren jedoch bisher unbekannt. In der Kapelle erst
nach dem Feuer eingezogene Deckenbalken wurden im Herbst /
Winter 1300/01 geschlägert. Diese Datierungen stimmen mit
dem quellenmäßig überlieferten Branddatum überein und las-
sen dieses wohl auf das Jahr 1300 bzw. Frühjahr 1301 festlegen.
Die Kapelle ist dabei bis zum Niveau der Unterkapelle völlig
ausgebrannt.108 Betroffen von dem Feuerereignis waren auch
Süd- und Ostpalas, in beiden Objekten liegen Hölzer mit Fällda-
ten aus der Zeit nach dem Brand vor. Wahrscheinlich eine Folge
des Geschehens war auch die Erneuerung der Deckenbohlen
im Mushaus-Erdgeschoss. Ein massives Brandereignis lässt sich
in diesem Bauteil von Schloss Tirol auch bauanalytisch für das
frühe 14. Jh. nachweisen.109 Möglicherweise verursachte der Brand
von 1300/01 auch die dokumentierten, auf Feuereinwirkung zu-
rückzuführenden schweren Zerstörungen am unmittelbar an das
Mushaus angrenzenden Bergfried.110 Jedenfalls war der Großteil
der Burg, vor allem aber die Wohn- und Repräsentationsgebäu-
de von Schloss Tirol, von diesem Brand betroffen und ruiniert.111
Liegen für die ersten beiden Jahrhunderte der Existenz von
Schloss Tirol vergleichsweise viele Hölzer und auch Dendro-
Daten vor (Abb. 27), setzen die dendrochronologischen Belege
nun für etwa 150 Jahre aus. Darin spiegelt sich ein Aussetzen
der Bautätigkeit nach den Brandreparaturen in den bis heute
erhalten gebliebenen Bauteilen wider, historisch belegte Bauak-
due edifici vennero impiegati in alcuni casi legni ricavati da uno stesso
tronco e che l’indagine edilizio-strutturale è riuscita a documentare
una sequenza delle sopraelevazioni in cui si susseguono cappella,
palazzo orientale e palazzo meridionale106, si può presumere che la
sopraelevazione di tutti e tre gli edifici sia avvenuta nel corso di un
unico complessivo intervento di ristrutturazione da collocarsi tra il
1284 ed il 1288.
Il grande incendio del 1300/01. Il castello mainardino ebbe però
vita breve: un devastante incendio storicamente accertato e databile tra
il 1299 ed il 1302107 distrusse gran parte del maniero. Finora però non
si sapeva nulla circa l’esatta entità di questo incendio. Le travi impie-
gate nella cappella dopo l’incendio provengono da alberi abbattuti nel-
l’autunno/inverno 1300/01, per cui è ipotizzabile che l’incendio risal-
ga al 1300 o alla primavera del 1301. La cappella, in quell’occasione
venne completamente devastata fino al livello della cappella inferiore.108
Coinvolti nell’incendio furono anche il palazzo meridionale e quello
orientale; entrambi conservano legname, il cui abbattimento risale
agli anni successivi all’incendio. Probabilmente anche il rinnovo del
soffitto nell’interrato del Mushaus fu una diretta conseguenza dell’in-
cendio. Anche l’indagine edilizio-strutturale concernente questo edifi-
cio indica un incendio risalente all’inizio del XIV secolo.109
Probabilmente l’incendio del 1300/01 è pure responsabile dei gravi
danni documentati e causati da fuoco subiti dal mastio addossato al
Mushaus.110 Comunque sia, sta di fatto che la maggior parte del-
l’impianto, e soprattutto gli edifici abitativi e rappresentativi di Castel
Tirolo, fu colpita e distrutta da questo incendio.111
Se per i primi due secoli di Castel Tirolo si dispone di una quantità
relativamente cospicua di elementi lignei e datazioni dendrocronologi-
che (fig. 27), nei 150 anni successivi si rileva grande mancanza di dati.
In ciò si riflette l’assenza di attività costruttive dopo i lavori di ripara-
zione successivi al grande incendio ed eseguiti nelle parti strutturali
4 4
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
106 Frdl . pers l . Mitt . W. Hauser, M. Mittermair
107 Ein Conradus legt am 24. September 1302 e ine Abrechnung über
220 Bretter, Dachziegel und anderes Holzwerk auf Burg Tirol , das
bereits vor dem Brand beste l l t wurde ( I tem pro CCXX f lekken,
tegul i s et a l i i s l i gn is ad castrum Tyrolem ante exust ionem l ibras
LXVII I ; Hauptstaatsarchiv München, Grafschaft Tirol , Cod. 3, fol .132,
nach Abschr i f t L . Schönach, Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum).
Zusammen mit anderen Abrechnungen kann erschlossen werden,
dass der Brand nach dem 16. Juli 1299 und vor dem genannten 24. Sep-
tember 1302 er fo lgte . Frdl . pers l . Mitt . M. Bitschnau.
108 An zwei Halbstämmen des Bodens der Unterkapel le konnten noch
Brandspuren beobachtet werden. Da d iese hölzerne Bodenauf lage
durch e inen Mörte lestr ich bedeckt war, kann von e iner mass iven
Feuereinwirkung ausgegangen werden.
109 Frdl . pers . Mitt . M. Mittermair, W. Hauser
110 Die neuen bauanalyt ischen Aufnahmen bestät igen d ie beim Umbau
zu Beginn des 20. Jh . getät igten Beobachtungen.
111 Von e iner weitgehenden Zerstörung der Burg spr icht bereits Os-
wald Trapp. Vgl . Trapp 1973: 60.
106 Cor tes i comun icaz ion i d i W. Hauser e M. Mi t te rma i r
107 In data 24 se t tembre 1302 un ta le Conradus presentò un resoconto
r i fer i to a Caste l T i ro lo inerente 220 ass i d i legno, tego le ed a l t ro legna-
me da costruzione e commissionati ancor pr ima del l ’ incendio (Item pro
CCXX f lekken, tegul is et a l i i s l ign is ad castrum Tyrolem ante exust ionem
libras LXVII ; Hauptstaatsarchiv München, Grafschaft Tirol , Cod. 3, fol .132,
ne l la t rascr iz ione d i L . Schönau, T i ro ler Landesmuseum Ferd inandeum).
Su l la base anche d i a l t r i resocont i r i su l ta probab i le c he l ’ i ncend io s ia
avvenuto dopo i l 16 lug l io 1299 e comunque pr ima del suddetto 24 set-
tembre 1302. Cor tese comun icaz ione d i M. B i t sc hnau .
108 Su due tavo lon i de l pav imento ne l la cappe l la in fe r io re s i no tano anco -
ra t racce d i combust ione e dato che la s t ru t tura l i gnea de l pav i -
mento era coper ta da uno s t ra to d i ma l ta , s i in tu i sce fac i lmente la
g rav i tà de l l e r ipercuss ion i causate da l fuoco .
109 Cor tes i comun icaz ion i d i M. Mi t te rma i r e W. Hauser
110 Le nuove indag in i ed i l iz io - s t rut tura l i confermano le constataz ion i fa t te
in occas ione de l la r i s t rut turaz ione esegui ta ag l i in iz i de l seco lo scor so .
111 Già Oswa ld Trapp par la d i una sos tanz ia le devas taz ione de l cas te l l o .
C f r. Trapp 1973: 60
4 5
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
tivitäten112 dürften entweder nur unbedeutend gewesen sein,
oder sich auf zwischenzeitlich zerstörte Burgabschnitte be-
schränkt haben. Möglicherweise ist auch der Bedeutungsverlust
der Burg, verursacht einerseits durch die Nutzung und den Aus-
bau der Zenoburg als Residenzort durch König Heinrich, ande-
rerseits durch die Übergabe des Landes Tirol an die Habsburger
1363, eine weitere Ursache für den Bruch in der dendrochro-
nologisch dokumentierbaren Bauentwicklung.
Die neu erarbeiteten Dendro-Daten für die Folgezeit betreffen
daher keine Neu- bzw. oder Zubauten mehr, sondern beschrän-
ken sich auf Erneuerungen, bzw. kleinere Ausbauten. Die Decke
der Oberkapelle wurde im Zusammenhang mit dem 1447 zu da-
tierenden Dachstuhl teilweise erneuert. Zeitgleich erfolgten in den
Wirtschaftsgebäuden Umbauten, die sich in der Einziehung neu-
er Holzdecken manifestieren. Für das Jahr 1532 ist ein Ausbau
des Mushaus-Obergeschosses durch frisch geschlägerte Hölzer
belegt. Ebenfalls für das 16. Jh. sind Fälldaten (Winterhalbjahr
1563/64) von im Ostpalas verwendeten Hölzern zu verzeichnen.
Reparaturen bzw. das Aufziehen einer Stützmauer an der Süd-
westecke des Südpalas, ausgeführt wohl im 16. Jh. und damit vor
den Bautätigkeiten unter Elias Gump113, erfolgten mit sekundär
verwendeten Hölzern des 15. Jahrhunderts. Gegen Ende des
17. Jh. erfolgte schließlich eine Umgestaltung der Kapelle. Dabei
kam es zum Einbau von neuen Deckenbalken sowie einer Kas-
settendecke (nach 1682).
Insgesamt wurden bei den dendrochronologischen Analysen bis-
her 184 Hölzer aus Schloss Tirol datiert (Abb. 27). Dabei lag der
Schwerpunkt der Beprobungen auf den älteren, mittelalterlichen
Errichtungsphasen, jüngere Hölzer, verbaut während den doku-
mentierten Restaurierungsphasen ab dem 19. Jh., wurden nicht in
die Untersuchungen miteinbezogen. Analog zur Lage der Burg im
zentralalpinen Bereich und dem Herrschaftsgebiet Vinschgau wur-
den nahezu ausschließlich die beiden Holzarten Fichte und Lärche114
im Probenmaterial bestimmt. Andere Baumarten wie Tanne oder
Kiefer sind nur in Einzelnachweisen erfasst worden. Die andern-
orts auch oftmals beobachtete Verwendung von Lärchenholz als
Material für Deckenbalken, Fichte jedoch als bevorzugter Bretter-
und Bohlenwerkstoff, ist auch für Schloss Tirol belegbar.
rimaste conservate fino ai giorni nostri, mentre i lavori svoltisi e stori-
camente accertati 112 dovrebbero essere stati insignificanti o per lo meno
limitati a parti strutturali rimaste danneggiate durante quel periodo.
È anche probabile che la perdita di prestigio accusata dal maniero, cau-
sata da un lato dalla ristrutturazione di Castel San Zeno e dalla sua
elevazione a dimora di re Enrico, dall’altro lato dalla cessione del Tirolo
agli Asburgo nel 1363, abbia a che fare con tale interruzione delle at-
tività costruttive documentabili attraverso l’indagine dendrocronologica.
I nuovi dati dendrocronologici riferiti ai periodi successivi non riguar-
dano quindi più nuove costruzioni, ma si limitano praticamente a re-
stauri e piccole aggiunte strutturali. Così è il soffitto della cappella su-
periore ad essere parzialmente rinnovato in concomitanza della co-
struzione dell’ossatura del tetto risalente al 1447. Allo stesso tempo
si operano dei restauri nei fabbricati di servizio che comprendono
l’installazione di nuovi soffitti di legno. Al 1532 risale invece un re-
stauro che interessa il piano superiore del Mushaus e che viene do-
cumentato dal legname fresco ivi impiegato. E ancora al XVI secolo
(semestre invernale 1563/64) risalgono alcune travi utilizzate nel
palazzo orientale. Per altre riparazioni e per l’innalzamento del
contrafforte all’angolo sud-ovest del palazzo meridionale, eseguiti
senz’altro nel XVI secolo nell’ambito degli interventi diretti da Elias
Gump113, viene reimpiegato legname risalente al secolo precedente.
Verso la fine del XVII secolo si assiste poi al rifacimento della cap-
pella, che comprende la messa in opera di nuove travi di solaio e di
un soffitto a cassettoni (post 1682).
Finora a Castel Tirolo si è proceduto alla datazione mediante
analisi dendrocronologica di 184 elementi lignei (fig. 27) concen-
trandosi soprattutto sulle fasi medievali dell’edificazione, men-
tre i legni più recenti, quelli che coincidono con le diverse fasi di
restauro a partire dall’Ottocento, non sono stati compresi nelle
indagini. In relazione alla posizione geografica del castello, al
centro dell’arco alpino e al suo dominio sul territorio della Val Ve-
nosta, il legno campionato appartiene quasi esclusivamente ad
abete rosso e larice.114 Altre specie come l’abete bianco o il pino
silvestre riguardano solamente alcuni campioni. Per Castel Tirolo
si conferma quindi, come spesso osservato anche in altri luoghi, il
privilegiato impiego del larice per le travi e quello dell’abete rosso
per assi e tavolati.
112 Vgl . Trapp 1973
113 Vgl. Trapp 1973: 63
114 Vgl. zum früheren Gebrauch verschiedener Baumarten im mittelalter-
lichen und neuzeitl ichen Baugeschehen des mittleren Ostalpenraum
auch Nicolussi 2002
112 Cfr. Trapp 1973
113 Cfr. Trapp 1973: 63
114 Cfr. N ico luss i 2002 anche a propos i to de l l ’ imp iego d i d i f fe rent i spec ie
arboree ne l l e cos t ruz ion i med ieva l i e de l l ’ e ra moderna ne l l ’ a rea
cent ra le de l l e A lp i o r ien ta l i
4 6
D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
F i g . 27 : D i s t r i b u z i o n e t empo ra l e d e i c amp i o n i l i g n e i d i C a s t e l T i r o l o d a t a t i d e nd ro c ro n o l o g i c amen t e , n o n c h éi d e r i v a n t i d a t i r i f e r i t i a d e p i s o d i c o s t r u t t i v i e d e v e n t is t o r i c i . L e b a r r e i n d i c a n o l ’ e s t e n s i o n e t empo ra l e d e l l es e q u enze a nu l a r i r i f e r i t e a i s i n go l i c amp i o n i ( n=184 ) .
A b b . 2 7 : D i e z e i t l i c h e Ve r t e i l u n g d e r d e n d ro c h ro -n o l o g i s c h d a t i e r t e n H ö l z e r vo n S c h l o s s T i ro l s o w i ea b g e l e i t e t e B a u d a t e n u n d h i s t o r i s c h e E re i g n i s s e .D i e B a l ke n ve rd e u t l i c h e n d i e z e i t l i c h e E r s t r e c k u n gd e r J a h r r i n g s e r i e n d e r e i n z e l n e n P ro b e n ( n = 1 8 4 ) .
Probe Bauteil Raum / Vano Zurodnung Maß [cm] Holzart Jahrringe Waldkante Datierung der JahrringserieCampione Edificio Nr. Classificazione Misura [cm] Specie arborea Anelli annuali Anello cambiale Datazione della serie anulare
Kapelle Unterkapelle – Apsis, 5. Deckenbalken von WestenST-150 Cappella P1.03 Cappella inferiore – abside, 5a trave solaio da ovest 22 x 15 LADE 97 – 1541–1637
Kapelle Unterkapelle – Apsis, 2. Deckenbalken von WestenST-151 Cappella P1.03 Cappella inferiore – abside, 2a trave solaio da ovest – LADE 52 – 1234–1285
Kapelle Unterkapelle – Apsis, 1. Deckenbalken von WestenST-152 Cappella P1.03 Cappella inferiore – abside, 1a trave solaio da ovest – LADE 31 – 1261–1291
Kapelle Unterkapelle – Apsis, 3. Deckenbalken von WestenST-153 Cappella P1.03 Cappella inferiore – abside, 3a trave solaio da ovest 20 x 16 LADE 33 – 1259–1291
Kapelle Unterkapelle – Apsis, DeckenvertäfelungST-154 Cappella P1.03 Cappella inferiore – abside, rivestimento soffitto 2.5 x 40 PCAB 104 – 1560–1663
Kapelle Unterkapelle – Apsis, DeckenvertäfelungST-155 Cappella P1.03 Cappella inferiore – abside, rivestimento soffitto 2,5 x 35 PCAB 48 – 1628–1675
Erdgeschoss, 3. Deckenbohle von OstenST-156 Mushaus M0.01 Piano terra, 3o tavolone solaio da est 12 x 29 PCAB 50 – 1204–1253
Erdgeschoss, 5. Deckenbohle von OstenST-157 Mushaus M0.01 Piano terra, 5o tavolone solaio da est 12 x 39 PCAB 57 – 1231–1287
Erdgeschoss, 6. Deckenbohle von OstenST-158 Mushaus M0.01 Piano terra, 6o tavolone solaio da est. 11 x 36 PCAB 162 WKE 1132–1293
Erdgeschoss, 1. Deckenbohle von OstenST-159 Mushaus M0.01 Piano terra, 1o tavolone solaio da est. 12 x 34 PCAB 88 – 1181–1268
Erdgeschoss, 4. Deckenbohle von OstenST-160 Mushaus M0.01 Piano terra, 4o tavolone solaio da est. 12 x 34 PCAB 130 – 1159–1288
Erdgeschoss, 8. Deckenbohle von WestenST-162 Mushaus M0.01 Piano terra, 8o tavolone da ovest 12 x 36 PCAB 134 – 1134–1267
Erdgeschoss, 4. Deckenbohle von WestenST-163 Mushaus M0.01 Piano terra, 4o tavolone solaio da ovest 11 x 28 PCAB 69 – 1164–1232
Erdgeschoss, 3. Deckenbohle von WestenST-164 Mushaus M0.01 Piano terra, 3o tavolone solaio da ovest 10 x 34 PCAB 92 – 1155–1246
Kapelle Südfassade, Balken F1ST-170 Cappella – Facciata meridionale, trave F1 17 x 23 LADE 171 WKL 1114–1284
Südpalas Südfassade, Balken A1ST-171 Palazzo meridionale – Facciata meridionale, trave A1 22 x 16 LADE 197 – 1085–1281
Kapelle Südfassade, Balken F2ST-172 Cappella – Facciata meridionale, trave F2 19 x 15 LADE 107 – 1088–1194
Südpalas Südfassade, Balken A4ST-173 Palazzo meridionale – Facciata meridionale, trave A4 12 x 17 LADE 140 – 1122–1261
Kapelle Südfassade, Balken D1ST-174 Cappella – Facciata meridionale, trave D1 17 x 29 LADE 82 – 1196–1277
Kapelle Südfassade, Balken D2ST-175 Cappella – Facciata meridionale, trave D2 19 x 15 LADE 85 – 1199–1283
Südpalas Südfassade, Balken B9ST-176 Palazzo meridionale – Facciata meridionale, trave B9 20 x 15 LADE 51 WKL 1238–1288
Südpalas Südfassade, Balken A2ST-178 Palazzo meridionale – Facciata meridionale, trave A2 21 x 17 LADE 168 WK? 1116–1283
Südpalas Südfassade, Balken B5ST-179 Palazzo meridionale – Facciata meridionale, trave B5 18 x 15 LADE 27 WK? 1261–1287
Kapelle Dachraum, Dachstuhl, 1. Bundtram von SüdenST-180 Cappella P3.02 Sottotetto, ossatura tetto, 1a trave puntone da sud 23 x 15 LADE 56 – 1367–1441
Kapelle Dachraum, Dachstuhl, 2. Bundtram von SüdenST-181 Cappella P3.02 Sottotetto, ossatura tetto, 2a trave puntone da sud 22 x 15 LADE 62 – 1366–1427
Kapelle Dachraum, MauerankerbalkenST-182 Cappella P3.02 Sottotetto, trave tirante ancoraggio – LADE 160 – 1076–1235
Kapelle Oberkapelle, 1. Deckenbalken von WestenST-189 Cappella P2.02 Cappella superiore, 1a trave solaio da ovest 16 x 19 LADE 24 WKL 1277–1300
Kapelle Unterkapelle – Boden, 5. Bohle von SüdenST-190 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 5o tavolone da sud 5.5 x 29 PCAB 55 WKE 1176–1230
Kapelle Unterkapelle – Boden, 3. Bohle von SüdenST-191 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 3o tavolone da sud 5.5 x 31 PCAB 61 WKE 1170–1230
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Kapelle Unterkapelle – Boden, 9. Bohle von SüdenST-192 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 9o tavolone da sud 5.5 x 28 PCAB 67 – 1164–1230
Kapelle Unterkapelle – Boden, 14. Bohle von SüdenST-193 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 14o tavolone da sud 7 x 39 PCAB 87 – 1138–1224
Kapelle Unterkapelle – Boden, 18. Bohle von SüdenST-194 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 18o tavolone da sud 6 x 32 PCAB 59 – 1167–1225
Kapelle Unterkapelle – Boden, 19. Bohle von SüdenST-195 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 19o tavolone da sud 6 x 64 PCAB 67 WKE 1164–1230
Kapelle Unterkapelle – Boden, 20. Bohle von SüdenST-196 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 20o tavolone da sud 6.5 x 35 PCAB 70 – 1159–1228
Kapelle Unterkapelle – Boden, 22. Bohle von SüdenST-197 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 22o tavolone da sud 6.5 x 18 PCAB 70 WKE 1161–1230
Kapelle Unterkapelle – Boden, 21. Bohle von SüdenST-198 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 21o tavolone da sud 6 x 35 PCAB 72 – 1157–1228
Kapelle Unterkapelle – Boden, 10. Bohle von SüdenST-199 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 10o tavolone da sud 6.5 x 22 PCAB 67 WKE 1164–1230
Kapelle Unterkapelle – Boden, 1. Halbstamm von NordenST-200 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 1o semitronco da nord 10.5 x 19 PCAB 81 – 1048–1128
Kapelle Unterkapelle – Boden, 2. Halbstamm von NordenST-201 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 2o semitronco da nord 10.5 x 20 PCAB 81 WKL 1049–1129
Kapelle Unterkapelle – Boden, 3. Halbstamm von NordenST-202 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 3o semitronco da nord 10 x 23 PCAB 52 WKL 1078–1129
Kapelle Unterkapelle – Boden, 7. Halbstamm von NordenST-203 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 7o semitronco da nord 10 x 19 PCAB 75 WKL 1055–1129
Kapelle Unterkapelle – Boden, 5. Halbstamm von NordenST-204 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 5o semitronco da nord 10.5 x 21 ABAL 74 WKL 1053–1126
Kapelle Unterkapelle – Boden, 8. Halbstamm von NordenST-205 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 8o semitronco da nord 10 x 22 PCAB 40 – 1071–1110
Kapelle Unterkapelle – Boden, 11. Halbstamm von NordenST-206 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 11o semitronco da nord 11.5 x 18 PCAB 62 WKL 1068–1129
Kapelle Unterkapelle – Boden, 9. Halbstamm von NordenST-207 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 9o semitronco da nord 10 x 19 PCAB 72 – 1057–1128
Kapelle Unterkapelle – Boden, 7. Halbstamm von SüdenST-208 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 7o semitronco da sud 11 x 22 PCAB 61 WKL 1069–1129
Kapelle Unterkapelle – Boden, 5. Halbstamm von NordenST-209 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 5o semitronco da nord 10 x 22 PCAB 84 WKL 1046–1129
Kapelle Unterkapelle – Boden, 4. Halbstamm von NordenST-210 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 4o semitronco da nord 12 x 24 PCAB 65 WKL 1065–1129
Kapelle Unterkapelle – Boden, 3. Halbstamm von NordenST-211 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 4o semitronco da nord 12 x 23 PCAB 48 WKL 1082–1129
Kapelle Unterkapelle – Boden, 2. Halbstamm von NordenST-212 Cappella P1.03 Cappella inferiore – pavimento, 2o semitronco da nord 10 x 20 PCAB 54 – 1072–1125
Südpalas Nordmauer, MauerankerbalkenST-213 Palazzo meridionale P1.02 Muro settentrionale, trave tirante ancoraggio – LADE 157 – 1084–1240
Dachraum, 12. Bodenbalken von NordenST-218 Mushaus M2.01 Sottotetto, 12a trave solaio da nord 18 x 24 LADE 156 WKL 1376–1531
Dachraum, 11. Bodenbalken von NordenST-219 Mushaus M2.01 Sottotetto, 11a trave solaio da nord 17 x 23 LADE 133 WK? 1399–1531
Dachraum, 10. Bodenbalken von NordenST-220 Mushaus M2.01 Sottotetto, 10a trave solaio da nord 17 x 20 LADE 136 WKL 1396–1531
Dachraum, 9. Bodenbalken von NordenST-221 Mushaus M2.01 Sottotetto, 9a trave solaio da nord 17 x 21 LADE 158 WKL 1374–1531
Dachraum, 4. Bodenbalken von NordenST-222 Mushaus M2.01 Sottotetto, 4a trave solaio da nord 18 x 22 LADE 146 – 1384–1529
Dachraum, 2. Bodenbalken von NordenST-223 Mushaus M2.01 Sottotetto, 2a trave solaio da nord 18 x 23 LADE 148 WKL 1384–1531
Westtrakt Küche – Keller, 12. Deckenbalken von WestenST-225 Ala occidentale W0.05 Cucina – cantina, 12a trave solaio da ovest 21 x 14 LADE 97 WKL 1352–1448
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D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Probe Bauteil Raum / Vano Zurodnung Maß [cm] Holzart Jahrringe Waldkante Datierung der JahrringserieCampione Edificio Nr. Classificazione Misura [cm] Specie arborea Anelli annuali Anello cambiale Datazione della serie anulare
Westtrakt Küche – Keller, 7. Deckenbalken von WestenST-226 Ala occidentale W0.05 Cucina – cantina, 7a trave solaio da ovest 19 x 13.5 LADE 97 WKL 1351–1447
Westtrakt Küche – Keller, 11. Deckenbalken von WestenST-227 Ala occidentale W0.05 Cucina – cantina, 11a trave solaio da ovest 22 x 15 LADE 79 WKL 1369–1447
Westtrakt Küche – Keller, 9. Deckenbalken von WestenST-229 Ala occidentale W0.05 Cucina – cantina, 9a trave solaio da ovest 15 x 23 LADE 72 WKL 1376–1447
Westtrakt Küche – Keller, 13. Deckenbalken von WestenST-232 Ala occidentale W0.05 Cucina – cantina, 13a trave solaio da ovest 16 x 19 LADE 104 WKL 1345–1448
Westtrakt Küche – Keller, 16. Deckenbalken von WestenST-233 Ala occidentale W.0.05 Cucina – cantina, 16a trave solaio da ovest 16 x 19.5 LADE 89 WKL 1360–1448
Kapelle Oberkapelle – Schiff, 7. Deckenbalken von OstenST-240 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, 7a trave solaio da est 22 x 15 LADE 86 WKL 1358–1443
Kapelle Oberkapelle – Schiff, 6. Deckenbalken von OstenST-241 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, 6a trave solaio da est 21 x 15 LADE 41 WK? 1259–1299
Kapelle Oberkapelle – Schiff, 5. Deckenbalken von OstenST-242 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, 5a trave solaio da est 21.5 x 13.5 LADE 29 – 1249–1277
Kapelle Oberkapelle – Schiff, 4. Deckenbalken von OstenST-243 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, 4a trave solaio da est 21.5 x 16 LADE 51 WKL 1250–1300
Kapelle Oberkapelle – Schiff, 3. Deckenbalken von OstenST-244 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, 3a trave solaio da est 21 x 17.5 LADE 51 – 1248–1298
Kapelle Oberkapelle – Schiff, 1. Deckenbalken von OstenST-245 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, 1a trave solaio da est 21.5 x 15 LADE 36 – 1258–1293
Westtrakt Küche – Erdgeschoss, 2. Deckenbalken von SüdenST-248 Ala occidentale W1.03 Cucina – piano terra, 2a trave solaio da sud 29 x 15 LADE 83 WKL 1080–1162
Südpalas Südfassade, Riss nahe SW-EckeST-257 Palazzo meridionale – Facciata meridionale, crepa vicino allo spigolo sud-ovest 17 x 11 PCAB 67 – 1378–1444
Südpalas Südfassade, Riss nahe SW-EckeST-258 Palazzo meridionale – Facciata meridionale, crepa vicino allo spigolo sud-ovest 17 x 11 PCAB 61 – 1379–1439
Südpalas Südfassade, Riss nahe SW-EckeST-259 Palazzo meridionale – Facciata meridionale, crepa vicino allo spigolo sud-ovest 12.5 x 10 PCAB 76 – 1380–1455
Kapelle Oberkapelle – Schiff, Täfelung, DeckenbrettST-261 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, tavola rivestimento soffitto 1.5 x 16.5 PCAB 60 – 1612–1671
Kapelle Oberkapelle – Schiff, Täfelung, DeckenbrettST-262 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, tavolo rivestimento soffitto 1.5 x 16 PCAB 70 – 1603–1672
Kapelle Oberkapelle – Schiff, Täfelung, DeckenbrettST-263 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, tavola rivestimento soffitto 2 x 16 PCAB 84 – 1598–1682
Kapelle Oberkapelle – Schiff, Täfelung, DeckenbrettST-264 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, tavola rivestimento soffitto 2 x 16 PCAB 70 – 1608–1677
Kapelle Oberkapelle – Schiff, Täfelung, LeisteST-265 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, listello del rivestimento 1 x 5 PCAB 48 – 1610–1657
Kapelle Oberkapelle – Schiff, Täfelung, LeisteST-267 Cappella P2.02 Cappella superiore – navata, listello del rivestimento 1 x 5 PCAB 48 – 1610–1657
Ostpalas Westmauer, MauerbohleST-268 Palazzo orientale P2.04 Muro occidentale, tavolone murale – PCAB 55 – 1158–1212
Ostpalas Turris parva – Nordmauer, BalkenrestST-270 Palazzo orientale P1.06 Turris parva – muro settentrionale, resto di trave – LADE 80 WKL 1464–1563
Südpalas 2. Obergeschoss –Westmauer, MauerbankbalkenST-271 Palazzo meridionale P2.01 2o piano superiore – muro ovest, trave di battuta murale – LADE 96 – 1048–1143
Ostpalas 3. Obergeschoss, 1. Deckenbalken von SüdenST-300 Palazzo orientale P3.07 3o piano superiore, 1a trave solaio da sud 18 x 16 LADE 74 – 1215–1288
Ostpalas 2. Obergeschoss – Ostmauer, ehemals 1. Deckenbalken von SüdenST-303 Palazzo orientale P2.04 2o piano superiore – muro est, anteced. 1a trave solaio da sud – LADE 193 – 1050–1242
Ostpalas Untergeschoss – Ostmauer, ehemals 14. Deckenbalken von SüdenST-304 Palazzo orientale P0.06 Piano interrato – muro est, enteced. 14a trave solaio da sud 12 x 19 LADE 178 – 1038–1215
Ostmauer, BalkenrestST-305 Turris parva P2.03 Muro orientale, residuo di trave – LADE 140 WKL 1034–1173
ABAL: Tanne – abete bianco; LADE: Lärche – larice, PCAB: Fichte – abete rosso; WKL: Waldkante, Herbst/Winter Fällung – anello cambiale, stagione di abbattimento: autunno/inverno;WKE: Waldkante, Sommerfällung – anello cambiale, stagione di abbattimento: estate; WK?: Waldkante wahrscheinlich – anello cambiale incerto
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D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
Probe Bauteil Raum / Vano Zurodnung Maß [cm] Holzart Jahrringe Waldkante Datierung der JahrringserieCampione Edificio Nr. Classificazione Misura [cm] Specie arborea Anelli annuali Anello cambiale Datazione della serie anulare
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D e n d r o c h r o n o l o g i e / D e n d r o c r o n o l o g i a
D i e A u t o r e n / G l i a u t o r i
Dr. Martin Bitschnau,Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum,
Museumsstraße 15, A-6020 Innsbruck
Ao. Univ. Prof. Dr. Kurt Nicolussi, Institut für Geographie
Universität Innsbruck, Innrain 52, A-6020 Innsbruck
I m p r e s s u m / C o l o p h o n
Verantwortlicher Direktor / Direttore responsabile
Siegfried de Rachewiltz
Konzept / Ideazione:
Kurt Nicolussi,Walter Hauser
Organisation / Organizzazione:
Paula Mair, Walter Hauser
Übersetzung / Traduzione:
Giorgio Hofer
Redaktion / Redazione
Kurt Nicolussi,Walter Hauser, Paula Mair
Italienische Redaktion / Redazione italiana
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www.Lupe.it
Druck / Stampa:
Europunto
Eine Publikation des Landesmuseums Schloss Tirol
Una pubblicazione del Museo Provinciale di Castel Tirolo
Alle Rechte vorbehalten / Tutti i diritti riservati
Schloss Tirol / Castel Tirolo 2006
ISBN: 88 - 901142 - 8 - 2