Battistero degli Ortodossi · Battistero degli Ortodossi Il Battistero Neoniano o degli Ortodossi...

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Battistero degli Ortodossi Il Battistero Neoniano o degli Ortodossi è databile tra fine IV sec. e inizio del V sec . E' chiamato anche "Neoniano" perché il Vescovo Neone, successore di Orso, ha voluto alcune modifiche riguardanti soprattutto l'interno. Ha fatto decorare a mosaico la cupola e gli intarsi policromi della parte inferiore. L'altro nome: Battistero degli Ortodossi, è usato per distinguerlo dal Battistero degli Ariani, voluto da Teodorico circa mezzo secolo più tardi. Esterno E' un edificio a pianta centrale, di forma ottagonale, con 4 lobi che corrispondono alle absidi, disposte a X. Il corpo è una torre ottagonale che ha funzione di tiburio (racchiude una cupola visibile dall'interno) e copertura con tetto piramidale. Nel complesso è molto semplice, l'unica decorazione è quella delle lesene con gli archetti pensili in alto ed è costruito in laterizi. La forma ottagonale dei battisteri bizantini ha una forte valenza simbolica. Il numero otto dei lati corrisponde, infatti, ai sette giorni della creazione del mondo e all'ottavo giorno: quello della resurrezione e della Vita eterna. E' quindi chiaramente collegato al sacramento del Battesimo. Interno Al centro si trova il fonte battesimale , ottagonale, come la pianta ma non è originale poiché risale al rinascimento. In alto c'è la cupola emisferica (fittile). Anche qui il pavimento originale è a 3 metri più sotto di quello attuale. L'interno presenta una ricchissima decorazione con mosaici, stucchi e incrostazioni marmoree che determina un'atmosfera particolarmente suggestiva, con un effetto di trasformazione della materia in colore, come a suggerire un miracoloso splendore divino. La cupola è interamente decorata a mosaico. La decorazione musiva segue una composizione radiale. Nell'insieme c'è un effetto dinamico di rotazione dovuto al movimento degli apostoli, presentati mentre camminano in due cortei, alternati ai candelieri. Si suddivide in tre anelli concentrici: 1) al centro si trova un medaglione con il Battesimo di Cristo

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Page 1: Battistero degli Ortodossi · Battistero degli Ortodossi Il Battistero Neoniano o degli Ortodossi è databile tra fine IV sec. e inizio del V sec. E' chiamato anche "Neoniano" perché

Battistero degli Ortodossi

Il Battistero Neoniano o degli Ortodossi èdatabile tra fine IV sec. e inizio del V sec.E' chiamato anche "Neoniano" perché il VescovoNeone, successore di Orso, ha voluto alcunemodifiche riguardanti soprattutto l'interno. Hafatto decorare a mosaico la cupola e gli intarsipolicromi della parte inferiore. L'altronome: Battistero degli Ortodossi, è usato perdistinguerlo dal Battistero degli Ariani, volutoda Teodorico circa mezzo secolo più tardi.

EsternoE' un edificio a pianta centrale, diforma ottagonale, con 4 lobi che corrispondonoalle absidi, disposte a X. Il corpo è una torre ottagonale che ha funzione di tiburio(racchiude una cupola visibile dall'interno) e copertura con tetto piramidale.Nel complesso è molto semplice, l'unica decorazione è quella delle lesene con gliarchetti pensili in alto ed è costruito in laterizi.La forma ottagonale dei battisteri bizantini ha una forte valenza simbolica. Il numerootto dei lati corrisponde, infatti, ai sette giorni della creazione del mondo e all'ottavogiorno: quello della resurrezione e della Vita eterna. E' quindichiaramente collegato al sacramento del Battesimo.

InternoAl centro si trova il fontebattesimale, ottagonale, come lapianta ma non è originale poichérisale al rinascimento. In alto c'èla cupola emisferica (fittile). Anchequi il pavimento originale è a 3 metripiù sotto di quello attuale.L'interno presenta una ricchissimadecorazione con mosaici, stucchi eincrostazioni marmoree che

determina un'atmosfera particolarmente suggestiva, con uneffetto di trasformazione della materia in colore, come asuggerire un miracoloso splendore divino.

La cupola è interamente decorata amosaico. La decorazione musiva segueuna composizione radiale. Nell'insiemec'è un effetto dinamico dirotazione dovuto al movimento degliapostoli, presentati mentre camminanoin due cortei, alternati ai candelieri.Si suddivide in tre anelli concentrici:1) al centro si trova un medaglione

con il Battesimo di Cristo

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2) nell'anello mediano figura il Corteo dei Dodici apostoli3) nell'anello più esterno sono rappresentati Simboli del Giudizio Finale.

Il Battesimo di Cristo

Il Salvatore è presentato frontalmente ed èimmerso fino ai fianchi nelle acque delGiordano; il Battista (a sinistra), ritto sullasponda del fiume, è visto di profilo ed ècolto nell'atto di versare l'acqua sul capo delCristo, sulla cui perpendicolare si libra unacolomba ad ali spiegate, simbolo delloSpirito Santo. Dalle acque emerge, sulladestra, la pagana personificazione del fiumeGiordano, individuata dalla scrittaabbreviata IORDAN (US) N (UMEN), cioèNume (divinità) del Giordano. Ciò dimostracome sia difficile abbandonare del tuttol'iconografia tradizionale che l'abbondanteproduzione artistica imperiale era arrivata adiffondere sin negli estremi domini di Romae anche oltre.La scena è composta con pochi elementiessenziali e naturalistici: le rocce, lepiante, i corpi solidi e pieni di volume, sono tutti elementi di stile ancoraclassicheggiante. Ci sono anche degli effetti luce molto interessanti: la trasparenzadell'acqua e la lucentezza del corpo bagnato di Cristo: molto difficili da rendere con ilmosaico.Un certo naturalismo costituisce quindi la prima caratteristica di cui ci si accorge.Tuttavia il cielo è un fondo dorato, quindi, tutt'altro che simile al vero. Esso, in effetti,con l'impressione di inesistenza dello spazio che trasmette, rappresenta, in modosimbolico, la gloria del Paradiso. Per impedire che i contorni dei personaggi siperdessero contro quel cielo irreale, dunque, l'artista li ha sottolineati con una decisalinea rossa. In tal modo i corpi risultano alquanto privati del loro volume, poiché la lineacontinua ha soprattutto la funzione di sottolineare il disegno, cioè la bidimensionalità.

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Basilica di S. Apollinare Nuovo

La Basilica di Sant'Apollinare Nuovo risale alla fine del V sec. Teodorico, re degliOstrogoti, per celebrare la sua vittoria contro Odoacre nel 493 si trasferì a Ravenna,fece costruire il suo palazzo e questa chiesa, che ha quindi anche funzione di CappellaPalatina. Teodorico era di fede ariana, e la chiesa venne dedicata al culto ariano eintitolata al Salvatore.Nel 560, sotto Giustiniano, fu riconsacrata al culto cattolico e dedicata a S. Martino diTours, santo combattente contro l'eresia. Giustiniano eseguì alcune modifiche pereliminare la presenza di Teodorico e della sua corte dalla decorazione musiva interna.

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EsternoL'esterno è molto semplice, la chiesa presentauna tipologia basilicale a tre navate e tre absidi(semicircolari all'interno e poligonali all'esterno) e unatrio porticato (nartece) che a Ravenna è detto àrdica.E' stata modificata in epoche successive: il porticodavanti è del XV sec., la facciata presenta una biforarinascimentale; il campanile è del IX, X sec., di stileromanico e forma cilindrica. La muratura è con mattonia vista.

InternoA tre navate, con archi a tutto sesto e 2 file di 12colonne di marmo greco. Le colonne, molto belle, concapitelli corinzi, sono dotate di pulvino, tipico motivo bizantino, con forma tronco-

piramidale rovesciata, utilizzato peralzare l'imposta dell'arco e conferiremaggiore slancio all'edificio. I fusti dellecolonne, i capitelli e le basi sono diprovenienza orientale.La chiesa all'interno si presenta ampia emolto luminosa, per via delle grandifinestre ad arco.L'abside è stato rifatto nel 1950, e ilpavimento originale è a 1,20 m. più inbasso.La basilica di Sant'Apollinare Nuovo ospitauno dei più importanti cicli musivi diRavenna.

I mosaici della Basilica di Sant'Apollinare Nuovo sono molto importanti, oltre che per laqualità altissima anche perché mostrano l'evoluzione dello stile bizantino, poichéappartengono a periodi diversi. Ricoprono interamente le pareti lunghe della navatacentrale, si tratta di un lavoro enorme.

La decorazione si sviluppa su trefasce sovrapposte:

le due fasce in alto sono le piùantiche, risalgono alla fine del Vsec. (età di Teodorico), sonodivise in riquadri e presentano: Nella prima fascia, vicino al

soffitto, le Storie di Cristo,disposte in una sequenza diriquadri rettangolari.

Nella seconda fascia figuranoi Santi e Profeti affiancati allegrandi finestre ad arco.

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I mosaici teodoriciani, nelle due fasce più inalto, sono più legati alla tradizione romana,perché ricchi di spunti realistici: descrizione delpaesaggio, plasticità delle figure, gesti e azionimolto naturali, ambienti e situazioni realistiche.Le figure di Santi e Profeti presentano vestiombreggiate e morbidamente panneggiate. Essi,nonostante l’indefinito fondo oro, si dispongonosu un tappeto erboso prospettico.Le scene evangeliche sono descritte comeepisodi di vita quotidiana, come per attestarnela verità storica. In particolare, le scene con gliepisodi della Passione e della Resurrezione,eccellono nella qualità cromatica e nellaricchezza espressiva. L'ultima cena è una scena in cui Gesù è triste e gli apostoli hannoespressioni variamente sconcertate di fronte alle sue parole.

La fascia inferiore è più recente: risalealla prima metà del VI sec. (tempo diGiustiniano), formano una decorazionecontinua senza interruzioni.Mostrano: a sinistra il Porto di Classe, la Teoria

delle sante vergini, i Re magi,la Madonna in trono tra quattro angeli

a destra il Palazzo di Teodorico,il Corteo dei Martiri, San Martino, Cristoin trono.

I mosaici giustinianei, con i due cortei, dei santie delle sante, sono di gusto piùorientaleggiante e più astratto, cioè piùbizantini. I paesaggi non esistono più,rimangono solo pochi elementi simbolici. Lefigure non hanno più volume, sembrano sospesein aria, hanno contorni che le appiattiscono.Tutte le forme sono geometrizzate, i gesti sonoconvenzionali. Vi è la tipica isometriabizantina cioè l’uguaglianza nei gesti e nellemisure.

Non si cerca più la somiglianza con lanatura, ma un'immagine fantastica,irreale, spirituale. Si punta sull'effettoritmico, sui colori vivaci e le decorazioniricche.Non si rappresenta la realtà ma un mondosuperiore: quello del Paradiso, dove nonesiste la materia, ma solo lo spirito. Etutto è permeato dalla presenza divina.

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Il Palazzo di Teodorico è mostrato inprospettiva ribaltata. Ciò vuol direche quello che vediamo corrispondeai tre lati del peristilio. L’artista hascelto quindi di ribaltare le due alidel peristilio sullo stesso piano delfronte (quello caratterizzato dallamonumentale triplice arcatasormontata dal timpano con la scrittaPALATIUM).

Mausoleo di Teodorico

E' del VI secolo, Risale a poco prima del 526(anno della morte di Teodorico). Per la suaimponenza e lo schema centrale, l'operamanifesta una continuità culturale conl'architettura imperiale romana. Anche la sceltadel materiale di costruzione: la pietra biancad'Istria (anziché il laterizio solitamente utilizzatoa Ravenna), tagliata in grandi blocchi fa parte diquesta politica d'immagine.

EsternoE' costruito con grandi blocchi di pietra d'Istria,a pianta centrale e coronato da una cupolamonolitica di pietra d'Istria di 10,76 m. didiametro. Il suo sollevamento ha comportatoparecchi problemi tecnici, risolti con uningegnoso sistema di piani inclinati e corpiruotanti.Si sviluppa su due ordini: quello inferiore èdecagonale e impostato su 10 archi a tutto sestoe nicchie. L'ordine superiore è cilindrico, piùstretto e dotato di terrazza perimetrale, o

deambulatorio esterno. Le decorazioni sullepareti con incassature rettangolari,portano fregi con motivo "a tenaglia". Si trattadi un ornamento appartenente al gustocosiddetto "barbarico", utilizzato soprattuttonell'oreficeria gotica.