Basciu D | L’idea di Serra per salvare l’Italia: indebitarvi

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Basciu D – L’idea di Serra per salvare l’Italia: indebitarvi www.retemmt.it 1 L’idea di Serra per salvare l’Italia: indebitarvi di Daniele Basciu Le dimissioni di Fassina del PD fanno pensare gli altri che sono rimasti abbiano in mente progetti indicibili, e forse lui ha temuto di non esserne all’altezza. Non è chiaro se queste cose le farà Renzi, che parla come se fosse già presidente del consiglio, o le farà Letta che ora è lì sul posto. Renzi ha intorno a sé persone come Yoram Gutgeld e Farinetti, poi c’è Davide Serra del fondo d’investimento Algebris, che è stato anche uno dei finanziatori della campagna per le primarie e già nel 2012 aveva organizzato la famosa cena in cui lo stesso Serra aveva presentato lo studio “L’Italia: problemi, conseguenze e raccomandazioni”. Ha rilasciato questa eccellente intervista sul Sole 24 Ore: un terzo dell’articolo è dedicato alle foto dei nobel per la pace appese nel suo ufficio, e alla fondazione che ha aperto per aiutare i poveri in Tanzania; questo è fondamentale perché è garanzia di bontà d’animo. Incastonate a centro articolo, le proposte di Serra per salvare l’Italia: raccomanda la vendita di immobili pubblici per 80 mld, partecipazioni dello Stato per 40 mld e tagli alla spesa pubblica del 20% anno, e questo non è molto originale. Il punto principale è uno: dice che “in Italia c’é troppo debito pubblico e poco debito privato e delle aziende, e questo blocca la crescita”. Quindi hanno l’obiettivo di far aumentare il peso dell’indebitamento dei privati rispetto al peso del debito pubblico. L’incremento del debito privato rispetto a quello pubblico è quello che è avvenuto negli USA già a partire dagli anni ’60, lo mostra questo grafico:

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L’idea di Serra per salvare l’Italia: indebitarvi di Daniele Basciu

Le dimissioni di Fassina del PD fanno pensare gli altri che sono rimasti abbiano in mente progetti indicibili, e forse lui ha temuto di non esserne all’altezza. Non è chiaro se queste cose le farà Renzi, che parla come se fosse già presidente del consiglio, o le farà Letta che ora è lì sul posto. Renzi ha intorno a sé persone come Yoram Gutgeld e Farinetti, poi c’è Davide Serra del fondo d’investimento Algebris, che è stato anche uno dei finanziatori della campagna per le primarie e già nel 2012 aveva organizzato la famosa cena in cui lo stesso Serra aveva presentato lo studio “L’Italia: problemi, conseguenze e raccomandazioni”. Ha rilasciato questa eccellente intervista sul Sole 24 Ore: un terzo dell’articolo è dedicato alle foto dei nobel per la pace appese nel suo ufficio, e alla fondazione che ha aperto per aiutare i poveri in Tanzania; questo è fondamentale perché è garanzia di bontà d’animo. Incastonate a centro articolo, le proposte di Serra per salvare l’Italia: raccomanda la vendita di immobili pubblici per 80 mld, partecipazioni dello Stato per 40 mld e tagli alla spesa pubblica del 20% anno, e questo non è molto originale. Il punto principale è uno: dice che “in Italia c’é troppo debito pubblico e poco debito privato e delle aziende, e questo blocca la crescita”. Quindi hanno l’obiettivo di far aumentare il peso dell’indebitamento dei privati rispetto al peso del debito pubblico. L’incremento del debito privato rispetto a quello pubblico è quello che è avvenuto negli USA già a partire dagli anni ’60, lo mostra questo grafico:

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È evidente l’impennata dell'indebitamento privato sotto la presidenza Clinton che arrivò a realizzare il surplus di bilancio a fine anni ’90-2000. Nel dato specifico sull'andamento anno/anno del debito pubblico USA detenuto da investitori privati, è evidente come tenda a ridursi immediatamente prima della crisi 2007-2008:

Quello che è accaduto lo spiega molto bene Michael Hudson in questo video (https://www.youtube.com/watch?v=O_36cJ1DBAA), dove parla della differenza tra “moneta” spesa dallo Stato e “credito” erogato dalle banche. Quando lo Stato spende, il deficit eventuale risultante non deve “essere restituito”. Quando lo Stato non spende, questa “non spesa” viene compensata dall’indebitamento privato, l’erogazione di credito coperto da garanzie ipotecarie. Queste due tipologie di “soldi” sono profondamente differenti:

1) Finalità: la spesa pubblica è indirizzata a finalità pubbliche. La spesa privata è indirizzata a finalità privatistiche. Nei contesti di fine anni ’90 e negli anni 2000 in particolare finì a gonfiare i prezzi di azioni e immobili;

2) Sostenibilità: La spesa alimentata dal credito genera un debito che dovrà essere restituito, per cui a differenza della spesa pubblica non può crescere indefinitamente. Questo accumulo di debito privato si conclude con il “deleveraging”, cioè la riduzione aggregata del debito privato cumulato, che può avvenire in vari modi volontari (i Giubilei delle ere passate) o meno, come ad esempio le crisi finanziarie, in cui grandi numeri di creditori non riescono a ripagare i propri debiti. Hudson spiega che in queste condizioni “i debiti che non possono essere ripagati, non lo saranno. Si tratta solo di capire in che modo avverrà”. Tutto questo non riguarda in alcun modo il debito pubblico sovrano.

3) Soggetti che si indebitano: Le fasce di popolazione povere sono di regola quelle più facilmente colpite dal sovraindebitamento derivante dal credito al consumo.

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In un sistema sano è l’investimento dello Stato in infrastrutture e per finalità pubbliche che costituisce il volano del funzionamento corretto del sistema economico. In questi scenari l’incremento dell’indebitamento privato è fisiologico e frutto di un aumento degli investimenti privati basati sulle aspettative positive verso il futuro. Questi investimenti vanno a traino degli investimenti del settore pubblico. In uno scenario devastato come quello attuale come si realizzerebbe invece l’idea di Serra? Con il taglio della spesa pubblica che obbligherebbe il settore privato ad indebitarsi per godere di beni/servizi che prima facevano parte degli investimenti pubblici, per i quali spendeva lo Stato monopolista della moneta. Alla fine di questa che sarà una fase di crescita dell’indebitamento “per necessità”, ci sarà la fase deleveraging. E cosa accadrà? Serra queste cose le sa bene, non è uno che passa lì per caso. Si può leggere qui nell’ottimo Cobraf cosa fanno Blackrock e Blackstone e gli squali della finanza: comprano all’asta le case delle persone che hanno perso il lavoro e non riescono a pagare il mutuo, e le affittano. In aggiunta, vendono obbligazioni garantite da questi affitti (che poi si schianteranno innescando un altro crash quando la gente non avrà più i soldi neanche per pagare l’affitto). Negli USA (che pure potrebbero tirarsi fuori da questa situazione) la metastasi è in stadio avanzato. Tagliano il finanziamento dell’istruzione pubblica e così nonostante l’indebitamento privato sia in diminuzione negli ultimi 4 anni, una quota sempre crescente di questo indebitamento è dovuta ai prestiti contratti dalle famiglie degli studenti per finanziarne i corsi di studi:

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Si potrebbe pensare che la cosa sia preoccupante, ma che è una stortura USA, ma in realtà da noi è pure peggio. C’è stato a Novembre l’alluvione in Sardegna, oggi lo Stato non può spendere per ripristinare i danni ma le banche fanno una cordata per prestare 100 milioni agli alluvionati, obbligano i privati ad utilizzare il credito al posto della spesa che in altre epoche avrebbe effettuato direttamente lo Stato. Quindi fino ad oggi hanno portato avanti questo progetto senza farsi troppa pubblicità, ora lo preannunciano con le interviste sui giornali, significa che stiamo arrivando alle fasi terminali del disastro.