Barra Tentata estorsione, condannati 3 dei...

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di Manuela Galletta NAPOLI - Hanno provato ad imporre il pizzo al titolare di un'impresa edile ma la coraggio- sa ribellione della vittima li ha “rovinati”. Ieri pomeriggio Atti- lio Camillo, Rosario Riccardi e Mario Campisi , considerati dagli inquirenti in quota al clan Cuccaro, sono stati condannati a complessivi 21 anni e 8 mesi di reclusione per tentata estorsione con l’aggravante della matrice camorristica; accolte le richieste avanzate dal pubblico ministero antimafia Antonella Fratello che ha coordinato l’inchiesta insieme ai pm Vincenzo D’Onofrio e Francesco Valentini . La pena più alta è stata decisa per Mario Campisi, che ha rimediato 7 anni e 8 mesi di reclusione a fronte dei dieci anni invocati dal magi- strato inquirente. Sette anni e otto mesi, contro gli otto solleci- tati dal pm, sono stati disposti per Attilio Camillo, considerato il fiduciario del boss (detenuto) Angelo Cuccaro; Camillo era stato arrestato nel dicembre del 2012 per estorsione nell’ambito dell’inchiesta che vide coinvolto anche il boss, latitante, Angelo Cuccaro, ma fu scarcerato poco dopo perché gli elementi raccolti a suo carico non vennero ritenuti sufficienti (il processo istruito per fare luce sulla vicenda si è concluso in primo grado con l'as- soluzione di Camillo). Infine Rosario Riccardi ha rimediato 6 anni e 8 mesi come da richiesta del magistrato inquirente; l’uomo era tornato in libertà un mese prima della cattura per il tentati- vo di estorsione, aveva scontato una condanna per violazione della sorveglianza speciale. Ver- detto severo, dunque. Soprattutto alla luce del fatto che il processo, incardinato dinanzi al giudice per le indagini preliminari Oriente Capozzi della diciassettesima sezione penale del Tribunale di Napoli, si è definito con la moda- lità del rito abbreviato, formula che prevede lo sconto di un terzo della pena. I tre imputati, infine, sono stati condannati al risarci- mento del danno (da liquidarsi in sede civile) in favore dell’im- prenditore che ha subito la prete- sa estorsiva e dell’associazione antiracket ed antiusura “Sos Impresa”, che si sono costituiti parte civile attraverso gli avvoca- ti Alfredo Nello e Alessandro Motta. Le motivazioni alla base della sentenza saranno depositate tra poche settimane, passaggio necessario per consentire alla difesa, rappresentata dagli avvo- cati Michele Basile e Guglielmo Ventrone, di presentare ricorso in Appello. I fatti contestati ai tre imputati risalgono al settembre dello scor- so anno. Al corso Bruno Buozzi, a Barra, erano in corso i lavori di ristrutturazione della facciata di un palazzo e il clan Cuccaro pre- tese il pagamento di una tangente sulle opere. I primi a presentarsi al cantiere per imporre il pizzo furono Rosario Riccardi e Attilio Camillo: posero sul piatto le loro condizioni e annunciarono che sarebbero ritornati qualche gior- no dopo a riscuotere il denaro. Furono di parola: Camillo e Campisi tornarono al corso Bruno Buozzi ma stavolta trova- rono ad attendergli gli agenti del commissariato di Ponticelli: i poliziotti si finsero operai e responsabili e “contrattarono” con Attilio Camillo, il quale capì troppo tardi di essere caduto nella rete della Giustizia. Campi- si, invece, aspettava fuori, e fu bloccato dopo un accenno di fuga. © RIPRODUZIONE RISERVATA Barra Inflitti complessivamente 21 anni e 8 mesi. Ritenuti colpevoli anche di aver agito con l’aggravante della matrice camorristica Tentata estorsione, condannati 3 dei Cuccaro Volevano i soldi da un’impresa che stava ristrutturando la facciata di uno stabile IL PROFESSIONISTA, RESIDENTE AD AVELLINO, E’ STATO SOTTOPOSTO AI DOMICILIARI Finti incidenti con i bus dell’Anm, avvocato nei guai NAPOLI - Truffa ai danni delle “Assi- curazioni Generali”, un avvocato 38enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari dalla polizia di Trieste: il professionista, nato a Napoli ma resi- dente ad Avellino, è accusato di aver ideato e attuato con un complice una truffa alla “Generali” con denunce di falsi incidenti che sarebbero avvenuti a Napoli tra il novembre 2012 e il marzo 2013. Tutti gli incidenti “fantasma” avrebbero coinvolto autobus dell’A- zienda Napoletana Mobilità (Anm) con autovetture e ciclomotori di proprietari in gran parte ignari degli incidenti, i quali non avevano conferito al profes- sionista alcun incarico per la tutela delle proprie posizioni di danneggiati. Le indagini sono scattate quando, con l’ar- rivo delle prime richieste di liquidazio- ne, l’Azienda Napoletana Mobilità ha disconosciuto i sette incidenti e ha informato la Procura della Repubblica di Napoli, che ha poi trasmesso il fasci- colo per competenza alla Procura di Trieste. In un caso, uno degli autobus coinvolto nell’incidente, secondo la denuncia, era in realtà fermo per un guasto, mentre in altri quattro casi gli autisti non avevano effettuato alcuna segnalazione di sinistro. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE ACCUSE Gli imputati riconosciuti colpevoli di estorsione con l’aggravante della matrice camorristica NAPOLI (maga) - Le accuse sono rimaste in piedi. Tutte. Ma l'entità delle pene senten- ziate lo scorso 16 luglio dello scorso anno dal giudice per le indagini preliminari Federica Colucci sono state ritoccate, scontate. Nel tardo pomeriggio di ieri la Corte d’Appello, set- tima sezione penale, ha ridi- mensionato il severissimo ver- detto che aveva interessato Gaetano Mercurio (conosciu- to negli ambienti malavitosi come ‘sfilatino’), Luigi Tron- cone, Ciro Langella (sopran- nominato ‘Bogo’) e Gaetano Vaccaro, pur confermando la responsabilità degli imputati in ordine all’accusa di estorsione con l’aggravante della matrice camorristica per aver favorito il clan di appartenenza. Cinque anni e sei mesi di reclusione sono stati disposti sia per Gae- tano Vaccaro (difeso dall’av- vocato Ercole Ragozzini) che per Gaetano Mercurio (difeso dagli avvocati Sergio e Artu- ro Cola); ciascuno dei due, in primo grado, aveva rimediato 8 anni e 4 mesi. Quattro anni e otto mesi sono stati comminati a Luigi Troncone (difeso dal- l’avvocato Ragozzini), al quale il gip Colucci aveva inflitto cinque anni e otto mesi; tre anni, infine, sono stati inflitti a Ciro Langella (difeso dagli avvocati Sergio e Arturo Cola) che in primo grado aveva rimediato quattro anni. Confermato, infine, il pagamento del risarcimento del danno (la cui entità sarà stabilita in sede civile) in favo- re delle parti civili: due imprenditori vittime del pizzo, nonché l’associazione Sos Impresa, tutti rappresentati dagli avvocati Alfredo Nello e Alessandro Motta. Al centro del processo c’era l’imposizione del pizzo ai soci di un’azienda che si occupa della raccolta delle scommes- se. L’importo richiesto sarebbe stato di 5mila e 500 euro, somma poi scesa sotto la soglia dei 3mila euro. Le vitti- me hanno ricostruito per punto per il loro calvario, iniziato nel maggio dello scorso anno e terminato solo con gli arresti eseguiti a settembre: hanno fornito una descrizione dei luoghi presso i quali avrebbero incontrato Troncone e i suoi uomini; hanno ricordato le minacce subita e la paura di ritorsioni che ha scandito le loro giornate. Un materiale probatorio arricchito anche da registrazioni audio-video effet- tuate con grande coraggio dalle vittime, che hanno ripre- so alcuni dei dialoghi intercor- si con Gaetano Mercurio. L’indagine, condotta dai cara- binieri della compagnia di Bagnoli, ha ricostruito anche i più recenti assetti criminali nella zona dell’area flegrea: il ras dei Grimaldi Antonio Sco- gnamillo stava tentando, dal giorno della sua scarcerazione, di creare un grosso cartello malavitoso che inglobi tutti i clan che operano a ovest di Napoli; progetto ambizioso che ha raccolto l’adesione di numerose famiglie, inclusa quella degli Zazo di Fuorigrot- ta ma non quella di Vitale Troncone che avrebbe invece cercato a tutti i costi di conser- vare la propria autonomia sulla zona di competenza. La scelta volto in diverse inchieste sui clan dell’area a nord di Napo- li) hanno scelto ed ottenuto di essere giudicati col rito ordina- rio e sono stati rinviati a giudi- zio dinanzi ai giudici della sesta sezione penale del Tribu- nale di Napoli; Maria Rosa- ria Troncone, moglie di Vita- le Troncone, è stata invece in sede di rito abbreviato e la sen- tenza è divenuta definitiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL VERDETTO Nel mirino del clan un’agenzia che si occupava di scommesse Il fatto Oggi l’interrogatorio del primo cittadino indagato per il reato di abuso d’ufficio Coppa America, De Magistris dal pm NAPOLI (maga) - Inchiesta su presunte irregolarità nella gestione degli eventi legati alla Coppa America, il primo citta- dino Luigi De Magistris sarà interrogato nella giornata di oggi dal pubblico ministero Graziella Arlome- de. Il sin- daco, nelle scorse settima- ne, ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini per il reato di abuso d’ufficio in concorso con Ste- fano Caldoro e con Luigi Cesaro, rispettivamente nelle qualità di presidente della Regione Campania e di presi- dente della Provincia di Napo- li. A De Magistris, Caldoro e Cesaro si contesta la scelta di individuare nell’Unione Indu- striali - senza alcuna procedura ad evidenza pubblica - il part- ner per la costituzione del- l'Acn, la società che si è occu- pata della gestione dell’evento. Per questa vicenda Luigi De Magistris rischia di vestire nuovamente i panni dell’impu- tato ed è proprio allo scopo di scongiurare questa possibilità che il sindaco, a seguito del- l’avviso di chiusura delle inda- gini preliminare, ha fatto richiesta di essere ascoltato. Richiesta che era stata già avanzata da Stefano Caldoro, il quale è stato sentito lo scorso 3 novembre: Caldoro ha risposto per circa un'ora alle domande del pubblico ministero Graziel- la Arlomede ed ha depositato una serie di documenti con i quali ha provato a dimostrare l’estraneità alle accuse che gli sono state contestate. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pizzo, sconto di pena per quattro dei Troncone NAPOLI - Sconto di pena in Appello per Gennaro Verrano, finito sotto processo con l’accu- sa di rapina, fatto accaduto a Firenze. I giudici della Corte d’Appello, accogliendo le argo- mentazioni difensive dell’avvo- cato Riccardo Ferone, hanno riformulato il capo d’accusa, ritenendo che a Verrano andasse contestato il reato di furto. Pro- prio la riqualificazione dell’ac- cusa ha portato ad un importante sconto di pena: Verrano aveva rimediato in primo grado 3 anni e 4 mesi, mentre ieri ha rimedia- to due anni ed ha beneficiato anche della sospensione condi- zionale della pena. L’uomo è residente ai Quartieri Spagnoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA QUARTIERI SPAGNOLI Rapina, sconto di pena per Verrano NAPOLI (mg) - All’incirca sette anni fa vennero fermati insieme e controllati: Antonio Lo Russo, figlio del boss pentito Salvatore, e Salvatore Silvestri vennero trovati in possesso di due carte di identità false: per questa storia, alcuni giorni fa, si è arrivati finalmente alla chiusu- ra del processo di secondo grado. E il finale non poteva che essere di quelli “amari”: dalla commissione del fatto alla sen- tenza in Appello è trascorso troppo tempo e la prescrizione ha fatto il suo corso. Non luogo a procedere, dunque, per Anto- nio Lo Russo e per Silvestri, difesi dagli avvocati Domenico Dello Iacono e Francesco Foreste. I giudici dell’Appello hanno così dovuto cancellare la condanna ad un anno che era stata stabilita in primo grado. Antonio Lo Russo è detenuto in carcere dallo scorso 15 aprile: fu arrestato a Nizza, in Francia, dopo quattro anni di latitanza. Da giugno il giovane ras è dete- nuto in regine di carcere duro; poche settimane fa è stato con- dannato dai giudici della quinta sezione della Corte d’Appello di Napoli a 18 anni di reclusione per associazione mafiosa e traf- fico di stupefacenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA MIANO Carta di identità falsa, prescrizione per il ras Lo Russo e Silvestri La sentenza è stata emessa nel tardo pome- riggio di ieri dai giudici della Corte d’Appello Fuorigrotta La Corte d’Appello ha disposto undici anni di reclusione complessivi di Troncone avrebbe generato diversi momenti di tensione proprio con Scognamillo, che inizialmente aveva riscontrato resistenze anche nella zona di Pianura. Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dal pubblico mini- stero antimafia Michele Del Prete, sono rimaste coinvolte anche altre tre persone: il boss Vitale Troncone, noto come “Chiccotto”, e Vincenzo Esposito ’o porsche (già coin- Indagate quattro persone Caso D’Ercole, oggi l’autopsia sul corpo della cinquantottenne NAPOLI (marces) - Si terrà questa mattina l’autopsia di Maria Rosaria D’Ercole , la 58enne deceduta dopo 20 giorni di agonia all’o- spedale Policlinico di Napoli. Per la sua morte sono indagate quattro persone: il chirurgo esteti- co (una donna) e l’anestesista di un centro pri- vato presso il quale la donna si è sottoposta, in day hospital, ad un intervento di liposuzione e due cardiologi della clinica Mediterranea dove la donna è stata ricoverata successivamente all’intervento di liposuzione che sembrava esse- re ben riuscito. Nei confronti di tutti gli indagati è stato ipotizzato il reato di omicidio colposo; l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto per consentire alle parti di nominare un proprio perito. Solo l’autopsia potrà chiarire quali sono le cause del decesso, se c’è stato un nesso tra la morte della donna (stroncata da un infarto addominale) e l’intervento della liposu- zione, o se la signora se s’è sentita male per ragioni che prescindono dall’intervento e non ha ricevuto le cure del caso presso strutture diverse dal centro estetico privato. Il fascicolo di inchiesta è affidato al pubblico ministero Vale- ria Rametta in forza alla sezione guidata dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Napoli CRONACHE di NAPOLI 10 Mercoledì 12 Novembre 2014 In alto da sinistra Attilio Camillo, Mario Campisi e Rosario Riccardi: sono stati condan- nati tutti ieri pome- riggio per tentata estorsione con l’ag- gravante della matri- ce camorristica In alto da sini- stra in senso orario: Ciro Langella, Gae- tano Mercurio, Luigi Tronco- ne e Gaetano Vaccaro. I quattro sono finiti a proces- so con l’accu- sa di estorsio- ne aggravata dalla matrice camorristica ai danni di un’agenzia di scommesse: ieri hanno beneficiato dello sconto di pena

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di Manuela Galletta

NAPOLI - Hanno provato adimporre il pizzo al titolare diun'impresa edile ma la coraggio-sa ribellione della vittima li ha“rovinati”. Ieri pomeriggio Atti-lio Camillo, Rosario Riccardi eMario Campisi, consideratidagli inquirenti in quota al clanCuccaro, sono stati condannati acomplessivi 21 anni e 8 mesi direclusione per tentata estorsionecon l’aggravante della matricecamorristica; accolte le richiesteavanzate dal pubblico ministeroantimafia Antonella Fratello cheha coordinato l’inchiesta insiemeai pm Vincenzo D’Onofrio eFrancesco Valentini. La penapiù alta è stata decisa per Mario

Campisi, che ha rimediato 7 annie 8 mesi di reclusione a frontedei dieci anni invocati dal magi-strato inquirente. Sette anni eotto mesi, contro gli otto solleci-tati dal pm, sono stati disposti perAttilio Camillo, considerato ilfiduciario del boss (detenuto)Angelo Cuccaro; Camillo erastato arrestato nel dicembre del2012 per estorsione nell’ambitodell’inchiesta che vide coinvoltoanche il boss, latitante, AngeloCuccaro, ma fu scarcerato pocodopo perché gli elementi raccoltia suo carico non vennero ritenutisufficienti (il processo istruitoper fare luce sulla vicenda si èconcluso in primo grado con l'as-soluzione di Camillo). InfineRosario Riccardi ha rimediato 6

anni e 8 mesi come da richiestadel magistrato inquirente; l’uomoera tornato in libertà un meseprima della cattura per il tentati-vo di estorsione, aveva scontatouna condanna per violazionedella sorveglianza speciale. Ver-detto severo, dunque. Soprattuttoalla luce del fatto che il processo,incardinato dinanzi al giudice perle indagini preliminari OrienteCapozzi della diciassettesimasezione penale del Tribunale diNapoli, si è definito con la moda-lità del rito abbreviato, formulache prevede lo sconto di un terzodella pena. I tre imputati, infine,sono stati condannati al risarci-mento del danno (da liquidarsi insede civile) in favore dell’im-prenditore che ha subito la prete-

sa estorsiva e dell’associazioneantiracket ed antiusura “SosImpresa”, che si sono costituitiparte civile attraverso gli avvoca-ti Alfredo Nello e AlessandroMotta. Le motivazioni alla basedella sentenza saranno depositatetra poche settimane, passaggionecessario per consentire alladifesa, rappresentata dagli avvo-cati Michele Basile e GuglielmoVentrone, di presentare ricorsoin Appello. I fatti contestati ai tre imputatirisalgono al settembre dello scor-so anno. Al corso Bruno Buozzi,a Barra, erano in corso i lavori diristrutturazione della facciata diun palazzo e il clan Cuccaro pre-tese il pagamento di una tangentesulle opere. I primi a presentarsi

al cantiere per imporre il pizzofurono Rosario Riccardi e AttilioCamillo: posero sul piatto le lorocondizioni e annunciarono chesarebbero ritornati qualche gior-no dopo a riscuotere il denaro.Furono di parola: Camillo eCampisi tornarono al corsoBruno Buozzi ma stavolta trova-rono ad attendergli gli agenti delcommissariato di Ponticelli: ipoliziotti si finsero operai eresponsabili e “contrattarono”con Attilio Camillo, il quale capìtroppo tardi di essere cadutonella rete della Giustizia. Campi-si, invece, aspettava fuori, e fubloccato dopo un accenno difuga.

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Barra Inflitti complessivamente 21 anni e 8 mesi. Ritenuti colpevoli anche di aver agito con l’aggravante della matrice camorristica

Tentata estorsione, condannati 3 dei CuccaroVolevano i soldi da un’impresa che stava ristrutturando la facciata di uno stabile

IL PROFESSIONISTA, RESIDENTE AD AVELLINO, E’ STATO SOTTOPOSTO AI DOMICILIARI

Finti incidenti con i bus dell’Anm, avvocato nei guaiNAPOLI - Truffa ai danni delle “Assi-curazioni Generali”, un avvocato38enne è stato sottoposto agli arrestidomiciliari dalla polizia di Trieste: ilprofessionista, nato a Napoli ma resi-dente ad Avellino, è accusato di averideato e attuato con un complice unatruffa alla “Generali” con denunce difalsi incidenti che sarebbero avvenuti aNapoli tra il novembre 2012 e il marzo2013. Tutti gli incidenti “fantasma”

avrebbero coinvolto autobus dell’A-zienda Napoletana Mobilità (Anm) conautovetture e ciclomotori di proprietariin gran parte ignari degli incidenti, iquali non avevano conferito al profes-sionista alcun incarico per la tutela delleproprie posizioni di danneggiati. Leindagini sono scattate quando, con l’ar-rivo delle prime richieste di liquidazio-ne, l’Azienda Napoletana Mobilità hadisconosciuto i sette incidenti e ha

informato la Procura della Repubblicadi Napoli, che ha poi trasmesso il fasci-colo per competenza alla Procura diTrieste. In un caso, uno degli autobuscoinvolto nell’incidente, secondo ladenuncia, era in realtà fermo per unguasto, mentre in altri quattro casi gliautisti non avevano effettuato alcunasegnalazione di sinistro.

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LE ACCUSEGli imputati riconosciuticolpevoli di estorsionecon l ’aggravante dellamatrice camorristica

NAPOLI (maga) - Le accusesono rimaste in piedi. Tutte.Ma l'entità delle pene senten-ziate lo scorso 16 luglio delloscorso anno dal giudice per leindagini preliminari FedericaColucci sono state ritoccate,scontate. Nel tardo pomeriggiodi ieri la Corte d’Appello, set-tima sezione penale, ha ridi-mensionato il severissimo ver-detto che aveva interessatoGaetano Mercurio (conosciu-to negli ambienti malavitosicome ‘sfilatino’), Luigi Tron-cone, Ciro Langella (sopran-nominato ‘Bogo’) e GaetanoVaccaro, pur confermando laresponsabilità degli imputati inordine all’accusa di estorsionecon l’aggravante della matricecamorristica per aver favoritoil clan di appartenenza. Cinqueanni e sei mesi di reclusionesono stati disposti sia per Gae-tano Vaccaro (difeso dall’av-vocato Ercole Ragozzini) cheper Gaetano Mercurio (difesodagli avvocati Sergio e Artu-ro Cola); ciascuno dei due, inprimo grado, aveva rimediato8 anni e 4 mesi. Quattro anni eotto mesi sono stati comminatia Luigi Troncone (difeso dal-l’avvocato Ragozzini), alquale il gip Colucci avevainflitto cinque anni e ottomesi; tre anni, infine, sonostati inflitti a Ciro Langella(difeso dagli avvocati Sergio eArturo Cola) che in primogrado aveva rimediato quattroanni. Confermato, infine, ilpagamento del risarcimentodel danno (la cui entità saràstabilita in sede civile) in favo-re delle parti civili: dueimprenditori vittime del pizzo,nonché l’associazione SosImpresa, tutti rappresentatidagli avvocati Alfredo Nello eAlessandro Motta. Al centro del processo c’eral’imposizione del pizzo ai socidi un’azienda che si occupadella raccolta delle scommes-se. L’importo richiesto sarebbestato di 5mila e 500 euro,somma poi scesa sotto lasoglia dei 3mila euro. Le vitti-me hanno ricostruito per puntoper il loro calvario, iniziato nelmaggio dello scorso anno eterminato solo con gli arrestieseguiti a settembre: hannofornito una descrizione deiluoghi presso i quali avrebberoincontrato Troncone e i suoiuomini; hanno ricordato leminacce subita e la paura di

ritorsioni che ha scandito leloro giornate. Un materialeprobatorio arricchito anche daregistrazioni audio-video effet-tuate con grande coraggiodalle vittime, che hanno ripre-so alcuni dei dialoghi intercor-si con Gaetano Mercurio.L’indagine, condotta dai cara-binieri della compagnia diBagnoli, ha ricostruito anche ipiù recenti assetti criminalinella zona dell’area flegrea: ilras dei Grimaldi Antonio Sco-

gnamillo stava tentando, dalgiorno della sua scarcerazione,di creare un grosso cartellomalavitoso che inglobi tutti iclan che operano a ovest diNapoli; progetto ambiziosoche ha raccolto l’adesione dinumerose famiglie, inclusaquella degli Zazo di Fuorigrot-ta ma non quella di VitaleTroncone che avrebbe invececercato a tutti i costi di conser-vare la propria autonomia sullazona di competenza. La scelta

volto in diverse inchieste suiclan dell’area a nord di Napo-li) hanno scelto ed ottenuto diessere giudicati col rito ordina-rio e sono stati rinviati a giudi-zio dinanzi ai giudici dellasesta sezione penale del Tribu-nale di Napoli; Maria Rosa-ria Troncone, moglie di Vita-le Troncone, è stata invece insede di rito abbreviato e la sen-tenza è divenuta definitiva.

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IL VERDETTO

Nel mirino del clan un’agenzia che si occupava di scommesse

Il fatto Oggi l’interrogatorio del primo cittadino indagato per il reato di abuso d’ufficio

Coppa America, De Magistris dal pmNAPOLI (maga) - Inchiestasu presunte irregolarità nellagestione degli eventi legati allaCoppa America, il primo citta-dino Luigi De Magistris saràinterrogato nella giornata di

oggi dalpubblicoministeroGraziellaArlome-de. Il sin-d a c o ,n e l l es c o r s es e t t i m a -ne, har i cevu to

l’avviso di conclusione delleindagini per il reato di abusod’ufficio in concorso con Ste-fano Caldoro e con LuigiCesaro, rispettivamente nellequalità di presidente dellaRegione Campania e di presi-dente della Provincia di Napo-li. A De Magistris, Caldoro eCesaro si contesta la scelta di

individuare nell’Unione Indu-striali - senza alcuna proceduraad evidenza pubblica - il part-ner per la costituzione del-l'Acn, la società che si è occu-pata della gestione dell’evento.Per questa vicenda Luigi DeMagistris rischia di vestirenuovamente i panni dell’impu-tato ed è proprio allo scopo discongiurare questa possibilitàche il sindaco, a seguito del-l’avviso di chiusura delle inda-gini preliminare, ha fattorichiesta di essere ascoltato.Richiesta che era stata giàavanzata da Stefano Caldoro, ilquale è stato sentito lo scorso 3novembre: Caldoro ha rispostoper circa un'ora alle domandedel pubblico ministero Graziel-la Arlomede ed ha depositatouna serie di documenti con iquali ha provato a dimostrarel’estraneità alle accuse che glisono state contestate.

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Pizzo, sconto di penaper quattro dei Troncone

NAPOLI - Sconto di pena inAppello per Gennaro Verrano,finito sotto processo con l’accu-sa di rapina, fatto accaduto aFirenze. I giudici della Corted’Appello, accogliendo le argo-mentazioni difensive dell’avvo-cato Riccardo Ferone, hannoriformulato il capo d’accusa,ritenendo che a Verrano andassecontestato il reato di furto. Pro-

prio la riqualificazione dell’ac-cusa ha portato ad un importantesconto di pena: Verrano avevarimediato in primo grado 3 annie 4 mesi, mentre ieri ha rimedia-to due anni ed ha beneficiatoanche della sospensione condi-zionale della pena. L’uomo èresidente ai Quartieri Spagnoli.

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QUARTIERI SPAGNOLI

Rapina, sconto di pena per Verrano

NAPOLI (mg) - All’incircasette anni fa vennero fermatiinsieme e controllati: AntonioLo Russo, figlio del boss pentitoSalvatore, e Salvatore Silvestrivennero trovati in possesso didue carte di identità false: perquesta storia, alcuni giorni fa, siè arrivati finalmente alla chiusu-ra del processo di secondogrado. E il finale non poteva cheessere di quelli “amari”: dallacommissione del fatto alla sen-tenza in Appello è trascorsotroppo tempo e la prescrizioneha fatto il suo corso. Non luogoa procedere, dunque, per Anto-nio Lo Russo e per Silvestri,difesi dagli avvocati Domenico

Dello Iacono e FrancescoForeste. I giudici dell’Appellohanno così dovuto cancellare lacondanna ad un anno che erastata stabilita in primo grado. Antonio Lo Russo è detenuto incarcere dallo scorso 15 aprile: fuarrestato a Nizza, in Francia,dopo quattro anni di latitanza.Da giugno il giovane ras è dete-nuto in regine di carcere duro;poche settimane fa è stato con-dannato dai giudici della quintasezione della Corte d’Appello diNapoli a 18 anni di reclusioneper associazione mafiosa e traf-fico di stupefacenti.

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MIANO

Carta di identità falsa, prescrizioneper il ras Lo Russo e Silvestri

La sentenza è stataemessa nel tardo pome-riggio di ieri dai giudicidella Corte d’Appello

Fuorigrotta La Corte d’Appello ha disposto undici anni di reclusione complessivi

di Troncone avrebbe generatodiversi momenti di tensioneproprio con Scognamillo, cheinizialmente aveva riscontratoresistenze anche nella zona diPianura. Nell’ambito dell’inchiesta,coordinata dal pubblico mini-stero antimafia Michele DelPrete, sono rimaste coinvolteanche altre tre persone: il bossVitale Troncone, noto come“Chiccotto”, e VincenzoEsposito ’o porsche (già coin-

Indagate quattro persone

Caso D’Ercole, oggi l’autopsiasul corpo della cinquantottenneNAPOLI (marces) - Si terrà questa mattinal’autopsia di Maria Rosaria D’Ercole , la58enne deceduta dopo 20 giorni di agonia all’o-spedale Policlinico di Napoli. Per la sua mortesono indagate quattro persone: il chirurgo esteti-co (una donna) e l’anestesista di un centro pri-vato presso il quale la donna si è sottoposta, inday hospital, ad un intervento di liposuzione edue cardiologi della clinica Mediterranea dovela donna è stata ricoverata successivamenteall’intervento di liposuzione che sembrava esse-re ben riuscito. Nei confronti di tutti gli indagatiè stato ipotizzato il reato di omicidio colposo;l’iscrizione nel registro degli indagati è un attodovuto per consentire alle parti di nominare unproprio perito. Solo l’autopsia potrà chiarirequali sono le cause del decesso, se c’è stato unnesso tra la morte della donna (stroncata da uninfarto addominale) e l’intervento della liposu-zione, o se la signora se s’è sentita male perragioni che prescindono dall’intervento e non haricevuto le cure del caso presso strutture diversedal centro estetico privato. Il fascicolo diinchiesta è affidato al pubblico ministero Vale-ria Rametta in forza alla sezione guidata dalprocuratore aggiunto Luigi Frunzio.

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Napoli CRONACHE di NAPOLI10 Mercoledì 12 Novembre 2014

In alto da sinistraAttilio Camillo,

Mario Campisi eRosario Riccardi:

sono stati condan-nati tutti ieri pome-

riggio per tentataestorsione con l’ag-

gravante della matri-ce camorristica

In alto da sini-stra in sensoorario: CiroLangella, Gae-tano Mercurio,Luigi Tronco-ne e GaetanoVaccaro. Iquattro sonofiniti a proces-so con l’accu-sa di estorsio-ne aggravatadalla matricecamorristicaai danni diun’agenzia discommesse:ieri hannobeneficiatodello scontodi pena