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Commercio OggiRegistrazione al Tribunale diVerona n. 458 del 12 aprile1979 Anno 27° n. 24Marzo 2009 Mensile dellaConfesercenti di VeronaSpedizione in abbonamentopostale D.L. 353/2003 (conv.in L 27/02/2004 n. 46) art. 1,comma 1, DR VERONA

DIRETTORE RESPONSABILEDaniele Pagliarini

PUBBLICITA’Ufficio CommercialeCe. Se. Con. Veronatel. 045 8624031

EDITORECe. Se. Con. Srl

DIREZIONE, REDAZIONE EAMMINISTRAZIONEVia Albere, 132 - 37137Verona. Tel. 045 [email protected]

IN REDAZIONEAlessandro Torluccio,Claudia Andreatta.

HANNO COLLABORATOLuca Corradi, GiorgiaPradolin, Caterina Ugoli,Elisa Rizzi, MicheleZammattio.

Impaginazione e grafica acura di Confesercenti Verona

FOTOArchivio Ce. Se. Con.

STAMPAGrafiche AuroraVia della Scienza, 2137139 Verona

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Barack Obama punta sulloStato per uscire dalla crisi.Più incidenza su energia,economia e sanità

Aumentano le donne conPartita Iva. Un esercito diimprenditrici dalle ideechiare sulla crisi

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Il traforo porta con sè centricommerciali e alberghi. Ultimoretroscena di una vicenda inchiaroscuro

2020

Veronesi di nascita, campioninel calcio. Storia di treragazzi che sognano divestire gialloblu

ATTUALITÀATTUALITÀ

DOSSIERDOSSIER

ATTUALITÀATTUALITÀ

GGIIAALLLLOOBBLLUUGGIIAALLLLOOBBLLUU

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EDITORIALEEDITORIALEAssemblea elettiva alle porteAssemblea elettiva alle porte

ATTUALITÀATTUALITÀLa ricetta ObamaLa ricetta Obama

ATTUALITÀATTUALITÀTraforo commercialeTraforo commerciale

DOSSIERDOSSIERL’imprenditore è donnaL’imprenditore è donna

VERONA VERONA Bianchi nuovo presidenteBianchi nuovo presidente

della Camera di Commerciodella Camera di Commercio

ASSOCIAZIONEASSOCIAZIONEAgenti a congressoAgenti a congresso

ASSOCIAZIONEASSOCIAZIONERevisione degli studi di settoreRevisione degli studi di settore

DIECIRIGHEDIECIRIGHECompensi Siae 2009Compensi Siae 2009

FORMAZIONEFORMAZIONECorsi in partenzaCorsi in partenza

GIALLOBLUGIALLOBLUTalenti d’esportazioneTalenti d’esportazione

SOMMARIOSOMMARIO

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ASSEMBLEA ELETTIVAASSEMBLEA ELETTIVAALLE PORTEALLE PORTE

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IIl 26 marzo arriva una tappa fondamenta-le nel percorso di Confesercenti: l’as-semblea elettiva, la quale deciderà chisarà a guidare l’associazione nei prossi-mi anni. Si tratta di una vicenda associa-tiva che cade in un momento di grandi

trasformazioni e mutamenti, di tipo politico, econo-mico, sociale e istituzionale, sia a livello interna-zionale che nazionale e locale.Confesercenti ha dunque l’opportunità di rifletteresul proprio senso di esistere e sulla propria missio-ne nella fase probabilmente più complessa e incer-ta che si ricordi in tempi recenti.Oggi più che mai c’è ancora molta voglia e bisognodi partecipazione, di influire sulle scelte che le isti-tuzioni dovranno compiere, dalla salvaguardia delprincipio della certezza delle regole alle norme sulcommercio e turismo, dagli orari alla programma-zione equilibrata e alla definizione delle aree satu-re, dalla semplificazione degli adempimenti allariduzione del carico fiscale nazionale e locale, dallosviluppo infrastrutturale come fattore determinantedella competitività del nostro territorio alla sicurez-za e legalità.E’ in questo contesto e anche per questo motivo cheintendiamo affrontare il nostro importante appunta-mento con una attenzione ed una preoccupazioneancora più grandi, con l’obbiettivo di creare le con-dizioni perché il nuovo gruppo dirigente possa, nelmetodo e nel merito, proseguire con un lavoro eduna iniziativa politico sindacale funzionali ai biso-gni di rappresentanza e di tutela che vengono dallepiccole e medie imprese.

EDITORIALEEDITORIALE

Fabrizio ToniniDirettore Confesercenti Verona

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ASSEMBLEA ELETTIVAASSEMBLEA ELETTIVAALLE PORTEALLE PORTE

di Fabrizio Tonini

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II l 20 gennaio 2009, con la ceri-monia di insediamento presso ilCampidoglio, sede del

Congresso, Barack Hussein Obamaè diventato il 44° Presidente degliStati Uniti d'America. L’eredità chegli è stata lasciata dal precedentegoverno repubblicano presiedutoda George W. Bush però è tutt’altroche confortante, in particolar modoper l’imperante crisi economica cheha occupato immediatamente ilprimo posto nella lista delle cose dafare. Con lo scopo di combatteretale situazione, che ha messo inginocchio milioni di lavoratori, il

neo–presidente ha scelto di intra-prendere una strada molto diversarispetto a quella del suo predecesso-re, dichiarando come non sia piùpossibile affidarsi «a quelle stessepolitiche che negli ultimi otto annihanno fatto raddoppiare il debitopubblico e sbandare l’economia»americana.Il budget punterà a dimezzare ildeficit entro il 2013, ovvero si ten-terà di passare dall’attuale sommadi 1300 miliardi di dollari, che cor-risponde al 9,2% del Pil, a 533miliardi, pari al 3% del Pil. Secondoindiscrezioni la maggior parte dei

risparmi arriverà dalla volontà diportare a termine la guerra aperta inIraq, ma non solo. A questo vannoinfatti aggiunti anche un aumentodelle entrate fiscali dai redditi supe-riori a 250 mila dollari l’anno e unaumento dell’efficienza ammini-strativa.Avviando gli Sati Uniti sulla via delrigore e della lotta al deficit, Obamaha quindi deciso di potenziare note-volmente il ruolo dello Stato nonsolo in ambito economico, maanche in quello della sanità e delsettore energetico, attraverso mano-vre anti crisi ed interventi straordi-

LA RICETTA LA RICETTA OBAMAOBAMA

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di Elisa Rizzidi Elisa RizziPPootteennzziiaarree PPootteennzziiaarree ll’’iinncciiddeennzzaa ddeellllooll’’iinncciiddeennzzaa ddeelllloo

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nari. E così, dopo un lacerante brac-cio di ferro il Congresso ha definiti-vamente approvato nella notte divenerdì 13 febbraio il maxi-pianoda 787 miliardi di dollari e 1073pagine, per rilanciare l’economiaamericana attraverso investimentiinfrastrutturali, tagli alle tasse emisure sociali. Tale accordo rappre-senta il maggiore sforzo che sia maistato fatto nella storia americana,ancor più del piano Marshall lancia-to durante la Grande Depressionenel dopoguerra per la ricostruzionedell’Europa. Stando alle parole diObama, che ha anche promesso difare in fretta a mettere in moto ilpiano, esso «costituirà però una pie-tra miliare nella strada della ripre-sa» americana. Il “piano Obama” èquindi pronto a partire, ma non inun clima assolutamente bipartisancome aveva sperato il neo-presiden-te, che non è riuscito ad imbarcareanche i repubblicani nella battagliaper il salvataggio dell'economia.Infatti il piano, pur essendo statoapprovato sia alla Camera che alSenato, non ha ricevuto i voti deirepubblicani, i quali hanno votato inblocco contro la legge. Un risultatogiudicato insoddisfacente dalla stes-sa Casa Bianca dopo tutto l'impegnoinvestito da Obama nel tendere lamano ai repubblicani con incontri alCongresso, inviti a colloqui e gran-de disponibilità ad ascoltare lebuone idee anche da parte del parti-to all'opposizione. Nonostante que-

sto fino all’ultimo, infatti, la destraè rimasta salda nelle proprie posi-zioni ribadendo che la manovrafosse troppo pesante per i conti pub-blici e che avrebbe dovuto puntaredi più sulle riduzioni fiscali. Ma ilneo-presidente ha fin da subito pun-tato sul fatto che non sia possibile«abbracciare la formula perdentesecondo cui l’unico modo di risol-vere ogni problema è tagliare letasse, ignorando problemi urgenticome la nostra assuefazione al

LA RICETTA LA RICETTA OBAMAOBAMA

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petrolio straniero, la crescita espo-nenziale dei costi della sanità, o ildecadimento di scuole, ponti, stradee argini fluviali».Il pacchetto di stimoli prevede cheil 38% dell’importo totale dellamanovra, cioè 282 miliardi su 787,sarà assorbito da varie forme disgravi fiscali. A beneficiarne saran-no non solo le famiglie operaie e delceto medio, che potranno ancheavere una riduzione fino a 8 miladollari legata all’acquisto dellaprima casa, ma anche i senza tetto,gli orfanatrofi e le imprese. Gli statipotranno emettere obbligazioni atassazione agevolata e ci sarannoincentivi fiscali per la diffusionedelle energie alternative. Per esem-pio Obama ha aperto la strada a dra-stici tagli nelle emissioni di gasserra delle auto e ha ordinato alministero dei Trasporti di varare permarzo norme nazionali che limitinoi consumi di auto e furgoni. Già nel2007 era stata approvata una leggeche prescriveva un miglioramentodel 40% nell’efficienza dei veicoliper il 2020, ma il governo Bush nonsi era mai mosso in tal senso e neaveva ritardato l’applicazione.Un’altra mossa sull’ambiente coneco internazionale è stata compiutadal dipartimento di Stato: HilaryClinton ha nominato un inviato peril cambiamento climatico. Sarà

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Todd Stern, personalità non nuovaal ruolo. Egli infatti è colui cheaveva guidato la delegazione ameri-cana alle trattative sull’accordo diKyoto, in seguito respinto dallostesso Bush. Un elemento crucialenell’ambito di una trasformazioneprofonda è la volontà da parte delnuovo governo democratico diporre fine alla dipendenza dal petro-lio straniero. Obama ha infattidichiarato che il Paese non rimarrà«ostaggio di risorse che scarseggia-no» e costruirà «un nuovo modelloenergetico capace di creare milionidi occupati». A tale scopo 37,5miliardi di dollari verranno investitinell’energia: dall’ammodernamento

delle attuali infrastrutture, allacostruzione di nuo ve fonti energeti-che ecocompatibili. Altri 196miliardi serviranno invece a finan-ziare programmisociali, in particolarmodo a favore deidisoccupati. Infatti,con l’inizio dellarecessione, che risa-le al dicembre 2007,gli americani disoc-cupati sono saliti aquota 3,6 milioni.Negli ultimi tempi i cittadini statu-nitensi hanno continuato a perdereposti di lavoro arrivando addiritturain alcune giornate a quarantacinque

mila licenziamenti. E questi, comeha dichiarato Obama, «non sonosolo numeri su un foglio», ma sitratta di uomini e donne le cui vitesono state sconvolte. L’obiettivo delprogramma anti-crisi è di creare oquantomeno mantenere 3,5 milionidi posti di lavoro. E, a tal proposito,il governo ha stanziato 311 miliardidi dollari destinati alla costruzione oammodernamento di autostrade, ditrasporti urbani, di ferrovie ad altavelocità, della rete elettrica, oltreche alla penetrazione della bandalarga, alla informatizzazione dellasanità e alla ricerca. In particolare19 miliardi di dollari andranno allecliniche e ai nuovi sistemi informa-tici, 10 miliardi alla ricerca per ilcancro, l’Alzheimer, il cuore, le cel-lule staminali e il biomedicale. Anche l’istruzione è entrata a farparte del programma di aiuti: si trat-ta di 105 miliardi di dollari distri-buiti tra i singoli stati, gli studentipiù meritevoli e quelli più bisogno-si e l’assistenza ai bambini diversa-mente abili. Inoltre la manovra introduce nuovitetti salariali per gli executive dellesocietà salvate con l’aiuto pubblico,i quali non potranno essere pagaticon compensi superiori ai 500 miladollari l’anno almeno finché taliistituzioni finanziarie non avrannorimborsato al governo federale tuttii fondi ricevuti per far fronte allacrisi di liquidità.Altre misure previste dal piano,invece, sono ancora sotto esame. Inparticolare la clausola “buy ameri-ca”, per la quale la Casa Bianca èstata accusata di protezionismo.Tale ma novra rappresenta solo unadelle strategie di Obama per usciredalla crisi. Un altro possibile rime-dio è rappresentato dai 2000-2500miliardi di dollari del piano ideato

dal segretario delTesoro, Tim Geit -hner, volto a salvarele banche, rilancia-re il credito etogliere una partedei titoli tossici cheavvelenano la fi -nan za. Una terzamedicina servirà

invece a stabilizzare il mercatoimmobiliare aiutando i proprietariin difficoltà e frenando così l’epide-mia di pignoramenti.

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�� uovo capitolo nella vicendadel traforo delle Torricelle,l’opera che dovrebbe chiu-

dere l’anello tangenziale attornoalla città. È stato scelto dalla giuntacomunale di Verona, infatti, il pro-getto della Technital, società costi-tuita da costruttori e imprenditoriscaligeri. Il progetto, oltre a collega-re le due tangenziali est e ovest, pre-vede la possibilità, alle entrate e alleuscite, di costruire centri commer-ciali e strutture alberghiere:«Questo è un sistema che non è piùaccettabile – ha commentatoFabrizio Tonini, direttore diConfesercenti Verona -. La faccendasi è già ripetuta con le ex-cartiere,dove sorgerà un altro centro com-merciale sempre dello stesso opera-tore. Verona, la sua provincia e suoilavoratori del commercio non pos-sono più sostenere altre strutture diquesto tipo. Si sta andando verso unvero e proprio monopolio, in mano

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esclusivamente alla grande distribu-zione». Ed infatti dietro la Technitalsiedono due vecchie conoscenzedell’imprenditoria veronese: ilgruppo Mazzi e il gruppoBrendolan. Il primo ha già avuto inconcessione la costruzione del cen-tro commerciale alle ex-cartiere,oltre ad avere partecipazioni nellasocietà che gestisce l’autostrada A4,collegata al traforo; il secondo è iltitolare del gruppo Famila, che giàha operato con questo sistema otte-nendo l’allargamento del VeronaUno a San Giovanni Lupatoto (pro-mettendo al Comune una casermaper i carabinieri che non si è ancoravista, mentre il centro commercialefunziona a pieno ritmo già da unpo’…).«Chiediamo al più presto un chiari-mento su questa faccenda, visti ivolti noti che operano dietro laTechnital, la società il cui progettosembra il più papabile. Se all’inter-

no di questa siede un grosso opera-tore della grande distribuzione com-merciale veronese, sembra più cheventilata l’ipotesi della creazione dialtri centri commerciali», ha prose-guito Tonini.Confesercenti chiede, quindi,all’amministrazione di PalazzoBarbieri un incontro urgente: «Ciaspettiamo al più presto una chia-mata dal Comune – ha conclusoTonini –, perché non è possibile checerte cose così importanti per l’eco-nomia del territorio si vengano asapere solo dalla stampa, senza chele associazioni di categoria, cioè chiha veramente il polso della situazio-ne, sia minimamente coinvolto». Ilrischio, ancora una volta è chevenga favorito chi ha una importan-te disponibilità economica, a scapi-to dei piccoli e medi imprenditoriche, loro malgrado, possono solostare a guardare e aspettare che lacrisi passi da sola.

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di Daniele Pagliarinidi Daniele Pagliarini

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LL’’IIMMPPRREENNDDIITTOORREE ÈÈ DDOONNNNAALL’’IIMMPPRREENNDDIITTOORREE ÈÈ DDOONNNNAA

TT ailleur e ventiquattrore peril giorno e grembiule, bibe-ron e fornelli in prima sera-

ta. È questo l’identikit stereotipatodella donna lavoratrice oggi?Certo che no. Anzi a ben guardarela fotografia delle donne lavoratri-ci italiane è proprio il caso di con-fermare la veridicità dell’anticoproverbio: dove donna dominatutto si contamina. E se parlandodi loro dobbiamo menzionare deibilanci economici positivi, intempi di crisi, si può dire che siaproprio il caso di lasciarle fare.

Secondo le statistiche rilevate daUnioncamere e Infocamere sullabase dei dati del Registro delleImprese delle Camere diCommercio, alla fine del 2008erano poco meno di 900mila ledonne alla guida di piccole e pic-colissime imprese, presenti soprat-tutto nel commercio, nell’agricol-tura e nei servizi dove si concentracomplessivamente il 72% di tuttele “poltrone” rosa.Insomma, caparbie e determinatele donne italiane stanno raggiun-gendo silenziosamente ottimi tra-

guardi e nonostante, in valori asso-luti, permanga ancora un fortesquilibrio, le lavoratrici stannoviaggiando ad una velocità doppiarispetto ai maschi. Considerandoche fare impresa in tempi di crisi èmolto difficile e osservando ilbilancio dei titolari di impresaindividuali, il 2008 evidenzia unoscossone dato dall’avanzata delleaziende guidate da donne rispetto aquelle che vedono sulla poltronaun uomo. Mentre nel biennio2007-2008 le titolari donne di ditteindividuali sono rimaste stabili invalore percentuale, raggiungendoil 25,5% del totale dei titolari, chetradotto significa una donna ogni 4titolari di ditte individuali, i con-correnti uomini hanno visto una

di Caterina Ugolidi Caterina Ugoli

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DDOOSSSSIIEERR DDOOSSSSIIEERR

perdita dello 0,94 per cento. Eaddirittura nelle libere professioni,negli ultimi dieci anni, le donnehanno visto un aumento del 60 percento contro il 35 per cento deicolleghi di sesso maschile. Ma non si tratta solo di una que-stione di genere. Si tratta di essereun volano per l’economia naziona-le e regionale.Se focalizziamo lo sguardo sullarealtà scaligera, infatti, il quadro siprospetta interessante e confermail trend nazionale. Verona si collo-ca al secondo posto, dopo Padova,per il numero di imprese femmini-li presenti sul territorio, con unpeso sul totale nazionale dell’1,5per cento. Quante sono? 19024imprese. Nel 2007, rispetto al2006, le imprese femminili nellanostra città sono aumentate dello0,4 per cento. Siamo poco lontaniquindi dall’incremento regionale,che è stato registrato attorno allo0,6 per cento e a quello nazionaledello 0,7 per cento. E altro che “tetto di cristallo”.Altro che punto invisibile al qualele donne arrivano, ma non riesconoad andare oltre. Le veronesi lohanno di gran lunga infranto, anzilo hanno fatto da sole. Secondo

una classifica sulla maggiore ominore capacità di controllo daloro esercitato, infatti, emerge chea Verona il 94,3 per cento delleimprese “rosa” è caratterizzato dauna presenza esclusiva, il 4,9 percento forte, mentre il rimanente0,8 per cento vede una presenzamaggioritaria. Non solo. Ma ledonne veronesi non perdonotempo. Infatti le lavoratrici chericoprono cariche nelle impresesono più giovani degli uomini. Lafascia dai 18 ai 29 anni raggiungeil 6% contro il 5 dei maschi, men-tre tra i 30 e i 49 anni il confrontoè del 52% contro il 50.Insomma le scaligere resistono allacrisi. Secondo i dati, infatti, alivello nazionale ne hanno risenti-to le donne impegnate nei settoritradizionali quali il commercio (-1,5% le titolari donne, contro il–1,2% degli uomini) e le attivitàmanifatturiere (-2,1% contro–1,8%), mentre decisamente nega-tivo è stato il bilancio rosa in unsettore a forte concentrazione dipiccole imprese femminili comequello dell’istruzione (-8,1%rispetto al +0,9% degli uomini). Ea Verona? Ebbene nella città scali-gera il settore di attività dove ledonne si sono dimostrate più pro-duttive è proprio quello del com-mercio che conta 4775 imprese,seguito dall’agricoltura con 4093 edalle attività immobiliari, dell’in-formatica e della ricerca che hannoraggiunto nell’ultimobiennio le 2252 unità. Cosa è accaduto? E’evidente. Sonoaumentate le impren-ditrici anche nei setto-ri un tempo ad esclu-sivo appannaggiomaschile. Forte è latendenza, infatti, daparte del gentil sessodi invadere il camponella ricerca, nellecostruzioni e anchenei trasporti. Donne da medaglia, insomma. Manon possiamo non guardarne anchel’altra faccia. Nonostante i puntideboli siano diventati delle forze ele femmine inizino a raccogliere ifrutti delle loro fatiche, e di fatichesi tratta se consideriamo che dimedia una donna italiana lavora

per 8, 2 ore tutti i giorni, domeni-che comprese, dividendosi fra pro-fessione e casa, restano pur sempredelle ombre. Si tratta di pregiudizie stereotipi che ancora facciamofatica a smantellare. “Le donne permangono ancora inuna condizione di sfruttamentosotto tutti i punti di vista” denun-cia Germana Recchia, imprenditri-ce da 40 anni e che partecipa concostanza al ComitatoImprenditoria femminile dellaCamera di Commercio. Un esempio di discriminazione?“Nonostante si presenzi alleassemblee del comitato le donnerestano le uniche a non percepireun gettone di presenza” raccontaRecchia riferendosi alla sua espe-rienza “come se per noi non aves-se valore abbandonare i nostriposti di lavoro”. E non si trattasolo di lavoro. “Le donne fannomolto di più” ricorda l’imprendi-trice “sono lavoratrici, madri,mogli e in certi casi anche badantidei genitori anziani”.Ma è la mentalità comune che deveessere modificata, e sono loro inprimis a doverlo fare. “Per quantoriguarda l’imprenditoria femminile

proponiamo un pro-getto che si chiamaOver 45, un’occasio-ne cioè per tutte quel-le donne che sonofuori dal mercato dellavoro e vorrebbero,una volta alleggeritoil loro ruolo di madri,rientrarne” raccontaGermana Recchia.“La richiesta a parte-cipare a questi corsiperò è minima e que-sto significa che sono

le donne non sono più disposte amettersi in gioco”.L’occupazione femminile potrebbeessere, dunque, il giusto ingredien-te per la ricetta anti declino econo-mico, ma deve essere incentivata esostenuta, soprattutto dalle donne.

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MM ercoledì 11 marzo si ètenuta la prima adunan-za del nuovo Consiglio

camerale, recentemente nomina-to dal Presidente della Giuntaregionale con decreto n. 25 del 3febbraio 2009. Come primoimportante atto i 32 membrihanno eletto Alessandro Bianchinuovo presidente della Cameradi commercio. Il rappresentantedi Confindustria Verona, che haricevuto 30 voti di preferenza,succede a Fabio Bortolazzi cheha retto l’ente camerale perquasi otto anni.

Appena insediato, il presidenteha formulato alcune considera-zioni sulla crisi che sta interes-sando l’economia veronese. Hasottolineato che la nomina conuna maggioranza così ampia è ilsegnale di una raggiunta intesafra tutte le associazioni di cate-goria. «E’ un successo di tutte leimprese che hanno superato gliegoismi e gli individualismi.Insieme si vince o, perlomeno, siriducono i danni».A breve il consiglio verrà nuova-mente convocato per procederealla nomina dei membri di

Giunta. Bianchi e' presidente diun gruppo industriale che operanel settore degli impianti e dellacomponentistica di bordo perveicoli di trasporto pubblico,composta dalla Sepit di Verona edalla Imet di Chieti.Il nuovo presidente della Cameradi Commercio e' stato negli annipassati anche presidente delgruppo piccola industria diConfindustria Verona, vicepresi-dente dell'Ente Fiera di Verona ecomponente del comitato esecu-tivo dell'aeroporto Catullo.

L’esponente diL’esponente diConfindustriaConfindustriasuccede asuccede a

FabioFabioBortolazzi, inBortolazzi, incarica da duecarica da due

mandati mandati consecutiviconsecutivi

BBIIAANNCCHHII NNUUOOVVOO BBIIAANNCCHHII NNUUOOVVOO PPRREESSIIDDEENNTTEE DDEELLLLAA CCCCIIAAAAPPRREESSIIDDEENNTTEE DDEELLLLAA CCCCIIAAAA

di Claudia Andreattadi Claudia Andreatta

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REVISIONEREVISIONEDEGLI STUDIDEGLI STUDIDI SETTOREDI SETTORE

SS i è svolta venerdì 6 marzol’Assemblea Nazionale dellaFiarc, la Federazione degli

agenti e rappresentanti di commer-cio aderente a Confesercenti. Hapresieduto i lavori il direttore nazio-nale della Fiarc Fabio D’onofrio.“Ci proponiamo l’ambizioso obietti-vo, di mettere al centro dell’atten-zione una grande proposta di rifor-ma di tutto il settore dell’intermedia-zione” - ha dichiarato il presidentenazionale della Fiarc, DomenicaCominci. E’ intervenuto VittorianoBardelli, Consulente fiscale dellaFiarc. Ha concluso i lavori il senato-re Mario Baldassarri, PresidenteCommissione Finanze e Tesoro delSenato, secondo il quale le propostedella Fiarc sono di grande interessee qualora divenissero emendamentio testi legislativi potrebbero contaresulla sua fattiva attenzione. Il Sen.Baldassarri dopo aver analizzato leproposte avanzate ha anche espressovalutazioni sulla attuale situazionedi crisi. E veniamo aoi contenutidelle proposte Fiarc: “In questo par-ticolare momento, - ha dichiarato ilpresidente nazionale della Fiarc,Domenica Cominci nella sua rela-zione - la profonda e grave crisi eco-nomica mondiale che stiamo attra-versando, vede gli oltre 300.000professionisti, gli agenti e rappre-sentanti di commercio, sottoposti amutamenti profondi: la crisi econo-mica, la crisi professionale a cui silega una scarsa fiducia nella istitu-

zioni e una sensazione, anche se èormai diventata qualcosa di più diuna semplice sensazione, che datroppo tempo ci sentiamo abbando-nati a noi stessi.Ma il vero problema è che questacrisi esplode quando era già in attouna crisi del settore dell’intermedia-zione commerciale, da noi più voltedenunciata. Basti ricordare la ridu-zione delle provvigioni e quindi delreddito di un agente, in un momentoin cui l’attività di intermediazione èin continua evoluzione ed è semprepiù segnata e caratterizzata dallanecessità, per le case mandanti, dirichiedere all’agente una molteplici-tà di funzioni. Oggi Il ruolo dell’a-gente viene a configurarsi in modosempre più direzionale e sempre piùprofessionalizzato: esperto di setto-re, esperto di mercato, esperto com-merciale. Ed in questa prospettiva siinserisce certamente la necessità dirivedere la legge 204 del 1986. Unalegge sottoposta ormai a una taleusura dal mercato stesso, dagli inter-venti legislativi come la Bassanini edalle varie sentenze europee, da farsi che oggi sia diventato uno stru-mento legislativo fuori del tempo edalla realtà. Più volte abbiamosegnalato al Parlamento la necessitàdi una rivisitazione di questa legge:aprire alla certificazione di qualità lagestione della professionalità e nelcontempo semplificare e snellirel’accesso al lavoro. Il nostro obietti-vo è quello di avviare inoltre una

riflessione sul rapporto tra l’agente erappresentante di commercio e latematiche fiscali: ricordo che siamouna categoria dove evadere è quasiimpossibile. Le politiche fiscalidovrebbero diventare ed essereripensate come uno strumento chenon uccide le imprese di intermedia-zione, ma le accompagna in una pro-fessione importante per tutta l’eco-nomia del Paese. Per questo non èpiù rinviabile una rivisitazione deglistudi di settore. Ci aiuti SenatoreBaldassarri, a porre al centro dell’at-tenzione questo tema. Ci preoccupala sensazione di essere di fronte aprovvedimenti anti-crisi, da partedel Governo, che guardano con trop-pa esclusività alla grande industria, ealle banche – che certo necessitanodi un intervento – ma crediamo cheanche piccole imprese come lenostre debbano essere tenute nellastessa considerazione. Chiediamoperciò una riflessione su questa pro-fessione in grado di proporre unariforma fiscale e sistemica di questaattività, cominciando partendo dauna domanda: l’agente deve essereconsiderato un libero professionistao un imprenditore?Dal mutamento della qualifica nediscenderebbe anche una diversaapplicazione delle norme tributarie enoi ci proponiamo proprio questoambizioso obiettivo, di proporre alcentro dell’attenzione una grandeproposta di riforma di tutto il settoredell’intermediazione".

AGENTI AAGENTI ACONGRESSOCONGRESSO

di Alessandro Torlucciodi Alessandro Torluccio

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PP rosegue, come richiesto daConfesercenti, il dialogo conil Fisco, per una revisione

degli studi di settore che tenga contodello stato di crisi che ha colpito lePMI. Si è tenuto presso la SOSE(società per gli studi di settore) unforum, con la partecipazione di LuigiMagistro, Direttore dell’Ac -certamento dell’Agenzia delleEntrate, di Gianpiero Brunello,amministratore delegato SOSES.p.A. e dei responsabili fiscali delleassociazioni di categoria Conf -esercenti, C.N.A., Conf artigianato,Casartigiani e Confcom mercio, peranalizzare insieme i primi dati a dis-posizione al fine di valicare la crisinei settori e nei territori con un’azio-ne quanto più mirata e selettiva. Alforum hanno partecipato, con colle-gamento via web, oltre 130 sedi ter-ritoriali delle Associazioni diCategoria. Magistro ha ribadito l’im-pegno dell’Agenzia delle Entrate atenere presenti, in sede di utilizzodegli studi di settore per l’azione diaccertamento, le specifiche situazio-ni emergenti dalla crisi ed ha ricor-dato la mancanza di qualsiasi obbli-go, da parte dei contribuenti, all’ade-guamento al risultato degli studi insede di presentazione della dichiara-zione dei redditi, in presenza di rica-vi dichiarati inferiori a quelli presun-ti: ciò sia nelle ipotesi di marginalità,sia nelle ipotesi in cui il contribuentenon si riconosca nel risultato dellostudio. Brunello, dopo aver ricordato

REVISIONEREVISIONEDEGLI STUDIDEGLI STUDIDI SETTOREDI SETTORE

di Bernardetta Arduinidi Bernardetta Arduini

le iniziative attivate per l’acquisizio-ne delle informazioni utili a monito-rare la crisi nei settori e nei territori,in particolare l’invio dei questionariper il monitoraggio della crisi che siconcluderà nel giro di pochi giorni,ha illustrato le prime quattro tipolo-gie di correttivi che verranno intro-dotte nel GERICO 2009 (il program-ma operativo di calcolo per l’appli-cazione degli studi di settore): 1) cor-rettivi relativi al carburante e allematerie prime da applicare in alcunisettori (in particolare: agenti di com-mercio e trasporti); 2) correttivi spe-cifici per mantenere la rappresentati-vità degli studi in altri settori (in par-ticolare: commercio al dettaglio diabbigliamento e calzature); 3) corret-tivi congiunturali individuali cheinteressano tutti gli studi di settore e4) interventi di sterilizzazione sugliindicatori di normalità economica (inparticolare per quegli indicatori,come l’indice di rotazione delmagazzino, o la resa per addetto, chesono più influenzati dalla rigidità dialcuni costi come quello di acquistodelle merci e quello del personale). Illavoro di analisi che proseguirà pertutto il mese di marzo permetteràinoltre di individuare una quintatipologia di interventi correttivi.Brunello ha altresì evidenziato ilfatto che il lavoro in corso di svolgi-mento permetterà di valutare inmodo corretto il diverso impatto chela crisi economica ha avuto sui varisettori e nei vari territori. I responsa-

bili fiscali delle Associazioni diCategoria hanno ricordato che lanecessità di questi interventi era statada loro richiesta fin dallo scorsoautunno (in particolare nella riunionedella Commissione Esperti del6/11/2008) ed è stata recentementeoggetto dell’incontro con AttilioBefera, Direttore Generaledell’Agenzia delle Entrate. E’ stata,inoltre, evidenziata sia l’importanzadi segnalare, in sede di presentazionedella dichiarazione, situazioni dimarginalità o di non normalità chegiustifichino l’esclusione dall’appli-cazione degli studi, sia l’importanzadi una corretta gestione della fase delcontraddittorio. Sul piano politico le Associazioni diCategoria rappresenteranno alGoverno ed al Parlamento la necessi-tà e l’urgenza di interventi mirati afavorire la ripresa economica ed agarantire la liquidità alle P.M.I.(liquidità senza la quale sarà diffici-le, a prescindere dagli studi di setto-re, adempiere al regolare versamentodelle imposte nei prossimi mesi). Da ultimo, è stata da tutti rimarcatal’importanza di non disperdere lavalidità dello strumento studi di set-tore con interventi generalizzati,ossia con interventi che non tenganoconto dell’effettivo impatto dellacrisi economica nei vari settori e neivari territori. Una nuova edizionedel forum si terrà il 22 Aprile p.v. perun’analisi sui definitivi interventicorrettivi degli studi di settore.

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NEWS DIECIRIGHENEWS DIECIRIGHE CORSI IN PARTENZACORSI IN PARTENZAa cura di Claudia Andreattaa cura di Claudia Andreatta

NUOVE TARIFFE SIAE PER IL 2009NUOVE TARIFFE SIAE PER IL 2009Èstato stipulato tra Confesercenti e SIAE il nuovo accordo relativo all’utilizzo di musica d’ambiente. L’accordo, validofino al 31 dicembre 2009, ha per oggetto le esecuzioni musicali assolutamente gratuite definite “musica d’ambiente”,che avvengono a mezzo di apparecchiature sonore e/o videosonore non a disposizione dei clienti, nei locali degli eser-cizi commerciali durante l’orario di apertura al pubblico o negli ambienti di lavoro non aperti al pubblico. Ai fini del-l’accordo, si intendono per “esercizi commerciali” i locali nei quali vengono effettuate vendite di merci al dettaglio oall’ingrosso ovvero le aree comuni dei centri commerciali; per “ambienti di lavoro non aperti al pubblico” i locali delleaziende destinati unicamente all’attività dei dipendenti senza ammissione di clientela; per “azienda” il complesso giu-ridico-gestionale dell’esercizio commerciale che richiede il permesso di esecuzione, stipula l’abbonamento ed è respon-sabile nei confronti della SIAE.

LEGENDA: apparecchi radioriceventi tradizionali (tipo 3); apparecchi riproduttori o diffusori audio (filodiffusione, CD o supporti analoghi, appa-recchi multimediali, PC/Internet, radio dedicate: tipo 2, 8, 9, 13); apparecchi televisivi (tipo 5); juke-box, juke-box digitali (tipo 6); video juke-box(tipo 7a); videolettori (tipo 7b).

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NEWS DIECIRIGHENEWS DIECIRIGHE CORSI IN PARTENZACORSI IN PARTENZAa cura di Claudia Andreattaa cura di Claudia Andreatta

Sede iscrizioni: Via Albere, 132 - 37137 Verona Tel. 045 8624011 - Fax 045 8624088 Responsabile: ClaudiaAndreatta e-mail: [email protected] - www.confesercenti-vr.it

TIPOLOGIATIPOLOGIA LUOGOLUOGO OREORE COSTO*COSTO* PERIODOPERIODOCorso sostitutivo del libretto di idoneitàCorso sostitutivo del libretto di idoneità

sanitariasanitariaVerona eVerona eprovinciaprovincia 33 33 euro 33 euro AprileAprile

Responsabile del servizio di prevenzioneResponsabile del servizio di prevenzionee protezione per titolari d’impresa e protezione per titolari d’impresa

(D.Lgs. 626/94)(D.Lgs. 626/94)VeronaVerona 1616 160 euro160 euro AprileAprile

Addetto alla prevenzione degli incendiAddetto alla prevenzione degli incendiper aziende a basso rischioper aziende a basso rischio VeronaVerona 44 80 euro80 euro AprileAprile

Formazione per addetto al pronto Formazione per addetto al pronto soccorso aziendale per aziende soccorso aziendale per aziende

dei gruppi B e Cdei gruppi B e CVeronaVerona 1212 170 euro170 euro AprileAprile

Corso abilitante per l'esercizio Corso abilitante per l'esercizio dell'attività di "somministrazione dell'attività di "somministrazione e vendita di prodotti alimentari"e vendita di prodotti alimentari"

VeronaVerona 120120 567 euro 567 euro AprileAprile

Corso abilitante per l'esercizio dell'attiviCorso abilitante per l'esercizio dell'attivi--tà di "vendita di prodotti alimentari"tà di "vendita di prodotti alimentari" VeronaVerona 3333 217 euro 217 euro AprileAprile

Corso abilitante per agenti e rappresenCorso abilitante per agenti e rappresen--tanti di commerciotanti di commercio VeronaVerona 8181 308 euro 308 euro AprileAprile

Corso abilitante per agenti d'affari inCorso abilitante per agenti d'affari inmediazione del settore immobiliaremediazione del settore immobiliare VeronaVerona 106106 433 euro 433 euro AprileAprile

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TALENTI D’ESPORTAZIONETALENTI D’ESPORTAZIONE

TT re ragazzi di Verona. Tre storiecon percorsi e direzioni diver-se, ma anche con dei tratti in

comune. A cominciare dalla prove-nienza, appunto, per proseguire con

l’esperienza nelle giovanili del Verona(o del Chievo) e finire poi nei profes-sionisti, lontano dalla nostra città.Riccardo Meggiorini è uno dei verone-si che hanno avuto più successo negliultimi anni sui campi del calcio profes-sionistico: nato il 4 settembre 1985 aTarmassia, il bomber della bassa vero-nese disputa due stagioni nel settoregiovanile dell’Hellas Verona prima divenire acquistato dall’Inter. Qui, dopouna sola presenza di 4 minuti in serieA, il trasferimento in serie C1, a LaSpezia, poi Cittadella e Pavia. Quindiil ritorno a Cittadella, dove Riccardoesplode definitivamente nella stagionescorsa, rendendosi protagonista delritorno dei padovani in serie B grazie a15 reti in 35 partite. Il “Meggio” è tut-t’ora punto di forza della formazionebiancorossa, che punta alla salvezzagrazie anche ai suoi gol: Riccardo è almomento tra i cannonieri della B e havissuto la sua serata trionfale segandoda solo tutte le reti del 4-0sull’Avellino, il 10 febbraio. Luca

2020

GIALLOBLUGIALLOBLU

di Luca Corradidi Luca Corradi

Nizzetto (8 marzo 1986) è invece unesterno di centrocampo in forza que-st’anno al Legnano (Lega Pro, gironedel Verona), dove finora ha giocato 23partite segnando 7 gol. Dopo la scuola-calcio nella Palazzina, passa alle gio-vanili dell’Hellas. Poi Salò (serie D) eil salto in C2 nei professionisti, adOlbia, prima dell’esperienza toscananel Castelnuovo e della bella stagionea Mezzocorona, l’anno scorso, dovesegna 10 gol in 34 partite. Ora Luca èuna delle più belle realtà e dei giovanipiù apprezzati della sua categoria.Luca Corradi, omonimo nonché coeta-neo di chi scrive, è un attaccante clas-se 1981 (27 febbraio) cresciuto invecenelle giovanili del Chievo dopo averdato i primi calci al pallone con lamaglia giallorossa del suo paese,Dossobuono. Anche lui è ora un avver-sario dell’Hellas: gioca nel Venezia e,anche se non sta trovando molto spa-zio, spera di poter dare il proprio con-tributo per una salvezza sempre piùdifficile. Luca ha girato in questi anni

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in lungo e in largo C1 e C2: dallaProvese al Trento, dal Lancianoall’Alto Adige, dalla Pro Vercelliall’Ivrea. Con loro abbiamo parlato delpassato, ma soprattutto del presente edel futuro di Chievo ed Hellas Verona,toccando anche questioni “calde”come fusione e stadio. Ecco cosa cihanno detto.1. Qual è il tuo ricordo più bello deglianni nelle giovanili gialloblù? 2. Come commenti il campionato diChievo e Verona?3. Cosa ne pensi della tanto discussafusione?4. E dell’eventuale costruzione di unnuovo stadio?5. Credi che in futuro la tua stradasportiva possa incrociarsi di nuovo conquella veronese?RICCARDO MEGGIORI�I1. Il ricordo più bello è che…ero aVerona! Giocare nella mia città, per lamia squadra del cuore…il massimo!Una bella esperienza, in tutti i sensi.Quando sono andato via mi è dispia-ciuto da morire, pensavo di aver persoogni possibilità di giocare a calcio adalti livelli. Per fortuna non è stato così,ma ovvio che avrei preferito farlo conla maglia della mia città.2. Rispetto alla scorsa stagione vamolto meglio, è evidente. Una squadranon vince a Padova per caso, può esse-re la sorpresa in chiave play-off: laserie C è strana, imprevedibile. Ora è lasquadra più giovane, mi sembra, e que-sta è una bella cosa anche se, in realtà,

di giovani di proprietà del Verona lìdentro ce ne sono pochi… Per il Chievo la vedo dura. Mister DiCarlo è bravo, ma il campionato è piùdifficile dell’anno scorso, ci sonoLecce e Bologna e la volata-salvezzala vedo ristretta a quattro-cinque squa-dre al massimo. Sulla carta se la puògiocare, comunque, spero che ce lafaccia.3. E’ un gran casino! Ci sono dei con-tro, come le rivalità tra le tifoserie, maanche dei pro, perché unendo le possi-bilità economiche si può ottenere unasquadra migliore. La vedo comunqueuna cosa fattibile e, in generale, nonsono contrario: piuttosto di avere due

società in serie C alla fine dei rispettivicicli, unire le forze può servire, per ilbene sportivo della città. In fondo, nonsiamo ai livelli di Roma-Lazio oMilan-Inter! 4. Non mi sembra una problematicaimportante né utile, per ora. Non so seun nuovo stadio servirebbe davvero,forse non sarebbe un affare con duesquadre a questi livelli, lo vedrei unpo’ come uno spreco. Caso mai potreb-be essere legato al discorso-fusione,quindi in prospettiva più ampia.Ovvio, il Bentegodi è ilBentegodi…mi dispiacerebbe lodemolissero!5. Premettendo che io a vedere il

LucaCorradi

RiccardoMeggiorini

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Verona in curva Sud, quando posso, civado tutt’ora (ci sono già stato 4-5volte quest’anno), ora come ora diffici-le che il mio cammino si incroci anco-ra con la squadra gialloblù. E comun-que verrei solamente in caso di un pro-getto serio, la maglia da sola non basta. LUCA CORRADI1. Sono stati tanti begli anni, ho vissu-to esperienze stupende con amici chesento ancora oggi. Il ricordo più bello èlegato al torneo di febbraio ’98 ad Arco(TN) con gli Allievi Nazionali, un po’l’equivalente del Viareggio per laPrimavera. Abbiamo perso la finalecon la Roma ma dopo quel torneo io eCodognola, premiato come migliorportiere e miglior giocatore, siamoandati all’Inter. 2. Anche se al momento sono unavversario il Verona lo seguo sempre, èil primo risultato di cui mi interessodopo la partita. Contro di noi (0-0 aVenezia, N.d.R.) mi ha impressionatoper preparazione, attenzione, concen-trazione. Un calo ci sta, i divari tra lesquadre sono sottili e vanno a periodi.Inoltre il campionato di C è particola-re, quest’anno puoi veramente vinceree perdere con tutte. Più punti riesci amettere insieme ora e meglio è, le ulti-me settimane saranno decisive. La

vera difficoltà per l’Hellas può esserementale, se si troverà in condizione didover cambiare obiettivo. Il Chievo è in ripresa e mi fa piacere: ilcambio di allenatore ha fatto bene,potrebbero farcela. I risultati, poi, por-tano entusiasmo e fiducia.3. Al di là dell’ovvia problematicalegata ai tifosi, Chievo e Verona sonodue anime diverse. I vantaggi potreb-bero essere innegabili, vista la difficol-tà per Verona di supportare due realtàad alto livello, ma la vedo comunqueuna cosa troppo complicata.4. E’ un problema generale del calcioitaliano, anche a Venezia si predica daanni di uno stadio nuovo sulla terrafer-ma che agevoli la partecipazione di piùspettatori. Abbiamo uno dei campiona-ti più belli ma siamo tra gli ultimi inEuropa per il livello dei nostri stadi,vecchi e inadeguati. Io al nuovo stadiosarei favorevole: se c’è un imprendito-re che ha la volontà di impegnarsi peruna struttura polifunzionale, magaripiù piccola ma moderna e fruibile, benvenga, ne beneficerebbe la città intera.Ovvio che mi dispiacerebbe per ilBentegodi, cui è legata una buona fettadel cuore veronese (lo stadio dello scu-detto!), ma è una ruota che gira perstare al passo coi tempi. E’ successoanche al suo predecessore, in Piazza

Cittadella!5. Da veronese ammetto che giocareper la mia città rimane il mio sogno,ma lo vedo un percorso complicato.Ma, come si dice, mai dire mai!LUCA �IZZETTO1. Con la Primavera siamo arrivati agliottavi, un traguardo che alla societàmancava da dieci anni. Quell’anno hofatto 8 gol in campionato e 6 in CoppaItalia. E poi ho partecipato a quel ritirocon la prima squadra, che era in B edera allenata a Massimo Ficcadenti…2. Il Verona ha un problema di conti-nuità, se lo risolve e ingrana puòtogliersi delle soddisfazioni e provare apuntare ai play-off. Non è un traguardoproibitivo, non c’è una vera e propriaammazza-campionato. Dici che sonola squadra più giovane della Lega Pro?Sbagliato, da gennaio lo siamo noi!Comunque, se da un lato è positivo chesi punti sui giovani e si freni un po’l’arrivo in massa di giocatori stranieri,dall’altro è innegabile che a Veronaabbiano cominciato a farlo troppotardi. E’ un vero peccato che molti, lostesso Meggiorini per esempio, sianostati costretti ad andarsene perché ave-vano poco spazio. Il Chievo lo vedo bene da quando èarrivato Di Carlo. Prendono meno gole sono sulla strada giusta per provare asalvarsi.3. Non si può fare, non può esiste-re…né ora né mai! Anche se dal latosocietario potrebbe essere una buonacosa, da quello sportivo non la vedosensata: cose diverse, tifosi diversi, duerealtà diverse.4. A una modifica sarei favorevole,soprattutto se eliminassero la pista diatletica. Mi dispiacerebbe invece se loabbattessero, ci ho giocato pochi mesifa (Verona-Legnano 4-3, N.d.R.) e,anche se ero avversario, mi sono emo-zionato…a ogni azione un boato dellacurva, giocare per Verona dev’essereincredibile!5. Abito tutt’ora a San GiovanniLupatoto e dopo il weekend me netorno lì, a casa. Anche a gennaio gira-vano voci su un mio eventuale ritornoa Verona, poi non se ne è fatto niente.Rimane un mio sogno e mi auguro chela mia strada e quella di Verona (anchecon una maglia diversa, chissà, tipoChievo o Sambo…) possano davveroincrociarsi di nuovo. Nel calcio non sisa mai e, finché gioco, resterà senz’al-tro un mio obiettivo!

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Luca Nizzetto

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