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 Metodi e Filosofia Strutture di alto livello per un settore giovanile al top T utti gli atleti appartenenti al club catalano si allenano, come la prima squadra, nella Ciutat Esportiva Joan Gamper. Il complesso, che sorge a Sant J oan Despì, al la periferia di Barcellona, è stato inaugurato nel 2006 ed è veramente im- menso. Al su o interno ci so no be n nove campi da calcio, alcuni in erba sintetica, altri in erba naturale. Alcuni, con tribune annesse, vengono utilizzati per ospitare gli incontri del settore gio- vanile. Oltre ai campi, la struttura è completata da un padiglione Multisport per gli allenamenti di basket, futsal, pallamano e via dicendo non- ché dai padiglioni dedicati a uffici, palestre, sale mediche, ufficio stampa e tv ecc. Sempre all'in- terno della cittadella sportiva è in costruzione la nuova Masìa, ovvero l'enorme edificio che ospi- terà gli atleti del club catalano, che attualmente Una delle superfici in erba naturale della cittadella sportiva del Barcellona. hanno dimora nella vecchia struttura vicino al Camp Nou. L'organigramma del settore giovanile del Barcellona Per il Barcellona la differenza tra settore gio- vanile e prima squadra non è marcata come in allenatore sul campo 6        a           l           l        e        n        a          t        o        r        e             l             Bar ça, una Cant era mo ndial e di Maurizio Viscidi, Alessandro Pa ne e Massimo Lucchesi L a nostra visita a B arcellona no n si è l imitata all’osservazion e della p rima squadra (vedi “l’A llenato- re n. 1 del 2010), ma ha ri guardato anche lo studio del settor e giovanile . Per c erti aspetti questa se- conda parte ci pare più interessante della prima. Noi pensiamo che la Cantera del Barcellona sia una vera scuola di calcio nella quale, oltre alla qualità dei singoli, esistono una filosofia di gioco e un metodo di lavoro che sono condivisi dal Barcellona B fino ai più piccoli. Un modello che vale un mondiale, dato che la Spagna che ha vinto la sua prima Coppa del Mondo in Sudafrica si basava sul blocco del Barça, nato pro-  prio nella Canter a Blaugrana.

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Metodi e Filosofia 

Strutture di alto livello per un settore giovanile al top

Tutti gli atleti appartenenti al club catalano siallenano, come la prima squadra, nella CiutatEsportiva Joan Gamper. Il complesso, che sorgea Sant Joan Despì, alla periferia di Barcellona, èstato inaugurato nel 2006 ed è veramente im-menso. Al suo interno ci sono ben nove campida calcio, alcuni in erba sintetica, altri in erbanaturale. Alcuni, con tribune annesse, vengonoutilizzati per ospitare gli incontri del settore gio-vanile. Oltre ai campi, la struttura è completatada un padiglione Multisport per gli allenamentidi basket, futsal, pallamano e via dicendo non-ché dai padiglioni dedicati a uffici, palestre, sale

mediche, ufficio stampa e tv ecc. Sempre all'in-terno della cittadella sportiva è in costruzione lanuova Masìa, ovvero l'enorme edificio che ospi-terà gli atleti del club catalano, che attualmente

Una delle superfici in erba naturale della cittadella sportivadel Barcellona.

hanno dimora nella vecchia struttura vicino alCamp Nou.

L'organigramma del settore giovanile del Barcellona

Per il Barcellona la differenza tra settore gio-vanile e prima squadra non è marcata come in

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Barça, una Cantera mondialedi Maurizio Viscidi, Alessandro Pane e Massimo Lucchesi 

La nostra visita a Barcellona non si è limitata all’osservazione della prima squadra (vedi “l’Allenato-re” n. 1 del 2010), ma ha riguardato anche lo studio del settore giovanile. Per certi aspetti questa se-conda parte ci pare più interessante della prima. Noi pensiamo che la Cantera del Barcellona sia una

vera scuola di calcio nella quale, oltre alla qualità dei singoli, esistono una filosofia di gioco e un metodo di 

lavoro che sono condivisi dal Barcellona B fino ai più piccoli. Un modello che vale un mondiale, dato che laSpagna che ha vinto la sua prima Coppa del Mondo in Sudafrica si basava sul blocco del Barça, nato pro- prio nella Cantera Blaugrana.

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Italia. Come anticipato, gli atleti della primasquadra e quelli del settore giovanile si allenano,seppur in orari diversi, all'interno della cittadella

sportiva. Le gigantografie di Messi, Iniesta, Xavi,Puyol e di tutti gli altri campioni che si sono for-mati nella cantera blaugrana adornano le reti direcinzione dei vari impianti e, oltre a fungere daesempio e punto di riferimento. sembrano invi-tare i più giovani a ripeterne le gesta. Pep Guar-diola conosce perfettamente i metodi di lavorodi lavoro del settore giovanile e insieme a Begui-ristain (direttore generale al tempo della nostravisita, poi sostituito da Andoni Zubizarreta), Alexanco (responsabile della Cantera) e Capellas(responsabile tecnico della Cantera) forma unaspecie di “comitato centrale” che pilota il lavorodi tutto il settore giovanile.

Le squadre del Barcellona

Oltre alla prima squadra il Barcellona dispo-ne della squadra B (Barcelona Atlètic) che di-sputa un campionato paragonabile alla Prima

divisione italiana e dove giocano i migliori pro-dotti del vivaio, ma anche giocatori più anziani.La categoria Juvenil A è invece composta dai ra-gazzi del ’91 e del ’92, mentre alla categoria Ju-venil B appartengono i nati nel ’92 e ’93. Sottola Juvenil c'è la categoria Cadet A e B per i natidal ’94 al ’95, la categoria Infantil A e B per inati dal ’96 al ’97, Alevì A e B (’98 e ’99), Ben- jamì A e B (2000 e 2001) e Prebenjamì (2002).Ogni squadra ha un allenatore ed un vice. Finoalla categoria Cadet c'è l'obbligo per ogni alle-natore di far disputare almeno il 40% dei mi-nuti di gioco a tutti i componenti della rosa.C'è poi un tecnico, Carlos Bueno, che si occu-pa della tecnica specifica e che lavora giornal-mente con giocatori di diverse età, ma omoge-nei per ruolo. Le squadre effettuano dalle tre al-le cinque sedute settimanali, oltre alla partita, aseconda della categoria e gli allenamenti vengo-no svolti dalle 17.30 alle 19 per ciò che concer-ne la categoria Juvenil e dalle 19 alle 20.30 dai

Cadet in giù. Il team tecnico di ogni squadra ècomposto delle seguenti figure: allenatore, vice-allenatore, fisioterapista, magazziniere, dirigen-te accompagnatore.

Giovanissimi del Barça in allenamento sotto gli occhi del lorotecnico.

Gli allenatori 

Per essere allenatori del settore giovanile delBarcellona bisogna avere tre requisiti: formazioneuniversitaria, essere stati giocatori di calcio ed ave-re particolari doti da un punto di vista tecnico ededucativo. Tutti gli allenatori fanno parte di unastruttura tecnica che ha come riferimento i re-sponsabili Albert Capellas ed Albert Banaiges. Ilprimo è il responsabile dalla categoria Barça B alla

categoria Cadet A (nati nel ’94). Benaiges è inveceresponsabile dalla categoria Cadet B (nati nel ’95)fino ai Prebenjamì (2002). La metodologia di la-voro, i mezzi e gli obiettivi dell’allenamento sonopredeterminati e ciò fa sì che i tecnici debbano at-tenersi al modello formativo del club.

Ragazzi delle giovanili del Barcellona si preparano a un torello .

La formazione della persona

Obiettivo della Cantera è quello di formare“buone” persone. Un’attenzione maniacale vienedata all'educazione, al rispetto delle regole e dei

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valori sportivi. Tutti i giocatori, prima o dopo laseduta, salutano non solo il proprio allenatore,ma anche tutti gli altri tecnici che dovessero in-

contrare in spogliatoio, negli spazi esterni o neltragitto che li porta fuori dal centro. Sono vietatitatuaggi, piercing, capelli colorati e grande im-portanza viene data al comportamento scolasti-co, all'uguaglianza, al rispetto reciproco. L'unicomodo attraverso il quale i giocatori del Barça de-vono distinguersi è legato all'abilità sportiva e alfair-play.

Formare il giocatore e renderlo competitivo

Fino alla categoria Cadet B (Allievi B) lesquadre svolgono un lavoro prevalentemente for-mativo che ha l’obiettivo di consolidare e affina-re le competenze tecniche e il tipico stile di giocoblaugrana. Dalla categoria Cadet A fino allasquadra Juvenil A (equivalente alla nostra Prima-vera) l’attenzione è invece maggiormente rivoltaall’aspetto competitivo.

Una fase di allenamento. Nelle giovanili del Barcellona, oltre alla squadra B (Atlètic), militano ragazzi dagli otto ai di-ciannove anni.

 Microcicli settimanali e sedute 

Dalla categoria Cadet B alla categoria Benja-mì la settimana di lavoro prevede un medesimoobiettivo tecnico, tattico offensivo e difensivo.

La struttura della seduta di allenamento pre-

vede cinque fasi.1. Riscaldamento: non è mai effettuato a secco

né in forma tradizionale. Si lavora quasi semprecon la palla.

2. Prima parte : lavoro specifico sulla tecnicamediante combinazioni di gesti tecnici.

3. Seconda parte : torello, gioco di posizione,

possesso-palla.4. Parte finale : minipartite a tre squadre – ti-

po tornei, partite con “comodini” (così si chia-mano in Spagna i giocatori-jolly che in allena-mento giocano sempre con la squadra in posses-so di palla), partite a tema (con riferimento agliobiettivi della sessione).

5. Defaticamento: questa fase serve per creareun’abitudine nel giocatore del settore giovanile.

I fondamentali tecnici maggiormente allenati 

Passaggio e controllo orientato sono le compo-nenti tecniche più stimolate: circa il 60% del la-voro tecnico viene fatto su questi due fondamen-tali. Inoltre si lavora sul dribbling, sul tiro, sullavelocità con la palla e sul gioco di testa. Passaggioe controllo orientato sono le componenti tecnichepiù importanti su cui si basa lo stile di gioco blau-grana, costituito, anche a livello giovanile, da un

prolungato possesso della palla e dalla capacità diamministrare i ritmi della partita. Il dribbling, iltiro e in parte il gioco di testa sono funzionali in-vece a fare la differenza negli ultimi 25 metri,quando le qualità individuali devono emergere.

 Anche il lavoro di riscaldamento, nelle giovanili del Barça, si effettua prevalentemente con la palla.

Gli aspetti tattici di queste categorie 

In fase offensiva si lavora su: smarcamento,scelta della linea e dell’angolo di passaggio (sui

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piedi, rasoterra, cambio di gioco). A livello di-fensivo gli obiettivi sono: marcatura, copertura,anticipo e pressione.

Obiettivi della partita

• Cercare di vincere essendo una squadra piùsportiva degli avversari (fair-play).

• Cercare di vincere giocando molto bene acalcio (tenere la palla, essere propositivi, tecnici ecreativi).

• Cercare di vincere facendo più goal dell’av-versario.

Il lavoro specifico sulla tecnica

Il settore giovanile del Barcellona, come ac-cennato, si avvale di un istruttore, Carlos Bueno,che cura esclusivamente la tecnica individualecon allenamenti specifici per giocatore e per ruo-lo. Per assimilare appieno la filosofia del giocodel Barcellona i fondamentali più importanti so-

no come detto il controllo della palla ed il pas-saggio, lavorando molto anche sul piede non do-minante.

Le sedute di allenamento delle giovanili del Barça si protrag- gono di norma sino alle 20.30.

Tattica collettiva 

Le squadre giovanili del Barcellona utilizzanotutte il sistema di gioco 4-3-3, ma conosconoanche la variante più offensiva, il 3-4-3.

In allenamento l’aspetto tattico è curato al pari della prepara-zione atletica.

L’allenamento atletico

Le squadre lavorano effettuando esercitazionia secco solo in rare occasioni. La palla è semprepresente. Anche quando l’obiettivo è lavoraresulla rapidità e sulla reattività, le squadre si alle-nano mediante staffette con l’utilizzo della palla.L’allenamento viene considerato come un mezzo

per formare il calciatore in maniera integrale.Ogni esercitazione, pur nella sua specificità, cer-ca di sviluppare più aspetti della personalità delcalciatore che si cerca di formare.

Modalità di possesso-palla 

Una delle tipologie di esercitazione maggior-mente utilizzata è il possesso-palla rispettando leposizioni, proposto dagli allenatori delle squadregiovanili con modalità indipendenti dalla cate-goria. Ecco alcuni esempi tipici tratti dalla pre-sentazione-video mostrataci da Albert Banaiges.

• 2vs2 più 2 “comodini” – spazio: m 10x10 –massimo due tocchi, palla rasoterra.

• 4vs4 più 3 “comodini” – spazio: m 25x20 –massimo due tocchi, palla rasoterra.

• 5vs5 più 2 “comodini” – spazio: m 35x20 –massimo due tocchi, palla rasoterra.

• 6vs6 più 2 “comodini” – spazio: m 35x30 –massimo due tocchi, palla rasoterra.

• 7vs7 più 3 “comodini” – spazio: m 40x30 –massimo due tocchi, palla rasoterra.

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Schemi di possesso-palla applicati nella preparazione delle 

 giovanili blaugrana.

Sedute di allenamento

Cadet A – 3 febbraio 2010.Inizio ore 19, termine ore 20.30

Fig. 1. Schemi di possesso-palla 4 contro 4 con due “comodini”.

• Riscaldamento: guida con la palla nel “traffico”.• Esercitazione tecnica: passaggi a coppie (va-

riando le distanze).

• Possesso-palla: 4vs4 più 2 “comodini”. 90''

con l’obiettivo di conquistare più palloni possi-bile (Fig. 1). Due tocchi. Due ripetizioni per

ogni squadra. I giocatori in possesso di palla de-vono rispettare le posizioni.

• Gioco di posizione : 7vs10. Quattro difensoripiù tre centrocampisti debbono cercare di recu-perare la seconda palla a seguito di un lanciolungo della difesa avversaria sulle punte. Se il re-cupero è effettuato dalla squadra in dieci, questadeve fare goal. Se il recupero è effettuato dallasquadra in sette, essa deve fare meta portando lapalla oltre la linea di centrocampo (l’allenatore ciha spiegato che spesso le squadre avversarie sca-valcano il centrocampo; questa situazione allenain particolare la riconquista della seconda palla).

Fig. 2. Gioco di posizione 7 contro 10.

Variante: i giocatori della squadra in diecivanno al cross senza opposizione, dopodiché lasituazione diventa reale. In area la squadra in in-feriorità numerica marca a uomo e contro le duepunte il mediano si abbassa sulla linea difensiva.

• Minitorneo a tre squadre: 5vs5 su campo dimetri 40x40 con portieri.

Fig. 3. Minitorneo a tre squadre su campo di metri 40x40.10 

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• Stretching individuale.

 Juvenil B – 5 febbraio 2010.Inizio ore 17.50, termine ore 19.10

• Torello sul cerchio di centrocampo con la par-tecipazione di tutte la squadra e tre difendenti.

• Possesso-palla: 5vs5 più 3 “comodini”. Spa-zio m 35x20. Massimo due tocchi

Fig. 4. Esercitazione di possesso-palla con un massimo di due 

tocchi.

• Gioco di posizione 10vs4. Sviluppi offensividi attacco alla zona a squadra schierata.

Fig. 5. Esercitazione di attacco alla zona a squadra schierata.

• Esercitazioni di cross e tiro: il centrocampista

centrale verticalizza per il centravanti e dopoaver ricevuto il passaggio di ritorno, va alla con-clusione. In rapida sequenza il laterale effettuaun cross all’interno dell’area per due attaccanti.

Fig. 6. Esercitazioni di cross e tiro in porta.

• Esercitazioni su palle inattive .

 Juvenil A – 6 febbraio 2010 (rifinitura).Inizio ore 10.30, termine ore 11.50

• Riscaldamento tradizionale a secco.• Rapidità con il pallone : l’esercitazione è svilup-

pata sotto forma di staffetta a tre squadre. I gioca-tori, portieri inclusi, eseguono l’esercitazione con lapalla in varie forme su una distanza di 10 metri.

– partenze col pallone in conduzione rettili-nea, aggiramento del cono lontano, ritorno inconduzione di palla rettilinea e cessione dellapalla al compagno;

– partenze col pallone in conduzione rettili-nea, aggiramento del cono lontano, ritorno inconduzione di palla con slalom tra i coni e ces-sione della palla al compagno;

– partenze col pallone in slalom tra i coni, ag-giramento del cono lontano, ritorno sempre inslalom e cessione della palla al compagno.

Fig. 7. Esercitazioni di rapidità col pallone.11

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• Esercitazione tecnica: passaggi a coppie (va-riando le distanze)

• Schemi offensivi  in situazione di 8vs0 (non

sono coinvolti i difensori centrali e sul camposono poste delle sagome sui 20 metri che rappre-sentano l’ipotetica linea avversaria).

– il terzino gioca centralmente sul medianoche verticalizza per il centravanti. Quest’ultimoscarica sull’interno che a sua volta imbecca l’ala:questa, dopo contromovimento corto-lungo, siproietta in fascia e va al cross. In area a ricevere siinseriscono il centravanti, l’interno e l’ala oppo-sti (fig. 8).

Fig. 8. Schemi offensivi con sagome: verticalizzazione, scari-co, servizio sull’ala, contromovimento e cross.

– il terzino gioca centralmente sul medianoche verticalizza per il centravanti. Quest’ultimoscarica sull’interno che a sua volta serve l’ala:questa, dopo contromovimento lungo-corto, ri-ceve sui piedi. L’ala scarica nuovamente la pallasull’interno e si proietta in fascia per ricevere ilpassaggio di ritorno e andare cross. In area a rice-vere si inseriscono il centravanti, l’interno e l’alaopposti.

– il terzino gioca centralmente sul medianoche verticalizza per il centravanti. Quest’ultimoscarica sull’interno che a sua volta serve l’ala:questa si smarca in ampiezza arretrando e orien-

tandosi adeguatamente per poter ricevere, con-durre in avanti ed effettuare il cross dal fondo. Inarea a ricevere si inseriscono il centravanti, l’in-terno e l’ala opposti (fig. 9).

Fig. 9. Schemi offensivi con sagome: verticalizzazione, sca-rico, servizio sull’ala, smarcamento in ampiezza, conduzio-ne e cross.

– il terzino gioca centralmente sul medianoche verticalizza per il centravanti. Quest’ultimoscarica sull’interno che a sua volta apre con unlancio lungo sul lato debole per l’ala che si orien-ta per effettuare uno stop a seguire, guidare lapalla in avanti ed effettuare il cross dal fondo. Inarea a ricevere si inseriscono il centravanti, l’in-

terno e l’ala opposti (fig. 10).

Fig. 10. Schemi offensivi con sagome: verticalizzazione, scari-

co, apertura sull’ala, stop a seguire, conduzione e cross.

– il terzino gioca centralmente sul medianoche apre per l’ala sul lato opposto. L’ala scarica

nuovamente palla sull’interno e si proietta in fa-scia per ricevere il passaggio di ritorno ed andareal cross. In area a ricevere si inseriscono il centra-vanti, l’interno e l’ala opposti (fig. 11).

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Fig. 11. Schemi offensivi con sagome: appoggio, apertura sul-l’ala dal lato opposto, scarico e passaggio di ritorno, cross.

– il terzino gioca centralmente sul medianoche apre per l’ala sul lato opposto. L’ala scaricanuovamente palla sull’interno che a sua voltaapre con un lancio lungo sul lato debole per l’alache si orienta per effettuare uno stop a seguire,guidare la palla in avanti ed effettuare il cross dalfondo. In area a ricevere si inseriscono il centra-

vanti, l’interno e l’ala opposti (fig. 12).

Fig. 12. Schemi offensivi con sagome: appoggio, apertura sul-l’ala dal lato opposto, passaggio di ritorno sull’interno, lanciolungo, conduzione e cross.

• Stretching .

Riflessioni 

In questa parte conclusiva proviamo a riassu-mere i motivi che consentono al Barcellona di

riuscire a portare molti talenti in prima squadra.Innanzitutto, a Barcellona c’è grandissimo ri-spetto per il settore giovanile che viene visto dal-

la società come essenziale e primario e non comeun elemento accessorio. Un altro aspetto fonda-mentale consiste nella filosofia e nello stile digioco del club che, indipendentemente dalla ca-tegoria, è univoco. Lo stile e i flussi di gioco del-la squadra campione del mondo e dei giovani,dalla Juvenil alle altre categorie del settore, èidentico. Tutti schierate con il tipico 4-3-3, sia igrandi che i “piccoli” interpretano la partita allostesso modo. Questo è indubbiamente un enor-me vantaggio per il giovane che, affacciandosi al-la prima squadra, conosce già a memoria buonaparte del contesto tattico nel quale è chiamato aesprimersi e molte esercitazioni che sarà chiama-to ad eseguire in allenamento. I vari Puyol, Mes-si, Piqué, Iniesta, Xavi e tutti gli altri campioniforgiatisi nella Cantera sono visti dai giovani co-me esempi viventi e punti di riferimento di unsogno che può diventare realtà: e a sua volta ilcampione ormai affermato accoglie con piacerein prima squadra il giovane, ricordando bene il

percorso che lui stesso ha fatto anni prima.Un’ultima considerazione è però opportuna.Uno studio statistico pubblicato sul “GuerinSportivo” di aprile 2010 evidenzia che il Barcel-lona non è la squadra della Liga ad avere tra leproprie fila il maggior numero di giocatori “fattiin casa”. La squadra catalana, che ha in rosa dieciprodotti del vivaio, è preceduta dall’Athletic Bil-bao con addirittura dodici giocatori cresciuti nelproprio settore giovanile. Il Real Madrid ha inrosa solo cinque giocatori provenienti dalla Fa-brica Blanca di Valdebedas. Meglio del Real, ol-tre ai già citati Athletic Bilbao e Barcellona, fan-no Osasuna (nove giocatori), Espanyol (otto),Valencia e Malaga (sette), Racing Santander, Gi- jon e Siviglia (sei). La Fabrica Blanca del RealMadrid è però il settore giovanile dal quale sonousciti più giocatori che in questa stagione milita-no nella Liga (ben quaranta). Si nota pertantoche tutti i club spagnoli sono particolarmente at-tenti ed efficaci nella formazione e nella valoriz-

zazione dei giovani.Concludiamo riassumendo quelli che sono i

“punti forti” del settore giovanile blaugrana:1. la ricerca del talento.

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2. il lavoro tecnico e in modo particolare quel-lo specifico con l’istruttore della tecnica di base.

3. gli esercizi di possesso-palla che trasmetto-

no la cultura del gioco e in modo particolare del-lo smarcamento nel rispetto del ruolo, del pas-saggio forte rasoterra e del controllo orientato.

4. l’omogeneità di lavoro e di gioco che portafacilmente a salire di categoria, di anno in anno,fino alla prima squadra in modo graduale.

5. la voglia e l’obiettivo di far debuttare gio-catori della Cantera (meglio se catalani) nellaprima squadra.

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Gli autori  Maurizio Viscidi 

Nato a Bassano del Grappa il 18 maggio 1962. Alenatore professionista di prima categoria UEFA -pro, diplomato con lode all’ISEF di Padova con la tesi La tatticanel calcio. Ha allenato le seguenti squadre: Padova giovanili, Milan Primavera, Casarano, Lodigiani, Viterbese,Treviso, Lucchese in serie C1; Pescara, Vicenza e Modena in serie B. Autore del DVD Allenare le transizioni , delCD Come fare goal, teoria e didattica e di numerosi articoli di argomento tattico per riviste specializzate in Italia eall’estero. Relatore a innumerevoli corsi, convegni e seminari di aggiornamento per allenatori.

 Massimo Lucchesi 

Nato a Viareggio il 25 gennaio 1968. Allenatore di base. Autore di numerosi libri e DVD inerenti gli aspetti tecnico-tattici del gioco del calcio tra-dotti e pubblicati anche in inglese, tedesco, russo, greco e croato. Editore e direttore del sito www.allenato-re.net e della omonima casa editrice. Ha partecipato come relatore a numerosi seminari, prevalentemente al-l’estero.

 Alessandro Pane 

Nato a Tripoli il 20 novembre 1967.Ex-calciatore professionista, ha conseguito successivamente il diploma di allenatore professionista. Da tecnico, oltre al-le giovanili dell’Empoli, ha guidato per due stagioni la Cuoiopelli in C2 prima di approdare alla Reggiana con la qua-le ha disputato tre esaltanti stagioni, vincendo il campionato di C2 nella stagione 2007-2008 e sfiorando la promozio-

ne in serie B l’anno successivo. In questa stagione ha guidato per cinque mesi l’Ascoli in serie B. Nel 2008 è stato insi-gnito del premio Panchina d’argento come miglior tecnico della serie C2, l’odierna Lega Pro Seconda Divisione.

 Allenare le transizioni è una pubblicazione composta da un volumee due DVD, edita dalla casa editrice: www.allenatore.net

Si tratta di un’opera estremamente curata che insegna come allenarela squadra a passare rapidamente dalla fase difensiva a quella offensi-va e viceversa. Nei DVD, realizzato con il patrocinio dell’AIAC e la

collaborazione di 4 diversi clubs professionistici, sono presenti oltre40 proposte che vedono Maurizio Viscidi impegnato ad allenare iprincipi di base delle transizioni positive e negative e proporre, a se-guire, numerose esercitazioni tattiche e giochi a tema per l’allena-mento collettivo.

Per gli associati AIAC è possibile acquistare l’articolo al prezzo promozionale

di 49,00 (anziché 59,00) contattando l’editore al n. verde 800 542233e comunicando il codice ASSOCIATO AIAC.

“ Allenare le transizioni” di Maurizio Viscidi – Novità 2009

Volume + 2 DVD (per oltre 2h e 30' di filmati) – 59,00 Editore www.allenatore.net