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Bambini con - divisi N el 2008 Davide aveva 9 anni e sua so- rella Caterina 12. Fino a poco tempo fa quando uscivano dalla casa del pa- dre, dopo essere stati con lui uno dei fine settimana prescritti dal giudice, doveva- no spogliarsi degli abiti indossati e rivestirsi con quelli con cui erano arrivati, perché il pa- pà si faceva restituire gli indumenti che ave- va acquistato, quando tornavano dalla mam- ma. Lo stesso per la bici o altri regali. Anche Alice, 9 anni, non può uscire con il cappellino acquistato dal padre, perché lui non vuole che la mamma risparmi i soldi del copricapo dal contributo ricevuto per il man- tenimento. Giulia è una ragazzina di 10 anni: non ha mai avuto alcun tipo di problema re- lazionale e frequenta la scuola con buon pro- fitto. Da quando i suoi genitori si sono sepa- rati, viene costretta a sottoporsi a pesanti visi- te psicologiche e neuropsichiatriche solo per- ché gli ex coniugi vogliono provare reciproca- mente che stare con l’altro genitore le provo- cherebbe forti disagi. Il tutto per poterne otte- nere l’affidamento esclusivo. Non stiamo citando i casi di improvvisa fol- lia che colgono un coniuge lasciato dall’altro e che in preda a un raptus si scaglia con furia omicida contro i figli. Casi che frequentemen- te riempiono la cronaca nera dei nostri gior- nali. Né quelli che finiscono a Chi l’ha visto? perché il minore è scomparso, rapito da un genitore. Si tratta di esempi di ordinaria in- tolleranza, di quotidiana conflittualità, cau- sata dalla rottura di un rapporto coniugale. I FIGLI DEI GENITORI SEPARATI Vivono tra due case, oggetti di contesa e merce di scambio. Nonostante la legge che si prefiggeva di migliorarne la vita. di ALBERTO LAGGIA, SIMONE BRUNO e ORSOLA VETRI ATTUALITÀ FAMIGLIA 40 famiglia cristiana n. 47/2011

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Bambinicon-divisi

Nel 2008 Davide aveva 9 anni e sua so-rella Caterina 12. Fino a poco tempofa quando uscivano dalla casa del pa-dre, dopo essere stati con lui uno dei

fine settimana prescritti dal giudice, doveva-no spogliarsi degli abiti indossati e rivestirsicon quelli con cui erano arrivati, perché il pa-pà si faceva restituire gli indumenti che ave-va acquistato, quando tornavano dalla mam-ma. Lo stesso per la bici o altri regali.

Anche Alice, 9 anni, non può uscire con ilcappellino acquistato dal padre, perché luinon vuole che la mamma risparmi i soldi delcopricapo dal contributo ricevuto per il man-tenimento. Giulia è una ragazzina di 10 anni:non ha mai avuto alcun tipo di problema re-lazionale e frequenta la scuola con buon pro-

fitto. Da quando i suoi genitori si sono sepa-rati, viene costretta a sottoporsi a pesanti visi-te psicologiche e neuropsichiatriche solo per-ché gli ex coniugi vogliono provare reciproca-mente che stare con l’altro genitore le provo-cherebbe forti disagi. Il tutto per poterne otte-nere l’affidamento esclusivo.

Non stiamo citando i casi di improvvisa fol-lia che colgono un coniuge lasciato dall’altroe che in preda a un raptus si scaglia con furiaomicida contro i figli. Casi che frequentemen-te riempiono la cronaca nera dei nostri gior-nali. Né quelli che finiscono a Chi l’ha visto?perché il minore è scomparso, rapito da ungenitore. Si tratta di esempi di ordinaria in-tolleranza, di quotidiana conflittualità, cau-sata dalla rottura di un rapporto coniugale.

I FIGLI DEIGENITORI

SEPARATIVivono tra due case, oggetti di

contesa e merce di scambio.Nonostante la legge che si

prefiggeva di migliorarne la vita.

di ALBERTO LAGGIA,

SIMONE BRUNO e ORSOLA VETRI

ATTUALITÀ FAMIGLIA

40famiglia cristiana n. 47/2011

Perché, quando finisce l’amore, spesso i figlidiventano per la coppia “scoppiata” oggettodi contesa, merce di scambio, valigia da scari-care, o arma di ricatto.

I minori coinvolti in divorzi e separazioni inItalia sono 150 mila, un esercito silenzioso edolente di cui neanche le buone intenzioni del-la Legge 54 del 2006 sul cosiddetto affido con-diviso sembra avere migliorato la condizionein modo sostanziale. I loro diritti spesso vengo-

no travolti di fronte a una coppia conflittualeche magari ha già iniziato la guerra legale neiconfronti dell’ex, da far impallidire i coniugihollywoodiani di Kramer contro Kramer.

Così, da copione, scatta la delegittimazio-ne sistematica l’uno dell’altra. Due fratelliadolescenti, per esempio, da quando il padreha lasciato la moglie, devono quotidiana-mente sopportare da parte della madre unamartellante denigrazione della figura pater-na. Colui che prima era un papà esemplare,ora è reo di tutti i mali del mondo.

La madre di Francesca, 13 anni, è arrivataa trasformare, davanti al giudice, gli atteg-giamenti affettuosi del marito nei confron-ti della figlia, in sospetti di un interessemorboso, da maniaco, pur di insinuare dub-bi sulla sua integrità morale. Oppure c’è il ge-nitore che stronca la promettente carrierasportiva della figlia, impedendole gli allena-menti, per ripicca nei confronti della madre

Genitori, lasciate i figlifuori dai vostri conflitti

«Nei tribunali e nellaquotidianità

delle separazioniil contrasto tra

la norma e la realtàè profondo»,

commenta l’avvocatomatrimonialista.

L’affido condiviso? «Una legge che pote-va costituire una svolta epocale, ma acinque anni dall’entrata in vigore la

sensazione è che non abbia esplicato tutta lasua efficacia, scontrandosi tristemente con ladura realtà delle coppie in crisi». A constata-re la scarsa incidenza della Legge 54 del 2006è Sandra Siegato, avvocato matrimonialistae consulente Asl presso i consultori familiari.«Stabilendo l’affidamento condiviso dei figli,

la normativa fissa un fondamentale princi-pio di uguaglianza tra genitori e pone al cen-tro dell’attenzione i minori, che hanno il “di-ritto di mantenere un rapporto equilibrato econtinuativo” sia con la mamma che con il pa-pà e di ricevere da entrambi “cura, educazio-ne e istruzione”, rendendo peraltro giustiziaalle migliaia di padri estromessi da un giornoall’altro dalla vita dei figli, una volta entratoin crisi il rapporto con la moglie».

Qualcosa però non ha funzionato in que-sti anni, se lo stesso Parlamento di recenteha posto all’ordine del giorno un disegno dilegge correttiva, noto come il “condivisobis”. «Purtroppo nei tribunali, negli studi pro-fessionali e nella quotidianità delle separazio-ni il contrasto tra la norma e la realtà è pro-fondo», continua Siegato. «Quanti sono i geni-tori che riescono a mantenere serenità e paca-

54.456i divorzi in Italia nel 2009secondo l’Istat

ATTUALITÀ FAMIGLIA

che l’ha iniziata a quella disciplina. Troppospesso l’affido condiviso viene interpreta-to come un affido “diviso” in cui ogni cosa ri-guardante il minore è spezzata in due, sen-za però nessuna vera condivisione e corre-sponsabilità genitoriale. Così oltre agli abitie ai regali si tengono separati anche cugini enonni. O accade come a Franco, un tredicen-ne, che un fine settimana va in chiesa e unoin moschea, perché la mamma lo educa alla

fede cristiana e il padre invece, che ha lascia-to la moglie per una giovane marocchina, s’èconvertito all’islamismo.

Per non citare, infine, la casistica in au-mento della sottrazione internazionale deiminori in caso di contesa tra genitori: la rivi-sta di diritto Famiglia e minori ricorda chenel 2010, nel nostro Paese, ci sono stati 242casi di minori contesi tra genitori di nazio-nalità diversa e sfociati in sottrazione inter-nazionale dei figli. Nel 2009 i casi di rapi-mento sono stati 266, mentre nel 1998 era-no solo 98, la maggior parte dei quali si con-suma in Europa.

Per ora si è preso atto della effettiva scarsaincidenza della Legge 54, che avrebbe dovu-to riformare il diritto di famiglia e tutelaremeglio i minori coinvolti. Ma per vederli rico-nosciuti anche di fatto come soggetti di dirit-ti e non più solo oggetti di decisioni, ancorapurtroppo ce ne corre. A.L.

Alcuni libri per bambini

pensati per parlare

di separazione e divorzio.

Bambini con le ruote

(Casa Editrice Mammeonline);

Sai come ho fatto io?

I bambini e la separazione

dei genitori (Paoline);

Non è colpa tua (San Paolo);

Due per uno

(Nuove Edizioni Romane).

12,2%i casi di separazionein cui i minori sono stati affidatiesclusivamente alla madre

tezza quando si lasciano dopo aver scopertoun tradimento o dopo anni di recriminazio-ni, soprusi o frustrazioni reciproche?».

È difficile che i coniugi riescano a non far-si condizionare dalle proprie pretese ed esi-genze legittime, spesso contrastanti conl’interesse dei bambini: «Non è facile accetta-re che i figli vivano in due case o che il padreprovveda al mantenimento dei figli con ac-quisti piuttosto che con un assegno, quandomagari la madre ha chiesto la separazione daun marito assente o indifferente alle necessi-tà spicciole dei bambini».

La discrepanza tra quello che dovrebbe esse-re e ciò che accade ha indotto i giudici a recupe-rare dei correttivi alle nuove norme, pur assu-mendo la convinzione, ormai radicata, che sidebba praticamente sempre concedere l’affidocondiviso. È il caso del “doppio domicilio”: «Ilfiglio, pur affidato a mamma e papà, abita an-cora prevalentemente presso uno dei genitori,per lo più la madre, soprattutto se è in teneraetà. Questo comporta inesorabilmente la ne-cessità di regolare tempi e modalità di incon-tro tra genitore non “collocatario” e figlio, tor-

nando così, di fatto, a quel “diritto di visita”sempre doloroso e discutibile tipico del regi-me in vigore prima del 2006. E per quanto ri-guarda il mantenimento viene per lo più previ-sto un assegno omnicomprensivo, vagamentestandard, che non si discosta per nulla da quel-lo già previsto in tempi passati».

«Di certo qualcosa va cambiato», conclu-de Sandra Siegato, «ma vanno salvati i prin-cipi cardine della legge del 2006. La veragrande rivoluzione, però, ci sarà solo se equando i genitori capiranno di dover lasciarfuori dai loro conflitti, a volte anche miseri, ifigli, che pagano sempre un prezzo altissimoquando la famiglia si frantuma e che per tut-ta la vita risentiranno della separazione deigenitori. Riuscire a relazionarsi anche solo co-me mamma e papà sarebbe già in molti casiun gran passo in avanti che renderebbe l’affi-do condiviso una vera e propria chance». Alberto Laggia

Dare voce a chi ha vissuto

l’esperienza di essere

figlio di genitori separati;

promuovere il diritto

di crescere mantenendo

un rapporto armonico

e continuo con genitori

e parenti; assistere chi

affronta la separazione

e favorire la gestione

civile del conflitto

attraverso

la mediazione. Questi gli

scopi dell’associazione

Figli per i figli

(www.figliperifigli.it).

Inoltre l’Alta scuola di

psicologia Agostino

Gemelli dell’Università

Cattolica di Milano

promuove un master

biennale di II livello

per diventare mediatori.

Per informazioni:

http://asag.unicatt.it/it/ma-

ster/master_in_mediazione_

familiare_e_comunitaria_viii_

edizionemilano O.V.

UN’ASSOCIAZIONEE UN MASTER

Figli e separazione: cambiamen-ti legislativi a parte, il nodo de-cisivo rimane la capacità di ri-

manere genitori nonostante la se-parazione. Per tutelare il bene deibambini Costanza Marzotto, me-diatrice familiare presso il Serviziodi psicologia per la coppia e la fami-glia dell’Università Cattolica di Mi-lano, da anni propone ai coniugi incrisi il percorso della mediazione familiare,che non sostituisce ma affianca il regolareiter giudiziario. Con lo scopo di far continuareil legame tra la coppia e i figli, e promuovereuna gestione comune del ruolo educativo.– Cosa è cambiato dopo l’introduzione dell’af-fido condiviso?

«La normativa del 2006 riconosce il dirittodei figli ad avere cure e affetto sia da parte delgenitore coabitante (a cui viene affidata la resi-denza principale), sia da parte del padre o del-la madre che incontra saltuariamente. La con-divisione è dell’impegno educativo e responsa-bile, della preoccupazione per la salute el’istruzione. Per legge, tutti i figli meritano dipotersi sentire parte di una famiglia, di potercontare su papà e mamma, sui nonni e tutti iparenti, senza doversi schierare con l’uno ocon l’altro. Oggi un figlio può beneficiare diuna “co-educazione” e sa, finalmente, che igrandi pensano e parlano di lui tra loro».– I figli come vivono questa nuova modalitàdi “condivisione”?

«I bambini “osano” parlare del bene chevogliono sia a papà sia a mamma e racconta-no sia all’uno sia all’altra i bei momenti pas-sati nelle due case. Le difficoltà sono tante:vuoi nella dimensione più pratica (non piùdi prima, in quanto a volte resta un quader-

no dal papà e la tuta dalla mam-ma), vuoi nella dimensione piùsimbolica (parlare bene dellamamma e del papà quando sonoassenti è ora ancora più necessa-rio perché un figlio possa cresce-re felice). E i ragazzi si aspettanodagli adulti amore e rispetto, aldi là della rabbia e del dolore perla vicenda di coppia. Sono i geni-

tori a essere in crisi, non la famiglia: questaper i figli è e resta il luogo dove imparare latolleranza e la diversità».– E questi genitori come possono comportarsiverso i loro figli?

«I figli hanno bisogno di essere informaticon chiarezza, rassicurati e non lasciati soli: igenitori devono dire tutta la verità possibile. Icambiamenti introdotti sono per loro fonda-mentali e necessitano di un tempo congruoper essere vivibili. I bambini hanno bisogno disapere dove andranno a dormire, quando ve-dranno il papà, la nonna o i cugini. Molti di lo-ro, a volte, si sentono colpevoli di quanto acca-duto: sarebbe di grande aiuto, allora, disporredi luoghi e persone di fiducia con cui condivi-dere questa fatica senza essere chiamati a sosti-tuire il genitore mancante o addirittura a fareda genitore a mamma o papà delusi».– E la mediazione familiare?

«Presa la decisione, dopo aver parlato congli avvocati, prima o dopo l’udienza in tribuna-le, i genitori possono essere accompagnati daun professionista, appositamente formato escelto liberamente su indicazione del magistra-to o di persone fidate, per prendere accordi cir-ca la riorganizzazione della vita familiare e percostruire da separati un comune progetto edu-cativo. Il percorso di mediazione, di solito, si

Per i bambinila famiglia c’è

Spiega la mediatrice familiare:«Si aspettano dagli adulti amore e rispetto,al di là della rabbia per la vicenda di coppia».

Costanza Marzotto

ATTUALITÀ FAMIGLIA

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Se l’affido condiviso ha un padre questo è sicuramente Marino

Maglietta che è stato l’estensore del testo della 54/2006 e si è battuto

per cambiare una legge, che parlava solo di doveri reciproci dei coniugi

senza tenere in considerazione il minore, e ancora si batte per far sì che

le nuove norme vengano applicate: «Nel testo c’è una rivoluzione poiché

si pone al centro il diritto dei figli ad avere un rapporto equilibrato

e continuativo e a ricevere educazione, istruzione e cura, non soldi,

da entrambi i genitori». Non a caso Maglietta cita il denaro che è uno

dei temi forti per chi critica la riforma. La mancanza dell’obbligo di un

assegno, infatti, permetterebbe di eludere il mantenimento: «La legge

è stata ristrutturata in modo da prevedere il mantenimento diretto,

ma purtroppo si preferisce ancora ricorrere all’assegno mensile

perché è più semplice. Anche gli avvocati cercano di far passare questo

messaggio negativo. Padri e madri, invece, hanno entrambi dei doveri

economici verso i figli e un genitore separato vi adempie più volentieri

se può farlo direttamente. La tendenza a eludere l’obbligo di pagamento

nasce piuttosto dal meccanismo di dover dare i propri soldi alla persona

con cui si ha un rapporto spesso pieno di rancore».

Marino Maglietta ha da sempre in mente una pratica della

separazione che rispetti l’assunzione paritetica

di responsabilità, una residenza anagrafica

per il figlio, ma flessibilità e pari opportunità

nella frequentazione senza che uno dei genitori

sia quello privilegiato o prevalente. Il suo giudizio

sull’applicazione della 54/2006 è però totalmente

negativo: «La riforma è stata svuotata nei contenuti

principali. Non solo nel meccanismo del

mantenimento ma anche in quello della collocazione

e della frequentazione». In pratica è rimasta

con altri nomi la vecchia struttura: il termine

di genitore affidatario è stato cambiato in genitore

collocatario. «È una presa in giro perché è rimasto

tutto come prima. Il collocatario è colui che sta sempre con i figli.

All’altro resta il diritto di visita». Per fortuna ci sono anche coppie

che riescono a gestire il divorzio senza troppa conflittualità. Alcuni,

rispettando l’idea di dividere equamente l’affidamento, hanno

organizzato per i figli una sorta di “doppia vita”: i bambini si trovano

nella situazione di avere due case, due camere, due armadi con i vestiti.

«Il divorzio è in sé una tragedia», commenta Maglietta. «So bene che per

il bambino non è auspicabile essere sballottato ma, a volte, è lo scotto

da pagare perché possa frequentare entrambi i genitori come prevede

la legge. Se passa del tempo in una casa che sente estranea, facilmente

succederà che non ci vada volentieri. La costanza della frequentazione

è fondamentale. Numerosi studi di psicologi, infatti, mostrano i gravi

danni causati dalla frequentazione di un solo genitore». Orsola Vetri

LA FREQUENTAZIONE È FONDAMENTALE

sviluppa in otto-dieci incontri di un’ora e mez-za, al termine dei quali si redige un accordo su:scelte educative, calendario settimanale dei fi-gli, spese, divisione dei beni eccetera, valoriz-zando le competenze. Le ricerche dicono chegli accordi presi in prima persona dai genitorihanno una tenuta nel tempo assai lunga eun’efficacia benefica per adulti e minori coin-volti, che ci permette di parlare di un interven-to preventivo per il benessere delle famiglie».– Cosa sono, invece, i “gruppi di parola” rivol-ti ai bambini?

«Sono gruppi, introdotti in Italia nel 2005,pensati per figli di genitori divisi (tra i 6-12 an-ni, o fra i 13-17 anni). Al loro interno ogni bam-bino o adolescente può nominare sentimentied eventi che ingombrano la sua testa e il suocuore a causa della separazione. Durante i quat-tro incontri un conduttore formato dà spazio al-la voce dei figli per farli sentire meno soli, perraccogliere informazioni sulla loro vicenda,per comunicare ai genitori il loro stato d’animoe trovare strategie per continuare a vivere inquella situazione. All’ultimo incontro il gruppodei partecipanti legge ai genitori una lettera incui fa sapere come si vive la separazione e for-mula richieste precise: i genitori presenti con-fermano loro l’affetto e la comprensione per lafatica in corso. Un incontro individuale con pa-pà e mamma conclude il percorso e fornisce im-portanti riscontri sui cambiamenti avvenuti». Simone Bruno

ATTUALITÀ FAMIGLIA

60,7%dei divorzi hanno coinvolto coppie

con figli nati durante il matrimonio

Marino

Maglietta

86,2%delle separazioni con figli haprevisto, nel 2009, l’affido condiviso

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