BALON A SAVONA Al via i lavori del nuovo sferisterio · Iscrizione al Tribunale di Cuneo N. 616 del...

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www.losferisterio.it Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale –70% NO/ CUNEO - N.° 2 - Anno VII BALON A SAVONA Al via i lavori del nuovo sferisterio LA NAZIONALE Il programma degli appuntamenti 02I15 NUMERO 2 GIUGNO 2015

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BALON A SAVONAAl via i lavori del nuovo sferisterio

LA NAZIONALEIl programma degli appuntamenti

02I15NUMERO 2

GIUGNO 2015

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Iscrizione al Tribunale di Cuneo N. 616 del18/03/2009. Pubblicità: in proprio.

LO SFERISTERIOè una pubblicazionedella Federazione Italiana Pallapugno - via Bra 1/912100 CuneoTel. 0171.1871181segreteria@palloneelastico.itDIRETTORERESPONSABILEFederico MattaGRAFICA E STAMPAAlma Tipografica Villanova Mondovì

COLLABORATORISergio CasassoPaolo CorneroFabio GallinaLuca GiacconeMario PasqualeSonia PellegrinoRomano SirottoElio Stona

I n q u E S T o n u M E R o

IN COPERTINABruno Campagnoin battuta (foto: Ganora)

NUMERO 2 - gIUgNO 2015

CoPPA ITALIA 5Le finali a VillanovaBALon A SAVonA 6Al via i lavori del nuovo sferisterioPELoTA BASCA 8L’Italia riparte con JB RossiEnRICo PARuSSA 11Prima volta in serie ADAnIEL GIoRDAno 13nuovo capitano dell’ImperieseDI nuoVo In CAMPo 14Ancora protagonisti in serie ABonAVIA, MAREnCo, RE 15 Arriva il debutto tra i bigSERIE B 16La passerella dei protagonistiDAVIDE DuTTo 18Il campione in carica ci riprovaDAVIDE BARRoERo 19Dallo scudetto di C1 alla serie BCRISTIAn GATTo 20Guida la corazzata della CanaleseDAnIELE GRASSo 21Esordio in serie C1MonASTERo BoRMIDA 23Il club punta sui giovaniPAnTALERA 24Trent’anni di Torneo dei PaesiDA 0 A 90 27Torna il Summer CampBALon In CIFRE 29numeri e curiositàAMARCoRD 30Gli scudetti del 1980

Pallapugno, sport vero sempreMedia e opinione pubblica dividono il mondo sportivo

in due categorie: gli sport maggiori e quelli minori. I primi sono quelli ad ampia diffusione, i cui vertici ago-nistici hanno movimenti economici a sette-otto zeri, che riempiono stadi e palazzetti, che ricevono grande atten-zione sui mezzi di comunicazione. Minori, tutti gli altri. Anche se praticati ovunque, anche se per tecnica, fisicità, coinvolgimento, radicamento territoriale, possono van-tare numeri di tutto rispetto. non importa se sono quelli che portano alto il nome dell’Italia nel mondo vincendo medaglie alle olimpiadi o ai campionati del mondo (unici momenti in cui ricevono un po’ di attenzione): minori tutti. E come potrebbe non esserlo la pallapugno che ha ca-ratteristiche ritrovabili anche in discipline olimpiche ben più blasonate, che si pratica in aree più ristrette, che è patrimonio di certi territori come altre ‘minori’ che si pra-ticano nelle nostre stesse regioni? quando dagli spalti di uno stadio vola un motorino, quando esplode una bomba carta tra il pubblico (pardon, tra i tifosi), quando giocatori ‘indegni’ devono togliersi la maglia del club, o genitori aggrediscono arbitro e avversari, ecco i media riscoprire i valori dell’etica sportiva, ammettere che quelle discipline non li rappresentano, meno male senza scomodare De Coubertain. non sarebbe meglio dividere il mondo agonistico in sport e ‘attività sportive diverse’? E in questa seconda accezio-ne mettere proprio i cosiddetti sport maggiori? Perché lo sport è rispetto dell’avversario da parte degli atleti e del pubblico, del lavoro dell’arbitro; è rapporto umano tra appassionati ed atleti, sana competizione tra i giovani. È prima di tutto divertimento e passione. La pallapugno è tutto questo, è sport vero sempre, ricordiamocelo tutti e andiamone fieri. Sempre. Romano Sirotto

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Le finali della Coppa Italiaa Villanova

Sarà lo sferisterio di Madonna del Pasco ad ospitare quest’an-no, grazie alla collaborazione della società Pro Paschese, la tre

giorni finale di Coppa Italia, ormai una ‘classica’ della pallapugno di fine estate.L’appuntamento è per l’ultimo fine settimana di agosto, da ve-nerdì 28 a domenica 30: il clou sarà naturalmente con la finalis-sima di serie A, che è in programma sabato 29 agosto alle ore 21. Lo stesso giorno si giocheranno anche le sfide degli Allievi (al mattino, dalle 10,30) e dell’under 25 (dalle 14,30).La formula della kermesse tra i big promuoverà al tabellone finale i primi otto classificati al termine del girone di andata del campionato: quarti di finale e semifinali si giocheranno in gara unica sul campo della miglior classificata e le due migliori arriveranno a disputarsi il trofeo proprio a Villanova Mondovì. negli ultimi tre anni, i protagonisti sono stati sempre loro, Bru-no Campagno e Massimo Vacchetto: nelle edizioni di Imperia (2012 e 2013), hanno alzato la coppa una volta a testa, prima il capitano albese e poi il numero uno del club canalese. un anno fa, invece, ad aggiudicarsi il titolo era stata la quadretta albe-se, che dunque quest’anno scende in campo da ‘campione’ in carica. Bruno Campagno, invece, cercherà di migliorare ancora

Federico Matta

una volta se stesso, puntando alla sesta finale consecutiva: è dal 2010, edizione di San Biagio della Cima, che arriva alla finalissima.In serie B, la formula promuoverà diretta-mente alla finale di venerdì 28 agosto ore 21 le due migliori classificate al termine della prima fase del campionato: un anno fa a Dogliani la sfida decisiva fu giocata tra Dutto (detentore della Coppa) e Pet-tavino. Anche quest’anno in anteprima al match dei cadetti, si disputerà la finale dei Pulcini (inizio ore 17).Ricco anche il programma della dome-nica: la prima sfida sarà al mattino tra i ragazzi della Juniores (inizio ore 10,30), seguita dagli Esordienti (alle 14,30) e dalla C2 (alle 16,30); la chiusura della kermesse sarà ancora una volta con la finalissima della serie C1, che anche quest’anno si prevede di grande interes-se, considerati i tanti giovani protagonisti della stagione.

una tre giorni di grande balon:

il clou sabato 29 agosto con

la serie A

La Coppa Italia fece il suo esordio nel 1983, ma è solo dal 2007 che la formu-la vede protagoniste le squadre di tutte le categorie dalla serie A fino ai Pulci-ni. Il debutto della nuova formula fu a Torino, con una due giorni di grande balon, che vide imporsi nella massima serie la Virtus Langhe di Corino. Le edizioni successive si sono disputate, nell’ordine, ad Andora e Pietra Ligu-re, quindi ad Alba, a San Biagio della Cima, a Canale, due volte ad Imperia ed un anno fa a Dogliani.

LA PRIMA EDIZIONE DELLA COPPA ITALIA DI SERIE A RISALE AL 1983 (ANChE SE LA FINALE Fu DISPuTATA L’ANNO

SuCCESSIVO): LA SFIDA DECISIVA Fu GIOCATA A TAGGIA E VIDE IMPORSI AICARDI CONTRO DODO ROSSO. I DuE

FuRONO PROTAGONISTI DELLA kERMESSE ANChE NEGLI ANNI SuCCESSIVI (ENTRAMBI VINSERO LA COPPA TRE

VOLTE ED AICARDI DISPuTò SETTE FINALI)

PRESSO LO SFERISTERIO DI MADONNA DEL PASCO SONO

IN PROGRAMMA TuTTE LE FINALISSIME DELLA MANIFESTAZIONE, SIA DEI CAMPIONATI SENIOR SIA DELLE

CATEGORIE GIOVANILI

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uno sferisterio a Savona,un sogno che diventa realtà

Anche la città di Savona avrà il suo sferisterio. La struttura sorgerà a Legino, nei pressi dell’impianto sportivo Ruffinen-

go, all’uscita autostradale della Savona-Torino. I lavori, iniziati da alcune settimane, dovrebbero essere termi-nati entro luglio, con l’inaugurazione ufficiale fissata per fine settembre.La struttura, oltre a dare una ‘casa accogliente’ alle due società savonesi presenti nella città capoluogo, la Spes e la Fortez-za, rappresenta un decisivo passo in avanti per il rilancio del balon all’ombra della Torretta, simbolo della città di Savona. Ci sono voluti tanti anni, ma grazie alla grinta e determinazione dei componenti del comitato provinciale Fipap di Savona, si è riusciti a far partire i lavori. Walter Beretta, decano dei tecnici della pallapugno e uno dei fondatori del comitato provinciale di Savona, nel 1982, assieme a Lorenzo Vinotto, Fabrizio Tortero-lo (primo segretario provinciale savonese) a lavori già avviati, ancora non ci crede. “Sono come San Tommaso - ci scherza Beretta - e finché non lo vedo inaugurato, non ci credo. Scherzi a parte, da molti anni ci battiamo perchè anche la nostra città abbia uno sferisterio per praticare il nostro sport. Per la verità, a fine degli anni Ottanta, dove ora c’è la piscina dell’Amatori nuoto Savona, il Comune aveva dato il via libera per la costru-zione di un impianto. Ma i lavori iniziati prima della campagna elettorale, si sono fermati subito dopo. L’allora assessore allo sport, Alessi, ci venne a comunicare, con grande dispiacere, che in quella postazione sarebbe nata la piscina dell’Amatori. noi,

Roberto Pizzorno

senza fare polemiche, ci siamo portati via i nostri attrezzi e abbiamo continuato a lottare per avere lo sferisterio. Ci sono voluti degli anni, ma grazie all’impegno del Comitato che ha lavorato in perfetta sintonia con le istituzioni, siamo arrivati ad un passo dalla definitiva costruzione dell’impianto”. Prosegue Beretta: “La posizione dello sferisterio è strategica, e va bene a tutti, sia a quelli che arrivano da Imperia sia a quelli provenienti dal Piemonte. Mi auguro che si possa presto disputare un campionato ad alto livello. Savona merita un posto fra le grandi del balon. Ci sono due società, Fortezza e Spes, che hanno un nutrito numero di giovani, ma forse manca un leader, un campione di serie A che possa fare da testimonial. Ma presto, magari ci sarà”.Gli fa eco Lorenzo Vinotto. Ha ab-bandonato lo scorso anno il Comitato provinciale, per motivi personali, ma la passione per la pallapugno è più grande di tutto. “Sono felice - afferma Vinotto -. La nuova struttura sorgerà proprio sotto casa mia. Dalla finestra vedo avanzare i

OGGI LA SPES E LA FORTEZZA SONO MOLTO ATTIVE NEL SETTORE

GIOVANILE, CON NuMEROSE SquADRE IN CAMPO NELLE DIVERSE CATEGORIE

DAI PROMOZIONALI AGLI ALLIEVI, NONChé NEL FEMMINILE

ANChE SE NON hA ANCORA uNO SFERISTERIO, SAVONA VANTA BEN DuE SOCIETà, FORTEZZA E SPES.

quEST’uLTIMA è ISCRITTA AI CAMPIONATI FEDERALI FIN DAL 1990 IN SERIE C2: LE PRIME PARTITE FuRONO GIOCATE

AL CSI DI LEGINO, quINDI IL TRASFERIMENTO PRIMA A PONTINVREA E SuCCESSIVAMENTE A GOTTASECCA

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lavori. Il primo giorno che ho visto le ru-spe sul campo, mi sono detto: ‘ci siamo, sono riusciti ad avere tutte le autorizza-zioni per la costruzione dello sferisterio’. una decina di anni fa, insieme a Rinaldo Muratore, eravamo andati a vedere quel luogo, dietro il campo Ruffinengo. Per noi era la location ideale, ma il Comune non credeva in questo progetto. ora invece le cose sono cambiate e l’investimento piace a tutti”.

A SAVONA SI GIOCAVA A BALON SuL CAMPO ALLA LIZZA DI PIAZZA

BOLOGNA: quI DISPuTò ANChE LA SuA uLTIMA PARTITA IL CAMPIONISSIMO

RICCA DAVANTI AD uN PuBBLICO NuMEROSO DI APPASSIONATI

Fabrizio Sottimano, vice presidente del comitato Fipap di Savo-na, è l’architetto che ha progettato i lavori del nuovo impianto. Figlio di Bruno, grande appassionato del balon ed apprezzato giocatore di serie C, Fabrizio ha da alcuni mesi preso in mano le redini della Spes Savona, dopo la scomparsa di Pietro Ivaldi, divenendone presidente. “Abbiamo lavorato in stretta sintonia con gli uffici preposti del Comune di Savona - spiega Sottimano -. Siamo riusciti a realizzare questo sogno che potrebbe diventa-re un buon veicolo promozionale per la pallapugno nella nostra città”. Concorda con lui Giuseppe Mollica, neo presidente della For-tezza Savona: “per me è un onore presiedere questa società. Sono sempre stato vicino al senatore Giancarlo Ruffino, uomo di grandi capacità che amava la sua città e le tradizioni. un vero appassionato di pallapugno che ha tracciato il solco affinché Sa-vona avesse il suo impianto. noi insieme ai dirigenti della Spes e del comitato Fipap di Savona ci impegneremo al massimo perché Savona possa diventare il baricentro del balon”. Il Comune di Savona, grazie ai buoni uffici con la dirigenza del Comitato provinciale della Fipap, ha iniziato a lavorare al progetto da circa tre anni. “La pallapugno - spiega l’assessore allo sport, Luca Martino - ha una grandissima tradizione sto-rica in Liguria e nel basso Piemonte; parliamo dunque di una disciplina sportiva che ha a che fare con l’identità territoriale da un lato, e con la pratica agonistica vera e propria portata avanti dalle società savonesi affiliate alla Federazione, con particolare riguardo ai settori giovanili: per tutti questi motivi è una disci-plina da seguire con interesse e da sviluppare e sostenere. Per questo ho voluto accelerare i tempi e dare alla pallapugno una giusta collocazione. Grazie ai dirigenti di Fortezza e Spes e dei rappresentanti del Comitato provinciale della Fipap abbiamo instaurato un buon lavoro di coordinamento con i dirigenti del Legino, società che gestirà l’impianto, che sarà polivalente, ma che darà ampio spazio a tutte le iniziative della pallapugno”.

SAVONA VANTA ANChE 43 GARE DISPuTATE IN SERIE A CON L’ASPET. LA PRIMA PARTECIPAZIONE Fu NEL 1953

CON SARDI-TRINChERO: IN quELLA FORMAZIONE GIOCAVA ANChE VALTER BERETTA, COLONNA DEL BALON SAVONESE. quELL’ANNO LE GARE SI GIOCAVANO NELLO SFERISTERIO DI

CORSO RICCI; NEL 1954 L’ASPET SI SPOSTò A LOANO

L’impianto sarà dedicato ad Ivaldi

e RuffinoSarà dedicato al Senatore Giancarlo Ruffino, primo presidente del Comitato provinciale della Fipap di Savona, lo sfe-risterio che sorgerà nella struttura all’in-terno dell’impianto Ruffinengo di Legino. Le tribune, invece, i dirigenti del comitato Fipap di Savona vorrebbero dedicarle a Pietro Ivaldi, appassionato, promotore, fondatore e presidente della Spes Savona dal 1989 fino al 2014, quando un malore lo ha portato via al mondo pallonistico savonese. Ruffino e Ivaldi, due uomini con una sola passione: la pallapugno.

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L’Italia riparte nella pelota basca con Jean Baptiste Rossi

zione che di fatto impedisce il gioco visto che i fari sono troppo bassi e sarebbero di intralcio per il gioco velocissimo della cesta punta. C’è anche lo sferisterio di napoli, mai utilizzato per il gioco e ormai in stato di degrado, ma il nuovo progetto proposto dal Comune prevede anche in questo caso altre finalità. Gli impianti di Roma, due fronton all’interno di centri religiosi, realizzati da sacerdoti e frati baschi per i loro allenamenti, non hanno le dimensioni omologate per poter ospitare manifestazio-ni ufficiali. Sono stati messi sotto osserva-zione dalla Fipap, potrebbero essere una bella vetrina per qualche manifestazione promozionale e mediatica, ma non hanno le misure per essere poi sfruttate in modo continuativo. E lo stesso vale anche per gli

Con JB Rossi si è tornati a parlare di pelota basca. una disciplina che fa parte della Fipap, ma che deve ritrovare maggiore spazio

a livello italiano, viste le tante iniziative da parte della Federazione internazionale. La Fipv ha una lunga storia: fondata il 18 maggio 1929, vanta numerose apparizioni olimpiche, nei Giochi olimpici di inizio novecento, e poi nel 1992 a Barcellona. Adesso l’obiettivo è tornare nel panorama a cinque cerchi: i passi sono stati fatti in que-sta direzione (con il progetto Fronton 2020), riducendo le specialità e i campi (sono ben 13, in 3 diverse dimensioni del campo) per ot-tenere un nuovo ok da parte del Comitato olimpico Internazionale.

ARRIVA IL FRONTBALLLa pelota è comunque presente ai World Games. E proprio in questa competizione è arrivato anche il frontball, un mix tra one wall e pelota a mano nuda, che nell’ultima assemblea della Fipv in uruguay è entrato a pieno titolo nella Federazione internaziona-le. un altro passo avanti in chiave olimpica. E se fosse il frontball la disciplina su cui puntare (che, non dimentichiamolo, ha ampia visibilità non solo in Europa, Francia e Spagna in primis, ma anche Oltreoceano, tanto che le finali del circuito internazionale andran-no in scena a new York) per l’Italia sarebbe un bel colpo, visto che si potrebbero utilizzare i campi di one wall. non a caso a nizza Monferrato alcune stagioni fa approdò una tappa del World Tour. Il problema italiano rispetto alla pelota resta quello dei campi. non ce ne sono, tanto che i campionati italiani sono sempre emigrati in Francia, nella vicina Costa Azzurra. L’impianto di Milano, il Jai Alai di via Palermo (che vedeva impegnati anche molti giocatori italiani, oltre ad aver ospitato tornei con tanti campioni dell’epoca che richiamavano sempre pubblico numeroso, attratto sia dal gioco che dalla possibilità di scommettere), dedicato alla cesta punta, è stato sì ristrutturato in modo impeccabile, ma viene utilizzato per sfilate e rassegne, con la sistemazione di un nuovo impianto di illumina-

Luca Giaccone

AGLI uLTIMI MONDIALI DI PELOTA BASCA, DISPuTATI IN MESSICO, JB

ROSSI è ARRIVATO AD uN SOFFIO DALLA MEDAGLIA DI BRONZO NEL TORNEO DI

PALETA GOMMA INDIVIDuALE

A MILANO SI GIOCAVA A PELOTA BASCA NELL’IMPIANTO JAI ALAI, DOVE

ERA PRESENTE uN TOTALIZZATORE ChE RACCOGLIEVA LE GIOCATE SuGLI

INCONTRI IN PROGRAMMA

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impianti (privati) del Monferrato, a Monti-glio e Castell’Alfero. Dunque nessun impianto a norma in Italia, almeno per le specialità classiche e più conosciute e praticate, dalla mano nuda alla paleta (quella giocata da JB Rossi), fino alla cesta punta. Meglio allora puntare sul frontball, sfruttando i muri dell’one wall, con tanto di organizzazione di un nuovo campionato italiano. Anche perchè nel 2016 ci sarà la prima edizione dei Cam-pionati del Mondo di frontball. E sarebbe importante avere una presenza azzurra. nel frontball l’unica partecipazione è stata quella di Giovanni Ranoisio che vincendo la tappa di nizza Monferrato partecipò alle finali di un altro torneo classico, quello di Anglet, in Francia.

ROSSI E LA NAZIONALEIl primo obiettivo è quello di allargare la base. La nazionale aveva preso parte ai Mondiali di Pau nel 2010 grazie ai giocatori toscani (della palla eh!) e liguri nella mano nuda e a quelli monferrini nella paleta. Sono stati loro l’ossatura della squadra per tutte queste stagioni.L’anno scorso in Messico l’Italia era rap-presentata solo da JB Rossi che è arrivato quarto nella paleta, battuto solo dai pro-fessionisti argentini, messicani e spagnoli e mettendosi alle spalle i ‘colleghi’ francesi. Ma soprattutto partendo dalle retrovie, vi-sto che l’Italia era nelle posizioni di rincal-zo delle graduatorie, mentre adesso parte ovviamente più in alto, evitando così tante partite di qualificazione nelle prossime manifestazioni. JB Rossi non è un professionista: vive e lavora (come fisioterapista) nella regione basca francese: grazie alle origini italiani e alla doppia cittadinanza (i genitori sono abruzzesi, altri parenti vivono a Bologna) ha vestito la maglia della nazionale azzur-

LA PELOTA BASCA AI GIOChI OLIMPICI ERA PRESENTE NEL 1900 A

PARIGI E RECENTEMENTE, COME SPORT DIMOSTRATIVO, A CITTà DEL MESSICO

(1968) E A BARCELLONA (1992)

NEL 1972 Fu FONDATA L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA PELOTA BASCA MILANO: NEL 1975 FECE IL

PROPRIO DEBuTTO NELL’AMIChEVOLE CONTRO IL BARCELLONA

ra, ma il suo obiettivo è quello di allargare il gruppo italiano della pelota in vista dei prossimi appuntamenti. “I prossimi Mondiali saranno nel 2018 - spiega Rossi - e quasi sicu-ramente a Barcellona, negli stessi impianti olimpici. Sarebbe bello e importante avere una nazionale italiana con più giocatori e in più specialità (anche perché, aggiungiamo noi, i costi della trasferta sarebbero molto più accessibili rispetto al Messico, ndr): io sono pronto a fare la mia parte per organizzare corsi e stage per i gio-catori italiani. non vivo a due passi dall’Italia, ma forse per lavoro potrei trasferirmi a nizza e dunque essere più vicino. Molti gioca-tori argentini e francesi, con passaporto italiano, mi hanno chiesto di entrare nella nazionale, vedremo quali saranno le decisioni della Fipap in merito. Ma sarebbe fondamentale anche avere giocatori italiani. Senza impianti non è facile, ma credo che si potrebbe coin-volgere la Federazione internazionale, sempre attenta e disponibile nello sviluppo e nella promozione in Paesi dove la pelota non è radicata. Intanto continuerò a giocare per l’Italia anche se parte-ciperò ai campionati e ai tornei francesi e spagnoli. quest’anno ci sarà la Coppa del Mondo: doveva essere a Parigi, praticamente in casa, invece saranno nuovamente in Messico a fine ottobre. Vedia-mo come andrà la stagione e poi deciderò se e come organizzare la trasferta”.La pelota è comunque un’importante e ulteriore vetrina interna-zionale per la Fipap, fondamentale per avere un sempre più ampio sostegno da parte del Coni. E chissà se potremo festeggiare un giorno una medaglia olimpica, magari proprio a Roma.

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Enrico Parussa, prima volta in serie A con il Cortemilia

Enrico Parussa nasce il 26 settembre 1995 a Savigliano, vive a Monticello d’Alba ed è fidanzato con Lucia. Ha lavorato

un paio di mesi e ora studia per superare il test d’ingresso a Fisioterapia. Inizia a giocare a pallapugno sin da piccolo nella Monticellese, con la quale disputa i campionati giovanili fino agli Allievi, prima di debuttare e vincere nel 2012, a soli 17 anni, il campionato di serie B con la Pro Spigno, insieme a Paolo Voglino, Ivan Montanaro, Gianluca Vada, Fabio Piva Francone e il direttore tecnico Sergio Corino. oltre al balon è appassionato di musica (suona la chitarra elet-trica) e di calcio ‘giocato’, che ha dovuto però abbandonare nel momento della scelta della carriera pallonistica. quest’an-no debutta in serie A con il Cortemilia, dopo aver contribuito nella passata stagione al ritorno nella massima serie del glorio-so sferisterio della valle Bormida dopo vent’anni.Chi ti ha fatto cominciare a prendere a pugni il pallone? Credo mio papà Valter, anche se devo ringraziare il primo allenatore, Giuseppe novarino, i cui insegnamenti mi hanno spianato la strada del mio percorso pallonistico.Com’è maturata la decisione di fare il salto in serie A?non è stata una scelta facile perché non mi sentivo ancora pronto, ma essendo una persona cui piace mettersi in gioco e lottare ho deciso di accettare la sfida, soprattutto perché, oltre ai risultati, serve molto a farmi crescere.

Fabio Gallina

Come valuti il tuo esordio?La prima partita in serie A contro il campione d’Italia, Bruno Campagno, è stata emozionante. Giocare contro un atleta del suo livello mi ha fatto subito capire le enormi difficoltà della serie A. nonostante questo, credo di aver dispu-tato buone partite, lottando parecchi giochi. Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate?La velocità e la lunga traiettoria del pallone. In serie A, i giocatori sbagliano poco e non perdonano i tuoi errori. Cosa ti stanno insegnando il diret-tore tecnico e gli altri giocatori?L’allenatore e la squadra stanno cercan-do di aiutarmi e di farmi maturare. Gian-carlo Grasso ha una notevole esperienza sia da giocatore, sia da direttore tecnico, ed è un ottimo insegnante. La squadra è giovane e c’è molto affiatamento, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. In campo sono quello che ha meno esperienza di tutti nella massima serie, per cui i suggerimenti sono quanto mai ben accetti. Bisogna avere l’umiltà di accettare sempre i consigli degli altri anche quando pensi di avere ragione.Ricordi la tua prima partita di pal-lapugno?no, ma ricordo che i primi anni facevo sia il battitore nella categoria inferiore, sia il terzino a Massimo Vacchetto nella serie superiore.Obiettivi per questa stagione?ottenere la salvezza, anche se l’obietti-vo prioritario resta quello di migliorarmi nel gioco e nella ‘testa’: in questo sport l’aspetto psicologico è fondamentale. Poi tutto ciò che arriva in più sarà ben accetto.

DOPO uNA PARENTESI IN C1 CON LA MAGLIA DELLA MONTICELLESE, PARuSSA è TORNATO IN SERIE B

INDOSSANDO LA MAGLIA DEL CORTEMILIA, CON CuI L’ANNO SCORSO hA SFIORATO IL BIS, ARRIVANDO ALLA FINALISSIMA

POI PERSA CONTRO LA CANALESE DI DAVIDE DuTTO

ENRICO PARuSSA hA VINTO NEL 2012 A SPIGNO MONFERRATO IL

TITOLO TRA I CADETTI ED è ENTRATO NELL’ALBO D’ORO COME PIù GIOVANE BATTITORE DI TuTTI I TEMPI AD AVER VINTO uNO SCuDETTO IN SERIE B

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Daniel Giordano torna in Liguria e guida l’Imperiese

È tornato nella ‘sua’ Liguria dopo due anni in Piemonte, dove ha difeso i colori della Virtus Langhe: è Daniel Giordano, capi-

tano dell’Imperiese nella massima serie di balon. Per lui questa è l’ottava stagione tra i big: dopo il titolo nei cadetti nel 2007, il giovane battitore cresciuto nelle giovanili della Don Dagnino (dove ha vinto anche un tricolore Juniores) ha debuttato in A l’anno successivo con la maglia della Pievese, prima del suo trasferimento per un anno a Monticello. quindi tre stagioni in Ri-viera (tra Pieve di Teco e Andora), prima del secondo passaggio in Piemonte, a Dogliani. quest’anno è iniziata la nuova avventura a Dolcedo.Ritorno nella ‘tua’ Liguria’: che sensazioni hai provato?Sono contento di esserci tornato, innanzitutto perché sono più vicino a casa e riesco a conciliare meglio i miei impegni palloni-stici con quelli lavorativi. A Dogliani ho lasciato dei buoni ricordi perchè nei due anni in cui ho difeso i colori della Virtus Langhe mi sono trovato molto bene. Difficile, però, continuare a gestire i tempi tra partite, allenamenti, lavoro e famiglia: per questo ho deciso di tornare in Liguria e ho accettato la richiesta dell’Impe-riese. Come ti trovi nel gioco con Dotta?Con Flavio ci conosciamo da molti anni e i rapporti tra noi sono molto buoni: nel gioco, partita dopo partita, stiamo trovando le giu-ste misure e sono certo che sapremo toglierci molte soddisfazioni.Il fattore-campo è la vostra arma in più?Sicuramente dobbiamo saper sfruttare lo sferisterio di Dolce-

Federico Matta

do nel migliore dei modi: chi punta ad ‘entrare nei sei’ deve far valere il fattore-campo, ma questo vale per noi come per i nostri avversari. Certo la rete di Dolcedo è particolare e chi gioca in casa è favorito, anche se non sono mancate le vittorie di chi arriva in trasferta. E poi cerchiamo di sfruttare anche al ricaccio il gioco di Iber-to, che è mancino e può fare la differenza.L’inizio di campionato è stato positi-vo: il pubblico risponde?nelle prime uscite ci aspettavamo qualco-sina in più sulle tribune, ma vedo che in generale il pubblico manca in molti sferi-steri. un peccato, ma sono certo che con il prosieguo del campionato e soprattutto nella stagione calda vedremo molta gente pronta a sostenerci. Come vedi la lotta per lo scudetto?La lotta sarà sempre tra i ‘soliti’ tre favo-riti: io vedo ancora davanti a tutti Bruno Campagno.E voi dove volete arrivare?L’obiettivo è chiaro: entrare nei play off. non facciamo progetti di lungo corso, ma ce la mettiamo tutta per tenere alto l’entusiasmo di tutti gli appassionati liguri. Rimaniamo con i piedi per terra, ma spe-riamo di poter dare soddisfazioni ai nostri tifosi.quaranta pari e metri di vantaggio in battuta: quale è la tua opinione?Sull’introduzione di un vantaggio sul 40 pari la Federazione ha fatto bene: l’an-no scorso, con il quindici ‘secco’, molte partite, anche tirate, si sono risolte per episodi. Sui vantaggi alla battuta, anche se ne usufruisco, rimango dell’opinione che si tratta di una norma sbagliata perché chi gioca in serie A deve farlo alla pari con tutti gli avversari.

DuE GLI SCuDETTI VINTI DA DANIEL GIORDANO: IL PRIMO NEL 2004 AD ANDORA CON LA MAGLIA DELLA DON

DAGNINO TRA GLI JuNIORES, IL SECONDO TRICOLORE ARRIVA TRE ANNI PIù TARDI IN SERIE B AL FIANCO DI RICCARDO

AICARDI CON LA MAGLIA DELLA PIEVESE

FLAVIO DOTTA TORNA A DOLCEDO DOPO NOVE ANNI: NEL 2006 ERA IL BATTITORE NELLA FORMAZIONE

GIALLOVERDE ChE SChIERAVA ANChE MARCO FACCENDA COME CENTRALE

E GIuLIO GhIGLIAZZA ED ANGELO PELLEGRINI A METACAMPO

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Ritorno in campoda protagonisti in serie A

C’è che si è preso un anno sabbatico per dedicare maggiore tempo alla famiglia o al lavoro, chi perché si è infortunato,

chi perché non ha trovato un ingaggio o semplicemente prefe-risce restare fermo per ‘abbassare i punti’. ogni anno è sempre un via vai nelle rose dei giocatori della serie A. ovviamente non stiamo parlando dei battitori, ma di centrali e soprattutto terzini. Canalese e Albese hanno ‘rispolverato’ per la nuova stagione giocatori fermi o comunque scesi di categoria. nella quadretta campione d’Italia è rientrato Marco Faccenda. un anno di stop dopo tanti anni da spalla (con lo scudetto conquistato con Ro-berto Corino a Ricca nel 2008) e l’ultima apparizione nel 2013 come battitore nel Pontinvrea in C2. A Canale si rivede anche Stefano Leone che nel 2013 aveva giocato al muro a San Benedetto Belbo con l’Alta Langa capita-nata da oscar Giribaldi. Anche ad Alba si rivedono due prota-gonisti nelle ultime stagioni pallonistiche della massima serie. Ritorna in A Enrico Rinaldi che nell’ultimo campionato era sce-so nei cadetti, spalla di Gerini nella formazione di Peveragno.

Luca Giaccone

un rientro a tempo pieno per Yehia El Kara: nel 2013 aveva deciso di misurarsi nel ruolo di battitore in C2 a Castagnole delle Lanze, poi un infortunio lo aveva costretto a fermarsi. Scelta portata avan-ti anche in tutta la stagione 2014: adesso di nuovo con la maglia dell’Albese e di nuovo come terzino.Gianni Rigo e Mario Degiacomi nel 2013 erano compagni di squadra nella Mon-ferrina capitanata da Luca Galliano: il primo aveva deciso di iniziare la carriera di direttore tecnico alla Pro Paschese (con qualche uscita in campo), il secon-do era rimasto inattivo nell’ultimo cam-pionato. Adesso di nuovo in campo. Rigo continua a essere dt, ma al tempo stesso terzino full time nella Merlese di Paolo Danna, Degiacomi torna a fare quello che ha sempre fatto, terzino al largo, quest’anno con la maglia della Monticel-lese di Andrea Dutto.In Liguria, Simone Cavallo era nella rosa dell’Imperiese già nell’ultimo campio-nato ma aveva perso tutta la stagione a causa di un infortunio (rottura del crocia-to del ginocchio) durante la fase della preparazione. Tanti mesi di recupero per essere di nuovo agli ordini di mister Balestra nella A 2015. Giocatori che vanno e vengono. Dalle rose 2014 a quelle 2015 spicca l’assenza di Giuliano Bellanti: il tre volte campione d’Italia, ormai calatosi nel ruolo di spal-la, dopo l’ultima stagione nella Virtus Langhe è rimasto senza squadra. non c’è anche il campione d’Italia Stefano Boffa che è rimasto alla Canalese, sempre come spalla, ma nella formazione di C1. A livello di terzini anno sabbatico per Michele Vincenti, Gabriele Ghibaudo e Mauro Bosticardo, scelte diverse per Diego Ghigliazza, Daniele Panuello e Gianluca Busca che hanno deciso di gio-care in B rispettivamente con le maglie di Imperiese, Alta Langa e Bubbio. Pronti magari a ridare il cambio ad altri ‘colle-ghi’ nella prossima serie A.

ANNO SABBATICO, INVECE, PER GIuLIANO BELLANTI, MAuRO

BOSTICARDO, GABRIELE GhIBAuDO E MIChELE VINCENTI, MENTRE

STEFANO BOFFA, GIANLuCA BuSCA, DIEGO GhIGLIAZZA E DANIELE

PANuELLO SONO RIPARTITI DALLE CATEGORIE INFERIORI

SETTE I GIOCATORI ChE TORNANO quEST’ANNO DA PROTAGONISTI NELLA MASSIMA SERIE A: DuE I CENTRALI,

MARCO FACCENDA ED ENRICO RINALDI, E CINquE I TERZINI, SIMONE CAVALLO, MARIO DEGIACOMI, YEhIA EL

kARA, STEFANO LEONE E GIANNI RIGO

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Bonavia, Marenco, Re:arriva il debutto tra i big

nati a due anni di distanza l’uno dall’altro, debuttano tutti e tre come terzini nella serie A 2015.

Il più giovane è Matteo Marenco di neive, 20 anni il prossimo 23 agosto, che essendo mancino difende il muro in battuta e passa al largo al ricaccio. Gioca nell’Augusto Manzo di Santo Stefano Belbo, dopo essere cresciuto pallonisticamente con la neivese: lavora nel bar di famiglia, ma vorrebbe tornare a stu-diare Scienze del turismo all’università di Torino. Ha due anni in più Gianluca Bonavia di Imperia, nato l’11 settembre 1993, dove studia per diventare consulente energe-tico. Dopo aver giocato nelle giovanili della società di Dolcedo, debutta nel massimo campionato come terzino al largo della Pro Spigno.Festeggerà 24 anni il 3 ottobre di quest’anno Gabriele Re di Peveragno, originario di Passatore, disegnatore e progettista di motocompressori alla Rotair di Caraglio. Difende il muro della Monferrina dopo aver scalato le varie categorie giovanili nella Caragliese.Com’è nella naturalità del gioco della pallapugno il salto in serie A presenta molte difficoltà. Per Marenco la fatica maggiore è rappresentata dalla preparazione atletica e dalla velocità del pallone: “C’è voluto un po’ di tempo ad abituarmi ai ritmi del mio capitano, Roberto Corino, sia per la qualità, sia per il nume-ro degli allenamenti settimanali”. Bonavia, invece, sta mettendo in campo gli insegnamenti ricevuti in passato da Ricky Aicardi, con il quale ha vinto due campionati under 25, una serie C1 e tre Coppe Italia: “La traiettoria della palla e il posizionamento in campo sono le maggiori incognite riscontrate nelle prime partite in serie A, problematiche che sto superando con l’aiuto del direttore tecnico Giulio Ghigliazza e dei miei compagni di squadra”. Re la butta più sul filosofico: “Nel massimo campionato si vive tutt’altra atmosfera, più serietà e competizione, un mix di emozioni che solo in campo puoi respirare. I riflessi e la rapidità dei terzini sono fondamentali perché si hanno davanti giocatori professionisti che spingono o piazzano il pallone dove voglio-no”. La ‘prima volta’ con il balon è stata diversa per i tre terzini de-buttanti quest’anno in serie A. Marenco ha giocato alla panta-lera e ricorda di non aver ‘fatto’ un pallone, Bonavia era a San Pietro del Gallo con Alessandro Re, Gianni Biginato e Leonardo

Fabio Gallina

Trucco, mentre a Re torna in mente un ‘intra’ dopo essere entrato a metà partita. Per tutti l’emozione della prima fasciatura, con cuoio, bende e cordino, ha lasciato tracce indelebili.Dai primi pugni agli obiettivi di questa stagione. Marenco vuole “migliorarsi gio-cando partita dopo partita, senza troppe pressioni”, Bonavia intende “crescere dal punto di vista tecnico e mentale per dare sempre di più e dimostrare di meritare il posto e la fiducia della squadra”, Re spera di “esprimere il proprio valore in campo e di essere all’altezza della serie A”. Il campionato è ancora lungo e c’è tutto il tempo per fermare più palle possibili senza commettere troppi falli.

GIANLuCA BONAVIA ARRIVA DA PEVERAGNO, DOPO ESSERE CRESCIuTO NELLE GIOVANILI A PIEVE DI TECO;

PRIMO ANNO LONTANO DA NEIVE, INVECE, PER MATTEO MARENCO, MENTRE GABRIELE RE è APPRODATO A VIGNALE DOPO MOLTE STAGIONI A CARAGLIO

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LA PASSERELLASERIE B

CastagnoleseCapitano nicholas Burdizzo

Spalla Luca Dogliotti

Terzini

Daniele Carlidi Emanuele Prandi Matteo VoglinoMarco Violardo

Dt Sergio CorinoSponsor Araldica

NeiveseCapitano Davide Barroero

Spalla nenad Milosiev

TerziniFabio MarchisioEdoardo GiliLuca Battaglino

Dt Mauro BarroeroSponsor Morando spa

Pro Paschese Capitano Marco Fenoglio

Spalla Fabio Rosso

TerziniGabriele Boetti Alessandro Sappa Enrico Priale

Dt Arrigo Rosso

Sponsor

Bcc Pianfei e Roccadebaldi Cibi ImmobiliarePianfei Edile

Alta LangaCapitano Davide Dutto

Spalla Marcello Bogliacino

TerziniDaniele PanuelloAlfio FontanaPaolo Marengo

Dt Gianni Costa

SponsorProgetta ImpiantiEdlanga

Valle ArrosciaCapitano Claudio Gerini

Spalla Diego odetto

TerziniWalter odettoClaudio SomàSebastiano Manfredi

Dt Augusto ArrigoSponsor Marchisio spa

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DEI PRoTAGonISTISTAGIonE 2015

BormideseCapitano Ivan orizio

Spalla Marco Rossi

TerziniLorenzo AscheriRoberto CiccioneLuca Core

Dt Valter Beretta

BubbioCapitano Massimo Marcarino

Spalla Matteo Pola

TerziniGianluca BuscaLuca FerrinoRiccardo Pola

Dt Marco Scavino

Sponsor

Gm EngineeringRoveta CostruzioniValbormida Stampaggio Acciaiolivieri Costruzioni

Imperiese Capitano Mattia Semeria

Spalla Mirco Giordano

TerziniSimone GiordanoDiego GhigliazzaMattia Dalocchio

Dt Roberto Amoretti

Caragliese Capitano Enrico Panero

Spalla Cristian Martino

TerziniAlessio Ambrosino Roberto TomatisMarco Garino

Dt Roberto Romanisio

SponsorBanca di CaraglioAgricolfarma

San Biagio Capitano Andrea Pettavino

Spalla Leonardo Curetti

TerziniGiacomo VinaiAndrea AimoSergio Bongioanni

Dt Riccardo Aicardi

SpebCapitano Simone Rivoira

Spalla Daniele Arnaudo

TerziniDaniele SansoneSimone GiorsettiLuca Damiano

Dt Mario MussoSponsor Cuneo Sider

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Davide Dutto, il campione in carica ci prova di nuovo

Massimo Marcarino che ha certamente le carte in regola per giocare stabilmente in A; altra formazione temibile è il San Bia-gio, con un Andrea Pettavino che di anno in anno fa dei progressi straordinari e che può contare sull’esperienza, il carisma e le capacità di Riccardo Aicardi come alle-natore. Ci sono poi degli outsider che già fanno presagire che non faranno da sem-plici comparse: tra questi metto la neivese di Davide Barroero. Certo, ci siamo anche noi, che stiamo lottando nelle posizioni di testa non senza difficoltà: ci impegneremo comunque fino alla fine, ben sapendo che sarà difficile ripetersi.Parlaci della tua squadra…La spalla è Marcello Bogliacino, persona di buon carattere, ben dotato tecnicamen-te ed in possesso di esperienze qualifi-canti. Terzino al muro è Daniele Panuello, fresco campione d’Italia: anche lui ha un buon carattere e tanta grinta, esperienza e buona tecnica. Ci sono poi Alfio Fontana e Paolo Marengo, con cui stiamo creando un buon amalgama. Allenatore è Gianni Costa. Colgo l’occasione per ringraziare i miei compagni, con i quali stiamo per-fezionando l’affiatamento ma con i quali mi trovo molto bene, l’allenatore, molto paziente e tenace, e la società che fa di tutto per farci stare bene.Come sono i rapporti con tuo fratello?ottimi: ci vediamo poco, ma ogni volta è sempre un piacere reciproco. Lui ha dieci anni più di me, ha già una cospicua espe-rienza alle spalle e mi è di aiuto, soprat-tutto con l’esempio. quando possiamo ci alleniamo insieme ed in questi casi mi dà sempre dei buoni consigli.

Riparte da San Benedetto Belbo il cammino di Davide Dutto, campione di serie B in carica e di nuovo in corsa per puntare

non solo allo scudetto, ma anche alla promozione nella massi-ma serie: “L’anno scorso è stato molto favorevole - esordisce il numero uno dell’Alta Langa -: abbiamo vinto campionato e Coppa Italia, in modo inatteso e, proprio per questo, ancora più gradito. Per vincere ci vuole bravura e fortuna e noi siamo riu-sciti ad abbinare le due cose. C’è da dire che eravamo una bella squadra, molto compatta e valida sul piano tecnico, con ben due campioni d’Italia. Abbiamo giocato bene ed abbiamo sfruttato favorevolmente le défaillances della concorrenza, che era comun-que agguerrita”.Ti è dispiaciuto non poter esordire in A?un po’ sì, ma poi, ragionando a mente fredda, ritengo che sia meglio così, perché facendo ancora un anno in B ho modo di migliorare sul piano tecnico nei fondamentali in cui sono ancora un po’ carente: sono ancora giovane, ho solo diciannove anni e spero non mi manchino in futuro delle occasioni. È chiaro che la mia massima aspirazione è giocare in A.Parliamo ora del nuova stagione in serie B…Il panorama presenta molte squadre di valore che possono aspi-rare alla promozione: considerando che una sola passerà in A la battaglia sarà certamente molto accanita. Tra le favorite vedo la Pro Paschese con Marco Fenoglio, che è un giocatore di esperien-za e dalle valide doti tecniche; vedo poi bene il Bubbio, con un

Sergio Casasso

TERZA STAGIONE IN uN CAMPIONATO DIVERSO PER L’ALTA LANGA: DOPO AVER RINuNCIATO A DISPuTARE LA SERIE A NEL 2013,

LA SOCIETà LANGAROLA è RIPARTITA L’ANNO SCORSO DALLA C1,

DOVE hA RAGGIuNTO LA FINALE ED hA CONquISTATO LA

PROMOZIONE TRA I CADETTI

DAVIDE DuTTO hA VINTO LO SCuDETTO IN TuTTE LE CATEGORIE GIOVANILI: PROMOZIONALI (2006), PuLCINI (2007), ESORDIENTI (2009),

ALLIEVI (2010) E JuNIORES (2011)

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Barroero, dallo scudetto di C1 all’esordio in serie B

Metti un campo accanto a casa, un bambino che corre a vedere i propri beniamini, non solo per applaudirli ma per scendere in

campo, rubando scampoli della scena, durante l’intervallo. Ricerca di emozioni, il tutto con in mente un sogno: difendere, un giorno, i colori delle propria città. Sin qui la storia può apparire per certi versi banale, quantomeno già sentita. La peculiarità sta nel fatto che il campo non ha il profumo dell’erba ma il sapore della polvere: è uno sferisterio. “Papà mi portava in giro per gli impianti: dinnanzi ai miei occhi campioni del calibro di Bellanti, Corino e Sciorella. Così ho iniziato a sognare”. Davide Barroero, fresco ventenne, ha dovuto scegliere presto che strada intraprendere: la pallapugno non ammette con-correnza, va praticata in via esclusiva senza interferenze con altri sport. La ‘distrazione’ dell’amato calcio diventa ben presto un lusso non concesso: da trequartista con futuro promettente al ruolo di protagonista nel balon, rigorosamente con il pugno fasciato. Primi pugni a neive, ma prima soddisfazione sotto il muro del Mer-met, guidato dallo sguardo di un certo Domenico Raimondo, diret-tore tecnico delle giovanili albesi. nomi che ricorrono nella vita di Davide, oggi seguito proprio da Roberto Corino per la preparazio-ne atletica. La vittoria del campionato Pulcini è la svolta: “Era ora di scegliere - confessa Davide - scarpe al chiodo e fasce in pugno. Fu mio padre a mettermi dinnanzi alla scelta: o l’uno o l’altro! Ed io ho scelto...”. Le soddisfazioni arrivano in stretta correlazione con i sacrifici: diverse semifinali e finali collezionate in categorie superio-ri: “Ho giocato sempre con compagni più vecchi, confrontandomi di fatto con avversari più grandi di me: mi sono fatto le ossa”.

Paolo Cornero

Ma sono state proprio le ossa a tradirlo nel momento della consacrazione: la frattura del peduncolo di una vertebra, rimediata proprio durante l’attività sportiva, ritarda i piani. quasi un anno di stop ed una secon-da stagione affrontata senza la corretta preparazione. Ma questo ragazzone di Langa, alto ma dal fisico ancora acerbo, dimostra un carattere da leone: si rialza, il sogno deve diventare realtà. Ed ecco che compare nella storia Vincenzo Marenco, presidente della neivese: “Vieni a giocare a casa tua!”. La risposta è imme-diata, naturalmente positiva. Con il prode Milosiev compagno di mille avventure, Davide avvia la stagione di serie C1, un campionato che poi avrebbe vinto! Scudet-to sul muro, il proprio nome iscritto indele-bilmente nell’impianto della propria città. Ma il sogno può ancora regalare emozioni: si passa alla serie B, con un orgoglio tale da vincere le prime quattro gare casalinghe. Pubblico numeroso, giovane e rumoroso: Barroero, Milosiev, Marchisio e Gili, amici dentro e fuori dal campo, divertirsi alla base di tutto! Papà Mauro ad incitarli dalla panchina, consigli e mai litigi. Gli altri fa-migliari rigorosamente sugli spalti: il giorno della partita è sentito da tutti. Tanti sacri-fici che stanno portando i frutti. In spalla sempre un borsone, non solo pallapugno ma anche Suism ad Asti: “Faccio una vita che mi piace, voglio fare di tutto per farla diventare quotidianità anche in futuro”. Il giocatore deve ancora ‘farsi’, ma l’uomo ha le idee ben chiare. Ben inquadrato da una famiglia che non ha mai voluto far sceglie-re tra studio e sport: due lati della stessa medaglia, difficili ma non impossibili da conciliare. Solo un piccolo grande segreto che sta racchiuso in una parola: sacrificio! Così i traguardi hanno tutt’altro sapore...

DOPO AVER DATO I PRIMI PuGNI AL PALLONE NELLE GIOVANILI DELLA NEIVESE, BARROERO hA GIOCATO AD ALBA DAL 2004 FINO AL 2013: quINDI L’ANNO SCORSO IL RITORNO ALLO SFERISTERIO AROSSA CORONATO DALLO

SCuDETTO CONquISTATO IN SERIE C1

NEL SuO PALMARES LO SCuDETTO NEI PuLCINI (2006), IL SuCCESSO AL MEETING DEL 2010

(ALLIEVI), uN TITOLO DI FASCIA B IN uNDER 25 (2011) ED IL TRICOLORE LO

SCORSO ANNO IN SERIE C1

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Cristian Gatto guida la corazzata della Canalesenato ad Alba il 12 gennaio 1999, risiede a Castellinaldo e fre-

quenta l’Istituto Professionale dei Salesiani di Bra dove segue il corso da parrucchiere. Capelli a spazzola, faccia pulita e un fisi-co straordinario per un sedicenne. Ecco Cristian Gatto nella vita privata. Ma se ci spostiamo in ambito pallapugno, la sua passione più grande, le cose cambiano e da normali diventano ecceziona-li. E per verificarlo basta scorrere il palmares della Pallonistica Canalese, società nella quale ha sempre militato, affisso sul muro d’appoggio dello sferisterio Gioetti.A dieci anni, nel 2009, inizia la sua carriera pallonistica. È riserva nella formazione Pulcini capitanata da Alberto Gili, gioca poco ma quel poco gli basta per fregiarsi del suo primo tricolore. L’an-no seguente è la spalla di Marco Battaglino, sempre nei Pulcini ed ottiene un terzo posto. Il 2011 è l’anno che segna il passaggio di Cristian al ruolo di capitano-battitore. Ed è subito scudetto, ancora tra i Pulcini, seguito da altri tre tricolori consecutivi: nel 2012 tra gli Esordienti, l’anno successivo tra gli Allievi ed infine

Elio Stona

negli Juniores.Riepilogando: sei campionati disputati, cinque scudetti vinti ed un terzo posto. un’altra fonte di soddisfazione e un’altra scommessa vinta per il notaio Toppino. Che per il campionato 2015, in serie C1, gli ha allestito una formazione di tutto ri-spetto: il centrale è Stefano Boffa, campio-ne d’Italia l’anno scorso al fianco di Cam-pagno, assieme ai terzini Stefano nimot e Marco Parussa. Completano la squadra Davide Deltetto e Walter Cavagnero.Cristian, non provi un po’ di timore a giocare con compagni di tanta espe-rienza?Sicuramente. Soprattutto nelle partite in cui non riesco ad esprimermi al meglio. nel contempo sono anche felice ed orgo-glioso di avere in squadra atleti che non solo hanno militato in serie A ma l’hanno anche vinta!Com’è nata la decisione di fare il campionato di C1?Dopo aver vinto il titolo Juniores lo scorso anno ci siamo trovati con il patron Toppi-no e con gli attuali compagni per valutare a quale categoria iscriverci ed abbiamo optato per la C1, categoria che più po-teva darci soddisfazioni. oltre ad essere un’ulteriore esperienza prima di affrontare la serie B.Ti sei subito adattato alla nuova cate-goria?All’inizio ho avuto qualche difficoltà dovu-ta al pallone più pesante. La fasciatura che usavo non mi proteggeva adeguatamente e avevo dolore alla mano. Aumentando l’imbottitura del pugno il problema è stato risolto.Nel frattempo hai anche debuttato nella massima serie.Sì, sabato 9 maggio scorso contro Rober-to Corino ho ricoperto il ruolo di spalla di Campagno nei giochi finali. Quando mister Sacco mi ha detto di prepararmi ad entrare ho avuto un attimo di panico che ben presto è stato superato dalla felicità del debutto. Però, ragazzi, che palloni ‘pe-santi’ e veloci sparava Roberto!I vostri obiettivi per il 2015?Vincere, naturalmente!

OLTRE AI CINquE TRICOLORI, CRISTIAN GATTO hA CONquISTATO CON LA MAGLIA DELLA CANALESE

ANChE DuE VOLTE LA COPPA ITALIA NEI PuLCINI E NELLA JuNIORES

BEN DuE GIOCATORI NELLA ROSA DELLA CANALESE IN SERIE C1 hANNO VINTO L’ANNO SCORSO LO SCuDETTO NELLA MASSIMA SERIE AL FIANCO DI BRuNO CAMPAGNO:

SONO STEFANO BOFFA E MARCO PARuSSA, MENTRE STEFANO NIMOT hA VINTO IL CAMPIONATO DI SERIE B

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Esordio in C1 per Daniele Grasso, nuovo talento ligureÈ uno dei sei battitori debuttanti nella C1 2015: è Daniele Grasso,

numero uno del Valli del Ponente, società dell’estremo Ponente ligure, a San Biagio della Cima. Per il giovane atleta ligure, quest’an-no segna anche l’addio alla San Leonardo, società nella quale è cresciuto ed ha sempre giocato.Dopo il trionfo in under 25, è arrivato il debutto tra i ‘gran-di’: le impressioni?Il salto si è sentito: dopo due anni in cui ho giocato ‘fuori’ categoria, le difficoltà non mancano. Il pallone degli avversari è più pesante, il ritmo gara più veloce, gli avversari di maggiore esperienza. Però ci siamo preparati intensamente per farci trovare pronti e grazie all’ap-porto dei miei compagni, in particolare Stefano Asdente e Mauro Papone, sento di crescere partita dopo partita.Il tuo ‘asso nella manica’ rimane la battuta potente…È una mia caratteristica che cerco di poter sfruttare sempre al meglio, mettendo in difficoltà gli avversari: ma sto lavorando molto per migliorare anche al ricaccio e poter proseguire il mio percorso di

Federico Matta

crescita.I problemi fisici degli anni passati sono superati?Direi di sì: ho iniziato una preparazione atletica specifica, per rafforzare la schiena, seguito da Davide Iberto. quest’anno ci servirà non solo per crescere in esperienza, ma anche per migliorare a livello fisico.quest’anno debutti con la maglia del Valli del Ponente: quanti ricordi hai lasciato ad Imperia?Tantissimi: devo molto alla società in cui sono cresciuto ed ho ottenuto anche molte soddisfazioni. E poi ci sono i legami con le persone, in particolare con ‘Cichina’ Piana, il mio maestro sul campo come nella vita. Sono molto legato a lui e anche oggi, seb-bene non giochi più con la San Leonardo, ci sentiamo quasi tutti i giorni e lui non manca di venirmi a vedere e darmi ancora tanti consigli. Il ‘De Amicis’, poi, è il campo più bello: spero un giorno di poterci tornare.La lotta in C1 è particolarmente com-petitiva: come vedi la stagione?Ci sono tante squadre molto ben attrezza-te e giovani battitori di grande talento: da Torino a Molli, da Gatto a Gatti e molti altri. Prevedo un campionato molto equilibrato ed incerto fino all’ultimo: una bella lotta. Noi non ci siamo fissati obiettivi particola-ri, se non innanzitutto quello di crescere e giocare tranquilli.C’è un giocatore che ammiri particolar-mente?Come ligure, non posso non ricordare cam-pioni come Sciorella, Dotta o Trincheri che erano i miei riferimenti quando ho iniziato a dare i primi pugni: oggi ammiro molto Campagno, un vero campione.Come vedi la situazione del balon in Liguria?Vedo un aspetto positivo che è rappresenta-to dalla presenza di molte squadre giovanili: manca, però, almeno una seconda squadra nella massima serie. Ricordo ancora molto bene l’entusiasmo, quando ho iniziato a giocare, ad assistere alle gare della serie A, con Trincheri e Sciorella o magari giocare in anteprima ad un loro match. Spero che tanti ragazzi possano provare le mie stesse emozioni.

NEL 2013 IL GIOVANE BATTITORE LIGuRE hA SFIORATO IL ‘TRIPLETE’

NEGLI JuNIORES: VITTORIA IN CAMPIONATO E COPPA ITALIA,

SECONDO POSTO AL MEETING

NELLE uLTIME DuE STAGIONI GRASSO hA CONquISTATO DuE SCuDETTI CONSECuTIVI, SEMPRE CON LA MAGLIA

DELLA SAN LEONARDO: IL PRIMO NEGLI JuNIORES IN FINALE CONTRO LA SuBALCuNEO, L’ALTRO IN uNDER 25 CONTRO IL

CENTRO INCONTRI DI SAN PIETRO DEL GALLO

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IL CLuB DI MONASTERO BORMIDA hA CONquISTATO IL TRICOLORE BEN CINquE VOLTE NELLA SuA STORIA E TuTTI CON MASSIMO BERRuTI COME CAPITANO: IL PRESIDENTE

DI quELLA LEGGENDARIA SOCIETà ERA IL COMMENDATOR CARLO REMO LAJOLO, FIGuRA INDIMENTICATA DEL BALON

NEGLI ANNI SETTANTA ED OTTANTA

Monastero punta sui giovani per tornare ai fasti del passato

La rinascita della pallapugno a Monastero Bormida è coincisa con l’inaugurazione del nuovo sferisterio, avvenuta il 18 marzo

2012, con una partita amichevole tra le quadrette di Federico Raviola e Massimo Vacchetto che, proprio in quell’anno, diventò il più giovane campione d’Italia della storia ultracentenaria del balon. quel giorno erano proprio in tanti, un’autentica folla di appas-sionati che non ha voluto mancare allo storico appuntamento. Tra gli altri, c’era il campionissimo Massimo Berruti, che proprio a Monastero Bormida vinse, nel 1973, il suo primo scudetto di serie A. negli anni successivi, Berruti conquistò il tricolore, nello sferisterio al confine tra l’astigiano e l’acquese, altre quattro volte (1974, 1978, 1980 e 1981), di cui tre con terzini Romano Sirotto (attuale segretario generale della Fipap) e Italo Gola, al quale è stata affidata la gestione del settore giovanile in questa stagione

Fabio Gallina

pallonistica. Sono due le formazioni di giovani che par-tecipano ai campionati Esordienti (Chri-stian Perrone, Simone ed Elena Gallareto, Simone Bosca e Christian odorizi) e Allievi (Lorenzo Cagno, Alberto Satragno, Raffae-le Boatto, Alessandro Spada e nicu Lazar), oltre alla quadretta di serie C2 (Patrick Secco, Luigino Molinari, Edoardo Defabri, Guido Fallabrino, Marco e Franco Goslino, con il direttore tecnico Secondo Stanga). Due le compagini che prendono parte al ‘Torneo dei Paesi’ di pantalera: Monastero A (Lorenzo e Riccardo Cagno, Roberto, Martina, Davide ed Enrico Garbarino, Stefano Cresta, Raffaele Boatto e Giuseppe Zunino) e Monastero B (Giuseppe Gabutto, Guido Fallabrino, Marco e Franco Goslino, Sandro Marenco, Valter nanetto, Sergio Iberti, Mauro Bosio ed Enrico Thea). Tutte quadrette agguerrite che hanno tanta voglia di ben figurare nei vari gironi, soprattutto in quelli giovanili dove si stan-no preparando i campioni del domani, un gruppo di ragazzi che sono la vera molla propulsiva della società guidata da Giusep-pe Stanga, con il vicepresidente Roberto Garbarino, il segretario Luigi Gallareto e quattordici consiglieri. Giovani promesse che oggi, entrando nel nuovo impianto (omologato per la serie A con la doppia battuta, un fondo e una rete d’appoggio giudicati da tutti eccezionali), leggono la lapide del vecchio sferisterio dedicato a Carlo Remo Lajolo, che ricorda leggen-darie imprese ‘berrutiane’ e degli anni gloriosi della ‘Vallebormida Monastero’ nel massimo campionato. È stato proprio il commendator Lajolo, grande appassionato di balon e coraggioso factotum della socie-tà, a scrivere le prime pagine di una storia che, tra gli anni Settanta e ottanta, portava a Monastero migliaia di tifosi.La pallapugno è così in valle Bormida: giovani promesse che s’ispirano a vecchie glorie, unite nel ricordo dei fasti del pas-sato e nella speranza che il nuovo sferiste-rio possa riportare il nome di Monastero nell’albo d’oro di questo straordinario sport.

ITALO GOLA è DA quEST’ANNO IL DIRETTORE TECNICO DELLE SquADRE GIOVANILI A MONASTERO BORMIDA: PROPRIO CON quESTA SOCIETà hA

CONquISTATO TRE SCuDETTI COME TERZINO AL FIANCO DI BERRuTI

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LA PRIMA EDIZIONE DEL ‘TORNEO DEI PAESI’ ORGANIZZATA DALL’APEP è STATA NEL 1986: IL PRIMO

TITOLO Fu CONquISTATO DALLA FORMAZIONE DI CERRETTO LANGhE CAPITANATA DA MARINO DIANTO, MENTRE AL

SECONDO POSTO SI CLASSIFICò LA quADRETTA DI BERGOLO GuIDATA DA SERGIO VIGLIONE

Trent’anni di pantaleracon il Torneo dei PaesiIl Torneo dei Paesi promosso dall’Apep raggiunge quest’anno la trentesima edizione con le partite che assegneranno gli scu-detti nei vari campionati italiani di pantalera. La tradizione del balon giocato sulle piazze si ripete ininterrottamente dal 1986, da quella prima edizione che vide la vittoria della formazione di Cerretto Langhe, capitanata dal compianto Marino Dianto, davanti al Bergolo del grande campione Sergio Viglione.nella stagione 2015 della pantalera sono trentadue le forma-zioni iscritte nei tre campionati. La serie più partecipata è la C con ben ventidue squadre, dalle Langhe al Roero, dal Monfer-rato alla valle Bormida savonese, con la new-entry del Brusa-sco dalla provincia di Torino. nella prima fase le formazioni partecipanti sono state divise in cinque raggruppamenti: nel girone A, ci sono Monastero Bormida 1, Montechiaro-Denice, Rocchetta Palafea e Castagnolese; nel B, troviamo Bosia 1,

Fabio Gallina

Lequio Berria, Benevello e Virtus Lan-ghe; nel C, le seconde squadre di Bosia e Monastero Bormida, Castelletto uzzone e Murialdo; nel D, Araldica, Monferrina Vignale, Canove, Priocca, Brusasco e Guarene; nel girone E, Cossano Belbo, Canale, Rocchetta Belbo e narzole. Anche in questa edizione, al termine della regular season partirà la seconda fase del campionato con la suddivisione in due categorie. In serie C1 vi accedono le prime due classificate dei cinque gi-roni (in totale dieci squadre), che saran-no inserite in due raggruppamenti che promuoveranno alle semifinali le prime due. Tutte le altre formazioni andranno a formare la serie C2: anche in questo caso, altri due gironi di andata e ritorno con le prime due classificate promosse alla semifinale. È cominciato anche il campionato di se-rie B con sei formazioni iscritte: Monte-chiaro Denice, Lequio Berria, Benevello, Monforte, Portacomaro e Guarene. La formula prevede un girone unico, al ter-mine del quale le prime quattro classifi-cate accederanno alle semifinali. C’è spazio anche per la serie A con quattro squadre iscritte: Monferrina Vignale, Ricca, Lequio Berria e Castel-letto uzzone. Dopo gli incontri di andata e ritorno, le prime due si giocheranno la finalissima.

Al via anche il torneo dell’Alta

Valle BelboAnche quest’anno si rinnova l’appunta-mento con il torneo dell’Alta Valle Bel-bo con otto squadre al via, una in più del 2014, raggruppate in un unico gi-rone. In lizza ci sono: Albaretto Torre, Arguello, Benevello, Cerretto Langhe, Dogliani, Monforte e due formazioni di San Benedetto Belbo. La prima fase del torneo, con gare di andata e ritorno, terminerà a fine lu-glio, poi quarti di finale, semifinale e finalissima in programma ad agosto. L’organizzazione è curata dall’Asso-ciazione “Gente di Langa” (per se-guire il programma si può consultare www.gentedilanga.it).

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NELL’uLTIMA EDIZIONE DEGLI EuROPEI GIOVANILI, DISPuTATI NEL 2013 IN BELGIO, L’ITALIA hA CONquISTATO uN BRONZO NELL’uNDER 17 MASChILE E TRE BRONZI TRA LE RAGAZZE NELL’ONE wALL: quEST’ANNO GLI AZZuRRINI

CERChERANNO DI MIGLIORARSI NELLA kERMESSE IN PROGRAMMA A LuGLIO A CASALE MONFERRATO

Per l’Italia una intensaattività internazionale

Sarà un 2015 intenso per l’attività internazionale. Che andrà, però, a ‘scontrarsi’ con la stagione del balon. Gli impegni più

importanti saranno, infatti, nel bel mezzo del campionato di palla-pugno. L’appuntamento iridato è quello dell’handball: i campionati mondiali, quelli della WHC, andranno in scena ad agosto dall’11 al 21, in Canada, a Calgary. Saranno due le specialità: quella, molto americana e irlandese, dei tre muri e quella, per noi più familiare, dell’one wall. ovviamente in singolo e doppio, maschile e femmi-nile. Si tratta di una competizione ‘open’, dunque aperta non solo alle selezioni nazionali. Vedremo se ci sarà una rappresentativa italiana, anche perché in questo momento c’è poco tempo per rifinire la preparazione. Massimo Vacchetto e Bruno Campagno, i due azzurri che nell’one wall ai Mondiali Cijb hanno sfiorato la medaglia, saranno in quel periodo nel pieno del campionato di pal-lapugno con le maglie di Albese e Canalese. Ma potrebbero trovare

Luca Giaccone

spazio giocatori che si dedicano di più solo all’handball. Il secondo appuntamento è a livello europeo, questa volta sotto l’egida della Cijb. Anzi saranno due, uno assoluto e uno giovanile. quello dei ‘grandi’ si disputerà in Francia. Cuore della manifestazione sarà Maubeuge, paese dove si giocano le spe-cialità tipicamente francesi (ballon au poing e balle à la main), ma dove la squadra di casa gioca anche nel campionato belga della balle pelote. L’appuntamento sarà dal 16 al 19 settembre, sempre con le tre specialità (one wall, gioco internazionale e llargues). Anche in questo caso vale il di-scorso fatto per i Mondiali canadesi. Belgi, olandesi e Francesi che giocano all’aperto i loro campionati in quel periodo hanno da tempo chiuso la stagione, così pure gli Spa-gnoli, visto che il loro torneo più importan-te, il campionato di escala i corda, si gioca nel periodo invernale. Per gli azzurri il mese di settembre è il cuore della stagione: si sospenderanno i campionati o sarà allestita una selezione con giocatori che non partecipano al finale di stagione della pallapugno? Di sicuro il segretario generale della Fipap, Romano Sirotto, ha già annunciato a gennaio che l’Italia ha difficoltà ad allestire una squadra competitiva in quel periodo e, quasi certamente, non ci sarà il team azzurro del llargues, considerate le ultime disposizioni emanate in materia.La seconda kermesse europea ci tocca da vicino. I campionati continentali riservati alle categorie giovanili, under 19, 17 e 15, maschili e femminili, si disputeranno proprio in Italia. Sede della manifestazione sarà Casale Monferrato dal 14 al 16 luglio. Gli Azzurrini hanno già iniziato la prepara-zione in vista degli Europei in casa con uno stage a nizza Monferrato dedicato all’one wall, ma si dovranno anche allenare nel gioco internazionale, uno dei punti di forza dell’Italia a livello senior. obiettivo mettere in bacheca qualche medaglia: le possibilità ci sono, sia nel gioco internazionale che nell’one wall anche se la concorrenza non mancherà.

DuE GLI APPuNTAMENTI IN CALENDARIO quEST’ANNO TRA

GLI ASSOLuTI: IN CANADA DI SCENA I MONDIALI DI hANDBALL, MENTRE A

SETTEMBRE CI SARANNO GLI EuROPEI DELLA CIJB IN FRANCIA

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un’estate di balon:c’è il Summer camp

Torna, per il quinto anno consecutivo, il Summer Camp estivo di pallapugno, riservato alle categorie Allievi ed Esordienti ed or-

ganizzato dalla Sporthink. Come l’anno scorso il camp si svolgerà, grazie alla collaborazione del Comune e della società Alta Langa, a San Benedetto Belbo nel weekend dal 3 al 5 luglio: la ristorazione sarà presso il circolo Lago delle Verne a due passi dal campo di gioco, mentre la mezza-pensione, per chi deciderà di fermarsi la notte, sarà presso l’agriturismo Ca’d Tistu.Il camp punta a sviluppare le capacità fisiche e tecnico-tattiche dei singoli ragazzi con una équipe di istruttori di grande profes-sionalità provenienti direttamente dal Centro Tecnico della Fi-pap che garantiranno la qualità del corso, oltre alla presenza di campioni che porteranno la loro diretta esperienza dal campo. nel programma teoria, tattiche del gioco e regolamento della pallapugno, allenamento e partita presso lo sferisterio e la pale-stra del centro sportivo, principi sulla corretta alimentazione. I prezzi sono gli stessi degli ultimi anni: 173 euro per l’iscrizione semplice che prevede attività del camp, pranzo e assicurazione, 320 euro per quella completa con attività del camp, pensione completa, pernottamento e assicurazione. Per ulteriori infor-mazioni ed iscrizioni, ci si può rivolgere ad Andrea Annunziata (telefono 331/7895702, mail: [email protected]).

DA ZERoA noVAnTA

Balon femminile,tante le squadre

Tante le squadre al via nell’Attività Femminile: tra le Senior, ben 10 quadret-te, suddivise in due raggruppamenti. Nel girone A ci sono Augusto Manzo, Albese,

Monferrina, Peveragno e Subalcuneo, mentre nel girone B ci sono Don Dagnino, Fortezza, Murialdo, Pro Paschese e Spec.

Nella sezione Giovanile, invece, parteci-pano 5 formazioni: Bistagno, Canalese, Monferrina, Murialdo e San Leonardo.

Il via alla stagione è nel mese di giugno, con conclusione della regular season a

fine luglio e fasi finali a settembre.

La carica dei 35 nei Promozionali

Saranno 35 le formazioni ai blocchi di partenza nei Promozionali, la cui stagio-

ne prenderà il via a giugno: la prima fase prevede la suddivisione delle squadre in

gironi a carattere territoriale e concentra-menti sui singoli campi. Nove i gironi che sono stati composti, che promuoveranno

alle semifinali di Fascia A le prime classi-ficate di ciascun raggruppamento, mentre

le seconde classificate accederanno alle semifinali di Fascia B. Le finalissime, in-

vece, si giocheranno in campo neutro nel mese di settembre.

Ricca, Castellettese e Bistagno si ritiranoGli infortuni hanno costretto al ritiro

le squadre del Ricca, in serie B, e della Castellettese e del Bistagno, in C2: il club

di Diano d’Alba ha preso la decisio-ne, dopo poche gare di campionato, a

seguito dei guai fisici al battitore Simone Adriano. Per la Castellettese, invece, la

stagione non è neppure iniziata, a causa dell’infortunio subito dal numero uno

Andrea Bonello in pre-campionato. Anche il Bistagno si è ritirato per il ko di capitan

Fornarino. Ai giocatori un augurio di pronta guarigione.

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IL BALonIn CIFRE

numeri e curiositàdel Meeting Giovanile

di Federico Matta

TREBruno Campagno e Massimo Vacchetto hanno vinto tre titoli al Meeting Giovanile: tra i capitani dell’attuale serie A, hanno conquistato almeno una vittoria anche Andrea Dutto, Federico Raviola, Enri-co Parussa e Paolo Vacchetto; in serie B, tre vittorie anche per Davide Dutto, mentre in C1 c’è il recordman Fabio Gatti, con ben sei successi personali nelle diverse edizio-ni disputate.

ZERoDal 2002 ad oggi nessuna società ha mai conquistato la vittoria in tutte le catego-rie del Meeting Giovanile: i club che sono vicini al record sono l’Augusto Manzo (man-ca il titolo Allievi), il Centro Incontri (Pulcini), la Caraglie-se (Pulcini), la Monticellese (Promozionali), la Subalcuneo (Promozionali).

DuEDal 2013 al Meeting Giovanile di Villanova Mondovì debutta anche la sezione dedicata al femminile. Il primo titolo è stato conquistato dalla Monferrina (in finale contro la Castagnolese), mentre un anno fa a Pietra Li-gure il titolo è andato all’Augu-sto Manzo (davanti proprio alla quadretta di Vignale Monferra-to): se aggiungiamo al computo totale anche questo titolo, il palmares della società santoste-fanese arriva a 10 successi.

noVEÈ l’Augusto Manzo la socie-tà con il miglior palmares al Meeting: ben nove vittorie. Alle sue spalle seguono Caragliese, Centro Incontri, Monticellese, Ricca, Subalcuneo (5 titoli), neivese (4), Merlese e Pevera-gno (3), Benese, Canalese, Don Dagnino, Pro Paschese, S.Biagio e S.Leonardo (2), Albese, Corte-milia, Dronero, Imperiese, Pro Pieve, Rocchetta Belbo, Speb, Spec, Valle Arroscia (1).

quInDICITanti i vincitori delle passa-te edizioni del Meeting oggi in campo in serie A, ben 15: ne contano due l’Augusto Manzo (Cocino e Marenco), l’Albese (Massimo Vacchetto e Rinaldi), la Merlese (Riella e Gregorio) e la Virtus Langhe (Ambrosino e Cavagnero). Ma il record spetta alla Subalcu-neo, con ben tre vincitori al Meeting in campo oggi nella massima serie: Raviola, Arnau-do e Giraudo.

TREDICITredici le edizioni del Meeting, disputate dal 2002 ad oggi: le prime due si sono svolte a Peveragno, quindi nell’ordine a Santo Stefano Belbo, a Villa-nova Mondovì, ad Andora, nell’Acquese (finali a Bistagno), a Imperia, nel Monferrato (finali a Vignale), nel Savonese (finali a Pontinvrea), a Sanre-mo, a neive, ancora Villanova Mondovì ed infine a Pietra Ligure e Loano.

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AMARCoRDDEL PALLonE

Dai podi più alti dei campionati di ieri alle panchine di oggi: la stagione 1980 lau-reava tanti campioni, che trentacinque anni dopo sono ancora protagonisti del

balon. Con la Valle Bormida di Berruti alzava il tricolore Italo Gola (oggi mister a Monastero Bormida), un diciottenne Gianni Rigo (ora dt della Merlese) si imponeva in serie B, mentre in Promozione (l’attuale serie C) era la Merlese a vincere con il suo battitore Livio Tonello (alla guida oggi della Subalcuneo). nella Juniores, il titolo andava alla Canalese di Giorgio Vacchetto, Marco Scavino, Claudio nimot e Giam-piero Porro (oggi mister, nell’ordine, di Albese, Bubbio, Priocchese e delle giovanili della Canalese). Una curiosità, infine: il consigliere federale Giampiero Rossi vinse gli Amatori da terzino col Camporosso.

Dagli scudetti del 1980alle panchine di oggi

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