Bachelor chronicle n°9

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Pagina 1 “Start-up” ed “incubatore d’impresa” sono due parole sempre più in relazio- ne con i giovani che vogliono creare impresa. Ma cosa sono esattamente? La start-up è una società di capitali che deve possedere diversi requisiti, tra cui: deve essere costituita e operare da non più di 48 mesi; il totale del valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non deve superare i 5 milioni di euro; deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto va- lore tecnologico; non deve essere stata costituita per effetto di una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda. Inoltre, la start-up deve soddisfare al- meno uno dei seguenti criteri: 1. sostenere spese in ricerca e sviluppo in misura pari o superiore al 15% del maggiore importo tra il costo e il valore della produzione; 2. impiegare personale altamente quali- ficato per almeno un terzo della propria forza lavoro; 3. essere titolare o depositaria o licen- ziataria di almeno una privativa indu- striale relativa ad una invenzione indu- striale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una varietà vegetale, ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso Editoriale Crowdfunding e start-up: almeno per una volta, l’Italia è first mover Anno 1, Numero 9 The Graduates Chronicle Il mensile di Bachelor Selezione Laureati il Registro pubblico speciale per i pro- grammi per elaboratore, purchè tali privative siano direttamente afferenti all'oggetto sociale e all'attività di im- presa. L’incubatore di imprese start -up è una società di capitali che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovative. Spesso ha regolari rapporti di collaborazione con universi- tà, centri di ricerca, istituzioni pubbli- che e partner finanziari che svolgono attività e progetti collegati alle start-up. Questa è la teoria. Ma la pratica? In questo momento di crisi politica- economica, come favorire concreta- mente l’imprenditorialità giovanile? Una nuova strategia si chiama cro- wdfunding, e per una volta l’Italia è la first mover di questa pratica. Infatti siamo stati il primo Paese europeo ad adottare un pacchetto di norme che conferisce alle neo-imprese la possibili- tà di reperire capitali tramite la Rete, ri- Continua a pag. 2 Editoriale Crowdfunding e start-up…………..………1-2 Gli annunci del mese…………………………...3 Il fenomeno In Italia aumenta il numero di Neet…...4 Un focus su Non si giudica un curriculum dalla coperti- na, ma anche l’occhio vuole la sua parte...6 Tempo libero Uno stage da...telefilm!.……………….………...7 La domanda del mese Mi candido o non mi candido?...Questo è il dilemma………………………………………………….8 Settembre 2013 Indice In questo numero parliamo di: Speriamo di finire presto così vado a casa a leggere il Graduates Chronicle!

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E’ uscito The Graduates Chronicle del mese di settembre! In questo numero troverete: - Editoriale: Crowdfunding e start-up: almeno per una volta, l’Italia è first mover! - Il fenomeno: In Italia aumenta il numero di Neet. - Un focus su…: Non si giudica un curriculum dalla copertina, ma anche l’occhio vuole la sua parte… - Tempo Libero: Uno stage da…telefilm! - La Domanda del mese: Mi candido o non mi candido?…Questo è il dilemma. … e tanto altro ancora!

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“Start-up” ed “incubatore d’impresa” sono due parole sempre più in relazio-ne con i giovani che vogliono creare impresa. Ma cosa sono esattamente? La start-up è una società di capitali che deve possedere diversi requisiti, tra cui:

deve essere costituita e operare da non più di 48 mesi;

il totale del valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non deve superare i 5 milioni di euro;

deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto va-lore tecnologico;

non deve essere stata costituita per effetto di una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda. Inoltre, la start-up deve soddisfare al-meno uno dei seguenti criteri: 1. sostenere spese in ricerca e sviluppo in misura pari o superiore al 15% del maggiore importo tra il costo e il valore della produzione; 2. impiegare personale altamente quali-ficato per almeno un terzo della propria forza lavoro; 3. essere titolare o depositaria o licen-

ziataria di almeno una privativa indu-

striale relativa ad una invenzione indu-

striale, biotecnologica, a una topografia

di prodotto a semiconduttori o a una

varietà vegetale, ovvero sia titolare dei

diritti relativi ad un programma per

elaboratore originario registrato presso

Editoriale Crowdfunding e start-up: almeno per una volta, l’Italia è first mover

Anno 1, Numero 9

The Graduates Chronicle

Il mensile di Bachelor Selezione Laureati

il Registro pubblico speciale per i pro-

grammi per elaboratore, purchè tali

privative siano direttamente afferenti

all'oggetto sociale e all'attività di im-

presa.

L’incubatore di imprese start-up è una

società di capitali che offre servizi per

sostenere la nascita e lo sviluppo di

start-up innovative. Spesso ha regolari

rapporti di collaborazione con universi-

tà, centri di ricerca, istituzioni pubbli-

che e partner finanziari che svolgono

attività e progetti collegati alle start-up.

Questa è la teoria. Ma la pratica? In

questo momento di crisi politica-

economica, come favorire concreta-

mente l’imprenditorialità giovanile?

Una nuova strategia si chiama cro-

wdfunding, e per una volta l’Italia è la

first mover di questa pratica. Infatti

siamo stati il primo Paese europeo ad

adottare un pacchetto di norme che

conferisce alle neo-imprese la possibili-

tà di reperire capitali tramite la Rete, ri-

Continua a pag. 2

Editoriale Crowdfunding e start-up…………..………1-2

Gli annunci del mese…………………………...3

Il fenomeno In Italia aumenta il numero di Neet…...4

Un focus su Non si giudica un curriculum dalla coperti-na, ma anche l’occhio vuole la sua parte...6

Tempo libero Uno stage da...telefilm!.……………….………...7

La domanda del mese Mi candido o non mi candido?...Questo è il dilemma………………………………………………….8

Settembre 2013

Indice In questo numero parliamo di:

Speriamo di finire presto così vado a

casa a leggere il Graduates Chronicle!

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correndo quindi ad un bacino ampio di investitori, senza preclusioni circa la na-zionalità degli azionisti. Significa che di-venta possibile raccogliere capitali di rischio attraverso dei portali online an-che non bancari (iscritti però ad un appo-sito albo), utilizzando piattaforme di ge-stori che fanno da intermediari tra chi propone progetti e chi li finanzia. Naturalmente mol-te sono le norme ed i paletti atti a regolamentare il crowdfunding. No-nostante ciò finan-ziare le start-up è comunque una procedura sempli-ce. Per esempio, se l’investimento non supera i 500 euro, basta rispon-dere ad una serie di domande sul sito di crowdfunding, che servono a rendere consapevole il risparmiatore dei rischi connessi al tipo di investimento. Ogni singolo elemento della crowd – ovvero della folla – diventa così un piccolo “mecenate” contribuen-do alla nascita o all’ampliamento di pro-getti in cui crede, facendo delle offerte di varia entità. Solitamente vengono fissati tempi e cifre da raggiungere e, se la so-glia non viene superata, i soldi tornano ai donatori. Questo sistema non carica di rischi il do-natore e di responsabilità lo startupper: essendo libera e partecipativa, l’offerta può avere anche tagli singoli di piccola entità, e l’owner del progetto ha il solo obbligo di terminarlo come promesso e descritto, senza le aspettative di guada-gno tipiche degli investimenti più classici. È un sistema che privilegia la quantità piuttosto che la qualità. Sarebbe come chiedere un contributo di poche decine di euro a tutti i propri amici su Facebook o su Twitter, anzichè entrare in contatto con i possibili investitori, superare la concorrenza di altri start-upper ed otte-nere un investimento di qualche migliaio

di euro. Infatti il potere virale del passa-parola digitale è alla base del crowdfun-ding, ed un progetto ben presentato ed affascinante ha ottime possibilità di rag-giungere la cifra sperata. La nuova norma serve proprio ad aumen-tare le prospettive di raccolta di capitali anche per progetti con uno scarso appeal verso gli investitori istituzionali, ma che

invece godrebbero di grande fiducia sul territorio e nelle comunità in cui trove-rebbero applicazione. E cosa succede dopo che la start-up è nata? Come può crescere? Se il cro-wdfunding non dovesse bastare, stanno nascendo sempre più iniziative atte a sviluppare le neonate start-up. Le quali, vista la giovane imprenditorialità che c’è alle loro spalle e il contesto di grande incertezza e competizione nella quale si trovano nello scenario economico attua-le, potrebbero realmente aver bisogno di un sostegno più solido rispetto al cro-wdfunding. In questa direzione, segnaliamo una re-cente iniziativa, “AdottUp”, promossa da Confindustria Piccole Medie Imprese ed Intesa Sanpaolo. Queste ultime mettono a disposizione un plafond di 200 milioni di euro di finanziamenti e servizi, ed una piattaforma chiamata “Officine Formati-ve”: una scuola-laboratorio che volge anche attività di tutorship e di counseling alle start-up. Al suo interno, oltre ad un percorso di studio e formazione, è previ-sta anche la possibilità da parte delle Pmi

Editoriale

Crowdfounding e start-up: almeno per una volta, l’Italia è first mover (continua dalla copertina)

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The Graduates Chronicle

di selezionare le start-up con il mag-giore appeal, e di adottarle. È come se fosse uno scambio alla pari: le aziende offrono esperienza imprenditoriale, mercato, risorse finanziarie, sede, attrezzature e relazioni; le start-up ricambiano con progetti innovativi, competenze in ambito tecnologico e manageriale, professionalità al passo con i tempi, entusiasmo e condivisio-ne degli eventuali utili. Una vera e propria win-win situation.

Daniela Arlenghi Cestri Bachelor

Per saperne di più:

www.crowdfuture.net

http://officineformative.it/adottup/

http://www.consob.it/main/trasversale/risparmiatori/in v e stor/ cro wd fu n d in g/index.html

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Gli annunci del mese

Scopri se c’è la posizione giusta per te!

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Anno 1, Numero 9

Posizione ricercata: Junior Product Manager I requisiti richiesti: ricerchiamo un gio-vane laureato in Ingegneria Meccanica, Energetica o Elettrica che abbia matu-rato 2/3 anni di esperienza nell’area del M a r k e t i n g t e c n i c o / P r o d u c t Management di prodotti durevoli e semidurevoli in settori affini. E’ richiesta una buona conoscenza della lingua inglese, parlata e scritta, e una buona capacità di utilizzo dei principali strumenti informatici (Word, Excel e PowerPoint).

Le mansioni: L’azienda cliente è un importante gruppo multinazionale leader nel settore della produzione e commercializzazione di apparecchiatu-re elettriche ed elettroniche. Il candidato si occuperà di: analisi e tendenze del mercato, supervisione ed analisi della concorrenza, benchmar-king di prodotto, sviluppo e lancio di nuovi prodotti e gestione del ciclo di vita dei prodotti esistenti, creazione e gestione della documentazione com-merciale e tecnica, aggiornamento del sito web e della intranet aziendale, ana-lisi di vendita e reporting con le fabbri-che.

Luogo di lavoro: Agrate Brianza (Mi)

Posizione ricercata: Back Office Amministrazione–Logistica I requisiti richiesti: giovane laureato/a preferibilmente in Ingegneria gestiona-le o Economia, interessato e motivato a un percorso lavorativo nell’ambito del settore delle materie prime. Sarà consi-derato requisito preferenziale una bre-ve esperienza come buyer nel settore delle commodities. E’ indispensabile che il/la candidato/a abbia un’ottima conoscenza della lingua inglese, dati i molteplici contatti con clienti e collabo-ratori di altre sedi europee, preferibile la conoscenza di una seconda lingua straniera. Il/la candidato/a deve essere affidabile e preciso/a, deve inoltre pos-sedere buone doti relazionali, flessibili-tà e dimestichezza con i numeri. Le mansioni: Il/la candidato/a verrà inserito/a a diretto riporto del Mana-ging Director e inizialmente supporterà l’attuale responsabile del ruolo in tutte le attività. Dopo un adeguato periodo di affiancamento e di formazione, il/la candidato/a dovrà svolgere le seguenti mansioni: gestire i rapporti con le agen-zie internazionali di trading di metalli e con i clienti, medio grandi imprese del settore industriale; verificare le condi-zioni contrattuali e la corretta applica-zione delle stesse; monitorare il proces-so di delivery dei materiali dall’arrivo al porto alla consegna presso il cliente, valutandone anche quantità e prezzi; curare l’andamento dei prezzi dei me-talli sulla London Metal Exchange e, di conseguenza, valutare il prezzo di com-pravendita, mantenendo i contatti con i broker. La posizione prevede interes-santi prospettive di crescita all’interno della struttura. Luogo di lavoro: Milano

Posizione ricercata: Junior Controller MB I requisiti richiesti: neolaureato/a in Economia e commercio con indirizzo di specializzazione in Amministrazione e Controllo, che abbia maturato un’esperienza di 6/12 mesi in analoga posizione, preferibilmente in contesti multinazionali. È richiesta un’ottima conoscenza della lingua inglese e padro-nanza degli strumenti informatici, in particolare Office e preferibilmente Sap. Capacità relazionali, pro attività, iniziati-va, capacità di analisi numerica, preci-sione e interpretazione del dato com-pletano il profilo ideale. Le mansioni: La risorsa verrà inserita all’interno nel team di controllo di ge-stione, a diretto riporto del responsabile dell’Ufficio, e fornirà supporto in tutte le attività del team. Collaborerà alla predi-sposizione del budget, all’analisi degli costi e degli scostamenti rispetto al bu-dget, ai forecast e ai rendiconti finanzia-ri e alla preparazione della reportistica per l’HQ, interamente in lingua inglese. Ambiente dinamico e con molti contatti con l’estero e prospettive di crescita. Luogo di lavoro: Prov. Monza e Brianza

Per visionare e candidarti a queste e ad altre posizioni, accedi alla homepage

del sito di Bachelor, www.bachelor.it

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Il fenomeno In Italia aumenta il numero di Neet: 2 milioni di giovani che non studiano e non lavorano

The Graduates Chronicle

“Neet”, purtroppo, è un acronimo sem-pre più conosciuto anche ai non addetti ai lavori. Significa “Not in Education, Employment or Training” e sono i giova-ni tra 15 e 29 anni che non studiano né lavorano né fanno stage. La notizia è che il numero di Neet negli ultimi anni è aumentato. Secondo i più recenti dati Istat, dopo un periodo in cui il fenome-no aveva mostrato una leggera regres-sione (tra il 2005 ed il 2007 si era passati dal 20% al 18,9% della popolazione tra i 15 e i 19 anni), l’incidenza di Neet è tor-nata a crescere durante la fase ciclica negativa; e, seppur in misura più conte-nuta rispetto al periodo 2008-2010, l’indicatore continua ad aumentare an-che nel 2011: la percentuale registrata in questo anno è del 22,7%, corrispon-dente a più di due milioni di giovani. La quota di Neet è di molto superiore a quella della media europea (22,7% e 15,4% rispettivamente). L’incidenza è significativamente più alta rispetto ai principali Paesi europei quali la Germa-nia (9,7%), la Francia (14,5%) ed il Regno Unito (15,5%) e più simile a quella della Spagna (21,1%). Particolarmente preoccupanti sono i dati riferiti alla Sicilia, regione in cui i

Neet sono ormai quasi 400mila (il 35% della popolazione tra i 15 e i 29 anni). Una cifra molto alta se paragonata a quella delle altre regioni italiane. A ciò si aggiunge un aumento del lavoro nero, il crescente fenomeno della fuga dei cervelli - sono circa 50 mila i giovani siciliani che ogni anno lasciano l'Isola -, ed il conseguente calo di immatricolazio-ni nelle università dell’isola. Segno di uno scoraggiamento persistente e sem-pre più dilagante. A questo proposito, abbiamo intervistato una giovane laureata originaria della provincia di Enna, Michela La Giglia, che ha frequentato il corso in Risorse Umane della nostra Alta Scuola di Formazione Bachelor.

Dott.ssa, ci può dire qualcosa sulla situa-zione in Sicilia? Ciò che posso dire, a malincuore, è che la situazione in Sicilia è davvero molto negativa. Soprattutto per i laureati nelle materie umanistiche, le opportunità di lavoro sono molto esigue. Specialmente se non vuoi fare l’insegnante, sei tagliata fuori, è come se non ci fossero alternati-ve. Gli unici annunci aperti a tutti sono

quelli dei call center. La maggior parte

di essi, però, offrono dei lavori-trabocchetto: offrono una giornata di formazione gratis, seguita da una setti-mana di lavoro in messa in prova, e poi quasi sempre ti lasciano a casa senza pagarti. Conosco tante persone che lo hanno fatto e che poi non sono state assu nte. L ’u nica a ltern at iva all’insegnamento sono i lavori di tipo commerciale, inteso però come vendi-tori porta a porta. Oppure lavori di commerciale porta a porta. Insomma, non il massimo per una persona che ha studiato 5 anni all’università.

Ha dei compagni di studio o degli amici che si sono trasferiti al Nord? Purtroppo conosco tante persone che hanno lasciatola Sicilia. Per esempio, alcuni miei cugini si sono trasferiti al Nord o per studiare, o per lavorare. Chi non ha studiato dopo il diploma, spesso va a Londra per fare il lavapiatti, ma quelli che si sono laureati hanno tutti fatto carriera. Molti, dopo un periodo di lavoro al Nord o all’estero, sono tor-nati in Sicilia. Io, detto sinceramen-te,non lo avrei fatto: una volta che sei lì, che ti sei ambientato, chi te lo fa fare a tornare?

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E lei, si trasferirebbe a Milano? Sì, decisamente. Non escludo che nei prossimi mesi io riesca a tra-sferirmi a Milano. Purtroppo è molto difficile perché il costo della vita è davvero alto. Però la volontà c’è. In Sicilia mi sento come in prigione… Pro e contro del trasferimento? Tra i vantaggi di un trasferimento, sicuramente le opportunità che Milano offre dal punto di vista lavorativo. Una laureata come me, in Lettere, può sicuramente trovare maggiori possibilità di inserimento lavorativo, anche in aree molto diverse: le risorse umane, la comuni-cazione, il marketing . Il contro più grande? Lo devo dire: il cibo! Giù il cibo ha tutto un altro sapore…. . Cosa si augura per la sua regione? Purtroppo la Sicilia è ancora molto poco competitiva rispetto al resto d’Italia.Il mio auspicio è che ci sia più meritocrazia, che tutti possano trovare opportunità lavora-tive pur non essendo “figli di…”. La verità è che, per il momento, nessuno fa nulla per cambiare le cose, eppure tutti si lamentano. Ed è per questo, temo, che le cose o non cambieranno mai, o cambieranno solo tra molto tempo. Anche se amo la mia terra, sono parecchio disillusa.

Daniela Arlenghi Ylenia Sannino

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Anno 1, Numero 9

L’iniziativa Bando per 3.000 stage a 500 euro

Nell'ambito del Progetto AM-VA, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato pubblicato un bando per 3 mila tirocini diretti a gio-v a n i l a u r e a t i d i s o c c u p a t i . Questi tirocini sono orientati ai cosiddet-ti NEET. I requisiti per candidarsi al ban-do sono:

età compresa tra i 24 anni compiuti e i 35 anni non compiuti

residenza nelle regioni di Calabria, Campania, Puglia o Sicilia

stato di disoccupazione

non essere impegnati in percorsi formativi

possesso di un titolo di laurea (vecchio o nuovo ordinamento) di uno dei seguenti gruppi disciplinari:

- Geo-biologico - Letterario - Psicologico - Giuridico - Linguistico - Agrario

Per candidarsi basta registrarsi al si-to www.cliclavoro.gov.it, aderire al Pro-getto Neet che è visibile dal 23 settem-bre 2013 e candidarsi infine per uno dei posti disponibili. La retribuzione del tirocinante è di 500 euro lordi mensili per i tirocini nelle re-gioni indicate nei requisiti. Sale invece a 1.300 euro lorde per tirocini in mobilità. Per quanto riguarda la durata è di 6 me-si.

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Un focus su… Non si giudica un curriculum dalla copertina, ma...anche l’occhio vuole la sua parte!

All’università abbiamo imparato tante cose: abbiamo superato innumerevoli esami, scritto una o due tesi di laurea e magari tutto ciò lavorando. Ma una vol-ta raggiunti i risultati, rimane un dilem-ma: come presentare, in maniera effica-ce, tutte le conoscenze acquisite,? Come far capire con un foglio di carta chi sono, tutte le mie fatiche, gli obiettivi che ho raggiunto? Per catturare l’interesse di un potenziale datore di lavoro, un Curri-culum Vitae perfetto è fondamentale,:a volte sono soltanto i primi pochi secondi a decidere se un lettore prenderà in considerazione e continuerà a leggere il nostro cv. La forma conta Una delle prime decisioni che devi pren-

dere prima di iniziare a scrivere il tuo CV è la scel-ta del formato. Ci sono diverse “scuole di pensie-ro” riguardo al formato giusto. C’è chi preferisce il cosiddetto “formato euro-peo” e chi è per un cv personalizzato, con la grafica fai da te. In realtà non ce n’è uno giusto o uno sbagliato, entrambi possono però diventarlo se non si riesce ad evitare alcuni errori. Per quanto ri-guarda il formato europeo, si hanno alcuni vantaggi: i campi da compilare sono già predefiniti per cui non c’è ri-schio di dimenticarsi di compilare le informazioni fondamentali. Inoltre è un formato standard, ben riconosciuto da tutti, ed alcuni posti, come ad esempio

le istituzioni, possono addirittura richiederlo. I rischi di compilare male questo formato sono però tanti. Il CV nel for-mato europeo contiene molti campi “in più”, bisogna ricordarsi che pur essendo un formato standard non è vietato cancellare il campo “fax”

se non ce l’abbiamo. Sarebbero da met-tere a posto anche le parole che lascia-no a noi la scelta della lettera finale (“Nome/i”, ecc). Insomma, va bene standardizzazione, ma da utilizzare con flessibilità. Molti recruiter preferiscono invece il Curriculum Vitae personalizzato, cioè quello con una grafica propria, in quan-to presenta in modo migliore l’autore rispetto a quello già predefinito. Se fatto bene, questa forma ha certamente più potenzialità di colpire a prima vista colui che deve scegliere tra centinaia di CV. Non bisogna dimenticare di inserire tut-te le informazioni importanti, per la gra-fica vale invece la regola de “il meno è di più”, soprattutto se non hai delle parti-colari capacità grafiche.

Formati creativi Oltre ai due formati “standard” di CV ci sono anche soluzioni creative che posso-no colpire il recruiter. Per esempio, il Video-cv, un formato che certamente colpisce e che difficilmente passa inos-servato. Puoi utilizzare semplicemente il tuo computer e registrare una breve presentazione di te stesso, indicativa-mente di una durata non superiore ai 2 minuti. Un altro modo per far circolare il pro-

prio cv è il cosiddetto Twesume, il for-

mato di cv utilizzato su Twitter. Utiliz-

zando hashtag #twesume un candidato

potenziale può far circolare il proprio cv

su questo social network. Per una mag-

giore efficacia consigliamo di inserire nel

tweet un link verso il proprio sito/profilo

LinkedIn, per poter fornire più informa-

zioni.

Katarina Kumova

Complimenti alle allieve della XXIVª edizione dell’Alta Scuola di Formazione Bachelor: le recruiter di domani!

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Tempo libero Uno stage da...telefilm! Una rassegna di stagisti nelle serie tv americane, tra finzione e realtà

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The Graduates Chronicle

Quanti di noi sognano di vivere in un telefilm? Di vivere le vite, gli amori e le avventure con i nostri personaggi prefe-riti? o magari di lavorare insieme ai no-stri beniamini… Nel mondo reale siamo tutti alla disperata ricerca di un lavoro, trovando magari uno stage; trascorria-mo ore ed ore tra offerte di lavoro onli-ne, la bacheca dell’università, il sito di Generazione Stage e le offerte sul sito Bachelor. Cerchiamo annunci più o me-no adatti a noi, mandiamo CV e parteci-piamo a decine di colloqui prima di riu-scire a conquistare il nostro agognato stage. E nelle serie tv?... Non funziona sempre così! Alcune realtà seriali ci hanno abituati molto bene in fatto di tirocini: gli “internship” che alcune serie americane ci propongono sono, beh…troppo belli per essere veri . Già da principio, dalla ricerca vera e propria dello stage, avvie-ne qualcosa di assolutamente irreale, e cioè che non sei tu che cerchi lo stage, ma è lo stage che trova te. Basti pensa-re a Gossip Girl dove la protagonista Sere-na Van der Woodsen, non solo trova lavoro come PR lo stesso giorno in cui decide di cercarlo, ma nel luogo più improbabi-le: in un ristorante, durante il pranzo, dopo aver consigliato ad una star di Hol-lywood di uscire dal retro per evitare i paparazzi. E, se a questo aggiungiamo che, il lavoro per cui viene assunta consiste nello stare seduta sul divano in vestaglia di seta, rifarsi le unghie e partecipare ad eventi mondani a cui avrebbe partecipato co-munque, possiamo davvero pensare di essere finiti nel mondo delle fiabe. In Glee le cose non vanno molto diversa-mente: il giovane Kurt, dopo essersi trasferito dall’Ohio alla Grande Mela, si candida per uno stage nella prestigiosa

rivista online Vogue, e la selezionatrice durante il colloquio non è altro che l’editore della rivista Isabelle Wright, interpretata da Sarah Jessica Parker. Il ragazzo verrà as-sunto in seguito ad un colloquio di pochissimi minuti per averla conqui-stata in fatto di stile, gusto nel vestire e intuizio-ne per la moda, e, la cosa che mag-giormente ha gio-cato a suo favore, è stata il condivi-dere lo stesso sta-to di provenienza (l’Ohio appunto). Come se non bastasse, pochi giorni do-po il suo arrivo nella redazione, Kurt è già diventato il numero uno: partecipa alle riunioni più importanti, i suoi pareri sono gli unici presi in considerazione e

Isabelle Wright diventa, oltre che la sua mentore, anche la sua migliore amica. Beh, uno stage perfetto! Un telefilm un po’ più realistico che, purtroppo, è andato in onda solo per una stagione su MTV, è Underemployed - Gene-razione in saldo. Raccon-ta di cinque neolaureati, divenuti molto amici du-rante il college, che spe-rano che i propri sogni di gloria possano avverarsi. Lou vuole diventare un

avvocato ambientale, Raviva vuole tra-sferirsi a Los Angeles e avere successo in campo musicale, Miles vuole diventare modello per Calvin Klein, Sophia vuole diventare una scrittrice mentre Daphne vuole solo avere successo. Sfortunata-mente non sempre i sogni si avverano e i cinque amici dovranno fare i conti con la vita reale fatta di colloqui andati ma-le, affitti da pagare, sfratti e lavori sotto-pagati e non qualificanti.

Infine, ritroviamo una delle rappresen-tazioni più crude della condizione di stage in Girls, dove la protagonista Han-nah è un’aspirante scrittrice che, dopo

essersi laureata, si trasferisce nella grande mela cercando di seguire i suoi sogni. L’unico impiego che riesce a tro-vare è uno stage non retribuito in una casa editrice e questa condizione la ob-bliga a farsi mantenere dai genitori che si stuferanno di lì a poco e decideranno di tagliarle i fondi. A quel punto, Hannah decide che è ora di chiedere finalmente una retribuzione adeguata al suo capo. Ed è questo il momento in cui viene…messa alla porta! In seguito, la sfortu-nata ragazza troverà un posto nella caf-fetteria dell’amico Ray trovandosi co-stretta a rimanerci. Quest’ultimo esem-pio rappresenta una condizione familia-re a molti laureati di oggi. Statisticamen-te, infatti, cresce sempre più il numero di laureati che vive un’esperienza analo-ga a quella di Hannah che, grazie ad un telefilm come Girls, ci ha finalmente regalato un po’ di vita vera, incentivan-do, attraverso il suo umorismo, i laureati che si immedesimano in lei, a non af-frontare sempre tutto con pessimismo, ma ad avere fiducia nel cambiamento. Anche nei telefilm il mondo del lavoro per i giovani non è tutto rose e fiori, dunque, ma per fortuna in tv c’è chi ce lo ricorda e chi, invece, ci fa volare in un mondo fantastico anche solo per qual-che minuto!

Federica Sangalli Ylenia Sannino

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The Graduates Chronicle

La domanda del mese

Mi candido o non mi candido?...questo è il dilemma!

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Buongiorno. Ho un dubbio: posso candidarmi ad una posizione di lavoro anche se mi sono laureata in una facoltà diversa da quella richiesta nell’annuncio? Grazie,

Sara Cara Sara, la tua è una domanda che ci è stata rivol-ta anche da altre persone perché, effetti-vamente, alcuni annunci di lavoro preve-dono dei ruoli e dei compiti che, rispetto al proprio percorso universitario, sem-brano essere attinenti, eppure tra i re-quisiti richiesti viene indicato un indirizzo di studi che non corrisponde al nostro. Questo, giustamente, può far sorgere dei dubbi. Il consiglio è quello di capire bene la ti-pologia di lavoro che si andrà a svolgere, il settore e le eventuali mansioni. Certo, non in tutti gli annunci di lavoro questi particolari vengono indicati, ma resta il fatto che saperlo è importante perché, a meno che tu non abbia una laurea in Lettere e l’annuncio richiede un laureato

in Ingegneria meccanica, è giusto non precludersi mai delle possibilità, soprat-tutto se si pensa di avere caratteristiche in linea a quelle indicate nell’annuncio. A volte può capitare, ad esempio, che si ricerchi un profilo più strutturato, ad esempio un laureato in Ingegneria ge-stionale con particolare interesse a fare esperienza nel settore marketing, per cui un economista specializzato in marketing non sa se sia il caso mandare la propria candidatura; noi consigliamo, pertanto, di leggere bene l’annuncio cercando di individuare le caratteristiche richieste per quel tipo di risorsa, e sottolineare nel proprio CV e nella propria lettera di presentazione le esperienze nel settore o l’eventuale percorso di studi attinente con il tipo di lavoro richiesto. Un altro esempio? Spesso gli annunci per ruoli in ambito marketing sono indirizzati esclusivamente ad economisti. Eppure altri indirizzi di laurea (per esempio, corsi di laurea in psicologia o sociologia) con-tengono diversi esami anche in marke-ting, sia di tipo quantitativo che qualita-tivo. Per questo, se l’annuncio parla di

un marketing non esclusivamente ana-litico o numerico ma comprende anche attività quali realizzare ricerche di mer-cato, curare i rapporti con i mezzi di informazione, organizzare le strategie di digital marketing (o del marketing sui social media), realizzare materiale pubblicistico o informativo, allora invi-are la propria candidatura anche non si è laureati in economia non è del tutto fuori luogo. Il CV e la lettera di presentazione, è bene ribadirlo, sono un vero e proprio “biglietto da visita”, e renderli il più efficace possibile e, perché no, in gra-do di destare la curiosità del seleziona-tore, può fare davvero la differenza. Spero di aver fugato tutti i tuoi dubbi, Sara. Ti faccio un grosso in bocca al lupo per la tua ricerca!

Ylenia Sannino Alta Scuola di Formazione Bachelor

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Bachelor Selezione Neolaureati

Bachelor contiene all’interno del suo nome la sua realtà: una società mul-tinazionale italiana nata nel 1998, unica specialista nella selezione di gio-vani talenti. Attualmente siamo in contatto con oltre 8.000 aziende e con un network di 100.000 giovani laureati italiani. Oltre all’attività di selezione, Bachelor si compone di altre due realtà: il Centro Studi e Ricerche Bachelor (il quale oggi redige rapporti di ricerca sul mercato del lavoro per laureati ed aziende, analizzando le dinamiche occupazionali riguardanti i giovani laureati), e l’Alta Scuola di Formazione Bachelor (scuola per l’occupabilità indirizzata unicamente a neo e giovani laureati). Tutte le ultime news e le ricerche in corso sono sul sito internet

(www.bachelor.it), e sulle pagine Bachelor su Facebook, Twitter e Linke-

din. Per informazioni: [email protected] .