Baby Magazine 1

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pediatria logopedia psicologia alimentazione Pedagogia curiosità link utili Copia omaggio babymagazine allegato alla rivista salutare

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Baby Magazine è un'allegato alla rivista salutare, vuole diventare il tramite tra voi e quel mondo sconosciuto e meraviglioso rappresentato dal diventare genitori, ma anche essere una guida sicura e consolidata ai migliori prodotti e servizi riguardanti il benessere della mamma e del suo bambino.

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pediatria

logopedia

psicologia

alimentazione

Pedagogia

curiosità

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Copia omaggio

baby

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re

Copia omaggio

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Salutare dedica a mamme e papà un nuovo prodotto per poter meglio comprendere e aff rontare il percorso della genitorialità, dalle cure medi-che alla scelta dei migliori prodotti in commercio.

Fornisce un servizio a 360 gradi che abbraccia tutti gli aspetti legati alla na-scita e alla crescita di un fi glio senza trascurare nessuna sfumatura.

Valuta i prodotti per mamme e bambini favorendo una scelta consapevole.Si avvale della professionalità di medici, pediatri, ginecologi, puericultori specializzati in infanzia e maternità ed è supportato dal forum dedicato ai genitori, http://paroladimamma.forumattivo.com , per discutere e confrontarsi su ogni aspetto legato alla crescita del proprio figlio .

Le esperienze, i consigli dei nostri esperti saranno un sostegno per quanti vivono questa meravigliosa esperienza.

Scrivete, comunicate, informate su tutto ciò che riterrete opportuno di-vulgare, scambiamo idee e consigli, facciamo della rivista uno strumento informativo a disposizione di tutti.

Il tuo contributo e la tua partecipazione consentiranno di diff ondere più informazioni a più persone.

Baby Magazine è distribuito in allegato a Salutare

Presso presidi ASL e Aziende Ospedaliere, cliniche, farmacie, parafarmacie e sanitarie con 72 espositori

e tramite il servizio di spedizione in abbonamento postale gratuito a privati, medici, ginecologi e pediatri.

babymagazine

contatto skype:

Page 3: Baby Magazine 1

SommarioRedazionaleÈ proprio il caso di dirlo: “È nato”!

Dopo mesi di lavoro eccoci qui, in casa “Salutare”, ad esporre il classico fi occo e a presentare il primo numero di Baby Magazine.

Numerose sono state le richieste dei lettori e delle lettrici che, fedeli ed im-pazienti hanno sommerso la redazione di domande circa la nascita di questo nuovo progetto editoriale.Baby Magazine parte proprio da qui: dalla necessità di voi mamme di essere sempre informate, capite e soddisfatte; dalla nostra volontà di venire incontro alle vostre esigenze, di chiarire i vostri dubbi, di aggiornarvi sulle problema-tiche più importanti e sulle notizie più attuali. Dal bisogno dunque di soddisfare le richieste di quelle donne che fanno sì che, nel Mezzogiorno, la Campania presenti il tasso di natalità più elevato in assoluto, superando la media nazio-nale.

Baby Magazine vuole diventare il tra-mite tra voi e quel mondo sconosciu-to e meraviglioso rappresentato dal diventare genitori, ma vuole anche essere una guida sicura e consolidata ai migliori prodotti e servizi riguardan-ti il benessere della mamma e del suo bambino.

Per fare tutto ciò Baby Magazine si av-vale di un comitato scientifi co compo-sto da illustri esperti in materia di infan-zia, ginecologia, pediatria e psicologia, che saprà dare, mese dopo mese, pareri e consigli riguardanti il connubio mam-ma-bambino.Non solo. Baby Magazine vuole mette-re in primo piano i genitori stessi e tutti quegli enti, istituzioni e associazioni che vorranno prendere parte al nostro progetto, dando così a voi la parola e sollecitando nuove discussioni e idee che saremo lieti di pubblicare.

Con l’entusiasmo di chi porta in grem-bo una nuova vita!

La Redazione.

Sintomi o “falso allarme”La favola del meseDiventare Genitori

Guida al gioco sicuroGiochiamo a parlare

Pedagogia clinicaIl massaggio in gravidanza

Pagine Baby

Il movimento in gravidanza

La carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale.

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6

Lo stato emotivo della madre

condiziona il feto

81116

2320

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Le malattie esantematiche nel bambino

L’allattamento materno (1a parte)

e poi...

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Baby Magazine è un allegato della rivista Salutare Reg. Tribunale Avin data 15/01/2004 N° 419

Editore: Ass. Culturale Salutare

Anno I, n°1 Febbraio 2009 Distribuzione gratuita

Collaborazioni:dott.ssa Mariangela Picardi, dr. Elio Caggiano, Alessandra Giannetti, dr.ssa Angela Carrino, dott.ssa Valentina Funicelli, dott.ssa Nanda Santoro, dr. Antonio del Sorbo, dott.ssa Leopoldina De Varti.

sito: www.salutare.infoe-mail: [email protected] skype: babymagazineTel.: 0825.74603 - fax: 0825.769808

Contributi: c/c postale n° 55117402 intestato all’Ass. Salutare via Due Principati, 210 Avellino

Stampa: Csd - Na

Crediti immagine: Copertina: © arash sabbagh - Fotolia

Comitato Scientifico:

Prof. Emerito Giuseppe Roberto Burgio - San Matteo (Pavia)

Prof. Pasquale Di PietroOspedale Gaslini (Genova)Pres. Nazionale SIP

Prof. Pietro Ferrara - Università Cattolica Sacro Cuore (Roma)

Prof. Alfred Tenore - Direttore Dip. Pediatria Università di Udine

Prof. Alberto G. Ugazio - Ospedale Bambino Gesù (Roma)

Prof. Alberto Villani - Ospedale Bambino Gesù (Roma)

dr. Elio Caggiano - specialista in pediatria - presidente dell’Associazione pediatrica “Per il Bambino”

dr.ssa Angela Carrino -specialista in pediatria

Come è possibile rice-vere a casa la rivista Baby Magazine? Per ricevere la rivista Baby Magazine a casa basta com-pilare in tutte le sue parti il form a pag. 22.

Sono un medico speciali-sta, come posso inviare i miei contributi redazionali?Per poter inviare articoli redazio-nali basta inoltrare la richiesta, il curriculum a: [email protected]

Sono una mamma e vorrei segnalare un prodotto e/o servizio utile o dare qualche suggerimento, a chi posso scrivere?Per comunicare le vostre opinioni, esigenze, proposte, esperienze oppure un parere

sulle strutture e i servizi di cui avete usufruito potete scrivere una mail a [email protected] oppure segnalarlo al forum paroladimamma (pag.30). Le segnalazioni saranno preziose per orien-tare gli articoli e i dossier che pubblicheremo sulla rivista.

Desidero contribuire alla vostra iniziativa e far crescere il progetto, posso sostenervi economicamente?È possibile fare un libero ver-samento sul c.c. 55117402 intestato all’Ass. Salutare via Due Principati, 210 Av.

Sono titolare di un'Azienda/struttura del settore maternità e infanzia. Come posso infor-mare i lettori circa prodotti, servizi e iniziative?Partecipare a Baby Magazine signifi ca sostenere un’iniziativa culturale intrapresa per sensi-bilizzare alla salvaguardia del benessere comune e di forni-re ai lettori oltre ai servizi, il sup-porto da consultare per esse-re sempre aggiornati. Per poter usufruire di Baby

Magazine telefonare al n° 0825 74603 o inviare una mail a [email protected] spe-cifi cando nome, recapiti e il settore dell'Azienda. Vi illustreremo le modalità di partecipazione promo-zionale.

Desidero ricevere infor-mazioni in merito ad un ar-ticolo o su di un argomento di specifico interesse, a chi devo rivolgermi?Per ricevere info più dettaglia-te su argomenti trattati sulla rivista o domande in merito ad alcune patologie, potete scrivere all'indirizzo [email protected] specifi cando i vostri dati anagrafi ci, recapito e tipo di richiesta.

Come è possibile rice-

sulle strutture e i servizi di cui avete usufruito potete scrivere una mail a [email protected] forum paroladimamma (pag.30). Le segnalazioni saranno preziose per orien-tare gli articoli e i dossier che pubblicheremo sulla rivista.

AssociazioneCulturale SalutareVia Due Principati, 210 83100 Avellinoinfo: tel. 0825 74603www.salutare.info

Scrivete a

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Piccoli protagonisti di questo mese sono...

Alessandra

Alessandra Picariello, 20 mesi. Mamma & Papà: Tina Orsini e Modestino Picariello Sofia

Sofia Faiella 3 anni - Mamma & Papà: Michela Anello e Arminio Faiella

V.I.B. Fai diventare il tuo bambino

protagonista di Baby Magazine!Inviaci le sue foto specifi candoil nome e la sua data di nascita,

il nome e cognome dei genitori all’ indirizzo mail:

[email protected] al nostro indirizzo:

via due Principati, 210 - 83100 AvellinoLe più simpatiche entreranno

a far parte dei nostri Vib!

Fiorenza Manganiello, 7 mesi Mamma & Papà:Paola Fanfarillo e Mario Manganiello

Fiorenza ManganielloFiorenza ManganielloFiorenza Manganiello, 7 mesi

Fiorenza

Olimpia d’Aquino, 2 anni Mamma & Papà: Maria Valentino Giancarlo d'Aquino

Olimpia d’AquinoOlimpia d’AquinoOlimpia d’Aquino, 2 anni

Olimpia

Per inviare le foto:V.I.B. (Very Important Baby)

Nome del bambino ___________________________________data nascita__/__/____

Nome e cognome della Mamma_____________________________________________

Nome e cognome del Papà ________________________________________________

Indirizzo ______________________________________________________________

_____________________________________________________________________

mail o tel: _____________________________________________________________

firma del genitore

___________________________

Autorizzo la pubblicazione della foto

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ABIO, Associazione per il Bambi-no in Ospedale ONLUS, è stata

fondata nel 1978 per promuovere l’umanizzazione dell’ospedale.

Da trent’anni i volontari ABIO si oc-cupano di sostenere e accogliere, in

collaborazione con medici e operatori sanitari, i bambini e gli adolescenti

che entrano in contatto con la strut-tura ospedaliera, oltre a supportare

i genitori che li accompagnano.

La carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale.

Fondazione ABIO Italia ONLUS coor-dina e promuove, sul territorio nazio-nale, l’attività delle Associazioni ABIO locali che con i loro 4.500 volontari offrono un valido e costante sup-porto ai bambini e alle loro famiglie. Scopo della Fondazione è sostenere le realtà pubbliche e private che pro-muovono l’umanizzazione dell’ospe-dale e l’accoglienza del bambino e della sua famiglia al fine di attenuare i fattori di rischio derivanti dall’ospe-dalizzazione. Per informazioni: www.abio.org.

La Carta dei Diritti dei Bambini e de-gli Adolescenti in Ospedale.

La Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale è un documento redatto da ABIO in col-laborazione con la Società Italiana di Pediatria. Essa fa riferimento alla Convenzione Internazionale sui Dirit-ti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989 e si ispira alla Carta di EACH del 1988, adattandole all’attuale situazio-ne italiana in base anche alla trenten-nale esperienza di volontariato ABIO presso le pediatrie. Il momento del ricovero per il bam-bino è molto delicato: l’ambiente sconosciuto, la perdita dei quotidiani punti di riferimento, la preoccupazio-ne per la propria salute, influiscono sull’equilibrio del bambino e dei suoi genitori. La Carta evidenzia l’impor-tanza di passare dal curare le malat-tie al prendersi cura dei bambini ma-lati: per questo sono importanti un ambiente il più possibile a misura di bambino, l’opportunità di garantire il gioco anche durante il ricovero, la necessità della presenza dei genitori, il diritto alle cure migliori e al ricovero

all’interno di reparti pediatrici. Il documento è stato diffuso nel cor-so del 2008 presso gli ospedali che hanno aderito all’iniziativa e distri-buito dai volontari ABIO nei reparti in cui prestano il proprio servizio. Fondazione ABIO Italia ha realizzato inoltre una campagna di sensibiliz-zazione e di promozione della Carta anche presso l’opinione pubblica e le Istituzioni; un Convegno organizzato a Roma nel novembre 2008 ha per-messo poi di fare un primo bilancio della diffusione del documento, oltre che di festeggiare il Trentennale di ABIO che ricorre proprio nel 2008.La Carta dei Diritti dei Bambini e de-gli Adolescenti in Ospedale gode del Patrocinio del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e del Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche per la Famiglia.

I T A L I AP E R I L B A M B I N OI N O S P E D A L E

Fondazione ABIO Italia onlus

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Page 7: Baby Magazine 1

1. I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad

avere sempre la migliore qualità delle cure. Possi-

bilmente a domicilio o in ambulatorio e, qualora

non esistessero alternative valide, in ospedale. A

tale fine deve essere garantita loro una assistenza

globale attraverso la costruzione di una rete orga-

nizzativa che integri ospedale e servizi territoriali,

con il coinvolgimento dei pediatri di famiglia.

2. I bambini e gli adolescenti hanno il diritto di

avere accanto a loro in ogni momento (giorno,

notte, esecuzione di esami, anestesia, risveglio,

terapia intensiva) i genitori o un loro sostituto

adeguato al compito e a loro gradito (nonni, fra-

telli, persona amica, volontari…), senza alcuna

limitazione di tempo o di orario.

3. L’ospedale deve offrire facilitazioni (letto, ba-

gno, spazio per effetti personali, pasti a prezzo

convenzionato) ai genitori dei bambini e adole-

scenti ricoverati e deve aiutarli e incoraggiarli –

se ciò è compatibile con le loro esigenze familiari

- a restare in ospedale. Inoltre, perché possano

adeguatamente prendersi cura del loro figlio, i

genitori devono essere informati sulla diagnosi,

sull’organizzazione del reparto e sui percorsi te-

rapeutici in atto

4. I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad

essere ricoverati in reparti pediatrici - e mai in

reparti per adulti – possibilmente aggregati per

fasce d’età omogenee affinché si possano tenere

in debita considerazione le differenti esigenze di

un bambino o di un adolescente. Non deve es-

sere posto un limite all’età dei visitatori, compati-

bilmente con il rispetto delle esigenze degli altri

bambini e adolescenti ricoverati e alle necessità

assistenziali del bambino o adolescente stesso.

5. Ai bambini e agli adolescenti deve essere assi-

curata la continuità dell’assistenza pediatrica da

parte dell’équipe multidisciplinare ospedaliera

24 ore su 24 sia nei reparti di degenza sia in pron-

to soccorso.

6. I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad

avere a loro disposizione figure specializzate (pe-

diatri, infermieri pediatrici, psicologi, mediatori

culturali, assistenti sociali, volontari) in grado di

creare una rete assistenziale che risponda alle

necessità fisiche, emotive e psichiche loro e della

loro famiglia.

7. I bambini e gli adolescenti devono avere quo-

tidianamente possibilità di gioco, ricreazione e

studio - adatte alla loro età, sesso, cultura e con-

dizioni di salute - in ambiente adeguatamente

strutturato ed arredato e devono essere assistiti

da personale specificatamente formato per acco-

glierli e prendersi cura di loro.

8. I bambini e gli adolescenti devono essere tratta-

ti con tatto e comprensione e la loro intimità deve

essere rispettata in ogni momento. A bambini e

adolescenti devono essere garantiti il diritto alla

privacy e la protezione dall’esposizione fisica e da

situazioni umilianti, in relazione all’età, alla cultu-

ra e al credo religioso loro e della loro famiglia.

9. I bambini e gli adolescenti – e i loro genitori -

hanno diritto ad essere informati riguardo la dia-

gnosi e adeguatamente coinvolti nelle decisioni

relative alle terapie. Le informazioni ai bambini

e agli adolescenti, specie quando riguardano in-

dagini diagnostiche invasive, devono essere date

quando possibile in presenza di un genitore e in

modo adeguato alla loro età, capacità di com-

prensione e sensibilità manifestata.

10. Nell’attività diagnostica e terapeutica che si

rende necessaria, devono essere sempre adot-

tate tutte le pratiche finalizzate a minimizzare il

dolore e lo stress psicofisico dei bambini e degli

adolescenti e la sofferenza della loro famiglia.

La Carta dei Diritti

dei Bambini e degli Adolescenti in ospedale.

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Page 8: Baby Magazine 1

Quali sono i sintomi della gravidanza?

Che differenze ci sono con quelli premestruali?

È possibile riconoscere dai sintomi una eventuale gravidanza prima ancora

di eseguire il test?

Sono queste le domande che si pongono tante future mamme o ragazze che hanno avuto rapporti non protetti.Prima di affrontare e differenziare la sinto-matologia delle varie situazioni, è doveroso ricordare che è naturale e giusto ascoltare il proprio corpo, ma che non bisogna stressar-si nella continua ricerca di conferme nell’uno o nell’altro senso.

La sindrome premestruale.È un insieme di sensazioni che le donne av-vertono prima dell’arrivo delle mestruazioni. Non è uguale per tutte le donne, né tutti i mesi: può essere più o meno intensa e alcu-ne hanno solo taluni dei sintomi. Si manife-stano dai 7 ai 4 giorni prima dell’inizio del ciclo e migliorano non appena inizia la me-struazione. I sintomi fisici più frequenti sono:- stanchezza- gonfiore addominale (ma a volte coinvolge anche le gambe, il viso o le mani)- dolori addominali e alla schiena, nella zona lombare- ritenzione idrica- nausea- aumento di peso- mal di testa

- dolore al seno e alle articolazioni- acne- stitichezza o diarrea- perdite fluide color latte

Mentre, quelli psicologici si manifestano con:- aggressività, irritabilità- crisi di pianto, malinconia, depressione- scarsa concentrazione- cambiamenti repentini d’umore

La colpa di questi sintomi è di so-lito ricondotta all’alterazione dell’equilibrio ormonale, che si crea prima della comparsa del flusso mestruale.

La prima gravidanza. Anche qui i sintomi precoci sono diversi e non assolutamente uguali per tutte le don-ne. Di solito compaiono nel secondo-terzo mese, ma alcune donne li avvertono già dopo 15-20 giorni dal con-cepimento.

I sintomi fisici più riscontrati sono:- mal di testa, vertigini- seno gonfio e doloran-te, con capezzoli sen-sibili e vene delle mam-melle più evidenti. Areola mammaria più scura e piccoli rilievi in superficie, chiamati tu-bercoli di Montgomery. A volte c’è la possibilità di provare pruri-to al seno.- stanchezza, sonnolenza

- aumento di sensibilità verso gli odori- perdite acquose più o meno bianche- dolori addominali, gonfiore- mal di schiena- nausea- stitichezza- poco appetito

- difficoltà di digestione

Sintomi o “falso allarme” ?

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Page 9: Baby Magazine 1

- amenorrea, assenza di mestruazioni- frequenza a urinare più spesso- aumento della temperatura (vicino ai 37°C)

I primissimi sintomi che si presentano riguardano il seno (1-2 settimane dopo il concepimento), segue la stanchezza (1-6 settimane dopo il concepimento), poi la sensibilità agli odori e la nausea (2-8 settimane dopo il concepimento).

I sintomi psicologici sono, invece:- cambiamenti d’umore- crisi di pianto, malinconia, depressione- scarsa concentrazione.

Questo tipo di sintomi si manifesta nel corpo femminile come risposta all’im-pianto dell’embrione nell’utero e alle modificazioni ormonali.

È davvero difficile diagnosticare una gravidanza unicamente dalla sintomatologia fisica evidente o dai cambiamenti di tipo psicologico, in quanto la situazione si presenta molto simile al periodo di sindrome premestruale. La presenza o non presenza di alcuni rispetto ad altri non è un segno positivo né negativo. Sicuramente, il fenomeno più significa-tivo è l’amenorrea, la mancanza delle mestruazioni, comune a tutte le gravi-danze. Anche questo, però, non implica ne-cessariamente gravidanza: ci sono altre cause che producono amenorrea, come stress, alimentazione, assestamento del ciclo.L’unico modo per accertare una gravi-danza è il test casalingo.

I test casalinghi sono decisamente co-modi e si distinguono non per affi-

dabilità, ma per sensibilità. Alcuni di questi si possono

eseguire a qualsiasi ora del giorno e non serve essere

a digiuno. Comunque è bene farsi consigliare dal

proprio farmacista di fi-ducia. Sono considerati “test

precoci” di gravidanza perché riescono a rilevare

dosi più piccole dell’ormo-ne Hcg, quindi si possono esegui-

re anche prima dell’arrivo previsto delle mestruazioni.

Bisogna ricordare però che, vi-sta la possibilità di falsi nega-tivi, per maggiore sicurezza, è sempre consigliabile eseguire

il test una seconda volta, aspet-tando magari qualche giorno in

più, e convalidare il risultato sottopo-nendosi alle analisi del sangue o delle urine.

L’ormone Hcg

La gonadotropina corionica umana (HCG) è un ormone prodotto dalla placenta sin dalle pri-missime fasi della gravidanza, per questo moti-vo il suo dosaggio viene utilizzato proprio per diagnosticarla.Il dosaggio può essere effettuato sulle urine o su sangue. Nel caso del test di gravidanza il dosaggio è definito qualitativo: è in grado di di-scriminare i campioni negativi (concentrazione dell’ormone inferiore a 25 mUI/mL, cioè milli-unità internazionali per millilitro) da quelli po-sitivi (concentrazione superiore a 25 mUI/mL). Il dosaggio effettuato a partire da un prelievo di sangue, invece, è quantitativo, dal momento che fornisce un valore numerico che può andare da zero a 300.000 mUI/mL circa.

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Page 10: Baby Magazine 1

La gravidanza è un incredibile periodo di trasformazione che coinvolge mente e corpo.

Il corpo della donna che accoglie, crea e accompa-

gna una nuova vita è la massima espressione della

più antica capacità creativa.

I cambiamenti fisiologici della gravidanza in-fluenzano lo stato fisico, le cui alterazioni più evidenti sono: la postura, il peso, l’equilibrio, la flessibilità, il tono muscolare, la respirazio-ne ed il livello di energia. Il movimento è uno dei modi per migliorare il benessere psicofisi-co in gravidanza. Il riconoscimento della sua validità ha radici molto antiche: nel mondo occidentale i greci avevano messo a punto uno speciale programma di esercizi per la gravidanza.

Il movimento in gravidanza serve perché:-incoraggia la consapevolezza -aumenta la flessibilità e la tonicità-migliora la circolazione e la respirazio-ne-aumenta il livello di energia-previene e rilassa dolori scheletro-muscolari-previene i più comuni disturbi-permette di raggiungere un buon rilassamento -migliora il sonno-offre radicamento (grounding) fisi-co emotivo-sviluppa risorse per gestire le sen-sazioni e il dolore in travaglio-facilita le posizioni che si potreb-bero adottare durante il travaglio

È stato dimostrato che il movimento in gravidanza :-riduce in modo significativo l’intensità del mal di schiena -riduce il rischio di diabete gestazionale-riduce lo stato d’ansia e l’alternanza di umori-non induce ipertermia nella madre-non influisce sul peso del feto-non riduce la crescita ed il volume della pla-centa-non c’è correlazione tra movimento/esercizi e distress fetale e frequenza del battito car-diaco fetale dopo gli esercizi-non induce il travaglio anzi previene il rischio di parti prematuri-non pospone l’inizio del travaglio-aumenta il tono e migliora le competenze di gestione per il travaglio-riduce il tempo del travaglio e la percezione dolorosa-riduce, significativamente, il numero delle donne che partoriscono con taglio cesareo-non cambia la quantità e la composizione del latte materno.

In ultima analisi, è stato dimostrato che il mo-vimento e gli esercizi in gravidanza riducono sintomi somatici, ansia ed insonnia e promuo-vono un buon livello di benessere psicologi-co. Secondo l’EBM (Evidence Based Medicine) il movimento in gravidanza ha una classifica-zione di tipo A ed è quindi da incoraggiare attivamente.

Le donne che frequentano un corso allatta-no più precocemente, in modo esclusivo e per più tempo; inoltre sono a minor rischio di ricorrere ad un taglio cesareo, sono a mi-nor rischio di ripetere un cesareo, richiedono meno frequentemente l’utilizzo di analgesici preferendo utilizzare altre strategie (movi-mento, massaggio, sostegno emotivo, voce, rilassamento, acqua,…)

a cura di: dott.ssa Mariangela Picardi

[email protected]

Il movimento in gravidanza

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Page 11: Baby Magazine 1

Plivio e il mistero della pioggia

La Favola del mese 11

In un giorno di forte pioggia, un ragazzino di nome Plivio giocando tra le vie del suo paesino, si inzuppò dalla testa ai piedi. Si chiedeva perchè piovesse così forte e soprattut-to da dove venisse tutta quella pioggia.

Così prese un secchio e aspettò che si riempisse, ma in men che non si dica, il secchio traboccò. Dunque prese un contenitore ancora più grande e quando questo fu pieno, un altro e un altro an-cora.

Il giorno dopo uscì il sole e Plivio era molto felice.

Così pensò: “Finalmente è finita tutta l'acqua del cielo, e finchè la terrò io, non potrà più scendere giù!”

Il giorno seguente notò che i contenitori non era-no pieni come il primo giorno... “Qualcuno sta liberando l'acqua”! pensò tra sé e si mise di guardia nascosto sui tetti con la fionda

tra le mani.Il sole coceva, lui era stanco e a pensarci bene ave-va una gran sete. “Non succede nulla se ne bevo un po'”, si disse e scese per dissetarsi. Tre secchielli erano quasi vuoti e anche in quelli più grandi si notava una diminuzione del livello. Era stupito, anzi furioso: due giorni a controllare e non era passato nessuno. I secchielli completamente vuoti non avevano nessun foro o altri segni di lacerazione. Mah, proprio un mistero!

Mentre si arrovellava il cervello per trovare una so-luzione sentì che gli scappava la pipì. Eh si, l'acqua che aveva bevuto voleva uscire; allo-ra capì, prese una bottiglia a la fece dentro.Poi subito la tappò.

Da allora è piovuto ancora e Plivio si è inzuppato tante volte, ma egli è pronto a giurarlo: “ne piove quasi un litro in meno”!

La Favola del meseLa Favola del mese

Page 12: Baby Magazine 1

Allattare il proprio bambino è un

evento naturale, ma talvolta le mam-

me, soprattutto se sono alla loro prima esperienza, possono trovarsi in diffi coltà.

Alcuni semplici consigli posso aiu-tarle in questo importante com-pito e possono prevenire le com-plicazioni più frequenti (ragadi, ingorgo mammario) che rendono difficile e doloroso allattare.

Per il bambino il latte materno è il miglior latte in natura: è adatto al suo fabbisogno nutrizionale, è completo e non richiede inte-grazioni, è sempre pronto alla

temperatura ideale e non costa nulla! Inoltre non è affatto una leggenda che garantisca ai bam-bini un'efficace protezione dalle malattie e, fattore non da poco, allattare favorisce l'instaurarsi di un legame affettivo tra madre e figlio molto profondo.

È molto importante che la posi-zione in cui la madre allatta e il modo in cui il bambino prende il seno siano corretti. Infatti la maggior parte delle difficoltà che si presentano (dalle ragadi alla scarsa produzione di latte) è do-vuta ad una posizione errata del neonato. Il bambino va sistemato sul fian-co, rivolto verso il corpo della mamma, e va sostenuto in modo che il suo viso sia di fronte al seno e il naso di fronte al capezzolo. È fondamentale che il corpo del bambino sia attaccato a quello

della mamma e che la sua testa sia in asse con il resto del tronco, per evitare che ruoti il capo per raggiungere il seno. Le posizioni più collaudate ed efficaci per allattare, sono essen-zialmente tre.Posizione seduta: è la più comu-ne. Il corpo del bambino viene so-stenuto con l'avambraccio, ma non è necessario che il capo si trovi nella piega del gomito. La mamma non deve chinarsi per porgergli il seno, ma deve avvicinare a sé tutto il corpo del bambino.

Posizione distesa: è utile quan-do si allatta a letto. La mamma deve porsi sul fianco accanto al bimbo, anche lui messo sul fian-co, girato verso di lei, con la testa all'altezza del seno. Posizione rugby: è particolar-mente indicata per le donne pre-disposte all'ingorgo mammario, perchè favorisce lo svuotamente anche dei dotti più profondi. È molto utile anche in caso di parto gemellare e di difficoltà ad attac-care il bambino. Bisogna tenere il bimbo come un pallone da rguby, sostenen-do il suo corpo con un braccio all'altezza dell'ascella e il capo con l'altra mano, in modo che la testa del piccolo si trovi davanti al seno.

Trovata la posizione giusta, come attaccare il bambino al seno?Bisogna aspettare che abbia la bocca aperta, come se stesse sbadigliando. Se è chiusa, può essere utile toc-care con il capezzolo il suo labbro superiore: il bambino, di riflesso, aprirà la bocca.

È importante, poi, avvicinare l'in-tero corpo del bambino al seno: limitarsi a spingere la testa o av-vicinare il seno al capo possono rendere difficoltoso e inefficace l'attacco. Quando il bambino prende il seno nella bocca, bisogna con-trollare come si è attaccato. Se ha la bocca ben aperta, ha af-ferrato gran parte dell'areola (la zona scura intorno al capezzolo) ed è visibile più l’areola sotto che sopra le labbra, il suo men-to è attaccato al seno e il labbro inferiore è retroflesso, allora si è attaccato bene. Se le cose non stanno così o la mamma sente dolore (l'attamen-to al seno non deve causarlo), bi-sogna interrompere la suzione e ricominciare da capo. Se lo desi-dera, la mamma può sostenere il seno, ma deve evitare di mettere le dita a forbice intorno al capez-zolo: va sistemata l'intera mano al di sotto del seno.

(1a parte)

Le posizioni per allattare.

Ragade: Le ragadi sono ulcerazioni lineari della pelle o delle mucose. Possono formarsi agli angoli del-la bocca, dietro l'orecchio, nella regione anale e, durante l'allatta-mento, al seno. In particolare, sicreano delle le-sioni superficiali della cute del capezzolo, ma a volte possono formare addirittura una raggiera su tutto l'apice del seno se la su-zione e l'attacco del neonato non sono corretti. Queste lesioni, per la loro natura, tendono a cicatrizzare con diffi-coltà divenendo croniche. Non c'è altro rimedio per la guari-gione se non la loro asportazione chirurgica.

a cura del dr. Elio Caggianospecialista in pediatria

Presidente dell’Associazione pediatrica “ Per il Bambino”

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Page 13: Baby Magazine 1

Il Pannolino primi mesi:

La pelle di un neonato trasmette una meravigliosa sensazione di morbidezza e delicatezza. Un pannolino più morbido che avvol-ge delicatamente il tuo bambino. Fascia in vita e linguette elastiche per il massimo della comodità e della sicurezza. Riduce del 40% le dermatiti da pannolino.

Il Pannolino ultra-assorbente:

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Il Pannolino che facilita il movimento:

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nolini sono fra i prodotti maggiormente utilizzati e di diverse tipologie e qualità.

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Qualche informazione in più per scegliere meglio:

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Page 14: Baby Magazine 1

Successivamente ci è stato traman-dato un altro rooming-in che era pro-grammato in una locanda, ma per “problemi tecnici” è poi avvenuto in una mangiatoia; come oggi, anche in quell’occasione l’arrivo di visitato-ri impedì che nella stanza ci fossero la tranquillità e la privacy necessarie dopo il parto.Nei secoli successivi si è continuato a partorire in ogni luogo, ma la mam-ma e il bambino rimanevano insieme per tutto il puerperio.È stato solo negli ultimi cinquant’an-ni che, spostando il parto in ospeda-le, si è cominciato a pensare che la mamma e il bambino potessero es-sere separati. Nella visione scientifica della nostra medicina moderna la donna che ha partorito ha necessità assistenziali specifiche e il suo bam-bino deve essere accudito da perso-nale specializzato.Effettivamente questo modo di procedere ha permesso di ridurre enormemente l’alta mortalità della mamma e del neonato; solo all’inizio del ‘900 in Occidente morivano circa il 18% dei bambini nel primo anno di vita, oggi ne muore meno dello 0.5%.Questo eccezionale risultato è stato raggiunto grazie all’uso degli antibio-tici, al monitoraggio della sofferenza fetale e alla possibilità di nascita per via chirurgica. Nella riduzione della mortalità materna e neonatale non ha invece contribuito la separazione del neonato dalla sua mamma.

Chi ha inventato il rooming-in moderno?Un neonatologo francese, Pierre Bu-din, nel 1907 scrisse un saggio nel quale osservava che “le madri sepa-rate precocemente dai loro bambini perdevano interesse per coloro che erano state incapaci di curare e nu-trire”. Durante la seconda guerra mondiale, a causa della carenza di personale, in alcuni ospedali si iniziò a tenere i neonati in camera con la mamma allo scopo di farli accudire e alimen-tare da lei; ci si accorse che in questo modo la mortalità per infezione cala-va sensibilmente.

È stato però solo dopo gli anni ’70 che gli studi di psicologia neonata-le hanno messo in evidenza quanto fosse importante per il benessere del neonato restare vicino alla madre. In particolare gli studi di Bowlby e poi quelli di Winnicott e Brazelton, hanno permesso di dimostrare che il rooming-in era la strada maestra per ottenere un efficace attaccamento madre-bambino. I vantaggi riguar-davano anche la capacità di allatta-re e di accudire il bambino: infatti, a distanza di mesi, chi aveva potuto seguire un regime di degenza assie-me al bambino mostrava significativi benefici nella relazione col figlio.Lentamente si è iniziato a capire che il neonato sano non aveva bisogno di personale specializzato che lo accu-disse al posto della mamma; l’azione

Il rooming-in è nato circa 100000 anni fa durante il pleistocene.

In quegli anni si partoriva nelle caver-ne, con poca igiene e molta scomodi-tà; la mamma scaldava il neonato e lo nutriva per 4-5 anni col proprio latte.

Quando è cominciato, e chi lo ha inventato?

Rooming-in

a cura di: Alessandra Giannetti

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dell’esperto doveva invece aiutare la madre a sviluppare e a far emergere competenze innate e istintive.In futuro sarà maggiore la richiesta di strut-ture e schemi organizzativi che favoriscano il legame mamma-bambino. Per evitare di dover portare l’ospedale “a do-micilio”, occorrerà impegnarsi per portare un po’ di casa in ospedale. Il rooming-in andreb-be considerato come la fase iniziale di questo tentativo apparentemente ovvio e banale.Stare con il proprio figlio accanto nella stessa stanza ospedaliera (ovvero effettuare il così detto “rooming-in”) consente di continua-re quella stretta unione (simbiosi) durata 9 mesi, di cui hanno bisogno sia la mamma che il bambino per entrare in contatto fin da su-bito.

È infatti risaputo, anche grazie a numerosi studi scientifici a riguardo, che accudire il prima possibile e il più possibile da vicino il proprio figlio significa prendere subito con-fidenza con i piccoli problemi quotidiani (suzione, allattamento, cambio pannolino) e risolverli con maggiore facilità, anche grazie al personale infermieristico ed ostetrico che risponde alle richieste della mamma stessa.In altri termini il rooming-in permette di ri-avvicinare sin da subito mamma e bambino, interponendo loro meno ostacoli possibili: infatti, il poter attaccare al seno il proprio pic-colo ogni qualvolta questi lo richieda, favo-risce il miglior avvio all’allattamento al seno e, in ultima analisi, migliora la reciproca co-noscenza perchè instaura la giusta relazione madre-neonato.

Per la durata del rooming-in non de-vono esistere regole, né imposizioni da parte del personale sanitario.

Ogni mamma è libera di scegliere se e quanto deve durare la pratica del rooming-in.

Certamente però per il neonato è provato che più tempo passa con la sua mamma e meno viene confuso da stimoli sensoriali diversi: basti pensare infatti che ogni bimbo alla nascita ha, ad esempio, un olfatto molto sviluppato (riconosce l’odore della mamma e del latte materno che poi è simile al liquido amniotico in cui era immerso) e ha un campo visivo ristretto a 20/30cm., che è la distanza tra gli occhi della madre e quelli del bambino quando questi è attaccato al seno!Strutture ospedaliere

pubbliche

Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati Città Ospedaliera Contrada Amoretta , Avellino - tel. 0825 203431 0825 203412

Ospedale Landolfi Via Melito Solofra - Tel. 0825 5301

Ospedale Sacro Cuore di Gesù - Fatebenefratelli Viale Principe di Napoli, 14/A Benevento - Tel. 0824 771111 (0824-771562 dr. La Brusca)

Azienda Ospedaliera G. Rummo Via dell´Angelo, 500 Be-nevento Tel. 0824 57111

Ospedale Civile San Giusep-pe Moscati Via Gramsci, 1 Aversa (CE) - Tel. 081 5001111 (081-5001426 URP)

Presidio Ospedaliero Santa Maria della Speranza Via Fiorignano Batipaglia (SA)

- Tel. 0828 674111 (0828-674334 URP) (0828-674290 Beatrice Lopar-do- primario pediatria)

Ospedale Santissima Annun-ziata Via Egiziaca a Forcella, 18 Napoli - Tel. 081 2542111 (081-2542622 URP)

Cliniche private accre-ditateCasa di Cura Santa Rita Via Appia Atripalda (AV) - Tel. 0825 629011

Casa di Cura Malzoni - Villa dei Platani Via C. Errico, 2 Avellino - Tel. 0825 7961

Casa di Cura Villa del Sole Via Appia, 35 Caserta - Tel. 0823 251111

Casa di Cura Tortorella Via N. Aversano, 1 Salerno

- Tel. 089 2578111 (089-2583188 dr.ssa Pietrasanta)Casa di Cura Villa del Sole Via Belvedere, 31 Salerno - Tel. 089 564111 (089-564420 direttore dr. Iandolo)

Rooming-in parzialeStrutture ospedaliere pubblicheAzienda Ospedaliera San Sebastiano Via Tescione, 1 Caserta - Tel. 0823 231111 (0823-232248 dr. Gaetano Rivezzi-respon-sabile nido - formatore regio-nale allattamento al seno)URP: 0823 232216

Ospedale Amico Gaetano Fucito Corso UmbertoI, 1 Mercato San Severino (SA) - Tel. 089 823111 (089-6911 centralino di Salerno)

Il rooming-in risulta nel complesso gradito alle donne nonostante fattori di carattere sociale e cul-turale possano creare con-crete difficoltà di imple-mentazione. Anche nelle strutture che non effettu-ino il rooming-in, la madre ha il diritto di richiederlo, e di allattarlo non a orari fissi ma a richiesta. Questo rientra nelle raccomanda-zioni dell'Oms e, in caso di obiezioni da parte del per-sonale, è bene ricordarle.

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Rooming-in

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a cura della dott.ssa Leopoldina De Varti, Psicologa e Psicoterapeuta

Diventare Genitori

Quando si diventa genitori? Quando il fi glio nasce o quando si

ha la notizia di aspettare un bambino o una bambina?

Si comincia a diventare genitori realmente quando ci domandiamo:Come faccio ad educare mio fi glio?

Qual è la maniera giusta?

Negli anni, a contatto con innumerevoli madri e padri e soprattutto bambini, mi sono convinta che ciò che è meglio per ogni figlio è ciò che ogni genitore riesce ad imparare dalla propria diretta esperienza e da quanto riesce a maturare attraverso la propria sensibilità e il proprio istinto. A cominciare dal primissimo scambio che avviene tra madre e figlio già quando questo è nella pancia ma-terna e poi dal contatto con il padre, ogni genitore si trova a confrontarsi con un ‘mondo bambino’ comple-tamente sconosciuto e che rivoluziona quella che era stata la vita di coppia fino ad allora. Il figlio rappresen-ta un notevole cambiamento emotivo, il nuovo ruolo di genitore mette in gioco molte parti di noi, perciò è accompagnato da ansie e paure, anche se è un cam-biamento positivo e gioioso. La prima cosa che si tende a fare è trasmettere pas-sivamente, senza rendersene conto, ciò che è stato trasmesso dai propri genitori, finendo così con il ripro-porre quegli stessi modelli che forse molto spesso ab-

biamo anche criticato. Una prima riflessione utile può es-sere proprio quella sull’origine della nostra educazione e chiedersi: quali sono i valori che ci sono stati offerti e che hanno formato in maniera deter-minante la nostra vita? Quali voglia-mo offrire ai nostri figli?

Tutti i genitori vogliono accudire al meglio i propri figli e li vogliono ve-dere felici; quello che manca è una sana autocritica e l’accettazione dei propri limiti umani.

Non ci sono dei criteri assoluti che possono essere considerati giusti e venire applicati come un manuale. La risposta alle situazioni va cercata nel momento stesso in cui si presentano davanti. Come si fa? Semplicemente basan-doci un po’ sulla nostra esperienza, un po’ sulla nostra cultura, ma so-prattutto facendo appello alla nostra sensibilità. Per esempio, se ascoltiamo il nostro corpo esso ci trasmetterà un even-tuale disagio di fronte alla situazione che stiamo vivendo. Nel rapporto con il figlio comprendere se si è agito nel modo giusto vuole anche dire es-sere in grado di sentire se proviamo armonia. Armonia vuol dire sentire tranquil-lità, piacevolezza nel contatto con il bambino e con l’ambiente che ci cir-conda. Quando non c’è armonia, se si os-serva sinceramente il bambino, ab-biamo subito la risposta e il genitore quando vede e sente che qualcosa non va, può osservare il proprio com-portamento; forse è distratto, forse è arrabbiato, forse è immerso in altri pensieri che lo portano con la mente e con le emozioni lontano dal bambi-no, pur essendo presente fisicamen-te. Il bambino reagisce a ciò che gli tra-

smette il proprio genitore: se avverte durezza s’impaurisce e si chiude, se sente attenzione si rilassa e così via. Non esiste un metodo razionale: per diventare madri e padri occorre met-tersi alla prova, accettare di sbagliare e soprattutto imparare ad ascoltare il figlio e imparare ad ascoltarsi inter-namente. Diventare genitori signifi-ca impegnarsi a creare per i figli un ambiente armonioso in cui possano crescere e svilupparsi al meglio delle proprie potenzialità.Giovanni Bollea afferma a proposito che: “Le madri non sbagliano mai” - e aggiunge: “mi riferisco a quella sintesi armonica di istinto-tradizione-cultu-ra, che ogni madre porta con sé. Una madre che non sbaglia, inoltre, può dare ancora di più se il marito-padre arricchisce con sicurezza e fiducia il contenitore familiare. Se poi anche i suoi genitori-nonni osservano con gioia e non criticano troppo il suo operato, e soprattutto se la nonna si limita a piccoli consigli e si mostra or-gogliosa della figlia, giovane madre”.

A partire dal 21 e 22 Marzo 2009, ad Avellino, inizierà il corso inten-sivo di formazione pratico ed esperenziale, sulla Relazione e la Comunicazione Psicocorpo-rea per insegnanti, educatori, psi-cologi, counseling, genitori e tutti coloro che ne sono interessati per motivi personali o professionali.

È un’iniziativa dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Visciano (NA) (prof.ssa Francesca Siringano). A richiesta sarà rilasciato attestato di partecipazione. Per info.: dr.ssa Leopoldina De Varti, 347 0352548.

Page 17: Baby Magazine 1

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L'analisi del pediatra sullo stretto rapporto psicologi-co che resiste alla recizione

del cordone ombelicale.

È necessaria la figura del pediatra, in quanto in possesso delle specifiche nozioni che gli permettono di conoscere il bambino dalla nascita, sia dal punto di vista fisico che men-tale e comportamentale, di aiutare lui e i suoi genitori a risolvere al meglio le problemati-che di “sviluppo” dell'individuo che si pre-senteranno fino alla soglia dell'età adulta. Non è un caso che a questo punto abbia ci-tato i genitori, infatti, il rapporto tra mondo circostante e bambino (e anche in parte tra bambino e pediatra) è mediato dall'azione dei genitori e soprattutto nel primo periodo di vita, dalla madre, la quale probabilmente, ha un regime circolatorio (pressione, fre-quenza cardiaca) diverso da quello del bam-

bino, a seconda del suo tipo di vita e delle sue esperienze.Ad esempio, se la madre è iperattiva, in con-tinuo movimento, è probabile che il bambi-no si sarà abituato a questo modo di vivere e, una volta nato, si aspetterà di essere conti-nuamente sballottato, bamboleggiato; se la madre è quieta e serena, il bambino proba-bilmente sarà preparato a vivere in un am-biente tranquillo. In un certo senso si può dire che sa più cose il bambino della madre che lei del figlio.Con la nascita si ha la divisione fisica dei due esseri, con il taglio del cordone ombelicale, ma (secondo Winnicot) non si ha una vera e propria separazione psicologica, in quanto il bambino non ha ancora una conoscenza di sé, cioè non si rende ancora conto di essere un'entità nettamente separata dalla madre, un'altra persona, e si sente un tutt'uno con lei. D'altro canto, negli ultimi mesi di gravidanza le madri si vanno orientando interiormente fino a divenire capaci di identificarsi in tutto

e per tutto col proprio bambino, su cui pro-ietteranno gran parte di loro, per il quale fi-nalizzeranno gran parte delle loro azioni.Questo processo prende il nome di “predi-sposizione materna primaria”. Ecco quindi che la coppia (duplice) divisa fisicamente al momento del parto, rimane unita (unica) psicologicamente ancora per molto tempo. Il bambino neonato nei pri-missimi mesi è protetto nella mente della madre come lo era fisicamente nel suo ute-ro, protetto in tutto e per tutto, come in un avvolgente abbraccio, che lo sostiene nelle sue esperienze del mondo.Questo fenomeno si chiama appunto “hol-ding” dall'inglese “abbraccio”.Tutti questi concetti sono mirabilmente rap-presentati nel dipinto della Francesca “La Madonna del parto”, che raffigura appunto la Madonna che, con l'espressione del viso dolce ed estatico e con il braccio che sem-bra quasi avvolgere e proteggere il ventre che contiene il bambino evidenzia perfetta-mente la predisposizione materna primaria e l'holding di tutte le madri.

Lo stato emotivo della madre condiziona il feto

a cura della dr.ssa Angela Carrino

Page 18: Baby Magazine 1

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Care Mamme e Papà, Come sapere se un prodotto è meglio di un altro? Certamente non si possono acquistare decine di prodotti per scoprire quello più adatto.

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Page 20: Baby Magazine 1

Tutti i bambini soprattutto nei primi anni di vita sono in continua esplo-

razione del mondo che li circonda e tutti i bambini amano giocare.

Il gioco per loro non è solo diverti-mento, è un modo per conoscere la

realtà e sviluppare le proprie capacità.

Guida al gioco sicuro

I marchi di garanzia Ogni giocattolo destinato ai bambini da 0 a14 anni deve riportare l’etichet-ta con il marchio CE, obbligatorio per gli oggetti in commercio nei Paesi dell’Unione che devono rispettare norme comunitarie. Tale marchio ga-rantisce che l’oggetto non abbia parti taglienti acuminate, pezzi piccoli che possano essere ingoiati, vernici o altri materiali tossici per inalazione o in-gestione, che sia fatto con materiali robusti e resistenti agli urti, che abbia una soglia di sicurezza per i suoni per evitare che il rumore provochi pro-blemi all’orecchio del bambino. Esiste poi un marchio “Giocattoli si-curi”, concesso dall’Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli alle aziende che certificano il loro prodotto e si sottopongono a test periodici per la verifica delle loro dichiarazioni. La presenza di questo marchio costi-tuisce quindi un’ulteriore garanzia di sicurezza. La sigla IMQ (Istituto Mar-chio di Qualità) garantisce invece i giocattoli che vanno ad elettricità o con pile.

A ogni età il suo gioco Il marchio con un viso di bambino indica giochi adatti a chi ha meno di 3 anni. Prima di acquistare un gio-cattolo, verificate se la confezione riporta l’indicazione “non adatto ai bambini di età inferiore a 36 mesi”: questa scritta avverte gli adulti che il prodotto può essere pericoloso, per-ché magari contiene parti di piccole dimensioni, che il bambino piccolo potrebbe ingerire. Le indicazioni della fascia d’età del bambino al quale il gioco è destina-

to non sono obbligatorie, sono un servizio in più fornito dal produttore per aiutare gli adulti a scegliere: dare ad un bambino un gioco previsto per un’età diversa dalla sua non farà sfruttare appieno le sue potenzialità e forse non lo farà nemmeno diver-tire.

Gli obblighi dei costruttori Sulla confezione deve comparire il nome del fabbricante e/o dell’impor-tatore (in caso di necessità è così pos-sibile rivolgersi a chi è in grado di for-nire informazioni esatte sul prodotto) e le istruzioni d’uso devono essere in italiano. Un decreto del Ministero dell’Indu-stria vieta il commercio di giocattoli di plastica al Pvc morbido che con-tengono più dello 0,05% di ftalati, sostanze chimiche che servono a mantenere morbida la plastica e che, se ingerite dal bambino nel mettere in bocca il gioco, possono essere dan-nose. Tuttavia, la difficoltà ad effettuare controlli a tappeto sui vari prodotti importati, anche a marchio CE, impo-ne la massima cautela per evitare di acquistare beni pericolosi. È bene dunque preferire l’acquisto di articoli di provenienza certa e che siano chiaramente etichettati come privi di Pvc.

I controlli dopo l’acquisto Una volta acquistato il giocattolo è bene controllare periodicamente che l’uso non lo abbia privato dei requisiti essenziali di sicurezza. Per quanto ri-guarda i pupazzetti, per esempio, oc-corre verificare che gli occhi, il naso,

Al giocattolo spetta, quindi, un ruolo di primo piano e prima di acquistarne uno è bene verifi-care l’età a cui esso è indirizzato e, soprattutto, controllarne la sicurezza. Vediamo insieme come scegliere senza correre il rischio di sbagliare.

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Un ruolo essenziale che la figura del papà riveste è quello del compagno dei primi gio-chi, specie se si tratta del primogenito/a. Il legame che si stabilisce tra madre e figlio durante i mesi di gravidanza continui in ma-niera speciale anche dopo, tanto che nei primi mesi di vita il bambino non percepisce la madre come qualcosa di esterno a sé. Il padre, invece, subentra pian piano, in ma-niera discreta, nella vita del bambino, ma ne diventa comunque parte insostituibile. Non sottrae spazi alla mamma, ma ne conquista di propri.

L’inserimento della figura del papà, quindi, è essenziale per lo sviluppo e la crescita armo-niosa di vostro figlio. Non è mai troppo tardi per intraprendere un rapporto d’amore o un dialogo, ma prima accade e più sarà naturale e facile. Il gioco è il modo più semplice per cominciare a comunicare con un figlio. Fin dai primi mesi di vita comincia a essere attratto da tutto ciò che lo circonda, luci, suoni e rumori. Non è ancora in grado di giocare da solo (ci vorrà del tempo) perciò è richiesta la partecipazione attiva. Nessuno può insegnare cosa fare e come farlo. Certe cose vengono d’istinto, oppure si affinano attraverso una serie di prove ed errori. Inu-tile dire che qualche volta ci si sentirà un po’ stupidi, ma è del tutto normale, la corazza da “persone serie” è difficile da scalfire, specie a una certa età.

Una cosa da chiarire fin da subito è che i bam-bini, anche quelli molto piccoli, non sono di vetro, pronti a rompersi al minimo urto. Anzi, in proporzione sono molto meno fragili e de-boli degli adulti. Innanzitutto sono elastici e poi hanno una forza sproporzionata rispetto

al loro peso. Quindi, non sottovalutate le ca-pacità fisiche dei vostri bambini, sono molto più forti e resistenti di quanto sembri. Tuttavia, non bisogna esagerare nella dire-zione opposta! A poco a poco si familiarizza con le capacità fisiche e motorie del bambi-no e si riescono a calibrare bene i propri “in-terventi”. Per quanto possa essere divertente far gio-care un bimbo sotto l’anno di età (ridono molto facilmente), la parte più divertente del ruolo del papà arriva più tardi, quando il bambino comincia a muoversi con disinvol-tura e a manifestare le proprie preferenze. I giochi, a questo punto, diventano interatti-vi e qualunque oggetto può essere utile ad aiutare il bambino ad esplorare il suo mon-do. Per lui molte delle cose che vede e che tocca sono assolute novità.

La scoperta cosciente della forza di gravità, ad esempio, è fonte d’innumerevoli giochi ed esperimenti. Non crediate che vostro figlio si diverta a lanciare gli oggetti e romperli, in realtà sta facendo esperimenti scientifici!

E scoprirà presto che il preziosissimo vaso dono di nozze della zia Adelina, urtato con perizia, si frantumerà in pezzi di dimensio-ni microscopiche, ma anche che incollando questi ultimi non otterrà nuovamente il vaso in tutto il suo splendore. In parole povere; attenzione alla voglia di scoperta! Non c’è da sorprendersi che il bimbo vo-glia ripetere all’infinito determinate azioni, come lanciare un oggetto o arrampicarsi in luoghi proibiti. Porre delle barriere e dei veti è rischioso, lui tenderà comunque a non ri-spettarli. È più logico eliminare - alla fonte - possibili situazioni di pericolo e fargli invece toccare tutto ciò che desidera. Dopo un certo numero di tentativi si stan-cherà e comincerà a capire che certe cose “non vanno fatte”. A poco a poco comincerà a giocare con la palla, le costruzioni, i puzzle e manifesterà interesse verso i libri colorati che, realisti-camente, vorrà sentire commentati da voi. Inoltre, cari padri, non crediate che solo ai maschietti piacciano i giochi d’azione: anche le bimbe adorano saltare e fare le capriole!

Papà, giochiamo insieme!!!

i bottoni e tutte le parti applicate siano an-cora ben salde e che nell’imbottitura non ci siano penetrati oggetti duri e appuntiti come aghi, chiodi, schegge. I sonaglini o i giochi che contengono ma-teriale piccolo al loro interno, devono rima-

nere integri, affinché il bambino non possa prenderlo e metterlo in bocca. Per i giocattoli a batteria occorre accertarsi che la parte contenente la pila sia integra e che il bambino non riesca ad aprire lo spor-tello di accesso alla batteria.

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Page 22: Baby Magazine 1

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Page 23: Baby Magazine 1

Alla nascita il bambino entra in un mondo fatto di

suoni, immagini, parole e sensazioni: il mondo della

comunicazione, che abbiamo popolato con la nostra voce, i nostri ge-

sti, le nostre parole.

È il volto della madre il primo stimolo per il bambino allo scambio comunicativo.Nell’interazione la madre guida il bambi-no alla conoscenza di sé e del mondo, poi poco alla volta si sviluppa la capacità di capire e di comunicare che permetterà al bambino di riconoscere, nominare ed evo-care. Prevenire e/o trattare precocemente un disturbo di linguaggio, vuol dire evitare al proprio bambino un probabile, futuro, insuccesso scolastico.

Da 0 a 9 mesi La prima comunicazione del bimbo avvie-ne attraverso il pianto, il sorriso, lo sguardo, il movimento del corpo, le vocalizzazioni. Dai 3 mesi produce suoni più svariati e si-mili a quelli linguistici, impara ad ascoltare

quando una persona gli parla, la guarda voltando gli occhi o la testa.

Da 9 a 18 mesiLe sillabe prodotte sono sempre più varie ripetute ( pa-pa, da-ta-ca...). in questo pe-riodo il bambino mostra di comprendere le espressioni semplici rivolte a lui dall’adulto. Importante è l’apparizione del gioco, attra-verso l’utilizzo corretto degli oggetti di uso quotidiano (prende un cucchiaio e finge di mangiare,...), del gesto (indicare, mostrare, richiedere) precursore delle prime parole, dell’espressione verbale, inizialmente af-fiancata al gesto che, gradualmente, viene abbandonato.

Da 18 a 36 mesiIl bambino sviluppa e utilizza un numero sempre maggiore di parole (in media da 80 a 500), scoprendo che tutte le cose hanno un nome. Dai 24 mesi circa, cominciano ad apparire frasi di due o più parole e si perfeziona-no sempre di più tutte le componenti del linguaggio, anche se possono permanere difetti di pronuncia.

Da 3 a 6 anniL’ingresso nella scuola dell’infanzia stimola

ulteriormente lo sviluppo del linguaggio, grazie alla socializzazione e all’attività di-dattica. Il linguaggio si struttura in maniera più precisa intorno ai 4 anni, la pronuncia è corretta.Dopo i 4 anni migliorano le abilità di conver-sazione e la capacità di raccontare, dovute all’incremento dei tempi di attenzione.

Intorno a 5 anni il bambino inizia a riflette-re sui vari aspetti del linguaggio (giochi di parole, rime, fusione e segmentazione fo-nemica e sillabica), premessa fondamenta-le per i successivi apprendimenti scolastici (fase che deve essere seguita in maniera specifica nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia).

Bisogna ricordare una cosa fondamentale: il bambino che impara a leggere e scrivere non è diverso da quello che impara a par-lare e a pensare.Un armonioso sviluppo del linguaggio rap-presenta un importante segnale di benes-sere, un suo disturbo o ritardo può indica-re difficoltà nelle altre aree dello sviluppo psicofisico e/o influenzare gli apprendi-menti della lettura, scrittura e calcolo.

Lo sviluppo comunicativo - linguistico nella prima infanzia.

a cura della dott.ssa Valentina Funicelli

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Salerno - Via delle Calabrie, 41 Tel.: 089 301874

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Il disagio infantile è un’emergenza che sta

assumendo dimensioni dav-vero allarmanti. Secondo una

ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un bambino su 5 è affetto da

psicopatologie e questa è una cifra tristemente destinata ad

aumentare: si calcola infatti, che entro i prossimi 20 anni

sarà circa il 50% della popola-zione tra O e 18 anni a

soffrire di questi problemi.

La stessa Organizzazione Mondiale della Sa-nità ha catalogato i principali fattori di rischio psico-sociale alla base del disagio infantile e tra questi grande rilievo assumono gli stili educativi, quali modello e rinforzo della per-cezione di sé, del mondo e della vita. È innegabile, infatti, che esista un’intima cor-relazione tra stili educativi e pensiero disfun-zionale. È il caso di una modalità iperansiosa che si connota attraverso la trasmissione di mes-saggi che pongono il bambino in uno stato di costante allarme (per es. “non correre che ti fai male”, “non salire sul muretto che cadi”, “non toccare il gatto che ti prendi le malat-tie” etc.).Un simile atteggiamento, presumibilmente, costringerà il bambino ad ipotizzare l’esi-stenza di un mondo invaso da ogni sorta di pericolo e ciò lo renderà pauroso, insicuro e alla ricerca ossessiva di sicurezza. Caratteristiche analoghe si riscontrano nel-lo stile educativo iperprotettivo, che pone un’attenzione eccessiva all’incolumità emo-tiva del bambino, postulando che qualsiasi frustrazione possa incidere irreversibilmen-te nella sua vita. L’iperprotezione finirà con

l’ostacolare la capacità di tolleranza ed ela-borazione delle frustrazioni, costringendo il soggetto ad un eccesso di egocentrismo.Vi sono poi, stili educativi quali l’ipercritico e il perfezionistico che si basano sul ruolo dell’adulto quale giudice esigente ed insin-dacabile; tali genitori comunicano al figlio che egli vale qualcosa e merita di essere amato solo se riesce in tutto quello che fa. È inevitabile che il timore della disapprova-zione si traduca in paura di sbagliare e in un basso livello di autostima. Vi è infine lo stile educativo incoerente. L’incoerenza può essere di tipo intraperso-nale, quando i genitori tendono a punire o gratificare il figlio a seconda del loro umore; o interpersonale, nel caso in cui il rimprovero non si basi su regole chiare e stabilite. Ciò, presumibilmente, indurrà il soggetto ad un tale relativismo per cui gli sarà difficile in età successiva distinguere il giusto dallo sba-gliato, il bene dal male.Si configurano così, già in età infantile quei profili psicopatologici che un tempo erano prerogativa dell’età adulta: stress, ansia, de-pressione, diffuso senso di inadeguatezza. Sono le forme degenerative della cultura occidentale ormai riscontrabili in ogni ambi-to della stratificazione sociale con una par-ticolare accentuazione nei cosiddetti ceti medio-alti.Modalità e contesti educativi sono oggi, og-getto di analisi e di intervento della Pedago-gia Clinica. La Pedagogia Clinica è una disciplina scienti-fica che ha saputo armonizzare i significativi principi teorici su cui si basa con un comples-so organico di conoscenze e competenze in-novative indirizzate al vasto panorama dei bisogni educativi della persona. In tal senso, l’azione del pedagogista clinico non si esau-risce in un intervento sui sintomi del disagio o della patologia; al contrario, in quanto ap-proccio olistico, coinvolge l’individuo nel-la sua globalità, e tenendo conto del vizio educativo non esclude la coppia genitoriale cui vengono forniti strumenti di lettura del disagio e strategie educative.

Gli stili educativi e il disagio infantile.

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“Barchette di carta”Sostegno alla genitorialità

A partire dal 16 febbraio, in oltre 20 scuole dell’infanzia cattoliche sono stati attivati centri di ascolto e di so-stegno psicopedagogico per i geni-tori. L’iniziativa, fortemente voluta dalla Federazione Italiana Scuole Materne e dall’Ufficio Scuola Diocesi di Avel-lino si connota per il forte carattere sociale ed educativo e per la capacità di cogliere con attenzione le diverse domande (implicite ed esplicite) delle famiglie.Uno dei bisogni che i genitori espri-mono è, infatti, l’opportunità di trova-re spazi di confronto e di condivisione con altri adulti sulle responsabilità e le fatiche dell’educare.Diventare genitori comporta un pro-cesso di cambiamento e di ridefini-zione dell’identità sia del singolo che della coppia. Passare dalla dimensio-ne di coppia allo “status genitoriale” rappresenta una transizione che mo-difica la vita e l’organizzazione fami-liare e implica aggiustamenti e nuove modalità di funzionamento.Il progetto “le barchette di carta” si in-serisce in questo percorso e si articola in incontri diversificati per temi, biso-gni e approfondimenti, riconoscendo la scuola come luogo privilegiato d’in-contro tra le famiglie e le istituzioni e come punto di riferimento per bam-bini e genitori. L’obiettivo di fondo è quello di offri-re ai genitori uno spazio di pausa, un tempo per sé, per fermarsi a riflettere sul proprio stile educativo, sull’essere padre e madre e sulle scelte da affron-tare insieme.

L’iniziativa è coordinata dalla dott.ssa Nanda Santoro, presidente della Federazione Italiana Scuole materne di Avellino, dalla psicologa Carmen Guarino e dalla pedagogista Epifania Gimmelli.

Per informazioni: tel.: 0825 35320

a cura della dott.ssa Nanda Santoro

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Il massaggio in gravidanza o massaggio prenatale è una

pratica che asseconda le ne-cessità del corpo della futura mamma nel corso delle varie

fasi che precedono il parto.

È una convinzione sbagliata credere che vada effettuato solo in presenza di dolori o disturbi articolari. Durante la gravidanza il massaggio é di otti-mo beneficio non soltanto quando vi sono dei disturbi quali lombagie, sciatica, crampi muscolari, dolori delle ossa e delle artico-lazioni, ma anche in gravidanze del tutto normali per migliorare il tono muscolare, favorire una buona ossigenazione della pel-le, stimolare la produzione di endorfine con benefici effetti sugli stati d’ansia. Lo scopo è quello di accrescere le funzioni dei muscoli e delle articolazioni, migliorare la circolazione, tonificare il corpo e rinvigori-re la donna sia sul piano fisico che mentale. I benefici fisici, inoltre, comprendono la ridu-zione dello stress ormonale e di quello fisico legato alla trasformazione del corpo della donna durante la gravidanza. Può preveni-re, tra l’altro, le smagliature derivanti dalla distensione della pelle, migliorando la sua elasticità attraverso una stimolazione della circolazione sanguigna.Il massaggio prenatale non differisce, so-stanzialmente, dal massaggio tradizionale, se non fosse per la posizione della donna che dovrà essere supina o su un fianco per non influenzare negativamente la posizione del feto nell’utero e per una serie di accor-tezze mirate a tutelare la salute della madre e del bambino.Le zone che dovranno essere maggiormente stimolate nel massaggio prenatale sono la regione pelvica, la spina dorsale e la musco-latura della schiena. La regione addominale,

in particolare, dovrà essere solo minima-mente sollecitata, senza esercitare pressio-ni. Durante il terzo trimestre si presentano generalmente alcuni disturbi dovuti all’au-mento di volume del ventre: si può osserva-re come all’accentuarsi della lordosi lombare fisiologica possano apparire crisi di lombal-gia che verranno trattate come lombalgie comuni.Nello stesso periodo le articolazio-ni sacro-iliache si divaricano, provocando alcuni disturbi. In entrambi i casi i massag-gi aiuteranno ad alleviare i fastidi delle ge-stanti. Un’altra complicazione è dovuta alla compressione delle vene iliache esercitata dell’utero: la conseguenza è una diminuzio-ne della circolazione venosa con probabile comparsa di varici. Queste andranno trattate come si farebbe in qualsiasi altra terapia antivaricosa.Durante la gravidanza non si devono trattare le mammelle, tranne in certi casi, quando la massaggiatrice-ostetrica farà un leggero impastamento e svuotamento venoso per preparare i dotti galattofori alla lattazione successiva.Tra i benefici che produce il massaggio pre-natale ci sono anche un generale senso di rilassamento e la diminuzione dell’insonnia, il sollievo alle articolazioni, relativamente al peso che devono sopportare nel corso della gravidanza, ma anche al collo e alla schiena, provati dallo squilibrio dei muscoli e dalla re-lativa debolezza. Il massaggio aiuta, inoltre, a mantenere la postura corretta, a preparare i muscoli ad essere usati durante il parto, a ridurre il gonfiore delle mani e dei piedi e ad alleviare il mal di testa.Il massaggio prenatale non presenta par-ticolari problemi di sicurezza per la salute della donna, ma è sempre consigliabile con-sultare il proprio medico prima di affidarsi alla pratica di un terapista, specialmente se si dubita della sua esperienza. In ogni caso, è bene informare il massaggiatore dei pro-blemi fisici che si stanno avvertendo durante la gravidanza, prima di iniziare il massaggio. In linea generale e salvo controindicazioni

mediche il massaggio è possibile, tuttavia è assolutamente vietato affidarsi a tele prati-ca in presenza di minaccia di aborto che si manifesta con perdite di sangue più o meno abbondanti.

Il massaggio è generalmente controindi-cato nelle seguenti situazioni:

fuoriuscite di acqua o di sangue, diabete, malattie contagiose, febbre, nausee mattu-tine, vomito o diarrea, vertigini, palpitazioni, dolori inusuali, alta pressione sanguigna, do-lori addominali.

Il massaggio in gravidanza potrà riguardare ogni parte del corpo ma non dovrà insistere nell’area delle ossa dell’anca o del tallone, poiché essi sono collegati all’utero e una loro eccessiva stimolazione potrebbe causare un travaglio prematuro.

Altre situazioni fisiche da non sollecitare in al-cun modo nel corso del massaggio sono: eruzioni cutanee, ferite aperte o contusioni, infiammazioni, vene varicose, infezioni locali.

Il massaggio in gravidanza

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Alcuni medici sconsigliano la pratica del massaggio durante il primo trimestre di gravidanza a causa dei forti cambiamenti fisici ed ormonali cui è soggetta la donna.

Solo a partire dal secondo trimestre, infatti, la don-na avrà acquisito dimestichezza con la gravidanza e potrà giovare delle sollecitazioni del massaggio. Sollecitazioni che non dovranno comunque essere mai troppo insistite per non causare disagio e do-vranno essere accompagnate da un dialogo costan-te e rassicurante tra il terapista e la futura madre.

Nel secondo trimestre il massaggio potrà essere effettuato una volta alla settimana per una dura-ta variabile tra i 10 minuti e un’ora, nel terzo tri-mestre la frequenza dei trattamenti potrà anche raddoppiare. L’uso di lozioni durante il massaggio è ammesso purché siano inodori, nel rispetto della alta sensibilità olfattiva della donna in gravidanza. Il luogo ove avverrà il massaggio dovrà essere ben ventilato per l’intera durata del trattamento, ed è raccomandata anche la presenza di musica, purché calma e rilassante.

Una volta concluso il parto, la cosa migliore è aspet-tare i classici 40 giorni per riprendere o cominciare qualsiasi massaggio: durante questo periodo l’ute-ro deve far cicatrizzare le ferite del parto e ritornare alle dimensioni e alla posizione normale, così come l’intestino che viene leggermente dislocato.

In seguito il massaggio aiuterà la muscolatura ad-dominale a recuperare il tono e avrà dunque un effetto estetico.

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a cura del dr. Antonio Del SorboSpecialista in Dermatologia e Venereologia

Le malattie esantematiche nel bambino

Con le vaccinazioni di massa si assiste attualmen-

te ad un aumento relativo delle malattie

esantematiche meno note.

Il termine esantema deriva dal greco ( = sbocciare) e viene utilizzato per indicare un vasto gruppo di eruzioni cuta-nee, che in età pediatrica prendono il nome di malattie esantematiche.

Il Morbillo (prima malattia) è causato dal pa-ramyxovirus ed è molto contagioso. Dopo un’incubazione di circa 2 settimane, inizia il cosiddetto periodo pre-esantemati-co, caratterizzato da febbre alta, raffreddore e congiuntivite. Dopo qualche giorno inizia a presentarsi l’eruzione cutanea (esantema rosso vivo), che inizia al viso per poi interessare in poche ore tutto il corpo. Prima della distribuzione del vaccino, il morbillo era molto frequente tra i bambini, mentre oggi lo osserviamo soprattutto tra gli adulti non vaccinati. La vaccinazione trivalente (antimorbillo, rosolia e parotite) può essere utile nella prevenzio-ne della malattia e delle sue possibili com-plicanze (es. panencefalite, polmonite, otite, etc).

La Scarlattina (seconda malattia) è causata da una tossina prodotta dallo streptococco beta emolitico di gruppo A. Dopo un periodo di incubazione di 3-4 gior-ni, inizia il cosiddetto periodo pre esante-matico, caratterizzato da febbre alta, mal di gola e lingua di colore rosso lampone. Dopo qualche giorno l’eruzione cutanea (esante-ma rosso scarlatto) esordisce a livello delle grandi pieghe (ascelle, inguine, collo) per poi interessare nel giro di una giornata, il resto del corpo. La terapia antibiotica consente la

risoluzione della malattia e la prevenzione di possibili effetti collaterali (es. febbre reuma-tica, glomerulonefrite acuta, etc).

La Rosolia (terza malattia) è causata dal ru-bivirus. Dopo un periodo di incubazione di 2-3 settimane, inizia il cosiddetto periodo pre esantematico, caratterizzato da febbre, ingrossamento dei linfonodi nucali e artral-gia. Dopo qualche giorno inizia a presentar-si l’eruzione cutanea, caratterizzata da un esantema a piccole papule non confluenti, che interessa in poche ore prima il viso, poi il tronco e le gambe. Si tratta di una malat-tia autorisolutiva e che non causa particolari problemi, tranne se contratta in gravidanza, a causa dei gravi effetti che può avere sul feto.

La Scarlattinetta (quarta malattia) è detta anche malattia di Filatov Duke e colpisce i bambini tra i 2 e gli 8 anni. Oggi si tende a considerarla come una forma attenuata di scarlattina.

Il Megaloeritema Infettivo (quinta malattia) è causato generalmente dal parvovirus B19 ed è contagioso. Esordisce dopo un periodo di incubazione di alcuni giorni, con febbre e rinorrea. L’esante-ma compare dopo alcuni giorni e conferisce alle guance un aspetto rosato “schiaffeggia-

to”, mentre agli arti l’eruzione assume per lo più una distribuzione a rete. Si tratta di una malattia autorisolutiva e che non causa particolari problemi, tranne se contratta in gravidanza, a causa dei possibili effetti che potrebbe avere sul feto.

L’esantema Critico (sesta malattia) è pro-vocato da un’infezione da herpes virus di tipo 6 e di tipo 7 ed interessa generalmente bambini di età compresa tra 6 mesi e 2 anni. Dopo un periodo di incubazione di 2-3 setti-mane, inizia il cosiddetto periodo pre esan-tematico, caratterizzato da febbre altissima, raffreddore e mal di gola. Dopo 3-4 giorni la febbre regredisce bruscamente dando luogo ad un esantema morbilliforme che parte dal tronco e si distribuisce in poche ore al collo, al viso e agli arti. La febbre raggiunge talora i 40°C e può causare convulsioni. Si ritiene che una riattivazione di questi virus nell’adulto, potrebbe dar luogo alla cosid-detta pitiriasi rosea di Gibert, in maniera del tutto analoga a quanto avviene con il virus della varicella e l’herpes zoster.

Tra le Malattie Esantematiche ricordiamo anche la varicella, l’herpes zoster, l’eruzione pustolosa generalizzata acuta (AGEP), l’epi-dermolisi stafilococcica acuta (SSSS), l’acro-dermatite papulosa infantile di Gianotti Cro-sti, la sindrome in guanti e calzini (glove and socks syndrome), la sindrome mani piedi bocca, l’esantema periflessurale asimmetri-co dell’infanzia (APEC) e la pseudoangioma-tosi eruttiva.

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Pagine Baby

Riferimenti: questa sezione è aperta a chiunque conosca un servizio utile al ‘popolo dei genitori’.

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AvellinoUfficio Anagrafe 0825 200364Misericordia 0825 21522 Protezione Civile 0825 760408 Croce Rossa 0825 74758 Guardia Medica notturna e festiva

0825 292013 Telefono Azzurro 0825/25333 ASL - Ufficio Relazioni con il pubblico 0825 292029 Azienda Ospedale Moscati 0825 203111 ASL/AV 2 0825 291111 Malzoni S.p.A. 0825 381427961ASL/AV 1 0825 809503 ASL Atripalda 0825 293225Asilo Pubblico, Ctd. San Tommaso, 39

0825 72007 Asilo Pubblico, Rione G. Mazzini

0825 72620Asilo Pubblico, Prol. Contr.Valle Mecca 1 0825 21873

Benevento Ufficio Anagrafe: 0824 772811Misericordia: 0824/24069 - 333 8664467Protezione civile: 0824/43544 348 8059092 Croce Rossa: 0824/315000 - 335 1881042 Guardia Medica: 0824 363387ASL BN1: 0824 308111 Asl-Urp: 800 187 514

Asilo Pubblico Contr. Cretarossa 0824 51944 Asilo Pubblico P.za San Modesto, 18

0824 64423

Caserta Ufficio Anagrafe: 0823 273917 Misericordia: 0823 444064 338 1053433Protezione civile: 0823 452242 Croce Rossa: 0823 321204Guardia Medica: 0823 279691 ASL Caserta1: 0823 279691

Asilo Pubblico, Via Cilea 0823 341220 Asilo Pubblico, V. Ferrarecce 0823 326311 Asilo Pubblico, V. Giuseppe Maria Bosco 0823 442548Asilo Pubblico, V. Ferdinando Rossi 0823 371500 Asilo Pubblico, Via Benevento 0823 353342 Asilo Pubblico, V. Tifatina 0823 386052

Napoli Ufficio Anagrafe: 081 7958437 Misericordia: 081 5645393 Protez. civ. “Falchi del Sud”: 081 770 7178 392 940 0228Croce Rossa: 081 5522869 Guardia Medica: via Carlo de Marco, 2 - 081 7517510 via Cotugno, 3 - tel:

081 2542424ASL Napoli: 081 2541111

Salerno Ufficio Anagrafe: 089 662152 Misericordia: 089 795100 Protezione civile: 089 330373 Croce Rossa: 089 339284 - 338 524 331872 Guardia Medica: 089 339574 ASL Salerno: 089 691111

Asilo Pubblico, V. San Domenico Savio 089 2580181

Asilo Pubblico, V. Martiri Ungheresi 10 089 721256

Asilo Pubblico, V. Trebazio Caio Testa 089 712298

Corsi di accompagnamento alla nascita “Percorso nascita” Palestra Marvin Town Via I Rampa S. Pasquale, 5 Atripalda (AV)Cell.: 348 9165423Tel.: 0825 625309

Accademia dei Giorni FeliciScuola Materna Paritaria Associata FISM Via L. Ferrante, 6 AvellinoTel.: 0825 35320

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Paroladimammaforum

Il Forum Paroladimamma nasce dalla volontà di far interagire i genitori al fine di scambiarsi opinioni, consigli, idee in merito agli argomenti più disparati che hanno come oggetto la gravidanza, la maternità e le fasi successive alla na-scita del bambino.

Le categorie presenti su Paroladimamma sono: Voglio un figlio!Domande e dubbi di chi ancora non ha provato la gioia della maternità: il giusto spazio dedicato a chi desidera diventare mamma a breve.

Donne col pancione Dal cambiamento delle abitudini e dei ritmi di ogni donna in attesa, fino alla scelta del nome.

È nato!Il momento del parto: i dolori, la gioia, gli aned-doti, ma anche i giorni immediatamente succes-

sivi alla sua nascita: umori, preoccupazioni, prime pappe e pannolini.

Dedicato a meLibri, riviste, film, sondaggi, test, news e quant’al-tro avrete desiderio di proporre.

Felici così I consigli per la mamma e per il bebè.

Entrate a far parte anche voi, dunque, di questa “grande famiglia”...Venite a visitarci e semplice-mente... dite la vostra!

Sul forum paroladimamma.forumattivo.com potrete trovare interessanti sezioni divise per argomenti di discussione simpatici e originali.

http://paroladimamma.forumattivo.com

www.babyinviaggio.itI consigli per la preparazione di un viaggio fanno sempre comodo. Le prime volte ci sor-gono sempre mille domande: cosa portare, cosa mangeranno i bambini e su altri mille dubbi. Il sito offre una sorta di diario di viaggio per dare e ricevere suggerimenti.

www.bimbinfiera.itIl più importante salone per mamma, papà e bambino rivolto prevalentemente a un pub-blico di donne in attesa, mamme e famiglie con bimbi da 0 a 8 anni. I visitatori di Bimbin-fiera interagiscono direttamente coi prin-cipali operatori del settore prima infanzia presenti sul territorio nazionale e possono conoscere cosi' le offerte dei grandi marchi, delle piccole e medie imprese e delle asso-ciazioni. Un'occasione unica per conoscere tutto ciò che serve per crescere il proprio bimbo nel migliore dei modi.

www.ilportaledeibambini.itIl Portale dei Bambini è un portale intera-mente dedicato ai bambini dai 5 ai 12 anni.

Un luogo sicuro dove, guidati da un amico virtuale, possono navigare, leggere, ascolta-re e stampare storie inedite, colorare, creare personaggi, imparare l'inglese, a disegnare, e fare ricerche che interessano i vari argo-menti della scuola. Un'oasi didattica e ludica dove i bambini possono giocare e appren-dere divertendosi.

www.mammedomani.comUn sito accessibile e semplice da navigare, dai delicati colori pastello, ma soprattutto ricco di materiale interessante per le future mamme. E' possibile accedere a tutti i conte-nuti, consultare gli articoli e l'archivio, avere info sulla data del parto, consigli per la PMA, concepimento.

www.genitori.itMoige, un grande impegno socialeIl Moige - Movimento Italiano Genitori è un' organizzazione di promozione sociale, onlus, riconosciuta dal governo italiano e presente in 35 province, con oltre 30.000 genitori.

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