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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 95 B.3: Opere di sostegno Queste tipologie di opere riguardano il consolidamento e la stabilizzazione dei versanti attraverso opere di sostegno dei terreni. La scelta della tipologia da utilizzarsi nei singoli casi dipende sia dalle caratteristiche geotecniche dei terreni e dalle spinte in gioco, sia dal contesto ambientale e morfologico in cui l'opera si inserisce.Nel seguito verranno analizzate le seguenti tipologie di opere di sostegno: 1. muro di sostegno in calcestruzzo rivestito di pietrame 2. muro di sostegno in massi cementati 3. muri a secco; 4. scogliera in massi e calcestruzzo 5. scogliera in massi a secco 6. muro di sostegno in gabbioni 7. palificata in legname con talee 8. terra rinforzata con geotessili o geogriglie; 9. “ombrelli da neve” B.3.1: Muro di sostegno in calcestruzzo rivestito di pietrame Il muro di sostegno in calcestruzzo rivestito di pietrame viene utilizzato per il contenimento di pendii molto inclinati in contesti interessati dalla presenza di strade, abitazioni civili, attività industriali, ecc. Il muro può essere realizzato semplicemente in calcestruzzo a gravità (in questo caso la stabilità della struttura viene assicurata dal suo peso) oppure in cemento armato. Il primo viene impiegato per il sostegno di altezze di terreno non superiori a 4-5 m; in quanto per altezze superiori questa tipologia risulta economicamente svantaggiosa, dovendo impiegare notevoli quantità di materiale. Il muro viene in questi casi realizzata in calcestruzzo (classe 250 o superiore) debolmente armato da una rete in acciaio elettrosaldata disposta nei punti di trazione del calcestruzzo. È necessario inoltre realizzare dei giunti verticali per la dilatazione e il ritiro del calcestruzzo nella struttura ogni 20 cm circa. Si ricorre al muro in cemento armato per il sostegno di altezze di terreno notevoli ma comunque non superiori a 5-6 m. Per altezze superiori,aumentando la spinta del terreno, si può ricorrere a elementi di rinforzo della struttura, quali contrafforti interni oppure tiranti di ancoraggio sul paramento verticale o particolari opere di fondazione su pali o tramite denti in cemento armato. A tergo del muro è utile inserire dei drenaggi per l’allontanamento dell’acqua in modo tale da ridurre le spinte esercitate. Sulla sommità del muro viene realizzata una cunetta per il drenaggio delle acque di ruscellamento superficiale sul pendio. I muri in calcestruzzo sono opere in grado di resistere a pesanti sollecitazioni e solitamente sono caratterizzate da una buona durabilità; sono abbastanza impattanti,

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 95

B.3: Opere di sostegno

Queste tipologie di opere riguardano il consolidamento e la stabilizzazione deiversanti attraverso opere di sostegno dei terreni. La scelta della tipologia da utilizzarsinei singoli casi dipende sia dalle caratteristiche geotecniche dei terreni e dalle spintein gioco, sia dal contesto ambientale e morfologico in cui l'opera si inserisce.Nelseguito verranno analizzate le seguenti tipologie di opere di sostegno:

1. muro di sostegno in calcestruzzo rivestito di pietrame

2. muro di sostegno in massi cementati

3. muri a secco;

4. scogliera in massi e calcestruzzo

5. scogliera in massi a secco

6. muro di sostegno in gabbioni

7. palificata in legname con talee

8. terra rinforzata con geotessili o geogriglie;

9. “ombrelli da neve”

B.3.1: Muro di sostegno in calcestruzzo rivestito di pietrame

Il muro di sostegno in calcestruzzo rivestito di pietrame viene utilizzato per ilcontenimento di pendii molto inclinati in contesti interessati dalla presenza di strade,abitazioni civili, attività industriali, ecc. Il muro può essere realizzato semplicementein calcestruzzo a gravità (in questo caso la stabilità della struttura viene assicurata dalsuo peso) oppure in cemento armato. Il primo viene impiegato per il sostegno dialtezze di terreno non superiori a 4-5 m; in quanto per altezze superiori questatipologia risulta economicamente svantaggiosa, dovendo impiegare notevoli quantitàdi materiale. Il muro viene in questi casi realizzata in calcestruzzo (classe 250 osuperiore) debolmente armato da una rete in acciaio elettrosaldata disposta nei puntidi trazione del calcestruzzo. È necessario inoltre realizzare dei giunti verticali per ladilatazione e il ritiro del calcestruzzo nella struttura ogni 20 cm circa.

Si ricorre al muro in cemento armato per il sostegno di altezze di terrenonotevoli ma comunque non superiori a 5-6 m. Per altezze superiori,aumentando laspinta del terreno, si può ricorrere a elementi di rinforzo della struttura, qualicontrafforti interni oppure tiranti di ancoraggio sul paramento verticale o particolariopere di fondazione su pali o tramite denti in cemento armato. A tergo del muro èutile inserire dei drenaggi per l’allontanamento dell’acqua in modo tale da ridurre lespinte esercitate. Sulla sommità del muro viene realizzata una cunetta per ildrenaggio delle acque di ruscellamento superficiale sul pendio.

I muri in calcestruzzo sono opere in grado di resistere a pesanti sollecitazioni esolitamente sono caratterizzate da una buona durabilità; sono abbastanza impattanti,

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anche se rivestiti, perché costituiscono una discontinuità dal punto di vistapaesaggistico e per la mancanza di vegetazione.

La parte in elevazione può venire realizzata semplicemente in calcestruzzo o,come spesso accade, in calcestruzzo rivestito con pietrame. Questa seconda tipologiaè certamente preferibile dal punto di vista dell’impatto visivo dell’opera. Generalmentequindi, si opta per il muro in calcestruzzo rivestito in pietrame; mentre la tipologianon rivestita viene utilizzata nei casi in cui si hanno condizioni di difficile accessibilitàal cantiere o quando l’opera è nascosta e non visibile.

Campo di applicazione

• per il contenimento di pendii molto inclinati in contesti interessati dalla presenzadi strade, abitazioni civili, attività industriali,

Vantaggi

• opera caratterizzata da elevata resistenza strutturale (in particolare il murorealizzato in cemento armato) e quindi adatta per il contenimento di altezze diterreno elevate.

Svantaggi

• rigidità dell’opera, possibilità di lesioni in caso di cedimenti del terreno difondazione

• forte impatto paesaggistico ambientale, discontinuità paesaggistica, mancanza divegetazione

• il muro in calcestruzzo non rivestito in pietrame è un’opera caratterizzata daforte impatto visivo

Interventi di mitigazione

• per ovviare alla mancanza di vegetazione lungo la sponda si possono piantareall’interno dell’alveo o sulla sommità del muro delle specie rampicanti, in mododa mitigare l’impatto visivo dell’opera.

• L’impatto visivo dell’opera viene migliorato grazie al rivestimento in pietrame. Inparticolare risulta importante la realizzazione delle fughe tra i massi e la sceltadel tipo di pietrame di rivestimento in funzione del contesto.

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Muro di sostegno in calcestruzzo rivestito di pietrame

eventuale materiale

drenante

MURO IN CLS A GRAVITA'

cls magrorete elettrosaldata

tubi di drenaggio

in PVC

rivestimento

in pietrame

MURO IN CEMENTO ARMATO

eventuale materiale

drenante

rinterro

cls magro

tubi di drenaggio

in PVC

rivestimento

in pietrame

B.3.2: Muro di sostegno in massi cementati

Si ricorre a questa tipologia di opera di sostegno per il contenimento di pendiimolto inclinati in contesti interessati dalla presenza di strade, abitazioni civili, attivitàindustriali, ecc in situazioni in cui lo spazio a disposizione è ridotto. I muri di sostegnoin massi cementati presentano solitamente una sezione trapezoidale e sono realizzaticon grossi massi, del volume indicativo di 0,5 m3, e calcestruzzo. La sezione puòessere suddivisa, sotto il profilo funzionale in due parti: la fondazione e la parte“muro” vero e proprio fuori terra, di dimensioni variabili a seconda del contesto, matali da assicurare la stabilità per gravità del manufatto. Quando la fondazione nonrisulti sufficientemente robusta, è possibile realizzare una sottofondazione con undiaframma da dimensionare in funzione delle caratteristiche del terreno presente. Atergo del muro è utile inserire dei drenaggi per l’allontanamento dell’acqua allo scopodi ridurre le spinte esercitate. I muri in massi cementati sono opere in grado diresistere a pesanti sollecitazioni e solitamente sono caratterizzate da una buonadurabilità; hanno però il difetto di rappresentare una discontinuità dal punto di vistapaesaggistico per le notevoli pendenze e per la mancanza di vegetazione. In generesulla sommità del muro viene realizzata una cunetta per il drenaggio delle acque diruscellamento superficiale sul pendio.

Campo di applicazione

• per il contenimento di pendii molto inclinati in contesti interessati dalla presenzadi strade, abitazioni civili, attività industriali,

Vantaggi

• opera caratterizzata da elevata resistenza strutturale;

Svantaggi

• rigidità dell’opera, possibilità di lesioni in caso di cedimenti del terreno difondazione o per movimenti del corpo in frana;

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• impatto paesaggistico negativo causato dalla verticalità dell’opera edall’impossibilità di colonizzazione vegetale;

Interventi di mitigazione

• sommità del muro delle specie rampicanti, in modo da mitigare l’impatto visivodell’opera.

Muro di sostegno in massi cementati

Massi di cava

volume medio 0.50 m³

eventuale materiale

drenante

Canaletta di drenaggio

B.3.3: Muro di sostegno in massi a secco

Questa tipologia di opera, un tempo molto diffusa, oggi viene realizzatararamente a causa del notevole impiego di manodopera, necessaria per la suacostruzione e soprattutto per la minore resistenza rispetto ai muri in calcestruzzo.Generalmente per garantire la stabilità del manufatto non si superano le altezze di 1,5m circa. L’opera è realizzata unicamente in pietrame e quindi essa ha un impattosull’ambiente e sul paesaggio minore rispetto ai muri in calcestruzzo armato e inmassi cementati, in particolare quando viene impiegato pietrame locale. La strutturaviene dimensionata a gravità; la stabilità del muro viene cioè garantita dal suo peso.Indicativamente lo spessore in testa non deve essere inferiore a 50 cm mentre allabase si deve avere una larghezza pari a 0,7 - 1 volta l’altezza fuori terra del muro. Lepietre impiegate devono essere compatte, non sfaldabili, di forma regolare ecaratterizzate da elevato peso specifico, con le tre dimensioni simili tra loro. Nelladisposizione delle pietre si deve prestare attenzione a sfalsare i giunti verticali, vannoevitati i vuoti interni e va formata una disposizione regolare sul paramento esterno. Ilmuro viene fondato in massi, fino a raggiungere uno strato di terreno stabile diappoggio non raggiunto dall’erosione della corrente.

Il muro a secco può essere opportunamente rinverdito, collocando all’internodelle fessure tra i massi, durante la costruzione dello stesso, ramaglie oppure dellepiante legnose radicate in modo tale che queste raggiungano il terreno dietro il muro.

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È consigliabile in questo caso non far sporgere la ramaglia più di 30 cm dai fori perevitare disseccamenti delle piante.La presenza della vegetazione migliora l’impattoestetico del muro, permettendo inoltre un maggior drenaggio del terreno retrostante ilmuro e un consolidamento della struttura. Nei casi in cui il rinverdimento con taleenon sia applicabile è possibile rinverdire il muro tramite zolle erbose. Perl’attecchimento delle talee e delle zolle non è necessario utilizzare della terra vegetale,basta riportare nelle fessure del materiale fine per garantire l’attecchimento. I ramivivi e le piante radicate possono essere impiegate solo nel periodo del riposovegetativo, mentre le zolle erbose possono essere messe a dimora tutto l’anno, fattaeccezione per i periodi di gelo.

Campo di applicazione

• per il contenimento di pendii molto inclinati, per altezze del fronte di scavo nontroppo elevate

Vantaggi

• L’opera può essere rinverdita e questo permette un mascheramento della stessae la ricreazione di un ambiente simile a quello naturale;

• nel caso di sovraccarico e rottura del muro, contrariamente ai muri rigidi incalcestruzzo, è possibile una ricostruzione veloce e a coti ridotti dell’opera.

Svantaggi

• l’opera presenta minori caratteristiche di resistenza rispetto ai muri realizzati incalcestruzzo o in calcestruzzo e massi.

Interventi di mitigazione

• Dato il limitato sviluppo in altezza dei muri a secco la riduzione dell’impattopaesaggistico ambientale avviene favorendo la naturale colonizzazione dell’operada parte della vegetazione spontanea locale

Muro di sostegno in massi a secco

Muro in massi a secco

Pietre regolari

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo100

B.3.4: Scogliere in massi e calcestruzzo

La scogliera in massi e calcestruzzo viene adottata quando sussista lanecessità di proteggere infrastrutture importanti come nuclei abitati, strade, ferrovieecc. e sia richiesta una difesa di versante in grado di resistere a sollecitazioni elevate.

La scogliera in massi e calcestruzzo garantisce una buona stabilità al versante,ma ha il difetto di essere un’opera rigida e quindi non sempre in grado di adattarsi aicedimenti differenziali del terreno. Inoltre, a differenza delle scogliere in massi a secconon permette il drenaggio delle acque ed è quindi sottoposta a sollecitazioni piùelevate da parte del terreno retrostante. È una soluzione molto conveniente nelle areemontane e pedemontane, per la facilità di reperimento del materiale lapideo, moltomeno nelle aree di pianura a causa degli elevati costi di trasporto dei massi.

La scogliera in massi e calcestruzzo viene generalmente realizzata con scarpadi 3/2 o 2/1; è costituita da massi di grosse dimensioni intasati da calcestruzzo e deveavere un piede di fondazione sufficientemente robusto per garantire all’opera lanecessaria stabilità evitando lo scalzamento. In alternativa al piede di fondazione inmassi intasati in calcestruzzo, può essere realizzato un diaframma in cemento armato.o ricorrendo alle tecniche del jet-grouting o dei micropali.

A differenza della scogliera realizzata con massi a secco, per questa tipologiadi opera non è possibile l’infissione diretta di talee di specie arbustive quali salici tra isingoli massi. Ne consegue che quest’opera presenta un maggiore impatto sulpaesaggio e sull’ambiente rispetto alle scogliere a secco. Per migliorare la situazione,se la pendenza dell’opera lo consente, la scogliera può essere ricoperta con uno stratodi materiale proveniente dagli scavi costituendo una scarpata che può essererinverdita tramite semina di prato stabile e eventualmente tramite l’infissione di taleedi salice.

Nel caso in cui l’opera non venga rinverdita per migliorarne l’impatto visivo èpossibile lasciare tra i massi delle fughe della profondità di circa 20-30 cm. Ingenerale va sottolineato il fatto che dal punto di vista ambientale risultano preferibiliscogliere poco inclinate, in quanto in questa situazione si riducono le discontinuità e siottiene una crescita naturale di vegetazione.

Campo di applicazione

• Per il sostegno di pendii poco ripidi.

Vantaggi

• È un’opera robusta, in grado di resistere ad elevate sollecitazioni;• È possibile un mascheramento della stessa tramite ricoprimento con materiale

sciolto e rinverdimento

Svantaggi

• l’opera è rigida e quindi mal si adatta a cedimenti del terreno,• impermeabilità della scogliera, maggiori sollecitazioni,

Possibili mitigazioni dell’opera

• ricopertura con terreno proveniente dallo scavo.• Durante le fasi di esecuzione della scogliera vanno lasciate tra i massi delle fughe

di altezza pari a 20-30 cm circa, in modo tale da ottenere un miglior impattovisivo dell’opera

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 101

Scogliera in massi e calcestruzzo

Fughe profonde

20-30 cm circa

rinverdimento erbaceo

strato superficiale

di terra vegetale

spessore var.

massi di volume non

inferiore a 0,3 m³

massi di volume non

inferiore a 0,3 m³

linea terreno

naturaleCalcestruzzo

ricarica con materiale

proveniente dagli scavi

B.3.5: Scogliere in massi a secco

Questa tipologia di opera viene adottata nei tratti in cui è necessarioproteggere infrastrutture importanti come, strade, ferrovie ecc. o centri abitati, dove ilterreno non presenti un profilo troppo acclive e sia richiesta un’opera di sostegno ingrado di resistere a sollecitazioni elevate, adattandosi ai cedimenti del terreno di posa.La scogliera in massi a secco inoltre permette il drenaggio delle acque ed ècaratterizzata da elevata durabilità, e da costi ridotti. La protezione di sponda in massisciolti ha un impatto ambientale decisamente inferiore rispetto ai muri di sponda, inquanto negli spazi tra i massi possono essere infisse talee di specie cespugliose come isalici ottenendo un rinverdimento dell’opera.

La scogliera viene realizzata generalmente con scarpa di 3/2 o 2/1 tramite unrivestimento costituito da una massicciata in pietrame di pezzatura media noninferiore a 0,4 m3.

Fra i singoli massi è opportuno prevedere l’impianto di specie arbustiveautoctone (salici ecc.) di facile attecchimento. Esse generalmente hanno diametri tra i3 e i 10 cm e lunghezze variabili tra 60 e 120 cm, tagliate e messe subito a dimoradurante il riposo vegetativo ed in condizioni di terreno non gelato. L’impianto delletalee viene fatto praticando dei fori nelle fessure della scogliera e mettendo a dimorale talee con una leggera battitura. Le fessure vanno poi colmate con il terreno edevono essere leggermente compattate. Per evitare il disseccamento della partesporgente occorre ripassare l’impianto con motosega, lasciando sporgere le talee peruna lunghezza di soli 5-10 cm. Il rinverdimento arbustivo è favorito se viene ridotta la

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo102

concorrenza delle specie erbacee antagoniste all’insediamento degli arbusti, pertantoè opportuno non prevedere la semina erbacea se si prevede l’impianto di talee disalice. Con l’attecchimento delle talee la stabilizzazione del versante avviene dopo laformazione delle radici, infatti lo sviluppo dell’apparato radicale dei salici permette diottenere un collegamento tra la scogliera ed il terreno retrostante. Il naturaleaumento delle dimensioni dei tronchi delle piante dovuto alla crescita genera unacompressione tra massi vicini con un aumento della stabilità globale dell’opera. Leparti aeree delle piante offrono inoltre un completo mascheramento dell’opera,migliorando l’inserimento paesaggistico.

Un altro vantaggio dell’impianto di talee tra i massi è dovuto al fenomeno ditraspirazione delle piante che sottrae acqua al terreno, soprattutto nel caso di versantiumidi.

Campo di applicazione

• A difesa di strade su versanti di limitata pendenza

Vantaggi

• È un’opera di notevole resistenza, che ben si inserisce sia dal punto di vistaambientale sia da quello paesaggistico e di semplice realizzazione.

• È una sistemazione permeabile che non interferisce quindi con i flussi di falda• L’impianto diretto di talee tra i massi permette di ottenere un ottimo inserimento

ambientale dell’opera e la creazione di un ambiente di pregio paesaggistico.• L’ opera è flessibile e quindi si adatta a cedimenti del terreno di fondazione.• Nei casi in cui venga parzialmente rovinata è possibile una ricostruzione della

scogliera in tempi brevi e con costi generalmente contenuti.

Svantaggi

• Necessità di massi di grosse dimensioni, non sempre reperibili in loco (questopuò tradursi in elevati costi).

Interventi di mitigazione

• L’opera presenta un buono, a volte ottimo, inserimento sia dal punto di vistaambientale sia da quello paesaggistico, in particolare nel caso in cui venganoinfisse negli spazi tra i massi delle talee di specie autoctone, come i salici chepermettono di ottenere un miglior impatto visivo dell’opera, favoriscono ildrenaggio delle acque dal terreno retrostante e migliorano la stabilità dell’interomanufatto.

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 103

Scogliera in massi a secco

massi di volume non

inferiore a 0,4 m³

massi di volume non

inferiore a 0,8 m³

talee di salice

B.3.6: Muro di sostegno in gabbioni

I gabbioni sono elementi di forma prismatica regolare, con facce costituite daun’armatura di rete metallica zincata con maglia solitamente esagonale, riempiti dimateriale lapideo come ciottoli di fiume o massi di maggiori dimensioni o conmateriale di cava di idonea pezzatura. Il paramento del gabbione così realizzato hacaratteristiche simili alle opere in massi, anche se risulta più impattante dal punto divista paesaggistico, ma presenta il vantaggio di una maggiore stabilità. È consigliabilecucire con filo di ferro i gabbioni tra di loro prima di riempirli con pietrame e disporredei tiranti all’interno della gabbia per rendere la gabbia meno deformabile. Tramite igabbioni vengono realizzati muri di sostegno gradinata, per altezze del terreno dacontenere non superiori a 4-5 m; per valori di altezza superiori questa tipologia risultaeconomicamente svantaggiosa a causa della notevole quantità di materiale impiegataper garantire la stabilità dell’opera. I muri in gabbioni sono opere di sostegno di tipoflessibile, in quanto sono in grado di adattarsi ai possibili cedimenti differenziali delterreno di posa. Il comportamento dell’opera non risulta però soddisfacente nei casi incui siano da temere grossi cedimenti che possono portare alla rottura della retemetallica di contenimento.

Per migliorare l’impatto visivo ed ambientale dell’opera è possibilel’inserimento di astoni di salice nei piani orizzontali tra i singoli gabbioni, dopo aversteso uno strato di terreno vegetale per favorire l’attecchimento. Per poter introdurrele piante in maniera corretta, occorrerà sollevare la rete e far passare i ramiattraverso le maglie; le talee dovranno essere conficcate nel terreno dietro il gabbioneper una profondità che dia garanzia di sicura crescita. In questa situazione sono

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo104

necessarie talee molto lunghe e bisogna fare attenzione che le maglie della rete nonprovochino lo scortecciamento del materiale vegetale. Il rinverdimento può essererealizzato solo durante lo stadio di riposo vegetativo. In alcuni casi l’opera può esseremascherata con ricoprimento completo tramite terra vegetale e la semina di specieerbose o, in alternativa, la piantagione di talee di salice.

Campo di applicazione

• Per la realizzazione di muri di sostegno a gradinata, per altezze del terreno dacontenere non superiori a 4-5 m;anche su terreni caratterizzati da elevaticedimenti

• Per la sistemazione di zone franose in zone difficilmente accessibili, quando glialtri tipi di intervento non sono realizzabili

Vantaggi

• Opera flessibile, che ben si adatta ai cedimenti localizzati o su pendii instabili.• È una tipologia vantaggiosa nei casi in cui il cantiere sia difficilmente accessibile,

in questi casi è possibile portare sul posto solo la rete di contenimento dei massi,e riempirla con materiale di idonea pezzatura preso in loco.

Svantaggi

• le gabbionate non si possono utilizzare dove siano da temere forti cedimenti delterreno di fondazione, altrimenti si rompe la rete di contenimento dei massi el’opera perde la sua funzionalità

• questa metodologia può essere adottata solo dove sia possibile reperire delmateriale ghiaioso o sia conveniente il trasporto del pietrame

• l’opera risulta piuttosto impattante dal punto di visto paesaggistico, per la fortediscontinuità che crea e per l’artificiosità della gradonata.

Interventi di mitigazione

• è possibile adottare gabbioni di forma differente, ad esempio con una maggiorelarghezza della pedata o di forma non prismatica, migliorando l’impatto visivodell’opera

• tra i vari gabbioni è possibile infiggere delle specie cespugliose tipo salici perottenere un rinverdimento della gabbionata. Questo intervento va però realizzatocontestualmente alla realizzazione dei gabbioni, un rinverdimento successivo allarealizzazione degli stessi è difficilmente ottenibile.

• In alcuni casi è possibile coprire la gabbionata con materiale sciolto e piantareanche in questo caso delle specie ad elevata capacità vegetativa tipo salici.

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 105

Muro di sostegno in gabbioni

Rinterro e piantagione con talee Infissione delle talee tra i gabbioni

B.3.7: Palificata in legname con talee

Le opere di sostegno in legname con elementi vivi vengono impiegate sia per ilconsolidamento di frane di media profondità, su versante, con pendenza inferiore ai40÷45°. Queste opere, dette “palificate di sostegno” comprendono varie tipologiecostruttive, a sezione scatolare, a parete semplice o a parete doppia, assemblate confondame di larice o vecchie traversine ferroviarie e riempite con terreno drenante,sassi, terra o ramaglia viva. Attualmente vengono realizzate opere di altezzacontenuta, non superiori ai 2-3 m, al massimo, dimensionate a gravità, concoefficienti di sicurezza al ribaltamento kr>5. La struttura viene realizzata in tondamedi larice del diametro di 15÷40 cm, assemblato con chiodi o cambre di acciaio, chepermettono alla struttura di adattarsi ai piccoli assestamenti del terreno.

La realizzazione di queste opere inizia con la preparazione dello scavo difondazione, effettuato con mezzi meccanici, oppure a mano. Il piano di posa dellastruttura è inclinato di circa 5-10°, ed ha una profondità di circa 2÷2,5 m. Viene poiposizionato il tondame di larice longitudinale (correnti di sostegno) e trasversale(traversi di ancoraggio), in modo da formare un cassone a gravità. Solitamente sirealizzano opere di sostegno a parete doppia, con due correnti di sostegno, uno sullato interno, contro la parete di scavo e l’altro su quello esterno, per consentire unancoraggio ottimale dei traversi. Meno impiegate risultano le palificate a paretesemplice, per la difficoltà di conficcare i traversi all’interno del pendio. Il riempimentodell’opera avviene sul posto, scegliendo un terreno che permetta la permeabilità ed ildrenaggio dell’opera. La realizzazione del manufatto ed il costipamento del materialeavvengono per strati successivi, inserendo negli interstizi tra i correnti il materialevegetale, costituito da latifoglie radicate e talee di salice. Le talee vanno infisse inmodo tale che sporgano dalla struttura per circa 1/4 della loro lunghezza.L’inserimento degli elementi vivi permette il contenimento del materiale all’internodella palificata e consente il drenaggio del terreno attraverso la traspirazione. Sel’opera viene realizzata nel periodo del riposo vegetativo, durante il quale è difficile

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo106

utilizzare materiale vivo, è opportuno intasare gli interstizi tra i correnti conramaglie,fascine e materiale morto, o con ciottolate a fuga larga, procedendo poidurante la stagione successiva all’inserimento di talee di salice e all’impianto dilatifoglie.

Per altezze indicativamente superiori a 2-3 m è possibile realizzare unasistemazione del pendio con più palificate a parete doppia sovrapposte una all’altrasecondo una disposizione a gradoni. Sui singoli gradoni è possibile disporre uno stratodi terreno e eseguire una piantagione con talee di salice. In questo modo si consenteuna crescita più facile e veloce alle specie vegetali rispetto al caso di infissione direttatra i tronchi costituenti la struttura.

Con il tempo si assiste ad una decomposizione della struttura in legname e lepiante, ormai sviluppate assumono la funzione di sostegno del versante. L’esecuzionedelle palificate può essere effettuata, sia con lavorazione dal basso verso l’alto sia alcontrario. Questa seconda possibilità risulta però più sicura per gli operai ed inoltreevita il rotolio di materiale lungo il pendio sulle strutture sottostanti, che potrebbeprovocare il danneggiamento dei materiali vivi. A livello economico le palificate inlegname con talee sono competitive con le opere tradizionali in calcestruzzo. Questestrutture risultano più efficaci delle gabbionate, delle scogliere e delle murature neicasi in cui il terreno non consente un appoggio sicuro delle fondazioni dell’opera.

Campo di applicazione

• Sono opere utilizzate per il consolidamento di frane di media profondità, suversante, con pendenza inferiore ai 40÷45°.

Vantaggi

• Opere generalmente più efficaci delle gabbionate, delle scogliere e dellemurature nei casi in cui il terreno non consente un appoggio sicuro dellefondazioni dell’opera.

• Buon inserimento nell’ambiente grazie all’utilizzo di materiali naturali e allapresenza di materiale vegetale vivo

Svantaggi

• La palificata a parete semplice risulta in genere meno resistente e va quindiimpiegata per altezze di terreno minori.

• La palificata a parete doppia richiede uno scavo maggiore per la sua realizzazione

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 107

Palificata a parete semplice

Particolare

incastro

PROSPETTO SEZIONE

talee di salice o

specie radicate

tondame di larice

Ø=15-40 cm

Palificata a parete doppia

Particolare

incastro

PROSPETTO SEZIONE

talee di salice o

specie radicate

tondame di larice

Ø=15-40 cm

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo108

Palificata a parete doppia: disposizione a gradoni

talee di salice o

specie radicate

tondame di larice

Ø=15-40 cm

ricoprimento con materiale

proveniente dagli scavi

B.3.8: Terra rinforzata con geosintetici

Questa tipologia è impiegata a sostegno di versanti instabili o nel ripristino dipendii in frana o rilevati e scarpate acclivi.

Questa opera, che funziona come una normale struttura a gravità, è costituitada un rilevato di terreno in cui sono inseriti degli elementi di rinforzo resistenti atrazione che risultano alternati, a strati, al materiale di riempimento.

Tali elementi di rinforzo sono realizzanti con reti di geosintetico, costituentiun’armatura continua,risvoltati in corrispondenza del parametro esterno.

Il piano di posa deve essere orizzontale o leggermente acclive, e deve essereben costipato e rullato.

Il terreno di riempimento dovrà appartenere alla categoria delle sabbie eghiaie con esclusione di pezzature superiori a 15 cm. In ogni caso il peso di volumedel terreno di riempimento in opera dovrà essere superiore a 17 kN/m3.

Le reti di geosintetico o geogriglie sono prodotti in lastre piane in materialeplastico che presentano una griglia regolare di fori, di forma rettangolare o ellittica eduna adeguata resistenza a trazione, basso allungamento del materiale sottoposto atrazione nel tempo (creep) e alta resistenza ai raggi ultravioletti.

La stesa del materiale dovrà essere eseguita sistematicamente per strati dispessore costante (30 cm massimo) e compattato con idonei mezzi secondodettagliate modalità operative.

Raggiunto lo spessore di progetto dello strato di terra rinforzata, si mettono inopera gli elementi di facciata (biorete, terreno vegetale,) e si richiudono i teli di

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Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 109

geosintetico inizialmente stesi risvoltandoli sopra la testa dell’ultimo stratocompattato.

I teli sono stesi per la lunghezza prevista e fissati con picchetti metallici ad Uin modo da mantenerli tesi durante la posa del materiale di riempimento.

La procedura si ripeterà fino al completamento degli strati di terra rinforzatanecessari.

Campo di applicazione

• Ripristino pendii in frana o rilevati e scarpate acclivi

Vantaggi

• costi contenuti; struttura flessibile, che si adatta a cedimenti differenziali• buon impatto ambientale (paramento completamente rinverdito)

Svantaggi

• richiede un’accurata realizzazione

Possibili mitigazioni dell’opera

• il paramento può essere ricoperto con terreno vegetale e rinverdito, ma nonpossono essere messe a dimora talee in quanto tendono a non attecchire.

Terra rinforzata con geosintetici

Terreno vegetale

Ghiaia lavata per drenaggi

Biorete

Eventuale gradone

Tessuto non tessuto

Strati 30 cm maxMisto granulare compattato

Geogriglia

Idrosemina

Eventuale canaletta

Max 80°

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