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Azioni regionali per il corretto uso della biomassa legnosa per la produzione di calore in ambito domestico Alberto Suppa Varese, 10 maggio 2018

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Azioni regionali per il corretto uso della biomassa

legnosa per la produzione di calore in ambito domestico

Alberto Suppa

Varese, 10 maggio 2018

GENERATORI DI CALORE DOMESTICI A BIOMASSA LEGNOSA

REGOLAMENTAZIONE

Misure introdotte nel 2014

1. Definizione: stufe e caminetti sono assimilati agli impianti termici (P > 5 kW);

2. Installazione: I nuovi impianti a biomassa devono essere installati secondo quanto

previsto dal DM 37/08 e devono essere dotati di “Libretto di impianto”;

3. Rendimento minimo: I nuovi apparecchi installati a partire dal 1 agosto 2014

dovranno rispettare valori minimi di rendimento:

- Caminetto chiuso / Inserto / Stufa: Legna 75 % pellet 85%;

- Caldaia / Termo stufa / Termo camino: legna 80% pellet 90%

4. Manutenzione: deve essere eseguita da soggetti abilitati (DM n. 37/08). La

frequenza di manutenzione (nuovi e già installati) e pulizia canna fumaria ha periodicità

max di 2 anni.

5. Controlli: equiparazione altri impianti termici. Effettuati da soggetti abilitati ai sensi

del DM 37/08;

6. Censimento: inserimento in CURIT (catasto regionale impianti termici) da parte del

manutentore che registra anche il Rapporto di manutenzione entro la fine del mese

successivo alla data di controllo

Macrosettore NOx NH3 PM10

Produzione energia e raffinerie 5 % 0,01 % 1 %

Riscaldamento (legna) 9 % 0,2 % 44 %

Combustione nell'industria 17 % 0,4 % 8 %

Processi produttivi 1 % 0,04 % 4 %

Uso di solventi 0,05 % 0,1 % 5 %

Trasporto su strada 53 % 1 % 25 %

Altre sorgenti mobili e macchinari 11 % 3 %

Trattamento e smaltimento rifiuti 3 % 1 % 0,2 %

Agricoltura 1 % 98 % 6 %

Altre sorgenti e assorbimenti 0,1 % 0,01 % 5 %

LE SORGENTI : quali settori inquinano di più?

Emissioni per macrosettore - Inventario 2014 INEMAR – ARPA Lombardia

Perché i caminetti e le stufe a legna «pesano» così

tanto?

Pur riscaldando solo il 7% degli ambienti la combustione

della legna è la principale fonte di PM10 a causa degli

elevati fattori di emissione a parità di calore reso

Consumo

energetico

Emissioni

PM10

Fattore di

emissione

PM10

TJ/anno t/anno g/GJ

Camino aperto tradizionale 3 117 2 680 860

Stufa tradizionale a legna 4 225 2 028 480

Camino chiuso o inserto 5 201 1 977 380

Stufa o caldaia innovativa 1 107 421 380

Stufa automatica a pellets o cippato o BAT legna 4 469 340 76

Metano 222 733 45 0.2

Gasolio 10 039 50 5

GPL 4 973 1 0.2

Olio combustibile Vietato 0 18

Macrosettore

Combustione non industriale

Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità

dell’aria nel Bacino Padano

E' stato sottoscritto a Bologna, durante il G7 Ambiente del 9 giugno 2017, dal Ministro Galletti e dai Presidenti di Regione Lombardia, Piemonte, Veneto e Emilia-Romagna, il Nuovo Accordo di bacino padano per l’attuazione di misure congiunte per il miglioramento della qualità dell’aria.

Le misure congiunte di bacino padano individuate, strutturali e temporanee, sono prioritariamente rivolte al settore traffico (limitazioni veicoli diesel), ai generatori di calore domestici a legna, alle combustioni all'aperto e al contenimento delle emissioni di ammoniaca dalle attività agricole e zootecniche.

Impegni delle Regioni nell’uso della biomassa legnosa dgr 7095 del 18 settembre 2017

g) prevedere, nei piani di qualità dell’aria, i seguenti divieti, relativi a generatori di calore alimentati a biomassa, in funzione della certificazione prevista dal decreto attuativo dell’articolo 290, comma 4, del decreto legislativo n. 152/2006:

- divieto, entro sei mesi dalla sottoscrizione del presente accordo, di installare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “3 stelle” e di continuare ad utilizzare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore a “2 stelle”; - divieto, entro il 31 dicembre 2019, di installare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “4 stelle” e di continuare ad utilizzare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiori a “3 stelle”;

h) prevedere, nei piani di qualità dell’aria, l’obbligo di utilizzare, nei generatori di calore a pellet di potenza termica nominale inferiore ai 35 kW, pellet che, oltre a rispettare le condizioni previste dall’Allegato X, Parte II, sezione 4, paragrafo 1, lettera d) alla parte V del decreto legislativo n. 152/2006, sia certificato conforme alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2 da parte di un Organismo di certificazione accreditato, prevedendo altresì obblighi di conservazione della documentazione pertinente da parte dell’utilizzatore;

i) adottare provvedimenti di sospensione, differimento o divieto della combustione all’aperto del materiale vegetale di cui all’articolo 182 comma 6-bis del decreto legislativo n. 152/2006 in tutti i casi previsti da tale articolo nelle zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del PM10 e/o il valore obiettivo del benzo(a)pirene;

j) prevedere nei piani di qualità dell’aria, in tutti i casi previsti dall’articolo 11 comma 6 del decreto legislativo 28/2011 (che attua la direttiva 2009/29 sulla promozione delle fonti rinnovabili), il ricorso ad impieghi delle fonti rinnovabili diversi dalla combustione delle biomasse, per assicurare il raggiungimento dei valori di cui all’allegato 3 di tale decreto, nelle zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del PM10 e/o il valore obiettivo del benzo(a)pirene;

k) prevedere, nei provvedimenti relativi all’utilizzo dei fondi strutturali finalizzati all'efficientamento energetico, il divieto di incentivazione di interventi di installazione di impianti termici a biomassa legnosa nelle zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del PM10 e/o del valore obiettivo del benzo(a)pirene;

Impegni delle Regioni nell’uso della biomassa legnosa

BACINO PADANO – ACCORDO 2017

MISURE COORDINATE: SETTORE RISCALDAMENTO A LEGNA

Misure temporanee omogenee per il miglioramento della qualità dell’aria ed il contrasto all’inquinamento locale nel bacino padano

Le misure temporanee omogenee sono articolate su due livelli in relazione alle condizioni di persistenza dello stato di superamento del valore di 50 μg/m3 della concentrazione di PM10 registrato dalle stazioni di rilevamento per più di 4 giorni consecutivi.

Le misure temporanee omogenee si applicano prioritariamente nelle aree urbane dei Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del PM10;

NB: nel corso della stagione 2017/2018 hanno aderito circa anche numerosi Comuni di dimensione inferiore ai 30.000 abitanti

Misure temporanee omogenee di 1° livello

Le misure temporanee omogenee di 1° livello sono:

b.2. Divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle in base alla classificazione ambientale introdotta dal decreto 186/2017 del MATTM, attuativo dell’articolo 290, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152;

b.3. Divieto assoluto, per qualsiasi tipologia (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc…), di combustioni all’aperto anche relativamente alle deroghe consentite dall’art. 182, comma 6 bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 rappresentate dai piccoli cumuli di residui vegetali bruciati in loco;

Misure temporanee omogenee di 2° livello

Le misure temporanee omogenee di 2° livello (aggiuntive rispetto a quelle di 1° livello) sono: b.10. Divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle in base alla classificazione ambientale introdotta dal decreto attuativo dell’articolo 290, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152.

GENERATORI DI CALORE DOMESTICI A BIOMASSA LEGNOSA

REGOLAMENTAZONE - Normativa nazionale recente

• Classificazione ambientale ed emissiva in base a PM10, NOx, CO e COV

Classificazione degli impianti in differenti classi di qualità ambientale ed emissiva (decreto n. 186 MATTM 07.11.17)

• classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2 da parte di un Organismo di certificazione accreditato

Utilizzo di pellet di qualità certificata

• Divieto di installazione di generatori di calore inferiori alle 3 stelle dal 01.10.18 e 4 stelle dal 01.01.20

• Divieto permanente di utilizzo di generatori di calore già installati inferiori alle 2 stelle dal 01.10.18 e inferiori alle 3 stelle dal 01.01.20

• Divieto temporaneo di utilizzo di generatori di calore già installati inferiori alle 3 stelle dal 01.10.18 e inferiori alle 4 stelle dal 01.01.20 al verificarsi del superamento degli inquinanti per più giorni consecutivi

Regole per l’installazione e l’utilizzo dei generatori a legna

Budget: ca 17 M€ - cofinanziamento UE: ca 10 M€ Capofila: Regione Emilia-Romagna n. di partners: 18 Da: 1/2/2017 a 31/01/2024 (7 anni)

Il partenariato: 6 Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli V.G., Provincia Autonoma di Trento; 7 Agenzie ambientali ARPA Emilia-Romagna, ARPA Lombardia, ARPA Piemonte, ARPA Veneto, ARPA Valle d’Aosta, ARPA FVG, Agenzia Slovena per l’Ambiente; 3 Comuni capoluogo Bologna, Torino e Milano; 2 enti di diritto privato ERVET; Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA)

LIFE «PREPAIR»: gli assi tematici

Gli assi tematici di intervento sono: 1) Agricoltura; 2) Biomasse legnose; 3) Trasporti; 4) Efficienza energetica; 5) Valutazione e monitoraggio; 6) Comunicazione e capacity building.

www.lifeprepair.eu/

LIFE «PREPAIR»: finalità azioni biomassa

• Più SICUREZZA nei piccoli impianti e MENO INCIDENTI domestici;

• Miglioramento qualità dell’ARIA e riduzione inquinanti INDOOR;

• PIU’ CONSAPEVOLEZZA nei cittadini sul corretto utilizzo della biomassa legnosa;

• Collaborazione con il settore degli installatori e manutentori per l’acquisizione di

competenze tecniche e ambientali specifiche;

• Risparmio ENERGETICO ed ECONOMICO per il cittadino.

LIFE «PREPAIR»: le azioni sulla biomassa

Azioni di implementazione

«Technical and speciaist training for installers and designers of domestic biomass systems»

Azione di comunicazione “Communication on the use of biomass”

«Enhancement of the role of «qualified chimney sweeps» for the control and maintenance of biomass domestic systems»

«Analysis of the logistics of consumption and supply of woody biomass»

Focus: campagna comunicazione uso corretto biomasse

OBIETTIVI PRINCIPALI DELLA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE 1. Sensibilizzare i target di riferimento sui rischi dei sistemi di riscaldamento a legna; 2. Sfatare luoghi comuni circa la tematica dell’uso della legna; 3. Veicolare concetti complessi attraverso una efficace comunicazione divulgativa; 4. Modificare abitudini e comportamenti; 5. Stimolare investimenti e nuovi acquisti volti alla sostituzione di vecchi impianti.

DURATA DELLA CAMPAGNA

da: ottobre 2018 a: dicembre 2022. LUOGHI DI ATTUAZIONE DELLA CAMPAGNA

Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento.

Focus: campagna comunicazione uso corretto biomasse

PRINCIPALI STRUMENTI PREVISTI: Campagna social; Campagna stampa; Incontri pubblici;

ALTRI ATTORI ISTITUZIONALI E STAKEHOLDER TERRITORIALI COINVOLTI/DA COINVOLGERE: Enti locali per la diffusione e la disseminazione dei messaggi; ATS e ASST per la comunicazione degli impatti sanitari legati all’uso di biomasse legnose; Associazioni di categoria (ambientaliste ecc.); Reti di distribuzione e di vendita di apparecchi a biomassa, nonché di legna e pellet certificato.

Grazie

www.lifeprepair.eu @lifeprepair