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della nostra società e arri-va fino ad oggl. l^a nostraprovincia da diversi anniormai vive un certo be-nessere, ma non è semprestato così. Per molti anni estata terra di emigrati chefuggivano da una situazio-ne di poverta e che ben si

ll tavolo dei relatori a tollina

inquadra in quel vastissimo fenomeno migratorioveneto che dal dopo guer-ra fino al 1961 contribuìcon la quota più alta di e-migrazione tra tutte le re.gioni, davanti a Campania,Sicilia, Calabria e Puglia.Un solo dato è sufficiente

zera, neppure troppl itruufa. "Iaxenofobia si palpa-va nell'aria - ha ricordatoLuciano Alban, vice presi.dente Acli Svizzera - e nelgiugno del'70 sfocio nelreferendum popolare chechiedeva di espellere ben300 mila stranieri. In quelperiodo due terzi degliskanieri erano italiani. Cifu un dibattito intensissi-mo, giornali e tivrì non par-lavano d'altro. Avevamoanche dei difensori imporìtanti, il più celebre fu loscrittore e drammaturgoMaxFrisch. Unasuafrasedivenne celeberrima: ...cercavamo braccia, sonoarrivati uomini. 11 venireconsiderato un cittadino diseconda o terzacategoriafa molto male, fa soffire".

"Sono venuta in Italia 7 an-ni fa e sono rimasta clan-destina per dire anni - èstata la testimonianza diFlorentina Rosioru, del-lAssociazi one ItaloRome*.na -. Per un'integrazioneefficace si devono cam-biare la mentalita e le leg-gi. Leggr che abbiamo vi-sto essere incopplete emale interpretate, motivoper il quale il numero deiclandestini è cresciuto".Dopo un'intensa mattina-ta la giornata si è conclu-sa con la festa di fine d'an-no scolastico dei bambiniimmigrati dell'Istitutocomprensivo "F o gazzaf o"di Follina.

dell'Assoclazionefamiglie rurali Si-nistra Piave spiegacosì il grande im-pegno della sua as-sociazione sul te-ma dellafamiglia, apochi giorni dalla presenta-zione degli atti del grandeconvegno organizzato nelmese di novembre, sulla ba-se del quale ha intrapresoun ulteriore cammino.

"Sulla scorta dei risulta-ti di un nostro convegno sultema di qualche anno fa, cisiamo resi conto di come lasituazione per la famiglia siamolto cambiata; dopo averseguito le grandi discussioni dello scorso anno (a li-vello europeo per la Costi-tuzione e a livello regionaleper lo Statuto) che hannomesso in crisi tutti, abbia-mo deciso di approfondire iltema dal nostro punto di vi-sta, che e quello dell'8070delle persone comuni, cer-cando di capire qual era lasensazione di famiglia perchi ha fede cattolic4 chi nonce lha, pergli stranieri... pertutti.

Dopo aver analizzato lasituazione, ci siamo presi laresponsabilita di dire qual eper noi il significato di fa-miglia. Per statuto non spo-siamo nessuna corrente politica o fede confessionale, evogliamo essere al serviziodi tutti. Cio non toglie chetra le tante, I'anima preva-

Una coppúasposata in chi

, ceverà quinr

zi di chi inveAlessandro Toffoli ricevuto il :

il mondo in questa settimana

GUERRA CtVtLE tN |RAQ

Nascosti dietrouna foglia di fico

gnata di chi racconta delleinfinite magagne di un vec-chio parente scocciatore. Sicontinua a insistere sul buonlavoro che i nostri militari ei civili che li accompagnanostanno facendo nel sud delpaese (an Nassiriya è la prin-cipale città della provinciadel Dhi Qar, la piu kanquil-la dell'Iraq, anche perchéprobabilmente è la piu povera" E nonostante ciò, han-no attaccato un nosfo mez-zn corazzato e nel 2004 han-

ci viene detta la cosa decisi.va: in Iraq la guerra civile èormai un dato incontestabile. Continuare a nasconder-ci dietro la missione di pace,la solidarietà alla popolazio-ne, I'aiuto alla ricostruzionedi infrastrutture serve solo aperdere tempo rispetto adun compito urgente che I'I-talia nel suo piccolo e gli U-sa e la Gran Bretagna su sca-la ben più vasta non possono ignorare. Il compito di ag-giornare al più presto e nel

di presenza in quel paese eripensare le ragioni stessedi tale presenza.

Credo che oramainon siail caso di insistere piu ditan-to sulla radicale illiceità sulpiano internazionale dell'a-zione intrapresa nel 2003.Quando uno stato viola nor-me fondamentali, imperati-ve, del diritto in ter nanonale,come quella che fa divieto diaggredire uno stato indi-pendente, gli alki paesi han-no l'obbligo di non aiutare lostato aggressore e di coope-rare con gli altri paesi perporre fine all'illecito. I-Italia- insieme ad alki - ha fattoil conffario. I- Onu col tempoha fornito una foglia di ficosufficiente e l'impresa dellacoalizione ha potuto conGnuare, con la formazione diun'autorita politica localeche, sia pure con gran fatica,sembra sia riuscita a pren-dere il posto dell'apparato di

dam Hussein. Ma cio pur-troppo non ha condotto airisultatiche la coalizione siaspettava. I-indice piu bru-ciante del mancato rag-giungimento degli obiettiviminimi e dato dalfatto chea tutfoggi in lraq, a be an-ni dalla guerra, non si e-sfae una goccia di pefolio.

Cio che si chiederebbee diprendere sul serio ilfat-to che il Paese e preda di unconflitto interno generaliz-zato, rispetto al quale forzearmate sfaniere non han-no probabilmente nessunruolo positivo da giocare.Invece, dopo tre anni, noistiamo ancora lì a impiega-re ririgliaia di soldati perreahzzare e difendere mi-crorealizzazioni e gli Usacontinuano in una strategiaaggressiva di attacchi agliinsorti che non fa che rinfocolare gli odi e le divisioni.

mento>.Come intervenite

que verso le famigli

"Abbiamo creatosorta di "Carta di buctenti" dell'associazionproposte da fare a enrtuzionali, alle singoleglie, alle associazioniqueste proposte c'èsempio quella di crearcorsi di formazione 1famiglie, che sarannogrativi per chi frequtcorsi per fidanzati (esempre meno), e consivi per chi decide rfrontare una vita assimagari sposandosi ilnicipio. Corsi brevi prpere dalpunto divistacritto civile, della sanitàle assicurazioni... a ccva incontro unendosiun'altra persona.

Ma il nostro granrbiett ivoèarr ivarearpubblicata la legge sulmiglia nella Regione Ito, convinti anche deportanza dei Forum rnali della tamiglia, chrgari potrebbero esselproposti a livello provile.

Ci sono alcuni punlquali riteniamo imporlquesta legge. Innanzila famiglia va considtcome capitale sociale:si guardi cioe ai singolìall'entita famiglia, inverdo su di essa come si fcapitali economici; la knon è verso unapersorugola, maverso una penin relazione congli alti:sarà quindi una legge Ifigli, per le mamme, pvedovo... maperi singrelazione fra loro; la kdowàavere un confolkvello comunale, che e Itvitone con cui si vientfacilmente a conlatto".

Quali sono i prostpassi?

"Dopo avertanto parvogliamo raggiungeresultato concreto delhge: stiamo presentandosonalmente gli atti a tutpersonalita che possonlcidere in merito, sindrisessori, dirigenti Ltls+ad arrivare al Forum renale, con cui andareI'assessore regionale Dt

SG REEII I IIG 1{ EONATAIE TIETABOI.ICO:poÍte lo ccmpogno in Yenelo

f-) a circa un mese è partita in Veneto la campagnal-,,/ di sensib ltzzanone verso lo screening neonatale

metabolico, un particolare esame eseguito nei primigiorni di vita del bambino, che permette di identifica-re, atfaverso l'ubhzzn di una particolare apparecchia-hrra, olffe alle consuete 4 malattie genetiche alte 40 malattie metaboliche ereditarie gravi, per le quali una diagnosiprecoce e il fatlamento tempestivo possono fare

ffifsenza tra la vita e la morte, tra I'invalidiLà e unSqrnale wiluppo fisico. Organrzr,a questa campagnaI'Aismme (Associazione italiana studio malattie meta-boliche ereditarie onlus), nata da alcuni mesi per scstenere le famiglie con un figlio affetto da una malattiametabolica ereditaria Athralmente in Italia lo screeningneonatale è regolamentato per legge solamente per 4malattie, di cui 2 metaboliche (fenilchetonuria e galat-tosemia) e solo la Regione Toscana (Ospedale Meyer)lo prevede per legge. I-intento e di appianare le dispa-rita di fuattamento fra regioni, estendendo la preven-zione a futto il territorio nazionale, affinche tutti, nessuno escluso, abbiano a beneficiare dello screening.

Per sensibilizzare l'opinione pubblica sullo screening, Aismme, con I'ausilio di generosi partner privatiha diffuso di 280 mila opuscoli informativi, con un cou-pon da compilare e restifuire all'associazione stessa responsabilizzando così maggiormente le persone affin-ché si possano considerare parte attiva di questa ini-ziativ a di interesse comune.