AZIONE PARKINSON NOTIZIE ESPERIENZE · Movimento, la dott Anna Rita Bentivoglio, responsabile...

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QUALI PAROLE? L'unica parola interessante potrebbe essere quella, che potente e diretta, abbia la forza di liberare dal male. Forse nella malattia vorremmo che qualcuno ci ricordi la fedeltà a noi stessi e alle persone che eravamo. O forse qualcuno ci convinca che siamo liberi di decidere di continuare a vivere e che siamo liberi di non vivere come dei sopravvissuti al proprio male. Ma non è così. Il dolore è un'esperienza che viene sempre più nascosta dalla società di oggi, che propone persone vincenti, utili, perfette, senza difetti e senza problemi. Dare un luogo al dolore oggi significa dare spettacolo. A quel punto il dolore non è piu una esperienza umana ma diventa le emozioni che manifesta. Il dolore per la perdita del lavoro, per il fallimento di un amore, per la morte di una persona, per una malattia che segna la vita personale o quella della nostra famiglia sono dolori che esistono anche se li nascondiamo, anche se non abbiamo parole o gli altri non le hanno. Finiamo con il vivere una esperienza in solitudine, in silenzio per evitare l'imbarazzo nelle relazioni. Oggi, nell'era dei mezzi di comunicazione, ci mancano le parole per raccontare il dramma, la sofferenza, la delusione, la rabbia, lo scacco, il fallimento. Manca il collegamento tra l'esperienza e l'emozione. È difficile trovare il malato che grida, urla, che sfoga la propria angoscia, che chiede il perché, che protesta contro Dio. Noi oggi, siamo privi di questa facoltà di esprimere la nostra sofferenza. Prima di morire fisicamente, muore la parola, muore la manifestazione del dolore, soffoca la protesta, si spegne il lamento, si normalizza, si anestetizzano e sterilizzano non solo gli ambienti ospedalieri ma anche le emozioni e i sentimenti dei malati. Eppure il dolore non smette di essere un'esperienza che abita la concretezza delle nostre giornate. Il dolore è una certezza ma la sofferenza è una scelta. Scegli le parole. Francesco Muratori e AZIONE PARKINSON NOTIZIE ESPERIENZE ANNO XX - n. 59 - ottobre 2017 | Periodico trimestrale registrato al Tribunale di Roma n. 00075 del 14.2.97 Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 2 e 3 / Roma AP rivista ottobre 59-2017 HR.qxp_Layout 1 09/11/17 12:36 Pagina 1

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QUALI PAROLE?

L'unica parola interessantepotrebbe essere quella, chepotente e diretta, abbia la forzadi liberare dal male. Forse nellamalattia vorremmo chequalcuno ci ricordi la fedeltà anoi stessi e alle persone cheeravamo. O forse qualcuno ciconvinca che siamo liberi didecidere di continuare a viveree che siamo liberi di non viverecome dei sopravvissuti alproprio male. Ma non è così.

Il dolore è un'esperienza cheviene sempre più nascostadalla società di oggi, chepropone persone vincenti, utili,perfette, senza difetti e senzaproblemi. Dare un luogo aldolore oggi significa darespettacolo.

A quel punto il dolore non è piuuna esperienza umana madiventa le emozioni chemanifesta. Il dolore per laperdita del lavoro, per ilfallimento di un amore, per lamorte di una persona, per unamalattia che segna la vitapersonale o quella della nostrafamiglia sono dolori cheesistono anche se linascondiamo, anche se nonabbiamo parole o gli altri non le hanno. Finiamo con il vivereuna esperienza in solitudine, in silenzio per evitarel'imbarazzo nelle relazioni.

Oggi, nell'era dei mezzi dicomunicazione, ci mancano le parole per raccontare il

dramma, la sofferenza, la delusione, la rabbia, lo scacco, il fallimento. Manca il collegamento tral'esperienza e l'emozione.

È difficile trovare il malato chegrida, urla, che sfoga la propriaangoscia, che chiede il perché,che protesta contro Dio. Noi oggi, siamo privi di questafacoltà di esprimere la nostrasofferenza. Prima di morirefisicamente, muore la parola,muore la manifestazione deldolore, soffoca la protesta, si spegne il lamento,

si normalizza, si anestetizzano e sterilizzano non solo gliambienti ospedalieri ma anchele emozioni e i sentimenti deimalati. Eppure il dolore nonsmette di essere un'esperienzache abita la concretezza dellenostre giornate. Il dolore è unacertezza ma la sofferenza èuna scelta. Scegli le parole.

Francesco Muratori

e

AZIONE PARKINSONNOTIZIE ESPERIENZE

ANNO XX - n. 59 - ottobre 2017 | Periodico trimestrale registrato al Tribunale di Roma n. 00075 del 14.2.97Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 2 e 3 / Roma

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SQUILIBRIO DEL MICROBIOTA INTESTINALE:COS’È, COMERICONOSCERLO E CURARLO.

Il microbiota viscerale oequilibrio dei microorganismi deltratto intestinale è stato negliultimi tempi oggetto di newsrelative alla salute, e collegatonon solo alla salutedell’apparato digerente, maanche a disordini dell’umore,peso, problemi cutanei econdizioni autoimmuni.Sfortunatamente, la combinazione di una dietanord-americana, l’abuso diantibiotici, l’uso di prodottiantibatterici, e la carenza diregolari cibi fermentati nei nostriregimi alimentari ha creato lebasi ideali per uno squilibrio delmicrobiota intestinale.

Questi 10 segni indicanoche potresti avere unosquilibrio del microbiotaintestinale

• Problemi con la digestione –colon irritabile, gonfiore,dolore addominale,indigestione, problemi direspirazione, costipazione odiarrea.

• Allergie• Candidosi ricorrenti• Voglia di zucchero• Aumento di peso

• Acne, eczema, orticaria o psoriasi

• Dolore alle giunture• Depressione• Difficoltà nell’apprendimento

o comportamentali• Annebbiamento mentale

Importanti implicazioni di un bioma intestinalesquilibrato

InfiammazioneTroppi batteri dannosi o altriorganismi possono comportaresignificative infiammazioni nelcorpo, portare a dolori allegiunture e lungo il corpo,disordini cutanei e persinomalattie autoimmuni.Aumento di pesoUn microbiota regolare è lachiave per la perdita di peso.Molti studi recenti hannomostrato che bilanciando ilmicrobiota, è possibilemodificare il metabolismo. Ho assistito con certezza a tuttociò, molte volte!

Salute emozionaleSe il tuo microbiota non èequilibrato, sarai più incline aprovare sensazioni di ansia edepressione, oltre adaffaticamento edannebbiamento mentale. È incredibile quante cose possaandare ad intaccare! Ed analogamente, anche lostress può interessare il modonegativo il tuo microbiota, conimpatti di lunga durata sul tuoumore, digestione, e salute nelcomplesso.

Come poter correggere uno squilibrio delmicrobiota Intestinale

1. ProbioticiSi tratta di batteri salutari checontribuiscono all’equilibrio delmicrobiota. I probiotici possonopresentarsi sotto forma diintegratori (compresse opolveri), o cibi naturalmentefermentati come crauti, yogurt,

kefir, kombucha, verduresottaceto o kimchi.

2. PrebioticiSono cibi che nutrono la florabatterica del trattogastrointestinale e checontengono fibre, inulina, edarabinogalattani. I cibi prebioticiincludono carciofi, aglio, fagioli,cipolle, asparagi, carote, porroed okra.

3. Integratori anti-microbiciNella maggior parte dei casi,incrementare semplicementeprobiotici e prebiotici non èabbastanza. Anche l’utilizzo diintegratori ed erbeantimicrobiche è necessario perdebellare gli organismi patogeni(candidosi, batteri o parassiti).

Ciò�include:• Aglio• Origano• Berberina• Estratto di semi d’uva• Acido Caprilico• Estratto di foglia d’ulivo• Uva ursina

4. Riduzione degli zuccheri e di tutti gli alimenti a basedi farina

Molti organismi patogeniprosperano con una dieta adalto contenuto di zuccheri ecarboidrati raffinati. Ridurre alminimo, o eliminare, questialimenti è un passo essenzialeper riequilibrare il tuomicrobiota, perché nessunaquantità di probiotici locompenserà.In conclusione, se sospetti diavere uno squilibrio delmicrobiota intestinale, ci sonomolti passi che si possonoadottare per ristabilirel’equilibrio. Potrai rimaneresorpreso di come un intestinosano può influenzarepositivamente la tua salute.

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NUOVE TECNICHE

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LO SPECIALISTA

IL TRATTAMENTOCHIRURGICO DELLAMALATTIA DI PARKINSON:UN NUOVO PERCORSOASSISTENZIALE PRESSO LAFONDAZIONE POLICLINICOGEMELLI DI ROMA

Lo scorso 22 Settembre si èsvolto presso la FondazionePoliclinico Gemelli di Roma unincontro scientifico informativoper medici e pazienti miratoalla presentazione di unpercorso rinnovato dedicatoalla Malattia di Parkinson ed inparticolare al trattamentochirurgico con stimolazionecerebrale profonda (Deep BrainStimulation).L’obiettivo è stato quello di darvoce a tutte le figure checollaborano per la realizzazionedel percorso: neurologi,neurochirurghi, radiologi,fisiatri, anestesisti, fisioterapisti,psicologi. La partecipazione èstata ampia da parte dipazienti, neurologi del territorio,medici in formazione edassociazioni che hannocondiviso i singoli contributi aquesto percorso.

I cambiamenti nel settore sonostati radicali, sono cambiate letecnologie, gli uomini, leterapie, l’approccio allamalattia. Quello che è statopresentato é qualcosa quindi dicompletamente rinnovato chenasce però su solidefondamenta, in un centro cheha avuto un ruolo storico neltrattamento chirurgico dellaMalattia di Parkinson, dovecollaborano tuttoraprofessionalità esperte nellagestione dei Disturbi delMovimento, la dott Anna RitaBentivoglio, responsabiledell’UOS dei Disturbi delMovimento e nellaNeuromodulazione la dottBeatrice Cioni. In una epoca dove fannonotizia i tagli alla sanità eall’acquisto di dispositivi medici

costosi, la FondazionePoliclinico Gemelli ha deciso di fare scelte contro corrente,assumendo medici e chirurghidedicati ed investendo nellenuove tecnologie.

Negli stadi più avanzati dimalattia, tutti i pazienti, dopo unnumero variabile di anni,sperimentano le complicanzeda terapia dopaminergicaprotratta e si rendononecessarie strategieterapeutiche di secondo livello(terapie chirurgiche, infusionali,ecc.) e una gestione delpaziente multidisciplinare, siaper gli aspetti clinici correlatiagli effetti collaterali ed almonitoraggio nel tempo di taliterapie, sia per la comparsa disintomi non motori, meritevoli diun approccio internistico. l percorso è dedicato a questotipo di pazienti e prevede unavalutazioneneurologica/neuropsicologicainiziale, seguita da un incontromultidisciplinare dove sonopresenti tutti gli specialisticompetenti nel settore al fine discegliere l’intervento piùopportuno per il singolo caso econcordare l’iter diagnosticoterapeutico successivo daintraprendere.

Quando viene postaun’indicazione chirurgica, siprogrammano 2-3 giorni di

ricovero in neurologia percompletare gli studineuroradiologici, per decidere il piano chirurgico, pereffettuare test farmacologici e neuropsicologici.

Se si conferma l’eleggibilità allaprocedura, l’intervento vienepoi programmato in accordocon il paziente e la famiglia,spiegando nel dettaglio risultatied aspettative. Il ricovero successivo è inneurochirurgia, dopo 1-3 mesi,della durata di circa 5 giorni.Dal 2011 viene usata alPoliclinico una tecnica piùmoderna e meno invasiva diimpianto di stimolatorecerebrale profondo senza l’usodel casco stereotassico,chiamata ‘frameless’. È unatecnica innovativa checonsente al paziente di nonavere la testa immobile durantel’intervento, garantendo unconfort maggiore. Si avvale deisistemi di neuronavigazione piùelaborati, che permettono diraggiungere i nuclei profondidel cervello con una precisionesub-millimetrica.Da quest’anno, è statacompletamente modificataanche la tecnicaanestesiologica.

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Con i nuovi farmaci per lasedazione, il paziente è in unostato di dormi/veglia, nonpercepisce i fastidi e lo stresscorrelati alla procedurachirurgica da sveglio, e vienestimolato ad una maggiorereattività, alleggerendol’anestesia, solo nelle fasi ove èrichiesta la sua collaborazioneper la valutazione neurologicaintraoperatoria. L’intervento hauna durata di qualche ora, macon questa tecnica il pazienteresta sveglio solo per pocotempo, nelle fasi in cui èstrettamente necessario.

Dopo la prima parte dellaprocedura, il paziente vieneaddormentato, ed in anestesiagenerale si impianta il sistemacompleto. Dopo 24/48 ore dall’interventodi DBS il paziente vienetrasferito, se concorde, pressoil reparto di neuroriabilitazionedel CEMI.Il percorso inneuroriabilitazione favorisce unpiù rapido recupero, evital’allettamento post operatorio,fornisce una guida per strategiemotorie e psicologiche utili perun più precoceriambientamento allaquotidianità. Durante lapermanenza in riabilitazione, il neurologo ha la possibilitàeffettuare la regolazione dellostimolatore in tempi più rapidied in un ambiente protetto,dove la gestione della terapiafarmacologica e di quellaneuromodulatoria possonoessere affrontate con maggioresicurezza e monitoraggio delpaziente.

Sicuramente l’impianto di unostimolatore cerebralerappresenta un cambiamentoimportante nella vita deipazienti ed produce un nettomiglioramento della qualitàdella vita, consentendo diridurre la terapiafarmacologica.

L’intero team è dedicato aquesto percorso, si avvale diforze giovani, dell’esperienza dineurologi e neurochirurghispecializzati da anni in questeproblematiche, la dott AnnaRita Bentivoglio e la dottBeatrice Cioni e del supportodei Direttori di Neurologia , profPaolo Maria Rossini e diNeurochirurgia, prof AlessandroOlivi, che con tantadeterminazione hanno voluto esostenuto questo programmaper la Malattia di Parkinson.

L’impegno non è solo quello dioffrire un buon servizio in

ospedale, ma anche quello diincontrare le associazioni ed imalati per migliorare insiemeun percorso che per molti èdifficile.

Nuove iniziative ed incontrisono in programma, ci stiamoimpegnando ad aprire unapiattaforma dedicata su internetper essere tutti meglioconnessi.

Dott. Tommaso TufoNeurochirurgo

Dott.ssa Carla PianoNeurologo

A VOLTE SIAMO BRADIPI, A VOLTE MOLTO RAPIDI: IL PARKY TOUCH RUGBY

Il 17 Agosto 2017 i quattro“Bradipi Fondatori” (Stefano,Gaetano, Marco e Roberto) siincontrano in un parco di Romaper effettuare il loro primoallenamento con la palla ovale,e gettare le basi di quella chenel giro di poche settimanediventerà la prima squadra almondo di Parky Touch Rugby:una variante del Touch Rugbyadattata ai parkinsoniani.

Il Touch Rugby (o rugby altocco) è una variante del rugbyche minimizza il contatto fisicotra i giocatori: basta infatti unleggero tocco sull’avversario perinterrompere l’azione. Il ParkyTouch Rugby modifica alcuneregole e ne aggiunge delle altreper facilitare il gioco perpersone con ridotta mobilità e/oequilibrio, come spesso avvieneper i parkinsoniani.

L’idea è nata da unparkinsoniano ed ex-rugbista,Stefano, il quale ne ha parlato

agli amici che condividevanocon lui il percorso diriabilitazione presso il day-hospital neuromotoriodell’ospedale IRCCS San Raffaele Roma Pisana.L’idea ha subito avuto un buonsuccesso ed è stata accolta conentusiasmo anche da medici eterapisti del San Raffaele chehanno ulteriormente contribuitoalla sua diffusione.

In men che non si dica lasquadra aveva un nome(“Bradirapidi”), un inno e ungruppo facebook.In seguito è arrivato unallenatore ed anche un invito a partecipare ad un evento:in occasione del decennaledella “Libreria dei Piccoli” a Maccarese (Roma), i Bradirapidi hanno svolto un

ATTIVITÀ SOCIALI

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allenamento ed una piccolapartita con un gruppo dibambini che si sono così potutiavvicinare a questo sportimparandone le sempliciregole.

Ci sono parecchi aspettipositivi che derivano da questainiziativa per i parkinsoniani,sia per quanto riguardal’aspetto fisico (l’attivitàaerobica ha una dimostrataefficacia nelle malattieneurodegenerative, ed inoltrevengono esercitate anche lacoordinazione e l’equilibrio),che per quanto riguardal’aspetto psicologico (spirito di gruppo,coinvolgimento dei caregiver).

Ci auguriamo che questainiziativa abbia successo e si diffonda sempre più!

BradirapidiParky Touch Rugby

RECENSIONE DEL LIBRO “LA DIETA DELLALONGEVITÀ” DI VALTER LONGO

Ho deciso di recensire questolibro perché penso che l’autoresia uno scienziato serio che hasvolto esperimenti interessantisugli effetti della dieta sullanostra salute che meritano diessere divulgati.

L’idea di base è che, entro certilimiti, il nostro corpo ha lepotenzialità per mantenersiefficiente e addirittura curarsi dasolo, e la dieta costituisce unpotente strumento per aiutarloin questo compito.

Longo con i suoi studi,pubblicati sulle più importantiriviste scientifiche al mondo, haconfermato che in un adulto unadieta ricca di proteine animali,zuccheri semplici, e grassi“cattivi” (saturi), tende adaccelerare il processo diinvecchiamento cellulareattivando determinati geni, eaddirittura in alcuni casicausando alcune delle patologiepiù diffuse come quellecardiovascolari, autoimmuni,diabete, cancro, e Alzheimer.

Per cercare di prevenire questemalattie, e in generale garantireuna vita più lunga e soprattuttopiù in salute, Longo consigliauna dieta “della longevità”, cheprevede di minimizzarel’assunzione degli elementisuddetti, ovviamentesostituendoli opportunamente.Questa dieta, fondamentalmentevegana/pescetariana, è statacreata a partire dallo studiodelle dieta delle persone piùlongeve in diverse parti delmondo e dai suoi effetti sulleattivazioni di determinati geni. È interessante notare che unarestrizione sulle proteine siapplica agli adulti solamenteprima dei 65-70 anni, perchésuccessivamente è necessario

aumentare l’apporto proteicoper evitare problemi dovuti allaperdita di massa muscolare.

La dieta della longevitàpotrebbe poi alternarsi con ladieta “mima-digiuno”, cheseguita per periodi brevi (adesempio una settimana ogni treo sei mesi) permetterebbe dieliminare le cellule che nonfunzionano bene per poiricrearne di nuove perfettamentefunzionanti nella successivafase in cui si riprende amangiare normalmente. Tuttociò aiuta nel miglioramento orisoluzione delle patologie vistesopra.Il vantaggio di svolgere unadieta mima-digiuno è che siriescono a minimizzare i rischiderivanti da un digiunoprolungato. In realtà non si trattadi un vero e proprio digiuno incui, per esempio, si bevesoltanto, ma di una dieta in cuisi mangia certamente di menosenza comunque privarsi deinutrienti essenziali.

La domanda che sorgespontanea è: possono iParkinsoniani provare questoregime alimentare? Le ricerche che sono statecondotte sull’Alzheimer hannoprodotto risultati incoraggianti,ma sul Parkinson le ricerchesono ancora in fase disvolgimento.

UNA SANA LETTURA

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PROBLEMI DELLA PAROLANEL PARKINSON E POSSIBILEAIUTO DEI FAMILIARI ECARE-GIVER.QUANDO LA VOCE SI AFFIEVOLISCE...

La voce è una parte essenzialedella comunicazione fra lepersone. Dipende dal coordinamento deimuscoli che controllano larespirazione, i movimenti dellecorde vocali e l’articolazionedella parola. Non è solo il funzionamento diquesti muscoli che determinauna voce anormale, ma l’interapersona.

Una disartria (o anche:disartrofonia) è un disturbodella parola acquisito (dunquenon congenito) di origineneurologica. Viene causato daun danno del sistema nervosocentrale (nel cervello o nelmidollo spinale) o dei nervicranici esterni al cervello e simanifesta con unacompromissione del controllo edell’esecuzione dei movimentidella parola.

Diversamente dai disturbi dellafonazione originati da altremalattie neurologiche (= afasia:disturbi della comprensione edell’esecuzione motoriacentrale), per i cosiddettidisturbi della fonazione neimalati di Parkinson esistonocause dipendenti dalla malattiaad esempio di caratteremeccanico. La conseguenza è spesso una difficoltà dicomprensione per l’ambientesociale.

Dato che l’intera personalitàdell’individuo trova espressionenella voce, questi cambiamentidella fonazione nei malati diParkinson influenzanosignificativamente lacomunicazione interpersonale:non è raro che accada che

il fatto che la voce diventiflebile vada di pari passo con il ritirarsi della persona malatadal contesto sociale.

Accanto alla cura farmacologicadella malattia di Parkinson, nel caso dei problemi dellaparola è necessaria anche una terapia mirata dellafonazione e della voce.

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APPROFONDIMENTI

Disturbi della parola nelParkinson:

• Il volume della voce siriduce e indebolisce

• Il timbro cambia(ad es. rauco o strozzatoo acuto)

• La voce resta allo stessolivello, non varia emanca di espressione(parlare monotono)Articolazione (pronuncia)indistinta, poco chiara

• Accelerazione a trattidella velocità delleparole, pezzi di parolevengono “mangiati”

• Ridotta consapevolezzadel proprio modo diparlare (parole e frasisono ripetutiinvolontariamente)

Come possono esseredi aiuto i familiari e gliamici?Anche i familiari e gliamici possono facilitarela persona a gestire isuoi disturbi dellaparola e contribuire inparticolare a impedirnel’isolamento sociale.

Un’idea potrebbe essere diparlare sia con un neurologoche con un dietologo(ovviamente dopo essersiassicurati che abbiano letto illibro!) farli parlare tra loro, esentire cosa ne pensano.

Una nota finale: l’autore devolvei proventi derivanti dalla venditadel libro alla fondazione nonprofit “Create Cures”, da luistesso creata, per promuoverela ricerca di terapie integrative ea basso costo perl’invecchiamento e malattiecome quelle viste sopra.

Marco Piccioni

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Nel quadro di questotrattamento si aiuta il pazientea conoscere e divenireconsapevoli della strettaconnessione fra larespirazione, la postura, ilmovimento e anchel’articolazione e l’emissionedella voce.

Obiettivo della terapia èsempre di accrescerel’efficienza della voce. Perquesto è indispensabile lacollaborazione del paziente. Gli esercizi dovrebbero esserefatti anche da soli, ripetutiquotidianamente e i pazientidevono essere capaci di

modificare le proprie abitudininel parlare.

Consigliamo ai nostri lettori diportare a conoscenza isuggerimenti che seguono ai loro partner, familiari,caregiver e a tutti coloro con i quali hanno a che farequotidianamente e di chiedereloro di essere consapevoli deiloro disturbi di parola e aiutarea gestirli per prevenirel’isolamento sociale.

fontewww.sprachtherapie-intensiv.de

Consigli per gestire i problemi connessi alla parola:

• Abbiate comprensione, questo è la chiave di tutto. Potetesperimentare direttamente che cosa significa, parlandovolutamente a voce più bassa del normale.

• Date alla persona malata il tempo sufficiente perelaborare e per reagire alle informazioni che hannoascoltato durante la conversazione.

• Infine, se non avete capito qualcosa, chiedete, ma evitatele critiche.

• Concordate con la persona dei segnali per ricordargli ditenere il volume ad un livello tale che gli altri presentipossano sentire ciò che dice.

• Concordate un segnale con cui la persona vi può farcapire che vorrebbe dire qualcosa e poi concentratevi su ciò che dice.

• Non interrompete! E non completate la frase che lapersona vi rivolge, né parlate di vostro iniziativa al suoposto quando siete con altri: il fatto che non parli benenon significa che non sia in grado di esprimere la suaopinione.

• Informate insieme alla persona le altre persone con cuistate conversando del suo problema di parola. Ciò fanascere comprensione e disponibilità.

• Per conversare usate le fasi in cui i medicinali hanno piùeffetto. Ciò significa esercitarsi con esperienze disuccesso che rafforzano l’autostima della persona.

• Incoraggiate e motivate la persona a parlare, fateglicomprendere quando l’avete capito bene.

• Cantate insieme.• Leggetevi reciprocamente il giornale.

Si ricorda ai signori sociche presso la nostraassociazione si tengonouna serie di attività:

Ogni mese

Delle conferenzetematiche dove è possibileavvicinare e interpellaredirettamente alcuni dei piùnoti specialisti (neurologi,dietologi, fisioterapisti epsicologi) che operano concomprovata efficacia edesperienza nell’ambitodella malattia di parkinson.

Ogni settimana

Il lunedì, il mercoledì e ilvenerdì varie attività acarattere ludico, ricreativo,terapeutico. Per scoprirequali sono le iniziativeorganizzate per i nostrisoci vi invitiamo acontattare la nostrasegreteria dalle ore 10:00dei giorni indicati.

TAI CHI

Stiamo organizzando conla collaborazionedell’IRCCS Santa Lucia,un corso di Tai chiriservato a persone con lamalattia di Parkinson.Detto corso sarà tenuto daun maestro conesperienza specifica nelrapporto Tai chi/Parkinsone supportato dallaneurologa Dott.ssaAntonella Peppe.Maggiori informazioni echiarimenti vi saranno datisull’iniziativa il 25novembre 2017 ( GiornataNazionale del Parkinson)presso l’Istituto SantaLucia.

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AZIONE PARKINSONAssociazione iscritta nel registroregionale organizzazioni di volontariato - decreto 45/95cod. fisc. 96224510584

Sede legale:Via Rocco Santoliquido, 8800123 Roma

Sede operativa:Via Ostiense, 10800154 RomaTel. 06 30207280Fax 06 30312568e-mail:[email protected] internet:www.azioneparkinson.it

Per donazioni ed iscrizioni il conto corrente postale è il numero 1027004710intestato ad Azione Parkinson.Relativamente alla Banca:C.C. n. 3776531 c/o BancaPopolare dell’Emilia Romagnacodice IBAN:IT58L0538703209000003776531

impaginazione:Studio Sismondo srl - Romadirettore responsabile:Francesco Muratoristampa:Tipografia Socome snc - Roma

Ringraziamo la

per il sostegno

e il contributo

incondizionato

offerto per la

realizzazione

di questo

Notiziario

Tanti auguri Anna!

Desidero ringraziare l’Associazione per aver reso il miocompleanno molto speciale e per l’affetto dimostrato neimiei confronti. Un grazie speciale a chi mi consiglia, misupporta, mi coccola, mi sprona e ha fatto sì che questaAssociazione fosse per me come una famiglia, doveposso trovare sempre amore e conforto. Dal profondo delmio cuore grazie.

Anna Castellani

Concerto di NataleIl 16 Dicembre 2017 alle ore 16:45 presso la Chiesa diSan Francesco a Ripa, piazza San Francesco d’Assisi 88,il prestigioso coro Vocalia Consort diretto dal MaestroMarco Berrini eseguirà alcuni brani tratti dal loro repertorio.Certi della vostra partecipazione vi aspettiamo numerosi.

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