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Azione 21 in Liguria Gli strumenti per lo sviluppo sostenibile e gli Enti Pubblici

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Azione 21 in LiguriaGli strumenti per lo sviluppo sostenibile e

gli Enti Pubblici

Azione 21 in LiguriaA cosa serveDove e come è stata adottata

Indicatori Comuni Europei Che cosa sonoDove e come sono stati adottati

Mobilità Sostenibile Che cos'èA che cosa serveDove e come è stata adottata

Contratti di quartiere e Centri Integrati di Via Che cosa sonoA cosa servonoDove e come sono stati adottati

Città dei Bambini e delle Bambine Che cos'èA cosa serveDove e come è stata adottata

Bilancio di Genere Che cos'èDove e come è stato adottato

Campagna Europea Città Sostenibili Che cos'eA cosa serveDove e come è stato adottata

I Comuni Capoluogo GenovaSavonaLa SpeziaImperia

Educazione Ambientale Il contestoChe cos'èLe principali azioni intraprese

Capitolo 3 - L'animazione territorialeIl ruolo del Sistema Ligure di Educazione Ambientalenell'animazione territorialeGli esiti dei seminari

Come coinvolgere i cittadini e le imprese nel processo di sostenibilità dello sviluppoCome favorire la collaborazione tra soggetti diversi per migliorarela capacità di accesso ai programmi di finanziamento

Come stabilire collaborazioni più efficaci tra diversi livelli di governo

Capitolo 4 - Indicatori di qualità dei processiIntroduzione al sistema di indicatori per i processi di sostenibilitàIl Sistema di Indicatori

Link e siti d’interesseCarta dei Comuni LiguriRingraziamenti

PresentazionePremessaCapitolo 1 - La sostenibilità in LiguriaLa sostenibilità in LiguriaLe nuove politiche per la sostenibilità Da Rio 1992 ad Aalborg 2004

Dopo il VI Piano d'azione dell'Unione EuropeaVerso una strategia europea per l'ambiente urbanoLa nuova carta di Aalborg

Le indagini regionali sulla sostenibilità negli enti pubbliciI ricognizione regionale- 2000 Il monitoraggio del Ministero dell'Ambiente - 2001II ricognizione regionale - 2002La ricognizione del 2004

Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilitàAgenda 21 Che cos'è

A cosa serveDove e come è stata adottata

Sistemi di gestione ambientale Il contestoChe cos'è la Certificazione ISO 14001Cos’è l’EmasDiffusione e ISO 14001 e Registrazione EMAS

Certificazione ISO 9001 Che cos'èA cosa serveDove e come è stata adottata

Certificazione OHSAS 18001 Che cos'èDove e come è stata adottata

Contabilità ambientale Che cos'èDove e come è stata adottata

Regolamento Edilizio BIO Che cos'èDove e come è stato adottato

Certificazione energetica Che cos'èDove e come è stata adottata

Acquisti Verdi (Green Public Procurement) Che cosa sonoA cosa servonoDove e come sono stati adottati

Bilancio Partecipativo Che cos'éA cosa serveCome adottarlo

Bilancio Sociale Che cos'èDove e come è stato adottato

Bilancio di Sostenibilità Che cos'èA cosa serveDove e come è stato adottato

Impronta Ecologica Che cos'è

Sommario56

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Il compito delicato di coniugare la tutela dell'ambiente e lo sviluppo socio-economico in un'otti-ca di sostenibilità è reso più agevole in Liguria dall'esistenza sul territorio di una pluralità diidee e di esperienze nate a livello locale, con grande partecipazione con cui tutti i soggetti coin-volti, dagli amministratori ai semplici cittadini, che hanno reso la nostra regione leader italia-na nell'applicazione di strumenti di sostenibilità ambientale. Questa vivacità e crescita costante nell'adozione di tali strumenti, dovuta anche al ruolo di pro-mozione e sostegno della Regione Liguria, emerge dalla III Ricognizione regionale, condotta conl'aiuto dei Centri del Sistema Ligure di Educazione Ambientale che sempre più si vanno a con-notare come facilitatori di tali buoni pratiche sul territorio.Questa nuova edizione della pubblicazione è stata arricchita con una elaborazione degli esiti dei4 seminari provinciali che hanno rappresentato i momenti finali della ricognizione, che ha por-tato a definire un set iniziale di indicatori di qualità per i percorsi di sostenibilità.La sfida che ci attende è quella di mettere a sistema le varie esperienze per perseguire in ma-niera integrata gli obiettivi di miglioramento e valorizzazione del nostro territorio.

Franco Zunino - Assessore all’Ambiente - Regione Liguria

Negli ultimi anni, ha assunto sempre maggiore importanza il concetto di "sviluppo sostenibile". I processi economici, sociali ed ecologici sono strettamente collegati tra loro e l'intervento di at-tori pubblici e privati non deve avvenire in modo settoriale, bensì bisogna diffondere un nuovomodo di pensare che consideri benessere economico, sociale ed ambientale come obiettivi colle-gati tra loro e capaci di supportarsi reciprocamente.Questo volumetto nasce quindi con l'obiettivo di contribuire a diffondere la cultura ambientaleed una conoscenza di base sugli "strumenti di sostenibilità" utili per intraprendere percorsi am-bientalmente sostenibili, affinché gli obiettivi in campo ambientale diventino occasioni consa-pevoli per azioni di sviluppo sociale ed economico. L'ARPAL gioca un ruolo importante in questo processo, come ente per la protezione dell'ambien-te, l'educazione alla sostenibilità e la diffusione di dati ed informazioni. L'agenzia, che oltretut-to è nodo della rete APAT- ARPA per la diffusione di EMAS, è impegnata nel supportare e valo-rizzare il lavoro di chi, considerando l'ambiente come elemento strategico di sviluppo, ha già in-trapreso la strada della sostenibilità e nel promuovere nei cittadini e nelle amministrazioni pri-vate e soprattutto pubbliche, la cultura della gestione sostenibile delle risorse, attraverso la dif-fusione di strumenti conoscitivi adeguati.Oggi, coniugare gli aspetti economico-finanziari con la ricerca di una migliore qualità della vita,e quindi della salute e dell'ambiente, è un compito ormai inderogabile ma tuttavia una sfida chepotrà diventare sinonimo di competitività.

Bruno Soracco - Direttore Generale ARPALL

Azione 21 in LiguriaAzione 21 in LiguriaPresentazione

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Azione 21 in LiguriaAzione 21 in Liguria Premessa

Le politiche ambientali sono nate nei paesi industrializzati negli anni '70 per contrastare l'e-mergenza derivata dagli squilibri che il processo di ricostruzione del dopoguerra e la nuova ca-pacità tecnologica avevano generato imprimendo una fortissima accelerazione allo sviluppo de-mografico, produttivo e insediativo. Nascono così politiche di tutela, di controllo delle emissioni, e di pianificazione dell'uso del ter-ritorio: le cosiddette "politiche difensive" dell'ambiente. Ma, se da questa fase importante e ne-cessaria deriva la gran parte del quadro normativo di riferimento, tuttavia tali politiche hannomanifestato una debolezza intrinseca nella capacità di affrontare efficacemente la questione del-l'equilibrio nell'uso delle risorse del Pianeta. Infatti le politiche ambientali difensive, interpretate come politica di freno e di contrasto allaspinta produttiva, hanno generato conflitti sociali ed economici. Basandosi sul principio del “com-mand and control”, hanno generato infinite strategie di elusione. Affrontando emergenze e quin-di dovendo mettere in atto azioni correttive, anche infrastrutturali, hanno generato conflitti ditipo sociale anche in fase di ricerca della soluzione ai problemi.Per questi motivi negli anni '90 le politiche ambientali hanno attraversato una fase di profondaevoluzione dando vita a un nuovo contesto normativo, perlopiù di ispirazione comunitaria, e anuove strategie e strumenti. Tappe fondamentali di questo percorso sono sicuramente la Conferenzadi Rio de Janeiro del 1992 e i documenti che ne scaturirono: l'Agenda 21, il V - oggi VI - ProgrammaComunitario di Azione per l'Ambiente e lo Sviluppo, la Carta di Aalborg degli Enti Locali. Il principio fondamentale che ispira le nuove politiche è quello d’integrazione: l'idea che le que-stioni ambientali possono essere efficacemente affrontate solo anticipando i problemi e non in-seguendoli, attraverso una loro valutazione a partire dalla progettazione delle attività o dei pro-dotti.Meglio quindi ripensare il modello di sviluppo socioeconomico, ricercando un equilibrio per ot-tenere un alto livello di qualità della vita dei cittadini dal punto di vista sociale ed economico,preservando contemporaneamente le risorse naturali, il territorio, la vivibilità, la salute. Un mo-dello in grado di perpetuarsi nel tempo, capace di futuro: il cosiddetto modello dello svilupposostenibile.Il concetto di sviluppo sostenibile, si è andato definendo dal punto di vista scientifico ma ancorpiù dal punto di vista applicativo, con una ricchissima serie di efficaci applicazioni, che dimo-strano la possibilità di intervenire positivamente sul nostro modello di sviluppo, generando com-portamenti virtuosi e motivando l'adozione di iniziative volontarie.“Azione 21” è un modo per definire oggi quel complesso di strumenti che agiscono trasversal-mente sulle modalità di funzionamento degli enti locali, sulle modalità di gestione della vita ur-bana, sulle imprese, sui trasporti, sui modelli di funzionamento della democrazia partecipata, eanche sui mercati.

Da Rio 1992 ad Aalborg 2004

La regione Liguria, in conseguenza del processo di crisi e di riconversione del sistema socioeco-nomico, ha reso evidente come un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità possa costitui-re davvero uno slancio verso lo sviluppo socioeconomico.Sulla costa la crescita dell'attività turistica richiede una qualificazione del territorio e dell'offer-ta, che ha nell'ambiente il suo principale valore e caposaldo; nell'entroterra, la ricerca di un'op-portunità di sviluppo socioeconomico si basa sulla qualificazione dei territori, delle specificitàdei luoghi e dei prodotti; nei capoluoghi il tema della vivibilità urbana si allarga ad una versio-ne più ampia volta anche ad affrontare i temi della sicurezza sociale e dell'integrazione. Anche il tessuto produttivo, rinnovato all'interno del nuovo contesto normativo, passato al va-glio della valutazione di impatto ambientale e impostato verso una razionalizzazione delle per-formance ambientali propria dei sistemi di gestione ambientale, si prospetta indirizzato suiprincipi della compatibilità ambientale e sociale.Gli enti locali hanno correttamente interpretato questa tendenza e hanno adottato, con il sup-porto regionale, strumenti atti a razionalizzare e dare coerenza alla propria azione in tal senso(sistemi di gestione ambientale certificati ISO 14000 ed EMAS) e tesi a rendere le proprie poli-tiche partecipate e condivise (Agenda 21 locale - Ag21L), volti a dare trasparenza all'informa-zione ambientale (contabilità ambientale), improntati a influenzare il mercato e la produzioneverso comportamenti virtuosi (acquisti verdi, marchi di qualità).Così negli ultimi anni in Liguria, grazie ad un'importante azione della Regione a sostegno dellepolitiche di sostenibilità, si sono susseguite iniziative che hanno visto gli enti liguri protagoni-sti e pionieri anche sul piano nazionale ed internazionale.

Tra la conferenza di Rio de Janeiro del 1992 e quella di Johannesburg del 2002 le questioni cheemergono sono:. l'evidente difficoltà di un processo di cooperazione sotto la guida dell'ONU e gestito dagli statinazionali; · il successo dell'azione locale: in applicazione del principio di sussidiarietà, gli enti locali sonostati quelli capaci di mettere in atto azioni efficaci per la sostenibilità;· il successo della cooperazione attraverso le reti internazionali di enti locali;· lo sviluppo di un’ampia gamma di strumenti di sostenibilità, che danno capacità di attuazio-ne al piano strategico dell'Agenda 21 di Rio - “le cose da fare nel 21° secolo” - da cui lo slogandi Johannesburg: dall'Agenda 21 all'Azione 21.Durante la conferenza di Aalborg del 2004, gli enti locali europei, a dieci anni dal loro primo sto-rico patto, hanno presentato gli esempi di successo e hanno rimarcato la forza della coopera-zione per reti - andando a costituire proprio attraverso l'unione delle reti europee la nuova

La sostenibilità in Liguria

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La nuova carta di Aalborg

Nel giugno del 2004, si sono ritrovati ad Aalborg, dieci anni dopo la prima conferenza, i pro-motori dell'omonima Carta. In quella sede è stato fatto il punto sullo stato di attuazione e ride-finita la Carta sulla base del nuovo quadro ambientale, politico e istituzionale dell'Unione Europea.Il documento, redatto dal coordinamento della conferenza Aalborg+10, sentita la rete dei go-verni locali e i co-fondatori della campagna Città europee sostenibili, ha l'obiettivo di aiutare igoverni locali a stabilire i propri obiettivi di sostenibilità, in armonia con gli impegni della nuo-va carta di Aalborg. Gli obiettivi suggeriti sono stati sviluppati attraverso l'organizzazione di vari indicatori, ma nonhanno l'intenzione di fornire obiettivi puntuali, ma servono soprattutto come strumento di la-voro pratico. Alcuni di questi indicatori sono già usati dagli enti pubblici territoriali e hanno giàdimostrato la loro utilità.Alcuni degli obiettivi hanno un valore percentuale da raggiungere, ma sono possibili anche al-tre misure dei progressi compiuti. Alcuni di questi, poi, serviranno anche a valutare il miglio-ramento della situazione in diversi ambiti.Le aree nelle quali si articola la nuova Carta di Aalborg, sono: amministrazione e partecipazio-ne, progettazione e pianificazione urbana, risorse naturali, scelte responsabili nei consumi enegli stili di vita, mobilità, azioni locali per la salute, economia locale sostenibile, equità e giu-stizia sociale, dal globale al locale.

di questo obiettivo ed è basata su una serie di iniziative che hanno contribuito allo sviluppo diuna politica europea in materia.

Nel 2000 la Regione Liguria attivò un bando per l'avvio di processi di Ag21L e parallelamenteavviò la I Ricognizione regionale presso i Comuni per valutare l'attività e l'interesse riguardonuovi strumenti quali l’Ag21L e la certificazione ISO 14001. La risposta risultò significativa per l'e-poca: 33 comuni dichiararono interesse a sviluppare processi e presentarono le prime attivitàsvolte.Una caratteristica che emerse, fu lo sviluppo territoriale: a macchie intorno agli enti precurso-ri, che avevano già avviato azioni di sviluppo sostenibile, secondo un processo di contaminazio-

Il monitoraggio del Ministero dell'Ambiente - 2001

Nel 2001 fu il Ministero dell'Ambiente ad attivare un bando di finanziamento per processi diAg21L presso enti locali che avessero aderito ai principi dello sviluppo sostenibile sottoscriven-do la Carta di Aalborg. La ricognizione ministeriale rivelò che ben 45 enti liguri avevano aderi-to alla Carta di Aalborg dal 1995 al 2001, anche se l'alta adesione nel 2001 sembrò strumenta-

Le prime significative esperienze di applicazione di strumenti integrati per lo sviluppo sosteni-bile, si hanno in Liguria a partire dal 1999 quando la Regione realizzò il proprio processo diAgenda 21 regionale - definendone il ruolo nella legge 18/99 - avviò la campagna di comunicazio-ne e di promozione di questi strumenti - organizzando, prima in Italia, un Convegno interna-zionale sullo Sviluppo Sostenibile - e alcuni enti locali avviarono le prime interessanti esperien-ze sui processi orientanti alla sostenibilità.

I ricognizione regionale - 2000

Le indagini regionali sulla sostenibilità negli enti pubblici

Capitolo 1 - La sostenibilità in LiguriaAzione 21 in Liguria

I Ricognizione regionale (fonte: Regione Liguria, 2000)

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Capitolo 1 - La sostenibilità in LiguriaAzione 21 in Liguria

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II ricognizione regionale - 2002

Nella primavera del 2002, in vista di diverse opportunità di finanziamento per gli enti locali -provenienti dall’ Obiettivo 2 del DocUp, da fondi legati al risarcimento Haven, e dal Ministerodell'Ambiente -, la Regione Liguria propose una nuova ricognizione presso le Province, i Comunie le Comunità montane liguri. Risposero 72 enti di cui 8 comunità montane (su 19 presenti sulterritorio), 3 province (su 4) e 62 comuni (su 235).Dall'analisi dei risultati emerse una maggiore ricchezza circa gli strumenti utilizzati, sempre pe-rò incentrati su l'Ag21L e la certificazione ISO 14001 (tra il 60 e il 70% del totale), seguiti daesperienze di pianificazione territoriale sostenibile, alcune registrazioni EMAS ed esperienze dicontabilità ambientale.L'analisi qualitativa rivelò che, dall'applicazione degli strumenti innovativi per lo sviluppo so-stenibile gli enti dichiararono di aver conseguito risultati riguardo il miglioramento dell'effica-cia dei servizi ambientali, lo sviluppo degli strumenti di comunicazione ambientale e il miglio-ramento del rapporto con i cittadini. Mentre le difficoltà dichiarate con maggiore frequenza ri-guardano la disponibilità finanziaria e il coinvolgimento delle strutture interne al processo.

le e legata in gran parte all'accesso al bando del Ministero. Dei 45 enti locali liguri aderenti alla Carta di Aalborg, fanno parte tutte le quattro province li-guri, il 63% delle Comunità Montane, più del 30% degli Enti Parco e circa il 10% dei Comuni,per una popolazione pari al 51% della popolazione ligure.

La ricognizione del 2004

La ricognizione sugli strumenti di sostenibilità negli enti pubblici liguri giunge così alla sua ter-za edizione. Si tratta di uno strumento che, dal 2000, fa il punto sulla sostenibilità nel territo-rio ligure e sull'applicazione di strumenti innovativi per rispondere alla sfida di uno svilupposociale ed economico che sappia coniugare le ragioni dell'ambiente, incrementandone la quali-tà. Dopo le indagini del 2000 e del 2002, nell'ambito delle azioni del Coordinamento Regionale perlo Sviluppo Sostenibile, è stata avviata nel mese di marzo 2004 la III Ricognizione regionale sul-le politiche di sostenibilità, di cui viene qui presentato un estratto dei risultati.In particolare la III ricognizione si è avvalsa della collaborazione del CREA - Centro Regionale perl'Educazione Ambientale - e dei Centri di Educazione Ambientale provinciali e locali per la raccolta delleschede e l'elaborazione dei dati, nell'ottica di promuovere e rafforzare le sinergie esistenti tra lepolitiche di sostenibilità implementate dagli enti locali sul territorio, e una più allargata gamma

Monitoraggio Ministero dell’Ambiente (fonte: Min. Ambiente, 2001)

II Ricognizione regionale (fonte: Regione Liguria, 2002)

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Capitolo 1 - La sostenibilità in LiguriaAzione 21 in Liguria

di funzioni del Sistema Ligure di Educazione Ambientale.La ricognizione si è articolata in due macrofasi: la prima, quantitativa, con l'invio a tutti i Comuni,le Comunità Montane e gli Enti Parco Liguri, di una scheda di raccolta dei dati relativi ad alcu-ni strumenti innovativi di cui si possono dotare nell'ambito della loro attività istituzionale. Laseconda, qualitativa, nel corso della quale i Centri di Educazione Ambientale Provinciali e loca-li, hanno approfondito i dati emersi dalla prima fase, attraverso interviste telefoniche ed incon-tri. Gli strumenti di cui si è inteso verificare lo stato di applicazione, sono stati molti, fra i quali: isistemi di gestione ambientale, le certificazioni di qualità, la contabilità ambientale, il regola-mento edilizio-bio, gli acquisti verdi, il bilancio partecipativo, il bilancio sociale, il bilancio di so-stenibilità, il bilancio di genere, l'impronta ecologica, gli indicatori comuni europei, i contrattidi quartiere e i centri di VIA.

Il questionario è stato inviato a 270 Enti Pubblici, dei quali 157 hanno risposto e solo una par-te di questi ha partecipato alla fase qualitativa. Il quadro che ne emerge è quello di una regioneche sembra avere la consapevolezza dell'importanza di percorrere strade sempre più orientatealla sostenibilità, ma che raggiunge risultati molto diversificati. A fianco dei casi d'eccellenza edei primati - è noto quello relativo al numero di enti pubblici certificati - vi sono infatti proces-si appena avviati o che hanno inciso in maniera marginale sulla qualità dei territori. Ecco alcu-ni dati significativi al 2004:· 21 Enti che hanno già adottato il Piano d'azione di Agenda 21 locale ed altri 30 che hanno av-viato il processo; · 2 enti che hanno conseguito la registrazione EMAS - Varese Ligure, il primo comune d'Europa,e Celle - e altri 36 che la conseguiranno tra breve ;· 14 che sono certificati ISO 14001 e 112 che hanno avviato il percorso;· 7 che sono certificati ISO 9001;· 1 che è certificato OHSAS 18001;· 3 che hanno un sistema di contabilità ambientale e 3 che si stanno dotando dello strumento;· 16 che stanno realizzando progetti integrati per la mobilità sostenibile;· 57 che hanno in corso attività strutturate di educazione allo sviluppo sostenibile; · 12 che stanno gestendo Contratti di quartiere e che hanno sviluppato Centri Integrati di Via e6 che hanno partecipato al recente bando dei Contratti di Quartiere II. Fra tutti gli enti, ve ne sono alcuni che stanno raggiungendo livelli di eccellenza, sia perché perprimi hanno percorso strade innovative, sia perché integrano tra loro gli strumenti di sosteni-bilità, aumentandone l'efficienza e l'efficacia. E’ questo il caso di quei comuni che per esempioaffiancano processi più strettamente partecipativi e rivolti all'intera comunità, come Agenda

21, con strumenti che tendono soprattutto a codificare procedure tutte interne all'ente, comesono invece le certificazioni. Questa integrazione, che ha rappresentato per molto tempo una ca-ratteristica dell'Ag21L della Liguria, oggi sta facendo scuola a livello nazionale. Infatti se la cer-tificazione rappresenta una sorta di accreditamento dell'amministrazione nei confronti deglistakeholder e del forum in quanto dà efficacia al piano d'azione introducendo le azioni in capoall'amministrazione in un sistema che le rende operative, Ag21L dà trasparenza e rende condi-

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Capitolo 1 - La sostenibilità in LiguriaAzione 21 in Liguria

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ivisa la politica ambientale e gli obiettivi del sistema di gestione ambientale certificato.I principali benefici ottenuti dagli enti che si sono dotati di questi strumenti sono relativi a:. un aumento della qualità ed efficienza dei servizi ambientali soprattutto per quanto riguarda isistemi di gestione ambientale;. il miglioramento della qualità delle relazioni tra pubblica amministrazione e cittadinanza;. lo sviluppo di strumenti di comunicazione tra amministrazioni e comunità locali;. un'azione generale di informazione e sensibilizzazione rispetto alle questioni ambientali.Risultati apprezzabili sono stati evidenziati anche per quello che riguarda un miglioramentodell'efficienza e dell'efficacia dell'azione della pubblica amministrazione, soprattutto in riferi-mento ad una maggior capacità d'integrazione delle politiche settoriali e una coerenza internaall'amministrazione.

Il confronto con i dati delle precedenti ricognizioni mette in evidenza un positivo effetto di con-taminazione e d'emulazione tra enti territorialmente limitrofi. All'estremo levante - intorno al-l'area di Varese Ligure - e verso il ponente della Liguria, attorno a Celle Ligure, vi è la maggiorconcentrazione di comuni che stanno dotandosi di innovativi strumenti di sostenibilità.

Anche gli effetti positivi cominciano ad essere tangibili, soprattutto per quegli enti che hannoun processo già consolidato. Sono migliorate le relazioni con la cittadinanza e la qualità degli in-terventi, vi è una maggior trasparenza nella gestione ordinaria dell'amministrazione, aumentala capacità di ricercare e attrarre finanziamenti, cresce la coerenza tra le diverse politiche set-toriali. Nei processi di Agenda 21 le differenze dei piani d'azione sono in relazione al contesto di par-tenza: infatti il modello di sviluppo che si delinea per gli enti della costa è volto al riequilibriodel sovrasfruttamento costiero, al contenimento degli impatti e alla compatibilità del modello disviluppo turistico (Celle Ligure, Vernazza) o industriale (Vado ligure, Bolano), mentre nell'en-troterra è più volto alla ricerca di un'opportunità di sviluppo socioeconomico basata sulla qua-lificazione dei territori, delle specificità dei luoghi e dei prodotti (S. Biagio della Cima, Soldano,

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Agenda 21

Che cos’èL'Agenda 21 Locale è un processo mirato a definire, in modo partecipato, un piano strategico dimedio lungo periodo, che soddisfi le aspettative di sviluppo socioeconomico di una comunità,ad esempio un ente locale, salvaguardando nello stesso tempo la qualità dell'ambiente, la salu-te dei cittadini, la vivibilità e la disponibilità delle risorse per le presenti e future generazioni.Il capitolo 28 del documento finale della Conferenza ONU di Rio de Janeiro del 1992, ha indi-viduato l'Ag21 (le cose da fare nel 21° secolo) come lo strumento che tutte le comunità locali so-no chiamate ad attuare per perseguire lo sviluppo sostenibile.Si tratta di uno strumento volontario con applicazioni metodologiche anche molto diverse, mabasato sulla costruzione di un processo partecipato: i diversi attori socio-economici (i cosiddet-ti stakeholders) sono chiamati dall'amministrazione, attraverso un forum, a prendere atto e con-cordare un quadro conoscitivo di partenza (la Relazione sullo Stato dell'Ambiente), a definireun complesso di obiettivi e azioni coerenti (il Piano d’Azione di Ag21L), ad assumersi l'onere direalizzare le azioni di propria competenza e, infine, a monitorare il successo delle azioni intra-prese rispetto agli obiettivi fissati e a ricalibrare il piano d’azione stesso.E' quindi un processo di governance basato su principi di sussidiarietà perchè porta il livellodecisionale molto vicino al cittadino - di condivisione della conoscenza e degli obiettivi di svi-luppo, di integrazione in quanto la modalità è interdisciplinare e non settoriale, ma che si ba-sa anche sui principi di responsabilità e coerenza per tutti gli attori che prendono parte al pro-cesso.

A cosa serveDalla complessità degli interessi anche contrapposti degli stakeholders e dei diversi settori del-l'amministrazione si sviluppa una visione integrata, utile a prevenire conflitti e guasti dovuti adazioni unilaterali o settoriali. Sviluppa il dialogo e l'interazione tra amministrazione e cittadini, migliorando la conoscenzadelle reciproche esigenze e possibilità d’azione, e migliora la qualità e la capacità d’azione reci-proca.Strumento efficace di partecipazione e coinvolgimento, realizza una circolazione virtuosa d’in-formazioni, la costruzione di reti e di partenariato, valorizza il capitale sociale.E' funzionale al raggiungimento dell'integrazione di piani e programmi all'interno e, in genera-le, a dare maggiore coerenza a tutta l'azione dell'Amministrazione. Portando il ragionamento su una pianificazione di medio-lungo periodo persegue la sostenibili-tà e la durevolezza dello sviluppo, escludendo soluzioni destabilizzanti.

Dove e come è stata adottata In Liguria i processi di Ag21L iniziarono, così come in tutta l'Italia, nel 1999: il Comune di CelleLigure attivò l'Ag21L sperimentando l'integrazione con un sistema di gestione ambientale certi-

Perinaldo, Sesta Godano, Comunità Montana Argentea, Ente Parco del Beigua). Infine nei capo-luoghi (La Spezia, Genova, Savona) i processi di Ag21L vertono sui temi più classici dell'ambienteurbano e della vivibilità (rifiuti, qualità dell'aria, mobilità sostenibile, verde urbano, urbanisti-ca, ecc.). Alcuni elementi che si evincono dall'analisi del questionario e della successiva fasequalitativa devono tuttavia far riflettere. Ancora troppo poche amministrazioni si sono dotate distrumenti di verifica dei processi avviati, non avendo individuato idonei set di indicatori, alcu-ni intervistati hanno evidenziato difficoltà nella comprensione delle differenze fra alcuni pro-cessi e hanno ancora parzialmente perseguito la logica secondo la quale un processo avviato égià considerato come concluso. Analogamente, soprattutto nei processi di partecipazione rivol-ti alle comunità, l'analisi mette in luce l'esiguo numero di attori che partecipa al processo, e chequindi può non avere un buon livello di rappresentanza. Ciononostante il quadro complessivo è sicuramente positivo perché evidenzia una grande at-tenzione alla sostenibilità, vista come occasione per incrementare la qualità della vita delle po-polazioni locali.

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Sistemi di gestione ambientale

Il contestoLe competenze ambientali a carico di un Ente sono articolate e soggette a modifiche nel tempo.Una possibile risposta gestionale è l'adozione di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) che, natoper l'impresa, sta diventando uno dei principali strumenti che gli enti locali applicano per av-viare politiche integrate. Il SGA è infatti un sistema organizzativo documentato atto a suppor-tare analisi dei processi, decisioni e strategie per uno sviluppo rivolto al miglioramento dell'im-patto delle attività sull'ambiente. Il soggetto che adotta volontariamente un SGA come strumen-to di razionalizzazione delle capacità gestionali dal punto di vista ambientale, si impegna nonsolo a mantenere la conformità con tutte le leggi e regolamenti vigenti in campo ambientale, maanche a perseguire un miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, a favorireil coinvolgimento attivo e responsabile dei dipendenti, una comunicazione efficace per la crea-zione di un rapporto nuovo e di fiducia con il pubblico, la cooperazione con tutti i soggetti delterritorio. Un SGA comporta, per chi vi aderisce, i seguenti impegni:. individuazione degli aspetti ambientali che necessitano di maggior controllo e monitoraggio;. definizione della politica ambientale e diffusione al personale;. pianificazione degli obiettivi di miglioramento;. attuazione del SGA (definizioni di ruoli e responsabilità formazione, implementazione di pro-cedure gestionali, operative e di controllo);. riesame continuo.Il SGA può essere certificato da un soggetto terzo che attesta l'uniformità alla norma di riferi-mento UNI EN ISO 14001, o secondo il Regolamento Europeo CEE 761/2001 (EMAS II), in se-guito di una verifica della parte pubblica, che conferisce ulteriore forza e credibilità al sistema.

Che cos'è la Certificazione ISO 14001Nel settembre del '96, l'International Organization for Standardization, costituita dagli enti nor-matori di circa 130 paesi, ha adottato la norma UNI EN ISO 14001, revisionata nel dicembre2004, cui deve essere conforme un soggetto per la certificazione del sistema di gestione am-bientale. La ISO 14001 specifica i requisiti di un SGA che un'organizzazione deve rispettare, performulare e perseguire una politica e degli obiettivi ambientali, gestire le proprie interazioni conl'ambiente, tener conto delle prescrizioni legislative e degli impatti ambientali significativi con-nessi alle proprie attività, prodotti e servizi. Non specificando livelli di performance ambienta-le, la ISO 14001 permette di essere implementata da una grande varietà di organizzazioni, par-tendo da un'analisi degli impatti ambientali e indirizzando le azioni dell'ente verso lo sviluppodi di progetti di miglioramento.

ficato Iso 14001. Da allora molti enti hanno perseguito questo modello che accompagna il pro-cesso partecipato e condiviso, con uno di razionalizzazione dell'azione dell'amministrazione ri-spetto alle politiche ambientali. Esempi ne sono i comuni di Vado Ligure, Albisola Marina, AlbisolaSuperiore, Arenzano, Sesta Godano, Varazze, l’Ente Parco del Beigua. Altri modelli di integra-zione sono stati sperimentati dal comune di Bolano - Ag21L e Piano Urbanistico Comunale - edal Comune di Vezzano Ligure. La Provincia di Genova è giunta alla bozza del Piano d’azione, ar-ticolando sul territorio un processo innovativo e qualitativo, che ha visto l’adesione di 63 co-muni e di moltissimi attori del mondo sociale, imprenditoriale e istituzionale. Tra i diversi ap-procci all'Ag21L differenze significative si riscontrano nella gestione dei forum: dal tipo più bot-tom-up in cui il forum risulta autogestito, i referenti nominati dall'assemblea, il piano dei lavo-ri molto libero - comune di Genova in Val Bisagno - sino a modalità top-down in cui l'ammini-strazione assume un ruolo molto propositivo, gestisce in prima persona i forum, scandisce i tem-pi, i temi e le modalità operative facendo votare al forum tra opzioni prestabilite. Il coinvolgi-mento degli stakeholder è vario: generalmente i soggetti sempre ben rappresentati sono le asso-ciazioni mentre il mondo produttivo, tranne in alcuni casi (Vado ligure), non è molto presenteai forum, preferendo generalmente tavoli di concertazione bilaterali con l'amministrazione. E’comunque evidente che la presenza ai forum di molti soggetti, qualificati e diversificati, dipen-de molto dal coinvolgimento dell'amministrazione e dal peso che viene attribuito al processo.

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Agenda 21 Locale (fonte: Regione Liguria 2004)

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Azione 21 in LiguriaCapitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità

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Che cos'è L'EMASL'Unione Europea ha istituito il Sistema Comunitario di Ecogestione e Audit (EcoManagementand Audit Scheme - EMAS), normato dal regolamento CE n. 761/2001.Oltre agli impegni specifici del SGA, l'EMAS richiede che le organizzazioni si impegnino a:· elaborare una dichiarazione ambientale (DA) nella quale sia riservata un'attenzione particola-re al miglioramento continuo della sua prestazione ambientale, tenendo conto delle necessità inmateria di informazione dei soggetti interessati;· trasmettere la DA, convalidata da un ente esterno accreditato, Comitato Ecolabel-Ecoaudit, chea sua volta svolge un’istruttoria nell’ambito della quale l’ARPA effettua una verifica della con-formità legislativa;· garantire la massima diffusione al pubblico della propria DA.

Diffusione Certificazione ISO 14001 e Registrazione EMAS I SGA in Liguria trovano ampia applicazione presso gli enti locali, grazie soprattutto all'attivitàdi promozione e finanziamento operata dalla Regione e al successo dei primi casi, innovativi edi qualità, di enti locali liguri certificati. Al 30 aprile 2005 gli enti locali certificati ISO 14001sono 22, primato nazionale, ma il totale degli enti che ha avviato processo fa prevedere che nel2006 gli enti certificati saranno circa 110. Alla stessa data risultano registrati EMAS 3 enti mal'attenzione è in crescita anche considerato che si vede nell'ISO 14001 una tappa preliminareper il perseguimento dell'EMAS. Sempre più diffusa è l'integrazione con altri strumenti (soprat-

tutto Agenda 21 Locale), oppure tra amministrazioni, a livello territoriale orizzontale (associa-zioni di comuni e comprensori) e verticale (comunità montane, parchi e comuni).Regione Liguria: il Dipartimento Ambiente Edilizia e Lavori Pubblici della Regione Liguria ha otte-nuto con la consulenza dell’Arpal il 29 giugno 2004, primo caso in Italia, la certificazione ISO14001. Il SGA, già impostato secondo le indicazioni della norma UNI EN ISO 9001:2000, è orien-tato a cogliere e gestire le specificità delle attività di competenza regionale in materia ambienta-le centrando l'attenzione sugli aspetti indiretti, relativi all'attività programmatoria e pianifica-toria.Comune di Varese Ligure: caso di eccellenza, a livello sia nazionale che internazionale, ha ottenutonel 1999, primo in Europa, la certificazione ISO 14001, diventando nello stesso anno il primocomune registrato EMAS in via sperimentale nell'Unione Europea, confermata come RegistrazioneEMAS II nell'aprile del 2002. Aspetti significativi del processo di sviluppo locale riguardano: usodi tecniche di allevamento e agricoltura biologica (90% degli allevamenti del territorio comuna-le), il recupero del Centro storico, l'implementazione di fonti energetiche alternative (realizza-zione impianto eolico da 4 milioni di KW / anno), aumento della raccolta differenziata, miglio-ramento della qualità dell'acqua ad uso potabile, gestione impianti di depurazione e potenzia-mento della rete fognaria.Comune di Celle Ligure: la certificazione ottenuta nel 2000 e rinnovata nel 2003, è integrata al pro-cesso di Ag21L (primo comune in Italia). Il SGA, oltre a permettere il coordinamento di tutti gliinterventi per la messa in pratica dei principi sanciti dall'Ag21L, consente anche il monitorag-gio e il controllo del programma ambientale stabilito in attuazione dell'Ag21L. Nell'ambito del

Registrazione EMAS (fonte: Regione Liguria, cartina aggiornata 30 Aprile 2005)Certificazione ISO 14001 (fonte: Regione Liguria, cartina aggiornata 30 Aprile 2005)

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Azione 21 in LiguriaCapitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità

Certificazione ISO 9001

Che cos'èIl riferimento per la certificazione di sistemi di gestione per la qualità (SGQ) è la norma UNIEN ISO 9001:2000, comunemente chiamata VISION 2000, che entrata in vigore il 15 dicembre2000, sostituisce le precedenti ISO 9001, 9002 e 9003:1994 che il 15 dicembre del 2003 hannocessato di validità.Tale norma, applicabile a tutte le organizzazioni di qualunque tipo e dimensione specifica irequisiti di un sistema di gestione della qualità che un'organizzazione decide volontariamentedi adottare per raggiungere risultati in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze, le aspet-tative ed i requisiti di tutte le parti interessate.La Vision 2000 promuove l'adozione di un approccio per processi nello sviluppo ed attuazionedel proprio sistema di gestione per la qualità. L'approccio per processi consiste nella capacitàdi gestire le attività di una determinata organizzazione attraverso l'identificazione, il controlloe la valutazione delle interazioni dei vari processi in modo sistematico ed organico.Al fine di definire ed implementare un efficace sistema della qualità, l'organizzazione deve:

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progetto Riviera del Beigua ha ottenuto la registrazione EMAS II.Comune di Vado Ligure: caratterizzato da numerosi insediamenti industriali e dalla volontà politi-ca di promuovere un miglioramento complessivo della vita residenziale, ha sviluppato, paralle-lamente al processo di Ag21L, un SGA certificato ISO 14001, primo comune industriale, qualestrumento per la governance dei processi di trasformazione in atto. È già stata predisposta edinviata ai soggetti competenti la dichiarazione ambientale al fine di ottenere anche la RegistrazioneEMAS.Comune di Apricale: ha conseguito, nell'anno 2002, le certificazioni ISO 14001 e ISO 9001 relativeall'ambiente e alla qualità dei servizi e la certificazione OHSAS 18001 per la sicurezza. Tali con-ferimenti hanno portato all'assegnazione della certificazione nazionale di eccellenza. Ha avviatonel 2003 il processo per la certificazione EMAS II.Comunità Montana Val Polcevera: ha conseguito nel 2001, prima comunità montana, la certificazio-ne ISO 14001 con una politica ambientale inerente la pianificazione e gestione dei comparti am-bientali di competenza. Nel 2003 allo scopo di dare ulteriore risalto alle proprie prestazioni am-bientali e aumentare il coinvolgimento della popolazione e degli stakeholders, ha avviato il pro-cesso di registrazione EMAS II, conseguendola nell’aprile 2005, e, parallelamente, l'Ag21L in col-laborazione con la Provincia di Genova. Comunità Montana Argentea: ha conseguito la certificazione ISO 14001 nel 2002, sviluppando an-che un processo di Agenda 21 locale, finanziato dal Ministero dell'Ambiente.I comuni di Ceriale, Andora, S. Margherita Ligure e Toirano hanno conseguito la certificazioneISO 14001 nel 2002. Le Comunità Montane Ingauna e Pollupice ed i Comuni di Garlenda, Nasino,Tovo S. Giacomo, Giustenice ed Ortovero hanno conseguito la certificazione tra il dicembre 2004e l’aprile 2005.Riviera del Beigua: sui fondi del risarcimento del disastro Haven, la Regione Liguria coordina, conla segreteria congiunta delle Province di Genova e Savona, il progetto di certificazione ISO 14001/re-gistrazione EMAS dei comuni della Riviera del Beigua (Arenzano, Cogoleto, Varazze, Celle Ligure,Albisola Marina ed Albisola Superiore), che rappresenta un primo esempio di definizione di po-litiche territoriali condivise a livello comprensoriale. Nell'ambito del progetto Celle Ligure ha giàconseguito l'EMAS mentre Albisola Superiore e Albisola Marina hanno certificato il loro Sistemadi Gestione Integrato Qualità e Ambiente secondo le norme ISO 9001:2000 e 14001, nel maggio2004. La Regione Liguria ha destinato parte dei fondi DocUP Ob2 alla promozione dell'adozionedi SGA certificati/registrati sul territorio ligure, approvando un programma di interventi (perquasi un milione di Euro) che finanzia 10 progetti, di cui nove presentati da enti associati e unopresentato da un singolo comune per un totale di 97 beneficiari, a cui si sono in seguito volon-tariamente aggiunti altri soggetti. La spinta all'associazione di enti ha inteso incoraggiare il pro-cesso di progettazione integrato a livello territoriale. La Regione Liguria, inoltre, ha destinatospecifici fondi per lo sviluppo di iniziative di informazione ed aggiornamento rivolte alla PubblicaAmministrazione che saranno attivate nel 2005 da ARPAL con il coordinamento del CREA.

Certificazione ISO 9001 (fonte: Regione Liguria, 2004)

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Certificazione OHSAS 18001

Che cos'èLa norma OHSAS 18001 (Occupational Health & Safety Assessment Series) rappresenta un rife-rimento, riconosciuto a livello internazionale, per la certificazione di un Sistema di Gestioneper la Sicurezza e la Salute sui luoghi di lavoro. La norma OHSAS 18001 è pienamente compatibile ed integrabile con gli standard ISO 9001 peri Sistemi di Gestione della Qualità, e ISO 14001 per i Sistemi di Gestione Ambientale. Rappresenta uno strumento organizzativo che consente di gestire in modo organico e sistema-tico la sicurezza dei lavoratori, senza sconvolgere la struttura organizzativa aziendale e pun-tando su requisiti quali:· adozione di una politica per la gestione della sicurezza; · identificazione dei pericoli, valutazione dei rischi e individuazione delle modalità di controllo,in stretta connessione alle prescrizioni legislative o altre adottate; · definizione di compiti e responsabilità; · formazione, addestramento e coinvolgimento del personale; · modalità di consultazione e comunicazione con i dipendenti e le parti interessate; · attuazione delle modalità di controllo delle attività connesse a rischi significativi identificati,inclusi processi quali la progettazione e la manutenzione; · monitoraggio e misurazione delle prestazioni del sistema.Il Sistema di Gestione della Sicurezza consente di:· controllare e mantenere la conformità legislativa e monitorare la sicurezza e la salute sui luo-ghi di lavoro;· aumentare la prevenzione e il controllo dei luoghi di lavoro riducendo il numero di infortuni;· accrescere la soddisfazione del personale e migliorare il clima aziendale; · accedere alle agevolazioni nelle procedure di finanziamento e semplificazioni burocratiche/am-ministrative.

Dove e come è stata adottataIl Comune di Apricale ha ottenuto la certificazione ai sensi della norma OHSAS 18001 nel 2002.Tale certificazione si integra con la ISO 14001 e la ISO 9001, anch'esse rilasciate nel 2002.Nel gestire il programma per ottenere la certificazione OHSAS 18001, l'Amministrazione ha con-siderato non solo gli aspetti legati alla sicurezza dei dipendenti comunali, ma anche e soprattuttoquelli che riguardano la sicurezza nei confronti di terzi sull'intero territorio comunale. In par-ticolare l'interesse si è focalizzato sull’insediamento abitato, per il quale sono state previste spe-cifiche azioni a favore della sicurezza di residenti e dei tanti turisti che frequentano il borgo sto-rico. La formazione interna all'Ente è stata gestita da una società di consulenza, mentre la visibilitàe la comunicazione nei confronti dei cittadini - facilitata dalle ridotte dimensioni del Comune -

- identificare i processi necessari per il SGQ e stabilirne la sequenza e le interazioni;- stabilire la politica e gli obiettivi;- definire i criteri ed i metodi per assicurare l'efficace funzionamento dei processi; - dare attuazione ai processi definiti garantendo la disponibilità di risorse ed informazioni;- monitorare, misurare ed analizzare i processi - adottare azioni per il miglioramento continuo delle prestazioni dei processi.La certificazione del sistema di gestione ambientale è un riconoscimento che viene rilasciato, aseguito di verifica di certificazione, da parte di un Ente terzo accreditato.

A cosa serveIl SGQ permette all'organizzazione di dimostrare la propria capacità di fornire con regolaritàprodotti che ottemperino ai requisiti cogenti e soprattutto ai requisiti specificati da tutte le partiinteressate nei processi di produzione/fornitura e utilizzo/fruizione di beni e servizi, compren-denti: i clienti e gli utenti/consumatori, i lavoratori, i proprietari e azionisti, i fornitori e la col-lettività in genere e in tal modo accrescere la loro soddisfazione.Un importante elemento di valore è senz'altro la trasparenza ottenibile dalla definizione delleprocedure operative: capire come funziona, valutare l'efficacia del proprio operato per essere"percepiti" e apprezzati meglio dai destinatari ultimi delle proprie azioni di governo.La ricerca della qualità può essere inoltre propedeutica all'adozione di altri standard di riferi-mento come la certificazione ambientale (ISO 14001), la certificazione del proprio sistema dellasicurezza (OHSAS 18001).

Dove e come è stata adottataLe risposte pervenute sono relative a nove enti, otto Comuni e un'Amministrazione Provinciale,e riguardano solo in due casi l'applicazione dello strumento ad un solo settore dell'Ente.I comuni che hanno già ottenuto la certificazione ISO 9001:2000 sono Albisola Superiore,Albisola Marina, Apricale e i settori Tutela Ambiente e Città Educativa del Comune di Genova.Le esperienze dei primi tre Comuni sono integrate nei primi due casi con la Certificazioneambientale ISO 14001 e nel terzo anche con la certificazione del sistema di gestione della sicu-rezza ai sensi della norma OHSAS 18001.Le esperienze dichiarate avviate ma non concluse, sono anch'esse strettamente integrate conprocessi di certificazione ambientale secondo le norme UNI EN ISO 14001.

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Contabilità ambientale

Che cos'èQualsiasi ente od organizzazione pubblica o privata, può utilizzare il sistema della ContabilitàAmbientale (CA) per rilevare, organizzare, gestire, comunicare informazioni e dati ambientali,espressi in unità fisiche e/o monetarie.Questo strumento può svolgere una funzione importante di supporto alle decisioni politiche e difacilitazione della comunicazione. Attraverso la contabilità ambientale, infatti, i cittadini posso-no essere informati sull'efficacia e l'efficienza della gestione ambientale da parte delle Autoritàpubbliche.La contabilità ambientale può essere distinta in economica e fisica.L' economica é quella che consente di classificare le spese di un ente in relazione all'impatto sul-l'ambiente: le risorse naturali e le interazioni uomo/ambiente sono valutate attraverso l'unità dimisura costituita dalla moneta.Gli approcci, come mostrano le esperienze in atto a livello locale, possono essere diversi: . approccio statistico-contabile: un bilancio satellite collegato ai conti della CA, inteso uale strut-tura contabile esterna al bilancio economico-finanziario, nella quale accogliere gli aspetti dellasostenibilità; . approccio di governance: CA quale elemento di integrazione col processo politico dell'ente, co-me avviene per il progetto Life Clear;

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è continua e realizzata attraverso l'utilizzo di una bacheca e di un'attività di sportello.

Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria

Certificazione OHSAS 18001 (fonte: Regione Liguria 2004)

Contabilità ambientale (fonte: Regione Liguria 2004)

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Regolamento Edilizio BIO

Che cos'èL'architettura occupa una posizione rilevante nel processo di trasformazione del territorio ed hanotevoli impatti sull'ambiente: quasi un terzo dei consumi energetici nazionali é utilizzato perscaldare, raffrescare, illuminare gli ambienti costruiti e ad alimentare gli elettrodomestici d'usocomune. Ecco perché è importante la fase di progettazione al fine di ridurre il fabbisogno ener-getico attraverso un uso più appropriato delle risorse locali. L'attenzione dei progettisti dovrà essere maggiormente rivolta all'impiego di materiali e prodot-ti ecocompatibili, all'utilizzo di sistemi passivi di raffrescamento e riscaldamento degli ambien-ti, all'ottimizzazione dell'uso della luce naturale, all'utilizzo di fonti rinnovabili d'energia. Il Codice Concordato di raccomandazioni per la qualità energetico-ambientale di edifici e spaziaperti - promosso alla fine del 1998 durante la Conferenza Nazionale Energia Ambiente - si pro-pone di perseguire gli obiettivi del protocollo di Kyoto, in accordo con la Carta di Aalborg e coni processi di Agenda 21, indirizzando verso obiettivi di "elevata qualità energetico-ambientale"coloro che formulano i programmi, le normative, gli strumenti urbanistici e gli specifici inter-venti di trasformazione. In Italia la diffusa esigenza di sostenibilità in ambito urbano ha porta-to alcune amministrazioni più "illuminate" a dotarsi di strumenti urbanistici innovativi, lineeguida, indirizzi e regolamenti edilizi particolarmente attenti al contesto ambientale, i cosiddettiRegolamenti Edilizi BIO. Oltre ai requisiti cogenti, che definiscono una qualità edilizia minima in-dispensabile, sono difatti proposti requisiti tecnici "volontari" che definiscono una qualità ag-giuntiva a quella minima indispensabile. A fronte di ciò sono previsti incentivi in forma di au-menti della superficie utile e di volume.

Dove e come è stato adottatoIl Regolamento Edilizio del Comune di Vezzano Ligure, approvato nel 2002, rappresenta un caso dieccellenza in Liguria, in quanto contiene suggerimenti e norme per ristrutturare e costruire nuo-ve abitazioni nel rispetto delle persone e dell'ambiente, seguendo i principi della bioedilizia.L'amministrazione comunale ha voluto però lasciare libertà di scelta ai suoi cittadini, proponendoi principi della bioedilizia in un allegato contenente norme raccomandate ma non obbligatorie.Proprio per far sì che la scelta del costruire sano e naturale diventi una scelta consapevole, hasviluppato un progetto finanziato dalla Regione Liguria, mirato alla divulgazione e alla promo-zione del regolamento di bioedilizia. Tale progetto, che si è avvalso del coordinamento e della su-pervisione dell'Agenzia Regionale per l’Energia (ARE) Liguria, ha avuto inizio nel maggio 2002ed è tuttora in corso. Il progetto si è articolato in diverse fasi: · organizzazione di una giornata interamente dedicata alla bioarchitettura e alla bioedilizia conlo scopo di informare e fornire spunti di riflessione alla cittadinanza; · organizzazione di incontri con la popolazione nelle principali frazioni del Comune, e di mo-menti di approfondimento sul regolamento di bioedilizia rivolti a tecnici e professionisti del set-

. approccio integrato: strumento di collegamento con indicatori ambientali fisici relativi alle pres-sioni delle attività economiche sull’ambiente.La fisica è quella secondo cui gli stock di risorse naturali e del loro utilizzo da parte dell'uomo ven-gono quantificati. Ciò comporta l'utilizzo d'indicatori ambientali e di sostenibilità, quali, ad esem-pio, gli ICE (Indicatori Comuni Europei per le politiche di sostenibilità a scala locale), per arri-vare alla costruzione di bilanci ambientali fisici (eco-budget).

Dove e come è stata adottataLa ricognizione ha messo in luce come gli enti liguri che stanno attuando processi di contabili-tà ambientale, lo facciano principalmente nell'ambito del progetto europeo CLEAR, ovvero Cityand Local Environmental Accounting and Reporting (Progetto per la contabilità e il report am-bientali di città e comunità locali). I Comuni di Bergeggi e quello di Varese Ligure hanno partecipato al progetto CLEAR e al progettoCONAN. Gli obiettivi perseguiti nell'ambito del CLEAR sono stati: identificare un primo modellodi bilancio ambientale, esplicitare le politiche ambientali dell'ente, individuare un set di indica-tori di tipo fisico. Con il progetto CONAN sono state analizzate in modo dettagliato le uscite e leentrate del comune. In questo contesto sono stati realizzati i Bilanci ambientali consuntivi re-lativi agli anni 2001-2002 e 2002-2003.Anche il Comune di Vezzano Ligure ha approvato, nel giugno 2003 il suo primo Bilancio Ambientale,dotandosi di uno strumento innovativo di supporto alla propria governance locale, che permet-te di quantificare l'efficacia e l'efficienza della politica ambientale del Comune, e di migliorare lapianificazione futura, in un'ottica di trasparenza e di perseguimento della sostenibilità.

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Certificazione energetica

Che cos'èPer certificazione energetica si intende un sistema di gestione degli aspetti energetici applicabile aduna municipalità o ad un edificio.La certificazione delle municipalità si basa sull'European Energy Award®, un sistema nato inSvizzera, che aiuta a definire regole ed obiettivi di gestione energetica tramite un approccio pro-cess-oriented in cui vengono valutati e definiti: · punti di forza, debolezze e potenziali di miglioramento; · criteri di decisione e obiettivi della politica energetica; · programmi di lavoro sulle politiche energetiche;· audit periodici.I settori di attività in cui vengono considerati gli aspetti energetici sono:· sviluppo e pianificazione;· edifici pubblici, servizi;· forniture;· trasporti e mobilità;· organizzazione interna;· comunicazione e cooperazione.La certificazione energetica rappresenta uno strumento di controllo ed avanzamento della per-formance energetica ottimizzando processi e generando risparmi e benefici ambientali, ma an-che un valido strumento di comunicazione e marketing.La certificazione energetica degli edifici mira a valutare la loro performance energetica e ad of-frire concreti suggerimenti per interventi di manutenzione e ristrutturazione. Essa valutastrutture ed impianti e attribuisce una classificazione simile a quella degli elettrodomestici, cheha come oggetto le prestazioni energetiche di una residenza o complesso di residenze. Permettedi conoscere concretamente le soluzioni tecniche che consentono di ottenere elevati risparmi dirisorse e di costi e di ottimizzare l'uso di combustibili fossili, contribuendo alla riduzione di emis-sioni nocive. Inoltre, permette di attribuire un parametro "energetico" agli edifici che può esse-re trasformato in valore economico.

Dove e come è stata adottataL'European Energy Award® è applicato con successo in diversi comuni di Svizzera, Austria e Germaniadal 2002. Con il supporto del programma europeo SAVE II, l'European Energy Award® è in cor-so di sperimentazione in Spagna, Irlanda, Italia, Lituania e Slovacchia. In Italia l'unica realtà co-involta è la Liguria, grazie all'Agenzia Regionale per l'Energia che ha acquisito la possibilità diagire da "auditor" e di realizzare corsi di formazione. Varese Ligure è il primo Comune d'Italia adaver ottenuto l'European Energy Award ®. Al riconoscimento hanno contribuito la realizzazio-ne, da parte dell'Amministrazione, con una società pubblica (ACAM), di un impianto eolico con

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tore edilizio;· realizzazione e distribuzione a tutte le famiglie residenti nel Comune, di una Guida introdutti-va alla bioarchitettura;· apertura di uno Sportello di consulenza sulla bioedilizia, che offre assistenza gratuita in mate-ria di progettazione, utilizzo di materiali naturali e tecniche di applicazione, tecnica degli im-pianti, energie rinnovabili, incentivi e sovvenzioni.

Regolamento edilizio BIO (fonte: Regione Liguria 2004)

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Acquisti Verdi (Green Public Procurement)

Che cosa sonoAcquisti verdi o Green Public Procurement (GPP): con questo termine s'intende l'azione che permettedi introdurre criteri ambientali nelle politiche d'acquisto di beni e servizi da parte degli EntiPubblici.Il settore degli approvvigionamenti pubblici rappresenta mediamente il 12% del PIL dell'UE, maraggiunge il 17% in Italia e addirittura il 19% in alcuni Stati membri come la Francia. Questecifre mettono in evidenza la grande importanza quantitativa del settore. L'applicazione del GPP su vasta scala potrebbe modificare i comportamenti d'acquisto di sogget-ti che comprano beni e servizi per circa 1/5 del totale nazionale.L'adozione dello strumento è promossa da numerosi documenti e direttive nazionali ed interna-zionali, fra i quali:· Plan of Implementation del Summit Mondiale ONU di Johannesburg 2002;· il VI Programma d'Azione per l'Ambiente della Comunità Europea 2001-2010;· la Strategia d'Azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile in Italia, CIPE 2002;· il "Libro verde sulla Politica Integrata relativa ai prodotti" della Commissione Europea 2001.

A cosa servonoGli acquisti verdi oltreché promuovere il rispetto delle direttive dell'Unione Europea, la parteci-pazione dell'Ente all'economia locale più sostenibile ed innovativa e l'estensione del mercato di"prodotti verdi", sono un esempio di responsabilità sociale e ambientale per l' intero territorio, esvolgono funzioni di stimolo per i cittadini, le imprese e le associazioni. L'attivazione delle politiche per lo sviluppo sostenibile contribuisce ad introdurre strumenti ge-stionali innovativi nelle P.A. e nelle imprese. Inoltre si crea una diffusa domanda di prodotti e servizi a basso impatto ambientale, realizzatinel rispetto sia delle normative del lavoro sia di quelle che riguardano i diritti umani. Dal punto di vista metodologico è importante avviare processi che si riferiscano all'approccio diAgenda 21 e che mettano in relazione i settori funzionali dell'amministrazione. Pur nel rispetto delle diversità, dei propri vincoli e bisogni, l'approccio multisettoriale diventaelemento indispensabile per identificare normative per i bandi e gli appalti, per definire proce-dure interne degli uffici e per la sperimentazione di prodotti realizzati con un’attenzione alla so-stenibilità.

Dove e come sono stati adottatiIl Comune di Genova con il Settore Servizi di Ristorazione Scolastica e Sociale, Assessorato CittàEducativa e Istituzioni Culturali, certificato UNI EN ISO 9001, può evidenziarsi come caso dieccellenza in relazione alla buona pratica degli acquisti sostenibili.Il Servizio che si occupa della ristorazione scolastica e sociale, provvede all'acquisto di prodot-

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2 aerogeneratori che produce 4 milioni di kW/anno e l'installazione di pannelli fotovoltaici pres-so il palazzo comunale e le scuole medie. Varese Ligure contribuisce alla riduzione della produ-zione di CO2 per una percentuale di 0,05 del totale delle emissioni di anidride carbonica di tut-ta la Regione Liguria. Altri comuni che nella nostra regione si stanno sottoponendo al processodi certificazione, ancora nella fase sperimentale, sono Bergeggi, Toirano, Montoggio ed Ospedaletti.Mentre i primi due hanno concluso la fase di audit, Montoggio è nella fase di definizione del pro-gramma di lavoro e Ospedaletti è all'inizio del percorso. Obiettivo della sperimentazione è quel-lo di rendere consapevoli tutte le amministrazioni comunali delle opportunità offerte da questostrumento.La certificazione energetica degli edifici è già molto diffusa in Germania ed Austria mentre inItalia ha visto solo alcune sperimentazioni in Liguria, in Lombardia e nelle province di Modenae Bolzano. La normativa europea che prevede l'applicazione generalizzata della certificazione de-gli edifici risale al 2002 e sta per essere recepita anche in Italia. Il Piano Energetico ed AmbientaleRegionale, approvato nel dicembre 2003, prospetta in tempi brevi l'obbligatorietà della certifi-cazione degli edifici per ottenere un sensibile risparmio energetico. Le sperimentazioni in Liguria procedono grazie ad un progetto europeo (PROMENLAB), condottodall'Agenzia Regionale per l'Energia, che prevede la certificazione sperimentale di circa 50 edi-fici entro il 2004.

Certificazione energetica (fonte: Regione Liguria, cartina aggiornata 30 Aprile 2005)

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Bilancio Partecipativo

Che cos'èIl Bilancio Partecipativo è un processo decisionale che consiste in un'apertura dell'amministrazio-ne pubblica alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell'assunzione di decisio-ni sugli obiettivi e la distribuzione degli investimenti pubblici. Si caratterizza come processo partecipativo di discussione sulle proposte di Bilancio (municipa-le, regionale, circoscrizionale) che dura tutto l'anno fino a disegnare una proposta articolata.L'esperienza è nata a Porto Alegre (Brasile) nel 1988 e si è diffusa in diciotto paesi nel mondoattraverso diverse forme di sperimentazione.La prima esperienza italiana è stata condotta nel comune di Grottamare (Ascoli Piceno) nel 1994ed ha avuto diverse "filiazioni" sia in Lombardia, a Pieve Emanuele (Milano), che in Toscana. LaLiguria denuncia l'avvio di alcune sperimentazioni che, al momento, sono ferme alla costituzio-ne di commissioni di lavoro di carattere istituzionale, come nel caso della Terza Circoscrizione delComune di Savona, del Comune di La Spezia, della Provincia di Genova.

A cosa serveLa ragione più immediata è recuperare quella gran parte di cittadini che sono lontani sia dall'e-sercizio del voto che dalla politica attiva. Aprire il Comune alla partecipazione attiva dei cittadi-ni può essere utile a ricostruire un senso di appartenenza alla Civis, a recuperare un rapportodi fiducia con l'Istituzione locale e, soprattutto, a migliorare l'efficacia del suo operato nell'af-frontare e risolvere la gestione dei problemi della collettività. Il Bilancio partecipativo nell'esal-tare la parità e l'uguaglianza tra tutti i cittadini restituisce loro potere, cede loro ulteriori ele-menti di sovranità e va oltre la così detta sussidiarietà orizzontale, inserita recentemente all'ul-timo comma dell'articolo 118 del nuovo Titolo V della Costituzione. La sua più rilevante novitàconsiste quindi nel fatto che il Comune conferisce ad assemblee popolari poteri non consultivima decisionali sulla destinazione di una quota del proprio bilancio di previsione. Tutto ciò nelrispetto di leggi che, come la n.241 del 7 agosto 1990 e la n.142 dell'8 giugno 1990, contengonocapi appositamente dedicati a "partecipazione" e "accesso".

Come adottarloIl processo si avvia per volontà di tipo politico e per prendere campo ha soprattutto bisogno diuna diversa strutturazione dei funzionamenti amministrativi, volta a favorire il coinvolgimen-to, la comunicazione, l'autonomia organizzativa e progettuale. Sono necessari mutamenti sia di tipo istituzionale, con nuovi statuti e regolamenti, che di tipoculturale, con una disponibilità generale al cambiamento e all'apprendimento tra i tecnici e gliamministratori degli enti coinvolti. Non esistono regole universali: variano le quote di bilancio,variano le tipologie delle assemblee popolari e delle forme di delega, le quote di bilancio da sot-toporre all'analisi e alla valutazione delle assemblee popolari.

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Azione 21 in Liguria

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ti alimentari biologici e all'acquisto di materiale a perdere riciclabile. Gli elementi qualitativi del processo sono da considerarsi, in primo luogo, il rilevante impattoambientale prodotto dal sevizio per un totale di 26.000 pasti giornalieri, nonché le attività disensibilizzazione e formazione rivolti a famiglie ed educatori.Nel panorama regionale la pratica degli acquisti verdi risulta essere ancora allo stato embrio-nale ma si registrano comunque casi interessanti come quelli di: · Comune di Albisola Superiore: giochi e segnaletica con vernice ecologica;· Comune di Cogoleto: arredi compatibili; · Comuni di Deiva Marina e Vezzi Portio: pannelli fotovoltaici, mezzi di trasporto elettrici o a carbu-rante con basso contenuto di zolfo. Complessivamente si denota la carenza del coinvolgimento politico-formale delle Amministrazionie la difficoltà a raggiungere obiettivi condivisi tra diversi settori funzionali.

Acquisti verdi (fonte: Regione Liguria 2004)

Amministrazioni Comunali

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Bilancio Sociale

Che cos'èIl bilancio sociale è lo strumento più indicato per dare visibilità alle domande ed alla necessitàd' informazione e trasparenza delle comunità locali, nei confronti di un ente pubblico o di un'a-zienda. Si tratta di un modello di rendicontazione sulle quantità e sulle qualità di relazione tra l'impre-sa/pubblica amministrazione ed i gruppi di riferimento rappresentativi dell'intera collettività, mi-rante a delineare un quadro omogeneo, puntuale, completo e trasparente della complessa in-terdipendenza tra i fattori economici e quelli socio-politici connaturati e conseguenti alle sceltefatte soprattutto dalla pubblica amministrazione. Il bilancio sociale è uno strumento potenzialmente straordinario perché rappresenta la volontàdi avvalorare l'operato del soggetto che lo promuove, sotto un profilo etico.In particolare il bilancio sociale serve a:· rendicontare le attività sociali ed istituzionali del soggetto che lo promuove; · comunicare all'interno e all'esterno le attività svolte; · pianificare gli obiettivi e le azioni sociali ed istituzionali che il soggetto intende perseguire a be-neficio dei propri interlocutori di riferimento. L'impiego sempre maggiore che viene fatto del bilancio sociale, deriva dalla necessità di un' im-presa o di un ente pubblico di rispondere alla crescente domanda d'informazioni e di coerenzainterna che viene dalle comunità locali. In particolare per un’impresa, oggi più che mai, il consumatore non fa solo una scelta di costo-beneficio del prodotto o del servizio offerto, ma promuove o boccia un produttore in base a deicriteri più globali, di posizionamento complessivo sul mercato.Tutto ciò perché, tra i fattori sempre più determinanti del concumo, ci sono scelte che implica-no aspetti etici, o altri atteggiamenti che spesso sconfinano nell'ambito politico-morale.

Dove e come è stato adottatoIl bilancio sociale vanta in Liguria una esperienza significativa condotta dalla Provincia di Genovae alcuni progetti in fase di avvio. Il Bilancio sociale della Provincia di Genova, il cui processo di redazione è stato attivato nei pri-mi mesi del 2002, è stato adottato essenzialmente per la funzione di conoscenza che questo stru-mento fornisce al cittadino e, in particolare, agli stakeholders. Gli ambiti di intervento hanno riguardato la rielaborazione delle attività svolte e degli obiettiviraggiunti da ogni settore dell'ente, in relazione soprattutto agli aspetti sociali, al fine di una co-municazione efficace alla comunità amministrata. È stato redatto un documento finale, il Bilancio Sociale 2002 e sono stati realizzati e divulgatialcuni prodotti specifici d'informazione. Il Bilancio sociale ha consentito una più agevole lettura dei documenti economico-finanziari e

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Bilancio Partecipativo (Fonte: Regione Liguria 2004)

Amministrazioni Comunali

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Bilancio di Sostenibilità

Che cos'èDi recente, al fine di garantire una sempre maggiore partecipazione tra i soggetti di una comu-nità locale, di favorire il dialogo fra stakeholders, di supportare ed integrare i processi gestio-nali nel campo della sostenibilità - SGA, Agenda 21 Locale, nuove politiche di governance - e diindividuare strumenti di comunicazione efficaci ed accessibili al pubblico, è stato messo a pun-to lo strumento definito Bilancio di Sostenibilità.Tale strumento nasce nel mondo delle imprese per rendere conto ai propri interlocutori, nonsoltanto del valore economico prodotto, ma anche del rapporto instaurato con l'ambiente natu-rale e sociale. Oggi il Bilancio di Sostenibilità si sta gradualmente diffondendo anche fra gli Enti Pubblici.Nel tempo esso è diventato uno strumento di dialogo e di partecipazione, che permette non sol-tanto un "controllo" da parte della comunità sociale sull'operato dell'organizzazione, ma anchela condivisione di valori e pratiche responsabili dal punto di vista ambientale e sociale.

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programmatici dell'Ente che, di norma, sono difficilmente comprensibili per il cittadino.

Bilancio Sociale (Fonte: Regione Liguria 2004)

Bilancio di Sostenibilità (Fonte: Regione Liguria 2004)

Amministrazioni Comunali edEnte Parco del Beigua

Amministrazioni Comunali

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Impronta Ecologica

Che cos'èE' un indicatore che non misura "lo stato di salute" di un singolo aspetto ambientale ma indicala tendenza, il "dove stiamo andando" nel rapporto tra esseri umani e l'intero sistema terrestre.L'impronta ecologica e sociale, ideata nel 1990 da William Rees e Mathis Wackernagel, è utilizzataper correlare lo stile di vita e i consumi di una popolazione con "la quantità di natura" che ser-ve per sostenerli a tempo indeterminato. Tale misura espressa in termini di territorio pro-capi-te, comprende sia le risorse necessarie per mantenere quel tipo di vita e di consumi - ad esem-pio i campi per produrre grano, gli alberi per la carta, il territorio per le costruzioni - sia gli spa-zi ambientali necessari per smaltire i rifiuti generati - come la quantità di terreno forestato perassorbire l'anidride carbonica prodotta dalle attività umane - e rappresenta "il peso" espresso inettari, che ogni popolazione ha sull'ambiente.Il metodo viene continuamente perfezionato da Wackernagel attraverso le attività del suo globalfootprint network ed è stato introdotto in Italia nel 1996 dal WWF, che ha tradotto l'omonimo li-bro. L'impronta ecologica è un indicatore aggregato inserito tra gli indicatori comuni europei conla finalità di fotografare gli impatti dello stile di vita delle popolazioni locali, di fornire indica-zioni alle amministrazioni sugli aspetti di criticità del proprio territorio, nonché di fornire in-dicazioni sulle soluzioni e sui possibili strumenti da adottare per il raggiungimento di una mag-giore sostenibilità.

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A cosa serveIn sostanza il Bilancio di Sostenibilità può costituire :· uno strumento di valutazione e programmazione in grado di coprire l'intero spettro delle atti-vità e dei progetti svolti dall'organizzazione sia in campo ambientale, sia in campo sociale;· uno strumento di coordinamento sia rispetto alle diverse funzioni interne, sia rispetto alle or-ganizzazioni esterne che vengono in contatto con l'organizzazione;· uno strumento di comunicazione in grado di fornire ai cittadini e alle altre autorità locali, unquadro complessivo dell'attività svolta dall'organizzazione;· uno strumento che aumenta la partecipazione dei cittadini, in un'ottica di comunicazione bi-direzionale e multidimensionale.

Dove e come è stato adottatoIl Parco del Beigua - la più vasta area naturale protetta della Liguria - ha da tempo avviato una se-rie d'azioni di tutela e di valorizzazione delle risorse ambientali e storico-culturali del territoriodi competenza, anche attraverso l'avvio del processo di Agenda 21 Locale e della certificazionedel Sistema di gestione Ambientale ISO 14001.Inoltre, a partire dal marzo 2004, il Parco del Beigua ha deciso di proporsi come laboratorio persperimentare il Bilancio di Sostenibilità, quale strumento di gestione e comunicazione assoluta-mente nuovo per il contesto delle aree protette.Il progetto del Bilancio di Sostenibilità applicato al Parco del Beigua si articola in diverse fasi:· definizione metodologica sulla base di un'analisi del contesto di riferimento internazionale, na-zionale e territoriale specifico;· applicazione della metodologia adottata con raccolta, analisi, trattamento e sintesi dei dati am-bientali, paesistici, socio-economici e politico-istituzionali, dedotti sia dagli strumenti di piani-ficazione sia dai processi gestionali in corso (come la relazione sullo Stato dell'Ambiente e AnalisiAmbientale Iniziale elaborati nell'ambito di Agenda 21 Locale e della certificazione SGA ISO 14001,o le indagini naturalistiche a supporto dei piani di gestione dei Siti della Rete Natura 2000 nelParco);· redazione del numero "zero" del Bilancio di Sostenibilità ed analisi della sua diffusione e deisuoi impatti; · implementazione dei processi di consultazione e di partecipazione per la definizione di nuoviobiettivi da inserire nei processi gestionali dell'Ente. La stesura di un Bilancio di Sostenibilità per il Parco del Beigua è stata elaborata con il suppor-to dello staff tecnico della Fondazione Eni Enrico Mattei, con la collaborazione scientifica del DIP-TERIS dell'Università di Genova ed il coinvolgimento della Federazione Italiana Parchi e RiserveNaturali.

Impronta ecologica (Fonte: Regione Liguria 2004)

Amministrazioni Comunali

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Indicatori Comuni Europei

Che cosa sonoLa Commissione Europea, in collaborazione con un team di esperti dell'ambiente urbano, hapredisposto, nel 2000, un set di 10 indicatori per la sostenibilità locale che sono stato oggettodi un’iniziativa sperimentale denominata Towards a local sustainability profile - EuropeanCommon Indicators (ICE), che ha coinvolto diversi comuni italiani ed europei.L'applicazione degli ICE, supportata e incoraggiata quale strumento conoscitivo propedeutico al-lo sviluppo di processi di sostenibilità, ha l'obiettivo di monitorare e confrontare, per mezzo diindicatori, i progressi ed i risultati locali, allo scopo di migliorare i processi di Agenda 21 Localee di orientare le politiche europee.Gli indicatori possono quindi essere utilizzati per verificare i progressi verso la sostenibilità del-le amministrazioni locali particolarmente impegnate nell'implementazione di processi di svilupposostenibile. È opportuno sottolineare che gli indicatori ambientali e di sostenibilità rappresentano una sin-tesi di dati, e la loro attenta scelta permette di elaborare un insieme di dati circostanziati, leggi-bili e concreti, indispensabili per valutare l'andamento nel tempo delle performance ambientali,evidenziando i risultati positivi e le criticità, e per effettuare raffronti temporali, analisi costi/be-nefici, valutazioni ambientali strategiche.

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A cosa serveScegliere di "misurare l'ambiente" anche attraverso l'Impronta Ecologica, permette di riflettereed agire, comunicare in maniera semplice l'impatto delle nostre azioni sulla natura, contribui-re a definire le opportune azioni correttive. La possibilità di confrontare l'impronta con la"ca-pacità pro capite" o " biocapacità" del territorio di riferimento, aiuta la comunità a definire e va-lutare le condizioni generali del proprio equilibrio ecologico. Il prevalere della prima sulla se-conda è indice di come la comunità locale prelevi risorse da paesi e territori lontani, erodendo-ne il capitale naturale.Il deficit ecologico italiano, che è di 2,5 ettari -1,4 ettari di biocapacità a fronte di 3,8 ettari diimpronta ecologica - obbliga tutti ad operare per ridurre l'impronta della popolazione, senza ri-durre il grado di benessere individuale e collettivo ma utilizzando le migliori tecnologie dispo-nibili e rispettando criteri di equità ecologica, economica e sociale.

Dove e come è stata adottataLa Regione Liguria, nell'ambito del progetto Ecozero, ha calcolato in collaborazione con il WWF, lasua impronta ecologica. I dati elaborati riguardano il valore medio pro-capite dell'impronta eco-logica, dell'area biologicamente produttiva e del deficit ecologico della Regione Liguria, dei co-muni in Obiettivo 2 e dei comuni della provincia di Genova, Savona e La Spezia.Nel corso dell'anno 2003 l'Amministrazione Comunale di Savona ha avviato, nell'ambito del program-ma di Agenda 21 locale, la procedura di calcolo dell'impronta ecologica della città. Il progetto èstato promosso dall'Assessorato all'Ambiente in collaborazione con l'Università di Parma.Il calcolo dell'IE del Comune di Savona è stato suddiviso, al fine di poter individuare gli aspettidi maggior criticità del territorio e suggerire l'adozione delle soluzioni più opportune, nella par-te dell'impronta del cittadino e nella parte dell'impronta del territorio. La prima consente di calcolare l'impatto derivato dai consumi e dalla produzione di rifiuti dellacittadinanza. La seconda prende in esame gli impatti generati dalle attività produttive - industria, agricoltu-ra, terziario - presenti all'interno dei confini comunali- : si analizzano perciò i dati relativi al-l'impatto di risorse, materie prime ed energia dei processi produttivi.

Indicatori Comuni Europei (Fonte: Regione Liguria 2004)

Amministrazioni Comunali

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Mobilità Sostenibile

Che cos'èPer mobilità sostenibile si intende quel sistema di trasporti che consente di soddisfare i bisognifondamentali di mobilità garantendo la sicurezza, la tutela della salute umana e la salvaguardiadell'ambiente. È inoltre accessibile, efficiente, offre la possibilità di scelta tra diversi mezzi ditrasporto e contribuisce allo sviluppo del territorio.Si attua attraverso un insieme integrato di misure e strumenti miranti, fra gli altri obiettivi, a: · disincentivare l'utilizzo del mezzo privato in città: per esempio attraverso il Road ed area pri-cing - pedaggio per l'ingresso in città o in alcuni settori particolari - o la tariffazione della sosta; · ottimizzare l'utilizzo del mezzo privato: per esempio attraverso il car sharing - l'auto di pro-prietà collettiva o il car pooling - la condivisione tra più persone dell'uso di un veicolo;· fluidificare il traffico: per esempio attraverso l'utilizzo di tecnologie telematiche per la gestionedel traffico; · promuovere il trasporto pubblico locale - rendendolo più competitivo nei confronti del mezzoprivato, aumentandone qualità e flessibilità - e quello alternativo alla gomma specialmente po-tenziando l'offerta di trasporti ferroviari e marittimi;· sviluppare l'intermodalità: per esempio con la realizzazione di infrastrutture per l'interscam-bio modale ferro-gomma, parcheggi scambiatori con bus-navetta;· ridurre le emissioni in atmosfera: per esempio incentivando l'utilizzo di flotte ecologiche nelleaziende di trasporto pubblico e nel parco veicoli degli Enti pubblici;· gestire la mobilità negli ambienti di lavoro: ad esempio istituendo la figura del Mobility Manager,responsabile della mobilità aziendale e sviluppando nelle scuole progetti educativi sui percorsicasa-scuola.

A cosa serveLa mobilità sostenibile riduce congestione e stress da traffico, inquinamento atmosferico ed acu-stico, infortuni stradali, e mira a garantire l'accessibilità ad ogni parte del territorio nazionaleper tutti i cittadini, indipendentemente dalla disponibilità dei mezzi individuali a motore.Molti degli interventi attuabili sono contemplati dal Decreto del Ministero dell'Ambiente del 27marzo 1998, che accanto all'obbligo di risanamento e tutela della qualità dell'aria e all'incentivoallo sviluppo dell'auto in multiproprietà, del taxi collettivo e dei veicoli elettrici e a gas, intro-duce la figura del mobility manager, prevedendo la realizzazione di Piani degli SpostamentiCasa-Lavoro.

Dove e come è stata adottataIn Liguria gli incentivi di Stato e Regione hanno contribuito a diffondere le buone pratiche del-le flotte ecologiche e della ciclomobilità.In questo ambito, oltre a La Spezia - che conferma il record di città ligure con il maggior svilup-

Inoltre gli indicatori semplificano il processo di comunicazione delle informazioni a tutte le par-ti interessate.Il sistema di rilevazione degli ICE si avvale delle indicazioni metodologiche elaborate e propostenell'ambito della sperimentazione europea.

Dove e come sono stati adottatiL'applicazione degli indicatori annovera alcune esperienze significative sul territorio ligure.La Provincia di Genova ha aderito al progetto "Indicatori Comuni Europei" nel febbraio del 2003,ma gli studi di fattibilità e prime attività di raccolta dati erano state avviate sin dal giugno 2002. Le finalità previste dal progetto sono state quelle di: . tracciare il quadro della sostenibilità in Provincia; . pervenire ad una visione integrata delle tre componenti della sostenibilità (sociale, economicaed ambientale); . permettere di valutare la sostenibilità in Provincia in rapporto ad altri territori europei ade-rendo ad un insieme standard di indicatori comuni.L'attività si inserisce nel processo di Agenda 21Locale della Provincia. La quantificazione degliindicatori ICE si integra nel lavoro più generale della RSA che include un set di indicatori benpiù ampio.Il set di indicatori di sostenibilità della Provincia di Genova è stato sottoposto al Forum plena-rio di Agenda 21 della Provincia di Genova che ne ha proposto modifiche ed integrazione e quin-di lo ha approvato. Per il Comune di Bolano l'utilizzo di indicatori ambientali e della VAS - Valutazione AmbientaleSrategica - come valutazione del piano d’azione ambientale definito nel dicembre 2003, costi-tuisce uno strumento innovativo a supporto di un percorso integrato verso la sostenibilità.

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Contratti di quartiere e Centri Integrati di Via

Cosa sonoI Contratti di quartiere sono programmi innovativi in ambito urbano, che si caratterizzano per ilfatto che affrontano in modo integrato le cause di degrado edilizio, sociale ed ambientale. Oltrechèsulla riqualificazione edilizia ed ambientale, intervengono sulla dotazione di servizi, l'integra-zione sociale e l'incentivazione dell'offerta occupazionale.Tra gli aspetti innovativi quelli di promuovere la partecipazione degli abitanti e degli altri atto-ri locali alla definizione di obiettivi ed interventi, e di favorire il sostegno all'associazionismo lo-cale e gli interventi in partenariato.I Centri commerciali integrati di Via (CIV) si inseriscono nel medesimo contesto di rivitalizzazionedel tessuto urbanistico e sociale.

A cosa servonoIl Contratto di quartiere è uno strumento dedicato ad affrontare contesti di degrado urbano dif-fuso, ove esistano carenze o inadeguatezza dei servizi, del verde e delle infrastrutture, oppurescarsa coesione sociale e marcato disagio abitativo. I CIV sono strumenti utili a rivitalizzare il tessuto urbano e commerciale del territorio e ad au-mentarne l'attrattiva rispetto ai residenti, ai consumatori di altre zone, ai turisti. Sono consor-zi d'imprese che operano in aree ben definite, quindi omogenee sotto il profilo identitario, for-nendo supporto al piccolo dettagliante perché mantenga o recuperi il proprio ruolo sociale e dipresidio dei caratteri propri del territorio.

Dove e come sono stati adottatiLa III Ricognizione ha messo in luce come - in un contesto dove la carenza di confronto e co-municazione tra diversi assessorati e settori della Pubblica Amministrazione resta ancora la pro-blematica maggiore per il raggiungimento di politiche e programmi integrati - sia risultato spes-so difficile valorizzare i Contratti di Quartiere ed i Consorzi Integrati di Via quali strumenti disostenibilità in ambito urbano.Alcuni risultati stanno emergendo in piccoli comuni. Ad esempio a Moconesi, accanto ad altreazioni innovative nel settore commerciale, si prevede di sviluppare tramite il CIV, misure atte apromuovere l'imprenditorialità nel settore delle produzioni biologiche e di formare figure pro-fessionali dedicate alla salvaguardia delle coltivazioni tradizionali. Dove esistono esperienze avanzate di Agenda 21 Locale - quindi condizioni più favorevoli all'at-tuazione di politiche integrate - i CIV risultano compresi nel Piano d'Azione Locale, e quindi neriprendono gli obiettivi, come è accaduto a Loano e a Laigueglia.Nel Comune di Genova il C.d.Q. "Zona di Giustiniani e Porta Soprana", nel centro storico, ha anchevisto realizzate - oltre a soluzioni ecosostenibili per il risparmio energetico e della risorsa acqua- azioni di sostegno sociale e l'attivazione di forme di partecipazione da parte degli abitanti tra-

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po di piste ciclabili - e Savona - che con la nuova pista entra anch'essa nella rete delle città cicla-bili - occorre infatti segnalare due importanti progetti di mobilità ciclabile su vasta scala. A ponente, saranno 24 i Km di pista ciclabile che collegheranno gli 8 Comuni compresi traOspedaletti e S. Lorenzo a Mare, tramite l'utilizzo della vecchia sede ferroviaria.A Levante, è interessante il ruolo assunto dalla Provincia della Spezia nell'integrare e mettere a si-stema molteplici interventi tramite il "Programma di mobilità ciclistica provinciale", attorno al-l'elemento forte costituito dalla rete delle piste ciclabili del Parco Montemarcello Magra.A Genova il Comune, in collaborazione con gli altri Enti ed Agenzie dell'intero bacino metropoli-tano, sta sviluppando una strategia integrata di mobilità sostenibile, che vede tra i progetti piùsignificativi: il Progetto M.E.R.C.I. per la distribuzione delle merci nel Centro Storico con mezzia basso impatto ambientale; il Mobility Manager d'Area, con l'attivazione di sei Piani di sposta-mento Casa-Lavoro aziendali; i Percorsi sicuri Casa-Scuola, con la messa in sicurezza di 9 per-corsi relativi a 59 edifici scolastici; il progetto SIDDHARTA di trasporto flessibile a chiamata.

Mobilità sostenibile (Fonte: Regione Liguria 2004)

Amministrazioni Comunali

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Città dei Bambini e delle Bambine

Che cos'èIl progetto trova la sua origine nel quadro internazionale degli impegni in materia di ambiente,sviluppo sostenibile e qualità degli insediamenti umani, sanciti dalle conferenze ONU di Rio deJaneiro (1992), Istanbul (1996) e nel clima di una rinnovata attenzione ai diritti dell'infanzia,che si è diffusa in Italia attraverso l'attuazione del Piano d'Azione del Governo per l'Infanzia el'Adolescenza e di correlati provvedimenti normativi quali la L. 285/1997. In tale ambito rientrano anche le specifiche previsioni contenute nella L.344/1997 "Disposizioniper lo sviluppo e la qualificazione degli interventi e dell'occupazione in campo ambientale", cheindividua le azioni per le città amiche dell'infanzia tra gli interventi innovativi in materia di so-stenibilità ambientale.Città sostenibili delle bambine e dei bambini, è il progetto con cui il Ministero dell'Ambiente è impe-gnato dal giugno 1996 a promuovere lo sviluppo urbano più attento alle necessità e ai diritti deicittadini più giovani.Parlare di città sostenibili delle bambine e dei bambini vuol dire riconoscere la centralità dei bam-bini nei processi di miglioramento urbano e restituire loro gli spazi sottratti e l'insieme dei luo-ghi riservati all'infanzia.

A cosa serveIl progetto prevede attività d'informazione, documentazione, formazione e promozione degli in-terventi più significativi, attivazione di servizi e strumenti informativi, realizzazione di specifi-che iniziative di comunicazione.Azione centrale del progetto è l'attribuzione ai Comuni italiani dei premi "Miglior progetto peruna città sostenibile delle bambine e dei bambini" e "Iniziativa più significativa per migliorarel'ambiente urbano per e con i bambini", finalizzati a segnalare e diffondere le buone pratiche mes-se in atto dalle amministrazioni locali per il miglioramento dell'ambiente e della qualità della vi-ta dell'infanzia, nonché a riconoscere la capacità di progettare e pianificare tenendo conto deibambini non solo come destinatari, ma anche come attori.Sono Torino, Genova e Ferrara le città - tra i Comuni con più di 50.000 abitanti - che nel corso del2001 hanno realizzato attività e interventi particolarmente significativi.

Dove e come è stata adottataIl Ministero dell'Ambiente ha assegnato al Comune di Genova il 2° premio al concorso nazionaleper le città sostenibili amiche delle bambine e dei bambini, dopo Torino e prima di Ferrara, per lacategoria dei Comuni con più di 50.000 abitanti. Nella motivazione della Commissione esaminatrice emerge quanto segue: "(…) La città di Genovaha dispiegato nell'impegno per la riqualificazione del suo territorio, nella fase di passaggio dauna connotazione fortemente industriale ad una postindustriale, un'articolata azione su tutte le

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mite uno Sportello di Quartiere. Alla Spezia da rilevare il caso del C.d.Q. "Quartiere Umbertino",la cui progettazione è stata preceduta dall'attivazione di un Laboratorio di progettazione parte-cipata, attraverso il quale sono state definite assieme agli abitanti le linee guida per la riquali-ficazione.

Contratti di Quartiere e CIV (Fonte: Regione Liguria 2004)

Amministrazioni Comunali

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Bilancio di Genere

Che cos'èNel quadro delle politiche europee, il bilancio di genere s'inserisce in una prospettiva di main-streaming di genere, e cioè in una strategia globale e trasversale, volta a evidenziare e diminui-re le differenze d'impatto che le politiche, seppur a prima vista neutrali in termini di parità trai sessi, hanno per donne e uomini.Il bilancio di genere integra la prospettiva di genere a tutti i livelli della procedura di bilancio,ristrutturando le entrate e le uscite al fine di promuovere l'uguaglianza tra uomini e donne.Il bilancio pubblico riflette infatti l'equilibrio dei poteri in una società. È quindi una dichiara-zione politica, non semplicemente un documento economico. Con esso si delinea il modello disviluppo socio-economico di un paese, si stabiliscono i criteri di redistribuzione del reddito, siindicano le priorità politiche. Non si tratta di redigere bilanci distinti tra uomini e donne, ma diconcentrare l'attenzione sulla necessità di esplicitare gli aspetti di genere nelle scelte sottinteseal bilancio pubblico, promuovendo:· il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle donne;· il monitoraggio delle politiche pubbliche da una prospettiva di genere;· un utilizzo delle risorse più efficiente per eliminare le diseguaglianze e la discriminazione digenere;· lo sviluppo di una diversa gerarchia di priorità piuttosto che un incremento della spesa gover-nativa complessiva, enfatizzano la necessità di riallocare la spesa piuttosto che variarne l'am-montare complessivo.Definizione, metodi, obiettivi e strumenti sono riportati nella Relazione sul gender budgeting,la modalità di costruzione dei bilanci pubblici secondo la prospettiva di genere della Commissioneper i diritti della donna e le pari opportunità, approvata dal Parlamento Europeo il 16/06/03.

Dove e come è stato adottatoLa Provincia di Genova - Servizio Politiche del Lavoro, Ufficio Pari Opportunità - ha concluso nel2003 lo studio di fattibilità che, in via sperimentale, applica alcuni strumenti di Gender Analysisal bilancio del Comune di Sestri Levante, con l'intenzione di sviluppare una metodologia che elabo-ri modelli per rafforzare l'analisi di genere applicata ai bilanci pubblici.Sia durante lo svolgimento che al termine del progetto, sono stati organizzati incontri pubblicidi presentazione ed informazione, a Sestri Levante, a Genova e in diversi Comuni non solo del-la Liguria.In particolare a Sestri Levante, una presentazione del progetto sul Bilancio di Genere, è stata in-serita nel Progetto Ob.2 - "Dei Bambini è la Città"-, volto al coinvolgimento della popolazione nel-la costruzione di una visione sostenibile e condivisa del futuro della città.

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tematiche ambientali. All'interno di questo processo l'attenzione al mondo dell'infanzia e dellaprima adolescenza delinea una strategia d'intervento reticolare con ampio livello di diffusioneed integrazione. (…)". La Spezia è invece la prima classificata in "Ecosistema Bambino 2004", il rapporto sulle politicheper l'infanzia delle città italiane elaborato da Legambiente. Al capoluogo del Levante sono stateassegnate 8 "caramelle", in relazione alle azioni rivolte a favorire la partecipazione attiva di bam-bine e bambini al miglioramento dell'ambiente urbano.

Città dei Bambini e della Bambine (Fonte: Regione Liguria 2004)

Amministrazioni Comunali

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria Campagna Europea Città Sostenibili

Che cos'èIl progetto europeo, denominato Campagna Europea Città Sostenibili, è stato varato dalla DirezioneGenerale XI dell'UE e dall'International Council for Local Environmental Initiatives (ICLEI),alla conferenza di Aalborg nel maggio 1994. La campagna, che prevede l'assegnazione di un premio annuale, raccoglie l'impegno già avviatoda varie città italiane ed europee per il contenimento delle emissioni di gas di serra, e realizzascambi di buone pratiche, rapporti di partenariato e l'indizione di premi annuali utili a valoriz-zare le migliori azioni realizzate a livello locale. L'edizione del 2003, ha visto la città ligure di Laigueglia con Modena e Ferrara, tra le dieci città piùsostenibili d'Europa.

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Come conseguenza del coinvolgimento diretto di alcuni settori - servizi sociali, uffici finanziari- e delle informazioni che sono state diffuse sugli esiti del progetto, si riscontra una maggiore at-tenzione, da parte degli amministratori, alla prospettiva di genere in sede di predisposizione delbilancio. In particolare l'attenzione è rivolta a far sì che eventuali spostamenti di quote, non vadano a in-cidere negativamente sulla quota complessiva che direttamente o indirettamente va a favore del-le donne.Attualmente progetti di applicazione della Gender Budget Analisys sono condotti nell'ambito delbilancio della Provincia e del Comune di Genova.

A cosa serveLa città è il luogo abitato da quasi il 50% dell'umanità e dove si concentrano i maggiori conflittidi tipo ambientale e sociale. Il buon governo delle città è la condizione per ricercare ed applica-re soluzioni condivise per il miglioramento dell'ambiente urbano, e soprattutto orientate versola sostenibilità ambientale, economica e sociale.L'adesione alla campagna può contribuire alla necessaria transizione verso società sostenibili per

Bilancio di genere (Fonte: Regione Liguria 2004)Campagna Europea Città Sostenibili (Fonte: Regione Liguria 2004)

Amministrazioni Comunali Amministrazioni Comunali

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità Azione 21 in Liguria

GenovaLa Città di Genova ha intrapreso il proprio percorso verso la sostenibilità ambientale, accettandola sfida di rendere più competitivo il proprio tessuto sociale e produttivo e valorizzando il pro-prio patrimonio di beni territoriali. L'obiettivo è di condividere un'immagine nuova della cittàche si realizzi attraverso la riaffermazione e costruzione d'identità comuni, stimolando proget-ti, piani e politiche, fondati sulla valorizzazione della comunità locale. Per queste ragioni il Comunedi Genova ha avviato, con delega all'Assessorato Politiche Ambientali, l'esperienza di Agenda 21con l'auspicio che tale strumento possa far compiere un salto di qualità nelle politiche comuna-li. In relazione alle buone pratiche l'Amministrazione Genovese, vede coinvolti diversi assesso-rati e settori funzionali su ambiti specifici che interessano:· la Certificazione ISO 9001 per il Settore Tutela Ambiente - Assessorato Politiche Ambientali - eper il Servizio Ristorazione - Assessorato Città Educativa e Istituzioni Culturali;· i Contratti di quartiere - Assessorato Opere e Lavori Pubblici;· il Piano Regolatore per l'Infanzia e l’Adolescenza - Assessorato Città Educativa e IstituzioniCulturali;· il Piano Regolatore Sociale - Assessorato Città Solidale e Servizi Sociali;· la Mobilità Urbana indirizzata alla sostenibilità - Assessorato Mobilità urbana;· gli Acquisti Verdi nel Settore Ristorazione - Assessorato Città Educativa e Istituzioni Culturali.

SavonaLa città di Savona ha imboccato il proprio percorso di sostenibilità parallelamente all'avvio siadi mutamenti significativi della sua natura economica e sociale, che di trasformazioni importantidel suo tessuto urbanistico. La scelta di sottoscrivere la Carta di Aalborg nel dicembre 2000, didare l'avvio all'Agenda 21 locale nel maggio 2003, e di adottare un sistema di gestione ambien-tale dell'Ente secondo le norme UNI EN ISO 14001 nell'agosto 2002, sono maturate all'internodi un contesto di cambiamento di una vasta area della città - fronte mare e ambito portuale - edella sua natura economica. La gestione di queste dinamiche sta consentendo di ridisegnare ilvolto e l'identità della città portando al superamento, anche simbolico, della vecchia vocazioneindustriale. Infatti, non a caso, molti dei progetti del programma PRUSST, riguardano un quar-tiere sede di uno storico insediamento industriale dove verranno realizzati interventi orientatialla sostenibilità, per un totale di 135 milioni di euro.

La SpeziaLe politiche ambientali del Comune della Spezia si poggiano da tempo su strumenti di Pianificazionesostenibile. Oltrechè un Piano Urbanistico di recente adozione ed informato ai principi di sostenibilità, so-no stati attivati il Piano Energetico Comunale, il Piano di Risanamento Acustico, il Piano Urbano

I Comuni Capoluogo

il suo "tenere insieme" il governo locale e quello globale, in un processo capace di rendere la pro-duzione, i servizi, i comportamenti collettivi ed individuali integrati con le ragioni dell'ambien-te e della salute.

Dove e come è stata adottataPer poter partecipare, i comuni - attraverso una deliberazione del sindaco, della giunta o delconsiglio comunale - devono sottoscrivere una carta di intenti che li impegna a rispettare unaserie di comportamenti eco-compatibili. L'adesione è in genere contestuale alla firma della Cartadi Aalborg e si concretizza con l'invio del modulo di partecipazione al coordinamento della cam-pagna europea a Bruxelles, accompagnata dall'indicazione del referente tecnico del processo.

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Capitolo 2 - Gli strumenti per la sostenibilità

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Azione 21 in Liguriadel Traffico, il Regolamento per la gestione dei Rifiuti Solidi Urbani, il Piano delle Antenne ed,insieme agli altri Comuni della Provincia, i Piani d'Ambito per la gestione del Ciclo Idrico Integratoe del Ciclo dei Rifiuti.Questi ed altri strumenti sono integrati nel Piano Strategico, il processo direttore finalizzato apianificare lo sviluppo della città e del Golfo sul medio-lungo periodo in un'ottica di governance. Nella Commissione Ambiente i lavori sono imperniati attorno al Piano d’Azione di Agenda 21Locale, sia per il monitoraggio dell'attuazione degli impegni già avviati, sia per integrarlo connuovi progetti ed obbiettivi. Il Comune ha visto il proprio progetto di riqualificazione del Quartiere Umbertino finanziatotramite il bando del "Contratto di quartiere II" anche grazie al laboratorio di progettazione par-tecipata del Progetto Quartieri che lo ha affiancato. Anche il locale Laboratorio Territoriale diEducazione Ambientale agisce in supporto all'Ente tramite la conduzione di percorsi partecipa-ti in ambito di Agenda 21 (www.speziambiente.it).

ImperiaAnche il Comune di Imperia ha avviato un percorso di adozione di un Sistema di GestioneAmbientale secondo la norma UNI EN ISO 14001, per coordinare ed integrare i percorsi di mi-glioramento ambientale e sviluppo sostenibile intrapresi negli ultimi anni.

Educazione Ambientale

Il contestoNegli anni '90 il Ministero dell'Ambiente ha promosso ed attivato il Sistema Nazionale IN.F.E.A.(Informazione Formazione Educazione Ambientale), concepito come una rete di strutture de-centrate sul territorio ai diversi livelli: regionale, provinciale e comunale. Anche in Regione Liguria è stato costruito il Sistema Regionale IN.F.E.A., che attualmente è com-posto da ventidue strutture distribuite su tutto il territorio. All'interno della rete, alla Regione Liguria è affidato il ruolo di programmazione in materia IN-FEA, l'accreditamento dei centri ed il collegamento funzionale con il Ministero dell'Ambiente. Nel 1997 è stato istituito il Centro Regionale di Educazione Ambientale (CREA), oggi afferente all' AgenziaRegionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL), che svolge attività di coordinamentodei centri del Sistema ligure e di progettazione e attuazione degli interventi di livello regionale.Il Sistema si articola in Centri afferenti ad istituzioni pubbliche (Province, Comunità Montane,Comuni, Enti Parco) e coinvolti nello sviluppo del territorio di competenza, con la funzione dipromuovere ed integrare le tematiche ambientali nelle politiche settoriali. Tali Centri costitui-scono agenzie locali di educazione orientata alla sostenibilità.

Cos’èNel corso degli anni, man mano che si acquisiva lo scenario della "sostenibilità" come contestodi riferimento (quindi con una significativa accelerazione dopo la Conferenza di Rio de Janeiroe la definizione delle strategie di Agenda 21 Locale), gli obiettivi, il campo di attività ed i sogget-ti di riferimento per l'Educazione Ambientale si sono evoluti e trasformati. Si è passati infatti da una dimensione prevalentemente naturalistica e "conservazionistica" adun'educazione che si pone come elemento chiave trasversale per la realizzazione di una societàsostenibile. L'educare alla sostenibilità si basa sul riconoscimento della complessità del contestoambientale, sociale ed economico in cui l'uomo è chiamato ad agire e su un'idea di apprendimentoche pone al centro l'esercizio continuo del ricercare, chiarire le concezioni su cui fonda l'agireeducativo proprio e altrui, allo scopo di interpretarlo, comprenderlo a fondo e, se ritenuto in-soddisfacente, di modificarlo. L'educazione orientata alla sostenibilità, intesa anche come edu-cazione alla cittadinanza attiva, ha l'obiettivo di stimolare negli individui le capacità per l'elabo-razione critica di soluzioni e proposte, per favorire il confronto, la negoziazione e la mediazionedelle proprie rappresentazioni dei problemi e delle soluzioni e di promuovere in ciascuno il sen-so di responsabilità e il desiderio di agire insieme agli altri per il futuro che vorrebbe.

Le principali azioni intrapreseIl Sistema Ligure IN.F.E.A. ha sviluppato una serie di progetti rivolti ai cittadini, al mondo della

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Azione 21 in Liguria

Sistema regionale dell’Educazione Ambientale (Fonte: Regione Liguria 2004)

scuola e alla Pubblica Amministrazione per la promozione dei comportamenti sostenibili e deglistrumenti di sostenibilità (quali, ad esempio: "Progetto Agenda 21 in classe: azioni 21 a scuola","Promozione ed aggiornamento della Pubblica Amministrazione su Agenda 21 locale e certifica-zione”), ha condotto un'attività di ricerca per la definizione dei criteri di qualità ed accredita-mento dei Centri di Educazione Ambientale e ha promosso un calendario di eventi formativi ri-volti agli operatori dell'educazione ambientale.

Capitolo 3 - L'animazione territoriale

Nell'ambito dell'azione regionale di promozione, supporto e affiancamento nell'ado-zione degli strumenti di sostenibilità da parte degli Enti Locali liguri, il SistemaRegionale di Educazione Ambientale è stato potenziato, attivando nuovi centri nellearee più scoperte, avviando i centri provinciali e potenziando le attività di coordi-namento e formazione degli operatori attraverso il CREA (Centro Regionale diEducazione Ambientale).Tutto ciò anche al fine di rendere i Centri del Sistema IN.F.E.A. nodi strutturalmen-te funzionali ai processi degli EE.LL., accreditandoli come:· sensori rispetto alle politiche di sostenibilità emergenti dal territorio e ai relativibisogni informativi, formativi ed educativi delle comunità locali;· animatori per la diffusione di buone pratiche e nella ricerca di opportunità difinanziamento;· facilitatori dei processi locali di sviluppo sostenibile e supporto agli enti nell'im-plementazione di strumenti adeguati.Per promuovere e sostenere sinergie tra le politiche integrate per lo sviluppo degliEnti liguri e le attività dei Centri, il programma IN.F.E.A. della Regione Liguria haprevisto la specifica azione 6.8.3 " Promozione ed Aggiornamento della PubblicaAmministrazione sul tema dell'Agenda 21 e della Certificazione" che nella sua primafase è stata incentrata sulla III Ricognizione Regionale sulle politiche di sostenibili-tà degli enti locali, oggetto della presente pubblicazione.La seconda fase dell'azione ha previsto l'organizzazione, da parte dei CentriProvinciali di educazione ambientale di appositi momenti di verifica e confrontocon gli enti locali e i diversi portatori di interesse al fine di perseguire una crescitacomune e di raccogliere i segnali che provengono dal territorio. Nei mesi di gennaioe febbraio 2005 sono stati organizzati 4 seminari, 1 per provincia, in cui ammini-stratori e tecnici delle PP.AA., operatori dei centri di educazione ambientale, facili-tatori, testimonial esperti e stakeholders hanno discusso tre tematiche specifiche:· come coinvolgere i cittadini e le imprese nel processo di sostenibilità dello svilup-po;· come favorire la collaborazione tra soggetti diversi per migliorare la qualità dellaprogettazione e la capacità di accesso ai programmi di finanziamento;· come stabilire collaborazioni più efficaci tra diversi livelli di governo.I seminari si sono tenuti con la metodologia Open Space Technology® (O.S.T.), chesi basa sul coinvolgimento diretto dei partecipanti, esperti e non, nel rispondere aspecifiche domande. Pertanto, dopo una breve introduzione, invitati e testimonial

Il ruolo del Sistema Ligure di Educazione Ambientale nell'animazione territoriale

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Azione 21 in Liguriaesperti si sono confrontati tra loro in modo diretto al fine di discutere i temi di loro compe-tenza, suddividendosi liberamente nei tre gruppi tematici. Al termine dei lavori sono stati prodotti in tempo reale i documenti di sintesi elaborati dai tretavoli, contenenti indicazioni e proposte che potrebbero costituire linee guida e possibilispunti per azioni future da implementare nei processi di sostenibilità.

Capitolo 3 - L'animazione territorialeGli esiti dei seminari

I 4 seminari provinciali si sono dimostrati molto partecipati propositivi e vivaci,tanto che è parso doveroso riportarne gli esiti.Dai tavoli sono infatti emerse considerazioni che possono costituire delle importan-ti indicazioni da tenere presenti durante i processi di applicazione degli strumentidi sostenibilità. Vengono quindi di seguito raccolte e riassunte brevemente le prin-cipali suggestioni emerse nelle quattro sedi, riferite alle tre tematiche dibattute esuddivise ulteriormente per aree di attenzione.

Alcuni momenti dei seminari provinciali liguri realizzati in modalità Open Space Technology®

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Capitolo 3 - L'animazione territoriale

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Azione 21 in LiguriaCome coinvolgere i cittadini e le imprese nel processo di sostenibili-tà dello sviluppoStrategia· Garantire la trasparenza nella definizione degli obiettivi da parte della P.A.· Esplicitare il livello di coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni (semplice consultazione oprocesso inclusivo)· Esplicitare la posta in gioco (rischi e benefici, aspettative e possibilità)· Alimentare la partecipazione nel tempo come processo culturale, quindi graduale e complesso,che può svilupparsi anche per fasi intermedie in cui raggiungere risultatati anche parziali, al-l'interno di un "patto" esplicito· Non utilizzare la partecipazione al solo scopo di ricercare il consenso· Mantenere la coerenza tra il dire ed il fareChi coinvolgere· Migliorare la definizione dei soggetti partecipanti, includendo tutti i soggetti in gioco, in spe-cial modo se portatori di conflitti o strategici per l'attuazione delle decisioni· Valutare le migliori modalità di coinvolgimento delle imprese che potrebbero anche offrire fi-nanziamenti· Verificare la possibilità di allargare la partecipazione a soggetti rappresentativi quali associa-zioni di volontariato e di categoria.Come· Ricercare la concretezza· Definire regole condivise· Utilizzare opportune tecniche e metodologie di facilitazione· Offrire l'opportunità ai cittadini di prendersi cura della propria realtà di vita rendendoli re-sponsabili dei cambiamenti · Valorizzare i risultati ottenuti e rendere evidenti i benefici impliciti (es.: meno costi ambien-tali futuri)· Coinvolgere i cittadini fin dall'avvio della definizione delle scelte · Cercare la giusta modalità di comunicazione per coinvolgere i diversi soggetti, adattandole aidiversi tipi di territorio e di cultura locale · Promuovere attività di informazione e di educazione ambientale partendo dal contesto, dai bi-sogni e dalla consapevolezza di base dei cittadini· Studiare adeguati meccanismi e strumenti premiali (incentivi economici, criteri nei bandi….)· Curare la comunicazione della complessità dei temi ambientali · Condividere i quadri diagnostici.

Come favorire la collaborazione tra soggetti diversi permigliorare la capacità di accesso ai programmi di finanzia-mentoStrategia· Effettuare un corretto dimensionamento territoriale del problema per la definizio-ne della partnership adeguata· Elaborare un piano strategico per collocare la richiesta di finanziamenti in un qua-dro d'insieme· Aumentare la capacità di progettare insieme a soggetti diversi (a livello compren-soriale o anche comunitario), per l'ottenimento di obiettivi complessivi in cui soddi-sfare le esigenza locali· Valutare anche la partecipazione a progetti che consentano di cogliere obiettivi indi-retti (es. consolidamento delle strutture)· Curare nel tempo i rapporti con partner affidabili valorizzando azioni già attivate· Destinare quote di bilancio al cofinanziamento di progetti a valore aggiunto· Affrontare il problema del reperimento del cofinanziamento coinvolgendo altri sog-getti istituzionali Come· Consolidare l'idea progettuale attraverso momenti di confronto con enti pubblici,soggetti istituzionali , scuole, università e privati · Partecipare e aderire a reti, network, politiche di gemellaggio· Perseguire il coinvolgimento dei privati rispetto alla loro capacità di ideazione e dis-ponibilità di risorse tecniche e finanziarie. · Aumentare le competenze di attivazione di risorse mediante modalità innovative(es. Project Financing)· Valorizzare la progettualità e potenziare le risorse materiali ed umane dedicate· Creazione di strutture dedicate, formazione specifica del personale tecnico e giuri-dico delle amministrazioni, costituzione di società miste· Potenziare il ruolo dei centri di educazione ambientale come collettori delle esigen-ze e della progettualità locale e come punto di riferimento localeInformazione e formazione· Necessità di un'informazione capillare, tempestiva ed efficace. · Valorizzare il sistema regionale dell'educazione ambientale; · Promuovere reti di enti locali (Coordinamento Regionale per lo sviluppo sostenibi-le), strumenti web e meccanismi per la conoscenza e ricerca di partner.

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Capitolo 4 - Indicatori di qualità dei processi

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Azione 21 in LiguriaCome stabilire collaborazioni più efficaci tra diversi livelli di governoStrategia · Collocarsi nell'ambito di un piano strategico complessivo· Condividere obiettivi e priorità comuni sul territorio (ad esempio con un processo tipo Agenda21) · Integrare interessi ed informazioni pregresse tra i diversi livelli· Mettere a sistema i vari percorsi settoriali· Favorire sinergie tra i diversi processi di sostenibilità sul territorio· Garantire la coerenza nei finanziamenti, nei piani e programmi e nei relativi criteri premiali· Perseguire il superamento delle barriere tra diversi livelli, privilegiando la collaborazione edevitando i contrasti di visibilità politica· Perseguire partnership allargate per scardinare meccanismi culturali, politici e amministra-tivi· Cogliere ogni occasione di confronto come opportunità per collaborareCome· Potenziare ed innovare gli strumenti di comunicazione· Istituire meccanismi di coordinamento e strutture dedicate a cui destinare risorse certe eaccreditare sul territorio i referenti competenti· Formalizzare momenti, luoghi e tavoli di confronto· Potenziare il ruolo del Sistema Ligure di Educazione Ambientale come "motore" del processo· Promuovere partnership tra gli Enti sul territorio (accordi di programma, protocolli di intesa..)· Promozione di bandi di finanziamento e programmi dedicati · Sfruttare la diffusione dei SGA in Liguria per creare un linguaggio comune e coordinare i pro-grammi di miglioramento ambientaleFormazione informazione comunicazione· Superare le difficoltà di linguaggio e comunicazione tra gli enti, favorendo la diffusione di lin-guaggi comuni (integrazione culturale)· Aumentare competenze e sensibilità dei soggetti coinvolti (anche e specialmente all'interno deisingoli enti) potenziando informazione, formazione e comunicazione· Favorire l'accreditamento presso gli enti dei soggetti locali "animatori"· Curare maggiormente la comunicazione tra Enti e tra Enti e cittadini· Attivare gli enti ai diversi livelli in riferimento ai ruoli e responsabilità istituzionali

Quanto emerso dagli O.S.T. provinciali vuole essere un punto di partenza per nuove riflessioni supercorsi di sviluppo innovativi e compatibili con le esigenze di tutela e salvaguardia delle risorsenaturali. Inoltre, ha fornito una prima base per lo sviluppo di un set di possibili indicatori di qua-lità dei processi di sostenibilità che vengono riportati nel successivo capitolo.

Introduzione al sistema di indicatori per i processi di sostenibilità

Il quadro degli Indicatori e Indizi, di seguito presentato, costituisce un primo risultato del lavo-ro di riflessione, analisi e rielaborazione sui risultati emersi dagli Open Space Technology®(O.S.T.) con amministratori pubblici, altri rappresentanti della società civile e i referenti delSistema Ligure di educazione ambientaleLa finalità del lavoro è stata quella di redigere una prima bozza di un sistema di Indicatori eIndizi funzionali a: a) sensibilizzare e indirizzare le attenzioni delle amministrazioni locali cheancora non hanno messo in atto "buone pratiche" per la "sostenibilità"; b) coadiuvare le ammi-nistrazioni nell'attivazione del percorso, facilitando la valutazione delle implicazioni dello stes-so (gli impegni da assumersi in relazione ad obiettivi di coerenza, qualità ed efficacia) e for-nendo una indicazione metodologica nella fase iniziale di impostazione del processo; c) fornireuno strumento di supporto per la valutazione e l'auto-valutazione del percorso realizzato; d)attivare la riflessione al fine di accrescere il livello di consapevolezza dell'amministrazioneimpegnata "verso la sostenibilità".Per facilitare la comprensione della struttura del sistema degli Indicatori è opportuno indicarealcuni aspetti inerenti il percorso di lavoro effettuato. L'analisi degli esiti degli O.S.T. ha condotto a definire 7 macroaree che riassumono una varietàdi aspetti significativi, sia di principio, sia di metodo. Tali aree, che caratterizzano le "buone pra-tiche" orientate alla sostenibilità, sono le seguenti:A - Coerenza del processo decisionale che ha portato all'adozione dello strumento B - Sussidiarietà, partnership, reteC - Partecipazione - Metodi, procedure, innovazione D - Integrazione tra settori, interdisciplinaritàE - Consapevolezza, apprendimento, cambiamentoF - Informazione, comunicazione, trasparenza G - Concretezza, misurabilità, efficaciaIn riferimento a tali macroaree, sono stati individuati indicatori rispondenti ai principali fuo-chi di attenzione. In generale, un indicatore è uno strumento in grado di dare delle informazioni in forma sinte-tica su un fenomeno più complesso ed ampio, come appunto la sostenibilità, che non è rileva-bile direttamente e non è immediatamente percepibile. Gli indicatori hanno due caratteristiche fondamentali:o quantificano l'informazione, rendendola più comprensibile;o semplificano le informazioni relative a fenomeni complessi, facilitandone il confronto e lacomunicazione.L'ampiezza della rete di eventi, decisioni, adozione di strumenti di governo locale analizzati non

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Capitolo 4 - Indicatori di qualità dei processi

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Azione 21 in Liguriaconsente una misurabilità diretta, piuttosto l'individuazione di indicatori capaci di esprimeretendenze, valutare coerenze e stimolare riflessioni. A ciascun indicatore sono stati associati diversi indizi che consentono di individuare e valuta-re delle modalità di azione. Tali indizi sono stati ricavati dalle esperienze censite presso i siste-mi locali che si stanno muovendo verso la sostenibilità.Il valore e contemporaneamente il limite del presente lavoro, consiste nella sua modalità, stret-tamente empirica, di costruzione: non si è analizzata la bibliografia, peraltro scarna, in mate-ria, ma sono state utilizzate le riflessioni collettive (opportunamente rielaborate ed integrate)emerse dagli OST. Il materiale scaturito è quindi assolutamente originale, frutto di un lavorocollettivo, basato sull'esperienza di una molteplicità di soggetti. Il Sistema di Indicatori, così configurato, può offrire spunti alla riflessione per l'impostazionee/o la valutazione delle "buone pratiche" ambientali e assumere un importante carattere di indi-rizzo utile ad accrescere competenze e promuovere azioni locali orientate alla costruzione diuna società sostenibile. Non può e non vuole essere rigido ed esaustivo, anzi, si presta all'inte-grazione e alla continua revisione, soprattutto da parte di chi proverà ad utilizzarlo per valu-tare la propria azione in merito agli strumenti attivati.

Il Sistema di Indicatori

Macroarea A - Coerenza del processo decisionale che ha portato all'adozione dello strumento

A.1. Il processo attivato ècoerente con le strategie di governo locale

A.1.1. Il processo attivato è facente parte di un piano strategico diindirizzo del governo del territorio (Piano Strategico, PianoUrbanistico, Programma del Sindaco …..)?A.1.2. Se non esiste un piano strategico di indirizzo, è contemplatoche il processo ne possa generare uno (Es.: Piano d'AzioneAmbientale)?A.1.3. Sono previste le procedure attraverso le quali le risultanze dicarattere strategico possano andare a modificare o integrare le stra-tegie di governo locale?A.1.4. Il processo è stato attivato tramite passaggi istituzionali oamministrativi che rafforzino la consapevolezza ed impegno del livel-lo politico (Atto di giunta, di consiglio, inserimento nel PEG)?

A.2. Il processo attivato ècoerente con l'analisi del conte-sto territoriale locale

A.1.1. A livello di progetto, sono presenti riferimenti al contesto ter-ritoriale?A.1.2. L'attivazione del processo è preceduta da una analisidel contesto territoriale (ambientale, sociale, economico) locale?A.1.3. Nel caso il processo faccia riferimento a criteri o linee guidagenerali (regionali, nazionali, comunitarie, ecc.) sono state valutatela coerenza e applicabilità a livello locale? Eventualmente, sono statiapportati adattamenti?A.1.4. Il processo prevede momenti intermedi e finali di verifica alriguardo (sulla congruenza ai bisogni, sulla coerenza alle criticitàlocali, ecc.)?

A.3. Nell'attivazione dellostrumento si fa riferimento alinee di indirizzo nazionali ed internazionali

A.3.1. E' stata realizzata una ricognizione dei principali documentidi riferimento?

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Capitolo 4 - Indicatori di qualità dei processi

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Azione 21 in LiguriaMacroarea B - Sussidiarietà, partnership, rete

Indizi

B.1. L'implementazione dellostrumento consente di perseguirestrategie comuni tra diversi livel-li di governo

B.1.1. Esistono quadri diagnostici condivisi tra diversi livelli di governo(RSA, Analisi Ambientali, studi…)?B.1.2. Il processo prevede momenti di confronto tra diversi livelli di gover-no nella definizione delle strategie dei singoli soggetti (obiettivi, piani, pro-grammi…)? B.1.3. Lo strumento facilita accordi ed intese fra diversi livelli di governo?B.1.4. Gli esiti del processo sono tenuti in considerazione dai diversi livellidi governo nella fase di programmazione (coerenza nei finanziamenti, crite-ri premiali…)?

B.2. L'implementazione dellostrumento consente collaborazionipiù efficaci tra i diversi livelli digoverno

B.2.1. Lo strumento ha innescato la nascita di strutture dedicate (comita-ti, tavoli tecnici, coordinamenti, gruppi di lavoro) che generino una colla-borazione organica e non occasionale?B.2.2. Il processo cura la definizione di regole, tempi e luoghi adeguati chefacilitino le relazioni tra enti di diverso livello, affinché ciascuno possa farconoscere il proprio punto di vista e possa dare il proprio contributoB.2.3. Il livello di governo più vicino ai cittadini (es. circoscrizioni) vienecoinvolto nel processo?

B.3. Il processo promuove part-nership con soggetti privati

B.3.1. Viene data adeguata importanza alla valutazione delle miglioriforme di partenariato nella progettazione dei percorsi?B.3.2. Il processo prevede momenti di comunicazione mirati al coinvolgi-mento delle imprese?B.3.3. Il processo prevede meccanismi che facilitino l'ingresso dei privatinei percorsi di sostenibilità (accordi, incentivi, sensibilizzazione…..)?B.3.4. Nel processo sono coinvolti fin dall'inizio i soggetti strategici a livel-lo territoriale?B.3.5 Sono nate partnership con privati volte a conseguire, anche indiret-tamente, obiettivi comuni?B.3.6. Il processo ha prodotto strutture riconosciute come punto di riferi-mento territoriale per l'attivazione di partnership pubblico-privata (centridi Educazione Ambientale, Laboratori per la Sostenibilità, agenzie….).Attraverso il processo sono aumentate le capacità dei soggetti coinvolti nel-l'attivare partnership con soggetti privati (es. project financing)?

B.4. L'adozione dello strumentoha consentito di costruire una retedi soggetti che persegue obiettivicomuni favorendo sinergie

B.4.1. Con l'adozione dello strumento sono aumentate disponibilità e capa-cità dei soggetti coinvolti a creare e lavorare in rete?B.4.2. Il processo hacomportato la partecipazione e adesione a reti, network, gemellaggiB.4.3.Grazie ai percorsi attivati, è cresciuto il numero di soggetti in rete?B.4.5.Sono nati meccanismi, momenti e sedi di rete non occasionali (tavoli,coordinamenti, forum, newsletter, siti…) che hanno permesso lo stabilir-si di nuovi rapporti?B.4.6. Il processo adottato ha creato/rafforzato i rap-porti tra diversi enti in un comprensorio, aumentando le sinergie e lecapacità di co-progettazione e risoluzione di problemi comuni?

Indicatori

Macroarea C - Partecipazione - Metodi, procedure, innovazioneIndizi

C.1. Nell'ambito del processoattivato sono messi in atto mecca-nismi che promuovano la parteci-pazione e ne garantiscano la con-tinuità

C.1.1. Sono stati coinvolti tutti i soggetti potenzialmente interessati?C.1.2. E' stato promosso e favorito il coinvolgimento a tutti i livellidell'Amministrazione?C.1.3. Il cittadino è consultato a decisione già assunta o coinvolto nel corsodella sua definizione?C.1.4. I diversi soggetti coinvolti sono stati consultati e informati nellacostruzione degli obiettivi dell'azione?C.1.5. Esiste una condivisione operativa nella realizzazione degli obiettividegli strumenti adottati? (piani di azione ambientale, ecc.)C.1.6. E' stato favorito, sulla base dell'attività svolta, l'accreditamento pres-so l'Ente di soggetti locali "animatori"?

C.2. Il processo cura l'innovazio-ne metodologica e strumentaleattraverso la speriment-azione

C.2.1. E' stata effettuata una valutazione sulle tecniche di gestione dellapartecipazione più utili e adatte al contesto locale di riferimento?C.2.2. Sono stati utilizzati strumenti di supporto al metodo (inchieste sulterritorio, tavoli tecnici,...)?C.2.3. I cittadini sono protagonisti di un cambiamento concreto del loroambiente di vita? ( n° di microprogetti attivati e relativi ambiti di azione,% di cittadini coinvolti in azioni di volontariato, capacità di inclusionesociale dei soggetti deboli)C.2.4. Sono state definite regole che formalizzino la partecipazione?C.2.5. E' stato esplicitato e condiviso un "patto" iniziale?C.2.6. E' stato coinvolto un Centro locale del Sistema regionale dell'EAquale struttura in grado di fornire informazioni e professionalità nell'am-bito della gestione partecipata dei processi?C.2.7. Sono state progettate e svolte specifiche iniziative finalizzate a faremergere e valorizzare i saperi e il vissuto dei cittadini?

Indicatori

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Capitolo 4 - Indicatori di qualità dei processi

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Azione 21 in LiguriaAzione 21 in LiguriaMacroarea D - Interdisciplinarità, integrazione tra settori

Indizi

D.1. Il processo valorizza/tieneconto di connessioni tra gli aspet-ti economici, ecologici, ambienta-li, sociali

D.1.1. In fase di analisi sono state evidenziate connessioni tra gli aspetti eco-nomici, ecologici, ambientali e sociali?D.1.2. Lo strumento prevede momenti di confronto interdisciplinari?D.1.3. Il processo ricerca e valorizza le diverse competenze?

D.2. Il processo ha attivatoforme di confronto, collaborazio-ne, integrazione tra diversi setto-ri e livelli dell'amministrazione

D.2.1. Esistenza (Costituzione) di una mission condivisa dai diversi livel-li dell'Ente?D.2.2. E' previsto lo svolgimento di riunioni per coinvolgere i diversi "atto-ri"?D.2.3. E' prevista la realizzazione di tavoli di co-progettazione, gruppi dilavoro misti?D.2.4. Il processo genera progetti che coinvolgono più settori?D.2.5. Lo strumento adottato promuove una trasversalità nella definizio-ne di obiettivi settoriali dell'Ente?

E.1. L'applicazione dello stru-mento per lo sviluppo sostenibiledel territorio produce cambia-menti socio-culturali

E.1.1. Sono previste figure/strutture (es. CEA) dedicate alla cura dei pro-cessi di apprendimento attivati ?E.1.2. E' stata prevista la misurazione e la valutazione dei processi di cam-biamento interni all'amministrazione (nuove modalità di lavoro tra gliuffici, di comunicazione interna ed esterna, ecc.)? E.1.3. E' stata prevista la misurazione e la valutazione dei processi di cam-biamento nella comunità locale (aumento raccolta differenziata, incidenzadell'uso del trasporto pubblico, aumento della partecipazione alle associa-zioni socio/culturali)?

Indicatori

Macroarea E - Consapevolezza, apprendimento, cambiamentoIndiziIndicatori

Macroarea F - Informazione, comunicazione, trasparenzaIndizi

F.1. Sono state attivate azioni diinformazione e comunicazione sulprocesso

F.1.1. E' stato coinvolto un Centro del Sistema regionale dell'EA quale colla-boratore nella gestione delle azioni di informazione e comunicazione?F.1.2. I cittadini sono stati informati delle caratteristiche dello strumentoadottato?F.1.3. Sono stati utilizzati mezzi e strategie di comunicazione adeguati allediverse tipologie di soggetti coinvolti?F.1.4. Sono stati comunicati ai cittadini i risultati e i benefici ottenuti grazieall'applicazione dello strumento?F.1.5. E' stata prevista e curata una specifica formazione per il personaledell'Amministrazione?F.1.6. I portatori di interessi/diritti sono stati chiamati come testimoni delpercorso in seminari e incontri pubblici?F.1.7. E' stata curata e garantita la trasparenza in tutte le fasi del processo?

F.2. La sostenibilità è percepitacome opportunità e valore per lagestione dei processi reali

F.2.1. Esistono incentivi economici per i cittadini?F.2.2. I cittadini coinvolti sono stati resi più responsabili (coscienti) deicambiamenti conseguenti all'azione avviata?F.2.3. Sono stati esplicitati, ai diversi soggetti coinvolti, i benefici che deri-vano dall'applicazione dello strumento?

Indicatori

F.3. Il processo attivato utilizzastrumenti di comunicazione capa-ci di coinvolgere il più alto nume-ro di portatori di interessi/dirittipossibile ed utile alle sue finalità

F.3.1. Sono state utilizzate tecniche di facilitazione e/o gestione degli incon-tri tra i diversi soggetti?

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Azione 21 in Liguria

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Macroarea G - Concretezza, misurabilità, efficaciaIndizi

G.1. Lo strumento per raccoglieree sistematizzare le informazionipermette di effettuare un'analisiche tiene conto della complessitàdei sistemi rappresentati

G.1.1. E' stata realizzata, a monte del processo, una relazione sullo stato del-l'ambiente che oltre a permettere una valutazione della consistenza dellerisorse naturali e del territorio include un'analisi dei fattori socio-economicie della qualità della vita della comunità locale? G.1.2. È stata svolta un'analisi critica dei dati ragionando in termini diincertezza e probabilità data la complessità dei sistemi rappresentati?

G.2. Esiste condivisione del qua-dro diagnostico

G.2.1. Si è realizzato un sistema di comunicazione dei dati ambientali com-prensibile a tutti gli attori coinvolti?G.2.2. Sono previsti momenti di confronto e condivisione dei risultati del-l'analisi socio-economico-ambientale?

Indicatori

G.3. Lo strumento adottatodetermina un miglioramentoapprezzabile della realtà ambien-tale, economica e sociale del conte-sto territoriale di riferimento

G.3.1. E' stato predisposto un sistema di indicatori per la valutazione del-l'efficacia delle azioni attivate?G.3.2. Il sistema degli indicatori è facilmente comprensibile? E' condivisocon gli attori coinvolti?G.3.3. All'interno del piano d'azione generale sono state previste azioniprioritarie da realizzarsi nel breve periodo che permettano di rilevare imiglioramenti per passi successivi?G.3.4. è rilevabile un effetto positivo sull'occupazione e sullo sviluppo delleattività economiche?G.3.5. è apprezzabile, da parte dei cittadini, un miglioramento della quali-tà della vita?

Link a siti d'interesse

Agenda 21http://www.a21italy.orghttp://www.iclei.orgISO - EMAShttp://www.iso.chhttp://europa.eu.int/comm/environment/emas/index_en.htmhttp://www.minambiente.it/Sito/ecolabel_ecoaudit.htmhttp://www.apat.gov.it/site/it-IT/Temi/Certificazione_ambientale/OHSAS 18001http://www.ohsas-18001-occupational-health-and-safety.com/Contabilità ambientalehttp://www.clear-life.it Certificazione energeticahttp://www.managenergy.net/actors/A1281.htmAcquisti verdihttp://www.provincia.cremona.it/servizi/ambiente/gppnet/ Educazione ambientalehttp://www.crea.liguriainrete.ithttp://www.apat.gov.it/site/it-IT/Servizi_per_l'Ambiente/Formazione_Ambientale/Educazione_ambientale/http://labter.unimi.it Bilancio partecipativohttp://www.nuovomunicipio.orgBilancio socialehttp://bilanciosociale.it Bilancio di sostenibilitàhttp://www.feem.it Impronta ecologicahttp://www.ecofoot.nethttp://ecozero.liguriainrete.it/ecozero/impronta.htmICEhttp://www.sustainable-cities.org/docroot/ sustainablecities/indicators/index2.htm Città delle bambine e dei bambinihttp://www.cittasostenibili.minori.it Bilancio di generehttp://www.retepariopportunita.it http://www.genderbudget.it/Campagna Europea Città Sostenibilihttp://www.sustainable-cities.org/

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I Comuni della Regione LiguriaAzione 21 in Liguria

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Si ringraziano:Centri del Sistema Ligure di Educazione Ambientale, Direzione Scientifica ARPAL, Agenzia Regionaleper l'Energia, Paolo Bufalini, Paola Frulio, Denise Murgia, Vincenzo Parisi, Laura Muraglia, AnnaTassara, gli amministratori e tecnici della Pubblica Amministrazione, i responsabili dei CEA ed ireferenti delle organizzazioni che hanno partecipato ai tavoli degli Open Space Technology® tenu-tisi nelle 4 province liguri.Riccardo Serafini - Responsabile CEA Prov. della Spezia, Marino Fiasella - Ass. all'Ambiente Prov.della Spezia, Federico Barli - Ass. ai Parchi della Prov. della Spezia, Marco Grondacci - AmbienteItalia (coordinatore), Manuela Finocchiaro - LABTER della Spezia, Luca Natale - Parco delle CinqueTerre, Giorgia Ottolini - Comune di Bolano, Elena Marengo (giornalista), Daniele Moggia - Comunedi Vernazza, Sabina Orioni - Parco delle Cinque Terre, Serena Recagno - ARPAL-CREA, GiovanniPonzanelli - WWF La Spezia, Antonio Ruvo - Comune di Deiva Marina, Renzo Cozzani - Assessore allaPolitiche per l'Ambiente del Comune della Spezia, Daniela Minetti - Regione Liguria (coordinatore),Luigi Martella - Comune di Arcola (testimonial), Marco Putti - Comune di Lerici, Giorgio Del Bene -Comune di Levanto, Ilaria Scoccia - Comune di Levanto, Franco Ricciardi Giannoni - Comune diBolano, Roberto Figoli - Comune di Riccò del Golfo, Andrea Bernardini - Comune di Ameglia,Massimo Rossi - Comune di Beverino, Anna Rossi - CEA Parco di Monte Marcello Magra, RenataAngelinelli - CEA Parco di Monte Marcello Magra, Florenzo Abrutto - Comune di Vezzano Ligure,Orsola Bolognani - Ambiente Italia (coordinatore), Domenico Oteri - Regione Liguria (testimonial),Francesco Menghini - Comune di Sarzana, Luciano Marcello - CEA Varese Ligure e Val di Vara, PaoloBufalini (giornalista), Chiara Scalabrino - ARPAL-CREA, Carlo Mazza - Comune di Riccò del Golfo,Patrizia Migliorini - Prov. di Imperia, Matteo Modena - - Prov. di Imperia, Andrea Montalto - CEAArgentina-Armea, Claudia Castiglione - CEA Argentina-Armea, Fabio Giacomazzi - LABTER dellaSpezia (coordinatore), Fiorenza Antonini - Laboratorio "Sanna" Comune di Genova (testimonial),Barbara Delucchi (verbalizzatore), Campomenosi Annalisa- CE Parco Aveto, Faggiani Antonio- AMIUComune di Genova, Stefano Calvillo -Referente CEA Parchi liguri/LabTer Parco di Portofino, ManginiIlaria - CE Parco Beigua, Nicorelli Tommaso- F.I.E. (Federazione italiana escursionismo), PansolinGiovanni- Pragmaconsult per Ente Parco Beigua, Parodi Monica- Comune di Arenzano, Rizzi Elena-Labter Tigullio Comune di Sestri Levante, Frullio Paola- Comune di Genova, Renata Briano - Ass.all'Ambiente Prov. di Genova (testimonial), Barbara Gatti (verbalizzatore), Muraglia Laura- RegioneLiguria, Borrelli Silvio- Prov. di Genova AREA 11, Cecconi Raffaella- Labter Tigullio Comune SestriLevante, Figus Monica- Comune di Arenzano, Miroglio - Prov. di Genova, Pasetti Andrea- Prov. diGenova, Bearzi Paola - Mare Forza 10, Benzi Manuela - Ass. Comune di Cengio, Bertone Piera -Comune di Cairo Montenotte, Biale Anselmo - Vicepres. Comunità Montana Giovo, Bini Laura - Musts.r.l., Dell'Amico Mauro - Ist. Alberti- Da Vinci, Ferro Anna - Comune Sassello, Laureri Franco - Ist.

Aicardi Galilei di Alassio, Frixione Roberto - Cons. Depuratore acque - Lepre Rodolfo Comunità Montana Giovo,Franzoni Grazia - I.T.C. P. Boselli, Grasso Federico - ARPAL, Marco Luigi - Prov. Imperia, Rossi Domenico Comunedi Giusvalla, Tiranti Alessandro - ordine regionale geologi, Torchio Giancarlo - Prov. Savona, Torriglia PierGiorgio - Ord. Ing. Prov. SV, Zunino Remo - sindaco Celle Ligure, Accame Albino - Prov. Savona, Accatino Mario- Ist. Comprensivo Carcare, Burlando Maurizio - direttore Ente Parco Beigua, Casaccia Pietro - Ass. all'AmbienteComune di Savona, Cestino Andrea - Comune di Albissola M., Cirone Gabriella - Comune Urbe, Colotto Armando- Liceo St. G.Bruno di Albenga, Mammola Santino - ACLI- Segr. Prov., Milano Rosella - Coop. Tracce, NorzigliaMario - Val Bormida comitato salv.amb., Pischedda Alessandra - CEA ingauno, Quaglia Elena - Coop. Tracce,Rispoli Anna - consigliere Circoscr. IV SV, Salvo Giuseppe - C.M. Giovo, Schirinzi Gianfranco - servizi industrialiGe SIGE srl, Simonetti Lorenza - Prov. SV, Turco Stefano - Comune di Alassio/ Uff. Ambiente, Urselli Dario - Coop.Kronos turismo e svil., Vallarino Bianca - ARPAL, Zunino Giovanna - Comune di Sassello, Bozzano Monica - CEARiviera del Beigua, Desidero Maria - Ist. Com. Carcare, Frangapane Gianluca - vice presid. Coop. Kronos,Franchello Dario - Presid. Parco Beigua, Giuntini Gaia - Mare Forza Dieci, Marchi Graziano - Comune di PianaCrixia, Riba Raffaella - Comune di Noli, Taddeo Elena - Comune di Bergeggi.

AZIONE 21 IN LIGURIA Gli strumenti per lo sviluppo sostenibile e gli Enti Pubblici

Regione Liguria - Dipartimento Ambiente Edilizia e Lavori Pubblici (www.regione.liguria.it)

CREA Liguria - Arpal (www.crea.liguriainrete.it)

Coordinamento tecnico: Chiara Scalabrino, CREA Liguria - ArpalCoordinamento scientifico: Daniela Minetti, Dipartimento Ambiente

Edilizia e Lavori Pubblici della Regione Liguria

Testi di: Fiorenza Antonini (LabTer “Sanna” Comune di Genova) MaurizioBurlando, Ilaria Mangini (CE Parco Beigua), Stefano Calvillo (Sistema di

Educazione ambientale nei Parchi), Raffaella Cecconi, Elena Rizzi (LabTer“Tigullio” Comune di Sestri Levante),Fabio Giacomazzi (LabTer Comune di La

Spezia) , Luciano Marcello (CEA “Varese Ligure e Val di Vara”), Giancarlo Onnis(LabTer Comune di Savona), Daniela Minetti, Domenico Oteri (Regione

Liguria), Alessandra Di Turi, Chiara Scalabrino, Lucia Grieco, Serena Recagno(ARPAL-CREA), Roberta Casapietra (ARE).

Elaborazione cartine: Andrea Picollo, Rino D'Agostino - Regione Liguria

Coordinamento editoriale ed elaborazione dati: DEMO - Ambiente e Territorio

Progetto Grafico e DP: DEMO - Ambiente e Territorio

Contatti:Daniela Minetti: [email protected]

Chiara Scalabrino: [email protected]

Tipografia:La Grafica Nuova - Torino

Stampato su carta Riciclata Symbol Freelife, ISO 9706, PH Neutral

Fedrigoni Cartiere S.p.a.