AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE CALTANISSETTA

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Rete della Prevenzione, Manuale per una vaccinazione di qualità AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE CALTANISSETTA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE CALTANISSETTA Quaderni della Rete della Salute “La Rete della vaccinazione” 3 Redazione a cura della U.O.C. Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina Preventiva Dr. Francesco Iacono

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Rete della Prevenzione,

Manuale per una vaccinazione di qualità

AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE CALTANISSETTA

AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE CALTANISSETTA

Quaderni della Rete della Salute

“La Rete della vaccinazione”3

Redazione a cura dellaU.O.C.

Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina PreventivaDr. Francesco Iacono

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Quaderno della salute n. 3 “per una vaccinazione di qualità”

PRESENTAZIONE

Storicamente nelle nostra Regione l’attenzione alle pratiche vaccinali è stata sempre molto alta, tale da garantire nel tempo tassi di copertura molto elevati e, comunque, allineati con gli obiettivi raccomandati rispetto alla tutela del singolo individuo e della comunità tutta.

Questo risultato che pone la nostra azienda tra quelle in grado di meglio applicare i piani e le raccomandazioni che a livello nazionale ed internazionale si succedono, è ottenuto grazie all’impegno ed alla professionalità di tutto il personale del SSR. In questo caso è però importante riconoscere la centralità di Medici, ed Infermieri dei Dipartimenti di Prevenzione della nostra azienda sanitaria cui fanno capo i centri vaccinali.

Dopo un primo programma negli anni 2000 di grande impatto organizzativo, rivolto alle attività vaccinali svolte presso l’U.O. Sanità Pubblica,Epidemiologia e Medicina Preventiva caratterizzato da una valenza totalmente professionale, oggi si propone uno strumento di miglioramento continuo da parte del SSR che coinvolge tutti gli operatori ed i punti del SSR che, a vario titolo, sono coinvolti nelle pratiche vaccinali.

In una parola, si passa dalla qualità ricercata sistematicamente all’interno di una struttura organizzativa (Centri vaccinali dei Dipartimenti di Prevenzione) alla garanzia data dal SSR ai proprio utenti che in qualsiasi sua articolazione, vengono dichiarati e garantiti degli standard qualitativi rispetto alle vaccinazioni.

La sicurezza degli utenti è uno dei fattori determinanti la qualità delle prestazioni sanitarie e pertanto è uno degli obiettivi prioritari che il Servizio Sanitario Nazionale,Regionale ed aziendale si Pongono. Lo sviluppo di interventi efficaci è strettamente correlato alla comprensione delle criticità dell’organizzazione e dei limiti individuali,richiedendo una cultura diffusa che consenta di superare le barriere per la attuazione di misure organizzative e di comportamenti volti a promuovere l’analisi degli eventi avversi ed a raccogliere gli insegnamenti che da questi possono derivare. La sicurezza degli utenti quindi si colloca nella prospettiva di un complessivo miglioramento della qualità e poiché dipende dall’interazioni delle molteplici componenti che agiscono nel sistema, deve essere affrontata attraverso l’adozione di pratiche di governo clinico che consente di porre al centro della programmazione e gestione dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini, valorizzando nel contempo il ruolo e la responsabilità di tutte le figure professionali che operano in sanità. Rafforzare le competenze dei professionisti è infatti un valore essenziale, così come la formazione costituisce uno strumento indispensabile per assicurare l’erogazione di prestazioni efficaci e sicure. In questi anni, molte iniziative formative sono state intraprese, seppure con varie tipologie e modalità diverse. Tali esperienze inducono a riflettere sulla necessità di raggiungere un livello omogeneo di competenze e conoscenze che favorisca l’attuazione delle strategie per le sicurezza degli utenti a livello nazionale. Il manuale fornisce le informazioni necessarie per accrescere la consapevolezza degli operatori sanitari in merito alle problematiche legate alla sicurezza degli utenti e tradurre tali acquisizioni nella quotidiana pratica professionale. L’obiettivo infatti è quello di offrire a tutti gli operatori sanitari, indipendentemente dal ruolo,

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l’ambito professionale ed il setting della prevenzione primaria, un’opportunità di formazione nello specifico ambito della sicurezza degli utenti e della gestione del rischio clinico ed a Regioni, Province Autonome ed Aziende, alle quali spetta il compito di sviluppare programmi ulteriori di formazione,

un valido strumento, nella logica del miglioramento della qualità e della sicurezza delle cure.

IL DIRETTORE GENERALE Dr.Salvatore Paolo Cantaro

INTRODUZIONE Qualità e rischio clinico

Qualità L’area Qualità attiva, mantiene e sviluppa il Sistema Qualità Aziendale e i presupposti tecnici e metodologici per la sua implementazione attraverso attività di promozione, coordinamento, supporto e valutazione. Il Sistema Qualità consente di migliorare continuamente l’assistenza adeguandola ai bisogni di salute della popolazione attraverso l’identificazione dinamica di standard di eccellenza che guidino l’agire organizzativo. In questo ambito supporta il governo aziendale nel processo di accreditamento e certificazione delle strutture aziendali e contribuisce ad accrescere la qualità dei servizi offerti.

Risk Management L’area Risk Management sviluppa la funzione di gestione del rischio, finalizzata ad identificare i rischi, gli eventi avversi e i "near-misses" (incidenti sfiorati) del sistema di erogazione di servizi sanitari della ASL e a costruire i relativi sistemi di rilevazione. Analizza i dati relativi al rischio clinico nelle implicazioni epidemiologiche, professionali, organizzative e sistemiche.

Considerazioni Con il presente lavoro si è pensato di dare uno strumento di consultazione rapido e comprensibile per il personale che opera negli ambulatori vaccinali. Ci si è sforzati di costruire un piccolo manuale in cui sinteticamente fossero rappresentate tutte le procedure vaccinali dall’arrivo e stoccaggio del vaccino ,alla somministrazione del sino alla raccolta,elaborazione e trasmissione dei dati. Per rendere immediata e chiara la consultazione si è fatto uso delle CHECK-LIST,strumento sino ad oggi utilizzato in campo di rischio clinico in ospedale. Si spera che questo possa essere il primo passo per seguire le orme di quanto si è fatto in tema di prevenzione rischio clinico in ambito territoriale. Questo manuale è il primo passo del percorso che ci metterà di applicare le regole del rischio clinico anche negli ambulatori vaccinali della nostra azienda. Ci rende conto che molto c’è ancora da fare per raggiungere il top che ci prefiggiamo ma se guardiamo indietro nel tempo ci rendiamo conto che molto è stato fatto nel percorso del miglioramento della qualità degli ambulatori vaccinali.

IL DIRETTORE U.O. SANITA’PUBBLICA EPIDEMIOLOGIA E MEDICINA PREVENTIVA Dr. Francesco Iacono

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INDICE CAPITOLO 1: 1.1 Presentazione del manuale……………………………………………………….................................1 1.2 Introduzione…………………………………………………………………………………………………………….2 1.3 Regolamento della seduta Vaccinale………………………………………………………………………..3 1.4 Il Consenso informato………………………………………………………………………………………………5 1.5 Come evitare gli errori programmatici durante l’atto vaccinale...................................6 1.6 Corretta procedura della somministrazione dei vaccini……………………………………………7 1.7 Sistema informativo……………………………………………………………………………......................8 CAPITOLO 2: 2.1 Reazioni avverse a Vaccino………………………………………………………………………………………9 2.2 Armadio di Pronto Intervento………………………………………………………………………………..11 2.3 La Check-List sanitaria standardizzata informatizzata……………………………………………..12 2.4 Lista di controllo per la gestione di vaccino sicuro e stoccaggio………………………………15 2.5 D.A. 13.07.2010 “Nuovo calendario vaccinale della Regione Sicilia”(G.U.R.S. n. 35 del 6.8.2010)..16 2.6 Decreto ministeriale 15 dicembre 1990……………………………………………………………………………….19 BIBLIOGRAFIA…………………………………………………………………………………………………………………………….20

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REGOLAMENTO DELLA SEDUTA VACCINALE - Vaccinazioni pediatriche e adulti -

La seduta vaccinale comprende il percorso temporale che inizia con l’apertura al pubblico dell’ambulatorio di vaccinazione e termina con la chiusura dello stesso.

Sono addetti all’attività vaccinale operatori sanitari dedicati che seguono periodicamente specifici percorsi formativi e di aggiornamento, sia attraverso l’istituto dell’ECM sia attraverso modalità interne aziendali autogestite.

Gli operatori sanitari addetti a tale attività sono:

a) Il medico: • è presente all’interno della struttura in cui si trovano gli ambulatori vaccinali e presiede la seduta; • garantisce l’approfondimento informativo a favore dei genitori e/o dei soggetti interessati, ogni qualvolta emergano dubbi da parte degli stessi; • si assume la responsabilità diretta della gestione del vaccinando, qualora l’ infermiere ne segnali la necessità (anamnesi positiva, dubbi, incertezze interpretative..); • in caso di emergenza collabora al pronto intervento così come previsto dal protocollo aziendale(allegato

A )

b) L’ l’infermiere:

• prima di iniziare la seduta vaccinale controlla la completezza e l’idoneità del materiale di pronto intervento – allegato A –, e predispone quanto necessario allo svolgimento della seduta del giorno, nonché eventuale materiale previsto da progetti aziendali e/o regionali;

• accoglie ed identifica la persona da vaccinare (il minorenne deve essere accompagnato da un genitore o, su delega scritta di questo, da altro adulto);

• verifica i dati vaccinali del soggetto e valuta l’eventuale documentazione sanitaria presentata dallo stesso;

• presenta e promuove attivamente ai genitori o all’interessato le vaccinazioni previste dal calendario vaccinale regionale, garantendo che le principali informazioni necessarie per esprimere una scelta consapevole siano state correttamente comunicate e recepite dagli stessi (allegato B) ;

• raccoglie i dati della check-list sanitaria per la rilevazione di eventuali controindicazioni alla vaccinazione, così come previsto dalla scheda informatizzata (check-list sanitaria standardizzata e note esplicative – allegato C –);

• risponde alle richieste di chiarimenti da parte dei genitori o dell’interessato, evidenziando agli stessi gli aspetti positivi della copertura vaccinale, sul piano individuale e sociale;

• coinvolge il medico nel colloquio con i genitori o con l’interessato, quando espressamente richiesto dagli stessi o nei casi di cui al successivo punto 1;

• se dalla check-list sanitaria non emergono controindicazioni alla/e vaccinazione/i, tenuto conto dei documenti tecnici in materia di buona pratica vaccinale (circolari ministeriali, guida alle controindicazioni, – allegato D – .) procede all’esecuzione della vaccinazione;

• registra su supporto informatico i dati relativi alla vaccinazione effettuata (data, tipo, nome commerciale, lotto del vaccino somministrato) e i dati identificativi dell’operatore che ha compilato la check-list sanitaria ed eseguito la vaccinazione, (se si tratta di due operatori diversi vanno riportati entrambi) e del medico che ha presieduto la seduta;

• registra la data e il tipo di vaccino somministrato sul libretto personale di vaccinazione;

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• nei 15 minuti successivi alla vaccinazione sorveglia l’eventuale insorgenza di reazioni avverse; • in caso di emergenza collabora al pronto intervento così come previsto dal protocollo aziendale (allegato A) Alcune considerazioni. 1. Qualora dalla check-list sanitaria eseguita dall’Infermiere emergano possibili controindicazioni (una o più risposte affermative alla check-list sanitaria), oppure, pur in assenza di controindicazioni segnalate nella scheda di cui sopra, emergano comunque dubbi od incertezze interpretative da parte dell’infermiere, la valutazione del caso e la decisione definitiva è di competenza del medico (esecuzione della vaccinazione, rinvio, esonero, consulto di eventuali specialisti). 2. L’Infermiere somministra le vaccinazioni previste secondo le regole della buona pratica vaccinale. Informa il genitore/tutore e/o l’interessato degli eventuali effetti collaterali o reazioni avverse che possono far seguito alla vaccinazione e fornisce informazioni circa i più comuni provvedimenti da assumere in tal caso, avvalendosi del materiale informativo specificamente predisposto per le vaccinazioni in ambito pediatrico – allegato E – Fornisce, inoltre, modalità e tempistica per la segnalazione di eventuali reazioni avverse. 3. L’Infermiere) che esegue la vaccinazione ricorda ai genitori, o all’adulto che si sottopone alla

vaccinazione, di trattenersi ancora in sala d’attesa, dopo la somministrazione dei vaccini, per almeno 15

minuti.

4. La check-list sanitaria e il consenso possono essere raccolti anche dal medico.

IL CONSENSO INFORMATO ALLE VACCINAZIONI

Nell’intero processo della vaccinazione uno dei momenti di maggior rilievo per il raggiungimento degli

obiettivi prefissati è senza dubbio rappresentato dall’informazione e dal counselling finalizzati all’adesione

motivata e consapevole alla vaccinazione. L’informazione ed il counselling si concretizzano nel colloquio

prevaccinale con modalità e tempi diversi attraverso una relazione professionale tra il cittadino e

l’operatore sanitario che conduce il colloquio.

Il modello organizzativo dei Servizi vaccinali deve quindi considerare:

-la forte implementazione dell’offerta vaccinale basata sul principio non più dell’obbligo ma su quello della

scelta consapevole,

-la specificità delle professioni sanitarie,

-i tempi richiesti per effettuare una comunicazione efficace.

In medicina, il consenso informato è l'accettazione volontaria, consapevole, specifica ed esplicita da parte

di un cittadino ad un qualsiasi trattamento sanitario.

Per i minori o per le persone incapaci di intendere e di volere, titolare del diritto di dare il consenso è

l’esercente la potestà genitoriale (genitore o tutore legalmente designato) ovvero il rappresentante legale

(tutore o curatore) della persona incapace. Deve essere precisato che il minorenne ha diritto ad essere

informato e ad esprimere la sua opinione, che deve essere tenuta in considerazione in relazione alla sua età

e al suo grado di maturità. Altrettanto dicasi per la persona incapace, in relazione al suo grado di infermità

e capacità di comprensione.

Il consenso ad un trattamento sanitario deve sempre essere richiesto e acquisito dall’operatore sanitario e

il cittadino ha diritto di revocarlo in qualsiasi momento.

La normativa sul consenso informato Un concetto fondamentale, suffragato ormai anche da sentenze della

Magistratura, è che anche le vaccinazioni obbligatorie sono trattamenti sanitari non coattivi, cioè non

coercibili fisicamente: al giorno d’oggi, in base alle normative vigenti, sarebbe del tutto improponibile

richiedere al giudice l’esecuzione forzata delle vaccinazioni su di un minore, con l’intervento della forza

pubblica.

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L’informazione: Perché l’adulto o i genitori/tutori possano esprimere o negare il proprio consenso alla vaccinazione è necessario che essi siano opportunamente informati in modo chiaro e comprensibile. Tale necessità deriva anche dal fatto che: 1) si tratta di un intervento proposto a persone sane - non ammalate; 2) non esistono condizioni di emergenza.

Caratteristiche dell’informazione:

L’informazione deve essere scritta (opuscoli, schede ecc.), sintetica, chiara, di facile lettura e

complementare all’informazione verbale e deve permettere l’instaurarsi della relazione tra operatori del

servizio e cittadino. Per le persone straniere che non conoscono la lingua italiana è necessario predisporre

del materiale informativo scritto nelle lingue più diffuse e, se del caso,avvalersi della mediazione culturale.

Cosa comunicare:

1) le caratteristiche dei vaccini impiegati;

2) le caratteristiche epidemiologiche e le possibili/probabili complicanze e sequele della malattia che si

vuole prevenire;

3) i benefici attesi dalla vaccinazione;

4) i rischi connessi con la vaccinazione, sia di carattere generale che specifici per la persona in

esame;

5) le controindicazioni alla vaccinazione;

6) i rischi connessi con la mancata vaccinazione.

Come comunicare:

-Privilegiare la chiarezza e commisurare il dettaglio alla capacità di comprensione ed alle esigenze della

persona;

-evitare l’accanimento ed il terrorismo informativo;

-avere il massimo rispetto per le scelte individuali di ciascuno.

Particolare importanza assume il rapporto “empatico” che l’operatore sanitario, dotato di esperienza e

capacità comunicative, riesce a stabilire con l’utenza.

Raccolta e documentazione del consenso

È praticabile da:

1) Infermiere: quando la check-list sanitaria, così come definita nell’allegato C – risulti negativa per la

presenza di controindicazioni.

La check-list sanitaria deve riportare il nominativo dell’operatore sanitario che la redige.

2) Medico: nel caso in cui gli interessati richiedano ulteriori approfondimenti o quando dalla check -list

sanitaria emergano condizioni che devono essere ulteriormente valutate.

In questo caso la check-list sanitaria ed eventuali approfondimenti anamnestici devono essere sottoscritti

dal medico.

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COME EVITARE LA COMPARSA DI ERRORI PROGRAMMATICI DURANTE L’ATTO VACCINALE : 1. usare un ago sterile e una siringa sterile per ogni iniezione; 2. ricostituire il vaccino usando solo il diluente fornito con il vaccino; 3. non utilizzare il vaccino ricostituito (in particolare morbillo, febbre gialla e BCG) dopo sei ore dalla

ricostituzione (mai preparare il vaccino la sera prima per somministrarlo la mattina seguente); 4. seguire le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul riutilizzo delle fiale multidose; 5. disporre i vaccini in frigoriferi destinati alla conservazione esclusiva di questi; 6. educare e sorvegliare appropriatamente gli operatori affinché sia adottata una sicura procedura

iniettiva; 7. esaminare con cura ogni errore programmato per evitare la ripetizione dello stesso

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Errori programmatici e loro conseguenze

Errore programmatico Reazione avversa attesa

Iniezione non- sterile

· riutilizzo della siringa o dell’ago monouso;

· errata sterilizzazione di siringhe e aghi;

· contaminazione del vaccino o del diluente;

· riutilizzo del vaccino ricostituito in sessioni vaccinali successive.

infezioni quali ascesso locale nel sito di

iniezione, sepsi, sindrome da shock

tossico,o morte. Infezioni trasmesse dal

sangue come epatiti e HIV.

Errori di ricostituzione

ricostituzione con diluente errato;

farmaco sostituito al posto del vaccino o del diluente.

ascesso locale per inadeguata miscelazione del vaccino con il diluente;

effetti negativi dovuti al farmaco usato al posto del vaccino o del diluente (per es. Insulina);

morte;

perdita di efficacia (*).

Sito di iniezione errato

BCG somministrato per via sottocutanea;

DTP/DT/TT troppo superficiale;

Iniezione sulle natiche.

reazione locale o ascesso;

reazione locale o ascesso;

danni al nervo sciatico.

Non corretto trasporto e conservazione del vaccino reazione locale dovuta al vaccino congelato;

perdita di efficacia (*).

Controindicazioni ignorate evitabile reazione avversa di grave entità

(*) la perdita di efficacia non è una reazione avversa.

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Corretta procedura della somministrazione dei vaccini.

Nella somministrazione del vaccino, l’operatore sanitario deve attenersi alle procedura vaccinale. La variazione della via di somministrazione rispetto a quella raccomandata per ogni prodotto immunologico può essere sia la causa di mancata efficacia del vaccino sia la causa d’insorgenza di reazione avversa locale.

I prodotti immunologici iniettabili devono essere somministrati nei siti in cui è bassa la probabilità di danni locali di tipo neurologico, vascolare o tessutale. I vaccini contenenti adiuvanti devono essere somministrati nel muscolo; se somministrati per via intradermica o sottocutanea possono causare irritazione locale, indurimento, decolorazione della pelle,infiammazione e granulomi.

I dati sperimentali e la vasta esperienza clinica hanno consolidato le basi scientifiche riguardo la somministrazione simultanea di piu vaccini: durante la stessa seduta è possibile somministrare piu vaccini ma non nella stessa siringa. L’utilizzo dei vaccini combinati aumenta la probabilità che un bambino venga completamente immunizzato nell’età appropriata e riduce il numero delle iniezioni durante la seduta favorendo la compliance.

Iniezioni sottocutanee In genere le iniezioni sottocutanee sono effettuate con un angolo di 45 nella coscia dei bambini con meno di 12 mesi e nell’area superiore esterna del tricipite nei bambini di 12 mesi o più. Le iniezioni sottocutanee possono essere somministrate, se necessario, nell’area superiore -esterna del tricipite in un neonato. Per le iniezioni sottocutanee devono essere usati aghi lunghi 1,6 cm (5/8 di pollice) e di calibro 23-25 gauge. Iniezioni intramuscolari Le iniezioni intramuscolari si effettuano somministrando con un angolo di 90° nella zona antero-laterale della coscia o nel muscolo deltoide del braccio. Non somministrare sulla natica per possibili danni al nervo sciatico. Inoltre le iniezioni nella natica sono associate ad una diminuzione della immunogenicità dei vaccini antiepatite B e antirabbico negli adulti, presumibilmente perché l’iniezione può essere inavvertitamente effettuata nel sottocutaneo o nel tessuto adiposo profondo. Per tutti i vaccini intramuscolari l’ago deve essere abbastanza lungo da raggiungere la massa muscolare e da evitare che il vaccino si diffonda nel tessuto sottocutaneo, ma non così lungo da raggiungere strutture neuromuscolari o ossee profonde. L’operatore sanitario deve familiarizzare con le sedi anatomiche destinate alla iniezione del vaccino. La misura dell’ago e la sede di iniezione devono essere scelte in base all’età, al volume da somministrare, alla grandezza del muscolo e a quanto profondamente la sostanza deve essere iniettata. Iniezioni intradermiche Le iniezioni intradermiche vengono di solito somministrate sulla superficie volare dell’avambraccio. Un ago lungo da 1 a 2 cm (da 3/8 a ¾ di pollice) e di calibro 25-27 gauge deve essere inserito nell’epidermide con un angolo obliquo rivolto dal basso verso l’alto e con un angolo parallelo all’asse lungo dell’avambraccio. L’ago deve essere inserito così da penetrare obliquamente la cute e la soluzione iniettata deve formare un piccolo pomfo. Essendo piccola la quantità di antigene usata nell’iniezione intradermica bisogna evitare di iniettare il vaccino nel sottocute perdendo così l’efficacia.

Iniezioni multiple. La commercializzazione di vaccini polivalenti ha risolto parzialmente il problema delle iniezioni multiple. Qualora non sia possibile utilizzare un vaccino polivalente e devono essere somministrati due o più vaccini o un vaccino e una preparazione di immunoglobuline, devono essere utilizzate sedi differenti. Se due o più iniezioni devono essere effettuate in uno stesso arto, la coscia è generalmente il sito da preferire perché è la più grande massa muscolare: le iniezioni devono essere ben distanziate (2.5 cm o più) così che ogni eventuale reazione locale può essere differenziata. Per i bambini più grandi e per gli adulti, quando necessario può essere usato il muscolo deltoide per iniezioni intramuscolari multiple. La sede di ciascuna iniezione dovrebbe essere registrata nella scheda personale .

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Sistema informativo Come già ricordato, l’organizzazione dell’attività vaccinale prevede l’istituzione e la messa a punto di un efficiente sistema informativo coordinato dal dalla sede centrale dell’U.O. SPEMP di ciascuna ASP che permetta di raccogliere informazioni su:

dosi di vaccino somministrate;

eventuali reazioni avverse sopravvenute dopo somministrazione di vaccino;

diagnosi di malattie infettive. Onde assicurare una adeguata efficienza di tale sistema è indispensabile che tutte le figure professionali coinvolte nelle attività di somministrazione delle vaccinazioni notifichino tempestivamente al servizio vaccinale centrale le informazioni sulle vaccinazioni eseguite, anche quando queste siano state somministrate in ambulatori diversi da quelli del servizio della ASP. E’ inoltre necessario procedere ad un rinforzo delle attività di sorveglianza delle malattie infettive e ad assicurare un opportuno e rapido ritorno delle informazioni elaborate a tutti i protagonisti delle attività vaccinali

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Allegato A

REAZIONI AVVERSE A VACCINO

Eventi a rapida insorgenza

1. Spasmi respiratori (affettivi o di singhiozzo)

2. Crisi d’ansia

3. Svenimento - collasso

4. Episodio di ipotonia - iporesponsività (HHE)

5. Manifestazioni di ipersensibilità immediata

I primi 4 eventi non necessitano di alcun trattamento farmacologico. Si tratta di episodi transitori e senza

rischi di sequele.

A-Spasmo respiratorio (affettivo o di singhiozzo)

• Episodio tipico nei lattanti e nei bambini piccoli (si verifica nel 5% dei bambini tra i 6 mesi e i 5 anni), di

solito scatenato da un evento quale uno spavento, un accesso di rabbia, un capriccio, un dolore.

• Dopo una fase più o meno lunga di pianto intenso, il bambino sospende il respiro in fase espiratoria e

appare manifestamente agitato. Si osserva un rossore del viso, e una cianosi peribuccale, che tende ad

intensificarsi per tutta la durata della crisi.

• Se persiste più a lungo può esserci una breve perdita di coscienza o anche un irrigidimento in opistotono o delle mioclonie isolate. B-Crisi d’ansia • Le persone in preda a crisi d’ansia possono apparire impaurite, pallide, sudano abbondantemente e si

lamentano di stordimenti, vertigini, nodo alla gola, prurito a livello del viso e delle estremità.

• In genere vi è una evidente iperventilazione.

C-Svenimento – collasso • Episodio caratterizzato da pallore, sudorazione profusa, ipotensione, senso di vertigine, perdita della coscienza. • In circa un quarto dei casi si verificano movimenti tonico – clonici (in genere agli arti). • Polso centrale presente, anche se debole e bradicardico, (a differenza di quello che si verifica in caso di shock anafilattico) • Respirazione rallentata o con apnee di pochi secondi (a differenza di quello che si verifica in caso di crisi d’ansia) • L’episodio può causare caduta e conseguente trauma. D-Episodio di ipotonia-iporesponsività (HHE)

• Episodio caratterizzato da diminuzione o perdita acuta del tono muscolare, accompagnato da pallore, o

cianosi, o mancata risposta agli stimoli ambientali, o torpore prolungato

• Può essere preceduto da irritabilità o febbre

• Si verifica 1 - 24 ore dopo la vaccinazione, eccezionalmente dopo alcuni minuti.

E-Manifestazioni di ipersensibilità immediata: anafilassi

• Lieve: quando i sintomi si limitano ad una eruzione orticarioide e/o a un rigonfiamento immediato nel

punto di iniezione o quando, pur essendovi il coinvolgimento di altri sistemi o apparati non si hanno turbe

funzionali importanti (es: starnuti, lacrimazione, tosse, vampate vasomotorie, prurito, broncospasmo lieve,

angioedema di Quincke…)

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• Grave: quando predominano i sintomi cardiorespiratori e neurologici fino allo stato di shock con

ipoperfusione grave da ipovolemia relativa, con o senza broncospasmo e/o laringospasmo o edema della

glottide.

Anafilassi: tempo di insorgenza

• immediatamente dopo o al massimo nei trenta minuti successivi all’inoculazione del vaccino;

• la brevità dell’intervallo lascia presagire abitualmente una reazione più severa;

• possono essere attribuibili al vaccino reazioni anafilattiche insorte entro le 24 ore dalla somministrazione.

Trattamento delle reazioni anafilattiche in ambulatorio

a) somministrare il trattamento farmacologico appropriato ed eseguire le manovre previste dal protocollo

aziendale in modo da riuscire a trasferire il soggetto al Pronto Soccorso nelle migliori condizioni possibili;

b) ogni vaccinatore deve essere consapevole che è più pericoloso non somministrare immediatamente

l’adrenalina che somministrarla in maniera impropria.

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Allegato B.

Armadio di pronto intervento

DOTAZIONE STRUMENTALE MINIMA

-Pallone tipo AMBU per neonati, bambini, adulti. -Stetoscopio.

-Sostegno per infusione

-Varie (cotone, disinfettante, cerotti, siringhe e aghi di varie capacità e dimensioni, aghi butterfly, agocannule tipo wenflon, laccio emostatico, abbassalingua, guanti sterili e non, termometro) cannule orofaringee di misure varie (almeno da 0 a 6) da utilizzare solo da personale esperto

-Aspiratore. -Nebulizzatore. -Lettino con schienale mobile, sostegno laterale e

telo monouso.

-Carrello emergenza vaccinale.

-Carrello preparazione vaccini e medicazioni.

-Frigorifero con termometro e relativo gruppo di

continuità.

-Congelatore ( laddove si adoperano vaccini

congelati: per es. antivaricella).

-Contenitori rigidi per taglienti

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Armadio di pronto intervento

Allegato B1

DOTAZIONE FARMACOLOGICA MINIMA

• Adrenalina

• Antistaminico

• Broncodilatatore

• Cortisonico

• Flaconi sol. fisiologica da 100 e/o

250 ml

• Fiale sol. fisiologica da 10 ml

• Ossigeno

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Allegato C.

CHECK-LIST SANITARIA STANDARDIZZATA INFORMATIZZATA

DATA ……/….../…..….

Domanda Risposta

1.Sta bene oggi ? Si No

2.Ha o ha avuto malattie importanti ?

a-Se si, specificare se malattia neurologica Si

b-malattia con immunodeficienza Si

Si No

3. Ha mai avuto convulsioni ?

a- Se si, specificare se con febbre Si

b- senza febbre Si

Si No

4) Negli ultimi tre mesi ha assunto farmaci in continuità ?

a- Se si, specificare se CORTISONICI ad alte dosi SI

b-ANTINEOPLASTICI Si

Si No

5. Negli ultimi tre mesi è stato sottoposto a terapia

radiante?

Si No

6.Nell’ultimo anno ha ricevuto derivati del sangue come una

trasfusione o immunoglobuline ?

Si No

7.E’ allergico a qualche alimento, farmaco o vaccino

?

a- Se si, si tratta di un vaccino o di un suo componente ? Si

Si No

8. E’ in gravidanza ? Si No

9. Ha avuto reazioni dopo le precedenti vaccinazioni ?

Se si, si è trattato di reazioni importanti ? Si

Se si, specificare (e compilare la scheda di segnalazione,di

reazione avversa a vaccino se non ancora fatto):

Si No

FIRMA DELL’OPERATORE SANITARIO

FIRMA DELL’UTENTE O DEL

GENITORE

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Allegato D.

Lista di controllo per la gestione di vaccino sicuro e stoccaggio

Ecco le 20 cose più importanti che potete fare per salvaguardare la vostra fornitura di vaccini. State facendo tutti? Analizzando questo elenco può aiutarvi a migliorare le pratiche di gestione tuo clinica del vaccino.

Si No 1 E’ STATO INDIVIDUATO IL RESPONSABILE DELLA CONSERVAZIONE DEI VACCINI?

Si

Si

Si

Si

Si

Si

N0 N0 N0 N0 N0 N0

2 IL REGISTRO DI INVENTARIO DEL VACCINO È composto dai seguenti componenti?:

NOME DEL VACCINO

NUMERO DI DOSI RICEVUTE

DATA IN CUI IL VACCINO È STATO RICEVUTO

PRODUTTORE DEL VACCINO

NUMERO DI LOTTO

DATA DI SCADENZA DEL VACCINO

Si No 3 LA MANUTENZIONE ORDINARIA DEL FRIGORIFERO VIENE EFFETTUATA ?

Si No 4 NEL RIGORIFERO E’ DOTATO DI REGISTATORE DI TEMPERATURA IN CONTINUO?

Si No 5 MAN MANO CHE IL VACCINO VIENE UTILIZZATO AVETE CURA DI SISTEMARE LE NUOVE SCORTE CON

SCADENZA PIU’ LUNGA NELLA PARTE POSTERIRE DEL FRIGORIFERO ?

Si No 6 SULLA PORTA DEL FRIGORIFERO E’ STATO POSTO UN CARTELLO SU CUI E’ SCRITTO CHE I VACCINI

DEVONO ESSERE CONSERVATI IN FRIGORIFERO E CHE DEVONO ESSERE CONSERVATI NEL

CONGELATORE.

Si No 7 IL FRIGORIFERO E’ DOTATO DI UN TERMOMETRO CHE INDICA LA TEMPERATURA?

Si No 8 LA TEMPERATURA NEL FRIGORIFERO VIENE MANTENUTA FRA 2-8 ° C ?

Si No 9 VIENE EFFETTUATA LA MANUTENZIONE ORDINARI DEL FRIGORIFERO?

Si No 10 LE SCORTE DI TESSERE DI VACCINAZIONE SONO MONITORATE?

Si No 11 SONO MONITORATE LE SCORTE DI SIRINGHE,AGHI ED ALTRO MATERIALE SANITARIO NECESSARIO ?

Si No 12 SONO PRESENTI MANSIONARI E PROCEDURE SCRITTE ?

Si No 13 LA VACCINAZIONE VIENE PRECEDUTA DA INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE Sanitaria ?

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Allegato E.

Adeguato approvvigionamento del vaccino - Esempio di scheda per il controllo delle

entrate,delle uscite e dello stock di materiale.

Materiale:___________________ Unità di misura__________________ Codice__________________________

Consumo mensile medio_________________ Stok massimo________________ Stok Minimo________________________

DATA MOVIMENTO ENTRATA USCITA STOCK OSERVAZIONI

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Allegato F.

D.A. 13.07.2010 “Nuovo calendario vaccinale della Regione Sicilia”(G.U.R.S. n. 35 del 6.8.2010).

DTPa: diftotetanopertosse acellulare, dTpa: diftotetanopertosse acellulare adulti, IPV: polio Salk, HB: epatite B, Hib: emofilo, MPR: morbillo-patotite-rosolia, Var: varicella, HPV: papilloma, PCV: pneumococco 13 valente coniugato, MCV: meningococco C coniugato, PPV: pneumococco 23 polisacc.

Vaccino Nascita 3°

mese1

mese

11°

mese

13°-15°

mese

anno

12°

anno

14°-15°

anno

>= 65°

anno

DTP DTPa DTPa DTPa DTPa dTpa

IPV IPV IPV IPV IPV

Epatite B (HB) HB HB HB

Hib Hib Hib Hib

PCV PCV PCV PCV

MCV MCV MCV

MPR MPR MPR

Var Var Var Var

HPV HPV

Influenza Dal 6° mese soggetti a rischio e secondo piani regionali specifici Influenza

PPV PPV

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Allegato G.

Decreto ministeriale 15 dicembre 1990

Classi Tempi di segnalazione del

medico alla Azienda Sanitaria Locale

Malattie

Prima - Malattie per le quali si richiede segnalazione immediata o perché soggette al Regolamento sanitario internazionale o perché rivestono particolare interesse

12 ore Modulo classe I

Colera, botulismo, febbre gialla, febbre ricorrente epidemica, influenza con isolamento virale, febbri emorragiche virali (febbre di Lassa, Marburg, Ebola), rabbia, peste, tetano, poliomielite, trichinosi, tifo esantematico, difterite

Seconda - Malattie rilevanti perché ad elevata frequenza e/o passibili di interventi di controllo

48 ore Modulo classe II

Blenorragia, brucellosi, diarree infettive non da salmonella, epatite virale A, B, NANB, epatite virale non specificata, febbre tifoide, legionellosi, leishmaniosi cutanea, leishmaniosi viscerale, leptospirosi, listeriosi, meningite ed encefalite acuta virale, meningite meningococcica, morbillo, parotite, pertosse, rickettsiosi diversa da tifo esantematico, rosolia, salmonellosi non tifoidee, scarlattina, sifilide, tularemia, varicella

Terza - Malattie per le quali sono richieste particolari documentazioni

48 ore Modulo classe III

AIDS, lebbra, malaria, micobatteriosi non tubercolare, tubercolosi

Quarta - Malattie per le quali alla segnalazione del singolo caso da parte del medico deve seguire la segnalazione dell'unità sanitaria locale solo quando si verificano focolai epidemici

24 ore Modulo classe IV

Dermatofitosi (tigna), infezioni, tossinfezioni ed infestazioni di origine alimentare, pediculosi, scabbia

Quinta - Malattie infettive e diffusive notificate all'unità sanitaria locale e non comprese nelle classi precedenti, zoonosi indicate dal regolamento di polizia veterinaria di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320, e non precedentemente menzionato

Le notifiche di classe V vengono comunicate annualmente, in un riepilogo, al Ministero. Solo quando assumano le caratteristiche di focolaio epidemico, devono essere segnalate con le modalità previste per la Classe IV.

La suddivisione in classi risponde anche a criteri di rilevanza epidemiologica e a esigenze differenziate di profilassi.

20

BIBLIOGRAFIA

(1) www.m inisterosalute.it/vacc _bambini/index.asp

(2) PIANO NAZIONALE VACCINI 2008-210– Obiettivi del Piano _ Supporto tecnico scientifico alla Conferenza

Stato Regioni per le decisioni in tema di Livelli Essenziali di Assistenza (LEA);_ Guida alla pianificazione delle

strategie di Sanità Pubblica per la promozione della salute della popolazione;_Definizione dei Livelli

Essenziali di Assistenza da garantire in ambito vaccinale;_ Definizione dell’offerta vaccinale.

(3)PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE 2010-2012;

(4) World Health Organization Geneva 1997-Global programme for vaccines and immunization-Expanded

programme on immunization “Surveillance of adverse events following immunization-Field guide for

managers of immunization programmes”. www.who.ch/programmes/gpv/

gEnglish/avail/gpvcatalog/catlog1.htm

(5) World Health Organization Geneva 2000-Department of vaccines and biologicals “Supplementary

information on vaccine safety-Part 2: Background rates of adverse events following

immunization)”.www.who.int/vaccines-documents/

(6) International travel and health.www.who.int/ith/chapter 06_18.html

(7) World Health Organization Geneva 2001-Department of vaccines and biologicals “Tool for the

assessment of injection safety”.www.who.int/vaccines-documents/

(8) P. Crovari, N. Principi “Le vaccinazioni” 2001 PACINIeditore- MEDICINA

(9) World Health Organization (OMS) Geneva 1998 - A.Galazka. J.Milstien. M.Zaffran. “Thermo stability of

vaccines”-

(10) Regione del Veneto - Assesorato alle politiche sanitarie- Direzione generale per la prevenzione. A.

Pupo, G. D’Ettore, M. Flora, T. Menegon, S. Dilani, P. Plaudetti, S Cinguetti, G. Gallo,“Raccomandazioni

generali sulla pratica vaccinale”.

(11) Ccm (centro nazionale per la prevenzione e controllo della malattie infettive) Virus influenzali e pandemia

2009-2010;

(12)rapporto Ccm 2007-2010-Sorveglianza delle malattie prevenibili con vaccinazioni in età pediatrica e

sostegno al Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita;

(13)SIFO-Sezione Regionale Toscana-Gruppo Informazione Scientifica;

(14) SIMI,Sistema Informativo delle Malattie Infettive;

(15) World Healt Organization;

(16) Circolare Min. Salute del 20 aprile 2007.