AYAHUASCA Droga Mistica

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Droga da bere, droga mistica, Daime. Sono alcuni dei nomi con cui viene chiamata l`ayahuasca droga degli sciamani contenente DMT DMT - dimetiltriptamina: ghiandola pineale ed il terzo occhio. La dimetiltriptamina (DMT), è una triptamina endogena presente nel fluido cerebrospinale degli esseri umani, sintetizzata per la prima volta nel 1957 da Steven Szara [1], è considerata una delle sostanze psichedeliche più potenti, se non la più potente in assoluto. Il DMT è presente in alcune varietà di mimosa, acacia, virola, desmodium, graminacee della specie phalaris, anadenanthera e molte altre piante. L'estrazione è possibile con alcuni solventi quali alcool, gasolio, esano oppure per distillazione. Nel bacino amazzonico alcuni popoli tribali hanno una tradizione di uso di piante contenenti DMT (utilizzando la linfa degli alberi virola, parente della noce moscata, o i semi macinati e tostati di Anadenanthera peregrina, un enorme albero della famiglia delle Leguminose). A causa della sua struttura chimica il DMT è imparentato con psilocibina, psilocina, bufotenina ed altre triptamine, avendo rispettivamente formula chimica O-fosforil-4-idrossi-N.N dimetiltriptamina, 4-hydroxy-N,N-dimetiltriptamina e 5- idrossi-N, N-dimetiltriptamina ed ha un effetto psicoattivo quasi del tutto simile a queste, anche se differente per intensità. È stato scientificamente dimostrato che la ghiandola pineale che risiede nel cervello è in grado di produrre più o meno blande quantità di DMT, , specialmente intorno alle 3, 4 del

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bevanda sciamanica

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Droga da bere, droga mistica, Daime. Sono alcuni dei nomi con cui viene chiamata l`ayahuasca droga degli sciamani contenente DMT

DMT - dimetiltriptamina: ghiandola pineale ed il terzo occhio. La dimetiltriptamina (DMT), è una triptamina endogena presente nel fluido cerebrospinale degli esseri umani, sintetizzata per la prima volta nel 1957 da Steven Szara [1], è considerata una delle sostanze psichedeliche più potenti, se non la più potente in assoluto. Il DMT è presente in alcune varietà di mimosa, acacia, virola, desmodium, graminacee della specie phalaris, anadenanthera e molte altre piante. L'estrazione è possibile con alcuni solventi quali alcool, gasolio, esano oppure per distillazione. Nel bacino amazzonico alcuni popoli tribali hanno una tradizione di uso di piante contenenti DMT (utilizzando la linfa degli alberi virola, parente della noce moscata, o i semi macinati e tostati di Anadenanthera peregrina, un enorme albero della famiglia delle Leguminose). A causa della sua struttura chimica il DMT è imparentato con psilocibina, psilocina, bufotenina ed altre triptamine, avendo rispettivamente formula chimica O-fosforil-4-idrossi-N.N dimetiltriptamina, 4-hydroxy-N,N-dimetiltriptamina e 5-idrossi-N, N-dimetiltriptamina ed ha un effetto psicoattivo quasi del tutto simile a queste, anche se differente per intensità. È stato scientificamente dimostrato che la ghiandola pineale che risiede nel cervello è in grado di produrre più o meno blande quantità di DMT, , specialmente intorno alle 3, 4 del mattino, durante la fase REM dei sogni. Nell'antichità e nelle culture/filosofie orientali tutt'ora, si è da sempre considerato che il risveglio del "Terzo Occhio" (per alcuni la ghiandola pineale conosciuta anche come epifisi) sia in grado di provocare stati di coscienza molto elevati con esperienze psichiche molto importanti. Ghiandola Pineale La ghiandola pineale o epifisi è una ghiandola endocrina delle dimensioni di una nocciola, sporge all'estremità posteriore del 3° ventricolo. Appartiene all'epitalamo ed è collegata mediante alcuni fasci nervosi pari e simmetrici (peduncoli epifisari), alle circostanti parti nervose. Le sue cellule, i "pinealociti" producono l'ormone melatonina che regola il ritmo circadiano sonno-veglia, reagendo al buio o alla poca luce. L'ormone melatonina è prodotto a partire dal neurotrasmettitore serotonina (5-idrossi-triptamina) per N-acetilazione e ossi-metilazione, in virtù del fatto che i pinealociti contengono l'enzima Idrossi-indolo-ossi metil transferasi (HIOMT), enzima marker dell'epifisi. La melatonina è inoltre

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l'ormone antagonista degli ormoni gonadotropi ipofisari, infatti gli elevati quantitativi di melatonina nell'individuo in età prepuberale, ne impediscono la maturazione sessuale. All'inizio della pubertà i livelli di melatonina decrescono notevolmente e nell'epifisi si accumula la sabbia pineale (anche se studi recenti hanno dimostrato che l'attività di deposizione della sabbia è legata ad una crescente attività secretiva). La ghiandola pineale secerne melatonina solo di notte: poco dopo la comparsa dell'oscurità le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente e raggiungono il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino. L'esposizione alla luce inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente. In questo senso l'epifisi sembra rappresentare uno dei principali responsabili delle variazioni ritmiche dell'attività sessuale, sia giornaliere che stagionali (soprattutto negli animali). Conosciuta fin dall'era antica, anche per la sua frequentissima calcificazione in età matura, questa ghiandola di circa 150 mg, grossomodo al centro del cervello, è uno dei centri dell'organizzazione circadiana dell'organismo, comunque di ancora poco interesse in neurologia moderna. Essa regola il ritmo della vita stessa, e ciò appare nel modo più chiaro nel regno animale, dove esso non viene interrotto da alcun meccanismo artificiale. In primavera, la pineale riaccende le pulsioni sessuali, segnalando agli animali che è la stagione dell'accoppiamento. Quando l'estate cede il passo all'autunno, la pineale segnala agli uccelli che è tempo di migrare. La ghiandola pineale funziona anche come una sorta di bussola fisiologica, mantenendo gli uccelli sulla giusta rotta mentre sorvolano il pianeta. Quando l'inverno si avvicina e le ore di luce giornaliera diminuiscono, la pineale avverte gli animali che è tempo di cercare un riparo e di entrare in letargo.

Qualche mese dopo, quando i giorni cominceranno ad allungarsi, la pineale li sveglierà dal sonno invernale. Negli esseri umani, il ruolo della pineale è più sottile, ma ugualmente importante. Religione e filosofia Per la sua posizione centrale, per l'aspetto calcifico e il disegno creato al taglio anatomico, è sempre stata oggetto di concetti misterici. Per la medicina orientale, le informazioni ricevute dai campi di energia sottile attraverso la ghiandola pineale sono decodificate e trasmesse lungo la colonna vertebrale come vibrazione risonante. L'informazione viaggia ad altre parti del corpo attraverso canali di energia, campi bioelettrici, fibre nervose e sistemi di circolazione. Per Descartes la ghiandola pineale è il punto privilegiato dove mente (res cogitans) e corpo (res extensa) interagiscono, poiché considerata da lui organo umano ad essere unico e non ripetuto due volte. Per i Discordiani, consultando la

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propria ghiandola pineale si può ottenere la risposta alle domande più difficili sulla vita. L' Ayahuasca è molto interessante, è uno dei modi per assumere questa assurda sostanza, che molti non considerano un narcotico proprio perché il DMT, è la stessa identica sostanza prodotta dal nostro cervello (ghiandola pineale) durante la nascita, ogni notte quando si dorme durante la fase REM, e infine alla morte, per ben 48 ore dopo il decesso.

La dimetiltriptamina (DMT), è una triptamina allucinogena endogena, presente in molte piante e nel fluido cerebrospinale degli esseri umani, sintetizzata per la prima volta nel 1931 dal chimico Richard Manske [1].

Cristalli di DMT

La DMT è presente in alcune varietà di mimosa, acacia, virola, desmodium, graminacee della specie phalaris, anadenanthera e molte altre piante. L'estrazione è possibile con alcuni solventi quali alcool, gasolio, esano oppure per distillazione. Nel bacino amazzonico alcuni popoli tribali hanno una tradizione di uso di piante contenenti DMT (utilizzando la linfa degli alberi virola, parente della noce moscata, o i semi macinati e tostati di Anadenanthera peregrina, un enorme albero della famiglia delle Leguminose).

Strutturalmente la DMT è analoga al neurotrasmettitore serotonina, all'ormone melatonina e ad altre triptamine psicoattive come psilocibina, psilocina e bufotenina, avendo rispettivamente formula chimica O-fosforil-4-idrossi-N.N dimetiltriptamina, 4-hydroxy-N,N-dimetiltriptamina e 5-idrossi-N, N-dimetiltriptamina ed ha un effetto quasi del tutto simile a queste, anche se differente per intensità.

Secondo Rick Strassman, medico specializzato in psichiatria che condusse numerose ricerche sulla DMT, la ghiandola pineale situata nel encefalo è in grado di produrre più o meno blande quantità di DMT[2][3], specialmente intorno alle ore 3, 4 del mattino, durante la fase REM dei sogni.[4]

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Indice

1 Storia

2 Biosintesi

2.1 Endogena

3 Farmacologia

4 Assunzione

4.1 Dosaggi

5 Effetti (Inalazione dei vapori)

6 Stato legale

7 Piante e funghi contenenti DMT

8 Note

9 Bibliografia

10 Voci correlate

11 Collegamenti esterni

Storia

L'uso di piante contenenti dimetiltriptamina, specialmente fra i popoli indigeni del Brasile ed alcune tribù del sud America, è una pratica antichissima, spesso riservata agli sciamani che la utilizzavano nei rituali per entrare in contatto con gli "spiriti" o in pratiche di medicina. La prima testimonianza registrata dell'uso di un preparato a base di DMT si ha da un frate impiegato nella seconda spedizione di Colombo nelle Americhe. Nel 1496, sull'isola di Hispaniola, osservò gli indiani Taino inalare una potente polvere enteogena chiamata 'kohhobba', "così forte che chi la assumeva perdeva coscienza".

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Dal 1931 era nota come un prodotto di laboratorio dopo che venne sintetizzata per la prima volta dal chimico canadese Richard Manske. La sua scoperta come prodotto naturale è da attribuirsi al chimico e microbiologo brasiliano Oswaldo Gonçalves de Lima (1908-1989) che, nel 1946, la isolò dalla corteccia della radice di Mimosa tenuiflora. Dal 1955 la DMT è stata trovata in almeno 50 specie di piante appartenenti a 10 famiglie, e in almeno 4 specie di animali, tra cui una gorgonia, e 3 specie di mammiferi[5]. Nel 1957, oltre un quarto di secolo dopo la sua sintesi iniziale, il farmacologo Stephen Szara ha stabilito che la DMT causa effetti enteogeni in soggetti umani quando iniettato per via intramuscolare: "Entro cinque minuti dall'iniezione di 50-60 mg della sostanza, i soggetti sentono l'insorgenza dello stato alterato di percezioni. L'effetto di picco si verifica all'interno di un quarto d'ora. Questa fase è stata caratterizzata da allucinazioni visive, sia con gli occhi aperti o chiusi. Gli effetti tendono a diminuire fino a svanire totalmente entro 30 minuti/un'ora."

Biosintesi

Biosintesi della N,N-dimetiltriptamina

La dimetiltriptamina è un indolo-alcaloide proveniente dal percorso shikimico. È un derivato del triptofano con due gruppi metili aggiunti all'atomo ammina di azoto (N). La sua biosintesi è relativamente semplice, illustrata nello schema accanto. L'amminoacido triptofano nelle piante è un prodotto endogeno, mentre negli animali proviene dalla dieta e si trova abbondante nel cioccolato, nell'avena, nelle banane, nei datteri, nelle arachidi, nel latte e nei latticini.

La sintesi comincia con la decarbossilazione del triptofano da parte di un enzima aminoacido-aromatico-decarbossilasi (AADC) (fase 1). Il conseguente triptofano decarbossilato è triptamina; questa subisce metilazione dall'enzima indoletilamina-N-metiltransferasi (INMT) che catalizza il trasferimento di un gruppo metilico dal cofattore S-adenosil metionina(SAM), tramite addizione nucleofila, alla triptamina. (fase 2) Questa reazione trasforma SAM in S-adenosilomocisteina (ESA), generando il prodotto intermedio N-metiltriptamina (NMT). NMT è a sua volta rimetilata

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tramite il medesimo procedimento (fase 3) formando il prodotto finale N,N-di-metil-triptamina.

Endogena

Nel 1961, Julius Axelrod trovò nel polmone di coniglio un enzima N-metiltransferasi in grado di mediare la biotrasformazione della triptamina in DMT. Da allora numerosi studi sono partiti alla ricerca di sottoprodotti della DMT endogena nei fluidi corporei e tessuti in esseri umani e altri mammiferi.[6] Successive ricerche (l'ultima nel 2005 [7]) da parte di numerosi studiosi hanno permesso di rilevare tracce di NMT, bufotenina e di DMT nelle urine, nel sangue, in alcuni tessuti e nelle feci.[8] Negli esseri umani un gene che codifica l'enzima INMT è stato mappato sul cromosoma 7 in posizione 15.2bp-15.3bp.[9] Tracce di DMT sono state rinvenute in: plasma sanguigno (1.000 e 10.600 ng / L), sangue (50-790 ng / L), feci (50 ng / kg), urine (100 ng / L ), rene (15 ng / kg), rachicentesi (2,330-7,210 ng / L) [7]

Farmacologia

Facendo parte del metabolismo del 5-HTP la DMT si trova spesso legata a:

recettori serotoninergici (agisce come agonista parziale sui recettori, in particolare su 5-HT2A e 5-HT2C),

recettori adrenergici (in particolare su α1 e α2)

Recettori sigma-1. In particolare, la DMT è l'unico ligando agonista endogeno noto del recettore sigma-1, una delle quali funzioni è la modulazione del rilascio di Ca2+ e di inibire l'attivita' dei canali K+.

Recettori della dopamina (D1)

Gli effetti psichedelici della DMT si possono probabilmente attribuire in gran parte alla attivazione del recettore serotoinergico 5-HT2A, anche se non si può escludere

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che altri recettori come 5-HT2C, sigma-1, ed altri, possano giocare un ruolo importante.[10]

Modello 3D della molecola

Assunzione

Si può assumere respirandone i vapori, inalando direttamente la sostanza per via nasale o ingerirla sotto forma di bevanda ayahuasca. La DMT diventa attiva oralmente solo se associata a MAO inibitori delle β-carboline: armina, armalina e tetraidroarmina; questi 3 principi attivi sono presenti nei rami di Banisteriopsis caapi, pianta principale della bevanda, ed in altre piante del globo come la ruta siriana (Peganum harmala). Grazie a queste sostanze la degradazione periferica della DMT nello stomaco viene evitata ed il principio attivo riesce ad agire. Fumata, invece, la DMT non ha bisogno di essere associata ad alcuna sostanza, gli effetti si possono riscontrare dopo pochissimi secondi dall'assunzione dei vapori. A seconda del tipo di assunzione è differente la durata dell'effetto: fumata svanisce dopo 20-30 minuti, ingerita la DMT, può durare anche 2-3 ore.[11]

Dosaggi

Fumato

Il dosaggio medio per una persona di 60/70 kg, è di circa 0.05 / 0.08 grammi. Una volta estratta, generalmente viene assunto in tre modi:

Fumando i cristalli tramite una pipa di vetro, bong o chiloom in un'unica boccata.

Trasferendo tramite un solvente i cristalli estratti all'interno di un piccolo quantitativo di tabacco o qualsiasi altra erba fumabile da assumere tramite pipa di vetro, bong o chiloom in un'unica boccata.

Mischiando i cristalli al tabacco, rollando una comune sigaretta.[12]

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Ingerito

Analisi sull'ayahuasca hanno stabilito che il dosaggio medio del MAO inibitore armina è di circa 0.1/0.12 grammi associato a 0.03/0.05 grammi di DMT. Altri esperimenti evincevano l'attività del composto con 0.1 grammi di Armalina idrocloridrico associati a 0.1 grammi di DMT.[13]

Effetti (Inalazione dei vapori)

Sono stati fatti degli esperimenti e degli studi sulla DMT da parte di un importante esponente della rivoluzione psichedelica: Terence McKenna. In molte interviste da lui rilasciate o in conferenze parla di un viaggio breve di 20-30 minuti che porta la mente in una dimensione di trascendenza quasi totale e sembra che esseri provenienti da altri mondi facciano comparsa nella nostra realtà parlando e interagendo con noi. Mc Kenna parla di un suo viaggio ricorrente in cui delle palle da basket ingioiellate si autodribblano parlando in greco demotico.

Pochissimi secondi dopo l'assunzione dei vapori si riscontrano i primi effetti: allucinazioni visive vivide, maggiore nitidezza e brillantezza dei colori, alterazione di ciò che vediamo ed in generale di tutte le percezioni, presenza di un ronzio/fischio ad alte frequenze, ricorrente in tutte le esperienze. Dopo questo primo stato di "semi-coscienza" si passa ad uno stato nel quale il corpo "dorme", caratterizzato dalla percezione / visione di figure geometriche perfette come un caleidoscopio nel quale si muovono dei frattali coloratissimi e fluorescenti. Questa fase potrebbe essere descritta da alcuni come «l'esperienza di divenire uno "spazio obiettivo" di almeno tre dimensioni nel quale oggetti non terrestri ed entità possono verificarsi ed interagire con noi. Esperienza in apparenza estremamente energetica, rapida e confusa le prime volte». Nel giro di una decina di minuti le allucinazioni perdono vividezza, si ripassa alla fase di "semi-coscienza" per poi tornare nel giro di altri 10-20 minuti alla normalità.[12] [4] [14]

Mc Kenna descrive alcune sue esperienze in questo modo:

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Un livello sonoro che diviene più denso e si materializza in piccole creature simili a gnomi fatti di un materiale simile all’ossidiana, emesso dal corpo, dalla bocca e dagli organi sessuali, per tutta la durata del suono. È effervescente, fosforescente e indescrivibile. Le metafore linguistiche diventano inutili, perché questa materia è al di là del linguaggio, non un linguaggio fatto di parole, un linguaggio che diviene le cose che descrive [15]

Terence McKenna sostiene inoltre che non sia una molecola pericolosa per la salute, a meno che uno non muoia dallo stupore. Effettivamente, non ci sono ad oggi prove di danni fisici causati da questa sostanza, ma è possibile che un utilizzo continuato possa indurre psicosi e altre disfunzioni difficilmente prevedibili data la sua bassa diffusione.[2][16]

Stato legale

Attualmente è un composto classificato nella categoria 1 negli Stati Uniti. In altri paesi del mondo come Canada, Francia, Regno Unito, Italia (Tabella 1)[17] è illegale il possesso della molecola, ma non della pianta che la contiene. In Brasile recentemente è stata resa legale per culti e cerimonie religiose [18]

Altri cristalli di DMT

Piante e funghi contenenti DMT

Acanthaceae

Justicia pectoralis [DMT]

Agaricaceae

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Amanita citrina [DMT, 5MD]

Amanita porphyria [5MD]

Aizoaceae

Delosperma sp. [DMT]

Poaceae

Arundo donax [DMT]

Phalaris arundinacea 0.06 % DMT

Phalaris tuberosa (= P. aquatica) 0.10% DMT

Phragmites australis [DMT]

Leguminosae

Acacia confusa 0.02 % DMT

Acacia maidenii [DMT]

Acacia nubica [DMT]

Acacia phlebophylla 0.30 % DMT

Acacia polyacantha subsp. campylacantha 0.20 % DMT

Acacia senegal 0.10% DMT

Acacia simplicifolia 0.81 % DMT

Anadenanthera colubrina var. cebil (= Piptadenia macrocarpa) [DMT]

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Anadenanthera excelsa [DMT]

Anadenanthera peregrina [DMT, 5MD]

Desmanthus illineonsis 0.34% DMT

Desmodium caudatum [DMT]

Desmodium gangeticum [DMT, 5MD]

Desmodium gyrans [DMT, 5MD]

Desmodium pulchellum [DMT,5 MD]

Desmanthus leptolobus 0.14 % DMT

Lespedeza bicolor var. japonica [DMT, 5MD]

Desmodium racemosum [5MD]

Desmodium triflorum 0.0004 % DMT

Mimosa hostilis = tenuiflora 0.50/1.00 % DMT

Mimosa ophthalmocentra 1.50 % DMT

Mimosa scabrella [DMT]

Mucuna pruriens [DMT, 5MD]

Petalostylis labicheoides var. casseoides [DMT]

Malpighiaceae

Banisteriopsis muricata (= B. argentea) [DMT]

Diplopterys cabrerana (=Banisteriopsis rusbyana) 0.50/1.00 % DMT

Myristicaceae

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Iryanthera ulei [5MD]

Osteophloem platyspermum [DMT, 5MD]

Virola calophylla [DMT, 5MD]

Virola carinata [DMT]

Virola divergens [DMT]

Virola elongata [DMT, 5MD]

Virola melinonii [DMT]

Virola multinervia [DMT, 5MD]

Virola pavonis [DMT]

Virola peruviana [DMT, 5MD]

Virola rufula [DMT, 5MD]

Virola sebifera [DMT]

Virola theiodora [DMT, 5MD]

Virola venosa [DMT, 5MD]

Ochneaceae

Testulea gabonensis [DMT]

Polygonaceae

Erigonum sp. [DMT]

Rubiaceae

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Psychotria carthaginensis [DMT]

Psychotria viridis (= P. psychotriaefolia) 0.30 / 1.00 % DMT

Rutaceae

Dictyoloma incanescens [5MD]

Dutaillyea drupacea [5MD]

Dutaillyea oreophila [5MD]

Evodia rutaecarpa [5MD]

Limonia acidissima [5MD]

Melicope leptococca [5MD]

Pilocarpus organensis [5MD]

Vepris ampody [DMT]

Zanthoxylum arborescens [DMT]

Zanthoxylum procerum [DMT]